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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti RASSEGNA STAMPA Giovedì 28 luglio 2016 www.asl2abruzzo.it facebook.com/asl2abruzzo (clicca su MI PIACE per ricevere gli aggiornamenti) twitter.com/asl2abruzzo

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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2

Lanciano Vasto Chieti

RASSEGNA STAMPA Giovedì 28 luglio 2016

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BUCCHIANICO Giovedì, 28 luglio 2016

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VASTO Giovedì, 28 luglio 2016

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L’AQUILA Giovedì, 28 luglio 2016

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SULMONA Giovedì, 28 luglio 2016

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Mercoledì, 27 luglio 2016

In Italia mancano ostetriche, e il parto cesareo vola Troppo poche per garantire rapporto uno a uno con partoriente (ANSA) - ROMA, 27 LUG - "Troppe poche ostetriche in Italia. Per facilitare il parto naturale e la sicurezza al momento della nascita serve aumentare il personale in modo da garantire a ogni partoriente un assistenza one-to-one". E' la denuncia che arriva dall'Associazione Italiane di Ostetricia (Aio) ascoltata oggi in Commissione Affari Sociali della Camera, in merito ai disegni di legge sul parto fisiologico. I parti cesarei ancora rappresentano il 36,7% dei circa 500mila parti l'anno che si fanno nel nostro Paese, annoverandolo tra i peggiori europei. Tra le cause, spiega Antonella Marchi, presidente Aio, anche il fatto che "gli ospedali e i consultori sono scoperti di ostetriche, senza le quali qualsiasi proposta rimane su carta. Assumerne è fondamentale per garantire il rapporto 'uno a uno' con la partoriente, necessario per ridurre i cesarei, che se effettuati al di fuori delle necessità cliniche aumenta la mortalità materna e fetale". Necessaria inoltre "una revisione annuale dei requisiti dei professionisti della sanità attraverso un portfolio delle competenze e delle performance". No invece al BabyBirth, la fascia esterna prevista da uno dei ddl che dovrebbe facilitare l'espulsione del neonato, "perché antitesi della nascita fisiologica". Sì al parto spontaneo dopo cesareo (Vbac) ma solo secondo Linee Guida. Bene anche il Birth Plan, il documento attraverso cui i genitori chiedono alla struttura di mettere in atto le proprie preferenze per il parto, "ma condiviso con ostetrica e ginecologo". Sì infine all'ipotesi di accompagnamento della partoriente in ospedale da parte dell'ostetrica di fiducia, "ma solo se con iscrizione all'albo. Quello dell'abusivismo - conclude Marchi - è un enorme problema nella nostra professione". (ANSA). YQX 27-LUG-16 18:42

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Mercoledì, 27 luglio 2016

Ginecologi, cartelle digitali per migliorare sicurezza parto Medici legali, documentazione clinica spesso illeggibile (ANSA) - ROMA, 27 LUG - "Informatizzazione delle cartelle cliniche e chiusura dei punti nascita sotto i mille parti annui sono tra i primi passi da fare per migliorare la sicurezza di mamme e neonati". A dirlo sono le società scientifiche di ginecologi e ostetrici (Sigo e Aogoi), ascoltate oggi in Commissione Affari Sociali della Camera in merito ai disegni di legge sul parto fisiologico. Pur se il tasso di mortalità neonatale in Italia è tra i più bassi al mondo, il taglio cesareo continua ad essere troppo diffuso, soprattutto al Sud. Di qui la necessità di promuovere il parto naturale. Questo l'obiettivo di ben otto proposte di legge presentate a Montecitorio (Binetti, Binetti-Cesa, Fucci, Colonnese, D'Incecco, Zaccagnini, Carnevali e Nicchi), alcune delle quali non hanno mancato di suscitare preoccupazione e malumori negli esperti. "Alcune - spiega Vito Trojano, presidente Aogoi - sono prive di fondamento scientifico. Non abbiamo necessità di leggi che insegnino il nostro lavoro e ci condannino prima ancora di un'inchiesta giudiziaria". Sì invece, prosegue, "ad investimenti su risorse strutturali e di personale e a una legge che preveda chiusura dei punti nascita sotto i mille parti annui, valutazione delle competenze dei professionisti, maggiori informazioni per le gestanti e utilizzo della cartella computerizzata". Un punto, quest'ultimo sottolineato anche dalla Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni (SIMLA). "Ancora vediamo troppe cartelle cliniche redatte a mano con calligrafia illeggibile e in modo approssimativo", denuncia il presidente Paolo Arbarello, "serve il massimo dell'informatizzazione nella documentazione clinica della gravidanza e del parto per garantire sicurezza".(ANSA). YQX 27-LUG-16 18:44

