ragazzi: “voce!” - istituto comprensivo di villadose · i nonni raccontano le sagre di un tempo...
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Aprile 2014
Anno 7, Numero 2
Ragazzi: “Voce!”
Sommario
Il cyberbullismo 2
Terza media, ansia
da esami
3
Visita all’azienda
Nuova Amit
6
I nonni raccontano le
sagre di un tempo
8
L’autostima: perché
è importante
10
5 Seconds of
Summer
14
Perché la pallavolo? 15
Notiziario di
informazione della
scuola media “D.
Alighieri” di San
Martino di V.zze
Ai lettori
La redazione si presenta
Sommario:Le
principali rubriche di
questo numero:
Vita skolastica
Noi e l’ambiente
Storia e storie
Animali: che storie!
Le nostre idee su …
Sport, sport, sport!
L’angolo della poesia e
del racconto
D opo l’uscita del primo numero monotematico, dedicato ai mestieri artigianali, il giornalino ritorna nella t r a d i z i o n a l e v e s t e editoriale, con tante rubriche per incontrare gli interessi di tutti gli alunni della scuola. Gli articoli sono scritti da una redazione, che qui si presenta, ma anche da col laborator i o c c as i on a l i , che con la scrittura amano coinvolgere gli altri nelle loro passioni. Poi ci siete voi, cari lettori: vogliamo sentire la vostra voce e farla ascoltare. Nell’atrio superiore della scuola c’è la cassetta della posta per il giornalino. Fatecela trovare piena delle vostre proposte, curiosità, dubbi, idee. Chi vi risponderà è un ragazzo come voi e, forse, il suo parere potrà aiutarvi più di quello di un adulto. O per lo meno vi farà sentire meno soli con i vostri problemi.
Elisabetta Tobaldo Insegnante referente per
il progetto Giornalino
Anna Barison (I B) Partecipo al giornalino perché voglio imparare cose nuove, per esempio come scrivere un articolo di cronaca. Le mie mate r i e prefe r i t e sono educazione motoria e arte. I miei hobby sono: praticare karate, suonare la chitarra e passare del tempo con le amiche. I miei idoli: Michael Jackson, Vasco Rossi, gli One Direction e Harry Potter.
Alessia Brevigliero (II A)
Ho 13 anni e frequento la classe II. Gioco nella squadra di pallavolo a San Martino. Studiare non è la cosa che
preferisco, ma me la cavo e i voti mi soddisfano. Ho frequentato un corso orientativo di greco nel mese di marzo, per
c a p i r e s e p o t r e b b e i n t e r e s s a r m i frequentare il liceo classico. In realtà, anche se il corso mi è piaciuto, non sono ancora sicura di questa scelta. Ho degli idoli, gli One d i rec t i on , e assisterò al loro c o n c e r t o i l prossimo 6 luglio a Torino. Mi
sono iscritta al giornalino per provare cose nuove.
Alessia Decimi (II A) Le mie materie preferite sono inglese e arte. Mi piace molto leggere libri di qualunque genere. Amo anche viaggiare e cucinare. Il mio sogno è quello di diventare professoressa di ing lese. Ho dec iso d i partecipare al progetto del g i o r n a l i n o p e r c h é è un’esperienza diversa da tutte le altre. Gradirei ricevere lettere su questi ed altri argomenti.
Massimo Favaro (III B) Partecipo al giornalino perché ho voluto riprovare questa
(Continua a pagina 2)
Eccoci qui!
Vita skolastica
Ragazzi: “Voce!” Pagina 2
esperienza, visto che due anni fa mi ero divertito a partecipare. La mia materia preferita è storia. Nel tempo libero mi piace nuotare, leggere libri di qualsiasi genere e stare con gli amici. Non vedo l’ora di ricevere vostre richieste attraverso la scatola della posta.
Adele Marcomini (III B) Ho deciso di far parte della redazione del giornalino perché mi piace molto scrivere e vorrei parlare di temi che interessano a noi ragazzi. Sono una vera “belieber”, cioè una fan di Justin Bieber, ma mi piacciono anche le Little Mix e Miley Cyrus. La mia materia preferita è inglese e mi piacciono molto i cavalli.
Martina Mazzetto (I A) Frequento la 1^A, mi piace scoprire cose nuove e viaggiare con la mia famiglia. La mia materia preferita è Inglese. Dopo aver provato nuoto, adesso pratico karate. Mi piace disegnare e studiare. Amo stare in compagnia perché mi diverto di più.
Boyband preferita: gli One Direction; il telefilm: Violetta.
Irene Melega (I A) Mi piace molto fare nuove esperienze ed è per questo motivo che mi sono iscritta al giornalino. Mi piace molto Italiano, recitare, preparare torte e dopo aver praticato molti sport ho deciso di dedicarmi alla pallavolo. Mi piace molto stare in compagnia e amo la musica leggera, in particolare una boyband, gli One direction.
Giovanni Merlo (II A) Ho dodici anni e frequento la seconda A, le mie materie preferite sono storia e matematica. Partecipo al giornalino per provare un'esperienza nuova, che spero possa essermi utile in futuro. Scrivere bene, infatti, serve, non solo nella scuola ma anche nella vita. Mi piacciono molto i cavalli, che monto regolarmente e dei quali mi intendo abbastanza. I miei hobby: oltre a cavalcare, andare in bicicletta e i motori. I miei sogni: avere una carriera da cavallerizzo o da meccanico. Ah! Dimenticavo: sono
anche il Sindaco dei Ragazzi di San Martino.
Sofia Rizzato (III A) Ho 14 anni e studiare non è il mio forte. Le mie materie preferite sono storia e geografia, mentre all'opposto c'è matematica. Il mio hobby è cantare, una passione praticamente. I miei idoli sono gli One Direction e i 5 Second of Summer, che hanno contribuito a cambiarmi e a farmi conoscere moltissime ragazze con cui condivido la passione per loro. Ho delle conoscenze approfondite su questi cantanti, ma anche per quanto riguarda l’autostima. Gradirei essere contattata perciò su questi argomenti, vi risponderò molto volentieri. Assisterò al concerto degli One Direction il prossimo 29 giugno a Milano.
(Continua da pagina 1)
Il cyberbullismo (ossia il
"bullismo" online) è il termine
che indica atti di
bullismo e di
molestia effettuati
tramite mezzi
elettronici come l'e
- m a i l , l a
m e s s a g g i s t i c a
istantanea, i blog, i
telefoni cellulari e i
siti web.
I n t e r n e t
rappresenta una
grande opportunità
per tutti se usato
bene. Molti però lo usano in
modo improprio e così il rischio
è in agguato sotto varie forme,
tra cui quella del cyberbullismo.
I fatti di cronaca che
riguardano tale fenomeno sono
ormai tanti.
Uno dei più tristemente
famosi ha avuto come
protagonista l'adolescente
canadese Amanda Todd: è
morta a causa di una foto in
topless che aveva incautamente
diffuso tramite una videochat.
