programma elettorale - il futuro possibile

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9 E 10 GIUGNO: ELEZIONI AMMINISTRATIVE VOTA LA LISTA “IL FUTURO POSSIBILE” CANDIDATO SINDACO: FEDERICO MESSANA ASSESSORI DESIGNATI: BUFALINO RENZO DUMINUCO GIOVANNI RICOTTA STEFANIA CANDIDATI AL CONSIGLIO COMUNALE: 1) ALAIMO GIUSEPPINA 2) ALBA PIETRO 3) BATTAGLIA FEDERICO 4) BONADONNA MIRIAM 5) GIARRATANO BRUNO 6) INGRAO GIOVANNI 7) NUGARA SALVATRICE 8) PISA VINCENZA 9) RANDAZZO FABRIZIO 10) SALAMONE ANTONINO 11) SALVO ERICA MARIA 12) SALVO TIZIANA COSA ABBIAMO FATTO IN QUESTI CINQUE ANNI COSA CI PROPONIAMO DI FARE NEI PROSSIMI CINQUE ANNI

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9 e 10 Giugno 2013 - Elezioni Amministrative - Vota la Lista IL FUTURO POSSIBILE.

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9 E 10 GIUGNO: ELEZIONI AMMINISTRATIVE VOTA LA LISTA “IL FUTURO POSSIBILE”

CANDIDATO SINDACO: FEDERICO MESSANA ASSESSORI DESIGNATI: BUFALINO RENZO DUMINUCO GIOVANNI RICOTTA STEFANIA CANDIDATI AL CONSIGLIO COMUNALE: 1) ALAIMO GIUSEPPINA 2) ALBA PIETRO 3) BATTAGLIA FEDERICO 4) BONADONNA MIRIAM 5) GIARRATANO BRUNO 6) INGRAO GIOVANNI 7) NUGARA SALVATRICE 8) PISA VINCENZA 9) RANDAZZO FABRIZIO 10) SALAMONE ANTONINO 11) SALVO ERICA MARIA 12) SALVO TIZIANA

COSA ABBIAMO FATTO IN QUESTI CINQUE ANNI COSA CI PROPONIAMO DI FARE NEI PROSSIMI CINQUE ANNI

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COSA ABBIAMO FATTO IN QUESTI CINQUE ANNI

Abbiamo tenuto pulito ed ordinato il paese, che la precedente Amministrazione aveva trasformato in un immondezzaio. Abbiamo completato e messo in funzione il teatro comunale, che la precedente Amministrazione aveva lasciato incompleto e in abbandono.

Abbiamo completato con fondi della provincia e messo in funzione l’osservatorio astronomico, ove, durante la precedente Amministrazione, nessuno, sia pure per curiosità, si degnò mai di mettere piede.

Abbiamo realizzato, in parte con fondi provinciali, in parte con fondi regionali, in parte con fondi privati (30 mila euro), il planetario, che a giorni comincerà a funzionare regolarmente.

Abbiamo sistemato e reso fruibile il parco urbano, che è ciò che di più bello ha il nostro paese.

Abbiamo completato il museo della zolfara (nessuno ne ha uno didatticamente, ma non solo, interessante come il nostro).

Abbiamo completato (mancano ormai gli ultimi tasselli) il percorso dei musei etno-antropologici diffusi all’interno del paese (via Roma, via Nuova, via Montecroce, via Montanaro, via Rapisardi).

Abbiamo riaperto, affidandone la gestione a privati, il centro sociale, ove oggi lavorano mediamente 6/7 persone. Anche questa struttura, durante la precedente Amministrazione, era stata lasciata nel più completo abbandono.

Abbiamo affidato in gestione a privati, mediante un progetto di finanza, tutte le strutture ricettive del Comune (via Giulia, via Diaz, via Cavour), oltre alla scuola elementare di via Flaminia e alla casa Caico di Largo Roma. Questi ultimi due immobili, durante la precedente Amministrazione inutilizzati e abbandonati, sono stati trasformati in strutture ricettive, senza che per la loro ristrutturazione il Comune abbia speso un solo centesimo. Per i lavori di ristrutturazione e ammodernamento dei predetti immobili, tutte le spese sono state a carico del gestore (la società “Il Borgo”), che per la locazione di tutto il complesso ricettivo, più il centro sociale, versa al Comune ogni anno un canone di circa 10 mila euro.

