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Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali PON Governance e Assistenza Tecnica 2007-2013 Linea 2 VIA - VAS Gruppo di Lavoro Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13 IL MONITORAGGIO VAS NELLA PROGRAMMAZIONE 2007/2013 RAPPORTO FINALE 24 febbraio 2012

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Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali

PON Governance e Assistenza Tecnica 2007-2013

Linea 2 VIA - VAS

Gruppo di Lavoro

Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

IL MONITORAGGIO VAS NELLA

PROGRAMMAZIONE 2007/2013

RAPPORTO FINALE

24 febbraio 2012

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

Indagini ed elaborazione del documento:

Mara Cossu e Bruna Kohan

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (Task Force PON "Governance e Assistenza

Tecnica", linea 2 VIA-VAS)

Contributi al testo:

Pierfrancesco Fighera

Regione Campania (Task Force PON "Governance e Assistenza Tecnica", linea 3)

Elisabetta Pozzoli

Regione Lombardia (Ufficio Autorità Ambientale)

Silvia Vaghi

Regione Lombardia (Assistenza Tecnica Autorità Ambientale)

Revisione del testo:

Paola Andreolini

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (Task Force PON "Governance e Assistenza

Tecnica", linea 2 VIA-VAS)

Compilazione e verifica schede di analisi1:

Regione Basilicata - Venera Locicero

Regione Calabria - Rosa Alessi

Regione Campania - Pierfrancesco Fighera, Giuseppe Luongo e Melania Rosaria Romano

Regione Liguria - Francesca Dupont, Andrea Picollo e Giovanni Torre

Regione Lombardia - Elena Girola, Elisabetta Pozzoli, Silvia Vaghi

Regione Molise - Angelo di Lauro, Virginia Nardacchione, Luciana Turro

Regione Piemonte - Giuseppina Sestito

Regione Puglia - Lidia Alifano, Claudia de Robertis e Serena Scorrano

Regione Sardegna - Paola Manconi, Agnese Marcus e Luigi Moro

Regione Sicilia - Maria Teresa Gino

Regione Umbria - Cristiana Lucidi, Alfredo Manzi, Cecilia Ricci, Paolo Stranieri

Regione Valle d’Aosta - Marta Arena

Regione Veneto - Carlo Bartolini

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Maria Rita Antonini

1 L’elenco contiene i nomi delle persone che in ogni Regione hanno compilato o contribuito

all’integrazione dei materiali inviati. Le schede delle Regioni Basilicata, Calabria, Liguria, Lazio, Marche e delle Province di Bolzano e Trento sono state compilate dal Mattm e inviate alle rispettive amministrazioni per una verifica..

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

Gruppo di Lavoro Monitoraggio Vas dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali

2007/2013

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Valutazioni

Ambientali (coordinamento) - Paola Andreolini, Mara Cossu, Bruna Kohan

Regione Campania (referente per il tema governance) - Antonio Risi, Pierfrancesco Fighera,

Ferdinando D'Argenio, Melania Romano, Giuseppe Luongo

Regione Lombardia (referente per il tema indicatori) - Filippo Dadone, Elisabetta Pozzoli, Silvia

Vaghi

Ministero delle Infrastrutture - Maria Rita Antonini, Salvatore R. Perricone, Francesco Bella

Ministero delle Politiche Agricole - Camillo Zaccarini , Alessandro Monteleone, Augusto

Buglione, Elena Peta, Luigi Servadei, Riccardo Berti, Paolo Ammassari, Graziella Romito, Nicola

Massimiliano Zucaro

Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale - Patrizia Fiorletti

Arpa Campania - Caterina d'Alise; Arpa Lazio - Alessandro Di Giosa; Arpa Lombardia - Sonia

Rumi; Arpa Sardegna - Paola Manconi; Arpa Toscana - Luca Petroni, Stefano Rossi; Arpa

Umbria - Cecilia Ricci; Arpa Veneto - Paolo Bortolami

Regione Abruzzo - Francesca Laschiazza, Luca Iagnemma, Antonella Bronico, Chiara Mocchi,

Angelo Andreoli, Cinzia Di Giacinto, Antonio Sorgi, Laura D'Antonio, Giulia Rosaria Taraschi

Regione Basilicata - Venera Locicero

Regione Calabria - Alessia Loise, Rosa Alessi

Regione Molise - Nicolina Del Bianco, Angelo Di Lauro, Virginia Nardacchione, Luciana Turro,

Carmen Fanelli, Massimo Pillarella

Regione Piemonte - Giuseppina Sestito, Andrea Bressi, Mario Elia, Benedetta Ciampi, Giulia

Campi

Regione Puglia - Antonello Antonicelli, , Giuseppe Angelini, Pasquale Orlando, Francesca

Pastoressa

Regione Sardegna - Sandro Sanna, Andrea Dessy, Luigi Moro

Regione Sicilia - Maria Teresa Gino

Regione Toscana - Elena Calistri

Regione Umbria - Francesco Cicchella, Alfredo Manzi, Francesca Rondelli

Regione Valle D'Aosta - Marta Arena

Regione Veneto - Marco Puiatti, Carlo Bartolini

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

ELENCO ACRONIMI

AAR Autorità Ambientale Regionale

AdG Autorità di Gestione

ARPA Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente

ISPRA Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale

VAS Valutazione Ambientale Strategica

RA Rapporto Ambientale

SN2000 Siti Natura 2000

FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale

FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

PSR Programma di Sviluppo Rurale

PON Programma Operativo Nazionale

POI Programma Operativo Interregionale

POR Programma Operativo Regionale

PON GAT Programma Operativo Nazionale Governance e Assistenza Tecnica

POC Piano Operativo di Cooperazione

CdS Comitato di Sorveglianza

CTA Comitato Tecnico per l'Ambiente

PMA Piano di Monitoraggio Ambientale

PUMA Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale

RdM Rapporto di Monitoraggio

DSS Strumento di supporto alle decisioni

RAE Rapporto Annuale di Esecuzione

GP Grandi Progetti

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

INDICE

1. INTRODUZIONE ................................................................................................... 6

2. IL MONITORAGGIO VAS NELLA PROGRAMMAZIONE 2007 -2013 .......................... 8

Opportunità del monitoraggio VAS ............................................................................................ 10

Profili problematici ..................................................................................................................... 14

3. LE ANALISI

A. INDICATORI .............................................................................................. 15

Indicatori di contesto ................................................................................................................. 15

Indicatori di programma............................................................................................................. 16

Fonti e modalità di popolamento degli indicatori di programma .............................................. 21

Utilizzo dei sistemi informativi ................................................................................................... 25

B. INTEGRAZIONE ......................................................................................... 28

Monitoraggio VAS e Monitoraggio di Programma ..................................................................... 29

Piano Unitario di Valutazione e Monitoraggio VAS .................................................................... 33

Monitoraggio integrato o Unitario ............................................................................................. 34

C. GOVERNANCE ........................................................................................... 37

Soggetti coinvolti ........................................................................................................................ 37

Specificità nel ruolo delle Autorità Ambientali .......................................................................... 41

Regole d’interazione tra i soggetti: modalità e strumenti ....................................................... 42

4. LA STRADA DA PERCORRERE .............................................................................. 49

ALLEGATI

Programmi analizzati e riferimenti disponibili .......................................................................... 54

Scheda di analisi ......................................................................................................................... 58

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

6 1. Introduzione

1. INTRODUZIONE

Questo testo nasce dalla necessità di analizzare e verificare il livello di definizione e di

attivazione dei sistemi di monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi

Strutturali nel periodo 2007-2013 in Italia e, rappresenta il primo contributo del

Gruppo di Lavoro Monitoraggio VAS della Rete delle Autorità Ambientali e delle

Autorità di Gestione.

E’ stato preceduto da un intenso dibattito all’interno del GdL che ha fatto emergere la

necessità di capire se e come il monitoraggio VAS nella Programmazione 2007-2013

(Fondi FESR e FEASR) fosse stato effettivamente avviato e ad individuare profili di

miglioramento possibili. Quest’attività fa infatti parte di un contributo iniziale, utile alla

definizione di proposte metodologiche e linee guida di carattere e valenza generale, in

relazione anche alla Programmazione 2014-2020.

L’ambito di indagine ha coinvolto tutti i Programmi cofinanziati dai fondi FESR e FEASR

2007-2013 di livello regionale/provinciale, interregionale e nazionale. Sono pervenute

presso il MATTM, che ha curato l’analisi, 23 programmi così suddivisi:

- n. 16 Programmi Operativi – P.O.R. fondi FESR- Bolzano, Calabria,

Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia,

Sardegna, Sicilia, Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto;

- n. 5 Programmi di Sviluppo Rurale – P.S.R. fondi FEASR- Bolzano, Campania,

Liguria, Lombardia, Marche;

- n. 1 Programma Interregionale, P.O.I. Energie rinnovabili e risparmio

energetico;

- n. 1 Programma Nazionale, P.O.N. Reti e Mobilità.

Nella compilazione della scheda di analisi, si è cercato il coinvolgimento diretto dei

referenti locali, in special modo dei partecipanti al GdL. Nel caso delle Regioni o

Province che non partecipano al Gruppo, il MATTM ha provveduto alla elaborazione

delle informazioni disponibili nei documenti di programmazione e di VAS e sottoposto

alle amministrazioni di riferimento la scheda di analisi precompilata per verifica. Infine,

alcune Regioni parte del GdL (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana)

non sono presenti nell’analisi perché non è stata inviata la scheda.

L’analisi proposta deve essere intesa come fase preliminare di un’attività

necessariamente più ampia, volta all’individuazione delle metodologie utilizzate e alla

raccolta delle informazioni ritenute rilevanti, inquadrate in una griglia condivisa.

L’identificazione delle “buone pratiche” e dei nodi critici rappresenta, in tal senso, una

delle fasi del lavoro, ma non la sua conclusione.

Le attività del GdL, come esplicitato nel Capitolo 4 , svilupperanno proposte operative

di supporto al prossimo ciclo di programmazione, sulla base delle informazioni raccolte

nell’ambito di questa analisi.

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

7 1. Introduzione

Metodi e strumento di analisi

In continuità con le proposte e i documenti prodotti nell’ambito del Tavolo Tecnico di

Coordinamento sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) attivato dal MATTM con

Ispra, le Regioni e le Province Autonome, il monitoraggio VAS nelle attività del GdL è

stato inteso come un sistema composto da due elementi:

gli indicatori (corredati da informazioni in merito alla tipologia, fonti dei dati,

alla relazione tra indicatori di tipo diverso, eventuali utilizzo di sistemi

informativi territoriali)

le condizioni per la sua gestione e funzionalità (governance), ovvero l’insieme

di soggetti coinvolti, i ruoli loro assegnati, le regole e gli strumenti per il loro

coinvolgimento

La ricerca è stata avviata attraverso la definizione di una scheda di analisi (cfr. Allegato

2) divisa in due sezioni, che indaga quattro ambiti principali:

Sezione 1 - anagrafica - indicatori - governance

Sezione 2 - Integrazione

La Sezione 1, indaga aspetti amministrativi e tecnici essenziali per la definizione e la

verifica dell’effettiva attivazione del monitoraggio VAS. Attenzione particolare è

riservata al ruolo effettivo dell’Autorità Ambientale nell’attuazione del programma e in

particolare nel monitoraggio VAS. Si vuole rilevare l’architettura del sistema di

monitoraggio in termini tecnici (indicatori) e in termini di responsabilità (governance).

In questa sezione, vengono inoltre messe in evidenza le caratteristiche amministrative

del monitoraggio (presenza di Piani e di Rapporti di monitoraggio, periodicità di questi

ultimi, modalità di consultazione, ecc).

La Sezione 2, rispecchia le peculiarità della Programmazione Unitaria, e indaga diverse

modalità possibili di integrazione. In particolare, analizza l’eventuale integrazione tra

monitoraggio VAS e monitoraggio di programma, tra monitoraggi VAS di programmi

diversi e il ruolo in tal senso dei Piani Unitari di Valutazione. Infine, verifica la presenza

di quadri di riferimento per la valutazione e il monitoraggio ambientale a livello

provinciale, regionale o nazionale.

L’insieme delle schede compilate è stato assemblato in un documento separato,

correlato al presente, “Il monitoraggio VAS nella Programmazione 2007/2013 –

SCHEDE”.

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

8 2. Il monitoraggio VAS nella programmazione 2007/2013

2. IL MONITORAGGIO VAS NELLA PROGRAMMAZIONE

2007/2013

L’analisi condotta evidenzia come il Rapporto Ambientale (RA) dei PO contenga spesso

informazioni abbastanza dettagliate e precise sul monitoraggio ambientale in apposite

sezioni sulle “Misure del monitoraggio”. Rimanda però le decisioni, anche in merito

alla governance del processo, ad un piano di monitoraggio da approvare

successivamente all’avvio del programma. A tutt’oggi molto spesso i piani risultano

indisponibili. Soltanto in pochi casi, si è riusciti a dare seguito alle aspettative.

Dei 23 programmi analizzati, infatti, 14 hanno approvato il Piano di Monitoraggio

Ambientale (PMA), o definito misure di monitoraggio tali nel RA da non aver bisogno

di un piano successivo. In particolare, i PMA mancano in una delle Regioni

Convergenza (Calabria). La Regione Sicilia in tempi molto rapidi (2006) si è dotata di

un PMA per il PO Fesr. La Regione Campania ha approvato un Piano Unitario per il

Monitoraggio Ambientale per i programmi operativi del FESR e del FEASR.

I Rapporti di monitoraggio (RdM), testimonianza effettiva dello svolgimento delle

attività, sono stati pubblicati per 9 programmi, dei 14 con piani approvati. Nella

maggioranza dei casi, i PMA e i RdM non sono disponibili online (sui portali ufficiali)

insieme ai documenti della VAS e degli elaborati di Programma.

Il ritardo nell’avvio del monitoraggio VAS può essere attribuito a fattori diversi e

molteplici.

Innanzitutto, i ritardi subiti dall’attuazione, in generale. In secondo luogo, il graduale

adattamento delle strutture alla “novità” del monitoraggio ambientale legato alla VAS.

Fattore rilevante, però, si è rivelata l’efficacia dell’interazione tra Autorità di Gestione

e Autorità Ambientale e l’effettiva possibilità che quest’ultima ha di assolvere alle

funzioni assegnatele, in termini di risorse professionali disponibili.

In allegato 1 si riporta l’elenco dei programmi analizzati e dei relativi riferimenti. Ove

disponibile, è stato inserito il collegamento all’indirizzo online dove reperire i materiali

di approfondimento, anche citati nei capitoli successivi, in cui si descrivono nel

dettaglio le esperienze analizzate.

La tabella che segue contiene una lettura sintetica degli esiti dell’analisi.

Legenda tabella di sintesi:

+ elemento presente

- elemento non presente

elemento rilevante – approfondimento nel testo che segue

* Monitoraggio mai effettivamente avviato (elemento potenzialmente rilevante con

riferimento ai contenuti dei documenti di programma e di Vas)

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

9 2. Il monitoraggio VAS nella programmazione 2007/2013

lettura sintetica degli esiti dell’analisi

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

10 2. Il monitoraggio VAS nella programmazione 2007/2013

Pur non essendo questa un’analisi esaustiva, è possibile mettere in luce alcune

caratteristiche, potenzialità e lacune delle attività di monitoraggio avviate, necessarie

per la verifica degli effetti ambientali indotti dai programmi e per la definizione di

input per l’eventuale modifica in corso d’opera degli stessi. La definizione di tali

elementi consente di ragionare sulle possibilità di miglioramento, semplificazione e

ottimizzazione dei sistemi di monitoraggio VAS attivati, soprattutto in relazione al

monitoraggio fisico, finanziario e procedurale dei programmi.

Opportunità del monitoraggio VAS

Una primo elemento rilevante emerso dalle analisi condotte è rappresentato dalla

possibilità di effettivo utilizzo del monitoraggio VAS come strumento di supporto alla

programmazione. Nei casi in cui esso viene integrato all’interno del più ampio

monitoraggio di programma (fisico, finanziario e procedurale), anche in ragione di una

forte integrazione della dimensione ambientale nel programma stesso, come nel

FEASR, i suoi esiti possono efficacemente e tempestivamente essere presi in

considerazione dai Comitati di Sorveglianza (CdS) per le eventuali modifiche da

apportare. Analogamente, il monitoraggio è in grado di supportare l’attività dell’AA.

In questo senso, gli esiti del monitoraggio ambientale restituiscono una verifica

dell’efficacia degli strumenti e delle condizionalità per l’integrazione ambientale messi

in atto, consentendone una continua modificazione e ottimizzazione2.

Un secondo elemento, è costituito dalla decisione di alcune Regioni di utilizzare il

monitoraggio VAS della programmazione 2007/2013 come occasione per focalizzare

tematiche più ampie a livello regionale per:

la preparazione di quadri strategici regionali anche preliminari alla definizione

delle Strategie per lo Sviluppo Sostenibile prescritte dal D.lgs. 152/2006 e

s.m.i.;

la costruzione e sistematizzazione di banche dati territoriali.

È rilevante, infatti, come in alcune regioni si siano predisposti sistemi informativi

nell’ambito del monitoraggio della programmazione comunitaria come banco di prova

per l’avvio di un flusso informativo riguardante i contesti territoriali che possa servire

per il monitoraggio ambientale dei più diversi strumenti, anche a diverse scale, che

interessano l’intero territorio regionale.

2 Per una riflessione sulla efficacia degli interventi in tema ambientale (problematica parallela

alla valutazione dell’efficacia dell’integrazione ambientale negli interventi non ambientali) cfr. “Gli interventi in tema di ambiente, energia e clima nella programmazione comunitaria 2007/2013 delle Regioni Obiettivo Convergenza. Attori, procedure, risorse”, predisposto dagli Esperti della Linea 3 “Azioni orizzontali per l’integrazione ambientale” del POAT Ambiente – PON GAT 2007/2013 e disponibile presso il sito della Rete www.reteambientale.it

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

11 2. Il monitoraggio VAS nella programmazione 2007/2013

Inoltre, la creazione di quadri di riferimento strategici consente di ottimizzare le VAS

dei diversi programmi e crea le condizioni per sviluppare maggiori sinergie fra fondi

diversi (FESR / FEASR), semplificando notevolmente le difficoltà, anche economiche,

legate al monitoraggio VAS senza sminuirne la rilevanza.

