relazione sul rendiconto finanziario 2014
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RELAZIONE SUL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PER L’ESERCIZIO
FINANZIARIO 2014
TRIESTE, 16 LUGLIO 2015
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RELAZIONE SUL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2014
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Relazione sul rendiconto generale della Regione
Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario
2014
Trieste 16 luglio 2015
RELAZIONE SUL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2014
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Prima di dare la parola per gli interventi in udienza al Magistrato relatore ed al Procuratore
regionale, desidero porgere un saluto
• Al Presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, al Presidente e al Vice
presidente del Consiglio regionale, agli Assessori e ai Consiglieri regionali intervenuti;
• al Sindaco di Trieste ed agli altri Amministratori provinciali e comunali qui presenti, ai
rappresentanti del Consiglio delle autonomie locali,
• al rappresentante del Governo nella regione Friuli Venezia Giulia, Prefetto di Trieste, e alle
Autorità giurisdizionali e amministrative intervenute;
• al Segretario generale; al Direttore generale ed al Ragioniere generale dell'Amministrazione
regionale.
• un saluto particolare al Presidente della Corte dei conti Dott. Raffaele Squitieri, che ci onora
della sua presenza assieme al Prof. Giacinto della Cananea, componente del Consiglio di
Presidenza.
Mi sia consentito un saluto anche al Presidente ed ai Componenti della Commissione paritetica per
le norme di attuazione dello statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia.
Alla Commissione è affidato un delicato ruolo nell’attuazione dello statuto di autonomia, che oggi
si svolge in un più complesso ed articolato quadro nazionale ed europeo, nell’intreccio di fonti
normative e nel rilievo dei temi di finanza pubblica.
Al riguardo si colloca anche la valorizzazione degli strumenti pattizi fra Stato e Regioni ad
autonomia speciale, che stanno assumendo un ruolo sempre maggiore anche ai fini del rispetto
degli impegni derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea (come di recente posto in
luce dalla Sezione delle Autonomie nell’ambito di una specifica indagine conoscitiva della
Commissione parlamentare per le questioni regionali; audizione del 23 aprile 2015).
Sul piano costituzionale va evidenziato che le modifiche recate dal pareggio in bilancio (l. cost.
1/2012) non investono solo l’art. 81 Cost., ma anche l’art. 97 Cost. e gli artt. 117 e 119,
coinvolgendo sia il sistema delle Amministrazioni pubbliche, sia i rapporti tra i diversi livelli
territoriali, prevedendone il concorso all’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti
Introduzione in apertura d’udienza
del Presidente
Carlo Chiappinelli
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dall’ordinamento dell’Unione europea. In particolare, il novellato art. 97 Cost. affianca ora ai
principi di legalità e di buon andamento, quello di assicurare, per tutte le pubbliche
Amministrazioni, l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.
Questi aspetti - evidenziati dalla Consulta anche in relazione alla normativa di cui al dl 174,
convertito nella legge n. 213/2012 in materia di controlli - investono i profili organizzativi e
funzionali della P.A., sia con riguardo al più ampio perimetro di soggetti pubblici ora considerato a
livello europeo (Sec 2010), sia per le ricadute in un sistema plurilivello quale quello autonomistico
disegnato in Costituzione.
In questa logica si muovono le disposizioni di cui alla legge n. 243/2012, di attuazione del principio
del pareggio di bilancio. L’introduzione di nuovi vincoli e parametri, come l’equilibrio di bilancio
strutturale e la sostenibilità del debito pubblico, in linea con l'assetto adottato in sede europea,
comportano dunque un impegnativo percorso.
Per quanto più da vicino interessa la Corte dei conti, è da porre in evidenza l’espressa previsione
dell’articolo 20 della citata legge rinforzata n. 243/2012, che richiama anche per le Regioni ad
autonomia differenziata, in conformità ai rispettivi statuti e alle relative norme di attuazione, i
controlli successivi svolti dalla Corte sulla gestione dei bilanci degli Enti territoriali.
Viene dunque in rilievo il ruolo della Corte dei conti, organo di rilevanza costituzionale dello Stato-
comunità, in posizione di terzietà e indipendenza, posto al servizio degli Enti che compongono la
Repubblica. Ruolo di “accompagnamento” e di verifica dell’attuazione, anche nella peculiare
dimensione delle Autonomie speciali, dei principi di coordinamento della finanza pubblica.
In questa più ampia cornice si collocano in particolare i percorsi in atto per l’armonizzazione del
sistema e degli schemi di bilancio, funzionali sia ai fini del coordinamento della finanza pubblica
che per la verifica dell'equilibrio dei bilanci. Essi rivestono specifica rilevanza nelle Autonomie
differenziate, per i peculiari raccordi tra profili finanziari e ordinamentali. Ed invero denominatore
comune, nelle diverse dimensioni e realtà territoriali, si individua proprio nello stretto legame tra
funzioni, fabbisogni e risorse. Tali aspetti, preordinati al superamento delle asimmetrie contabili,
rilevano anche nella complessiva riallocazione delle funzioni tra diversi livelli di governo.
In tal senso risulta essenziale la compiuta attuazione del processo in atto per l’armonizzazione del
sistema e dello schema di bilancio della Regione e degli altri Enti. La Sezione intende offrire il
proprio ausilio in vista dell’attuazione dell’armonizzazione dei sistemi contabili degli Enti
territoriali (decreto legislativo n. 118/2011 e decreto legislativo n. 126/2014), in coerenza con
l’unitario patrimonio conoscitivo e funzionale dell’Istituto.
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In questo solo tratteggiato scenario istituzionale - tuttora in corso di definizione a livello
ordinamentale ed in relazione al quale si collocano le iniziative regionali - la Sezione ha inteso, sul
versante dei controlli, corrispondere sul terreno operativo all’esigenza di semplificazione e
razionalizzazione degli adempimenti riconducibili al nuovo quadro normativo.
In primo luogo, con riguardo alle disposizioni di cui all’articolo 1 del decreto legge n. 174/2012
(commi 3, 4 e 6, sui bilanci di previsione e consuntivi e sul sistema dei controlli interni) si è inteso
valorizzarne, anche alla luce della sentenza n. 39/2014 della Corte costituzionale, l’unitaria ratio
sottesa, attraverso la predisposizione di un “Rapporto sul coordinamento della finanza regionale”.
Si è arricchita con la finanza locale l’aggregazione dei dati riferibili al “sistema regionale integrato di
finanza pubblica”, evidenziando, altresì, in tema di armonizzazione, la fase di avvio nel sistema
sanitario regionale e le difficoltà di approccio metodologico, in particolare con riferimento agli
organismi partecipati dalla Regione. Si tratta dunque di una prima lettura unitaria delle risultanze
contabili dei documenti di bilancio regionali, in una prospettiva di raccordo con quelli degli Enti
locali e sanitari, che sono interamente alimentati da trasferimenti regionali, nonché degli organismi
partecipati.
Si delinea un percorso articolato, che oggi si snoda in una più ampia cornice ordinamentale, per
taluni versi essa stessa in via di definizione, nella quale si declinano le modalità intese a consentire
il coordinamento della finanza pubblica.
A tal fine sono essenziali la verifica del rispetto delle regole di finanza pubblica, della sana gestione
finanziaria, dell’efficacia dei controlli interni all’Amministrazione.
In questa logica, il “Rapporto sul coordinamento della finanza regionale” segue temporalmente e
logicamente la relazione sulla copertura delle leggi di spesa (delibera n. 49/2015) e anticipa la
parifica del rendiconto regionale quale momento centrale e “di chiusura” nel ciclo dei controlli.
Tale relazione segna un positivo avvio nella definizione delle tecniche di copertura e di
quantificazione degli oneri, da sviluppare in linea con i principi nazionali e i rinnovati parametri di
riferimento nell’evoluzione del sistema di contabilità pubblica.
Nella stessa linea di indipendente ausiliarietà, la specifica normativa di attuazione statutaria
contempla, come prodromica e funzionale al giudizio di parifica, una dichiarazione di affidabilità e
regolarità del rendiconto, che ricalca analoga funzione prevista per la Corte dei conti europea
(articolo 287 TFUE; ex articolo 248 del Trattato CE).
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A tali principi si ispira infatti il terzo comma dell’articolo 33 del decreto del Presidente della
Repubblica n. 902 del 25 novembre 1975, come sostituito dall’articolo 3 del decreto legislativo n.
125 del 15 maggio 2003, in base a cui la Sezione di controllo della regione Friuli Venezia Giulia
presenta al Consiglio regionale una dichiarazione con cui attesta l’affidabilità del rendiconto
generale della Regione nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, esplicitando le
modalità di verifica.
Nel dare oggi puntuale attuazione al dettato normativo, mi sia consentito segnalare che si tratta di
una modalità sempre più diffusa nell’esercizio delle funzioni svolte dalla Corte dei conti. Le
verifiche dell’affidabilità delle scritture contabili (auditing finanziario-contabile) costituiscono,
infatti, strumenti di controllo che vengono ordinariamente e sempre più utilizzati da diverse
Sezioni regionali della Corte ed in primis dalle Sezioni riunite, in sede di parificazione del
rendiconto dello Stato.
Le positive ricadute di tale funzione vanno considerate anche in vista dell’imminente avvio a
regime dell’armonizzazione dei sistemi e degli schemi di bilancio degli Enti pubblici. Proprio in tal
senso nell’esporre i risultati della DAS sul 2014 si evidenziano gli attesi effetti ed il valore
conseguibile dall’uniformazione delle regole e delle rappresentazioni di bilancio.
La concreta declinazione della DAS, anche dal punto di vista degli effetti e delle ricadute, non è
definita puntualmente nei testi normativi se non nei principi e contenuti di fondo: essa varia,
infatti, in base alla stessa programmazione annuale e agli esiti del controllo dell’anno precedente.
Va evidenziato che nel complessivo percorso intrapreso si è inteso semplificare gli adempimenti e le
procedure, che potranno trovare idonea rimodulazione, sia tenendo conto delle esperienze maturate
in altre realtà, sia in relazione al concreto perimetro di intervento degli organismi di controllo
interno e di revisione contabile. E ciò nella diversità e non sovrapponibilità dei controlli interni ed
esterni, pur nella loro fisiologica interazione, in linea con l’univoca giurisprudenza della Corte
costituzionale.
Una specifica conferma di tale assunto si rinviene nella stessa recente Legge europea (legge n. 161
del 30 ottobre 2014): all’articolo 30 si prevede espressamente che, nell’attività di monitoraggio
sull’osservanza delle regole di bilancio, la Corte dei conti verifichi la rispondenza alla normativa
contabile dei dati di bilancio delle pubbliche Amministrazioni, a tal fine definendo le metodologie e
le linee guida cui devono attenersi gli organismi di controllo interno e gli organi di revisione
contabile delle Amministrazioni stesse.
Nel rinnovato quadro ordinamentale la parificazione del rendiconto - funzione da sempre presente
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e caratterizzante l’attività dell’Istituto, sin dalle sue origini nello Stato unitario - assume rinnovata
valenza ed ulteriore rilievo istituzionale con la generalizzata estensione anche alle Regioni a statuto
ordinario.
La decisione che si va ad assumere appare in simmetria con la funzione resa dalle Sezioni riunite nel
giudizio sul Rendiconto generale dello Stato, prodromica alla sua approvazione parlamentare.
Nella scansione anche temporale essa pone, infatti, le premesse, in termini di certezza giuridica, dei
dati contabili per consentire al Consiglio l’approvazione con legge del rendiconto 2014.
Come già sottolineato in precedenza, viene dunque a riconfermarsi, anche nelle forme, un aspetto
essenziale che va a connotare i rapporti istituzionali, specie in momenti nei quali appare centrale la
stabilità dei conti pubblici e, più in generale, degli equilibri economici, a salvaguardia dei valori di
coesione e di complessiva tenuta del sistema.
L’intento è quello di rendere un “servizio” agli organi istituzionali ed all’intera comunità regionale,
da svolgere in coerenza all’evoluzione del quadro complessivo nazionale ed europeo.
In questa prospettiva la Sezione continua ad assicurare il proprio ausilio anche attraverso l’attività
consultiva, sovente richiesta dalla stessa Regione, consapevole della più complessa ed articolata
realtà giuridica, che vede, non di rado, intersecarsi normative europee, statali e regionali.
Nell’avere l’onore di presiedere la Sezione e il giudizio per la parificazione del rendiconto della
Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per l'esercizio 2014, si rafforza la consapevolezza di
trovarmi in una realtà istituzionale di peculiare rilievo, in cui vengono a declinarsi in chiave
evolutiva, ed a comporsi efficacemente, le istanze del territorio, quelle nazionali ed europee.
A conclusione di questo breve saluto, desidero esprimere a nome del Collegio tutto, un vivo
ringraziamento agli uffici e al personale della Sezione del controllo del Friuli Venezia Giulia, il cui
apporto è stato essenziale per la preparazione del presente giudizio, e al personale del Consiglio
regionale, che ha reso possibile l’organizzazione di questa udienza.
Nel dichiarare aperta l'udienza pubblica, cedo ora la parola al Consigliere relatore, che
rappresenterà in sintesi anche gli esiti degli specifici approfondimenti istruttori degli altri Colleghi
della Sezione.
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Considerazioni finali e valutazioni sull’esercizio 2014
La legge di programmazione finanziaria e di contabilità regionale prevede, alla luce di una modifica
introdotta con la legge finanziaria del 2014, che la parificazione del rendiconto attribuisca giuridica
certezza alle risultanze della gestione e che, conseguentemente, la successiva legge di assestamento
iscriva l’eventuale avanzo tra le entrate del bilancio. E’ stato in tal modo posto rimedio
all’originaria disciplina regionale che, in contrasto con i principi affermati dalla Corte
costituzionale con la sentenza n. 70/2012, prevedeva che l’avanzo finanziario fosse iscritto tra le
entrate del bilancio di previsione anche per la sua componente libera e non solo per quella
vincolata. La novella legislativa valorizza anche il ruolo della parificazione, attribuendole, oltre a
quelle che le sono proprie, anche una funzione propedeutica alla legge regionale di assestamento del
bilancio.
In questo rinnovato contesto legislativo, la Giunta regionale ha presentato alla Sezione il
rendiconto generale dell’esercizio 2014 che espone, come complessivo esito finanziario e salvo
quanto verrà di seguito precisato, un avanzo di 1.939,92 milioni, frutto di un saldo positivo della
gestione della competenza di 2.226,55 milioni e di un saldo finanziario della gestione dei residui
negativo per 286,62 milioni.
L’esito finanziario della gestione 1 è alimentato da dinamiche delle entrate effettive nette di
4.626,50 milioni, che registrano una significativa contrazione rispetto al 2013 (- 731,2 milioni pari a
- 13,65%), in gran parte imputabile al calo delle entrate tributarie (- 391,1 milioni pari a - 8,56%),
e che allineano il dato delle entrate del 2014 a quello del 2012 (4.633,27 milioni).
Ricordato che il 2013 era stato un esercizio in cui situazioni contingenti avevano determinato un
elevato gettito tributario, la riduzione dell’entrata del 2014 è ascrivibile prevalentemente:
alla riduzione del gettito delle compartecipazioni erariali, in diminuzione di 344,8 milioni (-
9,42%) rispetto al 2013, anche a causa del maggiore contributo della Regione alla sostenibilità
del debito pubblico e ai maggiori accantonamenti per il risanamento della finanza pubblica,
pari a complessivi 175,0 milioni in termini di minori compartecipazioni erariali per la Regione;
al minor gettito da compartecipazione all’Ires, in gran parte dovuto alla presenza nel 2013 di
1 Si consideri che, ove non diversamente specificato, le analisi e le valutazioni contabili e finanziarie vengono svolte nella relazione con riferimento a dati al netto delle operazioni di significato meramente tecnico contabile dipendenti dal sistema di riscossione delle entrate tributarie. I dati contabili che vengono presi in considerazione ai fini delle analisi non coincidono pertanto con i dati di rendiconto, che sono esposti al lordo delle suddette partite tecnico contabili. Sul punto si rinvia al capitolo “Dinamiche generali delle spese”, paragrafo “Logiche di rappresentazione della gestione delle spese” di questa relazione.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
componenti non ripetitive;
alle minori compartecipazioni erariali pari a 134,1 milioni a seguito degli effetti
dell’applicazione da parte dello Stato nel 2014 delle riserve erariali di cui all’articolo 1, comma
508, della legge n. 147/2013;
alla diminuzione del gettito delle entrate del titolo IV, da ricondursi alla diminuzione di 305,5
milioni pari a -81,39% dei trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche. La
risultanza è prevalentemente da attribuirsi alla chiusura del periodo di programmazione
europea 2007-2013 e al fatto che nel 2013 è stato possibile applicare al bilancio l’intero importo
spettante per le annualità 2013-2015 in relazione al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
Risulta pertanto confermato quanto sottolineato da questa Sezione in occasione della parificazione
del rendiconto 2013, circa l’incidenza che importanti variabili ingovernabili esercitano sul gettito
tributario, determinando obiettive difficoltà alla programmazione finanziaria regionale.
L’approfondimento svolto ai fini dell’odierna parificazione ha integrato l’analisi individuando e
quantificando gli effetti di fattori collegati al sistema normativo di determinazione e riscossione del
gettito tributario spettante alla Regione e quindi, in ultima analisi, costituenti una concreta
espressione della declinazione sul piano operativo dell’autonomia finanziaria della specialità
regionale fondata sul sistema delle compartecipazioni al gettito dei tributi erariali.
Il grafico che segue è finalizzato a dare evidenza, per mezzo della linea spezzata che costantemente
si sussegue negli anni, al non lineare andamento dell’accertamento delle entrate tributarie regionali
dal 2008, in cui è diventato operativo il nuovo regime di accreditamento delle compartecipazioni
erariali di cui al decreto legislativo n. 137/2007, al 2014 e, in virtù della fortissima incidenza di tali
entrate sull’ammontare di quelle effettive (tranne che nel 2009, l’incidenza è stabilmente superiore
all’85%), il conseguente non lineare andamento delle risorse complessive a disposizione, negli anni,
della Regione.
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Lo scenario di incertezza dipendente dall’imprevedibilità delle variazioni del gettito annuale
effettivamente disponibile dovrà tener conto del completamento della normativa concernente
l’applicazione delle disposizioni degli articoli 9, 10 e 12 della legge n. 243/2012 di attuazione del
pareggio di bilancio, ai sensi dell’art. 81, sesto comma della Costituzione, di cui è prevista l’entrata
in vigore per le Regioni e gli Enti locali con il primo gennaio 2016. Per una regione che presenta le
grandezze finanziarie del bilancio della Regione Friuli Venezia Giulia, la funzionale applicazione
della disciplina sull’equilibrio di bilancio previsto dall’art. 9 e di quella sull’indebitamento,
calibrato su equilibri riferiti al complesso degli enti territoriali regionali, di cui all’art. 10,
presuppone un regime normativo, che ad oggi deve ancora definirsi, che garantisca certezze in sede
previsionale e soprattutto flessibilità nella gestione dei picchi di entrata che, come dimostra il
grafico, si alternano a periodi di significativa compressione del gettito.
Pur a fronte del calo delle entrate, le dinamiche della spesa regionale netta effettiva dimostrano il
mantenimento dei livelli di stanziamento assestato del 2013 (6.845,21 milioni pari a un + 0,28%
rispetto all’anno precedente) e un incremento dei livelli d’impegno (4.986,33 pari a un + 6,48%
rispetto al 2013), che sono confermati anche dalle corrispondenti risultanze della capacità
d’impegno sulle spese effettive, che complessivamente passa dal 68,60% del 2013 al 72,84% del
2014.
Quest’ultimo valore non può però ritenersi del tutto positivo. Un’analisi riferita al periodo 2008-
2014 individua nel 2011 l’anno in cui la capacità d’impegno per spese effettive si è abbassata di
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1.000.000.000,00
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3.000.000.000,00
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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Entrate tributarie Friuli VeneziaGiulia
Entrate effettive Friuli VeneziaGiulia
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
alcuni punti percentuali, che non sono stati più riguadagnati. Tale risultanza è determinata
soprattutto dalla dinamica della componente della spesa regionale per gli investimenti, la cui
capacità d’impegno nel 2011 è scesa a un livello di poco superiore al 50%, stabilizzandosi, nel
periodo successivo, su valori ancora più bassi (33,29% nel 2013; 45,13% nel 2014). Come parziale
giustificazione di questa negativa risultanza può essere individuata, per il 2014, la procedura di
riallineamento delle imputazioni contabili rispetto alle date di scadenza delle obbligazioni, che
nell’anno ha preso avvio in funzione dell’armonizzazione contabile.
Gli indicatori attestano che le maggiori difficoltà nell’impiego delle risorse a disposizione nel 2014 si
rinvengono nella finalità “tutela dell’ambiente e difesa del territorio”, che registra
complessivamente una capacità d’impegno per spese effettive del 43,37%, ove il valore della
componente relativa alle spese d’investimento è del 32,69%. I valori più bassi si rinvengono nelle
funzioni “tutela delle acque” e “difesa del suolo”. La situazione pare coerente con gli esiti della
recentissima “Relazione sulla prestazione” rilasciata dall’Amministrazione al fine di rendere
pubblico il grado di raggiungimento degli obiettivi strategici previsti per il 2014, nella quale, con
riferimento a obiettivi riconducibili all’ambiente e al territorio, si dà atto dell’esistenza di talune
criticità.
I maggiori livelli di spesa si registrano ovviamente nella finalità “sanità pubblica”, che presenta nel
2014 uno stanziamento assestato di spese effettive pari a 2.520,23 milioni, con andamento
decrescente rispetto al 2012 per 87,70 milioni, corrispondenti a un - 3,36%, e lievemente crescente
rispetto al 2013, + 3,92 milioni corrispondenti a un + 0,16%. Il peso finanziario della spesa
sanitaria sul bilancio si coglie agevolmente nel suo rapporto con il totale delle risorse disponibili per
la spesa: nel 2014 l’incidenza della spesa sanitaria sullo stanziamento assestato complessivo è del
36,82% in relazione alle spese effettive e del 49,25% in relazione alle spese correnti. Con riferimento
agli impegni l’incidenza sale rispettivamente al 49,44% e al 57,40%.
Va al riguardo ricordato che la programmazione regionale del 2014 risultava caratterizzata
principalmente da una consistente riduzione del finanziamento del Servizio sanitario regionale. Va
anche segnalato che i primi dati sulla gestione 2014 degli enti del Servizio sanitario regionale, che la
Sezione ha recentemente elaborato, deporrebbero per il sostanziale mantenimento dell’utile
d’esercizio al livello del 2013 (oltre i 16 milioni complessivi) che, a fronte di una riduzione del
contributo in conto economico dovuto a riduzione del finanziamento regionale, sarebbe però frutto
di una perdita della gestione caratteristica, coperta dal saldo delle componenti straordinarie.
I fondamentali esiti finanziari della gestione 2014 di cui sopra si è detto debbono peraltro essere
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intesi e valutati alla luce non solo della congiuntura economica, ma anche della significativa
evoluzione in atto di fondamentali assetti normativi e istituzionali.
Il risultato d’esercizio 2014 è infatti determinato dal concorso di una pluralità di fattori di
carattere contabile, economico finanziario, istituzionale, gestionale, di cui può essere individuata
una comune chiave di lettura nella “transizione” che essi esprimono e cioè nel passaggio, che è
insito in ognuno di essi, da una situazione pregressa a uno stato nuovo. Si tratta di una chiave di
lettura che è di viva attualità e che si estende anche all’esercizio 2015.
Sotto il profilo contabile il suddetto risultato d’esercizio (avanzo finanziario di 1.939,92 milioni)
risente fortemente della disciplina introdotta dalla legge regionale finanziaria 2015, a valere già
dall’esercizio 2014, per rendere più fluido il recepimento dei nuovi principi dell’armonizzazione
contabile, che per la Regione Friuli Venezia Giulia entreranno in vigore dal primo gennaio 2016. In
quest’ottica è stato soppresso l’istituto della “competenza derivata” che consentiva, con una chiara
finalità acceleratoria della fase di spesa, un sollecito trasferimento di risorse da un esercizio a un
altro, affiancandosi in tal modo al trasferimento di risorse che avveniva a titolo di avanzo
finanziario. L’esercizio 2014 si caratterizza dunque per essere stato alimentato in entrata da risorse
provenienti dal 2013 a titolo di competenza derivata e di avanzo finanziario e per trasferire risorse
al 2015, secondo modalità coerenti con i principi dell’armonizzazione, esclusivamente a titolo di
avanzo, derivante anche da risorse che fino al 2013 costituivano competenza derivata.
La competenza derivata costituiva tipica espressione della “specialità” dell’ordinamento contabile
regionale, che si componeva e si compone tuttora di elementi che lo differenziano da quelli delle
altre Regioni, anche ad autonomia differenziata, e che conseguentemente non consentono
un’immediata comparabilità dei bilanci. Oltre alla competenza derivata e al “debito potenziale”, di
cui si dirà tra poco, rientrano nel novero di queste peculiarità diversi istituti, alcuni dei quali sono
stati peraltro già “avviati ad armonizzazione” con disposizioni introdotte dalla legge finanziaria
regionale per il 2015. Si tratta della gestione contabile delle entrate tributarie da
compartecipazione con rappresentazione al lordo delle compensazioni e dei rimborsi collegati al
sistema di riscossione, della contabilizzazione in partita di giro della parte delle compartecipazioni
erariali da riversare allo Stato ai fini dell’attuazione del federalismo fiscale (oggi della riduzione
dell’indebitamento pubblico), della rappresentazione contabile della partecipazione regionale agli
obiettivi di finanza pubblica, dei parametri per il limite legale all’indebitamento, del limite legale
alla spesa pluriennale, dell’ammissibilità (e presenza) di numerose gestioni fuori bilancio.
Una modifica dei criteri di contabilizzazione è inoltre causa pressoché esclusiva dell’apparente
antinomia che è stata registrata tra la diminuzione del numero del personale dipendente e
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
l’aumento della spesa. Ciò è in verità ascrivibile alla contabilizzazione a dicembre, e non a gennaio,
dell’IRAP relativa al mese di dicembre con un conseguente incremento, per 1,2 milioni, della spesa
tributaria appartenente alla competenza dell’anno. Si deve in tal modo intendere l’incremento
della spesa per lavoro subordinato che passa dai 169,9 milioni del 2013 ai 171,3 milioni del 2014 a
fronte della diminuzione del numero del personale dipendente, che passa da 3.011 a 2.956 unità,
comprendendo anche le maestranze operaie inquadrate presso la Direzione centrale attività
produttive. In realtà la rilevazione della consistenza di ogni fenomeno attinente all’organizzazione
e alla gestione regionale non può prescindere dai dati relativi all’ampio panorama satellitare degli
enti che concorrono a vario titolo alla realizzazione della programmazione regionale. Con
riferimento alla consistenza e alla spesa del personale dipendente e prendendo in considerazione,
oltre alla Regione, anche le società in house e gli enti regionali con cui intercorre un più stretto
rapporto funzionale, le risultanze del 2014 salgono a 4.607 unità di lavoro subordinato (4.702 nel
2013) e a 265,1 milioni di spesa (264,8 milioni nel 2013).
Anche la principale risultanza economico finanziaria della gestione 2014 è espressione della
transizione verso il regime contabile armonizzato di cui al d.lgs. n. 118/2011 e al d.lgs. n. 126/2014.
Il dato certamente più importante della gestione 2014 è infatti la rilevante riduzione del debito
potenziale, che dagli 804,6 milioni del 2013 scende a 348,7 milioni del 2014 (pari a una riduzione di
455,9 milioni corrispondente a - 56,66%).
Il “debito potenziale”, rappresentato in bilancio a mezzo di residui attivi, è il debito per il quale è
stato autorizzato il ricorso al mercato, ma che non è stato contratto a causa dell’ampia
disponibilità di cassa e in ragione delle alternative misure contabili e finanziarie di copertura
predisposte dalla Regione.
Fattori determinanti questa importante diminuzione del debito potenziale sono stati:
la diminuzione delle nuove autorizzazioni all’indebitamento;
l’applicazione delle disposizioni di cui all’art. 1, della l.r. n. 12/2009 recanti il programma di
finanziamento della riduzione del debito potenziale con fondi di bilancio, che nel 2014, con
un’operazione configurabile sostanzialmente quale rideterminazione dell’autorizzazione, hanno
condotto all’eliminazione non solo della quota programmata per il 2014, pari a 29,71 milioni,
ma anche, anticipatamente, tramite un’operazione straordinaria, di tutte le residue quote
successive al 2014 (pari complessivamente a 384,11 milioni).
la contabilizzazione di minori accertamenti (rideterminazione in riduzione) in conto residui
15 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
pari a 67,3 milioni.
A queste misure debbono aggiungersi gli accantonamenti già disposti per l’importo complessivo di
135,0 milioni e finalizzati alla copertura con risorse proprie di parte delle somme autorizzate e
finanziate con le aperture di credito contratte, ma finora mai attivate, con Cassa Depositi e Prestiti
spa.
Con queste dinamiche decrementative, che hanno interessato anche la quota parte di debito
finalizzato a interventi in campo sanitario, concorrono, in analoga direzione, quelle concernenti il
debito effettivo. E’ infatti proseguita la sensibile, progressiva diminuzione del debito, iniziata nel
2008 ed essenzialmente ascrivibile alla mancata emissione di nuovo debito e alla progressiva
scadenza di quello esistente. Si è passati da un valore residuo del debito con oneri a carico della
Regione di 1.208,6 milioni del 2010, al valore di 610,0 milioni nel 2014, con una diminuzione di
598,6 milioni, pari a - 49,53%. Conseguentemente si è ulteriormente abbassato il rapporto con il
PIL regionale che è del 1,85% con riferimento al debito effettivo e del 3,48% con riferimento alla
somma del debito effettivo con quello potenziale.
In relazione al profilo istituzionale, il protocollo d’intesa Stato - Regione del 23 ottobre 2014
costituisce invece concreta espressione di una transizione di metodo nella gestione dei rapporti con
lo Stato e di una transizione di significato in ordine alla partecipazione regionale agli obiettivi di
finanza pubblica nazionale. Sotto il primo aspetto il protocollo mira ad assicurare
predeterminazione, certezza e stabilità ai rapporti finanziari intercorrenti tra le parti e in
particolare a quelli inerenti il patto di stabilità, demandando la loro definizione al confronto
istituzionale e non alla sede del contenzioso costituzionale. Sotto il secondo aspetto, il contributo
regionale viene preordinato non più all’attuazione del federalismo fiscale, bensì alla sostenibilità
del debito pubblico. Pare non trattarsi di una modifica meramente nominalistica, specie se siffatta
partecipazione venisse nel futuro valorizzata nell’ambito del concorso delle Regioni e degli Enti
locali alla sostenibilità del debito pubblico previsto dall’art. 12 della l. n. 243/2012, destinato a
entrare in vigore dal primo gennaio 2016.
In questo nuovo scenario di riferimento, le norme della legge di stabilità n. 190/2014, che hanno
dato attuazione al protocollo, producono in via diretta tre ordini di effetti finanziari, l’uno diverso
dall’altro, che presentano anche un diverso valore intrinseco, e che pertanto non si prestano a
essere sommati tra loro. Si producono infatti:
effetti sulla partecipazione regionale alla riduzione dell’indebitamento netto. La legge
determina un ampliamento della capacità di spesa della Regione nell’ambito e ai fini del patto
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
di stabilità. Il valore finanziario è di 320 milioni. La valenza temporale è relativa al periodo
2014-2017.
effetti sul saldo netto da finanziare. La legge determina un aumento delle risorse finanziarie
della Regione. Il valore finanziario è di 350 milioni riferiti al periodo 2015-2017.
la definizione di rapporti finanziari pregressi. Si recuperano risorse spettanti alla Regione o da
essa reclamate sulla base di rapporti datati che individuano chiaramente le ragioni di credito
della Regione. Il valore finanziario è di 155,35 milioni, tutti a valere sull’esercizio 2015. Il
significato più evidente dell’operazione è la tempestività e la certezza sui tempi di versamento
delle somme.
Di grande momento sono inoltre gli aspetti innovativi connessi alle riforme in atto di due cardini
strutturali dell’autonomia regionale, quali il sistema sanitario regionale e il sistema delle
autonomie locali, i cui sviluppi vengono attentamente monitorati dalla Sezione.
Con riferimento alla riforma del servizio sanitario regionale di cui alla legge regionale n. 17/2014, si
osserva che nei suoi contenuti recepisce fondamentalmente i principi e gli indirizzi di riforma
dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria regionale indicati dai decreti legge n. 95/2012 e n.
158/2012, meglio specificati e sviluppati per l’articolazione organizzativa e l’attività sanitaria
territoriale dal Patto per la salute per gli anni 2014-2016. Gli aspetti di maggior pregnanza paiono
essere quelli relativi alla riorganizzazione degli enti sul territorio, ai rapporti tra sistema sanitario e
Università, all’implementazione dell’assistenza sociosanitaria, anche in coerenza con le misure
normativamente poste in tema di revisione e contenimento della spesa ospedaliera pur nel rispetto
degli attuali LEA.
In questa sede si richiama peraltro l’attenzione sulla previsione recata dall’art. 7 relativa
all’istituzione dell’Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi, cui è assegnata non solo la
gestione accentrata di funzioni amministrative per conto delle aziende, di consulenza e supporto sia
a queste che alla Direzione salute, ma altresì funzioni di coordinamento, indirizzo e vigilanza sugli
enti anche con riguardo alle funzioni di centrale di committenza.
Da tale previsione, allorché verrà data piena operatività, in particolare, all’esercizio delle funzioni
da ultimo riferite, è verosimile attendersi in sede regionale un quadro di compiuta rispondenza agli
obblighi di adeguamento ai principi di coordinamento della finanza pubblica posti dal legislatore
statale (in particolare agli artt.9, c. 5, del d.l. n. 66/2014, nonché 15, c. 13, lett. d) del d.l. n.
95/2012), per lo svolgimento delle funzioni di aggregazione della domanda nonché di centrale di
17 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
committenza per l’acquisizione di beni e servizi, peraltro già significativamente recepiti
nell’ordinamento statale da fonti comunitarie, in particolare attraverso le previsioni dell’art. 33,
commi 1 e 2, del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 163/2006).
Relativamente alla riforma delle autonomie locali di cui alla l.r. n. 26/2014, un connotato
interessante da rilevare è il sostanziale allineamento della disciplina regionale a quella prevista
dalla legge n. 56 del medesimo anno per tutte le Regioni (c.d. riforma Delrio).