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Abbiamo aperto o reso più funzionali svariati centri di aggregazione, che consentono a tutti (ragazzi, giovani, anziani, donne) di avere un luogo in cui incontrarsi e trascorrere in compagnia il tempo libero. Il centro giovanile di piazza Marconi, quello di piazza Europa, il centro anziani e la casa della donna “Noela Carlotta” funzionano normalmente e assolvono a compiti culturali, di aggregazione e socializzazione molto importanti.

Abbiamo rielaborato interamente e approvato il Piano regolatore generale, lasciato incompleto dalla precedente Amministrazione ed oggi finalmente esecutivo. Abbiamo affidato l’incarico per la redazione del Piano particolareggiato del centro storico, la cui progettazione dai tecnici incaricati è stata completata e consegnata al Comune. Nelle prossime settimane il Piano potrà essere adottato dal Consiglio Comunale e trasmesso a Palermo per l’approvazione definitiva da parte dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente.

Abbiamo predisposto d’ufficio, risparmiando almeno 300 mila euro, e abbiamo già approvato e trasmesso a Palermo il progetto “Contratti di quartiere II” (importo 3,5 milioni di euro), che prevede il rifacimento della piazza Umberto, delle piazzette Tortorici, Roma, Europa, della via Cavour, della piazzetta in cui è ubicata la vecchia posta (che sarà demolita), e la costruzione di 30 mini-alloggi al posto dell’ex – mulino, delle case adiacenti e dell’ex – cinema Di Prima. Abbiamo realizzato impianti fotovoltaici su quasi tutti i tetti degli immobili comunali: municipio, scuola media, biblioteca, museo di via Roma, campo sportivo. I contatori degli immobili nei quali sono stati collocati gli impianti verranno intestati alla ditta Rener che li ha realizzati e che si farà carico della spesa relativa al consumo dell’energia elettrica.

Abbiamo realizzato una innumerevole quantità di interventi che hanno migliorato, sotto ogni aspetto (sociale, culturale, urbanistico, amministrativo ecc.), la vita della nostra comunità. Ne facciamo un rapido elenco: trasformazione in uffici della casa ex-Orsoline di piazza Umberto, sala consiliare in un locale della ex-scuola materna di piazza Europa, piazzetta antistante il museo di via Roma, parcheggio e scalinata attigui al teatro comunale, ampliamento dell’impianto di pubblica illuminazione (zona artigianale, circonvallazione, area calvario ecc.), messa a dimora di migliaia di piante, scalinata di collegamento tra il vecchio e il nuovo cimitero e sistemazione

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di due gradoni del nuovo cimitero, manutenzioni varie di vie e piazze, strada di accesso al parco urbano, spiazzo polivalente accanto all’ex-mattatoio, manutenzioni straordinarie nella piscina di contrada Montagna, ecc. ecc.-

Abbiamo recuperato il mercato alla produzione, che versava in condizioni vergognose e lo abbiamo affidato in gestione ad una ditta locale, riservando al Comune l’uso del corpo centrale. Abbiamo proceduto alla vendita degli alloggi comunali di via Vittorini, di via Matteotti e in parte di via Saint Nicolas, nonché di tutti i capannoni artigianali e dell’ex-mattatoio. Con riguardo a questi ultimi, però, ci preme precisare che alcuni contratti non sono stati ancora perfezionati perché gli acquirenti non hanno completato il pagamento. Le somme ricavate dalla vendita sono state utilizzate per pagare debiti o per i lavori effettuati durante il quinquennio o accantonate in bilancio (circa 300 mila euro) a copertura del debito maturato dal Comune nei confronti dell’ATO rifiuti.

Abbiamo sostenuto finanziariamente e/o organizzato direttamente una innumerevole quantità di iniziative ricreative, culturali, sportive, di spettacolo: dalle feste religiose a quelle civili, dalle rassegne teatrali e cinematografiche alle manifestazioni estive, dai campionati di calcio alle gite per i giovani e per gli anziani, dai gemellaggi alla intitolazione di strutture comunali a personaggi importanti del nostro paese (Angelo Petix e Vito Tortorici), dalle mostre di pittura alla stampa del CD sulla novena, ecc.- In una situazione di enorme difficoltà, con una spesa molto modesta, siamo riusciti a fare cose che negli altri paesi ci invidiano.

