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STRESS LAVORO CORRELATO Psicologa Dott.ssa Clara De Gennaro

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STRESS LAVORO CORRELATO

Psicologa Dott.ssa Clara De Gennaro

Riferimenti Normativi essenziali Il D.Lgs 81/2008, in materia di salute e sicurezza

negli ambienti di lavoro e le successive disposizioni, obbligano il datore di lavoro ad effettuare la valutazione dello stress correlato al lavoro secondo quanto previsto dall’Accordo Europeo, siglato a Bruxelles l’8 ottobre 2004.

La valutazione ………., deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004

Articolo 28

L’ACCORDO EUROPEO CONSIDERA LO STRESS DA LAVORO, A LIVELLO INTERNAZIONALE, EUROPEO E NAZIONALE UN PROBLEMA SIA DEI DATORI DI LAVORO SIA DEI LAVORATORI

Lo stress non è una malattia ma una esposizione

prolungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causare problemi di salute

OBIETTIVO offrire un modello ai datori di lavoro e ai lavoratori per individuare, prevenire, gestire i problemi di stress da lavoro

Potenzialmente lo stress può riguardare ogni luogo di lavoro ed ogni lavoratore - indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda - indipendentemente dal settore di attività - indipendentemente dalla tipologia del contratto Ciò non significa che tutti i luoghi di lavoro e tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati

“una reazione aspecifica dell’organismo a quasi ogni tipo di esposizione, stimolo e

sollecitazione”. (Selye 1936)

Lo stress deriva da una situazione percepita come minacciosa, a causa di una richiesta dell’ambiente percepita come eccessiva, rispetto alla percezione della propria capacità di fronteggiarla

STRESS fenomeno percettivo individuale, legato alla percezione del singolo individuo

fattori ambientali interni e/o esterni che provocano stress

STRESSOR Tendono ad alterare l’equilibrio inclusa la risposta dell’organismo

Lo stress in sostanza è la prima sollecitazione che l’organismo subisce quando vi è un cambiamento nell’equilibrio tra organismo e ambiente.

STRESS

DISTRESS

EUSTRESS

CONSEGUENZE NEGATIVE

Relatore
Note di presentazione
Lo stress può essere di due tipi: eustress (eu: in greco, buono, bello) o distress (dis: cattivo, morboso). � L'eustress, o stress buono, è quello indispensabile alla vita, che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti. Un esempio può essere una promozione lavorativa, la quale attribuisce maggiori responsabilità ma anche maggiori soddisfazioni. Il distress è invece lo stress cattivo, quello che provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili. Un esempio può essere un licenziamento inaspettato, oppure un intervento chirurgico.

Lo stress legato all’attività lavorativa

• Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra:

– le richieste avanzate nei loro confronti e – le risorse a loro disposizione per far fronte a tali

richieste

DISEQUILIBRIO

STRESS

DOMANDA PERCEPITA

PERCEZIONE delle proprie CAPACITA’

PERCHÉ È UN PROBLEMA DI VASTA PORTATA? Sono sempre più numerose le persone colpite da problemi

di stress sul luogo di lavoro.

… ALTRE CARATTERISTICHE DELLO SLC • Lo stress diventa un rischio per la sicurezza e la salute

quando è prolungato nel tempo • Lo stress può portare a problemi di salute mentale e

fisica.

Chi ne è colpito? • Lo stress sul lavoro può colpire: – chiunque, a qualsiasi livello – qualsiasi settore – aziende di ogni dimensione. • Lo stress influisce: – sulla salute e la sicurezza delle singole persone – sulla salute delle imprese – sulla salute delle economie

CARATTERISTICHE STRESSANTI DEL LAVORO LE CARATTERISTICHE DEL LAVORO CHE POSSONO INDURRE

STRESS SONO APPARTENENTI A DUE CATEGORIE: CONTENUTO DEL LAVORO

CONTESTO DEL LAVORO

Relatore
Note di presentazione
FATTORI DI CONTENUTO del lavoro quali ad esempio: ambiente di lavoro e attrezzature; carichi e ritmi di lavoro; orario di lavoro e turni; corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti. FATTORI DI CONTESTO del lavoro quali ad esempio: ruolo nell’ambito dell’organizzazione, autonomia decisionale e controllo; conflitti interpersonali al lavoro; evoluzione e sviluppo di carriera; comunicazione (es. incertezza in ordine alle prestazioni richieste).

