ragazzi: “voce!” - istituto comprensivo di villadose · i nonni raccontano le sagre di un tempo...

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Aprile 2014 Anno 7, Numero 2 Ragazzi: “Voce!” Sommario Il cyberbullismo 2 Terza media, ansia da esami 3 Visita all’azienda Nuova Amit 6 I nonni raccontano le sagre di un tempo 8 L’autostima: perché è importante 10 5 Seconds of Summer 14 Perché la pallavolo? 15 Notiziario di informazione della scuola media “D. Alighieri” di San Martino di V.zze Ai lettori La redazione si presenta Sommario:Le principali rubriche di questo numero: Vita skolastica Noi e l’ambiente Storia e storie Animali: che storie! Le nostre idee su … Sport, sport, sport! L’angolo della poesia e del racconto D opo l’uscita del primo numero monotematico, dedicato ai mestieri artigianali, il giornalino ritorna nella tradizionale v e s t e editoriale, con tante rubriche per incontrare gli interessi di tutti gli alunni della scuola. Gli articoli sono scritti da una redazione, che qui si presenta, ma anche da collaboratori occasionali, che con la scrittura amano coinvolgere gli altri nelle loro passioni. Poi ci siete voi, cari lettori: vogliamo sentire la vostra voce e farla ascoltare. Nell’atrio superiore della scuola c’è la cassetta della posta per il giornalino. Fatecela trovare piena delle vostre proposte, curiosità, dubbi, idee. Chi vi risponderà è un ragazzo come voi e, forse, il suo parere potrà aiutarvi più di quello di un adulto. O per lo meno vi farà sentire meno soli con i vostri problemi. Elisabetta Tobaldo Insegnante referente per il progetto Giornalino Anna Barison (I B) Partecipo al giornalino perché voglio imparare cose nuove, per esempio come scrivere un articolo di cronaca. Le mie materie preferite sono educazione motoria e arte. I miei hobby sono: praticare karate, suonare la chitarra e passare del tempo con le amiche. I miei idoli: Michael Jackson, Vasco Rossi, gli One Direction e Harry Potter. Alessia Brevigliero (II A) Ho 13 anni e frequento la classe II. Gioco nella squadra di pallavolo a San Martino. Studiare non è la cosa che preferisco, ma me la cavo e i voti mi soddisfano. Ho frequentato un corso orientativo di greco nel mese di marzo, per capire se potrebbe interessarmi frequentare il liceo classico. In realtà, anche se il corso mi è piaciuto, non sono ancora sicura di questa scelta. Ho degli idoli, gli One direction, e assisterò al loro concerto il prossimo 6 luglio a Torino. Mi sono iscritta al giornalino per provare cose nuove. Alessia Decimi (II A) Le mie materie preferite sono inglese e arte. Mi piace molto leggere libri di qualunque genere. Amo anche viaggiare e cucinare. Il mio sogno è quello di diventare professoressa di inglese. Ho deciso di partecipare al progetto del giornalino perché è un’esperienza diversa da tutte le altre. Gradirei ricevere lettere su questi ed altri argomenti. Massimo Favaro (III B) Partecipo al giornalino perché ho voluto riprovare questa (Continua a pagina 2) Eccoci qui!

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Aprile 2014

Anno 7, Numero 2

Ragazzi: “Voce!”

Sommario

Il cyberbullismo 2

Terza media, ansia

da esami

3

Visita all’azienda

Nuova Amit

6

I nonni raccontano le

sagre di un tempo

8

L’autostima: perché

è importante

10

5 Seconds of

Summer

14

Perché la pallavolo? 15

Notiziario di

informazione della

scuola media “D.

Alighieri” di San

Martino di V.zze

Ai lettori

La redazione si presenta

Sommario:Le

principali rubriche di

questo numero:

Vita skolastica

Noi e l’ambiente

Storia e storie

Animali: che storie!

Le nostre idee su …

Sport, sport, sport!

L’angolo della poesia e

del racconto

D opo l’uscita del primo numero monotematico, dedicato ai mestieri artigianali, il giornalino ritorna nella t r a d i z i o n a l e v e s t e editoriale, con tante rubriche per incontrare gli interessi di tutti gli alunni della scuola. Gli articoli sono scritti da una redazione, che qui si presenta, ma anche da col laborator i o c c as i on a l i , che con la scrittura amano coinvolgere gli altri nelle loro passioni. Poi ci siete voi, cari lettori: vogliamo sentire la vostra voce e farla ascoltare. Nell’atrio superiore della scuola c’è la cassetta della posta per il giornalino. Fatecela trovare piena delle vostre proposte, curiosità, dubbi, idee. Chi vi risponderà è un ragazzo come voi e, forse, il suo parere potrà aiutarvi più di quello di un adulto. O per lo meno vi farà sentire meno soli con i vostri problemi.

Elisabetta Tobaldo Insegnante referente per

il progetto Giornalino

Anna Barison (I B) Partecipo al giornalino perché voglio imparare cose nuove, per esempio come scrivere un articolo di cronaca. Le mie mate r i e prefe r i t e sono educazione motoria e arte. I miei hobby sono: praticare karate, suonare la chitarra e passare del tempo con le amiche. I miei idoli: Michael Jackson, Vasco Rossi, gli One Direction e Harry Potter.

Alessia Brevigliero (II A)

Ho 13 anni e frequento la classe II. Gioco nella squadra di pallavolo a San Martino. Studiare non è la cosa che

preferisco, ma me la cavo e i voti mi soddisfano. Ho frequentato un corso orientativo di greco nel mese di marzo, per

c a p i r e s e p o t r e b b e i n t e r e s s a r m i frequentare il liceo classico. In realtà, anche se il corso mi è piaciuto, non sono ancora sicura di questa scelta. Ho degli idoli, gli One d i rec t i on , e assisterò al loro c o n c e r t o i l prossimo 6 luglio a Torino. Mi

sono iscritta al giornalino per provare cose nuove.

Alessia Decimi (II A) Le mie materie preferite sono inglese e arte. Mi piace molto leggere libri di qualunque genere. Amo anche viaggiare e cucinare. Il mio sogno è quello di diventare professoressa di ing lese. Ho dec iso d i partecipare al progetto del g i o r n a l i n o p e r c h é è un’esperienza diversa da tutte le altre. Gradirei ricevere lettere su questi ed altri argomenti.

Massimo Favaro (III B) Partecipo al giornalino perché ho voluto riprovare questa

(Continua a pagina 2)

Eccoci qui!

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Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 2

esperienza, visto che due anni fa mi ero divertito a partecipare. La mia materia preferita è storia. Nel tempo libero mi piace nuotare, leggere libri di qualsiasi genere e stare con gli amici. Non vedo l’ora di ricevere vostre richieste attraverso la scatola della posta.

Adele Marcomini (III B) Ho deciso di far parte della redazione del giornalino perché mi piace molto scrivere e vorrei parlare di temi che interessano a noi ragazzi. Sono una vera “belieber”, cioè una fan di Justin Bieber, ma mi piacciono anche le Little Mix e Miley Cyrus. La mia materia preferita è inglese e mi piacciono molto i cavalli.

Martina Mazzetto (I A) Frequento la 1^A, mi piace scoprire cose nuove e viaggiare con la mia famiglia. La mia materia preferita è Inglese. Dopo aver provato nuoto, adesso pratico karate. Mi piace disegnare e studiare. Amo stare in compagnia perché mi diverto di più.

