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Rassegna Stampa di martedì 23 giugno 2015 SNALS / CONFSAL Testate on line 23/06/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Il Resto del Carlino - Ed. Ravenna/Faenza/Lugo 23/06/2015 "RIFORMA PESSIMA, NON MANGIAMO" La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Lecce 23/06/2015 IL TRIONFO DEL SAPER SCRIVERE BENE La Nuova Sardegna 23/06/2015 SCUOLA, ALTRI TRE GIORNI DI MOBILITAZIONE L'Unione Sarda 23/06/2015 SCUOLA, NUOVA MOBILITAZIONE Prima Pagina Modena 23/06/2015 "BUONA SCUOLA? PARLAMENTARI FERMATEVI" il Sole 24 Ore 23/06/2015 BLOCCO STATALI, SI GUARDA AL PRECEDENTE DELLA LEGITTIMITA' PER I NON CONTRATTUALIZZATI Leggo - Ed. Roma 23/06/2015 T&M TRASPORTI & MOBILITA'/1 +++ Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 23/06/2015 IL "PARADOSSO" ITS: OCCUPABILITA' ALL'80% E POCHE SEMPLIFICAZIONI (Cl.t.) il Sole 24 Ore 23/06/2015 SCUOLA, I DOCENTI SI "AUTOVALUTANO" Corriere della Sera 23/06/2015 INTERVENTI E REPLICHE - IL GIUDIZIO SUI DOCENTI la Repubblica 23/06/2015 Int. a F.Puglisi: "SI' AI CONTROLLI ANCHE PER I PRESIDI, OGNI TRE ANNI" la Repubblica 23/06/2015 SCUOLA, VERSO LA FIDUCIA RENZI: DECIDE IL SENATO ALTOLA' DELLA SINISTRA PD la Stampa 23/06/2015 RENZI METTE LA FIDUCIA SULLA SCUOLA PIU' VICINA L'ASSUNZIONE DEI PRECARI Italia Oggi 23/06/2015 SCUOLA, RENZI PROVA IL PRESSING Italia Oggi 23/06/2015 MA FARE 100MILA IMMISSIONI E' POSSIBILE ANCHE SE LA RIFORMA NON DOVESSE PASSARE Italia Oggi 23/06/2015 RENZI SPACCHETTA LE ASSUNZIONI Italia Oggi 23/06/2015 I DIRITTI DEI CONSUMATORI NELLE LEZIONI DELL'ANTITRUST Italia Oggi 23/06/2015 MATURITA' CLASSICA, ARIA DI RIFORMA Italia Oggi 23/06/2015 SCRUTINI ED ESAMI, COME RICORRERE Italia Oggi 23/06/2015 ASSUNZIONI SUBITO, ECCO IL DECRETO DELLA SINISTRA Italia Oggi 23/06/2015 MOBILITA' KO PURE ALLE SUPERIORI Italia Oggi 23/06/2015 SUPPLENZE E BLOCCO CONTRATTI, LA CORTE COSTITUZIONALE RINVIA TUTTO Italia Oggi 23/06/2015 TRE MESI DI CONGEDO DAL LAVORO PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA Italia Oggi 23/06/2015 VIA LE DITTE ESTERNE DALLE SCUOLE, ALLE PULIZIE CI PENSINO I BIDELLI Italia Oggi 23/06/2015 BULLISMO A RISORSE DIMEZZATE Italia Oggi 23/06/2015 'EDILIZIA ECCO RIPARTITI I 100 MILIONI PER GLI INTERVENTI ALLE SUPERIORI Italia Oggi 23/06/2015 IL BULLO VA SCONFITTO ON LINE

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Rassegna Stampa di martedì 23 giugno 2015

SNALS / CONFSAL Testate on line 23/06/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Il Resto del Carlino - Ed. Ravenna/Faenza/Lugo

23/06/2015 "RIFORMA PESSIMA, NON MANGIAMO"

La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Lecce

23/06/2015 IL TRIONFO DEL SAPER SCRIVERE BENE

La Nuova Sardegna 23/06/2015 SCUOLA, ALTRI TRE GIORNI DI MOBILITAZIONE L'Unione Sarda 23/06/2015 SCUOLA, NUOVA MOBILITAZIONE Prima Pagina Modena 23/06/2015 "BUONA SCUOLA? PARLAMENTARI FERMATEVI" il Sole 24 Ore 23/06/2015 BLOCCO STATALI, SI GUARDA AL PRECEDENTE DELLA LEGITTIMITA'

PER I NON CONTRATTUALIZZATI Leggo - Ed. Roma 23/06/2015 T&M TRASPORTI & MOBILITA'/1 +++ Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 23/06/2015 IL "PARADOSSO" ITS: OCCUPABILITA' ALL'80% E POCHE

SEMPLIFICAZIONI (Cl.t.) il Sole 24 Ore 23/06/2015 SCUOLA, I DOCENTI SI "AUTOVALUTANO" Corriere della Sera 23/06/2015 INTERVENTI E REPLICHE - IL GIUDIZIO SUI DOCENTI la Repubblica 23/06/2015 Int. a F.Puglisi: "SI' AI CONTROLLI ANCHE PER I PRESIDI, OGNI TRE

ANNI" la Repubblica 23/06/2015 SCUOLA, VERSO LA FIDUCIA RENZI: DECIDE IL SENATO ALTOLA'

DELLA SINISTRA PD la Stampa 23/06/2015 RENZI METTE LA FIDUCIA SULLA SCUOLA PIU' VICINA L'ASSUNZIONE

DEI PRECARI Italia Oggi 23/06/2015 SCUOLA, RENZI PROVA IL PRESSING Italia Oggi 23/06/2015 MA FARE 100MILA IMMISSIONI E' POSSIBILE ANCHE SE LA RIFORMA

NON DOVESSE PASSARE Italia Oggi 23/06/2015 RENZI SPACCHETTA LE ASSUNZIONI Italia Oggi 23/06/2015 I DIRITTI DEI CONSUMATORI NELLE LEZIONI DELL'ANTITRUST Italia Oggi 23/06/2015 MATURITA' CLASSICA, ARIA DI RIFORMA Italia Oggi 23/06/2015 SCRUTINI ED ESAMI, COME RICORRERE Italia Oggi 23/06/2015 ASSUNZIONI SUBITO, ECCO IL DECRETO DELLA SINISTRA Italia Oggi 23/06/2015 MOBILITA' KO PURE ALLE SUPERIORI Italia Oggi 23/06/2015 SUPPLENZE E BLOCCO CONTRATTI, LA CORTE COSTITUZIONALE

RINVIA TUTTO Italia Oggi 23/06/2015 TRE MESI DI CONGEDO DAL LAVORO PER LE DONNE VITTIME DI

VIOLENZA Italia Oggi 23/06/2015 VIA LE DITTE ESTERNE DALLE SCUOLE, ALLE PULIZIE CI PENSINO I

BIDELLI Italia Oggi 23/06/2015 BULLISMO A RISORSE DIMEZZATE Italia Oggi 23/06/2015 'EDILIZIA ECCO RIPARTITI I 100 MILIONI PER GLI INTERVENTI ALLE

SUPERIORI Italia Oggi 23/06/2015 IL BULLO VA SCONFITTO ON LINE

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Italia Oggi 23/06/2015 LE 18 ORE DI SERVIZIO SI FANNO SOLO SE CI SONO LE LEZIONI il Messaggero 23/06/2015 SCUOLA, C'E' LA MEDIAZIONE SUI PRECARI il Giornale 23/06/2015 RENZI PIEGA I RIBELLI PD E LA SPUNTA SULLA SCUOLA: FIDUCIA

SENZA SORPRESE Avvenire 23/06/2015 LE CATTEDRE VUOTE GUERRA DI CIFRE TRA I CONTENDENTI Avvenire 23/06/2015 SCUOLA, L'ULTIMA SFIDA SULLE ASSUNZIONI Avvenire 23/06/2015 SINDACATI IN PIZZA DA OGGI A GIOVEDI': SIT-IN E CORTEI il Tempo 23/06/2015 LA MINACCIA DEL GOVERNO "SENZA RIFORMA ADDIO ASSUNZIONI" Giorno/Resto/Nazione 23/06/2015 RENZI TRATTA SULLA SCUOLA: INTESA, POI VOTO DI FIDUCIA Il Fatto Quotidiano 23/06/2015 CONCORSO SANATORIA E PRESIDE MENO SUPER Il Giornale d'Italia 23/06/2015 "BUONA SCUOLA" COL RICATTO, TANTO PER CAMBIARE la Gazzetta del Mezzogiorno

23/06/2015 LA SCUOLA SOTTO PROCESSO IN AULA LA RIFORMA RENZIANA FA DISCUTERE

il Giornale 23/06/2015 ENI E POLITECNICO UNITI PER LA RICERCA SULL'ENERGIA SOSTENIBILE il Giornale 23/06/2015 IGNAZIO MARINO E QUEI RIMBORSI "DIMENTICATI" il Mattino 23/06/2015 MEDICINA, CAOS TEST: IL TAR LAZIO ORA RIAMMETTE PIU' DI MILLE

ESCLUSI la Gazzetta del Mezzogiorno

23/06/2015 RENZI: IL CLIMA E' PRIORITA' ASSOLUTA

l'Osservatore Romano 23/06/2015 STATI GENERALI SU CLIMA E SVILUPPO +++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 23/06/2015 ISTAT: NUOVA PROTESTA PER IL BLOCCO DEI SALARI il Sole 24 Ore 23/06/2015 IN PENSIONE SEMPRE PIU' TARDI IL PART TIME ASSICURA FLESSIBILITA' il Sole 24 Ore 23/06/2015 Int. a M.Calderone: "PER IL LAVORO LA SVOLTA NELLE POLITICHE

ATTIVE" Corriere della Sera 23/06/2015 ADDIO AI PRECARI CO.CO.PRO. MA RESTA UNA "ZONA GRIGIA" PER

COMMESSI E PONY EXPRESS la Repubblica 23/06/2015 CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO OGGI IL VERDETTO DELLA

CONSULTA RISCHIO "BUCO" DA 35 MILIARDI Giorno/Resto/Nazione 23/06/2015 SQUINZI PUNGE GOVERNO E SINDACATI "RIFORMA DEL WELFARE O

L'INPS CROLLA" il Mattino 23/06/2015 SCUOLA, COMPROMESSO SUI PRECARI SI ALLARGA LA PLATEA

DEGLI ASSUNTI il Mattino 23/06/2015 BLOCCO STATALI, OGGI LA CONSULTA la Repubblica 23/06/2015 UE, SI' ALL'ACCOGLIENZA MA SENZA QUOTE il Messaggero 23/06/2015 IL PIANO NUOVE TASSE SUI RICCHI GIOCHI APERTI SU IVA E PENSIONI il Giornale 23/06/2015 LA RIFORMA DEL CATASTO E' L'ENNESIMA STANGATA COSI'

TRIPLICHERA' L'IMU

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22/06/15

Ddl Scuola, i sindacati: “Tre giorni di protesta”. Attesa per maxiemendamento Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams, hanno deciso che i punti di protesta avranno vita il 23, 24 e 25 giugno, dalle 17 a pochi passi da Palazzo Madama. Anche i Cobas quando il “maxiemendamento” andrà in Commissione, scenderanno in piazza in tutta Italia con manifestazioni unitarie delle scuole e delle Rsu Più informazioni su: Gioenzo Renzi, Insegnanti, La Buona Scuola, Matteo Renzi Nuova settimana di proteste nelle piazze italiane. Il Ddl sulla scuola continua a scaldare gli animi, soprattutto delle organizzazioni sindacali. Se da una parte il Governo non arretra di un centimetro rispetto alla possibilità di fare un decreto per le 100mila assunzioni, dall’altro canto i sindacati non intendono mollare la presa e a partire da domani promettono di nuovo battaglia nei confronti del premier Matteo Renzi. Il sempre più plausibile voto di fiducia per l’approvazione del testo di riforma, ha smosso di nuovo i lavoratori. Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams, hanno deciso che i punti di protesta avranno vita il 23, 24 e 25 giugno, dalle 17 a piazza delle Cinque Lune e a piazza Vidoni a Roma, a pochi passi da Palazzo Madama, dove si discuterà sulla “Buona Scuola”. Anche i Cobas, domani, quando il “maxiemendamento” andrà in Commissione, scenderanno in piazza in tutta Italia con manifestazioni unitarie delle scuole e delle Rsu. “Il 24 e il 25 – spiega Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas – quando il testo dovrebbe arrivare in aula per il voto finale, torneremo in piazza in tutte le città. Il movimento ha rafforzato ulteriormente la lotta ed è pronto a manifestare senza sosta, riaffermando che per i docenti è intollerabile perdere la libertà di insegnamento, essere giudicati da colleghi o presidi che non hanno alcun titolo per farlo, essere assunti e licenziati da un preside-padrone che premia o punisce in base alla subordinazione ai suoi voleri; mentre l’assunzione stabile dei precari non è una concessione del governo ma un dovere assoluto verso docenti ed Ata che lavorano nella scuola da lungo tempo e che ogni anno vengono assunti e licenziati. Ad essi va resa giustizia sulla base della sentenza della Corte europea che ne impone la stabilizzazione dopo 36 mesi di lavoro”. Secondo i Cobas è inderogabile un decreto che non solo confermi la stabilizzazione dei 100mila annunciati ma anche un piano di assunzione stabile per tutti gli altri docenti ed Ata che hanno i requisiti citati dalla Corte di giustizia. Nei prossimi giorni si potrebbe assistere a pesantissimo scontro politico e sociale. Anche Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola ha preso posizione in maniera dura contro Matteo Renzi: “È un falso clamoroso quello che sta diffondendo il premier nel tentativo di “nobilitare” il suo ricatto sulle assunzioni. Non è vero che senza la riforma le assunzioni non servirebbero: non si raccontino frottole, ogni anno vengono presi, perché la scuola possa funzionare regolarmente, ben più di 100.000 insegnanti precari. Solo quest’anno, più di 130mila. E non sono certo assunti “per girarsi i pollici”, come Renzi sostiene che accadrebbe se non passasse la sua riforma. Parole senza

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senso, un messaggio fuorviante, di deliberata e interessata disinformazione”. Intanto anche sui social network gli insegnanti continuano a dare battaglia al Governo e sono pronti a tornare in piazza con manifestazioni autonome. Per molti l’unica arma possibile per far cambiare idea a Renzi sulla questione decreto sembra essere quella del voto. Dall’altro canto i sondaggi danno in picchiata la fiducia degli italiani nei confronti del Partito Democratico e del premier.

Sardegna 22/06/15

Scuola: 3 giorni proteste contro riforma Oggii primo presidio in Prefettura, poi Usr e Consiglio Regione (ANSA) - CAGLIARI, 23 GIU - Continua anche a Cagliari la protesta contro il ddl Scuola. Prefettura, Ufficio scolastico (Usr) e Consiglio regionale sono i luoghi scelti per la nuova ondata di manifestazioni, in concomitanza con mobilitazioni in tutta Italia. Si comincia oggi, alle 18 in piazza Palazzo, e si continua alla stessa ora anche mercoledì (piazza Galilei) e giovedì (via Roma). I presìdi sono organizzati unitariamente da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Confsal, Fgu, Gilda, Cobas, associazioni degli studenti, coordinamenti e associazioni culturali. Le richieste: assunzioni e ritiro della riforma. "Il Governo Renzi - sottolinea la Flc di Cagliari - continua imperterrito ad attuare la politica del ricatto e della minaccia prendendo in ostaggio i lavoratori precari per far passare una riforma che distruggerà la scuola rendendola antidemocratica e aziendalistica, con un danno enorme per la nostra società e per i nostri giovani". (ANSA).

 23/06/15

Tagli al personale Ata, a rischio il nuovo anno scolastico in molti istituti della Bat Insorgono i sindacati che denunciano l'impossibilità di assicurare i servizi minimi alle scuole In questi giorni le scuole stanno ricevendo l’infausta notizia. Sul portale informatico di ciascuna istituzione scolastica sono già visibili i dati dell’organico ATA per l’anno 2015/2016. Nonostante formalmente non ci sia ancora nessun decreto, le scuole delle province di Bari e Bat stanno assistendo inermi a quanto probabilmente accadrà a giorni: per dare applicazione alla legge di stabilità del 2015, approvata nel dicembre scorso, negli istituti della nostra provincia saranno ridotte circa 70 unità tra operatori delle segreterie e collaboratori scolastici.

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E così, nonostante le mille difficoltà, le scuole ubicate su più plessi e su più piani, riceveranno meno posti rispetto all’anno che si sta chiudendo. Lo denunciano in una nota le segreterie provinciali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams. «La protesta - si legge nella nota - sta cominciando a montare soltanto adesso, nonostante si tratti di provvedimento conosciuto da tempo, perché sta avendo applicazione soltanto in questi ultimi giorni. E così dalle scuole delle province, Dirigenti Scolastici, RSU e lavoratori ATA stanno sottoscrivendo documenti indirizzati a tutti i livelli dell’Amministrazione scolastica per segnalare l’impossibilità di andare avanti e di assicurare persino i servizi minimi senza un numero accettabile di collaboratori e di assistenti amministrativi». «La contrazione dell’organico, infatti - spiegano i sindacati -, si accompagnerà al divieto di sostituire personale amministrativo e assistente di laboratorio, oltre ai collaboratori scolastici assenti fino a 7 giorni. Norme inaccettabili che minacciano di bloccare il regolare funzionamento delle scuole, fin dall’avvio dell’anno scolastico. I sindacati che, fin da dicembre hanno allertato politica, istituzioni, amministrazioni e tutta la comunità scolastica su quel che sarebbe potuto accadere con l’adozione di norme tanto insensate, già da giorni stanno protestando contro il metodo e il merito adottato dal MIUR nel disporre questi provvedimenti. Ci siamo già attivati e continueremo unitariamente a dare battaglia e a supportare le scuole e le RSU nel richiedere un’immediata modifica delle norme che restituisca alle scuole le oltre 2000 unità di personale ATA sottratte e che invece sono essenziali per il loro funzionamento».

22/06/15

Unicobas: a raccolta l'intero "popolo della scuola" Unicobas - Giovedì 25, h. 17.00, in concomitanza con il dibattito per la fiducia al Senato sul piano scuola Renzi, Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e Gilda insieme con Cobas e Unicobas sfileranno a Roma nelle vie del centro chiamando a raccolta l'intero "popolo della scuola". Non ci sono più scuse: chi non sarà in piazza e resterà a casa davanti ad un PC, invece di essere parte della soluzione sarà parte del problema. Tutte le nostre RSU siano in piazza con tutti i nostri iscritti!

22/06/15

Governo e sindacati allo scontro finale

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Manifestazione unitaria nel centro di Roma, in concomitanza con il dibattito sul ddl nell'aula del Senato. In previsione del voto di fiducia al Senato lo scontro Governo e sindacati sul ddl scuola si intensifica. Il voto potrebbe arrivare tra giovedì e venerdì dato che nella giornata di domani, martedì, la Commissione Cultura non potrà fare altro che prendere atto della impossibilità di votare un parere in tempi ragionevoli (gli emendamenti sono quasi 3mila e le opposizioni non hanno nessuna intenzione di ritirarli neppure in parte). E così, giovedì pomeriggio, in concomitanza con il dibattito in corso al Senato i 5 sindacati rappresentativi (Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e Gilda) insieme con Cobas e Unicobas sfileranno a Roma nelle vie del centro chiamando a raccolto l'intero "popolo della scuola". Il corteo partirà da Piazza della Bocca della Verità per dirigersi verso Campo dei Fiori, a poche centinaia di metri dall'ingresso di Palazzo Madama, sede del Senato. E se nelle stesse ore dovesse essere in corso il voto, c'è da credere che il clima all'interno dell'aula sarà davvero rovente.  

 

 22/06/2015

Tagli al personale Ata, a rischio il nuovo anno scolastico in molti istituti della Bat Insorgono i sindacati che denunciano l'impossibilità di assicurare i servizi minimi alle scuole In questi giorni le scuole stanno ricevendo l’infausta notizia. Sul portale informatico di ciascuna istituzione scolastica sono già visibili i dati dell’organico ATA per l’anno 2015/’16. Nonostante formalmente non ci sia ancora nessun decreto, le scuole delle province di Bari e Bat stanno assistendo inermi a quanto probabilmente accadrà a giorni: per dare applicazione alla legge di stabilità del 2015, approvata nel dicembre scorso, negli istituti della nostra provincia saranno ridotte circa 70 unità tra operatori delle segreterie e collaboratori scolastici. E così, nonostante le mille difficoltà, le scuole ubicate su più plessi e su più piani, riceveranno meno posti rispetto all’anno che si sta chiudendo. Lo denunciano in una nota le segreterie provinciali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams.

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«La protesta - si legge nella nota - sta cominciando a montare soltanto adesso, nonostante si tratti di provvedimento conosciuto da tempo, perché sta avendo applicazione soltanto in questi ultimi giorni. E così dalle scuole delle province, Dirigenti Scolastici, RSU e lavoratori ATA stanno sottoscrivendo documenti indirizzati a tutti i livelli dell’Amministrazione scolastica per segnalare l’impossibilità di andare avanti e di assicurare persino i servizi minimi senza un numero accettabile di collaboratori e di assistenti amministrativi». «La contrazione dell’organico, infatti - spiegano i sindacati -, si accompagnerà al divieto di sostituire personale amministrativo e assistente di laboratorio, oltre ai collaboratori scolastici assenti fino a 7 giorni. Norme inaccettabili che minacciano di bloccare il regolare funzionamento delle scuole, fin dall’avvio dell’anno scolastico. I sindacati che, fin da dicembre hanno allertato politica, istituzioni, amministrazioni e tutta la comunità scolastica su quel che sarebbe potuto accadere con l’adozione di norme tanto insensate, già da giorni stanno protestando contro il metodo e il merito adottato dal MIUR nel disporre questi provvedimenti. Ci siamo già attivati e continueremo unitariamente a dare battaglia e a supportare le scuole e le RSU nel richiedere un’immediata modifica delle norme che restituisca alle scuole le oltre 2000 unità di personale ATA sottratte e che invece sono essenziali per il loro funzionamento».

