quattro zampe in ospedale - asl como€¦ · loro cani per attuare il progetto della pet therapy....

4L’esperienza di Pet Therapy in due Ospedali della Provincia di Como

Due anni di attività in corsia insieme ai cani

quattro zampe in Ospedale

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“Io sto giocando col cane anche se sono in ospedale”: questa scritta, riportata suldisegno di un piccolo degente del Reparto di Pediatria dell’Ospedale S. Anna diComo, riassume con semplicità, ma con forte efficacia il senso del nostro propositodi favorire l’umanizzazione all’interno della quotidianità ospedaliera. Il progetto PetTherapy è stato avviato nel 2005 nei Reparti di Pediatria, in seguito all’accordo trala Direzione dell’ASL e l’Azienda Ospedaliera S. Anna, negli Ospedali di Como e diCantù. E’ rivolto quindi ai bambini, che costituiscono la fascia più debole e ricettivaad essere sensibilizzata al rapporto con un animale domestico. Infatti questo pro-getto vuole costituire anche la premessa per uno sviluppo di più ampio respiro i cuieffetti possono andare ben oltre la durata del ricovero. L’occasione di avere un canevicino offre infatti infiniti spunti per sviluppare e trasmettere quei contenuti didatti-ci che esplorano il mondo animale ed in particolare le modalità di comunicazionedel cane, le sue necessità, le sue abitudini di vita, la sua capacità di relazionarsi conl’uomo.Un intervento, questo, non solo circoscritto ai bambini: infatti anche gli anziani trag-gono sicuramente beneficio dalla vicinanza degli animali, e la forte sinergia instau-rata tra l’ASL e l’Azienda Ospedaliera S. Anna di Como non può che costituire unesempio e un auspicio di un ampliamento del raggio d’intervento, anche in altrestrutture di ricovero.Un particolare plauso va alle tre differenti figure professionali coinvolte: l’insegnan-te ospedaliera, l’addestratrice cinofila con uno dei cani provenienti dal Canile Rifugiodi Mariano Comense (gestito dall’Associazione di volontariato Amici del Randagio)e il Medico Veterinario dell’ASL.Un grazie particolare agli Amici del Randagio che selezionano e preparano i cani,tramite un istruttore cinofilo, ed ai volontari che li accompagnano presso i repartiOspedalieri. Ricordo che i cani utilizzati per la pet therapy sono sempre adottabilie quando trovano una famiglia che li accoglie sono sostituiti da altri animali ospitidel canile rifugio degli Amici del Randagio.

Il Direttore GeneraleDr.ssa Simona Mariani


“La volpe guardò a lungo il Piccolo Principe: “Per favore addomesti-cami… Si conoscono solo le cose che si addomesticano… Gli uomi-ni non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercan-ti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gliuomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!...Bisogna essere molto pazienti… Ogni giorno tu potrai sederti un po’più vicino… Sarebbe meglio ritornare sempre alla stessa ora. Se tuvieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comin-cerò ad essere felice.”

Queste parole che Saint-Exupéry fa pronunciare alla volpe nel Piccolo Principe possonodare un’idea della gioia con cui i piccoli pazienti degli Ospedali Sant’Anna di Como e diCantù attendono il martedì e il mercoledì pomeriggio. E’ proprio allora che arrivano i vete-rinari dell’ASL della Provincia di Como ed i volontari del canile di Mariano Comense con iloro cani per attuare il progetto della Pet Therapy.Queste ore trascorse in loro compagnia scandiscono il tempo della degenza creando un’at-tesa positiva e tanti ricordi piacevoli da conservare sia durante l’ospedalizzazione sia unavolta lasciata la struttura.Questo progetto permette di attenuare la solitudine e la monotonia della vita in ospedale,fa sentire a casa e conferisce una carica di energia e vitalità che hanno una ricaduta positi-va non solo sull’umore dei pazienti, ma anche sulla loro reazione fisica alle cure che rice-vono. E’ una terapia davvero valida che può accorciare i tempi di degenza e che sicuramen-te li rende più belli da ricordare.Lontani da casa e da scuola sentirebbero molto la nostalgia dei compagni di gioco, ma gra-zie a questo progetto i bambini mantengono vivi il desiderio e la capacità di crearsi amici,di avere fiducia e relazionarsi con gli altri, scambiando affetto e simpatia.Unitamente ai nostri giovani pazienti ed alle loro famiglie ringraziamo di cuore le maestredelle nostre scuole, i veterinari della ASL della Provincia di Como, i volontari del canile diMariano Comense che con tanta dedizione permettono la realizzazione di questo progettocosì valido ed entusiasmante. Un ringraziamento anche ai volontari della Croce Bianca diMariano Comense per la loro analoga attività alla domenica mattina presso il S.Anna di Como.

Dr Mario Barbarini Prof. Riccardo Longhi

Prefazione


Questo lavoro è dedicato non solo a tutti coloro che conduconouna comune battaglia contro l’abbandono ed il randagismo, maanche a quanti considerano ancora il cane come un animale dacatena e non ritengono che ad esso debba finalmente venirericonosciuta la sua dignità: non quella di un pari merito,ma quel-la di un essere vivente a sé stante di cui è stata ormai dimo-strata l’intelligenza sociale e l’insostituibile ruolo a fianco del-l’uomo.

Realizzato a cura del Dipartimento Veterinario dell’ASLdella Provincia di Como - Dr.ssa Claudia Baiocchi


Pet Therapy

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Storia

La Pet Therapy nasce ufficialmente nel 1961 ad opera del dottor B. Levinson, neu-ropsichiatra infantile, che per primo enunciò le teorie ed i meccanismi d’azione,verificabili scientificamente, di questa co-terapia, dopo la casuale scoperta dei bene-fici che la presenza del suo cane produceva sui bambini autistici, nel corso delle suesedute terapeutiche.Il termine Pet Therapy oggi viene usato per indicare un ventaglio molto variega-to di pratiche differenti aventi in comune i benefìci relazionali che si possono svi-luppare tra uomo e animali domestici (cioè quelli a tal punto modificati genetica-mente dall’uomo da non riuscire più a vivere autonomamente in natura).Si parla inoltre di animali domestici familiari, ovvero di quegli animali che non sologradiscono, ma addirittura ricercano l’interazione con l’uomo (cani e gatti, cavallied asini, capre, delfini, piccoli roditori, per citarne solo alcuni), individuando tra diloro quelli che posseggono un temperamento equilibrato, risultano perfettamentesani e si mostrano particolarmente socievoli.

E’ importante precisare che la Pet Therapy non è una pratica adattabile a qua-lunque contesto (vedi strutture di ricovero con pazienti immunodepressi), né aqualunque persona (allergici al pelo, zoointolleranti, ecc.), ma, come ribadito dalComitato Nazionale di Bioetica nel 2005, costituisce un’ “alleanza terapeutica” cheopera in sinergia con i protocolli medici tradizionali e non va considerata come unamedicina alternativa.


