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woman fiction

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Shayla Black

Deliziosa ossessione

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Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Delicious

© 2010 Shelley Bradley, LLC. Traduzione di Alessandra De Angelis

Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto

di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

© 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

Prima edizione Harmony Passion luglio 2011

HARMONY PASSION

ISSN 1970 - 9951 Periodico mensile n. 44 del 7/07/2011

Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 71 del 6/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale

Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione

Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti

contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171

Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano

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Affonderò così profondamente dentro di te che non potrai mai dimenticarlo. Alyssa Devereaux ebbe un brivido ricordando quella promessa sussurrata con voce roca mentre il suo corpo mu-scoloso, intensamente virile, incombeva su di lei. Luc Traverson. Le bastava pronunciare mentalmente il suo nome per es-sere invasa dal calore del desiderio e avvertire un fremito al ventre. Luc aveva mantenuto quella promessa, perché Al-yssa non l'aveva più dimenticato, neppure per un istante. La notte in cui l'aveva accolto nel suo letto era stata sconvolgente, assolutamente magica ed emozionante. Con-siderato che Alyssa non credeva più alle favole da parec-chio tempo, questo la diceva lunga sull'impatto che il loro amplesso aveva avuto su di lei. Essere travolta dalla forza mascolina di Luc era stata un'esperienza inebriante. Non solo l'aveva fatta sentire sen-suale e desiderabile, ma l'aveva trattata come se fosse l'uni-ca donna al mondo... l'unica per lui. Tra loro si era sviluppata un'intimità incredibile. Lo sguardo fosco di Luc l'aveva trapassata come una lancia in-candescente mentre lui la penetrava con slanci potenti e ritmati. I lunghi capelli corvini che gli pendevano ai lati del volto creavano quasi una cortina di seta che li isolava dal mondo circostante. Per Alyssa l'unica realtà era quella dei loro respiri ansanti e dei sussurri ardenti di Luc mentre le faceva cavalcare l'onda di un orgasmo dopo l'altro.

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L'aveva portata a una tale intensità febbrile di piacere che Alyssa non aveva mai ritenuto possibile provare. L'ave-va posseduta ripetutamente, instancabile, mai soddisfatto, avido, rapace, travolgente, per sei lunghe ore. Alyssa aveva un'esperienza sessuale abbastanza vasta da capire che tra loro non c'era stato solo un amplesso, ma che si erano scambiati qualcosa di più profondo. E la mattina dopo... era sparito. Senza un saluto né una spiegazione. Qualche giorno più tardi le aveva mandato un mazzo di fiori con un biglietto garbato ma impersonale in cui le chiedeva scusa per il disagio che poteva averle procurato. Alyssa era stata più irritata che sorpresa per la sua fuga. Nonostante ciò non era disposta a rinunciare a lui. Per ave-re la possibilità di rivederlo, aveva violato la regola che si era imposta e l'aveva cercato per ben due volte, senza mai trovarlo. Lui non le aveva ritelefonato, tuttavia l'aveva fatta chiamare dalla sua segretaria per informarla che avrebbe mantenuto l'impegno preso e rispettato il loro accordo pro-fessionale. Niente di più. Alyssa non aveva rappresentato nulla d'importante per lui. Sì, prima della notte che avevano trascorso insieme sa-peva già che lui non la rispettava. Dopotutto si erano cono-sciuti quando lei si era esibita come spogliarellista alla fe-sta di addio al celibato di un suo amico qualche anno addie-tro. Però Alyssa aveva sperato che donarsi completamente a Luc gli avrebbe fatto cambiare idea. Che stupida! Per somma disdetta, lui possedeva tutte le qualità che Alyssa aveva sempre desiderato trovare in un uomo: era ai-tante, affascinante, sensibile, sexy... Alyssa non era dispo-sta a rinunciare a lui senza lottare. «Salve, capo. Che splendore!» esclamò Tyler Murphy con un fischio di apprezzamento, scrutandola da capo a piedi con uno sguardo ammirato quando lei uscì dal retro del locale e si fermò davanti al palco.

