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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO 24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5 [email protected] - www.oratorionembro.org ANNO 104° - N. 2 - FEBBRAIO 2015 POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo DA LASSÙ QUALCUNO CHIAMA Quaresima con riflessioni sulla vocazione

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5

[email protected] - www.oratorionembro.org

ANNO 104° - N. 2 - FEBBRAIO 2015

POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo

DA LASSÙ QUALCUNO CHIAMA

Quaresimacon rifl essionisulla vocazione

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2 IL NEMBRO febbraio 2015

VITA PARROCCHIALE

Il tempo forte della Quaresima, “se-gno sacramentale della nostra conversio-ne” impegna in un cammino comunitario ecclesiale di fede che prevede, oltre alla catechesi del martedì sera, il Quaresi-male del venerdì sera, in plebana, sul tema della “vita cristiana come vocazio-ne”. La chiamata alla conversione ha bi-sogno di una preghiera personale e co-munitaria più intensa. Per questo viene proposta anche una scuola di preghiera nei sabati sera nella Cappellina dell’O-ratorio, con inizio alle ore 20,30. Lo stile di preghiera è quello della Lectio divina (lettura divina), non nuovo per la comuni-tà nembrese. Questa proposta è rivolta a tutti coloro che intendono crescere in un cammino di fede più profondo alimen-tandosi alla meditazione della Parola di Dio, che sarà il Vangelo della domenica successiva. La Lettura della Parola col me-todo della Lectio divina ci aiuta a comuni-carci il dono della fede, che lo Spirito di Dio suscita in ognuno di noi. Il metodo è antichissimo; praticato dai monaci, trovò una forma più definita nel XII secolo con il monaco certosino Guigo, che descrisse le tappe più importanti della Lectio divi-na. Il primo gradino è appunto la lettura

Lectio divina al sabato

Come educare il cuore ad uscire dall’indifferenza

ALLA SERA, IN ORATORIO, NEL PERIODO DELLA QUARESIMA

DI FRONTE A QUELL’“ATTITUDINE EGOISTICA” CHE SI STA SEMPRE PIÙ GLOBALIZZANDO NELL’ERA ATTUALE

(lectio), con la quale si scorre la Parola di Dio lenta-mente. Il secondo gradino è la meditazione (medi-tatio): una riflessione che rimugina il testo letto. Il terzo gradino è la preghiera (oratio): essa dispone il cuore al dialogo con Dio. Il quarto gradino è la contemplazione (contemplatio): ci si abbandona a Dio con amore.

Questo cammino di fede opera una trasfor-mazione interiore che è autentica se conduce a un cambio effettivo esteriore nelle opere e nel compor-tamento. La preghiera cambia la vita. Queste tappe non sono regole fisse, ma orientamenti, che guida-no la preghiera; e quindi diventano una scuola di

che è successo (storia). Il senso allegorico fa conoscere ciò che la fede crede oggi. Il senso morale si riferisce a quanto il testo suggerisce per l’azione che si deve fare, il comandamento dell’Amore. Alla fede e alla carità si aggiunge poi la speranza, che è contenuta nel senso spirituale della scrittura: esso indica ciò che accadrà: è la promessa che suscita la speranza. La scrit-tura, per essere interpretata, ha bisogno di te: della tua fede, speranza e carità; della tua conversione (Va’, la tua fede ti ha salvato!); del dono dello Spirito Santo che illumina il senso profondo della Parola. Lo Spirito è l’autore della scrittura ed è l’ispi-

preghiera per chi vuole imparare anche un metodo di preghiera. Nella preghiera in gruppo è importante la partecipazione attiva di ognuno, senza perdere l’obiettivo che è l’incontro con il Signore attraverso la fede dei fratelli. La Parola di Dio è viva ed efficace e trasforma ciascuno di noi se ci disponiamo a ricevere il dono di Dio, il suo Spirito che è l’autore della Parola e della preghiera.

Questo schema si richiama a quello antico della Lectio divina dei monaci. La scrittura ha diversi sensi che vanno inter-pretati: il senso letterale, il senso alle-gorico, il senso morale e il senso esca-tologico. Il senso letterale concerne ciò

«Un percorso di formazione del cuore (...); di un cuore mise-ricordioso, saldo (...), aperto a Dio (...); (un cuore) che conosce le proprie povertà e si spende per l’altro (...); un cuore forte, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indifferenza (...)»: inseren-dola nel contesto delle sue continue esortazioni per una pratica quotidiana della buona vita del Vangelo, è in questi termini che Papa Francesco ha prospettato la fase della preparazione alla Pasqua del 2015. Da sempre la Quaresima è «un tempo di rin-novamento per la Chiesa, per le comunità e per i singoli fedeli»; è un’occasione per sentire «il grido dei profeti che alzano la voce e svegliano» i seguaci di Cristo. Partendo da un versetto della Lettera di Giacomo – «Rinfrancate i vostri cuori» –, il Pon-tefice con origini italo-argentine nel suo tradizionale messaggio in vista di quello che resta tra i momenti più intensi di ogni anno liturgico, ha messo a fuoco l’«attitudine egoistica che ha preso oggi una dimensione mondiale»: «Succede – ha spiegato il Santo Padre – che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi (...), ci dimentichiamo degli altri; non ci interessano i loro problemi,

le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono (...); è allora che il nostro cuore cade nell’indifferenza», ha rimarcato Papa France-sco rammentando che, però, «Dio Padre non fa mai» così: «Ognu-no di noi – ha scritto Jorge Mario Bergoglio – gli sta a cuore; (Egli) ci conosce per nome; ci cura e ci cerca quando lo lasciamo; cia-scuno di noi gli interessa». Con l’incarnazione, la vita terrena, la morte e la resurrezione di Gesù – sono sempre puntualizzazioni di Papa Francesco – si è aperta «definitivamente la porta tra Dio e uomo, tra cielo e terra. E la Chiesa è come la mano che tiene aperta questa porta mediante la proclamazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti, la testimonianza della fede che si rende efficace nella carità (...)». «Nell’Eucarestia – ha chiarito il Papa nel suo documento divulgato già alla fine di gennaio – di-ventiamo ciò che riceviamo: il Corpo di Cristo. In questo Corpo quell’indifferenza che sembra prendere così spesso il potere sui nostri cuori non trova posto, perché chi è di Cristo appartiene ad un solo Corpo; e in Lui non si è indifferenti l’uno con l’altro».

In quella “comunione” che è la Chiesa «nessuno possiede solo per sé, ma quanto (ciascuno) ha, è per tutti. E poiché sia-

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IL NEMBRO febbraio 2015 3

VITA PARROCCHIALE

compiere. Maria, la sorella di Marta, ha scelto la parte migliore nel senso che sa quello che deve fare, perché ha ascoltato Gesù e ha obbedito a Lui, non a ciò che voleva lei. L’attivismo che caratterizza oggi l’opera pastorale sembra dipendere dal difetto di convinzione sul valore di ciò che si fa; e così si pensa di supplire col fare di più. È l’illusione del fare. Ma l’attivismo può supplire al difetto di con-vinzione? L’uomo contemporaneo soffre per la sua idolatria delle opere. La sua il-lusione è di arrivare attraverso la propria opera a comprendere il bene e il male. Si vuole provare tutto per decidere poi quel-lo che serve e che è buono. Scegliere la parte migliore vuol dire, invece, rifiutarsi alla suggestione del desiderio insaziabile e affidarsi alla Parola che è una promessa e un comandamento. Se Dio non mi auto-rizza con la sua Parola, se non mi fa una promessa, io non so che cosa fare: riman-go come quei lavoratori disoccupati sul-la piazza. «Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?» (Mt. 20,6). Bisogna comin-ciare dall’ascolto per non operare invano. «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio».

Don Santino nicoli - arciprete

ti sono dati perché l’uomo si lasci giudica-re da Dio e non giudichi tutto. «Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore! Provami e conosci i miei pensieri, vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita!» (Sal. 139). L’uomo deve accet-tare di essere messo alla prova e non deve scusarsi come fa Adamo il quale dice: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero».

Gesù corregge Marta: «Marta, Mar-ta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose; ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno»; Gesù ricorda a Marta che non tutte le cose che ella fa sono buone, so-no da fare; ma una sola. L’agitarsi offusca lo spirito, rende ingiusti verso gli altri e verso Dio, rende nervosi e inquieti. L’a-gitazione nel fare sottrae dall’ascolto di Dio e dei fratelli; impedisce di vedere e di contemplare quello che c’è, quello che ac-cade intorno a noi, e di lodare e ringrazia-re Dio. L’opera buona, l’unica necessaria, nella dedizione, alla quale devo dimenti-care ogni altro affare, è la disponibilità all’ascolto di Dio: è la condizione ne-cessaria per capire cosa io devo fare, la sua volontà. Solo Dio è buono. Se conosco la sua volontà so quale è l’opera buona da

ratore del lettore. Dio ha lasciato il signifi-cato profondo delle scritture come velato, perché l’uomo ricerchi, con la sua libertà, il senso delle stesse, vi aderisca, si conver-ta e creda. Ma tutto questo è esercizio di libertà. L’obbedienza pratica alla Parola di Dio fa parte del cammino di compren-sione del testo scritto, per cui la Parola si comprende solo se la si mette in pratica.

La preghiera comincia dunque dall’ascolto spirituale della Parola di Dio. L’importanza del Libro, della Bibbia per la preghiera oggi è poco compreso perché viviamo in un tempo nel quale la prova, la sperimentazione vale più della lettura di un libro. Si bada all’esperienza, al realismo, ai fatti concreti più che alle parole; e meno ancora si bada a quelle scritte da altri in tempi lontani, come so-no le parole della Bibbia. L’ascolto del-la Parola di Dio è l’esercizio che rompe la durezza del cuore, che cerca sempre prove per confermare la sua scelta. Ma l’uomo non può mettere alla prova tutto per agire; invece deve mettere alla prova se stesso e credere alla Parola. La Parola mette alla prova. Il comandamento è dato per saggiare che cosa c’è nel cuore dell’uomo: se crede o no. I comandamen-

Ascolto, meditazione, preghieraSULL’ESEMPIO DI QUANTO FACEVANO I MONACI NELLE EPOCHE PIÙ LONTANE

mo legati in Dio, possiamo fare qualcosa anche per i lontani, per coloro che

con le sole nostre forze non potremmo mai raggiungere (...)». Nel suo messaggio sulla necessità di “rinfrancare i cuori”

contro l’“attitudine egoistica” e la propensione all’indifferenza, Papa Francesco ha sollecitato ad attivarsi, al pari e insieme al-la Chiesa universale, in particolare le parrocchie e le comunità, nonché i singoli fedeli cristiani. Alle parrocchie e alle comunità ha chiesto anzitutto di unirsi «alla Chiesa del Cielo nella pre-ghiera»: «Quando la Chiesa terrena prega, si instaura una co-munione di reciproco servizio e di bene che giunge sino al cospetto di Dio (...). Con i Santi (...) formiamo (noi della Chiesa terrena) parte di quella comunione nella quale l’indifferenza è vinta dall’amore». Parrocchie e comunità sono state chiamate, inoltre, dal Papa a «varcare la soglia» che pone ciascuna di esse «in relazione con la società che la circonda, con i poveri e con i

lontani. La Chiesa – ha scandito il Santo Padre – per sua natura è missionaria, non ripiegata su se stessa (...). Questa missione è la paziente testimonianza di Colui che vuole portare al Padre tutta la realtà ed ogni uomo». Parrocchie e comunità devono pertanto essere «isole di misericordia in mezzo al mare dell’in-differenza». Anche ai singoli fedeli Papa Francesco ha rivolto un pressante invito a «pregare nella comunione della Chiesa terre-na e celeste». Li ha stimolati altresì, specialmente nel periodo della Quaresima, a «gesti di carità verso i vicini e verso i lon-tani» (tramite i «tanti organismi della Chiesa»); soprattutto ha raccomandato loro la “conversione”: «Il bisogno del fratello – ha ammonito il Pontefice esemplificando – mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli». Va vinta la diabolica tentazione di credere che ognuno da solo possa salvare se stesso e il mondo. A poco o nulla serve essere «saturi di notizie e di immagini sconvolgenti che narrano la sofferen-za umana» e «rifugiarsi in un amore universale che si impegna lontano nel mondo» se si «dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiusa».

«Succede che quando noi stiamo bene, ci dimentichiamo degli altri; non ci interessano i loro problemi, la loro sofferenza e le ingiustizie che subiscono.

Ma Dio non fa così con gli uomini, con ciascun uomo»: lo ha ribadito Papa Francesco nel suo messaggio per la preparazione alla Pasqua in questo 2015.

Ecco perciò la necessità per la Chiesa nel suo insieme, per le Parrocchie e per i singoli fedeli, di una costante apertura ai bisogni degli altri.

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4 IL NEMBRO febbraio 2015

CRONACHE

Finalizzato ad essere segno di prossi-mità, da parte della comunità parrocchia-le, a chi è nel bisogno, il Centro di primo ascolto ha visto l’impegno, nell’anno 2014, di una decina di volontari e di un coordi-natore per garantire l’apertura della sede di via Vittoria in tre giorni settimanali.

Tre i “momenti” o gli aspetti che ne innervano l’attività:• l’ascolto: è il momento di condivi-sione della problematica esposta dall’u-tente (da chi ricorre al Centro), nel tenta-tivo di definirne, insieme, gli esatti confini del bisogno, e, soprattutto, di riscoprire quelle risorse che ogni persona ha in sé, ma che, nell’urgenza delle necessità, ri-schia di dimenticare; • l’orientamento: è il servizio infor-mativo finalizzato ad indirizzare ad altri enti (parrocchiali, istituzioni pubbliche, sindacati, etc.) in grado eventualmente di diventare punti di riferimento in rapporto al disagio espresso;• l’accompagnamento: che è inteso come progettazione concordata di inter-venti di sostegno a fronte di situazioni di emergenza.

Il tutto è improntato al dettame del trinomio ascoltare-osservare-discerne-re: mai una decisione viene presa sul mo-mento; e questo affinché non sia inficiata dall’emozione, ma sempre risulti condivisa nella settimanale riunione del gruppo; in tale occasione alla relazione sui singoli ca-si segue la valutazione delle situazioni per tarare al meglio l’intervento conseguente. Certo, anche così resta sempre la possibili-tà di errori, ma si conta, in questa manie-ra, di ridurne al minimo la possibilità.

È continuata, anche nello scorso an-no, l’ormai consueta collaborazione con i Servizi Sociali del Comune, i quali, oltre-tutto, dispongono anche di possibilità d’indagine e di verifica delle difficoltà espresse maggiormente adeguate, e di strumenti per una più sicura valutazione dei bisogni.

Nel certificare ulteriormente questa collaborazione, anche per il 2014 ha avu-to piena vigenza, tra il Centro in Ascolto e l’Assessorato per i Servizi alla perso-na, una Convenzione, finanziata parita-riamente con la quota di euro 10.000 e che alimenta un conto al quale è dato di accedere di comune accordo per l’eroga-

Nuove necessità: si estendono gli interventi del Centro in Ascolto

LA PARROCCHIA VI SI È MOBILITATA CON UN CONTRIBUTO DI PIÙ DI 33 MILA EURO

zione di contributi del tipo nella stessa convenzione definiti, quali i pagamenti di utenze domestiche, voucher per lavori oc-casionali, assistenza nel diritto allo studio per i minori, ecc. Va segnalato che l’ulti-ma decisione in merito a questi interven-ti, ovviamente dopo un confronto con il citato ufficio comunale, è demandata al Centro in Ascolto. Così come va segnalato che ogni intervento avviene sulla base di un progetto, di cui parte contraente è an-che l’utente del Centro, che si impegna, dal canto suo, a raggiungere alcuni obiet-tivi che vengono determinati insieme.

Nel 2014, nell’ambito del diritto allo studio, si è ritenuto di attivare un progetto per l’iscrizione quantomeno all’ultimo anno della scuola materna, di tutti i figli degli extracomunitari, per un loro più celere inserimento nelle scuo-le dell’obbligo: questo, chiedendo alle famiglie di pagare i pasti e mantenendo

a carico del Centro o delle disponibilità della Convenzione con il Comune, la par-te fissa della retta (si fa riferimento per lo più a bambini iscritti alla scuola materna Crespi-Zilioli).

Con le donne extracomunitarie si è poi in particolare insistito sulla frequenza da parte loro ai corsi di lingua italiana organizzati in orario mattutino in Biblio-teca; anche in questo caso si è operato in funzione di un loro pieno inserimento nella società locale.

Il perdurare della crisi economica che sta investendo il nostro Paese ha porta-to ad una conferma dei dati già emersi nel bilancio del 2013: ormai anche le famiglie italiane che ricorrono al Centro hanno raggiunto un numero considerevole.

In effetti, dei 459 contatti intervenu-ti nell’anno 2014, 210 sono stati con per-sone italiane. Gli interventi sono consistiti nella distribuzione di borse alimentari, che sono state rese possibili dalle raccolte effettuate nel corso dell’anno, integrate da buoni spesa per l’acquisto del “fresco” (alimenti a non lunga conservazione); (ta-li borse sono state 76); c’è stata altresì la distribuzione di pane (circa 1.050 Kg); e poi si è provveduto al pagamento di bol-lette; il tutto in aggiunta, naturalmente, agli interventi sopra descritti, concernenti la frequenza alla scuola materna.

La Parrocchia ha impegnato, a fronte di quanto qui esposto, la somma com-plessiva di euro 33.171,47.

tullio carrara

Domenica 29 marzo raccolta di alimentiDomenica 29 marzo, nella Festa delle Palme, sarà effettuata la consueta rac-

colta alimentare. Essa avverrà con il metodo porta a porta per le vie del paese, grazie all’impegno dei ragazzi di 2ª media, i quali, nella settimana precedente, effettueranno il volantinaggio tra la popolazione; l’obiettivo è quello di raggiun-gere, sia con il volantinaggio sia con la raccolta, il maggior numero possibile di famiglie. La raccolta avrà luogo al mattino dalle ore 10 alle ore 12. Per coloro che non fossero presenti nelle abitazioni e volessero comunque contribuire alla raccolta, è data la possibilità di portare i generi alimentari nelle sacrestie o comun-que in ambienti adiacenti alle chiese del Centro e delle Vicinie.

Gli alimenti che servono maggiormente sono: olio, tonno, salsa di pomodoro, pelati, biscotti, fette biscottate, scatolame (legumi), dadi, latte UHT, zucchero, caffè, tè, alimenti per bambini, marmellata, camomilla, prodotti detergenti per la casa, prodotti per l’igiene personale.

RAGAZZI PASSERANNO DI CASA IN CASA; SARÀ POSSIBILE PORTARE PRODOTTI ANCHE VICINO ALLE CHIESE

La sede del Centro in Ascolto, in via Vittoria.

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IL NEMBRO febbraio 2015 5

VITA PARROCCHIALE

Con il rito della imposizione delle Ce-neri si è entrati nella Quaresima di questo 2015 che, per la Parrocchia di San Mar-tino, prevede importanti appuntamenti già in questa sua fase iniziale. Nella se-rata (ore 20,30) del venerdì 20 febbraio (quello dell’avvio della distribuzione di questa edizione de Il Nembro) nella ple-bana sono state programmate Confessio-ni comunitarie per dar modo a tutti di cominciare adeguatamente il cammino di preparazione alla Pasqua.

Nella serata di sabato 21 febbraio, alle ore 20,30, nella cappellina dell’Ora-torio, è stato fissato il primo incontro per

Confessioni, ritiro, Quaresimale: ecco il cammino verso la Pasqua

UN PROGRAMMA PARTICOLARMENTE DENSO DI INIZIATIVE E DI CELEBRAZIONI

la Lectio divina (ne parla l’arciprete alle pagine 2 e 3 di questo numero de Il Nembro).

Con il ritiro spiritua-le programmato per il 22 febbraio, prima domeni-ca di Quaresima, dalle ore 15 alle ore 18 (ritiro per il quale è auspicata un’am-pia partecipazione), si in-trodurrà di fatto il Quaresi-male. Come tema del ritiro è stato scelto lo stesso (La vita cristiana come vocazione) che verrà approfondito nei venerdì delle

prossime settimane, alle ore 20,30 in plebana, con questo calendario:• VENERDÌ 27 FEBBRA-IO, monsignor Gianluca Rota tratterà il tema della vocazione sacerdotale; e lo farà in un momento signi-ficativo: nato nel 1932 ed ordinato sacerdote il 4 giu-gno 1955, egli è vicino al 60° di ordinazione; ha già

ricordato questa ricorrenza il 20 gennaio nella chiesa di San Sebastiano, posta nella zona del paese ove egli è cresciuto;• VENERDÌ 6 MARZO, suor Maria Pia Pancini parlerà della vocazione religiosa femminile;• VENERDÌ 13 MARZO, don Giuseppe Belotti parlerà della vocazione al matri-monio.

Per venerdì 20 marzo, alle ore 20,30, in plebana è stata fissata la Via Crucis animata dai giovani e dagli ado-lescenti.

Nella serata di venerdì 27 marzo, alle ore 20,30, avrà luogo invece la Via Crucis per le vie del paese.

Anche nelle settimane di Quaresima, naturalmente, proseguirà la catechesi degli adulti al martedì, con incontri nell’auditorium parrocchiale (alle ore 15 e 20,30) e nell’auditorium di via Kennedy (alle ore 20,30).

Con la Domenica delle Palme ci si avvierà alla Settimana Santa e alla Pasqua (5 aprile). Nel giorno degli ulivi, come sempre, si svolgerà la Festa del perdono, con le prime Confessioni (ore 15 in pleba-na) dei bambini di seconda elementare; questi bambini, con i loro genitori, do-menica 22 marzo parteciperanno ad un ritiro spirituale.

Venerdì 27 marzo (quando uscirà la prossima edizione de Il Nembro) sono previste Confessioni dei ragazzi in pleba-na (alle ore 16,30) e degli adolescenti e dei giovani in S. Maria (ore 20,30). Anche nel pomeriggio (ore 14,30) di sabato 28 marzo sono state programmate Confes-sioni per i ragazzi in plebana. L’auspicio è che tutte queste occasioni siano adegua-tamente colte per arrivare nella maniera più consona a vivere appieno la vera gioia della Pasqua.

Le chiese presenti nella parrocchia di Nembro sono tante, e alcune anche mol-to antiche e belle. La chiesa di San Nicola, ad esempio, è una delle più preziose, con la sua struttura che risale al XV secolo, ric-ca di affreschi, tele, stucchi e arredi sacri. Già circa un anno fa è stata restaurata la piccola sagrestia. Recentemente si è fat-to ordine nel corridoio adiacente la sa-grestia e contenente diversi arredi sacri. Nel frattempo sono state restaurate le quattro porte presenti sul presbiterio, due delle quali sono particolarmente in-teressanti perché sono in noce massello intagliato, di ambito bergamasco, risalen-ti alla prima metà del ’600. Un’attenzio-ne speciale è stata riservata al ricupero di un piccolo ambiente comunicante col presbiterio, con pavimento ancora in cot-to: ambiente da anni ormai in disordine, anche perché adibito a ripostiglio. In pra-tica lo si è riportato a quello che doveva essere il suo utilizzo originario, adiben-dolo a confessionale degli uomini; ma può essere usato anche come un luogo dignitoso e discreto per la direzione spi-rituale o per chi volesse parlare con il sacerdote in un luogo appartato. L’arredo di questa stanzetta è stato restaurato ed è sobrio e dignitoso: • due inginocchiatoi in noce intagliato, di ambito bergamasco, uno del ’700 e uno dell’’800;

• una sedia a braccioli in noce inta-gliato sempre di ambito bergamasco, del 1800, con velluto rosso controtagliato;• un grande crocifisso processionale in legno intagliato e dipinto, di ambito ber-gamasco, del 1800, già croce da altare.

Un grazie cordiale a chi ha prestato la sua opera anche per questo intervento di restauro.

Don Martino lanfranchi

RECUPERATO UN PREGEVOLE AMBIENTE CHE ERA USATO COME RIPOSTIGLIO

A San Nicola a poco a poco si restaurano le antichità

Il piccolo ambiente che è stato adattato a con-fessionale per gli uomini.