Anche nel Friuli Venezia Giulia si stabilisce infatti il superamento dell’ente provincia, l’elezione di
secondo grado e il recepimento delle norme statali per il contenimento delle relative spese. Va
positivamente rilevato che la riforma regionale ha opportunamente evitato alcuni rilevanti
problemi, manifestatisi nelle Regioni ordinarie, nel senso che, per la cessione delle competenze e del
personale e quindi per l’eliminazione dei relativi trasferimenti finanziari, sono stati previsti, dalla
legge regionale in argomento, tempi più lunghi e quindi maggiormente idonei a evitare inopportuni
vuoti. Fa eccezione la materia del lavoro passata subito alla gestione diretta da parte della
Regione. Non si segnalano altre differenze di rilievo rispetto alla riforma statale e alla creazione
degli enti di area vasta diffusi sul territorio.
In questo rinnovato scenario dei rapporti istituzionali ancora in itinere, nell’esercizio 2014 si sono
realizzati i presupposti di legalità finanziaria che costituiscono fondamentale elemento per la
parificabilità del rendiconto, in primis il rispetto del patto di stabilità concluso con lo Stato. Sono
stati anche rispettati i limiti legali all’indebitamento e i limiti di spesa pluriennale previsti dalla
legge di contabilità.
Il controllo di regolarità eseguito ai fini della DAS (dichiarazione di affidabilità del rendiconto) ha
verificato la regolarità della gestione sotto il profilo contabile e amministrativo. Sono state rilevate
modeste irregolarità di atti e talune problematiche riguardanti l’accertamento delle entrate,
contabilizzazioni in partita di giro e rappresentazioni nel conto del patrimonio che troveranno
definizione con l’armonizzazione. Anche la verifica sulle procedure e in particolare sulla
conservazione dei residui attivi e passivi ha dato esito positivo. Analogamente, lo specifico
approfondimento sulla gestione del nuovo regolamento delle spese di rappresentanza non ha
evidenziato irregolarità amministrative o contabili.
Anche la verifica sulle procedure di gestione del ciclo di bilancio e cioè delle attività contabili che
collegano, attraverso le variazioni del bilancio, le risultanze previsionali a quelle di rendiconto ha
dato esito sostanzialmente positivo, pur essendo stati intercettati alcuni disallineamenti che sono
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
stati tempestivamente eliminati dall’Amministrazione con adozione di atti formali e talune
insufficienti evidenze contabili nella rappresentazione delle variazioni.
Sotto il profilo gestionale deve essere segnalato, per il suo forte significato innovativo rispetto agli
assetti pregressi, l’avvio, a fine 2014, delle procedure di gara per il trasporto pubblico locale, che si
è attuato a mezzo di azioni concrete e potenzialmente idonee a gettare le basi per un miglioramento
qualitativo dell’offerta di trasporto pubblico. L’avvio delle procedure non ha peraltro evitato il
ricorso a ulteriori proroghe dei contratti vigenti né l’estensione anche al 2014 di una gestione dei
rapporti contrattuali fortemente condizionata dall’ammontare delle risorse disponibili e il
permanere di problematiche connesse alla fase degli impegni di spesa già rilevati nel 2013.
Sempre sotto il profilo gestionale, un forte elemento di transizione verso nuovi assetti di
programmazione e di organizzazione del 2014 è costituito dal piano strategico, inteso, con
contenuti innovativi, come atto funzionalmente e operativamente collegato al piano della
prestazione, secondo logiche foriere di ritorni informativi rilevanti ai fini del nuovo controllo
strategico e del nuovo controllo di gestione.
Un adeguato feed back è indispensabile per consentire quella chiara correlazione tra risultati attesi,
oggetto di programmazione, e risultati raggiunti, rilevati dal controllo, di cui questa Sezione aveva
da tempo segnalato la mancanza.
E’ quasi superfluo ricordare che esiste infatti un forte nesso di pregiudizialità tra la qualità e la
chiarezza della programmazione e l’efficacia e l’utilità dei successivi controlli volti a misurarne gli
effetti. Alla luce delle prime valutazioni che si possono trarre dai primi report elaborati dagli
apparati preposti al controllo interno, pare utile invece precisare che la programmazione e la
successiva attività di verifica debbono assicurare una visione e considerazione omogenea e univoca
degli obiettivi e conseguentemente dei risultati, indipendentemente dalla prospettiva (politica,
organizzativa, finanziaria, contabile, gestionale) in funzione della quale essi sono configurati. Al
riguardo non può essere sottaciuto che il controllo strategico e di gestione avviato in linea di fatto
nel secondo semestre 2014, ma disciplinato dalla legge n. 1/2015, è certamente chiamato a operare
in un quadro operativo generale reso instabile dalla congiuntura economica, dalle riforme in itinere
degli assetti costituzionali e istituzionali degli enti territoriali nonché dalla transizione verso nuove
forme di rappresentazione contabile.
Se le prime analisi svolte dalla Sezione hanno evidenziato che sotto il profilo tecnico operativo sarà
necessario prestare molta attenzione alla chiarezza e alla rappresentatività degli indicatori e
19 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
all’evidenza della dimensione finanziaria delle azioni intraprese rispetto a quella degli obiettivi
programmati, è sul piano sistematico che l’innovativa iniziativa regionale potrà affrontare le sfide
più impegnative. Ciò dipende dall’ambivalenza della mission regionale, suddivisa tra
programmazione e ripartizione di risorse sul territorio da una parte e gestione diretta o indiretta di
attività economiche dall’altra; dalla policentrica articolazione funzionale dell’apparato regionale
che prevede numerosi enti delegatari di funzioni, dal coinvolgimento di una pluralità di attori
pubblici regionali nella realizzazione degli interventi di maggiore rilievo (si pensi ad esempio al
programma ERMES per la realizzazione della banda larga sul territorio regionale); dalla diversità
dei fabbisogni informativi sulla realizzazione di interventi diversi, che a sua volta genera la
necessità di ritorni informativi differenziati.
Nella dimensione dei controlli al livello regionale bisogna inoltre tener sempre conto di un’ulteriore
e peculiare circostanza e cioè che la Regione è titolare di potestà legislativa, cosicché la traduzione
sul piano operativo degli obiettivi fondamentali della programmazione, alla cui origine si colloca il
programma di governo, avviene tramite la legge (legge finanziaria e leggi di settore) e sempre
tramite legge avvengono sia la predeterminazione dei più importanti snodi gestionali e procedurali
(ad esempio, fissazione di criteri e priorità, individuazione di strumenti gestionali, adozione di
misure organizzative, costituzione e finalizzazione di enti e società regionali) sia la quantificazione
delle risorse da destinare alle diverse attività programmate.
La questione non pare di secondaria importanza per una pluralità di motivi: da un lato incide sul
grado di imputabilità agli organi di gestione degli effetti prodotti da attività amministrative
indirizzate da scelte di dettaglio operate direttamente dalla legge; dall’altro pone il problema
dell’interrelazione che, in un contesto regionale, si può configurare tra gli strumenti del controllo
interno (strategico e di gestione) e quelli, operanti a un diverso livello, volti a misurare la qualità
della legislazione e gli effetti prodotti dalla legge.
Quest’ultimo è un tema che la Sezione ha avuto modo negli anni di intercettare episodicamente
nell’ambito della DAS, rilevando manifestazioni di inadeguata qualità della legislazione che si
ripercuotevano sulla linearità dell’azione amministrativa, ove ad esempio sono stati riscontrati casi
di contribuzioni ad personam qualificati dalla legge come eccezionali o straordinari, che si
ripetevano stabilmente negli anni con regole procedurali incerte.
Sempre a titolo d’esempio, si può ricordare il riscontro, di ben altro spessore e rilevanza, e i cui
effetti finanziari sono ancora attuali, offerto dalla l.r. n. 23/2006, che, per superare la mancata
certificazione del contratto di lavoro del comparto unico del pubblico impiego regionale a causa
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dell’incompatibilità economica rilevata dalla Sezione, sostituì la fonte contrattuale con la fonte
legislativa, in contrasto anche con principi di rilevanza costituzionale.
Recenti esempi problematici sulla qualità della legislazione sono stati rinvenuti nelle numerose
disposizioni di deroga a principi amministrativi e persino contabili contenuti in varie disposizioni
di legge regionale, che si concentrano in determinati settori dell’attività regionale e che non sempre
trovano validi motivi che ne giustificano l’esistenza.
Più sistematica è stata invece la verifica eseguita nel più recente periodo dalla Sezione sulla qualità
della legislazione con riferimento alle clausole e missioni valutative previste dalle leggi regionali.
L’indagine svolta lo scorso anno aveva evidenziato i vari aspetti di incompletezza dell’azione degli
organi coinvolti, ma soprattutto aveva precisato che in nessun caso il procedimento relativo alle
clausole valutative era pervenuto alla fase conclusiva con l’esposizione delle relazioni all’Assemblea
da parte delle Commissioni di merito. Nel 2014 solo in un caso (l.r. 29/2007 Norme per la tutela,
valorizzazione e promozione della lingua friulana) la Giunta regionale ha presentato al Consiglio
l’informativa prevista per l’avvio del procedimento di controllo, informativa che peraltro non è
stata oggetto di esame consiliare.
Al riguardo si ribadisce che nell’ambito di un circuito democratico la programmazione è collegata
al controllo e alla valutazione, per cui la discussione in Aula degli esiti dell’attività svolta deve
essere considerata il naturale completamento di un processo che vede l’Assemblea consiliare
depositaria della fondamentale funzione di controllo che attiene all’attuazione delle leggi e agli
effetti prodotti dalle politiche dalla stessa legiferate.
Sono temi importanti che coinvolgono aspetti fondamentali degli equilibri previsti dallo Statuto di
autonomia, riguardando da un lato il rapporto tra i massimi organi regionali (Presidenza, Giunta e
Consiglio) in relazione al ruolo a ciascuno spettante e dall’altro i cardini della stessa specialità
regionale.
Il recupero di un’effettiva centralità del Consiglio regionale, ai fini delle fondamentali funzioni
valutative sugli effetti prodotti dalle leggi, è infatti espressione di un responsabile esercizio della
specialità regionale.
Nelle linee evolutive dell’ordinamento, i tratti salienti della specialità regionale paiono infatti oggi
rinvenirsi nello “scambio” tra un’effettiva autonomia finanziaria derivante dalla diretta spettanza
alla Regione di quote del gettito tributario, attraverso il sistema delle compartecipazioni, con la
responsabilità in capo alla Regione e nei confronti dello Stato per il raggiungimento di risultati da
parte di una pluralità di enti che compongono il “sistema regionale integrato di finanza pubblica”.
21 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Quest’ultima è una nozione che pare in espansione, che è venuta a interessare anche realtà regionali
diverse dalla Regione Friuli Venezia Giulia e che potrebbe essere foriera di innovativi significati
per il regionalismo italiano.
Affinché lo “scambio” sia efficacemente produttivo è però necessario che la responsabilità regionale
sia qualificata da un valore aggiunto, che sia concreta espressione dei benefici traibili
dall’autonomia finanziaria.
Questo valore aggiunto non può che consistere nella qualità dell’azione regionale, in primis al
livello legislativo, che costituisce la prioritaria modalità di estrinsecazione della specialità
regionale. A questo proposito, accanto ai casi sopra ricordati che attestano un deficit di qualità
legislativa, sussistono certamente situazioni ed esempi ove la specialità regionale ha conseguito
risultati di alto livello qualitativo. Solitamente il riferimento è alla sanità regionale e i riscontri
qualitativi possono essere agevolmente rilevati dai saldi della mobilità interregionale e dalle analisi
qualitative di fonte ministeriale. Analoghi percorsi conoscitivi e valutativi possono avvenire anche
con riferimento ad altri settori di attività. Si tratta però sempre di fonti extraregionali che
misurano situazioni definite.
In questo contesto e in questa fase storica, in cui sono in discussione anche gli assetti costituzionali
della Nazione, risulta particolarmente importante non rinunciare allo strumento previsto
dall’ordinamento regionale per misurare la qualità della specialità a mezzo delle valutazioni,
eventualmente anche tempestive o concomitanti, sugli effetti prodotti dalle leggi e sulla loro
conformità ai risultati programmati e dichiarati.
I risultati rilevati dalla Sezione attestano l’attuale sottovalutazione dell’importanza dello
strumento. Va per contro salvaguardato il ruolo di controllo, bilanciamento e valutazione che
l’ordinamento assegna al Consiglio regionale.
22
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Ruolo e significato della parificazione del rendiconto nel sistema dei
controlli sulla Regione intestati alla Sezione
Questa Sezione ha già avuto modo di sottolineare2 la necessità di individuare per la “parificazione
del rendiconto regionale”, prevista dall’art. 39 del r.d. 12 luglio 1934, n. 1214, richiamato dall’art.
33 del dPR 25 novembre 1975 n. 902, contenuti e significati adeguati all’evoluzione del quadro
normativo di riferimento.
Da un lato il venir meno di un generalizzato controllo preventivo di legittimità sugli atti ha infatti
da tempo determinato l’indisponibilità in capo alla Corte dei conti di proprie scritture che possano
costituire l’elemento contabile cui rapportare o, meglio, a cui “parificare” le risultanze del
rendiconto. Dall’altro lato l’art. 1 del d.l. n. 174 del 10 ottobre 2012, convertito con modificazioni
dalla legge 7 dicembre 2012 n. 213, nell’estendere la parificazione del rendiconto a tutte le regioni,
le ha attribuito un ampio significato di chiusura del ciclo dei controlli annuali previsti dallo stesso
articolo 1 in un’ottica sistemica finalizzata a rafforzare il coordinamento della finanza pubblica e a
garantire il rispetto dei vincoli finanziari derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione
europea.
Al riguardo, pare opportuno ricordare che nella ancor oggi vigente disciplina posta dagli artt. 39,
40 e 41 del r.d. n. 1214/1934, richiamati all’art. 1 del d.l. n. 174/2012, la parificazione del rendiconto
(dello Stato) è letteralmente diretta ad accertare la corrispondenza delle entrate e delle spese
riportate nel rendiconto con le corrispondenti risultanze espresse nelle leggi di bilancio, verificando
“se le entrate riscosse e versate ed i resti da riscuotere e da versare risultanti dal rendiconto, siano
conformi ai dati esposti nei conti periodici e nei riassunti generali trasmessi alla Corte dai singoli
ministeri; se le spese ordinate e pagate durante l'esercizio concordino con le scritture tenute o controllate
dalla Corte ed accerta i residui passivi in base alle dimostrazioni allegate ai decreti ministeriali di
impegno ed alle proprie scritture”. Le verifiche previste si estendono quindi all’attività del tesoriere e
alle risultanze della sua gestione e si focalizzano, in particolare, sulla regolarità della gestione
contabile produttiva di residui attivi e residui passivi. La legge prevede inoltre un’estensione dei
riscontri propedeutici alla parificazione ai rendiconti, allegati al rendiconto generale, “delle aziende,
gestioni ed amministrazioni statali con ordinamento autonomo” soggette al suo controllo (preventivo)
2 Si veda in particolare la deliberazione. n.78/2013 del 12.7.2013 (pag. 27 e seguenti) concernente la parificazione del rendiconto della Regione Friuli Venezia Giulia 2012 in cui sono state sviluppate le argomentazioni riportate in questa sede.
23 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
e quindi con riferimento a un novero di enti ulteriori rispetto all’Amministrazione statale in senso
stretto.
I riscontri contabili suddetti sono integrati con le valutazioni che la Corte dei conti è chiamata a
svolgere nell’ambito della relazione prevista dal successivo articolo 41, che è “unita” e cioè allegata
alla deliberazione attraverso la quale si accerta l’esistenza o meno dei suddetti presupposti per la
parificazione del rendiconto.
Costituiscono oggetto dell’unita relazione a) le ragioni per le quali “ha apposto con riserva il suo visto
a mandati o ad altri atti o decreti” e quindi argomenti strettamente collegati all’esercizio del
controllo di legittimità su atti, b) il “modo col quale le varie amministrazioni si sono conformate alle
discipline di ordine amministrativo o finanziario” e quindi valutazioni concernenti aspetti gestionali
riferiti all’azione amministrativa, c) “le variazioni o le riforme che crede opportune per il
perfezionamento delle leggi e dei regolamenti sull'amministrazione e sui conti del pubblico denaro” e
quindi, con un significato prognostico, valutazioni di carattere ordinamentale riferite sia al livello
legislativo sia a quello amministrativo.
Le Sezioni Riunite della Corte di conti (sentenza n. 38/2014) hanno recentemente evidenziato il
collegamento teleologico tra la deliberazione di parificazione e l’unita relazione, che mantengono
tuttavia una loro autonomia sotto il profilo della ritualità, dell’oggetto e della finalità. Secondo le
Sezioni Riunite, deliberazione e relazione si diversificano sostanzialmente per natura giuridica e per
funzione (la deliberazione acclara la veridicità e la regolarità della gestione; la relazione deve
fornire all’organo legislativo i risultati del controllo eseguito sull’attività amministrativa e la
gestione finanziaria globalmente considerata come comportamento effettivo, dando una
rappresentazione unitaria dell’intervento in funzione di verifica della politica dei risultati).
La parificazione del rendiconto deve essere però intesa soprattutto alla luce del rafforzamento del
coordinamento della finanza pubblica perseguito dall’art. 1 del d.l. n. 174/2012 per il tramite di un
sistema di controlli che, in ultima analisi, ha come obiettivo comune la verifica e la tutela della
“sana gestione finanziaria” dell’ente. Tale espressione sintetizza, in un’accezione dinamica e
sostanziale di un controllo preordinato a verificare l’esistenza di un economico raggiungimento
dell’obiettivo dovuto o programmato, le nozioni di regolarità e legittimità degli atti e delle
procedure e della quale, nei vari commi dello stesso art. 1 e ai diversi fini ivi previsti, vengono
richiamati singoli aspetti sintomatici (copertura della spesa, rispetto degli obiettivi annuali posti
dal patto di stabilità interno, osservanza del vincolo previsto in materia d'indebitamento dall'art.
119, sesto comma, della Costituzione, sostenibilità dell'indebitamento e assenza di irregolarità
suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti,
24
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
efficacia ed efficienza della spesa, regolarità della gestione, efficacia e adeguatezza dei controlli
interni, sostenibilità finanziaria).
La parificazione del rendiconto regionale, nella parte che espone e analizza le risultanze contabili e
finanziarie della gestione regionale, costituisce pertanto la sede istituzionale e l’occasione per
esaminare e valutare anche lo “stato di salute finanziaria” del “sistema regionale integrato di
finanza pubblica”, quale emerge non solo dagli specifici approfondimenti svolti sul rendiconto
regionale, ma anche dall’insieme dei controlli esercitati dalla Sezione nel corso dell’esercizio e in
particolare da quelli esercitati sui bilanci degli enti locali della regione, che nel Friuli Venezia
Giulia sono fortemente alimentati da trasferimenti regionali previsti da norme di rango statutario.
Sotto quest’ultimo profilo, non possono essere trascurate le implicazioni che, ai fini della parifica,
scaturiscono dalla “specialità” regionale e in particolare, in ragione della loro notevole incidenza
finanziaria sul complesso delle risorse disponibili, dall’autofinanziamento del sistema sanitario
regionale e di quello delle autonomie locali regionali. Foriero di importanti ricadute finanziarie è
anche l’avvenuto trasferimento delle funzioni statali in materia di viabilità e di trasporto pubblico
locale. Grande è poi la rilevanza che riveste la potestà legislativa esclusiva in materia di
organizzazione degli uffici (e degli enti regionali), cui è funzionalmente collegato il ruolo della
Regione nell’ambito e ai fini del perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica da parte del
complesso degli enti pubblici di rilevanza regionale, che, come si dirà in prosieguo, costituisce
specifico oggetto di disamina nell’ambito della parificazione.
Anche se, come sopra anticipato, l’attenuazione del controllo preventivo di legittimità sugli atti a
livello statale ha provocato il venir meno della disponibilità in capo all’organo di controllo della
documentazione contabile (specie di spesa), la cui disamina originariamente concorreva alla
“parifica” del rendiconto, il riscontro di conformità contabile rimane pur sempre un elemento
essenziale della parificazione.
Questa deve però oggi essere intesa non come corrispondenza e conformità tra le scritture contabili
tenute da soggetti diversi (Amministrazione e Corte dei conti), ma quale piena coerenza tra le
risultanze dei diversi documenti contabili che si succedono nel corso della gestione del bilancio
(dalla legge di approvazione, alle variazioni di bilancio variamente disposte, alla legge di
assestamento, alle risultanze del conto del bilancio emergenti dal rendiconto) e tra le risultanze
stesse e gli atti che le giustificano, siano essi atti interni all’Amministrazione (scritture contabili
della Ragioneria, atti e provvedimenti emanati dalle singole Direzioni regionali) sia atti di soggetti
esterni (atti del tesoriere). Nello stesso senso deve essere verificata un’effettiva concordanza tra le
25 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
risultanze del conto del bilancio con quelle del conto del patrimonio, laddove esse si intersecano.
La regolarità contabile richiede inoltre l’attendibilità e l’affidabilità delle risultanze contabili che a
loro volta presuppongono la regolarità contabile e amministrativa delle operazioni che hanno
prodotto le risultanze stesse. Si pone quindi la necessità di verificare la regolarità delle singole
operazioni e delle singole procedure. Nell’impossibilità di controllare tutte le operazioni eseguite
nel corso della gestione, a tale verifica si può provvedere secondo logiche di selezione che nel Friuli
Venezia Giulia derivano dall’applicazione di un metodo statistico finalizzato alla DAS.
Sempre sotto il profilo contabile, si configurano altri e importanti riscontri di regolarità di cui la
parificazione deve certificare l’esistenza. Si tratta in particolare dell’assetto contabile di rilevanza
costituzionale (e strettamente collegato ai vincoli di fonte europea) dato dalla sussistenza degli
equilibri di bilancio, cui, in un’ottica dinamica che collega il bilancio di previsione con il
rendiconto, sono preordinate le procedure volte alla predisposizione e alla gestione del bilancio delle
quali, come si è detto, ai fini della parificazione va parimenti investigata la regolarità.
I suddetti doverosi riscontri di regolarità contabile non esauriscono però l’oggetto della
parificazione del rendiconto, quale si desume dall’evoluzione dell’ordinamento e dei principi alla
luce dei quali debbono essere intese le disposizioni degli articoli 39, 40 e-41 del r. d. n. 1214/1934.
La regolarità contabile deve infatti coniugarsi con la regolarità finanziaria.
Infatti, la pregnanza dei vincoli finanziari derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione
europea pervade oramai la contabilità pubblica degli enti territoriali con una forza espressiva di un
valore costituzionale, sancito dai principi dell’equilibrio tendenziale del bilancio (nuovi artt. 81
primo comma, 97 primo comma, 119 primo comma della Carta costituzionale), della sostenibilità
dell’indebitamento (nuovo art. 97, primo comma) e del doveroso concorso all’osservanza dei vincoli
economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea (nuovo art. 119, primo
comma).
In quest’ottica, alla parificazione del rendiconto, quale documento espressivo dei risultati della
gestione del bilancio, non può non competere il compito di verificare, oltre alla regolarità contabile,
anche che la gestione sia avvenuta nel rispetto dei doveri di finanza pubblica derivanti dai vincoli
di fonte europea e in primo luogo di quelli trasfusi nel patto di stabilità, che, come tali, generano
corrispondenti risultanze contabili. Analogamente, la parificazione presuppone l’osservanza degli
obblighi, forieri di ricadute contabili e finanziarie, che trovano la loro fonte nella Costituzione. Il
riferimento corre immediato all’art. 119, sesto comma, che impone la destinazione delle risorse
provenienti da indebitamento a spesa d’investimento. Con questi doverosi riscontri concorrono
quelli relativi alla verifica dell’avvenuto rispetto dei vincoli finanziari e di regolarità contabile
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
desumibili dalla legge regionale di contabilità (i doverosi rapporti tra il costo del debito e i limiti di
spesa pluriennale con le entrate tributarie) nonché i vincoli finanziari che derivano alla Regione da
specifiche disposizioni di finanza pubblica contenute nelle manovre finanziarie degli ultimi anni,
per quanto direttamente o indirettamente applicabili alla Regione.
Accanto alla constatazione della regolarità contabile nei termini sopra esposti, alla parificazione del
rendiconto deve quindi oggi riconoscersi il significato di una verifica di “legalità finanziaria”,
diretta non tanto a riscontrare la conformità di singoli atti alla fattispecie astratta per essi
prefigurata dalla legge, quanto piuttosto, in un contesto di accertata regolarità contabile degli atti
e delle procedure, a dichiarare la conformità dei risultati dell’azione (generale o settoriale) regionale
espressi nel rendiconto con gli obiettivi di finanza pubblica previsti dalla legge. Al riguardo è
appena il caso di richiamare l’attenzione sulla circostanza che un’ipotetica violazione del patto di
stabilità non dipenderebbe dall’irregolarità di un singolo atto, ma dalla sequenza di atti che si sono
succeduti nel corso della gestione, i quali, nel loro complesso, non avrebbero conseguito l’obiettivo
previsto. Né è pensabile che possa essere parificato un rendiconto che non rispetti il patto di
stabilità e che quindi sia in contrasto con la fondamentale norma di cui al primo comma dell’art. 1
del d.l. n. 174/2012 (doveroso rispetto dei vincoli finanziari derivanti dall’appartenenza dell’Italia
all’Unione europea) che connota tutto il sistema dei controlli previsti nei confronti della Regioni
dalla stesso art. 1 del decreto legge medesimo.
In conclusione, in un’accezione moderna e coerente con l’ordinamento vigente, la parificazione del
rendiconto presuppone la legalità finanziaria dell’azione regionale, che a sua volta richiede
• il rispetto dei doveri di finanza pubblica derivanti dai vincoli di fonte europea e in primo luogo
di quelli trasfusi nel patto di stabilità, che, come tali, generano corrispondenti risultanze
contabili,
• l’osservanza degli obblighi, forieri di ricadute contabili e finanziarie, che trovano la loro fonte
nella Costituzione e cioè nell’articolo 119, sesto comma, che impone la destinazione delle risorse
provenienti da indebitamento a spesa d’investimento,
• l’osservanza dei vincoli finanziari che derivano alla Regione da specifiche disposizioni di finanza
pubblica contenute nelle manovre finanziarie degli ultimi anni, per quanto direttamente o
indirettamente applicabili alla Regione,
• il rispetto dei vincoli finanziari e di regolarità contabile desumibili dalla legge regionale di
contabilità (i doverosi rapporti tra il costo del debito e i limiti di spesa pluriennale con le entrate
tributarie).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PARTE I - LEGALITA’ FINANZIARIA E
REGOLARITA’ CONTABILE DEL
RENDICONTO
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
1. REGOLARITA’ AMMINISTRATIVA E CONTABILE DELLA GESTIONE
1.1 Significato ed esiti della dichiarazione di affidabilità del rendiconto e di legittimità e regolarità delle relative operazioni
È stato in precedenza evidenziato il significato propedeutico alla parificazione del rendiconto
esercitato dalla dichiarazione di affidabilità e di legittimità e regolarità delle operazioni che ne
alimentano le risultanze.
L’articolo 3, terzo comma, del decreto legislativo 25 maggio 2003, n. 125, nel disporre che la
Sezione renda annualmente al Consiglio regionale una dichiarazione concernente l’affidabilità del
rendiconto e la legittimità e regolarità delle relative operazioni, stabilisce infatti una chiara
correlazione funzionale tra tale dichiarazione e il successivo giudizio di parificazione del
rendiconto. Il significato e la finalità della dichiarazione (effetto certificatorio in senso lato e cioè
non produttivo di una situazione di certezza giuridica) si riassumono nel fatto che il Consiglio
regionale possa conoscere e valutare le fondamentali tematiche afferenti gli andamenti e gli
equilibri della finanza regionale emergenti dal rendiconto in un contesto di dichiarata ragionevole
certezza circa la veridicità, la legittimità e la regolarità dei singoli dati e circa l’osservanza delle
singole procedure previste per la formazione del rendiconto medesimo.
Ciò premesso, va precisato che il controllo propedeutico alla dichiarazione di affidabilità del
rendiconto 2014 è stato connotato dall’esigenza di semplificazione e razionalizzazione degli
adempimenti riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 1 del decreto legge n. 174/2012, che
aveva già caratterizzato il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica regionale
(deliberazione n. 68 del 10 maggio 2015) e che permea anche l’attuale giudizio di parificazione.
Oltre all’usuale criterio statistico per l’individuazione dei capitoli, la Sezione ha deciso di
sottoporre a verifica l’operazione dall’importo più elevato. Ne è conseguito un controllo che ha
interessato 77 capitoli del rendiconto 2014 pari al 2,28% del numero complessivo dei capitoli: in
particolare sono stati esaminati 10 crediti, 18 decreti di impegno e 37 titoli di spesa con i relativi
decreti di liquidazione (sul rendiconto 2013 erano stati verificati 18 crediti, 70 decreti d'impegno e
128 titoli di spesa).
La dichiarazione di affidabilità del rendiconto e di legittimità e regolarità delle relative operazioni
è stata resa dalla Sezione con deliberazione n. 69 del 14 luglio 2015, con le precisazioni espresse
29 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
nella relazione allegata alla suddetta deliberazione.
Il controllo sugli atti dell’esercizio 2014 è stato caratterizzato dall’attuale fase di transizione verso
una contabilità armonizzata, che ha indotto a valutare gli esiti dell’istruttoria e a sviluppare le
conseguenti osservazioni e considerazioni anche in funzione del futuro assetto normativo e delle
problematiche attuative che si possono prefigurare.
I rilievi e le indicazioni che la Sezione emana in esito ai suoi controlli sulla Regione danno luogo, a
seconda dei casi, all’adozione di misure consequenziali di adeguamento nella diversa forma di atti
aventi forza di legge o comunque di carattere sistemico e generale oppure di puntuale atto
amministrativo. A questo proposito è opportuno ricordare che la risultanza generale che aveva
caratterizzato il controllo DAS sugli atti del precedente esercizio 2013 era stata il mancato
riscontro di gravi irregolarità nelle procedure di gestione del bilancio e, nei limiti della
metodologia applicata, di atti illegittimi o gravemente irregolari sotto il profilo contabile. Gli esiti
del 2013 si erano rivelati pertanto più positivi rispetto a quelli emersi ai fini delle precedenti
dichiarazioni di affidabilità. Ciò si è tradotto in una più agevole adozione di misure di
adeguamento da parte dell’Amministrazione. Purtuttavia, se si tiene conto dell’entità e del
contenuto dei rilievi formulati nel corso del 2014 nell’ambito del controllo interno di ragioneria,
che citano i postulati espressi dalla Sezione, si può dedurre che i basilari principi metodologici,
procedurali e sostanziali che la Sezione ha avuto modo di affermare negli anni ai fini delle
dichiarazioni di affidabilità non appartengano ancora del tutto alla fisiologia dell’azione
amministrativa degli apparati regionali. Ciò è meritevole di particolare attenzione a fronte
dell’arretramento del controllo interno preventivo di legittimità determinato dalla legge regionale
n. 1/2015, che da un lato ha valorizzato la responsabilità dirigenziale e dall’altro ha demandato la
verifica di legittimità dell’azione amministrativa a un controllo successivo a campione esercitato
dall’organismo di internal audit. Tenendo conto di questa prospettiva e delle logiche e finalità che
presiedono al controllo di legittimità e regolarità proprio della dichiarazione di affidabilità, si è
comunque pervenuti alla conclusione che, alla luce dei riscontri forniti dall’Amministrazione, i
rilievi e le riserve espresse dalla Sezione ai fini delle precedenti dichiarazioni di affidabilità
possono considerarsi superati a mezzo delle misure adottate dall’Amministrazione, sia pur nei
limiti specificati nella relazione con riferimento ad alcune situazioni di dettaglio.
Passando agli esiti del controllo svolto, è appena il caso di ricordare che i riscontri eseguiti sui
capitoli selezionati con metodo statistico hanno tenuto conto del significato espansivo
dell’osservazione derivante dal metodo di selezione utilizzato.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La disamina dei capitoli di entrata svolta in sede istruttoria ha evidenziato l’esistenza di
problematiche connesse alla contabilizzazione nei pertinenti titoli di bilancio e alla gestione della
fase dell’entrata, specie con riferimento ai presupposti dell’accertamento, che vengono
prevalentemente ricondotti alla riscossione. E’ questo un argomento su cui negli anni più volte si
è pronunciata la Sezione e che costituisce il tema su cui meno incisive sono risultate le misure
correttive adottate dall’Amministrazione. Va peraltro osservato che l’alterazione
dell’attribuzione alla competenza dell’anno dipendente da una tendenziale coincidenza
dell’accertamento con il momento della riscossione e la conseguente mancata contabilizzazione ed
evidenza contabile di un credito giuridicamente esistente non risulta abbiano mai pregiudicato gli
equilibri del bilancio regionale.
La problematica è peraltro destinata a comporsi a seguito dell’armonizzazione, i cui principi sono
stati in parte anticipati dalla Regione a mezzo dell’articolo 13, comma 3, della legge regionale n.
6/2013 che ha integrato l'articolo 37 della legge regionale di contabilità n. 21/2007 stabilendo che
“l'Amministrazione iscrive il credito come competenza dell'anno finanziario in cui esso giunge a
scadenza o, qualora dal titolo non si ricavi espressamente la data di scadenza, come competenza
dell'anno finanziario in cui esso è sorto”. In questa fase temporale di transizione è peraltro possibile
che in relazione alla gestione 2014 si siano configurate situazioni ibride e non coerenti con questo
principio contabile.
Una emblematica situazione di questo genere si è rinvenuta nella gestione del capitolo 2273
concernente i rimborsi delle aziende farmaceutiche a titolo di pay back per il primo semestre 2014
comunicati dall’AIFA e aventi scadenza 19 dicembre 2014. Il credito oggetto di controllo è parte
di una più ampia entrata allo stesso titolo, che ha dato luogo a diversi accertamenti. Il
contraddittorio finale con l’Amministrazione ha confermato che l’accertamento dell’entrata non
si è basato sulle risultanze del documento, ma è stato realizzato sulla base della riscossione e in
misura corrispondente all’importo riscosso. Per un verso l’accertamento è stato infatti superiore
all’importo risultante dalla comunicazione AIFA; per altro verso una parte del credito risultante
da tale comunicazione ha dato luogo a un accertamento nel 2015; per altro verso ancora sono stati
accertati componenti di pay back di competenza degli anni precedenti e importi non dovuti che
dovranno essere restituiti.
