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PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE

Anno scolastico 2001/2002

in collaborazione con

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Consorzio Smaltimento rifiuti Ciriè Via Don Lorenzo Giordano, 21 – 10073 Ciriè (TO) Tel. 011/9202214 Fax 011/9211960 e-mail [email protected] Progettazione e supervisione: Cinzia Zugolaro - Corintea Educatori ambientali - Corintea Valeria Di Marcantonio, Lidia Sterpone Attività Laboratorio artistico: Valeria Di Marcantonio, Lidia Sterpone, Simonetta Monfrino Si ringraziano per la collaborazione: SCUOLA ELEMENTARE DI GROSSO AIMO BOOT Roberto CLASSE I-IV DALPASSO Ivana CLASSE II CASTELLUCCIO Angiolina CLASSE III BRAMBILLA Mariangela CLASSE V SCUOLA ELEMENTARE. DI VILLANOVA ROSEO Monica CLASSE IV-V FASSERO Cinzia CLASSE IV-V MAGNETTI Maria Rosa CLASSE II-III SOFFIETTI Daniela CLASSE II-III SCUOLA MEDIA DI MATHI BELLOMO Angela

Torino - Luglio 2002

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INDICE

Presentazione Consorzio pag.4

La normativa comunitaria e nazionale pag.5 Un percorso di sensibilizzazione pag.7 Le proposte educative per le scuole elementari pag.8 Le proposte educative per le scuole medie pag.17 Il laboratorio artistico pag.26 Il progetto “Riciclando si impara” pag.29 L’esperienza con le Scuole pag.30

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Gentile insegnante, con questa pubblicazione, redatta con la collaborazione di Corintea di Torino, si è voluto entrare nel vivo delle iniziative educative che il mondo della scuola potrà concretizzare, anche in futuro, per una reale azione di informazione ed educazione e per una corretta gestione dei rifiuti. A tal proposito la scuola rappresenta un luogo elettivo per attivare iniziative in grado di produrre cambiamenti non solo nelle conoscenze e negli atteggiamenti ma anche nei comportamenti più radicati. Ad essa, per ciò che è di sua competenza, il progetto denominato “Riciclando si impara” ha richiesto di contribuire alla costruzione di una cultura nei confronti del problema rifiuti in modo da sostenere e favorire uno sviluppo sociale ed economico compatibile per le attuali generazioni e per quelle future. Il presente documento si configura quindi come supporto didattico per attività incentrate sul tema rifiuti. Contiene proposte educative articolate secondo una sequenza ideale, tutt’altro che vincolante per i docenti, che comprende alcune tappe fondamentali di un percorso educativo che coniuga la creatività e la professionalità del docente alle attività strutturate dei programmi scolastici.

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Presentazione del Consorzio

Il Consorzio Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani di Ciriè ha sede in Ciriè – Via Don L. Giordano n° 21. Esso raccoglie l’adesione dei seguenti n.38 Comuni, per un totale di 90.000 residenti circa.

- Comunità Montana Valli di Lanzo (n. quattordici Comuni): Ala di Stura, Balme, Cantoira, Ceres, Chialamberto, Corio, Germagnano, Groscavallo, Lemie, Mezzenile, Pessinetto, Traves, Usseglio, Viù;

- Comunità Montana Val Ceronda e Casternone (n. cinque Comuni): Givoletto, La Cassa, Val della Torre, Vallo Torinese, Varisella;

- Altri Comuni non facenti parte delle Comunità Montane (n. 19 Comuni): Balangero, Barbania, Cafasse, Ciriè, Coassolo T.se, Fiano, Front, Grosso, Lanzo T.se, Mathi, Monastero di Lanzo, Nole, Robassomero, Rocca Canavese, San Carlo Canavese, San Francesco al Campo, San Maurizio Canavese, Villanova Canavese, Vauda Canavese.

Secondo il Piano Regionale di gestione dei rifiuti il Consorzio Smaltimento Rifiuti di Ciriè rientra nel bacino di pianificazione n° 17 cui fanno parte anche le altre Aziende che operano nel Canavese (A.S.A.), (A.I.A.S.), (S.C.S.), per un totale di popolazione pari a 270.000 abitanti.

Gli Organi del Consorzio sono: L’Assemblea Consorziale composta dai Sindaci - o loro delegati – di ciascun Comune aderente; il Consiglio di Amministrazione eletto dall’assemblea (che si compone di cinque membri, compreso il Presidente); il Presidente del Consiglio di Amministrazione. Fanno inoltre parte della struttura organizzativa del Consorzio il Direttore ed il Segretario.

Il Consorzio è titolare della discarica di 1^ categoria per rifiuti solidi urbani e assimilabili di Grosso – loc. Vauda Grande – che ha iniziato la propria attività il 16-6-1999 e il cui esaurimento è previsto nel 2006. la discarica ha una capienza totale di mc 294.500, una capienza residua (al 5/7/02) di mc 167.655; la media di conferimenti giornalieri è di 115 tonnellate mentre la media annuale di conferimenti è di 35.000 tonnellate.

Ai fini dell’applicazione di quanto previsto dalla normativa vigente e dalla pianificazione territoriale, il Consorzio Smaltimento Rifiuti di Ciriè ha definito con il proprio “Progetto Territoriale” un obiettivo di raccolta differenziata di oltre il 40% sull’intero territorio consortile ed ha avviato conseguenti politiche tariffarie dello smaltimento in discarica dei rifiuti residui (indifferenziato). Sono state quindi avviate iniziative di raccolta domiciliare integrata (Mathi, Grosso, Villanova C.se e, dalla fine dell’anno 2002, S. Maurizio C.se), basate sulla separazione secco-umido e sulla personalizzazione dei contenitori anche ai fini del passaggio del pagamento da tassa a tariffa.

Il Consorzio ha appaltato alla ditta S.E.A. – Soluzioni Ecologiche Ambientali – con sede in Via Livorno 60 a Torino il servizio di raccolta differenziata domiciliare e trasporto della frazione cartacea dei rifiuti urbani nei Comuni di Grosso, Mathi, Robassomero, San Maurizio C.se e Villanova C.se; inoltre ha appaltato al CATN – Consorzio Azienda Torino Nord – con sede in Corso Agnelli 2 a Settimo T.se il servizio di raccolta e trasporto R.S.U., assimilati, raccolta differenziata e nettezza urbana nei Comuni di Grosso, Mathi e Villanova C.se. Per quanto riguarda gli altri Comuni il Consorzio non gestisce direttamente i servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti ma esercita un ruolo di indirizzo e coordinamento in tema di gestione dei rifiuti urbani mediante: l’individuazione delle soluzioni di recupero e smaltimento e la relativa applicazione di idonee politiche tariffarie, la realizzazione di una rete di strutture di servizio alla raccolta differenziata.

Firma Direttore del Consorzio

Le iniziative di sensibilizzazione con le scuole dei comuni consorziati

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Il Consorzio Smaltimento Rifiuti di Ciriè, nel corso degli anni scolastici 2000-2002, ha promosso delle iniziative di sensibilizzazione nelle scuole dei comuni consorziati; si riporta di seguito un breve riepilogo.

