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BANCA PROGETTO S.P.A.
Sede Legale e Direzione Generale in Milano
Piazza Generale Armando Diaz, 1
Relazione e Bilancio Consolidato 2017
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Indice
Parte I – Relazione sulla gestione consolidata ................................................................................. 7 Parte II – Bilancio Consolidato ..................................................................................................... 29 Schemi del bilancio Consolidato ................................................................................................... 31 Nota Integrativa Consolidata ......................................................................................................... 37 Parte A – Politiche Contabili ......................................................................................................... 39
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato......................................................... 68 Parte C – Informazioni sul Conto Economico Consolidato ............................................................ 89 Parte D – Redditività complessiva Consolidata ........................................................................... 101 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura ........................................ 103
Parte F – Informazioni sul Patrimonio Consolidato ..................................................................... 129 Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda ................................ 138 Parte H – Operazioni con parti correlate ...................................................................................... 139 Parte L – Informativa di settore ................................................................................................... 145
Allegato 1 - Compensi corrisposti alla società di revisione .......................................................... 148 La Relazione della Società di Revisione ...................................................................................... 149 La Relazione del Collegio Sindacale ........................................................................................... 150
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Organi sociali
Consiglio di Amministrazione
Presidente Andrea Morante
Vice Presidente Roberto Francesco Quagliuolo
Amministratore Delegato
e Direttore Generale Pietro D’Anzi
Consiglieri Mario Adario
Enrico Cantarelli
Francesco Mancini
Italo Vitale
Collegio Sindacale
Presidente Carlo Garavaglia
Sindaci Effettivi Maria Gimigliano
Giorgio Silva
Sindaci supplenti Luigi Emilio Garavaglia
Maurizio Parni
Società di revisione PricewaterhouseCoopers Spa
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PREMESSA
Il presente bilancio consolidato è il primo redatto da Banca Progetto S.p.A. (di seguito “Banca
Progetto” o “Banca”) predisposto secondo i principi contabili IAS/IFRS; di conseguenza tale bilancio
consolidato non incorpora le informazioni comparative relative al 2016.
Il bilancio consolidato include all’interno del perimetro di consolidamento le società veicolo (con
sottostanti operazioni di cartolarizzazione) Diaz Securitisation S.r.l. e Lake Securitisation S.r.l. in
quanto la Banca, malgrado non sia in possesso di alcuna partecipazione nel capitale dei suddetti
veicoli, ha comunque una relazione di controllo avendo sottoscritto la totalità dei titoli ABS emessi
da tali veicoli.
L’esistenza quindi di una partecipazione in tali società non è considerata condizione necessaria ai fini
del consolidamento. Infatti tra le controllate di una società bisogna includere anche società o entità a
destinazione specifica (“veicoli”) per le quali in concreto viene esercitato il controllo. A tale proposito
in base all’IFRS 10, un investitore controlla un’entità oggetto di investimento se e solo se ha
contemporaneamente, il potere sull’entità oggetto di investimento, l’esposizione o i diritti ai
rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento e la capacità di
esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi
rendimenti. In relazione a tali punti, tenuto conto della strutturazione delle operazioni di
cartolarizzazione effettuate, la Banca ritiene di poter ricadere all’interno delle fattispecie previste dal
principio contabile IFRS 10.
Lo scenario economico e di settore
I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall'economia internazionale si stanno riducendo, anche
se persistono ancora incertezze sulle politiche economiche nelle diverse aree. La volatilità molto
bassa osservata sui mercati finanziari può essere il segnale di un'eccessiva propensione al rischio degli
investitori con la conseguenza che al verificarsi di eventi negativi potrebbero innescarsi variazioni
rilevanti dei prezzi dei titoli.
Il “Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 – 2017” pubblicato dalla Banca d’Italia nel novembre
20171, evidenzia che nell’area euro l’incertezza è stata mitigata dalla ricalibrazione degli strumenti
di politica monetaria, con attenuazione di rischi sistemici in Spagna ed in Italia conseguenti alla
soluzione delle situazioni di crisi di alcuni intermediari. I premi per il rischio sui titoli di Stato si
sono notevolmente ridotti.
In Italia la vulnerabilità finanziaria delle famiglie e delle imprese è diminuita e continuerà a ridursi
con il consolidamento della crescita.
La soluzione della crisi di alcuni intermediari durante il 2016 ha contribuito all’aumento dei corsi
azionari ed al calo del costo della raccolta. Sono diminuiti i rischi nel settore bancario. La ripresa
economica ha contribuito alla riduzione di nuovi crediti deteriorati. Il mercato finanziario è stato
interessato in diverse operazioni di cessione di sofferenze ed alcune sono in corso di definizione; il
grado di patrimonializzazione complessivo ha ripreso ad aumentare.
Nei prossimi mesi i rischi più rilevanti per le banche restano legati soprattutto alle prospettive
dell'economia: un forte rallentamento della crescita comporterebbe un’influenza negativa sui ricavi e
1 La fonte prevalente per delineare il quadro macroeconomico della presente relazione sulla gestione è il Rapporto sulla
stabilità finanziaria n. 2 – novembre 2017 della Banca d’Italia
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sulla qualità del credito. Le pressioni sulla redditività, ancora molto bassa, renderebbero più difficile
il reperimento di capitale di rischio sui mercati. Il costo del capitale dei principali intermediari, pur
in significativo calo negli ultimi mesi, rimane più elevato di quello medio delle altre banche europee.
L'indice di solvibilità delle assicurazioni italiane è in aumento. Le compagnie sono meno esposte di
quelle degli altri principali paesi europei a un rialzo dei tassi di interesse, per effetto del buon
allineamento della durata finanziaria di attività e passività, anche se l’elevato peso dei titoli di Stato
nel portafoglio rappresenta un fattore di vulnerabilità a fronte di un ipotetico riemergere di tensioni
sulle obbligazioni sovrane.
Un eventuale aumento dei rendimenti di mercato, se in linea con il miglioramento della congiuntura,
è ampiamente sostenibile dall'economia italiana. La capacità delle famiglie e delle imprese di
rimborsare i debiti rimarrebbe elevata anche nell'eventualità di sostenuti rialzi del loro costo. Le
analisi effettuate dalle autorità di vigilanza indicano che banche e compagnie di assicurazione italiane
sono poco esposte al rischio di un aumento dei tassi. Una riduzione del rapporto tra debito pubblico
e prodotto appare conseguibile anche nell'ipotesi di rialzo dei rendimenti, che si rifletterebbe
lentamente sul costo medio del debito, anche se un alto livello del debito pubblico costituisce un
elemento di vulnerabilità.
Il miglioramento delle condizioni di famiglie, imprese e banche italiane, insieme al consolidamento
intrapreso dalle finanze pubbliche, ha indotto alla fine di ottobre 2017 l'agenzia di rating Standard &
Poor's a rivedere al rialzo il merito di credito sovrano del Paese e di alcune tra le principali banche e
compagnie di assicurazione.
In Italia la crescita del credito rimane debole, frenata dalla scarsa domanda di finanziamenti delle
imprese. Lo scostamento del trend di lungo periodo del rapporto tra credito e prodotto (credit to GDP-
gap) resta ampiamente negativo. Le proiezioni di Banca d’Italia coerenti con gli scenari
macroeconomici più recenti e con le previsioni del Consensus Economics, indicano che la crescita
del credito bancario al settore finanziario resterà moderata anche nel biennio successivo. Un ampio
insieme di indicatori segnala una ripresa molto lenta del ciclo finanziario.
Secondo le stime del governo, nel 2018 l’incidenza del debito pubblico sul prodotto interno lordo
dovrebbe diminuire al 130%.
Eventuali aumenti dei tassi d’interesse si rifletterebbero lentamente sull’onere del debito data la sua
attuale vita media residua. Un rapporto elevato debito e PIL costituisce tuttavia un fattore di
vulnerabilità che espone il paese alla volatilità dei mercati finanziari.
Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2017
Nel corso del mese di aprile, la Banca ha perfezionato, tramite la società veicolo Diaz Securitisation
S.r.l., l’acquisto pro soluto di un portafoglio di crediti performing derivanti da finanziamenti assistiti
da cessione del quinto dello stipendio e della pensione o da delegazione di pagamento per un valore
complessivo di circa Euro 150 milioni. La società veicolo ha finanziato l’acquisto del portafoglio
attraverso l’emissione di due classi di titoli Senior e Junior, entrambe sottoscritte dalla Banca, per
maggiori informazioni si rimanda al paragrafo “Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione”.
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Nel mese di maggio si è perfezionata l’operazione di cartolarizzazione Lake Securitisation (Platform
2), con sottostante finanziamenti contro cessione del quinto, per maggiori informazioni si rimanda al
paragrafo “Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione”.
In data 24 maggio l’assemblea ordinaria dei soci della Banca ha approvato il bilancio di esercizio
2016; la medesima assemblea dei soci ha preso atto delle dimissioni dei consiglieri Nael Khatoun e
7Frederick Powles, a seguito delle quali il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione
è passato da nove a sette membri.
In data 29 settembre 2017 Moody’s e DBRS hanno assegnato i rating definitivi alla cartolarizzazione
dei crediti performing derivanti da finanziamenti assistiti da cessione del quinto dello stipendio e
della pensione o delegazione di pagamento acquistati nel precedente mese di aprile dalla Banca.
Moody’s e DBRS hanno rispettivamente assegnato i rating Aa2 e A ai titoli di classe Senior (pari a
Euro 91,2 milioni), emessi dalla società veicolo Diaz Securitisation S.r.l.. Si evidenzia inoltre che
dalla data del 10/11/2017 i titoli di classe senior sono quotati sulla Borsa del Lussemburgo.
In data 2 ottobre 2017, Banca d’Italia ha avviato, ai sensi dell’art. 54 del TUB, un’ispezione “a
spettro esteso” sulla Banca che si è conclusa in data 22 dicembre 2017. Nel corso dell’ispezione, in
sede di confronto tecnico con Banca d’Italia, la stessa ha suggerito maggiori rettifiche di valore sul
campione di crediti oggetto di esame relativi a posizioni appartenenti al portafoglio crediti deteriorati
della Banca quasi esclusivamente riconducibili alla ex Banca Popolare Lecchese, per complessivi
Euro 2,5 milioni circa.
In data 20 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di provvedere
alla relativa integrale contabilizzazione nell’ambito del bilancio al 31 dicembre 2017. Alla data di
redazione della presente relazione, gli esiti definitivi del procedimento non sono ancora stati
comunicati alla Banca.
Nel corso del mese di dicembre la Banca ha ricevuto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
(di seguito “FITD”) l’importo della contribuzione ordinaria per l’anno 2017, pari a complessivi Euro
0,6 milioni, che sono stati contabilizzati nel conto economico dell’esercizio. Tale contribuzione è
stata calcolata tenendo conto dei depositi protetti del sistema al 30 settembre 2017, nonché della
correzione per i fattori di rischio determinati dal medesimo FITD. Sempre nel corso del medesimo
mese di dicembre, la Banca, in quanto aderente allo Schema volontario del FITD, ha ricevuto la
richiesta di contribuzione “straordinaria” legata all’operazione di acquisizione, da parte di Credit
Agricole, di Carim, Carismi e Caricesena; tale contribuzione, pari a Euro 0,6 milioni, è stata
anch’essa registrata come costo nel conto economico dell’esercizio.
Alla fine del mese di dicembre, l’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l., ha effettuato un
versamento in conto aumento di capitale, in corso o futuro, di Euro 6 milioni al fine di coprire
l’eventuale importo inoptato relativo all’aumento di capitale di complessivi Euro 55,9 milioni, di cui
Euro 51,0 milioni già versati dall’azionista di maggioranza nel corso del 2016.
Si segnala inoltre che in data 13 marzo 2017 alcuni azionisti di minoranza, titolari complessivamente
di una partecipazione pari allo 0,9416 % del capitale sociale, hanno notificato atto di citazione presso
il Tribunale di Milano, per richiedere l’annullamento delle delibere assunte dall'Assemblea
Straordinaria degli Azionisti in data 30 novembre 2016. La Banca si è costituita in giudizio chiedendo
il rigetto delle avverse pretese in quanto infondate. Tale controversia è in fase di definizione con
conseguente rinuncia al giudizio da parte degli attori e compensazione delle relative spese legali.
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Alla fine del 2017, la Banca conta un organico di 62 dipendenti, di cui 34 presso la sede di Milano e
28 presso la sede di Roma.
Con il nuovo modello di business delineato nel Piano Industriale è stato intrapreso il passaggio
graduale dalla precedente attività di banca generalista, con la dismissione di alcuni prodotti e servizi
bancari, a quella di banca maggiormente specializzata, a servizio prevalente delle medie imprese
italiane e, in modo selettivo, della clientela privata, secondo le linee strategiche che prevedono in
particolare:
- impieghi in crediti verso la pubblica amministrazione attraverso l’operatività in factoring pro
soluto;
- finanziamenti selettivi a privati, garantiti dalla cessione/delegazione del quinto dello stipendio
o pensione;
- finanziamenti agevolati per sostenere la crescita delle piccole e medie imprese;
- strategia di funding centrata su conti deposito offerti mediante il canale on-line.
Sulla parte impieghi è proseguita l’operatività in factoring di crediti vantati nei confronti della
Pubblica Amministrazione, avviata nel corso del 2016 attraverso l’acquisto dell’Asset Backed
Security emesso dallo Special Purpose Vehicle (ex Legge 130/1999) Lake Securitisation S.r.l..
Ulteriori due operazioni di cartolarizzazione sono state perfezionate nel corso del primo semestre del
2017, in concomitanza con l’avvio dell’operatività legata alla cessione del quinto dello
stipendio/pensione. I prestiti contro cessione dello quinto dello stipendio/pensione sono una
particolare forma di prestito personale, regolamentata dal D.P.R. 180/1955, dedicata ai lavoratori
dipendenti (sia pubblici che privati) e ai pensionati, che prevede un tetto massimo della rata mensile
pari ad un quinto dello stipendio o della pensione. Il rimborso delle rate, a differenza degli altri
prestiti, avviene tramite addebito in busta paga o sul cedolino della pensione direttamente gestita dal
datore di lavoro o dall'ente pensionistico. A garanzia del credito è prevista ope legis una copertura
assicurativa in caso di decesso o di perdita dell'impiego da parte del debitore. Risulta inoltre garantita
da altre spettanze (es. TFR).
Nel corso del mese di aprile è stato infatti perfezionato, come già evidenziato, l’acquisto di un
portafoglio di cessione del quinto dello stipendio/pensione, tramite un nuovo veicolo di
cartolarizzazione, Diaz Securitisation S.r.l.. La seconda operazione, sempre relativa a portafogli di
cessione del quinto dello stipendio/pensione, è stata perfezionata nel mese di maggio tramite lo
Special Purpose Vehicle Lake Securitisation S.r.l. (veicolo già in essere dalla fine del 2016 in quanto
utilizzato anche per l’operazione di cartolarizzazione legata al factoring).
In via generale, in linea con quanto previsto nel proprio Piano Industriale e nelle proprie politiche
creditizie e di investimento, tali operazioni sono state promosse dalla Banca in maniera strumentale
per lo sviluppo degli impieghi in alcuni comparti target in cui opera, prestiti per cessione del quinto
stipendio/pensione (di seguito “prestiti CQ”) e factoring di crediti vantati verso la Pubblica
Amministrazione (di seguito “PA”).
In relazione ai finanziamenti alle piccole e medie imprese, nel corso del 2017 è partita l’attività
specifica su tale segmento di business, con un ammontare complessivo erogato a fine 2017 di circa
15,4 milioni di Euro.
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Sulla parte raccolta la Banca ha proseguito l’operatività tramite conti di deposito utilizzando il canale
on-line; l’ammontare complessivo di tali depositi è pari a Euro 729 milioni a fine 2017.
Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione
Si descrivono di seguito le principali caratteristiche delle tre operazioni di cartolarizzazione in essere
Lake Platform 1, Lake Platform 2 e Diaz Securitisation.
Operazione Lake Platform 1
L’operazione di investimento in factoring verso la PA denominata Lake Platform 1 riguarda la
sottoscrizione integrale da parte della Banca dei titoli ABS emessi in un’unica tranche dalla società
veicolo Lake Securitisation S.r.l..
L’operazione prevede un investimento per un valore nominale complessivo massimo fino ad Euro
500 milioni, pari al valore nominale dell’unica classe di titoli emessa, in un arco temporale di 3 anni
a partire dalla data di emissione del 11 novembre 2016 (il c.d. “periodo di ramp-up”). I titoli
sottoscritti dalla Banca hanno come sottostante portafogli di crediti derivanti da contratti di fornitura
di beni e servizi conclusi da diversi contraenti della Pubblica Amministrazione italiana, con
particolare riferimento a: i) Amministrazioni Centrali dello Stato (ad es. Ministeri) e sue diramazioni
periferiche (ad es. procure e tribunali), ii) Enti Locali (ad es. Regioni, Province e Comuni), iii) ASL.
L’operazione viene realizzata con acquisti da perfezionarsi durante il periodo di ramp-up. I
portafogli successivi vengono selezionati con il supporto di un operatore specializzato, nell’ambito
della sua attività di mediatore creditizio, in modo tale che i crediti proposti in acquisto rispettino i
criteri di selezione previsti nell’ambito dell’operazione e approvati dalla Banca.
La società veicolo riceve dalla Banca una linea di finanziamento ponte (il “bridge loan”) revolving,
collateralizzata in ogni momento dai crediti acquistati attraverso l’utilizzo del bridge loan in date
diverse da quella di pagamento delle rate dei titoli. Il rimborso del bridge loan avviene alla data di
pagamento immediatamente successiva, a valere sui versamenti delle rate sui titoli.
L’ammontare dei titoli sottoscritti dalla Banca al 31 dicembre 2017 è pari a complessivi Euro 104
milioni. Nel corso dell’anno sono stati rimborsati titoli per € 44,2 milioni.
L’unico titolo, di classe A, è privo di rating e non è listato in alcun mercato regolamentato.
Il Servicer della cartolarizzazione è Securitisation Services S.p.A..
Operazione Lake Platform 2
L’operazione di investimento riguarda i portafogli di crediti derivanti da prestiti CQ erogati da
diversi intermediari finanziari. L’operazione è stata perfezionata nel mese di maggio e la Banca ha
sottoscritto tutti i titoli ABS emessi in un’unica tranche dalla società veicolo Lake Securitisation
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S.r.l.. L’operazione è strutturata per un valore nominale complessivo massimo fino ad Euro 500
milioni, pari al valore nominale dell’unica classe di titoli emessa nell’ambito dell’Operazione.
I crediti verranno ceduti pro-soluto dai diversi cedenti alla società veicolo nel corso di una fase di
accumulo del portafoglio (“periodo di ramp up”) della durata di 2 anni a partire dalla data di
emissione del 19 maggio 2017. Tali crediti sono proposti ed erogati secondo i criteri definiti dalla
stessa Banca in sede contrattuale. Il corrispettivo per l’acquisto dei crediti verrà finanziato attraverso
l’emissione dei titoli, che verranno sottoscritti integralmente dalla Banca.
La società veicolo riceve inoltre dalla Banca una linea di finanziamento ponte (il “bridge loan”)
revolving, entro il limite delle grandi esposizioni assumibili dalla Banca, collateralizzata dai crediti
acquistati avvalendosi degli utilizzi del bridge loan. Il bridge loan consente alla società veicolo di
acquisire le risorse finanziarie per pagare i crediti acquistati in una data diversa da quella stabilita per
l’incasso delle rate di pagamento dei titoli. Il rimborso del bridge loan avviene alla data di pagamento
immediatamente successiva, con i proventi derivanti dalle rate di pagamento sui titoli.
L’ammontare dei titoli sottoscritti dalla Banca al 31 dicembre 2017 è pari a complessivi Euro 107,8
milioni nel corso dell’anno non sono stati effettuati rimborsi.
L’unico titolo di Classe A è privo di rating e non è listato in alcun mercato regolamentato.
Il servicer della cartolarizzazione è Securitisation Services S.p.A..
Operazione Diaz Securitisation
La struttura dell’operazione prevede l’acquisto di portafogli di crediti derivanti da prestiti CQ.
Nel corso del mese di aprile 2017, la Banca ha perfezionato la sottoscrizione per intero delle due
classi di titoli emessi dal veicolo Diaz Securitisation S.r.l., per un valore nominale pari ad Euro 126,8
milioni per quanto concerne i titoli di classe A ed Euro 27,7 milioni per quanto concerne i titoli di
classe B.
Attraverso l’emissione è stato finanziato l’acquisto di un portafoglio crediti in bonis, generato da
Consum.it (gruppo MPS) direttamente o tramite altri intermediari, che già era stato oggetto di una
precedente operazione di cartolarizzazione (Arianna SPV). L’operazione Diaz Securitisation prevede
altresì che, fino al mese di ottobre 2018 (il “revolving period”), che la società veicolo possa rendersi
cessionaria, su base trimestrale, al fine di sostituire i crediti via via giunti a scadenza, di ulteriori
portafogli di crediti derivanti da prestiti CQ, ceduti dall’altra società veicolo promossa dalla Banca
per la realizzazione del programma Lake Platform 2, secondo predeterminati criteri di eleggibilità e
limiti. I crediti acquistabili durante il revolving period dovranno essere stati erogati da specifici
intermediari. Nel corso del mese di dicembre è stata effettuata la prima cessione da Lake Platform 2
a Diaz Securitisation di un portafoglio di prestiti CQ, per un controvalore complessivo di Euro 15
milioni circa.
L’ammontare residuo dei titoli sottoscritti dalla Banca è pari a complessivi Euro 116,9 milioni al 31
dicembre 2017 (di cui Euro 91,3 milioni di classe A e Euro 25,6 milioni di classe B), mentre - alla
stessa data - il valore del portafoglio crediti sottostante è pari ad Euro 110 milioni. Nel corso del mese
di settembre 2017 ai Titoli di Classe A è stato assegnato il rating da parte, rispettivamente, di Moody's
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pari a Aa2 (sf) e da parte di DBRS pari a A (sf), come già anticipato nei “Fatti di rilievo avvenuti nel
corso del 2017”. Nel corso del mese di novembre 2017 gli stessi titoli di classe A sono stati quotati
presso la Borsa di Lussemburgo e successivamente sono stati resi eligible per il rifinanziamento
presso la BCE. Nel corso dell’anno sono stati rimborsati titoli per una valore pari Euro 12,8 milioni.
Il servicer dell’operazione di cartolarizzazione è Zenith Service S.p.A..
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I principali aggregati patrimoniali consolidati
AGGREGATI PATRIMONIALI 31/12/2017
(euro/1000)
Attività finanziarie disponibili per la vendita 233.864
Crediti verso banche 197.608
Crediti verso Clientela 339.080
Attività fiscali 4.786
Altre voci dell’attivo patrimoniale 7.884
TOTALE ATTIVO 783.222
Debiti verso clientela 735.811
Altre voci del passivo patrimoniale 11.936
Patrimonio netto 35.455
Patrimonio netto di pertinenza di terzi 20
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 783.222
Attività finanziarie disponibili per la vendita
31/12/2017
(euro/1000)
Attività finanziarie disponibili per la vendita 233.864
TOTALE 233.864
Al 31 dicembre 2017 l’ammontare complessivo delle attività disponibili per la vendita risulta pari a
Euro 233,9 milioni, composto esclusivamente da Titoli di Stato emessi dalla Repubblica Italiana
(CCT).
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La duration media è pari a 0,44 anni.
Crediti verso banche
31/12/2017 (euro/1000)
Crediti verso Banche Centrali 163.399
Conti correnti e depositi verso Banche 34.209
TOTALE 197.608
Nel complesso, la voce Crediti verso Banche, pari a Euro 197,6 milioni, è principalmente
riconducibile alla liquidità depositata sul conto HAM presso la Banca d’Italia, che presentava un
saldo a fine esercizio di Euro 163,4 milioni. Nella voce conti correnti e depositi verso banche sono
inclusi Euro 22,8 milioni relativi a conti correnti dei veicoli Lake Securitisation S.r.l. e Diaz
Securitisation S.r.l. intrattenuti presso un altro istituto di credito. Tale ammontare di liquidità,
presente nei saldi attivi con banche, è stato generato, dall’eccesso di raccolta da clientela tramite conti
di deposito. La liquidità in oggetto risulta temporaneamente depositata presso tali conti in attesa di
affluire ai settori di business tipici della Banca in fase di sviluppo.
