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Rapporto Ambiente e Sicurezza2011

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Il “Rapporto Ambiente e Sicurezza 2011” è stato redatto seguendo, ove applicabile, sia le linee guida predisposte dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) dal titolo “Il rapporto ambientale d’impresa – Linee guida per la redazione” sia gli orientamenti sviluppati da Unindustria sulla base dell’esperienza maturata negli anni precedenti.

Per una corretta fruizione del presente documento si fa presente che:

- i dati forniti dalle aziende e dalle istituzioni scolastiche partecipanti al progetto sono aggiornati al 31 dicembre 2011;

- i dati relativi al sistema associativo di Unindustria sono aggiornati (salvo dove non diversamente specificato) al 7 Novembre 2012.

Riferimenti per ogni ulteriore informazione:

UNINDUSTRIAVia Noale 206 – 00155 Roma

www.un-industria.it – tel. 06/844991

AREA LAVORO:Dr. Marcello Orifici – Tel. 06/84499353E-mail: [email protected]

AREA COMPETITIVITÀ:Dr. Aldo della Peruta – Tel. 0775/817222 E-mail: [email protected]

Rapporto Ambiente e Sicurezza2011

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Unindustria e la sostenibilità pg. 4

Ambiente e Sicurezza: l’impegno della Direzione Regionale del Lazio dell’INAIL pg. 6

I Le Aziende pg. 8

II L’Ambiente pg. 16

III La Sicurezza pg. 24

IV Scelte aziendali in materia di Ambiente, Salute e Sicurezza pg. 34

V Le Scuole: l’esperienza della Provincia di Frosinone pg. 36

VI Le proposte di miglioramento pg. 42

Glossario pg. 44

Lettera del verificatore pg. 45

I partecipanti al progetto pg. 47 Le aziende Le scuole

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011

Conciliare lo sviluppo economico e sociale con il rispetto per l’ambiente e la sicurezza è tra le sfide più impegnative che l’umanità ha oggi di fronte.

La coscienza di una responsabilità sociale in queste tematiche è progressivamente maturata ed è divenuta sempre più ampia.

Il “Rapporto Ambiente e Sicurezza 2011” riprende i contenuti e l’esperienza del progetto portato avanti da Unindustria già lo scorso anno con l’obiettivo di fornire un quadro il più possibile dettagliato della relazione esistente tra le imprese e il territorio in termini di sviluppo ecosostenibile e di rispetto delle normative in materia ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Questa seconda edizione segna il proseguimento del percorso di analisi minuziosa e rigorosa valutazione delle attività dell’associazione,

proponendosi come strumento polivalente, costituendo da un lato un valido supporto di analisi e di lavoro, e dall’altro uno strumento che dà conto, in modo trasparente, dell’impegno al miglioramento continuo.

Nonostante il perdurare della crisi congiunturale di questi ultimi anni abbia portato ad attuare forti razionalizzazioni nei settori produttivi, si ritiene fondamentale continuare ad investire in progetti legati al miglioramento della sicurezza sul lavoro, alla riduzione dell’impatto sull’ambiente, alla ricerca di prodotti eco-compatibili, all’innalzamento della qualità della formazione, all’ottimizzazione di un programma di sviluppo sostenibile.

Unindustria, in virtù del proprio ruolo istituzionale, ribadisce l’impegno per la diffusione tra i propri associati di questa cultura del miglioramento

continuo, di questo approccio integrato alla prevenzione e salvaguardia del territorio, dell’importanza dell’adozione di modelli di gestione e organizzazione aziendale, la cui diffusione ne ha dimostrato nel tempo l’efficacia.

Le aziende associate vengono informate e sensibilizzate sugli aggiornamenti legislativi, su nuove norme, disposizioni e regolamenti, sia in materia ambientale che di sicurezza, anche al fine di supportarle nel perseguire il livello di conformità richiesto.

In un’ottica di semplificazione, il “Rapporto Ambiente e Sicurezza 2011”, è stato strutturato in modo da fornire una rappresentazione efficace ed immediata dei parametri d’indagine.

A tal fine è stato dato ampio spazio ad una presentazione grafica dei dati

raccolti che consente l’immediata individuazione degli indicatori utilizzati.

In questo modo il rapporto vuole essere uno strumento di facile e pronta consultazione che si basa sulla semplicità e univocità di interpretazione dei dati.

La pubblicazione del Rapporto, proposto, per questa edizione, in una versione più snella e dinamica, rivela l’impegno dell’operare quotidiano e cosciente di tutti i soggetti interessati, con la certezza che una partecipazione sempre più attiva delle aziende associate possa portare al conseguimento di obiettivi importanti per il nostro territorio, per il nostro ambiente, per le nostre stesse imprese.

Marco MicheliPresidente del Comitato tecnico Sicurezzasul lavoro di Unindustria

Unindustria e la sostenibilità

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011

Ambiente e Sicurezza: l’impegno dellaDirezione Regionale del Lazio dell’INAIL

Con la Legge 30 luglio 2010, n. 122 di conversione con modificazioni del D.L. 78/2010, che ha portato all’incorporazione degli allora ISPESL ed IPSEMA, l’INAIL ha coniugato il suo essere “Ente di assicurazione sociale”, con l’attività di prevenzione sul campo, divenendo protagonista del “Polo Salute e Sicurezza sul lavoro”.

La salute - in generale, ma anche quale concetto legato al lavoro -, nonché la sicurezza sul lavoro sono riconosciuti quali diritti dell’uomo costituzionalmente garantiti e la sempre maggiore presa di coscienza dei pericoli quotidianamente affrontati per la crescita economica e per lo sviluppo fa si che vi sia una produzione normativa di tutela sempre più aggiornata.

Nonostante ciò, ogni evento avverso di natura professionale, desta in noi meraviglia, lasciandoci sorpresi, stupefatti ed attoniti.La sicurezza, la tutela dei lavoratori ed il lavoro stesso, sembrano pertanto percorrere strade parallele, la cui convergenza definitiva sembra un’utopica speranza.

Nella difficoltà di raggiungere un sistema totale di protezione, si inserisce la tutela dell’ambiente, quale concetto non limitato alla preservazione dal degrado delle

bellezze naturali, ma quale elemento fondamentale condizionante ogni istante di vita dell’essere umano e quindi anche del lavoratore.

Volendo semplificare il concetto, appare spontaneo associare l’idea che l’influsso negativo di un ambiente di vita non salubre, avrà conseguenze sulla salute di tutti e ancor più su coloro cui andranno a sommarsi i rischi presenti nell’attività occupazionale.

Ambiente di vita e ambiente di lavoro costituiscono, infatti, due sistemi integrati da un processo di osmosi che, se non selettivo, consente la condivisione reciproca dei pericoli insiti e caratteristici in ciascuno di essi.

Da un lato, infatti, si è preso atto dell’evoluzione del concetto di malattia professionale: non più solo “direttamente causata” dall’agente di rischio presente esclusivamente nel luogo di lavoro, ma anche concausata da questo in unione a fattori esterni al mondo occupazionale e quindi provenienti dall’ambiente di vita.

Dall’altro, vi è sempre maggiore coscienza di quanto il rischio lavorativo debba essere comunque confinato all’interno

del sistema aziendale – si pensi, ad esempio, allo smaltimento dei rifiuti, alle emissioni nocive, alle polveri … -, onde non diffondere i propri effetti negativi anche sulla popolazione in generale e nell’ambiente che la circonda.

Di questo stretto rapporto tra ambiente e mondo dell’occupazione, torna alla mente anche quanto scritto nel 1700 da Bernardino Ramazzini, padre della moderna medicina del lavoro, che, studiando le più varie attività lavorative, associò non solo i diversi rischi, che le caratterizzavano, alle malattie insorte nei diversi “cluster” di lavoratori, ma associò l’idea di quanto anche l’ambiente circostante influisse sulla salute di questi stessi.

Si pensi, ad esempio, quanto riportato nel capitolo dedicato a “La tutela della salute delle vergini religiose”: il medico, che si occupava della salute delle religiose, doveva conoscere anche la collocazione dei conventi per dare consigli alle sue assistite in merito alle malattie che sarebbero potute insorgere per la posizione ambientale dei chiostri.

A nulla, infatti, serviva un convento ridente di orti e giardini, se collocato nei pressi di una fogna, perché i “miasmi”

portati dal vento inficiavano il benessere dato dall’oasi interna, rendendo insalubre l’aria e recando gravi malattie.

Il concetto di come sia meglio prevenire le malattie, piuttosto che curarle, è sempre attuale ed oggi base della “Medicina Preventiva”.

Quest’ultima raggruppando le conoscenze mediche con quelle di altre discipline, mira alla tutela del benessere psico-fisico e sociale delle persone in ogni età della vita e in qualsiasi contesto - ambientale, sociale e lavorativo – e, nella fase della “prevenzione primaria”, studia proprio l’ambiente e l’uomo, nonché le loro reciproche interazioni.

Oggi, quindi, non si può prescindere dal concetto di tutela dell’ambiente quando si parla della tutela della salute, anche con riferimento ai lavoratori, perché l’ambiente è la nostra “Casa”, nell’accezione più ampia del termine e là dove i luoghi di residenza, di lavoro, di svago, costituiscono idealmente vani comunicanti e interdipendenti, dalla cui cura integrata dipende il nostro benessere e quello delle generazioni future.

Arch. Antonio Napolitano

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011

1.1 Gli associati a Unindustria pg. 10

1.2 Il questionario di rilevazione dati pg. 10

1.3 La somministrazione del questionario pg. 11

1.4 La distribuzione nel territorio pg. 11

1.5 La ripartizione tra i settori pg. 11

1.6 La struttura organizzativa pg. 12

1.7 Gli investimenti e le spese pg. 13

1.7.1 Gli investimenti pg. 13

1.7.2 Le spese di esercizio pg. 13

1.8 La Formazione pg. 14

1.9 I Sistemi di Gestione pg. 14

1.10 Le visite delle Autorità di controllo pg. 15

Le Aziende

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011Capitolo I - Le Aziende 1110

1.3 LA SoMMINIStRAzIoNe DeL qUeStIoNARIo

Unindustria ha divulgato il questionario attraverso l’invio telematico dello stesso agli indirizzi e-mail, sia generali che per-sonali, delle aziende associate. Inoltre, al fine di favorire la massima diffusione e quindi aumentare il numero delle aziende partecipanti al progetto, ha predisposto un apposito link nella “Homepage” del proprio sito internet evidenziato con un banner colorato. I questionari raccolti nell’arco temporale che va da luglio a settembre 2012 hanno visto l’adesione di 336 organizzazioni, con un incremento del 18% rispetto allo scorso anno.Le aziende partecipanti al progetto sono 292 con singola unità produttiva e 44 a carattere nazionale/internazionale.I questionari sono giunti nelle varie sedi di Unindustria per la maggior parte via mail, su supporto informatico, consentendo così una migliore verifica ed elaborazione dei dati in essi riportati.

1.4 LA DIStRIbUzIoNe NeL teRRItoRIo

Le aziende con singola unità produttiva, partecipanti al progetto 2011, sono distribuite nel territorio delle province di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo.I Comuni in cui si rileva la maggior parte delle aziende partecipanti al progetto sono Roma (27,4%) e Frosinone (11,3%), data la presenza di numerose realtà aziendali quali ad esempio sedi di aziende multinazionali, laboratori di analisi, società di consulenza, assicurazioni, società di informatica e società interinali.Per quanto concerne, invece, le aziende a caratura nazionale/internazionale, nel questionario si sono chieste informazioni circa la sede legale, il numero di sedi operative all’estero, in Italia e nelle province di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo: dai dati ottenuti emerge che il 61% di tali aziende ha la propria sede legale a Roma.

1.5 LA RIPARtIzIoNe tRA I SettoRI

Complessivamente, le trecentotrentasei aziende partecipanti al progetto risultano essere circa l’11% del totale delle azien-de iscritte a Unindustria Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo e comprendono sia organizzazioni con unità produttive localizza-te solo nel territorio delle quattro province in esame sia organizzazioni a carattere nazionale/internazionale.Di seguito si riporta uno spaccato delle aziende partecipanti rispetto a quelle iscritte suddivise per il settore di attività.

