i cani setter

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Società Italiana Setters delegazione LIGURIA

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Descrizione delle varie tipologie del cane setter

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Page 1: I cani setter

Società Italiana Setters delegazione LIGURIA

Page 2: I cani setter

Quando, tre anni fa, ho ricevuto in “eredità” dall’amico ed esperto giudice Giuseppe

FONDELLI, la delegazione SIS LIGURIA, uno degli scopi principali di questa

società, era quello di divulgare quante più informazioni possibili sui nostri amici

setter.

Giuse mi ha sempre detto: “Ricordati che la delegazione SIS deve dare informazioni

sul setter a tutti gli appassionati e non, di questa razza”. La nostra brochure è nata

proprio con questo intento.

Con la collaborazione di Gian e Gabriele Morsia, del giudice e presidente del gruppo

cinofilo genovese F. Cajelli nonché consigliere SIS del club del setter irlandese

Giorgio Gaggero, e del giudice e consigliere della nostra delegazione Germano

Ferrari e di Gianni Bordo consigliere del gruppo cinofilo genovese; abbiamo cercato

di mettere insieme alcune informazioni essenziali sul setter da divulgare facilmente

ad amici, soci e simpatizzanti SIS.

Chiunque ha la possibilità di acquistare un buon libro sul setter e di leggerlo, ma non

tutti ne hanno voglia; questa vuole essere una lettura leggera, che non impegna, ma

diretta ed essenziale.

Ringraziando tutti coloro che hanno collaborato alla sua redazione auguro al lettore

di poter arricchire la propria conoscenza ed il proprio amore per il setter

Il delegato SIS LIGURIA

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Page 3: I cani setter

IL SETTER GORDON

Gli amici della SIS Liguria mi chiedono di scrivere circa la caccia con il setter

gordon.

Accetto con piacere e, confesso, con un minimo di compiacimento mi accingo a

scrivere qualcosa che non sia banale su quanto richiestomi . Ma di fronte alla pagina

bianca mi avvedo subito che non è poi così facile trovare una differenza descrivibile

fra il cacciare con un setter gordon e cacciare con altre razze da ferma. Un bravo

cane da caccia è tale indipendentemente dalla razza cui appartiene , sia essa gordon,

inglese o irlandese.

Eppure un che di particolare che esuli da semplici considerazioni di standard sento

ci deve essere e quindi cercherò di procedere nel compito affidatomi non senza

prima però aver fatto una premessa.

Parlare di cani da caccia presuppone chiarirsi su ciò che si intende per “caccia” ai

giorni nostri , una passione, mai uno sport ,vissuta dai cacciatori non sempre in

maniera identica , finalizzata è vero al reperimento e uccisione di un selvatico ma

che può essere interpretata nelle maniere più diverse. C’è chi dedica ad essa il tempo

strettamente necessario ad espletarla e chi ne fa un minimo comune denominatore

della sua vita. Chi la intende come numero di colpi sparati e chi i colpi li vuole

sparare, certamente, ma passando per un come e un dove. Ecco, sono convinto, colui

che si accompagna ad un setter gordon molto probabilmente apparterà alla schiera di

questi ultimi , probabilmente un romantico, magari un po’ eccentrico ma che nel

proprio ausiliare ricerca quella condivisione quotidiana di un modo di sentire la

caccia come parte della propria vita.

Credo siano proprio questa quotidianità e famigliarità che ho riscontrato nei miei

scozzesi i fattori che mi hanno regalato un particolare legame affettivo con essi

soprattutto nel modo particolare di vivere la caccia anche oltre il tempo dedicato ad

essa. Nel vederli accucciati ad osservare lo svolgimento delle mie faccende

immagino già la giornata di caccia che sarà, così come rasserena il mio lavoro il

pensarli tranquilli in canile o meglio a scorazzare in giardino in compagnia di mio

figlio. Il cacciatore che già possiede un gordon o che e’ dallo stesso attratto penso

condividerà questo mio modo di sentire.

Page 4: I cani setter

Mi sono avvicinato al setter gordon grazie a Maria Teresa, mia moglie, cui il

compianto dottor Zunino, allevatore e selezionatore appassionato della razza, fece

dono di un cucciolo femmina figlia di Hulan proveniente da una cucciolata da lui

allevata.

Dotata di grande esuberanza si dimostrò da subito dotata di grande continuità di

azione al limite della pervicacia e buona fermatrice.

Se proprio vogliamo accennare all’utilizzo tecnico della razza credo sia onesto

riconoscerle una buona capacità di incontro con il selvatico accomunata quasi

sempre ad un ottimo collegamento che non abbisogna quasi mai di richiami , fatto di

semplici gesti o di pura intesa sul terreno di caccia. Tutto ciò fa si che il problema

del colore del manto sia facilmente superato, né occorrono particolari accorgimenti

quali il beeper per reperirlo in ferma, essendo sufficiente un più romantico bubbolo

posto al collo del cane più spesso per prudenza che non per necessità se si caccia in

territorio soggetto a battute al cinghiale.

E’ chiaro che il colore scuro non facilita il cane nei periodi di massima calura, anche

se spesso la sua storicità supera questo inconveniente, tuttavia cacciare sotto un sole

cocente nelle ore centrali di giornate estive può rendere necessaria una moderazione.

Il resto va da se, e poi che altro aggiungere senza cadere in ovvie affermazioni circa

l’attitudine a fermare, la cerca, il riporto.

Solo l’aggiunta finale che, vagando per le campagne in compagnia dei setter gordon

è bene rifornirsi della necessaria attitudine a sopportare un cacciatore che scambia

quei cani per segugi o peggio uno pseudo cinofilo che sentenzia che pochi sono i

buoni ma che quando escono sono buoni davvero.

Gianni Bordo

Page 5: I cani setter

IL GORDON SETTER

LO SCOZZESE NERO FOCATO

Nel recente commento allo standard della specialista britannica Valerie Foss,

presentato in occasione del meeting mondiale di Gordons 2000 in Inghilterra, il

cranio del Gordon viene descritto come “leggermente arrotondato e MAI a cupola né

PIATTO (not domed and not flat)”.

Il tronco è raccolto con una misura ridotta dal garrese, leggermente rilevato, alla

radice della coda. La linea superiore del tronco dal garrese alla base della coda deve

apparire corta e il rene corto e leggermente arcuato associato ad una groppa lunga e

poco inclinata si possono trovare solo in soggetti di alta qualità.

Il mantello del Gordon ha come colore predominante il nero carbone intenso e lucido

con focature ben definite color rosso castagna, sono da penalizzare i soggetti con

focature giallastre e quelli con focature troppo scure, sporche di nero “carbonate”.

Sulla testa, sulla parte anteriore degli arti, all’estremità delle orecchie il pelo è corto

Page 6: I cani setter

e fine; su tutte le altre parti del corpo è di lunghezza moderata. La frangiatura del

petto e dello sterno, nella parte posteriore degli arti, e in quella anteriore della coscia

e della gamba, oltre che della coda deve essere di una tessitura consistente e mai

lanosa.

La coda deve essere corta, non deve raggiungere la punta del garretto e deve essere

spessa alla radice e con frangia triangolare, portata orizzontale. I soggetti timidi che

portano la coda tra le gambe devono essere penalizzati, perché il temperamento

dignitoso e nobile del Gordon non va d’accordo con la timidezza.

La funzione principale per la quale il Gordon è stato selezionato, è la caccia alla

grouse sui moor della Scozia, terreni duri che non permettono alte velocità al

galoppo, ma richiedono forza, resistenza e coraggio per sviluppare un’andatura

potente e caratterizzata da molti balzi. Quindi la costruzione deve dare l’impressione

di un cane robusto e atletico, con una dorsale stabile e una muscolatura molto

sviluppata anche nell’anteriore e una buona superficie d’appoggio.

Il problema sanitario principale del Gordon è la displasia dell’anca, chi si vuole

quindi avvicinare a questa splendida razza, che dal punto di vista caratteriale non ha

niente da invidiare ai più apprezzati Irlandesi e ai Retriever, deve prestare attenzione

ai riproduttori e pretendere che abbiano almeno due generazioni di cani controllati

per la dispalsia e che siano tutti ben al di sotto della media della razza, i dati devono

essere segnati sui pedigree dei genitori del cucciolo.

Il temperamento del Gordon, se ben allevato, dovrebbe essere quello descritto nello

Standard: dignitoso, nobile, con atteggiamento calmo e riservato. Allo stesso tempo

lo Standard richiede intelligenza e abilità sia nel senso di addestrabilità che di agilità

e di obbedienza. Il Gordon ha anche uno spiccato senso protettivo e ciò si dimostra

nei confronti dei bambini e a volte anche della proprietà, è un cane molto personale

ma si adatta bene alla vita in famiglia.

Nel suo lavoro, la caccia, è in grado di dare molte soddisfazioni al suo padrone, ma

questi deve essere un vero cacciatore cinofilo, non solamente un fucile in cerca di

carniere. Il Gordon è un cane lento a maturare e il bravo cacciatore lo potrà

apprezzare pienamente dopo i tre anni d’età. Per questo motivo, il cacciatore

moderno preferisce al Gordon altre

razze, perché gli permettono di far carniere già nella prima stagione di caccia.

Purtroppo molti buoni Gordon vengono rovinati da cacciatori impazienti e da

Page 7: I cani setter

addestratori poco esperti che utilizzano mezzi coercitivi, come il collare elettrico, per

ottenere risultati in breve tempo.

Il Gordon è molto sensibile e non sopporta punizioni troppo severe, va premiato

quando fa bene piuttosto che punito quando sbaglia. Se preso per il verso giusto è un

cane che può dare grandissime soddisfazioni nel lavoro e non solo nella caccia, ma

anche in altre discipline e nelle prove di utilità e protezione civile.

SETTER GORDON

STANDARD MORFOLOGICO

Traduzione letterale da " The Gordon Setter Association " year book 1982.

Utilizzazione:

Cane da caccia e compagnia.

Classificazione:

Gruppo 7 cani da ferma

Sezione 2 cani da ferma Britannici.

Soggetti a prova di lavoro.

Page 8: I cani setter

Apparenza generale: cane caratteristico, costruito con linea adatta al galoppo, di

apparenza conforme alla costruzione, che può essere definita di importante ausiliare

di fatica.

Conformazione simmetrica in ogni sua parte, ben bilanciata.

Forte posteriore, moderatamente corto e non avvallato, coda corta.

Testa razionalmente lunga, di profili ben definiti espressione intelligente, colori

decisi pelo lungo e liscio.

Testa e Cranio: testa più lunga che larga, ma definitivamente più larga del muso,

cranio di buon sviluppo, leggermente convesso e largo fra le orecchie. Testa con ben

definito stop al naso.Sotto e sopra gli occhi ben cesellato, guance asciutte come il

rimanente della testa. Muso piuttosto lungo con profili paralleli, non a punta, sia

visto di fronte che di profilo. Commessure non pendule, ma labbra ben definite. Naso

grosso e largo, con narici aperte e di colore nero. Il muso non deve essere così

profondo come la sua lunghezza.

Occhi: non troppo incavati né troppo prominenti, ma l' arco sopracciliare

sufficientemente sviluppato. Arguta e intelligente espressione. Colore dell' iride

bruno scuro e brillante.

Orecchie: attaccate basse, ricadenti aderenti alle guance, di media lunghezza e

spessore.

Bocca: chiusura dentale a forbice o a tenaglia mai prognato o enognato.