Crediti verso clientela
31/12/2017
(euro/1000)
Finanziamenti a fronte di Cessione del Quinto 201.159
Factoring 99.297
Mutui e Finanziamenti 27.458
Crediti deteriorati 8.858
Conti Correnti 2.162
Altri impieghi 146
TOTALE 339.080
Al 31 dicembre 2017 l’ammontare complessivo dei crediti verso la clientela nel bilancio consolidato
risulta pari a circa Euro 339,1 milioni. Tali crediti includono principalmente quelli sottostanti le
operazioni di cartolarizzazione di cui la Banca possiede la totalità dei titoli Asset Baked Securities (di
seguito ABS) emessi dai due special purpose vehicle (ex Legge 130/1999) Lake Securitisation S.r.l.
e Diaz Securitisation s.r.l.
L’ammontare dei titoli ABS presente nel portafoglio di Banca Progetto al 31 dicembre 2017, pari a
Euro 328,7 milioni è stato sostituito, per effetto del consolidamento integrale dei veicoli, con il valore
di bilancio dei crediti sottostanti le cartolarizzazioni.
Al 31 dicembre 2017 la voce Mutui e Finanziamenti pari ad Euro 27,5 milioni comprende anche i
crediti conseguenti all’avvio dell’operatività riguardante i finanziamenti alle piccole e medie imprese,
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per un totale erogato nel corso del 2017 pari ad Euro 27,4 milioni, di cui Euro 15,4 milioni relativi ai
nuovi finanziamenti erogati nel 2017.
I crediti deteriorati netti a fine dicembre, comprensivi di quelli riguardanti le operazioni di factoring
e prestiti CQ sono pari a Euro 14,4 milioni. I crediti deteriorati lordi sono pari a Euro 39,7 milioni,
mentre i fondi svalutazione sono pari a Euro 25,3 milioni. Il coverage ratio dei crediti deteriorati a
livello consolidato è pari al 64% circa.
Status
31/12/2017
Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta
Sofferenze 30.761 (22.303) 8.458
Inadempienze probabili 5.883 (2.662) 3.221
Esposizioni scadute deteriorate 3.092 (380) 2.712
Totale crediti deteriorati 39.736 (25.345) 14.391
Totale crediti in bonis 325.170 (481) 324.689
Totale crediti verso clientela 364.906 (25.826) 339.080
All’interno della tabella si evidenza che i crediti lordi in sofferenza sono pari a Euro 30,8 milioni, con
rettifiche di valore per Euro 22,3 milioni e con un livello di copertura pari al 72,5%.
Si rammenta, come già evidenziato nei fatti di rilievo avvenuti nell’esercizio 2017 che a seguito
dell’ispezione di Banca d’Italia, conclusasi prima della fine del 2017, sono state effettuate ulteriori
svalutazioni dei crediti deteriorati per complessivi Euro 2,5 milioni, quasi esclusivamente
riconducibili al portafoglio ex Banca Popolare Lecchese.
Le attività fiscali sono pari a Euro 4,8 milioni a fine 2017, di cui Euro 3,4 milioni su imposte correnti
ed Euro 1,4 milioni per crediti per imposte anticipate. Si evidenzia che la Banca non ha iscritto, per
prudenza, crediti per imposte anticipate per oltre Euro 10 milioni su perdite fiscali per oltre Euro 39
milioni.
Debiti verso clientela
31/12/2017
(euro/1000)
Conti Correnti e depositi verso clientela 735.811
TOTALE 735.811
I debiti verso clientela al 31 dicembre 2017 sono pari a Euro 735,8 milioni. In tale ammontare è
inclusa, sia la raccolta in Italia relativa al Conto Progetto, che quella relativa ai depositi liberi e
vincolati con soggetti residenti in Germania, collocati attraverso l’ausilio di una piattaforma partner.
Conto Progetto è un conto deposito libero senza una durata predefinita. Il tasso di interesse, in fase
promozionale di lancio, era pari al 2,5% lordo su base annua per i primi tre mesi. Dal 15 febbraio
2017, finito il periodo promozionale, il tasso per la clientela è sceso all’1,6%. Dal 18 settembre 2017
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il tasso destinato alla nuova clientela è dell’1%. Alla fine dell’anno sono stati attivati poco più di
7.000 conti con una raccolta complessiva superiore ai 448 milioni di Euro. In merito al Conto Progetto
Germania si evidenzia che il prodotto è stato offerto sia in forma libera che vincolata tramite il canale
on-line, con tassi di interesse che si sono attestati tra lo 0,7% e l’1,6%, anch’essi ridotti nel mese di
settembre. Alla fine dell’anno risultano attivi poco più di 9000 conti con una raccolta complessiva
pari a Euro 281 milioni.
Il patrimonio netto consolidato
A fine dicembre 2017, il patrimonio netto consolidato, comprensivo del risultato di periodo (negativo
per Euro 11,6 milioni), si attesta a Euro 35,4 milioni. Il patrimonio netto consolidato comprende
anche il patrimonio relativo ai due veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l e Diaz
Securitusation S.r.l., le cui note emesse sono state interamente sottoscritte da Banca Progetto.
L’ammontare della voce patrimonio netto di pertinenza di terzi è pari ad Euro 20 mila.
L’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. ha effettuato un ulteriore versamento a titolo di
versamenti non restituibili in conto aumento di capitale, in corso o futuro, per un ammontare pari ad
Euro 6 milioni. Tale versamento è stato eseguito nel mese di dicembre 2017 anche al fine di
sottoscrivere l’eventuale quota di inoptato dell’aumento di capitale che si è perfezionato nel mese di
febbraio 2018.
20
L’andamento reddituale consolidato
Il Conto Economico Consolidato
2017
(euro/1000)
Margine d' interesse 2.695
Commissioni nette (3.272)
Utile (Perdita) da cessione/riacquisto attività finanziarie 5.809
Margine d'intermediazione 5.232
Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti e attività
fianziarie (3.713)
Risultato netto della gestione finanziaria 1.519
Spese per il personale (5.414)
Altre spese amministrative (7.716)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 20
Rettifiche di valore su attività mater./immateriali (94)
Altri oneri/proventi di gestione 93
Costi operativi (13.111)
Risultato operatività corrente lordo (11.592)
Risultato netto Consolidato di periodo (11.592)
Nel corso del 2017 il margine d’interesse consolidato è positivo per Euro 2,7 milioni. Tale margine
include interessi attivi per Euro 12,5 milioni e interessi passivi per Euro 9,8 milioni. Gli interessi
attivi includono prevalentemente gli interessi relativi ai crediti dei veicoli nei confronti della clientela,
in particolare Euro 5,4 milioni relativi ai crediti di Lake Platform 1, Euro 1,0 milioni relativi ai crediti
di Lake Platform 2 e Euro 4,0 milioni relativi ai crediti Diaz, oltre ad Euro 1,3 milioni di interessi sui
mutui e finanziamenti ed Euro 0,4 milioni di interessi su titoli di stato italiani inclusi nel portafoglio
Financial Assets Available for Sale.
Gli interessi passivi includono prevalentemente Euro 9,1 milioni relativi ai conti correnti e conti di
deposito della clientela (di cui Euro 5,9 milioni sul Conto Progetto Italia e Euro 3,2 milioni sul Conto
Progetto Germania).
Le commissioni nette consolidate del 2017 sono negative per Euro 3,3 milioni. Le commissioni
attive, pari a Euro 2,7 milioni, sono riconducibili principalmente alle commissioni di distribuzione
del prodotto prestito CQ. Le commissioni passive, pari a Euro 6,0 milioni, si riferiscono alle
provvigioni pagate alla rete di agenti per Euro 2,1 milioni (legate sia alla distribuzione del prodotto
prestito CQ che alla distribuzione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese), per Euro 0,9
milioni al costo generato dalla piattaforma on-line tedesca per la raccolta in conti di deposito e per
Euro 2,9 milioni relative ad attività dei veicoli per la gestione dei crediti cartolarizzati. In merito a
21
quest’ultima voce si evidenzia che le commissioni passive sull’operatività in factoring sono pari a
Euro 1,4 milioni, mentre quelle riconducibili a prestiti CQ sono pari a Euro 1,5 milioni.
Gli utili da cessione/riacquisto di attività finanziarie consolidate, pari a complessivi Euro 5,8
milioni, sono stati quasi esclusivamente generati dalla compravendita di titoli di Stato italiano inclusi
nel portafoglio titoli available for sale.
Il periodo in esame si chiude con un margine di intermediazione consolidato pari a Euro 5,2 milioni.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento ammontano a Euro 3,7 milioni
La voce include rettifiche/riprese di valore nette sui crediti deteriorati per Euro 3,5 milioni, anche per
effetto delle maggiori svalutazioni per i crediti non perfoming riconducibili prevalentemente al
portafoglio ex Banca Popolare Lecchese, suggerite in sede ispettiva dalla Banca d’Italia, e rettifiche
nette sul portafoglio crediti in bonis per 33 mila Euro.
La medesima voce include infine la svalutazione per Euro 0,2 milioni degli strumenti finanziari
registrati a seguito dell’intervento straordinario dello schema volontario del Fondo Interbancario di
Tutela Depositi nell’ambito dell’operazione di acquisizione, da parte di Crédit Agricole Cariparma,
di Carim, Carismi e Caricesena (la rimanente parte di tale costo straordinario, pari a Euro 0,4 milioni,
è inclusa all’interno della voce altre spese amministrative).
Il risultato della gestione finanziaria consolidato realizzato nel 2017 è positivo per Euro 1,5 milioni.
Le spese per il personale consolidate sono pari a Euro 5,4 milioni.
Tale ammontare è conseguente al rafforzamento dell’organico necessario al raggiungimento dei nuovi
obiettivi di business. Infatti l’organico è passato da 24 unità (al netto dei 19 dipendenti della ex Banca
Popolare Lecchese S.p.a. cessati il 1° gennaio 2017 conseguentemente alla sottoscrizione di accordo
sindacale a seguito della chiusura delle filiali), alle 62 unità in forza alla fine del 2017.
Le altre spese amministrative consolidate si attestano a Euro 7,7 milioni. Nonostante la Banca abbia
conseguito un contenimento generalizzato dei costi durante l’esercizio, il conto economico 2017 è
stato gravato delle spese per la contribuzione ordinaria e straordinaria (Schema Volontario) al Fondo
Interbancario di Tutela Depositi, rispettivamente per Euro 0,6 milioni e per Euro 0,4 milioni (a cui si
aggiungono gli Euro 0,2 milioni registrati all’interno delle rettifiche di valore su crediti). Inoltre la
crescita dei depositi ha comportato la registrazione del costo dell’imposta di bollo di Euro 0,7 milioni,
essendo tale imposta contrattualmente a carico della Banca. In tale voce sono compresi costi
amministrativi sostenuti dai veicoli nella normale attività di gestione dei crediti che sono pari a
complessivi Euro 0,9 milioni. Tra le spese principali si evidenziano inoltre spese informatiche per
Euro 1,1 milioni, spese per servizi e consulenze varie per Euro 1,6 milioni, fitti e canoni passivi per
Euro 0,5 milioni, spese legali e notarili per Euro 0,5 milioni e spese di pubblicità e rappresentanza
per Euro 0,7 milioni.
22
I costi operativi consolidati si attestano pertanto ad Euro 13,1 milioni.
Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte del 2017 è negativo per Euro 11,6 milioni;
che, in conseguenza del fatto che il Gruppo non calcola gli effetti delle imposte anticipate sulle
perdite, si traduce in una perdita netta di periodo di pari importo
23
Fondi Propri e adeguatezza patrimoniale
La Banca applica nella ponderazione delle esposizioni verso le note emesse dai veicoli di
cartolarizzazione la metodologia del “full look throught”, vive di fatto le esposizioni sottostanti come
verrebbe fatto in ambito consolidato.
In tema di Fondi Propri non si rilevano differenze sostanziali tra quelli della Banca e quelli
consolidati. In considerazione di alcune difficoltà operative nella predisposizione delle segnalazioni
consolidate e considerando il sostanziale allineamento dei ratios prudenziali sia a livello banca che
consolidato, la banca ha predisposto al 31/12/2017 solo le segnalazioni relative al bilancio d’esercizio.
Le prime segnalazioni consolidate verranno effettuate nel corso del 2018. Vengono di seguito
riportate le informazioni sui fondi propri e adeguatezza patrimoniale della Banca.
Il totale del Capitale Primario di Classe 1 e dei Fondi Propri a fine 2017 si attesta a Euro 36,3 milioni
(Euro 42,2 milioni a fine 2016), i Risk Weighted Assets (di seguito “RWA”) complessivi della Banca
sono pari a Euro 213,2 milioni (Euro 52,7 milioni a fine 2016), con un CET 1 Ratio e un Total Capital
Ratio del 17,04% (80,1% il ratio del 2016).
Il decremento dei fondi propri è conseguenza delle perdite di periodo generate dalla fase di
investimento per il conseguimento degli obiettivi di business del piano industriale, al netto del
versamento di Euro 6 milioni del socio di maggioranza BPL Holdco, effettuato nel mese di dicembre,
anche al fine di coprire l’eventuale inoptato relativo all’aumento di capitale che si è poi concluso nel
mese di febbraio 2018.
La crescita degli RWA è conseguente all’avvio dell’operatività sui settori di business individuati nel
piano industriale. Si evidenzia che in merito agli RWA sui titoli ABS emessi dai veicoli Diaz
Securitisation e Lake Securitisation, la Banca utilizza la metodologia di calcolo degli assorbimenti
patrimoniali tramite full look through delle esposizioni sottostanti, come già ricordato.
La dinamica dei Fondi Propri e degli RWA spiegano il decremento del CET 1 Ratio dal 80,1% del
2016 al 17,04% del 2017, rispetto al 14.25% di capital guidance richiesta da Banca d’Italia. 31/12/2017
(euro/1000)
Totale fondi propri 36.315
A. Attività di rischio
A.1 Rischio di credito e di controparte 788.016
1. Metodologia standardizzata 788.016
B. Requisiti patrimoniali di vigilanza
B.1 Rischio di credito e di controparte 16.653
B.5 Rischio operativo 401
1. Metodo base 401
2. Metodo standardizzato
B.7 Totale requisiti prudenziali 17.053
C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza
C.1 Attività di rischio ponderate 213.166
C.2 Capitale primario di classe 1/ Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 17,04%
C.3 Capitale di classe 1/ Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,04%
C.4 Totale Fondi Propri/Attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) 17,04%
24
La gestione dei rischi
A partire dal 1° gennaio 2014 sono state trasposte nell’ordinamento dell’Unione Europea le riforme
degli accordi del Comitato di Basilea (“Basilea 3”)2 volte a rafforzare la capacità delle banche di
assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro
origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, nonché a rafforzare la trasparenza e
l'informativa per quanto concerne il loro profilo di rischio e la copertura dei rischi tramite i fondi
propri. Le disposizioni nazionali volte al recepimento della normativa sovranazionale sono contenute
nella Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 “Disposizioni di vigilanza per le banche”
e successive modifiche ed integrazioni.
Gli aggiornamenti normativi intercorsi hanno mantenuto l’approccio basato su tre Pilastri che era alla
base del precedente accordo sul capitale Basilea 2, attualmente Basilea 3, integrandolo e
rafforzandolo per accrescere quantità e qualità della dotazione di capitale degli intermediari, nonché
introducendo strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del rischio di liquidità e sul
contenimento della leva finanziaria.
Per quanto concerne i rischi aziendali di Banca Progetto, gli stessi sono oggetto di continuo
monitoraggio in un’ottica di collaborazione tra le strutture della Banca (controlli di primo, secondo e
terzo livello), in coerenza con quanto previsto dalle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale sopra
citate.
La Banca ha applicato i requisiti patrimoniali in ottica Basilea 3 a partire dal primo gennaio 2014; in
tale ottica sono stati posti in essere gli interventi procedurali e organizzativi necessari al rispetto delle
condizioni e dei termini previsti dalla normativa per l’utilizzo dei metodi di calcolo adottati.
L’introduzione della nuova normativa in tema di fondi propri invece avviene attraverso un regime
transitorio, tendenzialmente fino a fine 2017.
Coerentemente a quanto definito dal Primo Pilastro in relazione alla metodologia di calcolo dei
requisiti per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria, la Banca utilizza:
• per il rischio di credito: il metodo standardizzato;
• per il rischio operativo: il metodo base.
In particolare, nell’ambito del rischio di credito, ai fini del processo di determinazione e monitoraggio
dei relativi requisiti patrimoniali, la clientela viene classificata secondo le classi di analisi previste
dalla normativa di vigilanza prudenziale; risultano inoltre applicate le tecniche di Credit Risk
Mitigation previste dalla medesima normativa.
Infine, per quanto riguarda il rischio operativo, vengono svolte le attività di Risk Self Assessment.
2 Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) con il quale sono introdotte nell’Unione europea le regole definite dal Comitato
di Basilea per la vigilanza bancaria con l’articolato insieme di documenti unitariamente denominato “Basilea 3” (inclusi
i regolamenti tecnici di implementazione – ITS) e Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) che riguarda tra l’altro le condizioni
per l’accesso all’attività bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi, il processo di controllo
prudenziale, le riserve patrimoniali addizionali.
25
I principali indicatori
31/12/2017
Indici di composizione
Crediti v/s Clientela/Totale Attivo 43,29%
Raccolta Diretta/Totale Passivo e Patrimonio Netto 93,95%
Crediti v/s Clientela/Raccolta Diretta 46,08%
Indici di autonomia patrimoniale
Patrimonio netto/Totale Attivo 4,53%
Indici di rischiosità
Sofferenze nette/Crediti v/s Clientela 2,49%
Coverage Ratio Sofferenze 72,50%
Coverage Ratio Crediti deteriorati 63,78%
Indici di redditività
Margine di Interesse/Margine di Intermediazione 51,52%
Margine di Intermediazione/Totale Attivo 0,67%
26
Altre informazioni
Raccordo tra Patrimonio Netto e Utile della Banca con i dati Consolidati
Non ci sono differenze tra il Patrimonio netto della banca e quello Consolidato ad eccezione di Euro
20 mila relative al Patrimonio netto di terzi (veicoli). Il risultato d’esercizio della Banca coincide con
quello consolidato.
Attività di Ricerca e Sviluppo
Nel corso dell’esercizio 2017 non sono state ha effettuate attività di ricerca e sviluppo.
Evoluzione dell’organico Consolidato
Numero dei dipendenti per categoria 31/12/2017
Personale dipendente: 62
a) Dirigenti 12
b) Quadri direttivi 25
c) Restante personale dipendente 25
Altro personale 2
Azioni Proprie
Nel corso dell’esercizio la Banca non ha effettuato operazioni su azioni proprie.
Parti correlate
Non sono state effettuate operazioni significative con parti correlate nel corso del 2017. Per maggiori
informazioni si rimanda alla Parte H “Operazioni con Parti Correlate” della Nota Integrativa.
27
Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio consolidato ed evoluzione
prevedibile della gestione
In data 4 gennaio 2018 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha convocato per il giorno 19
gennaio l’Assemblea Straordinaria dei soci al fine di:
- confermare la delibera del 30 novembre 2016 concernente l’approvazione di un unico
aumento di capitale, in via scindibile a pagamento, con versamento di un importo massimo di
Euro 55.911.984 e la relativa modifica del vigente articolo 5 dello statuto della Banca;
- posticipare il termine finale di collocamento delle nuove azioni, inizialmente stabilito per il
31 dicembre 2017;
essendo in corso a tale data il procedimento autorizzativo da parte della Consob propedeutico alla
pubblicazione del relativo prospetto informativo.
In data 19 gennaio 2018 l’assemblea dei soci riunitasi in sede straordinaria ha confermato la delibera
del 30 novembre 2016 concernente l’approvazione di un unico aumento di capitale, in via scindibile
a pagamento, con versamento di un importo massimo di Euro 55.911.984 e la relativa rettifica del
vigente articolo 5 dello statuto della Banca. L’assemblea ha inoltre posticipato al 31 marzo 2018 il
termine finale di collocamento delle nuove azioni, con possibile proroga di un ulteriore mese.
A inizio febbraio 2018 la Banca ha ricevuto l’approvazione da parte di Consob del prospetto
informativo relativo all’aumento di capitale sociale a pagamento. Il 27 febbraio 2018 si è concluso
l’aumento di capitale della Banca, con la sottoscrizione integrale di n. 1.863.732.800 azioni ordinarie,
per un controvalore complessivo di Euro 55.911.984. L’aumento di capitale, comprensivo di capitale
e sovrapprezzo, prevedeva l’offerta in opzione ai soci, ai sensi dell’art. 2441 c.c., secondo il rapporto
di n. 80 nuove azioni ogni n. 1 azione posseduta, a un prezzo pari a Euro 0,03 per ciascuna azione, da
imputarsi per Euro 0,001 a capitale e per Euro 0,029 a sovrapprezzo.
Ad esito dell’assegnazione delle azioni ai richiedenti con relativo riparto per le prelazioni, l’azionista
di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. – veicolo di investimento riconducibile a Oaktree Capital
Management L.P. – detiene una quota pari a circa il 99,81% del capitale sociale che, a seguito
dell’operazione di rafforzamento patrimoniale, risulta diviso in 1.887.029.460 azioni ordinarie prive
del valore nominale.
L’aumento di capitale da parte dell’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. è avvenuto
convertendo gli attuali versamenti in conto futuro aumento di capitale, in capitale sociale e riserve
sovrapprezzo azioni.
A seguito del predetto aumento di capitale, il capitale sociale della Banca è arrivato a Euro
10.404.418,17.
Considerato che la quota di partecipazione dell’azionista di maggioranza è ora pari al 99,81% del
capitale sociale, Banca Progetto non possiede più i requisiti per essere ricompresa nell’elenco degli
emittenti strumenti finanziari diffusi fra il pubblico in maniera rilevante.
Si evidenzia che, a inizio 2018, proseguendo nel percorso di crescita nel segmento dei prestiti CQ, è
iniziata l’erogazione diretta da parte della Banca del prodotto cessione del quinto e delegazione di
pagamento destinato a dipendenti privati, a dipendenti statali, pubblici e para pubblici e pensionati.
Nel mese di febbraio è stato siglato un protocollo di intesa tra Confesercenti e la Banca per agevolare
l’accesso al credito alle piccole e medie imprese appartenenti ai settori del commercio, del turismo e
dei servizi.
Il 19 febbraio 2018 la sede secondaria della Banca si è trasferita in Piazza San Bernardo a Roma.
28
La Banca si propone di continuare l’attività intrapresa nel 2017, sviluppando i settori di business
evidenziati nelle linee guida del Piano Industriale.
********
In conformità alle norme di legge e di statuto, il Consiglio di Amministrazione sottopone
all’attenzione dell’Assemblea il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.
Un riconoscimento particolare, da parte del Consiglio di Amministrazione, va a tutto il personale di
ogni ordine e grado della Banca che si è costantemente impegnato con competenza professionale.
