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Prova in mare www.solovela.net Carena molto equilibrata e potente, interni spaziosi. Del Pardo rinnova l’idea stessa di Grand Soleil. Fidandosi dei suoi armatori di Nico Caponetto foto di Toni Valente P er inizare a parlare di questo nuovo progetto del Cantiere del Pardo, nulla di più semplice sarebbe partire dalla firma delle linee d’acqua, la coppia di progettisti Botin e Carkeek. La loro militanza in Coppa America, da sola potrebbe spiegare le ragioni di una potenza che abbiamo saggiato in acqua in condizi- ni molto diverse. Semplice, ma anche semplicistico. Per- chè in realtà, dietro a questa barca c’è uno sforzo di Grand Soleil 50 Vuoi vedere il video della prova in mare del Grand Soleil 50? Scopri come fare a pagina 44 ottobre 2010 102

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Page 1: Provainmare Grand Soleil 50...della prova in mare del Grand Soleil 50? Scopri come fare tobre2 01 ao pagina 44 102 ottobre 2010 una barca molto interessante, soprattutto per la forza

Prova in marewww.solovela.net

Carena molto equilibrata e potente, internispaziosi. Del Pardo rinnova l’idea stessa diGrand Soleil. Fidandosi dei suoi armatoridi Nico Caponetto foto di Toni Valente

Per inizare a parlare di questo nuovo progetto delCantiere del Pardo, nulla di più semplice sarebbepartire dalla firma delle linee d’acqua, la coppia diprogettisti Botin e Carkeek. La loro militanza in

Coppa America, da sola potrebbe spiegare le ragioni diuna potenza che abbiamo saggiato in acqua in condizi-ni molto diverse. Semplice, ma anche semplicistico. Per-chè in realtà, dietro a questa barca c’è uno sforzo di

GrandSoleil 50

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Scopri come fare a pagina 44ottobre 2010

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una barca molto interessante, soprattutto per la forza concui comunica il grande sforzo di elaborazione che sostienetutta l’operazione.

Progetto e costruzioneChe si tratti di una barca concettualmente nuova, lo si in-tuisce subuito guardando le linee. A differenza degli altri mo-delli, con prua e poppa “risucchiate”, caratteristica salientedei Grand Soleil, su questo modello i progettisti hanno au-

mentato le sezioni prodiere e poppiere, arretrato di molto ilbaglio massimo, ridotto la superficie bagnata e ottenuto unabuona lunghezza al galleggiamento dinamico. Sul piano co-struttivo, il cantiere ha utilizzato sandwich di airex per operaviva e murate realizzando sia lo scafo che la coperta con ilprocesso dell’infusione. Una barca leggera, anche grazie al-l’uso del carbonio in molte parti, quali albero, timone, boma,ma molto rigida e resistente. Tutto lo scafo è infati percorsoda longheroni che intrecciano cinque omega in car-

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creatività, un pensiero portante che definisce invece icontorni di un approccio diverso alla progettazione. Unametodologia impostata da una figura interna al cantiere,Gianguido Girotti. Con una laurea a Southempton in in-gegneria e architettura navale e tanto lavoro prima conGerman Frers e poi con Luna Rossa, invece di chiedersicosa volessero gli armatori di un Grand Soleil 50, la do-

manda l’ha rivolta a loro, intervistandodecine di donne e uomini che hanno na-

CARENA POTENTEMolto equilibrio nell’ampiezza delle sezioni diprua e poppa, baglio massimo arretrato eriduzione della superficie bagnata rendonoquesta carena potente e stabile

A sinistra, il punta piedi che corre alcentro del carabottino; vista l’ampiezzadel pozzetto è essenziale nelle bolinestrette. Sotto, la posizione della zatteranel gavoncino a sinistra del timone. Una collocazione scomoda e strettache rende difficile l’operazione dimessa in acqua

Sopra, una bitta nelle dueposizioni. Il meccanismo diapertura è molto semplice econsiste in una pressionelaterale. A sinistra, il settore dellatimoneria, in carbonio così comel’asse e la pala, collocato fra ledue ruote. Il cantiere haaumentato le dimensioni dellepulegge per ridurre la resistenza