Collo: lungo, pulito e arcuato all' inserzione, privo di giogaia.

Anteriore: spalle lunghe e inclinate, con ossa larghe e leggermente chiuse al garrese,

non devono essere pesanti. Né spesse da interferire nella scioltezza del movimento.

Gomiti bassi e aderenti, per consentire libertà di azione.Arti forti, ossa piatte e

robuste, pastorali forti e ben conformati.

Corpo: di moderata lunghezza petto fondo, costole cerchiate. Ultime costole

profonde e ben cerchiate. Rene largo e leggermente arcuato.Torace non troppo

cerchiato.

Posteriore: gambe dall' anca al garretto lunghe, larghe e muscolose, metatarso corto

e forte, con corretta inclinazione. Metatarsi dritti, né in fuori né in dentro. La groppa

tende all' orizzontale, in opposizione alla groppa d' oca ( avvallata).

Page 9: I cani setter

Piede: ovale, con dita unite e bene arcuate spesso fra le falangi. Dita compatte con

polpastrelli elastici e resistenti.

Coda: alquanto corta, dritta o leggermente a scimitarra, non raggiunge la punta del

garretto.

Portata orizzontale o sotto la linea dorsale. Forte all' attacco e fine verso la punta. La

frangia o bandiera, che comincia vicino all' inserzione, deve essere lunga e diminuire

gradatamente verso la punta.

Mantello: sulla testa, sull' anteriore delle gambe e alla punta delle orecchie, corto e

fine: in tutte le altre parti del corpo e arti: di moderata lunghezza, liscio e

possibilmente senza ondulazioni o riccioli. Le frange all' attacco delle orecchie

devono essere lunghe e setose, nella parte posteriore degli arti lungo e fine con ricca

frangia estesa dalla gola al costato. Tutte le frange il più lisce e stirate possibile.

Colore: brillante nero-carbone, senza segni di ruggine, con macchie di un forte

castano-rosso, del colore di marrone d' india maturo. La fuocatura deve essere

brillante.Pennellate sopra gli occhi di non più di due centimetri, sui lati del muso la

fuocatura non deve oltrepassare la base del naso,come una striscia intorno alla fine

del muso, da una parte all' altra: sulla gola e due chiare macchie sul petto. Nella

faccia interna degli arti posteriori e all' interno della coscia sino al garretto, anche

sino alle dita: non deve però eliminare completamente il nero.

Negli arti anteriori, dal gomito ai pastorali. Una macchia bianca sul petto meglio se

piccola.

Peso e altezza: maschio: cm.66 peso Kg. 29,500 Femmina cm. 62 peso Kg.25,500

circa in condizione da esposizione.

Difetti: apparenza generale poco intelligente, il tipo Bloodhound con testa e orecchi

pesanti e grosse e tronco goffo. Il tipo collie col muso a punta e coda ricurva. Testa a

punta con facce laterali del muso non parallele, linee divergenti o convergenti. Occhi

troppo chiari, incavati o troppo prominenti.

Orecchie attaccate troppo alte, troppo lunghe e pesanti. Collo grosso e corto. Spalle e

dorso non corretti. Petto troppo largo. Arti storti, gomiti in fuori, dita aperte, piedi

piatti. Coda troppo lungamal portata o ricurva alla fine. Mantello riccio come lana

non brillante ( opaco).

Page 10: I cani setter

Colore giallastro o giallo paglia o senza distacco ben definito tra i due colori. Troppo

bianco sul petto. Esclusi peli rossi nel mantello nero, piedi bianchi.

In data 24 Settembre 1994 il Setter Gordon Club Internazionale riunitosi a

Strasburgo presenti: Italia, Francia, Germania, Svizzera e per delega Olanda

approva una tolleranza dell' altezza al garrese di più o meno tre centimetri

STANDARD SETTER GORDON. ORIGINE: Gran Bretagna

DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD

ORIGINALE IN VIGORE: 14.06.1987.

UTILIZZO: Cane da ferma

CLASSIFICAZIONE F.C.I.

Gruppo 7 - Cani da ferma

Sezione 2.2 - Pointer e Setter Britannici e Irlandesi; Setter

Con prova di lavoro

Page 11: I cani setter

ASPETTO GENERALE: Cane di stile, costruito per il galoppo, armonico nella sua

costruzione che ricorda quella di un cavallo da caccia capace di portare del peso.

Simmetrico nella conformazione in tutte le sue parti.

COMPORTAMENTO / TEMPERAMENTO: Intelligente, capace, pieno di

dignità. Coraggioso, socievole, di naturale gentilezza e calma.

TESTA: Più profonda che larga. La lunghezza dall’occipite allo stop è maggiore che

dallo stop al tartufo. Asciutta al di sopra e al di sotto degli occhi.

REGIONE DEL CRANIO:

Cranio: Leggermente arrotondato, è più largo tra le orecchie. Più largo del muso,

che mostri spazio per il cervello.

Stop: Chiaramente definito.

REGIONE DEL MUSO:

Tartufo: Grande, largo, con narici ben aperte e nero.

Muso: Lungo, con linee quasi parallele, né appuntito né concavo. Muso non tanto

spesso quanto lungo.

Labbra: non pendenti, i contorni labiali sono nettamente definiti.

Mascelle / Denti: Mascelle forti con chiusura a forbice perfetta, regolare e completa,

gli incisivi superiori ricoprono quelli inferiori, e sono impiantati perpendicolarmente

alle mascelle.

Guance: Tanto strette quanto l’asciuttezza della testa permette.

Occhi: Di colore marrone scuro, brillanti. Né infossati né prominenti, ma posizionati

sufficientemente sotto alle arcate sopracciliari. Dimostrano un’espressione viva e

intelligente.

Orecchie: Di misura media, sottili. Attaccate basse, aderenti alla testa.

Collo: Lungo, asciutto, arcuato, senza giogaia.

Corpo: Di lunghezza moderata.

Rene: Largo, leggermente arcuato.

Petto: Non troppo largo. Torace profondo, costole ben inclinate, le ultime costole

profonde.

Page 12: I cani setter

Coda: Diritta o leggermente a scimitarra, non deve oltrepassare il garretto. É portata

orizzontalmente o al di sotto della linea dorsale. Spessa alla radice, va

assottigliandosi verso la punta. Le frange partono vicino alla radice, sono lunghe,

dritte e diminuiscono di lunghezza fino alla punta.

ARTI

Arti Anteriori: Gli anteriori sono di ossatura forte, con ossa piatte e diritte.

Spalle: Le scapole sono lunghe e ben inclinate all’indietro, con osso largo e piatto,

ravvicinantesi al garrese, non cariche.

Gomiti: Bene al di sotto e ben vicini al corpo.

Metacarpi: Diritti.

Arti Posteriori: Dalle anche ai garretti i posteriori sono lunghi, larghi e muscolosi,

dai garretti ai calcagni sono corti e forti. Diritti dall’articolazione del garretto a terra.

Il bacino tende all’orizzontale.

Ginocchi: Ben angolati.

Piedi: Ovali, dita ben chiuse e ben arcuate, tanto pelo tra le dita. I cuscinetti plantari

e digitali sono ben pieni.

ANDATURA / MOVIMENTO: Andatura stabile, sciolta e parallela, con molta

spinta del posteriore.

MANTELLO

Pelo: Sulla testa, sulla parte anteriore degli arti, all’estremità delle orecchie il pelo è

corto e fine; su tutte le altre parti del corpo è di lunghezza moderata, piatto e senza

ricci o ondulazioni.

La frangia sulla parte esterna del padiglione auricolare è lunga e setosa; nella parte

posteriore degli arti è lunga, fine, piatta e diritta; le frange del ventre possono

estendersi fino al petto e alla gola. Il più possibile senza ricci o ondulazioni.

Colore: Nero carbone intenso e lucido, senza rugginosità, con focature rosso

castagna, tan brillante. Sono ammessi abbozzi di nero sulle dita e una riga nera sotto

alla mandibola.

Focature: Due macchie nette al di sopra degli occhi di non più di 2 cm di diametro.

Ai lati del muso le focature non devono arrivare più in alto della base del tartufo,

Page 13: I cani setter

sembrando una striscia che gira intorno al muso da una parte all’altra con bordi ben

definiti. Focature anche sulla gola e due grandi macchie evidenti sul petto. Focature

sulla parte interna delle zampe posteriori e all’interno delle cosce, visibili sotto al

ginocchio e che si estendono alla parte anteriore dal garretto alle dita. Focature sugli

anteriori, fino al gomito all’interno e fino al carpo o poco sotto di fronte. Attorno

all’ano. Una macchia bianca molto piccola è ammessa sul petto. Nessun altro colore

è ammesso.

TAGLIA E PESO:

Altezza al garrese: Maschi 66 cm; Femmine 62 cm.

Peso: Maschi 29.5 kg; Femmine 25.5 kg.

DIFETTI: Tutto ciò che si discosta dai punti sopra citati deve essere considerato un

difetto la cui rilevanza è direttamente proporzionale alla sua gravità e al suo effetto

sulla salute e il benessere del cane. Qualunque cane che mostri chiaramente delle

anormalità fisiche o caratteriali deve essere squalidicato.

NOTE: I maschi devono avere due testicoli d’apparenza normale, completamente

discesi nello scroto.

Traduzione di Michele Ivaldi

Page 14: I cani setter

SETTER GORDON

STANDARD DI LAVORO

Approvato dal Setter Gordon Club Internazionale il 24 Settembre 1994

Originario della Scozia, il Setter Gordon è stato creato per cacciare su terreni vari e

difficili, come pure nelle più impervie condizioni atmosferiche, da questa selezione

derivano la morfologia e le sue qualità naturali.

E' un cane robusto, resistente alla fatica, intelligente, adatta rapidamente la sua

caccia al tipo di vegetazione, al territorio e alla selvaggina incontrata. In ogni tempo

le sue qualità di naso sono state riconosciute ed apprezzate dai cacciatori e dagli

sportivi. Egli è costruito per sviluppare un galoppo potente e solido, ma senza alcun

appesantimento. Il suo galoppo dovrà essere sostenuto, ben in piedi sugli arti, rapido

ed energico, con falcate molto ampie. La testa è portata alta e parallela all' orizzonte,

un leggero movimento in avanti ed indietro della lunga incollatura assicura il

contrappeso che permette al Gordon di progredire con grandi falcate che gli donano

un galoppo molto tipico. La coda è portata ben tesa sulla linea dorsale o leggermente

inclinata verso il terreno, un leggerissimo movimento può tuttavia animarla. Al

momento in cui il cane percepisce una emanazione certa, esegue una rimonta a passo

rapido rallentando progressivamente, ben eretto sugli arti avanza con prudenza e

decisione fino a fermare con sicurezza. La ferma deve essere rigida, ben eretta, collo

ben teso, la testa sul livello della linea dorsale. Il posteriore qualche volta può essere

leggermente rialzato o più raramente appena abbassato rispetto al garrese, la coda

ben dritta sulla linea dorsale. In guidata il Setter Gordon è incollato all' emanazione

ben dritto sugli arti, con calma e con movimento uniforme si mantiene il più

possibile alla stessa distanza dalla selvaggina.

Page 15: I cani setter

IL SETTER INGLESE

Nel periodo aureo della caccia contemporanea ovvero nei decenni che dal

dopoguerra ci portarono alla soglia degli anni 70 fra i cacciatori era invalso l’uso del

pointer e del bracco pointer,razza la prima e incrocio la seconda che corrispondevano

in buona parte ai desideri dei nembrotti di allora, avvezzi ad insidiare gli allora

numerosi branchi di pernici grigie e rosse in un territorio caratterizzato da un

costante insediamento agricolo.

