quindicinale di attualita’, cultura, sport e … · ristrutturazione. progetti faraonici,...

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Per tutti i Santi, si scia!! l’Altopiano l’Altopiano ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO I SAPORI DELLA TRADIZIONE QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI N. 332 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 30 OTTOBRE 2010 www.giornalealtopiano.it Grafica Altopiano PROMOZIONE TURISTICA SANITA’ Anche all’ospedale di Asiago arriva il Rooming In Per tutti i Santi, si scia!! A fine ottobre è arriva- ta la prima nevicata della stagio- ne, accolta con gioia da qualcuno, di ma- lavoglia da qualcun altro. Se la cosidetta “neve sulla foia” non rappresenta una rarità, certo lo è il fatto che già per la Festa di tutti i Santi si potranno mettere gli sci. Al Verena, dove già si misurano 40 centimetri di manto nevoso, da sabato aperti gli impianti più piccoli. Piste aperte anche per gli appassionati dello sci nordico: 30 Km a Campomulo di Gallio (30 cm di neve). I patiti dello sci potranno dunque avere un primo anticipato assaggio di una stagione invernale che ci si augura risulti abbondante in tutti i sensi. S.L. GALLIO Il consiglio approva il Piano del sindaco Pagina 4 Al via un nuovo sistema di promozione per il fondo altopianese ENEGO Pagina 15 Il Forte Lisser è tornato a nuova vita Asiago Nordic Ski Rivoluzione al Consorzio: diventerà una S.P.A. - Rigoni nuovo presidente Lunga vita alla Reggenza di Claudio Savelli Contingenza. Crisi finanzia- rie toglirespiro. Crescente domanda di servizi sociali e di servizio pubblico effi- ciente. Normative, leggi. Riunioni, consigli, giunte. E intanto i graffiti della Val d’Assa vanno a ramengo., soffocati non dall’indiffe- renza degli amministratori, ma dal groviglio di enti, isti- tuzioni, organismi che si contraddicono e che com- plicano ancora di più la sua ristrutturazione. Progetti faraonici, parcheggi in quo- ta, sporting e seggiovia come se fossimo a Saint Moritz, piste ciclabili transregionali, ma intanto … c’è chi fatica a traccia- re gli innumerevoli sentieri, camminamenti che percor- rono in lungo e in largo l’altopiano, per fare la più naturale delle attività per la quale siamo stati creati. Camminare. Partiamo dal- l’inizio. Cominciamo a far camminare la gente, piutto- sto che dire loro andate a parcheggiare in Marcesina o andate in bosco in seggio- via … e la gente non si di- vide tra poerle, slegar, gheller, etc. etc . La gente si divide tra chi sta bene sull’altopiano e chi no e pre- ferisce andare da un’altra parte. continua a pagina 3 La voce degli 8 Comuni Scuole al di là del ponte Roana: “Si chiuda Rotzo” Vanno all’aria tutti gli accordi tra i comitati dei genitori Matteo Dal Pozzo: “Tanta rabbia e profonda amarezza” (pagina 12) Pag. 5 Pag. 2 Pag. 10 Una bella festa per Andrea Pasqualon

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Per tutti i Santi, si scia!!

l’Altopianol’AltopianoASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO

I SAPORI

DELLA

TRADIZIONE

QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI

N. 332 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 30 OTTOBRE 2010

www.giornalealtopiano.it

Gra

fica

Alto

pian

o

PROMOZIONE TURISTICASANITA’

Anche

all’ospedale

di Asiago

arriva il

Rooming In

Per tutti i Santi, si scia!!

A fine ottobre è arriva-ta la prima nevicata della stagio-

ne, accolta con gioia da qualcuno, di ma-lavoglia da qualcun altro. Se la cosidetta “neve sulla

foia” non rappresenta una rarità, certo lo è il fatto che giàper la Festa di tutti i Santi si potranno mettere gli sci. Al Verena, dove

già si misurano 40 centimetri di manto nevoso, da sabato aperti gli impianti piùpiccoli. Piste aperte anche per gli appassionati dello sci nordico: 30 Km a Campomulo diGallio (30 cm di neve). I patiti dello sci potranno dunque avere un primo anticipato assaggiodi una stagione invernale che ci si augura risulti abbondante in tutti i sensi. S.L.

GALLIO

Il consiglio

approva il

Piano del

sindaco

Pagina 4

Al via un

nuovo sistema

di promozione

per il fondo

altopianese

ENEGO

Pagina 15

Il Forte Lisser è tornato a nuova vita

AsiagoNordic Ski

Rivoluzione al

Consorzio:diventerà una

S.P.A. - Rigoni

nuovo presidente

Lunga vitaalla Reggenza

di Claudio SavelliContingenza. Crisi finanzia-rie toglirespiro. Crescentedomanda di servizi sociali edi servizio pubblico effi-ciente. Normative, leggi.Riunioni, consigli, giunte. Eintanto i graffiti della Vald’Assa vanno a ramengo.,soffocati non dall’indiffe-renza degli amministratori,ma dal groviglio di enti, isti-tuzioni, organismi che sicontraddicono e che com-plicano ancora di più la suaristrutturazione. Progettifaraonici, parcheggi in quo-ta, sporting e seggioviacome se fossimo a SaintMoritz, piste ciclabilitransregionali, ma intanto… c’è chi fatica a traccia-re gli innumerevoli sentieri,camminamenti che percor-rono in lungo e in largol’altopiano, per fare la piùnaturale delle attività per laquale siamo stati creati.Camminare. Partiamo dal-l’inizio. Cominciamo a farcamminare la gente, piutto-sto che dire loro andate aparcheggiare in Marcesinao andate in bosco in seggio-via … e la gente non si di-vide tra poerle, slegar,gheller, etc. etc . La gentesi divide tra chi sta benesull’altopiano e chi no e pre-ferisce andare da un’altraparte.continua a pagina 3

La voce degli 8 Comuni

Scuole al di là del ponteRoana: “Si chiuda Rotzo”

Vanno all’aria tutti gli accordi tra i comitati dei genitori

Matteo Dal Pozzo: “Tanta rabbia e profonda amarezza” (pagina 12)

Pag. 5 Pag. 2 Pag. 10

Una bella festa per Andrea Pasqualon

2l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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ATTUALITA’

Alla fine saranno gli ultimi asalvarci. E il motivo è prestodetto: li pensi sconfitti e loroscattano in contropiede e tiscompigliano le carte e le pre-visioni. La storia narra deci-ne di disfatte epiche firmatequando si pensava d’averegià in tasca la vittoria. Tant’èvero che il popolo contadinoracchiuse il tutto nel prover-bio che invita a non dire maigatto se prima non ce l’hai nelsacco. Come monito circa ladelicatezza e la fragilità di otte-nere una vittoria. E gli ultimi ungiorno potrebbero avere tantis-simi nomi: un operaio della Fiat,un anonimo studente delle scuo-le professionali, la maestra di unosperduto borgo di montagna, lavecchia nonna tutt’intenta nel la-vare i panni. Non importa chi riu-scirà a mettere il suo nome e lasua storia a servizio della gran-de storia degli uomini. Importaconvincersi che qualcuno ungiorno potrebbe inanellare lamossa vincente. E sarebbe bel-lo che quella vittoria divenisse lametafora stessa della nostra Ita-lia. Potrebbe essere la storia di

Gli ultimi e la forza del contropiede

Matteo Manassero, 17 anni, il piùgiovane golfista ad imporsi in untorneo dell’European Tour.Come sarebbe bello se la suastoria fosse la metafora dell’Ita-lia. Vorrebbe dire che viviamo inun paese dove i giovani hannoancora gli spazi, le occasioni e lapossibilità di diventare quello chesognano senza dover abbando-nare la propria casa e mettereall’asta il loro talento fuggendoall’estero. A parole siamo tuttid’accordo, salvo poi relegare leloro prestazioni tra gli sport mi-nori, dare loro lo spazio margi-nale dei bordi pagina, ridurre leloro imprese - per costruire lequali occorrono anni e anni didura applicazione - a fatti di cro-naca marginale. Questa sì, in-vece, è la metafora perfetta deltrattamento riservato oggi allenostre giovinezze: saziati perchè

tacciano, accontentati perchè nondisturbino, messi a tacere con ilpalliativo delle promesse su un fu-turo che sappiamo non diventaremai presente. Per fortuna deidinosauri e a scapito delle farfal-le. Ma potrebbe essere anche lastoria di Jonathan, 17 anni di per-fetto anonimato, ma dalle pagineda far rabbrividire i benpensanti.Ogni mattina sfida l’oscurità e salenella sua apecar - ognuno pos-siede gli strumenti che la fortunagli offre - affronta il Passo diVezzena dal versante di Lavaronee s’inabissa lungo la Val d’Assaper sedersi sui banchi di una scuo-la d’Asiago. La prima nebbiad’ottobre, le nevi di dicembre, ilgelo di gennaio o i venti improvvi-si d’aprile non lo intimorisconoperchè lui sa che c’ha anchelui una storia da scrivere. Poiogni giorno rincasa perchè c’èuna famiglia da sostenere e unasorella da aiutare a diventaregrande. Nessuno ne ha mai rac-contato la sua storia, ma questasì che sarebbe la metafora piùbella della nostra nazione: una ter-ra nella quale si premiano quelliche la gente addita come ultimi,

Sapor d’acqua natìa

L’Altopiano srl - Società unipersonaleSede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)

Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi)Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002

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Direttore responsabile: Stefania Longhini

Segretaria di redazione: Silvana Bortoli

In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado,Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo,

Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi,Stefania Simi, Egidio Zampese

Hanno collaborato: don Marco Pozza,Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese,

Amerigo Baù, Stefano Rigoni, Serena Baù, Ilario De Guio,Luca Trapani, Claudio Savelli, Corrado Corradin,

Silvio Panozzo, Christian Comelato, Nicoletta Manfrin,Davide Apolloni

Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio FavaroImpaginazione: Davide Degiampietro

Foto: Archivio Giornale - Grafica AltopianoStampa: Centro Stampa delle Venezie

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l’AltopianoSabato 16 ottobre 2010

nella quale si elevano le storieanonime fino a farle diventarelezioni, nella quale un ragazzocome Jonathan potrebbe diven-tare il modello dell’applicazio-ne e della caparbietà.Non sarà Marchionne a sal-varci dalla disperazione. Nétantomeno il putrido showintellettualistico che sale dallecampagne di Avetrana stimo-lato dai plastici televisivi diBruno Vespa. E nemmeno lalurida morbosità di chi la seras’incolla di fronte al Grande Fra-tello. Saranno ancora una voltagli ultimi a salvarci. Quelli che -se solo potessero - scassinereb-bero lo schermo della TV o in-frangerebbero i monitor dei pcgiornalistici per urlare: “Ci ver-gogniamo d’essere italiani”. Eavrebbero perfettamente ragio-ne: perchè l’Italia giovane èmolto di più di un semplice ap-parire sexy e sbandati quandosai per certo che la vita non èsempre e solo divertimento. Ungiorno impareremo a cammina-re. O saremo costretti a farlo.

Don Marco Pozza

Se non è una rivoluzio-ne poco ci manca.Quanto intendono rea-lizzare i tre assessori alturismo della conca cen-trale (Asiago, Gallio eRoana) muterà radical-mente la gestione e laprogrammazione turisti-ca forse come nessunaltro cambiamento fino-ra attuato. L’intenzionenella sua sintesi è sem-plice: stabilire i compitiprecisi di ogni ente lega-to al turismo (consorzioturistico, Iat, uffici co-munali) togliendosovrapposizioni econtrapposizioni, defini-re assieme agli enti turi-stici e alle categorie unpiano strategico a bre-ve e a lungo termine epoi portare avanti con lamassima convinzionequanto previsto nel pia-no. Il difficile sta nel farecollimare tutto senza faremergere i soliti campanilismi,i conflitti di interesse, le begheche hanno costituito da sem-pre gli ostacoli più grossidell’Altopiano. In pratica l’in-tenzione dei “politici del turi-smo” (Roberto Rigoni perAsiago, Luigi Martello perRoana e Nicola Pertile perGallio) è di suddividere i com-piti turistici tra le tre entità. Agliuffici comunali competerà

Rinnovato il consiglio d’amministrazione del Consorzio turistico

Una pioggia di idee, un mare di debitiSfida importante per il nuovo presidente Roberto Rigoni “Il primo obiettivo sarà il riequilibrio

finanziario. E poi faremo diventare questo sodalizio una Spa sul modello Trentino”

l’organizzazione degli eventi edelle manifestazioni di richia-mo sollevandoli da compiti di-vulgativi al pubblico. Riservan-do in più la possibilità di unafusione futura degli uffici co-munali in un unico ente. L’in-formazione diretta al pubblicosugli appuntamenti, sull’offer-ta territoriale e sulle varie pos-sibilità turistiche spetterà inve-ce allo IAT, che è di compe-

tenza provinciale. La pro-mozione degli eventi, lapubblicità turistica e pro-getti di marketing territo-riale, indirizzata principal-mente agli operatori delsettore, invece compete-rà al Consorzio turistico.Consorzio turistico, ufficiocomunale turistico diAsiago e pro loco AsiagoSasso troveranno spaziotutti nel palazzo Millepinicosì da favorirel’interscambio. Infinel’ufficio comunale di in-formazioni turistiche diAsiago, quello posto sot-to la loggia dei caduti,sarà affidata allo IAT oalla pro loco, coordinatacon gli uffici di via Sta-zione. Il primo passo co-munque è stato compiutocon l’entrata ufficiale deitre comuni centrali, con irispettivi assessori, nelconsiglio direttivo del con-sorzio turistico portando

da 4 a 7 i consiglieri. Consiglioche ha poi nominato quale nuo-vo presidente l’assessore al tu-rismo di Asiago Roberto Rigoni.“Il comparto turistico necessi-ta di uno slancio organizzativodeciso che porti nuova linfa adun settore che è quello trainan-te della nostra economia – com-menta Rigoni – Il consorziodeve riprendere la sua caratte-ristica di società di imprese con

uno scopo comune, la promo-zione del territorio. Questeaziende promozionando il pro-prio prodotto pubblicizzanotutto il territorio. Prima di ac-cettare la nomina ho volutoche le linee programmatichefossero approvate all’unani-mità perché è solo con losforzo congiunto di tutti gli at-tori turistici che possiamo pen-sare di far diventare il consor-zio uno spa su modello di quel-lo del Trentino”. A far dacontrapposizione all’innova-zione del settore turistico c’èperò la situazione finanziariaprecaria in cui versa il Con-sorzio turistico stesso. Oltre600 mila euro di debiti checostituiscono il primo ostaco-lo al nuovo consiglio che hadovuto provvisoriamente con-gelare i crediti verso i soci eha avviato tutti i procedimentipossibili per recuperare i cre-diti a suo favore. “E’ solo at-traverso il rigore che possia-mo uscire dallo stallo – spie-ga Rigoni – Questa fase diriequilibrio finanziario è lasfida più importante; faseche imporrà scelte anchedrastiche, che prevede ladifferenziazione delle quoteassociative e che obbliga cheogni progetto abbia l’avallodel cda per non intercorrerepoi in uno scaricabarile di re-sponsabilità”. Gerardo Rigoni

Si ripetono da qual-che tempo, almenoun anno, più fre-quentemente nelleultime settimane.Sono i furti a dannodi anziani. Il clichè èsempre lo stesso:due donne suonanoalla porta delle ignare vittime che vivono ovviamente solenelle contrade e in zone periferiche dell’Altopiano e con scu-se banali, con grande affabilità e approfittando della buonafede dei malcapitati, chiedono di entrare in casa. In genere,mentre una intrattiene e rabbonisce la padrona di casa conun mare di chiacchiere, dando l’impressione di conoscernemolto bene le abitudini e la famiglia, l’altra fruga nei cassettiin camera fino ad arrivare a mettere le mani sui soldi e aprelevarli. “Non si tratta mai di grossissime somme – diconoi Carabinieri – ma succede anche, come in uno degli ultimicasi, che trovino il bancomat e facciano poi prelievi in ban-ca”. Dalla descrizione fatta delle delinquenti, donne giovanisui 30-40 anni, che probabilmente usano anche delle parrucche,appoggiate pare da una terza persona che le attende in macchi-na, si presume si tratti di zingari e giostrai. Non si tratterebbecomunque sempre delle solite persone, ma di più bande cheutilizzano le stesse strategie. Finora, a quanto pare, hanno agitoindisturbate e sono riuscite a fuggire anche nei casi in cui si èprovveduto a chiamare i Carabinieri. I furti denunciati riguarda-no un po’ tutti i paesi dell’Altopiano, da Asiago, a Canove, Roana,Foza. E’ bene dunque che le persone anziane, specie quelle chevivono sole, stiano in allerta e accorte. I Carabinieri raccoman-dano alcuni importanti accorgimenti: “Non tenere tanti soldi incasa, nei cassetti o sotto il materasso; non tenerli sempre nelsolito posto; non fare entrare persone sconosciute in casa, al-l’arrivo di individui sospetti chiamare velocemente il 112 o an-che il comando di Asiago 0424/462673". Stefania Longhini

Furti con destrezza a dannodi persone anziane e sole

Il nuovo presidente Roberto Rigoni

3Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

Tra questa gente che sta bene, c’è il popolo dell’altopiano,quello della tradizione Cimbra e quello dell’esperienza di gestio-ne politica autonoma, riconosciuta dalla Serenissima alla Reg-genza dei 7 Comuni. Riconosciuta alla Reggenza, ma per strut-tura politica stessa, demandata ai suoi Colonnelli sparsi per valli,boschi e montagne in minutissime contrade. Le Vicinie. Formadi governo così perfetta, dove le sue leggi si basano sul dirittolongobardo, piuttosto che su quello romano. Indipendente perindole e orgoglio. Lo stesso orgoglio che si sente quando si vedesventolare la bandiera dei Cimbri Armati, inebriata dalla con-quista del campio-nato di hockey e lostesso quando siparla della perla diqueste terre, il for-maggio Asiago.Una terra indipen-dente, amica delRe di Danimarcae donatrice dellefondamenta di Ve-nezia. Ricca in sel-vaggina e abbon-dante di carne elatticini. Il giardinodell’Eden. E oggi invece? Si canta il requiem, il requiem perl’unico strumento che lo Stato ha concesso ai propri cittadini,che possa essere esercitato istituzionalmente, più vicino a quel-la forma di governo così saggia. L’ente della Comunità Monta-na. Purtroppo lo Stato ha l’attitudine a volte di bruciare le buoneidee per farle diventare poi svilite. Vedi le Comunità Montane inluoghi abbastanza improbabili e dove di “montagna” non c’è ungranché. Credo sia un dato di fatto che in alcuni casi alcune Comu-nità Montane tra queste erano più dei parcheggi politici che l’espressio-ne reale della vera e orgogliosa comunità della montagna. Il destino havoluto che dove siamo noi ora, esistesse una nazione che potrebbeessere considerata oggi giuridicamente come Montecarlo e San Mari-no. La storia ha trovato poi che era più naturale fondersi con le popola-zioni che vivevano nella piana di Vicenza, forse perché quelle radicicimbre si erano geneticamente fuse con quelle beriche, per farne unanuova. Non per questo la storia, la tradizione non si tramandanoe pertanto hanno vissuto anche nella Reggenza, fino a doversitramandare ai nostri giorni, di famiglia in famiglia. Ma cos’èoggi giorno più vicino a quella tradizione che, se assistito, coin-volto, eretto a governo politico comune, la rappresenta? LaComunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni. A mesembra che queste due strade stiano convergendo sul fatto cheforse l’eredità storica della Reggenza sia nel corpo della Comu-nità Montana. Ma se la Comunità Montana Spettabile Reggen-za dei 7 Comuni ha più o meno una trentina di giorni di lucefinanziaria, prima di spegnersi definitivamente ? Già. E’ vero.Sembra impossibile, ma è vero. Sta morendo la tradizione poli-tica della Reggenza. A questo punto solo campanili. Quantopotrebbe essere determinante che si bloccassero almeno per unmomento tutti i “grandi progetti” che ci sono in ballo sull’altopiano eche tutti i decisori si mettessero intorno ad un tavolo e che provasse-ro a discuterne insieme per creare un solo unico grande progetto perl’altopiano, magari incaricando la Comunità Montana di seguire imacro progetti? Ci si fermasse solo un giorno a cercare di capire seci si può permettere di perdere un così grosso pezzo della nostrastoria…. se l’orgoglio altopianese si risvegliasse e si decidesseche per quello che è il nostro territorio perdere la ComunitàMontana sarebbe una tragedia, allora si potrebbe salvarla, aiu-tandola e supportandola, parlandone tra di noi e parlarne a chi cigoverna, manifestare spontaneamente il nostro contributo, an-dare a visitare lo sportello al pubblico alla vecchia stazione, suo-narci e ballarci davanti, brindare e fare festa per far sentire aLucio Spagnolo tutto il calore e il supporto di chi crede che laComunità Montana non possa morire. Ci vogliono però azioniconcrete anche a livello politico. Suppongo che la Regione po-trebbe essere molto meno drastica se vedesse che i Comunidell’altopiano “credono” nella Comunità Montana, che la supportinoa livello finanziario, assegnando incarichi di alto profilo, dove è ne-cessario pianificazione specifica e cura del dettaglio. Che deleghinoalla Comunità Montana importanti incarichi e servizi, affinché que-sta, lavorando sullo specifico progetto di largo respiro, riesca a tro-vare il giusto equilibrio di costi e benefici per gli sforzi finanziari chetutte le 8 amministrazioni comunali sostengono, unite e solide in queiprogetti che portano mutuo beneficio. Ma purtroppo questo devesuccedere subito, entro 30 giorni, affinché possa avere in manocontratti e appalti assegnati dai Comuni, come ultima arma per di-mostrare che la Comunità Montana Reggenza dei 7 Comuni meritadi essere distinta dalla giusta, ma forse troppo violenta socialmente,rasoiata alle dissipanti spese dello Stato Italiano messa in atto dall’at-tuale Governo. Claudio Savelli

Lunga vita alla Reggenzacontina da pagina 1

“Mentre la Regione Venetoopera, con la sua inattività enell’indifferenza dei sindacidell’altopiano, per la chiusuradelle Comunità Montane, nelvicino Trentino si sono svolteelezioni popolari e democrati-che per la nomina dei rappre-sentati nelle “Comunità di Val-le”, nuova istituzione volutadall’amministrazione della pro-vincia autonoma per fungereda legame tra Trento e le suevalli”.Il Comitato pro Trento, attra-verso il suo coordinatore Fran-cesco Rodeghiero, non man-ca di dare l’ennesima “tiratinad’orecchie” ai sindacialtopianesi accusati di pensa-re più ai propri equilibri politicipersonali piuttosto che a difen-dere i diritti dei propri cittadini.Concetti e giudizi espressi du-rante i vari incontri che il Co-

E il Comitato pro Trento tira le orecchie ai sindacimitato sta portando avanti sulterritorio per tenere informatala popolazione su questioniche la riguardano e non solosul percorso, tuttora fermo,dell’esito referendario.“Come con il totale silenziodei primi cittadini sul bloc-co anticostituzionale del-l’iter per il passaggiodell’Altopiano al Trentinocome sancito dal referen-dum costituzionale di treanni fa, blocco causato dallaRegione Veneto che si ri-fiuta di esprimere un giudi-zio sul cambio confinario,opinione non vincolante,ma ritenuta necessaria dallaPresidenza della Repubblica per-ché l’iter parlamentare proceda,anche nel caso delle inadempien-ze regionali i sindaci mantengo-no il più stretto riserbo – attaccaRodeghiero – Nessuno dei sin-

daci si è mosso in favore di unaComunità Montana che ha di-mostrato che, se le viene con-cesso di lavorare, sa operarebene; in più costituisce l’unicoente che raggruppa tutti i Comunicostituendo anche un tavolo didiscussione per affrontare anche

CINEMA LUX ASIAGOSabato 30 - Domenica 31 - Lunedì 1

GUARDIANI DI GA’HOOLE ore 16.00 18.00 INNOCENTI BUGIE ore 21.00

CINEMA GRILLO PARLANTESabato 30 - Domenica 31 - Lunedì 1

BENVENUTI AL SUD ore 17.00 21.00

Andare a leggere e firma-re virtualmente il nostro so-stegno alla nostra storicaComunità Montana Spetta-bile Reggenza dei SetteComuni: questo il senso del-l’iniziativa popolare, cittadi-na ed extra-cittadina, perproteggerla dalla chiusuraventilata ed ostacolarla a“furor di popolo”. Su FaceBook, oltre 1500 adesioniin pochi giorni dall’avviodell’iniziativa provenientida tutte le parti del mon-do e in continuo imple-mento . Mol t i ss imi ifirmatari fra i turisti e i fre-

Aperta una pagina su Facebook asostegno della Comunità Montana

quentatori abituali, fra gliemigranti e le loro famiglie.Dare la propria disponibili-tà in tal senso in loco, è ilminimo. A tale proposito,alleghiamo il commento acaldo del Presidente LucioSpagnolo: “Manca davve-ro pochissimo. Il destinodi questa Comunità Mon-tana, si deciderà entro lafine di novembre e, per-sonalmente, vivo questigiorni con trepidazione,con da una parte la mor-te nel cuore e dall’altra,la speranza che la politi-ca regionale non sia così

miope da lasciarscomparire unente con un pa-trimonio di co-noscenza e dirisorse umanef o n d a m e n t a l iper la nostra ter-ra”. Leggere lemail su FaceBook, metterci uncommento perso-nale, partecipare,condividere, tuttiinsieme finalmen-te per una buonacausa.Beppa Rigoni Scit

L’intervento della Confcommercio provinciale e del mandamento di Asiago

“Una grave perdita per il nostro territorio”Anche la Confcommercio della provin-cia di Vicenza a sostegno della Comuni-tà montana. “Di fronte ai tanti enti inutiliche appesantiscono la pubblica ammini-strazione e che andrebbero certamentetagliati, penalizzare questa Comunitàmontana non mi sembra assolutamenteopportuno – afferma il presidente SergioRebecca - Caso mai, qui si tratta di rida-re slancio ad un organismo che, a nostroavviso, è certamente utile per la gestio-ne di un territorio molto vasto come quellodel nostro Altopiano”.“Si dimostra ancora poca attenzione alla montagna - è il com-mento del presidente del Mandamento Confcommercio di AsiagoCorrado Finco - Mi chiedo quali ulteriori iniziative dobbiamoprendere, come operatori economici, per essere ascoltati dallaRegione”. “Per noi sarebbe una grave perdita, anche dal puntodi vista turistico – osserva il presidente mandamentale degli al-bergatori Confcommercio Alberto Vescovi -. La Comunità, in-fatti, ha svolto fin qui un ottimo lavoro dal punto di vista dellamanutenzione delle strade nonché per preservare il grande pa-trimonio delle nostre malghe. Nessuno nega che il legislatoreabbia fatto bene a pensare ad una riorganizzazione delle Comu-nità montane in Italia, come si sa alcune erano poste al livello delmare! Per quanto riguarda il nostro Altopiano, però, ci sono leragioni per giustificare l’esistenza di questo ente, che anzi an-drebbe rafforzato e non affossato”. Come, allora, pensare adun suo rilancio? L’associazione più rappresentativa del Terzia-

rio ha, su questo punto, le idee ben chia-re. Sarebbe utile, ad esempio aumentarele deleghe da parte dei comuni su temiquali lo sportello per le imprese, i permessiper i funghi e alcuni altri servizi al cittadi-no e alle aziende. “Basti pensare – spie-ga il presidente Finco - che nelle realtàpiù piccole, come ad esempio Foza, Rotzoe Gallio, spesso il poco personale a di-sposizione si occupa di mille incombenzee normative e ciò va a discapito dellaspecializzazione, a volte richiesta su ma-terie complesse come la disciplina del com-

mercio. A questo proposito la Comunità montana, mettendoassieme più comuni, potrebbe offrire maggiore efficienzae professionalità”. E poi c’è un altro ambito dove l’appor-to della Comunità sarebbe estremamente utile: mettere incampo una politica di coordinamento per tutta la pianifi-cazione territoriale. “Mi chiedo perché per esempio –continua Finco – dobbiamo creare otto diversi Piani diAssetto Territoriale in altrettanti comuni e non un unicoPati intercomunale con un notevole risparmio di spesa euna più coerente pianificazione territoriale”. C’è dunquela possibilità di rendere questo ente un organismo ancorpiù efficiente ed utile al territorio. “Ne va certamente ri-visto il funzionamento – dice però Finco – snellendo pri-ma di tutto gli organi di governo, tagliando anche sui co-sti”.

Stefania Longhini

altre problematiche e progetticomuni”.I prossimi incontri del Comitatopro Trento sono in programmaper il 5 novembre a Cesuna, il 10novembre a Rotzo, e l’11 novem-bre ad Enego. G.R.

