orizzonti 04

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F e d e r a z i o n e I t a l i a n a B i o t e c n o l o g i FIBio Magazine lA biochimicA dell'iNvecchiAmeNto RobeRt edwARds: uN pApà dA… Nobel! RifoRmA GelmiNi: pAReRi A coNfRoNto Aperiodico di informazione, Numero 4 rIFOrMIAMOCI...?

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magazine aperiodico gratuito della Federazione Italiana Biotecnologi

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Page 1: Orizzonti 04

F e d e r a z i o n e I t a l i a n a B i o t e c n o l o g i

FIBio

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lA biochimicA

dell'iNvecchiAmeNto

RobeRt edwARds: uN pApà dA… Nobel!

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rIFOrMIAMOCI...?

Page 2: Orizzonti 04

Direttore

eDitoriale

Federazione Ita-liana Biotecno-

logi, sede ammin.:via Gianbattista

Ruoppolo n°105,scala C, 80128 Napoli;

sede legale: via Leonardo Bianchi n°10,

80131 Napoli

reDattore CaPo

Stefania Cocco

reDazione

Sansone M. (DISCOVERY),Crifò I.(FIBIO-WORK IN PROGRESS), Netti F.

(BIOTECH EVENTS), Costa R. (L’IN-TERVISTA), Ferraris R. (VITE PER LA

SCIENZA), Cocco S. (VOCE DAL MONDOBIOTECH) Ferraris R. (MISCELLANEA)

imPaginazione e grafiCa

Antonio Massa

Disegni e vignette

Marianna Amenta

Contatti

[email protected]

Quest'opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5 Italia.

Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecom-mons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/ o spedisci una lettera a Creative Com-

mons, 559 Nathan Abbott Way, Stanford, California 94305, USA.

Page 3: Orizzonti 04

S O M M A R I O

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___diSCoVerY -la biochimica dell’invecchiamento-il sangue artificiale è più vicino

_____FiBio-WorK iN proGreSS -perché iscriversi alla F.I.Bio-grande successo della F.I.Bio-chi e come tutela i biotecnologi-apertura all’insegnamento

________l’iNterViSta -riforma Gelmini, pareri a confronto

____Vite per la SCieNza -Robert Edwards, un papa’...da Nobel

___VoCe dal moNdo BioteCH -i ricercatori universitari e lariforma universitaria

______________miSCellaNea

_____BioteCH eVeNtS -biotecnologie nel mondo della criminologia-corso di aggiornamento innanobiotecnologie

4_________l’editoriale

Page 4: Orizzonti 04

Autunno 2010, studenti, insegnanti e ricercatori italiani scendono i piazza, sono numerosi e sono ar-rabbiati. Stavolta non sono i “soliti comunisti” (come li definirebbe qualcuno) che cercano di osta-colare e boicottare le leggi del governo, sono persone comuni, svincolate da partiti politici e sindacati

che fanno quello che possono…manifestano! Quasi unica modalità democratica ancora rimasta per esprimeredissenso, stavolta, nei confronti di una legge che riguarda la loro formazione, il loro lavoro, il loro futuro.Insomma poca roba, questo è quello che viene da pensare se ci si ferma a riflettere che la mobilitazione ge-nerale di massa di una classe cosi numerosa di persone non è stata quasi per niente ascoltata o presa in con-siderazione, soprattutto quando ad esprimere il “no” alla riforma sono intervenute personalità degne di notaquali Claudio Procesi, Accademico dei Lincei e vice Presidente della International Mathematical Union,Margherita Hack, Accademica dei Lincei, Giorgio Parisi, membro della National Academy ofSciences degli Stati Uniti d'America, vincitore della Medaglia Max Planck, nonché i ricercatori italiani delCERN di Ginevra. Ebbene, il 14 gennaio 2011, con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del disegno dilegge 240/10, si mette la parola fine alla lunga serie di modifiche, iniziate nel 2008, dei vari decreti leggeche hanno definitivamente cambiato il sistema scolastico e universitario italiano. Dal canto suo, la “RiformaGelmini” ha sempre risposto a suon di “Lotta al baronato, Meritocrazia, Autonomia e Lotta agli sprechi”.Ma forse è proprio quest’ ultimo punto che non ha convinto gli studenti e i ricercatori italiani. Per il pros-simo anno il governo aveva previsto un taglio di 1 miliardo di euro al Fondo di Finanziamento ordinario delleuniversità ed un taglio del 90% dei fondi per le borse di studio, per fortuna, dopo le proteste degli studentie dei docenti, i tagli all' FFO sono stati ridotti a 300 milioni. Nel 2012 il Fondo nazionale per le borse distudio passerà dai 250 milioni del 2009 ai 12,5 milioni del 2012, una riduzione del -95%. Questo significache migliaia di ragazzi non potranno più ricevere la borsa di studio e di conseguenza studiare. Ogni annoalmeno il 20% degli aventi diritto non riceve la borsa di studio per mancanza di fondi. Però, se da una partevengono ridotte le borse di studio, dall’altra viene istituito il “Fondo per il Merito” che eroga prestiti d'onorea studenti scelti senza alcun requisito di reddito e che gli studenti, indipendentemente dalle loro condizionieconomiche, dovranno restituire al termine degli studi. Mentre negli altri paesi europei si investe in dirittoallo studio 1,4 miliardi di euro l'anno, l'Italia spende circa 500 milioni, mentre solo lo 0,8% del PIL vienespeso in Università e Ricerca contro l’1,4% europeo. D'altronde, questi tagli sono riservati solo alle universitàpubbliche mentre vengono reintegrati i tagli agli atenei privati, e gli istituti di ricerca privati vengono fi-nanziati. Insomma, per dirla in breve, avremo una università pubblica di scarsa qualità per molti contro unauniversità privata di buon livello per pochi ricchi. Forse allora coloro che hanno manifestato non avevanotutti i torti o forse sono stati solo spaventati dalle dichiarazioni e dalle scelte politiche dei fautori della ri-forma, ovvero il ministro Gelmini che ritiene così poco indispensabili le scienze umanistiche da eliminarecompletamente i suoi rappresentati dal consiglio direttivo dell'Anvur (l'agenzia nazionale di valutazione delsistema universitario e della ricerca), il ministro Tremonti che ha dichiarato che “…con la cultura non si man-gia…”, ed ancora, il presidente del Consiglio che afferma “…perché dovremmo pagare gli scienziati quandofacciamo le migliori scarpe del mondo…”. E intanto i cervelli continuano a fuggire…

Stefania Cocco

Orizzonti biotecnologici 4

L’editoriale

Page 5: Orizzonti 04

Itelomeri sono strutture specia-lizzate la cui funzione è quel-la di proteggere le estremità dei

cromosomi. Nell’uomo, i telome-ri sono costituiti da una sequenzaesamerica di DNA, TTAGGG, ri-petuta in tandem per una lunghez-za che va da 3 a 20 kilobasi. Que-ste strutture si associano a un com-plesso di proteine, TRF1, TRF2 ePot1, e proteggono le estremità cro-mosomiche dall’attività degli en-zimi riparatori del DNA che, altri-menti, le riconoscerebbero comeDNA danneggiato catalizzando lafusione indesiderata di due cro-mosomi alle loro estremità. Nellecellule somatiche, i telomeri, tut-tavia, si accorciano durante i pro-cessi di replicazione del DNA in se-guito alla formazione dei fram-menti di Okazaki. Il meccanismodi accorciamento dei telomeri è sta-to strettamente associato al pro-cesso d’invecchiamento cellula-re: i telomeri, infatti, agisconocome una specie di “orologio bio-logico” che scandisce il numeromassimo di mitosi oltre il quale lacellula andrebbe incontro al-l’apoptosi. Nelle cellule della lineagerminale, la lunghezza dei telo-meri è preservata dall’attività del-l’enzima telo-merasi. La telo-mera-si è

una trascrittasi inversa che sinte-tizza DNA servendosi di un fram-mento di RNA stampo che essastessa contiene. Mutazioni nella su-bunità catalitica TERT della telo-merasi o nel gene TERC che co-difica per l’RNA che funge dastampo sono frequenti in pazientiaffetti da discheratosi congenita.Altre patologie caratterizzate da in-vecchiamento precoce quali la sin-drome di Werner, l’anemia di Fan-coni e l’atassia telangectasia pre-sentano un genotipo comune in cuii telomeri sono accorciati. Un re-cente studio che coinvolge la fun-zione della telomerasi nel proces-so di invecchiamento è stato con-dotto da un gruppo di ricercatori delDana-Farber Cancer Institute diBoston. Il team di DePinho ha stu-diato l’effetto fenotipico della riat-tivazione della telomerasi nei tes-suti di topi affetti da invecchia-mento precoce deficienti dell’en-zima telomerasi. I topi knockoutper i geni Terc o Tert presentava-no telomeri brevi e fusioni cro-mosomiche a livello genotipico, in-fertilità e atrofia tissutale a livellofenotipico. Successivamente, i ri-cercatori hanno generato topi

knock-in per l’allelecodificante

la telome-rasi la

c u i

espressioneera induci-bile con lasostanza 4-idrossita-moxifene.In condizioninormali e in as-senza dell’induttore, i topi omozi-goti presenta-

vano telomeri brevi non funziona-li e i classici fenotipi degenerativi.La riattivazione della telomerasimediante trattamento con 4-idros-sitamoxifene causava riallunga-mento dei telomeri, ringiovani-mento dei tessuti e ridotta atrofiatissutale. La telomerasi è quindi ingrado di proteggere le cellule dalprocesso d’invecchiamento e di in-vertire il fenotipo funzionandocome una sorta di “macchina deltempo cellulare” che ringiovaniscei tessuti. La telomerasi rappresen-ta un potenziale bersaglio biochi-mico per lo sviluppo di nuoviagenti terapeutici. Alcuni compo-sti sono attualmente in fase disperimentazione preliminare sul-l’uomo: si tratta dei vaccini anti-te-lomerasi ideati per le cellule tu-morali. Altri studi sono in corso perla realizzazione di nuovi composticapaci di prevenire o rallentare l’in-vecchiamento nell’uomo.

[Claudia Arbore]

Jaskelioff M et al. Telomerase reacti-vation reverses tissue degeneration

in aged telomerase-deficient mice. Nature. 2010 Nov 28.