Rari gli incontri col fagiano, circoscritta al periodo autunnale la caccia alla

beccaccia, probabilmente in ragione della forte presenza di nobile stanziale per tutta

la stagione, i pointers risultavano cani idonei allo scopo, resistenti , cacciatori eletti

per il tipo di selvaggina e di ambiente.

Ma fu proprio in quegli anni che i setters si affacciarono prepotentemente sulla scena

venatoria italiana tanto da surclassare abbondantemente il cugino d’oltremanica e

ancor più le razze italiane, imponendosi numericamente in maniera preponderante.

I cacciatori non sono come i cinofili che spesso sposano una razza per motivi a volte

estranei alla sua praticità, se i cacciatori scelsero il setter fu a ragion veduta.

Ricordiamoci che solo negli anni ’30 uno scritto apparso su una rivista venatoria

italiana affermava che “il setter e il pointer non valgono un pelo del nostro bracco,

ribelli alla educazione e poco intelligenti” ma che solo alcuni decenni dopo le

iscrizioni ai libri genealogici del setter superarono le 10.000 unità annuali.

L’Italia divenne la seconda patria di questa splendida razza e non è azzardato dire

che se una patria nella patria vi fu questa è stata la nostra amata terra ligure dove fra

tutti ha spiccato per autorevolezza e competenza il maestro dei settermen, il Dottor

Fabio Cajelli, insuperato compilatore dei più celebri commenti agli standards dei

setters.

Ebbi la fortuna di vivere quei tempi, probabilmente assimilabili ad uno dei migliori

periodi della cinofilia venatoria nostrana, ed anch’io ebbi modo di vivere il

passaggio dall’uso costante in caccia del pointer a quello del setter inglese.

Per la verità ricordo con grande affetto e un po’ di nostalgia i pointers che ho

posseduto, chissà saranno stati bravi o forse irripetibile quello scenario venatorio, ma

devo anche dire che probabilmente un qualcosa vi fu che fece pendere l’ago della

Page 16: I cani setter

bilancia a favore dei setters tanto che mai da quei tempi ho interrotto di allevarli e

utilizzarli a caccia.

Al pointer atleta poderoso e nevrile ho preferito il setter atleta aggraziato e dal manto

di seta, così radente e silenzioso nella ricerca della selvaggina da trasmetterti una

pregustazione dell’incontro prima ancora che questo si materializzi in una morbida

ferma.

Ho posseduto setters bravi e meno bravi, comunque di livello accettabile

nell’utilizzo venatorio, sempre pronti nell’apprendere dimostrando quella grande

duttilità che probabilmente ha fatto si che anche nelle mani di cacciatori poco

avvezzi ai canoni della cinofilia risultassero sempre efficienti nella pratica.

Vi furono e vi sono cani autodidatti che nelle mani di cacciatori poco pazienti non

hanno mai seguito corsi elementari o universitari ma che tuttavia hanno raggiunto

livelli eccelsi favoriti da istinto, passione e intelligenza, coltivati da appassionati con

esercizio costante e carnieri concreti.

Non me ne vogliano gli amici sostenitori di altre razze, ma il bianco è bianco e il

nero è nero: a riscontro è sufficiente recarsi sui terreni di caccia.

Germano Ferrari.

SETTER INGLESE

NOTIZIE STORICHE

Page 17: I cani setter

Il setter inglese è senza dubbio un épagneul migliorato che i cinofili inglesi hanno,

con allevamento intelligente e selezione severa, reso di forme più armoniose, con

andatura più vivace e cerca più estesa di quella posseduta dagli épagneuls

continentali. Per giungere alle attuali condizioni, sia in conformazione che di attività

venatoria, gli allevatori inglesi hanno applicato una rigorosa selezione per molte

generazioni, sino ad ottenere il tipo desiderato.

Gli inglesi chiamarono questa razza con il nome di Setter, probabilmente per

derivazione dal verbo to set, che significa sedere, in quanto questo cane prima di

rimanere immobile in ferma si sedeva, o meglio si abbassava, sfiorando il terreno

con inclinazione del posteriore (rampante). Il setter era impiegato come ausiliario

della falconeria per cercare e fermare "gli uccelli", ed era pure chiamato cane da rete

in quanto quando si arrestava, il cacciatore gli si avvicinava e lanciava su di lui una

rete in cui rimanevano impigliati quaglie, pernici e....cane. Il primo amatore inglese

che adoperò i setters in caccia fu il Conte de Leicester vissuto nella metà del secolo

XVI. Il Duca di Northumberland possedeva nel 1555 degli épagneuls o setter che

fermavano accucciati. Nel 1576 il Dr. Caius nel trattato English Dogs chiamava il

setter inglese; " setter che rimaneva immobile quando trovava le starne,

distendendosi a terra e strisciando come una serpe". Il più grande allevatore di setter

inglese in ordine di tempo e per i risultati ottenuti è sicuramente Sir Edward

Laverlack nato il 19 giugno 1798 e morto il 4 aprile 1877 all'età di 79 anni.

Egli rimasto orfano fu adottato da uno zio industriale di Manchester. Già all'etá di 14

anni. aveva incominciato a dedicarsi alla caccia, consacrando poi tutta la sua vita allo

sport cinofilo ed all'allevamento del setter. All'età di 18 anni perdette anche lo zio

che gli lasciò una enorme fortuna che gli permise di abbandonare gli affari per i quali

aveva scarsa disposizione e dedicarsi esclusivamente all'allevamento del cane da

ferma ed al suo sport preferito, la caccia. Nel 1825 inizia la sua carriera di setterman

e acquista dal Rev. Harrison una coppia di setters blue belton a nome di Ponto e Old

Moll. Da questi due riproduttori nacquero tutti i setters allevati da lui, che vinsero in

esposizioni e gare per parecchi anni. Laverlack commise però l'errore di ricorrere

esageratamente alla consanguineità, e negli ultimi anni molti dei suoi purosangue

risultarono sterili. Un'altro grande allevatore al quale Laverlack dedicò il trattato sui

Setter fù Mr. Purcell Lievellin che fu anche suo intimo amico ed ammiratore. Nel

1874 si costituisce il Kennel Club con il suo Stud Book ed organizza esposizioni e

field trials. Gli amatori del cane da ferma avevano però organizzato esposizioni già

Page 18: I cani setter

nel 1859 e field trials già nel 1865. Tra i più noti proprietari di Setters inglesi che

parteciparono dal 1865 al 1875 ai field trials, figurano A.F. Lonsdale e Barclay Field

con cani di mezzo sangue Laverlack, il Rev. Y.C. Macdona con il famoso Campione

di field trials Ranger, R. Garth e Purcel Llevellin con numerosi purosangue

Laverlack. Rinomati allevamenti di setter inglesi da lavoro dell'epoca erano: il

Canile Lingfield di Mittechel, Canile West Down di Blaine, Canile Stylish di Sharpe

e il Canile of Bobbings di Bishops. Verso la fine dell'800 i setter inglesi apparvero

anche in Italia. Il primo Setter inglese trialer giunto in Italia fu Lingfield Felix

importato nel 1924 dal Comm. Nasturzio di Genova, pioniere e mecenate dello sport

cinofilo, che importò in seguito numerosi altri eccellenti setters; Banchary Gim,

Courat Egg, West Down Red Caps, West Down Turwy, il grande fra i grandi e

capostipite di tanti allevamenti, che troviamo nei certificati dei setters dei cinofili

liguri, Lingfield Idriz (figlia di Gambler), solo per fare alcuni nomi. Dopo Lingfield

Felix arrivarono in Italia numerosi eccellenti setters trialer acquistati da cinofili

italiani. Ricordiamo Giulio Colombo tra i grandi padri della cinofilia italiana che

acquistò Lingfield Mystic vincitore del Derby, Fabio Cajelli, Rossi di Genova che

acquistò Verdict of Bobbing e Stylish Swicher anche lui vincitore del Derby in

Inghilterra, Enrico Oddo che importò West Down Gnome e Bodril de la Croix

Blanche.

All'epoca succedeva che tutti o quasi tutti i vincitori di gare inglesi venivano

importati in Italia. Da queste intelligenti importazioni e riusciti accoppiamenti si

ebbero magnifici risultati, tanto che Ciro Matteucci all'epoca pronosticò l'Italia come

futura patria del Setter inglese. Il suo pronostico si è avverato.

Page 19: I cani setter
Page 20: I cani setter

SETTER INGLESE

STANDARD MORFOLOGICO

A cura di Fabio Cajelli.

Utilizzazione: Cane da caccia e compagnia.

Classificazione: Gruppo 7 cani da ferma - Sezione 2 cani da ferma Britannici.

Soggetti a prova di lavoro.

Aspetto generale: la conformazione generale è quella di un mesomorfo leggero, il

cui tronco sta nel rettangolo e con l’arto anteriore, da terra al gomito, più corto

dell’altezza dal gomito al garrese. Il bel setter inglese attuale deve essere cane che

unisca la potenza, senza pesantezza, all’eleganza delle forme. Il suo aspetto deve

denotare l’attitudine al lavoro; grande facilità di movimenti, muscoli lunghi, buona

ossatura, ma non troppo forte, diametri trasversali non molto pronunciati. Gli assi

longitudinali superiori cranio-facciali paralleli; depressione naso-frontale accentuata,

occhi espressivi con sguardo dolce, labbra molto sobrie, non flaccide, orecchio

attaccato in basso. Pelo setaceo, stirato. E’ armonico rispetto al formato (eterometria)

e rispetto ai profili (alloidismo).

Page 21: I cani setter

Testa

Dolicocefala: la sua lunghezza totale è di 4/10 dell’altezza al garrese. La lunghezza

del cranio è uguale alla lunghezza del muso e la metà della lunghezza totale della

testa si trova sulla linea orizzontale che congiunge i due angoli interni degli occhi.

L’indice cefalico totale non deve oltrepassare il numero 45, cioè la larghezza

bizigomatica del cranio deve essere inferiore alla metà della lunghezza totale della

testa. Le direzioni degli assi longitudinali superiori del cranio e del muso sono fra di

loro paralleli. Lunga, asciutta, leggera senza esagerazione, il salto naso frontale

marcato, le labbra decisamente disegnate nella loro parte anteriore devono terminare

alle mascelle, non flaccide e pendenti. Laverack nel suo libro afferma che la testa

pesante, grande, indica pigrizia e indolenza.

Tartufo

Il tartufo sarà grosso, largo, umido, fresco e brillante, nero o marrone scuro; il

pigmento marrone si riscontra in genere nei bianco-arancio e nei liver. E’ tollerato il

pigmento color carnicino. Deve essere sulla stessa linea della canna nasale e, visto di

profilo, la sua faccia anteriore si trova sul medesimo piano verticale anteriore delle

labbra. Narici aperte e mobili e le ali nasali. sottili.

