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RAPPORTO 2017

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RAPPORTO 2017

www.dipubblicautilita.it

#DIPUBBLICAUTILITÀ

REALIZZATO DA:

OBIETTIVI DELLA RICERCA

Il Festival «DI PUBBLICA UTILITÀ» ha il duplice

obiettivo di riportare al centro del dibattito il

concetto di pubblico, inteso nella sua accezione

di “interesse generale”, e di raccogliere idee

innovative per favorire una crescita collettiva

coerente con la nuova definizione di utilità

pubblica.

OBIETTIVi DELLA RICERCA:• Definire la Pubblica Utilità;

• Descrivere gli attori in campo e le loro modalità

operative;

• Approfondire, nella percezione dei cittadini, il

CONCETTO DI PUBBLICA UTILITÀ;

• Comprendere l’evidenza della funzione

pubblica svolta da soggetti pubblici, imprese e

società civile;

• Avviare una mappatura della esperienze di

Pubblica Utilità.

1. PUBBLICA UTILITÀ: UNO SGUARDO STORICO

2. PUBBLICA UTILITÀ EVOLUZIONI DEL CONCETTO E NUOVI SOGGETTI

3. GEOGRAFIE DELLA PUBBLICA UTILITÀ

4. PERCEZIONE DELLA PUBBLICA UTILITÀ

5. RIFLESSIONI SUGLI AMBITI DI PUBBLICA UTILITÀ IN ITALIA

UNO SGUARDO STORICO ED EVOLUZIONEDEL CONCETTO

PUBBLICA UTILITÀ

Contributi qualitativi

Davide Agazzi Comune di MilanoLeonardo Becchetti Università di Roma Tor VergataLuca De Biase Nòva24Marco Frey Fondazione SymbolaAgostino Giovagnoli Università Cattolica del Sacro CuoreFrancesca Guida ItaliacampAlessia Maccaferri giornalistaEzio Manzini Politecnico di MilanoMarianella Sclavi sociologaPaolo Venturi AICCON

LUNGA STORIA DEFINIZIONE

Iniziative di pubblica utilità hanno cominciato a svilupparsi con l’affermazione degli Stati liberali ottocenteschi.

Nella storia della pubblica utilità rientrano iniziative più svariate – casse rurali, associazioni di mutuo soccorso, imprese di produzione e lavoro, iniziative assistenziali, scuole ecc. - promosse da soggetti più diversi (come sindacati, cooperative, congregazioni religiose, confraternite, comitati, associazioni, volontariato).

Rientra nella pubblica utilità tutto ciò che “favorisce la pienezza dell’essere umano”.

Ovvero tutto ciò che contribuisce a liberare l’uomo da quanto gli impedisce il pieno sviluppo della sua umanità. Si tratta dunque di un concetto più esteso che non fa riferimento allo Stato-apparato bensì allo Stato-comunità inteso come alleanza di soggetti animati da interessi comuni, appunto da scopi di pubblica utilità.

MA A CHI SPETTA IMPEGNARSI PER REALIZZARELA “PUBBLICA UTILITÀ” INTESA IN MODO COSÌ ALTOE PROFONDO?

L’art. 3 della Costituzione afferma che è “compito della Repubblica”. La Repubblica non è solo lo Stato: sono anche tutti i cittadini. Il pubblico diventa quindi una dimensione del valore che riguarda tutti e alla quale contribuiscono tutti, salvaguardata da regole che sono definite e condivise da tutti: cittadini, associazioni, imprese, consorzi di imprese, cooperative, pubblica amministrazione.

DELLA PUBBLICA UTILITÀPROTAGONISTI

LE AMMINISTRAZIONI:dai casi di welfare condiviso, passando per la sperimentazione del bilancio partecipato fino al baratto amministrativo o al partenariato sociale, si registrano nuovi modelli di governance territoriale.

