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BANCA PROGETTO S.P.A. Sede Legale e Direzione Generale in Milano Piazza Generale Armando Diaz, 1 Relazione e Bilancio Consolidato 2017

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BANCA PROGETTO S.P.A.

Sede Legale e Direzione Generale in Milano

Piazza Generale Armando Diaz, 1

Relazione e Bilancio Consolidato 2017

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Indice

Parte I – Relazione sulla gestione consolidata ................................................................................. 7 Parte II – Bilancio Consolidato ..................................................................................................... 29 Schemi del bilancio Consolidato ................................................................................................... 31 Nota Integrativa Consolidata ......................................................................................................... 37 Parte A – Politiche Contabili ......................................................................................................... 39

Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato......................................................... 68 Parte C – Informazioni sul Conto Economico Consolidato ............................................................ 89 Parte D – Redditività complessiva Consolidata ........................................................................... 101 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura ........................................ 103

Parte F – Informazioni sul Patrimonio Consolidato ..................................................................... 129 Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda ................................ 138 Parte H – Operazioni con parti correlate ...................................................................................... 139 Parte L – Informativa di settore ................................................................................................... 145

Allegato 1 - Compensi corrisposti alla società di revisione .......................................................... 148 La Relazione della Società di Revisione ...................................................................................... 149 La Relazione del Collegio Sindacale ........................................................................................... 150

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Organi sociali

Consiglio di Amministrazione

Presidente Andrea Morante

Vice Presidente Roberto Francesco Quagliuolo

Amministratore Delegato

e Direttore Generale Pietro D’Anzi

Consiglieri Mario Adario

Enrico Cantarelli

Francesco Mancini

Italo Vitale

Collegio Sindacale

Presidente Carlo Garavaglia

Sindaci Effettivi Maria Gimigliano

Giorgio Silva

Sindaci supplenti Luigi Emilio Garavaglia

Maurizio Parni

Società di revisione PricewaterhouseCoopers Spa

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Parte I – Relazione sulla gestione consolidata

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PREMESSA

Il presente bilancio consolidato è il primo redatto da Banca Progetto S.p.A. (di seguito “Banca

Progetto” o “Banca”) predisposto secondo i principi contabili IAS/IFRS; di conseguenza tale bilancio

consolidato non incorpora le informazioni comparative relative al 2016.

Il bilancio consolidato include all’interno del perimetro di consolidamento le società veicolo (con

sottostanti operazioni di cartolarizzazione) Diaz Securitisation S.r.l. e Lake Securitisation S.r.l. in

quanto la Banca, malgrado non sia in possesso di alcuna partecipazione nel capitale dei suddetti

veicoli, ha comunque una relazione di controllo avendo sottoscritto la totalità dei titoli ABS emessi

da tali veicoli.

L’esistenza quindi di una partecipazione in tali società non è considerata condizione necessaria ai fini

del consolidamento. Infatti tra le controllate di una società bisogna includere anche società o entità a

destinazione specifica (“veicoli”) per le quali in concreto viene esercitato il controllo. A tale proposito

in base all’IFRS 10, un investitore controlla un’entità oggetto di investimento se e solo se ha

contemporaneamente, il potere sull’entità oggetto di investimento, l’esposizione o i diritti ai

rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento e la capacità di

esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi

rendimenti. In relazione a tali punti, tenuto conto della strutturazione delle operazioni di

cartolarizzazione effettuate, la Banca ritiene di poter ricadere all’interno delle fattispecie previste dal

principio contabile IFRS 10.

Lo scenario economico e di settore

I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall'economia internazionale si stanno riducendo, anche

se persistono ancora incertezze sulle politiche economiche nelle diverse aree. La volatilità molto

bassa osservata sui mercati finanziari può essere il segnale di un'eccessiva propensione al rischio degli

investitori con la conseguenza che al verificarsi di eventi negativi potrebbero innescarsi variazioni

rilevanti dei prezzi dei titoli.

Il “Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 – 2017” pubblicato dalla Banca d’Italia nel novembre

20171, evidenzia che nell’area euro l’incertezza è stata mitigata dalla ricalibrazione degli strumenti

di politica monetaria, con attenuazione di rischi sistemici in Spagna ed in Italia conseguenti alla

soluzione delle situazioni di crisi di alcuni intermediari. I premi per il rischio sui titoli di Stato si

sono notevolmente ridotti.

In Italia la vulnerabilità finanziaria delle famiglie e delle imprese è diminuita e continuerà a ridursi

con il consolidamento della crescita.

La soluzione della crisi di alcuni intermediari durante il 2016 ha contribuito all’aumento dei corsi

azionari ed al calo del costo della raccolta. Sono diminuiti i rischi nel settore bancario. La ripresa

economica ha contribuito alla riduzione di nuovi crediti deteriorati. Il mercato finanziario è stato

interessato in diverse operazioni di cessione di sofferenze ed alcune sono in corso di definizione; il

grado di patrimonializzazione complessivo ha ripreso ad aumentare.

Nei prossimi mesi i rischi più rilevanti per le banche restano legati soprattutto alle prospettive

dell'economia: un forte rallentamento della crescita comporterebbe un’influenza negativa sui ricavi e

1 La fonte prevalente per delineare il quadro macroeconomico della presente relazione sulla gestione è il Rapporto sulla

stabilità finanziaria n. 2 – novembre 2017 della Banca d’Italia

10

sulla qualità del credito. Le pressioni sulla redditività, ancora molto bassa, renderebbero più difficile

il reperimento di capitale di rischio sui mercati. Il costo del capitale dei principali intermediari, pur

in significativo calo negli ultimi mesi, rimane più elevato di quello medio delle altre banche europee.

L'indice di solvibilità delle assicurazioni italiane è in aumento. Le compagnie sono meno esposte di

quelle degli altri principali paesi europei a un rialzo dei tassi di interesse, per effetto del buon

allineamento della durata finanziaria di attività e passività, anche se l’elevato peso dei titoli di Stato

nel portafoglio rappresenta un fattore di vulnerabilità a fronte di un ipotetico riemergere di tensioni

sulle obbligazioni sovrane.

Un eventuale aumento dei rendimenti di mercato, se in linea con il miglioramento della congiuntura,

è ampiamente sostenibile dall'economia italiana. La capacità delle famiglie e delle imprese di

rimborsare i debiti rimarrebbe elevata anche nell'eventualità di sostenuti rialzi del loro costo. Le

analisi effettuate dalle autorità di vigilanza indicano che banche e compagnie di assicurazione italiane

sono poco esposte al rischio di un aumento dei tassi. Una riduzione del rapporto tra debito pubblico

e prodotto appare conseguibile anche nell'ipotesi di rialzo dei rendimenti, che si rifletterebbe

lentamente sul costo medio del debito, anche se un alto livello del debito pubblico costituisce un

elemento di vulnerabilità.

Il miglioramento delle condizioni di famiglie, imprese e banche italiane, insieme al consolidamento

intrapreso dalle finanze pubbliche, ha indotto alla fine di ottobre 2017 l'agenzia di rating Standard &

Poor's a rivedere al rialzo il merito di credito sovrano del Paese e di alcune tra le principali banche e

compagnie di assicurazione.

In Italia la crescita del credito rimane debole, frenata dalla scarsa domanda di finanziamenti delle

imprese. Lo scostamento del trend di lungo periodo del rapporto tra credito e prodotto (credit to GDP-

gap) resta ampiamente negativo. Le proiezioni di Banca d’Italia coerenti con gli scenari

macroeconomici più recenti e con le previsioni del Consensus Economics, indicano che la crescita

del credito bancario al settore finanziario resterà moderata anche nel biennio successivo. Un ampio

insieme di indicatori segnala una ripresa molto lenta del ciclo finanziario.

Secondo le stime del governo, nel 2018 l’incidenza del debito pubblico sul prodotto interno lordo

dovrebbe diminuire al 130%.

Eventuali aumenti dei tassi d’interesse si rifletterebbero lentamente sull’onere del debito data la sua

attuale vita media residua. Un rapporto elevato debito e PIL costituisce tuttavia un fattore di

vulnerabilità che espone il paese alla volatilità dei mercati finanziari.

Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2017

Nel corso del mese di aprile, la Banca ha perfezionato, tramite la società veicolo Diaz Securitisation

S.r.l., l’acquisto pro soluto di un portafoglio di crediti performing derivanti da finanziamenti assistiti

da cessione del quinto dello stipendio e della pensione o da delegazione di pagamento per un valore

complessivo di circa Euro 150 milioni. La società veicolo ha finanziato l’acquisto del portafoglio

attraverso l’emissione di due classi di titoli Senior e Junior, entrambe sottoscritte dalla Banca, per

maggiori informazioni si rimanda al paragrafo “Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione”.

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Nel mese di maggio si è perfezionata l’operazione di cartolarizzazione Lake Securitisation (Platform

2), con sottostante finanziamenti contro cessione del quinto, per maggiori informazioni si rimanda al

paragrafo “Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione”.

In data 24 maggio l’assemblea ordinaria dei soci della Banca ha approvato il bilancio di esercizio

2016; la medesima assemblea dei soci ha preso atto delle dimissioni dei consiglieri Nael Khatoun e

7Frederick Powles, a seguito delle quali il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione

è passato da nove a sette membri.

In data 29 settembre 2017 Moody’s e DBRS hanno assegnato i rating definitivi alla cartolarizzazione

dei crediti performing derivanti da finanziamenti assistiti da cessione del quinto dello stipendio e

della pensione o delegazione di pagamento acquistati nel precedente mese di aprile dalla Banca.

Moody’s e DBRS hanno rispettivamente assegnato i rating Aa2 e A ai titoli di classe Senior (pari a

Euro 91,2 milioni), emessi dalla società veicolo Diaz Securitisation S.r.l.. Si evidenzia inoltre che

dalla data del 10/11/2017 i titoli di classe senior sono quotati sulla Borsa del Lussemburgo.

In data 2 ottobre 2017, Banca d’Italia ha avviato, ai sensi dell’art. 54 del TUB, un’ispezione “a

spettro esteso” sulla Banca che si è conclusa in data 22 dicembre 2017. Nel corso dell’ispezione, in

sede di confronto tecnico con Banca d’Italia, la stessa ha suggerito maggiori rettifiche di valore sul

campione di crediti oggetto di esame relativi a posizioni appartenenti al portafoglio crediti deteriorati

della Banca quasi esclusivamente riconducibili alla ex Banca Popolare Lecchese, per complessivi

Euro 2,5 milioni circa.

In data 20 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di provvedere

alla relativa integrale contabilizzazione nell’ambito del bilancio al 31 dicembre 2017. Alla data di

redazione della presente relazione, gli esiti definitivi del procedimento non sono ancora stati

comunicati alla Banca.

Nel corso del mese di dicembre la Banca ha ricevuto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

(di seguito “FITD”) l’importo della contribuzione ordinaria per l’anno 2017, pari a complessivi Euro

0,6 milioni, che sono stati contabilizzati nel conto economico dell’esercizio. Tale contribuzione è

stata calcolata tenendo conto dei depositi protetti del sistema al 30 settembre 2017, nonché della

correzione per i fattori di rischio determinati dal medesimo FITD. Sempre nel corso del medesimo

mese di dicembre, la Banca, in quanto aderente allo Schema volontario del FITD, ha ricevuto la

richiesta di contribuzione “straordinaria” legata all’operazione di acquisizione, da parte di Credit

Agricole, di Carim, Carismi e Caricesena; tale contribuzione, pari a Euro 0,6 milioni, è stata

anch’essa registrata come costo nel conto economico dell’esercizio.

Alla fine del mese di dicembre, l’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l., ha effettuato un

versamento in conto aumento di capitale, in corso o futuro, di Euro 6 milioni al fine di coprire

l’eventuale importo inoptato relativo all’aumento di capitale di complessivi Euro 55,9 milioni, di cui

Euro 51,0 milioni già versati dall’azionista di maggioranza nel corso del 2016.

Si segnala inoltre che in data 13 marzo 2017 alcuni azionisti di minoranza, titolari complessivamente

di una partecipazione pari allo 0,9416 % del capitale sociale, hanno notificato atto di citazione presso

il Tribunale di Milano, per richiedere l’annullamento delle delibere assunte dall'Assemblea

Straordinaria degli Azionisti in data 30 novembre 2016. La Banca si è costituita in giudizio chiedendo

il rigetto delle avverse pretese in quanto infondate. Tale controversia è in fase di definizione con

conseguente rinuncia al giudizio da parte degli attori e compensazione delle relative spese legali.

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Alla fine del 2017, la Banca conta un organico di 62 dipendenti, di cui 34 presso la sede di Milano e

28 presso la sede di Roma.

Con il nuovo modello di business delineato nel Piano Industriale è stato intrapreso il passaggio

graduale dalla precedente attività di banca generalista, con la dismissione di alcuni prodotti e servizi

bancari, a quella di banca maggiormente specializzata, a servizio prevalente delle medie imprese

italiane e, in modo selettivo, della clientela privata, secondo le linee strategiche che prevedono in

particolare:

- impieghi in crediti verso la pubblica amministrazione attraverso l’operatività in factoring pro

soluto;

- finanziamenti selettivi a privati, garantiti dalla cessione/delegazione del quinto dello stipendio

o pensione;

- finanziamenti agevolati per sostenere la crescita delle piccole e medie imprese;

- strategia di funding centrata su conti deposito offerti mediante il canale on-line.

Sulla parte impieghi è proseguita l’operatività in factoring di crediti vantati nei confronti della

Pubblica Amministrazione, avviata nel corso del 2016 attraverso l’acquisto dell’Asset Backed

Security emesso dallo Special Purpose Vehicle (ex Legge 130/1999) Lake Securitisation S.r.l..

Ulteriori due operazioni di cartolarizzazione sono state perfezionate nel corso del primo semestre del

2017, in concomitanza con l’avvio dell’operatività legata alla cessione del quinto dello

stipendio/pensione. I prestiti contro cessione dello quinto dello stipendio/pensione sono una

particolare forma di prestito personale, regolamentata dal D.P.R. 180/1955, dedicata ai lavoratori

dipendenti (sia pubblici che privati) e ai pensionati, che prevede un tetto massimo della rata mensile

pari ad un quinto dello stipendio o della pensione. Il rimborso delle rate, a differenza degli altri

prestiti, avviene tramite addebito in busta paga o sul cedolino della pensione direttamente gestita dal

datore di lavoro o dall'ente pensionistico. A garanzia del credito è prevista ope legis una copertura

assicurativa in caso di decesso o di perdita dell'impiego da parte del debitore. Risulta inoltre garantita

da altre spettanze (es. TFR).

Nel corso del mese di aprile è stato infatti perfezionato, come già evidenziato, l’acquisto di un

portafoglio di cessione del quinto dello stipendio/pensione, tramite un nuovo veicolo di

cartolarizzazione, Diaz Securitisation S.r.l.. La seconda operazione, sempre relativa a portafogli di

cessione del quinto dello stipendio/pensione, è stata perfezionata nel mese di maggio tramite lo

Special Purpose Vehicle Lake Securitisation S.r.l. (veicolo già in essere dalla fine del 2016 in quanto

utilizzato anche per l’operazione di cartolarizzazione legata al factoring).

In via generale, in linea con quanto previsto nel proprio Piano Industriale e nelle proprie politiche

creditizie e di investimento, tali operazioni sono state promosse dalla Banca in maniera strumentale

per lo sviluppo degli impieghi in alcuni comparti target in cui opera, prestiti per cessione del quinto

stipendio/pensione (di seguito “prestiti CQ”) e factoring di crediti vantati verso la Pubblica

Amministrazione (di seguito “PA”).

In relazione ai finanziamenti alle piccole e medie imprese, nel corso del 2017 è partita l’attività

specifica su tale segmento di business, con un ammontare complessivo erogato a fine 2017 di circa

15,4 milioni di Euro.

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Sulla parte raccolta la Banca ha proseguito l’operatività tramite conti di deposito utilizzando il canale

on-line; l’ammontare complessivo di tali depositi è pari a Euro 729 milioni a fine 2017.

Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione

Si descrivono di seguito le principali caratteristiche delle tre operazioni di cartolarizzazione in essere

Lake Platform 1, Lake Platform 2 e Diaz Securitisation.

Operazione Lake Platform 1

L’operazione di investimento in factoring verso la PA denominata Lake Platform 1 riguarda la

sottoscrizione integrale da parte della Banca dei titoli ABS emessi in un’unica tranche dalla società

veicolo Lake Securitisation S.r.l..

L’operazione prevede un investimento per un valore nominale complessivo massimo fino ad Euro

500 milioni, pari al valore nominale dell’unica classe di titoli emessa, in un arco temporale di 3 anni

a partire dalla data di emissione del 11 novembre 2016 (il c.d. “periodo di ramp-up”). I titoli

sottoscritti dalla Banca hanno come sottostante portafogli di crediti derivanti da contratti di fornitura

di beni e servizi conclusi da diversi contraenti della Pubblica Amministrazione italiana, con

particolare riferimento a: i) Amministrazioni Centrali dello Stato (ad es. Ministeri) e sue diramazioni

periferiche (ad es. procure e tribunali), ii) Enti Locali (ad es. Regioni, Province e Comuni), iii) ASL.

L’operazione viene realizzata con acquisti da perfezionarsi durante il periodo di ramp-up. I

portafogli successivi vengono selezionati con il supporto di un operatore specializzato, nell’ambito

della sua attività di mediatore creditizio, in modo tale che i crediti proposti in acquisto rispettino i

criteri di selezione previsti nell’ambito dell’operazione e approvati dalla Banca.

La società veicolo riceve dalla Banca una linea di finanziamento ponte (il “bridge loan”) revolving,

collateralizzata in ogni momento dai crediti acquistati attraverso l’utilizzo del bridge loan in date

diverse da quella di pagamento delle rate dei titoli. Il rimborso del bridge loan avviene alla data di

pagamento immediatamente successiva, a valere sui versamenti delle rate sui titoli.

L’ammontare dei titoli sottoscritti dalla Banca al 31 dicembre 2017 è pari a complessivi Euro 104

milioni. Nel corso dell’anno sono stati rimborsati titoli per € 44,2 milioni.

L’unico titolo, di classe A, è privo di rating e non è listato in alcun mercato regolamentato.

Il Servicer della cartolarizzazione è Securitisation Services S.p.A..

Operazione Lake Platform 2

L’operazione di investimento riguarda i portafogli di crediti derivanti da prestiti CQ erogati da

diversi intermediari finanziari. L’operazione è stata perfezionata nel mese di maggio e la Banca ha

sottoscritto tutti i titoli ABS emessi in un’unica tranche dalla società veicolo Lake Securitisation

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S.r.l.. L’operazione è strutturata per un valore nominale complessivo massimo fino ad Euro 500

milioni, pari al valore nominale dell’unica classe di titoli emessa nell’ambito dell’Operazione.

I crediti verranno ceduti pro-soluto dai diversi cedenti alla società veicolo nel corso di una fase di

accumulo del portafoglio (“periodo di ramp up”) della durata di 2 anni a partire dalla data di

emissione del 19 maggio 2017. Tali crediti sono proposti ed erogati secondo i criteri definiti dalla

stessa Banca in sede contrattuale. Il corrispettivo per l’acquisto dei crediti verrà finanziato attraverso

l’emissione dei titoli, che verranno sottoscritti integralmente dalla Banca.

La società veicolo riceve inoltre dalla Banca una linea di finanziamento ponte (il “bridge loan”)

revolving, entro il limite delle grandi esposizioni assumibili dalla Banca, collateralizzata dai crediti

acquistati avvalendosi degli utilizzi del bridge loan. Il bridge loan consente alla società veicolo di

acquisire le risorse finanziarie per pagare i crediti acquistati in una data diversa da quella stabilita per

l’incasso delle rate di pagamento dei titoli. Il rimborso del bridge loan avviene alla data di pagamento

immediatamente successiva, con i proventi derivanti dalle rate di pagamento sui titoli.

L’ammontare dei titoli sottoscritti dalla Banca al 31 dicembre 2017 è pari a complessivi Euro 107,8

milioni nel corso dell’anno non sono stati effettuati rimborsi.

L’unico titolo di Classe A è privo di rating e non è listato in alcun mercato regolamentato.

Il servicer della cartolarizzazione è Securitisation Services S.p.A..

Operazione Diaz Securitisation

La struttura dell’operazione prevede l’acquisto di portafogli di crediti derivanti da prestiti CQ.

Nel corso del mese di aprile 2017, la Banca ha perfezionato la sottoscrizione per intero delle due

classi di titoli emessi dal veicolo Diaz Securitisation S.r.l., per un valore nominale pari ad Euro 126,8

milioni per quanto concerne i titoli di classe A ed Euro 27,7 milioni per quanto concerne i titoli di

classe B.

Attraverso l’emissione è stato finanziato l’acquisto di un portafoglio crediti in bonis, generato da

Consum.it (gruppo MPS) direttamente o tramite altri intermediari, che già era stato oggetto di una

precedente operazione di cartolarizzazione (Arianna SPV). L’operazione Diaz Securitisation prevede

altresì che, fino al mese di ottobre 2018 (il “revolving period”), che la società veicolo possa rendersi

cessionaria, su base trimestrale, al fine di sostituire i crediti via via giunti a scadenza, di ulteriori

portafogli di crediti derivanti da prestiti CQ, ceduti dall’altra società veicolo promossa dalla Banca

per la realizzazione del programma Lake Platform 2, secondo predeterminati criteri di eleggibilità e

limiti. I crediti acquistabili durante il revolving period dovranno essere stati erogati da specifici

intermediari. Nel corso del mese di dicembre è stata effettuata la prima cessione da Lake Platform 2

a Diaz Securitisation di un portafoglio di prestiti CQ, per un controvalore complessivo di Euro 15

milioni circa.

L’ammontare residuo dei titoli sottoscritti dalla Banca è pari a complessivi Euro 116,9 milioni al 31

dicembre 2017 (di cui Euro 91,3 milioni di classe A e Euro 25,6 milioni di classe B), mentre - alla

stessa data - il valore del portafoglio crediti sottostante è pari ad Euro 110 milioni. Nel corso del mese

di settembre 2017 ai Titoli di Classe A è stato assegnato il rating da parte, rispettivamente, di Moody's

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pari a Aa2 (sf) e da parte di DBRS pari a A (sf), come già anticipato nei “Fatti di rilievo avvenuti nel

corso del 2017”. Nel corso del mese di novembre 2017 gli stessi titoli di classe A sono stati quotati

presso la Borsa di Lussemburgo e successivamente sono stati resi eligible per il rifinanziamento

presso la BCE. Nel corso dell’anno sono stati rimborsati titoli per una valore pari Euro 12,8 milioni.

Il servicer dell’operazione di cartolarizzazione è Zenith Service S.p.A..

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I principali aggregati patrimoniali consolidati

AGGREGATI PATRIMONIALI 31/12/2017

(euro/1000)

Attività finanziarie disponibili per la vendita 233.864

Crediti verso banche 197.608

Crediti verso Clientela 339.080

Attività fiscali 4.786

Altre voci dell’attivo patrimoniale 7.884

TOTALE ATTIVO 783.222

Debiti verso clientela 735.811

Altre voci del passivo patrimoniale 11.936

Patrimonio netto 35.455

Patrimonio netto di pertinenza di terzi 20

TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 783.222

Attività finanziarie disponibili per la vendita

31/12/2017

(euro/1000)

Attività finanziarie disponibili per la vendita 233.864

TOTALE 233.864

Al 31 dicembre 2017 l’ammontare complessivo delle attività disponibili per la vendita risulta pari a

Euro 233,9 milioni, composto esclusivamente da Titoli di Stato emessi dalla Repubblica Italiana

(CCT).

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La duration media è pari a 0,44 anni.

Crediti verso banche

31/12/2017 (euro/1000)

Crediti verso Banche Centrali 163.399

Conti correnti e depositi verso Banche 34.209

TOTALE 197.608

Nel complesso, la voce Crediti verso Banche, pari a Euro 197,6 milioni, è principalmente

riconducibile alla liquidità depositata sul conto HAM presso la Banca d’Italia, che presentava un

saldo a fine esercizio di Euro 163,4 milioni. Nella voce conti correnti e depositi verso banche sono

inclusi Euro 22,8 milioni relativi a conti correnti dei veicoli Lake Securitisation S.r.l. e Diaz

Securitisation S.r.l. intrattenuti presso un altro istituto di credito. Tale ammontare di liquidità,

presente nei saldi attivi con banche, è stato generato, dall’eccesso di raccolta da clientela tramite conti

di deposito. La liquidità in oggetto risulta temporaneamente depositata presso tali conti in attesa di

affluire ai settori di business tipici della Banca in fase di sviluppo.

Crediti verso clientela

31/12/2017

(euro/1000)

Finanziamenti a fronte di Cessione del Quinto 201.159

Factoring 99.297

Mutui e Finanziamenti 27.458

Crediti deteriorati 8.858

Conti Correnti 2.162

Altri impieghi 146

TOTALE 339.080

Al 31 dicembre 2017 l’ammontare complessivo dei crediti verso la clientela nel bilancio consolidato

risulta pari a circa Euro 339,1 milioni. Tali crediti includono principalmente quelli sottostanti le

operazioni di cartolarizzazione di cui la Banca possiede la totalità dei titoli Asset Baked Securities (di

seguito ABS) emessi dai due special purpose vehicle (ex Legge 130/1999) Lake Securitisation S.r.l.

e Diaz Securitisation s.r.l.

L’ammontare dei titoli ABS presente nel portafoglio di Banca Progetto al 31 dicembre 2017, pari a

Euro 328,7 milioni è stato sostituito, per effetto del consolidamento integrale dei veicoli, con il valore

di bilancio dei crediti sottostanti le cartolarizzazioni.