I fattori di stress al lavoro (Kasl 1991)

Aspetti temporali della giornata di lavoro e dell'attività lavorativa a) lavoro a turni, in particolare turni a rotazione b) lavoro straordinario indesiderato o numero "eccessivo" di ore c) doppio lavoro d) ritmo di lavoro condizionato dal sistema di retribuzione e) ritmo di lavoro accelerato f) tempo insufficiente per rispettare le scadenze di lavoro g) inadeguata programmazione dei cicli di lavoro e di riposo h) variazioni non programmate della quantità di lavoro assegnata i) interruzioni

Contenuto dell'attività lavorativa • a) lavoro frammentario, ripetitivo, monotono che prevede compiti poco variati • b) mancanza di autonomia, indipendenza, controllo • c) utilizzo delle competenze disponibili • d) opportunità di acquisire nuove competenze • e) vigilanza mentale e concentrazione prolungate • f ) incertezza delle mansioni o delle richieste • g) contraddittorietà delle mansioni o delle richieste • h) risorse insufficienti in relazione all'impegno o alle responsabilità necessari per portare a termine il lavoro (per esempio: competenze, apparecchiature, struttura organizzativa)

I fattori di stress al lavoro

I fattori di stress al lavoro

Rapporti interpersonali con i supervisori a) partecipazione ai processi decisionali b) feedback e riconoscimento da parte dei supervisori c) possibilità di ricevere un feedback dalla supervisione d) grado di rigore della supervisione e) sostengo sociale f) sostegno strumentale g) incertezza o contraddittorietà delle richieste h) molestie

Il rumore eccessivo Il sovraccarico lavorativo La mancanza del tempo indispensabile per svolgere un compito La scarsa varietà delle attività L'insufficienza o la mancanza di un riconoscimento o di una ricompensa per una buona prestazione L'assenza di discrezionalità e di controllo La presenza di eccessive responsabilità. L'ambiguità di ruolo Il conflitto con i colleghi o con i superiori L'insoddisfazione, la mancanza di realizzazione personale.

I SINTOMI INDIVIDUALI Psicofisici LEGATI ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA Organizzativi

A livello aziendale

• Insoddisfazione sul lavoro, morale basso, mancanza di motivazione dei dipendenti • Assenteismo • Diminuzione della qualità del lavoro • Aumento degli errori sul lavoro • Rallentamento dei processi produttivi • Alti livelli di conflittualità fra i dipendenti • Più giorni di lavoro persi per sciopero dei dipendenti • Alto tasso di infortuni sul lavoro • Eccessive assenze per malattie

• sensazione di stanchezza generale, •accelerazione del battito cardiaco, •difficoltà di concentrazione, •attacchi di panico, •crisi di pianto, •depressione, ansia, •disturbi del sonno, •dolori muscolari, •disturbi gastro-intestinali, • malfunzionamento della tiroide, •sensazione di noia nei confronti di ogni situazione, •irritabilità, • abbassamento delle difese immunitarie, •ipertensione, • cefalea,ecc.

COME SI MANIFESTA LO STRESS ? ● Manifestazioni emotive ● Manifestazioni cognitive ● Manifestazioni comportamentali ● Manifestazioni fisiologiche ● Manifestazioni patologiche

MANIFESTAZIONI EMOTIVE

● tensione ● ansia situazionale ed anticipatoria ● depressione ● irritabilità/insofferenza ● facilità al pianto ● vissuti di impotenza ● insicurezza ● caduta motivazionale

DISFUNZIONI COGNITIVE

● scarsa concentrazione ● difficoltà di memorizzazione ● difficoltà ad apprendere cose nuove ● facilità a dimenticare ● senso di confusione ● incertezza decisionale ● polarizzazione ideativa

● abuso di alcolici ● tabagismo ● abuso di sostanze tranquillanti, stimolanti, stupefacenti ● isolamento sociale ● reazioni aggressive auto o eterodirette ● turbe del comportamento alimentare (bulimia, anoressia)

● atteggiamenti di “fuga” dal lavoro ● decremento della performance ● difficoltà nelle relazioni interpersonali ● comportamenti antisociali

