progetto identità

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Scuola dell’Infanzia Statale “Cortile” Sezione Mista 3, 4, 5 anni Anno Scolastico 2009-2010

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...in un ideale percorso in cui le tappe dello sviluppo sono scandite dalle fotografie, abbiamo sostenuto la riflessione dei bambini sul loro processo di crescita. Soltanto partendo dalle considerazioni sul “come ero” si può maturare la consapevolezza del “come sono diventato”.

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Page 1: Progetto identità

Scuola dell’Infanzia Statale

“Cortile”Sezione Mista 3, 4, 5 anniAnno Scolastico 2009-2010

Page 2: Progetto identità

Progetto a Cura di:

Giulia Morselli, Rita Morellini, Giuseppina ConiglioCollaboratore scolastico: Assunta RiccioDurata del progetto: da novembre a maggio

Page 3: Progetto identità

Nella conversazione ogni bambino e bambina ha dato voce alle fotografie portate da casa. Centrale è stato il tema della crescita: in un ideale percorso in cui le tappe dello sviluppo sono scandite dalle fotografie, abbiamo sostenuto la riflessione dei bambini sul loro processo di crescita. Soltanto partendo dalle considerazioni sul Soltanto partendo dalle considerazioni sul “come ero” si può maturare la consapevolezza del “come sono diventato”.

Page 4: Progetto identità

Sono io, ero piccola. Sono appena nata. Avevo le gambe cicciottelle e non sapevo camminare… neanche sapevo parlare, ero sempre appiccicata alla mamma in sezione.I bimbi così piccoli si addormentano sulle mamme.Sai che ero senza i denti? Perché i piccoli non li hanno. Possono solo ingoiare, ma non masticare e gli dà la tetta o il biberon.

Page 5: Progetto identità

Ero nel passeggino mio, perché non riuscivo a camminare… perché quelle gambe cicciottelle non vanno. Adesso ho le gambe “mancine” e lunghine, e posso camminare, e ho scoperto che quando non sapevo camminare piangevo perché non sapevo, e cadevo per terra, ma poi ci sono riuscita.cadevo per terra, ma poi ci sono riuscita.

Sai che avevi il pannolino?Perché da piccoli i bimbi lo hanno, io dormo anche senza!!Poi un giorno ho detto “mamma ho la cacca…” e prima non sapevo dirlo. Poi ho provato il vasino e ho scoperto che la pipì ci riuscivo, e la cacca no, perché era dura.Adesso uso il water a casa, quello grande!

Page 6: Progetto identità

Qui sono un po’ più grande e faccio da sola. Rido perché mi tiro su da sola

Qua mangio da sola con la bavaglia, adesso non la uso più!

Page 7: Progetto identità

Da piccola dormivo nella culla, poi dormivo con il “bibi”. Adesso mi piace dormire con “Ridella”

Page 8: Progetto identità

Il Carnevale è stato l’occasione per iniziare a lavorare alprogetto-identità da un punto di vista grafico-pittorico.Abbiamo scelto di concentrare la nostra attenzione sul RITRATTO del VISO.I nostri obiettivi sono stati quelli di stimolare la capacità di osservazione, per conoscersi, per scoprire somiglianze e differenze e, allo stesso tempo, favorire una riflessione su di sé, su come si è diventati.

I bambini arricchiscono così la loro immagine del viso, scoprendo sempre nuovi particolari.

Momento indispensabile, soprattutto per i più piccoli, è stata l’OSSERVAZIONE del proprio viso allo

SPECCHIO. Davanti allo specchio ogni bambino si costruisce un’immagine di sé.

Page 9: Progetto identità

Abbiamo realizzato dei RITRATTI BUFFI, mediante la tecnica dell’assemblaggio di materiali vari. Questa tecnica, semplice ed immediata, ci ha permesso di lavorare sulla “giusta collocazione” degli elementi del viso.

Ciuffi biondi, rossi o neri.Fronte piazza dei pensieri.Occhio bello la finestra,

un gemello alla sua destra.Naso dritto campanile,

bocca per mangiare e dire.Guancia baciata, guancia fiorita,

mento da solo, e la faccia è finita.

M. Cecchi, B. Tognolini, Filastrocche e canzoni della Melevisione

Page 10: Progetto identità
Page 11: Progetto identità

Abbiamo “approfittato” della festa del papà e di quella della mamma per arricchire questo progetto, realizzando il ritratto del papà e il ritratto della mamma.Rappresentare il papà e la mamma è un’esperienza molto coinvolgente dal punto di vista emotivo: i visi dei genitori sono i primi con cui il bambino si rapporta, sono volti che rassicurano, che placano le ansie, che sono conosciuti con gli occhi e con le mani.