L’insieme di questi due elementi costituisce un’occasione per mettere in relazione

l’informazione ambientale tecnica, che esiste ma rimane spesso confinata negli uffici

tecnici o in appositi allegati dei piani e dei programmi, con la programmazione, ovvero

con i contesti in cui si costruiscono le politiche di sviluppo dei territori. L’avvio di

questa relazione, se associata ad un miglioramento delle relazioni tra AdG e AA, anche

attraverso una sua formalizzazione, può portare ad una definizione di politiche

consapevole da un lato delle peculiarità e delle fragilità territoriali, dall’altro delle

richieste a livello ambientale cui le regioni sono chiamate a rispondere.

L’analisi condotta mette in evidenza alcune dimensioni su cui appare necessario

lavorare per ottimizzare tali opportunità e garantire un effettivo apporto del

monitoraggio VAS alla programmazione. Il testo che segue contiene alcune riflessioni

in questo senso, in relazione agli ambiti principali su cui l’attività di analisi è stata

incentrata (indicatori, integrazione e governance).

Indicatori

Risulta ancora problematico il reperimento sistematico degli indicatori che possano

rappresentare il contesto di riferimento alle diverse scale (nazionale, regionale,

provinciale). In questo senso, il ruolo di ARPA è molto significativo nella formazione, la

gestione e l’aggiornamento dei dati ambientali. Passa poi alla Regione/Provincia la

responsabilità di sistematizzare e rendere pubbliche le informazioni pervenute,

attraverso la costituzione di Sistemi informativi dedicati, Cataloghi

Regionali/Provinciali che possano diffondere gli indicatori di contesto proposti. Nei

casi in cui la sinergia sia stata attivata, tali strumenti si sono rivelati la principale fonte

di riferimento nella formazione dei PMA dei programmi.

Infatti, ove le Regioni abbiano a disposizione sistemi informativi anche tematici, la

messa a sistema delle diverse banche dati consente la copertura di tutte le tematiche

ambientali con dettaglio almeno regionale/provinciale e garantisce l’attendibilità e il

continuo aggiornamento del dato. In queste situazioni non si riscontrano criticità circa

il reperimento delle informazioni per il popolamento degli indicatori di contesto.

In altri casi, le Relazioni sullo Stato dell’Ambiente (RSA) o gli Annuari sono assunti

come riferimento principale per il monitoraggio degli andamenti delle variabili di

contesto. Questa impostazione appare efficace a patto che vengano chiarite da subito

le responsabilità, le modalità e la tempistica dell’aggiornamento degli indicatori

selezionati.

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

12 2. Il monitoraggio VAS nella programmazione 2007/2013

Gli indicatori che verificano la capacità del programma di raggiungere i propri obiettivi

di sostenibilità e gli effetti indotti nell’ambiente risentono della difficoltà di dover

aggiornare la stima dei propri effetti in continuo nel corso dell’attuazione (calcolo

ipotetico elaborato in sede di RA). Inoltre, in molti casi si segnala la difficoltà di

registrare gli effetti indotti dal programma su un contesto ambientale che varia per

una serie di elementi scaturiti dai diversi piani e programmi attivi sul medesimo

territorio. L’approccio utilizzato in molti casi prevede infatti che gli effetti del

programma siano controllati in relazione al contesto ambientale in cui il programma

opera, in particolare, che gli indicatori di programma siano posti in relazione con gli

obiettivi di sostenibilità e gli indicatori di contesto.

Integrazione

Come e quanto il monitoraggio ambientale stia influenzando l’attuazione del

programma ed eventuali sue modifiche, è pressoché impossibile da valutare in questa

fase, anche per l’avvio disomogeneo delle attività di monitoraggio nelle diverse

Regioni. Il traguardo da porsi rimane ad ogni modo la capacità di orientare la

programmazione, integrandosi al meglio con il monitoraggio e la valutazione

indipendente previsti dai programmi, che presentano interessanti opportunità di

sinergia. Essenziale è la capacità delle amministrazioni di coordinare le richieste di

informazioni a diverso titolo avanzate nei confronti dei beneficiari, senza le quali il

monitoraggio si trasforma in un esercizio autoreferenziale. Ove questa funzione sia

demandata per il monitoraggio VAS interamente all’AA, in assenza di qualsiasi forma di

integrazione tra il monitoraggio del programma e quello ambientale, questa attività

diviene estremamente faticosa e difficilmente consente la raccolta delle informazioni

necessarie. Analogamente, dal punto di vista della pubblicazione degli esiti del

monitoraggio, appare evidente come nei casi in cui essi vengano inseriti nel RAE, si

creino realmente le condizioni perché il CdS operi eventuali modifiche al programma o

al regime dell’attuazione in modo pienamente consapevole degli effetti indotti sul

territorio. Ciò potrebbe avvenire anche attraverso la definizione di un nucleo ristretto

di indicatori condivisi fra i programmi, che tuttavia non esauriscano la problematica del

monitoraggio.

Da questo punto di vista è rilevante sottolineare che soltanto alcune Regioni hanno

identificato all’interno del sistema di monitoraggio ambientale le modalità per

procedere ad eventuali modifiche del programma sulla base dei suoi esiti. Tra queste,

la Regione Sardegna, ha definito delle soglie critiche in base alle quali procedere ad

attivare misure di ri-orientamento.

In sintesi, la direzione verso cui lavorare sembra profilarsi chiaramente

nell’integrazione tra il monitoraggio VAS e quello di programma, nonché nella

definizione di strumenti trasversali per l’integrazione di monitoraggi di strumenti

diversi. Parallelamente all’integrazione dei monitoraggi, perché realmente possa

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

13 2. Il monitoraggio VAS nella programmazione 2007/2013

essere garantito un supporto alla programmazione, procede l’integrazione delle

valutazioni, per la quale appare rilevante la relazione tra i soggetti coinvolti nei due

diversi filoni di attività e la condivisione di informazioni e metodi.

Governance

Il ritardo nell’attivazione del monitoraggio VAS appare attribuibile a motivazioni

diverse, tra cui la carenza di personale presso gli uffici dell’AA, cui si demandano le

responsabilità sul tema, quando non sia prevista una specifica integrazione con il

monitoraggio di programma o in assenza di assistenza tecnica dedicata. Cruciale

appare anche il mancato riconoscimento formale del ruolo dell’AA: in molte Regioni

l’assenza di un riferimento diretto all’interno della sezione Autorità del programma ha

portato ad una subalternità delle attività dell’AA quasi totale. In questi casi, molto

spesso il monitoraggio VAS appare assolutamente secondario e non tenuto in adeguata

considerazione dall’AdG, che ne dovrebbe essere soggetto responsabile. In altri casi

invece, all’AA è demandata la responsabilità del monitoraggio ambientale. In alcuni

programmi FESR e in diversi casi per il FEASR, l’AdG partecipa attivamente alla

definizione di contributi specifici e all’effettiva presa in carico delle informazioni

derivanti dalle attività di monitoraggio.

I casi analizzati esplicitano come il monitoraggio ambientale funzioni se

proceduralizzato all’interno del monitoraggio del programma. In particolare, se

dall’inizio venga prevista la partecipazione dei responsabili di asse e di misura, ancor

meglio se all’interno di un coinvolgimento più ampio dei soggetti della

programmazione e della valutazione (nuclei e valutatore indipendente). Il

riconoscimento delle attività e degli esiti del monitoraggio esce dalla dimensione

puramente formale per aprire a reali possibilità di interagire con la struttura

dell’attuazione del programma. In quest’ottica, appare dirimente il ruolo dei sistemi

informativi nei casi in cui essi vengano utilizzati come piattaforma per i monitoraggi,

garantendo trasparenza e facilità di accesso alle informazioni, nonché il governo delle

interazioni tra i soggetti coinvolti.

Queste dimensioni funzionano se c’è una definizione chiara delle responsabilità dei

diversi soggetti, in particolare di AA e AdG, anche attraverso strumenti specifici come i

piani di cooperazione. Non è importante la forma scelta, ma è essenziale che la

definizione dei ruoli e l’attribuzione dei compiti tra le due autorità sia condivisa e abbia

un supporto tecnico-scientifico adeguato. In alcune regioni l’esperienza del

monitoraggio ambientale è stata resa possibile solo attraverso il contributo delle

assistenze tecniche di programma o dell’AA.

La proceduralizzazione riguarda allo stesso modo il tema dei tempi. Appare necessario

gestire anche temporalmente i flussi informativi necessari al monitoraggio ambientale,

per fare in modo che i rapporti di monitoraggio siano un reale supporto alle attività di

verifica dell’attuazione e di ridefinizione di alcuni elementi dei programmi. Lo scambio

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

14 2. Il monitoraggio VAS nella programmazione 2007/2013

delle informazioni deve essere progettato lungo l’intero arco dell’attuazione,

individuando finestre temporali precise, prevedendo risposte al manifestarsi di possibili

carenze informative predisponendo schede per la raccolta di informazioni ad hoc.

Profili problematici

La testimonianza delle amministrazioni coinvolte, con pareri espressi sia dalla AA che

dalle AdG, segnala come alcuni temi come la disponibilità delle informazioni e le

relazioni istituzionali rimangano problematici. Le difficoltà nel reperimento dei dati e

soprattutto nella loro organizzazione e aggiornamento rimangono infatti uno dei nodi

più critici. Esse sono legate anche alla frammentarietà dei soggetti detentori del dato

che creano patrimoni informativi eterogenei e non confrontabili tra loro. A queste

situazioni si chiede di rispondere definendo direttive regionali comuni, che dettino

regole per la gestione e la messa a disposizione dei dati. In molti casi, è la relazione con

Arpa a non trovare una adeguata codificazione per poter assolvere alle esigenze

sempre più stringenti del monitoraggio del contesto per la VAS. Ulteriore elemento da

tenere in considerazione è la necessità di rispondere e tenere sotto controllo criticità

tipicamente ambientali che interessano alcune componenti e, in particolare, alcuni

territori.

Dal punto di vista degli indicatori per il monitoraggio degli effetti del programma, si

rileva come il calcolo sia generalmente effettuato sulla base dei dati derivanti da

monitoraggi esistenti. Questa caratteristica, tuttavia, rende difficile comprovare

attraverso gli effetti delle misure intraprese (indicatori influenzati da molteplici fattori

esterni al programma).

Sono frequenti le difficoltà nel reperimento dei dati per il popolamento degli indicatori

di processo per il numero ed il dettaglio dei dati richiesti ai beneficiari che difficilmente

producono documentazione consona a quella richiesta, sia spesso per competenze non

adeguate alla restituzione di informazioni tecniche in assenza di indicazioni chiare. In

generale, si ravvisa la necessità di prevedere l’obbligo per i beneficiari di indicare

alcune informazioni quantitative di progetto contestualmente all’inserimento delle

domande di finanziamento. Ulteriore fattore di difficoltà è il rilevamento dei dati

negativi dei singoli interventi, in quanto si tratta di dati impliciti non misurabili.

Come anticipato nei paragrafi precedenti, emerge una forte necessità di stabilire una

procedura per rendere più efficace il monitoraggio in fase di attuazione del

programma, che ne disegni la governance ed eventualmente definisca sin dal principio

gli strumenti che ne dovranno garantire l’efficacia. Nell’ambito di questa

proceduralizzazione, è necessario infine temporalizzare le attività di monitoraggio, e

disegnare le eventuali trasformazioni degli indicatori di processo/di programma a

seconda delle fasi di reperimento delle informazioni per il popolamento, che si

rendono via via più accurate.

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15 3. Le analisi: indicatori

3. LE ANALISI

a. INDICATORI

Come anticipato, dei 23 programmi analizzati 13 hanno approvato il Piano di

monitoraggio, o definito misure di monitoraggio tali nel RA da non aver bisogno di un

piano successivo. Dei 13 programmi con piani approvati, 9 hanno pubblicato uno o più

rapporti di monitoraggio (tematici o complessivi).

In generale, i PMA e i rapporti ambientali analizzati rispecchiano una struttura degli

indicatori secondo due tipologie principali:

indicatori di contesto;

Indicatori di programma (per la verifica del raggiungimento degli obiettivi di

sostenibilità e per la valutazione degli effetti ambientali.)

Una delle potenzialità di ampliare questo nucleo principale, è rappresentata dagli

indicatori che hanno lo scopo di verificare l’efficacia dell’integrazione ambientale, su

cui diverse Regioni stanno ragionando. Soltanto in rarissimi casi, gli indicatori si

pongono l’obiettivo di tenere sotto controllo la governance del programma.

Nella maggioranza dei casi, unitamente all’elenco degli indicatori da utilizzare, viene

fornita la meta-informazione necessaria al loro popolamento.

Nel testo che seguono si delineano informazioni di dettaglio sulle due tipologie di

indicatori per ciascuno dei programmi analizzati. All’interno degli indicatori di

programma, è stata mantenuta la terminologia del programma di riferimento.

Indicatori di contesto

In alcuni casi, come in Campania, Puglia, Lombardia, Piemonte e Umbria, il sistema di

monitoraggio del contesto prevede la correlazione tra obiettivi di sostenibilità e

indicatori in grado di descriverli, contemporaneamente all’analisi degli andamenti

delle variabili ambientali. I soggetti fornitori di dati sono in questi casi chiaramente

individuati per ciascun indicatore, pur con alcune criticità. L’ARPA non è sempre

coinvolta direttamente nel monitoraggio, ma figura sempre tra i soggetti detentori e

fornitori di dati, anche se permane la criticità in molte Regioni del titolo oneroso con

cui le Agenzie forniscono alcuni dati ritenuti rilevanti.

In Regione Campania, in cui è stato predisposto un monitoraggio unitario per la

Programmazione FESR e FEASR (Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale – PUMA),

gli indicatori di contesto utilizzati sono comuni a tutti gli strumenti di programmazione

e articolati per componente ambientale: Aria e Cambiamento climatico/Energia,

Acqua, Suolo, Biodiversità, Paesaggio. Tali indicatori, organizzati per obiettivi

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16 3. Le analisi: indicatori

ambientali individuati nel RA, vengono selezionati in relazione agli obiettivi del singolo

programma.

In alcuni casi, le Relazioni sullo Stato dell’Ambiente (Liguria) o gli Annuari, sono assunti

come riferimento principale per il monitoraggio degli andamenti delle variabili di

contesto. In questi casi, non vengono riscontrate criticità circa il reperimento delle

informazioni per il popolamento degli indicatori di contesto.

In generale, il reperimento di dati per la descrizione del contesto risulta ancora

problematico. Nei casi i cui le Regioni siano particolarmente ricche di sistemi

informativi anche tematici, la messa a sistema delle diverse banche dati consente la

copertura di tutte le tematiche ambientali con dettaglio almeno regionale e garantisce

l’attendibilità e il continuo aggiornamento del dato.

Il PUMA del POR Campania ad esempio, prevede per il popolamento degli indicatori di

contesto, il coinvolgimento degli enti territoriali e delle Strutture Tecniche di Settore,

quali Autorità di Bacino o di Distretto, Osservatorio Regionale Rifiuti, ARCADIS, ASTIR

ecc.

La Regione Sardegna utilizza il Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) per il

popolamento degli indicatori di contesto. Tra i moduli del SIRA, vi è quello dedicato

alla gestione multidimensionale degli indicatori ambientali che fornisce un ausilio

all’individuazione degli indicatori per il monitoraggio della VAS. Nello specifico,

attraverso il SIRA, vengono popolati gli indicatori relativi alle diverse componenti

ambientali del PO FESR.

La Regione Umbria, con L.R. 12/2010 ), ha assegnato ad ARPA la formazione, la

gestione e l’aggiornamento di un Catalogo Regionale degli Indicatori. Esso definisce

per tipologie di piani o programmi gli indicatori ambientali e costituisce il riferimento

per la formazione dei PMA di tutti i piani e programmi da sottoporre a VAS. Il POR

FESR, pur essendo stato redatto prima della L.R., utilizza indicatori presenti nel

Catalogo, garantendo una sostanziale autosufficienza della Regione dal punto di vista

della fornitura dei dati necessari. Gli indicatori inseriti nel PMA hanno infatti come

principali fonti i dati forniti dalla Regione o dall’ARPA; solo in casi eccezionali si fa

ricorso a dati esterni forniti da ISTAT o ENEA.

Arpa ha un ruolo centrale per il popolamento degli indicatori di contesto anche in

Veneto, dove rappresenta la principale fonte dei dati utilizzati.

Indicatori di programma

Programmi Operativi Regionali (POR FESR)

Gli indicatori di programma sono generalmente strutturati per Assi e per Linee

d’intervento a cui vengono associati gli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati

nei R.A.

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17 3. Le analisi: indicatori

In tutte le Regioni tali indicatori seguono l’andamento del programma per verificare la

capacità di raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità e gli effetti ambientali indotti.

In alcuni casi, c’è uno specifico riferimento alla necessità di aggiornare di continuo la

stima degli effetti ambientali elaborata in sede di RA.

La Regione Lombardia (POR e PSR) utilizza anche indicatori in grado di valutare la

qualità del processo d’integrazione ambientale, verificando la presenza e la

significatività dei criteri ambientali nei bandi, la risposta da parte dei beneficiari,

l’efficacia dei criteri nel prevenire effetti ambientali avversi. Sono inoltre stati

elaborati indicatori per la valutazione dell’interazione fra AA e Responsabili di Linea di

Intervento/di Asse, con l’obiettivo di descrivere la funzionalità del disegno di

governance attivato. Nel PSR, essi valutano la qualità del processo d’integrazione

ambientale attraverso la valutazione della stessa all’interno delle Disposizioni

Attuative Quadro, esaminando la presenza e il peso di criteri ambientali di

ammissibilità e di priorità e valutando la risposta da parte dei beneficiari. Tengono

inoltre sotto controllo l’evoluzione del regime di condizionalità per componente

ambientale. In questo caso specifico, fanno parte degli indicatori di programma

indicatori sia di processo sia per la valutazione del contributo del programma alla

variazione del contesto. Di questi ultimi, che possono essere elaborati in termini di

“variazioni” dei valori relativi al contesto, si fornisce la metodologia di calcolo,. Si

prevede infine che alcuni indicatori possano avere approfondimenti territoriali ove si

ritenga necessario.

