qualitÀ delle strutture ricettive e spesa … · la conservazione della biodiversità si associa...

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3 novembre 2017 CONTATTI E-DATA srl Spin Off dell’Università degli Studi di Teramo Via Renato Balzarini 1 64100 Teramo Tel. 0861/266786 Fax 0861/1991523 www.edatasrl.it [email protected] E-DATA FLASH #2.2017 QUALITÀ DELLE STRUTTURE RICETTIVE E SPESA TURISTICA NEI PARCHI NAZIONALI ITALIANI # 1 La conservazione della biodiversità si associa alla produzione di beni comuni, ma anche alla creazione di valore economico. Il capitale naturale e culturale esistente nelle aree protette del nostro Paese rappresenta infatti un giacimento inesauribile che può essere opportunamente valorizzato dal punto di vista economico, sviluppandone ad esempio le grandi potenzialità di attrattività turistica. Focalizzando l’attenzione sui 25 parchi nazionali riconosciuti in Italia si è voluto approfondire questo tema, andando a verificare la presenza e il livello di qualificazione delle strutture turistiche esistenti anche attraverso confronti temporali, per arrivare a determinarne la capacità di attrarre spesa proveniente dal resto d’Italia piuttosto che dall’estero. Nelle grandi aree protette del Paese sono presenti oltre 9.700 strutture corrispondenti al 7,7% del totale dei posti letto della ricettività nazionale. Per i parchi nazionali si riscontra una dimensione media delle strutture ricettive superiore a quella italiana nel caso delle attività extra-alberghiere (campeggi, villaggi turistici, agriturismi, ecc.), pari a 31,7 posti in media per struttura contro il 18,5 nazionale. Nel caso delle strutture alberghiere la dimensione è invece appare leggermente inferiore (62,8 posti letto per albergo contro 67,8 riscontrato a livello Italia). Confrontando i dati relativi al 2016 con quelli del 2002 si coglie come l’incremento registrato nei parchi nazionali nei quattordici anni in termini di numero di posti letto (+8,1%) sia inferiore a quanto rilevato per il resto del Paese (+21,7%). Rispetto a queste cifre, se da un lato l’offerta alberghiera in termini quantitativi presenta uno stacco in positivo nei valori di incremento per i parchi, seppur di non elevata entità (i posti letto negli alberghi sono cresciuti nei parchi del 18,3% contro 16,4% delle altre aree del Paese), per le strutture extra-alberghiere si coglie invece una Dati di sintesi sulla presenza di strutture ricettive nei parchi nazionali e in Italia Anno 2016 Fonte: elaborazioni E-Data su dati Istat Nei parchi nazionali si concentrano oltre 9.700 strutture ricettive, corrispondenti al 7,7% dei posti letto disponibili in Italia

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Page 1: QUALITÀ DELLE STRUTTURE RICETTIVE E SPESA … · La conservazione della biodiversità si associa alla produzione di ... che occupa la quarta posizione per ... Parchi Nazionali e

3 novembre 2017

CONTATTI E-DATA srl Spin Off dell’Università degli Studi di Teramo Via Renato Balzarini 1 64100 Teramo Tel. 0861/266786 Fax 0861/1991523 www.edatasrl.it [email protected]

E-DATA FLASH #2.2017

QUALITÀ DELLE STRUTTURE RICETTIVE E SPESA TURISTICA NEI

PARCHI NAZIONALI ITALIANI

# 1

La conservazione della biodiversità si associa alla produzione di beni comuni, ma anche alla creazione di valore economico. Il capitale naturale e culturale esistente nelle aree protette del nostro Paese rappresenta infatti un giacimento inesauribile che può essere opportunamente valorizzato dal punto di vista economico, sviluppandone ad esempio le grandi potenzialità di attrattività turistica.

Focalizzando l’attenzione sui 25 parchi nazionali riconosciuti in Italia si è voluto approfondire questo tema, andando a verificare la presenza e il livello di qualificazione delle strutture turistiche esistenti anche attraverso confronti temporali, per arrivare a determinarne la capacità di attrarre spesa proveniente dal resto d’Italia piuttosto che dall’estero.