Al 31 dicembre 2017 la voce Mutui e Finanziamenti pari ad Euro 27,5 milioni comprende anche i

crediti conseguenti all’avvio dell’operatività riguardante i finanziamenti alle piccole e medie imprese,

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per un totale erogato nel corso del 2017 pari ad Euro 27,4 milioni, di cui Euro 15,4 milioni relativi ai

nuovi finanziamenti erogati nel 2017.

I crediti deteriorati netti a fine dicembre, comprensivi di quelli riguardanti le operazioni di factoring

e prestiti CQ sono pari a Euro 14,4 milioni. I crediti deteriorati lordi sono pari a Euro 39,7 milioni,

mentre i fondi svalutazione sono pari a Euro 25,3 milioni. Il coverage ratio dei crediti deteriorati a

livello consolidato è pari al 64% circa.

Status

31/12/2017

Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta

Sofferenze 30.761 (22.303) 8.458

Inadempienze probabili 5.883 (2.662) 3.221

Esposizioni scadute deteriorate 3.092 (380) 2.712

Totale crediti deteriorati 39.736 (25.345) 14.391

Totale crediti in bonis 325.170 (481) 324.689

Totale crediti verso clientela 364.906 (25.826) 339.080

All’interno della tabella si evidenza che i crediti lordi in sofferenza sono pari a Euro 30,8 milioni, con

rettifiche di valore per Euro 22,3 milioni e con un livello di copertura pari al 72,5%.

Si rammenta, come già evidenziato nei fatti di rilievo avvenuti nell’esercizio 2017 che a seguito

dell’ispezione di Banca d’Italia, conclusasi prima della fine del 2017, sono state effettuate ulteriori

svalutazioni dei crediti deteriorati per complessivi Euro 2,5 milioni, quasi esclusivamente

riconducibili al portafoglio ex Banca Popolare Lecchese.

Le attività fiscali sono pari a Euro 4,8 milioni a fine 2017, di cui Euro 3,4 milioni su imposte correnti

ed Euro 1,4 milioni per crediti per imposte anticipate. Si evidenzia che la Banca non ha iscritto, per

prudenza, crediti per imposte anticipate per oltre Euro 10 milioni su perdite fiscali per oltre Euro 39

milioni.

Debiti verso clientela

31/12/2017

(euro/1000)

Conti Correnti e depositi verso clientela 735.811

TOTALE 735.811

I debiti verso clientela al 31 dicembre 2017 sono pari a Euro 735,8 milioni. In tale ammontare è

inclusa, sia la raccolta in Italia relativa al Conto Progetto, che quella relativa ai depositi liberi e

vincolati con soggetti residenti in Germania, collocati attraverso l’ausilio di una piattaforma partner.

Conto Progetto è un conto deposito libero senza una durata predefinita. Il tasso di interesse, in fase

promozionale di lancio, era pari al 2,5% lordo su base annua per i primi tre mesi. Dal 15 febbraio

2017, finito il periodo promozionale, il tasso per la clientela è sceso all’1,6%. Dal 18 settembre 2017

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il tasso destinato alla nuova clientela è dell’1%. Alla fine dell’anno sono stati attivati poco più di

7.000 conti con una raccolta complessiva superiore ai 448 milioni di Euro. In merito al Conto Progetto

Germania si evidenzia che il prodotto è stato offerto sia in forma libera che vincolata tramite il canale

on-line, con tassi di interesse che si sono attestati tra lo 0,7% e l’1,6%, anch’essi ridotti nel mese di

settembre. Alla fine dell’anno risultano attivi poco più di 9000 conti con una raccolta complessiva

pari a Euro 281 milioni.

Il patrimonio netto consolidato

A fine dicembre 2017, il patrimonio netto consolidato, comprensivo del risultato di periodo (negativo

per Euro 11,6 milioni), si attesta a Euro 35,4 milioni. Il patrimonio netto consolidato comprende

anche il patrimonio relativo ai due veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l e Diaz

Securitusation S.r.l., le cui note emesse sono state interamente sottoscritte da Banca Progetto.

L’ammontare della voce patrimonio netto di pertinenza di terzi è pari ad Euro 20 mila.

L’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. ha effettuato un ulteriore versamento a titolo di

versamenti non restituibili in conto aumento di capitale, in corso o futuro, per un ammontare pari ad

Euro 6 milioni. Tale versamento è stato eseguito nel mese di dicembre 2017 anche al fine di

sottoscrivere l’eventuale quota di inoptato dell’aumento di capitale che si è perfezionato nel mese di

febbraio 2018.

20

L’andamento reddituale consolidato

Il Conto Economico Consolidato

2017

(euro/1000)

Margine d' interesse 2.695

Commissioni nette (3.272)

Utile (Perdita) da cessione/riacquisto attività finanziarie 5.809

Margine d'intermediazione 5.232

Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti e attività

fianziarie (3.713)

Risultato netto della gestione finanziaria 1.519

Spese per il personale (5.414)

Altre spese amministrative (7.716)

Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 20

Rettifiche di valore su attività mater./immateriali (94)

Altri oneri/proventi di gestione 93

Costi operativi (13.111)

Risultato operatività corrente lordo (11.592)

Risultato netto Consolidato di periodo (11.592)

Nel corso del 2017 il margine d’interesse consolidato è positivo per Euro 2,7 milioni. Tale margine

include interessi attivi per Euro 12,5 milioni e interessi passivi per Euro 9,8 milioni. Gli interessi

attivi includono prevalentemente gli interessi relativi ai crediti dei veicoli nei confronti della clientela,

in particolare Euro 5,4 milioni relativi ai crediti di Lake Platform 1, Euro 1,0 milioni relativi ai crediti

di Lake Platform 2 e Euro 4,0 milioni relativi ai crediti Diaz, oltre ad Euro 1,3 milioni di interessi sui

mutui e finanziamenti ed Euro 0,4 milioni di interessi su titoli di stato italiani inclusi nel portafoglio

Financial Assets Available for Sale.

Gli interessi passivi includono prevalentemente Euro 9,1 milioni relativi ai conti correnti e conti di

deposito della clientela (di cui Euro 5,9 milioni sul Conto Progetto Italia e Euro 3,2 milioni sul Conto

Progetto Germania).

Le commissioni nette consolidate del 2017 sono negative per Euro 3,3 milioni. Le commissioni

attive, pari a Euro 2,7 milioni, sono riconducibili principalmente alle commissioni di distribuzione

del prodotto prestito CQ. Le commissioni passive, pari a Euro 6,0 milioni, si riferiscono alle

provvigioni pagate alla rete di agenti per Euro 2,1 milioni (legate sia alla distribuzione del prodotto

prestito CQ che alla distribuzione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese), per Euro 0,9

milioni al costo generato dalla piattaforma on-line tedesca per la raccolta in conti di deposito e per

Euro 2,9 milioni relative ad attività dei veicoli per la gestione dei crediti cartolarizzati. In merito a

21

quest’ultima voce si evidenzia che le commissioni passive sull’operatività in factoring sono pari a

Euro 1,4 milioni, mentre quelle riconducibili a prestiti CQ sono pari a Euro 1,5 milioni.

Gli utili da cessione/riacquisto di attività finanziarie consolidate, pari a complessivi Euro 5,8

milioni, sono stati quasi esclusivamente generati dalla compravendita di titoli di Stato italiano inclusi

nel portafoglio titoli available for sale.

Il periodo in esame si chiude con un margine di intermediazione consolidato pari a Euro 5,2 milioni.

Le rettifiche di valore nette per deterioramento ammontano a Euro 3,7 milioni

La voce include rettifiche/riprese di valore nette sui crediti deteriorati per Euro 3,5 milioni, anche per

effetto delle maggiori svalutazioni per i crediti non perfoming riconducibili prevalentemente al

portafoglio ex Banca Popolare Lecchese, suggerite in sede ispettiva dalla Banca d’Italia, e rettifiche

nette sul portafoglio crediti in bonis per 33 mila Euro.

La medesima voce include infine la svalutazione per Euro 0,2 milioni degli strumenti finanziari

registrati a seguito dell’intervento straordinario dello schema volontario del Fondo Interbancario di

Tutela Depositi nell’ambito dell’operazione di acquisizione, da parte di Crédit Agricole Cariparma,

di Carim, Carismi e Caricesena (la rimanente parte di tale costo straordinario, pari a Euro 0,4 milioni,

è inclusa all’interno della voce altre spese amministrative).

Il risultato della gestione finanziaria consolidato realizzato nel 2017 è positivo per Euro 1,5 milioni.

Le spese per il personale consolidate sono pari a Euro 5,4 milioni.

Tale ammontare è conseguente al rafforzamento dell’organico necessario al raggiungimento dei nuovi

obiettivi di business. Infatti l’organico è passato da 24 unità (al netto dei 19 dipendenti della ex Banca

Popolare Lecchese S.p.a. cessati il 1° gennaio 2017 conseguentemente alla sottoscrizione di accordo

sindacale a seguito della chiusura delle filiali), alle 62 unità in forza alla fine del 2017.

Le altre spese amministrative consolidate si attestano a Euro 7,7 milioni. Nonostante la Banca abbia

conseguito un contenimento generalizzato dei costi durante l’esercizio, il conto economico 2017 è

stato gravato delle spese per la contribuzione ordinaria e straordinaria (Schema Volontario) al Fondo

Interbancario di Tutela Depositi, rispettivamente per Euro 0,6 milioni e per Euro 0,4 milioni (a cui si

aggiungono gli Euro 0,2 milioni registrati all’interno delle rettifiche di valore su crediti). Inoltre la

crescita dei depositi ha comportato la registrazione del costo dell’imposta di bollo di Euro 0,7 milioni,

essendo tale imposta contrattualmente a carico della Banca. In tale voce sono compresi costi

amministrativi sostenuti dai veicoli nella normale attività di gestione dei crediti che sono pari a

complessivi Euro 0,9 milioni. Tra le spese principali si evidenziano inoltre spese informatiche per

Euro 1,1 milioni, spese per servizi e consulenze varie per Euro 1,6 milioni, fitti e canoni passivi per

Euro 0,5 milioni, spese legali e notarili per Euro 0,5 milioni e spese di pubblicità e rappresentanza

per Euro 0,7 milioni.

22

I costi operativi consolidati si attestano pertanto ad Euro 13,1 milioni.

Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte del 2017 è negativo per Euro 11,6 milioni;

che, in conseguenza del fatto che il Gruppo non calcola gli effetti delle imposte anticipate sulle

perdite, si traduce in una perdita netta di periodo di pari importo

23

Fondi Propri e adeguatezza patrimoniale

La Banca applica nella ponderazione delle esposizioni verso le note emesse dai veicoli di

cartolarizzazione la metodologia del “full look throught”, vive di fatto le esposizioni sottostanti come

verrebbe fatto in ambito consolidato.

In tema di Fondi Propri non si rilevano differenze sostanziali tra quelli della Banca e quelli

consolidati. In considerazione di alcune difficoltà operative nella predisposizione delle segnalazioni

consolidate e considerando il sostanziale allineamento dei ratios prudenziali sia a livello banca che

consolidato, la banca ha predisposto al 31/12/2017 solo le segnalazioni relative al bilancio d’esercizio.

Le prime segnalazioni consolidate verranno effettuate nel corso del 2018. Vengono di seguito

riportate le informazioni sui fondi propri e adeguatezza patrimoniale della Banca.

Il totale del Capitale Primario di Classe 1 e dei Fondi Propri a fine 2017 si attesta a Euro 36,3 milioni

(Euro 42,2 milioni a fine 2016), i Risk Weighted Assets (di seguito “RWA”) complessivi della Banca

sono pari a Euro 213,2 milioni (Euro 52,7 milioni a fine 2016), con un CET 1 Ratio e un Total Capital

Ratio del 17,04% (80,1% il ratio del 2016).

Il decremento dei fondi propri è conseguenza delle perdite di periodo generate dalla fase di

investimento per il conseguimento degli obiettivi di business del piano industriale, al netto del

versamento di Euro 6 milioni del socio di maggioranza BPL Holdco, effettuato nel mese di dicembre,

anche al fine di coprire l’eventuale inoptato relativo all’aumento di capitale che si è poi concluso nel

mese di febbraio 2018.

La crescita degli RWA è conseguente all’avvio dell’operatività sui settori di business individuati nel

piano industriale. Si evidenzia che in merito agli RWA sui titoli ABS emessi dai veicoli Diaz

Securitisation e Lake Securitisation, la Banca utilizza la metodologia di calcolo degli assorbimenti

patrimoniali tramite full look through delle esposizioni sottostanti, come già ricordato.

La dinamica dei Fondi Propri e degli RWA spiegano il decremento del CET 1 Ratio dal 80,1% del

2016 al 17,04% del 2017, rispetto al 14.25% di capital guidance richiesta da Banca d’Italia. 31/12/2017

(euro/1000)

Totale fondi propri 36.315

A. Attività di rischio

A.1 Rischio di credito e di controparte 788.016

1. Metodologia standardizzata 788.016

B. Requisiti patrimoniali di vigilanza

B.1 Rischio di credito e di controparte 16.653

B.5 Rischio operativo 401

1. Metodo base 401

2. Metodo standardizzato

B.7 Totale requisiti prudenziali 17.053

C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza

C.1 Attività di rischio ponderate 213.166

C.2 Capitale primario di classe 1/ Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 17,04%

C.3 Capitale di classe 1/ Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,04%

C.4 Totale Fondi Propri/Attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) 17,04%

24

La gestione dei rischi

A partire dal 1° gennaio 2014 sono state trasposte nell’ordinamento dell’Unione Europea le riforme

degli accordi del Comitato di Basilea (“Basilea 3”)2 volte a rafforzare la capacità delle banche di

assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro

origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, nonché a rafforzare la trasparenza e

l'informativa per quanto concerne il loro profilo di rischio e la copertura dei rischi tramite i fondi

propri. Le disposizioni nazionali volte al recepimento della normativa sovranazionale sono contenute

nella Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 “Disposizioni di vigilanza per le banche”

e successive modifiche ed integrazioni.

Gli aggiornamenti normativi intercorsi hanno mantenuto l’approccio basato su tre Pilastri che era alla

base del precedente accordo sul capitale Basilea 2, attualmente Basilea 3, integrandolo e

rafforzandolo per accrescere quantità e qualità della dotazione di capitale degli intermediari, nonché

introducendo strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del rischio di liquidità e sul

contenimento della leva finanziaria.

Per quanto concerne i rischi aziendali di Banca Progetto, gli stessi sono oggetto di continuo

monitoraggio in un’ottica di collaborazione tra le strutture della Banca (controlli di primo, secondo e

terzo livello), in coerenza con quanto previsto dalle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale sopra

citate.

La Banca ha applicato i requisiti patrimoniali in ottica Basilea 3 a partire dal primo gennaio 2014; in

tale ottica sono stati posti in essere gli interventi procedurali e organizzativi necessari al rispetto delle

condizioni e dei termini previsti dalla normativa per l’utilizzo dei metodi di calcolo adottati.

L’introduzione della nuova normativa in tema di fondi propri invece avviene attraverso un regime

transitorio, tendenzialmente fino a fine 2017.

Coerentemente a quanto definito dal Primo Pilastro in relazione alla metodologia di calcolo dei

requisiti per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria, la Banca utilizza:

• per il rischio di credito: il metodo standardizzato;

• per il rischio operativo: il metodo base.

In particolare, nell’ambito del rischio di credito, ai fini del processo di determinazione e monitoraggio

dei relativi requisiti patrimoniali, la clientela viene classificata secondo le classi di analisi previste

dalla normativa di vigilanza prudenziale; risultano inoltre applicate le tecniche di Credit Risk

Mitigation previste dalla medesima normativa.

Infine, per quanto riguarda il rischio operativo, vengono svolte le attività di Risk Self Assessment.

2 Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) con il quale sono introdotte nell’Unione europea le regole definite dal Comitato

di Basilea per la vigilanza bancaria con l’articolato insieme di documenti unitariamente denominato “Basilea 3” (inclusi

i regolamenti tecnici di implementazione – ITS) e Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) che riguarda tra l’altro le condizioni

per l’accesso all’attività bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi, il processo di controllo

prudenziale, le riserve patrimoniali addizionali.

25

I principali indicatori

31/12/2017

Indici di composizione

Crediti v/s Clientela/Totale Attivo 43,29%

Raccolta Diretta/Totale Passivo e Patrimonio Netto 93,95%

Crediti v/s Clientela/Raccolta Diretta 46,08%

Indici di autonomia patrimoniale

Patrimonio netto/Totale Attivo 4,53%

Indici di rischiosità

Sofferenze nette/Crediti v/s Clientela 2,49%

Coverage Ratio Sofferenze 72,50%

Coverage Ratio Crediti deteriorati 63,78%

Indici di redditività

Margine di Interesse/Margine di Intermediazione 51,52%

Margine di Intermediazione/Totale Attivo 0,67%

26

Altre informazioni

Raccordo tra Patrimonio Netto e Utile della Banca con i dati Consolidati

Non ci sono differenze tra il Patrimonio netto della banca e quello Consolidato ad eccezione di Euro

20 mila relative al Patrimonio netto di terzi (veicoli). Il risultato d’esercizio della Banca coincide con

quello consolidato.

Attività di Ricerca e Sviluppo

Nel corso dell’esercizio 2017 non sono state ha effettuate attività di ricerca e sviluppo.

Evoluzione dell’organico Consolidato

Numero dei dipendenti per categoria 31/12/2017

Personale dipendente: 62

a) Dirigenti 12

b) Quadri direttivi 25

c) Restante personale dipendente 25

Altro personale 2

Azioni Proprie

Nel corso dell’esercizio la Banca non ha effettuato operazioni su azioni proprie.

Parti correlate

Non sono state effettuate operazioni significative con parti correlate nel corso del 2017. Per maggiori

informazioni si rimanda alla Parte H “Operazioni con Parti Correlate” della Nota Integrativa.

27

Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio consolidato ed evoluzione

prevedibile della gestione

In data 4 gennaio 2018 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha convocato per il giorno 19

gennaio l’Assemblea Straordinaria dei soci al fine di:

- confermare la delibera del 30 novembre 2016 concernente l’approvazione di un unico

aumento di capitale, in via scindibile a pagamento, con versamento di un importo massimo di

Euro 55.911.984 e la relativa modifica del vigente articolo 5 dello statuto della Banca;

- posticipare il termine finale di collocamento delle nuove azioni, inizialmente stabilito per il

31 dicembre 2017;

essendo in corso a tale data il procedimento autorizzativo da parte della Consob propedeutico alla

pubblicazione del relativo prospetto informativo.

In data 19 gennaio 2018 l’assemblea dei soci riunitasi in sede straordinaria ha confermato la delibera

del 30 novembre 2016 concernente l’approvazione di un unico aumento di capitale, in via scindibile

a pagamento, con versamento di un importo massimo di Euro 55.911.984 e la relativa rettifica del

vigente articolo 5 dello statuto della Banca. L’assemblea ha inoltre posticipato al 31 marzo 2018 il

termine finale di collocamento delle nuove azioni, con possibile proroga di un ulteriore mese.

A inizio febbraio 2018 la Banca ha ricevuto l’approvazione da parte di Consob del prospetto

informativo relativo all’aumento di capitale sociale a pagamento. Il 27 febbraio 2018 si è concluso

l’aumento di capitale della Banca, con la sottoscrizione integrale di n. 1.863.732.800 azioni ordinarie,

per un controvalore complessivo di Euro 55.911.984. L’aumento di capitale, comprensivo di capitale

e sovrapprezzo, prevedeva l’offerta in opzione ai soci, ai sensi dell’art. 2441 c.c., secondo il rapporto

di n. 80 nuove azioni ogni n. 1 azione posseduta, a un prezzo pari a Euro 0,03 per ciascuna azione, da

imputarsi per Euro 0,001 a capitale e per Euro 0,029 a sovrapprezzo.

Ad esito dell’assegnazione delle azioni ai richiedenti con relativo riparto per le prelazioni, l’azionista

di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. – veicolo di investimento riconducibile a Oaktree Capital

Management L.P. – detiene una quota pari a circa il 99,81% del capitale sociale che, a seguito

dell’operazione di rafforzamento patrimoniale, risulta diviso in 1.887.029.460 azioni ordinarie prive

del valore nominale.

L’aumento di capitale da parte dell’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. è avvenuto

convertendo gli attuali versamenti in conto futuro aumento di capitale, in capitale sociale e riserve

sovrapprezzo azioni.

A seguito del predetto aumento di capitale, il capitale sociale della Banca è arrivato a Euro

10.404.418,17.

Considerato che la quota di partecipazione dell’azionista di maggioranza è ora pari al 99,81% del

capitale sociale, Banca Progetto non possiede più i requisiti per essere ricompresa nell’elenco degli

emittenti strumenti finanziari diffusi fra il pubblico in maniera rilevante.

Si evidenzia che, a inizio 2018, proseguendo nel percorso di crescita nel segmento dei prestiti CQ, è

iniziata l’erogazione diretta da parte della Banca del prodotto cessione del quinto e delegazione di

pagamento destinato a dipendenti privati, a dipendenti statali, pubblici e para pubblici e pensionati.

Nel mese di febbraio è stato siglato un protocollo di intesa tra Confesercenti e la Banca per agevolare

l’accesso al credito alle piccole e medie imprese appartenenti ai settori del commercio, del turismo e

dei servizi.

Il 19 febbraio 2018 la sede secondaria della Banca si è trasferita in Piazza San Bernardo a Roma.

28

La Banca si propone di continuare l’attività intrapresa nel 2017, sviluppando i settori di business

evidenziati nelle linee guida del Piano Industriale.

********

In conformità alle norme di legge e di statuto, il Consiglio di Amministrazione sottopone

all’attenzione dell’Assemblea il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.

Un riconoscimento particolare, da parte del Consiglio di Amministrazione, va a tutto il personale di

ogni ordine e grado della Banca che si è costantemente impegnato con competenza professionale.

Milano, 28 marzo 2018

p. Il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

Andrea Morante

29

Parte II – Bilancio Consolidato

30

31

Schemi del bilancio Consolidato

32

STATO PATRIMONIALE – ATTIVO (Importi espressi in migliaia di Euro)

Voci dell'attivo 31/12/2017

10. Cassa e disponibilità liquide 1

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 233.864

60. Crediti verso banche 197.608

70. Crediti verso clientela 339.080

120. Attività materiali 536

130. Attività immateriali 58

di cui: - avviamento -

140. Attività fiscali 4.786

a) correnti 3.377

b) anticipate 1.409

di cui alla legge 214/2011 1.409

160. Altre attività 7.289

Totale Attivo 783.222

STATO PATRIMONIALE – PASSIVO e PATRIMONIO NETTO (Importi espressi in migliaia di Euro)

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2017

20. Debiti verso clientela 735.811

80. Passività fiscali 111

a) correnti 111

b) differite -

100. Altre passività 10.375

110. Trattamento di fine rapporto del personale 228

120. Fondi per rischi e oneri: 1.222

a) quiescenza e obblighi simili -

b) altri fondi 1.222

140. Riserve da valutazione: (1.228)

170. Riserve 39.734

190. Capitale 8.541

210. Patrimonio di pertinenza di Terzi (+/-) 20

220. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (11.592)

Totale del passivo e del patrimonio netto 783.222

33

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO (Importi espressi in migliaia di Euro)

Voci 31/12/2017

10. Interessi attivi e proventi assimilati 12.500

20. Interessi passivi e oneri assimilati (9.805)

30. Margine di interesse 2.695

40. Commissioni attive 2.693

50. Commissioni passive (5.965)

60. Commissioni nette (3.272)

80. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 5.809

90. a) crediti 68

100. b) attività finanziarie disponibili per la vendita 5.741

d) passività finanziarie -

120. Margine di intermediazione 5.232

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (3.713)

a) crediti (3.518)

b) attività finanziarie disponibili per la vendita (211)

d) altre operazioni finanziarie 16

140. Risultato netto della gestione finanziaria 1.519

180. Spese amministrative: (13.130)

a) spese per il personale (5.414)

b) altre spese amministrative (7.716)

190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 20

200. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (74)

210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (20)

220. Altri oneri/proventi di gestione 93

230. Costi operativi (13.111)

280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (11.592)

300. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (11.592)

320. Utile (Perdita) d'esercizio (11.592)

330. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 0

340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza del capogruppo (11.592)

34

Prospetto della redditività Consolidata complessiva (Importi espressi in migliaia di Euro)

Voci 31/12/2017

10. Utile (Perdita) d'esercizio (11.592)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto

economico (28)

40. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti (28)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto

economico (1.134)

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.134)

130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (1.162)

140 Redditività complessiva (Voce 10+130) (12.574)

150 Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi 0

160 Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo (12.574)

35

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL 31/12/2017 (Importi espressi in migliaia di Euro)

Importi in

Patrimonio

Netto al

01/01/2017

Allocazione risultato

esercizio precedente

Variazioni del 2017

Patrimonio

Netto al

31/12/2017

Patrimonio

Netto di

Terzi al

31/12/2017

Variazioni di

riserve

Operazioni sul Patrimonio Netto Redditività

complessiva

consolidata al

31/12/2017

Riserve

Dividendi e

altre

destinazioni

Emissione

nuove azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distr.ne

straordinaria

dividendi

Capitale: 8.541 - - - - - - - 8.541 20

a) azioni ordinarie 8.541 - - - - - - - 8.541 20

b) altre azioni - - - - - - - - - -

Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - -

Riserve: 51.078 (17.344) - - 6.000 - - - 39.734 -

a) di utili - (17.344) - - - - - - (17.344) -

b) altre 51.078 - - 6.000 - - 57.078 -

Riserve da valutazione (51) - - (15) - - - (1.162) (1.228) -

- - -

Strumenti di capitale - - - - - -

Azioni proprie - - - - - -

Utile (Perdita) di periodo (17.344) 17.344 - - - - (11.592) (11.592) -

- - -

Patrimonio netto 42.224 - - (15) 6.000 - - (12.754) 35.455 20

Patrimonio netto di terzi - - - - - - - (12.754) 35.455

20

L’importo di Euro 6 milioni si riferisce al versamento in conto aumento di capitale, in corso o futuro, effettuato dall’azionista di maggioranza nel mese di dicembre 2017.