Dalla figura precedente emerge come in alcuni settori quali Chimica, Infrastrutture, Industria della Ceramica, Comunicazio-ni e Alimentare, la percentuale di aziende partecipanti sulle iscritte supera il 30%.Si nota, altresì, che nei settori della Distribuzione, Turismo, Editoria e Finanza la percentuale di aziende iscritte sulle par-tecipanti è inferiore al 5%, per cui i dati forniti nel seguito del presente Rapporto potrebbero, per tali settori, risultare non del tutto rappresentativi.Di seguito si riporta la suddivisione delle aziende partecipanti per numero di dipendenti.

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

158 30 71 46 28 121 239 55 36 94 161 142 71 107 104 40 65 19 70 884 85 15 120 164 184

SETTORI

3.109Aziende Iscritte

11 10 5 9 6 2 20 3 11 20 7 38 21 1 16 8 12 2 14 5 34 6 16 11 48 336Aziende Partecipanti

7% 33% 7% 20% 21% 2% 9% 6% 32% 23% 4% 27% 30% 1% 15% 20% 19% 12% 20% 1% 40% 43% 14% 7% 26% 11%Aziende Partecipanti /Aziende Iscritte

TOTA

LI

CONFRONTO AZIENDE ISCRITTE / PARTECIPANTI

FIGURA02

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

% AZIENDE

177 97 62

< 50 Dipendenti = 52,7% 50 ÷ 250 Dipendenti = 28,9% > 250 Dipendenti = 18,5%

336 TOTALE

SUDDIVISIONE AZIENDE PARTECIPANTI / N° DIPENDENTI

FIGURA03

1.1 GLI ASSocIAtI A UNINDUStRIA

Il numero delle aziende associate a Unindustria è pari a 3.109 (dato al 07/11/2012).Unindustria ha individuato i seguenti settori merceologici, all’interno dei quali rientrano le aziende associate:

1.2 IL qUeStIoNARIo DI RILeVAzIoNe DAtI

Nel progetto 2011 sono stati predisposti due questionari, uno indirizzato alle aziende insediate con singola unità produttiva all’interno del territorio delle province di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo e uno alle aziende a carattere nazionale/inter-nazionale che presentano però una o più sedi anche nelle province del territorio di Unindustria.Il questionario si presenta suddiviso in tre macrosezioni:- Parte generale: comune, settore merceologico d’appartenenza, numero medio nel corso del 2011 dei dipendenti con

contratto a tempo indeterminato/determinato e con contratto atipico, certificazioni ottenute, investimenti e spese in campo ambientale e della sicurezza, formazione totale e in ambito ambiente/sicurezza, informazioni circa le visite ispettive da parte degli Enti di Controllo;

- Ambiente: sezione suddivisa nei seguenti argomenti: approvvigionamento idrico, consumi energetici, scarichi idrici industriali, rifiuti, rumore ambientale, emissioni in atmosfera, IPPC, rischio di incidente rilevante, valutazione dei propri aspetti ambientali, Green Public Procurement – acquisti “verdi”;

- Sicurezza: sezione suddivisa nei seguenti argomenti: rumore, vibrazioni, rischio chimico, rischio stress lavoro-correlato, altri rischi, BBS – Behavior-Based Safety, spazi confinati, certificato di prevenzione incendi, figure della sicurezza, quasi incidenti, prove di evacuazione e scelte aziendali in materia di ambiente e sicurezza.

DISTRIBUZIONE AZIENDE ISCRITTE / N° DIPENDENTI

SETTORI AZIENDE ISCRITTE % AZIENDE ISCRITTE N° DIPENDENTI % N° DIPENDENTI

01 Information Technology 158 5,08% 23.572 10,05%02 Industria della Ceramica 30 0,96% 2.387 1,02%03 Sanita' 71 2,28% 4.563 1,95%04 Farmaceutica e Biomedicali 46 1,48% 6.912 2,95%05 Tessile, Abbigliamento, Moda e Accessori 28 0,90% 1.110 0,47%06 Distribuzione 121 3,89% 3.360 1,43%07 Consulenza, Attivita' Professionali e Formazione 239 7,69% 4.509 1,92%08 Legno, Arredo, Nautica 55 1,77% 1.239 0,53%09 Comunicazioni 36 1,16% 41.500 17,70%10 Energia 94 3,02% 12.454 5,31%11 Industria del Turismo 161 5,18% 24.627 10,50%12 Metalmeccanica, Metallurgica e Cost. Macchinari 142 4,57% 9.354 3,99%13 Alimentare 71 2,28% 3.969 1,69%14 Editoria, Informazione e Audiovisivo 107 3,44% 2.825 1,20%15 Carta, Stampa e Cartotecnica 104 3,35% 4.950 2,11%16 Attivita' Estrattive 40 1,29% 748 0,32%17 Servizi Ambientali 65 2,09% 4.651 1,98%18 Sicurezza 19 0,61% 1.739 0,74%19 Elettronica ed Elettrotecnica 70 2,25% 12.104 5,16%20 Finanza, Credito, Assicurazioni e Immobiliare 884 28,43% 27.246 11,62%21 Chimica, Gomma e Materie Plastiche 85 2,73% 6.385 2,72%22 Infrastrutture 15 0,48% 6.829 2,91%23 Trasporti e Logistica 120 3,86% 19.235 8,20%24 Progettazione, Materiali e Impianti 164 5,28% 5.784 2,47%25 Edilizia 184 5,92% 2.453 1,05% TOTALE 3.109 100,00% 234.505 100,00%FIGURA01

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011Capitolo I - Le Aziende 1312

Se si prende in considerazione, invece, il numero medio, nel corso dell’anno 2011, degli addetti del solo settore manifat-turiero (industria della ceramica, farmaceutica e biomedicali, tessile, abbigliamento, moda e accessori, legno, arredo e nautica, metalmeccanica, metallurgica e costruzione, alimentare, editoria, informazione e audiovisivo, carta, stampa e cartotecnica, attività estrattive, elettronica ed elettrotecnica, chimica, gomma e materie plastiche, edilizia), che proba-bilmente rappresenta quello con maggior “impatto” ambientale e con maggiori “coinvolgimenti” riguardo le normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, emerge che i dipendenti delle aziende manifatturiere partecipanti al progetto rappresentano il 49% del totale dei dipendenti del settore manifatturiero.

1.7 GLI INVeStIMeNtI e Le SPeSe

Nel questionario si è chiesto alle aziende di quantificare economicamente gli investimenti e le spese sostenute nel corso del 2011; per l’elaborazione di tale tipologia di dati e i successivi confronti tra i settori, l’analisi scelta è relativa alla riparti-zione percentuale degli stessi tra tematiche ambientali e di sicurezza anziché ai valori economici assoluti.

1.7.1 GLI INVEStIMENtIAnalizzando i dati relativi agli investimenti effettuati dalle aziende partecipanti al rapporto Ambiente e Sicurezza 2011, emerge come la percentuale di esse che ha fornito le informazioni richieste è pari al 57%; su tale sottocampione le azien-de che hanno effettuato gli investimenti più consistenti per la sicurezza si attestano sul 44%, il 35% ha effettuato maggiori investimenti, invece, in campo ambientale, mentre il 21% ha equamente distribuito i propri investimenti.

I settori in cui prevalgono le aziende che hanno investito nel campo della salute e sicurezza dei lavoratori sono i settori della Editoria, Edilizia, Farmaceutica, Tessile, Attività Estrattive, Servizi Ambientali, mentre quello in cui la maggior parte delle aziende ha effettuato investimenti prevalentemente in ambito ambientale risulta essere quello della Distribuzione; negli altri settori gli investimenti sono sostanzialmente equidistribuiti.

1.7.2 LE SPESE DI ESERCIzIODa una analisi delle spese sostenute dalle aziende partecipanti al rapporto Ambiente e Sicurezza 2011, emerge come la percentuale di esse che ha fornito le informazioni richieste è pari al 82%, su tale sottocampione risulta che il 49% delle aziende partecipanti ha dichiarato di aver sostenuto spese più importanti in materia di sicurezza (manutenzione degli impianti, controlli periodici su attrezzature e macchinari, monitoraggio della salute dei lavoratori, ecc.). Il 25% delle aziende ha sostenuto, invece, maggiori spese in campo ambientale (gestione rifiuti, controlli e manutenzione impianti di trattamento emissioni in atmosfera e scarichi idrici, formazione, ecc.), mentre il restante 26% ha distribuito equamente le spese tra ambiente e sicurezza.

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Maggiori investimenti sicurezza44 %

Maggiori investimenti ambiente 35%

Investimenti equidistribui21 %

Non indicato43%

DISTRIBUZIONE INVESTIMENTI AMBIENTE E SICUREZZA

% DATI FORNITIFIGURA05

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Maggiori spese sicurezza49 %

Spese equidistribuite26 %

Maggiori spese ambiente25 %

Non indicato12 %

DISTRIBUZIONE SPESE AMBIENTE E SICUREZZA

% DATI FORNITIFIGURA06

1.6 LA StRUttURA oRGANIzzAtIVA

Nel questionario si richiedeva alle aziende partecipanti di fornire il numero medio nel corso dell’anno dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato e determinato e di quello degli addetti con contratto atipico (a progetto, interinali, ecc.).

Il numero complessivo dei dipendenti impiegati nelle aziende partecipanti al Rapporto rappresenta circa il 16% della to-talità dei dipendenti delle aziende iscritte, in analogia con quanto ottenuto lo scorso anno; considerando nel computo dei dipendenti anche quelli delle aziende nazionali/internazionali impegnati nelle sedi locali nelle province in esame si ottiene una percentuale di dipendenti partecipanti del 31%.Tali dati, confrontati con la percentuale delle aziende coinvolte nel progetto, confermano anche nel Rapporto 2011 la par-tecipazione e il coinvolgimento di realtà industriali mediamente grandi.

01 Information Technology 23.572 4.329 6.66402 Industria della Ceramica 2.387 1.168 -03 Sanita' 4.563 602 -04 Farmaceutica e Biomedicali 6.912 4.546 -05 Tessile, Abbigliamento, Moda e Accessori 1.110 144 -06 Distribuzione 3.360 8 -07 Consulenza, Attivita' Professionali e Formazione 4.509 211 6808 Legno, Arredo, Nautica 1.239 329 -09 Comunicazioni 41.500 740 18.52610 Energia 12.454 342 5.38911 Industria del Turismo 24.627 350 -12 Metalmeccanica, Metallurgica e Cost. Macchinari 9.354 4.410 1.46113 Alimentare 3.969 2.084 10014 Editoria, Informazione e Audiovisivo 2.825 0 -15 Carta, Stampa e Cartotecnica 4.950 1.323 -16 Attivita' Estrattive 748 217 4517 Servizi Ambientali 4.651 538 31218 Sicurezza 1.739 17 -19 Elettronica ed Elettrotecnica 12.104 4.729 -20 Finanza, Credito, Assicurazioni e Immobiliare 27.246 90 49321 Chimica, Gomma e Materie Plastiche 6.385 3.713 64322 Infrastrutture 6.829 2.436 -23 Trasporti e Logistica 19.235 3.287 2.00024 Progettazione, Materiali e Impianti 5.784 455 47225 Edilizia 2.453 926 650

TOTALE 234.505 39.694 36.823

SETTORI Totale dipendentiaziende iscritte

(al 07/11/12)

N° medio, nel corsodel 2011 dei dipendenti

delle aziende consingola unità operativa

partecipanti

N° medio, nel corsodel 2011 dei dipendenti

delle aziende nazionali / intern.nelle province

in esame

DISTRIBUZIONE AZIENDE ISCRITTE E PARTECIPANTI / N° DIPENDENTI

FIGURA04

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011Capitolo I - Le Aziende 1514

1.10 Le VISIte DeLLe AUtoRItà DI coNtRoLLo

Tra le aziende partecipanti, comprendendo anche quelle a carattere nazionale/internazionale, centocinquantatre, pari al 46%, hanno indicato di aver ricevuto visite da parte degli Enti di controllo nel corso del 2011.Nella figura seguente è riportata la suddivisione percentuale tra le aziende che hanno dichiarato di aver ricevuto ispezioni da parte degli Enti di Controllo e quelle che non lo hanno indicato o non sono state soggette a visite da parte di Autorità esterne nel corso del 2011.

