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PROGETTO SALUTE “IO… SONO IO” “LOTTA CONTRO IL BULLISMO”

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Page 1: PROGETTO SALUTE IO… SONO IO LOTTA CONTRO IL BULLISMO

PROGETTO SALUTE“IO… SONO IO”

“LOTTA CONTRO IL BULLISMO”

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I CIRCOLO DIDATTICO“San Giovanni Bosco”

Giovinazzo

Classi V A-B-CA.s. 2007/2008

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FASI DEL PROGETTO

•PROGETTAZIONE•REALIZZAZIONE•CONCLUSIONE

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PROGETTAZIONEFINALITA’• Comprendere il vero significato del fenomeno “Bullismo” nelle sue

differenti forme;• Condividere e prendere decisioni dopo discussione;• Confrontare le proprie idee con quelle dei coetanei , delle docenti,

della psicopedagogista esperta;• Coordinarsi con gli altri gruppi;• Autogestire momenti organizzativi.OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO:• Comprendere i concetti fondamentali della Comunicazione;

• Migliorare la capacità di trasmettere messaggi;• comprendere l’importanza della comunicazione non verbale;• Riflettere su ciò che rende difficile la comunicazione;• Riconoscere le proprie emozioni;

Progetto realizzato in collaborazione con la dott.sa Carnicella Fara Fiorella, psicopedagogista,

appartenente al Distretto Socio–Sanitario Tre della ASL BA, ambito territoriale ex AUSL BA/ 2

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REALIZZAZIONE

PREMESSAIl percorso di lavoro è stato finalizzato

per fornire un contributo sul tema dell’educazione alla salute che mira alla prevenzione del disagio fisico, psichico, e sociale; si tratta di un

piano di formazione e informazione a misura di studenti.

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REALIZZAZIONEATTIVITA’ SVOLTE

Le attività si sono articolate in due fasi.

PRIMA FASE• Presentazione del progetto e somministrazione di un questionario iniziale• Visione di uno spezzone di film:”Ritorno al futuro”• Visione di un lavoro multimediale in Power Point esplicativo sul bullismo;• Giochi di ruolo e attività di cooperazione e di simulazione;• Attivazione di un vero e proprio laboratorio sulla mediazione del conflitto a

scuola;• Somministrazione di questionari in itinere e schede di gradimento.

SECONFA FASE• Promozione dell’integrazione ponendo le basi per una progettualità

condivisa;• Potenziamento delle competenze emotive, sociali e relazionali degli alunni

guidandoli nella lettura di un libro di narrativa dal titolo:”Ladre di regali”;• Lettura e analisi di articoli di cronaca;• Elaborazione di testi su tale tematica;• Disegni;• Creazione di poesie.

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ELABORATI GRAFICI

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QUESTIONARI SOMMINISTRATI DALLA DOTT.SSA CARNICELLA

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INCONTRO CON LA DOTT. CARNICELLA

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CONCLUSIONE

• Definizioni formulate dagli alunni• Analisi di poesie e storie• Produzione di testi

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DEFINIZIONI ELABORATE DAGLI ALUNNI

• BULLISMO: questo termine indica atti di violenza che avvengono durante il periodo dell’adolescenza, poiche’sono tante le manifestazioni e tante le vittime di questo fenomeno.

• BULLO: persona che attiva manifestazioni di intenzionalità verso l’altro per cui tale fenomeno diventa sociale e coinvolge tutti.

• VITTIMA: persona debole che subisce prepotenze

LA SCUOLA HA IL COMPITO DI EDUCARE ALLA SOCIALIZZAZIONE, FAVORIRE LA COSTRUZIONE DELL’AUTOSTIMA, CONTRASTARE E PREVENIRE TALI FENOMENI

DI BULLISMO.

Il bullo è quel nostro compagno che ultimamente sta dando un po’ in escandescenze, che minaccia, che è prepotente, ma è un pallone gonfiato.

OGNUNO DI NOI DEVE IMPARARE A RISPETTARE LA LIBERTA’ E LA DIGNITA’ DELL’ALTRO,QUINDI ESSERE ASSERTIVI SIGNIFICA AVVERSITA’

Difendere la propria idea rispettando l’idea altrui senza avere la pretesa di vincere.

se si tiene conto di questo valore si evitano i conflitti.