Labbra e muso

Le labbra devono essere sviluppate appena solamente da coprire ai lati la mandibola,

dunque labbra molto morbide, non flaccide e pendenti. Il profilo anteroinferiore-

laterale del muso presenta il disegno di un semicerchio a corda poco chiusa, perciò

nel Setter Inglese il profilo inferiore del muso è ancora dato dalle labbra, mentre non

lo è nell’Irlandese. La plica della commessura labiale, dato l’esiguo sviluppo delle

labbra, benché visibile è poco accentuata. La lunghezza del muso corrisponde alla

lunghezza della canna nasale e le sue facce laterali sono fra di loro parallele; la

faccia anteriore deve esser ben sviluppata in altezza e perciò la faccia anteriore si

presenta piatta e cioè quadra. La lunghezza del muso deve raggiungere la metà della

lunghezza totale della testa. Le direzioni degli assi longitudinali superiori del cranio

e del muso sono fra di loro parallele. La regione sotto orbitale deve presentare delle

salienze e rilievi, il tessuto cellulare sottocutaneo e i muscoli poco sviluppati, la pelle

sottile: deve essere cioè ben cesellata.

Page 22: I cani setter

Mascelle

Di uguale lunghezza, con le branche della mandibola tendenti alla linea retta in tutta

la loro lunghezza con arcate dentarie combacianti perfettamente (a forbice). Denti

sani, completi, per sviluppo e numero.

Depressione naso-frontale

Accentuata ma non brusca

Cranio

La lunghezza del cranio è uguale alla lunghezza del muso. L’indice cefalico totale

non deve oltrepassare il numero 45, cioè la larghezza bizigomatica del cranio deve

essere inferiore alla metà della lunghezza totale della testa. La calotta del cranio,

vista di profilo, deve essere leggermente convessa, la parte posteriore deve essere

ovale, sensibile la cresta occipitale. Le pareti laterali sono ovunque piatte. I seni

frontali non molto sviluppati. Sutura metopica marcata.

Orecchio

Le orecchie devono essere attaccate in basso e cioè a livello dell’arcata zigomatica o

meglio sotto e indietro, cioè fra l’attaccatura della testa al collo. Di lunghezza

moderata, non devono mai raggiungere i 2/3 della lunghezza totale della testa. In

stazione normale e con la testa in posizione orizzontale la punta sorpassa di circa tre

centimetri la linea inferiore della gola. Devono pendere senza scostarsi dalle guance

e non mettere in mostra la loro faccia intera. Non devono essere larghe, cioè non

devono essere spiegate in tutta la loro larghezza come nel Pointer: l’orecchio del

Setter Inglese forma una piega su se stesso in senso longitudinale (cioè, secondo la

lunghezza dell’orecchio) e questa piega è permessa appunto dalla pelle sottile e

morbida e dalla cartilagine sottile e fine. Le frange fini e setacee che coprono la

faccia esterna del padiglione, devono diminuire in lunghezza nella parte inferiore in

modo che la estremità del padiglione, che comprende lo spazio di due o tre

centimetri al massimo, deve essere coperta di pelo raso e vellutato. L’apice del

padiglione deve terminare in una punta leggermente arrotondata.

Occhi

Devono essere grandi, brillanti, dolci, espressivi, denotanti intelligenza; in posizione

semi-laterale, di color nocciuola scuro il più possibile; tuttavia il colore può essere

un po’ meno scuro nei Setter bianchi, bianchi-arancio. L’arcata sopraccigliare deve

Page 23: I cani setter

essere nettamente separata dalla fronte. Le palpebre non devono lasciar scorgere la

congiuntiva, essere cioè ben aderenti al bulbo oculare e la pigmentazione del loro

margine o marrone o nera.

Collo

Il collo è uguale alla lunghezza della testa: deve raggiungere i 4/10 dell’altezza al

garrese. La sua circonferenza, a metà della sua lunghezza, in un Setter di cm 60 al

garrese, deve essere di cm 40. Deve essere ben muscoloso quantunque magro,

leggermente arcuato nella sua parte mediana superiore; la sua congiunzione con la

testa nettamente marcata in modo da lasciare ben libera la parte posteriore del cranio.

Il collo deve allargarsi con armonia ed i muscoli aumentare d’importanza nel punto

di congiunzione con la spalla, ma senza pesantezza e conservando sempre eleganza.

Esso deve essere esente da giogaia e le frange, formando un leggero collare al

margine inferiore, devono spiccare nettamente.

Corpo

La lunghezza del tronco misurata dalla punta della spalla (articolazione scapolo-

omerale) alla punta della natica (punta posteriore dell’ischio) deve superare l’altezza

al garrese. La maggiore lunghezza del tronco non deve superare 1/20 dell’altezza al

garrese o al massimo 1/18. Il tronco del Setter Inglese deve restare in un rettangolo.

Petto

Ben aperto e largo con muscoli pettorali ben sviluppati. La sua larghezza è in

proporzione diretta di quella del costato, e deve essere del 25% dell’altezza al

garrese, misurata fra i margini supero-anteriori delle braccia. Il manubrio è situato al

livello della punta delle spalle.

Torace

Deve scendere sino al gomito e meglio se lo sorpassa di circa due centimetri.

Profondo con coste lunghe e ben convesse e gli archi costali aperti. Le ultime false

coste ben avvicinate al margine anteriore delle cosce. Ben convesse a metà della sua

altezza. Il suo diametro trasversale che è piú sviluppato a metà dell’altezza del

costato, va gradatamente diminuendo verso lo sterno, senza formare però carena. La

regione sternale lunga, deve rimontare dolcemente verso l’addome. La circonferenza

del costato deve essere di 1/4 superiore dell’altezza al garrese e il suo diametro

trasversale del 39% dell’altezza stessa. In un Setter Inglese di cm 60 al garrese il

Page 24: I cani setter

costato dovrebbe fornire le seguenti misure: perimetro misurato dietro il gomito cm

74 - agli archi costali cm 64 - profondità cm 33 - altezza cm 311/2; diametro

trasversale cm 19.

Dorso

Garrese elevato sulla linea del dorso e stretto per il ravvicinamento delle punte delle

scapole fra di loro. Il profilo del dorso è retto. La lunghezza del dorso deve essere in

rapporto alla profondità del torace (o lunghezza): ad ogni vertebra dorsale

corrisponde una costa.

Lombo o rene

Ben fornito di muscoli in larghezza. Ben fuso con la linea del dorso e ben arcuato

visto di profilo. La sua lunghezza è un po’ meno del quinto dell’altezza al garrese e

la larghezza si avvicina alla lunghezza.

Ventre e fianchi

Il ventre deve rimontare leggermente, ma non troppo: non dev’essere levretté. I

fianchi sono lunghi quasi come i lombi e poco incavati.

Groppa

Larga, muscolosa, orizzontale (con inclinazione di circa 10’ sull’orizzontale). La sua

lunghezza è di circa 1/3 dell’altezza al garrese e la larghezza di 1/7 dell’altezza al

garrese.

Coda

E' inserita alta, grossa e robusta alla radice, va diminuendo di grossezza fino alla

punta. La sua lunghezza deve superare di circa tre centimetri l’altezza dell’arto

anteriore al gomito. E’ portata piuttosto bassa che alta, senza deviazione laterale,

leggermente incurvata a forma di falce rovesciata. Le frange non devono cominciare

dalla radice della coda, ma solamente due o tre centimetri piú in basso e aumentano

gradatamente di lunghezza sino alla metà della sua lunghezza per diminuire

gradualmente fino alla fine della coda, da assumere la forma di un triangolo isoscele.

Le sete devono cadere in frange diritte o leggermente ondulate, non folte, mai

increspate o arricciate. La coda potrebbe essere: a) strumento di segnalazione a fini

sociali o sessuali, in quanto copre o scopre la zona ano-genitale, nascondendola o

mostrandola agli altri per stimolarne l'attenzione; b) strumento di segnalazione del

Page 25: I cani setter

"rango sociale" dell'individuo in quanto l'intensità e l'ampiezza dello scodinzolo

possono indicare il livello di controllo dell'emotività dell'animale.

Organi sessuali

I due testicoli devono essere di corretto e di uguale sviluppo, contenuti nella loro

sede naturale: nello scroto.

Pelo

Fine, stirato, mantiene in tutta la sua lunghezza, che è di circa 5-6 cm, una linea

diritta senza alcuna deviazione dal suo asse. E’ di tessitura setacea. E’ raso sulla testa

ad eccezione della faccia esterna del padiglione delle orecchie (parte superiore)

margine anteriore e sulle facce laterali dell’avambraccio e del tarso e del metatarso.

Forma frange non folte al margine inferiore del collo, alla regione sternale, al

margine posteriore degli arti, alle natiche e alla coda. 1 piedi sono ben guarniti di

pelo specialmente fra le dita. Sottopelo abbondante solo nella stagione invernale.

Manto

Il colore del mantello del Setter Inglese è molto variabile: bianco e nero tendente al

blu (blu-belton); bianco e arancio (lemon belton); bianco e marrone (liver belton);

tricolore (bianco a macchie nere e focature); questi manti sono da preferirsi. I

mantelli interamente bianchi, fegato, arancio, neri e neri focati non sono ricercati. Le

moschettature possono essere più o meno numerose e le macchie più o meno grandi.

Il colore del mantello da preferire è quello a fondo bianco.

Pelle

Sottile, con limitato connettivo sottocutaneo e perciò ben aderente al corpo, in ogni

regione, non deve formare giogaia al collo e la testa non deve presentare

assolutamente rughe. Le mucose e le sclerose nere o marrone e così pure le unghie e

le suole dei cuscinetti digitali e plantari.

Altezza al garrese

Nei maschi da 56 a 62 cm; nelle femmine da 54 a 60 cm.

Peso

Da 20 a 30 kg.

Page 26: I cani setter

Andatura

In caccia a grande galoppo. L’altezza al garrese ideale del veloce Setter Inglese non

deve superare i 60 cm.

Appiombi normali visti di profilo

1) La verticale, abbassata dall’articolazione scapolo-omerale (punta della spalla o del

braccio) deve cadere a terra toccando la punta delle dita.

2) La verticale abbassata dall’articolazione omero-radiale deve dividere in due parti

quasi uguali (la maggiore è quella anteriore) l’avambraccio, il carpo, uscendo fuori

posteriormente a livello della metà della lunghezza del metacarpo.

Appiombi normali visti di fronte

La verticale abbassata dall’articolazione scapolo-omerale (punta della spalla o del

braccio) deve dividere in due parti quasi uguali l’avambraccio, il carpo, il metacarpo

e il piede. La lunghezza dell’arto anteriore da terra al gomito è inferiore alla

lunghezza misurata dal gomito al garrese. Questa lunghezza ridotta dell’arto

misurata da terra al gomito è data dalla brevità dell’avambraccio, che negli altri

Setter è piú lungo del braccio. Questa peculiarità del Setter Inglese ha dato origine

alla felice espressione "le setter anglais est près de terre", e questa conformazione è

appunto quella che favorisce il gattonamento.

Spalla

Lunga 1/4 (meglio se piú lunga) dell’altezza al garrese, inclinata di 45°-55°

sull’orizzontale, con muscoli ben sviluppati e libera nei movimenti. Le punte delle

scapole, nel cane in stazione normale e a collo eretto devono essere molto avvicinate

fra di loro (non piú distanti di un centimetro e mezzo).

Braccio

Come la spalla fornito di muscoli molto sviluppati e di forte ossatura. Ha

un’inclinazione di circa 65° sull’orizzontale e la lunghezza (superiore a quella

dell’avambraccio) è circa il 33% dell’altezza al garrese. La sua direzione è quasi

parallela al piano mediano del corpo.