Nell’ottica della prossima armonizzazione sono state inquadrate e verificate anche le dinamiche
riguardanti il capitolo di spesa 9649 (“fondo per la compensazione delle minori entrate da
effettuare nell’anno in relazione a fondi statali, corrispondente alle maggiori entrate accertate
nell’anno precedente”), alimentato anche dalle risorse del predetto capitolo 2273 dell’entrata, che
31 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
rilevano sotto il profilo della gestione della contabilizzazione delle entrate pervenute a fine
esercizio da assegnazioni statali con destinazione vincolata. Il controllo, pur rilevando il rispetto
dei vincoli delle destinazioni delle entrate de quibus e l’equilibrio finale della particolare gestione
contabile, ha riscontrato che la stessa incide, a mezzo di una duplicazione delle risorse
contabilizzate in entrata, sulle risultanze della consistenza complessiva della competenza
dell’anno.
L’istruttoria ha poi rilevato quattro casi concernenti il coinvolgimento a vario titolo della
Regione nell’attuazione di programmi fruenti di finanziamenti dell’Unione europea in relazione ai
quali in due casi (capitolo 30 e capitolo 1267) l’allocazione contabile dell’entrata al titolo IV
corrispondeva a un’iscrizione a spesa al titolo II pur a fronte di una non riconducibilità della
spesa al titolo della spesa d’investimento, bensì a quello di spesa corrente. Al riguardo, pur
prendendo atto delle ampie deduzioni svolte dall’Amministrazione, la Sezione ha ribadito la
necessità di una preventiva predeterminazione della corrispondenza tra i titoli di entrata e di
spesa per una medesima operazione, tenendo conto delle norme che individuano la natura della
destinazione delle somme a spesa e di altri supporti ermeneutici, quali le indicazioni illustrative
delle codifiche SIOPE.
Più rilevante è la casistica che concerne i capitoli 1408 e 1288, che si caratterizzano per la gestione
dei fondi europei in partita di giro in relazione al ruolo esercitato dalla Regione. Al riguardo,
ritenute non esaustive le deduzioni svolte dall’Amministrazione con riferimento al capitolo 1408,
la Sezione ha ribadito che la contabilizzazione in partita di giro richiede l’assenza di ogni scelta di
carattere discrezionale nella gestione della risorsa, essendo fondata la regolarità di siffatta
allocazione contabile sul mero adempimento di attività predeterminate, cosicché l’attività
regionale si configura come attività vincolata nell’an, nel quantum e nel quomodo. Con l’entrata in
vigore dell’armonizzazione, anche in questo settore l’Amministrazione dovrà scrupolosamente
improntare la propria organizzazione contabile ai nuovi principi sulla base dei quali, perlomeno in
linea generale, i finanziamenti comunitari non possono essere contabilmente allocati tra i servizi
per conto terzi e le partite di giro, anche se destinati a essere spesi coinvolgendo altri enti, nei casi
in cui non risultino predefiniti tempi, importi e destinatari dei necessari trasferimenti.
Nel controllo sui capitoli di entrata 1267, 30 e 1288 è emersa la tematica della conservazione dei
residui attivi. Alla luce delle risultanze del rendiconto 2014, il controllo ha verificato che per i
capitoli in esame la conservazione dei residui attivi (per un totale di euro 1.032.401,60,
provenienti dal 2009 e dal 2012) risultava effettivamente giustificata, in quanto sussistevano i
presupposti sostanziali dei crediti che apparivano di affidabile esigibilità.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nell’ambito del controllo sui capitoli di spesa, è stata innanzitutto verificata la regolarità delle
procedure contabili seguite dall’Amministrazione nella fase della spesa, ivi comprese alcune di
quelle che rinvengono la loro fonte nelle recenti innovazioni apportate all’ordinamento contabile
regionale in vista della prossima armonizzazione dei sistemi e degli schemi di bilancio. Rientrano
in questa casistica i positivi riscontri eseguiti con riferimento all’eliminazione dell’istituto della
competenza derivata a favore di un’iscrizione delle quote accantonate e vincolate in competenza
2015 come avanzo vincolato. Analogamente è da dirsi a proposito del riallineamento delle
imputazioni contabili delle quote dei contributi pluriennali rispetto alle date di effettiva scadenza
dei ruoli di spesa. Alla luce di disposizioni legislative già da tempo presenti nell’ordinamento
contabile regionale sono stati invece eseguiti, sempre con esito positivo, i riscontri relativi al
rispetto del principio volto a contenere la formazione dei residui passivi nonché al rispetto delle
norme che richiedono, ai fini della conservazione dei residui, la verifica circa l’esistenza di
adeguati presupposti anche temporali.
Con riferimento alle verifiche su singoli atti e sui titoli, il controllo su un ruolo di spesa fissa
assunto a valere sul capitolo 8993 ha evidenziato che non risultava assolto l’adempimento, da
parte del Comune beneficiario, dell’obbligo di rendicontazione alla scadenza prevista (31 dicembre
2005 successivamente prorogata al 31 dicembre 2007 e infine al 31 luglio 2011). La Direzione
centrale competente, in sede di contraddittorio, ha esposto quanto comunicato dal Comune e cioè
che, a seguito dell’ultimazione dei lavori avvenuta nel settembre 2011 (e quindi fuori termine), è
insorto un contenzioso con il direttore dei lavori, concluso transattivamente nel dicembre 2014.
Entro i prossimi mesi è prevista la rendicontazione, dopo il certificato di collaudo e regolare
esecuzione dell’opera da parte di un nuovo collaudatore. È agli atti una richiesta tardiva del
Comune di proroga in sanatoria dei termini di rendicontazione. La Sezione ha preso atto delle
assicurazioni della citata Direzione centrale su un futuro attento monitoraggio dei termini
assegnati, ma nel caso concreto ha rilevato che sono ampiamente spirati i termini del
procedimento finanziario che richiedevano la presentazione del rendiconto (da ultimo 31 luglio
2011). Nel frattempo il finanziamento è stato totalmente erogato senza che l’Amministrazione
regionale considerasse la necessità di verificare se un così ampio ritardo fosse dovuto a una
situazione tale da produrre effetti negativi sulla spettanza e proficuità del finanziamento
medesimo, come sotteso dalla ratio che fissa dei termini per la presentazione del rendiconto.
Nell’ambito del controllo sul capitolo 9390 riguardante un trasferimento di fondi all’ERSA per un
milione di euro che traeva fondamento in una variazione di bilancio disposta a mezzo di mera
variazione della tabella allegata alla legge di assestamento del bilancio 2014 n. 15/2014, si è
33 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
verificata la consistenza del percorso programmatorio che aveva condotto alla stipula del
contratto con Veronafiere per EXPO 2015, cui erano destinati 732.000 euro di cui non
risultavano evidenze nei documenti della programmazione 2014 dell’ente pubblicati sul suo sito
web. La documentazione prodotta in risposta alle richieste istruttorie dalla Direzione centrale
competente non ha offerto informazioni utili in merito alla programmazione e alla quantificazione
finanziaria del contratto con Veronafiere per EXPO 2015. Ulteriore documentazione acquisita
direttamente dall’ERSA ha piuttosto fatto emergere che il rapporto con Veronafiere nell’ambito
dell’EXPO riguarda la programmazione 2015. La Sezione ha pertanto dedotto che l’operazione
dell’importo di euro 732.000,00 non è stata assistita, dal lato dell’ERSA, da evidenze in sede
programmatoria 2014 a fronte peraltro di una traccia relativa alla partecipazione regionale a
EXPO 2015 contenuta nella relazione politico-programmatica regionale 2014-2016.
L’esame della documentazione relativa a un decreto di concessione di un contributo, a valere sul
capitolo 9434, a favore del Collegio regionale delle guide alpine per l’organizzazione e lo
svolgimento dei corsi di abilitazione per l’esercizio della professione, ha evidenziato
l’incompletezza della fase istruttoria del procedimento contributivo, soprattutto con riferimento
agli accertamenti e alle valutazioni afferenti alla quantificazione della spesa ammissibile a
contributo che si limita a rimandare alla “proposta” del beneficiario. Costituisce una mera
clausola di stile l'espressione, riportata nelle premesse del decreto di concessione del contributo,
secondo la quale “l’intera spesa proposta dal Collegio regionale può considerarsi ammissibile in
quanto rientrante negli obiettivi e nelle finalità della legge regionale”. A questo proposito, la Sezione
ha osservato anche che, ai sensi dell’articolo 11, comma 2, del decreto del Presidente della
Regione 21 agosto 2002, n. 253, le domande di contributo per lo svolgimento dei corsi di
formazione professionale di cui all’articolo 159 della legge regionale n. 2/2002 devono essere
corredate, oltre che dai preventivi di spesa, anche dai programmi dei corsi e da una relazione
illustrativa che indichi le modalità di selezione, il numero previsto dei partecipanti e la quota di
partecipazione prevista per ogni candidato. La documentazione presentata a corredo della
domanda di contributo non include i programmi dei corsi, la relazione illustrativa non riporta le
modalità di selezione, la quota di partecipazione prevista per ogni candidato e il preventivo di
spesa sono del tutto generici e non consentono una valutazione dettagliata dei costi da ammettere
a contributo, come richiesto dall’articolo 12 del succitato decreto del Presidente della Regione n.
253 del 2002 che stabilisce i criteri e le modalità di concessione dei contributi in argomento. A
proposito la Sezione ha ricordato che simile osservazione era stata rivolta nei confronti di una
fattispecie analoga nella dichiarazione di affidabilità del rendiconto 2010 e che, nell’ambito del
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
contraddittorio finale, l’Amministrazione aveva preso atto di quanto rappresentato e aveva dato
assicurazione per il futuro di prestare la massima attenzione nei confronti degli elementi che
devono essere allegati alla domanda di contribuzione. A fronte della richiesta di chiarimenti sul
punto, la Direzione centrale competente, nel prendere atto del rilevato difetto in fase istruttoria e
assicurando per il futuro la necessaria attenzione alla completezza degli elementi di cognizione, ha
peraltro precisato che va tenuta presente l’alea in sede di valutazione connessa alla realizzazione
delle prove attitudinali per la selezione dei candidati al corso di formazione, dal momento che
all’atto della domanda il numero dei candidati, su cui si basa la spesa, non è conosciuto. La
predetta Direzione centrale è in attesa della rendicontazione completa dell’iniziativa che dovrà
evidenziare in modo coerente e dettagliato quanto realizzato. Il contraddittorio finale ha
confermato che sono state disattese le norme regolamentari che disciplinano la fase di
presentazione della domanda, con riflessi anche sui criteri di ripartizione del contributo. Le
osservazioni svolte dall’Amministrazione da un lato pare non prendano in considerazione le
cognizioni desumibili dalle pregresse esperienze e dall’altro, se effettivamente fondate, dovrebbero
indurre a valutare l’opportunità di una semplificazione del regolamento.
Il capitolo 3690 concerne il finanziamento all’ANAS spa per l’attuazione degli interventi di
ristrutturazione degli assi stradali di interesse statale e regionale previsti dall’APQ 4 marzo 2005.
Il controllo ha verificato l’esistenza di una regolazione dei rapporti finanziari intercorrenti a vario
titolo tra Regione e ANAS operata sulla base di una compensazione finanziariamente molto
rilevante, in relazione alla quale non emergeva dagli atti alcuna dimostrazione di assenso o
condivisione da parte dell’ANAS, pur in presenza di alcune componenti finanziarie che traevano
origine da rapporti litigiosi, che facevano dubitare dell’esistenza dei presupposti per una
compensazione legale. La rilevanza finanziaria della compensazione ha imposto di verificare
l’inesistenza di pretese finanziarie dell’ANAS che avrebbero potuto ripercuotersi sul bilancio. In
esito alla richiesta istruttoria diretta a ottenere chiarimenti e conferme di quanto sopra,
l’Amministrazione ha precisato che ANAS ha sostanzialmente aderito alla compensazione anche
se a tutt’oggi non ha formalmente confermato tale adesione, la cui comunicazione sarebbe
peraltro imminente. La Sezione rimane pertanto in attesa di acquisire agli atti del controllo
l’adesione dell’ANAS alla compensazione, tenuto conto della diversa natura dei sottostanti
rapporti che la alimentano.
Gli esiti del controllo sul capitolo 1321 relativo alle spese per la realizzazione delle infrastrutture
destinate al funzionamento del Collegio del Mondo unito dell’Adriatico hanno consentito di
svolgere due considerazioni. La prima riguardava l’adempimento degli obblighi concernenti
35 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
“l’Amministrazione trasparente” che nel caso concreto sono stati comunque regolarmente assolti.
L’osservazione era finalizzata a richiamare l’attenzione sull’opportunità che il reperimento delle
informazioni presenti nel sito fosse più agevole, nel senso che attualmente esse non sono
immediatamente e facilmente evincibili nella loro interezza. Va infatti considerato che uno dei
cardini della disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da
parte delle pubbliche Amministrazioni è la qualità dell’informazione pubblicata che, tra l’altro,
deve tradursi in semplicità di consultazione, comprensibilità e facile accessibilità. La seconda
considerazione traeva fondamento dalla circostanza che la fine dei lavori risultava
apparentemente intervenuta due mesi oltre il termine contrattuale senza che gli atti del
procedimento specificassero l’esistenza di conseguenze. In risposta alla richiesta di chiarimenti
l’Amministrazione ha precisato che lo slittamento dei termini di fine lavori è stato determinato
dalle condizioni metereologiche, trattandosi di lavori da svolgere all’esterno. Nel prendere atto di
quanto precisato nel merito, la Sezione ha ribadito la necessità che gli atti amministrativi diano
cognizione di ogni elemento rilevante del procedimento, in modo che emergano chiaramente le
circostanze in base alle quali sono state assunte le decisioni amministrative, ivi incluse le
condizioni che eventualmente non abbiano consentito il rispetto delle tempistiche concordate,
tenuto peraltro conto che nel caso in esame la lettera di affidamento prevedeva una penale per
ritardata ultimazione della prestazione.
Il controllo sul capitolo 6278 ha evidenziato un’apparente violazione da parte dell’ERSA della
norma di cui all’articolo 8, comma 52, della legge regionale n. 1/2007 secondo la quale
“L'Amministrazione regionale è autorizzata a effettuare conferimenti a favore degli enti regionali e
degli enti funzionali della Regione a seguito della dimostrazione dell'effettivo fabbisogno di cassa”. In
occasione del controllo è stato verificato che, ai fini del trasferimento di fondi richiesto alla
Regione, l’ERSA ha rappresentato una situazione di cassa al 30 novembre 2014 di euro
2.151.340,30 e una previsione di pagamenti a tutto il 2014 di euro 2.070.000,00. Si è
successivamente verificato che la giacenza di cassa al 31 dicembre 2014 ammontava in realtà a
euro 2.680,223,37. A fronte delle richieste istruttorie dirette a chiarire se l’apparente discrasia
sulla situazione di cassa prevista fosse effettivamente esistente, nonché quali fossero le verifiche
che la Regione attiva per il riscontro dell’attendibilità delle dichiarazioni rilasciate dagli enti
interessati da analoghe disposizioni concernenti il fabbisogno di cassa, è stato precisato che,
nell’articolo 8, comma 52, della legge regionale n. 1/2007, “non sono indicate formalità specifiche
per la dimostrazione dell’effettivo fabbisogno di cassa da parte degli enti beneficiari di conferimenti. In
casi analoghi la suddetta dichiarazione è effettuata tramite scambio di corrispondenza”. In chiusura
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
d’esercizio la dichiarazione di fabbisogno di cassa tende ad assumere la forma di una previsione.
Nel caso in esame la liquidazione è stata disposta ritenendo che sussistesse il presupposto del
fabbisogno di cassa in considerazione dell’approssimarsi della chiusura dell’esercizio e della
conseguente sospensione dei trasferimenti fino al ripristino dell’operatività dei capitoli di bilancio
all’apertura dell’esercizio 2015. Dal momento che la competente Direzione centrale ha richiesto
opportuni chiarimenti al beneficiario al fine di dare riscontro alle osservazioni formulate in merito
all’apparente discordanza evidenziata, l’ERSA ha precisato che i pagamenti programmati e
quantificati in via presuntiva sono stati effettivamente eseguiti e che la richiesta di erogazione
trovava giustificazione nella necessità di far fronte a tutti i pagamenti da effettuare nell’anno. In
realtà alcune azioni si sono protratte nel tempo e i relativi pagamenti sono stati effettuati nel
2015 in conto residui. La Sezione ha preso atto delle precisazioni e ribadito a ogni buon conto che
la norma che prevede la dimostrazione dell’effettivo fabbisogno di cassa per gli enti regionali è
finalizzata al contenimento della spesa regionale in funzione dell’osservanza degli obblighi di
finanza pubblica che gravano sulla Regione e che, come tali, esigono scrupolosa osservanza da
parte di tutti gli apparati regionali, non potendo essere ricondotto il precetto che essa contiene al
livello di una mera previsione o di un adempimento di natura formale.
Nell’ambito dei controlli operati a seguito di scelta professionale, le spese di rappresentanza
costituiscono, all’interno dei temi di finanza pubblica, un argomento particolarmente rilevante
innanzitutto perché l’incertezza dei confini della nozione ne ha avallato forme di abuso che hanno
fatto lievitare la spesa e che sono state più volte rilevate dalla giurisprudenza della Corte dei
conti. In secondo luogo il carattere strumentale della spesa rispetto a un valore (in sintesi, quello
della promozione dell’immagine dell’ente pubblico) che non è immediatamente espressione di un
interesse primario richiede particolari cautele nella sua gestione e chiare correlazioni tra la spesa e
i benefici che ne derivano. Il controllo, tendente a verificare la regolare applicazione del nuovo
regolamento regionale sulle spese di rappresentanza e a individuare le evidenze contabili del
fenomeno, ha innanzitutto riscontrato che il monitoraggio delle spese di rappresentanza da parte
della Regione è effettuato in occasione e ai fini del contenimento della spesa complessiva afferente
le diverse tipologie di spesa (per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e
rappresentanza), il cui contenimento costituisce un unitario obiettivo di finanza pubblica
regionale ai sensi del comma 14 dell’articolo 12 della legge regionale n. 22/2010. Ha inoltre
riscontrato che allo stato non sussiste un’autonoma e unitaria evidenza del complesso delle spese
di rappresentanza e in particolare di quelle allocate su capitoli diversi da quelli gestiti dall’Ufficio
di Gabinetto della Presidenza. L’approfondimento della Sezione, che ha rilevato la corretta
37 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
applicazione del nuovo regolamento, ha comunque consentito di individuare la modesta entità
finanziaria del fenomeno, che nel 2014 ammonta a complessivi euro 62.609,60 di impegni, pari al
4,19% del complesso dell’aggregato di spesa (impegni) rilevante ai fini dell’articolo 12, comma 14,
della legge regionale n. 22/2010.
In occasione della dichiarazione di affidabilità del rendiconto 2012 la Sezione aveva, fra gli altri,
sottoposto a controllo i capitoli della spesa 3680 (interventi per la realizzazione di infrastrutture
immateriali, anche mediante conferimento di capitale a società aventi per finalità la promozione,
la realizzazione e/o la gestione di infrastrutture immateriali, nonché ad altre società controllate
dalla Regione) e 3704 (stipula con Rete Ferroviaria Italiana R.F.I. di un accordo quadro per
individuare interventi urgenti di completamento e miglioramento della rete ferroviaria nel
territorio della Regione Friuli Venezia Giulia – ricorso al mercato finanziario), gestiti dalla
Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università.
Chiarite e definite talune problematiche contabili che erano state intercettate, le criticità allora
rilevate per entrambi i capitoli riguardavano soprattutto il piano dei rapporti tra la
programmazione e l’attuazione dei programmi che si presentavano disallineate tra loro. I
potenziali riflessi delle due attività sul bilancio regionale inducevano la Sezione a ritenere
necessaria, in assenza di adeguate forme di controllo interno, un’attività ricorrente di
monitoraggio, finalizzata a conoscere, anno per anno, lo stato di attuazione della progettazione e
di realizzazione degli interventi. Inoltre la correlazione tra l’efficacia, l’efficienza e l’economicità
dell’azione amministrativa e la legittimità della stessa consentiva di sviluppare il monitoraggio
nell’ambito della dichiarazione di affidabilità, pur presentando le relative tematiche più
immediati aspetti riconducibili alle logiche di un controllo sulla gestione, volto a misurare la
proficuità delle scelte e dell’azione regionale. La Sezione ha preso atto delle ampie precisazioni
fornite dalla competente Direzione centrale sullo stato di avanzamento dei due programmi di
rilevanza strategica per gli interessi regionali e in particolare delle difficoltà che ancora
permangono nell’attuazione del programma afferente il completamento e il miglioramento della
rete ferroviaria regionale, che ha preso avvio in sede amministrativa già nel 2002. Con riferimento
al programma ERMES sono stati infine forniti i dati di sintesi, concernenti lo stato di attuazione
degli interventi in relazione all’oggetto complessivo del programma, che evidenziano i progressi
dell’ultimo periodo. In conclusione va comunque osservato che il controllo strategico e gestionale
dovrebbero essere in grado di monitorare lo sviluppo dei due importanti programmi e di
individuare tempestivamente l’esistenza di eventuali (ulteriori) impedimenti alla loro definizione
e/o la necessità di eventuali correzioni di rotta. Definite e chiarite le problematiche contabili
38
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
emergenti dai precedenti controlli DAS, la Sezione si occuperà dei programmi suddetti
nell’ambito delle valutazioni che le competono sul funzionamento dei controlli interni.
La Regione ha avviato un percorso di graduale avvicinamento ai principi dell’armonizzazione
contabile. In questo contesto ha operato nel bilancio di previsione 2015-2017 una riclassificazione
dei capitoli del bilancio regionale per missioni/programmi per i capitoli di spesa e per
titoli/tipologie per i capitoli d’entrata. Altro punto qualificante è l’operazione di riallineamento
finalizzata ad allineare l’imputazione degli impegni contabili delle spese pluriennali alla data di
esigibilità del debito, prevista dall’articolo 13, comma 2, della legge regionale n. 15/2014. Tale
operazione è stata effettuata nel dicembre 2014. Ha inoltre soppresso l’istituto della competenza
derivata, in favore di un utilizzo puntuale dell’istituto dell’avanzo vincolato prima
dell’approvazione del rendiconto, dando indicazioni per far avvicinare anche gli enti regionali ai
principi dell’armonizzazione. In quest’ottica rivolta al futuro assetto contabile, una tematica
meritevole di attenzione ha riguardato il conto del patrimonio, che finora ha rivestito una
limitata rilevanza nella gestione contabile regionale per il fatto di essere sostanzialmente
espressione di dati provenienti dalla gestione di un bilancio di natura finanziaria e fortemente
condizionati dalle dinamiche di fattori esterni all’ente (andamenti del gettito tributario), le cui
oscillazioni negli anni hanno costituito le più determinanti cause di variazione della consistenza
netta patrimoniale. Non può inoltre essere sottaciuto che è assente una gestione in termini di
competenza economica e che quindi non ricevono alcuna considerazione talune sue fondamentali
componenti che incidono sul valore dei cespiti, quali, ad esempio, gli ammortamenti. Nel nuovo
scenario contabile armonizzato risulterebbe quindi incompatibile l’attuale rappresentazione
patrimoniale della gestione del debito potenziale (che dovrebbe comunque venir meno con il 31
dicembre 2015). L’operazione a livello patrimoniale viene attualmente valorizzata all’attivo con
riferimento al valore dei residui attivi derivanti dalle autorizzazioni al ricorso al mercato che
hanno dato luogo alla stipula di tre contratti di apertura di credito con Cassa depositi e prestiti
spa, ma non riceve, per contro, alcuna valorizzazione nel passivo patrimoniale, a fronte
dell’inesistenza di un debito, quale conseguenza della mancata attivazione delle suddette aperture
di credito. Ricordato che le valutazioni in base alle quali le poste vengono rappresentate in
bilancio devono comunque essere espressione di coerenza, se vengono espressi a patrimonio i
descritti residui attivi (che patrimonialmente costituiscono solo un credito possibile) dovrebbe
trovare ingresso, nel conto ritenuto più adeguato del lato passivo, una corrispondente posta di
debito, anche se pure essa è solo un debito possibile.
39 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
In conclusione, tenendo conto di quanto sopra evidenziato, la Sezione, con deliberazione n. 69 del
14 luglio 2015, ha dichiarato l’affidabilità del rendiconto generale della Regione Friuli Venezia
Giulia dell’esercizio finanziario 2014 e la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, con le
precisazioni espresse nella relazione allegata alla delibera stessa.
1.2 Rispetto del limite legale di impegno della spesa pluriennale
L’articolo 24 bis della legge regionale di programmazione e contabilità 8.8.2007 n. 21, introdotto
dall’articolo 15, comma 1, lettera c) della legge regionale 30.12.2008 n. 17 (legge finanziaria per il
2009) prevede che l'importo complessivo annuale delle quote di limiti di impegno per l'assunzione
di obbligazioni pluriennali di cui all'articolo 11, comma 1, lettera c), non possa superare il 10 per
cento dell'ammontare complessivo delle entrate derivanti dai tributi propri e dalle
compartecipazioni nette di tributi erariali previsto in ciascuno degli esercizi finanziari compresi
nel bilancio pluriennale.
Si tratta di un limite legale alla possibilità di spesa regionale che si aggiunge all’analogo limite già
esistente e previsto dall’articolo 24, secondo comma, della stessa legge in ordine all’importo
complessivo annuale delle rate di ammortamento per capitale e interessi derivante dal ricorso al
mercato finanziario.
Le risultanze dell’esercizio 2014, riferite tanto al momento previsionale quanto a quello di
consuntivo sono quelle riportate nelle due tabelle che seguono e che evidenziano anche i dati
relativi agli anni 2012 e 2013.
Tabella 1 - limite di impegno della spesa pluriennale (risultanze riferite al momento previsionale) triennio 2012-2014 risultanze dell'esercizio riferite al momento
previsionale 2012 2013 2014
stanziamento limiti 340.476.232,63 327.081.861,35 308.515.824,22
stanziamento entrate nette titolo I 4.165.580.000,00 3.924.201.888,56 4.056.472.881,17
rapporto articolo 24 bis 8,17% 8,33% 7,61%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
40
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 2 - limite di impegno della spesa pluriennale (risultanze riferite al momento di consuntivo) triennio 2012-2014 risultanze dell'esercizio riferite al momento
di consuntivo 2012 2013 2014
impegni limiti 325.449.841,34 317.238.188,80 173.645.253,23
accertamento netto titolo I 4.127.431.994,41 4.569.258.948,45 4.178.129.718,42
rapporto articolo 24 bis 7,89% 6,94% 4,16%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Ne consegue pertanto che nell’esercizio 2014 il limite legale è rispettato e, sia in fase previsionale
che in fase di consuntivo, in misura più ampia sia rispetto all’esercizio 2012 che rispetto
all’esercizio 2013.
Nel triennio 2012-2014 l’andamento del rapporto risulta essere oscillante se si considerano le
risultanze riferite al momento previsionale, decrescente se si considerano le risultanze riferite al
momento di consuntivo. In particolare, nel passaggio dal 2013 al 2014 lo scarto percentuale è pari
a - 0,72% se si fa riferimento al momento previsionale e pari a - 2,78% se si fa riferimento al
momento di consuntivo, mentre nel passaggio dal 2012 al 2014 lo scarto percentuale è pari a –
0,56% se si fa riferimento al momento previsionale e pari a – 3,73% se si fa riferimento al
momento di consuntivo.
1.3 Rispetto del limite legale d’indebitamento (verifica dell’incidenza degli oneri di ammortamento ex art. 24, comma 2, della l. r. n. 21/2007 - dati previsionali iniziali del periodo 2012-2016)
La legge di contabilità regionale (l.r. n. 21/2007) in vigore dall’1.1.2008 ha espressamente previsto
un limite agli oneri derivanti dal debito. L’art. 24, comma 2, dispone infatti che l'importo
complessivo annuale delle rate di ammortamento per capitale e interessi derivante dal ricorso al
mercato finanziario non possa superare il 10% dell'ammontare complessivo delle entrate derivanti
da tributi propri e dalle compartecipazioni nette di tributi erariali previsto in ciascuno degli
esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale.
Il riferimento alle compartecipazioni nette è frutto della modifica apportata dall’art. 15, comma 1
lett. b) della l.r. 17/2008, che, a seguito del nuovo sistema di contabilizzazione delle entrate
tributarie derivante dal nuovo sistema di riscossione stabilito dal decreto del Ministro
41 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dell’Economia e Finanze del 17 ottobre 2008, ha in tal modo inteso esplicitamente escludere, ai
fini di cui ora si tratta, i valori corrispondenti alle compensazioni e ai rimborsi funzionalmente
collegati alla contabilizzazione in entrata delle compartecipazioni.
Tutto ciò premesso, si analizza l’incidenza degli oneri di ammortamento del debito regionale sul
bilancio nel periodo 2012-2016, in relazione ai dati previsionali (iniziali) dei bilanci 2012, 2013,
2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016, al fine di verificare il rispetto del limite di
indebitamento previsto dall’art. 24, comma 2, della L.R. 21/2007. La verifica del rispetto del
limite a consuntivo è invece effettuata nell’ambito del capitolo di questa relazione dedicato
all’indebitamento regionale.
Metodologia seguita per il computo.
Si è proceduto a elaborare l’indicatore con riferimento ai soli oneri di ammortamento
dell’indebitamento a carico della Regione, corrispondenti all’importo degli oneri di
ammortamento dell’indebitamento complessivo al netto dei contributi vincolati dello Stato per
gli oneri di ammortamento dell’indebitamento a proprio carico.
Il dato relativo alla parte interessi e alla parte capitale di ammortamento di mutui e prestiti, per
quanto ricavabile dal rendiconto, è stato rilevato dai capitoli di spesa relativi all’ammortamento
di mutui. Si evidenzia che, ai fini dell’elaborazione dell’indicatore del grado di indebitamento, non
sono state considerate le partite contabili relative ai contratti di finanza derivata e non è stato
computato lo stanziamento a previsione per gli interessi su anticipazioni di cassa. Infine si
evidenzia che non sono state computate tra le spese di ammortamento mutui in parte capitale i
rimborsi connessi alle operazioni di cui all’art. 1, comma 4, 5, 6 e 7 della l.reg. n. 12 del 23.7.2009,
in quanto non sono relative a un indebitamento effettivo. Si precisa che gli stanziamenti
previsionali di bilancio dei capitoli di spesa afferenti l’ammortamento del debito comprendono
oltre la sommatoria degli importi dei piani di ammortamento dell’indebitamento effettivo, anche
lo stanziamento necessario alla copertura degli oneri a fronte di un ipotetico indebitamento da
accendere con riferimento alle nuove autorizzazioni all’indebitamento.
Sulla base dei criteri metodologici testé descritti, l’incidenza sul bilancio degli oneri di
indebitamento nel periodo 2012-2016 è desumibile dalla tabella e dal grafico di seguito riportati.
42
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 3 Incidenza sul bilancio degli oneri da indebitamento (dati da bilancio di previsione iniziale) a carico della Regione per il periodo 2012-2016
Incidenza sul bilancio oneri da indebitamento (dati da bilancio di previsione iniziale) a carico Regione
2012 2013
A - Entrate tributarie nette 4.165.580.000,00* 3.924.201.888,56*
Oneri c/interessi di ammortamento mutui e prestiti
60.744.644,67 66.640.081,62
Oneri c/capitale di ammortamento mutui e prestiti
213.289.108,21 179.485.424,33
Entrate da contributi per ammortamento mutui e prestiti
29.794.979,68 29.794.979,70
B) Oneri netti (al netto dei contributi per indebitamento a carico Stato) ammortamento indebitamento
244.238.773,20 216.330.526,25
Oneri netti ammortamento indebitamento /entrate tributarie (B/A)
5,86% 5,51%
Incidenza sul bilancio oneri da indebitamento (dati da bilancio di previsione iniziale) a carico Regione
2014 2015 2016
A - Entrate tributarie nette 4.056.472.881,17* 3.899.379.203,50* 3.899.379.203,50*
Oneri c/interessi di ammortamento mutui e prestiti
60.269.879,14 52.764.333,37 44.197.394,91
Oneri c/capitale di ammortamento mutui e prestiti
164.065.105,43 170.405.149,76 143.464.754,21
Entrate da contributi per ammortamento mutui e prestiti 29.794.979,70 29.647.734,45 14.006.762,28
B) Oneri netti (al netto dei contributi per indebitamento a carico Stato) ammortamento indebitamento
194.540.004,87 193.521.748,68 173.655.386,84
Oneri netti ammortamento indebitamento /entrate tributarie (B/A)
4,80% 4,96% 4,45%
Fonte: bilanci di previsione iniziali 2012, 2013, 2014 e pluriennale 2014-2016 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
* Nota: I dati delle entrate tributarie sono stati calcolati al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso sulle compartecipazioni erariali.
43 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 1 Incidenza sul bilancio degli oneri da indebitamento (dati da bilancio di previsione iniziale) a carico della Regione per il periodo 2012-2016
Nota: i valori sono quelli relativi al bilancio di previsione iniziale.
Dai calcoli sopra elaborati emerge che il limite di indebitamento del 10% delle entrate tributarie
nette è stato rispettato nel periodo esaminato (dal 2012 al 2016). Nel periodo esaminato si rileva
in particolare una progressiva diminuzione degli oneri netti (al netto dei contributi statali per
l’indebitamento con oneri a carico dello Stato) di ammortamento dell’indebitamento, sia in valore
assoluto, sia in rapporto alle entrate tributarie nette. In particolare, nel 2014 si registrano oneri
netti di ammortamento pari a 194,5 milioni (4,80% delle entrate tributarie nette), che scendono a
193,5 milioni nel 2015 (4,96% delle entrate tributarie nette) e a 173,7 milioni nel 2016 (4,45%
delle entrate tributarie nette).
Questa significativa diminuzione degli oneri del debito che si registra nel periodo 2012-2014 è
sostanzialmente ascrivibile all’estinzione nel triennio stesso del BOR emesso nel 2002, di quello
emesso nel 2003 nonché della conclusione dell’ammortamento di due mutui a carico della Regione
e la parte di oneri a carico della Regione in relazione a un mutuo assunto dallo Stato.
Per converso si deve tener presente che pure a fronte di questo trend discendente gli stanziamenti
previsionali di bilancio dei capitoli di spesa afferenti l’ammortamento del debito comprendono
anche lo stanziamento necessario alla copertura di un ipotetico indebitamento da accendere con
riferimento alle nuove autorizzazioni all’indebitamento indicate nella legge finanziaria.
4,00%
4,20%
4,40%
4,60%
4,80%
5,00%
5,20%
5,40%
5,60%
5,80%
6,00%
2012 2013 2014 2015 2016
inci
den
za p
erc
en
tuale
Incidenza sul bilancio di previsione iniziale degli oneri per ammortamento dell'indebitamento a carico
Regione periodo 2012-2016
44
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2. BILANCIO DI PREVISIONE E PROGRAMMAZIONE 2014. REGOLARITA’ DEL CICLO DI BILANCIO
2.1 Riscontri contabili per la parificazione del rendiconto (variazioni di bilancio, registrazioni del tesoriere, concordanza con il conto del patrimonio).