Abbiamo ospitato, per poco meno di un anno, quaranta extra-comunitari, compiendo una esperienza che alla fine è risultata utile sotto tanti punti di vista. Dal punto di vista della maturazione umana della nostra comunità, che ha reagito benissimo, non lasciandosi contagiare da sciocchi pregiudizi razziali e respingendo i tentativi di strumentalizzazione messi in atto dalle forze politiche di opposizione, e dal punto di vista finanziario ( senza le risorse incassate grazie a quella esperienza, difficilmente il Comune avrebbe potuto far fronte alla complessa congiuntura economica – non c’erano i soldi per gli stipendi – in cui si trovava).

Nel campo delle attività socio-assistenziali e scolastiche, abbiamo assicurato i servizi di sempre: un pò di assistenza alle persone bisognose, il trasporto scolastico degli alunni della scuola materna, la mensa scolastica, la vacanza per

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gli anziani, il ricovero presso istituti specializzati di soggetti disabili, e, mediante i buoni lavoro, un sostegno, importante anche se insufficiente, a non poche famiglie in stato di bisogno.

Abbiamo riorganizzato i servizi amministrativi del Comune che la precedente Amministrazione aveva sfasciato, come d’altra parte tutto ciò su cui aveva messo le mani. I vigili sono tornati a fare i vigili; alcuni uffici che erano stati trasferiti nella biblioteca comunale sono stati riportati nella loro sede naturale, e, soprattutto, sono stati ripristinati, tra l’Amministrazione comunale e i cittadini, rapporti normali, improntati alla massima disponibilità, alla semplicità e concretezza, alla immediatezza (per parlare con gli amministratori non c’è stato bisogno di prenotarsi, di attendere ore o di sorbirsi vagonate di chiacchiere vuote e inutili). Abbiamo parlato sempre il linguaggio della chiarezza e della verità. Non abbiamo mai imbrogliato né usato gli strumenti sgradevoli della lusinga e della piaggeria, del favore e/o della ritorsione.

Abbiamo tentato di risolvere il problema annoso dell’impianto termale rimasto incompleto. Pensavamo di avere trovato la soluzione giusta (una equipe di medici lo aveva acquistato per un milione di euro), ma la Regione (probabilmente qualcuno si è messo di traverso per l’ennesima volta) ha negato l’autorizzazione a realizzarvi una clinica privata , per la quale non si chiedevano accreditamenti né si prevedevano oneri di alcun genere a carico delle finanze pubbliche.

Abbiamo, seppure con rincrescimento e solo perché costretti, riorganizzato il sistema di rimborso agli studenti pendolari delle spese di viaggio. Nel 2008, quando questa Amministrazione si è insediata, la SAIS si è rifiutata di anticipare al Comune, come negli anni passati, gli abbonamenti, perché non era stata regolarmente pagata e vantava un grosso credito, per il cui recupero aveva fatto ricorso alle vie legali. Il Comune non solo ha dovuto pagare il debito pregresso, ma è stato costretto a resistere in giudizio davanti al TAR per non pagare somme che dai legali della SAIS gli venivano chieste illegittimamente. Il Comune purtroppo non è oggi nelle condizioni di potere anticipare alle famiglie i contributi che la Regione eroga con molto ritardo. Nella stessa condizione di Montedoro si trova la stragrande maggioranza dei Comuni siciliani, ad eccezione di pochissimi, come Bompensiere e Milena, che hanno una disponibilità finanziaria migliore rispetto a quella non solo del nostro Comune, ma del Comune di Serradifalco, di San Cataldo e di tantissimi altri. Bisogna evitare che la Regione scarichi sui Comuni (ha già cominciato a farlo) il problema del trasporto dei pendolari. Occorre una azione di protesta, concertata a livello regionale,

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affinché i rimborsi vengano erogati tempestivamente, entro l’anno di competenza.