ALLA BASE DI UNA BUONA COMUNICAZIONE, CI DEVE ESSERE SEMPRE UN BUON DIALOGO CHE CREA UN LEGAME POSITIVO, CREA QUINDI L’ACCOGLIENZA.

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ACCOGLIENZA SIGNIFICA EMPATIA

L’empatia si basa sull’ascolto attivo, sulla consapevolezza che chi ha bisogno di essere

ascoltato necessita di attenzioni da parte dell’altro.L’empatia porta al benessere psico-fisico. La mancanza

di empatia provoca rabbia.

LA RABBIA FA INSORGERE IL BULLISMO.

L’essenza dell’amicizia sta nel convivere gli interessi e i punti di vista degli amici, prendendo sul serio la

loro vita e i loro problemi, non per quello che possono darci, ma per quello che noi possiamo dare

a loro.

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ANALISI DI UNA POESIA E DI UNA STORIA

Dopo aver letto la poesia dal titolo “Non dire mai” di S. Lowrence abbiamo capito che per sconfiggere il bullismo è importante essere altruisti e far

emergere l’amicizia che esige un’attenzione maggiore del semplice affetto.L’amicizia sorge da attività e scopi comuni che hanno come caratteristica la

sincerità, la trasparenza, l’accettazione, la disponibilità. Queste qualità favoriscono la maturazione e il miglioramento di ciascuno.

Dopo l’ascolto della storia di Oscar Wilde dal titolo ”L’amico Fedele”, abbiamo capito che la vera amicizia non la si dimostra con le parole, ma

con le azioni.È stato analizzato anche il testo consigliato dalla dott.ssa Carnicella

“Ladre di regali” di A. Chambers.

Possiamo concludere dicendo che e’ vero il detto che recita cosi’: “PARLANO BENE E RAZZOLANO MALE”

Diciamo quindi:

NO AL BULLISMO,NO AL BULLISMO,NO ALLA VIOLENZA, NO ALLA PREPOTENZA, NO ALLA VIOLENZA, NO ALLA PREPOTENZA,

SI’SI’ALL’AMICIZIA E ALLA SOLIDARIETA’!ALL’AMICIZIA E ALLA SOLIDARIETA’!

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ESEMPI DI TESTICapita a volte che un nostro messaggio verbale venga interpretato

erroneamente. Questo accade perché siamo stati poco chiari nell’esposizione o anche perché l’altro usa una chiave di lettura diversa dalla nostra. Se poi il messaggio giunge al nostro destinatario tramite un compagno, è facile che si creino malintesi ancora più pericolosi. Racconta la tua esperienza.

Alcune volte, se cambi il tono di voce del messaggio che devi riferire al tuo compagno, cambiano un sacco di cose. Chi poteva pensare che quella telefonata innocua potesse diventare una telefonata di vendetta? Era il 6 Marzo, e i compiti erano a non finire: matematica, storia, geografia, italiano. Uffa! Proprio oggi che ero stata invitata a casa di Angela. Ecco, la sfortuna mi segue come un’ombra! Dovevo chiamarla per dirle che sarei andata un altro giorno perché i compiti erano proprio tanti. Le telefonai e, gentilmente, chiesi: “Pronto, è casa Martino?” la mamma di Angela mi disse: “Sì chi sei? Cosa vuoi? Cerchi qualcuno?” io ribattei: “si, mi può passare Angela?” lei mi rispose: “si, Mariateresa” odio quando le mamme usano un tono da mamme “perbene” “Ciao Mary, cosa c’è?” “non posso venire a casa tua. Devo finire i compiti!” “io li ho già finiti” mi rispose l’amica “ma non importa, sarà per un’altra volta”. Attaccò e io non riuscii a salutarla: forse se l’era presa? Il giorno dopo andai a scuola e nulla sembrava strano. All’intervallo però trovai sul mio banco una lettera fatta a mano con un adesivo a forma di cuore con una linea al centro. “Che strano” pensai. L’aprii e lessi: “vieni in bagno, al secondo, ti aspetto! Angela” andai in bagno e, come previsto, nel secondo bagno trovai Angela, infuriatissima, perché non ero andata a casa sua. Pensai: “E ti pareva?” “verrò domani” “Se non vieni te la faccio pagare!” “Ho detto che vengo!” “OK” La solita risposta che puoi ottenere da Angela! Quando andai a casa sua le spiegai tutti e lei capì e per farsi perdonare mi regalò un diario verde a cuoricini bianchi e verdi.