Boyband preferita: gli One Direction; il telefilm: Violetta.

Irene Melega (I A) Mi piace molto fare nuove esperienze ed è per questo motivo che mi sono iscritta al giornalino. Mi piace molto Italiano, recitare, preparare torte e dopo aver praticato molti sport ho deciso di dedicarmi alla pallavolo. Mi piace molto stare in compagnia e amo la musica leggera, in particolare una boyband, gli One direction.

Giovanni Merlo (II A) Ho dodici anni e frequento la seconda A, le mie materie preferite sono storia e matematica. Partecipo al giornalino per provare un'esperienza nuova, che spero possa essermi utile in futuro. Scrivere bene, infatti, serve, non solo nella scuola ma anche nella vita. Mi piacciono molto i cavalli, che monto regolarmente e dei quali mi intendo abbastanza. I miei hobby: oltre a cavalcare, andare in bicicletta e i motori. I miei sogni: avere una carriera da cavallerizzo o da meccanico. Ah! Dimenticavo: sono

anche il Sindaco dei Ragazzi di San Martino.

Sofia Rizzato (III A) Ho 14 anni e studiare non è il mio forte. Le mie materie preferite sono storia e geografia, mentre all'opposto c'è matematica. Il mio hobby è cantare, una passione praticamente. I miei idoli sono gli One Direction e i 5 Second of Summer, che hanno contribuito a cambiarmi e a farmi conoscere moltissime ragazze con cui condivido la passione per loro. Ho delle conoscenze approfondite su questi cantanti, ma anche per quanto riguarda l’autostima. Gradirei essere contattata perciò su questi argomenti, vi risponderò molto volentieri. Assisterò al concerto degli One Direction il prossimo 29 giugno a Milano.

(Continua da pagina 1)

Il cyberbullismo (ossia il

"bullismo" online) è il termine

che indica atti di

bullismo e di

molestia effettuati

tramite mezzi

elettronici come l'e

- m a i l , l a

m e s s a g g i s t i c a

istantanea, i blog, i

telefoni cellulari e i

siti web.

I n t e r n e t

rappresenta una

grande opportunità

per tutti se usato

bene. Molti però lo usano in

modo improprio e così il rischio

è in agguato sotto varie forme,

tra cui quella del cyberbullismo.

I fatti di cronaca che

riguardano tale fenomeno sono

ormai tanti.

Uno dei più tristemente

famosi ha avuto come

protagonista l'adolescente

canadese Amanda Todd: è

morta a causa di una foto in

topless che aveva incautamente

diffuso tramite una videochat.

Dopo anni di ricatti

sul web da parte di

uno stalker, ha

scelto il suicidio. La

teenager aveva

chiesto aiuto, aveva

i n terpe l l a to l a

polizia, si era

affidata alla famiglia

e agli amici, era

ricorsa al supporto

di specialisti. Ma alla

fine è crollata.

(Continua a pagina 3)

Il cyberbullismo,

un fenomeno da non

sottovalutare

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Ragazzi: “Voce!” Pagina 3

Vita skolastica

Rispetto al bul lismo

tradizionale, l'uso dei mezzi

elettronici conferisce al

c y b e r b u l l i s m o a l c u n e

caratteristiche proprie:

- l ' a n o n i m a t o d e l

molestatore. In realtà, questo

anonimato è illusorio, perché

ogni comunicazione elettronica

lascia pur sempre delle tracce;

- difficile reperibilità. Se il

bu l lo ag isce v ia Sms ,

messaggeria istantanea o mail o

in un forum online privato è più

difficile trovarlo rispetto a

quello che minaccia e picchia

nella vita reale;

- assenza di limiti spazio-

temporali: mentre il bullismo

tradizionale avviene di solito in

luoghi e momenti specifici, il

cyberbullismo investe la vittima

ogni volta che si collega al

mezzo elettronico.

Più utile della conoscenza

di queste caratteristiche è

però il modo in cui difendersi

dagli attacchi. Recenti ricerche

mostrano che più la vittima è

giovane, più fa fatica a reagire.

Perciò è necessario aiutarla

a prevenire l'aggravarsi del

disagio convincendola a

chiedere aiuto alle autorità o

più semplicemente ai genitori.

Per insegnare a noi ragazzi

a non cadere nella trappola dei

cy b erb u l l i e d i a l t r i

malintenzionati che navigano

nel web, la nostra scuola ha

ospitato nei mesi scorsi

l'intervento del comandante

della compagnia dei carabinieri

di Rovigo, il maggiore Giorgio

Istrali. Ha dato molti consigli

utili su come neutralizzare ogni

tipo di bullo. Inoltre ha fatto

capire che gli atti di bullismo

non sono ragazzate ma reati

gravi, che la legge punisce

severamente.

Giovanni Merlo

(Continua da pagina 2)

L’esame di terza media, la prima grande prova che un adolescente si trova a dover affrontare, fa tanta paura! Quest’anno l’ansia sta riguardando anche la mia classe e tutti da un po' abbiamo iniziato a tremare. Il motivo è che ognuno di noi dovrà essere giudicato dall'intero gruppo degli insegnanti e molti hanno anche paura di fare brutta figura. Alcuni pensano che l’apprensione per gli esami colpisca solo le persone che non brillano, ma in realtà anche i cos iddet t i “secchioni” se la vedono brutta.

I sintomi dell’ansia da esame sono l’insonnia, la difficoltà nel concentrarsi, i vuoti di memoria e molti altri evidenti solo pochi giorni prima della prima prova.

Ecco alcuni consigli per superare

l’ansia: pianificare lo studio; organizzare il lavoro;

studiare con costanza;

esercitarsi con simulazioni delle prove degli anni passati (leggi: prove invalsi di italiano e matematica);

la camomilla fa sempre bene. Altri ragazzi pensano che per

superare l’agitazione basti solamente pensare all’esame di maturità, quello di quinta superiore, che con la sua difficoltà ti toglie la preoccupazione dell’esame imminente. Solo che così già inizi a preoccuparti per quello delle superiori!

La maggior parte dei ragazzi hanno paura dell’esame orale, il t em ib i l e c o l l oquio, m a non preoccupatevi: infatti, secondo

ragazzi ex studenti delle medie, sono gli

stessi professori a metterti a tuo agio (Continua a pagina 4)

Ansia da esame: ecco dei consigli per affrontare più tranquilli la Grande Prova Alcuni semplici regole per prepararci al meglio all’Esame di Stato

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Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 4

prima di iniziare il colloquio vero e proprio facendoti domandine di carattere personale, come, per esempio, che scuola hai scelto, per quale motivo, ecc.

La cosa più preoccupante di tutte è che bisogna studiare tutto il programma di terza media, dal primo argomento di storia all’ultimo di tecnologia.

Secondo me le cose migliori da fare sono due: prepararsi bene su alcuni

argomenti collegati da un filo conduttore, come la pace, la guerra e così via;

cercare di rilassarsi, dormendo

molto la notte prima di ogni prova e pianificando attentamente tutto lo studio.

E infine sperare in un po' di fortuna,

che non guasta mai! Massimo Favaro

(Continua da pagina 3)

Anche la musica classica

può piacere ai ragazzi se

presentata in un modo

coinvolgente.