Dopo anni di ricatti
sul web da parte di
uno stalker, ha
scelto il suicidio. La
teenager aveva
chiesto aiuto, aveva
i n terpe l l a to l a
polizia, si era
affidata alla famiglia
e agli amici, era
ricorsa al supporto
di specialisti. Ma alla
fine è crollata.
(Continua a pagina 3)
Il cyberbullismo,
un fenomeno da non
sottovalutare
Ragazzi: “Voce!” Pagina 3
Vita skolastica
Rispetto al bul lismo
tradizionale, l'uso dei mezzi
elettronici conferisce al
c y b e r b u l l i s m o a l c u n e
caratteristiche proprie:
- l ' a n o n i m a t o d e l
molestatore. In realtà, questo
anonimato è illusorio, perché
ogni comunicazione elettronica
lascia pur sempre delle tracce;
- difficile reperibilità. Se il
bu l lo ag isce v ia Sms ,
messaggeria istantanea o mail o
in un forum online privato è più
difficile trovarlo rispetto a
quello che minaccia e picchia
nella vita reale;
- assenza di limiti spazio-
temporali: mentre il bullismo
tradizionale avviene di solito in
luoghi e momenti specifici, il
cyberbullismo investe la vittima
ogni volta che si collega al
mezzo elettronico.
Più utile della conoscenza
di queste caratteristiche è
però il modo in cui difendersi
dagli attacchi. Recenti ricerche
mostrano che più la vittima è
giovane, più fa fatica a reagire.
Perciò è necessario aiutarla
a prevenire l'aggravarsi del
disagio convincendola a
chiedere aiuto alle autorità o
più semplicemente ai genitori.
Per insegnare a noi ragazzi
a non cadere nella trappola dei
cy b erb u l l i e d i a l t r i
malintenzionati che navigano
nel web, la nostra scuola ha
ospitato nei mesi scorsi
l'intervento del comandante
della compagnia dei carabinieri
di Rovigo, il maggiore Giorgio
Istrali. Ha dato molti consigli
utili su come neutralizzare ogni
tipo di bullo. Inoltre ha fatto
capire che gli atti di bullismo
non sono ragazzate ma reati
gravi, che la legge punisce
severamente.
Giovanni Merlo
(Continua da pagina 2)
L’esame di terza media, la prima grande prova che un adolescente si trova a dover affrontare, fa tanta paura! Quest’anno l’ansia sta riguardando anche la mia classe e tutti da un po' abbiamo iniziato a tremare. Il motivo è che ognuno di noi dovrà essere giudicato dall'intero gruppo degli insegnanti e molti hanno anche paura di fare brutta figura. Alcuni pensano che l’apprensione per gli esami colpisca solo le persone che non brillano, ma in realtà anche i cos iddet t i “secchioni” se la vedono brutta.
I sintomi dell’ansia da esame sono l’insonnia, la difficoltà nel concentrarsi, i vuoti di memoria e molti altri evidenti solo pochi giorni prima della prima prova.
Ecco alcuni consigli per superare
l’ansia: pianificare lo studio; organizzare il lavoro;
studiare con costanza;
esercitarsi con simulazioni delle prove degli anni passati (leggi: prove invalsi di italiano e matematica);
la camomilla fa sempre bene. Altri ragazzi pensano che per
superare l’agitazione basti solamente pensare all’esame di maturità, quello di quinta superiore, che con la sua difficoltà ti toglie la preoccupazione dell’esame imminente. Solo che così già inizi a preoccuparti per quello delle superiori!
La maggior parte dei ragazzi hanno paura dell’esame orale, il t em ib i l e c o l l oquio, m a non preoccupatevi: infatti, secondo
ragazzi ex studenti delle medie, sono gli
stessi professori a metterti a tuo agio (Continua a pagina 4)
Ansia da esame: ecco dei consigli per affrontare più tranquilli la Grande Prova Alcuni semplici regole per prepararci al meglio all’Esame di Stato
Vita skolastica
Ragazzi: “Voce!” Pagina 4
prima di iniziare il colloquio vero e proprio facendoti domandine di carattere personale, come, per esempio, che scuola hai scelto, per quale motivo, ecc.
La cosa più preoccupante di tutte è che bisogna studiare tutto il programma di terza media, dal primo argomento di storia all’ultimo di tecnologia.
Secondo me le cose migliori da fare sono due: prepararsi bene su alcuni
argomenti collegati da un filo conduttore, come la pace, la guerra e così via;
cercare di rilassarsi, dormendo
molto la notte prima di ogni prova e pianificando attentamente tutto lo studio.
E infine sperare in un po' di fortuna,
che non guasta mai! Massimo Favaro
(Continua da pagina 3)
Anche la musica classica
può piacere ai ragazzi se
presentata in un modo
coinvolgente.
Noi alunni della classe 2^A
lo abbiamo scoperto qualche
settimana fa, quando ci siamo
recati nella sala comunale
Europa di Villadose per
ascoltare l'orchestra dei Solisti
Veneti, accompagnati dalla
professoressa di musica
Gabriella De Giovanni.
E' un'orchestra che ha oltre
cinquant'anni di vita ed è diretta
da Claudio Scimone. Egli ha
introdotto la lezione-concerto
spiegando che gli strumenti ad
(Continua a pagina 5)
Il giorno 16 aprile noi ragazzi
delle classi terze abbiamo
partecipato ad una gita a Sarcedo e a
Bassano del Grappa.
Siamo partiti alle 8.00 e
siamo arrivati dopo un’ora e
mezza a Sarcedo, più
precisamente a Ca’ Dotta, una
villa dove abbiamo svolto dei
laboratori sul fumo.
Dopo esserci divisi in gruppi,
guidati da alcune ragazze, siamo
stati accompagnati in diverse
stanze.
Io e il mio gruppo siamo
andati per prima cosa in una
stanza piena di poltrone, dove ci
siamo seduti e abbiamo indossato
delle cuffie, abbiamo chiuso gli
occhi e ascoltato la voce della nostra
guida, che ci faceva immaginare un
viaggio attraverso i corpi di un
fumatore e di un non fumatore. Per
molti di noi questa è stata l’attività
più bella perché è stata molto
rilassante.
Dopo una breve pausa, siamo
stati coinvolti in un altro
laboratorio, nel quale dovevamo
scegliere delle foto che ci
rappresentavano e dovevamo
spiegare il perché. Quindi siamo
passati ad un laboratorio scientifico,
dove abbiamo visto gli effetti del
fumo sui polmoni di un manichino.
Infine abbiamo guardato alcuni
video di canzoni e di pubblicità a
scopo benefico, dove comparivano
inaspettatamente delle scene in cui i
protagonisti fumavano.
Dopo il pranzo, ci siamo recati
a Bassano del Grappa, dove
abbiamo fatto una passeggiata
passando per il ponte e per le
piazze, mentre la professoressa
Magagna ci spiegava la storia del
luogo dove ci trovavamo.
Alla fine abbiamo mangiato un
gelato in una gelateria del posto,
siamo tornati verso il pullman e
quindi a casa.