36

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO (Importi espressi in migliaia di Euro)

A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2017

1. Gestione (+/-) 1.563

- Risultato d'esercizio (+/-) (11.592)

- Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 4.713

- Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (+/-) 94

- Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 7.769

- Imposte e tasse non liquidate (+) 579

- Altri aggiustamenti (+/-) -

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) (626.029)

- Attività finanziarie disponibili per la vendita (226.914)

- Crediti verso banche: a vista (147.046)

- Crediti verso clientela (255.224)

- Altre attività 3.155

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) 618.648

- Debiti verso banche: a vista (11.303)

- Debiti verso clientela 638.063

- Titoli in circolazione (2.088)

- Altre passività (6.024)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) (5.818)

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da (+) -

- Dividendi incassati su partecipazioni -

2. Liquidità assorbita da (-) (202)

- Acquisto di attività materiali (169)

- Acquisto di attività immateriali (33)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (+/-) (202)

C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

-

- Emissione/Acquisti di azioni proprie 6.000

- Patrimonio netto di terzi 20

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) 6.020

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 0

RICONCILIAZIONE Importo

Voci di bilancio: 31/12/2017

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 1

Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio -

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1

37

Nota Integrativa Consolidata

Parte A – Politiche Contabili

Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato

Parte C – Informazioni sul Conto Economico Consolidato

Parte D – Redditività complessiva Consolidata

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

Parte H – Operazioni con parti correlate

Parte L – Informativa di settore

38

39

Parte A – Politiche Contabili

40

A1 – PARTE GENERALE

SEZIONE 1 - DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI

INTERNAZIONALI

Il presente bilancio d’esercizio è redatto in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati

dall’International Accounting Standard Board (IASB) e delle relative interpretazioni

dell’International Financial Reporting Interpretation Committee, vigenti alla data del 31 dicembre

2017, così come omologati dalla Commissione Europea, ai sensi del Regolamento Comunitario n.

1606 del 19 luglio 2002 nonché dei provvedimenti emanati in attuazione dell’art.9 del D. Lgs. n.

38/2005 e dell’art.43 del Dlgs. N. 136/15.

Per l’interpretazione e l’applicazione dei nuovi principi contabili, si è fatto riferimento ai seguenti

documenti, seppure non omologati dalla Commissione Europea:

- Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements dell’ International

Accounting Standard Board (IASB);

- Implementation Guidance, Basic for Conclusion ed eventuali altri documenti predisposti dallo

IASB o dall’IFRIC a completamento dei principi contabili emanati;

- Documenti interpretativi sull’applicazione in Italia degli IAS/IFRS predisposti

dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).

La tabella che segue riepiloga tutte le novità IFRS specificando quelle che riguardano i bilanci 2017

e quelle che entreranno in vigore negli esercizi successivi e per le quali lo IAS 8 impone di dare

informazioni nella note al bilancio.

Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE da adottare obbligatoriamente a

partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2017.

Titolo documento Data

emissione Data di entrata in vigore

Data di

omologazione

Regolamento UE

e data di

pubblicazione

Iniziativa di informativa – Modifiche

allo IAS 7 gennaio 2016 1 gennaio 2017 6 novembre 2017

(UE) 2017/1990

9 novembre 2017

Rilevazione di attività fiscali differite

per perdite non realizzate - Modifiche

allo IAS 12

gennaio 2016 1 gennaio 2017 6 novembre 2017 (UE) 2017/1989

9 novembre 2017

41

IAS/IFRS e relative interpretazioni IFRIC applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo

il 1° gennaio 2017

Documenti omologati dall’UE al 9 novembre 2017

Titolo documento Data

emissione

Data di entrata in

vigore

Data di

omologazione

Regolamento UE e

data di

pubblicazione

Note e

riferimenti alla

presente lista

di controllo

IFRS 15 – Ricavi

provenienti da contratti con

clienti

maggio

2014

(Nota 1)

1° gennaio 2018 22 settembre

2016

(UE) 2016/1905

29 ottobre 2016

E’ consentita

l’applicazione

anticipata

Vedi punti 460-

481

IFRS 9 – Strumenti

finanziari

luglio

2014

1° gennaio 2018 22 novembre

2016

(UE) 2016/2067

29 novembre 2016

E’ consentita l’applicazione

anticipata

Vedi punti 482-

581

Applicazione congiunta

dell'IFRS 9 Strumenti

finanziari e dell'IFRS 4

Contratti assicurativi –

(Modifiche all’IFRS 4)

settembre

2016

1° gennaio 2018 3 novembre

2017

(UE) 2017/1988

9 novembre 2017

Non è consentita

l’applicazione

anticipata

Chiarimenti dell'IFRS 15 -

Ricavi provenienti da

contratti con clienti

aprile

2016

1° gennaio 2018 31 ottobre 2017 (UE) 2017/1987

9 novembre 2017

E’ consentita l’applicazione

anticipata

IFRS 16 - Leasing gennaio

2016

1° gennaio 2019 31 ottobre 2017 (UE) 2017/1986

9 novembre 2017

E’ consentita l’applicazione

anticipata

(Nota 1) L’amendment che ha modificato l’effective date dell’IFRS 15 è stato pubblicato nel settembre 2015.

42

IAS/IFRS e relative interpretazioni IFRIC applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo

il 1° gennaio 2017

Documenti NON ancora omologati dall’UE al 9 novembre 2017

Titolo documento

Data emissione

da parte dello

IASB

Data di entrata in

vigore del documento

IASB

Data di prevista

omologazione

da parte dell’UE

Standards

IFRS 14 Regulatory Deferral Accounts gennaio 2014 (Nota 1) (Nota 1)

IFRS 17 Insurance Contracts maggio 2017 1° gennaio 2021 TBD

Interpretations

IFRIC 22 Foreign Currency Transactions

and Advance Consideration

dicembre 2016 1° gennaio 2018 1° trimestre 2018

IFRIC 23 Uncertainty over Income Tax

Treatments giugno 2017

1° gennaio 2019 2018

Amendments

Amendments to IFRS 10 and IAS 28: Sale

or Contribution of Assets between an

Investor and its Associate or Joint Venture

settembre 2014

Differita fino al

completamento del

progetto IASB

sull’equity method

Rinviata in attesa della

conclusione del progetto

IASB sull’equity method

Amendments to IFRS 2: Classification

and Measurement of Share-based Payment

Transactions

giugno 2016

1° gennaio 2018 1° trimestre 2018

Annual Improvements to IFRS Standards

2014-2016 Cycle dicembre 2016

1° gennaio 2017/

1° gennaio 2018

4° trimestre 2017

Amendments to IAS 40: Transfers of

Investment Property

dicembre 2016 1° gennaio 2018 1° trimestre 2018

Amendments to IAS 28: Long-term Interests

in Associates and Joint Ventures

ottobre 2017 1° gennaio 2019 2018

Amendments to IFRS 9: Prepayment

Features with Negative Compensation

ottobre 2017 1° gennaio 2019 2018

(Nota 1) L’IFRS 14 è entrato in vigore dal 1° gennaio 2016, ma la Commissione Europea ha deciso di sospendere il processo di

omologazione in attesa del nuovo principio contabile sui “rate-regulated activities”.

SEZIONE 3 – AREA E METODI DI CONSOLIDAMENTO

Il presente bilancio consolidato include Banca Progetto e i veicoli Lake Securitisation S.r.l e Diaz

Securitisation S.r.l di cui la banca detiene il 100% dei titoli ABS emessi.

Di seguito il prospetto in cui sono elencati soggetti coinvolti nel Consolidato.

Denominazioni Imprese Tipo di

rapporto 3 Impresa partecipante

Diritto di

voto %

Consolidate integralmente

Lake Securitisation S.r.l. 4 Banca Progetto 0

Diaz Securitisation S.r.l. 4 Banca Progetto 0

3 Legenda: Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

43

Metodo integrale

Il bilancio consolidato include all’interno del perimetro di consolidamento Banca Progetto S.p.A. e

le società veicolo Diaz Securitisation S.r.l. e Lake Securitisation S.r.l. in quanto la Banca, malgrado

non sia in possesso di alcuna partecipazione nel capitale dei suddetti veicoli, ha comunque una

relazione di controllo avendo sottoscritto la totalità dei titoli ABS emessi da tali veicoli.

L’esistenza quindi di una partecipazione in tale società non è considerata condizione necessaria ai

fini del consolidamento. Infatti tra le controllate di una società bisogna includere anche società o

entità a destinazione specifica (“veicoli”) per le quali in concreto viene esercitato il controllo. A tale

proposito in base all’IFRS 10, un investitore controlla un’entità oggetto di investimento se e solo se

ha contemporaneamente: il potere sull’entità oggetto di investimento; l’esposizione o i diritti ai

rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento e la capacità di

esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi

rendimenti. In relazione a tali punti, tenuto conto della strutturazione delle operazioni di

cartolarizzazione effettuate, la Banca ritiene di poter ricadere all’interno delle fattispecie previste dal

principio contabile IFRS 10.

Si evidenzia che i veicoli di cui sopra sono stati consolidati con il metodo integrale. Il consolidamento

integrale consiste nell’acquisizione “linea per linea” degli aggregati di stato patrimoniale e di conto

economico delle società consolidate. Le attività, le passività, i proventi e gli oneri tra imprese

consolidate sono integralmente eliminati. Il bilancio consolidato e stato redatto sulla base delle

situazioni contabili predisposte dalle società veicolo alla data di riferimento, riclassificate al fine di

rendere la forma di presentazione conforme a quella del bilancio consolidato predisposto da Banca

Progetto.

44

SEZIONE 2 - PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE

In conformità a quanto disposto dall’art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio

2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto, e si fonda sull’applicazione dei

seguenti principi generali di redazione:

a) continuità aziendale: le attività, le passività e le operazioni “fuori bilancio” formano oggetto

di valutazione sulla scorta dei valori di funzionamento, in quanto destinate a durare nel tempo;

b) competenza economica: i costi ed i ricavi vengono rilevati nel periodo in cui maturano

economicamente in relazione ai sottostanti servizi ricevuti e forniti, indipendentemente dalla

data del rispettivo regolamento monetario;

c) coerenza di rappresentazione: per garantire la comparabilità dei dati e delle informazioni

contenute negli schemi e nei prospetti di bilancio, le modalità di rappresentazione e di

classificazione vengono mantenute costanti nel tempo, salvo che il loro cambiamento non sia

prescritto da un principio contabile internazionale o da un’interpretazione oppure non sia

diretto a rendere più significativa ed affidabile l’esposizione dei valori: quando viene

modificata una determinata modalità di rappresentazione o di classificazione, la nuova

modalità viene applicata – se possibile – in via retroattiva, illustrandone le ragioni e la natura

ed indicandone gli effetti sulla rappresentazione del bilancio;

d) rilevanza ed aggregazione: ogni classe rilevante di elementi che presentano natura o funzione

simile viene esposta distintamente negli schemi di stato patrimoniale e di conto economico;

gli elementi aventi natura o funzione differenti, se rilevanti, sono rappresentati separatamente;

e) divieto di compensazione: è applicato il divieto di compensazione, salvo che questa non sia

prevista o consentita dai principi contabili internazionali o da un’interpretazione di tali

principi;

Trattandosi del prima Bilancio Consolidato non sono presenti i valore dell’esercizio precedente.

Il bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico consolidato, dal

Prospetto della Redditività complessiva consolidata, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio

netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato, dalla Nota integrativa ed è inoltre corredato

dalla Relazione sulla gestione consolidata. Gli schemi di bilancio consolidato sono conformi a quanto

previsto nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 aggiornata da Banca d’Italia in data 15 dicembre

2015.

Il bilancio consolidato è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto. Gli importi della presente

nota integrativa consolidata sono esposti in migliaia di euro.

SEZIONE 3 – EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Si rinvia a quanto riportato nella specifica sezione della Relazione sulla gestione consolidata.

SEZIONE 4 – ALTRI ASPETTI

La redazione del bilancio di consolidato richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono

determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico

consolidato, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.

45

L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di

assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni

utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi

successivi gli attuali valori possano differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento

delle valutazioni soggettive utilizzate.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da

parte della direzione aziendale sono:

- la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre

attività finanziarie;

- la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa

di bilancio;

- la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi ed oneri;

- le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

Si precisa inoltre che per la redazione del bilancio la Banca ha tenuto in considerazione quanto

indicato nel documento n. 4 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS

emesso in data 3 marzo 2010 da Banca d’Italia, Consob ed Isvap. Nel suddetto documento le autorità

di vigilanza, rammentando come la qualità delle informative pubbliche sia di fondamentale

importanza per gli utilizzatori delle relazioni finanziarie, hanno ribadito che queste devono risultare

idonee a rappresentare in maniera completa, chiara e tempestiva i rischi e le incertezze a cui le società

sono esposte, il patrimonio di cui dispongono per fronteggiarli e la loro effettiva capacità di generare

reddito. In tale ambito, all’interno della suddetta comunicazione, le Autorità hanno evidenziato le

aree informative nelle quali le società devono assicurare un più elevato grado di trasparenza. In

particolare, l’enfasi posta riguarda la valutazione e le conseguenti attività in materia di impairment

test degli avviamenti, dei titoli di capitale classificati nel portafoglio delle Attività finanziarie

disponibili per la vendita, nonché un richiamo alle novità riguardanti l’introduzione della c.d.

“gerarchia” del fair value.

La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli

informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate

nella redazione del bilancio di esercizio. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la

composizione e o relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa,

invece, rinvio alle specifiche sezioni della nota integrativa.

IFRS 9 Strumenti finanziari

In ottemperanza alle indicazioni dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

(ESMA) ed in relazione a quanto richiesto dallo IAS 8 parr. 30 e 31, si rende in questa sezione la

propria informativa in merito all’implementazione del principio IFRS 9 – Strumenti Finanziari.

Come ormai noto il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato

dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, sostituisce, a partire dal 1° gennaio

2018, lo IAS 39, che fino al 31 dicembre 2017 ha disciplinato la classificazione e valutazione degli

strumenti finanziari.

L'IFRS 9 Strumenti finanziari introduce nuove disposizioni per la rilevazione e la valutazione delle

attività finanziarie, delle passività finanziarie e di alcuni contratti per la compravendita di elementi

46

non finanziari e sostituisce lo IAS 39 “Strumenti finanziari: Rilevazione e valutazione”. Il nuovo

principio contabile è articolato in tre aree o “pillar”

1. Classification and Measurement

2. Impairment

3. General Hedge Accounting

Classification and Measurement

In merito alla classificazione l’IFRS 9 supera gli attuali concetti dei “portafogli IAS” introducendo

un modello per la classificazione delle attività finanziarie guidato, da un lato, dalle caratteristiche dei

cash flows contrattuali dello strumento medesimo e, dall’altro lato, dall’intento gestionale (business

model) col quale lo strumento è detenuto.

In dettaglio le caratteristiche dei cash flow contrattuali sono verificate mediante il Test SPPI (“Solely

Payments of Principal and Interest on the principal amount outstanding”) il quale viene introdotto dal

nuovo Principio contabile IFRS 9 al fine di verificare se un’attività finanziaria possa essere

considerata un “contratto base di concessione del credito”, cioè che i flussi finanziari contrattuali

consistano esclusivamente in pagamenti di capitale e interessi maturati sull'importo del capitale da

restituire.

Con riferimento ai modelli di business, lo stesso viene determinato dalla Banca ai fini contabili, al

fine di riflettere il modo in cui le attività finanziarie sono effettivamente gestite per perseguire gli

obiettivi aziendali.

Alla luce della combinazione di business model e caratteristiche dei cash flows sopra illustrate sono

previste tre categorie contabili: (i) attività misurate al costo ammortizzato – “Held to Collect”, (ii)

attività misurate al fair value con imputazione a conto economico – “Trading/Other” e, infine, (iii)

attività misurate al fair value con imputazione a patrimonio netto – “Held to Collect & Sale”. In tale

ultimo caso la riserva viene trasferita a conto economico in caso di cessione dello strumento.

Per la definizione del business model Held to Collect sono in corso di finalizzazione le analisi per la

definizione delle soglie per considerare ammesse le vendite frequenti, ma non significative.

Per quanto concerne l’SPPI test, la Banca ha identificato la metodologia da utilizzare per lo

svolgimento delle attività di test sul portafoglio crediti e titoli al fine di individuarne la corretta

classificazione al momento della prima applicazione del nuovo principio. In relazione al portafoglio

crediti, sono state svolte analisi differenziate per tipologie di crediti (commerciali e finanziari) e per

segmenti di business. I risultati si possono ritenere tendenzialmente in linea con quelli derivanti

dall’applicazione dello IAS 39.

Per quanto riguarda il comparto titoli, il fallimento dell’SPPI test comporterà la riclassifica di alcuni

strumenti finanziari nella categoria delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto

economico per una percentuale poco significativa rispetto al portafoglio complessivo.

Con riferimento alle passività finanziarie l'IFRS 9 mantiene in sostanza le disposizioni dello IAS 39;

tuttavia, mentre lo IAS 39 richiede la rilevazione di tutte le variazioni del fair value delle passività

designate al FVTPL nell'utile/(perdita) dell’esercizio, l'IFRS 9 prevede che tali variazioni di fair value

vengano presentate nel modo seguente:

– l'importo della variazione del fair value attribuibile ai cambiamenti del rischio di credito della

passività deve essere presentato nelle altre componenti del conto economico complessivo; e

– l'importo residuo della variazione del fair value deve essere rilevato nell'utile/(perdita)

dell’esercizio.

La Banca non ha designato passività finanziarie al FVTPL né, al momento, intende farlo. Sulla base

della valutazione condotta, l'applicazione delle disposizioni dell'IFRS 9 in materia di classificazione

delle passività finanziarie al 1° gennaio 2018 non genererà effetti significativi.

47

Impairment

L'IFRS 9 sostituisce il modello della ‘perdita sostenuta’ (‘incurred loss’) previsto dallo IAS 39 con

un modello previsionale della ‘perdita attesa su crediti’ (‘expected credit loss’ o ‘ECL’).

Il nuovo modello di perdita per riduzione di valore si applicherà alle attività finanziarie valutate al

costo ammortizzato o al FVOCI, fatta eccezione per i titoli di capitale e le attività derivanti da contratti

con i clienti.

Nello specifico il nuovo principio contabile stabilisce che, per le attività finanziarie non valutate al

fair value con impatti a conto economico, le rettifiche di valore vengano determinate sulla base della

perdita attesa a 12 mesi e, nel caso in cui si osservi un significativo incremento del rischio di credito

rispetto alla data di rilevazione iniziale, sulla base della perdita attesa determinata su tutta la vita

residua dello strumento finanziario. Sulla base di tali elementi, le attività finanziarie vengono

classificate in tre staging:

• nello stage 1 sono ricompresi gli strumenti finanziari non deteriorati per i quali non si è osservato

un aumento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale. In tal caso

verrà calcolato un ECL a 12 mesi, ossia le ECL derivanti da possibili inadempienze nell'arco di dodici

mesi dalla data di chiusura dell'esercizio;

• nello stage 2 sono ricompresi gli strumenti finanziari non deteriorati per i quali si è osservato un

aumento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale. In tal caso verrà

applicata un ECL di lunga durata, ossia le ECL derivanti da tutte le possibili inadempienze lungo la

vita attesa di uno strumento finanziario;

• nello stage 3 sono ricompresi gli strumenti finanziari deteriorati. La valutazione verrà determinata

in modo analitico sulla base della perdita calcolata sulla vita residua dello strumento.

La Banca ha identificato i principali criteri che comporteranno il passaggio dal primo al secondo

stadio, in particolare si farà riferimento all’eventuale presenza di uno scaduto pari almeno a 30 giorni

e/o di indicatori di un significativo incremento della rischiosità creditizia.

Hedge Accounting

Per quanto concerne l’Hedge Accounting, l’IFRS 9 contiene le disposizioni relative al cosiddetto

“general hedge accounting model” volte a riflettere nella reportistica finanziaria le politiche di

gestione del rischio adottate dal management. A titolo esemplificativo e non esaustivo il principio,

pertanto, amplia il perimetro dei rischi per i quali può essere applicato l’hedge accounting di elementi

non finanziari, elimina l’obbligatorietà del test d’efficacia di natura quantitativa, non richiede più la

valutazione retrospettiva dell’efficacia della copertura e non prevede più la possibilità di revocare

volontariamente l’applicazione dell’hedge accounting una volta designato. L’attuale versione del

principio non contempla le modalità di gestione contabile delle coperture di macro fair value hedge.

Per tale modello di copertura è in corso di svolgimento un progetto dello IASB dedicato. Lo stesso

IFRS prevede la facoltà che le entità, in attesa che lo IASB completi il progetto sul macro fair value

hedge, possano continuare ad applicare tutti i requirements di hedge accounting previsti dallo IAS

39, inclusi quelli attinenti alla parte di General Hedge Accounting. A riguardo la Banca ha deciso di

avvalersi di tale facoltà e ha deciso di continuare, con riferimento all’hedge accounting, ad adottare i

requisiti dello IAS 39 in attesa che sia completato il succitato progetto da parte dello IASB.

Implementazione del nuovo principio

In considerazione degli impatti pervasivi rivenienti dall’applicazione del nuovo principio, sia sul

business che sul modello organizzativo e sul reporting, la Banca ha intrapreso nel secondo semestre

2017 un progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definirne gli

impatti qualitativi e quantitativi nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed

organizzativi necessari per un’adozione nelle diverse realtà che lo compongono.

48

Il progetto in argomento è in questa fase volto al supporto ed al monitoraggio delle attività connesse

alla First Time Adoption (FTA) del nuovo standard ed all’implementazione degli ultimi interventi

applicativi ed organizzativi, atti a garantire una coerente applicazione “a regime” delle nuove regole.

Prima applicazione

Le modifiche dei principi contabili derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 saranno applicati

sostanzialmente in maniera retroattiva, fatta eccezione per quanto riportato di seguito.

– La Banca intende avvalersi dell'esenzione che consente di non rideterminare le informazioni

comparative degli esercizi precedenti relative ai cambiamenti di classificazione e di valutazione

(comprese le perdite per riduzione di valore). In linea generale, le differenze dei valori contabili delle

attività e delle passività finanziarie derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 saranno rilevate tra gli utili

portati a nuovo e le riserve al 1° gennaio 2018.

– Le valutazioni seguenti verranno effettuate sulla base dei fatti e delle circostanze in essere alla data

di prima applicazione:

• Definizione del modello di business nel quale rientra un'attività finanziaria.

• Designazione e revoca delle designazioni precedenti di alcune attività e passività finanziarie

nella categoria FVTPL.

Effetti da FTA

Sulla base di quanto sopra rappresentato, gli impatti stimati per la prima applicazione dell’IFRS 9 sul

patrimonio netto della Banca all’1 gennaio 2018 derivano principalmente:

• dall’obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio:

• Perfoming, utilizzando il modello delle “expected credit losses” (inclusivo delle più volte

richiamate componenti forward looking) in sostituzione del previgente modello delle

“incurred credit losses”. L’incremento delle rettifiche di valore è ascrivibile (i)

all’allocazione di quota parte del portafoglio in bonis in Stage 2, in base ai criteri di stage

allocation definiti, con conseguente esigenza di calcolare la perdita attesa per tutta la durata

residua delle attività finanziarie e (ii) all’inclusione nel calcolo delle perdite attese di

parametri forward looking derivanti dagli scenari macroeconomici futuri.

• Deteriorato, per l’inclusione nel calcolo delle perdite attese di parametri forward looking

derivanti dalla considerazione degli scenari macroeconomici futuri per tutte le categorie.

A fronte di quanto sopra descritto la riduzione stimata rispetto ai ratio patrimoniali al 31 dicembre

2017, sia in termini di CET1 che di Total Capital Ratio, non dovrebbe generare impatti

significativi.

Il presente bilancio d’esercizio, ai sensi del D.Lgs 39/2010 e D.Lgs 58/98, è sottoposto a revisione

legale da parte della società PricewaterhouseCoopers SpA.

49

A2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

I principi contabili

I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio di esercizio di Banca Progetto S.p.A. sono

in linea con i principi IAS/IFRS in vigore alla data di redazione del presente bilancio pubblicati dallo

IASB e omologati dalla Commissione Europa.

Di seguito si riportano i principi contabili per la redazione del bilancio di Banca Progetto S.p.A. al

31 dicembre 2017, in linea con quelli utilizzati nel precedente esercizio.

ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate

come Crediti, Attività finanziarie detenute per la negoziazione o Attività finanziarie detenute sino

alla scadenza.

In particolare vengono incluse in questa voce, oltre ai titoli obbligazionari che non sono oggetto di

attività di trading e che non sono classificati tra le Attività detenute sino alla scadenza o tra i crediti,

anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo,

collegamento e controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity.

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di

capitale e alla data di erogazione nel caso di crediti.

All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o

proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Se l’iscrizione avviene a

seguito di riclassificazione delle Attività detenute sino alla scadenza, il valore di iscrizione è

rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività finanziarie disponibili per la vendita sono

valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo

ammortizzato, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati

in una specifica Riserva di patrimonio netto, sino a quando l’attività non viene cancellata o non viene

rilevata una perdita di valore. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di

valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati a conto economico.

I titoli di capitale per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono

mantenuti al costo.