Milano, 28 marzo 2018
p. Il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Andrea Morante
32
STATO PATRIMONIALE – ATTIVO (Importi espressi in migliaia di Euro)
Voci dell'attivo 31/12/2017
10. Cassa e disponibilità liquide 1
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 233.864
60. Crediti verso banche 197.608
70. Crediti verso clientela 339.080
120. Attività materiali 536
130. Attività immateriali 58
di cui: - avviamento -
140. Attività fiscali 4.786
a) correnti 3.377
b) anticipate 1.409
di cui alla legge 214/2011 1.409
160. Altre attività 7.289
Totale Attivo 783.222
STATO PATRIMONIALE – PASSIVO e PATRIMONIO NETTO (Importi espressi in migliaia di Euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2017
20. Debiti verso clientela 735.811
80. Passività fiscali 111
a) correnti 111
b) differite -
100. Altre passività 10.375
110. Trattamento di fine rapporto del personale 228
120. Fondi per rischi e oneri: 1.222
a) quiescenza e obblighi simili -
b) altri fondi 1.222
140. Riserve da valutazione: (1.228)
170. Riserve 39.734
190. Capitale 8.541
210. Patrimonio di pertinenza di Terzi (+/-) 20
220. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (11.592)
Totale del passivo e del patrimonio netto 783.222
33
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO (Importi espressi in migliaia di Euro)
Voci 31/12/2017
10. Interessi attivi e proventi assimilati 12.500
20. Interessi passivi e oneri assimilati (9.805)
30. Margine di interesse 2.695
40. Commissioni attive 2.693
50. Commissioni passive (5.965)
60. Commissioni nette (3.272)
80. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 5.809
90. a) crediti 68
100. b) attività finanziarie disponibili per la vendita 5.741
d) passività finanziarie -
120. Margine di intermediazione 5.232
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (3.713)
a) crediti (3.518)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (211)
d) altre operazioni finanziarie 16
140. Risultato netto della gestione finanziaria 1.519
180. Spese amministrative: (13.130)
a) spese per il personale (5.414)
b) altre spese amministrative (7.716)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 20
200. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (74)
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (20)
220. Altri oneri/proventi di gestione 93
230. Costi operativi (13.111)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (11.592)
300. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (11.592)
320. Utile (Perdita) d'esercizio (11.592)
330. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 0
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza del capogruppo (11.592)
34
Prospetto della redditività Consolidata complessiva (Importi espressi in migliaia di Euro)
Voci 31/12/2017
10. Utile (Perdita) d'esercizio (11.592)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico (28)
40. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti (28)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico (1.134)
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.134)
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (1.162)
140 Redditività complessiva (Voce 10+130) (12.574)
150 Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi 0
160 Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo (12.574)
35
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL 31/12/2017 (Importi espressi in migliaia di Euro)
Importi in
Patrimonio
Netto al
01/01/2017
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni del 2017
Patrimonio
Netto al
31/12/2017
Patrimonio
Netto di
Terzi al
31/12/2017
Variazioni di
riserve
Operazioni sul Patrimonio Netto Redditività
complessiva
consolidata al
31/12/2017
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Emissione
nuove azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distr.ne
straordinaria
dividendi
Capitale: 8.541 - - - - - - - 8.541 20
a) azioni ordinarie 8.541 - - - - - - - 8.541 20
b) altre azioni - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - -
Riserve: 51.078 (17.344) - - 6.000 - - - 39.734 -
a) di utili - (17.344) - - - - - - (17.344) -
b) altre 51.078 - - 6.000 - - 57.078 -
Riserve da valutazione (51) - - (15) - - - (1.162) (1.228) -
- - -
Strumenti di capitale - - - - - -
Azioni proprie - - - - - -
Utile (Perdita) di periodo (17.344) 17.344 - - - - (11.592) (11.592) -
- - -
Patrimonio netto 42.224 - - (15) 6.000 - - (12.754) 35.455 20
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - (12.754) 35.455
20
L’importo di Euro 6 milioni si riferisce al versamento in conto aumento di capitale, in corso o futuro, effettuato dall’azionista di maggioranza nel mese di dicembre 2017.
36
RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO (Importi espressi in migliaia di Euro)
A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2017
1. Gestione (+/-) 1.563
- Risultato d'esercizio (+/-) (11.592)
- Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 4.713
- Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (+/-) 94
- Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 7.769
- Imposte e tasse non liquidate (+) 579
- Altri aggiustamenti (+/-) -
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) (626.029)
- Attività finanziarie disponibili per la vendita (226.914)
- Crediti verso banche: a vista (147.046)
- Crediti verso clientela (255.224)
- Altre attività 3.155
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) 618.648
- Debiti verso banche: a vista (11.303)
- Debiti verso clientela 638.063
- Titoli in circolazione (2.088)
- Altre passività (6.024)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) (5.818)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da (+) -
- Dividendi incassati su partecipazioni -
2. Liquidità assorbita da (-) (202)
- Acquisto di attività materiali (169)
- Acquisto di attività immateriali (33)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (+/-) (202)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
-
- Emissione/Acquisti di azioni proprie 6.000
- Patrimonio netto di terzi 20
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) 6.020
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 0
RICONCILIAZIONE Importo
Voci di bilancio: 31/12/2017
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 1
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio -
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1
37
Nota Integrativa Consolidata
Parte A – Politiche Contabili
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato
Parte C – Informazioni sul Conto Economico Consolidato
Parte D – Redditività complessiva Consolidata
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Parte H – Operazioni con parti correlate
Parte L – Informativa di settore
40
A1 – PARTE GENERALE
SEZIONE 1 - DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI
INTERNAZIONALI
Il presente bilancio d’esercizio è redatto in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati
dall’International Accounting Standard Board (IASB) e delle relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretation Committee, vigenti alla data del 31 dicembre
2017, così come omologati dalla Commissione Europea, ai sensi del Regolamento Comunitario n.
1606 del 19 luglio 2002 nonché dei provvedimenti emanati in attuazione dell’art.9 del D. Lgs. n.
38/2005 e dell’art.43 del Dlgs. N. 136/15.
Per l’interpretazione e l’applicazione dei nuovi principi contabili, si è fatto riferimento ai seguenti
documenti, seppure non omologati dalla Commissione Europea:
- Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements dell’ International
Accounting Standard Board (IASB);
- Implementation Guidance, Basic for Conclusion ed eventuali altri documenti predisposti dallo
IASB o dall’IFRIC a completamento dei principi contabili emanati;
- Documenti interpretativi sull’applicazione in Italia degli IAS/IFRS predisposti
dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).
La tabella che segue riepiloga tutte le novità IFRS specificando quelle che riguardano i bilanci 2017
e quelle che entreranno in vigore negli esercizi successivi e per le quali lo IAS 8 impone di dare
informazioni nella note al bilancio.
Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE da adottare obbligatoriamente a
partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2017.
Titolo documento Data
emissione Data di entrata in vigore
Data di
omologazione
Regolamento UE
e data di
pubblicazione
Iniziativa di informativa – Modifiche
allo IAS 7 gennaio 2016 1 gennaio 2017 6 novembre 2017
(UE) 2017/1990
9 novembre 2017
Rilevazione di attività fiscali differite
per perdite non realizzate - Modifiche
allo IAS 12
gennaio 2016 1 gennaio 2017 6 novembre 2017 (UE) 2017/1989
9 novembre 2017
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IAS/IFRS e relative interpretazioni IFRIC applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo
il 1° gennaio 2017
Documenti omologati dall’UE al 9 novembre 2017
Titolo documento Data
emissione
Data di entrata in
vigore
Data di
omologazione
Regolamento UE e
data di
pubblicazione
Note e
riferimenti alla
presente lista
di controllo
IFRS 15 – Ricavi
provenienti da contratti con
clienti
maggio
2014
(Nota 1)
1° gennaio 2018 22 settembre
2016
(UE) 2016/1905
29 ottobre 2016
E’ consentita
l’applicazione
anticipata
Vedi punti 460-
481
IFRS 9 – Strumenti
finanziari
luglio
2014
1° gennaio 2018 22 novembre
2016
(UE) 2016/2067
29 novembre 2016
E’ consentita l’applicazione
anticipata
Vedi punti 482-
581
Applicazione congiunta
dell'IFRS 9 Strumenti
finanziari e dell'IFRS 4
Contratti assicurativi –
(Modifiche all’IFRS 4)
settembre
2016
1° gennaio 2018 3 novembre
2017
(UE) 2017/1988
9 novembre 2017
Non è consentita
l’applicazione
anticipata
Chiarimenti dell'IFRS 15 -
Ricavi provenienti da
contratti con clienti
aprile
2016
1° gennaio 2018 31 ottobre 2017 (UE) 2017/1987
9 novembre 2017
E’ consentita l’applicazione
anticipata
IFRS 16 - Leasing gennaio
2016
1° gennaio 2019 31 ottobre 2017 (UE) 2017/1986
9 novembre 2017
E’ consentita l’applicazione
anticipata
(Nota 1) L’amendment che ha modificato l’effective date dell’IFRS 15 è stato pubblicato nel settembre 2015.
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IAS/IFRS e relative interpretazioni IFRIC applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo
il 1° gennaio 2017
Documenti NON ancora omologati dall’UE al 9 novembre 2017
Titolo documento
Data emissione
da parte dello
IASB
Data di entrata in
vigore del documento
IASB
Data di prevista
omologazione
da parte dell’UE
Standards
IFRS 14 Regulatory Deferral Accounts gennaio 2014 (Nota 1) (Nota 1)
IFRS 17 Insurance Contracts maggio 2017 1° gennaio 2021 TBD
Interpretations
IFRIC 22 Foreign Currency Transactions
and Advance Consideration
dicembre 2016 1° gennaio 2018 1° trimestre 2018
IFRIC 23 Uncertainty over Income Tax
Treatments giugno 2017
1° gennaio 2019 2018
Amendments
Amendments to IFRS 10 and IAS 28: Sale
or Contribution of Assets between an
Investor and its Associate or Joint Venture
settembre 2014
Differita fino al
completamento del
progetto IASB
sull’equity method
Rinviata in attesa della
conclusione del progetto
IASB sull’equity method
Amendments to IFRS 2: Classification
and Measurement of Share-based Payment
Transactions
giugno 2016
1° gennaio 2018 1° trimestre 2018
Annual Improvements to IFRS Standards
2014-2016 Cycle dicembre 2016
1° gennaio 2017/
1° gennaio 2018
4° trimestre 2017
Amendments to IAS 40: Transfers of
Investment Property
dicembre 2016 1° gennaio 2018 1° trimestre 2018
Amendments to IAS 28: Long-term Interests
in Associates and Joint Ventures
ottobre 2017 1° gennaio 2019 2018
Amendments to IFRS 9: Prepayment
Features with Negative Compensation
ottobre 2017 1° gennaio 2019 2018
(Nota 1) L’IFRS 14 è entrato in vigore dal 1° gennaio 2016, ma la Commissione Europea ha deciso di sospendere il processo di
omologazione in attesa del nuovo principio contabile sui “rate-regulated activities”.
SEZIONE 3 – AREA E METODI DI CONSOLIDAMENTO
Il presente bilancio consolidato include Banca Progetto e i veicoli Lake Securitisation S.r.l e Diaz
Securitisation S.r.l di cui la banca detiene il 100% dei titoli ABS emessi.
Di seguito il prospetto in cui sono elencati soggetti coinvolti nel Consolidato.
Denominazioni Imprese Tipo di
rapporto 3 Impresa partecipante
Diritto di
voto %
Consolidate integralmente
Lake Securitisation S.r.l. 4 Banca Progetto 0
Diaz Securitisation S.r.l. 4 Banca Progetto 0
3 Legenda: Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
3 = accordi con altri soci
4 = altre forme di controllo
5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"
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Metodo integrale
Il bilancio consolidato include all’interno del perimetro di consolidamento Banca Progetto S.p.A. e
le società veicolo Diaz Securitisation S.r.l. e Lake Securitisation S.r.l. in quanto la Banca, malgrado
non sia in possesso di alcuna partecipazione nel capitale dei suddetti veicoli, ha comunque una
relazione di controllo avendo sottoscritto la totalità dei titoli ABS emessi da tali veicoli.
L’esistenza quindi di una partecipazione in tale società non è considerata condizione necessaria ai
fini del consolidamento. Infatti tra le controllate di una società bisogna includere anche società o
entità a destinazione specifica (“veicoli”) per le quali in concreto viene esercitato il controllo. A tale
proposito in base all’IFRS 10, un investitore controlla un’entità oggetto di investimento se e solo se
ha contemporaneamente: il potere sull’entità oggetto di investimento; l’esposizione o i diritti ai
rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento e la capacità di
esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi
rendimenti. In relazione a tali punti, tenuto conto della strutturazione delle operazioni di
cartolarizzazione effettuate, la Banca ritiene di poter ricadere all’interno delle fattispecie previste dal
principio contabile IFRS 10.
Si evidenzia che i veicoli di cui sopra sono stati consolidati con il metodo integrale. Il consolidamento
integrale consiste nell’acquisizione “linea per linea” degli aggregati di stato patrimoniale e di conto
economico delle società consolidate. Le attività, le passività, i proventi e gli oneri tra imprese
consolidate sono integralmente eliminati. Il bilancio consolidato e stato redatto sulla base delle
situazioni contabili predisposte dalle società veicolo alla data di riferimento, riclassificate al fine di
rendere la forma di presentazione conforme a quella del bilancio consolidato predisposto da Banca
Progetto.
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SEZIONE 2 - PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE
In conformità a quanto disposto dall’art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio
2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto, e si fonda sull’applicazione dei
seguenti principi generali di redazione:
a) continuità aziendale: le attività, le passività e le operazioni “fuori bilancio” formano oggetto
di valutazione sulla scorta dei valori di funzionamento, in quanto destinate a durare nel tempo;
b) competenza economica: i costi ed i ricavi vengono rilevati nel periodo in cui maturano
economicamente in relazione ai sottostanti servizi ricevuti e forniti, indipendentemente dalla
data del rispettivo regolamento monetario;
c) coerenza di rappresentazione: per garantire la comparabilità dei dati e delle informazioni
contenute negli schemi e nei prospetti di bilancio, le modalità di rappresentazione e di
classificazione vengono mantenute costanti nel tempo, salvo che il loro cambiamento non sia
prescritto da un principio contabile internazionale o da un’interpretazione oppure non sia
diretto a rendere più significativa ed affidabile l’esposizione dei valori: quando viene
modificata una determinata modalità di rappresentazione o di classificazione, la nuova
modalità viene applicata – se possibile – in via retroattiva, illustrandone le ragioni e la natura
ed indicandone gli effetti sulla rappresentazione del bilancio;
d) rilevanza ed aggregazione: ogni classe rilevante di elementi che presentano natura o funzione
simile viene esposta distintamente negli schemi di stato patrimoniale e di conto economico;
gli elementi aventi natura o funzione differenti, se rilevanti, sono rappresentati separatamente;
e) divieto di compensazione: è applicato il divieto di compensazione, salvo che questa non sia
prevista o consentita dai principi contabili internazionali o da un’interpretazione di tali
principi;
Trattandosi del prima Bilancio Consolidato non sono presenti i valore dell’esercizio precedente.
Il bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico consolidato, dal
Prospetto della Redditività complessiva consolidata, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio
netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato, dalla Nota integrativa ed è inoltre corredato
dalla Relazione sulla gestione consolidata. Gli schemi di bilancio consolidato sono conformi a quanto
previsto nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 aggiornata da Banca d’Italia in data 15 dicembre
2015.
Il bilancio consolidato è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto. Gli importi della presente
nota integrativa consolidata sono esposti in migliaia di euro.
SEZIONE 3 – EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO
Si rinvia a quanto riportato nella specifica sezione della Relazione sulla gestione consolidata.
SEZIONE 4 – ALTRI ASPETTI
La redazione del bilancio di consolidato richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono
determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico
consolidato, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.
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L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di
assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni
utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi
successivi gli attuali valori possano differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento
delle valutazioni soggettive utilizzate.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da
parte della direzione aziendale sono:
- la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre
attività finanziarie;
- la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa
di bilancio;
- la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi ed oneri;
- le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
Si precisa inoltre che per la redazione del bilancio la Banca ha tenuto in considerazione quanto
indicato nel documento n. 4 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS
emesso in data 3 marzo 2010 da Banca d’Italia, Consob ed Isvap. Nel suddetto documento le autorità
di vigilanza, rammentando come la qualità delle informative pubbliche sia di fondamentale
importanza per gli utilizzatori delle relazioni finanziarie, hanno ribadito che queste devono risultare
idonee a rappresentare in maniera completa, chiara e tempestiva i rischi e le incertezze a cui le società
sono esposte, il patrimonio di cui dispongono per fronteggiarli e la loro effettiva capacità di generare
reddito. In tale ambito, all’interno della suddetta comunicazione, le Autorità hanno evidenziato le
aree informative nelle quali le società devono assicurare un più elevato grado di trasparenza. In
particolare, l’enfasi posta riguarda la valutazione e le conseguenti attività in materia di impairment
test degli avviamenti, dei titoli di capitale classificati nel portafoglio delle Attività finanziarie
disponibili per la vendita, nonché un richiamo alle novità riguardanti l’introduzione della c.d.
“gerarchia” del fair value.
La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli
informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate
nella redazione del bilancio di esercizio. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la
composizione e o relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa,
invece, rinvio alle specifiche sezioni della nota integrativa.
IFRS 9 Strumenti finanziari
In ottemperanza alle indicazioni dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati
(ESMA) ed in relazione a quanto richiesto dallo IAS 8 parr. 30 e 31, si rende in questa sezione la
propria informativa in merito all’implementazione del principio IFRS 9 – Strumenti Finanziari.
Come ormai noto il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato
dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, sostituisce, a partire dal 1° gennaio
2018, lo IAS 39, che fino al 31 dicembre 2017 ha disciplinato la classificazione e valutazione degli
strumenti finanziari.
L'IFRS 9 Strumenti finanziari introduce nuove disposizioni per la rilevazione e la valutazione delle
attività finanziarie, delle passività finanziarie e di alcuni contratti per la compravendita di elementi
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non finanziari e sostituisce lo IAS 39 “Strumenti finanziari: Rilevazione e valutazione”. Il nuovo
principio contabile è articolato in tre aree o “pillar”
1. Classification and Measurement
2. Impairment
3. General Hedge Accounting
Classification and Measurement
In merito alla classificazione l’IFRS 9 supera gli attuali concetti dei “portafogli IAS” introducendo
un modello per la classificazione delle attività finanziarie guidato, da un lato, dalle caratteristiche dei
cash flows contrattuali dello strumento medesimo e, dall’altro lato, dall’intento gestionale (business
model) col quale lo strumento è detenuto.
In dettaglio le caratteristiche dei cash flow contrattuali sono verificate mediante il Test SPPI (“Solely
Payments of Principal and Interest on the principal amount outstanding”) il quale viene introdotto dal
nuovo Principio contabile IFRS 9 al fine di verificare se un’attività finanziaria possa essere
considerata un “contratto base di concessione del credito”, cioè che i flussi finanziari contrattuali
consistano esclusivamente in pagamenti di capitale e interessi maturati sull'importo del capitale da
restituire.
Con riferimento ai modelli di business, lo stesso viene determinato dalla Banca ai fini contabili, al
fine di riflettere il modo in cui le attività finanziarie sono effettivamente gestite per perseguire gli
obiettivi aziendali.
Alla luce della combinazione di business model e caratteristiche dei cash flows sopra illustrate sono
previste tre categorie contabili: (i) attività misurate al costo ammortizzato – “Held to Collect”, (ii)
attività misurate al fair value con imputazione a conto economico – “Trading/Other” e, infine, (iii)
attività misurate al fair value con imputazione a patrimonio netto – “Held to Collect & Sale”. In tale
ultimo caso la riserva viene trasferita a conto economico in caso di cessione dello strumento.
Per la definizione del business model Held to Collect sono in corso di finalizzazione le analisi per la
definizione delle soglie per considerare ammesse le vendite frequenti, ma non significative.
Per quanto concerne l’SPPI test, la Banca ha identificato la metodologia da utilizzare per lo
svolgimento delle attività di test sul portafoglio crediti e titoli al fine di individuarne la corretta
classificazione al momento della prima applicazione del nuovo principio. In relazione al portafoglio
crediti, sono state svolte analisi differenziate per tipologie di crediti (commerciali e finanziari) e per
segmenti di business. I risultati si possono ritenere tendenzialmente in linea con quelli derivanti
dall’applicazione dello IAS 39.
Per quanto riguarda il comparto titoli, il fallimento dell’SPPI test comporterà la riclassifica di alcuni
strumenti finanziari nella categoria delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico per una percentuale poco significativa rispetto al portafoglio complessivo.
Con riferimento alle passività finanziarie l'IFRS 9 mantiene in sostanza le disposizioni dello IAS 39;
tuttavia, mentre lo IAS 39 richiede la rilevazione di tutte le variazioni del fair value delle passività
designate al FVTPL nell'utile/(perdita) dell’esercizio, l'IFRS 9 prevede che tali variazioni di fair value
vengano presentate nel modo seguente:
– l'importo della variazione del fair value attribuibile ai cambiamenti del rischio di credito della
passività deve essere presentato nelle altre componenti del conto economico complessivo; e
– l'importo residuo della variazione del fair value deve essere rilevato nell'utile/(perdita)
dell’esercizio.
La Banca non ha designato passività finanziarie al FVTPL né, al momento, intende farlo. Sulla base
della valutazione condotta, l'applicazione delle disposizioni dell'IFRS 9 in materia di classificazione
delle passività finanziarie al 1° gennaio 2018 non genererà effetti significativi.
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Impairment
L'IFRS 9 sostituisce il modello della ‘perdita sostenuta’ (‘incurred loss’) previsto dallo IAS 39 con
un modello previsionale della ‘perdita attesa su crediti’ (‘expected credit loss’ o ‘ECL’).
Il nuovo modello di perdita per riduzione di valore si applicherà alle attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato o al FVOCI, fatta eccezione per i titoli di capitale e le attività derivanti da contratti
con i clienti.
Nello specifico il nuovo principio contabile stabilisce che, per le attività finanziarie non valutate al
fair value con impatti a conto economico, le rettifiche di valore vengano determinate sulla base della
perdita attesa a 12 mesi e, nel caso in cui si osservi un significativo incremento del rischio di credito
rispetto alla data di rilevazione iniziale, sulla base della perdita attesa determinata su tutta la vita
residua dello strumento finanziario. Sulla base di tali elementi, le attività finanziarie vengono
classificate in tre staging:
• nello stage 1 sono ricompresi gli strumenti finanziari non deteriorati per i quali non si è osservato
un aumento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale. In tal caso
verrà calcolato un ECL a 12 mesi, ossia le ECL derivanti da possibili inadempienze nell'arco di dodici
mesi dalla data di chiusura dell'esercizio;
• nello stage 2 sono ricompresi gli strumenti finanziari non deteriorati per i quali si è osservato un
aumento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale. In tal caso verrà
applicata un ECL di lunga durata, ossia le ECL derivanti da tutte le possibili inadempienze lungo la
vita attesa di uno strumento finanziario;
• nello stage 3 sono ricompresi gli strumenti finanziari deteriorati. La valutazione verrà determinata
in modo analitico sulla base della perdita calcolata sulla vita residua dello strumento.
La Banca ha identificato i principali criteri che comporteranno il passaggio dal primo al secondo
stadio, in particolare si farà riferimento all’eventuale presenza di uno scaduto pari almeno a 30 giorni
e/o di indicatori di un significativo incremento della rischiosità creditizia.
Hedge Accounting
Per quanto concerne l’Hedge Accounting, l’IFRS 9 contiene le disposizioni relative al cosiddetto
“general hedge accounting model” volte a riflettere nella reportistica finanziaria le politiche di
gestione del rischio adottate dal management. A titolo esemplificativo e non esaustivo il principio,
pertanto, amplia il perimetro dei rischi per i quali può essere applicato l’hedge accounting di elementi
non finanziari, elimina l’obbligatorietà del test d’efficacia di natura quantitativa, non richiede più la
valutazione retrospettiva dell’efficacia della copertura e non prevede più la possibilità di revocare
volontariamente l’applicazione dell’hedge accounting una volta designato. L’attuale versione del
principio non contempla le modalità di gestione contabile delle coperture di macro fair value hedge.
Per tale modello di copertura è in corso di svolgimento un progetto dello IASB dedicato. Lo stesso
IFRS prevede la facoltà che le entità, in attesa che lo IASB completi il progetto sul macro fair value
hedge, possano continuare ad applicare tutti i requirements di hedge accounting previsti dallo IAS
39, inclusi quelli attinenti alla parte di General Hedge Accounting. A riguardo la Banca ha deciso di
avvalersi di tale facoltà e ha deciso di continuare, con riferimento all’hedge accounting, ad adottare i
requisiti dello IAS 39 in attesa che sia completato il succitato progetto da parte dello IASB.
Implementazione del nuovo principio
In considerazione degli impatti pervasivi rivenienti dall’applicazione del nuovo principio, sia sul
business che sul modello organizzativo e sul reporting, la Banca ha intrapreso nel secondo semestre
2017 un progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definirne gli
impatti qualitativi e quantitativi nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed
organizzativi necessari per un’adozione nelle diverse realtà che lo compongono.
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Il progetto in argomento è in questa fase volto al supporto ed al monitoraggio delle attività connesse
alla First Time Adoption (FTA) del nuovo standard ed all’implementazione degli ultimi interventi
applicativi ed organizzativi, atti a garantire una coerente applicazione “a regime” delle nuove regole.
Prima applicazione
Le modifiche dei principi contabili derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 saranno applicati
sostanzialmente in maniera retroattiva, fatta eccezione per quanto riportato di seguito.
– La Banca intende avvalersi dell'esenzione che consente di non rideterminare le informazioni
comparative degli esercizi precedenti relative ai cambiamenti di classificazione e di valutazione
(comprese le perdite per riduzione di valore). In linea generale, le differenze dei valori contabili delle
attività e delle passività finanziarie derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 saranno rilevate tra gli utili
portati a nuovo e le riserve al 1° gennaio 2018.
– Le valutazioni seguenti verranno effettuate sulla base dei fatti e delle circostanze in essere alla data
di prima applicazione:
• Definizione del modello di business nel quale rientra un'attività finanziaria.
• Designazione e revoca delle designazioni precedenti di alcune attività e passività finanziarie
nella categoria FVTPL.
