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OBIETTIVI DELLA RICERCA
Il Festival «DI PUBBLICA UTILITÀ» ha il duplice
obiettivo di riportare al centro del dibattito il
concetto di pubblico, inteso nella sua accezione
di “interesse generale”, e di raccogliere idee
innovative per favorire una crescita collettiva
coerente con la nuova definizione di utilità
pubblica.
OBIETTIVi DELLA RICERCA:• Definire la Pubblica Utilità;
• Descrivere gli attori in campo e le loro modalità
operative;
• Approfondire, nella percezione dei cittadini, il
CONCETTO DI PUBBLICA UTILITÀ;
• Comprendere l’evidenza della funzione
pubblica svolta da soggetti pubblici, imprese e
società civile;
• Avviare una mappatura della esperienze di
Pubblica Utilità.
1. PUBBLICA UTILITÀ: UNO SGUARDO STORICO
2. PUBBLICA UTILITÀ EVOLUZIONI DEL CONCETTO E NUOVI SOGGETTI
3. GEOGRAFIE DELLA PUBBLICA UTILITÀ
4. PERCEZIONE DELLA PUBBLICA UTILITÀ
5. RIFLESSIONI SUGLI AMBITI DI PUBBLICA UTILITÀ IN ITALIA
Contributi qualitativi
Davide Agazzi Comune di MilanoLeonardo Becchetti Università di Roma Tor VergataLuca De Biase Nòva24Marco Frey Fondazione SymbolaAgostino Giovagnoli Università Cattolica del Sacro CuoreFrancesca Guida ItaliacampAlessia Maccaferri giornalistaEzio Manzini Politecnico di MilanoMarianella Sclavi sociologaPaolo Venturi AICCON
LUNGA STORIA DEFINIZIONE
Iniziative di pubblica utilità hanno cominciato a svilupparsi con l’affermazione degli Stati liberali ottocenteschi.
Nella storia della pubblica utilità rientrano iniziative più svariate – casse rurali, associazioni di mutuo soccorso, imprese di produzione e lavoro, iniziative assistenziali, scuole ecc. - promosse da soggetti più diversi (come sindacati, cooperative, congregazioni religiose, confraternite, comitati, associazioni, volontariato).
Rientra nella pubblica utilità tutto ciò che “favorisce la pienezza dell’essere umano”.
Ovvero tutto ciò che contribuisce a liberare l’uomo da quanto gli impedisce il pieno sviluppo della sua umanità. Si tratta dunque di un concetto più esteso che non fa riferimento allo Stato-apparato bensì allo Stato-comunità inteso come alleanza di soggetti animati da interessi comuni, appunto da scopi di pubblica utilità.
MA A CHI SPETTA IMPEGNARSI PER REALIZZARELA “PUBBLICA UTILITÀ” INTESA IN MODO COSÌ ALTOE PROFONDO?
L’art. 3 della Costituzione afferma che è “compito della Repubblica”. La Repubblica non è solo lo Stato: sono anche tutti i cittadini. Il pubblico diventa quindi una dimensione del valore che riguarda tutti e alla quale contribuiscono tutti, salvaguardata da regole che sono definite e condivise da tutti: cittadini, associazioni, imprese, consorzi di imprese, cooperative, pubblica amministrazione.
LE AMMINISTRAZIONI:dai casi di welfare condiviso, passando per la sperimentazione del bilancio partecipato fino al baratto amministrativo o al partenariato sociale, si registrano nuovi modelli di governance territoriale.
Modelli che consentono, attraverso processi di inclusione e partecipazione, di offrire risposte innovative a problemi cruciali della contemporaneità. Un esempio è Milano sei l’altro: un nuovo tipo di welfare, comunitario e integrato, sperimentato nei Municipi 6 e 4 del comune di Milano. Il tutto tramite la messa in rete di aziende, non profit, cittadini ed enti locali.
I CITTADINI:sono sempre più “prosumer”, Alvin Toffler (1981), con un ruolo non solo di consumatori passivi ma di protagonisti nel processo di creazione, produzione e distribuzione di beni di pubblica utilità. In questi ultimi anni si stanno sperimentando esperienze importanti di cittadinanza attiva: un processo è anche influenzato dal forte uso di network ramificati per sostenere e gestire relazioni, nuove forme di partecipazione, anche facendo leva sulle infrastrutture digitali.
Esempi: dal progetto Refugees Welcome Italia che permette ai cittadini che lo desiderano di ospitare un rifugiato a casa propria, ai casi di civic journalism come Cittadini reattivi.