Modelli che consentono, attraverso processi di inclusione e partecipazione, di  offrire risposte innovative a problemi cruciali della contemporaneità. Un esempio è Milano sei l’altro: un nuovo tipo di welfare, comunitario e integrato, sperimentato nei Municipi 6 e 4 del comune di Milano. Il tutto tramite la  messa in rete di aziende, non profit, cittadini ed enti locali.

I CITTADINI:sono sempre più “prosumer”, Alvin Toffler (1981), con un ruolo non solo di consumatori passivi ma di protagonisti nel processo di creazione, produzione e distribuzione di beni di pubblica utilità. In questi ultimi anni si stanno sperimentando esperienze importanti di cittadinanza attiva: un processo è anche influenzato dal forte uso di network ramificati per sostenere e gestire relazioni, nuove forme di partecipazione, anche facendo leva sulle infrastrutture digitali.

Esempi: dal progetto Refugees Welcome Italia che permette ai cittadini che lo desiderano di ospitare un rifugiato a casa propria, ai casi di civic journalism come Cittadini reattivi.

LE IMPRESE: oggi le imprese for profit stanno cambiando la loro modalità di produzione di beni e servizi, facendo propri alcuni principi e modalità operative – il coinvolgimento delle comunità, il continuo accrescimento del potenziale immateriale e relazionale nei prodotti/servizi – del non profit, tenendo insieme in misura crescente la dimensione economica e quella sociale del processo di produzione di valore aggiunto. Esempi: Coesia che ha sostenuto il progetto della prima residenza per le cure palliative dedicata ai bambini con malattie incurabili. E il Gruppo Hera risultato migliore società in Italia e la 14esima al mondo, su un campione di 6000 imprese, per gli investimenti attenti alla diversità e all'inclusione. Secondo il “Diversity and Inclusion Index” di Thomson Reuters.

IL SETTORE NO PROFIT: guadagna consapevolezza, sa di poter essere – per la sua natura meno formale, più dinamica, vicina alle persone e ai territori – la risposta migliore a tanti bisogni emergenti. Un esempio su tutti sono le cooperative di comunità: società cooperative che hanno come fine ultimo la produzione e/o gestione di beni comuni attraverso il coinvolgimento delle comunità locali. Esempio: Cooperativa comunità di Melpignano: in questo piccolo comune virtuoso di 2.300 abitanti, le istituzioni e una parte dei residenti, insieme, hanno fondato una cooperativa a responsabilità limitata, favorendo una nuova forma di gestione dei servizi pubblici.

DELLA PUBBLICA UTILITÀGEOGRAFIE

4.19

4.1

4.11

4.5

4.15

4.3

4.13

4.7

4.17

4.94.2

4.12

4.6

4.16

4.4

4.14

4.8

4.18

4.10

4.20

BCC RAVENNATE,FORLIVESE E IMOLESE

FERRERO

COESIA

MILANO SEI L’ALTRO

CITTÀ DI MILANO

GRUPPO GOEL

CON.AMI

REFUGEESWELCOME ITALIA

FAI

VIA PADOVA 36

100% CAMPANIA RETE DEL PACKAGING SOSTENIBILE

GRUPPO HERA

COMUNI DELLA VALCAMONICA

PROGETTO CONSENSO-INFERMIERIDI COMUNITÀ

CITTADINI REATTIVI

LA MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME

COOPERATIVACOMUNITÀ MELPIGNANO

SARDEX

FAMILYDEA

WEMAKE

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IMPRESA ASSOCIAZIONE

DELLA PUBBLICA UTILITÀPERCEZIONE

IL DISEGNO DI RICERCA — APPROCCIO INTEGRATO QUALI-QUANTITATIVO

FORUM DI DISCUSSIONE ONLINE

24 PARTECIPANTI Community IpsosSpace 1000 INTERVISTE

Compilate via web(CAWI)

UNIVERSODI RIFERIMENTOPopolazione italiana maggiorenne

UNIVERSODI RIFERIMENTOPopolazione italiana maggiorenne

CITTÀ COINVOLTEMilano, Verona, Padova, Roma, Bari (inclusi centri minori limitrofi alle città sopracitate)

CAMPIONE RAPPRESENTATIVOStratificato per genere, età, area geografica e status lavorativo e ponderato anche per dimensione del comune, titolo di studio, professione e orientamento politico.

