progetto di riqualificazione di piazza dante · data scala disegno n°. indice pda_01 capitolato...

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SCALA DATA DISEGNO N°. INDICE PDA_01 Capitolato Speciale di Appalto e schema di contratto TAVOLA Comune di Varazze Provincia di Savona Collaboratori: arch. I. Perego COMMITTENTI Viale Nazioni Unite, 5 17019 Varazze SV il RUP _______________ Progetto di riqualificazione di Piazza Dante Livello di progettazione: Progetto Definitivo Esecutivo COMUNE DI VARAZZE a.t.p. DANTE. D. Voarino, MC. Rossi, E. Secco, L. Gaminara, A. Gaminara, I. Perego, A. Mirenghi, A. Vaiani. Ing. D. Voarino arch. MC. Rossi arch. E. Secco 04.12.2017 F

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Page 1: Progetto di riqualificazione di Piazza Dante · DATA SCALA DISEGNO N°. INDICE PDA_01 Capitolato Speciale di Appalto e schema di contratto TAVOLA Comune di Varazze Provincia di Savona

SCALADATA

DISEGNO N°. INDICE

PDA_01

Capitolato Speciale di Appaltoe schema di contratto

TAVOLA

Comune di VarazzeProvincia di Savona

Collaboratori:

arch. I. Perego

COMMITTENTI

Viale Nazioni Unite, 5 17019 Varazze SV

il RUP _______________

Progetto di riqualificazionedi Piazza DanteLivello di progettazione:Progetto Definitivo Esecutivo

COMUNE DI VARAZZE

a.t.p. DANTE.D. Voarino, MC. Rossi, E. Secco,L. Gaminara, A. Gaminara, I. Perego,A. Mirenghi, A. Vaiani.

Ing. D. Voarino

arch. MC. Rossi

arch. E. Secco

04.12.2017

Gf

F

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CITTÀ DI VARAZZE

17019 – V.le Nazioni Unite, 5

Tel. 019.93901 – Fax 019.932655

Partita IVA 00318100096

3° SETTORE – Lavori Pubblici e Servizi Tecnici

LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

OGGETTO: LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE.

Progetto definitivo - esecutivo.

SCHEMA DI CONTRATTO

Progettista

(ATI – capogruppo

Ing. Daniele Voarino)

Responsabile del procedimento

(Ing. M. Zocco)

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CITTA’ DI VARAZZE

Repertorio n. _______

LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

REPUBBLICA ITALIANA

L’anno duemila__________, addì _____________ del mese di ___________,

in Varazze e nella residenza municipale. ----------------------------------------------

Avanti di me dr. Giovanni Lombardi, segretario generale del Comune di

Varazze, sono personalmente comparsi i signori: ------------------------------------

- GANDOLFO Ing. Angelo, nato a Varazze il 10.12.1955 nella sua qualità di

dirigente del 3° Settore del Comune di Varazze, il quale interviene

esclusivamente in nome, per conto e nell’interesse dell’Amministrazione che

rappresenta, c.f. 00318100096, che nel contesto dell’atto verrà chiamato, per

brevità, anche “Comune”; --------------------------------------------------------------

- [dati del soggetto che sottoscrive il contratto in qualità di legale

rappresentante dell’Appaltatore]

che nel prosieguo dell’atto verrà chiamato, per brevità, anche “appaltatore”. --

Le parti contraenti, costituite come sopra, della cui identità personale e capacità

giuridica io, segretario generale rogante, sono certo, rinunciano, col mio

consenso, all’assistenza di testimoni in conformità all’art.48 della legge

notarile e premettono: --------------------------------------------------------------------

- che con Deliberazione della Giunta Comunale n° ______ del ____________ è

stato approvato il progetto definitivo - esecutivo del presente appalto relativo ai

lavori di riqualificazione di Piazza Dante, nell’importo a base dell’asta di €

929.114,02 al netto degli oneri di sicurezza stimati pari a € 16.295,95; ----------

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3

----------------

- che l’intero importo totale di € 945.409,97 deve ascriversi alle

seguenti categorie di lavori (allegato A del D.P.R. 207/10);

OG3 € 766.158,04

OG1 € 179.251,93 -----------------------------------------------------------

- che con Determinazione a contrarre n° ________ del ________________ è

stato stabilito di procedere all’affidamento dei lavori mediante procedura

negoziata ai sensi dell’art. 36 comma 2 lettera b) del D.Lgs. 50/16, individuato

mediante massimo ribasso sull’elenco prezzi di progetto;

- che dal verbale della gara, svoltasi nel giorno ______________ è risultata

provvisoriamente aggiudicataria ____________________________________

______________________________________________________________,

che ha offerto di eseguire i lavori per l’importo di €. ____________ al netto del

ribasso del _______% pari a €. _____________ sull’importo a base d’asta di

€.929.114,02 , oltre oneri di sicurezza pari a €. 16.295,95 e IVA nella misura

di legge; ------------------------------------------------------------------------------------

- che con la determinazione dirigenziale n° ______, in data ___________, sono

state approvate le risultanze delle operazioni di gara con conseguente

assegnazione dell’appalto, ai sensi dell’art. 32, comma 5 del D.Lgs 50/16, alla

_______________________________________________________________;

- che è stato accertato il possesso dei requisiti di ordine generale richiesti nel

bando di gara; ----------------------------------------------------------------------------

- che il finanziamento è stato e viene assicurato con mezzi ordinari di bilancio

al capitolo __________; -----------------------------------------------------------------

-che sono decorsi i termini di cui all’art. 32, comma 9, del D.L.gs 50/16; -------

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-che, come risulta dal verbale sottoscritto in data __________dal responsabile

del procedimento e dall’appaltatore, è stato concordemente dato atto del

permanere delle condizioni che consentono l’immediata esecuzione dei lavori

in oggetto; ---------------------------------------------------------------------------------

- che si è provveduto alla pubblicazione dell’esito di gara ai sensi dell’art. 98

del D.Lgs. 50/16; ------------------------------------------------------------------------

- che è volontà delle parti far risultare le norme e le condizioni che dovranno

regolare il presente appalto; ------------------------------------------------------------

Le parti contraenti, come sopra costituite, convengono e stipulano quanto

segue: ---------------------------------------------------------------------------------------

ART. 1 Premesse-------------------------------------------------------------------------

Le premesse fanno parte integrante e sostanziale del presente atto. ---------------

ART. 2 Oggetto dell’appalto----------------------------------------------------------

Il Comune conferisce a _______________________________, come sopra

rappresentata, che accetta in proprio, senza riserva alcuna, l’appalto relativo ai

lavori di Riqualificazione di Piazza Dante secondo la progettazione definitiva –

esecutiva approvata con deliberazione della Giunta Comunale n°

_____________ del ___________ che l’appaltatore dichiara di aver esaminato

ed approfondito e che ritiene adeguata e realizzabile con corrispettivo pari

all’offerta presentata di cui al successivo art. 5.--------------------------------------

Ai fini dell’articolo 3, comma 5, della legge n° 136/2010 l’appalto di cui al

presente contratto è contrassegnato dal codice identificativo della gara (CIG)

_______________________------------------------------------------------------------

ART. 3 Norme che disciplinano l’appalto------------------------------------------

Le parti si impegnano e si obbligano ad osservare le norme e le condizioni

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fissate nel presente atto e nei documenti di seguito elencati facenti parte

integrante del contratto: ----------------------------------------------------------------

1 – capitolato speciale d’appalto – allegato A; --------------------------------------

2 – elenco prezzi – allegato B; --------------------------------------------------------

3 – tutti gli elaborati grafici e gli altri atti del progetto definitivo-esecutivo –

allegato C; ------------------------------------------------

3 – il piano di sicurezza e di coordinamento – allegato D;--------------------------

4- il cronoprogramma – allegato E

5– polizza di garanzia di cui al successivo art. 10 – allegato F.------------------

Si intende inoltre allegato il capitolato generale d’appalto di cui al D.M. LL.PP.

19.04.2000, n.145, per le parti ancora in vigore. ----------------------------

Sono materialmente allegati al presente atto e ne fanno parte integrante e

sostanziale il capitolato speciale d’appalto (all. A) e l’elenco prezzi unitari (all.

B). -------------------------------------------------------------------------------------------

ART.4 Durata---------------------------------------------------------------------------

Il tempo utile per dare i lavori compiuti è fissato in 240 giorni naturali

successivi e consecutivi dalla data del verbale di consegna. -----------------------

Il Comune si riserva comunque il diritto di risolvere, anche prima della

scadenza, il contratto d’appalto, qualora l’Appaltatore dimostri incapacità o

negligenza nell’assolvere l’incarico ad essa affidato. -------------------------------

ART. 5 Corrispettivo del contratto -------------------------------------------------

Il corrispettivo dovuto dal Comune di Varazze all’appaltatore per il pieno e

perfetto adempimento del contratto è fissato in € ______________ (euro

___________________________________________/00) al netto del ribasso

del ________% pari a € ___________________ sull’importo a base d’asta di

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€. 929.114,02, oltre oneri di sicurezza pari a €. 16.295,95 e iva nella misura di

legge. ----------------------.

ART. 6 Consegna dei lavori ----------------------------------------------------------

La consegna dei lavori all’appaltatore sarà effettuata dopo l’aggiudicazione con

le modalità fissate nell’art. 153 e 154 del D.P.R. n° 207/10. ------------------------

-----------------------------------------------------------------------

I lavori dovranno avere inizio entro e non oltre 5 giorni dalla data del verbale di

consegna pena l’applicazione delle penalità per ritardo. -------------------------

ART. 7 Anticipazione, stati di avanzamento lavori, conto finale e

certificato di regolare esecuzione ----------------------------------------------------

Ai sensi dell’articolo 35, comma 18 del D.Lgs. 50/2016, è prevista la

corresponsione, in favore dell'appaltatore, di un'anticipazione del prezzo, pari

al 20% (per cento) dell'importo contrattuale, da erogare dopo la sottoscrizione

del contratto medesimo ed entro 15 giorni dall’effettivo inizio dei lavori

accertato dal RUP

L'Impresa avrà diritto a pagamenti in acconto, in corso d'opera, ogni qualvolta

l’importo dei lavori eseguiti, al netto del ribasso d’asta, comprensivi della

quota relativa degli oneri per la sicurezza e al netto della ritenuta di legge, e al

netto dell’importo delle rate di acconto precedenti, raggiungono un importo

non inferiore ad € 200.000,00. --------------------------------------------------------

Il conto finale sarà emesso dal Direttore dei Lavori entro 60 giorni dalla data di

emissione del certificato di ultimazione dei lavori. ---------------------------------

L’emissione del certificato di regolare esecuzione avrà luogo entro tre mesi a

decorrere dalla data di ultimazione dei lavori così come prescritto dall’art. 237

del D.P.R. 207/2010. L’emissione del mandato di pagamento della rata di saldo

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dovrà avvenire entro 90 giorni dalla data di emissione del certificato di regolare

esecuzione. ----------------------------------------------------------------------

Nel periodo decorrente fra l’ultimazione dei lavori e la redazione del certificato

di regolare esecuzione, l’Appaltatore avrà l’obbligo della manutenzione

gratuita dei lavori eseguiti, inoltre dovrà eseguire tutte quelle opere

complementari e di finimento riconosciute necessarie dalla Direzione dei

Lavori. -------------------------------------------------------------------------------------

ART. 8 Pagamenti----------------------------------------------------------------------

L’Appaltatore potrà emettere fattura solamente a seguito dell’emissione di un

certificato di pagamento o del certificato di regolare esecuzione. ----------------

Il pagamento della fattura potrà avvenire solamente ad esito favorevole della

richiesta di Documento unico di regolarità contributiva; ritardi nell’emissione

del Documento unico di regolarità contributiva per fatto indipendente

dall’Amministrazione Comunale non potranno essere oggetto di richiesta di

interessi. ----------------------------------------------------------------------------------

L’appaltatore, ai sensi della legge n° 136/2010 e del decreto legge n° 187/2010,

dichiara che i riferimenti dei conti correnti bancari dedicati ai rapporti

finanziari conseguenti all’appalto in oggetto sono i seguenti: -----------

x _____________ IBAN____________________________________

x _____________ IBAN____________________________________

L’appaltatore comunica che il/i soggetto/i abilitato ad operare sui predetti conti

correnti dedicati è/sono: -----------------------------------------------------------

x _____________ codice fiscale _______________________________

x _____________ codice fiscale _______________________________

e dichiara di assumersi l’obbligo di tracciabilità dei flussi finanziari e di

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impegnarsi a comunicare nei termini di legge eventuali eventi modificativi

riguardanti tali dati. ---------------------------------------------------------------------

Qualora venissero violati i suddetti obblighi, il presente contratto si intenderà

risolto di diritto. -------------------------------------------------------------------------

I pagamenti potranno essere effettuati solamente sui conti sopra indicati e su

tali conti saranno effettuati indipendentemente dalle indicazioni riportate nelle

fatture emesse dall’Appaltatore. -------------------------------------------------------

ART. 9 Definizione delle controversie---------------------------------------------

Per le controversie che dovessero insorgere in ordine alla validità,

all’interpretazione e all’esecuzione del presente atto le parti dichiarano che

esperiranno ogni utile tentativo al fine di addivenire ad un accordo bonario così

come previsto dall’art. 208 del D.Lgs. 50/16. Qualora non si proceda alla

definizione delle controversie mediante accordo bonario sarà competente il

Tribunale di Savona. È esclusa la clausola compromissoria. -----------------------

ART. 10 Cauzione definitiva----------------------------------------------------------

L’appaltatore, a garanzia degli impegni assunti con il presente atto, ha

costituito, ai sensi dell’art.103 del D.Lgs. 50/16 e secondo gli schemi approvati

con decreto 13.12.2004, n.123, la cauzione definitiva di € ___________,00

(euro ______________________________/00), mediante

_______________________________________________________________

__________________________________. ----------------------------------------

La cauzione viene prestata a garanzia all’adempimento di tutte le obbligazioni

del contratto e del risarcimento dei danni derivante dall’eventuale

inadempimento delle obbligazioni stesse, nonché a garanzia del rimborso delle

somme pagate in più all’appaltatore rispetto alle risultanze della liquidazione

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finale, salva comunque la risarcibilità del maggior danno. ------------------------

Il Comune ha il diritto di valersi della cauzione per l’eventuale maggior spesa

sostenuta per il completamento dei lavori in caso di risoluzione del contratto

disposta in danno dell’appaltatore. Il Comune ha inoltre il diritto di valersi

della cauzione per provvedere al pagamento di quanto dovuto dall’appaltatore

per le inadempienze derivanti dall’inosservanza di norme e prescrizione dei

contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione,

assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in

cantiere. -----------------------------------------------------------------------------------

Il Comune può inoltre richiedere all’appaltatore la reintegrazione della

cauzione nel caso in cui questa sia venuta meno in tutto o in parte, in caso di

inottemperanza, la reintegrazione si effettua a valere sui ratei di prezzo da

corrispondere all’appaltatore. ----------------------------------------------------------

ART. 11 Polizza assicurativa----------------------------------------------------------

L’appaltatore ha depositato specifica polizza assicurativa prevista all’art. 103,

comma 7, del D.Lgs. 50/16 con massimale pari ad almeno € 3.000.000,00 da

mantenere vincolata fino all’emissione del certificato di regolare esecuzione. -

ART. 12 Divieto di cessione del contratto, subappalto--------------------------

Il contratto non può essere ceduto, a pena di nullità.----------------------------- ---

Il subappalto di parte del servizio è consentito, nei limiti, nei modi e nelle

forme stabilite dalle vigenti disposizioni di legge. L’Appaltatore rimane

comunque responsabile, nei confronti del committente, delle opere e

prestazioni subappaltate. ----------------------------------------------------------------

ART. 13 Obblighi dell’appaltatore nei confronti dei propri dipendenti ----

L’Appaltatore si impegna ad assicurare le norme e le prescrizioni dei contratti

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collettivi nazionali di lavoro, secondo la tabella ministeriale ora in vigore per la

Provincia di Savona, nonché le leggi ed i regolamenti sulla tutela, sicurezza,

salute, assicurazione e assistenza ai lavoratori. ---------------------------------------

L’Appaltatore sarà responsabile in toto per l’operato dei propri dipendenti e per

gli eventuali danni di qualsiasi natura da questi cagionati a persone e cose, sia

di terzi sia dell’Amministrazione Comunale. L’Appaltatore è altresì totalmente

responsabile per tutto quanto attiene alla sicurezza dei propri dipendenti sul

lavoro. -------------------------------------------------------------------

L’appaltatore si obbliga, inoltre, a rispettare specificatamente le seguenti tutte

le prescrizioni in materia indicate nel capitolato speciale d’appalto. -------------

ART. 14 Oneri a carico dell’appaltatore ------------------------------------------

L’Appaltatore si obbliga a rispettare le prescrizioni del capitolato speciale

d’appalto allegato al presente atto. ----------------------------------------------------

L’Appaltatore si obbliga, essendo pienamente compensati dai prezzi di elenco

allegati al presente atto, inoltre: --------------------------------------------------------

1. a comunicare, per iscritto, all’atto del verbale di consegna dell’appalto di:

a. il nominativo e le generalità del Direttore tecnico dell’Appaltatore; -

b. un unico recapito telefonico fisso e un unico recapito fax al quale

comunicare gli ordini d’intervento; ------------------------------------------

c. un unico numero di telefono mobile, sempre acceso e funzionante,

attraverso il quale la Direzione dei Lavori potrà comunicare con

l’Appaltatore anche in ore notturne e/o festive; ----------------------------

d. l’elenco dei veicoli e dei mezzi d’opera che l’Appaltatore intende

utilizzare nel corso del contratto, completo di targhe e copia dei libretti

di circolazione; ------------------------------------------------------------------

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e. l’elenco del personale che intende impiegare nel cantiere completo

di qualifica, copia del documento d’identità ed estratto del libro

matricola;

f. gli elementi per la richiesta del Documento unico di regolarità

contributiva (codice fiscale, codici INPS, INAIL e Cassa Edile di

Savona, organico medio) ------------------------------------------------------

Di ogni variazione rispetto a quanto comunicato all’atto della consegna dei

lavori dovrà essere informata la Direzione dei Lavori mediante lettera

raccomandata (anche a mano) anticipata a mezzo di fax.

2. alla formazione del cantiere adeguatamente attrezzato in relazione

all’approvvigionamento dell'energia elettrica e dell'acqua, che previa

autorizzazione potrà essere erogata dall'Amministrazione Comunale; ------

3. alla deviazione provvisoria di accessi, condotte tubazioni, ecc., nonché al

mantenimento degli accessi alle proprietà private; -----------------------------

4. alle opere previsionali ordinate dalla Direzione dei Lavori per garantire la

continuità dei pubblici servizi e del transito dei veicoli e dei pedoni; -------

5. agli esaurimenti delle acque che potranno invadere gli scavi per

infiltrazioni, fughe da condotti esistenti, scarichi accidentali, piogge, ecc.;

6. alla sorveglianza sia di giorno che di notte, con il personale necessario, del

cantiere e di tutti i materiali in esso esistenti; -----------------------------------

7. alla delimitazione e protezione dei cantieri con idonea recinzione a norma

di legge e alla predisposizione dei cartelli di cantiere a norma di legge; ----

8. alla segnalazione notturna del cantiere

9. alla esecuzione, presso gli istituti ufficialmente abilitati, di tutte le

esperienze ed assaggi che verranno ordinati dalla Direzione dei Lavori, sui

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materiali impiegati o da impiegarsi nella costruzione, in correlazione a

quanto prescritto circa l'accettazione dei materiali stessi nonché sui

campioni da prelevarsi in opera; --------------------------------------------------

10. alla fornitura di tutto il personale idoneo, nonché degli attrezzi e strumenti

necessari per rilievi, tracciamenti e misurazioni relativi alle operazioni di

consegna, verifica, contabilità e collaudo dei lavori; --------------------------

11. alla fornitura di fotografie digitali in formato JPEG 1024x768, delle opere

in corso nei vari periodi dell'appalto, nonché delle opere ultimate, nel

numero che di volta in volta verrà richiesto dalla Direzione dei Lavori; ----

12. all’acquisizione di tutte le certificazioni relative alle caratteristiche tecniche

e di qualità di tutti i materiali utilizzati per la realizzazione delle

opere, da presentare alla Direzione Lavori contestualmente alla provvista

dei materiali; -------------------------------------------------------------------------

13. a fornire a fine lavori tutti i disegni “as built“ dei lavori eseguiti

14. al trasporto, con mezzi dell'Appaltatore, degli operai addetti ai lavori, e di

ogni attrezzatura, apparecchiatura materiale e forniture, sia per tutti i lavori

a misura che per quelli in economia, nei vari luoghi di lavoro; ---------------

15. a collocare ogni sera sul posto ove, per l'esecuzione di lavori è smossa la

pavimentazione stradale od il suolo pubblico ingombro o sfondato, il

numero di cavalletti e di lanterne sufficienti alla individuazione della

manomissione ed eventuale pericolo (le prescrizioni su esposte circa le

segnalazioni e le barriere non dispensano l'Appaltatore dall'adottare quelle

maggiori misure di sicurezza che siano richieste dalla particolare posizione

e natura dei lavori e non implicano responsabilità alcuna per

l'Amministrazione Civica, restando sempre invece l'Appaltatore

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responsabile verso i terzi dei danni eventualmente derivanti da segnalazioni

e barriere insufficienti); ------------------------------------------------------------

16. a trasportare ogni giorno alle discariche la terra che rimanesse in avanzo dal

riempimento degli scavi, dal riattamento di pavimentazione o da lavori in

genere, tutti gli altri materiali non utilizzabili (anche se

dell'Amministrazione Civica) e trasportare nei magazzini Comunali i

materiali di risulta che l'Amministrazione Civica ritiene di trattenere; ------

17. ad usare le precauzioni necessarie per non danneggiare le condutture

sotterranee e le linee aeree ed eseguire, in caso di guasti le riparazioni che

possano occorrere, restando sempre esclusivamente a carico dell'appaltatore

la totale responsabilità della riparazione ed eventuali danni alle persone ed

alle cose; -----------------------------------------------------------

18. ad effettuare preventivi sopralluoghi, prima di iniziare i lavori o

contestualmente al loro inizio, siano essi a misura o in economia,

interessanti strade, spazi pubblici, ecc., previo accordo con le varie Società

concessionarie (Italgas, Acquedotto di Savona, Enel, Telecom, ecc.) per

evitare ogni pericolo ed ogni danno, per intralciare il meno possibile il

funzionamento dei vari servizi e per assicurare il mantenimento e la

sicurezza della circolazione; -------------------------------------------------------

19. a dotare ogni cantiere di corrente elettrica per l’effettuazione delle

lavorazioni necessarie ovvero a predisporre, con oneri totalmente a carico

dell'appaltatore, idoneo generatore di corrente con motore a scoppio,

silenziato, anche se ciò non è espressamente indicato nei prezzi di elenco; -

20. a pulire e rimettere in pristino stato l’area di cantiere e/o a qualsiasi titolo

occupata durante l’esecuzione dei lavori; ----------------------------------------

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21. a disporre a propria cura e spese tutta la cartellonistica e segnaletica

stradale prevista dalla normativa vigente, anche orizzontale, nonché quella

specifica che gli enti proprietari della strada e il Comando di Polizia

municipale richiedano per ogni singolo caso (compresi impianti semaforici

a batteria e/o con alimentazione elettrica); l'impiego di movieri in

sostituzione di impianto semaforico sono integralmente a carico

dell'appaltatore. -----------------------------------------------------------------------

22. a dotare il proprio personale di idoneo cartellino identificativo e di tutti i

dispositivi di protezione individuale (DPI) necessari per la mansione

all’uopo individuati nel documento di valutazione dei rischi (DVR)

dell’Appaltatore; --------------------------------------------------------------------

23. a disporre in ogni momento di personale specializzato per lavori stradali,

edili ed idraulici nonché specializzato per pavimentazioni stradali speciali.

ART. 15 Penali, esecuzione d’ufficio------------------------------------------------

Qualora l’Appaltatore non adempia agli obblighi contrattuali e di capitolato,

fatto salvo il risarcimento del danno cagionato dall’inadempimento, il

Responsabile del procedimento applicherà su proposta del Direttore dei Lavori,

le seguenti penali: -----------------------------------------------------------------------

1. In caso di ritardato inizio o ultimazione dei lavori l'Appaltatore sarà passibile

di una penale pari all’1 per mille dell’importo contrattuale (arrotondato per

eccesso ai 10 euro successivi) per ogni giorno naturale di ritardo. Analoga

penale sarà applicata qualora l’Appaltatore tardi ad iniziare o a terminare

singole lavorazioni ordinate dal Direttore dei Lavori.-------------------------------

2. Qualora l’Appaltatore abbandonasse il cantiere o sospendesse le lavorazioni

senza autorizzazione del Direttore dei Lavori, indipendentemente dalle

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motivazioni addotte, sarà applicata una penale pari a €. 500,00 per ogni giorno

di chiusura immotivata del cantiere; ---------------------------------------------------

3. Qualora i numeri telefonici di cui al precedente art. 15, punto 1, risultassero

staccati o non raggiungibili sarà applicata una penale pari a €. 200,00 per ogni

giorno, o frazione, di indisponibilità anche di uno solo dei numeri di cui sopra;

4. oltre alle sanzioni amministrative e penali previste dalla normativa vigente

in materia di sicurezza, in ogni caso di inosservanza alle norme in materia di

sicurezza e igiene negli ambienti di lavoro, constatati e verbalizzati dalla

direzione dei lavori, sarà applicata all’appaltatore una penale di €. 150,00.

Qualora la medesima inadempienza alle norme di sicurezza si ripetesse, verrà

applicata una penale pari al doppio della precedente, ovvero €. 300,00;

5. per tutte le violazioni alle norme contrattuali e di capitolato non

specificatamente previste nei punti precedenti sarà applicata una penale pari a

€. 100,00, per ogni singola violazione. ------------------------------------------------

L’importo complessivo delle penali applicate non dovrà superare il 10%

dell’importo netto contrattuale; raggiunta tale somma il Responsabile del

Procedimento, sentito il Direttore dei Lavori, potrà dare avvio alle procedure di

risoluzione del contratto. ---------------------------------------------------------------

Al presente appalto non si applica il comma 9 dell’art. 145 del D.P.R. 207/10.--

Indipendentemente dall’applicazione delle penalità di cui al presente articolo,

l'Appaltatore sarà comunque responsabile sia amministrativamente che

penalmente per tutti i danni che potessero derivare a persone o cose, causati dal

mancato adempimento degli obblighi contrattuali nei termini prescritti. È

comunque fatta salva la possibilità per il Comune di provvedere d’ufficio a

spese dell’Appaltatore in tutti i casi di mancato e/o ritardato adempimento agli

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obblighi contrattuali ed eventualmente di procedere alla rescissione del

contratto per colpa dell’Appaltatore nonché la facoltà di agire in sede

giudiziaria per il ristoro del danno e delle spese. -------------------------------------

In caso di assoluta urgenza, per l'esecuzione d'ufficio, basterà che l'appaltatore

non abbia immediatamente osservato l'ordine scritto o verbale del Direttore dei

Lavori. L'esecuzione d'ufficio di alcuni determinate prestazioni non esonera

l'Appaltatore dall'obbligo di procedere senza interruzioni alle altre prestazioni

oggetto dell'appalto. ---------------------------------------------------------------------

8. L’applicazione delle penali proposte dal Direttore dei Lavori e confermate

dal Responsabile del procedimento sarà effettuata in sede di approvazione del

certificato di regolare esecuzione. -----------------------------------------------------

ART. 16 Sospensioni, riprese, proroghe--------------------------------------------

L’Appaltatore non potrà mai sospendere i lavori senza uno specifico ordine

della Direzione dei Lavori. Qualora ciò si verifichi sarà applicato quanto

indicato al precedente art. 15. ----------------------------------------------------------

Qualora circostanze speciali impediscano in via temporanea che i lavori

procedano utilmente secondo quanto prescritto, il Direttore dei Lavori potrà

ordinarne la sospensione, redigendo apposito verbale di sospensione. ----------

La ripresa del lavoro o dei lavori sospesi sarà ordinata dalla Direzione dei

Lavori mediante apposito verbale non appena cessate le cause che hanno

determinato la sospensione. ------------------------------------------------------------

I termini per dare concluso l’intervento si intendono prorogati di tanti giorni

quanti sono quelli della sospensione. -------------------------------------------------

Durante la sospensione dei lavori, il Direttore dei Lavori può disporre visite in

cantiere volte ad accertare le condizioni delle opere e la consistenza delle

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attrezzature e dei mezzi eventualmente presenti, dando, ove occorra,

disposizioni nella misura strettamente necessaria per evitare danni alle opere

già eseguite, alle condizioni di sicurezza del cantiere e per facilitare la ripresa

dei lavori. ----------------------------------------------------------------------------------

L’Appaltatore non potrà pretendere maggiori compensi nel caso di interventi

sospesi, anche nel caso di più di una sospensione e qualunque sia la durata

delle sospensioni. ------------------------------------------------------------------------

La proroga del termine contrattuale potrà essere concessa, a discrezione del

Responsabile del procedimento, previa richiesta dell’appaltatore formulata

entro il termine contrattuale. --------------------------------------------------------

� Sospensione dei lavori per pericolo grave ed immediato o per mancanza dei

requisiti minimi di sicurezza --------------------------------------------------------

In caso di inosservanza di norme in materia di igiene e sicurezza sul lavoro o in

caso di pericolo imminente per i lavoratori, il Direttore dei Lavori o il

Responsabile dei Lavori o comunque il committente, potrà ordinare la

sospensione dei lavori, disponendone la ripresa solo quando sia di nuovo

assicurato il rispetto della normativa vigente e siano ripristinate le condizioni di

sicurezza e igiene del lavoro. --------------------------------------------------------

Per sospensioni dovute a pericolo grave ed imminente il committente non

riconoscerà alcun compenso o indennizzo all’appaltatore; la durata delle

eventuali sospensioni dovute ad inosservanza dell’appaltatore delle norme in

materia di sicurezza, non comporterà uno slittamento dei tempi di ultimazione

dei lavori previsti dal contratto. --------------------------------------------------------

ART. 17 Disposizioni generali in materia di sicurezza, oneri relativi alla

sicurezza ---------------------------------------------------------------------------------

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L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o

eccezioni il piano di sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore

per la sicurezza e messo a disposizione da parte dell’amministrazione

committente, ai sensi dell’articolo 100 del Decreto n. 81 del 2008, in

conformità all’allegato XV, punti 1 e 2, del Decreto n. 81 del 2008, corredato

dal computo metrico estimativo dei costi per la sicurezza di cui al punto 4 dello

stesso allegato, determinati all’articolo 2, comma 1, lettera b), del Capitolato

Speciale. -----------------------------------------------------------------------------------

L’Appaltatore dovrà sottoscrivere il PSC per accettazione. ------------------------

L'appaltatore, entro 30 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio

dei lavori, deve predisporre e consegnare al direttore dei lavori o, se nominato,

al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano operativo di

sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative

responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il

piano operativo di sicurezza, redatto ai sensi dell’articolo 89, comma 1, lettera

h), del Decreto n. 81 del 2008 e del punto 3.2 dell’allegato XV al predetto

decreto, comprende il documento di valutazione dei rischi di cui agli articoli 28

e 29 del citato Decreto n. 81 del 2008, con riferimento allo specifico cantiere e

deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle

previsioni. ---------------------------------------------------------------------------------

Gli oneri relativi alla sicurezza relativi ad ogni singolo intervento ordinato in

base al presente appalto saranno valutati in base all’importo dei lavori

dell’intervento mediante proporzione diretta rispetto al totale stimato di €.

16.295,95. ---------------------------------------------------------------------------------

ART. 18 Gravi inadempienze----------------------------------------------------------

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Sono considerate gravi inadempienze contrattuali per le quali può essere

dichiarata la risoluzione in danno del contratto per fatto imputabile

all’Appaltatore: --------------------------------------------------------------------------

1. L’abbandono unilaterale del cantiere per una o più giornate. ------------------

2. Il reiterato ritardo nell’esecuzione dei lavori ordinati dal Direttore dei

Lavori. --------------------------------------------------------------------------------

3. La reiterata irreperibilità alle chiamate del Direttore dei Lavori. --------------

4. Il grave danneggiamento nello svolgimento dei lavori alle strutture e

impianti comunali. -------------------------------------------------------------------

5. La reiterata violazione di norme in materia di tutela della sicurezza e della

salute dei lavoratori. ----------------------------------------------------------------

6. L’esecuzione dei lavori impiegando personale “in nero” -----------------------

7. La reiterata indisponibilità dei materiali e mezzi previsti dal Capitolato

speciale d'appalto. -------------------------------------------------------------------

8. La grave incapacità e/o negligenza dimostrata nella conduzione dei lavori

di appalto. -----------------------------------------------------------------------------

Nei casi di cui ai punti 1, 2, 3, 5, 7 la risoluzione dovrà essere preceduta da

diffida a non ripetere l’inadempienza. Nei restanti casi il Responsabile del

procedimento potrà procedere immediatamente a proporre la risoluzione

contrattuale all’Amministrazione Comunale. -----------------------------------------

ART. 19 Domicilio dell’appaltatore-------------------------------------------------

Agli effetti del presente appalto ed ai fini della competenza giudiziaria, la ditta

elegge proprio domicilio speciale presso _____________________________

_______________________________________________________________.

ART. 20 Spese contrattuali e registrazioni-----------------------------------------

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Sono a carico dell’appaltatore tutte le spese di contratto e tutti gli oneri

connessi alla sua stipulazione, compresi quelli tributari, fatta eccezione per

l’IVA che rimane a carico del Comune. Ai fini fiscali si procederà alla

registrazione a tassa fissa, ai sensi dell’art. 40 del DPR 131/86. -------------------

ART. 21 Informativa-------------------------------------------------------------------

L’appaltatore dà atto di aver autorizzato il Comune all’informativa di cui al

D.Lgs. 196/03. ---------------------------------------------------------------------------

ART. 22 Cessione del corrispettivo d’appalto-------------------------------------

La cessione del corrispettivo d’appalto è consentita ai sensi e nei limiti previsti

dall’art. 106, comma 13, del D. Lgs. 50/16. L’atto di cessione dovrà essere

stipulato mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata e dovrà essere

notificato al Comune. Il Comune si riserva di opporsi alla cessione ai sensi e

con le modalità di cui al citato comma 13. -------------------------------------------

ART. 23 Protocollo di legalità--------------------------------------------------------

L’Appaltatore dichiara di aver ricevuto completa informazione sul protocollo

prefettizio per lo sviluppo della legalità e trasparenza degli appalti pubblici al

quale la Giunta Comunale ha aderito con deliberazione n° ________________

ART. 24 Politica ambientale----------------------------------------------------------

L’appaltatore dichiara di aver ricevuto completa informazione sul sistema di

gestione ambientale del Comune di Varazze, certificato ai sensi della norma

UNI EN IS3 14001:2004, mediante specifica dei requisiti e degli obiettivi dello

stesso e di avere ricevuto copia della politica ambientale. --------------------------

L’appaltatore si impegna: ---------------------------------------------------------------

- a rispettare i contenuti della politica ambientale; --------------------------------

- a comunicare la politica ambientale al proprio personale e ad eventuali

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collaboratori coinvolti nell’appalto; -----------------------------------------------

- ad operare sulla base del sistema di gestione ambientale suddetto

privilegiando gli acquisti ecosostenibili (cd. Verdi) laddove possibile. ------

Le parti si danno reciprocamente atto che il presente contratto, stipulato

conformemente al disposto dell’art. 32, comma 14, del D.Lgs. n° 50/16, non è

in contrasto con l’ordinamento giuridico. -------------------------------------------

L’imposta di bollo è assolta come segue: ---------------------------------------------

______________________________________________________________

______________________________________________________________

Richiesto io Segretario Generale rogante ho ricevuto il presente atto, redatto da

persona di mia fiducia mediante strumenti informatici su n° _______ pagine,

del quale ho dato lettura alle parti che lo approvano e sottoscrivono con

modalità elettronica consistente, ai sensi dell’art. 52 bis della legge 19 febbraio

1913, n° 89, nell’apposizione in mia presenza della firma autografa e nella

successiva acquisizione digitale mediante scansione ottica dell’atto

sottoscritto.--------------------------------------------------------------------------------

L’impresa aggiudicataria ___________________________

Il dirigente ________________________________________

Il segretario generale rogante ________________________

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

DANTE rtp / COMUNE DI VARAZZE / LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

COMUNE DI VARAZZE

LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO Art. 3 comma 1 lettera eeeee) del D. Lgs. 50/2016

(articoli 43, commi da 3 a 10 del d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) Contratto a misura Importi in euro

1 Importo esecuzione lavori € 929.114,02

2 Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza € 16.295,95

A Totale appalto (1 + 2) € 945.409.97

I progettisti

Il responsabile del procedimento Ing. M. Zocco

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

DANTE rtp / COMUNE DI VARAZZE / LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

Sommario

PARTE PRIMA ...................................................................................................................................................................................... 6

DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DELL’APPALTO ...................................................................................................................... 6

Titolo I – DEFINIZIONE ECONOMICA E RAPPORTI CONTRATTUALI ..................................................................................................... 6

CAPO 1. NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO ..................................................................................................................................... 6

Art. 1. Oggetto dell’appalto ........................................................................................................................................................... 6

Art. 2. Ammontare dell’appalto ..................................................................................................................................................... 7

Art. 3. Modalità di stipulazione del contratto ................................................................................................................................. 8

Art. 4. Categorie dei lavori .............................................................................................................................................................. 8

CAPO 2. DISCIPLINA CONTRATTUALE ................................................................................................................................................ 9

Art. 5. Domicilio-Rappresentante dell’appaltatore-Personale Tecnico-Direttore di cantiere ......................................................... 9

Art. 6. Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione ................................................................................. 9

CAPO 3. TERMINI PER L’ESECUZIONE .............................................................................................................................................. 10

Art. 7. Consegna e inizio dei lavori ............................................................................................................................................... 10

Art. 8. Termini per l'ultimazione dei lavori ................................................................................................................................... 10

Art. 9. Proroghe e differimenti .................................................................................................................................................... 11

Art. 10. Sospensioni ordinate dal direttore dei lavori .................................................................................................................. 11

Art. 11. Penali in caso di ritardo ................................................................................................................................................... 11