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Epatite, mozione per sperimentazione 'superfarmaco' generico Presentata al Senato, permetterebbe di curare più pazienti (ANSA) - ROMA, 27 LUG - Potrebbe venire dall'uso dei generici la soluzione per ampliare la platea dei pazienti in trattamento con il 'superfarmaco' per l'epatite C,che ora è riservato a quelli più gravi per il costo molto alto. A proporlo è una mozione presentata al Senato, che chiede al governo di attivare una sperimentazione in questo senso sotto il controllo di Iss e Aifa. L'idea, ha spiegato il primo firmatario Maurizio Romani (Idv), parte dai risultati di un test che ha dimostrato che il generico prodotto in India ha la stessa efficacia del farmaco 'branded'. "Perchè non fare una sperimentazione con il generico anche da noi? - ha affermato Romani in conferenza stampa -. Questo ci permetterebbe di contrattare il prezzo da una posizione di forza. Noi possiamo fare una sperimentazione su migliaia di persone, non c'è un limite, estendendo l'utilizzo della terapia a pazienti che non possono assumerla. L'istituto Mario Negri, l'Iss e l'Aifa sono d'accordo, ora ci aspettiamo un segnale dal ministro Lorenzin". La mozione è stata presentata a fine giugno, e la speranza è che venga calendarizzata a settembre. "In questo momento sembra che il problema sia solo trovare i soldi per pagare i farmaci - ha sottolineato la senatrice Pd Nerina Dirindin -. Abbiamo bisogno di risorse ma anche di strategie, al momento non si vedono". Durante la conferenza stampa è stata presentata anche una petizione, promossa da Gavino Maciocco dell'università di Firenze, per chiedere l'uso dei generici per l'epatite C dichiarando la malattia un'emergenza di salute pubblica. "Negli Usa una commissione ha stabilito che non c'è relazione fra l'alto costo e gli investimenti fatti per lo sviluppo - ha affermato Maciocco -. L'azienda produttrice si muove con logiche speculative". (ANSA). Y91 27-LUG-16 15:20