Abbiamo migliorato enormemente i conti del Comune, che la precedente Amministrazione, gravandolo di una montagna di debiti e di spese folli ed inutili (820 mila euro di soli prestiti con la cassa depositi e prestiti), aveva reso ingovernabile. Oggi, se il Comune potesse concludere i contratti di vendita ancora aperti, concernenti alcuni suoi immobili (in tutto circa 400 mila euro), Montedoro, anche sotto il profilo finanziario, rispetto alla stragrande maggioranza dei Comuni dell’Isola, occuperebbe una posizione invidiabile. I risparmi fatti da questa Amministrazione, senza pesare sui cittadini e sulla qualità e quantità dei servizi, sono stati enormi. Nell’arco di 4/5 anni, se sarà continuata la politica, parsimoniosa ma nello steso tempo attenta allo sviluppo della locale economia e al sostegno della occupazione produttiva, i problemi finanziari del Comune potranno essere definitivamente risolti. Invero, questi problemi potrebbero essere risolti anche molto prima se si riuscisse a vendere l’impianto termale o ad ottenere anche solo una parte del mutuo di circa 580 mila euro (estinguibile in 30 anni), che è stato chiesto allo Stato per il pagamento dei debiti, sia di spesa corrente che di spesa in conto capitale, certi ed esigibili, accertati al 31/12/2012, secondo quanto previsto dal D.L. 8 aprile 2013, n.35, relativo al riequilibrio finanziario degli Enti Territoriali.

Abbiamo assicurato in questi cinque anni una amministrazione serena, al cui interno non vi sono mai stati screzi o dissapori di carattere politico o di altro genere: una amministrazione che si è preoccupata di lavorare, con costanza e impegno, nel solo interesse del paese. Oggi, si parla quotidianamente, con indignazione, dei costi della politica. L’opinione pubblica, riguardo a questo argomento, è particolarmente sensibile. L’esito delle recenti elezioni nazionali è stato fortemente influenzato dalle retribuzioni scandalose dei deputati e dei consiglieri regionali, oltre che dagli abusi di cui spesso si sono resi responsabili molti amministratori locali. A Montedoro la politica non ha avuto alcun costo. Nessuno ha ricevuto compensi anche minimi, né il sindaco, né gli assessori, né il presidente del consiglio. Invero, neppure i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, hanno percepito i gettoni di presenza (poche decine o centinaia di euro). Si è trattato di una scelta giusta che, se rieletti, non modificheremo.

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Post scriptum Teniamo ad evidenziare, a conclusione di questo rendiconto, che noi giudichiamo tra le cose di gran lunga più importanti di questi cinque anni, se non la più importante, la costituzione delle società il Borgo e Stargeo, che, rischiando, hanno messo assieme un capitale non indifferente (circa 130 mila euro, la prima, e 35 mila euro, la seconda) e l’hanno investito per riattare e gestire alcune strutture comunali, con la speranza di creare, per i soci o per i loro figli, qualche posto di lavoro. Queste società sono la cosa più importante di questi cinque anni perché – molti ancora non l’hanno capito – posti di lavoro nella pubblica amministrazione non ce ne sono più, per cui il lavoro bisogna cercarlo nel settore privato, inventando e rischiando, nella misura in cui – è ovvio – si hanno le condizioni minime per inventare e per rischiare. Molti disoccupati – è vero – queste condizioni purtroppo non ce l’hanno, ma tanti si. Il Borgo e Stargeo sono esempi non da criticare, ma da imitare, a Montedoro, nei Comuni del circondario, in tutta la Sicilia, perché il futuro dei giovani è nella capacità di fare impresa e non – non ci stancheremo mai di ripeterlo – nel posto fisso nella pubblica amministrazione (chi continua ad alimentare queste illusioni è un mascalzone). Ma che fare? Forse cose da fare ce ne sono. Bisogna rifletterci. Noi non abbiamo ricette. Molti studiosi, ad esempio, tra le cose da fare suggeriscono (il suggerimento può sembrare paradossale e provocatorio) la riscoperta di alcuni antichi mestieri. Il futuro, insomma, a Montedoro, come nel resto del Paese, è tutto da costruire ex-novo, senza scartare nulla, dalle attività legate a strutture come l’osservatorio, il planetario, il museo della scienza e della tecnica, la fattoria didattica, che nel nostro paese, se non futuristiche, possono apparire quantomeno curiose e inconsuete, al recupero di attività, in tutti i settori, che , considerate obsolete e roba del passato, potrebbero tornare di attualità.

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COSA CI PROPONIAMO DI FARE NEI PROSSIMI CINQUE ANNI

Premesso che l’obiettivo generale che orienterà il nostro lavoro sarà la trasformazione di Montedoro, come abbiamo spiegato in tante occasioni, in una sorta di “villaggio turistico-culturale naturale” e/o in “paese della domenica”, ecco, in modo circostanziato, ciò che, se riusciremo a trovare le risorse finanziarie, ci proponiamo di fare nei prossimi cinque anni.