Il viaggio è stato molto
divertente perché è stata
un’occasione per stare insieme tra
compagni in un contesto diverso
da quello della scuola.
Adele Marcomini
Impariamo a non
fumare
Non solo pop e rock Piacevole lezione di musica classica con i Solisti Veneti
Vita skolastica
Ragazzi: “Voce!” Pagina 5
arco, in base alla lunghezza delle
loro corde, producono suoni di
diversa intensità, che si possono
paragonare alla voce umana. I
più alti e grandi fra loro hanno
una “voce” grave, come il
contrabbasso e il violoncello, i
“bambini”, più bassi e piccoli,
hanno invece una “voce” acuta,
come i violini e la viola.
Per chiarire questo concetto
i musicisti hanno suonato brani
di diversi autori, tra i quali
Vittorio Monti, Antonio Vivaldi
e Giovanni Bottesini. A me
hanno colpito il terzo e il quarto
brano di Vivaldi: il terzo era
tutto tranquillo mentre il quarto
era molto agitato, come se avesse
accumulato la rabbia che poi ha
liberato.
Dopo il direttore Scimone ha
anche presentato gli strumenti a
fiato: l’ottavino, l’oboe, per
suonare il quale si deve soffiare
in due ance, il clarinetto, che ha
una sola ancia, e la tromba, che
si suona utilizzando molto i
muscoli della faccia. A me è
piaciuto molto il brano finale,
perché è stato suonato con dei
giocattoli!
Per me e per alcuni miei
compagni è stato bello
partecipare alla lezione-concerto
dei Solisti Veneti, perché
abbiamo ascoltato musica
diversa da quella pop o rock di
moda adesso. Inoltre è stato
significativo perché ho compreso
che suonare uno strumento è più
difficile di quello che sembra.
Matteo Tiengo, classe II A
(Continua da pagina 4)
La settimana scorsa ho
partecipato a due uscite didattiche
che riguardavano entrambi ma in
diverso modo l'ambiente. Una aveva
come meta l'azienda di
compostaggio Nuova Amit di Boara
Polesine, l'altra la Festa degli
Alberi, organizzata da alcuni anni
dall'Amministrazione comunale di
San Martino. E' di questa che voglio
parlare.
Qualche giorno prima io e i (Continua a pagina 6)
Noi e l’ambiente
Scuole in festa
per gli alberi
Noi e l’ambiente
Ragazzi: “Voce!” Pagina 6
miei compagni
avevamo
terminato di
scrivere delle
poesie sul
nostro paese e
sul suo
ambiente, per
poterle leggere
alla festa.
A questa
iniziativa hanno
partecipato solo
sette alunni della mia classe, me
inclusa, che fanno parte del
Consiglio comunale dei ragazzi.
Mi considero fortunata ad aver
partecipato, perché è stato un
modo simpatico e alternativo di
fare lezione, fuori dall'aula
scolastica.
Dunque mercoledì 30
aprile, a metà mattinata, tutti noi
diciassette componenti del Ccr
(sono presenti anche in altre
classi) abbiamo raggiunto il
capannone vicino alla palestra
comunale, sotto il quale si
teneva la festa. Erano presenti
tanti altri alunni delle scuole del
paese: una classe della scuola
dell'infanzia di San Martino e
una di Beverare, poi tutte le
classi della scuola elementare.
Erano presenti anche il
Sindaco, alcuni consiglieri, la
dirigente, una guardia
forestale e tanti genitori. I
primi ad esibirsi sono stati i
bambini delle scuole
dell'infanzia, che hanno
cantato e animato delle
canzoni sull'ambiente. Subito
dopo i ragazzini delle
elementari hanno intonato
delle canzoni e recitato delle
poesie molto belle. A questo
punto è toccato a noi ragazzi
del Ccr: abbiamo letto le
nostre poesie, che non è stato
affatto facile scrivere. Molti
di noi avevano la tremarella
mentre leggevano al microfono,
probabilmente per l'imbarazzo
davanti al pubblico. Al termine
delle esibizioni siamo usciti dal
capannone e abbiamo assistito
alla partenza di una graziosa
mongolfiera che ha portato in
alto i pensieri di noi ragazzi
scritti su dei fogli e ad essa
attaccati.
Infine abbiamo ricevuto in
omaggio una piantina di
zucchino.
Questa esperienza ha
accresciuto il mio affetto per
l'ambiente in cui vivo e il
desiderio di rispettarlo di più.
Serena Stabilin,
classe II A
(Continua da pagina
5)
E' stata una lezione diversa dalle
altre quella svoltasi lo scorso 29 aprile:
fuori dall'aula, in una giornata di sole
caldo che faceva seguito a giorni di
diluvio, a scoprire come i rifiuti possano
diventare fonte di nutrimento per la
terra. Con la nostra classe ci siamo
recati a Boara Polesine per visitare la
Nuova Amit, l'azienda di compostaggio
che si occupa dello smaltimento e della
trasformazione dei rifiuti organici.
Già a dicembre l'educatore
ambientale Giovanni Marcuzzo era
venuto a scuola per parlarci di
Ecoambiente e del compost. Da quella
lezione abbiamo imparato molto ed è
stata una base sufficiente per l'uscita.
Abbiamo raggiunto la nuova Amit
con il pullman; con noi c'era anche la
prima media di Pettorazza.
Quando siamo arrivati, anzitutto
siamo saliti al piano superiore di un
edificio dove Giovanni ci ha ricordato
con una presentazione PowerPoint le
d e f i n i z i o n i d i c o mp o st e d i
compostaggio, poi ci ha illustrato con
schemi e foto il funzionamento
dell'impianto. Dopo la merenda siamo
stati accompagnati dallo stesso Giovanni
e da un'altra educatrice a visitare
l'azienda. All'inizio ci hanno mostrato le
vasche dove finiscono i rifiuti condotti
qui, divisi in fanghi di depurazione
dell'acqua, umido domestico e verde
(sfalcio d'erba e scarti di potatura). Poi
ci hanno accompagnato a vedere la
triturazione dei rifiuti e i cumuli in cui
vengono lasciati a maturare per vari
mesi. Abbiamo visto anche i vagli, cioè
dei grandi cilindri con fori quadrati di
misura diversa che fungono da setaccio
e servono per la fase di raffinazione,
(Continua a pagina 7)
I rifiuti non sono
inutili
Noi e l’ambiente
Ragazzi: “Voce!” Pagina 7
dopo la quale il compost viene
raccolto sotto una tettoia ed è
finalmente pronto per essere
venduto come fertilizzante. Qui
abbiamo avuto la possibilità di
toccarlo. E' di colore scuro e ha
la consistenza di sabbia un po'
più grossa del normale. Sulla via
del ritorno al pullman ci siamo
fermati davanti all'impianto di
filtraggio: serve per rendere
l'aria puzzolente che proviene dai
rifiuti più respirabile, con un
odore accettabile che ricorda
quello del legno.
Con queste due lezioni
abbiamo imparato che cos'è il
compost e conosciuto il processo
che i rifiuti fanno per diventarlo.