In Valle d’Aosta, la valutazione della qualità del processo d’integrazione ambientale, è

oggetto di confronto tra l’AdG e l’AA, a valle della presentazione del monitoraggio

ambientale.

Nel Po FESR della Regione Puglia, la qualità del processo di integrazione ambientale è

– indirettamente – oggetto del sistema di monitoraggio, in quanto molti indicatori

proposti saranno popolabili solo in caso di recepimento da parte del programma dei

criteri di sostenibilità individuati.

Il PUMA della Regione Campania ha adottato un metodo unitario per il monitoraggio

dei programmi di sviluppo regionale (al momento FESR e FEASR) che prevede il

monitoraggio ambientale attraverso indicatori di processo, legati all’attuazione del

programma e indicatori descrittivi del contesto.

L’approccio suggerito prevede che gli effetti del programma siano controllati in

relazione al contesto ambientale in cui il piano stesso opera e che, per sua stessa

natura, è soggetto a variazioni non solo imputabili all’attuazione del PO FESR. Gli

indicatori di processo consentono di verificare il raggiungimento degli obiettivi in

termini sia di efficacia che di efficienza3.

3 Al fine di monitorare l’attuazione del programma dal punto di vista del sistema ambientale

all’interno del quale opera, a partire da luglio 2010, sono state avviate le seguenti attività:

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18 3. Le analisi: indicatori

Ai fini del monitoraggio ambientale occorrerà mettere in relazione le attività

finanziate dal PO che potranno avere incidenza positiva diretta sugli obiettivi di

sostenibilità ambientale, indiretta o indifferente/potenzialmente negativa, con gli

scostamenti registrati a livello di contesto ambientale di riferimento. La raccolta e

l’analisi degli indicatori di processo consente, in ultima istanza di verificare il

raggiungimento degli obiettivi operativi del PO e di mettere in relazione questi

obiettivi con quelli di sostenibilità ambientale riportati nel Rapporto Ambientale.

Gli indicatori di processo si distinguono in indicatori di risultato e di realizzazione e si

riferiscono al raggiungimento degli obiettivi operativi del PO FESR e all’avanzamento

del programma.

Al fine di acquisire e organizzare le informazioni necessarie a valutare il modo in cui il

piano interviene modificando i processi in corso nelle differenti aree territoriali e sulle

diverse componenti ambientali osservate, gli obiettivi ambientali sono stati correlati a

indicatori di contesto e di processo e, attraverso una matrice di valutazione, con le

realizzazioni del Programma.

Il PUMA presenta inoltre un’analisi della vulnerabilità del territorio regionale rispetto

alla sfida del cambiamento climatico. All’interno dei singoli territori regionali è

possibile infatti rilevare differenze significative relative agli indicatori che

compongono gli indici aggregati di vulnerabilità al fenomeno del cambiamento

climatico.

Al fine di effettuare analisi più approfondite e valutazioni differenziate a seconda delle

aree territoriali di volta in volta considerate, ma anche per sviluppare strategie,

politiche e azioni finalizzate all’adattamento e alla mitigazione dei rischi derivanti dai

fenomeni in corso coerenti con le caratteristiche e i fabbisogni dei territori, occorre

poter disporre di analisi e informazioni di dettaglio. In questa prospettiva è stata

avviata una prima sperimentazione che declina a livello comunale le valutazioni svolte

dalla DG REGIO.

In Regione Liguria, gli indicatori di programma monitorano i principali obiettivi

ambientali desunti dal contesto conoscitivo, normativo e programmatico di vario

1. individuazione e aggiornamento indicatori ambientali di contesto al fine di verificare le

condizioni e lo stato delle risorse naturali relativamente ai principali tematismi/componenti individuate nel rapporto ambientale;

2. osservatorio permanente sull’attuazione della normativa in materia di ambiente e sviluppo sostenibile al fine di verificare le risposte messe in campo a livello europeo e la declinazione a livello nazionale e regionale;

3. monitoraggio dell’attuazione del programma relativamente alle priorità ambientali, energetiche e climatiche del QSN e agli obiettivi di sostenibilità ambientale del POR FESR;

4. analisi della vulnerabilità del territorio regionale rispetto alla sfida prioritaria del cambiamento climatico (Regions 2020 - DG Regio)

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19 3. Le analisi: indicatori

livello, ritenuti pertinenti ai contenuti del POR. Gli indicatori di valutazione (così

vengono definiti) sono strutturati per componente ambientale, in stretto contatto con

gli indicatori di monitoraggio del programma. Per ciascuna componente considerata,

vengono selezionati due indicatori (uno per il tema dei Rifiuti) integrati con la

descrizione, l’unità di misura e la tipologia corrispondente secondo il modello DPSIR. Il

popolamento e l’aggiornamento degli indicatori avviene attraverso il Sistema

Informativo Regionale Ambientale e attraverso i vari soggetti coinvolti nel

monitoraggio (cfr Cap. 2.3 “Governance”). In generale, gli aggiornamenti sono

semestrali o annuali ma le frequenze variano a secondo degli indicatori e dei fornitori

dei dati..

Il monitoraggio ambientale del PO FESR in Puglia prevede indicatori di programma

strutturati per componente ambientale analogamente agli indicatori di contesto e

definiti in relazione agli obiettivi di sostenibilità individuati per ciascuna componente

ambientale. Essi descrivono gli effetti ambientali conseguenti all’attuazione del

programma. Dalle tabelle e dalle schede allegate ai RdM, è possibile infatti individuare

le azioni del programma concorrenti al loro popolamento, che avverrà attraverso il

rilevamento dei dati dai beneficiari e/o dai Responsabili di Azione. Ciascun indicatore

è descritto dettagliatamente in apposite schede4.

Il PO FESR della Regione Veneto propone un set di indicatori articolati per Asse

prioritario di intervento. Non avendo la valutazione degli effetti messo in luce effetti

negativi, non esiste correlazione diretta tra gli effetti sulle componenti ambientali e gli

indicatori.

Nel PO FESR della Regione Umbria, gli indicatori sono strutturati per Asse prioritario e

raggruppati in quattro tipologie5:

a) Indicatori di contesto: riguardano gli obiettivi globali che il programma ed i suoi

Assi hanno definito in funzione dell’analisi di contesto. Sono utilizzati gli

indicatori di programma anche per l’analisi di contesto ai fini del monitoraggio

ambientale in sede di Rapporti annuali;

b) Indicatori di effetto: definiti nel PO FESR come indicatori d’Impatto, e

posizionati a livello di Asse per la quantificazione degli obiettivi specifici e la

valutazione di efficacia del programma;

c) Indicatori di risultato: utili per la valutazione degli output del programma a

livello di obiettivi operativi nel breve periodo;

4 Le informazioni contenute nelle schede degli indicatori di programma sono: nome,

descrizione, tipo (contributo, processo ecc), unità di misura, azioni associate, fonti per il popolamento, soggetto fornitore del dato, modalità di acquisizione, modalità di elaborazione, presenza di un eventuale indicatore di contributo correlato, modalità di correlazione tra l’indicatore di processo e l’indicatore di contributo, indicatore di contesto correlato.

5 Le informazioni definite per ciascun indicatore sono: specificità, misurabilità, raggiungibilità,

pertinenza, aggiornabilità.

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20 3. Le analisi: indicatori

d) Indicatori di realizzazione: posizionati a livello di singola attività permetteranno

in corso d’opera, di monitorare assieme agli indicatori di risultato, l’efficienza

del programma.

Il PO FESR della Regione Sardegna ha previsto per ogni Asse indicatori di realizzazione

e di risultato afferenti alle componenti ambientali interessate dall’attuazione degli

interventi finanziati. Gli indicatori di realizzazione vengono utilizzati per valutare la

realizzazione di interventi correlati in relazione agli obiettivi di sostenibilità ambientali

integrati nel Programma e/o alle misure di mitigazione; gli indicatori di risultato

valutano gli esiti del Programma in relazione al perseguimento degli obiettivi

ambientali.

Infine, nel PO Fesr della Regione Sicilia sono previsti indicatori prestazionali di

realizzazione, risultato e impatto.

Programmi di Sviluppo rurale (PSR FEASR)

I Programmi di Sviluppo Rurale si avvalgono del “Quadro comune per il monitoraggio e

la valutazione” di cui all’art 89 del Regolamento CE n°1698/2005. In alcuni casi il

monitoraggio Vas viene condotto completamente all’interno del monitoraggio di

programma attraverso gli indicatori del quadro comune (ad esempio Bolzano). In altri

casi, questo set minimo viene arricchito in sede regionale.

Nel caso della Regione Liguria, il RA del PSR, individuava un primo set esemplificativo

di indicatori da valorizzare, prevalentemente ex ante ed ex post l’attuazione del

programma. Successivamente, l’AdG si è dotata di un sistema di monitoraggio che si

avvale degli indicatori del “Quadro comune per il monitoraggio e la valutazione” e di

un set aggiuntivo di indicatori regionali. Nel RdM è stato definito l’approccio

metodologico al monitoraggio ambientale attraverso un’analisi qualitativa degli effetti

ambientali per ciascuna misura. Gli indicatori di misura con contenuto ambientale

individuati, costituiscono il sistema di monitoraggio ambientale del programma. Essi

sono valorizzati nei RAE (cfr. tabella esemplificativa del RA). Sono stati inoltre inseriti

tra i “Baseline Indicators” il “Bird Farmland Index” e la “concentrazione dei nitrati

nelle acque superficiali e sotterranee” monitorati attraverso specifici programmi da

Regione Liguria - ARPAL.

Il PSR della Provincia di Bolzano individua:

Indicatori di programma: permettono di verificare il contributo del PSR rispetto

ai principali trend ambientali;

Indicatori di impatto: informazioni o dati elaborati anche per fini diversi dal PSR

utili per identificare l’impatto complessivo del programma sul territorio in

relazione alle principali tematiche ambientali.

Il monitoraggio degli aspetti ambientali si svolge su tre differenti livelli:

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21 3. Le analisi: indicatori

per il singolo progetto verifica che le azioni siano conformi alla legislazione

comunitaria, nazionale e provinciale;

per una selezione rappresentativa di progetti, grazie al previsto monitoraggio a

campione, in ambito di approvazione viene seguita l’attuazione del progetto

attraverso uno strumento specifico;

per i Comuni, la disponibilità di una serie d’indicatori di sostenibilità a livello

comunale permette di svolgere un’analisi aggregata di efficacia, anche se in

questo caso diviene problematico il riconoscimento degli effetti del

programma rispetto a quelli indotti da altri strumenti sul territorio.

Il RA evidenzia inoltre, come nella maggior parte dei casi non sia possibile correlare al

programma le variazioni degli indicatori di effetto proposti con un nesso causale. Per

tale motivo, si ritiene più efficiente e anche più efficace un monitoraggio a livello di

progetti approvati e di progetti attuati.

Relativamente all’approvazione dei progetti, due aspetti sono oggetto di verifica:

la documentazione di progetto può lasciar supporre che il progetto evidenzi

significative divergenze rispetto al profilo valutativo della misura nel suo

complesso?

il progetto viene attuato in una zona in cui si evidenziano parametri ambientali

interessati dal progetto stesso, che hanno già raggiunto valori critici?

Nella verifica di progetti già attuati possono essere esaminati aspetti che non

potrebbero risultare evidenti né dal programma stesso, né dalla domanda di

finanziamento. Ad esempio: la cessione dell’azienda agricola, che viene di per sé

favorita nel quadro del programma, porta tendenzialmente ad un’intensivizzazione o

ad un’estensivizzazione dei sistemi di conduzione? Oppure: il risanamento di corpi

idrici superficiali può effettivamente produrre un effetto positivo per l’ambiente?

Simili verifiche su casi singoli (come proposto nella valutazione ex-ante), condotte

sulla traccia del set dei 19 indicatori di efficacia, permettono di evidenziare molto

rapidamente la qualità dell’attuazione del programma e ne consentono

eventualmente una tempestiva correzione.

Fonti e modalità di popolamento degli indicatori di programma

Nei casi in cui le informazioni per il monitoraggio ambientale vengono raccolte

attraverso il sistema di monitoraggio del programma (Veneto, Liguria, ..) non si ravvisa

alcuna difficoltà nel popolamento degli indicatori.

In altri casi, in cui i sistemi di monitoraggio fisico, finanziario e procedurale dei

programmi interagiscono con il monitoraggio ambientale; ovvero in cui l’AA ha

accesso ai dati del monitoraggio di programma, gli strumenti attuativi rappresentano

la fonte dati principale per il popolamento degli indicatori di programma. Infatti, nel

caso di misure a diretta finalità ambientale, le informazioni necessarie al monitoraggio

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22 3. Le analisi: indicatori

ambientale coincidono con quelle rese disponibili nell’ambito del processo di

selezione e valutazione delle richieste di finanziamento. Negli altri casi, l’integrazione

dei documenti di attuazione consente la verifica del rispetto delle condizionalità

ambientali poste (criteri ambientali) e la valutazione della loro efficacia attraverso il

monitoraggio ambientale. In molti casi, però, l’accesso ai dati del monitoraggio di

programma non appare scontato, sintomo di una difficoltà di relazione tra AdG e AA.

In Regione Piemonte, una prima raccolta di informazioni avviene nella fase di

presentazione delle domande. Il Sistema di Monitoraggio Ambientale del POR-FESR

raccoglie e gestisce principalmente due tipologie di informazioni:

dati inerenti il contesto ambientale, contenuti nelle banche dati settoriali

esistenti che vanno a comporre il Sistema Informativo Regionale Ambientale,

in modo da aggiornare periodicamente gli indicatori che compongono lo

scenario di riferimento;

dati sulle prestazioni ambientali dei singoli interventi, raccolti in fase di

istruttoria, di ammissione a finanziamento e di realizzazione (al saldo). La

raccolta avviene in maniera progressiva e in funzione delle necessità legate

alle varie fasi della valutazione.

Il reperimento dei dati per il popolamento degli indicatori di programma necessita di

una chiara identificazione delle informazioni reperibili attraverso i diversi strumenti

attuativi e di una conseguente integrazione degli stessi. Per i dati derivanti da bandi il

cui finanziamento è subordinato a prestazioni ambientali, infatti, si ottengono tutte le

informazioni “positive” che necessariamente devono essere fornite per accedere al

finanziamento. Nei casi in cui non c’è un obbligo di trasmissione delle informazioni,

poiché non direttamente collegate al finanziamento, i dati possono mancare o essere

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23 3. Le analisi: indicatori

forniti in maniera episodica e senza una reale possibilità di validazione. In questi casi si

cerca di supplire con analisi statistiche che associano i dati ambientali calcolati ai

processi produttivi.

In Regione Veneto, il sistema di monitoraggio di programma verifica anche le

performance ambientali con rilevazioni dirette a livello progettuale. Il rilevamento

avviene in concomitanza con la Valutazione Intermedia e relativo aggiornamento.

In Regione Sardegna, gli indicatori di realizzazione sono strettamente legati agli

interventi proposti dal PO FESR, e i relativi dati verranno forniti direttamente dall’AdG

in base ai progetti finanziati e alle loro caratteristiche.

In Regione Campania, tutti gli indicatori di realizzazione fisica e finanziari previsti dal

Sistema Regionale di Monitoraggio (presenti all’interno del sistema SMILE)

rappresentano le fonti primarie per la costruzione degli indicatori di processo previsti

dal PUMA. Le informazioni relative alla programmazione e attuazione degli interventi,

classificate per tipologia e organizzate per ambito territoriale e geografico di

intervento, potranno essere inoltre incrociate con altre informazioni che descrivono il

contesto ambientale e territoriale, fornendo spunti utili per analizzare la capacità del

programma di rispondere a particolari situazioni ambientali o territoriali e verificare

quindi la coerenza delle risposte messe in campo.

Al fine di acquisire le informazioni necessarie a elaborare gli indicatori di processo per

alcune misure del PSR FEASR sarà necessario acquisire ulteriori informazioni sulle

modalità di attuazione degli interventi. A tal fine, è stata elaborata una scheda di

rilevazione tipo che, una volta compilata, il Referente di Misura avrà cura di trasferire

all’Ufficio dell’AAR e all’AdG in formato digitale. Le informazioni contenute nella

scheda, insieme alle ordinarie informazioni fisiche e finanziarie relative all’attuazione

del PSR trasmesse dai Responsabili di Asse e di Misura, consentiranno all’Ufficio

dell’AA di elaborare annualmente i RdM che andranno a completare i RAE. Si segnala

come modalità specifiche di attuazione come i Grandi Progetti abbiano necessità di

particolare attenzione. In questo senso, la AdG ha chiesto supporto all’AA anche al

fine di poter avviare da subito, in coerenza con quanto previsto dal PUMA, un sistema

di monitoraggio in grado di dare conto degli effetti ambientali dei GP.

Sul medesimo modello, la Regione Lombardia prevede per il PO FESR tre fasi in cui si

svolge il monitoraggio:

“ex ante”, per un monitoraggio previsionale, basato sugli interventi ammessi a

finanziamento (analisi delle graduatorie);

“ex post”, una volta che gli interventi sono stati realizzati prevedendo anche

sopralluoghi, interviste con i beneficiari, ecc.;

in una fase intermedia per casi specifici (ad esempio per l’Asse 3 “Mobilità

Sostenibile”, vi è una fase di verifica del progetto esecutivo a base di gara,

preliminare alla conferma dell’aiuto finanziario).