Dai dati ottenuti emerge che i settori in cui è più alta la percentuale di aziende che dichiara di aver ricevuto sopralluoghi da parte degli Enti di Controllo sono quello dell’Editoria (100%), settore però rappresentato da una sola azienda, quello dei Servizi Ambientali (83%) e quello della Sanità (80%).Gli Enti di Controllo più frequentemente indicati dalle aziende sono rappresentati dalla ASL e dall’ARPA Lazio; il primo Ente ha concentrato maggiormente la sua attività di verifica nel settore Alimentare e Comunicazioni, il secondo presso aziende del settore Chimico.

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

% DISTRIBUZIONE CONTROLLI

SI NO NON INDICATO

46 % 40 % 14 %

DISTRIBUZIONE VISITE ENTI DI CONTROLLO

FIGURA09

I settori in cui prevalgono le aziende che hanno effettuato la maggior parte delle proprie spese in ambito ambientale più che in sicurezza risultano essere quelli della Ceramica e della Carta, mentre quelli in cui la maggior parte delle aziende hanno effettuato investimenti prevalentemente nel campo della salute e sicurezza dei lavoratori sono i settori dell’Infor-mation Technology, Consulenza, Comunicazione, Meccanica, Editoria, Sicurezza, Finanza, Infrastrutture, Progettazione ed Edilizia. Negli altri settori le spese sono sostanzialmente equidistribuite tra ambiente e sicurezza.

1.8 LA FoRMAzIoNe

Dall’analisi dei dati emerge che duecentosettantatre aziende partecipanti al progetto, pari all’81% del totale, hanno fornito indicazioni in merito alla formazione erogata ai propri dipendenti.

Per quanto riguarda l’effettuazione di corsi di formazione in materia di ambiente e sicurezza, nel questionario di quest’an-no, rispetto a quanto fatto lo scorso anno, sono state chieste separatamente le ore di formazione erogate in tematiche ambientali e in tematiche di sicurezza.Dai dati ottenuti emerge come il 57% delle aziende abbia erogato formazione in materia ambientale e il 74% in sicurezza, percentuale ben più alta anche in considerazione dei precisi obblighi legislativi.

1.9 I SISteMI DI GeStIoNe

Nella figura seguente è riportata la distribuzione di tutte le organizzazioni presenti nelle province in esame dotate di cer-tificazione del Sistema di Gestione Ambientale, secondo la norma internazionale ISO 14001 (dati ricavati dalla banca dati di Accredia, agg. del 12/10/12) e secondo il Regolamento Europeo EMAS (dati ricavati dalla banca dati dell’ISPRA, agg. del 04/04/12), e di certificazione del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza dei Lavoratori secondo la norma BS OHSAS 18001 e linee guida UNI-INAIL(dati ricavati dalla banca dati di Accredia, agg. del 12/10/12).

Dall’esame della figura precedente si nota come negli ultimi due anni, tra le aziende partecipanti, le principali certificazioni risultano sostanzialmente costanti.

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Formazione erogata totale81 %

Non indicato19 %

SUDDIVISIONE EROGAZIONE FORMAZIONE

% DATI FORNITIFIGURA07

AZIENDE CERTIFICATE PER PROVINCIA CERTIFICAZIONI SUDDIVISE PER NORME 2010-2011ROMA

FROSINONE

RIETI

2010

2011

VITERBO

ISO 14001 EMAS BS OHSAS 18001

ISO 9001 ISO 14001 EMASISO TS 16949 OHSAS 18001 - UNI-INAIL

DISTRIBUZIONE CERTIFICAZIONI

60 61

2 2

24 24

3 217 18713 526132

29 17 8 1 7 13 1379 54

FIGURA08

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011

2.1 I DAtI INPUt pg. 18

2.1.1 L’approvvigionamento idrico pg. 18

2.1.2 I consumi energetici pg. 18

2.2 I DAtI DI OUtPUt pg. 20

2.2.1 Gli scarichi idrici pg. 20

2.2.2 I rifiuti pg. 20

2.2.3 Le emissioni in atmosfera pg. 22

2.2.4 Il rumore esterno pg. 22

2.2.5 IPPC pg. 22

2.2.6 Il rischio di incidente rilevante pg. 23

2.2.7 Green Public Procurement – Acquisti “Verdi” pg. 23

L’Ambiente

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 1918 Capitolo II - L’Ambiente

2.1 I DAtI INPUt *

2.1.1 L’APPROVVIGIONAMENtO IDRICOPer quanto riguarda l’approvvigionamento idrico la fonte maggiormente impiegata dalle aziende partecipanti (sia le orga-nizzazioni con unità produttive localizzate solo nel territorio delle 4 province in esame, sia quelle a carattere nazionale/internazionale) è rappresentata dall’acquedotto (167 aziende), 98 aziende utilizzano acqua da pozzo, 16 attingono da acque superficiali e una si approvvigiona di acqua tramite autobotti.Nella figura seguente è riportata la distribuzione delle aziende rispetto al tipo di approvvigionamento idrico.

La figura seguente riporta la distribuzione percentuale delle aziende nei diversi settori merceologici e i quantitativi di acqua emunta (mc) suddivisi in base alle fonti di approvvigionamento indicate dalle aziende.

2.1.2 I CONSUMI ENERGEtICILa figura seguente riporta la distribuzione percentuale delle aziende partecipanti nei diversi settori merceologici e i con-sumi energetici (GWh) suddivisi in base alle modalità di approvvigionamento elettrico indicate dalle aziende: energia elettrica acquistata, autoprodotta, ceduta alla rete e consumata.

N° AZIENDE

Acquedotto167

Pozzo98

Acque Superficiali16

Autobotte1

Non indicato43

DISTRIBUZIONE FONTI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO/AZIENDE

FIGURA10

SETTORI01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

Non indicato

Dati riportati

% A

PPR

OVV

IGIO

NAM

ENTO

TOT

ALE

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

Acquedotto

Pozzo

AcqueSuperficiali

Autobotte

8.580.792

36.382.706

18.074.288

1.200

TOTALE63.038.986

TOTALE PER TIPO

LOG

IA

13,6%

57,65%

28,65%

+/-0%

DISTRIBUZIONE DATI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO PROVENIENZA (mc)% DATI RACCOLTI

FIGURA11

% A

PP

RO

VVIG. P

ER

TIPO

LOG

IA

SETTORI01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

0

100

150

200

250

300

350

400

450

500

50

Non indicato

Dati riportati

DAT

I EN

ERG

IA E

LETT

RIC

A Acquistata

Autoprodotta

Ceduta a Terzi/Immessa in Rete

Consumata

679.240 +6,19%

236.000 +46,6%

1.431.000 -18,5%

1.874.000 -16,2%

DISTRIBUZIONE RISPOSTE CONSUMI ENERGIA ELETTRICA GWh% DATI RACCOLTI

FIGURA12

EnErgia ElEttrica autoprodottaLa figura seguente riporta le quantità di energia autoprodotta dalle aziende partecipanti (GWh) suddivise in base alla tipo-logia della fonte di approvvigionamento: energia elettrica prodotta da fonti tradizionali, rinnovabili e autoprodotta totale.

Dalla figura precedente si nota che in alcuni settori, Sanità, Tessile, Consulenza, Attività Estrattive, Servizi Ambientali, Elet-tronica, Infrastrutture, e Trasporto, l’energia elettrica viene autoprodotta esclusivamente da fonti rinnovabili, da cui deriva il 12% dell’energia autoprodotta complessivamente da tutte le aziende partecipanti.

combustibili consumatiLa figura seguente riporta le tipologie dei combustibili consumati espressi in Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP).Si evidenzia che le aziende partecipanti utilizzano per la maggior parte il gas metano.

bilancio EnErgEticoIl bilancio energetico delle aziende partecipanti è dato dall’acquisto netto di energia elettrica più l’acquisto di combustibili.I consumi di energia elettrica sono espressi in Tonnellate Equivalenti di Petrolio in modo tale da poter sommare organica-mente i consumi derivanti dalle varie fonti utilizzate in azienda (per la conversione dell’energia elettrica si è considerato 1 MWh = 0,187 TEP).Nella figura seguente è riportata la distribuzione percentuale, relativa al 2011, tra energia elettrica netta (acquistata - ven-duta) e combustibili.

SETTORI01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

Energia Autoprodottada Fonti Rinnovabili

Energia Autoprodottada Fonti Tradizionali

% E

NER

GIA

AU

TOPR

ODOT

TA

200

100

0

300

400

500

600

700

800

900

1.000

Autoprodottada Fonti Rinnovabili

Autoprodottada Fonti Tradizionali

AutoprodottaTOTALE

597.642- 1,28%

679.240+ 6,19%

81.598+ 238,4%

ANDAMENTO AUTOPRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA GWh% AUTOPRODOTTA

FIGURA13

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

% TIPOLOGIA COMBUSTIBILE

Metano90,5791 %

Gasolio7,8752 %

Olio BTZ0,0963 %

Benzina0,0095 %

326.972 (TEP) 28.431 (TEP) 3.476 (TEP) 345 (TEP)

UTILIZZO COMBUSTIBILI (TONNELLATE EQUIVALENTI DI PETROLIO)

GPL0,04972 %

1.795 (TEP)

FIGURA14

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

% TIPOLOGIA COMBUSTIBILE

(TEP) Energia Elettrica Netta (Acquistata - Venduta) (TEP) Combustibili38,0 % 62,0 %

(TEP) Elettrica = 223.599

(TEP) TOTALI 2011 = 584.962

(TEP) Combustibile = 361.363

DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA NETTA (ACQUISTATA-VENDUTA) / COMBUSTIBILI (TEP)

FIGURA15

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 2120 Capitolo II - L’Ambiente

2.2 I DAtI DI oUtPUt *

2.2.1 GLI SCARIChI IDRICIAlle aziende partecipanti al progetto sono state chieste informazioni limitatamente agli scarichi idrici industriali, compresa l’eventuale gestione delle acque di prima pioggia, trascurando gli scarichi di tipo civile.Tali informazioni sono relative ai trattamenti, suddivisi tra chimico-fisici, biologici e di fitodepurazione, che le acque subi-scono prima di essere convogliate all’esterno, e al recettore di tali scarichi.Nella figura seguente sono riportati i dati numerici relativi ai trattamenti effettuati sui reflui, tenendo presente che su un refluo possono essere effettuati più trattamenti.

Dalla figura precedente risulta che le aziende che effettuano un trattamento chimico-fisico sono 70, quelle che ne effet-tuano uno di tipo biologico 65, 7 utilizzano la fitodepurazione, mentre 182 non effettuano alcun trattamento sulle acque di scarico o non hanno indicato il dato.Per quanto concerne il recapito degli scarichi industriali ben 162 aziende (il 55% del campione) dichiarano di non posse-dere scarichi industriali: si tratta in questo caso principalmente di aziende dei settori Sicurezza, Infrastrutture ed Edilizia.

2.2.2 I RIFIUtILa figura seguente riporta la distribuzione percentuale delle aziende nei diversi settori merceologici e i quantitativi di rifiuti prodotti suddivisi tra pericolosi e non pericolosi.

Dalla figura sopra riportata emerge che i settori in cui i quantitativi di rifiuti pericolosi incidono maggiormente sul totale dei rifiuti prodotti sono il settore delle Infrastrutture (il 98% dei rifiuti prodotti è classificato pericoloso) e della Sanità (90% sul totale dei rifiuti totali).

Al fine di garantire una confrontabilità dei dati tra i vari settori, si è preso in considerazione il rapporto rifiuti prodotti/numero di addetti aziendali calcolato per i singoli settori. Le modifiche significative che si riscontrano nell’andamento dei dati nei settori 8, 10 e 17 dal 2010 al 2011 sono dovute alla differenza del campione, in particolare alla partecipazione o meno di aziende con una produzione rilevante di rifiuti.

182NUMERO AZIENDE 70 65 7

TRATTAMENTO SCARICHI IDRICI

Nessun trattamento / Non indicato Chimico-fisico Biologico Fitodepurazione

FIGURA16

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 SETTORI

Pericolosi

Non Pericolosi

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

DIS

TRIB

UZI

ON

E P

RO

D. R

IFIU

TI

% RIFIUTI PRODUZIONE RIFIUTI TONNELLATE

FIGURA17

Per quanto riguarda la destinazione dei rifiuti per le organizzazioni con singola unità produttiva, si evidenzia che in tutti i settori almeno il 50% dei rifiuti prodotti è avviato a recupero.

