p.t.o.f. piano triennale di offerta formativa scuola … · educativa con il quale la scuola,...

27
P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA 2016-2019 SCUOLA DELL'INFANZIA PARROCCHIALE PARITARIA “S. TERESA” TREBBO DI RENO CASTEL MAGGIORE (BO) Gestore: DON GIUSEPPE BASTIA

Upload: buixuyen

Post on 23-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA

FORMATIVA 2016-2019

SCUOLA DELL'INFANZIA

PARROCCHIALE PARITARIA “S. TERESA”

TREBBO DI RENO CASTEL MAGGIORE (BO)

Gestore: DON GIUSEPPE BASTIA

Page 2: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Cos'è il P.T.O.F. Il Piano triennale dell’Offerta Formativa, di seguito chiamato PTOF, si può definire come documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche. Rappresenta il primo e fondamentale strumento dell’azione educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti e tenendo conto delle risorse disponibili, intende perseguire i suoi obiettivi in ordine alla formazione personale, sociale e culturale degli alunni. [D.P.R. n.275 dell'8 Marzo 1999 e Legge 107 del 2015]

Page 3: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Principi ispiratori e riferimenti normativi

La scuola dell'infanzia che si propone come contesto di relazione, cura e di apprendimenti nel documentare il suo agire, è chiamata prioritariamene a monitorare il percorso formativo progettato dalle insegnanti per le bambine e i bambini e gli esiti dell'intervento formativo sull'esperienza collettiva e individuale dei destinatari. All’interno del nostro PTOF riportiamo le finalità educative e didattiche derivanti dal contesto socio-culturale nel quale la scuola stessa è inserita, i tratti principali del nostro Progetto Educativo, gli elementi principali dell’organizzazione scolastica ed ogni altra informazione utile a precisare le caratteristiche e le condizioni per un proficuo percorso educativo. Questi aspetti orientano e segnano la nostra proposta didattica, la frequenza dei bambini e la partecipazione dei genitori, sulla linea sia delle Indicazioni nazionali per il Curricolo per la Scuola dell’Infanzia dettate dal MIUR (Settembre 2012) sia della Carta formativa della Scuola cattolica dell’Infanzia (Card. Caffarra; Bologna 2009).

Scopi e finalità

Il PTOF assume come proprie le finalità di: – fissare i principi generali dell’azione educativa della scuola; – delineare la fisionomia, l’identità pedagogica, culturale ed organizzativa della scuola; – fornire un adeguato quadro di riferimento per il confronto ed il coordinamento con le altre istituzioni; – rappresentare la premessa indispensabile per la progettazione didattica.

Ambito di elaborazione Il PTOF è il risultato di un percorso di riflessione e progettazione che le insegnanti e le altre componenti della scuola effettuano con l’intento di interpretare i bisogni formativi degli alunni e del contesto socio-culturale.

Durata e aggiornamenti

Il PTOF assume una valenza TRIENNALE e avrà un aggiornamento annuale secondo quanto stabilito della L. 107/2015. Il PTOF intende connotarsi, infine, come progetto flessibile ed aperto alle integrazioni che saranno suggerite nel tempo dalla realtà scolastica, dalle verifiche e valutazioni che saranno effettuate e dalle esigenze di cambiamento che si manifesteranno nella scuola.

Page 4: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

P.E.

Progetto Educativo

Il progetto educativo è uno dei requisiti richiesti dalla norma per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione: "il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale e/o religioso". Legge 10 Marzo 2000 n.62, art.3.

Page 5: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Riferimenti storici ed identità del soggetto gestore La scuola dell'infanzia paritaria e legalmente riconosciuta “S. Teresa” di Trebbo di Reno (Bologna) [decreto parità prot. 488/510 del 28/2/2001] ha iniziato la sua attività nel mese di settembre del 1957. La fondò il parroco D. Gian Luigi Sandri, insieme ai parrocchiani, che risposero alle esigenze educative e assistenziali delle famiglie, in quanto il paese era sprovvisto di scuola materna. La scuola nasce come ente ecclesiastico: per volontà del parroco e dei parrocchiani viene stipulata una convenzione con la congregazione religiosa dell’Istituto “S. Teresa del Bambin Gesù”, con Casa madre a Imola (Bologna) che cesserà nel luglio del 2011. Iniziò così il servizio di alcune religiose nella scuola, con mansioni di insegnamento, di cucina e di assistenza. Per quanto riguarda specificamente la funzione educativa (e talora per la cucina), le religiose vennero sin da principio affiancate da personale laico specializzato. Il 1 settembre del 1973 venne creato il Comitato di gestione con membri della parrocchia e della scuola, nello spirito della L. 477/30.7.73 e successivi decreti delegati (Organi di partecipazione scolastica). Col ritiro delle religiose nel 2011, la scuola al suo interno ha solo personale laico. Dal 2005 fino al 2016, Don Gregorio Pola, parroco della chiesa San Giovanni Battista di Trebbo di Reno, è stato il responsabile gestore della scuola. Dal 2017 diventa gestore Don Antonio Allori. È compito del Parroco vigilare perchè ne sia custodita l'identità costitutiva.

Magistero della Chiesa

“E' necessaria la viva consapevolezza che la Scuola dell'infanzia, in quanto espressione ed istituzione della Chiesa cattolica, ha una sua propria identità. L'identità, cattolica, non è esclusiva ma inclusiva, nel senso che in Cristo tutto ciò che è vero, buono, bella, è custodito, promosso ed elevato”. (Carta formativa della scuola cattolica, Caffarra. 2009). “L'originalità che deve rendere attraente e desiderata una scuola cattolica dipende da quanto essa, partendo da un progetto educativo che ha di mira la “vita buona del Vangelo”, sia in grado di diventare un luogo in cui l'educazione schiude orizzonti ampi e invitanti, raccoglie le sfide del nostro tempo, accende la passione per la verità, l'amore, la giustizia, la solidarietà, la libertà, la legalità; un luogo nel quale le giovani generazioni siano aiutate ad acquisire mezzi e strumenti per la loro vita futura, ma anche a trovare le ragioni di una vita veramente piena e veramente umana: in una parola, una scuola che viva della passione per la causa stessa di Dio fattosi per amore “uomo tra gli uomini”. (La scuola cattolica risorsa educativa della Chiesa locale per la società. CEI 2014).