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L’animale, che ne costituisce il fulcro, non va perciò inteso come un “farmaco”, macome un elemento portatore di allegria, di rilassamento e di compensazione pertutte quelle difficoltà che caratterizzano i rapporti interumani. Accanto a lui, infat-ti, nessuno si sente giudicato, criticato, inadeguato o inutile ma al contrario accet-tato con entusiasmo per ciò che è.Ecco perché la sua presenza può fornire un valido aiuto aumentando la motivazio-ne e la disponibilità alla terapia, diminuendo i sintomi di tensione, incrementandol’attenzione e la concentrazione, risvegliando emozioni, stimolando i sensi.

Cercando di fare un po’ più di chiarezza il termine Pet Therapy, spesso utilizzatoin modo improprio, indica in realtà 3 differenti ambiti di attività:

• TAA (Terapia Assistita con Animali): è la Pet Therapy vera e propria che pre-vede una raccolta di dati, l’individuazione di un obiettivo da raggiungere, la ste-sura di un protocollo operativo da seguire ed una verifica finale dei risultati rag-giunti. Essa viene più spesso utilizzata individualmente, ad es. per facilitare lariabilitazione fisica di una persona anziana, poco motivata.

Nella TAA i cani, che sono gli animali più frequentemente utilizzati, vengono sot-toposti ad addestramenti sempre più articolati in relazione ai differenti contesti incui si troveranno ad operare.Se impiegati all’interno di istituti carcerari avranno una funzione di sostegno e sup-porto emotivo, mentre nel caso di interventi rivolti a malati mentali, adulti o bam-bini, dovranno affrontare un’interazione complicata dalle problematiche psichichedei destinatari.


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Con portatori di handicap anche gravi, infine, essi saranno preparati a svolgere azio-ni complesse quali aprire porte, chiamare ascensori, fare la spesa.

Le due pratiche seguenti, invece, non necessitano di progetti specifici, sono gene-ralmente destinate più a gruppi di persone che a singoli individui e possono pre-vedere interventi anche saltuari.

• AAE (Attività Educative con Animali) aventi finalità socializzanti ed educative.Il lavoro può essere svolto nelle scuole, integrato nel curriculum delle varieclassi ed avere come finalità principali l’approfondimento della conoscenza delmondo animale, delle modalità comunicative proprie dei cani, promuovendo inparticolare la corretta interazione con loro.• AAA (Attività Assistite con Animali) sono attività ludico-ricreative volte aportare nuovi stimoli e un po’ di allegria a persone isolate e lontane dai propriaffetti familiari, come gli anziani che vivono in casa di riposo o le persone rico-verate in strutture ospedaliere.

Poiché, in tutte queste situazioni,gli animali si trovano ad interagirein condizioni di stress anche note-vole, si capisce quanto sia fonda-mentale che all’interno delle équi-pe che possono comprendereeducatori, fisioterapisti, istruttoricinofili, pedagogisti, psichiatri, psi-cologi, rieducatori equestri, socio-logi, veterinari, vi sia sempre lapresenza di una persona che cono-sca e sappia valutare i differentigradi di disagio e stress dell’anima-le coinvolto e che moduli, di con-seguenza, lo svolgimento dell’in-tervento.


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Storia del progetto

Le AAA hanno la finalità di migliorare la qualità della vita e lo stato generale dibenessere della persona. Si tratta cioè di interventi ricreativi sviluppati con anima-li che posseggono determinati requisiti e destinati a persone che vivono situazionidi difficoltà fisiche/emotive o condizioni di inadeguatezza e disagio anche tempora-neo, come nel nostro caso quello relativo al ricovero ospedaliero.

Il Progetto Pet Therapy prende il via a giugno 2005, nei reparti pediatrici degliOspedali S.Anna di Como e S.Antonio Abate di Cantù, su iniziativa dell’ASL dellaProvincia di Como e dell’Azienda Ospedaliera S. Anna di Como ed in collabora-zione con le scuole inserite nei reparti.


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Nel primo anno, a Como, cani e relativi accompagnatori (veterinario e operatoritecnici) provengono dal canile sanitaro dell’ASL, mentre nell’anno successivo e, findall’inizio a Cantù, cani e conduttori fanno capo all’Associazione “Amici delRandagio” di Mariano Comense (associazione ONLUS che gestisce i canili rifugiodi Mariano ed Erba).Gli incontri, che seguono il calendario delle lezioni delle scuole primarie, si svolgo-no con cadenza settimanale, durante il pomeriggio, e durano un paio d’ore circa.

Il reparto di Pediatria dell’Ospedale S.Anna di Como può ospitare fino a trentaseipazienti, mentre quello dell’Ospedale di Cantù è dotato di 14 posti letto (più 2 diday hospital); l’età dei pazienti va da zero a diciotto anni, le degenze sono general-mente brevi, le patologie riscontrate sono le più varie.A Cantù l’attività di Pet Therapy si può sviluppare sia presso l’aula di gioco-lezio-ne che nel cortiletto esterno del reparto, mentre a Como l’incontro avviene in unaparte del lungo corridoio che può essere parzialmente isolata chiudendo le porte.

Pediatria di Cantù

Pediatria di Como


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L’attività di AAA, che si svolge durante l’orario di funzionamento delle scuoleospedaliere, si basa sulla collaborazione interdisciplinare di tre differenti figure pro-fessionali: l’insegnante ospedaliera, la conduttrice cinofila e la veterinaria ASL.Ciascuno spende le proprie competenze in funzione di un obiettivo comune: ren-dere più piacevole un soggiorno ospedaliero, a volte anche molto doloroso.

Questo progetto, però, va anche oltre, offrendo infiniti spunti per sviluppare e tra-smettere quei contenuti didattici che esplorano il linguaggio animale ed in partico-

Flò Gaia Camilla

Diana Maya Ginger


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lare le modalità di comunicazione del cane, le sue necessità, le sue abitudini di vita,la sua capacità di relazionarsi con l’uomo (AAE).L’insegnante, figura che segue più da vicino e giorno per giorno i ragazzi ricoverati,fornisce i suggerimenti operativi indispensabili all’impostazione dell’attività (età delpaziente, possibilità di muoversi, eventuali fobie e/o allergie, dimestichezza con glianimali e così via), prepara e agevola l’intervento degli altri due operatori e dell’ani-male collaborando al raggiungimento dell’obiettivo precedentemente concordato; inun secondo tempo, sviluppa un percorso didattico autonomo (vedi Allegato 1).Il veterinario si inserisce in questo contesto con una nuova specializzazione comeesperto di comportamento e vita animale per intervenire in progetti didattici esociali; si propone come ponte tra l’obiettivo da conseguire individuato dall’inse-gnante e le abilità comunicative offerte dalla coppia cane-conduttore.

Il conduttore ha ilcompito di valutare ilcane in ogni momen-to dell’incontro, diseguirlo durante gliesercizi che i piccolipazienti possonorichiedere, di darglisicurezza, quando èoppresso dalle atten-zioni e di decidere itempi e le modalitàdei giochi proposti inbase allo stato di disagio o stress del-l’animale.In genere i cani scelti

per l'attività in ospedale, prima di iniziare ad operare, vengono accompagnati in unaprima visita "a vuoto" in corsia, seguendo un percorso preparatorio ormai conso-lidato e curato dell’Associazione Amici del Randagio del Canile Rifugio di MarianoComense (vedi Allegato 2).