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24 3. Le analisi: indicatori

Gli indicatori di processo sono popolati a partire da dati reperibili:

all’atto del finanziamento, dai formulari di presentazione dei progetti secondo

i criteri ambientali di selezione, e/o da questionari compilati da parte del

beneficiario;

nel caso di variazioni significative intervenute a valle del finanziamento;

alla conclusione della realizzazione, attraverso la documentazione specifica

prodotta contestualmente alla richiesta di saldo e/o sopralluoghi diretti da

parte dell’AA inserita all’interno del, sistema informativo GEFO (Gestione

Finanziamenti on line – dati inseriti direttamente dai beneficiari);

in fase di esercizio, attraverso questionari e indagini ad hoc, sopralluoghi

diretti da parte dell’AA.

Con specifico riferimento al PSR, Il SIARL (Sistema Informativo Agricolo di Regione

Lombardia) raccoglie e aggiorna in continuo tutte le informazioni riguardanti le

istruttorie di tutti gli interventi finanziati con il programma, una parte dei quali

dispone di informazioni georiferite. Il sistema contiene solo in alcuni casi i dati di

progetto necessari alla stima quantitativa degli indicatori per il monitoraggio

ambientale.

In Regione Umbria, i dati dovrebbero essere trasferiti dai responsabili di attività ogni

qualvolta in loro possesso, ma in realtà l’aggiornamento avviene una volta l’anno

attraverso degli specifici incontri bilaterali volti all’aggiornamento dello stato di

avanzamento effettivo della propria attività.

In Regione Valle d’Aosta, il rilevamento dei dati avviene a seconda della tipologia

dell’intervento, mediante richieste dirette a:

i beneficiari dell’intervento quando si tratta di strutture dell’Amministrazione

Regionale (Direzioni);

le strutture coinvolte nella gestione degli interventi del POR (ex. Società in

house)

le strutture dell’Amministrazione Regionale competenti per la tematica

interessata (ex. Direzioni dell’Assessorato territorio e ambiente, ARPA)

Le principali fonti dei dati per gli indicatori del PO FESR della Regione Puglia sono i

beneficiari e i Responsabili di Azione, attraverso la compilazione di appositi formulari

predisposti dall’AA. In alcuni casi, e in particolare negli avvisi pubblici già integrati

dall’AA, alla documentazione del bando sono state allegate le schede di rilevamento

dei dati.

In rari casi si prevedono valutazioni di tipo ambientale per gli strumenti di attuazione

dei programmi. L’Asse 4 “Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale”

del PO FESR della Regione Lombardia si attua attraverso strumenti di progettazione

integrata (PIA – Progetto Integrato d’Area). La valutazione ambientale è effettuata

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25 3. Le analisi: indicatori

tramite criteri di sostenibilità che valutano complessivamente: la governance dello

strumento e la sua coerenza esterna e interna. È presente una soglia di punteggio

minima (relativamente all’insieme dei criteri) che deve essere raggiunta per

l’ammissibilità

Utilizzo dei sistemi informativi

I sistemi informativi regionali o provinciali vengono utilizzati, ove possibile come fonte

principale per il popolamento degli indicatori di contesto. Nella maggior parte delle

Regioni però, i sistemi appaiono ancora frammentari e non in grado di supportare le

necessità dettate dal monitoraggio del contesto ambientale in funzione della VAS. In

alcuni casi, riescono ad interagire con il monitoraggio del programma, che restituisce

informazioni derivanti dal monitoraggio degli effetti ambientali in forma

territorializzata, contribuendo in qualche modo all’aggiornamento dei sistemi

informativi.

In generale, al fine dell’espletamento di tutte le funzioni connesse all’attuazione dei

programmi, risulta indispensabile l’impiego di procedure informatizzate e la creazione

di un sistema informativo che consenta la gestione delle possibili attività connesse

all’attuazione del programma, concernenti la gestione, la sorveglianza, il controllo, la

valutazione ed il monitoraggio.

Il Sistema Informativo del POR-FESR della Regione Piemonte è realizzato all’interno del

Sistema Informativo Regionale (SIRE), in modo da garantire il raccordo e

l’interscambio dei dati con i sistemi informativi esistenti relativi alle diverse materie di

interesse in ambito regionale e connesse con l’argomento. Nel caso di progetti a

carattere energetico-ambientale dell’Asse II, le informazioni derivanti dalle domande,

sono conservate anche nel DTIF Energia - Dati tecnici interventi finanziati - della

RUPAR-Piemonte. Tale Banca Dati rappresenta un archivio per la raccolta dei dati

tecnici degli interventi energetici oggetto di finanziamenti, che forniscono indicazioni

per descrivere gli interventi finanziati e la loro distribuzione sul territorio. Dalla Banca

Dati è inoltre possibile esportare le informazioni per realizzare successive

elaborazioni.

Nel caso della Campania, oltre all’utilizzo dei sistemi informativi regionali esistenti ove

possibile, si propone di implementare un sistema informativo territoriale geo-

referenziato a supporto del monitoraggio ambientale della programmazione unitaria

in grado di gestire contemporaneamente informazioni relative al contesto ambientale

di riferimento (andando ad interfacciarsi con il Sistema Informativo Regionale

Ambientale) e al processo di attuazione dei differenti programmi. Tale strumento si

configura come un vero e proprio Sistema di Supporto alle Decisioni per la politica

regionale di sviluppo (DSS). Consentirebbe inoltre di integrare la verifica del

raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale con quella degli obiettivi

generali del PO FESR e di analizzare l’interazione degli effetti ambientali e degli effetti

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26 3. Le analisi: indicatori

territoriali, sociali ed economici, considerando anche eventuali effetti derivanti

dall’attuazione di altri piani e programmi in termini di sinergie o conflitti. Inoltre, il DSS

è pensato come uno strumento utile alla comunicazione: le informazioni di processo e

i risultati annuali delle analisi di comparazione multi temporale relative all’evoluzione

delle componenti ambientali, archiviate e trattate all’interno del DSS, potranno essere

pubblicate tramite le risorse web già presenti presso l’amministrazione regionale per

favorirne la condivisione e assicurare una adeguata divulgazione delle realizzazioni.

Tali informazioni potranno inoltre rappresentare i primi contenuti di base necessari ad

implementare un sistema informativo geografico a supporto della gestione

ambientale integrata, dei programmi di sviluppo e, in ultima istanza, del processo di

definizione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile. Tale sistema

informativo condiviso, potrà quindi rappresentare lo strumento tecnologico e

operativo in grado di consentire l’acquisizione, il trattamento dei dati, la loro analisi in

termini geografici e ambientali e la successiva condivisione delle informazioni

prodotte tra i vari attori istituzionali e sociali.

Analogamente, l’AA della Regione Puglia ha costruito un sistema informativo

territoriale nel cui database sono inserite le informazioni utili al monitoraggio

ambientale (posizione territoriale, anagrafica, stato delle istanze, ecc.).

La Regione Sardegna, anche in attuazione della Direttiva comunitaria 2003/4/CE

recepita con D.lgs.195/2005, nonché in base alle Direttive della rete SINAnet, ha

istituito il Sistema Informativo Ambientale Regionale (SIRA) che implementa e gestisce

i catasti ambientali (aria, acqua, suolo, rifiuti, etc.) derivanti dal D.Lvo 152/2006 e

s.m.i. Il secondo stralcio attuativo del SIRA prevede la realizzazione di nuovi moduli

applicativi che consentiranno tra l’altro la copertura completa dei tematismi

ambientali e la costruzione del modulo di gestione dei procedimenti autorizzativi in

campo ambientale. A regime, il SIRA consentirà di fornire un sistema integrato

dell’informazione regionale relativa all’ambiente, al territorio e ad altre variabili

socio‐economiche.

L’art. 16 della L.R. 12/2010 dell’Umbria dispone che il SIAT (Sistema Informativo

Territoriale e Ambientale) raccolga e organizzi di concerto con ARPA le informazioni e i

dati relativi ai processi di valutazione ambientale di VAS, di VIA, di AIA e di VIncA,

nonché quelli concernenti le azioni ed i progetti finalizzati allo sviluppo durevole e

sostenibile del territorio della Regione. E’ allo studio l’implementazione dell’attuale

SIAT con uno specifico modulo ambientale.

Nella Provincia di Trento, il processo di monitoraggio degli interventi del PO FESR è

svolto di concerto ed in collaborazione con l’AA. Esso sarà eseguito mediante l’uso del

Sistema informativo della Sensibilità Ambientale (SISA), che permette di avere una

conoscenza della situazione ambientale del territorio provinciale. Principale obiettivo

del SISA è quello di creare mappe delle pressioni antropiche e di sensibilità in generale

atte ad illustrare velocemente la distribuzione delle azioni dell’uomo sul territorio in

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

27 3. Le analisi: indicatori

modo da valutarne gli effetti in un’ottica di sviluppo sostenibile. Il SISA può essere

inquadrato come un sistema di settore che usa il SIAT come fonte di informazione

base per le finalità di monitoraggio e tutela dell’ambiente.

Infine, il sistema informativo per il monitoraggio ambientale del PON Reti e Mobilità è

stato pensato come uno strumento informatico di supporto alle decisioni in grado di

garantire un flusso costante e puntuale di dati e informazioni necessari a valorizzare

gli indicatori individuati nell’ambito del PMA.

La soluzione adottata per l’avvio delle attività di implementazione del PMA ha

previsto:

l‘utilizzo di un applicativo freeware per la gestione dei dati (Qgis);

il contributo del MATTM per l’acquisizione dei dati finalizzati alla

rappresentazione del contesto ambientale;

La verifica della documentazione disponibile presso il MIT per la

caratterizzazione degli interventi e l’individuazione degli eventuali deficit

conoscitivi da colmare

La scelta di procedere in modo incrementale per l’implementazione del

sistema, anche alla luce dei dati disponibili.

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

28 3. Le analisi: integrazione

b. INTEGRAZIONE

Il tema dell’integrazione è stato affrontato da diversi punti di vista. La scheda

proponeva infatti almeno tre possibili dimensioni dell’integrazione:

- tra monitoraggio VAS e monitoraggio fisico, finanziario e procedurale del

programma

- tra monitoraggi VAS di programmi diversi (eventuale presenza di monitoraggi

integrati/unitari –ruolo del Piano Unitario di Valutazione)

- tra i diversi monitoraggi ambientali attraverso la definizione di strumenti

trasversali (quadri di riferimento per la valutazione e il monitoraggio ambientale).

L’analisi ha portato in luce livelli diversi di integrazione che hanno o possono avere

implicazioni dirette sulla efficacia, la proceduralizzazione e la semplificazione del

monitoraggio VAS.

Dal punto di vista dell’integrazione tra monitoraggio VAS e monitoraggio fisico,

finanziario e procedurale del programma, si evidenziano esperienze in cui il primo è

una delle componenti del più ampio monitoraggio di programma (nel caso specifico

del FEASR, ma non solo). In questi casi, le informazioni che riguardano gli aspetti

ambientali sono contenute all’interno del RAE che è oggetto di valutazione specifica

da parte del Valutatore indipendente. Il monitoraggio ambientale beneficia dunque

dei canali informativi della programmazione in ingresso (disponibilità delle

informazioni per il popolamento degli indicatori) e in uscita (visibilità degli esiti del

monitoraggio sia all’interno del CdS che all’esterno).

Ad un livello diverso, l’integrazione si avvia attraverso la condivisione di alcuni

indicatori tra i due monitoraggi, oppure attraverso l’utilizzo del monitoraggio di

programma come parziale fonte di dati per quello ambientale.

Dal punto di vista dell’integrazione tra monitoraggi VAS di strumenti diversi, emerge

come soltanto in Regione Campania sia stato definito un sistema unitario di

monitoraggio ambientale per la programmazione. In Piemonte, l’integrazione tra FESR

e FESR è limitato alle misure in compartecipazione tra i due fondi.

Il ruolo e il potenziale dei Piani Unitari di Valutazione in questo contesto appare

abbastanza marginale. Solo in rari casi infatti contengono specifiche sul monitoraggio

ambientale, anche ponendosi come elemento di raccordo tra i monitoraggi

ambientali, almeno inerenti i programmi finanziati dai fondi FESR e FEASR (alcune

regioni stanno studiando questa possibilità). Ancora più rara è la partecipazione

dell’AA alla definizione di domande di valutazione specifiche, che consentano

un’interazione diretta con il monitoraggio ambientale.

Un ulteriore livello di riflessione riguarda l’integrazione garantita dall’intervento sui

diversi programmi delle AA e delle Arpa, che divengono a loro volta in alcuni casi

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

29 3. Le analisi: integrazione

fattori di integrazione e di messa in comune di strumenti e indicatori per il

monitoraggio ambientale. La partecipazione a gruppi di pilotaggio o cabine di regia

per la programmazione rafforzano queste potenzialità anche in termini di

consolidamento dei contenuti dei Piani e dei Disegni di Valutazione in questo senso.

In alcuni casi, inoltre, sono state avviate attività generali di definizione di quadri di

riferimento (sistemi obiettivi di sostenibilità/indicatori di contesto) per le VAS

(Umbria, Puglia, Campania). I programmi finanziati dai fondi strutturali hanno

utilizzato in questo senso riferimenti esistenti, come in Regione Umbria, oppure

hanno rappresentato l’occasione per definire quadri di riferimento più generali

(Puglia).

Monitoraggio VAS e Monitoraggio di Programma

Il monitoraggio di programma, fisico, finanziario e procedurale, rappresenta

generalmente la fonte dei dati per il popolamento degli indicatori di processo del

monitoraggio ambientale. In alcuni casi però, il monitoraggio ambientale viene

inglobato all’interno del complessivo monitoraggio di programma. Per il PO FESR della

Provincia di Bolzano, ad esempio, questo avviene nell’ottica di una piena

integrazione della VAS nel processo di pianificazione, rilevando come gli effetti

ambientali derivanti dalle decisioni della programmazione vadano analizzati in

maniera integrata, insieme alle loro interazioni con quelli territoriali, sociali ed

economici.

La Regione Umbria (PO FESR) ha definito un sistema di monitoraggio in cui si prevede

l’inserimento degli indicatori, come descritti dal RA, nel sistema informatizzato di

raccolta dati per il monitoraggio della fase di realizzazione e per la quantificazione di

parte dei risultati attesi. È stata inoltre avviata l’integrazione dei dati interni alle

strutture regionali responsabili della implementazione con altri dati detenuti da

soggetti terzi (ARPA, ISTAT, Centri di ricerca specializzati, Studi e ricerche specifici ecc).

Per quanto concerne il monitoraggio del contesto, tutte le VAS fanno riferimento al

Catalogo Regionale degli Indicatori.

In Regione Piemonte (PO FESR), il Monitoraggio Ambientale è parte integrante ed

imprescindibile del monitoraggio complessivo del programma (lettera I all. VI D.Lgs

152/06). In quest’ottica l’AA collabora costantemente con l’AdG anche per la

predisposizione di domande valutative ad hoc da inserire nelle Valutazioni del

Programma effettuate in fase ex-ante, intermedia ed ex-post, da un valutatore

indipendente.

La Regione Liguria si è dotata di un sistema unico di monitoraggio fisico, finanziario e

procedurale (SIRGIL) per tutti gli interventi finanziati (cfr. Presentazioni evento “Il

sistema dei controlli del PO FESR, marzo 2011,

http://www.regione.liguria.it/argomenti/affari-e-fondi-europei/por-FESR-2007-

2013/informazione-e-pubblicita/eventi/il-sistema-dei-controlli-del-por-FESR-23-

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

30 3. Le analisi: integrazione

marzo-2011.html). I due livelli di indicatori che costituiscono il sistema di

monitoraggio, andranno ad affiancare, permettendo talvolta addirittura di valorizzare

gli altri indicatori fisici previsti dal Sistema di Monitoraggio Comunitario SFC2007 e dal

Sistema Nazionale di Monitoraggio dell’IGRUE (MONITWEB). Attualmente, le

informazioni utili a valorizzare gli indicatori fisici prestazionali (indicatori di

realizzazione e di risultato) sono rilevate dai beneficiari finali degli interventi e

verificate dalle strutture regionali competenti che gestiscono i canali di finanziamento

dell’attuale programmazione. Tali informazioni, vengono caricate sul Sistema

informativo Regionale Gestione Interventi Liguria (SIRGIL) condiviso fra tutti i

dipartimenti regionali e usato come strumento interno non solo di gestione e

monitoraggio ma anche di valutazione e supporto alla programmazione.

Successivamente i dati vengono trasferiti attraverso opportune procedure sul

MONITWEB.

Di seguito, si riporta in maniera sintetica lo schema logico del PMA; le frecce indicano

il flusso informativo.

In sede di attuazione del PO, vengono raccolte le informazioni (riquadro in basso a

sinistra) necessarie a valorizzare gli indicatori prestazionali e di obiettivo ambientale

sul sistema informativo regionale SIRGIL; queste informazioni, quindi, possono

essere successivamente elaborate dal soggetto incaricato del monitoraggio

ambientale per aggiornare tali indicatori. Contemporaneamente, il Sistema

Informativo Regionale Ambientale fornirà i dati e le informazioni necessari per

l’aggiornamento degli indicatori di contesto.

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

31 3. Le analisi: integrazione

Tutto il sistema seguirà secondo le logiche del ciclo di Deming (Plan–Do–Check–Act),

un percorso virtuoso attraverso la raccolta delle informazioni ottenute con i piani e le

attività di monitoraggio previsti, integrandone i risultati nella gestione. In questo

modo, il sistema intende perseguire il miglioramento continuo delle prestazioni

complessive del programma e, in particolare, di quelle ambientali. I risultati delle

attività di monitoraggio consentiranno quindi, di indirizzare le eventuali rimodulazioni

dei contenuti e delle azioni del programma. Le informazioni che riguardano gli aspetti

ambientali, sono contenute all’interno del RAE, anch’esso oggetto di valutazione.