Effetti da FTA
Sulla base di quanto sopra rappresentato, gli impatti stimati per la prima applicazione dell’IFRS 9 sul
patrimonio netto della Banca all’1 gennaio 2018 derivano principalmente:
• dall’obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio:
• Perfoming, utilizzando il modello delle “expected credit losses” (inclusivo delle più volte
richiamate componenti forward looking) in sostituzione del previgente modello delle
“incurred credit losses”. L’incremento delle rettifiche di valore è ascrivibile (i)
all’allocazione di quota parte del portafoglio in bonis in Stage 2, in base ai criteri di stage
allocation definiti, con conseguente esigenza di calcolare la perdita attesa per tutta la durata
residua delle attività finanziarie e (ii) all’inclusione nel calcolo delle perdite attese di
parametri forward looking derivanti dagli scenari macroeconomici futuri.
• Deteriorato, per l’inclusione nel calcolo delle perdite attese di parametri forward looking
derivanti dalla considerazione degli scenari macroeconomici futuri per tutte le categorie.
A fronte di quanto sopra descritto la riduzione stimata rispetto ai ratio patrimoniali al 31 dicembre
2017, sia in termini di CET1 che di Total Capital Ratio, non dovrebbe generare impatti
significativi.
Il presente bilancio d’esercizio, ai sensi del D.Lgs 39/2010 e D.Lgs 58/98, è sottoposto a revisione
legale da parte della società PricewaterhouseCoopers SpA.
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A2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
I principi contabili
I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio di esercizio di Banca Progetto S.p.A. sono
in linea con i principi IAS/IFRS in vigore alla data di redazione del presente bilancio pubblicati dallo
IASB e omologati dalla Commissione Europa.
Di seguito si riportano i principi contabili per la redazione del bilancio di Banca Progetto S.p.A. al
31 dicembre 2017, in linea con quelli utilizzati nel precedente esercizio.
ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA
Criteri di classificazione
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate
come Crediti, Attività finanziarie detenute per la negoziazione o Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza.
In particolare vengono incluse in questa voce, oltre ai titoli obbligazionari che non sono oggetto di
attività di trading e che non sono classificati tra le Attività detenute sino alla scadenza o tra i crediti,
anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo,
collegamento e controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di
capitale e alla data di erogazione nel caso di crediti.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o
proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Se l’iscrizione avviene a
seguito di riclassificazione delle Attività detenute sino alla scadenza, il valore di iscrizione è
rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività finanziarie disponibili per la vendita sono
valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo
ammortizzato, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati
in una specifica Riserva di patrimonio netto, sino a quando l’attività non viene cancellata o non viene
rilevata una perdita di valore. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di
valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati a conto economico.
I titoli di capitale per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono
mantenuti al costo.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore viene effettuata ad ogni chiusura
di bilancio o di situazione infrannuale. Se sussistono tali evidenze, l’importo della perdita viene
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misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi
finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi
successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con
imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso
di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato
che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente
tutti i rischi/benefici ad essa connessi.
CREDITI
Criteri di classificazione
I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquisiti da
terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato
attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita.
Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine, i crediti
originati da operazioni di leasing finanziario ed i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento
privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente
coincide con la data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla
base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione,
comprensivo dei costi e dei proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin
dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che,
pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o
sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a
termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o di impiego. In particolare, le operazioni
di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo
percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate
come crediti per l’importo corrisposto a pronti.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima
iscrizione diminuito o aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e
dell’ammortamento – calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra
l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi e ai proventi
51
imputabili direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il
tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare
erogato inclusivo dei costi e proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione,
utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi e dei proventi
lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere
trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono
valorizzati al costo storico. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una
scadenza definita o a revoca.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti
volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione,
mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai
quali è stato attribuito lo status di sofferenza o di inadempienza probabile, secondo le attuali regole
di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS. Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo
di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza
tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore
attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario.
I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo
delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero
dell’esposizione creditizia. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve
durata non vengono attualizzati. Il valore di realizzo delle garanzie è stimato in modo prudenziale
con criteri che incrementano la cautela nella valutazione (mediante appropriati haircut sul valore di
stima) sulla base di elementi qualitativi, vetustà della garanzia e caratteristiche del debitore. Il valore
dei previsti flussi di cassa futuri, in assenza di garanzie ritenute adeguate o di procedure concorsuali
in atto, viene in generale posto pari a zero.
Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una
ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche
qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è
iscritta a conto economico.
Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengono
meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente
collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta
a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto
in assenza di precedenti rettifiche.
I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di
norma, i crediti in bonis, sono sottoposti alla valutazione di perdita di valore collettiva. La valutazione
del credito in bonis è effettuata mediante aliquote forfetarie basata sulla stima della perdita attesa in
funzione di cluster omogenei di posizioni. La definizione di tali cluster considera:
• le specificità della controparte e/o del mercato di riferimento;
• le specificità del prodotto (ad es. in quanto coperto da garanzia in via sistematica);
• la disponibilità di strumenti di stima del merito creditizio (ad es. sistemi di rating ovvero serie
storiche di tassi di default o di perdita);
• la disponibilità di dati benchmark.
La determinazione della perdita attesa avviene applicando ai crediti una percentuale di Probability of
Default (di seguito, PD) ed una percentuale di Loss Given Default (di seguito, LGD).
52
La PD è la probabilità, sull’orizzonte di un anno, che la controparte vada in default non ripagando in
tutto o in parte il credito, secondo i termini contrattualmente previsti.
L’LGD rappresenta la percentuale di perdita economica sull’importo nominale del credito in caso di
default della controparte stessa.
Per quanto attiene alla metodologia utilizzata la PD è stimata tramite:
• metriche derivanti dal sistema di Scoring Cerved per quanto concerne le Società di Capitali;
• metriche derivanti da valutazioni delle Agenzie di Rating Internazionali per quanto concerne
le esposizioni oggetto di acquisizione tramite cartolarizzazione (Factoring e CQ);
• metriche derivanti da modelli di Rating/Scoring sviluppati a livello consortile dall’outsourcer
informatico Cedacri, per quanto concerne le altre esposizioni.
La LGD, invece, è stimata mediante le valutazioni rese disponibili a livello consortile dall’outsourcer
informatico Cedacri, ovvero da stime interne/valori benchmark per quanto concerne le esposizioni
rivenienti da cartolarizzazioni.
Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Ad ogni data
di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese sono
state ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis alla
stessa data.
L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base
di quanto riportato di seguito:
- gli interessi attivi dei crediti e dei titoli vengono allocati nella voce “interessi attivi e proventi
assimilati” per competenza sulla base del tasso di interesse effettivo;
- gli utili e perdite da cessione dei crediti e dei titoli vengono allocati nella voce “utile/perdita
da cessione o riacquisto di crediti”;
- le perdite da impairment e le riprese di valore dei crediti e dei titoli vengono allocate nella
voce “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”;
- i ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati tra le riprese di valore.
Le svalutazioni collettive ed analitiche effettuate sui crediti netti presenti all’Attivo dello Stato
Patrimoniale dei veicoli seguono le stesse logiche di svalutazione illustrate precedentemente.
In particolare:
Lake Securitisation Srl - Platform 1
- Per la svalutazione collettiva del portafoglio del veicolo si applica:
• una PD espressa in funzione di valutazioni elaborate da agenzie di rating
internazionali;
• una LGD Regolamentare, prevista per il Factoring pari al 45%;
- Per la svalutazione analitica relativamente ai crediti che post acquisto rientrano tra i crediti
deteriorati, si applica:
• una PD del 100%;
• una LGD, funzione del grado e del tempo di recupero stimati.
Lake Securitisation Srl - Platform 2 e Diaz Securitisation Srl
- Per la svalutazione collettiva del portafoglio del veicolo si applica:
• una PD funzione della tipologia dell’Amministrazione Terza Ceduta (di seguito, ATC)
di riferimento (ad es. Amministrazione Pubblica Centrale, Altra Amministrazione
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Pubblica, Azienda Privata, Altro);
• una LGD stimata su dati interni ovvero funzione di valori benchmark dove non
disponibili.
- Per la svalutazione analitica relativamente ai crediti che (post acquisto) rientrano tra i crediti
deteriorati, si applica:
• una PD pari al 100%;
• una LGD funzione del numero di rate scadute e della copertura assicurativa ovvero
della presenza di altre forme di garanzia.
Criteri di cancellazione
I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il
sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano
stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le
attività del bilancio, ancorché la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti
vengono cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In
caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in
bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai
cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi.
Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti
contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a
pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi.
ATTIVITÀ MATERIALI
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli impianti tecnici, i mobili e
gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate
nella fornitura di beni e servizi, che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
Sono definite “attività ad uso funzionale” le attività tangibili possedute per essere utilizzate ai fini
dell’espletamento dell’attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco temporale maggiore
dell’esercizio. Sono invece definite “attività detenute a scopo di investimento”, le proprietà possedute
con la finalità di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito.
Conseguentemente, un investimento immobiliare si distingue dall’attività detenuta ad uso funzionale,
per il fatto che origina flussi finanziari ampiamente differenziati dalle altre attività possedute dalla
Banca.
La Banca detiene solamente attività materiali ad uso funzionale.
Criteri di iscrizione
Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di
acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in
funzione del bene.
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Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri,
vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria
sono rilevati a conto economico.
Lo IAS 16 prevede che, in relazione agli immobili, le componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati
costituiscono attività separate ai fini contabili e dovrebbero essere distintamente rilevate all'atto
dell'acquisizione. Attualmente, la Banca possiede un solo appartamento di proprietà, facente parte di
un condominio di 15 piani. In considerazione del fatto che la proprietà di tale appartamento
corrisponde a soli 29,174 millesimi dell’intero immobile e considerato il valore di iscrizione
dell’appartamento, si è ritenuto di non procedere a separare la componente terreno dall’immobile, in
quanto irrilevante ai fini contabili.
In relazione a nuovi acquisti di immobili, la Banca procederà alla rilevazione separata delle
componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati, secondo quanto disposto dallo IAS 16.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le
immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate pro rata temporis lungo la loro vita utile,
adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:
- dei terreni, siano essi acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto
hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del
fabbricato, in virtù dell’approccio per componenti, sono considerati beni separabili
dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla
base di perizie di esperti indipendenti.
- del patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un’opera d’arte non può essere stimata ed il
suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.
L’ammortamento di una attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l’uso e cessa quando
l’attività è eliminata contabilmente. L’ammortamento non cessa quando l’attività diventa inutilizzata
o è ritirata dall’uso attivo, a meno che l’attività non sia completamente ammortizzata.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri
che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico
del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi
di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati
dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una
ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli
ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.
Criteri di cancellazione
Ai sensi del paragrafo 67 dello IAS 16 un’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato
patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e
dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Nel caso di vendita con contestuale
retrolocazione di un bene o di un complesso di beni, (cd.“sale & lease-back”) allo stesso acquirente,
l’operazione sarà contabilizzata secondo quanto stabilito dallo IAS 17 e dallo IAS 18. In particolare,
in caso di mancato trasferimento in capo al venditore/locatario dei rischi e benefici connessi alla
proprietà dell’asset, l’eventuale plusvalenza sarà differita lungo la durata del contratto di locazione
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che avrà, pertanto, natura finanziaria; diversamente in caso di stipula di un contratto di leasing
operativo la plusvalenza sarà interamente rilevata nell’esercizio in cui si realizza la vendita.
ATTIVITÀ IMMATERIALI
Criteri di classificazione
Sono definite immateriali le attività non monetarie, identificabili, privi di consistenza fisica,
possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito.
Si ritiene identificabile quando:
- è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza,
locata o scambiata;
- deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali diritti siano
trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni.
L’attività si caratterizza per il fatto di essere controllata dall’impresa in conseguenza di eventi passati
e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici all’impresa. L’impresa
infatti ha il controllo di un’attività se ha il potere di usufruire dei benefici economici futuri derivanti
dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l’accesso a tali benefici da parte di terzi.
Un’immobilizzazione immateriale è rilevata come tale se:
- è probabile che affluiranno all’impresa benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività;
- il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente.
La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata rappresentando la migliore stima
dell’insieme di condizioni economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività, tenendo
conto delle fonti di informazione disponibili al tempo della rilevazione iniziale.
Le attività immateriali includono a fine esercizio il software applicativo ad utilizzazione pluriennale.
Criteri di iscrizione e valutazione
Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è
probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività
stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è
rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.
Il costo delle immobilizzazioni immateriali a vita utile limitata è ammortizzato a quote costanti sulla
base della relativa vita utile.
Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si
procede alla stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto
economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore recuperabile.
Criteri di cancellazione
Un’immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione
o quando non siano attesi benefici economici futuri.
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FISCALITA’ CORRENTE E DIFFERITA
Imposte sul reddito
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una previsione dell’onere fiscale
corrente, di quello anticipato e differito. In particolare le imposte anticipate e quelle differite vengono
determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito ad un’attività o ad una
passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti,
includendo le prime nella voce “Attività fiscali” e le seconde nella voce “Passività fiscali”.
Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del
loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata di generare con continuità
redditi imponibili positivi.
Qualora le attività e passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il
conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte
anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto
senza influenzare il conto economico, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto,
interessando le specifiche riserve quando previsto.
La società rileva gli effetti relativi alle imposte anticipate e differite applicando le aliquote di imposta
vigenti alla data di riferimento.
FONDI PER RISCHI ED ONERI
Criteri di iscrizione, classificazione e di cancellazione
I fondi per rischi ed oneri sono passività d’ammontare o scadenza incerti rilevati in bilancio quando
ricorrono le seguenti contestuali condizioni:
- esiste un’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio, che deriva da un evento
passato; l’obbligazione deve essere di tipo legale (trova origine da un contratto, normativa o altra
disposizione di legge) o implicita (nasce nel momento in cui l’impresa genera nei confronti di
terzi l’aspettativa che assolverà i propri impegni anche se non rientranti nella casistica delle
obbligazioni legali);
- è probabile che si verifichi un’uscita finanziaria;
- è possibile effettuare una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Nella voce fondi per rischi ed oneri sono inclusi i fondi oneri per il personale trattati dallo IAS 19 e i
fondi per rischi ed oneri trattati dallo IAS 37.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Gli accantonamenti vengono attualizzati, laddove l’elemento temporale sia significativo.
L’accantonamento è rilevato a conto economico. Gli accantonamenti/recuperi a fronte dei fondi per
rischi e oneri nonché l’effetto derivante dal passaggio del tempo vengono allocati nella voce
“accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”.
Trattamento contabile del Fondo di Solidarietà
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Dal punto di vista contabile, l’operazione si inquadra – nel suo complesso – alla luce di quanto
disposto dal principio IAS 19, nell’ambito della sezione dei benefici dovuti per la cessazione del
rapporto di lavoro. Le somme corrisposte (sia a titolo di incentivo che di assegno mensile) si
qualificano come benefici dovuti per la cessazione del rapporto di lavoro in quanto derivano dalla
decisione della società di terminare – sulla base di un accordo tra le parti – il rapporto di lavoro con
il dipendente senza essere condizionati al proseguimento dell’attività lavorativa. La società rileva
pertanto una passività (ed il relativo costo) nel momento in cui il dipendente accetta l’offerta o quando
la società non può più ritirare l’offerta.
Per quanto attiene all’assegno periodico che sarà corrisposto al dipendente per l’intero periodo di
permanenza nel fondo, trattandosi di una passività da estinguere oltre 12 mesi, così come stabilito dal
paragrafo 139 dello IAS 19, ai fini della misurazione della stessa è stato fatto riferimento a quanto
disposto per la categoria degli altri benefici a lungo termine e, pertanto, è stato oggetto di
attualizzazione, tenendo conto delle variazioni intervenute a seguito dei pagamenti avvenuti nel corso
del tempo. Ai fini della misurazione di tale passività sono state considerate anche le ipotesi
demografiche, facendo riferimento alla migliore stima della mortalità degli aderenti al fondo. Tali
ipotesi introducono pertanto un elemento di incertezza nella determinazione del valore della passività
relativa all’assegno periodico, ancorché sia possibile giungere ad una stima attendibile
dell’obbligazione e risulti certo l’impiego di risorse economiche per l’adempimento della stessa. Sulla
scorta di tali considerazioni le somme accantonate per tale componente sono state appostate – ai sensi
dello IAS 37 – alla voce Fondi per rischi ed oneri.
DEBITI E TITOLI IN CIRCOLAZIONE
Criteri di iscrizione
I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme
di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e
titoli obbligazionari in circolazione al netto degli eventuali ammontari riacquistati.
Criteri di classificazione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte
o della emissione dei titoli di debito.
La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari
all’ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla
controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
Il fair value delle passività finanziarie eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di
mercato è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al valore di mercato è imputata a conto
economico.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato con il
metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine ove il fattore
temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte ad un valore pari a quello incassato.
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Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La
cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza
tra il valore contabile della passività e l’ammontare pagato per riacquistarla viene registrata a conto
economico.
OPERAZIONI IN VALUTA
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto,
applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono
valorizzate come segue:
- le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
- le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere
alla data dell’operazione;
- le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in
essere alla data di chiusura.
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di
elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio
precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto,
la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio. Per contro, quando un
utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa
differenza cambio.
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ALTRE INFORMAZIONI
Trattamento di fine rapporto
Il trattamento di fine rapporto del personale si configura come prestazione successiva al rapporto di
lavoro a benefici definiti, pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima del suo valore
attuariale.
Per tale stima si utilizza il metodo della “Proiezione unitaria del credito” che prevede la proiezione
degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e
l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato.
Tale metodologia si sostanzia in valutazioni che esprimono il valore attuale medio delle obbligazioni
pensionistiche maturate in base al servizio che il lavoratore ha prestato fino all’epoca in cui la
valutazione stessa è realizzata proiettando, però, le retribuzioni del lavoratore. La metodologia di
calcolo seguita può essere schematizzata nelle seguenti fasi:
- accantonamento delle future quote di TFR che verranno maturate fino all’epoca aleatoria di
corresponsione;
- determinazione per ciascun dipendente dei pagamenti probabili di TFR che dovranno essere
effettuati dalla Banca in caso di uscita del dipendente causa licenziamento, dimissioni,
inabilità, morte e pensionamento nonché a fronte di richiesta di anticipi;
- attualizzazione, alla data di valutazione, di ciascun pagamento probabile;
- riproporzionamento, per ciascun dipendente, delle prestazioni probabili ed attualizzate in base
all’anzianità maturata alla data di valutazione rispetto a quella complessiva corrispondente
alla data aleatoria di liquidazione.
Il trattamento di fine rapporto del personale viene iscritto sulla base del relativo valore attuariale,
determinato annualmente secondo le stime effettuate da un attuario esterno indipendente, tenendo
anche conto delle variazioni normative apportate dal Decreto Legislativo n. 252/2005. Gli
accantonamenti relativi al trattamento di fine rapporto del personale sono imputati a conto economico,
alla voce “spese per il personale”. Le componenti reddituali relative agli utili/perdite attuariali sono
invece rilevate (come previsto dal Regolamento 1910/2005 dell’8 novembre 2005, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 24 novembre 2005) direttamente a patrimonio netto, senza
transitare dal conto economico già in linea con il nuovo IAS 19 Revised. Tali componenti attuariali
sono, pertanto, rappresentati nel prospetto della Redditività complessiva. Con riferimento al tasso di
attualizzazione adottato in tutte le valutazioni riconducibili sotto lo IA 19, si è fatto riferimento alla
struttura per scadenza dei tassi di interesse derivata con metodologia di tipo bootstraap dalla curva
dei tassi swap rilevata al 31.12.2017 (Fonte:Sole 24 Ore) e fissato rispetto ad impegni passivi con
durata media residua pari a anni 16.
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti
i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare:
- gli interessi corrispettivi sono riconosciuti pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse
contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato;
- i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la
distribuzione;
- i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati
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dalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono
riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è
determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso
mercato nel quale lo strumento è negoziato;
- le altre commissioni sono rilevate secondo il principio della competenza economica.
Riconoscimento dei costi
I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.
I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e
determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono
a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.
Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.
Tavolo di coordinamento fra Banca d’Italia, Consob e IVASS in materia di applicazione degli
IAS/IFRS: trattamento contabile di operazioni di “repo strutturati a lungo termine”.
In merito alla comunicazione emanata in data 8 marzo 2013, si evidenzia che la Banca non ha in
essere operazioni della fattispecie.
A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’
FINANZIARIE
In merito all’informativa relativa a quanto richiesto dalla Circolare Banca d’Italia nei paragrafi A.3 –
Trasferimenti tra portafogli – si evidenzia che la Banca non ha provveduto ad alcuna riclassifica di
attività finanziarie tra portafogli.
A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
Informativa di natura qualitativa
In seguito all’entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS 13 “Misurazione del livello del
FV”, Banca progetto S.p.A. ha definito le regole in base alle quali uno strumento finanziario è
classificato in termini di livello 1, 2 e 3 di fair value definendo quanto segue:
Livello 1. Prezzi di strumenti finanziari quotati (non rettificati) in mercati attivi; il fair value
corrisponde quindi alle quotazioni di questi strumenti rilevate direttamente in tali mercati;
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Livello 2. Prezzi di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, il cui fair value viene
stimato utilizzando “input informativi” comunque assunti, in via diretta o indiretta, dai mercati quali
per esempio:
I. Prezzi quotati per attività o passività identiche o similari quotati in mercati attivi o non
attivi; prezzi oggetto di recenti transazioni relative al medesimo strumento finanziario
oggetto di valutazione oppure a strumenti simili a questo; dati diversi dai prezzi quotati
osservabili per l’attività o passività quali tassi di interesse e di rendimento
comunemente quotati, volatilità implicite, spread creditizi;
II. Prezzi corroborati dal mercato;
III. parametri finanziari acquisiti dai mercati per la stima del prezzo corrente dello
strumento oggetto di valutazione (ad esempio, stima del “fair value” di strumenti
derivati OTC basata sui tassi d’interesse correnti nel mercato).
Livello 3. Prezzi di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, il cui “fair value” viene
stimato utilizzando “input informativi” non assunti (in tutto o in parte) da mercati, quali ad esempio
gli strumenti finanziari non quotati il cui prezzo corrente è determinato sulla scorta di modelli interni
che impiegano sia i tassi di interesse correnti nel mercato sia parametri stimati internamente (sulla
base del sistema interno di rating) per computare la componente di rischio di credito.
I criteri e le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value, alla luce del nuovo principio
contabile IFRS 13 non hanno subito sostanziali modifiche in quanto già market based. In particolare,
per i titoli di livello 1, l’obiettivo della determinazione del fair value per uno strumento finanziario è
di arrivare al prezzo al quale potrebbe avvenire un’operazione alla data di valutazione per tale
strumento (ossia senza modificare o riconfigurare lo strumento) nel mercato attivo più vantaggioso a
cui l’entità ha accesso immediato. Per i titoli di livello 2, in assenza di un mercato attivo da utilizzare
come proxy per le valutazioni, l’obiettivo diviene quello di porre in essere una tecnica di valutazione
che consenta di “stabilire quale prezzo avrebbe avuto l’operazione alla data di valutazione in un libero
scambio motivato da normali considerazioni commerciali”. In via residuale, per i titoli di livello 3,
potranno essere utilizzate tecniche valutative basate su input non osservabili e, quindi, maggiormente
discrezionali (Mark-to-Model Approach); le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non
tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed
assunzioni da parte del valutatore. In particolare, rientrano nel livello 3 anche le misurazioni il cui
fair value è stimato utilizzando dati di mercato, ma che richiedono un significativo aggiustamento
basato su dati non osservabili sul mercato stesso.
I principi che consentono di individuare in un dato momento temporale un mercato attivo per uno
strumento finanziario sono i seguenti:
1) pronta e regolare disponibilità delle quotazioni sullo strumento;
2) effettività delle operazioni (contratti, quotazioni e prezzi) rilevati sullo strumento;
3) regolarità delle operazioni (contratti, quotazioni e prezzi) rilevati sullo strumento;
4) normalità delle operazioni (contratti, quotazioni e prezzi) sullo strumento.
I principi che consentono di determinare, tra i mercati attivi rilevati, il mercato attivo da considerarsi
per la valutazione, sono i seguenti:
1) accessibilità immediata al mercato;
2) miglior esecuzione dell’eventuale operazione.
