psicoterapia e spiritualità · valga come de!nizione tra le tante quella di charles tart: ......

LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE COME SCIENZAPsicoterapia e Spiritualità

Pier Luigi Lattuada M.D., Psy.D., Ph.D.

WWW.INTEGRALTRANSPERSONALLIFE.COMITI - Integral transpersonal Institute © 2018

http://www.integraltranspersonallife.com

PARTE PRIMA

ITI - Integral transpersonal Institute © 2018 WWW.INTEGRALTRANSPERSONALLIFE.COM



INTEGRAL TRANSPERSONAL INSTITUTE

Scuola di Formazione in Psicoterapia Transpersonale RICONOSCIUTA MIUR - DECRETO 30 MAGGIO 2002




METODOLOGIA BIOTRANSENERGETICA

disciplina psico-spirituale che potremmo definire un atto poetico dal momento che insegna la creatività nell ’arte del dono di Sé al cospetto del disagio psicofisico, in direzione alla

realizzazione del Sé.



Fondata dal dott. Pier Luigi Lattuada e la dott.ssa Marlene Silveira

BTE dal 1982


PIER LUIGI LATTUADA M.D., PSY.D., PH.D.www.pierluigilattuada.com



Medico, psicologo, psicoterapeuta, autore di numerosi numerosi libri sia saggi che racconti sulla psicoterapia transpersonale, la medicina integrale, la biotransenergetica.

È professore alla Sofia University, Palo Alto California e alla Ubiquity University È co-vice–presidente dell’EUROTAS, European Transpersonal Association.

Già direttore della Clinica Olistica Lifegate Fondatore del Centro OM - Associazione per la Medicina e Psicologia Umanistica e Transpersonale

Recentemente riconosciuto come uno dei più influenti autori e terapeuti transpersonali di sempre da una ricerca condotta dalla Saybrook University.

Presidente di ITI – Integral Transpersonal Institute di Milano.

È direttore della Scuola di Formazione in Psicoterapia Transpersonale

riconosciuta dal MIUR e del Training di Formazione

in Counseling Transpersonale.


WWW.INTEGRALTRANSPERSONALLIFE.COM

ITI - Integral transpersonal Institute © 2018 WWW.INTEGRALTRANSPERSONALLIFE.COM


http://www.integraltranspersonallife.comhttp://www.integraltranspersonallife.com

LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE COME SCIENZAPsicoterapia e Spiritualità




LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE…

…è l’ultima nata in ambito psicologico,

la sua nascita risale alla fine degli anni sessanta come naturale evoluzione della psicologia umanistica

sull’onda dei movimenti per lo sviluppo del potenziale umano

con l’intento di espandere gli ambiti e la giurisdizione della psicologia alle esperienze interiori di ordine spirituale,

all’intero spettro degli stati di coscienza e alla piena realizzazione del Sé.

Valga come definizione tra le tante quella di Charles Tart:


ITI - Integral transpersonal Institute © 2018

“ The transpersonal psychology, works for the realization of the self, the awakening of the spiritual nature in each individual, and of one’s most genuine human qualities.”

– Tart C.T. (1992 p. 18)



INTENTO

In questa sede ne risalterò le specificità che, a mio avviso, offrono potenzialità enormi alla scienza psicologica, invitandola ad ampliare come già auspicava Maslow la sua giurisdizione e i suoi metodi,

e anche i motivi della sua fragilità, fatto che offre il fianco agli attacchi dei suoi oppositori, spesso non disposti a riconoscerne le garanzie di validità.

Prenderò in esame le critiche e le ragioni che ne dimostrano l’infondatezza, esponendo alcuni aspetti ontologici, epistemologici e metodologici dell’approccio transpersonale che ne attestino la sua dignità come scienza.



POTENZIALE E CRITICHE

Prima di addentrarmi nell’argomentazione sulla scientificità della psicologia transpersonale cercherò di rispondere all’ostracismo decretato dalla scienza, riassumibile nella seguente motivazione:

La psicologia transpersonale si muove su basi metafisiche non verificabili o falsificabili tramite un procedimento misurabile, oggettivamente osservabile e ripetibile, pertanto si pone fuori dall’ambito della scienza psicologica.

