programma di sala, venerdì 4 marzo 2016

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Venerdì 4 marzo 2016 Mantova, Teatro Sociale / ore 20.45 Louis Lortie pianoforte e direttore Orchestra I Pomeriggi Musicali O. Sciortino W.A. Mozart *** F. Schubert Fedora (Nuova composizione) Concerto n. 22 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K. 482 Allegro Andante Rondò. Allegro Sinfonia n. 4 in do minore D 417 “Tragica” Adagio molto. Allegro vivace Andante Menuetto: Allegro vivace. Trio Allegro Programma soggetto riconosciuto Comune di San Benedetto Po Comune di Gonzaga Domenica 13 marzo Mantova, Teatro Bibiena, ore 11.00 “Wolfi” Compagnia Teatro Corona Musiche di W.A. Mozart Domenica 13 marzo San Benedetto Po, Biblioteca monastica / ore 18.00 Igor Armani clarinetto QuartettOCMantova Musiche di J. Brahms e W.A. Mozart PROSSIMI APPUNTAMENTI La domenica musicale L’associazione Orchestra da Camera di Mantova è tra i soggetti ammessi a beneficiare della donazione del 5x1000 dell’irpef. Ti sarà sufficiente scrivere nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi il codice 00684170202 e firmare. Sostenere la grande musica di Tempo d’Orchestra oggi non ti costa nulla. 5 x 1000 E richiede giusto una firma.

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Tempo d'Orchestra 2015/16 Venerdì 04 marzo 2016 Teatro Sociale, Mantova

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Venerdì 4 marzo 2016 Mantova, Teatro Sociale / ore 20.45

Louis Lortie pianoforte e direttoreOrchestra I Pomeriggi Musicali

O. Sciortino

W.A. Mozart

***F. Schubert

Fedora (Nuova composizione)

Concerto n. 22 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K. 482 Allegro Andante Rondò. Allegro

Sinfonia n. 4 in do minore D 417 “Tragica” Adagio molto. Allegro vivace Andante Menuetto: Allegro vivace. Trio Allegro

Programma

soggetto riconosciuto

Comune di San Benedetto Po

Comune di Gonzaga

Domenica 13 marzo Mantova, Teatro Bibiena, ore 11.00

“Wolfi”Compagnia Teatro Corona

Musiche di W.A. Mozart

Domenica 13 marzo San Benedetto Po, Biblioteca monastica / ore 18.00

Igor Armani clarinettoQuartettOCMantova

Musiche di J. Brahms e W.A. Mozart

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La domenica musicale

L’associazione Orchestra da Camera di Mantova è tra i soggetti ammessi a beneficiare della donazione del 5x1000 dell’irpef.

Ti sarà sufficiente scrivere nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi

il codice 00684170202 e firmare.

Sostenere la grande musica di Tempo d’Orchestra

oggi non ti costa nulla. 5x1000 E richiede

giusto una firma.

NOTe ALL’ASCOLTO

O. Sciortino Fedora (Nuova composizione)

Scrivere un lavoro musicale ispirato a Le città invi-sibili di Calvino, porta il compositore a ripensare il ruolo dell’ascoltatore come partecipante attivo della performance musicale, così come in rappor-to all’opera letteraria, il lettore ha un ruolo attivo nel processo necessario dell’immaginazione. Cuore della composizione è infatti un gioco di combinazio-ni timbriche e di agglomerati armonici che si sus-seguono e si ripetono nel corso del brano, ma ogni volta vengono reinterpretate, rilette, riproposte. All’ascoltatore è affidato il compito di discernere, di riconoscere, di reinterpretare, di scrutare da di-verse angolazioni della propria percezione, gli eventi sonori da cui è invaso. Ogni tassello costruttivo del brano deriva da ciò che lo precede e influenza la co-struzione di ciò che segue ma costituisce un’identità in sé, un mondo dal quale potrebbe scaturire un altro e indipendente lavoro.

W.A. Mozart - Concerto n. 22 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K. 482

La Stagione ci propone uno dei capisaldi del reper-torio concertistico per pianoforte e orchestra di Mozart, il Concerto n. 22 (K. 482). Esso risale al 1785 e fa parte con i due che lo precedono (K. 466 e 467), come pure i due successivi (K. 488 e 491), dei cosid-detti “concerti sinfonici” di Mozart, composizioni di ampio respiro e impegno orchestrale non da ultimo per l’ampio organico che si arricchisce dei due cla-rinetti (al punto che sono stati anche chiamati “con-certi con clarinetti”) comprendendo anche trombe e timpani; del tutto nuovo è inoltre il ruolo dei due corni, soprattutto all’inizio (il tema principale del terzo movimento potrebbe essere addirittura scam-biato per il terzo tempo del Concerto per corno K. 447). Insomma, la strumentazione di questo concer-to attesta una fase “sinfonica”, che strizza l’occhio agli impieghi successivi, in particolare di Beethoven, e persino a quelli romantici. Resta il tempo di mezzo: una perla di lirismo per il quale fu richiesto il bis alla prima esecuzione, fatto del quale l’ormai attempato Leopold Mozart si stupì (ma non noi, visto che vor-remmo sempre riascoltarlo).