Per quanto riguarda la determinazione del “mercato attivo”, si sottolinea che un mercato è attivo
quando esprime valori attendibili in base ai volumi di operazioni trattate. Tale valore può essere
attendibilmente valutato se esiste un mercato mobiliare attivo accessibile alla Banca, in cui è
62
negoziata l’attività finanziaria; il mercato è attivo se ha scambi frequenti e volumi tali da garantire
una certa liquidità del mercato stesso, o comunque se rappresenta un luogo dove si osservano
regolarmente operazioni di mercato.
Si riportano di seguito le modalità di valutazione degli strumenti finanziari quotati in un mercato
attivo, definendo – per categorie di titoli – le proxy utilizzate per determinare per quali titoli possa
considerarsi attivo un mercato. In ogni caso, in presenza di particolari eventi di turbativa del mercato
che riguardino uno specifico titolo o un complesso di titoli (notizie specifiche su emittenti,
malfunzionamenti rilevanti delle strutture di mercato, presenza di notizie di ampio impatto
sull’andamento dei tassi o su variabili finanziarie di ampio utilizzo, ecc.), dovrà essere valutata la
reale presenza di un mercato attivo alla data di valutazione e la congruità del valore di fair value
prescelto.
Strumenti finanziari di capitale
Sono classificati titoli del mercato attivo i titoli azionari:
1. esteri compresi in uno dei principali indici internazionali (Eurostoxx50, S&P500, Nikkei225);
2. italiani, appartenenti al segmento blue chip dei mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.A.;
3. italiani, non appartenenti al segmento blue chip, per i quali risulti dalle statistiche di Borsa
Italiana S.p.A. che vi sino stati scambi nell’80% dei giorni di negoziazione osservati in un congruo
periodo precedente alla valutazione.
Strumenti finanziari di debito
Sono classificati titoli del mercato attivo i titoli obbligazionari aventi almeno una delle seguenti
caratteristiche:
- quotati in un mercato regolamentato italiano per i quali risulti che vi siano stati scambi
nell’80% dei giorni di negoziazione osservati in un congruo periodo precedente alla
valutazione;
- emessi dallo Stato italiano, destinati al mercato domestico (BTP, BTPi, CCT, CTZ, BOT) e
quotati in un mercato regolamentato italiano;
- per i quali esistono su “ALLQ” di Bloomberg un numero di contributors “attivi” non inferiori
a due per un congruo periodo precedente alla valutazione (con un minimo di sette giorni
solari). Si intendono per contributors “attivi” i soggetti istituzionali che rispondono
contestualmente a tutte le seguenti caratteristiche:
• verso i quali la Banca è autorizzata in via diretta o indiretta ad effettuare operazioni di
compravendita in un periodo di tempo generalmente non superiore alla giornata
lavorativa;
• che operano su entrambi i lati del mercato (bid e ask);
• che hanno prezzi aggiornati in via ricorrente;
• che forniscono prezzi coerenti con quelli forniti dagli altri contributors.
OICR
Sono classificati titoli del mercato attivo le quote o azioni di OICR quotati in mercati regolamentati
europei o americani per i quali risulti che vi siano stati scambi nell’80% dei giorni di negoziazione
osservati in un congruo periodo precedente alla valutazione.
63
Derivati
Sono classificati titoli del mercato attivo i derivati quotati in mercati regolamentati europei o
americani per i quali risulti che vi siano stati scambi nell’80% dei giorni di negoziazione osservati in
un congruo periodo precedente alla valutazione.
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Il par. 61 dell’IFRS 13 prevede che un’entità debba “utilizzare tecniche di valutazione adatte alle
circostanze e per le quali siano disponibili dati sufficienti per valutare il fair value massimizzando
l’utilizzo di input osservabili rilevanti e riducendo al minimo l’utilizzo di input non osservabili”
stabilendo il principio in base al quale le valutazioni debbano essere le più oggettive possibili
nell’ambito del contesto di riferimento e in coerenza con le caratteristiche degli strumenti da valutare.
Inoltre il par. 62 dell’IFRS 13 stabilisce inoltre che “l’utilizzo di una tecnica di valutazione ha
l’obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di un’attività
o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di
mercato correnti.
Per valutare il fair value la Banca deve utilizzare tecniche di valutazione coerenti con uno o più dei
seguenti metodi:
a) basato sulla valutazione di mercato (in cui si utilizzano prezzi e informazioni
rilevanti relativi a operazioni di mercato che riguardano strumenti identici o
simili);
b) del costo (o costo di sostituzione corrente che riflette l’ammontare richiesto al
momento della sostituzione della capacità di servizio di un’attività);
c) reddituale (con cui si attualizzano importi futuri in base alle aspettative di mercato
del momento).
Anche gli input utilizzati nelle tecniche di valutazione per valutare il fair value sono classificati in tre
livelli. “La gerarchia del fair value attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in
mercati attivi per attività e passività identiche (dati di livello1) e la priorità minima agli input non
osservabili (dati di livello 3)”
Gli input di livello 1 e 2 sono suscettibili di rettifiche solo in funzione di specifici fattori previsti dal
principio. Per quanto riguarda gli input di livello 1 “qualsiasi rettifica del prezzo quotato dell’attività
determina una classificazione della valutazione del fair value in un livello inferiore della gerarchia
del fair value” mentre “se utilizza input non osservabili significativi, una rettifica di input di livello 2
potrebbe comportare che la valutazione del fair value venga classificata nel livello 3 della gerarchia
del fair value”.
L’articolo 63 dell’IFRS 13 prevede inoltre la possibilità di utilizzare tecniche diverse in ragione delle
caratteristiche dello strumento da valutare rispettando il principio che in caso di risultati diversi
relativi alle varie tecniche di valutazione utilizzate il valore più rappresentativo del fair value
nell’ambito della gamma dei valori espressi dai risultati è quello più rappresentativo date le specifiche
circostanze.
Le tecniche di valutazione devono in ogni caso essere applicate in maniera uniforme. Eventuali
cambiamenti nel tempo della tecnica di valutazione utilizzata devono essere adottati solo se
conducono a una valutazione più rappresentativa del fair value in quelle circostanze. Il cambiamento
di tecnica di valutazione può rendersi necessario in funzione per esempio della disponibilità di nuove
64
informazioni o per effetto dell’indisponibilità di informazioni utilizzate in passato o perché sono
cambiate le condizioni di mercato o ancora perché si sono sviluppati nuovi mercati.
Si riportano di seguito le tecniche di valutazione applicate per la determinazione del fair value degli
strumenti finanziari non quotati.
Strumenti finanziari di capitale
In considerazione del combinato dei paragrafi 46 lettera c), AG80 e AG81 si può concludere che, per
la valutazione di strumenti finanziari di capitale non quotati in un mercato attivo:
- devono essere individuate delle tecniche di valutazione oggettive ed applicate allo strumento;
- nel caso in cui venga individuata almeno una tecnica, la variabilità nella gamma di stime
ragionevoli deve essere ridotta;
- in ultima istanza, le probabilità delle varie stime deve essere valutabile in modo non
approssimativo ed il risultato deve essere ragionevole.
Qualora la Banca non sia in grado di rispettare tutti i seguenti requisiti, è necessario procedere alla
valutazione al costo e non può essere applicato il fair value.
Strumenti finanziari di debito (attività)
Per tutti gli strumenti per i quali non si è verificata la presenza di un mercato attivo secondo le regole
di dettaglio previste dal presente regolamento, è necessario determinare una tecnica di valutazione
che tenga conto delle numerose specificità delle varie categorie di titoli. Nel caso in cui strumenti
finanziari non abbiano un mercato attivo, ma posseggano comunque uno o più contributors o prezzi
già disponibili in circolazione e previa verifica della qualità di tali prezzi, è possibile utilizzarli per il
pricing o comunque come possibile stima del pricing. Per tutti gli strumenti per i quali non è
disponibile alcun prezzo, nonché per quelli i cui prezzi non possano ritenersi un’attendibile stima del
valore del titolo il fair value viene determinato secondo le seguenti metodologie:
- Titoli “plain vanilla”: I titoli plain vanilla sono strumenti finanziari con una semplice struttura
che non “contiene” alcuna componente derivativa. La loro valutazione implica la scelta di
almeno tre fattori di mercato: il tasso di interesse di riferimento (per z.c. e t.f.) ed il discount
margin per i titoli a tasso variabile, il rischio di credito relativo al titolo e l’eventuale currency
in cui è denominato lo strumento.
- Titoli “strutturati”: Il valore dei titoli ibridi o strutturati sarà dato dalla somma algebrica del
valore delle singole componenti: obbligazionaria e derivata. La valutazione viene effettuata
sulla base della destrutturazione del prodotto (unbundling); ovvero si scompone il prodotto
complessivo nelle singole componenti che possono essere, quindi, valutate autonomamente.
In caso di componente opzionale, questa viene calcolata attraverso l’information provider
Bloomberg che utilizza modelli in forma chiusa, generalmente derivati dal modello originale
di Black & Scholes. La valutazione finale sarà, quindi, data dalla somma tra componente
obbligazionaria e componente opzionale.
Strumenti finanziari di debito (passività) e designati al fair value
In caso di strumenti di debito non quotati in un mercato attivo, il fair value è determinato sommando:
1. Tasso di mercato rilevato sulla curva swap in base alla scadenza residua del titolo;
2. Applicazione di uno spread fisso stimato pari a circa 400 bps quale proxy della rischiosità
65
delle emissioni della Banca nel periodo di riferimento.
OICR
Nel caso di OICR per i quali non si è verificata la presenza di un mercato attivo, il valore considerato
sarà il Net Asset Value determinato alla data più prossima al giorno di valutazione e rilevabile
attraverso i principali info-provider e/o quotidiani economici.
Derivati
Anche nel caso degli strumenti derivati per i quali non si è verificata la presenza di un mercato attivo
secondo le regole di dettaglio previste, è necessario determinare una tecnica di valutazione che tenga
conto delle numerose specificità delle varie categorie di titoli. Nel caso in cui strumenti finanziari non
abbiano un mercato attivo, ma posseggano comunque prezzi su mercati regolamentati o su sistemi di
scambi organizzati di largo utilizzo, è possibile utilizzarle tali prezzi per il pricing o comunque come
possibile stima del pricing. Per tutti gli strumenti per i quali non è disponibile alcun prezzo, nonché
per quelli i cui prezzi non possano ritenersi un’attendibile stima del valore del titolo, il fair value
viene determinato metodologie di generale accettazione e mediante l’utilizzo delle funzioni
predisposte dai principali infoproviders. In caso l’andamento dei fattori di mercato sottostanti uno
strumento derivato determino un fair value (FV) positivo, lo stesso dovrà essere corretto del cd. Credit
Risk Adjustment (CRA) legato al rischio di controparte.
Le controparti dei derivati possono essere distinte in clientela e controparti istituzionali.
In caso di derivati con FV positivo nei confronti di clientela il CRA sarà stimato in funzione del valore
di probabilità di default (PD) associato al cliente in relazione al suo rating e segmento di appartenenza
e alla specifica loss given default (LGD) relativa alla forma tecnica di finanziamento e al segmento
di appartenenza utilizzati, in coerenza con i criteri definiti per le svalutazioni effettuate in sede di
redazione del bilancio.
Per i derivati con FV positivo nei confronti di controparti istituzionali il CRA sarà stimato sulla base
dei CDS mid market delle specifiche controparti ad un anno o, in assenza, della scadenza più prossima
o, in mancanza di specifici CDS, quelli di controparti che possano essere considerate analoghe per
dimensioni, tipologia attività e rating. I valori dei CDS saranno desunti dall’information provider
Bloomberg.
Viceversa, in caso di FV negativo, lo stesso è corretto del cd. Debit Risk Adjustment (DRA)
determinato sulla base della stima del merito creditizio effettuata in occasione della valutazione dei
titoli del passivo valutati al fair value nell’intervallo temporale ad un anno.
Strumenti finanziari oggetto di ristrutturazione
Per attività finanziarie oggetto di ristrutturazione si intendono, in questa sede, titoli obbligazionari
per i quali si prevede un accordo con il quale potrebbero essere modificate le condizioni originarie
del prestito al fine di alleggerire l’onere del debitore.
Di norma il grado di liquidità di asset per i quali si delinea un’ipotesi di ristrutturazione diminuisce
sensibilmente con un forte allargamento della forbice tra quotazioni “denaro” e “lettera”. Inoltre, il
mercato degli scambi di riferimento risulta successivamente occupato in via prevalente da operatori
che hanno obiettivi di investimento diversi rispetto ai normali asset in bonis (es. fondi falling angels
e controparti che operano per loro conto).
Nel caso gli asset non abbiano condizioni di liquidità tali da giustificarne una valutazione attraverso
quotazioni di mercato né le condizioni di liquidità siano congrue per parametri di mercato di
66
riferimento allora saranno considerate, ai fini della stima del fair value, le prevalenti ipotesi di
ristrutturazione generalmente accettate ed elaborate da primarie istituzioni politiche ed economiche.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
Il processo di valutazione e di controllo dei dati di output coinvolge in modo diretto la Direzione
Finance e la Tesoreria con la validazione della Direzione Risk Management della Banca che procede
alla verifica della coerenza delle metodologie applicate e dei risultati ottenuti.
A.4.3 Gerarchia del fair value
La Direzione Finance in accordo con la Tesoreria, ove necessario, in sede di valutazione propone i
livelli di fair value dei singoli strumenti e l’utilizzo di un valore diverso dal prezzo di transazione
qualora ritenga che quest’ultimo non sia coerente con i valori di mercato, sottoponendo i risultati
delle analisi alla Direzione Risk Management.
A.4.4 Altre informazioni
Non si rilevano le fattispecie di cui all’IFRS 13 paragrafi 51, 93 lettera (i) e 96.
67
Informativa di natura quantitativa
A.4.5 Gerarchia del fair value
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livello di fair
value.
31/12/2017
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 233.864 - -
4. Derivati di copertura - - -
5. Attività materiali - - -
6. Attività immateriali - - -
Totale 233.864 - -
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - -
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - -
3. Derivati di copertura - - -
Totale - - -
Legenda:
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente:
ripartizione per livelli di fair value
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non
ricorrente
31/12/2017
VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -
2. Crediti verso banche 197.608
197.608
3. Crediti verso la clientela 339.080
339.080
5. Attività materiali detenute a scopo di investimento
- - -
6. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- - -
Totale 536.688 - - 536.688
1. Debiti verso banche - - - -
2. Debiti verso clientela 735.811
735.811
3. Titoli in circolazione - - - -
4. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - -
Totale 735.811 - - 735.811
Legenda:
VB=Valore di bilancio
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
70
ATTIVO
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2017
a) Cassa 1
b) Depositi liberi presso Banche Centrali -
Totale 1
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - voce 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Voci/Valori
31/12/2017
Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 233.864 - -
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 233.864 - -
2. Titoli di capitale - - -
2.1 Valutati al fair value - - -
2.2 Valutati al costo - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - -
4. Finanziamenti - - -
Totale 233.864 -
Il portafoglio AFS per la parte titoli di debito è costituito da titoli emessi dalla Repubblica Italiana.
71
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori 31/12/2017
1. Titoli di debito 233.864
a) Governi e Banche Centrali 233.864
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri emittenti -
2. Titoli di capitale -
a) Banche -
b) Altri emittenti -
- imprese di assicurazione -
- società finanziarie -
- imprese non finanziarie -
- altri -
3. Quote di O.I.C.R. -
4. Finanziamenti -
a) Governi e Banche Centrali -
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri soggetti -
Totale 233.864
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni / Valori
31/12/2017
VB
FV
Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali 163.399 163.399
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria
3. Pronti contro termine
4. Altri 163.399
B. Crediti verso banche 34.209 34.209
1. Finanziamenti 34.209
1.1 Conti correnti e depositi liberi 27.049
1.2 Depositi vincolati 7.160
1.3 Altri finanziamenti:
Pronti contro termine attivi
Leasing finanziario
Altri
2. Titoli di debito
2.1 Titoli strutturati
2.2 Altri titoli di debito
Totale 197.608 197.608
Legenda:
FV = fair value
VB = valore di bilancio
72
Il saldo al 31 dicembre 2017 della sottovoce “Crediti verso Banche Centrali - Altri” ricomprende la
liquidità detenuta sul conto HAM presso la Banca d’Italia.
Il saldo al 31 dicembre 2017 della sottovoce “Crediti verso Banche - Depositi vincolati” corrisponde
alla riserva obbligatoria.
Con riferimento all’indicazione del fair value dei crediti verso banche, data la forma tecnica e la
scadenza a breve termine, non si ritiene che il fair value si discosti in maniera significativa rispetto al
valore di bilancio.
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2017
Valore di bilancio Fair value
Bonis Deteriorati
L1 L2 L3 Acquistati Altri
Finanziamenti
324.692 5.930 8.858 339.080
1. Conti correnti 2.162 2.124
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui 27.458 6.525
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del
quinto
200.324 834
5. Leasing finanziario
6. Factoring 94.601 4.696
7. Altri finanziamenti 147 209
Titoli di debito
8 Titoli strutturati
9 Altri titoli di debito
Totale 324.692 5.530 8.858 339.080
73
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2017
Deteriorati
Bonis Acquistati Altri
1. Titoli di debito: - -
a) Governi - -
b) Altri Enti pubblici - -
c) Altri emittenti - -
- imprese non finanziarie - -
- imprese finanziarie - -
- assicurazioni - - -
- altri - - -
2. Finanziamenti verso: 324.692 5.530 8.858
a) Governi 36.899 - -
b) Altri Enti pubblici 57.702 4.696 -
c) Altri soggetti 230.091 834 8.858
- imprese non finanziarie 20.314 - 6.278
- imprese finanziarie 2.025 - -
- assicurazioni - - -
- altri 207.752 834 2.580
Totale 324.692 5.530 8.858
74
Sezione 12 - Attività materiali - Voce 120
12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Attività/Valori 31/12/2017
1. Attività di proprietà 536
a) terreni -
b) fabbricati 209
c) mobili 125
d) impianti elettronici 176
e) altre 26
2 Attività acquisite in leasing finanziario -
a) terreni -
b) fabbricati -
c) mobili -
d) impianti elettronici -
e) altre -
Totale 536
75
12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 333 953 239 318 1.843
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (114) (844) (129) (314) (1.401)
A.2 Esistenze iniziali nette - 219 109 110 4 442
B. Aumenti: - - 34 109 26 169
B.1 Acquisti - - 34 109 26 169
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento - - - - - -
B.7 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni: - (10) (18) (42) (5) (75)
C.1 Vendite -
C.2 Ammortamenti - (10) (18) (42) (5) (75)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - 209 125 177 25 536
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (124) (862) (168) (319) (1.473)
D.2 Rimanenze finali lorde - 333 987 345 344 2.009
E. Valutazione al costo - 209 125 177 25 536
Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130
13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Attività/Valori
31/12/2017
Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento - -
A.2 Altre attività immateriali 58 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 58 -
a) Attività immateriali generate internamente - -
b) Altre attività 58 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - -
a) Attività immateriali generate internamente - -
b) Altre attività - -
Totale 58 -
76
13.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
Altre attività
immateriali: generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre Total
e
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali - - - 45 - 45
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -
A.2 Esistenze iniziali nette - - - 45 - 45
B. Aumenti - - - 33 33
B.1 Acquisti - - - 33 33
B.2 Incrementi di attività immateriali interne - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto - - - - -
- a conto economico - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (20) - (20)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (20) - (20)
- Ammortamenti - - (20) - (20)
- Svalutazioni: - - - - - -
+ patrimonio netto - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto - - - - -
- a conto economico - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - - - 58 58
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - -
E. Rimanenze finali lorde - - - 58 58
F. Valutazione al costo - - - 58 58
77
SEZIONE 14
Sezione 14 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 140 dell'attivo e Voce 80 del passivo 14.1 Attività per imposte anticipate: composizione
31/12/2017
A. Attività per imposte anticipate lorde 1.409
A1. Crediti 1.367
A2. Altri strumenti finanziari -
A3. Avviamenti 42
A4. Oneri pluriennali -
A5. Immobilizzazioni materiali -
A6. Fondi per rischi e oneri -
A7. Spese di rappresentanza -
A8. Oneri relativi al personale -
A9. Perdite fiscali -
A10. Crediti di imposta non utilizzati da scomputare -
A11. Altre -
B. Compensazione con passività fiscali differite -
C. Attività per imposte anticipate nette 1.409
Le imposte anticipate iscritte al 31 dicembre 2017 sono riferite, principalmente, alla deducibilità delle
rettifiche di valore sui crediti registrate negli anni precedenti, relative alle quote non ancora dedotte
a seguito del Decreto Legge n. 83 del 27/06/2015. Come già indicato nella Relazione sulla gestione,
non sono state registrati crediti per imposte anticipate sulle perdite fiscali.
14.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
31/12/2017
1. Importo iniziale 1.988
2. Aumenti -
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio -
a) relative a precedenti esercizi -
b) dovute al mutamento di criteri contabili -
c) riprese di valore -
d) altre -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali -
2.3 Altri aumenti -
3. Diminuzioni (579)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio -
a) rigiri -
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità -
c) mutamento di criteri contabili -
d) altre -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali -
3.3 Altre diminuzioni (579)
a) trasformazione in credi d'imposta di cui alla L. 214/2011 (579)
b) altre -
4. Importo finale 1.409
78
14.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)
31/12/2017
1. Importo iniziale 1.988
2. Aumenti -
3. Diminuzioni (579)
3.1 Rigiri -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta (579)
a) derivante da perdite di esercizio (579)
b) derivante da perdite fiscali -
3.3 Altre diminuzioni -
4. Importo finale 1.409
Ai sensi dei commi 55 e 56 bis dell’art. 2 del Dl. N.225/2010, il cd. “Decreto Milleproroghe”, la
Banca ha trasformato in crediti per imposte correnti, le imposte anticipate iscritte in bilancio relative
alle svalutazioni su crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile e al valore dell’avviamento per
un importo complessivo di 579 mila euro.
14.7 Altre informazioni
A) Attività per imposte correnti
31/12/2017
A. Attività per imposte correnti lorde 3.377
A1. Acconti IRES -
A2. Acconti IRAP -
A3. Altri crediti e ritenute 3.377
B. Compensazione con passività fiscali correnti -
C. Attività per imposte correnti nette 3.377
La sottovoce “Altri crediti e ritenute” comprende prevalentemente il credito d’imposta per residui
3.152 mila euro relativo alla trasformazione delle imposte anticipate in correnti ai sensi dei commi
55 e 56 bis dell’art. 2 del Dl. N.225/2010 e il saldo residuo di 28 mila euro del beneficio fiscale
relativo al rimborso per i periodi dal 2007 al 2011 della deducibilità dell’IRAP relativa al costo del
lavoro dall’imponibile IRES. La variazione di Euro 3.014 mila è riconducibile all’utilizzo per Euro
3.593 mila del credito di imposta in compensazione dei versamenti tramite modello F24 e per Euro
579 mila alla quota dei DTA trasformate in crediti d’imposta nel 2017.
79
Sezione 16 - Le altre attività - Voce 160
16.1 Altre attività: composizione
31/12/2017
- Partite in corso di lavorazione 3.602
- Risconti attivi non riconducibili a voce propria 1.757
- Ratei attivi non riconducibili a voce propria 721
- Crediti tributari verso erario e altri enti impositori 696
- Migliorie su beni di terzi 278
- Altre 217
- Partite viaggianti tra filiali 18
Totale 7.289
I crediti tributari includono tra l’altro gli acconti versati per l’imposta di bollo (431 mila euro), per le
ritenute su interessi da conti correnti e depositi (162 mila euro) e per l’imposta sulle rendite finanziarie
(capital gain per 81 mila euro).
Le partite in corso di lavorazione includono prevalentemente il saldo di un conto transitorio per 2.379
mila euro relativo alla lavorazione dei bonifici, che si è chiuso il giorno lavorativo successivo.
80
PASSIVO
Sezione 2 - Debiti verso clientela - voce 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2017
1. Conti correnti e depositi liberi 457.518
2. Depositi vincolati 278.293
3. Finanziamenti -
3.1 Pronti contro termine passivi -
3.2 Altri -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali -
5. Altri debiti -
Totale 735.811
Fair value - livello 1
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3 735.811
Totale fair value 735.811
Con riferimento all’indicazione del fair value dei debiti verso clientela, data la forma tecnica e la
scadenza a breve termine, non si ritiene che il fair value si discosti in maniera significativa rispetto al
valore di bilancio.
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100
10.1 Altre passività: composizione
31/12/2017
- Partite in corso di lavorazione 4.692
- Partite fiscali varie 2.654
- Altre partite 2.485
- Debiti verso enti previdenziali 318
- Altri debiti verso personale 121
- Ratei passivi non riconducibili a voce propria 105
Totale 10.375
Le partite fiscali varie includono bolli da versare per 781 mila euro e ritenute da versare per interessi
su conti correnti e depositi per euro 1.540 mila.