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6 IL NEMBRO febbraio 2015

VITA PARROCCHIALE

Anche se televisio-ne, radio, giornali ne parlano poco in questo periodo, l’“operazione famiglia” lanciata da Pa-pa Francesco va avanti. Dopo la prima – quella del Sinodo straordinario svoltosi in Vaticano tra il 5 e il 19 ottobre 2014 – si sta ora avvicinando a grandi passi la seconda fase, quella del Sino-do ordinario, dal quale dovrebbero scaturire le “proposte” da mettere sul tavolo del Pontefice, così che egli possa indicare la linea da seguire nelle attività pastorali. “Le sfide pastorali sulla famiglia nel con-testo dell’evangelizzazione” era il tema del Sinodo straordinario, al quale parte-ciparono complessivamente 253 persone tra Padri sinodali (191, provenienti da tut-to il mondo) e testimoni ed esperti a vario titolo. Con una scelta assolutamente inno-vativa, l’assise venne preparata anche con la diffusione ad ampio raggio di un que-stionario articolato in 39 domande volte a “tastare il polso”, non solo delle Chiese locali, ma dell’intero Popolo di Dio, sui problemi della famiglia nell’epoca attua-le e sul come, eventualmente, procedere nell’affrontarli in vista di un recupero e di un consolidamento della buona vita del Vangelo. Il documento fu messo in Rete – diffuso cioè addirittura via Internet – nel novembre 2013; venne sollecitata la sua restituzione, con le risposte, (alla Segre-teria del Sinodo) entro la fine di gennaio del 2014. Pure il “materiale” – riflessioni, osservazioni, dati, illustrazioni di situa-zioni – così messo insieme fu utilizzato, nelle modalità possibili, per la stesura dell’instrumentum laboris per i diversi tipi di riunioni del Sinodo straordinario. Alla conclusione di questa assemblea, per di-re a tutti quello che era stato discusso e come si era valutato il tema sui tavoli, fu diffusa la Relatio Synodi. Con essa, con il messaggio dei Padri sinodali e con il di-scorso pronunciato da Papa Francesco al momento della chiusura dei lavori (il 19 ottobre 2014) nei mesi scorsi si è giunti ad approntare il documento base (lineamen-

Posti sul tavolo del Consiglio pastorale alcuni temi del Sinodo sulla famiglia

NELLA RIUNIONE CHE È STATA CONVOCATA PER MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO (LA RIUNIONE NON SARÀ IN AUDITORIUM)

ta) per riprendere il cammino in vista del Sinodo ordinario posto in programma, già da tempo, dal 4 al 25 ottobre pros-simi sul tema La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo.

La divulgazione dei lineamenta (per il prossimo Sinodo ordinario) è avvenuta il 9 dicembre 2014. Come Papa Francesco aveva anticipato nel chiudere il Sinodo straordinario, anche nella prospettiva dell’assise del prossimo ottobre ci si è vo-luti avvalere di un questionario, pensato secondo le modalità e con le finalità del primo. Lo si è abbinato ai lineamenta e lo si è diffuso (ancora una volta) via In-ternet, invitando in particolare le Chiese locali, le Conferenze episcopali di ogni continente, a fornire le proprie risposte, entro il 15 aprile. In questo caso, dunque, l’arco di tempo lasciato a disposizione è più ampio. Ma più numerosi sono pure i quesiti – 46, invece di 39 – riferiti all’in-tera, complessa e variegata problematica dell’attuale situazione della famiglia nel-le diverse aree del globo, alla luce anche di tradizioni e propensioni locali. È stato ben spiegato che le 46 domande sono state decise e redatte per facilitare la rece-zione e l’approfondimento dei contenuti della Relatio del Sinodo straordinario; i nuovi quesiti – è stato puntualizzato – «aiuteranno a continuare il cammino sinodale già iniziato ed a preparare» l’instrumentum laboris della prossima as-sise sinodale. «È necessario fare di tutto – è stato rimarcato – perché non si ricomin-

ci da zero», ma si prenda il lavoro compiuto nel Sinodo straordinario «co-me punto di partenza» per andare avanti.

Di fronte a quanto si sta facendo e all’in-sieme delle domande della... seconda fase del-l’“operazione famiglia” voluta da Papa France-sco, don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio na-zionale della Conferenza episcopale italiana per la pastorale della famiglia ha detto, in una intervi-sta concessa ad Avveni-

re: «Questo cammino sinodale segna un grande e confortante risveglio di tutta la Chiesa, perché il rinnovamento della pastorale familiare non potrà che avere effetti benefici sull’intero corpo ecclesiale (...). In un “doppio” Sinodo che ha al cen-tro proprio i temi della famiglia, è giusto tenere presente quello che le famiglie stesse pensano e sperano. E poi è giusto che, divulgando questa nuova serie di domande, il Sinodo torni fuori dalle aule vaticane in un confronto vivo con la realtà (...). È evidente che questo non è un son-daggio. Bisogna comprendere e mettersi in gioco (...). Si intende portare la ricchez-za del matrimonio e della famiglia in tutte le situazioni, specialmente in quelle segnate dalla disgregazione e dalla soffe-renza. Il problema è come farlo nella ma-niera più efficace. Scorrendo le domande – ha affermato ancora don Paolo Gentili nell’intervista ad Avvenire – mi sembra di stare in un Consiglio pastorale allargato, nel quale un buon parroco chiede a tutte le famiglie credenti nuove vie per essere presenti nelle sfide del nostro tempo e af-fiancarsi a quei figli che hanno dimen-ticato Dio (...)». Al direttore dell’Ufficio nazionale della C.E.I. per la pastorale del-la famiglia è stato posto, a questo punto, il seguente interrogativo: «Tra questi figli ci sono anche quei giovani conviventi che guardano al matrimonio come a un peso più che a come a una risorsa?». Rispo-sta di don Paolo Gentili: «Ci sono anche questi, certo. Oggi chi si sposa rischia di pensar soprattutto al peso degli impegni

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IL NEMBRO febbraio 2015 7

VITA PARROCCHIALE

Quale l’effettivo riscontro tra di essi della missione loro rivolta? Tra i non battezzati, quanto è forte la presenza di matrimoni naturali anche in relazione al desiderio di famiglia dei giovani?». Ed ecco il testo del quesito numero 28: «Come i percorsi di preparazione al matrimonio vanno pro-posti in maniera da evidenziare la voca-zione e missione della famiglia, secondo la fede in Cristo? Sono attuati come offer-ta di una autentica esperienza ecclesiale? Come rinnovarli e migliorarli?».

Nei tre quesiti qui indicati c’è mate-ria – come si vede – per riflettere, discu-tere, proporre non per una sera, ma per settimane. La C.E.I. ha posto la data del 13 marzo per la raccolta dei “contributi” italiani da inviare alla Segreteria del Si-nodo. A qualcuno può comunque essere venuta la curiosità di conoscere i con-tenuti anche degli altri otto quesiti qui non citati e però esposti sui cinque fogli

diffusi dalla Curia di Berga-mo. C’è Internet che appaga il (comprensibile) desiderio. Tra gli undici che non saran-no approfonditi al Consiglio pastorale di Nembro c’è, per esempio, il quesito numero 8 (dell’elenco generale) che dice: «Quali valori del matri-monio e della famiglia vedo-no realizzati nella loro vita i giovani e i coniugi? E in quali forme? Ci sono valori che pos-sono essere messi in luce? Quali le dimensioni di pecca-to da evitare e superare?».

fuoco in particolare tre degli undici que-siti portati in evidenza nel piccolo “mal-loppo” arrivato da Bergamo: quelli che nel questionario generale sono contrad-distinti dai numeri 3, 6 e 28. Il quesito nu-mero 3 dice: «Oltre all’annuncio e alla de-nuncia, quali sono le modalità scelte per essere presenti come Chiesa accanto alle famiglie nelle situazioni estreme? Quali le strategie educative per prevenirle? Che cosa si può fare per sostenere e rafforzare le famiglie credenti, fedeli al vincolo?».

Nel quesito numero 6 sta scritto: «In quale proporzione, e attraverso quali mezzi, la pastorale familiare ordinaria è rivolta ai lontani? Quali le linee operative predisposte per suscitare e valorizzare il “desiderio di famiglia” seminato dal Cre-atore nel cuore di ogni persona, e pre-sente specialmente nei giovani, anche di chi è coinvolto in situazioni di famiglie non corrispondenti alla visione cristiana?

economici, alla fatica di far famiglia. Ab-biamo perso il senso del matrimonio come grazia. Eppure anche chi convive da tanti anni in modo “convinto” ha la percezione che il matrimonio, al di là dei modelli negativi incombenti, sia comun-que un’opportunità. Alcune domande del nuovo questionario interpellano proprio la necessità di rinnovare la testimonianza delle nostre comunità su questo aspetto».

Il nuovo questionario – al di là della sua disponibilità nella rete di Internet – è pervenuto, ovviamente, in forma ufficiale pure alle diocesi lombarde, alla diocesi di Bergamo. E dalla Curia di Bergamo alta è stato diffuso alle Parrocchie un blocchetto di cinque fogli, sui quali sono stati ripor-tati undici dei 46 quesiti del documento approntato in Vaticano, affiancati, ciascu-no, dal testo della corrispettiva parte del-la Relatio Synodi: parte da approfondire specificamente, con riflessioni ed even-tuali osservazioni e nuove proposte “arricchenti”. I cin-que fogli (con le 14 doman-de “selezionate”) sono stati consegnati a tutti i compo-nenti nell’ultima seduta del Consiglio pastorale parroc-chiale, in vista della riunio-ne che tale organismo terrà nella serata di mercoledì 25 febbraio. In siffatta maniera i lavori di preparazione al Si-nodo ordinario del prossimo ottobre “coinvolgono” pure la comunità nembrese. Durante l’incontro verranno messi a

Anche quarant’anni fa a Nembro un questionario sui nuclei domestici

PREDISPOSTO A LIVELLO DIOCESANO PER UNA RILEVAZIONE DELLA SITUAZIONE IN QUELL’EPOCA

Per una abbastanza singolare coincidenza il questionario preparato in Vaticano in vista del Sinodo ordinario del prossi-mo ottobre sulla famiglia arriva davanti al Consiglio pastorale della Parrocchia di Nembro esattamente a quarant’anni di di-stanza dall’esame, nella medesima sede, di un altro questio-nario pure dedicato ai problemi della famiglia (di quell’epoca). Nel febbraio del 1975, infatti, il Consiglio pastorale parroc-chiale di Nembro fu chiamato ad occuparsi di una serie di do-mande messe a punto e diffuse in tutta la Bergamasca (in da-ta 17 gennaio 1975) dalla Presidenza del Consiglio pastorale diocesano della terra di Sant’Alessandro. Quel questionario venne pubblicato integralmente sul Nembro (accompagnato da citazioni di passi della Costituzione conciliare Gaudium et spes): si fece tale scelta per dare la possibilità a tutti i fedeli di fornire proprie risposte e di porle in cassette appositamente

collocate in varie chiese. Il documento comprendeva quindici domande, non poche delle quali accompagnate da una serie di sottodomande volte ad analizzare in profondità le proble-matiche o questioni via via messe a fuoco. L’impostazione di quell’operazione era del tutto diversa da quella ora in corso. Si puntava soprattutto a fare un check-up della situazione, ad avere un quadro della famiglia in quell’epoca. La prima delle 15 domande diceva infatti: «Alcuni ritengono che la famiglia abbia subìto delle trasformazioni negli ultimi decenni; altri sono di avviso contrario; tu cosa pensi?». Al paragrafo a del quesito numero 6 si leggeva: «Nella famiglia attuale c’è parità di diritti e di doveri tra i coniugi?». Il quesito 15 chiedeva: «Quali proposte suggerisci per una adeguata pastorale fami-liare?». A quell’epoca, sicuramente, per la famiglia non c’era-no le “sfide” che adesso, invece, essa ha di fronte.

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8 IL NEMBRO febbraio 2015

VITA PARROCCHIALE

Nei registri della Parrocchia di San Martino in Nembro, nel mese di gennaio sono stati registrati due Battesimi e ben 19 decessi. Ecco il quadro dettagliato.

BATTESIMI – (celebrati l’11 gennaio, festa del Battesimo di Gesù): Luca Man-cini di David e di Emanuela Monguzzi; Filippo Zanchi di Luca e di Elisabetta Gandossi.

DECESSI – Luigi Semperboni, di anni 72, deceduto il 1° gennaio; Pasquale Car-rara, di anni 69, deceduto il 2 gennaio; Alessandrina Valle, di anni 94, deceduta il 3 gennaio; Sergio Bonetti, di anni 62, de-ceduto il 5 gennaio; Giulia Cortinovis, di anni 79, deceduta il 6 gennaio; Albertina Capelli, di anni 76, deceduta il 12 genna-io; Angela Parri, di anni 82, deceduta il 13 gennaio; Maria Alborghetti, di anni 85, deceduta il 13 gennaio; Mario Caglioni, di anni 95, deceduto il 16 gennaio; Anna Valtorta, di anni 79, deceduta il 17 genna-io; Maria Cavagnis, di anni 73, deceduta il 17 gennaio; Giuseppe Carobbio, di anni 79, deceduto il 18 gennaio; Angelo Gen-nati, di anni 75, deceduto il 18 gennaio; Giovanna Magri, di anni 79, deceduta il 18 gennaio; Bianca Guberg, di anni 91, deceduta il 19 gennaio; Emilio Marcas-soli, di anni 73, deceduto il 20 gennaio; Gemma Savoldi, di anni 81, deceduta il 24 gennaio; Irma Mutti, di anni 74, deceduta il 24 gennaio; Agnese Carrara di anni 90, deceduta il 29 gennaio.

LE OFFERTE GIUNTE ALLA PARROCCHIA

Ed ecco, come di consueto, anche il quadro delle offerte pervenute, sempre nel corso del mese di gennaio, alla Par-rocchia di San Martino, nelle sedi e nelle modalità abituali.

Agli Uffici parrocchiali: euro 7.509, così ripartiti: N.N. euro 3.000; N.N. euro 100; N.N. euro 200; N.N. euro 200; dagli “Amici di San Faustino” euro 2.000; dal C.I.F. per l’utilizzo della sede, euro 300; dall’AVIS, per l’utilizzo della sede, euro 1.500; dalle appassionate del gioco della tombola euro 209.

Al Fondo di solidarietà “mons. Al-do Nicoli”: euro 1.450, così ripartiti: N.N. euro 300; N.N. euro 50; N.N. euro 100; N.N. euro 200; dalla scuola primaria della zona di San Nicola e Viana, euro 800.

Diciannove decessi e due

Battesimi

ALL’ANAGRAFE PARROCCHIALE

Per le nuove poltroncine del “San Filippo Neri”: euro 1.800 così ripartiti: Anteas Nembro, euro 450; “don Giuseppe Adobati”, euro 150; “Emma Adobati”, eu-ro 150; “Nonna Giuditta”, euro 150; N.N. euro 150; “Don Michele”, euro 150; N.N. euro 150; “Edoardo e Maria Alemanni”, euro 150; “Nonna Lucia”, euro 150; “Ga-briele Ravasio”, euro 150.

Buste natalizie: ne sono giunte an-cora venti contenenti complessivamente

1.270 euro. Questi dati, aggiunti a quel-li pubblicati nello scorso mese, danno il seguente consuntivo: buste pervenute 412; somma complessiva raccolta, euro 19.045.

Con le collette durante le Messe nella quarta domenica del mese sono stati rac-colti, per la Casa di Riposo, euro 2.112. A tutti coloro che hanno dato per le più diverse finalità vanno i più sentiti ringra-ziamenti.

I due bambini battezzati l’11 gennaio, in una foto che li ritrae con i loro familiari e con l’arciprete don Santino Nicoli.

UN’INIZIATIVA DIOCESANA ALLA QUALE HA ADERITO ANCHE NEMBRO

Viaggio in Grecia con il Vescovo seguendo le orme di San Paolo

Come annunciato nell’edizione de Il Nembro dello scorso mese, la Parrocchia di Nembro ha deciso di aderire al pellegri-naggio diocesano che si svolgerà dal 7 al 13 luglio prossimi “sulle orme di San Pa-olo” in Grecia. I trasferimenti avverranno in pullman (da Bergamo ad Ancona, e ri-torno da Ancona a Bergamo, oltre che sul territorio greco) e in nave (per l’attraver-samento del mare Adriatico). L’itinerario prevede visite ad Atene, Corinto, Epidau-ro, Olimpia, Parnasso ed in parecchie altre località. La quota individuale di partecipazione è stata fissata dalla Ovet, agenzia organizzatrice, in 1.050 euro, più altri 360 euro per chi desidera la sistema-zione in camera singola. Presso gli Uffi-ci della Parrocchia sono a disposizione pieghevoli con indicazioni dettagliate. Il Vescovo mons. Francesco Beschi, che gui-derà il pellegrinaggio, in una lettera, dopo

aver ricordato le felici esperienze vissute negli anni passati recandosi, con persone provenienti da varie comunità della dio-cesi bergomense, a Roma, a Santiago, a Fatima, in Terra Santa, ha scritto: «Il pel-legrinaggio diocesano ha la sorprenden-te capacità di coinvolgere, in una condivi-sione rispettosa e profonda, le esperienze e le attese più diverse. Ecco perché con rinnovato entusiasmo torno ad invitare al prossimo viaggio che avrà come meta la Grecia (...): la Grecia dell’apostolo Paolo e delle prime comunità cristiane, che ri-troviamo nelle sue lettere; la Grecia della sofferta divisione e dell’impegno ecume-nico tra i cristiani cattolici ed ortodossi, la Grecia classica, affascinante e sorpren-dente. Sono certo che riusciremo a fare unità di questi diversi aspetti». Presso gli Uffici parrocchiali e presso la Ovet si rac-colgono adesioni.

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IL NEMBRO febbraio 2015 9

CRONACHE

Martedì 24 marzo, per la Chiesa uni-versale, sarà la giornata della memo-ria dei missio-nari martiri.

La ricorrenza in questo 2015 assume un ri-lievo speciale: essa, capita a circa un mese e mezzo dalla notizia che abbastanza pre-sto (probabilmente in settembre) saranno proclamati beati, perché uccisi “in odio alla Fede”, insieme al vescovo monsignor Oscar Arnulfo Romero y Galdamez – as-sassinato, appunto, il 24 marzo del 1980 a San Salvador (El Salavador) mentre cele-brava la Messa – il sacerdote bergamasco don Alessandro (Sandro) Dordi e i Frati Minori Conventuali polacchi Michal To-maszek e Zbigniew Strzalkowski, tutti e tre caduti – in due diverse circostanze, il 9 e il 25 agosto 1991 – sotto i colpi del mo-vimento rivoluzionario maoista “Sendero luminoso”, in Perù; il prete bergamasco e i due Frati polacchi saranno i primi marti-ri della fede cristiana nella storia del Pae-se latino-americano.

L’annuncio della ormai non lontana elevazione agli onori degli altari di questi “paladini del Vangelo” in contesti estrema-mente difficili e pericolosi è scattato il 3 febbraio scorso, quando Papa Francesco, in occasione di una udienza al cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazio-ne per le cause dei Santi, ha autorizzato la promulgazione degli appositi decreti. Come noto, in presenza del martirio, le procedure canoniche non richiedono, per la beatificazione, il riconoscimento di mi-racoli attribuiti alla intercessione dei Servi di Dio candidati all’aureola.

Don Sandro Dordi nacque nella par-rocchia di Gromo San Marino, nel Comu-ne di Gandellino – in alta Valle Seriana, a poco più di 40 chilometri da Bergamo – il 22 gennaio 1931. Venne ordinato sa-cerdote il 12 giugno 1954, scelse subito di far parte della Comunità missionaria “Paradiso”, fondata nel 1949 dal Vescovo di Bergamo mons. Adriano Bernareggi e da don Fortunato Benzoni, per mandare sacerdoti della diocesi di Sant’Alessandro nelle zone carenti di clero oltre che tra gli emigrati orobici. Nei suoi primi anni di

“Il prete in bici” presto sarà Beato insieme al Vescovo Oscar Romero

DON SANDRO DORDI, NATO A GANDELLINO, È STATO RICONOSCIUTO MARTIRE PERCHÉ UCCISO “IN ODIO ALLA FEDE”

ministero, tra il 1954 e il 1965, don Sandro Dordi operò nel Polesine come curato, co-me direttore di una scuola professionale e come parroco. Aveva la sua “base” a Taglio di Donada (diocesi di Chioggia); ma si pro-digava in tutte le località del circondario spostandosi... sui pedali: e così diventò popolare come “il prete della bicicletta”. Nel Polesine, per la sua bontà e generosi-tà, lasciò un ricordo indelebile: tanto che il Comune di Taglio di Donada tra il 2011 e il 2012 decise di intitolargli una delle prin-cipali piazze del paese, collocando nella stessa un monumento che lo raffigura proprio in procinto di salire in sella.

Nel 1966 don Sandro Dordì passò in Svizzera, tra gli emigranti bergamaschi. Nel 1980 partì per il Perù, dove si vide af-fidare la parrocchia di Santa, nella diocesi di Chimbote. La situazione là era allora molto complessa. Con la sua azione tra i poveri, con il suo impegno per una vera giustizia sociale, e con la sua predicazione del Vangelo, la Chiesa si trovò osteggiata dai movimenti “rivoluzionari” di matrice maoista, come “Sendero luminoso”. Alle

minacce da parte di tali movimenti, se-guirono gli attentati. Nell’estate del 1991 furono colpiti prima i due Frati polacchi e poche settimane più tardi don Sandro Dordi. Egli venne ucciso il 25 agosto, mentre stava uscendo da una chiesa dopo avervi celebrato funzioni. La tragica noti-zia arrivò subito a Bergamo e fu comu-nicata personalmente dal Vescovo mons. Giulio Oggioni durante il Pontificale in Duomo per la solennità del patrono Sant’Alessandro. In tutta la Bergamasca l’emozione fu intensa. Più tardi la salma di don Sandro venne portata in Italia e se-polta nel cimitero di Gromo San Marino. Con ogni probabilità, grazie anche alla di-sponibilità in tal senso manifestata dalla famiglia, dopo o in occasione della bea-tificazione, la salma del “sacerdote mis-sionario martire” verrà ora riportata in Perù e lasciata là definitivamente. In un messaggio alla diocesi, il Vescovo mons. Francesco Beschi ha sottolineato il signi-ficato profondo del riconoscimento, con l’aureola, dell’opera di questo sacerdote missionario bergamasco.

Per il fine settimana tra sabato 28 febbraio e domenica 1° marzo sono in programma il 91° Convegno missio-nario diocesano e il 12° Convegno mis-sionario diocesano dei ragazzi. È questa l’occasione nella quale si riflette sulla proiezione della Chiesa nel mondo e su quanto la comunità ecclesiale ber-gomense nel suo insieme fa e può fare sotto questo aspetto, nel solco di una tradizione che viene da molto lontano. Nel passato l’impostazione dell’appun-tamento era molto diversa da quella attuale. Un pane grande, grande. Beati gli invitati alla Cena del Signore è il te-ma che è stato scelto in questo 2015. Nel pomeriggio di sabato 28 febbraio, tra le 14,45 e le 17, a Bergamo, in via Cavalieri di Vittorio Veneto 14, soprat-tutto gli adulti, sulla base di una rela-zione di don Cristiano Re, dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del

lavoro, e di testimonianze di persone direttamente impegnate nelle Missioni, verranno chiamati a far mente locale sul “grido della giustizia”, sull’impor-tanza di essere “audaci, propositivi, ca-richi di fantasia” e di camminare per il mondo annunciando il Vangelo. Nel corso dell’intera giornata di domenica 1° marzo, presso l’Oratorio del Semina-rino, non lontano dalla Cattedrale, in Bergamo Alta, adulti e ragazzi insieme parteciperanno ad una meditazione guidata da don Andrea Mangili, dell’Uf-ficio catechistico diocesano, sul tema della Cena del Signore come impegno per educare alla fede; ascolteranno poi testimonianze di missionari e il Vescovo mons. Francesco Beschi, che parlerà del “mandato missionario” e del come rea-lizzarlo nella realtà attuale. L’auspicio è che anche da Nembro ci sia una parte-cipazione viva a questi appuntamenti.

ALLA FINE DEL MESE L’ANNUALE CONVEGNO DEGLI IMPEGNATI NEL SETTORE

Nel tempo attuale come è possibile realizzare il “mandato” missionario?

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10 IL NEMBRO febbraio 2015

CRONACHE

Anche per il 2015, come in ogni anno da un po’ di tempo in qua, in questo pe-riodo il Circolo Acli di Nembro, in adesio-ne all’invito partito dalla sede provinciale del Movimento, ha deciso di dar seguito al Progetto Terra Santa iniziato nel 2009 e volto, da un lato, a far meglio conoscere in quali condizioni adesso si vive nella terra del Vangelo, e, dall’altro lato, a raccogliere aiuti da inviare nella zona medesima per far fronte agli innumerevoli bisogni là esi-stenti. L’iniziativa, in paese, viene portata avanti dalle Acli in collaborazione con la Parrocchia e con l’Oratorio di Nembro, con la Cooperativa Gherim, con la Biblioteca, con la Rete Radiè Resch e con il patrocinio del Comune. I mezzi finanziari che verran-no messi insieme nei tre appuntamenti posti in programma, oltre che all’ospeda-le pediatrico Caritas Baby Hospital di Bet-lemme (destinatario di apporti già negli scorsi anni) verranno devoluti a beneficio dei profughi siriani e iracheni, delle scuo-le cristiane di Gaza, delle scuole materne per i bambini beduini.