4l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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Ricavare acqua perl’innevamento dalle acquereflue del depuratore diAsiago. E’ la novità dell’in-verno 2010 che dovrebbeporre la parola finesull’annoso problema delladisponibilità idrica perl’innevamento artificiale. Al-meno per il comprensorio delKaberlaba. Un progetto cheè una novità assoluta perl’Italia mentre nel resto del-l’arco alpino è già in azioneda qualche anno. In pratical’acqua che esce daldepuratore cittadino dopoessere stata trattata, invecedi essere dispersa nelGhelpack e finire nei baciniidrici della pedemontana vie-ne nuovamente filtrata,monitorata e pompata al ba-cino artificiale del Kaberlabadove i cannoni possono pe-scarla e sparare neve. Infine

Dal depuratore alle piste del KaberlabaL’acqua, filtrata e monitorata, viene pompata al bacino artificiale e usata per l’innevamento

programmato. Una novità assoluta in Italia, che mette fine al problema della disponibilità idrica

l’acqua finiscesempre nel ba-cini idrici dellapedemontanama con un ul-teriore passag-gio sul terrenocome neve.Il progetto è inatto già da 2anni in cui l’ac-qua uscita daldepuratore èstata costantementemonitorata e, dopo il secon-do filtraggio, risultava conuna media di batteri coliformisotto quota 200. Tanto percapire le acque per essereconsiderate balenabili devo-no avere una carica battericatra i 200 e 400; in pratica leacque che saranno usatesono a un passo dallapotabilità.“L’acquedotto ha una porta-

ta che si aggira attorno ai 350mc all’ora; in pratica in menodi 12 ore si riempie – spiegail sindaco di Asiago AndreaGios, che manifesta tutto ilsuo orgoglio per il progettoche darà una grossa mano alcomprensorio sciisticoasiaghese – L’innevamentocompleto di tutto ilcomprensorio così si potràavere in circa una settima-na. Tra l’altro ad un costominimo rispetto a quando lestazioni dovevano prelevareacqua dall’acquedotto”.Etra fa sapere che l’acquache sarà usata saràmonitorata in continuazioneperché già all’uscita deldepuratore la legge richiedeche le acque reflue abbianouna carica batterica moltobassa. Carica che poi saràancora più bassa perché l’ac-qua subirà un secondofiltraggio. Lo stesso bacino

sarà isolato dalle acquepiovane e da quelle reflue daiprati proprio per non “inqui-nare” le acque per ulterioricontrolli di Arpav, Ulss o deldipartimento provinciale del-le risorse idriche, tutti entiche hanno partecipato al pro-getto in ogni sua fase.“Un ringraziamento va a tut-ti che hanno partecipato, an-che economicamente, e cre-duto in questo progetto – di-cono dal consorzio Kaberlaba– In particolare anche agliallevatori e proprietari deiterreni che hanno permessoil passaggio delle tubazioni suiloro campi. Senza di loro que-sto progetto non si sarebbepotuto realizzare ma eviden-temente anche loro hanno vi-sto la bontà dell’idea e forseanche sono attaccati a questazona sciistica storica diAsiago”. Gerardo Rigoni

Asiago Nordic Ski: al via un nuovo sistemadi promozione per il fondo altopianese

STAGIONE INVERNALE

Ufficializzato inoltre l’ingresso come dodicesimo partner nel Dolomiti Nordic Ski, prestigioso carosellodi cui fanno parte la regione austriaca dell’Ostiroll, l’Alta Pusteria e la provincia di Belluno

Verrà presentato per la prima volta alla Fie-ra Ski Pass di Modena in programma dal29 ottobre al 1° novembre il nuovissimo“Asiago Nordic Ski”, ski pass in vigore daquest’anno e che fa parte di un progetto, icui lavori sono ancora in fase di ultimazione,con cui si intende promuovere e valorizza-re un unico sistema che comprenda tuttele grandi potenzialità dello sci di fondodell’Altopiano. Dopo quattro anni, i centrifondo altopianesi escono dal SupernordicSkipass di cui facevano parte con la mag-gioranza di quelli trentini, con l’Alta Lessinia,Recoaro e Boscoreale, decisione che hasuscitato qualche perplessità nell’ambien-te dei fondisti, sia per il maggior costo del nuovo abbona-mento stagionale, che per la visibilità, ritenuta importante,che offriva l’adesione al circuito del SNS. A spiegarci agrandi linee i motivi che hanno portato alla messa a puntodell’iniziativa è Domenico De Guio, vice presidente delConsorzio Turistico Asiago 7 Comuni, che si occupa delcoordinamento dei centri fondo altopianesi. “Compren-dendo numerose località, la gestione del Supernordicskipass è piuttosto complessa, e il rapporto tra l’uti-lizzo da parte degli utenti dello ski pass sulle pistealtopianesi e il ritorno economico non risultava ade-guato. Ma non è solo da questa constatazione che haavuto avvio il nuovo progetto, inteso principalmentecome strumento di valorizzazione di tutto ciò che èlegato al mondo del fondo in Altopiano. Si è volutodunque creare un sistema più idoneo al territorio, checomprenda non solo l’abbonamento stagionale per tuttii centri fondo locali, ma anche la possibilità di usufruiredi attrezzature e servizi con sconti e agevolazioni . Il costodello ski pass stagionale sarà di 130 euro, ma compren-derà un insieme di offerte, dagli sconti per l’acquisto diarticoli e prodotti per il fondo, alla scuola sci e al noleg-gio, fino all’utilizzo a prezzo agevolato di strutture qualiquella di Canove con piscina, palestra e centro benes-sere. L’intenzione poi è di non puntare solo sul stagio-

nale, che interessa residenti e chi proviene dalle localitàdi pianura più vicine, ma di promuovere un abbonamen-to settimanale, maggiormente legato a un richiamo turi-stico che possa riflettersi sull’intero comparto. E’ in cre-azione un portale che intende valorizzare poi altri aspet-ti del fondo altopianese, dalle gare e campionati chesi svolgono sul territorio, alle offerte parallele deicentri fondo, come le passeggiate con le ciaspole. Nondimentichiamoci inoltre che ci sono anche importantiditte locali che producono sciolina e costruiscono sci.Nell’insieme il progetto vuole offrire una visione uni-ca di tutto quello che è lo sci nordico sull’Altopiano,

e nel contempo contribuire a sfatarel’idea che si tratti dello sport dei po-veri, perché così non è”. Ma è di que-sti giorni anche un’altra novità, molto im-portante sotto il profilo della promozione:l’ Altopiano, con la denominazione diArea 12, è entrato a far parte del pro-getto Interreg IV finanziato dall’UnioneEuropea, che riguarda il prestigioso Do-lomiti Nordic Ski, il carosello di sci di fon-do più grande d’Europa, comprensoriotransnazionale che vede coinvolte le pro-vince di Bolzano e Belluno e la regioneaustriaca dell’Ostirol, per un totale di oltre1.300 chilometri di piste. Alla conferen-

za stampa di presentazione della nuova stagione, tenutasiil 25 ottobre a Sillian, in Austria, erano presenti anche irappresentanti del Consorzio Turistico e il presidente del-la Comunità Montana Lucio Spagnolo. “Si tratta diun’opportunità davvero importante- sottolinea DeGuio- per farci conoscere in Italia e all’estero graziea promozioni, pacchetti e work – shop con operatorisia italiani e stranieri. Entrando in questo nuovo pro-getto riusciamo dunque a sopperire a quanto potevaessere andato perso in fatto di visibilità su larga sca-la dalla non adesione al Super Nordic Ski Pass.”

Silvana Bortoli

5Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

Si chiama “rooming – in” lanovità del reparto di ostetri-cia dell’ospedale di Asiago.E’ una pratica applicata inbuona parte degli ospedali,ma in meno del 50% di quelliitaliani; una pratica che pre-vede l’affidamento del neo-nato immediatamente allamadre per permetterle di cu-stodirlo nella sua stanza an-ziché nel nido, favorendocosì, fin dai primi istanti divita, l’intreccio del rapportomadre – figlio, un processopsicologico, fisico e spiritua-le chiamato “bonding”.“Finalmente – gioisce il re-sponsabile del reparto dott.Riccardo Rolli – Primaper motivi di organizzazio-ne della struttura la cosaera complicata da attuarema ora, grazie anche ailavori di consolidamentodell’edificio che ha obbli-

Novità nel reparto di ostetricia dell’ospedaledi Asiago: neonati in camera con la mammaDa poche settimane è diventato realtà il “rooming in”. Rolli: “Favorisce l’allattamento al seno,

facilita il legame anche con il padre libero di stare con moglie e figlio fin dai primi istanti”

gato la fusione delnido con il repartodi ostetricia, una di-sposizione consi-gliata dalla stessaO r g a n i z z a z i o n emondiale della sani-tà è diventata re-altà”.“Il rooming, oltre acostituire il primopasso del legameindisso lubi le t ramadre e figlio, haanche dei risvoltipiù pratici – prose-gue Rolli – favori-sce l’allattamento alseno, facilita il le-game anche con ilpadre libero di stare conmoglie e figlio fin dai pri-mi istanti e permette aineogenitori di avvalersi

La Provincia di Vicenza pro-pone il federalismo dellecave. La normativa regiona-le prevede che per ogni me-tro cubo di materiale estrat-to il proprietario della cavaversi al Comune dove èubicata l’attività un contribu-to che varia a seconda deltipo di materiale e dellaquantità portata all’esternodell’area. Stesso discorsovale per le miniere, il cuimateriale è assoggettato almedesimo contributo se-condo le stesse modalità.La somma versata ai Co-muni deve essereprioritariamente utilizzataper la realizzazione di inter-venti e di opere connesseal ripristino ambientale, allariutilizzazione delle aree in-teressate da attivitàestrattiva e alla viabilità.Quest’ultima voce, in par-ticolare, è quella che mag-giormente impegna le pub-bliche amministrazioni, vistoche il passaggio di autocarrie bilici che trasportano ma-teriale scavato determinauna rapida usura del mantostradale. A ben guardare,tuttavia, le strade maggior-mente interessate a questopassaggio sono quelle pro-vinciali, visto che, corretta-mente, i trasportatori evita-no i centri urbani preferen-

L’acqua: bene pubblico da tutelare in quantofragile e non inesauribile. E’ uno dei puntisu cui si è messo l’accento nella giornata,interamente dedicata al tema dell’acqua,svoltasi a Villa Contarini di Piazzola sulBrenta. Un’iniziativa con la quale Etra si èvoluta mettere, una volta di più, a disposi-zione del territorio per coinvolgere tutti -dagli amministratori pubblici ai cittadini, an-che quelli più piccoli - attraverso strumentidi valore culturale, formativi e disensibilizzazione sull’acqua in tutte le sueforme, perché informare e formare è undovere e un investimento a beneficio delterritorio a cui un ente a totale proprietàpubblica è tenuto e che è parte integrantedella missione di Etra. Alla presenza di ol-tre un centinaio di amministratori e rappre-sentanti di enti e associazioni che collabo-rano con la multiutility si è provveduto an-che ad illustrare il bilancio di sostenibilità diEtra. “Questo è un momento molto parti-colare e importante – ha spiegato il Presi-dente Stefano Svegliado - perché ci per-mette di presentare il nostro lavoro in ter-mini di sostenibilità delle attività svolte in

Brindisi tra i relatori con un bicchiere diacqua di acquedotto. Da sinistra: I. Piovesan,S. Svegliado, M. Lanzarin, M. Conte, G.Faverin, M. Calearo Ciman, L. Ravazzolo.

appieno delle specialitàpresenti per affrontare il ri-torno a casa con maggiorserenità e consapevolezza”.

Forse anche grazie a que-sta novità il reparto que-st’anno registra un aumen-to considerevole dei parti a

fronte di un calo rilevan-te delle “evasioni”, ovve-ro delle utenti altopianesiche preferiscono parto-rire in un’altra struttura.Anzi si registrano arrivida fuori Ulss per parto-rire ad Asiago. Il repar-to generalmente gestisceuna media di 140 partiannui con meno di 10madri che scelgono unaltro ospedale, quest’ul-time appunto supplite da“foreste” che preferi-scono la tranquillità delrepar to as iaghese astrutture forse più com-plesse ma meno “fami-liari”.

“Abbiamo un livello di pro-fessionalità molto alto daparte di tutto il personale,professionalità dimostrata

dalla rapidità con cui èstato gestito il cambia-mento radicale della ge-stione dei neonati – spie-ga Rolli – Abbiamo unapercentua le d i t ag l icesarei molto al di sottodella media nazionale, unalto numero di parti di pro-va (ovvero parti naturalidopo un precedente tagliocesareo), e abbiamo uncollegamento efficace siacon l’unità operativo diginecologia ostetricia diBassano s ia con laneonatologia di Vicenzache assicura una gestionedella gestazione e del par-to tranquillo. Insommaabbiamo nulla da invidia-re ad altri ospedali”.

Gerardo Rigoni

Schneck lancia il“federalismo delle cave”

Trasparente come l’acquaIl bilancio di sostenibilità di Etra presentato nel convegno“Modi e Mondi d’Acqua”

relazione alla tutela della risorse, allavalorizzazione del territorio di competenza ealle ricadute sull’economia locale. I recentiinterventi legislativi sulle modalità di affida-mento dei servizi pubblici locali modificanonotevolmente le prospettive future, ed Etrapuò già dimostrare il valore che produce abeneficio del territorio e continuerà ad ope-rare efficacemente anche nei nuovi scenari.Ogni volta che un cittadino apre il rubinettodi casa – conclude Svegliado - compie ungesto di fiducia ed Etra è impegnata costan-temente perché tutti possano fidarsi dellabontà dell’acqua”. Fondamentali al fine dellatutela, come ha sottolineato l’On. ManuelaLanzarin, Presidente del Consiglio di Sorveglian-za di Etra, gli investimenti nella gestione dei serviziidrici integrati, sostenuti con tariffe in linea con lemedie nazionali, grazie anche all’efficienza e allesinergie operative e organizzative messe in attoda Etra. Nell’ottica del miglioramento continuo edella riduzione dell’impatto ambientale - come il-lustrato dal Direttore del servizio idrico di Etra Ing.Marco Bacchin - nel 2009 è stata anche attivatauna squadra specializzata per la ricerca delleperdite idriche.

ATTUALITA’

do la grande viabilità peri-ferica. Di qui il continuo in-tervento dell’amministrazio-ne provinciale di Vicenzasui 1.300 km di propria com-petenza, su cui transita unnotevole carico di trafficopesante, per cui l’usura èrapida e frequente. A fron-te di ciò, però, alcun ristoroè previsto come invece èprevisto per i Comuni.“Chiediamo –chiarisce il Pre-sidente della Provincia AttilioSchneck- che i soldi versatidai cavatori siano destinati achi è poi chiamato ad inter-venire concretamente per ri-parare i danni. E’ la logica delfederalismo: vanno garantitii fondi all’Ente competenteche direttamente interviene.”In questo caso, spiega il re-sponsabile del Servizio Cavedella Provincia FilippoSquarcina, il contributo allaProvincia potrebbe esseredeterminato come quota diquanto già previsto peri Comuni e calcolatosulla base del rappor-

to tra strade comunali e pro-vinciali utilizzate per il tra-sporto del materiale di cava.Una quantificazione precisaè difficile, ma si stima possatrattarsi di qualche centinaiodi migliaia di euro. “Natural-mente –sottolinea Schneck-non vogliamo togliere nulla aiComuni e ad un’entrata sucui fanno conto per le pro-prie esigenze. Chiediamo in-vece alla Regione di adegua-re il valore del contributo do-vuto dai cavatori, non più ag-giornato dal 1995, cosicchéil maggiore introito possa es-sere versato alla Provincia,senza minimamente gravaresulle casse comunali.” LaGiunta Provinciale ha giàespresso parere positivo inmerito alla richiesta da invia-re alla Regione. Ora spettaal Consiglio Provinciale pro-nunciarsi e poi, cosa più im-portante, spetta alla Regio-ne Veneto modificare la

normativa. “Ci faccia-mo portavoce –conclu-de il Presidente- di unaesigenza che è propriadi tutte le Province, per

cui ci auguriamoche il Venetofaccia daapripista anchealle altre Re-gioni d’Ita-lia”.

6l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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Giovedì 14 ottobre, nellapres t ig iosa Sa la de l laReggenza della ComunitàMontana dei Sette Comu-ni, alla presenza delle au-torità locali, si è tenuta lacerimonia di premiazionedenominata “40 anni dilavoro artigiano e fedeltàassociativa”, giunta allasua terza edizione. Il rico-noscimento è stato asse-gnato a dodici imprese,associate da almeno 40anni alla Confartigianatodi Vicenza, tenendo inconsiderazione anche leaziende la cui attività èproseguita nel tempo convari passaggi generaziona-li. Nel suo intervento, il pre-sidente mandamentale Ro-berto Stella ha sottolineatol’importanza dell’artigiana-to nel tessuto economicolocale e nazionale per la ca-pacità di creare nuova oc-cupazione e ricchezza con-tribuendo, nel contempo, alimitare lo spopolamento deinostri comuni di montagna.Stella, inoltre, ha volutodare il giusto risalto alleimprese premiate che, nel

Un incontro pubblicoaperto a tutti glialtopianesi, per ricomin-ciare a parlare di Rego-le: lo organizza il Comi-tato per la ricostituzionedella “Regola” di Asiago,in collaborazione con ilComune e gli altricomitati di Roana eGallio. L’appuntamento,al quale gli organizzato-

Nei giorni scorsi si è svoltoal Museo dell’Acqua un cor-so di aggiornamento perIstruttori Nazionali diSpeleologia del C.A.I.. L’or-ganizzazione è stata curatadal Gruppo SpeleologicoGEO C.A.I. di Bassano delGrappa, sotto l’egida dellaCommissione Centrale diSpeleologia e della ScuolaNazionale di Speleologia delC.A.I. Gli Istruttori Nazionaliche hanno partecipato sonostati una quindicina e prove-nivano da Toscana, Piemon-te, Emilia e, naturalmente,Veneto. Gli “allievi” hannoalloggiato presso la foresteriadel museo, recentemente al-lestita. La struttura del mu-seo ben si presta a questotipo di iniziative in quanto for-nita di una sala conferenze,

Quarant’anni di lavoro artigianopremiate dodici aziende altopianesi

tempo, hanno creduto e so-stenuto la loro Associazio-ne per la funzione svolta edi valori espressi.Dopo gli interventi del pre-sidente della ComunitàMontana Lucio Spagnolo edei rappresentanti dei Co-muni, il vice presidente pro-vinciale di ConfartigianatoAgostino Bonomo, ha ana-lizzato l’attuale momentoeconomico. “Ormai, più

che parlare di crisi - ha di-chiarato Bonomo - bisognaconsiderare l’andamentoeconomico come struttura-le. Dovremo, pertanto, im-parare a governare gli even-ti e cogliere le opportunitàche i mercati, di volta involta, possono offrire”.Stella ha poi dato avvio allaconsegna degli attestati dibenemerenza ai premiati,persone che hanno plasma-

to la vita con la creativitàdel lavoro, che hanno sapu-to resistere alle insidie deimercati e, con la loro mae-stria, hanno formato giova-ni apprendisti diventati, a

loro volta, nuovi artigiani.Queste le imprese artigia-ne premiate: Emanuel Bau’con Flaviano, gommista-autofficina e carrozzeria(Gallio); Elio Cherubin, la-

vorazione del ferro e im-pian t i t e rmoidraul ic i(Gallio); Germano Frigo,fa legnameria (TreschèConca di Roana); MarcoGios con Renè, lavorazio-ne del ferro (Asiago) ;Giacomo Lunardi, impian-t i e le t t r ic i (As iago) ;Adr iana Rigoni ,acconciatore (Asiago);Antonio Rossi, decorazio-n i ed i l i e res taur i(Asiago); Aldo Sartori,impianti elettrici (Roana);S.R. Pubbl ic ita’ snc diStrazzabosco Giannantonio eC., grafica pubblicitaria ecartellonistica (Asiago),Claudio Stefani con Bruno,falegnameria (Roana); Lu-ciano Stella con Giampaolo, autofficina (Cesuna diRoana); Giovanni Vescovi,falegnameria (Asiago).

Stefania Longhini

GLI ISTRUTTORI NAZIONALIDI SPELEOLOGIA A SCUOLA

AL MUSEO DELL’ACQUA

attrezzata anche per proiezio-ni. Le attività pratiche si sonosvolte nella palestra dispeleologia predisposta nellaValle del Bisele. La direttri-ce del corso, LaviniaGiustiniano, ha manifestatocompiacimento per la possi-bilità di poter usufruire di unambiente moderno, conforte-vole e tecnicamente predi-

sposto per questo tipo di ini-ziative. Il GruppoSpeleologico Settecomuni hasempre pensato al museocome ad una “cosa viva”,dove conoscenza e divulga-zione non si limitino alle saleespositive e, questeintegrazioni didattiche, nesono un concreto esempio. Corrado Corradin

NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA

a cura del GruppoSpeleologico Settecomuni

Si torna a parlare di Regoleri auspicano possa esser-ci una buona partecipa-zione anche di giovani, siterrà il 6 novembre alleore 16.30 presso la saladel Grillo Parlante diAsiago. Verrà presentatoil Manuale di DirittoRegoliero redatto dagliavvocati IvoneCacciavillani, EnricoGaz, Elisa Tomasella, dal

ATTUALITA’

Prof. GiandomenicoZanderigo Rosolo e dalladott.ssa ConsueloMartello(nella foto), ededito dall’Istituto Bellunesedi Ricerche Sociali e Cultu-rali. Saranno presenti gliautori del manuale ed esper-ti della materia che porte-ranno la loro esperienza,oltre ad autorità politichelocali e regionali.

Il 6 novembre incontro pubblico al Grillo Parlante di Asiago

7Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

speciale FESTA DI CLASSE 2010al Khellar - Casa Rossa cena e

serata con DJ a 20 euro

NOVITA’: per gruppiminimo 8 persone su

prenotazione si organizzala “Cena al contrario”

HALLOWEENSabato 30 - 4th Dimension-If you fly

Domenica 31 - 4 Ever(Tributo Queen rock anni 80)

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Adesso come adesso possia-mo proprio chiamarli cittadinidel mondo i nostri ragazzi an-dati e tornati da Liverpool. Pro-prio cosi, avete letto bene: quat-tro studenti dell’Istituto Tecni-co Commerciale (MarcoLobbia, MariaEmilia Stella, Se-rena Finco e Serena Valente) etre dell’IPSIA (Nicola Sandrin,Vanna Dalla Palma e GiadaLunardi) hanno avuto l’oppor-tunità di vivere per cinque set-timane in Inghilterra, e preci-samente nella città portuale diLiverpool, “rinomata città del-lo shopping ma soprattuttodetentrice dell’onorevole tito-lo di Capitale della cultura eu-ropea nel 2008" come hannovoluto definirla loro stessi.Cos’è successo? Lo chiedia-mo proprio a loro, i direttiprotagonisti:“Sabato 4 settembre siamo par-titi dall’aeroporto di Trevisoalla scoperta dell’antico Re-gno d’Inghilterra retto dalla re-gina Elisabetta II. Una voltaarrivati siamo stati smistati, ingruppi di due o tre, in alcunefamiglie della città. La do-menica è servita come giornodi ambientamento in famigliae il lunedì abbiamo iniziato afrequentare la scuola (dallenove a mezzogiorno, con duerientri pomeridiani , dalle 14alle 16, il mercoledì e il gio-vedì).Dopo aver fatto un test di in-glese per essere collocati nelleclassi adatte al livello di cia-scuno, siamo stati inseriti nellaprima settimana in una strutturachiamata Liverpool School ofEnglish, deputata a dare un’in-farinatura di base propedeuticaalla restante parte della perma-nenza.Sui banchi di scuola eravamo as-sieme a francesi, messicani, sviz-zeri, giapponesi, spagnoli, e chipiù ne ha più ne metta. Nazionia confronto, dunque, e così ab-

Cinque settimane nel Regno Unitoper sette giovani studenti altopianesi

Sono partiti il 4 settembre. “Un’esperienza davvero indimenticabile!”

biamo avuto la grandissima op-portunità di venire a stretto e di-retto contatto con culture total-mente differenti, con il traitd’union linguistico costituito,ovviamente, dall’ inglese, conqualche “escursione” inveneto-catalano con qualchespagnolo. La settimana si è con-clusa con le prime due trasferte,una al sabato nella famosa cit-tadina di Chester (nota per lemura romane che la circonda-no) e una la domenica nella cit-tà industriale di Manchester. Ini-zia l’esplorazione”!Un soggiorno molto movi-mentato, mi sembra!“Decisamente sì. La seconda set-timana si è apertacon un lunedì con laL maiuscola: collo-quio di lavoro in ter-ra straniera, obbli-gatori camicia e cra-vatta, molta serietà,agitazione e tensio-ne alle stelle. Sfidasuperata alla gran-de sia per la nostrabravura (un po’ diautostima non gua-sta) sia perché tuttosommato questi inglesi non sonoproprio seri e scontrosi come pen-savamo, anzi, si sono dimostratisimpatici, socievoli e molto dispo-nibili a farti sentire come a casatua.Iniziava così la prima delle quat-tro settimane di lavoro, doveognuno ha dovuto affrontare di-verse difficoltà, prima di tutte,ovviamente, la lingua inglese. Maalla fine è risultato che abbiamolavorato benissimo, facendocolpo sui colleghi, impressio-nando gli inglesi con le nostreabilità e molte capacità di co-municazione e lasciando loro unricordo positivo dell’Italia, tut-to ciò dimostrato dalle belle pa-role espresse nella valutazionee nelle lettere di referenza deirispettivi tutori aziendali”.

Ci raccontano che Marco halavorato in un ufficio svolgen-do mansioni di carattere con-tabile-amministrativo: Vannain un ostello della gioventù, Se-rena V. e Serena F. hanno svol-to molteplici mansioni presso lascuola, Nicola in un ristorante(dove ha allietato il palato de-gli inglesi con i suoi piatti ita-liani), Mariaemilia e Giadanell’ufficio del locale YachtClub. Hanno dedicato i finesettimana a girare, visitato tuttaLiverpool (musei e case deiBeatles compresi), ed altre duecittà costiere situate poco lon-tano, Formby e Southport.”E Londra?“Ebbene si! Siamo stati anchea Londra, la capitale del Re-gno Unito, una delle capitalipiù importanti d’Europa e, per-ché no, del mondo. Abbiamovisitato la National Gallery(dove sono conservati famosiquadri dei migliori pittori del-la storia, dai “Girasoli “ di VanGogh alla “Vergine delle Roc-ce” di Leonardo Da Vinci),Trafalgar Square, BritishMuseum (uno dei più impor-

tanti musei almondo), il BigBen e la Housesof Parliament,London Eye(ruota panorami-ca alta ben 135metri), Madame

Tusseud (il museo delle cere diLondra), Tower Bridge,Piccadilly Road, Notting HillGate, Greenwich ed attraver-sato molti parchi della città;per ultimo, ma non ultimo, ab-biamo assistito al pittoresco efamosissimo “cambio dellaguardia” a BuckinghamPalace. Tutto questo in tre gior-ni, girando da soli senza unaguida, con l’uso esclusivo del-la metropolitana”!Ma intanto il tempo, ineso-rabile, passa …“Infatti è arrivata in fretta an-che l’ultima settimana, ed ètornata anchel’accompagnatrice che ciavrebbe poi riaccompagnati acasa; una gioiosa cena difesteggiamento e di commia-to, gli ultimi minuti nelle fa-miglie ospitanti, i saluti ed iringraziamenti, qualche rega-lo: sorrisi, soddisfazione, com-plimenti, qualche lacrimucciae, finalmente o purtroppo, il ri-torno a casa”.Il bilancio finale?“Sono state sicuramente cinquesettimane importantissime in

cui abbiamo potuto impararemolte cose nuove e fareun’esperienza intensa e diver-sa, soprattutto perché vivere percosi tanto tempo in un paesediverso dal tuo richiede un cer-ta integrazione ed un certo spi-rito di adattamento al modo divivere, alla cultura ed allo stes-so modo di pensare degli ingle-si. Certamente è stata un’espe-

rienza importante che resteràper sempre nelle nostre menti enei nostri ricordi, sia perché haconsentito lo sviluppo di molteabilità ma anche perché è bel-lo mettere “il naso fuori dicasa”. Un’esperienza impor-tantissima, non va dimentica-to, anche sul piano linguistico,visto che ci ha consentito di mi-gliorare e perfezionare moltis-simo il nostro livello di cono-scenza della lingua inglese”.Un’esperienza positiva a 360gradi, dunque?“Certamente. É molto bello edecisamente positivo che ven-gano realizzati e concretizzatiquesti progetti, sicuramente unvalido investimento sui giovanie sul futuro”.“E’ per noi doveroso, ma sentito– concludono - ringraziarel’Unione Europea che ha finan-ziato quasi totalmente l’iniziati-va, lo Stato Italiano e il Regnod’Inghilterra, la Scuola di Ingle-se di Liverpool, la città stessa diLiverpool, le famiglie ospitanti,la Regione del Veneto ed il no-stro Istituto; ultima, ma non perultima, l’Associazione Fortes cheha progettatto, programmato ereso possibile l’iniziativa grazieal duro e costante lavoro del per-sonale”. Cesare Pivotto

Sotto al Big Ben:Marco Lobbia,Serena Valente,MariaEmilia Stella,Nicola Sandrin,GiadaLunardi, VannaDalla Palma eSerena Finco

A Chester: Marco Lobbia, Giada Lunardi, MariaemiliaStella, Vanna Dalla Palma, Nicola Sandrin, SerenaValente, Serena Finco e tre ragazzi di Thiene

A Liverpool

SCUOLA

8l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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ATTUALITA’

Venerdì 22 ottobre, al TeatroMillepini di Asiago, si è tenu-to il concerto della GB(Gastone Bortoloso) Big Band,una banda musicale compo-sta da diciotto elementi diret-ta da un favoloso

