raffaele tomba diritti sociali e livelli essenziali delle prestazioni sociali · 2012-06-19 ·...
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Raffaele Tomba
Diritti sociali e livelli essenziali
delle prestazioni sociali
DIRITTI SOCIALI E LIVELLI ESSENZIALI
DELLE PRESTAZIONI SOCIALI:
Sono presenti nella legislazione
nazionale e regionale?
Quale approccio ai LEPS è possibile per
garantire i diritti sociali in un contesto
di crisi economica?
La programmazione territoriale
non si rivolge solo
a utenti che esprimono bisogni sociali,
ma a tutti i cittadini, titolari di diritti sociali
Aumentare la consapevolezza
dei diritti sociali
Costituzione della Repubblica italiana,
Legislazione sociale,
ma anche nelle
Leggi che recepiscono i trattati internazionali
e ora nella
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000)
1. Definire i livelli essenziali delle
prestazioni sociali, 2. Stabilire gli standard qualitativi e
quantitativi delle prestazioni essenziali, 3. Finanziare adeguatamente le prestazioni
essenziali, 4. Predisporre un adeguato sistema
organizzativo per la tutela dei diritti e l’erogazione delle prestazioni
Legislazione sociale, Legge 328/2000, DPCM 14 febbraio 2001 sull’integrazione
sociosanitaria, DPCM 29 novembre 2001 sui LEA
sociosanitari, Legislazione sulle erogazioni monetarie che
devono essere erogate dall’INPS a fini assistenziali.
Problemi: mancanza di un quadro di
riferimento generale, incoerenza, omissioni.
Si sente spesso affermare che la legge 328 non è più vigente, compresi i LEPS ivi definiti, perché superata dalla riforma del titolo V della Costituzione.
Questo non corrisponde al vero! La riforma costituzionale non ha modificato
la competenza dello Stato nella determinazione dei LEPS,
In base al principio di “cedevolezza” una nuova norma non cancella le norme precedenti, fino a quando non viene attuata.
Assenti per i LEPS della l. 328, che rinviava alla programmazione nazionale (abolita dalla riforma del titolo V della Costituzione),
Presenti nella normativa sull’accreditamento per i LEA sociosanitari,
Molto dettagliati per le erogazioni monetarie che devono essere erogate dall’INPS a fini assistenziali.
Drasticamente ridotti i finanziamenti nazionali per i LEPS della legge 328/2000, in calo le disponibilità dei Comuni,
Presenti nei bilanci delle ASL i finanziamenti per i LEA sociosanitari, ma difficilmente quantificabili,
Completamente finanziate le erogazioni monetarie che devono essere erogate dall’INPS a fini assistenziali.
Spesa pro capite
I servizi sociali dei Comuni e la rete integrata del territorio sono estremamente disomogenei e polverizzati,
Le ASL hanno organizzazioni più solide, per i LEA sociosanitari, ma spesso non hanno organizzazioni specifiche per tali servizi,
L’INPS ha una organizzazione di taglio burocratico e centralista.
I LEPS esistono,
Molti LEPS non sono esigibili, perché non sono sempre definiti gli standard quali quantitativi,
Gran parte dei LEPS sono finanziati, ma solo quelli riferiti ai servizi sociosanitari delle ASL (?) e all’INPS,
L’organizzazione che deve assicurare i LEPS è multilivello e non integrata.
Una riforma organica, in attuazione del Titolo V della Costituzione, che trasferisca a Regioni e Comuni la titolarità dei LEPS e i relativi finanziamenti (superamento della gestione INPS),
Un aggiornamento e completamento dei LEPS, accompagnato dalla definizione dei livelli quali quantitativi (garanzia di esigibilità),
La predisposizione di un sistema organizzativo territoriale per l’erogazione dei LEPS.