Fra le tre serate in calendario, la prima si configura di particolare interes-se per una adeguata conoscenza della complessità della situazione attuale nella Terra Santa, dei gravi problemi che vi si trascinano, ma pure delle positività che stanno emergendo; è stata fissata per lunedì 9 marzo, alle ore 20,45, nell’au-ditorium parrocchiale “Giovanni XXIII”,

Un ebreo e un palestinese parlano della situazione in Terra Santa

LUNEDÌ 9 MARZO ALL’AUDITORIUM PARROCCHIALE, NEL CONTESTO DEL “PROGETTO” PORTATO AVANTI DALLE ACLI

attiguo alla plebana. Parleranno in tale occasione un ebreo, Rami Elhanan, e un palestinese, Wajeek Tomeezj, entrambi appartenenti all’associazione Parent’s Circle, formata da genitori ebrei e palesti-nesi, appunto, che hanno perso un loro figlio oppure un loro parente stretto in una azione di guerra o in qualche rappre-saglia. Come si può intuire, ci sarà modo di ascoltare testimonianze di persone che hanno provato sulla propria pelle dram-mi e tragedie del Vicino Oriente.

Sabato 21 marzo, alle ore 19,30, presso la sala “caminetto” all’Oratorio “San Filippo Neri”ci sarà una cena tipica bergamasca. Per la partecipazione sono richieste offerte minime di 15 euro per gli adulti e di 10 euro per i bambini. Le prenotazioni verranno accettate dal mercoledì 4 al mercoledì 18 marzo pres-so il servizio Patronato delle Acli nembre-si (via Mazzini, 9): al mercoledì dalle ore 9 alle ore 11 e al venerdì dalle ore 19 alle ore 20; ci si potrà prenotare anche nella serata del 9 marzo.

Venerdì 10 aprile, alle ore 20,45, presso la chiesa di Santa Maria si svolge-rà un concerto con il complesso strumen-tale Il sottobosco, fondato e diretto dal flautista, clarinettista oltre che composi-tore Alberto Bonacina. Pure in questa cir-costanza verranno raccolte libere offerte da destinare alle finalità dianzi segnalate. L’auspicio dei promotori del “Progetto” è

che tutti gli appuntamenti trovino una adeguata adesione, in modo che, alme-no in parte, possano essere raggiunti gli obiettivi per i quali ormai da sei anni vie-ne portata avanti l’iniziativa.

MARTEDÌ 10 MARZO AL “MODERNISSIMO” UN INCONTRO DI GRANDE RILEVANZA

Un “viaggio” nelle “periferie” del mondo con la guida di Padre Giulio Albanese

Una serata di cospicua rilevanza, organizza-ta congiuntamente dal Circolo A.C.L.I. di Nembro, dalla Parrocchia di San Martino e dalla Associazio-ne Gherim è in calendario per martedì 10 marzo (inizio alle ore 20,30) al “Modernissimo”. Ne sarà protagonista – con un’introduzione ad opera dell’arciprete don Santino Nicoli – Padre Giulio Albanese, il quale presenterà il suo più recente li-bro: Alle periferie del mondo – La testimonianza cristiana al passo con Papa Francesco. Padre Giulio Albanese, nato a Roma nel 1959, missionario Comboniano, è anche scrittore e giornalista molto stimato e conosciuto per la sua competenza in tematiche concernenti in particolare l’Africa e il Sud del mondo. Ha fondato Missionary Service News Agency

(ora di livello internazionale). Collabora attivamen-te alla Radio Vaticana, ad Avvenire, a vari periodici a larga diffusione. Dal 2007 è docente di giornali-smo alla “Gregoriana” di Roma; dal 2003 è Grande Ufficiale della Repubblica per meriti giornalistici. Le “periferie”, in tutte le accezioni del termine, tor-nano sovente nei discorsi e nei messaggi di Papa Francesco. Nel suo libro Padre Giulio Albanese ( foto), ne parla a tutto campo, passando da quelle “sociali” e “urbane” delle grandi metropoli a quelle

“esistenziali”; egli guarda al tutto nel contesto della profonda crisi economica e spirituale che caratterizza il tempo attuale. L’incontro al “Modernissimo” sarà l’occasione per “saperne dav-vero di più” su questioni di assoluta e coinvolgente attualità.

GITA A VICENZA IL 19 APRILE

Verranno accettate sino a vener-dì 27 febbraio le iscrizioni alla gita che il Circolo Acli di Nembro, in colla-borazione con quello di Prezzate, sta organizzando per domenica 19 apri-le a Vicenza, con visita alla mostra Tu-tankhamon, Caravaggio, Van Gogh. Il programma dettagliato della giornata è disponibile presso il Circolo Acli in via Mazzini 9, aperto tutti i giorni dal martedì alla domenica, dalle 7 alle 12 e dalle 13,30 alle 18,30. Presso il ser-vizio di Patronato annesso al Circolo si raccolgono le iscrizioni al merco-ledì dalle 9 alle 11, al giovedì dalle 10 alle 11 e al venerdì dalle 19 alle 20 (tel. 035 523 877). La quota è stata fissata in 62 euro (acconto di 30 euro); per chi vuol prenotare anche il pran-zo in un ristorante della città, è pre-vista un’aggiunta di 28 euro. Presso il Circolo si possono comunque avere tutte le informazioni ritenute utili.

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IL NEMBRO febbraio 2015 11

VITA PARROCCHIALE

Resterà visitabile (negli orari di apertura del Municipio) sino alla fine di febbraio la mostra allestita nella sala del Consiglio comunale con gli elaborati pervenuti nell’ambito del concorso per la raccolta di idee in vista della trasformazio-ne della Casa di Riposo di Nembro in un moderno Centro di Servizi sociali aperto ed inserito appieno nella vita della comu-nità. Nelle recenti settimane l’esposizione ha richiamato un notevole pubblico di semplici cittadini e di persone impegnate nello specifico settore. La rassegna, di fat-to, è stata aperta subito dopo la manife-stazione svoltasi nel pomeriggio di sabato 24 gennaio al “Modernissimo” per l’illu-strazione dello svolgimento del concorso e poi la premiazione dei vincitori del mede-simo; manifestazione che ha visto presen-te nella sala molta gente, a dimostrazione di quanto il problema sia rilevante, e sen-tito come tale. Durante l’incontro hanno parlato l’assessore comunale ai servizi sociali Giuseppe Birolini (sulla evoluzione della Casa di Riposo, come istituzione, di epoca in epoca), la direttrice della Casa di Riposo, Nicoletta Carnovali (sul perché di un bando per progettazioni nel senso so-pra citato), Alberto Bertasa e Domenico Di Leo – responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune – (sui criteri che hanno guidato le valutazioni della Commissione – della quale hanno fatto parte – incaricata di giudicare le proposte pervenute). Si sono inoltre ascoltati gli interventi dell’arcipre-te di Nembro, don Santino Nicoli (sul “valore cristiano della Casa di Riposo”), del sindaco di Nembro, Claudio Cancelli (sul “ruolo pubblico” della Casa di Riposo), dell’attuale presidente della Casa di Ripo-so, Giuseppe Pezzotta sul “percorso” che ora dovrà essere seguito.

E questa – «Ora che cosa accadrà?» – è anche la domanda che un po’ tutti si pongono. La risposta è ardua e comples-sa. Anzitutto va detto che l’attuale Consi-glio direttivo ha ormai esaurito il proprio mandato. Il nuovo Consiglio (formato, per statuto, da tre membri nominati dall’Am-ministrazione comunale, da un membro designato dalle tre Parrocchie esistenti sul territorio di Nembro, da un membro scel-to dai volontari organizzati operanti pres-so la Casa di Riposo), dovrebbe diventare operativo tra la fine di marzo e l’inizio di

Per la Casa di Riposo ora che cosa si farà?

PER TRASFORMARLA IN UN CENTRO DI SERVIZI

aprile. Esso si troverà anzitutto di fronte al problema di come e dove trovare i mez-zi finanziari per passare alla attuazione di quanto è stato messo in moto tenendo conto, naturalmente delle idee che sono venute alla luce (con il concorso) e che so-no state molto apprezzate.

Come già riferito nella scorsa edizio-ne, tra i diciannove gruppi di progettisti e singoli progettisti che sono stati in gara, cinque sono stati premiati (con una gra-duatoria) e quattordici sono stati segnalati ex aequo. Il progetto firmato dall’architet-to Remo Capitanio (quale rappresentante di un gruppo di tecnici) è stato privilegiato per come mette la Casa di Riposo in stretto rapporto con il territorio e le comunità e per l’uso degli spazi che ipotizza in forme in buona parte rispondenti alle esigenze prospettate nel bando di concorso.

Al momento del lancio dell’intera operazione (sul finire del 2013) venne pre-ventivato, per i tre lotti di lavori program-mati, un investimento tra i 4 e i 5 milioni di euro. Il primo lotto dei lavori focalizza la creazione di un Centro diurno integrato per 25 utenti, il riassetto dell’insieme del-la assistenza domiciliare e dei servizi per pasti e trasporti, nonché l’ampliamento della fisioterapia a beneficio anche degli utenti esterni. Già queste realizzazioni richiederanno una notevole somma.

È stato messo in preventivo un mutuo ventennale, i cui rimborsi andranno via via regolarmente onorati. La comunità nembrese nel suo complesso ha perce-pito l’importanza, quasi l’irrinunciabilità di quanto si intenda fare per rispondere adeguatamente alle esigenze che stanno sempre più emergendo dai mutamenti intervenuti e che continuano a produr-si negli assetti sociali nella articolazione delle fasce di età della popolazione, nella configurazione dei rapporti tra le persone, nella stessa struttura e quotidianità delle famiglie. Riuscirà – nell’attuale contingen-za – la Comunità nembrese a dare un ade-guato apporto con donazioni, con lasciti e anche con semplici offerte? Ecco un’altra domanda d’attualità in questo periodo. Intanto presso la Casa di Riposo è stata de-cisa l’apertura di un conto corrente per la raccolta dei contributi. Le coordinate del Conto bancario sono le seguenti: IBAN: IT73W0542853250000000005073, intesta-to a FONDAZIONE R.S.A. CASA DI RIPOSO NEMBRO O.N.L.U.S.

Nei giorni scorsi sono già pervenute le prime elargizioni di somme, che sono apparse significative e che hanno indotto alla fiducia in sviluppi positivi. La presi-denza e la direzione della Casa di Riposo sono sempre a disposizione per tutte le in-dicazioni e le informazioni a tale riguardo.

Ecco, nel disegno qui sopra, come potrebbe presentarsi, il Centro Diurno Integrato, secondo il progetto risultato vincitore nel concorso per la raccolta di idee in vista della trasformazione della Casa di Riposo attuale in un Centro di Servizi sociali. Nella foto in alto: il presidente della Casa di Riposo, Giuseppe Pezzotta, durante il suo intervento nel corso della manifestazione del 24 gennaio. Nella foto qui a sinistra: un momento delle premiazioni dei vincitori del concorso.

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12 IL NEMBRO febbraio 2015

CRONACHE

Al termine della campagna per il tes-seramento annuale (2015), il computo dei “bollini” staccati si è fermato, come nel 2014, a quota duecento, circa. Al numero dei soci effettivi vanno aggiunti una qua-rantina di “amici”. Totale: duecentoqua-ranta persone. Il risultato è stato ritenuto davvero buono, soprattutto alla luce del fatto che ogni anno, purtroppo, qualche vecio “va avanti” e che il servizio di leva ob-bligatorio è stato sospeso nell’agosto del 2004. In contemporanea al tesseramento,

Alpini: un nuovo Direttivo e tanti impegni (come sempre)

VINCENZO CARRARA È STATO CONFERMATO ALLA GUIDA DEL GRUPPO LOCALE PER IL TRIENNIO 2015/17

si è proceduto a rinnovare il Consiglio di-rettivo del Gruppo A.N.A. di Nembro per il triennio 2015-17. Ecco come esso risulta ora composto: capogruppo: Vincenzo Carrara; vice-capigruppo: Romano Ghi-lardi e Giuseppe Zenoni (unica new entry nel Consiglio); segretario: Mario Bernardi; alfiere: Pietro Moretti; consiglieri: Bonifa-cio Bergamelli, Luigi Cortinovis, Antonio Ardenghi, Rinaldo Ravasio, Germano Pel-licioli, Claudio Manera. In una delle prime riunioni del Consiglio direttivo si è parlato

delle iniziative da attuare nel 2015. Ol-tre alle attività annuali “ordinarie”, come ad esempio le collaborazioni per il Ban-co farmaceutico, il Banco alimentare, la Festa d’autunno, le varie castagnate, la raccolta di fondi per Telethon, si è deciso di ripristinare la Sagra alpina (dal 9 al 19 luglio) presso il Camporotondo. La ten-sostruttura verrà montata in loco già ai primi di maggio per rendere un servizio a coloro che desiderano allestire, in pro-prio, una festicciola o un momento con-viviale all’interno del parco, ma al riparo da eventuali intemperie. In questo conte-sto, e sul piano generale, è stato auspicato che, affinché si possa meglio organizzare il flusso delle persone nella tensostruttura (oltre che per “buona educazione”), prima di occupare i tavoli, coloro che intendono usufruirne per propri incontri, lo chieda-no, con un minimo di anticipo, agli Alpini, sempre presenti nel Camporotondo; Al-pini che, come noto, hanno la loro sede proprio entro il Camporotondo e l’incarico della gestione del medesimo.

Tra le attività “ordinarie” sono da includere anche la partecipazione all’A-dunata nazionale del 15/16/17 maggio a L’Aquila, all’Adunata sezionale di set-tembre a Trescore, e ad altri momenti ce-lebrativi. Al momento di preparare queste note, non era ancora stato stabilito il pro-gramma delle iniziative collegate al cen-tenario della “grande guerra”.

La cena sociale delle “penne nere” nembresi, svoltasi il 24 gennaio nel sa-lone “Don Giuseppe Adobati” dell’Orato-rio, ha visto la presenza di centosettanta persone. Tra loro c’erano l’arciprete di Nembro, don Santino Nicoli, il parroco di Lonno, don Roberto Zanini, il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, e il presiden-te della sezione di Bergamo dell’A.N.A. (Associazione nazionale alpini), Carlo Macalli. Vincenzo Carrara ha tracciato la relazione morale del triennio 2012-14; la Fanfara Alpina di Scanzorosciate ha allietato la serata suonando brani molto noti del suo vasto repertorio. Il ricavato della sottoscrizione a premi organizza-ta nell’ambito della cena è stato devolu-to per sostenere l’acquisto delle nuove poltroncine del Teatro “San Filippo Ne-ri” ora in fase di ristrutturazione.

nicoletta carrara

Per la serata del lunedì 23 febbra-io (ore 20,30) al “Modernissimo”, con la vicesindaco arch. Candida Mignani, il consigliere comunale Gianni Comotti, l’ing. Claudio Merati e il dott. Amadio Poloni come relatori, è stata indetta una manifestazione per illustrare una “inda-gine sui reticoli idrici minori interferen-ti l’area urbanizzata di Nembro” (in pra-tica, par di capire, sui rischi collegabili ad acque che scorrono più o meno non incanalate sul territorio del paese). Il convegno è stato presentato con un ti-tolo molto ad effetto: Luglio 1972: una valanga d’acqua e fango sull’abitato di Nembro. Domanda spontanea: «Che co-sa accadde circa 43 anni fa?». La rispo-sta, molto dettagliata si trova a pagina 3 dell’edizione dell’agosto di quell’anno de Il Nembro (il notiziario parrocchiale fatto in una certa maniera serve anche a questo). Nella notte tra il 10 e l’11 luglio 1972 un prolungato, violentissi-mo nubifragio colpì la zona di Gazza-niga, Cene, Comenduno (dove si ebbe pure un morto), Albino, Pradalunga, Selvino, causando danni complessivi per oltre tre miliardi di lire. Nembro, tutto sommato, fu fortunato, riportan-do danni valutati in oltre 300 milioni, a fronte del miliardo e 360 milioni di danni rilevati a Gazzaniga e del mi-liardo e 133 milioni di danni subiti da Alzano. In paese furono colpiti in parti-colare (con la perdita di lavorati, semi-lavorati e macchinari) l’Italtubetti (90

milioni di danni), la Sava Laminal (50 milioni), la Crespi (40 milio-ni). Presentarono denunce di dan-ni (oltre a quasi tutte le industrie locali) anche sei tra commercianti e artigiani nonché sette cittadini privati. Si ebbero allagamenti in particolare nella zona del Crespi e del Lonzo, e smottamenti e frane un po’ ovunque, in particolare lungo le strade per Selvino e Lonno. Le aree più disa-giate furono quelle verso Piazzo, e poi di via Cavour, via Manzoni, Piazza Tre Corone, via Oriolo, San Faustino. I danni alle opere pubbliche vennero valutati in 18 milioni. Ad Albino una tipografia, con un nembrese come contitolare, di fatto perse tutto; fu costretta a cambiare sede. Il disastro ebbe risonanza nazio-nale. Vennero aperte sottoscrizioni per aiutare i colpiti. Nembro, proprio per-ché si ritenne “fortunato” aderì a quella tra i Comuni della Valle Seriana con un contributo di 300 mila lire. La cronaca de Il Nembro era accompagnata da un corsivo intitolato: «Un “colpo” da medi-tare»; corsivo nel quale, in sostanza, si raccomandava una oculata gestione del territorio specialmente nelle zone colli-nari (in particolare, in presenza di urba-nizzazioni) e nelle zone lungo il Serio. Nella foto: la pagina de Il Nembro del 1972 con la cronaca del disastro.

AL “MODERNISSIMO” UNA SERATA DI RILEVANTE IMPORTANZA

Quando a Nembro ci fu un’alluvione

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IL NEMBRO febbraio 2015 13

VITA PARROCCHIALE

L’anno scorso in questo periodo Emilio Marcassoli, con un gruppo di amici, era impegnato a preparare le celebrazioni per il mezzo secolo della sottosezione di Nembro del Club Alpino Italiano. Forse anche perché per un lustro (tra il 1991 e il 1996) era stato il presidente del sodalizio stesso, portandovi parecchie innovazioni organizzative e promozionali, egli appariva il più motivato della troupe: un po’ per il suo temperamento: quando decideva di fare una cosa, vi si applicava sempre a fondo; un po’ (tanto) per la passione che egli aveva sempre avuto per la mon-tagna. Nato nel 1941 (il 15 ottobre), era uno dei ragazzi che don Giuseppe Adobati, allora direttore dell’Oratorio, nei primi anni ’50 portava d’estate a Mezzoldo. Emilio Marcassoli – cresciuto in una famiglia con cinque figli (tre maschi e due femmine, una delle quali fattasi suora) – da quelle vacanze, salendo in com-pagnia sentieri impervi, ha imparato il modo per affrontare adeguatamente anche la vita; scansando le insidie, cercando di guardare avanti, e in alto, senza badare a fatiche e rinunce, restando in buoni rapporti con tutti, dando una mano nelle ne-cessità, secondo le proprie possibilità. E così Emilio Marcassoli, quando ne ha avuto l’occasione, si è sempre prestato in iniziative varie e in più settori della vita della comunità nembrese: am-ministrazione comunale – nella quale è stato anche assessore –; organismi parrocchiali; gruppi sportivi (come la “David”, oltre al C.A.I.). Lo ha fatto con la sua cordialità educata, con la sua na-turale signorilità, con l’apertura del suo animo generoso, e pure con quella sua garbata, sottile ironia, capace di sdram-matizzare le situazioni ingarbugliate e di portarle comunque a svilupparsi. In questa maniera Emilio Marcassoli per una trentina di anni si è applicato pu-re nella preparazione “tecnica” – ma non a quella soltanto – de Il Nembro. Vi ha messo la profonda esperienza ma-turata crescendo “dalla gavetta” nel suo “mestiere”. Già a 14 anni lavorava come apprendista (mentre frequentava anche le scuole serali) in una piccola tipografia del paese. Con le medesime mansioni (“compositore” assemblatore di caratteri mobili presi da cassette) a 15 anni è entrato in uno dei più importanti stabilimenti di stampa della Bergamasca, la Poligrafiche Bolis. A 26 anni, grazie alle intuizioni messe in luce nel suo lavoro, in particolare nelle impaginazioni, è diventato capo del reparto compositori, collocandosi via via sempre più nei panni del “proto”, cioè di colui che in una tipografia (così come in un moderno laboratorio grafico) riceve e distribuisce a dovere il “materiale” (testi e illustrazioni) in arrivo per essere trasformato in pieghevoli, dépliants, riviste, libri. Nel suo settore Emilio Marcassoli ha vissuto concretamente la “rivoluzione” che, in un paio di decenni, ha portato al passaggio dalle modalità opera-tive rifacentesi, nella sostanza, ancora ai tempi di Giovanni Gu-tenberg, alla attuale videocomposizione, alla digitalizzazione. In-

Se ne è andato per sempre verso la vetta più alta

RICORDO DI EMILIO MARCASSOLI, CHE PER TRENT’ANNI SI È PRODIGATO PER IL NEMBRO

caricato di seguire, in particolare, alla Bolis, gli stampati e la pubblicistica del-la Banca Popolare di Sondrio, egli si è trovato, ad un certo punto, tutto questo lavoro nello Studio grafico personalmente avviato a Bergamo, come “ditta indivi-duale”, quando aveva 38 anni. Lo ha fatto crescere, tale “Studio”, trovando sempre nuove commissioni e una clientela via via più ampia; è riuscito a trasformarlo, dal 1987, nella Grafica e pub-blicità Marcassoli srl, con sede prima a Bergamo e poi dal 1995 a Nembro. È in questa “Grafica” che nasce ogni mese Il Nembro.

La dedizione alla famiglia (formata a 26 anni sposando Mi-riam e allietata nel giro di quattro anni dalla nascita di due figli) e la costante applicazione al proprio lavoro, non ha mai impedi-

to a Emilio Marcassoli di seguire, oltre agli impegni sociali (dei quali si è det-to), i rapporti personali con i suoi tanti amici. Monsignor Gianluca Rota, che lo ha conosciuto da ragazzo, nell’ome-lia della Messa dei suoi funerali (Messa concelebrata con l’arciprete don Santi-no Nicoli, con mons. Daniele Rota, col-laboratore di una delle riviste curate dalla “Grafica Marcassoli”, con don Giu-seppe Belotti) ha detto di aver capito che “all’Emilio era successo qualcosa”, quando ha cominciato a non arrivargli nell’Ecuador – dove opera per un certo periodo ogni anno – Il Nembro, pun-tualmente sempre inviatogli via inter-net dal suo “realizzatore grafico”.

Dopo essere giunto all’età della pensione, ogni tanto, negli anni recen-ti, Emilio Marcassoli “staccava la spina” dalla sua “Grafica” (nella quale ha inse-

rito anche il figlio) per far qualche viaggio con la moglie o con gli amici più stretti. La malattia che l’ha colpito è precipitata in poco tempo. Il 20 gennaio egli è partito per sempre verso la vet-ta più alta, lasciando nello sconcerto e nel più intenso rimpianto anzitutto i suoi cari, ma anche i tanti che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. Un giorno, a un funerale, ascoltata una musica in chiusura al rito, ha commentato: «Bella! Commoven-te!». Quella musica nella mattinata del 23 gennaio, nella ple-bana di Nembro, l’hanno eseguita anche per lui prima del suo ultimo viaggio verso il camposanto. Quella musica era la Ninna nanna di Johannes Brahms. La tantissima gente intervenuta all’estremo omaggio ad Emilio Marcassoli ha pregato: «L’eterno riposo donagli, o Signore...».

La Parrocchia di Nembro, che ha avuto in Emilio Marcassoli un generoso e assiduo collaboratore, rinnova le più sentite con-doglianze a tutti i suoi familiari e parenti.

Nelle foto: Emilio Marcassoli al suo tavolo di lavoro e durante una gita in montagna.