MANIFESTAZIONI FISIOLOGICHE

● disturbi del sonno ● disturbi del ritmo cardiaco ● dispnea, cefalea, aumento della glicemia ● parestesie, tic nervosi, tremori ● aumento della pressione arteriosa

● gastrointestinali ● cardiovascolari ● neuropsichiatriche ● disturbo depressivo ● fobie ● disturbi dell’adattamento ● disturbi da panico

• Patologie a componente autoimmune (es: psoriasi e disfunzione della tiroide) • Patologie associate a riduzione della risposta immunitaria (es. maggiore suscettibilità alle infezioni virali, batteriche, micotiche ecc.) • Patologie cardiovascolari (ipertensione arteriosa transitoria o permanente, tachicardia transitoria o permanente, infarto miocardico acuto e morte improvvisa) • Patologie gastrointestinali (nausee, stomatiti, gastriti, ulcere ecc.) • Patologie cutanee (eczemi,acne ecc.) • Patologie muscolo scheletriche (dolore cervico-dorso-lombare, contrazioni muscolari dolorose) • Patologie oculistiche, cefalea • Patologie della disfunzione sessuale (disturbi mestruali, riduzione della fertilità, calo della libido fino all’impotenza nell’uomo, maggiore incidenza di aborti spontanei e di parti prematuri) • Patologie su base ormonale (aumento dei livelli di cortisolo, diabete, eccessiva sudorazione)

Come riconoscere lo stress

Relatore
Note di presentazione
Se un lavoratore si rende conto che nell’ultimo mese comincia a fare due, tre, dieci volte al giorno errori che prima non faceva o faceva in misura molto più ridotta, è un campanello d’allarme molto forte, come lo sono altri sintomi quali la riduzione della memoria, la capacità di concentrazione e l’attenzione ridotta, gli attacchi di bulimia o l’anoressia, oppure sintomi psico-emozionali, nervosismo, irritabilità, stato costante di ansia, apprensione fino alla paura, (per esempio, svegliarsi al mattino ed avere paura di andare a lavorare), questo è un elemento pesantissimo che denota una situazione molto forte di stress legato al lavoro, crisi di identità, calo dell’autostima, autocommiserazione, piangersi addosso, eccesso di autocritica. Quando ci si accorge che compare uno di questi elementi che in passato non erano mai insorti, significa che qualcosa nelle nostre capacità, di reagire alla situazione si sta modificando in negativo, crisi depressive, crisi di pianto, cattivo umore, pessimismo, tendenza a rifugiarsi nel mondo fantastico, sono tutti elementi che in qualche modo possono suonare come un campanello di allarme, e infine sintomi fisici, insonnia, turbe del sonno, turbe dei sogni, tachicardia.

• Anche lo stress che ha origine fuori dall’ambiente di lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento ed a una ridotta efficienza sul lavoro. … Quindi non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavoro correlato…

Relatore
Note di presentazione
Ricordiamo che non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro vanno considerate causate dal lavoro stesso; è pur vero che anche lo stress indotto da fattori esterni all’ambiente di lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento e ridurre l’efficienza sul lavoro. In tal caso entriamo, però, in una sfera che sfugge al controllo e al potere del datore di lavoro; quest’ultim può interevenire sull’organizzazione del lavoro, sull’ambiente lavorativo, ma non sulla sfera privata del lavoratore.

LA CONVINZIONE COMUNE È che la sfera del privato (le crisi di vita, i problemi di natura famigliare, le difficoltà finanziarie ecc.) possono esporre maggiormente l’individuo a stress sul lavoro.

LA RISORSA… Occorre considerare, però, che gli eventi della vita personale possono anche mitigare gli effetti degli stressor organizzativi (la soddisfazione nel lavoro può aiutare l’individuo ad adattarsi alle difficoltà scaturite da eventi di vita negativi)

• Il termine burnout indica il lavoratore “bruciato”, “fuso” e indica una condizione di esaurimento emotivo, fisico o psicologico che si sviluppa come conseguenza dell’esposizione quotidiana e prolungata ad alti livelli di distress lavorativo. • Il fenomeno collegato perlopiù alle professioni d’aiuto, esposte alla relazione con utenti in condizioni disagiate. • Il continuo contatto con persone in condizioni di sofferenza fisica e sociale, l’alto investimento emotivo, il prolungato impegno professionale e personale, sono state considerate le condizioni favorevoli allo sviluppo della sindrome di burnout.