Sottoservizi rinnovati, rifacimenti del porfido a coda di pa-vone, punti luce in ogni aiuola e panchine fisse illuminateda sotto inserite in nicchie prestabilite. Più 23 aceri rossi acontorno e profili della aiuole rinnovati. Saranno così i nuovigiardini di piazza Carli ad Asiago. “Sia chiaro è stata rispet-tata la piantina storica dei giardini, solo che l’area verràrinnovata e migliorata sotto il profilo dell’ usufruibilità, peresempio con i punti luce in ogni aiuola – spiega l’assessoreai lavori pubblici Giampaolo Rigoni – Così come era neces-sario rivedere tutto l’impianto arboreo con molti alberi ma-lati, altri oramai giunti alla fine della loro vita naturale. Cosìsi è deciso di toglierli tutti, reimpiantare lungo tutto il peri-metro gli aceri e poi in un secondo momento pensare anchea ripristinare gli alberi nelle aiuole, sempre comunque con

Un nuovo volto ai giardini

alberi a foglia”. Il progetto è stato redatto dagli uffici tec-nici comunali e l’appalto è già stato in pratica assegnato.Tanto che appena smette di nevicare i lavori potranno par-tire subito perché i giardini siano pronti per i primi di giu-gno, così da poter accogliere i primi turisti e le prime ma-nifestazioni estive con una nuova veste. Dando lustro an-che a tutto il paese. “Il progetto rientra in una programma-zione di medio lungo termine di riqualificazione di tutto ilcentro storico e delle sue piazze – continua Rigoni –Abbellimenti che spesso si accompagnano a lavori di mi-glioramento dei servizi o di opere di risparmio. Opere resepossibili grazie alla vicinanza della Regione Veneto semprepronta ad offrire supporto economico alle nostre idee e ne-cessità”. Gerardo Rigoni

Musica di qualità a un passo da casaEcco l’obiettivo dell’Associazione Musica Asiago Altopiano in sinergia con il Comune

di Asiago. Dopo il concerto della GB Big Band arriva quello di Frank Vignola

trombettista. La serata musi-cale ha coinvolto i partecipan-ti in un repertorio blues e jazznon impopolare: molti braniproposti hanno costituito lacolonna sonora di famosissi-mi film. Per rendere più coin-

volgente la serata, la banda haportato con sé anche un can-tante. Gastone Bortoloso,trombettista e arrangiatore, siè diplomato al conservatoriodi Verona e ha conseguito ildiploma in Musica Jazz aTrento. Ha poi perfezionato isuoi studi a Milano, Roma,Siena e New York. Oltre adedicarsi da sempre alla mu-sica jazz, il musicista ha fattoparte dell’orchestra di palco-scenico dell’ente lirico Arenadi Verona; ha partecipato a di-verse formazioni a livello na-zionale e ha collaborato condiversi artisti di fama interna-

zionale, del calibro di CarlaBay, Steve Swallow e JohnWarren. Ha lavorato anchecome insegnante in diversiIstituti veneti, specializzando-si nella didatticadell’improvvisazione. E’ sta-ta infatti quest’ultima sua ca-ratteristica a impressionaremaggiormente i presenti, cre-ando un’atmosfera suggesti-va che soltanto il jazz sa tra-smettere. L’evento, organiz-zato da AMA, AssociazioneMusica Asiago Altopiano, nonha avuto un’ottima rispostada parte del pubblicoaltopianese; un vero peccato

considerati gli sforzi profusiper la sua realizzazione e l’op-portunità data agli appassionatidi ascoltare una musica di altaqualità a un passo da casa.L’impegno della scuola dimusica altopianese, però, con-tinua a produrre frutti; la se-rata è stata anche funzionalealla comunicazione di un nuo-vo progetto, in sinergia con ilComune di Asiago, che pre-vede il ripristino di una bandadi fiati nel capoluogoaltopianese. Inoltre, giovedìscorso, si è tenuto un impor-tante appuntamento riservatoai piccoli musicisti e ai loro

genitori: una giornata disensibilizzazione alla musicaper i bambini di età inferioreai cinque anni e un’occasioneper genitori e figli di passare qual-che istante piacevole accompa-gnati dalla bellissima atmosferache la musica crea. Il 13 novem-bre, si terrà, sempre presso lastruttura asiaghese, un imperdibileconcerto di Frank Vignola, conl’auspicio di poter arrivare a unpubblico maggiore. Molti gliospiti previsti per la serata. Ilbiglietto (20 euro) si trova inprevendita presso l’UfficioTurismo di Asiago. Martina Rossi

DIGITALE TERRESTRE Sei pronto?Attenzione, perché or-mai ci siamo. Toccaanche al Veneto il pas-saggio al digitale ter-restre, previsto dal 30novembre all’11 di-cembre prossimi. Ese fino ad ora, pursentendone parlare, ciabbiamo pensato solo superficialmente, è giunto il mo-mento di capire cosa sarà necessario fare per conti-nuare a ricevere tutti i canali tv come facciamo ora. Ba-sterà il decoder, o saremo costretti ad acquistare unnuovo televisore? I decoder in commercio sono nume-rosi, come facciamo a sapere quale fa al caso nostro?Il segnale si continuerà a ricevere tramite l’antennaattuale, o sarà necessario revisionarla? Siamo si-curi che il digitale terrestre arriverà dappertutto, an-che nei luoghi un po’ isolati? Saremo costretti afare spese impegnative per continuare a vedere iprogrammi preferiti? Sono molte le domande chesorgono, pensando alla novità che ci aspetta a bre-ve. E risposte chiare e sicureci possono arrivare da tecniciqualificati come lo sono Mar-co Fracaro e Mauro Moseledella Digital World, che pro-prio in vista di questo passag-gio si sono specializzati fre-quentando specifici corsi im-postati sulla figura professio-nale di antennista qualificatoper la nuova era del digitaleterrestre. Per dare a tutti la possi-

Info point ad Asiago,Gallio e Canove

Nei giorni 7 novembre a Gallio14 novembre a Canove

(per tutto il comune di Roana)21 novembre ad Asiago, la

Digital World è a disposizionedalle 9 alle 12 presso il gazeboinformativo (in centro paese)per rispondere, senza impe-

gno, alle domande degli utentisu tutto ciò che riguarda

il digitale terrestre

bilità, senza alcunimpegno, di chiede-re informazioni e ri-cevere r ispostecompetenti , laDigital World in col-laborazione con laComunità Montana,ente responsabile

dell’informazione sul digitale terreste in Altopiano, haorganizzato tre incontri aperti a tutti. Questi sono inprogramma il 7 novembre a Gallio, il 14 a Canoveper gli abitanti del comune di Roana, e il 21 adAsiago, e si terranno nei centri dei paesi, dove verràcollocato un gazebo al quale rivolgersi per sapernedi più sul digitale terrestre. “Il nostro scopo – diconoi due installatori qualificati – è quello di indirizzare ver-so la soluzione più idonea, indicando cosa fare per nonspendere troppo. Il cambiamento può avvenire senza in-toppi, ma è necessario muoversi nella giusta direzione,che, da solo, l’utente fatica ad individuare. Bisogna capirequali sono le esigenze di ognuno, e quindi stabilire la so-

luzione idonea”. Insomma, anche nel pas-saggio al digitale terrestre, è importante nonfarsi trovare impreparati, affidandosi a chipuò garantire professionalità e competen-za, in modo da non incorrere in imprevisti eproblemi. “Siamo disponibili – dicono Marcoe Mauro- a dare consigli e informazioni sen-za impegno a chiunque ci vorrà interpellare,sia venendo presso i gazebo informativi neiluoghi e giornate indicate, che chiamandocia uno dei seguenti numeri: 347 4671729(Mauro) o 349 7731841 (Marco).

L’area nel centro di Asiago verrà rinnovata e migliorata sotto il profilo dell’ usufruibilità - Lavori al via in primavera

9Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

10l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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ENEGO

Gli oltre 200 mila metricubi di nuovo edificatoprevisto dal PAT di Galliosaranno gestiti diretta-mente dall’attuale ammi-nistrazione comunaleche, con il piano di inter-vento discusso recente-mente, stralcia le areed’espansione previste daldocumento di pianifica-zione territoriale appro-vato nel 2007. “Ma conquesto non intendiamoaumentare l’edificabilitàa Gallio – spiega il sin-daco Pino Rossi – E nonsarà favorito alcuno adanno di altri. Piuttostosaranno avvantaggiatitutti i cittadini di Gallio ei nostri ospiti con la rea-lizzazione di numeroseopere pubbliche di cui lanostra cittadina necessi-ta da tempo”. Il piano,

Il Consiglio approva il Piano d’interventoIl privato “pagherà” la volumetria ceduta con la perequazione pari al 51% dell’aumento di valore delterreno divenuto edificabile. Con i fondi ottenuti in questo modo, il Comune realizzerà opere pubbliche

che alla fine della discus-sione in consiglio comu-nale ha ricevuto l’appro-vazione con solo dueastensioni e nessun votocontrario della sua presad’atto, distingue tra duetipologie di terreniedificabili. Quelli storicie non ancora sviluppatiprevisti nei Prg 1982 e1998, che rimarrannoedificabili e a cui saran-no solamente applicate lelimitazioni già previstedal PAT, e quelli inveceinseriti in zone d’espan-sione previste dal PAT.Questi ultimi sarannostracciati e le volumetriepreviste saranno “inca-merate” dal Comune chele distribuirà secondo lerichieste e le necessitàdella popolazione. Il pri-vato “pagherà” la

Ha riscosso tanti consensianche la seconda edizionedella festa della birra diGallio: il numero di parteci-panti, che ha superato quellodello scorso anno, dimostracome l’Oktober Ghel Fest siaun’idea vincente, da ripeter-si. Piace il fatto che vengaorganizzata una festa in gran-

Non sembra essere dei piùsereni il clima politico che sirespira a Gallio, specialmen-te dopo l’ultimo incontro conla popolazione per la presen-tazione del Piano d’interven-to in cui si sono verificati al-cuni momenti di tensione, og-getto, nei giorni successivi, digran discussione in paese. Inquell’occasione il sindacoPino Rossi, come provvedo-no ad informare (di fatto ano-nimamente) alcuni cittadiniappartenenti a un non ben de-finito gruppo chiamato “Rida-teci Gallio”, “avvalendosi diimmagini elettroniche di attidi edilizia privata – si leggenella lettera indirizzata ancheal Prefetto di Vicenza, alla Pro-cura della Repubblica e aiCarabinieri di Asiago - mostra-va come per alcuni terreniprivati fosse stata più voltemodificata la qualifica edi-lizia, lasciando intendere unqualche particolare interes-se”. Le parole del sindacosono di fatto state raccoltecome una sottointesa accusaalla precedente amministrazio-ne che quella sera, DanilloFinco, consigliere di minoran-za, avrebbe definito “inoppor-tuna” e per la quale il sindacosarebbe poi stato invitato pub-blicamente da Alberto Stella,fratello dell’ex sindacoAntonella Stella (invitata dal

Numeri vincenti della sottoscrizione a premi dell’Oktober Ghel Fest:3341 (televisore 42 pollici) 1986 (motosega professionale) 1837 (computer portatile) 1931(Nintendo DS) 4361 (bancale legna faggio) 0900 (scaldasonno Imetec) 3555 (bidone aspiracenere) 3553 (decoder digitale terrestre) 1449 (forno elettrico) 3399 (frullatore Imetec)I premi devono essere ritirati entro 30 giorni dall’estrazione telefonando al 320 2470072.

sindaco a partecipare, ma as-sente per motivi di salute), a“formalizzare una doverosadenuncia agli organi com-petenti, adempiendo così adun obbligo istituzionale delprimo cittadino”. Il tutto, vie-ne specificato anche nella mis-siva: “nell’interesse della leg-ge, del diritto di ogni citta-dino di poter discernere laverità dei fatti dalle illazioni,le giuste accuse dalla mal-dicenza”. Pino Rossi, da noiinterpellato sulla questione, nonsolo ha confermato questa ver-

sione dei fatti ma ha ribaditocon forza quanto rispostopubblicamente al Cineghel:“Io non denuncio nessuno,ma sono prontissimo a con-fermare quanto detto quel-la sera. Ho semplicementemostrato come due areeche nei precedenti Prg(1982, 1998) erano adibi-te a parcheggio e parco (leimmagini sono disponibilianche nel sito del Comune

), con il Pat approvato nel2007 siano state inserite nelconsolidato edilizio e quin-di di fatto, se attivate dalpiano del sindaco,edificabili e spiegando cheora, con il piano di interven-to non lo sono più. Per mequelle aree sono verdi. Ri-badisco anche che non ac-cetto lezioni da nessuno tan-to meno da chi, negli ultimiquindici anni, ha governa-to Gallio”.

Stefania Longhini

volumetria ceduta con laperequazione pari al51% dell’aumento di va-lore del terreno divenutoedificabile. Con questifondi il Comune realizze-rà le opere previste; ope-re che lo stesso privatopotrà realizzare al postodi pagare il Comune.“Con questo piano si met-tono in moto vari fattoripositivi – ha proseguitoRossi – In primis le nuo-ve edificazioni si realizze-ranno solo all’interno diaree urbanizzate con unconsumo di terreno vergi-ne minimo. In più con unlotto edificabile si fannopartire due cantieri, quellodel lotto stesso e quello del-l’opera pubblica dando la-voro, ci si augura, soprat-tutto ad imprese locali”.

Gerardo Rigoni

Ci sia consentito un post scriptum: di fatto la lettera in questione,non riportando nessun nome referente e nessun numero di tele-fono, sarebbe da considerarsi tra le tante anonime che arrivanoin redazione e che puntualmente vengono cestinate. Abbiamodeciso di riportare alcune delle sue parti in un articolo in quantoriferite a fatti avvallati da più persone presenti quella sera alCineghel e confermate, come avete potuto leggere, dal sindacostesso. Cogliamo l’occasione per ribadire ai lettori che tutte lelettere che ci giungono prive di firma, indirizzo e numero di tele-fono del mittente non verranno prese in considerazione.

Con l’Oktober Ghel Fest conclusauna stagione di eventi ben riusciti

Grandi soddisfazioni per la Pro Gallio

de stile pensata una volta tan-to non per i turisti, ma per lagente del posto. L’allegriadegli appuntamenti diintrattenimento, la buona bir-ra e i piatti tipici da gustarenel tendone riscaldato, offro-no nuove opportunità di ritro-vo e aggregazione in un pe-riodo extra stagionale. E, nel-

l’ambito dell’evento, ha ri-chiamato un numero di per-sone al di sopra di qualsiasipiù rosea previsione la Festadella Famiglia, pensata dal-l’amministrazione comunale:al pranzo hanno partecipatooltre seicento persone, impe-gnando non poco gli addettiallo stand gastronomico, chesi sono infine meritati i com-plimenti dei presenti per esse-re riusciti a servirli tutti nel girodi poco tempo. Terminata lafesta, è giunto il momento ditirare un po’ il fiato per i vo-lontari della Pro Loco di Gallioe per il suo presidente CarloSchivo. “Quest’estate - com-menta – la Pro Loco ha orga-nizzato oltre trenta manifesta-zioni, alcune delle quali di gran-de spessore, come la finaleregionale di Miss Italia e la

finalissima del CantazzurroFestival, che ha richiamato inpiazza circa duemila perso-ne. Fra gli appuntamenti piùriusciti anche la Festa delVilleggiante con gli splendidi

fuochi artificiali e la Festa deiNonni. Per concludere, gran-de soddisfazione è arrivatadalla recente Oktober GhelFest, la festa della birra chesi è rivelata un successo sot-

to tutti i punti di vista. Pensoche sia normale, dopo un’at-tività così intensa, sentirsiorgogliosi, ma anche un po’stanchi, ed è per questo cheabbiamo deciso di prenderciuna piccola pausa, per poter-ci ricaricare al meglio e ripartirealla grande il prossimo anno”.“Ringrazio l’amministrazionecomunale – conclude Carlo Schi-vo – e i tanti sponsor privati checi sostengono, ma in modo par-ticolare i volontari che con il lorolavoro gratuito ci permettono difare con poco ciò che altrimentirisulterebbe impossibile”. Silvana Bortoli

Battibecchi al Cineghel:esposto anonimo alla Procura

11Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

ROTZO

Non ci sono gli spazi necessari da mettere a disposizionedegli anziani, sia come luogo di ritrovo che come alloggio, eallora il Comune li acquista. A Gallio, con apposita delibera-zione di Giunta, approvata l’8 ottobre, sono stati stabiliti gliindirizzi per l’acquisto di un immobile e specificati i requisiti cheil fabbricato dovrebbe avere. Si cerca un edificio situato all’in-terno del centro abitato del capoluogo con: un volume indicativodi 1500 mc circa, lordi; minimo 8 alloggi (monolocali); spazi direlazione (zona ricreativa, mensa, etc.) interni alla struttura pariminimo a 100 metri quadrati; spazi scoperti esterni alla strutturapari a circa il 30% della superficie utile della struttura stessa.“La nostra intenzione – spiega il sindaco Pino Rossi – è quelladi creare il più possibileaggregazione per gli anzia-ni. Penso a chi vive solo ocon una badante, magarinelle zone periferiche delpaese e che potrebbe, conun affitto minimo, trovareposto in questa casa. Pen-so alle associazioni, comead esempio l’Auser, chepotrebbero così avere una

Il Comune di Gallio, con deli-berazione di Giunta Comuna-le n. 126 del 01.10.2010, ha ap-provato la bozza di accordo di-sciplinante la concessione difinanziamenti ai fornitori delComune mediante l’anticipodelle fatture. A seguito di invi-to a tutti gli istituti di creditosulla piazza di Gallio e Asiago,

Alloggi per anziani, il Comune compra casasede stabile da autogestire. Qui poi oltre alla mensa e aglispazi associativi si potrebbe pensare ad un ambulatorio peruno psicologo e qualche altra figura che possa essere d’aiutoe sostegno agli anziani. L’importante è che comunque gli an-ziani si trovino al centro della vita sociale del paese e nonghettizzati”. Tutti i proprietari di un immobile con le caratte-ristiche sopra descritte, che fossero intenzionati a cederlo alComune di Gallio, sono invitati a presentare la propria propostae il relativo prezzo di vendita richiesto. “Un costo – specifica ilprimo cittadino – che il Comune affronterà tramite appositomutuo”. L’amministrazione comunale si riserva di verificare leofferte stesse nonché le modalità di acquisizione sotto il profilo

tecnico ed economico. Per qual-siasi informazione contattarel’ufficio tecnico, settore urbani-stica del Comune di Gallio negliorari di apertura al pubblico: lu-nedì e mercoledì dalle ore 10,15alle ore 12,15, o telefonicamen-te (sempre negli orari di apertu-ra al pubblico al n. 0424-447915). Stefania Longhini

Gallio: accordo con lebanche per finanziamentiai fornitori del Comune

hanno aderito all’iniziativa laBanca Popolare di Vicenza, laCassa di Risparmio del Veneto,la Cassa Rurale ed Artigianadi Roana e la BancaAntonveneta. Gli accordi cheverranno sottoscritti nei pros-simi giorni avranno validitàfino al 31.12.2011 e permet-teranno ai fornitori del Co-

mune di Gallio di ve-dere anticipati i lorocrediti dalle banchecon tassi estrema-mente vantaggiosi.Per eventualichiarimenti rivolger-si all’Ufficio ragio-neria, telefono 0424447928.

“Chi scrive sul sito del Comunedeve essere riconoscibile”

Il sindaco impone regole all’uso del guestbook. C’è chi polemizza: “Bavaglio ai cittadini”Censura sul guestbook delComune di Gallio o solo il ten-tativo di indirizzare il suo uti-lizzo in maniera costruttiva econcreta? E’ quanto si chie-dono alcuni “frequentatori”del guestbook messo a dispo-sizione dall’amministrazionecomunale sul sito del Comu-ne dopo che il sindaco PinoRossi ha imposto delle restri-zioni al suo uso.Il sindaco ha deciso che ognimessaggio, anche se anoni-mo o coperto da nickname,dovrà contenere un numerodi telefono, che rimarrà riser-vato, per poter contattare chiha inviato il messaggio. Qua-lora il messaggio non fosseaccompagnato dal numero ditelefono non sarà pubblica-to. Una presa di posizioneche ha creato una sollevazio-ne di scudi dei molti habitué

della pagina web dove siscambiavano opinioni, consi-gli lanciando anche qualcheprovocazione. Il fatto di do-versi “svelare” ha fatto inmodo che le pagine siano orapraticamente abbandonatecome aveva previsto Miriamnel post che ha seguito le di-sposizioni del primo cittadi-no. “Adesso non scriveràpiù nessuno, anche solo perla paura di eventuali“ritorsioni”. Una critica èpoche volte ben accetta econsiderata costruttiva dachi la riceve ed è difficilequindi poi non provare ri-sentimento nei confronti dichi l’ha fatta” aveva scrit-to la ragazza.“Infatti nel mese preceden-te all’ “editto del sindaco”ci sono state 60 personeche con altrettanti pensieri

liberamente scritti aveva-

Per Giulia Gianesini il grosso“in bocca al lupo” di Gallio

Un bel momento nella piazza centrale del paesealla vigilia della prima gara di Coppa del mondo

Sabato 23 ottobre a Soldenè partita la stagione agoni-stica della Coppa del Mon-do di slalom gigante. Unappuntamento che ha vistoanche quest’anno ai bloc-chi di partenza l’atletaaltopianese GiuliaGianesini, giunta alla fine17°. E proprio per augura-re la miglior stagione pos-sibile all’atleta di Gallio isoci della Fans club GiuliaGianesini, i suoi concittadi-ni e gli sportividell’Altopiano si sono ritro-vati nella piazza centraledel paese per gridare tuttiassieme “Forza Giulia!”.“Quest’anno siamo certiche Giulia farà bene – haaffermato Luca Gianesini,presidente del club – La

sua energia positiva e lasua tranquillità prometteper una stagione emozio-nante”.Il club, nato l’anno scorsoquasi in sordina con una de-cina di appassionati che se-guivano le tappe del circui-to internazionale per incita-re la loro beniamina, è ve-locemente cresciuto con-tando oggi oltre 100 soci ecirca una 50ina di “ultra”che partono a notte fondaper essere a bordo pista persospingere Giulia tra i pali.“Doveroso ritrovarsi quiper augurare tutto il megliopossibile a Giulia, persona,ancora prima che atleta,eccezionale – ha illustratol’assessore allo Sport diGallio, Giorgio Tagliaro –

La Gianesini costituisce pernoi un patrimonio importan-te perché rappresenta unmodello per i nostri giovani,un esempio di vita sana e dicome con dedizione e per-severanza si può superarequalsiasi ostacolo. E’ inol-tre testimone della necessi-tà della realizzazione di unoliceo sportivo, lei che ha do-vuto tollerare anche il sacri-ficio di andare in pianura astudiare per cercare di farcombaciare esigenze spor-tive con necessità scolasti-che. Avessimo una struttu-ra simile sono convinto chela nostra terra potrebbesfornare altri campioni cheporterebbero lustro non soloall’altopiano ma a tutta l’Ita-lia”. G.R.

no pubblicato sul guestbook– illustra Flavio Baù, fre-quentatore abituale delguestbook galliese - Dopol’intervento di Rossi ci sonostati solamente 6 interventidi cui 3 miei che denuncia-vano questo sopruso. Per-ché non formare un “Grup-po di difesa per la libertà diGuestbook” e, se non sa-ranno pubblicati gli scritti,inviare un esposto alla ma-gistratura denunciandol’avvenuta violazione del-l’articolo 21 della Costitu-zione?”.“Lasciando perdere tutte lebattute polemiche contenu-tevi credo che il suo usodebba essere quello di unostrumento con il quale unamministratore può riceve-re suggerimenti e criticheper migliorare il propriooperato – spiega la sua de-

cisione il sindaco Rossi –Il guestbook del sito delComune di Gallio potràessere utilizzato da tuttii cittadini residenti e nonper comunicare all’ammi-nistrazione ciò che riten-gono non vada per il giu-sto verso, comunicareeventuali suggerimentiper l’effettuazione diinterventi più rilevantio per migliorare la ge-stione di determinatiservizio per esprime-re critiche sul com-portamento e sullescelte degli ammini-stratori, a tutti i livel-li. Non una censura

quindi ma uno strumento am-ministrativo; per incontrarsivirtualmente ci sono altri luo-ghi propriamente preposti perquesto”. Gerardo Rigoni

12l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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Novità al CASA ROSSA! Loc.Kaberlaba Asiago

Non solo pizza ma anche tante altre gustose specialità: PRIMI PIATTI - GRIGLIATE ecc..

ROANA

“Sfreccia” tra le vie della fra-zione roanese, guidata dal pro-prietario Mario Valente, una ros-sa Trabant che fa strabuzzaregli occhi a non pochi. Un’autoinconsueta davvero che la sto-ria ci ha abituato ad abbinare aregioni poste ben più a estdell’Altopiano, del Veneto, del-l’Italia stessa.Nata come l’auto del popolo te-desco, la Trabant fu di fattol’unica scelta possibile per il tra-sporto privato in alcune nazio-ne dell’ex Patto di Varsavia; stu-diata come un motoveicolo chesolo alla fine del progetto venneconvertito in una automobile, inizialmente la sua denominazioneera quella di AWZ (Automobilwerk Zwickau). Il nome Trabantvenne utilizzato per la prima volta nel 1957 per il modello definiti-vo P50 e significa compagno di viaggio. Furono le prime autotedesche con la carrozzeria interamente realizzate in materiali pla-stici. Per realizzare la carrozzeria veniva utilizzato il Duroplast, unmateriale contenente resina che veniva rinforzata con lana o co-tone. Questo materiale era economico da produrre ed evitava allaDDR di dover importare il costoso acciaio. Anche se non offrivamolta protezione in caso di urto, recenti crash-test hanno dimo-

Una Trabant a Cesunastrato che la protezione offer-ta da queste vetture era co-munque adeguata alla classedella vettura. Il modello“altopianese” è una P60, 600cc di cilindrata, un motore duetempi bicilindrico che innescamiscela al 2%, proprio come imotorini Piaggio, e in effetti ilsuo scoppiettio ricorda vaga-mente il rombo di una Ape.L’impianto elettrico a 6 volt egli ammortizzatori a balestrecompletano la scheda tecnicadi presentazione. Originale ilmisuratore del serbatoio ben-zina: per sincerarsi dell’auto-

nomia rimasta il pilota deve aprire il cofano e con un’asta gradua-ta metallica sincerarsi dell’effettivo carburante ancora a disposi-zione. La velocità massima si aggira sui 100 km/h. Valente acqui-stò il mezzo a Rimini, dopo essersene innamorato al museo diDresda, da allora la sua Trabant ha fatto molti chilometri e soloultimamente sembra accusare qualche problemino tecnico;ciononostante non disdegna di usarla per recarsi all’istituto scola-stico dove insegna, attirando non poco l’attenzione dei suoi sco-lari. Dei 106.628 modelli prodotti dal 1962 al 1965 è una dellepoche superstiti ancora circolanti. Giovanni Dalle Fusine

Futuro delle scuole al di là del ponte:una sentenza di morte per Rotzo

In Commissione provinciale passa una proposta shock: resterà aperto solo il plesso di Roana

Mors tua, vita mea. Roanavivrà, Rotzo morirà. E’questo, per il momento,l’epilogo dopo una riunio-ne in Commissione pro-vinciale tenutasi mercole-dì 27 ottobre, sul futurodelle scuole “al di là delponte”. L’accordo condi-viso dei Comitati dei ge-nitori di Roana,Mezzaselva e Rotzo, rag-giunto dopo lungo e nonfacile lavoro, e presenta-to circa un mese fa, cheproponeva un plesso uni-co, ma con le classi sud-divise nei due paesi, ov-vero prima e seconda aRoana, terza quarta e quinta aRotzo, le medie, come sem-pre, a Mezzaselva, soccombealle pretese dell’amministra-zione comunale di Roana. Pergli alunni e le loro famiglie unascelta che cala dall’alto, incu-rante del lavoro lodevole deivolenterosi comitati di cittadi-ni, con un Comune, Roanaappunto, che chiede e ottienela chiusura della scuola di unaltro Comune vicino e amico,Rotzo. Una scelta impopola-re, contro ogni logica di col-laborazione, di unione e anchenumerica dal momento che aRoana ci sarebbero 25 alunniin tutto e a Rotzo 43.Laconico il commento diLucio Spagnolo, presidentedella Comunità Montana non-ché consigliere di maggioran-za a Rotzo: “Ora ci toccheràiniziare una battaglia tra enti,

tra vicine frazioni, tra paesidella “riviera” per garantire aRotzo, che come Comune neha diritto, la sua scuola. Unaguerra tra poveri, con inno-centi interpreti i nostri figli.Eravamo disposti a condivide-re, a lasciare qualcosa, a trat-tare ma dopo questo tiro man-cino…! Che peccato. Chepena soprattutto per chi, comeme, crede nella condivisione,nell’unione dei servizi, nellapartecipazione democraticaattiva della gente alla vita pub-blica!”“C’è grande amarezza, oltreche rabbia – spiega il sindacodi Rotzo Matteo Dal Pozzo –noi abbiamo fin da subito de-ciso di uscire dalla sfera deci-sionale e di delegare i cittadiniad organizzarsi tra di loro pervalutare le opportune soluzio-ni. Sono sorti i comitati di ge-

nitori, brava gente, genitori ditutti i nostri bambini non soloquelli frequentanti ma tutti,anche quelli appena nati cheandranno a scuola tra 5 anni,che hanno votato al loro in-terno un gruppo ristretto dipersone per trattare con gliomologhi comitati diMezzaselva e di Roana. Il per-corso non è stato facile: nu-merosi incontri, scontri, so-spensioni, malcelate critiche,tutto assolutamente normalein una contrattazione tra paesiper un problema importantecome quello della scuola. Allafine era però prevalso il buonsenso e con la decisione deicomitati e la nostra delibera perrecepirla e istituzionalizzarlaper noi il discorso si chiude-va”.Ma l’amministrazione diRoana, a quanto pare, non era

d’accordo.“Ci sono valide ragionidi ordine scolastico eamministrativo, cheavvalorano questascelta. – spiega il sin-daco di RoanaValentino Frigo – Dalpunto di vistaformativo anche ilprovveditore, che allafine ha rappresentatol’ago della bilancia, habocciato categorica-mente la proposta deigenitori. Anch’io lagiudico anacronistica,controcorrente, solita-mente si tende ad an-

dare verso il centro, dove cisono più possibilità, e non ver-so la periferia. E’ un proces-so naturale, poiché per la for-mazione dei ragazzi i plessi piùgrossi sono i più validi.Amministrativamente era illo-gico tenere aperte due strut-ture, soprattutto per motivi dicosti. Mi spiace davvero perRotzo: perdere la scuola delpaese è un trauma, ci son pas-sato già come amministrato-re, ma a distanza di qualchetempo lo si supera e si vedo-no le cose in un altro modo”.Mercoledì 27 ottobre dunquela riunione in Provincia, pre-senti l’assessore provincialeMorena Martini, il provvedi-tore agli studi FrancoVenturella, i rappresentanti deiComuni del distretto scolasti-co di Asiago. Questo l’esito:favorevoli 5, cioè Roana,

Asiago, Foza, Gallio e FrancoVenturella; astenuta l’assesso-re provinciale Morena Martini;unico contrario il Comune diRotzo. Un’ultima parola aglialtri comuni, chiamati a dareil proprio voto sulla questio-ne: “Tengo a specificare ilnostro imbarazzo – afferma ilvice sindaco di Asiago Ro-berto Rigoni – nel dover pren-dere le parti di uno o dell’al-tro. Cosa che mai avremmovoluto fare e che di fatto nonabbiam fatto. All’ordine delgiorno c’erano tre proposte:che entrambe le scuole man-tenessero l’autonomia, la pro-posta dei genitori e quella con-

traria (cioè che a Roana an-dassero le ultime tre classi e aRotzo le prime due); è statapoi aggiunta a sorpresa laquarta opzione del manteni-mento di Roana e la chiusu-ra di Rotzo proposta dal Co-mune di Roana. Noi abbia-mo votato favorevolmenteper tutte e quattro le mozio-ni azzerando di fatto il no-stro voto, il voto del prov-veditore è stato quello deci-sivo”. Così Roana ottiene diunificare le due scuole ele-mentari, portandole però tut-te nel suo plesso.