[Epub ahead of print].

Discovery

“LA BIOChIMICA DeLL’InveCChIAMentO”

DiscoveryAcuRAdim. sANsoNe

Disc

over

y

La telomerasi: la macchina del tempo cellulare

AcuRAdi m .sANsoNe

Page 6: Orizzonti 04

C’è chi lo definirebbeil “miracolo dellatrasmutazione”, ma è

solo frutto del duro ed appas-sionato lavoro dei ricercatoridell’Istituto di McMaster dellaScuola di Medicina Michael G.DeGroote nell’Ontario (Ca-nada).Gli studiosi hanno ricavato al-cune linee cellulari ematopoie-tiche partendo da fibroblastidella pelle. Finora si giungeva atale risultato solo attraverso ilre-programming, ove questecellule sono sottoposte al de-differenziamento, riportate allostadio di pluripotenza embrio-nale (iPSC, induced PluripotentStem Cell) e poi indirizzateverso la linea ematopoietica.Il team canadese ha bypassato ildereprogramming: i fibroblasti,infatti, vengono trasformati di-rettamente in cellule multipo-tenti ematopoietiche.Protagonista del differenzia-mento diretto è la proteinaOCT-4 (codificata dal genePOU5F1), un fattore di trascri-zione importante nel manteni-mento della staminalità dellalinea germinale. Insieme aSOX2 e NANOg, OCT-4 è tra-sdotto nei fibroblasti ove si legaal DNA attivando un migliaio digeni (tra cui CD451, humanpanhaematopoietic marker, dacui prendono il nome i fibrobla-sti CD451Fibs), e silenziandonealtrettanti. In questo processo,diversamente dalle iPSC, lelinee Fib-derivate non espri-mono alti livelli di SOX2 eNANOg, né markers di pluripo-

tenza come Tra-1-60 o SSEA3indicativi delle iPSC.A tal proposito, è interessantenotare come le CD451Fibs nondiventino immortali ma possanosopravvivere per un periodomassimo di 7 generazioni.Successivamente vengono ag-giunti alle colture cellulari fat-tori di crescita induttivi, tra cuiil ligando di FLT3 (FMS-liketyrosine kinase 3) e SCF (StemCell Factor), importanti per ilprocesso di ematopoiesi, piùuna serie di citochine differen-ziamento-specifiche.Al fine di spingere leCD451Fibs verso la lineaeritroide, si usa l’EPO, checausa l’ aumento del-l’espressione del CD71,della Glicoforina-A e dellaβ-globina adulta.Questa metodica può aprirela strada a molte applica-zioni: dalla cura delle leuce-

mie alle trasfusioni continue inpazienti anemici azzerando pro-blemi quali pericolo di rigetto etempi di attesa.I trial clinici inizieranno dal2012, dando così una speranzaa moltissimi malati.

[Mattia Sansone]

Discovery

Orizzonti biotecnologici 6

I L “ s A n g u e A r t I F I C I A L e ” è p I ù v I C I n O

fonte: Nature 468 (Novembre 2010)http://www.nature.com/nature/journal/v

468/n7323/full/nature09591.html

I n Canada da i f i b r ob l a s t i s i pos sono o t t ene res tamina l i ematopo ie t i che .

Page 7: Orizzonti 04

F. I . B i o l a v o r i i n c o r s o …Perché iscriversi alla F.I.Bio

Come ormai sapete, dal 3Gennaio sono aperte leiscrizioni alla FIBio per

l’anno 2011. Il 2010 è stato unanno denso di novità sia interneche esterne alla Federazionestessa: Ad Aprile si è ufficialmente con-cluso il mandato delle vecchiecommissioni e dei membri delconsiglio direttivo e dei probiviri,cui sono seguite le votazioni per irispettivi rinnovi, ufficializzatesiil 30/5/2010 con la prima riunionedel Nuovo Direttivo. I nuovimembri hanno lavorato a diversiprogetti che hanno portato allacostituzione della sezione regio-nale Basilicata in giugno, all’or-ganizzazione del corso diformazione di “Biotecnologie nel

mondo della criminologia” con-cretizzatosi nella due-giorni del26-27novembre. Ad ottobre èsucceduta una nuova riunione delDirettivo cui è seguito un semi-nario sugli sbocchi lavorativi deibiotecnologi tenutosi pressol’università della Tuscia di Vi-terbo. Infine a Dicembre c’è statala prima riunione dei coordinatoriregionali e la riunione del Diret-tivo. Ma oltre a riorganizzarsi, la

FIBio ha continuato le sue stori-che battaglie: ha inviato istanze alministero dell’istruzione per l’ac-cesso alle scuole di specializza-zione, al ministero della salute perl’accesso ai concorsi nel serviziosanitario e al ministro dell’internoper l’accesso ai concorsi nella po-lizia scientifica. Tale lavoro hapermesso l’ottenimento delle au-dizioni della Federazione presso iministeri, ed ha permesso l’otte-nimento di pareri da parte delCUN e dell’ ONB. Non ultimo, ilparere sull’equipollenza fra bio-logi e biotecnologi espresso il 13gennaio del 2011 dal CUN.

E’ dunque un lavoro lungo e com-plesso sotto molti punti di vista,reso possibile da due fattori: in

primis, dalla volontà e dalla dedi-zione di chi spende tempo edenergie a titolo gratuito per risol-vere i problemi lavorativi dei bio-tecnologi; in secondo luogo, daifondi a nostra disposizione pro-venienti dalle iscrizioni dei soci,biotecnologi che ogni anno ci ac-cordano la loro fiducia per conti-nuare a lottare, e a cui va il graziepiù grande e sentito: è solo grazieai soci che F.I.Bio esiste. Iscri-

versi allaF e d e r a -zione Ita-liana deiBiotecno-logi èsemplice:bisogna ver-sare una quotaassociativa annuale e poi regi-strarsi on-line sul sito dellaF.I.Bio www.biotecnologi.it. Laquota è di:- 30 euro per i Soci Ordinari (pos-sessori di laurea triennale, laureaspecialistica, laurea vecchio ordi-namento, dottorato di ricerca ospecializzazione nell'area dellebiotecnologie, e tutti coloro cheoperano o abbiano operato pro-fessionalmente nell'ambito dellebiotecnologie) - 10 euro per i Soci Sostenitori(tutti gli iscritti ai corsi di laureatriennale in biotecnologie)- 30 euro per i Soci Affiliati (tuttiquelli che non hanno una laureain biotecnologie, né lavorano nel-l’ambito delle biotecnologie mache sostengono le battaglie dellaF.I.Bio.)Inoltre, è possibile versare laquota associativa in quattro modi:1. Mediante bonifico bancario2. Mediante conto corrente po-stale scaricabile dal nostro sitowww.biotecnologi.it3. Mediante vaglia postale ordi-nario al numero 000079888376.4.Versando l'importo ai coordina-tori regionali qui di seguito elen-cati i quali provvederanno aconsegnare al neo-iscritto una ri-cevuta fiscale. Per la Campania, èpossibile rivolgersi oltre al coor-dinatore Vincenzo Guida, ancheal consigliere Stefania Cocco, alvicepresidente Ida Crifò ed al pre-sidente Gianluca Ruotolo. Più iscritti saremo più forte saràla nostra voce.

[Roberta Ferraris]

Work in progressAcuRAdii. GRifò

F.I.Bio: work in progress

F.I.Bi

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AcuRAdi i. GRifò

Page 8: Orizzonti 04

F.I.Bio: work in progress

Riunione coordinatori regionali

Il 04/12/2010 si è svolta la prima riunione nazionale tra i coordinatori regionali e imembri del consiglio direttivo e delle commissioni della F.I.Bio presso la nostrasede legale di Napoli. La riunione si è incentrata sulla valutazione dei seguentipunti: obiettivi della F.I.Bio, organizzazione corsi di formazione e eventi, costitu-zione sezioni regionali, istituzione della conferenza delle regioni, confronto sulleproblematiche locali, consegna dei nuovi libretti di iscrizione e delle locandine ed,infine, organizzazione reclutamento 2011. Sul sito www.biotecnologi.it , alla voceiscriviti è possibile conoscere il coordinatore della propria regione e/o candidarsi atale ruolo scrivendo all’indirizzo [email protected].

Dibattito per gli specializzandi

L’ 11/02/2011 si è tenuto presso l’Aula Magna del II° Policlinico di Napoli il convegnointitolato "Disposizioni per l'equiparazione contrattuali ed economico fra i laureati me-

dici e non medici che afferiscono alle scuole di specializzazione di area sanitaria".L'incontro ha visto come relatori gli On. D'Anna e Vaccaro, il senatore Sanna, i rettori

Marelli e Rossi, l'assessore Trombetti, l'on. Schifone, il dott. Sammartino ed il presi-dente nazionale di Federspecializzandi De Silverio. In questa occasione, la F.I.Bio hapartecipato con un intervento esposto dalla Dott.ssa Claudia Esposito, nostro Segreta-

rio Nazionale, la quale ha sottolineato alla commissione gli innumerevoli problemiche affrontano i 1500 biotecnologi già specializzati, e le modalità che la F.I.Bio uti-

lizza per sanare le evidenti sperequazioni tra specializzandi medici e biotecnologi.

Page 9: Orizzonti 04

Cari Biotecnologi,con entusiasmo vi annunciamo che, dopo

quasi due anni di lavoro della F.I.Bio, il Consi-glio Universitario Nazionale (organo consul-tivo del MIUR) ha espresso parerefavorevole nei confronti di un’annosaistanza, presentata dalla nostra Federazione,circa il riconoscimento di EQUIPOLLENZAtra BIOLOGI e BIOTECNOLOGI ai finidella partecipazione ai CONCORSI PUB-BLICI IN AMBITO MEDICO-SANITA-RIO. Se a tale parere faranno seguito - comeci è stato assicurato - le revisioni del decreto diaccesso alla scuole di specializzazione (D.M.01/08/2005) e dei decreti che regolamentano ladisciplina concorsuale e l’accesso per il perso-nale dirigenziale del Servizio Sanitario Nazionale(DPR 483/97, anch’esse già richieste e sollecitatepiù volte dalla F.I.Bio), i biotecnologi potranno nonsolo accedere ad altre scuole di specializzazionema – traguardo ancor più importante - anche so-stenere i concorsi nel SSN come dirigenti. Il parere è stato emesso dal CUN il 13/01/2011 conprot. 1772 (per chi volesse consultarlo può farnerichiesta all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e-mail protetto dalbots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ).Tale parere, pur non soddisfacendo appieno le no-stre istanze, costituisce certamente un innegabilepasso in avanti che useremo in futuro come ba-luardo per esigere altri diritti che fino ad oggi cisono stati negati.