Quante cose può cambiare il tono di voce!In verità, mentre io parlavo al telefono balbettavo un po’ e perciò Angela aveva inteso

diversamente. Mariateresa

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ESEMPI DI TESTIOra che frequenti l’ultimo anno della scuola primaria, trascorri sicuramente

buona parte del tuo tempo libero con i tuoi compagni. E’ un’esperienza fatta di momenti positivi ma anche negativi, pur sempre importanti. Racconta la tua esperienza facendo emergere il ruolo che tu assumi all’interno del gruppo, piccolo o grande, quando c’è una lite: Prepotente, vittima e spettatore.

Caro Gimmy,sulle tue pagine bianche scrivo la mia vita; ti racconto tutto ma questa volta ti ho nascosto una cosa, che mi ha fatto piangere

l’intero pomeriggio e se non ci credi puoi chiedere alla mia famiglia, ma…non puoi perché sei solo un piccolo diario, piccolo ma per me significhi molto. Allora ti racconto la mia storia. Era una domenica e….sono uscito con Filippo, Anna, Sonia, Angela e Alessandra Lo Console. Una bellissima mattinata passata a correre, giocare, comprare, mangiare ….insomma tutto iniziò per il meglio ma mi venne in mente una cosa che alla fine si avverò: Michele mi aveva preso in giro durante la processione di Gesù Bambino. “Né l’ pnacch’”! e Francesco Depalo si unì a lui ridendo.

Ero con Anna, Filippo e Sonia e quella esclamazione che avevano avuto verso di noi, ci faceva pensare che la giornata sarebbe finita male: LITIGANDO!

“Dodo ma ti sei addormentato?” grida Angela. “No, no. Dai corriamo!” tutto mi passò dalla mente! E partimmo con una carica di OTTIMISMO verso piazza Vittorio Emanuele II. Arrivati lì ci avviammo verso la piadineria e fu lì che… “Né c’ stè dè “ erano loro…oh mamma!

Io non so se definirmi prepotente o vittima perché entrambi avevamo i “RUOLI” di prepotente e vittima. “Scemi! Anna sei …Domenico esce con le femmine, Ah, ah,ah!

Mi veniva da prenderli a pugni, calci, strangolarli pur di farli stare zitti! Era come un’ eco che mi torturava nella testa! Non ce la feci più ma…mi sono trattenuto.

“Sonia sei una…. Filippo lo scemo, AH, AH, AH, AH! Fu proprio lì che dopo quelle parole mi arrabbiai e scoppiai a parlare e non gliela feci scampare per nessuna ragione al mondo.

“Una bella giornata rovinata per colpa loro?” No! Questo non l’ho accettato e decidemmo di lasciarci tutto alle spalle! Arrivati, a casa raccontammo l’accaduto ai genitori e credo che tutti abbiano detto “Lasciateli perdere, non li curate!” tipiche parole che non sempre è facile rispettare perché si è talmente presi dalla rabbia che non ascolti nessuno!

Ehhehhe! Questi litigi sono insopportabili! Tanto è vero che il pomeriggio l’ho passato a messaggiare con Filippo e Sonia ma anche a prendere a pugni l’armadio e la libreria e, se non ci credete venite a casa e vedrete la libreria con due pezzi di legno in meno! E fino a sera non ho potuto muovere l’indice, il medio, e il mignolo della mano destra!

La storia andò avanti anche a scuola ma tu lo sai come sono fatti i bambini: è come in una fiaba, con un inizio con dialoghi come: “ Scemo, cretino, deficiente!” e una conclusione tipica:” Sei il mio miglior amico, T.V.B e tutti vissero felici e contenti…

Caro Gimmy ora ti devo lasciare! Scusa per il disturbo ma ti volevo far capire che il carattere dei bambini è SPECIALE e sono l’unica speranza per un futuro migliore senza guerre e senza conflitti.

Peccato che lo spirito di pace dei bambini si perda con il passare degli anni.Ciao Diario alla prossima! Ciao!

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UN GRAZIE • Alla Dott.sa Carnicella Fara Fiorella,

psicopedagogista, appartenente al Distretto Socio –sanitario Tre della ASL BA, ambito territoriale ex AUSL BA/ 2

• Al Dirigente Scolastico “A. Panebianco”• Alle docenti: Lobasso, Mastropasqua,

Picca, Picerno, Piscitelli, Valente.• Agli alunni delle classi V

Realizzazione ppt: Ditillo Paolina.