Sei omega in carbonio sono distribuitida prua (in alto) a poppa (sopra)offrendo elevata rigiditàin coperta

vigato sulle barche del cantiere romagnolo con l’obiettivodi realizzare una barca che accogliesse le indicazoni sen-za però diventare lo specchio di una azione di marketing.Più spazio sotto coperta, è stata la richiesta di quasi tut-ti, oltre a velocità e marinità (e ci mancherebbe), affidabi-lità e una sufficiente dose di tecnicità che potesse soddi-sfare l’armatore più raffinato. Con l’aggiunta della coppia Sculli-Negrato per l’interiordesign, il team messo insieme da Del Pardo ha realizzato

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Che in mare sono un valore. Disegno moderno, linee fi-lanti, molto spazio per muoversi, manovrare e godersi an-che i benefici momenti di pigrizia, sono le caratteristichedel piano di coperta. Inoltre, intesa prprio come rap-porto fra spazio e lavoro dell’uomo, l’ergonomia regna in

tutti i comparti. Dal triangolo di prua,dove una cabina marinaio collocata

dietro il gavone dell’ancora funge da capiente calavele,lungo i passavanti, larghi e agibili, fino al pozzetto con-cepito per manovrare anche in solitaria.L’unica nota veramente stonata è, a nostro avviso, la col-locazione infelice della zattera, in un gavone stretto

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bonio collegati in modo strutturale a cinque bagli in copertasempre in carbonio. Inoltre lungo tutto lo cafo sono stati po-sizionati altri sei madieri in carbonio e una gabbia in acciaioa centro barca incastrata nella piastra cui è fissasta la chi-glia. Ne deriva un insieme strutturale molto compatto e re-sistente. La chiglia in piombo, con un’anima costituita dauna gabbia in acciaio, termina con un siluro che pesca 2,9

metri. Con un peso di 4.600 chilogrammi rappresenta il 35per cento circa del dislocamento di 13 mila chili.

Coperta e attrezzaturaA costo di passare per vecchi retrogradi e pure militari-sti, dobbiamo affermare che la coperta del Grand Solei50 suggerisce prima di tutto i concetti di ordine e pulizia.

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oblò (anche a murata) ottima fonte di luce naturale, sonosolo alcuni degli elemetni che colpiscono in un contestoelegante e funzionale. Una barca che anche sotto co-perta può essere definita semplicemente bella.

Prova in mareLa fortuna ci ha assistito durante la prova in mare a La-vagna. Le condizioni meteo sono passate da una bavadi vento intorno ai 3/4 nodi, fino a un rinforzo in-

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La seduta del carteggio sirimuove premendo il pulsanteposto alla base e si puòricollocare con lo stessomeccanismo al tavolo da pranzo

Sopra, i tientibene che percorrono il cieletto e a destra unparticolare della struttura in acciaio resinata al fondo dello

scafo e incastrata nella piastra cui è fissata la chiglia

A sinistra, la basedell’alberopassante e sotto, lazona in sentina incui è concentratol’impiantoidraulico.L’impiantistica è unpunto di forza diquesta barca

sotto coperta

e di difficile accesso. Molto ergonomico ancheil pozzetto con la collocazione dei winch a ri-dosso della postazione del timoniere che è ingrado di controllare da solo la virata. Rimanendo in pozzetto, ampio ma ben servito da un pun-tapiedi centrale, scoviamo quei particolari accorgimentiche consentono di considerare questa barca tecnica maallo stesso tempo di semplice utilizzo. Due esempi su tuttisono i winch elettrici (da usare con oculatezza, pena la

rottura di qualche cosa se si forzano le manovre) e vange paterazzo idraulici entrambi, regolabili sul quadro co-mando del motore.

InterniPiù spazio è stato chiesto e più spazio è stato dato. Se-

guendo un concetto tipico della cantieri-stica nord eurpea, che privilegia gli spazidella convivialità rispetto a quelli della zonanotte. In questo caso abbiamo un qua-drato che suggerisce immediatamentel’idea dell’accoglienza e due cabine dipoppa di discrete dimensioni oltre a quellaarmatoriale a prua degna di questo nome.Qualche dubbio sulla reale comodità efruibilità ce l’ha sollevata la scelta di se-parare i letti della cabina di sinistra sfal-sandoli in altezza. Ma ben prima dei vo-lumi e dei materiali scelti (teck e masselloin abbondanza nelle eccellenti rifiniture),quello che attribuisce valore a questi spazisono ancora una volta le scelte progettualie gli elementi di innovazione. Impianti con-centrati in un solo punto, ottima strumen-tazione standard al carteggio, intelligentisoluzioni per aumentare i posti a sedereintorno a un tavolo che trasla sul pianoorizzontale, locale doccia separato dallatoilette nella cabina di prua, osteriggi e