É stato interessante visitare
l'impianto malgrado il cattivo
o d o r e . P e n s a v a m o c h e
l'esperienza sarebbe stata
noiosa, invece ci rimarrà
impressa per le cose che abbiamo
appreso.
Alessia Decimi e
Giovanni Merlo
(Continua da pagina 6)
Q u a l c h e s e t t i m a n a f a l'Amministrazione comunale di San Martino ha installato un distributore di acqua presso il parcheggio adiacente l'ingresso del campo sportivo comunale di Via Dante Alighieri.
La casa dell’acqua garantirà l’erogazione illimitata di acqua pubblica (allacciata all’acquedotto), liscia o gassata e dotata di sistemi di filtrazione approvati dal ministero della sanità. È possibile
p r e l e v a r e mezzo litro, un litro e un l i t r o e mezzo di acqua e il costo varia dai 20 ai 50 centesimi. T u t t i i residenti e n o n p o t r a n n o p r e l e v a r e l’acqua. Per
poterlo fare è sufficiente munirsi di una scheda magnetica del valore di 5 euro che si può comprare in edicola. Ogni volta che si prende l’acqua i soldi nella tessera vengono scalati finché, una volta finiti, la si può ricaricare.
E’ stata inaugurata a marzo in una cerimonia alla quale erano presenti il sindaco Vinicio Piasentini, un responsabile dell’ufficio tecnico del comune, un tecnico della ditta Proacqua, a cui appartiene la casa dell'acqua, e alcune classi di alunni della scuola elementare e media.
È sicuramente una bella iniziativa che permetterà alle persone di prelevare l’acqua con una modica spesa e contribuirà a ridurre l’acquisto dell’acqua che percorre tanti chilometri per arrivare sulle nostre tavole. La natura, meno inquinata dai viaggi dei camion, ci ringrazierà.
Alessia Decimi
Novità a San Martino: la casa dell’acqua
Alcuni momenti della visita alla Nuova Amit, con l’educatore G. Marcuzzo (sotto)
Ragazzi: “Voce!” Pagina 8
Storia e storie
Alcune testimonianze relative agli anni Cinquanta del secolo scorso raccontano che la sagra di San Martino a quei tempi significava per gli abitanti poter passare dei momenti di divertimento da trascorrere con parenti ed amici lontano dalle fatiche del lavoro sui campi.
Infatti nel nostro paese la sagra coincide proprio con il periodo di riposo nei campi, perciò la festa richiamava tante persone anche dai paesi vicini. Il giorno della sagra era considerato sacro (e lo è ancora oggi) e non mancavano le cerimonie religiose, che in quel periodo erano svolte dal parroco don Antonio Magosso. La domenica mattina era un'occasione per indossare qualcosa di nuovo (chi poteva) o i vestiti di tutti i giorni per la festa e si andava tutti a messa. Usciti dalla chiesa, si sostava qualche minuto per meditare sul santo e in quei momenti si veniva interrotti dai richiami del venditore di dolciumi e di pastine. Le paste avevano la forma di cavalli, soldati, ruote e fantocci ed erano legate ad uno spago per essere messe bene in vista. Pochi bambini avevano la fortuna di assaggiarle perchè erano poveri. Le mamme si affrettavano a ritornare a casa per preparare il pranzo e far vedere così la loro bravura nel cucinare le anatre, i polli e le faraone, da gustare bevendo un
buon bicchiere di “vin crinton”, che gli anziani sostenevano essere la medicina più importante per la loro vecchiaia. Nel pomeriggio si andava in piazza per poter vedere le varie attrazioni: c'era la giostra dei cavallini, il tiro al bersaglio, il giocatore delle tre carte e c'era chi si divertiva a comprarsi un cavallino di cartapesta inchiodato ad una tavoletta di legno rosso. Alcuni ricordano anche le "stroleghe", donne che leggevano la mano. Alla sera gli anziani si trovavano all'osteria per giocare a carte, mentre i più giovani andavano in cerca di ragazze nei baracconi dove si ballava.
Il lunedì dopo la sagra venivano fatti dei giochi di forza e di abilità, come salire sul palo della cuccagna, fare corse con i sacchi o con gli asini o il tiro alla fune, e il divertimento era assicurato. Alla sera tutti rientravano a casa a malincuore e con il desiderio di ripetere la festa l'anno dopo.
CURIOSITA': alcuni anziani ricordano che qualche giorno prima della sagra passava per le vie lo spazzacamino, che aveva la faccia e i vestiti neri di fuliggine e in mano teneva alcuni arnesi del mestiere come corde e catene. Questo spaventava i più piccoli, che per molto tempo e per fortuna si comportavano bene a casa.
DETTO PAESANO: se era un bel giorno di sole San Martino sarebbe venuto a cavallo, se invece era brutto tempo sarebbe venuto in barca. In questo caso non ci sarebbe stata l'estate di San Martin "ch' el dura tri dì e un tochetin" (è un'estate corta).
Testimonianze raccolte da anziani che all'epoca avevano 10/15 anni.
Marco Barbierato classe IIA
Gli anziani raccontano le sagre di un tempo: la sagra
di San Martino
Perno dei festeggiamenti della sagra
di San Martino era la Chiesa
parrocchiale
Lo spazzacamino passava per le vie
del paese pochi giorni prima della
sagra
Ragazzi: “Voce!” Pagina 9
Animali: che storie!
Gli animali pare siano decisamente degli amici quotidiani nella vita dei ragazzi di oggi.
La vita degli scolari è infatti spessissimo accompagnata da un amico a quattro zampe o comunque da un essere del mondo animale. Non più legati nel cortile o in ambienti estranei all'abitazione, oggi gli animali sono diventati quasi dei componenti della famiglia, e questo nel giro di pochi decenni: prima erano soprattutto strumenti per la caccia o per la raccolta del tartufo o per il lavoro. Da un sondaggio infatti risulta che 8 alunni su 15 condividono la casa con un animale. Di solito ad amare gli animali sono le persone gentili, sensibili e con un animo puro perché hanno rispetto per l’ambiente, anche se non tutti i giovani lo rispettano: infatti alcuni buttano i rifiuti in acqua o per terra provocando così danni agli animali, che muoiono a causa dell'inquinamento del loro ambiente. Più spesso però i giovani considerano gli animali dei veri e propri amici perciò, quando si sentono soli, li accarezzano o si prendono cura di loro e riescono a colmare i vuoti d’affetto.
L’animale domestico preferito dalla maggior parte dei ragazzi è il cane, il più intelligente e disponibile alla compagnia, il secondo preferito è il gatto, affettuoso e coccolone, il terzo è il pesciolino, affascinante per le sue squame colorate e per il suo ambiente subacqueo tutto da creare mettendo negli acquari oggetti che riproducono i fondali marini. Poi il criceto, che è un giocherellone, e infine il canarino, che con il suo cinguettio fa compagnia.