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14 IL NEMBRO febbraio 2015

CRONACHE

È ormai diventato un impegno abi-tuale per il C.I.F. di Nembro (Centro ita-liano femminile) quello dell’allestimento di un gioioso incontro, aperto a tutti, in occasione dell’annuale “Festa della don-na”. Negli anni scorsi la sede è sempre stata all’Oratorio; o con il salone “Don Giuseppe Adobati” oppure con il Teatro “San Filippo Neri”. Alla luce del program-ma che si è proposto di attuare in questo 2015, data l’indisponibilità del “San Filip-po Neri” (a causa dei lavori in corso per l’ammodernamento della sala), il C.I.F. nembrese, stavolta, ha optato per l’au-ditorium “Modernissimo”: e qui alle ore 15 di domenica 8 marzo (proprio nella data della “Festa della donna”) andrà in scena un musical intitolato Renzo e Lucia, spusàs o spusàs mia. Ad interpretare la commedia musicale scritta (con il sup-porto di brani di autori vari) da Fabrizio Dettamanti (che si è occupato anche del-la regia dello spettacolo) saranno i com-ponenti la compagnia stabile denomina-ta Il Teatro del Gioppino, i quali, con le loro esibizioni, sono stati applauditi già in varie località. Per l’ingresso è stato chiesto un contributo di 5 euro per gli adulti; l’entrata sarà libera e gratuita per bambini fino a 10 anni. L’evento è stato pensato come un’occasione per riunire giovani e meno giovani in allegria. Non mancheranno una gustosa merenda e il sorteggio di pregevoli premi. Si confida in una folta affluenza.

In occasione della Giornata per la vita, svoltasi tra sabato 31 gennaio e domenica 1° febbraio, con la messa a di-sposizione di primule agli ingressi delle

Nella Festa della donna musical con Renzo e Lucia

SU INIZIATIVA DEL C.I.F., IN SCENA AL “MODERNISSIMO” NEL POMERIGGIO DI DOMENICA 8 MARZO

chiese negli orari delle Messe festive e prefestive, le aderenti al C.I.F., affiancate alle aderenti dell’Azione Cattolica, hanno raccolto in libere offerte 1.640 euro, che, come annunciato nello scorso me-se, sono stati devoluti alla base di Alzano Lombardo del Centro di aiuto alla vita per il sostegno alle donne in difficoltà nel portare avanti la propria maternità.

Nella propria sede in via Carso, il C.I.F. prosegue il suo consueto servizio di

raccolta e di ridistribuzione ai bisognosi di cose e oggetti soprattutto per bambini piccoli, di carrozzine, lettini e indumenti in buono stato o biancheria.

La sede è aperta ogni martedì mat-tina dalle ore 9 alle ore 11,30 e ogni ul-timo sabato del mese dalle ore 9,30 alle ore 11. Si ringraziano quanti vorranno sostenere quest’opera, che si rivela via via più importante nel periodo attuale di diffusa difficoltà.

In Biblioteca “Donn Art” con quadri, letture e musicaIn coincidenza con la ricorrenza dell’8 marzo la Convenzione delle donne di

Nembro ha messo in cantiere, presso la Biblioteca di Piazza Italia, un evento che si svilupperà in due fasi con il titolo Donn Art, voci e colori in mostra. Nella serata di venerdì 6 marzo, alle ore 20,30, nella “sala verde” della Biblioteca di Piazza Italia, sarà inaugurata una mostra d’arte con dipinti di Maria Teresa Conti, Maura Forzanini, Jennifer Gandossi, Rita Gherardi, Alessandra Maver, Valentina Persico, Laura Pietra, Alfa Pietra. L’esposizione rimarrà allestita sino al 21 marzo, visi-tabile negli orari consueti dell’apertura del Palazzo di Piazza Italia. A corollario dell’inaugurazione della rassegna di quadri, nella stessa serata del 6 marzo, ci sarà un récital durante il quale Davide Boni e Sara Pesce leggeranno lettere d’amore con l’accompagnamento musicale di Federica Bertocchi, Cristina Gregis, Federico Pezzotta e Guido Tacchini.

GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO RIPRENDE IL “PROGETTO SALUTE”

Incontri con consigli per “invecchiare sani”In questo periodo ri-

prendono gli incontri del Progetto salute 2014/15, portati avanti a Nembro, nel contesto della Rete Città sane, dal Comune, dalla Bi-blioteca, da Bergamo sanità, dal Centro Diurno Anziani e dalla Casa di Riposo. Presso la Biblioteca di Piazza Ita-lia, giovedì 26 febbraio alle ore 16, la dottoressa Sara Fascendini, geriatra presso il Centro eccellenza Alzheimer di Gazzaniga, parlerà delle demenze seni-li, rimarcando nella prevenzione l’arma più preziosa per combatterle. Con la locu-zione “demenze senili” si fa riferimento a patologie che si affacciano... ad una certa età e che portano al declino delle fun-zioni del cervello sino a togliere ad una persona la capacità di svolgere le normali attività quotidiane. Nel corso dell’incon-

tro in Biblioteca verranno illustrate le diverse forme di demenza senile e si daranno indicazioni su come ricono-scerle sin dai primi sintomi, su come rallentarne il decor-so e, specialmente, su quello che è possibile ed opportuno fare per prevenirle. A questo riguardo si è ormai constata-to che contano molto lo sti-le di vita, l’alimentazione, l’attività fisica, l’impegno nel leggere e nello scrivere, nel

cercar di imparare cose nuove, nel prodi-garsi in tutto quello che aiuta a mantene-re in attività il cervello. Contano assai pure i rapporti sociali: e questo (dei rapporti sociali) è un problema grosso in una socie-tà che tende sempre di più ad emarginare ed a lasciare soli gli anziani. L’allunga-mento della vita media di uomini e donne è certamente una delle maggiori conqui-ste dell’era recente. Ma essa rischia di ri-sultare inutile – e comunque non messa a frutto – se non si fa tutto il possibile per aiutare chi sta andando avanti negli anni ad “invecchiare bene e ad invecchiare sa-no”, come dice lo slogan del Progetto salu-te di questo 2014/15. Il “Progetto”, come noto, è stato articolato in cinque incontri. Nei prossimi mesi si parlerà degli infortu-ni domestici (argomento messo in calen-dario per marzo) e poi dell’alimentazione (tema in programma per aprile). Nel mese di maggio si sta pensando di organizzare una “passeggiata salutare” sul territorio nembrese. Le date di tali appuntamenti verranno pubblicate prossimamente.

Fondazione R.S.A. Casa di Riposo Nembro

Centro Anziani Nembro

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IL NEMBRO febbraio 2015 15

VITA PARROCCHIALE

Tra la fine del me-se di gennaio e l’inizio di quello di febbraio gli alunni della scuola dell’infanzia Crespi-Zi-lioli si sono trasformati in mini-fornai. Secon-do quanto previsto dal piano didattico Unico, bello e ricco come il pa-ne (del quale più volte si è riferito su queste pagine), i piccoli hanno assistito, attentissimi, nel salone della scuola, alla dimostrazione di come si prepara il pa-ne. Anche attraverso le pagine de Il Nembro, la direttrice suor Nicoletta Bosio e le insegnanti desiderano ringraziare i titolari del panifi-cio Voglia di pane e del Panificio Cuminetti per la preziosa collaborazione. Sull’on-da e a coronamento della dimostrazio-ne, i “grandi” sono stati accompagnati al laboratorio del panificio Voglia di pane; successivamente, essi con i compagni più piccoli, a scuola, si sono messi all’opera con... “buonissimi” risultati nelle vesti, ap-punto, di... mini-fornai.

A breve si comincerà pure a parlare di sentimenti. Il pane è composto da fa-

Una... panetteria nella scuola

LE ATTIVITÀ DIDATTICHE ALLA “CRESPI-ZILIOLI”

rina e acqua. Le persone sono costituite dal corpo e dai sentimenti. Attraverso il parallelismo acqua/sentimenti, e tramite, come sempre, il gioco e le attività labora-toriali, le insegnanti porteranno i bambi-ni alla scoperta di come i sentimenti pos-sano trasformare il corpo. In particolare si parlerà di amore e di rabbia. L’amore porta il sorriso sul viso delle persone, le arrabbiature causano il broncio. Con la consueta attenzione e sensibilità le mae-stre sapranno tradurre in concreto, in mo-

do coerente con l’età dei loro alunni, un ar-gomento astratto quale è quello, nel caso speci-fico, dei sentimenti.

Per venerdì 13 feb-braio, i bambini sono

stati invitati a presentarsi alla “materna” in maschera; nella stessa giornata è stato, per loro, fissato lo spettacolo di burattini proposto da Virginio Baccanelli e intitola-to Gioppino e la strega Maccherona; spet-tacolo offerto dal Comitato dei genitori, al quale vanno tanti, tanti ringraziamenti.

Al rientro dalla vacanza di Carneva-le, mercoledì 18 febbraio, giorno delle Sacre Ceneri, ha preso avvio il progetto di Quaresima Una tavola per... Partendo dalla lettura commentata di un brano del Vangelo, settimanalmente, sino a Pasqua verrà sviluppato uno dei seguenti temi: Una tavola per condividere; Una tavola per offrire; Una tavola inondata di Luce; Una tavola per Gesù. I quattro brani di Vangelo prescelti e collegati ai temi so-no rispettivamente quelli riguardanti: le nozze di Cana, la storia di Zaccheo, il pa-dre misericordioso, l’ultima Cena. In uno spazio adeguato della scuola verrà pure predisposta una tavola che sarà allestita progressivamente con il “simbolo” ineren-te al tema della settimana: la tovaglia, i piatti, le vivande, il pane e il vino. Questa tavola, in sostanza, andrà a rapportarsi al-la Pasqua come il presepio si rapporta al Natale. Tutto ciò, ovviamente, ha lo sco-po di scandire il tempo quaresimale e di preparare i bambini, in modo semplice, concreto e al contempo altamente signi-ficativo, alla festa della Risurrezione del Signore. nicoletta carrara

Nelle foto: sopra, bambini della “Crespi-Zilioli” men-tre assistono alla prepara-zione del pane da parte del signor Mario, della panet-teria Cuminetti; a sinistra, un momento della visita nel laboratorio del panifi-cio “Voglia di pane”.

COSTUMI DI CARNEVALE CERCANSI (in dono)Alla scuola dell’infanzia Crespi-Zilioli si sta pensando di riattivare, nel 2016, il

servizio di noleggio dei costumi di carnevale per bambini. Quelli attualmente a disposizione della scuola sono pochi e piuttosto datati. Chiunque ha nell’armadio o nel ripostiglio vestiti di carnevale inutilizzati farà un gesto assai apprezzato do-nandoli alla “materna” di via Roma. Gli indumenti, in buono stato e puliti, possono essere consegnati direttamente alla direttrice suor Nicoletta Bosio. Un grazie anti-cipato va a quanti aderiranno all’invito.

A MARZO TRE INCONTRI PER I GENITORIA marzo, dopo una pausa di tre mesi, riprenderanno gli incontri di forma-

zione per i genitori della scuola dell’infanzia Crespi-Zilioli. Ne sono stati messi in calendario tre, due serali e uno pomeridiano. Ecco le date e gli argomenti che verranno trattati: giovedì 5 marzo ore 20,30, Rabbia e comportamenti “aggressivi” nei bambini; giovedì 19 marzo ore 14,30, Come promuovere l’intuito, la curiosità e l’intelligenza del bambino; giovedì 26 marzo ore 20,30, La Pasqua di Gesù: io ci credo e tu? Si può ancora essere cristiani?. Si confida in una folta partecipazione.

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16 IL NEMBRO febbraio 2015

GIOVANI IN CARRIERA

Chi, occasional-mente o per qualche interesse personale, ascolta alla radio, in particolare su Radiou-no oppure su Radio24, le rubriche, in vari mo-menti delle giornate lavorative, riservate al mondo degli affari, alle news dell’econo-mia e della finanza, a “come vanno le Borse” (nelle loro oscillazioni più o meno legate alle vicende politiche inter-nazionali, alla diffusio-ne di dati e “rapporti” sull’andamento di so-cietà e di comparti del “mercato”), può avere e farsi abbastanza facilmente un’idea del contesto nel quale vive e lavora Michele Cancelli. Egli è nato dell’inizio del 1988; ha da poco compiuto i 27 anni. È il figlio primogenito del sindaco di Nembro, Clau-dio Cancelli, ed ha un fratello minore, Tommaso, nato nel 1991 che sta comple-tando gli studi di architettura a Glasgow, in Scozia. Proprio da un occasionale col-loquio con il sindaco, al ritorno, con la moglie, da un rapido viaggio negli Stati Uniti per far visita al figlio maggiore là impegnato in un corso di aggiornamento professionale, è nata l’idea di questa serie di note sui giovani nembresi in carriera. Michele Cancelli doveva essere il primo degli “intervistati”. Di fatto, proprio per la sua attività, che lo porta a spostarsi fre-quentemente e che gli consente di rien-trare a casa solo sporadicamente – ogni tre o quattro mesi – non è stato agevole “contattarlo”. Anche di recente è stato in diverse grandi città europee; a Nembro lo si è visto per pochi giorni nel periodo na-talizio. Comunque, ad un certo momento, l’occasione per “quattro chiacchiere” è ca-pitata. E la sintesi del colloquio è riporta-ta qui di seguito.

Michele Cancelli, dopo le “primarie” a Nembro, si è diplomato al Liceo scienti-fico “Amaldi” ad Alzano. Ha sempre avuto nella matematica la sua “materia forte”, coltivata anche con passione. Ha conse-guito la laurea triennale in Economia

Un nembrese nel cuore di Londra (e nel mondo dell’alta finanza)

MICHELE CANCELLI SI È LAUREATO ALLA “BOCCONI” DI MILANO; HA PERFEZIONATO LA SUA PREPARAZIONE IN INGHILTERRA E NEGLI STATI UNITI

e Finanza alla “Bocconi” di Milano e al-la Wharton School di Philadelphia, negli Stati Uniti. Ha poi ottenuto la laurea spe-cialistica in Quantitative Finance ancora alla “Bocconi”, spostandosi però frequen-temente – nel medesimo periodo – per corsi vari a Londra e altrove. Proprio, a Londra, dove ha cominciato ad immetter-si nella professione, ha avuto l’opportuni-tà di andar a conoscere la realtà anche di Wall Street, a New York, e l’ambiente dei “grandi investitori” internazionali. Ora la base del suo lavoro è la capitale inglese.

Ecco, comunque, nella sostanza, il “botta e risposta” scambiato con Michele Cancelli.

Che cosa l’ha por-tata a lavorare all’e-stero?

«Ho cominciato a vivere, per qualche periodo, fuori dall’Ita-lia nell’estate del 2011, e poi, in continuità, dal gennaio del 2012. A Londra ho ricevuto un’offerta di lavoro da parte di una banca d’af-fari americana, proprio nell’estate del 2011. So-no riuscito a superare le prove di una selezione piuttosto impegnativa».

Quale è stato, e dove, il suo debutto nel mondo del lavoro?

«Alla sede lon-dinese di Goldman Sachs, nella Divisione che opera sui mercati finanziari».

Come è stato l’at-teggiamento dei suoi familiari di fronte ai suoi orientamenti?

«La mia famiglia mi ha sempre suppor-tato ed incoraggiato pri-ma negli studi e poi ha appoggiato le mie scelte lavorative, alla luce del-le opportunità connes-se a questa esperienza per il mio futuro».

In sintesi può spiegare quale è at-tualmente la sua giornata-tipo?

«La mia giornata lavorativa inizia, in genere, abbastanza presto, verso le 7 del mattino, con le riunioni operative che pre-cedono l’apertura dei mercati finanziari europei dopo la chiusura di quelli asiati-ci. La giornata procede intensamente con un picco nel primissimo pomeriggio (ora locale), quando, di solito, arrivano i vari comunicati, con i dati macroeconomici aggiornati, dagli Stati Uniti. Verso sera ci si dedica più particolarmente all’analisi

delle diverse situazioni e alla modellistica ma-tematica».

Dove lei lavora, ci sono altri italiani? Se sì, siete in contatto?

«Sì, non moltissi-mi, ma ci sono anche altri italiani. Ci man-teniamo in contatto anche per ragioni di lavoro, oltre che per trascorrere insieme il tempo libero».

Come giudica l’e-sperienza che sta vi-vendo?

«Molto positiva-mente. Mi dà soddisfa-zioni, anche se è parec-chio impegnativa. Mi

Nelle foto: Michele Cancelli, 27 anni, figlio primogenito del sindaco Claudio Cancelli, nel suo studio e in alcune vie della capitale inglese.

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IL NEMBRO febbraio 2015 17

GIOVANI IN CARRIERA

«I giovani hanno moltissimo spazio. La situazione inglese, sotto tale aspetto, è parecchio diversa da quella italiana. Da noi, in Italia, i giovani faticano assai a farsi strada e ad esprimere al meglio le proprie capacità e potenzialità».

Secondo lei, in che cosa dovrebbe cambiare l’Italia per mettersi maggior-mente al passo con i tempi attuali?

«Purtroppo mi trovo ad avere una visione piuttosto negativa a proposito del futuro dell’Italia. Credo che essa ab-bia ormai da tempo perso il treno delle società moderne più avanzate. Molte, a mio parere, sarebbero le innovazioni da introdurre da noi. Ne cito una: la creazio-ne di un mondo del lavoro maggiormente stimolante, competitivo (a tutti i livelli), più attento al merito, con retribuzioni adeguate; specialmente in grado di evita-re la fuga dei giovani all’estero. A questi giovani il nostro Stato “paga” istruzione e servizi sociali e sanitari nei loro primi vent’anni; ma questo “investimento” poi, con la situazione attuale, finisce per an-dare a... beneficio di altri Paesi, di quelli nei quali tanti giovani italiani vanno ad impegnarsi nel mondo produttivo».

Ai suoi coetanei, e ai ragazzi più giovani, consiglierebbe di spostarsi all’estero?

«Finché la situazione in Italia rimane così, la mia risposta è scontata... ma già i dati parlano chiaro».

Si fa abbastanza, in Italia, per la preparazione, a tutti i livelli, delle nuove generazioni?

«Per la preparazione in generale, per la formazione, dico di sì. L’ho già accen-nato. Il problema, come ho spiegato, sta nel trovare poi un adeguato sbocco al per-corso formativo messo in atto».

Lavoro e carriera a parte, dia un vo-to alla qualità della vita in Inghilterra.

«La qualità della vita e delle relazioni umane in generale, a mio modo di vede-re, in Inghilterra è inferiore a quella ita-liana. La differenza deriva principalmente dalla diversità dei rapporti tra le persone; rapporti che, soprattutto nelle grandi cit-tà, tendono sempre di più a diventare “veloci”, troppo fuggevoli e superficiali. E poi, specialmente per noi italiani, la cuci-na, il cibo inglese... alimentano tanto la nostalgia di quelli di casa nostra».

che escono dalle “storiche” università in-glesi di Cambridge e di Oxford. L’Italia, a chi segue con impegno l’itinerario delle scuole superiori e poi i corsi universitari, dà una preparazione teorica sicuramente di buon livello, completa. I giovani italiani hanno così la possibilità, per certi aspet-ti, di essere maggiormente “innovativi” rispetto ai coetanei che già nelle scuole medie superiori sono portati a concen-trarsi maggiormente sulle applicazioni pratiche delle varie discipline, piuttosto che sugli aspetti teorici».

Quali valutazioni o giudizi ha col-to sull’Italia e sugli italiani?

«A Londra vivono e lavorano moltis-simi italiani. Parecchi sono impegnati in ristoranti o bar. Queste persone, a volte, sono viste come lavoratori che si trovano in posti che potrebbero essere occupati da altri, del posto. Ma niente di partico-lare. Nella mia breve esperienza negli Stati Uniti ho avuto l’impressione che là, gli Italiani, si trovino meglio. Per il resto, sul piano generale, in parecchi ambienti resistono i soliti stereotipi che riguarda-no l’italiano medio. Il nostro è percepito come un Paese con non poche difficoltà, piuttosto... disorganizzato, non efficiente in vari settori, ma pure come un Paese molto ricco di Storia, di cultura, di opere d’arte, di luoghi incantevoli: insomma, una meta ideale per il turismo».

Nel mondo del lavoro e nella so-cietà in generale, quale spazio viene lasciato ai giovani in Inghilterra?

rendo conto di trovarmi in una posizione privilegiata. Lavoro e collaboro con colle-ghi giovani, assai preparati, che proven-gono da ogni parte del mondo. Con loro c’è modo di confrontarsi, anche a propo-sito dei diversi stili di vita, delle diverse abitudini».

Come partecipa alla vita locale? Quali sono le differenze rispetto all’I-talia, alle nostre situazioni?

«Durante la settimana, come ho spiegato, sono abbastanza preso dal la-voro. Generalmente mi incontro ed esco con gli amici nei fine-settimana. Rispetto all’Italia, e in particolare rispetto alla re-altà nella quale sono cresciuto, le diffe-renze sono tante. A Londra non c’è... l’aria di paese. C’è però il grande vantaggio di scoprire ogni giorno cose nuove. Londra è una città molto bella e dinamica, cosmo-polita. Offre parecchie occasioni, oltre che di impegno professionale, anche di arric-chimento culturale, nonché di svago. Cer-to, Londra è pure una città piuttosto cara, nel senso che può essere difficile viverci se non si ha un buon posto di lavoro».

In fatto di preparazione specifica, come si è trovato rispetto ai coetanei di altri Paesi?

«Molto bene, nel senso che noi gio-vani italiani possiamo reggere abbastanza agevolmente il confronto con i coetanei sia a livello europeo sia a livello più va-sto, mondiale. Sul piano europeo i nostri maggiori “competitori” (chiamiamoli così) sono i laureati francesi e tedeschi e quelli

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18 IL NEMBRO febbraio 2015

CRONACHE

Anche tra le persone non più giovani, già ritiratesi dal mondo del lavoro, tra le casalinghe di una certa età, in quest’era che sta facendosi sempre più “digitale” si accentua la necessità di “saperne di più” sulle moderne tecnologie e, quindi, cresce il desiderio di possedere le nozioni che servono per usare il pc (personal compu-ter), per scrivere e spedire una lettera via e-mail, per entrare nel-la Rete e pescarvi quelle notizie di Storia, di letteratura, di ogni genere che in essa abbondano, oltre che per ricevere news (come adesso si dice), e persino per cogliere occasioni di viaggi e programmarsi vacanze. Anche per andar incontro a questa esigenza ed emergen-za, da tempo avvertita via via a più ampio raggio, qualche anno fa, su iniziativa del Consiglio comunale dei ragazzi, tra gli alunni delle medie dell’istituto compren-sivo “Enea Talpino” è nata ed è stata con-cretizzata l’idea di mettersi a disposizione degli adulti per insegnare loro i “segreti” della avanzata digitalizzazione, per en-trare, insomma, a pieno titolo, nel regno di Internet. L’offerta (di insegnamento) ha subito trovato una “domanda” supe-riore alle... risorse mobilitabili. In altre parole, si è rapidamente formata una li-sta di adulti in attesa di farsi, davanti al pc, “allievi” dei ragazzi. È capitato così pure per la “scuola di informatica” anche quest’anno varata dal Consiglio comuna-le dei ragazzi, articolata in cinque incon-tri (ogni venerdì, dalle 14,30 alle ore 16, nella Biblioteca di Piazza Italia) con inizio dal 30 gennaio e conclusione alla fine del corrente mese di febbraio. Per gli allievi (con i capelli più o meno argentei) che so-no riusciti ad avere i dieci posti previsti dal “progetto”, si è formato un “corpo in-segnante” con dieci ragazzi, dei quali sei provenienti dal gruppo “docente” dello scorso anno e quattro impegnati ora co-me “matricole in cattedra”. Tutti questi ragazzi appaiono molto motivati, premu-rosi, bravi nel rendere semplice, o quasi, quello che per i loro speciali “allievi” ab-bastanza spesso non lo è affatto. Nicolò Maggi, Simone Piantoni, Gaia Cotti, Fabio Tomassoni, Francesco Tombini, Filippo Ghilardi, Riccardo Silva, Davide Acerbis,

Anziani e ragazzi “alleati” nella caccia ai segreti del pc

ANCHE QUEST’ANNO IL CORSO DI INFORMATICA TENUTO DAGLI ALUNNI DELL’“ENEA TALPINO” A BENEFICIO DEGLI ADULTI

Raffaele Lenzi, Martina di Bacco sono i nomi e i cognomi dei “prof” in questo pe-riodo all’opera, in Biblioteca. I dieci adulti sono assai contenti di apprendere le mo-dernità dai ragazzi; e sono loro grati. Al corso è in atto un passaggio di conoscen-

ze dalla generazione verde a quella che non lo è più, e (anche) di esperienze dalla generazione “matura” a quella “in fiore”. Il tutto avviene in un clima di cordialità, di reciproca comprensione, di condivisio-ne assai significativo. T.B.

Due istantanee colte in Biblioteca du-rante il corso.