Noi alunni della classe 2^A

lo abbiamo scoperto qualche

settimana fa, quando ci siamo

recati nella sala comunale

Europa di Villadose per

ascoltare l'orchestra dei Solisti

Veneti, accompagnati dalla

professoressa di musica

Gabriella De Giovanni.

E' un'orchestra che ha oltre

cinquant'anni di vita ed è diretta

da Claudio Scimone. Egli ha

introdotto la lezione-concerto

spiegando che gli strumenti ad

(Continua a pagina 5)

Il giorno 16 aprile noi ragazzi

delle classi terze abbiamo

partecipato ad una gita a Sarcedo e a

Bassano del Grappa.

Siamo partiti alle 8.00 e

siamo arrivati dopo un’ora e

mezza a Sarcedo, più

precisamente a Ca’ Dotta, una

villa dove abbiamo svolto dei

laboratori sul fumo.

Dopo esserci divisi in gruppi,

guidati da alcune ragazze, siamo

stati accompagnati in diverse

stanze.

Io e il mio gruppo siamo

andati per prima cosa in una

stanza piena di poltrone, dove ci

siamo seduti e abbiamo indossato

delle cuffie, abbiamo chiuso gli

occhi e ascoltato la voce della nostra

guida, che ci faceva immaginare un

viaggio attraverso i corpi di un

fumatore e di un non fumatore. Per

molti di noi questa è stata l’attività

più bella perché è stata molto

rilassante.

Dopo una breve pausa, siamo

stati coinvolti in un altro

laboratorio, nel quale dovevamo

scegliere delle foto che ci

rappresentavano e dovevamo

spiegare il perché. Quindi siamo

passati ad un laboratorio scientifico,

dove abbiamo visto gli effetti del

fumo sui polmoni di un manichino.

Infine abbiamo guardato alcuni

video di canzoni e di pubblicità a

scopo benefico, dove comparivano

inaspettatamente delle scene in cui i

protagonisti fumavano.

Dopo il pranzo, ci siamo recati

a Bassano del Grappa, dove

abbiamo fatto una passeggiata

passando per il ponte e per le

piazze, mentre la professoressa

Magagna ci spiegava la storia del

luogo dove ci trovavamo.

Alla fine abbiamo mangiato un

gelato in una gelateria del posto,

siamo tornati verso il pullman e

quindi a casa.

Il viaggio è stato molto

divertente perché è stata

un’occasione per stare insieme tra

compagni in un contesto diverso

da quello della scuola.

Adele Marcomini

Impariamo a non

fumare

Non solo pop e rock Piacevole lezione di musica classica con i Solisti Veneti

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Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 5

arco, in base alla lunghezza delle

loro corde, producono suoni di

diversa intensità, che si possono

paragonare alla voce umana. I

più alti e grandi fra loro hanno

una “voce” grave, come il

contrabbasso e il violoncello, i

“bambini”, più bassi e piccoli,

hanno invece una “voce” acuta,

come i violini e la viola.

Per chiarire questo concetto

i musicisti hanno suonato brani

di diversi autori, tra i quali

Vittorio Monti, Antonio Vivaldi

e Giovanni Bottesini. A me

hanno colpito il terzo e il quarto

brano di Vivaldi: il terzo era

tutto tranquillo mentre il quarto

era molto agitato, come se avesse

accumulato la rabbia che poi ha

liberato.

Dopo il direttore Scimone ha

anche presentato gli strumenti a

fiato: l’ottavino, l’oboe, per

suonare il quale si deve soffiare

in due ance, il clarinetto, che ha

una sola ancia, e la tromba, che

si suona utilizzando molto i

muscoli della faccia. A me è

piaciuto molto il brano finale,

perché è stato suonato con dei

giocattoli!

Per me e per alcuni miei

compagni è stato bello

partecipare alla lezione-concerto

dei Solisti Veneti, perché

abbiamo ascoltato musica

diversa da quella pop o rock di

moda adesso. Inoltre è stato

significativo perché ho compreso

che suonare uno strumento è più

difficile di quello che sembra.

Matteo Tiengo, classe II A

(Continua da pagina 4)

La settimana scorsa ho

partecipato a due uscite didattiche

che riguardavano entrambi ma in

diverso modo l'ambiente. Una aveva

come meta l'azienda di

compostaggio Nuova Amit di Boara

Polesine, l'altra la Festa degli

Alberi, organizzata da alcuni anni

dall'Amministrazione comunale di

San Martino. E' di questa che voglio

parlare.

Qualche giorno prima io e i (Continua a pagina 6)

Noi e l’ambiente

Scuole in festa

per gli alberi

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Noi e l’ambiente

Ragazzi: “Voce!” Pagina 6

miei compagni

avevamo

terminato di

scrivere delle

poesie sul

nostro paese e

sul suo

ambiente, per

poterle leggere

alla festa.

A questa

iniziativa hanno

partecipato solo

sette alunni della mia classe, me

inclusa, che fanno parte del

Consiglio comunale dei ragazzi.

Mi considero fortunata ad aver

partecipato, perché è stato un

modo simpatico e alternativo di

fare lezione, fuori dall'aula

scolastica.

Dunque mercoledì 30

aprile, a metà mattinata, tutti noi

diciassette componenti del Ccr

(sono presenti anche in altre

classi) abbiamo raggiunto il

capannone vicino alla palestra

comunale, sotto il quale si

teneva la festa. Erano presenti

tanti altri alunni delle scuole del

paese: una classe della scuola

dell'infanzia di San Martino e

una di Beverare, poi tutte le

classi della scuola elementare.

Erano presenti anche il

Sindaco, alcuni consiglieri, la

dirigente, una guardia

forestale e tanti genitori. I

primi ad esibirsi sono stati i

bambini delle scuole

dell'infanzia, che hanno

cantato e animato delle

canzoni sull'ambiente. Subito

dopo i ragazzini delle

elementari hanno intonato

delle canzoni e recitato delle

poesie molto belle. A questo

punto è toccato a noi ragazzi

del Ccr: abbiamo letto le

nostre poesie, che non è stato

affatto facile scrivere. Molti

di noi avevano la tremarella

mentre leggevano al microfono,

probabilmente per l'imbarazzo

davanti al pubblico. Al termine

delle esibizioni siamo usciti dal

capannone e abbiamo assistito

alla partenza di una graziosa

mongolfiera che ha portato in

alto i pensieri di noi ragazzi

scritti su dei fogli e ad essa

attaccati.

Infine abbiamo ricevuto in

omaggio una piantina di

zucchino.

Questa esperienza ha

accresciuto il mio affetto per

l'ambiente in cui vivo e il

desiderio di rispettarlo di più.

Serena Stabilin,

classe II A

(Continua da pagina

5)

E' stata una lezione diversa dalle

altre quella svoltasi lo scorso 29 aprile:

fuori dall'aula, in una giornata di sole

caldo che faceva seguito a giorni di

diluvio, a scoprire come i rifiuti possano

diventare fonte di nutrimento per la

terra. Con la nostra classe ci siamo

recati a Boara Polesine per visitare la

Nuova Amit, l'azienda di compostaggio

che si occupa dello smaltimento e della

trasformazione dei rifiuti organici.

Già a dicembre l'educatore

ambientale Giovanni Marcuzzo era

venuto a scuola per parlarci di

Ecoambiente e del compost. Da quella

lezione abbiamo imparato molto ed è

stata una base sufficiente per l'uscita.

Abbiamo raggiunto la nuova Amit

con il pullman; con noi c'era anche la

prima media di Pettorazza.