Art. 12. Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore ........................................................................................................... 12

Art. 13. Inderogabilità dei termini di esecuzione ......................................................................................................................... 12

Art. 14. Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini ........................................................................................... 13

CAPO 4. CONTABILIZZAZIONE DEI LAVORI ........................................................................................................................................ 13

Art. 15. Lavori a misura ................................................................................................................................................................ 13

Art. 16. Eventuali lavori in economia ........................................................................................................................................... 15

Art. 17. Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera ................................................................................................. 15

CAPO 5. DISCIPLINA ECONOMICA.................................................................................................................................................... 15

Art. 18. Revisione prezzi e adeguamento del corrispettivo ......................................................................................................... 15

CAPO 6. CAUZIONI E GARANZIE ........................................................................................................................................................ 15

Art. 19. Obblighi assicurativi a carico dell’appaltatore ................................................................................................................ 15

CAPO 7. DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE ....................................................................................................................................... 16

Art. 20. Variazione dei lavori ........................................................................................................................................................ 16

Art. 21. Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi ............................................................................................................... 17

CAPO 8. DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA ........................................................................................................................... 18

Art. 22. Adempimenti preliminari in materia di sicurezza ............................................................................................................ 18

Art. 23. Norme di sicurezza generali e sicurezza nel cantiere ...................................................................................................... 19

Art. 24. Piano di sicurezza e di coordinamento ............................................................................................................................ 19

Art. 25. Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza e coordinamento ..................................................................................... 20

Art. 26. Piano operativo di sicurezza ........................................................................................................................................... 20

Art. 27. Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza ............................................................................................................... 21

Art. 28. Adempimenti in materia di inquinamento acustico ....................................................................................................... 21

CAPO 9. CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO ................................................................................................. 22

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

DANTE rtp / COMUNE DI VARAZZE / LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

Art. 29. Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera ........................................................................................................ 22

CAPO 10. DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE ................................................................................................................................... 23

Art. 30. Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione ............................................................................................................. 23

Art. 31. Termini per l’accertamento della regolare esecuzione o collaudo tecnico amministrativo ............................................. 23

Art. 32. Presa in consegna dei lavori ultimati ............................................................................................................................... 24

CAPO 11. NORME FINALI .................................................................................................................................................................. 24

Art. 33. Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione ............................................................................................................ 24

Art. 34. Utilizzo di materiali recuperati o riciclati – Criteri Ambientali Minimi ............................................................................. 25

Art. 35. Terre e rocce da scavo ...................................................................................................................................................... 25

Art. 36. Custodia del cantiere ....................................................................................................................................................... 25

Art. 37. Cartello di cantiere .......................................................................................................................................................... 26

Art. 38. Spese contrattuali, imposte, tasse ................................................................................................................................... 26

PARTE SECONDA ............................................................................................................................................................................... 26

Titolo II – PRESCRIZIONE TECNICHE DEI LAVORI ............................................................................................................................... 26

CAPO 1. PRESCRIZIONI TECNICHE PER L’ESECUZIONE DI NOLI E TRASPORTI .................................................................................. 26

Art. 39. Opere provvisionali .......................................................................................................................................................... 26

Art. 40. Noleggi ............................................................................................................................................................................. 27

Art. 41. Trasporti ........................................................................................................................................................................... 27

CAPO 2. PRESCRIZIONI SU QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI ............................................................................................. 27

Art. 42. Approvvigionamento dei materiali .................................................................................................................................. 27

Art. 43. Materiali di uso comune .................................................................................................................................................. 28

Art. 44. Tubazioni in polietilene ad alta densità ........................................................................................................................... 29

Art. 45. Tubazioni in pvc rigido non plastificato ............................................................................................................................ 31

Art. 46. Stabilizzato ....................................................................................................................................................................... 32

Art. 47. Malte e calcestruzzi cementizi ......................................................................................................................................... 32

Art. 48. Pozzetti d’ispezione.......................................................................................................................................................... 34

Art. 49. Chiusini, griglie, canalette ................................................................................................................................................ 34

Art. 50. Prodotti per pavimentazioni ............................................................................................................................................ 35

Art. 51. Prodotti a base di legno ................................................................................................................................................... 36

Art. 52. Infissi ................................................................................................................................................................................ 37

Art. 53. Vetri e cristalli .................................................................................................................................................................. 38

Art. 54. Colori e vernici ................................................................................................................................................................. 39

Art. 55. Materiale elettrico ........................................................................................................................................................... 41

Art. 56. Apparecchi per illuminazione .......................................................................................................................................... 42

CAPO 3. MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLE SINGOLE CATEGORIE DI LAVORO ................................................................................. 44

Art. 57. Aree da adibire a cantiere ................................................................................................................................................ 44

Art. 58. Preparazione del cantiere, tracciamenti, rilievi ............................................................................................................... 44

Art. 59. Opere provvisionali ......................................................................................................................................................... 45

Art. 60. Scavi, rilevati, rinterri e demolizioni ................................................................................................................................ 45

Art. 61. Realizzazione delle condotte ........................................................................................................................................... 48

Art. 62. Realizzazione di pozzetti e caditoie.................................................................................................................................. 50

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

DANTE rtp / COMUNE DI VARAZZE / LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

Art. 63. Pavimentazioni in lastre di luserna ................................................................................................................................. 52

Art. 64. Opere in calcestruzzo cementizio .................................................................................................................................... 52

Art. 65. Strutture in acciaio ........................................................................................................................................................... 55

Art. 66. Solai e massetti ............................................................................................................................................................... 59

Art. 67. Coperture, coibentazioni e impermeabilizzazioni ............................................................................................................ 59

Art. 68. Copertura verde ............................................................................................................................................................... 61

Art. 69. Murature e tramezzature ................................................................................................................................................. 62

Art. 70. Intonaci ............................................................................................................................................................................ 63

Art. 71. Opere da lattoniere ......................................................................................................................................................... 64

Art. 72. Opere di tinteggiatura, verniciatura e coloritura ............................................................................................................. 65

Art. 73. Rivestimento in doghe di legno composito ...................................................................................................................... 65

Art. 75. Pavimentazioni e rivestimenti interni .............................................................................................................................. 67

Art. 76. Opere impiantistiche, illuminazione e altre prescrizioni generali ................................................................................... 69

Art. 77. Posa di apparecchi illuminanti ......................................................................................................................................... 71

Art. 78. Impianto di climatizzazione estiva – invernale ................................................................................................................ 72

Art. 79. Fontana .............................................................................................................................................................................. 73

Art. 80. Opere a verde ................................................................................................................................................................. 74

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

DANTE rtp / COMUNE DI VARAZZE / LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

ABBREVIAZIONI - D.Lgs. 18 Aprile 2016, n. 50, "Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione

dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture" - Codice dei Contratti Pubblici

- D.P.R. n. 207 del 2010: decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 - Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice dei contratti pubblici, per le parti ancora in vigore;

- Capitolato generale d’appalto (decreto ministeriale - lavori pubblici - 19 aprile 2000, n. 145); - R.U.P. (Responsabile unico del procedimento di cui all’articolo 31 del D. Lgs n.50 del 18/04/2016 e degli

articoli 9 e 10 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207); - Decreto n. 81 del 2008 (decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto

2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro); - DURC (Documento unico di regolarità contributiva): il documento attestate la regolarità contributiva previsto

dall’articolo 90, comma 9, lettera b), decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e dall’allegato XVII, punto 1, lettera i), allo stesso decreto legislativo, nonché dall'articolo 2 del decreto-legge 25 settembre 2002, n. 210, convertito dalla legge 22 novembre 2002, n. 266, nonché dagli articoli 6 e 196 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207;

- attestazione SOA: documento che attesta la qualificazione per una o più categorie, nelle pertinenti classifiche, rilasciato da una Società Organismo di Attestazione, in applicazione degli articoli da 60 a 96 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

DANTE rtp / COMUNE DI VARAZZE / LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE

PARTE PRIMA DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DELL’APPALTO Titolo I – DEFINIZIONE ECONOMICA E RAPPORTI CONTRATTUALI CAPO 1. NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO Art. 1. Oggetto dell’appalto

1. L’oggetto dell’appalto consiste nell’esecuzione di tutti i lavori e forniture necessari per la realizzazione dell’intervento di cui al comma 2. 2. L’intervento è così individuato:

a) denominazione conferita dall’Amministrazione Committente: LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DANTE b) descrizione sommaria:

Le lavorazioni che verranno eseguite riguardano il rifacimento della pavimentazione della piazza con risagomatura del profilo, della rete di smaltimento delle acque meteoriche, dell’illuminazione pubblica. Fanno inoltre parte del progetto la demolizione dei due piccoli fabbricati insistenti sulla piazza destinati a gelateria ed edicola. Quest’ultima verrà smontata con trasporto degli elementi presso deposito sito all’interno del Comune di Varazze. Tali volumi verranno sostituiti con nuovo fabbricato che accorperà le attività sopra citate e comprenderà anche un piccolo locale ad uso deposito comunale ed un servizio igienico pubblico. In ultimo verrà realizzata una nuova fontana ed una scala di accesso alla piazza dal soprastante marciapiede della via Aurelia al posto della scala esistente che verrà demolita. In riferimento al progetto, si procederà alle seguenti lavorazioni principali, sinteticamente richiamate, per il dettaglio delle quali si rimanda agli ulteriori elaborati (grafici e descrittivi) componenti il Progetto Esecutivo:

a) Riqualificazione piazza: - rimozione delle pavimentazioni esistenti, nonché di parte del relativo sottofondo in calcestruzzo e

parziale scavo di sbancamento per preparare i livelli della nuova pavimentazione della piazza; - demolizione del fabbricato adibito a gelateria comprese le fondazioni e smaltimento a discarica dei

materiali di risulta; - smontaggio dell’edicola e trasporto a magazzino all’interno del Comune di Varazze; - demolizione della scala che porta al marciapiede dell’Aurelia; - rimozione per successiva messa a dimora di piante presenti sulla piazza; - taglio di piante ed arbusti; - risagomatura della aiuola in cemento armato e realizzazione di nuova scalinata con pedate ed alzate

rivestite in travertino e pietra di Luserna; - scavi a sezione ristretta per la posa in opera di nuova rete di smaltimento delle acque bianche con posa

in opera di collettore principale in PE corrugato diametro 1000 mm, tubazioni di raccolta caditoie in PVC SN4, griglie e pozzetti in ghisa sferoidale DN400, griglie a fessura tipo Hauraton o similari DN 400;

- realizzazione in opera di pozzetto di raccolta acque meteoriche su canale esistente con soletta carrabile in cemento armato;

- realizzazione di nuovo impianto di illuminazione pubblica; - realizzazione della nuova pavimentazione in lastre di pietra di Luserna spessore 6 cm, posate su strato

di sabbia e sottostante massetto in cls spessore 20 cm; - realizzazione di nuova fontana in c.a. rivestita in materiale lapideo; - realizzazione di nuovo arredo urbano (realizzazione di panchine e sedute, messa a dimora di piante e

tappeto erboso). a) Realizzazione nuovo edificio polivalente: - realizzazione delle strutture di fondazione in c.a.; - realizzazione delle strutture verticali e orizzontali in c.a.; - montaggio di travi a sbalzo in acciaio e posizionamento in quota; - realizzazione di vespaio areato;

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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- realizzazione di impermeabilizzazioni; - formazione di sottofondi e posa di pavimenti; - realizzazione di impianto elettrico; - realizzazione di impianto termico; - realizzazione rete di distribuzione impianto idrico-sanitario; - montaggio di apparecchi igienico-sanitari; - realizzazione di tamponature e tramezzature interne; - realizzazione di cappotto isolante esterno; - realizzazione di “tetto verde” in copertura; - formazione di intonaci; - montaggio di serramenti; - posa in opera di soglie e piane in pietra; - posa di rivestimenti interni e tinteggiatura superfici; - realizzazione struttura di sostegno per rivestimento di facciata; - posa del rivestimento esterno di facciata; - realizzazione opere di lattoneria; c) lavori

- Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal presente Capitolato speciale, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo con i relativi allegati, con riguardo anche ai particolari costruttivi e ai progetti esecutivi delle strutture e relativi calcoli, degli impianti tecnologici, dei quali l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.

- L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e l’appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi; trova sempre applicazione l’articolo 1374 del codice civile.

Art. 2. Ammontare dell’appalto

1. L’importo dell’appalto posto a base dell’affidamento è definito dalla seguente tabella:

Importi in euro A CORPO A MISURA (C) (M)

TOTALE (C+ M)

1

2

Importo esecuzione lavori Oneri per l’attuazione del piano di sicurezza (non soggetti a ribasso)

€ 929.114,02

€ 16.295,95

€ 929.114,02

€ 16.295,95

TOT TOTALE APPALTO (1+2) € 945.409,97 € 945.409,97

2. L’importo contrattuale è costituito dalla somma degli importi determinati nella tabella di cui al comma 1, al netto del ribasso percentuale offerto dall’appaltatore in sede di gara sul solo importo di cui al rigo 1, relativo all’esecuzione del lavoro a misura. Gli importi stimati dei vari lavori, potranno variare, tanto in più quanto in meno, nei limiti stabiliti dall’art. 106 del D.Lgs. n. 50/2016, senza che ciò costituisca motivo per l’Appaltatore per avanzare pretesa di speciali compensi ed indennizzi di qualsiasi natura e specie.

3. Non è soggetto al ribasso l’importo degli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza, ai sensi del punto 4.1.4 dell’allegato XV al Decreto n. 81 del 2008, che restano fissati nella misura determinata nella tabella di cui al comma 1, rigo 2, colonna (M).

Art. 3. Modalità di stipulazione del contratto

1. Il contratto è stipulato interamente “a misura”, ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera eeeee) del D.

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Lgs. 50/2016 , e ai sensi dell’art. 148 c.6 del D. Lgs. 50/2016 e ai sensi dell’articolo 43, comma 7, del d.P.R. n. 207 del 2010. L’importo del contratto può variare, in aumento o in diminuzione, in base alle quantità effettivamente eseguite, fermi restando i limiti di cui all’articolo 106, comma 1, lett. c) del D.Lgs. n. 50/2016, e le condizioni previste dal presente Capitolato speciale.

2. I prezzi dell’elenco prezzi unitari di cui agli articoli 32 e 41 del D.P.R. n. 207 del 2010, ai quali si applica il ribasso percentuale offerto dall’appaltatore in sede di gara, con gli stessi criteri di cui all’articolo 2, commi 2 e 3, del presente Capitolato speciale, costituiscono l’elenco dei prezzi unitari.

3. I prezzi unitari di cui al comma 2 sono vincolanti anche per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, se ammissibili ed ordinate o autorizzate ai sensi dell’articolo 106 del D.Lgs. n. 50/2016.

4. I rapporti ed i vincoli negoziali si riferiscono agli importi come determinati ai sensi dell’articolo 2, commi 2 e 3 del presente Capitolato speciale.

Art. 4. Categorie dei lavori

L’appalto in oggetto prevede le seguenti categorie: CATEGORIA DESCRIZIONE Totale € % CATEGORIA PREVALENTE OG3 strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, linee

tranviarie, metropolitane, funicolari, e piste aeroportuali, e relative opere complementari

€ 766.158,04 81,04

CATEGORIA > 150.000 € o > 10% importo totale OG1 Edifici Civili e Industriali € 179.251,93 18,96 Totale € 945.409,97 100

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CAPO 2. DISCIPLINA CONTRATTUALE Art. 5. Domicilio-Rappresentante dell’appaltatore-Personale Tecnico-Direttore di cantiere

1. L’appaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui all’articolo 2 del capitolato generale d’appalto; a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal contratto.

2. L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 3 del capitolato generale d’appalto, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.

3. Qualora l’Appaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso l’Amministrazione Committente, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 4 del Capitolato generale d’appalto, il mandato conferito con atto pubblico a persona idonea, sostituibile su richiesta motivata della Stazione appaltante. La Direzione del cantiere è assunta dal Direttore tecnico dell’impresa o da altro tecnico, avente comprovata esperienza in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. L’assunzione della Direzione di cantiere da parte del Direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere, con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.

4. L’Appaltatore dovrà provvedere alla condotta ed esecuzione effettiva dei lavori, avvalendosi delle prestazioni di personale tecnico idoneo, di provata capacità e adeguato - numericamente e qualitativamente - alle necessità per una corretta esecuzione, in relazione agli obblighi assunti con il Programma esecutivo dei lavori. L’Appaltatore è tenuto ad affidare la Direzione Tecnica del cantiere ad un Direttore di Cantiere, in possesso di laurea, iscritto all’albo professionale se non è alla propria stabile dipendenza e in possesso di un adeguato curriculum di Direzione di Cantiere riferito agli ultimi cinque anni, il quale rilascerà dichiarazione scritta dell’incarico ricevuto, anche e soprattutto in merito alla responsabilità per infortuni essendo in qualità di preposto, responsabile del rispetto e della piena applicazione del Piano delle misure per la Sicurezza dei lavoratori sia dell’Impresa appaltatrice sia di tutte le Imprese subappaltatrici impegnate nell’esecuzione dei lavori. L’Appaltatore risponde dell’idoneità del Direttore di Cantiere e, in generale, di tutto il personale addetto ai lavori e operante in cantiere. Tale personale dovrà essere tutelato a norma delle sopra specificate Leggi ed essere di gradimento della Direzione dei Lavori. Quest’ultima si riserva il diritto di ottenere l’allontanamento motivato dai cantieri di qualunque addetto ai lavori, senza risponderne delle conseguenze, ai sensi e per gli effetti dell’art. 6 del Capitolato Generale. Il direttore dei lavori ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore di cantiere e del personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza. L’appaltatore è in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di detti soggetti, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego dei materiali.

5. Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persona di cui ai commi 2, 3 o 4, deve essere tempestivamente notificata all’Amministrazione Committente; ogni variazione della persona di cui al comma 3 deve essere accompagnata dal deposito presso l’Amministrazione Committente del nuovo atto di mandato.

6. L’Amministrazione Committente sarà r appresentata nei confronti dell’Appaltatore, per quanto concerne l’esecuzione delle opere appaltate e ad ogni conseguente effetto, dalla Direzione dei Lavori che verrà designata dall’Amministrazione Committente medesima.

Art. 6. Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione

1. Nell'esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche relativamente a sistemi e subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell'appalto, devono essere rispettate tutte le prescrizioni di legge e di regolamento in materia di qualità, provenienza e accettazione dei materiali e componenti nonché, per quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le modalità di esecuzione di ogni categoria di lavoro, tutte le indicazioni contenute o richiamate contrattualmente nel presente capitolato speciale di appalto, negli elaborati grafici del progetto definitivo-esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata al presente capitolato.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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2. Per quanto riguarda l’accettazione, la qualità e l’impiego dei materiali, la loro provvista, il luogo della loro provenienza e l’eventuale sostituzione di quest’ultimo, si applicano rispettivamente l’art. 101, comma 3 del D. Lgs. 50/2016 e gli articoli 16 e 17 del capitolato generale d’appalto.

3. L’appaltatore, sia per sé che per i propri fornitori, deve garantire che i materiali da costruzione utilizzati siano conformi al D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246.

4. L’appaltatore, sia per sé che per i propri eventuali subappaltatori, deve garantire che l’esecuzione delle opere sia conforme alle «Norme tecniche per le costruzioni» approvate con il decreto del Ministro delle infrastrutture 14 gennaio 2008 (in Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 febbraio 2008).

CAPO 3. TERMINI PER L’ESECUZIONE Art. 7. Consegna e inizio dei lavori - Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori, il direttore dei

lavori fissa un nuovo termine perentorio, non inferiore a 5 (cinque) giorni e non superiore a 15 (quindici) giorni; i termini per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della prima convocazione. Decorso inutilmente il termine anzidetto è facoltà dell’Amministrazione Committente non stipulare o risolvere il contratto e incamerare la cauzione provvisoria o definitiva, a seconda che la mancata consegna si verifichi prima o dopo la stipulazione del contratto, fermo restando il risarcimento del danno (ivi compreso l’eventuale maggior prezzo di una nuova aggiudicazione) se eccedente il valore della cauzione, senza che ciò possa costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta da parte dell’appaltatore. Se è indetta una nuova procedura per l’affidamento dei lavori, l’appaltatore è escluso dalla partecipazione in quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata. Con la firma del verbale il legale rappresentante dell’Appaltatore, o persona appositamente abilitata, indicherà il nominativo del Responsabile di Cantiere, che firmerà la corrispondenza, la contabilità e riceverà gli Ordini di Servizio.

- Il R.U.P. accerta l’avvenuto adempimento degli obblighi di cui all’articolo 41 del presente Capitolato Speciale prima della redazione del verbale di consegna di cui al comma 1 e ne comunica l’esito al Direttore dei lavori. La redazione del verbale di consegna è subordinata a tale positivo accertamento, in assenza del quale il verbale di consegna è inefficace e i lavori non possono essere iniziati.

- Le disposizioni sulla consegna di cui al comma 3, si applicano anche alla consegna in via d’urgenza, ed alle singole consegne frazionate, in presenza di temporanea indisponibilità di aree ed immobili; in tal caso si provvede ogni volta alla compilazione di un verbale di consegna provvisorio e l’ultimo di questi costituisce verbale di consegna definitivo anche ai fini del computo dei termini per l’esecuzione, se non diversamente determinati. Il comma 2 si applica limitatamente alle singole parti consegnate, se l’urgenza è limitata all’esecuzione di alcune di esse.

Art. 8. Termini per l'ultimazione dei lavori 1. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto principale è fissato in giorni 240 naturali

consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna. In detto tempo è compreso quello necessario all’impianto e allo smontaggio dei cantieri.

2. Nel calcolo del tempo di cui al comma 1 è tenuto conto delle ferie contrattuali e delle ordinarie difficoltà e degli ordinari impedimenti in relazione agli andamenti stagionali e alle relative condizioni climatiche.

3. L’Appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del Cronoprogramma dei lavori che potrà fissare scadenze inderogabili per l’approntamento delle opere necessarie all’inizio delle forniture e lavori da effettuarsi da altre Ditte per conto della Stazione appaltante oppure necessarie all’utilizzazione, prima della fine dei lavori e previa emissione del certificato di regolare esecuzione riferito alla sola parte funzionale delle opere.

6. A fine lavori l’Appaltatore comunicherà alla Direzione Lavori, a mezzo pec o lettera raccomandata con A.R. o tramite fax la data nella quale ritiene di aver ultimato i lavori. La Direzione L avori procederà allora, in contraddittorio, alle necessarie constatazioni redigendo apposito certificato.

7. Dalla data di ultimazione dei lavori decorreranno i termini per la redazione dello stato finale e per la redazione del certificato di regolare esecuzione.

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8. La stazione Appaltante potrà richiedere la sospensione dei lavori per i mesi di luglio ed agosto senza che l'appaltatore possa avanzare alcuna pretesa di maggiore compenso per fermo cantiere.

Art. 9. Proroghe e differimenti

1. Come meglio specificato nel contratto, se l’appaltatore, per causa a esso non imputabile, non è in grado di ultimare i lavori nel termine contrattuale di cui all’articolo 14 del presente Capitolato Speciale, può chiedere la proroga, presentando apposita richiesta motivata almeno 7 giorni prima della scadenza del termine di cui al predetto articolo 14.

2. la proroga può essere richiesta anche nei casi e con le modalità specificati nel contratto, in deroga al punto precedente.

3. La proroga è concessa o negata con provvedimento scritto del R.U.P. entro 5 giorni dal ricevimento della richiesta; il R.U.P. può prescindere dal parere del direttore dei lavori se questi non si esprime entro 3 giorni e può discostarsi dallo stesso parere motivando; nel provvedimento è riportato il parere del direttore dei lavori se questo è difforme dalle conclusioni del R.U.P.

4. La mancata determinazione del R.U.P. entro i termini costituisce rigetto della richiesta.

Art. 10. Sospensioni ordinate dal direttore dei lavori 1. Ai sensi di quanto previsto dall’art. 107, comma 1 del D.Lgs. n.50/2016, in tutti i casi in cui ricorrano

circostanze speciali che impediscono in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d’arte, e che non siano prevedibili al momento della stipulazione del contratto, il direttore dei lavori può disporre la sospensione dell’esecuzione del contratto.

2. L’Appaltatore non potrà di propria iniziativa, per nessun motivo, sospendere o interrompere i lavori. La richiesta di sospensione dei lavori da parte dell’Appaltatore può essere legittimamente avanzata all’Amministrazione Committente qualora, durante l’esecuzione, sopraggiungano condizioni sfavorevoli rilevanti che oggettivamente ne impediscono la prosecuzione utilmente a regola d’arte.

3. In caso di forza maggiore, condizioni climatiche od altre circostanze speciali che impediscono in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d’arte, la direzione dei lavori d’ufficio o su segnalazione dell’appaltatore può ordinare la sospensione dei lavori redigendo apposito verbale. Costituiscono circostanze speciali le situazioni che determinano la necessità di procedere alla redazione di una variante in corso d’opera nei casi previsti dall’art.106, comma 1, lett. b) e c), comma 2 e diverse da quelle di cui al comma 4 del D. Lgs. n. 50/2016. Nessun indennizzo spetta all’appaltatore per le sospensioni di cui al presente articolo.

4. Non appena cessate le cause della sospensione il direttore dei lavori redige il verbale di ripresa che, oltre a richiamare il precedente verbale di sospensione, deve indicare i giorni di effettiva sospensione e il conseguente nuovo termine contrattuale dei lavori.

5. Eventuali sospensioni dei lavori disposte dal Direttore Lavori su richiesta del Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione dei Lavori, per il mancato rispetto delle norme per la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori, non comporteranno alcuna proroga dei termini fissati per l’ultimazione degli stessi lavori.

7. Le sospensioni disposte non comportano per l’Appaltatore la cessazione e l’interruzione della custodia dell’opera, per cui esso è tenuto a mantenere le misure di salvaguardia del cantiere ed evitare il danno a terzi.

Art. 11. Penali in caso di ritardo

1. Nel caso di mancato rispetto del termine stabilito per l’ultimazione dei lavori, per ogni giorno naturale consecutivo di ritardo viene applicata una penale pari all’uno (1,00) per mille giornaliero sull’importo netto contrattuale.

2. L’importo complessivo delle penali determinate ai sensi dei commi 1 e 2 non può superare il 10% (dieci per cento) dell’importo contrattuale; se i ritardi sono tali da comportare una penale di importo superiore alla predetta percentuale trova applicazione il successivo articolo 21, in materia di risoluzione del contratto.

3. L’applicazione delle penali non pregiudica il risarcimento di eventuali danni o ulteriori oneri sostenuti dall’amministrazione committente a causa di ritardi per fatto dell’appaltatore, per mancati introiti o per

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qualsiasi altro titolo. Art. 12. Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore 1. Prima della consegna dei lavori si terrà una o più riunioni di coordinamento nel corso della quale

l’Appaltatore dovrà presentare alla Amministrazione Committente, a norma dell’art. 43, comma 10, del DPR n. 207/2010, il programma esecutivo dei lavori redatto nel rispetto dello schema e delle priorità previste dal Cronoprogramma e dal Piano di Sicurezza e Coordinamento. Tale programma dovrà rispettare i termini parziali per l’esecuzione delle opere riportati nel Cronoprogramma.

2. L’Amministrazione Committente comunicherà all’Appaltatore il giorno ed il luogo in cui dovrà trovarsi per partecipare alla riunione di coordinamento. Qualora l’Appaltatore non si presenti nel giorno fissato per la riunione, gli verrà assegnato un termine perentorio, trascorso inutilmente il quale la Amministrazione Committente potrà procedere comunque alla consegna dei lavori, data dalla quale decorre il tempo contrattuale, senza che peraltro l’Appaltatore possa dare effettivo corso ai lavori in mancanza della riunione di coordinamento.

3. Il programma esecutivo e di dettaglio dovrà essere aggiornato in base all’effettivo andamento dei lavori e/o modificato su richiesta del Direttore Lavori e/o del Coordinatore Sicurezza per l’Esecuzione dei lavori, in base alle esigenze della Amministrazione Committente. Per tali variazioni l’Appaltatore non potrà vantare alcun titolo per richieste di risarcimenti. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di modificare il programma dei lavori esecutivo e di dettaglio dell’Appaltatore in qualsiasi momento per proprie insindacabili necessità, senza che l’Appaltatore possa pretendere compensi di sorta o avanzare richieste di qualunque genere.

4. Il programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore può essere modificato o integrato dall’amministrazione committente, mediante ordine di servizio, ogni volta che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori e in particolare:

a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al contratto; b) per l'intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le cui reti siano

coinvolte in qualunque modo con l'andamento dei lavori, purché non imputabile ad inadempimenti o ritardi dell’amministrazione committente;

c) per l'intervento o il coordinamento con autorità, enti o altri soggetti diversi dall’amministrazione committente, che abbiano giurisdizione, competenze o responsabilità di tutela sugli immobili, i siti e le aree comunque interessate dal cantiere;

d) per la necessità o l'opportunità di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e funzionamento degli impianti, nonché collaudi parziali o specifici;

e) se è richiesto dal coordinatore per la sicurezza e la salute nel cantiere, in ottemperanza all'articolo 92, comma 1, del Decreto n. 81 del 2008. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere coerente con il piano di sicurezza, eventualmente integrato ed aggiornato.

Art. 13. Inderogabilità dei termini di esecuzione

1. Non costituiscono motivo di proroga dell'inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa conduzione secondo il relativo programma o della loro ritardata ultimazione: a) il ritardo nell'installazione del cantiere; b) l’adempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal direttore dei

lavori o dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza, ivi compreso il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione;

c) l'esecuzione di accertamenti integrativi che l'appaltatore ritenesse di dover effettuare per la esecuzione delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati dalla direzione dei lavori o espressamente approvati da questa;

d) il tempo necessario per l'esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre prove assimilabili;

e) il tempo necessario per l'espletamento degli adempimenti a carico dell'appaltatore comunque previsti dal presente Capitolato speciale o dal capitolato generale d’appalto;

f) le eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati

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dall’appaltatore né i ritardi o gli inadempimenti degli stessi soggetti; g) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale dipendente; h) le sospensioni disposte dall’amministrazione committente, dal Direttore dei lavori, dal Coordinatore

per la sicurezza in fase di esecuzione o dal R.U.P. per inosservanza delle misure di sicurezza dei lavoratori nel cantiere o inosservanza degli obblighi retributivi, contributivi, previdenziali o assistenziali nei confronti dei lavoratori impiegati nel cantiere;

i) le sospensioni disposte dal personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale in relazione alla presenza di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria o in caso di reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, ai sensi dell’articolo 14 del Decreto n. 81 del 2008, fino alla relativa revoca.

2. Non costituiscono altresì motivo di proroga o differimento dell'inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa conduzione secondo il relativo programma o della loro ritardata ultimazione, i ritardi o gli inadempimenti di ditte, imprese, fornitori, tecnici o altri, titolari di rapporti contrattuali con l’amministrazione committente, se l’appaltatore non abbia tempestivamente denunciato per iscritto all’amministrazione medesima le cause imputabili a dette ditte, imprese o fornitori o tecnici.

3. Le cause di cui ai commi 1 e 2 non possono costituire motivo per la richiesta di proroghe di cui all’articolo 15, di sospensione dei lavori di cui all’articolo 16, per la disapplicazione delle penali di cui all’articolo 18, né per l’eventuale risoluzione del Contratto ai sensi dell’articolo 21.

Art. 14. Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini

1. L’eventuale ritardo imputabile all’appaltatore nel rispetto dei termini per l’ultimazione dei lavori superiore a 30 (trenta) giorni naturali consecutivi produce la risoluzione del contratto, a discrezione dell’amministrazione committente e senza obbligo di ulteriore motivazione, ai sensi dell’articolo 108, comma 4 del D. Lgs. 50/2016.

2. La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dell’appaltatore con assegnazione di un termine che, salvo i casi d’urgenza, non può essere inferiore a 10 giorni, per compiere i lavori e in contraddittorio con il medesimo appaltatore.

3. Nel caso di risoluzione del contratto la penale di cui al precedente articolo 18, comma 1, è computata sul periodo determinato sommando il ritardo accumulato dall'appaltatore rispetto al programma esecutivo dei lavori e il termine assegnato dal direttore dei lavori per compiere i lavori con la messa in mora di cui al comma 2.

4. Sono dovuti dall’appaltatore i danni subiti dall’amministrazione committente in seguito alla risoluzione del contratto, comprese le eventuali maggiori spese connesse al completamento dei lavori affidato a terzi. Per il risarcimento di tali danni l’amministrazione committente può trattenere qualunque somma maturata a credito dell’appaltatore in ragione dei lavori eseguiti nonché rivalersi sulla garanzia fideiussoria.

CAPO 4. CONTABILIZZAZIONE DEI LAVORI Art. 15. Lavori a misura

1. La misurazione e la valutazione dei lavori a misura sono effettuate secondo le specificazioni date nel presente capitolato speciale e nell’enunciazione delle singole voci in elenco; in caso diverso sono utilizzate per la valutazione dei lavori le dimensioni nette delle opere eseguite rilevate in loco, senza che l’appaltatore possa far valere criteri di misurazione o coefficienti moltiplicatori che modifichino le quantità realmente poste in opera.

2. Non sono comunque riconosciuti nella valutazione aumenti dimensionali di alcun genere non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati preventivamente autorizzati dal direttore dei lavori.

3. Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal presente Capitolato speciale e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali.

4. La contabilizzazione delle opere e delle forniture dei lavori a misura è effettuata applicando alle quantità eseguite i prezzi unitari netti previsti dall’Elenco Prezzi Unitari, ribassati della percentuale di sconto

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offerta dall’Appaltatore in sede di gara. In ogni caso, l’importo delle lavorazioni e forniture previste per l’esecuzione delle opere è comprensivo, oltre che di tutti gli oneri previsti dal presente capitolato speciale d’appalto e negli altri documenti costituenti il contratto, delle seguenti prestazioni: a) Per i materiali. Ogni spesa, nessuna esclusa, per forniture, confezioni, trasporti, cali, perdite, sprechi, imposte e tasse, ecc. e ogni prestazione occorrente per darli pronti all’impiego, a piè d’opera o in qualsiasi punto del lavoro; b) Per gli operai ed i mezzi d’opera. Ogni spesa per prestazioni di utensili ed attrezzi, spese accessorie di ogni specie, trasporti, baracche per alloggi, ecc., nonché la spesa per l’illuminazione dei cantieri nel caso di lavoro notturno e le quote per assicurazioni sociali; c) Per i noli. Ogni spesa per dare macchinari e mezzi di lavori a piè d’opera, pronti all’uso con gli accessori e quanto occorre al loro regolare funzionamento ed alla loro manutenzione (carburanti, lubrificanti, pezzi di ricambio, ecc.), nonché l’opera degli operatori e conducenti necessari al loro funzionamento, compresi anche gli oneri di trasporto, sia in andata che in ritorno, dal deposito dell’Appaltatore al luogo di impiego; d) Per i lavori. Tutte le spese per i mezzi d’opera e per assicurazioni di ogni genere; tutte le forniture occorrenti; la lavorazione dei materiali e loro impiego secondo le specificazioni contenute nel Capitolato Speciale d’Appalto; le spese generali; le spese per eventuali occupazione di suolo pubblico o privato, ecc. A fine anno, la Direzione Lavori, in accordo con la Stazione Appaltante, si riserva la facoltà di contabilizzare anche l’importo dei materiali a piè d’opera.

5. I suddetti prezzi sono invariabili ed indipendenti da ogni eventualità. 6. Devono inoltre intendersi sempre compresi tutti gli oneri per l’esecuzione dei lavori in presenza di traffico

e la conseguente adozione di tutte le misure di sicurezza prescritte, la segnaletica, le opere di protezione ed in genere tutte le spese per opere provvisionali, nessuna esclusa; carichi, trasporti, scarichi e quanto occorre per dare i lavori compiuti a perfetta regola d’arte.

7. Tutti gli oneri e gli obblighi specificati nel presente articolo e negli altri del presente del Capitolato Speciale di Appalto, nonché nei documenti facenti parte integrante del contratto, si intendono accettati dall’Appaltatore in base ai suoi calcoli di convenienza.

8. I materiali di risulta eventualmente utilizzabili potranno essere ceduti all’Appaltatore, addebitandoglieli a norma dell’art. 36 del Capitolato Generale. Qualora, però, di essi non esistesse la voce di reimpiego ed il relativo prezzo, questo verrà desunto dai prezzi di mercato per fornitura di materiali a piè d’opera, diviso per il coefficiente 1,10.

9. L’Appaltatore si impegna a tenere fissi e costanti i prezzi unitari per tutta la durata del presente contratto, rinunciando espressamente sin d’ora alla possibilità di apportare agli stessi eventuali modifiche o maggiorazioni.

10.Gli oneri per la sicurezza determinati nella tabella di cui all'articolo 2, comma 1, rigo 2 del presente Capitolato Speciale, come evidenziati nell’apposita colonna rubricata «oneri sicurezza» nella tabella di cui all’articolo 5, sono valutati sulla base dei prezzi di cui all’elenco allegato al capitolato speciale, con le quantità rilevabili ai sensi del presente articolo.

Art. 16. Eventuali lavori in economia

1. L’Amministrazione Committente ha facoltà di richiedere all’Appaltatore, nei limiti previsti dalla legislazione e dalla normativa vigente con le modalità previste dall’art. 179 del Regolamento DPR n. 207/2010, mediante singoli ordini di servizio, la fornitura di manodopera in economia o l’acquisto di materiali da liquidare su fattura, come segue: a) per quanti riguarda i materiali, applicando il ribasso contrattuale ai prezzi unitari determinati ai

sensi del successivo articolo 40; b) per quanto riguarda i trasporti, i noli e il costo del personale o della manodopera, secondo i prezzi

vigenti al momento della loro esecuzione, incrementati delle percentuali per spese generali e utili (se non già comprese nei prezzi vigenti) ed applicando il ribasso contrattuale esclusivamente su queste due ultime componenti.

2. Gli eventuali oneri per la sicurezza individuati in economia sono valutati senza alcun ribasso, fermo restando che alle componenti stimate o contabilizzate in termini di manodopera, noli e trasporti, si

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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applicano i prezzi vigenti al momento della loro esecuzione incrementati delle percentuali per spese generali e utili nelle misure di cui al comma 3.