DALLA “GIORNATA DELLA MEMORIA” AL “GIORNO DEL RICORDO”

In concomitanza con le annua-li celebrazioni della “Giornata della memoria” (27 gennaio, in omaggio alle vittime della Shoah e delle per-secuzioni nazifasciste) e del “Giorno del ricordo” (10 febbraio, in omag-gio alle vittime delle foibe e dell’e-sodo istriano-dalmata) gli alunni delle classi 3ªD e 3ªE della Media “Enea Talpino”, coordinati dalla professoressa Annalisa Zaccarelli, hanno allestito nella Biblioteca di Piazza Italia una mostra con i mate-riali frutto delle ricerche e dei labo-ratorî svolti nella scuola negli anni più recenti sulle vicende rievocate. L’esposizione (per la quale i ragazzi si sono prestati anche come “guide” per i visitatori) ha destato notevole interesse e ha trovato molti apprez-zamenti positivi. Va sottolineato l’impegno con il quale gli alunni delle due classi si sono prodigati per il buon esito dell’iniziativa attuata-si, appunto, tra martedì 27 gennaio e martedì 10 febbraio. Come noto, le due “Giornate”, in Italia sono sta-te istituite (in fasi successive) agli inizi di questo secolo XXI. Nelle foto: due scorci dell’esposizione.

Quel filo tra due date

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IL NEMBRO febbraio 2015 19

CRONACHE

Gli… scherzi di Carnevale

PER LA PIOGGIA NIENTE SFILATA LA DOMENICA; DOPPIA FESTA NEL SALONE ADOBATI

«A Carnevale... ogni scherzo vale»: in questo 2015 anche il tempo (nel sen-so meteorologico) ha pensato di mettere in pratica il vecchio proverbio. Ha offer-

to pioggia in gran quantità domenica 15 febbraio, quando era in programma la sfilata lungo tutto il paese; ha fatto usci-re il sole martedì 17 febbraio, quando la “superanimazione” era stabilita al coper-to. La grande sfilata è saltata. Ma tutti i preparativi per approntare costumi di Paperino, Paperina, Paperone, delle va-rie “bande”, non sono andati in fumo. Le grandi feste si sono svolte nel salone “Don Giuseppe Adobati”, dove, oltre a giochi e ad animazioni di ogni tipo, c’erano anche leccornie varie da gustare e si potevano... combinare tanti piccoli scherzi tra amici. “Carnevale a Paperopoli”, in poche paro-le, è andato regolarmente in scena, senza farsi condizionare dalle bizze e dagli... scherzi del tempo. I bambini, gli adole-scenti e anche gli adulti che hanno preso parte ai due appuntamenti, sono apparsi tutti più che soddisfatti.

Il 2 marzo al “Bazar” La musica di Theresin

Al “Bazar della musica”, la serata di lunedì 2 marzo, nella consueta se-de presso le scuole medie “Enea Tal-pino”, sarà dedicata alla proiezione (con commento in italiano di Alberto Maggi) di un documento cecoslovacco intitolato La musica di Theresin, che parla del concentramento di artisti e musicisti ebrei nella città di Terezin-stadt, da dove venivano poi portati nei campi di sterminio: un documen-to, dunque, che induce a riflettere.

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CRONACHE

Il Festival

di San Nicola

Era il pomeriggio del 14 febbraio, ricorrenza di San Valentino, festa degli innamorati; era l’ultimo sabato del perio-do di Carnevale; in quello stesso giorno si concludeva il Festival di Sanremo. Nel salone/teatro della Casa di Riposo era stata messa in cartellone la tredicesima manifestazione denominata La Corrida, nel ricordo della parata di “dilettanti al-lo sbaraglio” per tanti anni condotta da Corrado (Mantoni). La kermesse musical-canora si è avviata nell’ora stabilita. Ma di fronte all’atmosfera creatasi nella sala, innanzi agli sgargianti costumi indossati dai protagonisti e, inoltre, al brio della conduttrice, con il pensiero a quanto sta-va andando in porto sulla riviera ligure,

qualcuno ha proposto di chiamare l’even-to 2015 non più Corrida ma Festival di San Nicola. E come tale esso si è sviluppato. Le canzoni non erano nuove (come a Sanre-mo); anzi, avevano una certa età (come gli ospiti dell’istituzione che costituivano il pubblico); però erano belle, coinvolgen-ti, tanto che, insieme con le “ugole” via via proponentesi al microfono, le cantic-chiavano un po’ tutti. Ad un certo mo-mento è comparsa persino una improba-bile “Mina” per eseguire Grande, grande, grande e Tintarella di luna. Alle sue prime note (eseguite bene) s’è capito che in quel momento la “tigre di Cremona” era chissà dove. Gli applausi tuttavia sono stati tanti: per i cantanti, per i gruppi, per l’orchestra,

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CRONACHE

per il Coro Saranno famosi (che adesso do-vrebbe cominciare a chiamarsi Siamo fa-mosi), per i volontari del Gruppo Incontro, per il Servizio di animazione, per tutti co-loro, insomma, che si sono attivati per dar vita ad un momento di vera allegria entro la Casa di Riposo: dove ci si augura che in questo periodo di Quaresima si facciano più numerose le visite, come occasioni di attenzione e di vicinanza a persone che accolgono sempre con gioia chi arriva a scambiar con loro qualche parola, a par-lare del più e del meno, dei tempi attuali e di quelli che furono. Presso la Casa si ac-colgono sempre a braccia aperte i nuovi volontari. Per quanti si prodigano, si stan-no svolgendo corsi di formazione.

Dai Soci Sostenitori donato un letto alla Casa di RiposoNeppure nel 2014 i “Soci sostenitori” hanno tralasciato

di attestare la loro concreta vicinanza alla Casa di Riposo. Hanno infatti donato all’istituzione un letto manovrabi-le elettronicamente, che sarà utilizzato per migliorare il servizio ai degenti che hanno bisogno di una particolare assistenza. I mezzi necessari per l’acquisto del letto sono stati raccolti con il gazebo, in cinque occasioni, allestito il giovedì, in coincidenza con il mercato; con sottoscrizioni e con iniziative varie. I “Soci sostenitori” ringraziano quanti li hanno aiutati a realizzare, anche stavolta, il loro progetto, e si augurano di poter andare avanti, con l’apporto di tutti, anche nel futuro in questo loro impegno.

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IL NEMBRO febbraio 2015 23

CRONACHE

Si chiama Thor, dal nome di un nume nel quale hanno molta fiducia gli Scandi-navi. È un progetto per un vasto sistema di videosorveglianza – unico a livello nazionale – volto ad innalzare (in questi tempi che presentano sempre più “insi-die” di vario tipo) il livello di sicurezza e di controllo su tutto il territorio cha va da Ranica a Valbondione. Esso prevede la installazione di una quarantina di teleca-mere di grande potenza sul perimetro del comprensorio citato (in pratica, tutta la Valle Seriana). Le apparecchiature dovreb-bero essere collocate, in particolare, in corrispondenza di tutti i principali varchi viari, in entrata ed in uscita, oltre che in diversi punti strategici, per... tenere d’oc-chio i veicoli in transito (mediante la “let-tura delle targhe”) ed identificare quelli che risultano rubati o comunque rientran-ti nell’interesse dell’autorità giudiziaria per accertamenti o indagini di ogni tipo. Le rilevazioni potranno essere utilizzate, inoltre, per analisi statistiche del traffico in generale anche in vista di interventi mi-gliorativi della circolazione stradale.

Sul progetto Thor si sta lavorando da circa cinque anni. Dopo essere stato sotto-posto al vaglio preventivo da parte della Prefettura di Bergamo e ad una attenta ricognizione di tutti i costi (di installazio-ne e di gestione), esso è stato approvato il 22 dicembre scorso dall’ente che lo ha concepito sotto la presidenza di Albero Bigoni, sindaco di Ardesio, ossia dalla Comunità Montana Valle Seriana; alla riunione del sì all’iniziativa erano presen-ti i rappresentanti di 30 dei 38 Comuni

Videosorveglianza sull’intera Val Seriana con un vasto sistema di telecamere?

IL PROGETTO “THOR” ANDRÀ IN ATTUAZIONE SE TUTTI I COMUNI DEL COMPRENSORIO DIRANNO SÌ

facenti parte della Comunità. Proprio la Comunità ha stanziato i poco più di 435 mila euro necessari per la messa in opera del sistema di videosorveglianza proget-tato e per la sua manutenzione sino alla fine del 2016; dopo tale data gli 85.000 euro necessari ogni anno per la manuten-zione saranno ripartiti e messi a carico dei 38 Comuni, in rapporto al numero dei lo-ro rispettivi abitanti. L’intera operazione è stata commissionata (per 15.500 euro) all’ing. Livio Fratus di Trescore Balneario.

Perché il sistema di videosorveglianza possa entrare effettivamente in funzione è richiesto il sì di tutti i 38 Comuni aderenti alla Comunità Montana Valle Seriana. Se

alcuni, o anche uno solo, diranno no, tutti i fondi per esso previsti confluiranno nel fondo per le opere di prevenzione del dis-sesto idrogeologico, sommandosi ai 980 mila euro a tale riguardo già stanziati dal-la Comunità Montana Valle Seriana alla fine del 2014. Fino ad ora il progetto Thor è stato preso in esame da una ventina di Consigli Comunali; e tutti si sono pronun-ciati positivamente. Anche il Comune di Nembro ha espresso parere favorevole nel corso della seduta straordinaria che il Consiglio municipale ha tenuto il 12 feb-braio scorso. Si è ora in attesa degli altri pronunciamenti, che dovrebbero scattare nel giro di poche settimane.

I LAVORI PUBBLICI AFFIDATI A MASSIMO PULCINI, CHE GIÀ HA LA DELEGA PER LO SPORT

ORA ESSA SI CHIAMA “CONTINUITÀ ASSISTENZIALE”

Mutamenti di incarichi entro la Giunta comunale

Un nuovo numero per la Guardia medica

Di fronte ad una serie di importanti impegni e di pressanti scadenze che si stanno profilando nell’ambito della gestione del territorio, nei giorni scorsi è maturata, con un provvedimento firmato dal sindaco, una redistribuzione degli incarichi all’in-terno della Giunta comunale. In particolare a Massimo Pulcini, già titolare della delega per lo sport e per le politiche giovanili, è stata data la delega anche per i lavori pubblici con esclusio-ne delle tematiche di natura ambientale. L’arch. Candida Mi-gnani, vicesindaco, che prima si occupava di tale settore (lavori pubblici), mantiene la delega per la gestione del territorio e delle tematiche ambientali. Tra gli impegni e le scadenze che si stanno profilando nel contesto della gestione del territorio si

possono ricordare i seguenti: una variante generale del Pia-no di gestione del territorio; la definizione del nuovo piano commerciale; l’attuazione dei contenuti del protocollo che di recente è stato firmato con i Comuni di Albino, Pradalunga, Al-zano Lombardo, Villa di Serio, Ranica, per la creazione di un ta-volo permanente di confronto in vista di soluzioni condivise e compartecipate per una serie di problemi di carattere ecologi-co, paesaggistico, urbanistico e così via; la gestione sinergica di servizi di interesse sovracomunale; la valorizzazione dei centri storici; la ricognizione analitica della situazione idrogeologica, e tante altre problematiche, che ogni giorno si presentano per il corretto uso del territorio e il rispetto dell’ambiente.

Con decorrenza da lunedì 16 feb-braio è entrato in funzione, per tutta la Provincia di Bergamo, un numero unico per il servizio di quella che adesso viene

chiamata Continuità assistenziale e prima era la Guardia medica. Tale numero è il seguente: 035 35 35. Componendo tale numero, chi ha bisogno di aiuto medico urgente o comunque di qualche soccorso, si trova automaticamente messo in conta-to con il medico della postazione di Conti-nuità assistenziale competente per la zona dalla quale arriva la chiamata. Lo smista-mento avviene direttamente. Il numero 035 35 35 è attivo nei seguenti giorni ed orari: dalle 20 alle 8 di tutti i giorni; dalle 8 alle 20 di tutte le domeniche e di tutti i giorni festivi; dalle 10 dei giorni prefestivi infrasettimanali alle 8 del giorno feriale successivo alla festività infrasettimanale; dalle 8 alle 20 di tutti i sabati.

Esenti dall’Imu i terreni incoltiUn decreto legge del 24 gennaio

2015 ha disposto che nei Comuni clas-sificati totalmente montani, secondo l’elenco predisposto dall’Istat, per gli an-ni 2014 e 2015 i terreni agricoli e non coltivati siano esenti dall’Imu. Nembro rientra in tale casistica; perciò «i pro-prietari di terreni non edificabili ubicati nel territorio di Nembro, non devono ef-fettuare alcun versamento».

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24 IL NEMBRO febbraio 2015

CRONACHE

Per il soggiorno marino estivo dei lo-ro soci i dirigenti del Centro Diurno Anzia-ni, in questo 2015, hanno scelto il Paese del quale si sente continuamente dire che è in grave crisi: Paese nel quale, però, chi di recente vi si è recato dice che ci si trova benissimo. Il Paese (lo si sarà intuito) è la Grecia; la zona è quella di Corfù; l’hotel si chiama Preveza Beach; il periodo della vacanza va dal 1° al 15 settembre; la quota per la camera doppia è di 950 euro; il supplemento per la camera singola è di 290 euro. Il soggiorno montano invece, co-me già noto, è stato messo in programma dal 22 agosto al 5 settembre nella ormai conosciuta e “collaudata” località di Dima-ro in Val di Sole. Si alloggia tra i monti allo Sport Hotel Rosatti. A seconda delle siste-mazioni scelte, le quote saranno di 875 o 955 euro. Prosegue la raccolta delle ade-sioni alle cure termali a Torre Canne; il periodo è quello dal 24 maggio al 7 giu-gno; si ricorda che al momento della pre-notazione occorre presentare il certificato della prescrizione medica. Sono aperte le iscrizioni pure per la fruizione delle cure a Trescore Balneario consistenti in trat-tamenti inalatori ed insufflazioni. Appena possibile verranno date ulteriori indica-zioni sulle modalità e sui tempi di questo servizio. Comunque per ulteriori informa-zioni sulle iniziative sin qui citate ci si può rivolgere alla sede del Centro (angolo via Papa Giovanni/via Bilabini) dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 11,30.

È stata molto apprezzata l’ambienta-zione, nel salone seminterrato alla casci-na solidale di via Kennedy, dei pomeriggi danzanti della domenica dalle ore 15 alle ore 18; pomeriggi che sono molto fre-quentati da appassionati del ballo sia di Nembro, sia di altri paesi del Circondario.

È stata indetta per martedì 24 mar-zo, alle ore 14,30, nella sede del Centro, l’assemblea dei soci per l’esame e per l’approvazione del bilancio consuntivo

Previste vacanze al mare in Grecia per i soci del Centro Diurno Anziani

PRONTO IL CALENDARIO DELLE INIZIATIVE PER LA PROSSIMA ESTATE

2014. Si sta sviluppando bene la campa-gna del tesseramento per il 2015; i rin-novi delle adesioni da parte dei già iscritti saranno possibili sino al 31 maggio; sino alla fine di settembre proseguiranno in-vece le nuove iscrizioni. Per tutti c’è un omaggio. In questo 2015, come già è stato evidenziato più volte, ricorre il trentesi-mo anniversario della fondazione del Centro. Si sta ancora lavorando alla pre-parazione del calendario delle iniziative da mettere in atto per l’occasione. Sono

state già definite le date di due concerti al “Modernissimo”: sabato 26 settembre sarà offerta la possibilità di ascoltare un quintetto classico formato da esponenti dell’Orchestra giovanile italiana che ha la sua base a Firenze; sabato 24 otto-bre, invece saranno alla ribalta Gianlui-gi Trovesi (con clarinetto e sax) e Gianni Coscia (con la fisarmonica); il duo non ha certo bisogno di particolari presentazioni; è molto affiatato ed ha registrato cd che hanno ottenuto ampi consensi.

AL “MODERNISSIMO” NELLA SERATA DEL 18 MARZO, IN CHIUSURA ALL’ANNO ACCADEMICO DELL’ANTEAS

Il ministro Maurizio Martina a Nembro per parlare dell’Expo di Milano

Anche l’anno accademico 2014/15, proposto dal Gruppo operativo di Nembro dell’U-niversità Anteas (per la ter-za età) – il terzo del ciclo sui “Paesi vicini, seppur lontani”, focalizzato in particolare sul Sud dell’area presa in conside-razione – sta ormai volgendo al termine. Con il 2015/16 si aprirà un nuovo ciclo. Nel programma 2014/15, dopo l’appuntamento del 4 feb-braio (sull’Africa “dal punto di vista de I Ginetti” – racconti di traversate di deserti o di altre zone del Continente Nero –) e dopo quelle del 18 febbraio (con Giovanni Bergamelli, esperto di Storia locale, chia-mato a trattare dei “centocinquant’anni che cambiarono Nembro”), restano in calendario due incontri: mercoledì 4 marzo, con l’intervento di tre relatrici di-rettamente impegnate nel settore (Anna Maioli, Elina Carrara, Mimma Pelleriti) si parlerà della vita in carcere (Il volonta-riato e la realtà dell’istituto carcerario di Bergamo); mercoledì 18 marzo ci sarà l’incontro conclusivo con l’intervento del

ministro Maurizio Martina, che parlerà dell’Expo 2015 or-mai vicina all’apertura a Mila-no; egli risponderà anche ad una domanda precisa: in qua-le modo la manifestazione in-ternazionale è un’opportunità pure per la Valle Seriana e per la Bergamasca? Impostato in una modalità “straordinaria”

l’incontro si svolgerà alla sera (inizio alle 20,30), non nella sede consueta dell’audi-torium parrocchiale, ma al “Modernissi-mo”. Maurizio Martina, nel governo, ha la delega per le politiche agricole, alimen-tari e forestali, ossia per i settori che so-no più vicini al tema generale dell’Expo 2015. Il gruppo operativo locale dell’Ante-as sta organizzando per i mercoledì 10, 17 e 24 giugno, tre visite guidate all’Ex-po; la possibilità di parteciparvi è sta-ta aperta a tutti (e non solo agli iscritti all’Università per la terza età); gli interes-sati a usufruire di queste occasioni sono invitati ad iscriversi al più presto presso la sede della Cisl, in via Mazzini (di fronte al negozio Cortinovis di frutta e verdura); telefono 035 470 725.

A coronamento dell’attività dell’in-tero anno accademico è stata prevista, come sempre, una gita: essa si svolgerà il 13 maggio avendo come meta Mantova, città dalla quale lungo il Mincio si andrà al monastero di San Benedetto Po. Pure per questa gita si stanno raccogliendo le adesioni, sempre presso la sede della Cisl.

INCONTRO IN BIBLIOTECA DEI NEMBRESI NATI NEL 1945Un gruppo di Nembresi nati nel 1945 hanno deciso di invitare tutti i loro coe-

tanei ad allestire una festa per il raggiungimento dei settant’anni. Il programma è da definire. A tale scopo venerdì 13 marzo, con inizio alle ore 20,30, si svolgerà una riunione presso la “sala verde” della Biblioteca di Piazza Italia. I promotori dell’iniziativa confidano fortemente in una nutrita partecipazione.

Il ministro Maurizio Martina

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IL NEMBRO febbraio 2015 25

VITA PARROCCHIALE

VIANA È SEMPRE PRESENTE

In piena adesione al proprio stile di coltivare intensamente le tradizioni stret-tamente locali senza dimenticare l’im-portanza dell’adesione a tutte le attività della comunità parrocchiale di Nembro nel suo insieme, anche nelle scorse set-timane Viana ha... fatto il suo dovere in occasione dei diversi appuntamenti so-pravvenuti. Nella Vicinia si sono creati (come negli anni passati) quattro dei 17 gruppi resisi attivi in paese per la “cate-chesi nelle case”, con riflessioni su pagi-ne del Vangelo. Per cinque settimane, al martedì sera, tali gruppi si sono incontrati nelle case di Dina Facchinetti Acerbis, in via Cimarosa ( foto più grande, tra quelle in alto), di Stefania Noris, in via Roma 45, di Pietro Bosatelli, in via Rotone 19/B, e di Cecilia Morlotti, in via Verdi 6/A (da sinistra a destra nelle foto più piccole). In totale alle riunioni hanno preso parte una sessantina di persone, con una adesione che non si discosta granché da quella del 2014. Gli incontri sono stati giudica-ti produttivi (sul piano della formazione personale) da tutti i partecipanti ai mede-simi. Oltre che in questa, che è diventata una radicata consuetudine nell’avvio di ogni nuovo anno nella Parrocchia di San Martino, Viana si è inserita a fine gennaio nella Giornata mondiale per la lotta alla lebbra, contribuendo alla raccolta di of-ferte in cambio del “miele della solida-rietà” posto sul banchetto allestito dagli amici dell’Aifo (l’associazione che si rifà all’opera di Raoul Follereau) ed ha dato il proprio contributo – in cambio di pri-mule messe in distribuzione da aderenti al C.I.F. e all’Azione Cattolica – pure nella “Giornata per la vita”. Anche nel mese di gennaio sono proseguiti i commenti po-sitivi all’idea di allestire (in occasione del Natale) una mostra di presepi, anziché un presepio unico; ora si sta valutando il da farsi alla fine di questo 2015. Matteo

Nella cartoleria No problem, in via Garibaldi, 15, e nella rivendita di gior-nali situata in via Ronchetti, all’inizio del paese, verso Viana, da alcune setti-mane è disponibile un libro di circa 200 pagine, con molte foto in bianco e nero che sulla copertina ha soltanto il titolo. L’Africa che non ti aspetti. Per sapere chi l’ha scritto bisogna passare alla prefa-zione, dettata da un ex alto funzionario dell’Unicef. L’autrice è Cecilia Morlotti, che ora ha 85 anni, gran parte dei quali trascorsi nel mondo del servizio degli ammalati, dei poveri e dei disagiati. Lei stessa spiega come le è venuta l’idea della pubblicazione, realizzata in que-sti recenti tre anni: «I miei parenti e le mie nipoti mi chiedevano sempre dove ero stata e che cosa avevo fatto. Anziché parlare, ho preferito mettere nero su bianco, dettando la mia storia ad una mia pronipote seduta al computer. Mi ha dato una mano anche una studen-tessa fresca di diploma delle scuole me-die, mia vicina di casa. Poi ci sono stati altri apporti». Il libro è risultato pronto alla fine dell’anno scorso. Ne sono già andate in giro parecchie copie, ad of-ferta libera, partendo da un minimo di 10 euro. Cecilia Morlotti è nata nel 1929 in una famiglia numerosa di Viana. Da ragazza ha aiutato il padre, le sorelle e i fratelli nel lavoro nei campi ed ha conseguito il diploma dell’avviamento commerciale frequentando a Bergamo corsi domenicali. Una delle sue sorelle che lavorava alla filatura Crespi ad un certo punto è entrata nelle Pie Madri della Nigrizia a Verona, per poi partire

per l’Egitto, dove ha operato per una sessantina d’anni: Suor Eugenia (questo il suo nome) vi è morta a 90 anni ed è stata sepolta ad Alessandria d’Egitto. Cecilia Morlotti ha occupato il suo po-sto alla filatura di cotone, prima come operaia poi come impiegata. A 17 anni ha cominciato a pensare di andare nelle Missioni. A 22 anni, nel settembre del 1951, ha trovato il modo di realizzare la sua vocazione recandosi in Belgio, tra le Ausiliarie laiche missionarie. Si è di-plomata infermiera, specializzata nelle malattie tropicali. Ha seguito corsi an-che in Francia. Ha poi agito a Milano in un Centro di accoglienza di studentesse straniere. Nel 1959 finalmente è andata nel continente nero, trovando la sua ba-se a Bukavu, capoluogo del Kivu, nello Zaire (ex Congo belga). Vi è rimasta sino al 1983; tornata in Italia, è stata occu-pata a Milano ancora a lungo prima di rientrare a Viana, luogo delle sue origini dove adesso abita. Nel libro Cecilia Mor-lotti racconta (con brio) e documenta (con tante immagini) la sua esperienza africana. Nelle ultime pagine trova un piccolo spazio per trattare pure della sua famiglia e di come si viveva in tempi lontani nelle case contadine. Con quello che riuscirà a ricavare dalla distribuzio-ne del libro, dopo aver pagato le spese, Cecilia Morlotti pensa di comperare un tipo speciale di stufe da mandare nei più poveri villaggi africani per facilitare la cottura del cibo, fuori dalle capanne, alle “mamme del Kivu”, alle quali, oltre che a tutta la gente dello Zaire, ha dedi-cato la sua impresa letteraria.