LE IMPRESE: oggi le imprese for profit stanno cambiando la loro modalità di produzione di beni e servizi, facendo propri alcuni principi e modalità operative – il coinvolgimento delle comunità, il continuo accrescimento del potenziale immateriale e relazionale nei prodotti/servizi – del non profit, tenendo insieme in misura crescente la dimensione economica e quella sociale del processo di produzione di valore aggiunto. Esempi: Coesia che ha sostenuto il progetto della prima residenza per le cure palliative dedicata ai bambini con malattie incurabili. E il Gruppo Hera risultato migliore società in Italia e la 14esima al mondo, su un campione di 6000 imprese, per gli investimenti attenti alla diversità e all'inclusione. Secondo il “Diversity and Inclusion Index” di Thomson Reuters.
IL SETTORE NO PROFIT: guadagna consapevolezza, sa di poter essere – per la sua natura meno formale, più dinamica, vicina alle persone e ai territori – la risposta migliore a tanti bisogni emergenti. Un esempio su tutti sono le cooperative di comunità: società cooperative che hanno come fine ultimo la produzione e/o gestione di beni comuni attraverso il coinvolgimento delle comunità locali. Esempio: Cooperativa comunità di Melpignano: in questo piccolo comune virtuoso di 2.300 abitanti, le istituzioni e una parte dei residenti, insieme, hanno fondato una cooperativa a responsabilità limitata, favorendo una nuova forma di gestione dei servizi pubblici.
4.19
4.1
4.11
4.5
4.15
4.3
4.13
4.7
4.17
4.94.2
4.12
4.6
4.16
4.4
4.14
4.8
4.18
4.10
4.20
BCC RAVENNATE,FORLIVESE E IMOLESE
FERRERO
COESIA
MILANO SEI L’ALTRO
CITTÀ DI MILANO
GRUPPO GOEL
CON.AMI
REFUGEESWELCOME ITALIA
FAI
VIA PADOVA 36
100% CAMPANIA RETE DEL PACKAGING SOSTENIBILE
GRUPPO HERA
COMUNI DELLA VALCAMONICA
PROGETTO CONSENSO-INFERMIERIDI COMUNITÀ
CITTADINI REATTIVI
LA MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME
COOPERATIVACOMUNITÀ MELPIGNANO
SARDEX
FAMILYDEA
WEMAKE
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IMPRESA ASSOCIAZIONE
IL DISEGNO DI RICERCA — APPROCCIO INTEGRATO QUALI-QUANTITATIVO
FORUM DI DISCUSSIONE ONLINE
24 PARTECIPANTI Community IpsosSpace 1000 INTERVISTE
Compilate via web(CAWI)
UNIVERSODI RIFERIMENTOPopolazione italiana maggiorenne
UNIVERSODI RIFERIMENTOPopolazione italiana maggiorenne
CITTÀ COINVOLTEMilano, Verona, Padova, Roma, Bari (inclusi centri minori limitrofi alle città sopracitate)
CAMPIONE RAPPRESENTATIVOStratificato per genere, età, area geografica e status lavorativo e ponderato anche per dimensione del comune, titolo di studio, professione e orientamento politico.
SVOLGIMENTODEL FIELDWORKdall’ 8 al 12 maggio 2017
SVOLGIMENTODEL FIELDWORKdal 12 al 18 settembre 2017
RILEVAZIONE QUANTITATIVA ONLINE
48%UOMINI
52%DONNE
18-30 ANNI
16%51-64 ANNI
23%31-50 ANNI
35%65+ ANNI
26%
LAUREATI OCCUPATIDIPLOMATI NONOCCUPATI
TITOLOINFERIORE
13% 44%30% 56%57%
NORD OVEST
NORD EST
CENTRO NORD26%
12%
17%
CENTRO SUD
SUD + ISOLE
22%
23%
CAMPIONE INTERVISTATO - popolazione italiana maggiorenne
Cosa si intende per Pubblica Utilità -1
47%33%
6%14%
Ambiti della Pubblica Utilità
Scopo e suggestioni
Altro
Soggetti coinvolti
Ambiti legati a bisogni essenziali(sanità, trasporti, sicurezza, etc)
Ambiti con uno spettro più ampio (economia, tutela dell'ambiente e del territorio)
30%
17%
Cosa si intende per Pubblica Utilità -2
76%
14%10%
Attività che perseguono IL BENESSERE DEI CITTADINI, indipendentemente dal soggetto che le svolge.Seppur prevalente (60%), tra chi ha un tenore di vita superiorealla media questa visione è meno condivisa.
Attività fornite dallo Stato
Non so
DOVREBBERO MIRARE AL MIGLIORAMENTO E AL BENESSERE DELLA COLLETTIVITÀ NEL SUO COMPLESSO E NON DEI SINGOLI CITTADINI.TRA CHI HA UN TENORE DI VITA SUPERIORE ALLA MEDIA E TRA CHI INVECE SI SENTE MOLTO AL DI SOTTO, QUESTA VISIONE È MENO CONDIVISA, SEPPUR RIMANGA PREVALENTE (RISPETTIVAMENTE 68% E 67%).