Le partite in corso di lavorazione includono tra l’altro i saldi dei conti transitori per bonifici da
regolare per 2.530 mila euro e dei transitori per Sepa Direct Debit da regolare con il circuito Sepa per
774 mila euro che si sono chiusi nei primi giorni del 2018. Le altre partite includono tra l’altro il saldo
del conto fatture da ricevere per 1.182 mila euro e del conto debiti verso fornitori per 625 mila euro.
81
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31/12/2017
A. Esistenze iniziali 344
B. Aumenti 81
B.1 Accantonamento dell'esercizio 53
B.2 Altre variazioni 28
C. Diminuzioni (197)
C.1 Liquidazioni effettuate (197)
C.2 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 228
Totale 228
Ai sensi di quanto disposto dal paragrafo 135 dello IAS 19, si riportano di seguito le ipotesi
demografiche, le ipotesi economico-finanziarie e l’analisi di sensitività dell’obbligazione per benefici
definiti (TFR) al fine di fornire indicazioni sulla stima del Present Value del DBO, nonché sulle
variazioni dello stesso in corrispondenza di differenti scenari demografici e/o economico finanziari,
rispetto a quelli utilizzati al 31 dicembre 2016.
IPOTESI DEMOGRAFICHE
• Le probabilità di morte, sono state desunte dalla popolazione italiana distinta per età e sesso
rilevate dall’ISTAT nel 2000 e ridotte del 25%;
• Le probabilità di eliminazione per invalidità assoluta e permanente del lavoratore di divenire
invalido ed uscire dalla collettività aziendale sono quelle desunte dalle tavole di invalidità
correntemente usate nella pratica riassicurativa, distinte per età e sesso;
• per le probabilità di uscita dall’attività lavorativa per le cause di dimissioni e licenziamenti
sono state stimate le frequenze annue, sulla base dei dati aziendali, su un periodo di
osservazione dal 2009 al 2017 e fissate pari al 6,61% annuo;
• le probabilità di richiesta di anticipazione, sono state stimate sulla base dati aziendale e poste
pari all’1,52% annuo, con un’aliquota media di anticipazione pari all’ 80,00%;
• per l’epoca di pensionamento per il generico attivo si è supposto il raggiungimento del primo
dei requisiti pensionabili validi per l’Assicurazione Generale Obbligatoria.
IPOTESI ECONOMICO-FINANZIARIE
Lo scenario macroeconomico utilizzato per le valutazione è il seguente:
• Tasso di aumento delle retribuzioni 1,30%
• Tasso di inflazione 2,00%
• Tasso di attualizzazione – TFR 1,319%
Alle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto decorrenti dal 1° gennaio 2015 si applica l'imposta
sostitutiva delle imposte sui redditi nella nuova misura così come stabilito dalla Legge di Stabilità
2015 (Legge n. 190 del 23 dicembre 2014, art.44, comma 3).
Con riferimento al tasso di attualizzazione adottato in tutte le valutazioni riconducibili sotto lo IAS
19, si è fatto riferimento alla struttura per scadenza dei tassi di interesse derivata con metodologia di
82
tipo bootstrap dalla curva dei tassi swap rilevata al 31/12/17 (Fonte: Sole 24 Ore) e fissato rispetto ad
impegni passivi con durata media residua pari ad anni 16.
ANALISI DI SENSITIVITA’
DBO - Interest Rate Sensitivities DBO -Turn over Rate Sensitivities
Down (-0,5%) 238 Down (-0,5%) 229
Best 228 Best 228
Up (+0,5%) 219 Up (+0,5%) 228
DBO -Mortality Rate Sensitivities
Down (-0,025%) 228
Best 228
Up (+0,025%) 228
83
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - voce 120
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Voci/Valori 31/12/2017
1. Fondi di quiescenza aziendali -
2. Altri fondi per rischi ed oneri 1.222
2.1 controversie legali 80
2.2 oneri per il personale 1.142
2.3 altri -
Totale 1.222
La sottovoce Altri fondi – oneri per il personale è costituita prevalentemente:
• per 806 mila euro dal saldo del Fondo di solidarietà 2014/2015. A seguito del processo di
riorganizzazione aziendale deliberato dalla ex Capogruppo in data 22 dicembre 2014, in data
7 febbraio 2015 è stato siglato dalla stessa un accordo con le organizzazioni sindacali,
finalizzato all’individuazione di una serie di misure e strumenti atti a ridurre il costo del
personale. Tra queste è stato previsto anche il ricorso al prepensionamento delle risorse che
avevano già maturato, o che avrebbero maturato il diritto al percepimento del trattamento
pensionistico entro il 30 giugno 2024.
La stima di tale fondo è stata effettuata considerando le seguenti ipotesi:
• le ipotesi demografiche sono state desunte dalle tavole di mortalità, suddivise per sesso,
afferenti al 2016, come messe a disposizione dall' ISTAT sul proprio sito web;
• il tasso di attualizzazione adottato si riferisce alla struttura per scadenza dei tassi di
interesse derivata interpolando i tassi swap rilevati al 31 dicembre 2017 (Fonte:
Bloomberg);
• l'analisi di sensitività è stata effettuata ipotizzando uno spostamento parallelo di +/- 50
bps della curva dei tassi di attualizzazione di cui sopra, con un impatto patrimoniale
rispettivamente di +9/-9 mila euro sul valore della passività iscritta in bilancio.
• per 245 mila euro dal Fondo per incentivazione del personale. La Banca ha costituito un
Fondo per l’incentivazione del proprio personale dipendente.
L’importo del Fondo è stato stimato nel rispetto dei limiti previsti dalle “Politiche di
Remunerazione ed Incentivazione” e tenendo in considerazione gli accordi intervenuti in sede
di assunzione con riferimento - da un lato - all’eventuale perdita, da parte dei candidati, del
bonus di norma riconosciuto dall’azienda di provenienza e - dall’altro - all’esigenza di
formulare offerte economiche attrattive e competitive sul mercato.
Gli importi effettivamente riconosciuti saranno definiti, all’esito del processo di performance
management, entro il secondo trimestre del 2018, tenendo conto degli effettivi risultati
conseguiti dai singoli dipendenti nel rispetto delle disposizioni di vigilanza in materia.
84
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - voce 120
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Fondi di quiescenza Altri fondi
A. Esistenze iniziali - 3.538
B. Aumenti - 321
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 317
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 4
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -
B.4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (2.637)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (2.323)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -
C.3 Altre variazioni - (314)
D. Rimanenze finali - 1.222
Gli utilizzi dell’esercizio si riferiscono per 1.474 mila euro al pagamento degli indennizzi accantonati
lo scorso anno a seguito della sottoscrizione degli accordi di risoluzione consensuale dei rapporti di
lavoro conseguenti la chiusura di tutte le filiali della Banca e della sede di Lecco; per 628 mila euro
al pagamento degli incentivi al personale, per 208 mila euro all’utilizzo del fondo esuberi e per 13
mila euro all’utilizzo del fondo controversie legali.
Sezione 15 - Patrimonio Consolidato - Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200, 220
15.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione
Voci/Valori
31/12/2017
Valore nominale
unitario
Valore nominale
azioni interamente
liberate
Valore nominale azioni non
interamente liberate
Versato Non versato
Azioni ordinarie - 8.541 - -
Azioni privilegiate - - - -
Azioni di risparmio - - - -
Totale - 8.541 - -
85
15.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue
Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 23.296.660 -
- interamente liberate 23.296.660 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) - -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 23.296.660 -
B. Aumenti - -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 23.296.660 -
D.1 Azioni proprie (+) - -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio - -
- interamente liberate - -
- non interamente liberate - -
15.4 Riserve di utili: altre informazioni
Voci/Valori 31/12/2017 Possibilità di utilizzo
Voce 130. Riserve da valutazione (1.228)
- Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.134) (*)
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (94) (*)
Voce 160. Riserve 39.734
- di utili (17.227)
a) legale -
b) statutaria -
c) altre riserve di utili (17.227)
- altre per applicazione IAS/IFRS -
- disponibili -
- indisponibili -
- versamenti in conto futuro aumenti di capitale 56.961 A B
Voce 170. Sovrapprezzi di emissione -
Legenda
A: Aumento di Capitale Sociale
B: Copertura perdite
C: Distribuzione ai Soci
(*) La riserva segue i limiti di disponibilità previsti dall'articolo 6 del Decreto Legislativo 38/2005
86
Si tratta del patrimonio relativo ai due veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l. e Diaz
Securitusation S.r.l. le cui note emesse sono state interamente sottoscritte da Banca Progetto e in cui
la banca non ha alcuna interessenza azionaria.
Sezione 16 - Patrimonio di pertinenza di tersi - Voce 210
16.1 Dettaglio della voce 210 "patrimonio di pertinenza di terzi"
Voci/Valori 31/12/2017
Altre partecipazioni 20
Totale 20
87
Altre Informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni 31/12/2017
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 171
a) Banche -
b) Clientela 171
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 161
a) Banche -
b) Clientela 161
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 433
a) Banche -
i) a utilizzo certo -
ii) a utilizzo incerto -
b) Clientela 433
i) a utilizzo certo -
ii) a utilizzo incerto 433
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi -
6) Altri impegni -
Totale 765
88
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi 31/12/2017
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -
a) Acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) Vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni portafogli -
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli 1.387.616
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -
depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 3.116
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 1.104
2. altri titoli 2.012
c) titoli di terzi depositati presso terzi 3.116
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 1.384.500
4. Altre operazioni
90
SEZIONE 1 - GLI INTERESSI - VOCI 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Titoli di
debito Finanziamenti
Altre
operazioni 31/12/2017
1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
2 Attività finanziarie disponibili per la vendita 395 - - 395
3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -
4 Crediti verso banche 197 - 197
5 Crediti verso clientela 11.908 - 11.908
6 Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
7 Derivati di copertura - -
8 Altre attività - -
Totale 395 12.105 - 12.500
Nella voce interessi attivi su crediti verso clientela sono ricompresi Euro 10,4 milioni di interessi su crediti
detenuti dai veicoli di cartolarizzazione consolidati nel presente Bilancio.
Tali interessi si riferiscono per Euro 5,4 milioni a crediti Factoring detenuti dal veicolo Lake – Platform 1 e
per Euro 5 milioni a crediti per Cessione del Quinto di proprietà dei veicoli Lake – Platform 2 e Diaz.
Gli interessi attivi maturati su finanziamenti con la clientela e relativi ad attività deteriorate sono pari a 186
mila euro al 31 dicembre 2017.
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 interessi attivi su attività finanziarie in valuta
31/12/2017
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 1
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni 31/12/2017
1. Debiti verso banche centrali - - -
2. Debiti verso banche (512) - (512)
3. Debiti verso clientela (9.227) - (9.227)
4. Titoli in circolazione (16) - (16)
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - -
6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - -
7. Altre passività e fondi - -
8. Derivati di copertura - -
Totale (9.789) (16) - (9.805)
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
31/12/2017
Interessi passivi su passività in valuta (2)
91
SEZIONE 2 - LE COMMISSIONI - VOCI 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori 31/12/2017
a) garanzie rilasciate 5
b) derivati su crediti -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 2.552
1. negoziazione di strumenti finanziari -
2. negoziazione di valute -
3. gestioni di portafogli -
3.1 individuali -
3.2 collettive -
4. custodia e amministrazione di titoli 1
5. banca depositaria -
6. collocamento di titoli 1
7. raccolta di attività di ricezione e trasmissione di ordini -
8. attività di consulenza -
8.1 in materia di investimenti -
8.2 in materia di struttura finanziaria -
9. distribuzione di servizi di terzi 2.550
9.1 gestione di portafogli -
9.1.1. individuali -
9.1.2. collettive -
9.2 prodotti assicurativi 13
9.3 altri prodotti 2.537
d) servizi di incasso e pagamento 4
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione -
f) servizi per operazioni di factoring -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 58
j) altri servizi 74
Totale 2.693
Le commissioni attive alla voce 9.3 “altri prodotti” si riferiscono alle commissioni di intermediazione sulle
operazioni di cessione del quinto, riconosciute alla Banca da diversi intermediari finanziari nell’ambito degli
accordi di distribuzione.
92
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Canali/Valori 31/12/2017
a) presso propri sportelli: 14
1. gestioni di portafogli -
2. collocamento di titoli 1
3. servizi e prodotti di terzi 13
b) offerta fuori sede: -
1. gestioni di portafogli -
2. collocamento di titoli -
3. servizi e prodotti di terzi -
c) altri canali distributivi: -
1. gestioni di portafogli -
2. collocamento di titoli -
3. servizi e prodotti di terzi 2.537
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori 31/12/2017
a) garanzie ricevute (4)
b) derivati su crediti -
c) servizi di gestione e intermediazione: (49)
1. negoziazione di strumenti finanziari -
2. negoziazione di valute -
3. gestioni di portafogli -
4. custodia e amministrazione di titoli (49)
5. collocamento di strumenti finanziari -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi -
d) servizi di incasso e pagamento (4)
e) altri servizi (5.908)
Totale (5.965)
Le commissioni passive alla voce e) “altri servizi” includono principalmente le provvigioni pagate alla rete di
agenti per euro 2,1 milioni (relative sia alla distribuzione del prodotto prestito CQ che alla distribuzione dei
finanziamenti alle piccole e medie imprese), per Euro 0, 9 milioni al costo generato dalla piattaforma on-line
tedesca per la raccolta in conti di deposito e per Euro 2,8 milioni ai costi dei veicoli di cartolarizzazione (di
cui Euro 1,4 Lake Platform 1, Euro 0,1 Lake Platform 2 e Euro 1,3 Diaz Securitisation).
93
SEZIONE 6 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO - VOCE 100
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Voci/Componenti reddituali
31/12/2017
Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche - - -
2. Crediti verso clientela 68 (1) (67)
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 5.743 (1) (5.741)
3.1 Titoli di debito 5.743 (1) (5.741)
3.2 Titoli di capitale - - -
3.3 Quote di O.I.C.R. - - -
3.4 Finanziamenti - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - -
Totale attività 5.811 (2) (5.809)
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - -
2. Debiti verso clientela - - -
3. Titoli in circolazione - - -
Totale passività - - -
94
SEZIONE 8 - LE RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO - VOCE
130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Operazioni/ Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
31/12/2017 Specifiche
Di
portafoglio
Specifiche Di
portafoglio Cancellazioni Altre
A B A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - -
- finanziamenti - - - - - - - -
- titoli di debito - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (30) (4.006) (712) 338 892 - - (3.518)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - - -
- finanziamenti - - - - - - - -
- titoli di debito - - - - - - - -
Altri crediti (30) (4.006) (712) 338 892 - - (3.518)
- finanziamenti (30) (4.006) (712) 338 892 - - (3.518)
- titoli di debito - - - - - - -
C. Totale (30) (4.006) (712) 338 892 - - (3.518)
Legenda
A= da interessi
B= altre riprese
Le rettifiche e le riprese di valore per deterioramento crediti esposte nella tabella sono dettagliate come segue:
- cancellazioni : sono riferite per lo più a transazioni a saldo e stralcio per posizioni non classificate a
sofferenza;
- rettifiche di valore specifiche altre: sono riferite per Euro 2,8 milioni a posizioni a sofferenza, per
Euro 1,2 milioni ad altre posizioni deteriorate e per Euro 156 mila relative a svalutazioni specifiche su
crediti detenuti dai veicoli di cartolarizzazione;
- rettifiche di valore di portafoglio: include l’importo di Euro 33 mila relativamente alla valutazione del
portafoglio crediti in bonis e Euro 678 mila relative a svalutazione generiche di crediti in bonis detenuti
dai veicoli di cartolarizzazione su prestiti CQ e factoring con PA:
- riprese di valore per interessi : sono riferite per Euro 275 mila a posizioni a sofferenza e per Euro 63
mila ad altre posizioni deteriorate;
- altre riprese di valore specifiche: sono riferite per Euro 280 mila euro a posizioni a sofferenza e per
Euro 1,2 milioni ad altre posizioni deteriorate;
- riprese di valore specifiche di portafoglio: rappresentano la ripresa di valore relativa al titolo emesso
dal veicolo Lake Securitisation in relazione all’operazione Platform 1 per Euro 0,7 milioni.
95
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita:
composizione
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
31/12/2017
Specifiche Specifiche
Cancellazioni Altre A B
A Titoli di debito - - - - -
B Titoli di capitale - - - - -
C Quote O.I.C.R. - - - - -
D Finanziamenti a banche - - - - -
E Finanziamenti a clientela - (211) - - (211)
Totale attività - (211) - - (211)
Legenda
A= interessi
B= altre riprese
Le rettifiche di valore indicate si riferiscono alla svalutazione dei titoli acquisiti nell’ambito dell’adesione allo
Schema volontario del FITD relativo al sostegno dell’operazione di acquisizione Credit Agricole-Cariparma
Sulle 3 banche in difficoltà finanziaria.
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Operazioni / Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
31/12/2017 Specifiche
Di portafoglio Specifiche Di portafoglio
Cancellazioni Altre A B A B
A. Garanzie rilasciate - - - - 10 - 6 16
B. Derivati su crediti - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - - - - -
E. Totale - - - - 10 - 6 16
Legenda
A= interessi
B= altre riprese
96
SEZIONE 11 - LE SPESE AMMINISTRATIVE - VOCE 180
11.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori 31/12/2017
1) Personale dipendente (4.986)
a) salari e stipendi (3.416)
b) oneri sociali (911)
c) indennità di fine rapporto (164)
d) spese previdenziali -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (53)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: -
- a contribuzione definita -
- a benefici definita -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (109)
- a contribuzione definita -
- a benefici definita (109)
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (333)
2) Altro personale in attività (51)
3) Amministratori e sindaci (360)
4) Personale collocato a riposo -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende -
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (17)
Totale (5.514)
Il punto 1) lettera i) - Altri benefici a favore dei dipendenti, include l’importo pari a 269 mila euro
relativo agli oneri sostenuti dalla Banca per incentivi all’esodo.
11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
31/12/2017
Personale dipendente: 46
a) dirigenti 12
b) Quadri direttivi 17
c) restante personale dipendente 17
Altro personale 2
-
97
11.5 Altre spese amministrative: composizione
Tipologia di spesa/Valori 31/12/2017
a) spese informatiche (1.112)
- assistenza sistem. e noleggio software (128)
- canoni macchine e hardware (7)
- elaborazioni elettroniche (977)
b) spese per fitti e canoni passivi (471)
- immobili (340)
- macchine (131)
c) spese manutenzione mobili e immobili (51)
d) spese per acquisti di beni e servizi non professionali (249)
- cancelleria e stampati (10)
- vigilanza e trasporto valori -
- postali e telefoniche e trasmissione dati (75)
- energia elettrica, acqua e riscaldamento (45)
- trasporti (83)
- pulizia locali (29)
- spese generali (7)
e) spese per servizi professionali (1.863)
- prestazioni legali e notarili (470)
- visure e informazioni (124)
- servizi e consulenze varie (1.692)
f) premi assicurativi (171)
g) spese per pubblicità e rappresentanza (702)
h) imposte indirette e tasse (bollo, registro e altre) (937)
i) altre spese (1.430)
- beneficenza ed elargizioni varie (5)
- contributi associativi e sindacali (1.076)
- altre (656)
Totale (7.716)
Nella voce “i) altre spese” sono incluse tra l’altro le spese per la contribuzione ordinaria e straordinaria
(Schema Volontario) al Fondo Interbancario di Tutela Depositi, rispettivamente per Euro 0,6 milioni e per
Euro 0,4 milioni.
98
SEZIONE 12 - ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 190
12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Voci/Valori
31/12/2017
Risarcimento
danni e
revocatorie
fallimentari
Controversie
legali Altri
-Accantonamenti dell'esercizio - - -
- Riattribuzione a c.e. di fondi per rischi ed oneri – controversie legali - 20 -
Totale - 20 -
SEZIONE 13 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA' MATERIALI - VOCE
200
13.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/Componente reddituale Ammortamento (a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di
valore (c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (74) - - (74)
- Ad uso funzionale (74) - - (74)
- Per investimento - - - -
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
- Ad uso funzionale - - - -
- Per investimento - - - -
Totale (74) - - (74)
SEZIONE 14 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA' IMMATERIALI -
VOCE 210
14.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/Componente reddituale Ammortamento (a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di
valore (c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (20) - - (20)
- Generate internamente dall’azienda - - - -
- Altre (20) - - (20)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
Totale (20) - - (20)
99
SEZIONE 15 – GLI ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE - VOCE 220
15.1 Altri oneri di gestione: composizione
31/12/2017
Ammortamenti su migliorie beni di terzi (58)
Altri oneri diversi (38)
Totale (96)
15.2 Altri proventi di gestione: composizione
31/12/2017
Recupero imposte e tasse 57
Recupero spese altre 14
Altri proventi 118
Totale 189
SEZIONE 18 - LE IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE - VOCE 260
18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
Componenti reddituali/Valori 31/12/2017
1 .Imposte correnti (-)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+)
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 (+) 579
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (579)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) -
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) -
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Considerato che non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sulle perdite fiscali, non è
stata predisposta la tabella di riconciliazione tra onere fiscale ed effettivo
100
Sezione 20 – Altre informazioni
Banca Progetto S.p.A. non fa parte di alcun Gruppo Bancario. Non è necessario riportare in questa
sezione i prospetti riepilogativi richiesti dall’articolo 2497 bis del Codice Civile.
102
Prospetto analitico della redditività complessiva al 31 dicembre 2017
Voci Importo
lordo
Imposte sul
reddito
Importo
netto
10. Utile (Perdita) di esercizio (11.592) - (11.592)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (28) - (28)
20. Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti (28) - (28)
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.134) - (1.134)
70. Copertura di investimenti esteri: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio: - - -
a) variazioni di valore - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Copertura dei flussi finanziari: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (1.134) - (1.134)
a) variazioni di fair value (1.134) - (1.134)
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
110. Attività non correnti in via di dismissione: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
120.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130. Totale altre componenti reddituali (1.162) - (1.162)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (12.754) - (12.754)
104
Il Governo dei Rischi
Banca Progetto S.p.A. ha formalizzato specifici Regolamenti Interni e Poteri Delegati che
disciplinano i meccanismi di governo societario finalizzati alla formalizzazione dei compiti e delle
responsabilità degli Organi e delle Funzioni aziendali coinvolte nella gestione e nel controllo dei
rischi.
Gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio a vengono deliberati dagli Organi
preposti, tenendo conto dell’operatività e del connesso profilo di rischio della Banca, e provvedendo
al loro riesame periodico al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo.
La Banca, ha adottato un sistema dei controlli interni basato su tre livelli, in coerenza con le
disposizioni normative e regolamentari vigenti.
Tale modello prevede le seguenti tipologie di controllo:
• I livello: controlli di linea che sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle
operazioni e che, per quanto possibile, sono incorporati nelle procedure informatiche; essi
sono effettuati dalle stesse strutture operative e di business;
• II livello: controlli sui rischi e sulla conformità che hanno l’obiettivo di assicurare, tra l’altro:
o la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi;
o il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni;
o la conformità dell’operatività aziendale alle norme, incluse quelle di
autoregolamentazione.
Le funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive e concorrono alla
definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi.
• III livello: controlli di revisione interna volti ad individuare violazioni delle procedure e della
regolamentazione, nonché a valutare periodicamente la completezza, l’adeguatezza, la
funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l’affidabilità della struttura organizzativa
delle altre componenti del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza
prefissata in relazione alla natura e all’intensità dei rischi.
Il sistema dei controlli interni è periodicamente soggetto a ricognizione e adeguamento in relazione
all’evoluzione dell’operatività aziendale e al contesto di riferimento.
In tale ambito, la Banca ha individuato un Responsabile della Funzione Risk Management, che riporta
gerarchicamente all’Amministratore Delegato.
La Funzione Risk Management, cura la predisposizione e l’applicazione delle metodologie e degli
strumenti per l’identificazione, la misurazione e il controllo dei rischi, in attuazione delle politiche
definite dagli Organi preposti e ne presidia il monitoraggio.
Tale Funzione provvede a esercitare costantemente il controllo dell’esposizione ai rischi e a
monitorare gli assorbimenti di capitale e l’adeguatezza attuale e prospettica dei Fondi Propri per far
fronte ai requisiti patrimoniali, fornendo agli Organi di Vigilanza le informazioni richieste dalla
normativa vigente. La stessa Funzione è chiamata a promuovere la cultura del rischio a tutti i livelli
gerarchici.