Autonomia

La scuola dell'infanzia parrocchiale “S. Teresa” è una realtà popolare, libera, autonoma, solidale e comunitaria. La sua originalità pedagogica e culturale si radica e si alimenta nella dottrina sociale cristiana, secondo la formulazione data dal

Page 6: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

magistero della Chiesa cattolica, che riconosce in Cristo la pienezza della verità dell’uomo. Pertanto, imposta la propria proposta educativa su una cultura del realismo, della bellezza, dei valori originati dalla tradizione cristiana, che esprimono l’oggettiva dignità e centralità della persona umana. Il progetto educativo della nostra scuola è pensato con il fine di promuovere i bambini nella loro integralità, evitando di ridurre l’educazione agli aspetti puramente tecnici, funzionali e disciplinari. Ci riferiamo all’idea di una scuola per le persone e delle persone, cioè ad uno spazio relazionale, nel quale alcuni soggetti, unici e irripetibili, concorrono alla costruzione di identità libere e consapevoli, tramite una proposta culturale seria e ricca di significati validi e condivisi. Una scuola che sottolinei l’importanza di non limitarsi a istruire, ma concorre alla formazione integrale della personalità infantile. La scuola dell'infanzia "Santa Teresa" vive un'autonomia sostanziale che si articola su tre livelli: – Istituzionale: la Parrocchia come ente gestore ha il diritto/dovere di assumere, elaborare e verificare gli obiettivi educativi prefissi. Attualmente si esplicita nella persona del Parroco Don Antonio Allori. – Pedagogica: in ordine alla progettualità educativa, attraverso la quale le finalità sono tradotte in un percorso formativo; – Organizzativa: in ordine alla possibilità e alla capacità di organizzare le risorse per realizzare i fini istituzionali e le finalità educative espresse nel P.E.

Comunità educante

Scuola e famiglia devono trovare nella vita scolastica un'opportunità favorevole per condividere la stessa missione: sostenere il percorso di crescita armonica nella libertà dei bambini, a mano a mano che diventano grandi, per favorire il loro ingresso nella realtà e porre le basi per il domani. L'educazione è una sfida che si può vincere se le forze in gioco accettano di “contaminarsi" in una relazione vera e costruire un’alleanza educativa. La famiglia deve trovare accoglienza e sostegno nella scuola in una sussidiarietà che diventa “essere comunità”. La prima agenzia educativa è la famiglia. Tutte le altre agenzie educative, compresa la scuola, aiutano e sostengono la famiglia nel suo compito.

Corresponsabilità Educativa

"L'educazione deve tendere allo sviluppo della personalità, dei talenti, delle abilità mentali e fisiche; allo sviluppo del rispetto per i diritti umani e per le libertà fondamentali; alla preparazione ad una vita responsabile in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, uguaglianza fra i sessi e amicizia tra tutti i popoli, gruppi etnici, nazionali e religiosi; allo sviluppo del rispetto per l'ambiente naturale." [Convenzione ONU 1989]. Con l'iscrizione e l'accettazione del PTOF, nasce una vera e propria alleanza al centro della quale ci sono i bambini e, tutti insieme, genitori, docenti, coordinatrice, personale ausiliario, gestore che, pur con ruoli diversi, sono chiamati ad impegnarsi

Page 7: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

per il bene formativo delle bambine e dei bambini. L’obiettivo del patto educativo, vincolante con la sua sottoscrizione, è quello di “impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa”. L'osservanza di questo patto costituisce un mezzo e non un fine, affinché si instauri un rapporto di reciproca fiducia.

Scuola e società civile

La scuola, con la legge 62/2000 ha ottenuto la parità scolastica con protocollo n° 488/510 del 28/02/2001. La scuola ha stipulato una convenzione con l'ente locale nella figura dell'Unione Reno-Galliera, rinnovato in data 2016 con validità biennale. Svolgendo un pubblico servizio di educazione e istruzione, la scuola dell'infanzia “S. Teresa”, nella gestione e conduzione dell’attività scolastica, si ispira ai principi generali espressi nell’ordinamento costituzionale, in riferimento agli artt. 2, 3, 19, 21, 30, 33, 34 della Costituzione italiana. Si garantisce il rispetto dei seguenti principi:

Uguaglianza Non è compiuta nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico, per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche.

Imparzialità e regolarità Si agisce secondo criteri di obiettività ed equità; attraverso tutte le sue componenti, la scuola garantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative, nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalle leggi vigenti.

Accoglienza e integrazione

La scuola si impegna, con opportuni e adeguati atteggiamenti ed azioni di tutti gli operatori del servizio, a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento e l’integrazione di questi ultimi, con particolare riguardo alla fase di ingresso, alla classe iniziale e alle situazioni di rilevante necessità. Sono programmati attentamente progetti nei confronti dei bambini provenienti da altre culture e da contesti di disagio per la cui inclusione si collabora con gli enti esterni (Ausl ed enti locali) attraverso l'Accordo di Programma Metropolitano per l'inclusione scolastica e formativa dei bambini, alunni e studenti con disabilità 2016/2021 (Legge 104/1992). Ci si preoccupa di favorire il passaggio del bambino attraverso le diverse istituzioni educative che precedono e seguono la scuola dell’infanzia [legge 148/1990] tramite progetti di continuità.

Partecipazione, trasparenza e libertà di insegnamento

Al fine di garantire una gestione partecipata della scuola, sono istituiti organi collegali improntati a criteri di trasparenza, semplificazione e democrazia. La scuola assicura la libertà di insegnamento dei docenti nella condivisione dei principi e degli

Page 8: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

obiettivi del progetto educativo, garantendo al personale le condizioni di partecipazione alle iniziative di aggiornamento e alla formazione in servizio, sia sotto il profilo educativo, sia sotto l’aspetto specifico legato alle mansioni svolte.