Stefania Longhini

Si asfalta lastrada del PiovanVerrà finalmente asfaltata la strada del Piovan, da Canove fino al pontedi Roana, le cui condizioni dissestate sono state più volte segnalate dachi per vari motivi si trova a percorrerla spesso, anche più volte algiorno. “Se le condizioni del tempo lo permetteranno – comunical’assessore roanese Dario Frigo - i lavori, interamente finanziati dallaProvincia, verranno eseguiti e portati a termine nella prima settimanadi novembre.” Slitta invece al prossimo anno il rifacimento del mar-ciapiede all’ingresso del paese, opera che sarà ugualmente finanziatadalla Provincia, ma tramite un altro progetto. S.B.

Dopo l’individuazione delle aree di posizionamento e i lavori concui sono state messe a punto le piattaforme su cui collocarli,arriva l’annuncio di Etra, gestore del servizio di raccolta dei rifiu-ti, che entro il mese di novembre entreranno in vigore i nuovipress container ad apertura controllata nel territorio comunale diRoana e Rotzo, i quali si confermano così i primi a portare atermine il sistema di raccolta dei rifiuti iniziato a maggio delloscorso anno. Spariranno dunque definitivamente gli attualicassonetti verdi, e il secco riciclabile potrà essere conferito me-diante l’apposita tessera nominale che, se non già ritirata, gli uten-ti di Roana e Rotzo riceveranno a casa per posta, come del restocomunicato al momento della consegna agli Etra point delbidoncino e della chiave per l’umido. Il rifiuto secco non riciclabiledeve essere raccolto in sacchetti trasparenti o semi trasparen-ti, l’apertura dei press container avviene semplicemente avvi-cinando la tessera al punto di lettura che si trova di fianco allabocca di apertura, seguendo le istruzioni del pannello informa-tivo affisso al compattatore. Per dare maggiori dettagli sugli obiettivie le modalità tecniche di funzionamento dei press container, sonostate programmate delle serate informative: gli operatori di Etrasaranno presenti, a partire dalle 20.30, lunedì 15 novembre in salaconsiliare comunale di Rotzo, martedì 16 novembre al teatroPalladio di Cesuna; a Canove mercoledì 17 novembre in salaconsiliare del municipio di Roana, e giovedì 18 novembre pressola pizzeria Poedame di Roana, in Via Nuova 57. S.B.

Via i cassonetti per il seccoA Roana e Rotzo arrivano i presscontainer ad apertura controllata

13Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8Al Ristorante con il Caseificio Pennar Asiago

SERVIZIO REDAZIONALE

LA RICETTA

Questo prodotto assembla le caratteristiche migliori dei formaggidolci dell’arco alpino, il suo sapore infatti rievoca caratteristiche

tipiche dell’ formaggio Asiago, del Latteria e del Fontinaarmoniosamente unite con sapiente maestria. Squisitissimeinoltre la varietà affumicata (Gallio) e quella con l’aggiunta

di semi di cumino (Kummel)

PENNARONE E LE VARIETA’ KUMMEL E GALLIO

E’ una storia recente quella del “Ca’ Sordaai Pennar”, di cui proprio in questi giorniricorre il primo anniversario dall’apertura.E’ una storia lunga invece quella che legafortemente il titolare dell’agriturismo Die-go Rigoni e la sua famiglia al CaseificioPennar. Sia da parte di mamma Lucia, il cuinonno Domenico “Meltar” è stato fra i socifondatori della cooperativa, che da parte dipapà Vittorio, al quale qualche tempo fasono stati riconosciuti gli oltre 50 anni con-secutivi di consigliere, di cui molti in quali-tà di presidente e di vice presidente. “Lanostra famiglia – dice Diego Rigoni – è dasempre orgogliosa di far parte di questacooperativa le cui regole per la produzione del latte seguonodisciplinari ben precisi a garanzia dell’alta qualità, e che neglianni è sempre riuscita a dare risposte economiche positive eimportanti ai soci”. La famiglia Rigoni, oltre che per l’alleva-mento di vacche da latte, ha anche una storica tradizione perl’ospitalità alberghiera, avendo gestito prima l’Albergo Asiago,che si trovava in via Scajaro, e poi, negli anni ’80 il CircoloAlpino. Una volta cresciuti e fattisi una famiglia, i figli di Vitto-rio e Lucia hanno preso ognuno la propria strada: Diego ha

“Ci piace accogliere il clientecome un amico – dicono Die-go e Annamaria – impegnan-doci al massimo per dare il me-glio”. E per questo c’è la col-laborazione di tutta la famiglia:Anna è principalmente la cuo-ca, ma è sempre presente ovun-que serva, tanto che ha sem-pre pronti due grembiuli, quel-lo da cucina e quello per la sala,che cambia in tutta velocità aseconda delle necessità delmomento. Vittorio, il figliomaggiore, collabora in cucinaoccupandosi dei secondi; Ste-fano, il secondogenito, si èautonominato “responsabile disala”, un ruolo in cui si impe-gna molto, spiegandodettagliatamente i piatti mentreelenca il menù ai clienti. Poi c’èDianna, la bimba di casa, chea soli 8 anni dà il suo contribu-to all’andamento dell’aziendafamiliare … giocando assiemeagli ospiti più piccoli nell’ap-posita sala. Diego infine è unasorta di supervisore, si defini-sce “il responsabile della quali-tà” : sempre pronto a control-lare che sia tutto a posto, oltreche a dare una mano sia incucina che in sala. In cucinac’è anche saltuariamente Mar-co Ronzani, giovane collabo-ratore che aiuta nella prepara-zione delle pietanze. “Nei no-stri menù – dicono Annamariae Diego – proponiamo piattisemplici, tutti fatti al momen-to, con reinterpretazioni di ri-

Maccheroncinial fumoGli ingredienti sono: maccheroncini fatti in casa(ma va bene anche la pasta secca, tipo le penne)Pennarone affumicato, speck di Asiago, panna fre-sca. Mentre cuoce la pasta, si tagliano a pezzettidelle fette di speck e si fanno rosolare in una pa-della antiaderente, aggiungendo poi la panna fre-sca che va ben scaldata fino a quando tira. Cottae scolata la pasta, la si mette in padella, facendoamalgamare bene il tutto, e solo allora si aggiungeil Pennarone affumicato grattugiato con la grattu-gia a fori grossi, infine si spadella fino a quando ilsugo diventa filante, servendo, se piace, con unamacinata di pepe fresco. Un piatto semplicissi-mo, che però ha un suo segreto, che è quello di aggiungere il formaggio per ultimo, subitoprima di servire, per evitare che si formino dei grumi. Al volo un’idea per un antipasto,sempre con il Pennarone affumicato: tagliato a fette si fa grigliare sulla piastra un minuto perparte affinché prenda colore, vi si appoggia sopra del radicchio di Treviso padellato e unafettina di pancetta o di speck croccante, passandolo poi in forno ben caldo per 5 minuti perfar fondere il formaggio.

Ai Pennar, tra i sogni e i saporidell’Agriturismo Ca’ Sorda

scelto di tenere l’azienda agricola, conl’allevamento di mucche per la produzionedi latte, e i campi. Ma la passione perl’attività di albergatore è sempre rima-sta viva in lui, tanto che l’idea, a lungoaccarezzata, di creare una propriastruttura alla fine si è concretizzata loscorso anno, quando con la moglieAnnamaria e i figli ha dato vitaall’Agriturismo Ca’ Sorda. Otto came-re calde e accoglienti, ideali per ospitiche vogliono soggiornare in un luogoa contatto con la natura e le tradizioniagricole dell’altopiano, ma pur semprevicino al centro di Asiago, e un risto-

rante che in poco tempo grazie alla bontà e genuinità deipiatti proposti si è fatto la sua buona clientela. Nel contempoè stato anche effettuato l’ampliamento dell’azienda agricola,necessario per poter rispondere alle nuove esigenze dell’attivitàcollaterale. La Ca’ Sorda, ai piedi della contrada dove si trovalo storico Caseificio Pennar, riceve gli ospiti in un ambientemolto accogliente, i cui particolari, a partire dall’allegramucca tutta fiorita che è il logo del locale, testimoniamola passione e l’amore della doppia attività di allevatori e

La semplicità di un’ospitalitàfamiliare e genuina

cette tradizionali a base soprat-tutto di prodotti del territorio,tutti freschi e di stagione. Lapasta è fatta in casa con le uovafresche delle nostre galline, lecarni sono quelle della nostraazienda agricola, molte verdu-re provengono dal nostro orto,e i formaggi sono naturalmen-te quelli del Caseificio Pennar.Anche i dolci sono tutti fattiin casa”. Tra le carni segna-liamo la tagliata, il gulasch dimanzo, il coniglio al forno, imedaglioni alla boscaiola concarne di manzo macinata consopra una fetta di pressato deiPennar e funghi. Tra i primi, lascorsa primavera hanno ri-scosso grande successo le ta-gliatelle con pancetta croccantee asparagi, i fagottini contarassaco e Asiago, gli gnoc-chi di patate con pesto ditarassaco e pomodorini, men-tre fra i piatti della stagioneattuale segnaliamo il pasticcio dilasagne con chiodini, Pennarone

e besciamella; molto apprezza-ta è la pasta condita con il “ragùantico”, carne dell’azienda maci-nata una sola volta, cotta con aro-mi e verdure a pezzetti, e l’ag-giunta finale di panna. Non man-ca la tosela dei Pennar, semprerichiestissima, come lo sono ipiatti rustici: quello del“Malgaro” con formaggio “Vec-chio” dei Pennar fatto con lattedi malga, polenta, funghi, crautie salsiccia, e quello del “Monta-naro” con sopressa, formaggio,funghi e polenta. Gettonatissimepoi le torte di Annamaria, in parti-colare quella con le pere e lostrudel. E’ semplicissimo ma ri-scuote sempre un buon gradimen-to il piatto che è stato scelto comericetta da proporre ai lettori, i“maccheroncini al fumo” cheDiego e Annamaria hanno spe-rimentato prendendo spuntoda un primo che gustavano“da morosi” in un ristorantealtopianese … una trentinad’anni fa!

ristoratori. La cucina della Ca’ Sorda è aperta il venerdìsabato e domenica e nei giorni festivi (per cene di grup-po su prenotazione anche in altri giorni) e tutti i giorni perchi vi alloggia.

14l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

8

Sei operazioni per la sicu-rezza agro alimentare chehanno portato a 5 proce-dimenti giudiziari con unaventina di persone indaga-te e sanzioni amministra-tive per quasi 100 milaeuro. E’ il bilancio dell’ul-timo anno di attività nelsettore agroalimentare delc o o r d i n a m e n t odistrettuale di Asiago delCorpo forestale dello Sta-to, un settore che impe-gna sempre più gli agential comando del vice que-store aggiunto IsidoroFurlan. “La produzioneagricola, se effettuata nelrispetto degli equilibri biologi-ci, consente di salvaguardareil territorio rurale con benefi-ci dell’intera collettività – illu-stra Furlan – Per questa ra-gione la sicurezza alimentaree, di conseguenza la sicurez-za del territorio, sono aspettiche non interessano soltantogli operatori del settore ma an-che il comune cittadino”. Uncontrollo che sempre più vaoltre il territorio e la praticaagricola; con il libero merca-to i produttori italiani devonofare conto con prodotti chearrivano da altre zone delmondo dove le legislazionisono diverse, spesso molto piùpermissive, sia in termini dicontrollo della qualità sia inquello della tutela dei marchi.Un problema particolarmentesentito in Italia che ha la piùvasta produzione culinaria delmondo con un altissimostandard qualitativo e igienico.Un settore che costituisce il13% delle esportazioni comu-nitarie in paesi extraeuropei.Ecco quindi perché i prodottiitaliani sono sempre più con-traffatti all’estero; dai dati dellaColdiretti, prodotti alimentaricon nomi italianizzati produ-cono affari per 50 miliardi di

L’impegno dei Forestali perla sicurezza agro alimentare

Nell’ultimo anno, messe a segno grosse operazioni dal vino, alla birra, al formaggio

euro contro i 20 mi-liardi dell’importodelle esportazioni ita-liane vere.L’UE riconosce 890prodotti Dop e Igp dicui 202 sono dellap r o d u z i o n eagroalimentare italia-na di cui 37 formag-gi, 33 prodotti a basedi carne, 73 prodottiortofrutticoli e cere-ali, 3 di carni fre-sche, 6 prodotti dipanetteria, 40 olid’oliva e altri prodotti grassi e10 altri prodotti. A questi si ag-giungono una quarantina diprodotti con marchio Stg, spe-cialità territoriale garantita.La sicurezza alimentare è l’ul-timo fronte affidato aiforestali, corpo nato nel 1822come servizio per la conser-vazione e la vigilanza dei bo-schi. E’ ancora primario per ilCFS l’impegno a favore delleforeste e alla prevenzione de-gli incendi ma oggi l’attività siè allargata al contrasto degliilleciti in materia ambientale,alla tutela delle acque, del suo-lo e del paesaggio nonché allarepressione di specifiche for-me di inquinamento connes-

so al ciclo dei rifiuti. Un con-trollo sugli habitat che si è poiesteso anche alla protezionedelle aree naturali, alla difesadella biodiversità fino alla si-curezza agro alimentare.L’investigazione dei reati incampo alimentare è affidata avari Ministeri, da quello dellepolitiche agricole a quello del-la salute, a vari corpi di poli-zia, dai Nas al Cfs, e a nume-rosi enti tra cui l’Ispettoratocentrale per il controllo quali-tà agroalimentare repressionefrodi. Ed è con quest’ultimoente, in particolare con la sededi Conegliano, che i forestalidi Asiago hanno messo a se-gno le sei grosse operazioni.Operazioni dal nome che dan-no indicazione del prodottooggetto dell’investigazione.“Amarone 2”, con la scoper-ta nel veronese di una presuntacontraffazione di vinoAmarone; “A tutta birra”, dovei forestali hanno scoperto inuna catena di vendita del

vicentino la vendita dibirra light spacciandolaper birra normale,“Mozzarella in carroz-za” dove è stato scoper-to un commercio illeci-to di prodotti casearidop fino al sequestropenale di un carico difalse mozzarelle dibufala campana dopportando alcommissariamento delConsorzio per la tuteladella mozzarella campa-na. Indagini proseguiticon “Amarone ter”dove i forestali hanno

scoperto una vastafalsificazione diAmarone dellaValpolicella destina-ta alla Danimarcache negli ultimi 3anni aveva esporta-to 1,2 milioni di bot-tiglie, con “ValCellina” dove vienebloccata l’attivitàirregolare diun’azienda vini-cola diMontereale inprovincia diPordenone trova-

ta con vasche prive di cartel-lo identificativo e con registridi vinificazione e vendita irre-golari e per finire con “Grati”dove si verificato latracciabilità del formaggio de-nominato “Gran Veneziano”con partenza da Arzignano,San Giorgio delle Pertiche,Reggio Emilia e Mazzano nelbresciano. “Le frodi sonosempre più numerose, men-tre sono in calo lesofisticazioni. - concludeFurlan – Forse perché le pri-me sono molto piùremunerative e anche più dif-ficili da scoprire, ecco perchéle operazioni in campo alimen-tare sono portate avanti datask force formate da variepolizie ed esperti. Sono peròoperazioni fondamentali per-ché l’autonomia e la sicurez-za alimentare di una nazionesono condizioni indispensabi-li per la salvaguardia della li-bertà e del livello di benessereraggiunto”. Gerardo Rigoni

Ristrutturata e inauguratala casermetta di EnegoNel tardo pomeriggio di sabato 23 ottobre si è tenuta l’inaugu-razione della casermetta della Guardia Forestale di Enego. Moltele autorità presenti, fra le quali il Comandante provinciale CFSDaniele Zovi, il Comandante distrettuale Isidoro Furlan, l’Ispet-tore Superiore Nicola Pierotti (Comandante Stazione CFSEnego), l’Ispettore Capo Mauro Rossi (Comandante Stazionedi Bassano del Grappa),I. C. Giorgio Paganin(Comandante Stazionedi Asiago), I. C. Adria-no Rigoni (Comandan-te Stazione di Conco),I.C. Lucio Plebs (Co-mandante Stazione diCesuna),I. C. MircoPlebs (ComandanteStazione diRoana),M.llo CapoCarlo Scardini (Co-mandante Stazione Ca-rabinieri di Enego).La Casermetta trovaposto in una casa a tre piani che appartiene al Comune diEnego; al piano terra si trova appunto l’appartamento riserva-to ai Forestali, e da anni ormai necessitava di restauro. I lavorisono decisamente riusciti, la promessa, come ha ricordato ilSindaco Rodeghiero, è stata mantenuta anche grazie al lavorosinergico tra: ufficio tecnico, operai, forestali, amministrazio-ne; ed alla Guardia Forestale è stata infine consegnata unaCasermetta finalmente sistemata, funzionale ed decisamenteconfortevole. L’ufficio è spazioso, l’arredamento semplice madi buon gusto, c’è quindi un bagno ampio, una cameretta e unarchivio. Il sindaco ha inoltre ribadito l’importanza che ha lapresenza dei forestali per Enego e per il suo territorio. E’quindiintervenuto il dott. Daniele Zovi, del Comando ProvincialeForestale, che ha evidenziato la tipicità del nostro paese: unterritorio che si estende dai 200 metri di altitudine del Pianelloai 2000 dell’Ortigara, con una tipicità davvero unica, che di-venta una grandissima qualità, rappresentata dalla varietà delpaesaggio e del biotipo. Anche per questo è fondamentale lapresenza dei forestali, che con il loro operato salvaguardanoun ambiente prezioso. Don Andrea Finco ha dato la benedi-zione ai nuovi locali e quindi sono partite le note dell’inno diMameli che con partecipazione tutti i presenti hanno intonato.Infine, la visita ai nuovi uffici e il rinfresco. Stefania Simi

CORPO FORESTALEDELLO STATO

Il Sindaco di EnegoRodeghiero assiemeal dott. Zovi

15Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

SPAZIO CINEGHELSTEP UP 3D (musicale)Venerdì 29 ottobre ore 20,30Sabato 30 ottobre ore 20,00 e 22,00Domenica 31 ottobre ore 17,30 e 20,30Lunedì 1 novembre ore 17,30 e 20,30THE TOWN (thriller)Venerdì 5 novembre ore 20,30Sabato 6 novembre ore 20,00 e 22,15Domenica 7 novembre ore 17,30 e 20,30STUPIDISSIMO ME (animazione)Venerdì 12 novembre ore 20,30Sabato 13 novembre ore 17,30 e 20,30Domenica 14 novembre ore 17,30 e 20,30MASCHI CONTRO FEMMINE (commedia)Venerdì 19 novembre ore 20,30Sabato 6 novembre ore 20,00 e 22,00Domenica 7 novembre ore 17,30 e 20,30

Sabato scorso, 23 ottobre, in mattinata, si è tenuta la cerimonia diinaugurazione dell’imponente Forte Lisser. Il manufatto, malgra-do la giornata plumbea, fredda, sferzata da un vento di tramonta-na, si è mostrato in tutta la sua maestosità, un’opera ancora bel-lissima, le pietre in biancone squadrate a mano, che lo rivestono,lo rendono più simile ad un sontuoso palazzo che ad un’operafortificatoria di guerra, come ha voluto sottolineare, nel suo in-tervento, anche l’architetto Chiara Stefani, che ha seguito i lavo-ri di ripulitura e messa in sicurezza del sito, che fa partedell’Ecomuseo della Grande Guerra dell’Altopiano. Tra le nume-

Il Forte Lisser fu costruito frail 1911 ed il ’14. Era una dellefortificazioni più moderne del-lo sbarramento Brenta –Cismon, ed anche la più eleva-ta, a 1633 mt di quota. All’ini-zio dell’11, fu anche al centrodi uno scandalo di spionag-gio, in quegli anni molto te-muto, che travolse le alte ge-rarchie militari, in quanto ilfamoso giornale “La domeni-ca del Corriere”, riprodussefoto e notizie circa il cantiere,che doveva invece essere co-perto da assoluto segreto .L’opera fortificata, è costituitada un grande edificio (63 di lun-ghezza per 15,5 di larghezza,alto quasi 10 mt, anche se granparte interrato) a due piani. Sulpiano superiore si trovava la bat-teria armata da 4 cannoni da149 mm e una cupola osser-vatorio girevole. Era un picco-lo paese autonomo, al suo in-terno infatti, trovavano spa-zio: cucina, magazzino viveri,latrine, polveriera, generatore di

Il Forte Lisser dopo il restauroInaugurazione dell’imponente manufatto a conclusione dei lavori di ripulitura e messa in

sicurezza eseguiti nell’ambito del progetto di recupero dei beni della Grande Guerra

rose autorità civili e militari, sono intervenuti:ilsindaco di Enego Igor Rodeghiero che haesordito parlando del recupero del Forte Lissercome punto d’orgoglio per il Comune di Enegoche tra i progetti in previsione, utilizzando an-che i fondi per la valorizzazione della piana diMarcesina, ha quello di fare del forte un museoche possa essere punto d’eccellenza provincia-le. “Un dovere valorizzare tali strutture, in ono-re di tutte le vite perse, uno spunto di

valorizzazione per il territorio”.Ringraziando per il grande lavoro svolto daitecnici e dalla Comunità Montana SpettabileReggenza dei 7 Comuni, ha quindi passatola parola al presidente della stessa, Lucio Spa-gnolo che ha ribadito il dovere di manteneree recuperare il patrimonio storico della no-stra terra, oggi patrimonio in positivo, luo-ghi di guerra che devono sempre di più diventare luoghi diturismo culturale. Ha quindi ringraziato gli architetti: Carollo,Corà e la progettista e direttore dei lavori Stefani, chiudendocon una frase nell’antico idioma dei padri, il cimbro: “Che ilsignore benedica questa terra e questa brava gente”. La paro-la è quindi passata all’on. Flavio Rodeghiero, colui che propo-se e che fu primo firmatario della legge che ha permesso ilrecupero di importanti siti storici soprattutto qui in Altopiano.Una legge che ha portato questi luoghi ad essere oggi luoghi disperanza, di turismo culturale, che deve crescere oltre il con-testo locale per diventare internazionale. Un saluto ed un rin-

graziamento, per questo importante recupero storico culturale,sono giunti infine anche da Sandra Bertan, dirigente settorevalorizzazione beni culturali, turismo e trasporti della Provincia di Vicenzae da Enrico Pino Generale di Divisione Comando Esercito Italiano,Generale di Corpo d’Armata Alpini e Presidente Fondazione 3 novem-bre 1918 Domenico Innecco, e dal Comandante Provinciale dei Ca-rabinieri Col. Michele Vito Sarno. Tutti gli invitati sono quindi entratinel forte per una visita guidata dagli architetti Corà e Stefani, visita cheha lasciato basiti non solo gli ospiti da fuori, ma anche molti eneghesi:la bellezza e precisione architettonica, in particolare della polveriera,hanno lasciato senza parole gli ammirati ospiti. Stefania Simi

La più elevata e modernadelle fortificazioni dello

sbarramento Brenta –Cismoncorrente, impianto di ventilazio-ne, riscaldamento ad aria cal-da, 2 grandi vasche per racco-gliere l’acqua (ancora ben vi-sibili), camerate per la truppa egli ufficiali, circa un centinaiodi persone che costituivano ilnucleo di pronto impiego . Lepareti del forte inoltre eranodoppie, l’intercapedine avevaun importante funzione anti-umidità. Nel sotterraneo si apreinfine la santabarbara dove sipuò nuovamente ammirare l’ar-chitettura di questo forte, e so-prattutto l’opera e la grandissi-ma manualità di coloro chequadrarono ogni pietra a manoe, con perizia, riuscirono a cre-are archi e volte che ancoraoggi ammiriamo per perfezio-ne e bellezza. Ancora ben visi-bile è il pavimento in cementolisciato e bocciardato. L’opera erainoltre completamente circonda-ta da un fossato profondo 4 mt,l’attraversamento era consentitoda un ponte metallico che ora èstato ricollocato.

E’ stata proprio unabella festa, con unagrande partecipazio-ne da parte di paesa-ni ed amici, AndreaPasqualon è stato fe-steggiato per il bra-vo ragazzo qual è, eper essere un gran-de sportivo che è riu-scito a conquistarsiun posto tra i pro-fessionisti del cicli-smo.Dalla prossima sta-gione infatti, il giovane eneghesevestirà la maglia di unaprestigiosa società, che ha te-nuto a battesimo tanti granditalenti, la COLNAGO-CSFINOX.E’ stato un appuntamento nonsolo per festeggiare Andrea e lesue splendide vittorie, realizza-te in quest’ultimo anno fra i di-lettanti, ma un’occasione cheAndrea con garbo ha saputocogliere per ringraziare tutti co-loro che lo hanno aiutato, pre-parato, educato fino ad oggi eche gli hanno permesso di rac-cogliere un cospicuo fagotto di

Una bella festa per Pasqualon

esperienze per poter procede-re, si spera nel migliore deimodi, anche nel nuovo mondodei professionisti.Lo speaker della serata, Argesi,esperto di ciclismo di reti tele-visive locali, dopo aver mostra-to in un filmato le tappe più si-gnificative di questa annata cheha portato Pasqualon al saltodi categoria, ha invitato sul pal-co lo stesso Andrea e le perso-ne più importanti per lui e na-turalmente non poteva manca-re mamma Carmen che condolcezza di madre ha ricordatoche la passione per il ciclismo

di Andrea lo ha portato ad alle-namenti e a sacrifici difficil-mente comprensibili a chi nonpratica e non ama lo sport.Allenamenti in montagna conogni tempo, anche d’invernofino ad essere bloccato da tem-peste di neve e geloni, e la mam-ma chiamata per il recupero inogni dove in Altopiano e oltre!Anche Andrea ha ricordato isacrifici, sa che molti altri lo at-tendono, ma alla fine con il suobel e sincero sorriso ha aggiunto:“…Sì tanti sacrifici, ma quan-do sto per tagliare il traguardoper primo e salgo sopra il palco

per la premiazione, tutti queisacrifici, le mancate festecon gli amici, si dimentica-no in un attimo e capisco chele scelte fatte sono statequelle giuste!”.Ad applaudirlo anche tutta lasua amata squadra, con laquale ha condiviso tanto nelleultime stagioni, la Zalf diCastelfranco Veneto, i diret-tori sportivi Gianni Faresin,Luciano Ruy, LucianoCamillo; tutto lo staff tecni-co, i meccanici i massaggia-

tori, i patron Lucchetta edEgidio Fior, gli zii paterni chegli hanno passato la passioneper il ciclismo; persone alle qualiAndrea ha rivolto un grande esincero grazie .Tra i premi a Pasqualon, quellodell’Amministrazione del Co-mune di Enego, che per manodell’Assessore allo Sport DallaCosta, gli ha consegnato untrofeo, a forma di torre, sim-bolo del paese altopianese, eduna targa di ringraziamento peri suoi fantastici successi .