Seguiremo con la massima attenzione il progetto di rifacimento della piazza (Contratti di quartiere II), sollecitando la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Comune e Assessorato regionale ai LL.PP. e lo svolgimento della gara d’ appalto, che sarà curata dall’UREGA di Caltanissetta. Faremo pressioni su Caltacqua affinché sia subito mandato in appalto, prima comunque che inizino i lavori della piazza, il progetto di ammodernamento della rete idrica, già finanziato per un milione di euro.

Sottoporremo al Consiglio, subito dopo le elezioni, l’adozione del piano particolareggiato del centro storico, già quasi pronto, e porteremo il progetto a Palermo, all’Assessorato Territorio ed Ambiente, per l’approvazione definitiva.

Elaboreremo una “carta del rischio”, che riguarderà l’intero paese, non solo il centro storico, con lo scopo di censire tutti gli immobili che, a causa della loro vetustà, possono rappresentare un pericolo per l’incolumità pubblica e privata, e presenteremo all’Assessorato Regionale di riferimento un piano di risanamento, come stanno facendo altri Comuni.

Per rendere più accogliente il paese, inizialmente in via sperimentale, in una sola strada o in un solo angolo dell’abitato, tenteremo, con l’aiuto dei cittadini interessati, di rendere più decorosi, armonizzandone i colori, i prospetti delle case. Alcune vecchie case, prive di pregio e/o di scarso valore finanziario, potranno essere acquisite dal Comune e affidate ad artisti che, come è stato fatto in altri Comuni, potrebbero trasformarle e valorizzarle artisticamente, facendone un ulteriore motivo di attrazione, sulla falsa riga dei musei, delle sculture a cielo aperto ecc.

In via prioritaria su tutto il resto, cercheremo di migliorare la viabilità interna, con grandi e piccoli interventi (pavimentazione, toponomastica e numeri civici,

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segnaletica più adeguata, frequenti manutenzioni ecc.), compatibilmente – è ovvio - con le risorse finanziarie, che di questi tempi sono molto scarse. Nel cimitero tenteremo di realizzare una nuova ala, come previsto dal nuovo piano regolatore generale, e, considerato che il Comune non ha le risorse finanziarie necessarie e che per i cimiteri non sono previsti finanziamenti pubblici, come si è fatto in altri Comuni, sperimenteremo, sulla base di un apposito regolamento che verrà sottoposto all’approvazione del Consiglio, la strada del progetto di finanza, cioè della utilizzazione di risorse private. Valorizzeremo al massimo il Parco urbano, al fine di renderlo, come Cammarata, un punto di riferimento del turismo interno, almeno di quello a noi più prossimo. Lo arricchiremo di un piccolo parco-avventura, di un campo di tiro a volo e di tiro con l’arco, di testimonianze museali (allestiremo un piccolo museo sul brigantaggio post-unitario dentro la grotta di “Beniamino”), di piste attrezzate per allenamenti sportivi, di spazi “belvedere” ecc.

Cercheremo di evitare che vada perduto il finanziamento di 500 mila euro per la realizzazione di un mini-palazzetto dello sport, all’ingresso del paese, ove attualmente c’è il campetto di tennis.

Arricchiremo ulteriormente il percorso dei musei etno-antropologici. In particolare pensiamo a due interventi: il primo, nel museo della zolfara, ove per renderlo più funzionale occorrono un parcheggio, una tettoia sul terrazzo con grandi vetrate mobili, che si possano chiudere d’inverno ed aprire d’estate, e una finta galleria di 40/50 metri che simuli le gallerie vere delle vecchie miniere di zolfo; il secondo, nello spazio rimasto libero in via Vittorio Emanuele dopo la recente demolizione di un immobile comunale fatiscente, ove si potrebbe realizzare un grande museo della emigrazione.

Un’opera alla quale teniamo molto, anche perché è complementare all’osservatorio e al planetario, è il museo della scienza e della tecnica, che purtroppo in questi cinque anni non siamo riusciti a realizzare. Per realizzare quest’opera, anche di ridotte dimensioni rispetto al progetto iniziale e, al limite, con il concorso di risorse finanziarie private, impegneremo tutte le nostre energie. All’Assessorato Regionale ai BB.CC. abbiamo presentato svariate richieste, che però non sono state accolte. Un progetto base, minimale, di museo della scienza e della tecnica, didatticamente valido, ha un costo di 70/80 mila euro, una cifra non inarrivabile. Continueremo ad insistere e, alla fine, siamo certi che una soluzione riusciremo a trovarla.

