caffè moak s.p.a. /2014 · adci (art directors club italiano) e marco lentini5, grafico di caffè...

36
XI 03/2014 © Caffè Moak S.p.A.

Upload: others

Post on 31-Jul-2020

4 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

XI 0

3/20

14 ©

Caf

fè M

oak

S.p.

A.

Page 2: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in
Page 3: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

L’Italia è il Paese dei processi, quelli annosi, dove l’accusato non sempre è colpevole di reato e il più delle volte non si fa presto a scoprirlo. È quello che è successo al caffè, dopo le accusa di Report, che ha messo in discussione il nostro caro espresso, uno degli orgogli italiani. Il giorno dopo la gente ha continuato ad andare al bar a prendere il solito caffè, ma è anche vero che, a distanza di mesi, il cliente osserva il barista durante la preparazione con un occhio più vigile e sospettoso. Se le incriminazioni, dunque, sono servite a rendere il con-sumatore più consapevole e a pretendere dal barista qualità della miscela e della preparazione in tazza, che ben vengano le segnalazioni della Gabanelli. Se, però, le accuse sono in-fondate, è nostro dovere approfondire e chiarire alcune errate informazioni, come quella che incrimina la qualità Robusta. La bontà di una miscela è data da diversi fattori, tra cui la se-lezione dei monorigine, il metodo di tostatura, la macinatura e la conservazione. Non si può mettere in discussione un caffè che contiene una maggiore percentuale di Robusta rispetto a quello che contiene più Arabica solo per una questione di prezzo di mercato– esistono qualità di robusta, anche lavati, più pregiate di quelle arabica. Se poi si tiene conto dei gusti geografici, dovremmo ricordare che al Sud si apprezza un caffè più corposo e dal retrogusto più deciso, mentre al Nord si preferisce una miscela più dolce e aromatica. È anche vero che se il barista sceglie un’ottima miscela, deve anche saper renderle onore. Ecco perchè è importante seguire corsi di formazione e avere una buona conoscenza e cultura del vero espresso italiano. Una responsabilità che noi torrefattori abbiamo prima di tutto. Il nostro compito non è solo vendere il prodotto, ma seguire il cliente in tutte le fasi, educandolo e istruendolo affinchè esalti le proprietà della miscela e ottenga in tazza un ottimo espresso. Il dovere del barista è attrarre i suoi clienti con un caffè pregiato e di qualità e offrire un ser-vizio impeccabile.

Il PresidenteGiovanni Spadola

commenta su Twitter l’editoriale con l’hashtag #caramoak. seguici su @twitmoak

Page 4: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Disegno Industriale - Vittorio Venezia [Le forme dell’acqua - workshop ABADIR 2013] Articolo a pag. 24

Page 5: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

put your face

Concorsi Moak 2014. Ecco le giurie

Caffè storicoCaffè Grande Italia

In viaggio verso l’India

Chef e Pasticceri interpretano il caffè MoakMarco Baglieri e Stefano Primerano

Moakpeple contest

Lo stile di arredare.Un locale prêt-à-porter

L’arte del cappuccino dedicata ai più piccoliAl via i corsi di Latte Art Junior

Caffè e SaluteIl caffè aiuta ad idratarsi

Il caffè, nuovo status symbol in Cina. Corsi per baristi perché la bevanda sia anche buona.

ADIDisegno industriale. Vittorio Venezia

Caffè da leggere

Creatività etica e sostenibile. Gli scarti di caffè danno vita alla carta ecologica.

Moak unica in Sicilia ad avere trainer autorizzati SCAE

Caffè e dintorni

040610121416171820222426272830

www.caffemoak.com

Spedizione poste italiane - cod.sap. n.30907349- DCB Centrale/PT Magazine iscriz. R.O.C.n.23325 - valida dal 18/03/2013 - Aut. Trib. Modica n.218/2013 VG - Notizie n.2/2013.Direttore Responsabile: Sara Di PietroRedazione: for[me]moakFoto: for[me]moakCoordinamento grafico: for[me]moakArt work: for[me]moak Editore: Moak Holding S.p.A. Viale delle Industrie s.n. – 97015 Modica (RG) tel.0932-904755 www.caffemoak.com, mail: [email protected] Azienda con sistema qualità certificato da ISO 9001/14001 Stampa in esclusiva per Moak Holding S.p.A. a Soveria Mannelli (CZ) A norma dell’art. 7 della legge n. 196/03 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi scrivendo a: Moak Holding S.p.A. - Viale delle Industrie s.n.- 97015 Modica (RG) - Italy

In copertina:thesignframe

Partner

XI 0

3/20

14 ©

Caf

fè M

oak

S.p.

A.

03[ the sign moak ]

Page 6: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

In tutte le campagne adv, Moak ha voluto raccontare il mondo o raccontarsi, a volte con ironia, altre con po-esia, rendendo illustrazioni o frasi espressione di pen-

sieri o storie di popoli. La campagna “moak generaction” abbatte ogni distanza tra le persone, tra le loro diversità e lo fa attraverso illustrazioni ironiche di personaggi, in cui ciascuno può anche riconoscere se stesso, un amico o un ruolo nella società. Proprio come chi fa parte del mondo virtuale, dove non esistono distanze fisiche, diversità razziali. Partendo dal concept grafico della campagna adv moak generaction, for[me]moak lancia l’iniziativa “put your face” (mettici la faccia!). Un pannello alto due metri viene installato in città o Paesi di forte interesse turistico, dove Moak è presente. L’immagine è quella della moak generaction, dove due dei personaggi illu-strati, che rispecchiano usi e tradizioni di una Regione o Paese e il cui volto sarà forato, si accenderanno di colore.