Stefania Simi

ENEGO

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Contrada Trujo a MezzaselvaDa molti questo borgo è conosciuto con l’appellativo di “Piccola Parigi”. Merito del sole che per lungheore del giorno riscalda la zona, e per le graziose case costruite al limitare del pascolo e della Val d’Assa

Piccola, posta in zona privi-legiata grazie al sole che labacia da mattina a sera, conuna veduta che ispira a me-ditare sulla magnificenze na-turali dell’Altopiano, si pre-senta così contrada Trujo,poche case adagiate sulladestra orografica della Vald’Assa. Oggi vi abitano po-chi nuclei famigliari, tant’èche per contarne i cognominon servono tutte le dita diuna mano sola, tra questi laspuntano i Rebeschini e iMartello, ma d’estate e du-rante le feste di fine anno ilborgo si rianima di villeggian-ti, disposti a compiere quoti-dianamente la lunga passeg-giata che li separa dai pochinegozi che servono la frazio-ne. La mappa comunale col-loca la contrada in via sanAntonio, laterale dell’arte-ria posta tra Roana eRotzo. Un tempo insisteva-no molte stalle, ciascunacon un numero variabile dimucche da latte, oggi tra ipascoli girovaga il bestiamedi un unico coltivatore,perlopiù manze all’ingras-so, la cui azienda agricolanon fa parte della contradain oggetto. Tra la gen-te del posto il piccolocentro è noto conl’appellativo di “pic-cola Parigi”, e così ladefinisce Dino DeGuio nei suoi scritti:“Quella contradinaera un agglomeratod’una quindicina dicase, quasi tutte ri-fatte o rimesse a

nuovo dopo lafine della Pri-ma GuerraMondiale, chele aveva gra-vemente dan-neggiate ocompletamentedistrutte. Lasua principalecaratterist icaera quella ditrovarsi in unaposizione talerispetto al pa-ese da potergodere in unsolo colpo d’occhio ditutte le bellezze dellasottostante “Ass Tal”, se-condo la locale toponimiacimbra. Inoltre, sempreper la sua felice posizio-ne, il Trujo aveva ancheil vantaggio di sfruttareal meglio l’effetto del solesia d’estate che d’inver-no”. A chiamarla “PiccolaParigi” fu tale Riccardo“Kine”, morto prematura-mente negli anni vicini al ter-mine dell’ultimo conflitto

mondiale. Il giovane era tal-mente innamorato del luogonatio da paragonarlo alla ca-pitale francese; case mode-ste, molte delle quali eranorimaste libere durante laguerra, ragion per cui unbuon numero di sfollati del-la pianura vicentina le pre-ferirono ad altredell’Altopiano. Il posto èdavvero stupendo, lo sco-prirono subito i soldati di“Checco-Beppe”, quantoqui fossero convenienti le

Poesia di Dino De Guio su contrada Trujo

La piccola ParigiNella mia Mesaselva da tuti conossuda

per la sua ospitalità,in fondo a una stradina,de circa dosento metri,esiste ‘na contradina

de belissime vilete: la “Picola Parigi”.Così la ga batesà,

nei lontani ani quaranta,el mio amico Ricardo,quando ancora la gera

un gupeto de casestravece e trascurà.

Ma per lù, el Ricardo,no ghe gera su l’Altopian‘na contradina più bela

de quela dove el gera nato,e dove el sperava tanto,

(el suo male permettendo)de vivere fin ai tempi bei

de quando la saria diventà‘na vera “Picola Parigi”

da tuti amirà.Purtroppo la mortese lo ga portà via

a soli 25 ani d’età,tantissimi ani prima

che la sua contrà diventassela “Piccola Parigi” de ancò,che el gaveva tanto sognà.

Ciao, Ricardo

posizioni in trincea, rispet-to alle prospicienti linee ita-liane. Di quei lunghi mesipassati a scrutare il nemi-co rimangono oggi i metal-lici sostegni dei reticolati,diventati validi supporti perle reti che dividono gli orti. Laddove l’asfalto di via sanAntonio si intrufola nei pra-ti , la vista spazia daTreschè Conca aCamporovere; la stradinacede il passo ai ciuffi d’er-ba per poi scomparire ve-

loce verso la ripida disce-sa, riportando il viandanteper l’antico sentiero checonduceva a Canove, ab-bandonato quando il pon-te di Roana consigliò un piùcomodo e veloce itinerario.Poco oltre si trovava la vec-chia cava di marmo, daanni abbandonata causal’estinzione della vena.Tra i personaggi che abita-

vano nei paraggi è an-cora De Guio a ricor-dare due anziani: “ilMenno e il Tinchele,costantemente in con-trasto tra loro, i lorolitigi per futili motiviportavano spessoscompiglio tra i vici-ni di casa”. Vecchiormai passati a migliorvita, la cui memoriascomparirà inesorabil-mente col passare de-gli anni. Resteranno imuri delle case, lastrettoia che ha visto

passare per tanti lustri i car-retti carichi di faggio e “este”d’abete, diventata ora appe-na sufficiente al transito deilarghi fuoristrada 4x4. Indu-

geranno ancora sui tetti i rag-gi del generoso sole, i vincoliedilizi a quello che a tutti glieffetti è considerato “centrostorico” oggi ne tutelano leombre tra un giardino e l’al-tro. Se la contrada Trujo erachiamata piccola Parigi, allo-ra i suoi orti e vialetti sono iChamps-Élysées, luoghiamati dagli dèi, dicevaOmero: “Un luogo in cuiper i mortali la vita è bel-lissima, mai toccata da nevee pioggia, né dal freddo,ma sempre soffi di zeffirorinfrescanti”. Comunquesia, l’inverno si fa sentire an-che qui, magari un po’ menoche altrove.

Giovanni Dalle Fusine

In viaggio per lecontrade dei

7 Comuni

17Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

LUSIANA

Anche quest’estate si è lavorato sul Monte Corno per estirpare l’in-vadente deschampsia caespitosa e le sterpaglie ed erbe infestanti.Otto sono le malghe oggetto del ripristino erbatico: Malga MonteCorno, Mazze inferiori, Mazze superiori, Malga Campo, Foraoro, MalgaFonte, Malga Cima Fonte e Sunio, alcune in comune di Lusiana, lealtre in comune di Lugo e Calvene. I fratelli Gianfranco e Guido Boscaridi Gazzo Padovano hanno incaricato gli operai di estirpare di sana

Gli omonimi di nome Francescodi Lusiana e Conco e sono ritro-vati al ristorante “Alle Alpi” diSanta Caterina per festeggiarel’onomastico comune. Per l’an-no prossimo gli organizzatori pre-vedono una più massiccia parte-cipazione essendo l’invito este-so a tutti i Francesco di Lusianae di Conco ma anche dei comunilimitrofi. La data è stata fissataper il 4 ottobre del 2011, giorno incui viene festeggiato San Fran-cesco. La festa dei Francesco si

Avrebbe compiuto 100 anni il 13 ottobre ma proprio alla vigilia, ilgiorno 12 ottobre, è mancata. Maria Ronzani, vedova Pozza cheabitava da qualche anno a Cartigliano con la figlia Marisa ma avevagestito con il marito e la figlia la vecchia osteria-bar “Da Marcellin”in via Roma a Lusiana. Di carattere affabile, era la confidente deisuoi molti clienti che consigliava sempre e in circostanze tristi ave-va sempre una parola buona per loro. Ma Lusiana è ormai diventatala terra dei centenari perché recentemente a 100 anni compiuti sonomancati i fratelli Santina e Giuseppe Bagnara e ad aver superato ilsecolo c’è anche Giuseppe Cantele di via Piazza-Campana. E.Z.

“Cineforum a Lusiana…unsogno ad occhi aperti”s’intitola così la rassegnacinematografica che ridàvita all’ex sala del cinemacomunale di Lusiana. Unarassegna pensata dal Co-mune per rispondere alletante richieste deilusianesi che da temposperavano di poter riavere uncineforum nel proprio paese.“Non è stato facile ripartire conquesto cineforum dopo anni”spiega l’Assessore alla culturaSabrina Passuello “in quanto lanormativa vigente vieta la proie-zione al pubblico di film tramitedvd e per poter organizzare uncineforum è stato necessario do-tarsi di un proiettore che vienenormalmente usato nelle tradizio-nali sale del cinema e noleggiarele pellicole dei film direttamentedalle case produttrici, questo na-

I pascoli ripulitidalle erbe infestanti

Il ripristino erbatico interessa i prati di 8 malghe comunali

pianta con il piccone i grossi ciuffi infestanti e sradicare le siepi dinocciolo e pino mugo silvestre che invadono i pascoli togliendo spa-zio all’erba. Le mucche in totale sono circa 600 e i cavalli ospitati sonouna cinquantina. E’ di circa un ettaro il pascolo bonificato. Ladeschampsia e le piante sradicate vengono caricate sui rimorchi deitrattori e scaricati nelle buche del terreno per evitare che tornino agermogliare. La deschampsia in particolare è un’erba che le mucche

non mangiano perché di sapore acre e le sementi che si spargonoattorno provocano una proliferazione massiccia che riduce automati-camente lo spazio erbivoro. L’opera di bonifica si estende anche allealtre malghe del comprensorio montano lusianese e comprende an-che le malghe Camporossignolo e Bertiaga nella zona bassadell’Altopiano e Malga Larici e Porta Manazzo nella parte alta deiSette Comuni di cui è censuario il comune di Asiago. E.Z.

Un operaio sradica iciuffi di deschampsiaal Monte Corno.

A LUSIANA L’AMMINISTRAZIONECOMUNALE ORGANIZZA UN CINEFORUM…PER UN AUTUNNO RICCO DI EMOZIONI

turalmente sta a significare un im-pegno economico importante perl’amministrazione”. La normativache non permette più di proporrecineforum proiettando i dvd harappresentato la morte di tutti ipiccoli cineforum che erano natinei piccoli paesi. “Crediamo inquesta iniziativa” continua l’as-sessore Passuello “in quanto rap-presenta un momento di aggre-gazione importante che può of-frire un’alternativa sia per i gio-vani che per gli adulti per trascor-rere una serata fuori casa in alter-

nativa ai tradizionali spazi di ag-gregazione, è unasperimentazione e se ci sarà ri-sposta da parte della popolazionea gennaio penseremo ad una ras-segna di film per bambini e famigliela domenica pomeriggio”. La ras-segna vede 5 film di genere diver-so, tutti recenti. L’ingresso alla sin-gola proiezione è di 4.50 euro men-tre l’abbonamento costa 17.50euro. Si parte il 5 Novembre alleore 20.45 con la pellicola diCristopher Nolan “Inception”, aseguire poi tutti i venerdì di no-vembre fino al 3 Dicembre i film“Agorà”, “Il Concerto”, “L’uomoche verrà” per concludere con unfilm divertente “Benvenuti alSud”. Per chi volesse maggioriinformazioni o leggere le recen-sioni sui film lasciando i propricommenti può visitare il sitowww.cineforumlusiana.blogspot.com.Buona visione a tutti!

è aggiunta alle feste dei coeta-nei svoltesi a Lusiana e Concoe a quella degli omonimi di nomeMario e Giovanni ed è stataun’occasione per ritrovarsi e

Una festa per chi si chiama Francesco

per fare quattro chiacchiere as-sieme. E.Z.Nella foto, gli omonimi di nomeFrancesco riuniti al ristorante“Alle Alpi” di Santa Caterina.

Si è spenta Maria RonzaniE’ spirata alla vigilia del suo compleanno, avrebbe compiuto 100 anni

Scena trattadal film“Il concerto”

18l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

8

Avvocato Serena BaùI lettori che vogliano

sottoporre domande suqualsiasi questione di

carattere legale al nostroavvocato possono inviare

una mail all’[email protected]

o scrivere a “L’avvocatorisponde – GiornaleAltopiano, Via Monte

Sisemol, 9 36012Asiago (Vi)”

L’AVVOCATO RISPONDE

Virgilio Panozzo ancora unavolta è tornato a Treschè Con-ca suo paese natale. Lui cometutti gli emigranti, pur ricono-scendo l’Australia come il pae-se che è divenuto la sua patriadopo l’emigrazione, non na-sconde la nostalgia per la suaterra. Ha dedicato molto tem-po alle ricerche e alla stesura discritti raccogliendo testimo-nianze sul suo paese natale con-tribuendo con questo a lascia-re alle generazioni future testi-monianza su fatti ed eventi cheinevitabilmente sarebbero anda-ti perduti. Il libro, che si po-trebbe definire la genesi deiPanozzo ( Treschè Conca Ter-ra di emigranti), è la ricostru-zione dell’albero genealogicodelle famiglie di Treschè Con-ca tracciando la strada a centi-naia di persone che grazie a luihanno potuto scoprire la loroprovenienza e le varie ramifi-cazioni della famiglia.Noi non possiamo immaginarequanti figli di emigranti si reca-no ogni anno nel nostro paese,che è stato anche il paese deiloro cari , alla ricerca delle ori-gini. L’emigrante è come unalbero, per quanto lontano vadanon si potrà mai sradicare le sueradici e i loro discendenti riman-gono sempre il seme di quel-l’albero che vuole tornare allaterra che lo ha generato.Il merito di tutto questo è suo edella sua caparbietà e noi dob-

I NOSTRI EMIGRANTI

La separazione personale deiconiugi può avvenireconsensualmente o per viagiudiziaria.La separazione consensualeviene promossa con la presen-tazione di un ricorso congiun-to contenente un accordo cheregoli i rapporti tra i coniugi,ricorso che viene indirizzatoall’esame del Presidente delTribunale del luogo di residen-za o domicilio di uno dei co-niugi. Il Presidente, ricevutotale ricorso, fissa un’udienzadi comparizione avanti a sé e,in tale sede, prima di formalizzarela separazione, tenterà diricomporre la crisi coniugale.Qualora le parti giungano ad unariconciliazione, verrà redatto ver-bale in tal senso e la proceduraverrà dichiarata estinta. In casocontrario, quando i coniugi con-fermano la propria volontà diaddivenire a separazione, verràsottoscritto un verbale di udien-za che richiama, direttamente ocon un rinvio al ricorso, le con-dizioni di separazione da loro pre-disposte. Nel caso in cui uno odentrambi i coniugi non dovesse-ro presenziare all’udienza presi-denziale il giudizio si estinguerà(ed, in questo caso, la sottoscri-

Virgilio Panozzo, australiano d’adozionecon la cittadinanza onoraria di Roana

Partì come emigrante il 23 agosto 1955 e per motivi di lavoro prese la nazionalità AustralianaSi realizza il suo sogno, espresso ad alcuni amici, di ritornare cittadino italiano

biamo essergli grati diquello che ha fatto. Lasua mente nonostante isuoi 84 anni è lucida esembra uno scrigno checontiene la vita sua e ditutte le persone dei suoilibri, parlare con lui ècome fare un balzo neltempo dove nomi, date,persone, prendono for-ma nel suo raccontare ene sei coinvolto non piùcome spettatore, macome parte integrantedella storia che è snoc-ciolata davanti a te comeun rosario senza intoppie tentennamenti, ma vivacome fosse accadutoieri.Virgilio in questi giorni ètornato nuovamente aTreschè Conca assiemealla moglie Floriana sempre alsuo fianco. Insieme si sonorecati a Roma per l’occasionedella proclamazione della primaSanta Australiana MaryMacKillop (1842-1909) : è laprima santa del quinto continen-te. Il secondo impegno che Vir-gilio dove compiere in questosuo viaggio consiste nel con-segnare ad amici, e depositarein luoghi in cui poter essereconsultato , l’ultima sua fatica

letteraria “La resistenza inTreschè Conca 1943 – 1945”un’opera dedicata alla memo-ria di Daniele Panozzo (Spiridione ) che lui definisce“Idealista puro”. La sua testi-monianza di vicende e fatti ac-caduti sull’Altopiano durante laseconda guerra mondiale ha unvalore eccezionale perché rac-contata da un testimone ocula-re attento e imparziale, libero daqualsiasi condizionamento.

Virgilio (Ostarello) a 17anni partecipò alla forma-zione dei primi gruppi del-la Resistenza assieme aDaniele Panozzo e colla-borò attivamente al mo-vimento servendo comegaribaldino nel battaglione“Pretto” della divisione“Garemi”. Gli avveni-menti che si raccontanoe coinvolgono essere uma-ni sono classificati comeeventi da consegnare allastoria. Io dico “ La storiasiamo noi”! Come sareb-be stata la vita di moltepersone se non fosse sta-ta segnata dagli eventi?Molti uscirono con gli af-fetti spezzati, madri sen-za figli, una legge crudeledove i figli dovrebberoseppellire i padri e invece

molte volte toccò ai padri sep-pellire i figli, la ricostruzionemorale del paese dopo unaguerra civile è la cosa più diffi-cile dove l’odio e il rancoreportano nuove vittime, talvoltaanche innocenti.In questo viaggio Virgilio haanche un gran rimpianto: nonaver potuto salutare ancora unavolta il suo grande amico emaestro il Professor LuigiCalderaro (Gigetto) passato a

miglior vita poco tempo fa allaveneranda età di 97 anni, concui ha condiviso l’amore perlo scrivere e raccontare la sto-ria del proprio paese. Io ricor-do una risposta che Gigeto die-de ad una persona che gli conte-stava alcune cose riportate in unsuo libro; in dialetto stretto rispo-se serafico: “Prova a scrivere unlibro anca ti e dopo loconfrontaremo”. Il cuore di Vir-gilio è diviso a metà perché la fi-glia Caterina è sposata e vive inItalia mentre il suo pensiero va aifigli Domenico , Carlo e Andreache sono in Australia. Lui, che inun suo racconto si definì emi-grante per amore della suaFloriana, noi ora possiamo defi-nirlo “pendolare” per i frequentiviaggi tra l’Australia e l’Italia, sem-pre con il solito motivo “per amo-re” questa volta dei figli. La suafervida attività letteraria si riassu-me nei seguenti libri: TreschèConca terra di emigranti (1992);Gli Ostarello nel Mondo (2000);Tresche Conca – vita mortee….miracoli (2003); I Panozzodi Treschè Conca – 1561 – 1960– la Genesi (2008); La grandemarcia dei Panozzo di TreschèConca (2009); La resistenza inTreschè Conca 1943 – 1945(2010). Tutte opere tradotte ri-gorosamente in inglese per dare

la possibilità ai figli degli emigranti,oramai completamente integrati ,di capire quanto da lui scritto. E’stato insignito nel 1990 medagliad’oro dalla camera di commer-cio, Industria, Artigianato, Agri-coltura di Vicenza per meriti spe-ciali del lavoro italiano all’estero.E in questo suo soggiorno in Ita-lia, Virgilio vedrà realizzarsi il suosogno: mercoledì 3 novembre alleore 20.30 presso la sala consiliaredel municipio di Canove si terràuna sessione straordinaria delConsiglio Comunale, durante laquale l’amministrazione comu-nale di Roana gli conferirà lacittadinanza onoraria “per avermantenuto un’identitàaltopianese raccontando dellasua terra con appassionata ri-cerca e immutata dedizione intutti questi anni di permanenzaall’estero”. Per concedergliquesto titolo onorifico si è in-teressata l’AssociazioneVicentini nel mondo, che vedein Virgilio l’esempio di chi hasaputo farsi valere e rispettarenel mondo come lavoratore ecome uomo. Lui fu il primoemigrante italiano laureato inarchitettura che lavorò per ilGoverno del South Australia”.Virgilio (Ostarello) un uomo,una storia, un esempio. Silvio Panozzo

LA SEPARAZIONE ED IL DIVORZIOzione del ricorso non vincoleràper il futuro i coniugi). La sepa-razione andrà, quindi, omologatadal Tribunale, che provvederà condecreto emesso in camera di con-siglio su relazione del Presidente,previo parere favorevole del Pub-blico Ministero. Il Tribunale po-trà rifiutare l’omologazione se gliaccordi dei coniugi risultino incontrasto con l’interesse dei figlio del coniuge bisognoso, cui nonè addebitabile la separazione, chenon abbia un reddito sufficiente.Fino alla modifica della normati-va sull’affidamento condiviso el’introduzione della bi-genitorialità(L. n. 54/2006) la presentazionedel ricorso poteva essere effet-tuata personalmente dai coniugi.Oggi, invece, in moltissimi Tri-bunali non è più concessa, perprassi, tale possibilità ed è richie-sta l’obbligatoria assistenza lega-le.La separazione giudiziale, diver-samente da quella consensuale,presuppone un disaccordo tra iconiugi sul regolamento dei lororapporti e consiste in un vero eproprio giudizio contenzioso pro-mosso da uno dei due con ricor-so al Presidente del Tribunale diresidenza o domicilio del conve-nuto. In tale giudizio sarà neces-saria l’assistenza di un legale. Il

Presidente, esaminato il ricorso,fisserà l’udienza per la compari-zione dei coniugi ove ascolteràentrambi, prima separatamente epoi congiuntamente, tentandouna riconciliazione. Se tale ten-tativo non andasse a buon fine,il Presidente tenterà di indurre iconiugi, quanto meno, adaddivenire ad una separazioneconsensuale. Se anche tale ten-tativo avrà esito negativo, ilPresidente prenderà alcuniprovvedimenti temporanei edurgenti (quali l’assegnazionedella casa familiare, lo stabili-mento della misura dell’assegnoche il coniuge non affidatariodeve all’altro per il mantenimen-to della prole e del coniuge stes-so, etc.) e rimetterà le parti da-vanti al giudice istruttore, il

quale avrà il compito di accer-tare i fatti posti a fondamentodelle domande di ciascuna par-te. Il processo dunque proce-derà secondo le forme del ritoordinario e si concluderà consentenza. Sentenza che potràprevedere anche l’addebito del-la separazione ad uno dei co-niugi in ragione del comporta-mento contrario ai doveri chederivano dal matrimonio(esemplificativamente: l’averintrapreso una stabile relazioneextraconiugale, l’aver offeso ildecoro e l’onore del coniuge,la presenza di gelosia morbosa,l’aver ostacolato attività religio-sa, culturale o politica, del coniu-ge, etc.).Trascorsi tre anni dalla separa-zione consensuale (ovvero dal-

l’udienza presidenziale) ogiudiziale (sempre che il giudiziosi sia concluso con sentenza pas-sata in giudicato) i coniugi po-tranno ottenere il divorzio. La re-lativa sentenza statuirà sull’affi-damento dei figli, sull’assegnazio-ne della casa coniugale, sull’as-segno di mantenimento per unodei coniugi e per i figli e sullo sta-to dei coniugi. Se l’accertamen-to sulle precedenti questioni do-vesse comportare una istruttorialunga e complessa, potrà esserepronunciata “sentenza non defi-nitiva di divorzio”, ovvero sen-tenza che regoli unicamente lostato civile dei coniugi, con pro-secuzione del giudizio sulle altrequestioni accessorie.Un’ultima considerazione: la se-parazione, a differenza del divor-zio, non incide sul vincolo matri-moniale, che rimane integro. Iconiugi, pertanto, continuerannoad essere marito e moglie, seb-bene non più conviventi, sinoalla sentenza di divorzio. Tantoè vero che gli stessi potrannoin qualunque momento ricon-ciliarsi, facendo cessare di fat-to la separazione, senza che visia bisogno di formalità alcu-na. Il divorzio, invece, rompedefinitivamente il vincolo ma-trimoniale, e se i coniugi voles-

sero ricostituirlo, dovrebberorisposarsi.In ragione di ciò i coniugi di-vorziati perdono reciprocamen-te i rispettivi diritti ereditari,mentre quelli separati li conser-vano. In quest’ultimo caso,però, se la separazione è adde-bitata a uno o ad entrambi iconiugi, il coniuge a cui la se-parazione è stata addebitata avràdiritto unicamente ad un asse-gno vitalizio e solo se, al mo-mento dell’apertura della suc-cessione, godeva degli alimentia carico del coniuge deceduto.

19Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

Stefano Rigoni,Psicologo

Psicoterapeuta CognitivoComportamentale

Tel. 338.2919597 – E-mail:[email protected]

LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA

Il periodo autunnale coincidecon la ripresa di molte attivitàsportive, sia per gli atleti dilet-tanti sia per i professionisti. For-tunatamente, a differenza di qual-che anno fa, quando gli allenatorierano per lo più improvvisati, oggila maggior parte dei tecnici e de-gli istruttori è ben formata ed è ingrado di gestire una buona pre-parazione alla stagione agonisti-ca, presupposto fondamentale siaper il raggiungimento di risultatisoddisfacenti, sia per mettere ariparo dagli infortuni i propri atle-ti. Se è vero che un atleta benallenato s’infortuna meno fre-quentemente di un atleta improv-visato, purtroppo è riscontro co-mune, proprio in questo periodo,di un gran numero d’infortunimuscolari che colpiscono sia ilsemplice dilettante sia ilsuperprofessionista: i cosiddetti“guai muscolari”, come spessovengono chiamati in spogliatoio.Quale ne è la causa? Una prepa-razione sbagliata? Carichi ecces-sivi? Iniziamo anzitutto a caratte-rizzarne la sintomatologia. Clini-camente, l’atleta avverte un do-lore acuto e trafittivo a carico diun muscolo ben preciso; doloreche insorge improvvisamente du-rante l’esecuzione di un movi-mento rapido (calciare una palla,saltare un ostacolo, effettuare unospostamento laterale). Dopo il pri-mo episodio, il dolore può scom-parire, lasciando una sensazionedi lieve disagio locale. E’ in que-

Questa volta parliamo di felici-tà. Essere felici è senz’altro unostato positivo, in cui si perce-piscono e si vivono appienoemozioni che ci fanno starebene. Il grado di appagamentoe gratificazione può variare aseconda dell’intensità degli sti-moli interni ed esterni che su-scitano le sensazioni positiveche chiamiamo emozioni, ac-compagnate da una fisiologicaattivazione dell’organismo.Per essere pienamente felici ènecessario che mente, corpoed emozioni siano“sintonizzate” su una tonalitàglobale di timbro gioioso. Pergodere di ciò non occorre ave-re uno status sociale elevato,essere fisicamente attraenti,essere giovani o estremamenteacculturati. I fattori che per-mettono di essere felici sonopiù stabili e legati alle caratteri-stiche di personalità (ovvero alcarattere delle persone). Adesempio, aver fiducia in se stes-si, sentire di poter controllare ilproprio futuro, essere estrover-si e in grado di esprimere lapropria natura e le proprie emo-zioni. È assodato che l’assen-za di stati emotivi non può pro-

LA RUBRICA DELLA MEDICINA

Dott. Christian ComelatoMedico ChirurgoSpecialista in Ortopedia eTraumatologia - Diploma inposturologia clinicaDrigente medico presso UOCOrtopedia Asiago - DiplomaUEFA allenatore calcio a [email protected]

Niente “strappi” alla regolasto momento che la maggior partedegli atleti commette il grave er-rore di sottovalutare il fastidio eprocedere con l’allenamento o lagara, spesso per paura di perde-re il posto in squadra o per nonrinunciare a completare la prova.Di lì a poco, inevitabilmente, simanifesta una seconda fitta, ingenere più intensa e duratura. Aquesto punto, purtroppo il dannoè fatto; secondo l’entità della le-sione, si possono avere quindi:· Strappi di I grado (icosiddetti “stiramenti”), cioècon rottura di meno del 5%delle fibre del muscolo;· Strappi di II grado conimpegno di un numero più ele-vato di fibre, si forma un veroe proprio buco nel muscolo ela contrazione volontaria su-scita un dolore profondo. Sipuò poi formare un ematomacon rigonfiamento locale.Generalmente, questo tipo dilesione colpisce gli arti infe-riori: i muscoli anteriori(quadricipite, adduttori) o po-steriori (bicipite) della coscia.Quali sono le cause di questelesioni? Come può l’atleta pre-venirle? In primo luogo è ne-cessario un riscaldamentopersonalizzato: la sua duratadipende dalla costituzione fi-sica di ciascuno, in rapportoalle proprie masse muscolari;ogni atleta deve imparare adascoltare il proprio organi-smo, infatti qualora il riscal-damento proposto dall’allena-

tore non gli fosse sufficiente(magari lo sarà per il resto del-la squadra) dovrà proseguireda solo per il tempo necessa-rio a raggiungere un adegua-to calore corporeo. Altro fat-tore importante, soprattuttoalla nostra altitudine, è la tem-peratura esterna. Se non si èben coperti, anche pochi mi-nuti di pausa sono sufficientiad abbassare drasticamente latemperatura delle estremità:un muscolo freddo è più su-scettibile ai traumi. A questoproposito, è necessario fareattenzione anche allostretching: esercizio molto uti-le, per certi versi, ma che fa-cilmente diviene controprodu-cente se si pratica all’aperto in

climi rigidi.Come e in quanto tempo si gua-risce da uno strappo? Per pri-ma cosa, va quantificata la le-sione: lesioni di primo grado ri-chiedono non meno di 10 gior-ni di riposo assoluto, lesioni disecondo grado determinanouno stop dell’attività anche di5 mesi. La diagnosi è presso-ché clinica per ciò che concer-ne le lesioni minori, mentre puòessere utile un’ecografia per lelesioni di II grado. L’atleta, ap-pena avverte il dolore, deve ar-restare immediatamente l’atti-vità, procedere con riposo fun-zionale, possibilmente a gam-ba alta, e l’applicazione di ghiac-cio e bendaggio locale (in in-glese RICE: rest,

immobilization, cold, elevation).A tal proposito si impone il di-vieto di massaggiare la partedolente con creme o unguentinelle prime 72 ore poiché il mas-saggio determina riscaldamen-to della parte lesa,vasodilatazione e incrementodell’afflusso sanguigno, conconseguente formazione diematomi e versamenti più co-spicui del dovuto.Una successiva valutazionemedica determina poi la neces-sità o meno di somministrareantiinfiammatori o di sottopor-re l’atleta a terapia biofisica (la-ser terapia, ultrasuoni…). Tra-scorso il primo periodo di ri-poso assoluto che si concludequando l’atleta cammina senzaavvertire il minimo disagio ofastidio ( bisogna “dimenticar-si” di aver subito un infortu-nio), è necessaria la ripresa gra-duale degli allenamenti, prefe-ribilmente preceduta da qual-che seduta di esercizi in pisci-na.E se nonostante una buona pre-parazione ed un buon riscalda-mento si è comunque vittimedi un seccante infortunio mu-scolare? Sussiste un altro ele-mento non meno importantema spesso sottovalutato:l’emotività; gli atleti che vivo-no con molta intensità la gara,riflettono questa tensione inun’alterazione dei meccanismipropriocettivi che regolano ap-punto il movimento e la coor-

La ricerca della felicitàdurre felicità, come rite-nevano gli stoici. Piutto-sto, per gustare la vita ènecessario poter assapo-rare le forti emozioni perpercepire le differenzecon gli stati di apatia, didepressione, di disincan-to. È nel confronto di statiinterni alternati che pos-siamo riconoscere e vive-re brevi e intensi picchi digioia. Se fossimo total-mente anaffettivi, privicioè della capacità di emo-zionarci, non potremmomai assaporare la veragioia.Nel contempo, l’idea di felicitàpuò anche essere consideratasotto l’aspetto della sua com-ponente cognitiva e riflessiva.In tal caso, la felicità si avvici-na di più all’idea di appagamen-to razionale, di senso di pienarealizzazione, di esistenza com-piuta. Probabilmente, l’univer-so delle possibilità esperienzialiumane è così variegato cheognuno di noi ha una sua al-chimia in cui trovano spazio siaparti prettamente umorali, siaelementi mentali. Ciò che con-ta è la breve e caduca sensa-zione di pienezza, di generale

appagamento e di senso di li-bertà che proviene dalla mo-mentanea soddisfazione del bi-sogno. Come si raggiunga que-sto stato di grazia, quindi, sem-bra essere un affare personale,viste le diverse vie attraverso lequali le persone tentano di es-sere felici. Ciò ci dovrebbe in-segnare che rincorrere la feli-cità altrui è un “autogoal”, inquanto la pretesa d’esserecome gli altri ci porta a negarela nostra indole e la nostra na-tura; non a caso spesso le per-sone che si ritengono felici sidescrivono “libere” e “sponta-nee”, ovvero scevre da vincoli

psicologici e nella piena possi-bilità di esprimere se stessi. So-litamente, come accennavopocanzi, la persona felice èestroversa, trae gioia dalle re-lazioni sociali, partecipa a nu-merose attività, fa amicizia fa-cilmente, coglie numerose oc-casioni d’interesse e diverti-mento. Quando proviamo feli-cità, tutto appare più facile: ilmondo sembra più “colorato”,i problemi superabili, le perso-ne migliori. Inoltre, chi sta benesente di essere in armonia conse stessi, percependo una buo-na consonanza tra ciò che si èe ciò che si vorrebbe essere.