3. Ai fini di cui al comma 1, lettera b) e dal comma 2, le percentuali di incidenza delle spese generali e degli utili, sono determinate nella misura prevista dalle analisi dei prezzi integranti il progetto a base di gara o, in assenza di queste, nelle misure minime previste dall’articolo 32, comma 2, lettere b) e c), del D.P.R. n. 207 del 2010.

Art. 17. Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera

1. La contabilità dei lavori verrà tenuta secondo le norme previste dall’art. 180 e seguenti del DPR n. 207/2010. 2. L’Appaltatore dovrà predisporre gli elaborati grafici necessari alla redazione della contabilità ed alla

predisposizione delle misure, a tale scopo è tenuto a fornire il personale tecnico richiesto dalla Direzione Lavori. Non saranno tenuti in alcun conto i lavori eseguiti irregolarmente o non conformi al contratto, nonché quelli eseguiti in contraddizione agli ordini di servizio della Direzione Lavori, che tuttavia si riserva la facoltà di contabilizzare anche l’importo dei materiali a piè d’opera. Nel caso di compilazione di stato d’avanzamento lavori, la rata di acconto va commisurata all’importo del lavoro regolarmente ed effettivamente eseguito, misurato e registrato, in concorso e in contraddittorio con il tecnico incaricato dall’Appaltatore, a cui vanno aggiunti gli oneri di sicurezza e detratte le ritenute di legge.

CAPO 5. DISCIPLINA ECONOMICA Art. 18. Revisione prezzi e adeguamento del corrispettivo

1. Per i lavori di cui al presente Capitolato, è esclusa qualsiasi revisione dei prezzi e non trova applicazione l’articolo 1664, primo comma, del codice civile.

CAPO 6. CAUZIONI E GARANZIE Art. 19. Obblighi assicurativi a carico dell’appaltatore 1. Ai sensi dell’articolo 103 comma 7 del Codice dei Contratti, l’appaltatore è obbligato, contestualmente alla

sottoscrizione del contratto e in ogni caso almeno 10 (dieci) giorni prima della data prevista per la consegna dei lavori ai sensi dell’articolo 13 del presente Capitolato, a produrre una polizza assicurativa che tenga indenne l’amministrazione committente da tutti i rischi di esecuzione e che preveda anche una garanzia di responsabilità civile per danni causati a terzi nell’esecuzione dei lavori. La polizza assicurativa è prestata da un’impresa di assicurazione autorizzata alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l'obbligo di assicurazione.

2. La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alle ore 24 del giorno di emissione del certificato di regolare esecuzione e comunque decorsi 12 (dodici) mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato; in caso di emissione del certificato di regolare esecuzione per parti determinate dell’opera, la garanzia cessa per quelle parti e resta efficace per le parti non ancora collaudate; a tal fine l’utilizzo da parte dell’amministrazione committente secondo la destinazione equivale, ai soli effetti della copertura assicurativa, ad emissione del certificato di regolare esecuzione. Il premio è stabilito in misura unica e indivisibile per le coperture di cui ai commi 3 e 4. Le garanzie assicurative sono efficaci anche in caso di omesso o ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell'esecutore fino ai successivi due mesi e devono essere prestate in conformità allo schema-tipo 2.3 allegato al d.m. n. 123 del 2004.

3. La garanzia assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati deve coprire tutti i danni subiti dall’amministrazione committente a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti e opere, anche preesistenti, salvo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore; tale polizza deve essere stipulata nella forma «Contractors All Risks» (C.A.R.) e deve:

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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a) prevedere una somma assicurata non inferiore all’importo del contratto b) essere integrata in relazione alle somme assicurate in caso di approvazione di lavori aggiuntivi affidati

a qualsiasi titolo all’appaltatore. 4. La garanzia assicurativa di responsabilità civile per danni causati a terzi (R.C.T.) deve essere

stipulata per una somma assicurata (massimale/sinistro) pari ad euro 3.000.000,00. 5. Se il contratto di assicurazione prevede importi o percentuali di scoperto o di franchigia, queste condizioni: a) in relazione all’assicurazione contro tutti i rischi di esecuzione di cui al comma 3, tali franchigie o scoperti

non sono opponibili all’amministrazione committente; b) in relazione all’assicurazione di responsabilità civile di cui al comma 4, tali franchigie o scoperti non

sono opponibili all’amministrazione committente. 6. Le garanzie di cui ai commi 3 e 4, prestate dall’appaltatore coprono senza alcuna riserva anche i danni

causati dalle imprese subappaltatrici e subfornitrici. Se l’appaltatore è un raggruppamento temporaneo o un consorzio ordinario, giusto il regime delle responsabilità solidale disciplinato dall’articolo 48, comma 5, del D.Lgs. 50/2016, la garanzia assicurativa è prestata dall’impresa mandataria in nome e per conto di tutti i concorrenti raggruppati o consorziati. Nel caso di raggruppamenti temporanei o consorzi ordinari di tipo verticale di cui all’articolo 48, comma 6, del D.Lgs. 50/2016, le imprese mandanti assuntrici delle lavorazioni appartenenti alle categorie scorporabili, possono presentare apposite garanzie assicurative “pro quota” in relazione ai lavori da esse assunti.

CAPO 7. DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE Art. 20. Variazione dei lavori 1. Nessuna variazione può essere introdotta dall’esecutore di propria iniziativa, per alcun motivo, in

difetto di autorizzazione dell’Amministrazione Committente. Il mancato rispetto di tale divieto comporta a carico dell’esecutore la rimessa in pristino delle opere nella situazione originale; il medesimo sarà inoltre tenuto ad eseguire, a proprie spese, gli interventi di rimozione e ripristino che dovessero essergli ordinati dall’Amministrazione Committente ed a risarcire tutti i danni per tale ragione sofferti dall’Amministrazione Committente stessa, fermo che in nessun caso può vantare compensi, rimborsi o indennizzi per i lavori medesimi.

2. L’amministrazione committente si riserva la facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che a suo insindacabile giudizio ritenga opportune, senza che per questo l’appaltatore possa pretendere compensi all’infuori del pagamento a conguaglio dei lavori eseguiti in più o in meno con l’osservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti dagli articoli 43, comma 8 del d.P.R. n. 207 del 2010, nonché dall'articolo 106, comma 12 del D.Lgs. 50/2016. Ove necessario, in caso di variazioni in aumento, all’Appaltatore sarà accordato un termine suppletivo, commisurato al tempo necessario all’esecuzione dei lavori oggetto di variante.

3. Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di qualsiasi genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della direzione lavori, recante anche gli estremi dell’approvazione da parte dell’amministrazione committente, ove questa sia prescritta dalla legge o dal regolamento.

4. Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere presentato per iscritto alla direzione lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, se non vi è accordo preventivo scritto prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste.

5. Al presente appalto si applicano le disposizioni di cui all'art. 149 del d.lgs 50/2016 e s.m e i. Non sono considerati varianti in corso d'opera gli interventi disposti dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio, finalizzati a prevenire e ridurre i pericoli di danneggiamento o deterioramento dei beni tutelati, che non modificano qualitativamente l'opera e che non comportino una variazione in aumento o in diminuzione superiore al venti per cento del valore di ogni singola categoria di lavorazione, nel limite del dieci per cento dell'importo complessivo contrattuale, qualora vi sia disponibilità finanziaria nel quadro economico tra le somme a disposizione della stazione appaltante.

6. Sono ammesse, nel limite del venti per cento in più dell'importo contrattuale, le varianti in corso d'opera

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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rese necessarie, posta la natura e la specificità dei beni sui quali si interviene, per fatti verificatisi in corso d'opera, per rinvenimenti imprevisti o imprevedibili nella fase progettuale, per adeguare l'impostazione progettuale qualora ciò sia reso necessario per la salvaguardia del bene e per il perseguimento degli obiettivi dell'intervento, nonché le varianti giustificate dalla evoluzione dei criteri della disciplina del restauro.

7. La variante deve comprendere, ove ritenuto necessario dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, l’adeguamento del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 43 del presente Capitolato, con i relativi costi non assoggettati a ribasso, e con i conseguenti adempimenti di cui all’articolo 44, nonché l’adeguamento dei piani operativi di cui all’articolo 45 del presente Capitolato.

8. La perizia di variante o suppletiva è accompagnata da un atto di sottomissione che l’appaltatore è tenuto a sottoscrivere in segno di accettazione.

9. Come previsto dall’art. 106, comma 12 del D.Lgs. 50/2016, l’Amministrazione Committente potrà sempre ordinare l’esecuzione dei lavori in misura inferiore o superiore, rispetto a quanto previsto nel contratto, nel limite di un quinto dell’importo di contratto stesso, alle condizioni previste nel contratto originario. In tal caso l’appaltatore non può far valere il diritto alla risoluzione del contratto e senza che nulla spetti all’Appaltatore a titolo di indennizzo.

10. Durante il corso dei lavori l’appaltatore può proporre alla DL eventuali variazioni migliorative, nell’ambito del limite di cui al comma 5, se non comportano rallentamento o sospensione dei lavori e non riducono o compromettono le caratteristiche e le prestazioni previste dal progetto. Tali variazioni, previo accoglimento motivato da parte della DL devono essere approvate dal RUP, che ne può negare l’approvazione senza necessità di motivazione diversa dal rispetto rigoroso delle previsioni poste a base di gara. Il relativo risparmio di spesa costituisce economia per metà a favore della Stazione appaltante e per metà a favore dell’appaltatore.

Art. 21. Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi

1. Le eventuali variazioni sono valutate mediante l'applicazione dei prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale come determinati ai sensi dell’articolo 3, commi 2 e 3 del presente Capitolato Speciale.

2. Se tra i prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale di cui all’art. 3, comma 2 non sono previsti prezzi per i lavori in variante, si procede alla formazione di nuovi prezzi, in contraddittorio tra la Stazione appaltante e l’appaltatore, mediante apposito verbale di concordamento sottoscritto dalle parti e approvato dal RUP; i predetti nuovi prezzi sono desunti, in ordine di priorità:

a) dal prezziario di cui al comma 3, oppure, se non reperibili, b) ragguagliandoli a quelli di lavorazioni consimili compresi nel contratto; c) ricavandoli totalmente o parzialmente da nuove regolari analisi effettuate con riferimento ai prezzi

elementari di mano d'opera, materiali, noli e trasporti alla data di formulazione dell’offerta. 3. Sono considerati prezziari ufficiali di riferimento i seguenti, in ordine di priorità: a) P rezzario della Regione Piemonte - Edizione 2016 (costituito da 28 Sezioni). 4. Ove comportino maggiori spese rispetto alle somme previste nel quadro economico, i nuovi prezzi

sono approvati dalla Stazione appaltante su proposta del RUP, prima di essere ammessi nella contabilità dei lavori.

CAPO 8. DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA Art. 22. Adempimenti preliminari in materia di sicurezza

1. Ai sensi dell’articolo 90, comma 9, e dell’allegato XVII al Decreto n. 81 del 2008, l’appaltatore deve trasmettere all’Amministrazione Committente, entro il termine prescritto da quest’ultima con apposita richiesta o, in assenza di questa, entro 30 giorni dall’aggiudicazione definitiva e comunque prima della stipulazione del contratto o, prima della redazione del verbale di consegna dei lavori se questi sono iniziati nelle more della stipula del contratto: a) una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle

denunce dei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili;

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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b) una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti;

c) ai fini dell’acquisizione d’ufficio del certificato della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in corso di validità, dichiarazione attestante la propria esatta ragione sociale, numeri di codice fiscale e di partita IVA, numero REA;

d) i dati necessari all’acquisizione d’ufficio del DURC, ai sensi dell’articolo 53, comma 2 del presente Capitolato Speciale; e) il documento di valutazione dei rischi di cui al combinato disposto degli articoli 17, comma 1,

lettera a), e 28, commi 1, 1-bis, 2 e 3, del Decreto n. 81 del 2008. Se l’impresa occupa fino a 10 lavoratori, ai sensi dell’articolo 29, comma 5, primo periodo, del Decreto n. 81 del 2008, la valutazione dei rischi è effettuata secondo le procedure standardizzate di cui al decreto interministeriale 30 novembre 2012 e successivi aggiornamenti.

f) una dichiarazione di non essere destinatario di provvedimenti di sospensione o di interdizione di cui all’articolo 14 del Decreto n. 81 del 2008.

2. Entro gli stessi termini di cui al comma 1, l’appaltatore deve trasmettere al coordinatore per l’esecuzione il nominativo e i recapiti: a) del proprio Responsabile del servizio prevenzione e protezione di cui all’articolo 31 del Decreto n. 81 del 2008; b) del proprio Medico competente di cui all’articolo 38 del Decreto n. 81 del 2008; c) l’accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento di cui al successivo articolo 43, con le

eventuali richieste di adeguamento di cui all’articolo 44; d) il piano operativo di sicurezza di cui al successivo articolo 45.

3. Gli adempimenti di cui ai commi 1 e 2 devono essere assolti: a) dall’appaltatore, comunque organizzato anche nelle forme aggregate previste dall’art. 45 del D.Lgs. 50/2016, nonché, tramite questi, dai subappaltatori; b) dal consorzio di cooperative o di imprese artigiane, oppure dal consorzio stabile, di cui all’articolo 45 comma 2, lettere b) e c) del D.Lgs. 50/2016, se il consorzio intende eseguire i lavori direttamente con la propria organizzazione consortile; c) dalla consorziata del consorzio di cooperative o di imprese artigiane, oppure del consorzio stabile, che

il consorzio ha indicato per l’esecuzione dei lavori, ai sensi degli articoli 48 comma 7 del D.Lgs. 50/2016, se il consorzio è privo di personale deputato alla esecuzione dei lavori; se sono state individuate più imprese consorziate esecutrici dei lavori gli adempimenti devono essere assolti da tutte le imprese consorziate indicate, per quanto di pertinenza di ciascuna di esse, per il tramite di una di esse appositamente individuata, sempre che questa abbia espressamente accettato tale individuazione;

d) da tutte le imprese raggruppate, per quanto di pertinenza di ciascuna di esse, per il tramite dell’impresa mandataria, se l’appaltatore è un raggruppamento temporaneo di cui all’articolo 45, comma 2, lett. d) del D. Lgs. 50/2016; l’impresa affidataria, ai fini dell’articolo 89, comma 1, lettera i), del decreto 81/2008 è individuata nella mandataria, come risultante dell’atto di mandato;

e) da tutte le imprese consorziate, per quanto di pertinenza di ciascuna di esse, per il tramite dell’impresa individuata con l’atto costitutivo o lo statuto del consorzio, se l’appaltatore è un consorzio ordinario di cui all’articolo 45, comma, 2 lett. e) del D.Lgs. 50/2016; l’impresa affidataria, ai fini dell’articolo 89, comma 1, lettera i), del decreto 81 è individuata con il predetto atto costitutivo o statuto del consorzio;

f) dai lavoratori autonomi che prestano la loro opera in cantiere. 4. Fermo restando quanto previsto al successivo articolo 46, comma 3, l’impresa affidataria comunica

all’amministrazione committente gli opportuni atti di delega di cui all’articolo 16 del decreto legislativo n. 81 del 2008.

5. L’appaltatore deve assolvere gli adempimenti di cui ai commi 1 e 2, anche nel corso dei lavori ogni qualvolta nel cantiere operi legittimamente un’impresa esecutrice o un lavoratore autonomo non previsti inizialmente.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Art. 23. Norme di sicurezza generali e sicurezza nel cantiere 1. Anche ai sensi, ma non solo, dell’articolo 97, comma 1, del Decreto n. 81 del 2008, l’appaltatore è obbligato:

a) ad osservare le misure generali di tutela di cui agli articoli 15, 17, 18 e 19 del Decreto n. 81 del 2008 e all’allegato XIII allo stesso decreto nonché le altre disposizioni del medesimo decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere;

b) a rispettare e curare il pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene, nell’osservanza delle disposizioni degli articolo da 108 a 155 del Decreto n. 81 del 2008 e degli allegati XVII, XVIII, XIX, XX, XXII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX, XXX, XXXI, XXXII, XXXIII, XXXIV, XXXV e XLI, allo stesso decreto;

c) a verificare costantemente la presenza di tutte le condizioni di sicurezza dei lavori affidati; d) ad osservare le disposizioni del vigente Regolamento Locale di Igiene, per quanto attiene la gestione del

cantiere, in quanto non in contrasto con le disposizioni di cui al comma 1. 2. L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli appositi piani

per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate. 3. L’appaltatore garantisce che le lavorazioni, comprese quelle affidate ai subappaltatori, siano eseguite

secondo il criterio «incident and injury free». 4. L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di quanto stabilito

all’articolo 41, commi 1, 2 o 5, oppure agli articoli 43, 44, 45 o 46. Art. 24. Piano di sicurezza e di coordinamento

1. L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione da parte dell’amministrazione committente, ai sensi dell’articolo 100 del Decreto n. 81 del 2008, in conformità all’allegato XV, punti 1 e 2, del Decreto n. 81 del 2008, corredato dal computo metrico estimativo dei costi per la sicurezza di cui al punto 4 dello stesso allegato, determinati all’articolo 2, comma 1, lettera b), del presente Capitolato speciale.

2. L’obbligo di cui al comma 1 è esteso altresì: a) alle eventuali modifiche e integrazioni disposte autonomamente dal coordinatore per la sicurezza in

fase di esecuzione in seguito a sostanziali variazioni alle condizioni di sicurezza sopravvenute alla precedente versione del piano di sicurezza e di coordinamento;

b) alle eventuali modifiche e integrazioni approvate o accettate dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ai sensi del successivo articolo 44.

3. Se prima della stipulazione del contratto (a seguito di aggiudicazione ad un raggruppamento temporaneo di imprese) oppure nel corso dei lavori (a seguito di autorizzazione al subappalto o di subentro di impresa ad altra impresa raggruppata estromessa ai sensi dell’articolo 48, commi 17 o 18 del D.Lgs. n. 50/2016) si verifica una variazione delle imprese che devono operare in cantiere, il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione deve provvedere tempestivamente:

a) ad adeguare il PSC, se necessario; b) ad acquisire i POS delle nuove imprese.

Art. 25. Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza e coordinamento

1. L’appaltatore può presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza e di coordinamento, nei seguenti casi: a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie oppure quando ritenga di poter meglio garantire la

sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;

b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.

2. Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ha l’obbligo di pronunciarsi tempestivamente, con

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte presentate dall’appaltatore; le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l'appaltatore.

3. Se entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’appaltatore, prorogabile una sola volta di altri tre giorni lavorativi, il coordinatore per la sicurezza non si pronuncia: a) nei casi di cui al comma 1, lettera a), le proposte si intendono accolte; l’eventuale accoglimento

esplicito o tacito delle modificazioni e integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni in aumento o adeguamenti in aumento dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo;

b) nei casi di cui al comma 1, lettera b), le proposte si intendono accolte se non comportano variazioni in aumento o adeguamenti in aumento dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo, diversamente si intendono rigettate.

4. Nei casi di cui al comma 1, lettera b), nel solo caso di accoglimento esplicito, se le modificazioni e integrazioni comportano maggiori costi per l’appaltatore, debitamente provati e documentati, e se l’amministrazione committente riconosce tale maggiore onerosità, trova applicazione la disciplina delle varianti.

Art. 26. Piano operativo di sicurezza

1. L'appaltatore, entro 30 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio dei lavori, deve predisporre e consegnare al direttore dei lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza, redatto ai sensi dell’articolo 89, comma 1, lettera h), del Decreto n. 81 del 2008 e del punto 3.2 dell’allegato XV al predetto decreto, comprende il documento di valutazione dei rischi di cui agli articoli 28 e 29 del citato Decreto n. 81 del 2008, con riferimento allo specifico cantiere e deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle previsioni.

2. Il POS deve essere redatto da ciascuna impresa operante nel cantiere e consegnato alla stazione appaltante, per il tramite dell’appaltatore, prima dell’inizio dei lavori per i quali esso è redatto.

3. Ai sensi dell’art. 105, comma 17 del D.Lgs. 50/2016, l’appaltatore è tenuto ad acquisire i piani operativi di sicurezza, redatti dalle imprese subappaltatrici di cui all’articolo 47, comma 4, lettera e), sub. 2), del presente Capitolato speciale, nonché a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani operativi di sicurezza compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In ogni caso trova applicazione quanto previsto dall’articolo 41, comma 4 del presente Capitolato Speciale.

4. Ai sensi dell’articolo 96, comma 1-bis, del Decreto n. 81 del 2008, il piano operativo di sicurezza non è necessario per gli operatori che si limitano a fornire materiali o attrezzature; restano fermi per i predetti operatori gli obblighi di cui all’articolo 26 del citato Decreto n. 81 del 2008.

5. Il piano operativo di sicurezza, fermi restando i maggiori contenuti relativi alla specificità delle singole imprese e delle singole lavorazioni, deve avere in ogni caso i contenuti minimi previsti dall’allegato I al decreto interministeriale 9 settembre 2014 (pubblicato sulla G.U. n. 212 del 12 settembre 2014); esso costituisce piano complementare di dettaglio del PSC di cui al precedente articolo 43.

Art. 27. Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza 1. L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 del Decreto n. 81 del 2008, con particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti descritti agli articoli da 88 a 104 e agli allegati da XVI a XXV dello stesso decreto. 2. I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità all’allegato XV al Decreto n. 81 del 2008, nonché

alla migliore letteratura tecnica in materia. 3. L'appaltatore è obbligato a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e quindi

periodicamente, a richiesta dell’Amministrazione Committente o del coordinatore, l'iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’appaltatore è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di

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rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di raggruppamento temporaneo o di consorzio ordinario di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria; in caso di consorzio stabile o di consorzio di cooperative o di imprese artigiane tale obbligo incombe al consorzio. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.

4. Il piano di sicurezza e di coordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.

5. Ai sensi dell’articolo 105, comma 14, ultimo periodo del D.Lgs. 50/2016, l’appaltatore è solidalmente responsabile con i subappaltatori per gli adempimenti, da parte di questi ultimi, degli obblighi di sicurezza.

Art. 28. Adempimenti in materia di inquinamento acustico Considerato che l’area di cantiere si trova in Zona II del Piano di Zonizzazione Acustica Comunale, in ottemperanza al vigente Regolamento Comunale per la Disciplina delle Attività Rumorose, dovranno essere rispettati i valori limite di emissione, i valori limite assoluti di immissione, i valori limite differenziali di immissione, i valori di attenzione ed i valori di qualità previsti dal D.P.C.M. 14 novembre 1997 ed esplicitati nel capitolo 1.2 - Classificazione acustica e limiti di rumore - dello stesso Regolamento Comunale. L’appaltatore deve: - adottare in ogni fase temporale tutti gli accorgimenti tecnici e comportamentali economicamente fattibili

per ridurre al minimo l’emissione sonora delle sorgenti rumorose utilizzate e per prevenire la possibilità di segnalazioni, esposti o lamentele.

- ricercare soluzioni tecniche di tipo pratico finalizzate alla mitigazione del disturbo lamentato, quando informato direttamente dalla popolazione di una situazione di disagio o disturbo;

Il Comune, anche avvalendosi della collaborazione dell’ARPA, ai sensi dell’art. 12 della L.R. n. 52/2000 può imporre prescrizioni tecniche per il contenimento dell’inquinamento acustico ulteriori a quelle proposte dall’Appaltatore. In caso di mancato rispetto dei criteri stabiliti o qualora sussistano condizioni di grave disturbo della popolazione o emergano problematiche non previste, il Comune può revocare l’autorizzazione concessa e comunque può ordinare la sospensione delle attività rumorose, sino all’adeguato delle medesime ai suddetti criteri o alle ulteriori prescrizioni dettate dal Comune ai fini del contenimento del rumore. CAPO 9. CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO Art. 29. Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera

1. L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare: a) nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si obbliga ad

applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori;

b) i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche se non è aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura o dalle dimensioni dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;

c) è responsabile in rapporto all’amministrazione committente dell’osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato non esime l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti dell’amministrazione committente;

d) è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale, assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.

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2. Ai sensi dell’articolo 30 comma 6 e 105, commi 10 e 11, del D.Lgs. 50/2016 in caso di ritardo immotivato nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell’appaltatore o dei subappaltatori, l’amministrazione committente può pagare direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, anche in corso d'opera, utilizzando le somme trattenute sui pagamenti delle rate di acconto e di saldo ai sensi degli articoli 27, comma 7 e 28, comma 9, del presente Capitolato Speciale.

3. In ogni momento il Direttore dei Lavori e, per suo tramite, il R.U.P., possono richiedere all’appaltatore e ai subappaltatori copia del libro unico del lavoro di cui all’articolo 39 del D.L. n. 112/2008 convertito con legge 9 agosto 2008, n. 133, possono altresì richiedere i documenti di riconoscimento al personale presente in cantiere e verificarne la effettiva iscrizione nel predetto libro unico del lavoro dell’appaltatore o del subappaltatore autorizzato.

4. Ai sensi degli articoli 18, comma 1, lettera u), 20, comma 3 e 26, comma 8, del Decreto n. 81 del 2008, nonché dell’articolo 5, comma 1, primo periodo, della legge n. 136 del 2010, l’appaltatore è obbligato a fornire a ciascun soggetto occupato in cantiere una apposita tessera di riconoscimento, impermeabile ed esposta in forma visibile, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore, i dati identificativi del datore di lavoro e la data di assunzione del lavoratore. L’appaltatore risponde dello stesso obbligo anche per i lavoratori dipendenti dai subappaltatori autorizzati; la tessera dei predetti lavoratori deve riportare gli estremi dell’autorizzazione al subappalto. Tutti i lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento.

5. Agli stessi obblighi devono ottemperare anche i lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri e il personale presente occasionalmente in cantiere che non sia dipendente dell’appaltatore o degli eventuali subappaltatori (soci, artigiani di ditte individuali senza dipendenti, professionisti, fornitori esterni, collaboratori familiari e simili); tutti i predetti soggetti devono provvedere in proprio e, in tali casi, la tessera di riconoscimento deve riportare i dati identificativi del committente ai sensi dell’articolo 5, comma 1, secondo periodo, della legge n. 136 del 2010.

6. La violazione degli obblighi di cui ai commi 4 e 5 comporta l’applicazione, in capo al datore di lavoro, della sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 500 per ciascun lavoratore. Il lavoratore munito della tessera di riconoscimento di cui al comma 3 che non provvede ad esporla è punito con la sanzione amministrativa da euro 50 a euro 300. Nei confronti delle predette sanzioni non è ammessa la procedura di diffida di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124.

CAPO 10. DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE Art. 30. Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione 1. Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’appaltatore il direttore dei lavori redige, entro

10 giorni dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni dalla data del certificato di ultimazione dei lavori il direttore dei lavori procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere eseguite.

2. In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’appaltatore è tenuto a eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal direttore dei lavori, fatto salvo il risarcimento del danno all’amministrazione committente. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista dall’articolo 18 del presente Capitolato Speciale, in proporzione all'importo della parte di lavori che direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all'importo non inferiore a quello dei lavori di ripristino.

3. Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo cessa con l’approvazione finale del certificato di regolare esecuzione da parte dell’amministrazione committente, da effettuarsi entro i termini previsti dal successivo art. 56 del presente Capitolato Speciale.

4. L’amministrazione committente si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, oppure nel termine assegnato dalla direzione lavori ai sensi dei commi precedenti.

5. Sino a che non sia intervenuto, con esito favorevole, l’approvazione del certificato di regolare

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esecuzione, la manutenzione delle stesse resta a carico dell’Appaltatore che la eseguirà nel rispetto delle norme di legge a tutela della circolazione e dell’incolumità pubblica, seguendo le eventuali prescrizioni fissate dal Committente, restando a suo carico ogni responsabilità sia civile che penale.

6. Per il periodo intercorrente tra l’esecuzione e l’approvazione del certificato di regolare esecuzione e salve le maggiori responsabilità sancite all’art. 1669 del Codice Civile, l’Appaltatore è garante delle opere e delle forniture eseguite, restando a suo esclusivo carico le riparazioni, sostituzioni e ripristini che si rendessero necessari.

7. L ’Appaltatore deve eseguire la manutenzione delle opere con tempestività e cautela, provvedendo, di volta in volta, alle riparazioni necessarie, senza interrompere il traffico e senza che occorrano particolari inviti da parte della Direzione Lavori. Nel caso in cui l’appaltatore non provveda nei termini prescritti dalla Direzione Lavori con invito scritto, si procederà d’ufficio e la spesa, maggiorata del 10% per spese generali, sarà addebitata all’Appaltatore stesso.

Art. 31. Termini per l’accertamento della regolare esecuzione o collaudo tecnico amministrativo 1. Per i lavori relativi ai beni di cui al presente capo si provvederà alla redazione del certificato di regolare

esecuzione o collaudo tecnico amministrativo. 2. Il certificato di collaudo provvisorio e/o cert i f i cato d i re go lare e secu z ione è emesso entro il

termine perentorio di tre mesi dall’ultimazione dei lavori ed ha carattere provvisorio. Esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso tale termine, il certificato di regolare esecuzione si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi due mesi.

3. Trova applicazione la disciplina di cui agli articoli da 215 a 233 del Regolamento generale. 4. Durante l’esecuzione dei lavori l’amministrazione committente può effettuare operazioni di controllo o di

collaudo parziale o ogni altro accertamento, volti a verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati progettuali.

5. Ai sensi dell’articolo 234, comma 2, del Regolamento generale, la stazione appaltante, preso in esame l'operato e le deduzioni dell'organo di collaudo e richiesto, quando ne sia il caso, i pareri ritenuti necessari all'esame, effettua la revisione contabile degli atti e determina con apposito provvedimento, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di ricevimento degli atti, sull'ammissibilità del certificato di regolare esecuzione, sulle domande dell'appaltatore e sui risultati degli avvisi ai creditori. In caso di iscrizione di riserve sul certificato di cui al presente articolo per le quali sia attivata la procedura di accordo bonario, il termine di cui al precedente periodo decorre dalla scadenza del termine di cui all'articolo 205, comma 5, periodi quarto o quinto, del D.Lgs. n. 50/2016. Il provvedimento di cui al primo periodo è notificato all’appaltatore.

6. Fino all’approvazione del certificato di cui al comma 3, la stazione appaltante ha facoltà di procedere ad un nuovo procedimento per l’accertamento della regolare esecuzione e il rilascio di un nuovo certificato ai sensi del presente articolo.

7. Fatti salvi i casi di diversa successiva determinazione dell’amministrazione committente o del verificarsi delle condizioni che rendano necessario o anche solo opportuno il collaudo dei lavori, in tutti i casi nei quali nel presente Capitolato speciale si fa menzione del “collaudo” si deve intendere il “Certificato di regolare esecuzione” di cui all’articolo 102, comma 2, secondo periodo, e comma 8, del D.Lgs. n. 50/2016 e all’articolo 237 del Regolamento generale.

Art. 32. Presa in consegna dei lavori ultimati

1. L’amministrazione committente si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate anche nelle more degli adempimenti di cui al precedente articolo 56, con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario di cui all’articolo 55, comma 1, oppure nel diverso termine assegnato dalla direzione lavori.

2. Se l’amministrazione committente si avvale di tale facoltà, comunicata all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non si può opporre per alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta.

3. L’appaltatore può chiedere che il verbale di cui al comma 1, o altro specifico atto redatto in contraddittorio, dia atto dello stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero

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essere arrecati alle opere stesse. 4. La presa di possesso da parte dell’amministrazione committente avviene nel termine perentorio

fissato dalla stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del R.U.P., in presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.

5. Se l’amministrazione committente non intende o non si trova nella condizione di prendere in consegna le opere dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dall’articolo 55, comma 3 del presente Capitolato speciale d’appalto.

CAPO 11. NORME FINALI Art. 33. Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione

1. I materiali provenienti dalle escavazioni e dalle demolizioni sono di proprietà dell’amministrazione committente.

2. In attuazione dell’articolo 36 del capitolato generale d’appalto i materiali provenienti dalle escavazioni devono essere trasportati e regolarmente accatastati in cantiere secondo indicazioni di progetto o del direttore dei lavori, a cura e spese dell’appaltatore, intendendosi quest’ultimo compensato degli oneri di trasporto e di accatastamento con i corrispettivi contrattuali previsti per gli scavi, mentre i materiali provenienti dalle demolizioni devono essere trasportati e regolarmente accatastati in discarica autorizzata, a cura e spese dell’appaltatore, intendendosi quest’ultimo compensato degli oneri di trasporto e di accatastamento con i corrispettivi contrattuali previsti per le demolizioni.

3. I materiali eventualmente riutilizzabili potranno essere ceduti all’Appaltatore a norma dell’articolo 36 del predetto Capitolato Generale, al prezzo ad essi convenzionalmente attribuito. Qualora di essi non esistesse la voce di reimpiego ed il relativo prezzo, questo verrà desunto dai prezzi di mercato per fornitura di materiali a piè d’opera, diviso per il coefficiente 1,10.

4. Al rinvenimento di oggetti di valore, beni o frammenti o ogni altro elemento diverso dai materiali di scavo e di demolizione, o per i beni provenienti da demolizione ma aventi valore scientifico, storico, artistico, archeologico o simili, si applica l’articolo 35 del capitolato generale d’appalto, fermo restando quanto previsto dall’articolo 91, comma 2, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.

5. E’ fatta salva la possibilità, se ammessa, di riutilizzare i materiali di cui ai commi 1, 2 e 3, ai fini di cui al successivo articolo 61.

Art. 34. Utilizzo di materiali recuperati o riciclati – Criteri Ambientali Minimi

1. In attuazione del decreto del ministero dell’ambiente 8 maggio 2003, n. 203 e dei relativi provvedimenti attuativi di natura non regolamentare, la realizzazione di manufatti e la fornitura di beni di cui al comma 2, purché compatibili con i parametri, le composizioni e le caratteristiche prestazionali stabiliti con i predetti provvedimenti attuativi, deve avvenire mediante l’utilizzo di materiale riciclato utilizzando rifiuti derivanti dal post-consumo, nei limiti in peso imposti dalle tecnologie impiegate per la produzione del materiale medesimo.

2. I manufatti e i beni di cui al comma 1 sono i seguenti: a) sottofondi stradali, ferroviari, aeroportuali e di piazzali civili e industriali; b) strati accessori (aventi funzione anticapillare, antigelo, drenante, etc.); c) calcestruzzi con classe di resistenza Rck\leq 15 Mpa, secondo le indicazioni della norma UNI 8520-2, mediante aggregato riciclato conforme alla norma armonizzata UNI EN 12620:2004.

3. L’appaltatore è obbligato a richiedere le debite iscrizioni al Repertorio del Riciclaggio per i materiali riciclati e i manufatti e beni ottenuti con materiale riciclato, con le relative indicazioni, codici CER, quantità, perizia giurata e ogni altra informazione richiesta dalle vigenti disposizioni.

4. L’appaltatore deve comunque rispettare le disposizioni in materia di materiale di risulta e rifiuti, di cui agli articoli da 181 a 198 e agli articoli 214, 215 e 216 del decreto legislativo n. 152 del 2006.

Art. 35. Terre e rocce da scavo

1. Sono a carico e a cura dell’appaltatore tutti gli adempimenti imposti dalla normativa ambientale,

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compreso l'obbligo della tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti, indipendentemente dal numero dei dipendenti e dalla tipologia dei rifiuti prodotti. L’appaltatore è tenuto in ogni caso al rispetto del decreto ministeriale 10 agosto 2012, n. 161.

2. E’ altresì a carico e a cura dell’appaltatore il trattamento delle terre e rocce da scavo (TRS) e la relativa movimentazione, ivi compresi i casi in cui terre e rocce da scavo: a) siano considerate rifiuti speciali ai sensi dell’articolo 184 del decreto legislativo n. 152 del 2006; b) siano sottratte al regime di trattamento dei rifiuti nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 185 e 186 dello stesso decreto legislativo n. 152 del 2006 e di quanto ulteriormente disposto dall’articolo 20, comma 10-sexies della legge 28 gennaio 2009, n. 2.

3. Sono infine a carico e cura dell’appaltatore gli adempimenti che dovessero essere imposti da norme sopravvenute.

Art. 36. Custodia del cantiere

1. Sono a carico e a cura dell’appaltatore la custodia e la tutela del cantiere, di tutti i manufatti e dei materiali in esso esistenti, anche se di proprietà dell’amministrazione committente e ciò anche durante periodi di sospensione dei lavori e fino alla presa in consegna dell’opera da parte dell’amministrazione committente.

2. L’appaltatore è tenuto a provvedere al mantenimento a deposito presso il cantiere, in perfetto stato di conservazione, del materiale consegnato dalle ditte fornitrici per tutto il tempo necessario, fino al momento dell’installazione in opera con relativa guardiania continuativa. In caso di sottrazione o furto nessuna responsabilità potrà essere imputata in capo al Committente.

Art. 37. Cartello di cantiere

1. L’appaltatore deve predisporre ed esporre in sito cartello indicatore, con le dimensioni di almeno cm. 100 di base e 200 di altezza, recanti le descrizioni di cui alla Circolare del Ministero dei LL.PP. dell’1 giugno 1990, n. 1729/UL, nonché, se del caso, le indicazioni di cui all’articolo 12 del d.m. 22 gennaio 2008, n. 37.

2. Il cartello di cantiere, da aggiornare periodicamente in relazione all’eventuale mutamento delle condizioni ivi riportate; è fornito in conformità al modello di cui all’allegato «D».

Art. 38. Spese contrattuali, imposte, tasse

1. Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa: a) le spese contrattuali comprendenti, nello specifico, le imposte di registro e di bollo, le spese per diritti

di segreteria e di rogito, le spese di copia conforme del contratto e dei documenti e disegni di progetto, nonché le ulteriori che si rendessero eventualmente necessarie;

b) le tasse e gli altri oneri per l’ottenimento di tutte le licenze tecniche occorrenti per l’esecuzione dei lavori e la messa in funzione degli impianti;

c) le tasse e gli altri oneri dovuti ad enti territoriali (occupazione temporanea di suolo pubblico, passi carrabili, permessi di scarico, canoni di conferimento a discarica ecc.) direttamente o indirettamente connessi alla gestione del cantiere e all’esecuzione dei lavori;

2. Sono altresì a carico dell’appaltatore tutte le spese di bollo per gli atti occorrenti per la gestione del lavoro, dalla consegna alla data di emissione del certificato di regolare esecuzione.