In un libro ricordi e fotografie di un quarto di secolo vissuto in Africa

APPRONTATO DA CECILIA MORLOTTI, VOLONTARIA MISSIONARIA LAICA ORA OTTANTACINQUENNE

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26 IL NEMBRO febbraio 2015

CRONACHE

C’erano ( foto qui a destra) anche gli alunni dell’ultimo anno del Liceo del Se-minario di Bergamo – e con tra loro pure il nembrese Taddeo Rovaris tra gli studen-ti (per lo più universitari) che hanno as-sistito alla diciottesima edizione del con-vegno di studi de L’ottava porta svoltosi il 30 gennaio scorso. È questa una manife-stazione di alto livello culturale che Nem-bro accoglie ogni anno, di solito in questo periodo, presso il Centro odontostoma-tologico Daina, nella zona di via Carso, per rendere omaggio alla memoria del dottor Enzo Daina, fondatore del Centro stesso oltre che a lungo medico condotto del nostro paese. Alle sue origini l’inizia-tiva veniva imperniata su temi prevalen-temente medici, in senso generale o spe-cificamente rivolti ai problemi della cura dei denti. Con il tempo l’obiettivo si è al-largato a problematiche di ampio respiro, a tutto campo. Esperienza e narrazione era il tema scelto questa volta. In adesione al programma annunciato anche sull’edizio-ne de Il Nembro dello scorso mese, esso è stato sviscerato nella mattinata del 30 gennaio, in due fasi (intervallate da una breve pausa per un caffè): ha parlato il prof. Il Silvano Petrosino, docente di teo-ria della comunicazione e di filosofia mo-rale presso l’Università cattolica a Milano ed a Piacenza. Nel pomeriggio è stato pos-sibile ascoltare una relazione proposta da Glenda Franchin, docente di teoria e filo-

Dal Seminario a Nembro per “L’ottava porta”

L’ANNUALE CONVEGNO DI STUDI INDETTO DAL CENTRO DAINA

sofia della comunicazione. Le finzioni del benessere tra narrazione ed inganni è stato l’argomento analizzato nella specifica cir-costanza. Al prestigioso incontro hanno

partecipato diversi docenti universitari di varia provenienza. Ai convenuti, all’inizio, ha rivolto il saluto il dottor Pietro Daina, figlio del compianto dottor Enzo Daina, che ai convegni, de L’ottava porta dedica sempre particolari premure perché tutto proceda nel migliore dei modi. Molti stu-denti arrivano a Nembro in coincidenza con la manifestazione o per ascoltare di-rettamente docenti dei loro atenei o per seguire relazioni che si riferiscono a tema-tiche delle loro ricerche. Anche stavolta la manifestazione si è attuata ottimamente, raccogliendo, come sempre, lusinghieri consensi. Gli alunni del Seminario di Ber-gamo sono stati invitati espressamente dalla presidenza del Convegno e sono ar-rivati a Nembro con un loro insegnante.

Aido e Avis: assembleeNel fine settimana dell’uscita di

questa edizione de Il Nembro sono in programma le assemblee annuali dell’Aido e dell’Avis locali. Sede per entrambe: la Casa della comuni-tà, vicina alla plebana. L’assemblea dell’Aido è stata convocata per saba-to 21 febbraio, ore 18; l’assemblea dell’Avis è stata indetta per domeni-ca 22 febbraio, ore 9.

È GIÀ IN ATTIVITÀ IN VIA ROMA; C’È TUTTO PER L’ORTO E PER IL GIARDINO

Nuovo punto vendita del Consorzio Agrario

Da sabato 14 febbraio è entrato in at-tività a Nembro, in via Roma 33, all’altezza del semaforo per l’incrocio con via Camoz-zi, il nuovo punto vendita del Consorzio Agrario: negozio nel quale, come dice un volantino da tempo in distribuzione, si trova tutto il necessario «per l’orto, il giar-dino, gli animali domestici, il tempo libero da impegnare lavorando all’aria aperta». Si possono avere anche suggerimenti da parte di esperti per le diverse attività so-pra indicate. Non c’è stata inaugurazione ufficiale. Però, per quanto si è appreso, ci sarà presto una manifestazione di presen-

tazione del nuovo “centro”, con il quale il Consorzio Agrario è tornato a Nembro, do-ve era già presente in un lontano passato.

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IL NEMBRO febbraio 2015 27

PARROCCHIA DI S. ANTONIO DI PADOVA

All’indomani della canonizza-zione di Papa Giovanni XXIII (insie-me a Giovanni Paolo II) – canoniz-zazione avvenuta il 27 aprile scorso – si è manifestato il timore di una flessione delle attenzioni verso il Pontefice nato a Sotto il Monte e sempre rimasto vivo nel cuore del-la gente. Si è ipotizzato il rischio di una valutazione di tale evento (la canonizzazione) come punto di arrivo di un lungo cammino iniziato subito dopo la morte del Papa promotore del Concilio e, in particolare nella Bergamasca, con-cretizzatosi pure nel lancio di una pubblicazione periodica (Echi di Papa Giovanni nel mondo) volta a raccogliere testimonianze nei ri-guardi di Angelo Giuseppe Roncalli e segnalazioni di “grazie” ricevute per sua intercessione. Promotore di tale iniziativa fu don Antonio Pesenti, allora Cancelliere della Curia vescovile, nonché membro di quella Congregazione dei Preti del Sacro Cuore, della quale anche Papa Giovanni si sentiva orgoglio-so di far parte.

Per evitare il rischio di un “calo” del-la devozione popolare verso San Giovanni XXIII, nella Fondazione bergamasca lega-ta al suo nome, con sede presso il Semina-rio di Bergamo alta, è stata presa la deci-sione di procedere lungo due direttrici: anzitutto nel continuare la ricerca di documenti concernenti la vita di Ange-lo Giuseppe Roncalli, con la conseguente divulgazione dei medesimi in presenza di motivi inducenti alla loro pubblicazione (in libri o riviste); e poi – ecco la seconda direttrice, sulla quale si è prodigato for-temente don Ezio Bolis, direttore della Fondazione citata – lancio dei “Cenacoli di Giovanni”. In che cosa consistono tali “Cenacoli”? Sostanzialmente in momenti nei quali gruppi di persone – gruppi atti a diventare anche “di preghiera” – si im-pegnano ad approfondire la spiritualità di Angelo Giuseppe Roncalli partendo da suoi gesti particolarmente significativi e – principalmente – da suoi testi, con in primis quelli del suo “Giornale dell’ani-ma”. Attraverso la “rete” di Internet (www.fondazionepapagiovanni.it) l’idea dei “Ce-

A Gavarno un “Cenacolo di Papa Giovanni”

COME MOMENTO PERIODICO PER RIFLETTERE SULLA SPIRITUALITÀ DI ANGELO GIUSEPPE RONCALLI O SU EPISODI SIGNIFICATIVI DELLA SUA VITA

nacoli” è stata subito diffusa un po’ ovun-que. “Cenacoli” sono nati in Piemonte e in Sicilia, nel Milanese e a Malta. L’attività è partita a dicembre, focalizzando l’atten-zione – sulla base di schede predisposte dalla Fondazione – su quello che significò la visita compiuta da Papa Giovanni, nel giorno di Natale, all’ospedale del Bam-bin Gesù a Roma, proprio all’inizio del suo pontificato. A gennaio, come evento da porre al centro dell’attenzione, è sta-to scelto l’annuncio del Concilio, fatto da Papa Giovanni nella basilica di San Paolo fuori le mura.

Nei “Cenacoli” prima si legge il testo o si rievoca l’episodio di volta in volta pri-vilegiati; poi si prega. In chiusura agli in-contri è previsto pure un momento “con-viviale” – uno spuntino – teso a facilitare la conoscenza reciproca e ad alimentare l’amicizia tra i partecipanti al “Cenacolo”.

Insieme a Ponte Nossa, Gavarno – proprio per il suo vincolo di lunga data con Papa Giovanni – si è collocato tra le prime località della diocesi di Bergamo apertesi all’idea del “Cenacolo”. Ne vie-

ne, e ne verrà proposto uno ogni mese, collocato al sabato, prima della Messa vespertina delle ore 18. La speranza è che questi “Ce-nacolo” trovino una sempre più ampia adesione.

Per quanto riguarda la... or-dinarietà delle attività nella Par-rocchia dedicata a Sant’Antonio di Padova, dopo la celebrazione, se-condo lo schema ormai collauda-to, della ricorrenza della Madonna di Lourdes e della “Giornata del malato”, è cominciata l’attuazio-ne del programma “quaresimale, basato sostanzialmente su questi punti:

ogni venerdì, alle ore 17,15, nella chiesa dedicata a San Gio-vanni XXIII, Via Crucis;

sempre al venerdì, alla se-ra, “Cena del povero” incontro nel segno della iniziativa varata alcu-ni anni fa, con l’intento di racco-gliere, anche così, qualche mezzo finanziario da destinare all’aiuto ai poveri, vicini e lontani;

ogni martedì, catechesi per gli adulti, secondo lo schema se-

guito pure nella Parrocchia di San Mar-tino.

Anche durante la Quaresima prose-gue la raccolta delle adesioni al progetto Metti la tua firma sul “sogno” di Ga-varno: “sogno” consistente nella costru-zione del nuovo Centro parrocchiale, del quale si è già riferito diffusamente nei mesi scorsi. A proposito di “tale “sogno”, sono in vista altri passi importanti: en-tro la metà di marzo, oppure subito do-po, dovrebbe essere pronto il progetto definitivo, redatto dopo l’arrivo di tutte le necessarie autorizzazioni per il via al varo dell’opera. La disponibilità del pro-getto definitivo dovrebbe consentire di mettere in moto la complessa procedura burocratica per giungere al più presto an-che all’effettiva apertura del cantiere. A Gavarno è forte l’attenzione verso quello che si fa o accade a proposito del nuovo Centro pastorale. È importante che – ap-punto anche attraverso le firme sui mo-duli in distribuzione – venga incrementa-ta la disponibilità di mezzi finanziari da investire nell’opera.

Papa Giovanni XXIII, proclamato Santo il 27 aprile scorso, insie-me a Papa Giovanni Paolo II.

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VITA PARROCCHIALE

Il percorso di preparazione al matrimonio nel racconto di fidanzati che l’hanno fatto

A Lonno si celebra il triduo dei defunti

ALCUNE TESTIMONIANZE RACCOLTE AL TERMINE DEGLI INCONTRI DI APPROFONDIMENTO

IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI RELIGIOSI NELLA PARROCCHIA DI S. ANTONIO ABATE

«... Arrivare in una Parrocchia che non è la tua e sentirsi a casa; avere qualcuno che mette a disposizione il suo tempo, la sua esperienza per dirci che vale la pena credere ancora nel matrimonio e in Qualcuno che ci vuole bene per quello che sia-mo...».

«... Gli animatori non si sono eretti sul piedistallo della coppia perfetta, hanno manifestato una particolare umanità e umiltà che hanno permesso di capire come l’amore, la fede e l’affidarsi a Dio, possano davvero diventare la base per superare ogni difficoltà...».

«... Abbiamo iniziato questo percorso con l’intenzione di seguire un itinerario serio, forte, che mettesse in discussione le nostre scelte. Nei vari incontri ci siamo trovati a discutere su argomenti che non avevamo mai affrontato tra di noi, che dava-mo per scontati. Adesso che il percorso è finito possiamo dire di aver rafforzato il nostro rapporto, di esserci avvicinati a Dio...».

«... Don Giuseppe è molto preparato, davvero coinvolgente anche relativamente a tematiche difficili e normalmente nuo-

Da venerdì 27 febbraio a dome-nica 1° marzo a Lonno sarà celebrato il Triduo dei defunti con il seguente pro-gramma: venerdì, alle ore 20,30, Messa; sabato, alle ore 18, Messa; domenica, alle ore 10, Messa; al termine, processio-ne verso il cimitero. Nella Parrocchia in-titolata a Sant’Antonio Abate i principali appuntamenti religiosi e formativi dei prossimi giorni sono i seguenti:

mercoledì 24 febbraio, ore 20,30, catechesi per gli adulti e i giovani;

venerdì 6 marzo, alle ore 8, Messa, e alle ore 20, Via Crucis;

ve. Ci sono piaciute la sua umanità e l’assenza di giudizi e pre-giudizi...».

Parole semplici – quelle sin qui riportate – di alcune coppie di fidanzati scritte per raccontare l’esperienza da loro vissuta e condivisa con gli altri partecipanti al percorso di formazione al matrimonio organizzato dalla Parrocchia di Nembro e guidato da don Giuseppe Belotti; parole che spronano nel proseguire l’impegno con la speranza che i fidanzati continuino a ricevere qualcosa da noi animatori e con la certezza che noi riceviamo molto da loro per continuare a procedere nella nostra vocazione matrimoniale.

Con una nutrita partecipazione di fidanzati, nella serata di sabato 7 febbraio si è concluso il periodo dell’approfondimento – successivo al corso vero e proprio, terminato a dicembre – con il terzo incontro facoltativo dal tema: Dieci tratti dell’uomo Gesù; gli altri temi trattati sono stati: Un amore per tutta la vita: i figli e Ascolto di Dio e ascolto dell’uomo: la potenza della preghiera.

Stefano e Valter

martedì 10 marzo, alle ore 20,30, catechesi per gli adulti e i giovani;

venerdì 13 marzo, alle ore 8,30, Messa, e alle ore 20, Via Crucis;

domenica 15 marzo, nell’ambito dell’Unità pastorale, alle ore 15, all’Ora-torio di Nembro, incontro dei genitori dei cresimandi;

martedì 17 marzo, alle ore 20,30, incontro per gli aderenti all’Azione Catto-lica;

venerdì 20 marzo, alle ore 8,30, Messa, e alle ore 16, Via Crucis soprattutto per i ragazzi;

domenica 29 marzo, festa delle Pal-me: alle ore 9,45, benedizione dei rami di ulivo e corteo; ore 10 Messa.

Sabato 21 marzo la Compagnia tea-trale di Lonno Fil de fer presenterà a Cene la commedia Du pader de trop.

Qui sotto: a sinistra, ragazzi, giovani e adulti all’Oratorio di Lonno in occasione della Festa di San Giovanni Bosco là or-ganizzata; a destra, bambini battezzati a Lonno nel 2014, insieme ai loro genitori e al parroco, in occasione della celebrazione svoltasi nella Festa del Battesimo di Gesù.

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SPORT

Domenica 1° febbraio, quarta gior-nata del girone di ritorno, per la squadra portabandiera della Nembrese Calcio si è interrotta la striscia di imbattibilità che durava da tredici giornate. Gli “azzurri” sono stati sconfitti (3-1, rete “azzurra” su rigore calciato da Sagna) in trasferta dal Cenate Sotto, capolista incontrastato del girone B del campionato provinciale Figc di Seconda Categoria. Il 18 gennaio si è disputato il match Trescore-Nembrese (1-1, autogol a favore degli “azzurri”); nella domenica successiva, in casa, la Nembre-se ha superato la Villese (4-1, con reti dei nembresi Gandossi, autore di una dop-pietta, Ghilardi e M. Rondi). Al momento di preparare queste note, la “Nembrese” si trovava, con 31 punti, in sesta posizio-ne nella classifica del suo girone.

Ecco ora una carrellata dei risultati ottenuti, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, dalle varie squadre che com-pongono il “vivaio” della “Nembrese”. Tra parentesi vengono segnalati i nomi dei marcatori “azzurri”. Si ricorda che le com-pagini degli Allievi Figc e dei Giovanissimi Figc sono approdate alla fase regionale del campionato, dove il livello è maggior-mente competitivo. Questo, dunque, il quadro dell’attività. Juniores Figc: Nem-brese-Casnigo: 5-1 (doppietta di Ghilardi,

Nel nutrito vivaio della “Nembrese” ci sono “Pulcini” che sanno volare

MENTRE ALL’INIZIO DI FEBBRAIO SI È INTERROTTA LA LUNGA STRISCIA POSITIVA DELLA SQUADRA PORTABANDIERA

una rete ciascuno per Parsani, Koouba e Abdi); Endine-Nembrese: 3-1 (Faccini). Al-lievi Figc: Torre Boldone-Nembrese: 2-1 (Rondi); Nembrese-Brembate Sopra: 3-0 (Rondi, Pezzoli, Cortinovis); San Pellegri-no-Nembrese: 1-0. Giovanissimi Figc: Aurora Seriate-Nembrese: 2-0; Nembre-se-Falco: 0-4; Romanese-Nembrese: 9-0. Il 25 febbraio, alle ore 18, ai “Saletti”, questi ragazzi si giocheranno l’accesso ai quarti di finale del Trofeo Ciatto contro l’Almè. Giovanissimi Csi 2001: dal mo-mento della pausa natalizia e invernale,

non hanno ancora ripreso a giocare. Esor-dienti Figc 2002: Nembrese-Accademia Valseriana: 3-1 (Rondi, Salvi, Rossoni); AlzanoCene-Nembrese: 3-0. Esordienti Csi 2003: Oratoro Albino-Nembrese: 0-2 (Alberti, Agazzi). Pulcini Csi 2005: Nem-brese-Verdellino: 2-0 (Mansouri, Baroni); posizione in classifica: primi. Pulcini Csi 2006: Nembrese-Oratorio Albino: 1-2 (Ba).

Tutte le gare in programma nel fine settimana del 7/8 febbraio – come viene riferito anche in altra pagina – sono state sospese a causa della forte nevicata.

Storie di viaggi e sogni realizzatiNelle sedi del GAN (in via Nembri-

ni) e del CAI (via Ronchetti 25) prosegue ogni martedì alle 21 Raccontarsi, serie di serate nelle quali, da coloro che ne so-no stati protagonisti, vengono presentati scalate, viaggi e sogni realizzati. L’acces-so è libero. Il programma per le prossime settimane prevede: 24 febbraio, sede del GAN: Antartide 2002, con Aurelio Messina ed Ennio Capitanio; 3 marzo, sede del CAI: La grande course, con Pie-tro Lanfranchi; 10 marzo, sede del GAN: Kailash, la montagna sacra, con Paola Cugini e Vanni Bergamelli; 17 marzo, sede del CAI: Traversata delle Alpi in mtb e Un racconto a sorpresa, con Stefa-nia Valsecchi; 24 marzo, sede del GAN: Cime nel deserto, montagne del Saha-ra, con Graziella Boni e Fabrizio Guerini.

La compagine dei Pulcini 2005 della Nembrese Calcio per la stagione 2014/15.

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30 IL NEMBRO febbraio 2015

SPORT

Nelle ultime quattro uscite (prima del 15 febbraio) nel campio-nato di Promozione (girone C), la prima squadra della Gavarnese Cal-cio ha ottenuto quattro risultati (o esiti) differenti. Come è possibile? No, ciò non ha niente a che vedere con delle nuove strane regole o con una anticipazione, a suo riguardo, delle innovazioni tecnologiche che presto saranno introdotte negli sta-di italiani delle Serie maggiori: dalla stagione prossima, pare, sulle porte dei campi di gioco verranno instal-lati sensori che permetteranno di stabilire se la palla abbia sorpassato o meno la linea bianca. Semplice-mente – tornando qui alla faccenda dei quattro esiti differenti – la formazio-ne verde-arancione, guidata dal sempre-verde Andrea Foresti, dopo essere cadu-ta sul campo casalingo dei “Saletti” per una rete a zero in favore del Ponteranica, ha espugnato il campo della Romane-se (0-2, con reti di Ndiaye e Covelli) e ha chiuso con un pareggio a reti inviolate la partita casalinga col Sebinia Alto Sebino. L’8 febbraio, poi, si sarebbe dovuta dispu-tare la gara Sellero Novellese-Gavarnese; ma essa è stata rinviata per neve. A quel punto la classifica parlava chiaro: la “Ga-varnese” si trovava in terza posizione, da sola, con 34 punti, a meno tre punti dalla vetta. Il girone di ritorno era appe-

La “Gavarnese” è ripartita col proposito di non abbandonarsi... alle illusioni

È ARRIVATA ABBASTANZA IN ALTO IN UNA CLASSIFICA CHE, PERÒ, È MOLTO CORTA

na cominciato e la graduatoria appariva molto corta: solo quindici lunghezze, in-fatti, separavano i verde-arancione dalla zona playout. Come stabilito all’inizio del campionato, l’obiettivo primario resta la salvezza “tranquilla”. Oggettivamente, del resto, è ancora prematuro sognare

qualcosa di più. Per il momento c’è da essere contenti di stare dove si è, anche se... sperare non è vietato! Per chi vuole saperne di più – a pro-posito delle vicende della “Gavarne-se” –, ogni settimana, sul sito web http://asdgavarnesecalcio.it si posso-no trovare il commento sulle gare della prima squadra e le interviste post-match ad Andrea Foresti e al mister avversario.

Al momento di preparare que-ste note, i ragazzi della Juniores, avevano disputato solo due gare del girone di ritorno del loro campio-nato: Rovetta-Gavarnese (0-3) e Ga-varnese-Sebinia (4-0). Con 30 punti, anche loro si trovavano in terza po-

sizione nella classifica del loro girone, a meno quattro punti dal Baradello, testa di serie. La gara contro la troupe Città di Dalmine, valida per l’accesso alla semifi-nale del Torneo Bonacina, a causa della neve, non era ancora stata disputata.

DaViDe GriGiS

Una pagina del sito web della Gavarnese Calcio.

PER GLI APPASSIONATI DELLE DANZE POPOLARIÈ stato messo in cantiere (con avvio in questo periodo) un corso primaverile

di danze popolari, articolato in otto incontri (al venerdì sera dalle ore 21 alle ore 22,45) presso la palestra di danza delle Scuole Medie, in via Riccardi. La quota è stata fissata in 50 euro. Per iscrizioni ed informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Sport del Comune, situato presso la Biblioteca di Piazza Italia.

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AMARCORD

La recente scomparsa di Paolo To-massoni, che insieme a Giorgio Gritti e ad altri, con il logo del “Presolana gran liquore”, contribuì a portare la pallavolo femminile nembrese ai più alti livelli in campo nazionale, ha indotto qualcuno, e in particolare Giorgio Marcassoli e Fla-vio Persico, ad andare alla ricerca delle radici locali di questo sport che, proprio nell’ambito “rosa”, in paese continua ad avere un assai ampio seguito, con risultati tuttora di notevole rilevanza. Le “indagini” hanno consentito di far emergere notizie e puntualizzazioni di cospicuo interesse. A Nembro la pallavolo femminile è nata, negli anni subito dopo la fine della Secon-da Guerra mondiale, nel complesso oggi costituito dalla scuola dell’infanzia “Cre-spi-Zilioli”, che a quell’epoca era l’asilo in-fantile “Benigno Crespi”, ad un certo pun-to diventato anche Casa delle Suore di Maria Bambina (fondate dalle Sante Vin-cenza Gerosa e Bartolomea Capitanio), ivi trasferitesi dal “convento” che prima ave-vano in via Talpino, nonché sede dell’O-ratorio femminile: a Nembro – forse è opportuno rimarcarlo per le generazioni più giovani – a lungo ci sono stati due Ora-tori, quello maschile (l’attuale “San Filip-po Neri”) e quello femminile, affidato alle Suore; quest’ultimo, attorno alla fine degli anni ’60/inizio degli anni ’70, dall’edificio di via Roma venne spostato nella ex “Casa dei curati” (ora abbattuta e rimpiazzata da un moderno complesso), situata attigua-mente al sagrato della plebana, dalla par-te verso l’Oratorio “San Filippo Neri”.