Scuola e federazione

Le scuole dell'infanzia autonome non statali, operanti sul territorio nazionale e provinciale, hanno potuto mantenere e sviluppare la propria autonomia, grazie ai rapporti di solidarietà e di cooperazione attivati tra loro. La Federazione italiana scuole materne (Fism) a livello nazionale e provinciale, alla quale la scuola materna “S. Teresa” liberamente aderisce, costituisce un punto di riferimento per la salvaguardia e la promozione dell’autonomia istituzionale, pedagogica ed organizzativa delle singole istituzioni scolastiche, anche attraverso qualificati servizi di supporto e coordinamento, relativi agli aspetti gestionali ed educativi (aggiornamento del personale docente, direttivo, ausiliario e del personale coinvolto negli organismi di gestione; consulenze amministrative, gestionali, legali). La Federazione ispira la sua azione nei confronti delle singole istituzioni scolastiche al principio di sussidiarietà e fa proprie le parole scritte, nella Carta Formativa per le sue scuole, dal Cardinale Carlo Caffarra Arcivescovo di Bologna.

Page 9: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

P.T.O.F.

Piano Triennale

dell'Offerta Formativa

Page 10: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Caratteristiche socio-ambientali e risorse del territorio

La frazione di Trebbo di Reno, nel Comune di Castel Maggiore, sorge a nord-est della città di Bologna, a destra del fiume Reno. È un paese in continua espansione abitativa e demografica, ormai del tutto saldato alla cintura di Bologna. L’edificio della scuola è situato a fianco della Chiesa parrocchiale, al centro del paese. L’economia locale è caratterizzata prevalentemente da imprese artigiane e da piccole e medie industrie. Le famiglie utenti della scuola sono eterogenee per cultura, situazione economica e strutturazione parentale (coppie, nuclei monoparentali, nuclei patriarcali). Oltre alla Parrocchia, che mantiene un ruolo importante nell’animazione e nella formazione dei giovani, sono presenti il Centro anziani e sociale "Contea Malossi" – disponibile alla collaborazione soprattutto in occasione di feste e ricorrenze, la Società polisportiva Trebbo, per l’avvio allo sport dei ragazzi e delle ragazze (pallavolo, pallacanestro e calcio) che garantisce per tutto l'anno scolastico l'educazione motoria nella nostra scuola. Sono presenti sul territorio la scuola dell'infanzia statale “R. Bonfiglioli”, la scuola primaria “Calvino”, l'asilo nido “Trenino Blu”. Dal 2013 è attivo sul territorio il centro di lettura/biblioteca "Isola del Tesoro". Vi è, inoltre, la presenza dell'associazione no-profit "Moses onlus".

Progettazione curricolare

Mete educative

La scuola dell'infanzia “S. Teresa” accoglie le domande delle famiglie e vi risponde con atteggiamento di disponibilità e volontà di aiuto personalizzato, esprimendo la propria originale e qualificata proposta educativa. Nella scuola, d’ispiiazione cristiana, si educa ogni bambino introducendolo alla realtà e al suo significato, attraverso l’esperienza di un rapporto affettivo personale di cura con l’adulto. La proposta educativa valorizza tutte le dimensioni della persona, accogliendo la diversità come ricchezza per promuovere l’identità personale e culturale di ciascuno, attraverso una personalizzazione del percorso educativo, elaborando strumenti di conoscenza necessari per comprendere i contesti naturali, sociali, culturali, antropologici nei quali i bambini si troveranno a vivere e operare. La proposta educativa ha una precisa implicazione religiosa: nella relazione con il bambino, vivere una dimensione religiosa significa scoprire in ciò che accade la presenza di una Provvidenza paterna e misericordiosa. A partire dalla visione antropologica, ispirata all’umanesimo cristiano della tradizione cattolica e condividendo la proposta pedagogico-didattica delle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, Nuovi Orientamenti Educativi D. M. 03.06.91, delle Indicazioni per il curricolo D.M.n.6 31 luglio 2007, la scuola dell'infanzia “S. Teresa” si propone le seguenti finalità educative:

• maturazione dell’identità;

Page 11: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

• conquista dell’autonomia;

• sviluppo delle competenze;

• educazione alla cittadinanza.

Tali finalità si concretizzano nei seguenti campi di esperienza: 1. il sé e l’altro [Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri; sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell'identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene e ciò che è male, sulla giustizia e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i primi importarnti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità di città]; 2. il corpo e il movimento [Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo; matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento]; 3. Immagini, suoni, colori [Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione …); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli];

Page 12: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

4. i discorsi e le parole [Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media]; 5. la conoscenza del mondo [Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali];

Essi rappresentano il contesto educativo e didattico della scuola dell’infanzia, definendo in questo modo il percorso curricolare della scuola che prevede e progetta un ambiente interno ed esterno intenzionalmente organizzato e finalizzato a promuovere nel bambino un atteggiamento attivo e responsabile del proprio sviluppo. La scuola dell'iinfanzia “S. Teresa” concretizza la propria azione educativa attraverso una progettualità flessibile e costruita in itinere.

Relazione e metodo/stile educativo

La progettazione attinge le ragioni dagli aspetti pedagogici generali della scuola, espressi nel progetto educativo, e li contestualizza in riferimento alle condizioni date, mediante l’utilizzo dei seguenti criteri:

• l’osservazione di ogni bambino e del gruppo;

• la costruzione della relazione;

• il valore dell’esperienza;

• la documentazione;

• la quotidianità vissuta e l’attenzione all’imprevisto;

Page 13: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

• la curiosità e gli interessi del bambino. La definizione del curriculum risponde a un’istanza di flessibilità. L’attività didattica è progettata dalle insegnanti e impostata su breve e medio periodo, per verificarne progressivamente l’andamento, attuare aggiustamenti e procedere con ipotesi successive, in base all’osservazione, alla verifica attenta e ai contributi offerti dai bambini. Nella loro completezza e definitività, i percorsi educativo-didattici non possono essere programmati da subito, proprio perché attenti all’emergere di situazioni nuove e risposte impreviste da parte dei bambini.

