progetto di plesso della scuola primaria statale “annalena ... di plesso/2015-2016... · progetto...

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Progetto di Plesso

della Scuola Primaria Statale

“Annalena Tonelli” di Ronta.

A.S. 2015/2016

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...non sono, né voglio e né posso essere un maestro. Prendete di me ciò che vi aggrada e costruite il vostro personale edificio... Io non

desidero altro che di essere gettata nelle fondamenta di qualcosa che cresce...

Annalena Tonelli

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DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO DI CESENA

PROGETTO DI PLESSO DELLA SCUOLA PRIMARIA STATALE

“ANNALENA TONELLI” DI RONTA

Premessa

Da sempre, la scuola Primaria Statale “Annalena Tonelli” di Ronta si mostra sensibile ai problemi relativi all’educazione ambientale ed alla cittadinanza attiva.

Il progetto “Siamo nati per camminare” promosso dalla Regione Emilia Romagna, dal Ceas (centro di educazione alla sostenibilità del Comune di Cesena), dai gruppi Piedibus ed elaborato ogni anno con modalità e contenuti differenti assieme alla Cooperativa Controvento, insegna ai bambini l’arte della cittadinanza attiva attraverso la cura dei beni comuni, seguendo da vicino tematiche e laboratori di approfondimento. Prendiamoci è cuore è il nome del il macro-contenitore che raccoglie sottoprogetti di educazione alla cittadinanza, educazione ambientale e di integrazione nel nostro plesso (cura di sé, dell’ambiente, dell’altro) ma è anche il tema del progetto principale che è stato sviluppato autonomamente con laboratori verticali e per classi parallele dalla dott.ssa Nadia Fellini della cooperativa Controvento e dagli esperti di Hera, nel corso del secondo quadrimestre.

Contenuti:

1. SOTTOPROGETTI:

• Educazione Ambientale (progetti per classi parallele, con l’ausilio degli esperti di Hera, ViaTerrea, cop. Controvento);

• Educazione alla cittadinanza: rispetto delle regole, delle persone e delle cose;

• Laboratori di narrazione e letture sul tema “Amicizia”;

• Laboratorio di lettura/scrittura espressiva “L’isola delle parole”(ins. Katia di Leo)

• Educazione musicale: Canti di Amicizia e solidarietà.

• Momenti e attività strutturate per l’integrazione dell’alunno “speciale” A.M. (Progetto “Quello che mi aspetto da te”).

2. LABORATORIO creativo curato dalla dott.ssa Nadia Fellini .

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Progetti di “Educazione Ambientale”:

• Le Favole nel Cestino (tutte le classi, Viaterrea);

• A passo lento (classi terze, Viaterrea);

• La grande macchina del mondo (tutte le classi, Hera);

• “Nati per Camminare” laboratori curati dalla cooperativa Controvento.

Percorsi di Educazione alla Cittadinanza (interventi della cooperativa Controvento), Educazione Alimentare “A scuola di vita” (classe quinta, a cura dell’ASL).

PROGETTO DI LETTURA E

SCRITTURA ESPRESSIVA“L’ISOLA DELLE PAROLE

CREATIVE”(progetto di potenziamento)

“Quello che mi aspetto da te”: momenti strutturati di integrazione dell’alunno “speciale” A.M. (tutte le classi).

Percorsi musicali ed espressivi (Conservatorio Maderna, Brundibar, classi quarte; spettacolo teatrale “I’m nobody”, classe quinta).

Modalità

• I singoli sottoprogetti vengono sviluppati per classi parallele, durante il corso dell’intero anno scolastico.

Il PROGETTO PRINCIPALE, dopo essere stato definito in tutti i suoi aspetti, sarà trattato e curato per classi parallele mediante abilità creative (grafiche, pittoriche, espressive…); ogni singola parte del progetto, pur avendo una struttura autonoma ed indipendente, si armonizzerà con quelle sviluppate dalle altre classi, creando un tutt’uno con esse.

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Obiettivi:

• stimolare lo sviluppo di una coscienza ambientale, del rispetto della natura;

• Raccogliere, ordinare e condividere le esperienze;

• Progettare e sperimentare percorsi di cittadinanza.

Destinatari:

Tutti gli alunni del plesso.

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A.S.2015/16: PROGETTI-USCITE DIDATTICHE Classe 1^a

❖ Laboratorio di Narrazione (Progetto Ponte-Continuità Infanzia/Primaria) curati dalla dott.ssa Manuela Arenella (4 incontri da un’ora e mezza);

❖ Progetto “Le favole nel Cestino” a cura dell’Associazione Via Terrea (2 ore per classe);

❖ Progetto Hera “Riciclandia”.

❖ Interventi della cooperativa Controvento - “ Siamo nati per camminare”;

❖ Concorso: “Scrittori di Classe”- Conad.

❖ PROGETTO DI LETTURA E SCRITTURA ESPRESSIVA “L’ISOLA DELLE PAROLE CREATIVE” (progetto di potenziamento).

❖ Uscita presso la Biblioteca Malatestiana- sez. ragazzi.

❖ Educazione motoria: interventi degli esperti di Calcio (Panathlon), Danza (Gli amici della danza, Cesena).

❖ Uscita presso il Teatro Bogart (JACK e il Fagiolo Magico).

A.S.2015/16: PROGETTI-USCITE DIDATTICHE Classi 2^a-2^b


❖ Progetto Hera “Riciclandia”;

❖ Interventi della cooperativa Controvento- progetto “Siamo nati per camminare”;

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❖ Educazione motoria: interventi degli esperti di Judo, Calcio (Panathlon), Danza (Gli amici della danza, Cesena).

❖ Uscita presso il Teatro Bogart (JACK e il Fagiolo Magico).



❖ Progetto: A passo lento: percorso naturalistico lungo il fiume Savio – ViaTerrea (2 ore);

❖ Laboratorio “La scienza della Preistoria” presso il museo di Scienze Naturali di Cesena (uscita didattica)- ViaTerrea (2 ore);

❖ Interventi della cooperativa Controvento - “Siamo nati per camminare”;


❖ PROGETTO DI LETTURA E SCRITTURA ESPRESSIVA “L’ISOLA DELLE PAROLE CREATIVE” (progetto di potenziamento): percorso e recita finale “La principessa incantata”.

❖ Educazione motoria: interventi degli esperti di Judo, Volley, Beach Tennis, Calcio (Panathlon), Danza (Gli amici della danza, Cesena).

❖ Uscita presso il Teatro Bogart (La bambina Cometa).



❖ Progetto didattico Hera: IL FUTURO DELL’ENERGIA (4 ore); 7

❖ Progetto didattico:

1. BIBLIOTECA MALATESTIANA

2. ROCCA MALATESTIANA

3. BRUNDIBAR (Progetto del CONSERVATORIO “Maderna- Teatro Verdi)”.

❖ Interventi della cooperativa Controvento sul progetto Ceas “Nati per camminare”;



❖ Educazione motoria: interventi degli esperti di Volley, Baseball, Basket, Beach Tennis, Progetto comunale “Crescere con il movimento”, Danza (Gli amici della danza, Cesena).