Quando siamo arrivati, anzitutto

siamo saliti al piano superiore di un

edificio dove Giovanni ci ha ricordato

con una presentazione PowerPoint le

d e f i n i z i o n i d i c o mp o st e d i

compostaggio, poi ci ha illustrato con

schemi e foto il funzionamento

dell'impianto. Dopo la merenda siamo

stati accompagnati dallo stesso Giovanni

e da un'altra educatrice a visitare

l'azienda. All'inizio ci hanno mostrato le

vasche dove finiscono i rifiuti condotti

qui, divisi in fanghi di depurazione

dell'acqua, umido domestico e verde

(sfalcio d'erba e scarti di potatura). Poi

ci hanno accompagnato a vedere la

triturazione dei rifiuti e i cumuli in cui

vengono lasciati a maturare per vari

mesi. Abbiamo visto anche i vagli, cioè

dei grandi cilindri con fori quadrati di

misura diversa che fungono da setaccio

e servono per la fase di raffinazione,

(Continua a pagina 7)

I rifiuti non sono

inutili

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Noi e l’ambiente

Ragazzi: “Voce!” Pagina 7

dopo la quale il compost viene

raccolto sotto una tettoia ed è

finalmente pronto per essere

venduto come fertilizzante. Qui

abbiamo avuto la possibilità di

toccarlo. E' di colore scuro e ha

la consistenza di sabbia un po'

più grossa del normale. Sulla via

del ritorno al pullman ci siamo

fermati davanti all'impianto di

filtraggio: serve per rendere

l'aria puzzolente che proviene dai

rifiuti più respirabile, con un

odore accettabile che ricorda

quello del legno.

Con queste due lezioni

abbiamo imparato che cos'è il

compost e conosciuto il processo

che i rifiuti fanno per diventarlo.

É stato interessante visitare

l'impianto malgrado il cattivo

o d o r e . P e n s a v a m o c h e

l'esperienza sarebbe stata

noiosa, invece ci rimarrà

impressa per le cose che abbiamo

appreso.

Alessia Decimi e

Giovanni Merlo

(Continua da pagina 6)

Q u a l c h e s e t t i m a n a f a l'Amministrazione comunale di San Martino ha installato un distributore di acqua presso il parcheggio adiacente l'ingresso del campo sportivo comunale di Via Dante Alighieri.

La casa dell’acqua garantirà l’erogazione illimitata di acqua pubblica (allacciata all’acquedotto), liscia o gassata e dotata di sistemi di filtrazione approvati dal ministero della sanità. È possibile

p r e l e v a r e mezzo litro, un litro e un l i t r o e mezzo di acqua e il costo varia dai 20 ai 50 centesimi. T u t t i i residenti e n o n p o t r a n n o p r e l e v a r e l’acqua. Per

poterlo fare è sufficiente munirsi di una scheda magnetica del valore di 5 euro che si può comprare in edicola. Ogni volta che si prende l’acqua i soldi nella tessera vengono scalati finché, una volta finiti, la si può ricaricare.

E’ stata inaugurata a marzo in una cerimonia alla quale erano presenti il sindaco Vinicio Piasentini, un responsabile dell’ufficio tecnico del comune, un tecnico della ditta Proacqua, a cui appartiene la casa dell'acqua, e alcune classi di alunni della scuola elementare e media.

È sicuramente una bella iniziativa che permetterà alle persone di prelevare l’acqua con una modica spesa e contribuirà a ridurre l’acquisto dell’acqua che percorre tanti chilometri per arrivare sulle nostre tavole. La natura, meno inquinata dai viaggi dei camion, ci ringrazierà.

Alessia Decimi

Novità a San Martino: la casa dell’acqua

Alcuni momenti della visita alla Nuova Amit, con l’educatore G. Marcuzzo (sotto)

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Ragazzi: “Voce!” Pagina 8

Storia e storie

Alcune testimonianze relative agli anni Cinquanta del secolo scorso raccontano che la sagra di San Martino a quei tempi significava per gli abitanti poter passare dei momenti di divertimento da trascorrere con parenti ed amici lontano dalle fatiche del lavoro sui campi.

Infatti nel nostro paese la sagra coincide proprio con il periodo di riposo nei campi, perciò la festa richiamava tante persone anche dai paesi vicini. Il giorno della sagra era considerato sacro (e lo è ancora oggi) e non mancavano le cerimonie religiose, che in quel periodo erano svolte dal parroco don Antonio Magosso. La domenica mattina era un'occasione per indossare qualcosa di nuovo (chi poteva) o i vestiti di tutti i giorni per la festa e si andava tutti a messa. Usciti dalla chiesa, si sostava qualche minuto per meditare sul santo e in quei momenti si veniva interrotti dai richiami del venditore di dolciumi e di pastine. Le paste avevano la forma di cavalli, soldati, ruote e fantocci ed erano legate ad uno spago per essere messe bene in vista. Pochi bambini avevano la fortuna di assaggiarle perchè erano poveri. Le mamme si affrettavano a ritornare a casa per preparare il pranzo e far vedere così la loro bravura nel cucinare le anatre, i polli e le faraone, da gustare bevendo un

buon bicchiere di “vin crinton”, che gli anziani sostenevano essere la medicina più importante per la loro vecchiaia. Nel pomeriggio si andava in piazza per poter vedere le varie attrazioni: c'era la giostra dei cavallini, il tiro al bersaglio, il giocatore delle tre carte e c'era chi si divertiva a comprarsi un cavallino di cartapesta inchiodato ad una tavoletta di legno rosso. Alcuni ricordano anche le "stroleghe", donne che leggevano la mano. Alla sera gli anziani si trovavano all'osteria per giocare a carte, mentre i più giovani andavano in cerca di ragazze nei baracconi dove si ballava.

Il lunedì dopo la sagra venivano fatti dei giochi di forza e di abilità, come salire sul palo della cuccagna, fare corse con i sacchi o con gli asini o il tiro alla fune, e il divertimento era assicurato. Alla sera tutti rientravano a casa a malincuore e con il desiderio di ripetere la festa l'anno dopo.

CURIOSITA': alcuni anziani ricordano che qualche giorno prima della sagra passava per le vie lo spazzacamino, che aveva la faccia e i vestiti neri di fuliggine e in mano teneva alcuni arnesi del mestiere come corde e catene. Questo spaventava i più piccoli, che per molto tempo e per fortuna si comportavano bene a casa.

DETTO PAESANO: se era un bel giorno di sole San Martino sarebbe venuto a cavallo, se invece era brutto tempo sarebbe venuto in barca. In questo caso non ci sarebbe stata l'estate di San Martin "ch' el dura tri dì e un tochetin" (è un'estate corta).

Testimonianze raccolte da anziani che all'epoca avevano 10/15 anni.

Marco Barbierato classe IIA

Gli anziani raccontano le sagre di un tempo: la sagra

di San Martino

Perno dei festeggiamenti della sagra

di San Martino era la Chiesa

parrocchiale

Lo spazzacamino passava per le vie

del paese pochi giorni prima della

sagra

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Ragazzi: “Voce!” Pagina 9

Animali: che storie!

Gli animali pare siano decisamente degli amici quotidiani nella vita dei ragazzi di oggi.