Lenta-mente e Aperta-mente

"[...] gli uomini abitano un mondo dalle molte dimensioni. Solo sprofondando appieno in esse, nell’amore e nella famiglia, nella natura e nella cultura, fioriscono vite autentiche e sensate. Ma oggi non troviamo il tempo per farlo. [...] (H. Rosa) La scuola progetta e propone esperienze che permettono al bambino di riappropriarsi di un tempo più lento. L'istintivo rapporto tra bambino e natura innesca scintille di creatività, relazioni tra persona/persona e persona/ambiente e processi di apprendimento che permettono una crescita autentica dell'individuo. Ciò che scaturisce da questo rapporto sono benefici a diversi livelli: – psicofisici: aumento della concentrazione, diminuzione dei raffreddamenti e miglioramento dello stato di salute generale; – di apprendimento: gestione delle emozioni, aumento dell'autostima e dell'autonomia e arricchimento del pensiero divergente; – socializzazione: con gli altri bambini, con gli adulti di riferimento e con i genitori, all'interno di un contesto di cura e di rispetto dell'ambiente; – senso di appartenenza al cosmo: riprendendo una dimensione più spirituale e di gratitudine verso il creato. Da "I diritti naturali dei bambini e delle bambine" di G. Zavalloni: " 1. Il diritto all’ozio a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti. 2. Il diritto a sporcarsi a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti. 3. Il diritto agli odori a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura. 4. Il diritto al dialogo ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare. 5. Il diritto all’uso delle mani a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco. 6. Il diritto al buon inizio a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura. 7. Il diritto alla strada a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade.

Page 14: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

8. Il diritto al selvaggio a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi. 9. Il diritto al silenzio ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua.

10. Il diritto alle sfumature a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.

Il diritto all’ozio ci riporta alla necessità di uscire dall’abitudine di questi ultimi decenni di

prevedere, programmare e organizzare ogni cosa, di produrre, di essere sempre efficienti. Il diritto all’ozio ci parla anche dell’importanza della libera iniziativa del bambino che non deve fare sempre

riferimento all’adulto per sapere come muoversi e cosa fare. Ma ozio è anche potere stare seduti, senza fare apparentemente niente. Nell’ozio c’è un non fare che è solo esteriore: in realtà i sensi sono

desti e percepiscono l’ambiente, la coscienza i movimenti interiori, e, come conferma oggi la teoria dei neuroni specchio, con la sola osservazione spesso siamo impegnati in attività talmente coinvolgenti

che si attivano tutte quelle parti del cervello che si attiverebbero se compissimo noi stessi quei gesti o movimenti che osserviamo.

Il diritto a sporcarsi è un diritto senza il quale non si potrà mai entrare veramente in contatto

con la natura, senza il quale non ci si potrà mai sentire completamente liberi. Le mani e i vestiti si possono lavare e ricomprare, mentre l’opportunità di giocare liberamente nella natura quando si è

bambini capita un’unica volta nella vita.

Il diritto agli odori ci parla dell’olfatto, un senso importantissimo sin dalla nascita, come ci dimostra la capacità dei lattanti di pochi giorni di riconoscere l’odore del latte della propria madre.

L’olfatto è uno dei sensi più primitivi e l’uomo è molto influenzabile dagli odori che sono una sorta di messaggio nella relazione tra persone, un mezzo di comunicazione non verbale in grado di risvegliare

nell’altro sentimenti di antipatia, simpatia, o interesse. L’olfatto, inoltre è in genere considerato il senso più legato alla memoria, capace di poter rievocare, sensazioni, emozioni, esperienze vissute

anche nell’infanzia.

Il diritto al dialogo è un diritto che ci riporta alla centralità del senso del sé verbale e dell’io narrativo che, per le infinite capacità espressive e generative del linguaggio stesso, consente di aumentare enormemente i modi possibili di entrare in relazione con gli altri e con l’ambiente.

Rimanda al periodo sensitivo del linguaggio di Maria Montessori, alla mente narrativa di Bruner, a Chomsky e a Vigoskij, autori che al linguaggio hanno dedicato grande parte dei loro studi.

Il diritto all’uso delle mani potrebbe essere considerato il diritto centrale delle pedagogie attive

e delle scuole nuove che hanno da sempre sottolineato l’importanza del learning by doing di Dewey, dell’imparare facendo. Ma l’uso delle mani è anche il primo passo per lo sviluppo del pensiero: il

bambino piccolo pensa con le mani. Secondo Montessori la mano è “l’organo dell’intelligenza”, è lo strumento che aiuta la mente a conoscere, a comprendere l’ambiente e solamente se il bambino usa le

mani potrà sviluppare completamente la sua intelligenza e avere un carattere equilibrato.

Page 15: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Il diritto al buon inizio è il diritto ad una alimentazione sana. Spesso nelle scuole si presta

attenzione alla dieta dei bambini solo nella direzione di un corretto bilanciamento degli alimenti, molta meno nella scelta della provenienza dei cibi. Oggi però si sta assistendo a una graduale

sensibilizzazione nei confronti di un’alimentazione sana, che utilizzi prodotti da coltivazione biologica, possibilmente locali e che privilegi il consumo di frutta e verdura di stagione.

Il diritto alla strada è il diritto a poter vivere in una città a misura di bambino. Le difficoltà dei bambini di oggi a utilizzare spazi urbani per il gioco e la socialità non possono passare inosservate.

L’edilizia urbana è avanzata a discapito di un verde pubblico che si è ridotto sempre di più; è scomparsa la vita di borgo e di quartiere; la circolazione delle automobili è aumentata a dismisura.

Nel 1991 è nato un progetto internazionale del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione con lo scopo di creare una nuova filosofia di governo della città

assumendo i bambini come parametri e come garanti delle necessità di tutti i cittadini.

Il diritto al selvaggio è il diritto a giocare nella e con la natura e ad avere occasioni, tempi e spazi per farlo. È il diritto fondamentale che giustifica il pensiero dei pedagogisti fin qui trattati, le

proposte educative che seguiranno, nonché tutto questo lavoro di tesi.