Relatore
Note di presentazione
Recenti studi hanno confermato che la categoria degli insegnanti è sottoposta a numerosi stress il particolare rapporto con gli alunni/studenti il continuo evolversi della percezione dei valori sociali l’evoluzione scientifica il susseguirsi continuo di riforme la maggior partecipazione degli studenti alle decisioni l’ inadeguato ruolo istituzionale attribuito/riconosciuto alla professione

PREVENIRE LO STRESS LAVORO CORRELATO

È meglio prevenire i danni dello stress legato all’attività lavorativa piuttosto che affrontarne le conseguenze a posteriori. Tra le misure efficaci di prevenzione dello stress legato all’attività lavorativa vi sono: • Lasciare ai lavoratori il tempo necessario per eseguire le loro

mansioni; • Fornire descrizioni chiare dell’attività da svolgere; • Gratificare i lavoratori che assicurano buone prestazioni; • Consentire ai lavoratori di presentare lamentele e considerarle

seriamente • Permettere ai lavoratori di avere il controllo delle loro attività • Ridurre i rischi fisici

… e ancora • Consentire ai lavoratori di partecipare alle decisioni che

hanno ripercussioni dirette su di loro • Adattare i carichi di lavoro alle capacità e alle risorse di

ciascun lavoratore • Assegnare le mansioni in modo che il lavoro sia stimolante • Definire con chiarezza i ruoli e le responsabilità di lavoro • Offrire possibilità di interazione sociale • Evitare ambiguità per quanto riguarda la sicurezza del posto

di lavoro e le prospettive di sviluppo professionale

Prevenire le patologie stress correlate Attraverso strategie aziendali che ne impediscono l’insorgenza

quali: • Ottimizzazione degli ambienti e dell’orario di lavoro • Promozione di una cultura dell’impresa che favorisca il rispetto della dignità umana e scoraggi ogni forma di violenza

psicologica • Attuazione di condizioni di lavoro trasparenti • Adozione di misure che favoriscano la partecipazione, la

collaborazione e la condivisione degli obiettivi dell’impresa da parte dei lavoratori

• Valorizzazione delle risorse umane, attraverso percorsi di formazione adeguati

• Progettazione di compiti lavorativi a misura d’uomo • Informazione e formazione sullo stress

Come siamo fatti, quale storia abbiamo alle spalle, quale fase del ciclo vitale stiamo affrontando, quanto conosciamo quello stressor e quanto ci sentiamo pronti e preparati per affrontarlo, quanto sentiamo di non essere da soli, quale valore attribuiamo alla possibilità di farvi fronte

IL SOSTEGNO SOCIALE UNA RISORSA ESTERNA Reti sociali e sostegno percepito incidono sulle

condizioni di stress. • Il sostegno sociale rientra nella categoria delle risorse esterne, presenti nel contesto di vita lavorativa, a cui l’individuo può accedere per sviluppare la propria capacità di resistere allo stress. • Sostegno sociale non è uguale a vicinanza. • È più facile percepire la vicinanza dei colleghi anche quando si percepisce lo spazio per rimanere da soli.

IL SOSTEGNO SOCIALE UNA RISORSA ESTERNA Affermazioni del tipo “lascia i problemi del lavoro in

ufficio oppure “quando chiudi la porta di casa lascia dentro quello che è successo” tutto questo non è possibile e reale.

• La persona è una, sola e indivisibile. Ciò che può fare è solo un buon esame di realtà “sono al lavoro e non è possibile affrontare il problema con mio marito qui ed ora” in pratica il problema esiste e solo che in questo momento non posso fare nulla per affrontarlo. Lo stesso vale anche per i problemi lavorativi.