L’animale selvatico preferito in assoluto dai giovani (e da molti miei compagni) è il cavallo che, per chi può permetterselo, diventa anche un animale domestico da tenere nel giardino di casa propria in un recinto sicuro. Oppure si può tenerlo in un maneggio, dove lo preparano per gare o per semplici passeggiate in
compagnia. Il secondo animale selvatico
preferito dai ragazzi è il delfino, che attira l’attenzione per le sue tante capacità di intrattenimento. Al terzo posto ci sono i grandi felini, come il ghepardo e la tigre, veloci e abili nelle loro attività quotidiane. Il quarto è sicuramente lo scoiattolo,
essere misterioso perché vive nascosto nei boschi, grazioso e con una coda molto folta e soffice. Invece gli animali meno a contatto con i giovani sono i topi e i ratti, considerati sudici e per lo più portatori di malattie.
Alcuni giovani, purtroppo, maltrattano gli animali. Mettono i gatti in buste di plastica o attaccano al collare dei cani dei petardi per puro divertimento, in realtà causato dalla noia. Ma, io mi chiedo, come si può trarre del divertimento guardando soffrire un essere vivente?
Una storia che mi ha molto colpita è stata quella di un cane che in un incidente ha perso una zampa e per questo l’hanno abbandonato sul ciglio della strada, perché secondo loro era, ridotto così, un
animale inutile. Questa storia per fortuna ha avuto un lieto fine: infatti una coppia di giovani ha adottato questo cane, che verrà curato in modo che possa, con un macchinario apposito, tornare a svolgere alcune delle azioni quotidiane. Ci sono anche casi in cui sono i cani con la loro intelligenza ad aiutare le persone. Succede con i non vedenti. Sono
davvero intelligenti! Così noi aiutiamo gli animali nei
momenti di difficoltà e loro fanno lo stesso con noi. Questa reciprocità di aiuto è davvero una bella cosa.
Elisabetta Allegrezza classe IIA
Gli animali, alcuni dei migliori amici dei
giovani. Ma non sempre i giovani sono loro
amici
Virginia Legnaro, classe II A, sul cavallo Pinocchio
Anno 7, Numero 2 Pagina 10
Moda e modi Rubrica sull’arte di vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi
In questi giorni si sente parlare molto di un nuovo ballo: il twerking.
Ma in realtà pochi di noi sanno cos’è questa nuova moda.
Twerking è un parola inglese usata per indicare un tipo di ballo in cui il ballerino scuote i fianchi su e giù velocemente. Per le caratteristiche di tale danza è ovvio che prevalgono le interpreti femminili.
Il twerking iniziò ad essere praticato negli Stati Uniti nel 2000 grazie al duo hip hop Ying Yang, quando pubblicarono il video del loro singolo “Whistle While You Twurk”.
Il debutto di questo ballo come
fenomeno mondiale iniziò dopo l’esibizione della pop star Miley Cyrus con il cantante americano Robin Thicke, agli MTV Video Music Awards il 25 agosto 2013 a Brooklyn. La stessa cantante lo ha ballato altre volte con un cavallo, con una sagoma di plastica a forma di hot dog e persino con Babbo Natale.
Molte cantanti hanno provato questo ballo. Per esempio Rihanna ha usato il twerking per il video del suo singolo “Puor It Up” e anche la britannica Lily Allen ha fatto ballare le sue modelle sul video di “Hard Out Here”. Altre cantanti
influenzate dalla febbre del twerk sono Lady Gaga, Vanessa Hudgens e Beyoncè.
Anche artiste italiane hanno provato questa moda. Le esibizioni più famose sono quelle di Alessandra Amoroso ed Emma Marrone.
Ormai il twerking ha lasciato il segno.
E tra noi ragazzi lo lascerà? Massimo Favaro
Twerking: moda passeggera o destinata a durare?
Breve storia di un ballo sensuale che ha sconvolto il
mondo
Le nostre idee su ...
Premetto che questo
argomento è molto delicato per
alcuni ragazzi, soprattutto per
quelli che hanno un’elevata
sensibilità. L'autostima è la
valutazione che ognuno fa di sé
circa le sue capacità, il suo
rapporto con gli altri e il successo
che ha nella vita. Se si vuole una
vita felice, è necessaria una buona
a utost ima : t ut t i i n fa t t i
desiderano sentirsi approvati in
quello che fanno, per come sono e
per ciò che sono. L’autostima è un
sentimento soggettivo: c’è chi si
ama alla follia e chi, al contrario,
non perde occasione per ricordare
agli altri ogni suo difetto, anche
se spesso lo fa per orgoglio,
perché in realtà crede nelle
proprie capacità ma ha paura che
non siano riconosciute.
Ci sono moltissime situazioni in cui
l’autostima cede, insieme al
nostro orgoglio. Soprattutto i
giovani temono di non essere mai
all’altezza. In particolare le
ragazze tendono sempre a fare
confronti tra di loro, arrivando
poi ciascuna alla conclusione di
(Continua a pagina 11)
L'autostima:
cos'è e perché è
importante.
Bassa per le femmine,
alta per i maschi: eccone
i motivi
Pagina 11 Anno 7, Numero 2
Le nostre idee su ...
Al giorno d’oggi è difficile parlare di politica con i ragazzi. La causa forse è perché negli ultimi anni è cresciuto un acuto senso di sfiducia verso le istituzioni che ha portato a pensare alla politica come ad una cosa sporca.
Infatti emerge da diversi sondaggi un disinteresse generale nei confronti della politica: il 69% dei giovani intervistati ha un’opinione negativa, il 37% si ritiene interessato ma più del 5% non si informa affatto.
I giovani non hanno più fiducia nella politica perché hanno ricevuto, negli ultimi anni, solo incertezze da chi ha governato. Vedono la politica come una cosa che non appartiene loro. La poca fiducia è alimentata anche dalle promesse non
mantenute, dai giochi di potere, dall’opportunismo e protagonismo dei leader dei vari partiti. Si può dire, in pratica, che la politica giovanile è inesistente.
Contribuiscono alla formazione di questa idea sbagliata della politica anche i giornali, che la considerano spesso una cosa anomala. I retroscena
e lo scoop gossipparo, infatti, mirano a far conoscere alla gente i giochi di potere facendole scordare il reale ruolo della politica.
Poi c’è il problema della Rete. Infatti lo sviluppo di Internet non ha permesso alla politica di raggiungere con un messaggio positivo i giovani nonostante abbiano un alto livello di confidenza con questo strumento.
La domanda è: cosa si potrebbe fare per “invertire la rotta” ?
Gli strumenti per iniettare fiducia ai giovani ci sono. Se si fa comprendere loro l’importanza del rapporto con gli altri e del loro contributo all’interno della società, si può aiutarli a guardare con più ottimismo alla politica. In conclusione è importante cercare di coinvolgere le nuove generazioni nella politica perché un giorno le r e d i n i d e l l a s o c i e t à giungeranno nelle loro mani.
Benedetta Poli
classe II A
Amici 2014 è un programma
trasmesso su canale 5 e Real Time. Le
prime puntate di questa 13a edizione di
Amici sono iniziate il 23 novembre 2013,
condotte come sempre da Maria de Filippi.