In Valle d’Aosta (PO FESR), si verifica la capacità del programma di raggiungere i propri

obiettivi ambientali, sulla base degli indicatori ambientali definiti nel POR. In

particolare, le sedi di verifica del raggiungimento degli obiettivi sono il RAE e il

Rapporto di Valutazione Intermedia (attualmente in fase di elaborazione).

In Regione Veneto, il monitoraggio VAS è strettamente correlato al monitoraggio di

programma, attingendo direttamente ai core indicators della Commissione Europea6..

Molti indicatori ambientali coincidono esattamente con gli indicatori di programma.

Gli indicatori proposti dalla Regione (di realizzazione e di risultato), integrano e

ampliano i core indicators, a valenza ambientale, per meglio cogliere le performance

ambientali degli interventi. I due monitoraggi appaiono integrati sia per l’utilizzo di un

nucleo comune di indicatori, che per la condivisione delle fonti di riferimento e

l’identificazione dei referenti per l’attuazione dei monitoraggi stessi.

La Sardegna (PO FESR) ha previsto per gli obiettivi ambientali più sensibili del

programma, alcuni indicatori di programma strettamente relazionati agli indicatori

VASTra gli indicatori di impatto associati all’Obiettivo generale del Por l’indicatore

“Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra” è equiparabile all’indicatore

utilizzato per il monitoraggio VAS “Emissioni climalteranti (CO2)”. Altri indicatori del

programma relazionati ad indicatori VAS sono :

L’indicatore di impatto associato all’Obiettivo globale dell’Asse III “Consumi di

energia prodotta da fonti rinnovabili (GWh di energia consumata e prodotta

da fonti rinnovabili su GWh consumati n totale).

6 Dal sito del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica . Ministero dello Sviluppo Economico

Allo scopo di rendicontare al Parlamento Europeo quanto realizzato dalla politica regionale Comunitaria in forme sintetiche alternative a quelle dell'avanzamento finanziario, la Commissione Europea richiede alle singole Autorità di Gestione dei Programmi Operativi finanziati con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), la quantificazione di un numero limitato di indicatori, denominati Core indicators.

I Core Indicators, introdotti nell'Agosto 2006 con il Working Document n.2 della CE, sono stati oggetto di revisioni e successive semplificazioni,fino a pervenire al Working Document n.7 "Indicative Guidelines on evaluation methods: reporting on Core Indicators for the European Regional Development Fund and the Cohesion Fund July 2009 "

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

32 3. Le analisi: integrazione

Indicatori di risultato associati agli Obiettivi specifici dell’Asse III. Esempio:

Produzione energetica addizionale da fonti rinnovabili (MWh)

Indicatori di risultato associati agli Obiettivi specifici dell’Asse IV. Esempio:

Rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani (%)

Allo stesso modo, nel POI “Energie rinnovabili e risparmio energetico”, gli indicatori di

risultato sono direttamente legati agli effetti prodotti dall’attuazione delle linee

d’intervento. Poiché alcuni dei principali obiettivi specifici e operativi del POIn

coincidono con alcuni obiettivi di sostenibilità ambientale individuati nel RA (aumento

della produzione di energia da fonti rinnovabili, riduzione dei consumi energetici,

riduzione delle emissioni di gas serra, ecc.), vi può esser una larga coincidenza tra

indicatori di risultato, di realizzazione e indicatori da utilizzare per le attività di

monitoraggio ambientale. Pertanto, alcuni valori target specificati per gli indicatori di

programma risultano applicabili anche agli indicatori per il monitoraggio ambientale.

In ogni caso, saranno definiti valori target specifici per gli indicatori di realizzazione e

di risultato ambientali, con un aggiornamento intermedio inizialmente previsto per il

2010.

Nel PMA della Regione Sicilia, gli indicatori prestazionali sono selezionati per

evidenziare le ricadute ambientali scaturite dalle azioni del programma. Questa

tipologia d’indicatori viene ricondotta al sistema di monitoraggio generale del

Programma attraverso indicatori di realizzazione, risultato e impatto per la valutazione

in termini ambientali dell’efficienza ed efficacia del Programma. In sostanza l’insieme

degli indicatori prestazionali include

gli indicatori con rilevanza ambientale già presenti nel Programma;

gli indicatori destinati al monitoraggio degli obiettivi di servizio a finalità

ambientale;

gli indicatori per i quali sono stati individuati target a livello Mezzogiorno

all’interno del QSN 2007-2013;

ulteriori indicatori ambientali specifici e volti a fornire elementi informativi

aggiuntivi ed utili alla valutazione ambientale su aspetti non colti dal sistema di

indicatori del PO FESR, ed a verificare l’integrazione degli aspetti ambientali sulla

base delle indicazioni scaturite dal processo di VAS.

Il monitoraggio ambientale del PON Reti e Mobilità, “interagisce” costantemente con

il sistema di monitoraggio procedurale del programma. In particolare, tale interazione

si concretizza nella messa a sistema - anche attraverso l’utilizzo delle rispettive

piattaforme informatiche - del set di indicatori di processo e, quindi, delle relative

fonti di reperimento dei dati. Nella fase di implementazione del PMA è prevista,

inoltre, una collaborazione strutturata tra i soggetti responsabili dei due sistemi.

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

33 3. Le analisi: integrazione

Piano Unitario di Valutazione e Monitoraggio VAS

In Liguria, è stato effettuato un tentativo per individuare un set di indicatori comuni,

che permetta di evidenziare le eventuali sinergie tra PO FESR, PSR FEASR, PO FSE e FAS

attraverso il Piano Unitario di Valutazione coordinato dal Settore Pianificazione e

Valutazione Interventi del Dipartimento Programmi Regionali della Regione Liguria. Un

ulteriore livello di valutazione è inerente alle diverse tipologie territoriali

(Riqualificazione urbana e trasporti, Costa, Entroterra, ecc), nell’ambito delle quali si

valutano gli effetti ambientali indotti dalla programmazione unitaria:

Riqualificazione urbana e trasporti - qualità dell’aria;

Costa - riduzione dei consumi e miglioramento qualità delle acque superficiali

e sotterranee,

Analisi della densità di insediamenti produttivi insediati su siti bonificati,

Analisi della crescita di attrattività in termini di turismo sostenibile.

Entroterra: energia, rifiuti, acque, aria, assetto idrogeologico, biodiversità

Analisi della crescita di attrattività in termini di turismo sostenibile

Le fonti per il popolamento degli indicatori del monitoraggio unitario sono definite

all’interno della sintesi del Piano Unitario di Valutazione, che specifica come “La scelta

degli ambiti di valutazione più significativi dipende dalle scelte strategiche - già

espresse nel Documento Strategico Regionale e perfezionate nel Documento Unico

di Programmazione (DUP) in corso di redazione - e dalle relative esigenze

conoscitive, anche legate all’esperienza maturata con la programmazione 2000 –

2006. Si ritiene utile inoltre sviluppare congiuntamente anche la tematica ambientale

prevista in ambito di procedura di Valutazione Ambientale Strategica sia a livello di

programmazione unitaria che per i singoli Programmi Operativi”.

Come ambito di valutazione specifica, oltre alla competitività regionale e alle pari

opportunità è stato definito il Rispetto delle peculiarità ambientali e culturali del

territorio e loro valorizzazione per la conservazione del patrimonio e lo sviluppo di

un’economia sostenibile. La struttura della valutazione si esprime in una tabella (cfr.

pag.9). Man mano che i Programmi Operativi dei diversi fondi si svilupperanno, il

Piano di Valutazione Unitario verrà integrato con specifici ambiti di valutazione,

seguendo il metodo già adottato per le tematiche trasversali e settoriali, con le

opportune sinergie con le attività di monitoraggio in itinere ed ex post che

accompagneranno la realizzazione dei programmi ed in particolare con i relativi PMA

implementati ai sensi dell’art. 10, c.1, della Direttiva 2001/42/CE sulla VAS.

In Campania, il Piano Unitario di Valutazione non prevede nello specifico un

Monitoraggio Ambientale Unitario. Fa però riferimento, in maniera generica, alla

necessità di implementare un “monitoraggio unitario”, necessità dettata dal nuovo

approccio alla valutazione introdotto dal QSN, il quale individua

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

34 3. Le analisi: integrazione

temi/strumenti/territori su cui condurre valutazioni, indipendentemente dalla fonte

finanziaria. Le domande di valutazione formulate al suo interno pongono fortemente

l’accento sul tema della sostenibilità ambientale. Nello specifico, Il Piano Unitario di

Valutazione non prevede un monitoraggio ambientale integrato con il FEASR. Pur

tuttavia, emergono dei macro argomenti (politiche per la competitività, sostenibilità

ambientale –cfr. Tavole 1 e 2 del Piano Unitario di Valutazione-) da sottoporre a

valutazione. Il Gruppo di Coordinamento Strategico dovrà quindi, designare il

responsabile per ogni macro argomento, che dovrà gestire valutazioni che riguardano

diversi programmi (FESR, FSE, FAS, PSR, FEP, Programmi interregionali e nazionali,

piani settoriali) in un’ottica di programmazione unitaria.

L’AA del Piemonte, ha collaborato per la definizione delle domande valutative di tipo

ambientale da integrare nelle previste valutazioni strategiche ed operative, per poter

evidenziare la coerenza dell’attuazione del PO FESR con gli obiettivi di tutela

ambientale interni al programma stesso e alle politiche regionali. Inoltre, è stata

chiamata ad individuare gli elementi di competenza del capitolato per la selezione del

soggetto designato per la valutazione delle politiche energetiche della Regione,

finanziate da fondi comunitari, in modo da garantire la trattazione dei temi specifici a

carattere ambientale secondo quanto concordato con l’AdG.

In Umbria, esiste un Piano Unitario della Valutazione in cui è individuato un Gruppo di

pilotaggio che comprende l’AA..Non esiste però un “monitoraggio ambientale

unitario”.

In Veneto, è attualmente in fase di studio l’integrazione del Piano di Valutazione con

un “monitoraggio ambientale unitario”.

Il Piano di Valutazione della Politica Provinciale Unitaria di Trento propone un sistema

di monitoraggio coordinato e integrato tra il PO FESR e il PSR FEASR.

Richiamandosi direttamente a quanto emerso dal processo di VAS, il Piano di

Valutazione del PON Reti e Mobilità menziona esplicitamente come principali

dimensioni quelle relative alla valutazione su:

il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, così come

desumibili dal RA;

l’individuazione di effetti ambientali imprevisti e la messa in opera di

tempestive misure correttive o di azioni volte ad attenuare/contrastare gli

impatti negativi sull’ambiente.

Monitoraggio Integrato o Unitario

In Regione Liguria, come già anticipato, una proposta di integrazione tra i monitoraggi

è stata formulata nel Piano Unitario di Valutazione attraverso la definizione di

indicatori comuni.

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

35 3. Le analisi: integrazione

In Regione Piemonte, il monitoraggio integrato tra FESR e FEASR è limitato alle misure

finanziate in compartecipazione POR- PSR.

In Campania, è stato proposto un sistema di monitoraggio ambientale unitario per

tutti gli strumenti di programmazione regionale affinché le misure di monitoraggio

ambientale rappresentino effettivamente un’attività di supporto alle decisioni

collegata ad analisi valutative e a strumenti di comunicazione e rendicontazione. In

questo modo, il monitoraggio previsto dalla procedura VAS costituisce realmente “una

opportunità e una base di partenza per la considerazione nelle valutazioni degli aspetti

di impatto ambientale”. Gli indicatori di contesto legati alle componenti sono comuni

a tutti gli strumenti di programmazione. Tali indicatori organizzati per obiettivi

ambientali saranno selezionati in relazione agli obiettivi del singolo programma. Gli

indicatoti di processo sono invece riferiti all’attuazione e quindi derivano dagli

strumenti di attuazione. Indispensabili ai fini di una corretta ed efficace

interpretazione dei risultati del monitoraggio ambientale, risulteranno le rilevazioni

del monitoraggio ambientale di alcuni piani e programmi regionali di settore, strategici

per l’attuazione dei programmi regionali di sviluppo e fonti di utili informazioni

relative al contesto; ad esempio, il monitoraggio ambientale dei piani regionali in

materia di rifiuti (urbani, speciali e bonifiche), di acque o di energia. A riguardo, si

segnala che la metodologia del PUMA è stata proposta dall’Ufficio della AAR alla

Autorità procedente del PRGRU e del PRGRS (AGC 21). Si tratterà quindi di riportare

ad unitarietà i differenti strumenti di programmazione e valutazione fornendo un

quadro unitario di obiettivi e di criticità ambientali per le valutazioni ambientali dei

singoli programmi anche al fine di prevenire conflitti fra strumenti e obiettivi di

programmazione e favorire l’attivazione di sinergie su obiettivi e criticità che non

potranno essere trattati in modo distinto a seconda del programma considerato.

Il PO FESR della Regione Puglia non prevede specificatamente un nucleo di indicatori

comuni per il monitoraggio di più strumenti, ma per quanto riguarda la componente

ambientale “Paesaggio e beni culturali”, gli indicatori di contesto individuati, sono

comuni agli indicatori di paesaggio elaborati per il RA del Piano Paesaggistico

Territoriale Regionale (PPTR) nell’ambito del processo di VAS. Gli stessi indicatori sono

stati proposti dal gruppo di lavoro che ha redatto il RA del PPTR all’interno del

documento “GLI INDICATORI PER IL PAESAGGIO - Indicazioni per la redazione delle

Valutazione Ambientali Strategiche dei Piani e Programmi“ (Giugno 2010). Il

documento propone il recepimento degli stessi indicatori per la componente

“Paesaggio” nell’ambito delle procedure di VAS dei Piani Urbanistici Generali (PUG) di

scala comunale, al fine di ottenere l’aggiornamento dei dati ad una scala di maggior

dettaglio e l’implementazione degli stessi indicatori all’interno degli strati informativi

dei PUG.

In Umbria infine, si individua l’ARPA Umbria come soggetto cui compete il

monitoraggio ambientale di piani e programmi di ambito regionale. L’ARPA stessa si

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

36 3. Le analisi: integrazione

pone quindi come fattore di integrazione tra i monitoraggi VAS (a supporto delle

attività iniziali assicurate dall’Autorità Competente sui temi ambientali). Concorre

inoltre a fornire indicazioni per l’individuazione degli impatti significativi e degli

indicatori idonei a rappresentarli, anche attraverso il riferimento a dati e conoscenze

già acquisiti da monitoraggi ambientali di altri strumenti.

Gruppo di Lavoro: Monitoraggio VAS dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007-13

Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

37 3. Le analisi: governance

c. GOVERNANCE

La sezione dedicata alla Governance nella scheda di analisi, propone l’indagine di

alcuni elementi significativi nella gestione del sistema di monitoraggio VAS. In

particolare disegna una struttura incentrata sui soggetti coinvolti, definendone ruoli e

responsabilità. Verifica inoltre, l’esistenza di regole condivise che permettano

l’interazione tra i diversi soggetti, esplicitando le modalità e gli strumenti messi in

campo. Il testo che segue ripercorre questi temi con un focus specifico sull’interazione

tra AA e AdG e sugli strumenti attivati per il suo governo.

Soggetti coinvolti

L’analisi delle schede pervenute testimonia il coinvolgimento nella maggior parte dei

casi dell’Autorità Ambientale, dell’Autorità di Gestione e dell’ARPA oltre ad altri

soggetti, quali le assistenze tecniche o gli uffici regionali responsabili delle diverse

tematiche ambientali.

In alcuni casi (Bolzano, Calabria e POIn Energie rinnovabili e risparmio energetico), non

è stato possibile verificare l’effettiva interazione tra i soggetti coinvolti nelle attività di

monitoraggio. Le informazioni desumibili dai programmi si limitano Infatti alla

individuazione dei soggetti coinvolti, ma non danno conto della qualità dei rapporti

intrapresi tra di loro.

Autorità Ambientale e Autorità di Gestione

Al ruolo specifico dell’Autorità Ambientale nel complessivo processo Vas e di

integrazione ambientale dei programmi e alla sua formalizzazione viene dedicato il

paragrafo successivo. Analizzando La relazione tra AdG e AA per il monitoraggio

ambientale, si evidenzia come di volta in volta essa preveda una cooperazione continua

tra le due, una decisa responsabilità tecnica e operativa dell’AA oppure un ruolo

preminente della AdG con funzioni consultive dell’AA (PO FESR Valle d’Aosta).

Al primo gruppo appartengono i PO FESR delle Regioni Liguria, Sardegna, Veneto, la

Provincia di Trento, Il PON Reti e Mobilità.

Nel PO FESR della Regione Liguria, l’Autorità Ambientale coopera con l’AdG per

assicurare la corretta applicazione della Direttiva VAS e pertanto anche per lo

svolgimento del monitoraggio previsto dal D. Lgs 152/06 e s.m.i.. L’AA ha infatti

definito, d’intesa con l’AdG, la modalità di attuazione del Piano di Monitoraggio

Ambientale.

Nell’ambito del PO FESR, in Regione Sardegna la verifica degli effetti ambientali del

Programma si affianca al controllo dell’attuazione dal punto di vista procedurale,

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

38 3. Le analisi: governance

finanziario e fisico. L’AdG opera infatti avvalendosi dell’AA del SAVI (Servizio della

sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali)

dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente e dell’Agenzia Regionale per la Protezione

dell’Ambiente (ARPAS) per la raccolta e sistematizzazione delle informazioni in materia

ambientale. Nel corso dell’attuazione, vengono sviluppate azioni valutative specifiche e

la revisione del Programma viene sottoposta a verifica di assoggettabilità a VAS. L’AdG,

con il supporto dell’AA del SAVI redige Report di monitoraggio annuali che, sulla base

dell’aggiornamento dei dati, valutino le cause che possano aver determinato uno

scostamento dalle previsioni e propongano delle eventuali misure di ri-orientamento.

Nel rilascio del parere di coerenza delle proposte di attuazione predisposte dai

Responsabili di Linea di Attività con il PO FESR e la Programmazione Unitaria, l’AdG si

avvale del supporto dell’AA.