105
SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca, sono finalizzati:
• ad una selezione delle singole controparti, attraverso un’analisi della capacità delle stesse di
onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito;
• alla diversificazione del rischio di credito, individuando nei crediti di importo limitato il
naturale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle
esposizioni su gruppi di clienti, su gruppi di imprese o su singoli rami di attività economica;
• al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica, sia
con un’attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano anomalie.
Con riferimento alla normativa di vigilanza prudenziale la Banca ha adottato la metodologia
Standardizzata; a tale fine sono presenti strumenti gestionali di stima e monitoraggio degli
assorbimenti patrimoniali e processi di caricamento delle garanzie nelle apposite procedure ai fini
dell’utilizzo delle tecniche di Credit Risk Mitigation.
Inoltre, si dà atto che con riferimento alle segnalazioni relative alle posizioni cosiddette “Grandi
Esposizioni” alla data del 31 dicembre 2017, non è stato rilevato il superamento della soglia massima
prevista dalla normativa in materia.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Nello svolgimento della sua attività la Banca è esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati,
possano non essere onorati dai terzi debitori e, pertanto, debbano essere registrate in bilancio delle
perdite derivanti dalla loro cancellazione, totale o parziale, ovvero degli accantonamenti volti a
stimare il presumibile valore di realizzo del credito e la temporalità della riscossione.
Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità
economiche della controparte (mancanza di liquidità, insolvenza, etc.) e in misura marginale in
ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali ad esempio il rischio Paese
o rischi operativi.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Il processo di erogazione del credito è strutturato su livelli di autonomia distribuiti tra Direzione
Crediti, Comitato Crediti e Consiglio di Amministrazione in base a criteri di importo e categoria di
rischio delle tipologie di credito.
I momenti di istruttoria, delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter in
cui intervengono i diversi attori competenti; tali fasi sono supportate e controllate dalla procedura che
consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito)
delle posizioni affidate. In sede di istruttoria, per le richieste e revisioni di affidamenti, la valutazione,
anche prospettica, si struttura su più livelli in base all’entità e si basa prevalentemente su dati tecnici
e oggettivi, oltre che sull’approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale della
controparte e dei suoi garanti.
106
La definizione delle metodologie per il monitoraggio andamentale del rischio di credito ha come
obiettivo l’attivazione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate ed è supportata
dagli strumenti messi a disposizione dalle procedure informatiche.
Per quanto riguarda i controlli di linea (primo livello), sono svolti dalla Direzione Crediti.
I controlli sulla gestione dei rischi (secondo livello) sono svolti con l’obiettivo di misurare e
monitorare il rischio associato alle esposizioni creditizie, sia singole che di gruppo, anche mediante
la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative, sia in termini di concessione,
sia di adeguatezza delle classificazioni e delle rettifiche su crediti, affinché la classificazione delle
esposizioni sia corretta e rappresentativa del grado di rischio sottostante (anche mediante controllo
sulle metodologie utilizzate per individuare le anomalie) e che vi sia una corretta valorizzazione degli
input al processo valutativo.
Inoltre, l’utilizzo di strumenti gestionali di stima e monitoraggio degli assorbimenti patrimoniali
permette una periodica analisi degli stessi, oltre che un controllo del livello di “eleggibilità” del
portafoglio garanzie acquisite.
Periodicamente viene sottoposta all’attenzione degli Organi aziendali della Banca l’analisi del rischio
di credito della stessa, sulla base delle risultanze degli strumenti gestionali adottati.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dagli Organi preposti, la tecnica di
mitigazione del rischio di credito maggiormente utilizzata dalla Banca si sostanzia nelle differenti
fattispecie di garanzie personali e reali, finanziarie e non finanziarie.
In particolare, sono previsti meccanismi di escalation in termini di autonomie deliberative degli
Organi competenti ai fini della concessione di affidamenti basati sia sul livello di merito di credito
della clientela, sia sulla tipologia di garanzia acquisita.
La stessa acquisizione di garanzie a fronte degli affidamenti concessi rappresenta uno dei principali
obiettivi previsti nell’ambito delle politiche creditizie della Banca.
La maggior parte delle esposizioni a medio e lungo termine della Banca è assistita da garanzia
ipotecaria ovvero da garanzia statale (Fondo di Garanzia).
2.4 Attività finanziarie deteriorate
La Banca è organizzata con strutture e procedure normativo/informatiche per la gestione, la
classificazione e il controllo dei crediti.
Coerentemente con quanto dettato dalla normativa IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata
la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento o gruppo di
strumenti finanziari.
Le posizioni che presentano andamento anomalo sono classificate in base a quanto disciplinato dalla
Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti “Il bilancio bancario: schemi e
regole di compilazione”, in differenti categorie di rischio:
- sofferenze: le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni
sostanzialmente equiparabili;
- inadempienze probabili: le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali la
banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie,
il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni
creditizie;
107
- esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni, diverse da quelle classificate
tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione,
sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e superano una prefissata soglia di materialità;
- “esposizioni oggetto di concessioni”: le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) si
distinguono in:
• esposizioni oggetto di concessioni deteriorate, che corrispondono alle “Non
performing exposures with forbearance measures”. Tali esposizioni rappresentano
un dettaglio, a seconda dei casi, delle sofferenze, delle inadempienze probabili
oppure delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate; esse, quindi, non
formano una categoria a sé stante di attività deteriorate;
• altre esposizioni oggetto di concessioni, che corrispondono alle “Forborne
performing exposures”.
Al fine di gestire tempestivamente le problematiche conseguenti al deterioramento del rischio sulle
singole posizioni viene svolta, nel continuo, un’attività di monitoraggio andamentale sulle controparti
che presentano segnali di deterioramento interno e di sistema. La metodologia di valutazione delle
posizioni segue un approccio analitico, commisurato all’intensità degli approfondimenti ed alle
risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio.
108
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITA’ DEL CREDITO
A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E NON DETERIORATE:
CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE
ECONOMICA E TERRITORIALE
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori
di bilancio)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Attività
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
233.864 233.864
2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
3. Crediti verso banche
197.608 197.608
4. Crediti verso clientela 8.298 3.220 2.870 30.954 293.738 339.080
5. Attività finanziarie valutate al fair value
6. Attività finanziarie in corso di dismissione
Totale 31/12/2017 8.298 3.220 2.870 30.954 725.210 770.552
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori
lordi e netti)
Portafogli/qualità
Attività deteriorate In bonis
Totale
(esposizione
netta)
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1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - 233.864 - 233.864 233.864
2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - -
3 Crediti verso banche - - - 197.608 - 197.608 197.608
4. Crediti verso clientela 39.735 (25.347) 14.388 325.173 (481) 324.692 339.080
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -
Totale 31/12/2017 39.735 (25.347) 14.388 756.645 (481) 756.164 770.552
109
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione lorda
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Attività
deteriorate
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A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze - - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
b) Inadempienze probabili - - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 197.608 - 197.608
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -
Totale A - - - - 197.608 - - 197.608
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO - - - - - - - -
a) Deteriorate - - - - - -
b) Non deteriorate - - -
Totale B - - - - - - - -
TOTALE A+B - - - - 197.608 - - 197.608
110
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti e fasce di scaduto
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione lorda
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A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 3.001 69 177 27.514 (22.303) 8.458
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - 1.527 (1.372) 155
b) Inadempienze probabili 1.281 1.271 929 2.402 (2.662) 3.220
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 232 64 124 547 (685) 282
c) Esposizioni scadute deteriorate 1.280 1.348 335 129 (380) 2.712
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 4 - - 7 (3) 8
d) Esposizioni scadute non deteriorate 30.508 505 (54) (5) 30.954
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 528.021 (422) 527.599
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 17 (1) 16
TOTALE A 36.070 2.688 1.441 30.045 528.526 (25.399) (427) 572.944
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 27 - - - (20) 7
b) Non deteriorate 761 (3) 758
TOTALE B 27 - - - 761 (20) (3) 765
TOTALE A+B 36.097 2.688 1.441 30.045 529.288 (24.419) (430) 573.709
Le esposizioni lorde deteriorate per cassa sono in prevalenza riconducibili al comparto delle
sofferenze, il cui livello di copertura al 31 dicembre 2017 è pari al 72,5%; per quanto attiene alle
inadempienze probabili, si rileva un livello di copertura al 31 dicembre 2017 pari al 45,3%.
111
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 25.008 9.235 31
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 7.834 2.306 4.539
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 3.535 1.201 4.479
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 3.779 638 -
B.3 altre variazioni in aumento 520 467 60
C. Variazioni in diminuzione (2.080) (5.658) (1.479)
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis - - (343)
C.2 cancellazioni (834) - -
C.3 incassi (1.246) (1.879) (498)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (3.779) (638)
C.7 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale 30.762 5.883 3.091
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
A.1.7bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni
lorde distinte per qualità creditizia
Causali/Categorie
Esposizioni
oggetto di
concessioni
deteriorate
Altre esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Esposizione lorda iniziale 4.615 143
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 1.007 197
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis non oggetto di concessione - -
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessione - -
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate - -
B.4 altre variazioni in aumento 1.007
C. Variazioni in diminuzione (2.450) (126)
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni -
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni -
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate -
C.4 cancellazioni (33) -
C.5 incassi (10) (126)
C.6 realizzi per cessione - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (1.707) -
D. Esposizione lorda finale 3.172 17
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
112
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Causali/Categorie
Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
Totale
Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale
Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale
Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 17.581 1.420 5.944 2.499 7 3
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -
B. Variazioni in aumento 6.169 25 1.032 109 377 1
B.1 rettifiche di valore 2.827 25 1.032 109 377 1
B.2 perdite da cessione - - - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate 3.342 - - - - -
B.4 altre variazioni in aumento - - - - - -
C. Variazioni in diminuzione (1.446) (73) (4.314) (1.923) (4) (1)
C.1 riprese di valore da valutazione (438) (9) (402) (49) (1) (1)
C.2 riprese di valore da incasso (174) (32) (212) (13) (3) -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 cancellazioni (835) (32) (358) (233) - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate - - (3.342) (1628) - -
C.6 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali 22.303 1.372 2.662 685 380 3
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E
INTERNI
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni
Esposizioni Classi di rating interni Senza
rating Totale
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Esposizioni per cassa - - 235.960 3.174 324 260 530.834 770.552
B. Derivati - - - - - - - -
B.1 Derivati finanziari - - - - - - - -
B.2 Derivati su crediti - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate - - 5 150 - - 177 332
D. Impegni a erogare fondi - - 227 - - - 205 433
E. Altre - - - - - - - -
Totale - - 236.192 3.324 324 260 531.216 771.317
113
A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA
A.3.2 Esposizioni creditizie verso la clientela garantite
Va
lore
esp
osi
zion
e n
etta
Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)
Totale
(1)+(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
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Imm
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Fin
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Altri derivati
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1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 31.172 15.860 - 213 1.764 - - - - - - 9.357 - 2.525 29.719
1.1 totalmente garantite 21.736 15.860 - 213 1.764 - - - - - - 1.257 - 2.463 21.557
- di cui deteriorate 7.769 6.234 - - 56 - - - - - - 868 - 611 7.769
1.2 parzialmente garantite 9.436 - - - - - - - - - 8.100 - 62 8.162
- di cui deteriorate 532 - - - - - - - - - - 484 - 48 532
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: 405 227 - 104 21 - - - - - - - - 7 359
2.1 totalmente garantite 255 227 - - 21 - - - - - - - - 7 255
- di cui deteriorate 7 - - - - - - - - - - - - 7 7
2.2 parzialmente garantite 150 - - 104 - - - - - - - - - - 104
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
114
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)
Esposizioni/Controparti
Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Imprese di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - 3.180 (67) - - - - 3.650 (19.902) 1.627 (2.334)
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - - - 155 (1.361) - (10)
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - 2.319 (2.136) 901 (526)
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - - - 212 (643) 70 (42)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - 1.516 (31) - - - - 309 (116) 886 (233)
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - - - 5 (2) 3 (1)
A.5 Esposizioni non deteriorate 270.763 - (22) 57.702 - (82) 2.025 - (34) - - - 20.315 - (81) 207.750 - (191)
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - - - - 12 - (1) 4 - -
Totale A 270.763 - (22) 62.398 (98) (82) 2.025 - (34) - - - 26.593 (22.154) (81) 2011.164 (3.093) (191)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - 7 (20) - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate - - - - 205 (2) - - 553 (1) -
Totale B - - - - - - 205 - (2) - - - 560 (20) (1) - - -
Totale (A+B) 31/12/2017 270.763 - (22) 62.398 (98) (82) 2.230 - (36) - - - 27.153 (22.174) (82) 211.164 (3.093) (191)
115
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)
Esposizioni/Aree geografiche
Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esp
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Esp
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e
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 8.457 (22.303) - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili 3.220 (2.662) - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 2.710 (380) - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 558.556 (481) - - - - - - - -
Totale A 572.943 (25.826) - - - - - - - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze 7 (20) - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate 758 (3) - - - - - - - -
Totale B 765 (23) - - - - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2017 573.708 (25.849) - - - - - - - -
116
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)
Esposizioni/Aree geografiche
Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esp
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Esp
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Esp
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Esp
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ne
Net
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Ret
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e
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.5 Esposizioni non deteriorate 197.608 - - - - - - - - -
Totale A 197.608 - - - - - - - - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Altre esposizioni - - - - - - - - - -
Totale B - - - - - - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2017 197.608 - - - - - - - - -
117
B.4 Grandi esposizioni
Voci/valori 31/12/2017
Numero posizioni 4
Esposizione 421.568
Valore ponderato 9.849
Le grandi esposizioni esposte nella tabella sopra si riferiscono a Banca Progetto. La banca applica
nella ponderazione delle esposizioni verso le note emesse dai veicoli di cartolarizzazione la
metodologia del “full look thought”, considerando di fatto le esposizioni sottostanti come verrebbe
fatto in ambito consolidato. Per maggiori informazioni sui fondi propri e sui Coefficienti di Vigilanza
si rimanda alla sezione F.
In tema di Fondi Propri non si rilevano differenze tra quelli della banca e quelli consolidati. In
considerazione di alcune difficoltà operative nella predisposizione delle segnalazioni consolidate e
considerando il sostanziale allineamento dei ratios prudenziali sia a livello banca che consolidato, la
banca ha predisposto al 31/12/2017 solo le segnalazioni relative al Bilancio Individuale.
Le segnalazioni consolidate verranno effettuate nel corso del 2018.
Non è stato rilevato il superamento della soglia massima prevista dalla normativa in materia. La
tipologia delle controparti delle suddette esposizioni rientra principalmente nel settore del sistema
bancario italiano e parte nel Tesoro dello Stato.
118
F. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
Nel corso del 2017 non sono state effettuate variazioni nei modelli di misurazione del rischio di
credito; a tal fine la Banca adotta la metodologia standardizzata per il calcolo dei RWA di ciascun
credito e, di conseguenza, per la stima dei Fondi Propri assorbiti da tale fattispecie di rischio.
Sono utilizzati strumenti gestionali per la stima ed il monitoraggio degli assorbimenti patrimoniali in
riferimento al rischio di credito, di controparte e di concentrazione, con la classificazione delle
esposizioni tra le classi di analisi previste dall’approccio standardizzato della normativa di Vigilanza.
119
SEZIONE 2 - RISCHI DI MERCATO
Il rischio di mercato è il rischio che il valore o i flussi di uno strumento finanziario cambino per effetto
di variazioni di fattori di mercato. Il rischio di mercato riguarda il rischio di tasso di interesse, il
rischio di cambio e altri rischi di prezzo.
Nel corso nel 2017 Banca Progetto non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di
negoziazione.
2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO
DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali
Nel corso nel 2017 Banca Progetto S.p.A. non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di
negoziazione.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del
rischio di prezzo
Non applicabile.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento)
delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari
Nel corso nel 2017 Banca Progetto S.p.A. non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di
negoziazione.
3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della
sensitività.
Non applicabile.
120
2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO
BANCARIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di
interesse e del rischio di prezzo
Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario attiene alle perdite che una banca può
subire per effetto di uno sfavorevole andamento dei tassi di mercato e si riferisce alla mancata
coincidenza delle date di scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi
di riferimento delle poste attive e passive (basis risk).
La sua misurazione avviene con tecniche di ALM atte a stimare gli impatti sulla formazione del
margine di interesse e sul valore attuale delle poste patrimoniali attive e passive dovuti a variazioni
dei tassi di interesse.
Le poste patrimoniali interessate sono quelle per le quali non sussiste il trading intent cioè quelle
riferibili a servizi resi alla clientela e ad investimenti di tipo strategico.
Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi c.d. “di secondo pilastro”. Nel Resoconto
ICAAP inoltrato all’Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285,
Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il rischio di tasso d’interesse è stato oggetto di specifica
misurazione in termini di assorbimento patrimoniale.
A tal fine la Banca si ispira alla metodologia prevista dalla normativa prudenziale che prevede
l’effettuazione di un’analisi di sensitività al tasso d’interesse attraverso uno shock determinato sulla
base delle variazioni dei tassi di interesse registrati in un periodo di osservazione di 6 anni,
considerando alternativamente il 1° percentile (ribasso) o il 99° (rialzo). In caso di scenario al ribasso
viene garantito il vincolo di non negatività dei tassi.
La metodologia utilizzata, in particolare, prevede:
− classificazione delle attività e delle passività in 14 fasce temporali, le attività e le passività a
tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, le attività e le passività a tasso
variabile sono ricondotte nelle diverse fasce temporali sulla base della data di rinegoziazione
del tasso di interesse;
− ponderazione delle esposizioni nette all’interno di ciascuna fascia: nell’ambito di ogni fascia,
le posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo una posizione netta.
Ciascuna posizione netta, per ogni fascia temporale, è moltiplicata per i fattori di
ponderazione, ottenuti come prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi e una
approssimazione della duration modificata relativa alle singole fasce.
− somma delle esposizioni ponderate delle diverse fasce temporali: le esposizioni ponderate
delle diverse fasce sono sommate tra loro, ottenendo un’esposizione ponderata totale che
approssima la variazione del valore attuale delle poste esposte a tale fattispecie di rischio
nell’eventualità dello shock di tasso ipotizzato.
121
B. Attività di copertura del fair value
La Banca non ha effettuato nel corso del 2017 alcuna operazione di copertura.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Non sono in essere operazioni di copertura contabile di flussi finanziari.
122
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e
delle passività finanziarie
Valuta di denominazione - Euro
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a 10
anni
oltre 10
anni
durata
indeterminata
1. Attività per cassa 68.588 196.404 257.080 53.612 138.598 55.849 386 -
1.1 Titoli di debito - - 233.864 - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - 233.864 - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 27.049 170.559 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 41.539 25.845 23.216 53.612 138.598 55.849 386 -
- c/c 2.225 - - 550 1.431 114 - -
- altri finanziamenti 39.348 25.845 23.216 53.062 137.167 55.735 386 -
- con opzione di rimborso anticipato 27.133 2.438 382 45 263 184 386 -
- altri 12.215 23.407 22.834 53.017 136.904 55.551 - -
2. Passività per cassa 457.523 142.524 47.076 68.114 20.574 - - -
2.1 Debiti verso clientela 457.523 142.524 47.076 68.114 20.574 - - -
- c/c 457.471 1.806 657 - 105 - - -
- altri debiti 51 140.718 46.419 68.114 20.469 - - -
- con opzione di rimborso anticipato
- altri 51 140.718 46.419 68.114 20.469 - - -
2.2 Debiti verso banche - - - - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
2.857 1.070 443 2.028 737 165 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 2.857 1.070 443 2.028 737 165 -
- Opzioni - 2.857 1.070 443 2.028 737 165 -
+ posizioni lunghe - 70 207 443 2.028 737 165 -
+ posizioni corte - 2.787 863 - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
123
2. Portafoglio bancario – modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Al 31 dicembre 2017, l’applicazione della metodologia sopraesposta, che prevede l’effettuazione di
un’analisi di sensitività al tasso d’interesse attraverso uno shock determinato sulla base delle
variazioni dei tassi di interesse registrati in un periodo di osservazione di 6 anni, considerando
alternativamente il 1° percentile (ribasso) o il 99° (rialzo) evidenzia un assorbimento di capitale nullo
a fronte del rischio tasso.
124
2.3 RISCHIO DI CAMBIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
La Banca non detiene esposizioni rilevanti in divisa diversa dall’Euro.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
La Banca non ha posizioni aperte.
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
La Banca non detiene esposizioni rilevanti in divisa diversa dall’Euro.
125
SEZIONE 3 - RISCHIO DI LIQUIDITÀ
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri
impegni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire fondi (Funding Liquidity Risk) o
dell’incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio di liquidità (Market Liquidity
Risk). Il rischio di liquidità, inoltre, riguarda l’incapacità di reperire nuove risorse finanziarie
adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che
costringa la Banca a rallentare o fermare lo sviluppo dell’attività, o sostenere costi di raccolta
eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della
propria attività4. Le principali fonti finanziarie della Banca sono rappresentate dal patrimonio e dalla
raccolta presso la clientela retail.
La Banca è comunque costantemente impegnata nell’armonico sviluppo delle proprie risorse
finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.
La Banca si è dotata di apposita policy per la gestione del rischio di liquidità, nonché di un piano che
definisce gli obiettivi e descrive i processi e le strategie di intervento da attuare in condizioni di
emergenza (Contingency Funding Plan):
1. Policy per la gestione del rischio di liquidità
Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di Dicembre 2017, definisce
le linee guida per la gestione del rischio di liquidità durante l’operatività ordinaria in termini di
struttura di governance, strumenti di misurazione, modalità di gestione, di monitoraggio e
controllo del rischio.
2. Contingency Funding Plan
Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di Dicembre 2017, definisce
le linee guida per la gestione del rischio di liquidità durante le fasi di tensione o crisi di liquidità
in termini di struttura di governance, definizione degli early warning e degli stati di tensione /
crisi e dei conseguenti processi da attivare (processo di escalation e recovery option).
3. Indicatori di liquidità
La nuova normativa armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel
Regolamento UE n. 575/2013 (CRR), così come ad oggi aggiornato, ha introdotto i seguenti
indicatori di liquidità:
• Liquidity Coverage Ratio (di seguito, LCR): indicatore di copertura della liquidità a breve termine
che ha l’obiettivo di vincolare le banche ad accumulare sufficienti attività facilmente liquidabili
e di elevata qualità, al fine di fronteggiare uno scenario di forte stress nella raccolta su un arco
temporale di trenta giorni. Al 31 dicembre 2017 risulta pari al 978%.
• Net Stable Funding Ratio (di seguito, NSFR): indicatore di tipo strutturale di lungo periodo che è
rilevato con l’intento di segnalare l’esistenza di eventuali squilibri tra attività e passività liquide
aziendali. Al 31 dicembre 2017 risulta essere pari al 202%.
4 Tale rischio assume connotazioni e impatti differenti in condizioni di normale operatività ovvero in condizioni di stress
dei mercati finanziari.
126
I requisiti di liquidità, quindi, risultano ampiamente superiori al 100%, quindi oltre il target teorico
indicato dalla normativa Basilea 3 (il regime transitorio per l’introduzione dell’LCR prevede un
valore minimo dell’90% per il 2017; al momento non è stato ancora stabilito un framework
regolamentare definitivo e un minimo per l’NSFR che quindi è monitorata a livello gestionale).
127
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
Valuta di denominazione: Euro
Voci/Scaglioni temporali a vista
Da oltre 1
giorno fino
a 7 giorni
Da oltre 7
giorni fino
a 15 giorni
Da oltre 15
giorni fino
a un mese
Fa oltre 1
mese fino a
3 mesi
da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
da oltre 6
mesi fino a
1 anno
da oltre 1
anno fino a
5 anni
oltre 5
anni
durata
indetermin
ata
Attività per cassa 42.725 447 591 6.756 17.500 25.179 56.598 361.524 87.317 170.582
A.1 Titoli di stato - - - - - 595 - 205.000 25.000 -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -
A.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 42.725 447 591 6.756 17.500 24.584 56.598 156.524 62.317 170.582
- Banche 27.026
- - - - - - - - 170.582
- Clientela 15.699 447 591 6.756 17.500 24.584 56.598 156.524 62.317 -
Passività per cassa
457.525 102 2.492 22.350 117.939 47.290 68.678 20.451 - -
B.1 Depositi e conti correnti 457.525 102 2.492 22.350 117.939 47.290 68.678 20.451 - -
- Banche - - - - - - - - - -
- Clientela 457.525 102 2.492 22.350 117.939 47.290 68.678 20.451 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività - - - - - - - - - -
Operazioni fuori bilancio
- - - - - - - - - -
C.1 Derivati finanziari con scambio
capitale - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio
capitale - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
128
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Banca Progetto S.p.A. adotta, a partire dal 30 giungo 2016, il metodo base per il calcolo del requisito
di fondi propri per il rischio operativo nel rispetto delle indicazioni previste dalla normativa di
vigilanza prudenziale.