Accettarsi significa avereuna buona autostima, pro-vare sicurezza e vedere ilmondo con occhi positivi.È vero infatti che la gioiacrea gioia e che uno statoemotivo positivo inducel’ottimismo crescendo inun circolo virtuoso, comeal contrario l’umore nega-tivo può far sprofondarenel vortice della depressio-ne.Consapevoli del fatto chegli stati emotivi sono mu-tevoli (ma è forse questol’unico modo di percepire

forti intensità emotive, sia nelbene che nel male), dovrem-mo comunque cercare di rag-giungere la felicità per quantopossibile. Non solo perché sivive meglio, ma perché ce lomeritiamo. D’altronde, ritenereche la vita sia un dono da sfrut-tare piuttosto di una condannada scontare, mi sembra ilmodo più intelligente di inter-pretare il significato dell’esi-stenza. Lo dico spesso ancheai miei clienti: cercarevolutamente il dolore è comebarricare il cuore e la mente pernon vedere le meraviglie dellavita; è un atto nevrotico,

autopunitivo, fruttod’immaturità emotiva e di in-capacità di sentirsi meritevoli digioia.Detto questo, molti sarebbero iconsigli per essere un po’ piùfelici, ma tradirei le premessecon cui ho esordito. Mi pareche ognuno debba cercare den-tro di sé e negli altri la parte fer-tile, il bocciolo della felicità, perfarlo crescere su misura delleproprie esigenze, godendone leprime inflorescenze e lo svilup-po maturo, come fosse il no-stro unico mandato che vienedal profondo, la nostra più inti-ma ragione di vita. Con tale at-teggiamento, il tempo assumeun significato progettuale, sicrea un’idea di vita e ci si nutredi speranza e fiducia. Buonafelicità a tutti!

dinazione: tutti noi abbiamo avu-to la percezione di essere un po’scoordinati o maldestri in mo-menti di particolare tensione oquando non siamo concentratisu una particolare azione. Laprevenzione dei traumi (fattaovviamente eccezione degliscontri fortuiti tra atleti) ha lasua origine anche nellapropriocettività, che sarà sicu-ro argomento di uno dei pros-simi articoli.Un ultimo consiglio, sia damedico che da tecnico: ciascunatleta, per migliorare le proprieprestazioni, deve innanzituttoimparare a conoscere il propriofisico, ascoltando i campanellid’allarme che il nostro corpoutilizza per indicarci i suoi limi-ti. Parafrasando De Gregori, uncalciatore non si giudica da uncalcio di rigore: rinunciare a unagara o a una partita, se non cisi sente in perfetta forma, noncompromette di sicuro la pro-pria carriera sportiva! Buon al-lenamento!

20l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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- capitolo 5 -

SULLA LIBERTA’di Luca Trapani Il giorno dopo, Henna si presentò a casa del nonno Freajochcon la bocca piccina tutta serrata e due occhioni spalancati einquieti. - Che ti turba piccola gallina? - le chiese subito il nonno. - Devo dirti una cosa. Da parte di mamma e papà... - Dimmi allora, non aver paura di parlare. - Ieri hanno voluto sapere tutto di quello che facciamo quandovengo a trovarti... e soprattutto papà si è arrabbiato molto quan-do gli ho detto delle storie che mi racconti. Non vogliono piùche continuiamo a vederci, se non smetti di parlarmi delle coseantiche. - Te l’ avevo detto di non dire niente a nessuno - le disse intono di rimprovero. - Io... non volevo dire bugie. Ma perché fanno così nonno,non capisco. Di tutto quello che mi dici, io non trovo nulla dimale... Freajoch sospirò. - Siediti, avanti. Avevo programmato altro, per oggi, ma vistoche è così, cercherò di chiarirti un po’ le idee. E dopo, decide-remo insieme sul da farsi. - Henna, - disse appena ebbe terminato di accendersi la pipa, -tu non devi ascoltarli. Sembra sbagliato dir di non ascoltare igenitori, ma... la verità è che si comportano così perché hannopaura. Tutti, qui a Ostera, vivono nella paura. - Ma la paura non esiste più. E’ una delle malattie del passato -protestò la fanciulla. - Sì, è vero; Ostera ha sconfitto tutte le paure dell’ uomo:buio, fame, malattia, morte. Ma sai come ci sono riusciti?Riunendole tutte in un’ unica Grande Paura, che apparen-temente non fa danni perché rimane nascosta, come neituoi genitori: la paura della libertà. - Non si dicono le parolacce nonno! - disse Henna. Il vecchio rise di gusto. - Cara, cara ragazza! Libertà non è affatto una parolaccia! - Eccome se lo è: libertà vuol dire essere egoisti verso gli altri,vuol dire che tutti fanno solo quel che gli va e non si preoccupa-no del bene comune; libertà vuol dire che nessuno ti dice cosadevi fare, e perciò tutto degenera in caos e malaffare - disseHenna con convinzione. - Apri gli occhi, Henna, ti stanno ingannando: quella non èlibertà. Quella è inciviltà, è mancanza d’ amore per se stessi eper gli altri. Libertà è l’ esatto contrario: è la responsabilità discegliere in autonomia; e di scegliere il Bene.

- Ma c’è già il Ministero della Bontà che sceglie il bene per tutti- replicò Henna. - Appunto! Nessuno qui a Ostera è più capace di scegliere, edè questo che genera la Grande Paura nascosta: la paura di ave-re delle responsabilità verso se stessi e gli altri che derivi-no dalle nostre dirette azioni, e non da quelle che altri scelgo-no per noi. Ecco di cosa hanno paura i tuoi. - Non capisco. - Lo so. Proverò con altre parole. Mamma e papà non hannopaura delle storie che ti racconto; hanno paura del fatto che tisto insegnando a essere libera, cioè a scegliere da sola, senzabisogno del Ministero della Bontà. Henna si grattò la testa. - Però... però una volta c’ erano le uccisioni, e le guerre, e oranon ci sono più... - Questo è vero, ma vedi, noi abbiamo risolto il problema cancel-lando tutte le forme possibili del Male, ed è una soluzione senz’ altropratica ed efficace. Ma così ci siamo infilati in una specie di trappola,una trappola strana e grigia, e non sono affatto sicuro che il Male nonesista più, perché nulla in questo universo si distrugge. Credo soloche abbiamo perso l’ allenamento a riconoscerlo, e se dovesse torna-re, non sapremmo distinguere il suo volto. No; la vera vittoria passaper la libertà, ricordalo, Henna. La vittoria degli uomini non è cancel-lare il Male, ma sapervi rinunciare; disarmarlo, e tramutarlo in Beneogni giorno. Henna restava imbronciata, e si tormentava una ciocca dei rossicapelli guardando qua e là. Infine si alzò. - Forse è meglio che vada - disse. Un’ ombra di dispiacere passò negli occhi del vecchio. - Bene così; ecco la paura. Puoi decidere di non tornare più da me;questo per me sarebbe un grande dispiacere, e siccome non socome andrà a finire, ne ho paura. Ma ricorda le mie parole: preferi-sco che tu scelga di non tornare, piuttosto che tu subisca passiva-mente degli incontri che non desideri. Mi mancheresti molto, maalmeno saprei di aver innescato dentro di te un processo che nonpuò essere fermato. Sulla porta, le strinse per un attimo di troppo il braccio, e alla ragaz-za parve brutto e vecchio, e pazzo, e ne ebbe paura. - Ricorda, piccola gallina: tu hai sangue cimbro nelle vene. I nostriantenati accettavano ogni sorta di sofferenza e fatica pur di nonrinunciare alla loro libertà; e per questo, non abbandonarono maile dure montagne nei secoli. Ricorda Henna! Ricorda il tuo san-gue! - Lasciami - disse la ragazza divincolandosi. Senza voltarsi,corse giù per le scale. Freajoch non cercò di seguirla. Lentamente, richiuse la portasull’ improvviso silenzio.

Renzo Cappozzo torna in libre-ria. Personaggio eclettico, natoa Mortisa di Lugo di Vicenza,oggi residente a Lusiana, è do-tato, come si suol dire, di una“penna” capace di lasciare ilsegno. Lo fa non con un nuo-vo romanzo, ci sarà comunquein futuro, ma con la ristampadi due suoi “pezzi forti”, oggiesauriti, dei quali c’è ampia ri-chiesta. Si tratta di “Favoledella mia terra” e di “Lacrimedella mia terra” entrambi delleEdizionigraficheLeoni di Breganze. Il perché dell’interesse susci-tato è ben riassunto in una frase dello stesso autore che a propo-sito delle “favole” così annota:“Questo libro nasce da un amoregrande, quello che lega l’uomo alla propria terra. Ho così raccoltoe ricostruito la storia del mio paese e dei suoi personaggi pittore-schi”. E proprio i legami con le proprie origini aiutano spesso adesprimersi ad alto livello ottenendo, fra l’altro, un doppio risultato:rendere omaggio alla terra d’origine e salvare preziose testimo-nianze del “come eravamo” per non dimenticare, mai, da doveveniamo”.Diverse invece le motivazioni e lo spirito con cui RenzoCappozzo affronta in “Lacrime della mia terra” le vicende di cuifurono protagoniste, loro malgrado, le popolazioni coinvolte nellalotta di liberazione. In fondo le vicende che coinvolsero i “ragazzidelle Lore” si possono tranquillamente trasporre in simili episodiaccaduti in altopiano o in territori dove la guerra civile divampòpiù acuta. Non saranno infatti mai troppe le testimonianze rese

per meglio comprendere un pe-riodo tragico e complesso del-la nostra storia recente. Co-munque la si voglia “leggere” ogiudicare. Con “Personaggi estorie dell’ altopiano, edito nel2005, Renzo Cappozzo ha inol-tre dedicato agli altopianesi unospecifico libro. Anche in que-sto caso con l’intento di rac-contare, spesso divertendo, vi-cende umane del tutto degne diessere conosciute quindi salva-te dall’oblio.Renato Angonese

Tornano i concerti di Artemusica

In libreria

Due ristampe chefaranno piacere a molti

Filippo Incigneri

Martedì 9 novembre presso il Cinema Lux Asiago, nell’ambitodella rassegna cineforum, verrà presentato lo spettacolo teatraleCroci Rosa, organizzato dal Circolo Effetto Cinema e dall’asso-ciazione Occhia Aperti per costruire giustizia. “Croci Rosa” èuno show. Uno show condotto da un presentatore demenziale euna valletta senza cervello. E’ un programma televisivo con tantodi collegamento, sondaggi tra il pubblico e interviste esclusi-ve. Croci Rosa è un pretesto. Si prende in prestito la tv spaz-zatura, il demenzialismo dei programmi televisivi di prima se-rata, per raccontare la condizione della donna nel mondo, leviolenze che subisce, le umiliazioni che in silenzio inghiotte. Inquesto spettacolo-show, si affrontano temi sepolti dalla tv. Dalle

Nell’ambito dell’autunno cultu-rale asiaghese, sabato 6 novem-bre al Palazzo del turismoMillepini, la compagnia teatraleLe Falie di Velo Veronese mettein scena “Al disertore”, scrittoe diretto da AlessandroAnderloni, scrittore e regista,fondatore e direttore artisticodel gruppo, nonchè l’autore ditutti gli spettacoli da questoproposti. Si narra in questocopione la vera storia delbersagliere AlessandroAnderloni (lontano omonimodel regista) fuggito dal frontedell’Altopiano di Asiago e fu-

Al Millepini la compagnia “Le Falie” con“Al disertore” storia vera di un soldato

Dopo aver concluso congrandi soddisfazioni la sta-gione concertistica del-l'estate 2010, l'Associa-zione Artemusica diRoana propone agli appas-sionati di musica classicaun concerto per flauto epianoforte che avrà luo-go domenica 31 ottobrealle 21,00, presso la salaconsiliare del municipio diCanove: un appuntamento,decisamente da non perdere,inedito ed interessante. Inedi-to perchè i due artisti, la pia-nista Monica Catania e ilflautista Filippo Incigneri, sipresentano per la prima voltaal nostro pubblico.Interessante per la levatura ele doti interpretative di duemusicisti che sono soliti esi-birsi su palcoscenici interna-zionali. Filippo Incigneri pro-viene dal Conservatorio diMusica di Frosinone ed haseguito i corsi di perfeziona-mento presso l’Accademia

TEATRO

Musicale Chigiana di Siena te-nuti da Severino Gazzelloni. E’attivo come docente e comeconcertista e tiene seminaripresso i Conservatori di mu-sica di Padova, di Venezia, diCastelfranco Veneto, diFrosinone sulla tematica dellaPsicologia della performance.La pianista Monica Catania siè diplomata al Conservatoriodi Venezia ed ha intrapreso unabrillante carriera concertisticaconquistando importanti pre-mi in concorsi nazionali edinternazionali.Considerata una delle perso-nalità artistiche più significa-tive della giovane generazione

di musicisti ed ha al suo at-tivo performance come so-lista con numerose eprestigiose orchestre. Lau-reata in discipline musicali adindirizzo interpretativo, è do-cente di pianoforte pressoscuole medie ad indirizzomusicale. I due interpretieseguiranno musiche di

Mozart, Donizetti, Chopin,Rossini e Verdi, Come sempre,l'ingresso è libero.

Nicoletta Manfrin

mutilazioni genitali femminili, all’ acido che brucia la pelle dellegiovani tailandesi. Si racconta del feminicidio di Ciudad Juarez,della prostituzione infantile alimentata dai miliardari europei, delvero senso dell’ 8 marzo. A sputare addosso agli spettatori notizieinfangate dal sistema, ci pensano due idioti. E’ uno show chelascia sorrisi, ma pianta nel petto di chi ascolta una croce rosacome quelle dell’immensa distesa del cimitero di CiudadJuarez nel deserto messicano. E’ un testo senza pretese, nèretorica, nè voglia di insegnare niente a nessuno, si raccon-ta semplicemente, per cambiare il mondo.” Lo spettacoloavrà inizio alle ore 21, il prezzo del biglietto sarà di 4 euro peri tesserati cineforum e 6,50 per i non tesserati. D.D.

cilato nel 1917. Ma di questosoldato, fucilato a 36 anni daicarabinieri, non c’è traccia nésui monumenti in onore ai ca-duti, né sui libri. La sua è unastoria dimenticata, come mol-te altre storie di “pori cani”mandati a fare una guerra chenon volevano, per ideali in cuinon credevano, contro nemi-ci che non odiavano. La sto-ria di un soldato diventa l’em-blema di tante ingiustizie ta-ciute per anni. Le Falìe tor-nano a raccontare un capito-lo tragico della storia di VeloVeronese. Un paese torna in

scena per rendere onore al di-sertore. Con una serie di in-terrogativi per niente banali:che guerra hanno fatto i sol-dati, le mogli, le madri, i vec-chi, gli orfani? E quale, inve-ce, hanno fatto i generali, ipolitici, i giornalisti, i mon-signori, i banchieri, le du-chesse, i re? Una serata dun-que da non perdere alMillepini con inizio alle 21.L’introduzione dello spettacoloè a cura di Bepi De Marzi. In-gresso 10 euro, con prevenditabiglietti all’Ufficio del turismoin Piazza Carli.

Al Lux “Croci Rosa” spettacolo contro la violenza alle donne

21Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

HOCKEY SU GHIACCIO SERIE A1

“Non ho sciato come sofare. In gara ho reso moltomeno di quanto non fac-cia in allenamento. Con-sidero il “gigante” diSoelden una gara storta.Non mi accontento di cer-to. Ora però ho tutto il tem-po di rimediare perché ilprossimo appuntamento di“coppa” è fissato dopo ilventi novembre in nord-america”. Così Giulia Gianesini al suo rientro dall’Austria dopo il 17°posto ottenuto sul ghiacciaio del Rettenbach dove le sole ragazze,prova maschile annullata per nebbia, hanno potuto dividersi i primipunti in palio. “Dovevamo tornare ad allenarci in Austria – prosegue– invece le abbondanti nevicate ci hanno regalato qualche giorno datrascorrere in famiglia. Appena possibile torneremo comunque suglisci e m’impegnerò anche in qualche allenamento in super-g e discesalibera. Per il momento comunque gareggerò solo in “gigante”. Piùavanti si potrebbe anche decidere diversamente”. Analizzando anco-ra la gara di Soelden l’azzurra galliese sottolinea come l’aver persotanto nella seconda parte della prima discesa, anche per colpa di unapista “bucata”, l’abbia messa in condizione di non poter recuperarenella seconda anche se la tracciatura consentiva di poter sciare bene.Rispetto all’avvio dello scorso anno, sulla stessa pista, ha guadagnatotre posizioni ma, quel che più conta, ora è ben consapevole di poterlottare cone le grandi della specialità con ottimi risultati. Magari acominciare dalla trasferta oltre-oceano. R.A.

Il 26 ottobre scorso il veneziano Palazzo Balbi, sede delle GiuntaRegionale, doveva ospitare la presentazione dei CampionatiMondiali “Master” di sci nordico in programma ad Asiago esull’ altopiano nel febbraio del 2013. Impegni sopraggiunti insede lagunare hanno prodotto lo spostamento a martedì 9 no-vembre dell’apposita conferenza stampa. In quella sede ilComitato Organizzatore Locale presieduto da Andrea Gios sin-daco di Asiago illustrerà ai componenti il “governo” venetocaratteristiche e progetti relativi a questo grande evento spor-tivo e turistico arrivato in altopiano grazie al successo dellacandidatura presentata alla World Master Association organi-smo internazionale di riferimento. R.A.

SCI ALPINO SPORT INVERNALI

Gianesini: “Posso,quindi devo far meglio”

Rinviata la presentazioneveneziana dei MondialiMaster di sci nordico

di Cesare Pivotto

Una rimpatriata a sor-presa per BenoitLaporte, il 50enne tec-nico canadese di origi-ni québecois che hacondotto l’Asiago alsuo primo, storico scu-detto 2001, venuto adassistere al derbyAsiago - Alleghe.“Una volta l’anno mifaccio un piao di gior-ni sull’Altopiano, ter-ra dove sono stato be-nissimo e che continuoa portare nel cuore”esordisce, e nei suoi occhiche brillano si legge tuttoquesto attaccamentoall’Altopiano dov’è arrivatonel pomeriggio quando è an-dato a fare “ la solitacorsetta di un’ora sul solitotracciato che ero abituato apercorrere quand’ero qua” ciracconta con estrema sem-plicità e da dove è ripartitoall’indomani per tormnaread Ambrì a chiarire il suo fu-turo. Dopo i tre splendidi edintensi anni ad Asiago,Laporte ha allenato cinqueanni in Germania, dal 2003 al2005 alla guida degliAugsburger Panther e dal2005 al 2008 dei NurgnbergIce Tigers (squadra con cuinel 2007 è arrivato secondo,eletto miglior allenatore dellaDEL dell’anno); nel 2008,dopo l’uscita nei quarti deiplayoff, viene licenziato e ter-mina la stagione a Basilea, inSvizzera. L’anno dopo fuga-

SUGLI SPALTI DELL’ODEGAR BENOITLAPORTE, L’INDIMENTICATO ALLENATORE

DELLO STORICO 1° SCUDETTO GIALLOROSSO

ce ritorno in Germania, adIngolstadt, dove resta solofino a novembre; nella passatastagione prende in mano la pan-china svizzera dell’Ambrì,squadra da cui è stato esone-rato lo scorso 11 ottobre.“Sono stupito dalla velocitàdell’hockey italiano” è uno disuoi primi commenti; per quan-to riguarda il momento nonbellissimo dell’Asiago aggiun-ge – è normale che, dopo lagrande impresa della passatastagione, l’avvio possa esserenon dei migliori. Sono sicuroche questo team ha i numeriper difendere quel bel scudettoche porta meritatamente sullamaglia”. Che Asiago gli sia ri-masta nel cuore è indubbio,tant’è che, nelle battute scam-biate durante la partita quandol’Asiago era sotto 0 a 1, si au-gura “spero di portare loro for-tuna e che possano vincere lapartita”, successo fatalmentearrivato nel periodo finale. Eda proposito del titolo 2009/10

Verso la ContinentalMese delicato e particolarmente intenso quello che si staaprendo per la Migross Asiago, impegnata in campionatoad inseguire le battistrada (e magari un posto nella “FinalFour” di Coppa Italia), cercando soprattutto di trovareun’identità di gioco (fin qui latitante), anche in vista dellasemifinale della Continental Cup, obiettivo verso cui è sta-ta concentrata la preparazione di questa fase iniziale distagione. E a proposito di Europa, è il Miercurea Ciuc,campione di Romania, l’ultimo tassello del mosaico checompone il girone “E” di semifinale della Continental Cup,in programma ad Asiago dal 26 al 28 novembre prossimi.I rumeni, infatti, si sono aggiudicati il girone “C” dei quar-ti di finale, svoltosi la scorsa settimana a Maribor(Slovenia). Il Miercurea Ciuc, se dovesse essere confer-mato il calendario diffuso dalla società altopianese, affron-terà la Migross sabato 27 novembre. Il debutto perl’Asiago, invece, venerdì 26 novembre contro i campionidi Ucraina del Sokol Kiev. Gran finale, domenica 28 no-vembre, con i campioni di Danimarca del SønderjyskEVojens, allenati dall’ex Mario Simioni. In palio un postoper la “Super Final” di Minsk in gennaio. S.A.

C’è Asiago in testa alla A1, ma stavoltanon sono i Vipers. O meglio sono quat-tro ex che stanno trascinando a suon digol (25 su 27 totali) e minuti in pista lamatricola Padova in cima alla A1, seppurin coabitazione con Arezzo. Alla guida diquesta squadra c’è un altro asiaghese,Riccardo Marobin. Un primato giuntoal termine di un trittico importante: Ede-ra Trieste, Asiago Vipers e PiratiCivitavecchia, le prime due sono state leprotagoniste degli ultimi anni; l’altra ètra le candidate ad esserlo in questa sta-gione. Sorpreso da questa partenza? «Onestamente sì – racconta il “Maro” –perché non conoscevo i valori di questocampionato. Ero convinto di poter farrisultato solo contro Asiago, ma abbiamo fatto bene anche nelletrasferte di Trieste ed Arezzo con il Civitavecchia, la formazioneche fin qui mi ha più impressionato. E’ stata una battaglia, se lapartita fosse durata altri cinque minuti non so come sarebbe fini-ta… ». Eppure sul sito dei Ghosts si legge di “mattoni fondamen-tali verso la salvezza”. D’accordo tutto, ma non è un po’ esagera-to potendo contare sulla miglior prima linea del campionato? « Lasocietà la pensa così, non vuol bruciare le tappe. Lo scopo prin-cipale è quello di far crescere i giovani, a tutti i livelli, dalla primasquadra al vivaio. Anche se è evidente che possiamo fare un belcampionato. La prima linea? Non devo dire nulla, va da sola, gio-ca a memoria e produce spettacolo e, inoltre, credo che qui i“fantastici quattro” (come li hanno già ribattezzati a Padova, ndr)abbiano trovato maggiori stimoli; Ricky Mosele su tutti, sta gio-cando alla grande ». Per la regular season un blocco di livelloassoluto può bastare per arrivare in alto, ma nei playoff servirà dipiù. La seconda linea attuale offre poche garanzie in tal senso,arriverà qualche altro rinforzo? « Non lo so, così come siamopossiamo disputare un bel campionato. Per vincere, nei playoff,servirebbero almeno un paio di innesti di qualità. Faremo il puntocon la dirigenza a fine novembre; poi si vedrà ». Alla vigilia delderby con Asiago aveva detto che sarebbe stata “una partita comeun’altra, nessuna emozione particolare”. Lo è stata davvero? No-nostante la batosta (10-3) rifilata ai campioni d’Italia? « I quattroragazzi l’hanno sentita di più; per me è stata una gara normalissi-ma, non mi spaventava giocare contro di loro. Li ho visti giù dicondizione e poco organizzati, ma certamente ha pesato l’assenzadi Longhini, un trascinatore ». Un derby che ovviamente avevalasciato il segno in casa Vipers, ma che probabilmente ha anchedato quella spinta emotiva in più per risollevarsi subito, proprio inun altro derby, quello con i Diavoli Vicenza. Una partita brutta,con qualche colpo proibito ed errore di troppo, ma che ha restitu-ito un Asiago aggressivo e combattivo, che, soprattutto nel se-condo tempo, ha anche offerto qualche sprazzo di buon hockey.Un Asiago nuovo, più giovane e meno forte, ma che, anche grazieal mix di “veci e boce”, può ancora dire la sua, in particolare sullapista di via Cinque, dove tutti faranno fatica a strappare punti. Inquesto fine settimana la Serie A1 sarà più che dimezzata a causadegli impegni nel turno preliminare di Confederation Cup delleformazione italiane (Arezzo, Civitavecchia, Monleale ed Edera Tri-este). Solo due gli incontri che si disputeranno regolarmente (Pa-dova-Cittadella e Ferrara-Milano 24); gli Asiago Vipers saranno discena martedì 2 novembre (ore 18) ad Arezzo contro i “leoni”dell’ex portiere Jure Penko. Stefano AngoneseI risultati della 3a giornata: Asiago-Vicenza 7-3; Edera Trieste– Ferrara 3-2; Civitavecchia-Padova 8-9; Cittadella-Arezzo 1-5;Monleale-Polet Trieste 4-2. Ha riposato il Milano 24.Classifica. Padova ed Arezzo punti 9; Civitavecchia 6; Milano *,Rigoni di Asiago Vipers *, Edera Trieste *, Vicenza, Monleale,Ferrara e Cittadella 3; Polet Trieste 0. (* una partita in meno)

Hockey Inline

Derby, inizio agrodolceper gli Asiago VipersDalla debacle di Padova al riscatto con il Vicenza.