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Per valorizzare il centro storico e in particolare la piazza, pensiamo alla realizzazione, nella casa della famiglia Volpe che potrebbe essere acquisita dal Comune, di un grande “centro culturale” ben studiato, in cui potrebbe essere trasferita la casa della donna e avere la sede l’università della terza età, una scuola destinata alla organizzazione di corsi di formazione, una piccola pinacoteca ove organizzare periodicamente delle mostre, una cineteca, oltre ad alcune sale per riunioni e/o altre iniziative. Pensiamo, insomma, a un centro culturale che, oltre a rispondere ai bisogni locali, possa svolgere una funzione sovra comunale .

Nel seminterrato del teatro, entro il prossimo autunno, insonorizzando le pareti, arredandolo in modo elegante, dotandolo di un buon impianto audio ecc., attrezzeremo un bel salone per le feste: un salone polivalente, che possa essere utilizzato da tutti, dai giovani e da chiunque ne abbia necessità. Tenteremo di rendere fruibile anche d’inverno, mediante una copertura mobile che faremo studiare a ditte specializzate, la piscina di contrada Montagna. Se i costi non dovessero essere eccessivi,questo intervento che qualificherebbe meglio e rafforzerebbe ulteriormente la capacità attrattiva del nostro paese, sarà perseguito con particolarissima attenzione.

Percorreremo tutte le strade possibili per trovare una soluzione all’impianto termale, con l’obiettivo in primo luogo di venderlo, perché ciò risolverebbe i problemi finanziari del Comune. Ove, però, la vendita dovesse risultare impossibile, tenteremo di utilizzarlo (anche solo al piano terra) come centro sportivo in collegamento con la piscina. Sosterremo tutte le attività produttive (artigianali, commerciali, turistiche), tenendo, nella misura del possibile, la tassazione ai livelli più bassi e urbanizzando, per favorire nuove iniziative imprenditoriali, le aree ancora disponibili previste dal P.R.G.- Il Comune dispone in merito di svariati progetti, che saranno presentati per il finanziamento all’Assessorato regionale competente, se e quando – naturalmente – verranno pubblicati i bandi di pertinenza. Se, come è probabile secondo il nuovo piano “Azione coesione” concernente le risorse europee, saranno emanati subito i bandi, cercheremo di ammodernare la rete di illuminazione pubblica con l’obiettivo di risparmiare energia e migliorare il servizio con sistemi innovativi di gestione dei tempi e della intensità della illuminazione, anche al fine di diminuire l’inquinamento luminoso.

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Realizzeremo nel mercato alla produzione, di concerto, ove disponibile, con la ditta che lo gestisce, una grande fattoria didattica e un centro di educazione ambientale, per i quali il Comune ha già ottenuto un primo finanziamento di 100 mila euro. Il progetto prevede: un punto di ristoro ben attrezzato; l’arredo interno ed esterno, con tavoli picnic, giochi di vario genere ecc; laboratori e percorsi didattico-creativi per la lavorazione dell’argilla, la trasformazione del grano in pane, il passaggio dal seme alla pianta ecc; l’allevamento degli animali da cortile più comuni (galline, oche, conigli, ovi-caprini, ecc.); un piccolo galoppatoio e la presenza di qualche cavallo e qualche asino; un impianto di lombricocoltura che, oltre allo smaltimento della parte umida dei rifiuti, consentirà visivamente di comprendere i processi di trasformazione dell’immondizia in humus e l’importanza della pratica del riciclaggio; una sala espositiva di prodotti tipici siciliani e molto altro ancora, che lasciamo all’inventiva di chi (una società di giovani?) dovrà gestire il tutto. A decidere le modalità di gestione della fattoria didattica sarà il nuovo consiglio comunale. Nel mercato, a parte la fattoria didattica, le attività che già vi svolge la ditta che lo gestisce e l’impianto di lombricocoltura, si potrebbero (già a partire dalla prossima estate) organizzare, ad esempio, con cadenza periodica, la vendita di prodotti tipici locali (secondo lo schema dal produttore al consumatore) e/o la vendita o lo scambio di prodotti usati (sono, queste ultime, attività ormai molto diffuse, specie nelle città). Tenteremo, insomma, di utilizzare il mercato nel modo più produttivo ed utile possibile.