La vita degli scolari è infatti spessissimo accompagnata da un amico a quattro zampe o comunque da un essere del mondo animale. Non più legati nel cortile o in ambienti estranei all'abitazione, oggi gli animali sono diventati quasi dei componenti della famiglia, e questo nel giro di pochi decenni: prima erano soprattutto strumenti per la caccia o per la raccolta del tartufo o per il lavoro. Da un sondaggio infatti risulta che 8 alunni su 15 condividono la casa con un animale. Di solito ad amare gli animali sono le persone gentili, sensibili e con un animo puro perché hanno rispetto per l’ambiente, anche se non tutti i giovani lo rispettano: infatti alcuni buttano i rifiuti in acqua o per terra provocando così danni agli animali, che muoiono a causa dell'inquinamento del loro ambiente. Più spesso però i giovani considerano gli animali dei veri e propri amici perciò, quando si sentono soli, li accarezzano o si prendono cura di loro e riescono a colmare i vuoti d’affetto.

L’animale domestico preferito dalla maggior parte dei ragazzi è il cane, il più intelligente e disponibile alla compagnia, il secondo preferito è il gatto, affettuoso e coccolone, il terzo è il pesciolino, affascinante per le sue squame colorate e per il suo ambiente subacqueo tutto da creare mettendo negli acquari oggetti che riproducono i fondali marini. Poi il criceto, che è un giocherellone, e infine il canarino, che con il suo cinguettio fa compagnia.

L’animale selvatico preferito in assoluto dai giovani (e da molti miei compagni) è il cavallo che, per chi può permetterselo, diventa anche un animale domestico da tenere nel giardino di casa propria in un recinto sicuro. Oppure si può tenerlo in un maneggio, dove lo preparano per gare o per semplici passeggiate in

compagnia. Il secondo animale selvatico

preferito dai ragazzi è il delfino, che attira l’attenzione per le sue tante capacità di intrattenimento. Al terzo posto ci sono i grandi felini, come il ghepardo e la tigre, veloci e abili nelle loro attività quotidiane. Il quarto è sicuramente lo scoiattolo,

essere misterioso perché vive nascosto nei boschi, grazioso e con una coda molto folta e soffice. Invece gli animali meno a contatto con i giovani sono i topi e i ratti, considerati sudici e per lo più portatori di malattie.

Alcuni giovani, purtroppo, maltrattano gli animali. Mettono i gatti in buste di plastica o attaccano al collare dei cani dei petardi per puro divertimento, in realtà causato dalla noia. Ma, io mi chiedo, come si può trarre del divertimento guardando soffrire un essere vivente?

Una storia che mi ha molto colpita è stata quella di un cane che in un incidente ha perso una zampa e per questo l’hanno abbandonato sul ciglio della strada, perché secondo loro era, ridotto così, un

animale inutile. Questa storia per fortuna ha avuto un lieto fine: infatti una coppia di giovani ha adottato questo cane, che verrà curato in modo che possa, con un macchinario apposito, tornare a svolgere alcune delle azioni quotidiane. Ci sono anche casi in cui sono i cani con la loro intelligenza ad aiutare le persone. Succede con i non vedenti. Sono

davvero intelligenti! Così noi aiutiamo gli animali nei

momenti di difficoltà e loro fanno lo stesso con noi. Questa reciprocità di aiuto è davvero una bella cosa.

Elisabetta Allegrezza classe IIA

Gli animali, alcuni dei migliori amici dei

giovani. Ma non sempre i giovani sono loro

amici

Virginia Legnaro, classe II A, sul cavallo Pinocchio

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Anno 7, Numero 2 Pagina 10

Moda e modi Rubrica sull’arte di vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi

In questi giorni si sente parlare molto di un nuovo ballo: il twerking.

Ma in realtà pochi di noi sanno cos’è questa nuova moda.

Twerking è un parola inglese usata per indicare un tipo di ballo in cui il ballerino scuote i fianchi su e giù velocemente. Per le caratteristiche di tale danza è ovvio che prevalgono le interpreti femminili.

Il twerking iniziò ad essere praticato negli Stati Uniti nel 2000 grazie al duo hip hop Ying Yang, quando pubblicarono il video del loro singolo “Whistle While You Twurk”.

Il debutto di questo ballo come

fenomeno mondiale iniziò dopo l’esibizione della pop star Miley Cyrus con il cantante americano Robin Thicke, agli MTV Video Music Awards il 25 agosto 2013 a Brooklyn. La stessa cantante lo ha ballato altre volte con un cavallo, con una sagoma di plastica a forma di hot dog e persino con Babbo Natale.

Molte cantanti hanno provato questo ballo. Per esempio Rihanna ha usato il twerking per il video del suo singolo “Puor It Up” e anche la britannica Lily Allen ha fatto ballare le sue modelle sul video di “Hard Out Here”. Altre cantanti

influenzate dalla febbre del twerk sono Lady Gaga, Vanessa Hudgens e Beyoncè.

Anche artiste italiane hanno provato questa moda. Le esibizioni più famose sono quelle di Alessandra Amoroso ed Emma Marrone.

Ormai il twerking ha lasciato il segno.

E tra noi ragazzi lo lascerà? Massimo Favaro

Twerking: moda passeggera o destinata a durare?

Breve storia di un ballo sensuale che ha sconvolto il

mondo

Le nostre idee su ...

Premetto che questo

argomento è molto delicato per

alcuni ragazzi, soprattutto per

quelli che hanno un’elevata

sensibilità. L'autostima è la

valutazione che ognuno fa di sé

circa le sue capacità, il suo

rapporto con gli altri e il successo

che ha nella vita. Se si vuole una

vita felice, è necessaria una buona

a utost ima : t ut t i i n fa t t i

desiderano sentirsi approvati in

quello che fanno, per come sono e

per ciò che sono. L’autostima è un

sentimento soggettivo: c’è chi si

ama alla follia e chi, al contrario,

non perde occasione per ricordare

agli altri ogni suo difetto, anche

se spesso lo fa per orgoglio,

perché in realtà crede nelle

proprie capacità ma ha paura che

non siano riconosciute.

Ci sono moltissime situazioni in cui

l’autostima cede, insieme al

nostro orgoglio. Soprattutto i

giovani temono di non essere mai

all’altezza. In particolare le

ragazze tendono sempre a fare

confronti tra di loro, arrivando

poi ciascuna alla conclusione di

(Continua a pagina 11)

L'autostima:

cos'è e perché è

importante.

Bassa per le femmine,

alta per i maschi: eccone

i motivi

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Pagina 11 Anno 7, Numero 2

Le nostre idee su ...

Al giorno d’oggi è difficile parlare di politica con i ragazzi. La causa forse è perché negli ultimi anni è cresciuto un acuto senso di sfiducia verso le istituzioni che ha portato a pensare alla politica come ad una cosa sporca.

Infatti emerge da diversi sondaggi un disinteresse generale nei confronti della politica: il 69% dei giovani intervistati ha un’opinione negativa, il 37% si ritiene interessato ma più del 5% non si informa affatto.

I giovani non hanno più fiducia nella politica perché hanno ricevuto, negli ultimi anni, solo incertezze da chi ha governato. Vedono la politica come una cosa che non appartiene loro. La poca fiducia è alimentata anche dalle promesse non

mantenute, dai giochi di potere, dall’opportunismo e protagonismo dei leader dei vari partiti. Si può dire, in pratica, che la politica giovanile è inesistente.