Ad attrarre clienti e turisti sarà la possibilità immediata di poter mettere la propria faccia sullo spazio forato e farsi fotografare prendendo il posto dei personaggi illu-strati. Gli utenti, inoltre, potranno partecipare al contest “putyourface”, pubblicando le loro foto su instagram con l’hashtag #putyourfacemoak. Tutte le foto saranno visibili sul sito ufficiale www.putyourfacemoak.com. L’ultima foto pubblicata in ordine cronologico sarà promossa in primo piano sull’homepage, mentre quella più votata del mese su Instagram riceverà un premio messo in palio da Caffè Moak. Un gioco, un divertimento, ma anche un modo di promuovere il brand e di veicolare il messaggio che appartiene alla filosofia Moak: tutti facciamo parte di una catena, di un dna, dove ciascuno è protagonista, dove si abbattono barriere razziali, politiche o religiose. Cia-scuno può far parte di una generazione nuova, mettendoci la propria faccia.

put your face

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: God put a smile upon your face - Mark Ronson04 [ XI 02/2014 ]

Page 7: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

05[ the sign moak ]

Page 8: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

È Donato Carrisi il presidente di giuria della XIII edizione di Caffè Letterario Moak, il concorso na-zionale di narrativa promosso da Caffè Moak, in

collaborazione con Archinet. Considerato uno degli scrit-tori italiani di thriller più noti in Italia e all’estero, Carrisi è anche sceneggiatore per il cinema e la televisione; lo scor-so marzo ha infatti diretto con successo la serie “Il Sesto Senso”, in onda in prima serata su Rai3. Dopo il bestseller “Il Suggeritore”, l’autore conferma il suo successo interna-zionale con l’ultimo romanzo “L’ipotesi del male”. Donato Carrisi avrà al suo fianco una giuria di spicco: il Premio Campiello Andrea Molesini, che ha appena pubblicato il suo ultimo romanzo “Presagio”, Paolo Di Stefano, illustre firma delle pagine culturali del Corriere della Sera – di cui è ora inviato speciale -, lo scrittore e musicista bolognese Gianluca Morozzi e l’ormai veterano membro di giuria del Letterario Moak, lo scrittore Gianni Cascone. Toccherà a loro giudicare i racconti di giovani e affermati autori italiani. Intanto, tra tutti i manoscritti pervenuti,

la giuria ha già selezionato i dieci più meritevoli, che saranno pubblicati nell’antologia “I Racconti del caffè”. Tra questi saranno scelti i cinque finalisti e i tre vincitori che andranno sul podio. Questi ultimi si aggiudicheranno un premio in denaro e saranno svelati durante la serata di premiazione il prossimo 11 Ottobre, che si terrà nel cen-tro direzionale Moak. Se l’edizione 2014 si tinge di “giallo”, gli inediti racconti profumeranno immancabilmente di caffè, tema a cui i partecipanti hanno dovuto far fede. Giovani talenti e aspi-ranti scrittori, oltre all’opportunità di emergere parteci-pando a uno dei più autorevoli premi nazionali di lettera-tura, avranno la possibilità di condividere la loro passione per la scrittura con autori di fama internazionale.

info: www.caffe-letterario.itwww.facebook.com/letterariomoakwww.twitter.com/letterariomoak

Concorsi Moak 2014. Ecco le giurie

di Sara Di Pietro

Donato Carrisi - © Marcello Bocchieri

06 [ XI 02/2014 ]

Page 9: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in
Page 10: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: I could write a book - Dinah Washington

A presiedere la 1° Edizione di Fuori Fuoco Moak, il contest internazionale di fotografia sarà invece Cesare Colombo. Classe 1935, da oltre cin-

quant’anni ha affiancato al lavoro di fotografo una lunga esperienza nel settore della comunicazione visiva e della ricerca, diventando uno dei più autorevoli maestri della fotografia italiana, non solo come autore, ma anche come studioso e storico dell’immagine. Famosi i suoi scatti per riviste come Abitare, Domus, Vie del Mondo e per azien-de come IRI, IBM, 3M, Fiera Milano, Bayer, Ciba, Kraft, Enimont. Nelle sue foto è forte l’interesse per l’uomo, protagonista dinamico dell’inquadratura ma anche simbo-lo delle vicende sociali di oggi. Autore di numerose anto-logie, lo scorso aprile ha pubblicato per Contrasto “La ca-mera del tempo”, un volume guidato da Simona Guerra, in cui Colombo ripercorre gli anni vissuti, i ragionamenti fatti insieme ai suoi amici e colleghi, le sue immagini più incisive e alcuni dei testi scritti negli anni; un’opera che rappresenta la testimonianza del percorso di “un uomo che crede nell’impiego della fotografia come potente arma sociale e politica del nostro tempo”.Un tema, quello della condizione umana, consono a quello di Fuori Fuoco - “i nuovi miti” - a cui aspiranti fotografi e professionisti

dovranno ispirarsi, purché nelle foto emerga un legame con il caffè. Colombo1 sarà affiancato da una giuria di tutto rispetto: il fotografo Massimo Siragusa2, Cinzia Ferrara3, vicepresidente AIAP (associazione italiana per la comunicazione visiva), Matteo Maggiore4, consigliere ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in fotografia e viaggi scrive per la “Domenica” de Il Sole 24 Ore e Panorama Travel. I partecipanti dovranno documentare o raccontare in tre immagini le mutazioni sociali di cui siamo attori e spettatori ed inviarle, esclusivamente in formato digitale, accedendo al sito ufficiale del contest www.fuori-fuoco.com. I tre finalisti e il vincitore saranno resi noti durante la serata di premiazione, il prossimo 11 ottobre. Tutte le foto selezionate saranno invece divulgate e promosse da Caffè Moak in tutto il mondo, attraverso mostre, eventi e campagne pubblicitarie.

info: www.fuori-fuoco.comFB[fuori fuoco moak]TW [@fuorifuocomoak]

Cesare Colombo - © Lorenzo Ceva Valla

1

5

2

6

3 4

08 [ XI 02/2014 ]

Page 11: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in
Page 12: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

A Sirmione, nel cuore della perla del Garda, il Caffè Grande Italia ha visto sostare tra i suoi tavolini personaggi noti e meno noti, dalla Regina Mar-

gherita, a Gabriele D’Annunzio che spesso soleva godere la pace serafica seduto a sorseggiare un caffè. Vuoi per la vicinanza con Verona e la sua celebre Arena, vuoi per

la passione della famiglia Cracco per il melodramma, il Caffè Grande Italia ha accolto numerosi cantanti lirici come Tancredi Pasero, Maria Callas o Arturo Toscanini. Situato nella centralissima Piazza Carducci, il Bar Italia, affettuosamente così chiamato dai suoi frequentatori, ri-sale come edificio al 1922, ma come licenza al 24 novem-bre 1894. Il salotto per antonomasia della celebre località turistica vanta una lunga tradizione familiare. Il merito spetta al trisavolo dell’attuale proprietario, il signor An-gelo Cracco,che gesti per alcuni anni l’Hotel Germania

Caffè storico

di C. R.

L’elenco di nomi di donne e uomini illustri che hanno frequentato i locali storici in Italia è vastissimo. Basta sedere in questi luo-ghi, prendere un caffè o consumare un aperitivo e subito si ha la piacevole sensazione di fare un salto nel passato, dove i cimeli, le opere d’arte o i mobili d’epoca rievocano i ricordi di celebri personaggi che si intrecciano con gli eventi storici del nostro Paese.Alcuni sono diventati fast food o boutiques. Ne sopravvivono ancora più di 120 e noi vogliamo raccontare e tenere in vita nel-la nostra memoria questi luoghi che con onore e coraggio portano avanti pagine di storia e cultura della nostra bell’Italia.