 22/06/2015

Riforma scuola Renzi: 23, 24, 25 giugno 2015 assedio al Parlamento, come partecipare Il colpo di mano di Renzi e la mobilitazione contro la riforma scuola 2015: le date e come partecipare. Riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini: news Riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini: news Si potrebbe dire che il decisionismo di Matteo Renzi abbia colpito ancora: con un improvviso cambio di idea, il premier ha posto i paletti definitivi per la discussione parlamentare sulla riforma scuola 2015. Entro martedì, infatti, si dovrebbe chiudere il confronto in Commissione e si dovrebbe andare verso la proposta di un maxiemendamento che "accolga", seppur in misura molto limitata, le istanze venute fuori dalla minoranza del PD e dal mondo della scuola. I nodi centrali, comunque, sembra che non verranno toccati: i presidi manterranno le prerogative contenute nel ddl sulla "Buona scuola" e il piano assunzioni riguarderà soltanto le GaE. L'idea di Renzi è la seguente: porre la fiducia sul provvedimento, perché nessuno avrà il coraggio di votare contro l'assunzione di 100mila precari. I sindacati iniziano a muoversi nuovamente e, per la settimana prossima, che potrebbe essere quella decisiva, è previsto un vero e proprio assedio al parlamento con una serie di date e di appuntamenti. La mobilitazione contro la riforma scuola 2015 Renzi-Giannini Nella storia recente della Repubblica Italiana, raramente i sindacati si erano trovati uniti e inflessibili contro un provvedimento governativo. Ancora una volta, contro quello che viene definito un vero e proprio "colpo di mano" da parte di Renzi sulla riforma scuola 2015 gli

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appuntamenti sono unitari e si tratta di tre giornate di seguito, con un vero e proprio assedio al Parlamento: l'appuntamento è per le giornate di martedì 23 giugno, mercoledì 24 giugno e giovedì 25 giugno, le giornate decisive per l'approvazione, alle ore 17,00 presso piazza delle Cinque Lune e piazza Vidoni. Il comunicato unitario di CGIL, CISL, UIL, GILDA e SNALS parla di incostituzionalità del provvedimento e di guerra di tutti contro tutti tra i precari. Secondo i sindacati, l'appuntamento è fondamentale e una protesta partecipata numericamente potrebbe influire sull'approvazione della riforma della scuola Renzi-Giannini. Anche i Cobas hanno rilasciato un comunicato contro la riforma scuola 2015 e invitato il mondo della scuola a riempire le piazze di tutta Italia per il giorno 23 giugno: è necessario dare segnali forti al governo Renzi e al premier in persona. La questione non riguarda l'assunzione di 100mila precari: è possibile farla, anche senza l'approvazione di una riforma che distrugge la scuola pubblica, concede super poteri ai presidi, inserisce un sistema di valutazione ambiguo, gestito sempre dal dirigente, con premialità e penalizzazioni secondo una concezione aziendalistica che non dovrebbe appartenere alla scuola. È tutto con le ultime notizie sulla riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini. Per continuare a ricevere aggiornamenti sulla questione, il suggerimento è di cliccare su "Segui" in alto poco al di sopra del titolo dell'articolo.

 22/06/2015

Scure del governo sul personale ata, sindacati sul piede di guerra Nelle scuole del barese taglio di circa 70 unità e divieto di sostituire gli assenti fino a sette giorni Scure del governo sul personale ata. Ancora non c'è alcun decreto formale, ma sui portali informatici di alcuni istituti scolastici sono già in evidenza i tagli all’organico del personale tecnico e amministrativo per l’anno 2015/16. Per dare applicazione alla legge di stabilità 2015 approvata a dicembre scorso, nelle scuole della provincia di Bari saranno ridotte circa 70 unità, tra operatori delle segreterie e collaboratori scolastici. A lanciare l'allarme sono i sindacati territoriali della scuola (Falco per Flc Cgil Bari, Maiorano per Cisl Scuola Bari, Callea per Uil Scuola, Lozito per Snals-Confsal, Elefante per Gilda-Unams) che in un comunicato sottolineano come «la protesta stia cominciando a montare soltanto adesso, nonostante si tratti di un provvedimento conosciuto da tempo, perché sta avendo applicazione soltanto in questi ultimi giorni. E così dalle scuole della provincia barese dirigenti scolastici, rsu e lavoratori ata stanno sottoscrivendo documenti indirizzati a tutti i livelli dell’amministrazione scolastica per segnalare l’impossibilità di andare avanti e di assicurare persino i servizi minimi senza un numero accettabile di collaboratori e assistenti amministrativi». La contrazione dell’organico si accompagnerà al divieto di sostituire personale amministrativo e assistente di laboratorio, oltre ai collaboratori scolastici, assenti fino a sette giorni. «Norme

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inaccettabili che minacciano di bloccare il regolare funzionamento delle scuole, fin dall’avvio dell’anno scolastico», commenta la Uil Scuola. E rivendica l'impegno dei sindacati, che «fin da dicembre hanno allertato politica, istituzioni, amministrazioni e tutta la comunità scolastica su quel che sarebbe potuto accadere con l’adozione di norme tanto insensate, già da giorni stanno protestando contro il metodo e il merito adottato dal Miur nel disporre questi provvedimenti. Ci siamo già attivati e continueremo unitariamente a dare battaglia e a supportare le scuole e le rsu nel richiedere un’immediata modifica delle norme che restituisca alle scuole le oltre 2mila unità di personale ata sottratte e che invece sono essenziali per il loro funzionamento».

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ii Resto del Carlino

Ravenna Data 23-06-2015 Pagina 11 Foglio 1

W\l,,",~II.IU~ DOPO FIACCOLATE E CORTEI I SINACATIINDICONO LO SCIOPERO DELLA FAME

«Riforma pessima, non mangiamo» Domani dalle 9 e giovedi in piazza del Popolo, il digiuno a staifetta DOPO le fiaccolate (foto), i cortei, le assemblee e lo sCiopero degli scrutini, pane una nuova iniziati. va di lotta conlro la riforma della !>('uo!a: lo sciopero della fame a stafft"tta, L'inizìativa si svolgnÌ! in piazza del Popolo, e sarà caratte­rizzata da LlIlO l>cìopero della fume a stllf[etl:ll. dIC coinvolgerà il perso­nale della sCliola, glì studemi, le ass.ociazioni e tutti coloro che han­no a cuore il futuro della scuola e del Paese, Domani Ravenna rice­verÌl il testimone da M.odena alle lO cin.'"A per consegnarlo li Rimini il 26giugno: lIlllibro rosso simbo­lico che raccoglie il dì ssenso, ma anche aspt"tta ti ve,. spel<ll1ze, pro-

poste di cambiamen lo cOllcreto in difesa della scuola pubblica. ,,()glli giomo~" spiegano i sindaca. ti ci allemel'emo in piazza effet­tU/m do lo sciopero della fame e di· mostreremo la nostra disapprova­zione a tale DdL attraverso l'esibi­zione di c1II1elli sui quali ci SartlJIl­no SCIi tte frasi e l'ellSierì di din ie­go li tale pseudo titÒmlll. La pane­cipazione naturalmente è apena il tutta la cittadinllnz,u>. La manife­stazione avrà luogo dalle 9 di mer­coledì e pmsegui rà per tulta la gìol1lala digiovedi ed è promossa dalle sjgl(~ Fie Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Smds, Gilda, Cob~s e Anie[

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Data 23-06-2015 Pagina 7 Foglio 1 /2

I migliori tra articoli, disegni e foto selezionati, saranno premiati da una commissione alla fine dell'anno scolastico. Il concorso è aperto a tutti i ragazzi, dalia prima elementare ali'università

Gli elaborati· anche disegni e foto· possono essere inviati all'indirizzo: La Gazzetta del Mezzogiorno· Galleria piazza Mazzini, 29 • 73100 LECCE oppure via mai!: !N~G!.~\ifiìo@gH;~:?}~~~éll.1)~.;i:zDgil)l.n(l.it

Il trionfo del saper scrivere bene E i vincitori sottolineano ai loro coetanei l'importanza della lettura

ANNACHIARA PENNEllA

., Un percorso di studi tutto da decidere, qualche sogno nel cassetto e la passione per la carta stam· pata. Intervista in tandem per le vincitrici del con· corso «Lo scrivo io». Elisa De Cagna, maturanda al liceo classico "Francesca Capece" di Maglie, vino citrice del premio giornalistico rivolto agli studenti con un articolo sul mondo dello sfruttamento la· vorativo. Mariachiara Longa, quindici anni, fre· quenta il primo liceo scientifico "Redi" di Squin· zano, vincitrice della sezione poesia (trofeo Sal· vatore Giuffrè) con i versi «Il sigillo del silenzio».

Che tipo di esperienza è stata per voi par­tecipare al concorso "Lo scrivo io"? Elisa: «E' stata un'esperienza fatta per caso senza

avere un obiettivo preciso, ci ho provato. Non sa· pevo come sarebbe andata e poi è stata una vera sorpresa scoprire di essere arrivata prima. E' stata una mia iniziativa del tutto personale. All'inizio non sapevo se comunicarlo o no ai miei compagni di scuola e ai professori. Dopo due giorni il preside ha fatto una circolare divulgando la notizia e ne ab· biamo parlato tutti insieme».

Mariachiara: «E' stata una mia iniziativa per· sonale perché conoscevo già il concorso. In due edizioni precedenti avevo già partecipato e anche vinto sia una borsa di studio che dei libri con due articoli».

Internet, tv, giornali, blog, quali sono glistru­menti che prediligi per tenerti informata? Elisa: «Il web va bene come strumento immediato

di informazione. Ma forse perché frequento il liceo classico preferisco di gran lunga la carta stampata. Infatti sono venuta a conoscenza del concorso lego gendo i giornali».

Mariachiara: «Sicuramente per informarmi mi capita di usare internet o la televisione. Però nella mia famiglia abbiamo l'abitudine di acquistare i giornali. E personalmente lo reputo un mezzo più longevo per conservare le informazioni che mi in· teressano».

Come pensi di utilizzare la borsa di studio, hai un desiderio da realizzare? Elisa: «Sono una maturanda quindi non so ano

cara se utilizzerò la borsa di studio per fare un viaggio dopo gli esami o se la metterò da parte per l'Università» .

Mariachiara: «Non ci ho ancora pensato». Quali sono i tuoi progetti per il futuro, quali sono i tuoi interessi? Elisa: «Proverò ad accedere ai test per la Facoltà

di Mediazione linguistica e spero di poter studiare oltre all'inglese anche l'arabo o il russo, le lingue straniere e in particolare quelle orientali mi in· teressano molto».

Mariachiara: «E' ancora tutto da vedere, frequen· to il primo superiore e ho abbastanza tempo. Ho scelto il liceo scientifico perché reputo che dia una formazione completa e penso che apra una vasta gamma di scelta. Mi piacerebbe continuare a ci· mentarmi con il giornalismo ma sono molto in· teressata anche a qualcosa di più scientifico, fare l'ingegnere per esempio o l'astrofisica».

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LIIUOVI JGow .!SQl'!IegnQ

Data 23-06-2015 Pagina 7 Foglio 1

Scuola, altri tre giorni di mobilitazione Non cessa la protesta contro la riforma: organizzati presìdi da tutti i sindacati oggi, domani e giovedì

t SASSARI

Avanti tutta: la protesta dei professori sardi contro la rifor­ma della scuola continua a ol­tranza. Tante le iniziative di lotta. In campo diversi coordi­namenti spontanei. Come all'Alberghiero di Sassari, dove ieri mattina numerosi docenti si sono incatenati davanti all'istituto innanzando cartelli per contestare i provvedimen­ti voluti dal premier Renzi in fase di discussione parlamen­tare. Sempre sul piede di guer­ra poi i sindacati. In particola­re Cobas, confederali e altri au­tonomi. Oltre a centinaia di precari in attesa di un' assun­zione a volte da molti anni.

Prefettura di Cagliari, Uffi-

cio scolastico sardo e Consi­glio regionale: questi i luoghi scelti nell'isola per tre giorni di protesta, in concomitanza con mobilitazioni in tutta Italia, contro la riforma del governo. Primo appuntamento oggi alle 18 e poi domani e dopodamni alla stessa ora per i presìdi or­ganizzati unitariamente da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Confsa!, Fgu, Gilda, Cobas, movimenti degli studenti co­me l'Unione, altri coordina­menti e tante associazioni cul­turali.

«Il fronte unitario impegna­to nelle ultime settimane nella difesa della scuola pubblica è più che mai compatto e, in vi­sta della discussione in Sena­to, si mobilita per rivendicare -oltre all'assunzione di tutti i

Docenti s'incatenano all'Alberghiero di Sassari contro la riforma (Nuvoli)

precari, insegnanti e persona­le Ata - il ritiro del disegno di legge», si afferma in un comu­nicato congiunto reso noto dalle sigle sindacali sarde e del­le organizzazioni che le sosten­gono.

«Il governo - sottolinea poi la Flc di Cagliari - continua im­perterrito ad attuare la politica del ricatto e della minaccia. Prende in ostaggio i lavoratori precari per far passare una ri­forma che distruggerà la scuo­la rendendola antidemocrati­ca e aziendalistica, con un dan­no enorme per la nostra socie­tà e per il i nostri giovani».

Altrettanto duro il commen­to dei Cobas, che assieme agli altri sindacati nei giorni scorsi hanno contribuito a far rinvia-

re gli scrutini nella gran parte delle classi della Sardegna. Spiegano infatti i dirigenti dei Comitati di base: «Il punto cul­minante della protesta sarà proprio oggi. Con manifesta­zioni unitarie in tutte le città, quando il "maxi emendamen­to" verrà presentato - salvo ul­teriori giravolte - in Commis­sione. La protesta continuerà poi domani e dopo, quando il testo, se non si bloccherà in commissione, potrebbe arriva­re in aula per il voto finale». <<In ogni caso - concludono i Co­bas - non daremo tregua a Renzi: resteremo mobilitati fi­no al ritiro definitivo del ddl "cattiva scuola", uno zombie che non si rassegna a una pie­tosa sepoltura, e saremo in piazza fino all'emanazione del decreto stabilizza-precari».

TRASPORTI

Maninchedda su Tirrenia: .Unicredit partner scalata»

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UUNIONE SARDA Data 23-06-2015 Pagina 5 Foglio 1

SINDACATI. Oggi il presidio dei docenti in prefettura

Scuola, nuova mobilitazione ~~ Anche Cagliari teatro del­la mobilitazione contro la ri­forma della scuola del Go­verno Renzi. Per i presidi in programma e in concomi­tanza con gli altri in tutta Italia, oggi a partire dalle 18, mercoledì e giovedì, sinda­cati e associazioni hanno scelto la Prefettura, l'Ufficio scolastico e il Consiglio re­gionale. Le manifestazioni sono organizzate unitaria­mente da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Confsal, Fgu, Gilda, Cobas, associazioni degli studenti, coordinamen­ti e associazioni culturali.

Un fronte già impegnato nelle ultime settimane nella

difesa della scuola pubblica. «Un fronte unitario e più che mai compatto», scrivo­no i confederali in una nota congilmta, che in vista della discussione in Senato riven­dica il ritiro del disegno di legge (<<è improponibile, non può passare con il ricatto di assunzioni che sono un atto dovuto»), la cancellazione della norma sul divieto di as­sunzione a tempo determi­nato dopo 36 mesi di sup­plenza (<<perché illegitti­ma»), il diritto all'abilitazio­ne per chi ha maturato i 36 mesi di servizio nella terza fascia delle graduatorie d'istituto (<<con l'indizione di

un Tirocinio formativo atti­vo speciale») e un piano plu­riennale di stabilizzazione per tutti i precari docenti ed Ata che «ne vantano il dirit­to». «Il Governo Renzi - sot­tolinea in una nota la Flc di Cagliari - continua imperter­rito ad attuare la politica del ricatto e della minaccia prendendo in ostaggio i la­voratori precari per far pas­sare una riforma che di­struggerà la scuola renden­dola antidemocratica e aziendalistica, con un dan­no enorme per la nostra so­cietà e per il i nostri giova­ni». (ro. mu.)

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U.~TOYA

PRIMA PAGINA rum .... FfA .. iilj ... ,.lip®'i!1'!I?ìlitmnm; ... i!i!w.' ,.1 14MI

Data 23-06-2015 Pagina 9 Foglio 1

Il coordinamento provinciale rsu scuole pubbliche di Modena, con il sostegno dei sindacati

eeBuona scuola? Parlamentari fermatevb~ Da oggi presidio non-stop presso il sacrario ai caduti della Ghirlandina

n presidio non-stop pres­so il sacrario ai caduti

della Ghirlandina prende il via nel tardo pomeriggio di og­gi dalle 19 alle 20, e prosegue per un'ora tutti i giorni dalle 17.30 alle 18.30.

«Fermatevi!» è il grido di tut­to il mondo della scuola rivolto ai parlamentari di ogni schie­ramento politico perché non votino il Ddl La Buona Scuo­la.

Il presidio inizia in concomi-

tanza conIa ripresa dell'esame del Ddl al Senato e proseguirà nei prossimi giorni. L'iniziati­va promossa dal Coordina­mento provinciale Rsu scuole pubbliche di Modena, con il so­stegno dei sindacati della scuola Flc/Cgil Cisl/Scuola, Uil/Scuola, Snals e Gilda, si svolge simultaneamente a Bo­logna, Ferrara e in diverse cit­tà italiane.

«La mobilitazione continua per difendere la scuola pubbli-

ca dal Ddl e proseguire la no­stra Renzistenza» recitano gli slogan del Comitato modenese che vede impegnati docenti, A­ta, studenti e genitori.

Si chiede innanzitutto che il Ddl venga ritirato e sostituito con un semplice decreto per l'assunzione dei docenti pre­cari e che di una riforma della scuola si ragioni con calma con tutte le componenti della scuola e non contro la scuola.

Intanto prosegue anche lo sciopero della fame a staffetta

che ha fatto tappa a Modena la scorsa settimana. Una delega­zione modenese consegnerà il libro rosso domani alle 11 al Comitato di Ravenna.

In contemporanea anche la mobilitazione dei Genitori per la Scuola Pubblica di Modena che daranno vita ad un presi­dio sempre domani dalle lO al­le 20 in piazza Matteotti con raccolta firme per chiedere al Governo il ritiro immediato del Ddl La Buona Scuola (sono state raccolte in pochi giorni già 1000 firme).

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n Sole9]{l mmrn

Consulta. Oggi la sentenza, in gioco 35 miliardi

Blocco statali, si guarda al precedente della legittimità per i non contrattualizzati Marco Rogari che lo stop ai trattamenti ac-ROMA cessori, le progressioni di car-111M Oggi la Corte costituzio- riera e la vacanza contrattua­nale valuterà la legittimità del le. Sicontesta la lunghezza del blocco per il personale del . periodo di blocco che è supe­pubblico impiego contrattua- riore al biennio, un intervallo lizzato, deciso nel 2010, per il che in passato era stato giudi­triennio successivo, dall'ulti- cato "congruo" dalla Corte. mo governo Berlusconi e poi Tra le varie ipotesi che si prorogato anche per il 2014. rincorrono in attesa della Noncidovrebberoessererin- sentenza di oggi, alimentate vii per la pronuncia della anche da alcuni giuristi, c'è Consulta. Che nel caso di una anche quella di una sentenza bocciatura peserebbe sui con cui si dichiara infondata conti pub blici per 35 miliardi la questione ma con una sorta (due punti di PiI). Con un "ef- di monito allegislatore affrn­fetto strutturale" di circa 13 ché in futuro non si ripetano miliardiannuida12016secon- blocchi di così lunga durata. do le indicazioni contenute C'è poi chi considera plausi­nella memoria difensiva del- bile l'opzione di un accogli­l'Avvocatura dello Stato. I mento solo parziale delle ri-giudicidellaCortefrnquinon ......................... .. si sono ancora mai riuniti su questa questione. Ma la deci-' sione della stessa Consulta di dichiarare legittimo, con la sentenza n. 310 del dicembre 2013, l'analogo blocco previ­sto per il personale pubblico non contrattualizzato, tra cui

l'IPOTESI ALTERNATIVA I giudici potrebbero anche dichiarare infondata la questione ma invitare il legislatore a evitare in futuro blocchi cosìlunghi

magistrati e docenti universi- ........................................................................ .. tari, costituisce sicuramente un precedente importante al quale si è guardato anche nel­le valutazioni preliminari.

In quell'occasione la Corte costituzionale non bocciò il congelamento per tre anni dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automati­smi stipendiali per il persona­le non contrattualizzato pre­visto dal decreto legge n. 78/2010 (la manovra corretti­va targata Tremonti), lo stes­so che ha innescato il blocco anche per gli altri dipendenti pubblici "contrattualizzati". Anche per questo motivo una bocciatura integrale sembre­reb be eS1ìere una via non per­corribile dalla Corte. Le misu­recontestatedaunaseriedisi­gle sindacali del pubblico im­piego (Flp, Fialp, Gilda­Unams, Confedir e Cse la prima ordinanza; Confsal­Unsa la seconda) riguardano oltre il blocco dei contratti an-

chieste di illegittimità. Parte del mondo giuridico siappel­la al nuovo articolo 81 della Costituzione che ora preve­de l'obbligo di pareggio di bi­lancio. Un articolo al quale la Corte si è esplicitamente "ag­ganciata" nella pronuncia con cui la Robin tax sulle so­ci~tà petrolifere è stata di­chiarata incostituzionale ma senza effetto retro attivo per evitare le ricadute negative sui conti pubblici derivanti dalla restituzione delle tasse già pagate. Nessun riferi­mento esplicito è stato inve­ce fatto dalla Corte nella re-cente sentenza sul blocco dell'indicizzazione sulle pensioni deciso dall'esecuti­vo Monti, che ha costretto il Governo Renzi a varare un decreto per garantire i rim­borsi agli assegni tra tre e sei volte il minimo.

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Data 23-06-2015 Pagina 12 Foglio 1

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n Sole9]{l mmrn

Formazione. L'esperienza del «Malignani» di Udine

Il «paradosso» Its: occupabilità all'80% e poche semplificazioni ROMA

_ nreStylingdella«BuonaScuo­la» non rispannia gli Its, le super scuole di tecnologia di durata biennale post diploma alternative all'università. Da un lato, si raffor­za il criterio della premialità (la quota di risorse assegnate ai mi­gliori istituti in base al nmnero di occupati sale dall'attuale 10% al 300/0, dal 2016); dall' altro, si riman­daafuturelineeguidal'attesasem­plificazione. Ma siamo sicuri che siaquestalaviagiustaperrafforza­re un segmento di istruzione con tassidioccupabilitàviciniall'80%, peraltroinunpaeseconunadisoc­cupazionegiovanile stabile da an­ni oltre il40per cento?

llUavoce Its, il maquillage con­tenuto nelmaxiemendamento at­teso alSenato silimitaaconferma­re luci e ombre: è positivo provare a uniformare il regime contabile, oggi piuttosto caotico, delle fon­dazioni (che gestiscono gliistitu­ti);maancora unavoltasirinuncia a modificare la loro governance, cheimpedisceaunapartecipazio­ne più diretta delle aziende. Eppu­re inmneri diffusi daI recente mo­nitoraggio Miur-Indire parlano di un settore dalle potenzialità enor­mi: a un armo dal titolo di studio, è occupato il 78,3% degli studenti. Un risultato dovuto in gran parte alfattochegliItsoccupanounseg­mento di mercato (l'istruzione terziaria non universitaria) stret­tamente collegata ai territori e alle imprese. E l'approccio didattico è molto pratico: buona parte delle lezioniinfattisisvolgeinlaborato­rioattraversotirocini; eicontenu­tiformativisonocoordinatiecon-

cordati tra istituto e azienda Succede cosÌ all'Its «Maligna­

ni»diUdine,attivodal20nnelset­toredell'industriameccanicaeae­ronautica Dall'avvio delle attività si sono svolti 6 corsi biennali, che harmo interessato circa 130 giova­ni,prevalentemented'età18-25an-ni. «Laforte sinergiaconilmondo produttivo è dimostrata dalla do­cenza altamente qualificata, il 70% provienedalmondodellavo­roe dalle professioni, edauntasso di occupazione che sfiora il 100%», sottolinea il direttore del­l'Its «Malignani», Ester Iannis. Negli anni, questa "super scuola" ha avviato collaborazioni con una serie di imprese, dall'Augusta W estland Spa, alla Lufthansa Tekhnic Spa, alla Danieli Officine Meccaniche Spa. «Ora stiamo coinvolgendo anche le Pmi del territorio-aggiungeIannis-.Econ i collegi dei periti sono in corso contattiperagevolarel'accessoal­l'esame di abilitazione professio­naleper inostri diplomati».