Avambraccio

Di forte ossatura, presenta una linea verticale; la sua sezione è ovale - a differenza

degli altri setter, la sua lunghezza è inferiore a quella del braccio. In un Setter Inglese

Page 27: I cani setter

di cm 60 al garrese l’altezza dell’arto anteriore al gomito è di cm 28,50. Con

un’altezza inferiore a questa misura si avrebbe un arto troppo corto e il cane sarebbe

esageratamente "près de terre" a danno dell’estetica, dell’andatura e della velocità. I

gomiti devono trovarsi in un piano parallelo al piano mediano del corpo: non troppo

serrati alla parete del costato (detti gomiti chiusi), né deviati all’infuori (gomiti

aperti). La punta del gomito deve trovarsi alquanto avanti alla perpendicolare calata

dall’angolo caudale (punta posteriore) della scapola.

Carpo

Sulla linea verticale visto di fronte, mobile e asciutto con l’osso pisiforme ben

sporgente.

Metacarpo

Piatto dall’avanti all’indietro segue la linea verticale dell’avambraccio visto di

fronte; visto di profilo deve essere steso in modo che la verticale abbassata

dall’articolazione omero-radiale deve dividere in due parti uguali l’avambraccio e il

carpo e uscire fuori a metà della lunghezza del metacarpo. La sua lunghezza è un po’

superiore di 1/6 dell’altezza di tutto l’arto al gomito.

Piede

Di forma ovale (piede di lepre) con dita ben vicine fra loro e arcuate, ricoperte di

pelo abbastanza lungo anche fra le dita. Suole dure e unghie ricurve, forti e

pigmentate.

Difetti

Testa corta, grossa, con pelle non aderente alle parti sottostanti: assi cranio-facciali

superiori divergenti o convergenti (se accentuati squalifica).Tartufo rialzato sulla

linea della canna nasale; piccolo, con tracce di depigmentazione (se totale qualifica)

sporgente sulla linea verticale della faccia anteriore del muso, narici non ben aperte.

Canna nasale corta, stretta, linee laterali convergenti fra di loro; montonina, concava

(difetto grave). Labbra e muso troppo sviluppate, fiaccide; troppo poco sviluppate da

permettere che il profilo del muso sia dato dalla mandibola e non dal labbro;

depigmentazione del margine labiale; taglio del profilo del labbro sfuggente; plica

della commessura troppo accentuata o non visibile; convergenza in avanti delle

pareti laterali del muso, cioè muso a punta, e di conseguenza non piatta la faccia

anteriore del muso. Assenza o deficienza di cesello. Muso corto. Congiunzione delle

Page 28: I cani setter

labbra superiori a forma di V rovesciata.Denti non regolarmente allineati o deficienti

in numero, branche della mandibola troppo ricurve; erosione dei denti in senso

orizzontale o peggio trasversale; prognatismo (difetto leggero) se non deturpa

l’aspetto esteriore del muso; enognatismo, se per deficienza di lunghezza delle

branche della mandibola (squalifica) se per deviata direzione dei denti (difetto

leggero).Cranio corto, piccolo, rotondo, massiccio. Troppo stretto ai parietali; largo

ai lati cioè a livello delle arcate zigomatiche non convesso visto di profilo, piatto

superiormente, masseteri troppo sviluppati; assenza di cresta occipitale; non marcata

la sutura metopica, depressione naso -frontale troppo accentuata e brusca come nel

Pointer. Rughe. Occhio piccolo o troppo prominente; iride chiara; gazzuolo

(squalifica); ogiva a mandorla; ectropion; entropion; occhi troppo ravvicinati;

sguardo indiretto, sospettoso; depigmentazione palpebrale parziale; totale (difetto

gravissimo), se totale bilaterale (squalifica). Strabismo (se bilaterale: squalifica).

Orecchio spesso, corto o troppo lungo; inserzione troppo larga o in alto; largo; punta

del padiglione coperta di pelo lungo e non rasata. Collo esile, corto, massiccio, non

arcuato, non netto il distacco dalla nuca, giogaia; mancante di collare al margine

inferiore. Spalla corta, dritta, con muscoli poco sviluppati; legata nei movimenti;

punte delle scapole divaricate. Braccio corto; troppo obliquo o troppo diritto;

ossatura gracile; deficiente di sviluppo muscolare.

Avambraccio: Ossatura esile, spongiosa; osso rotondo; lungo; deviazione dalla retta

verticale, gomito divergente o convergente.Carpo: Evidente ipertrofia delle ossa

carpiane, spongioso, piccolo; osso pisiforme poco evidente, rampinismo.

Metacarpo: Corti, troppo lunghi, troppo stesi o diritti; esili; devianti dall’appiombo.

Piede largo, lungo; a dita divaricate; piatto, schiacciato, rotondo, suole a tessuto

sottile; deficienza di pigmento nelle unghie e nelle suole; portato in fuori o in dentro.

Se piatto, schiacciato (difetto grave). Corpo: Il diametro longitudinale uguale

all’altezza al garrese o oltrepassante 1/18 dell’altezza al garrese. L’altezza dal

gomito alla sommità del garrese inferiore o uguale all’altezza del gomito a terra.

Petto stretto, troppo largo, poco disceso, muscoli deficienti di sviluppo, manubrio

dello sterno situato troppo in alto. Pelo morbido, ondulato, corto, troppo folto; non

stirato; fioccoso o ricciuto (squalifica). Costato deficiente di altezza, di profondità e

di perimetro stretto, carenato, troppo largo, regione sternale corta; appendice xifoide

ricurva in dentro; archi costali poco aperti Coste non cerchiate; false coste corte e

Page 29: I cani setter

non aperte; spazi intercostali limitati. Dorso corto, insellato, cifotico; garrese basso.

Lombi lunghi, piatti, stretti. Ventre troppo retratto o niente retratto; fianchi molto

incavati e lunghi. Monorchidismo (squalifica), criptorchidismo (squalifica), testicoli

non contenuti nello scroto, non sufficientemente sviluppati o di non uguale sviluppo.

Groppa stretta, corta, avvallata. Coscia corta; deficiente di sviluppo muscolare;

stretta; portata divaricata alla regione della grassella; troppo diritta o troppo obliqua.

Gamba di ossatura esile; poco evidente la scanalatura gambale; corta, troppo poco o

troppo inclinata. Garretto alto, stretto; angolo del garretto troppo aperto o troppo

chiuso, fuori appiombo. Metatarso lungo, esile, fuori appiombo, inclinato in avanti

(sotto di sé posteriormente); sperone (squalifica). Coda: Anurismo (squalifica);

brachiurismo tanto congenito che acquisito (squalifica); troppo lunga o troppo corta,

inserita in basso; portamento verticale; portata a tromba sul dorso (squalifica);

frangia che ha inizio subito alla base della coda; non a forma di triangolo isoscele,

pelo che fascia la coda invece di formare frangia. Manto nero zaino; nero focato.

Pelle spessa; abbondante; rughe sulla testa; tracce di depigmentazione al tartufo e ai

margini palpebrali; depigmentazione totale bilaterale dei margini palpebrali e totale

del tartufo (squalifica). Altezza al garrese deficiente o esagerata. Andatura: Ambio e

trotto continuato nel lavoro. Insieme: pesante, comune, grossolano, non denotante

massima velocità, facilità e scioltezza nei movimenti.

SETTER INGLESE

STANDARD DI LAVORO

Page 30: I cani setter

L'andatura è di galoppo spigliato, elegantissimo e rapido ma non impetuoso, così che

paragonandola a quella del pointer, è di velocità un pò inferiore. A parità di

lunghezza del tronco, si svolge secondo una linea più presso terra (rasente) e

asseconda di più anche le lievi ondulazioni del terreno, di modo che risulta più

"pieghevole". E ciò è in relazione alla struttura prevista dallo standard

corrispondente alla psiche che lo rende atto ad un diverso movimento degli arti.

L'omero del pointer, più corto per rispetto al radio, diminuisce le possibilità angolari

e forse la distanza di appoggio degli arti anteriori. Il posteriore poi è costruito per la

sgroppata potente ed i due arti posteriori danno la spinta propulsiva indue tempi sì,

ma più serrati, e si protendono maggiormente all'indietro. Nel setter inglese, invece, i

tempi sono più larghi, e gli arti posteriori lavorano più separatamente.

Nell'insieme si ha l'impressione di un sistema di locomozione non meno perfetto di

quello del pointer, quantunque diverso: più elastico se meno audace, atto anch'esso

alla più grande resistenza.

La cerca incrociata si spiega istintivamente in diagonali più brevi, un pò meno

spaziate, e questo in conseguenza della tendenza ad ispezionare più a fondo il

terreno.

L'educazione però può far raggiungere anche le vastità proprie dei migliori pointers.

Queste diagonali, poi, non sono rigidamente rettilinee, ma spesso il tracciato seguito

dal cane è lievemente serpeggiante rispetto alla retta che unisce i due punti estremi

della diagonale stessa (e questo come conseguenza della speciale diligenza

nell'ispezione del terreno).

Facile a bruschi cambiamenti di direzione, poi ripresa nel senso regolare. La coda è

portata secondo il prolungamento della linea renale, con tendenza al basso (mai più

alta) ben viva e nervosa, nei rettilinei a grande velocità oscilla solo dall'alto in basso.

Ma poichè, come si è detto, non si preoccupa principalmente dell'andare e tende ad

una maggiore analisi, per i facilissimi distacchi dei rettilinei (ove la coda frangiata

gli è efficacissimo timone), e per i continui lievissimi rallentamenti con immediata

ripresa (che si impone, tenuto conto della sua natura che chiara si rileva nei soggetti

lenti, i quali battono allegramente la coda in cerca), per tutte queste ragioni

concomitanti nei grandi "trialers" si notano oscillazioni dall'alto in basso spesso

combinate con moti trasversali, che si traducono in rotazioni contenute, ritmiche con

Page 31: I cani setter

il galoppo, ora verso destra, ora verso sinistra, in dipendenza della rotazione del

tempo di galoppo.

Portamento di testa e di naso alto, ma non in modo costante e rigido come nel

pointer; la testa è più mobile, denotante vigilanza nel compito olfattivo, mentre in

quello pare quasi che tutto si svolga automaticamente.

Le orecchie, vive e leggere, vibrano tra la nuca ed il collo senza sbattacchiare troppo

sopra e sotto il cranio ad ogni tempo di galoppo.

Entrando in una zona lievemente impregnata di effluvio, questo trialer si abbassa in

tutto il corpo, mentre talvolta il naso emerge dalle alte erbe. E rimonta nel vento,

seguendo la emanazione il più direttamente possibile, cauto e sospettoso, di trotto o

di passo svelto, con marcata contrazione muscolare e movimento di scapole salienti.

Il suo avanzare è silenziosissimo, ed il moto degli arti così armonioso, che spesso, se

la vegetazione è un pò alta, dà l'impressione di spostarsi per virtù magica, tirato da

un filo invisibile, avendo le zampe trasformate in scorrevoli rotelle.

Se si persuade che il selvatico è già frullato, man mano si rialza e, aumentando

l'andatura, riprende la sua corsa abituale.

Se per contro si accorge della presenza del selvatico, gradatamente rallenta e si

irrigidisce in "ferma", sovente la maschera atteggiata in un ghigno, l'occhio

sfavillante, la coda tesa e immobile, seguente la linea del rene, mai più alta, talvolta

un pò arcuata (la corda dell'arco passante sotto la coda).