E’ stato in precedenza precisato3 che il riscontro di conformità contabile, rimane pur a fronte
dell’evoluzione dello scenario normativo di riferimento, un elemento essenziale della parificazione.
La conformità va però oggi intesa non come corrispondenza e coerenza tra le scritture contabili
tenute da soggetti diversi (Amministrazione e Corte dei conti), ma quale coerenza tra le risultanze
dei diversi documenti contabili che si succedono nel corso della gestione del bilancio (scandita
dalla legge di approvazione, dalle variazioni di bilancio variamente disposte, dalla legge di
assestamento, dalle risultanze del conto del bilancio emergenti dal rendiconto) e tra le risultanze
stesse e gli atti che le giustificano, siano essi atti interni all’Amministrazione (scritture contabili
della Ragioneria, atti e provvedimenti emanati dalle singole Direzioni regionali) sia atti di
soggetti esterni (scritture del tesoriere). Nello stesso senso deve essere verificata un’effettiva
concordanza tra le risultanze del conto del bilancio con quelle del conto del patrimonio, laddove
esse si intersecano.
Variazioni di bilancio.
L’attività istruttoria si è fatta quindi carico innanzi tutto di verificare le procedure di gestione del
ciclo di bilancio esaminando la coerenza delle attività contabili che collegano le risultanze
previsionali a quelle di rendiconto, attraverso le variazioni del bilancio. Siffatto riscontro è stato
condotto sulla base dei prospetti allegati alla relazione al rendiconto, che riepilogano le variazioni
apportate al bilancio sia in base al titolo di entrata/spesa sia in base alla natura del
provvedimento che dispone la variazione.
3 Cfr. precedente paragrafo “Ruolo e significato della parificazione del rendiconto nel sistema dei controlli sulla Regione intestati alla Sezione”.
45 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La verifica ha fatto emergere alcune incongruenze che sono state segnalate e tempestivamente
eliminate dall’Amministrazione nell’ambito di un controllo di regolarità contabile che per alcuni
versi si è presentato come un controllo “concomitante”. In tale contesto sono emerse delle
incongruenze in riferimento alle variazioni inerenti l’avanzo applicato: in particolare si è rilevato
che i dati dell’avanzo applicato al finanziamento dei titoli I e II della spesa riportati in due
distinti prospetti (prospetto “variazioni per titoli” e prospetto “variazione per natura
provvedimento”) della relazione4 differivano per un importo di 300 mila euro e, inoltre, che il
totale dell’avanzo 2013 applicato al bilancio 2014, calcolato mediante sommatoria di quello
applicato in sede di bilancio inziale e di quello applicato con variazioni in corso d’anno (euro
848.984.963,97), risultava di importo superiore a quello effettivamente determinato a rendiconto
2013 (euro 848.934.963,97).
A seguito di richiesta istruttoria, l’Amministrazione ha confermato l’esistenza delle incongruenze,
precisando che le stesse erano state causate da un’impropria codifica della movimentazione di uno
storno tra capitoli di spesa e da un disguido nel caricamento nell’applicativo delle proposte di
deliberazione giuntale dei documenti da sottoporre all’approvazione dell’organo esecutivo.
Con deliberazione di Giunta regionale n. 1160 de 19.6.2015 l’Amministrazione ha provveduto a
sostituire, con un nuovo documento opportunamente rettificato, l’allegato sub 2) (relazione al
rendiconto 2014) della DGR 1017 del 29.5.2015.
Sulla base di tale nuovo documento la Sezione ha verificato la coerenza del ciclo di bilancio, sia
per la parte entrata che per la parte spesa, come sintetizzato nei prospetti che seguono:
Tabella 4 Conformità contabile del ciclo di bilancio 2014 - parte entrata
TITOLI DI BILANCIO
Bilancio di previsione
Variazioni di bilancio
(A) + (B)
Modifica collocazione
capitoli di bilancio (C)
Rendiconto
stanziamento iniziale (A)
in aumento in diminuzione saldo (B) stanziamento
finale (A) + (B) + (C)
Titolo I 4.902.472.881,17 29.000.000,00 205.393.986,29 -176.393.986,29 4.726.078.894,88 0,00 4.726.078.894,88
Titolo II 90.488.902,89 164.882.230,64 1.052.417,57 163.829.813,07 254.318.715,96 0,00 254.318.715,96
Titolo III 62.823.754,18 2.954.566,40 19.003.000,00 -16.048.433,60 46.775.320,58 -3.000.000,00 43.775.320,58
Titolo IV 73.442.401,09 86.238.935,46 40.211.690,50 46.027.244,96 119.469.646,05 0,00 119.469.646,05
Titolo V 28.100.000,00 20.000.000,00 20.000.000,00 0,00 28.100.000,00 0,00 28.100.000,00
Titolo VI 1.556.691.462,87 211.615.504,55 0,00 211.615.504,55 1.768.306.967,42 3.000.000,00 1.771.306.967,42
Totale generale
6.714.019.402,20 514.691.237,05 285.661.094,36 229.030.142,69 6.943.049.544,89 0,00 6.943.049.544,89
Fonte: bilancio di previsione, rendiconto e relazione al rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
4 Relazione allegata alla deliberazione di Giunta regionale n. 1017 del 29.5.2015.
46
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 5 Conformità contabile del ciclo di bilancio 2014 - parte spesa
TITOLI Di BILANCIO
Bilancio di previsione
Variazioni di bilancio
(A) + (B)
Modifica collocazione
capitoli di bilancio (C)
Rendiconto
stanziamento iniziale (A)
in aumento in diminuzione saldo (B) stanziamento
finale (A) + (B) + (C)
Titolo I 4.495.318.685,50 1.274.057.280,87 253.294.744,31 1.020.762.536,56 5.516.081.222,06 -
3.000.000,00 5.513.081.222,06
Titolo II 469.061.343,32 1.842.613.811,97 322.206.232,41 1.520.407.579,56 1.989.468.922,88 -500.000,00 1.988.968.922,88
Titolo III 193.773.820,23 157.301,34 157.301,34 0,00 193.773.820,23 0,00 193.773.820,23
Titolo IV 1.556.691.462,87 317.757.067,74 500.000,00 317.257.067,74 1.873.948.530,61 3.500.000,00 1.877.448.530,61 TOTALE GENERALE
6.714.845.311,92 3.434.585.461,92 576.158.278,06 2.858.427.183,86 9.573.272.495,78 0,00 9.573.272.495,78
Fonte: bilancio di previsione, rendiconto e relazione al rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
L’approfondimento istruttorio ha verificato che i prospetti delle variazioni, in particolare con
riferimento ai riepiloghi per titoli, non danno completa evidenza dei valori degli spostamenti dei
capitoli tra unità di bilancio e, inoltre, che i prospetti delle variazioni per capitoli, poiché indicano
solo le codifiche contabili dei capitoli risultanti a fine anno e non anche quelle iniziali, non sempre
consentono di risalire agli spostamenti di capitoli tra titoli.
Infatti, come si può vedere dalle tabelle sopra riportate che fanno riferimento al bilancio 2014, se
si utilizzano i prospetti delle variazioni allegati alla relazione al rendiconto e si procede sommando
agli stanziamenti iniziali di bilancio il totale delle variazioni per titoli, non si perviene all’importo
della previsione assestata riportata nel rendiconto 2014 con riferimento ai titoli I, II e IV della
spesa e ai titoli III e VI dell’entrata.
Il confronto istruttorio ha consentito di fare chiarezza, nel senso che le discordanze riportate nelle
tabelle di cui sopra (evidenziate nella colonna C) sono solo apparenti e nascono dal fatto che i
prospetti delle variazioni considerano i capitoli esclusivamente in base alla codifica che essi hanno
a fine esercizio.
Conclusivamente, nel rilevare l’assenza di irregolarità contabili, si osserva comunque che gli
allegati alla relazione al rendiconto afferenti le variazioni non sono sufficientemente idonei
(manca l’evidenza dei dati di cui alla colonna C) a collegare in modo coerente le risultanze
previsionali con quelle di rendiconto. Infatti, benché in calce ai soli prospetti delle variazioni delle
spese per titoli venga riportata una nota (peraltro solo con riferimento alle spese e non anche per
le entrate) che indica alcuni spostamenti di capitoli tra titoli, i valori monetari delle variazioni
non riportano analoghe indicazioni, pregiudicando la possibilità di individuare il percorso
contabile che ha determinato lo stanziamento assestato, quale esito della somma degli
stanziamenti iniziali con le successive variazioni.
47 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La Sezione ha anche analizzato la natura dei provvedimenti che avevano determinato la
variazione, riscontrandone la conformità alla legge e ha altresì verificato l’importo complessivo
delle variazioni nel triennio 2012-2014, come esposto nella tabella che segue:
Tabella 6 Variazioni di bilancio – parte spsa - nel triennio 2012-2014 Variazion
i 2012 2013 2014
in aumento
in diminuzione
in aumento
in diminuzione.
% 2013/ 2012 in
aumento
% 2013/ 2012 in diminuz.
in aumento
in diminuzione
% 2014/ 2013 in
aumento
% 2014/ 2013 in
diminuz.
Importi totali
2.457,41 385,70 2.164,91 258,40 -11,90% -33,00% 3.434,58 576,15 58,65% 122,97%
Fonte: relazione al rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: gli importi in valore assoluto sono espressi in milioni di euro.
Con riferimento a quest’ultima tabella va rilevato come nel 2014, rispetto al biennio precedente,
sulla consistenza delle variazioni abbiano, tra l’altro, influito anche le novità in tema di
applicazione dell’avanzo. Infatti, mentre fino all’esercizio 2013 il legislatore regionale iscriveva,
tra le entrate o le spese del bilancio di previsione, l’eventuale saldo finanziario, positivo o
negativo, presunto al termine dell’esercizio precedente5, con la legge finanziaria 2014 (legge
regionale n. 23 del 27 dicembre 2013) è stata modificata la legge regionale di contabilità, nel senso
di consentire l’iscrizione nel bilancio di previsione iniziale del solo avanzo derivante da fondi
vincolati, fatta salva l’inclusione tra le spese dell’eventuale saldo finanziario negativo presunto.
consentendo L’iscrizione in bilancio dell'eventuale avanzo libero di amministrazione dell’esercizio
precedente è ora consentita solo con la legge di assestamento di bilancio, una volta che la Corte
dei conti abbia parificato il relativo rendiconto.
Concordanza con le scritture del tesoriere.
L’attività istruttoria si è fatta carico di verificare, sia pure nelle sole risultanze generali,
l’esistenza di coerenza e corrispondenza tra le risultanze del rendiconto e le scritture del tesoriere.
Ha infatti analizzato i riepiloghi, presentati su base mensile, delle registrazioni del tesoriere,
riscontrando la conformità alle risultanze del rendiconto regionale del rendiconto di gestione
presentato dal tesoriere, che espone un totale di reversali registrate e incassate dal tesoriere per
euro 6.839.338.875,81 e un totale di mandati registrati e pagati dal tesoriere per euro
5 Per completezza va precisato che con il bilancio di previsione 2013 e più precisamente con la legge finanziaria regionale 2013 (legge regionale n. 27 del 31 dicembre 2012) il legislatore regionale ha introdotto un vincolo temporale all’attivazione delle spese finanziate da avanzo presunto libero, subordinandola all’approvazione della deliberazione di Giunta regionale di formalizzazione delle risultanze finanziare dell’esercizio precedente, purché la stessa indicasse l’effettiva disponibilità dell’avanzo.
48
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
7.391.128.591,67. Nella DAS è stato peraltro segnalato come i riepiloghi mensili inizialmente
trasmessi dal tesoriere alla Sezione esponessero dati errati a causa di un vizio nella procedura di
caricamento dei dati, che è stato prontamente sanato.
Concordanza con il conto del patrimonio.
La conformità contabile è stata anche verificata in ordine ai rapporti tra il conto del bilancio e
quello del patrimonio. Al riguardo è già stato evidenziato da questa Sezione, in occasione di
precedenti parificazioni del rendiconto regionale, il limitato valore che può essere riconosciuto al
conto del patrimonio, che soffre della circostanza di essere espressione di un bilancio di natura
finanziaria, scevro da valorizzazioni di fenomeni gestionali di grande rilevanza sotto il profilo
patrimoniale, ma che non vengono rilevati in contabilità finanziaria perché privi di
movimentazioni finanziarie.
Pur in questi limiti, il riscontro ha comunque dato esito positivo e la concordanza è risultata
correttamente rappresentata.
A questo proposito pare opportuno ricordare che il conto generale del patrimonio della Regione
espone la variazione effettiva della ricchezza patrimoniale, denominata “sostanza patrimoniale
netta”, derivante dalle dinamiche della gestione del bilancio (competenza e residui) e dei fatti
gestionali estranei alle movimentazioni del conto del bilancio.
Nell’ambito della gestione di competenza del bilancio si collocano fattispecie ininfluenti per
l’aumento o la diminuzione della consistenza patrimoniale in quanto non determinano una
variazione effettiva del patrimonio; si tratta di: a) entrate che causano variazioni compensative in
diminuzione del patrimonio per riduzione di attività (alienazioni e rimborsi prestiti) e aumento di
passività (accensione prestiti), b) spese che causano variazioni compensative in aumento del
patrimonio per aumenti di attività (acquisizioni) e diminuzioni di passività (rimborso di prestiti).
Gli accertamenti e impegni ininfluenti ai fini della modifica della consistenza patrimoniale
generano variazioni dello stesso importo e di segno opposto nei conti generali delle attività
disponibili e indisponibili e delle passività diverse. Le entrate derivanti da alienazioni si annullano
con la correlata diminuzione delle attività (attività disponibili e indisponibili). Gli accertamenti
per rimborso di crediti si elidono con la diminuzione dei crediti (esposti nei conti generali delle
attività) mentre gli accertamenti per accensioni di prestiti si eliminano con l’aumento delle
passività (esposte nel conto generale delle passività diverse). Le spese relative ad acquisizioni di
beni e titoli di credito si elidono con gli aumenti del valore di tali poste esposte nei conti generali
delle attività. Tali acquisizioni non generano consumo di ricchezza patrimoniale ma
49 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
rappresentano attività patrimoniali in quanto la loro utilità si estende in un periodo di tempo
pluriennale. Le spese per rimborso di prestiti si annullano con la diminuzione di passività (iscritte
nel conto generale delle passività diverse). Dalle considerazioni si qui esposte emerge che con
riferimento alle predette fattispecie gli accertamenti conducono a permutazioni patrimoniali con
diminuzioni di attività e aumento di passività, mentre gli impegni conducono a permutazioni
patrimoniali con aumento di attività e diminuzione di passività. Pertanto l’effettiva variazione
patrimoniale da un esercizio all’altro attribuibile alla gestione di competenza è data dalla
differenza tra accertamenti e impegni di competenza “depurati” dalle predette poste contabili a
cui si aggiunge il saldo dei trasferimenti.
Al risultato della gestione di competenza si aggiunge il risultato della gestione dei residui. La
movimentazione dei residui coinvolge altresì i residui passivi perenti eliminati dal conto del
bilancio e confluiti in aumento delle passività del conto del patrimonio. L’effetto positivo nel
conto del bilancio di tali eliminazioni si annulla con l’incremento delle passività patrimoniali
senza pertanto incidere sulla consistenza netta patrimoniale.
Riepilogando, la variazione patrimoniale effettiva derivante dalla gestione del bilancio si ottiene
dalla somma algebrica del risultato della gestione di competenza (accertamenti e impegni
depurati) e del risultato della gestione dei residui (escludendo dalle eliminazioni dei residui passivi
gli importi dei perenti confluiti nel conto del patrimonio).
La variazione complessiva patrimoniale si ottiene aggiungendo al risultato della gestione di
bilancio il saldo delle variazioni non finanziarie che non trovano riscontro nella gestione del
bilancio e generano direttamente incrementi e diminuzioni dei conti generali delle attività
disponibili e indisponibili e delle passività diverse. Le variazioni non finanziarie si riferiscono alle
rettifiche di valore, per svalutazioni e rivalutazioni delle attività disponibili e indisponibili e alle
cancellazioni dei residui perenti tra le passività diverse del conto del patrimonio.
In conclusione la variazione patrimoniale misura la variazione della ricchezza nell’esercizio di
riferimento, tuttavia si discosta ampiamente dalle risultanze esprimibili dall’applicazione della
contabilità economico patrimoniale a causa della incompleta adesione ai principi e alle regole di
rilevazione di tale sistema contabile. A tal riguardo si sottolinea la mancata rilevazione degli
ammortamenti delle immobilizzazioni, degli accantonamenti per svalutazione dei crediti e per
passività potenziali e in generale di tutti i fatti di gestione non misurati da incassi e pagamenti
della contabilità finanziaria.
50
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2.2 Gli equilibri di bilancio in sede previsionale
Il bilancio di previsione 2014 presenta previsioni iniziali di entrata, escluse le partite di giro, pari
a 5.158,1 milioni, che finanziano un pari importo di spese effettive. Tale pareggio iniziale di
bilancio comprende, dal lato entrate, anche l’applicazione di avanzo vincolato dall’esercizio 2013
per 0,8 milioni6.
Il bilancio di previsione assestato per l’anno 2014 presenta previsioni di entrate effettive per
5.171,8 milioni, alle quali vanno ad aggiungersi l’avanzo 2013 definitivamente applicato al
bilancio 2014 (al netto delle quote destinate alle partite di giro) pari a 843,2 milioni e
trasferimenti dal 2013, in attuazione del principio della competenza derivata (anch’essi al netto
delle quote destinate alle partite di giro) per 1.680,9 milioni, per un totale complessivo di entrate
(escluse le partite di giro) di 7.695,9 milioni, importo che, per il principio del pareggio finanziario,
eguaglia il totale degli stanziamenti assestati di spese effettive.
2.2.1 Scostamenti delle previsioni di entrata
Nella seguente tabella si riportano le previsioni iniziali e assestate di entrata del bilancio di
previsione 2014, con evidenza degli scostamenti in valore assoluto e percentuale (quest’ultimi
limitatamente ai titoli d’entrata).
Deve essere considerato che i dati del 2014 risentono delle modifiche del regime contabile
regionale, introdotte nell’ottica di una graduale attivazione dell’armonizzazione dei sistemi
contabili di cui al d.lgs. n. 118/2011 e n. 126/2014.
Rilevanti effetti ha inoltre prodotto la nuova disciplina contabile regionale che, in conformità a
principi affermati dalla Corte costituzionale, ha stabilito l’inapplicabilità dell’avanzo presunto
libero al bilancio di previsione.
6 A seguito della modifica apportata dall’art. 13, c. 1, lett. a) della l.reg. n. 23/2013 (legge finanziaria regionale 2014) all’articolo 12 della legge regionale di programmazione finanziaria e di contabilità, dal 2014, in sede di bilancio di previsione è iscritto, tra le spese, l’eventuale saldo finanziario negativo, mentre l’eventuale saldo positivo è iscritto, tra le entrate e le spese, limitatamente ai fondi a destinazione vincolata.
51 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 7 Scostamenti previsioni entrate effettive bilancio di previsione 2014
Entrata Previsioni
iniziali Previsioni assestate
Scostamento percentuale
Scostamento in valore assoluto
Applicazione avanzo finanziario esercizio 2013 0,8 843,2 842,4 Somme trasferite da esercizio 2013 0,0 1.680,9 1.680,9 Titolo I Tributi propri della regione e compartecipazioni ai tributi erariali
4.902,5 4.726,1 -3,60% -176,4
Titolo II Trasferimenti di parte corrente dello stato, dell’unione europea e di altri soggetti
90,5 254,3 181,03% 163,8
Titolo III Entrate extratributarie 62,8 43,8 -30,25% -19,0 Titolo IV Alienazioni, trasformazione di capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto capitale
73,4 119,5 62,81% 46,1
Titolo V Mutui, prestiti o altre operazioni creditizie
28,1 28,1 0,00% 0,0
Totale entrate effettive 5.157,3 5.171,8 0,28% 14,5 Totale entrate escluse le partite di giro 5.158,1 7.695,9 49,20% 2.537,8 Fonte: bilancio di previsione e rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: gli importi in valore assoluto sono espressi in milioni di euro.
Gli scostamenti previsionali originati dalle variazioni apportate al bilancio di previsione hanno
fatto registrare nel 2014 un incremento riferito alle sole entrate effettive pari allo 0,28%,
corrispondente a 14,5 milioni. Tuttavia un’analisi più dettagliata, sia in termini percentuali che
assoluti, consente di declinare tale aumento, tra previsione iniziale e definitiva, in maniera
differenziata a seconda del titolo d’entrata. Infatti, a fronte di scostamenti percentuali negativi al
titolo I (-3,60%) e al titolo III (-30,25%), di cui il primo di valore percentuale limitato, si hanno
scostamenti percentuali ampiamente positivi nelle previsioni del titolo II (+181,03%) e IV
(+62,81). Con riferimento ai dati in valore assoluto si osserva che lo scostamento negativo di
maggior importo risulta, contrariamente al dato percentuale, quello del titolo I dell’entrata (-
176,4 milioni), il quale risulta in parte compensato dalla maggiore previsione al titolo II (163,8
milioni). Peraltro, come verrà meglio precisato in altre parti di questa relazione, la previsione
assestata del titolo I (4.726,1 milioni) si è tradotta a consuntivo in accertamenti per 4.801,5
milioni, con uno scostamento rispetto alla previsione definitiva di +75,4 milioni (pari a +1,60%).
Con riferimento al titolo III lo scostamento tra la previsione iniziale (62,8 milioni) e assestata
(43,8 milioni) è risultato pari a -19,0 milioni, tuttavia a consuntivo si sono registrati accertamenti
per 68,5 milioni, importo superiore alla previsione iniziale, successivamente ridotta. Infine lo
scostamento in valori assoluti del titolo IV tra previsione iniziale (73,4 milioni) e definitiva (119,5
milioni) è di +46,1 milioni .
52
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Come sopra accennato, lo scostamento tra previsione iniziale e definitiva delle entrate effettive
2014 è pari, percentualmente, allo 0,28% e pertanto risulta piuttosto limitata; tuttavia la tabella
sopra riportata evidenzia uno scostamento delle previsioni nelle entrate genericamente intese
(escluse le partite di giro) pari al 49,20%, corrispondente a un valore in termini assoluti di 2.537,8
milioni. Ne deriva che, nel 2014, al bilancio regionale solo affluite, successivamente
all’approvazione del bilancio di previsione, ingenti risorse, pari quasi al 50% di quelle
inizialmente previste, relative a poste non riconducibili a quelle iscritte nei diversi titoli d’entrata.
Il riferimento è alle somme trasferite dal 2013 in base al principio della competenza derivata, pari
a 1.680,9 milioni (al netto delle quote destinate alle partite di giro) e all’avanzo finanziario 2013
applicato a seguito della sua definitiva quantificazione che, al netto delle quote destinate alle
partite di giro e alla parte vincolata già applicata in sede di bilancio iniziale, è risultato pari a
842,4 milioni. Risorse che pertanto hanno concorso in maniera importante al finanziamento degli
stanziamenti di spesa effettiva previsti definitivamente nel bilancio regionale.
Con riferimento all’avanzo va peraltro sottolineato come le modifiche normative apportate dalla
legge regionale n. 23/2013 (legge finanziaria regionale 2014) agli articoli 127 e 348 della legge
regionale di programmazione finanziaria e di contabilità, abbiano determinato l’applicazione, al
bilancio di previsione iniziale 2014, solo di una quota limitata di avanzo afferente esclusivamente
fondi a destinazione vincolata, rinviando alla legge di assestamento l’applicazione della restante
quota del saldo finanziario derivante dall’esercizio 2013. Ne è conseguito che, rispetto agli esercizi
precedenti, in cui in sede di bilancio di previsione veniva applicata una quota importante di
avanzo presunto (nel 2013 710,3 milioni, nel 2012 952,7 milioni), nel 2014 l’avanzo inizialmente
applicato è risultato molto ridimensionato (0,8 milioni).
2.2.2 Scostamenti delle previsioni di spesa
Nella seguente tabella si riportano le previsioni iniziali e assestate di spesa del bilancio di
previsione 2014, con evidenza degli scostamenti in valore percentuale e assoluto.
7 Il comma 5 dell'articolo 12 è stato così sostituito: “Tra le spese di cui al comma 4 è iscritto l'eventuale saldo finanziario negativo, presunto al termine dell'esercizio precedente. L'eventuale saldo positivo è iscritto tra le entrate e le spese di cui al comma 4 limitatamente ai fondi a destinazione vincolata”. 8 All'articolo 34 è stato aggiunto il comma 1bis: “Con legge di assestamento di bilancio, acquisita giuridica certezza delle risultanze della gestione a seguito del giudizio di parifica, tra le entrate e le spese si iscrive l’eventuale avanzo di amministrazione”.
53 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 8 Scostamenti previsioni spese effettive bilancio di previsione 2014
Spesa Previsioni iniziali
Previsioni assestate
Scostamento percentuale
Scostamento in valore assoluto
Titolo I Spese correnti 4.495,3 5.513,1 22,64% 1.017,8
Titolo II Spese d’investimento 469,0 1.989,0 324,09% 1.520,0
Titolo III Spese per rimborso di mutui e prestiti 193,8 193,8 0,00% 0,0
Totale spese effettive 5.158,1 7.695,9 49,20% 2.537,8
Fonte: bilancio di previsione e rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: gli importi in valore assoluto sono espressi in milioni di euro.
Come già accennato in precedenza, il lato spesa del bilancio, il cui totale degli stanziamenti, per il
principio del pareggio finanziario, corrisponde necessariamente a quello delle entrate, ha
registrato nel 2014 scostamenti previsionali di spese effettive pari in valore assoluto a 2.537,8
milioni, con un incremento percentuale del 49,20% rispetto alle previsioni iniziali, incremento
che, come sopra descritto, deriva principalmente dall’applicazione al bilancio oltre che
dell’avanzo finanziario 2013 anche delle somme trasferite dall’esercizio precedente. La tabella
sopra riportata illustra come i suddetti scostamenti previsionali complessivi presentano
dinamiche diversificate nell’ambito dei diversi titoli di spesa: le spese correnti risultano infatti
aumentate di 1.017,8 milioni, pari a una percentuale del 22,64%; mentre molto più rilevante
risulta essere lo scostamento nelle previsioni delle spese d’investimento che risultano aumentate
di 1.520,0 milioni, pari a una percentuale del 324,09%. Tale notevole incremento delle spese del
titolo II va in particolare ricollegato ai trasferimenti di competenza derivata che, nel 2014, sono
stati applicati a detto titolo di spesa per 1.186,5 milioni.
Con riferimento alle partite di giro, l’equilibrio previsionale complessivo del bilancio di previsione
2014, indicato nella tabella seguente, registra un pareggio iniziale di 1.556,7 milioni e quello
assestato a 1.877,4 milioni.
54
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 9 Scostamenti previsioni partite di giro bilancio di previsione 2014
Partite di giro Previsioni iniziali
Previsioni assestate
Scostamento percentuale
Scostamento in valore assoluto
Applicazione avanzo finanziario 0,0 5,7 - 5,7
Somme trasferite da esercizio 2013 0,0 100,4 - 100,4 Titolo VI Entrate per partite di giro 1.556,7 1.771,3 13,79% 214,6 Totale entrate per partite di giro 1.556,7 1.877,4 20,60% 320,7 Titolo IV Spese per partite di giro 1.556,7 1.877,4 20,60% 320,7
Totale spese per partite di giro 1.556,7 1.877,4 20,60% 320,7 Fonte: bilancio di previsione e rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: gli importi in valore assoluto sono espressi in milioni di euro.
L’analisi sopra effettuata degli scostamenti tra previsioni iniziali e assestate del bilancio 2014,
conferma quindi i rilevanti effetti prodotti dalle novità legislative introdotte nell’ordinamento
contabile regionale, quantificando le risorse provenienti dagli esercizi precedenti (avanzo e
trasferimenti da competenza derivata) che hanno concorso in maniera decisiva al finanziamento
delle spese effettive previste definitivamente in bilancio e, in particolare, di quelle del titolo I e II.
Più limitato, sia in termini assoluti che percentuali, è risultato invece lo scostamento tra
previsioni iniziali e definitive delle entrate effettive .
2.3 La rigidità del bilancio 2.3.1 Premesse metodologiche.
Nel contesto dell’analisi sul bilancio di previsione, la Sezione ritiene opportuno evidenziare il
rapporto intercorrente tra le risorse di bilancio a disposizione della Regione e l’entità delle risorse
che possono essere destinate discrezionalmente al perseguimento degli obiettivi politico-
programmataci, una volta data adeguata copertura alle spese c.d. “rigide”. A tal fine si riporta in
questa sede una sintesi dell’analisi svolta nell’ambito del “Rapporto sul coordinamento della
finanza pubblica regionale” di cui alla deliberazione della Sezione n. 68 del 10.6.2015, a cui si
rimanda per maggiori approfondimenti, analisi in cui è stata esaminata la rigidità dei bilanci degli
esercizi 2013, 2014 e 2015.
Preliminarmente risulta tuttavia opportuno richiamare taluni aspetti teorici e di metodo che,
sebbene già ampiamente illustrati nella citata deliberazione, risultano necessari a contestualizzare
anche in questa sede l’argomento.
Innanzitutto, trattando dell’argomento della rigidità in riferimento al bilancio di previsione, pare
55 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
necessario indicare la definizione che la Sezione ha dato di “spese rigide” cui si contrappone la
nozione di “spese libere”. Con la prima locuzione si indicano, nel contesto del bilancio di
previsione, quegli stanziamenti in uscita che inderogabilmente devono essere previsti in bilancio,
in quanto correlati a specifiche esigenze tecnico contabili che ne impongono una certa
destinazione (ad es. accantonamenti, fondi, vincoli di destinazione) oppure a specifiche situazioni
cui l’ordinamento conferisce un valore prioritario e/o una particolare tutela oppure a esigenze di
spesa irrinunciabili o insopprimibili.
Pertanto vengono ritenute rigide quelle spese che oltre ad essere preordinatamente destinate a un
certo fine, si caratterizzano anche per essere congiuntamente connotate da stabilità/ripetitività
nel tempo e dal trovare fondamento in precisi obblighi giuridici e/o contabili. Si tratta quindi di
una nozione di rigidità affatto diversa da quella formalmente rilevata nel bilancio regionale, che
la riferisce esclusivamente alla spesa caratterizzata dall’esistenza di limiti pluriennali di impegno.
Le “spese libere” invece emergono come valore residuale, corrispondente alla differenza tra i
mezzi finanziari complessivamente disponibili e le spese “rigide” e si caratterizzano per essere
espressione di risorse di cui gli organi della Regione possono discrezionalmente disporre per il
perseguimento dei propri obiettivi “di governo” e come tali soggette a eventuali manovre di
riduzione.
Con specifico riferimento alle spese rigide, la Sezione ha enucleato due fattispecie di rigidità:
“rigidità tecnico-contabile”: derivante cioè da spese che trovano fondamento in ragioni di
natura giuridica (preesistenza di obblighi giuridici che imprimono alle risorse una certa
destinazione) o di natura tecnico–contabile, connesse al doveroso rispetto di regole, presenti
nella legge di contabilità regionale o desumibili dai principi contabili, che influiscono
sull’utilizzabilità delle risorse;
“rigidità sostanziale”: derivante da esigenze irrinunciabili o insopprimibili di spesa
preordinate a garantire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali
di cui all’articolo 117, secondo comma, lett. m), della Costituzione, secondo una logica
associabile alla nozione di servizio universale e cioè di un servizio potenzialmente esteso a
tutti gli utenti e reso sull’intero territorio regionale in un regime fortemente pubblicistico o a
condizioni di prezzo governato o accessibile. In quest’ottica si può parlare quindi di una
rigidità “sostanziale”.
Per una delimitazione del perimetro di rilevanza della rigidità sostanziale, può soccorrere,
quale riferimento di principio, l’articolo 14 del decreto legislativo 6.5.2011, n. 68, di
attuazione della legge 5.5.2009, n. 42, sul federalismo fiscale, ai sensi del quale le spese
56
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
riconducibili ai vincoli di cui all’articolo 117, secondo comma, lett. m), della Costituzione
sono quelle relative ai livelli essenziali delle prestazioni nelle materie di sanità, assistenza,
istruzione e trasporto pubblico locale. Si tratta, pertanto di spese di cui è certa solamente la
doverosa inclusione in bilancio e l’attinenza a una determinata materia9.
Ciò premesso, va evidenziato come la complessità e onerosità di un’approfondita indagine sulle
singole componenti di rigidità abbia indotto la Sezione a effettuare delle inevitabili
semplificazioni: restringendo l’indagine analitica alle sole spese afferenti la rigidità tecnico-
contabile e delimitando la rigidità sostanziale ai soli ambiti sanitario e del trasporto pubblico
locale, operando per quest’ultimi delle approssimazioni e forfettizzazioni.
Nel prosieguo verrà esposto l’esame svolto, in un’ottica comparativa, della rigidità nei bilanci di
previsione iniziali del triennio 2013-201510. L’analisi è impostata prendendo a riferimento il
versante della spesa: in particolare si sono considerate le spese effettive (titoli I, II e III),
trascurando le partite di giro, in quanto, per loro natura, tali poste contabili trascendono la
possibilità per l’Amministrazione regionale di assumere decisioni discrezionali sulla loro
“destinazione”. Tuttavia va precisato che la Regione ha attuato nel bilancio di previsione 2015
una riclassificazione di taluni capitoli delle partite di giro, conseguentemente la Sezione, al fine di
pervenire a un confronto tra poste omogenee, ha operato un’armonizzazione dei dati, come verrà
più dettagliatamente specificato nel prosieguo.
2.3.2 Rigidità tecnico contabile in sede previsionale
Con riferimento alla rigidità “tecnico-contabile”, si riporta l’elenco delle tipologie di spese che la
Sezione ha incluso in tale categoria:
limiti di impegno: tali elementi di rigidità fanno riferimento a obbligazioni pluriennali assunte
ai sensi e nei limiti di cui all’articolo 24 bis della legge regionale n. 21/2007;
spese obbligatorie: la qualifica di “spese obbligatorie” associata dalla Regione a taluni
capitoli, ha condotto la Sezione a considerare gli stessi quali rigidità di bilancio in senso
tecnico, in quanto dall’obbligatorietà della spesa sembrerebbe discendere anche la relativa
9 In assenza di una determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e dei relativi fabbisogni e costi, la determinazione della rigidità sostanziale si presenta assai problematica, sia per quanto attiene l’individuazione delle componenti contabili presenti nel bilancio regionale che sono a tal fine rilevanti, sia con riferimento alla determinazione del quantum delle stesse. 10La scelta di considerare il solo momento previsionale discende dalla considerazione che se la rigidità è costituita da spese insopprimibili e inderogabili, allora queste devono essere previste in bilancio, quantomeno nella loro misura minima, fin dalla sua approvazione iniziale da parte del Consiglio regionale, il quale dovrà destinare loro, inevitabilmente, la congrua parte di risorse complessive previste nell’esercizio.