❖ Uscite teatrali (Teatro Comandini): LA TERRA DEI LOMBRICHI (Società Raffaello Sanzio)

A.S.2015/16: PROGETTI-USCITE DIDATTICHE Classe 5^a


❖ Progetto didattico Hera;

❖ Progetto didattico di Educazione alla Salute “A scuola di vita” a cura dell’ ASL;

❖ Interventi della cooperativa Controvento - “Siamo nati per camminare”;


❖ Cesena Comics: la tecnica del fumetto.

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❖ Educazione motoria: interventi degli esperti di Volley, Baseball, Beach Tennis, Progetto comunale “Crescere con il movimento”, Danza (Gli amici della danza, Cesena).

❖ PROGETTO DI LETTURA E SCRITTURA ESPRESSIVA “L’ISOLA DELLE PAROLE CREATIVE” (progetto di potenziamento): spettacolo teatrale “I’M NOBODY (ricordando Annalena Tonelli).

❖ Uscita presso il Teatro Bogart (La bambina Cometa).

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Viaggi d’istruzione

1â- Visita a Artexplora, Santa Lucia (Cesena).

2â-2^b Visita a Artexplora, Santa Lucia (Cesena).

3â-3^b Laboratorio sul Neolitico presso Museo di Scienze Naturali” ( Cesena).

4â- 4^b Museo Archeologico Egizio di Bologna.

5â Museo Civico Archeologico di Bologna.

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Prendiamo a cuore le tradizioni: il nostro Presepe Vivente.

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Prendiamo a cuore la nostra città: progetto “Siamo nati per camminare”.

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Paola Barbieri della cooperativa Controvento.

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Prendiamo a cuore il rispetto delle regole.

La strada è stata vista sia come luogo dove imparare le norme del buon vivere civile (grazie all’intervento di agenti scelti della Polizia Municipale), sia, metaforicamente, come luogo di incontro e scambio.

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“Rispetta la strada. L'educazione d'un popolo si giudica innanzi tutto dal contegno ch'egli tien per la strada. Dove troverai la villania per le strade, troverai la villania nelle case. “

Edmondo De Amicis, “Cuore”

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“Camminare presuppone che, ad ogni passo, il mondo cambi in qualche

suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi”: prendiamo a cuore chi desidera studiare ma non ne ha le possibilità.

● Nella consapevolezza che, tutti i bambini dovrebbero poter godere degli stessi diritti, è stato significativo l’incontro con l’associazione MAMMA AFRICA ONLUS che ha coinvolto gli alunni e i genitori in una raccolta fondi per una scuola del Burkina Faso.

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“Anche la Scuola Elementare di Tangsega (Burkina Faso) ora ha un pannello solare. Grazie alla Scuola Primaria "Annalena Tonelli" di Ronta di Cesena ed alle classi ID e IB del Liceo Linguistico di Cesena, i bambini della scuola niagholese hanno potuto preprarsi adeguatamente all'esame conclusivo, seguendo le lezioni sino alle ore 20. La speranza... corre di scuola in scuola... senza confini.” Associazione Mamma Africa.

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Prendiamo a cuore le diversabilità:”Quello che mi aspetto da te”.

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L’alunno A.M. riceve dagli abitanti di Ronta una somma, ricavata da eventi di solidarietà, per acquistare una bicicletta elettrica; l’ausilio viene

presentato a tutti gli alunni della scuola e festeggiato il 31 ottobre 2015 con canti, giochi e spettacoli animati da due clown, chiamati per

l’occasione.

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Prendiamo a cuore la storia:

Un cippo per ricordare il sacrificio del partigiano Urbano Venanzio Fusconi

Sabato 14 novembre, alle 10, a San Martino in Fiume è stato inaugurato il cippo che rende omaggio alla figura di Urbano Venanzio Fusconi, partigiano nato nella frazione nel 1923 e trucidato dai nazifascisti a soli 21 anni. Alla cerimonia, accanto al sindaco Paolo Lucchi e al presidente del quartiere Fabio Pezzi, hanno partecipato l’onorevole Enzo Lattuca, la senatrice Mara Valdinosi e i familiari di Venanzio Fusconi. L’evento è stato animato dalla presenza degli alunni della Scuola Primaria Statale “Annalena Tonelli” di Ronta che hanno intonato i canti “Lo scriverò nel vento” (Testo e musica: Livaneli; testo italiano: Gotti) e “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè.

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Urbano Venanzio Fusconi.

! ! I nostri canti al cippo.

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Progetto Teatrale “I’m Nobody”, classe 5^a

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Premessa-contesto (descrizione delle attese e dei bisogni da cui scaturisce la proposta del progetto e del contesto ambientale in cui si colloca):

In un contesto scolastico caratterizzato dalla presenza di diverse tipologie di disagio, si ritiene necessario utilizzare una modalità operativa quale il teatro, per facilitare l’integrazione e la presa di coscienza del sé corporeo in rapporto con gli altri, uguali e diversi. Inoltre, la sempre crescente omologazione a modelli precostituiti rende necessario realizzare percorsi mirati a porre tutti gli alunni in situazioni di apprendimento finalizzate al superamento delle stereotipie.

Finalità:

Integrazione scolastica.

Promozione delle potenzialità individuali.

Sviluppo della creatività.

Sviluppo della capacità critica e di giudizio.

Recupero della dimensione simbolica e metaforica.

Obiettivi specifici:

Sviluppo delle capacità motorie.

Sviluppo delle capacità vocali.

Sviluppo

Sviluppo delle capacità di osservazione.

Sviluppo delle capacità di ascolto.

Contenuti:

L’attività teatrale si inserisce nel progetto di plesso assumendone i caratteri specifici. La metodologia è basata sul lavoro di gruppo di insegnanti ed alunni che progettano e realizzano.

1. Percorsi integrati di educazione all’immagine, musicale, motoria, lingua italiana (scrittura drammaturgica).

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2. Sviluppo delle capacità relazionali: senso di appartenenza al gruppo, valorizzazione degli apporti individuali, superamento delle stereotipie, accettazione delle diversità.

Destinatari:

Classe V^A

N° 23 alunni

N° 1 alunno con deficit

Aspetti operativi:

Organizzazione, tempi e spazi (luoghi di esperienza, laboratori, ecc…).

Il progetto “I’m nobody” prevede un intervento di 3 ore settimanali per il gruppo di alunni.

Metodologie e modalità di attuazione (ricerca, lezioni individualizzate, relazione educativa di aiuto, ecc…):

Laboratori.

Lavoro di gruppo.

Strumenti e sussidi significativi (nuove tecnologie, multimedialità, ecc…):

Computer.

Proiettore.

Impianto musicale.

Telecamera.

Microfoni.

Lampade varie.

Materiale di facile consumo.

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Allestimento della rappresentazione teatrale “I’m nobody”(teatro d’attore, teatro danza, teatro con le immagini multimediali):

-Dall’ascolto di un testo alla creazione di un evento teatrale.

-Lettura espressiva ed elementi di recitazione.

-Impostazione della voce.

-Impostazione del corpo sulla scena.

-Interpretazione di brani musicali con il corpo.

-Integrazione con immagini multimediali.

-Rappresentazione finale Bogart di Cesena.

Valutazione e documentazione:

Documentazione cartacea e visiva (foto, dvd).