Affronterò anche alcune delle feroci critiche mossele da più parti in ambito psicologico.

Eccone alcune:



ECCO ALCUNE CRITICHE

➢C'è un numero crescente di segnalazioni da parte di persone in centri di psicoterapia e counseling, che sono stati danneggiati attraverso la partecipazione a vari gruppi, corsi e psicoterapie dove - sotto il titolo di "psicoterapia" - vengono condotte varie pratiche spirituali ed esoteriche. Dopo una prima speranza di realizzazione, le promesse di guarigione sono spesso seguite da una forma di disillusione. (Schulthess P. 2017, pagina 15)

➢ There are an increasing number of reports from people in psychotherapy and counselling centres, who have been harmed through participation in various groups, courses, and psychotherapies where - under the heading of 'psychotherapy' - various spiritual and esoteric practices are conducted. After an early hope of fulfilment, promises of healing are often followed by a form of disillusionment. (Schulthess P. 2017 p. 15)




➢Accogliere la psicologia transpersonale nell’ambito della psicologia scientifica potrebbe significare correre il rischio di avallare tali pratiche. (ESTP application to EAP, 2017-18)

➢Il misticismo della psicologia transpersonale, inganna le persone che difficilmente tollerano la visione filosofica esistenziale secondo cui la creazione della vita parte da zero e la morte segna un punto finale in cui tutto è finito: inizio e fine. Punto! (Schulthess P. 2017, pagina 14)

➢ Transpersonal Psychology's mysticism, deceive the people who hardly tolerate the existential philosophical view that the creation of life starts from a zero point and that death marks an end-point where everything is over: beginning and end. Full stop! (Schulthess P. 2017 p. 14)




➢L'idea di una gerarchia di coscienza ha qualcosa di elitario, specialmente per coloro che sono "al vertice". Le teorie e i riti dottrinali "come abbiamo sempre saputo" vengono rimossi dall'esame oggettivo. (Schulthess P. 2017, pagina 15).

➢ The idea of a hierarchy of consciousness has something elitist about it, especially for those who are "at the top". Doctrinal theories and rites "as we have always known" are removed from objective examination. (Schulthess P. 2017 p. 15).




➢ Equiparare qualsiasi concetto "scientifico" occidentale con l'intuizione sciamanica e / o le eterne tradizioni mistiche delle alrte culture religiose ("philosophia perennis") 3 ci allontana dalla nostra cultura presente e anche dalla nostra professione, poiché l'argomento è difficilmente razionale e non esternamente verificabile. Non è assolutamente adatto come quadro referenziale per una psicoterapia scientificamente riconosciuta come alcuni dei rappresentanti della di Psicoterapia Transpersonale affermano. (Schulthess P. 2017, pagina 16)

➢ To equate any western 'scientific' concepts with either shamanic intuition and/or the eternal mystical traditions of the high religious cultures (“philosophia perennis”)3 alienates us from our present culture and also from our profession, as the argument is hardly rational and not externally verifiable. It is definitely not suitable as a referential framework for a being scientifically-recognized psychotherapy as some of the representatives of Transpersonal Psychotherapy claim. (Schulthess P. 2017 p. 16)




➢Per me sembra esserci una gamma di diverse modalità che hanno lo stesso sistema / ideologia di credenze. (EAP - 2017-18 pagina 3)

➢ To me there seems to be a range of different modalities that have the same belief system / ideology. (EAP – 2017-18 p. 3)




➢La psicologia transpersonale può effettivamente aumentare la frustrazione di una persona, intensificare le difese nevrotiche e impedire lo sviluppo di una sana immagine di sé. (Ellis A., Yeager J.R. 1989)

➢ Transpersonal psychology can actually increase a person's frustration, intensify neurotic defenses, and impede the development of a healthy self-image. (Ellis A., Yeager J.R. 1989)



ONTOLOGIE A CONFRONTO

Confrontiamo le “basi metafisiche” dalle quali muoverebbe la psicologia transpersonale con le “basi scientifiche “sulle quali si baserebbe la psicologia classica.