Le ragazze che sul finire degli anni ’40 del ’900 si radunavano presso l’Oratorio femminile (e asilo “Benigno Crespi), oltre a partecipare alla catechesi, coltivavano varie attività. Un gruppo di loro, nei mo-menti liberi, cominciò a giocare a palla-volo nel cortile dell’asilo. In tale impegno erano facilitate e incoraggiate dalle stesse Suore, le quali mettevano a disposizione il pallone e la rete (e ritiravano l’uno e l’al-tra, ogni volta, dopo le partite). Frugando negli archivi si è trovata una foto, scattata appunto nel cortile (verso via Roma) del “Benigno Crespi”, con il drappello (non si sa se completo o meno) delle “pioniere” del volley femminile nembrese: in tutto tredici, tra le quali due di nome Mirella, e quattro col nome Giuseppina (per costoro,

Nel cortile dell’asilo “Benigno Crespi” le radici del volley femminile a Nembro

ALLA FINE DEGLI ANNI ’40 /INIZIO DEGLI ANNI ’50 L’EDIFICIO ERA LA SEDE ANCHE DELL’ORATORIO DELLE RAGAZZE

inevitabilmente, scattarono i nomignoli). Queste ragazze, quando si incontravano all’Oratorio femminile, giocavano tra loro e, ogni tanto, imbastivano confronti con squadre analoghe dei paesi vicini. Attor-no al 1950 il gruppo finì per sciogliersi, qualche ragazza continuò a coltivare la passione per la pallavolo altrove. In quel periodo però a Nembro il volley (deno-minazione, in realtà, inventata più tardi) aveva cultori pure in campo maschile; la squadra di pallavolo della “David” era anche una delle più forti e rinomate della zona; nelle sue file giocavano atleti talen-tuosi ed abili. Un po’ l’eco delle imprese di questa troupe, un po’ il ricordo delle “pio-niere”, verso il 1955 fecero sì che Andrei-na Pulcini e Noemi Armati rimettessero insieme un bel gruppo di pallavoliste, che coltivavano il loro sport preferito senza una particolare organizzazione associati-va, ma – questo sì – con un certo spirito di “patria”: tanto che si diedero una magliet-ta, cucita con le loro mani, e con sul dorso la scritta “Nembro”. Grazie al loro assiduo impegno ebbero dal Comune la possibili-tà di utilizzare (combinando gli orari e i giorni con la “David” pallavolo maschile, pure ospitata nel medesimo ambiente) la palestra delle scuole elementari di via Roma/via Moscheni. Con un “campo” a loro disposizione, le ragazze poterono co-minciare a prendere parte ai campionati provinciali di pallavolo femminile or-

ganizzati dalla F.A.R.I., l’equivalente, in ambito femminile – allora –, del C.S.I. An-dreina Pulcini e Noemi Armati nel 1959 ebbero modo di frequentare a Bergamo un corso di formazione di dirigenti spor-tive per la pallavolo, indetto proprio dalla F.A.R.I., con la mobilitazione di esponenti di spicco a livello nazionale, impegna-ti in troupes prestigiose come la “Panini Modena”. In questa maniera, a Nembro, la pallavolo femminile prese a crescere sempre di più, finché un giorno... «Era il 1964 – sono ricordi del professore Giam-paolo Birolini, insegnante di educazione fisica, appassionato e cultore del volley –. Con mia moglie stavo andando a fare una visita al cimitero. Passando davanti alla palestra di via Roma (allora diversa da og-gi) sentii che all’interno stavano giocando. Andai a vedere. C’erano le ragazze della pallavolo. Andreina Pulcini e altre mi si fecero attorno e mi invitarono a diventare il loro allenatore. Finii per lasciarmi con-vincere...». In questa maniera, con i via via più significativi successi della squadra, si arrivò al varo dell’équipe “Presolana gran liquore”, ossia della compagine grazie al-la quale Paolo Tomassoni, morto il 7 set-tembre scorso all’età di 89 anni, e Giorgio Gritti, deceduto purtroppo precocemente parecchio tempo fa, ebbero la possibilità di far correre in tutta l’Italia il nome della distilleria (situata in via Tasso) della quale erano contitolari.

In una foto dell’epoca, un gruppo delle “pioniere” della pallavolo femminile a Nembro. Da sinistra: Piera Pellicioli, Giuseppina (Bepinì) Valoti, Giuseppina (Pinì) Pulcini, Giuseppina (Bepi) Signori, Angela Bertocchi, Antonia Bertocchi, Giuseppina (Nene) Zanga, Mirella Lazzaroni, Anna Cavagnis, Mirella Camozzi, Agnese Camozzi, Terziglia Cavagnis, Imelda Armati.

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Zoom sulle squadre della “David” che cercano di vincere... con allegria

UNO SGUARDO AL SETTORE PIÙ “VERDE” DELLA SOCIETÀ ORATORIANA, QUELLO DEI PULCINI E DEGLI ESORDIENTI

La consueta sosta invernale (dal periodo natalizio in avanti) dei campionati del calcio giova-nili ha avuto stavolta un’appen-dice. Dopo il “rientro in campo” delle varie squadre per l’avvio del girone di ritorno, alla vigilia del primo week-end di febbraio è capitata una abbastanza abbon-dante nevicata; e così è scattato un ulteriore stop. Erano perciò, davvero pochissimi i risultati da mettere in vetrina, in que-sto mese, nella abituale rubrica sull’andamento delle compagini della “David” impegnate a livel-lo provinciale nell’ambito del Centro Sportivo Italiano. Da qui la decisione di rinviare la ripresa della pubblicazione dello “spec-chietto” alla prossima edizione de Il Nembro. Il maggior spazio a disposizione consente di met-tere a fuoco, qui, la parte... più in erba del “vivaio” del sodalizio sportivo accasato presso l’Ora-torio “San Filippo Neri”, ossia il settore delle categorie Pulcini ed Esordienti. In totale esso an-novera 59 miniatleti (57 bam-bini e due bambine), tutti nati negli anni fra il 2003 e il 2006, raggruppati in quattro troupes (due di Pulcini e due di Esordienti) seguite da tredici allenatori/tecnici/accompagnatori. È questa – tra gli aspiranti-calciatori e i calciatori iscritti alla “David” – la fascia di età più difficile da seguire e coltivare, perché, più che sugli aspetti agonistici, occorre puntare su quelli ludici ed educativi in senso lato; in altre parole, a questi livelli i risultati agonistici contano molto relativamente; ai bambini occorre dare anzitutto la possibilità di divertirsi, di giocare senza assilli tecnico/tattici, di stare in-sieme con i compagni, di affiatarsi con loro, di fare gruppo, di cominciare ad assimilare i valori, gli atteggiamenti che davvero contano nella vita, per poterli poi via via tradurre sempre di più nella personale quotidianità. Alla luce di queste considerazioni è facile intuire quanto, accanto a quello degli allenatori/accom-pagnatori, sia fondamentale l’apporto delle famiglie, dei geni-tori, degli esponenti delle diverse agenzie educative, e quindi anche dell’Oratorio, della Parrocchia. La problematica è vasta e complessa. Non è questa la sede per sviscerarla.

Va aggiunto a quanto sino ad ora esposto che, nella fa-scia di età della quale si sta trattando, c’è, però, pure qualche cambiamento significativo sotto lo stretto profilo sportivo. Con il passaggio dalla categoria Pulcini alla categoria Esordienti in-tervengono infatti, da seguire obbligatoriamente, regole che avvicinano (almeno entro determinati limiti) il “gioco del pal-

lone” praticato dai bambini al... calcio “interpretato” dagli adulti: le porte situate al centro dei due lati più corti del terreno di gara da “ridotte” (come sono normal-mente per i Pulcini) passano al-le dimensioni regolamentari; i portieri sono tenuti (quando es-sa finisce sul fondo) a rimettere la palla in campo con la classica “puntata” dai vertici dell’area pic-cola (o, più o meno, da tali pun-ti); gli stessi portieri non possono raccogliere con le mani (ma solo con i piedi) un retropassaggio vo-lontario di un compagno; la “ri-messa laterale” va effettuata con le braccia e non più con i piedi (come accade nella categoria Pul-cini). Insomma, tra gli Esordienti, si comincia a... fare football “sul serio”; ma con un atteggiamento dell’animo ancora aperto al di-vertimento più che all’afferma-zione personale o di gruppo.

Ed ecco ora rapidi cenni sul-la fisionomia e sui risultati sino ad ora conseguiti da ciascuna delle équipes più... in erba della “David”.

Quella dei Pulcini B è la compagine più “verde” in assoluto tra le undici che la Società ora-toriana di Nembro ha per il 2014/15 iscritto ai campionati provin-ciali del C.S.I. È composta da sedici bambini, tutti nati nel 2006, provenienti dalla scuola di calcio e quindi tutti alla loro prima esperienza in una manifestazione ufficiale che, per di più, li sta impegnando in un tour de force di ben ventidue partite. I nomi e cognomi di questi miniatleti sono: Pietro Adobati, Alessio Ajazi, Diego Angioletti, Andrea Bergamelli, Lorenzo Bergamelli, Ales-sandro Carrara, Samuele Comotti, Luca Ghepardi, Pierluigi Grafi-co, Thomas Kola, Kristiano Kolici, Matteo Lussana, Simone Moioli, Michael Otubu, Michele Piccinini, Matteo Zanchi. A guidarli c’è un quartetto di mister costituito da Franco Signorelli, Daniele Grit-ti, Elio Persico e Daniel Casella, i quali si prodigano con grande passione e solerzia. Era facilmente prevedibile lo scotto richiesto ai ragazzini al debutto. Va detto che essi lo hanno “pagato” con... allegria, come è giusto alla loro età: ben felici dell’unica vittoria ottenuta sino alla fine di gennaio, ma nemmeno tanto “rattri-stati” dalle sconfitte e dai gol subiti un po’... a valanga. In fondo, a loro interessa rincorrere pallone e “avversari”, cercare, almeno qualche volta, di mettere la sfera nella rete. Per adesso la loro “ansia sportiva” sta tutta qui. Per il futuro, si vedrà. Ora, natural-mente, la classifica... piange; domani, forse, sorriderà.

I Pulcini della troupe A sono quindici, dei quali dodici nati nel 2005 e tre nati nel 2006; c’è un sedicesimo miniatleta, Luca

Con i rispettivi allenatori, i gruppi dei Pulcini B (foto sopra) e dei Pulcini A (foto sotto).

SPORT

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VITA PARROCCHIALE

minicalciatori e una minicalciatrice, che, quando viene fatto l’appello, rispondono a questi nomi e cognomi: Federico Ber-nardi, Kevin Carrara, Mirco Carrara, Daniel Cattaneo, Mattia De-michele, Joseoph Fordjour, Michael Grigis, Andrea Gritti, Luigi Mosconi, Alice Noris, David Otubu, Andrea Schiavon, Giuseppe Wurthwein, Florin Avadani. Tranne uno, che è del 2003, questi miniatleti sono tutti nati nel 2004. I loro allenatori sono: Egidio Demichele, Stefano Carrara e Osvaldo Zanardi, un trio collau-dato da una cospicua esperienza, che sta portando la propria compagine al raggiungimento di posizioni più che dignitose.

Gli Esordienti A sono tredici (dodici ragazzi e una ragazza) tutti nati nel 2003, tranne uno, Alessio Urso. Nomi e cognomi de-gli altri sono i seguenti: Enea Babamusta, Erik Bergamelli, Gian-luca Bergamelli, Matteo Biella, Jacopo Comotti, Francesco Fili-

setti, Giuseppe Franchini, Simone Pellicioli, Andrea Rebuzzi, Roberto Ricaldes Pardo, Leonardo Tosi, Ele-na Tribbia. Il trio (allena-tori/accompagnatori) che li “pilota” è formato da Michele Mologni, Roberto Pellicioli e Marco Gritti. In questa stagione la troupe sta raccogliendo a piene mani quello che è stato, per essa, seminato negli anni passati: in sintesi, la squadra va bene, esprime sempre di più le proprie potenzialità, naviga co-stantemente ai vertici della classifica del suo girone. Si spera che così prosegua; ed arrivi alle finali provincia-li e, magari, – facendo gli scongiuri – anche sul po-dio. Fondamentale è che i ragazzini e la ragazzina vadano avanti con l’umiltà e con l’impegno che sin qui li ha caratterizzati; e che formino la propria perso-nalità umana, guardando ad un successo eventuale non per se stesso, ma come corollario di quanto sin qui è stato fatto a... tutto cam-po, nell’ambito di una edu-cazione integrale.

Bosatelli, presentatosi... un po’ in ritardo negli uffici della “Da-vid”, tesserato ma non inserito nella “rosa” degli schierabili nei match del campionato. Anch’egli è nato nel 2005; partecipa agli allenamenti e alle partite amichevoli; così si fa le ossa. I compo-nenti la “rosa” sono: Daniel Bazzana, Giulio Cadè, Matteo Chiodi, Luca Corna, Jacopo Foresti, Fabrizio Franchini, Christian Campa, Angelo Maffeis, Kristo Mine, Jacopo Passera, Christian Persizza, Alessio Pulcini, Alessandro Signori, Paolo Suardi, Filippo Togni. Per tale compagine gli allenatori/accompagnatori sono tre: Fe-derico Arioli, Marco Suardi, Mauro Andreani (che è anche il pre-sidente della “David”). Questi ragazzi, che sono, in gran parte, alla loro seconda stagione nella categoria, stanno raccogliendo i risultati della “fatica” e delle “delusioni” patite nella stagione scorsa; in altre parole, navigano nelle primissime posizioni della loro classifica; ma, per la verità, loro, alla classifica guardano poco; per ciascu-no l’importante è riuscire ad andare in campo. Il te-am dirigenziale, ovviamen-te, cerca di accontentare tutti, nei limiti del possibi-le. In tal modo nel gruppo cresce l’affiatamento; e i risultati si vedono; non so-lo nel gioco, ma pure negli atteggiamenti del vivere di ogni giorno.

Gli Esordienti B stan-no... pagando il salto di ca-tegoria, cioè la provenien-za da quella dei Pulcini, il cambiamento di alcune regole del gioco (cambia-mento del quale si è parla-to all’inizio di questa nota), il tentativo di passare a “trame”, sul campo, un po’ costruite, cioè lasciate di meno alla libera improv-visazione. Grazie anche al fatto di essere “sportiva-mente” cresciuti insieme, gli Esordienti B hanno sì perso – dignitosamente – un po’ di partite; ma ne hanno anche vinte parec-chie di fronte ad avversa-ri non di poco conto. La “rosa” comprende tredici

«Mio figlio è un fenomeno»Va detto subito che, almeno sino ad ora, le famiglie nembre-

si, nella stragrande maggioranza, hanno saputo tenersi lontane da quanto viene raccontato in un libro che sta incontrando notevole interesse. E c’è da sperare che su tale strada esse continuino. Il libro è intitolato Mio figlio è un fenomeno; è uscito nella scorsa estate; è stato scritto per l’editrice Il ponte vecchio dal giornalista Fabio Benaglia che cura, in particolare, le pagine del calcio giovanile per il Corriere di Romagna. Proprio da episodi vissuti nell’ambito della propria attività Fabio Benaglia ha avuto la spinta a mettere a fuoco come non di rado si comportino genitori, nonni, zii e zie, che hanno figli o nipoti che praticano uno sport, in particolare il calcio, ma pure il basket, il volley e così via. Il giornalista ha intervistato alle-natori, dirigenti, procuratori, “cercatori di talenti” ed è arrivato a mettere insieme una trentina di storie, nel riferire le quali ha cambiato nomi e cognomi per questioni di privacy. «Ci sono fami-glie – ha affermato Fabio Benaglia – che non appena un figlio gioca bene per un paio di settimane sognano, e pensano, di avere in casa un campione capace di rendere ricca e far cambiare vita all’intera parentela». E da qui scattano una serie di atteggiamenti deplorevoli ai bordi dei campi di gioco (dove, su larga scala, andrebbe applicato il “codice etico” inventato da Cesare Prandelli), ma pure altrove: ci sono padri – ha spiegato ancora Fabio Benaglia – che «pagano il premio-partita al figlio, maggiorandolo se questi segna un gol»; ma-dri che si preoccupano di dargli l’integratore prima di ogni match; nonni che sorvegliano l’alimentazione del presunto futuro big; e un po’ tutti che cercano un “procuratore” che lo metta in una grande squadra. Fabio Benaglia presenta il quadro di questo sconcertante fenomeno con ironia, auspicando che genitori e parenti vari ab-biano sempre il (buon) senso della misura, delle proporzioni, ram-mentando, come cantava Gianni Morandi, che solo “uno su mille”, anzi – nei tempi che corrono – “uno su un milione”, forse, ce la farà.

UN LIBRO CON PAGINE CHE INDUCONO A RIFLETTERE

A sinistra, con allenatori e accompagnatori, gli Esordienti della squadra A; a destra, sempre con allenatori/accompagnatori, gli Esordienti B.

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CRONACHE

La manifestazione in programma per venerdì 27 febbraio al “Modernissi-mo” per la consegna del Premio “Marco e Sergio Dalla Longa” (edizione 2014/15) ha avuto il più significativo dei preludi vener-dì 13 febbraio nel medesimo auditorium; in tale occasione, infatti, alla presenza di un folto pubblico, è stato proiettato il video-film (durato assai più di un’ora) intitolato W di Walter, un dvd del quale è stata programmata la vendita in tutta Italia in abbinamento alle edizioni de La Gazzetta dello sport e del Corriere della se-ra del venerdì 20 febbraio. Walter Bonat-ti venne più volte a Nembro, dove aveva tanti amici. Mandò al G.A.N. probabil-mente una delle sue ultime lettere: nella primavera del 2011 (anno nel quale morì in settembre), invitato alla inaugurazione della nuova sede del Gruppo alpinistico, non poté intervenire; ma si rese partecipe dell’evento con un messaggio, nel quale

A Nembro con un videofilm ricordato Walter Bonatti

ERA IN AMICIZIA CON PARECCHI ALPINISTI DEL PAESE

volle ricordare anche gli alpinisti purtrop-po già scomparsi. Il dvd proposto al “Mo-dernissimo” racconta in sostanza la vita di Walter Bonatti; ne volle la realizzazio-ne (con tanti filmati e documenti inediti) Rossana Podestà, pur essa, purtroppo oramai deceduta il 10 dicembre del 2013. Ella stessa vi compare come figura e vice narrante. La realizzazione tecnica del vi-deo-film è stata curata dalla regista Paola

Nessi, che il 13 febbraio era al “Modernis-simo” ed ha spiegato come è nato il dvd W di Walter. Condotta da Ugo Spiranelli, presidente della sottosezione di Nembro del C.A.I., la serata ha visto la presenza anche del presidente del C.A.I. di Berga-mo e le testimonianze di Mario Curnis e di Dino Perolari, che furono grandi amici di Walter Bonatti. Nelle foto: due momenti della manifestazione al “Modernissimo”.

Tennis nel ricordo di mons. Aldo Nicoli e Franco MorottiAnche nel 2015 l’associazione “Insieme con don Aldo” ha deciso di organizza-

re un torneo di tennis per coppie maschili nel ricordo della passione per lo sport della racchetta che univa mons. Aldo Nicoli e Franco Morotti. La manifestazione, con le modalità collaudate l’anno scorso, è in calendario per i giorni dal 15 al 19 aprile. Sono comunque già aperte le iscrizioni (telefono 339 152 1522).

NEMBRO È LA PRIMA LOCALITÀ DELLA BERGAMASCA APERTASI AL BASKIN

Un “nuovo basket” con quattro canestriCremona tra un po’ di tempo forse sarà conosciuta come la

città, oltre che del Torrazzo e del torrone, anche del lancio del baskin. Se questo nuovo sport prenderà davvero il largo, nella sua storia, un posticino l’avrà anche Nembro, come prima loca-lità che gli ha aperto le porte nella Bergamasca. Il baskin, abbre-viazione di basket + inclusivo, unisce valenze sociali a quelle prettamente sportive. Si radica nel basket, ma sul campo, in ag-giunta a quelli consueti, si trovano altri due canestri (con altezze variabili), piazzati sul punto medio delle linee laterali. Questa sistemazione fa si che si creino, durante le partite, due fronti di attacco e due postazioni di difesa, con un gran movimento e una assoluta imprevedibilità nelle trame del gioco, che ha dieci regole chiave. Nelle squadre agiscono insieme ragazzi e ragaz-ze del tutto “abili” oppure con disabilità, pure con quelle che costringono all’uso della carrozzina. Nella troupe ciascuno ha un ruolo commisurato alle sue possibilità. Nessuno deve sentirsi menomato o trascurato. Si perde e si vince tutti insieme, con gli stessi demeriti o meriti. Da qui le valenze sociali del baskin, del-

le quali si è fatto cenno. Il nuovo sport si è affacciato (in palestra) dieci anni fa a Cremona. Ha trovato adesioni là e, in particola-re, anche nel Milanese. Nelle due province si svolgono regolari campionati. A portarlo in terra orobica, con il sostegno della Fondazione Comunità Bergamasca, ci hanno pensato alcune associazioni della media Valle Seriana, la cooperativa sociale La Fenice, il Comitato iniziative sociali. Il Comune di Nembro, con gli assessorati allo Sport e ai Servizi alla persona e alla fami-glia, ha dato il patrocinio e ha reso disponibile la palestra della scuola primaria di San Faustino. Per la pratica del baskin l’età ottimale è quella tra i 12 e i 20 anni; bisogna essere disponibili ad un’intensa attività fisica; per l’iscrizione occorre il certificato medico di idoneità alla pratica sportiva non agonistica. Dal 30 gennaio si sono messi in moto già una decina tra ragazzi e ra-gazze. La quota di adesione è di 50 euro. Per adesso ci si limita agli allenamenti, con raduni tutti i venerdì, dalle 15,30 alle 16,30. Tra qualche mese forse ci saranno partite amichevole con squadre del Milanese. La “divisa”, per ora, consiste in una

normale tuta e in un paio di scarpe da ginnastica. Gli interessati a praticare il ba-skin possono o presentarsi nelle ore degli allenamenti, o contattare questi cellulari: 340 668 1953 (Letizia Maffioli, istruttrice di baskin) o 339 253 1107 (dott. Marco Pezzoli). C’è anche un indirizzo di posta elettronica: [email protected].

nicoletta carrara

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CRONACHE

Sono otto le scalate in lista nella cor-sa all’ottava edizione del Premio “Marco e Sergio Dalla Longa”, che verrà attribu-ito nella serata di venerdì 27 febbraio (inizio alle ore 20,30) al “Modernissimo”. Il riconoscimento, come noto, è destina-to al o agli alpinisti bergamaschi che – di anno in anno – si rendano protagonisti, in qualsiasi parte del mondo, di imprese atte a valorizzare l’andar per alte vette coniugando esplorazione e rispetto del-la Natura; esso è aperto pure a scalatori non residenti nella terra orobica, che pe-rò abbiano effettuato i loro exploits nel-la Bergamasca. Il Premio venne istituito nel 2006 dalla Sezione di Bergamo del C.A.I. nel ricordo di Marco Dalla Longa, tragicamente deceduto l’anno prima du-rante l’ascesa della inviolata parete est del monte Nanda Devi East nell’Himalaya indiana. Fu esteso poi alla memoria pure di suo fratello Sergio Dalla Longa, pur-troppo anch’egli rimasto vittima di una disgrazia, nel 2007, a pochi metri dalla cima del Dhaulagiri nell’Himalaya nepa-lese. In ciascun anno il Premio fa riferi-mento alle ascese effettuate nell’arco del precedente anno solare: stavolta lo sguar-do si focalizza perciò su quanto è stato fatto durante il 2014.

Nelle sue prime edizioni il Premio – una sorta di “Oscar” dell’alpinismo oro-bico – ha avuto la propria sede a Berga-mo. Dalle più recenti tre edizioni in qua è stato trasferito a Nembro con un riassetto anche sotto l’aspetto organizzativo. Assie-me al C.A.I. di Bergamo sono ora mobili-tati il C.A.I. di Nembro, con la sua sot-tosezione qui operante, il G.A.N., il Club Alpino Accademico Italiano (del quale, per i loro meriti alpinistici, facevano par-te entrambi i fratelli Marco e Sergio Dalla Longa) e il Comune di Nembro. C’è un Comitato paritetico, che si occupa degli aspetti logistico-organizzativi; e di volta in volta viene nominata una Commissione di esperti, che valuta le diverse candi-dature, per scegliere poi quella ritenuta più significativa. Di solito si segnala pure il miglior giovane alpinista dell’annata presa in considerazione. Pure il pubblico che presenzia alla serata ha modo, tra-mite schede, di “dire la sua” con un voto che concorre al “verdetto popolare”. Nelle troupes protagoniste delle imprese ci sono

Otto le “formazioni” in gara per l’Oscar dell’alpinismo orobico

VENERDÌ 27 FEBBRAIO AL “MODERNISSIMO” L’OTTAVA EDIZIONE DEL PREMIO “MARCO E SERGIO DALLA LONGA”

anche alpinisti nembresi di origine o che vivono a Nembro.

Ecco la lista di quelle che si potreb-bero definire le nominations (con l’indica-zione dei nomi degli alpinisti, della mon-tagna affrontata e con altre note): • Ivana Artifoni, Bruno Dossi, Cri-stian Trovesi: Anticima del Monte Re-dondo; parete nord; via nuova;• Tito Arosio, Luca Vallata, Saro Co-sta: Cordillera Huayhuash (nel Perù); pa-rete ovest del Monte Quesillo; via nuova;• Eros Milesi, Pietro Cocchetti, Die-go Pezzoli, Alberto Gentili: Pinnacolo di Maslana; via nuova; • Mariarosa Morotti, Tito Arosio: Pa-rete nord dell’Eiger; via Heckmair; ripeti-zione;• Diego Pezzoli, Roberto Iannulli: El Capitan; via Tangerine Tip; ripetizione;• Ennio Spiranelli, Yuri Parimbelli, Tito Arosio: Anticima delle quattro mat-te nel gruppo della Presolana; via m’èerà dímel; via nuova;• Federico Rota, Luigi Mondini: Piz-zo della Corna, Canale N-W; via nuova;

• Franz Rota Nodari, Mara Babolin, Alberto Raineri, Luisa Favero: Weis-smies, Goulottes Couloir, Nord Est, varian-te alla via Brandt; e parete Nord Est, via Bruno e Sergio Paglia; ripetizione.