Per quanto riguarda le attività socio-culturali e assistenziali, ricreative, sportive e di spettacolo, faremo tutto ciò che abbiamo fatto in questi cinque anni e che ribadiamo per sommi capi: estate montedorese, stagione teatrale e cinematografica, sostegno alle feste religiose e non, vacanza anziani ecc.ecc.-Alcune iniziative vogliamo, però, specificarle meglio: il ripristino, con decorrenza 1° settembre, del servizio di trasporto degli anziani nei luoghi di cura ( in merito, abbiamo concordato di svolgere questa attività assieme ai Comuni di Bompensiere e Milena); la costituzione di una sorta di osservatorio sociale, con lo scopo di porre sotto osservazione il fenomeno della povertà che, ormai dilagante nelle grandi città, comincia a prendere piede anche nei piccoli centri come Montedoro. e la messa a punto, per farvi fronte, delle possibili modalità d’intervento; una diversa gestione del campo sportivo, ove occorre assicurare un servizio di custodia, di pulizia e di manutenzione permanente, più funzionale ed efficiente; l’organizzazione, con l’aiuto dei giovani disponibili, sulla falsa riga di quanto è stato fatto durante l’ultima festa di S.Giuseppe o in occasione di alcune

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recenti iniziative svoltesi nel seminterrato del teatro, di grandi eventi che, con una certa periodicità (una diecina nel corso dell’anno), potrebbero svolgersi nel parco urbano, nel salone del teatro, nel terrazzo del museo della zolfara. Nessuno immaginava (anche noi eravamo scettici) che a Montedoro potessero venire dei turisti, non solo per fruire delle strutture ricettive, a basso costo e logisticamente in una posizione baricentrica ideale per girare la Sicilia, ma anche per visitare i suoi musei o attratti dall’osservatorio e dal planetario. Invece, ciò che sembrava impossibile sta accadendo. I turisti vengono per visitare le nostre strutture museali e culturali (in Sicilia sono uniche) e addirittura, come avviene in tutte le città d’arte, pagano il biglietto. Non sappiamo quanti si rendono conto della straordinarietà di questo fatto: gli autobus di studenti che vengono a Montedoro, nei Comuni viciniori, anche molto più grandi e più importanti del nostro, non ci vanno. Ciò significa che occorre continuare il lavoro fatto finora, i cui frutti sono innegabili, e organizzare una intensa e intelligente campagna di promozione, di cui il Comune non può non farsi carico. Occorre, insomma, fare di tutto affinché di anno in anno il numero dei turisti nel nostro paese diventi sempre più numeroso. Anche se ciò non rientra tra i compiti del Comune, cercheremo di farci carico, nei modi più opportuni, del problema della scuola, ove, sia da parte dei genitori sia da parte degli insegnanti, si lamenta frequentemente la presenza di problemi non gravissimi, ma abbastanza seri, sui quali occorre riflettere al fine di trovare le soluzioni più giuste. Tra le altre iniziative, è nei nostri propositi l’apertura nelle ore pomeridiane di corsi di recupero per gli alunni con qualche difficoltà e di un centro di ascolto, ove sia possibile, anche con l’aiuto di personale specializzato, affrontare e far decantare le situazioni di conflitto e/o di incomprensione più difficili. Continueremo a vendere, non solo per fare cassa, ma perché le politiche assistenzialistiche di un tempo non sono più possibili, tutti quei beni comunali vendibili, dai quali non si ricava alcun utile né si intravede, in prospettiva, la possibilità di ricavarne qualche profitto. Oltre alla vendita dell’impianto termale, pensiamo agli alloggi ancora invenduti, ad alcuni lotti di terreno edificabile ubicati nella parte iniziale della via Pirandello, ai trenta mini-alloggi che sono previsti nel progetto “Contratti di quartieri II”, ed anche (ma su questa vendita dovrà pronunciarsi il Consiglio Comunale, anche perché implica una variante al P.R.G.) ai terreni di S.Lucia. Per quanto riguarda il personale, non potremo non tener conto delle leggi nazionali e regionali, che non prevedono la possibilità di nuove assunzioni e, per