Page 12: Progetto identità

Abbiamo scelto di non far colorare questi disegni ai bambini per valorizzare così il loro segno. Ecco che ogni bambino utilizza un tratto diverso: ci sono segni appena impercettibili, altri netti e sicuri, ci sono linee che si chiudono, altre che rimangono aperte,…

Page 13: Progetto identità

Abbiamo scelto di differenziare i percorsi in base all’età. Per i bambini e le bambine di tre anni abbiamo proposto un autoritratto davanti allo specchio.

Quindi abbiamo invitato ciascun bambino a guardarsi e a descrivere ciò che vedeva, stimolandolo con domande del tipo “cosa c’è nel tuo viso?”, “come sono fatti gli occhi?”. A poco a poco il viso acquista una sua identità complessa, fatta di particolari che si compongono.

Page 14: Progetto identità

Abbiamo poi ingrandito i ritratti per realizzare delle coloriture con i pastelli acquerellabili.

“La mia faccia è fatta… con il cerchio. Qua è un po’ dritto e un po’ duretto… è la gola.” Giada

Page 15: Progetto identità

Ho fatto il puntino, c’è il nero nell’occhio… sto facendo tanti denti!

Giacomo

La mia faccia è rotonda, ha la bocca, il naso con i buchi. Gli occhi poi hanno la pupilla dentro.

Natalie

Page 16: Progetto identità

La mia faccia è fatta a palla. Un puntino qui, l’occhio mio è fatto a forma di un ghiaccio.Il naso? Coi buchini.La bocca? Aperta, sembra a forma di una palla gonfiata.

Fabio F.

Page 17: Progetto identità

Abbiamo scelto di differenziare questo percorso grafico-pittorico sull’identità in base alle età. Per i bambini di quattro e cinque anni abbiamo proposto il ricalco su acetato di un loro primo piano, per sostenerli nella ricerca dei particolari e dei dettagli.

Marco: abbiamo ricopiato le nostre facce con un pezzo di plastica sopraLuca: le facce le abbiamo fatte coi disegniMarco: siamo tipo uguali, tipo a noiMarco: siamo tipo uguali, tipo a noiLuca: sembra che siamo due uguali, che ci sono due persone ugualiMarco: siamo colorati

Page 18: Progetto identità

In un secondo momento è stata fatta una coloritura della fotocopia su carta con i pastelli acquerellabili.

Page 19: Progetto identità

La nostra identità si costruisce nelle relazioni:scoprire chi siamo è strettamente correlato allascoperta degli altri, simili a noi e, allo stessotempo, diversi da noi.Ecco cosa ne pensano i nostri protagonisti…

Alice: siamo fatti tutti diversi; io c’ho i capelli marronimarroni

Wail: io sono vicino a Marco e poi sono vicino a Elena. Sono uguale con gli altri

Page 20: Progetto identità

Elena: io gli occhi ce li ho azzurri

Luca: io sono uguale a Marco di capelli

Marco: e c’è anche l’Elena, è di un giallino Marco: e c’è anche l’Elena, è di un giallino scurino…. io c’ho gli occhi azzurri, e anche l’Elena

Emanuele: sono uguale, sono molto uguale alla mia foto

Page 21: Progetto identità

Alice: alcuni bimbi hanno i capelli uguali

Marco: io gli occhi ce li ho azzurriLuca: veramente tu ce li hai verdiMarco: ma che verdi, azzurri!Gaia: siamo diversi: io c’ho il codino e i capelli neriLuca: no, sono gialliAlice: no, sono marroniGaia: sì, io ho i capelli marroni e lui gialli

Page 22: Progetto identità

Sara: per me è bello quello dell’Anisa. Rohan e Wail sono diversi, c’hanno la pelle… sono un po’ dimagriti. È Rohanche non è rosa: in foto sembra rosa ma non è rosa.Adulto: di che colore ha la pelle?Sara: come ce l’ha Wail, Rohan e Anisa. C’hanno tutti la pelle rosa, ma Wail c’ha la pelle “grassata”, ma non so quanti anni ha.Adulto: cosa vuol dire “grassata”?Sara: vuol dire “imbrazzati”Adulto: abbronzati?Sara: sìAlice: io non credo che sono abbronzati, forse sono nati Alice: io non credo che sono abbronzati, forse sono nati cosìDaria: siamo uguali e diversi… cioè che uno sta in pace

Page 23: Progetto identità

Come ultima attività grafica sul ritratto abbiamo fatto un dispetto alle foto dei bambini…tagliandole a metà. Questo lavoro ci ha permesso di giocare con le giocare con le simmetrie, e ogni bambino ha provato a ricostruire la sua metà mancante.

Alice: abbiamo disegnato le nostre facceMarco: l’altra metà delle nostre facceElena: sono belli perché hanno le facce a pezzi…perché le hai tagliate. C’era un pezzetto di faccia e abbiamo colorato con le matite

Page 24: Progetto identità

Giacomo: li vedo un po’ straniYasmine: li vede bizzarriMarco: vuol dire che son buffi