SVOLGIMENTODEL FIELDWORKdall’ 8 al 12 maggio 2017

SVOLGIMENTODEL FIELDWORKdal 12 al 18 settembre 2017

RILEVAZIONE QUANTITATIVA ONLINE

48%UOMINI

52%DONNE

18-30 ANNI

16%51-64 ANNI

23%31-50 ANNI

35%65+ ANNI

26%

LAUREATI OCCUPATIDIPLOMATI NONOCCUPATI

TITOLOINFERIORE

13% 44%30% 56%57%

NORD OVEST

NORD EST

CENTRO NORD26%

12%

17%

CENTRO SUD

SUD + ISOLE

22%

23%

CAMPIONE INTERVISTATO - popolazione italiana maggiorenne

Cosa si intende per Pubblica Utilità -1

47%33%

6%14%

Ambiti della Pubblica Utilità

Scopo e suggestioni

Altro

Soggetti coinvolti

Ambiti legati a bisogni essenziali(sanità, trasporti, sicurezza, etc)

Ambiti con uno spettro più ampio (economia, tutela dell'ambiente e del territorio)

30%

17%

Cosa si intende per Pubblica Utilità -2

76%

14%10%

Attività che perseguono IL BENESSERE DEI CITTADINI, indipendentemente dal soggetto che le svolge.Seppur prevalente (60%), tra chi ha un tenore di vita superiorealla media questa visione è meno condivisa.

Attività fornite dallo Stato

Non so

DOVREBBERO MIRARE AL MIGLIORAMENTO E AL BENESSERE DELLA COLLETTIVITÀ NEL SUO COMPLESSO E NON DEI SINGOLI CITTADINI.TRA CHI HA UN TENORE DI VITA SUPERIORE ALLA MEDIA E TRA CHI INVECE SI SENTE MOLTO AL DI SOTTO, QUESTA VISIONE È MENO CONDIVISA, SEPPUR RIMANGA PREVALENTE (RISPETTIVAMENTE 68% E 67%).

IL 78% RITIENE CHE LE ATTIVITÀ DI PUBBLICA UTILITÀ

La Pubblica Utilità come perseguimento del benessere dei cittadini

ASSUME CONNOTAZIONI POSITIVE SE COLLEGATONON SOLO AL COINVOLGIMENTO STATALE

LA PUBBLICA UTILITÀ

12%31%

17%36%

4%

Molto positiva

Abbastanza positiva

Abbastanza negativa

Né positiva né negativa

Molto negativa

CONFRONTO TRA POSITIVO E NEGATIVO

+22

Il coinvolgimento dei cittadini nella costruzione del valore pubblico

40% dei cittadini si sente chiamato a dare il proprio contributo alla definizione e alla realizzazione di tutto ciò che accresce il valore pubblico.

Dovrei essere ESCLUSIVAMENTE UN FRUITORE dei servizi di pubblica utilità:pago le tasse ed è un mio diritto riceverli

Non posso limitarmi alla fruizione, ma PARTECIPARE ATTIVAMENTE alla definizione e realizzazione

dei servizi di pubblica utilità

60% 40%

La visione dei più giovani (18-30 anni) e dei residenti del Nord Est è diversa: vorrebbero partecipare attivamente e

non essere meri fruitori (rispettivamente 58% e 54%)

Il ruolo della Pubblica Amministrazione nella promozione del valore pubblico

IL BUON FUNZIONAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA favorisce

una maggiore partecipazione dei cittadini nella sfera pubblica: volontariato, impegno sociale

IL COINVOLGIMENTO E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI dipendono dai loro valori e dalla loro educazione, indipendentemente dalla pubblica amministrazione

64%36%

Due italiani su tre (64%) sono convinti che il buon funzionamento della pubblica amministrazione favoriscauna maggiore partecipazione dei cittadini nella sfera pubblica.