57 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
inderogabilità;
spese correlate a trasferimenti vincolati: dette spese vanno considerate rigidità in quanto la
natura vincolata della fonte di finanziamento imprime alle correlate spese un carattere di
inderogabilità, che priva l’Amministrazione della possibilità di scegliere discrezionalmente la
finalizzazione delle risorse;
trasferimenti istituzionali agli enti locali della Regione: la relativa spesa è da considerarsi
quale rigidità tecnico-contabile in quanto afferisce a un preciso obbligo che discende dalle
norme di attuazione dello Statuto regionale;
spese finanziate con avanzo vincolato: per le medesime motivazioni già enunciate con
riferimento alle spese correlate ai trasferimenti vincolati, anche le spese finanziate con avanzo
vincolato sono rigide;
spese per fondi: la legge regionale di contabilità impone l’iscrizione nello stato di previsione
della spesa di una serie di fondi che, in relazione all’obbligo normativamente stabilito, non
possono che essere considerati quali rigidità di bilancio11;
spese per garanzie: il relativo stanziamento è richiamato dall’articolo 18 della legge regionale
di contabilità12;
impegni pluriennali: l’articolo 43 della legge regionale n. 21/2007 consente l’assunzione di
impegni di spesa sugli esercizi futuri. Tale previsione normativa implica che
l’Amministrazione può assumere obbligazioni che gravano su esercizi a venire, essi pertanto
costituiscono una rigidità di bilancio e, infatti, il comma 4 del medesimo articolo prevede che
la legge finanziaria di ciascun anno tenga conto, nella determinazione degli stanziamenti di
bilancio, degli impegni di tale fattispecie già assunti.
Come già accennato in precedenza la Regione ha operato nel bilancio di previsione del periodo
11 La Sezione ha operato una distinzione all’interno della categoria “fondi” previsti dalla legge regionale di contabilità, espungendo, ai fini dell’esame qui condotto, quelli che costituiscono risorse liberamente utilizzabili dall’Amministrazione. Rientrano in questa situazione i fondi per interventi settoriali di cui all’articolo 21 e i fondi per incentivi alle imprese ex articolo 22 della legge regionale 21/2007. Sono invece stati sono stati presi in considerazione i fondi globali previsti dall’articolo 17, i fondi di riserva ex articolo 18 (fondo di riserva per le spese impreviste, fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine, fondo di riserva per la riassegnazione dei residui perenti, fondo di riserva per la realizzazione degli interventi relativi a residui annullati, fondo per l'attuazione dei contratti collettivi del personale regionale), i fondi per interventi a finanziamento comunitario di cui all’articolo 19 e quelli a finanziamento statale di cui all’articolo 20. 12Con il c. 1 dell’art. 13 della l.reg. n. 27/2014 (finanziaria regionale 2015), ai fondi già previsti al c. 1 dell’art. 18 della legge regionale di contabilità, è stato aggiunto e disciplinato il “fondo per le garanzie prestate dalla Regione”. Tuttavia già in precedenza il c. 5 dell’art. 18 della legge regionale di contabilità stabiliva che” Il fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine è destinato a integrare gli stanziamenti, rivelatisi insufficienti, delle unità di bilancio e capitoli afferenti a spese obbligatorie relative agli oneri del personale, agli oneri per ammortamenti derivanti dal ricorso al mercato finanziario, ai residui passivi caduti in perenzione amministrativa e reclamati dai creditori, ai fondi di garanzia a fronte delle fideiussioni concesse dalla Regione, nonché a spese d'ordine relative all'accertamento e alla riscossione delle entrate”.
58
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2015-2017, una riclassificazione di taluni capitoli che negli esercizi precedenti erano allocati tra le
partite di giro, in particolare:
- i capitoli di entrata e di spesa afferenti agli accantonamenti relativi al concorso della Regione
alle manovre di finanza pubblica (compreso il capitolo relativo alle quote relative agli
arretrati da redditi da pensione per gli anni 2008 e 2009) sono stati spostati rispettivamente al
titolo I dell’entrata e al titolo I della spesa;
- i capitoli di entrata e di spesa afferenti ai recuperi e gli anticipi dei tributi erariali operati dalla
struttura di gestione dell’Agenzia delle entrate, nonché i capitoli di entrata e di spesa afferenti
ai depositi e i prelevamenti dal conto corrente intestato alla Regione presso la Tesoreria
centrale dello Stato relativi ai programmi comunitari sono stati spostati rispettivamente al
titolo IV dell’entrata e al titolo II della spesa.
Tali capitoli presentano indubbiamente un carattere di rigidità riconducibile nel primo caso
all’obbligatorietà del concorso della Regione alle manovre di finanza pubblica e nel secondo caso
all’automatica e necessaria corrispondenza tra entrate e spese. Sulla base di tali presupposti la
Sezione ha individuato, al fine di armonizzare i dati 2015 con quelli del biennio precedente, due
ulteriori categorie di rigidità “tecnico contabile”:
- concorso della Regione alle manovre di finanza pubblica;
- spese corrispondenti a entrate.
Va infine precisato che l’identificazione nel bilancio di previsione di tutte le predette tipologie di
spese rigide è stata effettuata tenendo conto dei dati desumibili direttamente dal bilancio di
previsione e relativi allegati o dai documenti contabili regionali, mentre la quantificazione è,
generalmente, stata associata allo stanziamento.
2.3.3 Rigidità tecnico contabile del bilancio negli esercizi 2013-2015
Sulla base di quanto sopra esposto si espone nella tabella che segue la sintesi delle risultanze
dell’analisi svolta con riferimento alla rigidità tecnico-contabile in sede di bilancio di previsione
iniziale nel triennio 2013-2015.
59 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 10 rigidità tecnico-contabile da bilancio di previsione iniziale nel triennio 2013-2015
Categorie di rigidità Risorse rigide (nette*) bilancio previsione 2013
Risorse rigide (nette*) bilancio previsione 2014
Risorse rigide (nette*) bilancio di previsione 2015
TITOLO I+II+III TITOLO I+II+III TITOLO I+II+III
Limiti di impegno 324.336.050,16 297.079.068,76 311.888.727,78
Spese obbligatorie 1.338.056.292,11 1.296.306.879,67 1.289.996.250,75
Spese correlate ad assegnazioni vincolate
268.748.657,89 131.310.474,32 118.966.180,52
Spese correlate ad assegnazioni con destinazioni vincolate per progetti comunitari
48.692.762,44 284.338,01 3.172.004,71
Trasferimenti istituzionali agli enti locali della Regione
401.678.675,32 386.761.154,59 386.741.470,13
Spese finanziate con avanzo vincolato 5.932.237,93 629.445,51 2.143.243,13
Spese per fondi 191.030.189,05 60.424.722,53 94.974.494,49
Spese per garanzie 114.041.981,16 7.550.000,00 8.090.000,00
Impegni su esercizi futuri 251.737.316,05 290.311.776,20 260.792.245,01
Impegni su esercizi futuri entro il triennio
52.219.058,81 12.947.808,88 69.008.824,28
Totale rigidità tecnico-contabile 2.996.473.220,92 2.483.605.668,47 2.545.773.440,80
Concorso della Regione alle manovre di finanza pubblica 726.898.111,45 789.877.118,83 799.602.301,43
Spese corrispondenti a entrate 650.000.000,00 650.000.000,00 650.000.000,00
Totale rigidità tecnico-contabile armonizzata
4.373.371.332,37 3.923.482.787,30 3.995.375.742,23
Fonte: bilanci di previsione anni 2013, 2014 e 2015 della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione della Regione trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
*Nota: i valori indicati per ciascuna categoria di rigidità sono al netto delle interferenze (ripetizione del medesimo capitolo in più categorie di rigidità).
Dalla tabella sopra riportata si rileva il trend delle risorse rigide (tecnico-contabili) previste nei
bilanci di previsione del triennio 2013-2015: in particolare si nota una sensibile riduzione delle
spese in esame nel biennio 2014-2015 rispetto al 2013, sebbene nell’ultimo esercizio (2015) vi sia
un leggero incremento rispetto all’anno precedente.
L’andamento del triennio risulta peraltro influenzato dalle risorse vincolate “in senso stretto”,
quelle cioè su cui l’Amministrazione non può incidere in alcun modo in quanto derivanti, da un
lato, dai trasferimenti vincolati (le assegnazioni vincolate nette passano infatti da 268,7 milioni
del 2013, a 131,3 milioni e 119,0 milioni rispettivamente nel 2014 e 2015, mentre quelle per
progetti comunitari passano dai 48,6 milioni del 2013, a 0,3 milioni del 2014 a 3,2 milioni del
2015) e, dall’altro lato, dall’avanzo vincolato applicato al bilancio che passa dai 5,9 milioni del
2013 a 0,6 milioni del 2014 a 2,1 milioni nel 2015.
Va inoltre sottolineato, con riferimento alle previsioni degli esercizi 2014 e 2015 rispetto al 2013,
60
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
la notevole riduzione degli importi per fondi, in ragione delle modifiche che si sono al riguardo
succedute nella disciplina contabile regionale13.
Ulteriori osservazioni che emergono dalla tabella riguarda la riduzione, nel biennio 2014-2015
rispetto al 2013, delle spese rigide afferenti sia ai limiti d’impegno, per i quali si assiste a un calo
nel 2014 rispetto al 2013 (da 324,3 milioni a 297,1 milioni) e a un aumento nel 2015, anno in cui si
assestano a un valore comunque nettamente inferiore rispetto al 2013 (311,9 milioni), sia alle
spese obbligatorie, per le quali si assiste a una costante e importante diminuzione nel triennio in
esame.
Di segno opposto e quindi in crescita nel triennio risultano invece gli impegni su esercizi futuri,
aumento che tuttavia parrebbe potersi ricollegare all’introduzione graduale del concetto di
competenza finanziaria potenziata prevista dal nuovo ordinamento contabile di cui al decreto
legislativo n. 118/2011.
Identificate le risorse relative alla rigidità tecnico-contabile, si determinano le risorse libere nei
bilanci di previsione del triennio 2013-2015, sottraendo le risorse rigide dal complesso delle risorse
disponibili14, come esposto nella tabella che segue.
13Alla riduzione fanno eccezione i fondi globali del 2015, che vengono incrementati sensibilmente. La contrazione della rilevanza degli altri fondi va ricollegata alle modifiche normative apportate all’art. 31 della legge regionale di contabilità (l.reg. n. 21/2007). In particolare, detto articolo, nella versione antecedente alle modifiche apportate con legge finanziaria regionale 2014 (l.reg. n. 23/2013), prevedeva che le quote dei fondi globali, dei fondi di riserva per le spese impreviste, obbligatorie e d’ordine non utilizzate entro la chiusura dell’esercizio, costituissero economia di bilancio, comportando la necessità di dover ristanziare nel bilancio successivo, fin dalla sua approvazione iniziale, le relative poste. A partire dal 2014, invece, tale necessità è venuta meno in quanto per detto esercizio, il c. 6 dell’art. 31, nella versione novellata valevole per detto anno, prevedeva che le quote non utilizzate dei citati fondi globali e di riserva, nonché di quelli per la realizzazione degli interventi relativi ai residui annullati e del fondo compensativo per il mancato ricorso al mercato finanziario, oltre alle quote stanziate sulle unità di bilancio e capitoli di cui all'elenco delle garanzie prestate dalla Regione a favore di enti e di altri soggetti, fossero trasferite agli esercizi successivi, come già originariamente previsto per il fondo per l’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale e per il fondo per l’assegnazione dei residui perenti. Per completezza si precisa infine che la versione dell’art. 31, modificata da ultimo dall’art. 13, c. 3, della l.reg. n. 27/2014 (legge regionale finanziaria 2015), con effetto dal 31 dicembre 2014, prevede che le quote dei fondi in esame non utilizzate entro la chiusura dell’esercizio, costituiscano economia e possano essere iscritte, nell’esercizio successivo, quali quote accantonate dell’avanzo di amministrazione. Ne deriva, in estrema sintesi, che le succitate modifiche all’art. 31 hanno comportato, a partire dal bilancio di previsione 2014, la possibilità di stanziare una minore quantità di risorse in bilancio per fondi. 14 Ai fini del calcolo si è considerato il lato spesa; va tuttavia precisato che, in considerazione del principio del pareggio finanziario del bilancio di previsione in base al quale vi deve essere perfetta corrispondenza tra il totale delle entrate e il totale delle spese, la scelta effettuata si traduce in una semplice modalità operativa, essendo del tutto equivalente l’importo complessivo delle entrate e quello delle spese. Inoltre come già illustrato nel bilancio di previsione 2015 l’Amministrazione ha effettuato degli spostamenti di capitoli dalle partite di giro al bilancio operativo sia in entrata che in uscita. Tale operazione ha reso necessario pertanto, ai fini di un utile confronto delle poste nel tempo, omogeneizzare le spese effettive 2013 e 2014 con quelle del 2015, aggiungendovi quei capitoli che benché nei bilanci originari fossero contenuti al titolo IV della spesa, risultano, nel 2015, spostati ai titoli I e II della spesa.
61 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 11 risorse libere a previsione nel triennio 2013-2015 calcolate tenendo conto della sola rigidità tecnico-contabile SPESE DATI A
PREVISIONE 2013 DATI A
PREVISIONE 2014 DATI A
PREVISIONE 2015 Totale spese effettive armonizzato con la classificazione del 2015
7.359.085.632,11 6.598.030.967,88 6.669.856.912,37
Totale rigidità tecnico-contabile armonizzata
4.373.371.332,37 3.923.482.787,30 3.995.375.742,23
Totale risorse libere 2.985.714.299,74 2.674.548.180,58 2.674.481.170,14 Rapporto totale rigidità tecnico - contabile/totale spese effettive
59,43% 59,46% 59,90%
Rapporto risorse libere/totale spese effettive 40,57% 40,54% 40,10%
Fonte: bilanci di previsione anni 2012, 2013 e 2014 della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Il totale delle risorse libere così determinato si presenta come il complesso di risorse strettamente
riferibili all’esercizio di cui l’Amministrazione al momento del bilancio di previsione può
discrezionalmente disporre per il perseguimento dei propri obiettivi programmatici. Dai dati
emerge come circa il 60% delle risorse effettive (calcolate sulla base dei criteri sopra esposti)
previste in bilancio sia destinata alla copertura di spese rigide in senso tecnico-contabile, con un
trend sostanzialmente stabile, dimostrando il peso rilevante che, in fase previsionale, assumono le
spese rigide. Ne deriva che solo per il 40% delle risorse di bilancio è esercitabile un’effettiva
allocazione delle risorse dell’esercizio per la realizzazione dei nuovi interventi previsti dalla
programmazione o per l’implementazione o correzione degli interventi in corso.
2.3.4 Ipotesi di rigidità sostanziale
Con riferimento alla rigidità sostanziale, la Sezione, come già precisato in precedenza, ha
effettuato un calcolo forfettario e pertanto approssimativo, connesso a due importanti settori
dell’autonomia differenziata regionale: la sanità e il trasporto locale. In particolare per quanto
riguarda le spese per sanità, si è ritenuto, in un contesto finanziario e contabile in cui la sanità
regionale è da tempo autofinanziata dalla Regione, di individuare il solo capitolo di parte corrente
che finanzia l’attività degli enti del Servizio sanitario regionale. Per quanto riguarda invece il
trasporto pubblico locale, la spesa rigida è stata associata ai capitoli, di parte corrente,
immediatamente riferibili allo svolgimento del servizio di trasporto.
Nella tabella che segue è riportata la sintesi delle risultanze dell’analisi con riferimento alla
rigidità sostanziale per spesa sanitaria e trasporto pubblico locale nei bilanci di previsione 2013,
2014 e 2015.
62
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 12 rigidità sostanziale da bilancio di previsione iniziale nel triennio 2013-2015
RIGIDITA’ SOSTANZIALE (netta*)
Bilancio previsione
2013 Bilancio previsione
2014 Bilancio previsione
2015 Spese per sanità 2.175.107.539,48 2.085.534.550,00 2.117.425.550,00
Spese per trasporto pubblico locale (nette) 4.220.000,00 6.500.000,00 5.000.000,00
Totale rigidità sostanziale 2.179.327.539,48 2.092.034.550,00 2.122.425.550,00
Fonte: bilanci di previsione anni 2013, 2014 e 2015 della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
*Nota: i valori indicati per ciascuna categoria di rigidità sono al netto delle interferenze (ripetizione del medesimo capitolo in più categorie di rigidità).
Si riporta inoltre il calcolo delle risorse libere tenendo conto oltre che della rigidità tecnico-
contabile anche di quella sostanziale afferente alle spese sanitarie e al trasporto pubblico locale.
Tabella 13 risorse libere nel triennio 2013-2015 calcolate a preventivo tenendo conto della rigidità tecnico-contabile e di quella sostanziale per spese per sanità e per trasporto pubblico locale
SPESE DATI A
PREVISIONE 2013 DATI A
PREVISIONE 2014 DATI A
PREVISIONE 2015 Totale spese effettive armonizzato con la classificazione del 2015
7.359.085.632,11 6.598.030.967,88 6.669.856.912,37
Totale rigidità tecnico-contabile + sostanziale 6.552.698.871,85 6.015.517.337,30 6.117.801.292,23
Totale risorse libere 806.386.760,26 582.513.630,58 552.055.620,14
Rapporto totale rigidità tecnico – contabile e sostanziale/totale spese effettive
89,04% 91,17% 91,72%
Rapporto risorse libere/totale spese effettive 10,96% 8,83% 8,28% Fonte: bilanci di previsione anni 2013, 2014 e 2015 della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Il rapporto tra il trend delle risorse rigide (tecnico-contabili e sostanziali con riferimento a sanità
e trasporto pubblico locale) e quelle effettive a disposizione dell’Amministrazione evidenzia il
rilevante peso delle prime e, conseguentemente, la limitatezza delle risorse cosiddette libere; sulle
quali, va precisato, gravano anche le spese concernenti i livelli essenziali delle prestazioni per
assistenza e istruzione, che la Sezione, considerata la specificità delle materie, non ha al momento
determinato15.
15 Sulle risorse libere gravano inoltre gli eventuali vincoli di destinazione relativi alle entrate del titolo IV (salvo il caso di trasferimenti vincolati) e del titolo V, che sono liberamente allocabili dall’Amministrazione, ma solo con riferimento a spese d’investimento.
63 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2.4 Obiettivi principali della programmazione 2014
La nozione di “risorse libere” presa in considerazione nell’ambito dell’analisi sulla rigidità del
bilancio consente anche un corrispondente inquadramento degli obiettivi della programmazione
dell’esercizio. Consente cioè di individuare la quantità di risorse dell’esercizio effettivamente a
disposizione che vengono destinate al perseguimento degli obiettivi ritenuti fondamentali dalle
scelte politiche, quali emergono dagli atti della programmazione regionale. Le “risorse libere”, pur
non esaurendo il complesso delle risorse destinate ad un certo obiettivo, in quanto si cumulano
con quelle eventualmente già destinate (e non ancora utilizzate) all’obiettivo stesso nei precedenti
esercizi, sono quindi in grado da un lato di confermare l’attualità dell’obiettivo e dall’altro di
esprimere l’intensità con la quale esso viene perseguito.
Tutto ciò premesso, si osserva che l’attuazione delle politiche di governo dell’XI legislatura
regionale, insediatasi il 21 maggio 2013, gode, nelle previsioni del 2014, di una disponibilità
finanziaria piuttosto ridotta rispetto alle risorse previste dai documenti della programmazione
2013 (6.714,85 milioni di euro, inferiore per 801,47 milioni, pari a -10,67%, dell’omologo valore
del 2013) e preordinata al perseguimento degli obiettivi fondamentali desumibili dalle priorità
declinate nella relazione politico-programmatica e quantificate nel bilancio di previsione.
Le linee fondamentali del programma di governo concernono sia obiettivi che incidono
sull’assetto organizzativo e istituzionale della Regione (costi della politica, organizzazione,
relazioni con il Governo centrale, riordino del modello istituzionale), sia obiettivi riconducibili a
destinazioni prioritarie delle risorse, che vedono al primo posto le politiche del lavoro,
strettamente connesse alla crescita e al miglioramento della competitività delle imprese, al
potenziamento delle infrastrutture, in coerenza con modelli di sviluppo e governo del territorio
attenti a coniugare le esigenze delle imprese e dei cittadini con quelle della tutela dell’ambiente.
Mantenimento della qualità dei servizi sanitari attraverso il contenimento dei costi,
valorizzazione della cultura e una programmazione strategica nelle politiche sociali non lesiva
delle capacità locali completano gli obiettivi prioritari dell’XI legislatura. Nell’ambito di queste
linee generali di indirizzo di governo, la relazione politico-programmatica 2014-2016, approvata
dal Consiglio regionale nella seduta del 13 dicembre 2013, ha posto in evidenza le scelte d’impiego
prioritario delle risorse per l’esercizio 2014.
L’individuazione di tali priorità è operata sulla base delle logiche espositive (per finalità e
funzioni) che presiedono alla stesura della relazione stessa. Ne consegue che siffatte priorità non
64
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
sono del tutto coincidenti con quelle, di significato politico, indicate dal programma di governo,
che si possono come di seguito riassumere:
lavoro: formazione e accompagnamento all’inserimento lavorativo attraverso lo sviluppo di
forme diverse di servizi a seconda della tipologia di disoccupazione (giovani, donne, NEET,
adulti); riordino del sistema degli ammortizzatori sociali; sviluppo degli strumenti di
solidarietà occupazionale (contratti di solidarietà); coordinamento del sistema delle
agevolazioni alle assunzioni/stabilizzazioni con le scelte di politica industriale regionale
attraverso il potenziamento delle risorse umane nei settori di interesse strategico; inserimento
lavorativo delle categorie protette; linearità alle regole e continuità alle progettualità
promosse attraverso la costanza alla spesa sui FSE e FESR 2014-2020 e l’implementazione
delle risorse per le politiche attive del lavoro; sostegno al progetto di “Youth guarantee”
promosso dall’Unione europea per assicurare un percorso di inserimento lavorativo a chi ha
meno di 25 anni attraverso un corso di formazione, un’offerta d’impiego o uno stage entro 4
mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del lavoro; unificazione delle deleghe per il lavoro e
la formazione in un unico Assessorato; riscrittura della legge regionale sulla formazione
professionale, datata 1982; sostegno alle forme di socializzazione locale (gruppi di acquisto,
badanti di condominio);
infrastrutture: sistema portuale dell’Alto Adriatico adeguato alle sfide del tempo, attraverso
la valorizzazione del ruolo internazionale di Trieste e la piena operatività ai porti di
Monfalcone e San Giorgio di Nogaro; risoluzione dei problemi di collegamento fra le diverse
modalità di trasporto, attraverso il potenziamento ferroviario e il corridoio Baltico-Adriatico;
risoluzione del problema dell’accesso ai porti turistici e industriali e dell’intera navigabilità
della laguna di Grado e Marano; miglioramento e rafforzamento dell’accessibilità viaria e
digitale della Regione attraverso l’integrazione territoriale a supporto di uno sviluppo di
qualità; realizzazione di alcune nuove opere, intervento sui punti critici della rete stradale,
manutenzioni, interventi calibrati per togliere il traffico dai centri abitati; rimodulazione dei
progetti di 20 o 30 anni fa (viabilità a est del torrente Torre, raccordo autostradale Gemona-
Cimpello-Sequals, bretella di scorrimento veloce Palmanova-Manzano, variante di Dignano);
governance unica per il settore della viabilità, attraverso la ricalibratura del corposo
programma di investimenti della società Friuli Venezia Giulia Strade spa; revisione del piano
regionale integrato dei trasporti, mobilità e logistica, contestualmente al piano di governo del
territorio [richiamato anche nei Modelli di sviluppo e governo del territorio] e al piano del
trasporto pubblico locale, attraverso indirizzi coerenti con il modello di sviluppo e le esigenze
65 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
delle imprese; verifica di tutte le opzioni per accrescere il numero dei passeggeri che utilizzano
la ferrovia per gli spostamenti, attraverso l’integrazione dei collegamenti ferroviari con il
trasporto pubblico su gomma;
modelli di sviluppo e governo del territorio: creazione di uno sportello unico per le imprese e i
cittadini che favorisca un nuovo rapporto fra cittadino e Amministrazione; promozione e
organizzazione di progetti d’eccellenza e di consolidamento dell’economia verde; approvazione
del piano paesaggistico, del piano di governo del territorio con la relativa legge, della carta dei
rischi ambientali; redazione del piano energetico regionale recepito anche dal piano regionale
di tutela delle acque;
cultura: aggregazione e sinergia fra soggetti per evitare i doppioni e l’assalto ai contributi
pubblici, attraverso la garanzia della maggiore certezza nei finanziamenti che saranno
pluriennali; continuità dopo il 2013 al rapporto convenzionale con l’associazione FVG Film
Commission; condivisione dei progetti e delle iniziative sportive, attraverso l’adeguamento in
modo selettivo delle infrastrutture, l’intervento su ammodernamento e manutenzioni e il
monitoraggio dei risultati; sostegno al progetto “Movimento in 3S” per le scuole primarie
della Regione; diffusione dell’attività motoria (contrasto al disagio giovanile, inserimento dei
disabili e confronto nella multiculturalità);
salute: mantenimento della qualità del servizio attraverso il contenimento dei costi; ripristino
delle norme sulla partecipazione attiva dei Comuni alla programmazione sanitaria,
sociosanitaria e sociale; conferma della ricerca e della collaborazione con l’Università;
trasformazione del distretto socio-sanitario nel punto di riferimento di tutto il sistema delle
cure primarie; sviluppo delle forme associative e immissione in rete dei medici di medicina
generale, per aumentare gli orari di accessibilità degli ambulatori, valorizzare il ruolo delle
cure primarie e creare aggregazioni di assistenza primaria aperte ai cittadini h 24;
coinvolgimento dei medici di medicina generale nel governo territoriale, nei piani di zona e
nella gestione delle strutture intermedie e protette; estensione dell’assistenza domiciliare
integrata e dell’infermiere di comunità; rafforzamento del reddito di cittadinanza e della carta
famiglia; abolizione del ticket regionale di euro 10 sulle prestazioni sanitarie; adeguato
finanziamento del diritto alla casa e dell’accessibilità ai servizi locali (asili nido e scuole
materne), ai servizi sociali e domiciliari;
politiche sociali: realizzazione di una programmazione strategica non lesiva delle capacità
locali; recupero delle relazioni internazionali attraverso la leadership di un progetto
66
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
transnazionale d’area per elaborare progetti comuni che consentano alla Regione l’accesso alle
risorse comunitarie (Euroregione “Senza confini”).
Come la Sezione ha ampiamente precisato nel recente Rapporto sul coordinamento della finanza
pubblica regionale (deliberazione n. 68 del 10 giugno 2015) nel capitolo dedicato al controllo
interno, costituisce indice di una chiara programmazione (e correlativamente di un utile sistema
dei controlli interni)16 anche l’idoneità a consentire una visione e considerazione omogenea degli
obiettivi, che, pur potendo essere intesi secondo prospettive diverse (politiche, organizzative,
finanziarie, contabili, gestionali), debbono essere sempre univocamente individuabili nel loro
significato e nel loro contenuto.
Inoltre, la natura pubblica delle risorse finanziarie utilizzate fa sì che la chiara evidenza delle
risorse finanziarie assegnate e dell’entità del loro utilizzo nel perseguimento di ciascun obiettivo
costituisca imprescindibile condizione per la qualità del sistema, e ciò indipendentemente dalla
prospettiva dalla quale esso viene esaminato.
Come anticipato, in questa sede è stata volutamente valorizzata la dimensione finanziaria riferita
alle “risorse libere” e cioè a quelle che costituiscono diretta espressione di una destinazione
impartita alle risorse della competenza dell’esercizio.
In una congiuntura, che si caratterizza per la necessità di coniugare l’urgenza di dare adeguata
risposta a una pluralità di gravi esigenze di carattere socio economico con una carenza di risorse
disponibili, le suddette “risorse libere” e le modalità del loro utilizzo si prestano innanzitutto a
rappresentare misura della quantificazione della scelta politica che è stata esercitata, anche se
esse non esprimono necessariamente il totale delle risorse che verranno effettivamente destinate
all’obiettivo cui accedono.
In secondo luogo si prestano a costituire elemento sintomatico delle ritenute priorità, che
dovrebbero quindi ragionevolmente essere oggetto di rilevazione e di considerazione da parte del
controllo interno volto a verificare la qualità della programmazione e l’efficienza e l’efficacia
dell’azione amministrativa.
In questo polivalente scenario di programmazione, nel 2014 si registrano previsioni finanziarie
incrementative rispetto al 2013 solo in relazione agli obiettivi afferenti le “infrastrutture,
16 Questa Sezione aveva già avuto modo di ricordare che le logiche fondamentali che sovraintendono al controllo strategico e a quello di gestione li collegano necessariamente a una precedente attività programmatoria, sia pur riferita ai diversi piani sui quali operano i due diversi tipi di controllo. Programmazione e controllo costituiscono pertanto due inscindibili componenti dell’azione amministrativa, la cui qualità deriva in buona parte da quella di questi suoi due elementi costitutivi. Cfr. in questi termini la delib. n. 116/2014 relativa alla DAS del rendiconto 2012, pag. 292 e segg.
67 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
trasporti e telecomunicazioni” e le “attività culturali, ricreative e sportive”, mentre l’andamento
è decrescente con riferimento a tutte le altre finalità.
Nel dettaglio, la previsione finanziaria relativa alle scelte ritenute strategiche espresse dalla
relazione politico-programmatica può essere così sintetizzata17:
politiche attive del lavoro (programma di governo: lavoro), funzione inserita nella finalità
“protezione sociale”: 17,73 milioni di risorse libere nel 2014, 11,94 nel 2015 e nel 2016. Nonostante
la diminuzione di risorse rispetto al 2013 (quando erano pari a 21,05 milioni), la Regione intende
garantire anche per il 2014 adeguate risorse per gli ammortizzatori sociali, per il sostegno alla
stipulazione di contratti di solidarietà difensivi e per i progetti di attività socialmente utili;
mobilità locale (nell’ambito del programma di governo: infrastrutture), funzione inserita nella
finalità “gestione del territorio”: 186,27 milioni di risorse libere nel 2014, 176 milioni nel 2015 e
nel 2016. Considerato l’aumento di risorse rispetto al 2013 (quando erano pari a 179,20 milioni),
per il 2014 la Regione intende garantire i finanziamenti per i servizi relativi al trasporto pubblico
locale e per i servizi ferroviari; conferma altresì il sostegno all’acquisto di carburante per
autotrazione privata per la mobilità su strada;
infrastrutture e trasporti (programma di governo: infrastrutture), finalità “infrastrutture,
trasporti, telecomunicazioni”: 45,72 milioni di risorse libere nel 2014, 68,22 nel 2015 e 28,00 nel
2016. Considerato l’aumento di risorse rispetto al 2013 (quando erano pari a 36,19 milioni), con
particolare riferimento alla rete stradale e autostradale (i cui finanziamenti passano da 25,81
milioni del 2013 a 39,89 milioni del 2014), costituiscono priorità gli investimenti per la
progettazione di opere d’interesse regionale, la manutenzione stradale da parte di FVG Strade
spa, lo sviluppo della portualità e della logistica, oltre al supporto del servizio di trasporto
aeroportuale dallo scalo regionale verso gli aeroporti nazionali;
difesa del territorio (programma di governo: modelli di sviluppo e governo del territorio), finalità
“tutela dell’ambiente e difesa del territorio”: 15,88 milioni di risorse libere nel 2014, 11,26 nel
2015 e nel 2016. Nonostante una diminuzione di risorse nel triennio rispetto al 2013 (in cui le
risorse libere iniziali erano pari a 20,90 milioni), con particolare riferimento alle foreste e ai boschi
(i cui finanziamenti passano da 12,46 milioni del 2013 a 8,74 milioni del 2014), sono garantiti i
finanziamenti per la manutenzione ordinaria di opere idrauliche e degli alvei dei corsi d’acqua,
per la gestione dei parchi e delle riserve naturali, oltre al fondo per la protezione civile;
17 Vengono di seguito indicate tra parentesi, con una valenza che può sottendere un’approssimazione derivante dalla diversità dei criteri di classificazione, le priorità del programma di governo alle quali sono riconducibili le priorità dichiarate nella relazione politico-programmatica.
68
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
attività culturali, ricreative e sportive (programma di governo: cultura), finalità “attività
culturali, ricreative e sportive”: 49,12 milioni di risorse libere nel 2014, 28,28 nel 2015 e nel 2016.
Con un incremento sul 2013 (le cui risorse libere iniziali erano pari a 39,81 milioni), la Regione
intende garantire incentivi per la tutela e la valorizzazione dell’attività teatrale e
cinematografica, oltre a finanziamenti a favore dei musei, per la tutela delle identità linguistiche,
per l’associazionismo e il volontariato e per le manifestazioni culturali e sportive di rilievo almeno
regionale;
istruzione, formazione e ricerca (nell’ambito del programma di governo: cultura), finalità
“istruzione, formazione e ricerca”: 64,86 milioni di risorse libere nel 2014, 45,75 nel 2015 e nel
2016; con un decremento rispetto al 2013 (le cui risorse libere iniziali erano pari a 90,99 milioni),
la Regione garantisce i finanziamenti per il funzionamento delle strutture scolastiche e prevede
contributi a favore dei nuclei familiari a sostegno dei costi per il trasporto scolastico e l’acquisto
dei libri di testo, oltre ai contributi agli istituti scolastici per il comodato gratuito dei libri;
prevede altresì finanziamenti per il sostegno alle scuole paritarie, per il sistema universitario ivi
incluse le borse di studio e i prestiti d’onore, per la formazione professionale e le attività dei centri
di ricerca;
politiche sociali (programma di governo: politiche sociali), finalità “protezione sociale”: 280,82
milioni di risorse libere nel 2014, 247,79 nel 2015 e nel 2016, comprensivi dei finanziamenti per il
lavoro di cui al primo punto della presente elencazione; con un decremento rispetto al 2013 (le cui
risorse libere iniziali erano complessivamente pari a 299,82 milioni), la Regione conferma le
risorse per i settori d’intervento più delicati (disabilità, abbattimento rette anziani, servizi di
telesoccorso, carta famiglia, servizi per la prima infanzia, autonomia della persona, servizi socio-
assistenziali, casa);
spesa corrente sanitaria (programma di governo: salute), nell’ambito della finalità “salute,
integrazione socio sanitaria e politiche sociali”: è confermata l’inversione di tendenza del 2013
facendo registrare un calo, pur garantendo i livelli essenziali di assistenza. Le risorse concernenti
la finalità “salute” ammontano complessivamente a 2.163,67 milioni di risorse libere nel 2014, a
2.117,67 nel 2015 e a 2.124,05 nel 2016, mentre nell’esercizio 2013 erano pari a 2.283,90.