Caffè Grande Italia

10 [ XI 02/2014 ]

Page 13: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

con il vicino Caffè Scaligeri proprio di fronte al Castello Scaligero. Negli anni ‘20 il figlio Angelo, dopo una lunga esperienza tra Parigi, Genova e Roma, decide di ritornare e gestire il locale del padre, ribattezzandolo “Caffè Gran-de Italia” - rimasto colpito dall’efficenza dell’omonimo caffè di piazza dell’Esedra a Roma. Dopo di lui, toccò alla figlia Angiolina di carattere forte e risoluto, la gestio-ne del locale. Il Bar Italia passò nel 1957 al figlio Carlo, che, con accanto la validissima moglie Lidia, rilanciò l’ambiente con una connotazione diversa; pur nella linea

della tradizione, il luogo di incontro divenne locale dove poter gustare anche ottimi long drinks serviti in gigante-sche coppe soffiate a mano. Alla sua morte, il figlio Ma-rio prese in mano le redini del locale. Ancora oggi, grazie a lui, il Caffè Grande Italia rimane quel luogo semplice e raffinato, dove hanno lasciato tracce indelebili della loro presenza personaggi famosi che non lo frequentarono solo per sorseggiare una bevanda o per ritrovare un clima accogliente, ma per conversare, per uno scambio di opi-nioni o per intrecciare amicizie durature.

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Mambo italiano - Ray Gelato

La famiglia Cracco

Gabriele D’Annunzio

11[ the sign moak ]

Page 14: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

In viaggio verso l’India

di Sara Di Pietro

“Tutte le mattine, dalla stazione di Thrivandrum, partono treni che dall’estremo sud percorrono l’intero continente indiano e raggiungono in quasi tre giorni la capitale New Dheli. Trovare posto in treno non è semplice, bisogna prenotare con qualche giorno di anticipo. Sono diretto a Kollam, da lì un autobus mi porterà a ridosso della Riserva Naturale del Peryar, nei Ghati Occidentali, tra piantagioni di the, spezie e caffè. Lungo le valli il pano-rama è mozzafiato, le piantagioni sono rigogliose e tra gli alberi di legno rosa e i teck intravedo i primi arbusti da cui proviene il famoso caffè di questa regione del Kerala. Niente ti può preparare all’India e nulla in questo posto è avventato. Decido allora di affittare un’abitazione in le-gno proprio a ridosso della Riserva. La qualità della terra

D ietro ogni caffè sorseggiato c’è una storia, fatta di uomini, di viaggi e di immagini, di esperienze ric-che di emozioni e di scoperte. E quando è così, se-

condo noi, le storie vanno raccontate, soprattutto se riguar-dano il nostro amato caffè. Lo faremo partendo dall’India, luogo di rara bellezza e dove i chicchi di caffè crescono rigogliosi e danno vita alle migliori qualità di Arabica e Robusta. Un viaggio attraverso gli occhi di Giovanni Spa-dola, fondatore di Caffè Moak, che da sempre ama selezio-nare personalmente i suoi chicchi, accompagnato questa volta da Adriano Cafiso, Green Coffee Consulant per Caffè Maok. Sarà proprio Adriano ad arrivare per primo nella regione del Kerala e a raccontarci come ci si innamora dell’India e delle sue piantagioni di caffè.

12 [ XI 02/2014 ]

Page 15: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

naturale così protetto e conservato ci fa ulteriormente convincere della bontà della nostra spedizione in questo luogo remoto. Qui la vita assume un significato speciale, dove ciascuno vale per quello che è e non per ciò che possiede. Siamo ospiti nell’Old Kent Estate di proprietà di Najmudin, che con il figlio Sadat, ha curato il restauro di questa antica dimora inglese adesso a disposizione di pochi fortunati turisti. Testiamo diverse tipologie di caffè: i naturali, i lavati e i semilavati e ne diamo una nostra valutazione che quasi sempre è più che soddisfacente. Per noi è una fortuna assistere alla bellezza delle piante di caffè in fioritura, il loro odore intenso è così travolgente che a volte viene voglia di dormire tra questa fitta vegetazione. L’ultimo giorno, una famiglia di elefanti si avvicina alla porta per mangiare dall’albero di Jack Fruit di fronte la nostra abi-tazione; li guardiamo meravigliati e increduli di assistere ad un simile spettacolo. Non ci rimane che preparare la valigia, sistemare i vestiti, le spezie e i campioni di chic-chi tostati che porteremo a Modica, dove Giovanni Spa-dola darà vita a nuove alchimie di caffè”.

di questi luoghi è eccezionale; mi sorprende che qui le varietà di Arabica e Robusta vengano coltivate insieme e che alcune di queste raggiungano altezze superiori ai sette metri. In India il caffè è un prodotto bevuto e apprezzato, cresce tra il pepe, il cardamomo, la vaniglia e mille altre piante di cui ne assorbe profumi e sapori.Decido di campionare diverse qualità e riparto, questa volta in direzione Tamil Nadu, per visitare la coltivazione di un caffè speciale di montagna - che dicono avere un retrogusto simile a quello dell’arancia. Vado in moto, con la kavasaki della mia guida, così mi preparo poche cose da portare. Dopo qualche giorno mi raggiunge Giovanni Spadola e ci diamo appuntamento da un nostro amico, Najmudin, che ci farà visitare le sue piantagioni in Kar-nataka, la più famosa regione dell’India dove si coltiva caffè. Con Najmudin viaggiano altre due persone: un ita-liano, Lorenzo Gariano, guida alpina e Rodrigo Sanchez, ex diplomatico colombiano. Insieme partiamo da Banga-lore e dopo sette ore di viaggio raggiungiamo Maddikeri nella zona di Coorg, una tra le più importanti aree ecolo-giche del Paese. Il fatto che il caffè cresca in un ambiente

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: India - Sun Ra

da sinistra verso destra: Giovanni Spadola, Najmudin Sathak, Adriano Cafiso

13[ the sign moak ]

Page 16: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

In via Principe Umberto, a pochi passi dalla Cattedrale di Noto, vale la pena fermarsi al Ristorante Crocifisso. Solo pochi posti a sedere in quella che un tempo era la “putia

ro vino” - classica osteria con cucina. Nel 2007 Marco Baglieri, dopo qualche anno di gavetta in cucina con la mamma N’Dina, la trasforma in una deliziosa e raffinata trattoria, dove ancora oggi serve generosi piatti della tra-dizione contadina locale. Autodidatta, ha lavorato a fianco dello Chef stellato Ciccio Sultano. Fedele ai prodotti della sua terra, nei suoi piatti spicca la cura maniacale della ma-teria prima, rigorosamente a chilometro zero.