Vi riportiamo di seguito le tappe che hanno por-tato a tale parere:

1. il DPR 483/97 prevede tre requisiti perl’ammissione ai concorsi per il personale dirigen-ziale del Servizio Sanitario Nazionale: 1)il diplomadi laurea in scienze biologiche; 2)la specializza-zione nella disciplina oggetto del concorso;3)l’iscrizione all'albo dell'ordine professionale;i biotecnologi non possiedono solo il primo requi-sito. La FIBio, dopo incontri con i dirigenti del Mi-nistero della Salute, in data 8 ottobre 2009 farichiesta al MIUR di equipollenza ex lege tra lelauree in biotecnologie e quelle in biologia. 2. 5/11/2009 la richiesta FIBio viene inviataal CUN dal MIUR.3. 26 ottobre 2009 l’Ordine Nazionale deiBiologi esprime parere favorevole affermando:“considerato il riconoscimento delle competenze

professionali che il DPR 328/01 fa a favore dei

biotecnologi non può dubitarsi che il biotecno-

logo possa svolgere le stesse attività professionali

che

può

svolgere il

laureato in biologia”. Tale parere viene inviato anoi ed al MIUR per conoscenza. 4. 13/11/09 il MIUR invia il parere dell’ONBal CUN. 5. 14/01/2010 il CUN con nota prot.1717/1759 prende atto e concorda sull’equipara-zione del laureato specialista o magistrale in bio-tecnologie ed il biologo laureato specialistico omagistrale in scienze biologiche per quel che ri-guarda la richiesta della specializzazione perl’esercizio della professione di analista e ai finidella partecipazione ai concorsi pubblici.6. Gli uffici del MIUR giudicano il parere delCUN emanato il 14/01/2010 non del tutto chiaro eritengono utile richiedere al CUN la riformulazionedel parere espresso il 14/01/2010 prot. 1717/1759.7. 14/09/2010 il CUN convoca in audizione leparti interessate tra cui la F.I.Bio.8. 15/10/2010 la F.I.Bio inoltra all’ufficio IIdella direzione per l’università del MIUR un faxchiedendo di fare un sollecito al CUN per l’ema-nazione del parere. 9. 13/01/2011 il CUN EMETTE PARERE!!!Il testo completo del parere è scaricabile da questolink: http://www.biotecnologi.it/images/stories/pa-rere_biotecnologie_13gennaio2011.pdfNell’attesa di fornirvi notizie ancora migliori in

merito, voglio ringraziare in particolare coloro iquali in questi anni ci hanno sostenuto iscrivendosialla F.I.Bio, permettendoci di arrivare a questopunto che ci auguriamo sia l’inizio di un percorsopieno di ulteriori successi.

[Gianluca Ruotolo]

grAnDe suCCessO DeLLA F.I.Bio!

F.I.Bio: work in progress

Il CUN apre la partecipazione dei biotecno-logi ai concorsi

Page 10: Orizzonti 04

Orizzonti biotecnologici 10

Aseguito di notizie apparsein rete, in particolare sualcuni siti, richiamandoci

alla deontologia professionaleed alla moralità che ha semprecontraddistinto non solo la no-stra associazione ma anche gliobiettivi e le modalità di azionedella stessa, riteniamo oppor-tuno, anche per onestà intellet-tuale, fare alcune precisazioni alfine di sgombrare il campo dapossibili fraintendimenti edequivoci.È noto che F.I.Bio si sia da sem-pre concretamente e fattiva-mente occupata di ampliare epromuovere gli sbocchi occupa-zionali dei biotecnologi italianiavvalendosi della collaborazionegratuita prestata dai propri soci,i quali hanno sempre lavoratonel silenzio raggiungendo peròrisultati importanti.L’ultimo successo ottenuto, at-traverso un’azione costante neltempo e mirata a sensibilizzareprima e sollecitare poi gli organicompetenti, è rappresentato dalparere positivo del CUN circal’equipollenza tra le classi dilaurea LM-9 e la classe LM-6 aifini dei concorsi per dirigentenel S.S.N.Proprio in relazione a tale ul-timo risultato, riteniamo neces-sario portare a conoscenza ditutti i biotecnologi e non solodei soci F.I.Bio, i quali sonostati già preventivamente infor-mati ed edotti sullo stato del-l’arte, l’iter che ha portatoall’emanazione del suddetto pa-rere.Preliminarmente occorre sottoli-neare che l’avvio del procedi-mento conclusosi con il parerereso dal CUN in data 12/01/11 èascrivibile esclusivamente aFIBio, la quale, con propriaistanza, ha chiesto l’equipol-lenza totale ai fini dell’accessoai concorsi nel SSN tra tutte leclassi di laurea in Biotecnologiae quella in Biologia. Tale richie-sta era motivata dall’intento diampliare quanto più possibile leopportunità di inserimento lavo-rativo dei biotecnologi italiani,fornendo loro tutti i requisitigiuridici richiesti dalla vigentenormativa per l’accesso ai con-

corsi previsti per i biologi.Pur-troppo è importante evidenziareche i risultati conseguiti con taleistanza, che ha portato al pareredel CUN, sono stati soltantoparziali e limitati NON per vo-lontà ascrivibile a F.I.Bio, maper la non unanimità di vedutesulla questione dell’equipol-lenza totale da parte di tutti gliorgani chiamati a rendere parerein merito.Invero, nel procedimento previ-sto (ed avviato – si ripete – soloed esclusivamente dalla FIBio)per l’emanazione del parere daparte del CUN, la normativa ri-chiede che alcuni soggetti inte-ressati debbano essere ascoltatiin audizione pubblica. In tali au-dizioni hanno sollevato dubbi eperplessità circa una totale equi-pollenza tra biologi e biotecno-logi il CBUI (Comitato BiologiUniversitari Italiani),l’ANBI(associazione nazionalebiotecnologi italiani), nonché al-cuni membri della Conferenzadei Presidi e dei Presidenti deiCorsi di Laurea in Biotecnologie(come si evince dalla lettura delparere CUN); si è inveceespresso favorevolmente l’ONB(ordine nazionale dei biologi),sia in audizione sia nel parere daesso espresso con nota del Presi-dente del 26/10/2009, parerein-dirizzato oltre che ai ministeri dicompetenza, esclusivamente allaFIBio unica associazione pro-motrice dell’azione di equipol-lenza. Tale contrasto diposizioni, in particolar modo ipareri negativi resi dall’ANBI edalla Conferenza deiPresidi e dei Presidentidei Corsi di Laurea inBiotecnologie ha fattosì che il CUN ema-nasse un parere diequipollenza non totale(per altro affermandoimprecisamente al Vcapoverso del parereche “Constatato chenessuno dei suddettirappresentanti si èespresso a favore diuna equipollenza gene-rale tra le classi di lau-rea suddette;” ciòrisulta inesatto in

quanto la FIBio si è espressa fa-vorevolmente ad una equipol-lenza totale sia nella richiestafatta il 08/10/2009 prot. n.S004/09, che ha dato il via a taleprocedura, sia in sede di audi-zione) ma limitato alla classeLM-9 (o 9/S) e richiedendo perl’equipollenza il possesso di uncerto numero di CFU in deter-minati SSD. Pur tutto ciò, rappresentando unsuccesso seppur parziale, F.I.Bioesprime rammarico per non averaltri enti di categoria , chiamatisolo a rendere un parere, cheavrebbero permesso di raggiun-gere finalmentel’equipollenzatotale tra biotecnologi e biologiai fini dell’accesso ai pubbliciconcorsi, e quindi ad un amplia-mento di offerta lavorativa per ilaureti in biotecnologie. Ciò nontoglie che l’impegno di F.I.Bioper giungere ad un’equipollenzatotale sarà sempre costante econtinuo e quest’ultimo risul-tato, raggiunto grazie proprio adun’istanza presentata dallastessa F.I.Bio, rappresenta un ul-teriore volano per il raggiungi-mento dell’obiettivo.Ad ulteriore conferma dell’im-pegno di F.I.Bio nella tuteladegli interessi dei biotecnologi,anche in relazione ad altre pro-blematiche, vi sono le numeroseistanze protocollate presso ilMIUR e le relative risposte deidiversi uffici dello stesso Mini-stero; le diverse riunioni con di-rigenti e tecnici del MIUR, levarie interrogazioni parlamen-tari presentate alla Camera ed al

ChI e COMe tuteLA I BIOteCnOLOgI

F.I.Bio: work in progress

Il CUN apre la partecipazione dei biotecnologi ai concorsi pubblici in ambito sanitario.

Page 11: Orizzonti 04

Orizzonti biotecnologici 11

Il 31 gennaio scorso il MIUR ha pubblicatoin gazzetta il decreto 249/10, che andrà invigore il 15/02/2011, riguardante le moda-

lità della formazione iniziale degli insegnantidella scuola dell'infanzia, primaria e seconda-ria di primo e secondo grado. In tale provvedimento si stabiliscono la pro-grammazione degli accessi e la Formazionedegli insegnanti della scuola secondaria. Essoriapre la possibilità, che si era interrotta con lachiusura delle SSIS, per i laureati di accederealla procedura abilitante per l’insegnamentonella scuola secondaria.Esprimiamo soddisfazione perché in esso sonostate accettate le richieste della F.I.Bio in me-rito al conseguimento dell’abilitazione. Percolor che sono già in possesso di laurea e/o lastanno conseguendo in quest’anno accademico,sarà necessario solo il compimento del tiroci-nio formativo attivo (TFA) al quale si accederàper concorso. Dagli anni accademici successivi gli atenei po-tranno istituire corsi di laurea magistrale spe-cifici per l’insegnamento, a cui si accederà perconcorso, seguiti poi dal TFA.La F.I.Bio ha inoltre inciso sul fatto che i postiannualmente disponibili per l'accesso a talilauree magistrali sarà determinato annualmentedal MIUR sulla base della programmazionedegli organici e del conseguente fabbisogno didocenti nelle scuole statali, maggiorato del30%. Inoltre, nella valutazione dei titoli che fannopunteggio per la stesura della graduatoria,

viene conteggiato sia il titolo di dottore di ri-cerca, sia l’attività di ricerca scientifica tenutasulla base di rapporti a tempo determinato, siale pubblicazioni scientifiche.