Nel laboratorio gli alunni hanno avuto la possibilità di valorizzare le proprie abilità, attivando e sviluppando le capacità di ognuno, prevedendo ruoli e impegni diversificati che non hanno mai escluso nessuno. E’ stato un percorso di ricerca nel quale le conquiste sono state frutto di fatica in un luogo in cui si è lavorato con rigore, disciplina e impegno.

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PROGETTO DI POTENZIAMENTO DI LETTURA E SCRITTURA

ESPRESSIVA: “L’ISOLA DELLE

PAROLE CREATIVE”

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PROGETTO DI LETTURA E SCRITTURA ESPRESSIVA

“L’ISOLA DELLE PAROLE CREATIVE”

Premessa-contesto:Il progetto realizzato nella scuola primaria “Annalena Tonelli” pone l’attenzione sulla

scrittura come “cura” in quanto esprimere se stessi attraverso la scrittura è

l’obiettivo fondamentale dell’educazione linguistica. La parola che permette di

esserci. A partire da ciò, nella pratica didattica ho organizzato un laboratorio di

scrittura creativa/espressiva basato sull’impostazione teorico-pratica di Elisabeth

Bing, che ha iniziato tale esperienza in Francia nel 1969, in un istituto medico-

pedagogico per bambini e ragazzi caratteriali, e la racconta nel suo libro Ho nuotato

sino alla riga. Il titolo è l’errore di un alunno che avrebbe voluto scrivere “ho nuotato

fino alla riva”. Dall’errore nasce la riflessione: il ragazzo si salva dal naufragio

mediante la scrittura. La scrittura da esercizio di noia diviene esercizio di passione.

Finalità:

¥ costruire un ambiente di apprendimento favorevole;

¥ far esprimere ciascuno liberamente e in base alle proprie possibilità, si

manifesta l’io di chi scrive e scrivere diviene un’attività liberatoria e

piacevole che rende possibile la comunicazione di contenuti oppure

favorisce la conoscenza di sé;

¥ la didattica della scrittura e della lettura: la scrittura con modello permette di

superare la paura della pagina bianca, la lettura collettiva potenzia le

capacità di ascolto, l’imitazione del testo facilità la creatività e migliora la

competenza testuale;

¥ la scrittura ludica è potente sia nella costruzione della motivazione che

nell’espressione delle proprie potenzialità creative;

¥ favorire la socializzazione;

¥ sviluppare la creatività;

¥ promuovere le potenzialità individuali.

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Obiettivi specifici:¥ favorire la crescita del gusto per la lettura;

¥ stimolare l’attenzione e la curiosità;

¥ sviluppare la fantasia;

¥ favorire l’accrescimento del patrimonio lessicale;

¥ sviluppare competenze di comprensione e di interpretazione dei testi;

¥ sviluppare le capacità di ascolto;

¥ sviluppare le capacità di muoversi sulla scena.

Contenuti:

Il progetto di lettura e scrittura espressiva si inserisce nel progetto di plesso

“Prendiamoci a cuore”. La metodologia è quella laboratoriale attraverso il lavoro di

gruppo utilizzando la strategia delle classi aperte.

¥ Nel progetto si integrano percorsi di lettura, di scrittura, attività grafico-

pittoriche, motoria

Destinatari:

Alunni delle classi:

¥ 1Â;

¥ 2Â-2^B;

¥ 3Â-3^B (progetto teatrale “La principessa incantata);

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¥ 4^A-4^B;

¥ 5^A (progetto teatrale “I’m nobody”).

Tempi e spazi:

Il progetto ha avuto inizio nel mese di gennaio 2016, con cadenza settimanale per

ogni classe, ed è proseguito fino alla fine di maggio 2016. Lo spazio laboratoriale è

stato ricavato da un’aula al pian terreno dell’edifico scolastico.

Metodologie:

¥ Laboratorio;

¥ cooperative learning;

¥ peer tutoring.

Strumenti e sussidi:

¥ Lavagna;

¥ libri con immagini;

¥ materiale di facile consumo: quaderni, gomme, matite, penne, forbici, colla,

fogli, colori, ecc...

¥ tappeto morbido;

¥ tavoli e sedie.

Valutazione e documentazione:

Documentazione cartacea (quaderni dei bambini o fascicoli), power point del

progetto.

Il progetto ha permesso ad ogni bambino di sviluppare le proprie capacità, ha

permesso ad ognuno di assumere ruoli e impegni diversificati senza escludere

nessuno. Ha favorito percorsi di autovalutazione ma è stato possibile osservare di

volta in volta le acquisizioni dei bambini attraverso schede specifiche, elaborati

grafici, ecc...

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Progetto “Siamo nati per Camminare”

Titolo del percorso: NATI PER CAMMINARE

Ente promotore: CEAS Multicentro del Comune di Cesena

1.AREA PERCORSO a. SCIENZA e TECNOLOGIA:• Educazione ambientale • Sostenibilità• Educazione alla salute• Matematicab. ARTE,LINGUAGGI eCOMUNICAZIONE:□ Arti Visive (pittura – scultura ecc..)

2. DestinatarGLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA• prima• seconda• terza• quarta3. FinalitàPromuovere la sicurezza, la salute e l'autonomia dei bambini in strada, nel quartiere, in città Promuovere la cultura della sostenibilità, del dialogo e della partecipazione Fornire ai docenti spunti e strumenti educativi volti a sviluppare ed integrare il programma annuale POFAvvio e promozione dell’esperienza del piedibus nella didattica curricolareSono previste attività laboratoriali transdisciplinari e incontri di condivisione

4.Strategie• Lavoro di classe• Metodo esperienziale

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5. Documentazione • Multimediale 6. Caratteristiche Percorso Didattico:• Laboratori in classe;• Partecipazione alla campagna annuale di comunicazione regionale

con evento finale in piazza –incontro con chi amministra la città• Un’ uscita in quartiere con l’agente Polizia Municipale6. Sede• Scuola/Classe • quartiere lungo i percorsi sicuri casa-scuola

7. DurataRealizzazione percorso gennaio - maggio8.Valutazione e documentazione:Documentazione fotografica e cartacea; produzione di elaborati.Il percorso svolto è stato positivo ed ha permesso agli alunni di collaborare, mediante attività in piccolo gruppo, e di riflettere

maggiormente su tematiche relative all’ambiente e al rispetto delle regole.

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SIAMO NATI PER CAMMINARE: LABORATORI CON L’ESPERTA

Classe 1^a: La classe prima ha affrontato percorsi sicuri casa-scuola con lo scopo di aumentare il senso civico permettendo ai bambini di spostarsi più tranquilli e sicuri nella conoscenza dei percorsi protetti pedonali. E’ stata approfondita la sicurezza stradale ossia lo studio e la conoscenza dei cartelli e delle regole di comportamento promuovendo l’uso dei mezzi pubblici, della bicicletta e dei piedi.