La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore viene effettuata ad ogni chiusura

di bilancio o di situazione infrannuale. Se sussistono tali evidenze, l’importo della perdita viene

50

misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi

finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi

successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con

imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso

di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato

che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari

derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente

tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

CREDITI

Criteri di classificazione

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquisiti da

terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato

attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita.

Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine, i crediti

originati da operazioni di leasing finanziario ed i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento

privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente

coincide con la data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla

base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione,

comprensivo dei costi e dei proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin

dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che,

pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o

sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a

termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o di impiego. In particolare, le operazioni

di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo

percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate

come crediti per l’importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima

iscrizione diminuito o aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e

dell’ammortamento – calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra

l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi e ai proventi

51

imputabili direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il

tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare

erogato inclusivo dei costi e proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione,

utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi e dei proventi

lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere

trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono

valorizzati al costo storico. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una

scadenza definita o a revoca.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti

volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione,

mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai

quali è stato attribuito lo status di sofferenza o di inadempienza probabile, secondo le attuali regole

di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS. Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo

di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza

tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore

attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario.

I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo

delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero

dell’esposizione creditizia. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve

durata non vengono attualizzati. Il valore di realizzo delle garanzie è stimato in modo prudenziale

con criteri che incrementano la cautela nella valutazione (mediante appropriati haircut sul valore di

stima) sulla base di elementi qualitativi, vetustà della garanzia e caratteristiche del debitore. Il valore

dei previsti flussi di cassa futuri, in assenza di garanzie ritenute adeguate o di procedure concorsuali

in atto, viene in generale posto pari a zero.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una

ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche

qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è

iscritta a conto economico.

Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengono

meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente

collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta

a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto

in assenza di precedenti rettifiche.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di

norma, i crediti in bonis, sono sottoposti alla valutazione di perdita di valore collettiva. La valutazione

del credito in bonis è effettuata mediante aliquote forfetarie basata sulla stima della perdita attesa in

funzione di cluster omogenei di posizioni. La definizione di tali cluster considera:

• le specificità della controparte e/o del mercato di riferimento;

• le specificità del prodotto (ad es. in quanto coperto da garanzia in via sistematica);

• la disponibilità di strumenti di stima del merito creditizio (ad es. sistemi di rating ovvero serie

storiche di tassi di default o di perdita);

• la disponibilità di dati benchmark.

La determinazione della perdita attesa avviene applicando ai crediti una percentuale di Probability of

Default (di seguito, PD) ed una percentuale di Loss Given Default (di seguito, LGD).

52

La PD è la probabilità, sull’orizzonte di un anno, che la controparte vada in default non ripagando in

tutto o in parte il credito, secondo i termini contrattualmente previsti.

L’LGD rappresenta la percentuale di perdita economica sull’importo nominale del credito in caso di

default della controparte stessa.

Per quanto attiene alla metodologia utilizzata la PD è stimata tramite:

• metriche derivanti dal sistema di Scoring Cerved per quanto concerne le Società di Capitali;

• metriche derivanti da valutazioni delle Agenzie di Rating Internazionali per quanto concerne

le esposizioni oggetto di acquisizione tramite cartolarizzazione (Factoring e CQ);

• metriche derivanti da modelli di Rating/Scoring sviluppati a livello consortile dall’outsourcer

informatico Cedacri, per quanto concerne le altre esposizioni.

La LGD, invece, è stimata mediante le valutazioni rese disponibili a livello consortile dall’outsourcer

informatico Cedacri, ovvero da stime interne/valori benchmark per quanto concerne le esposizioni

rivenienti da cartolarizzazioni.

Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Ad ogni data

di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese sono

state ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis alla

stessa data.

L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base

di quanto riportato di seguito:

- gli interessi attivi dei crediti e dei titoli vengono allocati nella voce “interessi attivi e proventi

assimilati” per competenza sulla base del tasso di interesse effettivo;

- gli utili e perdite da cessione dei crediti e dei titoli vengono allocati nella voce “utile/perdita

da cessione o riacquisto di crediti”;

- le perdite da impairment e le riprese di valore dei crediti e dei titoli vengono allocate nella

voce “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”;

- i ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati tra le riprese di valore.

Le svalutazioni collettive ed analitiche effettuate sui crediti netti presenti all’Attivo dello Stato

Patrimoniale dei veicoli seguono le stesse logiche di svalutazione illustrate precedentemente.

In particolare:

Lake Securitisation Srl - Platform 1

- Per la svalutazione collettiva del portafoglio del veicolo si applica:

• una PD espressa in funzione di valutazioni elaborate da agenzie di rating

internazionali;

• una LGD Regolamentare, prevista per il Factoring pari al 45%;

- Per la svalutazione analitica relativamente ai crediti che post acquisto rientrano tra i crediti

deteriorati, si applica:

• una PD del 100%;

• una LGD, funzione del grado e del tempo di recupero stimati.

Lake Securitisation Srl - Platform 2 e Diaz Securitisation Srl

- Per la svalutazione collettiva del portafoglio del veicolo si applica:

• una PD funzione della tipologia dell’Amministrazione Terza Ceduta (di seguito, ATC)

di riferimento (ad es. Amministrazione Pubblica Centrale, Altra Amministrazione

53

Pubblica, Azienda Privata, Altro);

• una LGD stimata su dati interni ovvero funzione di valori benchmark dove non

disponibili.

- Per la svalutazione analitica relativamente ai crediti che (post acquisto) rientrano tra i crediti

deteriorati, si applica:

• una PD pari al 100%;

• una LGD funzione del numero di rate scadute e della copertura assicurativa ovvero

della presenza di altre forme di garanzia.

Criteri di cancellazione

I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il

sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano

stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le

attività del bilancio, ancorché la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti

vengono cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In

caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in

bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai

cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi.

Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti

contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a

pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi.

ATTIVITÀ MATERIALI

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli impianti tecnici, i mobili e

gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate

nella fornitura di beni e servizi, che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

Sono definite “attività ad uso funzionale” le attività tangibili possedute per essere utilizzate ai fini

dell’espletamento dell’attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco temporale maggiore

dell’esercizio. Sono invece definite “attività detenute a scopo di investimento”, le proprietà possedute

con la finalità di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito.

Conseguentemente, un investimento immobiliare si distingue dall’attività detenuta ad uso funzionale,

per il fatto che origina flussi finanziari ampiamente differenziati dalle altre attività possedute dalla

Banca.

La Banca detiene solamente attività materiali ad uso funzionale.

Criteri di iscrizione

Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di

acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in

funzione del bene.

54

Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri,

vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria

sono rilevati a conto economico.

Lo IAS 16 prevede che, in relazione agli immobili, le componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati

costituiscono attività separate ai fini contabili e dovrebbero essere distintamente rilevate all'atto

dell'acquisizione. Attualmente, la Banca possiede un solo appartamento di proprietà, facente parte di

un condominio di 15 piani. In considerazione del fatto che la proprietà di tale appartamento

corrisponde a soli 29,174 millesimi dell’intero immobile e considerato il valore di iscrizione

dell’appartamento, si è ritenuto di non procedere a separare la componente terreno dall’immobile, in

quanto irrilevante ai fini contabili.

In relazione a nuovi acquisti di immobili, la Banca procederà alla rilevazione separata delle

componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati, secondo quanto disposto dallo IAS 16.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le

immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate pro rata temporis lungo la loro vita utile,

adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

- dei terreni, siano essi acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto

hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del

fabbricato, in virtù dell’approccio per componenti, sono considerati beni separabili

dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla

base di perizie di esperti indipendenti.

- del patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un’opera d’arte non può essere stimata ed il

suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

L’ammortamento di una attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l’uso e cessa quando

l’attività è eliminata contabilmente. L’ammortamento non cessa quando l’attività diventa inutilizzata

o è ritirata dall’uso attivo, a meno che l’attività non sia completamente ammortizzata.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri

che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico

del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi

di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati

dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una

ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli

ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazione

Ai sensi del paragrafo 67 dello IAS 16 un’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato

patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e

dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Nel caso di vendita con contestuale

retrolocazione di un bene o di un complesso di beni, (cd.“sale & lease-back”) allo stesso acquirente,

l’operazione sarà contabilizzata secondo quanto stabilito dallo IAS 17 e dallo IAS 18. In particolare,

in caso di mancato trasferimento in capo al venditore/locatario dei rischi e benefici connessi alla

proprietà dell’asset, l’eventuale plusvalenza sarà differita lungo la durata del contratto di locazione

55

che avrà, pertanto, natura finanziaria; diversamente in caso di stipula di un contratto di leasing

operativo la plusvalenza sarà interamente rilevata nell’esercizio in cui si realizza la vendita.

ATTIVITÀ IMMATERIALI

Criteri di classificazione

Sono definite immateriali le attività non monetarie, identificabili, privi di consistenza fisica,

possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito.

Si ritiene identificabile quando:

- è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza,

locata o scambiata;

- deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali diritti siano

trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni.

L’attività si caratterizza per il fatto di essere controllata dall’impresa in conseguenza di eventi passati

e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici all’impresa. L’impresa

infatti ha il controllo di un’attività se ha il potere di usufruire dei benefici economici futuri derivanti

dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l’accesso a tali benefici da parte di terzi.

Un’immobilizzazione immateriale è rilevata come tale se:

- è probabile che affluiranno all’impresa benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività;

- il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente.

La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata rappresentando la migliore stima

dell’insieme di condizioni economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività, tenendo

conto delle fonti di informazione disponibili al tempo della rilevazione iniziale.

Le attività immateriali includono a fine esercizio il software applicativo ad utilizzazione pluriennale.

Criteri di iscrizione e valutazione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è

probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività

stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è

rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.

Il costo delle immobilizzazioni immateriali a vita utile limitata è ammortizzato a quote costanti sulla

base della relativa vita utile.

Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si

procede alla stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto

economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore recuperabile.

Criteri di cancellazione

Un’immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione

o quando non siano attesi benefici economici futuri.

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FISCALITA’ CORRENTE E DIFFERITA

Imposte sul reddito

L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una previsione dell’onere fiscale

corrente, di quello anticipato e differito. In particolare le imposte anticipate e quelle differite vengono

determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito ad un’attività o ad una

passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti,

includendo le prime nella voce “Attività fiscali” e le seconde nella voce “Passività fiscali”.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del

loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata di generare con continuità

redditi imponibili positivi.

Qualora le attività e passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il

conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte

anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto

senza influenzare il conto economico, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto,

interessando le specifiche riserve quando previsto.

La società rileva gli effetti relativi alle imposte anticipate e differite applicando le aliquote di imposta

vigenti alla data di riferimento.

FONDI PER RISCHI ED ONERI

Criteri di iscrizione, classificazione e di cancellazione

I fondi per rischi ed oneri sono passività d’ammontare o scadenza incerti rilevati in bilancio quando

ricorrono le seguenti contestuali condizioni:

- esiste un’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio, che deriva da un evento

passato; l’obbligazione deve essere di tipo legale (trova origine da un contratto, normativa o altra

disposizione di legge) o implicita (nasce nel momento in cui l’impresa genera nei confronti di

terzi l’aspettativa che assolverà i propri impegni anche se non rientranti nella casistica delle

obbligazioni legali);

- è probabile che si verifichi un’uscita finanziaria;

- è possibile effettuare una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.

Nella voce fondi per rischi ed oneri sono inclusi i fondi oneri per il personale trattati dallo IAS 19 e i

fondi per rischi ed oneri trattati dallo IAS 37.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Gli accantonamenti vengono attualizzati, laddove l’elemento temporale sia significativo.

L’accantonamento è rilevato a conto economico. Gli accantonamenti/recuperi a fronte dei fondi per

rischi e oneri nonché l’effetto derivante dal passaggio del tempo vengono allocati nella voce

“accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”.

Trattamento contabile del Fondo di Solidarietà

57

Dal punto di vista contabile, l’operazione si inquadra – nel suo complesso – alla luce di quanto

disposto dal principio IAS 19, nell’ambito della sezione dei benefici dovuti per la cessazione del

rapporto di lavoro. Le somme corrisposte (sia a titolo di incentivo che di assegno mensile) si

qualificano come benefici dovuti per la cessazione del rapporto di lavoro in quanto derivano dalla

decisione della società di terminare – sulla base di un accordo tra le parti – il rapporto di lavoro con

il dipendente senza essere condizionati al proseguimento dell’attività lavorativa. La società rileva

pertanto una passività (ed il relativo costo) nel momento in cui il dipendente accetta l’offerta o quando

la società non può più ritirare l’offerta.

Per quanto attiene all’assegno periodico che sarà corrisposto al dipendente per l’intero periodo di

permanenza nel fondo, trattandosi di una passività da estinguere oltre 12 mesi, così come stabilito dal

paragrafo 139 dello IAS 19, ai fini della misurazione della stessa è stato fatto riferimento a quanto

disposto per la categoria degli altri benefici a lungo termine e, pertanto, è stato oggetto di

attualizzazione, tenendo conto delle variazioni intervenute a seguito dei pagamenti avvenuti nel corso

del tempo. Ai fini della misurazione di tale passività sono state considerate anche le ipotesi

demografiche, facendo riferimento alla migliore stima della mortalità degli aderenti al fondo. Tali

ipotesi introducono pertanto un elemento di incertezza nella determinazione del valore della passività

relativa all’assegno periodico, ancorché sia possibile giungere ad una stima attendibile

dell’obbligazione e risulti certo l’impiego di risorse economiche per l’adempimento della stessa. Sulla

scorta di tali considerazioni le somme accantonate per tale componente sono state appostate – ai sensi

dello IAS 37 – alla voce Fondi per rischi ed oneri.

DEBITI E TITOLI IN CIRCOLAZIONE

Criteri di iscrizione

I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme

di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e

titoli obbligazionari in circolazione al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Criteri di classificazione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte

o della emissione dei titoli di debito.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari

all’ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi

direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla

controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Il fair value delle passività finanziarie eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di

mercato è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al valore di mercato è imputata a conto

economico.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato con il

metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine ove il fattore

temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte ad un valore pari a quello incassato.

58

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La

cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza

tra il valore contabile della passività e l’ammontare pagato per riacquistarla viene registrata a conto

economico.

OPERAZIONI IN VALUTA

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto,

applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono

valorizzate come segue:

- le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;

- le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere

alla data dell’operazione;

- le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in

essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di

elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio

precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto,

la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio. Per contro, quando un

utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa

differenza cambio.

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ALTRE INFORMAZIONI

Trattamento di fine rapporto

Il trattamento di fine rapporto del personale si configura come prestazione successiva al rapporto di

lavoro a benefici definiti, pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima del suo valore

attuariale.

Per tale stima si utilizza il metodo della “Proiezione unitaria del credito” che prevede la proiezione

degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e

l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato.

Tale metodologia si sostanzia in valutazioni che esprimono il valore attuale medio delle obbligazioni

pensionistiche maturate in base al servizio che il lavoratore ha prestato fino all’epoca in cui la

valutazione stessa è realizzata proiettando, però, le retribuzioni del lavoratore. La metodologia di

calcolo seguita può essere schematizzata nelle seguenti fasi:

- accantonamento delle future quote di TFR che verranno maturate fino all’epoca aleatoria di

corresponsione;

- determinazione per ciascun dipendente dei pagamenti probabili di TFR che dovranno essere

effettuati dalla Banca in caso di uscita del dipendente causa licenziamento, dimissioni,

inabilità, morte e pensionamento nonché a fronte di richiesta di anticipi;

- attualizzazione, alla data di valutazione, di ciascun pagamento probabile;

- riproporzionamento, per ciascun dipendente, delle prestazioni probabili ed attualizzate in base

all’anzianità maturata alla data di valutazione rispetto a quella complessiva corrispondente

alla data aleatoria di liquidazione.

Il trattamento di fine rapporto del personale viene iscritto sulla base del relativo valore attuariale,

determinato annualmente secondo le stime effettuate da un attuario esterno indipendente, tenendo

anche conto delle variazioni normative apportate dal Decreto Legislativo n. 252/2005. Gli

accantonamenti relativi al trattamento di fine rapporto del personale sono imputati a conto economico,

alla voce “spese per il personale”. Le componenti reddituali relative agli utili/perdite attuariali sono

invece rilevate (come previsto dal Regolamento 1910/2005 dell’8 novembre 2005, pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 24 novembre 2005) direttamente a patrimonio netto, senza

transitare dal conto economico già in linea con il nuovo IAS 19 Revised. Tali componenti attuariali

sono, pertanto, rappresentati nel prospetto della Redditività complessiva. Con riferimento al tasso di

attualizzazione adottato in tutte le valutazioni riconducibili sotto lo IA 19, si è fatto riferimento alla

struttura per scadenza dei tassi di interesse derivata con metodologia di tipo bootstraap dalla curva

dei tassi swap rilevata al 31.12.2017 (Fonte:Sole 24 Ore) e fissato rispetto ad impegni passivi con

durata media residua pari a anni 16.

Riconoscimento dei ricavi

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti

i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare:

- gli interessi corrispettivi sono riconosciuti pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse

contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato;

- i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la

distribuzione;

- i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati

60

dalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono

riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è

determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso

mercato nel quale lo strumento è negoziato;

- le altre commissioni sono rilevate secondo il principio della competenza economica.

Riconoscimento dei costi

I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.

I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e

determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono

a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.

Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.

Tavolo di coordinamento fra Banca d’Italia, Consob e IVASS in materia di applicazione degli

IAS/IFRS: trattamento contabile di operazioni di “repo strutturati a lungo termine”.

In merito alla comunicazione emanata in data 8 marzo 2013, si evidenzia che la Banca non ha in

essere operazioni della fattispecie.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’

FINANZIARIE

In merito all’informativa relativa a quanto richiesto dalla Circolare Banca d’Italia nei paragrafi A.3 –

Trasferimenti tra portafogli – si evidenzia che la Banca non ha provveduto ad alcuna riclassifica di

attività finanziarie tra portafogli.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

In seguito all’entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS 13 “Misurazione del livello del

FV”, Banca progetto S.p.A. ha definito le regole in base alle quali uno strumento finanziario è

classificato in termini di livello 1, 2 e 3 di fair value definendo quanto segue:

Livello 1. Prezzi di strumenti finanziari quotati (non rettificati) in mercati attivi; il fair value

corrisponde quindi alle quotazioni di questi strumenti rilevate direttamente in tali mercati;

61

Livello 2. Prezzi di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, il cui fair value viene

stimato utilizzando “input informativi” comunque assunti, in via diretta o indiretta, dai mercati quali

per esempio:

I. Prezzi quotati per attività o passività identiche o similari quotati in mercati attivi o non

attivi; prezzi oggetto di recenti transazioni relative al medesimo strumento finanziario

oggetto di valutazione oppure a strumenti simili a questo; dati diversi dai prezzi quotati

osservabili per l’attività o passività quali tassi di interesse e di rendimento

comunemente quotati, volatilità implicite, spread creditizi;

II. Prezzi corroborati dal mercato;

III. parametri finanziari acquisiti dai mercati per la stima del prezzo corrente dello

strumento oggetto di valutazione (ad esempio, stima del “fair value” di strumenti

derivati OTC basata sui tassi d’interesse correnti nel mercato).

Livello 3. Prezzi di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, il cui “fair value” viene

stimato utilizzando “input informativi” non assunti (in tutto o in parte) da mercati, quali ad esempio

gli strumenti finanziari non quotati il cui prezzo corrente è determinato sulla scorta di modelli interni

che impiegano sia i tassi di interesse correnti nel mercato sia parametri stimati internamente (sulla

base del sistema interno di rating) per computare la componente di rischio di credito.

I criteri e le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value, alla luce del nuovo principio

contabile IFRS 13 non hanno subito sostanziali modifiche in quanto già market based. In particolare,

per i titoli di livello 1, l’obiettivo della determinazione del fair value per uno strumento finanziario è

di arrivare al prezzo al quale potrebbe avvenire un’operazione alla data di valutazione per tale

strumento (ossia senza modificare o riconfigurare lo strumento) nel mercato attivo più vantaggioso a

cui l’entità ha accesso immediato. Per i titoli di livello 2, in assenza di un mercato attivo da utilizzare

come proxy per le valutazioni, l’obiettivo diviene quello di porre in essere una tecnica di valutazione

che consenta di “stabilire quale prezzo avrebbe avuto l’operazione alla data di valutazione in un libero

scambio motivato da normali considerazioni commerciali”. In via residuale, per i titoli di livello 3,

potranno essere utilizzate tecniche valutative basate su input non osservabili e, quindi, maggiormente

discrezionali (Mark-to-Model Approach); le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non

tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed

assunzioni da parte del valutatore. In particolare, rientrano nel livello 3 anche le misurazioni il cui

fair value è stimato utilizzando dati di mercato, ma che richiedono un significativo aggiustamento

basato su dati non osservabili sul mercato stesso.

I principi che consentono di individuare in un dato momento temporale un mercato attivo per uno

strumento finanziario sono i seguenti:

1) pronta e regolare disponibilità delle quotazioni sullo strumento;

2) effettività delle operazioni (contratti, quotazioni e prezzi) rilevati sullo strumento;

3) regolarità delle operazioni (contratti, quotazioni e prezzi) rilevati sullo strumento;

4) normalità delle operazioni (contratti, quotazioni e prezzi) sullo strumento.

I principi che consentono di determinare, tra i mercati attivi rilevati, il mercato attivo da considerarsi

per la valutazione, sono i seguenti:

1) accessibilità immediata al mercato;

2) miglior esecuzione dell’eventuale operazione.

Per quanto riguarda la determinazione del “mercato attivo”, si sottolinea che un mercato è attivo

quando esprime valori attendibili in base ai volumi di operazioni trattate. Tale valore può essere

attendibilmente valutato se esiste un mercato mobiliare attivo accessibile alla Banca, in cui è

62

negoziata l’attività finanziaria; il mercato è attivo se ha scambi frequenti e volumi tali da garantire

una certa liquidità del mercato stesso, o comunque se rappresenta un luogo dove si osservano

regolarmente operazioni di mercato.

Si riportano di seguito le modalità di valutazione degli strumenti finanziari quotati in un mercato

attivo, definendo – per categorie di titoli – le proxy utilizzate per determinare per quali titoli possa

considerarsi attivo un mercato. In ogni caso, in presenza di particolari eventi di turbativa del mercato

che riguardino uno specifico titolo o un complesso di titoli (notizie specifiche su emittenti,

malfunzionamenti rilevanti delle strutture di mercato, presenza di notizie di ampio impatto

sull’andamento dei tassi o su variabili finanziarie di ampio utilizzo, ecc.), dovrà essere valutata la

reale presenza di un mercato attivo alla data di valutazione e la congruità del valore di fair value

prescelto.

Strumenti finanziari di capitale

Sono classificati titoli del mercato attivo i titoli azionari:

1. esteri compresi in uno dei principali indici internazionali (Eurostoxx50, S&P500, Nikkei225);

2. italiani, appartenenti al segmento blue chip dei mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.A.;

3. italiani, non appartenenti al segmento blue chip, per i quali risulti dalle statistiche di Borsa

Italiana S.p.A. che vi sino stati scambi nell’80% dei giorni di negoziazione osservati in un congruo

periodo precedente alla valutazione.

Strumenti finanziari di debito

Sono classificati titoli del mercato attivo i titoli obbligazionari aventi almeno una delle seguenti

caratteristiche:

- quotati in un mercato regolamentato italiano per i quali risulti che vi siano stati scambi

nell’80% dei giorni di negoziazione osservati in un congruo periodo precedente alla

valutazione;

- emessi dallo Stato italiano, destinati al mercato domestico (BTP, BTPi, CCT, CTZ, BOT) e

quotati in un mercato regolamentato italiano;

- per i quali esistono su “ALLQ” di Bloomberg un numero di contributors “attivi” non inferiori

a due per un congruo periodo precedente alla valutazione (con un minimo di sette giorni

solari). Si intendono per contributors “attivi” i soggetti istituzionali che rispondono

contestualmente a tutte le seguenti caratteristiche:

• verso i quali la Banca è autorizzata in via diretta o indiretta ad effettuare operazioni di

compravendita in un periodo di tempo generalmente non superiore alla giornata

lavorativa;

• che operano su entrambi i lati del mercato (bid e ask);

• che hanno prezzi aggiornati in via ricorrente;

• che forniscono prezzi coerenti con quelli forniti dagli altri contributors.

OICR

Sono classificati titoli del mercato attivo le quote o azioni di OICR quotati in mercati regolamentati

europei o americani per i quali risulti che vi siano stati scambi nell’80% dei giorni di negoziazione

osservati in un congruo periodo precedente alla valutazione.

63

Derivati

Sono classificati titoli del mercato attivo i derivati quotati in mercati regolamentati europei o

americani per i quali risulti che vi siano stati scambi nell’80% dei giorni di negoziazione osservati in

un congruo periodo precedente alla valutazione.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Il par. 61 dell’IFRS 13 prevede che un’entità debba “utilizzare tecniche di valutazione adatte alle

circostanze e per le quali siano disponibili dati sufficienti per valutare il fair value massimizzando

l’utilizzo di input osservabili rilevanti e riducendo al minimo l’utilizzo di input non osservabili”

stabilendo il principio in base al quale le valutazioni debbano essere le più oggettive possibili

nell’ambito del contesto di riferimento e in coerenza con le caratteristiche degli strumenti da valutare.

Inoltre il par. 62 dell’IFRS 13 stabilisce inoltre che “l’utilizzo di una tecnica di valutazione ha

l’obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di un’attività

o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di

mercato correnti.