Tale decreto è il primo passo verso l’amplia-mento per i laureati in biotecnologie del nu-mero delle classi di concorso perl’insegnamento che ad oggi sono solo due: laA060 e A057.Ad esso farà seguito, prima l’accorpamentodelle classi di concorso, oggi determinate dalDM 39/98 e dal DM 22/05, e poi la revisionedei titoli di accesso alle neoclassi accorpate,alla quale la F.I.Bio è stata invitata a parteci-pare sedendo al tavolo tecnico. La F.I.Bio sta monitorando quindi, passo dopopasso, tutto l’iter legislativo della questione“insegnamento”, e tutelerà gli interessi dei bio-tecnologi in tutte le sedi in cui presenzierà e sututti gli atti cui sarà interpellata.Nell’attesa di comunicarvi al più presto (tempilegislativi e politici permettendo) gli ulterioririsultati che otterremo, vi saluto cordialmentee vi chiedo di accordarci la vostra fiducia conl’iscrizione per l’anno in corso.

Per chi vuole consultare il decreto, cliccare sullink sotto:http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?ser-vice=1&datagu=2011-0131&task=dettaglio&numgu=24&redaz=011G0014&tmstp=1296672463366

[Gianluca Ruotolo]

prIMO pAssO versO L’AperturA ALL’ InsegnAMentO per I BIOteCnOLOgI

F.I.Bio: work in progress

Accolte le richieste di F.I.Bio.

Senato da onorevoli sensibiliz-zati da F.I.Bio al fine di ottenereuna revisione del D.P.R. 328/01circa la mancata equipollenza tracoloro che hanno conseguito unDiploma di Laurea in biotecno-logie antecedente al D.M.509/99 e laureati in biotecnolo-gie con laurea 7/S, 8/S e 9/S perl’iscrizione alla sezione A del-l’albo dei biologi, prevista sol-tanto per i possessori di laureaspecialistica in biotecnologie,Giova, altresì, citare l’impegnoprofuso da F.I.Bio, unica asso-ciazione di categoria che si è at-tivata al riguardo, per quantoconcerne l’accesso alle scuole dispecializzazione. Rispetto a ciò,in seguito alle istanze che

F.I.Bio ha presentato presso ilMIUR, il CUN ha reso già duepareri favorevoli che consenti-ranno, in sede di revisione deldecreto, l’accesso ai laureati 9/S(LM-9) a tutte le scuole di spe-cializzazione per le quali oggi èpossibile accedere solo con unalaurea 6/S, per i biotecnologi7/S (LM-7) sarà possibile l’ac-cesso a Scienza dell’Alimenta-zione.Inoltre, per quanto riguarda la

richiesta di equipollenza dei bio-tecnologi triennali con tecnici dilaboratorio, l’inserimento dellalaurea in Biotecnologie traquelle richieste per l’accesso aiconcorsi nei ruoli tecnici dellapolizia scientifica e l’apertura

delle classi di insegnamentonelle scuole superiori, la F.I.Biosta percorrendo parallelamentetutte le strade giuridiche, istitu-zionali e “politiche” necessarie.Di quanto finora affermato èpossibile dare prova in qualsiasimomento attraverso i documentie gli atti ufficiali conservati daF.I.Bio. FIBio, infine, si riserva,nei confronti di coloro che sututte le circostanze sopra ripor-tate diffonderanno notizie non ri-spondenti alla realtà dei fatti,ogni azione nelle competenti eopportune sedi.

[Gianluca Ruotolo]

Page 12: Orizzonti 04

E'da segnalare l 'eventoorganizzato dalla no-stra associazione, il 26

e 27 novembre scorso, dal ti-tolo "Le biotecnologie nelmondo della criminologia" cuihanno partecipato relatori ditutto rispetto come la dott.ssaA. Chambery, ricercatrice deldipartimento di Biochimicadella "S.U.N." di Caserta, A.D'Onofrio, professore di Fisi-ca Applicata presso il Diparti-mento di Scienze Ambientalidella "S.U.N." di Caserta, S.Papadimitriou, manager della"Trasngenomic", P. Peluso, ri-cercatore in Criminologia pres-so la "G.Marconi" di Roma, M.Pizzamiglio, vicecomandantedei R.I.S. di Parma, M. Sbal-zarini, account della "Tran-sgenomic" e F. Terrasi, pro-fessore di Fisica Applicatapresso i l Dipart imento diScienze Ambiental i del la"S.U.N." di Caserta. Il corso èstato coordinato dal comitatoscientifico-organizzatore del-la F.I.Bio, costituito da A. Pe-luso, V. Guida, F. Netti e M. DiGiacomo. P. Peluso ha evidenziato ilconcetto di criminologia e delsuo ruolo nella prevenzionedi un crimine, e del ruolo deibiotecnologi sulla scena delcrimine. Inoltre, secondo unapproccio antropologico, leneuroscienze stanno influen-zando l'analisi della crimina-lità. La crimilologia, che si èsviluppata utilizzando i meto-di di ricerca delle scienze uma-ne e in particolare quelli del-la psichiatria, sociologia, di-ritto e psicologia si configuracome una disciplina multidi-sciplinare secondo ragiona-mento empirico di causa-ef-fetto. A livello tecnico-biolo-gico bisogna ottenere il profi-lo genetico di una traccia bio-logica rinvenuta in sede di so-pralluogo e si compara taleprofilo genetico con quellodell'indagato. Il reperto è l' og-

getto su cui si trova la traccia,e la traccia è un qualsiasi re-perto organico. La più classi-ca tecnica di identificazione èquella delle impronte digitali(tecnica identificata da Gal-ton). Per rinvenire le tracce siutilizzano una serie di lampa-de a torcia di luce bianca a for-te illuminazione, laser uv elampade forensi (crimescope).Si è passati poi alla rassegna dimetodi fisici di rilevazione,come la ninidrina che operauna reazione chimica permet-tendo di visualizzare impron-te digitali su superfici porose,mentre si usa il cianoacrilatosu superfici non porose. Il tut-to viene visualizzato median-te l’AFIS, sistema di identifi-cazione che compara la tracciacon un database di tracce pree-sistenti. Nell'eseguire le in-dagini, è importante che il cri-minologo tenga conto del com-portamento, del temperamentoe del carattere dell’individuoindagato. Secondo alcune teo-rie sociologiche, l'individuopotrebbe avere una compo-nente biologica e genetica "cri-minale" dalla nascita su cuipotrebbe, poi, incidere l’am-biente sociale in cui l’indivi-duo cresce (teoria determini-stica). Successivamente si èpassati ad una rassegna sullatecnica della DHPLC soste-nuta da M. Sbalzarini. L'esper-to ha spiegato le caratteristichedi base della tecnica e le sueapplicazioni e potenzialità nel-l 'ambito criminologico. Lostesso concetto è stato evi-denziato in particolare dagliesperti S. Papadimitriou e M.Pizzamiglio che, rispettiva-mente, hanno discusso del-l’utilizzo della DHPLC per letecniche analitiche con nu-cleasi e microvarianti STR, eper rintracciare traccie di Emo-globina. Nella seconda gior-nata di corso, la dott.ssa A.Chambery ha enunciato le ap-plicazioni della spettrometria

di massanel cam-po bio-medicoe agroa-l i m e n -t a r e ,m e n t r eil dottorF. Terrasi haparlato dellepossibili applicazioni delletecniche isotopiche, concettoapprofondito poi da A. D’Ono-frio. A fine corso c’è stata latestimonianza dei NAS di Par-ma che hanno mostrato alcunicasi risolti grazie all’ausiliodelle tecniche di laboratorioche ogni giorno noi biotecno-logi usiamo. Infine, ha chiuso

i lavori il nostro presidenteRuotolo che ha messo in evi-denza il ruolo centrale della fe-derazione nella difesa dei di-ritti dei biotecnologi sia in re-lazione alla medicina legaleche alle varie tematiche lavo-rative in Italia.

[Francesco Netti]

Le BIOteCnOLOgIe neL MOnDO DeLLA CrIMInOLOgIACorso di formazione della F.i.Bio. per il 2010

Biot

ech e

vent

s

AcuRAdi f. Netti

Biotech Events

Biotech eventsAcuRAdif. Netti

Page 13: Orizzonti 04

Biotech Events

Orizzonti biotecnologici 13

La Federazione Italiana Bio-tecnologi è lieta di invi-tarvi al corso in

Nanotecnologie che si svolgeràil 15 Aprile 2011 presso la Saladelle Conferenze della Cameradei Deputati – Palazzo MariniVia del Pozzetto, 158 Roma.Sul sito www.biotecnologi.it èpossibile prendere visione delprogramma dettagliato delcorso. Nella stessa giornatapresso la stessa sala dalle ore 14alle ore 15 si svolgerà l’assem-blea nazionale F.I.Bio 2011.Finalità del Corso

Le finalità del corso di forma-zione sono:• Divulgare le potenzialitàdelle nanotecnologie applicateal settore biotecnologico.• Offrire ai partecipanti unapprofondimento tecnico-scien-tifico sulla sintesi e funzionaliz-zazione di nanoparticelle perscopi biologici.• Fare luce su aspetti eticie sulle problematiche sociali le-gate alle nanotecnologie.• Presentare l’utilizzo dellenanotecnologie applicate al set-tore industriale.Costi e prenotazioni

Il corso, a numero chiuso per unmassimo di 200 persone, è gra-tuito per i soci* F.I.Bio mentreper tutti gli altri il costo è di 50euro, che devono essere versatial momento della registrazione(sarà rilasciata una ricevuta).