Il diritto al silenzio riconosce un bisogno profondo che appartiene non solo all’adulto ma anche al bambino. È un bisogno purtroppo spesso negato a causa del rumore delle grandi città, della

televisione sempre accesa negli appartamenti e della confusione che spesso si avverte nelle scuole le cui aule sono male insonorizzate. Il diritto al silenzio è un diritto alla quiete, ma è anche un diritto

all’ascolto profondo di ciò che ci circonda.

Il diritto alle sfumature è il diritto a essere partecipi del corso della natura e delle trasformazioni che l’accompagnano. Gli ambienti domestici sono caratterizzati da una certa fissità,

al contrario della natura che muta continuamente. Solo stando nella natura nel corso di tutto l’anno, in diversi momenti della giornata, esplorando ambienti differenti, si può godere del susseguirsi dei

grandi e piccoli cambiamenti che sfumano uno nell’altro."

Il rapporto continuativo con la natura, vissuto dai bambini e dagli adulti attori dell'educazione del bambino, innesca una spirale creativa che arrichisce, amplia e sostiene la relazione educativa. Oltre la vita quotidiana all'aperto, la scuola progetta queste attività: – giornate "colorate"; – picnic all'aperto; – passeggiate nel bosco; – passeggiate notturne; – raccolta al frutteto; – attività nell'orto;

Page 16: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

– esperienze sotto la pioggia e sotto la neve; – castagnata con i genitori; – percorso Barfuss dal 2015; – escursione di fine anno; – laboratori per i genitori all'aperto.

Contenuti e criteri di scelta I contenuti vengono scelti in base ai seguenti criteri:

• originalità;

• essenzialità;

• principi di pedagogia naturale;

• interdisciplinarietà;

• multidisciplinarietà;

• sobrietà;

• lentezza;

• ecologia e ambiente;

• stimolo al pensiero divergente;

• concretezza;

• apertura alla totalità;

• organicità;

• interesse;

• stimolo alla riflessione;

• intenzionalità costruttiva;

• qualità educativa;

• coerenza pedagogica;

• benessere;

• ricerca;

• autenticità;

• riconoscimento dell'unicità di ognuno;

• lentezza;

• metacognizione;

• educazione alla "bellezza";

• strada emotiva;

• assenza di giudizio;

• attenzione alla cura.

Page 17: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Ambiente di apprendimento: Spazio, Tempo, Gruppi sezione

Gli spazi L’attenzione alla persona implica la cura degli spazi in cui viene accolta; la strutturazione dello spazio, rispondendo ai bisogni di bambini ed adulti, riflette una visione della vita, del rapporto educativo e, quindi, della scuola:

• ingresso con appendi-abiti, bacheca per passaggio avvisi, armadi con scatole personali dei bambini (abbigliamento di ricambio, ecc.);

• tre sezioni strutturate ad angoli (angolo morbido, costruzioni, tavoli, travestimenti, cavalletti per dipingere, angolo della lettura);

• ampio salone, diviso in zone (travestimenti, zona motoria, casetta, teatrino, angolo della lettura, zona del ‘cerchio’ di ritrovo);

• sala da pranzo;

• cucina interna;

• servizi per ciascuna sezione;

• sala del sonno;

• biblioteca.

All'aperto

• orto;

• giardino con giochi per lo sviluppo motorio (castello, scivolo, materiali naturali quali un grosso tronco di castagno e altri ceppi), casetta;

• installazione periodica del percorso sensoriale "Barfuss".

La giornata educativa

Tutti i tempi della giornata sono scanditi da routines caratterizzate da stabilità e godibilità da parte del bambino, a partire dai suoi bisogni: – appartenenza e sicurezza; – acquisizione di una “memoria” dell’esperienza; – apprendimento. La giornata è pensata e vissuta attraverso l’offerta di spazi, attività, modalità di gestione (tipo di conduzione dell’adulto, di raggruppamento dei bambini) stabili, coerenti e significative. La routine quotidiana acquista il valore fondamentale di ritualità, che permette al bambino l’incontro con un tempo conosciuto e sicuro, che, dando sicurezza, lo fa stare bene e lo invita all’esplorazione e alla scoperta:

• 7.30-9.30: accoglienza;

• 9.30: colazione con frutta fresca di stagione;

• 9.30-11.00: esperienze e ricerche in piccolo e grande gruppo;

Page 18: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

• 11.45-12.20: pranzo insieme;

• 12.20-13.30: giochi in intersezione all’aperto (prima uscita);

• 13.30-15-20: riposo pomeridiano;

• 15.20-15.30: risveglio sulle note di Mozart;

• 15.30-16.00: merenda pomeridiana;

• 16.00-17.45: giochi e uscita. Attualmente, la scuola dell'infanzia “S. Teresa” accoglie 65 bambini dai 2/ 3 ai 6 anni, suddivisi in tre sezioni: “Rondini” (5/6 anni) con insegnante Roberta Atzeni, “Pettirossi” (3/4 anni) con insegnante Caterina Veronesi, ”Passerotti” (3 anni) con insegnante Giulia Sandoni. Ogni insegnante costituisce punto di riferimento per i bambini: questa scelta risponde al bisogno di relazioni sicure e stabili e rassicura i genitori rispetto al nuovo ambiente. Le attività di intersezione – oltre ai momenti di accoglienza, pranzo, sonno – sono progettate in laboratori di cucina, di narrazione, di drammatizzazione. Le cadenze temporali dell’anno, quali il tempo dell’Avvento ed il Natale, il Carnevale, la Festa di Trebbo di Reno, la Pasqua, la Festa di fine anno, diventano per gli insegnanti e per i bambini punti di riferimento e momenti forti di progettazione ed attività didattica e sono offerti ai bambini come occasioni di approfondimento del significato della realtà che li circonda. Inoltre, queste scadenze permettono di incontrare le famiglie e comunicare, attraverso gesti concreti, ciò che i bambini stanno vivendo.