Filetto di maiale sgrassatoingredienti: mazzetto di erbe aromatiche, caffè, demi gla-ce, miele di zagara d’arancia, burro, marsala stravecchio, pepe nero.

preparazione: tagliare il filetto a tocchetti di 4 cm in al-tezza e legarli con dello spago da cucina dando una forma

Il caffè tra dolce e salato. Espresso, in polvere o in chicchi, a renderlo protagonista saranno Marco Baglieri del Ristorante Cro-cifisso di Noto e Stefano Primerano della Pasticceria Sansovino di Milano.

cilindrica. Mettiamo quindi in padella olio,burro, erbe aro-matiche (salvia,timo,rosmarino a mazzetto). Aggiungiamo il sale e rosoliamo i tocchetti di filetto. Una volta dorati, togliamoli dal fuoco e uniamo il miele al fondo di cottura della carne, sfumando con il Marsala; non appena la salsa sarà ridotta, rimettiamo in padella i tocchetti di carne e li facciamo nappare per bene. Completiamo la cottura in for-no a 200° per 5/7 minuti.

tortino di patate e cipolle: sbollentiamo delle patate, pe-liamo e schiacciamo. Condiamo con cipolle stufate, pepe nero, sale, ragusano grattugiato e prezzemolo tritato. Im-burriamo dei contenitori conici in silicone e riempiamo con il composto. Mettiamo in forno a 200° per circa 10 minuti.

Completamento: sistemiamo al centro del piatto il tortino di pa-tate, sul quale cospargiamo la demi glace al caffè e salsa mar-sala; accanto adagiamo due tocchetti di filetto cospargendolo di sale maldon. Completiamo con un ciuffetto di erbe aromatiche

Chef e Pasticceri interpretano il caffè MoakMarco Baglieri e Stefano Primerano

di Sara Di Pietro

14 [ XI 02/2014 ]

Page 17: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Zuccotto Mokaingredienti: 500gr di panna fresca, 200gr zucchero semo-lato, 500gr caffè Moak, 4 uova, 5 fogli di gelatina, vani-glia, pan di Spagna.

preparazione: montare gli albumi con 100 gr. di zucchero semolato, scaldare a fuoco tenue i tuorli con lo zucchero restante e i fogli di gelatina precedentemente ammorbiditi in acqua fredda. Montare la panna e miscelare delicatamente con il caffè (freddo); aggiungere i tuorli sbattuti con lo zuc-chero e la gelatina ed infine l’albume e la vaniglia. Foderare gli stampi a mezza cupola con pan di Spagna, versare la mousse ben amalgamata, un altro strato di pan di Spagna, lasciando il centro per la posa della panna montata. Chiudere tutto con strato di pan di Spagna e porre in congelatore per 24 ore. Sformare, inzuppare con caffè e ricoprire di panna montata. Decoratelo a piacere e servitelo freddo.

DDalla Sicilia ci spostiamo al Nord, a Milano. Solo geograficamente, perchè Stefano Primerano, ma-estro pasticcere, sa bene come si prepara una buona

cassata o un cannolo di ricotta. In viale degli Abruzzi, a pochi passi da Corso Buenos Aires, insieme a Sergio Ma-rinaro – amico pasticciere ed ex collega – dopo dieci anni di esperienza come titolari della Pasticceria Mecenate, aprono la Caffetteria Pasticceria Sansovino. Accogliente e luminoso, il nuovo locale offre un’ampia scelta di dolce e salato. Il successo è immediato. Chi entra percepisce l’at-tenzione al più piccolo dei dettagli, la cura per la qualità e l’eccellenza di ogni prodotto e dei singoli ingredienti, scelti e selezionati rispettando la loro stagionalità e la terra d’ori-gine. Grazie all’amore per una tradizione che non disdegna innovare, Stefano ha portato nel progetto della Pasticceria Sansovino una personalità nuova, insieme ad una certa vena di creatività e follia tipica dell’artista.

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Coffee in the pot - Supergrass 15[ the sign moak ]

Page 18: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Condividete con noi un caffè al giorno.Le migliori foto e i volti più simpatici scelti fra quelli inviati.

#moakpeople contest | @moakpeople contest

© m

aglaj

t | M

aglaj

t - B

osnia

Her

zego

vina

© G

len F

ranc

isco

Men

doza

| Da

vao

- Phil

ippi

nes

© A

nton

io G

arce

s | B

erga

mo

- Ita

ly

© C

laudi

a Sa

nna

| Olb

ia - I

taly

© L

ucia

Giul

iano

| Cat

ania

- Ita

ly

© R

ober

to &

Den

yse

| Mod

ica/R

oma

- Ita

ly

Page 19: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Condividete con noi un caffè al giorno.Le migliori foto e i volti più simpatici scelti fra quelli inviati.

#moakpeople contest | @moakpeople contest

© m

aglaj

t | M

aglaj

t - B

osnia

Her

zego

vina

© G

len F

ranc

isco

Men

doza

| Da

vao

- Phil

ippi

nes

© A

nton

io G

arce

s | B

erga

mo

- Ita

ly

© C

laudi

a Sa

nna

| Olb

ia - I

taly

© L

ucia

Giul

iano

| Cat

ania

- Ita

ly

© R

ober

to &

Den

yse

| Mod

ica/R

oma

- Ita

ly

Lo stile di arredare.Un locale prêt-à-porterrubrica a cura della redazione

Fondata nel 2009 DAAA Haus è oggi leader a Malta e in Sicilia. Di recente ha aperto nell’isola dei Cavalieri una galleria d’arte e design, la “DAAA Gallery”, che a breve avrà anche sede in Italia. Grazie alla vasta rete di contatti con altri designer e architetti in tutto il mondo, che condividono la loro stessa passione per il design in-novativo, il team è impegnato anche all’estero in impor-tanti progetti legati al settore dell’ospitalità. Dall’arreda-mento, al logo, alla selezione dei menu, i giovani crea-tivi coniugano cultura, arte e aspetti sociali che influen-zano lo stile di vita del consumatore. Una progettazione a tutto raggio che va oltre l’estetica e che si trasforma in una esperienza più grande dello spazio stesso. info: daaahaus.com

Che si tratti di una caffetteria, di un ristorante o di un hotel, il design ha ormai il potere di influenzare il comportamento e le scelte dei consumatori. Spazi che oltre ad essere belli e funzionali devono raccontare qualcosa. Qualcosa di unico e che dia un forte senso di identità. È la mission di DAAA Haus, un team di gio-vani designer e architetti che insieme progettano spazi legati all’ospitalità e alla ristorazione, dando vita a un nuovo modo di intendere e vivere il locale pubblico: il pret-à-porter.