Il corso comprende:• Accesso ai lavori scienti-fici• Kit del corso di aggiorna-mento• Attestato di partecipa-zioneLa richiesta di ammissione alcorso di aggiornamento dovràessere inviata via e-mail all’in-dirizzo [email protected] a partire dalle ore 12:00dell’1 marzo 2011 e fino alle ore12:00 del 27 marzo 2011. Nellamail va indicato: nome, co-gnome e indirizzo di residenza(non c’è bisogno del numero ditessera!). Le Mail incomplete opervenute al di fuori del periodoprevisto non saranno prese inconsiderazione.La graduatoria dei partecipantial corso verrà pubblicata sulsito www.biotecnologi.it il 31Marzo 2011 ed avrà come crite-rio unico la data e l’ora di inviodella mail dipartecipazione. Sarà data prece-denza ai soci. In caso di posti li-beri verranno prese inconsiderazione le mail dei nonsoci sempre in ordine di arrivo.Per motivi di accredito presso laSala, anche in caso di rinuncecomunicateci, non ci sarannoscorrimenti di graduatoria.*Per tale corso sono consideratisoci coloro che verseranno laquota associativa del 2011 entroil 27 marzo 2011.

Dress Code: vista l’importanzadella sala che ci ospita, per gliuomini è obbligatoria la giaccae la cravatta, per le donne è for-temente consigliato un abbiglia-mento sobrio. Incentivo alla partecipazione persoci:Per i soli soci ordinari, indipen-dentemente dal mezzo di tra-sporto che essi utilizzeranno,sarà possibile beneficiare di unincentivo in base alla distanzadal loro comune di residenza aquello sede del corso come spe-cificato di seguito:Da 0 a 100 Km, nessun incen-tivoDa 101 a 200 Km 5€Da 201 a 300 Km 10€Da 301 a 400 Km 15€Da 401 a 500 Km 20€Oltre i 500 Km 30€La distanza tra il comune sededel corso (Roma) e quello di re-sidenza del socio sarà calcolatacon il software di pubblico do-minio google maps scegliendo ilpercorso che il software indicacome più breve. Nella graduato-ria verrà comunicato a fiancodel nome del partecipantel’eventuale entità dell’incentivo.Per qualsiasi informazione scri-vere a [email protected]

[Gianluca Ruotolo]

COrsO DI AggIOrnAMentO In nAnOBIOteCnOLOgIe: AppLICAzIOnI e prOspettIve Future 

Page 14: Orizzonti 04

La leggen.240/10,

meglio co-nosciuta come Ri-

forma Gelminidell’Università, e

definita come Normein materia di organiz-zazione delle univer-

sità, di personaleaccademico e

recluta-mento, non-ché delegaal Governoper incen-

tivare laqualità e

l'effi-cienzadel si-

stema uni-versitario, è stata

approvata in via definitiva il 23dicembre dal Senato. La riformasi propone di apportare profondicambiamenti al nostro sistemauniversitario, agendo su alcunipunti che, secondo il MinistroMaria Stella Gelmini e la mag-

gioranza del Governo, inquinanol’intero mondo accademico e pe-nalizzano lo sviluppo del nostropaese. Lotta agli sprechi e alla

parentopoli, riconoscimento delmerito, riorganizzazione interna

degli atenei e fusione deglistessi, nonché diritto alla studioe accesso dei giovani studiosialla carriera accademica sono

stati i punti salienti della nuovalegge, ma sono anche quelli chehanno scatenato numerosi dis-

sensi da parte di studenti e ricer-catori che, in migliaia, in tuttaItalia, il 14 e il 21 dicembre

2010 sono stati i protagonisti dimanifestazioni contro l’approva-

zione della legge. Noi della FiBio, che facciamo

parte del mondo universitario inqualità di studenti, dottorandi,

post-doc, contrattisti a progetto eborsisti, abbiamo voluto intervi-

stare gli onorevoli ValentinaAprea, Presidente della Com-

missione Cultura, deputato Pdl,e Walter Tocci, deputato Pd, perdiscutere con loro alcuni puntifocali della riforma Gelmini.

Risponde alle domande l’Onore-vole Valentina Aprea

La qualità del sistema univer-sitario è uno dei principi ispi-ratori della Riforma Gelmini.

Nel testo si legge che universitàstatali di alto profilo vengonoequiparate ad università tele-matiche e ad altri istituti pri-

vati. Non pensa chenell’immaginario collettivo

studenti, ricercatori, docenti diquelle università di alto profilosi possano sentire non adegua-tamente riconosciuti e che que-

sto abbia un effetto“centrifugo”?

Le università telematiche si inse-riscono in un quadro di moder-

nizzazione della rete dell’offertaformativa proposto dall’Unioneeuropea, che incoraggia gli Statimembri ad esprimere nuovi me-todi e approcci di apprendimentoe a supportare iniziative nel set-tore della formazione a distanzanella prospettiva del lifelong le-arning. Il loro obiettivo è quellodi rafforzare lo sviluppo e l’am-

pliamento delle competenzedegli studenti con approcci di-

dattici innovativi, aperti e flessi-bili. Le università telematichenon sono in concorrenza con

quelle classiche, bensì rappre-sentano una forma di amplia-

mento dell’offerta anche a fascenormalmente non prese in consi-derazione dai canali usuali, lavo-ratori part-time o a tempo pienoe studenti in età avanzata (dai 30

anni in su), cioè un target congravi difficoltà a frequentare gli

atenei tradizionali e che ver-rebbe conseguentemente escluso

per diverse ragioni dal dirittoall’istruzione.

Nella legge si parla di traspa-renza e di valutazione ex post.La valutazione è affidata ad un

ente dipendente dal MIUR icui membri vengono nominatidal Ministro dell’Università.Secondo lei, si può correre ilrischio che un tale sistema di

valutazione sia poco oggettivo?La nuova legge parla di introdu-

zione di un sistema di valuta-zione ex post delle politiche direclutamento degli atenei. Nel-l'esercizio della delega, il Go-verno attribuirà una quota nonsuperiore al 10% del fondo di

funzionamento ordinario, corre-landola alla valutazione del re-

clutamento degli atenei. Gliindicatori saranno trasparenti enon lasceranno margini di sog-gettività. Essi sono: la produ-

zione scientifica dei professori edei ricercatori, la percentuale diricercatori che non hanno tra-scorso il percorso di dottoratonella medesima università, la

percentuale dei responsabili diprogetti internazionali e, infine,

il grado di internazionalizza-zione del corpo docente.

Bisogna dire che le riforme inne-scate nei sistemi nazionali dalProcesso di Bologna (processodi riforma del sistema di istru-

zione superiore a carattere inter-nazionale) hanno provocato inmolti paesi un cambiamento

delle regole di governance e delruolo dei governi centrali, che

continuano a influenzare sistemiuniversitari. In Francia, ad esem-pio, l’AERES (Agence d’évalua-

tion de la recherche et del’enseignement supérieur) è rap-presentata da un consiglio di 25elementi nominati per decreto

dai ministri della Ricerca e del-l’Insegnamento superiore. C’è

un forte collegamento tra valuta-zione e finanziamento. L’Agen-

zia francese può, con il suoparere, sospendere o incremen-tare i finanziamenti con un im-

L’intervista

r I F O r M A g e L M I n I : p A r e r I A C O n F r O n t O

L’int

ervis

ta

AcuRAdiR. costA

Page 15: Orizzonti 04

patto importante sull’autonomiaaccademica. In Spagna, l’Agen-cia Nacional de Evaluación de la

Calidad y Acreditación(ANECA), nato prima come

fondazione e divenuto poi entepubblico, affianca il suo lavoro aquello di altri organismi pubblici

istituiti dalle comunitàautonome.

Diverso è il caso del sistema ac-cademico anglosassone, dove ilpeso della società civile è sem-pre stato più forte che da noi. InInghilterra opera la Quality As-surance Agency for Higher Edu-

cation (QAA), organismoindipendente che opera con le

università attraverso una valuta-zione tra pari. Tale valutazione èl’esito del compromesso tra la

necessità di esaminare la qualitàdell’offerta erogata da universitàfinanziate dal governo e la con-vinzione che le stesse istituzionisiano i soggetti più interessati avalutarsi. Non mi esprimo su

quale possa essere l’approcciopiù oggettivo alla valutazione

ma constato solo la storica diffe-renza che ancora c’è tra il mo-

dello mediterraneo e quelloanglosassone.

Dagli investimenti previstidalla finanziaria per l’univer-

sità e la ricerca (circa il 6% e il16% delle risorse investite ri-spettivamente da Germania eFrancia nello stesso settore)

sembrerebbe che la ricerca e laconoscenza per il Governo non

siano i veri elementi propul-sori dello sviluppo del Paese.

Perché non abbiamo seguito lastrada percorsa da altri paesieuropei orientata, come noi,

ad una razionalizzazione dellespese ma allo stesso tempo adinvestimenti nel settore del sa-

pere ritenuti strategicamente prioritari?

La Riforma Gelmini è stata ac-cusata da studenti e ricercatori di

distruggere l’università se nonsupportata da adeguati finanzia-menti. Lo scopo dell’azione dirisanamento dell’Università,

prevista attraverso una maggiore

autonomia e responsabilità (“ac-countability”) è, invece, proprio

quello di attirare più fondi:anche quelli dei privati se dannosufficienti garanzie di lavorare

al bene comune. Come al solito,per trovare le soluzioni alle pro-

blematiche esistenti bisognaguardare fuori. Gli ultimi datiOcse (Organizzazione per laCooperazione e lo Sviluppo

Economico) ci dicono che nel-l’istruzione universitaria la

quota di risorse private che nonderivano dall’investimento delle

famiglie è per l’Italia dell’8%contro il 12% del Regno Unito,il 16% del Giappone, il 24% del

Canada e il 34% degli StatiUniti. Tutti paesi che sono clas-sificati meglio di noi nelle gra-

duatorie internazionali.L'apertura dell'università al set-tore privato non ha l’obiettivo diprivatizzarla né, come ha riba-

dito il ministro Gelmini, di “svi-lire la sua connotazione

pubblica”, bensì quello di aprirlaal territorio e alla società civile.Un numero limitato di esponentiprovenienti da altri mondi è ga-

ranzia contro l’autoreferenzialità.