TANTO SPAZIOSopra, la cabinadell’armatore, inquesto caso con lettiseparati. Spaziosa,ben rifinita, con tantovolume dedicato allostivaggio. A sinistra ilbagno con la docciaseparata sulla murataopposta

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L’ANGOLO DEL GOURMETSopra, la bella cucina ben

organizzata e con la possibilitàdi ricavare, sulla murataopposta, lo spazio per la

lavastoviglie. A destra, il tavolo da carteggio

Prova in mare

CABINE DI POPPALe due cabione di poppa hanno dimensioni discrete. Quella di destra, ha i lettiseparati in senso verticale. Buona l’altezza grazie alla scarsa profondità dei gavoni

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StrutturaInterniPrestazioni a velaManovrabilitàAttrezzaturaComodità

StivaggioGavoni esterniGavone catenaDinetteCucinaCabina poppaCabina pruaBagno

VALUTAZIONI

L.f.t. m.Larghezza m.Dislocamento kg.CabineBagniPrezzo €

Grand Soleil 50Cantiere Del Pardo

Dufour 525 GLDufour

X-50X-Yachts

First 50Bénéteau

15,154,58

13.00032

438.000

15,314,90

13,7003/42/4

336.251

15,244,28

12,40033

n.d.

14,994,41

13,11532

275.900

Grand Soleil 50

Cantiere del PardoTel. 0543/782404 - Fax. 0543/782405www.grandsoleil.net - [email protected]

CONTATTI

IL PROFILOLunghezza f.t. m. 15,15Lunghezza al gall. m. 13,42Larghezza m. 4,58Pescaggio m. 2,90Dislocamento kg. 13.000Zavorra kg. 4.550Superficie velica (r+g) mq. 148Cabine 3Bagni 2Riserva acqua l. 550Riserva carburante l. 310Motore Yanmar 75 hpCategoria CE AProgetto Botin-CarkeekCantiere Cantiere del PardoPrezzo (Iva esclusa) 438.000

Prova in marewww.solovela.net

torno ai 18 con qualche rafficasuperiore ai 20. E allora chedire?La leggerezza perseguita nellacostruzione ha regalato velocità

esaltanti, ancora più apprezzabiliquando con 6 nodi di vento reale abbiamo stretto un an-golo apparente di 34 gradi toccando i 5,8 nodi. Un an-golo eccellente considerando che avevamo issato ini-zialmente un code 0. E parliamo appositamente diapparente in relazione al reale perchè questa è una barcache il vento se lo fabbrica in casa. Manovriamo con agi-lità, provando le virante prima in equipaggio e poi con ilsolo timoniere in azione, riuscendo tranquillamente achiudere la manovra. Con l’aumentare della forza delvento, issiamo un genoa in carbonio. La ripartenza sullenuove mure in uscita dalla virata è sempre brillante, conuno spunto notevole nonostante la contenuta sovrap-posizione della vela di prua. Con 13 nodi di vento reale stringiamo un angolo verosotto i 40 gradi mantenendo la velocità intorno agli 8nodi. Vediamo arrivare sulla superificie del mare un bru-sco rinforzo: un uomo al carrello pronto a scaricare pres-sione e ci lasciamo vincere dall’emozione quando labarca parte con una progressione impressionante: 18nodi da est che si distendono per qualche minuto ci por-tano a toccare i 10 nodi di velocità con la randa tuttascarrellata e un angolo di circa 50 gradi. Il forte sbanda-mento, comunque non tale da mettere la falchetta in ac-

qua, rende un pò instabile la posi-zione al timone in assenza di unpuntapiedi che il cantiere pro-duce su misura per l’armatore;in compenso, la posizione daseduti sul paramare è moltoconfortevole e si lavora bene allaruota con una buona visibilitàanche sugli indicatori di flussodel genoa. Poggiamo e te-stiamo, ormai quasi al tramonto,il grande gennaker. Abbiamo

una bella onda da ovest, lasciatadal maestrale dei giorni precedenti, lunga e a tratti sca-vata. In queste condizioni ci si aspetta di dovere lavoraremolto sulla ruota per contrastare la spinta all’orza cheesercita la pressione dell’acqua sul giardinetto. Ed èquesta aspettativa confutata dalla realtà, che ci colpiscepiù di quanto non facciano le ottime velocità (una puntadi 9 nodi di velocità con un angolo di 60 gradi e genna-ker cazzato un po’ al limite con poco più di 10 nodi direale). Le linee d’acqua, con il buon equilibrio fra i volumi

di prua e poppa e con il baglio massimo arretrato ri-spetto al centro velico, regalano una stabilità dirotta che ci permette di assecondare dolce-

mente i movimenti della barca, seguendo con pia-cere il leggero movimento del bacino di questa bella edelegante signora.