SUGLI AMBITIDI PUBBLICA UTILITÀIN ITALIA

RIFLESSIONI

Principali ambiti della pubblica utilità:

È IL PRINCIPALE AMBITO DI PUBBLICA UTILITÀ.SEGUONO A DISTANZA ISTRUZIONE E SICUREZZA

LA SANITÀ

SANITÀ

SICUREZZA

ASSISTENZA ALLA PERSONA

TRASPORTI

OFFERTA PER CULTURA E TEMPO

SERVIZI FINANZIARI

ISTRUZIONE

TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE

INFRASTRUTTURE

RICERCA E SVILUPPO

INFORMAZIONE

ESERCIZI COMMERCIALI

63

887 52

24

44

9 51 42

6 32 26

5

2

2

1

2

1

1

0

29 13 118

32

24

11 9

7

2 43 42

2

PRIMA CITATA

I valori sono espressi in percentuale

ALTRE CITAZIONI

Focus servizi: elementi necessari per dirsi soddisfatti in tema di pubblica utilità

TEMPI DI ATTESA/VELOCITÀ

CONTRIBUTO A MAGGIOR BENESSERE CITTADINI

PROFESSIONALITÀ ED EFFICIENZA DEL PERSONALE

BUON RAPPORTO QUALITÀ-PREZZO

CONTROLLO QUALITÀ DA PARTE DI UN ENTE ESTERNO

CORTESIA E GENTILEZZA DEL PERSONALE

FACILITÀ DI ACCESSO

EFFICIENZA E GARANZIA DI PIENA SODDISFAZIONE

COMPETENZA DEL PERSONALE

OTTIMO IMPIEGO DELLE MODERNE TECNOLOGIE

SPIRITO DI COLLABORAZIONE DEL PERSONALE

PERSONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO

CAPACITÀ DI COINVOLGERE E RAFFORZARE LEGAMI SOCIALI

DISPONIBILITÀ DI INFORMAZIONI

12 23

12

14

14

10

9

6

5

4

3

5

4

2

2

23

22

17

16

20

19

15

13

14

10

8

6

7

7

35343130302821181813131099

I valori sono espressi in percentuale

PRIMA CITATA

ALTRE CITAZIONI

Focus servizi: la percezione di qualità

DI GESTIONE NAZIONALE O LOCALE NON INFLUENZAIN MANIERA PREPONDERANTE LE VALUTAZIONI IN TEMA DI PUBBLICA UTILITÀLa soddisfazione rispetto all’attuale situazione italiana, varia in funzione del tenore di vita: i più benestanti sono anche i più soddisfatti, mentre lo sono molto poco i cittadini di fasce sociali basse (+21% vs. -11% nel complesso). Nel Nord Est il saldo è decisamente positivo (+45%), mentre decisamente negativo il saldo tra i lavoratori autonomi (-24%).

IL DOPPIO LIVELLO

11%40%

30%3%

16%

Ottima

Buona

Scarsa

Non so

Pessima

10%38%

30%3%

19%

Ottima

Buona

Scarsa

Non so

Pessima

14%36%

31%2%

17%

Ottima

Buona

Scarsa

Non so

Pessima

QUALITÀ DI GESTIONE A LIVELLO NAZIONALE

QUALITÀ DI GESTIONE A LIVELLO LOCALE

Previsione di evoluzione dei servizi di Pubblica Utilità a 10 anni:

SI PREVEDE UN MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI

L’ottimismo è tipico delle fasce di popolazione più abbienti (+22%).I 31-50enni non si aspettano particolari miglioramenti: il saldo è negativo (-13%).