Nella legge si parla di fondiper promuovere l’eccellenza eil merito fra gli studenti, non-ché di buoni studio e di fondidi premialità per professori ericercatori assumendo che ilmerito e il diritto allo studiosiano obiettivi primari dellaRiforma. A tal fine, nella fi-

nanziaria, sono stati assegnaticirca 800 milioni di euro, es-sendo tuttavia stato operato

un taglio di circa 1 miliardo e300 milioni. Le risorse stan-

ziate, a suo avviso, sono suffi-cienti a coprire il fondo di

finanziamento ordinario e alraggiungimento di

tali obiettivi? Indubbiamente, merito e diritto

allo studio sono elementi impor-tanti della Riforma. Gli obiettividi efficienza, trasparenza e me-rito si articoleranno attraversoprecisi decreti del Governo e il

testo della riforma non manca difissare direttive circa questi

temi. Riguardo alle risorse stan-ziate, il miliardo di euro che ilGoverno e il Ministro Gelminihanno voluto attribuire all’Uni-versità (attraverso la Legge di

Sviluppo contenuta nella Finan-ziaria di quest’anno) garantiràl’assegnazione di somme ade-

guate anche per meritoe diritto allo studio.

Uno dei principali scopi dellariforma è quello di creare un

sistema universitario mo-derno, che possa competere a

livello internazionale. Allostesso tempo, però, si delineauna forte burocratizzazione euna decurtazione delle risorseche penalizzano l’autonomiadelle Università. Crede che

questo possa condurre ad unrisultato diverso da quello prefissato?

Come già indicato nelle Lineeguida per l’università del 2008,la distribuzione delle risorse perle università sarà coerente con

gli obiettivi previsti e con la va-lutazione dei risultati. Non misembra che questo possa costi-

tuire in alcun modo una forma diburocratizzazione, bensì il ten-tativo di responsabiliz-

zare i livelli più vicinial territorio senza

aspettare nell’iner-zia interventi a

pioggia dal centro.In merito alla “de-curtazione delle ri-

sorse” vorrei farnotare che l’autonomia

dell’università non siconiuga automati-camente conl’abbon-

danza deifinanzia-menti macon unagestioneefficiente

delle ri-sorse. I para-

metri qualitativied economici concordati, lungi

Orizzonti biotecnologici 15

L’intervista

Page 16: Orizzonti 04

Orizzonti biotecnologici 16

L’intervista

dal burocratizzare, servirannoinvece a raggiungere l’obiettivo

della piena efficienza. La legge Gelmini prevede la

scomparsa della figura del ri-cercatore a tempo indetermi-

nato e l’assorbimento delricercatore a tempo definito

nel corpo docente in un even-tuale futuro. In un sistema

dove fare ricerca vuol dire cer-care spasmodicamente fondiper promuovere progetti e

dove tutto avanza a bassa ve-locità per evidente scarsità dirisorse, non pensa che, limi-tandosi di fatto la produzione

scientifica e il conseguenteavanzamento di carriera dei

ricercatori stessi, possa essereestremamente difficile il pas-saggio da un ruolo all’altro?

Il cosiddetto sistema di “tenure-track”, che permetterebbe ai ri-cercatori, dopo un periodo dimassimo 6 anni, di diventare

professore associato, si presentacome una norma innovativa

volta a favorire i ricercatori piùbravi. La selezione di merito trai ricercatori e la premialità verso

le realtà accademiche più vir-tuose serviranno a far lavorareprima il personale universitarioin un sistema finalmente risa-nato, libero dalle pastoie e ca-pace anche di attrarre ulterioririsorse dal contesto territoriale.

Risponde alle domande l’Onorevole Walter Tocci

La qualità del sistema univer-sitario è uno dei principi ispi-ratori della Riforma Gelmini.Nel testo si legge che univer-sità statali di alto profilo ven-gono equiparate ad universitàtelematiche e ad altri istituti

privati. Non pensa che nell’im-maginario collettivo studenti,ricercatori, docenti di quelleuniversità di alto profilo si

possano sentire non adeguata-mente riconosciuti?

Le università telematiche sonolo scandalo dell'università ita-liana e sono l’esempio del cat-

tivo uso che spesso da noi si fadell’innovazione tecnologica. La

formazione a distanza dovevaessere uno strumento diffuso intutto il sistema e ben integrato

con la normale attività didattica.Invece, si è deciso di farne ate-nei finti che servono come unasorta di lasciapassare per i peg-

giori vizi dell’accademia e avendere i titoli di studio e le cat-

tedre. I meccanismi sono bennoti: si bandiscono concorsi nonper assumere i vincitori, ma solo

per ottenere idoneità da spen-dere negli atenei pubblici. In ge-nerale queste pseudo-università

hanno l'effetto di abbassarel'asticella della qualità e indebo-lire la credibilità dell'intero si-stema formativo. Sono state

istituite dalla Moratti, ministrapresentata a suo tempo come

campione di meritocrazia sullecolonne del Corriere della Sera edel Sole-24 Ore. Mussi bloccò le

nuove autorizzazioni e poi laGelmini si impegnò in Parla-

mento, su richiesta del Pd, ad af-frontare la questione. A tre annidi distanza la ministra è ancora

inadempiente.Nella legge si parla di traspa-renza e di valutazione ex post.La valutazione è affidata ad

un ente dipendente dal MIURi cui membri vengono nomi-

nati dal Ministro dell’Univer-sità. Secondo lei, si può

correre il rischio che un tale si-stema di valutazionesia poco oggettivo?

Noi diamo molta importanzaalla valutazione degli atenei ecritichiamo il governo perché

non ha fatto nulla di concreto intale direzione. Poteva farlo già

con le vecchie norme, prima del-l'approvazione della legge Gel-mini, ma la ministra ha bloccato

l'attività dell'organismo cheavrebbe dovuto occuparsene, ilCivr. Sulle performance scienti-fiche degli atenei italiani non èstato fornito nessun numero dalministero. I dati che si leggonosui giornali sono vecchi e risal-

gono a quasi 10 anni fa. Ora sene occuperà l'Anvur, un'agenziadi valutazione istituita dal go-

verno Prodi che non è stata resaancora operativa. In questi

giorni, sono stati nominati i con-siglieri che dovrebbero gestirlae, ad un primo esame, ci sem-brano persone competenti. È

grave però che Tremonti si sialamentato sulla stampa perché asuo dire si tratterebbe di persone

non schierate a favore del go-verno. Ciò significa che il go-

verno ha intenzione dicondizionare politicamente l'An-vur e questo sarebbe gravissimo.

In ogni paese civile organi diquesto tipo sono indipendentidalle forze politiche e dal go-verno. Useremo tutti gli stru-

menti di controllo parlamentareper impedire la politicizzazione

dell'agenzia. Dagli investimenti previsti

dalla finanziaria per l’univer-sità e la ricerca (circa il 6% e il16% delle risorse investite ri-spettivamente da Germania eFrancia nello stesso settore)

sembrerebbe che la ricerca e laconoscenza per il Governo non

siano i veri elementi propul-sori dello sviluppo del Paese.

Perché non abbiamo seguito lastrada percorsa da altri paesieuropei orientata, come noi,

ad una razionalizzazione dellespese ma allo stesso tempo adinvestimenti nel settore del sa-pere ritenuti strategicamente

prioritari?Il governo ha prelevato i soldidall'università non per risanare

la spesa pubblica ma per sperpe-rare le risorse in due direzioni:l'eliminazione dell'Ici per le fa-miglie ricche e per risanare i de-biti dell’Alitalia. Questo accadeperché la destra italiana, a diffe-renza di quella francese e tede-

sca, è contro la cultura e laricerca scientifica. Lo ha dichia-rato lo stesso Berlusconi in unsuo viaggio all'estero: “Perchédobbiamo pagare gli scienziati

se fabbrichiamo le migliori

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Orizzonti biotecnologici 17

L’intervista

scarpe del mondo?” (EuropeanVoice 29-7-2010). Questa poli-tica stracciona, che ha dominatoper quasi tutto il decennio 2000,ha impoverito i cittadini e ha im-pedito una vera crescita dell’Ita-

lia. Solo la ricerca e laformazione dei giovani possonocreare ricchezza nell'epoca della

conoscenza.Nella legge si parla di fondi

per promuovere l’eccellenza eil merito fra gli studenti, non-ché di buoni studio e di fondidi premialità per professori ericercatori assumendo che ilmerito e il diritto allo studiosiano obiettivi primari dellaRiforma. A tal fine, nella fi-

nanziaria, sono stati assegnaticirca 800 milioni di euro, es-sendo tuttavia stato operato

un taglio di circa 1 miliardo e300 milioni. Le risorse stan-

ziate, a suo avviso, sono suffi-cienti a coprire il fondo di

finanziamento ordinario e alraggiungimento di

tali obiettivi? Sul diritto allo studio il governoha raccontato balle. La realtà èben diversa. Nello scorso anno

accademico gli studenti che nonhanno ottenuto la borsa, pur

avendone diritto, sono stati circa30.000 e nel 2010 il relativo ca-pitolo del finanziamento stataleè stato tagliato del 60%. Questidati, che la Gelmini cerca di oc-cultare, sono forniti non dall'op-posizione, ma da un organismo

ministeriale e consultabili in retehttp://www.cnvsu.it/_library/do

wnloadfile.asp?id=11778.La sua legge ha introdotto unnuovo fondo - chiamato per ilmerito - ma non è finanziato

dallo Stato con nuove risorse edè affidato alla beneficenza di

eventuali benefattori. Così i di-ritti degli studenti sono negati el'opinione pubblica viene presa

in giro. Uno dei principali scopi dellariforma è quello di creare un

sistema universitario mo-derno, che possa competere a

livello internazionale. Allostesso tempo, però, si delineauna forte burocratizzazione euna decurtazione delle risorseche penalizzano l’autonomiadelle Università. Crede che

questo possa condurre ad un risultato diverso da quello prefissato?