Per valutare il fair value la Banca deve utilizzare tecniche di valutazione coerenti con uno o più dei

seguenti metodi:

a) basato sulla valutazione di mercato (in cui si utilizzano prezzi e informazioni

rilevanti relativi a operazioni di mercato che riguardano strumenti identici o

simili);

b) del costo (o costo di sostituzione corrente che riflette l’ammontare richiesto al

momento della sostituzione della capacità di servizio di un’attività);

c) reddituale (con cui si attualizzano importi futuri in base alle aspettative di mercato

del momento).

Anche gli input utilizzati nelle tecniche di valutazione per valutare il fair value sono classificati in tre

livelli. “La gerarchia del fair value attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in

mercati attivi per attività e passività identiche (dati di livello1) e la priorità minima agli input non

osservabili (dati di livello 3)”

Gli input di livello 1 e 2 sono suscettibili di rettifiche solo in funzione di specifici fattori previsti dal

principio. Per quanto riguarda gli input di livello 1 “qualsiasi rettifica del prezzo quotato dell’attività

determina una classificazione della valutazione del fair value in un livello inferiore della gerarchia

del fair value” mentre “se utilizza input non osservabili significativi, una rettifica di input di livello 2

potrebbe comportare che la valutazione del fair value venga classificata nel livello 3 della gerarchia

del fair value”.

L’articolo 63 dell’IFRS 13 prevede inoltre la possibilità di utilizzare tecniche diverse in ragione delle

caratteristiche dello strumento da valutare rispettando il principio che in caso di risultati diversi

relativi alle varie tecniche di valutazione utilizzate il valore più rappresentativo del fair value

nell’ambito della gamma dei valori espressi dai risultati è quello più rappresentativo date le specifiche

circostanze.

Le tecniche di valutazione devono in ogni caso essere applicate in maniera uniforme. Eventuali

cambiamenti nel tempo della tecnica di valutazione utilizzata devono essere adottati solo se

conducono a una valutazione più rappresentativa del fair value in quelle circostanze. Il cambiamento

di tecnica di valutazione può rendersi necessario in funzione per esempio della disponibilità di nuove

64

informazioni o per effetto dell’indisponibilità di informazioni utilizzate in passato o perché sono

cambiate le condizioni di mercato o ancora perché si sono sviluppati nuovi mercati.

Si riportano di seguito le tecniche di valutazione applicate per la determinazione del fair value degli

strumenti finanziari non quotati.

Strumenti finanziari di capitale

In considerazione del combinato dei paragrafi 46 lettera c), AG80 e AG81 si può concludere che, per

la valutazione di strumenti finanziari di capitale non quotati in un mercato attivo:

- devono essere individuate delle tecniche di valutazione oggettive ed applicate allo strumento;

- nel caso in cui venga individuata almeno una tecnica, la variabilità nella gamma di stime

ragionevoli deve essere ridotta;

- in ultima istanza, le probabilità delle varie stime deve essere valutabile in modo non

approssimativo ed il risultato deve essere ragionevole.

Qualora la Banca non sia in grado di rispettare tutti i seguenti requisiti, è necessario procedere alla

valutazione al costo e non può essere applicato il fair value.

Strumenti finanziari di debito (attività)

Per tutti gli strumenti per i quali non si è verificata la presenza di un mercato attivo secondo le regole

di dettaglio previste dal presente regolamento, è necessario determinare una tecnica di valutazione

che tenga conto delle numerose specificità delle varie categorie di titoli. Nel caso in cui strumenti

finanziari non abbiano un mercato attivo, ma posseggano comunque uno o più contributors o prezzi

già disponibili in circolazione e previa verifica della qualità di tali prezzi, è possibile utilizzarli per il

pricing o comunque come possibile stima del pricing. Per tutti gli strumenti per i quali non è

disponibile alcun prezzo, nonché per quelli i cui prezzi non possano ritenersi un’attendibile stima del

valore del titolo il fair value viene determinato secondo le seguenti metodologie:

- Titoli “plain vanilla”: I titoli plain vanilla sono strumenti finanziari con una semplice struttura

che non “contiene” alcuna componente derivativa. La loro valutazione implica la scelta di

almeno tre fattori di mercato: il tasso di interesse di riferimento (per z.c. e t.f.) ed il discount

margin per i titoli a tasso variabile, il rischio di credito relativo al titolo e l’eventuale currency

in cui è denominato lo strumento.

- Titoli “strutturati”: Il valore dei titoli ibridi o strutturati sarà dato dalla somma algebrica del

valore delle singole componenti: obbligazionaria e derivata. La valutazione viene effettuata

sulla base della destrutturazione del prodotto (unbundling); ovvero si scompone il prodotto

complessivo nelle singole componenti che possono essere, quindi, valutate autonomamente.

In caso di componente opzionale, questa viene calcolata attraverso l’information provider

Bloomberg che utilizza modelli in forma chiusa, generalmente derivati dal modello originale

di Black & Scholes. La valutazione finale sarà, quindi, data dalla somma tra componente

obbligazionaria e componente opzionale.

Strumenti finanziari di debito (passività) e designati al fair value

In caso di strumenti di debito non quotati in un mercato attivo, il fair value è determinato sommando:

1. Tasso di mercato rilevato sulla curva swap in base alla scadenza residua del titolo;

2. Applicazione di uno spread fisso stimato pari a circa 400 bps quale proxy della rischiosità

65

delle emissioni della Banca nel periodo di riferimento.

OICR

Nel caso di OICR per i quali non si è verificata la presenza di un mercato attivo, il valore considerato

sarà il Net Asset Value determinato alla data più prossima al giorno di valutazione e rilevabile

attraverso i principali info-provider e/o quotidiani economici.

Derivati

Anche nel caso degli strumenti derivati per i quali non si è verificata la presenza di un mercato attivo

secondo le regole di dettaglio previste, è necessario determinare una tecnica di valutazione che tenga

conto delle numerose specificità delle varie categorie di titoli. Nel caso in cui strumenti finanziari non

abbiano un mercato attivo, ma posseggano comunque prezzi su mercati regolamentati o su sistemi di

scambi organizzati di largo utilizzo, è possibile utilizzarle tali prezzi per il pricing o comunque come

possibile stima del pricing. Per tutti gli strumenti per i quali non è disponibile alcun prezzo, nonché

per quelli i cui prezzi non possano ritenersi un’attendibile stima del valore del titolo, il fair value

viene determinato metodologie di generale accettazione e mediante l’utilizzo delle funzioni

predisposte dai principali infoproviders. In caso l’andamento dei fattori di mercato sottostanti uno

strumento derivato determino un fair value (FV) positivo, lo stesso dovrà essere corretto del cd. Credit

Risk Adjustment (CRA) legato al rischio di controparte.

Le controparti dei derivati possono essere distinte in clientela e controparti istituzionali.

In caso di derivati con FV positivo nei confronti di clientela il CRA sarà stimato in funzione del valore

di probabilità di default (PD) associato al cliente in relazione al suo rating e segmento di appartenenza

e alla specifica loss given default (LGD) relativa alla forma tecnica di finanziamento e al segmento

di appartenenza utilizzati, in coerenza con i criteri definiti per le svalutazioni effettuate in sede di

redazione del bilancio.

Per i derivati con FV positivo nei confronti di controparti istituzionali il CRA sarà stimato sulla base

dei CDS mid market delle specifiche controparti ad un anno o, in assenza, della scadenza più prossima

o, in mancanza di specifici CDS, quelli di controparti che possano essere considerate analoghe per

dimensioni, tipologia attività e rating. I valori dei CDS saranno desunti dall’information provider

Bloomberg.

Viceversa, in caso di FV negativo, lo stesso è corretto del cd. Debit Risk Adjustment (DRA)

determinato sulla base della stima del merito creditizio effettuata in occasione della valutazione dei

titoli del passivo valutati al fair value nell’intervallo temporale ad un anno.

Strumenti finanziari oggetto di ristrutturazione

Per attività finanziarie oggetto di ristrutturazione si intendono, in questa sede, titoli obbligazionari

per i quali si prevede un accordo con il quale potrebbero essere modificate le condizioni originarie

del prestito al fine di alleggerire l’onere del debitore.

Di norma il grado di liquidità di asset per i quali si delinea un’ipotesi di ristrutturazione diminuisce

sensibilmente con un forte allargamento della forbice tra quotazioni “denaro” e “lettera”. Inoltre, il

mercato degli scambi di riferimento risulta successivamente occupato in via prevalente da operatori

che hanno obiettivi di investimento diversi rispetto ai normali asset in bonis (es. fondi falling angels

e controparti che operano per loro conto).

Nel caso gli asset non abbiano condizioni di liquidità tali da giustificarne una valutazione attraverso

quotazioni di mercato né le condizioni di liquidità siano congrue per parametri di mercato di

66

riferimento allora saranno considerate, ai fini della stima del fair value, le prevalenti ipotesi di

ristrutturazione generalmente accettate ed elaborate da primarie istituzioni politiche ed economiche.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il processo di valutazione e di controllo dei dati di output coinvolge in modo diretto la Direzione

Finance e la Tesoreria con la validazione della Direzione Risk Management della Banca che procede

alla verifica della coerenza delle metodologie applicate e dei risultati ottenuti.

A.4.3 Gerarchia del fair value

La Direzione Finance in accordo con la Tesoreria, ove necessario, in sede di valutazione propone i

livelli di fair value dei singoli strumenti e l’utilizzo di un valore diverso dal prezzo di transazione

qualora ritenga che quest’ultimo non sia coerente con i valori di mercato, sottoponendo i risultati

delle analisi alla Direzione Risk Management.

A.4.4 Altre informazioni

Non si rilevano le fattispecie di cui all’IFRS 13 paragrafi 51, 93 lettera (i) e 96.

67

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livello di fair

value.

31/12/2017

Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - -

2. Attività finanziarie valutate al fair value - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 233.864 - -

4. Derivati di copertura - - -

5. Attività materiali - - -

6. Attività immateriali - - -

Totale 233.864 - -

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - -

2. Passività finanziarie valutate al fair value - - -

3. Derivati di copertura - - -

Totale - - -

Legenda:

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente:

ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non

ricorrente

31/12/2017

VB L1 L2 L3

1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -

2. Crediti verso banche 197.608

197.608

3. Crediti verso la clientela 339.080

339.080

5. Attività materiali detenute a scopo di investimento

- - -

6. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

- - -

Totale 536.688 - - 536.688

1. Debiti verso banche - - - -

2. Debiti verso clientela 735.811

735.811

3. Titoli in circolazione - - - -

4. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - -

Totale 735.811 - - 735.811

Legenda:

VB=Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

68

Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato

69

70

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31/12/2017

a) Cassa 1

b) Depositi liberi presso Banche Centrali -

Totale 1

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Voci/Valori

31/12/2017

Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli di debito 233.864 - -

1.1 Titoli strutturati - - -

1.2 Altri titoli di debito 233.864 - -

2. Titoli di capitale - - -

2.1 Valutati al fair value - - -

2.2 Valutati al costo - - -

3. Quote di O.I.C.R. - - -

4. Finanziamenti - - -

Totale 233.864 -

Il portafoglio AFS per la parte titoli di debito è costituito da titoli emessi dalla Repubblica Italiana.

71

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31/12/2017

1. Titoli di debito 233.864

a) Governi e Banche Centrali 233.864

b) Altri enti pubblici -

c) Banche -

d) Altri emittenti -

2. Titoli di capitale -

a) Banche -

b) Altri emittenti -

- imprese di assicurazione -

- società finanziarie -

- imprese non finanziarie -

- altri -

3. Quote di O.I.C.R. -

4. Finanziamenti -

a) Governi e Banche Centrali -

b) Altri enti pubblici -

c) Banche -

d) Altri soggetti -

Totale 233.864

Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni / Valori

31/12/2017

VB

FV

Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Crediti verso Banche Centrali 163.399 163.399

1. Depositi vincolati

2. Riserva obbligatoria

3. Pronti contro termine

4. Altri 163.399

B. Crediti verso banche 34.209 34.209

1. Finanziamenti 34.209

1.1 Conti correnti e depositi liberi 27.049

1.2 Depositi vincolati 7.160

1.3 Altri finanziamenti:

Pronti contro termine attivi

Leasing finanziario

Altri

2. Titoli di debito

2.1 Titoli strutturati

2.2 Altri titoli di debito

Totale 197.608 197.608

Legenda:

FV = fair value

VB = valore di bilancio

72

Il saldo al 31 dicembre 2017 della sottovoce “Crediti verso Banche Centrali - Altri” ricomprende la

liquidità detenuta sul conto HAM presso la Banca d’Italia.

Il saldo al 31 dicembre 2017 della sottovoce “Crediti verso Banche - Depositi vincolati” corrisponde

alla riserva obbligatoria.

Con riferimento all’indicazione del fair value dei crediti verso banche, data la forma tecnica e la

scadenza a breve termine, non si ritiene che il fair value si discosti in maniera significativa rispetto al

valore di bilancio.

Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori

31/12/2017

Valore di bilancio Fair value

Bonis Deteriorati

L1 L2 L3 Acquistati Altri

Finanziamenti

324.692 5.930 8.858 339.080

1. Conti correnti 2.162 2.124

2. Pronti contro termine attivi

3. Mutui 27.458 6.525

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del

quinto

200.324 834

5. Leasing finanziario

6. Factoring 94.601 4.696

7. Altri finanziamenti 147 209

Titoli di debito

8 Titoli strutturati

9 Altri titoli di debito

Totale 324.692 5.530 8.858 339.080

73

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Tipologia operazioni/Valori

31/12/2017

Deteriorati

Bonis Acquistati Altri

1. Titoli di debito: - -

a) Governi - -

b) Altri Enti pubblici - -

c) Altri emittenti - -

- imprese non finanziarie - -

- imprese finanziarie - -

- assicurazioni - - -

- altri - - -

2. Finanziamenti verso: 324.692 5.530 8.858

a) Governi 36.899 - -

b) Altri Enti pubblici 57.702 4.696 -

c) Altri soggetti 230.091 834 8.858

- imprese non finanziarie 20.314 - 6.278

- imprese finanziarie 2.025 - -

- assicurazioni - - -

- altri 207.752 834 2.580

Totale 324.692 5.530 8.858

74

Sezione 12 - Attività materiali - Voce 120

12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31/12/2017

1. Attività di proprietà 536

a) terreni -

b) fabbricati 209

c) mobili 125

d) impianti elettronici 176

e) altre 26

2 Attività acquisite in leasing finanziario -

a) terreni -

b) fabbricati -

c) mobili -

d) impianti elettronici -

e) altre -

Totale 536

75

12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti

elettronici Altre Totale

A. Esistenze iniziali lorde - 333 953 239 318 1.843

A.1 Riduzioni di valore totali nette - (114) (844) (129) (314) (1.401)

A.2 Esistenze iniziali nette - 219 109 110 4 442

B. Aumenti: - - 34 109 26 169

B.1 Acquisti - - 34 109 26 169

B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -

B.3 Riprese di valore - - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -

B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento - - - - - -

B.7 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni: - (10) (18) (42) (5) (75)

C.1 Vendite -

C.2 Ammortamenti - (10) (18) (42) (5) (75)

C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -

C.6 Trasferimenti a: - - - - - -

a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - -

b) attività in via di dismissione - - - - - -

C.7 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette - 209 125 177 25 536

D.1 Riduzioni di valore totali nette - (124) (862) (168) (319) (1.473)

D.2 Rimanenze finali lorde - 333 987 345 344 2.009

E. Valutazione al costo - 209 125 177 25 536

Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130

13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Attività/Valori

31/12/2017

Durata definita Durata indefinita

A.1 Avviamento - -

A.2 Altre attività immateriali 58 -

A.2.1 Attività valutate al costo: 58 -

a) Attività immateriali generate internamente - -

b) Altre attività 58 -

A.2.2 Attività valutate al fair value: - -

a) Attività immateriali generate internamente - -

b) Altre attività - -

Totale 58 -

76

13.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento

Altre attività

immateriali: generate

internamente

Altre attività

immateriali: altre Total

e

DEF INDEF DEF INDEF

A. Esistenze iniziali - - - 45 - 45

A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -

A.2 Esistenze iniziali nette - - - 45 - 45

B. Aumenti - - - 33 33

B.1 Acquisti - - - 33 33

B.2 Incrementi di attività immateriali interne - - - - -

B.3 Riprese di valore - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value: - - - - - -

- a patrimonio netto - - - - -

- a conto economico - - - - -

B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -

B.6 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni - - - (20) - (20)

C.1 Vendite - - - - - -

C.2 Rettifiche di valore - - - (20) - (20)

- Ammortamenti - - (20) - (20)

- Svalutazioni: - - - - - -

+ patrimonio netto - - - - -

+ conto economico - - - - - -

C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -

- a patrimonio netto - - - - -

- a conto economico - - - - -

C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di

dismissione - - - - - -

C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -

C.6 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette - - - 58 58

D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - -

E. Rimanenze finali lorde - - - 58 58

F. Valutazione al costo - - - 58 58

77

SEZIONE 14

Sezione 14 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 140 dell'attivo e Voce 80 del passivo 14.1 Attività per imposte anticipate: composizione

31/12/2017

A. Attività per imposte anticipate lorde 1.409

A1. Crediti 1.367

A2. Altri strumenti finanziari -

A3. Avviamenti 42

A4. Oneri pluriennali -

A5. Immobilizzazioni materiali -

A6. Fondi per rischi e oneri -

A7. Spese di rappresentanza -

A8. Oneri relativi al personale -

A9. Perdite fiscali -

A10. Crediti di imposta non utilizzati da scomputare -

A11. Altre -

B. Compensazione con passività fiscali differite -

C. Attività per imposte anticipate nette 1.409

Le imposte anticipate iscritte al 31 dicembre 2017 sono riferite, principalmente, alla deducibilità delle

rettifiche di valore sui crediti registrate negli anni precedenti, relative alle quote non ancora dedotte

a seguito del Decreto Legge n. 83 del 27/06/2015. Come già indicato nella Relazione sulla gestione,

non sono state registrati crediti per imposte anticipate sulle perdite fiscali.

14.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2017

1. Importo iniziale 1.988

2. Aumenti -

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio -

a) relative a precedenti esercizi -

b) dovute al mutamento di criteri contabili -

c) riprese di valore -

d) altre -

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali -

2.3 Altri aumenti -

3. Diminuzioni (579)

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio -

a) rigiri -

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità -

c) mutamento di criteri contabili -

d) altre -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali -

3.3 Altre diminuzioni (579)

a) trasformazione in credi d'imposta di cui alla L. 214/2011 (579)

b) altre -

4. Importo finale 1.409

78

14.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

31/12/2017

1. Importo iniziale 1.988

2. Aumenti -

3. Diminuzioni (579)

3.1 Rigiri -

3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta (579)

a) derivante da perdite di esercizio (579)

b) derivante da perdite fiscali -

3.3 Altre diminuzioni -

4. Importo finale 1.409

Ai sensi dei commi 55 e 56 bis dell’art. 2 del Dl. N.225/2010, il cd. “Decreto Milleproroghe”, la

Banca ha trasformato in crediti per imposte correnti, le imposte anticipate iscritte in bilancio relative

alle svalutazioni su crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile e al valore dell’avviamento per

un importo complessivo di 579 mila euro.

14.7 Altre informazioni

A) Attività per imposte correnti

31/12/2017

A. Attività per imposte correnti lorde 3.377

A1. Acconti IRES -

A2. Acconti IRAP -

A3. Altri crediti e ritenute 3.377

B. Compensazione con passività fiscali correnti -

C. Attività per imposte correnti nette 3.377

La sottovoce “Altri crediti e ritenute” comprende prevalentemente il credito d’imposta per residui

3.152 mila euro relativo alla trasformazione delle imposte anticipate in correnti ai sensi dei commi

55 e 56 bis dell’art. 2 del Dl. N.225/2010 e il saldo residuo di 28 mila euro del beneficio fiscale

relativo al rimborso per i periodi dal 2007 al 2011 della deducibilità dell’IRAP relativa al costo del

lavoro dall’imponibile IRES. La variazione di Euro 3.014 mila è riconducibile all’utilizzo per Euro

3.593 mila del credito di imposta in compensazione dei versamenti tramite modello F24 e per Euro

579 mila alla quota dei DTA trasformate in crediti d’imposta nel 2017.

79

Sezione 16 - Le altre attività - Voce 160

16.1 Altre attività: composizione

31/12/2017

- Partite in corso di lavorazione 3.602

- Risconti attivi non riconducibili a voce propria 1.757

- Ratei attivi non riconducibili a voce propria 721

- Crediti tributari verso erario e altri enti impositori 696

- Migliorie su beni di terzi 278

- Altre 217

- Partite viaggianti tra filiali 18

Totale 7.289

I crediti tributari includono tra l’altro gli acconti versati per l’imposta di bollo (431 mila euro), per le

ritenute su interessi da conti correnti e depositi (162 mila euro) e per l’imposta sulle rendite finanziarie

(capital gain per 81 mila euro).

Le partite in corso di lavorazione includono prevalentemente il saldo di un conto transitorio per 2.379

mila euro relativo alla lavorazione dei bonifici, che si è chiuso il giorno lavorativo successivo.

80

PASSIVO

Sezione 2 - Debiti verso clientela - voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31/12/2017

1. Conti correnti e depositi liberi 457.518

2. Depositi vincolati 278.293

3. Finanziamenti -

3.1 Pronti contro termine passivi -

3.2 Altri -

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali -

5. Altri debiti -

Totale 735.811

Fair value - livello 1

Fair value - livello 2

Fair value - livello 3 735.811

Totale fair value 735.811

Con riferimento all’indicazione del fair value dei debiti verso clientela, data la forma tecnica e la

scadenza a breve termine, non si ritiene che il fair value si discosti in maniera significativa rispetto al

valore di bilancio.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

31/12/2017

- Partite in corso di lavorazione 4.692

- Partite fiscali varie 2.654

- Altre partite 2.485

- Debiti verso enti previdenziali 318

- Altri debiti verso personale 121

- Ratei passivi non riconducibili a voce propria 105

Totale 10.375

Le partite fiscali varie includono bolli da versare per 781 mila euro e ritenute da versare per interessi

su conti correnti e depositi per euro 1.540 mila.

Le partite in corso di lavorazione includono tra l’altro i saldi dei conti transitori per bonifici da

regolare per 2.530 mila euro e dei transitori per Sepa Direct Debit da regolare con il circuito Sepa per

774 mila euro che si sono chiusi nei primi giorni del 2018. Le altre partite includono tra l’altro il saldo

del conto fatture da ricevere per 1.182 mila euro e del conto debiti verso fornitori per 625 mila euro.

81

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31/12/2017

A. Esistenze iniziali 344

B. Aumenti 81

B.1 Accantonamento dell'esercizio 53

B.2 Altre variazioni 28

C. Diminuzioni (197)

C.1 Liquidazioni effettuate (197)

C.2 Altre variazioni

D. Rimanenze finali 228

Totale 228

Ai sensi di quanto disposto dal paragrafo 135 dello IAS 19, si riportano di seguito le ipotesi

demografiche, le ipotesi economico-finanziarie e l’analisi di sensitività dell’obbligazione per benefici

definiti (TFR) al fine di fornire indicazioni sulla stima del Present Value del DBO, nonché sulle

variazioni dello stesso in corrispondenza di differenti scenari demografici e/o economico finanziari,

rispetto a quelli utilizzati al 31 dicembre 2016.

IPOTESI DEMOGRAFICHE

• Le probabilità di morte, sono state desunte dalla popolazione italiana distinta per età e sesso

rilevate dall’ISTAT nel 2000 e ridotte del 25%;

• Le probabilità di eliminazione per invalidità assoluta e permanente del lavoratore di divenire

invalido ed uscire dalla collettività aziendale sono quelle desunte dalle tavole di invalidità

correntemente usate nella pratica riassicurativa, distinte per età e sesso;

• per le probabilità di uscita dall’attività lavorativa per le cause di dimissioni e licenziamenti

sono state stimate le frequenze annue, sulla base dei dati aziendali, su un periodo di

osservazione dal 2009 al 2017 e fissate pari al 6,61% annuo;

• le probabilità di richiesta di anticipazione, sono state stimate sulla base dati aziendale e poste

pari all’1,52% annuo, con un’aliquota media di anticipazione pari all’ 80,00%;

• per l’epoca di pensionamento per il generico attivo si è supposto il raggiungimento del primo

dei requisiti pensionabili validi per l’Assicurazione Generale Obbligatoria.

IPOTESI ECONOMICO-FINANZIARIE

Lo scenario macroeconomico utilizzato per le valutazione è il seguente:

• Tasso di aumento delle retribuzioni 1,30%

• Tasso di inflazione 2,00%

• Tasso di attualizzazione – TFR 1,319%

Alle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto decorrenti dal 1° gennaio 2015 si applica l'imposta

sostitutiva delle imposte sui redditi nella nuova misura così come stabilito dalla Legge di Stabilità

2015 (Legge n. 190 del 23 dicembre 2014, art.44, comma 3).

Con riferimento al tasso di attualizzazione adottato in tutte le valutazioni riconducibili sotto lo IAS

19, si è fatto riferimento alla struttura per scadenza dei tassi di interesse derivata con metodologia di

82

tipo bootstrap dalla curva dei tassi swap rilevata al 31/12/17 (Fonte: Sole 24 Ore) e fissato rispetto ad

impegni passivi con durata media residua pari ad anni 16.