17[ the sign moak ]

Page 20: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

poche ore ha dovuto preparare oltre cento cappuccini, in-solite tele su cui i piccoli artisti hanno dato sfogo alla loro fantasia. Abituati a disegnare e pennellare su fogli di carta, per loro è stata una vera e propria scoperta poter ricreare su una nuvola di latte il loro fiore o animale preferito o scri-verci semplicente il proprio nome, arricchendolo con de-cori di crustas di nocciole o praline di cioccolato. Una vera leccornia, ma anche un gioco divertente. Un esperimento che ha avuto successo anche sui social network, al punto

Pennelli, topping colorati e tanti cappuccini da de-corare. È bastato poco per entusiasmare il gruppo di bambini, tra cui figli dei collaboratori del team

Moak, protagonisti di una giornata all’insegna del diver-timento e della creatività. Un vero e proprio laboratorio artistico allestito al primo piano del centro direzionale Moak. A spiegare ai piccoli allievi l’arte della Latte Paint – la tecnica di decorazione dei cappuccini - c’era Mar-co Poidomani, barman SCAE di for[me]training, che in

L’arte del cappuccino dedicata ai più piccoliAl via i corsi di Latte Art Junior

a cura di for[me] training

18 [ XI 02/2014 ]

Page 21: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Caffè Moak ha stilato un calendario di appuntamenti de-dicato ai piccoli artisti, di età compresa tra i 4 e i 10 anni. I corsi pomeridiani dureranno circa tre ore e si svolge-ranno nel Centro Formazione Moak, ma l’azienda ha in programma di promuovere le attività anche nelle scuole. Ai partecipanti verranno forniti grembiuli, pennarelli, co-lori e album per il disegno. A fine corso sarà rilasciato un attestato di frequenza. Maggiori info su: store.caffemoak.com/it/formetraining/corso-di-latte-art-junior

che l’azienda ha pensato di organizzare dopo pochi giorni lo stesso laboratorio di latte art e paint dedicato ai bambini. “L’idea – spiega Annalisa Spadola, Direttore Marketing di Caffè Moak – è nata quasi per caso, ma con uno scopo ben preciso: dedicare una giornata ai nostri figli, farli interagire tra di loro e renderli partecipi dell’ambiente in cui lavorano i propri genitori. A questo si aggiunge la finalità ludica, che ha permesso loro di imparare qualcosa di nuovo, che pen-savano fosse solo un “lavoro da grandi”.

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Bird on a wire - Rogue Wave 19[ the sign moak ]

Page 22: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Caffè e SaluteIl caffè aiuta ad idratarsi

alcun caso problemi di disidratazione. Per saperne di più abbiamo intervistato il Professor Marcello Ticca, Docente di Scienza della Alimentazione alla Università Sapienza di Roma, vicepresidente della Società Italiana di Scienza del-la Alimentazione e Primo Ricercatore dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).

In che modo il caffè contribuisce a soddisfare il fabbiso-gno idrico dell’organismo?Nella nostra realtà il contributo del caffé al fabbisogno idrico dell’organismo è modesto, dato che il volume me-dio dell’espresso all’italiana in media non supera i 30 ml.

Confutato l’ennesimo luogo comune sugli effetti ne-gativi del caffè. La nostra bevanda preferita si gua-dagna il secondo livello – ovviamente dopo l’acqua

– nella piramide dell’idratazione alimentare. Chi è con-vinto che la caffeina provochi problemi di disidratazione, da oggi dovrà ricredersi. Ad affermarlo è il risultato di una recente ricerca condotta dalla Facoltà di Sport e Scienze Motorie dell’Università di Birmingham (GB) e pubblicata sulla rivista Plos One. A un campione di circa 50 persone di sesso maschile sono state somministrate quattro tazze di caffè da 200 ml al giorno. Gli scienziati hanno constatato che, assumendo la caffeina, i pazienti non hanno avuto in

Prof. Marcello Ticca

a cura della redazione

20 [ XI 02/2014 ]

Page 23: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Cool water - Isobel Campbell & Mark Lanegan

Gli effetti diuretici del caffè e le dosi consigliate, val-gono anche per chi svolge attività sportive e lavori che comportano un’intensa sudorazione?A questo riguardo è importante far sapere che pochi anni fa una rassegna di dieci studi volti specificamente a fare luce su questi aspetti ha permesso di chiarire una volta per tutte quanto fosse ingiustificato quel suggeri-mento che regolarmente veniva impartito agli atleti im-pegnati in competizioni svolte in clima caldo-umido o in gare di resistenza (“evitate il consumo di caffè e di tè e comunque di bevande contenenti caffeina”). La realtà è che anche in queste situazioni il consumo moderato di bevande contenenti caffeina non provoca squilibri idroelettrolitici, e che invece la tolleranza alla caffeina addirittura riduce la possibilità che tali squilibri possano determinarsi.

Ben diverso è il discorso per le popolazioni che consu-mano caffè bollito (150-190 ml alla tazza), caffè filtrato o americano (circa 150 ml di volume) o caffè solubile (80-190 ml di capacità media per tazza). In questi casi il caffè contribuisce significativamente a soddisfare le necessità quotidiane di liquidi, analogamente ad altre bevande.

Il caffè aiuta la diuresi?Gli effetti diuretici del caffè sono dovuti quasi esclusivamente alla caffeina, attraverso vari meccanismi diretti sul rene, la cui entità è simile a quelli della stessa acqua, anche a causa del rapido instaurarsi della tolleranza alla azione della caffeina. È stato però anche notato che il caffè stimola l’assorbimento di acqua e sodio da parte del digiuno, una sezione dell’intestino tenue: una azione che ridimensiona ulteriormente i possibili effetti diuretici complessivi di questa bevanda.