F. Schubert Sinfonia n. 4 in do minore D 417 “Tragica”

Fu nell’aprile del 1816, all’età di 19 anni, che Schu-bert completò questa sinfonia, la prima da lui scrit-ta in tonalità minore, notoriamente adatta a espri-mere sentimenti più melanconici e tragici, come appunto sottolineato dal titolo “Tragica” apposto alla fine dallo stesso autore. Questa inconsueta decisione di intitolare la sinfonia, sebbene solo con un postscriptum, ha dato motivo ai biografi di mettere in campo le più svariate giustificazioni, tra cui prevale quella che vede nella scelta del titolo e della tonalità un parallelo alla V Sinfonia di Bee-thoven (ugualmente in do minore). Singolare desti-no quello di Schubert, morto a 31 anni forse senza aver mai ascoltato questa sinfonia e di certo senza aver modo di udire le due ultime e più famose, la “Grande” e la “Incompiuta”. La critica successiva si è esibita in giudizi di segno contrastante riguardo alle sue prime opere sinfoniche: da chi vi ha visto una sensibilità profetica e la capacità di presagire tutti i fondamentali canali espressivi del nascente romanticismo, come Dvořák, che riconosceva alle sue prime sinfonie “originalità inventiva nella for-mulazione delle melodie... nell’armonizzazione de-gli accordi... nei dettagli dell’orchestrazione”, a chi la pensava invece decisamente all’opposto – come Brahms, che ha dichiarato semplice rispetto per questo repertorio, ritenendo che tali sinfonie “non vadano pubblicate ma conservate solo per pietà”. Come sempre, i gusti sono vari; figuriamoci quelli degli artisti.

Louis Lortie pianoforte e direttore

Il pianista franco-canadese Louis Lortie è rinoma-to in tutto il mondo soprattutto per la ricerca di un’originalità interpretativa figlia di un ampio re-pertorio più che per la specializzazione in un unico stile. Ha eseguito l’integrale delle Sonate per pia-noforte di Beethoven alla Wigmore Hall di Londra, alla Filarmonica di Berlino e alla Sala Grande del Conservatorio Verdi di Milano. Die Welt ha definito la sua esibizione “il miglior Beethoven dai tempi di Wilhelm Kempff”. Louis Lortie è inoltre noto in tut-to il mondo per le sue interpretazioni degli Studi di Chopin. Nel 2011 ha reso omaggio al bicentenario della nascita di Liszt presentando il ciclo completo degli Années de pèlerinage nelle principali capitali

e ai festival musicali più prestigiosi del mondo. Nel 2014 ha riproposto lo stesso ciclo presso la Car-negie Hall. Louis Lortie ha collaborato con famosi direttori d’orchestra tra cui Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Kurt Masur, Seiji Ozawa, Charles Dutoit, Ne-eme Järvi, Sir Andrew Davis, Wolfgang Sawallisch, Hannu Lintu e Osmo Vänskä. Ha inoltre preso parte a numerosi progetti di musica da camera con Au-gustin Dumay e forma un affiatato duo con la pia-nista canadese Hélène Mercier. Louis Lortie ha al suo attivo più di trenta registrazioni per l’etichetta Chandos, con un repertorio che spazia da Mozart fino a Stravinsky, oltre all’integrale delle Sonate di Beethoven e gli Années de pèlerinage di Liszt.

Il BBC Music Magazine ha anche nominato il suo di-sco degli studi di Chopin una delle “50 registrazioni di pianisti superlativi”. Nella stagione 2014/15 Louis Lortie è tornato ad esibirsi con le Orchestre Sinfo-niche di Sydney ed Adelaide, ha eseguito Symphony on a French Mountain Air di D’Indy e le Variazioni Sinfoniche di Franck con Charles Dutoit e la Sin-fonica di Chicago. In recital si è esibito a Sydney, Londra, Dusseldorf, Vienna, Berlino, Milano, Cal-gary e Bruxelles. Louis Lortie ha debuttato con la Sinfonica di Montreal all’età di tredici anni e, tre anni dopo, la sua prima esibizione con la Sinfoni-ca di Toronto ha portato a una storica tournée in Cina e Giappone. Nel 1984 ha vinto il Primo Premio del Concorso Busoni e si è contraddistinto al Con-corso di Leeds. Nel 1992 è stato nominato Ufficiale dell’Ordine del Canada ed in seguito ha ricevuto sia l’Ordine del Quebec sia un dottorato onorario dall’Università di Laval.

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordina-ria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è im-mediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatu-ra fascista. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per i Po-meriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respi-ghi. Questa scelta programmatica si consolida nel

rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Penni-si, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea.

Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio dei Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. E’ il caso di  Claudio Abba-do, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Chri-stian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Balli-sta, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Oth-mar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Aldo Ceccato e Antonello Manacorda. In alcuni casi, la di-rezione musicale è stata affiancata da una direzione artistica: in questa veste Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele e, da giugno, 2011 Massimo Collarini.

L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua atti-vità principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee.

I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costitui-ta dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, ricono-sciuta dallo Stato come istituzione concertistico-or-chestrale e dalla Regione Lombardia come ente pri-mario di produzione musicale.Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme sito nel cuore di Milano.