All'impegnosulcampo,dovreb­be però corrispondere un'adegua­ta attenzione da parte del Miur. «Gli Its molto spesso sono realtà poco conosciute - spiega Iannis -. Per questo servirebbe una campa­gna di informazione a tappeto da parte del ministero. Vapoirisoltoil nodo dellagovernance ed èurgen­teanchefarechiarezzasultemadei finanziamentinsistemaItsfunzio­nae sta dando risultàti importanti Bisognausciredallafasesperimen­tale. Ma il governo deve crederci e facilitare il salto di qualità».

eLT. ClR1PRODUZIONERlSERVATA

Data 23-06-2015 Pagina 10 Foglio 1

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Data 23-06-2015 n Sole9]{l mmrn Pagina 10

Foglio 1 /2

Le vie della ripresa Il dietrofront sul merito

I

Insegnanti in maggioranza nel comitato che fisserà i criteri per premiare i prof

I

Il compromesso sui precari Idonei del concorso profumo subito assunti,

I a Tfa e Pas solo punteggi aggiuntivi LA RIFORMA DEll'ISTRUZIONE

Scuola, i docenti si «autovalutano» Renzi: ora tocca al Parlamento -Sempre più vicina la fiducia sul Ddl: oggi la scelta del governo

Eugenio Bruno Claudio Tucd ROMA

lIIIIlI!I Una valutazione dei docenti semprepiùsimileauna«autovalu­tazione». TI ripescaggio immedia­to dei circa 6mila idonei del vec­chio concorso Profumo tra i 100mila precari da stabilizzare. L'attribuzione di un punteggio ag­giuntivo ai prof abilitati con Tfa e Pas nella futura selezione da 60mila posti. Un tetto di 100mila euro allo school bonus. Sono alcu­ne delle modifiche previste dalma­xi-emendamento alla «Buona Scuola» che idue relatori -France­sca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap) -presenteranno oggi in com­missione Istruzione del Senato, presieduta da Andrea Marcucci (Pd). ConIa speranza di convince­re la minoranza (in prirnis quella interna al partito democratico) ad abbandonare l'ostruzionismo. Vi­ceversa scenderà in campo il go-

verno e tra domani e giovedì porrà la questione di fiducia sul Dcl1, affi­dando il responso direttamente al­l'aula. In modo da chiudere già in settimana la partita a Palazzo Ma­damaepassarela pallaal1a Camera per il terzo e definitivo via libera parlamentare sulla riforma del­l'istruzione. Anche in quel caso Con unanuova "blindatura".

Discuolaètòrnatoaparlarean­che Matteo Renzi. Intervenendo a margine di un convegno sul cli­ma che si è svolto ieri mattina a Montecitorio, il premier non si è pronunciato sul dilemma "fiducia sÌ-fiducia no" ma si è limitato a sottolineare che «deciderà il Par­lamento». Ripetendo poi quanto già affermato nei giorni scorsi: «Se il ddl passa, ci saranno le as­su.tJZioni, senon passaonon passa intempo -ha spiegato il presiden­te~el;Consiglio -le assunzioni sa­rannoquelle del turn over, che so­no circa 20-22mila persone», scandisce il premier. Sulla stessa

Le novità in arrivo

lunghezza d'onda la ministra del­l'Istruzione, Stefania Giannini, che. ha ricordato però come la fi­ducia sia uno degli «strumenti tecnici» a disposizione.

Gira e rigirail baricentro dellari­forma resta la maxi-stabilizzazio­ne dalOo.701 precari che dovrebbe scattare dallO settembre. A confer­niarloè il testo che è stato messo a punto ieri dopo unaseriediriUIlio­DÌ (tecnicÌ).eepolitiohe)protrattesi fino a tardànotte e che verrà depo­sitato oggi. La soluzione per i pre­carirestaquellaanticipataneigior­ni scorsi sul Sole 24 Ore: a partire dallO settembre otterranno un in­carico i circa somila prof assunti su turn-over, su posti vacanti e sul so­stegno; gli altri somila destinati al nuovo organico dell'autonomia avranno solo in corso d'anno la no­mina giuridica che gli garantisce la cattedra e che àndrà perfezionata dal punto di vista economico a par­tire dallO settembre 2016. Con un paio di novità dell'ultim'ora che

cercano di andare incontro alle ri­chieste dell' opposizione: nella pri­ma tranche di a&sunzioni rientre­ranno anche gli idonei Profumo e nonsoloivincitori;nelconcorsoda 60mila posti che verrà bandito in autunno gli abilitati di seconda fa­scia con Tfa e Pas otterranno un punteggio aggiuntivo (e non più unaquotadiriservadelso%).

Ma il restyling non si esaurisce qui.OltreauntettodalOomilaeuro per le donazioni dei privati (il co­siddetto «school bonus») dovreb­be cambiare anche il comitato che fisserà i criteri per la valutazione dei docenti. Da cinque membri si passerà a sette. E la maggioranza sarà saldamente in mano ai prof stessi che vedranno salire da due a quattro iloro "delegati".Acomple­tarelostaffcisarannopoiildirigen­te scolastico, che formalmente de­cideràinomidei premiati,eunrap­presentante a testa per genitori e studenti Con compiti, pare, sem­plicemente consultivi.

~ CONCORSO

Conf~rl1!at~inautunno l'~ . . ..... l'ì'}~jtlflàIlUOVa

.. .1':I&perinsègnanttda dr~~O!l1il~ Pl>$ti e riservata al Pl'~pari ab'ili*att A questa seleìitlnli! potranllo part~ipare.gUilbitit~ti Tfa e

. Pas.i~$eritin~\la sèconda fasci.ad~llegl1\duator1.e d'istituto. Avranno solo un punt~g8jo~diulltivo(sembra tram9ntata l'idea di . .. assegnargliuqa quota riserVata fino al 50% dei posti)

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n Sole9]{l mmrn

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Data 23-06-2015 Pagina 10 Foglio 2/2

~ SCHOOLBONUS

L·aUuatefo~trlu~li(\nedelDdl. ~,..çe ullin~~tiv():Pér.\. èmgtt~~Uibe~li.~iprlvati destil;late ag(i iQYestimenti sl.lll~stniZi6lleesullè nuove struttUre scplas~clle*Si.ipotizza dìintrodurrei~fltettoaquesti. •. CQllf,~meìlf:i.indellaro;rijnp()xto . ma~lnodetraib1teè~i ~OOmila • euròperciasçun:periodq djjm~~~ InoJtre.Ieero~~lont . dei pl'lvatfp()tmnnctservtre~nChe a sost,enerel'uffertll! formativa'

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la Repubblica Data 23-06-2015 Pagina 12 Foglio 1

"Sì ai controlli anche per i presidi, ogni tre anni" GIOVANNA CASADIO

ROMA. «I presidi non saranno né sceriffi, né super manager, ma saranno a loro volta valutati ogni tre anni con visite ispetti­ve». Francesca Puglisi, senatri­ce dem e relatrice della riforma sulla scuola, è al lavoro sul maxi emendamento. Annuncia alcu­ne delle modifiche e chiede alle opposizioni di non insistere su stralci perché "è una cosa insen­sata».

Puglisi, sulla scuola il gover­no Renzi porrà l'ennesima fi­ducia? «Questo lo decide il governo

e lo farà sulla base della reazio­ne delle opposizioni alla propo­sta che come relatori faremo in commissione».

Si aspetta che vengano riti­rati i tremila emendamenti? «Alle opposizioni rivolgo un

i}~

appello: non sciupino questa grande occasione offerta dal go­verno di 3 miliardi di investi­menti e oltre 100 mila nuovi in­segnanti di cui ha bisogno la scuola. Gli emendamenti van­no ridotti drasticamente, se no salta il piano delle assunzioni. Lo stralcio chiesto dalle opposi­zioni è una cosa insensata. Gli insegnanti in più dovranno oc­cuparsi del potenzi amento dell' offerta formativa e rispon­dere ai bisogni educativi secon­do il modello di scuola che ab­biamo disegnato».

Avete alla fine ridotto i pote­ri dei presidi, come chiede anche la sinistra dem? «No, ma a fronte della mag­

giori responsabilità che gli attri­buiamo, chiariremo che il presi­de verrà valutato dal provvedi­torato ogni trè anni attraverso visite ispettive. Sarannn indivi-

Assunzioni e investimenti, alle opposizioni chiedo di non sciupare qùesta chance

I~

Se non facciamo presto saltano 100 mila assunzioni, è un dato di fatto

duati altresì i parametri in base ai quali il dirigente viene valuta­to. Il dirigente scolastico non è né sceriffo né super manager bensì il responsabile dei risulta­ti della propria scuola. La mis­sione che ciascuna scuola ha, co­me ricordava don Milani, è quel­lo di non perdere ragazzi cam­min facendo e di migliorarne le chance di occupabilità. Sarà uQa sfida molto bella quella che lé scuole avranno di fronte, po­tendo disporre di risorse uma­ne e finanziarie».

Quale soglia di emendamen­ti ritiene fisiologica? «Poche centinaia. Lo abbia­

mo già detto e ci è stato rispo­sto picche. Il rischio non è di fa­re saltare il provvedimento, che comunque continua il pro­prio iter, ma di ritardarne l'en­trata in vigore».

Dire che se non passa la rifor-

DEMOCRATICA Francesca Puglisi, senatrice del Pd, relatrice del disegno di legge sulla scuola

ma non ci saranno le 100 mi­la assunzioni è un ricatto? «Non è un ricatto, è un dato

di fatto». Il Pd se l'aspettava che inse­gnanti e studenti sarebbero scesi sul piede di guerra? «Per troppi anni la scuola ha

patito tagli delle risorse spaccia­ti per riforme e perciò prevale la paura. Come il Jobs Act an­che questa riforma sarà com­presa una volta entrata in vigo­re. Sono previsti anche i 40 mi­lioni di euro per la formazione degli insegnanti, la card di 500 euro all'anno per i consumi cul­turali degli insegnanti, i 90 mi­lioni per laboratori e tecnolo­gie».

Resta lo sgravio per le supe­riori private? «È un beneficio dato alle fa­

miglie nelle scuole paritarie». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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la Repubblica Data 23-06-2015 Pagina 12 Foglio 1 /2

Scuola; verso la fiducia Renzi: decide il Senato Altolà della sinistra Pd Speranza: "La riforma va condivisa o diventa unasco~fitta" . Pronto il maxiemendamento del governo con 103 mIla assunti

FRANCESCO BEI CORRADO ZUNINO

ROMA. «Deciderà il Parlamento». Senza sbi­lanciarsi sulla questione di fiducia, Matteo Renzi implicitamente lascia intendere che la strada è ormai tracciata: «È del tutto evi­dente che se la riforma passa ci saranno 100 mila assunzioni, se la riforma non pas­sa o non passa in tempo le assunzioni saran­no quelle del turn over, che sono circa 20-22mila persone». È questa la strategia di Palazzo Chigi, rovesciare sulle opposizioni e sulla minoranza interna del Pd la responsa­bilità delle mancate assunzioni dei precari. E della fiducia. «La fiducia - osserva infatti il ministro Stefania Giannini - dipenderà dalle risposte delle opposizioni rispetto al ri­tiro dei tanti emendamenti». Il premier ri­badisce l'impostazione degli ultimi giorni: «Con la riforma del governo cambia il mo­dello di scuola, con l'introduzione dell' orga­nico funzionale e quindi la possibilità di ave­re più professori. Se rimane il sistema di og­gi non si possono assumere i l00mila profes­sori».

Si è arrivati comunque allo show down fi-

Senza un accordo con le opposizioni, l'esecutivo chiederà giovedì prossimo il voto di fiducia sul suo testo .;C"

Il ministro Giannini: "Ora tutto dipenderà dalla risposta che verrà data alla richiesta di ritiro degli emendamenti"

nale, visto che stamattina ci sarà la riunio­ne decisiva della commissione cultura di Pa­lazzo Madama, quella in cui i relatori pre­senteranno l'emendamento al testo base su cui si è lavorato fino all'ultimo. Ieri sera, dalle 19 alle 23 riunione tecnica tra il mini­stero dell'Istruzione, i relatori e gli esponen­ti del Pd più vicini all'argomento. Si è inizia­to a perfezionare il testo per cercare di tro­vare un accordo (difficile) con le opposizio­ni e in particolare con i due dem dissidenti: Walter Tocci e Corradino Mineo. Il ddl, di fronte a un mancato accordo in commissio­ne, diventerà il maxi-€mendamento che do­vrebbe essere presentato gi0'l"edì prossimo in aula al Senato dal ministro Boschi. E su quello sarà apposta"la fiducia. Nell'ultima versione che circolava ieri notte ci sono alcu­ne novità di rilievo. Sul piano delle assunzio­ni i relatori hanno reinserito nel piano "pri_ mo settembre" gli idonei del concorso 2012, che la Camera aveva rimandato al 2016. Il numero delle stabilizzazioni totali sale da 101.701 a 103.000, male Graduato­rie di prima fascia non saranno svuotate. Sa­ranno tutti assunti giuridicamente anche se, visto il protrarsi dei tempi, alcuni entre­ranno in ruolo soltanto nel corso dell'anno accademico 2015-2016. Per i supplenti che

LE ASSUNZIONI Nel nuovo testo che andrà al Senato rientra l'assunzione a11° settembre degli idonei del concorso 2012. Dopo la Camera era prevista 5010 nel2016

IL CONCORSO Il concorso 2016-2019(60.000 docenti) sarà bandito entro i11° ottobre 201 S. Vi parteciperà chi ha fatto supplenze per più di 36 mesi (anche 3a fascia)

hanno insegnato per più di 36 mesi, anche non continuativi, e oggi sono in seconda e terza fascia, ci sarà un punteggio aggiunti­vo per il concorso 2016 (via la quota di riser­va del 50 per cento). Si torna al testo della Camera sul mandato dei presidi: nessun vin­colo, la continuità didattica necessità di un preside con più mandati. Il Comitato di valu­tazione sarà composto da sette membri: il preside, quattro insegnanti (prima erano due) insediati metà dal Consiglio d'istituto, metà dal collegio docenti. Restano nel comi­tato i genitori e gli studenti, con pieni pote­ri. Sì è messo un tetto allo "school bonus", le donazioni private, di 1 00 mila euro.

Un altolà alla fiducia arriva da Roberto Speranza, leader dell'area bersanian~: «Sa­rebbe una sconfitta per il Parlamento». Le opposizioni non danno segno di arretra­mento, prefigurando un braccio di ferro al Senato: «Renzi è alla disperata ricerca di un capro espiatorio per giustificare la decisio­ne di far saltare le assunzioni dei precari pur di portare a casa a colpi di fiducia l'inte­ra riforma della scuola», sostengono i sena­tori del M5s. SeI parla di un «ricatto ignobi­le e indecente» da parte del governo.

PRESIDI I dirigenti scolastici restano alla guida di un istituto senza vincoli di tempo. 1/ comitato di valutazione si allarga a 7 membri, di cui 4 docenti, un genitore e uno studente

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LA STAMPA Data 23-06-2015 Pagina 8 Foglio 1

Renzi mette la fiducia sulla scuola Più vicina l'assunzione dei precari Pronto il nuovo testo. Si va allo scontro. Procedura accelerata al Senato e alla Camera

CARLO BERTINI ROMA

Far sapere che bisogna far pre­sto per salvare i precari della scuola serve anche a mettere fuoco alle polveri. Per questo Renzi mette le mani avanti, «se la riforma passa, ci saranno 100 mila assunzioni, se la rifor­ma non passa o non passa in tempo, le assunzioni saranno quelle del turn over, circa 20-22mila persone».

Velocizzare le procedure Ma una punta di apprensione è innegabile, qualche tensione per il superlavoro agostano nei ministeri altrimenti deserti in quei giorni c'è. E dunque la pri­ma novità di queste ore è in­nanzitutto procedurale, è stato deciso che cambierà il timing del piano delle assunzioni per velocizzarlo e far sì che le per­sone arrivino realmente in cat­tedra, «scansionando in modo diverso le diverse complieatis­sime fasi si riuscirà a dare alle scuole gli indirizzi necessari»,

Minoranza Pd «Dal governo 50b

arma di pressione» _ Minoranza Pd al­l'attacco. «Non credete alle notizie tendenzio­se che si leggono sulla scuola. A poche ore dal confronto decisivo in Senato è necessario ri­stabilire la verità sul di­segno di legge», spiega il senatore della mino­ranza Pd Walter Tocci. «II governo rischia il ca­os all'inizio dell'anno scolastico - afferma -per utilizzare i 100mila come arma di pressio-ne nell'approvazione di una legge sbagliata».

spiega un dirigente Pd al termi­ne di una giornata al cardiopal­ma di riunioni al vertiee. In­somma il governo vuole esser certo che dopo lo strappo de~ doppia fiducia, al Senato prima (giovedì) e poi alla Camera (ai primi di luglio) si riesca ad espletare in tempo tutte le pra­tiche, dai trasferimenti a tutto il resto, per riuscire a far entra­re in servizio i nuovi assunti dal prossimo anno scolastico e dunque ottenere così anche il gradimento delle famiglie. Ma la sfèrzata del premier serve anche sbloccare tutte le resi­stenze che oggi verranno fuori in commissione Istruzione dai pasdaran del Pd e non solo ap­pena uscirà il nuovo testo frut­to delle mediazioni su cui si metterà la fiducia. Un testo con poche concessioni e che punta a mantenere nella sostanza i poteri dei presidi per la chia­mata dei docenti.

Le novità Nel nuovo testo messo a punto

dai relatori in tandem col g0-verno, oltre ad essere fissato un tetto di 100 mila euro per le ero­gazioni liberali dei singoli alle scuole, viene rimodulato l'equi­librio delle commissioni cui spetta la valutazione degli inse­gnanti: commissione che inclu­derà ancora genitori e studenti, ma vedrà crescere il numero di professori. E che deve stabilire i criteri di attribuzione dei pre­mi da ZOO milioni di euro che il governo distribuisce alle scuole per il merito. Dunque, la chia­mata. diretta dei docenti resta in capo al preside sulla base di un albo territoriale. Nello stes­so tempo però iI nuovo testo do­vrebbe chiarire meglio come verrà valutato il preside che sa­rà «il referente degli esiti della scuola», ovvero sarà valutato sulla base dei piani di migliora­mento che le scuole hanno ini­ziato ad elaborare e che avran­no una scadenza ogni tre anni. Gli insegnanti assunti a tempo indeterminato, in un ambito territoriale e sulla base dei cur-

ricula si possono autocandida­re ad essere chiamati dal diri­gente scolastico e dopo tre anni se non cambia il piano dell'of­ferta formativa sono conferma­ti. Ma su un punto si è discusso molto fino a escluderlo, che nel concorso che sarà bandito a ot­tobre ci sia una corsia prefe­renziale per chi ha 36 mesi an­che non continuativi, privile­giando un criterio di anzianità. Alla fme si è deciso che sarebbe incostituzionale e si procederà assumendo i 100.700 in settem­bre e poi ci sarà il concorso per 60 mna posti per gli abilitati delle graduatorie di istituto.

Lo scontro La trattativa non è chiusa, il nuovo testo non accontenta i più duri del Pd e i sindacati che da oggi tornano in piazza.Ma stamattina in commissione al Senato verranno messe le car­te in tavola: e dopo che i pasda­ran del Pd alla Tocci e Mineo avranno detto no, si deciderà di saltare il voto in commissione e di andare direttamente in aula con la fiducia già giov~dì.