69 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
3. OBIETTIVI DI FINANZA PUBBLICA PER IL SISTEMA REGIONALE INTEGRATO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
3.1 Il protocollo d’intesa Stato - Regione del 23 ottobre 2014.
Un evento che ha dispiegato effetti finanziari sull’esercizio 2014 e che ne dispiegherà ulteriori
anche nel triennio 2015-2017 è costituito dalla stipula in data 23 ottobre 2014 del protocollo
d’intesa tra lo Stato e la Regione, per la revisione dell’analogo protocollo del 29 ottobre 2010 e per
la definizione dei rapporti finanziari negli esercizi 2014-2017, le cui disposizioni hanno ricevuto
attuazione a mezzo dell’art. 1, commi da 512 a 523, della legge 23.12.2014 n. 190 (legge di
stabilità 2015).
Il nuovo protocollo d’intesa ha infatti significativamente innovato il precedente accordo del 29
ottobre 2010, rideterminando, nelle entità e nelle causali, la partecipazione regionale al
perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica nazionali. L’intesa costituisce una concreta
espressione di una transizione di metodo nella gestione dei rapporti con lo Stato e di una
transizione di significato in ordine alla partecipazione regionale agli obiettivi di finanza pubblica
nazionale. Sotto il primo aspetto il protocollo mira ad assicurare per il quadriennio 2014-2017
predeterminazione, certezza e stabilità ai rapporti finanziari intercorrenti tra le parti e in
particolare a quelli inerenti il patto di stabilità, demandando la loro definizione al confronto
istituzionale e non alla sede del contenzioso costituzionale. Sotto il secondo aspetto, il contributo
regionale viene preordinato non più all’attuazione del federalismo fiscale, bensì alla sostenibilità
del debito pubblico. Pare non trattarsi di una modifica meramente nominalistica, specie se
siffatta partecipazione venisse nel futuro valorizzata nell’ambito del concorso delle Regioni e
degli Enti locali alla sostenibilità del debito pubblico previsto dall’art. 12 della l. n. 243/2012,
destinato a entrare in vigore dal primo gennaio 2016.
Più in generale vanno comunque approfonditi la natura giuridica dell’intesa, i limiti della sua
efficacia tra le parti, i suoi rapporti con le fonti del diritto e in particolare con le disposizioni di
70
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
legge che danno attuazione all’intesa e in particolare con quelle che hanno un contenuto non
perfettamente coincidente con questa, il valore che può riconoscersi alle clausole dell’intesa non
attuate a mezzo della legge.
Come anticipato, gli aspetti finanziari del protocollo d’intesa hanno comunque ricevuto
attuazione a mezzo dell’art. 1, commi da 512 a 523, della legge n. 190/2014, nell’ambito dei quali
il comma 517, con riferimento agli anni 2014-2017, quantifica l’obiettivo del patto di stabilità
interno della Regione, di cui all’articolo 1, comma 454, della legge n. 228/2012 e all’articolo 1,
comma 155, della legge n. 220/2010, in 4.980,07 milioni per il 2014, salvo quanto si preciserà in
prosieguo, in 4.797,61 milioni per il 201518, 4.807,61 milioni per il 2016 e 4.797,61 milioni per il
2017 in termini di sola competenza eurocompatibile. Più precisamente, relativamente al 2014,
l’art. 5 del citato Protocollo d’intesa stabilisce che l’obiettivo programmatico da considerare nella
definizione del patto di stabilità interno della Regione è determinato (inizialmente e salvo quanto
si preciserà in prosieguo) in 4.980,07 milioni, riducendo l’obiettivo concordato per il 2013 in
termini di competenza eurocompatibile, pari a 5.098,46 milioni, dell’ammontare delle spese
correlate a cofinanziamenti UE – escluse le quote statali e regionali – sostenute dalla Regione
nell’esercizio 2013, pari a 25,57 milioni, nonché del contributo di 92,81 milioni per l’anno 2014
posto a carico della Regione dalla normativa vigente.
Rispetto agli obiettivi del periodo 2015-2017, sempre concordati all’art. 5 del protocollo, (4.884,61
milioni per il 2015, 4.894,61 per il 2016 e 4.884,61 per il 2017, che di per sé già tenevano conto di
un contributo di finanza pubblica di 95,45 milioni per il 2015, di –10 milioni per il 2016 e di 10
milioni per il 2017), gli obiettivi di finanza pubblica previsti dal predetto comma 517 risultano
più stringenti perché inglobano anche l’ulteriore contributo alla finanza pubblica di 87 milioni
previsto dal comma 400 dell’articolo 1 della stessa legge n. 190/2014, rilevante, per il periodo
2015-2018, non solo in termini di indebitamento netto, ma anche di saldo netto da finanziare.
Si rileva che l’obiettivo programmatico del patto di stabilità tiene conto anche della previsione
dell’articolo 2 del protocollo, in base al quale il contributo disposto a carico della Regione
dall’articolo 1, comma 156 della legge di stabilità 2011 in termini di riduzione dell’indebitamento
netto della Regione previsto dal Protocollo d’intesa del 29 ottobre 2010 limitatamente alle
annualità 2014-2017 (che prevedeva, con riferimento al periodo 2014-2017, un contributo pari a
18 L’obiettivo programmatico per il 2015, stabilito dal c. 517 della l. n. 190/2014, ammonta a 4.797.615,491 (in migliaia di euro) e
rappresenta il saldo tra la base di riferimento rappresentata dall’obiettivo per l’anno 2014 (4.980.069,715 migliaia di euro) e il differenziale tra il 2015 e il 2014 delle misure di finanza pubblica pari a -182.454,224 migliaia di euro (composto da: -50.000,000 ex l. n. 220/2010; -7.454,224 ex art. 16, c. 3,d.l. n. 95/2012; -19.000,000 ex art. 1, commi 499 e 429, l. n. 147/2013; -19.000,000 ex art. 46,d.l. n. 66/2014; -87.000,000 ex art. 1, c. 400, l. n. 190/2014).
71 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
300 milioni nel 2014, 350 milioni nel 2015, 340 milioni nel 2016 e 350 milioni nel 2017) è sostituito
dalla partecipazione della Regione al risanamento della finanza pubblica mediante un contributo
alla sostenibilità del debito pubblico, pari all’importo, espresso in termini di indebitamento netto,
di 220 milioni nel 2014, 270 milioni nel 2015, 260 milioni nel 2016 e 270 milioni nel 2017, con un
alleggerimento del carico per la Regione pari a 80 milioni per ciascuno degli anni dal 2014 al 2017.
Il protocollo d’intesa stabilisce inoltre che gli obiettivi indicati siano rideterminati annualmente a
seguito dell’aggiornamento della previsione della spesa sanitaria, in conformità ai parametri
tendenziali previsti nell’ambito del Patto della salute19, e che costituiscano il limite alla spesa
rilevante ai fini del patto di stabilità interno, al netto delle esclusioni previste dalla normativa
vigente anche per le Regioni a statuto ordinario, ad eccezione delle spese per la sanità, e al netto
delle specifiche esclusioni previste dal patto stesso.
Analogamente, l’articolo 6 individua i principi generali cui deve ispirarsi la definizione del patto
di stabilità per gli Enti locali, che la Regione è chiamata a elaborare per il periodo 2014-2017
nell’ambito di obiettivi complessivamente determinati a livello regionale per ogni anno del
quadriennio.
Di grande rilievo è anche la previsione contenuta nell’articolo 7, primo comma, del protocollo
d’intesa, secondo cui il sistema regionale integrato trova immediata applicazione per la Regione,
gli Enti locali e le loro forme associative “con riferimento alle misure di contenimento della spesa
previste dalla legislazione statale”. Pare pertanto che la norma si ponga a chiusura della disciplina
pattizia diretta alla regolazione dei rapporti immediatamente discendenti dal patto di stabilità
(Regione ed Enti locali), andando a specificare, anticipandone l’entrata in vigore, la vigenza del
sistema regionale integrato, anche con riferimento alle (altre) misure di contenimento della spesa
previste dalla legislazione statale.
Sempre nell’ottica di un recupero di certezza nei rapporti tra le parti, si collocano anche le
disposizioni di cui all’articolo 3 concernenti sia la rinuncia ai ricorsi promossi dalla Regione
avverso disposizioni di leggi statali contenenti misure finanziarie a carico della Regione sia la
rinuncia ad avvalersi degli effetti positivi eventualmente derivanti da ricorsi proposti da altre
Regioni.
Sotto un diverso, ma altrettanto importante profilo, il protocollo (art. 7, secondo comma)
19 A seguito dell’aggiornamento della previsione della spesa sanitaria in conformità ai parametri tendenziali previsti nell’ambito
del Patto della salute, l’obiettivo programmatico sopra indicato viene rideterminato in aumento di 47.561,631 migliaia di euro.
72
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
impegna la Regione, peraltro solo limitatamente a se stessa20 e agli Enti locali, ad applicare le
disposizioni sull’armonizzazione dei bilanci di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e
successive modificazioni, entro i termini previsti per le Regioni a statuto ordinario, posticipati di
un anno e quindi con decorrenza 2016. Tale regime si affianca a quello previsto per il comparto
sanitario dal titolo II del decreto legislativo n. 118/2011, come modificato dal decreto legislativo
n. 126/2014, che invece è già entrato in vigore, con decorrenza 2015, ai sensi dell’articolo 29 del
Patto per la salute per gli anni 2014-2016 del 10 luglio 2014 e dell’articolo 8 della legge regionale
30 dicembre 2014, n. 27 (legge finanziaria per il 2015).
In conclusione, salvo quanto si preciserà sui contenuti del patto di stabilità per il 2014, gli effetti
finanziari direttamente derivanti dalle disposizioni della legge n. 190/2014 che hanno dato
attuazione agli art. 2 e 4 del suddetto protocollo si possono suddividere nelle tre seguenti
categorie, di significato affatto diverso tra loro:
A) Effetti sulla partecipazione alla riduzione dell’indebitamento netto. Determina un
ampliamento della capacità di spesa della Regione nell’ambito e ai fini del patto di stabilità.
Valore finanziario 320 milioni. Valenza temporale 2014-2017.
L’articolo 2 del protocollo d’intesa tra Stato e Regione del 23 ottobre 2014 stabilisce che il
contributo in termini di riduzione dell’indebitamento netto a carico della Regione determinato
dal protocollo d’intesa del 29 ottobre 2010 limitatamente alle annualità 2014-2017 non è dovuto
(il contributo disposto a carico della Regione dall’articolo 1, comma 156, della legge di stabilità
2011 e dal protocollo d’intesa sottoscritto il 29 ottobre 2010 tra Stato e Regione disponeva, per il
periodo 2014-2017, un contributo a carico della Regione pari a 300 milioni nel 2014, 350 milioni
nel 2015, 340 milioni nel 2016, 350 milioni nel 2017); in sostituzione, il citato articolo 2 e
conseguentemente l’articolo 1, comma 515, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, prevede che la
Regione partecipa al risanamento della finanza pubblica di cui all’articolo 1, comma 156, della
legge di stabilità 2011 mediante un contributo alla sostenibilità del debito pubblico, espresso in
termini di indebitamento netto, per l’importo di 220 milioni nell’esercizio 2014, di 270 milioni
nell’esercizio 2015, di 260 milioni nell’esercizio 2016 e di 270 milioni nell’esercizio 2017, con un
alleggerimento del carico per la Regione pari a 80 milioni per ciascuno degli anni dal 2014 al 2017
(complessivamente, dunque, 320 milioni per il periodo 2014-2017).
B) Effetto sul saldo netto da finanziare. Determina un aumento delle risorse finanziarie della
Regione. Valore finanziario 350 milioni. Valenza temporale 2015-2017. 20 Con delib. n. 1955 del 29.10.2014 la Giunta regionale ha impartito prime indicazioni per gli enti strumentali della Regione ai fini
dell’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio.
73 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’articolo 2 del protocollo d’intesa tra Stato e Regione del 23 ottobre 2014, poi recepito con
l’articolo 1, comma 513, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014, stabilisce che il contributo in
termini di saldo netto da finanziare a carico della Regione in relazione all’attuazione del
federalismo fiscale (previsto all’articolo 1, comma 152, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, a
seguito del protocollo d’intesa sottoscritto il 29 ottobre 2010 tra Stato e Regione, e quantificato in
370 milioni annui dal 2011 al 2017), è sostituito da un contributo finalizzato alla sostenibilità del
debito pubblico pari a 370 milioni per ciascuno degli anni dal 2011 al 2014, a 260 milioni per il
2015 e a 250 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017; conseguentemente, per il periodo 2015-
2017 si registra un alleggerimento del contributo a carico della Regione per complessivi 350
milioni.
C) Definizione di rapporti finanziari pregressi. Recupera risorse spettanti alla Regione sulla base
di rapporti datati che individuano chiaramente le ragioni di credito della Regione. Valore
finanziario 155,35 milioni. Valenza temporale 2015.
L’art. 4 del protocollo di intesa prevede che lo Stato riconosca alla Regione una serie di rapporti
derivanti da debiti per spettanze o pretese pregresse, tra le quali quelli relativi alle riserve erariali
e per i quali lo stesso articolo 4 dispone il versamento nel 2015 alla Regione da parte della
Struttura di gestione dell’Agenzia delle entrate. Si tratta delle partite contabili di seguito
indicate, per un importo complessivo di euro 155.351.857,16 ivi incluso il riconoscimento delle
riserve erariali operate dallo Stato nel 2012 e imputate alle entrate del bilancio di previsione
201521:
- euro 80.384.590,48, pari all’ammontare delle entrate riservate all’erario dal decreto legge 13
agosto 2011, n. 138, da restituire alla Regione in applicazione della sentenza della Corte
costituzionale n. 241/2012 ed euro 31.506.482,08, pari all’ammontare delle entrate riservate 21 Le poste contabili sopra citate sono state iscritte nel bilancio di previsione 2015-2017, anno 2015, come di seguito indicato: a) € 93.614.848,59 quale sommatoria degli importi iscritti, con imputazione nel 2015 tra le entrate tributarie (Tit. 1), compartecipazioni erariali, all’ubi 1.3.6, in cinque capitoli di entrata; si tratta dei capitoli 242, 243, 244, 246, 247, relativi alle maggiori entrate riservate all’erario nell’esercizio 2012 per effetto delle riserve erariali di cui al D.L. n. 138/2011 e al D.L. n. 201/2011 da riversare alla Regione, e riferiti rispettivamente alla compartecipazione all’Irpef, all’Irpeg, all’IVA, all’accisa sui tabacchi e alle imposte sostitutive; b) € 18.276.223,96 con imputazione nel 2015 tra le entrate tributarie (Tit. 1), compartecipazioni erariali, al capitolo di entrata n. 2212 (Conguaglio della compartecipazione sull’accisa sulle benzine e sul gasolio – annualità 2012) all’ubi 1.3.8; c) € 13.385.458,61 con imputazione nel 2015 tra le entrate tributarie (Tit. 1), compartecipazioni erariali, al capitolo di entrata n. 2213 (Conguaglio della compartecipazione sull’accisa sulle benzine e sul gasolio – annualità 2013) all’ubi 1.3.8; d) € 19.722.610,82 con imputazione nel 2015 tra le entrate tributarie (Tit. 1), compartecipazioni erariali, al capitolo di entrata n. 1476 (Acquisizione di quote di compartecipazione derivante dalle rettifiche contabili effettuate per i versamenti Irpef per il 2009 e il 2010) all’ubi 1.3.7; e) € 7.058.715,17 con imputazione nel 2015 tra le entrate tributarie (Tit. 1), compartecipazioni erariali, al capitolo di entrata n. 1372 (Acquisizione di quote di compartecipazione derivante dalle rettifiche contabili effettuate per i versamenti dei modelli F24 accise, per l’anno 2012 dell’imposta erariale sull’energia elettrica) all’ubi 1.3.7; f) € 3.294.000,00 con imputazione nel 2015 tra le entrate tributarie (Tit. 1), compartecipazioni erariali, al capitolo di entrata n. 1477 (Rimborso canoni demaniali erroneamente introitati dallo Stato) all’ubi 1.3.6.
74
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
all’erario dal decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, tenuto conto della predetta sentenza; con
riferimento all’applicazione della riserva di cui all’articolo 48 del decreto legge 6 dicembre 2011,
n. 201, si dispone altresì che il gettito delle entrate da compartecipazione ai tributi erariali di cui
all’articolo 49 dello Statuto regionale relativo all’esercizio 2013, già riscosso dalla Regione, resti
attribuito alla stessa;
- euro 13.385.458,61 a titolo di conguaglio del gettito dell’accisa sui carburanti per autotrazione
spettante alla Regione relativamente all’esercizio 2013 ai sensi dell’articolo 7, comma 7, del
decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 17 ottobre 2008, come risulta dalla nota del 3
giugno 2014, prot. n. 2362 del Dipartimento delle finanze;
- euro 25.647.773,13 relativi al gettito Irpef 2009 e 2010 spettante alla Regione, ma alla stessa
non attribuito per l’utilizzo di erronee modalità di versamento, al netto del contributo previsto
dal decreto legge n. 39/2009 pari a euro 5.925.162,31;
- euro 7.058.715,17 relativi al gettito dell’accisa sull’energia elettrica 2012 spettante alla Regione
ma alla stessa non attribuito per l’utilizzo di erronee modalità di versamento;
- euro 3.294.000,00 a titolo di rimborso di canoni demaniali erroneamente introitati dallo Stato.
3.2 Il concorso della Regione nel perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica
3.2.1 Considerazioni introduttive.
Nelle relazioni allegate alle deliberazioni di parificazione dei rendiconti regionali degli ultimi anni
sono state tratteggiate le caratteristiche della partecipazione regionale al perseguimento degli
obiettivi di finanza pubblica di rilievo nazionale, che è venuta via via a intensificarsi specie con
decorrenza 2011, in relazione al succedersi delle varie misure di finanza pubblica adottate della
Stato per fronteggiare la grave crisi economica del Paese. Tali misure di finanza pubblica si sono
affiancate ope legis a quelle che conseguivano su base pattizia, nell’ambito degli annuali accordi
tra la Regione e lo Stato ai fini del patto di stabilità interno.
In quel contesto è stata descritta l’evoluzione che ha interessato il cosiddetto “patto di stabilità
regionale”, che, inizialmente, da un lato assoggettava gli enti locali della regione al perseguimento
di determinati risultati finanziari stabiliti direttamente dalla legge regionale e con effetti limitati
al rapporto Ente locale - Regione e dall’altro coinvolgeva, sempre sulla base di una fonte
regionale, alcuni specifici apparati regionali nel raggiungimento di determinati obiettivi
finanziari.
75 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Si è cioè assistito a una progressiva omogeneizzazione degli obiettivi del patto di stabilità degli
enti locali del Friuli Venezia Giulia a quelli propri degli enti delle regioni a statuto ordinario, sulla
base di un percorso di avvicinamento che si è consolidato con il suddetto protocollo d’intesa tra
Stato e Regione del 23 ottobre 2014. Va peraltro considerato che siffatta omogeneizzazione è
avvenuta in relazione alle logiche del “sistema regionale integrato di finanza pubblica”, previsto
dall’art. 1, comma 154, della l. n. 220/2010, che attribuisce alla Regione compiti e responsabilità
per il raggiungimento di un obiettivo complessivo risultante dalla compartecipazione degli enti
che compongono il sistema integrato. Si è così riprodotta, sia pur in un quadro generale ben
codificato da norme di fonte statale e assai più stringente di quello iniziale, una situazione in cui
la Regione ha un ruolo primario in relazione al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica
da parte di un insieme di enti territoriali regionali.
Nella parificazione del rendiconto 2013 sono stati anche tratteggiati i contenuti che la nozione di
“obiettivo di finanza pubblica” viene ad assumere in un contesto regionale ad autonomia
differenziata, ove fondamentali settori di attività come la salute, l’ordinamento e il
funzionamento degli enti locali, il trasporto pubblico locale fruiscono dell’autofinanziamento
regionale. E’ stata cioè enucleata, accanto a quella prettamente finanziaria, un’accezione
pregnante di “obiettivo di finanza pubblica” che viene a ricomprendere “anche attività che non
hanno un’immediata rilevanza di natura finanziaria, ma che tuttavia, riguardando importanti settori
dell’amministrazione e dell’organizzazione degli enti, risultano comunque idonee a dispiegare
indirettamente significativi effetti finanziari. Si tratta di attività che debbono manifestarsi secondo
principi che rinvengono la loro prima fonte nei valori di cui agli artt. 28, 81, 97 e 119 della
Costituzione (responsabilità, salvaguardia degli equilibri di bilancio, imparzialità, buon andamento,
autonomia finanziaria responsabile).
Il riferimento è, ad esempio, al miglioramento della qualità della spesa, all’effettiva semplificazione
dell’azione e della razionale riduzione degli apparati e delle strutture esterne agli enti, alla
valorizzazione delle professionalità interne a ciascuna pubblica amministrazione, al miglioramento
della qualità ed economicità dei servizi pubblici resi, all’attivazione di un adeguato sistema di controllo
interno finalizzato a verificare la regolarità, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione pubblica
e, in ultima istanza, il raggiungimento degli obiettivi programmati e gli effetti prodotti sulla
collettività.
In quest’ottica, anche la tutela della concorsualità e la valorizzazione del merito nella scelta dei pubblici
dipendenti e dei dirigenti acquistano un significato economico, per le positive ricadute gestionali che è
fondato attendersi da scelte siffatte.
76
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nelle logiche del sistema regionale integrato di finanza pubblica, l’ampliamento della nozione di cui
ora si tratta non è priva di significativi effetti pratici, giusta la duplice funzione che la Regione è
chiamata ad assolvere e cioè un’azione coordinante sia ai fini del raggiungimento dei saldi di finanza
pubblica concordati con lo Stato sia ai fini del raggiungimento degli obiettivi della sua
programmazione politica. In questo contesto non può essere trascurato che la perimetrazione soggettiva
del sistema è rimessa anche a scelte regionali, in relazione all’intensità del coinvolgimento degli enti e
organismi della regione nel perseguimento delle politiche regionali e all’entità delle risorse pubbliche che
a tal fine vengono loro trasferite” 22.
In questo scenario, gli obiettivi di finanza pubblica che la Regione, nell’esercizio e nei limiti della
sua autonomia, assegna agli enti che compongono il sistema regionale costituiscono allo stesso
tempo strumento per il raggiungimento degli obiettivi finanziari di livello regionale da parte del
“sistema” e manifestazione della qualità della specialità regionale, in relazione all’estensione e
all’intensità degli obiettivi che vengono a modulare l’attività dei singoli enti ai fini del
perseguimento dei risultati posti a loro carico dalla programmazione regionale.
Va peraltro osservato che il perseguimento degli obiettivi finanziari da parte della Regione è
frutto di un’intesa maturata nell’ambito del perfezionamento dell’accordo con lo Stato, integrata
dallo Stato a mezzo della fissazione di principi di coordinamento della finanza pubblica posti sia
in funzione dei saldi finanziari sia con riferimento all’apposizione di limiti a determinate spese”.
Anche se nel 2014 e con un riferimento temporale esteso fino al 2017 i rapporti finanziari Stato
Regione sono stati definiti in un contesto procedurale caratterizzato dall’utilizzo dello strumento
pattizio costituito dal Protocollo d’intesa del 23 ottobre 2014, le considerazioni suesposte
mantengono la loro attualità sia con riferimento alle misure finanziarie integrative che possono
continuare a essere previste direttamente con la legge dello Stato (ad esempio contributo previsto
dal 2015 dall’art.1, commi 400 della l. n. 190/2014) sia con riferimento al ruolo e alla funzione
dell’ente regione nei confronti degli altri enti che compongono il sistema regionale integrato.
Tutto ciò premesso, in esplicazione del descritto ordine di idee, la disamina del concorso della
Regione agli obiettivi di finanza pubblica, sarà articolata in relazione agli:
obiettivi in termini di saldo netto da finanziare che rinvengono la loro fonte
prevalentemente all’esterno dell’accordo con lo Stato; si tratta di misure che determinano
una riduzione delle risorse finanziarie a disposizione della Regione;
22 In questi termini cfr. deliberazione n. 118/2014/PARI del 15.7.2014 concernente la parificazione del rendiconto regionale dell’esercizio 2013 (relazione pag. 592 e seguenti)
77 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
obiettivi in termini di indebitamento netto che trovano origine diretta nell’accordo con lo
Stato (patto di stabilità) o indiretta, nel senso che la misura di finanza pubblica è prevista
dalla legge, ma il patto ne recepisce gli effetti; si tratta di misure che determinano una
limitazione alla possibilità di spesa della Regione;
specifici obiettivi riferiti al contenimento di determinate spese (contenimento dei costi
intermedi).
3.2.2 Il concorso della Regione in termini di saldo netto da finanziare (pagamenti e accantonamenti di risorse regionali)
Si elencano di seguito le fonti normative statali che, a partire dall’anno 2011 e fino al 2014, hanno
introdotto misure finanziarie rilevanti sulla finanza regionale in termini di saldo netto da
finanziarie e cioè consistenti in accantonamenti da parte dello Stato di quota parte del gettito
tributario di spettanza regionale o in pagamenti a carico della Regione. Sono evidenziati i casi in
cui la stessa fonte normativa prevede disposizioni rilevanti anche in termini contenimento
dell’indebitamento netto, che saranno esaminate nel paragrafo di questa relazione dedicato al
patto di stabilità. Infine si espone il regime contabile che fino al 31.12.2014 ha caratterizzato la
gestione delle risorse de quibus.
Costituisce tratto comune del regime contabile del periodo 2011 – 2014 afferente la contribuzione
e gli accantonamenti a titolo di concorso regionale alle manovre di finanza pubblica, che verranno
di seguito evidenziati, il frazionamento dell’entrata regionale derivante dalle compartecipazioni
erariali tra il titolo I (a disposizione della Regione) e il titolo VI (da riversare allo Stato per la
parte relativa alla contribuzione al federalismo fiscale e trattenuta dallo Stato relativamente ai
contributi regionali alle manovre di finanza pubblica) con la conseguenza che nel suddetto arco
temporale il gettito tributario teoricamente spettante alla Regione non è espresso solo dal titolo
primo. Con il 2015 il regime contabile è stato modificato nell’ottica della disciplina
sull’armonizzazione dei sistemi contabili che per la Regione Friuli Venezia Giulia entrerà in
vigore con il 1 gennaio 2016.
a) Contributo della Regione di cui all’art. 1 commi 151-153 l. n. 220 del 13 dicembre 2010 e, in
attuazione dell’accordo del 29 ottobre 2014, all’art. 1 commi 513-516 legge n. 190 del 23 dicembre
2014.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Si tratta di una misura finanziaria composita, che trae origine dall’accordo Stato Regione del 29
ottobre 2010, attuato con la legge del 13 dicembre 2010 n. 220, il quale, tra l’altro, ha definito il
contenzioso afferente la spettanza alla Regione delle quote di compartecipazione relative ai
redditi da pensione (che vengono riscosse al di fuori del territorio regionale) e ha quantificato in
370 milioni annui l’ammontare della partecipazione regionale all’attuazione del federalismo
fiscale. L’ammontare del pagamento annuo posto a carico della Regione compensa parzialmente
siffatta partecipazione con la quota annua del credito di 960 milioni relativi al gettito da pensione
riferito agli anni 2008-2009. Il protocollo d’intesa del 23 ottobre 2014 e le disposizioni di
attuazione di cui alla legge di stabilità per il 2015 hanno inciso significativamente in termini
finanziari sull’accordo del 2010, riducendo l’ammontare dei pagamenti dovuti dalla Regione e
modificando la destinazione della partecipazione regionale dall’attuazione del federalismo fiscale
alla sostenibilità dell’indebitamento pubblico.
Effetti finanziari.
Dopo un lungo iter per ottenere il riconoscimento formale della spettanza alla Regione della
quota delle ritenute sui redditi da pensione23, la legge del 13 dicembre 2010 n. 220 (legge di
stabilità per il 2011), all’art. 1 comma 151 ha riconosciuto alla Regione una compartecipazione
(IRPEF) sulle ritenute sui redditi da pensione. A decorrere dall'annualità 2010, la
compartecipazione viene determinata nella misura prevista dall'articolo 49, primo comma,
numero 1), dello Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia, secondo le modalità di
trasferimento individuate all'articolo 1 del decreto legislativo 31 luglio 2007, n. 13724. Per le
annualità pregresse (2008 e 2009), la legge quantificava in 960 milioni l’importo spettante alla
Regione, di cui, al netto delle somme già attribuite alla Regione per la medesima finalità, pari a
50 milioni, scandiva i tempi della spettanza alla Regione nella misura di 220 milioni nel 2011, 170
milioni nel 2012, 120 milioni nel 2013, 70 milioni nel 2014, 20 milioni nel 2015, 30 milioni nel 2016
e 20 milioni annui nelle successive annualità fino al 2030.
Per converso, ai sensi dell’art. 1, comma 152 della legge di stabilità per il 2011, a decorrere
dall'anno 2011, la Regione contribuiva all'attuazione del federalismo fiscale nella misura di 370
23 Per la descrizione del fenomeno si rinvia alla relazione allegata al giudizio di parificazione del rendiconto regionale per l’esercizio finanziario 2010 (deliberazione n.54 del 15.7.2011 pag.286 e seguenti). 24 Il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 17 dicembre 2010, modificando il decreto del 17 ottobre 2008 (formalmente è stato aggiunto a quest’ultimo decreto l’art. 3 bis), ha disciplinato le modalità di corresponsione alla Regione Friuli Venezia Giulia delle ritenute sui redditi da pensione riferite a soggetti passivi residenti nella Regione, riconoscendo espressamente alla Regione la diretta spettanza di questa componente del gettito fiscale IRPEF, assoggettata a modalità di riscossione e di trattamento contabile analoghe a quelle previste per le compartecipazioni ai tributi erariali.
79 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
milioni annui (in attesa della conclusione degli accordi previsti dalla legge per l’individuazione di
modalità alternative di partecipazione all’attuazione del federalismo fiscale, l’unica forma di
contribuzione regionale consisteva nel pagamento della suddetta somma di denaro).
L’onere finanziario annuo a carico della Regione, dal 2011 al 2030, era frutto della compensazione
con il credito relativo agli arretrati della compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione per le
annualità 2008 e 2009. In particolare, l’art. 1 comma 153 della legge sopra citata stabiliva che il
pagamento netto relativo all’attuazione del federalismo fiscale era determinato in 150 milioni nel
2011, in 200 milioni nel 2012, in 250 milioni nel 2013, in 300 milioni nel 2014, in 350 milioni nel
2015, in 340 milioni nel 2016, in 350 milioni annui dal 2017 al 2030 e in 370 milioni annui a
decorrere dal 2031.
Come esposto in precedenza, a seguito del protocollo d’intesa del 23 ottobre 2014 e delle norme di
attuazione presenti nella legge di stabilità per il 2015, il contributo, in termini di saldo netto da
finanziare dovuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia in relazione all’attuazione del federalismo
fiscale, previsto all’art. 1, comma 152, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, quantificato in 370
milioni annui dal 2011 al 2017, è stato sostituito da un contributo finalizzato alla sostenibilità del
debito pubblico pari a 370 milioni per ciascuno degli anni dal 2011 al 2014, a 260 milioni per il
2015 e a 250 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017 (comma 513). Con riferimento alle
annualità successive al 2017, l’art. 2 dell’accordo del 23 ottobre 2014 stabilisce che lo Stato e la
Regione si impegnano a rinegoziare il contenuto del protocollo del 29 ottobre 2010, nella parte
relativa al contributo a carico della Regione.25
Il comma 514 stabilisce che il pagamento del contributo, al netto del credito vantato dalla regione
nei confronti dello Stato relativo agli arretrati 2008 e 2009 delle compartecipazioni IRPEF sui
redditi da pensione, è rideterminato per gli anni dal 2011 al 2017 in 550 milioni nel 2014, 350
milioni nel 2015, 340 milioni nel 2016 e 350 milioni nel 2017. Il citato comma prosegue
disponendo che i pagamenti sono effettuati mediante versamento all’entrata del bilancio dello
Stato entro le date previste dall’accordo del 23 ottobre 201426.
25 Si aggiunge che il contributo della Regione all’attuazione del federalismo fiscale di cui al Protocollo del 29 ottobre 2010 viene rideterminato anche in termini di indebitamento netto; in particolare, il comma 515 stabilisce che il contributo in termini di indebitamento netto di cui all’art. 1, comma 156 della legge 13 dicembre 2010, n. 220, per il periodo 2014-2017 è finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico ed è pari a 220 milioni nel 2014, 270 milioni nel 2015, 260 milioni nel 2016 e 270 milioni nel 2017. Con riferimento alle annualità successive al 2017, l’art. 2 dell’accordo del 23 ottobre 2014 stabilisce che lo Stato e la Regione si impegnano a rinegoziare il contenuto del protocollo del 29 ottobre 2010, nella parte relativa al contributo a carico della Regione. 26 I termini previsti per i pagamenti sono i seguenti: entro il 31 ottobre 2014 la somma di 550 milioni; entro il 31 ottobre 2015 la somma di 350 milioni; entro il 31 ottobre 2016 la somma di 340 milioni; entro il 31 ottobre 2017 la somma di 350 milioni. Per completezza, si aggiunge che, ai sensi del comma 516, in caso di mancato versamento all’entrata del bilancio dello Stato entro i termini stabiliti, il Ministero dell’economia e finanze trattiene gli importi corrispondenti a valere sulle somme a qualsiasi titolo
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
In conclusione gli effetti finanziari diretti del protocollo d’intesa del 23 ottobre 2014 e dalla
corrispondente normativa di attuazione si riassumono in un minore pagamento, relativamente al
periodo 2015-2017, di 350 milioni.
Le fonti sopra indicate prevedono anche effetti in termini di indebitamento netto. Per una loro
disamina si rinvia al paragrafo dedicato al patto di stabilità della Regione.