3. Se, per atti aggiuntivi o risultanze contabili finali sono necessari aggiornamenti o conguagli delle somme per spese contrattuali, imposte e tasse di cui ai commi 1 e 2, le maggiori somme sono comunque a carico dell’appaltatore e trova applicazione l’articolo 8 del capitolato generale d’appalto.

4. A carico dell'appaltatore restano inoltre le imposte e gli altri oneri, che, direttamente o indirettamente gravino sui lavori e sulle forniture oggetto dell'appalto.

5. Il contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (I.V.A.); l’I.V.A. è regolata dalla legge; tutti gli importi citati nel presente Capitolato speciale si intendono I.V.A. esclusa.

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PARTE SECONDA Titolo II – PRESCRIZIONE TECNICHE DEI LAVORI CAPO 1. PRESCRIZIONI TECNICHE PER L’ESECUZIONE DI NOLI E TRASPORTI Art. 39. Opere provvisionali Sono comprese nel seguente appalto le opere provvisionali, gli apprestamenti e le attrezzature atte a garantire per tutta la durata dei lavori, la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008. Le principali norme riguardanti i ponteggi e le impalcature, i ponteggi metallici fissi, i ponteggi mobili, ecc., nel D.Lgs. 81/2008 e come introdotto dal D.Lgs. n. 235/03, prevedono, tra l’altro che il datore di lavoro provvede a redigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio, uso e smontaggio, in funzione della complessità del ponteggio scelto. Tale piano può assumere la forma di un piano di applicazione generalizzata integrato da istruzioni e progetti particolareggiati per gli schemi speciali costituenti il ponteggio, ed è messo a disposizione del preposto addetto alla sorveglianza e dei lavoratori interessati. Art. 40. Noleggi I noli devono essere espressamente richiesti, con ordine di servizio, dalla Direzione dei Lavori e sono retribuibili solo se non sono compresi nei prezzi delle opere e/o delle prestazioni. Le macchine ed attrezzi dati a noleggio devono essere in perfetto stato di esercizio ed essere provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro funzionamento. Sono a carico esclusivo dell’Impresa la manutenzione degli attrezzi e delle macchine affinché siano in costante efficienza. Il nolo si considera per il solo tempo effettivo, ad ora o a giornata di otto ore, dal momento in cui l’oggetto noleggiato viene messo a disposizione del committente, fino al momento in cui il nolo giunge al termine del periodo per cui è stato richiesto. Nel prezzo sono compresi: i trasporti dal luogo di provenienza al cantiere e viceversa, il montaggio e lo smontaggio, la manodopera, i combustibili, i lubrificanti, i materiali di consumo, l’energia elettrica, lo sfrido e tutto quanto occorre per il funzionamento dei mezzi. I prezzi dei noli comprendono le spese generali e l’utile dell’imprenditore. Per il noleggio dei carri e degli autocarri verrà corrisposto soltanto il prezzo per le ore di effettivo lavoro, rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo. Art. 41. Trasporti Il trasporto è compensato a metro cubo di materiale trasportato, oppure come nolo orario di automezzo funzionante. Se la dimensione del materiale da trasportare è inferiore alla portata utile dell’automezzo richiesto a nolo, non si prevedono riduzioni di prezzo. Nei prezzi di trasporto è compresa la fornitura dei materiali di consumo e la manodopera del conducente. Per le norme riguardanti il trasporto dei materiali si veda il D.P.R. 7 gennaio 1956, capo VII e successive modificazioni. CAPO 2. PRESCRIZIONI SU QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI Art. 42. Approvvigionamento dei materiali I materiali occorrenti per l’esecuzione delle opere previste nel presente appalto, siano essi in sola fornitura che in fornitura e posa, dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio, privi di difetti, lavorati secondo le migliori regole d’arte e provenienti dalle migliori fabbriche, cave e fornaci. Prima di essere impiegati, detti materiali dovranno ottenere l’approvazione della Direzione dei Lavori, in relazione alla loro rispondenza ai requisiti di qualità, idoneità, durabilità, ecc., stabiliti nel presente Capitolato Speciale d'Appalto. I materiali non ritenuti idonei dalla Direzione dei Lavori non potranno essere utilizzati e dovranno essere immediatamente allontanati dal cantiere a cura e spese dell’Appaltatore. L’Impresa sarà obbligata a prestarsi in ogni tempo, a sua cura e spese, alle prove alle quali la Direzione dei Lavori riterrà opportuno sottoporre i materiali da impiegare, od anche già impiegati, ed ai campioni di

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conglomerato, pavimentazione o altre strutture od opere eseguite dall'Impresa stessa in dipendenza del presente appalto. Dette prove dovranno essere effettuate da un laboratorio ufficialmente autorizzato a scelta della Direzione dei Lavori, quando ciò sia disposto da leggi, regolamenti e norme vigenti. Affinché il tempo richiesto per l'esecuzione di tali prove non abbia ad intralciare il regolare corso dei lavori, l'Impresa dovrà approvvigionare al più presto in cantiere i materiali da sottoporre notoriamente a prove di laboratorio, quali le calci e i leganti idraulici, il bitume, ecc.; a presentare immediatamente dopo la consegna dei lavori, campioni dei materiali per i quali sono richieste particolari caratteristiche di resistenza od usura; ad escludere materiali che in prove precedenti abbiano dato risultati negativi o deficienti; in genere, a fornire materiali che notoriamente rispondano alle prescrizioni di Capitolato. Per i materiali per i quali sono previste marcature di conformità a norme UNI, CEI, IIP, ecc., in qualunque momento la Direzione dei Lavori potrà richiedere che sia consegnato un campione del materiale utilizzato riportante il marchio prescritto. La presenza del marchio non esime l’Impresa, dall’eseguire, a sua cura e spese, le prove di laboratorio eventualmente richieste dalla Direzione dei Lavori sul medesimo materiale. Le decisioni della Direzione dei Lavori in merito all'accettazione dei materiali non potranno in alcun caso pregiudicare il diritto dell'Amministrazione appaltante nel collaudo finale. Quanto alla qualità e alle caratteristiche cui dovranno corrispondere le varie specie di materiali da impiegarsi, valgono le prescrizioni indicate nei seguenti articoli. Art. 43. Materiali di uso comune � Acqua, sabbia, ghiaia per malte e conglomerati. L’acqua, per qualunque impiego, dovrà essere dolce,

limpida e priva di sostanze oleose; Le sabbie e le ghiaie, dovranno essere della granulometria richiesta e prive di sostanze organiche o inquinanti di qualunque genere. Per l’uso all’interno di malte e conglomerati dovranno essere rispettate le pertinenti disposizioni relative alla malta o conglomerato da confezionare.

� Leganti per conglomerati ad uso strutturale. Dovranno impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle disposizioni vigenti in materia, dotati di certificato di conformità, rilasciato da un organismo europeo notificato, ad una norma armonizzata della serie UNI EN 197 ovvero ad uno specifico Benestare Tecnico Europeo (ETA), purché idonei all’impiego previsto nonché, per quanto non in contrasto, conformi alle prescrizioni di cui alla Legge 26/05/1965 n° 595. Qualora il calcestruzzo risulti esposto a condizioni ambientali chimicamente aggressive si devono utilizzare cementi per i quali siano prescritte, da norme armonizzate europee e fino alla disponibilità di esse, da norme nazionali, adeguate proprietà di resistenza ai solfati e/o al dilavamento o ad eventuali altre specifiche azioni aggressive.

� Cementi e agglomerati cementizi. Salvo quanto sopra indicato per i leganti ad uso strutturale, i cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26 maggio 1965, n. 595 e nel D.M. 3 giugno 1968 (“Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova dei cementi”) e successive modifiche. Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26 maggio 1965, n. 595 e nel D.M. 31 agosto 1972. A norma di quanto previsto dal Decreto del Ministero dell'Industria del 9 marzo 1988, n. 126 (“Regolamento del servizio di controllo e certificazione di qualità dei cementi”) (dal 11/03/2000 sostituito dal D.M. Industria 12 luglio 1999, n.314), i cementi di cui all'art. 1 lettera A) della legge 26 maggio 1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della legge 26 maggio 1965, n. 595 e all'art. 20 della legge 5 novembre 1971, n. 1086. Per i cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.

� Calci aeree ed idrauliche. Salvo quanto sopra indicato per i leganti ad uso strutturale, valgono per esse le prescrizioni contenute nei R.D. 16 novembre 1939 n. 2231 e successive modificazioni ed integrazioni; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella legge 26 maggio 1965, n. 595 (“Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici”) nonché ai requisiti di accettazione contenuti nel D.M. 31 agosto 1972 (“Norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche”).

� Gesso. Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non

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lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti.

� Laterizi. Tutti i laterizi dovranno essere di pasta fine, compatta, omogenea, scevra da noccioli o calcinelli, essere ben profilati con facce piane e spigoli vivi. Dovranno inoltre presentare una cottura perfetta, così da riuscire sonori alla percussione, non contorti, né screpolati, né vetrificati. Dovranno infine corrispondere a tutte le prescrizioni delle leggi: 16 novembre 1939 numeri: 2228, 2230, 2231, 2232, 2233, 2234, 2235 e successive modificazioni ed integrazioni, e presentare una resistenza a compressione (carico di rottura) non inferiore a 15 N/mmq e, dopo 20 cicli di azione tra +35 °C e -10 °C, non inferiore a 12 N/mmq. Per i laterizi dei solai di tipo misto in cemento armato il carico di rottura a pressione semplice riferito alla sezione netta delle pareti e delle nervature non deve risultare inferiore a 35 N/mmq e quello a trazione, dedotto con la prova di flessione, non minore di 50 N/mmq. Tutti i laterizi, prima del loro impiego, dovranno essere completamente e prolungatamente bagnati, fino a saturazione. Gli elementi per muratura portante devono essere conformi alle norme europee armonizzate della serie UNI EN 771 e recare la Marcatura CE secondo il sistema di attestazione della conformità indicato in normativa.

� Pietre naturali. Devono essere compatte, prive di piani di sfaldatura ed altri difetti, di tonalità, colore uniforme, resistenti all'usura, non gelive. Per la loro accettazione si applicheranno le disposizioni di cui al R.D. 16 novembre 1939 n. 2232 e successive modificazioni ed integrazioni. La lavorazione delle superfici viste dovrà risultare perfettamente uniforme ed eseguita in conformità alle prescrizioni impartite all'atto esecutivo.

� Materiali per pavimentazione. Dovranno risultare di prima scelta e corrispondere alle norme di accettazione di cui al R.D. 16 novembre 1939 n. 2234 e successive modificazioni ed integrazioni.

� Legnami. Per la fornitura dei legnami dovranno osservarsi le prescrizioni fissate dal relativo D.M. 30 ottobre 1912 e successive modificazioni ed integrazioni. Il legname dovrà risultare perfettamente scortecciato e stagionato, a fibra diritta e sana, non intaccato da insetti o da funghi, privo di fenditure, screpolature o altri difetti ed esente per quanto possibile da nodi. Per ogni manufatto in legno dovrà essere presentato un campione, privo di qualsiasi verniciatura, stuccatura od altro che impedisca l'esame della struttura reale della essenza impiegata.

� Materiali metallici. I materiali e le leghe dovranno essere delle migliori qualità in commercio. � Acciai: Gli acciai in barre, tondi, fili e per armature da precompressione dovranno essere conformi a quanto

indicato nel D.M. 14 gennaio 2008 relativo alle "Nuove norme tecniche per le costruzioni". L’acciaio utilizzato per la costruzione delle tubazioni, dei pezzi speciali e delle apparecchiature deve rispondere alla normativa UNI EN 10224/03, Circ. Min. 05/05/66 n. 2136 e Decreto Min. LL. PP. 12/12/85.

� Ghisa: La ghisa grigia per getti dovrà avere caratteristiche rispondenti, per qualità, prescrizioni e prove alla norma UNI EN 1561/98. La ghisa malleabile per getti dovrà avere caratteristiche rispondenti, per qualità prescrizioni e prove alla norma UNI EN 1562/99.

� Ferro: Il ferro comune sarà di prima qualità: dolce, eminentemente duttile, malleabile a freddo e a caldo, tenace, di marcata struttura fibrosa; dovrà essere liscio senza pagliette, sfaldature, screpolature, vene, bolle, soluzioni di continuità e difetti di qualsiasi natura. I manufatti di ferro per i quali non venga richiesta la zincatura dovranno essere forniti con mano di vernice antiruggine.

� Rame: Il rame dovrà avere caratteristiche rispondenti, per qualità, prescrizioni e prove alla norma UNI EN 1977/00.

� Zincatura: Per la zincatura di profilati di acciaio, lamiere di acciaio, tubi, oggetti in ghisa, ghisa malleabile e acciaio fuso, dovranno essere rispettate le prescrizioni della norma UNI EN 10244/03.

� Bitumi: debbono soddisfare alle "Norme per l'accettazione dei bitumi liquidi per uso stradale" di cui al fascicolo n.2 del Consiglio Nazionale delle Ricerche - ultima edizione.

� Bitumi liquidi: debbono soddisfare alle "Norme per l'accettazione dei bitumi liquidi per uso stradale" di cui al fascicolo n.7 del Consiglio Nazionale delle Ricerche - ultima edizione.

� Emulsione bituminosa: deve soddisfare alle "Norme per l'accettazione delle emulsioni bituminose per usi stradali" di cui al fascicolo n° 3 del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ultima edizione.

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� Catrami: debbono soddisfare alle "Norme per l'accettazione dei catrami per usi stradali" di cui al fascicolo n° 1 del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ultima edizione.

Art. 44. Tubazioni in polietilene ad alta densità Le tubazioni in polietilene dovranno essere realizzate utilizzando materiali di prima scelta conformi alle norme UNI EN 12666-1:2011, UNI EN 12201-1÷5:2012, Istituto Italiano dei Plastici 312, D.M. 6 aprile 2004, n° 174, dovranno presentarsi diritti e regolari, con costituzione omogenea e compatta, superficie liscia ed esente da ondulazioni e da striature cromatiche notevoli, da porosità e bolle; dovranno presentare sezione circolare costante ed avere le estremità rifinite in modo da assicurare la tenuta del giunto previsto. Tutte le tubazioni dovranno essere dotate di marchiatura identificativa riportata ad ogni metro di tubo contenente: nome del produttore, sigla IIP, diametro, spessore, SDR, tipo di Polietilene, data di produzione, norma di riferimento. È prescritto il possesso del marchio IIP. I raccordi, i pezzi speciali e i giunti dovranno essere rispondenti alle caratteristiche previste dalle norme UNI e dovranno essere corrispondenti al tipo di tubazione da porre in opera. In qualsiasi momento la Direzione dei Lavori potrà richiedere all’Appaltatore una prova, da eseguirsi su un campione di materiale da porre in opera, effettuata presso laboratori legalmente riconosciuti e di fiducia per la stazione appaltante; tali prove saranno eseguite totalmente a cura e spese della Ditta Appaltatrice. Tubazioni in PEAD, PN 6, PN 10 e PN 16 Le tubazioni in polietilene ad alta densità, PN 6 (SDR 26) e PN 10 (SDR 17), saranno del tipo PE 100, dimensioni e requisiti prescritti dalla normativa UNI EN 12201 con le superfici lisce sia internamente sia esternamente e di colore nero. I diametri e gli spessori dovranno essere nel rispetto dei limiti di normativa Le prove su queste tubazioni, qualora richieste, dovranno essere condotte in conformità a quanto disposto dalla normativa UNI EN 12201. I raccordi ed i pezzi speciali in PEAD devono rispondere alle stesse caratteristiche chimico – fisiche dei tubi. Potranno essere prodotti per stampaggio o, nel caso non reperibili sul mercato, ricavati direttamente da tubo diritto mediante opportuni tagli, sagomature ed operazioni a caldo (piegatura, saldature di testa o con apporto di materiale, ecc.). In ogni caso tali operazioni dovranno essere eseguite sempre da personale specializzato e con idonea attrezzatura presso l’officina del fornitore. I raccordi dovranno in ogni caso soddisfare i requisiti previsti dalle norme UNI EN 12201-5/04 e dovranno essere marchiati analogamente ai tubi. La lunghezza delle barre sarà da 6 m o da 12 m in ragione del tipo di lavoro da eseguire e dovrà comunque essere tale da garantire il minor numero possibile di giunti, raccordi e pezzi speciali. Questi ultimi, se necessari dovranno essere conformi alle citate norme e marchiati analogamente ai tubi. Nessun onere in più sarà dovuto per l’utilizzo, all’interno dello stesso intervento, di barre di lunghezza differente. Tubazione in PEAD per condotte di scarico interrate Tubazione in PEAD per condotte di scarico interrate non in pressione realizzata per coestrusione continua di due pareti, quella interna dovrà essere liscia e di colore nero, quella esterna corrugata e di colore azzurro Il sistema (tubo + giunzione) dovrà essere interamente conforme alla norma UNI EN 13476 e certificato con marchio di qualità di prodotto da ente certificatore terzo accreditato, diametro nominale esterno DN/OD ___* mm, classe di rigidità anulare SN __** (pari a __** kN/m2) misurata secondo EN ISO 9969. La tubazione dovrà essere prodotta da azienda operante in regime di qualità di produzione conforme alla norma UNI EN ISO 9001/2008 e in regime di qualità ambientale UNI EN ISO 14001/2004. Le barre dovranno essere dotate di giunzione a bicchiere o manicotto esterno con relative guarnizioni di tenuta in EPDM conformi alla norma EN 681-1, da posizionare nella prima gola fra due corrugazioni successive della estremità di tubo da inserire nel bicchiere. Il tubo riporta la marcatura prevista dalla norma UNI EN 13476 e dovranno essere esibite: x certificazioni di collaudo alla flessibilità anulare secondo quanto previsto dal UNI EN 13476 con il metodo di

prova descritto nella UNI EN 1446 x certificazione in regime di qualità ambientale (UNI EN ISO 14001:2004) x certificazione di produzione in regime di qualità aziendale (UNI EN ISO 9001:2008) x certificazione di collaudo alla tenuta idraulica delle giunzioni secondo quanto previsto dal UNI EN 13476 con

il metodo di prova descritto nella EN 1277 x certificazione di collaudo di resistenza all’abrasione verificata in accordo alla norma DIN EN 295-3

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x certificazione IIP del sistema di giunzione Art. 45. Tubazioni in pvc rigido non plastificato Le tubazioni in PVC rigido non plastificato dovranno corrispondere alle caratteristiche ed ai requisiti di accettazione prescritti dalle Norme vigenti e alle Raccomandazioni IIP. Saranno fabbricate con cloruro di polivinile esente da plastificanti e cariche inerti, non colorato artificialmente e miscelato con opportuni stabilizzanti e additivi nelle quantità necessarie. I tubi dovranno presentarsi con costituzione omogenea e compatta, superficie liscia ed esente da ondulazioni e da striature cromatiche notevoli, da porosità e bolle; dovranno presentare sezione circolare costante ed avere le estremità rifinite in modo da assicurare la tenuta del giunto previsto. Tutte le tubazioni dovranno essere dotate di marchiatura identificativa riportata ad ogni metro di tubo e dovranno essere in possesso di marchio UNI – IIP. I raccordi, i pezzi speciali e i giunti dovranno essere rispondenti alle caratteristiche previste dalle norme UNI e dovranno essere corrispondenti al tipo di tubazione da porre in opera. In qualsiasi momento la Direzione dei Lavori potrà richiedere all’Appaltatore una prova, da eseguirsi su un campione scelto dalla Direzione dei Lavori tra il materiale da porre in opera, effettuata presso laboratori legalmente riconosciuti e di fiducia per la stazione appaltante; tali prove saranno eseguite totalmente a cura e spese della Ditta Appaltatrice.

Tubazioni in PVC rigido, conforme alle norme UNI EN 1401-1, tipo SN4 e SN8 Le tubazioni in PVC rigido per condotte di scarico interrate di acque civili ed industriali, non funzionanti in pressione, saranno solo del tipo conforme alle norme UNI EN 1401-1, di colore rosso bruno RAL 8023, aventi codice di applicazione UD, contrassegnate dal marchio IIP, e del tipo SN8 (SDR 34) oppure SN4 (SDR 41) secondo le disposizioni della Direzione dei Lavori, con giunto a bicchiere e anello in gomma. La lunghezza delle barre sarà da 1 m a 6 m in ragione del tipo di lavoro da eseguire e dovrà comunque essere tale da garantire il minor numero possibile di giunti, raccordi e pezzi speciali. Questi ultimi, se necessari dovranno essere conformi alle citate norme e marchiati analogamente ai tubi. Nessun onere in più sarà dovuto per l’utilizzo, all’interno dello stesso intervento, di barre di lunghezza differente. Il taglio delle barre sarà accettato solo in casi eccezionali o qualora non sia possibile pervenire al medesimo risultato con l’utilizzo di barre commerciali di minor lunghezza. I diametri e gli spessori saranno quelli indicati dalle norme UNI EN 1401-1. Eccezionalmente potranno essere accettati diametri differenti purché le caratteristiche peculiari del tubo siano equivalenti o migliori di quelle stabilite dalla norma citata (dovranno essere garantite la resistenza anulare SN, il codice d’applicazione UD, il rapporto diametro spessore SDR e il tipo di giunzione).

Tubazioni in PVC rigido, conforme alle norme UNI EN 1329, acque calde Le tubazioni in PVC rigido conformi alle norme UNI EN 1329, colore arancio per edilizia e giunto a bicchiere ad incollaggio, potranno essere accettate per condotte di scarico interrate di acque civili ed industriali non funzionanti in pressione, a discrezione della Direzione dei Lavori solo nel caso in cui, per eccezionali ragioni di urgenza, non sia possibile reperire in tempo utile una tubazione del tipo specifico per condotte fognarie. Esse dovranno comunque riportare la marchiatura UNI e IIP ed avere le caratteristiche specificate nelle norme di riferimento. I diametri e gli spessori saranno quelli indicati dalle norme UNI EN 1329. Eccezionalmente potranno essere accettati diametri differenti purché le caratteristiche peculiari del tubo siano equivalenti o migliori di quelle stabilite dalla norma citata. I tubi della presente serie potranno essere utilizzati, su richiesta della Direzione dei Lavori, per la formazione di condotte di scarico di acque bianche.

Tubazioni in PVC rigido, conforme alle norme UNI EN 1329, acque fredde Le tubazioni in PVC rigido per condotte di scarico interrate di sole acque bianche (pluviali), saranno del tipo normale, di colore avorio od altro ammesso dalla norma di riferimento, con giunto a bicchiere ad incollaggio. È facoltà della Direzione dei Lavori richiedere diametri fuori standard per particolari lavorazioni purché reperibili sul mercato.

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Art. 46. Stabilizzato Quale materiale atto a costituire sottofondo stradale o quale materiale di riempimento degli scavi, qualora la Direzione dei Lavori non ritenesse opportuno o tecnicamente valido riutilizzare il materiale scavato, saranno utilizzati uno o più strati strato di materiale stabilizzato opportunamente compattato. Per stabilizzato si intenderà, nel presente Capitolato Speciale d'Appalto, una miscela di materiali granulari stabilizzati per granulometria con l'aggiunta o meno di legante naturale il quale è costituito da terra passante al setaccio 0,4 UNI. Dovrà essere garantito il rispetto delle norme UNI EN 13242 a) Caratteristiche del materiale da impiegare

Il materiale in opera, dopo l'eventuale correzione e miscelazione, risponderà alle caratteristiche seguenti: 1) Il materiale da impiegarsi sarà costituito da pietrisco o ghiaia, pietrischetto o ghiaietto, graniglia,

sabbia, limo ed argilla derivati da depositi alluvionali, dal letto dei fiumi, da cave di materiali litici (detriti) e da frantumazione di materiale lapideo. L'aggregato non deve avere dimensioni superiori a 71 mm né forma appiattita, allungata o lenticolare.

2) La granulometria sarà compresa nel seguente fuso e avrà andamento continuo e uniforme praticamente concorde a quello delle curve limiti;

Vaglio (crivelli e setacci serie UNI) Percentuale in peso del

passante

Crivello 71 100 40 75 25 60 10 35 5 25 Setaccio 2 15 0.4 7 0.075 2

3) Il rapporto tra il passante al setaccio 0,075 ed il passante al setaccio 0,4 sarà inferiore a 2/3; 4) La perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature sarà inferiore al 30%;

5) Studi preliminari A semplice richiesta della Direzione dei Lavori l'Impresa dovrà indicare, per iscritto, le fonti di approvvigionamento, il tipo di lavorazione che intende adottare, il tipo e la consistenza dell'attrezzatura di cantiere che sarà impiegata. I requisiti di accettazione potranno essere verificati in qualunque momento della Direzione dei Lavori con controlli in corso d'opera, prelevando il materiale in sito già miscelato, prima e dopo effettuato il costipamento; il materiale così prelevato sarà sottoposto a prove presso un laboratorio legalmente riconosciuto e di fiducia per la Direzione dei Lavori stessa. Le prove saranno totalmente a carico dell’Appaltatore Art. 47. Malte e calcestruzzi cementizi Nell'esecuzione delle opere in calcestruzzo semplice ed armato, l'Impresa dovrà osservare le vigenti norme per l'accettazione dei leganti idraulici e per l'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio e si uniformerà inoltre a quelle particolari del presente Capitolato Speciale d'Appalto nonché alle disposizioni che verranno date dalla Direzione dei Lavori. L'uso di additivi prescritto in talune lavorazioni sarà concordato con la Direzione dei Lavori. a) Prove sui calcestruzzi: l'Impresa concorderà con la Direzione dei Lavori eventuali prove preliminari al fine di

individuare i tipi di calcestruzzo più idonei sulla base delle materie prime reperibili su piazza. La frequenza dei prelievi sarà effettuata tenuto presente il tipo e l’entità della fornitura.

b) Tipo di calcestruzzo: il calcestruzzo utilizzato per qualunque opera sarà del tipo a resistenza garantita. Il tipo a resistenza garantita è definito secondo le seguenti caratteristiche: - classi di resistenza C fck / Rck; - rapporto acqua / cemento; - consistenza;

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- dimensione massima dell'inerte; - tipo e classe del cemento. Per resistenza caratteristica C fck / Rck di un calcestruzzo si intenderà la resistenza caratteristica alla compressione uni assiale a 28 giorni, calcolata secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008. La resistenza di prelievo corrisponde alla media aritmetica delle resistenze a 28 giorni: essa è determinata e valida ai fini dell'elaborazione statistica anche se derivata da due soli provini, purché rappresentativi dell'intero prelievo. I provini da sperimentare a compressione saranno prelevati e gettati secondo le norme vigenti (UNI EN 12390). Sono prescritte tre classi di resistenza nell’ambito dei lavori di cui al presente Capitolato speciale d'appalto: C 28/35 (ex Rck 35 N/mm2), C 20/25(ex Rck 25 N/mm2) e C 12/15 (ex Rck 15 N/mm2). Per la consistenza sono previste due categorie: umida (U - abbassamento al cono di Abrams cm 2 + 2), plastica (P - abbassamento cm 7 + 2). Per gli inerti è prevista una categoria indicativa, tenendo presente che il numero che segue la lettera D indica in mm la dimensione massima dell'elemento inerte più grosso. I cementi dovranno essere del tipo Portland, pozzolanico o di alto forno, di classe normale “325” o di classe "alta resistenza 425". CALCESTRUZZI PER TOMBINATURE E MANUFATTI PARTICOLARI. - classi di resistenza C: 28/35 - rapporto acqua / cemento: 0.5 - consistenza: umida/plastica - dimensione massima dell'inerte: D 25 mm - tipo e classe del cemento: "325" o “425”

CALCESTRUZZI PER POZZETTI, CADITOIE E MANUFATTI SEMPLICI. - classi di resistenza C: 20/25 - rapporto acqua / cemento: 0.5 - consistenza: plastica - dimensione massima dell'inerte: D 25 mm - tipo e classe del cemento: "325"

CALCESTRUZZI PER RICOPERTURA TUBAZIONI, SOTTOFONDI, ECC. - classi di resistenza C: 12/15 - rapporto acqua / cemento: < 0.7 - consistenza: - - dimensione massima dell'inerte: D 30 mm - tipo e classe del cemento: "325" a) Confezione e trasporto

La confezione potrà essere eseguita mediante appositi impianti di betonaggio, completi di dosatori e di mescolatrice fissa dei componenti l'impasto, oppure mediante la centrale di dosaggio e di autobetoniere idonee per la miscelatura e l'impasto omogeneo immediato. Nell'uno e nell'altro caso, per la produzione e la distribuzione dei calcestruzzi valgono le specifiche prescrizioni di cui alla UNI EN 206-1, per quanto non in contrasto con le prescrizioni di cui al Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008. Per il calcestruzzo C12/15, sarà tollerata l’esecuzione in cantiere con impastatrice, per il calcestruzzo strutturale C20/25 il confezionamento in cantiere potrà essere accettato per getti inferiori a 2 mc a discrezione del Direttore dei Lavori.

b) Acqua. Il quantitativo d’acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato, tenuto conto anche dell'acqua eventualmente contenuta negli inerti.

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Il rapporto acqua – cemento sarà stabilito in relazione agli elementi fissati per l'impasto e alla resistenza richiesta per il conglomerato ma non dovrà in nessun modo superare il limite fissato nel precedente punto b).

c) Additivi. Nella composizione delle malte e dei calcestruzzi da impiegarsi saranno inseriti additivi del tipo ed in percentuale che saranno prescritti dalla Direzione dei Lavori all'atto esecutivo in relazione al rapporto acqua / cemento prescritto. Il relativo onere è compreso nei relativi prezzi di elenco.

Art. 48. Pozzetti d’ispezione

a- Pozzetti prefabbricati in calcestruzzo Per la realizzazione di pozzetti mediante l’utilizzo di elementi prefabbricati in calcestruzzo saranno utilizzati manufatti in calcestruzzo vibrato di classe C>30/35, di forma quadrata delle dimensioni richieste dalla Direzione dei Lavori, dotati o meno di fondo. Saranno di forma regolare, privi di difetti, di screpolature, venature, aggregazione di inerti, con i bordi regolari predisposti per la sovrapposizione di più elementi. Gli spessori saranno tali da garantire l’utilizzo in presenza di carichi pesanti (zona di utilizzo D 400). In qualsiasi momento la Direzione dei Lavori potrà richiedere all’Appaltatore una prova, da eseguirsi su un campione scelto dalla Direzione dei Lavori tra il materiale da porre in opera, effettuata presso laboratori legalmente riconosciuti e di fiducia per la stazione appaltante; tali prove saranno eseguite totalmente a cura e spese della Ditta Appaltatrice.

Art. 49. Chiusini, griglie, canalette a) Chiusini

I chiusini per pozzetti di ispezione e/o allacciamento delle canalizzazioni di fognature bianche e nere, saranno realizzati in ghisa lamellare (secondo UNI EN 1561) o sferoidale (GS 500) a scelta della Direzione dei Lavori, costruiti secondo le norme UNI EN 124, di classe D 400 (classe di rottura 400 kN), marchiati in rilievo con: norme di riferimento (UNI EN 124), classe o classi di resistenza (D 400), marchi del fabbricante e sigla dell’ente di certificazione. Il marchi del fabbricante deve occupare una superficie non superiore al 2% di quella del coperchio e non deve riportare nomi propri di persone, riferimenti geografici riferiti al produttore o messaggi chiaramente pubblicitari. Per i pozzetti di ispezione principali verranno di regola utilizzati chiusini con telaio quadrato di dimensioni esterne pari a 850x850 mm e botola circolare avente luce netta non inferiore a 600 mm centrata rispetto al telaio e coperchio incernierato. Per i chiusini in ghisa sferoidale il coperchio sarà autocentrante, munito di giunto in polietilene anti – rumore e anti – basculamento, e telaio a struttura alveolare. Eccezionalmente potranno essere richiesti chiusini, delle stesse caratteristiche di cui sopra, di forma rettangolare di dimensioni interne nette pari a 500x700 mm, con coperchio non incernierato al telaio dotato di idonei punti di ancoraggio per la sua apertura. Per i pozzetti di allaccio e di ispezione secondari saranno utilizzati chiusini con telaio quadrato di dimensioni interne nette pari a 400x400 mm, con coperchio non incernierato al telaio dotato di idonei punti di ancoraggio per la sua apertura. Tutti i chiusini, oltre alle marchiature di cui sopra, dovranno riportare, in posizione ben visibile sul coperchio, lo stemma del Comune di Varazze e la dicitura “Pluviale” o “Fognatura” (in relazione all’utilizzo) in stretta analogia a quanto già utilizzato nell’ambito del Comune di Varazze. Qualora fosse indispensabile, per ragioni di urgenza, porre in opera chiusini senza le diciture e/o lo stemma di cui sopra, sarà applicata una detrazione dl 10% sui relativi prezzi d’elenco.

b) Griglie per caditoie Le griglie per caditoie stradali, saranno realizzate in ghisa lamellare (secondo UNI EN 1561), costruiti secondo le norme UNI EN 124, di classe C 250 (classe di rottura 250 kN), con asole di ampio deflusso, marchiate in rilievo con: norme di riferimento (UNI EN 124), classe o classi di resistenza (C 250), marchi del fabbricante e sigla dell’ente di certificazione. Il marchi del fabbricante deve occupare una superficie non

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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superiore al 2% di quella della griglia e non deve riportare nomi propri di persone, riferimenti geografici riferiti al produttore o messaggi chiaramente pubblicitari. Potranno essere piane, concave o concave con cerniere a scelta della Direzione dei Lavori, senza variazioni sui relativi prezzi di elenco. Le dimensioni saranno quelle riportate in elenco prezzi.

c) Canalette prefabbricate grigliate E' prevista la realizzazione di canalette prefabbricate grigliate per la raccolta delle acque meteoriche. Il sistema sarà costituito da moduli aventi lunghezza di 100 cm. La canaletta dovrà essere realizzata in polipropilene ad elevate prestazioni (PP), materiale ecosostenibile e riciclabile al 100%, in grado di resistere ai raggi UV, agli agenti atmosferici e a temperature comprese tra i - 40°C e + 160°C, senza pendenza interna, con sezione ad "U", con costolature laterali di rinforzo dello spessore di 4 mm per garantire una resistenza del sistema fino alla classe di carico C250, provvista di bordi superiori esposti al traffico dello spessore di 5 mm in polipropilene, predisposta per sistema di fissaggio della griglia tramite n.2 "fermo + vite di sicurezza" al metro lineare, con incastro maschio-femmina per l'accostamento e allineamento. Le canalette devono riportare la marcatura "W" relativa al grado di assorbimento d'acqua in valore % di massa (valore medio inferiore a 6,5 e nessun risultato individuale superiore a 7,0), come da Normativa Europea EN1433. La classe di resistenza ai carichi, il nome e/o il marchio di identificazione del produttore, la normativa di riferimento DIN V19580/EN1433, le marcature "W" e devono essere chiari e visibili anche dopo la posa in opera, come da Normativa Europea EN1433. pozzetti di scarico per canalette prefabbricate grigliate I pozzetti di scarico per la canaletta per la raccolta delle acque di superficie dovranno essere realizzati in polipropilene ad elevate prestazioni (PP), materiale ecosostenibile e riciclabile al 100%, in grado di resistere ai raggi UV, agli agenti atmosferici e a temperature comprese tra i - 40°C e + 160°C, senza pendenza interna, con sezione ad "U" che garantisce una migliore pulizia del fondo del canale, con costolature laterali di rinforzo dello spessore di 4 mm per garantire una resistenza del sistema fino alla classe di carico C250, provvista di bordi superiori esposti al traffico dello spessore di 5 mm in polipropilene.

Art. 50. Prodotti per pavimentazioni

1 – lastre di luserna e travertino per pavimentazione piazza e finiture La pietra di luserna per la realizzazione di lastre per pavimentazione stradale o marciapiedi, sarà di prima scelta, priva di difetti, crepe, inclusioni ed altre imperfezioni. Sarà resistente all’urto e all’usura per attrito, con struttura omogenea e tonalità cromatiche a scelta della Direzione dei Lavori ovvero, qualora si tratti di ripristino di pavimentazioni esistenti, del tutto identiche a quelle delle pietre già in sito. Le lastre da pavimentazione saranno dello spessore minimo di 60 mm e dimensioni e forma a scelta della Direzione dei Lavori; per le lastre da utilizzare per le cunette di raccolta della acque meteoriche potrà essere tollerato uno spessore inferiore in relazione alla lavorazione da eseguire. La finitura superficiale delle lastre sarà a scelta della Direzione dei Lavori ovvero, qualora si tratti di ripristino di pavimentazioni esistenti, del tutto identiche a quelle delle pietre già in sito. Nessun sovrapprezzo sarà riconosciuto per lavorazioni superficiali anche complesse che dovessero essere richieste in quanto già compensate con i prezzi di elenco della fornitura delle lastre. Il colore dovrà corrispondere a quanto denominato usualmente come “Pietra Luserna Blu”, di colore grigio blu intenso uniforme, priva di cavità e microfessurazioni, gli interstizi fra i granuli completamente occupati, rispondente alle caratteristiche tecnologiche di tale pietra. In base alle caratteristiche fisico-meccaniche si può definire come una pietra pesante, compatta, poco porosa e non geliva. Il travertino dovrà essere della migliore qualità, perfettamente sani, senza scaglie, brecce, vene, spaccature, nodi, peli o altri difetti che ne infirmino l’omogeneità e la solidità. Non saranno tollerate stuccature, tasselli, rotture, scheggiature. I marmi colorati devono presentare in tutti i pezzi le precise tinte e venature caratteristiche della specie prescelta. Le opere in marmo dovranno avere quella perfetta lavorazione che è richiesta dall’opera stessa, con congiunzioni senza risalti e piani perfetti.

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Salvo contraria disposizione, i marmi dovranno essere, di norma, lavorati in tutte le facce viste a pelle liscia, arrotate e pomiciate. Potranno essere richiesti, quando la loro venatura si presti, con la superficie vista a spartito geometrico, a macchina aperta, a libro o comunque ciocata. Il travertino sarà fornito tagliata nei formati indicati negli elaborati esecutivi, lavorata sulle superfici a rigatura a subbia, squadrata e profilata su ogni spigolo, anche nei pezzi tagliati a misura. Nel caso di pezzi forniti per elementi di arredo (panche, sedute, oggetti, vasche, cordonature, ecc.) ogni pezzo sarà fornito lavorato su ogni faccia visibile, levigato, arrotondato o smussato in ogni spigolo vivo (come da indicazioni della D.L.) e adeguatamente fissato. La D.L. si riserva il diritto di far testare a carico dell'impresa appaltatrice il materiale effettivo di cantiere, mediante analisi di rispondenza presso l'Istituto GeoRisorse & Territorio del Politecnico di Torino o pari titolati. Le pietre saranno fornite tagliate nei formati indicati negli elaborati esecutivi, lavorate e rifinite sulle superfici esposte, squadrata e profilata su ogni spigolo, anche nei pezzi tagliati a misura.

