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© G. Onger - Convegno La Qualità dell'integrazione scolastica e sociale - 8, 9 e 10 novembre 2013 1 Giancarlo Onger Progetto (vo) Quadis Autoanalisi e autovalutazione d’Istituto Progetto (vo)QUADIS: la qualità pedagogica dell’integrazione. A CURA DI GIANCARLO ONGER PRESIDENTE CNIS DI BRESCIA

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© G. Onger - Convegno La Qualità dell'integrazione scolastica e sociale - 8, 9 e 10 novembre 2013

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Giancarlo Onger

Progetto (vo) Quadis

Autoanalisi e autovalutazione d’Istituto

Progetto (vo)QUADIS:

la qualità pedagogica dell’integrazione.

A CURA DI GIANCARLO ONGER PRESIDENTE CNIS DI BRESCIA

© G. Onger - Convegno La Qualità dell'integrazione scolastica e sociale - 8, 9 e 10 novembre 2013

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Obiettivo: formazione obbligatoria, riconosciuta e incentivata.

Hegel, Enciclopedia, par. 5 , Zusats

“Si ammette che, per fare una scarpa, bisogna aver appreso ed esercitato il mestiere del calzolaio, quantunque ciascuno abbia la misura della scarpa nel proprio piede, e abbia le mani e con esse la naturale abilità per la predetta faccenda. Solo per il filosofare non sarebbero richiesti né studio, né apprendimento, né fatica”.

Van Gogh, Natura morta con un paio di scarpe, 1886

“DELLA SCUOLA INCLUSIVA” PROLEGONEMI

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DEDICATO A TUTTI COLORO CHE PER INTERVENIRE NON HANNO BISOGNO DI UN CERTIFICATO

Dobbiamo

Stare

Attenti

Posso

Essere

Interrogato

ACRONIMI Onomaturghi al

lavoro

Bisogna

Essere

Speciali

Possiamo

Andare

Insieme

4 PUNTI CARDINALI CON LA STELLA POLARE

RECLUTAMENTO

FORMAZIONE

STELLA POLARE

ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ

VALUTAZIONE AUTOVALUTAZIONE

SCUOLE DELL’AUTONOMIA LUOGHI DI

RICERCA/AZIONE

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“Altra cosa sarebbe pensare plurale” Andrea Canevaro, Animazione Sociale, giugno/luglio 2012

Vi è una grave carenza di competenza per un agire cooperativo, al di là della disponibilità soggettiva.

Non esiste un punto di vista che comprenda in sé tutte le prospettive.

Piuttosto esistono versioni multiple che a volte possono convivere in relativa armonia fino a produrre insieme pensieri complessi, plurali al loro interno, che aiutano a comprendere meglio la situazione, altre volte sono inconciliabili l’una con l’altra, come quando ogni operatore continua a descrivere la realtà unicamente dentro il suo linguaggio.

Un servizio deve contaminarsi e darsene ragione in quanto la

contaminazione è propria dei sistemi complessi che cercano vie di uscita dai problemi.

È lo specialismo una vera e propria malattia

endemica. Proponiamo la competenza solidale.

Una metafora bio - psico - sociale

L’orto sinergico con il tutor: una straordinaria dimostrazione di comunità

mutualistica. Ognuno dà il

proprio contributo secondo

le proprie caratteristiche, le

proprie risorse, prendendo

atto dei propri limiti.

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ICF: PRINCIPI FONDAMENTALI

Universalità: al pari del funzionamento umano, la disabilità deve essere vista come un aspetto

universale dell’umanità, non quindi come la definizione di caratteristiche di gruppi minoritari;

Ambiente: i fattori ambientali devono essere inclusi poiché determinanti fondamentali della

disabilità;

Linguaggio neutrale: l’ICF è una classificazione positiva dei livelli di funzionamento umano, non una

classificazione esclusiva dei problemi di funzionamento;

Parità: l’ICF non fa differenza fra componente fisica e mentale; tutti i livelli della disabilità sono definiti

operativamente senza riferimenti a cosa possa causare il problema;

Modello biopsicosociale: consente di cogliere le

fenomenologia umana nella sua interezza.

MODELLO BIO- PSICO - SOCIALE

(Lorenzo Lotto, Triplice ritratto)

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Essere insegnanti riflessivi non significa

essere perennemente in

crisi e sentirsi perennemente inadeguati. Significa uscire dalla fase impressionistica e basare il proprio lavoro

quotidiano sulla riflessione critica per trovare nuove soluzioni.