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Data 23-06-2015 Pagina 3 Foglio 1 /2

Messaggio del premier alle opposizioni: senza emendamenti subito 100.000 assunti

Scuola., Renzi prova il pressing Ve verso l'accordo su Grecia e migranti. Marino perde Improta

DI GIAMPIERO DI SANTO ma alla riunione dell'Euro- Difesa Ue, si potrà valutare i governi dei singoli paesi a gruppo che si è tenuta nella una possibile evoluzione della decidere di quanti migranti

Sulla scuola tutto di- mattinata e fino al tardo po- missione, a quel punto «pie- farsi carico. Mogherini, in pende dalle opposizio- m~riggio di ieri,' poi al vertice namen~ oI;Jerativa» . L'azione ogni caso, ha dichiarato che ni. Se accetteranno di del leader dell Ue convocato ~ella ~ISSI?ne, h~ am~esso Bruxelles si aspetta molto ritirare tutti o buona per la serata. Il funZIOnano, aVVIene «In un dal summit di giovedì: «Il

parte dei 3.000 emendamen- contes~ cOII~ples~o» in cui. si consiglio europeo di questa ti, allora sarà possibile fare Tsipras, Juncker son? gm venficatI attacchI a settimana deve dare una approvare in tempi brevi il e la proposta greca ~aVl e~r~pee e questo rend~ risposta efficace, perché «la disegno di legge e assumere ImpOSSIbIle escludere. che Cl parte esterna del nostro la-tutti i 100.000 precari in at- Ai ministri dell'Economia e poss~no essere «effettI c~lla: voro funziona solo se con­tesa. Altrimenti le assunzio- delle finanze di Eurolandia, terah» durante le operazIOID giunta con una strategia in­ni saranno non più di 30.000, al presidente della Commis- di salvata~gi? c~e verranno terna efficace, perché quando cioè le persone necessarie per sione Ue, Jean Claude Jun· co~dotte. LoblettIvo, come ha la gente disperata bussa alla rimpiazzare quelle che vanno cker, e ai rappresentanti di spIegato l'alto rappresentan- nostra porta, non possiamo in pensione. In ogni caso, a Fondo monetario internazio- te per la politica estera Ue evitare la domanda su come decidere sarà il parlamento, o naIe e Banca centrale euro- Fed~ri<:a Mo,gherini, :<llon accoglierla in Europa». meglio il senato, che da oggi pea, il premier greco Alexis sono l mIgrantI, ma quelli che riprenderà l'esame del prov- Tsipras si è presentato con fanno soldi sulle loro vite». La vedimento. Matteo Renzi, un piano di riforme che per piattaforma di comando e co­presidente del consiglio, pro- la prima volta è stato ritenu- ordinamento sarà la portaerei va a pigiare il pedale dell'ac- to incisivo e credibile. Tanto Cavour che avrà anche la fun­celeratore sulla riforma più che il commissario Ue per gli zione di un ospedale navigante contestata senza per questo affari economici e monetari per soccorrere i migranti. Sono ricorrere al voto di fiducia, che Pierre Moscovici e lo stesso quattordici i paesi che parte­resta possibile, anzi, ancora Juncker, che si erano dichia- ciperanno, anche se non tutti probabile. Ma se sulla scuola rati scettici sulla possibilità con uomini: Italia, Regno Uni­le opposizioni sono compatte e di un'intesa in tempi rapidi, to, Germania, Francia, Spagna, decise a vendere cara la pelle, si sono ricreduti: l'accordo Slovenia, Grecia, Lussembur­così come sono compatte le con la Grecia si farà, anche go, Belgio, Finlandia, Ungheria 32 associazioni di professori, se non subito. L'Eurogruppo Lituania, Paesi Bassi e Svezia. studenti e genitori che han- ha annunciato che l'intesa In tutto, sono già stati messi a no chiesto al parlamento di si troverà in settimana e ha disposizione 5 navi da guerra, «evitare forzature o ricatti», fatto sapere che saranno ne- 2 sottomarini, 3 aerei, 2 droni e sull'Europa e l'immigrazione cessari nuovi incontri. Ma 3 elicotteri. Quanto al sostegno l'azione del governo comincia ormai il più sembra fatto, dell'Onu per l'eventuale ulte­~ produrre qualche risultato. come ha fatto sapere, il nu- riorepassaggiodell'operazione E di ieri, dopo l'incontro bila- mero uno dell'Eurogruppo a una «fase due»che vada oltre terale di domenica all'Expo Jeroen Dijsselbloem. Che le operazioni di intelligence, 2015 tra Renzi e il presidente nel pomeriggio di ieri, prima training e salvataggio di mi­francese François Hollande, che cominciasse il vertice dei granti, Mogherini ha ribadito la notizia che la missione na- capi di stato e di governo, ha la disponibilità del Consiglio vale messa in piedi dall'Unio- partecipato a un nuovo in- «a sostenere l'eventuale go­ne europea per combattere i contro Ue-Bce-Fmi al quale verno di unità nazionale», non trafficanti di uomini nel Sud hanno preso parte Juncker, soltanto <<per quando riguarda del Mediterraneo diventerà il presidente della Bce Mario il tema delle migrazioni ma operativa nel mese di luglio. Draghi, il direttore del Fmi anche altre questioni su cui Ed è sempre di ieri la notizia Christine Lagarde e il pre- riterranno di averne bisogno, che, dopo l'assalto domenicale sidente del Consiglio europeo come la sicurezza». Quanto all'arma bianca del sindaco di Donald Tusk. alle Nazioni Unite, «non solo Roma Ignazio Marino con- Migranti, in luglio la missione io personalmente ma anche tra la destra del predecessore Ue. Mogllerini esulta molti ministri Ue lavoriamo GianniAlemanno,l'assesso- La missione navale Ue da settimane aNew York» per re delegato ai trasporti Guido contro il traffico di migranti ottenere l'avallo Onu alla mis­Improta ha deciso di dimet- nel Mediterraneo sarà ope- sione, che è comunque <<legato tersi perché, ha spiegato, «si rativa a partire dalla prima all'evolvere della situazione sapeva che la mia esperienza, settimana di luglio ma biso- in Libia». Si è anche materia­e lo dissi anche in tempi non gnerà attendere il 20, quando lizzata, in vista del prossimo sospetti, era da considerare a i ministri degli Esteri torne- vertice dei capi di stato e di termine». È stato, insomma. ranno a riunirsi in Consiglio, governo di giovedì e venerdì un avvio di settimana inten- perché il coInandante Enrico prossimi l'attesa soluzione so, sia sul fronte interno sia Credendino presenti ai Ven- di compromesso sulle quo­sul fronte internazionale. tatto i primi elementi sull'av- te di rifugiati da assegnare Dove, a dominare la scena, vio dell'operazione. In quella ai singoli paesi dell'Unione è stata la difficile soluzione occasione, secondo quanto ha europea. I profughi che la­del caso Grecia affidata pri- riferito un responsabile della sceranno l'Italia e la Grecia

saranno 40.000, ma saranno Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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nQ afiSunte dal sindaco e dal l'd"., ha detto' lttiptota.Èl sta~o poi Marino, nelco:rso di un h).contro con le forze di IllaW'Oratiza, a sottolineate: (<Cre­dodawel"o tan.to in voi, abbiamo una squadra straordinaria: dobbiamo sòlo fare lo sforzo di lavorare dì più come una squadra, scambiarci le informa­zioni, avere fiducia reciproca. Ma vo­glio vedere visi stlr:ridenti,' persone che cì credono veramente», ha detto. Tanto per ribadire, malgrado l'an­nuncio di Marla Elena Boschi sul possibile scioglimento del consiglio comunrue per infiltrazioni mafiose, che il sindaco vuole andare avanti «fino al 2021l».

-Renzi e i sondaggi negativi. Per Ixè Pd in forte discesa

Marino, insomma, resiste, cosÌ come resistere fino al 2Q18Renzi,.in~

ha detto ftnora,dei. sQndaggi, o negativi che siano. Certo è

ieri Ixè ,ha tirato una l'ltangata capo e Collo al premier,pel'ché il

dato:.in.caloal.33,8% contro.il dellasorsa settimana. Il cen·

nelsuo.COUl,Hles&o scende O,7%,deiconsensi a.138,6%vistp.

&1 perde lo O,4%(dl,i~,6 a4,2?b)~ invece il MoVimento 5SteHe,

arriva,.~t2+} 7% ... 111 çtescitl'!: tlp,7 la Le~à (dar15~1%~.t15>§%) eil

CentrodestI'IJ(d'al ,2,3' a1:2,7%): Fi (al 9,9% contra illO%della se1#mana).n.totale del <len­

toccacos\iI 34;,9%fcontro di sette gio:rni fa,

Berlusconi e Satvini lanciano la.$fifla·

Numeri chedanM speranza al cen~ trodestta. aWindomani dell'annuncio di Silvio Berlusconldel1'inténzio­né di creare un gran<le contenitore di centrodestra per Fi, Lega e chiunque vogli starei. Il Cavaliere, archiviato per sempre il patto del Nazareno, ha annunciato].l grande ritorno all'op­.posizione e in segreto ha incontrato adArcote il.le:adet della Lega Nord, Matteo Salyini. Che dal palco di Pontida ha pronunciato un discorso da leader di una Lega Nazionale, che vuole costruire l'alternativa a Renzi, senza veti sugli alleati.Oggi ci sarà un altro, incontro, questa volta pubblico. Per vedere, alla luce del sole, l'effetto che fa.

---@Rjprodaziane r;serllata ___

Data 23-06-2015 Pagina 3 Foglio 2/2

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A LEGISLAZIONE VIGENTE GIÀ SI PUÒ ASSUMERE SU TUTTI I POSTI

Ma fare 100mila immissioni è possibile anche se la riforma non dovesse passare

DI CARLO FORTE

P: disporre le 100mila immissioni in

010 del ddl sulla scuola non è neces­sario cambiare l'organizzazione delle scuole. Basta applicare le leggi che già

ci sono. Per le assunzioni sull'organico di dirit­to, valgono le disposizioni del testo unico. E per le immissioni in ruolo aggiuntive, le disposizio­ni sul ricollocamento dei docenti nell'organico di fatto, contenute nel decreto legge 95/2012. L'effetto sarebbe quello di coprire il tum over e di assorbire nell'organico di fatto i docenti che vengono assunti annualmente con i con­tratti di supplenza, stabilizzandoli secondo le necessità. I numeri ci sono. Secondo il servizio studi della camera dei deputati, le assunzioni da effettuare sull'organico di diritto sarebbero oltre 50mila. Si tratta di posti vacanti e dispo­nibili a vario titolo, tra i quali rientrano anche i posti lasciati liberi dai docenti che andranno in pensione dalI o settembre prossimo. Le assun­zioni a tempo indeterminato sulle disponibilità dell'organico di diritto, dunque, proprio perché su posti vacanti, non farebbero altro che copri­re l'esistente. E non necessiterebbero di alcun provvedimento di legge aggiuntivo.

Le restanti 50mila assunzioni, invece, potrebbero essere disposte compensando al­meno in parte le supplenze annuali e tempo­ranee fino al termine delle attività didattiche, applicando le disposizioni che regolano le uti­lizzazioni dei docenti senza sede. Nel successi­vo anno scolastico, l'amministrazione potrebbe procedere alloro assorbimento nell'organico di diritto, tramite la riassegnazione delle cat­tedre lasciate libere dai docenti che andran­no in pensione. Oppure potrebbe riversarle nell'eventuale organico aggiuntivo. Ad ogni buon conto, anche se le 50mila assunzioni ag­giuntive non dovessero trovare una tempestiva collocazione nell'organico di diritto, i docenti in più andrebbero a svolgere le stesse funzioni dei docenti aggiuntivi previsti dal disegno di legge. In entrambi i casi, infatti, verrebbero as-

segnati alle istituzioni scolastiche e potrebbero svolgere attività aggiuntive di insegnamento oppure potrebbero essere utilizzati per le so­stituzioni dei docenti assenti. In alternativa o in aggiunta a queste mansioni, i docenti interessati potrebbero essere utilizzati anche in compiti di collaborazione con il dirigente scolastico. Insomma, è già tutto pronto: non occorre cambiare nemmeno un comma della legislazione vigente per fare tutto ciò.

Quanto alla normativa in dettaglio, le disposizioni da applicare sono quelle con­tenute nel comma 17 dell'articolo 14 del de­creto legge 95/20102. Il dispositivo prevede una serie di ipotesi tassative, per ricollocare nell'organico di fatto i docenti in più rispetto all'organico di diritto. Prima di tutto l'ammi­nistrazione deve provare a utilizzarli nella classe di concorso di appartenenza, qualora, in sede di organico di fatto dovesse liberarsi una cattedra utile. Se ciò non dovesse avve­nire, l'ufficio scolastico deve provare ad uti­lizzare il docente in altre classi di concorso per le quali risulti in possesso dell'abilitazio­ne in aggiunta all'abilitazione della classe di appartenenza. Se nemmeno questa ipotesi è percorribile, l'amministrazione deve provare a ricollocare il docente interessato secondo il titolo di studio posseduto. illtima ipotesi, l'uf­ficio deve procedere ad utilizzare l'insegnante su eventuali spezzoni oppure, in ultima istan­za, deve assegnarlo in rete ad un gruppo di scuole per provvedere alle sostituzioni. In definitiva, dunque, nessun docente in più ri­marrebbe senza far nulla.

L'ipotesi dello scorporo delle assun­zioni, peraltro, oltre ad andare incontro alle proposte di sindacati, associazioni e della mi­noranza parlamentare, sembrerebbero anche in linea con l'orientamento della Cei, mani­festato da suo presidente, cardinal Bagnasco: «Non ci si deve far prendere dalla fretta. Se poi ci fossero all'interno dei provvedimenti ur­genze particolari, .nulla vieta che si possano scorporare».

----© Riproduzione ri.seroata--ll

Data 23-06-2015 Pagina 45 Foglio 1

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Data 23-06-2015 Pagina 45 Foglio 1

Oggi al senato il maxiemendamento che mcrive la riforma della scuola. Ci sarà il voto di fiducia

Renzi spacchetta le assunzioni Subito 50 mila contratti con le vecchie regole, gli altri slittano

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Rinviare le assunzioni di un anno non serve. Politicamente e giu­ridicamente, meglio

procedere subito, anche se, dal punto di vista pratico, non tutte scatteranno dal prossimo primo settembre. L'ennesima mediazione spuntata ieri a Pa­lazzo Chigi sulla riforma della scuola, accantonata -pare- de­finitivamente l'iniziale ipotesi avanzata dal premier Matteo Renzi di rinviare tutto di un anno, parla di una metà delle assunzioni, circa 50 mila, da fare subito per questo settem­bre su tutti i posti vacanti e disponibili, e non solo a coper­tura del turo over, utilizzando le vecchie regole, e dunque lo scorrimento delle graduatorie. L'altra metà invece andrebbe più in là di qualche mese, con decorrenza giuridica sempre dal primo settembre, ma presa di sede e stipendio da novem­bre almeno. Per queste, legate all'organico dell'autonomia, si applicherebbe il sistema della chiamata diretta sui nuovi am­biti territoriali previsto dalla ri­forma. La mediazione sarà con­tenuta nel maxiemendamento che i relatori della riforma al senato, Francesca Puglisi (pd) e Franco Conte (Ap), depositeranno oggi in commis­sione istruzione al senato. E su cui il ricorso al voto di fiducia pare ormai certo. Una mezza vittoria per entrambi i fronti, quello della maggioranza e della minoranza interna al Pd: la prima voleva che non ci fosse­ro assunzioni senza la riforma, la seconda si batteva per farle tutte e senza che la Buona scuo­la fosse legge. D'altra parte le immissioni in ruolo andavano fatte comunque, anche per evi­tare ulteriori azioni risarcito­rie, con probabile soccombenza

dell'amministrazione, da parte dei docenti precari con più di 36 mesi di servizio alle spalle. Ed è una buona ragione tecnica, non bastasse quella politica di non lasciare sulle barricate i precari della scuola, dopo averli illusi di una stabilizzazione dietro l'an­golo, e al tempo stesso di darla vinta a minoranza interna e sindacati. Che allo slittamento avevano brindato.

n maxiemendamento do­vrà anche indicare gli altri punti di mediazione, dalla valu­tazione dei docenti al prossimo concorso. Se dal comitato di va­lutazione è data per certa l'usci­ta di scena di genitori e studen­ti, il concorso del 20 16 potrebbe avere una corsia preferenziale per i precari della seconda fa­scia di istituto, quelli che sono rimasti fuori dalla stabilizzazio­ne. Corsia che potrebbe concre­tizzarsi in un super punteggio da assegnare nel concorso, con quota di posti riservata, o ad­dirittura in un esame sempli­ficato. «I centomila precari da assumere sonQ utilizzati come una clava per imporre scel­te inutili o dannose», attacca Walter Tocci, deputato della minoranza Pd e componente della VIT commissione. «A pro­posito di disinformazione sulla riforma della scuola, riterrei il ricorso alla fiducia un abuso e una dichiarazione di guerra. Chiaro?,., rincara la dose l'altro senatore della minoranza dem, della commissione VIT, Corra­dino Mineo. «Per quello che ci riguarda è del tutto evidente che se la riforma passa, ci sa­ranno 100 mila assunzioni, se la riforma non passa o non pas­sa in tempo, le assunzioni sa­ranno quelle del turo over, che sono circa 20-22mila persone», diceva nelle stesse ore Renzi. Difficile credere che l'intesa ci sia già.

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Data 23-06-2015 Pagina 46 Foglio 1

Per la prima volta, il testo da tradurre è stato preceduto da un'introduzione di contesto

Maturità classica., aria di riforma Il futuro deUe lingue passa per una didattica laboratoriale

DI EMANUELA MICUCCI

Novità a sorpresa quest'anno nella se­conda prova al liceo classico. La temuta

versione di latino proposta dal Miur è preceduta, per la prima volta, da una breve introduzione che contestua­lizza il brano di Tacito sugli ultimi giorni di Tiberio che i maturandi dovevano tra­durre. Una novità che sem­bra anticipare quella riforma della seconda prova della maturità classica su cui si discute da anni e che sembra essersi arenata al dicastero di viale Trastevere a propo­sta ormai pronta.

Il nuovo format per la versione di latino e greco prevede un testo da tradur­re, ma anche da commenta­re e contestualizzare sulla scia di quanto già si fa alle Olimpiadi nazionali di lin­guee civiltà classiche. Un restyling che dovrebbe con­tribuire anche ad aumentare le iscrizioni al liceo classico, crollate negli ultimi anni dal 9% degli iscritti alle supe­riori della fine degli anni '90 al 5,8% dell'anno scolastico 2015-16, con punte del 3,5% in Emilia-Romagna. Passan-

do ai 65mila iscritti al primo anno nel 2007 ai 31mila del 2014. Questa, infatti, è stata una delle richieste pressanti emerse in un recente semi­nario sul «Futuro del liceo classico», organizzato alla Camera da Elena Cente-

mero, responsabile Scuola di Forza Italia. Dove, accan­to una serie di buone prassi, la proposta più suggestiva è stata lanciata da Maria­rosa Mortillo, docente del convitto nazionale nel Vit­torio Emanuele II di Roma: «Inserire il classico tra i beni immateriali dell'umanità dell'Unesco».

Con forza è emersa la necessità di passare da

una versione radiografica del testo, centrata sulle ca­pacità logiche e analitiche, a un'analisi del testo che affianca alla traduzione un commento e un'analisi filolo­gica e culturale che permetta allo studente di valorizzare ciò che ha capito della cultu~· ra classica e la sua capacità ermeneutica, interpretativa, di lettura del messaggio del brano tradotto. «Una riforma della seconda prova della maturità classica che - sot­tolinea Centemero - diventa lo strumento per ripensare lo studio del latino e greco, per innovare la didattica delle due disciplina che metta al centro la conoscenza prima della cultura e della civiltà antica e poi degli aspetti lin­guistici e filologici».

Una nuova didattica del lingue classiche dove un ruolo importante sarà ricoperto dalla didattica la­boratoriale già sperimentata con successo in molte scuole, come il Galvani di Bologna, dove latino e greco vengono insegnate come se fossero lingue moderne, o il Tasso di Roma, dove si coinvolgo­no gli studenti in laboratori teatrali.

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23-06-2015 46 1

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Assunzioni subito, ecco. il decreto della sinistra

DI EMANUELA MIcucCI

Suttavolodel miiùstro dell'istruzione StefaniaGiaJ.l.. nini il decreto per l'assunzione a settembre di lOOmila . dòcenti è arrivato giovedi scorso. È iLtesto di decreto acritto·dal senatore Walter To.cci,ene conCorradino MinnèO è tra. i dùeoppositori interni Id Pd in CoD1ltlÌS"

'sione istruzione del senato, e pubblicato sul suo sito . web (~per dimostrare a tutti»~ spiegà, «la fattibilità deDa nostra. proposta>,. di <<procedere comunque ad attuare la decisione del governo di chiamare gli iscritti alle gradua­torie a .esaurimento,.i vincitori e gli idon.ei deD'ultimo concorso», Nel testo llel decreto legge 'fucci si propone un piano plnrieunale diassuuzioni. E si autorizza il Miur per l'anno scolasticò 201512016 ad attuare «un piano straordinario di assl;IDzioni a tempo indeterminato di • personale docente ed. educativo perle istituziOniseola~ stiche statali di ogni ordine e grado, per la copertura dei posti vacanti e disponibllineD'organico deD'autonoIllÌa>" Determinato Per i soli .posti per il poterizia.,nento entro Io.giorni deD'entra.ta in vigore del dÌ: «srilla basedeDe .indicazioni fornite·dalle scuole». I vincitori e gli idonei del concorso 2QI2 hanno la precedenza nelle assunzioni rispetto agli iscritti nelle .graduatorie ad esaurimento CGae) delpèrsonale docente: sonoassunti,.nelIaregione . neDacriÌ graduatoria di merito sono iscritti, nel limite deI. 50% dei postivaeanti edisponiblli dell'organieo dell'au­tono. 'individuati a livello p,.,vinciale~ NeI restarite

.50lJtr di pOsti sono .~IìIlti.i dQèenti delle Gae."Clìi'ROO .• accettala di assunzione .è .csclnsQ dal

Data 23-06-2015 Pagina 47 Foglio 1

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Data 23-06-2015 Pagina 47 Foglio 1

Il ministero dell'istruzione anticipa la riforma e bypassa quanto prevede il contratto

Mobilità ko pure alle superiori Trasferimenti sbagliati per gli insegnanti della Dop

DI CARLO FORTE

Il ministero dell'istruzio­ne ha sbagliato anche i trasferimenti dei docenti in esubero della seconda­

ria di II grado. È quanto si evince dalla consultazione degli esiti della mobilità a domanda degli insegnanti delle scuole superiori. Che sono stati resi noti dall'am-mini strazio-ne scolastica il 16 giugno scorso. Fidan-do sull'appro-vazione del disegno di legge sulla scuola, che sembra esse-re destinato a slittare di un anno, l'am­ministrazio-ne ha omesso di applicare le disposizioni contrattuali sulla cosiddetta dotazione organica provinciale (Dop): una graduatoria di docenti di ruolo, in esubero sull'or­ganico di diritto, che vengo­no ricollocati in organico di fatto tramite le utilizzazioni. E anziché trasferire d'ufficio gli ultimi in graduatoria, come prevede il contratto, il dicastero di viale Trasteve­re ha prima trasferito tutti i docenti della Dop, diretta­mente sul codice della pro­vincia, e poi ha assoggettato al trasferimento d'ufficio i docenti con più punti anzi­ché gli ultimi. Come se si

""{l{ii:~~dto l'ro,S'fo .. . r~"n~ntQd~",fficio ·su.sedèill:Qn.solo

ttompQrld: la lesione del difitto in sé,ma rischia di avere con­seguenze su tutta la .vita laporativ4degli

interessati

trattasse dei di neoimmessi in ruolo.

Secondo quanto ri· sulta alta­lia Oggi, l'operazio­ne sarebbe stata effet­tuata per anticipare gli adem­pimenti di attuazione della ri­forma. Per evitare di farsi trova-re impreparati. Resta il fat­to, però, che la riforma non è ancora entrata in vigore. E con ogni probabilità non entrerà in vigore prima di un anno. Nel frattempo la normativa di riferimento è ancora quella contenuta nel contratto sulla mobilità. In buona sostanza, dunque, l'anticipo della riforma, già di per sé non legittimo (an­che se la riforma fosse stata approvata in tempi brevi) lo è ancora di pi ù adesso che il governo ha deciso di rallentare la marcia. Tanto più che, comunque vadano le cose, ormai non si fa più in tempo a partire con le novità già dal 10 settembre. Resta il fatto, però, che i trasferi­menti d'ufficio dei docenti della Dop delle secondarie di I e II grado sono sbaglia­ti. E per evitare l'insorgen­za dell'ennesimo contenzioso seriale, con sicura soccom­benza dell' amministrazione, il ministero, usando il cosid-

detto potere di autotutela, dovrebbe avere tutto l'in­teresse a rimettere le cose a posto. La mancata appli­cazione della disciplina sul trattamento degli esuberi determina infatti l'insorgen­za di due situazioni lesive, tutelabili in giudizio.

La prima è quella dei trasferiti d'ufficio che si trovano ai vertici delle gra­duatorie Dop. E la seconda è quella degli ultimi, che sono stati esclusi dal trasferi­mento d'ufficio per errore. I primi in graduatoria avreb­bero avuto diritto a rima­nere nella dotazione orga­nica provinciale (la Dop). E grazie a questa particolare situazione giuridica, avreb­bero avuto titolo a giovarsi della disciplina delle utiliz­zazioni così come ridefinita dall'articolo 14, comma 17 del decreto legge 95/2012. Che consente ai titolari sul­la Dop di vantare il diritto ad essere ricollocati anche sulla base del mero titolo di studio. Va detto subito che si tratta di un'ipotesi resi­duale, che può concretizzar­si solo se l'interessato non può essere utilizzato nella propria classe di concorso oppure in altre classi di con­corso per le quali possieda l'abilitazione. Ma costitui­sce comunque un vantaggio rispetto ai docenti che non versano in tale situazione. In molti casi ha consenti­to la piena ricollocazione su altre classi di concorso, mentre, prima dell'avvento

del decreto legge 95/2012, gli interessati erano spesso costretti ad essere utilizzati su spezzoni e, per le restanti ore, a fare da tappabuchi per sostituire i colleghi assenti.