Nel questionario di quest’anno sono state richieste informazioni circa la conoscenza da parte delle aziende delle modalità di gestione dei RAEE - Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, cioè i Rifiuti che derivano dalla dismissione delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche; nella figura seguente sono riportati i risultati ottenuti.

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0,1 11 0 0,5 1,3 0 0 0,7 0,8 1,6 0,9 3,2 16,3 - 51,7 11,2 270 0 0,5 0,7 14,2 5,2 3,1 0,4 3,9

SETTORI

2010INDICATORERifiuti Prodotti (t) /N° Adetti aziendali

0,2 7,8 0 1,2 0,7 0,1 0 32,3 0,4 31 1 4 8,5 - 42,2 11,2 6,6 0 0,4 0 11,7 6 0,3 0,2 1,7 2011INDICATORERifiuti Prodotti (t) /N° Adetti aziendali

AN

NO

INDICATORE PRODUZIONE RIFIUTI

FIGURA18

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 SETTORI

Recupero

Smaltimento

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

DE

STIN

AZI

ON

E R

IFIU

TI

% DISTRIBUZIONE DISTRIBUZIONE DESTINAZIONE RIFIUTI TONNELLATE

FIGURA19

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

3 3 3 8 1 - 7 1 5 3 3 17 9 - 4 2 8 1 7 2 17 2 2 4 9

SETTORI

121 (41%)SI

2 - 1 - 2 - 2 - 1 1 1 5 3 - 2 1 2 - 2 - 8 1 3 1 3 41 (14%)NO

2 7 1 1 3 2 9 2 1 4 3 13 7 - 10 4 1 1 3 2 7 2 8 4 33 130 (45%)NON INDICATO

TOTA

LI

AZI

EN

DE

CONOSCENZA MODALITA’ GESTIONE DEI RAEE

FIGURA20

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 2322 Capitolo II - L’Ambiente

2.2.3 LE EMISSIONI IN AtMOSFERA

Nella figura seguente è riportata la distribuzione percentuale del 2011 tra le aziende che hanno indicato un regime auto-rizzativo, e quelle che non hanno fornito indicazioni in merito.Inoltre è riportata la distribuzione percentuale delle aziende rispetto alla fonte di emissione in atmosfera indicata differen-ziando tra processo produttivo, riscaldamento e altro.

2.2.4 IL RUMORE EStERNONella figura seguente è riportata la distribuzione percentuale delle aziende in base alla valutazione dell’impatto acustico esterno. Emerge che il 54% delle aziende partecipanti al progetto ha effettuato la stima dell’impatto acustico esterno, mentre le aziende che non l’hanno effettuata rientrano in settori per i quali non si ritiene significativa tale valutazione.Secondo la legislazione vigente in materia di inquinamento acustico le aziende hanno l’obbligo di rispettare i limiti di ru-morosità per l’area in cui sono insediate, effettuando una valutazione del rumore generato verso l’ambiente esterno dalle proprie attività e confrontando i risultati ottenuti con i limiti di rumorosità della classe di appartenenza.

2.2.5 IPPCNella figura seguente è riportata la distribuzione percentuale delle aziende rientranti o meno nel campo di applicazione della normativa nazionale in materia di prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento (IPPC).

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

% PERCENTUALE AZIENDE

Riscaldamento ambienti di lavoro Altro Non indicatoProcesso produttivo

30,0 % 4,3 %31,9 % 33,6 %

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE FONTI EMISSIONI IN ATMOSFERA

35 5 3937

FIGURA21

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

% PERCENTUALE AZIENDE

Effettuata Non effettuata Non indicato

54 % 36 % 10 %

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE RUMORE ESTERNO

FIGURA22

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

% PERCENTUALE AZIENDE

Aziende IPPC10 Aziende non IPPC64 Non indicato26

10 % 64 % 26 %

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE AZIENDE IPPC

FIGURA23

2.2.6 IL RISChIO DI INCIDENtE RILEVANtE

Nella figura successiva sono riportate le aziende rientranti nel campo di applicazione del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. come risul-tanti dall’elaborazione dei questionari delle aziende che hanno partecipato al progetto. Inoltre, da un’analisi dei dati nazionali disponibili sul sito internet del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare relativi alla distribuzione sul territorio nazionale degli stabilimenti soggetti alla normativa vigente sul rischio di incidente rilevante, si sono ricavati i dati riferiti a tutte le aziende con sedi operative nelle province analizzate.

2.2.7 GREEN PUBLIC PROCUREMENt – ACQUIStI “VERDI”Nel questionario sono state richieste due informazioni relative a tale tematica.Nella figura seguente è riportato l’andamento percentuale delle risposte, tra il 2010 e 2011, alla prima domanda, relativa all’opportunità, anche in termini di spinta all’innovazione sostenibile dei processi produttivi, dell’introduzione di sistemi di acquisti “GPP” da parte della Pubblica Amministrazione e l’andamento percentuale delle risposte, tra il 2010 e 2011, alla seconda domanda, in cui si chiedeva alle aziende se si ritengono sufficienti all’interno dell’organizzazione le risorse umane e le competenze per l’adeguamento alle richieste della Pubblica Amministrazione a proposito di tale tematica.

Dall’analisi delle informazioni ottenute emerge come una percentuale piuttosto alta di aziende non abbia fornito una risposta ai due quesiti (rispettivamente il 35% e il 44%), il che da una lato conferma una scarsa conoscenza del Green Public Procurement da parte delle aziende partecipanti e dall’altra evidenzia probabilmente una scarsa applicazione di tale tematica.

* Ove non diversamente indicato, le informazioni ed i dati riportati in questo capitolo sono riferiti alle aziende con singola unità produttiva nel territorio delle province in esame.

INVENTARIO AZIENDE A RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE

ARTICOLI DI LEGGE

DISTRIBUZIONE AZIENDE A RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE

16 5FROSINONE

3 -RIETI

1 4VITERBO

Artt. 6/7 Art. 8

6 7 2 147

3 1 - 4

- - - 12

Art. 5,2 Artt. 6/7 Art. 8 NonRicadente

FROSINONE

9 17ROMA 5 1 1 98ROMA

RIETI

VITERBO

- -ALTRE - - - 5ALTRE

29 26 - 9 4 266TOTALE TOTALE

DISTRIBUZIONE NEI TERRITORI AZIENDE PARTECIPANTI

FIGURA24

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

% PERCENTUALE AZIENDE

Si

RISULTATI 2a DOMANDA - RISORSE SUFFICIENTI

RISULTATI 1a DOMANDA - OPPORTUNITA’ GPP No Non indicato

43 %2011 13 % 44 %

49 %2010 12 % 39 %

GREEN PUBLIC PROCUREMENT

41 %2011 24 % 35 %

45 %2010 22 % 33 %

FIGURA25

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011

3.1 Le figure della sicurezza pg. 26

3.2 Il rumore interno pg. 26

3.3 Le Vibrazioni pg. 27

3.4 Il Rischio Chimico pg. 28

3.5 Lo stress lavoro-correlato pg. 28

3.6 Altri rischi pg. 29

3.7 BBS – Behavior-Based Safety pg. 29

3.8 Spazi confinati pg. 29

3.9 Il Certificato di Prevenzione Incendi pg. 30

3.10 Gli infortuni/incidenti e la gestione delle emergenze pg. 30

3.10.1 Gli infortuni: i dati INAIL pg. 30

3.10.2 Gestione dei quasi incidenti pg. 33

3.10.3 Prove di evacuazione pg. 33

La Sicurezza

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 2726 Capitolo III - La Sicurezza

3.1 Le FIGURe DeLLA SIcURezzA *

Il D. Lgs. 81/2008 prevede che le figure deputate alla gestione di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, siano rappresentate, oltre che da quelle che derivano dall’organizzazione aziendale, quali il Datore di Lavoro, i dirigenti e i preposti, anche dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.Il ruolo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), designato direttamente dal Datore di Lavoro, può essere ricoperto da una risorsa interna, da un professionista esterno o direttamente dal Datore di lavoro (a seconda della tipologia dell’azienda e del numero di dipendenti).

I dati relativi all’RSPP mostrano una prevalenza di nomine interne distribuite tra Datore di Lavoro e personale dipen-dente delle organizzazioni: sono 195 le aziende che hanno indicato tale scelta organizzativa (quasi il 67% del totale dei partecipanti).Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), invece, è la persona di riferimento che i lavoratori possono eleggere al loro interno.In riferimento al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza questo è presente in 264 aziende (90% del to-tale), mentre non risulta eletto in 15 aziende (pari al 5%), il restante 5% delle aziende non ha fornito indicazioni in merito.Nel questionario sono state chieste alle aziende, inoltre, indicazioni sulla formazione periodica obbligatoria cui il Rap-presentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha diritto, in particolare è stato richiesto se l’RLS avesse effettuato l’aggior-namento annuale della formazione (quantificata in 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e in 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori).

3.2 IL RUMoRe INteRNo *

Il Capo II del Titolo VIII – Agenti fisici – del D. Lgs. 81/2008, determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione al rumore durante il lavoro, prevedendo che le aziende effettuino una valutazione dell’esposizione a questo fattore di rischio.

SETTORI01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

EsternoLibero Professionista

Esternodi un’azienda del gruppo

Interno

Coincidecon il datore di lavoro

DATI RELATIVI RSPP PROVENIENZA (mc)

FIGURA26

% V

ALU

TAZI

ON

E

Come si nota dalla figura precedente, in molti settori la percentuale di aziende che ha effettuato la valutazione del rischio da esposizione al rumore è superiore al 70%.I settori in cui si registra la maggior presenza di aziende che non hanno effettuato la valutazione del rischio rumore sono quei settori in cui tale rischio non è tra quelli maggiormente rilevanti, ne sono esempio i settori Distribuzione, Turismo e Consulenza, anche se si riscontrano alcune criticità applicative in settori potenzialmente significativi, quali ad esempio Trasporto, Edilizia, Energia e Meccanica.

3.3 Le VIbRAzIoNI *

Il Capo III del Titolo VIII – Agenti fisici – del D. Lgs. 81/08 prescrive le misure per la tutela della salute dei lavoratori che sono o possono essere esposti a fonti di pericolo derivanti da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano-braccio e/o al corpo intero, comportanti rischi per la salute dei lavoratori.

Le aziende che non hanno effettuato tale valutazione appartengono principalmente ai settori del Turismo, mentre nei settori della Distribuzione, Sicurezza, Information Technology e Finanza la maggior parte delle aziende hanno ritenuto tale tipologia di rischio come non applicabile.

SETTORI01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

Valutazione Effettuata

Non Effettuata

Non Indicato

RUMORE INTERNO

FIGURA27

% V

ALU

TAZI

ON

E

SETTORI01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

Valutazione Effettuata

Non Effettuata

Non Indicato

Non Applicabile

VIBRAZIONI

FIGURA28%

VA

LUTA

ZIO

NE

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 2928 Capitolo III - La Sicurezza

3.4 IL RISchIo chIMIco *

Il D. Lgs. 81/2008 al Titolo IX Capo I, definisce i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute che derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici.

Dalla figura 29 si evince come i settori Sanità, Attività Estrattive, Chimica e Ceramica, nelle cui aziende può essere alto l'utilizzo di agenti chimici pericolosi, la percentuale di quelle che hanno effettuato la valutazione del rischio chimico è pari al 90%.

3.5 Lo StReSS LAVoRo-coRReLAto *

Il D. Lgs. 81/2008 ha introdotto anche l’obbligo per il Datore di Lavoro di effettuare la valutazione del rischio connesso alle condizioni di stress legato al lavoro (cd. stress lavoro-correlato); la figura seguente riporta la distribuzione percentuale della valutazione di tale tipologia di rischio per le aziende partecipanti.

Dalla figura precedente emerge come le aziende che non hanno effettuato tale valutazione appartengano principalmente ai settori della Finanza, della Distribuzione e dei Servizi Ambientali.