VENTO REALE 10 nodi

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

velo

cità

della

barc

a in n

odi

velo

cità

della

barc

a in n

odi

velo

cità

della

barc

a in n

odi

6,5

7,27,0

8,58,2

7,5

7,0

40° 45° 60° 90° 120° 150°angolo del vento reale

Velocità

Contro

Pro

Prestazioni a vela

• Carena e prestazioni

• Rifiniture interne

• Abitabilità

• Il video completo della prova in mare è disponibile suwww.solovela.net

SULWEB

COMPROMESSI ZERO

con randa

e genoa

con randa

e gennaker

L’operazione compromessi zero consisteessenzialmente nella consueta realizzazione del test,svolto con la trasparenza e l’obiettività di sempre, con l’aggiunta dellapresenza a bordo di un nostro lettore. Lo abbiamo definito il 18esimouomo, come l’ospite nelle regate in Coppa America. La differenza stanel fatto che il lettore, estratto fra i tanti che ci hanno scritto e che ciscriveranno, ha la possibilità di partecipare alle manovre ed esprimerela sua opinione che pubblichiamo nella pagina accanto

Prestazioniamotore

Giri Nodi

1.500 4,6

2.000 6,4

2.400 8,2

3.200 8,8 Yanmar 75 hp

CONDIZIONILa prova si è svolta aLavagna con 4/18 nodidi vento reale, marelungo, 5 persone abordo, carena pulita,serbatoio acqua al 50%e gasolio al 50%, elicatre pale abbattibili

Ho avuto l’onere e l’onore di partecipare altest del Grand Soleil 50. Sono stato colpitodalla metodologia del test e del ruolo a me ri-servato; ritenevo che il 18° uomo fosse solouna valida trovata di marketing della redazionee non una figura attiva nel test eseguito. Tuttala mattina è stata impiegata per analizzare lecomponenti dello scafo, l’armamento e l’orga-

nizzazione degli spazi. Gli interni sono ben curati e rifiniti, con ac-corgimenti artigianali nell’arredamento. Usciamo con pochissimovento. Issato randa e code 0 lo scafo parte di bolina arrivando a rag-giungere con 3 nodi di vento la velocità di 3 nodi. Il vento tende arinforzare e ammainato il code 0 viene utilizzato il fiocco. La velocitàdi bolina si fa impressionante regolata la randa raggiungiamo i 10nodi. Unico appunto che è emerso in questa fase di navigazione, lasolidità del fissaggio della tappezzeria di coperta che soggetta a fortitensioni si stacca dagli automatici predisposti. In ultimo, calata unpo’ la tramontana, abbiamo issato il gennaker e abbiamo provatocome lo scafo reagisse alle andature portanti. Anche in questa con-figurazione abbiamo raggiunto velocità notevoli mantenendo un ot-tima sensibilità del timone. Rientrando con l’onda in poppa, ho po-tuto apprezzare quanto illustratomi dai tecnici del cantiere: come lastruttura della carena contribuisca a non far sbandare la barca du-rante l’attraversamento dell’onda. La valutazione è sicuramente piùche positiva, design azzeccato, interni di classe e prestazioni da crui-ser di razza abbinati a una componentistica di prim’ordine che con-sente perfino di eseguire la manovra di virata al timoniere.

Cesare Baggiani

l’opinione di un lettore18º uomo

ACCESSORI EXTRA

Asse e pala timone in carbonio 16.850Winch drizze elettrico 3.210Ponte in teack 24.500Aria condizionata 12.500Riscaldamento Webasto 4.900Elica di prua 12.687

TABELLA COMPARATIVA

Lo scafo del GS50 in costruzione. Sivedono 4 dei 5 omega in carboniocollegati ad altrettanti bagli checonferiscono una notevole rigidità

P 20

,482

m

I 21

,800

m

E 6,701 m

J 5,950 m

Prezzi in euro,Iva esclusa

• Posizione zattera

• Cabina di poppacon letti sfalsati

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