ANALISI DI SENSITIVITA’

DBO - Interest Rate Sensitivities DBO -Turn over Rate Sensitivities

Down (-0,5%) 238 Down (-0,5%) 229

Best 228 Best 228

Up (+0,5%) 219 Up (+0,5%) 228

DBO -Mortality Rate Sensitivities

Down (-0,025%) 228

Best 228

Up (+0,025%) 228

83

Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori 31/12/2017

1. Fondi di quiescenza aziendali -

2. Altri fondi per rischi ed oneri 1.222

2.1 controversie legali 80

2.2 oneri per il personale 1.142

2.3 altri -

Totale 1.222

La sottovoce Altri fondi – oneri per il personale è costituita prevalentemente:

• per 806 mila euro dal saldo del Fondo di solidarietà 2014/2015. A seguito del processo di

riorganizzazione aziendale deliberato dalla ex Capogruppo in data 22 dicembre 2014, in data

7 febbraio 2015 è stato siglato dalla stessa un accordo con le organizzazioni sindacali,

finalizzato all’individuazione di una serie di misure e strumenti atti a ridurre il costo del

personale. Tra queste è stato previsto anche il ricorso al prepensionamento delle risorse che

avevano già maturato, o che avrebbero maturato il diritto al percepimento del trattamento

pensionistico entro il 30 giugno 2024.

La stima di tale fondo è stata effettuata considerando le seguenti ipotesi:

• le ipotesi demografiche sono state desunte dalle tavole di mortalità, suddivise per sesso,

afferenti al 2016, come messe a disposizione dall' ISTAT sul proprio sito web;

• il tasso di attualizzazione adottato si riferisce alla struttura per scadenza dei tassi di

interesse derivata interpolando i tassi swap rilevati al 31 dicembre 2017 (Fonte:

Bloomberg);

• l'analisi di sensitività è stata effettuata ipotizzando uno spostamento parallelo di +/- 50

bps della curva dei tassi di attualizzazione di cui sopra, con un impatto patrimoniale

rispettivamente di +9/-9 mila euro sul valore della passività iscritta in bilancio.

• per 245 mila euro dal Fondo per incentivazione del personale. La Banca ha costituito un

Fondo per l’incentivazione del proprio personale dipendente.

L’importo del Fondo è stato stimato nel rispetto dei limiti previsti dalle “Politiche di

Remunerazione ed Incentivazione” e tenendo in considerazione gli accordi intervenuti in sede

di assunzione con riferimento - da un lato - all’eventuale perdita, da parte dei candidati, del

bonus di norma riconosciuto dall’azienda di provenienza e - dall’altro - all’esigenza di

formulare offerte economiche attrattive e competitive sul mercato.

Gli importi effettivamente riconosciuti saranno definiti, all’esito del processo di performance

management, entro il secondo trimestre del 2018, tenendo conto degli effettivi risultati

conseguiti dai singoli dipendenti nel rispetto delle disposizioni di vigilanza in materia.

84

Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - voce 120

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi di quiescenza Altri fondi

A. Esistenze iniziali - 3.538

B. Aumenti - 321

B.1 Accantonamento dell'esercizio - 317

B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 4

B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -

B.4 Altre variazioni - -

C. Diminuzioni - (2.637)

C.1 Utilizzo nell'esercizio - (2.323)

C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -

C.3 Altre variazioni - (314)

D. Rimanenze finali - 1.222

Gli utilizzi dell’esercizio si riferiscono per 1.474 mila euro al pagamento degli indennizzi accantonati

lo scorso anno a seguito della sottoscrizione degli accordi di risoluzione consensuale dei rapporti di

lavoro conseguenti la chiusura di tutte le filiali della Banca e della sede di Lecco; per 628 mila euro

al pagamento degli incentivi al personale, per 208 mila euro all’utilizzo del fondo esuberi e per 13

mila euro all’utilizzo del fondo controversie legali.

Sezione 15 - Patrimonio Consolidato - Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200, 220

15.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Voci/Valori

31/12/2017

Valore nominale

unitario

Valore nominale

azioni interamente

liberate

Valore nominale azioni non

interamente liberate

Versato Non versato

Azioni ordinarie - 8.541 - -

Azioni privilegiate - - - -

Azioni di risparmio - - - -

Totale - 8.541 - -

85

15.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre

A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 23.296.660 -

- interamente liberate 23.296.660 -

- non interamente liberate - -

A.1 Azioni proprie (-) - -

A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 23.296.660 -

B. Aumenti - -

B.1 Nuove emissioni - -

- a pagamento: -

- operazioni di aggregazioni di imprese - -

- conversione di obbligazioni - -

- esercizio di warrant - -

- altre - -

- a titolo gratuito: - -

- a favore dei dipendenti - -

- a favore degli amministratori - -

- altre - -

B.2 Vendita di azioni proprie - -

B.3 Altre variazioni - -

C. Diminuzioni - -

C.1 Annullamento - -

C.2 Acquisto di azioni proprie - -

C.3 Operazioni di cessione di imprese - -

C.4 Altre variazioni - -

D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 23.296.660 -

D.1 Azioni proprie (+) - -

D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio - -

- interamente liberate - -

- non interamente liberate - -

15.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Valori 31/12/2017 Possibilità di utilizzo

Voce 130. Riserve da valutazione (1.228)

- Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.134) (*)

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (94) (*)

Voce 160. Riserve 39.734

- di utili (17.227)

a) legale -

b) statutaria -

c) altre riserve di utili (17.227)

- altre per applicazione IAS/IFRS -

- disponibili -

- indisponibili -

- versamenti in conto futuro aumenti di capitale 56.961 A B

Voce 170. Sovrapprezzi di emissione -

Legenda

A: Aumento di Capitale Sociale

B: Copertura perdite

C: Distribuzione ai Soci

(*) La riserva segue i limiti di disponibilità previsti dall'articolo 6 del Decreto Legislativo 38/2005

86

Si tratta del patrimonio relativo ai due veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l. e Diaz

Securitusation S.r.l. le cui note emesse sono state interamente sottoscritte da Banca Progetto e in cui

la banca non ha alcuna interessenza azionaria.

Sezione 16 - Patrimonio di pertinenza di tersi - Voce 210

16.1 Dettaglio della voce 210 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Voci/Valori 31/12/2017

Altre partecipazioni 20

Totale 20

87

Altre Informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni 31/12/2017

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 171

a) Banche -

b) Clientela 171

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 161

a) Banche -

b) Clientela 161

3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 433

a) Banche -

i) a utilizzo certo -

ii) a utilizzo incerto -

b) Clientela 433

i) a utilizzo certo -

ii) a utilizzo incerto 433

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione -

5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi -

6) Altri impegni -

Totale 765

88

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi 31/12/2017

1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -

a) Acquisti -

1. regolati -

2. non regolati -

b) Vendite -

1. regolate -

2. non regolate -

2. Gestioni portafogli -

a) individuali -

b) collettive -

3. Custodia e amministrazione di titoli 1.387.616

a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -

depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -

2. altri titoli -

b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 3.116

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 1.104

2. altri titoli 2.012

c) titoli di terzi depositati presso terzi 3.116

d) titoli di proprietà depositati presso terzi 1.384.500

4. Altre operazioni

89

Parte C – Informazioni sul Conto Economico Consolidato

90

SEZIONE 1 - GLI INTERESSI - VOCI 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di

debito Finanziamenti

Altre

operazioni 31/12/2017

1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -

2 Attività finanziarie disponibili per la vendita 395 - - 395

3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -

4 Crediti verso banche 197 - 197

5 Crediti verso clientela 11.908 - 11.908

6 Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

7 Derivati di copertura - -

8 Altre attività - -

Totale 395 12.105 - 12.500

Nella voce interessi attivi su crediti verso clientela sono ricompresi Euro 10,4 milioni di interessi su crediti

detenuti dai veicoli di cartolarizzazione consolidati nel presente Bilancio.

Tali interessi si riferiscono per Euro 5,4 milioni a crediti Factoring detenuti dal veicolo Lake – Platform 1 e

per Euro 5 milioni a crediti per Cessione del Quinto di proprietà dei veicoli Lake – Platform 2 e Diaz.

Gli interessi attivi maturati su finanziamenti con la clientela e relativi ad attività deteriorate sono pari a 186

mila euro al 31 dicembre 2017.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31/12/2017

Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 1

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre

operazioni 31/12/2017

1. Debiti verso banche centrali - - -

2. Debiti verso banche (512) - (512)

3. Debiti verso clientela (9.227) - (9.227)

4. Titoli in circolazione (16) - (16)

5. Passività finanziarie di negoziazione - - - -

6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - -

7. Altre passività e fondi - -

8. Derivati di copertura - -

Totale (9.789) (16) - (9.805)

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

31/12/2017

Interessi passivi su passività in valuta (2)

91

SEZIONE 2 - LE COMMISSIONI - VOCI 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31/12/2017

a) garanzie rilasciate 5

b) derivati su crediti -

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 2.552

1. negoziazione di strumenti finanziari -

2. negoziazione di valute -

3. gestioni di portafogli -

3.1 individuali -

3.2 collettive -

4. custodia e amministrazione di titoli 1

5. banca depositaria -

6. collocamento di titoli 1

7. raccolta di attività di ricezione e trasmissione di ordini -

8. attività di consulenza -

8.1 in materia di investimenti -

8.2 in materia di struttura finanziaria -

9. distribuzione di servizi di terzi 2.550

9.1 gestione di portafogli -

9.1.1. individuali -

9.1.2. collettive -

9.2 prodotti assicurativi 13

9.3 altri prodotti 2.537

d) servizi di incasso e pagamento 4

e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione -

f) servizi per operazioni di factoring -

g) esercizio di esattorie e ricevitorie -

h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione -

i) tenuta e gestione dei conti correnti 58

j) altri servizi 74

Totale 2.693

Le commissioni attive alla voce 9.3 “altri prodotti” si riferiscono alle commissioni di intermediazione sulle

operazioni di cessione del quinto, riconosciute alla Banca da diversi intermediari finanziari nell’ambito degli

accordi di distribuzione.

92

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali/Valori 31/12/2017

a) presso propri sportelli: 14

1. gestioni di portafogli -

2. collocamento di titoli 1

3. servizi e prodotti di terzi 13

b) offerta fuori sede: -

1. gestioni di portafogli -

2. collocamento di titoli -

3. servizi e prodotti di terzi -

c) altri canali distributivi: -

1. gestioni di portafogli -

2. collocamento di titoli -

3. servizi e prodotti di terzi 2.537

2.3 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31/12/2017

a) garanzie ricevute (4)

b) derivati su crediti -

c) servizi di gestione e intermediazione: (49)

1. negoziazione di strumenti finanziari -

2. negoziazione di valute -

3. gestioni di portafogli -

4. custodia e amministrazione di titoli (49)

5. collocamento di strumenti finanziari -

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi -

d) servizi di incasso e pagamento (4)

e) altri servizi (5.908)

Totale (5.965)

Le commissioni passive alla voce e) “altri servizi” includono principalmente le provvigioni pagate alla rete di

agenti per euro 2,1 milioni (relative sia alla distribuzione del prodotto prestito CQ che alla distribuzione dei

finanziamenti alle piccole e medie imprese), per Euro 0, 9 milioni al costo generato dalla piattaforma on-line

tedesca per la raccolta in conti di deposito e per Euro 2,8 milioni ai costi dei veicoli di cartolarizzazione (di

cui Euro 1,4 Lake Platform 1, Euro 0,1 Lake Platform 2 e Euro 1,3 Diaz Securitisation).

93

SEZIONE 6 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO - VOCE 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali

31/12/2017

Utili Perdite Risultato netto

Attività finanziarie

1. Crediti verso banche - - -

2. Crediti verso clientela 68 (1) (67)

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 5.743 (1) (5.741)

3.1 Titoli di debito 5.743 (1) (5.741)

3.2 Titoli di capitale - - -

3.3 Quote di O.I.C.R. - - -

3.4 Finanziamenti - - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - -

Totale attività 5.811 (2) (5.809)

Passività finanziarie

1. Debiti verso banche - - -

2. Debiti verso clientela - - -

3. Titoli in circolazione - - -

Totale passività - - -

94

SEZIONE 8 - LE RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO - VOCE

130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Operazioni/ Componenti

reddituali

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)

31/12/2017 Specifiche

Di

portafoglio

Specifiche Di

portafoglio Cancellazioni Altre

A B A B

A. Crediti verso banche - - - - - - - -

- finanziamenti - - - - - - - -

- titoli di debito - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela (30) (4.006) (712) 338 892 - - (3.518)

Crediti deteriorati acquistati - - - - - - -

- finanziamenti - - - - - - - -

- titoli di debito - - - - - - - -

Altri crediti (30) (4.006) (712) 338 892 - - (3.518)

- finanziamenti (30) (4.006) (712) 338 892 - - (3.518)

- titoli di debito - - - - - - -

C. Totale (30) (4.006) (712) 338 892 - - (3.518)

Legenda

A= da interessi

B= altre riprese

Le rettifiche e le riprese di valore per deterioramento crediti esposte nella tabella sono dettagliate come segue:

- cancellazioni : sono riferite per lo più a transazioni a saldo e stralcio per posizioni non classificate a

sofferenza;

- rettifiche di valore specifiche altre: sono riferite per Euro 2,8 milioni a posizioni a sofferenza, per

Euro 1,2 milioni ad altre posizioni deteriorate e per Euro 156 mila relative a svalutazioni specifiche su

crediti detenuti dai veicoli di cartolarizzazione;

- rettifiche di valore di portafoglio: include l’importo di Euro 33 mila relativamente alla valutazione del

portafoglio crediti in bonis e Euro 678 mila relative a svalutazione generiche di crediti in bonis detenuti

dai veicoli di cartolarizzazione su prestiti CQ e factoring con PA:

- riprese di valore per interessi : sono riferite per Euro 275 mila a posizioni a sofferenza e per Euro 63

mila ad altre posizioni deteriorate;

- altre riprese di valore specifiche: sono riferite per Euro 280 mila euro a posizioni a sofferenza e per

Euro 1,2 milioni ad altre posizioni deteriorate;

- riprese di valore specifiche di portafoglio: rappresentano la ripresa di valore relativa al titolo emesso

dal veicolo Lake Securitisation in relazione all’operazione Platform 1 per Euro 0,7 milioni.

95

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita:

composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)

31/12/2017

Specifiche Specifiche

Cancellazioni Altre A B

A Titoli di debito - - - - -

B Titoli di capitale - - - - -

C Quote O.I.C.R. - - - - -

D Finanziamenti a banche - - - - -

E Finanziamenti a clientela - (211) - - (211)

Totale attività - (211) - - (211)

Legenda

A= interessi

B= altre riprese

Le rettifiche di valore indicate si riferiscono alla svalutazione dei titoli acquisiti nell’ambito dell’adesione allo

Schema volontario del FITD relativo al sostegno dell’operazione di acquisizione Credit Agricole-Cariparma

Sulle 3 banche in difficoltà finanziaria.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Operazioni / Componenti

reddituali

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)

31/12/2017 Specifiche

Di portafoglio Specifiche Di portafoglio

Cancellazioni Altre A B A B

A. Garanzie rilasciate - - - - 10 - 6 16

B. Derivati su crediti - - - - - - - -

C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - -

D. Altre operazioni - - - - - - - -

E. Totale - - - - 10 - 6 16

Legenda

A= interessi

B= altre riprese

96

SEZIONE 11 - LE SPESE AMMINISTRATIVE - VOCE 180

11.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spese/Valori 31/12/2017

1) Personale dipendente (4.986)

a) salari e stipendi (3.416)

b) oneri sociali (911)

c) indennità di fine rapporto (164)

d) spese previdenziali -

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (53)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: -

- a contribuzione definita -

- a benefici definita -

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (109)

- a contribuzione definita -

- a benefici definita (109)

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali -

i) altri benefici a favore dei dipendenti (333)

2) Altro personale in attività (51)

3) Amministratori e sindaci (360)

4) Personale collocato a riposo -

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende -

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (17)

Totale (5.514)

Il punto 1) lettera i) - Altri benefici a favore dei dipendenti, include l’importo pari a 269 mila euro

relativo agli oneri sostenuti dalla Banca per incentivi all’esodo.

11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

31/12/2017

Personale dipendente: 46

a) dirigenti 12

b) Quadri direttivi 17

c) restante personale dipendente 17

Altro personale 2

-

97

11.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31/12/2017

a) spese informatiche (1.112)

- assistenza sistem. e noleggio software (128)

- canoni macchine e hardware (7)

- elaborazioni elettroniche (977)

b) spese per fitti e canoni passivi (471)

- immobili (340)

- macchine (131)

c) spese manutenzione mobili e immobili (51)

d) spese per acquisti di beni e servizi non professionali (249)

- cancelleria e stampati (10)

- vigilanza e trasporto valori -

- postali e telefoniche e trasmissione dati (75)

- energia elettrica, acqua e riscaldamento (45)

- trasporti (83)

- pulizia locali (29)

- spese generali (7)

e) spese per servizi professionali (1.863)

- prestazioni legali e notarili (470)

- visure e informazioni (124)

- servizi e consulenze varie (1.692)

f) premi assicurativi (171)

g) spese per pubblicità e rappresentanza (702)

h) imposte indirette e tasse (bollo, registro e altre) (937)

i) altre spese (1.430)

- beneficenza ed elargizioni varie (5)

- contributi associativi e sindacali (1.076)

- altre (656)

Totale (7.716)

Nella voce “i) altre spese” sono incluse tra l’altro le spese per la contribuzione ordinaria e straordinaria

(Schema Volontario) al Fondo Interbancario di Tutela Depositi, rispettivamente per Euro 0,6 milioni e per

Euro 0,4 milioni.

98

SEZIONE 12 - ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 190

12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori

31/12/2017

Risarcimento

danni e

revocatorie

fallimentari

Controversie

legali Altri

-Accantonamenti dell'esercizio - - -

- Riattribuzione a c.e. di fondi per rischi ed oneri – controversie legali - 20 -

Totale - 20 -

SEZIONE 13 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA' MATERIALI - VOCE

200

13.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento (a)

Rettifiche di valore

per deterioramento

(b)

Riprese di

valore (c)

Risultato netto

(a + b - c)

A. Attività materiali

A.1 Di proprietà (74) - - (74)

- Ad uso funzionale (74) - - (74)

- Per investimento - - - -

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -

- Ad uso funzionale - - - -

- Per investimento - - - -

Totale (74) - - (74)

SEZIONE 14 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA' IMMATERIALI -

VOCE 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento (a)

Rettifiche di valore

per deterioramento

(b)

Riprese di

valore (c)

Risultato netto

(a + b - c)

A. Attività immateriali

A.1 Di proprietà (20) - - (20)

- Generate internamente dall’azienda - - - -

- Altre (20) - - (20)

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -

Totale (20) - - (20)

99

SEZIONE 15 – GLI ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE - VOCE 220

15.1 Altri oneri di gestione: composizione

31/12/2017

Ammortamenti su migliorie beni di terzi (58)

Altri oneri diversi (38)

Totale (96)

15.2 Altri proventi di gestione: composizione

31/12/2017

Recupero imposte e tasse 57

Recupero spese altre 14

Altri proventi 118

Totale 189

SEZIONE 18 - LE IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE - VOCE 260

18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Valori 31/12/2017

1 .Imposte correnti (-)

2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)

3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+)

3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 (+) 579

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (579)

5. Variazione delle imposte differite (+/-) -

6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) -

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Considerato che non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sulle perdite fiscali, non è

stata predisposta la tabella di riconciliazione tra onere fiscale ed effettivo

100

Sezione 20 – Altre informazioni

Banca Progetto S.p.A. non fa parte di alcun Gruppo Bancario. Non è necessario riportare in questa

sezione i prospetti riepilogativi richiesti dall’articolo 2497 bis del Codice Civile.

101

Parte D – Redditività complessiva Consolidata

102

Prospetto analitico della redditività complessiva al 31 dicembre 2017

Voci Importo

lordo

Imposte sul

reddito

Importo

netto

10. Utile (Perdita) di esercizio (11.592) - (11.592)

Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (28) - (28)

20. Attività materiali - - -

30. Attività immateriali - - -

40. Piani a benefici definiti (28) - (28)

50. Attività non correnti in via di dismissione - - -

60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -

Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.134) - (1.134)

70. Copertura di investimenti esteri: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

80. Differenze di cambio: - - -

a) variazioni di valore - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

90. Copertura dei flussi finanziari: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (1.134) - (1.134)

a) variazioni di fair value (1.134) - (1.134)

b) rigiro a conto economico - - -

- rettifiche da deterioramento - - -

- utili/perdite da realizzo - - -

c) altre variazioni - - -

110. Attività non correnti in via di dismissione: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

120.

Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio

netto: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

- rettifiche da deterioramento - - -

- utili/perdite da realizzo - - -

c) altre variazioni - - -

130. Totale altre componenti reddituali (1.162) - (1.162)

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (12.754) - (12.754)

103

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

104

Il Governo dei Rischi

Banca Progetto S.p.A. ha formalizzato specifici Regolamenti Interni e Poteri Delegati che

disciplinano i meccanismi di governo societario finalizzati alla formalizzazione dei compiti e delle

responsabilità degli Organi e delle Funzioni aziendali coinvolte nella gestione e nel controllo dei

rischi.

Gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio a vengono deliberati dagli Organi

preposti, tenendo conto dell’operatività e del connesso profilo di rischio della Banca, e provvedendo

al loro riesame periodico al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo.

La Banca, ha adottato un sistema dei controlli interni basato su tre livelli, in coerenza con le

disposizioni normative e regolamentari vigenti.

Tale modello prevede le seguenti tipologie di controllo:

• I livello: controlli di linea che sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle

operazioni e che, per quanto possibile, sono incorporati nelle procedure informatiche; essi

sono effettuati dalle stesse strutture operative e di business;

• II livello: controlli sui rischi e sulla conformità che hanno l’obiettivo di assicurare, tra l’altro:

o la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi;

o il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni;

o la conformità dell’operatività aziendale alle norme, incluse quelle di

autoregolamentazione.

Le funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive e concorrono alla

definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi.

• III livello: controlli di revisione interna volti ad individuare violazioni delle procedure e della

regolamentazione, nonché a valutare periodicamente la completezza, l’adeguatezza, la

funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l’affidabilità della struttura organizzativa

delle altre componenti del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza

prefissata in relazione alla natura e all’intensità dei rischi.

Il sistema dei controlli interni è periodicamente soggetto a ricognizione e adeguamento in relazione

all’evoluzione dell’operatività aziendale e al contesto di riferimento.

In tale ambito, la Banca ha individuato un Responsabile della Funzione Risk Management, che riporta

gerarchicamente all’Amministratore Delegato.

La Funzione Risk Management, cura la predisposizione e l’applicazione delle metodologie e degli

strumenti per l’identificazione, la misurazione e il controllo dei rischi, in attuazione delle politiche

definite dagli Organi preposti e ne presidia il monitoraggio.

Tale Funzione provvede a esercitare costantemente il controllo dell’esposizione ai rischi e a

monitorare gli assorbimenti di capitale e l’adeguatezza attuale e prospettica dei Fondi Propri per far

fronte ai requisiti patrimoniali, fornendo agli Organi di Vigilanza le informazioni richieste dalla

normativa vigente. La stessa Funzione è chiamata a promuovere la cultura del rischio a tutti i livelli

gerarchici.

105

SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca, sono finalizzati:

• ad una selezione delle singole controparti, attraverso un’analisi della capacità delle stesse di

onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito;

• alla diversificazione del rischio di credito, individuando nei crediti di importo limitato il

naturale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle

esposizioni su gruppi di clienti, su gruppi di imprese o su singoli rami di attività economica;

• al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica, sia

con un’attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano anomalie.

Con riferimento alla normativa di vigilanza prudenziale la Banca ha adottato la metodologia

Standardizzata; a tale fine sono presenti strumenti gestionali di stima e monitoraggio degli

assorbimenti patrimoniali e processi di caricamento delle garanzie nelle apposite procedure ai fini

dell’utilizzo delle tecniche di Credit Risk Mitigation.

Inoltre, si dà atto che con riferimento alle segnalazioni relative alle posizioni cosiddette “Grandi

Esposizioni” alla data del 31 dicembre 2017, non è stato rilevato il superamento della soglia massima

prevista dalla normativa in materia.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Nello svolgimento della sua attività la Banca è esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati,

possano non essere onorati dai terzi debitori e, pertanto, debbano essere registrate in bilancio delle

perdite derivanti dalla loro cancellazione, totale o parziale, ovvero degli accantonamenti volti a

stimare il presumibile valore di realizzo del credito e la temporalità della riscossione.

Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità

economiche della controparte (mancanza di liquidità, insolvenza, etc.) e in misura marginale in

ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali ad esempio il rischio Paese

o rischi operativi.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il processo di erogazione del credito è strutturato su livelli di autonomia distribuiti tra Direzione

Crediti, Comitato Crediti e Consiglio di Amministrazione in base a criteri di importo e categoria di

rischio delle tipologie di credito.

I momenti di istruttoria, delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter in

cui intervengono i diversi attori competenti; tali fasi sono supportate e controllate dalla procedura che

consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito)

delle posizioni affidate. In sede di istruttoria, per le richieste e revisioni di affidamenti, la valutazione,

anche prospettica, si struttura su più livelli in base all’entità e si basa prevalentemente su dati tecnici

e oggettivi, oltre che sull’approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale della

controparte e dei suoi garanti.

106

La definizione delle metodologie per il monitoraggio andamentale del rischio di credito ha come

obiettivo l’attivazione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate ed è supportata

dagli strumenti messi a disposizione dalle procedure informatiche.

Per quanto riguarda i controlli di linea (primo livello), sono svolti dalla Direzione Crediti.

I controlli sulla gestione dei rischi (secondo livello) sono svolti con l’obiettivo di misurare e

monitorare il rischio associato alle esposizioni creditizie, sia singole che di gruppo, anche mediante

la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative, sia in termini di concessione,

sia di adeguatezza delle classificazioni e delle rettifiche su crediti, affinché la classificazione delle

esposizioni sia corretta e rappresentativa del grado di rischio sottostante (anche mediante controllo

sulle metodologie utilizzate per individuare le anomalie) e che vi sia una corretta valorizzazione degli

input al processo valutativo.