L'attuazione della legge Gelminiprovocherà la paralisi del si-

stema universitario nei prossimianni. Si produrrà un’ alluvione

burocratica con l'introduzione di500 nuove norme, l'approva-

zione di circa 1000 regolamentidi ateneo e di ben 47 decreti go-

vernativi. I professori passe-ranno le loro giornate a

districarsi in questa palude dinorme e regolamenti. D’al-

tronde, non avendo soldi per laricerca avranno molto tempo adisposizione per la burocrazia. La legge Gelmini prevede la

scomparsa della figura del ri-cercatore a tempo indetermi-

nato e l’assorbimento delricercatore a tempo definito

nel corpo docente in un even-tuale futuro.

In un sistema dove fare ricercavuol dire cercare spasmodica-mente fondi per promuovereprogetti e dove tutto avanza a

bassa velocità per evidentescarsità di risorse, non pensa

che, limitandosi di fatto la pro-duzione scientifica e il conse-

guente avanzamento dicarriera dei ricercatori stessi,

possa essere estremamente dif-ficile il passaggio da un ruolo

all’altro?Qui c'è da chiarire un altro equi-

voco creato dalla propagandaministeriale. La ministra ha so-stenuto che bisogna farla finitacol posto fisso. Ma l'università

ormai soffre del problema oppo-sto. Ci sono infatti circa 50 milagiovani ricercatori, cioè un nu-

mero quasi uguale a quello dellefigure di ruolo, i cui diritti di la-voratori non vengono rispettati e

che operano con assegni,co.co.co, contrattini aleatori, in

certi casi anche gratuitamente, espesso con scarsa autonomia

scientifica. Alle nuove genera-zioni è stata imposta una condi-

zione quasi servile che nonpremia il merito e frena la cre-scita della conoscenza. A questi

giovani ora la legge offre la fintasoluzione della tenure track chedura otto anni e alla fine non ga-rantisce l'ingresso in ruolo al ri-cercatore, anche se ha raggiuntogli obiettivi scientifici. Infatti,perché questo strumento possa

funzionare come negli atenei an-glosassoni, sarebbe necessariauna programmazione di lungo

periodo delle risorse. Come puòl'ateneo garantire l'eventuale ac-cesso al ruolo fra otto anni se i

finanziamenti sono tagliati e co-munque non sono mai definiti

con certezza? Ricordo, ad esem-pio, che i fondi del 2010 sonostati attribuiti solo nel mese digennaio 2011. Quando si usa

un'espressione inglese in Italiac'è spesso il trucco: dietro l'en-fasi anglofila della tenure tracksi nasconde la conservazione divizi nazionali. Tutto cambia per-

ché nulla cambi. La speranza per il futuro vienedalla presa di coscienza di tantiricercatori, professori e studenti,come si è visto nelle manifesta-zioni di dicembre. Questa forzapuò davvero cambiare le cose.Spero proprio che continui a

farsi sentire nei prossimi mesiper impedire le cose peggiori

nell'attuazione della legge. E poidevo dirvi sinceramente chequesta presa di parola delle

nuove generazioni serve anche anoi che oggi siamo all'opposi-zione. Sappiamo che non po-tremo deludere le aspettative

quando torneremo al governo.Dovremo porre la ricerca e la

conoscenza in cima ad ogni altraconsiderazione.

[Rossella Costa]

Page 18: Orizzonti 04

Con oltre quattromilioni di figli, ilsignor Edwards

sbaraglia tutti e vince ilpremio Nobel. Com’èpossibile ciò? È possibile perché que-sto signore, noto bio-logo ed embriologodell’Università di Cam-bridge, insieme al gine-cologo Patrick Streptoe,ha compiuto un grandepasso nel mondo dellescienze con la FIVET(acronimo di Feconda-zione In Vitro con Em-bryo Transfer), premiatosoltanto il 10 Dicembre2010 con il prestigiosopremio relativo all’am-bito della Medicina.Questa tecnica innova-tiva, ma anche molto di-scussa, ha permesso alnostro caro Rob di fareda “cicogna” e regalareil diritto di essere geni-tore a chi ne è privato.Un donatore di gioiaquindi, che ha saputomettere a punto una tec-nica di per se sempliceed intuitiva ma che haanche scatenato, e sca-tena tutt’ora, mille e piùpolemiche di carattereessenzialmente etico.Cosa sappiamo suquest’uomo dal visosimpatico incorniciatoda grandi occhiali? Natoa Manchester nel 1925,dopo essersi diplomato,Robert Edwards prestòservizio militare per

l’Inghilterra durante laSeconda Guerra Mon-diale.Dopo il conflitto si lau-reò in Biologia con spe-cializzazione inZoologia a Bangor, Gal-les, e continuò i suoistudi sulla embriologiaad Edimburgo dove l’in-teresse per la feconda-zione si fece sempre piùevidente.Egli aveva intuito che lafecondazione era possi-bile a prescindere ancheall’esterno dell’organi-smo. Già nei conigli siera dimostrata la fecon-dazione in vitro, e Ro-bert era pronto adimostrarlo con gli es-seri umani. Tuttavia,dopo tante prove comun-que proficue, la meto-dica si rivelò quasi unfiasco: l’esperimento

non riusciva a darepiù di una singola di-visione cellulare.Soltanto dopo il pas-saggio a Cambridge,avvenuto nel 1963, ful’incontro col gineco-logo Patrick Streptoe

a tra-sfor-mare ilfiascoin unsuccesso.Dal cantosuo, si era già fatto co-noscere come pionieredella laparoscopia chepermetteva, come in un“Grande Fratello”, l’os-servazione delle ovaietramite uno strumentoottico.A questo punto, allora,la soluzione fu imme-diata: si prelevaronocellule uovo che furonomesse in coltura, in se-

Vite per la Scienza

rOBert eDWArDs: un pApà DA… nOBeL!

Dal mondo della scienza, una vita al servizio della vita, premiata tra lodi e polemiche.

vite

per l

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enza

AcuRAdiR.feRRARis

vite per la scienzaAcuRAdiR. feRRARis

Page 19: Orizzonti 04

guito venivano aggiuntigli spermatozoi. Sem-plice ma efficace, questavolta sul serio: le cellulecrescevano arrivando aformare embrioni di ottocellule, dando così giu-stizia agli sforzi di Ro-bert e Patrick.Possiamo però immagi-nare il seguito. Moltis-simi capi religiosi einsigni scienziati disap-provarono ciò che ve-niva chiamata IVF,inoltre, il Consiglio perla Ricerca Medica negòla concessione di fondiper finanziare le ulte-riori ricerche. Soltantouna donazione privatapermise a Streptoe edEdwards di continuare amettere a punto il lorometodo che divenne ef-fettivo nel 1978 con lanascita di Louise Brown,la prima “figlia dellaprovetta”.Dal 1978 in poi, il restoè storia. Fu inauguratala Bourn Hall clinic aCambridge, prima cli-nica nel mondo specia-lizzata in IVF, e da qui,con Streptoe come diret-tore medico e con Ed-wards come capo dellericerche, cominciarono anascere i figli della IVF:aprono anche altre clini-che, ed ecco come i figlidiventarono più di quat-tro milioni.La IVF, prevede, nella

donna sotto trattamento,un’ induzione monito-rata dell’ovulazione congonadotropine cuisegue, dopo 24-36 ore,il prelievo degli ovocitifatto con una siringa,sempre sotto guidadell’ecografia, (la lapa-roscopia è prevista soloin casi difficili), ed in-

fine la loro feconda-zione in vitro; anchel’uomo può subire ilprelievo chirurgico deglispermatozoi, se necessa-rio. Segue, poi, il proto-collo FIVETche prevede la feconda-

zione mettendo a con-tatto in un mezzo dicoltura per 12-18 ore idue gameti. Dal 1993 siutilizza anche la ICSIche prevede la direttainiezione dello sperma-tozoo nella cellula uovo.Alla fine, quando la

blastocisti si è formata,si reimpianta. Le per-centuali di riuscita sonodi circa 20-30 %.I rischi? Beh, quelli cisono sempre, come na-scite premature, infe-zioni ed emorragie, perelencarne solo alcuni. Tuttavia, ciò che sembrapiù a rischio è la tecnicastessa che, a distanza dianni, si ritrova semprenel bel mezzo di una bu-fera e, ora che Edwardsha avuto il suo belNobel, il polverone si èrialzato.Tutto il mondo cattolicocondanna unanimamentela FIVET come corrut-trice della morale poichétoglie all’atto sessualel’esclusività del fineprocreativo, inoltre, conla generazione di piùembrioni, si discute uninevitabile spreco di“vite”. Infine, la FIVETè vista come una tecnicache fomenta il puroegoismo di chi, non ar-rendendosi ad una vo-lontà superiore,trasforma la vita umanain oggetto.In Italia esiste la legge40/2004 che regola-menta la procreazione

medicalmente assistita,imponendo l’ impiantocontemporaneo di treembrioni la volta e vie-tando la fecondazioneeterologa (gameti nonprovenienti dalla stessacoppia) e quella postmortem, la crioconser-vazione degli embrioni ela sperimentazionesu essi. Questa legge, tuttavia, èstata riscritta moltevolte e a colpi di sen-tenze ci sono state molteaperture. Queste, però,non sembrano sufficientia fermare il fenomenodel “turismo procrea-tivo” che spinge tantecoppie ad andare all’estero per diventare ge-nitori, costringendoli asostenere elevate spese ecreando aspiranti geni-tori di serie A e di serieB.Insomma, RobertBrown, forse inavverti-tamente, ha messo insubbuglio l’ordine natu-rale delle cose con lasua idea. Idea alla qualeha dedicato la sua vita,al servizio delle altrevite, e che ha permessoall’uomo di definire isuoi nuovi limiti semprepiù vicini all’orizzontedei sogni. Uno spietato Franken-stein o un genio saggio egioioso? Chiunque eglisia, amato o contestato,è una vita per la scienzae il Nobel se lo meritaproprio tutto. Bravo Ro-bert!