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Classi seconde L'esperta Nadia ci ha accompagnato le classi seconde in una passeggiata lungo il fiume Savio. Partendo dalla scuola, si è raggiunto in circa 10 minuti a piedi un luogo in cui era possibile sentire e vedere il fiume . L'attività , che si è svolta nell'arco di due ore, ha coinvolto gli alunni nell'osservazione delle forme di vita, sia vegetali che animali, che si trovano nelle immediate vicinanze di un corso d'acqua. I bambini hanno potuto esplorare una piccola zona in cui osservare, raccogliere e/o catturare gli esseri viventi, rimanendo attenti a rispettare l'ecosistema. Una volta individuati alcune forme particolarmente interessanti sono state osservate attraverso alcuni microscopi che Nadia aveva portato con sé. E’ stata un'esperienza particolare ma divertente ed interessante per entrambi i gruppi classe. Il riscontro è stato positivo anche da parte degli insegnanti.

Classi terze: Laboratorio “Società Civili” condotto da Nadia Fellini

Mercoledì 20 aprile si è svolta la prima lezione dal titolo “La scuola che vorrei” rivolta alle classi terze che, attualmente, si trovano nella succursale di Ronta.

Nadia ha invitato i bambini a riflettere sugli spazi della “nuova scuola”, mettendo in evidenza ciò che amano dei nuovi locali (semaforo verde), ciò che costituisce un limite (semaforo rosso), ciò che si potrebbe migliorare (semaforo giallo). Questi i pensieri emersi:

• Lavagne grandi;

•Bellissimi cartelloni alle pareti;

•Ci sono le NOSTRE maestre;

• Aule spaziose e belle;

• Presenza di più aule/laboratori;

• Molti spazi per giocare coi giochi in scatola ed un’aula “del movimento” per il gioco libero;

• Lampada psichedelica;

• Mini-proiettore;

• Atmosfera diversa dalla sede centrale e più tranquilla.

• Ci sono le scale;

•Manca la LIM; 29

• Mancano degli “attaccazaini”;

• C’è spesso il riflesso del sole sulla lavagna;

• L’aula del movimento è piccola;

• Non c’è il cortile;

• Non c’è una biblioteca;

• E’ molto caldo;

• Il bagno dei maschi è più piccolo di quello delle femmine;

• Manca una vera e propria palestra;

• Nel bagno delle femmine non c’è lo specchio.

• L’INTERVALLO è breve;

•Lo spazio provoca disagio;

•Il pavimento è scivoloso;

•Temiamo di essere troppo “chiassosi” e di disturbare il lavoro della banca.

Inizialmente, erano stati collocati tra i disagi maggiori a semaforo rosso i seguenti problemi:

• C’è spesso il riflesso del sole sulla lavagna;

• L’aula del movimento è piccola;

• Non c’è il cortile;

• Non c’è una biblioteca;

• E’ molto caldo; 30

• Il bagno dei maschi è più piccolo di quello delle femmine;

• Manca una vera e propria palestra;

• Nel bagno delle femmine non c’è lo specchio.

Dopo lunghi confronti e riflessioni, tuttavia, i bambini hanno ritenuto che i problemi evidenziati inizialmente sotto il semaforo rosso potessero essere risolti.

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E’ stato chiesto agli alunni di riflettere sugli spazi; ogni bambino, dopo averli progettati in base alla funzione e alle necessità scolastiche, ha definito gli arredi ed i materiali che voleva in ciascuna aula. Formati otto gruppi di quattro bambini ciascuno, sono state raccolte e disegnate le idee di tutti. E' stato difficile riorganizzare gli spazi, non potendo abbattere i muri che spessi li rendevano troppo angusti o limitati.

Classi 4^ A –B

Il progetto di plesso, nelle classi quarte si è sviluppato nell’ambito scientifico, in particolare nella conoscenza del proprio corpo, del suo funzionamento anche in relazione all’ambiente circostante. In particolare, per favorire la mobilità sostenibile nei bambini e di conseguenza nelle famiglie, si è puntato sulla conoscenza dell’apparato respiratorio e della circolazione del sangue e di come questi si modifichino in rapporto al proprio stile di vita. Quindi: MOBILITA’ SOSTENIBILE – per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente- ridurre le emissioni inquinanti- rendere gli spazi pubblici più fruibili dalla collettività. Pertanto si è voluto sviluppare nei bambini un senso di appartenenza e co-responsabilità civile.

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CLASSI 4^A-4^B-5^A: IL FUTURO DELL’ENERGIA

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I percorso proposto ha permesso di approfondire il tema dell’energia dai suoi aspetti generali alla conoscenza più specifica del tema del risparmio energetico e della lotta agli sprechi: - Significato di energia- Principali forme di energia; - Energia: fonti rinnovabili e non rinnovabili - Comportamenti corretti per i rispetto dell’ambiente e delle

risorse; - Semplici esperimenti per verificare le trasformazioni

energetiche - Costruzione di un forno solare.

Scrittori di classe 2: i nostri elaborati.

INCIPIT AMBIENTE Eli e Bi sembravano vicine, ma il confine del campo di fiori già le separava: di qui il giallo, dall’altra parte i colori verdi e bruni della brughiera.

“Che cosa stai facendo, sorella Bi?” chiese Eli in tono allarmato.

Bi non rispose; sospesa nell’aria fissava il mondo sotto le sue zampe in uno stato ipnotico.

“Non possiamo superare il confine del campo di ranuncoli. Torna subito indietro”.

Bi alzò lo sguardo, come se si fosse ripresa dalle vertigini, e guardò l’orizzonte.

“Non ti sei mai chiesta che cosa ci sia oltre le colline, Eli?” chiese poi.

“Ancora con le tue stupide fantasie... tra poco sarà il tramonto; dobbiamo rientrare subito all’alveare”.

Bi sembrò ignorare le parole della sorella e con pochi battiti d’ali si allontanò ancora di un poco.

“Fermati!” intimò Eli, volando lei stessa al confine del campo di ranuncoli.

“Io vado, Eli” disse Bi senza guardarla.

“Sarai bandita per sempre dall’alveare!”

“No... tu sei la mia supersorella; non lo dirai alla regina”.

Ci fu un lungo silenzio, rotto solo dalla brezza leggera che soffiava tra gli steli e dal ronzio sottile delle loro ali.

“Addio, Eli” sussurrò Bi e senza più voltarsi si lasciò prendere dal vento, diventando sempre più piccola.

Eli volò avanti e indietro lungo il confine del campo di ranuncoli, sconvolta. Poi si girò e puntò decisa verso l’alveare.

“Lo dirò alla regina” si disse mentre il suo cuoricino pulsava così forte che sembrava voler saltar fuori dalla cuticola. “Sarà bandita per sempre! Dovrà mendicare il cibo ai confini dei territori e morirà al primo freddo, come una mosca. Stupida ape ribelle’!

Eli si fermò.

“Bi…” sussurrò “io non voglio che soffra”.

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Esitò indecisa, ronzando sospesa sopra un fiore di papavero che iniziava a chiudere i petali al crepuscolo. Infine prese la sua decisione.

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ELI E BII - classe 1^a

...ELI SI APPOGGIÒ SUL PAPAVERO PER RIPOSARE UN PO’, MA PROPRIO IN QUEL MOMENTO IL FIORE CHIUSE I SUOI PETALI E APE ELI RIMASE IMPRIGIONATA. SPAVENTATA COMINCIO’ A GRIDARE PER CHIEDERE AIUTO. DALL'ALVEARE PERO’ NON LA POTEVANO UDIRE PERCHE’ SI ERA ALLONTANATA TROPPO.