21[ the sign moak ]

Page 24: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Il caffè, nuovo status symbol in Cina. Corsi per baristi perché la bevanda sia anche buona.

di Sara Di Pietro

lo cinese preferiva un caffè meno ristretto – diciamo più all’americana – oggi aumenta la domanda dell’espresso italiano, che punta sulla qualità e sul piacere di bere un ottimo caffè in tazza. Il caffè però non è solo uno status symbol; è importante che la “moda” segua la qualità e il servizio. Ecco perchè Moak ha voluto promuovere in Cina un calendario di eventi che puntino alla formazione del personale e alla divulgazione della cultura del vero espresso italiano. Il programma prevede una settimana di convegni, dibattiti e corsi di formazione tenuti dall’equi-pe di for[me]training, guidata dal trainer AST (Authorized

Sempre più cinesi preferiscono il caffè al thè. Sem-bra proprio che in Cina l’espresso italiano stia diventando un nuovo status symbol. Una sorta di

cambiamento sociale, anticonformista, se consideriamo che il popolo di questo immenso Paese sia ricco di tra-dizioni millenarie e che nonostante ciò accolga di buon grado le tendenze e le abitudini degli occidentali. I locali e i bar di Pechino e Shangai rispecchiano sempre più lo stile made in Italy, dagli arredi moderni e di design, agli spazi organizzati come luoghi di incontro, ai banconi de-dicati alla caffetteria. E se fino a qualche anno fa il popo-

Giuseppe Ventura

22 [ XI 02/2014 ]

Page 25: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: China girl - David Bowie

degli abitanti. Se in Cina il thè è un rito, in Italia lo è quello del caffè. Ecco perchè, per conquistare il mercato del “Regno di Mezzo” è necessario esportare assieme alla qualità delle miscele, il piacere di bere un buon caffè. Per far questo siamo usciti dalle nostre aule e le abbiamo ricreate direttamente sul posto, in ben sei loca-lità dove Moak è presente, dimostrando ad operatori del settore e aspiranti baristi il valore e l’arte di saper fare un vero espresso”. Il team Moak di for[me]training sbarche-rà nuovamente in Cina il prossimo novembre.

Scae Trainer) Marco Poidomani. Il primo appuntamento si è tenuto lo scorso giugno. Un tour in sei città cinesi e oltre 300 i partecipanti, che hanno potuto apprendere le tecniche per preparare un buon caffè e conoscere la storia del chicco più amato al mondo. “La domanda di caffè in Cina – spiega Giuseppe Ventura, direttore ven-dite di Caffè Moak - è in continua crescita e per il 2015 ci aspettiamo un ulteriore incremento. Questo popolo, seppur abbia una storia millenaria, riesce a stupire per gli interessanti cambiamenti nelle abitudini e nei consumi

Marco Poidomani

23[ the sign moak ]

Page 26: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

ADIDisegno industriale. Vittorio Venezia

di Paola Rinciani

Il lavoro di team-work, come sostiene il critico d’arte Gillo Dorfles, costituisce uno dei fattori differenziali tra il disegno industriale e le altre forme produttive e soprattutto creative che lo precedettero. In questo senso, le collaborazioni con l’Atelier Mendini, lo studio San-tachiara e con Giulio Iacchetti che importanza hanno avuto nella sua crescita formativa?Sono fermamente convinto che la qualità di un progetto di-penda da molteplici momenti di confronto. Dopo la laurea in architettura ho avvertito una carenza nella mia forma-zione, prevalentemente fondata sulla composizione archi-tettonica e sulla tecnologia del cemento armato come unica panacea a tutte le soluzioni. Preparai quindi un portfolio e decisi di presentarmi alla porta di tutti gli studi del settore.

R icerca, disegno, materia. Sono gli elementi che contraddistinguono le opere del giovane architetto e designer palermitano Vittorio Venezia. Ciò che

emerge nelle sue opere sono la variabilità dei materiali usati - dal poliuretano, alla terracotta, al metallo, alla resina – e la varietà degli oggetti disegnati e accostati tra loro, che stimolano l’osservatore, riportandolo nello stes-so immaginario e luogo di ispirazione dell’autore. Alcuni dei suoi progetti sono stati esposti alla Triennale di Mila-no, al Louvre e al MAXXI, per i quali ha vinto anche im-portanti premi, come il Grand Prixe Emile Hermes 2008, Promosedia 2012 e Cristalplant 2013. Nei suoi progetti ama utilizzare differenti materiali, trascurati o scartati, che “danno dignità e nuova estetica agli oggetti stessi”.

24 [ XI 02/2014 ]

Page 27: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Industrial minestra - Clementino

Il libro di Stefano Micelli narra della possibilità di far riparti-re il nostro paese dal lavoro artigianale, coadiuvato dall’uso di nuove tecnologie. Ogni volta che un artigiano ha realizza-to un mio disegno, ho avuto la sensazione che aggiungesse qualcosa che non saprei definire; come se un’altra sensibilità si mescolasse alla mia generando un valore nuovo, impossi-bile da prevedere. È questo valore aggiunto che deve essere preservato, così come deve essere protetta la stretta collabo-razione tra progettista e artigiano. Solo un rapporto armoni-co fra i due può generare risultati di eccellenza.

Che cosa significa per un giovane designer siciliano as-sociarsi ad ADI Sicilia?Non credo nelle associazioni, ma nelle singole persone. Penso che Vincenzo Castellana come direttore di ADI Si-cilia sia stato capace di generare una spinta innovativa nel settore del disegno industriale in Sicilia. È stato sicuramen-te positivo coinvolgere e mettere in contatto industriali, artigiani, giornalisti, scuole, creativi di ogni provenienza e importanti personalità come Vanni Pasca. Vincenzo è stato un catalizzatore e promotore di eventi che hanno riacceso gli interessi in Sicilia per una disciplina che nel resto del mondo è considerata come l’elemento chiave per fare im-presa e innovazione. Associarmi ad ADI Sicilia mi ha dato la possibilità di incontrare persone con i miei stessi interes-si e di essere sempre a conoscenza di tutte le attività che si svolgono nel territorio siciliano, italiano e internazionale.

Quali sono i suoi progetti futuri?I miei progetti futuri vanno in diverse direzioni. Penso che continuerò la mia attività didattica presso la Acca-demia Abadir di Catania. Stare a stretto contatto con i giovani è un’esperienza che mi arricchisce e mi aiuta a riflettere sull’esercizio del progetto. Parallelamente sto ultimando la linea bagno “Controstampo” per la Falper di Bologna. In futuro spero di progettare e, magari rinnova-re, settori che non ho ancora affrontato, apportando nuove competenze negli ambiti più vari.

Sono stato molto fortunato perché ho avuto la possibilità di lavorare fianco a fianco con alcuni dei designer che più ammiravo.Tra tutti, lo studio Iacchetti è il luogo dove ho potuto esprimermi con maggiore libertà. Giulio Iacchetti è il designer a cui sono più legato. Lo apprezzo, oltre che per la sua capacità creativa, per la sua qualità umana.

