quando i giovani partecipano - storie di successo del programma gioventù in azione

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35 storie, 35 progetti scelti per raccontare sette anni di programma in Italia

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Page 1: Quando i giovani partecipano - Storie di successo del programma Gioventù in Azione
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PREFAZIONE

“Come nelle Olimpiadi sono incoronati non i più belli e i più forti, ma quelli che partecipano alla gara, così nella vita chi agisce giustamente diviene partecipe del bello e del buono” (Aristotele). In questa raccolta di storie provenienti dal settennio 2007-2013 di Gioventù in Azione abbiamo volutoraccontare la partecipazione giovanile e i risvolti che questa ha avuto, ed ha, in termini divalorizzazione del talento giovanile, della crescita personale e professionale dei giovani e del territorio.Questa pubblicazione è nata con l’obiettivo di raccontare Gioventù in Azione partendo dalle storie dei protagonisti, valorizzando l’importanza e l’influenza positiva che tale esperienza ha avuto nella vita di chi vi ha partecipato.Storie di scambi di giovani che hanno impreziosito il bagaglio sociale e culturale dei ragazzi, storie di volontari europei che hanno dato il proprio contributo per la crescita della comunità locale; storie di chi svolge un quotidiano e prezioso lavoro con i giovani teso a dare loro opportunità di crescita e partecipazione attraverso l’uso della metodologia di educazione non formale; storie di chi, attraverso la mobilità oppure un’iniziativa locale sul proprio territorio, ha avuto modo di acquisire quel bagaglio di conoscenze e competenze utile a presentarsi nel sempre più competitivo mondo del lavoro. Quelle esperienze che nessuno racconta, ma che hanno un risvolto sociale di grande rilevanza per la crescita culturale, quindi economica, del Paese.Raccontiamo di progetti cui hanno partecipato, dalla fase di progettazione alla realizzazione,le nuove generazioni con l’obiettivo di “divenire partecipe del bello e del buono” nella costruzione dell’Europa.Tale pubblicazione non ha la presunzione di essere un elenco di buone prassi, neanche si prefigge di premiare i progetti migliori realizzati nel settennio da poco concluso, ma ha l’obiettivo di facilitare la comprensione, anche dei non addetti ai lavori, di cosa sia stato Gioventù in Azione, oggi confluito nel più grande programma Erasmus+, e di cosa sia possibile realizzare tramite gli strumenti che l’Europa mette a disposizione al fine di incrementare le opportunità offerte alle nuove generazioni.Vi auguro quindi buona lettura e “buon viaggio” tra i mille colori, le città, i profumi e i sapori che rivivrete leggendo i progetti dei giovani italiani che hanno scelto di essere protagonisti del loro futuro.

Giacomo D’Arrigo

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QuESTA ChE VI PRESEnTIAmO è unA RACCOlTA DI PROGETTI REAlIzzATI All’InTERnO DEl PROGRAmmA GIOVEnTù In AzIOnE 2007-2013.Tra i compiti delle Agenzie nazionali nella gestione di Programmi comunitari viene richiesto, da parte della Commissione Europea, di individuare i migliori progetti realizzati dagli organismibeneficiari di finanziamenti europei, le cosiddette “buone prassi”.non è compito semplice decidere cosa sia una buona prassi se non ci interroghiamo su chi debbanoessere i destinatari del nostro lavoro di raccolta. Chi vogliamo, cioè, che riproduca un’attività che, per ragioni diverse, consideriamo “di successo”. Chi immaginiamo, insomma, come fruitore ideale o da privilegiare della nostra raccolta.Tra i nostri destinatari ideali abbiamo immaginato esserci giovani di età compresa tra i 18-30 anni.Giovani cioè, in fase di programmazione e definizione del proprio futuro, per i quali la partecipazione ad attività come uno “uno scambio di giovani”, un’attività di volontariato europeo o la realizzazione di un progetto locale come un’“Iniziativa Giovani” possa essere uno strumento di acquisizione o affinamento di competenze e che potrebbero venire stimolati dalla lettura di questi progetti già realizzati da altri coetanei; animatori giovanili che, in contesti nazionali e internazionali, supportanoil lavoro quotidiano con i giovani; enti e strutture pubbliche che gestiscono spazi e progetti destinati ai giovani.I promotori dei progetti che qui di seguito vengono presentati hanno utilizzato, consapevolmente e appropriatamente, quindi in maniera competente, gli strumenti forniti dal Programma Gioventù in Azione, coniugati con le risorse disponibili, al fine di promuovere e realizzare dei cambiamenti: nei partecipanti, nei contesti locali nei quali sono stati realizzati o in ambiti più estesi quale quello internazionale. Si tratta di progetti che hanno prodotto un “impatto”. Si tratta di progetti che nella quasi totalità sono stati visionati di persona almeno una volta durante la loro realizzazione o dei quali sono stati presentati i prodotti e/o i risultati finali.nella pubblicazione i progetti non vengono descritti linearmente, dal momento che la raccolta è stata ideata come un ipertesto per la rete; sono state individuate delle parole chiave a supportodell’identificazione degli elementi di qualità di quel particolare progetto e in generale nella progettazioneGioventù in Azione.Crediamo che con gli elementi messi a disposizione non dovrebbe essere difficoltoso rintracciare il punto di partenza di ciascun progetto, un bisogno, una passione, un sogno, un obiettivo concreto da raggiungere; i suoi compagni di viaggio, con chi, cioè, si è intrapreso il cammino (i promotori, i partecipanti, gli animatori giovanili, i formatori, il coach, i partner di un network); il processoattraverso il quale, il come si è arrivati a conseguire un obiettivo (metodologia) e cosa si è conseguito (risultati finali). la qualità di questi progetti, a volte, è data dall’evidente manifestazione di una trasformazioneavvenuta nelle persone coinvolte o nei contesti, altre volte, da una percezione meno chiara in fase di scrittura del progetto ma che si realizza nel lungo periodo, come tutti i fenomeni legatiall’educazione.Questa pubblicazione vuole prima di tutto essere una raccolta di storie che scegliamo di presentarvi. Perché proprio queste? Ci hanno entusiasmato: per l’energia e l’impegno profuso, per le competenzemesse in campo e quelle acquisite.Ci hanno sorpreso: perché la vita dei progetti è spesso tra le righedei formulari presentati e approvati.

INTRODUZIONE

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E’, a volte, nel non detto o non detto bene. Perché in fase di scrittura progettuale si può avere soltantol’intuizione di un accadere, di un agire, difficile da spiegare, che può realizzarsi soltanto “in situazione”,che può esplicarsi meglio nelle relazioni tra le persone perché l’educazione è un’esperienza in situazione, vissuta come tale tra educatore e “allievo”. Perché a volte, in fase di implementazione di un progetto accade qualcosa di imprevisto nella sua fase di scrittura e pertanto non descrivibileprima, qualcosa che può invece rivelarsi significativo. l’esperienza educativa è l’apertura al possibile in cui non tutto può essere previsto, predeterminatoE’ per questo motivo che nei progetti che hanno a che fare con l’educazione e la formazione

lo “scostamento” dalla norma (il progetto approvato) non necessariamente è disvalore, ma al contrariopuò celare azioni innovative e/o creative. le apparenti disfunzionalità della realizzazione di un progetto,che ammettono deviazioni, imprevisti, discussioni, perdite di tempo, sono a volte condizionenecessaria per arrivare al risultato voluto. ne sono testimonianza le diverse valutazioni critiche di volontari europei allegate ai report finali dei progetti, i quali raggiungono i propri obiettivi a dispetto e grazie alle difficoltà incontrate. Che cosa è lo SVE per un giovane se non un’opportunità “protetta” di mettersi in gioco, di affrontare le proprie paure per superarle, sperimentare le proprie risorsepersonali per conoscerle e crescere? maggiori le difficoltà incontrate maggiore la crescita, potremmo dire.Ci hanno emozionato: perché spesso si tratta di progetti che hanno dato o restituito voce a giovaniche non hanno mai esercitato la parola o se lo hanno fatto è stato soltanto attraverso la voce di altri.Si rimanda ai progetti lo sguardo degli Aspie, Fantastica, Bus stop per comprendere meglio di qualsiasidefinizione il concetto di empowerment. I ragazzi di Roma, napoli, Genova, incontrati nei progettiappena citati, hanno sperimentato il proprio valore, il talento, le risorse creative per creare azioni che hanno permesso loro di realizzare dei cambiamenti, sebbene a volte di breve durata ma pur sempre significativi. Si è trattato di progetti che hanno creato legami e relazioni, che diventanoimportanti quando a partecipare a un progetto sono ragazzi fuoriusciti dall’obbligo scolastico, i “dropout”, giovani che rischiano di rimanere intrappolati nelle maglie della criminalità, come i ragazzi di Barradel Tappeto di Iqbal. Si tratta di ragazzi che hanno scoperto un fuori (dal quotidiano) che richiama a essere altro. Ragazzi che cercano, anche attraverso la partecipazione a un progetto Gioventù in Azione, di uscire dalla condizione di invisibilità per diventare portatori di parola, narratori, riconoscibilie indimenticabili per chi li ha incontrati anche soltanto una volta.Ci hanno affascinato: per avere ideato e messo in campo l’irrealizzabile o più spesso l’irrealizzato, come nel caso del progetto K.I.u.I. Kit di interazione urbana istantaneo, in cui un gruppo di giovani, tra i quali anche laureandi e neo laureati in architettura, ha arredato spazi urbani aperti (una piazza)abbandonati o in disuso, con materiali riciclabili e biodegradabili, dando loro un nuovo valore, attraverso la creazione di eventi e/o attività di socializzazione.I progetti migliori sono progetti che nascono nel tempo e con la forza di reti che li sostengono; se c’è, infatti, il singolo che ha un’intuizione, è soltanto con il supporto della rete che si sviluppano e crescono e diventano sostenibili le idee.Se, da un alto, questi progetti sono unici e irripetibili, perché molto connotati dai processi in cui sononati, dai soggetti promotori, operatori giovanili che caparbiamente perseguono i propri obiettivi e inseguono sogni, dall’altro possono essere riprodotti in altri luoghi se se ne comprendono gli elementiche li hanno resi possibili e che vi presentiamo attraverso le parole chiave. le parole chiave sono di accesso a individuare gli scopi che sono stati raggiunti e gli obiettivi conseguiti. Ci piace però terminare anche con una inversione del rapporto mezzi-fini della formazione e assumereciò che appare come un semplice mezzo, come fine e, se, per citare Dewey, il processo educativo non haaltro scopo che se stesso, questi progetti sono stati prima di tutto un “luogo” di crescita umana.

Adele Tinaburri

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AZIONE 1.1 - SCAMBI GIOVANILI1 SOnIKA WEB EXChAnGE

3 ThE WASTE OF lESS

5 FOOD FOR ThOuGhT

7 l.I.V.E. mARKETPlACES!

9 WAKE AnD ShAKE

11 EuROPE VITAmIn

13 FAnTASTICA  

AZIONE 1.2 - INIZIATIVE GIOVANI 15 lO SGuARDO DEGlI ASPIE. un CInECluB GESTITO DA RAGAzzI ASPERGER

17 STAY AlIVE!

19 BACK ThRu ThE FuTuRE

21 BuS STOP

23 K.I.u.I. KIT DI InTERAzIOnE uRBAnA InSTAnTAnEA

26 DICOnO DI mE, mA SARA' VERO?

28 lIBERA lA BICI

AZIONE 1.3 - PROGETTI GIOVANI E DEMOCRAZIA 30 un POnTE AI DIRITTI

33 TAKE ACTIOn! A EuROPEAn ABC TO YOuTh PARTICIPATIOn

35 1180 mIlES

38 D.O. I.T. 4 YOu DEmOCRATIC OPInIOnS InFORmATIC TEChnOlOGIES FOR YOuTh

INDICE

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AZIONE 2 - SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO 40 mEDI-ACTIOn

42 VOlunTEERInG FOR InTEGRATIOn In mAnTOVA

45 A VOlunTEER FOR OThER VOlunTEERS

48 DIEm - DIAlOGO InTERCulTuRAlE EuRO-mEDITERRAnEO

50 FOSTERInG A nICE ChIlDhOOD

52 PAThWAY TO EuROPE

54 hEARTS WITh hAnDS

57 InTERCulTuRAl lEARnInG AnD mOBIlITY FOR YOunG PEOPlE VI

AZIONE 3.1 - SCAMBI GIOVANILI CON I PAESI PARTNER LIMITROFI ALL’UNIONE EUROPEA 59 TAlK A WAlK On ThE RITuAl SIDE

61 YOuTh POlICIES In EuROPE AnD CAuCASuS

AZIONE 4.3 - FORMAZIONE E MESSA IN RETE DEGLI OPERATORI ATTIVINEL CAMPO DEI GIOVANI E DELLE ORGANIZZAZIONI GIOVANILI

63 ChIlD PROTECTIOn AnD SAFETY GuIDElInES FOR YOuTh EXChAnGES ORGAnISATIOn

65 STEPS TOWARD YOuThPASS

67 VVV VAlORISATIOn OF ThE VAluE OF VOlunTEERInG

69 PASSI DA GIGAnTE II

AZIONE 5.1 - INCONTRI DEI GIOVANI CON I RESPONSABILIDELLE POLITICHE PER LA GIOVENTÙ

71 VOCI ChE COnTAnO 

74 DI ChI SOnO lE POlITIChE GIOVAnIlI

76 GIOVAnI E DECISORI POlITICI A COnFROnTO

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ò azione 1.1

ò azione 1.2

ò azione 1.3

ò azione 2

ò azione 3.1

ò azione 4.3

ò azione 5.1

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> localizzazione delle 35 storie di successo

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SonikaWebExchange

IL PROGETTOsonika Web exchange è un progetto di scambiointernazionale ideato da un gruppo di giovani di moncalieri, con il supporto del CISV, il cui tema principale è stato"la comunicazione dei giovani per i giovani". le attività si sono incentrate su sonika radio Web, una radio web gestita da un gruppo di giovani di moncalieri,che hanno sperimentato spazi e modalità comunicativelibere e "giovani" per trasmettere le proprie idee ai coetanei

PARTECIPANTI AL PROGETTO 19 GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI, 10 RAGAZZI E 9 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOUnA web rAdiO fATTA dAi giOvAniper i giOvAni. QUeSTO è STATOSOnikA web exchAnge, rendendOi rAgAzzi prOTAgOniSTi e ArTeficidi UnA impOrTAnTe eSperienzA dicreSciTA e di ApprendimenTOperSOnAle.le attività hanno favorito il rafforzamentodella capacità di comunicazione nellamadrelingua, attraverso la gestione diprogrammi radiofonici e di siti web, ilmiglioramento delle capacità dicomunicazione nelle lingue straniere,attraverso la vita quotidiana delloscambio, competenze utili anche peragevolare l’inserimento lavorativo dei >>

> si parla di...consapevolezza europeaMedia, comunicazionee informazione per i giovani

> azione 1.1> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:Moncalieri (to)> proMotore ricHiedentec.i.s.V. (comunità impegnoservizio Volontariato) www.cisvto.org> partner-Kikoto ifjusagi Kulturalis es szocialisegyesulet,szetendre, Ungheria-nexes interculturals de Joves per europa, Spagna-Buurthuis princensluis,BovenKarspel, Olanda

UNA WEB RADIO DEI GIOVANI

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di altri paesi e hanno condiviso con altri l'esperienza di SonikaWebRadio, ovvero come realizzare una trasmissioneradio e come gestire una web radio. Il progetto, è riuscito a coinvolgere i giovani e a stimolare la loro cooperazione,incoraggiando la conoscenza individuale e il raggiungimento degli obiettivi previsti.

LE ATTIVITÀlo scambio ha avuto una durata di 8 giorni, nel corso dei quali i ragazzi hanno vissuto insieme presso un ostello nella città di Carignano. le attività hanno riguardato in particolarel'organizzazione di workshop, tenuti, in un'ottica di peereducation, direttamente dai giovani partecipanti, sulle tematiche della comunicazione, web radio, fotografia e costruzione di un sito web, favorendo la piena partecipazionee cooperazione dei giovani alla loro realizzazione. nel corso dello scambio sono state programmate, inoltre, delleescursioni alla scoperta dei territori di Torino. Carignano emoncalieri, città del gruppo promotore e sede dei laboratori. leserate dal lunedì al giovedì sono state dedicate alle nottiinterculturali: a turno, ogni gruppo ha avuto la possibilità di gestire in autonomia ogni aspetto della serata, dalla preparazione in autogestione della cena, all'animazione del dopo cena, al fine di presentare agli altri gruppi alcuniaspetti della propria cultura.

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>> partecipanti. inoltre, il progetto hapermesso l’acquisizione di competenzedigitali su come si "costruiscono" e sigestiscono una web radio e un sitointernet e ha favorito lo spirito di iniziativae di imprenditorialità dei giovani coinvolti.

ALTRO DA SAPERE...la tematica è stata scelta da un gruppo digiovani di Moncalieri durante un laboratoriosulla cittadinanza europea che ha portatoalla progettazione di questo scambio,nell'inverno del 2006-2007. tra le esperienzepregresse che hanno portato a tale scelta: unprogetto di azione 3 del precedenteprogramma Gioventù che ha portato allanascita della sonika Web radio e illaboratorio senza confini, nell'ambito delquale è stato realizzato un ciclo ditrasmissioni sulla cittadinanza europeaandato in onda sulla Web radio e, in FM atorino e provincia, su radioFlash. oltre ai 19partecipanti, lo scambio ha coinvolto giovanidi Moncalieri e di carignano. a Moncalieri, leattività hanno avuto sede presso il centrod'aggregazione Giovanile sonika, sededell'associazione sonikaWebradio, alcunimembri della quale hanno partecipatodirettamente allo scambio, assaporando ilclima internazionale del progetto eaccrescendo il loro interesse a partecipare infuturo a progetti simili. lo scambio ha avutoricadute e momenti di apertura anche versoil territorio di carignano: in particolar modo ilparty finale è stato organizzato in un circololocale, gestito da giovani del posto e apertoa tutti i ragazzi interessati. il sito della sonikaWeb radio, che ha ospitato nella sezioneeventi una pagina sullo scambiointernazionale, e un sito dedicato al progettocreato appositamente dal gruppo olandesehanno contribuito alla visibilità dell'iniziativa.

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The Wasteof LessIL PROGETTOthe Waste of less è stato promosso dal comune di Venaria e ha coinvolto 20 giovani provenienti da Italia, Spagna, ungheria e Romania. le tematiche dello scambio sono state la cittadinanzaeuropea e l'ambiente: in particolare, tematica trasversale nel corso dell'intero progetto, è stata la riflessione su stili di vita e consumo. le attività sono state rivolte al confronto fra stili di vita diversi, evidenziando come questi influenzino i consumiquotidiani, abbiano un impatto sull'ambiente circostante e le possibilità di assumere stili di vita più sani. I partecipantihanno realizzato un breve filmato organizzato in 4 sezioni: cibo,consumo energetico, acqua e riciclaggio dei rifiuti, ad evidenziareanalogie e differenze negli stili di vita riguardo ai consumi e suggerire allo stesso tempo modelli alternativi. le attività hanno previsto, inoltre, workshop incentrati sui beneficidell'adozione di modelli alternativi di consumo, per la promozione

PARTECIPANTI AL PROGETTO 20 GIOVANI TRA I 18 E I 30 ANNI, 7 RAGAZZI E 13 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOlo scambio ha permesso di soddisfarel'esigenza dei giovani del territorio diincrementare le attività di mobilità. ipartecipanti hanno avuto modo diapprofondire il tema dello svilupposostenibile, focalizzando l'attenzione suglistili di vita, sui consumi e sul loro impattoambientale. la realizzazione del filmato haaumentato e favorito la creatività giovanile.l'organizzazione e la realizzazione delprogetto hanno avuto un impatto positivosul territorio, in termini di partecipazione ecoinvolgimento: lo scambio è stato inseritonell'ambito delle attività in materia dipolitiche giovanili promosse e realizzate dallacittà di Venaria attraverso l'informagiovanie l'ufficio politiche Giovanili.>>

> si parla di...ambienteMedia, comunicazionee informazione per i giovani

> azione 1.1> annualita': 2008> luoGo di realizzazione:Venaria reale (to)> proMotore ricHiedentecomune di Venaria realewww.comune.venariareale.to.it> partner-uton ifjùsàgi-Kulturàlis egyesùlet-Millenium center-centro de inciativas para la cooperaciòn Batà

CONSUMARE…CON STILE

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ALTRO DA SAPERE...la realizzazione del filmato, distribuito nellescuole e nelle realtà di provenienza deigruppi partner, ha permesso di dare visibilitàal progetto e di diffonderne contenuti erisultati. in occasione dell'iniziativa nazionaledenominata "mi illumino di meno",incentrata sulle medesime tematiche delloscambio, è stata organizzata una cena aKM0 con un laboratorio sull'impattoambientale e gli stili di vita e la proiezione delfilmato sui risultati del progetto.

>> nell'ambito della Festa dell'europa 2009,è stata organizzata dai partecipanti unafesta e sono stati promossi il programmaYouth in action e il progetto stesso; dueclassi del liceo cittadino e una classedell'agenzia Formativa casa di carità hannosperimentato la realizzazione di un bilanciodi giustizia, inteso come strumento dianalisi e revisione delle spese e dei consumiallo scopo di ridurli e ri-orientarli secondocriteri di giustizia e solidarietà.

di una vita più sana, e sull'utilizzo, con modalità più creative ed innovative, della telecamera e dei sistemi di montaggio e video.la metodologia utilizzata, la qualità del prodotto video realizzato e la capacità di veicolarlo per diffondere i contenuti e i risultatiprogettuali, rappresentano i principali fattori di successodel progetto.

LE ATTIVITÀnel corso della fase preparatoria, il progetto ha previstoattività volte al coinvolgimento dei partecipanti e alla promozione dello scambio, attraverso la realizzazione di un laboratorio sulle energie rinnovabili e l'autocostruzionedi un pannello solare poi installato presso un Centro Giovaniledella Città. è stato realizzato un ciclo di 5 incontri sui temi dello sviluppo sostenibile e dell'impatto ambientale degli stili di vita (in particolare cibo, consumi, finanza etica ed energierinnovabili). le attività dello scambio si sono alternate tra workshop, laboratori creativi, tecniche di animazione qualigiochi di ruolo, giochi di simulazione, dinamiche non formali e incontri con la comunità locale. In particolare, le attività di scoperta e conoscenza del territorio venariese e dell'areametropolitana torinese, hanno avuto come filo conduttore il confronto fra stili ed abitudini diverse, utilizzando mezzi di trasporto alternativi (per es. bicicletta e trasporti pubblici).Sono stati organizzati workshop sul consumo energetico e lo sviluppo sostenibile. I ragazzi hanno realizzato il filmato "i waste the less", occupandosi della sceneggiatura, delle riprese e del montaggio, mETTEnDO In mOSTRAFAnTASIA E CREATIVITà ChE hAnnO PRESO FORmA In un mESSAGGIO In GRADO DI RAPPRESEnTARE lO SPIRITOE I COnTEnuTI DEl PROGETTO. Il filmato raccoglie le riflessioni emerse durante lo scambio e costituisce uno strumento per diffondere i contenuti e i risultati di apprendimento prodotti. "I waste the less" è stato proiettato nel corso di una cena a Km0, con successivodibattito e confronto fra i partecipanti. I gruppi partner, infine,hanno organizzato e presentato delle serate interculturalidurante le quali sono stati condivisi aspetti e stili di vitapeculiari dei rispettivi Paesi di provenienza dei partecipanti,contribuendo a favorire la partecipazione e il coinvolgimento.

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Food forThoughtIL PROGETTOlo scambio Food for thought si è svolto a Torino, coinvolgendo35 giovani provenienti da 9 Paesi sul tema del confrontoculturale attraverso il cibo e la conoscenza delle rispettive tradizioni culinarie. lo scambio ha offerto ai ragazzi l’opportunità di confrontarsi con coetanei di altreculture sulla tematica del cibo, sia dal punto di vista culturaleche della salute, divenendo il cibo stesso strumento principaledel progetto. Al termine del progetto è stato prodotto un videosullo scambio e un “ricettario in formato digitale" di circa 60pagine contenente le ricette tipiche dei Paesi coinvolti. le attività realizzate, legate al cibo, sono state numerose,eterogenee ed altamente partecipative, in grado di coinvolgereattivamente i giovani, di stimolare la loro piena cooperazione, di coinvolgere il territorio con visite a produttori locali e partecipazioni a manifestazioni pubbliche, di esportare con successo l’idea e la struttura progettuale.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 35 GIOVANI TRA I 18 E I 30, ANNI 18 RAGAZZI E 17 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOcibO per lA menTe. QUeSTO hArAppreSenTATO il prOgeTTO per igiOvAni, STimOlAndOli AllArifleSSiOne e permeTTendO lOrO,ATTrAverSO il cibO, di cOnOScereAlTre cUlTUre e di cOnfrOnTArSiSUlle diverSiTà. attraverso il cibo è stato possibileconoscere le condizioni socioeconomiche eclimatiche dei diversi paesi e capire comeesse abbiano influito sullo stile di vita, sulleabitudini alimentari, sviluppando un senso ditolleranza tra i giovani. i temi affrontati >>

> si parla di...arte e culturasalute

> azione 1.1> annualita': 2008> luoGo di realizzazione:torino> proMotore ricHiedenteJoint associazione di promozionesociale ‐ www.jointweb.it> partner-puzzle-Hadùsàgi Hallgatòkèrt èscivilekèrt egyesulet-art in action association-drustyo za obstudiiske deiavnostiup pef‐sirena-art perspective-Malta unesco Youth association,-association of volunteers kilpkonn-dokuz eylul youth and sport clubassociation

INTERCULTURA IN CUCINA

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>> durante il progetto, arte, cultura esalute, hanno offerto ai partecipanti lapossibilità di esprimere la loro creatività incucina e non solo. il progetto ha permessoloro di riflettere su quali siano leproblematiche della conduzione di una vitanon sana e cosa si potrebbe fare permigliorare, sul ruolo dei giovani nelconservare le tradizioni culinarie in quantoparte fondante dell'identità di ognuno.