Regime contabile.
Per la gestione e rappresentazione contabile del fenomeno relativo al contributo all'attuazione del
federalismo fiscale, la Regione, a decorrere dall’esercizio 2011 e fino al 2014, ha istituito una serie
di capitoli di partite di giro.
Più precisamente, sono stati istituiti sei capitoli di entrata nelle partite di giro27 (Tit. VI), uno per
ciascuna tipologia di compartecipazione cui la Regione ha diritto. I sei capitoli sono destinati a
ricevere le risorse necessarie all’assolvimento dell’obbligo nei confronti dello Stato.
L’alimentazione di ognuno di loro avviene sulla base del rapporto proporzionale che intercorre tra
l’importo di ciascuna compartecipazione e l’importo complessivo delle entrate regionali da
compartecipazioni erariali.
Sempre in entrata, tra le partite di giro di cui al titolo VI, è stato istituito il capitolo 1256 “Quote
relative agli arretrati da redditi da pensione per gli anni 2008 e 2009 l.reg. 29.12.2010 n. 220”
allocato nell’ubi 6.3.261 (che rappresenta la quota del contributo regionale all’attuazione del
federalismo fiscale relativa agli arretrati da redditi da pensione per il 2008 e il 2009, di cui la legge
prevede la compensazione).
spettanti alla regione Friuli Venezia Giulia, avvalendosi anche dell’Agenzia delle entrate per le somme introitate dalla regione per il tramite della Struttura di gestione dell’Agenzia delle entrate. 27 I sei capitoli classificati nell’ubi 6.3.261, sono: cap. 5100 (“Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota destinata al risanamento della finanza pubblica e l’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione art. 49, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 e dall’art. 5 l. 6.8.1984 n. 457; art. 1, comma 146, l. 23.12.1996 n. 662”); cap. 5101 (“Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota destinata al risanamento della finanza pubblica e l’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione art. 49 comma 1 punto 2, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 e dall’art. 5 l. 6.8.1984 n. 457; art. 1, comma 146, l. 23.12.1996 n. 662”); cap. 5110 (“Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota destinata al risanamento della finanza pubblica e l’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione art. 49 comma 1 punto 4, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 e dall’art. 5 l. 6.8.1984 n. 457; art. 1, comma 146, l. 23.12.1996 n. 662”); cap. 5112 (“Entrate derivanti dall’anticipo di quote spettanti alla Regione relative al reddito da pensione – quota destinata al risanamento della finanza pubblica e l’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione DLFS 1.1.2010 n. 1”); cap. 5120 (“Compartecipazione ai proventi dello Stato nella misura dei nove decimi del gettito d’imposta erariale sull’energia elettrica consumata nella regione – quota destinata al risanamento della finanza pubblica e l’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione art. 49 comma 1, punto 5, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 l. 6.8.1984 n. 457”); cap. 5130 (“Compartecipazione ai proventi dello Stato nella misura dei nove decimi del gettito della quota fiscale dell’imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella regione – quota destinata al risanamento della finanza pubblica e l’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione art. 49 comma 1, punto 7, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 l. 6.8.1984 n. 457”).
81 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
A fronte dei suddetti capitoli di entrata, correlativamente, tra le partite di giro della spesa (Tit.
IV), è stato istituito il capitolo 1256 (“Contributo per l’attuazione del federalismo fiscale l.
5.5.2009 n. 42”, nell’ubi 12.2.4.3480), con stanziamento uguale alla somma tra lo stanziamento
sui sei capitoli di entrata sopra indicati (che rappresenta la quota da riversare allo Stato) e lo
stanziamento sul predetto capitolo di entrata 1256 in partite di giro (Tit. VI) ubi 6.3.261. Tramite
il capitolo di spesa 1256 viene effettuato il trasferimento delle risorse allo Stato.
A seguito del disposto del citato Protocollo di intesa, attuato con l’art. 1, commi 513-516 della
legge 23 dicembre 2014, n. 190, e tenendo presente le contabilizzazioni già effettuate nei
rendiconti 2011-201328, con riferimento al rendiconto 2014, si rileva che:
- per la gestione di competenza, i complessivi 300 milioni da riversare allo Stato sono stati
accertati e riscossi sui sei capitoli di entrata delle partite di giro sopra indicati, mentre i 70 milioni
della quota per il 2014 di contributo compensata ex lege relativa agli arretrati da redditi da
pensione per il 2008 e il 2009 sono stati solamente accertati e non riscossi sul capitolo d’entrata
1256; correlativamente, sul citato capitolo di spesa si è proceduto al solo impegno della somma
complessiva di 370 milioni;
- per la gestione dei residui, ai sensi del disposto dell’art. 1 comma 514 della legge 23 dicembre
2014 n. 190, la Regione ha provveduto nel 2014 al pagamento netto di 550 milioni a favore dello
Stato (a titolo di contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico di cui al citato
accordo Stato-Regione del 23 ottobre 2014 e formalizzato al sopra citato articolo della legge di
stabilità 2015), attraverso il pagamento di 1.060 milioni a fronte dei residui passivi (1.110 milioni)
che esistevano sul capitolo di spesa 1256, parzialmente compensato dalla riscossione di 510
milioni a fronte del residuo di pari importo esistente sul capitolo di entrata 1256 e relativo agli
arretrati 2008 e 2009.
28 Con riferimento al rendiconto 2011, i complessivi 150 milioni da riversare allo Stato sono stati sia accertati che riscossi sui predetti sei capitoli di entrata delle partite di giro, mentre i 220 milioni della quota per il 2011 di contributo compensata ex lege relativa agli arretrati da redditi da pensione per il 2008 e il 2009 sono stati solamente accertati (e non riscossi). Correlativamente, sul citato capitolo di spesa 1256 si era proceduto al solo impegno della somma complessiva di 370 milioni. Inoltre, nell’esercizio 2011 è stato accertato (per competenza) e riscosso l’importo di 30 milioni, corrispondente alla quota di competenza 2009 non accertata in detto esercizio; tale importo, assieme a 20 milioni accertati e riscossi nel rendiconto 2008, rappresentano gli acconti, pari a complessivi 50 milioni, riconosciuti dallo Stato relativamente agli arretrati 2008 e 2009. Con riferimento al rendiconto 2012, i complessivi 200 milioni da riversare allo Stato sono stati accertati e riscossi sui sei capitoli di entrata delle partite di giro sopra indicati, mentre i 170 milioni della quota per il 2012 di contributo compensata ex lege relativa agli arretrati da redditi da pensione per il 2008 e il 2009 sono stati solamente accertati e non riscossi sul capitolo d’entrata 1256; correlativamente, sul citato capitolo di spesa si è proceduto al solo impegno della somma complessiva di 370 milioni. Con riferimento al rendiconto 2013, i complessivi 250 milioni da riversare allo Stato sono stati accertati e riscossi sui sei capitoli di entrata delle partite di giro sopra indicati, mentre i 120 milioni della quota per il 2013 di contributo compensata ex lege relativa agli arretrati da redditi da pensione per il 2008 e il 2009 sono stati solamente accertati e non riscossi sul capitolo d’entrata 1256; correlativamente, sul citato capitolo di spesa si è proceduto al solo impegno della somma complessiva di 370 milioni.
82
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Complessivamente, a tutto il 2014, con riferimento al rendiconto 2014 si registrano: sul capitolo di
entrata 1256 (relativo agli arretrati 2008 e 2009) residui attivi pari a 70 milioni (derivanti dalla
competenza 2014); sul capitolo di spesa 1256 residui passivi pari a 420 milioni (370 milioni dalla
competenza 2014 e 50 milioni da residui), che, al netto della compensazione per 70 milioni con il
sopra citato capitolo di entrata, e dunque per 350 milioni, rappresentano una somma da riversare
allo Stato a titolo di contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico di cui al citato
accordo Stato-Regione del 23 ottobre 2014 e formalizzato nella legge di stabilità 2015.
b) Contributo della Regione di cui all’art. 28, comma 3, del d.l. n. 201/2011, all’art. 35, comma 4, del
d.l. 1/2012 e all’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012
Si tratta di accantonamenti di compartecipazioni erariali operati dallo Stato fino all’emanazione
delle procedure (di matrice pattizia) previste dall’articolo 27 della legge n. 42/2009.
Effetti finanziari.
A partire dal 2012, sono state registrate le partite contabili relative alle disposizioni di cui
all’articolo 28, comma 3, del d.l. n. 201/2011, all’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012 e all’art. 4,
comma 11, del d.l. 16/2012, a titolo di contributo da parte della Regione alle manovre di finanza
pubblica statale. Gli effetti finanziari ammontano nel triennio 2012 -2014 complessivamente a €
499.275.349,35, mentre quelli di ciascun anno sono immediatamente desumibili da quanto
riportato nel regime contabile che segue.
Regime contabile.
Sono stati istituiti, fino al 2014, sei nuovi capitoli di entrata nelle partite di giro29 (Tit. VI)
destinati a ricevere gli accantonamenti che le citate disposizioni normative pongono a carico della
Regione. Correlativamente, tra le partite di giro della spesa (Tit. IV), è stato istituito il capitolo
1257 (“Oneri derivanti dagli accantonamenti a carico della Regione per le quote riservate allo
Stato - art. 28 , comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201; art. 35, comma 4 , d.l. 24.1.2012 n. 1; art. 4,
29 I sei capitoli classificati nell’ubi 6.3.261, sono: cap. 7100 (“Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201”); cap. 7101 (“Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201”); cap. 7110 (“Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201”); cap. 7112 (“quota di compartecipazione al gettito delle entrate derivanti dall' anticipo di quote relative al reddito da pensione – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201”); cap. 7120 (“Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale sull' energia elettrica, consumata nella Regione - quota riservata allo stato art. 28 , comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201 ; art. 35 , comma 4 , d.l. 24.1.2012 n. 1 ; art. 4 , comma 11 , d.l. 2.3.2012 n. 16”); cap. 7130 (“Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella Regione - quota riservata allo Stato art. 28 , comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201 ; art. 35 , comma 4 , d.l. 24.1.2012 n. 1”).
83 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
comma 11, d.l. 2.3.2012 n. 16”, nell’ubi 12.2.4.3480) con uno stanziamento complessivo uguale
alla somma dello stanziamento dei sei capitoli di entrata sopra indicati.
Nel rendiconto 2012 i complessivi € 171.479.126,45 accantonati sono stati accertati e riscossi sui
sei capitoli di entrata, nonché impegnati e pagati sul capitolo di spesa 1257. Nel rendiconto 2013 i
complessivi € 163.898.111,45 accantonati sono stati accertati e riscossi sui sei capitoli di entrata,
nonché impegnati e pagati sul capitolo di spesa 1257. Nel rendiconto 2014 i complessivi €
163.898.111,45 accantonati sono stati accertati e riscossi sui sei capitoli di entrata, nonché
impegnati e pagati sul capitolo di spesa 1257.
Le fonti sopra indicate prevedono anche effetti in termini di indebitamento netto. Per una loro
disamina si rinvia al paragrafo dedicato al patto di stabilità della Regione.
c) Contributo della Regione di cui all’art. 15, comma 22 e all’art. 16, comma 3, del d.l. 95/2012 e
all’art. 1 comma 132 della l. n. 228/2012
Si tratta di accantonamenti, operati dallo Stato fino all’emanazione delle procedure (di matrice
pattizia) previste dall’articolo 27 della legge n. 42/2009, a valere sulle quote di compartecipazione
ai tributi erariali di cui alle disposizioni degli articoli 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l.
95/2012, a titolo di contributo regionale al risanamento della finanza pubblica. Per il 2013 e il
2014, a tali accantonamenti si aggiunge quello previsto dall’art. 1, comma 132, della legge n.
228/2011.
Effetti finanziari e regime contabile.
Le contabilizzazioni annue degli effetti prodotti dalle suddette misure di finanza pubblica hanno
risentito della tempistica con la quale lo Stato ha comunicato l’ammontare delle somme
accantonate.
Per tale motivo, nel 2012 la Regione non ha operato una riduzione degli stanziamenti del titolo I
con contestuale iscrizione di poste alle partite di giro, in quanto gli importi degli accantonamenti
non sono stati resi noti alla Regione in tempo utile. Ne consegue che il contributo al risanamento
in parola (pari a complessivi € 77.316.330,47) non è visibile direttamente in bilancio, se non come
minore entrata al titolo I.
Nel 2013 è stato invece operato il trattamento contabile con una riduzione degli stanziamenti del
titolo I corrispondente agli importi accantonati e con una contestuale iscrizione di poste alle
partite di giro. Conseguentemente anche in questo caso sono stati istituiti sei nuovi capitoli di
84
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
entrata nelle partite di giro (Tit. VI) destinati a ricevere gli accantonamenti che le citate
disposizioni normative pongono a carico della Regione30.
Correlativamente, tra le partite di giro della spesa (Tit. IV), è stato istituito nell’ubi 12.2.4.3480 il
capitolo 1258, relativo agli oneri derivanti dagli accantonamenti a carico della Regione per le
quote riservate allo Stato ai sensi delle disposizioni legislative sopra citate, con uno stanziamento
complessivo uguale alla somma dello stanziamento dei sei capitoli di entrata in partita di giro
sopra citati. In particolare, nel 2013, in entrata si è registrata una previsione di € 193.000.000,00
sul complesso dei sei capitoli di entrata, accertata e riscossa per complessivi € 169.227.206,38 (la
parte restante ha rappresentato minori accertamenti); nella parte spesa, a fronte dello
stanziamento di € 193.000.000,00, è stato impegnato l’importo di € 169.227.206,38 (pari
all’accertamento in entrata), pagato solo in parte (€ 42.985.205,54, mentre la somma residua di €
126.242.000,54 è stata portata a residui), a causa dell’effettuazione da parte dello Stato di
operazioni tecnico contabili con una tempistica che non ha consentito la conseguente
registrazione contabile a spesa da parte della Regione entro l’anno.
Nel 2014, in entrata si è registrata una previsione di € 212.776.291,73 sul complesso dei sei
capitoli di entrata, accertata e riscossa per pari importo, mentre nella spesa lo stanziamento di €
212.776.291,73 è stato impegnato per pari importo e pagato solo in parte (€ 60.538.956,45, mentre
la somma residua di € 152.237.335,28 è stata portata a residui), a causa dell’effettuazione da parte
dello Stato di operazioni tecnico contabili non in tempo utile per la conseguente registrazione
contabile a spesa da parte della Regione entro il 2014; con riferimento alla gestione dei residui,
l’analoga parte non pagata nel 2013, pari a € 126.242.000,84, e portata a residui nel 2014, è stata
interamente pagata.
L’art. 16, comma 3, del d.l. 95/2012 enti territoriali indicato prevede anche effetti in termini di
indebitamento netto. Per una loro disamina si rinvia al paragrafo dedicato al patto di stabilità
della Regione.
d) Contributo della Regione di cui all’art. 1, comma 526 della legge n. 147/2013, come modificato
dall’art. 46, comma 3, del decreto legge n. 66/2014 e dall’art. 1 comma 416 della legge n. 190/2014
30 I sei capitoli classificati nell’ubi 6.3.261, sono: cap. 8100 (Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota riservata allo Stato); cap. 8101 (Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota riservata allo Stato); cap. 8110 (Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota riservata allo Stato); cap. 8112 (Quota di compartecipazione al gettito delle entrate derivanti dall' anticipo di quote relative al reddito da pensione – quota riservata allo Stato); cap. 8120 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale sull' energia elettrica, consumata nella Regione); cap. 8130 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella Regione - quota riservata allo Stato).
85 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
A partire dal 2014 sono state registrate le partite contabili relative alle disposizioni di cui all’art.
1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del
decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 e dall’art. 1 comma 416 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, a
titolo di contributo da parte della Regione a manovre di finanza pubblica. Si tratta di
accantonamenti di compartecipazioni erariali trattenuti dallo Stato fino all’emanazione delle
procedure previste dall’articolo 27 della legge n. 42/2009.
Effetti finanziari.
Gli importi accantonati sono pari a € 81.483.000,00 per il 2014 ed € 55.556.000,00 per ciascuno
degli anni dal 2015 al 2018.
Regime contabile.
Nel 2014 sono stati istituiti sei nuovi capitoli di entrata nelle partite di giro31 (Tit. VI) destinati a
ricevere gli accantonamenti che le citate disposizioni normative pongono a carico della Regione.
Correlativamente, tra le partite di giro della spesa (Tit. IV), è stato istituito il capitolo 1259
(Oneri derivanti dagli accantonamenti a carico della Regione per le quote riservate allo Stato di
cui all’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46,
comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66), nell’ubi 12.2.4.3480, con uno stanziamento
complessivo uguale alla somma dello stanziamento dei sei capitoli di entrata sopra indicati.
Nel rendiconto 2014 i complessivi € 81.483.000,00 accantonati sono stati accertati e riscossi sui sei
capitoli di entrata, nonché impegnati e pagati sul capitolo di spesa 1259.
3.2.3 Primo adeguamento del regime contabile delle compartecipazioni regionali in funzione dell’armonizzazione dei sistemi contabili.
31 I sei capitoli classificati nell’ubi 6.3.261, sono: cap. 9100 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9101 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9110 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9112 (Quota di compartecipazione al gettito delle entrate derivanti dall' anticipo di quote relative al reddito da pensione – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9120 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale sull' energia elettrica, consumata nella Regione - quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9130 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella Regione - quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La contabilizzazione dei contributi e accantonamenti per il concorso alle manovre di finanza
pubblica risente, a partire dalla predisposizione del bilancio di previsione 2015-2017, del percorso
intrapreso dalla Regione di graduale avvicinamento dell’ordinamento contabile regionale a quello
delineato dal d.lgs. 118/201132.
Anche se l’innovazione contabile ha decorrenza dal 2015, pare opportuno richiamarne in questa i
contenuti fondamentali, al fine di favorire una più immediata disamina comparativa con il
descritto regime contabile vigente fino al 31.12.2014.
L’aspetto più significativo di tale percorso di avvicinamento consiste nell’attuazione, fin dal
bilancio di previsione 2015-2017, di una riclassificazione dei capitoli di bilancio regionale secondo
la struttura del bilancio previsto dal d.lgs. 118/2011. In tale contesto si registra l’allocazione tra i
capitoli delle entrate e delle spese effettive di alcune poste afferenti a regolazioni tecnico-contabili
che, fino al 2014, erano rappresentate tra le partite di giro; tra tali poste contabili, una
significativa incidenza, anche dal punto di vista della rilevanza dell’importo, è ascrivibile alla
classificazione nel titolo 1 dell’entrata (in particolare, tra le compartecipazioni erariali) e nel titolo
1 della spesa (spesa corrente) di quelle relative a contributi ed accantonamenti per il concorso alle
manovre di finanza pubblica. In particolare, l’art. 13, comma 11, della legge regionale 30
dicembre 2014, n. 27, dispone che:
- a decorrere dall'esercizio finanziario 2015 la Regione annoti le quote di entrate da
compartecipazioni destinate all'assolvimento degli obblighi di concorso alla finanza pubblica nel
titolo I dell'entrata del bilancio regionale;
- l'importo di ciascun contributo sia imputato alle compartecipazioni di cui agli articoli 49,
comma 1, numeri 1), 2), 3), 4), 5) e 7), dello Statuto e all'articolo 1, comma 4, del decreto
legislativo 31 luglio 2007, n. 137 (Norme di attuazione dello statuto speciale della regione
autonoma Friuli-Venezia Giulia in materia di finanza regionale), limitatamente alla quota di cui
all'articolo 3 bis, comma 3, del decreto del Ministero dell'economia e delle finanze 17 ottobre 2008
e cioè in proporzione all'incidenza dello stanziamento previsto per ciascuna delle predette entrate
sulla somma complessiva delle stesse.
32 Il riferimento normativo regionale di carattere generale è rappresentato dall’art. 14 c. 31 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27, in base al quale, in conformità al protocollo Stato-Regione (che all’art. 7 dispone tra l’altro che lo Stato e la Regione si impegnano ad assicurare l’applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e succ. modif. e integraz. nei confronti della Regione e degli enti locali del suo territorio con norma di attuazione dello Statuto regionale nei termini indicati dal decreto n. 118 per le regioni a statuto ordinario, posticipati di un anno), la Regione e gli enti locali del suo territorio, ai fini dell'attuazione del sistema regionale integrato, di cui all'articolo 1, comma 154, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 (Legge di stabilità 2011), assicurano la completa applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), a decorrere dal 2016.
87 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Per effetto del sopra citato percorso di avvicinamento della contabilità della Regione
all’armonizzazione contabile, nel bilancio di previsione 2015-2017 si rileva il trattamento
contabile di seguito indicato.
a) Con riferimento al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia di cui all’art. 1 commi 151-
153 l. n. 220 del 13 dicembre 2010 e, in attuazione dell’accordo del 29 ottobre 2014, all’art. 1
commi 513-516 legge n. 190 del 23 dicembre 2014, nel bilancio di previsione 2015-2017, in
sostituzione dei già citati capitoli classificati fino al 2014 tra le partite di giro:
1) Sono stati istituiti sette capitoli di entrata nel titolo 1, entrate tributarie (in particolare, tra le
entrate da compartecipazioni erariali), di cui sei per ciascuna tipologia di compartecipazione cui
la Regione ha diritto 33 (l’alimentazione di ognuno di loro avviene sulla base del rapporto
proporzionale che intercorre tra l’importo di ciascuna compartecipazione e l’importo complessivo
delle entrate regionali da compartecipazioni erariali) e un ulteriore capitolo relativo agli arretrati
2008-2009 34 . I sette capitoli sono destinati a ricevere le risorse necessarie all’assolvimento
dell’obbligo nei confronti dello Stato (a titolo di contributo finalizzato alla sostenibilità del debito
pubblico di cui al sopra citato accordo Stato-Regione del 23 ottobre 2014 e formalizzato nella
legge di stabilità 2015) cosicchè nel bilancio di previsione 2015-2017, ai sensi del disposto dell’art.
1 comma 513 della legge 23 dicembre 2014 n. 190, è stata iscritta l’entrata complessiva di 260
milioni (di cui 20 milioni per arretrati 2008-2009) nel 2015, 250 milioni (di cui 30 milioni per
arretrati 2008-2009) nel 2016 e 250 milioni (di cui 20 milioni per arretrati 2008-2009) nel 2017.
33 Si tratta di: -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.6: cap. 5102 (Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota destinata al risanamento della finanza pubblica art. 49, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 e dall’art. 5 l. 6.8.1984 n. 457; art. 1, comma 146, l. 23.12.1996 n. 662; art. 1 comma 152 L. n. 220/2010; art. 1 comma 153 L. n. 220/2010; legge di stabilità 2015); cap. 5103 (Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota destinata al risanamento della finanza pubblica art. 49, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 e dall’art. 5 l. 6.8.1984 n. 457; art. 1, comma 146, l. 23.12.1996 n. 662; art. 1 comma 152 L. n. 220/2010; art. 1 comma 153 L. n. 220/2010; legge di stabilità 2015); cap. 5113 (Entrate derivanti dall’anticipo di quote spettanti alla Regione relative al reddito da pensione – quota destinata al risanamento della finanza pubblica – imposta sul reddito delle persone fisiche (ex Irpef) DLFS 1.1.2010 n. 1; art. 1 comma 152 L. n. 220/2010; art. 1 comma 153 L. n. 220/2010; legge di stabilità 2015); - tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.7: cap. 5111 (Quote di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota destinata al risanamento della finanza pubblica art. 49, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 e dall’art. 5 l. 6.8.1984 n. 457; art. 1, comma 146, l. 23.12.1996 n. 662; art. 1 comma 152 L. n. 220/2010; art. 1 comma 153 L. n. 220/2010; legge di stabilità 2015); cap. 5121 (Compartecipazione ai proventi dello Stato nella misura dei nove decimi del gettito d’imposta erariale sull’energia elettrica consumata nella regione – quota destinata al risanamento della finanza pubblica art. 49, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 e dall’art. 5 l. 6.8.1984 n. 457; art. 1, comma 146, l. 23.12.1996 n. 662; art. 1 comma 152 L. n. 220/2010; art. 1 comma 153 L. n. 220/2010; legge di stabilità 2015); cap. 5131 (Compartecipazione ai proventi dello Stato nella misura dei nove decimi del gettito della quota fiscale dell’imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella regione – quota destinata al risanamento della finanza pubblica art. 49, l.c. 31.1.1963 n. 1 come sostituito dall’art. 1 e dall’art. 5 l. 6.8.1984 n. 457; art. 1, comma 146, l. 23.12.1996 n. 662; art. 1 comma 152 L. n. 220/2010; art. 1 comma 153 L. n. 220/2010; legge di stabilità 2015). 34 Si tratta del capitolo n. 1303 classificato nell’ubi 1.3.6, riferito alle quote relative agli arretrati da redditi da pensione per gli anni 2008 e 2009 - imposta sul reddito delle persone fisiche (ex Irpef) L.R. 29.12.2010, n. 22.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2) A fronte dei suddetti capitoli di entrata, correlativamente, tra le spese correnti (Tit. I) è stato
istituito nell’ubi 10.4.1.1170 il capitolo 1261, relativo al contributo alla finanza pubblica di cui
alla legge n. 220/2010 come modificato dalla legge di stabilità 2015 (e dunque a titolo di
contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico), con stanziamento (260 milioni nel
2015 e 250 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017) uguale alla somma complessiva iscritta sui
sette capitoli di entrata sopra indicati.
b) con riferimento alle partite contabili del contributo della Regione di cui all’art. 28, comma 3,
del d.l. n. 201/2011, all’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012 e all’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012,
nel bilancio di previsione 2015-2017, in sostituzione dei già citati capitoli classificati fino al 2014
tra le partite di giro:
1) Sono stati istituiti sei capitoli di entrata nel titolo 1, entrate tributarie (in particolare, tra le
entrate da compartecipazioni erariali)35, uno per ciascuna tipologia di compartecipazione cui la
Regione ha diritto (l’alimentazione di ognuno di loro avviene sulla base del rapporto
proporzionale che intercorre tra l’importo di ciascuna compartecipazione e l’importo complessivo
delle entrate regionali da compartecipazioni erariali). Nel bilancio di previsione 2015-2017 è stata
iscritta l’entrata complessiva di € 163.898.111,45 per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017.
2) A fronte dei suddetti capitoli di entrata, correlativamente, tra le spese correnti (Tit. I) è stato
istituito nell’ubi 10.4.1.1170 il capitolo 1262, relativo al contributo alla finanza pubblica di cui
all’art. 28, comma 3, d.l. 6.12.2011 n. 201, all’art. 35, comma 4, d.l. 24.1.2012 n. 1 e all’art. 4,
comma 11, d.l. 2.3.2012 n. 16, con stanziamento (€ 163.898.111,45) uguale alla somma
complessiva iscritta sui sei capitoli di entrata sopra indicati.
c) con riferimento alle partite contabili del contributo della Regione di cui agli artt. 15, comma
22, e 16, comma 3, del d.l. n. 95/2012 e all’art. 1, comma 132, della l. n. 228/2012, nel bilancio di
35 Si tratta di: -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.6: cap. 7102 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201); cap. 7103 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201); cap. 7112 (“quota di compartecipazione al gettito delle entrate derivanti dall' anticipo di quote relative al reddito da pensione – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201”); cap. 7113 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201); -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.7: cap. 7111 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota riservata allo Stato art. 28 ,comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201); cap. 7121 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale sull' energia elettrica, consumata nella Regione - quota riservata allo stato art. 28 , comma 3 , d.l. 6.12.2011 n. 201; art. 35 , comma 4 , d.l. 24.1.2012 n. 1; art. 4 , comma 11 , d.l. 2.3.2012 n. 16); cap. 7131 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella Regione - quota riservata allo Stato art. 28, comma 3, d.l. 6.12.2011 n. 201 ; art. 35, comma 4, d.l. 24.1.2012 n. 1; art. 4, comma 11, d.l. 2.3.2012 n. 16).
89 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
previsione 2015-2017, in sostituzione dei già citati capitoli classificati fino al 2014 tra le partite di
giro:
1) Sono stati istituiti sei capitoli di entrata nel titolo 1, entrate tributarie (in particolare, tra le
entrate da compartecipazioni erariali)36, uno per ciascuna tipologia di compartecipazione cui la
Regione ha diritto (l’alimentazione di ognuno di loro avviene sulla base del rapporto
proporzionale che intercorre tra l’importo di ciascuna compartecipazione e l’importo complessivo
delle entrate regionali da compartecipazioni erariali). Nel bilancio di previsione 2015-2017 è stata
iscritta l’entrata complessiva di € 221.783.045,94 per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017.
2) A fronte dei suddetti capitoli di entrata, correlativamente, tra le spese correnti (Tit. I) è stato
istituito nell’ubi 10.4.1.1170 il capitolo 1266, relativo al contributo alla finanza pubblica di cui
degli artt. 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012, con stanziamento (€ 221.783.045,94)
uguale alla somma complessiva iscritta sui sei capitoli di entrata sopra indicati.
d) con riferimento alle partite contabili del contributo della Regione di cui all’art. 1, comma 526
della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24
aprile 2014, n. 66 e dall’art. 1, comma 416, della legge n. 190/2014, nel bilancio di previsione
regionale 2015-2017, in sostituzione dei già citati capitoli classificati fino al 2014 tra le partite di
giro:
1) Sono stati istituiti sei capitoli di entrata nel titolo 1, entrate tributarie (in particolare, tra le
entrate da compartecipazioni erariali)37, ognuno per ciascuna tipologia di compartecipazione cui
36 Si tratta di: -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.6: cap. 8102 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota riservata allo Stato ai sensi degli artt. 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012); cap. 8103 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota riservata allo Stato ai sensi degli artt. 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012); cap. 8113 (Quota di compartecipazione al gettito delle entrate derivanti dall' anticipo di quote relative al reddito da pensione – quota riservata allo Stato ai sensi degli artt. 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012); -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.7: cap. 8111 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota riservata allo Stato ai sensi degli artt. 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012); cap. 8121 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale sull' energia elettrica, consumata nella Regione - quota riservata allo Stato ai sensi degli artt. 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012); cap. 8131(Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella Regione - quota riservata allo Stato ai sensi degli artt. 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012). 37 Si tratta di: -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.6: cap. 9102 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9103 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9113 (Quota di compartecipazione al gettito delle entrate derivanti dall' anticipo di quote relative al reddito da pensione – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.7: cap. 9111 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del
90
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
la Regione ha diritto (l’alimentazione di ognuno di loro avviene sulla base del rapporto
proporzionale che intercorre tra l’importo di ciascuna compartecipazione e l’importo complessivo
delle entrate regionali da compartecipazioni erariali). Nel bilancio di previsione 2015-2017 è stata
iscritta l’entrata complessiva di € 66.921.144,04 per il 2015 e € 68.394.403,45 per ciascuno degli
anni 2016 e 2017.
2) A fronte dei suddetti capitoli di entrata, correlativamente, tra le spese correnti (Tit. I) è stato
istituito nell’ubi 10.4.1.1170 il capitolo 1272, relativo al contributo alla finanza pubblica di cui
all’art. 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma
3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, con stanziamento (€ 66.921.144,04 per il 2015 e
€ 68.394.403,45 per ciascuno degli anni 2016 e 2017) uguale alla somma complessiva iscritta sui
sei capitoli di entrata sopra indicati.
e) Sono state registrate le partite contabili relative alle disposizioni di cui all’art. 1, commi 400 e
403 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, a titolo di contributo da parte della Regione a manovre
di finanza pubblica; si tratta di accantonamenti di compartecipazioni erariali trattenuti dallo
Stato fino all’emanazione delle procedure previste dall’articolo 27 della legge n. 42/2009. Gli
importi sono pari a € 87.000.000,00 per ciascuno degli anni 2015, 2016, 2017 e 2018. In
particolare, nel bilancio di previsione regionale 2015-2017:
1) Sono stati istituiti sei capitoli di entrata nel titolo 1, entrate tributarie (in particolare, tra le
entrate da compartecipazioni erariali)38, uno per ciascuna tipologia di compartecipazione cui la
Regione ha diritto (l’alimentazione di ognuno di loro avviene sulla base del rapporto
proporzionale che intercorre tra l’importo di ciascuna compartecipazione e l’importo complessivo
decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9121 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale sull' energia elettrica, consumata nella Regione - quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66); cap. 9131 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella Regione - quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, comma 526 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificato dall’art. 46, comma 3, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66). 38 Si tratta di: -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.6: cap. 10102 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, commi 400, 401 e 403 della legge 23 dicembre 2014, n. 190); cap. 10103 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, commi 400, 401 e 403 della legge 23 dicembre 2014, n. 190); cap. 10113 (Quota di compartecipazione al gettito delle entrate derivanti dall' anticipo di quote relative al reddito da pensione – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, commi 400, 401 e 403 della legge 23 dicembre 2014, n. 190); -tre capitoli classificati nell’ubi 1.3.7: cap. 10111 (Quota di compartecipazione al gettito dell’imposta sul valore aggiunto – quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, commi 400, 401 e 403 della legge 23 dicembre 2014, n. 190); cap. 10121 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale sull' energia elettrica, consumata nella Regione - quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, commi 400, 401 e 403 della legge 23 dicembre 2014, n. 190); cap. 10131 (Quota di compartecipazione al gettito dell' imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella Regione - quota riservata allo Stato ai sensi dell’art. 1, commi 400, 401 e 403 della legge 23 dicembre 2014, n. 190).
91 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
delle entrate regionali da compartecipazioni erariali). Nel bilancio di previsione 2015-2017 è stata
iscritta l’entrata complessiva di € 87.000.000,00 per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017.
2) A fronte dei suddetti capitoli di entrata, correlativamente, tra le spese correnti (Tit. I) è stato
istituito nell’ubi 10.4.1.1170 il capitolo 1273, relativo al contributo alla finanza pubblica di cui
all’art. 1, commi 400, 401 e 403 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, con stanziamento (€
87.000.000,00 per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017) uguale alla somma complessiva iscritta
sui sei capitoli di entrata sopra indicati.