Cura

La cura si costruisce nella reciprocità, vale a dire: cura ed educazione si costruiscono nelle relazioni plurime di cui sono protagonisti i soggetti/individui, gli altri, il mondo della vita. La cura è un’attenzione specifica che può essere rivolta al singolo bambino e/o al gruppo. La cura si manifesta come complesso di segni di attenzione nei confronti dei diversi interlocutori delle relazioni educative: le colleghe di lavoro, i bambini, i genitori, i coordinatori, i dirigenti scolastici. La cura è da intendere soprattutto come metodo, vale a dire: non sono specialmente importanti le cose che si fanno, ma il modo con cui si fanno.

Gioco

Dagli orientamenti del 1991: "II gioco costituisce in questa età una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. Esso infatti favorisce rapporti attivi e creativi sul terreno sia cognitivo che relazionale, consente al bambino di trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori, di realizzare le sue potenzialità e di rivelarsi a se stesso e agli altri in una molteplicità di aspetti, di desideri e di funzioni. L'insegnante, evitando facili improvvisazioni, invia al bambino, attraverso la ricchezza e la varietà delle offerte e

Page 19: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

delle proposte di gioco, una vasta gamma di messaggi e di stimolazioni, utile alla strutturazione ludiforme dell'attività didattica nei diversi campi di esperienza". "...... gioco, che sostanzia e realizza nei fatti il clima ludico della scuola dell'infanzia, adempiendo a rilevanti e significative funzioni di vario tipo, da quella cognitiva e quella socializzante a quella creativa. Occorre quindi conoscere e sperimentare tutte le forme praticabili di gioco a contenuto motorio: dai giochi liberi a quelli di regole, dai giochi con materiali a quelli simbolici, dai giochi di esercizio a quelli programmati, dai giochi imitativi a quelli popolari e tradizionali."

Inserimento

Le modalità di inserimento sono finalizzate a conseguire i seguenti obiettivi:

• favorire la fiducia dei genitori, aiutandoli a rielaborare i propri sentimenti;

• promuovere il distacco sereno del bambino dai genitori;

• fare accettare al bambino le nuove figure adulte;

• favorire la conoscenza dell’ambiente e la curiosità per i materiali di gioco;

• favorire la conoscenza e l’accettazione degli altri bambini e lo sviluppo di relazioni interpersonali;

• promuovere l’accettazione graduale di alcune regole di convivenza. Le modalità di inserimento rispondono a criteri di gradualità, rassicurazione e flessibilità. L’inserimento avviene nell’arco di una settimana in cui vi è la presenza costante del genitore: solo a metà settimana il bambino resta a scuola per il pranzo; se l’inserimento ha successo, dopo un ulteriore mese di frequenza, il bambino può rimanere a scuola anche per il pomeriggio.

Personalizzazione e integrazione

La definizione del curriculum risponde a un’istanza di flessibilità. L’attività didattica è progettata dagli insegnanti e impostata su breve e medio periodo, per verificarne progressivamente l’andamento, attuare aggiustamenti e procedere con ipotesi successive, in base all’osservazione, alla verifica attenta e ai contributi offerti dai bambini. Nella loro completezza e definitività, i percorsi educativo-didattici non possono essere programmati da subito, proprio perché attenti all’emergere di situazioni nuove e risposte impreviste da parte dei bambini. È previsto l'ampliamento dell'organico con uno o più insegnanti di sostegno in presenza di bambini certificati ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 ("Legge-quadro perl'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate"). Per ciascun bambino disabile viene predisposto, come previsto anche dalle recenti “Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità” (M.I.U.R., agosto 2009), un Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) che programma gli interventi educativi e didattici destinati al bambino disabile e garantisce un intervento adeguato allo sviluppo delle sue potenzialità. Particolare riguardo viene rivolto ai

Page 20: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

minori con necessità di assistenza specifica, prevedendo eventuali interventi di supporto all'integrazione scolastica mediante l'assegnazione di personale qualificato di agenzie educative. Il percorso formativo si sviluppa:

• secondo tempi: accoglienza (ogni giorno il bambino viene accolto in una sezione organizzata per angoli; il punto di riferimento è l’insegnante, che dopo aver facilitato il distacco dal genitore e il saluto, sollecita il bambino a scegliere l’attività o l'angolo in cui egli è più propenso a trovare piacere e sicurezza); attività ricorrenti (tutte le attività di routine – igiene, pranzo, sonno – sono l’alternarsi di azioni che con la loro regolarità risultano fondamentali per la sicurezza, la fiducia, e lo sviluppo dell’autonomia); momenti di individualizzazione; momenti di intersezione;

• secondo modalità di organizzazione ed utilizzo dello spazio sezione, dello spazio comune, dello spazio esterno, dei laboratori;

• con preciso ruolo dell’adulto. Svolgendo un pubblico servizio di educazione, la scuola dell'infanzia “S. Teresa”, nella gestione e conduzione dell’attività scolastica, si ispira ai principi generali espressi nell’ordinamento costituzionale, in riferimento agli artt. 2, 3, 19, 21, 30, 33, 34 della Costituzione italiana. "Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Art. 19 Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume. Art. 21 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Art. 30 E' dovere e diritto dei genitori, mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità. Art. 33 L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E' prescritto un esame di Stato per la ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Page 21: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Art. 34 La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso."

Arricchimento formativo

Al fine di potenziare il proprio servizio, la scuola dell'infanzia “S. Teresa” si avvale dell’apporto costruttivo di esperienze formative, quali:

• percorso di attività motoria realizzato con esperto esterno della Polisportiva Trebbo;

• percorso di Psicomotricità con esperti esterni, offerto dalla scuola;

• campo solare: tre settimane di luglio e prime di settembre;

• Festa di San Martino o dei nonni (a novembre);

• Festa dell’Epifania (il 6 gennaio con tutti i bambini della Parrocchia)

• progetti di continuità verticale con asilo nido e scuola primaria;

• progetto di continuità orizzontale con scuola dell'infanzia statale;

• visite alla sala di lettura “l'Isola del tesoro”;

• uscite a teatro;

• visite alle fattorie vicine nei momenti centrali delle stagioni agricole (vendemmia, raccolto, ecc.);

• gite di fine anno;

• lettura da parte dei genitori di favole nelle sezioni,

• laboratorio di cucina con le nonne,

• laboratorio d’arte con genitori e bambini;

• “The per te” momenti esclusivi con le mamme per sostenere la genitorialità;

• laboratorio "Le mani nella terra”: cura dell’orto e del giardino con i nonni;

• gemmellaggio con una scuola tailandese di Lo Yung dell’associazione MOSES Onlus.