I livelli essenziali delle prestazioni sociali
Sono esplicitamente elencati nell’art. 5;
Il Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali doveva definire, sulla base del fabbisogno rilevato, le caratteristiche quantitative e qualitative dei servizi e degli interventi, che costituiscono i livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire, tenuto conto delle risorse del FSR;
Per la definizione dei livelli viene sancita apposita intesa triennale in sede di Conferenza Regione- Autonomie locali.
Sono di fatto erogati (vedi ricerca sui servizi sociali territoriali),
Sono solo parzialmente definiti nella descrizione dei beneficiari, negli standard qualitativi, nelle regole sulla contribuzione, nonché negli standard quantitativi (vedi autorizzazione al funzionamento, accreditamento, FRNA, servizi educativi per la prima infanzia, …),
E’ incompleto e polverizzato il sistema organizzativo che deve garantire accesso ed erogazione.
Temi di particolare attenzione nell’attuazione della legge
Sportello sociale, dal 2003
ASP, dal 2004
FRNA, dal 2004
Accreditamento dei servizi sociosanitari, dal 2007
Sistema di governance e programmazione, dal 2008
Temi trascurati nell’attuazione della legge
Partecipazione dei cittadini al controllo di qualità dei servizi
Titoli per la fruizione di servizi sociali
Istruttoria pubblica per la coprogettazione
Concorso degli utenti al costo dei servizi
Persone
1988 Minoranze nomadi
1989 Scelte di procreazione e cura dei figli
1994 Anziani
1997 Autonomia e integrazione sociale
disabili
2004 Immigrati
2008 Detenuti
2008 Giovani generazioni
Terzo settore
1994 Cooperazione sociale
2002 Associazionismo di promozione sociale
2003 Conferenza regionale del terzo settore
2005 Volontariato
Servizi
2000 Servizi educativi per la prima infanzia
2000 Direttiva sull’autorizzazione al funzionamento
2003 Servizio civile regionale
2006 Protocollo intesa contro le discriminazioni
2007 Distribuzione eccedenze alimentari
2008 Semplificazione certificazione handicap
2009 Amministratore di sostegno
2009 Parità di accesso ai servizi
2009 Compartecipazione degli utenti al costo dei servizi
Aspetti positivi
Carattere innovativo,
Continuità dei valori di riferimento,
Richiamo frequente alle normative
internazionali ed europee,
Visione ampia e intersettorialità,
Attenzione non solo alle prestazioni, ma
anche alle politiche (coesione sociale,
inclusione, contrasto della discriminazione e
del razzismo)
Elementi di attenzione
Tendenza della Regione a ricorrere a strumenti diversi dalle leggi (direttive, programmazione, decisioni di organismi della governance a seguito di processi di concertazione …);
La legge regionale di riforma (LR 2/2003) ha definito i LEPS, ma il rinvio della loro attuazione attraverso la programmazione non ha avuto seguito;
Pur affrontando spesso gli argomenti con l’obiettivo di integrare le politiche, il risultato normativo è spesso debordante (giovani generazioni) o sembra delegare alle politiche sociali compiti impropri (tutto è sociale)
Elementi di attenzione
Gli organismi di coordinamento, partecipazione e
valutazione, previsti dalle LR a volte non
vengono attivati o funzionano con discontinuità;
La normativa è settorializzata, al fine di tutelare
i diritti di un particolare target di popolazione e
costruisce organismi di governance,
partecipazione, coordinamento, osservatori,
albi, atti di programmazione specifici per i
diversi target (contraddizione con
ricomposizione e semplificazione effettuata con
gli strumenti di programmazione).
Elementi di attenzione
Tendenza a separare la normativa sulle persone fisiche da quella sulle persone giuridiche (il Terzo settore), anche quest’ultima sempre distinta per categorie: cooperazione sociale, volontariato, associazionismo, con la rimozione nei fatti di altri soggetti, particolarmente attivi nella comunità regionale, come le Fondazioni operanti in campo sociale (spesso derivanti da IPAB de pubblicizzate), i Patronati, le Associazioni dei consumatori).