Contribuiscono alla formazione di questa idea sbagliata della politica anche i giornali, che la considerano spesso una cosa anomala. I retroscena

e lo scoop gossipparo, infatti, mirano a far conoscere alla gente i giochi di potere facendole scordare il reale ruolo della politica.

Poi c’è il problema della Rete. Infatti lo sviluppo di Internet non ha permesso alla politica di raggiungere con un messaggio positivo i giovani nonostante abbiano un alto livello di confidenza con questo strumento.

La domanda è: cosa si potrebbe fare per “invertire la rotta” ?

Gli strumenti per iniettare fiducia ai giovani ci sono. Se si fa comprendere loro l’importanza del rapporto con gli altri e del loro contributo all’interno della società, si può aiutarli a guardare con più ottimismo alla politica. In conclusione è importante cercare di coinvolgere le nuove generazioni nella politica perché un giorno le r e d i n i d e l l a s o c i e t à giungeranno nelle loro mani.

Benedetta Poli

classe II A

Amici 2014 è un programma

trasmesso su canale 5 e Real Time. Le

prime puntate di questa 13a edizione di

Amici sono iniziate il 23 novembre 2013,

condotte come sempre da Maria de Filippi.

Questa trasmissione offre un'opportunità a

tutti i ragazzi che vogliono manifestare e

anche accrescere i loro talenti nel ballo e

nel canto. I partecipanti possono esibirsi

singolarmente o in band o in corpi di ballo,

come, per esempio, fanno i Knef, i

Carboidrati e i Dear Jack.

Nel corso delle puntate settimanali i

professori Bonoldi, Di Michele, Zerby, Di

Francesco, Celentano hanno ammesso tra i

partecipanti per il canto Deborah, Giada,

Denny, Carboidrati, Dear Jack, Sara, Paolo,

Nick; per il ballo Federica, Lorenzo, Knef e

qualcun altro. L'obbiettivo a cui devono

arrivare i ragazzi è lo spettacolo serale.

Sono divisi in due squadre, guidate ciascuna

da un direttore artistico. Il cantante

vincitore avrà un contratto discografico, il

ballerino un contratto di lavoro in una

scuola prestigiosa; per gli altri finalisti è

prevista una borsa di studio. Al serale i

ragazzi hanno la possibilità di cantare con

artisti famosi e ricevere critiche o

complimenti dai giudici, Gabry Ponte,

Sabrina Ferilli, Luca Argentero e un giudice

speciale che cambia ad ogni episodio.

Insomma, che vinca il migliore!

Martina Mazzetto

essere la peggiore, la più brutta del

gruppo. In realtà non è così, ognuno

è bello a modo suo, sempre e

comunque. C’è, invece, chi ha molta

stima di se stesso: questa può

essere una cosa positiva ma anche

negativa. L’aspetto positivo è che

chi ha grande autostima non ha

problemi con se stesso, mentre

l’aspetto negativo è che porta

questi soggetti ad essere molto

vanitosi e quindi odiosi per gli altri.

La bassa autostima colpisce più le

femmine che i maschi: questi ultimi

sono più menefreghisti e può essere

una cosa positiva.

Quindi , ragazze, state

tranquille! Tutte siamo belle a modo

nostro, siamo uniche al mondo,

perché nascondersi per delle

autoconvinzioni – sbagliate – che ci

portano solo a stare male?

Sofia Rizzato

(Continua da pagina 10)

Giovani e politica: un rapporto difficile

Amici ma avversari.

Il programma che piace

ai ragazzi di talento

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Anno 7, Numero 2 Pagina 12

Le nostre idee su ...

Indagine a tutto campo sul Carnevale

Gli articoli proposti in questa pagina sono il risultato di un lavoro per gruppi di livello che ha riguardato le classi prime e si è svolto nel

mese di febbraio. Gli alunni impegnati nello studio dei vari aspetti del Carnevale appartenevano al gruppo del potenziamento. I testi sono

stati stampati, incollati su un cartellone illustrato dagli stessi autori e appeso nell’atrio inferiore. Mi è sembrato giusto valorizzare ulteriormente i “giornalisti in erba” pubblicando i loro lavori anche nel giornalino della scuola. E.T.

Le origini del Carnevale Conoscete le origini del Carnevale? La parola “Carnevale” deriva dal latino

“carnem levare ” (“eliminare la carne”) in osservanza del divieto cattolico di mangiare la carne durante la Quaresima.

I festeggiamenti nel periodo del Carnevale hanno un’origine lontana, forse risalente alle feste religiose pagane, in cui si faceva uso delle maschere per allontanare gli spiriti maligni. Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero forme di divertimento popolare. Così è anche oggi.

E ora che conoscete le origini del Carnevale mangiate e divertitevi a più non posso prima che la Quaresima vi tolga ogni piacere, sia del mangiare sia del bere!

Martina Mazzetto e Sofia Destro

Breve storia della maschera Forse le maschere sono sempre

esistite. Le portavano gli uomini nelle caverne quando si dedicavano ai loro particolari riti. Millenni dopo la maschera venne usata nei balli e nei festeggiamenti di Carnevale. Nel Seiecento nacquero le maschere-personaggio, per esempio la m a s c h e r a d i A r l e c c h i n o . I l commediografo veneziano Carlo Goldoni nel Settecento le rese famose in tutta Europa. Mascherarsi a Carnevale era un modo per nascondere la propria identità e così eliminare le differenze sociali. A l m e n o p e r u n p o ' . Nel teatro le maschere rimasero a lungo, finché vennero allontanate pian piano dai palcoscenici, per confinare la loro presenza nei teatri dei burattini e nelle sfilate di Carnevale.

Mattia Armaroli & Matteo Rizzo

Le maschere venete meno note

Non esistono solo Balanzone, Pantalone, Arlecchino e Colombina.

L'Italia è una terra ricca di tradizioni carnevalesche, distribuite in tutte le sue Regioni. Sono tante anche le maschere, la maggior parte delle quali

oggi è quasi sconosciuta. Vogliamo perciò farvi portarvi a conoscere alcune di queste presenti

nella nostra Regione, il Veneto.

Partiamo con Zanni. È una maschera che indossa una tunica con

calzoni bicolori. È un servo-contadino, un po’ rozzo ma astuto, avido e sfrontato. Riesce a prendere in giro gli aristocratici e rifiuta lo sfruttamento

e l’ingiustizia.

Bautta è una maschera costituita da una mantellina nera con un

cappuccio. Il volto veniva coperto da una caratteristica mascherina bianca o nera. Sul cappuccio si metteva il cappello a tricorno. Facanapa è a volte servo altre padrone, a volte ricco altre povero. E' un tipo bonario e arguto, ha

un carattere gioviale, un ottimo appetito e grande amore per il vino. Ha un

aspetto piuttosto curato, una marsina scura e attillata, un panciotto rosso, pantaloni al ginocchio e un nero tricorno in testa. Veniamo a Tabarrino. Egli

indossa, oltre alla maschera, il camiciotto di tela gialla e verde, e il cappello di feltro nero. È una maschera di origine antica. Il Medico della Peste è

un’altra importante maschera veneziana. Indossa una maschera bianca a forma di becco, porta gli occhiali per la paura che la peste gli si trasmetta

con gli starnuti e i liquidi gli entrino attraverso gli occhi. Mattacino era una specie di pagliaccio con abito bianco o multicolore, leggero e corto, con in

testa un cappello piumato. Infine c’è la maschera di Rosaura, che vive a

Venezia con suo padre Pantalone, ricco mercante, in un palazzo sul Canal Grande. La sua cameriera è Colombina, che aiuta Rosaura a spedire lettere

indirizzate a Florindo l’innamorato.