È preferita, in questo caso, la ferma in piedi: eretta la testa, con la canna nasale

orizzontale o montante, le orecchie ripiegate indietro, solo erette di tanto in tanto. Su

lepre o su selvatico molto vicino, abitualmente le orecchie sono erette. Se, in cerca

taglia una zona impregnata di effluvio che lo rende immediatamente certo della

presenza del selvatico, con una contrazione improvvisa si rimpicciolisce e si arresta

in posa da felino. Indi inizia la "filata" come sopra descritta, ma quasi strisciando, lo

sterno rasente terra, con flessioni eccezional a tutte le giunture degli arti, che gli

consentono, anche in quella positura, un passo assai lungo, paragonabile a quello del

felino, incompatibile, ad esempio, con la struttura del pointer.

Il gioco delle scapole è visibilissimo dalle punte molto sporgenti sul garrese. Poi

man mano si rialza un pò e va in ferma come già descritto più o meno a terra. Se poi

al galoppo entra improvvisamente nell'effluvio diretto, per poca che sia l'erba

Page 32: I cani setter

sparisce a terra, come inghiottito per incanto; avvicinandosi, lo si trova in pose

incredibilmente contratte, spasmodiche, rigidissime.

La differenza degli atteggiamenti che precedono la ferma tra il pointer ed il setter

fanno sì, anche a parità di naso, che quello fermi più lungo, consapevole che

l’azione eretta e prepotente non gli consentirebbe di troppo avvicinare il selvatico,

mentre questo sa che la sua azione insidiosa e celata gli permette di maggiormente

osare.

Quando il selvatico, al giungere del conduttore, tenta di allontanarsi pedonando, il

setter inglese lo segue preoccupandosi di mai perdere il contatto, senza

volontariamente abbandonarlo, per ritrovarlo nel vento, facendosi ora serpe, ora

pantera; allungandosi spesso inverosimilmente, sfoggiando le più svariate pose che

l'orgasmo, quasi voluttuoso del momento impone al suo corpo flessuoso e plastico.

Si osservi che l'azione di "gattonata" è sempre tanto bassa e strisciante quanto più il

setter ha timore di esser visto dal selvatico (terreno scoperto). Quando, per contro, è

assistito da buon vento, decisamente favorevole, e da vegetazione sufficientemente

sviluppata, allora tutto il lavoro è più alto, a distanza, meno sospettoso, e le ferme

sono in piedi, con gli arti appena flessi.

Page 33: I cani setter

IL SETTER INGLESE

STANDARD DI LAVORO

Dallo standard di base, riconosciuto ufficialmente dall’ E.N.C.I. , passiamo ora ad

una visione più dettagliata, in relazione al setter inglese attuale:

ANDATURA

Galoppatore dal movimento leggero ed elegante, dovrebbe essere in realtà meno

veloce dei pointer, sia per motivi strutturali che psichici, ma non sempre questo si

verifica, anche se lo standard lo asserisce con sicurezza. E vero però che i soggetti

meno veloci sono spesso i più stilisti, più morbidi e composti nel movimento, che si

dovrebbe compendiare in due sole parole: in linea, radente. Ciò significa che il setter

inglese nella sua caratteristica andatura deve assecondare ogni più lieve ondulazione

del terreno. Vi sono però anche molti soggetti che, pur non avendo una costruzione

corretta, riescono a rimanere nello stile quando spingono di forza all'inizio del turno,

ma poi, appena calano e si smorzano, specialmente se il terreno è sconnesso, si

disuniscono e fanno apparire tutti i difetti che nascondono. Invece, quando un

esemplare ha tutte le carte in regola per essere dichiarato setter, sia

morfologicamente che come mentalità, riesce a mantenere lo stile proprio della razza

anche se slegato in zone difficili con terreno a fondo disuguale. Non c'è peggiore

visione d'un setter che procede sgroppando o che tiene il posteriore quasi più alto

della testa o che agita continuamente la coda in cerca. Ma è soprattutto nella psiche

che il setter inglese si distingue da tutti gli altri cani e specialmente dal pointer. Dove

quest'ultimo s'impone con l'audacia, il setter inglese lo fa con la prudenza. Nel

galoppo. la testa alta (appena sopra alla linea orizzontale) e il corpo teso, alla ricerca

Page 34: I cani setter

continua dell'emanazione, danno nei migliori soggetti l'impressione di un'andatura

veloce, ma sempre attenta, tanto da rasentare il sospetto. La coda del setter inglese è

portata secondo il prolungamento della linea renale, meglio se più bassa. Se invece è

più alta nuoce allo stile e alla velocità. Deve essere assolutamente tesa e ben ferma,

in ogni momento, e alla fine dei lacet, quando l'animale deve cambiare direzione,

anziché i battiti trasversali, si preferisce inarchi i reni e tutto il posteriore si abbassi e

così la coda che, anziché rendersi visibile, quasi si nasconde. Il dimenare

allegramente la coda non è ammesso nelle prove classiche e può essere tollerato in

quelle di caccia, ma è sempre una situazione che comporta sperpero di energie e stile

nel cassetto. Ai nostri giorni, l'ampiezza di cerca, per il setter inglese, ha raggiunto le

grandi estensioni che una volta erano esclusivo repertorio del pointer, anche se il

percorso è meno rettilineo e più serpeggiante. Se vogliamo fare un'analisi tra i

numerosissimi prodotti dell'allevamento nazionale, bisogna riconoscere che non

molti sortono col movimento ineccepibile come vorrebbe lo standard e anche alle

prove quelli veramente eccelsi sono troppo pochi. Il segreto è sempre quello di

accoppiare soggetti che possiedono le doti per raggiungere lo scopo al massimo

grado.

FERMA

Quando il setter inglese entra in emanazione si fa più felino ed abbassa ulteriormente

il corpo, il collo si tende in avanti e la testa si alza nel vento, compiendo cioè la

classica filata prima di irrigidirsi in ferma. Vi sono però dei casi nei quali può

fermare di scatto e non compiere l’azione descritta, come quando per vari motivi,

anche estranei alla sua condotta, si trova improvvisamente a ridosso del selvatico, ma

più che uno scattare sarà un cadere in ferma.

Il setter inglese pur non compiendo la filata e bloccando repentinamente, lo farà

sempre con una certa dolcezza, mai con la rabbia del pointer.

La ferma più classica è quella col posteriore abbassato e la testa alta, tipica anche

quella tutta a terra, ma con la testa sempre alta, meglio ancora se molto flessa con il

collo disteso al massimo ed il tartufo rimontante nel vento.

La ferma è più eretta se il selvatico è lontano, mai però con la spavalderia del pointer

e teso sugli arti; anche se leggermente, sarà sempre un po’ flesso. Nelle ferme a

breve distanza la testa si abbassa e tutto il corpo si contrae, i muscoli assumono una

Page 35: I cani setter

rigidità eccezionale ed il cane prende spesso delle pose inverosimili, specialmente

negli arti.

Dei setter inglesi che fermano costantemente eretti c’è da dubitare sulla loro

genealogia e non devono essere adoperati nella riproduzione se nei prodotti si

ricercano anche le doti stilistiche e non solo quelle relative al rendimento.

La coda nella ferma sia sotto la linea del rene, leggermente rialzata sulla punta, a

forma di scimitarra, a volte più tesa o con l’arco ricadente verso terra, mai però

rilassata o abbandonata come nell’irlandese.

La coda nella ferma è estremamente rigida e le frange si distendono e si evidenziano

nella loro bellezza.

Certe correnti di sangue inglesi ed americane davano soggetti che in ferma portavano

la coda “a cipresso” e gli allevatori giustificavano tale selezione in quanto, dicevano,

dovendo tali cani operare in zone estremamente cespugliate ed erbose, l’unica parte

dell’ausiliare che in ferma poteva scorgersi sopra la vegetazione, era la punta della

coda.

Tale posa è contraria a tutte le regole stilistiche che noi attualmente ci prefiggiamo

perché realmente antiestetica, anche se potrebbe significare,come asseriva Humprey,

avidità potenziata.

Abbiamo visto in qualche nostra cucciolata, riaffiorare raramente qualche soggetto

che in ferma assume tale posa e, andando a cercare nei pedigrees, abbiamo scoperto

che tali setters provenivano da antichi ceppi d’allevamento inglese.

GUIDATA

E’ una vera e propria “gattonata”, perché il cane cerca ulteriormente di celarsi per

paura di insospettire il selvatico che sta muovendosi per sottrarsi al pericolo che gli

si è manifesto, con lo sterno rasente terra e con evidente gioco delle scapole.

L’avanzata è cauta ma continua, con brevi soste ad ogni fermarsi del selvatico, fino a

che, con un’ultima posa con la quale assume più rigidità, dimostra di averlo

inchiodato definitivamente. Se questo è avventato in lontananza e non si muove, il

setter inglese compie allora un’accostata sino a che il suo olfatto non lo avverte che

andare ancora avanti sarebbe pericoloso, e la tecnica del movimento è la medesima

di quando compie la guidata, salvo una maggiore prudenza e lentezza nei movimenti.

Page 36: I cani setter

Il setter inglese è un cane guidatore per eccellenza e la sua tipicità ed il rendimento

in questa fase, si evidenziano soprattutto quando deve lavorare con un selvatico

smaliziato che cerca la salvezza nella fuga di pedina.

La starna è il “test“ più valido per far risaltare le doti dei migliori soggetti; la

coturnice, la pernice, il beccaccino, la beccaccia ed in tono minore la quaglia,

s’addicono alle sue qualità, ma anche il fagiano, il peripatetico gallinaceo, rinnegato

da molti “cinofermofili” può, proprio per il setter inglese, essere un valido materiale

per il controllo della guidata.

Molti cani impazziscono dietro la coda prolissa di tale selvatico, astuto e diffidente

se è nato tra i campi e non di recente immissione, comportandosi ne più ne meno

come degli springers scorretti.

I setter inglesi più dotati, che guidano felini sulla passata, non soffermandosi troppo

sull’emanazione, anzi con un’azione prudente ma nello stesso tempo abbastanza

veloce da non lasciare troppo spazio tra loro ed il fagiano, riescono a bloccarlo, alla

fine, dopo aver compiuto un’azione entusiasmante.

Abbiamo notato spesso guidate morbide e feline ma decise e sicure per centinaia di

metri, senza mai un accenno ad incalzare, sino all’ultima ferma perentorea, che

avviene dopo aver rallentato ulteriormente e compiuto gli ultimi passi in modo

estremamente cauto e silenzioso.

Non è certo questa l’accostata che si fa eseguire al setter inglese sulle quaglie

liberate che sonnecchiano poco lontane ed aspettano pazienti prima di prendere il

volo, incuranti dei rumori che producono tutti: cani, conduttori, Giudici,

pubblico………..

Tali controlli si fanno sul terreno pratico e sulla vera selvaggina: sulle starne

possibilmente, se ancora possono essere reperite, altrimenti sugli altri selvatici,

trascurando però quelli del tutto inadatti (es. rallidi) o quelli di recente immissione.

CONSENSO

Il setter inglese ha spesso innato l’istinto del consenso, soprattutto se proviene da

correnti di sangue selezionate sul lavoro ed esercitate nelle prove dove si corre in

coppia. Il consenso deve essere se possibile preceduto dalla classica filata, con posa

simile a quella della ferma, senza però avvicinarsi troppo al compagno. In caso di

forza maggiore, quando cioè si trova improvvisamente a ridosso del compagno, può

Page 37: I cani setter

anche scattare in consenso fulmineamente. I cani restii al consenso possono anche

essere messi al terra , in vista del compagno in ferma, attitudine che poi si fisserà.

Il consenso nel setter inglese è molto importante ed è un carattere ereditario, ragion

per cui è meglio che i riproduttori lo possiedano spontaneo.