Nelle grandi aree protette del Paese sono presenti oltre 9.700 strutture corrispondenti al 7,7% del totale dei posti letto della ricettività nazionale.

Per i parchi nazionali si riscontra una dimensione media delle strutture ricettive superiore a quella italiana nel caso delle attività extra-alberghiere (campeggi, villaggi turistici, agriturismi, ecc.), pari a 31,7 posti in media per struttura contro il 18,5 nazionale. Nel caso delle strutture alberghiere la dimensione è invece appare leggermente inferiore (62,8 posti letto per albergo contro 67,8 riscontrato a livello Italia).

Confrontando i dati relativi al 2016 con quelli del 2002 si coglie come l’incremento registrato nei parchi nazionali nei quattordici anni in termini di numero di posti letto (+8,1%) sia inferiore a quanto rilevato per il resto del Paese (+21,7%). Rispetto a queste cifre, se da un lato l’offerta alberghiera in termini quantitativi presenta uno stacco in positivo nei valori di incremento per i parchi, seppur di non elevata entità (i posti letto negli alberghi sono cresciuti nei parchi del 18,3% contro 16,4% delle altre aree del Paese), per le strutture extra-alberghiere si coglie invece una

Dati di sintesi sulla presenza di strutture ricettive

nei parchi nazionali e in Italia Anno 2016

Fonte: elaborazioni E-Data su dati Istat

Nei parchi nazionali si

concentrano oltre 9.700

strutture ricettive,

corrispondenti al 7,7% dei

posti letto disponibili in Italia

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differenza piuttosto accentuata a sfavore delle aree protette rispetto al resto del Paese (variazione pari a +2,4% a fronte di +26,7%).

Passando alla lettura dei dati per singolo parco, emerge una gerarchia per dimensione delle aree in termini di posti letto in esercizi ricettivi che si presenta abbastanza diversa rispetto a quella ottenuta adottando la superficie dei comuni sottesi alle aree di riferimento.

Il Parco Nazionale del Gargano, destinazione particolarmente rinomata di flussi turistici, è l’area in testa ai 25 parchi per concentrazione di offerta di posti letto in esercizi ricettivi (ne raccoglie oltre 100 mila, rappresentando più di un quarto del totale dell’offerta ricettiva delle aree protette in esame, 26,3%), è al sesto posto per superficie complessiva, con 2.587 km2 (7,4% del totale delle aree parco).

Segue nella lista il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che occupa la seconda posizione per entrambe le classifiche, mentre il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, vede una grande differenza tra posto occupato nella classifica stilata per offerta di posti letto (3°) rispetto a quella per superficie territoriale (19°).

Completando le prime cinque posizioni nella lista troviamo il Parco Nazionale dello Stelvio (Stilfserjoch), il più grande dei parchi storici italiani, che occupa la quarta posizione per offerta turistica (quinto per superficie tra i 25 parchi), e il Parco Nazionale del Pollino, la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia, che occupa la quinta posizione per concentrazione di posti letto.

Il Parco Nazionale dell'Alta Murgia Murgia e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga sono quelli che vedono il maggiore scostamento tra dimensione di offerta turistica e dimensione dell’ area (il primo concentra l’1,1% del posti letto e il 7,6% di superficie, il secondo 1,8% contro 8,0%).

Anche il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, incide meno per offerta turistica (occupa il 18° posto nella relativa classifica), piuttosto che per superficie totale (14° posto).

Stanti le differenze nelle aree per caratteristiche geo-morfologiche (basti pensare alla presenza di comuni costieri collegati al turismo marino), l’attrattività turistica potenziale “diretta” dei parchi è pertanto molto diversificata, emergendo in modo accentuato in alcune realtà in cui la dimensione naturalistica si associa a una “turisticità intrinseca”. Si pensi ai casi citati del Gargano (Mattinata, Vieste, Isole Tremiti), Cilento, Vallo di Diano e Alburni (nodo di escursionismo con località balneari come Marina di Camerota e Palinuro) e Arcipelago

Variazione % del numero di posti letto nei Parchi

Nazionali e nel resto del Paese 2016-2002

Fonte: elaborazioni E-Data su dati Istat

Graduatoria decrescente dei Parchi Nazionali per

numero di posti letto

e confronto con i dati di superficie Anno 2016 (% sul totale parchi nazionali)

Fonte: elaborazioni E-Data su dati Istat

Tre parchi (Gargano, Cilento

e Arcipelago Toscano)

concentrano più della metà

dell’offerta ricettiva dei

Parchi Nazionali

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Toscano (Isola d’Elba, Isola del Giglio) che concentrano da soli il 50,3% dell’offerta ricettiva dei Parchi Nazionali in termini di posti letto.