Nel PON Reti e Mobilità, l’AdG è il soggetto responsabile della realizzazione e

dell’implementazione del sistema di monitoraggio degli effetti ambientali del

Programma. Assicura le funzioni di orientamento e sorveglianza per l’integrazione della

componente ambientale e dello sviluppo sostenibile. Collabora con l’AA per le attività

di raccolta dei dati e di popolamento degli indicatori, per l’analisi e interpretazione

dell’andamento degli stessi e per la definizione degli approfondimenti e delle analisi

necessarie al fine di mettere in atto eventuali azioni correttive per il Programma. L’AA

contribuisce alla predisposizione del Rapporto sul monitoraggio e la gestione degli

aspetti ambientali e assicura l’efficacia e la continuità al processo di Valutazione

Ambientale Strategica, anche attraverso il monitoraggio e la gestione di eventuali

meccanismi di retroazione sul Programma. Nell’espletamento delle attività di

collaborazione con l’AdG relative all’aggiornamento periodico della VAS e del

monitoraggio, l’AA viene supportata dal GdL “Sostenibilità Ambientale del PON Reti e

Mobilità”.

Nel PO FESR della Provincia di Trento, infine, l’AA collabora con l’AdG in tutte le fasi del

processo di programmazione degli interventi (definizione, selezione, attuazione,

sorveglianza, monitoraggio e valutazione) ai fini dell’implementazione degli obiettivi,

dei criteri e degli indicatori di sostenibilità ambientale. Garantisce inoltre la corretta

applicazione della normativa comunitaria, nazionale e provinciale in materia di

ambiente. Inoltre, l’AA ha il compito di coordinarsi con il Nucleo di Valutazione

Ambientale per verificare la definizione degli indirizzi tecnico-metodologici inerenti la

valutazione degli aspetti ambientali. Essa predispone (d’intesa con gli altri organismi

competenti) adeguate sintesi, aggiornate periodicamente, dei dati sullo stato

dell’ambiente. Parallelamente, l’AdG coordina con l’AA l’attuazione del monitoraggio

ambientale. Inoltre, svolge una costante attività di pubblicizzazione e informazione

degli interventi a valere sul PO. In tale senso è prevista, tra le altre attività informative,

la predisposizione di un Piano di Comunicazione curato dall’AA.

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

39 3. Le analisi: governance

Un secondo gruppo di programmi vede la prevalenza dell’impegno tecnico dell’AA nel

monitoraggio VAS, sia in termini di coordinamento che di attuazione (Campania,

Lombardia, Umbria e Valle d’Aosta), fermo restando la responsabilità dell’AdG in

quanto Autorità Procedente, come previsto dal D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.

In particolare, in Regione Campania le attività di monitoraggio ambientale previste dal

PUMA sono incluse e integrate nel monitoraggio generale del PO FESR e del PSR FEASR.

Tale integrazione dovrà avvenire non solo a livello procedurale, ma anche per quanto

concerne gli aspetti informativi/informatici, al fine di ottenere la condivisione delle

informazioni necessarie da parte di tutti i soggetti interessati dalle attività di

monitoraggio e dall’attuazione degli interventi. I soggetti coinvolti direttamente e

chiamati ad interagire nella impostazione ed aggiornamento del PUMA e

nell’implementazione delle relative attività sono le AdG dei diversi programmi, i

Responsabili di Asse e di Misura e l’AA (con il supporto della specifica assistenza tecnica

messa a disposizione dal PON GAT-POAT Ambiente Linea 3 e dal PO FESR Ob. Op.

7.1). Le interazioni tra i diversi soggetti nell’ambito del monitoraggio dei diversi

programmi avvengono secondo lo schema che segue :

In questo contesto, l’AdG del PO FESR è responsabile dei flussi informativi relativi

all’attuazione del programma e delle informazioni relative alle localizzazioni delle

attività (Grandi Progetti) e alle prestazioni degli Assi e degli obiettivi operativi e

specifici;

Analogamente, l’AdG del PSR è responsabile delle attività di monitoraggio complessivo,

che costituiscono parte essenziale del sistema di controllo e sorveglianza. Si

occupa di raccogliere e conservare i dati fisici, finanziari e procedurali relativi a

ciascuna operazione prevista dal Programma. In relazione agli obiettivi specifici degli

Assi, raccoglie anche informazioni relative agli indicatori di realizzazione, di risultato e

di impatto quantificati nel Programma. Deve garantire le condizioni tecniche ed

organizzative per l’implementazione e l’effettiva integrazione del monitoraggio

ambientale nel monitoraggio complessivo del PSR.. In relazione alla valutazione degli

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

40 3. Le analisi: governance

esiti del monitoraggio ambientale, è infine responsabile dell’adozione di eventuali

misure correttive, definite in collaborazione con i Responsabili di Asse e di Misura..

Nel PO FESR della Lombardia, l’AA (con il supporto dell’assistenza tecnica dedicata)

predispone l’impostazione metodologica del POR, realizza i report di monitoraggio e li

presenta al Comitato di Sorveglianza. Sulla base degli esiti del monitoraggio propone

raccomandazioni per le successive fasi attuative. L’AdG è “destinatario” delle

raccomandazioni del monitoraggio e responsabile di eventuali modifiche dell’

attuazione del programma.

Il caso dell’Umbria è molto particolare in quanto l’ARPA è stata identificata come AA

del PO FESR. Il Servizio Valutazioni Ambientali VIA, VAS e Sviluppo Sostenibile (Autorità

competente in materia di VAS), ne coordina le attività di monitoraggio e approva e

convalida i Rapporti di monitoraggio prodotti da ARPA. Questa situazione certamente

favorisce l’interazione tra i soggetti coinvolti nelle attività di monitoraggio ambientale.

In qualità di AA, ARPA Umbria è membro permanente del CdS. Nel caso specifico del

PO FESR, l’AA ha redatto il Rapporto Ambientale ed essendo responsabile del PMA, ha

sviluppato un sistema di monitoraggio condiviso con l’AdG (che approva eventuali

modifiche al PMA) e con i Responsabili di attività linea (fattore che incrementa le

possibilità di effettiva attivazione del monitoraggio e che delinea la strada per un suo

inserimento a pieno titolo tra le attività ascritte ai diversi soggetti che partecipano

all’attuazione del programma). Inoltre, ARPA svolge periodicamente incontri bilaterali

con i vari responsabili di attività per l’aggiornamento degli indicatori di realizzazione, di

risultato e d’impatto individuati nel PMA E’ infine di supporto nell’elaborazione dei

bandi pubblici per l’attuazione delle diverse linee di intervento del programma,

integrando la documentazione eventualmente richiesta ai beneficiari e provvedendo

alla elaborazione delle informazioni pervenute

L’AdG approva eventuali modifiche al Piano di monitoraggio ambientale.

Infine, nel PO FESR della Valle d’Aosta, l’AdG è responsabile anche tecnico del

monitoraggio e si occupa della raccolta dei dati per la compilazione delle tabelle degli

indicatori. L’AA riceve gli esiti del Monitoraggio Ambientale con periodicità annuale e

provvede all’eventuale individuazione di problematiche connesse al mancato

raggiungimento degli obiettivi.

Sistema Agenziale (Ispra e Arpa)

L’analisi evidenzia il coinvolgimento quasi totale delle ARPA e di ISPRA, secondo quanto

indicato nel D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., che invita alla partecipazione del sistema

agenziale nel monitoraggio VAS dei P/P. Fanno eccezione le Regioni Lombardia e

Liguria, che non definiscono chiaramente un ruolo per le ARPA nel monitoraggio dei PO

FESR. Negli altri casi, si menziona un coinvolgimento, ma alcune Regioni e Province

Autonome attribuiscono loro ruoli e funzioni specifici?

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

41 3. Le analisi: governance

L’ARPA Puglia elabora il Rapporto Annuale sullo Stato dell’Ambiente, consentendo la

valutazione della variazione degli indicatori di contesto. Per il PO FESR, ha inoltre

supportato l’AA nella quantificazione delle emissioni in atmosfera regionali attraverso il

modello INEMAR.

L’ARPA Campania è responsabile dell’aggiornamento periodico di alcuni indicatori

ambientali e fornisce dati di base e informazioni ambientali di contesto relative alle

componenti e agli obiettivi di sostenibilità ambientale del PO FESR individuati nel

Rapporto Ambientale.

L’ARPA Valle d’Aosta è il soggetto responsabile della rilevazione di alcuni indicatori

(suolo, acque, aria rumore, radiazioni, energia) per il PO FESR.

Arpa Umbria, infine, è Autorità Ambientale per la programmazione comunitaria, come

specificato nel paragrafo precedente.

Nel PON Reti e Mobilità, ISPRA e le Agenzie ambientali, sono chiamate a raccogliere i

dati provenienti dalle diverse fonti di monitoraggio e banche dati ambientali e a

metterli a sistema. Si occupano inoltre di popolare il set d’indicatori di contesto e

fornire i dati all’AA per le opportune analisi e verifiche degli effetti ambientali

significativi connessi all’attuazione del Programma.

In alcuni casi come Campania, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia e Sardegna, l’ARPA

ha anche un ruolo riconosciuto come membro di Comitati o Tavoli Tecnici specifici per

la VAS. Nel PO FESR Sardegna ad esempio, è attualmente in fase di attivazione un

Tavolo Tecnico con ARPA per il coordinamento delle attività di monitoraggio

Specificità nel ruolo delle Autorità Ambientali

I ruoli e le responsabilità formalmente attribuite alle AA e le attività effettivamente

svolte nel corso dell’attuazione dei programmi, in special modo nel monitoraggio VAS,

variano sensibilmente da regione a regione.

Nel Veneto, il ruolo dell’AA del PO FESR non è formalmente identificato ed essa non

viene coinvolta nelle attività di monitoraggio.

In Liguria, l’AA non è inserita all’interno della sezione autorità del PO FESR (e del

relativo sito web), sebbene il testo del programma indichi come fondamentale il

rapporto tra AA e AdG per l’integrazione ambientale del programma stesso. Tuttavia

l’AA è membro effettivo con diritto di voto del Comitato di Sorveglianza del PSR e si

confronta in quella sede con la relativa AdG (responsabile del monitoraggio e dei

meccanismi di revisione del programma a seguito degli esiti del monitoraggio) e con i

Soggetti con competenza ambientale. L’AA partecipa anche agli incontri della Rete

Nazionale delle Autorità Ambientali.

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42 3. Le analisi: governance

L’AA del PO FESR in Campania è identificata all’interno del paragrafo 5.4.2 del

documento di programma (attuazione dell’art. 17 del Reg. CE 1083/2006 sullo sviluppo

sostenibile). Il suo ruolo e le funzioni sono specificati nel Manuale di attuazione del

Programma e attribuiti all’Autorità Ambientale già istituita per il POR Campania 2000-

2006. In fase di attuazione l’AA ha inoltre svolto le seguenti attività:

- redazione del Rapporto Preliminare Ambientale per la Verifica di

Assoggettabilità a VAS sulle proposte di modifiche al PO FESR 2007/2013

apportate in fase di attuazione;

- supporto all’AdG del PO FESR 2007/2013 per la verifica di conformità alla

normativa comunitaria in materia di ambiente e di sviluppo sostenibile;

- integrazioni alla Dichiarazione di Sintesi intervenute a seguito delle variazioni al

PO FESR 2007‐13 intercorse successivamente alla redazione del RA;

- assistenza tecnica ai Comuni della Regione Campania per l’applicazione della

procedura di VAS agli strumenti di pianificazione;

- collaborazione con l’AdG per la redazione del Rapporto Finale di Esecuzione del

PO FESR Campania 2000‐06 e del Rapporto Annuale di Esecuzione del

Programma (2009) curando gli aspetti relativi al perseguimento degli obiettivi

di sostenibilità ambientale;

- proposta di revisione del Manuale di attuazione del PO FESR 2007‐13 e dei

relativi documenti allegati e appendici;

- pubblicazione sul Portale dell’Autorità Ambientale di informazioni e materiali

inerenti la Rete Natura 2000 come supporto alle valutazioni di incidenza;

- redazione del Rapporto Ambientale della proposta di Piano Regionale di

Gestione dei Rifiuti Speciali (PRGRS);

- assistenza tecnica all’AdG per fornire informazioni sull'inquadramento

ambientale dei Grandi Progetti. Tale attività è stata avviata in coerenza con

quanto previsto dal Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale.

Con riferimento al PSR, l’AA della Regione Campania individua gli indicatori relativi

agli aspetti rilevanti di propria competenza. Anche a questo scopo, l’AA viene

coinvolta nel processo di predisposizione degli strumenti attuativi (bandi,

manifestazioni d’interesse, disciplinari etc.) per la definizione dei criteri di

ammissibilità, valutazione e selezione delle proposte progettuali e per

l’individuazione delle informazioni di interesse ambientale da fornire per l’accesso al

finanziamento degli interventi, necessarie ai fini del monitoraggio ambientale. Tali

informazioni raccolte dai Responsabili di Misura e di Asse, saranno elaborate dall’AA

con il supporto della Assistenza Tecnica al fine di popolare gli indicatori selezionati per

il monitoraggio ambientale del PSR.

L'AA della Regione Liguria, assolve la funzione di garantire l'integrazione ambientale e

di rafforzare l'orientamento allo sviluppo sostenibile assicurando efficacia e continuità

al processo di VAS, anche attraverso il monitoraggio e la gestione di eventuali

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

43 3. Le analisi: governance

meccanismi di retroazione sul Programma. Collabora, infatti, per gli aspetti di propria

competenza, con le Autorità di Programmazione e Gestione dei piani o programmi

cofinanziati da Fondi comunitari. Partecipa infine ai lavori dei Comitati di Sorveglianza

e a quelli della Rete Nazionale delle Autorità Ambientali.

Il ruolo e la funzione dell’Autorità Ambientale della Regione Lombardia per il PO FESR

sono formalizzati nel Programma (capitolo 5.1 “ Procedure di attuazione – paragrafo

“Autorità”), al pari delle altre autorità coinvolte nell’attuazione del POR. L'Autorità

ambientale è membro del Comitato di Sorveglianza e partecipa all’Autorità Centrale di

Coordinamento (ACCP), che ha ruolo di coordinamento – cabina di regia della

Programmazione, a cui partecipano tutte le Autorità di Gestione dei FS, Sviluppo Rurale

e del FAS.

L’Autorità Ambientale partecipa inoltre ai lavori della rete nazionale delle Autorità

Ambientali e fa parte del Comitato di pilotaggio della valutazione.

Nel corso dell’attuazione del PO FESR, l’AA ha condotto le seguenti attività:

- integrazione di criteri ambientali nei bandi (tutti gli Assi di finanziamento);

- partecipazione alle istruttorie per gli Assi Mobilità Sostenibile e Tutela e

Valorizzazione del Patrimonio Naturale e Culturale attraverso:

→ la valutazione dei criteri ambientali introdotti nei bandi;

→ la valutazione della completezza delle autorizzazioni ambientali dei

progetti.

- monitoraggio ambientale del Programma (impostazione metodologica,

redazione dei Rapporti di Monitoraggio, presentazioni al CdS);

- attività di comunicazione sui criteri ambientali;

- collaborazione con l’AdG per la revisione degli indicatori di programma;

- partecipazione al Comitato di Sorveglianza;

- partecipazione al Comitato di Pilotaggio della Valutazione

- partecipazione all’Autorità Centrale di Coordinamento.

Riguardo il PO FESR della Regione Marche, l’AA partecipa ai lavori dei Comitati di

Sorveglianza e a quelli della Rete Nazionale delle Autorità ambientali.

Il ruolo dell’AA della Regione Piemonte è previsto e formalizzato nel PO FESR (par.

5.1.4), nell’ambito dell’integrazione del principio orizzontale dello sviluppo sostenibile.

Nel corso dell’attuazione e nell’ambito delle funzioni ad essa assegnate, l’AA ha

condotto le seguenti attività:

- definizione dei criteri e delle modalità di gestione;

- predisposizione degli strumenti attuativi;

- selezione delle domande di finanziamento e partecipazione ai Comitati di

Valutazione;

- supporto alla programmazione/progettazione in caso di bandi/accordo di

programma;

- cooperazione con i Responsabili di Misura;

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

44 3. Le analisi: governance

- cooperazione nelle attività trasversali di monitoraggio e sorveglianza del

programma e collaborazione con il Valutatore Indipendente;

- collaborazione con il NuVal e con le strutture di Coordinamento della

Programmazione Unitaria 2007-13.

Ha collaborato inoltre per la definizione delle domande valutative di tipo ambientale

da integrare nelle previste valutazioni strategiche ed operative, in modo da evidenziare

la coerenza della realizzazione del PO FESR con gli obiettivi di tutela ambientale interni

al programma e alle politiche regionali. Essa partecipa attivamente alle attività di

istruttoria e selezione delle domande pervenute e dei progetti presentati per i

finanziamenti, collaborando all’interno dei Comitati di Valutazione istituiti per le

singole misure con le direzioni competenti o con Finpiemonte.

L’AA è stata chiamata ad individuare gli elementi di competenza del capitolato per la

selezione del soggetto designato per la valutazione delle politiche energetiche della

Regione finanziate da fondi comunitari, in modo da garantire la trattazione dei temi

specifici a carattere ambientale secondo quanto concordato con l’AdG.

Infine, per sistematizzare le valutazioni di propria competenza dei progetti pervenuti

per ciascun bando, l’AA ha predisposto specifiche check list e schede di valutazione su

cui registrare i dati ambientali dichiarati dai proponenti.

In Regione Puglia, per il PO FESR, Il ruolo di AA è identificato e definito all’interno del

cap. 5 Procedure di attuazione - paragrafo 5.1.4 Autorità Ambientale. Con D.P.G.R. n.

886/2008 (art. 9) sono definite le modalità operative con cui, in applicazione dei

principi orizzontali, l’AA integra la componente ambientale del Programma. Tali

modalità operative sono state ulteriormente specificate all’interno del Piano Operativo

di Cooperazione tra AdG e AA (BURP 118 del 09-07-2010).