SETTORI01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

% V

ALU

TAZI

ON

E

Valutazione Effettuata

Non Effettuata

Non Applicabile

Non Indicato

RISCHIO CHIMICO

FIGURA29

SETTORI01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0%

20

10

30

40

50

60

70

80

90

100%

% V

ALU

TAZI

ON

E

Valutazione Effettuata

Non Effettuata

Non Indicato

DISTRIBUZIONE STRESS LAVORO

FIGURA30

3.6 ALtRI RISchI *

Nel questionario di quest’anno si è chiesto alle aziende partecipanti quali rischi siano valutati in maniera specifica.Le risposte ottenute fanno riferimento a rischi esplicitamente normati dal D. Lgs. 81/2008, quali la movimentazione manuale dei carichi, il rischio da esposizione ai videoterminali, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche artificiali, il rischio biologico, ecc. e a rischi peculiari di determinate attività produttive e/o aziende, quali, a titolo esemplificativo, il rischio legato al lavoro notturno e il rischio legato alla rapina e aggressione.

3.7 bbS – behAVIoR-bASeD SAFety *

La BBS - Behavior-Based Safety è una disciplina di applicazione del cambiamento del comportamento per la riduzione di infortuni, malattie professionali e incidenti nei luoghi di lavoro.Alle aziende è stato chiesto se conoscessero o meno tale sistema e se lo avessero o meno introdotto nella loro organiz-zazione. Dalla figura seguente emerge come il BBS sia utilizzato dal 4% delle aziende con singola unità produttiva e del 11% di quelle a carattere nazionale/internazionale.

3.8 SPAzI coNFINAtI *

Nel questionario di quest’anno si sono chieste informazioni sulla presenza o meno del rischio di operare in ambienti con-finati e/o sospetti di inquinamento, considerato che nel 2011 è entrato in vigore un decreto specifico per normare tale tipologia di lavori.Nella figura seguente è riportata la distribuzione dei risultati ottenuti, sia dalle aziende con singola unità produttiva sia da quelle a carattere nazionale/internazionale, dai quali emerge che nel 24% delle aziende partecipanti esiste il rischio di operare in tali ambienti, nel 47% delle aziende non sussiste il rischio, mentre nel 29% dei casi non si hanno indicazioni.

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Non utilizzo BBS41%

Non conosce BBS16%

Utilizzo BBS4%

Non indicato39%

Non utilizzo BBS68 %

Utilizzo BBS11%

Non indicato21%

DISTRIBUZIONE UTILIZZO B-BS

Attività su scala locale

Attività su scalaNazionale / Internazionale

31

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

No47%

Si24%

Non indicato29 %

DISTRIBUZIONE RISCHIO LEGATO A LAVORI IN AMBIENTI CONFINATI

FIGURA32

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 3130 Capitolo III - La Sicurezza

3.9 IL ceRtIFIcAto DI PReVeNzIoNe INceNDI *

Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) è una ”autorizzazione” rilasciata dai Vigili del Fuoco che deve essere richiesta dai titolari delle aziende nelle quali si svolgono tipologie di attività elencate nel DPR 151/2011.

Il 68% delle aziende partecipanti, con singola unità produttiva e a carattere nazionale/internazionale, ha dichiarato di essere in possesso di Certificato di Prevenzione Incendi, mentre l’8% ha dichiarato di non possederlo. Va fatto notare che la risposta positiva alla domanda presupponeva che o le aziende fossero in possesso di Certificato di Prevenzione Incendi in vigore o che avessero presentato la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA).

3.10 GLI INFoRtUNI/INcIDeNtI e LA GeStIoNe DeLLe eMeRGeNze *

3.10.1 GLI INFORtUNI: I DAtI INAILAnnualmente l’INAIL - Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro - redige un Rapporto contenente i dati riguardanti gli infortuni sul lavoro.Di seguito vengono riportati i dati a livello nazionale relativi agli infortuni per il settore “Industria e Servizi”, cui apparten-gono le aziende partecipanti al progetto (dati estratti dalla Banca Dati INAIL).

Dai dati sopra riportati emerge che sia gli infortuni denunciati che quelli indennizzati dall’INAIL risultano complessivamen-te in calo negli ultimi 5 anni (rispettivamente – 21,6% e -24,7% rispetto al 2007 e -6,6% e -9,6% rispetto al 2010).

Dalla figura precedente emerge che anche nel Lazio gli infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL risultano complessi-vamente in calo negli ultimi 5 anni (rispettivamente – 12,2% e -13,2% rispetto al 2007 e -7,3% e -8,7% rispetto al 2010).Analizzando l’andamento degli infortuni mortali si rileva come anch’essi siano diminuiti negli ultimi cinque anni; il trend che risulta è negativo, con una diminuzione degli infortuni mortali denunciati del 32,4% rispetto al 2007 e del 12,8% rispetto al 2010 e di quelli indennizzati del 34,7% rispetto al 2007 e del 15,5% rispetto al 2010.

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 SETTORI

229In corso di validità

28Non presente

68Non applicabile

11Non Indicato

TOTA

LI

CERTIFICATO PREVENZIONE INCENDI

9 8 5 9 6 - 2 2 8 15 4 29 20 1 13 5 8 1 13 2 29 4 11 6 19

- 1 - - - 1 4 - - 1 1 2 - - 2 1 - - - - 3 1 3 - 8

2 - - - - 1 13 1 2 2 2 6 1 - 1 2 4 1 1 2 2 1 2 5 16

- 1 - - - - 1 - 1 2 - 1 - - - - - - - 1 - - - - 4

FIGURA33

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 825.893 790.446 705.475 693.403 647.602 -21,6% Infortuni indennizati 561.130 534.080 476.848 467.859 422.800 -24,7%

INFORTUNI TOTALI ITALIA

FIGURA34

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 52.852 52.677 50.392 50.094 46.411 -12,2% Infortuni indennizati 36.490 36.303 35.105 34.716 31.685 -13,2%

INFORTUNI TOTALI LAZIO

FIGURA35

Nella figura successiva si riportano le statistiche relative agli infortuni mortali accaduti nel Lazio.

Per quanto riguarda le province oggetto del presente Rapporto, come si può osservare dalle tabelle sotto riportate, è emerso come gli infortuni denunciati e indennizzati siano tendenzialmente in calo negli ultimi anni, anche se con intensità diverse da una provincia all’altra.

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 1089 978 907 845 736 -32,4% Infortuni indennizati 1076 942 860 832 703 -34,7%

INFORTUNI MORTALI ITALIA

FIGURA36

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 94 77 91 92 65 -30,8% Infortuni indennizati 84 68 85 79 63 -25,9%

INFORTUNI MORTALI LAZIO

FIGURA37

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 40.216 40.226 39.047 39.484 36.922 -8,2% Infortuni indennizati 27.378 27.317 26.927 26.994 24.907 -9,0%

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI ROMA

FIGURA38

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 4.851 4.672 4.187 3.957 3.258 -32,8% Infortuni indennizati 3.256 3.172 2.769 2.561 2.158 -33,7%

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI FROSINONE

FIGURA39

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 1.287 1.249 1.207 1.236 1.110 -13,7% Infortuni indennizati 889 849 838 859 746 -16,1%

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI RIETI

FIGURA40

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 3332 Capitolo III - La Sicurezza

3.10.2 GEStIONE DEI QUASI INCIDENtINel questionario si sono chieste alle aziende informazioni circa la gestione dei quasi incidenti. Infatti, la crescente sensi-bilità alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori ha spinto una serie di aziende ad intraprendere un percorso di prevenzione degli infortuni attuato nello specifico con la gestione di quegli eventi che, pur non avendo conseguenze, avrebbero potuto dare luogo a infortuni e/o incidenti.

Nella figura è riportata la distribuzione percentuale delle aziende che effettuano la gestione dei quasi incidenti; si nota che la segnalazione dei quasi incidenti non è diffusa in modo ampio, in quanto solamente il 42% delle aziende partecipanti gestiscono tali eventi, cioè provvedono alla loro registrazione e investigazione. Va segnalato che nei settori Farmaceutico, Sicurezza ed Energia la percentuale delle aziende che gestisce tali eventi rag-giunge il 75%, mentre in alcuni settori non si ha nessuna azienda che gestisce tali eventi. La gestione dei quasi incidenti coincide con un importante cambiamento nell’atteggiamento culturale da parte delle aziende e del personale, volto ad analizzare e comprendere le reali cause, i fattori personali, lavorativi o esterni, che hanno condotto al quasi incidente.

3.10.3 PROVE DI EVACUAzIONENel questionario sono state chieste alle aziende informazioni circa l’effettuazione delle prove di evacuazione del per-sonale dagli ambienti di lavoro, previste dalla legislazione vigente con cadenza periodica, almeno annuale, fatte salve disposizioni particolari che prevedono una periodicità semestrale.

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 3 1 6 2 2 -33,3% Infortuni indennizati 3 1 5 1 1 -66,7%

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI RIETI

FIGURA45

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 4 9 6 9 6 50,0% Infortuni indennizati 3 8 5 9 6 100%

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI VITERBO

FIGURA46

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Gestione Nessuna gestione Non indicato

42 % 53 % 5 %

AZIENDE CHE EFFETTUANO LA GESTIONE DEI QUASI INCIDENTI

FIGURA47 % PERCENTUALE AZIENDE

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Si No Non indicato

72 % 22 % 6 %

AZIENDE CHE EFFETTUANO LE PROVE DI EVACUAZIONE

FIGURA48

Dalla figura seguente emerge chiaramente come gli infortuni indennizzati dall’INAIL siano numericamente nettamente inferiori a quelli denunciati (percentuali medie negli ultimi 5 anni dal 66, 9% al 77,4%).

Nelle figure successive sono riportati gli infortuni mortali nelle province in esame; tali eventi sono in diminuzione, fatta eccezione per la provincia di Viterbo, dove si è avuto negli ultimi cinque anni un andamento abbastanza altalenante e il valore del 2011 è comunque in diminuzione rispetto all’anno precedente, e per la provincia di Frosinone, dove l’andamento percentuale rispetto al 2007 è costante, ma in aumento rispetto al 2010.

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 2.155 2.073 1.911 1.899 1.778 -17,5% Infortuni indennizati 1.612 1.618 1.510 1.535 1.394 -13,5%

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI VITERBO

FIGURA41

PROVINCIA 2007 2008 2009 2010 2011 Media 5 anni

Roma 68,0% 67,9% 68,8% 66,6% 67,5% 67,7% Frosinone 67,1 % 68,6% 66,1% 63,6% 66,2% 66,3% Rieti 69,1% 67,7% 69,4% 68,3% 67,2% 68,3% Viterbo 74,8% 78,0% 78,3% 77,3% 78,4% 77,4% ITALIA 67,9% 67,4% 67,5% 66,3% 65,3% 66,9%

INFORTUNI INDENNIZZATI / INFORTUNI DENUNCIATI

FIGURA42

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 67 53 60 58 35 -47,7% Infortuni indennizati 59 44 51 52 33 -44,1%

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI ROMA

FIGURA43

INFORTUNI 2007 2008 2009 2010 2011 Variazione %

Infortuni denunciati 16 14 15 16 15 -6,2% Infortuni indennizati 14 11 14 12 14 0,0

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI FROSINONE

FIGURA44

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011

nel questionario sono state chieste informazioni alle aziende partecipanti circa le strategie attivate per incidere sulla gestione ambientale e della sicurezza.

gli interventi riportati dalle aziende possono essere classificati in tecnico/impiantistici e organizza-tivo/gestionali; i primi sono rappresentati principalmente da:- potenziamento impianti di abbattimento scarichi idrici ed emissioni in atmosfera;- installazione di impianti fotovoltaici;- rinnovo parco auto aziendale;- acquisto di nuove attrezzature meno energivore e/o a minor impatto ambientale;- riduzione dei consumi energetici, idrici, ecc.- aggiornamento impianti antincendio;- impianti rilevazione gas;- rifacimento aree stoccaggio rifiuti;- eliminazione coperture cemento-amianto.

per quanto riguarda gli interventi di tipo organizzativo/gestionale, essi sono stati mirati sostan-zialmente all’implementazione di sistemi di gestione ambientale e/o della salute e sicurezza dei lavoratori e al conseguente ottenimento della certificazione secondo le rispettive norme, alla or-ganizzazione di campagne di sensibilizzazione interne/esterne all’organizzazione e all’attività di informazione/formazione del personale.