ALTRO DA SAPERE...il progetto ha avuto un impatto locale sullacomunità, in particolare nel quartiere di portapalazzo dove vivono molti stranieri. Hannobeneficiato del progetto la fattoria del latte,le cantine ascheri e l’università di scienzeGastronomiche con alcuni dei loro studentiche hanno continuato a collaborare con Joint.slowfood ha avuto la possibilità di presentarela filosofia slowfood e terra Madre.relativamente al follow-up progettuale, loscambio ha avuto risvolti in sud africa doveFood for thought è stato replicato con alcunecomunità rurali, usando lo strumentodell'educazione non formale come principalemetodo di apprendimento.

LE ATTIVITÀIl programma delle attività è stato incentrato su metodologie di apprendimento non formale. Sono state realizzate attività di team building, ice-breaking and name games; numeroseattività legate al cibo, all'alimentazione sana e alla spesaalimentare in generale; workshop, momenti di valutazione e visite del territorio in relazione al tema. Tra le varie attività:• cooking classes, per il quale è stato chiesto ad ogni gruppo di scegliere delle ricette da condividere ed insegnare agli altri partecipanti;• international evening: serate internazionali che si sono svoltesubito dopo le lezioni di cucina e hanno previsto una presentazione generale dei piatti preparati: provenienza,ingredienti, fattori socio-economici e climatici che hanno influitosul cibo. Al termine delle cene, a seconda del gruppo nazionale,sono stati proiettati dei video, insegnati balli e canzoni tradizionali del paese. • shopping on a low cost budget and getting to know thesurroundings: i partecipanti, divisi in gruppi da 6, sono andati a fare la spesa al mercato con un budget limitato. Tutti i piattipreparati sono poi stati condivisi su un unico tavolo per cercaredi infondere nei giovani il concetto di convivialità.• Visite a produttori: con la collaborazione di Slowfood, sono state organizzate due visite guidate a produttori. Il gruppoè stato diviso in due: una parte è andata a visitare una fattoriadi latte crudo e l'altra una cantina di produzione di vino.• street Festival preparation: durante una festa in strada, sono state riprodotte alcune attività dello scambio (kefir, animazione di strada, performance di bad habits) e sono stati esposti i risultati (poster sugli stereotipi, riciclaggio,arte con packaging alimentare). • Flash Mob: al centro della città di Torino, i gruppi con il grembiule e volantini hanno promosso una festa in strada.

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LivEMarketplaces!

IL PROGETTOlo scambio liVe Marketplaces! si è realizzato a Roma e ha coinvolto 23 giovani provenienti da Italia, Spagna, Turchia e Romania. Il tema è stato il mercato come luogo sociale di incontro interculturale. Il progetto ha permesso ai giovani di trovare i trait d'union e le peculiarità dei mercati dei loropaesi. Discussione, confronto, fotografia e filmati sono stati gli strumenti che hanno potenziato le opportunità di contattotra le diverse culture e i gruppi sociali. lo scambio ha favorito la costruzione di una nuova identità comunitaria e ha stimolatoi giovani ad una partecipazione attiva e progettuale dello spaziourbano, con ricadute positive sul dialogo interculturale e sociale, anche nel quartiere e nella città. l’impatto sul territorio, unito alla scelta delle metodologieutilizzate nel corso delle attività e agli obiettivi conseguiti,rappresenta il punto di forza del progetto.

OBIETTIVO RAGGIUNTOle attività realizzate hanno favoritol'incontro e rafforzato il dialogo fra igiovani partecipanti allo scambio; hannostimolato il confronto sull'uso degli spaziurbani come nuove forme di convivenza,integrazione, confronto sociale e culturale,come luoghi di potenziamento reciprocodel territorio e degli abitanti. lo scambioha promosso il superamentodell'etnocentrismo e l'attivazione di undialogo con l'altro che ha favorito unaconoscenza reciproca e la decostituzionedi stereotipi e pregiudizi. l'esperienza hafavorito il dialogo e l'apprendimentointerculturale; ha avuto un impattopositivo sul territorio coinvolgendo lacomunità locale, varie associazioni e lasocietà civile. i giovani hanno partecipatoattivamente alle attività realizzate, che sisono alternate tra giochi, laboratori,momenti di valutazione, di riflessione econfronto, in un'ottica di apprendimentonon formale. in particolare, tra letestimonianze raccolte, si segnala quelladi uno studente italiano di architettura,oggi architetto abilitato, che dimostracome uno scambio di gioventù inAzione possa risultare di grande aiutonel percorso di studio e di lavoro deigiovani. lo scambio ha permesso di idearee sperimentare una metodologia peraccompagnare i giovani nella compilazioneindividualizzata del certificato Youthpass.

> si parla di...cittadinanza europeaintegrazione culturale

> azione 1.1> annualita': 2009> luoGo di realizzazione:roma> proMotore ricHiedenteaim Giosef> partner-William tyrrell Foundation-rai recursos di animacionintercultural-istanbul MetropolitanMunicipality Youth assembly

ODORI, COLORI E SUONI DEI MERCATI

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PARTECIPANTI AL PROGETTO 18 GIOVANI, 11 RAGAZZI E 7 RAGAZZE

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ALTRO DA SAPERE...lo scambio ha coinvolto varie realtà locali,sociali ed istituzionali. È stata creata unarete tra il progetto Mediazione sociale consede al mercato esquilino, l'associazione deivenditori del mercato co.ri.M.e, l'ufficio diarchitettura partecipata coffice,l'associazione Genitori della scuola didonato; sono state coinvolte anche altreassociazioni che non avevano mai partecipatoa scambi di mobilità giovanili cometavolarotonda, KoinèMediterranea e il cricketclub di piazza Vittorio, permettendo loro diconoscere il programma di mobilità europeaYouth in action. per restare in contatto, ipartecipanti allo scambio hanno formato ungruppo su Facebook. durante lo scambio igiovani hanno partecipato a unamanifestazione locale, "cibi di strada", che siè svolta a piazza Vittorio; hanno frequentatoil mercato e preso parte alle attività dellascuola di donato. un operatore ha ripreso ivari momenti dello scambio per realizzare unvideo che ha illustrato il processo diconoscenza, di condivisione e soprattuttod'apprendimento non formale che si èsviluppato nel corso delle attività. il filmato haevidenziato l'importanza delle iniziativegiovanili Gioventù in azione per la crescitapersonale, lo sviluppo di competenze, lacostruzione dell'europa dei cittadini. perlasciare un segno tangibile dell'esperienzarealizzata, all'interno della struttura delMercato esquilino, sono stati esposti tretotem di legno a forma di prisma in cui sonostate collocate le fotografie elaborate daipartecipanti, al fine di comunicare al pubblicola visione ideale di mercato emersa dalconfronto sul tema.

LE ATTIVITÀTutte le attività sono state finalizzate alla progettazione del mercato ideale e incentrate su metodologie di educazionenon formale. Prima dello scambio, i ragazzi hanno cercato nella propria città materiale fotografico, multimediale e sonoro sulla realtà in cui vivono, che caratterizzasse al meglio la propria cultura ed il proprio Paese, focalizzandosiin particolar modo sui mercati. l'OBIETTIVO ERA CATTuRARE ODORI, SAPORI, COlORI,SuOnI E lE DIVERSE REAlTà ChE SI InCOnTRAnO nEl mERCATO, un AmBIEnTE COmunE A TuTTI I PAESI DEl mOnDO, mA DIVERSO DA PAESE A PAESE. Durante lo scambio i giovani hanno visitato i mercati di Traiano, il mercato di Porta Portese e hanno partecipatoattivamente alla vita del mercato di Piazza Vittorio.All'Esquilino, quartiere multietnico per eccellenza della capitale, è stata realizzata una photo session,durante la quale i ragazzi hanno avuto modo di esprimere la propria creatività attraverso fotografie, filmati, stencil art.le foto sono state condivise con i commercianti e gli avventori del mercato, protagonisti della quotidianità del posto, al fine di favorire la circolazione di idee e di informazioni fondamentali per la costruzione di una coscienza sociale ed interculturale. è stata organizzata una Tavola Rotonda, "Vivere i mercati nel mondo vivere il mondo nei mercati", presso lo SpazioEuropa nella sede della Rappresentanza della CommissioneEuropea a Roma.l'evento ha favorito l'incontro di diverse realtà sociali ed istituzionali. le attività di educazione non formalehanno riguardato giochi di conoscenza, giochi di comunicazione, giochi di cooperazione, team building, team working, group working, brainstorming e cena interculturale.

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Wakeand Shake

IL PROGETTOlo scambio Wake and shake, realizzato a Torino presso la Casadella mobilità Giovanile e dell’Interculturalità - OPEn011 dal 03 al 12 luglio 2009, ha coinvolto 31 giovani provenienti da italia, spagna, Grecia, Finlandia, slovacchia.Il progetto ha permesso ai giovani di condividere le proprieesperienze nel campo della partecipazione localee di promuovere, a loro volta, la partecipazione giovanile. lo scambio ha costituito uno strumento di riflessione sui concetti di partecipazione e democrazia, riuscendo a raggiungere gli obiettivi previsti e distinguendosi per metodologie adottate, prodotti realizzati e capacità di coinvolgere sia i giovani partecipanti, sia le associazionigiovanili e la comunità locale.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 31 GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI, 16 RAGAZZI E 15 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOil prOgeTTO hA ricreATO UnO SpAziO incUi i giOvAni pArTecipAnTi AveSSerOlA pOSSibiliTà di cOndividere lAprOpriA eSperienzA di pArTecipAziOneATTivA. in particolare, comprendere gli ostacoliche i giovani trovano nel momento in cuidecidono di partecipare attivamente alla vitasociale e realizzare le proprie idee, cercando dicapire insieme che cosa si potrebbe fare percambiare la situazione attuale. i temi proposti esviluppati nel corso dello scambio sono stati:• le esperienze di partecipazione attiva;• come mai alcuni giovani sono disinteressatialla possibilità di partecipare attivamente nelproprio contesto ed altri no?• come motivare gli altri giovani e fare inmodo che essi mettano in moto un effettomoltiplicatore;• che cosa i giovani chiedono alle istituzioni ecosa sono disposti a offrire?

> si parla di...politiche giovanilipartecipazione

> azione 1.1> annualita': 2009> luoGo di realizzazione:torino> proMotore ricHiedenteapieffe - agenzia per la Formazione> partner-cVc regionaine centrummladeze-Youth center of Korinthia-ayuntamiento de Murcia,servicio de Juventud-town of kokkola�isojarvi/Youth House /Youth counsil

DATTI UNA MOSSA, PARTECIPA!

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ALTRO DA SAPERE...i partecipanti del gruppo italiano sono statiindividuati grazie alla collaborazione dellaconsulta provinciale degli studenti ditorino. Molte associazioni ed enti localihanno contribuito alla realizzazione delloscambio; tra gli altri: il centro per ilprotagonismo Giovanile el Barrio, un centrogiovanile in cui vengono proposte ai giovaniattività legate alla musica e allapromozione culturale in generale; centroper il protagonismo Giovanile Bellarte,spazio gestito da giovani che ruota intornoal mondo della promozione artistica edell'espressione creativa, intesa sia comemomento di confronto che comestrumento di crescita; l’ associazioneBabel, che ha coinvolto i giovani in unlaboratorio di danze e percussioni africane;l’associazione "il muretto", che si occupageneralmente di coinvolgere i giovani esensibilizzarli nei confronti delle articircensi; l'ufficio scambi intemazionali delsettore politiche Giovanili della clad ditorino ha supportato le attività fornendoservizi e consulenza.

LE ATTIVITÀlo scambio ha previsto visite di studio a progetti locali che vedono concretamente coinvolti i giovani (learning by examples) e la creazione di campagne sociali per promuovere la partecipazione dei giovani (learning by doing), con il supporto del Comune di Torino.le attività si sono concretizzate nell’organizzazione di due workshop, dedicati rispettivamente alla presentazionedei singoli gruppi nazionali, dei propri progetti e delle proprieattività, illustrando le principali forme di partecipazionegiovanile/studentesca dei Paesi di provenienza e alla definizionedei concetti di partecipazione, cittadinanza e democrazia.Il percorso su democrazia e partecipazione si è concluso con la realizzazione delle campagne sociali. Tale attività si è svolta in due fasi e nell'arco di tre giorni: definizione dei temi della campagna sociale, in particolare incentrati sulle difficoltà che i giovani trovano nel partecipare attivamentenella società; analisi della struttura e delle fasi di una campagnasociale (slogan, video, colonna sonora, drammatizzazione di una scenetta). I video delle campagne sociali sono statiproiettati nel corso dell'incontro di valutazione degli scambiinternazionali, realizzati dalle organizzazioni torinesi impegnatein attività giovanili internazionali.Allo scopo di alimentare la dimensione interculturale, è stato organizzato un incontro con i partecipanti al Progetto"Torino6Bagneux”, riguardante uno scambio bilaterale con ragazzi francesi, di origini africane, provenienti da una cittadina dell’hinterland parigino. Sono state organizzateattività ludiche e giochi, al fine di favorire l'interazione tra i ragazzi e lo scambio interculturale. Durante i giorni dello scambio, sono state realizzate visite di studio pressol'Associazione Giovanile Tedacà e il centro BellArte, spazi gestitida giovani che ruotano attorno al mondo della promozioneartistica e dell'espressione creativa e culturale. nell'ambito dell'iniziativa Estado, i giovani hanno partecipato a laboratori di writing/hip hop/sport e a laboratori di danze,percussioni africane e di giocoleria, interamente gestiti da ragazzi torinesi appartenenti ad associazioni giovanili.

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EuropevitAMin

IL PROGETTOeurope VitaMin - assimilazione, integrazione e Migrazione si è svolto presso la Cascina Gabrina nell'Oasi del WWF di Vanzago ed in parte presso il Comune di magenta, inprovincia di milano. Il progetto ha incentrato le attività sull'integrazione degli immigrati come possibile soluzione alternativaall'assimilazione. Allo scambio hanno partecipato 32 ragazzi provenienti da Italia, Spagna, Repubblica Ceca,Turchia e Slovenia, i quali hanno trascorso un'intera settimanainsieme, riflettendo sui temi dell' immigrazione,dell'assimilazione e dell'integrazione. Attraverso le attivitàrealizzate, incentrate su metodi di educazione non formaleadeguati al target dei partecipanti, il progetto ha stimolato il coinvolgimento, la partecipazione e la cooperazione tra i giovani, accompagnandoli al raggiungimento degli obiettiviprefissati.

OBIETTIVO RAGGIUNTOlo scambio ha spinto i giovani verso l’impegnodi una cittadinanza attiva, rendendoliconsapevoli e coscienti del fenomenodell’immigrazione e del concetto di integrazionein alternativa all’assimilazione; li hA reSiprOTAgOniSTi di Un’eSperienzA chehA fAvOriTO lA lOrO creSciTAinTeriOre e hA permeSSO di vivere lAdiverSiTà cUlTUrAle cOme vAlOrepOSiTivO. i giovani hanno riflettuto sui dirittiumani e le fobie legate alla negazione di essi:xenofobia, omofobia, islamofobia, antisemitismo;ogni gruppo nazionale ha esposto la propriasituazione circa il fenomeno dell'immigrazione,il che ha permesso ai ragazzi di conosceredifferenti realtà rispetto a quella a cui sonoabituati a pensare. le testimonianze deipartecipanti, inoltre, evidenziano comel’iniziativa abbia permesso, attraverso metodidi educazione non formale, l’acquisizione dicompetenze utili per il futuro lavorativo. lacapacità di dialogo interculturale, ad esempio,ha permesso ad un ragazzo turco un miglioreinserimento lavorativo negli usa presso ladisney. ancora, la tematica dell’immigrazioneè diventata l’area di studio e lavorativa di unaltro partecipante, mentre per un giovaneitaliano, l’esperienza ha stimolato l’impegnopolitico e sociale nel proprio comune.

> si parla di...lotta alla discriminazioneMedia, comunicazionee informazione per i giovani

> azione 1.1> annualita': 2010> luoGo di realizzazione:provincia di Milano> proMotore ricHiedenteassociazione di promozione socialeYoung effect ‐ www.youngeffect.org> partner-Group zenit-scientific and researchassociation for art, cultural‐educational programmes and technology-epeKa‐neagenia intercultural‐czech Youth programmethe duke of edinburgh's award

PAROLA D’ORDINE: INTEGRAZIONE!

PARTECIPANTI AL PROGETTO 32 GIOVANI TRA I 15 E I 30 ANNI

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ALTRO DA SAPERE...l'idea di realizzare il progetto è nata osservandola sensibilità che la città di Magenta dimostrarispetto alla presenza di stranieri nel proprioterritorio: ogni anno, agli inizi di ottobre, unaparrocchia organizza la "festa delle regioni delmondo", a cui partecipa gran parte dellacittadinanza. durante la festa vengonovalorizzate le tradizioni, la cultura, le peculiaritàlinguistiche e culinarie dei vari popoli. l'evento èorganizzato ogni anno da un gruppo di personedi origini differenti (inghilterra, Vietnam, uganda,olanda, perù, ecuador, Francia, argentina,irlanda) e offre, perciò, l'occasione percondividere idee e diversità. il progetto haottenuto il patrocinio della regione lombardia,della provincia di Milano e del comune diMagenta, il quale ha offerto un contributoeconomico e spazi adeguati allo svolgimento dialcune attività. durante lo scambio sono staticoinvolti nelle attività anche gruppi no-profitattivi sul territorio, gruppi teatrali, studenti erappresentanti degli enti locali, per un totale dicirca cento persone. sono stati contattati gliistituti scolastici di Magenta e le associazionigiovanili. dello scambio è stata data notizia daimedia locali ed è stato pubblicato un link sul sitodel comune di Magenta che ne illustravaobiettivi e attività.

LE ATTIVITÀlo scambio ha previsto momenti di discussione e confrontosulla tematica dell’immigrazione, affrontati seguendo un approccio metodologico di educazione non formale, fatto di giochi di ruolo, immedesimazione e brainstorming, tra i quali: creiamo un dizionario; all equal all different, in cui i ragazzi dovevano riflettere insieme sul concetto dell'uguaglianza universale e sul rispetto delle diversitàparticolari; l’albero delle aspettative, un cartellone su cui ogni partecipante, in maniera anonima, è stato invitatoa scrivere quale fosse la cosa che più si aspettava dallapartecipazione allo scambio; il Fiore dell'identità, attraversol’utilizzo di cartoncini colorati a forma di petalo, i ragazzi hanno espresso ciò che maggiormente rappresenta la propria identità nazionale; i will HuG u, in cui, divisi in piccoli gruppi, hanno predisposto una manifestazione in difesa dei diritti degli immigrati e una dichiarazionesull'integrazione dell'immigrato. Sono state realizzate escursioni e incontri nel corso dei quali i ragazzi hanno assistito a testimonianze dirette sul tema dell’immigrazione, raccogliendo interviste tra i passanti per scoprirne l'opinione circa la tematicaaffrontata. Ogni sera è stata dedicata alla conoscenza della cultura e delle tradizioni dei paesi di provenienza dei giovani, favorendo la piena partecipazione dei giovani, la cooperazione e la conoscenza reciproca. nel corso dello scambio è stato realizzato un video-documentarioin lingua italiana e inglese che raccoglie e racconta le attivitàprogettuali poste in essere.

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Fantastica

IL PROGETTOla fiaba, il tema che ha caratterizzato lo scambio, è statautilizzata come punto di partenza per il confronto e la condivisone di cultura, arte, consapevolezza tra giovani italiani e giovani della Repubblica Ceca. nel corso dei 7 giorni i partecipanti hanno raccontato e rappresentato alcune delle fiabe tipiche del proprio paese;attraverso esercizi e laboratori le hanno rivisitate, si sonoconfrontati, hanno collaborato tra loro e alla fine hanno messo in scena una rappresentazione teatrale che unisse le fiabe.nell’ultimo giorno di attività hanno incontrato i bambini delle scuole del territorio e raccontato la loro fiaba. l’idea della fiaba come spunto per conoscersi, la metodologiaincentrata su arte, giochi ed educazione non formale, il pienocoinvolgimento dei giovani e del territorio nelle attività, sono gli elementi che hanno determinato il successo del progetto.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 16 GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI, 9 RAGAZZI E 7 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOlo scambio ha favorito la cura, la presain carico e l’accompagnamento deipartecipanti in un processo di crescitasignificativo attraverso il lavoro digruppo; ha promosso una maggioreconsapevolezza di sé e degli altri, unamaggiore autostima, la conoscenza diuna cultura differente dalla propria,l’approfondimento delle proprie ed altruiorigini culturali. le fiAbe SOnO divenTATe preTeSTOe STrUmenTO di cOnOScenzA,eSplOrAziOne e fOrmAziOne dieSpreSSiOne ArTiSTicA ed emOTivA,TrASfOrmAndOSi, ArricchendOSi,ASSUmendO nUOvi lingUAggi,divenTAndO mUlTilingUiSTiche evenendO rAccOnTATe cOn nUOvemOdAliTà. lo scambio ha promosso lacittadinanza attiva dei giovani coinvolti >>

> si parla di...lotta alla discriminazionearte e cultura

> azione 1.1> annualita': 2010> luoGo di realizzazione:napoli> proMotore ricHiedentecooperativa sociale onlusil tappeto di iqbalwww.iltappetodiiqbal.it> partner‐streem

C’ERA UNA VOLTA…CONOSCERSI ATTRAVERSO LE FIABE

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ALTRO DA SAPERE...lo scambio ha avuto un forte impatto sullacomunità locale, coinvolgendo in particolare ibambini, i genitori e gli insegnanti della ViMunicipalità di napoli. tutta l’esperienza èstata documentata con materiale video efotografico, pubblicato sul sito dellacooperativa il tappeto di iqbal e sulla paginaFacebook dedicata allo scambio. lacooperativa sociale il tappeto di iqbal è statainvitata a Bruxelles per rappresentare l’italiaal european Youth Week 2013, sezione“cittadinanza critica”, e raccontare Fantastica.

>> e ha stimolato la capacità di assumersila responsabilità della propria crescitapersonale e di quella delle giovanissimefuture generazioni attraverso la peereducation, in un’esperienza diintegrazione e scambio culturale graziealla quale poter riconoscere la propriacittadinanza europea. Fattori di successosono stati il coinvolgimento dei giovani inogni fase delle attività e l’impatto localesulla comunità.

LE ATTIVITÀI ragazzi hanno raccontato e rappresentato le fiabe tipiche e più significative del loro Paese, per poi reinterpretarle in chiave moderna. Dai racconti è scaturita un’unica fiaba, che è stata oggetto di una rappresentazione teatrale. Gli ultimi due giorni dello scambio sono stati dedicati al racconto delle fiabe nelle classi di una scuola elementarenapoletana e di un asilo, con la presenza dei genitori degli alunni e della comunità. I giovani partecipanti si sono così cimentati nella trasmissione di un sapere appreso in un contesto non formale e nell’ottica della peer education. Sono stati realizzati laboratori che hanno seguito una metodologia che aderisce al concettodell’arte intesa come creazione, espressione, possibilità di cura e di esplorazione del sé, crescita e promozione del benessere. nei diversi incontri laboratoriali, i giovani sono stati invitati allo scambio e alla conoscenza reciproca in merito alle proprieorigini culturali, attraverso l’approfondimento della fiabepopolari e una lettura critica delle stesse che ha consentito la ri-lettura dei vari personaggi e il capovolgimento dei ruoli.Sono state realizzate attività “alternative” di teatro e arti espressive, creazione degli ambienti sonori delle fiabe con registrazione audio inerenti alle storie; i giovani si sonocimentati in giochi di gruppo e di gestione delle dinamiche. Infine, durante le giornate di scambio sono state organizzateescursioni per visitare napoli, pomeriggi di animazione e giocoleria.

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Lo Sguardodegli Aspie

IL PROGETTOlo sguardo degli aspie nasce dall’esperienza dell’AssociazioneCulturale Detour, promotrice dell’iniziativa e responsabile della programmazione dell’omonimo cineclub, che ha dato vita da alcuni anni ad un progetto di cineforum per ragazzi affetti dal morbo di Asperger, un disturbo dello spettro autisticocaratterizzato dall’incapacità di capire come interagiresocialmente. Da qui, l'idea di un asperger cineclub, un appuntamento bimensile organizzato dai giovani stessi, con il sostegno e la collaborazione di esperti di cinema e psicologi, per promuovere la socializzazione e l'interazione dei ragazzi. Oltre a proiezioni di film, il progetto ha previsto una serie di laboratori con l'obiettivo di fornire le nozioni di baseper organizzare eventi culturali e creare prodotti audiovisivi. Il progetto rappresenta un esempio di inclusione in grado di coinvolgere i giovani, di trasferire loro competenze tecniche,

PARTECIPANTI AL PROGETTO 4 GIOVANI TRA I 18 E I 30 ANNI, 3 RAGAZZI E 1 RAGAZZA

OBIETTIVO RAGGIUNTOpArTendO dAll’AmOre per il cinemA, ilprOgeTTO è riUSciTO A prOmUOvere lASOciAlizzAziOne e l'inTerAziOne TrAcOeTAnei, TrASfOrmAndO i rAgAzzicOinvOlTi dA Semplici SpeTTATOri AprOTAgOniSTi del cineclUb, in pArTeATTivA delle prOieziOni. Ha aiutato igiovani affetti dal morbo di asperger asviluppare un senso di appartenenza e dirispetto per l’altro, facendoli sentire parte di ungruppo e accettandone le regole di convivenza.i ragazzi hanno preso coscienza del concetto digruppo, aiutandosi l’un l’altro, condividendoquanto appreso, creando, di propria iniziativa,una pagina Facebook intitolata "i ragazzi delcineclub". l’iniziativa è servita come stimolo adaltri ragazzi asperger che hanno manifestato lavolontà di partecipare ad attività similari. ifamiliari di questi ragazzi hanno verificato lecapacità dei loro figli nell'assumere un ruoloattivo nella società. nella promozione delleattività culturali svolte non è stato fatto alcunriferimento alla sindrome di asperger, affinchégli utenti potessero partecipare in quantoeffettivamente interessati alla proposta >>

> si parla di...arte e culturadisabilitàinclusione sociale

> azione 1.2> annualita': 2009> luoGo di realizzazione:roma> proMotore ricHiedenteassociazione culturale detourwww.cinedetour.it

CINEMA CHE PASSIONE

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ALTRO DA SAPERE...il progetto ha coinvolto Gruppo asperger onlus,interessando una trentina di ragazzi della stessaassociazione e le loro famiglie. l’impattoprogettuale ha inoltre riguardato la “comunità”di genitori e familiari di ragazzi asperger,provenienti dal lazio e da regioni limitrofe, chehanno avuto modo di conoscersi econfrontarsi. sono stati coinvolti tutti i socidell’associazione proponente e gli spettatoridelle rassegne cinematografiche, che hannoavuto modo di conoscere e acquisireconsapevolezza rispetto a tale sindrome eall’autismo in generale. la visibilità dell’iniziativaè stata garantita dal cineclub stesso, le cuiproiezioni sono state aperte al pubblico, comeanche il follow-up progettuale, essendol’attività del cineclub proseguita oltre il terminedel progetto. in occasione della prima serata diproiezione, è stato realizzato il video losguardo degli Aspie, che racconta il progettoattraverso le immagini e le voci dei ragazzicoinvolti.