LA SORELLINA BII VOLAVA FELICE VERSO LA LIBERTA’, ALLA SCOPERTA DI UN MONDO TUTTO NUOVO, MA SENTI’LE GRIDA E DECISE DI TORNARE INDIETRO.VOLEVA MOLTO BENE A SUA SORELLA, PIÙ BENE DELLA FELICITÀ E SEGUENDO LE URLA, SCOPRÌ CHE ELI ERA INTRAPPOLATA TRA I PETALI DEL PAPAVERO, MA, ANCHE SE ERA FORTE, NON RIUSCÌ AD APRIRE LA COROLLA E LIBERARE ELI.

ALLORA VOLÒ VELOCE VERSO L’ALVEARE A CHIEDERE AIUTO. LE API SOLDATO, ROBUSTE E FORTI, CHE FACEVANO LA GUARDIA ALL' ALVEARE, SEGUIRONO BII FINO AL CAMPO DEI PAPAVERI E IN UN ATTIMO APRIRONO IL FIORE. ELI USCÌ SPAVENTATA, ABBRACCIO’ BII E TORNARONO INSIEME ALL'ALVEARE. ELI RINGRAZIÒ MOLTISSIMO LA SUA SORELLINA BII PER AVERLA SALVATA E AVERE RINUNCIATO AL SUO VIAGGIO. BII SI SENTÌ FELICE COME SE AVESSE VISITATO TUTTO IL MONDO, ABBRACCIÒ ELI E PENSÒ CHE NIENTE ERA PIÙ IMPORTANTE. UN GIORNO INSIEME AVREBBERO FATTO UN LUNGO VIAGGIO PER SCOPRIRE COME È BELLO IL MONDO

INCIPIT PAURA La creatura mi insegue.

È un misto tra Frankenstein e uno zombie. E in mano ha un coltellaccio da macellaio.

“Tanto ti piglio!” ringhia. “Lo sai che ti piglio!”

Io corro, ma è come stare sopra un tapis roulant, di quelli da palestra: corri, corri e non arrivi mai da nessuna parte.

All’improvviso il mostro è sopra di me. Sta per uccidermi. Addio, mondo crudele!

“Voi due! Che state combinando?”, la voce è quella della maestra Gianna. “Non si corre nel corridoio!”

Il mostro, Gabriele Tardini della V° B, si ferma. In mano non ha un coltello, ma un righello.

Anch’io mi fermo, addosso alla maestra.

“Mi avete capito?”, ammonisce lei col dito alzato.

Per questa volta me la sono cavata. Ma la prossima?

Gabriele mi perseguita.

Andare a scuola, ormai, è diventato un problema.

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CLASSE 2^a: AMICI

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Ogni giorno Luca va a scuola con una sensazione di angoscia. Non vuole, però, fare la spia alla maestra. Luca decide di confidarsi con il suo migliore amico, Mattia, che decide di aiutarlo. Il giorno dopo, Luca e Mattia si avvicinano a Gabriele dicendogli, in modo deciso, che deve smetterla. Gabriele, invece, non solo non smette, ma inizia a perseguitare anche Mattia. Luca e Mattia, sconsolati, non sanno più cosa fare. I giorni passano e le cose non migliorano. Finalmente Luca e Mattia hanno un'idea: confidarsi con i propri amici di classe. Un giorno, nel giardino della scuola, durante la ricreazione, tutti insieme decidono di affrontare Gabriele ripetendogli più volte, in tono perentorio: <<Smettila! Smettila! Smettila!>>. Gabriele, impaurito dalla coesione del gruppo, scappa. E' proprio vero che l'unione fa la forza! Da quel giorno, Gabriele non disturbò più nessuno, però, Luca lo vedeva sempre solo e triste durante la ricreazione e non giocava mai con nessuno. Luca decise di avvicinarsi e chiedergli di giocare insieme. Gabriele, rendendosi conto di aver sbagliato, chiese scusa a Luca e diventarono amici. Ormai, Luca, Gabriele e Mattia si ritrovarono spesso insieme per giocare, anche fuori dalla scuola e Gabriele ha scoperto che l'amicizia è molto bella e preziosa.

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Un amico in più (Classe 3^a).

Ogni mattina all'entrata e all'uscita è la solita storia... Vorrei urlare "Aiuto!" , ma poi tutti mi deriderebbero. Sono alto, è vero, ma quando Gabriele mi insegue mi sento piccolo come un moscerino, sudo, divento pallido, il corpo mi si irrigidisce e ho la pelle d'oca. Gabriele, invece, quando mi insegue diventa alto e veloce come un tirannosauro, di colore rosso e con il fumo che gli esce dalle orecchie... Oddio, mi spiaccica! Basta!!! Così Luca decide di parlare con il suo persecutore e scopre che Gabriele è solo geloso di lui perché a scuola è molto bravo e lo è anche a calcio e anche a judo... Con calma Luca decide di parlargli:<< Sai che anche tu sei speciale? Per ora nel corrermi dietro ma... se diventerai mio amico, lo sarai anche a scuola e negli sport: io ti aiuterò!. Vuoi?>>.A questo punto, Gabriele si sente una lacrima nell'occhio e il suo cuore da duro diventa di burro!. Risponde:<<Sì! Lo desidero da tempo!>>.La stessa sera i due nuovi amici si ritrovarono (accompagnati dai genitori) alla festa di Halloween; così Gabriele ebbe modo di farsi altri nuovi amici.

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CLASSE 3^B: UN COSTUME DA PAURA

Tutto è incominciato il giorno di Halloween dell'anno scorso; la mamma mi aveva comprato uno splendido vestito da vampiro, con un lungo mantello nero e rosso di raso. La scuola aveva organizzato una festa in maschera al Bowling ed io non vedevo l'ora di partecipare.All'improvviso sento provenire dalla mia camera da letto un pianto senza fine: è mio fratello Alex! Che sarà successo? Mi precipito e cosa vedo? Una grossa macchia di gelato blu sul mio vestito nuovo! - Alex, cosa hai fatto?-, gli chiesi tra la rabbia e il dispiacere.- Volevo vestirmi da Dracula!!! Invece mi è caduto tutto il gelato!!! Uééé!!!-.La mamma, che stava preparando la cena, si fiondò in camera per consolare mio fratello e pulire quel disastro. - Dai, non è niente... Però Luca dovrà andare alla festa con un vestito diverso...-

- Ma mamma, che vestito mi metto? Non ho altri costumi da Halloween!!!-, risposi agitato.- Ci sarebbe quello di Carnevale di tuo fratello; sai, a lui è molto grande...--Mamma, no!!! Il costume da George Pig no!!! Non posso vestirmi da maiale per Halloween...- - Su, su, vedrai che sarai bellissimo!-