Nelle sue opere si nota una sperimentazione concettuale dei materiali selezionati, come nella poltrona in poliure-tano o nella sedia in multistrato di abete piegato e incol-lato. Cosa rappresenta la materia in un progetto?Il mio interesse è capire, a volte con sorpresa, la comples-sità che lega la forma alla materia. In questo processo di ricerca è di grande aiuto il suggerimento che ci offre la natura. Progettare significa prima di tutto conoscere i ma-teriali, la loro consistenza, la flessibilità, la resistenza e le tecnologie con cui è possibile trasformarli, lavorarli, alte-rarli. Penso che il mio lavoro sia basato sull’espressività della forma in relazione alle proprietà della materia.

L’opera “Le cupole”, realizzata per l’Istituto Italiano di Cul-tura a Parigi, la definisce “progetto s/coordinato”. Perchè?“S/coordinato” perché tutte le componenti, seppur legate al tema della memoria, non hanno una coerenza formale fra loro. Ogni oggetto è uno stimolatore di ricordi, un sou-venir indiretto di luoghi precisi a cui appartengo: l’Italia. Alcuni di questi oggetti comunicano rimandi o assonanze geometriche con monumenti, altri ricordano sensazioni vissute nelle azioni quotidiane. Disegnarli e realizzarli con artigiani italiani, dislocati in vari punti del territorio, è stato come riscoprire le mie radici. Questa collezione mi ha fatto comprendere l’importanza del lavoro artigianale e l’inesti-mabile capacità espressiva del Belpaese.

Stefano Micelli in “Futuro artigiano” scrive: «l’artigiano italiano ha il compito di interpretare e completare il ruolo del progettista». Quanto è importante, dunque, il rapporto tra artigiani e designer e quindi tra designer e committenza?

Vittorio Venezia

25[ the sign moak ]

Page 28: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Il destino della città e quello di una donna, l’incapacità della prima di plasmare la propria sorte a testa alta e il coraggio della seconda nel cercare la propria via; la debolezza e l’orgoglio, il maschile e il femminile, l’arabica e la robusta: opposte polarità che percorrono il romanzo e che si saldano intorno all’appassionante racconto della moderna invenzione della miscela, l’arte di mescolare caffè di origini diverse per ottenere una bevanda armoniosa. Fedele alla sua terra, Giuseppina Torregrossa ne canta la bellezza, non si rassegna alle sue meschinità e ci regala una nuova indimenticabile protagonista: fiera, mai scontata, vicinissima al nostro sentire.

Nel cuore di Palermo, sotto l’appartamento abitato dalla famiglia Olivares, batte il cuore di un drago fiammeggiante: si chiama Orlando, è la macchina che tosta e macina il caffè giunto da ogni parte del mondo riempiendo la putìa di profumi intensi. È nella torrefazione che cresce Genziana, il più bel fiore degli Olivares, nella certezza che il futuro non riservi sorprese perché sua madre - sensuale orchestratrice della vita di tutta la famiglia - sa pre-vederlo leggendo i fondi di caffè. Ma proprio quando Genziana si appresta alla fioritura della giovinezza irrompe la guerra, e con essa il lutto e la fame. Il grande drago è costretto a fermarsi, Palermo è ridotta a un cumulo di ma-cerie e Genziana resta sola. Sarà un piccolo oggetto giunto dal Continente a darle un segno di speranza: la moka, che offre un caffè senza fondi da interpretare, veloce e forte come il futuro che arriva di corsa per quella città bellissima e pericolosa, per una fanciulla sola e fiera.

Nata a Palermo e madre di tre figli, Giuseppina Torregrossa vive tra la Si-cilia e Roma. Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo, L’assaggiatrice. Ha poi pubblicatoAdele (2012) e, per Mondadori, Il conto delle minne(2009), Manna e miele, ferro e fuoco(2011) e Panza e prisenza (2012).

Caffè da leggere

La miscela segreta di casa Olivares

L’autore

di Giuseppina Torregrossa

in collaborazione con

Collana: Scrittori ItalianiEdizioni: MondadoriAnno: 2014Numero di pagine: 300Prezzo: 18,00 euroISBN: 9788804624998

26 [ XI 02/2014 ]

Page 29: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Paper moon - Erin Mckeown

cup – ha valorizzato ancor più il prodotto e rafforzato un messaggio etico e sostenibile. La ricerca di Favini non si è limitata al caffè, ma ad altri scarti agroalimentari, come i sottoprodotti di mais, agrumi, kiwi, olive, mandorle e nocciole, dando vita complessivamente a sette straordi-narie carte di diverse tonalità, con i segni delle materie prime da cui prendono vita.In un momento di scarsità delle riserve naturali del piane-ta, utilizzando questi materiali, Favini allevia la pressione sulle foreste e dà agli scarti una nuova vita, magari anche ben cinque vite, il numero tipico di volte che una carta di alta qualità viene riciclata. In coerenza con l’impegno di Favini a sostegno dell’ambiente, la nuova carta è inoltre certificata FSC, realizzata con 100% energia verde auto-prodotta e contiene il 30% di fibra riciclata post consumo. Requisiti che hanno fatto sì che Favini ricevesse impor-tanti riconoscimenti, come il Luxe Pack in Green Award, per aver presentato la soluzione più innovativa di packa-ging ecologico.

Sostenere la salvaguardia dell’ambiente e la tutela dei diritti dell’uomo fa parte della filosofia Moak. Non solo perché l’azienda ha scelto di produrre la

miscela Bio Fair – caffè certificato Biologico e Fairtrade -, ma anche per l’attenta selezione di fornitori sostenibili. Come Favini, la storica cartiera italiana, che ha brevettato la prima ed unica gamma di carte ecologiche realizzate con scarti di lavorazioni agro-industriali, che sostituisco-no fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. Se poi tra gli scarti ci sono anche quelli del caffè, la liaison con Moak è ancora più forte. Grazie a centinaia di ore di ricerca e di tecniche di perfezionamento, Favini è riuscita a trasformare i sottoprodotti di caffè in una straordinaria carta, la cui personalità emerge dai residui dei chicchi ben visibili sulla superficie. Una carta dalla marcata connota-zione ecologica e un forte impatto emozionale che Moak ha selezionato per realizzare progetti speciali, come la linea love generaction, dove l’utilizzo di Crush – per le cover dei quaderni e i packaging del caffè e della love

Creatività etica e sostenibile. Gli scarti di caffè danno vita alla carta ecologica.

di Sara Di Pietro

27[ the sign moak ]

Page 30: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Moak unica in Sicilia ad avere trainer autorizzati SCAE

a cura di for[me]training

presso l’aula di formazione del centro direzionale Moak. Trainers d’eccezione sono stati Andrea Lattuada e Mar-cello Vitellone, rispettivamente coordinatore nazionale e il responsabile comunicazione di Scae Italia. Accanto a loro Marco Poidomani, trainer Ast di for[me]moak, che insieme a Lattuada e Vitellone hanno tenuto i corsi di “barista skills”. Il prossimo appuntamento in calenda-rio dei corsi Scae promossi da Caffè Moak è previsto il prossimo novembre. Le successive date avranno cadenza bimestrale e saranno rese note sul sito store.caffemoak.