>> culturale e non perché mossi da compassioneo morbosa curiosità. la rassegna, essendo stataideata anche per diffondere conoscenza econsapevolezza della malattia di asperger, havisto la presenza di un membro del Gruppoasperger onlus, in grado di fornire agli interessatitutte le informazioni richieste.

sociali e di accrescerne l’autostima, evidenziando, inoltre, un impatto positivo sulla “comunità” di genitori di ragazziAsperger e la capacità di innescare il follow-up progettuale.

LE ATTIVITÀTutte le attività sono state finalizzate alla realizzazione del cineclub e sono state suddivise in due fasi: preparazione e realizzazione pratica. la fase preparatoria è servita a definiregli aspetti legati all’organizzazione interna del gruppopromotore, i ruoli e le responsabilità, e ad organizzare la successiva fase realizzativa. In particolare è stato deciso di realizzare due distinte rassegne cinematografiche: una primarassegna, riservata solo ai ragazzi affetti dal morbo di Aspergere ai loro amici, caratterizzata da una selezione di film adatti ai più giovani; la seconda, aperta al pubblico, incentrata sui grandi classici del cinema americano anni ‘50 e ‘60.la scelta è dipesa dal voler mettere i 4 ragazzi coinvolti a loro agio sul “luogo di lavoro”, senza l’ansia di doversiconfrontare sin da subito con un pubblico di estranei. I ragazzi sono stati preparati dal punto di vista tecnico e organizzativo, per permettere loro di acquisire le competenzenecessarie per gestire autonomamente le proiezioni. Con il supporto del coordinatore del progetto, hanno imparatoad utilizzare l'attrezzatura audio-video, a monitorare l'accessoin sala, a verificare il corretto svolgimento delle proiezioni, ad accogliere gli spettatori, a gestire le richieste di tesseramento,a redigere schede informative sui film proiettati, sostituendosiai gestori del cineclub. Successivamente, si è passati alla faserealizzativa del cineclub, che ha visto l’organizzazione di 26spettacoli con cadenza quindicinale. I 4 ragazzi coinvolti hannomesso in pratica quanto appreso nella fase di preparazione,dividendosi i compiti rispetto all’organizzazione dell’attività da svolgere e facendosi carico di gestire in maniera sempre più autonoma e professionale gli eventi in programmazione.

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StayAlive!IL PROGETTO“STAY AlIVE!” è un'iniziativa realizzata a Padova, dal febbraioall'agosto 2012, da un gruppo informale di OTTO amici con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani padovani ai problemiderivanti dall’abuso di alcol, di promuovere stili di vita sani e responsabili, di incentivare comportamenti corretti in ambitodi sicurezza stradale. le attività di sensibilizzazione si sonosvolte in alcuni locali notturni, invitando i ragazzi ad un consumo più responsabile delle bevande alcoliche. le iniziative promosse si sono basate sulla peer education e sui metodi partecipativi, al fine di creare occasioni di dialogo,conoscenza e informazione, proponendo tali metodologie come nuovo approccio alla problematica affrontata, alternativarispetto agli interventi repressivi e punitivi normalmente utilizzati.Proprio la metodologia utilizzata, particolarmente adeguata ad avvicinare i giovani, ha rappresentato il punto di forza del progetto, riuscendo inoltre a generare un impatto positivo a livello locale e ad innescare un duraturo follow-up progettuale.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 8 GIOVANI TRA I 18 E I 30 ANNI, 3 RAGAZZI E 5 RAGAZZE

ALCOL, PATENTE E LIBRETTO

> si parla di...educazione attraverso lo sporte altre attività outdoorsalute

> azione 1.2> annualita': 2009> luoGo di realizzazione:padova> proMotore ricHiedenteGruppo informale“inaspettataMente”

OBIETTIVO RAGGIUNTOil progetto ha raggiunto gli obiettivi che siproponeva, evidenziando una buona capacitàdi coinvolgimento del gruppo dei partecipanti,di altri giovani che si sono aggregati nel corsodelle attività e degli stakeholder pubblici eprivati operanti sul territorio. le attivitàrealizzate sono state adeguate agli obiettiviprogettuali e al profilo dei partecipanti, con unaformazione iniziale che ha riguardato non solole specifiche tematiche trattate, ma anchetecniche relazionali, indispensabili per favorirel’approccio con i giovani nelle attività su strada.punto di forza del progetto è l’aver utilizzato lametodologia della peer education pertrattare con i giovani argomenti relativi alconsumo e all’abuso di alcol evitando airagazzidi percepire l’iniziativa come repressiva. ilprogetto ha avuto un impatto positivosull’intera comunità: i giovani sono statisensibilizzati al problema dell’alcol apprendendola differenza tra tasso alcolemico percepito etasso alcolemico effettivo. È stata promossala partecipazione dei giovani, la propriacittadinanza attiva su tematiche importantiper il territorio e per loro stessi. indirizzando iragazzi verso scelte di consumo responsabili, ilprogetto ha contribuito a promuovere stili divita sani e sensibilizzato i giovani verso sfideglobali quali “la salute per tutti”. tutti ipartecipanti impegnati negli studi universitari,hanno conseguito la laurea in psicologia.arrivando in parte all'inizio della carriera dibuona parte dei membri del gruppo, ilprOgeTTO hA rAppreSenTATO UnAOTTimA OccASiOne di SperimenTAziOne,per AlcUni Un’OccASiOne per cApireQUAle STrAdA inTrAprendere dOpO lAlAUreA, più legata alla psicologia clinica o dellavoro. sicuramente ha permesso a tutti di >>

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Page 25: Quando i giovani partecipano - Storie di successo del programma Gioventù in Azione

ALTRO DA SAPERE...staY aliVe! è stato promosso sul territoriosfruttando diversi canali d'informazione ditipo informatico, cartaceo e attraversocomunicazioni dirette formali e informali.più specificatamente la divulgazione èavvenuta mediante l'utilizzo di socialnetwork e attraverso inserzioni ecomunicati all'interno di portali usati daltarget di riferimento (padovanet,progettogiovani, csvpadova, cufrad).durante le uscite serali sono stati raccoltigli indirizzi e-mail di chi avrebbe volutocollaborare a iniziative similari; a tal fine èstata creata una mailing-list volta adinformarli sulle successive attività. È statadata visibilità all’iniziativa sia contattando igestori dei locali presso i quali sono statefatte le uscite serali, sia attraverso larealizzazione di incontri di presentazione delprogetto presso enti pubblici (es. ser.t,comune di padova) e presso organizzazionidel privato sociale. per diffondere i risultatidel progetto è stato organizzato unconvegno conclusivo presso il centrocongressi papa luciani di padova. ilprogetto, inoltre, è stato presentato alfestival d’europa.

>> cimentarsi con le proprie capacitàprogettuali. al termine del progetto, tredei partecipanti hanno costituitoun’associazione di promozione socialeportando avanti, tra le diverse iniziativeposte in essere, le attività di stay alive! leprincipali attività dell'associazione sonoinfatti legate alla prevenzione alcologica e altema della democrazia. sono in atto diversecollaborazioni con enti locali e sono statirealizzati, in collaborazione con un'altraassociazione di padova e due associazioniportoghesi, due progetti nell’ambitodell'azione 1.3 Giovani e democrazia delprogramma Gioventù in azione.

LE ATTIVITÀla prima fase di STAY AlIVE! è coincisa con la formazione dei partecipanti. A tal fine, sono stati organizzati 5 incontriintensivi su argomenti inerenti l’alcol e guida, l’alcol e salute,peer education, lavoro di strada. Gli incontri, tenuti da esperti,hanno consentito ai giovani di acquisire nozioni sui temitrattati e su tecniche relazionali, propedeutiche alla realizzazione delle successive attività. la seconda fase del progetto ha visto l'organizzazione delle attività sul territorio padovano. Alle uscite dei localifrequentati da giovani, i ragazzi hanno allestito delle postazionipresso le quali hanno effettuato 954 alcol test gratuitie somministrato questionari volti a indagare i comportamentilegati all'uso di alcol tra i giovani e la percezione che essi hanno del proprio tasso alcolemico. Sono stati distribuiti depliant e volantini informativi su alcol,salute e guida sicura. I giovani partecipanti, appartenenti al gruppo promotore, hanno coinvolto nelle attività di progetto altri ragazzi, reclutati sia sfruttando la rete di conoscenze personali sia nel corso delle prime uscite progettuali.

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Back thruthe future

IL PROGETTOIl progetto “Back thru the Future” è un’iniziativa realizzata a milano da maggio 2010 ad aprile 2011 da un gruppo informaledi 7 giovani, con l'obiettivo di incoraggiare i giovani alla cittadinanza attiva e alla partecipazione alla vita sociale,affrontando i temi della democrazia e dell’antiautoritarismo in epoca di crisi. l’obiettivo generale è stato quello di stimolare i giovani ad elaborare forme alternative di diffusione di valori comuni come quelli dei diritti umani, della democrazia e della sostenibilità ambientale attraverso l’ideazione di un gioco, di cui è stato realizzato un prototipo interattivofruibile via web, che invitasse a riflettere su tali tematiche. Il prodotto finale, la metodologia utilizzata per realizzarlo e la capacità di coinvolgimento mostrata dal gruppo e dalle attività, rappresentano i principali punti di forza del progetto.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 7 GIOVANI TRA I 15 E I 30 ANNI, 3 RAGAZZI E 4 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOil progetto ha raggiunto gli obiettiviprefissati grazie alla realizzazione di un giocointerattivo incentrato sulle tematiche difondo inizialmente stabilite: democrazia eantiautoritarismo in epoca di crisi. giOcOche è STATO lO STrUmenTO perSTimOlAre lA menTe e lA creATiviTàdei giOvAni, per rifleTTere, fArrifleTTere e cOinvOlgere. il programma delle attività svolte ha consentitoai giovani di sviluppare e approfondire ilconcetto di cittadinanza europea, attraversodiscussioni sulle modalità di affrontare la crisiesistente e sul ruolo che ognuno dovrebbeavere nel contesto europeo. i giovani hannoappreso il significato di “partecipazione” grazieal loro coinvolgimento nel progetto e hannoavuto modo di riflettere e confrontarsi suimportanti temi quali i diritti umani, lademocrazia e sostenibilità ambientale. Hannosviluppato la propria creatività, acquisitocompetenze di progettazione grafica,competenze informatiche e relative all’utilizzodi piattaforme open source e di strumentimultimediali.

> si parla di...cittadinanza europeaconsapevolezza europeaMedia e comunicazione

> azione 1.2> annualita': 2010> luoGo di realizzazione:Milano> proMotore ricHiedenteGruppo informale:Back thru the Future

UN GIOCO PER RIFLETTERE

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ALTRO DA SAPERE...il progetto ha visto il coinvolgimento dinumerosi studenti dell'accademia di Bellearti di Brera che hanno preso parte agliincontri pubblici e agli eventi di promozionee disseminazione. l’impatto al di fuori delgruppo proponente è stato inoltregarantito dall’interattività del giocorealizzato che, attraverso un sistema dicodici a barre, ne consente l’utilizzo tramitela rete internet. per garantire la visibilità delprogetto e del programma Youth in actionsono stati usati diversi canali dicomunicazione e materiale promozionale:web, blog, video spot e social network,locandine, volantini e brochure. infine, aprototipo del gioco ultimato, è statoorganizzato uno specifico evento per la suapresentazione.

LE ATTIVITÀPreliminarmente è stata svolta un’attività di preparazione che ha dato modo ai giovani del gruppo informale di confrontarsi per tracciare le idee generali del progetto. In relazione ai bisogni formativi emersi nel gruppo e agli obiettividel progetto, sono state realizzate delle attività auto-formativenel corso delle quali il coach, utilizzando metodologie di apprendimento non formale (questionari, quiz a squadre,focus), ha portato i giovani coinvolti a un livello sufficiente di conoscenze e capacità per affrontare in modo adeguato le tematiche progettuali. Tali attività hanno visto il coinvolgimento di docenti universitari con funzioni di supportoteorico, sempre in un’ottica di apprendimento non formale.Il programma delle attività che ha portato alla realizzazione del prototipo del gioco è stato articolato nelle diverse fasinecessarie per la sua ideazione e definizione, sviluppate in workshop ed incontri periodici adeguatamente promossi, al fine di coinvolgere nel progetto altri giovani al di fuori del gruppo proponente. le fasi hanno riguardato:• la definizione dei contenuti e delle tematiche del gioco, sulla base del lavoro svolto nella fase preparatoria;• la definizione del metodo e della struttura per la costruzionedel gioco e delle modalità per la sua diffusione;• la discussione e la progettazione pratica del gioco, finalizzate alla realizzazione del prototipo;• la diffusione del prodotto finito e la disseminazione dei risultati.Al termine delle attività è stato organizzato, presso l'Accademiadi Belle Arti di Brera che ha ospitato gran parte delle attivitàprogettuali, un evento dedicato alla presentazione del gioco realizzato.

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BusStop

IL PROGETTOBus stop si è svolto in un quartiere di Genova considerato "a rischio", in particolare presso una fermata dell'autobus che rappresenta per i giovani della zona un abituale luogo di ritrovo e di socializzazione. Il progetto ha consentitoun'efficace cooperazione tra i giovani, operatori sociali e amministratori locali al fine di trasformare la fermata in uno spazio aggregativo aperto al quartiere, allestendola con divani, terminali wireless e moduli prefabbricati.Il progetto è riuscito a coinvolgere totalmente i giovanipartecipanti e, attraverso loro e la visibilità che ha accompagnato ogni fase progettuale, un’intera comunità locale, che ha contribuito alle attività e beneficiato del prodotto realizzato.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 7 GIOVANI TRA I 15 E I 30 ANNI, 5 RAGAZZI E 2 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOBus stop ha contribuito a promuovere lacittadinanza attiva, la partecipazione deigiovani, lo sviluppo dei sistemi disostegno alle loro attività. Grazie alcoinvolgimento nelle attività progettuali,i giovani partecipanti sono diventaticittadini attivi all’interno del propriocontesto sociale; Si SOnO cOnfrOnTATicOn AmminiSTrATOri lOcAli eAbiTAnTi del QUArTiere Al fine didiScUTere, cOOperAre, prOpOrre ereAlizzAre nUOve idee SU UnOSpAziO AvverTiTO dA Sempre cOme“prOpriO”, per cOndividerlO cOn lAcOmUniTà. l’obiettivo del progetto è statoraggiunto con la realizzazione dello “spazioaggregativo” che rappresenta il prodottofinale consegnato al quartiere e alcontempo un’opportunità di sostegno alleattività dei giovani.

> si parla di...politiche giovaniliMinoranze

> azione 1.2> annualita': 2010> luoGo di realizzazione:Genova> proMotore ricHiedenteconsorzio sociale agoràwww.consorzioagora.it

LA FERMATA PRENDE VITA

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ALTRO DA SAPERE...il progetto ha avuto ripercussioni positivesull’intera comunità consegnandole un nuovospazio di aggregazione aperto a tutti. i giovanidirettamente coinvolti nel progetto e quelliintervenuti successivamente sono divenuti“parte attiva” nel loro contesto di origine,acquisendo competenze sociali e civiche,capacità di ascolto e di confronto, nonchécompetenze di tipo organizzativo, informaticoe multimediale, strettamente legate alleattività di allestimento e gestione della nuovafermata dell’autobus. la costante visibilità delprogetto è stata garantita mediante lacreazione e l’aggiornamento di un blog adesso dedicato, in cui è stato raccontato,attraverso foto, video e scritti, tutto ilpercorso realizzato. ii progetto, le assembleepubbliche, l’evento di inaugurazione del nuovospazio aggregativo e le feste destinate agliabitanti del quartiere, sono stati promossiattraverso volantini, locandine, pieghevoli,comunicati stampa web e social network. lefotografie e i video realizzati dai ragazzidurante il percorso progettuale sono statiracchiusi in un dvd, trasmesso durante glieventi pubblici e distribuito ad amministratorilocali, associazioni coinvolte, giornali edemittenti locali.

LE ATTIVITÀle attività hanno coinvolto 7 giovani del quartiere, in parteprovenienti da nuclei con problemi socio-economici e famigliemultiproblematiche, con i quali gli operatori sociali sono riuscitia stabilire relazioni di fiducia in virtù del rapporto derivante daprecedenti interventi di sostegno. II progetto si è sviluppato inquattro momenti che hanno previsto attività incentrate sumetodi partecipativi e calibrate sulle esigenze dei partecipanti: • progettazione partecipata. Attraverso una serie di incontritra il gruppo di giovani e gli amministratori locali supportati da attività di mediazione e facilitazione degli operatori sociali e del coach, sono stati definiti gli obiettivi e le modalità di lavoro da seguire. Successivamente è stata organizzataun'assemblea pubblica per dar modo ai ragazzi di illustrare,anche con l'utilizzo di strumenti multimediali, il progetto e le loro proposte ai cittadini del territorio, al fine di ascoltare e recepire eventuali obiezioni e di renderli partecipi dell'iniziativa.• allestimento. Sotto la supervisione degli operatori sociali, i ragazzi hanno provveduto ad allestire il gabbiotto della fermata dell’autobus con divani, postazioni wireless e moduli prefabbricati e a renderlo accattivante con il contributo di writer e artisti che operano in zona, trasformando la struttura per adattarla a spazio di aggregazione per i giovanie la comunità. A lavori ultimati, il nuovo spazio è statoinaugurato e consegnato al quartiere con l’organizzazione di una Festa Pubblica.• Gestione e promozione. Il gruppo di giovani ha organizzato un incontro pubblico con abitanti e associazioni del quartiere,al fine di promuovere il nuovo spazio aggregativo, di stabilirnee condividerne le modalità di gestione. • Valutazione e follow up. Il gruppo di giovani è stato coinvolto,con l’ausilio del coach, nelle attività di valutazione del progettorealizzato e nell’ideazione di possibili azioni destinate a dare continuità al progetto.

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K.i.U.i. Kit diinterazioneUrbanainstantaneaIL PROGETTOIl progetto “K.i.u.i. Kit di interazione urBanainstantanea”, svoltosi a Roma dal 01/07/2011 al 30/06/2012, è stato realizzato da un gruppo informalecomposto da 9 giovani architetti e studenti di architettura, tra cui 2 giovani immigrati di seconda generazione, che già da tempo lavoravano insieme sulla riqualificazione dello spaziopubblico, inteso come luogo di condivisione e creatività. Il progetto ha avuto come obiettivo quello di avvicinare i giovanialla gestione della città, rendendoli partecipi in progetti di riattivazione urbana. A tal fine, sono stati organizzati incontri-laboratorio sui differenti modelli di riattivazione

PARTECIPANTI AL PROGETTO 9 GIOVANI TRA I 18 E I 30 ANNI, 5 RAGAZZI E 4 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOk.i.U.i. hA riATTivATO SpAzi UrbAnimA SOprATTUTTO hA riATTivATO lApArTecipAziOne dei giOvAni,SpingendOli A riApprOpriArSi, AriScOprire e A vAlOrizzAre gliSpAzi pUbblici dellA ciTTà di rOmA.le attività realizzate hanno raggiuntodiversi obiettivi: hanno favoritol’apprendimento di metodologiepartecipative e innovative indirizzate aigiovani; valorizzato le competenze e leabilità individuali dei partecipanti;promosso la partecipazione dei giovani neiprocessi decisionali riguardanti la gestionedello spazio pubblico urbano, l’importanzadelle loro opinioni nelle politiche europee,la condivisione di idee ed esperienze, loscambio interculturale e la valorizzazionedelle differenze come strumentoarricchente per la costruzione di unanuova cittadinanza europea; contribuitoad abbattere le barriere che limitanol’esercizio della cittadinanza da parte di >>

> si parla di...arte e culturasviluppo urbano e rurale

> azione 1.2> annualita': 2011> luoGo di realizzazione:roma> proMotore ricHiedenteGruppo informale orizzontalewww.orizzontale.org

UNA CITTÀ A REGOLA…D’ARCHITETTO

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degli spazi urbani e un workshop conclusivo nel quale sonoconfluite energie ed esperienze dei partecipanti per la realizzazione di un “playground” accessibile a tutti. è stato realizzato il “Kit Interazione urbana Istantanea”, un manuale d’istruzioni per supportare la nascita di nuovi gruppie di nuovi processi, evidenziando le fasi e le procedure di un progetto di riattivazione urbana. K.I.u.I. è riuscito a conseguire pienamente gli obiettivi previsti, attraversoattività incentrate su una metodologia altamente partecipativae creativa, in grado di stimolare e coinvolgere i giovani e di avere un forte impatto sul territorio.

LE ATTIVITÀle prime attività sono state di tipo organizzativo: pianificazionedelle attività, creazione del gruppo di lavoro, individuazione del sito di intervento; divisione dei ruoli all'interno del gruppopromotore e definizione del programma strutturato. Si è passati poi all’organizzazione di un laboratorio itinerantearticolato in tre incontri, tenuti in spazi pubblici di Roma, svolti utilizzando il metodo delle discussioni informali sul temadello spazio pubblico. Gli obiettivi di tali incontri preparatori sono stati: coinvolgere un maggior numero di giovani nelle attività del progetto e scegliere in maniera partecipatacome approcciarsi al tema principale, riguardante “i giovani e lo spazio urbano”. In occasione di ogni incontro è statarealizzata una performance pratica di intervento sullo spaziourbano. I tre incontri sono stati: • eco| aGro| cult urbano Il tema discusso e affrontato hariguardato gli orti urbani come contrapposizione all’eccessivacementificazione creata dai palazzi e dei centri commerciali. la manifestazione è cominciata con un happening durante il qualela passerella pedonale del Pigneto è stata temporaneamentetrasformata in passerella per una sfilata le cui protagoniste sonostate alcune decine di piante, raccolte per essere donate al neonatogiardino autogestito di via Castruccio Castracane, dove è statoospitato il resto dell’iniziativa.• open Bricolage Portare l’intimità della casa nello spazio comune.Tre gruppi hanno condiviso una giornata di creatività pubblica nellaquale una parete cieca ha dato lo spunto per la costruzione di un luogo collettivo temporaneo. hanno partecipato come partner due gruppi di giovani che da tempo lavorano

>> giovani europei con minori opportunità,nello specifico giovani provenienti dasituazioni urbane disagiate, areeperiferiche e marginali; stimolato lo spiritodi iniziativa, la creatività e la capacità diinnovazione dei giovani; promosso tra igiovani buone pratiche di sostenibilitàambientale quali il riuso, il riciclo e ilriutilizzo, favorendo comportamentipositivi nel campo della tutela ambientalee della sostenibilità energetica.

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ALTRO DA SAPERE...il progetto ha riscosso successo tra i giovanicoinvolti, rendendo possibile la diffusione trai partecipanti della consapevolezza del lororuolo di protagonisti nelle città europee delfuturo. altro aspetto importante dasottolineare è che tutte le attività hannoavuto evidenti risvolti pratici e impattidurevoli sugli spazi urbani interessati.Questo vale in particolar modo per ilworkshop finale che ha visto come esito laradicale trasformazione di un luogomarginale della città.

alle tematiche del riuso e del riciclo come metodo di rivitalizzazionedegli scarti urbani.• liBero Mercato Sede dell’incontro è stato un mercato copertopresente nel quartiere Torpignattara di Roma, nato nel 2003 dalla trasformazione del vecchio mercato all’aperto in un edificio a due livelli. l’operazione di trasformazione è in partefallita e l’edificio versa in uno stato critico. l’area di Torpignattaraospita decine di culture differenti e si presta a divenire un laboratorio aperto incentrato sull’idea di città multiculturale.Da una parte un mercato rionale da rivitalizzare, dall’altra la carenzadi spazi per momenti di condivisione ed integrazione degli abitanti. “lIBERO mercato” ha voluto evidenziare come questidue bisogni possano essere visti come l’uno la soluzione dell’altro.le attività progettuali sono proseguite con l’identificazione e lascelta del luogo effettivo delle attività centrali del progetto.la scelta del sito è avvenuta sulla base di criteri quali: la marginalitàurbana e geografica, la presenza di condizioni di degrado nellospazio pubblico, la presenza di gruppi di giovani a rischio e con minori opportunità (scolarizzazione, formazione,socializzazione, integrazione). Attraverso la realizzazione di un laboratorio - s.o.s. spazio open source - per la costruzionedi un playground nel Quartiere centocelle di roma, si è volutaelaborare e realizzare una struttura temporanea atta a favorire e promuovere un uso collettivo e partecipato dello spaziopubblico. la prima fase è stata dedicata al reperimento dei materiali per la realizzazione del playground. Tale ricerca ha privilegiato materiali di scarto o riciclati, in linea con le priorità del programma GiA (sostenibilità ambientale). l’obiettivo di questaattività è stato promuovere i green skill nei giovani partecipanti. Il sito nel quale S.O.S. Spazio Open Source ha preso forma è unospazio complesso costituito da un piazzale circondato da un emiciclo appena abbozzato nell’orografia del giardino tra il quartiere di Centocelle e l’ex Forte Prenestino. Si è ritenuto chel’emiciclo, proprio in quanto “luogo di soglia” attraversato da centinaia di persone al giorno, potesse facilmente ribaltare la suacondizione, la sua fama di oscura “no man’s land” trasformandosi in una “all man’s land”, un luogo vivo e accogliente che proprio graziealla sua centralità potesse divenire la sede di relazioni stabili epositive tra la città e il centro culturale. l’intervento S. O. S. SpazioOpen Source è stato realizzato durante un “Workshop di auto-costruzione di uno spazio comune” al quale hanno partecipato anchetrenta studenti dell’università “Sapienza” di Roma.