La mancata permanen­za sulla Dop, dei primi in graduatoria, dunque, lede gli interessi di questa par­ticolare categoria di docenti, che si vedranno precludere la possibilità di essere uti­lizzati sulle classi di concor­so per le quali possiedono il titolo di studio, ma non l'abi­litazione. La seconda situa­zione potenzialmente lesiva è quella degli ultimi in gra­duatoria. E cioè dei docenti che avrebbero avuto diritto al trasferimento d'ufficio e, invece, ·soIil!orimasti nella Dop. Anzi, sono stati trasfe­riti d'ufficio sul codice della provincia. Il mancato trasfe­rimento d'ufficio su sede non solo comporta la lesione del diritto in sé, ma rischia di avere conseguenze su tutta la vita lavorativa degli inte­ressati. Il disegno di legge sulla scuola, infatti, prevede che i docenti che non chie­deranno di essere trasferiti non saranno collocata negli albi .. E manterranno il dirit­to alla titolarità della sede in cui prestano servizio an­che dopo l'entrata in vigore della riforma.

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Supplemento a cura di ALESSANDRA RICCIARDI

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Supplenze e blocco contratti, la Corte costituzionale rinvia tutto

DI ANTIMO DI GERONIMO

L a Corte costituzionale ha rinvia­to la causa sulla questione della reiterazione dei contratti a ter­mine. Il rinvio è stato disposto il

17 giugno scorso con un decreto emanato dal presidente, Alessandro Criscuolo. Rinviata a data da destinarsi anche la di­scussione della causa riguardante il blocco dei contratti nel pubblico impiego.

Una vera e propria boccata d'ossigeno per il governo Renzi. Che con ogni probabili­tà, se la Consulta si fosse pronunciata su queste due materie, avrebbe dovuto mettere il turbo per assumere i docenti precari che hanno lavorato più di 36 mesi su cattedre vacanti.

E forse avrebbe dovuto anche trovare i soldi per rinnovare il contratto ai dipen­denti pubblici, le cui retribuzioni sono fer­me dal 2009. Va detto subito che sul blocco dei contratti l'esito della causa è tutt'altro che scontato. Ma sulla faccenda delle as­sunzioni dei precari della scuola, l'esito lo ha già scritto a chiare lettere la Corte di giustizia europea, alla quale la Consulta si era rivolta tempo fa per chiedere lumi.

I giudici di Bruxelles hanno spiega­to, infatti, che l'ordinamento comunitario non consente agli stati membri di fruire della reiterazione dei contratti a termine sui posti vacanti senza fissare un limite e, soprattutto, senza prevedere un indenniz-

zo al superamento del limite prefissato. La Corte costituzionale, dunque, non potrà fare altro che conformarsi dichiarando incostituzionale la norma italiana che lo consente.

Perché ciò che non è compatibile con l'ordinamento comunitario non lo è nem­meno con la Costituzione. Il contrasto na­sce dall'articolo 117 della Carta, che pre­vede l'inserimento «a pettine» delle norme comunitarie nella nostra Costituzione. E dunque, la norma interna che risulti in­compatibile con il diritto còmunitario è, automaticamente, incostituzionale. Va detto, inoltre, che le sentenze della Con­sulta valgono per tutti (salvo che per i rapporti già esauriti).

E quindi, se la Corte dichiarerà in­costituzionale legge 124/99, nella parte in cui non fissa un limite per la reiterazio­ne delle supplenze annuali e, soprattutto, non determina un indennizzo al supera­mento di tale limite, il governo non potrà fare altro che prenderne atto e comportar­si di conseguenza.

Il che vuole dire che l'amministrazione. scolastica dovrà necessariamente dispor­re le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti (50mila).

Il precariato scolastico, infatti, è com­posto da docenti che insegnano da molti anni. E dunque, la maggior parte di loro ha già collezionato anni di supplenza an­che su posti vacanti (fino al 31 agosto).

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Data 23-06-2015 Pagina 47 Foglio 1

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Via le ditte esterne dalle scuole, alle pulizie ci pensino i bidelli

DI FRANCO BASTIANINI

Non più squadre di pulizia esterne operanti nelle scuole per effetto di apposite convenzioni stipulate dai dirigenti scolastici con le ditte

di pulizia. Con l'inizio del prossimo anno scolastico le pulizie nelle scuole potrebbero tornare ad essere di esclusiva competen­za dei collaboratori scolastici dipendenti dall'amministrazione scolasticà. E quanto potrebbe succedere se venisse approvato un emendamento presentato da un folto gruppo di deputati appartenenti al M5S, primo firmatario Luigi Gallo, nell'ambito dell'esame tuttora in corso presso la I Com­missione affari costituzionali, del disegno di legge recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, disegno di legge già approvato dal Senato lo scorso 30 aprile. La proposta emendativa prevede appunto che a decorre­re dallO settembre 2015 non potranno più essere esternalizzati i servizi corrisponden­ti alle mansioni spettanti ai collaboratori scolastici.

Le convenzioni per lo svolgimento di tali servizi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge conserveranno invece la loro efficacia fino alla loro scaden­za e non potranno essere rinnovate né pro­rogate.Per quanto riguarda il personale che a tutt'oggi è utilizzato in compiti di pulizia nelle scuole in forza delle stesse conven­zioni stipulate ai sensi della norme di cui

all'articolo lO, comma 3, del decreto legisla­tivo lO dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni, vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge, e in base ai livelli retributivo-funzionali di cui all'arti­colo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, e successive modificazioni, assunto anche con contratti di collaborazione, nonché i lavora­tori impegnati in lavori socialmente utili, riconducibili a funzioni di assistente am­ministrativo o tecnico nelle istituzioni sco­lastiche statali, occupati, sempre alla data di entrata in vigore della presente legge, da almeno tre anni in attività di collaborazione coordinata e continuativa nelle medesime istituzioni scolastiche statali, la proposta emendativa ipotizza un loro inserimento, a domanda, nell'ambito delle graduatorie provinciali del settore scolastico in virtù del servizio prestato presso le scuole da almeno tre anni e con modalità di inserimento da calcolare in base alla metà del punteggio di servizio prestato rispetto a quello del per­sonale amministrativo, tecnico ed ausiliario già inserito nelle graduatorie.

Anche se quest'ultima parte della proposta emendativa appare molto debo­le, è fuori dubbio che l'iniziativa dei depu­tati del M5S costituisce un interessante contribuire per favorire la soluzione di un problema che si trascina da anni legato appunto alla parziale, ancorché discutibile esternalizzazione dei servizi di pulizia e al conseguente utilizzo nelle scuole degli ex lavoratori.

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Data 23-06-2015 Pagina 48 Foglio 1

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Data 23-06-2015 Pagina 49 Foglio 1

Lo stanziamento per l'autonomia segna un +66%. Un milione per la Giornata della scuola

Bullismo a risorse dimezzate Annunciati 2 mln, il ministro dell'istruzione ne stanzia uno

DI EMANUELA MICUCCI

Il piano nazionale contro bullismo e cyberbullismo perde 1 milione di risorse del Miur. Nel decreto che

finanzia per il 20 15 l'arricchi -mento dell'offerta formativa e l'autonomia scolastica (ex legge 440), firmato 1'11 luglio del ministro dell'istruzione Stefania Giannini, infat­ti, si stanzia solo 1 milione di euro per il contrasto del bullismo, contro i 2 milioni annunciati dallo stesso mini­stro poche settimane fa alla presentazione delle linee di indirizzo sul contrasto del fenomeno. Risorse dunque dimezzate. O notevolmen­te ridotte poiché, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, i fondi realmente disponibi­li per questo scopo erano 1 milione e mezzo. Ma eviden­temente poi, all'atto pratico, le priorità sono state altre in un decreto che nel suo com-

plesso aumenta i fondi per l'autonomia del 66% rispet­to al 2014. In totale, infatti, vengono stanziati 93,2 milio­ni di euro.

La maggior parte delle risorse, oltre 51 milioni, sono destinate al capitolo studen­ti. Più di 2 milioni vengono stanziati per l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Ci sono 500.000 euro per l'Insegnamento dell'italiano agli studenti figli di migranti e 2,5 milio­ni per la scuola in ospedale e l'istruzione domiciliare, che lo scorso anno ha offerto una risposta a 74.000 ragazzi coinvolgendo 4.000 docenti. Fra le novità assolute del decreto, l'iniziativa Scuole accoglienti, cioè 1 milione di euro per recuperare spazi inutilizzati e farne labora­tori e cantieri di creatività; 3 milioni per la conoscenza del Made in Italy; 400.000 euro per le prime summer

schools destinate alle eccel­lenze. Due milioni vanno al contrasto della dispersione scolastica.

Un milione è destinato all'organizzazione da par­te degli studenti di una Gior­nata Nazionale della Scuola. Con 19 milioni si finanzia l'alternanza scuola lavoro, che con La Buona Scuola do­vrà essere garantita a tutti gli studenti del triennio fina­le delle superiori. Il decreto infatti riguarda molti degli ambiti dell'offerta formativa disegnata dalla riforma della scuola, ferma in Commissio­ne Istruzione del Senato.

In questo senso il Pia­no nazionale per lo sport a scuola raddoppia i fondi: 2 milioni. E sono destinati più di 5 milioni ad un Pro­gramma nazionale per la promozione dell'educazione alimentare; 2 milioni per la promozione dell'educazione teatrale, una novità; 1 milio-

ne per la diffusione della mu­sica; 3,4 milioni per la pro­mozione della cittadinanza attiva e dell'educazione alla legalità. Non solo.

Al centro della formazio­ne dei docenti viene messo il Clil con oltre 3 milioni e sarà creata una piattaforma web per la governance della formazione dei docenti, obbli­gatoria con La Buona Scuo­la. Infine, più di 25 milioni sono destinati alle scuole. Di questi 7,5 serviranno per la realizzazione dell'autonomia e all'innovazione tecnologica, 1 milione per l'accompagna­mento all'attuazione del Pia­no Scuola digitale, 100.000 euro per i laboratori tecno­logici.

E 3 milioni del finan­ziamento aggiuntivo del funzionamento delle scuole istituiscono il nuovo fondo ad hoc per supportare gli istituti in caso di emergen­ze, ad esempio gravi atti di vandalismo.

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ilizia, ecco ripartiti i 100 milioni per gli interventi alle superiori

·DI EM.t\NUELA MICUCCI

Entro fine mese si completeranno i passaggi necessari alla pub­blicazione del provvedimento».

«Intanto, «sul sito italiasicura. goverrw.it è già pubblicata la ripartizione delle risorse per ogni provincia». Giro di boa per gli interventi di edilizia scolastica nelle scuole su­periori.Ad annunciarlo è Laura Galimberti, coordinatrice della struttura di missione della presidenza del consiglio dei ministri per l'edi­lizia scolastica, commentando l'approvazione, giovedì scorso, in Conferenza Stato - città ed autonomie locali del decreto della presidenza del consiglio dei ministri (Dpcm) che sblocca 100 milioni di euro dal patto di stabilità per province e città metropolitane, finalizzato ad opere di edilizia scolastica per il biennio 2015-2016. Cinquanta milioni per ciascuna annua­lità che rappresentano «un ulteriore impulso dedicato specialmente alle scuole superiori, per permettere alle amministrazioni di riqualifica­re il patrimonio scolastico del territorio».

n decreto attua il comma 467 della Leg­ge di Stabilità 2015 che prevede che ai fini della verifica del rispetto del patto di stabili­tà di province e città metropolitane non siano considerate le spese da questi sostenute per gli interventi di edilizia scolastica nel limite massimo di 50 milioni per 2015 e altrettanti 50 milioni per il 2016. «Il compito di ripartire lè risorse - spiegano all'Upi (unione provin­re italiane) - è stato operato alla struttura di missione di Palazzo Chigi a valle di un moni-

toraggio degli interventi previsti per l'edilizia scolastica sulla base delle richieste pervenu­te da province e città metropolitane entro un plafond predefinito a monte per ciascun ente sulla base del numero degli alunni,..

La ripartizione, ad esempio, assegna al brindisino 1 milione e 348 mila euro quest'anno e 593mila il prossimo, nel torinese arriveranno in due anni 3 milioni e 581 mila euro equamente distribuiti nel biennio, Roma e provincia 3 milioni e 319mila euro il primo anno e su 3 milioni e 410mila euro il secondo. Nel milanese sono previsti interventi per 2 milioni e 22mila euro nel 2015 e 2 milioni e 308mila euro nel 2016. In Campania superano il milione di risorse Caserta e Salerno ma solo per quest'anno, oltre 3 i milioni annuali per Napoli. Se nel palermitano si riceveranno 1 milione e 149 mila euro nel 2015 e 1 milione e 284 mila nel 2016, nel catanese e nel sira­cusano le risorse arriveranno solo quest'an­no per oltre un milione ciascuno. Zero risorse nel 2016 anche a Prato, che nel 2015 otterrà 204mila euro.

La ripartizione è stata effettuata in base a una riIevazione informale prelimi­nare presso gli enti che ha prospettato richie­ste superiori alla disponibilità di legge. Così il 27 aprile la struttura di missione con una nota ha invitato le province a individuare interven­ti ordinari secondo le loro priorità. Alcune li hanno presentati inferiori agli importi attri­buiti: le quote non richieste quindi sono state ripartite proporzionalmente per anno tra le amministrazioni con intervento più costoso.

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Data 23-06-2015 Pagina 49 Foglio 1

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Data 23-06-2015 Pagina 50 Foglio 1

L'ESPERTO RISPONDE/Un dirigente ha chiesto collaborazione per l'autovalutazione

Le 18 ore di servizio si fanno solo se cf sono le lezioni Il caso di un insegnante rientrato dall'anno sabbatico

Se manca un commissario agII esami di stato

Se manca un docente nella commissione degli esami di stato delle scuole superiori chi deve nominare il sosti­tuto?

Valerio Cilibrizzi Napoli

Se si tratta di un com­missario esterno, la nomina è di competenza dell'ufficio scolastico. Se si tratta di un commissario interno, la com­petenza è deldirigente scola­stico. Si veda la nota dell'uffi­cio scolastico regionale per la Campania, ambito territoria­le di Napoli, prot.n. 897811 del 3 aprile 2013.

Antimo Di Geronimo Chi non fa gli esami rimane a casa

II dirigente della mia scuola pretende che anche i

docenti non impegnati negli esami di licenza media deb­banò venire a scuola duran­te gli esami per 18 ore senza avere diritto allo straordi­nario. Percdhé argomenta che c'è comunque l'obbligo a realizzare la prestazione.

lettera firmata

La pretesa è illegittima. A questo proposito, il Tri­bunale di Trento, con una sentenza emessa il 31 23 gennaio 2004 ha chiarito che:«In difetto di una deli­bera da parte del collegio dei docenti di programma­zione di determinate atti­vità in concomitanza con lo svolgimento degli esami ( .. .),gli insegnanti non no­minati nelle commissioni d'esame non sono tenuti ad essere presenti a scuola ... ».

Oltre tutto, traUandosi di prestazioni non dovute, le

ore così prestate vanno re­tribuite a parte.

Ciò in forza del fatto che, sempre secondo il Tribunale di Trento: «Se per l'attività svolta quale componente di una commissione d'esame non compete alcun compen­so aggiuntivo, non si rav­visa invece ragione alcuna perché anche le attività fun­zionali all'insegnamento, che obbligo di servizio non sono, debbano essere svolte senza che l'insegnante rice­va il giusto compenso.».

CarloForte Correzione compiti, come fare alla maturità

VorreI sapere se m sede di esame la correzione dei compiti va effettuata tra­mite l'apposizione di segni grafici, come avviene du­rante l'anno" e se c'è un tempo minimo da dedicare alla correzione di ogni sin-

golo elaborato. lettera firmata

La terza sezione bis del Tar del Lazio con la sentenza 0598012014, rifacendosi al costante orientamento della giurisprudenza, ha spiegato che: « a) i segni grafici di correzione hanno esclusiva funzione didattica, pertan­to una commissione esami­natrice, il cui compito è di valutare gli elaborati dei candidati, non è tenuta ad apporli in sede di correzio­ne; b) i tempi medi di cor­rezione degli elaborati non sono indice significativo di superficialità o irragionevo­lezza, in quanto ciò che può esclusivamente rilevare a tal fine è il tempo effettivo speso dalla commissione per leggere e valutare singoli elaborati».

Carlo Forte ---© Riproduzione riservata __

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Data 23-06-2015 Pagina 9 Foglio 1 /2

Scuola, c'è la mediazione sui precari ~Maggioranza al lavoro sul maxiemendamento in vista delle prime votazioni oggi in commissione al Senato

~Spunta !'ipotesi di assumere subito i 100mila insegnanti con decorrenza però settembre 2016. Resta possibile la fiducia

LE RIFORME ROMA «Sulla scuola deciderà il Parlamento. Per quello che ci ri­guarda è del tutto evidente che se la riforma passa, ci saranno 100 mila assunzioni, se la riforma non passa o non passa in tempo, le assunzioni saranno quelle del tum aver, che sono circa 20-22mila persone»: così, ieri, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha messo sulla bilancia del disegno di legge scuola i numeri dei nuovi posti di lavoro e il peso delle responsabilità di chi rema contro la sua Buona Scuola, in di­scussione al Senato.

Stamane, in commISSIOne Istruzione, arriverà un emenda­mento di sintesi dei relatori, la piddina Francesca Puglisi e Fran­co Conte di Area Popolare, com­posto da un solo articolo e che, nelle intenzioni, dovrebbe tenere conto delle richieste di modifica degli altri gruppi parlamentari. I relatori ci hanno lavorato fino a tarda sera, anche se il risultato fi­nale dovrebbe ricalcare al 95% il testo in commissione.

Il COMPROMESSO Se in un primo momento si pen­sava di ricompattare la minoran­za piddina rivedendo i poteri dei presidi e la durata dei loro incari-

SENATORI FRENANO

chi, e istituendo un fondo di pere­quazione cui destinare il 20% dei finanziamenti dei privati (che p~çe poço a Nçd), il puntq di me­diazione sarebbe stato trovato suna presenza diaue insegnanti in più nel comitato di valutazio­ne. E, soprattutto, sulle 100mila assunzioni che potrebbero an­che essere fatte dal primo settem­bre, ma la decorrenza economica e l'effettiva presa di servizio scat­terebbe un anno dopo, riservan­do il 50% dei posti ai 'quota 36' al primo concorso del 2016, e inse­rendo anche la quota di idonei del concorso del 2012 (circa 6.500 docenti). Un modo per superare la richie­sta della minoranza di un decre­to ad hoc sulle stabilizzazionI, sganciato dalla riforma comples­siva. Punto su cui Renzi anche ie­ri è stato irremovibile: «E' il mo­dello di scuola che cambia. Se ri­mane il sistema di oggi, non si possono assumere i 100mila pro­fessori: che cosa gli faremmo fa­re?». Si vedrà ora, dal numero di sube­mendamenti, «se c'è la volontà di approvare il testo, o se la finalità è ostruzionistica», spiegavano ie­ri fonti piddine. Concludendo che, in quel caso, il ricorso alla fi­ducia sarebbe in eludibile. A pre­occupare sono soprattutto i nu­meri in commissione. «Ho visto una bozza, non c'è nessuna aper-

tura sulle questioni fondamenta­li, come il ruolo dei presidi o gli sgravi fiscali per le paritarie», ha dichiarato Corradino Mineo, del­la minoranza piddina, insieme con il collega Walter Tocci che ie­ri scriveva sul suo blog: «I cento­mila precari' da assumere sono utilizzati come una clava per im­porre s,celte inutili o dannose».

lA CONFERMA E se fosse confermato che anche il senatore a vita Carlo Rubbia è pronto a schierarsi con i due dis­senzienti, per la maggioranza in commissione scatterebbe davve­ro l'allarme rosso e il ricorso a maxiemendamento e fiducia spo­sterebbe la partita in aula, dove i numeri sono più solidi. Anche se il presidente del Senato Pietro Grasso ha già fatto sapere che ri­spetterà il regolamento alla lette­ra. Di qui la necessità di lavorare fino all'ultimo minuto utile per li­mare il testo e accogliere almeno alcune delle proposte di modifica della sinistra dem che dovrà vota­re il ddl anche alla Camera, dove non potrà essere modificata una virgola, per dare il visto si stampi in tempo utile alle nuove assun­zioni. Lasciando aperta la possi­bilità di intervenire successiva­mente, con apposite deleghe date algovemo.

Soni a Oranges © RIPRODUZIONE RISERVATA

Scuola, c'è la mediazione sui precari ~l..,~~;:'=~W" ':.,~"~OWO""'"~,"'~ ~ 7'~ ~",""J=~ ~ "/'";~ \'" "~

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I La "Buona scuola" Principali norme del ddl approvato alla Camera

AlTERNANZA SCUOLA LAVORO SCHOOL BONUS E PARITARIE

CARTA DEL PROF 500 euro per l'aggiornamento

professionale attraverso l'acQuisto di libri, testi, strumenti digitali, ecc. Formazione in servizio obbligatoria

STIPENDIO INSEGNANTI

EDILIZIA SCOLASTICA Bando per costruzione di scuole altamente innovative

PIANO STRAORDINARIO ASSUNZIONI 100 mila per il 2015/2016

per coprire le cattedre vacanti e creare l'organico dell'autonomia (da GAE e vincitori concorso 2012)

Credito di imposta a165% a chi fa donazioni per nuove

scuole. Detrazioni fino a 400 euro per ogni figlio iscritto a paritarie

MATERIE POTENZIATE Primaria: musica, educazione fisica e lingue.

Medie: lingue, cittadinanza attiva e laboratori. Superiori: arte, diritto ed economia

DIRIGENTE SCOLASTICO Potrà scegliere i docenti più adatti. Gli incarichi

affidati saranno resi pubblici

ORGANICO FUNZIONALE Per evitare la formazione di classi pollaio

SCUOLA PiÙ AUTONOMA Più strumenti ai presidi per gestire le risorse

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ANSA Le.Iltime.1Ti I

Data 23-06-2015 Pagina 9 Foglio 2/2

Stefania Giannini (foto MISTRULLI)

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Data 23-06-2015

il Giornale Pagina 6 Foglio 1 /2

Renzi piega i ribelli Pd e la spunta sulla scuola: fiducia senza sorprese Il grosso della minoranza democrat è pronta a dare il via libera alla riforma al Senato. Le minacce del premier hanno funzionato

di Laura Cesa retti Roma

a Buona scuola renzia­na è alla svolta decisiva: ierie ancora oggi si lime-

rà e si medierà, innanzi tutto dentro il riottoso gruppo Pd di Palazzo Madama, ma già do­maniilmaxi emendamento do­vrebbe essere pronto, nel qual caso giovedì - nonostante le perplessità del presidente del Senato Pietro Grasso, che vor­rebbe un' intesa con tutte le op­posizioni per evitarla - si vote­rà la fiducia. Con un secondo passaggio, altrettanto rapido, a Montecitorio la riforma do­vrebbevedere finalmente lalu­ce, e le procedure per l'assun­zione dei famosi centomila pre-

Il governo accelera anche sulle unioni gay, con buona pace di Ncd

cari potranno essere avviate. A quanto pare, quindi, lafor­

zatura del premier - che lasetti­mana scorsa ha minacciato di accantonare lariforma (e le as­sunzioni) fino a dopo l'estate, di fronte all' ostruzionismo strenuo delle opposizioni ma anche della sinistraPd e dei sin­dacati - ha funzionato, sbloc­cando la trattativa.