Indeterminate l’entità e le modalità di
finanziamento delle leggi regionali (con
esclusione per il FRNA e prestazioni
economiche per disabili),
Superati i finanziamenti regionali finalizzati,
Spostamento di responsabilità finanziarie da
AUSL a Comuni (es. Legge sulla famiglia),
dopo la riforma del titolo V della Costituzione,
le Regioni hanno competenza
legislativa esclusiva in materia sociale.
Perciò
se le Regioni non legiferano in ambito sociale
non lo può fare nessun altro livello di governo
Confermare i valori che ci hanno
caratterizzato nell’esperienza passata;
Fare riferimento alla carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea;
Preferire un approccio globale:
considerare tutti i target di popolazione e
tutti i diritti, delle persone e delle
formazioni sociali;
Passare da politiche basate sull’offerta di
servizi a politiche basate su garanzie
trasparenti di tutela dei diritti,
Rapportare gli impegni assunti con le
risorse disponibili (sostenibilità),
Utilizzare strumenti per la valutazione
della qualità della legislazione.
Ambito della programmazione : riguarda gli aspetti presenti in tutti gli ambiti di intervento istituzionale, che siano determinanti per la salute e il benessere ;
ambito di integrazione degli interventi : riguarda gli aspetti organizzativi, metodologici e professionali, presenti in specifici ambiti di intervento istituzionale che devono essere integrati con gli interventi sociali;
ambito operativo: passare gradualmente dall’ambito dell’assistenza (Legge 328) alla tutela dei diritti sociali della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea).
Migliorare la capacità di leggere il rispetto dei diritti sociali sul territorio,
Utilizzare il Profilo di Comunità per evidenziare/denunciare le distorsioni sociali creati dalle dinamiche economiche, produttive, demografiche, sociali culturali, ecc e dalle scelte politiche;
Utilizzare la programmazione regionale e locale per definire gli standard quali - quantitativi dei LEPS, anche gradualmente,
Le prestazioni nell’ambito del sistema istituzionale devono essere erogate con criteri chiari, trasparenti e realistici (sostenibili),
Prevedere di garantire i diritti sociali anche attraverso l’empowerment delle risorse personali, familiari, comunitarie,
Promuovere lo sviluppo del ruolo dei soggetti non istituzionali nella tutela dei diritti (definizione di sussidiarietà circolare).
DIRITTO
SOCIALE
Prestazioni
erogate dal
sistema
istituzionale
Empowerment
delle persone,
delle famiglie
e delle reti
sociali
Norme ed
accordi che
potenzino
l’attività di
altre agenzie
Alimentazione
sufficiente
Buono pasto Mensa sociale del
volontariato
Norme per
consentire la
distribuzioni
delle eccedenze
alimentari
Protezione
dalle
discriminazioni
Sportello anti
discriminazioni
Rete delle
associazioni
che
contrastano le
discriminazioni
Riconoscimento
e sostegno agli
avvocati di
strada
DIRITTO
SOCIALE
Prestazioni
erogate dal
sistema
istituzionale
Empowerment
delle persone,
delle famiglie
e delle reti
sociali
Norme ed
accordi che
potenzino
l’attività di
altre agenzie
Cura ed
educazione della
prima infanzia
Asili nido Integrazione del
reddito delle
madri in
astensione
facoltativa
Norme per
promuovere e
regolare il lavoro
delle educatrici
familiari
Diritto del
minore a una
famiglia
Comunità
educative
Adozione,
affidamento
Norme per
promuovere e
sostenere le
associazioni di
accoglienza dei
minori
Priorità del contrasto alla povertà (priorità delle priorità: minori poveri),
Riscoprire le risorse umane (nei servizi, nella comunità),
Riscoprire la capacità dei fare rete,
Semplificare le procedure amministrative e le istruttorie per l’accesso ai servizi,
Riconoscere il valore del terzo settore, non solo quando puntella il sistema pubblico, ma soprattutto quando persegue obiettivi condivisi assieme