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Diconodi me...IL PROGETTOIniziativa presentata da un gruppo informale di 4 giovani ragazze,provenienti da comunità immigrate, che vivono in Italia da anni e si sentono a tutti gli effetti italiane. obiettivo quello di analizzareil fenomeno dell'integrazione e della discriminazione e di costruire nuove possibilità di relazione. Il gruppo ha organizzato un ciclo di laboratori indirizzati sia a giovaniimmigrati di seconda generazione che a giovani italiani. Durante i laboratori è stato affrontato il tema dell’integrazione e delle difficoltà che incontrano i giovani immigrati in Italia. Al termine del progetto è stato organizzato un evento per presentare i racconti, le performance e le analisi degli esperti.le attività sono state incentrate su metodi di educazioneinformale, favorendo la partecipazione e la cooperazione dei giovani, e sono state realizzate in tre comuni del DistrettoPianura Est, riuscendo in tal modo a coinvolgere la comunitàlocale e ad incidere positivamente sul territorio.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 4 RAGAZZE TRA I 18 E I 30 ANNI

OBIETTIVO RAGGIUNTOinTegrAziOne e ApprendimenTO,QUeSTe SOnO STATe le pArOled’Ordine del prOgeTTO. il tutto in unclima di dialogo, di confronto costruttivo erispettoso dei diversi punti di vista, in gradodi stimolare la partecipazione attiva deigiovani e, al contempo, di favorirel’integrazione attraverso la riflessione sulletematiche affrontate nel corso deilaboratori. le conoscenze acquisitedurante le attività sono state verificatetramite un formulario finale, strutturatosotto forma di questionario di gradimento,a cui sono stati sottopostitutti ipartecipanti, promotori compresi. dalformulario è emerso che la struttura e letematiche dei laboratori sono stateapprezzate dai partecipanti, come anche ilmetodo di lavoro adottato, in quantorealizzato in un clima informale in cui iragazzi si sono sentiti liberi di esprimerepensieri e punti di vista personali.

> si parla di...lotta alla discriminazionearte e cultura

> azione 1.2> annualita': 2011> luoGo di realizzazione:provincia di Bologna> proMotore ricHiedenteGruppo informale: ponti

LABORATORI D’INTEGRAZIONE

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ALTRO DA SAPERE...la realizzazione delle attività in tre comunidifferenti ha consentito di coinvolgere personediverse, con il duplice effetto di rendere lapartecipazione più dinamica e di raggiungere idiversi comuni del distretto pianura est.Questo ha reso possibile un impatto sullediverse comunità locali che hanno ospitato leattività, rese ancora più appetibili e visibiligrazie al patrocinio dei comuni ospitanti. sonostati coinvolti nel progetto:• i 15 comuni del distretto pianura est (inparticolare con i direttori area servizi allapersona e attraverso il tavolo distrettuale dellepolitiche giovanili);• gli istituti comprensivi e le direzionididattiche (attraverso il tavolo dirigentiscolastici e il tavolo funzioni strumentali perl’accoglienza degli alunni stranieri);• i centri giovanili, attraverso il tavolo di lavorodegli spazi di aggregazione giovanile; • i progetti dell’area immigrazione (puntoMigranti, servizio civile regionale rivolto aigiovani stranieri, centro regionale contro lediscriminazioni, “la comunità che cambia”:promozione della conoscenza del fenomenomigratorio, supporto alla consulta distrettualedei Migranti).

LE ATTIVITÀl'iniziativa ha preso avvio con una serie di riunioni organizzativedel gruppo promotore volte a definire le tematiche del progetto,il target di riferimento e a strutturare le attività da realizzare.le attività hanno previsto l'organizzazione, in tre comuni del Distretto, di un ciclo di laboratori interculturali dal titolo"dicono di me, ma sarà vero?" che ha avuto come target di riferimento ragazzi italiani e immigrati di seconda generazionedai 13 ai 18 anni. I laboratori, ai quali ha preso parte il gruppo promotore, sono stati:• laboratorio di scrittura creativa: condotto da un’espertadella materia, ha messo i ragazzi nella condizione di parlare di sé e delle loro esperienze con stereotipi e luoghi comuni. I testi e le riflessioni scaturite dagli incontri sono statipubblicati in un opuscolo distribuito a livello territoriale e nelle scuole del distretto;• laboratorio di teatro dell'oppresso: condotto da un’associazione coinvolta nelle attività progettuali, ha portato i ragazzi a mettere in scena uno spettacolo che ha trattato il tema dell'identità e dell'appartenenza a due culture diverse, abitualmente vissuto dal giovaneimmigrato di seconda generazione. lo spettacolo è stato presentato nel corso dell'evento finale;• laboratorio radiofonico, tenuto da Radionebbia, web radio del Distretto Pianura Est. Il tema principale del laboratorio è stato il diritto di cittadinanza dal punto di vista legislativo.Sono stati intervistati 2 esperti del settore ed è stato realizzato con i ragazzi coinvolti uno sketch messo online sul sito di Radionebbia.

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Liberala bici

IL PROGETTOl'iniziativa libera la bici, realizzata a Verona dal ottobre 2012 a marzo 2013, ha promosso l'uso della bicicletta come mezzoalternativo di trasporto, in particolare tra i giovani. nel realizzare il progetto, l’associazione promotrice ha presospunto da un fenomeno molto frequente nella città scaligera:il furto di biciclette. Fenomeno che, oltre a causare l'abbandonoo la limitazione dell’uso della bicicletta, contribuisce a diffondere e rendere normale lo scambio e l'acquisto di mezzirubati, innescando un circolo vizioso. l’iniziativa si è concretizzata nella realizzazione di una campagna di comunicazione contro l'acquisto di bicirubate, mirata a diffondere il concetto di legalità e allo stessotempo a promuovere comportamenti corretti per difendere

PARTECIPANTI AL PROGETTO 4 GIOVANI TRA I 18 E I 30 ANNI, 3 RAGAZZI E 1 RAGAZZA

OBIETTIVO RAGGIUNTOLA BICICLETTA COME MEZZO PEREDUCARE ALLA MOBILITÀ SOSTENIBILEE ALLA LEGALITÀ…questa è l’idea intornoalla quale ruota libera la bici. il progetto èriuscito a centrare gli obiettivi previsti sia inrelazione alle priorità del programma sia inrelazione all’iniziativa, contribuendo a:• stimolare la partecipazione giovanile;• educare i giovani alla legalità e al senso civico;• trasmettere il messaggio per cui comprarebici rubate è illegale, costituisce reato e vasegnalato chi lo propone alle Forze dell’ordine,alle quali è necessario rivolgersi anche in caso di furto della bicicletta;• diffondere uno strumento alternativo almercato nero, come le aste di bicicletteprovenienti da mercati legali;• diffondere, attraverso la campagna dicomunicazione sociale, l'uso della biciclettatra i giovani come mezzo di trasportoalternativo e rispettoso dell'ambiente. al termine del progetto alcuni dei partecipantisono stati contattati da altre associazioni percollaborare a progetti di mobilità sostenibile.uno dei partecipanti, seguendo la sua passione,ha avviato un’attività di riparazione >>

> si parla di...politiche giovaniliconsapevolezza europea

> azione 1.2> annualita': 2012> luoGo di realizzazione:Verona> proMotore ricHiedenteassociazione azioni a catenawww.azioniacatena.it

HAI VOLUTO LA BICICLETTA?!E ADESSO…LEGALA

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ALTRO DA SAPERE...la comunità del quartiere Veronetta èstata coinvolta attraverso lapartecipazione all’asta delle biciclette,attraverso il materiale informativo diffusonel quartiere e il video realizzato,beneficiando delle attività sia per quel checoncerne la parte ludica dell’evento finale,sia per quel che riguarda le informazioniricevute e lo stimolo all’utilizzo delle dueruote. il progetto ha fornito l’occasione almobility manager dell’università dipromuovere il parcheggio coperto dove èpossibile lasciare le biciclette custoditedurante il giorno. la polizia Municipale hapromosso le modalità di denuncia dieventuali furti, la polizia ha potuto fareinformazione sulla necessità che ogniproprietario disponga di una sorta di cartad’identità della propria bicicletta in mododa facilitare la denuncia e il ritrovamento.la visibilità del progetto è stata garantitaattraverso i seguenti mezzi:• materiale informativo prodotto e diffusonel quartiere;• la pagina facebook;• campagna di comunicazione diffusa conpubblicità sui media locali maggiormenteinteressati alla difesa dell'ambiente e allamobilità alternativa e attraverso passaggiradio quotidiani;• conferenza stampa finale volta araccontare le attività progettuali e adiffondere il video realizzato;• promozione dell’evento conclusivoattraverso uno spazio dedicato sul sito delcomune di verona.

>> e commercio di biciclette; un altro, che siera occupato principalmente dell’attivitàpromozionale/comunicativa del progetto edell’organizzazione dell’evento finale, ne hafatto un’attività autonoma.

il proprio mezzo da possibili furti. la visibilità dell’iniziativa e il prodotto finale sono riusciti a coinvolgere la comunità del quartiere Veronetta e a generare un impatto positivo sul territorio.

LE ATTIVITÀle attività che hanno portato alla realizzazione della campagnainformativa sono state articolate su tre linee d’azione:• produzione di un video: il filmato è stato realizzato dai partecipanti che hanno raccontato la storia di una biciclettarubata attraverso i passaggi tra varie persone. In esso sono stati riprodotti i metodi utilizzati abitualmente per i furti,spiegando come cercare di difendersi, come e dove legarecorrettamente una bicicletta. Il filmato è stato realizzatopresso i luoghi più conosciuti del quartiere Veronetta;• elaborazione materiale informativo e diffusione: il materialeè stato costruito con una grafica originale, in modo da poterloappendere alle biciclette del quartiere. nel volantino, realizzatoa forma di lucchetto, è stato inserito un elenco delle principalicause di furto dovute a disattenzione del ciclista e le modalitàper denunciarlo;• organizzazione dell’evento conclusivo: l’evento finale è statoincentrato sull’organizzazione di un’asta di biciclette durante la quale i partecipanti, attraverso performance di canto, musicae abilità, si sono contesi delle biciclette donate o riparatedall’associazione promotrice. le immagini delle biciclette messe a disposizione sono state preventivamente pubblicatesul sito di azioni a catena, consentendo ai partecipanti di prenotarsi a concorrere per la bicicletta prescelta. l'asta è stata preceduta dalla proiezione del video realizzato e si è conclusa con l’assegnazione delle biciclette ai vincitori.

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Un Ponte ai DirittiIL PROGETTOun ponte ai diritti ha avuto una durata di 10 mesi nel corso dei quali ha affrontato la tematica della promozione della cittadinanza attiva, in particolare nel contesto di provenienza dei giovani partecipanti, ossia il quartiere. la vita di quartiere a confronto, quello romano, Ponte di nona,e quello marsigliese, le Castellane. è stata utilizzata la metodologia dell’universitè du Citoyen che prevede metodipartecipativi volti all’assunzione di un ruolo attivo all’internodella comunità di appartenenza e il cui metodo è indirizzato in primo luogo a coloro che, per ragioni socio-economiche e culturali, sono particolarmente distanti dal dibattito pubblicoe dalla decisione politica. Il progetto ha rappresentato un esercizio pratico di cittadinanza attiva, favorendo il pienocoinvolgimento dei partecipanti e la piena cooperazione tra i due gruppi nazionali, portando i ragazzi a confrontarsi

PARTECIPANTI AL PROGETTO 22 GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI, 14 RAGAZZI E 8 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOUn pOnTe Ai diriTTi, Un pOnTeche hA UniTO rOmA A mArSigliA,che hA fATTO incOnTrAre ecOnOScere rAgAzzi AccOmUnATidAlle difficOlTà dellA reAlTà diperiferiA.un ponte che ha contribuito a promuovereil protagonismo e la partecipazione attiva ea potenziare la capacità di dialogo e diconfronto. in particolare, ha stimolato lacapacità di riflessione sui differenti contestidi vita e relative problematiche, partendo daun’elencazione stereotipata dei problemidella periferia fino ad un’analisi dei contestial fine di prendere in considerazione la qualitàdella vita attraverso l’utilizzo di parametriquali la solidarietà tra gli abitanti, >>

> si parla di...cittadinanza europeapartecipazione dei giovaniinclusione di giovani con minori opportunità

> azione 1.3> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:roma - Marsiglia> proMotore ricHiedentecooperativa sociale a.r.l. datacoopwww.datacoop.org> partner-Municipio Viii, roma-l'universitè du citoyen, agenzia anches du rhòne,-l'universitè du citoyen, agenzia MarsigliaROMA - MARSIGLIA A/R

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con coetanei provenienti da un contesto simile e a realizzare,partendo dal confronto, un prodotto che racconta l’esperienzafatta, le loro aspettative, le loro impressioni.

LE ATTIVITÀle attività sono state basate su un percorso di formazione che ha spaziato dalla riflessione sul proprio contesto di vita, alla comprensione del proprio personale punto di vistaall’interno di un orizzonte di interessi collettivi, passando per la presa di parola in pubblico, e sono state incentrate su metodi di apprendimento non formale, quali, in particolare:peer education, metodologia partecipativa dell’universitè du Citoyen, focus group e simulazioni, lavoro di gruppo.Il primo passo è stato quello di sensibilizzare, di “preparare” i giovani partecipanti e il territorio attraverso la presentazionedel progetto presso strutture, associazioni e centri di aggregazione del quartiere. Con il compito di coinvolgere i loro coetanei, sono statiindividuati tre facilitatori di età compresa tra i 16 e i 18 anni,che si sono recati a marsiglia per un incontro nel corso del quale hanno avuto modo di conoscere e apprendere le metodologie partecipative dell’université du Citoyen e di avviare un primo dibattito sulle difficoltà dei giovani che vivono nelle periferie delle città metropolitane europee. E così i giovani facilitatori di Ponte di nona hanno iniziato a seguire un corso di francese. I ragazzi di Ponte di nona si sono incontrati ogni settimananella biblioteca di quartiere e a loro volta hanno coinvolto altri ragazzi tramite i centri di aggregazione attivi sul territorio. A Roma e poi a marsiglia sono state realizzatedue Assemblee Plenarie nel corso delle quali i giovani hanno avuto modo di confrontarsi, discutere e riflettere sulle dinamiche partecipative e di cittadinanza attiva nei rispettivi contesti. nella plenaria italiana i ragazzi sono stati divisi in gruppi ed hanno riflettuto sui seguenti input riguardanti la vita di quartiere e la partecipazione attiva: descrivete il quartieredove vivete; secondo voi come è percepitoil quartiere da chi non ci vive?

ALTRO DA SAPERE...importanti anche i momenti di svagoprevisti, la lunga passeggiata alla scoperta diroma, la partita di calcio nel campo sportivodi ponte di nona, il bagno al mare a Marsiglia,che hanno rafforzato l'integrazione tra igruppi. il progetto ha coinvolto pienamentela comunità locale, le associazioni e i centridi aggregazione giovanile del quartiere. aconclusione del progetto è stata prodottauna brochure multilingue che raccontal’intero progetto attraverso le attivitàrealizzate e i punti di vista dei ragazzi chehanno vissuto questa esperienza. rispetto algruppo di giovani coinvolti nella realizzazione >>

>> la capacità di cogliere attivamente leopportunità da parte dei giovani, il livello discolarizzazione dei giovani.il confronto concoetanei di un altro paese europeo,mediato da tecniche interculturali, haofferto la possibilità di vedersi come partedi un contesto più largo, di un contestoeuropeo, nel quale i giovani sonoaccumunati da difficoltà e problemianaloghi, contribuendo così all’allargamentodegli orizzonti culturali di riferimento. lapresenza istituzionale ha rappresentato unvalore aggiunto che ha consentito ai ragazzidi misurarsi con il problema della presa diparola in ambito pubblico e di valorizzare ilpercorso di analisi critica sul loro contestodi vita attraverso i focus group e le videointerviste nella fase di preparazione. Un ponte ai diritti ha ricevuto unimportante riconoscimento europeo,venendo premiato quale miglior progettodel 2008 rivolto ai giovani durante laeuropean Youth week.

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>> del progetto, alcuni hanno iniziato daquesta esperienza il cammino per l’ingressonel mondo del lavoro. in particolare, unpartecipante ha intrapreso un percorsolavorativo, con l’assegnazione di una borsalavoro nel campo della ristorazione; in seguitoè stato coinvolto come capogruppo nelprogetto “Meeting europe” svoltosi arotterdam nel 2010. due ragazze hannoripreso il percorso di studi e un ragazzo haconseguito la licenza media, obiettivo fallitopiù volte; quest’ultimo è stato inseritonell’equipe dell’unità di strada con il ruolo dipeer educator. un altro partecipante, per unperiodo di due anni, ha collaborato con ilcentro di aggregazione Godzilla; in particolaresi è occupato dell’organizzazione dellarassegna cinematografica cinemaMenteconducendo una ricerca-inchiesta che havisto il coinvolgimento di oltre 80 ragazzi deiquartieri limitrofi. un altro ragazzo, per unperiodo di due anni ha collaborato con ilcentro di aggregazione Godzilla con il ruolodi operatore sociale del centro. infine, ungruppo di ragazze ha partecipato a duelaboratori, uno di progettazione partecipatae uno organizzato dal progetto “l’atelierdelle ragazze” che prevedeva un percorsoformativo per l’acquisizione di competenzetecniche nel settore moda.

Tre punti positivi del quartiere; cosa proponete per migliorarela vita dei giovani nel quartiere.Alla plenaria a Roma è stato presente il Presidente dell’VIII municipio, che ha parlato del quartiere Ponte di nona, dei disagi esistenti, confrontandosi con i ragazzi.nel corso della plenaria tenutasi a marsiglia, i giovani hanno seguito l’introduzione sul contesto e la vita del quartiere le Castellane. la plenaria ha rappresentato,inoltre, il momento conclusivo dell’intero percorso di riflessione sui contesti di vita e ai ragazzi è stato dato il seguente input: alla luce di quanto detto sin qui e della riflessione condotta in questi mesi dai singoli gruppi e insieme durante la plenaria a Roma, ognuno di voi faccia una proposta per migliorare il quartiere.Sono state infine realizzate attività di valutazionesull’esperienza vissuta, videointerviste ai facilitatori, incontri di proiezione di tutto il girato e di visione del materiale fotografico presso il centro di aggregazione “Il muretto” per selezionare i materiali da utilizzare per la pubblicazione e favorire un processo di rielaborazione dell’esperienza.

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Take Action!

IL PROGETTOtake action! a european aBc to Youth participation! ha avuto una durata di 6 mesi e ha coinvolto 30 giovaniprovenienti dall’Italia e dalla Romania. Il tema principale è stato il rafforzamento delle modalità di gestione dei rapportitra i principali attori delle politiche giovanili: i giovani, attraverso le consulte giovanili operanti a livello locale a Genovae a Bucarest, le Associazioni e gli enti locali.Il tema è stato affrontato sotto diversi aspetti: la valorizzazionedelle buone prassi già esistenti e la diffusione delle stesse a livello locale, nazionale ed europeo; lo scambio delle buoneprassi legate alla partecipazione giovanile a livello europeo tra i 4 partner di progetto e tra i due Paesi coinvolti; la definizione e stesura di una Guida sulla partecipazionegiovanile alla vita democratica.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 3O GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI, 15 RAGAZZI E 15 RAGAZZE

A SCUOLA DI PARTECIPAZIONE

OBIETTIVO RAGGIUNTOUnA ScUOlA di pArTecipAziOne,Un incOnTrO di creSciTAperSOnAle e di cOnfrOnTO chehA STimOlATO e rAffOrzATO ildiAlOgO demOcrATicO TrA igiOvAni. tutto ciò è stato take action! Ha favoritoil riconoscimento e la valorizzazione dellebuone prassi esistenti nei paesi partnerrispetto alla partecipazione giovanile e ilrafforzamento delle stesse; ha permessola creazione di legami più stabili esostenibili tra gli attori coinvolti,consentendo di rafforzare i rapporti con ilmondo dell’associazionismo e gli enti locali;ha contribuito al rafforzamento della >>

> si parla di...cittadinanza europeapartecipazione dei giovaniinclusione di giovani con minori opportunità

> azione 1.3> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:Genova - Bucarest> proMotore ricHiedentearci ragazzi liguriawww.arciragazzi.it> partner-comune di Genova-associazione assistenza e programmi per lo svilupposostenibile, agenda 21-comune di Bucarest,assessorato ai servizi educativi

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ALTRO DA SAPERE...il progetto take action! ha avuto comedestinatari non solo i giovani coinvolti maanche altri portatori di interessi quali scuole,associazioni giovanili, università ed enti locali.Ha, inoltre, coinvolto attivamente giovani conminori opportunità. i partecipanti sono statipienamente coinvolti nel corso dell’interoprogetto, dagli incontri preparatori, a cui hannosempre partecipato giovani rappresentanti deigruppi nazionali, alle singole attività poste inessere e alla redazione della Guida, realizzatadai giovani con il supporto degli educatori. nelcorso degli incontri preparatori, dei seminari edelle diverse attività sono stati utilizzatistrumenti volti all'apprendimento non formale:l'aspetto più interessante è consistito neldoppio ruolo svolto dai giovani partecipanti,divenuti successivamente peer educator per igiovani delle scuole.i giovani hanno appreso la partecipazionegiovanile come strumento per la crescitadella coesione sociale e hanno acquisitocompetenze anche su come trasmettere unabuona prassi ad altri ragazzi, su comeconfrontarsi, come coinvolgere attori socialidiversi. i giovani italiani e rumeni hanno svoltoun'importante attività di divulgazione e dipromozione del progetto presso le scuole, ilmondo dell'associazionismo e le università.

>> democrazia rappresentativa, tramite unprocesso di apprendimento non formalecon i giovani, le associazioni, gli enti locali. ilprogetto ha stimolato la riflessione deigiovani in merito alle opportunità presentia livello locale, nazionale ed europeo per lapartecipazione giovanile e ha rappresentatouno spazio per riflettere in modo attivo epropositivo sul futuro dell’europa incollegamento alle politiche giovanili.

Guida che costituisce il prodotto finale di Take Action! e che, allo stesso tempo, insieme alla metodologia utilizzata e alla capacità del progetto di coinvolgere i giovani, ne rappresenta il punto di forza.

LE ATTIVITÀnel corso della fase preparatoria si è svolto un incontro tra tutti i partner che ha prodotto un dibattito pubblico di presentazione del progetto. Ogni partner ha avuto modo di contattare, nel proprio contesto locale, le realtà attinenti alle tematiche del progetto, coinvolgendo in tal modo le università di Bucarest e di Genova e alcune associazionioperanti nel campo delle politiche giovanili.Il programma delle attività ha previsto incontri, percorsi di apprendimento non formale e seminari tra le associazionipartner e gli enti locali. la Guida sulla partecipazione giovanile,ideata e predisposta con la partecipazione attiva dei giovani, è stata realizzata in tre lingue, italiano, rumeno e inglese.l’attività principale è consistita nell’incontro di scambio, della durata di sei giorni, tenutosi a Genova nel settembre2008, nel corso del quale i giovani si sono incontrati per promuovere la guida e condividere i risultati dei singolipercorsi locali. Durante l’incontro sono stati promossi percorsi di apprendimento non formale con esercizi sulla partecipazione giovanile e sono stati definiti percorsisuccessivi di valorizzazione.

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1180Miles

IL PROGETTO1180 miles è un progetto promosso dalla Provincia di Cagliari in partenariato con Buca Belediyesi, municipalità del comune di Smirne (Turchia), un'associazione italiana e una turca. Al progetto hanno partecipato 28 giovani e 13 responsabili di istituzioni locali, sia italiane che turche. 1180 miles è la continuazione naturale di un intervento realizzatonell'ambito dell'azione 1.2 Iniziative giovani, che ha permesso di comprendere quanto scarse fossero le informazioni e le possibilità di partecipazione a disposizione dei giovani del territorio cagliaritano. 1180 sono anche le miglia che separano Cagliari e Smirne. le attività pianificate hanno garantito il pieno coinvolgimento e la piena cooperazionetra i giovani partecipanti, perseguendo due obiettivi principali: la diffusione della conoscenza in merito alla partecipazione

PARTECIPANTI AL PROGETTO 28 GIOVANI TRA I 18 E I 30 ANNI, 11 RAGAZZI E 17 RAGAZZE

LA LIBERTÀ È PARTECIPAZIONEOBIETTIVO RAGGIUNTO1180 mileS di diSTAnzA, Un ObieTTivOcOmUne: impArAre A pArTecipAre,divenTAre prOTAgOniSTi dellA viTAdemOcrATicA e delle pOliTichegiOvAnili. obiettivo che il progetto haraggiunto coinvolgendo i giovani in attivitàin grado di stimolarne la partecipazione ela cittadinanza attiva. in particolare,focalizzando l’attenzione sulla costruzionedi un migliore e più strutturato dialogo trai centri decisionali delle amministrazionilocali e i giovani, attraverso un processo dipartecipazione capace di incidere inmaniera capillare sul territorio e in grado diporre le basi per rapporti più stretti traamministratori e giovani, con le lorodifferenti idee e necessità. ciò ha consentitoai giovani di sviluppare attitudini >>

> si parla di...cittadinanza europeapartecipazione dei giovani

> azione 1.3> annualita': 2008> luoGo di realizzazione:cagliari - smirne> proMotore ricHiedenteprovincia di cagliari, assessorato pubblica lstruzione e condizione Giovanilewww.provincia.cagliari.it> partner-associazione interculturale nur-Buca Belediyesi-science association

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giovanile, ai suoi strumenti e alle politiche giovanili europee; la promozione del concetto di cittadinanza attiva e lo scambiodi buone prassi e idee con un altro Paese partner.Obiettivo non atteso e raggiunto è stato la creazione di una Consulta di giovani presso la provincia.

LE ATTIVITÀle attività si sono alternate tra incontri e lavori a livellolocale e meeting transazionali.nel corso della fase preparatoria è stata creata una cabina di regia, costituita da un responsabile per ogni partner, al fine di definire i dettagli del progetto e pianificare le attività. A seguire, si è svolta una "fase locale", nel corso della quale sono stati contattati 71 comuni della provincia di Cagliari per sensibilizzarli al progetto e agli obiettivi dello stesso. Sono state, pertanto, realizzate attività di informazione e promozione. In quest'ambito sono stati individuati i partecipanti,attraverso dei focus group. Il progetto ha previsto due incontri transnazionali. Il primo, tenutosi a Smirne, ha coinvolto giovani, organizzazioni no-profit, amministratorilocali e decision maker dando loro modo di condividere le rispettive esperienze e idee sulle modalità migliori e più inclusive per costruire e implementare uno strumentodi dialogo strutturato, per coinvolgere i giovani nelle decisioniin merito alle politiche giovanili. A seguito di tale incontro, è nata l'idea di creare una Consulta Giovanile della Provinciache permettesse il massimo accesso ai giovani e la massima rappresentatività di tutto il territorioprovinciale. Pertanto, il gruppo di partecipanti si è costituito in un non formale comitato per la promozionedella consulta; sono stati studiati i vari statuti e attraverso una fase di analisi e negoziazione si è arrivati ad una versione finale dello statuto, accettata anche dalla Commissione per le Politiche Giovanili del Consiglio Provinciale e dal Consiglio stesso, che poi l'ha deliberata.