Prima di volare al vertice eu­ropeo sulla Grecia, ieri Matteo Renziè stato chiaro: o si appro­va di gran carriera la riforma della scuola, oppure non sarà tecnicamentepossibileproce­dere all' assunzione dei l OOmi­laprecari. Conlariformadelgo­verno, ha spiegato «è il model­lo di scuola che cambia, cam­bia tutto il sistema, con l'intro­duzione dell' organico funzio­nale e quindi con la possibilità diaverepiùprofessori.Serima­ne il sistema di oggi non si pos­sono assumere i lOOmila pro­fessori, perché non si possono

inserire nel vecchio sistema: cosa gli fai fare?». Dunque, la scelta è trai lOOmila e gliappe­na22milachesipotrebberoas­sumere «con il normale turn over», in assenza delle nuove regole. Oggi tornerà a riunirsi la Commissione del Senato, do­ve le opposizioni mantengono le loro valanghe di emenda­menti, ma già ieri il lavoro di preparazione del testo di mag­gioranza da mandare al voto di fiduciaeraabuonpunto:«Dob­biamo tenere insieme tre esi­genze», spiega uno dei "tessito­ri" dem, «chiudere lamediazio­ne dentro il Pd, concedendo qualcosaallerichiestedimodi­fica spesso tutte ideologiche della minoranza; mandare alla Camera un testo non troppo modificato per evitare che si riapra il balletto lì e natural­mente mantenere i puntifermi del governo». Un lavoraccio, ma ieri si manifestava «ottimi­smo». Anche se, spiegava la stessa fonte, «c'è ancora da ca­pire se la sinistra Pd sta usando questa riforma del tutto stru­mentalmente, e al momento della fiducia si tira indietro: c'è un gioco al tiro della corda tal­mente forsennato da poter di-

ventare suicida». In verità pe­rò, asentireleparole dell' exca­pogruppo bersaniano Speran­za, il grosso della minoranza è pronto a votare la fiducia: «La riforma di Renzi va modifica­ta», ma «se le opposizioni con­fermano cosi tanti emenda­menti saranno loro ad imporre lafiducia». Niente barricate, in­somma: l'unico che da tempo annuncia di voler rompere sul­la scuola è il solito Stefano Fas­sin a, che potrebbe cogliere l'occasione - dopo tanti avanti e indietro - per uscire dal Pd e tornare a far coppia con Civati.

L'altro capitolo su cui Renzi vuole accelerare è quello delle unioni civili, su cui oggi torna al lavoro la commissione Giu­stizia del Senato. La maggio­ranza è divisa, con buona parte di N cd sulle barricate che pro­mette «opposizione in Aula» per farsi portavoce delle istan­zedellapiazzaanti-gaydisaba­to scorso aRoma. Ma la relatri­ce Pd Monica Cirinnà è ottimi­sta: «I numeri li abbiamo, per­ché Cinque stelle e SeI sono fa­vorevoli. E anche N cd, che da­rà battaglia, dice che questo non comporterà ripercussioni sull' esecutivo: la materia è fuo­ri dal patto di governo».

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la bussola

i Le cattedre vuote Guerra di cifre tra i contendenti

a partita della scuola resta sul ter­reno delle assunzioni. Da una par­te il governo, con il premier Ren-

zi, che ribadisce le lOOmila assunzioni se passa la riforma. Dall' altra il fronte sin­dacale e le associazioni della scuola Ca partire dal cartello delle 32 sigle che da tempo stanno conducendo un lavoro di accompagnamento al cammino della riforma in Parlamento ) che chiedono un decreto legge per accelerare i tem-pi. Insomma un braccio di ferro, che, se alla pre­sentazione oggi del maxiemen­damento, vedrà continuare 1'0-struzionismo del­le opposizioni in commissione Cultura al Senato, rischia di trasfor-

Per i sindacati si potrebbero

assumere subito fino a 130mila

precari in attesa

marsi in uno scontro in campo aperto. Ma al di là del passaggio della riforma, nella scuola italiana a settembre vi sa­ranno comunque posti vacanti: sono i docenti che sono andati in pensione o hanno lasciato l'insegnamento. E qui si gioca un' altra partita, almeno per quan­to riguarda i numeri. «Senza riforma ci saranno soltanto le nomine per coprire il turn over: 20-22mila» dice Renzi. Ma i posti sono il doppio secondo i calcoli dei sindacati che si spingono oltre: se si do­vessero coprire tutti i posti vacanti - per assenza o perché non vi è stata la nomi­na di docenti di ruolo -, sarebbero già o­ra 130rnila. Come si vede la guerra tra i due fronti si combatte anche a suon di cifre. Nel mezzo, però, resta l'attesa per decine di migliaia di precari che davve­ro speravano di vedere coronato il sogno di un posto di ruolo.

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Data 23-06-2015 Pagina 12 Foglio 1

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Data 23-06-2015 Pagina 12 Foglio 1 /2

Scuola, l'ultima sfida sulle assunzioni Renzi: se il Parlamento dice no addio a 100 mila nuovi prof; solo 20 mila dal turn over Notte di trattative. Il premier in pressing sui senatori: avete una grande responsabilità

_______________ mero uno di Palazzo Madama. «Per quel­ROBERTA D'ANGELO lo che ci riguarda è del tutto evidente che ROMA se la riforma passa, ci saranno 100mila

assunzioni, se la riforma non passa o non

"' il giorno della verità sulla riforma passa in tempo, le assunzioni saranno della "Buona scuola" firmata da quelle del tum aver, che sono circa 20-Matteo Renzi. Governo e com- 22mila persone». Niente stralcio attra-

missione hanno lavorato fino a notte, ie- verso un decreto ad hoc, conferma il se­ri, al maxiemendamento che dovrebbe gretario del Pd: «Le valutazioni dipendo­far rientrare almeno in parte i malumori no dal Parlamento». Ancora una volta il della sinistra dem, per consentire al pre- capo del governo spiega che con il siste­mier di proseguire sulla linea dura: nien- ma attuale non si possono aumentare gli te decreto perle assunzioni. Il Parlamen - organici, cosa resa possibile dalla ratio to dovrà scegliere tra la regolarizzazione della riforma, «con !'introduzione del­di 100mila precario l'assunzione di20mi- l'organico funzionale e quindi la possibi­la insegnanti come previsto dal tum aver, lità di avere più professori». è la sfida lanciata apertamente dal presi- E allora Renzi ha dato mandato ai suoi dente del Consiglio. Se i tremila emen- ministri di accogliere quelle modifiche damenti saranno confermati (come su- che non minano l'impianto. I relatori bemendamenti alla proposta modifica- Franco Conte (Ap) e Francesca Puglisi ta), allora il testo rivisitato arriverà spedi- (Pd) spuntano la possibilità di assumere to in aula e già dopodomani potrebbe es- anche i 6.500 docenti idonei del concor­sere votata la fiducia. Contro il parere del so del 2012 (uno dei punti indispensabi­presidente del Senato Grasso. li, secondo il bersaniano Gotor), l'am­Ore convulse, dunque, fino a quando pliamento da due a quattro dei docenti questa mattina si chiuderà la trattativa. della commissione divalutazione dei pro­Molti i punti accolti dall'esecutivo, che fessori, e un tetto di 100mila euro per lo può contare solo su pochi voti di vantag- school bonus, le donazioni delle aziende gio in Senato, dove comunque dovreb- alle scuole. bero registrarsi assenze strategiche nei Ma la minoranza democratica cerca di banchi diVerdini e compagni, decisi a fa- strappare più cose possibili fino a questa re il gioco dell' esecutivo. Mentre si atten - mattina, quando il presidente della com­de la conferenza dei capigruppo, che - 01- missione Andrea Marcucci stabilirà iter­tre a fissare il calendario sulla "Buona mini per la presentazione dei subemen­scuola" - potrebbe decidere anche per il damenti e il governo tirerà le somme: nel rimpasto delle commissioni, argomento caso di conferma dell' ostruzionismo, il che potrebbe convincere qualcuno anon andare oltre con il braccio di ferro. Ieri, insomma, il premier ha dato 1'aut aut, consapevole di mettersi contro il nu-

Giornata decisiva per la riforma del governo. Tensione alle

stelle, dopo la conferma del leader del Pd di voler chiedere

la fiducia. Grasso irritato

passaggio in aula per la fiducia è ormai scontato. Alla sinistra dem, l'idea della fiducia non

piace affatto. Ma non per questo molti non si allineeranno per disciplina di par­tito. In pochi se la sentono di sfiduciare l'e­secutivo, con conseguenze incerte e senz'altro poco rassicuranti. Non altrettanto "responsabile" l'atteg-

giamento delle opposizioni. Da SelVen­dola parla di «ricatto» di Renzi sulle as­sunzioni. «Ogni giorno il presidente del Consiglio ripete il suo ricatto: o la riforma della scuola passa come la voglio io o ne faranno le spese i l OOmila J?recari che do­vrebbero essere assunti. E un ricatto i­gnobile e indecente», commentano la presidente del Gruppo Misto-SeI Lore­dana De Petris e la senatrice Alessia Pe­traglia. I5 Stelle tempestano i social network con accuse alle decisioni renziane. «No alla controriforma della scuola di Renzi, si fac­ciano subito le assunzioni: l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non sul ri­catto occupazionale», scrive Riccardo Fraccaro, per il quale dare la responsabi­lità al Parlamento per le assunzioni è «un atteggiamento vile e intollerabile che rap­presenta plasticamente la deriva autori­taria di questo governo». Anche Forza Italia e Lega restano gelide di fronte alle proposte di modifica, che pure cercano di assorbire nel nuovo testo alcune richieste degli azzurri. Dunque tra due giorni si dovrebbe arri­vare alla prova del voto. Nel Pd si mette in conto qualche defezione, anche stando alle dichiarazioni dell'ala più dura. Per WalterTocci e Corradino Mineo, «Renzi u­sa i precari come strumento di pressione per far passare una legge sbagliata».

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Diverse le concessioni alla sinistra del Pd, decisiva per l'approvazione del testo del governo. Ma non tutti sembrano ancora soddisfatti. Ora la palla passa alle opposizioni, che avevano presentato tremila emendamenti. SeI e M5S: «No al ricatto»

«Assunzioni e zero merito il testo è un imbroglio»

«Mette insieme assunzioni più o meno clientelari, con finte razionalizzazioni che nessuno vuole, spacciate per merito. In realtà Renzi sulla scuola sta per sbracare sulla linea della Cgil perché altrimenti non avrà i voti della sua sinistra al Senato. Noi staremo molto attenti. Non si gioca con la scuola. Se così sarà meglio non farne niente, fare solo le assunzioni del turn over di 30-33mila insegnanti e buttare a mare questa cattiva riforma».

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«Fiducia è una sconfitta: necessarie modifiche»

«La fiducia sarebbe una sconfitta per il Parlamento, c'è una responsabilità anche delle opposizioni. Il Pd non può fare la riforma della scuola senza condividerla con chi la scuola la vive tutti i giorni. Ma a me più che lo strumento interessa il merito: il testo va modificato, va migliorato, per ricreare una sintonia col mondo della scuola. Il testo uscito dalla Camera non è sufficiente, mi auguro che in Senato si possa migliorarlo» .

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Sindacati in piazza da oggi a giovedì: sit-in e cortei Nella settimana decisiva per l'approvazione della riforma della scuola del governo Renzi, da oggi a giovedì si svol­geranno a Roma vari sit -in unitari dei sindacati della scuo­la. Dalle ore 17 è previsto un presidio intorno al Senato, mentre sempre il25 i Cobas hanno organizzato un corteo. «È inaccettabile il ricatto posto dal governo sulle stabiliz­zazioni: non possiamo permettere l'approvazione di un prowedimento incostituzionale e dannoso proprio per le precarie e i precari e per tutta la scuola italiana», dice la

Data 23-06-2015 Pagina 12 Foglio 1

Flc Cgil. Per Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, «il ricatto renziano "0 Odi o niente assunzioni" non ha fun­zionato. Il movimento ha rafforzato ulteriormente la prote­sta ed è in piazza senza soste, riaffermando che per i do­centi è intollerabile perdere la libertà di insegnamento ed essere giudicati, assunti e licenziati da un preside-padro­ne». Approvare «immediatamente», con un decreto leg­ge, la stabilizzazione dei circa 100mila docenti precari. Rinviare invece a12016-17 l'introduzione dell'organico del­l'autonomia. È una delle richieste contenute nel nuovo ap­pello Far vincere la scuola, firmato dallo stesso gruppo di 32 associazioni e sindacati che nei mesi scorsi aveva lan­ciato il documento La scuola che cambia il Paese.

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Probabile la fiducia sul ddl La minaccia del governo «Senza rifonna addio assunzioni»

• Sulla riforma della scuola deciderà il Parlamento: se «passa ci saranno 100 mila assunzioni. Se non passa, o non passa in tempo, le assunzioni saranno quelle del turn over: 20-22mila». Nessun equivoco per Matteo Renzi: se le assunzioni non arri­veranno' la responsabilità sarà solo delle Camere. In particolare delle opposizioni

Difficoltà Il ministro

che hanno presentato circa tremila emen­damenti: «Le valutazioni dipendono dal Parlamento. Non entro nel merito delle de­cisioni delle opposizionÌ», risponde Renzi a chi gli chiede se, per aggirare l' ostruzioni­smo' procederà a un maxi emendamento del governo sul quale porre la fiducia. Una ipotesi, quella della fiducia, emersa vener­dì. al termine di un vertice ad hoc a Palazzo

dell' Istruzione Stefania Giannini

Data 23-06-2015 Pagina 9 Foglio 1

Chigi e sulla quale è tornata ieri anche il ministro dell'Istruzione Stefania Gianni­ni: «La fiducia è uno strumento tecnico». Se sarà posta o meno «dipenderà dalla ri­sposta delle opposizioni alla richiesta di ri­tirare una parte degli emendamentÌ». In­sorge SeI: «Renzi non faccia il furbo - accu­sa Vendola - basta un decreto per far assu­mere in un attimo i 100mila precarÌ». L. F.

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ccRenzi è solo slogan". Ma non si può dire

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Data 23-06-2015 Pagina 14 Foglio 1

l",A, JtWFOR~tJ\. NEL MAXIEMENDAMENTO ACCOLTE ALCUNE MODIFICHE CHIESTE DALLA MINORANZA.

Ettore Maria Colombo • ROMA -_.~._ .. _-----

«(FARANNO due-tre modifiche, quelle che di­versi imponanti soggetti, istituzionali e sociali, chiedono. Poi ci sarà la fiducia su un testo blin­dato che tale resterà pure alla Camera per il vo­to finale». L'antica sapienza del senatore Paolo Naccarato (ex Tremonti, ex Ncd, ora Gal) aiuta a districarsi nel tormentone del giorno: passerà il ddl scuola al Senato? Si. Oggi riprenderà l'esame del ddi in commissione Cultura e il mi­nuetto tra maggioranza e opposizione sui 2mi­la e rotti emendamenti in discussione rischia di incanaglirla. Come pure i rapporti, tesi allo spasimo, tra Renzi e Grasso. Il presidente del Senato vorrebbe imporre anche un passaggio in commissione Bilancio, quella presieduta dal ciclopico e rinviato a giudizio Azzollini, essen­do il ddl scuola una legge di spesa. Inoltre, Grasso - che ormai i renziani detestano - non vuole che il governo mena la fiducia, ma la que­stione di fiducia verrà posta e, entro giovedì, il testo arriverà blindato per l'Aula. Ci sarà il fa­moso Viemam che la sinistra dem (22-25 sena­tori, se in formazione completa) un giorno sì. e l'altro pure minaccia, al Senato? In parte sì, a semire le dichiarazioni di vietcong avvezzi a ogni guerriglia. «La fiducia sarebbe un abuso e una dichiarazione di guerra», bombarda Corra­dino Mineo. «Il governo usa la dava delle as­slIDzioni dei precari per compiere scelte danno­se», attacca Walter Tocci. In parte no, a sentire i bersaniani doc. «La fiducia è l'atomica, non

Il Pd ii! pronto a dire 'no' aUe di e SeL presentate alla Camera che chiedono di la delega al sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe

(Ncd), indagato per il Cara di

mi piace si usi ogni volta», dice il senatore Fe­denco F ornaro, «ma la mia formazione politica non è di chi nega la fiducia al governo con leg­gerezza. Spero e credo che si troverà una media­zione, anche perché, sulla scuola, noi veniamo apprezzati dalla gente e non possiamo più per­dere la faccia». Alla mediazione con il governo lavora, sul lato minoranza, un altro bersaniano (ex ideologo del Bersani-pensiero, peraltro), Miguel Gotor. Chiede molte cose, e tutte molto tecniche, Go­tor (fondo di perequazione per le scuole svan­taggiate, rispetto delle graduatorie nell'organi­co comune e di sostegno, da potenziare, etc.), ma la sostanza è politica: «Se Renzi cede su al­clmi punti, abbastanza sostanziali, è fatta».

MA lo stesso premier che ieri avvertiva tutti, fa­cendo un po di classica guerra psicologica (<<se il dclI non passa, non ci saranno le 100 mila as­sunzioni che si faranno con il tum mJer)'J, cede­rà davvero alla sua odiata minoranza? E incre­dibile, ma stavolta può succedere. «Non c'è aria di Viemam», confermano renziani saggi come ii senatore lueano Salvatore Margiotta, «l'accor­do nel Pd è davvero a un passO». Ceno, i senato­ri dem renziani a palazzo Madama mettono le mani avanti: «Tocci e Mineo sono variabili im­pazzite, potrebbero votare no alla fiducia e qual­cun altro di loro uscire dall' Aula, ma i numeri ci sono, il ddl passerà». E se grillini e SeI sono sulle barricate (<<Renzi ricatta il Parlamento), urla Vendola), «molti az­zurri e di altri !P1l:ppi minori» racconci Nacca­rato «nei prOSSimi giorni scopriranno di avere improrogabili impegni». Anche perché la legi­slatura non la vuole far cadere nessuno.

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23-06-2015 11 1

Concorso sanatoria e preside Itleno super

I l grande nodo da sciogliere resta quello delle assun­

zioni: "100 mila subito se passa la riforma", altrimenti solo "20-22mila, quelle del turnover". Per vincere la sua battaglia o, meglio, ricatto, Matteo Renzi punta sul ma­xi-emendamento che il go­verno presenterà oggi. E che dovrebbe contenere anche alcune novità significative: a quanto appreso dal Fatto, il prossimo concorso avrà una quota riservata (fino al 50%) per i docenti con 36 mesi di servizio "non continuativi". Per tutti, non solo gli abilitati ma anche quelli iscritti in terza fascia. Una decisione che rischia di spaccare il mondo dei precari. E poi il potere di chiamata dei pre-

i\RIf

Arriva il maxi-emendamento: il governo divide i precari Ma il dissidente WalterTocci, disarticolala "Buona scuola"

sidi potrebbe essere legger­mente ridimensionato, al­meno per quello che riguar­dala possibilità di utilizzare i docenti in altra classe di concorso rispetto all'abilita­zione (purché con titolo dia­bilitazione). Se ne saprà di più oggi, con la presentazio­ne del testo da parte del go­verno.

INTANTO il ribelle Walter Tocci non si fida. Cita Piran­dello per definire la condi­zione di Matteo Renzi sulla scuola. "Uno,nessuno e cen­tomila, un dramma che rac­conta lo smarrimento del protagonista ... ". Il senatore

pd esamina e smontalarifor­ma. "I posti disponibili non sono 100 mila, ma circa 150 mila. Ci sarebbero capienza e soldi per assorb ire tu tti, ba­stava una legge di poche ri­ghe. Come alle imprese è sta­to regalato il decreto sui sui contratti a termine. Stesso discorso anche per alternan­za scuola-lavoro, autono­mia, card dei prof. Tutte "mi­stificazioni", che non com­pensano i torti subiti con "i mancati rinnovi contrattuali e il blocco degli scatti. Per u­na 'buona scuola' bastava re­stituire ilmaltolto ed attuare le norme già esistenti", so­stiene Tocci.

È ANCHE per venire incontro alle richieste della minoran­za del partito (e dei sindacati) che il governo avrebbe modi­ficato l'articolo sul prossimo concorso, da bandire entro ottobre evalido per il triennio 2016-2019. Rispetto al testo precedente, non ci sarebbe più una semplice valorizza­zione, ma una vera e propria quotariservatadellametàdei posti, 60mila in totale per il turnover previsto nei prossi-111i anni. Una "sanatoria", un amo per i precari che avreb­bero quindi altre 30mila cat­tedre certe, oltre le 100mila della discordia. Chissà se ba­sterà a placare le proteste. Di

certo la novità spaccherà ul­teriormente il fronte dei pre­cari, visto che gli abilitati con il Tirocinio Formativo Attivo (Tfa), rischiano di essere pe­nalizzati rispetto agli abilita­ti Pas (ma anche agli iscritti in terza fascia) per il minor ser­vizio alle spalle. Sicuramente più apprezzata, invece, sa­rebbe l'eventuale limitazio­ne dei poteri del "super pre­side": la possibilità di adibire gli insegnanti a classi di con­corso non loro verrebbe su­bordinata all'assenza di do­centi specializzati in tutto l'albo territoriale. Ancora so­lo indiscrezioni, per le cer­tezze bisogna aspettare la presentazione delmaxi-e­mendamento. L'ultima mos­sa di Renzi per salvare la sua riforma della scuola.

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IL GIORNALE D'ITALIA

"Buona scuola" col ricatto, arà pure buona, la scuola di Renzi. Ma di portarla in Par­lamento senza apporre la fi-

ducia non se ne parla. Dopo le forti critiche dei giorni scorsi e le am­missioni del premier, che ha però accusato le opposizioni e i sindacati di aver bloccato, insieme al disegno di legge, anche la stabilizzazione (che sarebbe peraltro stata parziale) dei precari, nella giornata di ieri ulteriori tasselli sono andati a di­segnare il mosaico del percorso parlamentare della riforma. Con il

presidente del consiglio dei ministri che non ha cambiato di troppo la sua musica: "Se la riforma passa ci saranno oltre 100 mila assunzio­ne, se la riforma non passerà o non passerà in tempo, non è che non ci saranno assunzioni ma ci saranno le assunzioni legittime e normali del turn over, che sono circa 1 OOmila. Se non passa la riforma si continua con i sistema di oggi". Vi suona come ricatto? Non avete ancora sentito tutto. Perché sulla decisione del governo di apporre

Data 23-06-2015 Pagina 3 Foglio 1

la fiducia vi è un'altra "lezione" in arrivo. Non da Renzi, che ha glissato sull'argomento davanti a chi gli po­neva le domande, ma direttamente dalla ministra Stefania Giannini: "Gli strumenti tecnici li conoscete anche la fiducia è uno strumento tecnico. Dipenderà dalla risposta delle opposizioni al ritiro dei tanti emendamenti". La buona scuola di Renzi e Giannini, insomma, è quella dove non sono ammesse discussio­ni, né obiezione. E soprattutto cor­rezioni... R. V.