Page 38: I cani setter

IL SETTER IRLANDESE

Gian Morsia , armiere in Genova, e Luca Carnevale, responsabile della delegazione

S.I.S. Liguria, mi hanno invitato a redigere una introduzione al capitolo sugli

irlandesi per questa brochure, ben conoscendo la mia affezione per questa razza. Ho

accettato con grande piacere, perché, pur essendo nato pointerista, sono affascinato e

appassionato dalla razza in argomento, allevandola ed usandola abitualmente a

caccia.

Sono obbligato, innanzi tutto, a sfatare una leggenda che vuole che gli irlandesi siano

cani esteticamente molto apprezzati, ma raramente dotati di qualità venatorie, che

possiedono invece in maniera più che eccellente, salvo in rarissimi esemplari. Nell'

Irlandese, come in qualsiasi altra razza, esistono i cani bravi e meno bravi, ed una

buona percentuale di essi sa come gestire una battuta di caccia.

E' vero, peraltro, che la capacità di cacciare è più marcata in alcune linee di sangue,

mentre in altre si è cercato di accoppiare i soggetti per esaltarne le doti di bellezza.

Nel secondo caso la capacità venatoria è andata scemando, anche perché i cani

allevati per le loro doti estetiche non vengono quasi mai portati a caccia e, spesso,

non sono "costruiti" per la caccia ( soggetti piuttosto alti sugli arti, taglia al limite,

abbondanza di pelo…). Inoltre le differenze fra il tipo selezionato per la bellezza e

quello selezionato per il lavoro si sono enfatizzate nel tempo, come succede anche in

altre razze. Nell'irlandese queste differenze risultano particolarmente marcate, forse

anche perché ogni anno, nascono pochi cuccioli e il raffronto è, dunque, possibile

solo su pochi soggetti.

Dopo questa lunga premessa è doveroso segnalare che avere un "rosso" che ha un

buon bagaglio di qualità naturali innate, significa avere un cane con una dose di

passione e di voglia di cacciare fuori dal comune, padrone di un olfatto sensibile,

poco incline alle ferme senza esito, ma capace di una ferma solida, anche se non

eccessivamente plastica. Un soggetto "protagonista" nato, non sempre consente

spontaneamente, ma impara presto, se addestrato, e possiede le qualità per essere un

riportatore d'eccellenza.

Vorrei sfatare un altro luogo comune che consentirebbe ai setter irlandesi il

movimento di coda durante la ferma, poichè al contrario, come per gli altri setter, la

ferma deve essere rigida senza alcun movimento , coda compresa.

Page 39: I cani setter

Infine gli Irlandesi possiedono un carattere molto dolce, ma schivo; sanno come farsi

rispettare, ma, una volta identificato il padrone, sanno donargli un affetto

incondizionato e ciò che è più importante, sanno dare grande soddisfazione nel

campo per cui sono stati selezionati, ovvero la caccia.

Giorgio Gaggero

IL SETTER IRLANDESE ROSSO

Page 40: I cani setter

Il Setter Irlandese si è sviluppato in Irlanda come cane da caccia. La razza è derivata

dal Setter Irlandese Rosso e Bianco e un cane sconosciuto di un colore rosso. Il tipo

è stato identificato nel 18° secolo. Nel 1882 fu fondato per la promozione della razza

l' Irish Red Setter Club. Il Club pubblicò lo Standard di Razza nel 1886, da quel

periodo iniziò ad organizzare prove di lavoro e esposizioni per determinare lo

Standard di razza. Nel 1998 pubblicò lo standard di lavoro. Lo standard morfologico

e di lavoro descrivono insieme l' aspetto esteriore e il modo di lavorare della razza.Il

Setter Irlandese si è evoluto negli anni in un energico e sano cane intelligente in

possesso di eccellenti doti venatorie e grande capacità di resistenza.

SETTER IRLANDESE

STANDARD MORFOLOGICO

Utilizzazione:

Cane da caccia e compagnia.

Classificazione: Gruppo 7 cani da ferma - Sezione 2 cani da ferma Britannici.

Soggetti a prova di lavoro

Aspetto generale:

Velocista e atletico, pieno di qualità, dolce nell'espressione. Bilanciato nelle

proporzioni.

Caratteristiche:

Volenteroso, intelligente, energico, affettuoso e leale.

Page 41: I cani setter

Testa:

Lunga e asciutta e non larga all' altezza delle orecchie. Muso e cranio di uguale

lunghezza, assi craniofacciali paralleli.

REGIONE CRANIALE:

Cranio: ovale (da orecchio a orecchio), tanto da permettere sufficiente spazio alla

scatola cranica con una ben definita protuberanza occipitale. Sopracciglia ben

marcate.

Stop: ben definito.

REGIONE FACCIALE:

Tartufo: è di colore mogano scuro, castano scuro o nero con narici ben aperte.

Muso:moderatamente profondo e abbastanza quadrato alla punta. Lungo dallo stop

alla faccia anteriore del tartufo, labbra non pendule.

Mandibola: la lunghezza delle mandibole è quasi uguale.

Denti: chiusura a forbice.

Occhi: gli occhi sono di colore nocciola scuro o marrone scuro, non devono essere

troppo grandi.

Orecchie: le orecchie sono di moderata lunghezza, sottili, attaccate basse, portate

attaccate alla testa in una piega pulita.

Collo: Il collo deve essere moderatamente lungo, molto muscoloso, ma non troppo

grosso e esente da giogaia.

CORPO:

Il corpo deve essere proporzionato alla taglia del cane.

Torace: deve essere più profondo possibile, con petto abbastanza stretto e costato

ben ampio da lasciare ampio spazio ai polmoni.

Rene: ben muscolato e leggermente arcuato.

Coda: di moderata lunghezza, proporzionata alla taglia del cane. Inserita piuttosto

bassa, forte alla radice che va assottigliandosi alla punta ed è portata al livello o più

bassa del dorso.

Anteriore: La spalla: deve essere fine alla punta e ben angolata.

Page 42: I cani setter

Gomiti:devono essere sciolti ben discesi non tendenti né all'esterno né all' interno.

Arti anteriori: dritti e vigorosi, di buona ossatura.

Posteriore: Largo e potente.

Arti posteriori: devono essere dall' anca al garretto lunghi e muscolati, dal garretto

al piede corti e forti.

Groppa: ben inclinata.

Appiombi: devono essere dritti né vaccini né cagnoli.

Piedi: I piedi devono essere piccoli solidi con dita forti, arcuate e ben chiuse.

Movimento: Deve essere sciolto e fluido; la testa portata alta. Il posteriore potente

scorre dolcemente, l' anteriore si allunga bene in avanti. I piedi sono aderenti al suolo

e le gambe devono essere in appiombo movendosi perpendicolare al terreno.

Mantello: Il pelo deve essere corto e fine sul cranio, sulla punta dell' orecchio e sulla

parte anteriore delle gambe, sulle altre parti del corpo deve essere di moderata

lunghezza liscio il più possibile né ondulato né riccio. Le frange sono lunghe e

seriche all' attaccatura delle orecchie, sulla parte posteriore delle gambe anteriori e

delle cosce. Una moderata quantità di pelo che dal ventre in un' unica frangia può

estendersi fino al petto e alla gola. I piedi sono ben frangiati fra le dita. La coda ha

una frangia di lunghezza moderata che diminuisce in lunghezza verso l' estremità.

Tutte le frange devono essere più dritte e più piatte possibile.

Colore: Il colore del mantello è castano dorato senza tracce di nero, non sono difetti

da squalifica una macchia bianca sul petto, sulla gola e sui piedi, una piccola stella

sulla testa sul muso o una fiamma sul naso.

Taglia: Maschi: da 58 cm. a 67 cm. - Femmine:da 55 cm. a 62 cm.

Difetti: Qualsiasi elemento che si discosti dallo " Standard " è da considerarsi

difetto.A seconda della gravità deve essere penalizzato proporzionalmente e di

conseguenza.

Nota:I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali e ben discesi nello

scroto.

Page 43: I cani setter

SETTER IRLANDESE

STANDARD DI LAVORO

L'andatura è di galoppo deciso, facile, velocissimo, quasi quanto quello del pointer.

La sua meccanica s'avvicina però a quella del setter inglese, tenuto conto che è più

alto sugli arti e di portamento eretto. Egli non si abbandona a serpeggiamenti.

Nelle lunghe folate, su diagonali ampie e ben spaziate, intercala al galoppo molto

allungato dei balzi irregolari, quasi sbandamenti; talvolta riunisce gli arti in qualche

passo di galoppo serrato, ma di preferenza si allunga in larghe falcate silenziose,

sollevando appena i piedi da terra di quel tanto da non incespicare.

Page 44: I cani setter

Ben eretto sul garrese, il collo montante e la testa leggermente inclinata

sull'orizzonte, dà impressione di "guardare" all’orizzonte, più che di fiutare, e con la

coda abbassata, immobile, ricorda alla mente la "silhouette" del lupo, che insegue la

preda a vista.

Entrando in zona lievemente impregnata di effluvio, la rimonta con qualche taglio

inclinato, rallentando il galoppo, che intramezza a qualche passo di trotto in punta di

piedi; si erge anche maggiormente sull'anteriore, come per guardare più lontano, e la

coda, sempre bassa, dà qualche lieve ondulazione trasversale.

Accortosi che l'allarme è stato falso, riprende gradatamente la solita andatura.

Se, al contrario, s'accorge della presenza del selvatico, abbassa lievemente il

posteriore, rallenta sino a procedere di passo e "si ferma" in posa nobile e sicura, ma

non troppo nervosa o contratta.

Ben ritto sull'anteriore, le orecchie portate erette, il collo montante, la canna nasale

lievemente abbassantesi, gli occhi ardenti, che si direbbe "vedono" il selvatico: le

narici dilatate ed in febbrile azione analizzatrice, il posteriore per contro, non "sente"

la solennità del momento; resta in posizione normale, un poco ripiegato con la coda

cadente, immobile.

Questo setter, per il suo portamento alto in cerca e per l'olfatto eccellente, è lo

specialista delle ventate a distanze iperboliche.

Bisogna però ben conoscerlo per accorgersene, poiché egli pochissimo manifesta

esteriormente.

Tende, per contro, ad avvicinarsi quanto basta per accertare, non conoscendo per

così dire, la ferma di sospetto o in bianco.

Entrando di taglio in una zona impregnata di effluvio così forte che lo rende

immediatamente sicuro della presenza del selvatico, si ferma in qualche passo e si

abbassa un pò tutto, con il collo allungato e la testa protesa, tendenti all'orizzonte;

indi si rinfranca e va di passo in ferma, come su descritto.

Se poi entra d'improvviso in effluvio che lo avverte di essere a ridosso di un

selvatico, cade in ferma subitanea, quasi seduto sui garretti, la coda a terra,

indifferente, ma sempre lievemente sull'anteriore e la solita espressione della testa.

Page 45: I cani setter

Allorquando s'accorge che il selvatico tenta di salvarsi pedonando, lo segue con una

sicurezza assoluta, mettendosi prima in posizione ben eretta, con la testa portata alta

o altissima, ma la canna nasale mai montante; indi di passo o di trotto

silenziosissimo, sovente ampio, non si lascia mai giocare, poiché si mantiene sempre

a giusta distanza con il fuggitivo.

La coda penzoloni, oscilla un poco quando cammina e ridiventa immobile ad ogni

stazione.