Lina tra i giochi dei bambini


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Cronaca di un incontro

Prima di ogni intervento le insegnanti raccolgono le informazioni indispensabiliall’impostazione delle attività: presenze giornaliere, età degli alunni, eventuali situa-zioni problematiche (allergie, fobie, ostacoli di carattere linguistico o culturale, han-dicap, soggetti impossibilitati ad uscire dalle loro camere, ecc.). Con alcune propo-ste di lavoro, opportunamente strutturate, provvedono quindi a stimolare la moti-vazione e la partecipazione oltre che a stabilire le regole di comportamento duran-te l’intervento.All’arrivo del cane, tutti i degenti che possono lasciare la loro stanza si recano nellospazio comune; seduti in cerchio con i loro familiari iniziano a fare conoscenza conl’animale. (3 Disegni B1 E B4 )

In genere si rilevano tre tipi di atteg-giamento: timoroso, di osservazio-ne e di entusiasmo, che si presenta-no come riepilogati nell’Allegato 3.

L’azione sinergica degli operatori èvolta a ricondurre i vari atteggiamentiad un approccio corretto ed equili-brato con il cane; in un secondo

momento, l’interazione è favorita attraverso una serie di attività:• accarezzarlo (con guanti di diverso spessore, con i piedi, a mani nude);


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• dargli crocchette (lanciandole, con l’ausilio di guanti, con l’aiuto dell’operatore, amani nude);

• proporgli giochi (fargli cercare i bocconi in diversi contenitori di cartone o plastica);• fare prove di educazione dell’animale (seduto, zampa, a terra, abbaia …).

E’ in questa fase, che i ragazzi e i bambini vengono sollecitati a porre domande rela-tive al mondo animale ed alla specie canina in particolare.La proposta di scattare una foto a colori insieme al cane, a ricordo dell’attività svol-ta, viene generalmente molto apprezzata.

In seguito, mentre l’animale viene accompagnato nelle camere, i partecipanti algruppo di lavoro proseguono l’attività di approfondimento insieme al veterinario(vedi Allegato 4).L’attività si può concludere con la proiezione di brevi filmati divertenti (vedi alle-gato su “cani e gatti pazzi”) che scatenano le risate di tutti i presenti, genitori com-presi.E’ bene precisare che le modalità di intervento vengono adattate e calibrate, divolta in volta, alla situazione contingente.


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Lavoro di approfondimento

L’offerta educativo-didattica viene integrata dal lavoro di approfondimento svoltodal veterinario che sviluppa, con i bambini e ragazzi ricoverati, un percorso stan-dard di base avente l’obiettivo di far conoscere il mondo dei cani.

Con l’ausilio del computer, si osserva insieme una sequenza di disegni e immaginiaventi un filo conduttore specifico: scoprire come vedono (Fig 1), sentono (Fig 2),ragionano e comunicano questi nostri amici.

Nell’esaminare le differenze sensoriali percettive tra animali e uomo, si cerca didimostrare, attraverso la proiezione di illusioni ottiche, che ciò che vediamo nonè LA realtà, ma UNA immagine della realtà; primo passo, questo, per tenta-re di immedesimarsi nell’altro, nel diverso da sé.Vengono quindi analizzati altri sensicome l’udito (perché i nostri cani anticipano infallibilmente il ritorno a casa del-l’auto dei proprietari?), aprendo la discussione sulle modalità di propagazione delsuono e la capacità di percezione e produzione di ultra e infrasuoni (Fig 2).Per quanto riguarda le componenti logiche ed istintuali si analizzano, con l’ausilio

(Disegno tratto da “La mente del cane” di B. Fogle Ed. Geo - Fig. 1)

(Disegno rielaborato tratto da “Come funzionano le cose” di D. MacaulayEd. Mondatori - Fig. 2)


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di materiali opportunamente predisposti, indovinelli e scioglilingua, le differentimodalità di ragionamento tra uomo e cane, valutando cosa significhi possedere la

componente istintiva predominantesu quella logica e viceversa.Un’attenzione particolare è dedicataalla corretta interpretazione del lin-guaggio non verbale dei cani, all’os-servazione della posizione della codae delle orecchie, del movimento edella postura di tutto il corpo, perindividuare lo stato emotivo di caniripresi in varie foto.Infine si passano in rassegna le causepiù frequenti che scatenano l’aggressi-vità di tutte le razze, per arrivare a

comprendere quali siano gli atteggiamenti corretti da adottare per evitare problemicon i cani, esaminando i vissuti personali e considerando i quesiti posti da ciascun par-tecipante.

(Tratto da “Clinica comportamentale del cane e del gatto” di K. Overall, Ed. MedicoScientifiche ….)

(Disegno tratto da “Birillo” - Ufficio Federale Veterinaria Svizzera)


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un fatto inspiegabileMi chiamo Gabriele, ho 12 anni e abito a Cantù, ma fino a un anno fa vivevo aGragnano in provincia di Napoli.Vicino a casa mia c’era un cane di razza collie con ilquale giocavo spesso e che non mi faceva paura. Un giorno, però, andando a metterefuori la spazzatura lo vidi per strada e feci per salutarlo, ma lui mi si buttò addossoappoggiandomi le zampe sulle spalle e facendomi cadere a terra. Io ero moltospaventato poiché ringhiava mostrandomi i denti e quindi non stava affatto giocando,così, d’istinto, lo colpii sul muso con il sacco della spazzatura facendolo scappare.Il giorno dopo, come se niente fosse, lo stesso cane venne a giocare di nuovo, ma ionon mi fidavo più di tanto.Oggi ho un po’ paura dei cani che non conosco.18 ottobre 2005

Il cercare di capire insieme ai ragazzi le motivazioni che inducono i caniad assumere atteggiamenti apparentemente incomprensibili porta a con-siderare più serenamente i trascorsi negativi di ciascuno: in questo caso siè data come probabile causa del comportamento del cane il suo tentati-vo di proteggere qualcosa all’interno del mucchio di rifiuti (ossa ad es.)

L’intero lavoro di approfondimento è sviluppato con l’ausilio di una presentazione multi-mediale, realizzata dalla veterinaria dell’equipe. Le proposte vengono poi continuamentearricchite dai materiali didattici via via reperiti in circolazione. Si va dalla raccolta di testidi lettura o di video utilizzati per confrontare gli aspetti animali realistici con quelli an-tropomorfizzati,a posters didattici realizzati appositamente per le scuole,disegni e albumda decorare. Il tutto è finalizzato alla promozione di un corretto rapporto con gli animali.Una videoteca ASL,che raccoglie materiali audiovisivi realizzati in proprio,riguardanti l’ad-destramento dolce dei cani da soccorso (Croce Rossa Italiana,Protezione Civile,ecc) perricerca dispersi (in superficie, in acqua, sotto valanghe di fango, neve, ecc) e individuazio-ne di droghe, favorisce l’approccio ad alcune attività cinofile poco conosciute e docu-mentate. Nell’ambito di una ormai consolidata e proficua collaborazione tra ASL eAssociazioni animaliste, sono stati predisposti recentemente brevi filmati, riguardanti lagiornata tipo dei volontari che operano in diversi canili rifugio, aventi come obiettivoquello di divulgare e promuovere la conoscenza di questo settore del volontariato.