Inoltre, l’utilizzo di strumenti gestionali di stima e monitoraggio degli assorbimenti patrimoniali

permette una periodica analisi degli stessi, oltre che un controllo del livello di “eleggibilità” del

portafoglio garanzie acquisite.

Periodicamente viene sottoposta all’attenzione degli Organi aziendali della Banca l’analisi del rischio

di credito della stessa, sulla base delle risultanze degli strumenti gestionali adottati.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dagli Organi preposti, la tecnica di

mitigazione del rischio di credito maggiormente utilizzata dalla Banca si sostanzia nelle differenti

fattispecie di garanzie personali e reali, finanziarie e non finanziarie.

In particolare, sono previsti meccanismi di escalation in termini di autonomie deliberative degli

Organi competenti ai fini della concessione di affidamenti basati sia sul livello di merito di credito

della clientela, sia sulla tipologia di garanzia acquisita.

La stessa acquisizione di garanzie a fronte degli affidamenti concessi rappresenta uno dei principali

obiettivi previsti nell’ambito delle politiche creditizie della Banca.

La maggior parte delle esposizioni a medio e lungo termine della Banca è assistita da garanzia

ipotecaria ovvero da garanzia statale (Fondo di Garanzia).

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La Banca è organizzata con strutture e procedure normativo/informatiche per la gestione, la

classificazione e il controllo dei crediti.

Coerentemente con quanto dettato dalla normativa IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata

la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento o gruppo di

strumenti finanziari.

Le posizioni che presentano andamento anomalo sono classificate in base a quanto disciplinato dalla

Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti “Il bilancio bancario: schemi e

regole di compilazione”, in differenti categorie di rischio:

- sofferenze: le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni

sostanzialmente equiparabili;

- inadempienze probabili: le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali la

banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie,

il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni

creditizie;

107

- esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni, diverse da quelle classificate

tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione,

sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e superano una prefissata soglia di materialità;

- “esposizioni oggetto di concessioni”: le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) si

distinguono in:

• esposizioni oggetto di concessioni deteriorate, che corrispondono alle “Non

performing exposures with forbearance measures”. Tali esposizioni rappresentano

un dettaglio, a seconda dei casi, delle sofferenze, delle inadempienze probabili

oppure delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate; esse, quindi, non

formano una categoria a sé stante di attività deteriorate;

• altre esposizioni oggetto di concessioni, che corrispondono alle “Forborne

performing exposures”.

Al fine di gestire tempestivamente le problematiche conseguenti al deterioramento del rischio sulle

singole posizioni viene svolta, nel continuo, un’attività di monitoraggio andamentale sulle controparti

che presentano segnali di deterioramento interno e di sistema. La metodologia di valutazione delle

posizioni segue un approccio analitico, commisurato all’intensità degli approfondimenti ed alle

risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio.

108

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. QUALITA’ DEL CREDITO

A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E NON DETERIORATE:

CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE

ECONOMICA E TERRITORIALE

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori

di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze

probabili

Esposizioni

scadute

deteriorate

Esposizioni

scadute

non

deteriorate

Attività

non

deteriorate

Totale

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita

233.864 233.864

2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

3. Crediti verso banche

197.608 197.608

4. Crediti verso clientela 8.298 3.220 2.870 30.954 293.738 339.080

5. Attività finanziarie valutate al fair value

6. Attività finanziarie in corso di dismissione

Totale 31/12/2017 8.298 3.220 2.870 30.954 725.210 770.552

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori

lordi e netti)

Portafogli/qualità

Attività deteriorate In bonis

Totale

(esposizione

netta)

Esp

osi

zio

ne

lord

a

Ret

tifi

che

spec

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he

Esp

osi

zio

ne

net

ta

Esp

osi

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ne

lord

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Ret

tifi

che

di

po

rta

fog

lio

Esp

osi

zio

ne

net

ta

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - 233.864 - 233.864 233.864

2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - -

3 Crediti verso banche - - - 197.608 - 197.608 197.608

4. Crediti verso clientela 39.735 (25.347) 14.388 325.173 (481) 324.692 339.080

5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -

6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -

Totale 31/12/2017 39.735 (25.347) 14.388 756.645 (481) 756.164 770.552

109

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Tipologie esposizioni/valori

Esposizione lorda

Rettifiche di

valore

specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Esposizione

netta

Attività

deteriorate

Att

ivit

à n

on

det

erio

rate

Fin

o a

3 m

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Da

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6 m

esi

Da

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mes

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nn

o

Olt

re 1

an

no

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze - - - - - -

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -

b) Inadempienze probabili - - - - - -

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -

c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - - -

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -

d) Esposizioni scadute non deteriorate - - -

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -

e) Altre esposizioni non deteriorate 197.608 - 197.608

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -

Totale A - - - - 197.608 - - 197.608

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO - - - - - - - -

a) Deteriorate - - - - - -

b) Non deteriorate - - -

Totale B - - - - - - - -

TOTALE A+B - - - - 197.608 - - 197.608

110

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti e fasce di scaduto

Tipologie esposizioni/valori

Esposizione lorda

Ret

tifi

che

di

va

lore

sp

ecif

ich

e

Ret

tifi

che

di

va

lore

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po

rta

fog

lio

Esp

osi

zio

ne

net

ta Attività deteriorate

Att

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à n

on

det

erio

rate

Fin

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Da

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no

a 6

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i

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re 6

mes

i fi

no

a 1

an

no

olt

re 1

an

no

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze 3.001 69 177 27.514 (22.303) 8.458

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - 1.527 (1.372) 155

b) Inadempienze probabili 1.281 1.271 929 2.402 (2.662) 3.220

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 232 64 124 547 (685) 282

c) Esposizioni scadute deteriorate 1.280 1.348 335 129 (380) 2.712

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 4 - - 7 (3) 8

d) Esposizioni scadute non deteriorate 30.508 505 (54) (5) 30.954

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -

e) Altre esposizioni non deteriorate 528.021 (422) 527.599

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 17 (1) 16

TOTALE A 36.070 2.688 1.441 30.045 528.526 (25.399) (427) 572.944

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO

a) Deteriorate 27 - - - (20) 7

b) Non deteriorate 761 (3) 758

TOTALE B 27 - - - 761 (20) (3) 765

TOTALE A+B 36.097 2.688 1.441 30.045 529.288 (24.419) (430) 573.709

Le esposizioni lorde deteriorate per cassa sono in prevalenza riconducibili al comparto delle

sofferenze, il cui livello di copertura al 31 dicembre 2017 è pari al 72,5%; per quanto attiene alle

inadempienze probabili, si rileva un livello di copertura al 31 dicembre 2017 pari al 45,3%.

111

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze

probabili

Esposizioni

scadute

deteriorate

A. Esposizione lorda iniziale 25.008 9.235 31

- di cui: esposizioni cedute non cancellate

B. Variazioni in aumento 7.834 2.306 4.539

B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 3.535 1.201 4.479

B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 3.779 638 -

B.3 altre variazioni in aumento 520 467 60

C. Variazioni in diminuzione (2.080) (5.658) (1.479)

C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis - - (343)

C.2 cancellazioni (834) - -

C.3 incassi (1.246) (1.879) (498)

C.4 realizzi per cessioni - - -

C.5 perdite da cessione - - -

C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (3.779) (638)

C.7 altre variazioni in diminuzione - - -

D. Esposizione lorda finale 30.762 5.883 3.091

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.7bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni

lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie

Esposizioni

oggetto di

concessioni

deteriorate

Altre esposizioni

oggetto di

concessioni

A. Esposizione lorda iniziale 4.615 143

- di cui: esposizioni cedute non cancellate

B. Variazioni in aumento 1.007 197

B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis non oggetto di concessione - -

B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessione - -

B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate - -

B.4 altre variazioni in aumento 1.007

C. Variazioni in diminuzione (2.450) (126)

C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni -

C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni -

C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate -

C.4 cancellazioni (33) -

C.5 incassi (10) (126)

C.6 realizzi per cessione - -

C.7 perdite da cessione - -

C.8 altre variazioni in diminuzione (1.707) -

D. Esposizione lorda finale 3.172 17

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

112

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore

complessive

Causali/Categorie

Sofferenze Inadempienze

probabili

Esposizioni scadute

deteriorate

Totale

Di cui

esposizioni

oggetto di

concessioni

Totale

Di cui

esposizioni

oggetto di

concessioni

Totale

Di cui

esposizioni

oggetto di

concessioni

A. Rettifiche complessive iniziali 17.581 1.420 5.944 2.499 7 3

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -

B. Variazioni in aumento 6.169 25 1.032 109 377 1

B.1 rettifiche di valore 2.827 25 1.032 109 377 1

B.2 perdite da cessione - - - - -

B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni

deteriorate 3.342 - - - - -

B.4 altre variazioni in aumento - - - - - -

C. Variazioni in diminuzione (1.446) (73) (4.314) (1.923) (4) (1)

C.1 riprese di valore da valutazione (438) (9) (402) (49) (1) (1)

C.2 riprese di valore da incasso (174) (32) (212) (13) (3) -

C.3 utili da cessione - - - - - -

C.4 cancellazioni (835) (32) (358) (233) - -

C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni

deteriorate - - (3.342) (1628) - -

C.6 altre variazioni in diminuzione - - - - - -

D. Rettifiche complessive finali 22.303 1.372 2.662 685 380 3

- di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E

INTERNI

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

Esposizioni Classi di rating interni Senza

rating Totale

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

A. Esposizioni per cassa - - 235.960 3.174 324 260 530.834 770.552

B. Derivati - - - - - - - -

B.1 Derivati finanziari - - - - - - - -

B.2 Derivati su crediti - - - - - - - -

C. Garanzie rilasciate - - 5 150 - - 177 332

D. Impegni a erogare fondi - - 227 - - - 205 433

E. Altre - - - - - - - -

Totale - - 236.192 3.324 324 260 531.216 771.317

113

A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA

A.3.2 Esposizioni creditizie verso la clientela garantite

Va

lore

esp

osi

zion

e n

etta

Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)

Totale

(1)+(2)

Derivati su crediti Crediti di firma

Imm

ob

ili

Ipo

tech

e

Imm

ob

ili

Lea

sin

g

Fin

an

zia

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Tit

oli

Alt

re g

ara

nzi

e re

ali

CL

N

Altri derivati

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nti

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Go

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an

che

cen

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ri e

nti

pu

bb

lici

Ba

nch

e

Alt

ri s

og

get

ti

1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 31.172 15.860 - 213 1.764 - - - - - - 9.357 - 2.525 29.719

1.1 totalmente garantite 21.736 15.860 - 213 1.764 - - - - - - 1.257 - 2.463 21.557

- di cui deteriorate 7.769 6.234 - - 56 - - - - - - 868 - 611 7.769

1.2 parzialmente garantite 9.436 - - - - - - - - - 8.100 - 62 8.162

- di cui deteriorate 532 - - - - - - - - - - 484 - 48 532

2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: 405 227 - 104 21 - - - - - - - - 7 359

2.1 totalmente garantite 255 227 - - 21 - - - - - - - - 7 255

- di cui deteriorate 7 - - - - - - - - - - - - 7 7

2.2 parzialmente garantite 150 - - 104 - - - - - - - - - - 104

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -

114

B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Controparti

Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Imprese di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti

Esp

osi

zio

ne

net

ta

Ret

tifi

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va

lore

spec

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he

Ret

tifi

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va

lore

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po

rta

fog

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Esp

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zio

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po

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zio

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lore

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fog

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Esp

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zio

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Ret

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va

lore

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Ret

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fog

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Esp

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zio

ne

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ta

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lore

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lore

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fog

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Esp

osi

zio

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Ret

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che

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lore

spec

ific

he

Ret

tifi

che

va

lore

di

po

rta

fog

lio

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze - - 3.180 (67) - - - - 3.650 (19.902) 1.627 (2.334)

- di cui esposizioni oggetto di

concessioni - - - - - - - - 155 (1.361) - (10)

A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - 2.319 (2.136) 901 (526)

- di cui esposizioni oggetto di

concessioni - - - - - - - - 212 (643) 70 (42)

A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - 1.516 (31) - - - - 309 (116) 886 (233)

- di cui esposizioni oggetto di

concessioni - - - - - - - - 5 (2) 3 (1)

A.5 Esposizioni non deteriorate 270.763 - (22) 57.702 - (82) 2.025 - (34) - - - 20.315 - (81) 207.750 - (191)

- di cui esposizioni oggetto di

concessioni - - - - - - - - - 12 - (1) 4 - -

Totale A 270.763 - (22) 62.398 (98) (82) 2.025 - (34) - - - 26.593 (22.154) (81) 2011.164 (3.093) (191)

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - - - - - - - 7 (20) - -

B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - - - -

B.4 Esposizioni non deteriorate - - - - 205 (2) - - 553 (1) -

Totale B - - - - - - 205 - (2) - - - 560 (20) (1) - - -

Totale (A+B) 31/12/2017 270.763 - (22) 62.398 (98) (82) 2.230 - (36) - - - 27.153 (22.174) (82) 211.164 (3.093) (191)

115

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Esp

osi

zio

ne

Net

ta

Ret

tifi

che

va

lore

com

ple

ssiv

e

Esp

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zio

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lore

com

ple

ssiv

e

Esp

osi

zio

ne

Net

ta

Ret

tifi

che

va

lore

com

ple

ssiv

e

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze 8.457 (22.303) - - - - - - - -

A.2 Inadempienze probabili 3.220 (2.662) - - - - - - - -

A.3 Esposizioni scadute deteriorate 2.710 (380) - - - - - - - -

A.4 Esposizioni non deteriorate 558.556 (481) - - - - - - - -

Totale A 572.943 (25.826) - - - - - - - -

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze 7 (20) - - - - - - - -

B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -

B.4 Esposizioni non deteriorate 758 (3) - - - - - - - -

Totale B 765 (23) - - - - - - - -

Totale (A+B) 31/12/2017 573.708 (25.849) - - - - - - - -

116

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Esp

osi

zio

ne

Net

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Ret

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che

va

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e

Esp

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zio

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Esp

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zio

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Ret

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va

lore

com

ple

ssiv

e

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -

A.4 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -

A.5 Esposizioni non deteriorate 197.608 - - - - - - - - -

Totale A 197.608 - - - - - - - - -

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -

B.4 Altre esposizioni - - - - - - - - - -

Totale B - - - - - - - - - -

Totale (A+B) 31/12/2017 197.608 - - - - - - - - -

117

B.4 Grandi esposizioni

Voci/valori 31/12/2017

Numero posizioni 4

Esposizione 421.568

Valore ponderato 9.849

Le grandi esposizioni esposte nella tabella sopra si riferiscono a Banca Progetto. La banca applica

nella ponderazione delle esposizioni verso le note emesse dai veicoli di cartolarizzazione la

metodologia del “full look thought”, considerando di fatto le esposizioni sottostanti come verrebbe

fatto in ambito consolidato. Per maggiori informazioni sui fondi propri e sui Coefficienti di Vigilanza

si rimanda alla sezione F.

In tema di Fondi Propri non si rilevano differenze tra quelli della banca e quelli consolidati. In

considerazione di alcune difficoltà operative nella predisposizione delle segnalazioni consolidate e

considerando il sostanziale allineamento dei ratios prudenziali sia a livello banca che consolidato, la

banca ha predisposto al 31/12/2017 solo le segnalazioni relative al Bilancio Individuale.

Le segnalazioni consolidate verranno effettuate nel corso del 2018.

Non è stato rilevato il superamento della soglia massima prevista dalla normativa in materia. La

tipologia delle controparti delle suddette esposizioni rientra principalmente nel settore del sistema

bancario italiano e parte nel Tesoro dello Stato.

118

F. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

Nel corso del 2017 non sono state effettuate variazioni nei modelli di misurazione del rischio di

credito; a tal fine la Banca adotta la metodologia standardizzata per il calcolo dei RWA di ciascun

credito e, di conseguenza, per la stima dei Fondi Propri assorbiti da tale fattispecie di rischio.

Sono utilizzati strumenti gestionali per la stima ed il monitoraggio degli assorbimenti patrimoniali in

riferimento al rischio di credito, di controparte e di concentrazione, con la classificazione delle

esposizioni tra le classi di analisi previste dall’approccio standardizzato della normativa di Vigilanza.

119

SEZIONE 2 - RISCHI DI MERCATO

Il rischio di mercato è il rischio che il valore o i flussi di uno strumento finanziario cambino per effetto

di variazioni di fattori di mercato. Il rischio di mercato riguarda il rischio di tasso di interesse, il

rischio di cambio e altri rischi di prezzo.

Nel corso nel 2017 Banca Progetto non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di

negoziazione.

2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO

DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Nel corso nel 2017 Banca Progetto S.p.A. non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di

negoziazione.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del

rischio di prezzo

Non applicabile.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento)

delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Nel corso nel 2017 Banca Progetto S.p.A. non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di

negoziazione.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della

sensitività.

Non applicabile.

120

2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO

BANCARIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di

interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario attiene alle perdite che una banca può

subire per effetto di uno sfavorevole andamento dei tassi di mercato e si riferisce alla mancata

coincidenza delle date di scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi

di riferimento delle poste attive e passive (basis risk).

La sua misurazione avviene con tecniche di ALM atte a stimare gli impatti sulla formazione del

margine di interesse e sul valore attuale delle poste patrimoniali attive e passive dovuti a variazioni

dei tassi di interesse.

Le poste patrimoniali interessate sono quelle per le quali non sussiste il trading intent cioè quelle

riferibili a servizi resi alla clientela e ad investimenti di tipo strategico.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi c.d. “di secondo pilastro”. Nel Resoconto

ICAAP inoltrato all’Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285,

Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il rischio di tasso d’interesse è stato oggetto di specifica

misurazione in termini di assorbimento patrimoniale.

A tal fine la Banca si ispira alla metodologia prevista dalla normativa prudenziale che prevede

l’effettuazione di un’analisi di sensitività al tasso d’interesse attraverso uno shock determinato sulla

base delle variazioni dei tassi di interesse registrati in un periodo di osservazione di 6 anni,

considerando alternativamente il 1° percentile (ribasso) o il 99° (rialzo). In caso di scenario al ribasso

viene garantito il vincolo di non negatività dei tassi.

La metodologia utilizzata, in particolare, prevede:

− classificazione delle attività e delle passività in 14 fasce temporali, le attività e le passività a

tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, le attività e le passività a tasso

variabile sono ricondotte nelle diverse fasce temporali sulla base della data di rinegoziazione

del tasso di interesse;

− ponderazione delle esposizioni nette all’interno di ciascuna fascia: nell’ambito di ogni fascia,

le posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo una posizione netta.

Ciascuna posizione netta, per ogni fascia temporale, è moltiplicata per i fattori di

ponderazione, ottenuti come prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi e una

approssimazione della duration modificata relativa alle singole fasce.

− somma delle esposizioni ponderate delle diverse fasce temporali: le esposizioni ponderate

delle diverse fasce sono sommate tra loro, ottenendo un’esposizione ponderata totale che

approssima la variazione del valore attuale delle poste esposte a tale fattispecie di rischio

nell’eventualità dello shock di tasso ipotizzato.

121

B. Attività di copertura del fair value

La Banca non ha effettuato nel corso del 2017 alcuna operazione di copertura.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Non sono in essere operazioni di copertura contabile di flussi finanziari.

122

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e

delle passività finanziarie

Valuta di denominazione - Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3

mesi

da oltre

3 mesi

fino a 6

mesi

da oltre

6 mesi

fino a 1

anno

da oltre

1 anno

fino a 5

anni

da oltre

5 anni

fino a 10

anni

oltre 10

anni

durata

indeterminata

1. Attività per cassa 68.588 196.404 257.080 53.612 138.598 55.849 386 -

1.1 Titoli di debito - - 233.864 - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - 233.864 - - - - -

1.2 Finanziamenti a banche 27.049 170.559 - - - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela 41.539 25.845 23.216 53.612 138.598 55.849 386 -

- c/c 2.225 - - 550 1.431 114 - -

- altri finanziamenti 39.348 25.845 23.216 53.062 137.167 55.735 386 -

- con opzione di rimborso anticipato 27.133 2.438 382 45 263 184 386 -

- altri 12.215 23.407 22.834 53.017 136.904 55.551 - -

2. Passività per cassa 457.523 142.524 47.076 68.114 20.574 - - -

2.1 Debiti verso clientela 457.523 142.524 47.076 68.114 20.574 - - -

- c/c 457.471 1.806 657 - 105 - - -

- altri debiti 51 140.718 46.419 68.114 20.469 - - -

- con opzione di rimborso anticipato

- altri 51 140.718 46.419 68.114 20.469 - - -

2.2 Debiti verso banche - - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - - - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari

2.857 1.070 443 2.028 737 165 -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - 2.857 1.070 443 2.028 737 165 -

- Opzioni - 2.857 1.070 443 2.028 737 165 -

+ posizioni lunghe - 70 207 443 2.028 737 165 -

+ posizioni corte - 2.787 863 - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

4. Altre operazioni fuori bilancio - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

123

2. Portafoglio bancario – modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2017, l’applicazione della metodologia sopraesposta, che prevede l’effettuazione di

un’analisi di sensitività al tasso d’interesse attraverso uno shock determinato sulla base delle

variazioni dei tassi di interesse registrati in un periodo di osservazione di 6 anni, considerando

alternativamente il 1° percentile (ribasso) o il 99° (rialzo) evidenzia un assorbimento di capitale nullo

a fronte del rischio tasso.

124

2.3 RISCHIO DI CAMBIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

La Banca non detiene esposizioni rilevanti in divisa diversa dall’Euro.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

La Banca non ha posizioni aperte.

2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività

La Banca non detiene esposizioni rilevanti in divisa diversa dall’Euro.

125

SEZIONE 3 - RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri

impegni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire fondi (Funding Liquidity Risk) o

dell’incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio di liquidità (Market Liquidity

Risk). Il rischio di liquidità, inoltre, riguarda l’incapacità di reperire nuove risorse finanziarie

adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che

costringa la Banca a rallentare o fermare lo sviluppo dell’attività, o sostenere costi di raccolta

eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della

propria attività4. Le principali fonti finanziarie della Banca sono rappresentate dal patrimonio e dalla

raccolta presso la clientela retail.

La Banca è comunque costantemente impegnata nell’armonico sviluppo delle proprie risorse

finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.

La Banca si è dotata di apposita policy per la gestione del rischio di liquidità, nonché di un piano che

definisce gli obiettivi e descrive i processi e le strategie di intervento da attuare in condizioni di

emergenza (Contingency Funding Plan):

1. Policy per la gestione del rischio di liquidità

Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di Dicembre 2017, definisce

le linee guida per la gestione del rischio di liquidità durante l’operatività ordinaria in termini di

struttura di governance, strumenti di misurazione, modalità di gestione, di monitoraggio e

controllo del rischio.

2. Contingency Funding Plan

Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di Dicembre 2017, definisce

le linee guida per la gestione del rischio di liquidità durante le fasi di tensione o crisi di liquidità

in termini di struttura di governance, definizione degli early warning e degli stati di tensione /

crisi e dei conseguenti processi da attivare (processo di escalation e recovery option).

3. Indicatori di liquidità

La nuova normativa armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel

Regolamento UE n. 575/2013 (CRR), così come ad oggi aggiornato, ha introdotto i seguenti

indicatori di liquidità:

• Liquidity Coverage Ratio (di seguito, LCR): indicatore di copertura della liquidità a breve termine

che ha l’obiettivo di vincolare le banche ad accumulare sufficienti attività facilmente liquidabili

e di elevata qualità, al fine di fronteggiare uno scenario di forte stress nella raccolta su un arco

temporale di trenta giorni. Al 31 dicembre 2017 risulta pari al 978%.

• Net Stable Funding Ratio (di seguito, NSFR): indicatore di tipo strutturale di lungo periodo che è

rilevato con l’intento di segnalare l’esistenza di eventuali squilibri tra attività e passività liquide

aziendali. Al 31 dicembre 2017 risulta essere pari al 202%.

4 Tale rischio assume connotazioni e impatti differenti in condizioni di normale operatività ovvero in condizioni di stress

dei mercati finanziari.

126

I requisiti di liquidità, quindi, risultano ampiamente superiori al 100%, quindi oltre il target teorico

indicato dalla normativa Basilea 3 (il regime transitorio per l’introduzione dell’LCR prevede un

valore minimo dell’90% per il 2017; al momento non è stato ancora stabilito un framework

regolamentare definitivo e un minimo per l’NSFR che quindi è monitorata a livello gestionale).

127

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista

Da oltre 1

giorno fino

a 7 giorni

Da oltre 7

giorni fino

a 15 giorni

Da oltre 15

giorni fino

a un mese

Fa oltre 1

mese fino a

3 mesi

da oltre 3

mesi fino a

6 mesi

da oltre 6

mesi fino a

1 anno

da oltre 1

anno fino a

5 anni

oltre 5

anni

durata

indetermin

ata

Attività per cassa 42.725 447 591 6.756 17.500 25.179 56.598 361.524 87.317 170.582

A.1 Titoli di stato - - - - - 595 - 205.000 25.000 -

A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -

A.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 42.725 447 591 6.756 17.500 24.584 56.598 156.524 62.317 170.582

- Banche 27.026

- - - - - - - - 170.582

- Clientela 15.699 447 591 6.756 17.500 24.584 56.598 156.524 62.317 -

Passività per cassa

457.525 102 2.492 22.350 117.939 47.290 68.678 20.451 - -

B.1 Depositi e conti correnti 457.525 102 2.492 22.350 117.939 47.290 68.678 20.451 - -

- Banche - - - - - - - - - -

- Clientela 457.525 102 2.492 22.350 117.939 47.290 68.678 20.451 - -

B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -

B.3 Altre passività - - - - - - - - - -

Operazioni fuori bilancio

- - - - - - - - - -

C.1 Derivati finanziari con scambio

capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio

capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -

C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -

C.7 Derivati creditizi con scambio di

capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.8 Derivati creditizi senza scambio di

capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

128

SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Banca Progetto S.p.A. adotta, a partire dal 30 giungo 2016, il metodo base per il calcolo del requisito

di fondi propri per il rischio operativo nel rispetto delle indicazioni previste dalla normativa di

vigilanza prudenziale.