SETTER IRLANDESE

STANDARD DI LAVORO elaborato nel 1998 dall’Irish Red Setter Club di Dublino traduzione a cura di S. Vitale Brovarone

controllata ed approvata da Kristin Jameson PRO del Irish Red Setter Club

Il setter irlandese è stato fin dalla sua origine allevato come cane da starne e da

grouse: pertanto lo stile di caccia a questi selvatici deve essere ritenuto come norma

di giudizio.

Nella cerca dell’irlandese deve ritrovarsi quella intensità necessaria a perseguire lo

scopo della caccia: la concentrazione nel lavoro deve essere ben evidente in ogni

momento dell’azione sul campo.

Il collegamento con il conduttore è parte essenziale della concentrazione di cui sopra

si è detto, non dovendo, comunque, mai essere un limite all’azione di cerca.

Page 46: I cani setter

Il galoppo del setter irlandese – che deve essere sempre veloce, fluido e di grande

facilità – ci consegna un cane con la testa sempre portata sopra la linea del dorso e

con il muso parallelo al terreno che viene esplorato; la dorsale è parallela al terreno

grazie all’armoniosa interazione dell’anteriore con il posteriore.

Data la conformazione del tronco – quasi inscrivibile in un quadrato – il galoppo di

questo cane appare eretto; la coda deve essere portata in linea con la dorsale e

leggermente più bassa di questa e mai, invece, superarla.

Un modesto movimento di coda può essere accettabile, ma resta chiaro che i migliori

soggetti non muovono mai la coda se non per bilanciarsi nei cambi di direzione.

Quando entra in emanazione l’irlandese restringe la sua cerca compiendo alcune

tipiche sbandate prima di prendere il punto.

Nell’attimo in cui coglie il primo sentore si può notare un qualche movimento di

coda, poi l’irlandese si abbassa un po’ sul posteriore restando le spalle e la testa alte

per non perdere il filo dell’emanazione.

Gli orecchi, nell’azione di avvicinamento al selvatico, sono portati alti ad indicare la

concentrazione e l’attenzione del cane.

La ferma può, a seconda dei casi, essere eretta o schiacciata ma resta sempre intensa,

rigida, piena di energia e attenzione.

E’ flessa in terreno spoglio o se presa, per motivi di vento o altro, improvvisamente.

E’ eretta, come immobilizzazione della filata, in terreni con vegetazione più alta.

La posizione degli arti e dei piedi bilancia la postura del cane a seconda

dell’atteggiamento assunto.

La testa è portata sempre alta, lo sguardo è avido, gli orecchi portati eretti e la coda è

rigida (a volte irta per la passione) e arcuata sotto la dorsale o con questa in linea . Se

il selvatico si sottrae, l’irlandese lo guida in modo intenso e concentrato, la testa resta

eretta a controllare il filo dell’emanazione, il muso è parallelo al terreno, le scapole

sono ben evidenti e la coda è rigidamente arcuata verso il terreno.

Grave difetto è da considerarsi la riottosità alla guidata.

L’irish red setter è un veloce esploratore che sa sfruttare il terreno con intelligenza e

precisione, rompendo il lacet alla prima emanazione per poterla subito risalire.

Page 47: I cani setter

Nel momento in cui è certo che l’emanazione percepita non porta al selvatico

riprende velocemente la sua cerca.

La profondità dei lacet è moderatamente ampia restando comunque in funzione delle

condizioni nelle quali il cane svolge il suo lavoro.

Page 48: I cani setter

SETTER IRLANDESE

ROSSO E BIANCO Standard F.C.I. n° 330/05.03.1998/

Copyright © Traduzione Dr. Rodolfo Cantarelli

ORIGINE: Irlanda

UTILIZZO: il Setter rosso e bianco è un cane da caccia amichevole e degno di

confidenza , facile da addestrare. La sua natura buona e gentile fa un compagno fra i più

graditi ed un amico in casa come nei campi.

CLASSIFICAZIONE FCI Gruppo 7 : Cani da ferma

Sezione 1.2: Cani da ferma britannici e irlandesi

Con prova di lavoro

CENNI STORICI: il Setter irlandese fu probabilmente riconosciuto alla fine del XVII

secolo. Fuori dall'Irlanda non è ben noto che vi sono due tipi di Setter, di cui quello

rosso e bianco ha preceduto quello a manto monocolore. Questo tipo, anzi, ha finito per

avere una tale diffusione che quello a manto rosso e bianco andò a rischio di estinzione,

e fu salvato solo negli anni 20. I cacciatori irlandesi lo considerano superiore al Setter

monocolore soprattutto grazie al suo temperamento più calmo ed al fatto che è più

visibile nel paesaggio autunnale. In Irlanda viene allevato soprattutto per la caccia in

pianura, ed è in questa ottica che viene valutato.

Page 49: I cani setter

ASPETTO GENERALE: molta forza e potenza, senza pesantezza. Armonioso e

proporzionato, più atletico che distinto.

COMPORTAMENTO/CARATTERE: aristocratico, vivo e sveglio. Manifesta

gentilezza e amichevolezza, che nascondono il suo carattere determinato, coraggioso e

deciso.

TESTA Larga in proporzione al corpo

REGIONE CRANIALE

Cranio: a cupola, con protuberanza occipitale marcata come nell Setter irlandese rosso.

Stop: evidente.

REGIONE FACCIALE

Musello: netto è squadrato.

Mascelle/denti: di lunghezza uguale, o pressoché uguale, denti regolari. Articolazione a

forbice, ammessa quella a tenaglia.

Orecchie: attaccate livello degli occhi e disposte molto all'indietro, sempre contro la

testa.

CORPO

Forte e muscoloso.

Dorso: dev'essere molto muscoloso e potente.

Petto: ben disceso, costole bene cinturate.

CODA: di lunghezza moderata, non scende più bassa del garretto. Di attaccatura forte,

si assottiglia progressivamente verso la punta. Portata a livello del dorso o

immediatamente al di sotto.

ARTI

Arti dotati di buona ossatura, dritti e nervosi.

ARTI ANTERIORI

Spalla: molto obliqua.

Gomito: sciolto, non girato né all'interno né all'esterno.

Metacarpo: particolarmente solido.

ARTI POSTERIORI

Page 50: I cani setter

Larghi e potenti. Gli arti posteriori sono lunghi e muscolosi dall'anca al garretto. Di

lunghezza media e forti dal garretto al piede.

Grassella: ben angolata.

Garretto: ben disceso, non deviato né all'interno né all'esterno.

PIEDI: dita ben serrate con folto pelo interdigitale.

ANDATURE: trotto vivo, armonioso ed efficace con passi lunghi. Testa portata alta. La

spinta dei posteriori è regolare e potente. Gli anteriori si portano molto in avanti e

l'andatura resta bassa. Visti da davanti e da dietro gli arti si muovono su un piano

verticale. Il cane non dondola né con gli anteriori né con i posteriori.

MANTO

Pelo: pelo lungo e setoso (frange) nella faccia posteriore degli arti e nel padiglione

auricolare. Pelo in quantità ragionevole sul fianco , che si estende fino al petto e alla

gola formando una frangia. Tutte le frange sono dritte, piatte e non sovrabbondanti. La

coda è ben frangiata. Sulla testa, parte anteriore degli arti e sulle altre regioni del corpo,

il pelo deve essere piatto e privo di riccioli, ma è ammessa una leggera ondulazione.

Colore: il colore deve essere bianco marcato di rosso unito (macchie nette di colore

rosso). I due colori devono essere il più vivaci possibile. Sono ammesse macchiettature,

ma non melange di peli sulla faccia, i piedi, gli arti anteriori fino algomito e i posteriori

fino all'altezza del garretto. Altre combinazioni di colore non sono ammesse e devono

essere pesantemente penalizzate.

TAGLIA

Altezza al garrese

Maschi: da 62 a 66 cm (24, 5-26 pollici)

Femmine: da 57 a 61 cm (22, 5-24 pollici)

PESI

Da 20 a 30 kg

DIFETTI

Ogni scarto da quanto sopra deve essere considerato un difetto da penalizzare in

funzione della sua gravità

N.B. I maschi devono avere i testicoli di aspetto normale completamente discesi nello

scroto

Page 51: I cani setter

SETTER IRLANDESE

ROSSO E BIANCO

Paese d’origine: Irlanda

Classificazione F.C.I.: Gruppo 7 – cani da ferma

Cenni storici ed origini della razza: Questa razza è nata prima dell’omonima razza

a pelo rosso. Il setter irlandese venne riconosciuto alla fine del XVII° secolo. La

popolarità della razza a pelo rosso è esplosa a tal punto di far rischiare l’estinzione al

rosso-bianco, il quale è stato recuperato e rivalutato intorno al 1920, grazie al grande

lavoro di molti allevatori ed appassionati.

Aspetto generale della razza: Cane di media taglia, che esprime molta forza e

potenza, ma senza pesantezza. E’ un cane armonioso e proporzionato. Molto più

atletico che distinto. Razza affascinante per la sua semplicità di forme e per la sua

flemma.

Carattere e cure: Nel suo Paese d’origine questo cane viene allevato soprattutto per

la caccia in pianura. E’ un cane da ferma docile, amichevole ed abbastanza facile da

addestrare. E’ un ottimo compagno, gentile ed affettuoso. E’ un cane aristocratico,

vivace e sveglio. E’ veramente coraggioso e deciso. I cacciatori irlandesi lo

considerano superiore al rosso a causa del suo temperamento molto più calmo.

STANDARD:

Altezza: maschi tra i 62 ed i 66 cm. – femmine tra i 57 ed i 61 cm.

Tronco: armonioso e proporzionato.

Testa e muso: il cranio è a cupola, con protuberanza occipitale marcata e stop

evidente.

Tartufo: sulla stessa linea della canna nasale.

Denti: dentatura completa e corretta.

Page 52: I cani setter

Collo: ben teso ed abbastanza robusto.

Orecchie: di giusta grandezza.

Arti: perfettamente in appiombo, con ottima muscolatura.

Spalla: di giusta inclinazione.

Andatura: molto energica e dinamica.

Muscolatura: possiede delle ottime masse muscolari in tutto il corpo.

Coda: è di lunghezza moderata, non scende più bassa del garretto. Di attaccatura

forte, si assotiglia progressivamente verso la punta fine. E’ portata a livello del dorso

o immediatamente al di sotto.

Pelo: semilungo sul corpo, lungo e setoso (frange) nella parte posteriore degli arti e

nel padiglione auricolare, sulla gola e sulla coda.

Colori ammessi: deve essere bianco marcato di rosso unito (macchie nette di colore

rosso). I due colori devono essere il più vivaci possibile.

Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, monorchidismo, criptorchidismo,

arti non in appiombo, piedi lunghi od aperti, occhi chiari, orecchie portate male,

obesità, atipicità della testa, angolazioni del posteriore eccessive od insufficienti,

cranio troppo stretto, tartufo depigmentato, coda portata male, misure fuori standard,

retrotreno difettoso,andatura scorretta, carattere timido.

Page 53: I cani setter

La presente brochure è stata redatta in collaborazione con la

Società Italiana Setters Delegazione Liguria

e con il delegato regionale Signor Luca Carnevale Arella – Frazione Camincasca, 21

15060 Mongiardino Ligure Tel. 014398160 [email protected]

BIBLIOGRAFIA: Archivio standard morfologici e di lavoro S.I.S.; www.societaitalianasetters.org www.redsetterclub.it www.scolopaxrusticola.com www.informacani.it “Il setter inglese moderno” Giancarlo Mancini ed. Olimpia