2- pavimentazione interna edificio I materiali per pavimentazione, mattonelle e marmette di cemento, mattonelle greificate, ecc., dovranno corrispondere alle norme di accettazione di cui al R.D. 16 novembre 1939 n. 2234 ed alle norme U.N.I. vigenti. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura. In particolare le piastrelle di ceramica per pavimentazioni dovranno essere del materiale indicato nel progetto tenendo conto che le dizioni commerciali e/o tradizionali (cotto, cotto forte, gres, ecc.) devono essere associate alla classificazione basata sul metodo di formatura e sull’assorbimento d’acqua secondo la norma UNI EN 87. I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche, sporcatura, ecc. nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa ed essere accompagnati da fogli informativi riportanti il nome del fornitore e la rispondenza alle prescrizioni predette. Art. 51. Prodotti a base di legno

1) Si intendono per prodotti a base di legno quelli derivati dalla semplice lavorazione e/o dalla trasformazione del legno e che sono presentati solitamente sotto forma di segati, pannelli, lastre, ecc. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura ed indipendentemente dalla destinazione d'uso. La Direzione dei Lavori ai fini della loro accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate. Per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutture, pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle prescrizioni del progetto.

2) I segati di legno a complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche: - tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±10 mm; - tolleranze sullo spessore: ±2 mm; - umidità non maggiore del 15%, misurata secondo le norme UNI 8829 e 8939;

3) I pannelli a base di fibra di legno oltre a quanto specificato nel progetto, e/o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche: - tolleranza sulla lunghezza e larghezza: ±3 mm; - tolleranze sullo spessore: ±0,5 mm; - umidità non maggiore dell'8%; - massa volumica: per tipo tenero minore di 350 kg/m³; per tipo semiduro tra 350 e 800 kg/m³; per tipo duro oltre 800 kg/m³, misurate secondo le norme UNI vigenti. La superficie potrà essere: - grezza (se mantenuta come risulta dalla pressatura); - levigata (quando ha subito la levigatura); - rivestita su uno o due facce (placcatura, carte impregnate, smalti, altri).

4) I pannelli a base di particelle di legno a compimento di quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche:

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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- tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±5 mm; - tolleranze sullo spessore: ±0,5 mm; - umidità del 10% ± 3%; Funzionalmente avranno le seguenti caratteristiche: - rigonfiamento dopo immersione in acqua: 12% massimo (oppure 16%), misurato secondo la norma UNI EN 317; Per quanto non espressamente contemplato, si rinvia alla seguente normativa tecnica: UNI EN 13986, UNI EN 1309-1, UNI EN 844, UNI EN 336, UNI EN 1310, UNI EN 975, UNI ISO 1029, UNI EN 309, UNI EN 311, UNI EN 313, UNI EN 316, UNI EN 318, UNI EN 319, UNI EN 320, UNI EN 321, UNI EN 323, UNI EN 635, UNI 6467. Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio. Art. 52. Infissi Essi si dividono tra elementi fissi (cioè luci fisse non apribili) e serramenti (cioè con parti apribili); gli infissi si dividono, inoltre, in relazione alla loro funzione, in porte, finestre e schermi. Per la terminologia specifica dei singoli elementi e delle loro parti funzionali in caso di dubbio si fa riferimento alla norma UNI 8369 (varie parti). I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura; le modalità di posa sono sviluppate nell'articolo relativo alle vetrazioni ed ai serramenti. I serramenti devono essere realizzati in modo da rispettare le prescrizioni, le norme e le modalità contenute nelle “Direttive Comuni per l’Agrement” emessa dall’I.C.I.T.E. (Istituto Italiano del Certificato di Idoneità Tecnica per l’Edilizia) e, per i serramenti metallici, per quanto non previsto nelle suddette norme, le UNCSAAL (Unione Nazionale Costruttori Serramenti di Alluminio Acciaio Legne). Dovranno inoltre essere rispettate le norme contenute nella Direttiva CPD 89/106/CE, nelle norme di prodotto UNI EN 14351 e sue correlate. I serramenti dovranno avere dichiarazione di conformità e marcatura CE da trasmettere alla Direzione lavori al termine degli stessi. La marcatura CE si applica a finestre, portefinestre e porte sia esterne che interne, in conformità alla norma UNI EN 14351 -1. Le etichette devono riportare i dati del produttore e le caratteristiche prestazionali del prodotto, attestando che il prodotto finito risponde a requisiti specifici e prestazionali, di cui il produttore si assume la responsabilità. Su richiesta oltre alla etichettatura (sul serramento, sull’imballo dello stesso o sul documento di accompagnamento dell’infisso), il produttore dovrà fornire anche la Dichiarazione di Conformità del serramento alle norme e direttive di riferimento. Per ciò che riguarda le prescrizioni contenute in entrambe le norme, resta inteso che devono essere rispettate quelle più restrittive. Tutti i serramenti esterni devono essere classificati come segue, secondo le norme UNI EN specifiche e certificati da Istituto e Laboratori autorizzati dal Ministero, ai fini della loro accettazione dalla D.L.: – permeabilità all'aria: norme UNI EN 1026 - UNI EN 12207 - classe 4 – tenuta all'acqua: norme UNI EN 1027 - UNI EN 12208 - classe 4A – resistenza al vento: norme UNI EN 12211 - UNI EN 12210 - classe C4 – capacità portante dei dispositivi di sicurezza: norme UNI EN 14609 – caratterizzazione della prestazioni acustiche:UNI EN 14351 - 1 app. B – potere fonoisolante:secondo le norme UNI 8204 – resistenza meccanica: secondo le norme UNI – caratterizzazione della trasmittanza termica: UNI EN ISO 10077 - 1/2 – trasmittanza termica complessiva serramento + vetro: Uw = 1,50 W/m2K, ai sensi dei D.Lgs. n°192/05 e n°311/06 e della Leggi Regione Liguria; I serramenti saranno tipo Metra con telaio a taglio termico NC 120 STH HES o similare I congegni di apertura e chiusura dei serramenti (maniglie, scrocchi, cardini, serrature di sicurezza antiscasso, ecc.) devono essere di tipo pesante e tali da assicurare garanzie di buon funzionamento e di durata. Altre indicazioni specifiche per i vari tipi di serramenti sono ricavabili dall'abaco dei serramenti e dagli elaborati di progetto. L'approntamento della fornitura sarà subordinato alla documentazione grafica di tutti i nodi orizzontali e verticali assemblati inseriti nei dettagli costruttivi di competenza, alla approvazione da parte della

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Direzione Lavori di campioni, di dimensioni reali o in scala ridotta, dei serramenti più significativi, nonchè alla presentazione dei certificati delle prove di laboratorio realizzate secondo le Norme UNI EN specifiche. Tutti i valori e le caratteristiche prestazionali richieste (trasmittanza, permeabilità, etc.) dovranno essere certificati da Istituti e laboratori autorizzati dal Ministero. Tali certificati dovranno essere trasmessi alla D.L. per l’accettazione prima della posa in opera dei serramenti. L’impresa appaltatrice dovrà rilevare a proprie spese le misure esatte di tutti i serramenti da realizzare. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. I serramenti interni ed esterni (finestre, porte finestre, e similari) dovranno essere realizzati seguendo le prescrizioni indicate nei disegni costruttivi o comunque nella parte grafica del progetto. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque nel loro insieme devono essere realizzati in modo da resistere alle sollecitazioni meccaniche e degli agenti atmosferici e contribuire, per la parte di loro spettanza, al mantenimento negli ambienti delle condizioni termiche, acustiche, luminose, di ventilazione, ecc.; lo svolgimento delle funzioni predette deve essere mantenuto nel tempo. Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione dei serramenti mediante il controllo dei materiali che costituiscono l'anta ed il telaio ed i loro trattamenti preservanti; mediante il controllo dei vetri, delle guarnizioni di tenuta e/o sigillanti, degli accessori; mediante il controllo delle sue caratteristiche costruttive, in particolare delle dimensioni delle sezioni resistenti, della conformazione dei giunti, delle connessioni realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) e per aderenza (colle, adesivi, ecc.) e comunque delle parti costruttive che direttamente influiscono sulla resistenza meccanica, tenuta all'acqua, all'aria, al vento, e sulle altre prestazioni richieste. Il Direttore dei lavori potrà altresì procedere all'accettazione della attestazione di conformità della fornitura alle prescrizioni indicate nel progetto ed alla normativa citata al successivo Capitolo, per le varie caratteristiche od in mancanza a quelle di seguito riportate. Per le classi non specificate valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione dei lavori. La attestazione di conformità dovrà essere comprovata da idonea certificazione e/o documentazione. Art. 53. Vetri e cristalli Si definiscono prodotti di vetro quelli che sono ottenuti dalla trasformazione e lavorazione del vetro. Essi si dividono nelle seguenti principali categorie: lastre piane, vetri pressati, prodotti di seconda lavorazione. Per le definizioni rispetto ai metodi di fabbricazione, alle loro caratteristiche, alle seconde lavorazioni, nonché per le operazioni di finitura dei bordi si fa riferimento alle norme UNI EN 572-1:2012 (varie parti). I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura. Le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alle vetrazioni ed ai serramenti. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. I vetri piani uniti al perimetro (o vetrocamera) sono quelli costituiti da due lastre di vetro tra loro unite lungo il perimetro, solitamente con interposizione di un distanziatore, a mezzo di adesivi od altro in modo da formare una o più intercapedini contenenti aria o gas disidratati. Le loro dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI EN 12600 che definisce anche i metodi di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti. I vetri piani stratificati sono quelli formati da due o più lastre di vetro e uno o più strati interposti di materia plastica che incollano tra loro le lastre di vetro per l'intera superficie. Il loro spessore varia in base al numero ed allo spessore delle lastre costituenti. Essi si dividono in base alla loro resistenza alle sollecitazioni meccaniche come segue: � stratificati per sicurezza semplice; � stratificati antivandalismo; � stratificati anticrimine; � stratificati antiproiettile. Le dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto.

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Per le altre caratteristiche si fa riferimento alle norme seguenti: � i vetri piani stratificati di sicurezza devono rispondere alla norma UNI 7697/07; � devono essere classificati secondo le norme UNI EN 12600, che prevede la classificazione in base alle prestazioni: o antiferita classe 2(B)2 UNI EN 12600 o Anticaduta nel vuoto 1(B)1 UNI EN 12600 o Antieffrazione UNI EN 356 dalla classe P1 alla classe P5A (con le prove effettuate con la caduta della sfera) alle classi P6B,P7B e P8B (con le prove effettuate con l’attacco di martello ed ascia). Sono utilizzati, come risulta dalle tavole di progetto, vetri camera antieffrazione, 55.2/15/33.1 e 66.2 Art. 54. Colori e vernici Pitture, idropitture, vernici e smalti dovranno essere di recente produzione, non dovranno presentare fenomeni di sedimentazione o di addensamento, peli, galatinizzazioni. Verranno approvvigionati in cantiere in recipienti sigillati recanti l’indicazione della ditta produttrice, il tipo, la qualità, le modalità d’uso e di conservazione del prodotto, la data di scadenza. I recipienti andranno aperti solo al momento dell’impiego alla presenza della D.L.. I prodotti dovranno essere pronti all’uso fatte salve le diluizioni previste dalle ditte produttrici nei rapporti indicati dalle stesse, dovranno conferire alle superfici l’aspetto previsto a mantenerlo nel tempo. In ogni caso i prodotti da utilizzarsi dovranno avere ottima penetrabilità, compatibilità con il supporto, garantendogli buona traspirabilità. Tali caratteristiche risultano certamente prevalenti rispetto alla durabilità dei cromatismi. Per quanto riguarda i prodotti per la pitturazione di strutture murarie saranno da utilizzare i prodotti non pellicolanti secondo le definizioni della norma UNI 8751 anche recepita dalla Raccomandazione NORMAL M 04/85. I materiali impiegati nelle opere da decoratore dovranno essere sempre della migliore qualità, rispondere alle norme UNI 8305-62, 8359-82, 8785-86 e rispettare le seguenti prescrizioni di minima: Olio di lino cotto acidità massima 7%; impurità massima 1%; densità a 15°C compresa tra 0,91 e 0,93; essiccazione su lastra di vetro entro 24 ore. Antiruggine: per tutte le parti metalliche che non necessitano di verniciatura di finizione sarà costituito da resina alchidica con ossidi di ferro (% in peso secco di resina sul totale 17%), mentre per tutte le altre parti metalliche, quali ringhiere, parapetti, colonne, etc., da verniciare successivamente, sarà costituito da antiruggine monocomponente al fosfato di zinco. Smalti dovranno essere forniti da primaria casa produttrice e rispettare pienamente le prescrizioni della Direzione Lavori, sia per il colore sia per le caratteristiche chimiche. Il dosaggio e la pesatura dei prodotti dovrà essere eseguita in stabilimento direttamente dal fabbricante; la fornitura dovrà essere effettuata nei recipienti originali, i quali non dovranno essere aperti prima della consegna in cantiere.

- smalto all'acqua a base di resina acrilica in dispersione acquosa per esterno, con aspetto satinato, resistente fino a una temperatura di 80/ C; contenuto in solidi pari a 47% in peso;

- smalto micaceo a base di resina fenolica e olio di legno pigmentato con ferro micaceo, con aspetto finito metallizzato opaco;

- smalto a base di resine alchidiche e pigmenti resistenti ai raggi UV, di aspetto satinato, % in peso secco di resina sul totale 60%;

- smalto a base di resine al clorocaucciù e pigmenti naturali, specifico per il trattamento di superfici zincate, zinco, rame e alluminio, % in peso secco di resina sul totale 30%.

Pitture all'acqua (idropitture): Sospensioni acquose di sostanza inorganiche, contenenti eventualmente delle colle o delle emulsioni di sostanza macromolecolari sintetiche - Tempere:

sono sospensioni acquose di pigmenti e cariche (calce, gesso, carbonato di calcio finemente polverizzati), contenenti come leganti colle naturali o sintetiche (caseina, vinavil, colla di pesce). Si utilizzeranno esclusivamente su pareti interne intonacate, preventivamente preparate con più mani di latte di calce, contenente in sospensione anche gessi il polvere fine. Le pareti al momento dell'applicazione dovranno essere perfettamente asciutte. Dovranno possedere buon potere coprente e sarà ritinteggiabile.

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- Tinte a calce: costituite da una emulsione di calce idrata o di grassello di calce in cui vengono stemperati pigmenti inorganici che non reagiscono con l'idrossido di calcio. L’aderenza alle malte viene migliorata con colle artificiali, animali e vegetali. Si potranno applicare anche su pareti intonacate di fresco utilizzando come pigmenti terre naturali passate al setaccio. Per interventi conservativi potranno essere utilizzate velature di tinte a calce fortemente stemperate in acqua in modo da affievolire il potere coprente, rendendo la tinta trasparente.

- Pitture ai silicati: sono ottenute sospendendo in una soluzione di vetro solubile (silicati di sodio e di potassio) pigmenti inorganici o polveri di caolino, talco o gesso. Dovranno assicurare uno stabile legame con il supporto che andrà opportunamente preparato eliminando completamente tracce di precedenti tinteggiature. Non si potranno applicare su superfici precedentemente tinteggiate con pitture a calce.

- Pitture cementizie: sospensioni acquose di cementi colorati contenenti colle. Dovranno essere preparate in piccoli quantitativi a causa del velocissimo tempo di presa. l:applicazione dovrà concludersi entro 30 minuti dalla preparazione, prima che avvenga la fase di indurimento. Terminata tale fase sarà fatto divieto diluirle in acqua per eventuali riutilizzi.

- Pitture emulsionate: emulsioni o dispersioni acquose di resine sintetiche e pigmenti con eventuali aggiunte di prodotti plastificanti (solitamente dibutilftalato) per rendere le pellicole meno rigide. Poste in commercio come paste dense, da diluirsi in acqua al momento dell'impiego. Potranno essere utilizzate su superfici interne ed esterne. Dovranno essere applicate con ottima tecnica e possedere colorazione uniforme. Potranno essere applicate anche su calcestruzzi, legno, cartone ed altri materiali. Non dovranno mai essere applicate su strati preesistenti di tinteggiatura, pittura o vernice non perfettamente aderenti al supporto.

Le vernici intumescenti: Sono in grado di formare pellicole che si gonfiano in caso di incendio, producendo uno strato isolante poroso in grado di proteggere dal fuoco e dal calore il supporto su cui sono applicate. Dovranno essere della migliore qualità, fornite nelle confezioni originali sigillate e di recente preparazione. Da utilizzarsi solo esclusivamente dietro precise indicazioni della D.L. Dovranno essere di tipo omologato dai VV.FF. e fornite complete dei relativi certificati di prova; nell'applicazione del prodotto dovranno essere seguite, oltre le prescrizioni del presente Capitolato, anche tutte le modalità di posa che ne hanno garantita l'omologazione. Art. 55. Materiale elettrico Generalità Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio. Per i materiali la cui provenienza è prescritta dalle condizioni del presente Capitolato Speciale, potranno pure essere richiesti i campioni, sempre che siano materiali di normale produzione. Nella scelta dei materiali è raccomandata la preferenza ai prodotti nazionali o comunque a quelli dei Paesi della CE. Tutti gli apparecchi devono riportare dati di targa ed eventuali indicazioni d'uso utilizzando la simbologia del CEI e la lingua italiana. Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti I componenti degli impianti elettrici devono essere realizzati ed installati a regola d'arte, conformemente alle prescrizioni della legge 1° marzo 1968, n. 186 e del DM 37/2008 successive modificazioni e integrazioni. Le caratteristiche dei componenti, devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione del l’ appalto e in particolare essere conformi: - alle prescrizioni di sicurezza delle Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano); - alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL o di altra azienda distributrice dell'energia elettrica; - alle prescrizioni e indicazioni della Telecom Italia o di altra azienda di telecomunicazioni; - alle prescrizioni dei VVF e delle Autorità Locali.

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Cavidotti I cavidotti posti sottotraccia saranno costituite da guaine flessibili in PVC spiralate, plastificate, autoestinguenti, resistenza allo schiacciamento superiore a 320 N. Nelle condutture poste a vista i cavidotti saranno realizzati con tubazione rigida in PVC, filettabile, pieghevole a freddo, completa di curve, raccordi, pezzi speciali e scatole di derivazione con grado IP42 o superiore Per le condutture interrate i cavidotti saranno realizzati con tubazione in polietilene a doppia parete, lisci internamente, corrugati esternamente Conduttori Linee sottotraccia e in vista Posizione/utenze: interno edificio Saranno utilizzati cavi unipolari, flessibili, isolati in PVC, tipo FS17, con classe di reazione al fuoco Cca-3-d1-a3, tensione di isolamento 450/700 V. Linee interrate Posizione/utenze: esterno edificio - illuminazione Le linee elettriche saranno realizzate con cavi isolati in gomma etilenpropilenica, di qualità G7 e guina in PVC, tipo FG7(O)R, tensione di isolamento 0,6/1 kV. connessioni elettriche Le connessioni dovranno essere realizzate sempre in modo da consentire un’agevole manutenzione, individuazione dei circuiti, serraggio sicuro e protetto da azioni meccaniche e infiltrazioni causate da eventi atmosferici nonché facilitare la ricerca dei guasti. Le connessioni andranno eseguite con appositi morsetti o “muffole”, non dovranno ridurre la sezione dei conduttori, né lasciare parti conduttrici scoperte e dovranno essere accessibili per manutenzione, ispezioni e prove. Le connessioni non sono ammesse nei tubi. colori distintivi dei cavi I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722 e 00712. In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio (cenere) e marrone. sezioni minime e cadute di tensione ammesse Le sezioni dei conduttori sono state calcolate in funzione della potenza impegnata, nota o presunta, e della lunghezza dei circuiti al fine di contenere le cadute di tensione entro il 5% della tensione nominale del circuito. Inoltre le sezioni minime non devono essere inferiori ai valori dati nella tab.52E della Norma CEI 64-8 Quadri elettrici I quadri elettrici saranno realizzati nel rispetto delle norme CEI 17-13 o 23-51. Al termine dell'installazione dovrà essere rilasciata dichiarazione di conformità del quadro alle norme citate. Il cablaggio interno dovrà essere eseguito in maniera ordinata e razionale. Ogni apparecchio dovrà essere contrassegnato con un’apposita targhetta che permetta di identificarne la funzione. Si dovranno inoltre ripartire i carichi sulle varie fasi onde ottenere il migliore equilibrio possibile. I quadri previsti sono i seguenti: x avanquandro gelateria: costituito da centralino in resina, con portella trasparente e chiusura a chiave,

dimensione 8 moduli DIN, grado di protezione IP42, classe isolamento II. x avanquandro edicola: costituito da centralino in resina, con portella trasparente e chiusura a chiave,

dimensione 4 moduli DIN, grado di protezione IP42, classe isolamento II. x Quadro elettrico locale tecnico e servi piazza: costituito da centralino in materiale plastico, classe di

isolamento II, grado di protezione IP65, in grado di contenere sino a 36 moduli DIN. x Quadro elettrico illuminazione piazza: costituito da centralino in materiale plastico, classe di isolamento II,

grado di protezione IP65, in grado di contenere sino a 36 moduli DIN. x Quadro elettrico gelateria: realizzato in lamiera metallica, zincata e verniciata con resine epossidiche,

dimensioni indicative 600x900x230 mm, classe isolamento I, grado di protezione IP43. Completo di portella trasparente.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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x Quadro elettrico edicola: costituito da centralino in materiale plastico, classe di isolamento II, grado di protezione IP40, in grado di contenere sino a 8 moduli DIN.

x Quadro prese di servizio piazza, costituito da centralino a 18 moduli, in grado di alloggiare n. 2 prese trifase da 63 A e n. 3 prese monofase da 32 A. Il quadro sarà realizzato in carpenteria in ABS, con grado IP44, resistenza agli urti IK08, classe isolamento II e sarà installato all'interno di un contenitore in resina rinforzato con fibre di vetro avente grado di protezione non inferiore a IP65.

prese e utenze elettriche Le prese elettriche e i comandi delle luci saranno scelte dalla DL tra i diversi campioni forniti dall'Impresa Appaltatrice. Si dovranno utilizzare prodotti di ottima qualità tecnica e di livello di finitura commerciale. Tutte le scatole saranno provviste di cornice in resina, colore a scelta della DL Art. 56. Apparecchi per illuminazione Pali di sostegno I pali per l’illuminazione pubblica dovranno rispondere ai seguenti requisiti: - avere le forme e dimensioni indicati sulle tavole e nell’analisi prezzi - essere conformi alle norme UNI-EN 40. - avere forma conica, senza saldature in alluminio, rivestito a polvere e verniciato stesso RAL lampade - l’asola per l’ingresso dei conduttori di alimentazione, situata sotto il piano stradale, dovrà avere le seguenti dimensioni: 50x150 mm, raccordi degli angoli r= 25 mm - riportare la punzonatura relativa al marchio di fabbrica - In corrispondenza del punto d’incastro con il blocco di fondazione dovrà essere riportato un collare di protezione guaina termorestringente con altezza 40 cm. - dovranno essere certificati conformi alla vigente normativa con riferimento ai carichi dovuti al vento. - Il percorso dei cavi dal pozzetto fino alla morsettiera dovrà essere protetto tramite uno o più tubi in PVC flessibile - tutti i pali dovranno essere infissi in posizione protetta da eventuali urti accidentali specie da automezzi in manovra o percorrenza, sulle strade come da prescrizioni degli Enti proprietari. Nello specifico dovranno essere forniti i seguenti corpi illuminanti per esterno piazza: Corpo illuminante su palo: proiettore orientabile per posa su palo con staffa, questa inclusa, lampada LED COB colore warm – white 3000 K, potenza elettrica 43 W – flusso luminoso sistema 4128 lm, classe isolamento II, grado IP 67, resistenza agli urti IK08. Corpo in alluminio pressofuso, verniciatura acrilica con cottura a forno, colore grigio, vetro temperato trasparente 4 mm. Ottica flood 30° con riflettore per distribuzione elittica del flusso luminoso. Tipo iGUzzini Multiwoody BU97 o similare. I corpi illuminanti saranno installati su pali avente altezza fuori terra di 5 m (5,5 m altezza totale), zincati e verniciati, completi di tappi di chiusura alle'estremità e portella per morsettiera e portafusibili. Corpo illuminante da incasso tipo 1: proiettore ad incasso a pavimento, completo di controcassa, diametro 250 mm, ottica fissa 18°, colore luce 3000 K, potenza elettrica 22 W, flusso luminoso lampada 2300 lm, classe isolamento II, grado IP68, grado resistenza agli urti IK10, carrabile (5000 kg). corpo e la cornice sono realizzati in acciaio inox AISI 304 con vetro in superficie sodico calcico extrachiaro, spessore 15mm. Tipo iGuzzini Light Up Earth cod. E151 o similare Corpo illuminante da incasso tipo 2: proiettore ad incasso a pavimento, completo di controcassa, diametro 144 mm, ottica fissa 32°, colore luce 3000 K, potenza elettrica 10 W, flusso luminoso lampada 1092 lm, classe isolamento II, grado IP68, grado resistenza agli urti IK10, carrabile (5000 kg). corpo e la cornice sono realizzati in acciaio inox AISI 304 con vetro in superficie sodico calcico extrachiaro, spessore 15mm. Tipo iGuzzini Light Up Earth cod. E113 o similare Corpo illuminante da incasso tipo 3: proiettore ad incasso a pavimento, completo di controcassa, diametro 80 mm, ottica fissa wall washer, colore luce 3000 K, potenza elettrica 4,2 W, flusso luminoso lampada 164 lm, classe isolamento III, grado IP68, grado resistenza agli urti IK09, carrabile (2000 kg). corpo e la cornice sono realizzati in acciaio inox AISI 304 con vetro in superficie sodico calcico extrachiaro. Tipo iGuzzini Orbit cod. E103 o similare.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Proiettori per illuminazione fontana: tipo orientabile, potenza 3,1 W, flusso luminoso lampada 247 lm, classe isolamento III, grado IP68 idoneo per installazione sott'acqua, completo di contropiastra per fissaggio a pavimento. Corpo in acciaio INOX AISI 316L, vetro temperato, grado resistenza algi urti IK08. Tipo iGuzzini Water App BH82 o similare Corpi illuminanti pergolato: Proiettore per esterni, installazione sotto pergolati, alimentatore integrato, ottica wide flood 84°, potenza 6,4 W, flusso luminoso 201 lm, colore luce 3000 K, classe isolamento II, grado IP66. Corpo in alluminio pressofuso e verniciato in forno colore grigio, vetro temperato, grado resistenza algi urti IK07. Tipo iGuzzini iPro Mini BK27 o similare Streep Led corrimano scale: Striscia Led (stripled), grado di protezione IP65, classe isolamento III, alimentazione 12 V. La striscia LED dovrà essere inglobata all'interno di una guaina di PVC trasparente. Potenza specifica 5 W/m, 420 lm/m, luce 4000 K. La striscia led dovrà essere di tipo sezionabile ogni 50 mm ed essere collegabile in linea consecutiva con un'altra striscia. Lunghezza totale striscia 5000 mm. I led utilizzati dovranno essere classificati con rischio fotobiologico 0 secondo EN 62471. Da installarsi all'interno del corrimano della scala. La striscia Led verrà sostenuta da apposito profilo in acciaio zincato,ad angolo, al fine orientare il fascio luminoso verso le scale stesse. Tipo striscia LED Iguzzini o similare. Nello specifico dovranno essere forniti i seguenti corpi illuminanti per interno edificio: Corpi illuminanti laboratorio gelateria e locale tecnico: lampada stagna a LED, potenza elettrica 36 W, flusso luminoso lampada 3200 lm per installazione a soffitto. Corpo in policarbonato, coppa in policarbonato trasparente, non propagante l'incendio, riflettore in alluminio verniciato. Alimentazione 230 V – 50 Hz, classe isolamento I, grado di protezione IP65. Corpo illuminante wc e spogliatoi: lampada stagna a LED, circolare, potenza 21 W, flusso luminoso 2000 lm, per installazione a soffitto. Corpo in policarbonato infrnagibile ed autoestinguente, stabilizzato ai raggi UV, diffusore in policarbonato antipolvere. Alimentazione 230 V – 50 Hz, classe isolamento I, grado di protezione IP65. Corpo illuminante edicola e gelateria: lampada a LED ,corpo in lamiera di acciaio veniciato a polvere, riflettore in acciaio bainco, diffusore in policarbonato opale, liscio esternamente. Potenza 56 W, flusso luminoso 6700 lm. Grado IP40, resistenza agli urti IK03, classe isolamento I. Corpo illuminante di emergenza: lampada stagna a LED, di emergenza, flusso luminoso 500 lm, classe isolamento I, grado di protezione IP42, corpo in policarbonato infrangibile, grado IK08 e autoestinguente. Autonomia 1 h CAPO 3. MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLE SINGOLE CATEGORIE DI LAVORO Art. 57. Aree da adibire a cantiere Per il periodo corrispondente al tempo stabilito per l'esecuzione di ogni lavoro oggetto dell'appalto, l'Impresa aggiudicataria, ai fini dell'impianto e dell'esercizio del cantiere potrà usufruire delle aree poste a disposizione dal’ Amministrazione . Le aree saranno normalmente ridotte al minimo indispensabile per consentire il corretto svolgimento dei lavori e potranno anche essere assegnate zone separate tra deposito materiali e zona operativa. Nessuna richiesta di compensi aggiuntivi potrà essere accolta per la conformazione e l’ubicazione delle aree di cantiere. Le aree consegnate dall'Amministrazione dovranno servire esclusivamente per i lavori appaltati e quindi non potranno, per alcun motivo o circostanza, essere destinate, sia pure temporaneamente, ad altro uso. Le aree di cantiere dovranno essere recintate, illuminate e segnalate adeguatamente e nel totale rispetto delle vigenti norme sulla sicurezza e sulla circolazione. Ogni responsabilità e danno provocato a terzi per la non corretta segnalazione e recinzione dei cantieri sarà a totale carico dell’Impresa appaltatrice. Le aree, a lavori ultimati, dovranno essere rimesse in pristino stato, a cura e spese dell'Impresa. Art. 58. Preparazione del cantiere, tracciamenti, rilievi Prima di dare inizio a qualsiasi categoria di lavoro l'appaltatore dovrà sgomberare i siti da ogni materiale inutile. Contemporaneamente l’appaltatore dovrà eseguire a sua cura e spese tutti i rilievi necessari per la corretta esecuzione delle opere.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Le picchettazioni, i tracciamenti ed ogni altra operazione saranno fatti dall'Imprenditore e verificati dalla Direzione dei Lavori. Pertanto ogni misurazione strumentale atta a definire il posizionamento plano – altimetrico delle canalizzazioni, pavimentazioni, o di ogni altra lavorazione, sarà eseguita dal responsabile tecnico di cantiere con strumentazione dell’Impresa sotto la supervisione della Direzione dei Lavori. Per le verifiche, come per ogni altro rilievo che la Direzione dei Lavori giudicasse utile nell'interesse del lavoro, l'Imprenditore sarà tenuto a somministrare, ad ogni richiesta, ed a tutte sue spese, il materiale necessario all'esecuzione delle verifiche stesse. Qualora la Direzione dei Lavori ritenesse necessario porre in opera dei segnali funzionali al tracciamento delle opere l'Imprenditore dovrà attenersi alle precise prescrizioni che, riguardo alla forma, dimensioni, numero e qualità di questi, saranno indicate dalla Direzione dei lavori. Tutte le volte che per qualsiasi causa i segnali messi in sito venissero rimossi, l'Imprenditore ha l'obbligo di ripristinarli immediatamente a propria cura e spese. L'Imprenditore è l'unico responsabile del corretto posizionamento in opera dei manufatti nonché della conservazione e manutenzione dei segnali nella loro giusta posizione e delle conseguenze che possono derivare da ogni loro spostamento che avvenga per qualsiasi causa, anche di forza maggiore. Ogni errore di posizionamento che la Direzione dei Lavori giudichi pregiudizievole per la funzionalità finale dell’opera dovrà essere corretto a cura e spese dell’Appaltatore anche se questo significasse il totale rifacimento delle lavorazioni.

Art. 59. Opere provvisionali Le armature, centine, puntellamenti, sbadacchiature, casseri, impalcature, ponteggi di servizio e di forza e tutte le opere provvisionali di qualunque genere, metalliche od in legname, in ogni caso occorrenti per l’esecuzione di ogni genere di lavoro, dovranno essere realizzate in modo da impedire qualsiasi deformazione di esse o delle opere di cui debbono sostenere l'esecuzione, gli spostamenti e lo smontaggio delle predette opere dovranno essere compiuti a cura e spese dell'Appaltatore. Il dimensionamento ed il calcolo statico delle opere provvisionali sarà a totale cura e spese dell'Appaltatore, il quale rimane il solo responsabile dei danni alle persone, alle cose, alle proprietà pubbliche e private ed ai lavori per la mancanza od insufficienza delle opere provvisionali, alle quali dovrà provvedere di propria iniziativa ed adottando tutte le cautele necessarie. Col procedere dei lavori l'Appaltatore potrà recuperare i materiali impiegati nella realizzazione delle opere provvisionali, procedendo, sotto la sua responsabilità, al disarmo di esse con ogni accorgimento necessario ad evitare i danni come sopra specificati. Quei materiali che per qualunque causa o che a giudizio del Direttore dei Lavori non potessero essere tolti d'opera senza menomare la buona riuscita dei lavori, o che andassero comunque perduti, dovranno essere abbandonati senza che per questo, se non altrimenti disposto, spetti all'Appaltatore alcun compenso. Le stesse norme e responsabilità valgono per macchinari, mezzi d'opera, attrezzi e simili, impiegati dall'Appaltatore, per l'esecuzione dei lavori, o comunque esistenti in cantiere. Il corrispettivo di contratto remunera l’Appaltatore per la redazione di calcoli necessari alla realizzazione dei ponteggi di servizio e di forza, che dovranno essere eseguiti e firmati da un professionista abilitato, iscritto al proprio Ordine Professionale. Costituiscono l’oggetto del presente appalto e sono compensate dal corrispettivo a corpo del contratto le lavorazioni che, a titolo indicativo e non esaustivo, si elencano di seguito: • l’allestimento completo di cantiere attrezzato con baraccamenti prefabbricati, riscaldati, illuminati ed arredati (uffici, spogliatoi, wc,ecc ); • la traslazione delle misure di compartimentazione e di servizio per seguire lo sviluppo delle fasi di cantiere; • l’installazione di strutture di protezione dei passaggi di accesso; • montaggio, smontaggio e nolo del ponteggio di servizio per tutto il periodo delle lavorazioni di contratto, compreso il calcolo statico e progetto ove non vengano rispettati gli schemi di omologazione ministeriale; • disponibilità di gru a torre, autogru, o altri sistemi di sollevamento per tutta la durata dei lavori; • apparecchiature mobili di sollevamento per il periodo di posa delle strutture; • l’installazione dei trabattelli, cestelli auto-sollevanti, etc..., necessari al completamento delle lavorazioni in quota nei diversi spazzi e/o locali; • i parapetti e le protezioni per evitare le cadute dall’alto;

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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• protezione dei percorsi pedonali dalla caduta di materiali dall'alto, in corrispondenza delle uscite e dei baraccamenti; • la fornitura e l’affissione di tutti i cartelli previsti dal Piano di Sicurezza e di quelli necessari di volta in volta a segnalare il pericolo nelle zone di confine con altre attività; • la predisposizione di barriere fisse o mobili, parapetti, steccati e scale provvisori, necessari per separare le lavorazioni tra di loro dall’ambiente esterno; • il nolo di autocarri o apparecchi di sollevamento per la movimentazione dei carichi; • taglio, potatura e rimozione di alberi e arbusti, propedeutica all'installazione del cantiere; • ogni altro apprestamento previsto dal Piano di sicurezza e coordinamento e/o posto a carico dell’Appaltatore dalla vigente legislazione. Art. 60. Scavi, rilevati, rinterri e demolizioni a. Scavi.