Pierre Weil (Weil P. 1992 p.21) uno dei padri della psicologia transpersonale suggerisce quattro presupposti che caratterizzano l ’ontologia transpersonale:




➢La coscienza è un flusso senza fine e senza limiti. I limiti esistono solo nella mente umana.




➢La memoria va oltre la filogenesi e può essere rintracciata attraverso l'evoluzione dell'essere vivente fino alla fonte stessa dell'energia vitale.




➢L'evoluzione umana non finisce nell'intelletto, ma si muove verso qualità superiori come s a g g e z z a , a m o r e , u m i l t à , s i m p a t i a , consapevolezza, ecc.




➢La morte è solo un passaggio, un'opportunità per raggiungere nuove dimensioni dell'essere.




Le basi “scientifiche” della psicologia classica si fondano invece sui presupposti del riduzionismo materialista, vediamone i principali:

➢La creazione della vita inizia da un punto zero e quella morte segna un punto finale in cui tutto è finito: inizio e fine. (Schulthess P. 2017, pagina 14)




➢Per quanto riguarda lo studio scientifico della mente, la coscienza e le sue caratteristiche specifiche hanno un'importanza piuttosto secondaria. È del tutto possibile, anzi auspicabile, fornire un resoconto del linguaggio, della cognizione e degli stati mentali in generale senza tenere conto della coscienza e della soggettività.




➢La scienza è obiettiva perché la realtà stessa è oggettiva.

➢L'oggettività della scienza richiede che i fenomeni studiati siano completamente oggettivi e, nel caso delle scienze cognitive, ciò significa che deve studiare il comportamento oggettivamente osservabile.




➢Dal fatto che la realtà è in definitiva fisica, e dal fatto che è completamente oggettiva, è naturale presumere che tutto in realtà sia conoscibile da noi. Non c'è posto o almeno molto poco posto per la coscienza in questo quadro generale. (Searle John R. (1994 p 28)




Entrare nel merito delle succitate visioni esula dall’intento di questo lavoro mi limiterò a sottolineare l’evidenza che affermare che tutto sia materia e che la mente possa essere studiata in modo oggettivo tramite il comportamento e che la coscienza non esista o sia un’emergenza dell’attività cerebrale non ha nulla di scientifico.




Il materialismo riduzionista è altrettanto metafisico, se di metafisica si vuole parlare, delle premesse sulle quali si basa la visione transpersonale.

Non è né osservabile, né misurabile, né ripetibile l’affermazione che la realtà ultima sia materica, che nella materia non ci sia coscienza o che la psiche coincida con la mente.




Il problema delle premesse potrebbe facilmente risolversi accogliendo l’invito all’epoché di Husserl (Husserl E, 2006), di fondarsi cioè su un approccio fenomenologico che mette tra parentesi le proprie credenze e giudizi (beleifs).




La linea di demarcazione per considerare valido un approccio si dovrebbe pertanto spostare dall’entrare nel merito del suo sistema di credenze al “modo” col quale le tratta.

Una disciplina dovrebbe esporre in evidenza i suoi p re s u p p o s t i o n t o l o g i c i e f o r n i re g a ra n z i e epistemologiche su come ha raggiunto tale conoscenza e su come la impiega.




Così facendo si sposterebbe la linea del fronte dalla disciplina alle persone,

dalle credenze al metodo.




Si dissolverebbe il confine fittizio tra psicologia scientifica e psicologia transpersonale e lo si sposterebbe sulle persone e le loro affermazioni.

I limiti, i compiti e le giurisdizioni sarebbero chiari e fondati sul reciproco riconoscimento delle differenze di intenti, di oggetto d’indagine, di basi ontologiche ed epistemologiche.