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contenere la spesa, eviteremo, nella misura del possibile, qualsiasi forma di collaborazione esterna. Pensiamo, invero, ad alcuni aggiustamenti, ma all’interno del personale esistente e con lo scopo di rendere più efficienti alcuni servizi, che non funzionano come sarebbe auspicabile. Con riguardo al personale precario, contrattista, attualmente stabilizzato per cinque anni, ci adegueremo alle disposizioni regionali e con gradualità, disponibilità finanziaria permettendo, procederemo al suo assorbimento nei ruoli del Comune. Attualmente la spesa per il personale, pur essendo venute meno negli ultimi cinque anni dieci unità lavorative, per pensionamento o decesso, supera il 50% della spesa corrente e ciò, appena una settimana fa, è stato motivo di censura da parte della Corte dei Conti. A parte, comunque, gli aspetti contrattuali, a Montedoro, come in tutti i Comuni della Sicilia c’è – e si pone in modo evidente e pressante – il problema di una utilizzazione più produttiva dei dipendenti. Porremo più attenzione a questo non facile problema, in modo da dare ai cittadini servizi migliori. Riorganizzeremo, anche perché obbligati dallo scioglimento degli ATO e dalla più recente normativa regionale, il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. Le linee guida, per quanto riguarda la riorganizzazione di questo servizio, saranno: l’associazione con i Comuni di Milena e di Bompensiere, la raccolta differenziata anche della parte umida in modo da ridurre al minimo la parte di rifiuto indifferenziato, l’eliminazione dei cassonetti e l’incentivazione di forme di premialità, allo scopo di favorire la collaborazione dei cittadini. Come l’Italia non può uscire da sola, senza l’aiuto dell’Europa, dalla crisi al limite del disastro in cui è precipitata, e il Mezzogiorno e la Sicilia non possono liberarsi, una volta per tutte, dalla condizione di sottosviluppo alla quale sembrano essere condannate in eterno, senza una politica nazionale di forte coesione territoriale, così il nostro Comune non può da solo aprirsi la strada verso un futuro un po’ meno incerto e angustiato dai tanti problemi che sappiamo. Occorre che vi sia un crescita quantomeno di tutto il comprensorio e che questa crescita sia il risultato di uno sforzo comune, concertato. Noi abbiamo sempre lavorato in questa direzione (ce lo riconoscono tutti) e non abbiamo fatto mai mancare la nostra presenza alle iniziative (invero pochissime) a valenza sovra comunale. Continueremo a impegnarci in questo senso, a cominciare dal tentativo di rilanciare l’Unione di Comuni Terre di Collina, che potrebbe (dovrebbe) svolgere una funzione molto più incisiva, anche se, purtroppo, nei nostri Comuni la

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cultura del “campanile”, cioè del fare da soli e contro gli altri, sembra essere un ostacolo invalicabile.

Post scriptum

E il lavoro? Il lavoro, che è l’obiettivo di gran lunga più importante su cui concentrare gli sforzi dell’Amministrazione, a Montedoro, come nel resto del Paese e, soprattutto, in Sicilia, è un vero dramma. Dall’inizio della crisi in Italia si sono persi 500 mila posti di lavoro, 100 mila soltanto nella nostra Regione. Che fare? La risposta è (ma solo in parte) nella possibilità di realizzare i progetti, molto concreti, alcuni già finanziati, inseriti nel programma: il rifacimento della piazza, dei prospetti delle case, il risanamento del centro storico, il mini palazzetto dello sport, la copertura della piscina, l’ulteriore arredo del parco urbano, la fattoria didattica, il museo della scienza e della tecnica, la nuova ala del cimitero, l’utilizzazione del centro termale, e così via. Se questi progetti verranno realizzati, è chiaro che qualche posto di lavoro potrà nascere. E però, visto che il tasso di disoccupazione, sia maschile che femminile, è altissimo, rimarrà sempre una richiesta inevasa di lavoro. Un piccolo sollievo, ma discontinuo e scarsamente incisivo, potrà venire dall’uso più frequente ed esteso dei buoni lavoro. Ma, anche in questo caso, tutto dipenderà dalle disponibilità finanziarie del Comune, che nel 2013 (il bilancio, salvo proroghe, dovrà essere approvato entro il 30 giugno) non sappiamo a quanto ammonteranno, così come non sappiamo quanto penalizzanti potranno essere gli effetti del patto di stabilità che a partire da quest’anno varrà anche per i piccoli Comuni.