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Valutazione

Ogni incontro viene monitorato dalle insegnanti che compilano una scheda di valu-tazione opportunamente predisposta.Al termine di ogni anno scolastico tutti i dati vengono raccolti e tabulati.Dalla loro analisi si evince che la maggior parte dei partecipanti mostra un elevatogradimento del progetto, si relaziona positivamente con il cane e riesce a comuni-care i propri vissuti; buona anche la partecipazione alle attività di approfondimen-to. (Vedi Allegato 5 (2005-2006) e Allegato 6 (2006-2007)).La pratica finora sperimentata ha evidenziato l’estrema variabilità nel trascorso per-sonale di ciascun paziente, elemento che conduce talvolta all’eccessiva dimestichez-za nell’approccio col cane (pensando al proprio), talvolta al non sapere realizzare nelconcreto l’evento atteso (es. repulsione nel toccare il suo naso umido, ecc.).Altro aspetto da considerare sono gli interventi, talvolta inopportuni, dei familiaripresenti, che a volte ipersollecitano il contatto con l’animale, altre volte allertanorispetto ai pericoli che ne possono derivare. Di fatto queste interferenze rischianodi invalidare la magia dell’incontro e richiedono una buona interazione all’internodell’equipe per recuperare la situazione.

Le difficoltà operative riguardano principalmente:• l’ampio range di età dei ricoverati (da 0 a 18 anni) che comporta la predi-

sposizione di contenuti, linguaggi e materiali didattici conformi ai destinatari;• la sporadicità dell’intervento che presuppone, nella maggior parte dei casi,

un'unica occasione di approccio col cane;• le eventuali differenze linguistiche e culturali, la presenza di handicap, cinofo-

bie, allergie, la necessità d’isolamento sanitario.

Al fine di verificare il livello di gradimento delle iniziative proposte e di perfezio-nare le future modalità d’intervento, si ritiene utile raccogliere pareri, suggerimen-ti e proposte dei partecipanti.


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Non solo Pet Therapy

Nell’ambito della Pet Therapy, oltre al progetto di AAA (Attività Assistite conAnimali) precedentemente descritto, viene sempre più favorevolmente accolta erichiesta, dal mondo della scuola, l’attività di AAE, ovvero di attività educative conanimali.Anche su questo fronte si è orientata l’ASL della Provincia di Como, con un pro-getto che dal 2005 propone, con i cani provenienti dal proprio Canile Sanitario,delle giornate di studio per i bambini dei Centri Estivi, gestiti dai Servizi Sociali delComune di Como.

Quest’anno, nell’ambito di un progetto di prevenzione delle morsicature, oltre aicani provenienti dal Canile Sanitario, hanno collaborato con l’ASL le Unità Cinofileda soccorso della Croce Rossa - Comitato di Cantù e un’addestratrice privata coni suoi due cani da agility e obedience. Questa scelta ha permesso, oltre il ribadire

Un momento di attività presso i Centri Estivi di Como - Foto gentilmente concessa da Mattia Vacca di Como.


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le implicazioni legate all’adozione dei cani abbandonati, di mostrare dal vivo alcuneabilità proprie della specie e di proporre ai bambini una antica ma poco conosciu-ta attività sociale: l’addestramento dei cani da soccorso.

La divulgazione delle varie tecniche di addestramento di cani soccorso e utilità è unodegli approfondimenti (vedi videoteca: ultimo argomento inserito nell’Allegato 4)che riscuote notevole interesse, specialmente tra i giovani.

Oltre alle classicheattività di ricerca dis-persi in zone imper-vie, sotto valanghe dineve o macerie, diindividuazione didroghe ed esplosivi,di guida per nonvedenti o sostegno esupporto a disabili, sistanno facendo stra-da nuove “professio-ni cinofile” chevanno dall’individua-zione di patologieanimali (malattie

delle api), di presenza di termitai (nelle abitazioni interamente costruite in legno),fino all’individuazione di patologie umane ad uno stadio ancora subclinico (tuber-colosi, patologie tumorali, ecc.).Tutte queste capacità rendono, ancora una volta, sempre più preziosa la collabora-zione del più antico (e fidato) amico dell’uomo.

Foto: l’addestramento dei cani da soccorso può raggiungere livelli molto “alti”


Allegato 1Progetto Pet Therapy

Scuola Ospedaliera dell’Infanzia

Scuola Ospedaliera Primaria di Como e Cantù

Non c'è fedeltà che non sia stata tradita almeno una voltatranne quella di un cane fedele.

Kornad Lorenz


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1. DestinatariTutti i pazienti ricoverati (dai 2 anni e 1/2 ai 18 anni) saranno coinvolti nel progetto.

2.Analisi della situazione• Gli alunni, in genere, sono disorientati e spesso spaventati,• un rapporto corretto con gli animali può produrre effetti distensivi, di

attenuazione dell'ansia e dello stress,• il rapporto con l’animale, in molti casi, aiuta a superare situazioni di sconforto

apatia o isolamento,• la relazione piacevole con l’animale favorisce un accrescimento dell’autostima

che, nei bambini e negli adolescenti malati, è in calo,• la relazione con l’animale favorisce la comunicazione,• il rapporto con l’animale stimola ad approfondirne la conoscenza anche dal

punto di vista scientifico.

3. Finalità del progetto• Creare le situazioni favorevoli affinché i bambini possano instaurare un minimo

rapporto con i cani,• Rendere l’alunno partecipe in modo attivo,• Rendere più tranquillo e sereno l’alunno,• Creare interesse e motivazione all’apprendimento,• Conoscere le caratteristiche dell’animale,• Approfondire le conoscenze degli animali domestici,• Esaminare le tematiche connesse al randagismo.

4. ObiettiviRiferiti agli alunni• Partecipare alla vita del gruppo,• Relazionarsi con gli animali,• Comprendere e rispettare la dignità di tutte le specie viventi,• Approfondire la conoscenza delle caratteristiche fisiche e comportamentali di

alcuni animali,


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• Riflettere sulle diverse esigenze delle specie animali considerate: spaziomovimento, alimentazione, benessere,

• Conoscere le più comuni patologie che possono interessare gli animali ed esseretrasmesse all’uomo,

• Comprendere le problematiche connesse con il tema del randagismo:abbandono, canile, anagrafe canina,

• Conoscere i comportamenti a rischio di morsicatura,• Comunicare i propri sentimenti, vissuti e/o conoscenze,• Portare a termine un compito dato sia operativo che pratico.