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Mercoledì, 27 luglio 2016

ANSA/ Pazienti epatite in attesa cura a Renzi, 'servono fondi' Sempre più a caccia del generico, mozione al Senato (di Pier David Malloni) (ANSA) - ROMA, 27 LUG - Quest'anno per la prima volta l'Oms ha indicato una strategia per risolvere l'emergenza epatite C, ma in assenza di risorse aggiuntive centinaia di migliaia di pazienti italiani resteranno senza cure. Lo sottolineano, alla vigilia della Giornata Mondiale dedicata alla malattia, sei associazioni di pazienti in un appello rivolto al premier Renzi. Le risorse stanziate dal Governo, scrivono le Associazioni ANED, EPAC, FEDEMO, L'ISOLA DI ARRAN, NADIR e PLUS, sono insufficienti per garantire la terapia a tutti i pazienti e consentire ai medici una programmazione terapeutica per tutti gli aventi diritto. Queste restrizioni, sottolinea la lettera, stanno provocando un aumento del 'turismo sanitario', con centinaia di pazienti che acquistano farmaci generici dall'India, o che li fanno arrivare via Internet. "Non è un caso - spiegano i pazienti - che l'84% dei medici si è dovuto confrontare con pazienti attualmente esclusi dalle terapie alla ricerca del farmaco generico, il 40% ha tra i suoi pazienti chi lo ha acquistato, mentre 1 medico su 5 afferma di seguire almeno un paziente in cura con generici. Non possiamo che lanciare un secondo appello al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi - chiedono le Associazioni - affinché siano stanziate le risorse necessarie per una seria programmazione terapeutica, per curare tutti i pazienti con epatite C ed anche co-infetti con HIV". I numeri italiani sui pazienti sono poco chiari, con almeno 350mila persone che soffrono di infezione cronica, anche se alcune stime parlano di un milione di persone nel paese. Al momento sono poco più di 50mila i pazienti trattati, quelli con cirrosi epatica più grave. Una soluzione potrebbe venire dall'uso dei farmaci generici, afferma una mozione depositata lo scorso giugno al senato presentata oggi durante una conferenza stampa, che chiede al governo di attivare una sperimentazione in questo senso sotto il controllo di Iss e Aifa. L'idea, ha spiegato il primo firmatario Maurizio Romani (Idv), parte dai risultati di un test che ha dimostrato che il generico prodotto in India ha la stessa efficacia del farmaco 'branded'. "Perchè non fare una sperimentazione con il generico anche da noi? - ha affermato Romani in conferenza stampa -. Questo ci permetterebbe di contrattare il prezzo da una posizione di forza. Noi possiamo fare una sperimentazione su migliaia di persone, non c'è un limite, estendendo l'utilizzo della terapia a pazienti che non possono assumerla. L'istituto Mario Negri, l'Iss e l'Aifa sono d'accordo, ora ci aspettiamo un segnale dal ministro Lorenzin". Lo slogan scelto quest'anno per la Giornata Mondiale è semplicemente 'Elimination', dopo che appunto per la prima volta l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha fissato l'obiettivo che entro il 2030 l'epatite non sia più un problema di salute pubblica. L'Europa è però ancora lontana dalla rotta giusta, segnalano i numeri del Centro europeo per il Controllo delle Malattie. Nel 2014, ultimo anno di cui sono disponibili i dati, gli stati membri hanno riportato 22.442 casi di epatite B e 35.231 di C. Se dal 2006 il tasso di epatite B acuta è dimezzato grazie ai vaccini, nello stesso periodo quello di HCV si è alzato di quasi il 30%. In totale nell'Ue, segnala l'agenzia, sono oltre dieci milioni i pazienti, la maggior parte dei quali ignara di avere l'infezione. (ANSA). Y91 27-LUG-16 17:16

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Sanità: Ordini medici, bene Piano cronicità ma ora realizzarlo (ANSA) - ROMA, 27 LUG - Bene il Piano nazionale della cronicità, ma ''bisogna ora creare le condizioni per la sua realizzazione''. Lo afferma la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). La Fnomceo, si legge in una nota, ''esprime il proprio il consenso rispetto ai contenuti del Piano nazionale della cronicità, recentemente licenziato dal Ministero della Salute, nel quale sono state recepite le osservazioni presentate dalla Federazione. L'estensione a tutto il territorio nazionale del Chronical Care Model, dopo le esperienze della Toscana e della Lombardia, rappresenta un'adeguata modalità di affrontare l'emergenza della cronicità, in una logica di valorizzazione delle esperienze territoriali e di integrazione con la realtà ospedaliera''. Una rete di integrazione tra ospedale, cure intermedie e territorio e tra le diverse professionalità al servizio del cittadino, afferma la Fnomceo, ''che valorizzi le peculiarità e le distinte competenze, rappresenta il paradigma dello sviluppo di una sanità pronta ad affrontare le nuove sfide''. La professione medica ''offre la sua piena disponibilità. Ora sta al Governo e alle Regioni - concludono gli Ordini medici - sviluppare una strategia di investimenti sui professionisti, le strutture e l'organizzazione per non trasformare un progetto entusiasmante in uno sterile libro dei sogni''. (ANSA). CR 27-LUG-16 13:20