Van Gogh, vecchio che soffre, 1882

DS APPRENDIMENTO

DS EMOZIONI

DS INSEGNAMENTO

DS ORGANIZZAZIONE

DS UMORE

Vaso con quindici girasoli, 1888

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Alcune chiavi di lettura dell’esperienza italiana

La bontà della via italiana, che ha

scelto l’integrazione in tempi non sospetti, è suffragata, a mio avviso, dagli assi portanti dell’ICF (approccio olistico alla persona) e rafforzata, se mi permettete, dalla scoperta tutta italiana dei neuroni/inoruen specchio (quanto apprendiamo attraverso l’imitazione!). Tutto questo ci deve far lavorare

convintamente per la scuola inclusiva.

AutoritraHo con orecchio bendato, 1889

Farsi domande per cercare risposte

La SCUOLA INCLUSIVA

è, a mio avviso, l’ evoluzione Processo di valutazione

della qualità della presenza degli alunni con disabilità come parte del processo di valutazione e autovalutazione della qualità dell’offerta formativa della scuola

PERCHÉ

gli alunni con disabilità sono una parte della scuola e non una scuola a parte.

dei quarant’anni di esperienza dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità Un’esperienza, sempre a mio avviso, che ha dimostrato che l’alunno è a scuola in quanto persona e non perché appartenente a una determinata categoria: disabili, stranieri, nomadi, DSA, ADHD, ecc.

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(VO) QUADIS

ECOSISTEMA

IL PROGETTO DI VITA

L'insieme organizzato delle

risposte e degli interventi,

che accompagnano la

persona nei suoi cicli di vita,

seguendone la modificazione

dei bisogni nelle differenti

fasce di età e in relazione agli

ecosistemi in cui è inserito,

con l'obiettivo di garantirgli

la più alta qualità di vita

possibile.

Un po’ di storia

Il progetto QUADIS e il Gruppo Regionale di Ricerca

Il progetto QUADIS ha avuto un lungo periodo di sviluppo, con fasi diverse che hanno

coinvolto nel tempo più interlocutori.

Nell’anno 1998 il GLIP di Brescia ha promosso una ricerca mirata ad individuare

possibili indicatori della qualità dell'integrazione a cui , nel 2000, si aggrega

l’IRRE ora ANSAS; i risultati di questa prima fase si sono concretizzati con la

pubblicazione “Alla ricerca della qualità dell’integrazione” effettuata nel 2003

con il supporto del Comune e della Provincia di Brescia.

Il progetto QUADIS vero e proprio è iniziato in quello stesso anno con la costituzione di un

Gruppo di ricerca nazionale e Seminario internazionale “Indicatori di qualità della scuola e

dell’integrazione”, tenuto a Milano il 17 giugno 2005 con la partecipazione, di esperti di vari

paesi e di un rappresentante della Comunità europea.

La ricerca si è poi sviluppata nella direzione di un incontro tra le due anime del progetto, l'integrazione e l'autoanalisi d'istituto; dopo una fase di indagine sulla presenza delle tematiche dell'integrazione nelle azioni di autoanalisi delle scuole certiQicate o facenti parte

di reti di autovalutazione in Lombardia, ci si è concentrati sulla costruzione di un impianto

autovalutativo completo e coerente, piuttosto che sull'elencazione di indicatori.

Nell'ultima fase del lavoro, l'azione è passata in capo all'USR Lombardia, UfVicio VII, sempre con la collaborazione dell’ex IRRE Lombardia, ora ANSAS. Come si diceva, il Gruppo di ricerca ha visto nel tempo il coinvolgimento di

vari interlocutori; la continuità storica del progetto è stata garantita dalla

presenza in tutte le sue fasi di Mario Maviglia e Giancarlo Onger.

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AHualmente il Gruppo Regionale di Ricerca risulta così composto:

Mario Maviglia, Dirigente UST Brescia, coordinatore; Elena Arrivabene (docente IC Passirano) Primarosa Bosio (docente, esperta) Cris9na Casaschi (docente, ANSAS ex IRRE Lombardia),

Irene Menegoi Buzzi (dirigente, esperta)

Giancarlo Onger (docente, esperto), Lorena Peccolo (dirigente IC di Vimodrone),

Ivana Sacchi (docente, esperta informa9ca),

Franco Salsa (docente ITC "Primo Levi" di Bollate, rete AIR), Lise(a Silini (docente, coordinatrice CTRH Brescia), Giusi Scordo (docente, Ufficio VII - USR Lombardia).

nato dall’esperienza, tutta italiana, dell’integrazione scolastica, ma attingendo

anche alle esperienze e alla letteratura internazionali

nato e cresciuto con gli operatori della scuola

(ricerca - azione)

È UN PROGETTO MADE IN ITALY

realizzabile con

governato dalla costi molto

scuola con il metro contenuti

della pedagogia

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QUADIS: cos’è e a cosa serve

È uno strumento di autoanalisi/ autovalutazione rivolto alla singola istituzione scolastica; ha come oggetto la qualità dell’integrazione delle alunne e degli alunni con disabilità.