Scelte Aziendali in Materiadi Ambiente, Salute e Sicurezza

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011

5.1 Introduzione pg. 38

5.2 Il campione pg. 38

5.3 Gli investimenti e le spese pg. 38

5.4 La formazione pg. 38

5.5 Le visite delle Autorità di Controllo pg. 39

5.6 I dati di input pg. 39

5.6.1 Approvvigionamento idrico pg. 39

5.6.2 Consumi energetici nel questionario pg. 39

5.7 I dati di output pg. 39

5.7.1 Gli scarichi idrici pg. 39

5.7.2 Le emissioni in atmosfera pg. 39

5.7.3 I rifiuti pg. 39

5.7.4 L’impatto acustico pg. 40

5.8 Le figure della sicurezza pg. 40

5.8.1 Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - RSPP pg. 40

5.8.2 Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - RLS pg. 40

5.9 Le valutazioni dei rischi pg. 40

5.9.1 Il rischio rumore pg. 40

5.9.2 Le vibrazioni pg. 40

5.9.3 Il rischio chimico pg. 40

5.10 Il Certificato di Prevenzione Incendi pg. 41

5.11 I quasi incidenti pg. 41

Le Scuole:l’esperienza della Provincia di Frosinone

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 3938 Capitolo V - Le Scuole

5.1 INtRoDUzIoNe

L’articolazione territoriale di Frosinone, consapevole dell’indispensabile ruolo che la scuola ricopre all’interno di una società oggi sempre più complessa e ricca di contaminazioni di un mondo internazionalizzato, già da alcuni anni ha instaurato un proficuo percorso di collaborazioni sia con singole realtà scolastiche del territorio provinciale che con l’Ufficio Scolastico per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone su tematiche diverse e con approcci poliedrici: incontri, visite, collaborazioni, stage, convegni, concorsi e così via, per promuovere nelle scuole iniziative di sensibilizzazione, educazione e formazione.La rappresentanza permanente del mondo della scuola all’interno della Commissione Ambiente e Sicurezza di Con-findustria Frosinone è l’esplicita e ulteriore dimostrazione della convinzione che solo operando in modo congiunto e condiviso con i singoli attori del territorio è possibile produrre e creare cambiamento.Le peculiarità del mondo della scuola, la delicatezza negli interventi da proporre, la difficoltà di operare in una realtà complessa hanno spinto e spingono Confindustria Frosinone ad avvicinarsi alle giovani generazioni con proposte concrete, definite e sempre condivise con i dirigenti scolastici, i docenti e il personale delle istituzioni scolastiche del territorio.La cospicua e crescente partecipazione del mondo scolastico all’indagine raccolta in questo volume, mostra la viva esigenza di rendere partecipi tutti della realtà in cui la scuola del territorio si trova a operare. La presenza in questo Rapporto dei dati raccolti da numerose istituzioni scolastiche dell’intero territorio provinciale, vuole rappresentare innanzitutto la viva convinzione che le problematiche, le difficoltà, i rischi o i punti di forza presenti all’interno di una sede scolastica, non sono dissimili da quelli di un’attività produttiva.

5.2 IL cAMPIoNe

Nella presente edizione del Rapporto sono stati coinvolti 39 Istituti Scolastici, tra cui Circoli Didattici (scuola dell’infanzia e scuola primaria), Istituti comprensivi (infanzia, primaria e secondaria di I grado), Scuole Secondarie di I grado (scuole medie), Scuole Secondarie di II grado, oltre all’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone.

5.3 GLI INVeStIMeNtI e Le SPeSe

Agli Istituti Scolastici sono state chieste informazioni sugli investimenti e sulle spese sostenute in ambito di am-biente e sicurezza.Dall’esame dei dati ottenuti risulta che gli investimenti in materia ambientale sono stati effettuati solamente da 2 Istituti, mentre in materia di salute e sicurezza gli investimenti sono stati compiuti da 5 Istituti, pari al 12,5% del campione.Per quanto riguarda le spese, invece, la maggior parte degli istituti coinvolti dedica più risorse alla sicurezza che all’ambiente (68%); tali dati risultano senz’altro rappresentativi in quanto hanno fornito informazioni al riguardo il 70% degli Istituti partecipanti al progetto.

5.4 LA FoRMAzIoNe

Relativamente alla formazione sono state indicate un numero medio di 162 ore di formazione, di cui 129 in materia di ambiente e sicurezza.Nella figura seguente è riportata la percentuale delle scuole che hanno erogato corsi di formazione ai propri dipendenti relativamente alle tematiche di ambiente e sicurezza.

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Formazione erogata57%

Non indicato43%

SCUOLE CHE HANNO EROGATO FORMAZIONE IN MATERIA DI AMBIENTE E SICUREZZA

FIGURA49

5.5 Le VISIte DeLLe AUtoRItà DI coNtRoLLo

Anche per le scuole si sono chieste informazioni riguardanti le visite ispettive da parte di Enti di Controllo; tra le scuole partecipanti, undici di esse, pari al 27,5%, hanno indicato di aver ricevuto visite da parte degli Enti di controllo nel corso del 2011, in particolare delle ASL e dei Vigili del Fuoco, il 47,5% dichiara di non aver avuto visite da Enti esterni, mentre il restante 25,0% non ha dato indicazioni in merito.

5.6 I DAtI DI INPUt

5.6.1 APPROVVIGIONAMENtO IDRICOPer quanto concerne l’approvvigionamento idrico tutte le scuole partecipanti, tranne una che non ha fornito indicazioni, si approvvigionano unicamente da acquedotto.

5.6.2 CONSUMI ENERGEtICINel questionario è stato richiesto agli istituti scolastici di indicare in percentuale da quali fonti viene fatto l’approvvigio-namento energetico, distinguendo tra energia elettrica, metano, gasolio e GPL e se venga effettuata autoproduzione di energia elettrica, differenziando ulteriormente tra fonti rinnovabili o tradizionali.I dati di consumi sono stati forniti da 33 istituti, pari al 82% del campione.Per quanto riguarda i combustibili, la fonte maggiormente impiegata dalle scuole partecipanti è rappresentata dal metano (63%), seguito dal gasolio (23%) e dal GPL (5%).Per quanto concerne l’autoproduzione di energia elettrica, il 5% ha indicato una autoproduzione di energia da fonti rinno-vabili (ad es. mediante pannelli fotovoltaici).

Infine è stato chiesto alle scuole se abbiano intrapreso studi di fattibilità per la riduzione dei consumi energetici o se ab-biano avviato progetti per ottenere tali benefici ambientali.A tale domanda hanno risposto affermativamente 3 istituti, pari al 8% del campione, mentre il 33% delle scuole non ha fornito indicazioni.

5.7 I DAtI DI oUtPUt

5.7.1 GLI SCARIChI IDRICIIl 63% delle scuole recapita i propri scarichi idrici in fognatura, un 3% effettua lo smaltimento dei propri reflui attraverso ditte specializzate, mentre il 35% degli istituti scolastici non ha fornito informazioni.

5.7.2 LE EMISSIONI IN AtMOSFERAPer quanto riguarda le emissioni in atmosfera il 12,5% delle scuole sono in possesso di un’autorizzazione, il 47,5% dichiara emissioni che non necessitano di autorizzazione, mentre il 40% delle scuole non ha fornito indicazioni.Per quanto concerne la provenienza delle emissioni il 75% delle stesse derivano da riscaldamento (caldaie) e il 5% da attività di laboratorio (cappe e aspirazioni localizzate su banco), mentre il 25% degli Istituti non ha fornito informazioni in merito.

5.7.3 I RIFIUtII dati relativi alla pericolosità o meno dei rifiuti sono stati forniti dal 75% degli istituti: quasi la totalità dei rifiuti prodotti (essenzialmente carta, plastica, vetro, ecc.) è classificato come non pericoloso.Nella figura seguente è riportata la distinzione della destinazione finale dei rifiuti, dalla quale emerge che il 72% dei rifiuti prodotti è destinato allo smaltimento e solo il restante 28% al recupero.

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Smaltimento72 %

Recupero28%

Non indicato25%

SUDDIVISIONE DESTINAZIONE RIFIUTI PRODOTTI DALLE SCUOLE

FIGURA50

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 4140 Capitolo V - Le Scuole

Il trend crescente del recupero dei rifiuti (sostanzialmente di carta e plastica) induce Confindustria Frosinone insieme ad altri Enti del territorio a diffondere maggiormente il progetto “Differenziamoci”, che è già avviato ed attuato nei Comuni di Ceccano, Frosinone e Veroli.

5.7.4 L’IMPAttO ACUStICOPer quanto riguarda l’impatto acustico risulta che quattro scuole, pari al 10% del campione, hanno effettuato tale valuta-zione, il 78% non l’ha eseguita, mentre il 12% non ha fornito informazioni.Pur essendo alta la percentuale delle scuole che non hanno verificato l’impatto acustico che generano verso l’esterno, tale carenza non si ritiene problematica in quanto si può ragionevolmente ritenere che gli istituti scolastici rispettino i limiti imposti per quanto concerne l’inquinamento acustico.

5.8 Le FIGURe DeLLA SIcURezzA

5.8.1 IL RESPONSABILE DEL SERVIzIO DI PREVENzIONE E PROtEzIONE - RSPPI dati mostrano che nel 72% delle scuole il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è designato all’esterno della struttura (come libero professionista o come interno di un altro istituto scolastico) mentre nel restante 28% dei casi tale figura è individuata all’interno dell’Istituto.

5.8.2 RAPPRESENtANtE DEI LAVORAtORI PER LA SICUREzzA - RLSPer i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza si evidenzia che tale figura è eletta nel 88% degli istituti scolastici partecipanti.Sono state chieste agli istituti scolastici informazioni sulla formazione obbligatoria cui il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha diritto. Dai dati forniti, relativi al sottocampione di scuole che hanno fornito informazioni sulla elezione del RLS, emerge che nel 71% dei casi il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, alla data di stesura del questionario, ha completato la formazione, nel 23% la sta completando, mentre nel 6% dei casi non si hanno informazioni.

5.9 Le VALUtAzIoNI DeI RISchI

5.9.1 IL RISChIO RUMOREIl 30% degli istituti scolastici ha effettuato la valutazione del rumore interno, il 60% non l’ha eseguita, mentre il 10% non l’ha indicato. Anche se la percentuale delle scuole che non ha effettuato tale valutazione è numericamente significativa, si ritiene, considerate le condizioni di lavoro nelle scuole, il rischio di esposizione al rumore trascurabile e comunque inferiore alle soglie ritenute significative dal D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.

5.9.2 LE VIBRAzIONIDai dati risulta che il 3% delle scuole ha effettuato la valutazione del rischio derivante da vibrazioni meccaniche, il 15% non l’ha eseguita e l’82% l’ha dichiarata non applicabile. Il 2,5% del campione non ha fornito indicazioni in merito. Come introdotto per il rischio rumore, si ritiene che tale rischio non sia tra quelli da considerarsi significativi per il personale scolastico.

5.9.3 IL RISChIO ChIMICOPer quanto concerne il rischio chimico risulta che il 33% degli istituti scolastici ha effettuato tale valutazione, il 15% risulta non aver effettuato la valutazione, mentre il 50% la ritiene non applicabile.

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Valutazione non effettuata15 %

Non applicabile82%

Valutazione effettuata3 %

Non indicato2,5%

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DERIVANTE DA VIBRAZIONI MECCANICHE

FIGURA51

5.10 IL ceRtIFIcAto DI PReVeNzIoNe INceNDI

Relativamente al Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) il 50% degli istituti partecipanti sono in possesso di CPI in corso di validità, il 33% dichiara di non possederlo, il 2% lo dichiara non applicabile, mentre il 15% non ha fornito indicazioni in merito.

5.11 I qUASI INcIDeNtI

A proposito dei quasi incidenti, si segnala che nel 17% degli istituti scolastici tali eventi vengono rilevati e gestiti.