INIZIATIVE ANNO SCOLASTICO

INTERVENTI EFFETTUATI

Concessione contributi 2000-2001

2001-2002

Si è destinato l’importo di £ 5.000.000 (€ 250.00) in favore di attività di sensibilizzazione alla raccolta differenziata dei rifiuti; alla fine dell’anno scolastico si è allestita una mostra degli elaborati in occasione del 5 Giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente

Progetto Ricicla 2000-2001 Il progetto si è rivolto alle scuole elementari e medie dei Comuni Consorziati prevedendo una fase preliminare di formazione dei docenti ed una successiva con gli studenti; al termine del progetto si è realizzato un CD-Rom, distribuito alle scuole del consorzio

Compostaggio scolastico 2001-2002 Attività di sensibilizzazione al compostaggio domestico nelle scuole elementari e medie; l’attività si è svolta attraverso alcuni incontri durante i quali si è mostrata una videocassetta sul tema e si è realizzato un gioco sulle tecniche del compostaggio; è stato inoltre distribuito alle scuole un vademecum sul compostaggio

Progetto “Riciclando si impara” 2001-2002 Attività di sensibilizzazione sui rifiuti, raccolta differenziata, riciclaggio; il progetto ha previsto un fase di incontri teorici ed una fase di laboratorio artistico

Progetto “Cartascuola” Il progetto promosso dalla Regione Piemonte, prevede la distribuzione di materiale in carta riciclata agli alunni delle scuole materne ed elementari; dal 1999 il Consorzio aderisce al succitato progetto distribuendo quaderni, album, calendari e risme di carta

La normativa comunitaria e nazionale

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A livello comunitario, a parte le numerose Direttive, dalle quali discende la normativa nazionale, i Regolamenti, le Decisioni e le Risoluzioni, si sottolinea il Sesto Programma di Azione per l’Ambiente della Comunità Europea (COM 2001/31/CE). In tema di prevenzione e gestione dei rifiuti esso si pone i seguenti obiettivi: ♦ riduzione della corrispondenza diretta tra crescita economica e produzione di rifiuti, puntando a

migliorare le iniziative di prevenzione, ad aumentare l’efficienza delle risorse e a passare a modelli di consumo più sostenibili;

♦ limitazione della pericolosità dei rifiuti per l’ambiente e la salute umana; ♦ reimmissione della maggior parte dei rifiuti nel ciclo economico, soprattutto attraverso il

riciclaggio, o restituzione all’ambiente in forma utile (es. compostaggio) o perlomeno non nociva; ♦ riduzione al minimo assoluto delle quantità di rifiuti destinate allo smaltimento finale ed

applicazione di modalità sicure di distruzione e smaltimento; ♦ trattamento dei rifiuti il più vicino possibile al luogo di produzione. I traguardi del Sesto Programma di Azione per l’Ambiente ! riduzione della quantità di rifiuti destinati allo smaltimento (rispetto ai valori del 2000) del:

20% circa entro il 2010 50% entro il 2050 ! riduzione del volume di rifiuti pericolosi prodotti (rispetto ai valori del 2000) del:

20% circa entro il 2010 50% entro il 2050. A livello nazionale il riferimento normativo principale è rappresentato dal D.Lgs. 22/97 cosiddetto “Decreto Ronchi”,i cui obiettivi quantitativi nella raccolta differenziata sono: # 15% entro il 2 marzo 1999 # 25% entro il 2 marzo 2001 # 35% entro il 2 marzo 2003

I principali elementi innovativi del decreto sono: ! l’individuazione della fase di smaltimento come fase residuale, da effettuarsi con il ricorso ad una

rete di impianti, successivamente alla prevenzione e alle attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero;

! la priorità al riutilizzo, al riciclaggio ed al recupero di materia in genere (es. produzione di compost) rispetto ad altre forme di recupero, quale quello energetico (ad es. da frazione combustibile derivata da rifiuti urbani o assimilabili);

! la definizione di espliciti obiettivi di raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio come materiale, da rispettare obbligatoriamente in ciascun ambito territoriale ottimale, normalmente corrispondente alla provincia (15% entro il 1999, 25% entro il 2001 e 35% a partire dal 2003);

! la creazione del sistema di recupero degli imballaggi, a carico dei produttori e utilizzatori (applicazione del “principio della responsabilità condivisa”) organizzato sui consorzi di filiera ed un organismo di coordinamento nazionale (Co.N.A.I. – Consorzio Nazionale Imballaggi), con un obiettivo di recupero complessivo tra il 55% ed il 65% dei rifiuti di imballaggio;

! la definizione del criterio di gestione unitaria del sistema rifiuti urbani basato su “ambiti territoriali ottimali”, orientativamente corrispondenti alle province, al fine di superare la frammentazione della gestione;

! applicazione, per il pagamento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani, di un sistema tariffario, finalizzato alla completa copertura dei costi ed alla loro distribuzione in funzione anche delle quantità prodotte (applicazione del principio “chi inquina paga”) in sostituzione dell’attuale Tassa per lo smaltimento dei rifiuti.

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In ambito regionale occorre evidenziare come i contenuti del Decreto Ronchi siano stati già parzialmente anticipati in Piemonte dalla L.R. 59/95 (Norme per la riduzione, il riutilizzo e lo smaltimento dei rifiuti), attualmente in fase di revisione. I dettami della norma nazionale e regionale sono state recepiti, sotto il profilo della pianificazione, nel Piano Regionale di gestione dei rifiuti, il quale traccia anche uno schema di riferimento per la pianificazione provinciale, attuata tramite i Programmi Provinciali. Il Piano Regionale prevede la realizzazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti con recupero e valorizzazione delle frazioni secche, recupero e compostaggio della frazione verde ed organica, recupero energetico della frazione combustibile non riciclabile. Prima dell’attuale società, definita dell’usa e getta, la produzione dei rifiuti era certamente diversa. Le cose prodotte duravano più a lungo e i rifiuti urbani erano molti di meno. La spazzatura era prevalentemente composta da sostanze diverse da quelle attuali, la parte organica era prevalente, la plastica era assente e gli imballaggi non presentavano problemi di smaltimento. Attualmente il ciclo di produzione dei prodotti, condizionato dal calcolo economico e commerciale, non tiene conto del destino delle merci stesse. In tal modo si sviluppano parallelamente ai cicli di produzione “montagne” di rifiuti da smaltire nei modi più svariati. Questo modello di sviluppo non può durare a lungo, e in questi ultimi anni si è presentata l’esigenza di renderlo compatibile con le leggi della natura. Il problema dei rifiuti attiene, tuttavia , anche alla responsabilità del singolo e ad un uso corretto delle risorse non rinnovabili. In Italia la produzione di rifiuti urbani nell’anno 2001 è stata pari a 29.325.000 di tonnellate; in Piemonte nel 1999 sono state prodotte 1.993.504 tonnellate di rifiuti urbani di cui la provincia di Torino ne produce circa il 54% seguita dalle altre realtà provinciali caratterizzate da produzioni inferiori. Ma dove vanno a finire tutti questi rifiuti? Una buona parte finisce nelle discariche, una parte viene bruciata nei termovalorizzatori e solo una minima parte viene riciclata. Attraverso il riciclaggio si evita che migliaia di tonnellate di rifiuti vengano smaltiti nei modi tardizionali con la duplice opportunità di ridurrre l’inquinamento e di limitare il dispendio delle risorse naturali.