Gli scavi previsti nel presente Capitolato Speciale d'Appalto saranno classificati in scavi di sbancamento e scavi di fondazione (a sezione ristretta o obbligata). Per scavi di sbancamento si intendono quelli occorrenti per la sistemazione o spianamento del terreno ed in generale tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vasta superficie ove sia possibile l'allontanamento dei materiali di scavo evitandone il sotterramento, sia pure con la formazione di rampe provvisorie. Per scavi di fondazione in genere si intendono quelli incassati a sezione ristretta od obbligata, siano essi in trincea oppure a pozzo. In ogni caso saranno considerati scavi di fondazione quelli per dar luogo alla realizzazione di scarichi per acque meteoriche, condutture, condotte, fosse, cunette e simili. Nell’esecuzione degli scavi l’Impresa dovrà, per quanto possibile, far uso di mezzi meccanici di dimensione e potenza adeguata alla dimensione e profondità dello scavo nonché all’ubicazione del cantiere. In genere per la realizzazione di lavori su condotte interrate, anche in esercizio, saranno eseguiti scavi indicati negli articoli di elenco come eseguiti “a mano e a macchina”. Con tale dicitura sono indicati gli scavi eseguiti a mezzo di escavatore di potenza adeguata con l’ausilio di operaio avente funzione di individuare e scoprire, con scavo manuale a mezzo di pala e piccone, gli eventuali sottoservizi presenti nell’area di lavoro od ogni altro elemento pregiudizievole per la buona condotta dei lavori. Solo in casi eccezionali, per interventi particolarmente delicati e su richiesta della Direzione dei Lavori, saranno eseguiti scavi totalmente a mano. Non potranno in nessun caso essere considerati scavi a mano gli interventi eseguiti in appoggio all’opera di un escavatore. Non sarà ammessa l’esecuzione di scavi a mano quando vi siano le condizioni per l’esecuzione di scavi “a mano e a macchina”. Prima dell’inizio di ogni scavo la Direzione dei Lavori darà, anche verbalmente, indicazioni circa il tipo di intervento da eseguire con riferimento all’area di scavo e alle profondità o quote di scavo. In particolare, per gli scavi atti alla posa di canalizzazioni, la Direzione dei Lavori indicherà i punti di inizio e fine dello scavo, le quote del fondo tubo da tenere in tali punti e le pendenze nei vari tratti. Spetterà all’Impresa, considerate le risultanze dei rilievi di rito e delle indicazioni relative ai sottoservizi ottenute dagli enti gestori, valutata la tipologia del terreno in sito, stabilire le profondità e larghezze degli scavi da eseguire. In ogni caso lo scavo dovrà avere le dimensioni minime indispensabili per l’esecuzione dell’opera, salvo diverso ordine della Direzione dei Lavori. Non saranno riconosciuti scavi eccedenti le minime dimensioni indispensabili se eseguiti dall’Impresa di propria iniziativa senza il benestare della Direzione dei Lavori. Qualora occorra, per la natura e consistenza del terreno e al fine di evitare franamenti o cedimenti, predisporre la sbadacchiatura, il puntellamento e l’armatura degli scavi (anche continui) questa è da ritenersi compensata nei prezzi di elenco relativi agli scavi. Una minima sbadacchiatura dovrà comunque essere posta in opera per ogni scavo avente profondità superiore a 1.5 metri. Sarà da intendersi compensato dai prezzi di elenco relativi agli scavi anche l’allontanamento dallo scavo di acqua di qualsiasi origine, con mezzi adeguati. Nessuno scavo aperto potrà essere lasciato incustodito durante le ore di lavoro; durante le ore non lavorative (notte e pausa pranzo) ogni scavo aperto dovrà essere adeguatamente recintato, illuminato e segnalato. Restano comunque dell’Impresa tutte le responsabilità di qualunque genere per eventuali danni a persone e cose causati dalla presenza di scavi aperti incustoditi.

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I materiali di scavo non reimpiegati e gli altri materiali di risulta dovranno essere allontanati dalle aree di cantiere e trasportati alle pubbliche discariche e/o alle discariche autorizzate in riferimento al materiale stesso, a cura e spese dell’Appaltatore, anche fuori dell’ambito comunale. Sarà a carico dell’Impresa la necessaria selezione del materiale scavato per l’invio dello stesso a discariche autorizzate allo smaltimento: tale onere aggiuntivo sarà comunque a totale carico dell’Impresa perché già valutato all’atto della redazione dell’analisi dei prezzi. In qualunque momento la Direzione dei Lavori potrà richiedere all’Impresa la documentazione comprovante lo smaltimento del materiale in discarica. La Direzione dei Lavori potrà chiedere che gli scavi, di qualunque genere essi siano, vengano eseguiti anche per tratti saltuari o alternati ad altre lavorazioni, senza che l’Appaltatore possa pretendere compensi aggiuntivi. Tutte le operazioni di scavo dovranno essere eseguite con la massima cura ed attenzione per le strutture, i manufatti e le pavimentazioni vicini alle aree di cantiere. Qualunque danno causato a terzi sarà a carico dell’Impresa. I macchinari impiegati per gli scavi dovranno essere in piena efficienza, revisionati e rispondenti alle prescrizioni delle vigenti normative in materia. In particolare non saranno tollerate macchine operatrici che emettano rumori superiori a quanto consentito dalle norme vigenti. È facoltà della Direzione dei Lavori ordinare l’allontanamento immediato dei macchinari non idonei; l’Impresa dovrà immediatamente provvedere alla sostituzione del mezzo ferma restando la possibilità di applicare le penali prescritte per il ritardo nelle lavorazioni. Qualora l’Impresa non provveda con sollecitudine alla sostituzione dei mezzi non idonei è facoltà della Direzione dei Lavori provvedere al noleggio dei macchinari necessari e ad addebitarne il costo all’Impresa. Gli scavi in presenza di pavimentazioni in conglomerato bituminoso dovranno essere sempre preceduti dal taglio dell’asfalto con apposita taglierina (clipper) onde evitare danneggiamenti e rimozioni di conglomerato non interessato allo scavo. In presenza di pavimentazioni di altro genere, invece, lo scavo sarà preceduto, in funzione delle indicazioni della Direzione dei Lavori, dalla demolizione o rimozione della pavimentazione per la sola area interessata dallo scavo stesso. Sono sempre compresi nei prezzi di elenco gli oneri per la presenza di sottoservizi di qualunque natura, dimensione e numero. Con la frase “smaltimento alle discariche autorizzate”, presente nelle voci di elenco, si intendono tutte le operazioni di sollevamento, movimentazione all’interno del cantiere, eventuale stoccaggio, carico su idoneo mezzo di trasporto, trasporto alle discariche autorizzate a ricevere il materiale in oggetto (qualunque sia la distanza di queste dall’area di cantiere) e scarico, nonché tutte le operazioni di cernita preventiva per separare i materiali destinati a smaltimento in luoghi o con modalità differenti e tutti gli oneri conseguenti, compresi quelli di discarica.

b. Rinterri. Il riempimento degli scavi eseguiti per la posa di canalizzazioni sotterranee sarà, di norma, eseguito utilizzando materiale selezionato quale lo stabilizzato di cava. Eccezionalmente la Direzione dei Lavori potrà tollerare l’impiego del materiale proveniente dallo scavo qualora sia da questa ritenuto idoneo allo scopo. In ogni caso, l’impiego del materiale di scavo per il riempimento dovrà essere preceduto da un’attenta selezione volta all’eliminazione degli inerti con granulometria superiore a 70 mm nonché di tutti quelli aventi spigoli vivi. Non sarà in alcun modo tollerato l’impiego di materiale di demolizione se non adeguatamente frantumato e miscelato da un “riutilizzatore”, così come non saranno tollerate parti in conglomerato bituminoso, ferri di armatura, materiali plastici, rifiuti e altri materiali non idonei. In nessun caso sarà accettato il contatto diretto del materiale di riempimento con il tubo. Il materiale, per ogni tipo di rinterro, sarà steso in strati non superiori a 30 cm, adeguatamente compattato e bagnato per ottenere la prescritta umidità e densità in sito. La compattazione sarà eseguita a mano per gli

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strati immediatamente sopra il sabbione, per evitare il danneggiamento del tubo, e mediante idoneo mezzo meccanico per gli strati superiori.

c. Demolizioni.

Le demolizioni dovranno essere eseguite con le necessarie precauzioni, sia per rotture complete che parziali, in modo da non danneggiare le residue strutture. La demolizione di edifici, tralicci, basamenti, muri in pietra dovrà essere condotta con la massima cura provvedendo al preventivo sgombero dei locali e delle aree circostanti (oneri questi che, assieme agli eventuali interventi di disinfestazione, sono compensati dai prezzi di elenco). Per le demolizioni di cemento armato o muratura in pietra, in generale, vanno considerati compresi nei prezzi di elenco gli oneri per la rimozione degli elementi metallici annegati, zancati o tassellati. Con la frase “smaltimento alle discariche autorizzate”, presente nelle voci di elenco, si intendono tutte le operazioni di sollevamento, movimentazione all’interno del cantiere, eventuale stoccaggio, carico su idoneo mezzo di trasporto, trasporto alle discariche autorizzate a ricevere il materiale in oggetto (qualunque sia la distanza di queste dall’area di cantiere) e scarico, nonché tutte le operazioni di cernita preventiva per separare i materiali destinati a smaltimento in luoghi o con modalità differenti e tutti gli oneri conseguenti, compresi quelli di discarica.

Art. 61. Realizzazione delle condotte Generalità Durante il trasporto i tubi, indipendentemente dal tipo di materiale e dimensione, dovranno essere supportati per tutta la loro lunghezza al fine di evitare il danneggiamento delle estremità e l’inflessione delle barre, dovranno essere evitati urti, inflessioni, ovalizzazioni e sporgenze eccessive nonché il contatto con corpi taglienti o acuminati. Durante la movimentazione in cantiere, e soprattutto durante il defilamento lungo gli scavi, si dovrà evitare il trascinamento dei tubi sul terreno. Durante le operazioni di carico e scarico le barre non dovranno essere buttate né strisciate. L’accatastamento dei tubi dovrà avvenire su superfici lisce prive di parti taglienti o di sostanze che potrebbero intaccare il materiale, in zone riparate dagli agenti atmosferici e dai raggi diretti del sole. Qualora fossero dotate di bicchiere, le barre dovranno essere sistemate in modo da evitare la deformazione o l’ovalizzazione delle estremità. Posa delle condotte interrate A scavo eseguito secondo le pendenze e le profondità prescritte, sarà realizzato il letto di posa per la tubazione stendendo sul fondo della trincea uno strato di sabbione di spessore minimo non inferiore a 15 cm. Detto sabbione sarà costituito da una miscela di sabbia fine e sabbia grossa avente curva granulometrica regolare compresa tra 0.05 mm e 10 mm. La percentuale di fino sotto i 0.10 mm non dovrà superare il 12% così come la percentuale di sabbia grossa sopra i 2 mm non dovrà superare il 10%; in ogni caso non saranno ammesse parti di limo, argilla o materia organica. Una volta steso il letto di posa dovrà essere costipato, a mano o a macchina, e livellato perfettamente secondo le pendenze di progetto o quelle imposte dai punti fissi di innesto. Un’asta di 3 metri perfettamente rettilinea, posta sul letto di posa preparato come sopra, dovrà aderire in ogni sua parte al sabbione con una tolleranza di 2 mm su tratti non superiori a 50 cm. La tolleranza sulle pendenze imposte dal progetto o dai punti fissi non sarà superiore allo 0.2% per condizioni di posa normali (condotte con pendenza media superiore al 1.5%). Per pendenze medie comprese tra 0.7% e 1.5% la tolleranza scenderà allo 0.1%. Nel caso di particolari condizioni di posa che richiedano la realizzazione di tratte aventi pendenza inferiore allo 0.7% il letto di posa sarà realizzato con misto cementato dello spessore minimo non inferiore a 15 cm, perfettamente livellato. La tolleranza massima ammessa non sarà superiore allo 0.05% con una media sul totale non superiore allo 0.02%. In qualsiasi momento la Direzione dei Lavori potrà richiedere la verifica delle pendenze che sarà eseguita dell’Impresa, mediante strumentazioni topografiche di precisione, a sua cura e spese e sotto la supervisione della Direzione dei Lavori stessa. Qualora non fossero rispettate le pendenze imposte ovvero fossero realizzati tratti funzionanti per gravità con pendenze negative (contropendenza) l’Impresa dovrà rimuovere le tubazioni

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eventualmente poste in opera e procedere alla rettifica dei piani di posa. Se la Direzione dei Lavori ritenesse comunque accettabili le pendenze realizzate in difformità da quelle prescritte, sarà apportata una riduzione dei prezzi da applicare per la fornitura e posa del tratto di tubo pari al 30%. In nessun caso saranno tollerate contropendenze. Nel caso in cui i tubi siano dotati di bicchiere il letto di posa dovrà essere predisposto con opportune nicchie per l’alloggiamento dei giunti. Preparato il letto di posa sarà calata la tubazione che dovrà essere sistemata perfettamente aderente a questo. Si procederà quindi al riempimento con sabbione fino a metà tubo ponendo particolare cura a non lasciare spazi vuoti sotto la tubazione e si compatterà il materiale a mano. Seguirà quindi la copertura totale del tubo con sabbione fino ad avere uno spessore uniforme non inferiore a 15 cm sopra la direttrice superiore del tubo stesso; il materiale così steso sarà compattato a mano ponendo cura ad agire solo lateralmente alla tubazione per evitare danneggiamenti. Si riempirà quindi lo scavo con stabilizzato o con materiale proveniente dallo scavo, adeguatamente selezionato, steso e compattato per strati di circa 30 cm fino al piano di posa della pavimentazione. In casi particolari potrà essere richiesta la formazione di uno strato in calcestruzzo C 12/15, eventualmente armato con rete elettrosaldata, da porre sopra e attorno al sabbione con funzione di protezione da radici o da carichi eccessivi. Gli eventuali cedimenti del terreno o danneggiamenti della tubazione causati dal mancato rispetto delle norme di posa prescritte, saranno ripristinati a cura e spese dell’Impresa anche nel caso di scadenza del contratto. Durante le operazioni di posa di condotte in sostituzione di tubazioni esistenti, lo scavo dovrà essere mantenuto completamente asciutto pertanto sarà cura dell’Impresa predisporre, mediante tubazioni pompe elettriche o a gasolio e palloni otturatori con by-pass, una linea provvisoria atta a mantenere la funzionalità della rete fognaria. Nessun compenso aggiuntivo sarà riconosciuto per tali opere in quanto già compreso nei prezzi di elenco relativi alla fornitura e posa delle condotte. Nel caso di interventi brevi e limitati, qualora la Direzione dei Lavori ritenga che la rete esistente possa farvi fronte, si potrà procedere alla chiusura temporanea della condotta mediante palloni otturatori. Le attrezzature per il pompaggio dovranno essere di adeguata potenza in relazione alla portata del tubo esistente e alla prevalenza da superare e dovranno essere rispondenti alle vigenti normative con particolare riguardo per la rumorosità. Qualora la Direzione dei Lavori riscontrasse il mancato rispetto delle prescrizioni di cui sopra sarà apportata una riduzione del 30% dei prezzi applicati per le lavorazioni eseguite in presenza di acqua. Giunzioni

� Tubi in PVC Le giunzioni dei tubi in PVC con giunto a bicchiere e guarnizione elastomerica seguiranno il seguente procedimento: rimozione provvisoria della guarnizione, pulizia accurata delle estremità, introduzione di prova del maschio nel bicchiere fino a rifiuto con individuazione della linea di riferimento, sfilamento dei tubi e posizionamento della guarnizione nella sua sede, lubrificazione delle estremità con prodotti opportuni, introduzione definitiva del maschio nel bicchiere fino a circa 3 mm dalla linea di riferimento tracciata in precedenza. Le giunzioni dei tubi in PVC con giunto a bicchiere incollato seguiranno il seguente procedimento: eliminazione delle eventuali bave e impurità nelle zone di giunzione, trattamento delle estremità con tela smerigliata a grana media per renderle uniformemente scabre, sgrassaggio delle zone di incollaggio con solventi adatti, preparazione del collante e applicazione nelle zone preparate senza eccedere, introduzione immediata del maschio nel bicchiere senza ruotarlo e tenerlo in posizione per 10 secondi, asportare l’eccesso di collante dal tubo, attendere un’ora prima di maneggiare i tubi giuntati.

� Tubi in PEAD liscio La giunzione delle tubazioni in PEAD sarà eseguita sempre per saldatura. Qualunque sia il procedimento adottato le operazioni dovranno essere eseguite da personale qualificato e con attrezzature idonee a garantire le minime possibilità di errore nelle temperature, nelle pressioni e nei tempi. Le condizioni meteorologiche dovranno essere ottimali. Le procedure dovranno seguire le prescrizioni contenute nelle Raccomandazioni IIP. Le giunzioni per saldatura di testa seguiranno il seguente procedimento: fissaggio delle estremità da saldare mediante ganasce in grado di consentire il loro avvicinamento reciproco con pressione controllata,

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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preparazione delle teste da saldare mediante fresa in grado di garantire la perfetta complanarità delle sezioni di taglio (le estremità dovranno essere perfettamente pulite e sgrassate), riscaldamento contemporaneo delle estremità mediante termoelemento in grado di garantire una temperatura di 200 °C con una pressione superficiale pari a 0.5 kg/cmq per un periodo relazionato allo spessore del tubo, rimozione del termoelemento e immediato avvicinamento delle estremità con una pressione superficiale pari a 1.5 kg/cmq, rimozione della pressione impressa quando la temperatura della saldatura sia scesa naturalmente a circa 60 °C. Le saldature con manicotto termico saranno eseguite solo quando non sia possibile adottare la tecnica precedente e seguiranno il seguente procedimento: preparazione delle estremità mediante pulizia, sgrassaggio e raschiatura dello strato esterno dei tubi (in nessun modo potranno essere realizzate saldature con tubo in esercizio o con tubo bagnato), innesto delle estremità da saldare nel manicotto apposito, collegamento del trasformatore al manicotto per il tempo prescritto in funzione dello spessore del materiale, rimozione delle apparechiature solo quando la temperatura della saldatura sia scesa naturalmente sotto i 50 °C. Il costo del manicotto deve essere inteso come compensato con i prezzi di elenco per il tubo.

� Tubi in Polietilene corrugato I tubi in PE corrugato saranno giuntati a mezzo di idoneo manicotto munito di guarnizioni avente dimensione e profilo adeguato alla sagoma esterna delle tubazioni da collegare. La lunghezza del manicotto sarà tale da consentire l’inserimento di almeno 2 – 3 costole per parte così da garantire la coassialità delle tubazioni. Le guarnizioni saranno poste tra le prime due costole che seguono la testa del tubo e con labbro rivolto nella direzione opposta a quella di infilaggio. Prima dell’innesto si provvederà alla pulizia delle estremità del tubo e del manicotto, quindi alla lubrificazione dell’interno del manicotto stesso. Si procederà infine all’infilaggio delle estremità procedendo con spinta assiale e senza l’utilizzo di mezzi a percussione. Art. 62. Realizzazione di pozzetti e caditoie

a- Pozzetti d’ispezione I pozzetti di ispezione e/o allacciamento saranno delle dimensioni interne nette in funzione dell’utilizzo, della profondità e del tipo di chiusino che si intende porre in opera. La profondità sarà strettamente legata alla quota del tubo principale corrente alla quota inferiore. Potranno essere realizzati completamente in muratura di mattoni pieni, in calcestruzzo anche armato gettato in opera ovvero con elementi prefabbricati in calcestruzzo di adeguate dimensioni. In tutti i casi in cui le lavorazioni lo consentano, i pozzetti saranno realizzati con tubo principale passante aperto nella parte superiore per consentire l’ispezione e pulizia della condotta nonché il recepimento degli allacci secondari. Il taglio del tubo dovrà essere perfettamente regolare, senza sbavature, sfrangiature ed altri difetti che possano causare ostacolo al libero scorrimento dei reflui (in particolare delle parti solide quali la carta igienica). Il fondo del pozzetto avrà la sezione trasversale sagomata in modo da costituire una V avente vertice nel centro della tubazione ed un angolo tra i lati di circa 120° in modo da costituire invito per i reflui provenienti dai potenziali allacci. Qualora non sia possibile procedere con tubo passante, dovrà essere predisposto uno spezzone di tubo che garantisca la continuità del fondo tubo e che consenta la giunzione delle estremità in arrivo e/o in partenza dal pozzetto. Anche in quest’ultimo caso la conformazione del fondo pozzetto sarà a V come sopra. L’interno dei pozzetti, siano essi in cls che in muratura, dovrà essere intonacato con cura in ogni sua parte con malte adittivate con funzione sigillante. Nel caso di innesto di allacci in pozzetti esistenti si dovrà porre estrema cura nel forare le pareti evitando il danneggiamento della restante parte del manufatto e, una volta innestato il tubo, dovrà essere sigillata perfettamente la corona circolare attorno allo stesso con malte adittivate a pronta presa con funzione sigillante.

b- caditoie acque meteoriche Il chiusino deve essere solidale con il telaio, non provocare rumore ed avere perfetta tenuta alla fuoriuscita dei gas nel caso di chiusino cieco. Si effettuerà verifica della rispondenza ai requisiti richiesti con verifica alla resistenza meccanica dimostrata attraverso certificazioni.

c- Canalette prefabbricate grigliate

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Le canalette prefabbricate grigliate per la raccolta delle acque meteoriche devono essere installate attenendosi alle istruzioni presenti nelle schede di posa fornite dal produttore.

d- rimessa in quota di caditoie e chiusini Rimessa in quota per adattamento alle pavimentazioni e ai previsti livelli, di caditoie e chiusini di qualsiasi materiale (ghisa, PVC, calcestruzzo, vetroresina, acciaio e pietra, ecc.) compresi i materiali necessari e rinfianco in calcestruzzo. Nelle fasi di posa dei pozzetti dovrà essere sempre garantito un opportuno franco di adattamento per elevazione In nessun caso potranno essere praticate rotture ai pozzetti e ai manufatti preesistenti. Particolare attenzione dovrà essere prestata durante la fase di rimozione al fine di non compromettere l’esistente e le opere finitime. Per la rimessa in quota in elevazione, si utilizzeranno mattoni pieni allettati e, ove carrabili, opportuni plinti prefabbricati in cls con alloggiamento del chiusino completo di telaio. Il materiale di scarto rimosso dovrà essere allontanato e portato in Pubblica Discarica autorizzata. Qualsiasi onere aggiuntivo è a carico dell'Appaltatore

e- Canalette prefabbricate Canaletta prefabbricata di tipo per la raccolta delle acque di superficie, realizzata in polipropilene ad elevate prestazioni (PP), materiale ecosostenibile e riciclabile al 100%, in grado di resistere ai raggi UV, agli agenti atmosferici e a temperature comprese tra i - 40°C e + 160°C, senza pendenza interna, con sezione ad "U" che garantisce una migliore pulizia del fondo del canale, con costolature laterali di rinforzo dello spessore di 4 mm per garantire una resistenza del sistema fino alla classe di carico D400, provvista di bordi superiori esposti al traffico dello spessore di 5 mm in polipropilene, predisposta per sistema di fissaggio della griglia tramite n.2 "fermo + vite di sicurezza" al metro lineare, con incastro maschio-femmina per l'accostamento e allineamento, possibilità di realizzare piccoli raggi di curvatura, possibilità di realizzare angoli a 90° e intersezioni a "T" e "L" tramite preforma ai lati del canale, dotata di scarichi preformati sul fondo del canale e laterali. La classe di resistenza ai carichi, il nome e/o il marchio di identificazione del produttore, la normativa di riferimento DIN V19580/EN1433, le marcature devono essere chiare e visibili anche dopo la posa in opera, come da Normativa Europea EN1433. I sistemi di drenaggio proposti, devono essere accompagnati da relativa Dichiarazione di Prestazione "DOP", rilasciata da ente terzo, non che organismo notificato alla Commissione Europea, ed essere conformi a tutti i requisiti del nuovo Regolamento per i Prodotti da Costruzione C.P.R. UE 305/2011. Il sistema "canale + griglia" deve essere installato attenendosi alle istruzioni presenti nelle schede di posa fornite dal produttore. Lunghezza: 1.000 mm Larghezza: 262 mm (est.); 200 mm (int.) Altezza: 201 mm (est.); 152 mm (int.) Sezione di drenaggio: 294 cmq/m Eventuali modifiche o alternative da concordare con la D.L.

f- Griglie a fessura in acciaio inox ed elemento per ispezione Griglia a fessura simmetrica per canale in acciaio INOX AISI 304, con supporti sottobordo per resistere fino alla classe di carico D400 come da Normativa Europea EN1433. Lunghezza: 1.000 mm Larghezza totale: 248 mm Luce netta: 200 mm Altezza totale: 161 mm Altezza fessura: 140 mm Fessura: 8,5 mm Superficie assorbimento: 85 cmq/m ELEMENTO DI ISPEZIONE PER GRIGLIA A FESSURA IN ACCIAIO INOX Elemento di ispezione per griglia a fessura simmetrica per canale RECYFIX® PRO, in acciaio INOX AISI 304, classe di carico D400, come da Normativa Europea EN1433. Lunghezza: 500 mm Larghezza totale: 248 mm

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Luce netta: 200 mm Altezza totale: 161 mm Altezza fessura: 140 mm Fessura: 8,5 mm Superficie assorbimento: 85 cmq/m Art. 63. Pavimentazioni in lastre di luserna Le lastre di pavimentazione avranno spessore 8-10 cm e larghezza minima 50 cm. Le lastre impiegate saranno lavorate e sagomate per il rispetto del disegno come indicato sugli elaborati grafici e saranno posate su sottofondo in sabbia e cemento di spessore minimo 10 cm. Prescrizioni particolari/Localizzazioni sono indicati negli elaborati grafici ed eventualmente indicati dalla D.L. Il piano di posa della pavimentazione, una volta terminati gli scavi, dovrà essere spianato e rullato secondo le pendenze di progetto e preparato per la formazione del massetto di calcestruzzo, formato da strato di calcestruzzo di classe C 20/25 dello spessore indicato sugli elaborati di progetto, armato con rete elettrosaldata B450A o B450C del diametro pari a 6 mm e maglia quadrata 15x15 cm. o come da diversa indicazione della D.L. e/o del CME. A cura dell’Appaltatore dovranno essere applicate tutte le lavorazioni e cautele previste nella formazione di sottofondi in genere con particolare attenzione alla formazione dei giunti di dilatazione. Il massetto sarà conformato per facilitare la realizzazione delle cunette di raccolta acque meteoriche. Sopra al massetto sarà posto uno strato di sabbia mista a cemento dello spessore non inferiore a cm 6 a costituire il piano di posa delle lastre, poste in opera secondo il disegno degli elaborati grafici di progetto o secondo le indicazioni della D.L. Dopo aver battuto i conci, la sigillatura dei giunti sarà eseguita con malta cementizia preparata con sabbia fine per garantire la massima tenuta nel tempo anche sotto carichi eccezionali. Una volta fatta penetrare in profondità nei giunti e iniziata la presa, si toglierà l’eccedenza con getto d’acqua a pioggia quindi si procederà alla pulizia a fondo della pietra con tre passaggi di segatura prima bagnata e poi asciutta. Qualora qualche lastra non fosse correttamente posizionata sarà cura e onere dell’Impresa provvedere alla sua rimozione e riposizionamento (anche se ciò comportasse la rimozione e posa di più pietre). Le superfici finite della pavimentazione dovranno risultare regolari, senza sporgenze ed accettate dalla D.L. Compreso nel prezzo è la sagomatura per ogni esigenza locale, la posa delle lastre secondo i disegni previsti, le cordolature, le cunette, i raccordi con le strutture esistenti e quelle in progetto, eventuali impermeabilizzazioni, la sigillatura dei giunti e la pulizia, oltre al maggior onere derivante dalla realizzazione della pavimentazione per pezzi al fine di garantire l’accesso alle proprietà private e ai negozi. Art. 64. Opere in calcestruzzo cementizio Generalità Le opere in calcestruzzo saranno realizzate con materiali aventi caratteristiche indicate nel presente Capitolato Speciale d'Appalto. La posa in opera dei getti sarà eseguita a regola d'arte, dopo aver preparato accuratamente e rettificato i piani di posa e le casseforme, in modo che i getti abbiano a risultare perfettamente conformi ai particolari costruttivi ed alle prescrizioni della Direzione dei Lavori. Si avrà cura di prevenire che in nessun caso si verifichino cedimenti dei piani di appoggio e delle pareti di contenimento. I getti potranno essere iniziati solo dopo le verifiche regolamentari da parte della Direzione dei Lavori. Il calcestruzzo sarà posto in opera ed assestato con ogni cura, in modo che le superfici esterne si presentino lisce, uniformi e continue, senza sbavature, incavi o irregolarità di sorta. È stabilito che l'assestamento in opera venga in ogni caso eseguito mediante vibrazione, con idonei apparecchi approvati dalla Direzione dei Lavori. All'uopo il getto sarà eseguito a strati orizzontali di altezza limitata e comunque non superiore ai 50 cm. ottenuti dopo la vibrazione. Tra le successive riprese di getto non dovranno aversi distacchi o discontinuità o differenze di aspetto e la ripresa potrà effettuarsi solo dopo che la superficie del getto precedente sia stata accuratamente resa scabra, pulita e lavata. Quando il calcestruzzo fosse gettato in presenza d’acqua, si dovranno adottare gli accorgi-menti necessari per impedire che l'acqua lo dilavi e ne pregiudichi il pronto consolidamento.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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A getti ultimati, l'Impresa dovrà adottare tutti i provvedimenti necessari, o che verranno comunque prescritti, per la stagionatura dei getti particolarmente in modo da evitare un rapido prosciugamento, usando tutte le cautele ed impiegando i mezzi più idonei allo scopo; il sistema proposto dall'Impresa dovrà essere approvato dalla Direzione dei Lavori. Durante il periodo di stagionatura si dovrà assolutamente evitare che i getti siano soggetti ad urti, vibrazioni e sollecitazioni di ogni genere. La Direzione dei Lavori potrà richiedere che le murature in calcestruzzo vengano rivestite sulla superficie esterna con indurenti impermeabilizzanti, ecc. La Direzione dei Lavori avrà la facoltà di prescrivere, ove e quando lo ritenga necessario, che i getti vengano eseguiti senza soluzione di continuità, così da evitare ogni ripresa; per questo titolo l'Impresa non potrà avanzare richieste di maggiori compensi e ciò neppure nel caso che, in dipendenza di quanto prescritto, il lavoro debba essere condotto a turni e anche in giornate festive. Norme per il cemento armato Nell’esecuzione delle opere di cemento armato normale l’Appaltatore dovrà attenersi alle norme contenute nel D.M. 14 gennaio 2008. a) Gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere pericoli di segregazione dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento del getto. Il getto deve essere convenientemente compatto; la superficie dei getti deve essere mantenuta umida per almeno tre giorni. Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0 °C, salvo il ricorso ad opportune cautele. b) Le giunzioni delle barre in zona tesa, quando non siano evitabili, si devono realizzare possibilmente nelle regioni di minor sollecitazione, in ogni caso devono essere opportunamente sfalsate. Le giunzioni di cui sopra possono effettuarsi mediante: - saldature eseguite in conformità delle norme in vigore sulle saldature; - manicotto filettato; - sovrapposizione calcolata in modo da assicurare l’ancoraggio di ciascuna barra. In ogni caso la

lunghezza di sovrapposizione in retto deve essere non minore di 20 volte il diametro e la prosecuzione di ciascuna barra deve essere deviata verso la zona compromessa. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve superare 6 volte il diametro.

c) Le barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo circolare di raggio non minore di 6 volte il diametro. Gli ancoraggi devono rispondere a quanto prescritto dalle norme. Per barre di acciaio incrudito a freddo le piegature non possono essere effettuate a caldo. d) La superficie dell’armatura resistente deve distare dalle facce esterne del conglomerato di almeno 0,8 cm nel caso di solette, setti e pareti e di almeno 2 cm nel caso di travi e pilastri. Tali misure devono essere aumentate, e al massimo rispettivamente portate a 2 cm per le solette ed a 4 per le travi ed i pilastri, in presenza di salsedine marina, ed altri agenti aggressivi. Copriferri maggiori richiedono opportuni provvedimenti intesi ad evitare il distacco (per esempio reti). Le superfici delle barre devono essere mutuamente distanziate in ogni direzione di almeno una volta il diametro delle barre medesime e, in ogni caso, non meno di 2 cm. Si potrà derogare a quanto sopra raggruppando le barre a coppie ed aumentando la mutua distanza minima tra le coppie ad almeno 4 cm. Per le barre di sezione non circolare si deve considerare il diametro del cerchio circoscritto. e) Il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche. Esso non deve inoltre avvenire prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto il valore necessario in relazione all’impiego della struttura all’atto del disarmo, tenendo anche conto delle altre esigenze progettuali e costruttive; la decisione è lasciata al giudizio del Direttore dei lavori. Controlli sul conglomerato cementizio Per i controlli sul conglomerato ci si atterrà a quanto previsto dal D.M. 14 gennaio 2008 secondo quanto specificato agli art. 11.2.3 ÷ 11.2.7. La resistenza caratteristica del conglomerato dovrà essere non inferiore a quella richiesta dal progetto. Le prove di accettazione e le eventuali prove complementari, sono eseguite e certificate dai laboratori di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001.

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I prelievi dei campioni necessari per i controlli delle fasi suddette avverranno al momento della posa in opera dei casseri, secondo le modalità previste all’art 11.2.4. Prescrizioni relative al calcestruzzo confezionato con processo industrializzato Per calcestruzzo confezionato con processo industrializzato si intende quello prodotto mediante impianti, strutture e tecniche organizzate sia in cantiere che in uno stabilimento esterno al cantiere stesso. Il sistema di controllo della produzione di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato in impianti di un fornitore, predisposto in coerenza con la norma UNI EN ISO 9001:2000, deve fare riferimento alle specifiche indicazioni contenute nelle Linee guida sul calcestruzzo preconfezionato elaborato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP. I documenti che accompagnano ogni fornitura di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato devono indicare gli estremi della certificazione . Il Direttore dei Lavori, rifiuterà eventuali forniture provenienti da impianti non conformi; effettuerà le prove di accettazione previste al paragrafo 11.2.5 del citato D.M., e l’Appaltatore dovrà fargli pervenire prima dell’inizio della fornitura, copia della certificazione del controllo di processo produttivo. Inoltre l’Appaltatore dovrà fornire al Direttore dei Lavori, prima dell’inizio delle forniture, evidenza documentata dei criteri e delle prove che hanno portato alla determinazione della resistenza caratteristica di ciascuna miscela omogenea di conglomerato, così come indicato al paragrafo 11.2.3 del decreto. Responsabilità per le opere in calcestruzzo armato Nell’esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso l’Appaltatore dovrà attenersi strettamente a tutte le disposizioni contenute nel D.M. 14 gennaio 2008 e nelle specifiche norme tecniche vigenti. Nelle zone sismiche valgono le norme tecniche specifiche contenute nel citato D.M. Tutte le opere in cemento armato facenti parte dell'opera appaltata saranno eseguite in base agli elaborati del progetto esecutivo. Tale fatto non esonera in alcun modo l'Impresa dalle responsabilità ad essa derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto, restando contrattualmente stabilito che, l'Impresa stessa rimane unica e completa responsabile delle opere, con particolare riferimento alla qualità dei materiali e alla loro esecuzione; di conseguenza essa dovrà rispondere degli inconvenienti che avessero a verificarsi, di qualunque natura, importanza e conseguenze essi potessero risultare. L'appaltatore è tenuto a provvedere a suo esclusivo carico alle spese relative alla prescritta denuncia delle opere in c.a. o in ferro al competente ufficio regionale e alle prestazioni di mano d'opera e di materiali per l'esecuzione dei collaudi delle opere in c.a. da eseguirsi da parte di un ingegnere incaricato da parte dell'Ente appaltante, nonché dell'esecuzione delle prove di resistenza dei materiali mediante l'invio dei provini ai laboratori autorizzati, il tutto secondo la normativa vigente. L'onorario per il collaudatore delle opere in c.a. sarà a carico dell'Ente appaltante. Non potranno essere iniziati i getti senza che la Direzioni Lavori abbia potuto provvedere al controllo delle armature in ferro, che dovranno essere poste nei casseri ben legate in tutti gli incroci e nelle staffe. Prescrizioni particolari - Opere in fondazione I manufatti saranno di norma costruiti mettendo il piano di fondazione costantemente all'asciutto. Quindi in presenza d'acqua si provvederà all'abbassamento del livello dell'acqua almeno fino a 20 cm sotto il predetto piano di fondazione. Resta stabilito che in caso di pompaggio dovranno essere installate anche pompe di riserva per garantire un funzionamento continuo del sistema prosciugante. Il prosciugamento dovrà comunque essere protratto solo per il tempo strettamente necessario alle operazioni di scavo e di costruzione dei manufatti. Acciaio per cemento armato La forma, le dimensioni e le caratteristiche degli acciai da impiegare nella realizzazione dell’opera sono desumibili dalle specifiche tavole di progetto strutturale. Per le opere in progetto è ammesso esclusivamente l’impiego di acciai saldabili qualificati secondo le procedure di cui al paragrafo 11.3.1.2 e controllati con le modalità riportate nel paragrafo 11.3.2.11 del D.M. 14/01/2008. L’acciaio per cemento armato sarà generalmente prodotto in stabilimento sotto forma di barre o rotoli, reti o tralicci, per utilizzo diretto o come elementi di base per successive trasformazioni.