Pertanto, a partire dalla segnalazione con data di riferimento 30 giugno 2016 il requisito di fondi
propri individuale a fronte del rischio operativo di Banca Progetto viene calcolato con il metodo base.
La definizione adottata e recepita da Banca Progetto identifica il rischio operativo come “rischio di
perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni,
oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio giuridico”.
Tale sistema di gestione, avente come obiettivi principali il contenimento delle perdite operative e il
miglioramento dei processi interni ritenuti critici, prevede l’effettuazione delle seguenti attività:
- rilevazione stime qualitative soggettive (Risk Self Assessment);
- calcolo requisito e valutazione esposizione ai rischi operativi.
In particolare, l’individuazione delle perdite operative interne e lo svolgimento del processo di Risk
Self Assessment permettono di mettere in evidenza le aree di maggiore criticità per le quali vengono
proposti specifici interventi di mitigazione, in particolare, in termini di incremento dei controlli di
primo livello.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Nel corso dell’esercizio 2017, non sono stati registrati dalla Banca particolari eventi di perdita
operativa.
131
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA
Il patrimonio consolidato rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva
attività bancaria. Un livello di patrimonializzazione adeguato consente di esprimere con necessari
margini di autonomia la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo preservare la stabilità delle
banche. Il patrimonio, inoltre, costituisce il principale punto di riferimento per la valutazione
dell’Organo di Vigilanza ai fini della stabilità delle banche. Su di esso sono fondati i più importanti
strumenti di controllo in termini di gestione dei rischi; alle dimensioni patrimoniali è connessa inoltre
l’operatività in diversi comparti.
Il framework Basilea 3 in tema di fondi propri ha introdotto vari elementi di novità rispetto alla
precedente normativa prudenziale prevedendo in particolare: una ricomposizione del capitale delle
banche a favore di azioni ordinarie e riserve di utili (c.d. common equity), al fine di accrescerne la
qualità; l’adozione di criteri più stringenti per la computabilità di altri strumenti di capitale (gli
strumenti innovativi di capitale e le passività subordinate); una maggiore armonizzazione degli
elementi da dedurre (con riferimento a talune categorie di attività per imposte anticipate e alle
partecipazioni rilevanti in società bancarie, finanziarie e assicurative); l’inclusione solo parziale nel
common equity degli interessi di minoranza.
Le nuove regole in tema di fondi propri sono oggetto di introduzione graduale essendo previsto un
periodo transitorio. La nuova definizione di fondi propri prevede infatti un phasing-in nella maggior
parte dei casi articolato su 4 anni, mentre gli altri strumenti di capitale non più conformi saranno
esclusi gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza, entro il 2021.
Nella determinazione dei fondi propri, viene fatto riferimento alla normativa specifica secondo la
quale è costituito dalla somma algebrica di una serie di elementi (positivi e negativi) che, in relazione
alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi, possono entrare nel calcolo del Capitale di
Classe 1 (sia nel Capitale primario di Classe 1 - Common Equity Tier 1 che nel Capitale Aggiuntivo
di Classe 1 – Additional Tier 1 Capital) oppure di Classe 2 (Tier 2) seppur con alcune limitazioni.
Gli elementi positivi che costituiscono i fondi devono essere nella piena disponibilità delle banche,
in modo da poter essere utilizzati senza limitazioni per la copertura dei rischi e delle perdite aziendali.
L'importo di tali elementi è depurato degli eventuali oneri di natura fiscale. Il complesso dei fondi
propri è costituito dal Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), a sua volta composto da Capitale primario
di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 –
AT 1) al quale si somma il Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2) al netto delle deduzioni.
132
B. INFORMAZIONE DI NATURA QUANTITATIVA
B.1 Patrimonio consolidato: composizione
Voci/Valori 31/12/2017
1. Capitale 8.541
2. Sovrapprezzi di emissione -
3. Riserve 39.734
- di utili (17.227)
a) legale -
b) statutaria -
c) azioni proprie -
d) altre (17.227)
- altre 56.961
3.bis Acconti su dividendi -
4. Strumenti di capitale -
5. (Azioni proprie) -
6. Riserve da valutazione (1.228)
- Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.134)
- Attività materiali -
- Attività immateriali -
- Copertura di investimenti esteri -
- Copertura dei flussi finanziari -
- Differenze di cambio -
- Attività non correnti in via di dismissione -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (94)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al
Patrimonio netto
-
- Leggi speciali di rivalutazione -
7. Utile (perdita) d'esercizio (11.592)
Totale 35.455
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Attività/Valori 31/12/2017
Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito - (1.134)
2. Titoli di capitale - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
Totale - (1.134)
133
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanzia-
menti
1. Esistenze iniziali 14 1 - -
2. Variazioni positive - - - -
2.1 Incrementi di fair value - - - -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: - - - -
- da deterioramento - - - -
- da realizzo - - - -
2.3 Altre variazioni - - - -
3. Variazioni negative (1.148) (1) - -
3.1 Riduzioni di fair value (1.134) - -
3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo (14) (1) - -
3.4 Altre variazioni - - - -
4. Rimanenze finali (1.134) - - -
134
SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
Come già evidenziato nella “Relazione sulla gestione Consolidata”, l’informativa sui Fondi Propri e
Adeguatezza Patrimoniale viene fornita solo a livello di Banca Progetto.
La Banca applica nella ponderazione delle esposizioni verso le note emesse dai veicoli di
cartolarizzazione la metodologia del “full look thought”, considerando di fatto le esposizioni
sottostanti come verrebbe fatto in ambito consolidato.
In tema di Fondi Propri non si rilevano differenze tra quelli della Banca e quelli consolidati. In
considerazione di alcune difficoltà operative nella predisposizione delle segnalazioni consolidate e
considerando il sostanziale allineamento dei ratios prudenziali sia a livello Banca che consolidato, la
banca ha predisposto al 31/12/2017 solo le segnalazioni relative al bilancio individuale.
Le segnalazioni consolidate verranno effettuate nel corso del 2018. Vengono di seguito riportate le
informazioni sui fondi propri e adeguatezza patrimoniale della Banca.
2.1 – FONDI PROPRI
SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 – FONDI PROPRI
A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
I fondi propri rappresentano il principale punto di riferimento dell’Organo di Vigilanza ai fini della
verifica della stabilità delle banche, sono infatti previsti dei requisiti minimi di adeguatezza
patrimoniale.
I fondi propri rappresentano il presidio di riferimento per la vigilanza prudenziale, in quanto risorse
finanziarie in grado di assorbire le potenziali perdite derivanti dall’esposizione delle banche ai rischi
caratteristici della propria attività.
Le disposizioni in materia di vigilanza prudenziale sono finalizzate ad armonizzare i criteri di calcolo
dei fondi propri con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. In particolare, esse
definiscono i cosiddetti “filtri prudenziali” che hanno lo scopo di salvaguardare la qualità dei fondi
propri e di ridurne la potenziale volatilità indotta dai principi contabili internazionali.
1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
Il Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), è composto dal Capitale primario di Classe 1 (Common Equity
Tier 1 - CET 1) e dal Capitale Aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT 1).
La forma più importante del Tier 1 è il Common Equity, composto da strumenti di capitale, riserve di
utili, riserve da valutazione, altre riserve, interessi di minoranza computabili, oltre agli elementi in
deduzione.
Sono previsti inoltre alcuni filtri, consistenti in aggiustamenti regolamentari del valore contabile di
elementi (positivi o negativi) di elementi del capitale primario. La normativa prevede anche una serie
di elementi da dedurre dal Capitale primario di Classe 1 quali le Deferred Tax Assets (DTA).
2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)
135
La categoria Additional Tier 1, analogamente al CET 1, deve essere in grado di assorbire le perdite
in condizioni di continuità dell’impresa (going concern) ed è soggetta al rispetto di alcuni importanti
criteri, fra i quali la subordinazione rispetto ai restanti creditori della banca - inclusi i depositanti e i
creditori subordinati - la mancanza di un obbligo di distribuire dividendi e la durata perpetua.
Vengono in genere ricompresi in tale componente gli strumenti di capitale diversi dalle azioni
ordinarie (che vengono computate nel Common Equity) e che rispettano i requisiti normativi per
l’inclusione in tale livello dei fondi propri.
3. Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2)
Il Capitale di Classe 2 (Tier 2) contiene gli strumenti in grado di assorbire le perdite nel rispetto delle
indicazioni normative previste negli articoli 48 e 52 della Direttiva del Parlamento europeo e del
Consiglio n° 2014/59/UE che riguarda, nello specifico, l’ordine con cui le autorità di risoluzione
devono procedere alla riduzione e/o conversione delle obbligazioni di un ente in dissesto.
Come sopra specificato, l’introduzione della normativa in tema di fondi propri avviene attraverso un
regime transitorio, tendenzialmente fino al 2017, e regole di grandfathering per la computabilità
parziale, con graduale esclusione entro il 2021 degli strumenti di capitale precedentemente emessi
che non soddisfano tutti i requisiti prescritti dalle disposizioni normative di vigilanza prudenziale per
gli strumenti patrimoniali del Common Equity, Additional Tier 1 e Tier2.
B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
31/12/2017
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 36.588
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) 234
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio
(A +/- B) 36.355
D. Elementi da dedurre dal CET1 2.377
E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-) 2.337
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/-E) 36.315
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti
del regime transitorio
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie
H. Elementi da dedurre dall’AT1
I. Regime transitorio – Impatto su AT1 (+/-)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G - H +/- I)
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie
N. Elementi da dedurre dal T2
O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/-)
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) (M - N +/- O)
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 36.315
136
Gli elementi da dedurre dal CET1 e gli impatti del regime transitorio sul medesimo CET1 sono in
larga parte funzione del risultato di esercizio.
I fondi propri della Banca ammontano a 36,3 mln.
137
2.2 – ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
Alle Banche si applicano i seguenti livelli base regolamentari: 4,5% per il Common Equity Tier 1,
6,0% per il Tier 1 ed 8,0% per il Total Capital. Oltre a tali coefficienti base, possono trovare
applicazione ulteriori buffer fissati a livello sistemico (tra cui la riserva di conservazione del capitale
e la riserva anticiclica) ovvero a livello di singolo istituto.
B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Categorie/Valori Importi non ponderati (*) Importi ponderati/requisiti
31/12/2017 31/12/2017
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 788.016 208.156
1. Metodologia standardizzata 788.016 208.156
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 16.653
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.5 Rischio operativo 401
1. Metodo base 401
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.6 Altri elementi del calcolo
B.7 Totale requisiti prudenziali 17.053
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 213.166
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio ) 17,04%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,04%
C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 17,04%
(*) Gli “importi non ponderati” corrispondono all’Equivalente creditizio: valore dell’esposizione che
tiene conto dei filtri prudenziali, delle tecniche di mitigazione del rischio e dei fattori di conversione
del credito.
138
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami
d’azienda
Non sono state realizzate operazioni straordinarie di aggregazione riguardanti imprese o rami
d’azienda nel corso dell’esercizio 2017.
Si evidenzia comunque che nel mese di aprile la banca ha acquistato il 100% delle note senior e junior
emesse dal veicolo di cartolarizzazione Diaz Securitisation S.r.l. per un ammontare complessivo di
Euro 154 milioni circa.
In conseguenza di ciò e in base alle previsioni dell’IFRS 10, come già indicato nella “Relazione sulla
Gestione Consolidata” la Banca ha consolidato integralmente tale veicolo nel Bilancio Consolidato
2017. Per maggiori informazioni sull’operazione di cartolarizzazione Diaz Securitis
ation S.r.l si veda la “Relazione sulla gestione Contabile”.
In aggiunta a quanto sopra si evidenzia che la Banca ha sottoscritto il 100% delle note “untranched”
emesse dal veicolo Lake Securitisation S.r.l (Platform 2) nel corso del 2017; a seguito dei quanto
detto e in base alle previsioni dell’IFRS 10, già indicato nella “Relazione sulla Gestione Consolidata”,
anche tale veicolo è stato consolidato integralmente nel Bilancio consolidato 2017. Per maggiori
informazioni sull’operazione di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l (Platform 2) si veda la
“Relazione sulla gestione Consolidata”.
141
La disciplina delle operazioni con parti correlate mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni
soggetti (cd. “parti correlate”) ai centri decisionali della società possa compromettere l’oggettività e
l’imparzialità delle decisioni aziendali, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle
risorse, nell’esposizione della società a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, nonché a
potenziali danni per la società stessa e i suoi stakeholders.
In particolare, il paragrafo 9 dello IAS 24 definisce come segue il concetto di parte correlata:
i) una persona o uno stretto familiare di quella persona sono correlati ad un’entità che redige il
bilancio se tale persona:
a) ha il controllo o il controllo congiunto dell’entità che redige il bilancio;
b) ha un’influenza notevole sull’entità che redige il bilancio; o
c) è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità che redige il bilancio o di una sua
controllante;
ii) un’entità è correlata ad un’entità che redige il bilancio se si applica una qualsiasi delle seguenti
condizioni:
a) l’entità e l’entità che redige il bilancio fanno parte dello stesso gruppo (il che significa che
ciascuna controllante, controllata o società del gruppo è correlata alle altre);
b) un’entità è una collegata o una joint venture dell’altra entità (o una collegata o una joint
venture facente parte di un gruppo di cui fa parte l’altra entità);
c) entrambe le entità sono joint venture di una stessa terza controparte;
d) l’entità è una joint venture di una terza entità e l’altra entità è una collegata della terza entità;
e) l’entità è rappresentata da un piano a benefici definiti successivi alla fine del rapporto di lavoro
a favore dei dipendenti dell’entità che redige il bilancio o di un’entità ad essa correlata. Se
l’entità che redige il bilancio è essa stessa un piano di questo tipo, anche i datori di lavoro che
la sponsorizzano sono correlati all’entità che redige il bilancio;
f) l’entità è controllata o controllata congiuntamente da una persona identificata al punto a); o
g) una persona identificata al punto i), lett. a), ha un’influenza significativa sull’entità o è uno
dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità (o di una sua controllante).
La Banca, ha adottato un’apposita procedura interna, per l’effettuazione delle operazioni con parti
correlate in attuazione degli obblighi informativi previsti dalla Regolamentazione Consob e dalle
raccomandazioni del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate. Inoltre, a seguito della delibera
Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (Regolamento Parti Correlate), è stato adottato, su indicazione
dell’allora capogruppo Banca Etruria - il “Regolamento sulle operazioni con parti correlate” in
ottemperanza alle previsioni di cui all’art. 2391-bis del Codice Civile, al fine di: (i)disciplinare
l’individuazione, l’approvazione e l’esecuzione delle operazioni con parti correlate poste in essere
direttamente o indirettamente dalla società; (ii) indicare regole idonee ad assicurare la trasparenza e
la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni stesse, stabilendo le modalità di
adempimento dei relativi obblighi informativi.
Infine, in sede di recepimento del 9° aggiornamento della Circolare 263, è stato adottato il
Regolamento, sempre emanato dalla ex Capogruppo in materia di operazioni con “soggetti collegati”,
che costituisce un compendio unico per la gestione delle operazioni con soggetti rilevanti, ai sensi
delle diverse discipline vigenti (articolo 136 TUB, parti correlate IAS 24 e Regolamento Parti
Correlate, soggetti collegati ex Circolare 263).
Il nuovo Consiglio di Amministrazione, nelle more delle variazioni da porre in essere a seguito
del cambiamento della maggioranza proprietaria, appena insediato, ha confermato tutte le norme
interne precedentemente emanate. Quindi, in data 20 aprile 2017, lo stesso Consiglio di
Amministrazione ha approvato il nuovo regolamento in materia di operazioni con “soggetti collegati”,
disponibile nel sito della Banca all’indirizzo www.bancaprogetto.it (la “Policy”).
142
1. Informazioni sui compensi degli Amministratori e dei Dirigenti
1.1 Compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio
Sindacale
Euro/1000
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Carica
Emolumenti
per la
carica
Benefici
non
monetari
Bonus
ed altri
incentivi
(1)
Altri
Compensi
(2)
Andrea Morante Presidente
50 - - 2
Pietro D’Anzi Amministratore
Delegato 75 - - -
Roberto Francesco Quagliuolo (*) Vice Presidente -
-
-
-
Mario Adario (*) Consigliere -
-
-
-
Enrico Cantarelli Consigliere 15
-
-
Francesco Mancini (*) Consigliere -
-
-
-
Italo Vitale Consigliere
15
-
-
-
(*) I Consiglieri esponenti dell’azionista di maggioranza hanno rinunciato all’emolumento annuale (Euro 15.000) di propria
competenza.
Amministratori cessati dalla carica prima della chiusura dell'esercizio 2017
Nael Khantoun Consigliere -
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Frederick Powles Consigliere -
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I Consiglieri Nael Khantoun e Frederick Powles hanno cessato la carica in data 16 aprile 2017.
COLLEGIO SINDACALE
Carica
Emolumenti
per la
carica
Benefici
non
monetari
Bonus
ed altri
incentivi
Altri
Compensi
Garavaglia Carlo Presidente 50
-
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Gimigliano Maria Sindaco Effettivo 20
-
-
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Silva Giorgio Sindaco Effettivo 20
-
-
-
L’Assemblea del 28 giugno 2016 ha deliberato di riconoscere al Collegio Sindacale per le funzioni di Organismo di
Vigilanza ex D. Lgs. 231/2001 un ulteriore compenso annuo pari a (i) Euro 10 mila per il Presidente, e (ii) Euro 5 mila
per ciascun Sindaco effettivo.
143
1.2 Retribuzioni dei Dirigenti con responsabilità strategica
Euro/1000
Dirigenti con responsabilità
strategica
Benefici a
breve termine
(Retribuzione)
Benefici
successivi al
rapporto di
lavoro
(Prev.
Complementare)
Indennità
per la
cessazione
del rapporto
di lavoro
(Tfr)
Totale
complessivo
Dirigenti con responsabilità strategica 1.645 - 2 1.647
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
2.1 Altre parti correlate
Euro/1000
Crediti verso
clientela
Debiti verso
clientela Costi Ricavi
Altre parti correlate - 709 10 -
Si precisa che nel 2016 sono stati accesi n.3 Conti Deposito da parte di soggetti collegati, alle
medesime condizioni contrattuali offerte alla clientela.
Nel 2017, non sono state poste in essere operazioni con parti correlate, salvo le suddette operazioni
ordinarie, vale a dire effettuate alle medesime condizioni offerte alla clientela.
146
RISULTATI DI BANCA PROGETTO PER SETTORE DI ATTIVITA’ AL 31
DICEMBRE 2017
Sulla base del Regolamento CE n. 1358/2007, a partire dal primo bilancio annuale chiuso
successivamente al 1° gennaio 2009, le società che utilizzano i principi IAS/IFRS nella
predisposizione dell’informativa societaria dovranno adottare il principio IFRS 8 “Settori operativi”,
in luogo dello IAS 14 “Informativa di settore” precedentemente adottato. L’IFRS 8 stabilisce che i
segmenti operativi oggetto d’informativa di bilancio devono essere individuati sulla base della
reportistica interna che viene visionata dal Chief Operating Decision Maker al fine di valutare la
performance dei diversi settori e di allocare le risorse tra i medesimi, con ciò segnando una differenza
sostanziale rispetto all’approccio dello IAS 14 basato sui “rischi e benefici”, che prevedeva la
ripartizione dei dati di bilancio in settori omogenei per natura dei rischi e delle fonti di redditività.
Sulla base dell’attuale reportistica, l’informativa per segmenti operativi viene suddivisa tenendo in
considerazione:
o Il segmento di business riguardante prestiti CQ comprende l’attività di prestiti a clientela
(dipendenti privati, dipendenti pubblici e pensionati) da rimborsarsi con cessione del
quinto dello stipendio/pensione.
o Il segmento di business Factoring PA che include le attività relative allo smobilizzo di
crediti nei confronti di enti appartenenti alla pubblica amministrazione.
o Il segmento di business finanziamenti alle PMI che si riferisce all’origination di
finanziamenti a medio-lungo termine per sostenere la crescita delle piccole e medie
imprese, anche con l’utilizzo del fondo di garanzia.
o I residui crediti relativi all’attività ex Banca Popolare Lecchese sono stati considerati a
parte dagli altri segmenti di business.
o Le attività di Tesoreria che includono le attività di gestione delle risorse finanziarie e
del portafoglio di proprietà.
o Il Corporate Center che comprende i costi dei conti deposito ed i costi operativi a
supporto delle attività e business, a tutte le attività non allocate in altre sezioni.
L’informativa secondaria per area geografica è stata omessa in quanto non rilevante essendo la
clientela essenzialmente concentrata nel mercato domestico ad eccezione della raccolta dei conti
deposito Germania tramite la piattaforma Raisin.
La raccolta a fine anno tramite la suddetta piattaforma ammonta a Euro 281 milioni.
147
REPORT PER SETTORI DI ATTIVITA’ – Dati economici al 31.12.2017 (Valori €/1000)
Voci CQS Factoring PMI
Mutui/Fina
nziamenti
ex B.ca
Lecchese
Tesoreria Corporate
Center Totale
Margine di interesse 4.803 5.450 362 949 266 (9.135) (2.695)
Commissioni nette (1.002) (1.388) - - - (882) (3.272)
Altri costi/ricavi - - - - 5.741 68 5.809
Margine di intermediazione 3.801 4.062 362 949 6.007 (9.950) 5.232
Rettifiche di valore nette per deterioramento (462) (360) (342) (2.353) - (196) (3.713)
Risultato netto della gestione finanziaria 3.339 3.702 20 (1.404) 6.007 (10.146) 1.519
Spese per il personale (5.414) (5.414)
Altre spese (785) (95) (6.836) (7.716)
Utile/(Perdita) 2.554 3.607 20 (1.404) 6.007 (22.376) (11.592)
Le spese per il personale e le altre spese non sono attualmente allocate ai segmenti di business e
pertanto sono incluse all’interno del Corporate Center.
REPORT PER SETTORI DI ATTIVITA’ – Dati patrimoniali al 31.12.2017 (Valori €/1000)
Voci CQS Factoring PMI
Mutui/Fina
nziamenti
ex B.ca
Lecchese
Tesoreria Corporate
Center Totale
Attività finanziarie - - - - 233.864 - 233.864
Crediti verso banche 23.400 4.937 - - 169.271 - 197.608
Crediti verso clientela 201.159 99.297 15.711 22.913 - - 339.080
Debiti verso clientela - - - - - 735.811 735.811
148
Allegato 1 - Compensi corrisposti alla società di revisione
Come previsto dall’art. 149 – duodecies del Regolamento Emittenti (Pubblicità dei corrispettivi) e
dal Documento di ricerca Assirevi n. 118 (Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei
servizi diversi dalla revisione), in allegato al bilancio di esercizio della società che ha conferito
l’incarico di revisione deve essere presentato un prospetto contenente i corrispettivi di competenza
dell’esercizio, a fronte dei servizi forniti alla società dai seguenti soggetti:
a) dalla società di revisione, per la prestazione di servizi di revisione;
b) dalla società di revisione, per la prestazione di servizi diversi dalla revisione, suddivisi tra servizi
di verifica finalizzati all’emissione di un’attestazione e altri servizi distinti per tipologia;
c) dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione, per la prestazione di servizi, suddivisi
per tipologia.
Si riporta di seguito il prospetto indicante i compensi relativi all’esercizio 2017 corrisposti dal Gruppo
a PricewaterhouseCoopers SpA, al netto delle spese e dell’IVA.
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Destinatario
Compensi
(migliaia
di euro)
Revisione legale PricewaterhouseCoopers SpA Banca Progetto SpA 93
Servizi di
attestazione PricewaterhouseCoopers SpA Banca Progetto SpA 5*
Supporto in ambito di
cartolarizzazioni
PricewaterhouseCoopers Advisory
SpA Banca Progetto SpA 42
Revisione legale PricewaterhouseCoopers SpA Lake Securitisation
S.r.l. 26
Revisione legale PricewaterhouseCoopers SpA Diaz Securitisation S.r.l. 25
* Servizi di attestazione:
• Verifica sul calcolo dei contributi da versare al Fondo Nazionale di Garanzia per l’esercizio
chiuso al 31 dicembre 2016 per Euro 3 mila.
• Apposizione del visto di conformità della dichiarazione fiscale Modello Unico SC per l’anno
2016 per Euro 2 mila.