[Marina Severino]

Orizzonti biotecnologici 19

Vite per la Scienza

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Nel 1859 Charles Darwin in-trodusse il concetto dellaselezione naturale che re-

citava: “La conservazione delledifferenze e variazioni individua-li favorevoli e la distruzione diquelle nocive sono state da mechiamate "selezione naturale" o"sopravvivenza del più adatto"(L'origine delle specie, 1859).Nello stesso libro, lo studioso de-scrisse il concetto di "lotta perl’esistenza", che si basava sul-l’osservazione che gli esseri vi-venti producono una progeniequantitativamente superiore alle ri-sorse, che, di conseguenza, è co-stretta ad una dura competizionefinalizzata alla riproduzione. Comenella società civile, anche a livel-lo universitario la Teoria Darwi-niana ha perso colpi, in quanto ilDDL Gelmini ha ribaltato il con-cetto della "lotta per l’esistenza"dei ricercatori italiani con l’intro-duzione di una nuova figura diprofessore associato reclutato tracoloro che, previa abilitazionescientifica, posseggono contratti eborse di studio almeno triennali(art. 24). Non che l’avanzamentoaccademico di forze nuove siaun neo del nuovo sistema univer-sitario, ma perché non continuarea reclutare docenti di seconda fa-scia tra i ricercatori secondo nor-me, magari, diverse dalle attuali?Ecioè perché mettere ad esauri-mento una figura istituzionale a cuitanto è stato chiesto e da cui ancoratanto si pretende (art. 6) senza con-cedere diritti decisionali e parte-cipativi agli organi istituzionali?Pensate che, storicamente, un ri-cercatore universitario non godedel diritto di votare il Rettore del-l’Università di appartenenza! An-nullando così la legge dei pesi econtrappesi, si è deciso di elimi-nare la figura del ricercatore e delprofessore associato da tutte lecommissioni comprese quelle con-

corsuali (art. 18) e di accentrare ilpotere decisionale nelle mani deisoli professori di prima fascia. Equesta sarebbe lotta al “baronato”!Certo nessuno fino al quarto gra-do di parentela potrà parteciparealla “chiamata” di nuovi docenti,ma noi tutti sappiamo che la “lon-ga manus” baronale arriva moltopiù lontano della linea genealogi-ca di ciascuno. Del resto se il no-stro sistema universitario si è ret-to nei secoli su un più ossequiosoche meritocratico “do ut des” nonè colpa né della Gelmini né deisuoi predecessori! Ma intantoquesti “figli di un Dio minore” (iricercatori) ricoprono incarichiscientifici, didattici, amministra-tivi e quant’altro, soprattutto inquelle Facoltà in cui l’elevato co-sto di docenti di seconda e primafascia non ha consentito l’esple-tamento di concorsi opportuni.Si è optato, quindi, per la “mano-dopera a basso costo” laddovenon si potevano avere competen-ze di più alto livello. E allora ilpassaggio logico è stato imme-diato: perché non reclutare i pro-fessori di seconda fascia diretta-mente tra i neo-dottori? Un po’come succede attualmente in po-litica, dove confluisce, magarianche con successo, chiunque vo-glia cambiar vita, almeno per unpo’. Si è così ridotta ad operazio-ne di marketing il lungo e fatico-so percorso formativo per l’ac-quisizione di competenze didatti-che. Certo è che il risparmio chesi profila è enorme, ma quanto ciguadagneranno le future genera-zioni in termini di offerta didatti-ca? Mia cugina Maria, americanadi nascita, è andata via dall’UCLAperché i tanti docenti reclutati tragli eccellenti scienziati cinesi e co-reani con i curricula pieni diScience e Nature si esprimono inun inglese incomprensibile! Ed haoptato per la più rassicurante e

“CARA” Uni-versità di Ir-vine. Edanche quiil passag-gio è lo-gico: e seq u e s t o“ l e g a l -mente in-flitto” impo-verimento dicompetenze dell’università stata-le fosse funzionale all’incentiva-zione di quelle private legalmen-te riconosciute (art. 12)? Non hodubbi, è senz’altro così! Ed ilconfronto tra gli articoli 11 e 12 delDDL Gelmini racconta amara-mente proprio questo: un inter-vento perequativo finalizzato alriequilibrio delle università stata-li sottofinanziate pari all’1,5%del fondo finanziario ordinariocontro una quota del 20% del-l’ammontare complessivo dei con-tributi relativi alle università nonstatali, con progressivi incremen-ti negli anni successivi propor-zionalmente ai risultati consegui-ti. E come non conseguirli questimagnifici risultati, se i criteri di va-lutazione saranno costituiti dallamedia votazioni dei voti e dalnumero totale di impiegati? Ilconfronto con il carrozzone del-l’università statale, dove professoriultra-settantenni ed amministrati-vi ultra-fannulloni fanno massaumana, non regge! E pensare chesarebbe bastato intervenire suqueste due categorie per rispar-miare risorse da investire in ricercainvece che accanirsi su ricercatoriquarantenni e studenti disagiati!Certo questa è propaganda politi-ca, ah scusate...

Agnese SecondoRicercatore Universitario

I r I C e r C At O r I I tA L I A n I e L A r I F O r M A u n I v e r s I tA r I A

COMMENTI DAL FRONTE

Voce dal Mondo Biotech

La voce degli studentiAcuRAdis. cocco

La vo

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AcuRAdis. cocco

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Esprimere gratitudine rafforza irapporti interpersonali: è emerso dauno studio pubblicato su Psycho-logical Science dai ricercatori del-la Florida State University negliUsa. La ricerca, condotta con trestudi differenti, ha coinvolto 430soggetti. Dopo ogni esperimento èemerso che chi esprimeva e/o eraoggetto di gratitudine stringeva le-

gami interpersonali più profondipoiché il ringraziamento attivava unmeccanismo attraverso il quale chiprova riconoscenza si sente re-sponsabile del benessere dell`altro.In pratica, ci si concentra sul beneda questi ricevuto sentendo il bi-sogno di ricambiare dimostrando lapropria riconoscenza.

g r A z I e M I L L e ! e t r O v I u n A M I C O

Miscellanea

E’ l’ipotesi avanzata dallo studio di-retto da Raymond Weinstein dellaGeorge Mason University in Vir-ginia e pubblicato sulla rivistaBMC Immunology. Testando le ca-pacità infettive dell’HIV sui globulibianchi umani di individui vaccinatie non contro il virus del vaiolo, si

è visto che, nei vaccinati, si riducedi 5 volte l'infettività del virus HIVin provetta, forse perché il vaccinocontro il vaiolo eserciterebbe dellemodifiche a livello di alcuni recet-tori di superficie delle cellule im-munitarie bersaglio del virus HIV.Tuttavia gli studi sono ancora in fase

sperimentale e sembrerebbe pre-maturo consigliare una vaccina-zione massiva contro il vaiolo percontrastare l’HIV.

(http://www.ansa.it/web/notizie/rubri-che/scienza/2010/05/18/visualizza_new.

html_1793857688.html)

AuMentO DeI CAsI hIv AnnI 70: e’ COLLegABILe COn LO stOp A vACCInI DeL vA I O LO ?

MiscellaneaAcuRAdiR.feRRARis

Misc

ella

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AcuRAdiR. feRRARis

Per memorizzare le lezioni, ripete-re ad alta voce è meglio che faremappe concettuali; lo sostiene unteam di studiosi delle Purdue Uni-versity (West Lafayette, Indiana,Usa), in un articolo pubblicato suScience, che ha esaminato le stra-tegie di memorizzazione di 200 stu-denti alle prese con materie scien-tifiche diverse, divisi in due grup-

pi. Un primo gruppo ha studiato conmappe concettuali - diagrammiche collegano varie parti dell’ar-gomento oggetto di studio- mentreil secondo gruppo ha letto gli ar-gomenti assegnati e poi ripetutiper memorizzarli. Dopo una setti-mana i ragazzi sono stati interrogatidai ricercatori e s’è visto che chiaveva ripetuto, aveva ricordi mi-

gliori fino al 50% rispetto al grup-po che aveva studiato con le map-pe concettuali. Perciò se a breve ter-mine i due percorsi di studio dan-no rese simili, a lungo termine la ri-petizione a voce alta è il metodo dimemorizzazione più efficace. Buo-no studio!

t r u C C O p e r g L I e s A M I n A n D I

Il 04/12/2010 si è svolta la primariunione nazionale tra i coordinatoriregionali e i membri del direttivo edelle commissioni della F.I.Biopresso la nostra sede legale a Na-poli. La riunione è stata incentratasui seguenti punti: obiettivi della

F.I.Bio, organizzazione corsi diformazione e eventi, costituzione se-zioni, istituzione conferenza re-gioni, confronto sulle problemati-che locali, consegna nuovi librettie locandine ed organizzazione re-clutamento per il 2011. Sul sito

www.biotecnologi.it alla voce iscri-viti è possibile conoscere il coor-dinatore della propria regione, o senella propria regione non c’è ancorail coordinatore, candidarsi per taleruolo scrivendo all’indirizzo [email protected].

r I u n I O n e C O O r D I n At O r I r e g I O n A L I

Su Nature, è stato fatto il punto del-la situazione su ciò che è successonei 10 anni trascorsi dal completa-mento del sequenziamento genomicoumano (nel giugno del 2000 il pro-getto internazionale finanziato confondi pubblici Human Genome Pro-ject e la società privata Celera Ge-

nomics annunciarono congiunta-mente il completamento della de-codifica). Grazie a questo enorme la-voro, si sono visti i punti in cui i ge-nomi umani differiscono, e si è rea-lizzata l'Enciclopedia del DNA, peridentificare ogni elemento funzionalenel genoma umano. Il potenzia-

mento della tecnologia e l'abbatti-mento dei costi hanno fatto si che simoltiplicassero le analisi geneti-che. Inoltre, durante lo studio del ge-noma, i genetisti hanno scoperto checoncetti come ”gene” e ”'regola-zione genica” sono molto più com-plessi di quanto si pensasse.

1 0 ° A n n I v e r s A r I O D e L L A C O D I F I C A D e L D n A

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Sono riaperte le iscrizioni alla FIBio per l’anno 2011

per essere soci ordinari è necessario essere titolari di laurea triennale o specialistica o laurea vecchio ordinamento o dottorato o specializzazione in biotecnologie.

per essere soci sostenitori basta essere iscritti a un corso di laurea triennale in biotecnologie.

La quota associativa è di 30 € per i soci ordinari e di 10 € per i soci sostenitori.

La quota può essere versata mediante:

bonificoconto corrente postalevaglia postale ordinarioversando l'importo al proprio coordinatore regionale