0% 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100%

Registrazione quasi incidenti17 %

Nessuna registrazione dei quasi incidenti68 %

Non indicato15 %

SEGNALAZIONE QUASI INCIDENTI DA PARTE DELLE SCUOLE

FIGURA52

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011

Le Proposte di Miglioramento

unindustria, per le prossime edizioni del “rapporto ambiente e sicurezza”, intende rendere il docu-mento uno strumento innovativo di comunicazione sociale e ambientale, capace di testimoniare le performance ed i miglioramenti del mondo industriale nel rispetto dell’ambiente e della normativa in materia di salute e sicurezza nel lavoro.

a tale scopo le azioni di miglioramento individuate sono le seguenti:- anticipare la fase di avvio/raccolta dei questionari;- evidenziare con maggiore chiarezza i confini della raccolta dati;- avviare un confronto di cooperazione con la maggior parte delle parti interessate (Enti istituzionali, mass media, ecc.);- migliorare il rapporto e l’integrazione con il mondo della scuola.;- introduzione di controlli automatici di congruenza dei dati, sia durante la compilazione dei questionari da parte delle aziende, sia in fase di elaborazione;- introdurre elementi di chiarimento per la compilazione dei questionari.

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 4544

Elemento delle attività o dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente

ASPETTOAMBIENTALE

ISO 9001

FEEM –FONDAZIONE ENIENRICO MATTEI

Istituto di ricerca senza fini di lucro a vocazione internazionale, fondato per la conduzione di ricerche innovative nel campo dello sviluppo sostenibile. L’istituto è stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica nell’anno 1989

Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione ambientale

Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione della qualità

Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza

ISO 14001

Standard sviluppato dal Social Accountability International per la realizzazione di un sistema di gestione della Responsabilità sociale, mirato al rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavora-tori, alla tutela contro lo sfruttamento dei minori e alle garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro

SA 8000

Dichiarazione delle intenzioni e dei principi di un’azienda in relazione alla sua globale prestazione verso le tematiche di Salute, Sicurezza e Ambiente, che fornisce uno schema di riferi-mento per l’attività e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in tale campo

POLITICA AMBIENTE E SICUREZZA

Sistema per stabilire politica e obiettivi e per conseguire tali obiettivi (ISO 9000:2005).In altre parole l’organizzazione, la pianificazione, le responsabili-tà, le procedure, le prassi operative, i processi e le risorse per elaborare, attuare, conseguire, riesaminare e mantenere attivo il controllo su tutte le variabili interne ed esterne

SISTEMA DI GESTIONE

Tutti i soggetti che possono essere interessati alle attività di un’organizzazione (azionisti, dipendenti, clienti, fornitori, comuni-tà locali, istituzioni, associazioni di categoria ed opinione, ecc.)

STAKEHOLDER/PARTI INTERESSATE

Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), che abroga il regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE

REGOLAMENTO EMAS

OHSAS 18001

Glossario

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 4746

01 - INFORMATION TECHNOLOGY

almaViVa s.p.a. roma

EnginEEring.it s.p.a. roma

EsatEK s.r.l. pignataro int. (Fr)

HEWlEtt-pacKard dist.computing sEr. s.r.l. roma

isEd s.p.a. roma

so. tEl s.r.l. roma

soFtlab s.p.a. roma

sogEi s.p.a. roma

ValuE up s.r.l. roma

02 - INDUSTRIA DELLA CERAMICA

arEa industriE cEramicHE s.r.l. anagni (Fr)

cEprano copErturE s.r.l. ceprano (Fr)

cEramica Flaminia s.p.a. civita castellana (Vt)

cEramica globo castel slia (Vt)

Fornaci dcb piErino branElla s.p.a. roma

gruppo sanitari italia s.p.a. gallese scalo (Vt)

idEal standard industrialE s.r.l. roccasecca (Fr)

siap-manmadE s.r.l. Ferentino (Fr)

simas s.p.a. civita castellana (Vt)

Valdama civita castellana (Vt)

03 - SANITA’

alliancE mEdical s.r.l. roma

biolab s.r.l. – laboratorio analisi clinicHE Veroli (Fr)

casa di cura s. alessandro s.r.l. roma

EllEpi mEdica s.r.l. Frosinone

i.n.i. s.r.l. “città bianca” Veroli (Fr)

lab. analisi cHim. clin. E micro. “daVid s.n.c.” sora (Fr)

04 - FARMACEUTICA E BIOMEDICALI

baXtEr manuFacturing s.p.a. città ducale (ri)

baXtEr manuFacturing s.p.a. roma

bristol mYErs sQuibb s.r.l. anagni (Fr)

conVatEc italia s.r.l. roma

JoHnson & JoHnson mEdical s.p.a. pomezia (rm)

mErcK sErono s.p.a. roma

patHEon italia s.p.a. Ferentino (Fr)

sanoFi pastEur msd roma

sigma tau s.p.a. pomezia (rm)

05 - TESSILE E ABBIGLIAMENTO

binEt sul liri s.p.a. isola del liri (Fr)

contal s.n.c. m.s.g. campano (Fr)

Forint s.p.a. Frosinone

ippolito E pisani s.p.a. isola del liri (Fr)

Klopman intErnational s.r.l. Frosinone

modElcad s.a.s. di marco Zullo sora (Fr)

06 - DISTRIBUZIONE

alipas s.r.l. Frosinone

Eni trading & sHipping s.p.a. roma

rEdstudio s.r.l. roma

si.ca s.r.l. Frosinone

07 - CONSULENZA ATT. PROF.LI FORM.

a.m. Engin. & indust. rEsEarcH s.r.l. sora (Fr)

burEau VEritas italia s.p.a. roma

canEstraro campioni & co. s.r.l. Frosinone

cErtitalia s.r.l. roma

conFindustria pErForm s.r.l. Frosinone

consilia roma

Eco consult s.r.l. roma

Eni corporatE uniVErsitY s.p.a. roma

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 4948

EnViron italY s.r.l. roma

EurEKa sYstEm sas roma

HisKill roma

manpoWEr s.p.a. roma

mastEr & managEmEnt studio E ricErca s.r.l. roma

msp italia s.r.l. roma

si.la s.r.l. roma

sipar s.r.l. Ferentino (Fr)

sti sViluppo tEcnologiE industrili sora (Fr)

t.s.c. s.r.l. Veroli (Fr)

ZEta consulting s.r.l. Frosinone

ZEta Job & taX s.r.l. Frosinone

08 - LEGNO ARREDO NAUTICA

gran tour s.r.l. paliano (Fr)

tagliaboscHi s.r.l. Frosinone

09 - COMUNICAZIONI

alcatEl-lucEnt italia s.p.a. roma

ElEttra tlc s.p.a. roma

ldm comunicaZionE s.p.a. roma

micromEgas comunicaZioni s.p.a. roma

postE italianE s.p.a. roma

siEltE s.p.a. roma

sipra s.p.a. oma

tElEcom italia s.p.a. roma

tElEspaZio s.p.a. roma

ZtE italY s.r.l. roma

10 - ENERGIA

api - anonima pEtroli italiana s.p.a. roma

bonollo EnErgia s.p.a. anagni (Fr)

EcosYstEm italia s.r.l. isola del liri (Fr)

EnEl s.p.a. roma

Eni adFin s.p.a. roma

Eni s.p.a. - diVisionE corporatE roma

Eni s.p.a. - diVisionE gas & poWEr roma

Eni s.p.a. - diV. rEFining & marKEting roma

Eni s.p.a. - diV. rEFining & marKEting sEdE roma

EnipoWEr s.p.a. nettuno (rm)

EnisErViZi s.p.a. roma

italgas s.p.a. roma

pulimEc s.r.l. Frosinone

sEram s.p.a. Fiumicino (rm)

snam rEtE gas E sociEtÀ controllatE roma

sogEF s.r.l. Frosinone

tErmica collEFErro s.p.a. colleferro (rm)

tErna s.p.a. roma

totalErg s.p.a. roma

turriZiani pEtroli s.r.l. Frosinone

11 - INDUSTRIA DEL TURISMO

aci VallElunga s.p.a. campagn. di roma

cEntro italia ristoraZionE s.r.l. Frosinone

HotEl cittÀ dEi papi anagni (Fr)

HotEl italia g.a.p. s.r.l. Fiuggi (Fr)

lEpintours & g. marocco s.r.l. Frosinone

rapHaEl s.r.l. roma

sHEraton HotEl & conFErEncE cEntEr roma

12 - MECCANICA

a. FEnicE EnginEEring s.r.l. s. giorgio a liri (Fr)

abb s.p.a. - abb sacE diVision Frosinone

adlEr EVo s.r.l. cassino (Fr)

aEr sErVicEs s.r.l. Veroli (Fr)

agustaWEstland s.p.a. Frosinone

aldo bianconE s.r.l. roma

alEnia aEronautica s.p.a. roma

caira impianti s.r.l. ausonia (Fr)

cEntro sViluppo matEriali s.p.a. roma

ciEm s.p.a. cassino (Fr)

claudio ricci s.r.l. roma

cogEmE sEt s.p.a. patrica (Fr)

comEra s.r.l. Frosinone

Eco - liri s.p.a. s. giorgio a liri (Fr)

EuromEtal s.r.l. Frosinone

EuroZinco s.p.a. anagni (Fr)

FaccHini sa.FEr s.a.s. broccostella (Fr)

FEnicE s.p.a. pied. s. germano(Fr)

FEronE gioVanni cassino (Fr)

FratElli maZZoccHia s.r.l. Frosinone

iacobucci HF ElEctronics s.p.a. Ferentino (Fr)

ilVa s.p.a. patrica (Fr)

lEar corporation italia s.r.l. cassino (Fr)

lombardini s.r.l. rieti

lottomatica group s.p.a. roma

mbda italia s.p.a. roma

mEs s.p.a. roma

montEFErri s.r.l. roma

ori martin - acc. E FErriEra di brEscia s.p.a. ceprano (Fr)

pali italia s.p.a. anagni (Fr)

rossi impianti s.r.l. Frosinone

sEKo s.p.a. cittaducale (ri)

sidErurgica latina martin s.p.a. ceprano (Fr)

sKF industriE s.p.a. cassino (Fr)

tEcnosYstEm s.r.l. anagni (Fr)

tubi s.p.a. cittaducale (ri)

tutolo stampi s.r.l. anagni (Fr)

umbErto sEllari s.r.l. Frosinone

ValEo s.p.a. Ferentino (Fr)

13 - ALIMENTARE

agEcontrol s.p.a. roma

big s.r.l. roma

birra pEroni s.p.a. roma

brunElli sud s.p.a. aprilia (rm)

cEntralE dEl lattE di roma s.p.a. roma

cEntro carni di conti Finalba corinti & c s.a.s.