Le attività svolte sinora dall’AA nella fase di attuazione sono:

- partecipazione alla revisione del Programma;

- revisione dei criteri di selezione degli interventi;

- rimodulazione/revisione dei Programmi Pluriennali di Asse (PPA);

- partecipazione alla redazione di Avvisi Pubblici;

- supporto operativo nella fase di istruttoria e valutazione delle istanze

pervenute a seguito di Avviso Pubblico;

- attività finalizzate allo svolgimento dei Comitati di Sorveglianza;

- monitoraggio ambientale del programma, attraverso la redazione del Piano di

Monitoraggio Ambientale;

- redazione di modulistica, report, linee guida;

- attività di comunicazione ambientale.

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

45 3. Le analisi: governance

Il ruolo dell’AA della Regione Valle d’Aosta, è identificato nella sezione “Modalità di

Attuazione - Autorità” del PO FESR. Oltre alla funzione di integrazione ambientale, l’AA

collabora con l’AdG per la realizzazione del monitoraggio ambientale.

Il PO FESR della Regione Veneto identifica ruolo e funzioni dell’AA per il programma :

all’interno della sezione “autorità” del documento di Programma. Le attività condotte

nel corso dell’attuazione sono:

- predisposizione di linee guida per l’applicazione della procedura di valutazione

di incidenza sui Siti della Rete Natura 2000 relativa ai progetti cofinanziati dal

Programma;

- predisposizione di indicazioni per l’integrazione della componente ambientale

nei criteri di selezione delle operazioni

Nel caso del POI Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico, l’AA è inserita tra le

“Autorità del Programma” (Capitolo 5 “modalità di attuazione” sezione 5.1.1

“Autorità” del programma, par. 5.1.1.4 “Autorità Ambientale”). L’AA è chiamata ad

assolvere la funzione di garantire l’integrazione ambientale e di rafforzare

l’orientamento allo sviluppo sostenibile in tutte le fasi di predisposizione e attuazione

del programma, anche attraverso il monitoraggio e la gestione di eventuali meccanismi

di retroazione. Tali attività sono condotte attraverso la partecipazione, il consenso e il

concorso delle AA delle altre Regioni coinvolte nel programma.

L'AA partecipa a titolo consultivo ai lavori del Comitato di Sorveglianza e a quelli della

Rete Nazionale delle Autorità Ambientali, concorre all’indirizzo ed orientamento del

Programma, nonché all’efficacia della sua attuazione, attraverso la partecipazione al

Comitato Tecnico Congiunto per l’Attuazione del Programma. Cura inoltre, in

collaborazione con le AA delle altre regioni coinvolte nel Programma, la definizione

delle metodologie e degli strumenti idonei a garantire il monitoraggio ambientale

anche sulla base di indicatori e di criteri/modalità di verifica di rispetto del principio di

sviluppo sostenibile, definiti dall’AdG. L’AA orienta infine le attività collegiali di

controllo e di gestione degli aspetti ambientali del Programma attraverso il

coinvolgimento delle altre AA.

Regole d’interazione tra i soggetti: modalità e strumenti

Il PUMA della Regione Campania, propone un processo complesso di gestione del

monitoraggio ambientale che vede coinvolti molteplici attori. Nello specifico, propone

di acquisire le informazioni necessarie per elaborare gli indicatori di processo (risultato

e realizzazione) e integrarle nell’ambito del Sistema di Supporto delle Decisioni (DSS)

del PUMA, strumento predisposto per la gestione del flusso delle informazioni in grado

di consentire l’acquisizione, il trattamento dei dati, la loro analisi in termini geografici e

ambientali e la successiva condivisione delle informazioni prodotte tra i vari attori

istituzionali e sociali.

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

46 3. Le analisi: governance

Tuttavia, per alcune attività del programma risulta necessario acquisire informazioni

aggiuntive sulle modalità di attuazione degli interventi. A tal fine, l’AA ha messo a

punto un questionario tipo da declinare sulle singole misure di attuazione previste nei

diversi Obiettivi Operativi. Per portare avanti l’acquisizione di informazioni aggiuntive

sulle modalità di attuazione degli interventi, sono stati previsti una serie di incontri con

i Responsabili degli Obiettivi Operativi per poter condividere il questionario e ottenere

concretamente le informazioni necessarie al popolamento degli indicatori per il

monitoraggio.

Il sistema informativo condiviso potrà quindi rappresentare lo strumento tecnologico e

operativo in grado di consentire l’acquisizione, il trattamento dei dati, la loro analisi in

termini geografici e ambientali e la successiva condivisione delle informazioni prodotte

tra i vari attori istituzionali e sociali. Il DSS è pensato come uno strumento a supporto

delle decisioni, utile alla comunicazione: le informazioni di processo, così come i

risultati annuali delle analisi di comparazione multi temporale relative all’evoluzione

delle componenti ambientali, archiviate e trattate all’interno del DSS potranno essere

pubblicate tramite le risorse web già presenti presso l’amministrazione regionale per

favorirne la condivisione e assicurare una adeguata divulgazione delle realizzazioni. Tali

informazioni potranno inoltre rappresentare i primi contenuti di base necessari ad

implementare un sistema informativo geografico a supporto della gestione ambientale

integrata in Regione Campania e dei programmi di sviluppo e, in ultima istanza,

sostenere il processo per la definizione della Strategia regionale per lo sviluppo

sostenibile. Il DSS rappresenta lo strumento che consente di stabilire relazioni tra il

monitoraggio del POR e il monitoraggio VAS. Esso si configura, infatti, quale vero e

proprio sistema di supporto alle decisioni per la politica regionale di sviluppo. In

occasione del primo Comitato di Sorveglianza del PSR della Campania, (…..) è stato

approvato il “Piano Operativo di Collaborazione Sistematica tra Autorità di Gestione

del PSR e Autorità Ambientale”, che regola i rapporti di cooperazione dell’AA con tutti

gli attori coinvolti nell’attuazione del Programma. il medesimo strumento non è stato

attivato per il POR.

Nell’ambito del PSR della Regione Liguria, è stato istituito un Gruppo Tecnico che ha

costituito il raccordo dei soggetti coinvolti nella programmazione, nella valutazione e

nell’attuazione. Ha inoltre garantito, durante la fase di predisposizione del

Programma, il coordinamento del monitoraggio con le strutture competenti in materia

di Assetto del Territorio (difesa del suolo e pianificazione di bacino), Politiche

dell’Energia e Gestione delle risorse idriche. Nel monitoraggio sono coinvolti

indirettamente diversi soggetti con competenze ambientali in qualità di soggetti

attuatori di monitoraggi ambientali previsti ai sensi della normativa comunitaria e

nazionale (es. ARPAL per monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee ex D. Lgs

152/06 e D. Lgs 30/09). Gli indicatori del PSR sono monitorati annualmente nell’ambito

del Rapporto di Monitoraggio Ambientale e del Rapporto Annuale di Esecuzione (RAE).

Il monitoraggio ambientale viene condotto annualmente ed è totalmente integrato al

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

47 3. Le analisi: governance

monitoraggio di programma. L’AdG intende migliorare questa integrazione valutando

l’inserimento di alcuni ulteriori indicatori ambientali della VAS nel sistema di

monitoraggio del PSR. La struttura della governance è delineata nello schema

seguente:

Gli strumenti e le modalità messe in atto per il monitoraggio del PSR in Regione

Lombardia sono molteplici. Sono stati organizzati incontri tra l’AA, il Valutatore

Indipendente (VI) e l’AdG al fine di favorire le sinergie (es. convergenza verso un

Rapporto di Valutazione Unico), condividendo metodologia di lavoro e caratteristiche

dei dati da utilizzare. Inoltre, è stato avviato il coordinamento con l’assistenza tecnica

dell’ AdG, con l’obiettivo di definire le caratteristiche dei dati da utilizzare per il

monitoraggio ambientale. Una volta quindi predisposta l’impostazione metodologica

del monitoraggio e verificata la possibilità di sovrapposizione di alcune tematiche con

le valutazioni effettuate dal Valutatore Indipendente, è stato deciso di coordinare le

attività e suddividere gli approfondimenti da effettuare sulle differenti componenti

ambientali. In questo modo, l’AA e il VI sviluppano i rispettivi approfondimenti e questi

convergono annualmente nel Rapporto di Monitoraggio da presentare al CdS e, nel

2015, nel Rapporto Finale.

Inoltre, la Puglia (PO FESR e POIn Energie) e l’Umbria (PO FESR), hanno individuato e

formalizzato i rapporti di cooperazione dell’AA con tutti i soggetti istituzionali e non

istituzionali, a vario titolo coinvolti nell’attuazione del Programma, allo scopo di

favorire l’integrazione delle questioni connesse alla sostenibilità ambientale nelle

scelte e negli strumenti della programmazione economica dei Fondi Strutturali. A tal

fine, sono state individuate procedure e prassi operative dirette ad assicurare efficacia

alle attività della AA, delle modalità operative che regolano la collaborazione tra i

soggetti attraverso l’elaborazione del Piano Operativo di Cooperazione Sistematica

(POCS).

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48 3. Le analisi: governance

Tra gli strumenti per il dialogo e lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti messi

in campo, l’Umbria, ha formato un Gruppo di Lavoro per l’elaborazione del Catalogo

Regionale degli Indicatori (CRDI) e per la definizione del Quadro Ambientale Regionale

(QUAR). A questo gruppo partecipano: le Province, l’ANCI, i Servizi regionali

competenti in materie ambientali, l’ARPA, la Direzione Beni Culturali e le

Soprintendenze. La Regione ha previsto anche la costituzione di un Tavolo Regionale

per la sperimentazione delle fasi procedurali VAS con i Comuni e le Province e uno

spazio Intranet sul WEB regionale per lo scambio di informazioni ed esperienze e dati

da Enti pubblici e per la pubblicazione di provvedimenti, documenti, monitoraggi di

piani e programmi. Inoltre, si prospetta anche l’organizzazione di un evento

partecipativo (nel corso del 2012) di informazione e partecipazione sullo stato di

avanzamento del PO FESR e sugli effetti ambientali prodotti sulla base dei dati dei

Rapporti di Monitoraggio.

Infine il PON Reti e Mobilità, unico programma nazionale analizzato, prevede un

Gruppo di Lavoro “Sostenibilità ambientale del PON Reti e mobilità”, che oltre al

compito di supportare l’AA nazionale (MATTM) nell’espletamento delle attività di

collaborazione con l’AdG (MIT) relative all’aggiornamento periodico della VAS, la

supporta nelle attività connesse alla realizzazione e all’implementazione del sistema di

monitoraggio degli effetti ambientali del Programma

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49 4. La strada da percorrere

4. LA STRADA DA PERCORRERE

Il testo che segue ripercorre i contenuti di una nota condivisa con il GdL Monitoraggio

VAS per l’impostazione delle attività dei prossimi mesi, a seguito di quanto emerso

dalle analisi condotte. In continuità con le riflessioni espresse in queste pagine, due

ambiti di lavoro appaiono prioritari, il monitoraggio dell’integrazione ambientale (in cui

confluiscono le considerazioni sulla governance del monitoraggio ) e il monitoraggio

degli effetti ambientali (e del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità).

Monitoraggio dell’integrazione ambientale

Rispetto al primo tema, i lavori del GdL hanno messo in luce come dall’analisi delle

attività di monitoraggio ambientale dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali

emergano situazioni diversificate che tuttavia rimandano ad alcuni elementi di criticità

o fattori facilitanti che hanno a che fare con i sistemi e i modelli di governance che

sottendono il processo di integrazione ambientale. Tali elementi rimandano ad aspetti

su cui occorre intervenire (o considerare) in fase di pianificazione e implementazione

delle attività di monitoraggio ambientale:

1. il quadro delle regole;

2. l’insieme delle procedure (e dei processi che innescano);

3. la definizione delle responsabilità, l’individuazione delle competenze e delle risorse

necessarie agli attori in gioco;

4. gli strumenti tecnici e gestionali.

1. Quadro delle regole

Il monitoraggio ambientale dei piani e programmi anche se ormai adeguatamente

istituzionalizzato (Dir. CE 42/01, D.lgs. 152/06 e legislazione regionale) rischia di

rivelarsi un esercizio rituale (formale e autoreferenziale), difficilmente utilizzabile ai fini

di un eventuale riallineamento dei contenuti dei programmi agli obiettivi di

sostenibilità ambientale.

Poter disporre di un quadro di regole che descriva le modalità di declinazione del

principio trasversale dello sviluppo sostenibile a livello nazionale e regionale,

consentirebbe pratiche di monitoraggio più efficaci per il miglioramento in itinere dei

processi di attuazione, in grado di considerare sinergie o conflitti fra i diversi piani e

programmi.

Ci si riferisce quindi alle Strategie nazionali e regionali per lo sviluppo sostenibile o alla

definizione di quadri ambientali regionali (obiettivi, indicatori, target ecc…) e alla

istituzionalizzazione delle funzioni di integrazione ambientale a partire dai regolamenti

di attuazione o dai quadri strategici (QSN e QSC per il 2014-2020).

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50 3. La strada da percorrere

2. Procedure

Il quadro delle regole consente di dare maggiore legittimazione ad una serie di

procedure necessarie al monitoraggio ambientale dei piani e programmi e di evitare il

rischio di episodicità e di non comparabilità.

La messa a punto di procedure per l’integrazione ambientale e la valutazione

ambientale strettamente connesse all’attuazione degli interventi, favorisce

l’integrazione del monitoraggio ambientale con il monitoraggio dei programmi e

introduce momenti di dialogo fra gli attori, utili all’implementazione degli strumenti

messi a punto.

Ci si riferisce agli strumenti che regolano i processi di attuazione dei PO e i rapporti fra

gli attori in gioco o che definiscono compiti e funzioni delle AA, (ad esempio i manuali

di attuazione dei PO, i Piani di valutazione, i Piani di cooperazione AA/AdG, i Piani di

monitoraggio ambientale ecc.).

3. Responsabilità, competenze e risorse degli attori in gioco

Il quadro delle responsabilità (formali) individuato dalla normativa (Autorità

procedente, competente e sistema agenziale) necessita di una declinazione sostanziale

nei differenti contesti operativi che si adatti alle esperienze, alle competenze e alle

risorse (non solo economiche ma anche professionali) già a disposizione delle diverse

strutture tecniche e amministrative. Gli attori in gioco e le responsabilità variano da

contesto a contesto anche se è possibile individuare alcune costanti: le AdG, i

Responsabili degli Assi o degli Obiettivi Operativi, le AA, i CdS, le ARPA, il Valutatore

Indipendente ecc.

Una definizione più precisa delle diverse attività dei singoli attori, una azione di sistema

o degli strumenti di orientamento rivolte anche ai beneficiari che accompagnino

l’implementazione del monitoraggio ambientale potrebbe favorirne l’efficacia.

4. Strumenti tecnici e gestionali

Gli strumenti messi in campo sono giustamente diversificati resta il problema della

valutazione della loro efficacia anche in combinazione fra di loro. Si va da schede di

rilevazione e questionari per i responsabili dell’attuazione, ai sistemi informativi

geografici o a sistemi più complessi che integrano informazioni relative al contesto con

quelle relative al processo di attuazione dei programmi (ad es. DSS Campania) agli

strumenti gestionali come ad esempio tavoli inter-istituzionali o inter-dipartimentali.

A tal riguardo indirizzi tecnici che prendendo le mosse dalle esperienze in atto, a

seconda dei diversi assetti istituzionali, modelli organizzativi e gestionali, suggeriscano

soluzioni e forniscano strumenti operativi, potrebbero facilitare la funzione di

monitoraggio ambientale dei PO (ad esempio un set di indicatori di processo per

tipologia di attività, indicatori di contesto aggiornati e ad una scala territoriale

adeguata e pertinente ai PO ecc.).

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

51 3. La strada da percorrere

La declinazione di questi elementi supporta la definizione delle attività per il prossimo

semestre sul tema del monitoraggio dell’integrazione ambientale nell’attuazione dei

Programmi. L’obiettivo è quello di identificare, per le diverse fasi della

programmazione-attuazione, i meccanismi di governance e gli strumenti che

consentono di orientare efficacemente la programmazione verso la sostenibilità

ambientale, mettendo a disposizione un pacchetto di strumenti utili per la

programmazione 2014-2020 ed una lettura critica dell’esperienza 2007-2013.

Monitoraggio degli effetti ambientali

Con riferimento al tema del monitoraggio degli effetti e del raggiungimento degli

obiettivi ambientali, sono emerse riflessioni inerenti le caratteristiche necessarie

affinché gli indicatori si rivelino significativi ed efficaci. In particolare:

1. Gli indicatori devono intercettare i fenomeni ambientali significativi, sia con

riferimento al contesto che agli effetti ambientali dei programmi. Pertanto devono

essere identificati a valle di un processo di analisi e di valutazione delle relazioni

esistenti fra i driver socio – economici (lo sviluppo economico è sostenuto dai

programmi) e le loro potenziali ricadute ambientali sul territorio ( stretto

legame con tutte le analisi della VAS).

2. Gli indicatori devono essere condivisi fra Autorità di gestione e Autorità

ambientale e con gli attori economici e ambientali, analizzandone in particolare il

significato e il ruolo (cosa comunica l’indicatore? Quale fenomeno rappresenta? A

che cosa serve? Quale è la “direzione” desiderata per gli indicatori ? Il programma

può darsi dei valori obiettivo?).

3. È necessario rafforzare la capacità degli indicatori, in particolare di quelli

quantitativi, di interpretare e valutare i fenomeni, anche prevedendo l’ausilio degli

strumenti dell’analisi territoriale e della partecipazione.