- Non potei fare nulla per convincere mia madre dell'assurdità della cosa e mi ritrovai alla festa vestito da... MAIALE!Ero molto imbarazzato ma almeno nessuno mi riconosceva sotto a quel testone rosa. Così incominciai a fare a tutti degli scherzi: versavo a terra i bicchieri, spalmavo i dolci e le pizzette sui costumi, facevo gli sgambetti, davo le spinte...Ad un tratto presi di mira proprio quel Gabriele di V°b: mentre stava bevendo la limonata, tutto vestito da Zombie, gli rovesciai il bicchiere in faccia e gli rovinai il trucco. Infuriato, si girò di scatto con un coltellaccio di gomma piuma ed esclamò:-Brutto maiale, ti farò arrosto!- e cominciò a rincorrermi. Io scappai ma il testone mi si impigliò in un attaccapanni e rotolò a terra. Subito Gabriele mi guardò negli occhi dicendo:-Ah, sei tu! Ora non mi sfuggirai!- e, da allora, tutte le ,mattine mi insegue.Stamattina, però, mentre il mostro mi sta rincorrendo, capisco che è il momento di chiudere i conti; mi fermo di colpo e gli dico: -Basta, non ce la faccio più! E' da un anno che va avanti questa storia... Ti chiedo scusa, ho sbagliato!-Gabriele mi guarda stupito e risponde:-E va bene, dai, ti perdono... Anch’io sono stanco di correre... Però, in cambio mi devi assolutamente prestare il tuo costume da George Pig!- .Io, finalmente, tiro un sospiro di sollievo e dico:-Ok, amico, con molto piacere!-.

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CLASSE 4^A: IL FANTASMA E IL BULLETTO

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Tornato a casa, sono corso in bagno; non volevo farmi vedere piangere e, soprattutto, dovevo scaricare l’enorme tensione accumulata. Così, pensavo e mi ripetevo:“Non metterò mai più piede in quella scuola, non uscirò mai più da questa casa!”.Poi, mentre cercavo di calmarmi lavandomi il viso, davanti allo specchio ho chiuso gli occhi e, con quanta voce avevo , ho gridato:

-VOGLIO ESSERE INVISIBILE!!!-Quando ho riaperto gli occhi la mia immagine riflessa allo specchio era sparita... ero davvero diventato invisibile... allora nessuno poteva vedermi... ERO UN FANTASMA!Mi ci è voluta quasi un’ora per riprendermi però, a poco a poco, mi sono reso conto che forse poteva essere un vantaggio non essere visibile; così ho pensato di mettere in atto la mia vendetta verso Gabriele : finalmente potevo fargliele pagare tutte! Così, quella stessa notte, LUCA-FANTASMA, cioè io, sono entrato nella stanza di Gabriele e, mentre il “bulletto” dormiva, gli ho sussurrato all'orecchio: -Svegliati e prega perché la tua ora è vicina!-.Gabriele si è svegliato di colpo; avrebbe voluto gridare ma era pietrificato dallo spavento.La stanza era vuota: “Ma allora chi ha parlato?”, pensava.Mi sono riavvicinato e di nuovo gli ho mormorato:-Ascolta bene, bulletto da quattro soldi, da domani a scuola ti comporterai come si deve, dovrai smettere di importunare i compagni altrimenti io verrò da te ogni notte fino a farti impazzire e così tutti rideranno di te!-.Volete sapere come è andata a finire? Non ce ne fu proprio bisogno di ritornarci, Gabriele aveva imparato la lezione e dal giorno dopo non l’ho più incontrato nel corridoio; la scuola è tornata ad essere per me un posto bellissimo dove andare tutte le mattine!

CLASSE 4^B: UNA LEZIONE AL BULLO

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Il giorno dopo, sempre stessa storia, inseguimento, placcaggio di Marco Giorgini, mio cugino di IV A. Gabriele brandisce una penna come un pugnale. “Allora non sono solo io il perseguitato!” Domani sarà Halloween, il giorno della vendetta. In classe è arrivata una circolare stupefacente : la scuola resterà aperta il 31 ottobre per letture HORROR , dato che la lettura è il progetto del mese. Si potrà anche dormire a scuola con i sacchi a pelo e la mattina…colazione a tema. Un urlo di felicità fa quasi esplodere la scuola. Solo Gabriele non grida ma ci scruta con espressione ironica. Starà scegliendo la sua vittima? E’ la sera di Halloween, la scuola è paurosa, arricchita da mostri, topi, serpenti e scorpioni finti, tombe che si aprono e musiche del terrore. Siamo tutti presenti, anche Federico che ha la febbre a 39! Nel pomeriggio ci siamo tutti messi d’ accordo per travestirci da alieni. Gabriele invece è l’ unico vestito da zombie,perché non l’ avevamo informato. Mio cugino Marco è un esperto di tecnologia e ha nascosto apparecchiature elettroniche in tutta la scuola. Solo Gabriele non lo sa. E’ notte : è giunta l’ora del terrore! Il nostro piano funzionerà? “Gabriele, vieni nei sotterranei; è lì la festa!” Entra per primo, lui che si crede il più coraggioso e il più forte…Non l’ avesse mai fatto! Chiudiamo la porta dietro di lui e rimane al buio. Urla terribili, rumori di piatti rotti, botti ogni 30 secondi e, alla fine, una voce profonda : “Ti vengo a prendere!”, seguita da una risata malefica e agghiacciante. Ultimo effetto speciale : una luce rossastra avvolge la sala e appare un cadavere con un coltello piantato al cuore. Gabriele non resiste più, lancia un grido di terrore e se la fa addosso dalla paura! Apriamo la porta e quasi sveniamo dal puzzo! Forse Gabriele ha finalmente capito cosa si prova ad essere presi in giro. Ora non solo non farà più scherzi, ma ci inviterà a casa sua e diventeremo amici.

Incipit Amicizia

Juliane e Marco si ritrovarono improvvisamente catapultati dentro alla scena del quadro che stavano osservando. Non sapevano come potesse essere successa una cosa del genere, però sapevano chi era il colpevole di tutto ciò: lo strano custode di quella stanza del museo.

“Avete detto che i quadri non vi dicono niente, vi ho sentiti” disse loro il custode, che adesso vedevano piccolo e lontano, quasi un fantasma nel cielo. “Ebbene ora scoprirete che i quadri parlano. Eccome! Se volete uscire dal labirinto in cui vi ho rinchiusi, sarete costretti a parlare coi personaggi dei quadri. Fra loro ci saranno veri amici che vi aiuteranno e falsi amici che cercheranno di mettervi fuori strada. Dovete ascoltare bene tutti e cercare di capire quali sono i veri amici e quali no. Solo così troverete la porta, l’unica porta che vi permetterà di passare di quadro in quadro, fino all’uscita…”

“Di quadro in quadro?! Ma che sta dicendo? Ci faccia uscire!” esclamò Juliane.

“Ma chi è lei e quanti quadri dovremmo attraversare?” chiese invece Marco.

Quella strana e inquietante situazione spaventava un po’ i due bambini, che però cercavano coraggiosamente di controllare la loro paura.

“Io sono il custode dei quadri, e anche un mago” rispose l’uomo. “Se saprete riconoscere i veri amici, le porte saranno solo sette. Io vi aspetterò all’uscita del labirinto”.