>> e competenze di partecipazione attiva edemocratica alla vita sociale e civica delterritorio e di confrontarsi conl’amministrazione locale, favorendo la lorocrescita come cittadini attivi e responsabili,capaci di agire sulle decisioni che liriguardano. infine, il progetto ha favorito ildialogo interculturale, la comprensionereciproca, il rispetto della diversità el'inclusione di giovani con minoriopportunità. una conseguenza diretta delprogetto è stata la nascita di una consultaprovinciale e di diverse consulte comunali,dove esercitare il dialogo giovani-istituzioni. i ragazzi hanno frequentato peroltre un anno le istituzioni provinciali,assessorato, commissioni, e consiglio equesto li ha resi attivissimi moltiplicatoritra i loro coetanei dei concetti e dei principialla base della partecipazione. due deipartecipanti si sono candidati alle elezioniamministrative, uno correndo per ilconsiglio provinciale (risultato il più votatonel comune), e uno come vicesindaco delproprio comune. altri due partecipantihanno fondato un’associazione giovanile e un comitato per l’istituzione dellaconsulta nel loro comune. unapartecipante è diventata la presidentessadell’assemblea costituente della consultaGiovanile provinciale e la presidentessadella consulta di quella (da lei promossa)del suo comune. come lei, anche un altropartecipante ha mobilitato i suoi coetaneinel comune di residenza ottenendo dalcomune la creazione di un’altra consulta.

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ALTRO DA SAPERE...e' stato predisposto materiale ad hoc per lapromozione del progetto e la diffusione delprogramma Gioventù in azione ed è statorealizzato un dvd che racchiude i principalimomenti delle attività progettuali e una seried'interviste ai partecipanti e ai responsabili delleistituzioni coinvolte.tra i partecipanti è stata creata una rete dicontatti, finalizzata a facilitare l'ideazione diprogetti da realizzare insieme.alcuni dei partecipanti hanno partecipato alleelezioni amministrative dei comuni diprovenienza e la regione sardegna, inpartenariato con l'anci, ha promossonell'estate del 2010 un progetto a livelloregionale ispirato alle attività svolte a livellolocale da 1180 Miles.infine, vi è stata una sorta di campagna dipromozione, intrapresa direttamente daipartecipanti, che ha trasformato il secondogiro di focus previsti dal progetto in una vera epropria iniziativa sulla partecipazione giovanilee in una sorta di reclutamento sul campo dinuovi giovani con l'adesione alla consultaprovinciale di oltre 20 nuove associazionigiovanili di tutta la provincia.

A Cagliari si è svolto il secondo seminario transnazionale, nel corso del quale l'attenzione è stata posta sulla condivisione dei percorsi locali intrapresi dai due gruppinei mesi precedenti e sulle modalità di rafforzamento della cooperazione in ambito di partecipazione e politiche giovanili, permettendo così di affinareil partenariato tra Italia e Turchia. A tal proposito un'intera sessione è stata dedicataall'elaborazione di nuove idee progettuali. Inoltre, anche nel municipio di appartenenza dei ragazzi del gruppo turco, sono stati realizzati degli incontri volti alla formazione di una consulta giovanile: i ragazzi cagliaritanihanno offerto il proprio statuto come base di partenza.

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D.o. i.T. 4 yoU!

IL PROGETTOla tematiche del progetto d.o. i.t. 4 You-democratic opinionsinformatic technologies for Youth sono state la partecipazionee la cittadinanza attiva; l'individuazione di nuove forme di partecipazione alla vita cittadina e la ricerca di forme per passare dalla rappresentanza /partecipazione simbolica a quella reale. I ragazzi sono stati coinvolti in attività locali per sperimentare forme attive di partecipazione, quale ad esempio, l'utilizzo delle nuove tecnologie (web 2.0) per esprimere opinioni su alcune materie, a loro particolarmentevicine, attraverso SmS, mmS, e-mail e consultazioni online.la struttura delle attività, l’utilizzo delle nuove tecnologie e la capacità di dare visibilità al progetto, hanno incentivato la partecipazione delle comunità locali e amplificato l’impattosul territorio.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 24 GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI

PARTECIPAZIONE E DEMOCRAZIAAI TEMPI DEL WEB 2.0

OBIETTIVO RAGGIUNTOpenSA glObAlmenTe, AgiScilOcAlmenTe… il mAnTrA delprOgeTTO, lA “fOrmUlA mAgicA”dellA pArTecipAziOne.le nuove tecnologie e la maggiore facilitàdi spostamento hanno ridotto nel tempole distanze, rendendo necessario definire esperimentare nuove forme dipartecipazione, di cittadinanza attiva. aquesto ha mirato il progetto, ricco diattività, d’incontri e di momenti dicondivisione volti a promuovere lapartecipazione dei giovani alla vitademocratica non solo della loro comunitàlocale, ma a livello nazionale ed europeo,dando loro l’opportunità di esprimereopinioni e formarsi alla democraziautilizzando le nuove forme di comunicazione(internet e sms). un risultato d’importanzanotevole è stato lo sviluppo sociale epersonale del gruppo di giovani coinvoltinella realizzazione del progetto. ipartecipanti hanno acquisito consapevolezza,sperimentato strumenti e tecnologie diverse,conosciuto altre realtà, incontrato>>

> si parla di...cittadinanza europea integrazione culturale

> azione 1.3> annualita': 2008> luoGo di realizzazione:tropea (VV) - tortona (al)dublino - limerick> proMotore ricHiedenteconsulta comunale dei Giovani,comune di tortona

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ALTRO DA SAPERE...il progetto ha avuto un ampio follow-up,visibilità e disseminazione; i ragazzi hannoideato loghi, prodotto delle magliette riferite alprogetto in particolare, una rappresentanza deigruppi ha partecipato al campus tenutosi aMontecatini, nel corso del quale è statodescritto il progetto.le consultazioni e i sondaggi on-line hannoriguardato sia problematiche di carattere locale(quesiti sul costo dei libri a tortona, l'esistenzadi pregiudizi tra i giovani, ecc.), che di caratteregenerale (opinioni su temi quali alcool, sicurezzainternet, oGM, ecologia e ambiente, ecc.).con l'ausilio di un "discobus", in movimento neiluoghi frequentati, i partecipanti al progettohanno avuto l'opportunità di informare, essereinformati e consultati attraverso mezzi comesms, mms, internet, mailing list.

>> amministratori, fatto proposte. anche secon caratteristiche differenti, i quattropartner sono stati in grado di “attivare” imembri dei gruppi di lavoro a unapartecipazione concreta che potràcontinuare in altri contesti e in nuovesituazioni.

LE ATTIVITÀnel corso della fase di preparazione sono stati realizzati incontritra i giovani e tra questi e il territorio, in primo luogo gli istitutiscolastici, stimolando la partecipazione degli studenti e sensibilizzandoli alle tematiche del progetto. Si sono costituitii Gruppi di lavoro locale (Gll) ai quali hanno partecipato 24 ragazzi tra i 17 e i 25 anni, incaricati di approfondire in primapersona gli argomenti trattati dal progetto e di farsi promotoridi attività, proposte ed idee nei confronti del resto della città.Questa attività ha permesso ai ragazzi di coinvolgeremoltissime persone e di sperimentare le tecnologie e metodologie del progetto in ogni sua fase. Sono statirealizzati laboratori di formazione sulla democrazia e la cittadinanza attiva e corsi di formazione sul web 2.0.la realizzazione del progetto ha visto innanzitutto l'avvio delle consultazioni e dei sondaggi on line. Sono state realizzateattività per coinvolgere la comunità delle città di Tropea, Tortona,Dublino, limnerick. Tra le tante iniziative intraprese, i Gll, al fine di promuovere direttamente il progetto e la campagna contro gli stereotipi (Youth against Stereotyping), hanno realizzato due manifesti, in seguito presentati e distribuiti a tutti i gruppigiovanili della città e alla comunità (strade, negozi, palestre,ecc). Il progetto ha previsto inoltre la realizzazione di due eventi internazionali:• nel corso del primo meeting, tenutosi a Tortona, è statorealizzato un workshop, sulla partecipazione e democrazia, e sulla clownerie come strumento di comunicazionealternativo. • Il secondo meeting si è svolto a Dublino e gli argomenti sono stati la partecipazione e la democrazia, il confrontodiretto con le amministrazioni locali, la comunicazioneattraverso gli strumenti del video e del fumetto.la visibilità del progetto è stata promossa attraverso azioni di guerrila art nelle strade di BallyFermot.

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MediAction

IL PROGETTOMedi-action è uno SVE di gruppo, svoltosi a Catania per 9 mesi, che ha coinvolto due volontarie provenienti da Estonia e Belgio. le ragazze, selezionate per le attitudinipersonali, gli interessi e le motivazioni espresse, hanno svolto attività incentrate sullo sviluppo della solidarietà e sulla promozione della tolleranza.Il fulcro del servizio è stato la possibilità di lavorare su tematiche riguardanti il razzismo e la xenofobia, attraversopercorsi di informazione, educazione non formale, supporto e promozione dedicati a giovani e migranti. Il progetto ha evidenziato un partenariato solido e collaborativo,che ha garantito un’adeguata formazione alle volontarie e previsto un piano di attività che ha consentito di raggiungeregli obiettivi prefissati.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 2 RAGAZZE DI 26 E I 28 ANNI PROVENIENTI DA ESTONIA E BELGIO

OBIETTIVO RAGGIUNTOil progetto ha offerto ai volontaril'opportunità di lavorare, formarsi eriflettere su tematiche come il razzismo ela xenofobia, contribuendo a sviluppare lasolidarietà e a promuovere la tolleranza frai giovani. Ha favorito il dialogointerculturale e lo scambio di competenze,l'arricchimento culturale e personale dellevolontarie, accrescendone e migliorandonele competenze tecniche, linguistiche edinterpersonali, e di tutto il contesto localedi riferimento. "new skills that will beuseful for finding a job later: working in amulticultural environment, the ability tostart over again professionally, to not giveup when it gets difficult sometimes and topersevere in what i have started".

> si parla di...lotta contro la discriminazione

> azione 2> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:catania> proMotore ricHiedentearci catania www.arcicatania.org> partner-MJa - Maatschappelijke Jongeren actie-social Youth action nGo-nGo 00kull

VOLONTARIATO,SOLIDARIETÀ E TOLLERANZA

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ALTRO DA SAPERE...l'impatto sul contesto locale è statosignificativo considerando l'alto grado dicoinvolgimento nelle varie attivitàrealizzate.la visibilità del progetto è stata assicurataattraverso la promozione sul sito webdell'associazione, mediante una mailing listcontenente 900 contatti, sul blog e con ladiffusione di materiale stampato nellacomunità locale. al fine di diffondere evalorizzare i risultati del progetto è statorealizzato un film/intervista ai volontari ealle altre persone coinvolte, perpromuovere lo sVe nelle scuole italiane enelle organizzazioni giovanili.

LE ATTIVITÀPrima del servizio le due organizzazioni di invio hanno avviatoun lungo scambio di informazioni sul progetto, sulla comunitàospitante, sui volontari e le loro aspettative. Parallelamente, nell'organizzazione ospitante sono cominciati i lavori per preparare i primi passi dell'accoglienza,dell'inserimento nella comunità locale e dell'impostazione del progetto. Ciò è avvenuto attraverso riunioni dello staff e dei volontari, inclusi alcuni ex volontari SVE, per analizzarepunti di forza e debolezza del progetto. le volontarie hanno fruito di una formazione prima della partenza da parte delle organizzazioni d'invio e, successivamente, hanno partecipato a sessioni formativespecifiche, organizzate da Arci Catania, su tematiche tecniche,inerenti alla legislazione in materia di immigrazione, accoglienza,orientamento dei migranti e principi in materia di educazioneinterculturale. II sistema di sostegno da partedell'organizzazione ospitante è stato organizzato con riunionisettimanali di staff per monitorare costantemente il progetto,dal coordinatore e dal mentore che, con una costantepresenza, hanno supportato le volontarie per tutto il periodo.II progetto ha rafforzato il partenariato tra le organizzazioni con lo sviluppo di nuovi progetti in grado di coinvolgere nuovibeneficiari in una prospettiva di medio e lungo termine.le attività realizzate sono state molteplici e talvolta hannoprevisto anche un certo livello di responsabilità da parte delle volontarie.I compiti consistevano in: attività di educazione non formalerivolte a giovani; sportello informativo sulle opportunitàper la mobilità giovanile internazionale; organizzazione di campagne di sensibilizzazione, percorsi formativi, laboratorisulla cittadinanza europea in cooperazione con scuole,associazioni ecc.; organizzazione di eventi formativi e seminariper animatori giovanili e responsabili di organizzazioni;progettazione e attuazione di altri progetti nell'ambito del programma Gioventù in Azione (scambi, iniziative giovani,attività formative); supporto e promozione di attività rivolte a migranti e rifugiati; laboratori volti all'alfabetizzazione alla lingua italiana e all'acquisizione di competenze informatichedi base; supporto legale e osservatorio su fenomeni di discriminazione; laboratorio teatrale interculturale per giovanidi diverse culture; sportello per l'inserimento lavorativo e sociale dei migranti; laboratorio di lingua araba, laboratorio di cinema delle culture e altre attività culturali organizzate in collaborazione con i migranti."I Am VERY PlEASED ThAT ThE ACTIVITIES, TASKS AnDDuTIES COnTAInED CERTAIn lEVEl OF RESPOnSIBIlITY,WhICh WAS DEFInITElY VERY ImPORTAnT FOR mY PERSOnAlDEVElOPmEnT AnD lEARnInG PROCESS".

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volunteeringfor integrationin Mantova

IL PROGETTOVolunteering for integration in Mantova è uno SVE realizzatotra il 2008 e il 2009, nel quale 12 volontari hanno partecipatoad attività in 5 diverse organizzazioni ospitanti nella zona di mantova. In quanto SVE di gruppo, il progetto ha avuto un approccio tematico comune, connesso al temadell'apprendimento interculturale inteso come strumento di integrazione della diversità, di lotta all'esclusione e alla discriminazione nei confronti di minori e famiglie, anche appartenenti a minoranze ed etnie diverse, immigrati,persone in stato di disagio economico e con problemi di svantaggio sociale o, ancora, verso persone disabili adultecon varie patologie e tipologie di handicap.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 12 VOLONTARI TRA I 18 E I 27 ANNI, 3 RAGAZZI E 9 RAGAZZE

> si parla di...antidiscriminazionearte e cultura

> azione 2> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:Mantova> proMotore ricHiedentecooperativa alce nerowww.alcenero.org> partner-Barcelona Voluntaria-Federation of Youth clubs,armenia (FYca)-centre for Youth co-operationand Mobility-ayuntamiento de ribadavia-stowarzyszenie europa mlodych-life Youth Foundation-peuple et culture-nGo international Youth co-operation centre "passage zebra”-eil cultural & educational travel-GesoGed(gençlik sosyal gelisim dernegi)-apai-Jugendbildungsstatteunterfranken-associazione Filofestival-cooperativa Mosaico-cooperativa agorá-cooperativa la Quercia

APPRENDIMENTO E INTEGRAZIONE

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Il progetto ha centrato gli obiettivi previsti e ha evidenziato un partenariato solido e un impatto positivo e diffuso sulla comunità mantovana, coinvolta nelle attività attraversoadeguate azioni di visibilità.

LE ATTIVITÀla fase di organizzazione è stata vasta e dettagliata visto il numero di volontari che ha preso parte allo SVE, i differentiservizi e le organizzazioni ospitanti. Tra l’organizzazione di coordinamento e quelle ospitanti e di invio è intercorso un lungo scambio di informazioni sul progetto per arrivare alla scelta dei volontari dopo una valutazione dei loro curriculum, delle lettere motivazionali e dell’interessedimostrato nel lavoro a favore delle fasce deboli della società.Durante la valutazione dei volontari sono stati oggetto di considerazione anche lo spirito d’iniziativa dei candidati e la disponibilità alla costruzione di un percorso davvero personalizzato all'interno dei servizi. “COn lE ORGAnIzzAzIOnI DI ACCOGlIEnzA ABBIAmO DA mOlTO TEmPO un RAPPORTO BASATO SullA FIDuCIA E lA STImA RECIPROChE E lO STESSO SI é ulTERIORmEnTECOnSOlIDATO In QuESTA OCCASIOnE”. Alce nero ha gestito l’on-arrival training, consistente in incontridi accoglienza, prima conoscenza e presentazione, introduzionealla cultura locale e italiana e una visita guidata alla città di mantova. Sono stati esaminati aspetti legati alle aspettative e ai timori, al rapporto con i mentori e, infine, è stato realizzato un incontro focalizzato sull'intercultural learning, che ha previsto attività di approfondimento sulle culture di appartenenza, sui temi dei pregiudizi e degli stereotipi e un confronto sui rispettivi valori.Per tutta la durata del servizio, all'interno di ogni organizzazionedi accoglienza, i mentori hanno garantito il supporto personalenecessario e i coordinatori hanno provveduto a fornire una formazione legata ai compiti e alle specifichecaratteristiche di ogni servizio. I giovani hanno realizzato le attività in differenti location: nella coop. mosaico e coop. Alce nero le volontarie hanno svolto compiti e mansioni

OBIETTIVO RAGGIUNTOil progetto ha avuto un forte impatto sullosviluppo della comunità locale poichémolte attività prevedevano l'informazionee il coinvolgimento del territorio, inparticolare attraverso la collaborazionecon enti pubblici, gruppi e associazioni chevi operano. inserendo i volontari all'internodi queste attività, sono stati favoriti alivello locale e provinciale la comprensionee l'apprendimento interculturale, tanto piùin un contesto in cui spesso l'immaginedello straniero è legata allo stereotipodell'extracomunitario ai limiti della legalità.l'idea di persone provenienti da altri paesi,anche extra-europei, con motivazionilegate al volontariato è stata unatestimonianza nuova che ha contribuito acreare nelle comunità locali una visione"diversa" e alternativa dello straniero. ipartecipanti hanno usufruito dellapossibilità di un'esperienza all'esteromulti-culturale, potendo contare su unprogetto personalizzato ben strutturato.Queste premesse hanno facilitato losviluppo e l’accrescimento di competenzetrasversali come la consapevolezza di sé,l’autostima e lo spirito di iniziativa, lacapacità di lavorare in gruppo e dirisoluzione dei problemi, che li hannoaiutati a maturare anche da un punto divista personale.

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ALTRO DA SAPERE...nel territorio mantovano, alce nero hapubblicizzato e diffuso i progetti attraversoil proprio sito, il blog e tramite lanewsletter. i volontari hanno realizzatofoto e diari, caricati sul blog di alce nerodedicato alle attività internazionali.Gli enti di accoglienza si sono impegnati afacilitare la realizzazione di un video, diffusosu internet, che è stato utilizzato per lapubblicizzazione del progetto e ladisseminazione dei risultati presso i partnere in tutte le campagne organizzate perrisvegliare nei giovani il sentimento diconsapevolezza europea e l'interesse versotematiche e valori legati al programma.

che mettevano in rilievo le loro competenze e abilità e hanno realizzato, nell'ultimo periodo soprattutto, attivitàpersonalizzate, ideate e portate avanti individualmente. In collaborazione con CSVm (Centro Servizi Volontariatomantovano), sono state supportate attività di sensibilizzazioneal volontariato in cui sono stati coinvolti circa 200 studentidegli ultimi anni delle scuole superiori e una quarantina di associazioni locali di volontariato. le volontarie hanno avuto il compito di sensibilizzare i giovani sul tema della partecipazione, si sono occupate di inclusione in attività socio-culturali e di mobilità offerte dal territoriomantovano. hanno collaborato in progetti legati all'ufficioAttività Internazionali: supporto al mantova musical Festival;conduzione del gruppo italiano durante lo scambio di giovani"mixitè" in Francia; organizzazione e realizzazione di attivitàdiverse al parco eventi la zanzara; realizzazione di due progetti-video dello scambio interculturale, video della zanzara;organizzazione della festa "Tu all'estero/loro in Italia".Due volontarie hanno prestato servizio presso la Cooperativa “Il mosaico” occupandosi soprattutto di immigrati, in diversiservizi come: il nido "Il cucciolo", lo spazio gioco "l'isola che non c'è", il Centro di Educazione Interculturale"mondolandia" e un corso di alfabetizzazione per donnestraniere. I quattro volontari che hanno supportato le attivitàall’interno della Cooperativa Abramo si sono occupatiprincipalmente dei senzatetto e del supporto alle famiglie in gravi condizioni economiche.

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A volunteerfor other volunteers

IL PROGETTO“a volunteer for other volunteers” è un progetto SVErealizzato nella città di Varese, tra luglio 2008 e agosto 2009, che ha coinvolto 3 ragazze provenienti da Germania, macedonia e Spagna. Focus delle attività la promozione del volontariato come espressione di cittadinanza attiva e l’incoraggiamento alla partecipazione e alla coscienza europea tra i giovani. Il progetto ha costituitouna esperienza formativa e di arricchimento culturale per i volontari e per la comunità coinvolte. ha raggiunto gli obiettivi previsti, mostrato un partenariato unito e attivamente coinvolto, dato visibilità alle attività progettuali e disseminato con successo, anche tramite i prodotti realizzati,i risultati conseguiti.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 3 RAGAZZE TRA I 18 E I 28 ANNIPROVENIENTI DA GERMANIA, MACEDONIA E SPAGNA

OBIETTIVO RAGGIUNTOil progetto ha promosso la cittadinanzaattiva dei giovani in generale e la lorocittadinanza europea in particolare,contribuendo a sviluppare la solidarietà e apromuovere la tolleranza, sottolineandoconcetti di coesione sociale e dicomprensione reciproca. le diverse attivitàrealizzate hanno favorito la promozione delvalore del volontariato inteso comestrumento di espressione della cittadinanzaattiva e del dialogo interculturale, lo sviluppodi competenze tecniche, relazionali elinguistiche nelle volontarie. “lO Sve è UnA viA per mATUrAre,impArAre ed eSSere indipendenTiSenzA grAndi preOccUpAziOni… è UnlenTO mA cOnTinUO prOceSSO diSvilUppO perSOnAle e prOfeSSiOnAle”.

> si parla di...coscienza europea Media e comunicazione

> azione 2> annualita': 2008> luoGo di realizzazione:Varese> proMotore ricHiedentecesVoV -centro serviziVolontariato provincia di Varesewww.cesvov.it> partner-ayuntamiento de Burgos,concejalia di Juventud-Jugendbildungsstatteunterfranken-Volunteers centre skopje

VOLONTARIATO…ATTIVO

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LE ATTIVITÀCesvov è un’organizzazione il cui obiettivo è diffondere la cultura del volontariato e promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva dei cittadini. Per realizzare il progetto ha cercato ragazzi che condividessero questi obiettivi e che avessero predisposizione al lavoro di gruppo, motivazione,voglia di imparare, dinamismo e spirito d’iniziativa.la ricerca dei volontari è stata effettuata attraverso lo European Youth Portal, l’invio di email a contatti e partnerprecedenti, la consultazione di banche dati di seminari e corsi SAlTO, la rete Eurodesk e la pubblicazione sul sito www.go4europe.it. A tutti i candidatiè stato chiesto di mandare il curriculum, le motivazioni, le esperienze pregresse, il percorso individuale a cui erano più interessati e le loro idee per poter dare un contributopersonale al progetto.una volta effettuata la scelta ed entrati nella fase di preparazione, il Cesvov ha coinvolto le organizzazioni d’invio e le volontarie fornendo informazioni sul progetto e sulla realtàlocale di attuazione delle attività. Per tutta la durata dello SVEle ragazze sono state seguite e aiutate dal mentore che ha facilitato la comprensione delle dinamiche e la risoluzione delle problematiche. la persona scelta per il ruolo di mentore è stata una ex volontaria SVE che haquindi messo a disposizione la sua preziosa esperienza per ibisogni organizzativi e sostenuto le ragazze nella loro vitapersonale.Durante il periodo di volontariato ciascuna ragazza ha svolto un servizio diverso all’interno dell’organizzazione:l. ha lavorato in un percorso di comunicazione svolgendolavoro d’ufficio, aggiornando notizie sul sito del Cesvov e sullarelativa pagina Facebook, organizzando conferenze stampa,occupandosi degli articoli e della grafica sul giornalino Cesvov e sulla stampa locale.s. ha lavorato in un percorso di formazione, aiutandonell’organizzazione di corsi di formazione ed è stata la responsabile della sezione Portogallo nel Festival di cortometraggi organizzato dall'Associazione Cortisonici.

>> ciò che ha reso il progetto importanteper le tre ragazze e per tutta la comunitàcoinvolta, è stato l’arricchimentoculturale raggiunto. Gli incontri informalie amichevoli sono stati i veri protagonisti:i ritrovi nello sVe-club, nelle scuole, lapartecipazione ad attività promosse daaltre organizzazioni no-profit delterritorio, hanno dato davvero modo diconoscere rispettivamente culture e modidi vivere diversi, usi e tradizioni dei paesi,e questo tramite un apprendimentoinformale, con musiche, balli e cibo.seguendo sempre i propri interessi enecessità, le tre ragazze hanno costruitoil loro percorso nel progetto e quello diarricchimento, crescita eresponsabilizzazione nella vita. una delleragazze è rimasta a vivere in italia dal2008: a fine progetto è tornata in spagnama dopo due mesi ha fatto ritorno initalia. Ha subito iniziato ad avere dellepiccole collaborazioni con l'associazionecortisonici, con cui aveva realizzato ilfestival di cortometraggi durante lo sVe,fino a quando le è stato chiesto di entrarenell’organico della cooperativa peroccuparsi stabilmente del coordinamentodi attività scolastiche e di doposcuola e diprogetti aventi come focus l’educazionesociale di minori. la ragazza che halavorato come addetta stampa e si èoccupata di comunicazione, a conclusionedel suo sVe, si è convinta che nel suofuturo voleva contribuire ad una societàpiù tollerante, consapevole ed eterogenea,basata sul principio del rispetto di ognisingola persona, a prescindere dalla suanazionalità, colore della pelle, religione osesso. Ha quindi iniziato a studiarescienze sociali e diritto internazionale inGermania e in argentina. ora staconcludendo i suoi studi con un Master inscienze sociali a Berlino con un focussulla comunicazione interculturale el'educazione utilizzando strumentiadottati durante il suo progetto:l’educazione sociale e civica coi ragazzi eil giornalismo. lavora come freelance adue progetti sulla ideazione e realizzazionedi laboratori didattici di educazionepolitica e la scrittura di una serie di ritrattidi persone in colombia.