Basi che non sarebbero da considerare ne esclusive né tanto meno vere in assoluto,

ma viste come presupposti di partenza da verificare, visioni del mondo relative, da sostenere secondo un

atteggiamento as if.



EPISTEMOLOGIE A CONFRONTO

Vedremmo allora che l’approccio epistemologico proposto dalla psicologia transpersonale fornisce strumenti e metodi che non invadono il campo delle scienze del comportamento ma che potrebbero ampliare le garanzie di validità offerte dalla scienza psicologica.




Semplificando la prassi transpersonale, basandosi sull’approccio fenomenologico che invita a mettere tra

parentesi le proprie credenze o giudizi (beleifs) introduce tre elementi nel metodo scientifico:

ESPOSIZIONE,

CONSAPEVOLEZZA

DIS-IDENTIFICAZIONE




1. L’esposizione invita a dichiarare le proprie premesse ontologiche o credenze, lasciandole tra parentesi, comportandosi “come se,” ovviando così al noto problema della reflexivity (Thomas, W. I. 1923, Anderson R. 2017),

la tendenza cioè del ricercatore a influenzare più o meno consciamente l’indagine per confermare le proprie premesse.




2. La consapevolezza nasce dalla considerazione che sia possibile osservare il pensiero, offrendo quindi uno strumento ulteriore che aggiunge alle garanzie razionali del pensiero critico fondato sulla meta-cognizione, le garanzie sovra-razionali offerte dal pensiero consapevole.




3. La dis-identificazione consente il distacco dall’obbiettivo e quindi dai risultati della ricerca, il non attaccamento dalle proprie credenze e rinforza la comprensione che sia possibile agire “come se”.

Come se io non fossi i contenuti della mia percezione, le mie sensazioni, emozioni, bisogni, e desideri, i miei pensieri, giudizi, credenze, etc.




L’epistemologia classica si fonda sulla ragione e il pensiero critico,

l’epistemologia transpersonale trascende e include

senza negare la meta-cognizione fondandosi, potremmo dire, su esposizione, consapevolezza e disidentificazione.




Grazie ai tre pilastri citati il ricercatore o il professionista in genere, è in grado di fornire garanzie che sappia quello che sta facendo e che una volta dichiarati i suoi contenuti, concept e percept (Steiner, R.,) sia in grado di lasciarli in secondo piano e di non farsi guidare da questi.




La psicologia transpersonale offre una mappa epistemologica che definisce

un Io, luogo di concept e percept

e un Sé luogo dell’osservazione consapevole disidentificata, in grado di operare come se

e di trascendere, pertanto, la dimensione cognitiva della ragione nella dimensione consapevole dell’insight,

quella “comprensione di nuovo ordine” di cui parla Bohm. (Krishnamurti J., Bohm D.1986).




Oppure Steiner

“Solo quando abbiamo trasformato il contenuto del mondo nel contenuto del nostro pensiero, riscopriamo la connessione da cui ci siamo separati.

Questo obiettivo è raggiunto solo quando i compiti della r i c e rc a s c i e n t ific a s o n o c o m p re s i m o l t o p i ù profondamente di quanto spesso avvenga "(Steiner, R., 1995, p. 33).




Il quale prosegue:

"Ma per tutti coloro che hanno la capacità di osservare il pensiero

- e, con buona volontà, ogni essere umano normalmente costituito ha questa capacità -

l'osservazione del pensiero è l'osservazione più importante che può essere fatto. "(Steiner, R., 1995, p.20).




Così facendo chiunque può accorgersi che il pensiero:” è un tipo di attività che non è né soggettiva né oggettiva; va oltre entrambi questi concetti. " (Steiner, R., 1995 p. 37).

E che le apparenze del materialismo riduzionista che lui chiama "L'ingenuo realismo" viene superato attraverso la conoscenza della vera essenza del pensiero (Steiner, R., 1995 p. 53).



CONTINUA…


psicoterapia e spiritualità · valga come de!nizione tra le tante quella di charles tart: ......

Documents