PER IL FUTURO

28%47%25%

Meglio

Come oggi

Peggio

CONFRONTO TRA "MEGLIO"

E "PEGGIO"

+3

Gli attori coinvolti negli ambiti di Pubblica Utilità

PUBBLICAAMMINISTRAZIONE

SOGGETTI PRIVATIED IMPRESE TERZO SETTORE

SICUREZZA ISTRUZIONE INFRASTRUTTURE AMBIENTE E TERRITORIO

ESERCIZI COMMERCIALI SANITÀ TRASPORTI

SERVIZI FINANZIARI CULTURA E TEMPO LIBERO ASSISTENZA ALLA PERSONA

Percezioni sugli attori in ambito di Pubblica Utilità

NON EMERGE CHIARAMENTE UN SOGGETTO CONSIDERATO MIGLIOREDEGLI ALTRI, SOPRATTUTTO A LIVELLO LOCALE

La qualità dei privati (rispetto al pubblico) è premiata soprattutto da chi ha un tenore di vita più elevato (57% vs 23%), dai lavoratori autonomi (53% vs 14%) e dai più giovani (48% vs 19%).

Mentre nel Nord Est (29% vs. 39%) e tra i dipendenti pubblici (27% vs. 55%) la qualità della Pubblica Amministrazione è ritenuta maggiore di quella dei privati.

La qualità del pubblico a livello locale è premiata soprattutto dai più anziani (46% vs 18%) e da chi ha un basso tenore di vita (37% vs. 18%). Questi ultimi apprezzano più di tutti l’operato del terzo settore (44%), apprezzato più degli altri soggetti a livello locale in tutto il Centro Italia (39%)

IN AMBITO DI PUBBLICA UTILITÀ

QUALITÀ DI GESTIONE QUALITÀ DI GESTIONE A LIVELLO LOCALE

25%38%Pubblica

amministrazione Soggetti privati ed imprese

37%Terzo

settore

33%35%Pubblica

amministrazione Soggetti privati ed imprese

32%Terzo

settore

Le caratteristiche maggiormente attribuite al settore pubblico vs. privato vs. terzo settore/cittadini organizzati:

GARANTISCONO PIÙ SPESSO VELOCITÀ, EFFICIENZA E FACILITÀ DI ACCESSO, MA SI RICONOSCE CHE LA P.A. MIRA A PERSEGUIRE IL BENESSERE COLLETTIVO

I SOGGETTIPRIVATI

TEMPI DI ATTESA/VELOCITÀ

OTTIMO IMPIEGO DELLE MODERNE TECNOLOGIE

EFFICIENZA A GARANZIA DI PIENA SODDISFAZIONE

CORTESIA E GENTILEZZA DEL PERSONALE

FACILITÀ DI ACCESSO

DISPONIBILITÀ DI INFORMAZIONI

PROFESSIONALITÀ ED EFFICIENZA DEL PERSONALE

PERSONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO

COMPETENZA DEL PERSONALE

SPIRITO DI COLLABORAZIONE DEL PERSONALE

BUON RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

CONTRIBUTO A MAGGIOR BENESSERE CITTADINI

CONTROLLO QUALITÀ DA PARTE DI UN ENTE ESTERNO

CAPACITÀ DI COINVOLGERE E RAFFORZARE LEGAMI SOCIALI

50

48

48

48

45

42

41

39

38

37

29

27

27

25

26 9

16

14

9

12

17

25

10

10

17

16

15

13

10

15

17

17

18

14

24

19

25

17

17

18

16

17

20

28

26

22

21

32

26

27

31

32

37

38

33

30

I valori sono espressi in percentuale

SOGGETTI PRIVATI/IMPRESE TERZO SETTOREPUBBLICA AMMINISTRAZIONE NESSUNO DEI PRECEDENTI CARATTERISTICHE IDEALI

RAPPORTO 2017

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