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ALTRO DA SAPERE...la visibilità del progetto è stata assicurataattraverso la promozione online, ladiffusione di materiale cartaceo, larealizzazione d’incontri tra volontari ecomunità locale e la collaborazione con imedia locali (radio e giornali). l’impattosulle comunità locali di riferimento è statoassicurato, a diversi livelli, tramite le misurepreviste per dare visibilità al progetto edisseminare i risultati. Queste misurehanno toccato i giovani, le organizzazionino-profit locali, le scuole, gli enti pubblici ela comunità locale in generale. oltre a ciòla visibilità è stata ottenuta in eventipubblici a cui il cesVoV partecipa, quali: laGiornata della solidarietà, il salonedell’orientamento per alunni e il sole d’oro(premiazione dei 10 volontari che si sonoparticolarmente distinti nella provincia diVarese). per dare visibilità al progetto sonostate prodotte delle brochure cheraccontano il percorso vissuto dalle treragazze. si possono, inoltre, leggere articoliscritti dalle tre ragazze sul sitowww.go4europe.it e sul relativo blog.interviste, foto, filmati, newsletter,giornalino e trasmissione televisiva cesvov,radio, giornali locali, giornale on-line diVarese e bacheche informagiovani sonostati gli strumenti che hanno potenziato leopportunità di contatto e conoscenza nelterritorio. un numero monografico dellarivista notiziecesvov è stato interamentededicato al volontariato internazionale e aquesta esperienza.

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n. ha lavorato in un percorso di promozione prendendo partealla gestione di progetti per la promozione del volontariato e dello SVE-Club.le volontarie, ciascuna in base ai propri interessi e possibilitàhanno collaborato con enti no-profit locali e con altri volontariin biblioteche, Informagiovani, scuole, incontri presso lo SVE-Club, feste del volontariato ed europee.Sono stati organizzati incontri pubblici nei quali si è parlatodegli stereotipi e dei preconcetti legati ai Paesi dei partecipanti:il solo parlarne ha innescato un dialogo costruttivo in grado di abbattere le barriere culturali e di superare i pregiudizi che la maggior parte delle volte provengono dalla non conoscenza.“Vivere e convivere con volontari di altri Paesi mi ha dato una percezione dell’Europa basata sull’amicizia: quando sentiròparlare dei loro Paesi non penserò più a stereotipi ma a loro”.

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DiEM-DialogointerculturaleEuro-Mediterraneo

IL PROGETTOdieM - dialogo interculturale euro-Mediterraneo realizzato ad Altamura, in Puglia, ha coinvolto, per un mese, 13 volontari che hanno collaborato e supportato giovani con difficoltà economiche,che hanno abbandonato la scuola non completando il ciclo di studiobbligatorio o provenienti da aree geografiche depresse o portatori di lievi disabilità mentali. DIEm ha promosso la partecipazione attiva,l’educazione al rispetto delle differenze, l’affermazione delle pariopportunità per tutti, nell’anno del Dialogo Interculturale Euro-mediterraneo (EYID). Tramite il dialogo tra giovani provenienti da diversi paesi, i ragazzi hanno realizzato un giornale, scrivendo articoli sullo sport praticato da persone disabili, sull’incontroavuto con il Presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico),

PARTECIPANTI AL PROGETTO 13 VOLONTARI TRA I 18 E I 27 ANNI, 6 RAGAZZI E 7 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOil progetto rappresenta un esempio diintegrazione per lo sviluppo dellasolidarietà e la promozione della tolleranzafra i giovani. “Mucha nueva informacion,darme cuenta de lo que me queda poraprender, y mejor tolerancia hacia gentediferente a mi”. tutti i volontari hannosviluppato un proprio percorso di crescitadurante le attività assumendo anche ruolidi responsabilità commisurati alle loroattitudini, competenze e interessi. >>

> si parla di...Media e comunicazioni

> azione 2> annualita': 2008> luoGo di realizzazione:altamura (Ba)> proMotore ricHiedenteassociaizone culturale linkwww.linkyouth.org> partner-tanmya Bela hodod-inter europa rioja-centre for intercultural dialogue-associacao juvenil rota joven-the league of young volountaryGeorgians (lYVG)-radi Vidi pats-chantiers sociaux Marocains-antalya Governorship europeanunion projects coordinationcenter (ceupa)-reussir la mission locale-proatlantico-associacao Juvenil-Beyond Barriers association-Youth spirit centerVOLONTARIATO E COMUNICAZIONE

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ALTRO DA SAPERE...il progetto ha coinvolto direttamentenetwork internazionali, associazioni ed unaserie di attori locali (associazioni giovanili,scuole, centri interculturali, media). È statadata visibilità attraverso i siti web delleassociazioni, con la promozione nelle realtàlocali coinvolte e attraverso il blog delprogetto. sono stati realizzati materialiinformativi quali poster e cartoline. sono statiorganizzati incontri ed eventi pubblici come ilweek-end del dialogo, ed è stato creato ungiornale multilingue distribuito in formagratuita nella comunità di accoglienza. ilprogetto è stato inoltre promosso presso glienti locali (comuni, regioni) e tra leassociazioni che lavorano su temi di inclusionesociale dei giovani e del dialogo interculturale.

>> “perSOnnellemenT, ceTTe expériencem'A beAUcOUp AppriS SUr mOi meme eTSUr leS AUTreS”. il progetto ha promossolo sVe come mezzo per favorire l’integrazione,la conoscenza di altre culture e la promozionenella cittadinanza attiva. le attività hanno datorisalto e valore aggiunto a quanto già realizzatoa livello locale, creando un contestomulticulturale stimolante sia per i giovani localisia per i volontari sVe. il progetto hadimostrato che la diversità è ricchezza e chel’interazione tra i giovani con differentibackground stimola il processo diapprendimento. "all the volunteers in theproject wrote a typical story from their countryand collect them in a book for speak about ourexperience”. prevedendo anche momenti diapprendimento non formale, si è riusciti acreare un gruppo forte e coeso che ha imparatodai momenti di lavoro e da quelli di svago.

realizzando interviste sull’integrazione sociale dei disabili in Italia e specialmente ad Altamura. Durante tutta la durata del progetto, i ragazzi hanno scritto il loro "book of Stories". Durante i finesettimana si sono svolti esperimenti sociali nel centro di Altamuradenominati “free hugs”. è stato realizzato un laboratorio teatrale per ibambini in cui è stata rappresentata la storia nazionale italiana. la metodologia utilizzata ha consentito di raggiungere i risultatiprogettuali previsti e ha portato alla realizzazione di validi prodotti finali,in particolare un giornale multilingue. Il partenariato, la capacità di coinvolgimento mostrata dal progetto e la visibilità che gli è stata data, costituiscono ulteriori punti di forza dell’iniziativa.

LE ATTIVITÀla partnership è stata costituita tra alcune associazioni che avevano già lavorato insieme e altre nuove, in modo da favorire e moltiplicare le opportunità di crescita e scambio di buone prassi nell’organizzazione di progetti rivolti a giovanicon minori opportunità.la fase di preparazione delle attività è stata realizzata in strettoaccordo tra le associazioni di invio ed accoglienza, sia nella fasedi ideazione del progetto che nella selezione dei volontari.Durante il progetto i ragazzi hanno avuto, oltre alla presenza del tutor, il supporto personale, tecnico e di mediazioneculturale di un team pedagogico. Sono state realizzate tre lineed’azione all’interno delle quali tutti i volontari sono staticoinvolti, affinché la loro esperienza potesse risultare il piùpossibile completa e diversificata. le tre linee hanno riguardato:i laboratori interculturali, ossia luoghi in cui sperimentare la creatività, la conoscenza, la collaborazione e il dialogo; la diffusione delle informazioni sull’EYID, cioè incontri, redazioned’articoli, interventi in radio e televisioni locali, creazione di un sito web e l’edizione di un numero speciale di un giornalediffuso a livello locale; i week end di dialogo, con eventi pubbliciin collaborazione con altre associazioni, rassegnecinematografiche, feste interculturali e spettacoli teatrali.“I cooked food of my country .We had an international dinnerand I presented my country, by flag, video and traditional food”.

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Fosteringa nicechildhood

IL PROGETTOIl progetto Fostering a nice childhood si è realizzato a Vicenza e a Bolzano tra giugno 2009 e novembre 2010 ed ha coinvolto5 volontari tra i 19 e i 26 anni. Si è composto di uno SVE di gruppo e uno SVE individuale ed ha visto i volontari realizzareattività a supporto di bambini e giovani che frequentanole strutture ospitanti, nella crescita fisica e psicologica, in un’atmosfera familiare.“The intention is not only to give assistance, but not forgetthat they are children and have the right and need to play,that's why a nice childhood should be promoted and defended,ensuring a safe and nice atmosphere in their lives and a properpsycho-physic growth”.

OBIETTIVO RAGGIUNTOsi è raggiunto l’obiettivo di offrire nuovistimoli e nuove attività ai bambini e aigiovani presenti nelle strutture ospitanti ela possibilità di confrontarsi con personenuove e con differenti background. È statofavorito lo scambio interculturale, ilmiglioramento delle abilità comunicativeed interpersonali, la promozione dellasolidarietà e la riduzione delladiscriminazione sociale fra tutti coloro che,a diverso titolo, sono entrati in contattocon i volontari. intento principale delprogetto è stato, quindi, non solo quello dioffrire assistenza, ma di insegnare ai >>

> si parla di...cittadinanza attiva dialogo interculturale

> azione 2> annualita': 2009> luoGo di realizzazione:Vicenza - Bolzano> proMotore ricHiedenteassociazione inco, interculturalitá & comunicazionewww.incoweb.org> partner-Mto nooretvahetuse arenguohing estYes FundacJa iM.Ks. sieMaszKi-Genctur, Genclik turizmi dernegi-projectoMayonaise vzw-rouge Youth club-Villaggio sos di Vicenza, VKe -associazione campi gioco e ricreazione

VOLONTARI PER L’INFANZIA

PARTECIPANTI AL PROGETTO 2 RAGAZZE ESTONI DI 19 E 26 ANNI, 1 RAGAZZA TURCA DI 23 ANNI, 1 RAGAZZO POLACCO DI 20 ANNI, 1 RAGAZZO BELGA DI 26 ANNI

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ALTRO DA SAPERE...la visibilità del progetto è stata assicurataattraverso la realizzazione e la diffusione dimateriale cartaceo, il sito web delleorganizzazioni coinvolte, i social network el’organizzazione di info-day che hannocoinvolto i volontari stessi nelle attività dipromozione. alcuni dei volontari hannoscritto delle testimonianze per farconoscere la propria esperienza, lesensazioni vissute e stimolare i ragazzi aprendere parte ad uno sVe, pubblicandolesul sito interculturalità e comunicazione.

>> bambini che è un loro diritto potercrescere “giocando”, in un ambiente in cuila condizione dell’infanzia sia promossa edifesa al fine di assicurare loro una crescitafisica e psicologica in un’atmosfera sicurae serena.

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la metodologia utilizzata, insieme alla solidità del partenariato,ha rappresentato un punto di forza del progetto, consentendodi conseguire gli obiettivi prefissati sia dal punto di vista dello stimolo e del benessere dei bambini, sia della crescita dei volontari.

LE ATTIVITÀTutte le organizzazioni coinvolte hanno preso parte alle attivitàdi progetto e hanno collaborato fin dalla fase di selezione dei volontari e di strutturazione delle attività specifiche. hanno realizzato per i ragazzi materiale informativo, hannoorganizzato meeting, momenti di confronto e approfondimento,assicurandosi che i volontari fossero preparati e pronti ad affrontare un’esperienza di volontariato all’estero. Il progettoha previsto la presenza di due mentori, uno per ogni strutturaospitante, che hanno facilitato l’inserimento dei giovanivolontari nel contesto locale, li hanno aiutati ad orientarsi nella nuova realtà, nel percorso di apprendimento e nella gestione delle relazioni con le strutture ospitanti per tutta la durata del progetto.I volontari hanno supportato lo staff delle strutture ospitantinel lavoro quotidiano e particolarmente nell’organizzazione di attività di intrattenimento. hanno aiutato nell’organizzazionedei pasti, hanno aiutato i bambini nel fare i compiti dopo la scuola, hanno organizzato e coordinato attività ricreative ed educative come giochi all’aria aperta, cinema, piscinae musical workshop.la metodologia utilizzata è stata incentrata sull’educazionenon formale, lo scambio di competenze e conoscenze fra parie il learning by doing: ciò ha permesso ai volontari di esprimereal meglio le proprie potenzialità. I volontari, infatti, hanno datoun apporto essenziale nell’ideazione e nella gestione di attivitàeducative e ricreative per i bambini che hanno beneficiato della loro energia e creatività. “WITh OuR EVS PROjECT WE WAnT TO OFFER TO ThEVOlunTEERS ThE POSSIBIlITY TO EXPERImEnT A nOn-FORmAlEDuCATIOn, TO DISCOVER AnD DEVElOP OWn PROFESSIOnAlCOmPETEnCES, TO ACQuIRE InTERPERSOnAl AnD COmmunICATIOn SKIllS, BESIDES TO PROmOTE ThEIR PERSOnAl GROWTh”.

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Pathwayto Europe

IL PROGETTOPAThWAY TO EuROPE è uno SVE individuale della durata di due mesi che ha coinvolto Elodie, una volontaria italiana di 20 anni, originaria delle mauritius. la struttura ospitante è stata l’Associazione Giovanile Peniche che fornisce attività di tempo libero per i bambini e giovani in una zona rurale molto povera del Portogallo. l’ambito in cui si è svolto il progetto è quello che da Elodie era stato definito “un sogno da inseguire” e che ha maturato e realizzato durante precedenti esperienze internazionali e con la preparazione avvenuta da casa. Il percorso della ragazzanon è iniziato con questo servizio, ma si è costruito nel corso di più di un anno, grazie ad una partecipazione step by step a diversi progetti con l’Associazione CEmEA del mezzogiorno,

PARTECIPANTI AL PROGETTO 1 RAGAZZA DI 20 ANNI

OBIETTIVO RAGGIUNTOle attività hanno promosso la cittadinanzaeuropea, la cooperazione attiva tra i giovanied hanno favorito l’inclusione sociale dipersone con minori opportunità.il progettoha rappresentato per la volontaria unaconcreta opportunità di accrescimento diautostima e autonomia, permettendole discoprirsi come una persona capace digestire la propria vita e di avere dei progettiper il futuro, consapevole dell'impegno edelle tappe necessarie per poterli realizzare.“nOnOSTAnTe iO nOn SiA eUrOpeA miSOnO Sempre SenTiTA TAle. ii fATTOdi pOTer cOnOScere l'eUrOpA èUn'OppOrTUniTà che TUTTi i giOvAnidOvrebberO cOgliere e ciò liAiUTerebbe nellA lOrO creSciTApSicOlOgicA e SOciAle”.

> si parla di...cittadinanza europeapartecipazione giovanile inclusione

> azione 2> annualita': 2009> luoGo di realizzazione:peniche (portogallo)> proMotore ricHiedenteceMea del MezzoGiorno onluswww.cemeadelmezzogiorno.it> partner-associaçao Juvenil peniche

VOLONTARIATO EDUCATIVOE CITTADINANZA EUROPEA

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ALTRO DA SAPERE...durante il progetto, la volontaria ha avutocontinui contatti con la comunità locale: ibambini e i loro genitori, gli amici, i colleghi e iragazzi che frequentavano gli spazidell'associazione. e’ risultato molto positivo perla cittadinanza di peniche conoscere unapersona proveniente da un altro paese e da unadifferente cultura, dando la possibilità direspirare un po’ di “europeismo” e rafforzandoil concetto di cittadinanza europea. la visibilitàè stata assicurata attraverso la pubblicizzazionesui siti di ceMea del Mezzogiorno edell’associaçao Juvenil de peniche, checontengono una pagina web dedicata allo sVe,con la realizzazione di incontri di promozione,con il coinvolgimento di radio e media locali e,infine, con l’organizzazione di uno spettacoloculturale aperto al pubblico.

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con la quale Elodie aveva già stabilito nel tempo una forterelazione di fiducia. Elodie aveva già partecipato a progettiGioventù in Azione (prima uno scambio internazionale, poi uno SVE collettivo di breve durata e infine lo SVE individualea Peniche), quindi l’intero suo percorso può essere consideratoun follow up personale. Pathway to Europe ha conseguito gli obiettivi previsti e, grazie ai contatti e alla collaborazione tra Elodie, le associazioni e la comunità locale, è riuscito ad incidere positivamente su di essa.

LE ATTIVITÀIl servizio della volontaria ha riguardato l’organizzazione e l’implementazione di attività di educazione non formale e di carattere ricreativo rivolte a bambini dai 5 ai 10 anni chevivono in una delle principali zone rurali del Portogallo. la volontaria ha collaborato nella realizzazione di workshopartistico-culturali (origami, balli, giochi tradizionali), nelle attivitàludico-ricreative come giochi di gruppo e sporte nell’accompagnamento e supporto dei bambini durante la mensa. nei due mesi di SVE a Peniche, ha avuto la possibilità di partecipare ad altri progetti potendo dare il suocontributo alla loro realizzazione: lo scambio internazionale“Water media Interaction” e la fiera del libro “Abril livros mil”.la volontaria ha ricevuto un costante supporto da partedell’organizzazione d’invio e di quella ospitante che le hanno garantito una perfetta integrazione nel servizio,nella comunità locale e con gli altri volontari con cui viveva.Significativo il percorso di crescita intrapreso, che l’ha portataad acquisire molteplici e differenti competenze tecniche,linguistiche, interpersonali e multiculturali.

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Heartswith hands

IL PROGETTOHearts with hands è uno SVE di gruppo, della durata di 8 mesi, che ha coinvolto quattro volontarie provenienti da Polonia, Spagna, Francia e lituania. le attività hanno promosso la partecipazione attiva e l'inclusione sociale di giovani con minori opportunità,accrescendo la solidarietà e favorendo il dialogo interculturaleall'interno delle comunità locali del territorio della Provincia di Vicenza. Il progetto ha conseguito i risultati previsti e messo in evidenza diversi punti di forza: da un partenariatounito e attivamente coinvolto ai prodotti realizzati, alla visibilità di cui ha goduto, al positivo impatto locale.

> si parla di...inclusione di giovanipartecipazione attiva

> azione 2> annualita': 2010> luoGo di realizzazione:provincia di Vicenza> proMotore ricHiedenteprogetto zattera Blu società cooperativa sociale onluswww.progettozatterablu.it> partnerstowarzyszenie polites-aipc, pandora-cidJ-nGoJaunatne smaidam/Youth for smile-adelante società cooperativa sociale onlus-radicà società cooperativa sociale onlus-saMarcanda società cooperativa sociale onlus

VOLONTARIATOE MINORI OPPORTUNITÀ

PARTECIPANTI AL PROGETTO 3 RAGAZZE DI 25 ANNI E 1 RAGAZZA DI 24 ANNI, PROVENIENTI DA POLONIA, SPAGNA, LITUANIA E FRANCIA

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OBIETTIVO RAGGIUNTOle attività di progetto hanno offertoun'importante possibilità di confronto escambio interculturale sia all'interno delgruppo delle volontarie, che con i giovanidel contesto locale. il progetto hapromosso l'inclusione sociale e l'eserciziodella cittadinanza attiva e responsabile.le volontarie hanno potuto esprimere lapropria creatività e imprenditorialitànell'ideazione e gestione di attivitàeducative, ricreative e comunicative,intraprendendo un percorso di crescita >>

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LE ATTIVITÀTutte le volontarie sono state scelte per la forte motivazione e l'entusiasmo dimostrato nel voler lavorare con gli ospiti delle strutture coinvolte, per la propria personalità e il carattere, per la considerazione del volontariato come strumento per esprimere la cittadinanza attiva e favorireil proprio sviluppo personale. hanno preso parte al progetto fin dalla fase di preparazione, collaborando con le organizzazionid'invio e di ospitalità. hanno ricevuto una formazione pre-partenza organizzata dalle rispettive Agenzie nazionali,quella all'arrivo e intermedia organizzate dall'Agenzia nazionaleItaliana; infine, hanno preso parte alla valutazione finale al termine del progetto. hanno seguito un corso intensivo di lingua italiana della durata di 82 ore che prevedeva una full immersion iniziale per permettere loro di cominciare subito a parlare in italiano.le ragazze sono state costantemente seguite dalle organizzazioni ospitanti e di coordinamento attraverso un monitoraggio attento e continuo. Il mentore ha gestitosessioni formative ad hoc per limitare gli effetti dell'impattoculturale e garantire il miglior inserimento possibile nel contestolocale, supportandole dal punto di vista lavorativo e personaleper tutta la durata delle attività, mantenendo costanti contatticon le volontarie.

>> personale, culturale e professionale."QUAndO SOnO ArrivATA QUi AvevOlO STereOTipO dell'iTAliAnO chemAngiA mOlTA pASTA" "e penSi SiAcOSì?" "Si cASpiTA!!!". il progetto hafavorito la partecipazione dei partecipanti nelcontesto locale a prescindere dal lorobackground, nazionalità e religione, eliminandogli ostacoli attraverso la diffusioned'informazioni sulle opportunità offerte dalterritorio. sono stati realizzatiworkshop/seminari per la promozione dellacittadinanza attiva sul tema dello svilupposostenibile e della sensibilizzazione verso lacooperazione allo sviluppo. si è favorito ilprocesso di orientamento personale eprofessionale delle ragazze coinvolte e diffusoil valore del volontariato quale risorsa per lacrescita della comunità locale e strumento dipromozione dell'inclusione sociale e dei valorieuropei di solidarietà e tolleranza.la volontariaspagnola, al suo rientro, ha lavorato per unperiodo nell’informaGiovani della sua città, perpoi decidere di tornare in italia e lavorarecome educatrice in un progetto per unacomunità per minori. Finita questacollaborazione, ha frequentato un masterpresso l’università di padova per specializzarela sua laurea in psicologia sociale.contemporaneamente ha partecipato ad uncorso sul fund raising che prevedeva untirocinio in un'azienda o organizzazione che siè tenuto presso il progetto zattera Blu, lastessa organizzazione che aveva coordinatoquattro anni prima il suo sVe. cristina oralavora lì con un ruolo legato alla progettazionein ambito europeo, allo sviluppo dellacomunicazione e dei social media e si occupaanche della ricerca di nuove forme eopportunità di raccolta fondi.

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ALTRO DA SAPERE...l'impatto è stato positivo non solo suibeneficiari diretti delle attività, ma ingenerale su tutta la comunità localeall'interno della quale le volontarie hannooperato, rappresentando per tuttiun'importante possibilità di incontrointerculturale. sono stati coinvolti nelleattività istituti scolastici, associazionigiovanili ed enti locali del territorio. levolontarie si sono rese disponibili asvolgere un ruolo di peer support con ivolontari futuri e hanno fornito consulenzasu una pagina Facebook sul tema delvolontariato europeo ai giovani interessati.la visibilità del progetto è stata garantitaattraverso la realizzazione e la diffusione dimateriale cartaceo, la realizzazione dieventi di promozione, il coinvolgimento deimedia locali, articoli di giornale e il web,tramite un racconto con le testimonianzedelle volontarie.

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l'iniziativa progettuale è stata finalizzata a promuovere la partecipazione attiva e l'inclusione sociale di giovani con minori opportunità, nello specifico figli di immigrati o appartenenti a minoranze etniche, religiose o linguistiche,attraverso il lavoro delle volontarie in sinergia con educatori di comunità e animatori di strada.l'obiettivo trasversale, invece, è stato permettere allevolontarie di acquisire nuove competenze e abilità, una nuovalingua e una maggiore consapevolezza del loro essere europeee di se stesse in generale. le volontarie hanno svolto attività a sostegno dello staff delle strutture ospitanti soprattuttonell'organizzazione di eventi a carattere ludico-ricreativo ed educativo, come laboratori, incontri con le scuole, attività di comunicazione, corsi di lingua straniera, informazione e organizzazione del tempo libero.hanno, inoltre, realizzato un'attività trasversale finalizzata alla creazione di un video finale di presentazione dello SVE.

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intercultural learning andmobility foryoung people vi

IL PROGETTOintercultural learning and mobility for young people Vi è uno SVEdi gruppo che si è realizzato a Padova e ha coinvolto 5 volontari:una ragazza proveniente dalla lettonia, tre dalla Spagna, da tre partner d’invio differenti, e una dall’ ungheria. In tre sonostati accolti presso l'associazione mimosa che realizza attivitàd’integrazione sociale legate all'accoglienza di minori immigrati, alla prevenzione del fenomeno della prostituzione, alla promozionedelle pari opportunità e al recupero di aree delle città degradate.uno è stato i supporto ai volontari dell'Associazione StudentiPernell'organizzazione e gestione delle varie iniziative, come la gestione

CULTURA, INTERCULTURAE INTEGRAZIONE

> si parla di...cittadinanza europeapartecipazione dei giovanidimensione interculturale

> azione 2> annualita': 2011> luoGo di realizzazione:padova> proMotore ricHiedenteXena centro scambi e dinamiche interculturaliwww.xena.it> partner-asociación colectivo de lesbianasy Gays de almería colega, almería-zemgale nGo support centre-artemisszió alapítvány-Fundación paideia Galiza-asociación para la integración y progreso de las culturas-studentiper-associazione Mimosa

OBIETTIVO RAGGIUNTOattraverso l’utilizzo di tematiche quali lacittadinanza europea, la partecipazione e ladimensione interculturale, questo sVe hafatto in modo che i giovani volontaririuscissero ad avere un forte impatto intermini di inclusione sociale: rapportandosigiorno dopo giorno con persone dalbackground sociale e culturale diverso eproblematico, ne ha sottolineato lepotenzialità rendendo possibile un percorsodi crescita comune.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 5 GIOVANI TRA I 21 E I 28 ANNIPROVENIENTI DA LETTONIA, SPAGNA E UNGHERIA

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del circolo culturale e dell'aula studio e l’organizzazione di incontri,spettacoli, concerti e mostre. l’ultimo ha realizzato un servizio a supporto dello staff, nelle attività rivolte a gruppi di giovani con necessità particolari quali problemi di tipo sociale ed economico, di origini Rom, figli di rifugiati, con problemi di abusodi alcool e droghe. la visibilità del progetto, il coinvolgimento della comunità locale e la cooperazione dei volontari hanno rappresentato i principali fattori di successo del servizio, che ha pienamente raggiunto gli obiettivi previsti.