Organizzativi• Organizzare lo spazio in modo adeguato all’uso,• Preparare le attività che saranno eseguite dagli scolari,• Creare un clima favorevole alla comunicazione e alla socializzazione,• Condurre gli alunni nella fase della conoscenza diretta dell’animale,• Guidare il gruppo durante le discussioni e/o le comunicazioni,• Effettuare osservazioni mirate di ogni scolaro, per verificarne ogni cambiamento

positivo,• Predisporre uno scambio di ruoli tra le insegnanti.

5.Attività/TematicheAttività collettive• Il ritrovarsi tutti insieme per conoscersi e per prepararsi all’incontro con

l’animale,• Stabilire regole condivise per meglio relazionarsi con il cane,• Entrare in relazione con il cane,• Osservare l’animale: caratteristiche fisiche, del carattere, modo di comportarsi,• Effettuare semplici classificazioni di animali in base alle specie di appartenenza,• Conoscere la distribuzione di alcune specie nelle diverse aree geografiche,• Comunicare in modo libero e/o guidato,• Produzione di materiale: disegni, testi, interviste… cartelloni.


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Attività degli insegnanti• Raccolta di dati e informazioni sui pazienti (età, eventuali allergie o fobie…),• Coordinamento dei bambini nelle varie fasi dell’attività,• Osservazione degli alunni,• Stimolazione degli alunni per produrre domande, chiedere chiarimenti ecc...,• Preparazione del materiale e degli spazi,• Gestione della comunicazione,• Collaborazione con le diverse figure coinvolte per la pianificazione delle attività.• Compilazione di schede di osservazione• Raccolta e tabulazione dei dati• Partecipazione ad incontri di coordinamento e di programmazione.

6. MetodologiePer l’aspetto relazionale• Creazione di un clima favorevole alla socializzazione e alla comunicazione,• Controllo e stimolazione delle dinamiche relazionali degli alunni con i cani,• Sollecitazione alla comunicazione e al confronto delle esperienze,• Favorire e stimolare la cooperazione in ogni momento di lavoro.

Per l’aspetto didattico• Predisposizione delle unità di lavoro conformi alle varie età degli alunni,• Organizzazione dei momenti utili all’osservazione dell’animale per approfondirne

la conoscenza,• Strutturazione degli spazi già esistenti in modo che rispondano alle esigenze delle

attività che si intendono proporre.

7.Tempi/OrganizzazioneSi prevede di effettuare questo progetto a cadenza settimanale; le lezioni saranno

strutturate nel seguente modo:• 30 minuti di preparazione all’incontro con i cani (condivisione di regole),• 1,30 ore di relazione con i cani,• 1,00 ora verbalizzazione e produzioni personali,• I giorni successivi gli alunni presenti approfondiranno le tematiche emerse durante l’incontro.

Allegato1imp pet 15x21 definitivo 14-12-2007 8:16 Pagina 24

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8. Risorse professionali• insegnanti di classe (in compresenza in alcuni momenti e per alcune attività di

gruppo),• il conduttore dei cani per valutare il cane, dargli sicurezza, decidere i tempi e le

modalità dei giochi proposti in base allo stato di stress dell’animale• il veterinario per dare chiare e semplici spiegazioni agli alunni, per stimolare su

specifiche tematiche ed eventualmente sviluppare progetti didattici incollaborazione con le insegnanti.

9.VerificaDel lavoro degli aliunniOsservando gli alunni si prevede di valutare i seguenti aspetti:a) L’interesse e l’impegno dimostrato durante la realizzazione del lavoro,b) La capacità di partecipare alle conversazioni,c) La capacità di relazionarsi con l’animale,d) Il superamento delle difficoltà emotivo- relazionali,e) Il positivo cambiamento di comportamento grazie alla relazione con l’animalef) La capacità di portare a termine dei compiti in autonomia,g) La capacità di lavorare in modo produttivo in un gruppo.

Del lavoro degli insegnantiSi considera positivo l’intervento delle insegnanti se gli alunni:a) Sono tranquilli e sereni per la durata della lezione,b) Mantengono un positivo interesse all’attività per il tempo di svolgimento,c) Trasferiscono le proprie conoscenze anche in altri campi d’interesse o di lavoro,d) Hanno raggiunto un minimo livello di socializzazione,e) Si esprimono in modo naturale e sereno.

1Allegato


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Un cane in ospedaleOggi, 7 febbraio 2006, nel Reparto Pediatrico dell’ospedale di Cantù, verso le 15.30,sono arrivate una veterinaria e una ragazza che accompagnavano un cane.Il cane, che si chiamava Lina, era un lupoide di colore nero e marroncino con ilmuso allungato come una volpe. Lina ha 10 anni (circa 70 anni di una persona)ed è di taglia media.Abbiamo osservato che Lina era tranquilla, cercava di ambientarsi e annusava ingiro, era curiosa e ubbidiente, solo quando la ragazza ha tirato fuori la sua pallina,ha iniziato ad agitarsi perché voleva giocare.Dopo essere stata in sala giochi con noi è stata accompagnata dagli altri bambiniche dovevano rimanere nelle loro camere.Io, Denis e gli altri bambini più piccoli siamo stati contenti di aver ricevuto questavisita perché gli animali mettono di buon umore.


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La mia giornata in pediatria(Un bambino si immedesima nel cane)Oggi sono arrivato all’ospedale con il mio amico Pluto.C’erano tanti bambini ad aspettarci.Quando siamo arrivati, tutti i bambini ci sono saltati addosso, ci accarezzavano , cidavano tanti baci e ci prendevano in braccio.Quando il veterinario ci ha tolto il guinzaglio io e Pluto abbiamo incominciato a correrenella saletta dove ci hanno portato.Tutti i bambini erano contenti.Uno dei nostri veterinari e’ uscito per prendere una cosa e Pluto gli e’ corso dietro.A un certo punto io e Pluto ci siamo sdraiati e ci stavamo addormentando perché almattino ci avevano portato a fare il bagno.Visto che i bambini dovevano andare a mangiare il nostro veterinario ci ha riportatoal canile.

IVAN

1Allegato


Allegato 2

Attività assistita con cani del canile di Mariano Comense

Progetto “Dogs for children”


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2Allegato

1.“Dogs for children”- la filosofia del gruppoLa parte operativa del progetto è stata ed è tuttora gestita dal gruppo “Dogs forchildren”, un gruppo di conduttori volontari appartenenti all’Associazione “GliAmici del Randagio”.Il gruppo si occupa di questa attività ormai da due anni, svolgendo un lavoro coor-dinato con la veterinaria d.ssa Baiocchi e con le educatrici dei reparti di pediatria.La filosofia condivisa dal gruppo è quella di impostare l’attività in modo che il canesia parte attiva ed elemento su cui ruota il progetto, non “strumento” del condut-tore ma protagonista che porta beneficio grazie alla propria singolarità e impreve-dibilità. I momenti di attività nei reparti dell’ospedale non so-no mai “esibizioni” completamente programmate in cui il ca-ne si limita ad eseguire dei comandi, ma momenti di gioco edinvenzione con il coinvolgimento dei piccoli pazienti.Vorremmo sottolineare proprio il carattere “misto” delle atti-vità, basate in parte sulla preparazione del gioco e in parte sul-l’elemento spontaneo che si crea nell’incontro cane-bambino.Questa caratteristica rende “diverso” ogni incontro e crea neibambini l’effetto positivo dell’attesa e della novità.