IL 78% RITIENE CHE LE ATTIVITÀ DI PUBBLICA UTILITÀ
La Pubblica Utilità come perseguimento del benessere dei cittadini
ASSUME CONNOTAZIONI POSITIVE SE COLLEGATONON SOLO AL COINVOLGIMENTO STATALE
LA PUBBLICA UTILITÀ
12%31%
17%36%
4%
Molto positiva
Abbastanza positiva
Abbastanza negativa
Né positiva né negativa
Molto negativa
CONFRONTO TRA POSITIVO E NEGATIVO
+22
Il coinvolgimento dei cittadini nella costruzione del valore pubblico
40% dei cittadini si sente chiamato a dare il proprio contributo alla definizione e alla realizzazione di tutto ciò che accresce il valore pubblico.
Dovrei essere ESCLUSIVAMENTE UN FRUITORE dei servizi di pubblica utilità:pago le tasse ed è un mio diritto riceverli
Non posso limitarmi alla fruizione, ma PARTECIPARE ATTIVAMENTE alla definizione e realizzazione
dei servizi di pubblica utilità
60% 40%
La visione dei più giovani (18-30 anni) e dei residenti del Nord Est è diversa: vorrebbero partecipare attivamente e
non essere meri fruitori (rispettivamente 58% e 54%)
Il ruolo della Pubblica Amministrazione nella promozione del valore pubblico
IL BUON FUNZIONAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA favorisce
una maggiore partecipazione dei cittadini nella sfera pubblica: volontariato, impegno sociale
IL COINVOLGIMENTO E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI dipendono dai loro valori e dalla loro educazione, indipendentemente dalla pubblica amministrazione
64%36%
Due italiani su tre (64%) sono convinti che il buon funzionamento della pubblica amministrazione favoriscauna maggiore partecipazione dei cittadini nella sfera pubblica.
Principali ambiti della pubblica utilità:
È IL PRINCIPALE AMBITO DI PUBBLICA UTILITÀ.SEGUONO A DISTANZA ISTRUZIONE E SICUREZZA
LA SANITÀ
SANITÀ
SICUREZZA
ASSISTENZA ALLA PERSONA
TRASPORTI
OFFERTA PER CULTURA E TEMPO
SERVIZI FINANZIARI
ISTRUZIONE
TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
INFRASTRUTTURE
RICERCA E SVILUPPO
INFORMAZIONE
ESERCIZI COMMERCIALI
63
887 52
24
44
9 51 42
6 32 26
5
2
2
1
2
1
1
0
29 13 118
32
24
11 9
7
2 43 42
2
PRIMA CITATA
I valori sono espressi in percentuale
ALTRE CITAZIONI
Focus servizi: elementi necessari per dirsi soddisfatti in tema di pubblica utilità
TEMPI DI ATTESA/VELOCITÀ
CONTRIBUTO A MAGGIOR BENESSERE CITTADINI
PROFESSIONALITÀ ED EFFICIENZA DEL PERSONALE
BUON RAPPORTO QUALITÀ-PREZZO
CONTROLLO QUALITÀ DA PARTE DI UN ENTE ESTERNO
CORTESIA E GENTILEZZA DEL PERSONALE
FACILITÀ DI ACCESSO
EFFICIENZA E GARANZIA DI PIENA SODDISFAZIONE
COMPETENZA DEL PERSONALE
OTTIMO IMPIEGO DELLE MODERNE TECNOLOGIE
SPIRITO DI COLLABORAZIONE DEL PERSONALE
PERSONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO
CAPACITÀ DI COINVOLGERE E RAFFORZARE LEGAMI SOCIALI
DISPONIBILITÀ DI INFORMAZIONI
12 23
12
14
14
10
9
6
5
4
3
5
4
2
2
23
22
17
16
20
19
15
13
14
10
8
6
7
7
35343130302821181813131099
I valori sono espressi in percentuale
PRIMA CITATA
ALTRE CITAZIONI
Focus servizi: la percezione di qualità
DI GESTIONE NAZIONALE O LOCALE NON INFLUENZAIN MANIERA PREPONDERANTE LE VALUTAZIONI IN TEMA DI PUBBLICA UTILITÀLa soddisfazione rispetto all’attuale situazione italiana, varia in funzione del tenore di vita: i più benestanti sono anche i più soddisfatti, mentre lo sono molto poco i cittadini di fasce sociali basse (+21% vs. -11% nel complesso). Nel Nord Est il saldo è decisamente positivo (+45%), mentre decisamente negativo il saldo tra i lavoratori autonomi (-24%).