Un percorso di sensibilizzazione

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Le iniziative di un percorso di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti, sono finalizzate ad assicurare una partecipazione attiva e cosciente da parte delle scolaresche e della cittadinanza ai programmi di raccolta differenziata presenti e in corso di attivazione sul territorio. L’obiettivo è quello di costruire le basi di una cultura diversa nei confronti del problema rifiuti, attraverso l’assunzione, da parte della scuola, di un ruolo forte quale agenzia di formazione delle nuove generazioni e di mediazione fra istituzione e cittadini. Il problema dei rifiuti è attuale, coinvolge tutti i cittadini e deve essere affrontato con una metodologia che miri a motivare gli alunni all'apprendimento e al cambiamento. Per rendere il percorso incisivo si programmano le attività al fine di : ! rendere l'alunno "protagonista" degli argomenti che si sviluppano in classe, ciascuno porta la propria esperienza e riflette sui propri comportamenti; ! sensibilizzare gli alunni verso la conoscenza del territorio che li circonda, sviluppare l'osservazione

dell'ambiente e delle tracce lasciate dall'uomo nell'ambiente; ! mirare alla concretezza presentando un percorso semplice e pratico legato ad esperienze

quotidiane; ! far sentire gli alunni parte integrante di una società, sarà anche loro la responsabilità di "lasciare

alle generazioni future un mondo vivibile". Le attività svolte nelle classi si ispirano all’idea che la scuola possa esercitare un ruolo importante come “sollecitatore” di responsabilità nei confronti delle problematiche legate ai rifiuti. Tenendo conto delle esigenze delle diverse classi vengono precisati di seguito i principali contenuti di un percorso di sensibilizzazione sul tema rifiuti: $ Approccio percettivo al problema rifiuti: relazioni tra ambiente e rifuti; $ Riconoscimento delle diverse tipologie di rifiuto; $ Sensibilizzazione sul tema della raccolta differenziata; $ Sensibilizzazione al riuso e al riciclo; $ Stimolazione della manualità degli alunni attraverso attività di laboratorio artistico.

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Le proposte educative per le scuole elementari

SCHEDA 1

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SCOPRIAMO CON UN DISEGNO LE RELAZIONI TRA AMBIENTE E RIFIUTI Per attivare processi di apprendimento duraturi e significativi è essenziale attuare un’azione di preconoscenza alla tematica dei rifiuti. In questa fase può essere utile una semplice attività volta a sondare conoscenze, sensibilità e atteggiamenti nei confronti dei rifiuti. Attraverso un disegno in cui si richiede "Che cosa ti fa venire in mente la parola rifiuto?", "Che cosa ti fa venire in mente la parola ambiente?", si può coinvolgere la classe, alimentare la discussione, scoprire eventuali luoghi comuni, avviare un commento e iniziare a relazionare i rifiuti con l'ambiente che ci circonda. Qualche suggerimento in più…. Per i più piccoli è interessante far abbinare un colore a ciascuna idea ...sarà utile per incentivare gli alunni ad esprimersi, a dare delle definizioni; in questa prima fase di lavoro è bene che gli alunni si esprimano liberamente, senza troppi condizionamenti esterni.

SCHEDA 2

COSA TI FA VENIRE IN MENTE LA PAROLA RIFIUTO?

COSA TI FA VENIRE IN MENTE LA PAROLA AMBIENTE?

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Tutti i giorni ormai sentiamo parlare dell'emergenza rifiuti, del rispetto dell'ambiente e di come molte città siano sommerse dai rifiuti. La qualità dell'ambiente che ci circonda è essenziale per condurre una vita serena; la sua salvaguardia non dipende solo dalle scelte effettuate da chi governa, ma anche dal quotidiano comportamento di tutti noi!! Tutti ne parliamo…ma chi sono questi rifiuti, in quanti sono e che idea abbiamo noi di loro? Nella figura presentata di seguito i personaggi esprimono la propria opinione sui rifiuti. Tu come la pensi? Diamo quindi una definizione di rifiuto…ma scegliamola tra le diverse opinioni dei personaggi di una vignetta! Ogni personaggio propone infatti una descrizione, ognuna è giusta ed ha un fondo di verità…

SCHEDA 3

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Attraverso l'uso di una scheda dicotomica (una scheda dicotomica propone, per ogni domanda, la possibilità di scelta tra due risposte diverse; in funzione della risposta selezionata si arriva al risultato finale),si esaminano alcune tipologie di rifiuti e si verificano, attraverso il percorso guidato, le definizioni di rifiuto organico ed inorganico. Si suddivide la classe in gruppi di due o tre alunni per determinare il tipo di rifiuto che sarà loro assegnato. Saranno portati a rispondere a domande del tipo: 1. Se lo schiacci ti bagna le dita? 2. Se lo immergi in acqua come pensi di ritrovarlo dopo un po’ di giorni? 3. La natura riuscirebbe a costruire un oggetto come questo? 4. Se lo avvicini al naso puoi sentire un odore particolare? 5. Lo puoi buttare in un apposito cestino? Seguendo le dovute indicazioni della scheda dicotomica, i gruppi arriveranno ad una delle due definizioni: ? STAI OSSERVANDO UN RIFIUTO ORGANICO ? STAI OSSERVANDO UN RIFIUTO INORGANICO Completato il lavoro ogni gruppo leggerà alla classe il percorso seguito; questo sarà commentato introducendo i primi concetti fondamentali sul problema rifiuto e sul concetto di raccolta differenziata.

1. SE LO SCHIACCI TI BAGNA LE DITA? Se si, passa alla domanda n°2

Se no, passa alla domanda n° 3

2. SE LO IMMERGI IN ACQUA, SI TRASFORMA DOPO UN PO’ DI GIORNI? Se si, passa alla domanda n°4 Se no, passa alla domanda n°3

3. SE METTESSI TANTI RIFIUTI DI QUESTO TIPO IN UN SACCHETTO, SENTIRESTI PUZZA DOPO

ALCUNI GIORNI? Se si, passa alla domanda n°4 Se no, passa alla domanda n°5

4. LA NATURA RIUSCIREBBE A COSTRUIRE UN OGGETTO COME QUESTO? Se si, passa alla domanda n°6 Se no, passa alla domanda n°5

5. SE LO AVVICINI AL NASO PUOI SENTIRE UN ODORE PARTICOLARE? Se si, passa alla domanda n°6 Se no, passaall'affermazionen°8

6. PUOI BUTTARE QUESTO RIFIUTO IN UN CONTENITORE CONTENENTE SCARTI DI CIBO? Se si, passa all'affermazione n°7 Se no, passa all'affermazione n°8

7. STAI OSSERVANDO UN RIFIUTO ORGANICO

8. STAI OSSERVANDO UN RIFIUTO INORGANICO

SCHEDA 4 Al termine dell’attività pratica svolta attraverso la guida della scheda dicotomica, si propone un semplice riepilogo delle caratteristiche principali di un rifiuto organico e di uno inorganico sottoponendo all’attenzione degli allievi la seguente scheda:

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ABBIAMO CAPITO CHE UN RIFIUTO E':

ORGANICO INORGANICO

Se schiacciandolo ----------------------------------------

Se schiacciandolo ----------------------------------------

Se immerso per un po’ in acqua ----------------------------------------

Se immerso per un po’ in acqua ----------------------------------------

Se ammucchiato con altri rifiuti dello stesso tipo, dopo un po’ di giorni ----------------------------------------

Se ammucchiato con altri rifiuti dello stesso tipo, dopo un po’ di giorni ----------------------------------------