2. Preparazione dei conduttoriLa preparazione dei conduttori,affidata ad un istruttore cinofilo, è costituita da unaparte teorica e una pratica. I conduttori devono sapere non solo cos’è e come sisvolge una sessione di AAA (Attività Assistita con Animali) ma anche avere le no-zioni di base sulle modalità di ragionamento proprie dei cani, sulle loro caratteri-stiche di comunicazione con particolare attenzione a come i vari cani esprimono iloro differenti livelli di stress e disagio (i cosiddetti “calming signals”) e sulle diver-se teorie di educazione, istruzione ed addestramento cinofilo.Infatti, benché non sia necessario avere dei cani perfettamente “addestrati” persvolgere questa attività, è fondamentale costruire con essi un linguaggio condiviso.Per fare ciò, il conduttore deve imparare a “capire” il cane e riconoscerne leespressioni e i comportamenti tipici. La preparazione corretta con il cane è co-struita attraverso il cosiddetto “clicker training”, un metodo basato sul rinforzo po-sitivo che premia il cane ogni volta che esegue o ripete una sequenza corretta.


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E’ un metodo “dolce” che punta alla gratificazione dei singoli soggetti. L’obbiettivoper noi non è ottenere l’obbedienza del cane, bensì raggiungere una “sintonia” chepermetta di “guidarlo” senza dare ordini, semplicemente proponendo attività inte-ressanti e stimolando il naturale interesse del cane al gioco e all’interazione conl’uomo. E’ utile ricordare che il cane, diversamente dalla maggior parte degli ani-mali, ama giocare non solo quando è cucciolo ma anche da adulto.

La preparazione del conduttore deve garantire in ogni momento il pieno control-lo della situazione, anche al fine di prevenire situazioni di potenziale stress per il ca-ne, che potrebbero pregiudicare la buona riuscita dell’attività. La parte pratica èformata da esercitazioni (inizialmente con cani già preparati) in cui i conduttori siallenano sia a riconoscere i loro segnali e posture comunicative, sia ad eseguire conessi brevi esercizi. Al termine della preparazione il conduttore deve poter ripro-porre lo stesso lavoro anche con nuovi cani.

3. Scelta e preparazione dei caniLa scelta del cane è un momento estremamente importante, da cui dipenderà l’in-tero sviluppo del ciclo di interventi. Il cane dovrà avere delle caratteristiche carat-teriali, comportamentali e fenotipiche idonee all’attività. Il cane sarà scelto dall’i-struttore cinofilo, sentito anche il parere del responsabile del team, dopo un at-tento esame che comporta diverse manipolazioni non invasive per saggiare il livel-lo di reattività dell’animale.Il cane scelto deve essere di docilità buona, di tempra media e avere un tempera-

Allegato2

Un momento del corso per conduttori AAA


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mento che varia dal medio al vivace a seconda del contesto di utilizzo proposto enon mostrare mai eccessiva possessività (per esempio non deve essere troppo “ge-loso” della palla con cui sta giocando). L’animale deve mostrare una corretta so-cializzazione sia cospecifica (ossia con i propri simili) che interspecifica (cioè conaltre specie animali e soprattutto con gli esseri umani). Soprattutto dovrà essereabituato a bambini, anziani, ausili motori, deambulatori, ecc.Tendenzialmente le femmine risultano le più adatte a tale scopo, anche perché po-co inclini a marcare il territorio e maggiormente pazienti.Non dovranno mai essere utilizzati cuccioli anche se hanno completato il periododi socializzazione, dato che il loro aspetto caratteriale non è ancora completa-mente fissato e queste esperienze potrebbero risultare negative.Il cane deve presentare uno stato di salute perfetto, sia da un punto di vista fisicoche psicologico. Sono da escludere elementi appena giunti nella struttura rifugio: bi-sogna rispettare un periodo di tempo che varia da elemento ad elemento non in-feriore a 1 mese, per permettere un adeguato adattamento alla nuova condizione.Questo al fine di non compromettere mai la stabilità emotiva del cane.Le caratteristiche dei soggetti più apprezzati rientrano nell’identikit di un cane ditaglia medio/grande (facile da accarezzare anche per degenti immobilizzati in un let-to), con un mantello particolarmente morbido e soffice.Il cane, dopo essere stato scelto e prima di entrare in attività, dovrà essere sotto-posto ad un periodo di tirocinio/addestramento di durata variabile a seconda del-le risposte dell’animale. Durante questa fase il cane sarà sottoposto a molte mani-

2Allegato

Un momento del corso per conduttori AAA


polazioni, carezze, massaggi, spazzolature, più o meno energiche, sempre condottein un ambito di serenità e di attività giocosa, per mantenere la predisposizione po-sitiva dell’animale in tutte le fasi della preparazione. Il cane dovrà incontrare per-sone sconosciute, abituarsi a toelettature, salire e scendere dall’auto, salire e scen-dere le scale, utilizzare l’ascensore, apprendere i principali comandi (seduto, terra,vieni, zampa) e lasciarsi condurre correttamente al guinzaglio.

4.Valutazione dell’esperienzaPer i volontari del gruppo “Dogs for Children” l’esperienza di questi due anni è stataaltamente positiva, non solo da un punto di vista “professionale” ma anche da un puntodi vista “umano”.Ai volontari inizialmente presenti si sono aggiunte quest’anno altre ade-sioni, segno che l’attività ha avuto un riscontro positivo ed ha destato un certo interesse,nonostante l’impegno richiesto a chi aderisce. Per tutti noi l’esperienza dell’attività inospedale, del tutto nuova, è stata senza dubbio importante: sembrerà banale ma vedersorridere i bimbi in un contesto per loro estraneo e fonte magari di disagio (se non disofferenza vera e propria) è qualcosa che arricchisce dentro.Per ultimo dobbiamo ancheaggiungere che grande è stata la soddisfazione di poter dare un’altra possibilità a questinostri amici 4zampe che, finiti in canile perché rifiutati, diventano risorse importanti inprogetti che portano beneficio alla comunità, dimostrando così di avere ancora moltissi-mo da dare e, soprattutto, di meritare molto più di quanto hanno ricevuto finora.Non èun caso se 4 delle cagnolone inserite nel progetto hanno nel frattempo trovato casa!