Desirée Lucchin, Aurora Barin e Marco Francescon

Il carnevali del Veneto

Conoscete i carnevali del Veneto? Eccone alcuni.

Iniziamo dal più famoso, il carnevale di Venezia. Le

sue origini sono antichissime: infatti risalgono all’anno

1094. Le persone si travestivano per nascondere la classe

sociale, la religione e il sesso. Durante il Carnevale i

Veneziani si divertivano e festeggiavano nelle strade di

Venezia.

Un altro rinomato Carnevale veneto ha luogo a Verona.

Si festeggia dal tardo Medioevo. A quell’epoca risale un

tavolo di pietra che si trova al centro della piazza di San

Zeno. Lì i poveri mangiavano il venerdì prima della

Quaresima. Poi c’è quello di Jesolo. La sfilata è aperta dalle

Majorettes seguite dai gruppi mascherati e dai carri

allegorici.

Nicola Rodighiero e Lorenzo Veronese

Gli autori

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Pagina 13 Anno 7, Numero 2

Ha venticinque anni, è

siciliana, appartiene all’ordine

delle sorelle Orsoline e da

piccola sognava di fare la

cantante. È stata lei, suor

Cristina Scuccia, partecipando al

noto talent show per cantanti ad

incantare prima i quattro coach

sulle note di No One di Alicia

Keys, poi il pubblico in studio e

infine gli spettatori a casa.

Energica, divertente, entusiasta,

con una voce formidabile ha

conquistato il web raggiungendo

un altissimo numero di “like” su

You Tube. “Ho un dono, ve lo

dono!” afferma la sorella. “Ma

cosa pensi che diranno in

Vaticano del fatto che ti sei

presentata qui?” chiede

sbalordita Raffaella Carrà.

“Senz’altro mi aspetto una

telefonata da papa Francesco!”

ironizza Cristina. Alla fine ha

scelto di stare nel team del

rapper J-Ax.

Ma la sua carriera di

cantante non comincia qui:

infatti inizia frequentando

l’Accademia di canto a Catania.

E' stato però un musical

organizzato dalle Orsoline ad

avvicinarla a Dio e a convincerla

a convertirsi.

È stata rivista

sugli schermi

con Girl just

want to have

fun di Cyndi

Lauper e Hero

di Mariah

Carey.

Superlativa.

Alessia

Decimi

Quelli di Forbes, una delle

riviste più famose al mondo,

hanno appena stilato la classifica

dei cantanti più potenti del

mondo nel 2013, con le venti star

della musica che maggiormente si

sono distinte nell’ultimo anno.

Eccoli:

1-Lady Gaga 2- Beyoncè 3-

Madonna 4- Taylor Swift 5- Bon

Jovi 6- Justin Bieber 7- Jenifer

Lopez 8- Rihanna 9- Coldplay 10-

Simon Cowell 11- Katy Perry 12-

Jay-Z 13- Will Smith 14- Toby

Keith 15- Corrie Underwood 16-

Kenny Chesney 17- Kanye West

18- Dr. Dre 19- Calvin Harris 20-

David Guetta

E per quanto riguarda le

b a n d p i ù f a m o s e ? M a

naturalmente gli One Direction!

La boy band più famose al mondo

ha origini anglo-irlandesi ed è

formata da Niall Horan, Zayn

Malik, Louis Tomlinson, Harry

Styles e Liam Payne, tutti di età

compresa tra i 20 e i 22 anni.

Sono conosciuti per aver

partecipato ed essere arrivati

terzi alla settima edizione di X

Factor. Dopo il talento avuto

grazie al talent show, firmano un

contratto con la Syco Music e

con la Sony Music. I loro tre

album sono Up all night, Take me

home e Midnight Memories, che

hanno avuto un notevole successo

commerciale piazzandosi primi in

diverse classifiche mondiali. In

questo momento stanno girando il

mondo per il Were we are tour,

che comprende più di 150

spettacoli.

E i sono i rapper più famosi

del mondo? In America al primo

posto c'è Dr. Dre, al secondo

Diddy e al terzo Jay-Z. E in

Italia, chi sono i rapper più

famosi? Oggi probabilmente il

numero uno è Fabri Fibra. Poi

seguono J-ax e Marracash.

Alessia Brevigliero

E ora ... MUSICA!

Rivelazione a “The

Voice of Italy”: suor

Cristina ha conquistato

il mondo

I cantanti del momento:

una classifica

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Anno 7, Numero 2 Pagina 14

5 Seconds of Summer è una band australiana composta da Calum Hood, Ashton Irwin, Luke Hemmings e Michael Clifford formatasi poco più di due anni fa. I componenti di questa band hanno tra i 18 e i 19 anni. L’idea di dare vita ad una band li assillava da parecchio tempo. Inizialmente erano solo in tre, Michael, Luke e Calum. Poi si accorsero che nella band mancava una figura importante, il batterista. Lo cercarono molto, finché un giovane 17enne, Ashton Irwin, si fece avanti. L’inizio di questa band non fu proprio rose e fiori, anzi, tra Luke e Ashton c’erano delle piccole rivalità, ma dopo qualche tempo, fortunatamente, diventarono buoni amici lasciandosi alle spalle le incomprensioni.

I 5SOS, dopo essersi fatti

conoscere pubblicando cover di Ed Sheeran, Justin Bieber ed Adele sul loro Canale YouTube, hanno conquistato un contratto discografico con Sony ATV Music Publishing con cui hanno

pubblicato il loro primo EP

Unplugged nel giugno 2012 che, nonostante la scarsa promozione, ha raggiunto la terza posizione nella classifica iTunes, seguita a dicembre 2012 dal secondo EP “Somewhere New”.

Dopo il successo del primo EP, i 5SOS sono stati ingaggiati come band di supporto per il tour australiano dei Hot Chelle Rae e Cher Lloyd che ha permesso loro

di essere conosciuti su larga scala. Nei mesi successivi la band si è trasferita nel Regno Unito, dove ha collaborato alla stesura di alcuni testi con i McFly, James Bourne (ex Busted), Jake Gosling e Steve Robson, solo per citarne alcuni.

Calum, Ashton, Luke e Michael hanno “incrociato” le loro strade con gli One Direction alcuni mesi fa, quando Louis Tomlinson, attraverso Twitter, aveva elogiato la band, seguito poche settimane dopo da Niall, che aveva pubblicizzato il singolo appena pubblicato.

I 5 Seconds of Summer

sono stati la opening band degli One Direction del Take Me

Home Tour e dopo aver aperto tutte le date nel Regno Unito la band australiana si è ricongiunta con Harry, Liam, Louis, Niall e Zayn a Miami.

Insomma, questi 5 Seconds Of Summer sono partiti proprio alla grande, lavorando subito con delle grandi star mondiali.

Sofia Rizzato

E ora ... Musica!

5 Seconds of Summer:

chi sono costoro?

Breve profilo di una giovane boy-band molto di moda tra i ragazzi

Tutti i ragazzi vanno matti

per la musica e nella stagione

estiva hanno la possibilità più che

nel resto dell’anno di coltivare

questa passione.

Per questo ho pensato di

stilare un calendario dei concerti

che si terranno in Italia

prossimamente.