La figura del custode scomparve e i due bambini si ritrovarono soli dentro il quadro. Per la prima volta si guardarono intorno…

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CLASSE 5^A: AMICI IN CORNICE

Era notte e il cielo era illuminato da due grandi stelle e da una falce di luna che sembrava chiacchierare con la cima di un alto cipresso. Si trovavano in mezzo ad un campo di grano maturo, fiancheggiato da una stradina bianca. "Chissà dove siamo? Non ce la faremo mai ad uscire di qui! Cosa penseranno i nostri genitori quando non torneremo a casa? E la maestra e i compagni? Ci staranno cercando ovunque?!" disse Juliane che stava per mettersi a piangere. "E io che oggi pomeriggio dovevo disputare la finale del torneo ?" replicò Marco. "Sei sempre il solito! Tu pensi solo al calcio!" aggiunse Juliane arrabbiata. Marco stava per rispondere quando sentì un rumore di zoccoli, si spostò verso il ciglio della strada e vide una carrozza che si stava avvicinando. All’interno si intravedevano due passeggeri. Era quasi in mezzo alla strada, ma Juliane lo fermò appena in tempo. "Sei pazzo! Sei sicuro di poterti fidare? È notte e chissà chi c’è dentro la carrozza! Magari ladri e banditi! E poi guarda più avanti, ci sono due anziani contadini. Chi di loro potrà esserci di aiuto?" Dopo un breve scambio di battute i due ragazzi decisero di rivolgersi ai passeggeri della carrozza. Juliane infatti aveva visto una donna di cui sperava potersi fidare. Marco fece un cenno e la carrozza si fermò. "Scusate siamo due ragazzi, un custode malvagio ci ha rinchiuso in questo quadro, ma noi vorremmo tanto tornare dai nostri genitori! Potreste esserci d’aiuto?" La dama intenerita rispose: "Poveri bambini! Che brutto guaio vi è capitato! Certo, ora vi aiuto io. Se volete uscire da questo quadro dovrete raggiungere quella casetta azzurra illuminata." Dicendo questo porse a Marco una chiave e una tessera. I due ragazzi si precipitarono verso la casetta che sorgeva in fondo alla strada. Marco inserì la chiave nella toppa, la porta si spalancò. Improvvisamente si trovarono abbagliati da un grande fascio di luce gialla. Quando i loro occhi si abituarono scorsero a destra, in mezzo a un groviglio di forme rosse e blu, un serpente nero che strisciando si stava allontanando. Il serpente, accorgendosi della loro presenza, cambiò direzione strisciando verso di loro. "Presto giratevi su voi stessi!" Ma di chi era quella voce? Juliane in mezzo alla luce gialla, individuò il profilo di un vecchio signore, quasi completamente calvo con un ciuffetto di capelli dritti neri ai lati del capo e un ciuffetto rosso al centro. Si vedeva solo un occhio con l’iride rossiccia e una grande pupilla nera al centro. "Stupidi ragazzi, volete proprio farvi assalire da quel malefico serpentello! VI HO DETTO CHE DOVETE FARE UN GIRO SU VOI STESSI".Intimoriti dal tono di quella voce, Marco e Juliane eseguirono gli ordini. Improvvisamente davanti a loro non ebbero più il profilo del vecchio signore antipatico, ma il muso di un gatto con i baffi, il naso bianco e due occhi diversi uno dall’altro: uno era rotondo, rossiccio, con la pupilla nera, l’altro, più piccolo, aveva la forma di un trapezio. Appena il gatto vide il serpente con un balzo fulmineo lo afferrò e se lo mangiò. Al termine del pranzetto Juliane e Marco videro uscire dalla sua bocca una chiave e una tessera. Senza pensarci due volte Marco corse a raccoglierle, si accorse così che al centro della fronte del gatto c’ era una porta! "Buono micione voglio solo provare se questa chiave si

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infila nella serratura!" La porticina si aprì e Marco e Juliane furono risucchiati da una specie di vortice che li spinse giù. Quando finalmente si fermarono si trovarono in una sala un po’ buia. "Che puzza di fumo e di tabacco! Dove siamo finiti questa volta?" si lamentò Juliane guardandosi attorno. "Non lo so: mi sembra di sentire profumo di patate al forno! Siamo in un’ osteria! Cerchiamo qualcosa da mangiare?" propose Marco. "Qualcosa da mangiare? Io voglio tornare a casa mia! Vedi quei due signori là che stanno giocando a carte? Andiamo a chiedere aiuto!" Marco malvolentieri si avvicinò al tavolo. "Scusate signori: un perfido custode tiene prigionieri me e la mia amica in questo quadro. Sapreste indicarci l’uscita?" "Come osi disturbarci? Non vedi che siamo impegnati?" rispose il giocatore di destra. "È da stamattina che andiamo di quadro in quadro! La mia amica non ce la fa più e vuole tornare a casa!" Il giocatore con la pipa in bocca, diede un’occhiata a Juliane che, anche a causa del fumo, aveva cominciato a piangere. "I bambini devono stare nei giardini e nei cortili, mica in un’osteria! Posso consegnarvi la chiave della porta che si trova alle spalle del mio amico solo se risponderete a questa domanda: "Vola, ma non vola. Cos’è?" "È il vento!" Rispose Marco. "No, ragazzo, pensaci bene." "L'aereo!" ritentò Marco."No, no." "Uffa" piagnucolò Juliane" Marco sei una frana! Quanto tempo passerà prima che possiamo..." "Il TEMPO! Brava ragazzina! Sei un po’ lagna, però hai sale in zucca! È proprio il tempo che vola, ma non ha le ali quindi non vola." Così dicendo il giocatore con la pipa consegnò a Juliane ancora incredula una chiave e una tessera. Marco infilò la chiave nella serratura della porta indicata, i due ragazzi uscirono e si trovarono in una maestosa giungla fra arbusti, cespugli e piante di ogni tipo. Subito, in mezzo all’erba alta, scorsero due paia di occhi gialli splendenti che li fissavano. "Va sempre peggio! Ci sono due leoni!" "E un serpente arancione!" rispose Marco. In quel momento udirono una melodia molto dolce che proveniva da un flauto suonato da un indigeno che stava avanzando alle spalle dei leoni. Sentendo quella musica gli animali rimasero pietrificati. "Grazie amico! Davvero incantevole questo motivo. Qual è il titolo? Mi piacerebbe inserirla nella mia playlist!" Juliane lo folgorò con uno sguardo gelido. "Playlist! Stavamo per finire nelle fauci di due leoni e tu pensi alla playlist!" "Hai ragione, per farmi perdonare ti offro questo fiore azzurro." Juliane annusò il fiore che Marco le porgeva e immediatamente scomparve alla vista dell’amico. Marco felicissimo l’annusò anche lui, ma non accadde nulla. Allora provò con un altro fiore, da cui cadde una tesserina che raccolse; aspirò il profumo e subito anche lui scomparve. I due amici si ritrovarono entrambi dentro una barca e, ancora frastornati, si guardarono intorno: il cielo coperto da lunghe lingue di fuoco si rifletteva nel mare cupo. Di fronte, ai piedi di una collina, giaceva un piccolo villaggio. L’atmosfera era così carica di angoscia che i due ragazzi non osavano parlare. Mentre la corrente trascinava via la barca notarono un lungo ponte e decisero di fermarsi lì. Appena scesi sentirono un grido provenire dalla parte opposta. I due bambini s’incamminarono seguendo quel grido infinito che diventava sempre più vicino. Videro così un uomo con le mani alle orecchie e la bocca spalancata che stava correndo. Terrorizzati da quella visione si diressero verso due signori fermi a guardare il paesaggio. "Scusate, potete aiutarci ad uscire da questo quadro così inquietante?" I due signori diedero loro una rapida occhiata e risposero: "Vi aiuteremo se risolverete questo