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Allegato 3

Modalità di approccio al cane


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Allegato3Analisi della situazione iniziale

Atteggiamento di rifiuto e/o paura

Atteggiamento di attesa e/oosservazione

Atteggiamento di ricerca e/oprevaricazione

Obiettivi

- Comprendere, attraverso imovimenti del cane, la sua nonpericolosità

- Avvicinarsi spontaneamente al cane

- Osservare il cane mentre sirelaziona con gli altri

- Accettare di relazionarsi conl’animale

- Osservare il cane per rispettarne itempi e le necessità

- rapportarsi con l’animalecondividendo con gli altril’esperienza


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3Allegato

Attività

- osservare il cane da lontano- osservare il cane da vicino in modo

protetto- cogliere gli atteggiamenti positivi del cane

- partecipare come spettatore ai giochi- utilizzare strumenti occasionali per

entrare in relazione con l’animale- toccare il cane utilizzando il guanto della

pulizia- toccare il pelo del cane, la coda

- osservare il cane come reagisce alle varieproposte

- proporre giochi - verbalizzare ciò che si osserva

- utilizzare strumenti occasionali perentrare in relazione con l’animale

- toccare il cane utilizzando il guanto dellapulizia

- toccare il pelo del cane - accarezzare il muso del cane

- analizzare i comportamenti dell’animale- capire cosa piace al cane- comprendere cosa infastidisce il cane

- accettare di aspettare il proprio turno pergiocare con il cane

- accettare di eseguire delle attivitàseguendo precise indicazioni

Reazione finale prevista

- tranquillizzarsi ed accettaredi rimanere in presenza delcane

- Accettare il rapporto con ilcane

- ammettere che il cane è unpossibile compagno di giochi

- accostarsi spontaneamenteal cane per giocare

- capire che il cane, comeogni essere vivente,necessita di rispetto

- giocare con il cane in modoconsapevole


Allegato 4Approfondire le conoscenze dei sensi percettivi

Approfondire la conoscenza del cane

a cura della Dr.ssa Claudia Baiocchi


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4Allegato

Approfondire le conoscenze dei sensi percettivi

PremessaLo studio sulla diversa percezione della realtà, tra uomo e animale, cerca di inco-raggiare la diffusione di una cultura consapevole della bio-diversità e rispettosa del“diverso” e di favorire l'approccio individuale alla natura per ristabilire un corret-to rapporto uomo-animale-ambiente Oltre ai comuni 5 sensi gli animali ne posseggono altri, di cui l’uomo è sprovvisto.Alcuni esempi:- percezione del CAMPO MAGNETICO TERRESTRE es. negli uccelli migratori;- ECOLOCAZIONE es. nei delfini, pipistrelli,ecc;- LUCE POLARIZZATA es. gli occhi composti degli insetti;- VIBRAZIONI es. del terreno nei serpenti, dell’acqua con la LINEA LATE-

RALE dei PESCI;- ATTIVITA’ ELETTRICA emessa da ferite o movimenti muscolari delle pre-

de di squali;- percezione INFRAROSSO (serpenti) ed ULTRAVIOLETTO (uccelli, api, ecc);


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Allegato4TATTO Bambini

degentiprincipal-mente da 5 a 12 anni

1. Sperimentare l’usodel tatto

2. Riflettere sugli usidel tatto nella vitaquotidiana

3. Conoscere ledifferenze tattili tral’uomo e l’animale

4. Confrontare il tattotra alcune specie dianimali

5. Conoscere alcunesituazioni in cuil’uomo utilizza iltatto come sensopredominante (nonvedenti)

Riconosceredegli oggetti altatto senzavederli

Comparare lepercezioni tattiliumane a quelleanimale

Sperimentare iltatto attraversol’uso del braille(testi per nonvedenti)

Visione delfilmatosull’addestramento del cane guida

Approfondimenti Destinatari Obiettivi Attività


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4Allegato

Scatolone appositamenteforato contentevari oggetti da indovinare

Schede e visione di unapresentazione in Power Point

Macchina dattilo - braille Segnalibro - ricordo su cuiil bambino stampiglia ilproprio nome in braille

Filmato

A conclusione dell’incontrosettimanale di Pet Therapy

1. Riconoscere gli oggettimanipolati

2. Esemplificare l’utilizzo dimano, gomito, piede …

3. Riferire quanto appresodurante la lezione

4. Saper descrivere ledifferenze percettive inalcune specie animali

5. Individuare situazionispecifiche.

Strumenti Tempi Verifica


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Allegato4UDITO Bambini e

ragazzidegentiprincipal-mente da 8 a 18 anni

1. Approfondire la co-noscenza del suonoe delle sue modalitàdi propagazione

2. Distinguere ledifferenti capacitàuditive dell’uomo edegli animali

3. Conoscere lediverse capacitàanimali di percepiree produrreinfra/ultra suoni

Produzione disuoni confischietti diversi

Spiegazione dellamodalità dellapropagazione delsuono e delleproprietà diultrasuoni e diInfrasuoni

Visione dimaterialeopportunamentepredisposto



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4Allegato

Fischietti normali e adultrasuoni

Disegni e immaginiesplicativi

Presentazione in PowerPoint

A conclusione dell’incontrosettimanale di Pet Therapy

1. Saper riferire quantoappreso rispetto aidiversi tipi di suoni

2. Distinguere i suonipercepiti dall’animale adifferenza dell’uomo

3. Saper riferire quantoacquisito sulla capacitàdi percezione uditivaanimale



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OLFATTO Bambini eragazzidegentiprincipal-mente da 8 a 18 anni

1. Saper riconoscerediverse essenzeproposte

2. Apprendere lamodalità piùappropriata perdistinguere lefragranze

3. Distinguere ledifferenti capacitàolfattive dell’uomo edegli animali

4. Conoscere i diversiaddestramenti deicani a seconda delloro impiego (ricercadroga, dispersi,tartufi)

Prove diriconoscimentodi diversi aromi emodalità piùefficacedell’annusare

Visione dimaterialeopportunamentepredisposto

Filmato sullaspecificitàdell’olfattocanino e suoutilizzo



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Barattolini contenenti oliessenziali da tenere

Presentazione in PowerPoint

Filmato

A conclusionedell’incontrosettimanale di Pet Therapy

1. Identificare i diversiaromi proposti

2. Riprodurrecorrettamente lamodalità di“annusamento”

3. Saper riferire quantoappreso rispetto allecapacità olfattive

4. Apprezzarel’insostituibilecollaborazione dei cani


Foto tratta da: "la mente del cane" di B. Fogle ed. geo

4Allegato


42

VISTA Bambini eragazzidegentiprincipal-mente da 8 a 18 anni

1. Conoscere ledifferenti proprietàvisive di alcunianimali rispettoall’uomo

Visione di foto,disegni e filmatisulle differenzetra uomo eanimali:- tipo di visione- ampiezze di

campo visivo - scansione

temporale



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Disegni, foto e immaginiesplicative;filmati rallentati sul volodegli uccelli


1. Saper riferire quantoacquisito sulla capacitàdi percezione visivaanimale e umana


Foto tratte da Focus Junior.Riguardanti vista di aquila serpente e ape.