Se è un oggetto costruito dalla ----------------------------------------

Se è un oggetto costruito dall' ----------------------------------------

Se avvicinato al naso ha un ----------------------------------------

Se avvicinato al naso non ha ----------------------------------------

SCHEDA 5

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L’obiettivo dell'attività è rilevare i tipi di rifiuti prodotti a scuola dai singoli allievi. E' quindi consigliabile proporre la raccolta differenziata di classe per almeno 5 o 6 giorni consecutivi predisponendo in classe diversi contenitori in cartone su cui gli alunni potranno scrivere il nome dei diversi materiali da raccogliere in modo separato. Prima infatti di misurare quantitativamente i rifiuti prodotti dalla classe, è opportuno verificare che la raccolta sia stata eseguita correttamente e provare a classificare i rifiuti accumulati. Oltre ad avere un approccio diretto con le diverse tipologie di rifiuti prodotti, si avrà anche la percezione di quanto i rifiuti possano costituire un problema dal punto di vista dell’ingombro spaziale. Gli oggetti che gettiamo quotidianamente nella spazzatura possono avere una nuova utilità tramite un diverso uso o una nuova vita attraverso la raccolta differenziata e il riciclaggio. Per far ciò è necessario fare attenzione ai materiali che devono essere raccolti in modo differenziato. Si propone agli alunni di “pescare” alcuni rifiuti da un sacchetto che verrà loro fornito cercando di collocarli nel “cestino giusto”. L’esperienza servirà a far conoscere alcuni tipi di rifiuti prodotti quotidianamente e quindi i diversi materiali di cui sono composti; questo porterà alla spiegazione dei concetti di differenziazione dei rifiuti e di riciclaggio. Si potrà inoltre proporre di ricostruire una sorta di carta di identità per ciascun rifiuto specificando il materiale, la consistenza, il colore ed altro, tali dati saranno importanti al fine di capire, con il proseguimento del lavoro, le possibili trasformazioni del rifiuto nel tempo e quindi l'impatto che questi possono avere sull'ambiente.

SCHEDA 6

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In natura tutto viene riciclato…A partire da tale constatazione derivano una serie di importanti riflessioni che sono alla base dell'ecologia (il consumo delle risorse, le reti alimentari, l'ambiente come serie di relazioni). Partendo dal mondo in cui vivono i ragazzi si può invitare a fare un censimento degli oggetti che più frequentemente si usano durante la giornata, a scuola, a casa; si procede poi ad analizzare il perché un oggetto viene gettato e quindi diventa un rifiuto, dove lo si può buttare differenziandolo dagli altri ed infine le possibilità di riuso dei vari oggetti. Gli alunni sono così portati a riflettere sulle "possibilità alternative" che un oggetto acquista se ci si sofferma a pensare alla possibilità di riusarlo. Molte soluzioni sono di immediata intuizione, come per esempio l'abitudine di cedere vestiti vecchi o di utilizzare alcuni imballaggi per le attività creative scolastiche. L'intento è infatti quello di sollecitare la capacità di vedere oltre ciò che vi è davanti agli occhi o che siamo abituati a vedere: una bottiglia di plastica vuota può infatti essere vista come un uno strano personaggio, un salvadanaio, un porta matite, una libellula… Sarà utile infatti far capire come oltre alla raccolta differenziata dei rifiuti sia anche possibile improvvisarsi "artisti" con materiali di scarto quali carta, plastica, vetro. Il dibattito che può scaturire da tale attività può servire a focalizzare l'attenzione su due punti fondamentali: la produzione di imballaggi e il recupero o riutilizzo dei rifiuti. Per quanto riguarda il riciclo offre la possibilità di riflettere sulle "nuove vite" degli oggetti che si usano quotidianamente; il problema deve essere altresì affrontato a monte e cioè alla produzione di oggetti che in un futuro potrebbero diventare rifiuti, in particolar modo tutti gli involucri che contengono e proteggono i prodotti in commercio come ad esempio gli imballaggi.

OGGETTO PERCHE’ VIENE BUTTATO DOVE LO BUTTO COME LO POSSO RIUTILIZZARE

Pane Carta Bottiglia di plastica

maglietta La natura ci suggerisce una possibile soluzione al problema dei rifiuti… Il gioco delle 4 ERRE!!! 1° RIDURRE: bisogna impegnarsi a ridurre la produzione dei rifiuti, ognuno di noi dovrebbe impegnarsi ad acquistare meno rifiuti (imballaggi) e a produrne meno. 2° RIUSARE: bisogna cercare di allungare la vita ai prodotti che comperiamo, non buttare subito un oggetto senza prima aver pensato a come poterlo riusare. 3°RICICLARE: riciclare vuol dire reinserire il materiale proveniente dalla raccolta differenziata nello stesso ciclo di provenienza; per far rivivere un rifiuto bisogna quindi differenziarlo. 4° RECUPERARE: l'energia liberata dalla combustione dei materiali permette al rifiuto di essere considerato una vera e propria risorsa.

SCHEDA 7

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Lo sapevate che i nostri nonni producevano molti rifiuti in meno rispetto a noi? E' importante conoscere il passato per poter rendersi conto di come sia cambiato il tenore di vita e le abitudini. L'attività suggerisce di riflettere su domande del tipo: quali rifiuti pensi che producessero i tuoi nonni? Quali tipi di imballaggi erano presenti sul mercato? La nostra generazione produce più o meno rifiuti? Si può inoltre sottoporre all'attenzione dei nonni e anziani un questionario, elaborarlo ricavando informazioni utili per avviare una discussione in classe sul cambiamento dei comportamenti tra ieri ed oggi.

NOME DEL GIORNALISTA:…………………………………………………. NOME DELLA PERSONA INTERVISTATA:……………………………….. ETA':……………………………………………………………………………

Cosa c'era un tempo nel bidone dell'immondizia? Nei negozi cosa si vendeva di diverso da oggi? C'erano tanti tipi di imballaggi? Come erano confezionati i generi alimentari che si comperavano? Gli scarti erano riutilizzati o riciclati? Come si usavano gli scarti del cibo? Come si utilizzavano i vecchi vestiti e indumenti?

SCHEDA 8

La scheda propone un'esperienza pratica tesa a far capire alla classe le modifiche che i rifiuti subiscono se posti in acqua, nel suolo o lasciati all’aria.

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Si suddivide la classe in tre gruppi denominati : aria , acqua, suolo. Ciascun gruppo sarà incaricato di procurarsi alcuni rifiuti e un contenitore dove riporli (il gruppo aria riporrà semplicemente i rifiuti nel contenitore; il gruppo acqua li immergerà nel contenitore pieno d'acqua; il gruppo suolo disporrà i rifiuti in un po’ di terriccio). Prima di iniziare l’esperienza si faranno alcune ipotesi che saranno verificate solo dopo un certo periodo di osservazione. I gruppi avranno quindi il compito di tenere sotto controllo il proprio contenitore e di compilare una scheda settimanale in cui verrà specificato il grado di deterioramento dei diversi rifiuti. Sarà consigliabile che ogni gruppo abbia lo stesso numero di rifiuti e degli stessi materiali in modo da garantire un utile confronto. Ciò porterà ad importanti considerazioni sui tempi che un rifiuto impiega per deteriorarsi in relazione all'ambiente in cui si trova. In laboratorio.. predisporre tre campioni uguali composti da quattro rifiuti; il primo campione verrà sotterrato in un luogo aperto avendo cura di non ammassare i rifiuti per facilitarne l'osservazione. Il secondo campione verrà immerso in acqua ed il terzo sarà lasciato in un luogo all'aperto ben areato. L'attività prevede l'osservazione periodica dei rifiuti per circa due mesi; la classe dovrà annotare i cambiamenti che si verificano nel tempo: colore, forma, volume, consistenza,...etc. Dalle osservazioni e dalle comparazioni la classe potrà pervenire ad una prima stima sulla degradabilità, sui tempi che ciascun rifiuto impiega a degradarsi, i fattori che favoriscono o che determinano la degradazione. Tali considerazioni possono essere un punto di partenza per riflettere sul rispetto che l'uomo deve avere nei confronti della natura e sul dispendio di energia che quest'ultima deve sopportare per eliminare i rifiuti prodotti dall'uomo. Collegato infatti al concetto di biodegradabilità vi è il concetto di inquinamento.