Note organizzative

La scuola è aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.45. L’accoglienza dei bambini avviene di norma dalle ore 7.30 alle ore 9.30. Per rispondere alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie l’uscita è flessibile e, di norma, articolata in due fasce orarie: dalle 12.30 alle 13.30 e dalle 16.15 alle 17.45. Viene garantita la presenza delle insegnanti dalle 8.30 alle 16.30. L’orario di pre e post scuola è sempre svolto da educatori e personale dipendente della scuola. Colazione con frutta fresca di stagione: ore 9.00 in sezione. Pranzo da cucina interna: ore 11.30 Merenda pomeridiana: ore 16.00.

Page 22: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Le condizioni per la realizzazione della proposta

L'organizzazione del personale

La coordinatrice (che svolge anche attività in compresenza) svolge 32 ore settimanali. Le insegnanti svolgono 32 ore settimanali. La cuoca svolge 35 ore settimamali. L’ausiliaria svolge 30 ore settimanali. La coordinatrice Silvia Chiarini è RLS e responsabile antincendio. L’ins. Caterina Veronesi è responsabile del P.S. La cuoca Carolina Bressan è alimentarista, responsabile antincendio e responsabile P.S. L’ausiliaria Stefania Visintin è alimentarista e responsabile antincendio.

La corresponsabilità educativa

La corresponsabilità si specifica in: – condivisione della proposta educativa e dell'offerta scolastica complessiva; – condivisione della valutazione del percorso formativo del bambino; – disponibilità a un cammino di crescita comune. L’unità di lavoro che gli adulti (educatori e genitori) vivono tra loro definisce il clima della scuola. Per la costruzione dell’unità degli educatori è fondamentale il lavoro collegiale dei docenti, finalizzato a:

• approfondire le ragioni delle scelte educative ed organizzative;

• socializzare le osservazioni;

• condividere valutazioni e verifiche;

• permettere la formazione in servizio;

• socializzare le esperienze individuali. Dentro questa condivisione si attua la libertà dell’insegnante. La scuola dell'infanzia “S. Teresa” prevede momenti di lavoro collegiale a cadenza quindicinale. È preoccupazione della scuola curare particolarmente la formazione del personale, per la costruzione di identità personali libere e consapevoli. La formazione in servizio è affiancata e sostenuta dalla partecipazione a corsi d’aggiornamento promossi dall’Unione Reno-Galliera, Fism, agenzie educative e culturali (Fondazione Golinelli, MasT.) e l’Università di Bologna. Per la costruzione dell’unità scuola-famiglia è garantito uno spazio personale di dialogo con i genitori attraverso l’utilizzazione di alcuni strumenti quali:

Page 23: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

• colloqui individuali, come strumento per conoscere la storia e le abitudini di ogni singolo bambino, per instaurare un rapporto adeguato alle sue esigenze, per costruire una fiducia reciproca, per confrontarsi e riflettere insieme. Tali colloqui sono previsti: a) prima dell’inserimento del bambino; b) durante l’anno; c) su richiesta del genitore; d) al termine dei tre anni, in occasione della presentazione delle schede di passaggio alla scuola elementare;

• incontri generali, come occasione per i genitori di ritrovarsi e confrontarsi tra loro e con gli insegnanti sui percorsi educativo-didattici, per conoscersi reciprocamente e per creare momenti di scambio e di verifica; ci possono essere altresì incontri di formazione con esperti, promossi dalla scuola;

• momenti di condivisione, come occasioni di coinvolgimento anche operativo dei genitori e delle famiglie nelle attività didattico-educative della scuola e uscite di educazione all‘aperto;

• partecipazione agli organi collegiali, finalizzati all’attuazione della corresponsabilità educativa. Per permettere ai genitori di accompagnare consapevolmente l’esperienza del loro bambino, la scuola dell'infanzia “S. Teresa” si è dotata dei seguenti strumenti di comunicazione:

• locandina esposta nella bacheca per messaggi ai genitori;

• locandina con il menu giornaliero;

• questionari scuola-famiglia, per verificare le attese e conoscere i bisogni delle famiglie;

• sito web “scuolainfanziatrebbo.wordpress.com”;

• giornalino interno periodico: “Riso al Latte”;

• chat telefoniche tramite i rappresentanti di sezione.

Page 24: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Documentazione, valutazione e qualità

"[...] Valutare e lasciarsi valutare, permettendo al proprio sguardo e a quello altrui di porre in evidenza punti di forza e criticità dell'offerta educativa e formativa di ciascuna scuola. Valutare

non come prodotto burocratico-adempitivo ma come processo di costruzione condivisa della descrizione della propria realtà. Esercizio di riflessività che diventa habitus, stile distintivo, di una

scuola che tiene viva e vigile, aperta e progettuale, la lettura su di sé. Valutare, ancora, come punto di partenza, di accompagnamento, di ri-partenza in un circolo virtuoso e propositivo aperto alla

riprogettazione, al miglioramento e alla qualificazione. Aperto al futuro. Un'idea di scuola come organizzazione che apprende. [...]" („Prima i Bambini“)

La scuola dell'infanzia “S. Teresa” è consapevole della necessità di un’attenta valutazione ed adeguata documentazione sia del percorso formativo sviluppato dal bambino, sia dell’esperienza scolastica complessiva, sia della qualità del servizio offerto. A tal fine si avvale dei seguenti strumenti:

• raccolta dei disegni e dei prodotti dei bambini, organizzata in cartelloni, libroni, diari, cartelle;

• materiale fotografico, registrazioni audio e video;

• mostra di elaborati;

• verbali dei collegi, degli incontri individuali e generali;

• ‘diario di bordo’ dell’insegnante;

• questionari anonimi ai genitori;

• scheda di passaggio alla scuola primaria;

• materiale per la continuità;

• P.E.: progetto educativo;

• P.T.O.F.: piano dell'offerta formativa;

• progettazione educativo-didattica;

• progetti di qualificazione scolastica;

• progetti migliorativi;

• progetti di continuità verticale e orizzontale.