Altre grandi aree protette, pur molto rilevanti dal punto di vista della conservazione della natura e della difesa dell'ambiente, non offrono la stessa capacità di accoglienza turistica.

Focalizzando l’analisi sulle strutture alberghiere, si può ottenere riscontro sulla qualità (e quindi il livello di prezzo) delle strutture utilizzando i dati della classificazione per numero di stelle.

Presi nel loro insieme, per i 25 Parchi Nazionali emerge una qualità media dell’offerta su standard leggermente inferiori rispetto al resto del Paese, con una incidenza più elevata per strutture al di sotto delle tre stelle (64,0% contro 58,4%) e specularmente inferiore per quelle oltre quattro (36,0% contro 41,6%).

In termini di confronto temporale, dal 2002 ad oggi i Parchi nazionali hanno sperimentato un innalzamento della qualità delle strutture, con una riduzione di posti letto per le strutture di minore qualità rispetto a quelle con quattro o cinque stelle. Tale innalzamento è stato però meno accentuato rispetto al resto del Paese.

Il tema dei cambiamenti verificati in termini di qualità dell’offerta ricettiva alberghiera può essere declinato a livello di singolo parco, con risultati che vedono una situazione sostanzialmente immutata solamente nel caso del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che nel 2016 rispetto al 2002 presenta valori di sintesi analoghi (misurati in termini di numero medio di stelle per struttura ponderato con i posti letto), e un upgrading di qualità delle strutture per tutti gli altri parchi nazionali.

Tra le grandi aree protette considerate presenta il miglioramento qualitativo nella media più marcato il Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, area protetta geo-marina, ma anche luogo di grandissima attrattività turistica, in cui il il livello delle strutture alberghiere presenti si è alzato quasi di una stella, passando da 2,6 a 3,5.

Innalzamenti significativi nella qualità delle strutture si rilevano anche nell’altro Parco Nazionale sardo del Gennargentu (+0,6 stelle), in cui si sono incrementati in particolare i posti letto a quattro stelle, e il Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria (+0,5 stelle), l'ultimo parco nazionale italiano ad essere stato istituito, che ha verificato lo stesso fenomeno della espansione dei posti letto a quattro stelle.

Grandi aree protette in cui il livello medio già elevato quattordici anni fa hanno comunque verificato miglioramenti ulteriori sono il Parco Nazionale dell'Alta Murgia (+0,4 stelle, tra tutti i parchi

Distribuzione dei posti letto alberghieri per numero

di stelle nel Parchi Nazionali e nel resto del Paese Anno 2016 (valori %)

Fonte: elaborazioni E-Data su dati Infocamere

Confronto 2002-2016 nella distribuzione per stelle

dei posti letto alberghieri nei Parchi Nazionali (valori %)

Fonte: elaborazioni E-Data su dati Infocamere

In quattordici anni tutti i

parchi nazionali hanno

registrato miglioramenti nella

qualità (numero medio di

stelle). Il Parco Nazionale

d'Abruzzo è fermo ai livelli

del 2002.

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quello con il valore medio più elevato al 2016) e il Parco Nazionale dell’Aspromonte (+0,5 stelle, al secondo posto nella classifica al 2016 per livelli medi di qualità delle strutture alberghiere).

I dati sul livello di qualificazione dell’offerta si dovrebbero collegare alla capacità dei territori di attrarre spesa turistica. in particolare, si può ipotizzare che livelli di qualificazione più elevati si associno a livelli medi di spesa a loro volta più elevati (ovviamente relativi in questo caso anche a spese relative non solo all’alloggio, ma anche ad altre voci come il viaggio, la ristorazione, ecc.).