LE ATTIVITÀPrima della partenza tutti i volontari hanno fruito di unapreparazione comune nel loro Paese d’invio, realizzata in strettacollaborazione con l’ente ospitante e di coordinamento.Il mentor ha avuto un ruolo molto importante: attraversoincontri periodici prefissati e incontri informali ha analizzato gli obiettivi formativi dei volontari, li ha aiutati ad inserirsi nella comunità locale di Padova e a conoscere le opportunitàculturali e sociali della città. Tutti i volontari hanno moltoapprezzato la sua presenza, il fatto che avesse un età moltosimile alla loro e che avesse partecipato a sua volta al serviziodi volontario europeo. Arrivati a Padova, i volontari si sonoinseriti nelle rispettive associazioni di accoglienza portando un valore aggiunto alle attività che già venivano realizzate. Il servizio ha riguardato attività di animazione e culturali con gruppi di giovani stranieri e italiani; accompagnamento e aiuto scolastico con minori stranieri non accompagnati e giovani italiani segnalati dai servizi sociali, accolti nelle casegestite dall’associazione. Il lavoro di una volontaria si è svoltoprincipalmente nell’università di Padova dove ha preso parteall’organizzazione di eventi culturali come il festival “across the università”, un viaggio d’istruzione in Austria, il cineforum, incontri e dibattiti, e una serie di eventi contro la violenza sulle donne. SPAzIO è STATO lASCIATO AllA CREATIVITà E AllO SPIRITOD’InIzIATIVA DEI VOlOnTARI, ChE hAnnO AVuTO mODO DI PRESEnTARE IDEE E PROPOSTE PER nuOVE ATTIVITà DA REAlIzzARE, SInGOlARmEnTE O COllABORAnDO TRA lORO.Da qui sono nate alcune serate incentrate sulla preparazione di piatti tipici e la proiezione di film a tema, alle quali hannopartecipato molti giovani italiani e stranieri, dando ai volontarila possibilità di presentare i loro Paesi di provenienza, conoscerealtri giovani e diffondere lo SVE e Gioventù in Azione attraversola loro esperienza diretta.

ALTRO DA SAPERE...tutti gli enti coinvolti nel progetto hannocontribuito alla diffusione dandone notizianelle loro reti locali e nelle loro pagine web,organizzando incontri tra i volontari di ritornoe altri giovani interessati all'esperienza. ivolontari, hanno dato grande visibilità a tuttoil programma, sia in maniera informale che nonformale, tra i giovani con cui venivano acontatto e con incontri e attività pubblichenella giornata del volontariato, nel festival dellacittadinanza e in quello della musica, in incontrigiovanili, nelle scuole e nelle università, edurante la settimana europea. È statoprodotto materiale, quale foto e dvd, diffusotramite siti e social network. È stata realizzatauna pubblicazione chiamata “Frammenti disVe” in cui ognuno dei 5 volontari haraccontato un episodio significativo delproprio sVe. i racconti sono in italiano,spagnolo o inglese e, in alcuni casi, in doppialingua per aumentarne la fruibilità. È statoraggiunto un miglioramento delle competenzee l’incremento della partecipazione attiva, unimportante processo di scambio e dialogointerculturale e interpersonale. tramitel’apprendimento non formale i volontari sisono aperti agli altri, riuscendo sempre atrovare spazi e modi per coinvolgere a lorovolta nelle proprie realtà e tradizioni coloro concui venivano a contatto.

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Take a walkon the ritual side

IL PROGETTOlo scambio multilaterale “take a Walk on the ritual side”ha avuto luogo ad Alba (Cn) e ha coinvolto giovani provenientida CInQuE diversi Paesi: Italia, Bosnia Erzegovina, Croazia,lituania e Serbia. la tematica dello scambio ha riguardato la riflessione sui riti e gli usi che caratterizzano la vita delle persone nelle differenti culture, al fine di “conoscere e comprendere” l’Altro e aumentare lo spirito di tolleranza. I principali punti di forza sono stati la metodologia adottata e la capacità delle attività di stimolare la partecipazione dei giovani e di coinvolgerli pienamente nel progetto, portandolia raggiungere gli obiettivi prefissati.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 30 GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI, 10 RAGAZZI E 20 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOriTi, cOSTUmi e TrAdiziOni cOSTiTUiScOnOle rAdici dellA SOcieTà, cOnOScerliSignificA cOmprendere gli AlTri. Questo ha reso possibile lo scambio, hapermesso ai giovani di comprendere i lorocoetanei, dando loro modo di scoprire ivalori caratteristici delle diverse culturepresenti, di conoscerne religioni ed usi, inun’ottica di confronto continuo. i ragazzisono stati continuamente sollecitati amettersi nei panni degli altri e porsi nellaprospettiva di chi è diverso da sé.loscambio ha favorito e promossol’apprendimento interculturale e il dialogointerreligioso, offrendo ai giovani lapossibilità di confrontare le diverse religionie riflettere sull’importanza della tolleranzae della comprensione reciproca. >>

> si parla di...rafforzamento della società civile,cittadinanza e democraziadialogo interetnico e interreligioso

> azione 3.1> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:alba (cn)> proMotore ricHiedentecooperativa sociale o.r.s.owww.cooperativaorso.it> partner-centre for creative arts (Krc)-local democracy agency zavidovici-local democracy agency sisak-local democracy center lda

PASSEGGIATE INTERCULTURALI

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ALTRO DA SAPERE...i partecipanti hanno avuto la possibilità disperimentare un approccio critico e virtuosoalla differenza, un senso di tolleranzareciproco e di mutua accettazione.sollecitati ad un approccio empatico alladiversità, i ragazzi hanno presoconsapevolezza di se stessi e del propriovissuto, raccontandosi agli altri eascoltandoli a loro volta. infine, hannoelaborato un progetto comune durante ilquale sono stati chiamati a immaginareun'europa ideale in cui ognuno potessericonoscersi.

>> i ragazzi hanno avuto l'occasione disperimentare un percorso di acquisizionedi know-how, condiviso con gli altripartecipanti ma anche direttamente con ipropri compagni di scuola, assumendo ilruolo di moltiplicatori dei metodi e degliobiettivi dello Youth in action programme.

>60LE ATTIVITÀle attività hanno avuto come sede centrale il Centro Giovani h zone, struttura comunale destinata ai ragazzi.l’attività principale è consistita nella realizzazione di duelaboratori, d’arte e di teatro, che hanno dato vita ad opereartistiche, grafiche e teatrali. le opere sono state presentatepubblicamente presso il Centro Giovani.lo scambio è stato arricchito con diverse attività di energizerse giochi di conoscenza (il gioco della festa in cravatta, il tappeto volante, il gioco di ruolo “Albatros”) volti a rompere il ghiaccio tra i partecipanti e a chiarire loro il contesto di educazione non formale in cui sono stati coinvolti.Ci sono stati momenti di racconto e presentazione delle associazioni, dei Paesi di provenienza e dei riti che li contraddistinguono. I gruppi provenienti dalle repubblichedell'ex Yugoslavia hanno presentato i propri lavori accompagnatida canti tipici e indossando i costumi tradizionali. è stato organizzato un World cafè, nel corso del quale sonostate sollecitate specifiche domande, come ad esempio: qualisono i riti nel vostro gruppo di amici? quali sono i vostri ritidomestici? quali sono i vostri riti pubblici/nazionali? i vostri ritireligiosi? che influenza ha la globalizzazione sui vostri riti?.In tutte le attività proposte i ragazzi hanno partecipatoattivamente e gli animatori dei diversi gruppi hanno cooperatonella conduzione delle stesse. Infine, i ragazzi hanno partecipatoalla cena per la raccolta fondi realizzata dall’Associazione di Volontariato Strani Vari e hanno visitato e incontrato gli studenti del liceo Artistico P. Gallizio di Alba.

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youth policiesin Europe and Caucasus

IL PROGETTOlo scambio multilaterale Youth policies in europe and caucasus si è svolto tra la cittadina di nichelino (TO) e le montagne di Pian Paris e ha coinvolto 30 giovaniprovenienti da Italia, Armenia, Bielorussia, Georgia, lettonia e Germania. Prosecuzione di un progetto iniziato nel 2008 con lo scopo di creare un "ponte" tra Europa orientale e occidentale, Youth policies in Europe and Caucasus ha volutopromuovere lo scambio di idee e lo sviluppo di "buone pratiche"di cooperazione tra giovani, istituzioni locali, operatori e organizzazioni giovanili, facendo riflettere sulle politichegiovanili in Europa e stimolando il dialogo tra giovani

PARTECIPANTI AL PROGETTO 30 GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI, 12 RAGAZZI E 18 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOcOnOScerSi, rifleTTere e cOnfrOnTArSiSUlle prOblemATiche dei giOvAni edelle pOliTiche giOvAnili.il progetto ha dato a giovani provenienti daculture e realtà differenti, ma accomunatidalla difficoltà di incidere sulle decisioni esulle politiche che li riguardano, questaopportunità. attraverso l'utilizzo ditecniche di apprendimento non formale ela realizzazione di laboratori (video,photostory, writing, making) è statastimolata e sviluppata la creatività el'innovazione. le molteplici attività svoltedai partecipanti hanno, inoltre, permessodi sviluppare capacità quali l'apprendimentointerculturale, il lavorare in gruppo e lacooperazione che risulteranno molto utiliper il futuro percorso di studio e/o >>

> si parla di...politiche giovanili

> azione 3.1> annualita': 2009> luoGo di realizzazione:nichelino (to)> proMotore ricHiedentecooperativa sociale allegro con moto a r.l www.allegroconmoto.it> partner-stepanavan Youth center nGo (sYc)-egea Minsk, gruppo informale-association atinati-Kreisjugendring storman e.V.-association Youth for society

IDEE IN CIRCOLAZIONE

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ALTRO DA SAPERE...lo scambio si è realizzato attraverso ilcoinvolgimento e la partecipazione attiva deigiovani nelle diverse fasi del progetto(ideazione, organizzazione, realizzazione evalutazione). i ragazzi hanno promosso lapartecipazione giovanile, favorendo occasionid'incontro anche con giovani nonappartenenti al gruppo promotore, con leistituzioni e le realtà associative del territorio.in relazione agli obiettivi conseguiti, ilprogetto ha promosso la cooperazione e loscambio di idee e "buone pratiche" dicooperazione tra giovani, operatori giovanili,organizzazioni giovanili e istituzioni locali. inparticolare, i partecipanti hanno individuatogli elementi condivisi sul tema della"partecipazione" formulando una definizionecomune e offrendo un contributo attivo.

>> lavorativo dei ragazzi. i momenti diconfronto e scambio di esperienze con lerealtà associative del posto hanno favoritola promozione della cittadinanza attiva.

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e autorità. Il progetto ha raggiunto con successo gli obiettiviche si poneva, evidenziando un’adeguata scelta della metodologia utilizzata e una piena partecipazione dei giovani alle attività.

LE ATTIVITÀle attività si sono orientate alla conoscenza reciproca dei partecipanti attraverso: ice-breaking games (giochi di conoscenza "rompi ghiaccio"), attività di socializzazione,esercizi di team building (attività propedeutiche alla formazionedel gruppo) e di valutazione giornaliera (reflections groups) che hanno permesso ai partecipanti di riflettere sul programmaquotidiano e sulle dinamiche di gruppo.è stato approfondito il tema dello scambio attraverso momentidi dibattito e discussione e sviluppata la dimensione creativa ed artistica dei giovani con la realizzazione di laboratori quali:video, photostory, writing, making.le attività si sono, inoltre, concentrate sulla riscoperta del patrimonio culturale ed ambientale locale e sull'apprendimento interculturale. In particolare, è statorealizzato un "gioco interculturale" finalizzato al confrontotra i diversi elementi di ciascuna cultura, enfatizzando le difficoltà che si incontrano quando ci si avvicina ad una "nuova" cultura di cui si conosce poco.Infine, nel corso dello scambio, sono stati realizzati incontri con le realtà associative locali.

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Child protectionand safety guidelines foryouth exchangesorganisation

IL PROGETTOIl progetto, incentrato sulla realizzazione di un seminarioriguardante il tema della tutela dei minori nelle attività di scambio giovanile, si è svolto a Torino da febbraio a settembre 2008 ed ha visto la partecipazione di giovaniprovenienti da 15 diversi paesi.l’iniziativa ha voluto supportare gli organizzatori di scambigiovanili con ragazzi adolescenti, nei quali è richiesta una particolare attenzione. A tal fine sono state analizzate le differenze culturali sul tema della protezione e sicurezza

SCAMBI IN SICUREZZA

> si parla di...politiche giovanili inserimento sociale

> azione 4.3> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:torino> proMotore ricHiedentestranaidea s.c.s.www.stranaidea.it> partner-Barcelona Voluntaria-international Youth centre Villa elba-nGo Barbastro-donitra o.s.-people et culture lr-european union Youthcooperation organisation-Youth center, Haskovo-opportunityand protection association-the Base-actor-Youngsters without borders-nGo radi Vidi pats-rep (cisv), torino-coordinadora infantile y junenil de tempo libre de Vallecas-dock europe-Kikoto, szentendre

OBIETTIVO RAGGIUNTO“pArTecipAre in SicUrezzA”, UnprincipiO fOndAmenTAle per TUTTi iprOgeTTi di giOvenTù in AziOne. ancor di più quando coinvolgonoadolescenti. la tutela dei giovani cheprendono parte al programma rappresentauna tematiche delicata, che merita diessere analizzata e approfondita anche invirtù delle differenze culturali e giuridicheche caratterizzano i diversi paesipartecipanti a Gioventù in azione.ilseminario si è basato su un processo diapprendimento interculturale che hastimolato la creatività, la partecipazioneattiva e l’iniziativa personale dei giovanicoinvolti. l’adozione di metodologie nonformali e la condivisione di strumenti dilavoro interattivi hanno facilitato la correttagestione dei rischi e una maggior >>

PARTECIPANTI AL PROGETTO 22 GIOVANI, 7 RAGAZZI E 15 RAGAZZE

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>> protezione dei ragazzi. i partecipanti alseminario hanno acquisito competenzetecniche, organizzative e sociali in grado dimigliorare la qualità dei progetti di scambio.Hanno conosciuto le norme degli altri paesiin materia di tutela dei bambini e leabitudini culturali dei paesi partner.attraverso il progetto, sono state inoltrepromosse le buone pratiche sulla sicurezzae protezione dei minori a livello nazionale einternazionale.

ALTRO DA SAPERE...“la guida di buone pratiche“ in materia disicurezza e prevenzione dei rischi è stataelaborata dai partecipanti e successivamentediffusa tra i partner e gli operatori cheorganizzano scambi di giovani con adolescentie persone con minori opportunità. ladocumentazione realizzata è stata presentatadurante una conferenza finale alla quale hannopartecipato le istituzioni pubbliche, leorganizzazioni giovanili e chi era interessato aconoscere i risultati del progetto. per garantirela massima diffusione della guida sono statecoinvolte la commissione europea, le agenzienazionali, associazioni e onG.

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dei bambini e sono state identificate strategie ideali di prevenzione del rischio. I risultati sono stati raccolti ed elaborati in una “Guida di buone pratiche” finalizzata a proteggere i ragazzi durante gli scambi. Guida che rappresenta il prodotto finale del seminario, valido e adeguatamente diffuso a livello nazionale ed europeo, e costituisce, unitamente alla metodologia adottata nel corsodelle attività, il punto di forza del progetto.

LE ATTIVITÀIl seminario ha sensibilizzato i giovani operatori impegnatinell’organizzazione di scambi internazionali di minori sul temadella sicurezza del bambino, la prevenzione e la gestione dei rischi legati ad attività di scambi giovanili.Durante la prima sessione del seminario è stata illustrata la normativa dei paesi partecipanti al Programma “Gioventù in Azione” in materia di rischio e protezione del bambino.Successivamente, i partecipanti sono stati coinvolti in attivitàdi conoscenza durante le quali si è fatto ricorso a tecniche e metodi di educazione non formale tra cui workshop, attività partecipative (esercizi, giochi, casi di studio, simulazioni) e scambio di pratiche ed esperienze (gruppi di lavoro e debriefing). In plenaria, i partecipanti hanno argomentato sul tema del seminario e si sono confrontati attraverso domande e discussioni.Al seminario i partecipanti hanno esplorato l’insieme dei rischi e la personale percezione degli stessi; hanno valutato i diversiatteggiamenti nei confronti del rischio e hanno individuato le strategie per controllare il rischio percepito.una sessione del seminario è stata riservata al rischio inerentele attività di scambio giovani a livello internazionale. In particolare, è stato analizzato il rischio prima, durante e dopo lo scambio.

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Steps towardyouthpassIL PROGETTO“steps toward youthpass” è stato realizzato a miazzina (VCO)da febbraio a novembre 2008. I partecipanti, 16 giovani e 3 esperti, hanno condiviso esperienze, metodologie e strumenti finalizzati a un uso ottimale dello Youthpass,sistema standard europeo sviluppato per migliorare il riconoscimento e la convalida dell’apprendimento non formalenell’ambito del programma Gioventù in Azione. Il progetto ha previsto la realizzazione di un seminario al qualehanno partecipato operatori giovanili, educatori, formatori ed esperti di educazione non formale, al fine di confrontarsisullo Youthpass e sui mezzi necessari per renderlo uno strumento di animazione.

YOUTHPASS A REGOLA D’ARTE

OBIETTIVO RAGGIUNTOYOUThpASS, nOn Un SempliceATTeSTATO di pArTecipAziOne, mAUn dOcUmenTO che cerTificAl’eSperienzA fATTA e ricOnOSce lecOmpeTenze AcQUiSiTe. proprio per l’importanza che riveste, ilseminario è stato incentrato su di esso,investendo, attraverso l’analisi delloYouthpass, una priorità della commissioneeuropea quale il riconoscimentodell’apprendimento non formale. >>

PARTECIPANTI AL PROGETTO 16 GIOVANI, 5 RAGAZZI E 11 RAGAZZE

> si parla di...consapevolezza europeapolitiche giovanili

> azione 4.3> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:Miazzina (Vco)> proMotore ricHiedenteVedogiovane società cooperativa socialewww.vedogiovane.it> partner-Bryson charitable Group-asociacion Juvenil intercambia-Yes, Youth exchange service-Kikotoegyesulet-international Youth centre Villa elba-repere association for european integration-coordinadora infantil y Juvenilde tiempo libre de Vallecas

Page 73: Quando i giovani partecipano - Storie di successo del programma Gioventù in Azione

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l’obiettivo principale è stato preparare persone e organizzazionia utilizzare lo Youthpass, al fine di aumentare la qualità dei progetti Gioventù in Azione, sensibilizzare i partecipanti sui principi e la validità dell’ apprendimento non formale e sui vantaggi del suo riconoscimento. Obiettivo raggiunto attraverso il coinvolgimento e il contributodi tutti i partecipanti e la realizzazione di un prodotto finale in grado di favorire l’implementazione dello Youthpass nel Programma.

LE ATTIVITÀnei mesi precedenti il seminario, i partecipanti si sonoscambiati informazioni rispetto al tema da trattare; hannocondiviso i materiali da utilizzare e insieme hanno elaborato il programma da seguire.Programma che è stato incentrato sulle metodologie volteall’implementazione dello Youthpass.Successivamente alla prima fase, che ha coinvoltoi partecipanti in attività di conoscenza interpersonale e di condivisione del programma del seminario, i giovani si sonoconfrontati su esperienze e conoscenze relative al temadell’apprendimento non formale. I gruppi di lavoro, hannocondiviso esperienze nell’utilizzo dello Youthpass e hannoapprofondito la conoscenza delle key competences e del loroutilizzo nel programma Gioventù in Azione. Attraverso un report delle attività, i gruppi di lavoro si sono scambiati ideee opinioni in merito ai risultati raggiunti.In plenaria i gruppi hanno argomentato la necessità di pianificare azioni per favorire una cooperazione a livelloeuropeo sugli strumenti di riconoscimento delle competenze.nella sessione finale del seminario i partecipanti hanno fattouso dello Youthpass per esprimere la soddisfazione rispetto al seminario stesso.Tutte le attività e le metodologie adottate sono state valutatequotidianamente attraverso strumenti di feedback veloce.

ALTRO DA SAPERE...il seminario ha portato a riflettere sullostrumento dello Youthpass e sull’importanza che assume nella certificazionedelle competenze acquisite dai partecipantidurante i progetti Gioventù in azione.inoltre, ha permesso un confrontocostruttivo relativamente allo Youthpass inaltre azioni del programma, portando allarealizzazione di un cd-rom che ha raccoltotutte le diverse metodologie e gli strumentielaborati dai partecipanti riguardo alla suaimplementazione in Gioventù in azione.

>> Grazie al seminario, animatori, formatorie tutor esperti nel programma Gioventù inazione si sono formati sull’uso delloYouthpass come strumento di convalidadell'apprendimento non formale, avviandoun processo reale per la sua affermazionee il suo riconoscimento.

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vvvvalorisation of the value of volunteering

IL PROGETTOIl progetto VVV - Valorisation of the value of volunteering ha riguardato la realizzazione di un seminario incentrato sul Servizio di Volontariato Europeo (SVE), al quale hanno presoparte 11 giovani, 2 facilitatori e 3 persone come supporto staff.Il seminario ha offerto ai partecipanti un’opportunità per riflettere, >> >>scambiarsi informazioni ed esperienzerelativamente alla gestione e al sostegno dei volontari europei,prima, durante e dopo il servizio di volontariato.

IL VOLONTARIO NELLO SVE

OBIETTIVO RAGGIUNTOil progetto è nato per rispondere adun’esigenza ben precisa, manifestata daicentri servizi per il Volontario (csV):idenTificAre e cOndividere UnAprASSi cOmUne, cApAce di renderei vOlOnTAri cOnSApevOli dellAlOrO eSperienzA e di vAlOrizzArnei riSUlTATi. >>

> si parla di...consapevolezza europeapolitiche giovanili

> azione 4.3> annualita': 2009> luoGo di realizzazione:pavia> proMotore ricHiedentecsVnetwww.csvnet.it> partner-csV pavia-esta saltes-proatlantico-Multikultura-Vereinigung junger Freiwillinger e V. center for Youth coperationand Mobility-international Youth iniciativassociation-Mtu noortevahetuse arenguuhing estyes-zemgale nGo centre-Jeunes adans le Volontariat et les Voyages alternatives-etudes et chantiers/unarec

PARTECIPANTI AL PROGETTO 11 GIOVANI, 8 RAGAZZE E 3 RAGAZZI

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>> a tal fine, sono state elaborate dellelinee Guida, uno strumento in grado didare valore allo sVe in tutti i suoimomenti: prima, durante e dopo il serviziodi volontariato.nel delineare le linee Guida,i partecipanti sono stati coinvolti inmaniera diretta e attiva confrontandosisulle diverse percezioni dello sVe, sulleproblematiche che possono emergere,sulle metodologie da adottare persostenere la partecipazione attiva deigiovani nella società.

ALTRO DA SAPERE...il seminario ha definito le linee Guida sullediverse fasi dello sVe, dalla progettazioneal rientro del volontario, alle possibiliricadute delle competenze ed esperienzeacquisite sulla comunità ospitante e suquella d’invio. il progetto ha avuto unimpatto positivo immediato suipartecipanti e sulle organizzazioni diappartenenza. impatto che, attraverso lelinee Guida, può estendersi alleorganizzazioni promotrici e ai volontari,permettendo a questi ultimi di viverel’esperienza sVe con maggioreconsapevolezza: un valore aggiunto delquale beneficerà sia la comunità d’invio siaquella ospitante.il documento è stato pubblicato sui sitiweb di alcune delle organizzazioni coinvolte,e diffuso attraverso la circolare csVnet ela newsletter del ceV (european Volunteercentre).

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I risultati di queste riflessioni, frutto del clima partecipativo che ha contraddistinto il seminario, sono stati elaborati sottoforma di linee Guida, realizzando uno strumento pratico, ad uso delle organizzazioni impegnate nello SVE, in grado di contribuire a valorizzarne i progetti.

LE ATTIVITÀnel corso dei cinque giorni di seminario, i partecipanti sono stati coinvolti in attività di conoscenza interpersonale e di condivisione del programma. è stato approfonditol’argomento del Servizio di Volontariato Europeo, sono statemesse a confronto le rispettive esperienze dirette e, sulla basedi queste, sono stati analizzati i problemi che possono scaturiredalla partecipazione a progetti SVE e gli elementi in grado di valorizzarne l’impatto e accrescerne il valore aggiunto in termini di competenze acquisite, sia sociali sia professionali.una sessione del seminario è stata riservata all’identificazione e discussione degli indicatori di qualità dei progetti SVE. nel corso di tutte le giornate del seminario sono state fattevalutazioni personali e di gruppo.