Cominciamo con Emma

Marrone con molte date in tutta

Italia. La più vicina è a Verona, il

7 maggio. Poi il 19 luglio sarà di

nuovo in Veneto, a Piazzola sul

Brenta.

Il 13 e il 24 maggio torna in

Italia a Milano e Ciampino il

vincitore di San Remo Giovani

Alessandro Casillo.

Alessandra Amoroso sarà a

Verona il 19 maggio.

Gli Aerosmith, il gruppo

statunitense entrato nella storia

del rock, si esibiranno il 25

maggio con un’unica data in Italia.

Infine gli One Direction

avevano fissato la data del 28

giugno a Milano, ma su richiesta

delle fan hanno fissato altre due

date: il 29 giugno, sempre a

Milano, e il 6 luglio a Torino!

Irene Melega

Estate in musica

Le date in cui

ascoltare le voci

preferite dai ragazzi

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Imparare il karate oggi,

nel mondo pericoloso in cui

viviamo, è utilissimo perché è

un’arte che insegna a

difendersi!!

Il karate è un’arte

marziale, nata in Giappone

tanti secoli fa tra i nobili. Oggi

la praticano persone di tutte le

età, a partire dai cinque anni.

Per imparare il karate servono

impegno e concentrazione e

n e s s u n a p a r t i c o l a r e

caratteristica fisica. Quindi

anche ragazzi mingherlini e non

part icolarmente robusti

possono praticarlo. Anzitutto il

maestro insegna a difendersi

con pugni e calci, poi a buttare

a terra l’avversario, quindi a

contrattaccare. I principianti

vengono denominati cinture

bianche. Poi a mano a mano che

si migliora si sale di grado e si

d iventa c intura g ia l l a ,

arancione, verde, blu, marrone

e nera, che è la cintura più

alta.

Il più famoso praticante di

karate è stato Bruce Lee, di

origini cinesi ma nato a San

Francisco e cresciuto a Hong

Kong. Dimostrò presto talento

per le arti marziali, di cui

divenne un insegnante. Poi

affiancò ai tornei e alle

esib iz ioni una carr iera

cinematografica di successo.

Morì a soli trentatré anni per

cause ancora sconosciute.

Concludendo, io consiglio a

tutti di praticare il karate: i

benefici che porta sono tanti e,

per quanto mi riguarda, mi ha

aiutata ad essere meno timida.

Anna Barison

SPORT, SPORT, SPORT!

Anno 7, Numero 2 Pagina 15

La pallavolo è uno sport giocato da

due squadre composte da un massimo di dodici persone comprese le riserve. La partita viene disputata con un pallone su un terreno di gioco rettangolare, diviso da una rete, e le due squadre schierano in campo contemporaneamente sei giocatori ciascuna. Gli altri atleti rimangono a disposizione in panchina. Le partite sono composte da 5 set; per vincere basta arrivare a 3 set vinti. Il set si vince con 25 punti, ad eccezione dell'ultimo, nel quale si arriva a 15 punti. In ogni set l'allenatore può avere due tempi e due cambi per giocatore. Le regole fondamentali: fare tre tocchi con bagher (colpo di risposta che si effettua colpendo la palla dal basso verso l'alto) oppure dei palleggi che mandano la palla nel campo avversario per cercare di far punto (più semplice con una schiacciata), non farla mai cadere e tentare di prenderla fino all’ultimo.

Io e la mia squadra, che pratichiamo questo sport nella palestra della scuola media di San Martino, giochiamo da circa sette mesi e abbiamo notato già grandi miglioramenti. Nella pallavolo ci sono dei “ruoli” che ogni giocatore-giocatrice deve seguire. Io, Francesca Favaron e Giulia Favaron, per esempio, svolgiamo il ruolo della palleggiatrice (o alzatrice) ed abbiamo il dovere di prendere sempre la palla al secondo tocco e alzarla (preferibilmente con un palleggio) a coloro che dovranno poi mandarla nel campo avversario. La banda o schiacciatrice è probabilmente il ruolo più faticoso di tutti, perché richiede al giocatore sia di ricevere che d'attaccare. Per questo è richiesta una certa completezza tecnica nell'esecuzione dei fondamentali; velocità, peso e potenza sono le componenti fisiche necessarie per la schiacciata. Questo ruolo è occupato da Elena Merlin, Gaia Melega, Benedetta Poli, Irene Melega, Chiara Francato e infine Sara Aggio. Il centrale o "centro" è un ruolo della pallavolo, chiamato così perché il giocatore attacca dalla posizione centrale. E' svolto da Chiara Valsensi e Laura

Utech. Infine, ma non meno importante, l’opposto, occupato da Elena Guaraldo. Il ruolo ha questo nome perché è coperto dal giocatore situato in posizione diametralmente opposta a quella del palleggiatore, ossia spostato di tre posizioni.

Perché praticare la pallavolo? Anzitutto perché è bello far parte di una squadra. Poi, però, ci sono anche molti benefici fisici e psichici: è uno sport che tonifica i muscoli, in primo luogo quelli delle braccia, migliora l'agilità e l'elevazione e aumenta la capacità di concentrazione. In definitiva, chi pratica la pallavolo se la cava bene anche a scuola!

Alessia Brevigliero

Il karate, uno sport

utile e per tutti

Perché la pallavolo?

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L’angolo della poesia e del racconto

Anno 7, Numero 2 Pagina 16

Le poesie di queste pagine sono state composte per la Festa degli Alberi. Sono dedicate al paese di San Martino e alla sua natura. Altre

saranno pubblicate nel prossimo numero.

Mattia Armaroli IA Irene Melega

Martina Mazzetto Maria Clara Sdrusci IA

Ilyass Bouchyoua IA

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Anno 7, Numero 2 Pagina 17

San Martino

Sul calar della sera, d’estate, il fiume scorre calmo e placido. Le acque dell’ Adige, rilassate, accompagnano i miei pensieri.

Lungo le sponde erbose cammino

e i coltivati campi dorati e i fiori di verbena sbocciati

colorano le vie di San Martino.

Il vento mi accarezza il volto

portando il profumo dell’alloro. I contadini stanchi dal lavoro

tornano a casa con il raccolto.

D’un tratto ecco lontano un tuono

come il colpo di un cannone

mi risveglia da questo incanto. Pioggia cade come dolce pianto.

Benedetta Poli

IIA

Amico Adige

Amico Adige,

che guardi il sole raggiante

e che corri in posti lontani,

veglia i campi

e il bel verde paese

tra gli uccelli allegri

e senza pensieri.

Anna Barison

I B

Nel campo di grano

Lungo un sentiero di campagna,

d’estate,

camminiamo lasciandoci

accarezzare le gambe

da spighe dorate

campi punteggiati qua e là

da papaveri rossi fiammanti

come il sole al tramonto

che infiamma il cielo.

Sofia Cosmi

I B

Il paesaggio

Vicino all’Adige,

tra mille fiori colorati,

soffia un’aria fresca

che muove le foglie degli alberi

e l’acqua increspandola.

Ammiriamo la sua bellezza

Aurora Barin

I B

Meravigliosa natura

Tu ed io,

distesi sull’argine,

osservando i mille fiori colorati

illuminati dal sole,

davanti a noi l’alto salice

godiamo di questa meravigliosa

Natura.

Sofia Destro

Andrea Rizzo

Andrea Menarello

I B