I due volti della Rigoni di Asiago. Intanto gli ex trascinanoin vetta alla A1 la matricola diretta da Marobin

aggiunge “E’ stata una bellacosa che mi ha reso felice; sa-pere che la storia del club concui hai avuto bei risultati ed un

ottimo rapporto continuacon altri successi a me dàgrande soddisfazione”.Non sembra per nulla sec-cato dal recente esonero daparte dei ticinesi dell’Ambrì“Ho voluto prendere inmano una situazione nonfacile e forse ho sbagliato afarlo, non so, ma non horimpianti; adesso mi pren-do tempo per andare in Fin-landia e poi per tornare inNord America (nei giorniscorsi era stato aNorimberga e Monaco, daPat Cortina, ndr) a guarda-

re hockey, ed aspetterò contat-ti e chiamate che valuterò”.Lo abbiamo conosciuto come<sergente di ferro>, capace,

orgoglioso ed ambizioso, chepretendeva da tutti, a partire dase stesso, sempre e comunqueil massimo; quando gli chiedia-mo se gli piacerebbe tornare in

Italia risponde “Sarebbe bello,ma lo farei solo con una squa-dra che ha ambizioni importan-ti, che ha numeri e che vuolevincere”!

SPORT

22l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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Il Motor Club Altopiano7 Comuni, dopo aver or-ganizzato nell’ultimo ve-nerdì di ottobre il tradi-zionale Torneo diBowling al CentroRendola, ricorda che hapredisposto il viaggio inpullman per visitare, sa-bato 6 novembre, il 68°Salone del Motociclo diMilano. Il pullman par-tirà da Asiago alle ore5.30 ed effettuerà fer-mate a Camporovere,Canove, Cesuna,Treschè Conca eChiuppano, il viaggio di

Al Salone del Motociclo con il Motor Club Altopiano 7 C

A novembre in programma anche il 33° Gran Premio Go kart

ritorno è previsto per le18.30 da Milano con ar-rivo ad Asiago alle 23. Laquota di partecipazione èdi 18 euro per i soci e 23per i simpatizzanti, più ilcosto del biglietto d’en-trata che è di 12 euro, permaggiori informazioni eper iscrizioni ci si può ri-vo lgere a l la sede de lc lub presso l ’AlbergoToi di Camporovere, tel.0424 692157 – 3489037982. Per sabato 20novembre ino l t re i lMotor Club organizza il33° Gran Premio Go

Kart ne l r innovatokartodromo di AltavillaVicentina, con ritrovodei partecipanti alle ore16 presso il circuito. Lamanifestazione è valida qua-le terza ed ultima prova delTrofeo Campione dell’annoGo Kart 2010 e si svolgeràin due manches, con sommadei tempi che decreterà ivincitori. Sono previsti pre-mi per i tre migliori di ognicategoria. Anche per questoappuntamento, aperto atutt i , ci si informa ediscrive presso la sededel club. S.B.

È finalmente finita l’attesa perle squadre di vertice dellaP.G.S. Pallavolo Cesuna: nelfine settimana infatti iniziano icampionati di Prima Divisionenei quali entrambe le forma-zioni del Cesuna saranno chia-mate a dare il meglio di sé perraggiungere il minimo obiettivostagionale: la permanenza nellamassima serie provinciale. È ilprimo anno che sia il “Cesuna-Caseificio Pennar”, la squadramaschile guidata da FabioMunari, che “La Bussola VolleyCesuna”, la femminile condottada Corrado Pesavento, posso-no fregiarsi del merito di giocarenel campionato di Prima Divi-sione (la formazione femminileè già al secondo anno di militan-za): oltremodo legittima, quindi,la soddisfazione per l’associazio-ne la cui dirigenza è conscia diaver lavorato con impegno, de-dizione e profitto.Messa da parte la Vicenza Cup,il torneo precampionato indettodalla Federazione vicentina, conbuoni piazzamenti per entrambele compagini, spetta alla squa-

VOLLEY CESUNA:ORA SI FA SUL SERIO!

Campionati di Prima Divisione ai nastri di partenzadra maschile rompere il ghiac-cio: già venerdì 29 ottobre alle21,00 al Palazzetto dello Sportdi Roana, infatti, è previsto l’esor-dio contro la formazionebassanese Polisportiva SantaCroce. Un match ad alto conte-nuto tecnico, con le formazioniche si sono già conosciute neiprecedenti anni di militanza inSeconda Divisione, un confron-to che sicuramente non delude-rà il pubblico assiepato suglispalti. Le “Tigers”, inserite nelgirone B del campionato provin-ciale, scenderanno in campo ilgiorno successivo, sabato 30 ot-tobre, e saranno impegnate nel-la trasferta di Torri di Quartesolocontro il Thema Studio. Per lorol’esordio casalingo è in program-ma la settimana successiva, sa-bato 6 novembre, quando alle16,30 affronteranno la forma-zione della Pallavolo Rossano.Nel frattempo hanno già pre-so il via i campionati giovanilicon la P.G.S. Pallavolo Cesuna,Polisportiva Comune diRoana, che in campo femmi-nile è presente nelle categorie

U14, con la C. Müller VolleyCesuna, nell’U16, con l’HotelCol del Sole Volley Cesuna, enell’U18 con il Fruit ClubVolley Cesuna. Un inizio dicampionato faticoso per tuttele formazioni giovanili dovutoal cambio di categoria, con at-tenuante di dover affrontareformazioni con più esperienzaagonistica; non è lecito però per-dersi d’animo: per loro i fruttidell’impegno profuso produrran-no buoni risultati più in là nel tem-po. In conclusione, sono ancoranella fase della preparazione lealtre formazioni della PallavoloCesuna tant’e vero che sia lamaschile giovanile che l’U13,l’U12 e il Minivolley approderan-no alla fase agonistica solo conl’inizio dell’anno venturo.Infine ricordiamo agli appassio-nati la possibilità di seguire tuttigli aggiornamenti sui risultati del-le partite fra le notizie d’interes-se pubblicate sul nostro sitowww.giornalealtopiano.it; peraltre notizie d’interesse consul-tate invece il sitowww.volleycesuna.it

Anche quest’anno il SakuraKaraté Club di Roana dà ilbenvenuto a tutti coloro chevogliono avvicinarsi e cono-scere il Karaté e, soprat-tutto, praticarlo. La no-vità é che, a differenzadello scorso anno, in cuil’insegnamento delkaraté era riservato aisoli esperti, sarà aper-to anche un corso perprincipianti a partiredai sei anni. Sentiamodunque cosa ci propo-ne per quest’annol’istruttore di karatéAntonello Pulga, cintu-ra nera 3° Dan, nonchéfondatore del SakuraKaraté Club di Roana.Quali sono i principi cheispirano il vostro Club dikaraté?“Temi e situazioni tipichedei film (aggressività, vio-lenza gratuita, utilizzo delKaraté per compiere ingiu-stizie) non sono neanchelontanamente contemplatenella filosofia e nell’inse-gnamento di quest’arte, di-sciplina che ha tra i suoiprincipi basilari il rispettoreciproco el’autocontrollo”.Che cos’é in realtà ilkaraté?“In principio é nato comearte marziale dedicata alcombattimento eall’autodifesa, ma con iltempo si è trasformato invera e propria filosofia divita che insegna a diventa-re forti modellando il carat-tere, guadagnando consa-

Il Sakura Karatè Club si apre ai principiantiOltre all’insegnamento riservato ai soli esperti, un corso per i più piccoli a partire dai sei anni

pevolezza e gusto nellavita, imparando la capaci-tà di sorridere nelle avver-sità e di lavorare con de-terminazione e nel rispettodegli altri”. E per quanto riguardal’aspetto motorio?“Il Karate-do è un’attivitàfisica che rende il karatekapadrone di tutti i movimentidel corpo come il piegarsi,il saltare, il rimanere inequilibrio ed il muovere gliarti ed il corpo in avanti eindietro, a destra ed a sini-stra, verso l’alto e verso ilbasso, liberamente ed uni-formemente”.Quali sono i benefici checomporta questa attività, inparticolare per i bambini?“Il Karaté apporta beneficisia fisici che psicologici, aiu-tando il bambino nella cre-scita e nel rapporto con glialtri. Il Karaté aiuta a cor-reggere le posture sbagliate

tipiche degli adolescenti: in-fatti, la pratica del Karaté ri-chiede una posizione con lacolonna vertebrale eretta equindi si correggonoproblematiche quali scoliosi,lordosi e dorso curvo”.Dunque ha anche dei vantag-gi ... sociali?“La socializzazione nelKaraté dà ottimi risultati inquanto la disciplina ed il la-voro di gruppo, pur rimanen-do in un programma didatti-co individuale che lo accom-pagna per gradi nella sua per-sonale evoluzione, insegnanoal bambino il rispetto dei com-pagni e di sé stesso. Tuttoquesto lo aiuta a prenderecoscienza che impegno e pic-coli sacrifici, naturalmenteper gradi, danno soddisfazio-ne e risultati. Importante éanche la vita che si svolge inpalestra prima e dopo l’alle-namento: in quei momenti ilbambino, vincendo la propria

timidezza, riesce asocializzare con ilgruppo in un ambien-te accogliente e conpersonale disposto adascoltarlo”.Come sarà impostatal’attività del SakuraKaraté Club?“Ci saranno due cor-si: uno per esperti, eduno per principianti (apartire dai sei anni).Per gli esperti sono

previsti allenamenti che

comprendono i diversi ele-menti del Karaté tradizio-nale, in particolare la prati-ca dei Katà abbinata allapratica del kumité edell’autodifesa. Per i piùpiccoli, invece, l’approcciosarà improntato in manierapiù giocosa, senza trascu-rare, però, i principi del ri-spetto e dell’autocontrollodi cui ho già parlato. Saran-no previsti, comunque pertutti, i passaggi di cintura,via via che saranno rag-

giunti gli obiettivi prefissa-ti, e la partecipazione a garee stage di approfondimen-to”. Un’ultima curiosità:che cosa significa il nomedel vostro Karaté Club?“In giapponese Sakura si-gnifica ciliegio. E’ usanzatra i giapponesi scambiarsirami di ciliegio fiorito comesegno di buona fortuna eprosperità. Spero dunqueche anche questo nome siadi buon auspicio per il no-stro lavoro”. Chi fosse in-teressato può chiamareAntonello Pulga 3737163498Nicoletta ManfrinDavide Apolloni

23Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

CALCIO

Classifica Seconda Categoria girone F (dopo la 6a giornata): Toniolo Rino punti 14; Canove,Fara S. Vitale e S. Anna 13; Juventina Laghi 11; Bp ’93 e Tre Ci 10; Vallonara 9; Grantorto 8;Marola 7; Fides 6; Colceresa MPM e Lugo Calvene 5; Longa ’90 e Spf 4; Breganze 0.Prossimo turno (31 ottobre – ore 14.30): Fara S. Vitale – Canove

Magro bottino in queste ultimedue settimane per le nostre for-mazioni impegnate nel campio-nato di terza categoria: tre scon-fitte a fronte di una sola vittoria.Si è, dunque, interrotta la strisciapositiva che tra campionato ecoppa durava da cinque incontridel Glc, sconfitto da due delleprotagoniste del girone diBassano: il primo stop è giuntoper mano del S. Pietro Rosà (3-1), seguito poi da quello con laJunior Monticello, che ha beffa-to gli uomini di Maino in pienorecupero (2-3). Per il Glc, in solidue turni, la classifica è mutatarepentinamente ed ora la forma-zione del presidente Xausa è sci-volata nei bassifondi del girone.La prossima partita, contro ilpari-quota Facca, potrebbe es-sere l’occasione per spezzare

Dopo un primo perio-do di assestamento ilCanove Calcio vola alsecondo posto nellaclassifica del girone Fdi seconda categoria.Con la vittoria esternaper 1 a 0 sul Marola(gol di Fioretto oramaiconsacrato goleadorgialloblu) e la vittoriainterna con lo stessorisultato a danni del LugoCalvene (gol del registaPanozzo su rigore) i ragazzial comando di Sandro Baùstanno dimostrando le vereintenzioni della compagine.Ovvero accumulare più puntipossibili prima del pellegri-naggio invernale per non ri-pete gli errori del passato eper ritornare all’ArmandoFrigo in primavera con una

“Se succedesse a me, vorrei che qualcuno ci avesse già pensa-to” – esordisce così Igor Confortin, maestro di snowboard, nelraccontare l’esperienza maturata a contatto con persone disabiliche praticano sport. Un primo approccio, che ha fatto scattarein lui domande e riflessioni, è avvenuto la primavera scorsa,quando nell’ambito del corso per diventare maestro di snowboardha partecipato a un modulo di formazione per insegnamento aidisabili. In questo contesto ha conosciuto Greg Leperdi, chedopo aver subito l’amputazione di un arto inferiore, grazie a unaparticolare protesi è tornato a praticare lo snowboard. Leperdi,atleta paraolimpico, ha pure partecipato con la squadra azzurradi ice sledge hockey alle paraolimpiadi di Vancouver. “Non im-magini neppure che una persona senza una gamba possa faresnowboard, sport per il quale non esiste specializzazione per

l’insegnamento aidisabili, come inve-ce è nello sci – com-menta Igor. -Riflet-tendo sul fatto chea tutti potrebbe ca-pitare un incidente oun malattia che por-tino all’amputazionedi un arto, mi sonoreso conto che secapitasse a me, cheho fatto dellosnowboard la miavita, mi piacerebbeche si fossero giàapprontate delle so-luzioni, sia a livello di

Secondo posto in classifica per il CanoveLa compagine di Sandro Baù in cerca di riscatto. Passione vera è il fattore in più che si è riusciti

a mettere in campo. Obiettivo primo: accumulare punti prima del difficile periodo invernale

Terza categoria, alti e bassiLe altopianesi rallentano: prime sconfitte per il Glc; mentre l’Asiago va a singhiozzo

questo digiuno. Altalenante, in-vece, il rendimento dell’AsiagoCalcio Altopiano. Nulla da farecontro la capolista del girone “B”,il Cogollo, che ha rifilato una pe-sante cinquina (1-5) in faccia aigiallorossi, capaci, tuttavia, dirisollevarsi nel più abbordabileconfronto con il Giavenale, pie-gato (2-0) dalle reti di Rigoni eCarli. All’orizzonte un altro matchalla portata della formazione di-retta da Lorenzi, che, in caso disuccesso, potrebbe affacciarsisulle zone nobili della classifica.Classifica Terza Categoriagirone B (dopo la 6a giorna-ta): Cogollo punti 16; GalvanautoMotta 14; MontecchioPrecalcino 12; Monte di Malo11; Arsiero e Zanè 10; UnionPedemontana e Valli 9; Asiagoe Novoledo Villaverla 8;

NewTeam SS. Trinità 7; Azzur-ra Agno 6; Rozzampia 5;Giavenale e S. Quirico 4; S.Tomio 0. Prossimo turno(31 ottobre – ore 14.30): Valli –AsiagoClassifica Terza Categoriagirone Bassano (dopo la 5agiornata): Transvector e S. Pie-tro Rosà punti 11; JuniorMonticello 10; Fellette * 7; S. VitoBassano * e Arsenal Cusinati *6; Villaggio S. Lazzaro *, RealStroppari * ed Aurora S. Giusep-pe * 5; Facca e Glc * 4; TezzeBrenta ed Ospedaletto 0. * unapartita in meno – Glc e JuniorMonticello un punto dipenalizzazione. Prossimo tur-no (31 ottobre – ore 14.30):Facca – Glc

Stefano Angonese

posizione di classifica tale daambire ad un finale di stagio-ne con obbiettivo playoff.Una squadra quella giallobluche sta manifestando unavoglia di riscattare la stagio-ne scorsa dove tutto il possi-bile è andato per il verso stor-to; però senza rabbia, ma pa-lesando una passione veraper il gioco calcio che è for-se l’arma in più della squa-

dra di Baù. Eche rende assi-stere alle parti-te un vero pia-cere. Piacevo-le anche comel’allenatore rie-sce ogni volta arimescolare laformazione, purrispettando al-cuni capisaldi,

per dare spazio a tutti i gio-vani arrivati dagli allievi e daijuniores che hanno accetta-to di lottare per i colori delCanove. Dando unaconcomitante dimostrazionedi maturità e di come si do-vrebbe vivere lo sport –agonismo senzapersonalismi. Forza Canove!

Gerardo Rigoni

Snowboard per disabili,qualcosa si sta muovendo

insegnamento che di sviluppo di protesi ido-nee”. L’idea di approfondire l’insegnamentodello snowboard aprendo nuove possibilità disport e divertimento ai disabili è partita da Sil-via Bresciani, che, assieme a Greg Leperdi, sista dando da fare su più fronti perché questosport possa diventare di più largo consumo.Tra gli obiettivi, la creazione di una federazio-ne italiana parasnowboard e l’organizzazionedi un campionato italiano, che potrebbe svolgersi il prossimomarzo in Val di Fiemme. Sembra inoltre che ci siano buonepossibilità che il parasnowboard venga presentato in qualità didisciplina dimostrativa alle prossime olimpiadi invernali di Sochi2014, visto che se ne sta interessando il comitato paraolimpico.E’ stata Silvia, che Igor ha conosciuto al corso per maestri disnowboard, a organizzare per la prima volta un camp di unasettimana di insegnamento di snowboard a disabili, che si è svol-to a Tignes, al quale anche Confortin ha partecipato a titolo divolontariato. Vi hanno preso parte persone con disabilità moltodiverse tra loro, provenienti da numerosi paesi, tra cui Stati Uni-ti, Norvegia, Spagna. A Tignes Igor ha conosciuto ancheGiampaolo Gaiarin, trentino, che dopo aver perso una gamba inun incidente con la moto, una volta supe-rato l’iniziale duro impatto con la nuovarealtà e gli immancabili problemi a livellopsicologico, ha deciso di far conoscere adaltre persone che si trovano in condizionisimili alle sue l’ esperienza fatta nel prati-care più di un’attività sportiva, girando pergli ospedali con le sue foto mentre praticagli sport. “Giampaolo ha iniziato a faresnowboard dopo l’incidente, quando era

già privo di un arto. Standogli accanto e aiutandolo a imparare ascivolare sulla tavola da neve, ho potuto constatare come siapossibile per un disabile fare tutto ciò che fa un normodotato.Certo, le sfaccettature sono innumerevoli, le difficoltà sono di-verse a seconda del tipo di disabilità, parlando con i ragazzi chehanno partecipato al camp ho avuto modo di sentire le loro espe-rienze ed esigenze. Per trovare soluzioni idonee serve il lavoro eil contributo di tutti: disabili, insegnanti, tecnici che sviluppano leprotesi. Credo però che offrire questa opportunità sia molto im-portante per aiutare e dare nuovi stimoli a chi, magari da ungiorno all’altro, si trova a dover imparare ad affrontare la vita inmodo molto diverso da prima. Personalmente intendo continua-re a dare il mio personale contributo perché ciò possa avvenire,

in futuro, sempre con maggior faci-lità, augurandomi che anche le no-stre piste possano attirare atleti chepraticano il parasnowboard”. Intantoil 20 e 21 novembre prossimi IgorConfortin parteciperà al Lusia, in Valdi Fassa, a un test con disabili esviluppatori italiani di protesi, che servi-rà ad acquisire nuovi dati utili per ilparasnowboard. Silvana Bortoli

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Già dieci-quindici anni faGiovanni Paolo II° affer-mava che gli Europei vivo-no come se Dio fosse mor-to, oggi basta vedere il te-legiornale o ascoltare ilradiogiornale per rendersiconto che se Dio è mortosicuramente il diavolo no,anzi è più vivo che mai. Leprime tre quattro notizie ciraccontano di assassini, distupratori, di violenti, di ma-fiosi, di drogati, di alcolizzati,ecc. E questo succede nonper una o due volte la setti-mana, ma in tutti i santi gior-ni.Padri che ammazzano i figli,figli che ammazzano i geni-tori, mariti che uccidono lemogli e mogli che uccidono imariti, papà o mamme cheammazzano i figli solo perfare un dispetto al coniuge,giovani ragazzi che si am-mazzano per i più futili moti-vi, individui che ammazzanoper strada il primo che incon-trano, violenti che pestano asangue chi guarda la lorodonna o chi ha investito sen-za volerlo un cagnolino.La disgregazione della fami-glia e di conseguenza dellasocietà sembra a un punto dinon ritorno e tutto è peggio-rato da un senso diassuefazione che dilaga epeggio ancora è evidente l’in-

Dio e’ morto, il diavolo noIl filosofo francese Glucksmann: “L’indifferenza è il cancro dell’Europa”

Con le prime gelate nottur-ne si chiude la stagione deifunghi in montagna e pertrovare qualche grappolodi chiodini bisogna anda-re lungo i fossi di pianurariparati dal gelo. Gli ani-mali delle selve siriappropriano del lorohabitat e vagando fra pra-ti e sentieri si troveranno difronte a delle cose straneche prima non c’erano.Bottiglie vuote che nonhanno sapore e sono trop-po dure da mangiare. Pac-chetti di sigarette e involu-cri di succhi di frutta, di bi-scotti e di merendine con iquali potranno giocare.Lattine di alluminio che po-tranno rotolare sulle radu-re prima che il manto dineve copra ogni cosa, main primavera ritroverannoogni oggetto lasciato, per-ché quella roba dura mesi,anni ed anche secoli. Cisono delle persone che na-scondono l’immondizia nel-la cavità naturale che sitrova ai piedi di un alberoe la ricoprono di muschio

perché non si veda. Pen-sandoci un po’ capirebbe-ro che in quella minuscolatana può rifugiarsi a sver-nare un ghiro o un rospo.Probabilmente si tratta digente abituata a nasconde-re la spazzatura sotto iltappeto a casa propria.Non tutti gli animali riusci-ranno a superare l’inver-no, qualcuno morirà per-ché è vecchio, debole e am-malato. Qualche altro mo-rirà di dolore per avere in-gerito della plastica che gliavrà bloccato l’intestino.Ma non c’è da preoccu-

parsi perché tutto accadrànel silenzio più assoluto ela colpa sarà sempre e solodel gelido inverno. Non tut-te le persone sono così di-stratte, e c’è qualcuno chegira per il bosco con duecontenitori, uno per i fun-ghi e uno per l’immondizia,ma sono troppo pochi e ilterritorio è vasto. Forsesarebbe il caso di inserirein tutte le scuole quest’in-segnamento, sperando chein futuro gli animali ritor-nino a divertirsi con i gio-cattoli forniti dalla natura.

Renzo Cappozzo

I rifiuti nei boschiI detti e i proverbi che sonostati tramandati dai nostri an-tenati sono il frutto della sag-gezza di molte generazioni, chebasandosi sull’esperienza, han-no potuto constatare che leloro previsioni spesso si avve-ravano. Questo detto peròsottende anche l’aspettativa diun inverno mite con scarsoinnevamento, poiché i lunghiinverni di un tempo erano cer-tamente vissuti con grande dif-ficoltà per gli enormi disagi chegli stessi arrecavano alle po-polazioni. Quante volte mi ècapitato di sentire dai vecchila frase “eh, gli inverni di unavolta”, inverni nevosi che co-stringevano le persone a rima-nere in casa per parecchi gior-ni e a riscaldarsi nel teporedelle stalle all’epoca del filòper risparmiare un po’ di le-gna. Infatti non c’era la tv, for-se ma raramente qualche ra-dio grande come un armadio.Parliamo degli inverni di moltianni fa, prima e dopo la 1°guerra mondiale.Nevicate cheduravano ininterrottamentegiorni e giorni, sembravanonon finire mai e la neve si ac-cumulava fino a ricoprire lefinestre delle case. Per la stra-da si udiva di sovente il rumo-re sordo del pesantespartineve, trainato da una filadi cavalli appaiati due a due ei cavallari con la mantella e ilcappello coperti di neve, chesi confondevano in mezzo aicavalli, che incitavano conti-nuamente anche facendoschioccare la frusta. Anche icavalli avevano i finimentispruzzati di neve e noi ragazzieravamo tutti sulla strada a go-derci questo spettacolo quasi ir-reale, incuranti dei disagi che ilmanto di neve avrebbe provo-cato. Quando non era più possi-bile accumulare la neve ai latidella strada, allora il Comuneallertava tutti gli uomini disponi-bili che con il badile gettavano laneve più in là e dove possibilenegli orti a fianco delle case alli-neate lungo il paese e le frazioni.Tempi duri quelli: l’inverno incu-teva paura, specialmente quan-do si protraeva fino a marzo eanche oltre, poiché cominciava-no a scarseggiare le riserve ali-mentari, basate sul maiale, unariserva di crauti e patate.

differenza che entra nel cuo-re di noi occidentali.Il filosofo Glucksmann temeun nuovo nazismo ma va ol-tre quando pensa che c’è unpeccato ancora più grave delnazismo ossia l’indifferenzache è un peccato interiore;un peccato di tutto l’Occi-dente così evidente fin daimassacri in Ruanda fra Tutsie Hutu entrambe popolazio-ni cristino-cattoliche. Inoltreè difficile dargli torto ancheperché lui vede anche un pe-ricoloso nichelismo che sta“invadendo” l’Europa;nichelismo, ossia rifiuto dicredere in qualunque cosa,nichelismo che è ancora peg-gio del “relativismo” tantoosteggiato dal mite Benedet-to XVI°. Tutto è relativo os-sia si pensa che il bene o ilmale, il credere o il non cre-dere sia un fatto personaledettato dalla convenienza.Da tutto questo nasce la di-sgregazione e Platone stes-

so (427-348 a.c.) 2400 annifa scriveva: “…che il pa-dre impaurito finisce pertrattare il figlio come suopari, e non è più rispetta-to, che il maestro non osarimproverare gli scolari ecostoro si fanno beffe dilui, che i giovani pretendo-no gli stessi diritti, la stes-sa considerazione dei vec-chi… questo farà nascereuna malapianta, latirrania.”Allora cosa ci resta da fare?Noi occidentali non dobbia-mo più vivere come se Diofosse morto bensì è indispen-sabile unirsi partendo dal-l’idea di scindere il bene dalmale, dall’idea di sapere quel-lo che è sbagliato: il falso,l’inumanità, la tortura, la ma-lattia.Duemila anni fa Gesù rac-contava la parabola del BuonSamaritano; un uomo giace-va ferito lungo la strada chescendeva da Gerusalemme aGerico, passa di là un uomoe va oltre, passa un sacerdo-te e va oltre, passa uno stra-niero che si ferma e lo soc-corre. Ecco che dobbiamo as-solutamente rispettare la perso-na e la natura umana.A mio pa-rere, se non ridiventiamo tutti dei“buoni” samaritani vincerà an-cora il “diavolo”.

Amerigo Baù

Racconti

Neve su la foia, inverno che fa voia

Quando i crauti venivano affet-tati con apposito attrezzo e ripo-sti sotto sale in una grande bottedi legno, facevano entrare noibambini a piedi scalzi per pres-sarli in modo che se ne potesseconservare la maggior quantitàpossibile.Un anno, credo fosse il 1930, laneve raggiunse i 3 metri di altez-za anche in paese e fu una verae propria emergenza. Ma si sa, imontanari non si perdono d’ani-mo, sono abituati alle fatiche e aisacrifici, specialmente quella ge-nerazione che aveva provatosulla propria pelle il duro lavoronelle miniere della Prussia in con-dizioni inenarrabili, tali che al ri-torno morivano sui 50 anni di“prussiera” (silicosi), una malat-tia causata dalla polvere che sirespirava nelle viscere della ter-ra e che incrostava i polmoni,tant’è che morivano per difficoltàdi respirazione o per enfisemapolmonare. A quel tempo eraimpensabile ritardare il battesi-mo oltre gli otto giorni, tant’è chesi ricorda ancora oggi della na-scita di un bimbo, che per por-tarlo in chiesa per il battesimo sidovette scavare un tunnel nellaneve per raggiungerla. L’inver-no di quest’anno assomiglia mol-to a quello di quegli anni, ma coni mezzi che ci sono per sgombe-rare le strade con ruspe, camionappositamente attrezzati ecc., laneve non fa proprio più paura.Le case sono ben riscaldate ametano e con legna nel cami-netto, mentre a quel tempo c’eraun’unica stufa nella cucina e silasciava aperta la porta che ac-cedeva direttamente alla stallaper far uscire un po’ di tepore ele riserve alimentari certamentenon scarseggiano poiché il frigoe il freezer ne sono ricolmi.Quando si andava a letto la sera,molto presto, i vetri erano ghiac-

ciati e si vedevano degli straniarabeschi che sembravano di-segnati da pittori astrattisti. Sidormiva anche 4/5 fratelli nellostesso letto per riscaldarsi l’unl’altro, anche se il letto era statoriscaldato con un braciere, dettoin dialetto “fògara” riposto in una“mònega”, un attrezzo di legnoricurvo dove veniva appoggiatoil braciere. Ma era capitato piùdi una volta che qualche bracefosse fuoriuscita, appiccando ilfuoco alla stanza con le conse-guenze che si possono immagi-nare. Purtroppo oggi si verifica-no degli scoppi di bombole perfuoriuscita di gas, come è capi-tato di recente, che hanno fattocrollare intere abitazioni. Gli uo-mini che non erano emigrati ol-tre oceano, ritornavano nei pae-si dopo aver fatto la stagione inGermania, in Belgio, in Piemon-te, ecc. Alcuni come raccontaMario Rigoni Stern nel bellissi-mo libro Storia di Tonle, partiva-no a primavera quando fioriva ilciliegio e ritornavano nel tardoautunno. Certi si spingevano finoin Boemia e anche oltre per ven-dere stampe e icone e magariritornavano con un sacco di pa-tate o altri sementi per l’orto. Acausa della lontananza per pa-recchi mesi e dell’astinenza, era-no bramosi di riabbracciare lamoglie e i figli e puntualmenteogni anno nasceva un bambinoe quindi le famiglie erano assainumerose 9/10/12 figli, di cui, datal’alimentazione inadeguata e lecondizioni igienico-sanitarie pre-carie, ne sopravvivevano al mas-simo per selezione naturale lametà, evidentemente i più dotatifisicamente. A raccontare que-ste cose sembrano storie di mil-le anni fa e invece è trascorsomeno di un secolo, perché quel-la vita di stenti, di difficoltà, di emi-grazione è durata fin dopo il se-

condo dopoguerra.Dice un vecchio proverbiosalisburghese: l’uomo senzapassato è un uomo senza fu-turo, vale a dire che se non siha consapevolezza del pas-sato, di ciò che siamo stati, nonriusciamo a capire il presentee non saremo in grado di pro-gettare il futuro.