Questa trasmissione offre un'opportunità a
tutti i ragazzi che vogliono manifestare e
anche accrescere i loro talenti nel ballo e
nel canto. I partecipanti possono esibirsi
singolarmente o in band o in corpi di ballo,
come, per esempio, fanno i Knef, i
Carboidrati e i Dear Jack.
Nel corso delle puntate settimanali i
professori Bonoldi, Di Michele, Zerby, Di
Francesco, Celentano hanno ammesso tra i
partecipanti per il canto Deborah, Giada,
Denny, Carboidrati, Dear Jack, Sara, Paolo,
Nick; per il ballo Federica, Lorenzo, Knef e
qualcun altro. L'obbiettivo a cui devono
arrivare i ragazzi è lo spettacolo serale.
Sono divisi in due squadre, guidate ciascuna
da un direttore artistico. Il cantante
vincitore avrà un contratto discografico, il
ballerino un contratto di lavoro in una
scuola prestigiosa; per gli altri finalisti è
prevista una borsa di studio. Al serale i
ragazzi hanno la possibilità di cantare con
artisti famosi e ricevere critiche o
complimenti dai giudici, Gabry Ponte,
Sabrina Ferilli, Luca Argentero e un giudice
speciale che cambia ad ogni episodio.
Insomma, che vinca il migliore!
Martina Mazzetto
essere la peggiore, la più brutta del
gruppo. In realtà non è così, ognuno
è bello a modo suo, sempre e
comunque. C’è, invece, chi ha molta
stima di se stesso: questa può
essere una cosa positiva ma anche
negativa. L’aspetto positivo è che
chi ha grande autostima non ha
problemi con se stesso, mentre
l’aspetto negativo è che porta
questi soggetti ad essere molto
vanitosi e quindi odiosi per gli altri.
La bassa autostima colpisce più le
femmine che i maschi: questi ultimi
sono più menefreghisti e può essere
una cosa positiva.
Quindi , ragazze, state
tranquille! Tutte siamo belle a modo
nostro, siamo uniche al mondo,
perché nascondersi per delle
autoconvinzioni – sbagliate – che ci
portano solo a stare male?
Sofia Rizzato
(Continua da pagina 10)
Giovani e politica: un rapporto difficile
Amici ma avversari.
Il programma che piace
ai ragazzi di talento
Anno 7, Numero 2 Pagina 12
Le nostre idee su ...
Indagine a tutto campo sul Carnevale
Gli articoli proposti in questa pagina sono il risultato di un lavoro per gruppi di livello che ha riguardato le classi prime e si è svolto nel
mese di febbraio. Gli alunni impegnati nello studio dei vari aspetti del Carnevale appartenevano al gruppo del potenziamento. I testi sono
stati stampati, incollati su un cartellone illustrato dagli stessi autori e appeso nell’atrio inferiore. Mi è sembrato giusto valorizzare ulteriormente i “giornalisti in erba” pubblicando i loro lavori anche nel giornalino della scuola. E.T.
Le origini del Carnevale Conoscete le origini del Carnevale? La parola “Carnevale” deriva dal latino
“carnem levare ” (“eliminare la carne”) in osservanza del divieto cattolico di mangiare la carne durante la Quaresima.
I festeggiamenti nel periodo del Carnevale hanno un’origine lontana, forse risalente alle feste religiose pagane, in cui si faceva uso delle maschere per allontanare gli spiriti maligni. Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero forme di divertimento popolare. Così è anche oggi.
E ora che conoscete le origini del Carnevale mangiate e divertitevi a più non posso prima che la Quaresima vi tolga ogni piacere, sia del mangiare sia del bere!
Martina Mazzetto e Sofia Destro
Breve storia della maschera Forse le maschere sono sempre
esistite. Le portavano gli uomini nelle caverne quando si dedicavano ai loro particolari riti. Millenni dopo la maschera venne usata nei balli e nei festeggiamenti di Carnevale. Nel Seiecento nacquero le maschere-personaggio, per esempio la m a s c h e r a d i A r l e c c h i n o . I l commediografo veneziano Carlo Goldoni nel Settecento le rese famose in tutta Europa. Mascherarsi a Carnevale era un modo per nascondere la propria identità e così eliminare le differenze sociali. A l m e n o p e r u n p o ' . Nel teatro le maschere rimasero a lungo, finché vennero allontanate pian piano dai palcoscenici, per confinare la loro presenza nei teatri dei burattini e nelle sfilate di Carnevale.
Mattia Armaroli & Matteo Rizzo
Le maschere venete meno note
Non esistono solo Balanzone, Pantalone, Arlecchino e Colombina.
L'Italia è una terra ricca di tradizioni carnevalesche, distribuite in tutte le sue Regioni. Sono tante anche le maschere, la maggior parte delle quali
oggi è quasi sconosciuta. Vogliamo perciò farvi portarvi a conoscere alcune di queste presenti
nella nostra Regione, il Veneto.
Partiamo con Zanni. È una maschera che indossa una tunica con
calzoni bicolori. È un servo-contadino, un po’ rozzo ma astuto, avido e sfrontato. Riesce a prendere in giro gli aristocratici e rifiuta lo sfruttamento
e l’ingiustizia.
Bautta è una maschera costituita da una mantellina nera con un
cappuccio. Il volto veniva coperto da una caratteristica mascherina bianca o nera. Sul cappuccio si metteva il cappello a tricorno. Facanapa è a volte servo altre padrone, a volte ricco altre povero. E' un tipo bonario e arguto, ha
un carattere gioviale, un ottimo appetito e grande amore per il vino. Ha un
aspetto piuttosto curato, una marsina scura e attillata, un panciotto rosso, pantaloni al ginocchio e un nero tricorno in testa. Veniamo a Tabarrino. Egli
indossa, oltre alla maschera, il camiciotto di tela gialla e verde, e il cappello di feltro nero. È una maschera di origine antica. Il Medico della Peste è
un’altra importante maschera veneziana. Indossa una maschera bianca a forma di becco, porta gli occhiali per la paura che la peste gli si trasmetta
con gli starnuti e i liquidi gli entrino attraverso gli occhi. Mattacino era una specie di pagliaccio con abito bianco o multicolore, leggero e corto, con in
testa un cappello piumato. Infine c’è la maschera di Rosaura, che vive a
Venezia con suo padre Pantalone, ricco mercante, in un palazzo sul Canal Grande. La sua cameriera è Colombina, che aiuta Rosaura a spedire lettere
indirizzate a Florindo l’innamorato.
Desirée Lucchin, Aurora Barin e Marco Francescon
Il carnevali del Veneto
Conoscete i carnevali del Veneto? Eccone alcuni.
Iniziamo dal più famoso, il carnevale di Venezia. Le
sue origini sono antichissime: infatti risalgono all’anno
1094. Le persone si travestivano per nascondere la classe
sociale, la religione e il sesso. Durante il Carnevale i
Veneziani si divertivano e festeggiavano nelle strade di
Venezia.