Pertanto, a partire dalla segnalazione con data di riferimento 30 giugno 2016 il requisito di fondi

propri individuale a fronte del rischio operativo di Banca Progetto viene calcolato con il metodo base.

La definizione adottata e recepita da Banca Progetto identifica il rischio operativo come “rischio di

perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni,

oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio giuridico”.

Tale sistema di gestione, avente come obiettivi principali il contenimento delle perdite operative e il

miglioramento dei processi interni ritenuti critici, prevede l’effettuazione delle seguenti attività:

- rilevazione stime qualitative soggettive (Risk Self Assessment);

- calcolo requisito e valutazione esposizione ai rischi operativi.

In particolare, l’individuazione delle perdite operative interne e lo svolgimento del processo di Risk

Self Assessment permettono di mettere in evidenza le aree di maggiore criticità per le quali vengono

proposti specifici interventi di mitigazione, in particolare, in termini di incremento dei controlli di

primo livello.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nel corso dell’esercizio 2017, non sono stati registrati dalla Banca particolari eventi di perdita

operativa.

129

Parte F – Informazioni sul Patrimonio Consolidato

130

131

SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA

A. INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio consolidato rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva

attività bancaria. Un livello di patrimonializzazione adeguato consente di esprimere con necessari

margini di autonomia la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo preservare la stabilità delle

banche. Il patrimonio, inoltre, costituisce il principale punto di riferimento per la valutazione

dell’Organo di Vigilanza ai fini della stabilità delle banche. Su di esso sono fondati i più importanti

strumenti di controllo in termini di gestione dei rischi; alle dimensioni patrimoniali è connessa inoltre

l’operatività in diversi comparti.

Il framework Basilea 3 in tema di fondi propri ha introdotto vari elementi di novità rispetto alla

precedente normativa prudenziale prevedendo in particolare: una ricomposizione del capitale delle

banche a favore di azioni ordinarie e riserve di utili (c.d. common equity), al fine di accrescerne la

qualità; l’adozione di criteri più stringenti per la computabilità di altri strumenti di capitale (gli

strumenti innovativi di capitale e le passività subordinate); una maggiore armonizzazione degli

elementi da dedurre (con riferimento a talune categorie di attività per imposte anticipate e alle

partecipazioni rilevanti in società bancarie, finanziarie e assicurative); l’inclusione solo parziale nel

common equity degli interessi di minoranza.

Le nuove regole in tema di fondi propri sono oggetto di introduzione graduale essendo previsto un

periodo transitorio. La nuova definizione di fondi propri prevede infatti un phasing-in nella maggior

parte dei casi articolato su 4 anni, mentre gli altri strumenti di capitale non più conformi saranno

esclusi gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza, entro il 2021.

Nella determinazione dei fondi propri, viene fatto riferimento alla normativa specifica secondo la

quale è costituito dalla somma algebrica di una serie di elementi (positivi e negativi) che, in relazione

alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi, possono entrare nel calcolo del Capitale di

Classe 1 (sia nel Capitale primario di Classe 1 - Common Equity Tier 1 che nel Capitale Aggiuntivo

di Classe 1 – Additional Tier 1 Capital) oppure di Classe 2 (Tier 2) seppur con alcune limitazioni.

Gli elementi positivi che costituiscono i fondi devono essere nella piena disponibilità delle banche,

in modo da poter essere utilizzati senza limitazioni per la copertura dei rischi e delle perdite aziendali.

L'importo di tali elementi è depurato degli eventuali oneri di natura fiscale. Il complesso dei fondi

propri è costituito dal Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), a sua volta composto da Capitale primario

di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 –

AT 1) al quale si somma il Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2) al netto delle deduzioni.

132

B. INFORMAZIONE DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio consolidato: composizione

Voci/Valori 31/12/2017

1. Capitale 8.541

2. Sovrapprezzi di emissione -

3. Riserve 39.734

- di utili (17.227)

a) legale -

b) statutaria -

c) azioni proprie -

d) altre (17.227)

- altre 56.961

3.bis Acconti su dividendi -

4. Strumenti di capitale -

5. (Azioni proprie) -

6. Riserve da valutazione (1.228)

- Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.134)

- Attività materiali -

- Attività immateriali -

- Copertura di investimenti esteri -

- Copertura dei flussi finanziari -

- Differenze di cambio -

- Attività non correnti in via di dismissione -

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (94)

- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al

Patrimonio netto

-

- Leggi speciali di rivalutazione -

7. Utile (perdita) d'esercizio (11.592)

Totale 35.455

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori 31/12/2017

Riserva positiva Riserva negativa

1. Titoli di debito - (1.134)

2. Titoli di capitale - -

3. Quote di O.I.C.R. - -

4. Finanziamenti - -

Totale - (1.134)

133

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di

debito

Titoli di

capitale

Quote di

O.I.C.R.

Finanzia-

menti

1. Esistenze iniziali 14 1 - -

2. Variazioni positive - - - -

2.1 Incrementi di fair value - - - -

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: - - - -

- da deterioramento - - - -

- da realizzo - - - -

2.3 Altre variazioni - - - -

3. Variazioni negative (1.148) (1) - -

3.1 Riduzioni di fair value (1.134) - -

3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -

3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo (14) (1) - -

3.4 Altre variazioni - - - -

4. Rimanenze finali (1.134) - - -

134

SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA

Come già evidenziato nella “Relazione sulla gestione Consolidata”, l’informativa sui Fondi Propri e

Adeguatezza Patrimoniale viene fornita solo a livello di Banca Progetto.

La Banca applica nella ponderazione delle esposizioni verso le note emesse dai veicoli di

cartolarizzazione la metodologia del “full look thought”, considerando di fatto le esposizioni

sottostanti come verrebbe fatto in ambito consolidato.

In tema di Fondi Propri non si rilevano differenze tra quelli della Banca e quelli consolidati. In

considerazione di alcune difficoltà operative nella predisposizione delle segnalazioni consolidate e

considerando il sostanziale allineamento dei ratios prudenziali sia a livello Banca che consolidato, la

banca ha predisposto al 31/12/2017 solo le segnalazioni relative al bilancio individuale.

Le segnalazioni consolidate verranno effettuate nel corso del 2018. Vengono di seguito riportate le

informazioni sui fondi propri e adeguatezza patrimoniale della Banca.

2.1 – FONDI PROPRI

SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA

2.1 – FONDI PROPRI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

I fondi propri rappresentano il principale punto di riferimento dell’Organo di Vigilanza ai fini della

verifica della stabilità delle banche, sono infatti previsti dei requisiti minimi di adeguatezza

patrimoniale.

I fondi propri rappresentano il presidio di riferimento per la vigilanza prudenziale, in quanto risorse

finanziarie in grado di assorbire le potenziali perdite derivanti dall’esposizione delle banche ai rischi

caratteristici della propria attività.

Le disposizioni in materia di vigilanza prudenziale sono finalizzate ad armonizzare i criteri di calcolo

dei fondi propri con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. In particolare, esse

definiscono i cosiddetti “filtri prudenziali” che hanno lo scopo di salvaguardare la qualità dei fondi

propri e di ridurne la potenziale volatilità indotta dai principi contabili internazionali.

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)

Il Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), è composto dal Capitale primario di Classe 1 (Common Equity

Tier 1 - CET 1) e dal Capitale Aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT 1).

La forma più importante del Tier 1 è il Common Equity, composto da strumenti di capitale, riserve di

utili, riserve da valutazione, altre riserve, interessi di minoranza computabili, oltre agli elementi in

deduzione.

Sono previsti inoltre alcuni filtri, consistenti in aggiustamenti regolamentari del valore contabile di

elementi (positivi o negativi) di elementi del capitale primario. La normativa prevede anche una serie

di elementi da dedurre dal Capitale primario di Classe 1 quali le Deferred Tax Assets (DTA).

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)

135

La categoria Additional Tier 1, analogamente al CET 1, deve essere in grado di assorbire le perdite

in condizioni di continuità dell’impresa (going concern) ed è soggetta al rispetto di alcuni importanti

criteri, fra i quali la subordinazione rispetto ai restanti creditori della banca - inclusi i depositanti e i

creditori subordinati - la mancanza di un obbligo di distribuire dividendi e la durata perpetua.

Vengono in genere ricompresi in tale componente gli strumenti di capitale diversi dalle azioni

ordinarie (che vengono computate nel Common Equity) e che rispettano i requisiti normativi per

l’inclusione in tale livello dei fondi propri.

3. Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2)

Il Capitale di Classe 2 (Tier 2) contiene gli strumenti in grado di assorbire le perdite nel rispetto delle

indicazioni normative previste negli articoli 48 e 52 della Direttiva del Parlamento europeo e del

Consiglio n° 2014/59/UE che riguarda, nello specifico, l’ordine con cui le autorità di risoluzione

devono procedere alla riduzione e/o conversione delle obbligazioni di un ente in dissesto.

Come sopra specificato, l’introduzione della normativa in tema di fondi propri avviene attraverso un

regime transitorio, tendenzialmente fino al 2017, e regole di grandfathering per la computabilità

parziale, con graduale esclusione entro il 2021 degli strumenti di capitale precedentemente emessi

che non soddisfano tutti i requisiti prescritti dalle disposizioni normative di vigilanza prudenziale per

gli strumenti patrimoniali del Common Equity, Additional Tier 1 e Tier2.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

31/12/2017

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 36.588

di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie

B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) 234

C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

(A +/- B) 36.355

D. Elementi da dedurre dal CET1 2.377

E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-) 2.337

F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/-E) 36.315

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti

del regime transitorio

di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie

H. Elementi da dedurre dall’AT1

I. Regime transitorio – Impatto su AT1 (+/-)

L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G - H +/- I)

M. Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie

N. Elementi da dedurre dal T2

O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/-)

P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) (M - N +/- O)

Q. Totale fondi propri (F + L + P) 36.315

136

Gli elementi da dedurre dal CET1 e gli impatti del regime transitorio sul medesimo CET1 sono in

larga parte funzione del risultato di esercizio.

I fondi propri della Banca ammontano a 36,3 mln.

137

2.2 – ADEGUATEZZA PATRIMONIALE

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Alle Banche si applicano i seguenti livelli base regolamentari: 4,5% per il Common Equity Tier 1,

6,0% per il Tier 1 ed 8,0% per il Total Capital. Oltre a tali coefficienti base, possono trovare

applicazione ulteriori buffer fissati a livello sistemico (tra cui la riserva di conservazione del capitale

e la riserva anticiclica) ovvero a livello di singolo istituto.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Categorie/Valori Importi non ponderati (*) Importi ponderati/requisiti

31/12/2017 31/12/2017

A. ATTIVITÀ DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 788.016 208.156

1. Metodologia standardizzata 788.016 208.156

2. Metodologia basata sui rating interni

2.1 Base

2.2 Avanzata

3. Cartolarizzazioni

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 16.653

B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito

B.3 Rischio di regolamento

B.4 Rischi di mercato

1. Metodologia standard

2. Modelli interni

3. Rischio di concentrazione

B.5 Rischio operativo 401

1. Metodo base 401

2. Metodo standardizzato

3. Metodo avanzato

B.6 Altri elementi del calcolo

B.7 Totale requisiti prudenziali 17.053

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate 213.166

C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio ) 17,04%

C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,04%

C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 17,04%

(*) Gli “importi non ponderati” corrispondono all’Equivalente creditizio: valore dell’esposizione che

tiene conto dei filtri prudenziali, delle tecniche di mitigazione del rischio e dei fattori di conversione

del credito.

138

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami

d’azienda

Non sono state realizzate operazioni straordinarie di aggregazione riguardanti imprese o rami

d’azienda nel corso dell’esercizio 2017.

Si evidenzia comunque che nel mese di aprile la banca ha acquistato il 100% delle note senior e junior

emesse dal veicolo di cartolarizzazione Diaz Securitisation S.r.l. per un ammontare complessivo di

Euro 154 milioni circa.

In conseguenza di ciò e in base alle previsioni dell’IFRS 10, come già indicato nella “Relazione sulla

Gestione Consolidata” la Banca ha consolidato integralmente tale veicolo nel Bilancio Consolidato

2017. Per maggiori informazioni sull’operazione di cartolarizzazione Diaz Securitis

ation S.r.l si veda la “Relazione sulla gestione Contabile”.

In aggiunta a quanto sopra si evidenzia che la Banca ha sottoscritto il 100% delle note “untranched”

emesse dal veicolo Lake Securitisation S.r.l (Platform 2) nel corso del 2017; a seguito dei quanto

detto e in base alle previsioni dell’IFRS 10, già indicato nella “Relazione sulla Gestione Consolidata”,

anche tale veicolo è stato consolidato integralmente nel Bilancio consolidato 2017. Per maggiori

informazioni sull’operazione di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l (Platform 2) si veda la

“Relazione sulla gestione Consolidata”.

139

Parte H – Operazioni con parti correlate

140

141

La disciplina delle operazioni con parti correlate mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni

soggetti (cd. “parti correlate”) ai centri decisionali della società possa compromettere l’oggettività e

l’imparzialità delle decisioni aziendali, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle

risorse, nell’esposizione della società a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, nonché a

potenziali danni per la società stessa e i suoi stakeholders.

In particolare, il paragrafo 9 dello IAS 24 definisce come segue il concetto di parte correlata:

i) una persona o uno stretto familiare di quella persona sono correlati ad un’entità che redige il

bilancio se tale persona:

a) ha il controllo o il controllo congiunto dell’entità che redige il bilancio;

b) ha un’influenza notevole sull’entità che redige il bilancio; o

c) è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità che redige il bilancio o di una sua

controllante;

ii) un’entità è correlata ad un’entità che redige il bilancio se si applica una qualsiasi delle seguenti

condizioni:

a) l’entità e l’entità che redige il bilancio fanno parte dello stesso gruppo (il che significa che

ciascuna controllante, controllata o società del gruppo è correlata alle altre);

b) un’entità è una collegata o una joint venture dell’altra entità (o una collegata o una joint

venture facente parte di un gruppo di cui fa parte l’altra entità);

c) entrambe le entità sono joint venture di una stessa terza controparte;

d) l’entità è una joint venture di una terza entità e l’altra entità è una collegata della terza entità;

e) l’entità è rappresentata da un piano a benefici definiti successivi alla fine del rapporto di lavoro

a favore dei dipendenti dell’entità che redige il bilancio o di un’entità ad essa correlata. Se

l’entità che redige il bilancio è essa stessa un piano di questo tipo, anche i datori di lavoro che

la sponsorizzano sono correlati all’entità che redige il bilancio;

f) l’entità è controllata o controllata congiuntamente da una persona identificata al punto a); o

g) una persona identificata al punto i), lett. a), ha un’influenza significativa sull’entità o è uno

dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità (o di una sua controllante).

La Banca, ha adottato un’apposita procedura interna, per l’effettuazione delle operazioni con parti

correlate in attuazione degli obblighi informativi previsti dalla Regolamentazione Consob e dalle

raccomandazioni del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate. Inoltre, a seguito della delibera

Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (Regolamento Parti Correlate), è stato adottato, su indicazione

dell’allora capogruppo Banca Etruria - il “Regolamento sulle operazioni con parti correlate” in

ottemperanza alle previsioni di cui all’art. 2391-bis del Codice Civile, al fine di: (i)disciplinare

l’individuazione, l’approvazione e l’esecuzione delle operazioni con parti correlate poste in essere

direttamente o indirettamente dalla società; (ii) indicare regole idonee ad assicurare la trasparenza e

la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni stesse, stabilendo le modalità di

adempimento dei relativi obblighi informativi.

Infine, in sede di recepimento del 9° aggiornamento della Circolare 263, è stato adottato il

Regolamento, sempre emanato dalla ex Capogruppo in materia di operazioni con “soggetti collegati”,

che costituisce un compendio unico per la gestione delle operazioni con soggetti rilevanti, ai sensi

delle diverse discipline vigenti (articolo 136 TUB, parti correlate IAS 24 e Regolamento Parti

Correlate, soggetti collegati ex Circolare 263).

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, nelle more delle variazioni da porre in essere a seguito

del cambiamento della maggioranza proprietaria, appena insediato, ha confermato tutte le norme

interne precedentemente emanate. Quindi, in data 20 aprile 2017, lo stesso Consiglio di

Amministrazione ha approvato il nuovo regolamento in materia di operazioni con “soggetti collegati”,

disponibile nel sito della Banca all’indirizzo www.bancaprogetto.it (la “Policy”).

142

1. Informazioni sui compensi degli Amministratori e dei Dirigenti

1.1 Compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio

Sindacale

Euro/1000

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Carica

Emolumenti

per la

carica

Benefici

non

monetari

Bonus

ed altri

incentivi

(1)

Altri

Compensi

(2)

Andrea Morante Presidente

50 - - 2

Pietro D’Anzi Amministratore

Delegato 75 - - -

Roberto Francesco Quagliuolo (*) Vice Presidente -

-

-

-

Mario Adario (*) Consigliere -

-

-

-

Enrico Cantarelli Consigliere 15

-

-

Francesco Mancini (*) Consigliere -

-

-

-

Italo Vitale Consigliere

15

-

-

-

(*) I Consiglieri esponenti dell’azionista di maggioranza hanno rinunciato all’emolumento annuale (Euro 15.000) di propria

competenza.

Amministratori cessati dalla carica prima della chiusura dell'esercizio 2017

Nael Khantoun Consigliere -

-

-

-

Frederick Powles Consigliere -

-

-

-

I Consiglieri Nael Khantoun e Frederick Powles hanno cessato la carica in data 16 aprile 2017.

COLLEGIO SINDACALE

Carica

Emolumenti

per la

carica

Benefici

non

monetari

Bonus

ed altri

incentivi

Altri

Compensi

Garavaglia Carlo Presidente 50

-

-

-

Gimigliano Maria Sindaco Effettivo 20

-

-

-

Silva Giorgio Sindaco Effettivo 20

-

-

-

L’Assemblea del 28 giugno 2016 ha deliberato di riconoscere al Collegio Sindacale per le funzioni di Organismo di

Vigilanza ex D. Lgs. 231/2001 un ulteriore compenso annuo pari a (i) Euro 10 mila per il Presidente, e (ii) Euro 5 mila

per ciascun Sindaco effettivo.

143

1.2 Retribuzioni dei Dirigenti con responsabilità strategica

Euro/1000

Dirigenti con responsabilità

strategica

Benefici a

breve termine

(Retribuzione)

Benefici

successivi al

rapporto di

lavoro

(Prev.

Complementare)

Indennità

per la

cessazione

del rapporto

di lavoro

(Tfr)

Totale

complessivo

Dirigenti con responsabilità strategica 1.645 - 2 1.647

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

2.1 Altre parti correlate

Euro/1000

Crediti verso

clientela

Debiti verso

clientela Costi Ricavi

Altre parti correlate - 709 10 -

Si precisa che nel 2016 sono stati accesi n.3 Conti Deposito da parte di soggetti collegati, alle

medesime condizioni contrattuali offerte alla clientela.

Nel 2017, non sono state poste in essere operazioni con parti correlate, salvo le suddette operazioni

ordinarie, vale a dire effettuate alle medesime condizioni offerte alla clientela.

144

145

Parte L – Informativa di settore

146

RISULTATI DI BANCA PROGETTO PER SETTORE DI ATTIVITA’ AL 31

DICEMBRE 2017

Sulla base del Regolamento CE n. 1358/2007, a partire dal primo bilancio annuale chiuso

successivamente al 1° gennaio 2009, le società che utilizzano i principi IAS/IFRS nella

predisposizione dell’informativa societaria dovranno adottare il principio IFRS 8 “Settori operativi”,

in luogo dello IAS 14 “Informativa di settore” precedentemente adottato. L’IFRS 8 stabilisce che i

segmenti operativi oggetto d’informativa di bilancio devono essere individuati sulla base della

reportistica interna che viene visionata dal Chief Operating Decision Maker al fine di valutare la

performance dei diversi settori e di allocare le risorse tra i medesimi, con ciò segnando una differenza

sostanziale rispetto all’approccio dello IAS 14 basato sui “rischi e benefici”, che prevedeva la

ripartizione dei dati di bilancio in settori omogenei per natura dei rischi e delle fonti di redditività.

Sulla base dell’attuale reportistica, l’informativa per segmenti operativi viene suddivisa tenendo in

considerazione:

o Il segmento di business riguardante prestiti CQ comprende l’attività di prestiti a clientela

(dipendenti privati, dipendenti pubblici e pensionati) da rimborsarsi con cessione del

quinto dello stipendio/pensione.

o Il segmento di business Factoring PA che include le attività relative allo smobilizzo di

crediti nei confronti di enti appartenenti alla pubblica amministrazione.

o Il segmento di business finanziamenti alle PMI che si riferisce all’origination di

finanziamenti a medio-lungo termine per sostenere la crescita delle piccole e medie

imprese, anche con l’utilizzo del fondo di garanzia.

o I residui crediti relativi all’attività ex Banca Popolare Lecchese sono stati considerati a

parte dagli altri segmenti di business.

o Le attività di Tesoreria che includono le attività di gestione delle risorse finanziarie e

del portafoglio di proprietà.

o Il Corporate Center che comprende i costi dei conti deposito ed i costi operativi a

supporto delle attività e business, a tutte le attività non allocate in altre sezioni.

L’informativa secondaria per area geografica è stata omessa in quanto non rilevante essendo la

clientela essenzialmente concentrata nel mercato domestico ad eccezione della raccolta dei conti

deposito Germania tramite la piattaforma Raisin.

La raccolta a fine anno tramite la suddetta piattaforma ammonta a Euro 281 milioni.

147

REPORT PER SETTORI DI ATTIVITA’ – Dati economici al 31.12.2017 (Valori €/1000)

Voci CQS Factoring PMI

Mutui/Fina

nziamenti

ex B.ca

Lecchese

Tesoreria Corporate

Center Totale

Margine di interesse 4.803 5.450 362 949 266 (9.135) (2.695)

Commissioni nette (1.002) (1.388) - - - (882) (3.272)

Altri costi/ricavi - - - - 5.741 68 5.809

Margine di intermediazione 3.801 4.062 362 949 6.007 (9.950) 5.232

Rettifiche di valore nette per deterioramento (462) (360) (342) (2.353) - (196) (3.713)

Risultato netto della gestione finanziaria 3.339 3.702 20 (1.404) 6.007 (10.146) 1.519

Spese per il personale (5.414) (5.414)

Altre spese (785) (95) (6.836) (7.716)

Utile/(Perdita) 2.554 3.607 20 (1.404) 6.007 (22.376) (11.592)

Le spese per il personale e le altre spese non sono attualmente allocate ai segmenti di business e

pertanto sono incluse all’interno del Corporate Center.

REPORT PER SETTORI DI ATTIVITA’ – Dati patrimoniali al 31.12.2017 (Valori €/1000)

Voci CQS Factoring PMI

Mutui/Fina

nziamenti

ex B.ca

Lecchese

Tesoreria Corporate

Center Totale

Attività finanziarie - - - - 233.864 - 233.864

Crediti verso banche 23.400 4.937 - - 169.271 - 197.608

Crediti verso clientela 201.159 99.297 15.711 22.913 - - 339.080

Debiti verso clientela - - - - - 735.811 735.811

148

Allegato 1 - Compensi corrisposti alla società di revisione

Come previsto dall’art. 149 – duodecies del Regolamento Emittenti (Pubblicità dei corrispettivi) e

dal Documento di ricerca Assirevi n. 118 (Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei

servizi diversi dalla revisione), in allegato al bilancio di esercizio della società che ha conferito

l’incarico di revisione deve essere presentato un prospetto contenente i corrispettivi di competenza

dell’esercizio, a fronte dei servizi forniti alla società dai seguenti soggetti:

a) dalla società di revisione, per la prestazione di servizi di revisione;

b) dalla società di revisione, per la prestazione di servizi diversi dalla revisione, suddivisi tra servizi

di verifica finalizzati all’emissione di un’attestazione e altri servizi distinti per tipologia;

c) dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione, per la prestazione di servizi, suddivisi

per tipologia.

Si riporta di seguito il prospetto indicante i compensi relativi all’esercizio 2017 corrisposti dal Gruppo

a PricewaterhouseCoopers SpA, al netto delle spese e dell’IVA.

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Destinatario

Compensi

(migliaia

di euro)

Revisione legale PricewaterhouseCoopers SpA Banca Progetto SpA 93

Servizi di

attestazione PricewaterhouseCoopers SpA Banca Progetto SpA 5*

Supporto in ambito di

cartolarizzazioni

PricewaterhouseCoopers Advisory

SpA Banca Progetto SpA 42

Revisione legale PricewaterhouseCoopers SpA Lake Securitisation

S.r.l. 26

Revisione legale PricewaterhouseCoopers SpA Diaz Securitisation S.r.l. 25

* Servizi di attestazione:

• Verifica sul calcolo dei contributi da versare al Fondo Nazionale di Garanzia per l’esercizio

chiuso al 31 dicembre 2016 per Euro 3 mila.

• Apposizione del visto di conformità della dichiarazione fiscale Modello Unico SC per l’anno

2016 per Euro 2 mila.

149

La Relazione della Società di Revisione

150

151

152

153

154

155

La Relazione del Collegio Sindacale

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157

158

159

160

161

162

163

164