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«Ciao, Tyler!» Alyssa sorrise al suo buttafuori, un gigan-te biondo, e lo salutò con un affettuoso bacio sulla guancia. «Il tuo lavoro è tenere d'occhio i clienti, non me.» «Non siamo ancora aperti, per cui posso permettermi di rilassarmi ancora per un po'. E poi non mi piace guardare i maschietti. Tanto per sapere, di che colore sono le tue mu-tandine sotto quella gonnellina nera?» Il suo buttafuori era un ex poliziotto ed era anche laurea-to. Avrebbe potuto scegliere tra varie carriere, quindi nes-suno capiva perché facesse quel lavoro. Qualunque fosse il motivo per cui era approdato nel locale di Alyssa, nei mesi in cui era stato con lei si era dimostrato un collaboratore prezioso, anzi, indispensabile. Peccato che non fosse altret-tanto importante per lei dal punto di vista sentimentale... Lei gli lanciò un'occhiata maliziosa. «Non te lo dirò mai.» «Hai paura che mi ecciti?» la provocò Tyler. Lei gli guardò l'inguine con aria eloquente. «Sembra che tu sia già sulla buona strada...» Lui le strizzò l'occhio e le sorrise allusivo. «Tutto per te, se solo volessi, capo...» Tyler era affascinante, aveva un bel fisico palestrato, era simpatico e spiritoso, affidabile e anche intelligente. Tutta-via, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro, trascorsa a organizzare l'apertura del suo ristorante e a gestire il Sexy Sirens, il più noto locale di spogliarelli di Lafayette, e forse di tutta la Louisiana, Alyssa s'infilava tra le lenzuola da so-la e non era a Tyler che pensava, ma a Luc Traverson. E ora era emozionata perché lui stava per arrivare, dopo più di tre mesi di assenza. Non riusciva a togliersi dalla testa la voce calda, roca e vibrante di Luc che le sussurrava parole ardenti e la incita-va a godere. Mi senti dentro di te? Prendimi tutto, sì, così... Mi piace quando mi stringi mentre vieni. Sei così calda! I suoi bisbigli erano come miele che le scivolava addos-

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so, una tentazione peccaminosa, assolutamente irresistibile. Le bastava ricordare la sua voce per essere invasa da un'on-data di calore. Le immagini della notte trascorsa insieme a-vevano sempre il potere di stordirla e riempirla di deside-rio. Era innegabile: lo voleva ancora. «Ehi, ci sei? Torna sulla terra, Alyssa» la prese bonaria-mente in giro Tyler. «Scusa» sospirò lei. «Ho tanti pensieri per la testa in questi giorni, con l'apertura del ristorante.» Tyler la fissò con i suoi intensi occhi verdi che le pene-travano l'anima. «Quindi è il pensiero del menu dell'inau-gurazione a provocarti quell'aria sognante, il rossore, lo sguardo eccitato?» insinuò. «Tu hai bisogno di strapazzare un paio di ubriachi per distrarti» brontolò lei. «Preferirei strapazzare te...» replicò Tyler, malizioso, in-crociando le braccia sul torace ampio. I bicipiti si gonfiaro-no e i pettorali esplosero sotto la maglietta nera. Era veramente un bel fusto, e la desiderava moltissimo. Non aveva mai fatto mistero dell'attrazione che provava per lei. Perché non approfittarne? «Come si chiama?» continuò lui con un sospiro rasse-gnato. «Chi?» «L'uomo che ti provoca quell'espressione trasognata. Non so se ho più voglia di stringergli la mano per compli-mentarmi oppure dargli un pugno in faccia.» «Non c'è nessun uomo nella mia vita» negò Alyssa. Il che, tecnicamente, era vero. Tranne per la breve parentesi con Luc, erano anni che non faceva sesso. «Bugiarda» dichiarò lui, lapidario. «Sei una donna trop-po eccezionale per stare sola. Le spogliarelliste ti adorano, sei una gran lavoratrice e tratti tutti i tuoi collaboratori con grande rispetto e imparzialità. Sei più tollerante e sensibile di quanto tu voglia far credere. Lo dimostra il fatto che non hai strangolato quello stronzo del consigliere comunale

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Primpton nonostante tutti i problemi che ti ha creato.» S'in-terruppe e la guardò intensamente. «Ultimamente hai avuto un periodo stressante, meriti un po' di distrazione.» Tyler era così affettuoso e comprensivo che le faceva ve-nire voglia di piangere sulla sua spalla, se non altro per far-si consolare. Ma Alyssa sapeva che sarebbe stata solo una perdita di tempo. «Purtroppo non è scritto nelle stelle che io possa permet-termi di avere del tempo libero» sospirò. «Forse dovresti posticipare l'inaugurazione del ristorante di qualche settimana.» «Perché?» Tyler non si trattenne più e le accarezzò il braccio con un gesto tenero. «Tua madre è venuta a mancare solo da due settimane» mormorò, comprensivo. Alyssa s'irrigidì. «Però non la vedevo da quattordici an-ni.» «Non importa, è comunque difficile accettare la perdita di un genitore.» Alyssa tacque. Aveva reagito con emozioni contrastanti alla scomparsa di sua madre: rabbia, dolore, tristezza e fru-strazione perché aveva sempre provato rancore nei con-fronti della donna che avrebbe dovuto esserle vicina più di chiunque altro e che invece non aveva fatto nulla per aiu-tarla o sostenerla perché era troppo presa da se stessa. Al funerale, davanti alla sua tomba, c'era in prima fila la persona che Alyssa riteneva la più malvagia che avesse mai conosciuto, nonché il motivo della frattura insanabile tra madre e figlia: Joshua. Anche quattordici anni dopo, a tren-ta metri di distanza e dietro un paio di occhiali da sole dalle lenti scurissime, avrebbe riconosciuto tra mille il viso gra-devole, quasi infantile, di quel bastardo. Per fortuna lui non l'aveva vista, altrimenti chissà come avrebbe reagito. Alyssa si riscosse, cercando di non pensarci più. «Ti ringrazio per l'interessamento, Tyler, ma ho investito troppo tempo, nonché energie e fondi, nell'inaugurazione