Lo svolgimento della serata al “Mo-dernissimo” normalmente è il seguente: introduzione da parte del conduttore; proiezione di un video per ciascuna sca-lata e interviste ai protagonisti; distribu-zione delle schede al pubblico per le sue votazioni; lettura del verdetto della Com-missione degli esperti e di quello del pub-blico; consegna dei premi. Come già nello scorso anno, è previsto un intermezzo musicale con Oscar e Nicolò Conti, i quali eseguiranno anche una canzone in omag-gio a Marco e Sergio Dalla Longa.

C’è ovviamente un albo d’oro del Premio. Alla sua prima edizione il Premio venne vinto da Ivo Ferrari per una scala-ta in Presolana; con un’ascesa alla parete Nord dell’Eiger, Marco Birolini e Gregorio Savoldelli “trionfarono” nella seconda edizione; Simone Moro si aggiudicò la terza e la quarta edizione con scalate nel Pakistan e nel Nepal; Ennio Spiranelli, Yuri Parimbelli e Tito Arosio ebbero la... “statuetta” (... l’Oscar) della quinta edizio-ne (la prima ambientata nel “Modernissi-mo” a Nembro); Tito Arosio e Saro Costa, con una ascensione nel gruppo del Monte Bianco si aggiudicarono la sesta edizione; Tito Arosio, Mauro Gibellini, Giulia Ven-turelli vinsero nella settima edizione con una scalata della parete est delle “Joras-ses” sul Monte Bianco. Stavolta chi salirà sul podio? Il “Modernissimo”, di solito, in occasione della serata del “Dalla Longa” vede arrivare tutti, o quasi, i più qualifica-ti esponenti dell’alpinismo bergamasco, e non solo di quello.

Questa foto è stata scattata verso la metà dello scorso ottobre, durante la scalata della parete Nord dell’Eiger da parte di Rosa Morotti e Tito Arosio. Da ventitré anni Rosa Morotti “sognava” di compiere tale impresa alpinistica.

Raduno in vista per i Nembresi nati nel 1955I Nembresi e le Nembresi nati nel 1955 stanno organizzando la festa per il

raggiungimento dei sessant’anni. Il gruppo promotore ha identificato la data nella domenica 17 maggio, quando si vorrebbe fare una gita con pranzo in una località di un certo spicco. Il programma però è tutto ancora da definire. I nati nel 1955 in-teressati all’incontro sono invitati a dare al più presto la propria adesione presso il negozio di abbigliamento Sottosopra (di Maria Cortesi) in via Ronchetti, oppure presso il negozio della fiorista Ginì (Piazza Umberto I) – il “coetaneo” è il signor Emi-lio –. Nella serata di giovedì 26 marzo, alle 20,30, presso l’Enoteca Italvini (Piazza Tre Corone) avrà luogo una riunione per stilare il programma.

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IN MEMORIAM

I N O S T R I D E F U N T I

M e z z ’ o r a p r i m a d i o g n i f u n e r a l e v i e n e r e c i t a t o i l S . R o s a r i o

GEMMA SAVOLDI23/6/1933 – 24/1/2015

«La tua bontà e pazienza mi han-no sempre stupito, così come la tua capacità di attenzione, di ac-coglienza, di simpatia verso tutti, famigliari stretti o semplici cono-scenti. Ogni persona che ti avvici-nava era per te importante, degna della massima considerazione»: così il diacono don Stefano Siquil-berti, ormai sempre più vicino al giorno della sua ordinazione sacer-dotale (alla fine del prossimo mese di maggio), a nome di tutti i con-giunti, ha voluto rivolgere un ulti-mo saluto alla sua nonna materna, Gemma Savoldi, che è andata a raggiungere in Cielo il marito Paolo Parmigiani, deceduto il 4 aprile di cinque anni fa. Dal loro matrimo-nio sono nati tre figlie e un figlio. Al nonno Paolo, don Stefano è sempre stato molto legato anche perché fu il padrino del suo battesimo. Gem-ma Savoldi, spentasi all’età di 81 anni, per il rapido deterioramento

GIUSEPPE CAROBBIO22/12/1935 – 18/1/2015

All’età di 79 anni ha concluso il suo itinerario terreno per imboccare la via dell’Aldilà Giuseppe Carobbio. Era originario di Albino; e per un certo tempo con la sua famiglia abitò a Cornale di Pradalunga. Ven-ne ad abitare a Nembro nel 1961, quando sposò Maria Marcassoli. Nel loro focolare domestico sono nati quattro figli (tre femmine e un maschio), per i quali i coniugi si sono prodigati con dedizione, con tutte le loro migliori energie. Giuseppe Carobbio aveva una forte passione per la montagna; è stato iscritto ad associazioni alpinistiche locali. Da solo o con amici andava su per i monti nel tempo libero la-

di un venir meno delle forze che la stava debilitando, ormai da diverso tempo, apparteneva alla numerosa famiglia dei “Piesentì”, impegnata nella zona del Carso nella gestione di quella che era una delle più co-nosciute e frequentate trattorie del paese: un punto di incontro che ancora adesso funziona come bar. Ella aveva avuto solidi e forti orien-tamenti per la vita da sua madre, Giulia, capace di portare avanti sia l’esercizio pubblico sia di formare cristianamente la sua numerosa prole, anche dopo essersi trovata vedova prematuramente. Gemma Savoldi, sorella di Padre Giulio Sa-voldi – verso il quale, man mano passa il tempo dalla sua scom-parsa, cresce, anziché attenuarsi, l’ammirazione per quanto egli fece in un instancabile impegno di assistenza spirituale e mate-riale nel convento dei Cappuccini nel quale viveva a Milano: anche di recente su di lui si è parlato su qualche giornale –, da ragazza da-va una mano nel portare avanti la vita domestica, accanto alle sorelle e ai fratelli. Si occupava prevalen-temente delle necessità familiari, attivandosi nel servizio nella tratto-ria soprattutto nelle emergenze. In siffatta maniera ha ripartito le sue giornate anche dopo il matrimonio con Paolo Parmigiani. Era presen-te nel negozio di calzature da lui gestito in via Bilabini, quando ce n’era bisogno. Ma al centro delle sue attività stava la famiglia, alla quale ha riservato tutte le sue più intense energie, fedele all’esempio

avuto da sua madre. Iniziava ogni sua giornata con la preghiera. Ha tramandato i valori cristiani da lei profondamente assimilati alle figlie e al figlio (il quale ora pro-segue l’attività paterna), ai nipoti, diventati nel tempo sette (più un pronipote). A tutti ha insegnato a chiedere a Dio il dono di una fede robusta e ad avere sempre fiducia nella Provvidenza. «Quando veni-vamo a trovarti – ha scritto ancora don Stefano Siquilberti nella sua testimonianza di gratitudine verso la nonna – eravamo certi, sempre, che ci saremmo sentiti accolti con il sottofondo sonoro delle trasmis-sioni di Radio Maria, che tu tenevi accesa per molte ore nelle tue gior-nate. Ci invitavi a pregare con te. In virtù di questa tua fede, chi ti è stato accanto e ti ha voluto bene, e ora ti ricorda con riconoscenza, sa che adesso sei nelle mani di Dio, in compagnia dei tuoi genitori e con quelli, tra i tuoi fratelli e sorelle, che là ti hanno preceduto. Anche negli ultimi anni ti sei sempre af-fidata alla volontà del Signore, ben sapendo che Egli non ti avrebbe abbandonata nella malattia e nel-la sofferenza. Ti ringraziamo, cara nonna, – ha scritto ancora don Ste-fano Siquilberti – perché pure da lassù ci stai aiutando a vivere que-sto periodo del distacco da te con la consapevolezza che ci offrono le parole del Vangelo di Giovanni: “Chiunque vede il Figlio e crede in Lui, ha la vita eterna; e Gesù lo risu-sciterà nell’ultimo giorno”».Da par-te dei familiari di Gemma Savoldi

va un sentito grazie a quanti han-no condiviso il loro dolore, e il loro lutto con visite, con attestazioni di cordoglio e con la partecipazione al funerale della propria congiunta deceduta.

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IL NEMBRO febbraio 2015 37

IN MEMORIAM

GIUSEPPE VALOTI26/2/1937 – 10/12/2014

All’età di 77 anni, a causa di un ra-pido peggioramento dei guai fisici che da qualche tempo lo stavano affliggendo, determinando, ad un certo momento, pure il ricovero in un Centro di accoglienza ed as-sistenza a Bergamo, ha chiuso la propria laboriosa esistenza terrena Giuseppe Valoti. Oltre che ai suoi congiunti, egli la dedicò, in ampia misura, al servizio della comuni-tà, prodigandosi in istituzioni ed associazioni, per di più in ruoli di spicco. Fu una delle figure in evi-denza nel volontariato nembrese. Cresciuto in una famiglia, abitante nel cuore del paese, nella quale egli era l’unico maschio con attorno cinque sorelle, Giuseppe Valoti la-vorò per circa quarant’anni in quel-la che, da ditta “Rusconi e Fraschi-ni”, diventò Sava-Laminal e infine Comital. Nel 1962 sposò Miriam Moretti. Il loro matrimonio è stato allietato dalla nascita di un figlio

(Roberto, che, dopo aver fatto parte della pattuglia acrobatica dell’aeronautica – meritandosi una medaglia d’oro – è adesso pilota dell’Alitalia, soprattutto sui lunghi viaggi) e di una figlia (Daniela). Quattro sono i nipoti via via giunti ad ampliare la famiglia. Tra il 1970 e il 1975 Giuseppe Valoti si è impegnato nella Giunta comu-nale (presieduta dal sindaco Carlo Lesmo), come assessore ai lavori pubblici. A quell’epoca egli era già molto attivo nell’Avis locale, della quale si può ben dire che è stato uno delle “colonne”, contribuendo in maniera determinante a farla crescere: Ne fu presidente dal 1978 al 1995; ma vi agì in pratica per più di 40 anni (dal 1960 in avanti) in ruoli direttivi: ne fu a più riprese se-gretario, e poi amministratore, ani-matore. Fu uno dei più stretti col-laboratori di Pier Paolo Marcassoli, che nel 1950 avviò in paese una se-zione dei donatori di sangue. Toccò proprio a lui, a Giuseppe Valoti, commemorarlo (a circa un mese dalla sua scomparsa, avvenuta il 16 gennaio 1987), durante la annuale assemblea degli avisini nembresi tenutasi il 15 febbraio (del 1987). A Pier Paolo Marcassoli, Giuseppe Valoti era subentrato come presi-dente della sezione. A questa egli continuò, in varie forme, a dare il proprio apporto pure dopo averne lasciato la leadership, perché sem-pre più assorbito dalle crescenti in-combenze alle quali era chiamato a provvedere entro il Centro diurno

anziani: pu-re in questa istituzione, infatti, Giuseppe Valoti profuse infinite energie, contribuendo non poco a svilupparne le attività, an-che in forme innovative; ne accet-tò la presidenza entro la vita della comunità nembrese. Negli ultimi tempi Giuseppe Valoti si era dedi-cato specialmente alla sua famiglia, alla sua casa: ad una vita comun-que sempre aperta al rapporto con gli altri; rapporto che egli coltivava con cordialità, con la disponibilità, con la nobiltà d’animo che con-traddistinguevano il suo carattere, la sua figura. In quanti lo hanno conosciuto e avvicinato, Giuseppe Valoti ha lasciato un ricordo vivo, pieno di ammirazione per il suo va-riegato impegno in attività sociali. I familiari sono grati a coloro che hanno condiviso il dolore e il lutto.

sciatogli dai suoi impegni di lavoro nell’ambito dell’edilizia. Con il tem-po, l’età si è fatta sentire con i suoi acciacchi; e nell’ultimo anno le sue condizioni fisiche sono andate pro-gressivamente peggiorando, sino, purtroppo, all’esito fatale. I suoi congiunti hanno voluto rendergli l’ultimo saluto con parole come queste: «Hai speso la tua vita con generosità e coraggio. Chi ha avuto modo di conoscerti si è trovato col-pito dalla tua sensibilità e dalla tua costante disponibilità. Eri un uomo di poche parole, in famiglia e fuori; ma quanta vitalità, quanta carica umana riuscivi comunque ad espri-mere, a profondere! Con le tue ma-ni: costruendo, trasformando; con il tuo cuore: donando. Era ammirevo-le la tua dedizione al lavoro, ai tuoi impegni, in un operare generoso, senza calcoli o interessi, ma in uno slancio che non poteva non destare ammirazione. Nel coltivare la tua passione per la montagna affron-tavi la fatica dell’ascesa per avere la gioia della contemplazione della Natura, dell’assaporamento del si-lenzio, dell’incontro con gli amici. Hai saputo affrontare la malattia senza mai lamentarti, accettando sofferenze e dolori; ed accoglievi tutti coloro che venivano a trovarti con la tenerezza del tuo sorriso. Ora sei stato chiamato più in alto, nel-la pace di Dio. Eri forte come una roccia. Rimarrai sempre nei nostri cuori. Ci manchi!». La famiglia di Giuseppe Carobbio dice grazie sen-titamente a quanti le sono stati vici-ni nel dolore.

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38 IL NEMBRO febbraio 2015

IN MEMORIAM

LUIGI (GINO) CORTESI12/6/1928 – 13/11/2014

All’età di 86 anni ha terminato la sua operosa esistenza terrena Luigi Cortesi, più conosciuto come Gino. I suoi cari hanno voluto rendergli l’ultimo saluto, con alcuni sempli-ci pensieri e con ricordi di come egli ha saputo essere uomo ligio ai propri doveri, marito, padre e nonno premuroso. Ecco la loro te-stimonianza. “Anche se negli ultimi tempi era palese che la tua malattia si stava facendo via via più grave, mai avremmo immaginato che te ne saresti andato così presto e per sempre. Te ne sei andato in silen-zio, in sordina, per non disturbare nessuno, come era nel tuo stile. Eri un uomo di poche parole. Hai sapu-to accettare con forza il dolore più grande che possa capitare a un pa-dre: quella di veder venir a mancare un figlio, A te è capitato con tuo fi-glio Camillo. E con eguale stato d’a-nimo hai vissuto il dolore intenso della perdita della tua cara moglie,

ANTONIO CAVAGNIS24/1/1930 – 30/11/2014

All’età di 84 anni, dopo un declino nelle sue condizioni di salute che aveva cominciato a manifestarsi nel marzo del 2013 e si era accen-tuato particolarmente a partire dall’agosto del 2014, comportando anche il suo ricovero in ospedale, si è spento Antonio Luigi Cavagnis. Era nato e cresciuto nella frazione Botta. Nella sua vita, per un certo periodo, ha avuto l’abitazione nel-la zona della via Fontane, prima di stabilirsi, dal 1967, in via Tasso, in prossimità dell’inizio della strada in discesa verso il villaggio Crespi basso. Antonio Luigi Cavagnis ha condiviso serenamente 56 anni del-la propria esistenza con la moglie

Santina. La tua Fede incrollabile ti ha sorretto, non ti è mai venuta me-no. Eri un lavoratore instancabile. Anche se ormai da tempo per te era difficile fare movimenti, scendere le scale, affrontare qualche attività, non hai mai smesso di cercar di ap-plicarti a quello che ti stava a cuore. Quanta passione, quanto amore mettevi nel cuore il tuo orto, il tuo boschetto, il tuo giardino! E quante tue raccomandazioni per noi, inca-paci di fare le cose come sapevi, e avresti voluto continuare a farle tu. Del tuo lavoro di giardiniere hai fat-to la grande passione della tua vita. Hai passato infinite giornata in gi-nocchio, a seminare, a trapiantare, a potare. Lo facevi sempre senza i guanti ora diventati di moda, a ma-ni nude: quasi per non perdere il contatto diretto con la terra e con la vegetazione. Ci mancherà tan-to la tua figura... ciondolante, che andava avanti e indietro in quella piccola serra entro la quale riuscivi a far crescere ogni specie di piante, ogni tipo di fiori. Un’altra tua pas-sione era quella del ballo. Quanto avremmo voluto vederti impegnato in un ultimo valzer! Nel muover-ti sull’onda delle note, in qualche modo rendevi impercettibili le tue difficoltà motorie degli ultimi anni. Ma ormai al ballo ti... applicavi solo davanti alla televisione, guardando ‘quelli bravi’, come solevi dire tu. Ci sarebbero tanti altri ricordi, su di te, da portare alla luce. Adesso tu hai un altro giardino da curare, quello più grande, quello più bello, quello del Paradiso. Siamo però certi che

pure in quello tu troverai il tempo per pensare, ancora, anche a noi”. I famigliari di Gino Cortesi dicono grazie a coloro che hanno parteci-pato al loro lutto, condividendo il loro dolore.

Agnese Pulcini. Dal loro matrimo-nio sono nati tre figli (un maschio e due femmine). Nel tempo sono cre-sciuti cinque nipoti e una pronipo-te. Dopo essere stato per un certo tempo alle dipendenze della ditta Cugini, Antonio Luigi Cavagnis ha trovato un posto alla “Magrini”: e in questo stabilimento ha raggiun-to l’età della pensione. Nel tempo libero amava stare all’aria aperta, lavorare la terra (aveva una cascina nella zona dei “Lupetti”), coltivava l’orto. Era un uomo dal tempera-mento generoso, buono; e sempre disponibile. La generosità del suo cuore è attestata anche dalla sua lunga appartenenza all’Avis come socio capace di rendersi protago-nista di ben 130 donazioni di san-gue: e questo lo portò a meritarsi la “goccia d’oro”. La famiglia è sempre stata al centro delle sue attenzioni: quella famiglia che ora avverte ogni giorno di più il grande vuoto lasciato dalla sua scomparsa. Egli è ricordato con profondo rimpianto. I congiunti di Antonio Luigi Cavagnis sono grati a tutti coloro che in vario modo hanno voluto partecipare al proprio lutto, con attestazioni di cordoglio.

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IN MEMORIAM

IL NEMBRO febbraio 2015 39

A N N I V E R S A R IS e m p r e v i v i n e i c u o r i d e i l o r o c a r i e n e l r i c o r d o d e l l a c o m u n i t à

AGNESE BERGAMELLI12/2/1937 - 24/2/1993

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Maria il 25 febbraio alle 16,30.

ERMINIA PICENNI12/1/1932 - 16/2/2011

PIERINA VALOTI14/3/1946 - 25/2/2008

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Maria il 21 febbraio alle 18.

FRANCO CARRARA29/12/1923 - 18/3/2006

Un Ufficio funebre sarà celebrato

nella chiesa di S. Maria il 18 marzo alle 7,30.

ANGELO ZANGA27/11/1923 - 26/2/1998

Un Ufficio funebre sarà celebrato

nella chiesa di S. Maria il 18 marzo alle 9.

ALDO BERGAMELLI9/8/1929 - 8/3/1970

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Nicola il 9 marzo alle 8.

ANDREA FASSI13/6/1927 - 9/3/2011

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Nicola il 9 marzo alle 8.

PIETRO CAVAGNIS30/3/1925 - 26/3/2012

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Nicola il 28 marzo alle 17.

LINDA GHISLANDI ANGELO MAGNI 24/4/1925 - 3/3/2007 10/8/1921 - 2/12/2009

Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Rocco il 2 marzo alle 18.

ANGELO GRIGIS MARGHERITA FACCINI 11/4/1910 - 22/2/1978 10/6/1915 - 6/3/1999

Un Ufficio funebre sarà celebrato nella chiesa di S. Maria il 4 marzo alle 7,30.

BATTISTA FLAVIANI RINA GHILARDI 31/12/1918 - 2/2/1975 4/1/1922 - 19/1/2007

Un Ufficio funebre è stato celebrato nella chiesa di S. Maria.

TERESA MORONI BATTISTA MORETTI CARLO GRITTI 9/10/1910 - 9/3/1986 2/11/1906 - 23/1/1993 14/7/1929 - 27/2/1986

Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Maria il 14 marzo alle 7,30.

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Maria il 27 febbraio alle 7,30.

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IL NEMBRO. Edizione della Parrocchia di NembroDirettore responsabile: Lino LazzariRedazione e Amministrazione: Piazza Umberto I, 5 24027 Nembro - Tel. 035.520.858 - Fax 035.522.330 Posta elettronica: [email protected]

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Le foto e gli articoli consegnati, se non pubblicati, potranno essere ritirati entro e non oltre sei mesi dalla consegna. Tranne che nel mese di agosto, il martedì, dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17, e il giovedì, dalle 9 alle 11, presso la sede de Il Nembro, un incaricato dalla Redazione è a disposizione per informazioni o per ricevere notizie e foto, necrologi e pubblicità. Ulteriori informazioni vanno chieste presso l’Ufficio parrocchiale o agli incaricati della distribuzione. La Redazione, oltre alla libertà di decidere sulla sua pubblicazione o no, si riserva la facoltà di rivedere il materiale pervenuto e di apportarvi le modifiche che riterrà eventualmente opportune.

Sacerdote presente nell’ufficio parrocchiale(dalle ore 9,30 alle 12 - tel. 035.520.858) nei diversi giorni della settimana

Lunedì: don Santino NicoliMartedì: don Santino NicoliMercoledì: mons. Martino LanfranchiGiovedì: don Santino NicoliVenerdì: don Ettore PersicoSabato: mons. Martino Lanfranchi

Durante le Messe delle ore 7,30 e delle 9 e il sabato pomeriggio dalle ore 15 alle 17 sarà presente un sacerdote in plebana per le Confessioni.

ALL’UFFICIO PARROCCHIALE

Nelle emergenze, se non sono direttamente rintracciabili i sacerdoti, rivolgersi all’Oratorio (035.520.420) oppure al sacrista (035.521.519).

PER LE EMERGENZE

TELEFONI DEI SACERDOTIArciprete don Santino Nicoli 035.522.192 331.88.27.316

Don Giuseppe Belotti 035.520.064 333.40.22.503

Monsignor Martino Lanfranchi 035.523.545

Don Matteo Cella 035.520.420

Don Ettore Persico 035.521.557 329.82.10.428

Monsignor Arturo Bellini 035.520.565 Vicario parrocchiale [email protected] dell’Unità pastorale

Don Roberto Zanini 035.515.415 Parroco di Lonno 347.77.86.243

G L I O R A R I D E L L E S A N T E M E S S E

A NEMBRO

A LONNO FESTIVE

Parrocchiale ore 7,30 - 10

NEI GIORNI FERIALIParrocchiale ore 18 (lun, mar, gio, ven) ore 8,30 (mer, sab, prefest)

A NEMBRO

Ogni giorno alle 18 vespro in plebana

PREFESTIVE E FESTIVEAl sabatoPlebana ore 18San Faustino ore 17San Nicola ore 17Viana ore 18

Alla domenicaPlebana ore 7 - 9 - 10,30 - 18 (ore 17, adorazione eucaristica e Vespri)Viana ore 8 - 10San Nicola ore 8,30 - 17San Faustino ore 9,30Casa di Riposo ore 9,30San Vito ore 10,30 (nelle prime tre domeniche del mese)Zuccarello Messe tutte sospese sino al 25 marzoTrevasco ore 16 (la 4ª domenica del mese)

NEI GIORNI FERIALI NEL PERIODO INVERNALELunedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

MartedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9Casa di Riposo ore 15,30San Faustino ore 17Viana ore 18

MercoledìSanta Maria ore 7,30 e ore 9Messa per i ragazzi in Santa Maria e in tutte le Vicinie alle ore 16,30

GiovedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9 San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

Venerdì Santa Maria ore 7,30 e ore 9San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

SabatoSanta Maria ore 7,30

A GAVARNO PREFESTIVE

San Giovanni XXIII ore 18

FESTIVESant’Antonio ore 7,30San Giovanni XXIII ore 10

NEI GIORNI FERIALISan Giovanni XXIII ore 18 (lun, mar, gio, ven) ore 17,30 adorazione eucaristica (sab)Sant’Antonio ore 18 (mercoledì)

Uffici Parrocchiali Tel. 035.520.858 aperti ore 8-12 Fax 035.522.330e-mail: [email protected] 035.520.420Scuola Materna Crespi-Zilioli 035.520.838Scuola Materna di Gavarno 035.520.398Redazione de Il Nembro 035.520.858Santuario Zuccarello 035.521.444Lonno - Parroco 035.51.54.15

Casa di Riposo 035.521.105A.V.I.S. (giovedì h. 19-20,30) 035.521.996Centro di Primo Ascolto 320.625.5750 e-mail: [email protected] aperto lunedì pomeriggio (su appuntamento), mercoledì, giovedì e sabato ore 9,30-11,30

C.I.F. - Centro Italiano Femminile e-mail: [email protected] aperto tutti i martedì ore 9-11,30 e l’ultimo sabato del mese ore 9,30-11

N U M E R I T E L E F O N I C I U T I L I