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Prima della fornitura in cantiere gli elementi di cui sopra possono essere saldati, presagomati (staffe, ferri piegati, ecc.) o preassemblati (gabbie di armatura, ecc.) a formare elementi composti direttamente utilizzabili in opera. La sagomatura e/o l’assemblaggio possono avvenire: - in cantiere, sotto la vigilanza della Direzione Lavori; - in centri di trasformazione, solo se provvisti dei requisiti di Legge. Tutti gli acciai per cemento armato devono essere ad aderenza migliorata, i prodotti forniti dovranno essere marchiati in rispondenza di quanto indicato al paragrafo 11.3.1.4 del decreto. La mancata marchiatura, la non corrispondenza a quanto depositato o la sua illeggibilità, anche parziale, rendono il prodotto non impiegabile. Per la documentazione di accompagnamento delle forniture vale quanto indicato al paragrafo 11.3.1.5 Reti elettrosaldate Gli acciai delle reti elettrosaldate devono essere saldabili. L’interasse delle barre non deve superare 330 mm. I nodi delle reti devono resistere ad una forza di distacco determinata in accordo con la norma UNI EN ISO 15630-2:2004 pari al 25% della forza di snervamento della barra, da computarsi per quella di diametro maggiore sulla tensione di snervamento pari a 450 N/mm2. Tale resistenza al distacco della saldatura del nodo, va controllata e certificata dal produttore di reti e di tralicci secondo le procedure di qualificazione di seguito riportate. In ogni elemento di rete le singole armature componenti devono avere le stesse caratteristiche. Ogni pannello o traliccio deve essere dotato di apposita marchiatura che identifichi il produttore della rete o del traliccio stesso. Il Direttore dei Lavori, al momento dell’accettazione della fornitura in cantiere verificherà la presenza della predetta etichettatura. La mancata marchiatura, la non corrispondenza a quanto depositato o la sua illeggibilità, anche parziale, rendono il prodotto non impiegabile Prove di carico e collaudo statico Prima di sottoporre le strutture in cemento armato, dopo la loro ultimazione in opera, verrà eseguito da parte del Collaudatore un’accurata visita preliminare di tutte le parti per constatare che le strutture siano state eseguite in conformità ai relativi disegni di progetto, alle buone regole d’arte ed a tutte le prescrizioni di contratto. Ove nulla osti, si procederà quindi alle prove di carico ed al collaudo statico delle strutture; operazioni che verranno condotte secondo le prescrizioni contenute nelle norme specifiche, in particolare nel D.M. 14/01/2008, art. 9. Art. 65. Strutture in acciaio Generalità L'impresa è tenuta a presentare in tempo utile, prima dell'approvvigionamento dei materiali,senza particolare compenso, all'esame ed all'approvazione della Direzione dei lavori: • le distinte da cui risultino: numero, qualità, dimensioni, grado di finitura e peso teorico di ciascun elemento costituente la struttura, nonchè la qualità degli acciai da impiegare in conformità alle prescrizioni degli elaborati progettuali esecutivi; • i disegni costruttivi redatti per l’officina contenenti i dettagli dei nodi ed i sistemi di giunzione ed i codici di marcatura dei pezzi; • tutte le indicazioni necessarie alla corretta impostazione delle strutture metalliche I suddetti elaborati dovranno essere redatti a cura e spese dell'Appaltatore e sottoposti all’approvazione della D.L. in tempo utile. Collaudo tecnologico dei materiali Ogni volta che i materiali destinati alla costruzione di strutture di acciaio pervengono dagli stabilimenti per la successiva lavorazione, l'Impresa darà comunicazione alla Direzione dei lavori specificando, per ciascuna colata, la distinta dei pezzi ed il relativo peso, la destinazione costruttiva e la documentazione di accompagnamento della ferriera costituita da: • attestato di controllo; • dichiarazione che il prodotto è «qualificato» secondo le norme vigenti. La Direzione dei lavori si riserva la facoltà di prelevare campioni di prodotto qualificato da sottoporre a prova presso laboratori di sua scelta ogni volta che lo ritenga opportuno, per verificarne l’effettiva rispondenza alle

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norme di accettazione ed ai requisiti di progetto. Per i prodotti non qualificati l’Appaltatore deve effettuare, presso laboratori ufficiali riconosciuti, tutte le prove meccaniche e chimiche in numero atto a fornire idonea conoscenza delle proprietà di ogni lotto di fornitura. Tutti gli oneri relativi alle prove sono a carico dell’impresa. Le prove e le modalità di esecuzione sono quelle prescritte dal D.M. 9 gennaio 1996 ed altri eventuali a seconda del tipo di metallo in esame. Saldature Tutte le saldature dovranno essere eseguite in conformità con quanto disposto dal D.M. LL.PP. 9/1/1996, punti 2.4 e 6.10.3, dalle norme CNR n. 74-80 e CNR 10011-88 e secondo il D.M. 147.01.2008. Per le saldature con elettrodi rivestiti si dovranno impiegare saldatori che abbiano superato, per la relativa qualifica, le prove richieste dalla UNI 4634-60. Le saldature finite dovranno risultare di sezione costante, continue, esenti da fessurazioni, solchi ai bordi del cordone, inclusioni di particelle eterogenee, soffiature per bolle gas, incollature per sovrapposizioni fredde, frastagliature, sfioriture, punture di spillo, tracce di ossidazione ed altra irregolarità e difetti. I bordi dei profilati a contatto non dovranno risultare, a saldatura ultimata, frastagliati o bruciati per eccesso di corrente. Per saldature a più passate si dovrà aver cura tra una passata e l'altra di asportare totalmente le scorie a mezzo di picchettatura e brossatura con spazzola metallica. Bullonature Tutti i collegamenti bullonati dovranno essere effettuati in conformità con quanto disposto dal D.M. LL.PP. 9/1/1996, punto 6.3, e dalle norme CNR 10011-88, impiegando bulloni con un diametro minimo di 12 mm. L'Appaltatore dovrà eseguire i fori rispettando le prescrizioni della norma CNR n. 10011/88 e D.M. 14.01.2008. I dadi dovranno essere avvitati con chiavi dinamometriche tarate per ciascun diametro di bullone. L'uso di chiavi fisse, purchè di adeguata lunghezza, è consentito solo se preventivamente autorizzato dalla Direzione Lavori strutturale. Non sarà mai concesso l'uso di chiavi fisse con prolunga ottenuta con tubi o altro. Non sarà ammessa, l'asolatura, ottenuta col cannello, di fori non combacianti per errato tracciamento. I bulloni necessari all'assemblaggio delle varie parti dovranno potersi infilare senza difficoltà e dovranno pervenire in cantiere in appositi contenitori. Zincatura La zincatura dei profili da impiegare dovrà essere preceduta da un adeguato ciclo di preparazione delle superfici da trattare, consistente in: - sgrassaggio; - lavaggio; - decapaggio; - lavaggio; - flussaggio; - essiccamento. Lo zinco da impiegare nel bagno dovrà essere almeno di qualità Zn 99.9 secondo UNI 2013/74, lo strato di zinco dovrà presentarsi uniforme ed esente da incrinature, scaglie, scorie ed analoghi difetti, dovrà aderire tenacemente alla superficie del metallo base. Il controllo sarà effettuato in base alla CEI 7-6. Sulle parti filettate, dopo la zincatura, non si dovranno effettuare ulteriori operazioni di finitura a mezzo utensile ad eccezione della filettatura dei dadi. Dopo la zincatura i dadi dovranno potersi avvitare agevolmente ai rispettivi bulloni e le rosette elastiche, gli spinotti, i colletti filettati ed i bulloni non dovranno aver subito deformazioni od alterazioni delle loro caratteristiche meccaniche. Montaggio in officina L'Appaltatore è tenuto a: - effettuare montaggi provvisori in officina per quanto necessario ad assicurare la rispondenza del manufatto

alle tolleranze ammesse ed un corretto ed agevole montaggio in opera; - preparare disegni di marcatura e marcare tutti gli elementi in modo da indicare ai posatori la posizione di

montaggio. Controlli in corso di lavorazione

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L'Impresa dovrà essere in grado di individuare e documentare in ogni momento la provenienza dei materiali impiegati nelle lavorazioni e di risalire ai corrispondenti certificati di qualificazione, dei quali dovrà esibire la copia a richiesta della Direzione dei lavori. Alla Direzione dei lavori è riservata comunque la facoltà di eseguire in ogni momento della lavorazione tutti i controlli che riterrà opportuni per accertare che i materiali impiegati siano quelli certificati, che le strutture siano conformi ai disegni di progetto e che le stesse siano eseguite a perfetta regola d'arte. Ogni volta che le strutture metalliche lavorate si rendono pronte per il collaudo l'impresa informerà la D.L., la quale darà risposta entro 8 giorni fissando la data del collaudo in contraddittorio, oppure autorizzando la spedizione delle strutture stesse in cantiere. Montaggio in opera Il montaggio in opera di tutte le strutture costituenti ciascun manufatto sarà effettuato in conformità a quanto, a tale riguardo, è previsto nella relazione di calcolo. Durante il carico, il trasporto, lo scarico, il deposito ed il montaggio, si dovrà porre la massima cura per evitare che le strutture vengano deformate o sovrasollecitate. Le parti a contatto con funi, catene od altri organi di sollevamento saranno opportunamente protette. Il montaggio sarà eseguito in modo che la struttura raggiunga la configurazione geometrica di progetto, nel rispetto dello stato di sollecitazione previsto nel progetto medesimo. In particolare, per quanto riguarda le strutture a travata, si dovrà controllare che la controfreccia ed il posizionamento sugli apparecchi di appoggio siano conformi alle indicazioni di progetto, rispettando le tolleranze previste. La stabilità delle strutture dovrà essere assicurata durante tutte le fasi costruttive e la rimozione dei collegamenti provvisori e di altri dispositivi ausiliari dovrà essere fatta solo quando essi risulteranno staticamente superflui. Nei collegamenti con bulloni si dovrà procedere alla alesatura di quei fori che non risultino centrati e nei quali i bulloni previsti in progetto non entrino liberamente. Se il diametro del foro alesato risulta superiore al diametro sopracitato, si dovrà procedere alla sostituzione del bullone con uno di diametro superiore. Non saranno ammessi fori e tagli praticati con mezzi termici; le sbavature e gli spigoli taglienti dovranno essere asportati mediante molatura. E' ammesso il serraggio dei bulloni con chiave pneumatica purchè questo venga controllato con chiave dinamometrica, la cui taratura dovrà risultare da certificato rilasciato da laboratorio ufficiale in data non anteriore ad un mese. Per le unioni con bulloni, l'impresa effettuerà, alla presenza della Direzione dei lavori, un controllo di serraggio su un numero adeguato di bulloni. Non è consentita la saldatura in cantiere di elementi di importanza strutturale i quali dovranno essere completamente realizzati in officina secondo le specifiche di progetto e pre-montati per verificarne la correttezza di esecuzione e la corrispondenza di fori ed asolature. Per il montaggio in cantiere delle strutture metalliche è richiesto all’Appaltatore di procedere attivando le seguenti procedure: • sottoporre preventivamente il piano di montaggio all’approvazione del Coordinatore per la sicurezza in fase

di esecuzione ed eventualmente emendarlo nelle parti carenti; • effettuare le necessarie riunioni di coordinamento preventive alla messa in opera; • compartimentare preventivamente le aree di intervento e di stoccaggio dei semilavorati; • effettuare il montaggio secondo le indicazioni del piano di montaggio; • eseguire il montaggio con personale, attrezzi e mezzi d'opera sufficienti per numero e adeguati alla

situazione contingente; • assicurarsi del completamento dei fissaggi ed eseguire i collaudi ogni volta che si deve lasciare l’area senza

presidio. Nella progettazione e nell'impiego delle attrezzature di montaggio, l'Appaltatore è tenuto a rispettare le norme, le prescrizioni ed i vincoli che eventualmente venissero imposti da Enti, Uffici e persone responsabili riguardo alla zona interessata, ed in particolare: • per l'ingombro degli alvei dei corsi d'acqua; • per le sagome da lasciare libere nei sovrappassi o sottopassi di strade, autostrade, ferrovie, tranvie, ecc.: • per le interferenze con servizi di soprasuolo e di sottosuolo.

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Prevenzione di infortuni Per il montaggio in cantiere delle strutture metalliche, l'Appaltatore dovrà seguire scrupolosamente le prescrizioni del piano di montaggio presentato alla D.L. e/o al Coordinatore in esecuzione e da questi approvato: - coordinare le lavorazioni tramite un preposto; - effettuare preventivamente le riunioni informative e di coordinamento; - impiegare personale specializzato in numero adeguato e dotato dei necessari dispositivi di protezione

individuale; - utilizzare mezzi di sollevamento idonei e sottoposti a verifica periodica; - verificare preventivamente che il suolo sia in grado di sostenere il carico dell’autogru e dei mezzi di

trasporto. Oltre alle misure di prevenzione dovranno comunque essere rispettate tutte le prescrizioni tecniche di buona norma costruttiva, tra le quali indichiamo: - prima di iniziare i montaggi ispezionare le predisposizioni di fissaggio alle murature e nelle opere in

cemento armato per controllare: allineamenti, livelli altimetrici e resistenza dei piani di appoggio; - non distorcere la struttura in acciaio e non superare i limiti di sollecitazione stabiliti nel D.M. LL.PP.

9/1/1996; - fornire tutte le controventature temporanee di montaggio necessarie a garantire una completa stabilità

dell'opera durante la costruzione; - riempire per tempo le cassette di ancoraggio e sigillare lo spazio sotto le piastre di appoggio con malte e

betoncini antiritiro di tipo approvato dalla D.L. struturale; - rimuovere le opere provvisionali solo quando l’elemento si trova in situazione di piena stabilità. Tolleranze di montaggio Tutti i montaggi dovranno essere messi in opera con personale capace, in numero adeguato e nel rispetto delle seguenti tolleranze:

- posizione della prima colonna eretta: ± 5 mm; - dimensioni lineari:

fino a 15 m: ± 10 mm; da 15 a 30 m: ± 15 mm; oltre 30 m: ± 20 mm;

- piombo delle colonne: 1 ‰ (uno per mille); - livello piastra di base della prima colonna eretta: ± 5 mm;

- livello trave al collegamento con la colonna: ± 10 mm; - differenza di livello fra i terminali di una trave: ± 10 mm. Prove di carico e collaudo statico Prima di sottoporre le strutture di acciaio alle prove di carico, dopo la loro ultimazione in opera e, di regola, prima che siano applicate le ultime mani di vernice, quando prevista, verrà eseguita da parte della Direzione dei Lavori una accurata visita preliminare di tutte le membrature per constatare che le strutture siano state eseguite in conformità ai relativi disegni di progetto, alle buone regole d'arte ed a tutte le prescrizioni di contratto. Ove nulla osti, si procederà quindi alle prove di carico ed al collaudo statico delle strutture; operazioni che verranno condotte, a cura e spese dell'Appaltatore (assistenza, manodopera, materiali, strumenti di misurazione), secondo le prescrizioni contenute nei decreti Ministeriali, emanati in applicazione della Legge 5 novembre 1971, n. 1086. Art. 66. Solai e massetti Le coperture degli ambienti saranno eseguite con solai dei tipi previsti nel progetto posto a base dell'appalto. I solai dovranno essere previsti per sopportare , i carichi comprensivi degli effetti dinamici ordinari, previsti nel D.M. 16 gennaio 1996 «Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi». Tutti gli elementi prefabbricati che verranno utilizzati dovranno rispettare le specifiche condizioni stabilite dal D.M. 14/01/2008, paragrafo 11.8

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A tutti gli elementi prefabbricati dotati di marcatura CE si applica quanto riportato nei punti A oppure C del paragrafo 11.1. In tali casi, inoltre, si considerano assolti i requisiti procedurali di cui al deposito ai sensi dell’art. 9 della Legge 05.11.71 n. 1086 ed alla certificazione di idoneità di cui agli artt. 1 e 7 della Legge 02.02.74 n. 64. Resta comunque l’obbligo del deposito del progetto presso il competente ufficio regionale. Ai fini dell’impiego, tali prodotti devono comunque rispettare, laddove applicabili, i paragrafi 11.8.2, 11.8.3.4 ed 11.8.5, per quanto non in contrasto con le specifiche tecniche europee armonizzate. Ogni fornitura in cantiere di elementi costruttivi prefabbricati, sia di serie che occasionali, dovrà essere accompagnata da documentazione come specificato al paragrafo 11.8.5, che dovrà essere consegnata alla D.L. contenete apposite istruzioni nelle quali vengono indicate le procedure relative alle operazioni di trasporto e montaggio degli elementi prefabbricati, ai sensi dell’art. 58 del DPR n. 380/2001 Il produttore di elementi prefabbricati deve altresì fornire al Direttore dei Lavori, e questi al Committente, gli elaborati (disegni, particolari costruttivi, ecc.) firmati dal Progettista e dal Direttore Tecnico della produzione, secondo le rispettive competenze, contenenti istruzioni per il corretto impiego dei singoli manufatti, esplicitando in particolare: g) destinazione del prodotto; h) requisiti fisici rilevanti in relazione alla destinazione; i) prestazioni statiche per manufatti di tipo strutturale; j) prescrizioni per le operazioni integrative o di manutenzione, necessarie per conferire o mantenere nel k) tolleranze dimensionali nel caso di fornitura di componenti. k)tempo le prestazioni e i requisiti dichiarati. Art. 67. Coperture, coibentazioni e impermeabilizzazioni Descrizione dell’intervento E’ prevista la realizzazione di pacchetti di coperture coibentate, impermeabilizzate con guaine, come dettagliato nei disegni di progetto, la protezione esterne di pareti rivestite, in pannelli di polistirene estruso Guaine impermeabilizzanti bituminose Le membrane per impermeabilizzazione saranno composte da bitume distillato modificato con polimeri plastoela -omerici di sintesi, (estere poliglicolico di acido grasso fenolissato), ad elevato peso molecolare ed avranno doppia armatura: principale in tessuto non tessuto di poliestere a filo continuo spunbond gr. 170/mq., per agugliatura e renderla resistente al punzonamento; secondaria in velo vetro gr. 50 per conferire la stabilità dimensionale; peso complessivo kg. 5/mq. (EN 1849-1) La superficie superiore sarà protetta con materiale antiaderente (talco) se non è da posarsi in esterno, oppure da graniglia o scaglie minerali se è prevista l'esposizione agli agenti atmosferici. I componenti l'impermeabilizzazione dovranno essere garantiti sulla qualità del prodotto dalle direttive comuni per l'Agreement tecnico dei rivestimenti di impermeabilizzazione in bitume polimerico APP armati UEAtc. La membrana dovrà avere caratteristiche di resistenza fisico-meccaniche superiori od uguali a quelle richieste di seguito. L’Appaltatore dovrà fornire un elenco di caratteristiche fisico meccaniche simile a quello richiesto dal presente Capitolato ed indicante i valori propri della membrana proposta. Caratteristiche fisiche - norme di riferimento UNI 13707 – EN 13969 - resistenza al carico statico EN 12730 – kg 20 - resistenza al carico dinamico EN 12691 mm. 1500 - stabilità dimensionale EN 1107-1 ± 0.3 - Flessibilità a bassa temperatura: EN 1296 + UNI 1109 -20 °C nessuna lesione - Resistenza alle radici: prEN 13948 conforme - Comportamento all’invecchiamento agli UV - EN 1297 conforme - Permeabilità al vapor acqueo EN 1931 µ 20000

Isolanti termoacustici sotto guaina

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Isolante termico STIFERITE CLASS B o equivalente in schiuma polyiso espansa rigida (PIR) di spessore come da progetto, con rivestimenti di velo di vetro bitumato accoppiato a PPE sulla faccia superiore e con fibra minerale saturata sulla faccia inferiore, avente: - Conducibilità termica Dichiarata: λD= 0,026 W/mK (EN 13165 Annessi A e C) - Percentuale in peso di materiale riciclato: 6.10 – 3.70 % - Resistenza a compressione al 10% della deformazione: valore minimo = 150 kPa (EN 826) - Resistenza a compressione al 2% della deformazione: valore minimo = 6000 kg/m2 (EN 826) - Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo: μ = 33 (EN 12086) - Resistenza alla diffusione del vapore acqueo: Z = 4.9 m2/hPa (EN 12086) - Resistenza a trazione perpendicolare alle facce: σmt > 70 kPa - Scostamento dalla planarità: Smax ± 5 mm (EN 825) - Planarità dopo bagnatura da una faccia: FW ≤ 10 mm (EN 13165) - Assorbimento d’acqua per immersione totale a lungo periodo: Wlt < 2 % (EN 12087) - Assorbimento d’acqua per immersione parziale a breve periodo: Wsp < 0.2 kg/m2 (EN1609) - Classe di reazione al fuoco: F (EN 11925-2) - Ciclo di vita energetico LCA per lo spessore 40 mm (ISO 14040 e MSR 1999:2) Prodotto da azienda certificata con sistema di qualità ISO 9001, avente la marcatura di conformità CE su tutta la gamma PRESCRIZIONI Le lastre rigide di isolante dovranno essere posate a secco in orizzontale e anche in verticale, senza soluzione di continuità, facendo combaciare bene i bordi battentati, fissandoli anche con nastro adesivo e avendo cura di non danneggiarle. La posa in orizzontale dovrà avvenire dopo aver pulito il supporto sottostante ed aver steso la barriera al vapore. La posa in verticale dovrà avvenire a mezzo di tasselli meccanici ad espansione in ragione di 4 per ogni pannello Manti controterra I manti posati verticalmente e successivamente risultanti controterra, dovranno essere protetti meccanicamente mediante lastre rigide in polistirene estruso di spessore cm 5 e densità 30 Kg/m³, posato a secco verticalmente sullo strato impermeabile. Strato drenante I rotoli di teli di geocomposito dovranno essere stesi sul manto impermeabile avendo cura di non danneggiarlo e di posizionare le cimose perimetrali in modo da impedire il successivo intasamento dello strato drenante del telo da parte del terreno vegetale. Art. 68. Copertura verde Manto di copertura edificio, consistente in provvista e posa di forniture per la realizzazione di giardino pensile, rete di scarico dimensionati e realizzati sotto la piena responsabilità dell’Appaltatore, con caratteristiche tali da garantire il benessere delle piante anche in periodi di prolungata siccità e/o eccessiva piovosità. Il giardino, realizzato con tecnologie specifiche, da mettere in opera in vasche predisposte, dovrà essere costituito dalla seguente stratificazione minima, secondo gli elaborati di progetto: - Membrana antiradice Protezione antiradice per giardino pensile, costituita da manto sintetico in PVC morbido a norma DIN 16938 e 17730, calandrato garantita senza rigenerati, fornita e posata con cm. 5 di sovrapposizione, saldata e sigillata a regola d'arte a formare un catino di contenimento della riserva idrica, secondo le indicazioni del sistema a tetto verde scelto, fissata in aderenza totale. Stuoia protettiva e di accumulo idrico Stuoia protettiva e di accumulo idrico tipo Climagrun PECT 300, a protezione del manto impermeabile/strato antiradice da sollecitazioni meccaniche incluso risvolti verticali, con una sovrapposizione di min. 10 cm. Materiale 100% poliestere, colore multicolor, spessore ca. 2 mm, peso 300g/m2 coesionato mediante agugliatura meccanica e termocalandratura senza collanti e - Bordo in ghiaia Fornitura e posa di bordature in ghiaia tonda di fiume 16/32, spessore ca. 8 cm, larghezza ca. 30-50 cm sopra l’elemento di drenaggio.

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- Elemento di drenaggio e accumulo idrico Fornitura e posa dell'elemento di drenaggio e accumulo idrico tipo Climadrain 25, o equivalente, per inverdimenti estensivi. Materiale HIPS – 100% riciclabile, con fori per l’aerazione e la diffusione, calpestabile, resistenza alla compressione ca. 322 kN/m2 sec. EN ISO 25619-2, capacita drenante ca. 0,57 l/s*m con 2% di pendenza in conformita a EN ISO 12958 con pendenza 2 %, capacita di accumulo idrico 11,8 l/m2, capacita di stoccaggio 13,50 l/m, coefficiente di deflusso 0,29 sec. FLL, altezza ca. 2,5 cm, peso ca.1,3 kg/m con certificato CE. - Stuoia filtrante Fornitura di stuoia filtrante tipo Climagrun 105, posata tra substrato e strato drenante come elemento di separazione e filtrazione, con sovrapposizione di ca. 20 cm. Materiale: 100% polipropilene a filo continuo, coesionato meccanicamente, massa areica 105 g/m2 EN ISO 9864, allungamento a rottura long. 90% , trasv. 78% sec. EN ISO 10319, resistenza alla trazione long./ trasv. 8 kN/m sec. EN ISO 10319, resistenza al punzonamento statico 1,24 kN sec. EN ISO 12236, apertura di filtrazione O90 sec. EN ISO 12956, resistenza all’ossidazione 100% sec. UNI EN ISO 13438, resistenza agli agenti microbiologici >90% determinabile sec. UNI EN 12225, marcatura CE. - Substrato estensivo Climagrün Substrato estensivo Climagrun per inverdimenti estensivi come strato portante della vegetazione,stabilizzato, idoneo per ampio spettro di piante, fornito e posato per uno spessore medio finito di ca. 8 cm (90 l/m2). Dati tecnici: argilla espansa, lapillo, humus di corteccia e compost vegetale. Granulometria 0-10 mm, pH 8,5, volume d’acqua pF1 > 30,00 % v/v, porosita totale ≥ 70,00 % v/v,densita apparente ca. 710 kg/m3, peso saturo d’acqua ca. 1.100-1.200 kg/m3, sostanza organica ca. 4,70 % s.s. v/v, acqua disponibile ca. 28 l/m2. L’equivalenza di eventuali prodotti alternativi deve essere certificata a norma UNI 11235, da un istituto indipendente che attesti la corrispondenza dei dati tecnici richiesti. La certificazione deve essere aggiornata ogni 6 mesi. - Germogli di sedum Fornitura e messa a dimora dello strato vegetale attraverso l’insediamento di germogli di sedum ca. 80 g/m2 di min. 5 – 10 varieta sperimentate per gli inverdimenti dei tetti da seminare sull’impianto, rastrellare leggermente, concimare e annaffiare abbondantemente Manutenzione e Collaudo L’Impresa deve provvedere all’annaffiamento secondo necessita, ripristino della vegetazione ove mancante, concimazione secondo necessita, allontanamento di vegetazione infestante e di essenze spontanee legnose. La superficie risulta collaudabile una volta raggiunto un grado di copertura pari al 80 % della superficie stessa. Durata ca. 1 anno. Art. 69. Murature e tramezzature Murature in genere - Norme generali Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle voltine, sordine, piattabande, archi e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori: - per il passaggio dei tubi pluviali, dell'acqua potabile, canne e camini ecc.; - per le condutture elettriche di campanelli, di telefono e di illuminazione; - per gli zoccoli, arpioni di porte e finestre, zanche, soglie, inferriate, ringhiere, davanzali, ecc.. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le varie parti di esse, evitando nel corso dei lavori la formazione di strutture eccessivamente emergenti dal resto della costruzione. I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione. Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e alla superficie esterna: saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta rifluisca all’ingiro e riempia tutte le connessure. La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di otto né minore di 5 mm. I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all’intonaco od alla stuccatura col ferro.

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Le malte da impiegarsi per l’esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato.La muratura procederà a filari rettilinei, coi piani di posa normali alle superfici viste o come altrimenti venisse prescritto. All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato. I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al di sotto di 0°C. Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purchè, al distacco del lavoro, vengano adottati opportuni provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno. Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra delle murature, dovrà essere eseguito un opportuno strato impermeabile drenante, che impedisca la risalita per capillarità costituito da due riprese di boiacca impermeabilizzante a base di cementi osmotici biermetici, divise da strato separatore tessuto non tessuto in polipropilene per manti sintetici di impermeabilizzazione del peso di gr.300 Prescrizioni particolari - Murature in blocchi pieni di calcestruzzo cellulare leggero Le pareti interne ed esterne, che dovranno essere realizzate con pareti in blocchi di calcestruzzo cellulare autoclavato tipo Gasbeton o similare, sono quelle risultanti dai disegni di progetto, degli spessori indicate dagli stessi e, se non diversamente specificato, si intendono a tutt’altezza. Nell’esecuzione si seguiranno le modalità previste dal produttore (ivi incluso l’utilizzo di appositi attrezzi) ed approvate dalla Direzione dei lavori. Si curerà la corretta predisposizione degli elementi che svolgono anche funzione di supporto in modo da rispettare le dimensioni, tolleranze ed i giochi previsti o comunque necessari ai fini del successivo assemblaggio degli altri elementi. I blocchi dovranno essere posati con adeguato collante cementizio a ritenzione d’acqua, steso con apposita cazzuola dentata; le superfici a vista dovranno essere intonacate, mediante impasto cementizio premiscelato a ritenzione d’acqua, dato nello spessore minimo di cm. 1, steso con apposito frattazzo previa preparazione delle superifici da trattare togliendo le eventuali irregolarità superficiali con apposito frattazzo e l’eliminazione delle parti già staccate e della polvere con impiego di scopa dura di saggina. Si dovrà prestare particolare cura nella realizzazione dei collegamenti con le strutture in c.a. o con le pareti di altra tipologia, dovrà essere interposta speciale rete atta ad impedire il successivo formarsi di cavillature e fessurazione della superficie finita. Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle volte, piattabande, archi e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori ecc , in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento sia con le strutture, sia fra le parti di esse. Gli elementi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla superficie esterna. La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di otto né minore di 5 mm. I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all’intonaco od alla stuccatura col ferro. Dovranno e essere inoltre forniti e posati gli architravi, poutrelle e profili in ferro necessari per la realizzazione dei vani atti ad ospitare le porte, ed i serramenti vari o per aprire varchi, passaggi ecc. Art. 70. Intonaci Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti in stagione opportuna, dopo avere rimossa dai giunti delle murature la malta poco aderente, ed avere ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della parete stessa. L'applicazione dell'intonaco deve essere fatta solo ed esclusivamente su superfici asciutte, evitare quindi l'operazione sulle pareti bagnate dalla pioggia, o per la scarsa maturazione dei getti, o gelate. Non procedere all'applicazione di intonaci con temperature inferiori ai 4°, si avrebbe un notevole rallentamento dell'indurimento e, di conseguenza, andrebbero modificati decisamente i tempi di applicazione delle finiture. Gli intonaci, di qualunque specie siano (lisci, a superficie rustica, a bugne, per cornici e quanto altro), non dovranno mai presentare peli, crepature irregolarità negli allineamenti e negli spigoli, od altri difetti.

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Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere demoliti e rifatti dall'Impresa a sue spese. La calce da usarsi negli intonaci dovrà essere estinta da almeno tre mesi per evitare scoppiettii, sfioriture e screpolature, verificandosi le quali sarà a carico delI'impresa il fare tutte le riparazioni occorrenti. Ad opera finita l'intonaco dovrà avere uno spessore non inferiore ai 10 mm. per le superfici interne, e di 15 mm. per le superfici esterne. Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure con opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la Direzione dei lavori. Particolarmente per ciascun tipo d'intonaco si prescrive quanto appresso: a) Intonaco grezzo o arricciatura. - Predisposte le fasce verticali, sotto regolo di guida, in un numero sufficiente, verrà applicato alle murature un primo strato di malta, detto rinzaffo, gettato con forza in modo che possa penetrare nei giunti e riempirli. Dopo che questo strato sarà alquanto asciutto, si applicherà su di esso un secondo strato della medesima malta che si stenderà con la cazzuola o col frattone stuccando ogni fessura e togliendo ogni asprezza, sicchè le pareti riescano per quanto possibile regolari. b) Intonaco comune o civile. – Sull’intonaco grezzo si distenderà un terzo strato di malta fina che si conguaglierà con le fasce di guida per modo che l'intera superficie risulti piana ed uniforme, senza ondeggiamenti e disposta a perfetto piano verticale o secondo le superfici degli intradossi. Ove non disposto differentemente, saranno i locali saranno intonacati con rinzaffo di malta bastarda dosata con Kg 350 di calce idraulica e Kg 100 di cemento e successiva finitura al civile con malta di un volume di un grasselo di calce e due di sabbia, c) intonaci premiscelati: L’intonaco premiscelato dovrà essere a base di calce, a lento indurimento, con intonaco rustico steso a getto meccanico e rasatura di finitura eseguita a ventola a mano dato in opera in piano o in curva, anche con aggiunta di coloranti. L’intonaco finito dovrà presentare una superficie liscia e senza screpolature, tale che rispetto ad un regolo lungo 2 metri si abbiano scostamenti non maggiori di 2 mm.. La giunzione tra muratura di tamponamento e struttura in c.a. Quando si realizzano murature di tamponamento inserite in telai in cemento armato ricorre molto spesso il problema di evitare che, in corrispondenza del contatto tra i due materiali, si manifestino fenomeni di fessurazione, compromettono l’aspetto estetico delle pareti. Il fenomeno può essere dovuto ad effetti di dilatazione termica differita (i due materiali a contatto presentano infatti coefficienti di dilatazione termica diversi), o da semplici assestamenti dell’edificio che si possono manifestare, per esempio, in presenza di scosse sismiche anche di debole intensità. Per limitare gli effetti sopra descritti occorre inserire nell’intonaco una sottile rete metallica o in fibra di vetro, estesa per circa 20-30 cm ai lati della zona di giunzione tra tamponamento e c.a. soggetta alla possibile fessurazione Collaudi Verranno eseguiti i seguenti collaudi: Collaudo provvisorio Verrà constatata la rispondenza delle opere eseguite al progetto e la rispondenza dei materiali impiegati a quelli previsti nelle presenti prescrizioni tecniche di fornitura. Consisterà nel verificare la correttezza della posa, lo stato superficiale, l'uniformità di colorazione, la orizzontalità e la verticalità dei piani, il rispetto di eventuali pendenze, la complanarità. Si procederà alla verifica delle superfici intonacate, sia orizzontali che verticali, mediante un regolo della lunghezza di m 2.50.Non saranno accettate le superfici che presenteranno sulla lunghezza del regolo ondulazioni che diano scostamenti superiori a 3 mm. Durante questa fase del collaudo il Committente potrà accertare l'aderenza alle murature sia con prove a strappo, che con il prelievo di campioni da sottoporre a prove fisiche o ad analisi di laboratorio con un massimo di una serie di prove ogni 500 m2. Le operazioni di asportazione, il successivo ripristino della superficie e l'onere delle prove e delle analisi saranno a carico dell'Appaltatore. Le campiture che presentassero imperfezioni e irregolarità dovute a difetti dei materiali o alla posa in opera dovranno essere ripristinate interamente, a cura e spese dell'Appaltatore. Collaudo definitivo Consisterà nel verificare che eventuali prescrizioni fatte in sede di collaudo provvisorio siano state ottemperate e che le opere non presentino alcun segno di degrado.

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Art. 71. Opere da lattoniere I manufatti ed i lavori in genere in lamiera in acciaio (nera o zincata), di zinco, di rame, di piombo, di ottone, di alluminio o di altri metalli, o di materiale plastico, dovranno essere delle dimensioni e delle forme richieste, lavorati con la massima precisione ed a perfetta finitura. Detti lavori saranno dati in opera, salvo diversa disposizione, completi di ogni accessorio necessario al loro perfetto funzionamento, nonché completi di pezzi speciali e sostegni di ogni genere. Il collocamento in opera comprenderà altresì ogni occorrente prestazione muraria ed ancora il lavoro completo di verniciatura protettiva, da eseguire secondo prescrizione e ove necessario. Le giunzioni dei pezzi saranno effettuate mediante chiodature, ribattiture, rivettature, aggraffature, saldature, incollature o con sistemi combinati, sulla base di quanto disposto in particolare dalla Direzione dei Lavori ed in conformità ai campioni che dovranno essere presentati per l'approvazione. L'Appaltatore inoltre, ha l'obbligo di presentare preventivamente alla Direzione dei Lavori un campione delle opere ordinate, affinché venga accettato o vi possano essere apportate modifiche che la stessa riterrà opportune prima dell'inizio delle opere stesse, senza che queste vengano ad alterare i prezzi stabiliti ed i patti contrattuali. Per tratti di notevole lunghezza o in corrispondenza di giunti sul supporto dovranno essere predisposti opportuni giunti di dilatazione. In presenza di contatto fra materiali metallici diversi occorrerà evitare la formazione di correnti galvaniche che possono generare fenomeni di corrosione dei manufatti stessi. Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio. Art. 72. Opere di tinteggiatura, verniciatura e coloritura Preparazione delle superfici e applicazione delle pitture Le operazioni di tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovranno essere precedute da un'accurata preparazione e pulizia delle superfici interessate con modalità e sistemi idonei ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro. In particolare dovrà curarsi che le superfici si presentino perfettamente pulite e pertanto esenti da macchie di sostanze grasse od untuose, da ossidazioni, ruggine, scorie. L'applicazione dovrà essere effettuata esclusivamente con prodotti pronti all'uso e preparati nei modi stabiliti dalle case produttrici; non sarà, quindi, consentito procedere, salvo altre prescrizioni, ad ulteriori miscelazioni con solventi o simili che non siano state specificatamente prescritte. Tutti i prodotti dovranno trovarsi nei recipienti originali, sigillati, con le indicazioni del produttore, le informazioni sul contenuto, le modalità di conservazione ed uso e quanto altro richiesto per l'impiego dei materiali. La temperatura ambiente non dovrà in ogni caso superare i 40°C mentre la temperatura delle superfici dovrà essere compresa fra i 5°C e 50°C con un massimo di 80% di umidità relativa. L'applicazione dei prodotti vernicianti non dovrà venire effettuata su superfici umide; pertanto, le operazioni saranno sospese con tempo piovoso, nebbioso od in presenza di vento. L'Appaltatore dovrà adottare inoltre ogni precauzione e mezzo atti ad evitare spruzzi, sbavature e macchie di pitture su pavimenti, cordoli e altro, restando a carico dello stesso ogni lavoro o provvedimento necessari per l'eliminazione degli imbrattamenti, dei degradi nonché degli eventuali danni apportati. La Direzione dei Lavori avrà la facoltà di ordinare, a cura e spese dell'Appaltatore, il rifacimento delle lavorazioni risultanti da esecuzione non soddisfacente e questo sia per difetto dei materiali impiegati, sia per non idonea preparazione delle superfici, per non corretta applicazione degli stessi, per mancanza di cautele o protezioni o per qualunque altra causa ascrivibile all'Appaltatore. L'Appaltatore dovrà procedere con immediatezza a tali rifacimenti, eliminando nel frattempo eventuali danni conseguenti dei quali rimane, in ogni caso ed a tutti gli effetti, unico responsabile. Tutti i componenti base, i solventi, i diluenti e gli altri prodotti usati dalle case produttrici per la preparazione delle forniture, dalla mano d'opera per l'applicazione e gli eventuali metodi di prova, dovranno essere conformi alla normativa vigente ed avere caratteristiche qualitative costanti confermate dai marchi di qualità.