4. La scelta degli indicatori dovrebbe essere finalizzata anche a produrre valutazioni

di livello strategico e territoriale, di sintesi, oltre che di analisi, delle componenti

ambientali. Oggi la scelta degli indicatori ambientali è spesso frutto di un

compromesso tra la loro significatività e la loro popolabilità con gli strumenti di

gestione dei programmi (sistema di monitoraggio del programma altri sistemi

informativi regionali). Per consentire il popolamento di indicatori più significativi

dal punto di vista ambientale è necessario prevedere:

- specifici strumenti per il monitoraggio ambientale e metodologie di gestione

delle misure funzionali alla raccolta dei dati necessari (campagne di rilevazione

/ richiesta dati ai beneficiari);

- la georeferenziazione degli interventi finanziati;

- fasi di rilevamento delle informazioni progettuali significative per il

monitoraggio ambientale;

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

52 3. La strada da percorrere

5. Vi è difficoltà a identificare indicatori significativi e popolabili per la valutazione

degli effetti negativi e degli effetti indiretti dei programmi (selezione degli effetti

da monitorare). Tenendo presente le problematiche inerenti i tempi di risposta

degli indicatori ambientali, è necessario identificare anche indicatori proxy con

tempi di risposta più brevi che consentano comunque di effettuare le valutazioni

previsionali degli impatti.

6. L’esigenza di confrontare e aggregare i risultati riscontrati da diverse Regioni /

Stati Membri richiede la definizione di un nucleo minimo di indicatori ambientali

condivisi, sia di processo che di contesto. Sugli indicatori di contesto la base del

lavoro è rappresentata dalle attività di Uval e Ispra sull’integrazione del nucleo dei

core.

Sulla base di tali considerazioni, le attività in merito al monitoraggio degli effetti (e del

raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità) mirano alla definizione di un nucleo di

indicatori base (di processo e di contesto) sia per il prossimo ciclo di programmazione,

sia per una lettura ex post dei risultati della programmazione 2007-2013. Essi dovranno

essere sviluppati a partire da una tematica ambientale e in stretta connessione con le

priorità tematiche dei fondi 2014/2021.

Nel corso degli incontri del GdL è emersa come prioritaria la tematica del cambiamento

climatico, che potrebbe in una fase successiva essere associata ad altre, scelte anche in

funzione delle attività che Ispra sta portando avanti con Uval, in merito all’integrazione

dei core e con il tavolo delle Agenzie per l’aggiornamento del Catalogo di indicatori per

il monitoraggio Vas. Tale scelta comporterebbe anche una piena sintonia con

l’attivazione da parte della Rete del GdL specifico sul cambiamento climatico, con cui si

dovrebbe attivare una cooperazione immediata.

Il tema del cambiamento climatico, inoltre, consentirebbe di lavorare sull’integrazione

FESR – FEASR, anche in raccordo con la Rete Rurale – GdL Ambiente .

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

53 Allegati

ALLEGATI

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54 Allegati

PROGRAMMI ANALIZZATI E RIFERIMENTI DISPONIBILI

Por FESR 2007/2013 - Bolzano

Documenti di programma e Rapporto ambientale

http://www.provincia.bz.it/europa/it/sviluppo-finanziamenti/competitivita-occupazione.asp

Psr FEASR 2007/2013 - Bolzano

Documenti di programma e Rapporto ambientale

http://www.provincia.bz.it/agricoltura/sviluppo-rurale/info-programma-sviluppo.asp

Por FESR 2007/2013 - Calabria

Documenti di programma

http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/index.php?option=com_content&task=view&id

=120&Itemid=253

Por FESR 2007/2013 - Campania

Documenti di programma

http://porFESR.regione.campania.it/opencms/opencms/FESR/Programma_files/Valutazione.ht

ml

Rapporto di monitoraggio POR e Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale -

giugno 2011

http://resources.regione.campania.it/slide/files/Assessori/Romano/NEWS/file_11469_GNR.pdf

PSR FEASR 2007/2013 – Campania

Documenti di programma

http://agricoltura.regione.campania.it/PSR_2007_2013/pdf/PSR_DGR_283.pdf

Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale - presentazione

http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/PSR_2007_2013/pdf/relazione_completa_novembre_2010.pdf

Piano di lavoro per l’applicazione della procedura di Valutazione Ambientale

Strategica alla programmazione dei fondi comunitari per il ciclo 2007-2013 in

Campania

Link: http://www.sito.regione.campania.it/burc/pdf06/burc33or_06/del824_06.pdf

POR FESR 2007/2013 - Lazio

Documenti di programma

http://www.regione.lazio.it/binary/rl_bilancio/tbl_contenuti/4_Revisione_POR_FESR.pdf

Rapporto Ambientale VAS:

http://www.regione.lazio.it/binary/rl_bilancio/tbl_contenuti/1_Rapporto_Ambientale.pdf

POR FESR 2007/2013 - Liguria

Documenti di programma (il rapporto ambientale è un allegato del programma)

http://www.regione.liguria.it/argomenti/affari-e-fondi-europei/por-FESR-2007-2013.html

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Il monitoraggio Vas nella programmazione 2007/2013

55 Allegati

Documenti elaborati ma non disponibili sul portale:

Piano di Monitoraggio Ambientale previsto art. 10 dir. 2001/42/CE

Piani di Monitoraggio sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti

dall’attuazione del Progetto Integrato (asse 3 e 4)

POR FESR 2007/2013 - Lombardia

Documenti di programma

http://www.ue.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=ProgrammazioneComunitaria%2FDetail&cid=1213306715309&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-to-render%3D1213305986611&pagename=PROCOMWrapper

Documenti Vas (Rapporto Ambientale, I Rapporto di monitoraggio ambientale,

Vademecum criteri ambientali bando Asse IV)

http://www.reti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Reti%2FDetail&cid=1213466252826&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-to-render%3D1213466009181&pagename=DG_RSSWrapper

Documenti elaborati ma non disponibili sul portale:

Sono stati elaborati due successivi aggiornamenti presentati al Comitato di

Sorveglianza riguardo l’integrazione ambientale nei bandi pubblicati (peso dei criteri

ambientali, contenuti ecc.) e il monitoraggio previsionale di alcune linee di intervento

(giugno 2010: bando Teleriscaldamento, primo bando asse 4 - Tutela e valorizzazione

del patrimonio naturale e culturale, graduatorie Fondo di Rotazione per

l’Imprenditorialità; giugno 2011: 4 bandi attuativi dell’Asse 3 – Mobilità sostenibile)

Por FESR 2007/2013 - Marche

Documenti di programma

http://www.europa.marche.it/LinkClick.aspx?fileticket=02k-h2Av54g%3d&tabid=106

Rapporto ambientale

http://www.regione.marche.it/Portals/0/Ambiente/VAS/VAS_POR_rapportoambientale.pdf

Por FESR 2007/2013 - Molise

Documenti di programma

http://www.regione.molise.it/nvi/nucleovalutazioneinvestimenti.nsf/88F06E208A847256C1257500003D93DE/52909132AD000F01C125791900376D72/$file/POR_FESR_Rimodulato.pdf

Rapporto Ambientale:

http://www.regione.molise.it/web/assessorati/_vc5qn8rrid5q8anr1dlh6ipbeehig_.nsf/7b2fc1dd3b25fddfc125742d0025e1d5/dc556a6fb32c8c35c12572eb002c8f37?OpenDocument

Por FESR 2007/2013 - Piemonte

Documenti di programma e di Vas (programmazione unitaria) -

http://www.regione.piemonte.it/ambiente/autorita/documentazione.htm

Por FESR 2007/2013 - Puglia

Documenti di programma

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56 Allegati

http://www.regione.puglia.it/burp_doc/pdf/xxxix/N031_26_02_2008.pdf

Rapporto ambientale :

http://ecologia.regione.puglia.it/index.php?option=com_joomdoc&task=doc_download&gid=1956&Itemid=661

Rapporti di monitoraggio

- Il sistema di monitoraggio per la componente “ARIA”;

- Il sistema di monitoraggio per la componente “PAESAGGIO E BENI CULTURALI”;

- Il sistema di monitoraggio per la componente “RIFIUTI”.

- Il sistema di monitoraggio per la componente “ACQUA”;

- Il sistema di monitoraggio per la componente “SUOLO”;

http://ecologia.regione.puglia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=863%3Ail-piano-di-monitoraggio-ambientale-pma&catid=74&Itemid=280

Rapporti di monitoraggio in corso di elaborazione:

- Il sistema di monitoraggio per la componente “AMBIENTE MARINO COSTIERO”;

- Il sistema di monitoraggio per la componente “BIODIVERSITA’”.

Por FESR 2007/2013 - Sardegna

Documenti di programma

http://www.sardegnaprogrammazione.it/index.php?xsl=1227&s=35&v=9&c=7490&na=1&n=10&nodesc=2

Documenti Vas

http://www.sardegnaprogrammazione.it/index.php?xsl=1384&s=175866&v=2&c=7499

Report di monitoraggio 2010

http://www.sardegnaprogrammazione.it/documenti/35_84_20110126165515.pdf

Por FESR 2007/2013 - Sicilia

Documenti di programma e di Vas

www.euroinfosicilia.it

Presentazione (ppt) sul piano di monitoraggio ambientale

http://www.euroinfosicilia.it/Default.aspx?tabid=252

Por FESR 2007/2013 - Trento

Documenti di programma

http://www.puntoeuropa.provincia.tn.it/binary/pat_puntoeuropa/programma_2007_2013/PO

_2007_2013_FESR.1225356504.pdf

Rapporto ambientale

http://www.puntoeuropa.provincia.tn.it/binary/pat_puntoeuropa//programma_2007_2013/VA

S_Rapporto.1224841286.pdf

Por FESR 2007/2013 - Umbria

Documenti di programma

http://www.FESR.regione.umbria.it/MEDIACENTER/FE/CategoriaMedia.aspx?idc=35&explicit=SI

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57 Allegati

Rapporto ambientale, Sintesi non tecnica e Piano di monitoraggio Ambientale POR

FESR

http://www.arpa.umbria.it/au/portale_vas/piani%20di%20monitoraggio-

elenco%20documenti.htm

I Rapporti di monitoraggio sono annuali: è stato redatto un documento iniziale di

impostazione delle attività nel 2008 (Piano Operativo), e sono stati redatti tre

Report di monitoraggio ambientale: nel 2009, nel 2010 e nel 2011.

Por FESR 2007/2013 – Valle d’Aosta

Documenti di programma

http://www.regione.vda.it/europa/por_competitivita_regionale/programma/default_i.asp

Documenti Vas e Rapporti di Monitoraggio ambientale 2008, 2009, 2010

http://www.regione.vda.it/europa/por_competitivita_regionale/programma/ambiente_i.asp

http://www.regione.vda.it/europa/por_competitivita_regionale/valutazione_i.asp

Por FESR 2007/2013 - Veneto

Documenti di programma

http://www.regione.veneto.it/Economia/Programmi+Comunitari/Nuova+programmazione+200

7+-+2013/Documenti+di+Programmazione.htm

Documenti VAS (parere dell’autorità competente e dichiarazione di sintesi ex art.

17 D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.)

http://www.regione.veneto.it/Economia/Programmi+Comunitari/Nuova+programmazione+200

7+-+2013/Valutazione.htm

P.O.I. “Energie rinnovabili e risparmio energetico” 2007-2013

Documenti di programma e di Vas (Rapporto ambientale e misure di monitoraggio)

http://www.poienergia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=340&Itemid=140

P.O.N. Reti e mobilità

Documenti di programma e di Vas (Consultazione, partecipazione, comunicazione;

Dichiarazione di sintesi; Sintesi non tecnica, Sistema di monitoraggio degli effetti

ambientali, procedure di consultazione, Piano di monitoraggio ambientale)

www.mit.gov.it/ponreti

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58 Allegati

SCHEDA DI ANALISI (MODELLO)

Sezione 1

Programma 1 xxxxxxxxxxxxxxx

(referente per la compilazione)

ANAGRAFICA

Disponibilità Programma e

Rapporto Ambientale VAS

Inserire link ai documenti di programma e della VAS

Autorità di Gestione Inserire riferimenti

Autorità Ambientale

a) Specificare se e in che modo è identificato il ruolo di Autorità

Ambientale per il programma (legge regionale, sezione “Autorità”

del programma, ...)

b) Descrivere sinteticamente le attività effettivamente svolte dall’AA

nella fase di attuazione

Piano di monitoraggio/

Rapporti di monitoraggio

Elencare i documenti elaborati e inserire estremi e link se presenti.

Strumenti di attuazione Specificare se esistano strumenti di attuazione sottoposti a VAS o a

valutazioni di sostenibilità ambientale

INDICATORI

Struttura del sistema di

monitoraggio(definita nel

Rapporto Ambientale o nel

Piano di Monitoraggio /

Rapporti di Monitoraggio)

a) Descrivere sinteticamente l'architettura del sistema di monitoraggio

e le eventuali parti di cui si compone

b) Evidenziare quali fra queste tematiche siano oggetto di

monitoraggio (attraverso la definizione di specifici indicatori):

Contesto ambientale – evidenziare in che modo il monitoraggio

di programma si relaziona con gli indicatori di contesto

utilizzati in sede di Rapporto Ambientale (RA)

Capacità del programma di raggiungere i propri obiettivi

ambientali

Effetti ambientali positivi / negativi – evidenziare la relazione

con la valutazione degli effetti ambientali (RA )

Qualità del processo di integrazione ambientale (es. presenza /

efficacia dei criteri di selezione ambientali ecc, …)

Governance ambientale del processo

c) Specificare se siano state previste / realizzate analisi di tipo

territoriale (sulla regione o su aree specifiche di particolare

significato per la registrazione degli effetti del programma)

Caratteristiche degli indicatori

a) Evidenziare le caratteristiche degli indicatori utilizzati, specificando

se essi siano strutturati per:

Componenti / fattori ambientali (elencare)

Obiettivi di sostenibilità ambientale

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59 Allegati

Linee di intervento

Assi prioritari

Altro (specificare)

b) Specificare eventuali relazioni fra gli indicatori di programma e gli

indicatori VAS

c) Elencare le informazioni definite per ciascun indicatore al fine di

consentirne il popolamento (fonte dei dati –anche con riferimento

alle varie fasi di attuazione- modalità di elaborazione, ecc.)

d) Evidenziare se sia stato previsto un nucleo di indicatori comune per

il monitoraggio di più strumenti

Fonti dei dati

a) Descrivere sinteticamente le principali fonti dei dati per il

popolamento degli indicatori (integrazione di formulari dei bandi,

richieste dirette, monitoraggio ad hoc, …) e le fasi di rilevamento

previste.

b) Fornire una breve valutazione delle principali problematiche

connesse al reperimento dei dati.

Sistemi informativi regionali

Descrivere l'eventuale utilizzo di sistemi informativi territoriali a

supporto del monitoraggio e loro specifiche funzionalità rispetto

agli indicatori VAS e di programma

GOVERNANCE

Soggetti coinvolti nel

monitoraggio

Identificare il ruolo e le funzioni assegnate ai soggetti / organismi

coinvolti nel monitoraggio VAS:

Autorità Ambientale

Autorità di Gestione

Comitato di Sorveglianza

ARPA

Valutatore Indipendente

Assistenza tecnica del programma

Eventuali comitati di pilotaggio della valutazione (o strumenti

analoghi)

altri soggetti

Strumenti di interazione tra i

soggetti

Specificare l'utilizzo di strumenti per il dialogo e lo scambio di

informazioni tra i diversi soggetti. Mettere in luce sia l'utilizzo di

protocolli di intesa, che la definizione di strumenti operativi per la

concertazione (tavoli e gruppi di lavoro, ecc)

Partecipazione soggetti con

competenza ambientale /

stakeholder

Evidenziare se sia prevista la consultazione dei soggetti con

competenza ambientale e degli stakeholder, se sì con quali

modalità e tempi.

Periodicità reportistica Periodicità di produzione dei report di monitoraggio,

Monitoraggio VAS e a) Evidenziare se e come il monitoraggio VAS sia parte del Piano di

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60 Allegati

monitoraggio di programma valutazione del programma

b) Specificare strumenti e modalità per le eventuali relazioni tra i due

sistemi di monitoraggio (utilizzo di un nucleo comune di indicatori,

condivisione delle fonti di reperimento dati, cooperazione tra i

soggetti responsabili, identificazione dei referenti per l'attuazione

dei monitoraggi, ecc).

Sezione 2

INTEGRAZIONE

Piano unitario di valutazione

a) Specificare se il piano unitario di valutazione preveda un

“monitoraggio ambientale unitario” trasversale ai programmi della

politica regionale

b) Evidenziare quali fattori/componenti ambientali siano presi in

considerazione e se siano identificati indicatori comuni

c) Specificare se vengano fornite indicazioni per le fasi e gli strumenti

attuativi

d) Specificare se il piano unitario di valutazione, nel rispetto delle

rispettive responsabilità di gestione e delle diverse regole delle

attività di valutazione, preveda un monitoraggio ambientale

integrato con il FEASR

Quadri di riferimento

Evidenziare l'esistenza di quadri di riferimento per la valutazione e il

monitoraggio ambientale a livello regionale/nazionale (strategie di

sostenibilità, documenti di programmazione, ecc), valutandone e

motivandone il livello di efficacia

Integrazione dei monitoraggi

Vas

a) Specificare struttura e relazioni esistenti tra i diversi sistemi di

monitoraggio VAS, descrivendone brevemente le caratteristiche

principali (tra programmi attinenti il ciclo di programmazione

unitaria e con riferimento ai programmi di sviluppo rurale, tra la

programmazione e la pianificazione; tra il monitoraggio Vas del

programma e il monitoraggio Via degli interventi attuativi)

b) Evidenziare struttura e funzionalità di un eventuale sistema

unitario/integrato

c) Descrivere eventuali strumenti predisposti per la governance

complessiva del monitoraggio Vas dei programmi coinvolti (piani di

cooperazione, tavoli interistituzionali, cabine di regia, tavoli

tecnici, ecc)

d) Specificare se esistano strumenti condivisi per il reperimento dei

dati o attività condotte in parallelo a questo scopo,

evidenziandone punti di forza e criticità