Un altro rinomato Carnevale veneto ha luogo a Verona.
Si festeggia dal tardo Medioevo. A quell’epoca risale un
tavolo di pietra che si trova al centro della piazza di San
Zeno. Lì i poveri mangiavano il venerdì prima della
Quaresima. Poi c’è quello di Jesolo. La sfilata è aperta dalle
Majorettes seguite dai gruppi mascherati e dai carri
allegorici.
Nicola Rodighiero e Lorenzo Veronese
Gli autori
Pagina 13 Anno 7, Numero 2
Ha venticinque anni, è
siciliana, appartiene all’ordine
delle sorelle Orsoline e da
piccola sognava di fare la
cantante. È stata lei, suor
Cristina Scuccia, partecipando al
noto talent show per cantanti ad
incantare prima i quattro coach
sulle note di No One di Alicia
Keys, poi il pubblico in studio e
infine gli spettatori a casa.
Energica, divertente, entusiasta,
con una voce formidabile ha
conquistato il web raggiungendo
un altissimo numero di “like” su
You Tube. “Ho un dono, ve lo
dono!” afferma la sorella. “Ma
cosa pensi che diranno in
Vaticano del fatto che ti sei
presentata qui?” chiede
sbalordita Raffaella Carrà.
“Senz’altro mi aspetto una
telefonata da papa Francesco!”
ironizza Cristina. Alla fine ha
scelto di stare nel team del
rapper J-Ax.
Ma la sua carriera di
cantante non comincia qui:
infatti inizia frequentando
l’Accademia di canto a Catania.
E' stato però un musical
organizzato dalle Orsoline ad
avvicinarla a Dio e a convincerla
a convertirsi.
È stata rivista
sugli schermi
con Girl just
want to have
fun di Cyndi
Lauper e Hero
di Mariah
Carey.
Superlativa.
Alessia
Decimi
Quelli di Forbes, una delle
riviste più famose al mondo,
hanno appena stilato la classifica
dei cantanti più potenti del
mondo nel 2013, con le venti star
della musica che maggiormente si
sono distinte nell’ultimo anno.
Eccoli:
1-Lady Gaga 2- Beyoncè 3-
Madonna 4- Taylor Swift 5- Bon
Jovi 6- Justin Bieber 7- Jenifer
Lopez 8- Rihanna 9- Coldplay 10-
Simon Cowell 11- Katy Perry 12-
Jay-Z 13- Will Smith 14- Toby
Keith 15- Corrie Underwood 16-
Kenny Chesney 17- Kanye West
18- Dr. Dre 19- Calvin Harris 20-
David Guetta
E per quanto riguarda le
b a n d p i ù f a m o s e ? M a
naturalmente gli One Direction!
La boy band più famose al mondo
ha origini anglo-irlandesi ed è
formata da Niall Horan, Zayn
Malik, Louis Tomlinson, Harry
Styles e Liam Payne, tutti di età
compresa tra i 20 e i 22 anni.
Sono conosciuti per aver
partecipato ed essere arrivati
terzi alla settima edizione di X
Factor. Dopo il talento avuto
grazie al talent show, firmano un
contratto con la Syco Music e
con la Sony Music. I loro tre
album sono Up all night, Take me
home e Midnight Memories, che
hanno avuto un notevole successo
commerciale piazzandosi primi in
diverse classifiche mondiali. In
questo momento stanno girando il
mondo per il Were we are tour,
che comprende più di 150
spettacoli.
E i sono i rapper più famosi
del mondo? In America al primo
posto c'è Dr. Dre, al secondo
Diddy e al terzo Jay-Z. E in
Italia, chi sono i rapper più
famosi? Oggi probabilmente il
numero uno è Fabri Fibra. Poi
seguono J-ax e Marracash.
Alessia Brevigliero
E ora ... MUSICA!
Rivelazione a “The
Voice of Italy”: suor
Cristina ha conquistato
il mondo
I cantanti del momento:
una classifica
Anno 7, Numero 2 Pagina 14
5 Seconds of Summer è una band australiana composta da Calum Hood, Ashton Irwin, Luke Hemmings e Michael Clifford formatasi poco più di due anni fa. I componenti di questa band hanno tra i 18 e i 19 anni. L’idea di dare vita ad una band li assillava da parecchio tempo. Inizialmente erano solo in tre, Michael, Luke e Calum. Poi si accorsero che nella band mancava una figura importante, il batterista. Lo cercarono molto, finché un giovane 17enne, Ashton Irwin, si fece avanti. L’inizio di questa band non fu proprio rose e fiori, anzi, tra Luke e Ashton c’erano delle piccole rivalità, ma dopo qualche tempo, fortunatamente, diventarono buoni amici lasciandosi alle spalle le incomprensioni.
I 5SOS, dopo essersi fatti
conoscere pubblicando cover di Ed Sheeran, Justin Bieber ed Adele sul loro Canale YouTube, hanno conquistato un contratto discografico con Sony ATV Music Publishing con cui hanno
pubblicato il loro primo EP
Unplugged nel giugno 2012 che, nonostante la scarsa promozione, ha raggiunto la terza posizione nella classifica iTunes, seguita a dicembre 2012 dal secondo EP “Somewhere New”.
Dopo il successo del primo EP, i 5SOS sono stati ingaggiati come band di supporto per il tour australiano dei Hot Chelle Rae e Cher Lloyd che ha permesso loro
di essere conosciuti su larga scala. Nei mesi successivi la band si è trasferita nel Regno Unito, dove ha collaborato alla stesura di alcuni testi con i McFly, James Bourne (ex Busted), Jake Gosling e Steve Robson, solo per citarne alcuni.
Calum, Ashton, Luke e Michael hanno “incrociato” le loro strade con gli One Direction alcuni mesi fa, quando Louis Tomlinson, attraverso Twitter, aveva elogiato la band, seguito poche settimane dopo da Niall, che aveva pubblicizzato il singolo appena pubblicato.
I 5 Seconds of Summer
sono stati la opening band degli One Direction del Take Me
Home Tour e dopo aver aperto tutte le date nel Regno Unito la band australiana si è ricongiunta con Harry, Liam, Louis, Niall e Zayn a Miami.
Insomma, questi 5 Seconds Of Summer sono partiti proprio alla grande, lavorando subito con delle grandi star mondiali.
Sofia Rizzato
E ora ... Musica!
5 Seconds of Summer:
chi sono costoro?
Breve profilo di una giovane boy-band molto di moda tra i ragazzi
Tutti i ragazzi vanno matti
per la musica e nella stagione
estiva hanno la possibilità più che
nel resto dell’anno di coltivare
questa passione.
Per questo ho pensato di
stilare un calendario dei concerti
che si terranno in Italia
prossimamente.
Cominciamo con Emma
Marrone con molte date in tutta
Italia. La più vicina è a Verona, il
7 maggio. Poi il 19 luglio sarà di
nuovo in Veneto, a Piazzola sul
Brenta.
Il 13 e il 24 maggio torna in
Italia a Milano e Ciampino il
vincitore di San Remo Giovani
Alessandro Casillo.