Serve ad individuare i punti di forza, da valorizzare, e gli elementi critici, da migliorare, dei processi di

integrazione in atto; fornisce elementi per analizzare la

qualità dell’offerta formativa complessiva;

può essere fatto in rete con altre scuole per innescare sinergie virtuose.

QUADIS: cosa contiene

Un impianto di indagine che mette in relazione i punti di vista dei diversi interlocutori coinvolti

Si articola per: ambiti, criteri, fattori di qualità, indicatori, variabili operative, strumenti d’indagine, qualitativi e quantitativi (8 questionari, 3 interviste strutturate, 2 matrici di focus group, 1 griglia per l’analisi documentale)

Si rivolge a tutte le componenti della scuola. Contiene un SW per l’elaborazione di dati e graVici utili

per la riVlessione e la riprogettazione.

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(Vo) QUADIS è una proposta work in progress

(lavori in corso)

…ma la valutazione di quanto È trasparente, in quanto la scuola

controlla tutto il processo:

1. può, prima di iniziare, prendere visione dell'impianto elaborato dal Gruppo Regionale di Ricerca

per veriVicare la condivisibilità di fattori di qualità e indicatori; 2. può eventualmente segnalare

osservazioni, modiViche, proposte per migliorare lo strumento; 3. può decidere di inviare i suoi

esiti al Gruppo Regionale per continuare la collaborazione;

4. può interpellare esperti esterni per condurre interviste o focus

group…

emerge è sempre in capo agli operatori interni alla scuola, l'esperto ha solo una funzione di "specchio", di aiuto nell'analisi.

Il rischio di autoreferenzialità è senz'altro presente, ma crediamo non sia in potere delle singole istituzioni scolastiche superare a livello strutturale questa criticità che caratterizza storicamente la scuola italiana.

fortemente orientata al cambiamento in quanto la

struttura del report permette di individuare con chiarezza i punti di forza e gli elementi critici;

realistica, in quanto mette a fuoco quanto è in potere della singola scuola modificare;

È UN'INDAGINE

è il più possibile oggettiva; è semplice ed economica

da utilizzare;

a 360 gradi perché prende in esame il funzionamento complessivo della scuola, articolato in tre ambiti: ORGANIZZATIVO, DIDATTICO E CULTURALE PROFESSIONALE, con attenzione quindi sia al curricolo esplicito che a quello implicito;

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QUADIS: come si usa

Si entra nel sito www.quadis.it , si installa QUADIS e Open OfVice (o Libre OfVice) sul proprio PC, si possono stampare gli strumenti o compilarli direttamente su Vile;

il SW elabora automaticamente diversi graVici: per ambiti, per criteri, per fattori di qualità, per punti di vista (dichiarato, percepito degli utenti, percepito degli operatori) o incrociando questi elementi;

l’analisi può essere fatta sull’intera istituzione scolastica o su un settore omogeneo di essa (plesso, indirizzo, grado scolastico ecc.)

CRITERI SUGGERITI DALLA COMUNITÀ EUROPEA

efficacia: capacità di raggiungere gli obiettivi o i risultati attesi, definiti esplicitamente in sede di progettazione dell'intervento;

rilevanza: coerenza del programma o dell'azione col problema che si intende

affrontare; efficienza: relazione tra i risultati conseguiti con un determinato intervento

(efficacia) e le risorse impiegate per la sua realizzazione;

funzionalità: capacità di migliorare le prestazioni degli operatori o del sistema di azioni di cui essi fanno parte;

significatività: capacità di attivare la partecipazione e l'adesione degli attori (sia

dei destinatari che degli operatori) all'azione, di modificare il loro modo di porsi di fronte ai problemi e al loro contesto operativo e sociale, di fornire esperienze compiute e dotate di senso sulla base delle quali essi possano (ri)costruire processi operativi/di apprendimento/di riflessione; equità: capacità di ridurre le disuguaglianze e gli handicap a livello cognitivo, sociale, di opportunità e di risorse; capacità di valorizzare e di far emergere le competenze individuali e di trasformarle in risorse per il sistema.

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L’imponderabile

I POETI LAVORANO DI NOTTE I poeti lavorano di notte quando il tempo non urge su di loro, quando tace il rumore della folla e termina il linciaggio delle ore. I poeti lavorano nel buio come falchi notturni od usignoli dal dolcissimo canto e temono di offendere Iddio. Ma i poeti, nel loro silenzio fanno ben più rumore di una dorata cupola di stelle. Alda Merini da “Destinati a morire”

V. van Gogh, Notte stellata, 1889