Osservazione

L' osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le dimensioni del suo sviluppo, rispettandone l'originalità, l'unicità, e potenziando, attraverso un atteggiamento di ascolto, di empatia e rassicurazione, le abilità sommerse ed emergenti. Importante è la pratica della documentazione che va intesa come un processo che produce e lascia tracce, che riflette sulla capacità mnemonica, nei bambini e negli adulti.

La documentazione rende visibile la modalità e il percorso di formazione e permette di apprezzare i processi di apprendimento individuali e di gruppo.

Page 25: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

L'attività di valutazione nella scuola dell'infanzia risponde a una funzione di carattere formativo che riconosce, accompagna, descrive e documenta processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità di ogni singolo individuo.

Nel primo periodo dell’anno scolastico, settembre – ottobre, viene eseguita una prima osservazione di tutti i bambini da parte dei docenti, con particolare attenzione ai nuovi iscritti. Durante l’inserimento nella sezione di appartenenza, i bambini vengono accolti e accompagnati attraverso le prime esperienze esplorative dell’ambiente e dei materiali.

L’osservazione comprende le aree: benessere, autonomia, relazione, motricità globale, linguistica ed ha lo scopo di raccogliere e riflettere sulle informazioni per programmare le attività educative didattiche; parte dalla rilevazione dei bisogni di ogni bambino e comprende momenti di valutazione dei livelli di padronanza delle competenze. Attraverso l’osservazione mirata si evita la classificazione e il giudizio sulle prestazioni per orientare il percorso, rinforzare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità attraverso una logica di ricerca-azione.

Continuità

Se la ragione della continuità è nell’identità del bambino, cioè in quell’elemento immutabile che permane dentro il cambiamento delle circostanze esteriori, il suo sviluppo non è lineare, ma implica accelerazioni e stalli. L’offerta educativa deve proporre percorsi rispettosi dei cambiamenti evolutivi del soggetto. Il raccordo dei percorsi nido-infanzia/infanzia-primaria avviene anzitutto attraverso l’incontro costruttivo tra gli operatori delle varie istituzioni educative. La scuola dell'infanzia “S. Teresa” si avvale dei seguenti strumenti-modalità per realizzare concreti percorsi di continuità, che valorizzino la collaborazione e il coordinamento dell’azione educativa tra le diverse scuole:

• partecipazione alla Commissione Continuità infanzia-primaria della Direzione didattica, per dar seguito a momenti di dialogo e confronto, elaborare una progettualità comune, redigere le schede di passaggio;

• visite, osservazioni incrociate, dialogo tra le scuole;

• progetti esperienziali di raccordo, attività, esperienze che permettano ai bambini di familiarizzare con ambienti e insegnanti che dovranno accoglierli e di lasciare e ritrovare tracce personali. La scuola promuove percorsi di continuità orizzontale con la scuola dell'infanzia statale “Rita Bonfiglioli” e con le altre scuole dell'infanzia autonome, al fine di arricchire la propria offerta formativa ed evitare ogni possibilità di isolamento. Inoltre, la scuola usufruisce – per le uscite a teatro e per le altre uscite previste nei vari progetti di continuità – dei mezzi di trasporto del Comune.

Page 26: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

Rapporti

La scuola dell‘infanzia “S. Teresa” è collegata in rete con le altre scuole autonome del Comune di Castel Maggiore, cui è accomunata da identità istituzionale e da finalità educative. Raccordi specifici sussistono anche con l’asilo nido, la scuola dell'infanzia statale e le scuole primarie del territorio. Con la stipula della convenzione delle scuole paritarie con la Reno-Galliera, viene sancita una collaborazione d’intenti con il territorio di appartenenza. La scuola dell'infanzia “S. Teresa” è federata alla Fism provinciale di Bologna, organismo associativo e rappresentativo delle scuole paritarie che orientano la propria attività all’educazione integrale della personalità del bambino, in una visione cristiana dell’uomo, del mondo e della vita (art. 4 dello statuto). Grande importanza riveste la costante collaborazione con la Parrocchia „S. Giovanni Battista“ di Trebbo di Reno. La scuola dell'infanzia “S. Teresa” usufruisce del pacchetto dei servizi di consulenza e di assistenza offerto dalla Fism. In particolare, una pedagogista della federazione offre supporto (per un monte ore annuo), consulenza e coordinamento nel lavoro collegiale, nella programmazione e nella promozione di progetti educativi, nell’inserimento di bambini che presentano uno svantaggio.

Valutazione della qualità

Valutazione della qualità didattica educativa e formativa viene annualmente verificata dal collegio docenti, la pedagogista di riferimento e il gestore valutando:

- il contesto e le risorse; - benessere di bambini e famiglie; - benessere del personale docente e non; - apprendimenti dei bambini; - processi (pratiche educative e didattiche, gestionali e

amministrative); - processi di autovalutazione; - individuazione delle priorità.

Strumenti che permettono la verifica:

- osservazioni sistematiche; - documentazione fotografica e scritta; - questionari per le famiglie; - questionari per il personale;

Page 27: P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DI OFFERTA FORMATIVA SCUOLA … · educativa con il quale la scuola, muovendo dai bisogni e dalle aspettative degli utenti ... la frequenza dei bambini e

- breefing tra operatori di condivisione e brainstorming.

Redatto dalla commissione docente nelle persone di:

- Silvia Chiarini (coordinatrice didattica)…………………………………………………………………….. - Roberta Atzeni (insegnante)…………………………………………………………………………………………. - Caterina Veronesi (insegnante)……………………………………………………………………………………. - Giulia Sandoni (insegnante)………………………………………………………………………………………….

Approvato il 6 Novembre 2017