Viterbo

di cosimo s.p.a. anagni (Fr)

distillEriE bonollo s.p.a. anagni (Fr)

Forni riuniti Valpan s.p.a. paliano (Fr)

iaQuonE s.r.l. Vicalvi (Fr)

laZiolattE s.r.l. alatri (Fr)

logista italia s.p.a. roma

m.o.c.a. s.r.l. pomezia (rm)

maniFatturE sigaro toscano s.p.a. roma

molinari s.p.a. civitavecchia (rm)

nEstlÈ s.p.a. Ferentino (Fr)

pastiFiciZio ZaFFiri s.r.l. sora (Fr)

polsElli s.p.a. arce (Fr)

ponti s.p.a. anagni (Fr)

sa.no. s.r.l. accumuli (ri)

s.a.p.l.o. sociEtÀ pEr aZioni prod. laV. orZo pomezia (rm)

14 - EDITORIA INFORM.NE AUDIOVISIVO

tHE s.p.a.cE cinEma 1 s.p.a. roma

tHE s.p.a.cE cinEma 2 s.p.a. roma

15 - CARTA STAMPA E CARTOTECNICA

alFa tubi s.r.l. isola del liri (Fr)

arti graFicHE toFani s.n.c. Frosinone

burgo group s.p.a. sora (Fr)

c&c srl broccostella (Fr)

cartiEra F.a. cErronE s.p.a. aquino (Fr)

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 5150

cartiEra san martino s.p.a. broccostella (Fr)

cartiErE di guarcino s.p.a. guarcino (Fr)

cartotEcnica rEali s.r.l. Ferentino (Fr)

indEXa italia 2 Fontanaliri (Fr)

la multigraFica di antonio Facci Frosinone

mc liri s.r.l. isola del liri (Fr)

pisani & Figli s.p.a. arpino (Fr)

rEno dE mEdici s.p.a. Villa s.lucia (Fr)

sama marKEting E produZionE s.r.l. castelliri (Fr)

WEpa lucca s.r.l. cassino (Fr)

16 - ATTIVITA’ ESTRATTIVE

basaltina s.r.l. bagnoregio (Vt)

btr s.r.l. traVErtino romano tivoli (rm)

c.EnginEEring srl roma

imprEsa gioVi s.r.l. roma

marmi Zola s.r.l. ausonia (Fr)

traVErtini giansanti s.r.l. guidonia mont. (rm)

traVErtino conVErsi s.r.l. guidonia mont. (rm)

VimEt s.r.l. Vitorchiano (Vt)

17 - SERVIZI AMBIENTALI

clEan sYstEm di magnantE luisa & c. s.a.s. Ferentino (Fr)

d.m. s.r.l. Viterbo

EnEracQuE s.p.a. Frosinone

initial italia s.r.l. pomezia (rm)

italFErro s.r.l. roma

nuclEco s.p.a. sociEta’ pEr l’Ecoing. nuclEarE

roma

osi s.a.s. isola del liri (Fr)

rEntoKil initial italia s.p.a. pomezia (rm)

riZZi Vito ceccano (Fr)

so.g.i.n. s.p.a. - soc. gEstionE imp. nuclEari roma

sogEpa s.r.l. roma

18 - SICUREZZA

data gEnEral sEcuritY s.r.l. roma

postE tutEla s.p.a. roma

19 - ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA

bitron s.p.a. - unitÀ di alatri alatri (Fr)

controllo sistEmi di sicurEZZa s.r.l. roma

ElEttronica s.p.a. roma

Ericsson tElEcomunicaZioni s.p.a. roma

gEWiss s.p.a. roma

nortHrop grumman italia s.p.a. pomezia (rm)

rHEinmEtall italia s.p.a. roma

s.a.r.t.E. s.p.a. Fiano romano (rm)

scHnEidEr ElEctric indusl. italia s.p.a. rieti

sElEX Elsag s.p.a. roma

sElEX Elsag s.p.a. pomezia (rm)

sElEX galilEo s.p.a. pomezia (rm)

sElEX sistEmi intEgrati s.p.a. roma

solsonica s.p.a. cittaducale (ri)

tEcHno sKY s.r.l. roma

20 - FINANZA, CREDITO, ASSIC., IMMOB.

cEntostaZioni s.p.a. roma

global casE sErViZi immobiliari s.r.l. Frosinone

mEtHorios capital s.p.a. roma

miZar intErn. ins. broKErs s.r.l. roma

pigliacElli immobiliarE Veroli (Fr)

21 - CHIMICA, GOMMA E MATERIE PLASTICHE

acs dobFar s.p.a. anagni (Fr)

acs s.p.a. pign. interamna (Fr)

agc automotiVE italia s.r.l. roccasecca (Fr)

aVio s.p.a. colleferro (rm)

aVon cosmEtics s.r.l. anagni (Fr)

basF italia s.r.l. - diVisionE cataliZZatori roma

bEaumont italia s.r.l. rieti

bluE magic s.r.l. cisterna di latina

bridgEstonE tEcHnical cEntEr EuropE s.p.a. roma

buZZi unicEm s.p.a. guidona mont. (rm)

catErpillar Fluid sYstEms s.r.l. Frosinone

cHEmi s.p.a. patrica (Fr)

cHimEc s.p.a. roma

colgatE palmoliVE italia s.r.l. anzio (rm)

EdEr cHimica s.r.l. cassino (Fr)

EmmEgomma s.r.l. patrica (Fr)

FE. plast s.r.l. Ferentino (Fr)

Flag s.p.a. Villa s. stefano (Fr)

FlEssobags s.r.l. Viterbo

HEnKEl italia s.p.a. Ferentino (Fr)

Huntsman patrica s.r.l. patrica (Fr)

italcHEmical industrialE s.r.l. Ferentino (Fr)

m&g polimEri italia s.p.a. patrica (Fr)

marangoni s.p.a. Ferentino (Fr)

marangoni tYrE s.p.a. anagni (Fr)

plasco s.p.a. anagni (Fr)

plastipaK italia sud s.r.l. anagni (Fr)

plastisud Film s.r.l. Ferentino (Fr)

riVoira s.p.a. anagni (Fr)

saint gobain ppc italia s.p.a. aquino (Fr)

sogo s.p.a. Frosinone

sp prima torrice (Fr)

tEcnologiE aVanZatE s.r.l. Veroli (Fr)

Valplastic s.r.l. castro dei Volsci (Fr)

ViscolubE s.p.a. ceccano (Fr)

22 - INFRASTRUTTURE

anas s.p.a. roma

grandi staZioni s.p.a. roma

italFErr s.p.a. roma

saba italia s.p.a. roma

tEcno roma immobiliarE E sErViZi s.r.l. paliano (Fr)

Vianini laVori s.p.a. roma

23 - TRASPORTO E LOGISTICA

aci global s.p.a. roma

aEroporti di roma s.p.a. Fiumic./ciamp. (rm)

alitalia maintEnacE sYstEms s.p.a. Fiumicino (rm)

aut.ti carminE salErno s.r.l. Frosinone

aut.ti pigliacElli s.p.a. Veroli (Fr)

aXis Veroli (Fr)

capogna ErcolE boville Ernica (Fr)

consorZio sErViZi carmEsi carmE s.c.a.r.l. anagni (Fr)

di ponio luigi pign. interamna (Fr)

Ecotrans s.r.l. Veroli (Fr)

FErroViE dEllo stato s.p.a. roma

FErsErViZi s.p.a. roma

panda trasporti s.r.l. roma

rEali tours s.r.l. alatri (Fr)

sErViZi aErEi s.p.a. roma

toti trans s.r.l. Ferentino (Fr)

transminEr piedimonte s.g. (Fr)

24 - PROGETTAZIONE, MATERIALI E IMPIANTI

a.F.m. s.a.s. di de silvestri alessandra roma

altaYsciEntiFic s.p.a. san cesareo (rm)

astaldi s.p.a. roma

baldon s.p.a. Ferentino (Fr)

costEn roma

Edil gEro s.r.l. roma

Page 28: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2011 - UNINDUSTRIA 2011-.pdf · 2011 Direzione Regionale Lazio Direzione Regionale Lazio c n e t.it CB&C - www. cbc. Il “Rapporto Ambiente e Sicurezza

Rapporto Ambiente e Sicurezza - 2011 5352

Fatigappalti s.p.a. roma

gori naZZarEno s.r.l. roma

lEnZi consultant s.r.l. roma

liEs s.r.l. roma

pagE Europa s.r.l. roma

saipEm s.p.a. roma

salini costruttori s.p.a. roma

tEcHnip italY s.p.a. roma

25 - EDILIZIA

101 contractor s.r.l. Ferentino (Fr)

buccitti sErVicE boville Ernica (Fr)

caVa Volpari s.r.l. alatri (Fr)

comitato paritEtico tErr. pEr la prEV.inFortuni, l’igiEnE E

l’ambiEntE di laV. di roma E proVincia roma

condottE immobiliarE s.p.a. roma

ditta d’angEli mario anagni (Fr)

domEnico paglia costruZioni m.s.g. campano (Fr)

E.c.m. s.r.l. sus Viterbo

EcoFim s.p.a. - compagnia FinanZa E mattonE

roma

EcostradE alvito (Fr)

Edil 2000 F.lli dEll’uomo s.r.l. anagni (Fr)

Edilmaca boville Ernica (Fr)

Edumol lenola (Fr)

F.lli FabriZi E sigismondi boville Ernica (Fr)

F.lli mattEi s.r.l. s. giorgio a liri (Fr)

g.m. laVori Veroli (Fr)

g.p.r. s.r.l. coreno ausonio (Fr)

grillini cave (rm)

gruppo ZEppiEri costruZioni s.r.l. Veroli (Fr)

i.c.a. imprEsa costruZioni antonicoli s.r.l. rieti

iaFratE gEom sora (Fr)

immobiliarE VitErbo s.r.l. Viterbo

impEranti global sErVicEs s.r.l. Veroli (Fr)

imprEsa bEnito stirpE costruZ. gEn. s.p.a. torrice (Fr)

imprEsa patriZi cEsarE Franco Frosinone

inFragEst san cesareo (rm)

lamaro appalti s.p.a. roma

logos prEFabbricati s.r.l. Ferentino (Fr)

ma.Va.tEr snc di marrano c&c piedimonte s.g. (Fr)

massaro costruZioni piedimonte s.g. (Fr)

moliri s.r.l. m.s.g. campano (Fr)

morra s.r.l. Frosinone

parraVano claudio & c. snc atina (Fr)

paVimEntal s.p.a. roma

rEali & rEali immobiliarE Frosinone

romana calcEstruZZi s.p.a. roma

s.i.a.c.E. s.r.l. rieti

smE costruZioni castelliri (Fr)

solcEsi s.r.l. cassino (Fr)

sVEi s.p.a. roma

tEcnobit alvito (Fr)

triVEl sud s.r.l. Frosinone

VEnaFro marmi E graniti s.p.a. isola del liri (Fr)

ISTITUTO SCOLASTICO Dirigente Scolastico Comune

istituto comprensivo martina maria grazia alatri

i.i.s. “sandro pertini” anna maria greco alatri

s.m.s. “dante alighieri” appugliese luigi alatri

istituto comprensivo carlini antonia amaseno

l.c. “dante alighieri” gioè adriano anagni

s.m.s. “Vinciguerra” del castello Vinicio anagni

i.i.s. “tulliano” bove michele arpino

istituto comprensivo iaconelli silvia daniela boville Ernica

istituto comprensivo “Evan gorga” tramontozzi angelina broccostella

circolo didattico cassino ii simeone antonio cassino

l.s. “g. pellecchia“ rivera gennaro cassino

l.c. “g. carducci” de Vincenzo Filomena cassino

s.m.s. “diamare-conte” panaccione loretta cassino

liceo scientifico senese concetta ceccano

istituto comprensivo giuliano maria parisina Esperia

c.d. Ferentino i germano daniela Ferentino

c.d. Ferentino ii germano daniela Ferentino

i.i.s. “m. Filetico” de camillo cleandra Ferentino

c.d. Frosinone i moro maria Frosinone

c.d. Frosinone iV salzillo salvatore Frosinone

s.m.s. “Frosinone iii” gnagni Erminia Frosinone

l.c. “n.turriziani” gnagni Emilia Frosinone

i.m.s. ““F.lli maccari” Valeri maria teresa Frosinone

i.t.g. “F. brunelleschi” Venturino mario Frosinone

usr lazio – uffico Xi ambito territoriale provincia di Frosinone mandarelli mario Frosinone

i.p.s.i.a. “g. nicolucci” di traglia graziuccio isola del liri

i.t.i.s. “r. reggio” lecce Vittorio isola del liri

istituto comprensivo Forte Franco piedimonte s. germano

istituto comprensivo bottari patrizia paliano

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un doveroso ringraziamento alle aziende associate di unindustria ed agli istituti scolastici che, rispondendo al questionario, hanno reso possibile la predisposizione del presente rapporto.

il presente documento è stato redatto da unindustria e dalla direzione regionale inail del lazio in collaborazione con:

gaia ambiEntE srlspinea (Venezia)

ing. paolo carlo Vignonidott. cristian Franzini

Finito di stampare Novembre 2012

CB&C - www.cbcnet.it

ISTITUTO SCOLASTICO Dirigente Scolastico Comune

istituto comprensivo bernardi giuseppe pofi

istituto comprensivo cipriano lucia roccasecca

i.c. “don bosco” imbriglio lelio sant’apollinare

s.m.s. “a. santilli” rossi Filomena sant’Elia Fiumerapido

s.m.s. “E. Facchini” petricca marcella maria sora

s.m.s. “g. rosati” lisi beniamino sora

l. s. “l. da Vinci” palombo orietta sora

i.t.c.g. “baronio” torni osvaldo sora

istituto comprensivo incelli michele supino

c.d. Veroli ii bianchi nisia Veroli

s.m.s. “g. mazzini” bucci icilio Veroli