Alessandra Amoroso sarà a
Verona il 19 maggio.
Gli Aerosmith, il gruppo
statunitense entrato nella storia
del rock, si esibiranno il 25
maggio con un’unica data in Italia.
Infine gli One Direction
avevano fissato la data del 28
giugno a Milano, ma su richiesta
delle fan hanno fissato altre due
date: il 29 giugno, sempre a
Milano, e il 6 luglio a Torino!
Irene Melega
Estate in musica
Le date in cui
ascoltare le voci
preferite dai ragazzi
Imparare il karate oggi,
nel mondo pericoloso in cui
viviamo, è utilissimo perché è
un’arte che insegna a
difendersi!!
Il karate è un’arte
marziale, nata in Giappone
tanti secoli fa tra i nobili. Oggi
la praticano persone di tutte le
età, a partire dai cinque anni.
Per imparare il karate servono
impegno e concentrazione e
n e s s u n a p a r t i c o l a r e
caratteristica fisica. Quindi
anche ragazzi mingherlini e non
part icolarmente robusti
possono praticarlo. Anzitutto il
maestro insegna a difendersi
con pugni e calci, poi a buttare
a terra l’avversario, quindi a
contrattaccare. I principianti
vengono denominati cinture
bianche. Poi a mano a mano che
si migliora si sale di grado e si
d iventa c intura g ia l l a ,
arancione, verde, blu, marrone
e nera, che è la cintura più
alta.
Il più famoso praticante di
karate è stato Bruce Lee, di
origini cinesi ma nato a San
Francisco e cresciuto a Hong
Kong. Dimostrò presto talento
per le arti marziali, di cui
divenne un insegnante. Poi
affiancò ai tornei e alle
esib iz ioni una carr iera
cinematografica di successo.
Morì a soli trentatré anni per
cause ancora sconosciute.
Concludendo, io consiglio a
tutti di praticare il karate: i
benefici che porta sono tanti e,
per quanto mi riguarda, mi ha
aiutata ad essere meno timida.
Anna Barison
SPORT, SPORT, SPORT!
Anno 7, Numero 2 Pagina 15
La pallavolo è uno sport giocato da
due squadre composte da un massimo di dodici persone comprese le riserve. La partita viene disputata con un pallone su un terreno di gioco rettangolare, diviso da una rete, e le due squadre schierano in campo contemporaneamente sei giocatori ciascuna. Gli altri atleti rimangono a disposizione in panchina. Le partite sono composte da 5 set; per vincere basta arrivare a 3 set vinti. Il set si vince con 25 punti, ad eccezione dell'ultimo, nel quale si arriva a 15 punti. In ogni set l'allenatore può avere due tempi e due cambi per giocatore. Le regole fondamentali: fare tre tocchi con bagher (colpo di risposta che si effettua colpendo la palla dal basso verso l'alto) oppure dei palleggi che mandano la palla nel campo avversario per cercare di far punto (più semplice con una schiacciata), non farla mai cadere e tentare di prenderla fino all’ultimo.
Io e la mia squadra, che pratichiamo questo sport nella palestra della scuola media di San Martino, giochiamo da circa sette mesi e abbiamo notato già grandi miglioramenti. Nella pallavolo ci sono dei “ruoli” che ogni giocatore-giocatrice deve seguire. Io, Francesca Favaron e Giulia Favaron, per esempio, svolgiamo il ruolo della palleggiatrice (o alzatrice) ed abbiamo il dovere di prendere sempre la palla al secondo tocco e alzarla (preferibilmente con un palleggio) a coloro che dovranno poi mandarla nel campo avversario. La banda o schiacciatrice è probabilmente il ruolo più faticoso di tutti, perché richiede al giocatore sia di ricevere che d'attaccare. Per questo è richiesta una certa completezza tecnica nell'esecuzione dei fondamentali; velocità, peso e potenza sono le componenti fisiche necessarie per la schiacciata. Questo ruolo è occupato da Elena Merlin, Gaia Melega, Benedetta Poli, Irene Melega, Chiara Francato e infine Sara Aggio. Il centrale o "centro" è un ruolo della pallavolo, chiamato così perché il giocatore attacca dalla posizione centrale. E' svolto da Chiara Valsensi e Laura
Utech. Infine, ma non meno importante, l’opposto, occupato da Elena Guaraldo. Il ruolo ha questo nome perché è coperto dal giocatore situato in posizione diametralmente opposta a quella del palleggiatore, ossia spostato di tre posizioni.
Perché praticare la pallavolo? Anzitutto perché è bello far parte di una squadra. Poi, però, ci sono anche molti benefici fisici e psichici: è uno sport che tonifica i muscoli, in primo luogo quelli delle braccia, migliora l'agilità e l'elevazione e aumenta la capacità di concentrazione. In definitiva, chi pratica la pallavolo se la cava bene anche a scuola!
Alessia Brevigliero
Il karate, uno sport
utile e per tutti
Perché la pallavolo?
L’angolo della poesia e del racconto
Anno 7, Numero 2 Pagina 16
Le poesie di queste pagine sono state composte per la Festa degli Alberi. Sono dedicate al paese di San Martino e alla sua natura. Altre
saranno pubblicate nel prossimo numero.
Mattia Armaroli IA Irene Melega
Martina Mazzetto Maria Clara Sdrusci IA
Ilyass Bouchyoua IA
Anno 7, Numero 2 Pagina 17
San Martino
Sul calar della sera, d’estate, il fiume scorre calmo e placido. Le acque dell’ Adige, rilassate, accompagnano i miei pensieri.
Lungo le sponde erbose cammino
e i coltivati campi dorati e i fiori di verbena sbocciati
colorano le vie di San Martino.
Il vento mi accarezza il volto
portando il profumo dell’alloro. I contadini stanchi dal lavoro
tornano a casa con il raccolto.
D’un tratto ecco lontano un tuono
come il colpo di un cannone
mi risveglia da questo incanto. Pioggia cade come dolce pianto.
Benedetta Poli
IIA
Amico Adige
Amico Adige,
che guardi il sole raggiante
e che corri in posti lontani,
veglia i campi
e il bel verde paese
tra gli uccelli allegri
e senza pensieri.
Anna Barison
I B
Nel campo di grano
Lungo un sentiero di campagna,
d’estate,
camminiamo lasciandoci
accarezzare le gambe
da spighe dorate
campi punteggiati qua e là
da papaveri rossi fiammanti
come il sole al tramonto
che infiamma il cielo.
Sofia Cosmi
I B
Il paesaggio
Vicino all’Adige,
tra mille fiori colorati,
soffia un’aria fresca
che muove le foglie degli alberi
e l’acqua increspandola.
Ammiriamo la sua bellezza
Aurora Barin
I B
Meravigliosa natura
Tu ed io,
distesi sull’argine,
osservando i mille fiori colorati
illuminati dal sole,
davanti a noi l’alto salice
godiamo di questa meravigliosa
Natura.
Sofia Destro
Andrea Rizzo
Andrea Menarello
I B