GRUPPO…… IL MATERIALE DI CUI HO BISOGNO: L'ESPERIMENTO CONSISTE IN: Dove vengono messi gli oggetti portati da casa? Cosa voglio scoprire da questo esperimento? LE NOSTRE IPOTESI SONO:

OSSERVIAMO…DOPO UNA SETTIMANA RIFIUTI ARIA ACQUA TERRA TORSOLO DI MELA TOVAGLIOLO BOTTIGLIA PLASTICA BARATTOLO VETRO

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Le proposte educative per le scuole medie

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Il percorso di sensibilizzazione proposto per le scuole medie inferiori parte dalle stesse considerazioni di base fatte nelle scuole elementari per poi approfondirne determinati argomenti o trattarne di nuovi. Molte schede didattiche tra cui la scheda tre, cinque, sei, sette e otto presentate precedentemente, sono un buon punto di partenza per affrontare la tematica dei rifiuti, per creare spunti di riflessione e alimentare dibattiti.

SCHEDA 1

Attraverso il questionario iniziale si introduce il tema, si solleva il problema, si comprende il grado di coinvolgimento dell'alunno e si può strutturare il percorso didattico. L’attività può essere riproposta alla fine del percorso educativo in modo da evidenziare, attraverso il confronto degli elaborati, la maturazione del percorso di conoscenza e di consapevolezza da parte delle classi coinvolte.

Rispondendo a queste semplici domande scoprirai il tuo grado di conoscenza sulle problematiche del mondo dei rifiuti … se i tuo dubbi sono troppi, cercheremo di risolverli insieme! 1. COSA SIGNIFICA LA PAROLA RICICLARE?

trasformazione del rifiuto attraverso processi industriali utilizzare un oggetto più volte prima di buttarlo cercare di ridurre gli imballaggi superflui

2. COSA SUGGERISCI PER EVITARE LA FORMAZIONE DEI RIFIUTI? fare la raccolta differenziata costruire più discariche scegliere prodotti con meno imballaggi

3. COSA FARESTI PER MIGLIORARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL TUO QUARTIERE? incrementare il numero di contenitori campagne di aggiornamento sulla tematica della raccolta differenziata sensibilizzazione al problema a livello scolastico

5. QUALI RIFIUTI SONO PIÙ PERICOLOSI SE DISPERSI NELL’AMBIENTE? plastica pile medicinali

6. QUALI TRA I RIFIUTI ELENCATI IMPIEGA PIÙ TEMPO A DEGRADARSI? Torsolo di mela Tovagliolo di carta Bottiglia di vetro

7. COME SI PUÒ DEFINIRE IL COMPOSTAGGIO? processo di smaltimento rifiuti processo aerobico di trasformazione degli scarti organici selezionati a monte triturazione di scarti legnosi

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SCHEDA 2

L’attività propone una "Passeggiata particolare" nelle vicinanze dell'edificio scolastico. In una prima fase, si richiederà agli alunni di annotare nella loro memoria il paesaggio, l'ambiente naturale o antropico (senza una precisa consegna) che osservano durante la loro passeggiata; ritornati in classe si chiede di annotare sul quaderno ciò che li ha maggiormente colpiti durante la passeggiata. Si propone quindi di ripercorrere lo stesso percorso facendo però attenzione, in questa seconda fase dell'esercizio, ai rifiuti presenti lungo il tragitto, alle tracce dell'uomo. Ritornati in classe gli alunni annoteranno ciò che hanno visto. Si confrontano quindi le rilevazioni della prima uscita con quelle della seconda. Si può notare come la maggior parte degli alunni durante il primo sopralluogo

abbia osservato il territorio solo in modo superficiale spesso tralasciando informazioni utili; con la seconda uscita lo stesso percorso è visto con occhi diversi, i ragazzi si concentrano individuando i chiari segni dell'uomo in particolar modo le tracce sottoforma di rifiuti. Il lavoro ha lo scopo di

evidenziare le realtà del territorio rispetto al problema rifiuti negli aspetti positivi e negativi, mettendo subito in relazione i ragazzi con l'ambiente in cui vivono con

l’obiettivo non solo di modificarne le conoscenze ma anche i loro atteggiamenti e comportamenti!

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SCHEDA 3

La raccolta differenziata fa la differenza!!! Smaltire in modo corretto i rifiuti ci aiuta a rispettare l'ambiente e a garantire un buona qualità ambientale. Differenziando si diminuisce il ricorso alle discariche, la costruzione di nuovi inceneritori, si recuperano risorse ed energia. Cerchiamo di scoprire che cosa si deve buttare nei contenitori per la raccolta differenziata.

"RIFIUTI SI" E "RIFIUTI NO"… NELLA RACCOLTA DIFERENZIATA!

RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLA PLASTICA:

bottiglie per bevande si no flaconi del bagnoschiuma si no giocattoli si no flaconi del detersivo si no bicchieri di plastica si no flaconi con residui di vernici si no RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL VETRO E LATTINE: bottiglie di vetro si no vetri per finestre si no lampadine si no lattine per bevande si no scatola dei pelati si no tubi al neon si no piatti e tazze in ceramica si no scatoletta per il tonno si no RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLA CARTA Carta sporca si no Carta chimica dei fax si no Giornali si no Cartone e cartoncino si no Polistirolo si no Carta con residui di colla si no RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI ORGANICI: guscio d'uovo si no avanzi di cibi caldi si no imballaggi di carta e cartone si no lettiere per cani e gatti si no scarti di verdura si no pesce e lische si no fondi di caffè e bustine di tè si no fiori, foglie ed erba si no RACCOLTA DIFFERNZIATA DEI RIFIUTI INGOMBRANTI: mobili si no elettrodomestici si no macerie si no sanitari si no

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SCHEDA 4

Ormai tra le nostre azioni abituali, una delle più frequenti è quella di gettare i rifiuti, ma forse alle volte non vi prestiamo più la dovuta attenzione.

L’attività consiste nel far pesare a ciascun alunno un sacchetto di rifiuti prodotto in casa per cercare di far prendere coscienza alla classe su quanti rifiuti si producono in un giorno o più, che tipo di rifiuti sono e se è possibile ridurne la quantità. Per rendere l’attività più pratica e divertente verrà distribuita alla classe una tabella sulla quale gli alunni dovranno appuntare i pesi dei diversi sacchetti di rifiuti per almeno una settimana. Si renderanno conto di quanto diminuirà il peso del sacchetto dell’indifferenziato dopo aver fatto una buona raccolta differenziata. Alla fase pratica seguirà quindi una fase di riflessione con gli alunni.

Pesiamo ora i nostri rifiuti… lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

INDIFFERENZIATO Kg. Kg. Kg. Kg. Kg.

ORGANICO Kg. Kg. Kg. Kg. Kg.

PLASTICA Kg. Kg. Kg. Kg. Kg.

VETRO Kg. Kg. Kg. Kg. Kg.

CARTA Kg. Kg. Kg. Kg. Kg.

Totale rifiuti al giorno =………………. Totale rifiuti della settimana =………………

Sabato e Domenica riposo…ma non per la tua raccolta differenziata!