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Le opere di verniciatura su manufatti metallici saranno precedute da accurate operazioni di pulizia (nel caso di elementi esistenti) e rimozione delle parti ossidate; verranno quindi applicate almeno una mano di vernice protettiva ed un numero non inferiore a due mani di vernice del tipo e colore previsti fino al raggiungimento della completa uniformità della superficie. Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio. Art. 73. Rivestimento in doghe di legno composito Le doghe per il rivestimento parete o brise soleil sono realizzate con profili plus in legno composito plastic-WOOD o similare, con sezione piena da 70x38 mm aventi un peso pari a circa 1,80 Kg/metro lineare. Le doghe realizzate mediante estrusione con compound composito a base HDPE (high - density polyethylene) miscelato con farina di legno, opportunamente additivato con sostanze anti UV, anti fungo ed anti alga nonché di lubrificanti e stabilizzanti di processo. Caratteristiche delle doghe: � Peso specifico 1,23 gr/cm3 � Materiale con durezza Brinell HB media di 7 Kg/mm² � modulo di elasticità a flessione medio di 2.600 MPa � percentuale di assorbimento d’acqua inferiore a 1% dopo 24 ore di immersione. Valori certificati attraverso

idonea prova realizzata da laboratorio CATAS o equivalente accreditato. � Spazio tra le doghe personalizzabile. � Colore a scelta della DL tra quelli disponibili a catalogo. � Disegno di superficie “omega”. � Finitura superficiale lucida o realizzata mediante leggera spazzolatura eseguita con denti metallici. Materiale conforme a quanto previsto dal D.M. 203/2003 inerente gli acquisti di materiale riciclato da parte delle pubbliche amministrazioni. Le doghe devono essere fissate a una orditura di magatelli in alluminio anodizzato della sezione 40x15 mm, posti ad una distanza (luce libera tra i magatelli) pari a 90 cm e fissate con viti in acciaio INOX per 3.5x22mm. La posa in opera dovrà essere effettuata in modo tale che non si verifichino tensioni non volute; l’impresa dovrà sostituire gli elementi deformati, fessurati o malamente posati. Si dovranno evitare stati di sovra sollecitazione negli elementi durante l’immagazzinamento, il trasporto e la messa in opera. La Direzione Lavori prima della messa in opera è tenuta a verificare quanto sopra indicato e a rifiutare le eventuali forniture non conformi. Art.74. Opere da idraulico Rete fognaria La tipologia e la dislocazione delle reti di smaltimento delle acque bianche e nere dell’edificio si deduce dagli elaborati di progetto, e sommariamente sono previsti: - realizzazione di tratti di condotta di allaccio alla rete principale con tubi in pvc diam. 160 per allaccio di scarichi e di pluviali da posare interrate fuori dal perimetro dell’edificio, e fissate all’intercapedine di fondazione con appositi staffaggi, pendini, piedritti ecc. all’interno dell’edificio - fornitura e posa di pozzetti in pvc, sifonati completi di coperchio di ispezione, al piede dei pluviali - pozzetti di ispezione in calcestruzzo di tipo prefabbricato, ispezionabili, con chiusino in ghisa sferoidale, - esecuzione di scavi, rinterri, carico e trasporto e smaltimento a discarica delle materie di risulta - allaccio alla condotta esistente sull’area Apparecchi sanitari L'Appaltatore dovrà provvedere alla fornitura ed alla posa in opera delle relative rubinetterie ed al loro collegamento alle tubazioni di acqua calda, fredda e relativi scarichi; sono esclusi gli impianti di adduzione e scarico, che dovranno essere predisposti da altra Ditta. Le tubazioni saranno fissate alle parete mediante supporti apribili a collare disposti in numero adeguato, tale da impedire flessioni orizzontali e verticali. Ogni tratto di tubazione sarà coibentato con guaine, per evitare

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fenomeni di condensa e limitare le dispersioni di calore. Ogni locale o gruppo servizi sarà dotato di rubinetti di intercettazione da incasso per acqua fredda per l’esclusione di ogni locale. I diametri interni delle diramazioni alle utilizzazioni non potranno avere valori inferiori ai minimi indicati nella seguente tabella: - cassetta WC 16 mm - 1/2” - lavabi, bidets, lavelli, 16 mm - 1/2” I collegamenti terminali, con i vari apparecchi saranno realizzati con sistema sfilabile, costituito da tubazione in polietilene inserita in guaina corrugata. Le tubazioni sfilabili avranno origine da collettore di zona completo di elettrovalvole d’intercettazione dell’acqua calda e fredda. - Caratteristiche generali delle apparecchiature Salvo diversa prescrizione lavabi, vasi, e accessori relativi dovranno essere di porcellana vetrificata con spiccate caratteristiche di durezza, compattezza e non assorbenza (coefficiente di assorbimenti inferiore a 0,55%), e dovranno avere coperture in smalto durissimo e brillante di natura feldspatico- calcarea con cottura contemporanea a 1300°C che assicuri una profonda compenetrazione fra smalto e massa e ne impedisca la cavillatura; il materiale sarà quindi porcellana dura (detta comunemente vitreous-china) così come risulta classificata e definita dalla norma di unificazione UNI 4542 applicata agli apparecchi sanitari di materiali ceramici. In genere i piatti doccia non metallici, i pilozzi saranno costruiti con prodotti ceramici costituiti da una massa di forte spessore ricoperta di porcellana vetrificata a sua volta ricoperta da smalto durissimo e brillante di natura feldspatico-calcarea con cottura contemporanea a 1300°C; il materiale sarà quindi di gres porcellanato (detto comunemente fire-clay) così come definito dalla citata norma UNI 4542. Gli apparecchi in acciaio porcellanato o in ghisa porcellanata avranno lo smalto porcellanato con resistenza agli acidi B UNI 5717-71 secondo UNI 5717-71, resistenza alla soda caustica secondo UNI 6724-70 e resistenza all'urto non inferiore a 1 kgf secondo UNI 6725-70. Per il fissaggio degli apparecchi è vietato l'uso di viti di ferro ed è ammesso unicamente l'impiego di viti di ottone; la sede di fissaggio di tali viti (sia a muro che a pavimento) dovrà essere costituita da tassello in ottone con foro filettato a spirale in ottone, murata nella costruzione tipo "pitone" od altro sistema di assoluta garanzia con esclusione di tasselli di legno o di piombo. Ogni apparecchio sanitario dovrà essere completo di: - sifone di ispezione di diametro adeguato - tubo di collegamento con le tubazioni di adduzione munito di rubinetto di intercettazione con cappellotto di intercettazione e manovra a chiave asportabile; tanto il tubo di collegamento quanto i rubinetti o gruppi di erogazione non dovranno avere diametro inferiore a 1/2" ad eccesione del tubo di collegamento delle cassette di vasi e di orinatoi il cui diametro minimo potrà essere 3/8" - tubo di collegamento con la conduttura di scarico munito di rosone a muro; il tubo di collegamento e lo scarico dell'apparecchio avranno diametro interno non inferiore a quello del sifone. Tutti gli apparecchi sanitari saranno completi delle relative rubinetterie e dei collegamenti alle tubazioni di acqua calda, fredda e di scarico; le congiunzioni tra le rubinetterie cromate e le tubazioni saranno realizzate mediante appositi raccordi a premistoppa in ottone cromato. Le adduzioni dell'acqua calda e fredda agli apparecchi di uno stesso ambiente o di uno stesso gruppo servizi, saranno intercettate all'ingresso con appositi rubinetti, e così pure ogni apparecchio sarà munito di proprio rubinetto di esclusione. Art. 75. Pavimentazioni e rivestimenti interni L'Impresa ha l'obbligo di presentare alla Direzione dei lavori i campioni dei pavimenti che saranno prescritti. I campioni dovranno essere accompagnati dall’imballo originale del produttore dal quale si possano rilevare i seguenti dati caratteristici: � scelta; � dimensioni; � finitura; � tonalità di colore.

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Detti campioni dovranno essere approvati dalla D.L. e controfirmati dalle parti: una serie sarà conservata dall’Appatatore. La posa in opera dei pavimenti e rivestimenti di qualsiasi tipo o genere dovrà venire eseguita in modo che la superficie risulti perfettamente piana ed osservando scrupolosamente le disposizioni che, di volta in volta, saranno impartite dalla Direzione dei lavori. Pavimentazioni: I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra di loro, dovranno risultare perfettamente fissati al sottostrato e non dovrà verificarsi nelle connessure dei diversi elementi a contatto la benchè minima ineguaglianza. I pavimenti si addentreranno per 15 mm entro l'intonaco delle pareti, che sarà tirato verticalmente sino al pavimento, evitando quindi ogni raccordo o guscio. Nel caso in cui venga prescritto il raccordo, debbono sovrapporsi al pavimento non solo il raccordo stesso, ma anche l'intonaco per almeno 15 mm. I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e senza macchie di sorta. Resta comunque contrattualmente stabilito che per un periodo di almeno dieci giorni dopo l'ultimazione di ciascun pavimento, I'Impresa avrà l'obbligo di impedire l'accesso di qualunque persona ai locali; e ciò anche per pavimenti costruiti da altre Ditte. Ad ogni modo, ove i pavimenti risultassero in tutto o in partetatore e una serie dal Committente. I prodotti dovranno essere contenuti in appositi imballi che li proteggono da azioni meccaniche, umidità nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa. L’Appaltatore dovrà consegnare una serie di parti di ricambio relative a tutti i componenti (pavimenti e zoccolini) in quantità pari al 5% del totale utilizzato per l’intera opera. Tali parti di ricambio saranno consegnate in cantiere completamente imballate con la dicitura “materiali di scorta” e dovranno essere perfettamente uguali a quelle di tutta la fornitura. Posa di pavimenti in piastrelle Posa a correre su indicazioni della D.L. (escludendo la posa in diagonale), con adesivo in polvere a base cementizia e malta cementizia speciale per la sigillatura delle fughe, prodotti da primaria casa produttrice (ad esempio Kerakoll o Mapei). Il collante sarà applicato con spatola dentellata su superfici limitate e secondo quanto prescritto dal produttore. La posa delle piastrelle dovrà avvenire a 90° e a 45°, come indicato negli elaborati di progetto, a perfetta regola d’arte e su superfici preparate ben livellate e ripulite. Perimetralmente ai locali dovrà essere realizzato, tra pavimento e pareti, un giunto di dilatazione di larghezza di circa cm 1 per consentire le dilatazioni, facendo comunque in modo che risulti sempre nascosto dal battiscopa. Le piastrelle saranno sempre tagliate accuratamente a macchina ed il taglio dovrà essere sempre ottenuto con i bordi regolari. I pavimenti dovranno risultare perfettamente in piano, pertanto, nel corso della posa, si dovrà procedere a continui controlli di livello. Per superfici superiori a 25 m2 dovranno essere eseguiti idonei giunti di dilatazione, sia longitudinali che trasversali. I giunti dovranno essere posti perpendicolarmente alla parete di maggior sviluppo ed in modo da realizzare campi di superficie analoga. Tutti i giunti saranno della stessa larghezza, disposti ad angolo retto l’uno rispetto all’altro e paralleli al muro. La stuccatura dei giunti avverrà con spatola di gomma, al fine di ottenere un riempimento completo, regolare e compatto. Le piastrelle dovranno essere pulite durante il corso del lavoro, in modo da rendere minima la pulitura definitiva, da effettuarsi dapprima con spugna umida e successivamente con prodotti specifici compatibili con il tipo di piastrella. ZOCCOLINI Tutte le pavimentazioni interne ed esterne degli edifici dovranno essere completate con zoccolino perimetrale secondo il seguente elenco: - locali con pavimenti in ceramica o gres: zoccolino analogo alle mattonelle di pavimento (stesso colore oppure abbinato) da mettere in opera in corrispondenza delle pareti non rivestite; Il fissaggio dello zoccolino avverrà, a seconda delle tipologie tramite collanti specificamente prodotti per ciascun materiale. In corrispondenza degli spigoli è prescritta la formazione di jolly tramite il taglio a 45 gradi di tutti gli elementi. In alternativa potrà essere presa in considerazione la posa di profili angolari di protezione a condizione di: - approvare la scheda tecnica del profilo proposto, con particolare riferimento alla resistenza del materiale;

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- verificare l’abbinamento cromatico con pavimentazione e rivestimento; - approvare la campionatura in opera. Rivestimenti di pareti I rivestimenti dovranno essere eseguiti a perfetta regola d'arte, con il materiale prescelto dall'Amministrazione appaltante, e conformemente ai campioni che verranno volta a volta eseguiti, a richiesta della Direzione dei lavori. Particolare cura dovrà porsi nella posizione in sito degli elementi, in modo che questi a lavoro ultimato risultino perfettamente aderenti al retrostante intonaco. Gli elementi del rivestimento dovranno perfettamente combaciare fra loro e le linee dei giunti, debitamente stuccate con cemento bianco o diversamente colorato, dovranno risultare, a lavoro ultimato, perfettamente allineate. I rivestimenti dovranno essere completati con tutti gli eventuali gusci di raccordo ai pavimenti ed agli spigoli, con eventuali listelli, cornici, ecc. A lavoro ultimato i rivestimenti dovranno essere convenientemente lavati e puliti. Per ogni tipo di piastrella usata dovrà essere lasciata una riserva del 4% (compresa nel forfait) Collaudi Verranno eseguiti i seguenti collaudi: Collaudo provvisorio Consisterà nel verificare la correttezza della posa, la finitura ed il trattamento dello strato superficiale, l’uniformità delle venature e della colorazione, l’orizzontalità dei piani, il rispetto di eventuali pendenze, la complanarità e la perfetta chiusura delle fughe. I campi di pavimentazione che presentassero imperfezioni o che fossero difettosi o deteriorati, dovranno essere sostituiti con altri, in perfette condizioni, a cura e spese dell’Appaltatore. Collaudo definitivo Consisterà nel verificare che eventuali prescrizioni, fatte in sede di collaudo provvisorio, siano state ottemperate e che le opere non presentino alcun segno di degrado dovuto al normale uso. Prima dell’accettazione finale le superfici dovranno essere perfettamente ed adeguatamente pulite e pronte all’uso. Art. 76. Opere impiantistiche, illuminazione e altre prescrizioni generali IMPIANTO ELETTRICO Disposizioni generali Il Direttore dei lavori per la pratica realizzazione dell'impianto, oltre al coordinamento di tutte le operazioni necessarie alla realizzazione dello stesso, deve prestare particolare attenzione alla verifica della completezza di tutta la documentazione, ai tempi della sua realizzazione ed a eventuali interferenze con altri lavori. Verificherà inoltre che i materiali impiegati e la loro messa in opera siano conformi a quanto stabilito dal progetto. Al termine dei lavori si farà rilasciare il rapporto di verifica dell'impianto elettrico, come precisato nella «Appendice G» della Guida CEI 64-50 = UNI 9620, che attesterà che lo stesso è stato eseguito a regola d'arte. Raccoglierà inoltre la documentazione più significativa per la successiva gestione e manutenzione. Norme e leggi Gli impianti elettrici dovranno essere realizzati a regola d'arte, in rispondenza alla L. 1° marzo 1968, n. 186 e alla L. 5 marzo 1990, n. 46. Si considerano a regola d'arte gli impianti elettrici realizzati secondo le norme CEI applicabili, in relazione alla tipologia di edificio, di locale o di impianto elettrico oggetto del progetto e precisamente: CEI 11-17 (1981) e variante V1 (1989). Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo. CEI 64-8 (1987) e varianti V1 (1988) e V2 (1989). Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua. CEI 64-9 (1987). Impianti elettrici utilizzatori negli edifici a destinazione residenziale e similare. CEI 64-10 (1988). Impianti elettrici nei luoghi di spettacolo o intrattenimento. CEI 64-2 (1987). Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione o di incendio.

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CEI S/423. Raccomandazioni per l'esecuzione degli impianti di terra negli edifici civili. CEI 103-1 (1971) e variante V1 (1987). Impianti telefonici interni. CEI 64-50 (1995) = UNI 9620. Edilizia residenziale. Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici. Inoltre vanno rispettate le disposizioni del D.M. 16 febbraio 1982 e della L. 7 dicembre 1984, n. 818 per quanto applicabili. Qualità dei materiali elettrici Ai sensi dell'art. 2 della L.18 ottobre 1977, n. 791 e dell'art. 7 della L. 5 marzo 1990, n. 46, dovrà essere utilizzato materiale elettrico costruito a regola d'arte, sul quale sia stato apposto un marchio che ne attesti la conformità (per esempio IMQ), ovvero che abbia ottenuto il rilascio di un attestato di conformità da parte di uno degli organismi competenti per ciascuno degli stati membri della Comunità Economica Europea, oppure sia munito di dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore. I materiali non previsti nel campo di applicazione della L. 18 ottobre 1997, n. 791 e per i quali non esistono norme di riferimento dovranno comunque essere conformi alla L.1° marzo 1968, n. 186. Tutti i materiali dovranno essere esenti da difetti qualitativi e di lavorazione. Caratteristiche tecniche degli impianti e dei componenti Criteri per la dotazione e predisposizione degli impianti Nel caso più generale gli impianti elettrici utilizzatori prevedono: punti di consegna ed eventuale cabina elettrica; circuiti montanti, circuiti derivati e terminali; quadro elettrico generale e/o dei servizi, quadri elettrici locali o di unità immobiliari; alimentazioni di corpi illuminanti. Criteri di scelta dei componenti I componenti devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme, essere scelti e messi in opera tenendo conto delle caratteristiche di ciascun ambiente (ad esempio: gli interruttori automatici rispondenti alla norma CEI 23-3, le prese a spina rispondenti alle norme CEI 23-5 e 23-16, gli involucri di protezione rispondenti alla norma CEI 70-1). Impianto di terra Sarà realizzato un impianto di terra costituito da treccia di rame “nuda” di sezione minima pari a 25 mmq, interrata e collegata ai ferri della fondazione dell'edificio a mezzo di saldatura. Sarà inoltre installato un dispersore costituito da picchetto in acciaio zincato, di lunghezza non inferiore a 1,5m. L'impianto di terra sarà collegato ad un collettore posto all'interno del locale tecnico. Al collettore verranno attestati tutti i conduttori di protezione delle utenze. Si dovranno rispettare le seguenti sezioni: • edicola: conduttore PE sezione 6 mmq; • gelateria: conduttore PE sezione 16 mmq; • locale tecnico – servizi piazza: conduttore PE sezione 16 mmq. Nella distribuzione elettrica interna il conduttore di protezione dovrà avere sezione uguale a quella del conduttore di fase. All'interno del locale gelateria, al fine di limitare il numero di cavi, sarà possibile realizzare una dorsale di terra con sezione non inferiore a 10 mmq, a cui collegare tutte le utenze. Il collegamento di queste dovrà avvenire con morsetti a stringere senza interrompere il conduttore PE di dorsale. Per ogni utenza si preveda di realizzare dei seguenti contatti equipotenziali sulle tubazioni metalliche di adduzione dell'acqua. I collegamenti alle tubazioni dovranno essere realizzati con appositi morsetti in ottone e corda di rame isolata di sezione non inferiore ai 6 mmq. Coordinamento dei dispositivi di interruzione automatica Per garantire un efficace coordinamento tra l’impianto di terra e le apparecchiature di protezione saranno installati: • interruttori differenziali con sensibilità non superiore a 0.3 A di tipo selettivo sulla dorsale principale; • interruttori differenziali con sensibilità non superiore a 0.03 A; a monte di ogni circuito terminale; Si faccia riferimento agli elaborati grafici dei fronti di quadro per la suddivisione dei circuiti. Verifiche e prove in corso d’opera degli impianti Durante il corso dei lavori, l'Amministrazione appaltante si riserva di eseguire verifiche e prove preliminari sugli impianti o parti degli stessi, in modo da poter tempestivamente intervenire qualora non fossero rispettate le condizioni del presente Capitolato Speciale e del progetto.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Le verifiche potranno consistere nell'accertamento della rispondenza dei materiali impiegati con quelli stabiliti, nel controllo delle installazioni secondo le disposizioni convenute (posizioni, percorsi ecc.), nonché in prove parziali di isolamento e di funzionamento e in tutto quello che può essere utile allo scopo sopra accennato. Dei risultati delle verifiche e delle prove preliminari di cui sopra, si dovrà compilare regolare verbale. Verifica provvisoria e consegna dell’impianto La verifica provvisoria accerterà che gli impianti siano in condizione di poter funzionare normalmente, che siano state rispettate le vigenti norme di legge per la prevenzione degli infortuni e in particolare dovrà controllare: - lo stato di isolamento dei circuiti; - la continuità elettrica dei circuiti; - il grado di isolamento e le sezioni dei conduttori; - l'efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico previsto; - l'efficienza delle protezioni contro i contatti indiretti. A ultimazione della verifica provvisoria, l'Amministrazione appaltante prenderà in consegna gli impianti con regolare verbale. Collaudo definitivo degli impianti Le prove più significative da effettuare in sede di collaudo vengono di seguito specificate. l’Amministrazione appaltante potrà richiedere comunque ulteriori prove al fine di verificare la rispondenza degli impianti e dei lavori a quanto precedentemente specificato.

- Verifica del tipo e dimensionamento dei componenti dell'impianto e dell'apposizione dei contrassegni di identificazione.

Si verificherà che tutti i componenti dei circuiti messi in opera nell'impianto utilizzatore siano del tipo adatto alle condizioni di posa e alle caratteristiche dell'ambiente, nonché correttamente dimensionati in relazione ai carichi reali in funzionamento contemporaneo, o, in mancanza di questi, in relazione a quelli convenzionali. Per cavi e conduttori si controllerà che il dimensionamento sia fatto in base alle portate indicate nelle tabelle CEI-UNEL; inoltre si deve verificare che i componenti siano dotati dei debiti contrassegni di identificazione, ove prescritti. - Misura della resistenza di isolamento. La misura va effettuata, in accordo alle norme vigenti, tra il complesso dei conduttori metallicamenteconnessi a terra, con l’impianto predisposto per il normale funzionamento, ossia con tutti gli apparecchi di illuminazione inseriti; le eventuali messe a terra di funzionamento debbono essere scollegate durante la misura. Eventuali circuiti non metallicamente connessi con quello oggetto di prova saranno oggetto di misure separate; il secondario degli ausiliari elettrici degli apparecchi di illuminazione non sarà oggetto di misura. La misure effettuate con l'impiego di un ohmmetro in grado di fornire una tensione continua non inferiore ai valori riportati nella tabella 61A delle norme CEI 64-8 - Misura delle cadute di tensione per gli impianti di derivazione indipendenti. La misura delle cadute di tensione deve essere eseguita tra il punto di comando dell'impianto di illuminazione e i centri luminosi più lontani; si inseriscono un voltmetro tra i morsetti dell’apparecchiatura di comando ed un altro nel secondo punto prescelto (i due strumenti devono avere la stessa classe di precisione). La misura va effettuata in condizioni regolari di esercizio, ossia alimentando tutti gli apparecchi di illuminazione Le letture dei due voltmetri si devono eseguire contemporaneamente e si deve procedere poi alla determinazione della caduta di tensione percentuale. - Verifica delle protezioni contro i corto circuiti e i sovraccarichi Si deve controllare che: - il potere di interruzione degli apparecchi di protezione contro i cortocircuiti sia adeguato alle condizioni dell' impianto e della sua alimentazione; - la taratura degli apparecchi di protezione contro i sovraccarichi sia correlata alla portata dei conduttori protetti dagli stessi. - Verifica delle protezioni contro i contatti indiretti Devono essere eseguite le verifiche dell'impianto di terra descritte nelle norme per gli impianti di messa a terra per gli impianti di distribuzione dell’energia elettrica, secondo le modalità delle norme vigenti.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Art. 77. Posa di apparecchi illuminanti Subito dopo la consegna dei lavori l’Appaltatore dovrà provvedere, in base ai disegni consegnatigli dall’Amministrazione, al tracciamento della linea e, di concerto con la Direzione dei Lavori, alla picchettazione dei pali sul terreno. Prima e durante la picchettazione la Direzione dei Lavori avrà facoltà di apportare al tracciato di progetto, ed alla posizione dei pali, quelle modifiche che all’atto esecutivo riterrà più confacenti alla natura del terreno e tecnicamente ed economicamente più convenienti, senza che per questo l’Appaltatore possa trarne motivo per richiedere compensi o prezzi non previsti nel presente Capitolato. Approvata la picchettazione dell’impianto dalla Direzione dei Lavori, l’Appaltatore procederà alla esecuzione degli scavi per la posa dei conduttori e per i blocchi di fondazione dei sostegni. L’Appaltatore deve procedere al posizionamento dei centri luminosi in modo da ottenere l’insediamento lungo una linea con andamento continuo ed armonico e, comunque, secondo le disposizioni impartite dalla Direzione dei lavori. I bracci e gli apparecchi illuminanti devono essere fissati in posizione esattamente perpendicolare all’asse longitudinale della strada. I sostegni dei pali devono essere in linea ed a piombo; l’introduzione dei sostegni nei blocchi di fondazione deve avvenire dopo che il calcestruzzo abbia raggiunto un sufficiente indurimento. L’interstizio tra palo e blocco va riempito di sabbia molto fine e umida, costipata; superiormente deve essere effettuata sigillatura con malta di cemento. Pozzetti di Derivazione In corrispondenza di ogni palo, o dove risulti necessario (vedi planimetria allegata) per assicurare la sfilabilità della linea saranno sistemati pozzetti di conglomerato cementizio aperti inferiormente, posati su un sottofondo drenante in ghiaia dello spessore di 10 cm. Nell’esecuzione dei pozzetti saranno tenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché l’ubicazione indicata nel progetto approvato dalla stazione Appaltante. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni: esecuzione dello scavo con misure adeguate. Sulle pareti laterali, ad una altezza di 30 cm dal piano stradale, saranno intestate le tubazioni di protezione dei cavi. I pozzetti di derivazione ai singoli pali potranno essere compresi od esterni al plinto di fondazione palo ed avere dimensioni minime di 40 x 40 x 70 cm. Tutti i coperchi e i telai riporteranno, in maniera chiara e durevole, le seguenti marcature: - EN 124 (quale marcatura della norma UNI) - classe di carico appropriata - nome o marchio del fabbricante - marchio di un ente di certificazione - marchiatura aggiuntiva relativa all’applicazione: “ILLUMINAZIONE PUBBLICA –I.P.” Blocchi di fondazione dei pali Nell’esecuzione dei blocchi di fondazione per il sostegno dei pali saranno tenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, indicate nel progetto. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni: - esecuzione dello scavo con misure adeguate - formazione del blocco di calcestruzzo con cls almeno RcK 350 - esecuzione della nicchia per l’incastro del palo – fornitura e posa, entro il blocco in calcestruzzo, di spezzone di tubazione di plastica del diametro di 100 mm per il passaggio dei cavi. Art. 78. Impianto di climatizzazione estiva – invernale All'interno dei locali edicola e gelateria saranno installati due impianti dedicati per la climatizzazione estiva/invernale dei locali. Entrambi gli impianti saranno realizzati con tecnologia multisplit ad espansione diretta. Le unità esterne saranno dotate di compressori ad azionamento ad inverter, gas refrigerante R410 o R32, ventilatore con motore in corrente continua per controllo della velocità di giri. Batterie di scambio in rame e alluminio. Le unità interne saranno del tipo a parete, con controllo tramite telecomando e alimentazione diretta da unità esterna.

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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L'impianto dell'edicola sarà costituito da una unità interna ed una unità esterna rispondente alle seguenti caratteristiche: • potenza frigorifera 3,0 kW (35 °C esterni – 26 C° interni); • potenza termica 5,4 kW (7 C° esterni – 20 °C interni); • Massimo assorbimento 1,3 kW; • COP 4,12 • EER 4,2 • portata aria unità interna 876 mc/h • dimensioni unità esterna 622x824x299 mm; • potenza sonora 62 dB • tubi collegamento 1/4” liquido – 3/8” gas. L'impianto della gelateria sarà costituito da due unità interne, rispettivamente una nella zona vendita ed una nel laboratorio, alimentate da un'unica unità esterna rispondente alle seguenti caratteristiche: • potenza frigorifera 4,8 kW (35 °C esterni – 26 C° interni); • potenza termica 6,3 kW (7 C° esterni – 20 °C interni); • Massimo assorbimento 2,65 kW; • COP 4,0 • EER 3,38 • portata aria unità interna 606 mc/h • dimensioni unità esterna 622x824x299 mm; • potenza sonora 64 dB • tubi collegamento 1/4” liquido – 3/8” gas. Le unità saranno installate sul retro dell'edificio (lato Via Aurelia). Lo scarico di condensa sarà realizzato con tubazioni in polipropilene, ad innesto, convogliata o verso il sifone di un lavandino o verso la rete delle acque bianche esterna dell'edificio. In fase di installazione si dovrà verificare la pendenza dello scarico della condensa che non dovrà essere inferiore allo 0,5%. Il diametro minimo della rete di scarico sarà Ø 32. Art. 79. Fontana Previa formazione della soletta e dei gradini in cls, verrà stesa un’impermeabilizzazione in cemento flessibile, polimero modificato bicomponente impermeabilizzante per l’accoglimento dei successivi rivestimenti lapidei. Tali rivestimenti in lastre di travertino sagomato curvo, dello spessore di 3 cm minimo, con dimensioni come da elaborati grafici. I bordi visti dovranno essere fresati e levigati, mentre i restanti bordi saranno fresati per la giunzione delle lastre. La posa avverrà con malta cementizia grassa. PPO fontana compreso struttura, rivestimenti, impianti, finiture, raccordi, impermeabilizzazioni, allacci e scarichi, ogni apparato idraulico ed illuminotecnico ed impiantistico atto a realizzare i giochi d'acqua e gli effetti previsti dal progetto incluso ogni altro onere anche a discrezione della DL finalizzato a dare l'opera completamente finita e funzionante. La fontana dovrà essere costruita perfettamente funzionante ed ogni parte di essa (compresi giochi d'acqua, illuminotecnici, finiture di ogni tipo) dovranno essere campionati ed accettati dalla DL. Compreso ogni onere relativo all'impermeabilizzazione a più strati di ogni porzione della fontana, alla finitura di ogni parte con superfici e colori del manto di finitura a discrezione della DL; compreso ogni onere relativo alla PPO del collegamento della fontana al vano tecnico situato nel fabbricato, degli allacci alle utenze di ogni tipo e degli scarichi alle reti. All’interno delle vasche verrà stesa un’impermeabilizzazione in cemento flessibile, polimero modificato bicomponente impermeabilizzante per l’accoglimento dei successivi rivestimenti di finitura, essi da fornire posare e preventivamente concordare con la D.L. Le porzioni esterne sono rivestite in lastre di travertino sagomato curvo, dello spessore di 3 cm minimo, con dimensioni come da elaborati grafici. I bordi visti dovranno essere fresati e levigati, mentre i restanti bordi saranno fresati per la giunzione delle lastre. La posa avverrà con malta cementizia grassa. I dettagli dell’impianto saranno trattati successivamente, ma la dotazione minima dovrà prevedere: N. 7 Ugelli del tipo spumeggiante 32, in ottone nichelato ed acciaio inox, attacco alla base 1”, diametro del getto d’acqua in uscita 32 mm, diametro esterno dell’ugello 52 mm, funzionamento

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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indipendente dal livello dell’acqua ed elevata miscelazione aria-acqua. N. 7 Giunti in bronzo, composti da doppia flangia, O-ring e bulloneria inox, per la regolazione assiale dei getti. Attacco 1” femmina; N.1 Filtro cilindrico in acciaio inox, del tipo Cascade, ad elevata superficie filtrante completo di flangia in PVC diametro 110 mm, a protezione dell’aspirazione della pompa. Dimensioni: diam. 30 cm, altezza 15 cm. N.1 Pompa centrifuga di superficie, monoblocco a quattro poli, con accoppiamento diretto motore pompa ad albero unico. Corpo pompa con bocca di aspirazione assiale e bocca di mandata radiale in alto. Di idonea portata e prevalenza. Potenza 3 kW – 400V. (Alimentazione collettore laminare e bocchette; N.1 Collettore chiuso laminare, in acciaio inox, lunghezza 500 mm, attacco 1 ½”, da predisporre nella parte più alta della fontana e tale da generare una lama d’acqua sullo scivolo iniziale; N.6 Bocchette in bronzo, attacco 1 ½”, da montare a pavimento predisposte per un getto orizzontale a ventaglio con un angolo di apertura di circa 90° e portata unitaria di 90 l/min; N.1 Filtro cilindrico in acciaio inox, del tipo Cascade o similari, ad elevata superficie filtrante completo di flangia in PVC diametro 110 mm, a protezione dell’aspirazione della pompa. Dimensioni: diam. 30 cm, altezza 15 cm. N. 1 Pompa centrifuga di superficie, monoblocco a quattro poli, con accoppiamento diretto motore pompa ad albero unico. Corpo pompa con bocca di aspirazione assiale e bocca di mandata radiale in alto. Di idonea portata e prevalenza. Potenza 3 kW – 400V. (Alimentazione collettore laminare e bocchette N.1 Controllo elettronico del livello dell’acqua nella vasca, sistemato in apposito contenitore da incasso con corpo in VTR e griglia di protezione frontale in acciaio inox, dimensioni d’ingombro 260 x 170 mm, profondità 80 mm, sondine in acciaio inox, binario di scorrimento in acciaio inox per la regolazione delle stesse, pressacavo a tenuta per il passaggio del cavo; N°1 Centralina di livello da sistemare nel quadro elettrico; N.1 Troppo pieno da incasso con corpo in VTR e griglia di chiusura in acciaio inox, tubazione di collegamento allo scarico diametro 75 mm, dimensioni d’ingombro totale 270 x 180 mm, profondità 170 mm.; N.2 Pilette di scarico in VTR con telaio e griglia in acciaio inox, dimensioni 25x25 cm, altezza 15 cm, attacco laterale in PVC diametro 63 mm. N.7 Passanti per cavo elettrico, composti da pressacavo in ottone nichelato e aggancio in acciaio per l’ancoraggio nel getto di cls. N. 1 Filtro Aquarium o similari da 14 mc/h in polipropilene a forma sferica, distribuzione a candelette interne anti svitamento con bocchettoni per facilitarne le operazioni di manutenzione, incluso di valvola a sei vie laterale; Distribuzione a candelette drenanti, scarico filtro da ¾ pressione max 3.75 bar;; kit collegamento valvola dimensioni interne 620; altezza filtro830; attacchi d.50; altezza letto 400; peso filtro 14 kg; incluso di valvola laterale a 6 vie; La valvola è fornita con i rispettivi attacchi al filtro che variano in base ai metri cubi di filtrazione; N.1 pompa da 0,5 kW HP monofase Elettropompa centrifuga autoadescante ad alto rendimento con prefiltro incorporato di grande capacità. Motore completamente isolato dall’acqua. Estremamente silenziosa e di grande affidabilità, sviluppata per la circolazione e la filtrazione di acqua nelle piscine domestiche e residenziali. PREFILTRO DI GRANDI DIMENSIONI Limita il rischio di intasamenti, facilita gli interventi di pulizia e ne riduce la frequenza necessaria. MOTORE ULTRA SILENZIOSO CON PRESTAZIONI ELEVATE La bassa emissione sonora (64-67dBA) e l’alta efficienza di funzionamento fanno dimenticare di avere una pompa di filtrazione, riducendo il consumo energetico e rispettando l’ambiente. Caratteristiche costruttive della pompa Corpo pompa e ghiera pre filtro in tecnopolimero rinforzato con fibre di vetro. Coperchio prefiltro in policarbonato trasparente e anti ossidazione per garantire una visibilità costante nel tempo. Filtro in nylon. Girante in tecnopolimero rinforzata con fibre di vetro, sviluppata per garantire una totale copertura e isolamento dell’albero motore dal liquido pompato. Diffusore in tecnopolimero rinforzato. Tenuta meccanica in carbone/alumina/NBR/AISI 316. O-ring corpo pompa in NBR, viteria e ghiere di rinforzo in acciaio AISI 304. Tappi di carico e scarico a farfalla che non richiedono l’utilizzo di utensili per la rimozione ed il riposizionamento. Il tutto collegato alle linea F.M., adduzione idrica e scarico fognatura all’interno del locale tecnico situato nel fabbricato-padiglione. Da tener presente che deve essere concordata con la D.L. anche l’eventualità di variare per esigenze estetiche e/o tecniche il volume d’acqua. Le due pompe di ricircolo (due per dare un po’ di consistenza anche all’effetto cascata) aspireranno dalla parte centrale, la pompa della filtrazione invece, aspirerà dalla zona di compensazione (che in realtà dovrà essere un tutt’uno con la zona centrale) nella quale occorrerà valutare insieme alla D.L., nel tratto finale, un abbassamento di almeno 20 cm in modo da avere un adeguato battente d’acqua sulla aspirazione della pompa. L’altezza dei getti è stata prevista di circa 1,5 m max. Art. 80. Opere a verde Prescrizioni Generali: Per i lavori di messa a dimora di piante e piantumazioni di fiori, l'impresa dovrà garantirne l'attecchimento e sarà quindi obbligata alla loro sostituzione, in caso di essiccazione. Qualità e Provenienza dei Materiali:

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Per materiale agrario si intende tutto il materiale usato negli specifici lavori di agricoltura, vivaismo e giardinaggio (es. terreni e substrati di coltivazione, concimi, fitofarmaci, tutori ecc.), necessario alla messa a dimora, alla cura e alla manutenzione delle piante occorrenti per la sistemazione. Terra di coltivo riportata L'Impresa prima di effettuare il riporto della terra di coltivo dovrà accertarne la qualità per sottoporla all'approvazione della D.L.. La terra di coltivo riportata dovrà essere priva di pietre, tronchi, rami, radici e loro parti, che possano ostacolare le lavorazioni agronomiche del terreno dopo la posa in opera. La quantità di scheletro con diametro maggiore di mm. 2,0 non dovrà eccedere il 25% del volume totale. L'Impresa dovrà sottoporre all'approvazione della D.L. l'impiego di terra le cui analisi abbiano oltrepassato i valori indicati negli Allegati tecnici, salvo quanto diversamente indicato nell'Elenco prezzi. La terra di coltivo dovrà essere priva di agenti patogeni e di sostanze tossiche per le piante, a giudizio della D.L..

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Allegato «A» CATEGORIA PREVALENTE (articolo 4 Capitolato speciale)

CATEGORIA PREVALENTE OG3 strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, linee tranviarie,

metropolitane, funicolari, e piste aeroportuali, e relative opere complementari

€ 766.158,04

CATEGORIA > 150.000 € o > 10% importo totale OG1 Edifici Civili e Industriali € 179.251,93 Totale € 945.409,97

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Allegato «B» CARTELLO DI CANTIERE (articolo 66)

Ente appaltante: Comune di VARAZZE

Ufficio competente: ASSESSORATO A UFFICIO TECNICO Progetto approvato con _________ del__ ____________ n. ____ del _________

Progetto esecutivo:

Direzione dei lavori:

Progetto esecutivo opere in c.a.

Direzione lavori opere in c.a

Progettista dell’impianto ___________ Progettista dell’impianto ___________ Progettista dell’impianto ___________ Responsabile dei lavori: Coordinatore per la progettazione: Coordinatore per l’esecuzione: Durata stimata in uomini x giorni: Notifica preliminare in data: Responsabile unico del procedimento:

IMPORTO DEL PROGETTO:

euro _______________

IMPORTO LAVORI A BASE D’ASTA: euro _______________ ONERI PER LA SICUREZZA: euro _______________ IMPORTO DEL CONTRATTO: euro _______________

Gara in data ___________, offerta di ribasso del ___ %

Impresa esecutrice:

con sede

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CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

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Qualificata per i lavori delle categorie:

_____, classifica _______

_____, classifica _______ _____, classifica _______ direttore tecnico del cantiere: _______________________________________________

subappaltatori: per i lavori di Importo lavori subappaltati categoria descrizione euro

Intervento finanziato con fondi propri (oppure)

Intervento finanziato con mutuo della Cassa depositi e prestiti con i fondi del risparmio postale inizio dei lavori ___________________ con fine lavori prevista per il ____________________

prorogato il ______________________ con fine lavori prevista per il ___________________

Ulteriori informazioni sull’opera possono essere assunte presso l’ufficio _____________ telefono: _________ fax: _________ http: // www . ________.it E-mail: ____ @______________