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Mercoledì, 27 luglio 2016

Sanità: varata riforma in Sardegna, da otto a Asl unica Supermanager alla guida, nasce anche Azienda emergenze-urgenze (ANSA) - CAGLIARI, 27 LUG - Passa, dopo soli tre giorni di discussione in Aula, la riforma del sistema sanitario in Sardegna. Le attuali otto Asl saranno inglobate da una Asl unica, ribattezzata Azienda per la tutela della Salute (Ats), con sede a Sassari e un super manager come direttore generale che sarà individuato, esclusivamente, tra i 105 candidati idonei che compaiono nell'elenco pubblicato nel sito della Regione il 21 luglio scorso. Tra questi, i nomi che circolano con maggiore insistenza sono quelli dell'emiliano Bruno Zanaroli, dg dell'ospedale di Sassuolo, e di Fulvio Moirano, dg dell'assessorato alla Sanità della Regione Piemonte. Nuoro, invece, ospiterà l'Areus, Azienda regionale per le emergenze urgenze, nuova nata nell'ambito della riforma. Al posto delle otto Asl ci saranno otto aziende socio-sanitarie con autonomia gestionale e non finanziaria e che al vertice avranno un direttore nominato dal dg generale in via fiduciaria. Nella Ats programmazione ed erogazione dei servizi saranno centralizzati. Non solo: l'azienda opererà anche come centrale di committenza per l'aggiudicazione dei contratti di concessione e sugli appalti pubblici, finora gestiti dalle otto Asl locali. L'Ats dovrà garantire poi l'omogeneizzazione e l'armonizzazione dei processi gestionali nel territorio in coordinamento con l'attività delle altre aziende sanitarie, accentrando le procedure concorsuali e selettive, il trattamento economico del personale, i magazzini e la relativa logistica, le reti informatiche, la comunicazione e le tecnologie sanitarie. In campo alla Asl unica, inoltre, tutte le procedure di organizzazione dei percorsi di formazione Ecm. Oggi, in occasione dell'approvazione, lo scoglio maggiore è stata l'individuazione della sede. Alla fine, dopo un muro contro muro tra maggioranza e opposizione ma anche all'interno dello stesso centrosinistra, è stato approvato un emendamento con la proposta Sassari. "Stiamo iniziando un viaggio cominciato due anni fa - ha commentato l'assessore alla Sanità Luigi Arru - questa è una riforma fatta per la Sardegna con l'obiettivo di migliorare sistema". "Quando si fanno riforme importanti e profonde si toccano interessi, privilegi, abitudini consolidate - ha detto il governatore Francesco Pigliaru all'uscita dal Consiglio dopo il voto - E' l'inizio di un percorso che ci darà una sanità migliore. E' un ottimo inizio". Critico il consigliere dei Riformatori, oggi in veste di capogruppo, Michele Cossa, che pure era favorevole alla Asl unica: "L'auspicio era evitare l'infiltrazione della politica nella sanità, invece la politica riemerge in modo poco nobile". (ANSA). YJF-CT 27-LUG-16 21:11