Lo sapevi che…in Italia ognuno di noi produce nelle grandi città 507 kg di rifiuti all'anno, che corrispondono in media a 1 kg e 360 gr al giorno

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SCHEDA 5 I rifiuti possono essere destinati all'inceneritore oppure essere prima selezionati e trattati e poi bruciati come CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti). In tutte e due i casi producono ENERGIA TERMICA ED ELETTRICA. In anni recenti infatti la ricerca scientifica e la tecnologia hanno individuato nei rifiuti un'importante risorsa energetica che non rischia di esaurirsi. TERMOVALORIZZAZIONE significa infatti utilizzare l'energia prodotta dalla combustione dei rifiuti. Con l'aiuto di questa tabella possiamo calcolare quanta energia c'è nel nostro sacco dei rifiuti…

MATERIALE POTERE CALORIFICO (kj/gr) Carta 18 kj/gr Legno 20 kj/gr Metalli 0 kj/gr

Organici 0 kj/gr PVC 20 kj/gr PET 46 kj/gr PP 46 kj/gr

Vetro 0 kj/gr Metano 54 kj/gr Petrolio 46 kj/gr Carbone 21 kj/gr

Un kg di rifiuti indifferenziati produce energia pari a 10.000 kj. Con questa quantità di energia una lampadina di 60 Watt può rimanere accesa per 46 ore! Procurati un sacchetto pieno di spazzatura, pesalo e inserisci il dato nella formula:

Ora procurati un sacchetto pieno di spazzatura, aprilo e separa i materiali che possono comporre il CDR (carte, plastica, legno…), pesali e inserisci i dati nella formula utilizzando la tabella vista prima.

Gr…….✕ 10kj/gr =……..

CARTA Gr……...✕ 18kj/gr =……....

PVC Gr…….✕ 18kj/gr =……....

LEGNO Gr…......✕ 20kj/gr =…..…..

PET Gr..…..✕ 46kj/gr =…..…..

ATTIVITA’

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SCHEDA 6

COME SI FA LA PALSTICA? Per fare la plastica si parte dal petrolio ma non ne serve molto: - 4% del petrolio estratto è impiegato per produrre plastica; - 96% viene consumato come combustibile. Il petrolio messo all'interno di enormi torri, viene portato ad ebollizione; in tal modo le varie sostanze di cui è composto si separano gradualmente e si sistemano all'interno della torre in posizioni diverse. Si ottengono così gas, benzine, cherosene, nafta e un prodotto chiamato virgin nafta da cui derivano le materie plastiche. Attraverso procedure che consistono nell'alzare molto la temperatura e nell'abbassarla velocemente, si ottengono i monomeri. Sono come anelli che, legati fra loro, formano una catena, il polimero. Si ottiene così una pasta bianca, che messa in una macchina, ne esce sottoforma di piccoli grani…questa è la plastica. Ora basta aggiungere coloranti, additivi, lavorarla, e si trasformerà in bottiglie, maglioni, paraurti. TANTE PLASTICHE TUTTE DIVERSE In apparenza le plastiche sembrano tutte simili, ma in realtà ciascuna ha caratteristiche chimiche che la rendono unica e adatta ad uso specifico. Solo il PET per esempio, è in grado di trattenere l'anidride carbonica e quindi viene utilizzata per le bottiglie contenenti bevande gassate. Con il PVC si fanno bottiglie, nastro isolante, fili elettrici, tubi. Di PP sono le siringhe, i pennarelli, le vaschette per il formaggio. I sacchetti di "plastica" per l'immondizia, per la spesa, per surgelare i cibi sono di PE. PERCHÉ LA PLASTICA È COSÌ PREZIOSA? ELEVATO POTERE CALORIFICO: le plastiche bruciando producono molto calore perché derivano tutte dal petrolio, il combustibile per eccellenza; LEGGEREZZA: rappresenta un vantaggio in settori come l'imballaggio e le automobili; INERZIA CHIMICA: non si alterano facilmente a contatto con gli agenti atmosferici e con i reagenti più comuni. TERMOVALORIZZAZIONE Con questo termine si intende l'utilizzo dell'energia prodotta dalla combustione dei rifiuti; il recupero di energia da questi materiali consente di riciclarli creando calore ed energia. La plastica è il materiale con il più alto potere calorifico (deriva dal petrolio). Per avere un'idea dell'energia che è possibile produrre grazie al riciclaggio energetico, pensate che una sola bottiglia di plastica è in grado di tenere accesa una lampadina da 60 Watt per almeno 1 ora.

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SCHEDA 7

Con il compostaggio…imitiamo la natura!!

In natura la sostanza organica prodotta viene decomposta dai microrganismi presenti nel terreno che la restituiscono al ciclo naturale. Con il compostaggio si vogliono imitare i processi che in natura riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita: un perfetto riciclaggio dei rifiuti organici!!

COSA COMPOSTARE:

1. avanzi di cucina

2. scarti di giardino e di orto

3. altri materiali biodegradabili (carta, segatura e trucioli da legno no trattato)

Il processo del compostaggio è naturale: il merito delle trasformazioni va ai microrganismi presenti nel terreno e negli scarti che degradano e trasformano la sostanza organica. Tali batteri hanno bisogno di ossigeno per fare il loro lavoro

LE REGOLE DEL BUON COMPOSTAGGIO

1. scegliere il luogo adatto (posto ombreggiato, non fangoso);

2. preparare il fondo (predisporre un drenaggio con materiale di sostegno)

3. fare una buona miscelazione ((apportare periodicamente gli scarti compatibili);

4. garantire l’aerazione (assicurare la presenza di ossigeno, rivoltare il terreno);

5. garantire la giusta umidità (drenando, ombreggiando e annaffiando il compost).

SCHEDA 8

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Con il termine delle attività nelle classi si sottopone all’attenzione degli insegnanti un questionario di valutazione delle attività svolte al fine di monitorare il percorso di sensibilizzazione. Aspetti positivi Aspetti negativi Proposte Contenuti

Materiale didattico distribuito

Organizzazione e strumentazione

Risultato a livello individuale (allievi)

Ricaduta sulle classi

Aspetti relazionali (Educatori/docenti/allievi)

Esperienza del laboratorio artistico

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Il laboratorio artistico

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SCHEDA 1

Inizialmente la carta si produceva con processi manuali. La materia prima utilizzata per produrre la carta, fino alla messa a punto di processi industriali per l’estrazione della cellulosa dal legno, era costituita da stracci. Ora gli stracci non sono più utilizzati come materia prima nella produzione della carta che viene invece fabbricata con la cellulosa. Tuttavia è sempre più in uso, per produrre cartone, carta da giornale o anche carta più pregiata, la CARTA DA MACERO, cioè carta già usata e raccolta per essere riciclata. La carta è un materiale che si presta molto bene ad essere riciclato, riciclare la carta significa salvare un albero!