IL DOPPIO LIVELLO
11%40%
30%3%
16%
Ottima
Buona
Scarsa
Non so
Pessima
10%38%
30%3%
19%
Ottima
Buona
Scarsa
Non so
Pessima
14%36%
31%2%
17%
Ottima
Buona
Scarsa
Non so
Pessima
QUALITÀ DI GESTIONE A LIVELLO NAZIONALE
QUALITÀ DI GESTIONE A LIVELLO LOCALE
Previsione di evoluzione dei servizi di Pubblica Utilità a 10 anni:
SI PREVEDE UN MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI
L’ottimismo è tipico delle fasce di popolazione più abbienti (+22%).I 31-50enni non si aspettano particolari miglioramenti: il saldo è negativo (-13%).
PER IL FUTURO
28%47%25%
Meglio
Come oggi
Peggio
CONFRONTO TRA "MEGLIO"
E "PEGGIO"
+3
Gli attori coinvolti negli ambiti di Pubblica Utilità
PUBBLICAAMMINISTRAZIONE
SOGGETTI PRIVATIED IMPRESE TERZO SETTORE
SICUREZZA ISTRUZIONE INFRASTRUTTURE AMBIENTE E TERRITORIO
ESERCIZI COMMERCIALI SANITÀ TRASPORTI
SERVIZI FINANZIARI CULTURA E TEMPO LIBERO ASSISTENZA ALLA PERSONA
Percezioni sugli attori in ambito di Pubblica Utilità
NON EMERGE CHIARAMENTE UN SOGGETTO CONSIDERATO MIGLIOREDEGLI ALTRI, SOPRATTUTTO A LIVELLO LOCALE
La qualità dei privati (rispetto al pubblico) è premiata soprattutto da chi ha un tenore di vita più elevato (57% vs 23%), dai lavoratori autonomi (53% vs 14%) e dai più giovani (48% vs 19%).
Mentre nel Nord Est (29% vs. 39%) e tra i dipendenti pubblici (27% vs. 55%) la qualità della Pubblica Amministrazione è ritenuta maggiore di quella dei privati.
La qualità del pubblico a livello locale è premiata soprattutto dai più anziani (46% vs 18%) e da chi ha un basso tenore di vita (37% vs. 18%). Questi ultimi apprezzano più di tutti l’operato del terzo settore (44%), apprezzato più degli altri soggetti a livello locale in tutto il Centro Italia (39%)
IN AMBITO DI PUBBLICA UTILITÀ
QUALITÀ DI GESTIONE QUALITÀ DI GESTIONE A LIVELLO LOCALE
25%38%Pubblica
amministrazione Soggetti privati ed imprese
37%Terzo
settore
33%35%Pubblica
amministrazione Soggetti privati ed imprese
32%Terzo
settore
Le caratteristiche maggiormente attribuite al settore pubblico vs. privato vs. terzo settore/cittadini organizzati:
GARANTISCONO PIÙ SPESSO VELOCITÀ, EFFICIENZA E FACILITÀ DI ACCESSO, MA SI RICONOSCE CHE LA P.A. MIRA A PERSEGUIRE IL BENESSERE COLLETTIVO
I SOGGETTIPRIVATI
TEMPI DI ATTESA/VELOCITÀ
OTTIMO IMPIEGO DELLE MODERNE TECNOLOGIE
EFFICIENZA A GARANZIA DI PIENA SODDISFAZIONE
CORTESIA E GENTILEZZA DEL PERSONALE
FACILITÀ DI ACCESSO
DISPONIBILITÀ DI INFORMAZIONI
PROFESSIONALITÀ ED EFFICIENZA DEL PERSONALE
PERSONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO
COMPETENZA DEL PERSONALE
SPIRITO DI COLLABORAZIONE DEL PERSONALE
BUON RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO
CONTRIBUTO A MAGGIOR BENESSERE CITTADINI
CONTROLLO QUALITÀ DA PARTE DI UN ENTE ESTERNO
CAPACITÀ DI COINVOLGERE E RAFFORZARE LEGAMI SOCIALI
50
48
48
48
45
42
41
39
38
37
29
27
27
25
26 9
16
14
9
12
17
25
10
10
17
16
15
13
10
15
17
17
18
14
24
19
25
17
17
18
16
17
20
28
26
22
21
32
26
27
31
32
37
38
33
30
I valori sono espressi in percentuale
SOGGETTI PRIVATI/IMPRESE TERZO SETTOREPUBBLICA AMMINISTRAZIONE NESSUNO DEI PRECEDENTI CARATTERISTICHE IDEALI