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Mercoledì, 27 luglio 2016

Farmaci: in arrivo primo spray antivirale contro raffreddore Lo start-up tra le top 15 nel biotech. Fra tre anni i test (ANSA) - TORINO, 27 LUG - Uno spray nasale antivirale per la prevenzione e cura del raffreddore, la più diffusa infezione virale nell'uomo che genera costi socio-sanitari enormi: solo negli USA di 40 miliardi di dollari all'anno. A metterlo a punto una start-up, la Panoxyvir, che figura tra le migliori 15 start-up italiane nel campo delle biotecnologie. Ideato dal professore di virologia molecolare David Lembo, da quello di patologia generale Giuseppe Poli e dai due ricercatori Valeria Cagno e Andrea Civra, che operano presso L'Azienda Ospedaliero-Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino), il progetto è nato come start-up di 2i3t, l'incubatore delle imprese dell'Università di Torino. L'idea innovativa di Panoxyvir è stata brevettata e si basa sulla scoperta che alcune molecole, spontaneamente prodotte nel nostro organismo dal metabolismo ossidativo del colesterolo e denominate ossisteroli, mostrano una marcatissima azione anti-rinovirus che potrà essere sfruttata farmacologicamente. Quest'anno -comunica l'Azienda Ospedaliera-Universitaria San Luigi - verrà messa a punto la procedura di sintesi delle molecole e partiranno i test preclinici sul farmaco. Si stima che tra tre anni inizieranno le prove cliniche di sicurezza e di efficacia sull'uomo. Attualmente non esistono in commercio farmaci antivirali in grado di curare o prevenire il raffreddore, ma solo rimedi che ne alleviano alcuni sintomi. Il farmaco potrebbe inoltre prevenire le esacerbazioni di malattie croniche a carico dei bronchi e dei polmoni causate dal rinovirus il principale agente eziologico del raffreddore. Tra queste vi sono l'asma e la broncopneumopatia cronico ostruttiva prevista come terza causa di morte a livello mondiale nel 2020. (ANSA). BAN 27-LUG-16 13:00

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Mercoledì, 27 luglio 2016

ANSA/ Nel naso trovata un' 'arma' contro i superbatteri Antibiotico prodotto da batterio 'buono' apre a nuove terapie (di Elisa Buson) (ANSA) - MILANO, 27 LUG - Gli antibiotici del futuro per combattere i superbatteri resistenti ai farmaci li abbiamo già sotto al naso, anzi, nel naso: lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università di Tubinga, in Germania, i primi a individuare un nuovo potente antibiotico prodotto da un batterio 'buono' che vive proprio nelle narici. Descritto con le sue grandi potenzialità su Nature, rappresenta solo la prima 'pepita' per i cacciatori di antibiotici, che ora guardano ai batteri del naso e dell'intero corpo umano come ad una potenziale e immensa miniera da esplorare. Per avvistare il 'filone' giusto, bisognerà destreggiarsi fra le oltre mille specie di microrganismi che vivono in simbiosi nel nostro organismo formando il cosiddetto 'microbiota'. Scoprendo quali sono in lotta fra loro per la sopravvivenza, sarà più facile individuare quelli che producono molecole con proprietà antimicrobiche per sterminare gli avversari. E' proprio così, infatti, che i ricercatori tedeschi hanno scoperto il primo potente antibiotico di questo genere. Analizzando i tamponi nasali di quasi 200 pazienti, hanno osservato che dove dominava il batterio Staphylococcus lugdunensis c'era pochissimo spazio per il rivale Staphylococcus aureus. Questo perché S.lugdunensis è in grado di produrre un potente antibiotico efficace nell'uccidere lo Stafilococco aureo senza che questo sviluppi resistenza. Test di laboratorio dimostrano che la molecola è in grado di eliminare anche il temibile stafilococco resistente alla meticillina (Mrsa), sempre più diffuso nelle corsie ospedaliere, gli enterococchi resistenti alla vancomicina e altri batteri gram-positivi. Dopo i test in provetta, l'antibiotico è stato utilizzato anche in un esperimento sui topi, dove si è dimostrato in grado di curare un'infezione della pelle da S. aureus. Considerando che S. lugdunensis è presente solo nel 10% della popolazione e che S. aureus si trova invece nel 30% delle persone, è probabile che nel naso ci siano ancora da scoprire molti altri batteri 'buoni' armati di tutto punto con antibiotici efficaci contro lo S. aureus, come sottolineano in un articolo di commento Kim Lewis e Philip Strandwitz, entrambi biologi dell'Antimicrobial Discovery Center presso la Northeastern University di Boston. Si prepara dunque una vera e propria rivoluzione copernicana per la ricerca di nuovi antibiotici, che non dovranno più essere cercati soltanto fra i microrganismi del suolo, come si è fatto il più delle volte in passato, ma anche all'interno dello stesso corpo umano.(ANSA). Y25-VC 27-LUG-16 19:06

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