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IL PROGETTOIl progetto ha riguardato la realizzazione di un seminario di valutazione che ha riunito organizzazioni che in passatoavevano realizzato in partenariato azioni bilaterali d’invio e accoglienza di giovani con minori opportunità, attraverso le azioni 1 e 2 del Programma Gioventù in Azione. Il seminario ha portato alla creazione di una piattaforma di lavoro finalizzataalla condivisione di metodologie, attività, prassi ed esperienze di accoglienza di giovani con minori opportunità, per facilitare la loro partecipazione a progetti realizzati sia nell'ambito di GIA sia di altri programmi comunitari. la piattaforma di lavoro si è concentrata su tre target group, rappresentati da giovaniprovenienti da percorsi di messa alla prova o di assistenza sociale di carattere civile, giovani con disabilità mentale intellettuale lieve(in particolare sindrome di Down, autismo e sindrome

> si parla di...disabilitàinserimento sociale

> azione 4.3> annualita': 2010> luoGo di realizzazione:roma> proMotore ricHiedenteceMea del Mezzogiorno onluswww.mezzogiorno.cemea.it> partner-associacao Juvenil de peniche-inter europa rioia-ayuntamiento de Murcia-Keric-pistes solidaires-adige-angelus silesius House-europeiskie Forum Mlodziezy-Jugendakamie Walberberg-Kane social Youth development-ussm, dipartimento di Giustizia Minorile

OBIETTIVO RAGGIUNTOinclUdere… Sì, mA cOme? pASSi dA gigAnTe ii hA riSpOSTOAll’inTerrOgATivO, hA fOrniTO lASUA riSpOSTA, hA prOpOSTOpOSSibili mOdAliTà di inclUSiOne.il progetto ha permesso di condividere leesperienze di accoglienza di giovani conminori opportunità, verificando la possibilitàdi replicarle con altre tipologie di giovani,anche al fine di creare e mettere adisposizione delle organizzazioni nuovi modellidi mobilità giovanile. il seminario ha >>

PARTECIPANTI AL PROGETTO 12 GIOVANI, 7 RAGAZZE E 5 RAGAZZI

Passi da gigante iiACCOGLIENZA E INCLUSIONE: ESPERIENZE CONDIVISE

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>> contribuito ad accrescere le competenzee la professionalità delle personeattivamente coinvolte nei progetti dimobilità giovanile ai quali partecipanogiovani con minori opportunità. ipartecipanti hanno appreso comeanalizzare i bisogni di questi giovani e comevalutare gli elementi di criticità chepotrebbero emergere quando sonocoinvolti in progetti di scambio o di sVe.

ALTRO DA SAPERE...il progetto ha consentito di consolidare ecostruire nuove cooperazioni grazie allamessa in rete delle attività svolte dalleorganizzazioni internazionali presenti almeeting. sono state condivise metodologie,prassi ed eccellenze tra i partner, che hannoportato alla creazione di un documento cheagevola il coinvolgimento di giovani condiverse tipologie di svantaggio, non solorelativamente al programma Gioventù inazione, ma a tutte le opportunità di mobilitàe apprendimento fornite da altri programmicomunitari.

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di Asperger) e giovani dei quartieri periferici delle metropoli che spesso sono immigrati con problemi d’identità culturale.la metodologia adottata ha consentito il coinvolgimento e la cooperazione tra i partecipanti, portando a conseguire gli obiettivi prefissati in termini di accrescimento di competenze e condivisione delle esperienze e alla redazione di un documentoin grado di favorire partecipazione e inclusione. Il partenariato si è dimostrato solido e collaborativo.

LE ATTIVITÀle attività sono state incentrate su una metodologia di lavoroattiva. le sessioni del seminario hanno alternato momenti di condivisione e racconto ad attività fondate sul principio della facilitazione, mettendo tutti i partecipanti nelle condizioni di rendersi protagonisti di momenti strutturati o destrutturati di confronto. la prima sessione del seminario è stata riservataalla presentazione del Programma, allo scambio d’informazioni e conoscenza tra i partecipanti. Il seminario è stato arricchito da un’attività di outdoor training, “Il Gioco dei Pescatori”, al fine di stimolare l’esplorazione della dimensione personale,professionale, organizzativa e le esperienze di inclusione maturate dagli operatori presenti al seminario.una sessione specifica è stata dedicata all’introduzione dei tretarget group di riferimento e alla testimonianza di soggetti chiave,protagonisti di esperienze di successo realizzate dalla beneficiariacon partner presenti al seminario.le testimonianze dirette sono state poi analizzate e discusseall’interno dei gruppi. Gli elementi significativi delle testimonianze,ritenuti utili per contribuire a realizzare un progetto di successo,sono stati elaborati all’interno di un documento di sintesi dal titolo “Possible elements for good preparation in activitieswith youngsters with fewer opportunities”.Sono state approfondite le metodologie di inclusione, definendoutili raccomandazioni per la valutazione e il follow up di attivitàdedicate a giovani con minori opportunità, poi raccolte in un documento dal titolo “Possible elements for good follow upin activities with youngsters with fewer”.Sono state analizzate le attività di mobilità all’estero dei giovanicon minori opportunità, delineando le loro concrete possibilità di coinvolgimento in iniziative di mobilità internazionale attraversoil programma Gioventù in Azione.nella sessione finale del seminario, i partner si sono scambiatiinformazioni sul funzionamento di altri programmi comunitari e di cooperazione tra stati membri, al fine di poter svilupparepolitiche d’inclusione e rafforzare la cooperazione tra i presenti. Il momento conclusivo è stato dedicato alla valutazione,realizzata attraverso un apposito questionario.

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voci checontano

IL PROGETTOIl progetto si è svolto da febbraio 2008 ad ottobre 2008 ed è stato incentrato sull'organizzazione di un seminarionazionale, tenutosi a Torino dal 16 al 20 maggio 2008, che ha visto la partecipazione di 60 giovani provenienti da diverse regioni italiane, di assessori e consiglieri comunali e provinciali. Incentrato sul dialogo tra giovani e responsabilidelle politiche giovanili, Voci che contano è stato strutturato su più moduli di lavoro sequenziali che hanno portato dapprimai giovani a conoscere i presupposti fondamentali della partecipazione e a riflettere sul significato di partecipazione attiva, poi a confrontarsi con i policy makerintervenuti al seminario conclusivo.

PARTECIPANTI AL PROGETTO 31 GIOVANI TRA I 15 E I 25 ANNI, 16 RAGAZZI E 15 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOvOci che cOnTAnO hA creATO UnOSpAziO di rifleSSiOne SUlcOnceTTO di "pArTecipAziOne deigiOvAni", dOve cOndividereeSperienze, bUOne prATiche emeTOdi di lAvOrO per fAvOrire ildiAlOgO cOn le iSTiTUziOni. >>

> si parla di...partecipazione dei giovani

> azione 5.1> annualita': 2007> luoGo di realizzazione:torino> proMotore ricHiedenteVedogiovane asti s.c.s.www.vedogiovaneasti.it> partner-Vedogiovane Borgomanero,stranaidea-cisv torino-orso s.c.s.-informagiovani nichelino-Xena padova-aef Firenze-arci catania-cemea del Mezzogiorno-scholé Futuro onlus-cantiere Giovani napoli-regione piemonte-provincia di Biella-comune di torino-comune di torre pellice-come di cirié-comune di castiglione delle stiviere-comune di castelfranco Veneto

IMPARARE A PARTECIPARE

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Il progetto ha raggiunto gli obiettivi che si poneva, attraverso una metodologia di lavoro, incentrata su tecniche di apprendimento non formale, che ha favorito il coinvolgimento e la collaborazione dei giovani. Il partenariato si è dimostrato coeso, in grado di dare visibilitàal progetto, disseminare i risultati ottenuti e di superare le criticità incontrate.

LE ATTIVITÀnell'affrontare la tematica della partecipazione giovanilenell'ambito del dialogo strutturato, sono state realizzate una serie di attività che hanno accompagnato e preparato i giovani al confronto conclusivo con i responsabili politici.nella prima fase è stato affrontato a livello teorico, con l'ausiliodello staff di formatori, il tema della partecipazione giovanile,attraverso riferimenti a documenti quali la Costituzione Italiana,il libro Bianco della Commissione Europea "un nuovo impulsoper la gioventù europea", la Carta europea della partecipazionedei giovani alla vita locale e regionale, il Piano nazionale Giovani,favorendo l'approccio dei giovani al concetto di partecipazione e la riflessione sui principi che sono alla base della stessa.la discussione, il confronto e lo scambio di esperienze tra i partecipanti sono state favorite dalla metodologiautilizzata durante il seminario.

>> il programma di attività realizzato hapermesso di raggiungere gli obiettivi previsti,consentendo ai giovani di comprendere ilsignificato di partecipazione e di sperimentarlodirettamente nell'arco delle giornateprogettuali. allo stesso tempo, le attivitàhanno contribuito ad accrescere lecompetenze civiche e sociali dei partecipantie, soprattutto, sono riuscite a stimolare epromuovere la cittadinanza attiva dei giovaninell'ambito delle diverse forme dipartecipazione, in particolar modo, attraversoil confronto diretto con gli amministratoripolitici intervenuti, nell'ambito del sistemadella democrazia partecipativa. un ruoloessenziale nel successo dell'iniziativa lo hannoricoperto le metodologie utilizzate e l'adeguataalternanza di momenti di discussione eapprofondimento teorico con simulazioni escambi di ruolo, contribuendo a facilitarel'interazione e a eliminare la consueta distanzatra giovani e politici. a progetto in corso, acausa dell'indisponibilità delle sedi inizialmenteindividuate per ospitare i partecipanti, è statonecessario modificare le date del seminario.conseguentemente, si sono verificate delledefezioni da parte di alcuni partner epartecipanti, che sono stati sostituiti previoconsenso dell'agenzia nazionale per i Giovani,ed è stata cambiata la location prevista perospitare l'evento finale.

ALTRO DA SAPERE...nonostante il cambio in corso d'opera, ilprogetto ha attivato un ampio edeterogeneo partenariato, fatto diassociazioni giovanili, cooperative sociali eamministrazioni pubbliche, evidenziando unbuon coordinamento e una buonasuddivisione dei compiti. l'iniziativa ha avutoun impatto positivo non solo sui giovanipartecipanti, che hanno espresso l'intenzionedi metter in atto quanto appresodall'esperienza nelle rispettive comunitàlocali, ma anche sugli amministratori politicie sugli adulti intervenuti, colpiti dallapossibilità di ascoltare il punto di vista deigiovani al di fuori dei consueti schemisociologici e in un ambito di confrontocostruttivo. in seguito al progetto, diversipartecipanti sono entrati a far parte dellacooperativa Vedogiovane asti o di altrestrutture che costituivano il partenariato. >>

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>> il seminario, rientrando nel pianoregionale 2007-2008 della rep - reteeuropea piemonte, ha beneficiato dellapromozione congiunta delle organizzazionirep e della regione piemonte, che ne hagarantito ampia visibilità. attraverso ilcontributo della rete i-Quality, il progettoe i suoi risultati sono stati diffusi nelleregioni italiane della rete (Veneto, lazio,sardegna, toscana, campania, Molise,emilia romagna). il materiale utilizzato eprodotto durante e dopo il seminario èstato raccolto in un cd-rom consegnato atutti i partner del progetto e messo adisposizione sul sito della rep. Gli eventisono stati trasmessi in diretta suradiodietro, una web radio astigiana. conl'aiuto di esperti e degli stessi partecipanti èstato creato, utilizzando la piattaformasoftware ning, un social network dedicato alprogetto e ai suoi partecipanti dove è statocondiviso il materiale prodotto. dato ilriscontro positivo del progetto, il titolo Vociche contano è divenuto una sorta di marchiodi fabbrica della cooperativa il sestante, chelo ha riproposto in altri progetti realizzatinell’ambito di Gioventù in azione, mentre latrasmissione radiofonica omonima èdivenuta un appuntamento periodico diradiodietro dedicato ai giovani e alletematiche giovanili.

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la Mostra della partecipazione ha facilitato e stimolato un primo scambio di esperienze fra i partecipanti, facendoemergere le differenze esistenti nelle diverse realtà di provenienza dei gruppi di giovani; la tecnica del caffè italianoha dato modo ai giovani di confrontarsi su alcuni temifondamentali per il seminario e di far propri i principi della partecipazione.Due simulazioni hanno consentito di vivere e sperimentare a pieno il concetto di partecipazione e il dialogo strutturato: • le forme della partecipazione giovanile, nel corso della qualei giovani hanno conosciuto e sperimentato le principali forme di partecipazione (forum giovanile, consulta provincialestudentesca, federazione giovanile di partito, associazionegiovanile, centro sociale autogestito, giovani amministratori),simulandole ed evidenziandone specificità, punti di forza e debolezza;• mettersi nei panni dell'altro: invertendo i rispettivi ruoli,giovani e amministratori si sono trovati a risolvere tre verosimili situazioni di difficile soluzione.

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Di chi sonole politichegiovanili?

IL PROGETTOdi chi sono le politiche giovanili? si è sviluppato attraverso un percorso che, partendo dall'analisi delle esperienze positive di politiche giovanili presenti principalmente sul territoriotrevigiano e passando attraverso la costituzione e le riflessioni di un gruppo di lavoro che ha individuato e approfondito in incontriperiodici le tematiche da affrontare, ha portato all'organizzazionedi un workshop di tre giorni che ha coinvolto, in un ampioragionamento e processo partecipativo, giovani, tecnici delle politiche giovanili e responsabili politici, dando loro modo di confrontarsi sui temi della partecipazione e delle politiche per i giovani. Il progetto ha raggiunto gli obiettivi che si poneva, è riuscito a coinvolgere e stimolare la partecipazione di giovani,attraverso un confronto con responsabili politici e operatori

PARTECIPANTI AL PROGETTO 40 GIOVANI TRA I 15 E I 30 ANNI, 17 RAGAZZI E 23 RAGAZZE

> si parla di...partecipazione dei giovanipolitiche giovanili

> azione 5.1> annualita': 2008> luoGo di realizzazione:treviso> proMotore ricHiedenteil sestante cooperativa sociale onluswww.ilsestante.eu

GIOVANI E POLICY MAKERA CONFRONTO

OBIETTIVO RAGGIUNTOpOliTiche giOvAnili fATTe per igiOvAni e cOn i giOvAni…QUeSTA è lAriSpOSTA AllA dOmAndA cheprOvOcATOriAmenTe Si pOnevA ilprOgeTTO e che vOlevA Spingere igiOvAni A divenTArne prOTAgOniSTi.utilizzando metodologie partecipativeincentrate sull'apprendimento non formale,il progetto ha stimolato la partecipazionee la cittadinanza attiva dei giovani,favorendone lo sviluppo delle capacitàdecisionali e organizzative attraverso ilcoinvolgimento nella progettazione egestione del progetto, la partecipazione alconvegno nella duplice veste di uditori erelatori, e, infine, attraverso il loro contributodiretto alla stesura della pubblicazione finale.nel corso delle attività i giovani partecipantihanno avuto modo di studiare, analizzare econoscere le politiche giovanili attuate suiterritori coinvolti, per poi, attraverso ilconfronto con operatori del settore eresponsabili politici, avanzare proposte eimmaginare le politiche giovanili ideali o >>

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delle politiche giovanili che ha portato alla realizzazione di unprodotto finale valido e adeguatamente disseminato sul territorio.

LE ATTIVITÀIl progetto si è svolto nella provincia di Treviso e ha coinvoltogiovani, operatori e politici provenienti da diverse province italiane. è stato strutturato su più fasi di attività collegate e consequenziali,le prime principalmente finalizzate a preparare i partecipanti in vistadel seminario nazionale conclusivo. start up meeting, nel corso del quale si è provveduto ad illustrare la situazione delle politichegiovanili nelle province coinvolte nel progetto, fornendo spunti di riflessione e ponendo il quesito che è stato il filo conduttore del progetto "Di chi sono le politiche giovanili?". incontri intermedi di studio e preparazione, articolati su un doppiolivello: il primo ha coinvolto i soci della cooperativa, i quali hannoportato avanti un percorso di riflessione all'interno di varieassemblee, interrogandosi sul senso del proprio ruolo e sull'evoluzione della figura dell'operatore delle politiche giovanili; il secondo livello, più ampio, ha visto protagonista un gruppo apertodi giovani che, coadiuvato dalla presenza di almeno un educatore,ha portato avanti, attraverso incontri periodici basati su metodologie di apprendimento non formale, un percorso di riflessione finalizzato a individuare e approfondire tematicheprioritarie di politica giovanile, lavorando sia sul piano contenutisticosia su quello progettuale, e a definire una proposta concreta da presentare nel corso del workshop. Workshop nazionale. Il seminario conclusivo, della durata di tre giorni, ha costituito la principale attività del progetto,permettendo ai giovani, alla luce delle analisi e delle riflessioni svoltenegli step precedenti, di confrontarsi con policy maker, operatori ed esperti del settore della gioventù sul concetto di politichegiovanili, lavorando con metodologie interattive e partecipative,quale ad esempio lo speaker corner, che ha portato alla creazione di gruppi "spontanei" di discussione informali e destrutturati su tematiche precedentemente proposte dai giovani.Concluse le attività, tutti i risultati, le riflessioni e gli atti del workshop sono stati racchiusi nella pubblicazione "Di chi sono le politiche giovanili?", realizzata con il contributo diretto dei giovani partecipanti.

ALTRO DA SAPERE...il progetto ha permesso ai partecipanti alleattività, sia giovani che operatori del settoree responsabili locali delle politiche giovanili, diapprofondire i temi trattati attraverso ladiscussione, il confronto e lo scambio diesperienze e di ragionare su proposteconcrete. considerando il ruolo svolto daisoggetti del privato sociale e del mondopolitico/istituzionale, l'impatto del progettopuò estendersi positivamente alle rispettivecomunità locali, attraverso un cambiamentodelle politiche giovanili proposte e attuate ingrado di recepire le idee e le istanze emersenel corso del seminario. le attivitàprogettuali sono state raccontate passodopo passo tramite la piattaforma webwww.ilsestante.eu, curata e aggiornataquotidianamente da un copy e web writer cuiè stata affidata anche la parte grafica delmateriale promozionale tradizionale(volantini, locandine, materiale divulgativo,comunicati e conferenze stampa), diffuso daisoci della cooperativa nei punti strategici ditutta l'area interessata. nei giorni precedential workshop è stata indetta una conferenzastampa con speaker radiofonici e con lemaggiori testate locali, che hanno raccolto epubblicato le informazioni relative alconvegno. la pubblicazione finale contenentegli atti del convegno è stata inviata ai comunidella provincia di treviso, ai referenti regionalie nazionali per le politiche giovanili, pubblicataonline sul sito della cooperativa sociale ilsestante e diffusa tramite web, garantendola disseminazione dei risultati progettuali.

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>> del futuro, sviluppando creatività ecapacità progettuali.il progetto haanalizzato la tematica delle politichegiovanili coniugando in maniera efficacesoggetti coinvolti, obiettivi e metodologiee favorendo la costante partecipazione deigiovani e la loro piena cooperazione con glistakeholder presenti, quali operatorigiovanili, esperti del settore e policy maker.

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PARTECIPANTI AL PROGETTO 60 GIOVANI TRA I 18 E I 30 ANNI, 27 RAGAZZI E 33 RAGAZZE

OBIETTIVO RAGGIUNTOcOnfrOnTArSi, decidere, meTTerSiAllA prOvA, impArAre ApArTecipAre…SOnO STATe QUeSTele pArOle d’Ordine del prOgeTTO.progetto che ha, infatti, consentito ai giovanidi sviluppare attitudini e competenze dipartecipazione e cittadinanza attiva, diconfrontarsi in maniera diretta con i decisoripolitici, permettendo loro di maturare unapredisposizione al confronto con le istituzioniin un momento di crescente sfiducia versole stesse. consentendo a giovani e politici disperimentare il dialogo strutturato, hafavorito lo sviluppo di processi decisionalimaggiormente inclusivi nell'elaborazione dipotenziali politiche locali, in particolare dellepolitiche giovanili, stimolando una maggioreattenzione delle istituzioni al confronto e allepriorità dei giovani. Ha favorito il dialogointerculturale l'integrazione sociale,contribuendo ad eliminare pregiudizi eatteggiamenti discriminatori, accrescendo >>

> si parla di...partecipazione dei giovaniinclusione socialein una società interculturalediritto di cittadinanza

> azione 5.1> annualita': 2012> luoGo di realizzazione:torino> proMotore ricHiedentelay Volunteersinternational associationwww.lvia.itGiovani

e decisori politicia confronto

IL PROGETTOGiovani e decisori politici a confronto ha riunito giovani di diverse province italiane per dar loro modo di discutere e di confrontarsi, all'interno del gruppo con decisori politici e tecnici delle politiche giovanili, sulle tematiche della partecipazione, dell'inclusione sociale e dei diritti dei giovani nel contesto di una società europea interculturale, al fine di promuovere politiche giovanili più inclusive nel processo decisionale.Obiettivo principale del progetto è stato di accrescere le competenze di partecipazione alla cittadinanza attiva

PARTECIPAZIONE,INCLUSIONE E INTERCULTURA

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nei giovani, italiani e stranieri, sviluppando un'attitudine positivaal dialogo con persone provenienti da background diversie con i decisori politici delle proprie città, in modo da promuoverne la partecipazione attiva nell'elaborazione delle decisioni che influenzano le loro vite. la metodologia utilizzata e la varietà di attività pianificatehanno portato a raggiungere gli obiettivi progettuali previsti. la visibilità garantita all’intero progetto e le molteplici e diffuseattività di disseminazione dei risultati realizzate sui territoricoinvolti, rappresentano ulteriori punti di forza del progetto.

LE ATTIVITÀle attività progettuali hanno preso avvio con l'organizzazione di una serie di incontri informativi, realizzati con la collaborazione delle strutture della gioventù e di associazioni giovanili operanti nelle diverse provinceinteressate, per favorire l'informazione sul progetto e soprattutto per dar modo ai giovani partecipanti di conosceree approfondire le tematiche del seminario conclusivo e di giungere con proposte concrete all'incontro con i decisoripolitici.,Il programma delle attività realizzate nel corso del seminario ha seguito un approccio improntato a metodologie partecipative e ai principi dell'apprendimento non formale. la prima giornata è stata dedicata alla conoscenza reciproca dei partecipanti, alla condivisione e valutazione degli obiettivi di apprendimento. I partecipanti, suddivisi in 3 gruppi ciascuno condotto da 2 giovani peer leader individuati nel corso degli incontripreliminari, si sono cimentati in attività di ice-breaking, giochi di conoscenza, giochi sull'attenzione e la memoria,laboratori sul concetto di identità.nel corso del secondo giorno, è stato simulato un talk showtelevisivo dal titolo: spazi di partecipazione e nuovi diritti in una società europea interculturale. Come in un vero e proprio studio televisivo, con un conduttore che tiene ed anima la discussione, i giovani partecipanti e gli ospiti invitatiad intervenire sono stati chiamati a dibattere e argomentare su tematiche riguardanti i giovani, l'immigrazione, l'integrazionesociale e l'interculturalità.

>> le competenze civiche, sociali e interculturalidei giovani. la metodologia adottata,l'eterogeneità delle attività realizzate, le attivitàdi autovalutazione e di disseminazione deirisultati rappresentano i punti di forza delprogetto. in seguito al progetto, diversipartecipanti hanno iniziato a collaborarestabilmente con la lVia e con altre struttureche hanno partecipato al progetto.l’esperienza fatta e le competenze acquisitehanno inoltre portato alcuni giovani ad operarenel campo del volontariato e della mediazioneculturale. un ragazzo marocchino ha intrapresola carriera politica divenendo consiglierecomunale. una giovane marocchina che si eraoccupata della veste grafica del materialeprodotto e della realizzazione del logo delprogetto, ha iniziato a fare pratica presso unostudio grafico. una ragazza siciliana ha avviatoun eco villaggio nella sua regione.

ALTRO DA SAPERE...il progetto è stato realizzato attivando unampio partenariato che ha coinvoltoamministrazioni comunali, coordinamentidi comuni, associazioni e organizzazionioperanti nel settore della gioventù neiterritori coinvolti, generando un effettomoltiplicatore e favorendo il follow-updelle attività, in primo luogo attraversol'organizzazione di workshop locali didisseminazione.la visibilità del progetto e del programma èstata garantita attraverso la produzione distrumenti di comunicazione, l'organizzazionedi incontri informativi preliminari e diworkshop al termine delle attivitàprogettuali. il piano di comunicazione, prima,durante e al termine del progetto, è stato >>

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>> incentrato su comunicati stampa periodicie newsletter; web e social network,utilizzando gli spazi web lVia (sito, facebook,twitter, youtube, flickr); interviste audio evideo realizzate nel corso del seminario,mandate in diretta web e diffuse tramite isocial network e il blog allrights2012. nelcorso del seminario sono state realizzateattività di valutazione quotidiana e finale dellavoro svolto e del processo diapprendimento dei partecipanti. i risultati del processo di valutazione sonostati successivamente elaborati durante unapposito incontro tenutosi a torino, ad unmese di distanza dal termine del seminario,al quale ha fatto seguito l'organizzazione, neicomuni di torino, cuneo, Firenze, Forlì,castelbuono (pa) e piossasco (to), diworkshop locali di disseminazione evalorizzazione dei risultati conseguiti. sonostati realizzati, infine, un video conclusivoche racconta l'esperienza del seminario,caricato sul canale youtube della lVia eriprodotto in 100 dvd appositamentedistribuiti, e il dossier all rights: giovani epolitici a confronto, pubblicato sul sito lVia,stampato in 9.177 copie e distribuito sulterritorio nazionale.

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Con questa modalità di apprendimento dinamica, interattiva e non formale, sono state affrontate le tematiche oggetto del dialogo strutturato. l'ambiente informale creato dal talk show ha favorito la pienainterazione tra i partecipanti. l'evento è stato corredato dalla diretta twitter e facebook, al fine di garantire visibilità e diffusione degli argomenti trattati.Successivamente i partecipanti, suddivisi in 6 gruppi, partendodagli spunti di riflessione offerti dal talk show e attraversospecifiche attività condotte dai peer leader, sono giunti a individuare 5 valori essenziali e a definire in base ad essi il modello di città desiderata, realizzandone un plastico con materiale riciclato e ideando una breve rappresentazioneteatrale in grado di rappresentarla. nel corso della plenariadell'ultimo giorno, ciascun gruppo si è esibito nella performanceteatrale della propria città ideale.le ultime due attività realizzate hanno riguardato: •organizzazione del gioco di ruolo "la scalata alla ricchezza e alpotere" tra giovani e decisori politici, al fine di comprendere ledinamiche complesse dei processi decisionali e di favorire lapartecipazione attiva;•dialogo strutturato in World cafè con giovani, politici ed esperti,con l'obiettivo di identificare modalità concrete di partecipazionedei giovani alle decisioni riguardanti le questioni trattate nel corsodel seminario. Sono stati organizzati 6 tavoli di lavoro e individuatii seguenti temi di discussione: "I diritti di cittadinanza", "Giovani e politica: la partecipazione è possibile?"

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QUANDO I GIOVANI PARTECIPANO. STORIE DI SUCCESSO DEL PROGRAMMA GIOVENTÙ IN AZIONE

la puBBlicazione È stata ideata, proMossa e coordinata dall'aGenzianazionale per i GioVani:

GiacoMo d'arriGo

adele tinaBurri

sara pietranGeli

silVia strada

aGenzia nazionale per i GioVaniVia sabotino 4, 00195 romawww.agenziagiovani.it

per info scrivi a [email protected] telefona allo 06.37591201

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