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per avere voglia di rimandarla. Devo aprire il ristorante per poter cominciare subito a recuperare le spese. E poi a cosa servirebbe restare chiusa in casa a piangere pensando a mia madre?» Lui le mise una mano sulla spalla con delicatezza. «Ieri notte sei andata via alle tre e Sadie mi ha detto che sei tor-nata al lavoro alle otto. Scusami se ti sembro invadente, ma dovresti dormire di più e concederti tutto il tempo necessa-rio per elaborare il lutto.» Ma io non voglio elaborare il lutto, pensò Alyssa. Si sporse verso Tyler e gli diede un bacio sulla guancia con fare confidenziale e affettuoso. «Un giorno farai felice una donna fortunata» sentenziò con dolcezza. «Sarai un ot-timo marito, ne sono sicura.» «Ehi, per caso la tua è una velata proposta di matrimo-nio?» Alyssa fece una smorfia. «Ti sembro tipo da fiori d'aran-cio e velo nuziale? Su, basta chiacchierare, pelandrone, ri-mettiti al lavoro.» «Sissignora.» Tyler sorrise ironico e le fece un saluto mi-litare. Be', ci aveva provato. Si allontanò ma, fatto qualche passo si voltò di nuovo verso di lei. «Oh, ho dimenticato di dirti che è venuto a trovarti qualcuno. Uno chef, credo.» Alyssa ebbe un tuffo al cuore. «Luc Traverson?» «Sì, ha detto che avevate un appuntamento. Non aveva un'aria esattamente entusiasta. È lui lo chef ospite alla de-gustazione di questa settimana?» Alyssa registrò mentalmente la domanda di Tyler, ma non gli rispose perché aveva spostato lo sguardo verso l'in-gresso del locale. Eccolo là, in tutto il suo splendore virile. Altissimo, ele-gante, dinoccolato. L'immagine di Luc le toglieva il fiato come un colpo in pieno stomaco. Alyssa inghiottì a vuoto e lo divorò con sguardo avido. Con i capelli corvini che gli scendevano fino alle spalle ampie, le lunghe gambe atletiche fasciate dai jeans e gli in-

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tensi occhi scuri dallo sguardo magnetico, era l'uomo più bello che avesse mai conosciuto. O, almeno, era l'unico in grado di provocarle un improvviso aumento della tempera-tura corporea e dei battiti del cuore. Alyssa reagiva alla vi-sta di Luc Traverson come una ragazzina alla prima cotta: arrossiva, non riusciva a ragionare, aveva le gambe malfer-me e le pulsazioni a mille, le mani sudate e la testa che le girava per l'emozione. Barcollò e Tyler l'aiutò a riprendere l'equilibrio passan-dole un braccio possente intorno alla vita, poi tornò a guar-dare Luc con stupore, colpito da una rivelazione inaspetta-ta. «Non posso crederci! È lui che ti piace» mormorò, sba-lordito. Eh, già, è proprio lui, pensò Alyssa. «Stai zitto, Tyler» borbottò a denti stretti, staccandosi da lui e facendo un passo in direzione di Luc. Finalmente era arrivato. Alyssa si sforzò di nascondere un sorrisetto compiaciuto e trionfante. Non avrebbe più po-tuto ignorarla; avrebbe fatto in modo che gli fosse impossi-bile. E quando Alyssa si metteva in testa un obiettivo, non mollava finché non l'aveva raggiunto. Prima di conoscere Alyssa Devereaux, gli era mai capi-tato di avere un'erezione solo guardando una donna? Luc preferiva non rispondere a quella domanda; non gli sarebbe piaciuto dover ammettere la realtà. Non doveva neppure perdere tempo a chiedersi cosa por-tasse sotto quella minigonna provocante; lo sapeva già. Un perizoma che rivelava il suo fondoschiena sodo, cosce fles-suose inguainate da calze di seta e reggicalze sexy. Alyssa portava sempre il reggicalze, un particolare malizioso che lo faceva impazzire. E il suo sapore? Il ricordo del gusto delle pieghe più intime e delicate del suo corpo bombardò la sua memoria, facendo aumentare in maniera esponenzia-le la sua eccitazione.

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ritorna a SETTEMBRE con 2 romanzi

intensi e passionali delle autrici più amate e apprezzate.

PREPARATI A UNA LETTURA...

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IN USCITA DAL 29 SETTEMBRE

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Questo volume è stato stampato nel giugno 2011 presso la Mondadori Printing S.p.A.

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