DA 2000 ANNI IN COMPAGNIA DELLA CARTA AIUTIAMOLA A VIVERE E RIVIVERE… E allora cosa di meglio di creare un nostro personale foglio di carta riciclata? IL MATERIALE Per la costruzione del telaio: Legnetti, retina, chiodi e colla Giornali Bacinelle Cucchiai Inchiostri colorati frullatore LE FASI DI PREPARAZIONE 1. Sminuzzare alcuni fogli di carta di giornale 2. Immergere i ritagli in una bacinella di acqua calda 3. Lasciare in ammollo per un paio di giorni 4. Frullare il “composto” con un frullatore a immersione (fino ad ottenere una poltiglia omogenea) 5. Separare una piccola quantità e, volendo, colorarla con inchiostro di cartucce o di china (si possono

usare anche le tempere). 6. Spandere la poltiglia sul telaio 7. Lasciare asciugare lo strato ottenuto fino ad ottenere il nuovo foglio di carta

Per produrre una tonnellata di carta da cellulosa vergine occorrono: 15 alberi

440.000 litri di acqua 7.600 kWh di energia elettrica

Per produrre una tonnellata di carta riciclata invece bastano:

nessun albero 1.800 litri di acqua

2.700 kWh di energia elettrica

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SCHEDA 2 IL MATERIALE riviste, tovaglioli e carte da pacco disegante contenitori in alluminio (per alimenti), oggetti in legno, piatti di ceramica forbici e colla vernice trasparente ad acqua FASI DI PREPARAZIONE 1. Cercare su riviste, depliants, pubblicità varie, immagini colorate e di piccole dimensioni e

ritagliarle; 2. Utilizzare contenitori come, ad esempio, barattoli di alluminio per prodotti alimentari o scatole di

legno; 3. Incollare le immagini ritagliate sulla superficie esterna del barattolo, usando colla stick o vinilica; 4. Spennellare una mano di vernice trasparente, tipo flatting.

SCHEDA 3 Le tradizioni del gioco e dei giocattoli sono una serie di invenzioni, esperienze, modelli creati un po’ per caso con oggetti trovati altrettanto per caso. Spesso i passatempi più divertenti sono oggetti creati con materiali di recupero, costruiti direttamente dalle mani dei bambini come bambole, trottole, animaletti in plastica o cartone, il gioco del tangram… La fase creativa in un percorso didattico è importante perché stimola la fantasia e la manualità, rende consapevoli che un giocattolo o un oggetto utile per la vita quotidiana può essere progettato e fabbricato con materiali di recupero. IL MATERIALE Bottiglie di plastica Scatole di cartone Lattine Anime di carta igienica Tappi Stoffe, lana Altro materiale di recupero…

Il progetto “Riciclando si impara”

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Il Consorzio Smaltimento rifiuti di Ciriè ha attivato nel corso dell’anno scolastico 2001-2002, il progetto di sensibilizzazione e divulgazione alla raccolta differenziata “Riciclando si impara”. Tale progetto si è realizzato sul territorio dei comuni di Villanova, Grosso e Mathi per un totale di unidci classi partecipanti. In particolare, si sono coinvolti circa dieci insegnanti e duecento alunni tra i bambini delle scuole elementari dei comuni di Villanova e Grosso ed i ragazzi della scuola media inferiore del comune di Mathi. Allievi ed insegnanti si sono impegnanti nel percorso di sensibilizzazione a partire dal mese di Dicembre 2001 fino al mese di Maggio 2002 con incontri teorici e di laboratorio artistico tenuti da educatrici ed animatrici. Nel corso delle attività si sono effettuate riunioni di coordinamento con gli inseganti delle classi aderenti al progetto illustrando le modalità e la metodologia del percorso, concordando il calendario degli interventi nelle classi per l’intero anno scolastico. Il progetto ha previsto diverse fasi: FASE I: interventi teorici nelle classi; sei incontri per classe di circa due ore realizzati una volta alla settimana, consentendo agli allievi di svolgere i compiti assegnati e di riflettere sugli argomenti trattati; le attività didattiche si sono svolte attraverso l’adozione di una metodologia che alimenta l’interesse dell’allievo e stimola le motivazioni iniziali. Gli argomenti affrontati nelle scuole elementari:

! Brain storming sui termini di rifiuto e ambiente; ! Le diverse tipologie di rifiuto; ! I comportamenti consapevoli e sostenibili: riuso, riciclo, raccolta differenziata; ! A caccia di rifiuti; ! I rifiuti di una volta…

Gli argomenti affrontati nelle scuole medie: ! usa e getta e riciclo a confronto; ! la biodegradabilità; ! i materiali, il loro utilizzo e lo smaltimento; ! la termovalorizzazione; ! le risorse, l’ambiente e l’uomo.

Durante ogni primo intervento nelle classi si sono forniti i seguenti materiali utili a docenti ed allievi durante gli incontri in classe: scehde didattiche per i docenti; schede di approfondimento per gli allievi. FASE II: realizzazione di un laboratorio artistico per la creazione di marionette, oggetti e giochi con materiale di recupero, fogli di carta riciclata, oggetti realizzati con la tecnica del decoupage insegnando agli alunni a riconoscere i materiali ed il loro utilizzo, a valorizzare i materiali di scarto e a sviluppare la creatività e la manualità. FASE III: realizzazione di una pubblicazione a carattere divulgativo comprendente le attività svolte con le classi al fine di rendere l’esperienza riproducibile. Inoltre, al termine del percorso di sensibilizzazione, si sono distribuite ai docenti delle schede di valutazione monitorando i contenuti, i risultati, gli aspetti relazionali e le ricadute sulle classi. Il percorso di sensibilizzazione ha rispettato il seguente piano di lavoro:

Destinatari Tempi Attività Docenti scuole Ottobre 2001-Novembre 2001 Incontri preliminari di coordinamento,

calendario incontri Allievi Dicembre 2001-Maggio 2002 Ciclo di incontri teorici e laboratorio

artistico Allievi-Docenti Novembre 2001-Maggio 2002 Monitoraggio Allievi-Docenti Giugno 2002-Luglio 2002 Realizzazione pubblicazione

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L’esperienza con le scuole Nel corso del primo incontro si è riflettuto sui seguenti concetti: -rifiuto Scuola elementare di Villanova: disegno sull’ambiente -rifiuto organico -rifiuto inorganico. In generale, buona parte degli alunni ha dimostrato una certa sensibilità nei confronti della problematica dei rifiuti, identificando gli stessi come una “risorsa” o comunque parlandone già in termini di “riutilizzo” e “riciclo”, concetti ripresi e commentati con gli educatori al termine dell’attività. Spesso hanno dimostrato una visione superficiale rispetto alle relazioni tra ambiente e rifiuti ed una scarsa capacità di osservazione del proprio territorio. Le attività di tipo pratico, come l’analisi delle differenze tra rifiuto organico ed inorganico, il disegno e la scelta guidata della definizione di rifiuto, hanno coinvolto le classi e animato il dibattito facendo emergere alcuni luoghi comuni sul tema rifiuti. Nella tabella che segue si evidenziano gli obiettivi prefissati per il primo incontro e gli strumenti adottati.

1° INCONTRO OBIETTIVI STRUMENTI

Esprimere la propria opinione sui “rifiuti” Scheda con vignetta-personaggi Comprendere la differenza tra rifiuto organico e inorganico e le caratteristiche di ciascuno di essi

1-Scheda dicotomica riferita ad un rifiuto fornito; 2-definizione dei termini: rifiuto, rifiuto organico, rifiuto inorganico.

Riflessione sulle relazioni che legano rifiuti e ambiente 1-Disegno; 2-Brain-storming su rifiuto e ambiente.