Edoardo Sartori

25Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

Inviatele a: Giornale dell’Altopianoe-mail: [email protected]

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e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di

ridurre, modificare o non accettareeventuali testi di cattivo gusto.

Il Giornale pubblica le Vostre lettere!

Becero bigotto, ipocrita ed egoi-sta. Fariseo che si riempie la boc-ca del nome di Dio, pronuncian-dolo tra l’altro invano. Sono que-ste, e mi perdonerà, le mie primereazioni alla sua lettera contro lafecondazione in vitro. Giuro si-gnor Toffali, le avrei “staccato latesta” a riprova di quanto la que-stione sia sentita; soprattutto dachi l’ha vissuta. Ma poi ho riflet-tuto e ho capito la sua indignazio-ne; perché non poteva essere al-trimenti dopo la costosissima cam-pagna “dis”informativa tuttora messa in campo dalla potente as-sociazione “Scienza e Vita” finanziata direttamente dal Vaticano edalla CEI che, piuttosto di esporre la questione “scientificamente”ed “eticamente”, ha profuso fiumi di denaro per screditare chicercava, con mezzi ben più esigui, di spiegare in cosa consiste lafecondazione assistita. Che non è “giocare al Dio” o al “dottorFrankenstein”. Non è determinare il colore della pelle, degli oc-chi, dei capelli dei propri figli. E’ solamente la ricerca di diventaregenitori. “Quando si rimuove il concetto di Padre Creatore dal-l’orizzonte umano, l’uomo si acceca di superbia sino al punto dicredere di essere Dio”. Utilizzo la sua stessa frase per ribaltare lasua requisitoria contro la fecondazione in vitro.Chi è che gioca a Dio? Il medico che cerca di porre un rimedioalla sterilità all’interno di una coppia o chi si annovera il diritto didecidere chi potrà figliare e chi no. Perché Dio ci ha anche donatoun’intelligenza, base fondamentale della scienza, quindi io pensoche ce l’abbia data per cercare le soluzioni ai nostri mali. El’infertilità è male del nostro secolo. La medicina cura le malattielei afferma. Piuttosto, molto spesso, la medicina cerca di alleviareil dolore, migliorare la qualità di vita, protrarre l’esistenza dei ma-lati. Perché se lei si fermasse un attimo a riflettere buona partedella terapia farmacologica è a cura dei sintomi piuttosto chedelle cause. La fecondazione in vitro è a tutti gli effetti una cura(definizione: assistenza diagnostica e terapeutica prestata dal me-dico al malato) per una malattia. E di certo non preclude lacontinua ricerca sul perché dell’infertilità. Di infertilità e sterilitàsi parla poco e male perché le persone colpite si vergognano delloro stato. Socialmente non è molto accettato che una coppia nonriesca ad avere figli; in fin dei conti da tempi immemorabili lepersone hanno avuto figli senza tante storie. Se esiste il proble-ma, ci sarà pure un responsabile, e di solito viene incolpata ladonna; oppure la causa viene imputata all’egoismo di oggi doveprima si piglia la “pillola” per non restare incinte e poi tutto di untratto ci si sistema ed ecco che si vogliono dei figli. La procrea-zione è un atto naturale; siamo predisposti a riprodurcibiologicamente e quindi il problema è causato dalla coppia stessa.Purtroppo questi ed altri preconcetti rendono difficile a quellepersone colpite dall’incapacità di fare figli affrontare la questione.Secondo le più recenti statistiche, in Italia il 20 – 25% delle coppieavrebbe difficoltà di concepimento. I medici parlano di difficoltàquando una coppia non riesce ad avere figli dopo un anno ditentativi (ossia rapporti 2 – 3 volte la settimana). Si deve poi di-

La fecondazione assistita ovvero la ricerca per diventare genitoristinguere tra sterilità (ovvero lamancanza totale di produzione disperma nell’uomo o di ovuli nelladonna), infertilità (dove non si rie-sce a portare a termine una gra-vidanza) e l’incapacità di fecon-dare (per l’uomo) o di concepire(per la donna). Perché il conce-pimento avvenga, ci sono moltifattori che devono funzionare per-fettamente; le ovaie devono pro-durre un ovulo, le tube uterinedevono essere aperte, lo sperma(che deve risultare normale) deve

raggiungere l’ovulo mentre questo si trova nelle tube (e quindiessere in grado di raggiungerli), la membrana mucosa dell’uterodeve consentire l’annidamento dell’ovulo fecondato, l’organismodella donna deve produrre gli ormoni necessari perché l’ovulofecondato e annidato sia protetto e nutrito adeguatamente. Se inuno qualsiasi di questi fattori indispensabili non ci sia la “normali-tà” ecco che si presenta un problema di concepimento. Oggigior-no, sembra che queste “anormalità” siano in aumento per fattoriambientali quali inquinamento e stress, per motivi genetici, e permotivi anagrafici, cioè si fa famiglia sempre più tardi. La leggeitaliana poi (di recente messa in discussione dalla Corte Costitu-zionale mica da bah bah micio micio) dichiara che ad ogni prelie-vo di ovociti si può fecondarne (in vitro) solamente tre; gli altrinon possono essere congelati per poi essere riutilizzati in un se-condo momento. Obbliga inoltre di trasferire in utero tutti gliembrioni fecondati, e vieta di revocare il consenso ai trattamentiuna volta che la fecondazione è avvenuta. Per finire, vieta in modoassoluto di donare ovociti e spermatozoi a terze persone. L’infertilitàè una malattia come tante altre; uno Stato ha il dovere di forniretutti quei mezzi che possono risolvere, almeno in parte, questapatologia. Se poi la morale cattolica dell’individuo lo fa desisteredell’utilizzo di queste tecniche è una scelta sua ma non vedo per-ché questa scelta debba essere imposta anche ad altri.Ma credo poi che la lettera inviata al tempo del referendum sullafecondazione alla signora Ciampi sia più significativa di tante pa-role. Questa missiva, oltre a riportare i controsensi e le ingiustiziedi questa legge, cerca di far capire, parlando ad una mamma dadonne che sperano di diventarlo, il percorso difficoltoso e soffe-rente che le coppie percorrono prima di arrivare alla decisione diaffidarsi a degli specialisti della fecondazione. “Non siamomostri…ma donne e uomini qualsiasi, costretti a ricorrere allaprocreazione assistita per rimediare a una malattia…l’infertilità.Come milioni di altre donne e uomini normalissimi, desideriamoavere figli normalissimi di uomini e donne che si amano, cosìcome lo è ogni essere umano, ogni creatura che sia cresciuta nelventre di una madre, sia stato partorita, allattata, allevata da unacoppia che ne ha desiderato la nascita e si è impegnata ad avernecura. Così saranno anche i nostri figli, se mai nasceranno.” Ioaggiungerei che chi ha intrapreso questa strada non ha il desideriodi avere un bambino biondo o moro ma solamente la possibilità diaverne uno.Ps: sulla questione dell’adozione, di là delle difficoltà oggettive

poste sempre dalla legislazione italiana ad una coppia desiderosaad adottare, è statisticamente provato che buona parte della fami-glie adottive hanno già figli loro; tra l’altro requisito valutato moltopositivamente per il proseguo della pratica di adozione. G.R.

Quando ho visto sul Giornaledi Vicenza l’articolo che perl’ennesima parlava dei Baù,curiosamente, da Baù chesono, l’ho subito letto e rilet-to, riconoscendo nello scrittodi Eugenio Marzotto una buo-na, precisa, dettagliata e cor-retta informazione circa l’or-mai “Fenomeno Baù” e, a parteil titolo enfatizzato, di quel “tuttisani” che non corrisponde certoalla verità, per tutto il resto facapire che non siamo nienteaffatto qualcosa che fasornionamente sorridere, ma aduna notizia. Ciò che mi ha fattoriflettere molto è, che quantodicono questi ricercatori diCostozza-Vicenza della Fonda-zione “Baschirotto”, è che sia-mo vicinissimi, alla conclusio-

L’Elisir dei Baù e la proteina del “tutti più sani”ne, al traguardo di un risultatogrosso e importante nella rea-lizzazione della “Proteina Baù”(mi piace!) che una volta spe-rimentata può dare aiuto, comeio non lo so bene, ma già in lar-ga parte lo dicono loro, alla sa-lute di quanti nel modo neavranno bisogno. Vi confessoche la cosa a me fa inorgogliree penso che, non solo dovreb-bero inorgoglirsi i Baù diStoccareddo, Zaibena e Sasso,ma i rispettivi nostri comuni diGallio, Asiago e tutti gli altri seicomuni del nostro Altopiano,l’intera nostra Comunità Mon-tana, la nostra provincia Vicenzae la nostra Regione Veneto. Airicercatori mancano i sodi: 500mila euro occorrenti per l’ul-timo anno. Perciò penso che

tutti debbano prendere co-scienza che il fatto non solo èimportantissimo, ma può di-ventare grosso e lo dico conil massimo rispetto, almenoquanto un santuario marianodove la Madonna elargiscemiracoli. Penso che, in primis:il sindaco di Gallio e Asiagodebbano mettersi alla testa diun’organizzazione che mettainsieme le istituzionisopraelencate, in modo che siraccolga al prima possibiletante piccole cifre che messeinsieme facciano Bingo inmodo da far lavorare tranquillii nostri preziosi ricercatori.Nel mio piccolo io farò losforzo di ampliare la cono-scenza divulgando il volanti-no Giornale di Vicenza facen-

dolo conoscere a tanti amicie-mail, Facebook eGuestbook, sperando tantoche anche i giornali locali pre-mano, con una loro ulterio-

Gentile direttore, chiedo spazioalla sua testata per esprimere lamia affettuosa riconoscenza alreparto di chirurgia dell’ospe-dale di Asiago. In questi ultimitempi leggiamo spesso sui gior-nali esempi di mala sanità cheriguardano i vari ospedali ita-liani. Voglio raccontare una miaesperienza personale. Nei gior-ni di ferragosto mi trovavo adAsiago e sono dovuta ricorre-re all’ospedale per un delicatointervento chirurgico di non fa-cile diagnosi. Ho trovato un’ac-coglienza meravigliosa; mi han-no sottoposta ad ogni generedi esami con una professiona-lità veramente encomiabile.Sono entrata, una vecchierella(86 anni) sconosciuta, ma mihanno trattata come una per-sona importante. Mi hanno fat-to la diagnosi alle 12,30 di sa-bato 14 agosto e senza perdereun minuto i due chirurghi di tur-no ed un eccellente anestesista,sia sul piano professionale cheumano, mi hanno operata e tut-to è andato bene. Nelle ore se-guenti tutti mi sono stati vicinicontinuamente in modo com-

Ottima sanità

re informazione locale sulleistituzioni a “Fare, fare efare”. Non mi dilungo oltre,sono certo che da parte mianon serve dire altro, sicuro

che il nostro popoloaltopianese ed oltre hannocervello e cuore per capireche è il momento di realizzarela “Proteina Baù”. Flavio Baù

movente. La settimana passatain chirurgia è stata all’insegnadella gentilezza, anche da partedi tutto il personale. Nei giornidi degenza ho potuto osserva-re che a tutti indistintamente vie-ne riservato un ottimo tratta-mento. Confido di vederel’ospedale ingrandito; ne han-no bisogno gli abitantidell’Altopiano e tutti i turisti chevengono in questo luogo incan-tevole e possono così trascor-rere le vacanze tranquilli e se-reni. Questo ospedale è un’al-tra perla che si aggiunge alle tan-te che hanno fatto conoscereAsiago e l’Altopiano.

Graziella Verlato

26l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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Hockey Inline

Sabato 30 ottobre S. GermanoDomenica 31 S. Lucilla

Lunedì 1 novembre Tutti i SantiMartedì 2 S. Commem. Defunti

Mercoledì 3 S. SilviaGiovedì 4 S. Carlo

Venerdì 5 S. ZaccariaSabato 6 S. Leonardo

Domenica 7 S. ErnestoLunedì 8 S. GoffredoMartedì 9 S. Oreste

Mercoledì 10 S. LeoneGiovedì 11 S. MartinoVenerdì 12 S. Renato

Storie di santi: 6 novembre, San Leonardo. Nacque in Gallia altempo dell’imperatore Anastasio da nobili franchi, amici del reClodoveo che volle fargli da padrino al battesimo. In gioventù rifiu-tò di arruolarsi nell’esercito e si mise al seguito di S. Remigio, arci-vescovo di Reims. Avendo questi ottenuto dal re di poter chiederela liberazione dei prigionieri che avesse incontrato, anche Leonardo,acceso di carità, chiese e ottenne lo stesso favore e liberò, di fatto,un gran numero di questi infelici. Diffon-dendosi la fama della sua santità, egli rifiu-tata la dignità vescovile offertagli daClodoveo si diresse a Limoges; attraver-sando la foresta di Pavum soccorse la Re-gina sorpresa dalle doglie del parto. La pre-ghiera del santo le concesse di superare idolori e di dare alla luce un bel bambino.Clodoveo riconoscente gli concesse unaparte del bosco per edificarvi un monaste-ro. Il Santo costruì un oratorio in onore del-la Madonna e dedicò in altare in onore di S.Remigio; scavò poi un pozzo che si riempìmiracolosamente d’acqua e al luogo diedeil nome di “nobiliacum” in ricordo della do-nazione di Clodoveo. Il Santo sarebbe mor-to il 6 novembre di un anno imprecisato,nella metà del VI secolo. Etimologia:Leonardo = forte come leone, dal latino edal tedesco.Eventi mondiali di novembre: il 6 novembresi celebra la “Giornata internazionale perla prevenzione dello sfruttamento dell’am-biente in situazioni di guerra e di conflittoarmato”. Dai Balcani all’Afghanistan, dalLibano al Sudan, le Nazioni Unite stannostudiando gli impatti sull’ambiente causatidai conflitti mondiali. “I danni al territorio e il crollo delle istituzionistanno minacciando la sicurezza e la salute umana”. E’ quanto sot-tolinea, nel suo messaggio, il segretario generale delle Nazioni UniteBan Ki-Moon: “L’accaparramento dei giacimenti e delle miniere edelle risorse naturali sono quasi sempre le cause stesse o la causaprincipale di molti conflitti. Ancora oggi stiamo drammaticamenteassistendo a questo rigurgito della logica della guerra nelle re-gioni dei Grandi Laghi, in particolare nella regione di Goma, nel-la Repubblica democratica del Congo. Ciò dimostra che, alla fine,pur mascherate da guerre per ragioni tribali e motivi etnici sonodelle guerre che servono per accaparrarsi proprio questi enormitesori che sono nei sottosuoli, costituiti dalle risorse minerarie,dalle risorse petrolifere e dalle risorse energetiche”.

2 novembre: commemorazione dei Defunti. La Commemorazionedei defunti (in latino Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum,ossia Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti), chiamata ancheGiorno dei Morti, è una ricorrenza della Chiesa cattolica, precedutada una Novena, e celebrata il 2 novembre di ogni anno. Nel calen-dario liturgico segue la festività di Ognissanti, che ricorre infatti l’1novembre. Nel caso in cui il 2 novembre sia domenica, la ricorrenzaviene celebrata il 3 novembre. In Italia, benché molti ritengano ilcontrario, la ricorrenza non è mai stata festiva: infatti nessuna leg-ge italiana ha mai istituito la data del 2 novembre come tale. L’usan-za di ricordare persone defunte è molto antica, ma ciò avveniva ingenere nel giorno corrispondente alla loro morte. Si fa risalire aSant’Odilone di Cluny di avere stabilito nel 2 novembre, con lariforma cluniacense, il giorno di commemorazione dei morti per isuoi monaci; successivamente questa festa fu estesa a tutta laChiesa Cattolica. È consuetudine, in questa giornata, visitare i ci-miteri e portare fiori sulle tombe dei propri cari. Usanze più antiche,ancora sopravvissute specie nei piccoli centri, prevedono la pre-parazione dei cosiddetti dolci dei morti, allestiti il giorno preceden-te. I dolci dei Morti… che si mangiano da vivi. È tradizione in Europae soprattutto in Italia allestire dolci particolari nei giorni a ridosso

del 2 novembre, che spesso ricordanonel nome questa ricorrenza o nella for-ma e consistenza quella di un osso.Altro riferimento ricorrente è alla ditadelle mani, mentre il dolce a forma dicavallo è probabilmente legato alla leg-genda di Proserpina. Ancora oggi inalcuni paesi d’Italia, la notte tra l’1 edil 2 novembre, si pongono questi dolcisu tavole imbandite, sicuri che verran-no frequentate dai propri defunti.“Fave da morto”, “fave dei morti” o“fave dolci”: pasticcini alla mandorla,di forma ovoidale e schiacciata, cospar-si di zucchero a velo; hanno l’aspettodi un amaretto, ma presentano unaconsistenza maggiore (Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marcheed Umbria). Differenti, seppur semprea base di mandorla, sono le “Favettedei Morti”, presenti un po’ in tutto ilTriveneto, ma soprattutto in Veneto eFriuli-Venezia Giulia, sono di tre co-lori (panna, marroni e rosa) e varia-no dal croccante al morbido (FavetteTriestine). “Ossa da mordere”: bi-scotti di consistenza dura, con man-

dorle ed albume d’uovo (Piemonte e Lombardia). “Ossa di mor-to”: biscotti dalla forma oblunga (Veneto), talvolta ricoperti dacioccolato (Sicilia). In Sicilia, secondo la versione originaria, le“Ossa di morto” sono di consistenza molto secca e di colorebianco e marrone. Con zucchero, farina, albume e acqua di chiodidi garofano, vengono chiamate anche “ Paste di Garofano”.Molto spesso confuse con le “ Mustazzola”, le quali, invece,sono fatte con un impasto di miele e spezie, come il chiodo digarofano.Proverbi del mese: - Al dì d’i morti la neve xe ale porte. -DaiSanti tote sierpa e guanti. -Ai Morti e ai Santi i corvi sbandonai monti e i vien a pascolare ai canpi. -Par i Santi, neve sui canpi; pari Morti, neve sui orti.

Da sabato 30 ottobre a venerdì 12 novembre 2010Il 30 ottobre è il 303° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 62 giorni alla fine del 2010.

a cura di Givanni Dalle Fusine

ARIETE Se sapete come sostenere le vo-stre ragioni, via libera ad ogni coraggiosaazione di tutela dei vostri sacrosanti diritti.Se invece non avete certezze, occorre la mas-sima attenzione e basta fermarsi un momen-

to a riflettere, senza far niente. Tenete a bada la vostra intuizionee agite con prudenza, non soltanto nell’amore ma anche nellavoro, dove non avete dubbi.TORO Se volete cambiare una decisione già presa, nonarretrate di fronte alle critiche di chi vorrebbe inchiodarvi in unasituazione che sentine superata: tutelate la vostra libertà di scel-ta anche di fronte a una persona autorevole con la quale nonsiete d’accordo. Nell’amore sono possibili piacevoli novità dacogliere al volo, senza però impegnarvi a lungo termine.GEMELLI Le vostre attenzioni e la vostra discrezione sonoapprezzati da chi merita la vostra stima, persona con cui potetefarvi avanti con successo. L’amore e il lavoro sono alla pari,scegliete quello che volete privilegiare e rinunciate all’impossi-bile, puntando con prudenza su un solo obiettivo. Nelle amicizieperò siate guardinghi.CANCRO Se avete in corso un progetto, potete applicarvicon insolita intensità per portarlo a termine. Il successo è a por-tata di mano, ma rischiate di non accorgervene: come mai? Ana-lizzando ogni particolare della situazione che vi interessa, senzapreconcetti, riuscirete a trovare il bandolo della matassa e a pren-dere la decisione giusta.LEONE La vostra passionalità ha buon gioco. L’amore, ilsesso, i successi del lavoro, sono a portata di mano. Sceglietecon calma quello che vi sta più a cuore e agite con efficientedecisione, scartando inutili ricerche in direzioni perdenti. Neirapporti di lavoro conviene esaminare nuove possibilità, senzaprendere decisioni affrettate.VERGINE La vostra sensibilità vi guida nella direzione giu-sta, agite con la vostra abituale diplomazia, seguendo un pro-getto preciso d’amore o di lavoro, ponendo così le basi di unasicura affermazione, che arriverà al momento giusto. Evitate ogniingerenza da parte di chi vorrebbe intromettersi. Nelle finanze vispetta un premio, perciò concedetevi un lusso.BILANCIA Potete agire con successo, ma evitate inutili con-fronti, in amore e nel lavoro: il dubbio infatti ogni tanto è vincen-te, ma fate a meno di intervenire se non siete più che sicuri diquello che volete. In ogni caso è preferibile la strada dell’attesa,perché il destino ne sa sempre più di voi. Potete permettervi ungesto di generosità verso qualcuno che merita riconoscenza.SCORPIONE La vostra volontà di andare avanti è premiata:potreste ricevere un saggio consiglio da parte di un personag-gio autorevole, che vi conviene seguire. Sia nell’amore che nellefinanze l’orizzonte si schiarisce a nuove prospettive si presenta-no senza che voi facciate niente. Conviene attendere con fidu-cia che qualcosa succeda.SAGITTARIOI vostri romantici sogni sono a un passo dallarealtà: potete renderli ancora più veri rinunciando a qualche aspet-to utopico, per esempio nelle finanze, e concentrandovi invecesugli affetti che richiedono però una approfondita valutazionedei possibili sviluppi. Non confidatevi con persone che potreb-bero diffondere chiacchiere sul vostro conto.CAPRICORNO La vostra fantasia e le vostre spiritosebattute hanno successo con tutti, ma potrebbero anche suscita-re l’invidia di qualcuno, tenete perciò sotto controllo quel “qual-cuno” che conoscete benissimo e che potrebbe agire al di fuoridi ogni regola. Nell’amore, se volete di più, dovete anche dare dipiù, riflettete quindi prima di fare promesse eccessive.ACQUARIO Energia, ottimismo, un certo presenzialismo utilenel lavoro (ma non nell’amore) non vi mancano. Prima di muo-vervi valutate però tutte le possibilità, incluse quelle costosefinanziariamente o affettivamente. Nel lavoro Marte e Plutonefavoriscono un impegno che darà i suoi frutti al momento op-portuno: non abbiate fretta.PESCI Nella vostra ricerca di sensazioni intense rischia-te un’imprudenza: l’amore, il sesso e perfino la guida sono da teneresotto attento controllo. Scegliete il settore che ha più bisogno dicambiamenti e agite di conseguenza, senza impegnarvi in spese o inpromesse a lungo termine che non siete sicuri di poter mantenere.L’amore registra un aumento di intensità.

Dalle ore 8.45 di sabato 30 ottobre alle ore 8.45 di sabato 6 novembreASIAGO: Farmacia chimica Bortoli sas del dott. Vittorino Ballici Molini –Piazza II° Risorgimento 23Dalle ore 8.45 di sabato 6 alle ore 8.45 di sabato 13 novembreLUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo – Viale Europa, 27ROANA: Farmacia della dr.ssa Silvia Passuello – Piazza S. Giustina 23

Domenica 31 ottobre GALLIO: OMV – Via Camona 1 bLunedì 1 novembre GALLIO: OMV – Via Kemplen 2Domenica 7 novembre SASSO DI ASIAGO: TOTAL – Via Chiesa

TRESCHE’ CONCA: AGIP – Via Campiello

27Sabato 30 ottobre 2010

l’Altopiano8

Il 9 ottobre 2010 Barbara Bertacco di Rubbiosi è laureata in Economia e Commercio

presso l’Università degli studi di Padova.Felice per questo primo traguardo raggiunto,

ringrazia di cuore mamma Gabri,papà Luciano, Davide e tutta la sua famiglia.

Lunedì 11 ottobre 2010 presso l’Università degliStudi di Padova, Giovanna Costa di Rotzo con

voto 109/110 si è laureata in Chimicae Tecnologia Farmaceutiche.

Si congratulano i genitori Fiorenzo e Santina, lesorelle Francesca e Anna, Fabio, parenti e amici.

Quanti modi ci sono per dire“terrone”? Ce lo spiega que-sto cartello pubblicitario espo-sto in un negoziodell’Altopiano. Illustra ai clientiun prodotto alimentare, e permeglio spiegarne la bontà vi sipropaganda il territorio di pro-duzione, solo che per farlol’azienda ha scelto la lingua ita-liana e tedesca. Ne risulta chese interpretiamo la provenien-za in lingua teutonica la pie-tanza è da attribuirsi aisudtirolesi, cioè agli austriaciun po’ terroni, mentre nellavecchia lingua di DanteAlighieri, la ditta alimentare èmolto più che italiana: èaltoatesina! Mettiamo chepassasse un giorno il referen-dum pro Trento, come verran-no definiti gli abitanti dei 7Comuni, Altopianesi oSottotrentini? Meditiamo gen-te, meditiamo. Daniel Finco

Terroni tedeschi o italiani altoatesini?

Tocca ai nati nel 1992 fe-steggiare quest’anno i tan-to attesi 18 anni: sabato 6novembre è la data sceltaper la prima “festa dellaclasse” dei neo maggio-renni dell’altopiano. In-tanto però in alcuni paesicontinua la tradizione del-la coscrizione, che preve-de tre o più giornate di fe-sta, di cui far partecipi ipaesani passando casaper casa e invitandoli abrindare insieme. Si fa va-canza da scuola, e an-che… dalla famiglia, tor-nando a casa solo peruna rapida doccia e ilcambio di abiti! A Roana icoscritti si sono ritrovatiun po’ di tempo fa, a metànovembre toccherà aCesuna, a Treschè Concala festa è in programma nelprossimo gennaio, mentrei nati nel 1992 di Canove

18 anni, li festeggiano i nati nel 1992

hanno fatto baldoria nelweek-end dal 22 al 24 ot-tobre. Nessuno è mancatoall’appello: Carrie,Rosaria, Jacopo, Federi-ca, Stefano, Erica, Marco,Erika, Moreno, Alessia,questi i loro nomi, rigoro-samente in ordine di appa-rizione (ovvero di nasci-ta!), ai quali si sono ag-

E c’è chifesteggiai 50 anni!E’ programmata per ve-nerdì 19 novembre la fe-sta della classe 1960. L’in-vito a partecipare porta unsemplice e simpatico slo-gan: “Gavimo 50 anni!!! Tepar de farghela caro clas-se??” La cena si terrà al-l’albergo Gaarten di Gallioalle 20.30, ma sarà bello ri-trovarsi tutti nella chiesa diSan Rocco di Asiago alle18.00 per la Messa di rin-graziamento. La prenota-zione è obbligatoria e vaeffettuata entro mercoledì17 novembre ai numeri340.3293096 –0424.445102

Ragazza con esperienza comepizzaiola, cameriera sala e bar,

lavoro in cucina e commessa, cer-ca lavoro per la stagione invernale,possibilmente con disponibilità dialloggio. Gli interessati possono

telefonare al 339 4166071

I neolaureati dell’Altopiano

giunti Sebastiano in qua-lità di “xovane” e Michael“el vecio”. Anche attraver-so il giornale, i coscritti in-tendono ringraziare tutticoloro che li hanno accol-ti con simpatia, e in varie

forme hanno contribuitoalla riuscita della loro fe-sta, in particolare l’autista“storico” Roberto,Riccardo Rela per aver for-nito il carro, MarioPernechele della Pro Locoe i parroci don Stefano edon Gianni. Tornando allafesta di tutta la classe1992, piuttosto corposo ilprogramma del 6 novem-

bre: l’aperitivo in alcunibar del centro di Asiago,la cena al ristorante Mi-lano e la prima parte diserata nella taverna del-l’hotel, poi tutti alMacrillo e infine la cola-zione al Garibaldi! Iscri-zioni al Vecchio Mulino eal Bar Sport. S.B.

Corso di lingua cimbraL’Istituto di Cultura cimbra comunica che lunedì 8novembre alle 20.30 avrà inizio il corso di lingua

cimbra presso le scuole elementari Monte Ortigara diAsiago. La partecipazione è gratuita.

NOZZE D’ORO

Si sono sposati nell’ottobre del 1960 ed

hanno quindi appena festeggiato il loro

cinquantesimo anniversario di matrimonio.

A Mirella Mattiello e Oddone Quagliato

tanti carissimi auguri da figli e nipoti

Il corso di Danza del ventre cambia sedeHa preso il via il corso di Danza del ventre

organizzato in Altopiano dall’associazione “Vocidell’infinito”. Ci sono però degli aggiornamenti

rispetto a quanto comunicato nelle scorse settimaneriguardo a sede, giorno e orari delle lezioni che si

terranno non presso la piscina di Canove, manell’aula magna delle scuole elementari di Asiago, ilgiovedì pomeriggio dalle 17 alle 18.15 (primo turno) edalle 18.30 alle 19.30 (secondo Turno). Per ulteriori

informazioni rivolgersi a Franca 380.4631613.

28l’AltopianoSabato 30 ottobre 2010

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