In effetti, partendo da valutazioni disponibili sulla spesa giornaliera e sul livello di presenze turistiche è possibile effettuare una quantificazione della spesa turistica attribuibile ai territori dei 25 parchi nazionali rispetto al resto del Paese.

Sulla base di queste elaborazione si ottiene un valore per i parchi del 6,2% della spesa turistica complessiva relativa a turisti italiani e stranieri.

Il confronto con la quota relativa all’offerta precedentemente evidenziato (7,7%), pone in risalto margini di miglioramento per i Parchi Nazionali, che non riescono ad elevare mediamente i livello di turismo attratto.

Queste valutazioni non consentono di entrare nel dettaglio dei parchi specifici, ma inducono a pensare che la variabilità di risultati riscontrata nella qualificazione dell’offerta ricettiva e nella sua dinamica evolutiva (si pensi al caso del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise) si rifletta sui livelli di spesa pro capite, migliorando i risultati per alcune aree, ma peggiorandone il livello per altre.

Confronto del numero medio di stelle 2002-2016

per le strutture alberghiere dei parchi nazionali

Fonte: elaborazioni E-Data su dati Istat

Quota di spesa turistica attratta dai Parchi

Nazionali rispetto al resto del Paese Anno 2016 (valori %)

Fonte: elaborazioni E-Data

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INFORMAZIONI UTILI

La perimetrazione dei parchi nazionali in Italia e i dati sul turismo Nella definizione di "Parco Nazionale" rientrano tutte le aree terrestri, fluviali, lacuali e marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o, anche se parzialmente alterati da interventi antropici, contengono una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi, tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future. Sebbene le aree corrispondenti ai territori dei parchi nazionali seguano logiche di carattere non amministrativo ma collegate al peculiare valore dei territori sotto vari punti di vista che li contraddistinguono e ne fanno luoghi di interesse specifico per valori naturalistici, scientifici, culturali, ecc., per i 25 parchi nazionali riconosciuti nel nostro Paese esiste una perimetrazione che esplicita i territori dei comuni compresi all’interno di queste aree (in proposito si veda il portale dei parchi italiani curato da Federparchi - Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e altri enti pubblici, in massima parte enti gestori di aree protette, ma anche Assessorati regionali e alcune Associazioni ambientaliste, nella loro veste di gestori di oasi naturali). I 25 parchi comprendono 523 comuni italiani distribuiti in 47 delle 110 province italiane e in 19 delle 20 regioni. Le elaborazioni presentate sono state ricostruite sulla base dei dati comunali corrispondenti ai territori dei parchi. I dati dell’offerta ricettiva sono di fonte Istat, che per la rilevazione si avvale di organi intermedi, quali gli uffici di statistica del Sistema statistico nazionale e/o gli enti territoriali competenti in materia di turismo che, in conformità alle differenti normative regionali, provvedono a fornire le informazioni richieste. I dati raccolti riguardano gli esercizi ricettivi ripartiti tra: - esercizi alberghieri che includono oltre che gli alberghi in senso stretto, classificati in cinque

categorie contrassegnate da stelle in ordine decrescente, anche le residenze turistico-alberghiere;

- esercizi extralberghieri che sono divisi in: esercizi complementari che comprendono: i campeggi, i villaggi turistici, le forme miste di campeggio e villaggio turistico, gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, gli agriturismi, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi di montagna, le altre strutture, alloggi privati in affitto che vengono distinti tra bed & breakfast e altri alloggi privati.

La classificazione Istat adottata per gli alberghi distingue gli esercizi da 1 a 5 stelle lusso: - cinque stelle lusso: alberghi di lusso in possesso di standard di classe internazionale; - cinque stelle: alberghi di lusso; - quattro stelle: alberghi di prima categoria; - tre stelle: alberghi di seconda categoria e pensioni di prima categoria; - due stelle: alberghi di terza categoria e pensioni di seconda categoria; - una stella: alberghi di quarta categoria e pensioni di terza categoria. Nelle statistiche le strutture cinque stelle e cinque stelle lusso sono ricomprese nella voce cinque stelle.

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