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IAGAlZElfAlmMIlZOGIORNO

OGGI POMERIGGIO ALLE t 7.30 UNA SEDUTA MONOTEMATICA DEL CONSIGLIO COMUNALE

La scuola sotto processo in Aula la riforma renziana fa discutere

!t GRAVINA. La «Buona Scuola» non può più attendere. L'assise co· munale ha deciso di raccogliere dal· le piazze lo scettro lasciato dall'uni· verso scolastico in protesta. Così è fissato per stasera alle 17,30 un Con· siglio comunale monotematico per proporre l'adozione di una mozione nella quale si inviterà il governo di Roma a ripensare radicalmente le proprie scelte.

I colpi alla riforma renziana bat­tono in particolare sulle chiamate dirette dei dirigenti e non rispar­miamo il futuro aziendale degli isti­tuti scolastici. Ma le ragioni per contestare il disegno di legge non si contano.

«Le previsioni normative - affer­ma il sindaco, Ales io Valente -, han­no destato sconcerto e malumore proprio nel mondo della scuola, tra

insegnanti, alunni e gran parte dei dirigenti, oltre che in seno alle forze sindacali e politiche. Le manifesta­zioni di protesta, tutte svoltesi in maniera civile e democratica, han­no sortito effetti rilevanti, inducen­do il governo a ventilare la pos­sibilità di sostanziali modifiche dei punti più controversi. Eppure è convinzione diffusa che molto resti ancora da fare». [ma.dim.]

Data 23-06-2015 Pagina XIV Foglio 1

-~ GRAVINA Il Comune

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IL ,,"~MATTINO Data 23-06-2015 Pagina 2 Foglio 1

Medicina, caos test: il Tar Lazio ora riammette più di mille esclusi

Il ricorso dell'Udu va a sanare la posizione degli «entrati» con riserva a Bari e a Napoli

«Dopo tanta attesa finalmente sono arrivati i primi responsi del maxi ri­corso Udu 2015 a Bari e a Napoli, contro i test d'accesso al corso di lau­rea in Medicina e Chirurgia e Odon­toiatria. Il Tar del Lazio ha emanato le prime sentenze di accoglimento che permetteranno a quasi mille ri­correnti di essere equiparati definiti­vamente agli altri studenti vincitori di concorso, passando ad essere da immatricolati con riserva ad imma­tricolati di diritto»: lo rende noto l'Unione degli universitari.

I primi ricorrenti aIllmessi defini­tivamente sono quelli dell'aula 3 di Bari, nella quale è scomparso il pli­co dal quale è partito il ricorso; oltre a questi sono stati ammessi anche tutti i ricorrenti della Federico II, ol­tre a piccoli gruppi di Roma La Sa­pienza, Roma TorVergata e Milano Statale.

Secondo Gianluca Scuccimarra,

coordinatore Nazionale Udu, «At­tendevamo da più di un mese la sen­tenza del Tar del Lazio che con il suo responso ha definitivamente sancito che i test d'ingresso al corso di laurea in medicina e chirurgia e odontoiatria 2014 è stato falsato, non solo per il plico mancante nell' aula 3 di Bari, ma anche per la violazione dell'anonimato verifica­tasi in quasi tutte le sedi in cui si è svolto il test d'ingresso. Ora restia­mo in attesa delle sentenze dei pros­simi mesi che coinvolgeranno tutti gli iscritti con riserva in tutti gli altri atenei italiani ma l'indirizzo del tri­bunale amministrativo appare chia­ro».

<<È una vittoria storica - prosegue - per la battaglia che da tanti anni la nostra organizzazione porta avanti negli atenei italiani contro la lotte­ria del numero chiuso. Grazie a que­sta sentenza oltre mille studenti che già studiano medicina grazie alle or­dinanze cautelari saranno comple­tamente equiparati agli studenti en­trati con i test e soprattutto potran­no continuare a studiare per rag­giungere l'obiettivo negato da un si­stema universitario che garantisce sempre meno il diritto allo studio.

Il tribunale non solo ha ricono-

I giudici Evidenziate le falle

La prova Studenti alle prese con il test l'anno scorso (NEWFOTOSUD)

del sistema a numero chiuso Molti ragazzi hanno superato i primi esami

sciuto le falle del sistema del nume­ro chiuso, ma anche il fatto oggetti­vo che i tanti studenti entrati a medi­cina tra settembre e novembre han­no sostenuto con successo e ottimi voti gran patte degli esami previsti dal loro piano di studi, mettendo a tacere definitivaIllente chi pensa an­cora che il test e la programmazio­ne servano a individuare gli studen­ti più bravi.

«Ora che il Tar Lazio ha confer­mato le irregolarità del sistema d'ac­cesso universitario la palla passa al Governo che potrebbe, con un'ope­razione di puro buon senso, antici­pare le prossime sentenze del Tar andando a effettuare una sanatoria che elimini già da ora la riserva per tutti i ricorrenti ammessi con riser­va. E dopo una vittoria cosÌ impor­tante per il diritto allo studio non può più attendere un cambiamen­to vero del sistema d'accesso al mondo universitario, che parta dal confronto tra il ministero e gli stu­denti, e che miri a riformare profon­damente l'attuale sistema non solo tramite slogan ma conifatti. Se que­sto non accadrà la nostra battaglia andrà avanti senza interruzioni già a partire dai prossimi test di settem­bre» conclude il leader dell'Udu.

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IAGAlZE'ITAlmMUZOGIORNO Data 23-06-2015 Pagina 15 Foglio 1

VERSO LA CONFERENZA MONDIALE IL MINISTRO DELrAMBIENTE GALLETTI: ilA PARIGI VOGLIAMO ANDARE COME PROTAGONISTI"

Renzi: il clima

ROMA_ I sei mesi che restano per la Conferenza mondiale sul clima a Parigi non vanno sprecati. «Per l'Italia questa è una priorità assoluta» assi­cura Matteo Renzi «cerchiamo di non sciuparla». E il ministro dell'Ambien­te Gian Luca Galletti aggiunge: «A Pa­rigi vogliamo andare come protago­nisti».

Agli Stati generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio, or­ganizzati dalla struttura di missione di palazzo Chigi #italiasicura guidata da Erasmo D'Angelis e dal ministro Gal­letti, che dà il via a un percorso di consultazione ed elaborazione condi­visa, il premier invita a superare le divisioni, a fare uno «sforzo comune in Parlamento» in modo che «tutti i gior­ni, in tutti i settori, si faccia un pas­settino in avanti» nella costruzione della Conferenza di Parigi. Poi am­monisce: «L'Europa non può essere so­lo vincoli e parametri», «serve una strategia pluriennale, complessiva».

Intervenuto dopo che attivisti di Le­gambiente hanno mostrato uno stri­scione contro il petrolio, Renzi ha detto che «oggi il nostro nemico è il car­bone», per «scelte del passato» e che «per la decarbonizzazione occorre tempo». Bisogna sperare che non sia troppo tardi per evitare il riscalda-

mento globale e le conseguenze dram­matiche prefigurate dagli scienziati. «Fra 40 o 50 anni avremo bisogno di andare ben oltre la lotta contro il car­bone ma per arrivarci le rinnovabili non bastano», «da qui a domani mat­tina non finisce né il petrolio né il gas».

«Sulle rinnovabili l'Italia ha fatto passi enormi anche se non sempre in maniera efficiente. Vogliamo accele­rare» ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti. È verosimile una revisione del decreto sugli incentivi alle fonti verdi di energia con una ri­modulazione degli aiuti che riguar­dino tutte le sorgenti.

Ambiente, clima ed energia rientra­no anche nel Piano nazionale della ricerca per tre miliardi nei prossimi sei anni ha detto il ministro Stefania Giannini.

Nella pianificazione di un'Italia più green, il ministro ai Trasporti Gra­ziano Del Rio punta a «investire su un cambio culturale della comunità» con «scelte strategiche» già avviate con la «cura del ferro», cioè più treni, pas­sando per piste ciclabili nelle città, trasporto merci via mare con la ri­duzione delle emissioni da parte delle navi (che in futuro si approvvigione-

ranno con gas naturali) ma anche dei porti nel segno della sostenibilità e delle rinnovabili.

I costi per riparare i danni del dis­sesto idrogeologico sono altissimi e a breve Renzi, Galletti e Delrio firme­ranno «la prima spesa stralcio per 1,2 miliardi per le città metropolitane» per interventi anti-dissesto ha detto D'Angelis.

Il clima è un tema trasversale, per questo occorre un gioco di squadra, ha spiegato Galletti, «perché dalle scelte che faremo nei prossimi mesi dipen­derà quello che chiamiamo "il destino del pianeta" ma anche dell'Italia, come protagonista dello scenario economi­co e politico mondiale». Per la partita economica «il futuro è della green eco­nomy».

Quanto sia importante la partita sul clima è stato sottolineato dal ministro dell'Ecologia e dello sviluppo sosteni­bile francese Segolene Royal: «Con i cambiamenti climatici è in gioco la sicurezza mondiale per via delle guer­re a cui può portare per esempio per il controllo delle risorse idriche, dei pro­fughi ambientali, degli eventi estremi. Ce la stiamo mettendo tutta per ar­rivare a un accordo vincolante, soste­nibile, evolutivo, tra i 196 Paesi».

Stefania De Francesco

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n Sole9]{l mmrn

Pi .. Oggi il giudizio della Corte costituzionale

Istat: nuova protesta per il blocco dei salari

Francesco Prisco ,. StavoltanienteblocchiaIIadif­fusione dei dati o alÙe occupate. I lavoratoridell'Istatprotestanoper ilsalarioaccessorioconuna «cola­zione resistente» consumata sui gradinidellasedediviaBalbo.

Ieri aRoma, una delegazione di un centinaio dei 1.033 dipendenti dalN all'VIIIlivellodell1stituto di statistica ha svolto una singolare assemblea, all'esterno del luogo di . lavoro: un sit -in pacifico di ispira­zione "gandhiana" - questoèil ter­mine che hanno usato - culminato in una merenda comunitaria, tra striscioni srotolati a favore degli obiettivi e slogancontrol'ammini­strazione. L'argomento del con-

tendere, dal 23 febbraio scorso ad adesso, è lo stesso: le progressioni economiche che toccherebbero 10rodopoquattroannidistop.Non è casuale la data: oggi la Corte Co­stituzionale dovrebbe pronun­ciarsisuiprofilidiincostituzionali­tà della norma riguardante il bloc­co stipendiale dei dipendenti pub­blici che si protrae dal 2010. «Dal primo gennaio 2015 - scrivono i:la­voratori dell'Istituto -la Legge di stabilitàhaconsentitolariapertura della contrattazione decentrata e l'attivazione delle progressioni economiche e di carriera: un'op­portunitàoggipredusaalpersona­le dell'Istat sia a causa dell'esiguità del fondo del salario accessorio sia della erronea condotta dell'anlffiÌ-

nistrazione che, rinunciando alla autonomia decisionale che le è propria, si rimette passivamente al parere dei ministeri vigilanti

TI clima - prosegue il testo-è ag­gravatodallavergognosadisugua­glianza diredditi e disparità di trat­tamento: i dipendenti continuano asubireilblocco,mentrel'altadiri­genza aumenta di numero e si ga­rantisce stipendi d'oro, eludendo i tagli previstidallalegge».Da qui le richieste dei dipendenti in agita­zione: «sbloccare la contrattazio­ne nazionale; consentire la con­trattazione decen1;rataoltreil 201S;

ridurre il numero delle posizioni apicalielàrelativaspesa;rimuove­re i vincoli al turnover; stabilizzare

Data 23-06-2015 Pagina 22 Foglio 1

i lavoratori precari; garantire l'au­tonomia della ricerca pubblica». Nessuna replica ufficiale da parte diIstat. Dafebbraio a oggi la tratta­tiva con la direzione dell'Istituto nonsièmaiforrnalmenteinterrot­ta,rna persistono delle distanza as­saiampietralepartiEimomentidi tensione, in questi mes~ non sono stati pochi: appena due settimane fa,mentreeraincorsounadellepe­riodiche visite della commissione Eurostat, un'altra manifestazione didissensodegliaddettihasuscita­tononpocodisappuntotraivertici Istat che hanno duramentecensu­rato l'accaduto. Con queste pre­messe, trovare un accordo in sede sindaca1enonsaràfacile.

WI@MrPriscus © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Data 23-06-2015 n Sole9]{l mmrn Pagina 51

Foglio 1

1jtlJ(~.~~a:~In alcuni Paesi Ue prevista l'uscita soft dall'azienda - Per la staffetta generazionale serve un mercato efficiente

In pensione sempre più tardi Il part time assicura flessibilità

di Tiziano Treu

I·.· a legge 335/1995 sulle pen­. i sioni è ritenuta una riforma •. i·~~fondamentale che, nono­stantelasuaentrataaregimemol­to lenta, è stata decisiva per stabi­lizzare il nostro sistema. L'im­piaÌl.to è ancora valido, salvo cor­reggere alcuni aspetti specifici di funzionamento. L'aumento della spesa pensionistica, che peraltro haraggiuntoilsuopicconel2015,è dovuto soprattutto al grande nu­mero di pensioni di anzianità am­messenelsistema,chesonodiim­porto mediamente più lato di quello delle pensioni di vecchiaia.

L'innalzamentodell'etàeffetti­va di pensionamento è un obietti­vo fondamentale per mantenere l'equilibrio del sistema. Ma non è detto che tale obiettivo si possa perseguiresoloconlatecnicarigi­da delle soglie fisse di pensiona­mento. La flessibilità è insita nel metodo contributivo ed è adotta­ta in forme diverse da vari paesi europei, perché combina l'obiet­tivodialzarel'etàdipensionecon l'adattabilità alle varie esigenze di vita delle persone. Nelle attuali condizioni di vita e di lavoro sono molte le persone per cui prolun­gare l'attività è un'opportunità, specie se si migliorano le condi­zioni di lavoro con politiche di ac­tive ageing (formazione mirata, orari flessibili, organizzazione del lavoro e delle carriere che va­lorizzino le doti degli anziani).

La crescente partecipazione

degli anziani over55 è una tenden­za generale europea. E non è pre­pensionando gli anziani che si ap~onospaziaigiovani;tantoève­ro che molti pensionati continua­no a lavorare. La questione è più complessa e la sua soluzione di­pende molto dal funzionamento del mercato del lavoro.

Il pensionamento flessibile permette una transizione gradua­le degli anziani dalla piena attività alla pensione e insieme può favo­rire un graduale inserimento dei giovani al lavoro. Le forme speri­mentate nei vari paesi sono diver­se e hanno avuto esiti alterni.

Due casi recenti di pensione parziale, con o senza staffetta ge­nerazionale, sono quello francese del contrat de génération, varato nel 2013, e quello spagnolo della "pension parcial" (legge del20n). Entrambe le leggi combinano l'obiettivo di promuovere l'occu­pazione di giovani (le età variano) con quello di mantenere al lavoro isenior con parttime econmisure di attivazione; inoltre prevedono misure di trasferimento di cono­scenze e competenze fra lavora­tori di diverse età.

Nel caso francese il pensiona­mento parziàle - con o senza staf­fetta generazionale - comporta che la pensione è correlata alla ri-, duzione di orario con il ricalcolo alla fme del periodo di part time. Per le imprese medio- piccole l'adozione dello schema è facolta­tiva ma incentivata; per le impre­se sopra i 300 dipendenti essa è

obbligatoria e va concordata con il sindacato.'Le imprese sono te­nute ad adottare un piano d'azio­ne contenente modalità di inte­grazione dei giovahi assunti, di trasmissione delle competenze a loro favore, e mantenimento dell'occupazione dei senior (co­sto previsto circa l miliardo an­nuo). In Spagna la riduzione dell'orario pU9 essere compresa fra il 15% e il 50% (il 75% nel caso il "relevista" sia assunto a tempo pieno e indeterminato) e consen­te l'assunzione di un disoccupato (relevista) per una durata pari al tempo vacante. Il pensionato par­ziale matura il diritto alla pensio­ne completa al raggiungimento dell'età legale (65 anni), come se avesse lavorato a tempo pieno. Il sistema, se applicato a tutti i po­tenziali beneficiari, risulta al­quanto costoso.

Sistemi diversi di pensione par­ziale sono previsti in Danimarca, Svezia e Finlandia, peraltro senza compensazione o on compensa­zione parziale della perdita dei contributi pensionistici. La previ­sione di una pensione parziale fa­cilitail parttime in uscita, in quan­to compensa la perdita di reddito dellavoratoreparttime.Lacoper­tura contributiva completa, con contributi figurativi, è costosa, e quindi costituisce un ostacolo alla diffusione del sistema. La Germa­nia l'ha sospeso per questo. Ma la copertura figurativa può essere li­mitata in ragione dell'età e/o del reddito dell'interessato, (quindi

del livello di pensione ottenibile anche senza tale copertura).

Per questo motivo il part time in uscita va "mirato" bene e si pre­sta a essere utilizzato solo per un periodo breve prima del pensio­namento defmitivo (due-tre an­ni);laSpagna, dopola prima speri­mentazione del sistema, ha eleva­to i requisiti per l'accesso.

In ogni caso il suo utilizzo costi­tuisce un adattamento flessibile e personale della modalità di uscita dal lavoro che non contrasta - e non deve contrastare - con la ten­denza generale all'innalzamento dell'età del pensionamento.

Per altro verso il pensionamen­to parziale si combina con la ten­denza alla diffusione del part time come striunento diredistribuzio­ne dellavoroingeneralee in parti­colare nei cicli di vita.L' Olanda è un caso emblematico: in quel pae­se il part time interessa la metà della popolazione attiva e ha una diffusione maggioritaria, fmo al 70%, fra i giovani che si avviano al lavoro (magari combinato con ci­cli di studio) e fra gli over SO-55, che adottano il pensionamento flessibile parziaie.In realtà un uti­lizzo virtuoso di questo strumen­torichiedediessereinserito in po­litiche del lavoro attive e sostenu­to da un mercato del lavoro dina­mico ed equilibrato.

Si conferma cioè quanto si di­ceva all'inizio che il sistema pen­sionistico può essere sostenibile edequosolosesiappoggiasubuo­ne politiche del lavoro.

co RIP~ODUZIONE RISERVATA

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n Sole9]{l mmrn

Marina Calderone Consulenti del lavoro

«Per il lavoro la svolta nelle politiche attive»

U P" tre la sfida per le nostre aziende ma non sono le tipologie contrat-p,auro IZZln di' ali h" . di . .... dovrebbe essere quella spmge- tu ,ma c e Cl SIa una garanzIa

. ConquattromilaprelSc~ttI,di re Su nuove tecnologie, innova- effettivitàdiquellacheèlatipolo-~ un 9-~arto app~en~ntI ad al- zi<me e ricerca, quest'ultima, pe- gia del rapporto tra le parti stipu­tn. o!dim profes~IOnali, la sesta raltro, sempre poco fmanziata. lanti. In questo senso crediamo edIZIO?e del Festival del La~oro Vi occuperete anche di beni sia utile incentivare la certifica­organIzzato dalla FondazIone nfisc ti' aUamafia e sulla loro ziQnedeicontrattidilavorocome

di dall'O d' . nal d . co a stu e r me nazIO e el al momento di civiltà .nuridica. ul . d l l . messaav ore.. o' cons entI e av.oro, m pro- Sì, così come di scuola e di mi- Nel nuovo "codice dei con: granIffiadal25al27gtugno~P.~er- crocredito. L'obiettivo è quello di tratti" si dice che il rapporto di mo, rappres~nt.asemI;>re di plU un evidenziare che perché la ripresa lavoro subordinato a tempo in­momento di ~Scu~slone e ~on- sia reale non basta intervenire sul determinato costituisce la for­fron~otraattondell econOllllar~- mercato del lavoro ma serve so- ma comune di rapporto dilavo­ale plUtt~StO che un eve?to d~sti- prattutto creare i presupposti per ro. Ritenete che il lavoro auto­nato a chi segue solo le dinaIDIch.e unaripresastabiledell'economia. nomosiamesso ancora una vol­del mondo del lavoro. «La mam- Molte appuntamenti riguar- tainsecondopiano? fest~zione - non lo t;ta~cond~ il derarmoilJobsact,dicuisistan- Da esponente del mondo pro­presldent: del ConSIglio nazlo- nosistemandogliultimitasselli. fessionalemisentodidireche'p~r nale, Marina Calderone - ~ole Lei come lo giudica? noi è molto importante che Cl SIa essere.uno s~e~to per nd.lse- Devo rilevare anzitutto che un'equiparazione sul piano della gnare l rapportI ~,mterno di un forse per la prima volta la tempi- dignità fra lavoro subordinato e mercat~sempreplUc~mplesso~ sticaprevistadaunaleggedelega autonomo. Un comparto come caratterIZzato da atton che non SI viene rispettata e ciò per chi, co- quello delle professioni - che co­possono trascurare». me noi, è abituato a lavorare con s~ce e ?f~e posti?i lav~ro -h~

Presidente Calderone, que- nonne incomplete rappresenta bISOgnO di rISorse e mvestImentI sta edizione del festival sarà in- unfattopositivo.Piùneldettaglio, reali per i giovani, con più agevo­titolata "È l'ora del capitale di questarifonnaci piacepartico- lazioni sul fronte fiscale e contri­umano": perché? larmenteil tentativo d'invertire la butivo.Riconoscere p~dignitàa

TI titolo è collegato alla stagio- tendenza di un Paese che fmora questo compart? ':'ll0l dl!e anche ne che stiamo vivendo e tiene ha identificato gli anIffiortizzato- mettere in condizIOne di compe­conto dell'ampia riconfigurazio- ri sociali con l'assistenza e le poli- tere ad armi pari chi vuole giocar­ne degli strunIenti destinati a da- tiche passive a favore di un ac- sile proprie risorse nel libero pro­re organicità al mercato del lavo- compagnamento allavoroe ad un fessIOnale. ro. Anche stavolta il progranIffia potenziamento delle politiche at­del festival non vuole es!)ere solo tive, acui sono destinate piùrisor­un momento di appuntamento se, anche se pesa l'incognita della perigiuristimasiallargaancheal- coabitazione normativa con gli la necessità della società e del- organismi territoriali. l'economia attuale. Veniamo a ciò che non vi pia-

Q!lest'armo il festival si terrà ce. Qualèil vostro punto divista aPalenno:unasceltacasuale? sulla ''rottamazione'' delle col-

No.Abbiamo scelto il capoluo- laborazioni a progetto? go siciliano perché in questi mesi Ci sembra una misura che in l'intera isola rappresenta la fron- qualche modo sposta all'indietro tiera dell'Europa in quanto punto le lancette dell' orologio, visto che di primo approdo di un forte flus- conico.co.pro.nellaleggeBiagisi so migratQrio che può condizio- era cercato di circoscrivere il la-nare il mondo del lavoro, visto voroautonomo. che molte di queste persone re- Lanormativa ancora vigente steranno .da noi e cercheranno per voi andrebbe bene? un'integrazione lavorativa. Sì, se applicata correttamente.