Scuola elementare di Villanova: alcune vignette colorate dagli allievi che indicano le definizioni di rifiuto scelte

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Durante il secondo incontro si sono create le basi per comprendere il significato dei termini riuso e riciclo e le differenze che ne intercorrono. Facendo riferimento all’esperienza quotidiana, si sono indagati gli utilizzi alternativi degli oggetti che si considerano rifiuti, si è riflettuto su un possibile uso alternativo ed infine, sulla giusta collocazione dei rifiuti nell’ottica di una corretta raccolta differenziata. La simulazione in classe della raccolta differenziata ha denotato una partecipazione attenta e interessata di tutti gli allievi, in particolar modo nella fase finale di “verifica” della simulazione, in cui spesso è emersa una scarsa conoscenza delle diverse tipologie dei rifiuti più complessi, come quelli composti da più materiali (tetrapak, contenitori per prodotti alimentari, detersivi, ecc… ) Scuole elementari di Grosso e Villanova durante l’attività della raccolta differenziata in classe

2° INCONTRO

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OBIETTIVI STRUMENTI Comprendere le differenze tra i diversi materiali che compongono i rifiuti quotidiani e cercare di fare una corretta raccolta differenziata

1-Scheda di analisi del rifiuto 2-Simulazione di raccolta differenziata

Sensibilizzazione verso i concetti di riuso e riciclo Scheda con elenco di oggetti di cui bisogna specificare i motivi per cui vengono buttati e dove vengono buttati.

Prendere coscienza sulla quantità e qualità dei rifiuti che si producono ogni giorno in famiglia

Compito a casa: Scheda riportante una tabella per pesare ogni giorno in casa i diversi rifiuti prodotti.

Riflessione sull’aumento della quantità dei rifiuti rispetto alle generazioni precedenti

Compito a casa: Scheda di “Intervista ai nonni”

Allestimento dell’esperienza “Metamorfosi dei Rifiuti”, per comprendere i tempi di degradazione dei rifiuti.

Divisione in gruppi e preparazione del materiale occorrente.

L’esperienza sui tempi di degradazione dei rifiuti, proposta durante il terzo incontro con le classi, ha suscitato interesse nei bambini e nei ragazzi che hanno provveduto a recuperare tutto il materiale necessario per l’allestimento dell’esperimento; le classi, divise in tre gruppi (aria, acqua e terra), hanno osservato le diverse modalità di trasformazione dei rifiuti, formulando varie ipotesi, osservando gli effettivi cambiamenti subiti dai rifiuti e riflettendo sui tempi di degradazione. Si è pertanto riflettuto sull’importanza di non abbandonare i rifiuti nell’ambiente in cui viviamo. Nelle scuole medie si è inoltre proposta un’attività concernente il concetto di Termovalorizzazione con l’obiettivo di far comprendere ai ragazzi quanta energia si produca dalla combustione dei rifiuti, evidenziando come il rifiuto possa essere considerato a tutti gli effetti una preziosa risorsa. Gli esperimenti realizzati nelle classi sono sempre stati accolti con curiosità e interesse. Scuola elementare di Grosso: esperimento sulla degradazione dei rifiuti

3° INCONTRO OBIETTIVI STRUMENTI

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Comprendere quanto un rifiuto impiega a degradarsi nei diversi ambienti

Verifica dell’esperimento sui tempi di degradazione dei rifiuti e compilazione della scheda La metamorfosi dei rifiuti.

Riflessione sull’aumento della quantità dei rifiuti rispetto alle generazioni precedenti

Lettura della scheda Intervista ai nonni e commento.

Prendere coscienza sulla quantità e qualità dei rifiuti che si producono ogni giorno in famiglia

Controllo del lavoro svolto a casa sulla raccolta differenziata e riflessione

Fornire informazioni sul destino dei rifiuti. Commento/lettura di schede e vignette sul destino dei rifiuti (Viaggio del rifiuto, Dialogo tra gli abitanti di una discarica)

Gli alunni sono stati inoltre invitati ad intervistare nonni, parenti o anziani sulla gestione dei rifiuti di una volta, sulla loro quantità e sulle tipologie di rifiuti prodotti al fine di comprendere i diversi stili di vita, le abitudini e la produzione di rifiuti rispetto ai tempi attuali. Di seguito vengono presentati i risultati ottenuti dall’esperienza delle “Interviste ai nonni” frutto del lavoro svolto della classe III della scuola elementare del Comune di Grosso. CHE COSA C’ERA UN TEMPO NEL BIDONE DELL’IMMONDIZIA? Non c’erano i bidoni, passavano gli addetti incaricati dal Comune una volta alla settimana a raccogliere i rifiuti collocati nell’apposita pattumiera. Non c’erano mai troppi rifiuti perché sene riciclavano parecchi o bruciandoli nelle stufe o mettendoli nel “letamaio”. CHE COSA SI VENDEVA NEI NEGOZI? Nei negozi non c’erano molti prodotti; molte cose venivano vendute a peso e collocate dentro sacchetti di carta o bottiglie portate da casa; frutta e verdura erano rigorosamente di stagione. C’ERANO TANTI ITI DI IMBALLAGGI? No, c’erano solo carta, cartone e legno. Si utilizzava poco anche il vetro però era necessario restituire il contenitore oppure lo si pagava. Le massaie utilizzavano una borsa di stoffa per trasportare le cose. COME ERANO CONFEZIONATI I GENERI ALIMENTARI CHE SI COMPRAVANO? Erano confezionati essenzialmente con la carta o messi dentro a sacchetti di tela. Uno dei primi prodotti confezionati che ricordo di aver visto sono gli spaghetti:erano racchiusi in un bel foglio di carta blu. GLI SCARTI VENIVANO RIUTILIZZATI O RICICLATI? Si riutilizzava tutto!! COME SI UTILIZZAVANO GLI SCARTI DEI CIBI? Si davano da mangiare agli animali domestici oppure si utilizzavano per fare concime. COME SI UTILIZZAVANO I VECCHI VESTITI? Gli indumenti ancora “buoni” degli adulti venivano scuciti e rifatti per i bambini. Spesso i vestiti smessi passavano ai fratellini più piccoli. A volte venivano utilizzati per farne stracci. Alcuni li utilizzavano per farne tappeti. C’era poi un personaggio curioso che passava periodicamente per le strade, gridando per farsi sentire: “Strassè, strassè!!” e raccoglieva tutti i vestiti vecchi che la gente gli dava; in cambio si ricevevano stoviglie per la casa.

Al termine della prima fase teorica, si è attivata la fase del laboratorio artistico dove gli alunni si sono cimentati a creare oggetti e giocattoli con materiale di recupero procurato da loro stessi, fogli di carta riciclata ed oggetti realizzati con la tecnica del decoupage. Gli alunni, dimostrando impegno e creatività hanno creato animali in plastica o cartone, bambole con stoffe e lana recuperata, il gioca del tangram con vecchi scatoloni, contenitori e portapenne, fogli di carta riciclati e decorati su cui poter scrivere.

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Scuola media di Mathi: costruzione del telaio e stesura dell’impasto durante l’attività della carta riciclata

Il laboratorio artistico ha rappresentato una fase importante e stimolante per le classi coinvolte, portando alla realizzazione di oggetti esposti in occasione delle mostre di fine anno scolastico. Gli incontri pratici hanno inoltre divertito gli allievi rendendoli consapevoli della soddisfazione di creare oggetti nati dalla loro fantasia. Si sono messi in paratica i concetti imparati durante gli incontri teorici riprendendo in particolar modo il concetto di riciclo, sviluppato con l’attività della carta riciclata, e di riuso, con l’attività del decoupage e la creazione di oggetti con materiali di recupero. Questi ultimi incontri di laboratorio consentono alle scolaresche e ai ragazzi di divertirsi stimolando la manualità e la creatività, tenendo ben presenti i concetti affrontati nel percorso di sensibilizzazione! Scuola media di Mathi: oggetti realizzati durante il laboratorio artistico

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