Promuovere l’eccellenza nel caffè di qualità. È l’o-biettivo principale di SCAE ( Speciality Coffee Association of Europe), la principale organizzazio-

ne a livello mondiale, che raccoglie professionisti di ogni ambito dell’industria del caffè. Ed è proprio in quest’otti-ca che Caffè Moak, unica in Sicilia ad avere trainer AST (Authorized Scae Trainer), ospita i corsi per il rilascio delle certificazioni Scae, i più autorevoli attestati al mon-do per aspiranti baristi e professionisti. I primi due ap-puntamenti per la regione Sicilia si sono tenuti a Modica,

28 [ XI 02/2014 ]

Page 31: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Teacher, teacher - Pink Floyd

intermedio”, adatto per coloro che già lavorano nel setto-re e hanno una solida conoscenza delle abilità di base. I corsi di questo livello durano almeno uno o due giorni.L’obiettivo degli incontri è promuovere e divulgare, attraverso una intensa attività di formazione, una cul-tura del caffè di qualità e migliorare gli standard del caffè approfondendone la conoscenza e l’educazione. Requisiti che permetteranno di ottenere l’ambito Coffee Diploma System (CDS), il più autorevole attestato al mondo per baristi.

com/it/formetraining. I corsi e le certificazioni saranno tenuti da Andrea Lattuada, Marcello Vitellone e Marco Poidomani. Il programma della durata di tre giorni pre-vederà tre moduli: “introduzione al caffè”, della durata di mezza giornata, rivolto ai neofiti per introdurli al mondo degli specialty coffees. Il secondo modulo “abilità barista base” costituisce un’eccellente introduzione alle abilità di base di uno specifico ambito e aiuta il partecipante a deci-dere se proseguire e approfondire le proprie conoscenze. Il terzo modulo del programma sarà quello del “barista

29[ the sign moak ]

Page 32: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

Brano consigliato per la lettura di questo articolo: Watermelon man - Herbie Hancock

Bandire dalla tavola carne, pesce, latte e uova. È la filosofia dell’alimentazione vegana, che esclude totalmente l’uso di prodot-ti animali e loro derivati. Considerato fino a poco tempo fa un fenomeno di nicchia, oggi sempre più persone, per lo più donne, tra i 25 e i 34 anni, si sono “convertite” a questo regime alimentare, facendo una scelta non soltanto legata alla salute, ma an-che etica. Lo chef errante Carmelo Chiaramonte, nella rubrica “caffè e dintorni”, continua ad accompagnarci nei suoi viaggi e a farci scoprire come la cucina vegana possa essere piacevolmente prelibata, facile da preparare e alla portata di tutti.

Il passo lento e strusciante dei pomeriggi estivi secca le papille. La gola domanda freschezza, frutti mediterra-nei vivi e membra rifocillate di refrigerio succoso. Uno sguardo lungo ci porta alle consuetudini dei cugini iberici che sanno porre rimedio al caldo con senso liquido e cuc-chiaiate rosse di pomodoro, cetrioli e peperoni da bere. Riportando in Italia questa zuppa geniale, visto che il po-modoro lo mettiamo dovunque, questa volta lo sostituia-mo all’anguria. I peperoni si riportano all’essenziale aro-matico e i cetrioli “diventano” zucchine leggere e crude.

Come si preparaUna volta cotta la pastina e colata, la si raffredda sotto il rubinetto. L’anguria passa sotto la pressione del passa-verdura o di un frullatore, insieme a metà dei peperoni. Il resto si compone in quattro ciotole profumando come meglio si crede. Al posto del sale un condimento sano e divertente, per il palato: una combinazione orientale di alghe, sesamo e Sali. Tutti gli ingredienti devono essere molto freddi e non si fa peccato a tenerli trenta minuti, prima di lavorarli, in freezer.I buongustai pazienti metteranno un po’ di succo d’angu-ria, il giorno prima, in congelatore per averne dei cubetti ghiacciati da aggiungere al gazpacho.

Caffè e dintorni rubrica a cura di Carmelo Chiaramonte

Ammazza Calura

Gazpacho di anguria e minestrina fredda

- 400 gr polpa di anguria, privata dei semi- 40 gr peperoni cornetti lavati e tagliati sottilmente a julienne- 100 gr zucchine bianche tagliate a striscioline (o grattugiate)- 80 gr di pastina cotta in acqua salata e bollente- 4 cucchiaini di gomasio- Olio d’oliva a piacere- 1 ciuffo di menta a piacere o un cuore di sedano tritato finemente

Dosi ed ingredienti per 4 ospiti:

30 [ XI 02/2014 ]

Page 33: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in
Page 34: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

02/2

012

© C

affè

Moa

k S.

p.A.

02/2

012

© C

affè

Moa

k S.

p.A.

02/2

012

© C

affè

Moa

k S.

p.A.

01/2

013

© C

affè

Moa

k S.

p.A.

02/2

013

© C

affè

Moa

k S.

p.A.

ITA

ITA

IX 0

1/20

14 ©

Caf

fè M

oak

S.p.

A.XI

03/

2014

© C

affè

Moa

k S.

p.A.

ITA

03/2

013

© C

affè

Moa

k S.

p.A.

X 0

2/20

14 ©

Caf

fè M

oak

S.p.

A.

0120

12

0220

12

0120

13

0220

13

0320

12

0420

12

0320

13X

0220

14

XI 0

3201

4IX

012

014

scarica i pdf completi su: www.caffemoak.com/the-sign-moak - www.caffemoak.com/en/the-sign-moak

32 [ XI 02/2014 ]

Page 35: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in
Page 36: Caffè Moak S.p.A. /2014 · ADCI (Art Directors Club Italiano) e Marco Lentini5, grafico di Caffè Moak. Farà parte della giuria anche Lau-ra Leonelli6. Giornalista ed esperta in

XI 0

3/20

14 ©

Caf

fè M

oak

S.p.

A.