4Allegato


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GUSTO Bambini eragazzidegentiprincipal-mente da 8 a 18 anni

1. Ubicarecorrettamente lezone percettivelinguali

2. Comparare lecapacità gustativeanimali e umane

Sperimentare lelocalizzazionigustative sullalingua (dolce,amaro, salato,acido e piccante)

Comparare lecapacità gustativeumane ed animali



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Kit per degustatori,disegni sulla localizzazionedelle papille gustative


1. Localizzare le areegustative a livellolinguale

2. Saper riferire quantoappreso circa le capacitàgustative umane edanimali


4Allegato


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Approfondire la conoscenza del cane

PremessaLa conoscenza dei bisogni e delle modalità comunicative dei cani costituisce la pre-messa per prevenire fraintendimenti e reciproche incomprensioni.Le conseguenze di tali malintesi finiscono inevitabilmente col ripercuotersi nega-tivamente sempre sui cani; si va dalla caduta di attenzione per l’animale, con con-

B I S OBISOGNI Bambini

degentiprincipal-mente da 5 a 12 anni

1. Comprendere leesigenze fisiologicheed etologiche deiprincipali gruppicanini

Individuazionedelle necessitàdell’animale


COMUNICCAN

COMUNICAZIONECANINA

Bambinidegentiprincipal-mente da 5 a 12 anni

1. Comprendere lemodalitàcomunicative delcane: postura,mimica, cinesi efonesi.

Osservazione delcane

Valutazione dellaposizionecorporea, dellacoda, delleorecchie e degliatteggiamentimimici e motoridell’animale

Classificazione divoci canineregistrate



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seguente allentamento della sua custodia e relative fughe (rischio di incidenti au-tomobilistici, aggressione da parte di altri cani, ecc), alla sua cessione a parenti, ami-ci, se non al canile, fino al suo abbandono o soppressione.Un buon livello di comprensione reciproca, viceversa, consente di esprimere al me-glio le proprie potenzialità di gruppo o di coppia, che può arrivare fino all’adde-stramento dei cani da soccorso o ausilio per diversamente abili.Con tutti questi cani, a cui ogni giorno chiediamo di integrare i nostri limiti senso-riali, siamo in debito: a chi si chiede qualcosa di più va anche dato qualcosa di più.

O G N IKit “animali sì grazie” Durante e dopo

l’incontrosettimanale di Pet Therapy

1. Mostrare di averacquisitoconsapevolezza deibisogni dell’animale


CAZIONENINA

Disegni, foto, registrazionisonore e il cane presente

Durante e dopol’incontrosettimanale di Pet Therapy

1. Riconoscere i diversistati d’animodell’animale dal vivo,tramite immagini e/oaudio- registrazioni


4Allegato


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P R E V E NM O R S I C

PREVENZIONEMORSICATURE


1. Individuare le causeche piùfrequentementescatenanol’aggressività

2. Riconoscere i segnalidi allerta e diaggressività del cane

3. Distinguere icomportamentidissuasivi da metterein atto in caso dipericolo

Elenco dellesituazioni arischio piùfrequenti

Riconoscimentodella minacciad’aggressione

Individuazionedeicomportamentiadeguati daadottare


P R E V E NR A N DA

PREVENZIONERANDAGISMO


1. Capire la relazionetra il randagismo el’identificazionecanina

2. Capire la funzionedel canile

3. Comprendere loscopo dellasterilizzazione delcane

Analisi delleproblematicheconnesse alrandagismo espiegazionedell’uso dei chipsElenco dellefunzioni delcanile:prevenzionerandagismo,zoonosi, ecc..

Presentazionedelle alternativevolte acontrastare ilrandagismo



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N Z I O N EC AT U R E

Disegni, foto, posteresplicativi e il canepresente


1. Saper riportare quantoacquisito

2. Individuare le principaliintenzioni dei cani

3. Dimostrare, nel corso disimulazioni, di averacquisito modalità dicomportamentoadeguate


N Z I O N EAG I S M O

Siringa con chips e lettore,filmati sui canili - rifugio,


1. Mostrare di avercompreso chel’identificazionegeneralizzata dei canirisolverebbe il problemadel randagismo

2. e 3. Saper riferirequanto appreso


4Allegato


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P R O F E SD E I C


Bambini eragazzidegentiprincipal-mente da10 a 18 anni

1. Conoscere i variambiti nei quali ilcane è impiegato alservizio dell’uomo

Visione di filmatirelativiall’addestramentodei cani daricerca dispersi,droghe e usoassistenza


BISOGNI COMUNICAZIONECANINA

PREVENZIONERANDAGISMO


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S S I O N EC A N I

Disegni, foto, posteresplicativi e il canepresente

filmati 1. Saper riferire quantoappreso


EO


PROFESSIONE DEICANI

4Allegato


Allegato 5Anno scolastico 2005-2006Scuola OspedalieraUnità Operativa di PediatriaOspedale di Cantù e Como

Progetto Pet TherapyTabella riassuntiva dei dati rccolti anno scolastico 2006-2007


Anno scolastico 2005-2006Scuola Ospedaliera - Unità Operativa di Pediatria - Ospedale di Cantù e Como

Note. La disparità nel conteggio deriva dal fatto che un alunno ha pre-so parte ad alcune fasi del lavoro, ma non a tutte.

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5Allegato

Obiettivi Positivo Parziale Negativo Non Tot.applicabile

Si relaziona 192 104 33 141 470con il cane

Partecipa 183 106 26 156 471alla vita del gruppo

Comunica i 203 131 91 46 471

Approfondisce la conoscenza 122 88 214 46 470delle caratteristiche dell’animale

Mostra di aver 214 81 34 141 470gradito il progetto


Allegato 6Anno scolastico 2006-2007Scuola OspedalieraUnità Operativa di PediatriaOspedale di Cantù e Como

Progetto Pet TherapyTabella riassuntiva dei dati rccolti anno scolastico 2006-2007


Anno scolastico 2005-2006Scuola Ospedaliera - Unità Operativa di Pediatria - Ospedale di Cantù e Como

Note. La disparità nel conteggio deriva dal fatto che un alunno ha pre-so parte ad alcune fasi del lavoro, ma non a tutte.

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6Allegato

Obiettivi Positivo Parziale Negativo Non Tot.applicabile

Si relaziona 255 126 48 66 495con il cane

Partecipa 207 95 25 168 295alla vita del gruppo

Comunica i 202 142 85 66 495

Approfondisce la conoscenza 114 57 258 66 495delle caratteristiche dell’animale

Mostra di aver 280 109 40 66 495gradito il progetto


indice

Prefazione

Storia 04

Storia del progetto 07

Cronaca di un incontro 11

Lavoro di approfondimento 13

Valutazione 16

Non solo Pet Therapy 17

Allegati 19


autrici:sig.ra Zappa Lorella

insegnante Ospedaliera - Pediatria Cantù

sig.ra Civati Paolainsegnante Ospedaliera - Pediatria Como

dr.ssa Baiocchi ClaudiaVeterinaria ASL Provincia Como

con la collaborazione sig.ra Angela Maria La Scala

insegnante Ospedaliera Scuola dell'Infanzia - Pediatria di Como


Note


finito di stampare nel mese di dicembre 2007 da: Ingraph srl - Seregno

Studio e realizzazione grafica: Luciano Proverbio


quattro zampe in ospedale - asl como€¦ · loro cani per attuare il progetto della pet therapy....

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