Q!1al è il vostro timore? Con un'unica eccezione relativa Ci preoccupa che si possa rea- alle collaborazioni di soggetti

lizzare una condizione di iper of- professionali e partite Iva, parte ferta di lavoratori a basso valore che nella riforma Fornero era aggiunto, acuifacciada contralta- mal scritta. re una fuga di giovani laureati. TI Stesso disco,rso per l'associa­rischio è quello di un proliferare zione in partecipazione? dimansionidi basso profIlo,men- Anche in questo caso il proble-

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Data 23-06-2015 Pagina 51 Foglio 1

I numeri del Festival

Eventi previsti Nel'corso del Festival detlavoro, a Palenno dal prossimo giovedì alla mattinata di sabato, si terranno dibattiti, confronti e tavole rotonde, molte dei quali!n contemporanea su più sedì.Sono attesi oltre duecento fra relatori e ospiti partecipanti ai lavori

Le preisalzioni la segreteria dei Festival sta raccogliendo le ultimeiscrizioni. U n quarto dei professionisti che saranno presenti in sala appartiene ad ordini diversi da queUo de consulenti deHavoro. Oltre trenta tra gli eventi previsti saranno validi al fini deUa formazione continua per consulenti del lavoro, awocati, ingegneri e commercialisti

Rapporti di lavoro dipendente Quelli gestiti dai 27.~00 consulenti del lavoro per conto di 1.250.000 aziende

Ordini nelle province l'albo dei consulenti del lavoro è stato istitulto51annifa. I professionisti possono contare suduebraçciteçnici: la Fondazione lavoro, che cu ra setezionee ricerca del personale peri dienti, e la Fondazione studi che analizza tutte le norme tecniche e realizza progetti di riforma

Al vertice. Marina Calderone

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Copie in nostro possesso di cattiva qualità

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Data 23-06-2015 Pagina 26 Foglio 1 /2

. e contratti integrativi: ecco le proposte di Confindustria Claudia Marin

ROMA

LE PROPOSTE di Confmdustria sul nuovo welfare sono già sul ta­volo di Manco Renzi e tutto è puntato sulla valorizzazione dei contratti collettivi per quello che riguarda la sanità, la formazione, gli ammortizzatori, la previdenza in chiave integrativa. E questo perché «la sostenibilità del nostro modello sociale passerà necessa­riamente dalla rivisitazione del si­stema di welfare)}. Parola di Gior­gio Squinzi che sceglie la platea dell'assemblea di Federchimica per lanciare un deciso avvertimen­to. Rafforzato davanti agli indu­striali della Brianza: «Come mi di­ceva anche un grande esperto del­la materia ed ex presidente dell'Inps, se non troviamo una crescita del 2% annuo avremo pre­sto dei grossi problemi, compreso il rischio del default dello stesso

per sanità, previdenza, formazione e sadali

Inps». Squinzi promuove la ca economica del governo e sollecita a non perdere la determi­nazione mostrata nel Jobs Acl. Ciò non togHe che il leader di Confindustria non perda l'occa­sione per denunciare la ((manina anti-industriale, che ogni tanto si affaccia nelle pieghe dei provvedi­menti}): ((La cultura anti indu­striale da noi è ancora ben diffusa. Questa è la riforma più difficile che dobbiamo realizzare». Il te~a del giorno, però, è il welfa­re: «E indispensabile avviare un confronto serio con le organizza­zioni sindacali: noi siamo pronti con le nostre proposte e sono con­vinto che si possa, anche rapida­mente, trovare queUa sintonia che permetterebbe di definire un'intesa di rilevante portata per le imprese, i lavoratori e l'intera società italiana». Squinzi !l0n dice d~ pi.ù. M~ a scorrere le proposte lnvmte a l'a­lazzo Chigi, è evidente il .dis_egno

cultura anti È indispensabile da è ancora diffusa e radicata

un confronto serio, utile a tutta ia società

che sta dietro alle sue parole. l ver­tici di Confindustria, da un lato, puntano, sulle pensioni flessibili (sia pure pagate dai pensionandi attraverso il ricakolo contributi­vo) per fuvorire il rurn over nelle imprese; dall'altro, sono interessa­ti a spingere su un nuovo modello di contrattazione basato tenden­zialmente su un solo livello (o na­zionale o aziendale) e in larga par­te centrato sul welfare integrativo e sulla bilateralità. Che cosa significa? A cominciare dai prossimi grandi rinnovi con­trattuali (alimentaristi e meccani­ci) occorre puntare sui fondi sani­tari integrativi, come anche sui fondi pensione e su quelli di soli­darietà per gli ammortizzatori in­t!':&ràtivi, p~r n.on ~~lan; d~i fon­lli mterprOleSSlOnall per la torma­zione contin~a. Il n;ttto .acco;ppa­gnato - e qm entra In gIOCO 11 go­verno - da una duplice operazio­ne sul versante delle politiche pubbliche: il taglio della spesa sa­nitaria e l'incremento delle detra­zioni per la sanità integrativa.

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IL ,,"~MATTINO Data 23-06-2015 Pagina 2 Foglio 1 /3

Scuola, compromesso sui precari si allarga la platea degli assunti L'ultimo appello di Renzi: se non passa il ddI, pochi quelli stabilizzati

Elena Romanazzi

Per la scuola va in scena il compro­messo. È contenuto nel «testo di sin­tesi» preparato dai due relatori Fran­cesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap). Tutto ruota intorno al numero delle stabilizzazioni e allo stralcio di alcune deleghe di peso. Sono queste le vere novità. La platea delle assun­zioni si allarga. Oltre ai 100mila delle Graduatorie ad esaurimento (Gae), entrano ma solo a decorrere dal 2016 una quota di idonei del concor­so del 20 12. Non è finita. Mano tesa e corsia preferenziale per gli abilitati Pas e Tfa. Per loro verrà rivisto il per­corso del concorso il cui bando sarà pronto entroil2015: saranno valuta­ti esami e titoli con una quota di riser­va del 50% di posti proprio per que­sti abilitati, precari di seconda e in alcuni casi di terza fascia.

Questi precari - spiega Conte - so­no quelli che hanno fatto un tiroci­nio con percorsi di abilitazione o che da cinque o dieci anni erano già inseriti nel mondo della scuola e con un concorso solo per titoli ri-

li Conte (Ap): puntiamo ad arrivare ad un quadro che tenga insieme le istanze

schiavano di esse­re superati dagli altri. <<È una sorta di salvaguardia -aggiunge - che viene data con una riserva di po­sti pari al 50%». Diverso il discor­so degli abilitati del concorso 2012. Una batta­glia portata avan­ti con forza in pri­mo luogo dall' ex

ministro dell'Istruzione

Mariastella Gelmini e comunque da tutti gli azzurri. La loro stabilizzazio­ne potrebbe creare delle difficoltà. Questa ipotesi inserita nella prima versione del ddl e poi eliminata da Renzi (famosa la battuta del pre­mier: un concorso prevede dei vinci­tori, essere idonei non vuole dire aver vinto» ) potrebbe in futuro crea­re delle aspettative per tutti i concor­so al di là dei posti banditi.

Sono questi solo alcuni dei punti di mediazione. Gli altri riguardano il comitato di valutazione dei prof. Cambia la composizione - questa è la proposta - raddoppiano i docenti, si dimezza la rappresentanza di geni­tori e studenti. Ma solo il dirigente e i profpotrannovalutare l'anno di pro­va dei docenti immessi in ruolo a partire dal primo settembre.

Valutazione e non solo. Alcuni spezzoni della riforma in realtà en­treranno in vigore solo a decorrere dal 2016 dando un anno di tempo alle scuole per abituarsi ai cambia­menti, ma soprattutto per preparar­si alle novità. E dunque agli albi terri­toriali e alla rete di scuole che slitta­no di un anno. Ma anche al piano dell' offerta formativa che deve esse­re redatto dal dirigente scolastica con l'ausilio del collegio dei docenti e del consiglio d'istituto.

Parte da subito, invece, la valuta­zione dei prof. I fondi, i 200 milioni di euro verranno utilizzati subito. Su­bito anche l'alternanza scuola-lavo­ro nell'ultimo triennio per gli studen­ti degli istituti tecnici e professionali (400 ore) eperiliceali (200 ore). Do­vrebbero restare anche i 500 euro di benefitper l'aggiornamento cultura-

le dei docenti. E verrà messo un tetto allo School Bonus.

Una soluzione per accontentare una parte (non tutta) dell' opposizio­ne e tendere la mano ai sindacati. Renzi è stato chiaro. «Sul ddl scuola decide il Parlamento, ma per quello che ci riguarda è del tutto evidente che se la riforma passa ci saranno 100mila assunzioni (anche se fatte in due trance ndr), se la riforma non passa o non passa in tempo ci saran­no solo quelle del turn over».

L'ipotesi fiducia non è tramonta­ta del tutto. Molto dipenderà da co­me oggi verrà accolto, in commissio­ne Cultura al Senato, il documento di sintesi. Il testo dovrebbe avere l' ok definito di palazzo Madama al massimo entro il 30 giugno per poi passare alla Camera, dove il voto di fiducia appare scontato.

Sul testo hanno lavorato fino a notte fonda. Ed oggi il presidente An­drea Marcucci darà un termine per i subemendamenti. Ogni scelta «di­penderà dalla risposta dell'opposi­zione», conferma il ministro Stefa­nia Giannini. Le opposizioni, però, non recedono dalle loro posizioni. «Renzi fa il furbo», accusa Nichi Ven­dola. E il M5s: <<È disperato, cerca un capro espiatorio». Trentadue asso­ciazioni e sindacati presentano un appello al governo perché faccia le assunzioni per decreto e «riveda pro­fondamente l'impianto del ddl evi­tando forzature e ricatti politici». La minoranza Pd va in ordine sparso. Walter Tocci non arretra: «Renzi usa i precari come una clava per far pas­sare una legge sbagliata». Ei protago­nisti, i precari, attendono di conosce­re il proprio destino. In silenzio.

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IL ,,"~MATTINO

Principali novità Il ddl "Buona scuola" approvato alla Camera

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

400 ore di stage negli istituti tecnici o professionali. 200 facoltative per il liceo, Sia in azienda, sia in enti pubblici

STIPENDIO INSEGNANTI

CARTA DEL PROF

500 euro per l'aggiornamento professionale attraverso l'acquisto di libri, testi, strumenti digitali, ecc, Formazione in servizio obbligatoria

Vendola Matteo come sempre fa il furbo, stop ai ricatti faccia un decreto per consentire l'inizio delle lezioni a settembre

Tocci Chi da anni attende un lavoro viene usato come una clava per far passare una legge tutta sbagliata

MATERIE POTENZIATE

PIANO STRAORDINARIO ASSUNZIONI

SCHOOL BONUS E PARITARIE

DIRIGENTE SCOLASTICO

SCUOLA PiÙ AUTONOMA

ORGANICO FUNZIONALE

EDILIZIA SCOLASTICA Credito di imposta al 65% a chi fa

donazioni per nuove scuole, Detrazioni fino a 400 euro per ogni figlio iscritto a paritarie

Bando per costruzione di scuole altamente innovative

-_ .. Giannini La fiducia è solo uno strumento tecnico vedremo le risposte che le opposizioni daranno in questi giorni

Mineo Il ricorso alla fiducia sarebbe un abuso e una dichiarazione di guerra nei confronti del mondo scolastico

ANSA +.:.e.rrtime.tri

Data 23-06-2015 Pagina 2 Foglio 2/3

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IL ,,"~MATTINO

Blocco statali, oggi la Consulta

La Corte Costituzionale valuterà oggi se il blocco dei contratti pubblici, de­ciso per decreto nel 20 l O per il trien­nio a seguire e prorogato per il 20 14, è legittimo. Un'udienza che arriva a po­che settimane dalla 'bocciatura' sullo stop alla rivalutazione delle pensioni e anche in questo caso potrebbe ave­re conseguenze sul bilancio pubbli­co. Tra le ipotesi che circolano, quella che la Corte possa giudicare infonda­tala questione con una sentenza-mo­nito al legislatore affinché non ripeta in futuro blocchi di così lunga durata.

Ma «un'altra via potrebbe essere un accoglimento parziale, per esem­pio per il corrispettivo di un solo an­no», spiega il giurista Gianluigi Pellegrino; per esempio potrebbe passare il blocco trien-

Dopo le pensioni nuovo rischio per i conti pubblici

naIe che corrisponde a un ciclo economico, ma non la proroga per il 2014, per altro estesa anche al 2015 per la parte economica. «Op­pure la Corte potrebbe giudicare incostituzio­naIe solo l'esclusione della possibilità del re­cupero futuro delle somme non percepite, affidando alla contrat-

tazione da riavviare il compito di defi­nire come e in che tempi recuperar­le» dice Pellegrino, convinto però che «se la Corte dovesse decidere in pun­ta di diritto, dovrebbe dichiarare inco­stituzionale la norma, perché un bloc­co di 4 anni esce dai paramenti di tem­poraneità. È pero difficile immagina­re che non pesino le polemiche susci­tate dalla sentenza pensioni e il ri­schio di un nuovo buco».

Data 23-06-2015 Pagina 13 Foglio 1

Parte del mondo giuridico, infatti, si appella al nuovo art. 81 della Costi­tuzione che nel 2012 ha introdotto l'obbligo di pareggio di bilancio. Sarà interessante capire se la Consulta ag­gancerà la propria decisione a quest'articolo o no; anche a partire da due recenti pronunce. La prima è quella sulla Robin Tax sulle società

petrolifere, dichiarata incostituzionale, ma senza effetto retro atti -vo per evitare, sulla scorta dell'art. 81, gli ef­fetti sui conti pubblici che sarebbero derivati dalla restituzione delle tasse già pagate. La se­conda è proprio quella sulle pensioni, dove in­vece non si cita l'art. 81 e si è dovuto varare un decreto per rimborsa­re per lo meno le cate­gorie più disagiate di pensionati.

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la Repubblica

larifonna

Data 23-06-2015 Pagina 9 Foglio 1

Ue, sì all'accoglienza ma senza quote Il compromesso nella nuova bozza: l'ultima parola ai governi.yia libera ~lla m~ione per bloccar~ ~ barc0!1i Spari su un gommone allargo di Tripoli: un migrante morto, giallo sulla dmamlca. In 2.500 SOCCOrsi m un giorno

DAL NOSTRO INVIATO ALBERTO D'ARGENIO

BRUXELLES. In un solo giorno l'Europa fa due significativi passi avanti sull'immi­grazione. La bozza definitiva di accordo che sarà siglato al vertice europeo di gio­vedì a Bruxelles conferma il sistema di quote proposto un mese fa dalla Commis­sione guidata da Jean Claude Juncker. Passa il meccanismo grazie al quale 4Omi­la richiedenti asilo sbarcati in Italia (24mila) e Grecia (16mila) sarannoredi­stribuiti tra i soci dell'Unione. Per piega­re le resistenze di diversi governi al salto di qualità politico - il blocco dell'Est, Fran­cia, Spagna e Portogallo - gli sherpa han­no annacquato il testo mantenendone in­tatta la sostanza. La ripartizione sarà dunque confermata dai capi di Stato e di governo tra due giorni e lanciata a luglio dai ministri dell'Interno.

L'escamotage lessicale per chiudere il compromesso fa sparire dal testo il termi­ne ~quote", non parla più di obbligatorie­tà anche se di fatto resta per tutti ad ecce­zione di Londra, Dublino e Copenaghen che non partecipano alla politica comune sull'immigrazione. Infine i criteri propo­sti da Bruxelles per stabilire il numero di

migranti che ogni Paese dell'Unione do­vrà ospitare verranno riscritti dai gover­ni in modo da fare alcuni aggiustamenti per tenere a bordo le capitali che ritengo­no di avere già dato sull'accoglienza, a partire da Madrid. TI sistema sarà «valido per tutti gli Stati»: è la formula che sosti­tuisce la parola «obbligatorio».

Italia e Grecia accettano invece di ospi­tare degli hotspot europei sul proprio ter­ritorio, missioni Ue che aiuteranno (e controlleranno) le autorità locali nel pro­cesso di identificazione dei migranti: in cambio della solidarietà si pretende che Roma e Atene non lascino più defluire gli stranieri verso gli altri paesi senzaidenti­ficarli.

Se l'accordo sullaricollocazione dei mi­granti rappresenta un successo per la Commissione, ieri a Lussemburgo l'Euro­pa ha messo a segno un altro colpo. I mini­stri degli Esteri dei Ventotto guidati da Federica Mogherini hanno lanciato uffi­cialmente Eunavfor Med, la missione na­vale europea pensata da Bruxelles per bloccare, sequestrare e distruggere i bar­coni dei trafficanti di esseri umani nel Me­diterraneo. Affiancherà Triton, missione votata al salvataggio, vi parteciperanno 14 paesi (tra cui Germania, Gran ~ret~­gna e Francia) che metteranno a dispoSl-

zione 5 navi da guerra, 2 sottomarini, 3 aerei, 2 droni e 3 elicotteri per un totale di un migliaio di uomini. Inoltre sarà lan­ciato un lavoro congiunto di intelligence per monitorare le rotte dei trafficanti. TI comando sarà a Roma sotto la guida dell'ammiraglio Credendino, la portae­rei Cavour sarà la piattaforma di coman­do e coordinamento e avrà anche la fun­zione di un ospedale navigante per soc­correre i migranti salvati durante le ope­razioni di cattura degli scafisti. La missio­ne partirà il primo di luglio e sarà piena­mente operativa nell'arco di un mese. N ella prima fase le catture avverranno in acque internazionali e salvo il diritto di in­seguimento le operazioni nelle acque e nei porti libici potranno avvenire solo do­po la risoluzione Onu bloccata in attesa della nascita di un governo di unità nazio­nale in Libia.

Ieri intanto allargo di Tripoli un gom­mone è stato attaccato. Gli spari anno uc­ciso un migrante e ne hanno ferito grave­mente un altro. È giallo sulla dinamica e sugli autori dell' agguato. Mentre a Taran­to 914 profughi sono sbarcati da una na­ve militare inglese, nella giornata di ieri oltre 2.500 migranti a bordo di 15 barco­ni sono stati soccorsi allargo della Libia.

IOOIPRODUZIONE RISERVATA

l.Arif'Orma "~:::::~

Ue. sì all'accoglienza ma senza quote s"';,~~,':,,·:,,. " ':' "O~~""Uo",,"K~';;:~;:'~""R;mo

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Data 23-06-2015

il Giornale Pagina 7 Foglio 1 /2

La riforma del catasto è l'ennesima stangata Così triplicherà l'Imu La nvalutazione delle rendite farà aumentare il valore ma soprattutto le imposte sulla casa

I record a Milano (+ 150%) eRoma (+200%) Gian Maria De Francesco

Roma Oggi potrebbe materia­lizzarsi la nuova stangata sulla casa. L'ulteriore inasprimento della pressione fiscale portereb­be,questavolta,lafirmadelpre­mier Matteo Renzi che così se­guirebbelastradadeipredeces­sori Mario Monti ed Enrico Let­ta. Il Consiglio dei ministri che siriuniràquestaseradovrebbe, infatti, esaminare sei decreti at­tuativi della delega fiscale. Tra questi anche quello relativo al­la riforma del catasto.

L'aggiornamento delle rendi­te, come documentato nei me­si scorsi dal Giornale, si baserà su nuovi parametri (che saran­noriunitiinunalgoritmodical­colo): metri quadri al posto dei vani e prezzo di mercato, pon­derati sull' anno di costruzione

dell'immobile e sul suo stato di conservazione. Secondo alcu­ne simulazioni, larevisione po­trebbe determinare aumenti medi del 150% circa a Milano e di oltre il 200% a Roma sull'im­ponibilein caso di acquisto pri­macasa. Unamazzatache, tra­slata su Imu e Tasi, potrebbe portare - in alcuni casi - anche a un raddoppio dell'imposta. Al­tre elaborazioni hanno stimato la possibilità di un aumento me­dio de125% del gettito Imu e Ta­si su base nazionale, con l'ac­coppiata di tasse malefiche che supererebbeabbondantemen­te i 30 miliardi dagli attuali 24 miliardi circa.

«L'articolo 2 della legge dele­ga, che ho contribuito a scrive­re prevede l'invarianza di getti­to a livello locale: mi auguro che il governo non vogliarispet-

tarlo solo in maniera formale, creando le basi per un'ulteriore tosatura dei contribuenti», ha commentato il presidente del­la commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone (Cri),denunciandolamancan­za di chiarezza sulla futura 10-cal tax che dovrebbe inglobare le attuali imposte comunali su­gli immobili. «Non si consideri la casa un limone da spreme­re», ha aggiunto Giacomo Por­tas, moderato delPd epresiden­te della commissione di vigilan­za sull' anagrafe tributaria. L' al­larme bipartisan implica che le rassicurazioni del viceministro dell'Economia, Luigi Casera, non sono state prese sul serio.

Ci sono anche altri problemi tecnici. «L'esercizio della dele­ga scade il 26 settembre - ricor­da il presidente di Confedilizia,

Giorgio Spaziani Testa - e c'è il rischio che le commissioni Fi­nanze non abbiano sufficiente tempo adisposizione per even­tuali modifiche, prima fra tutte quella sull'impugnabilità delle rendite dinanzi alle commissio­ni tributarie». Teoricamente, il decreto delegato potrebbe da­re all'Agenzia delle Entrate il po­tere di fissare una volta e per sempre la rendita degliimmo bi­li senza che si possa fare ricor­so. Per questo motivo Confedili­zia, che parteciperà alle com­missioni censuarie incaricate della revisione delle rendite en­tro il20l9, staraccogliendo ida­ti dei proprietari su atti di com­pravendita' contrattidilocazio­ne e aste giudiziarie, in modo da poter essere più incisiva. Ul­teriori informazioni possono esserereperite sul sito dell' asso­ciazione: www.confedilizia.it.

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il Giornale

Abitazione di tipo civile

Superfice Base Città media imponibile

(mq) attuale*

Bologna 156/81 266.112

Cagliari 137,32 178.080

Genova 124,58 219.912

Milano 140,56 248.640

Napoli 124,52 155.904

Palermo 143,41 88.200

Roma 108,56 202.440

Torino 118,93 216.384

Venezia 132,64 163.464

*Rendita rivalutata 160

Nuovo valore (ipotesi) e differenza 010

CENTRALE SEMI CENTRALE PERIFERIA

486.103

223°/0

2.52°/0

L'EGO

Data 23-06-2015 Pagina 7 Foglio 2/2

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