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indovinello! Se sei triste sorridi tanto la morte è peggio! Se sei arrabbiato sorridi tanto la morte è peggio! Se sei morto cosa fai?" Juliane rispose: "Lo so! Se sei morto sorridi tanto il peggio è già passato!" "Brava! Ora prendete questa tessera e tuffatevi in acqua! Buona fortuna!" Il tormento che provavano in quel luogo era tale da fargli superare la paura di tuffarsi. "Wow! Questo è un quadro stupendo! Guarda in terra Juliane! Fiori di ogni tipo e colore! E che bella gente raffinata ed elegante! Ma cosa fa quell’angioletto lassù con l’arco?" "Quello è Cupido! Non mi interessa la bellezza del quadro! IO VOGLIO TORNARE A CASA!" Intanto tutti i personaggi del giardino si voltarono verso di loro e Marco raccontò l'incantesimo del custode. Al termine la fanciulla che spargeva fiori esclamò: "Poverini! Come farete ad uscire? Noi siamo qui da più di 600 anni!" "Lo sapevo, non usciremo più da questa trappola!" esclamò Juliane al colmo della disperazione. "Dai non fare così" la consolò Marco" abbiamo già superato cinque porte, ne mancano solo due!" "Bravo ragazzo! Vedo che non ti arrendi facilmente! Chissà se sai risolvere questo enigma: Sono quattro sorelle che non si possono vedere, ma

solo sentire perché quando arriva una l’altra è già andata via." " Questa la so anch’io: sono le stagioni!" Rispose Marco. "Vero!" affermò la signora dei fiori " e io sono la Primavera!" Così dicendo allungò ai ragazzi la chiave e una tessera. In quell’attimo il vento alle spalle soffiò tanto violentemente che i due amici volarono via atterrando poco dopo nel cortile di un grande castello pieno di scale doppie, orientate in ogni direzione. "Marco, dove siamo?" chiese Juliane. "Non ne ho la più pallida idea, ma sono sicuro di essere a testa in giù!" Urlò Marco. I ragazzi intuivano di essere ormai vicini alla fine dell’incubo, dovevano solo trovare l’ultima porta! Ma lì era pieno di porte! Qual era quella giusta? E tutti quei servitori senza volto che salivano e scendevano, scendevano e salivano? Marco e Juliane vagarono per ore chiedendo aiuto agli strani domestici che impassibili non li degnarono di uno sguardo. Alla fine riuscirono a raggiungere il punto più alto: un pianerottolo che si affacciava su un giardino. Lì incontrarono una coppia che tenendosi sottobraccio li accolse con simpatia. "Finalmente! Vi stavamo aspettando! Noi abbiamo il compito di accompagnarvi dal custode!" Increduli Juliane e Marco seguirono la coppia e improvvisamente si trovarono nella sala del museo alle cui pareti erano appesi i quadri che ora conoscevano bene. Quando il custode li vide si avvicinò e consegnò loro un’ultima tesserina: "Bravi, non credevo ce l’avreste fatta!" Con un po’ di timore Juliane e Marco recuperarono le altre sei tessere raccolte durante il viaggio, le incastrarono fra loro e così sotto i loro occhi apparve questa frase “Con un buon amico niente è impossibile”.

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Incipit MUSICA

Maria Sole (Sole) Tommaso (Tommi) Massimo (Massi) e Claudia (Clà) nell’ombra settembrina del ginkobiloba, scelto due anni fa, in seconda, come “albero del consiglio”.

“Avete notato? Da un paio di giorni la maestra si gratta la testa…”

“Forse ha preso i pidocchi. Nelle prime c’è l’epidemia. La maestra di prima B ha cambiato il titolo d’un famoso film in “Il pedicolo è il mio mestiere”…

“Niente pidocchi… Io lo so perché Serena si gratta la testa”.

“Come fai a saperlo?”

“Mia mamma è amica sua, un giorno hanno parlato, e io ho sentito”.

“Diccelo, Tommi! Perché si gratta?”

“Perché i genitori, il dirigente, tutti quanti, vogliono che quest’anno la nostra quarta faccia un’attività musicale. Dicono che è l’unica classe che non ha fatto niente di musicale”.

“Ma perché si gratta?”

“Ha detto anche questo a tua mamma?”

“Sì”.

“Dai, Tommi, diccelo!”

“Perché non sa cosa fare. Metà di noi non ascolta musica, e quelli che l’ascoltano hanno gusti tutti diversi. Solo Pietro suona uno strumento, e pure malvolentieri”.

“Ecco perché ci ha dato quel testo sulla musica, l’altro giorno!”

“Va bene, ma lei è maestra, saprà come fare… E noi siamo una classe di belle teste, lo dicono tutti”.

“E c’è il maestro Giovanni che suona, di musica ne sa parecchio!”

“Ed è anche molto gentile”.

“Sì, però intanto Serena si gratta e spettina tutta, lei sempre così pettinata!”

“È vero. Mi fa tenerezza, quando la guardo…”

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UNA FESTA PER LA MAESTRA-2^B Allora fanno un patto e preparano una festa. Fanno un'orchestra musicale e scrivono una canzone chiamata "Lo zufolo magico" e invitano la maestra. Zufolo, tamburino, violino, basso; pizza con patatine e wustel, una torta panna e cioccolato con una ciliegina sopra,coca-cola e limonata; palloncini, coriandoli e addobbi...La maestra arriva a scuola e sente la musica dalla porta. Quando entra in classe, si sorprende e.. -Che cos'è questa cosa? -E' per te! Allora si mette a ballare e a cantare. Mangiano tutti assieme e bevono tanto. Sono tutti felici. -Maestra hai ancora prurito? -No! -Evviva! Non ha più prurito la maestra! Non ha più i pensieri brutti!

… IMPARARE SIGNIFICA…

! !

…seguire…

…camminare assieme…

… guidare…

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Prendiamoci a cuore

!

Scuola Primaria Statale “Annalena Tonelli” di Ronta- VII° Circolo di Cesena

Referente del Progetto di Plesso: Daurija Campana

Progetto Teatrale classe 5^a: Giovanna Lucchi

Progetto Hera : Rita Brusi

Progetto di scrittura creativa “L’isola delle parole”:Katia Di Leo.

Il logo del proge.tto “Prendiamoci a Cuore” è stato disegnato da Arianna Sama.

Hanno collaborato alla realizzazione del Progetto di Plesso gli insegnanti:

Arianna Sama, Giovanna Lucchi, Daniela Rossi, Francesca Longo,

Patrizia Pascucci, Daurija Campana, Guendalina Ceredi, Rita Brusi,

Antonella Papalini, Katia Di Leo, Monaco Irene, Francesco Lughi.

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progetto di plesso della scuola primaria statale “annalena ... di plesso/2015-2016... · progetto...

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