COSA POSSIAMO FARE PER RITROVARE L’EQUILIBRIO? • Svolgere attività piacevoli che non implicano il

raggiungimento di un risultato è il modo migliore per riconquistare l’equilibrio

• Fare palestra quando si è affaticati da sforzi mentali-cognitivi-razionali e per esempio non guardare tanti telegiornali di seguito o fare le parole crociate

È IMPORTANTE RITAGLIARSI DEL TEMPO PER SE’

DIAGNOSI PRECOCE È importante che riveliate in voi, direttamente o

indirettamente, quei sintomi fisici, comportamentali psico-emozionali responsabili di un evidente cambiamento da una condizione psicofisica normale

D.Lgs. 81/08 – Art: 28 VALUTAZIONE DELLO STRESS

LAVORO CORRELATO

La valutazione dei rischi viene definita come “un esame sistematico di tutti gli aspetti del lavoro intrapreso per definire quali sono le cause probabili di lesioni o di danni, sia che risulti possibile eliminare il pericolo, oppure, se ciò non è possibile, che si debbano definire le misure protettive di prevenzione volte al controllo dei rischi”

L’Accordo fornisce criteri e parametri per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato molto generici Poiché si tratta di un obbligo sanzionato penalmente, è necessario mettere a punto una metodologia ad hoc per lo svolgimento di tale valutazione

Metodologia per la valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato

La valutazione del rischio stress lavoro-correlato sarà effettuata secondo il seguente percorso metodologico:

Individuazione delle attività che potrebbero esporre i

lavoratori a rischio stress-lavoro correlato Individuazione dei gruppi omogenei di lavoratori esposti

a rischio stress lavoro-correlato e selezione di un panel significativo di lavoratori

Analisi del rischio stress lavoro-correlato, mediante questionari e focus group

Individuazione dei fattori di rischio stress lavoro-correlato presenti in azienda e predisposizione delle relative misure individuali e collettive

Elaborazione e consegna al datore di lavoro di un report finale

Fase n. 1:

Individuazione delle attività che potrebbero esporre i lavoratori a rischio stress-lavoro correlato. Vengono svolti incontri con l’RSPP, con i dirigenti e i preposti, con il Medico Competente, con i Rappresentanti Sindacali dei Lavoratori (RLS), al fine di operare la raccolta di informazioni

preliminari e di indicatori specifici, che permettano di individuare le attività di lavoro che possono esporre i lavoratori al rischio stress-lavoro correlato.

Fasi della valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato

Fase n. 2 Individuazione dei gruppi omogenei di lavoratori esposti a

rischio stress lavoro-correlato e selezione di un panel significativo di lavoratori

Sulla base degli incontri svolti, vengono individuati gruppi

omogenei di lavoratori, che, presumibilmente, sulla base delle informazioni e degli indicatori individuati nella fase

n. 1, sono esposti a rischio stress lavoro-correlato. All’interno di tali gruppi, viene individuato un panel

significativo di lavoratori, ai fini dello svolgimento della fase n. 3, tenendo conto delle seguenti variabili (età, sesso,

provenienza e grado di istruzione)

Fasi della valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato

Fase n. 3 Analisi del rischio stress lavoro-correlato,

mediante questionario e focus group

Al panel di lavoratori selezionati nella fase n. 2. viene somministrato, in via preliminare, un

questionario a risposta chiusa (si, no, in parte), al fine di effettuare un primo

screening circa l’esistenza di fattori di esposizione al rischio stress lavoro-correlato

Fasi della valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato

Fase n. 4 Individuazione dei fattori di rischio stress presenti in azienda e predisposizione delle

relative misure, individuali e collettive, finalizzate alla prevenzione, eliminazione e

riduzione del rischio.

Le misure, individuali e collettive, finalizzate alla prevenzione, eliminazione e riduzione dei rischi da

stress lavoro-correlato, sono suddivise per aree d’intervento (organizzazione del lavoro,

comunicazione, condizioni di lavoro e ambientali).

Fasi della valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato

Fase n. 5

Elaborazione e consegna al datore di lavoro di un report finale

Viene consegnato al datore di lavoro un report finale, contenente: la metodologia utilizzata

le fasi della valutazione del rischio stress lavoro-correlato gli strumenti di analisi del rischio stress lavoro-correlato

i questionari compilati e l’elaborazione delle risposte le risultanze dei focus group

i fattori di rischio stress lavoro-correlato individuati e le relative misure

individuali e collettive, finalizzate alla prevenzione e riduzione dei rischi da stress lavoro-correlato, suddivise per aree d’intervento

Grazie per l’attenzione