Al termine dell’analisi sulle misure di finanza pubblica che incidono sulla finanza regionale, non
può trascurarsi che, in ossequio ala dichiarata finalità di garantire certezza ai rapporti finanzairi
con lo Stato, l’art. 3 del Protocollo del 23 ottobre 2014, rubricato “Definizione di quadro stabile e
certo delle relazioni finanziarie tra Stato e Regione negli esercizi 2014, 2015, 2016 e 2017”,
stabilisce che la Regione rinunci ai ricorsi promossi avanti alla Corte Costituzionale aventi ad
oggetto, tra le altre, le disposizioni sopra ricordate di cui all’art. 28, comma 3, del decreto legge 6
dicembre 2011, n. 201, agli articoli 15, commi 13 e 22, e all’art. 16, comma 3, del decreto legge 6
luglio 2012, n. 95, all’articolo 1 ,comma 526, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Lo stesso
articolo 3 aggiunge che la Regione si impegna, altresì, a rinunciare agli effetti positivi sia in
termini di saldo netto da finanziare che in termini di indebitamento netto che dovessero derivare
da eventuali pronunce di accoglimento dei ricorsi proposti anche da altre Regioni, avverso, tra le
altre, anche la disposizione legislativa sopra citata.
3.2.4 Visione sinottica degli effetti delle manovre statali in termini di saldo netto da finanziare e di indebitamento netto.
L’insieme delle misure finanziarie finora descritte è esposto nel seguente quadro sinottico che le
rappresenta congiuntamente a quelle rilevanti ai fini dell’indebitamento netto. L’unità della
rappresentazione favorisce un più immediato confronto tra i valori delle due tipologie di obiettivi
finanziari, l’uno votato alla fissazione di un limite di spesa nell’ambito del patto di stabilità
(concorso alla riduzione dell’indebitamento netto) e l’altro finalizzato al miglioramento del saldo
netto da finanziare, a mezzo di (provvisori) accantonamenti, da parte dello Stato, di risorse da
compartecipazione spettanti alla Regione e a mezzo di pagamenti di quest’ultima a favore dello
Stato (questi ultimi attuati ai fini della partecipazione della Regione al federalismo fiscale,
92
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
diventato, a seguito del Protocollo Stato-Regione del 23 ottobre 2014, contributo finalizzato alla
sostenibilità del debito pubblico).
Tabella 14 Contributo agli obiettivi di finanza pubblica a carico della Regione nel periodo 2011-2014
Contributo agli obiettivi di finanza pubblica
Patto (riduz. indeb. netto)
Accantonamenti (saldo
netto da finanziare)
Quote annue a carico della Regione nel periodo 2011-2014
2011 2012 2013 2014
a Art. 77 ter d.l. 112/2008 * 13.527.000,00 13.527.000,00 13.527.000,00 13.527.000,00
b Art. 14 c. 1 d.l.78/2010 * 77.216.900,00 154.433.800,00 154.433.800,00 154.433.800,00
c1 Art. 1, comma 151 e ss., l. 220/2010 come mod.da art. 1 c. 515 l. 190/2014
*
150.000.000,00 200.000.000,00 250.000.000,00 220.000.000,00
c2 Art. 1, comma 151 e ss., l. 220/2010 come mod.da art. 1 c. 513 l. 190/2014
* 150.000.000,00 200.000.000,00 250.000.000,00 300.000.000,00
d Art. 20 c. 4 e c. 5 d.l. 98/2011 e art. 1 c. 8 d.l. 138/2011
* 229.350.000,00 281.411.000,00 281.411.000,00
e
Art. 28, c. 3, d.l. 201/2011 modificato dall'art. 35 c. 4 d.l. 1/2012 e dall'art. 4, comma 11, d.l. 16/2012
* * 171.479.126,45 163.898.111,45 163.898.111,45
f Art. 16, c.3 d.l. 95/2012 - enti territoriali
* 58.581.471,47 119.267.581,38 149.084.476,73
g Art. 16, c.3 d.l. 95/2012 - enti territoriali
* 58.581.471,47 168.962.406,96 198.779.302,31
h Art. 15, c. 22, d.l. 95/2012 - sanità
* 18.734.859,00 37.469.718,75 42.093.126,00
i Art. 1 c. 132 l. 228/2012 - sanità
* 12.489.906,25 21.046.563,00
i bis
Art. 1 c. 132 l. 228/2012 – sanità (conguaglio anni precedenti)
552.126,00
l Art. 1, c. 526 l. 147/2013 * 44.445.000,00
m Art. 1, c. 481 l. 147/2013 *
n Art. 1, c. 499 e c. 429 l. 147/2013
* 56.000.000,00
o Art. 46, c. 2 d.l. 66/2014 * 37.000.000,00
p Art. 46, c. 3 d.l. 66/2014 * 37.038.000,00
r Art. 1, c. 155, l.220/2010 - correttivo incremento spesa sanitaria
* -27.881.000,00 -49.578.929,00 -28.405.803,40 -93.563.368,75
Totale concorso in termini di riduzione all'indebitamento netto 212.862.900,00 777.792.468,92 1.003.826.515,01 1.031.485.845,01
Totale concorso in termini di saldo netto da finanziare 150.000.000,00 448.795.456,92 583.125.317,83 758.157.403,18
% variazione della riduzione dell'indebitamento netto rispetto all'esercizio 2011
265,40% 371,58% 384,58%
% variazione del saldo netto da finanziare rispetto all'esercizio 2011
199,20% 288,75% 405,44%
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria. I valori sono espressi in euro.
93 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le risultanze della tabella che precede esprimono gli effetti che le misure di finanza pubblica
sopra descritte hanno esercitato sul bilancio della Regione nel periodo 2011-2014.
Il concorso alla riduzione dell’indebitamento netto e quindi la compressione della spesa regionale
praticabile nel 2014 (sulla base dei contenuti del patto determinati direttamente da disposizioni di
legge statale) è sensibilmente aumentata rispetto al 2011 (+384,58%, raggiungendo il valore di €
1.031.485.845,01).
Un trend sostanzialmente analogo si configura in relazione al concorso alla riduzione del saldo
netto da finanziare e cioè con riferimento a quelle misure che hanno immediate ripercussioni
sull’ammontare delle risorse a disposizione della Regione, in relazione ai pagamenti che essa è
tenuta a fare (allo Stato) o agli accantonamenti (dello Stato) che è chiamata a sopportare. I valori
monetari in questo caso sono inferiori a quelli relativi al concorso alla riduzione
dell’indebitamento netto, ma anch’essi evidenziano un incremento del 405,44% nel 2014 rispetto
al 2011 (il dato nel 2014 ammonta a € 758.157.403,18).
Per apprezzare meglio il peso dei due fenomeni finanziari sul bilancio della Regione, torna utile da
un lato rapportare i valori relativi alla riduzione dell’indebitamento netto (effetti sul patto) del
2011, del 2012, del 2013 e del 2014 agli stanziamenti assestati di spesa dei rispettivi anni e
dall’altro rapportare i valori relativi alla riduzione del saldo netto da finanziare (accantonamenti
e pagamenti a carico della Regione) al gettito teorico39 da compartecipazione del 2011, del 2012,
del 2013 e del 2014.
I valori a tale fine rilevati sono indicati nella tabella seguente.
39 Per gettito teorico si intende il gettito accertato sommato al concorso regionale alla riduzione del saldo netto da finanziare e cioè ai pagamenti e accantonamenti di cui sopra.
94
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 15 Incidenza sul bilancio dei contributi agli obiettivi di finanza pubblica a carico della Regione nel periodo 2011-2014
Incidenza sul bilancio dei contributi agli obiettivi di finanza pubblica a carico della
Regione 2011 2012 2013 2014
a) stanziamenti assestati di spesa 7.295.880.561,22 7.206.940.643,59 6.829.297.183,98 6.845.212.838,82
b) riduzione indebitamento netto 212.862.900,00 777.792.468,92 1.003.826.515,01 1.031.485.845,01
c) incidenza percentuale di b) su a) 2,92% 10,79% 14,70% 15,07%
d) gettito accertato da compartecipazioni 3.573.931.025,77 3.173.640.741,28 3.658.622.524,50 3.313.837.344,04
e) gettito teorico da compartecipazioni escluse le riserve erariali
3.723.931.025,77 3.622.436.198,20 4.241.747.842,33 4.071.994.747,22
f) riduzione saldo netto da finanziare 150.000.000,00 448.795.456,92 583.125.317,83 758.157.403,18
g) incidenza percentuale di f) su e) 4,03% 12,39% 13,75% 18,62%
Fonte: dati tratti dalla tabella precedente e dai rendiconti. Elaborazione della Sezione. Per commenti e valutazioni sul gettito da compartecipazione sulla base del quale è calcolato il gettito teorico, si rimanda al capitolo di questa relazione dedicato all’analisi delle entrate, con la differenza che nella presente tabella non è considerata la parte del gettito teorico derivante dalle riserve erariali. Le entrate da compartecipazioni accertate sono esposte al netto delle partite tecnico contabili per anticipazioni e rimborsi.
I valori sono espressi in euro.
Le risultanze di cui sopra attestano che il concorso alla riduzione dell’indebitamento netto ha di
per sé comportato una compressione della spesa praticabile del 2,92% nel 2011, del 10,79% nel
2012, del 14,70% nel 2013 e del 15,07% nel 2014, con un incremento del 7,87% tra il 2011 e il
2012, un ulteriore incremento del 3,91% tra il 2012 e il 2013 e un ulteriore incremento del 0,37%
tra il 2013 e il 2014.
Più marcata è stata invece l’incidenza del concorso alla riduzione del saldo netto da finanziare,
che ha generato una riduzione delle risorse disponibili del 4,03% nel 2011, del 12,39% nel 2012,
del 13,75% nel 2013 e del 18,62% nel 2014, con un incremento del 14,59% tra il 2011 e il 2014.
Indipendentemente dai suddetti rapporti interni tra le due grandezze finanziarie, il dato più
immediatamente rilevante ai fini della gestione del bilancio e del perseguimento delle politiche
regionali rimane comunque quello dei limiti alla spesa derivanti dal patto di stabilità, che
comportano l’impossibilità di un impiego di risorse in misura maggiore rispetto alla quantità di
risorse che sono venute a mancare (a causa degli accantonamenti statali). In termini monetari la
differenza tra minore spesa praticabile e accantonamenti è di € 62.862.900,00 nel 2011, di €
328.997.012,00 nel 2012, di € 420.701.197,18 nel 2013 e di € 273.328.441,83 nel 2014.
95 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
3.3 Patto di stabilità della Regione per il 2014 3.3.1 Gli obiettivi del patto di stabilità interno della Regione per il
2014
Come già anticipato, i contenuti del patto di stabilità interno della Regione sono stati interessati
nel 2014 da un significativo cambiamento di metodo, costituito dall’accordo del 23 ottobre 2014
di cui si è detto in precedenza. E’ in questo rinnovato scenario che deve quindi essere intesa la
disciplina su cui continua a fondarsi l’annuale accordo Stato – Regione afferente il patto di
stabilità interno che si configura da un lato come una partecipazione regionale alla riduzione
dell’indebitamento netto a mezzo di limiti alla spesa finale, qualificata secondo le logiche della
competenza eurocompatibile, nel rispetto di quanto al riguardo stabilisce il comma 454 dell’art. 1
della legge 24 dicembre 2012, n. 228. Dall’altro lato si configura come assunzione di responsabilità
in capo alla Regione circa il raggiungimento di un obiettivo complessivo, in termini di
competenza mista da parte degli enti locali aventi sede sul territorio regionale, ai sensi dell’art. 1,
comma 457, della legge n. 228/2012 e dell’art. 1, comma 155, della legge n. 220 del 13 dicembre
2010. 40
Il contesto procedurale rimane comunque definito dall’art. 1, comma 454, della legge 24 dicembre
2012, n. 228, come successivamente modificato e integrato, secondo cui, al fine di assicurare il
concorso agli obiettivi di finanza pubblica, le regioni a statuto speciale, escluse la regione
Trentino-Alto Adige e le province autonome di Trento e di Bolzano, concordano, con il Ministro
dell'economia e delle finanze, per ciascuno degli anni dal 2013 al 2018, l'obiettivo del complesso
delle spese finali in termini di competenza eurocompatibile. A tale fine il Presidente dell'ente è
tenuto a trasmettere una proposta di accordo al Ministro dell'economia e delle finanze entro il 31
marzo di ogni anno (per l'anno 2014 la legge prevedeva che la proposta di accordo fosse trasmessa
entro il 30 giugno 2014). Il successivo comma 458 prescrive altresì che l’attuazione del comma 454
e successivi avvenga nel rispetto dello statuto di autonomia e delle relative norme di attuazione.
40 In attuazione di quanto previsto dall'articolo 17, comma 1, lettera c), della legge 5 maggio 2009, n. 42, in merito agli obiettivi sui saldi di finanza pubblica, spetta alla regione individuare, con riferimento agli enti locali costituenti il sistema regionale integrato, gli obiettivi per ciascun ente e le modalità necessarie al raggiungimento degli obiettivi complessivi di volta in volta concordati con lo Stato per il periodo di riferimento, compreso il sistema sanzionatorio. Qualora la regione non provveda ad individuare le predette modalità entro il 31 maggio, si applicano le disposizioni previste a livello nazionale. Salvo quanto previsto dal periodo precedente, le disposizioni statali relative al patto di stabilità interno non trovano applicazione con riferimento agli enti locali costituenti il sistema regionale integrato. La regione trasmette al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, relativamente a ciascun ente locale, gli elementi informativi riguardanti le risultanze, espresse in termini di competenza mista, occorrenti per la verifica del mantenimento dell'equilibrio dei saldi di finanza pubblica.
96
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’obiettivo finale del patto di stabilità interno della Regione per il 2014 è stato quantificato dal
Protocollo d’intesa del 23 ottobre 2014.
In particolare, l’art. 5 del citato Protocollo d’intesa, che disciplina l’accordo annuale relativo al
patto di stabilità interno della Regione per ciascuno degli anni del periodo 2014-2017, stabilisce
che l’obiettivo programmatico da considerare nella definizione del patto di stabilità interno della
Regione per l’anno 2014 è determinato in 4.980,07 milioni (attuato dall’art. 1 c. 517 della l. n.
190/2014), riducendo l’obiettivo concordato per il 2013 in termini di competenza eurocompatibile,
pari a 5.098,46 milioni, dell’ammontare delle spese correlate a cofinanziamenti UE - escluse le
quote statali e regionali - sostenute dalla Regione nell’esercizio 2013, pari a 25,57 milioni, nonché
del contributo di 92,81 milioni per l’anno 2014 posto a carico della Regione dalla normativa
vigente.
Il Protocollo d’intesa dispone inoltre che gli obiettivi indicati vengano rideterminati annualmente
a seguito dell’aggiornamento della previsione della spesa sanitaria, in conformità ai parametri
tendenziali previsti nell’ambito del Patto della salute Essi costituiscono il limite alla spesa
rilevante ai fini del patto di stabilità interno, al netto delle esclusioni previste dalla normativa
vigente anche per le regioni a statuto ordinario, ad eccezione delle spese per la sanità, e al netto
delle seguenti specifiche esclusioni:
- spese relative a restituzioni di somme spettanti allo Stato o ad enti territoriali, erroneamente
versate alla Regione e da queste riscosse;
- spese riguardanti funzioni o competenze relative al Commissario della laguna di Marano Grado,
che transitano per il bilancio regionale, nei limiti della dotazione complessiva delle risorse
acquisite pari a 39,9 milioni;
- spese relative alla mobilità sanitaria interregionale, in attesa di una definizione a regime
nell’ammontare concordato con il Ministero dell’economia e finanze;
- maggiori spese gravanti sul bilancio regionale in relazione a rimborsi in conto fiscale e
compensazioni operati in Friuli Venezia Giulia in applicazione del decreto legge 8 aprile 2013, n.
35, pari a 100,08 milioni;
- le maggiori spese conseguenti alle manovre statali di incremento una tantum della percentuale
di acconto dell’imposta sul reddito delle società quantificate nell’importo di 97,97 milioni per
l’anno 2014;
- trasferimenti ai Comuni inerenti il contributo ai sensi dell’articolo 10-quater del decreto legge n.
35/2013 fino alla concorrenza dell’importo ivi previsto;
97 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- trasferimenti ai Comuni compensativi dei minori introiti a titolo di addizionale comunale Irpef,
conseguenti all’introduzione della cedolare secca ai sensi del d. lgs. n. 23/2011;
- spese relative a costruzione, ristrutturazione ed ampliamento dei complessi ospedalieri di
Trieste, Udine e Pordenone in relazione alle previsioni di cui all’articolo 20 della legge n. 67/1988;
- spese sostenute in relazione alle nuove funzioni assunte dalla Regione in materia di sanità
penitenziaria in attuazione del d.lgs. n. 247/2010;
- trasferimenti ai Comuni, concernenti il contributo assegnato ai sensi dell’articolo 2-bis del
decreto legge n. 102/2013 fino a concorrenza dell’importo ivi previsto;
- spese relative a trasferimenti dallo Stato agli enti locali di somme erogate tramite la Regione in
esito a nuove norme in materia di finanza locale.
Il citato Protocollo d’Intesa dispone altresì che:
- con successiva intesa lo Stato e la Regione convengono le ulteriori esclusioni correlate alle nuove
modalità di registrazione delle operazioni contabili derivanti dall’attuazione delle disposizioni in
materia di armonizzazione dei bilanci;
- qualora disposizioni statali dirette alle Regioni e Province autonome escludano voci di spesa
dalla rilevanza ai fini del patto di stabilità interno, le stesse si applicano anche alla Regione;
- qualora lo Stato autorizzi nuove assegnazioni vincolate in favore della Regione o degli enti locali
del suo territorio, erogate attraverso la Regione, che non siano state tenute in considerazione nel
calcolo dell’obiettivo concordato per il 2013 in termini di competenza eurocompatibile, previa
valutazione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, la spesa corrispondente è esclusa
dalla rilevanza ai fini del patto di stabilità della Regione;
- qualora siano state introdotte nuove esclusioni o vengano meno le esclusioni di cui alla presente
intesa, i predetti obiettivi sono rideterminati incrementando o riducendo la base di calcolo
costituita dall’obiettivo concordato per l’esercizio precedente.
Alla luce dei criteri sopra enunciati, l’obiettivo programmatico per il 2014, espresso con
riferimento al complesso delle spese finali in termini di competenza eurocompatibile è stato
definitivamente quantificato in 5.014.699 migliaia di euro, pari alla differenza tra l’obiettivo
programmatico annuale delle spese finali (5.044.716 migliaia di euro) e la quota di obiettivo
(30.017 migliaia di euro) attribuito agli enti locali per effetto del patto regionale verticale.
In concreto, il percorso di individuazione e quantificazione dell’obiettivo regionale ha tenuto
conto dei seguenti fattori:, e risulta dal saldo algebrico dei fattori di seguito individuati:
a) l’importo di partenza è rappresentato dal saldo definito dall’art. 5 comma 1 del citato
Protocollo d’intesa che, come sopra analizzato, ammonta a 4.980.070 migliaia di euro;
98
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
b) in attuazione al disposto del citato Protocollo d’intesa, a seguito dell’aggiornamento della
previsione della spesa sanitaria in conformità ai parametri tendenziali previsti nell’ambito del
Patto della salute, l’obiettivo programmatico di partenza sopra indicato viene rideterminato in
aumento di 65.158 migliaia di euro;
c) in attuazione all’art. 6 comma 1 del citato Protocollo d’intesa che regola la nettizzazione dei
trasferimenti agli enti locali esclusi dal patto di stabilità41, l’obiettivo programmatico della
Regione è stato rideterminato in diminuzione di 512 migliaia di euro, per effetto della differenza
tra l’importo di 108.839 migliaia di euro, che rappresenta il saldo obiettivo del patto di stabilità
degli enti locali determinato applicando la percentuale media delle spese correnti nette 2014 (al
netto dei trasferimenti della Regione), e l’importo di 109.351 migliaia di euro, che rappresenta il
saldo obiettivo del patto di stabilità degli enti locali determinato applicando la percentuale media
delle spese correnti nette 2014 rideterminate in aumento a seguito delle minori detrazioni dei
trasferimenti dalla Regione pari ai trasferimenti compensativi per minori introiti dell’addizionale
comunale all’IRPEF derivanti dalla modificazioni della disciplina dell’IRPEF;
d) a seguito della cessione e ripartizione di spazi finanziari di patto verticale, dalla Regione agli
enti locali, quantificati in complessivi 30.017 migliaia di euro con conseguente alleggerimento
dell’obiettivo programmatico per gli enti locali, l’obiettivo programmatico della Regione è stato
diminuito di pari importo.
Nella tabella seguente si esplicita in termini quantitativi, con le analitiche voci contabili che lo
compongono, l’obiettivo programmatico del patto di stabilità della Regione per il 2014, espresso
in termini di tetto delle spese finali eurocompatibili.
41 In particolare, si prevede che ai fini della determinazione del saldo obiettivo di ciascun ente locale la Regione può apportare all’obiettivo, individuato per ciascun ente locale secondo le modalità previste dalla normativa nazionale, un correttivo in riduzione in misura corrispondente ai trasferimenti correnti dalla Regione. Il correttivo in riduzione viene calcolato al netto dei trasferimenti agli enti locali esclusi dal patto di stabilità interno della Regione con riferimento ai trasferimenti di seguito indicati: trasferimenti ai Comuni inerenti il contributo ai sensi dell’articolo 10-quater del decreto legge n. 35/2013 fino alla concorrenza dell’importo ivi previsto; trasferimenti ai Comuni compensativi dei minori introiti a titolo di addizionale comunale Irpef, conseguenti all’introduzione della cedolare secca ai sensi del D. lgs. n. 23/2011; trasferimenti ai Comuni, concernenti il contributo assegnato ai sensi dell’articolo 2-bis del decreto legge 102/2013 fino a concorrenza dell’importo ivi previsto. Per l’anno 2014 tale nettizzazione, pari a 3,56 milioni, riduce il tetto eurocompatibile della Regione e non ha, conseguentemente, effetti sulla determinazione del saldo obiettivo di ciascun ente locale.
99 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 16 Obiettivo del patto di stabilità 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
Obiettivo del patto stabilità Regione 2014 (obiettivo in termini di
tetto di spesa eurocompatibile)
Impegni 2013 (euro)
Pagamenti 2013 (euro)
Spese per organi istituzionali 23.558.560,47 Personale 190.453.958,48 Acquisto di beni e prestazioni di servizi 194.568.167,27 Utilizzo di beni di terzi 1.982.793,46 Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche 3.322.366.202,87 Trasferimenti correnti ad altri soggetti 252.174.821,99 Interessi passivi e oneri finanziari diversi 43.481.373,26 Imposte e tasse 13.238.771,09 Oneri straordinari della gestione corrente 389.458.531,11 Investimenti fissi 153.186.231,47 Trasferimenti in conto capitale ad amministrazioni pubbliche
314.309.055,81
Trasferimenti in conto capitale ad altri soggetti 340.297.349,63 Partecipazioni azionarie e conferimenti di capitale Concessioni di crediti e anticipazioni Altre spese in conto capitale 908.504,81
TOTALE 454.044.852,94 4.785.939.468,78
TOTALE GENERALE DA CONSUNTIVO 2013 5.239.984.321,72
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Tabella 17 Obiettivo del patto di stabilità 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
Obiettivo del patto stabilità Regione 2014 (obiettivo in termini di tetto di spesa eurocompatibile)
Valori in milioni di euro
Totale generale da consuntivo 2013 5.239,99
Reintegro spazi finanziari in relazione al mancato prelevamento nei termini, da parte dello Stato, dell’acconto dei rimborsi in conto fiscale 2012 rispetto alla scadenza prevista all’art. 4 del Decreto del Ministero dell’Economia e Finanze del 17/10/2008
77,79
Reintegro spazi finanziari in relazione al mancato prelevamento nei termini, da parte dello Stato, del conguaglio delle spettanze 2011 relative all’accisa sui carburanti per autotrazione regolato dall’art. 7 comma 7 del Decreto del Ministero dell’Economia e Finanze del 17/10/2008
6,71
Totale generale con reintegro spazi finanziari 5.324,49
Correttivo schema accordo PSN su previsione spese sanità 2012/2013 (-0,88% su 2.406,037)
-21,17
Importo DL 78/2010, 98/2011 e 138/2011 di cui al comma 10 dell’art. 32 L. 183/2011 (differenziale 2012-2013)
-52,06
100
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Art. 28, comma 3, DL 201/2011, come integrato dall’art. 35, comma 4, DL 1/2012 e art. 4, comma 11, DL 16/2012 (differenziale 2012-2013)
7,58
Art. 1 comma 156 L. 220/2010 (differenziale 2012-2013) -50,00
Art. 16 comma 3 DL 95/2012 (differenziale 2012-2013) -110,38
TOTALE GENERALE OBIETTIVO 2013 5.098,46
Spese correlate a cofinanziamenti UE – escluse le quote statali e regionali – sostenute nel 2013 dalla Regione
-25,57
Contributo alle manovre di finanza pubblica posto a carico della Regione per il 2014 (differenziale tra 2013 e 2014)
-92,81
OBIETTIVO PROGRAMMATICO 2014 definito dall’art. 5 comma 1 del Protocollo d’intesa del 23 ottobre 2014
4.980,070
Aggiornamento previsioni spesa sanitaria (art. 5 comma 3 del Protocollo d’intesa del 23 ottobre 2014)
65,158
Nettizzazione trasferimenti enti locali esclusi da Patto stabilità (art. 6 comma 1 del Protocollo d’intesa del 23 ottobre 2014)
-0,512
OBIETTIVO PROGRAMMATICO 2014 SPESE FINALI 5.044,716
QUOTA OBIETTIVO ATTRIBUITO AGLI ENTI LOCALI PER PATTO REGIONALE VERTICALE
-30,017
OBIETTIVO PROGRAMMATICO 2014 FINALE 5.014,699
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Nel descritto contesto un autonomo valore concettuale presenta il contributo alle manovre di
finanza pubblica a carico della Regione, espresso in termini differenziali con riferimento al
periodo 2013-2014. Tale contributo, pari a una riduzione di 92,81 milioni, è rappresentato dalle
componenti di seguito indicate:
- l’articolo 2 del citato protocollo d’intesa tra Stato e Regione del 23 ottobre 2014, stabilisce che il
contributo in termini di riduzione dell’indebitamento netto della Regione determinato dal
Protocollo d’intesa del 29 ottobre 2010 limitatamente alle annualità 2014-2017 non è previsto (il
contributo disposto a carico della Regione dall’articolo 1, comma 156 della legge di stabilità 2011
e dal protocollo d’intesa sottoscritto il 29 ottobre 2010 tra Stato e Regione, disponeva un
differenziale 2013-2014 in aumento di 50 milioni -da 250 milioni nel 2013 a 300 milioni nel 2014- a
carico della Regione); in sostituzione, il citato articolo 2 e conseguentemente l’art. 1 comma 515
della legge 23 dicembre 2014, n. 190, prevede che la Regione partecipi al risanamento della
finanza pubblica di cui all’articolo 1, comma 156 della legge di stabilità 2011 mediante un
contributo alla sostenibilità del debito pubblico, espresso in termini di indebitamento netto, per
l’importo di 220 milioni nell’esercizio 2014 (di 270 milioni nell’esercizio 2015, di 260 milioni
101 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
nell’esercizio 2016 e di 270 milioni nell’esercizio 2017), con un alleggerimento del carico per la
Regione pari a 80 milioni per ciascuno degli anni dal 2014 al 2017. Conseguentemente, per il
calcolo dell’obiettivo programmatico del patto di stabilità per il 2014, si registra un differenziale
2013-2014 pari a 30 milioni a favore della Regione.
- il concorso al riequilibrio della finanza pubblica previsto dall’articolo 16, comma 3, del decreto
legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,
nell’importo (differenziale 2013-2014) in aumento di 29,81689 milioni;
- il concorso al riequilibrio della finanza pubblica previsto dall’articolo 1, comma 499 e comma
429, della legge n. 147/2013, che decorre dal 2014 per l’importo di 56,0 milioni, e dunque nella
quantificazione (differenziale 2013-2014) in aumento di 56,0 milioni;
- il concorso al riequilibrio della finanza pubblica previsto dall’articolo 46, comma 2, del D. L. n.
66/2014, che decorre dal 2014 per l’importo di 37,0 milioni, e dunque nella quantificazione
(differenziale 2013-2014) in aumento di 37,0 milioni.
Si aggiunge che, come già anticipato in precedenza, è stata data attuazione alla possibilità,
prevista dall’art. 6 del citato Protocollo di intesa, che la Regione possa riconoscere maggiori spazi
di spesa agli enti locali del proprio territorio soggetti al patto di stabilità interno, compensandoli
con un peggioramento, di pari importo, del proprio obiettivo programmatico o mediante
compensazione degli spazi finanziari tra gli enti locali secondo le disposizioni della normativa
statale. In particolare, la Regione, ha comunicato al Ministero dell’Economia e Finanze con nota
del 30 ottobre 2014 la sua volontà di procedere alla cessione (verticale) e ripartizione di spazi
finanziari, dalla Regione agli enti locali, per un importo complessivo di € 30.017.423. Siffatta
cessione, se da un lato ha ridotto i limiti della spesa finale eurocompatibile della Regione per il
2014 (da 5.044.716 migliaia di euro a 5.014.699 migliaia di euro), dall’altro lato ha consentito un
corrispondente alleggerimento del saldo programmatico finanziario (espresso in termini di saldo
finanziario di competenza mista) degli enti locali regionali soggetti al patto di stabilità interno.
La determinazione del suddetto obiettivo finanziario del patto è stata integrata dall’adozione di
misure di organizzazione e gestionali dirette ad assicurare il raggiungimento dell’obiettivo. In
particolare con la deliberazione di Giunta regionale n. 2151 del 14 novembre 2014,
l’Amministrazione regionale:
• disponeva una limitazione dei budget delle Direzioni Centrali per 30,0 milioni in relazione alla
cessione di spazi finanziari agli enti locali effettuata ai sensi dell’art. 14, commi 3, 3 bis e 4,
della legge regionale n. 23/2013;
102
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
• demandava alla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione
politiche economiche e comunitarie l’evidenza della ripartizione alle Direzioni centrali dei
livelli di spesa, in termini di impegni e pagamenti;
• demandava ai Direttori centrali, nell’ambito della propria autonomia gestionale e in relazione
alle esigenze operative, le variazioni compensative al budget delle rispettive Direzioni, nei
limiti definiti per ciascuna Direzione;
• autorizzava la Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione
politiche economiche e comunitarie a poter autorizzare eventuali ulteriori risorse necessarie per
ottemperare a obbligazioni e ad altre spese imprescindibili ai sensi dell’articolo 8, comma 44,
della legge regionale 23 gennaio 2007 n. 1 (Legge finanziaria 2007), nonché a garantire un
migliore utilizzo delle risorse stesse. Allo stesso fine, la Direzione poteva altresì avvalersi delle
disponibilità residue opportunamente segnalate dalle competenti Direzioni centrali, a seguito
di richiesta scritta motivata delle Direzioni centrali competenti, qualora fosse accertata
l’impossibilità di compensazioni nell’ambito del budget della Direzione stessa;
• autorizzava la Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione
politiche economiche e comunitarie ad attivare il monitoraggio delle entrate e delle spese e a
coordinare i pagamenti in corrispondenza con i flussi di cassa.
3.3.2 Il rispetto del patto di stabilità interno della Regione per il 2014
La tabella seguente42 espone le risultanze contabili da rendiconto 2014 che attestano il rispetto
dell’obiettivo delle spese finali in termini di competenza eurocompatibile.
Si precisa che le spese finali rilevanti ai fini del rispetto dell’obiettivo espresso in termini di
competenza eurocompatibile sono determinate, in primo luogo, dalla somma delle seguenti
componenti contabili:
- impegni correnti netti eurocompatibili (a loro volta determinati dagli impegni del titolo I
della spesa al netto degli impegni dei trasferimenti, delle imposte e tasse e degli oneri
straordinari della gestione corrente);
42 La certificazione che contiene sinteticamente le risultanze contabili che giustificano il rispetto del patto di stabilità 2014 per la Regione è stata trasmessa dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie al Ministero dell’Economia e Finanze con nota prot. n. 7681 del 27.3.2015.
103 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- pagamenti correnti netti eurocompatibili (a loro volta determinati dai pagamenti
complessivi, competenza e residui, dei trasferimenti correnti, delle imposte e tasse e degli
oneri straordinari della gestione corrente);
- pagamenti in conto capitale netti eurocompatibili (a loro volta determinati dai pagamenti, in
conto competenza e residui, in conto capitale, escluse le spese per concessione di crediti, per
acquisto di titoli, di partecipazioni azionarie e per conferimenti).
Si aggiunge che sono state escluse dal computo delle spese finali eurocompatibili le spese di
seguito indicate:
a) tra i pagamenti correnti eurocompatibili, l’importo di € 231.634.479,51, composto dalle
seguenti partite contabili:
- le spese relative a restituzioni di somme spettanti allo Stato o ad enti territoriali, erroneamente
versate alla Regione e da questa riscosse, relative in particolare a contributi sanitari RCA, per
l’importo di € 18.561.564,58;
- le spese relative alla mobilità sanitaria interregionale dal 2010, in attesa di una definizione a
regime nell’ammontare concordato con il Ministero dell’economia e finanze, per l’importo di €
68.438.539,73;
- le maggiori spese in relazione a rimborsi in conto fiscale e compensazioni e maggiori spese
conseguenti all’incremento una tantum della percentuale di acconto IRES per l’anno 2014, per
l’importo complessivo di € 134.515.882,80;
- i trasferimenti ai Comuni inerenti il contributo ai sensi dell’art. 10 quater del decreto legge n.
35/2013 fino alla concorrenza dell’importo ivi previsto, per l’importo di € 6.627.974,53;
- i trasferimenti ai Comuni compensativi dei minori introiti a titolo di addizionale comunale
IRPEF, conseguenti all’introduzione della cedolare secca ai sensi del D. Lgs.vo n. 23/2011, per
l’importo di € 3.490.517,87;
b) tra i pagamenti in conto capitale eurocompatibili, l’importo di € 5.003.327,19, composto dalle
seguenti partite contabili:
- le spese riguardanti funzioni o competenze relative al Commissario della laguna di Marano
Grado, che transitano per il bilancio regionale, nei limiti della dotazione complessiva delle risorse
acquisite pari a 39,9 milioni, per l’importo di € 1.601.162,27;
- le spese relative a costruzione, ristrutturazione ed ampliamento dei complessi ospedalieri di
Trieste, Udine e Pordenone in relazione alle previsioni di cui all’art. 20 della legge n. 67/1988, per
l’importo di € 3.402.164,92;
104
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
c) tra gli impegni correnti eurocompatibili, le spese correlate ai cofinanziamenti UE – escluse
quote statali e regionali (art. 32 c. 4 lett. c L. n. 183/2011) per l’importo di € 379.485,40 e le spese
a valere sulle risorse dei cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari nei limiti
previsti dall’art.- 32 c. 4 lett. n. bis, l. n. 183/2011, così come modificato da art. 2, c. 7, d.l.. n.
35/2013, per l’importo di € 9.168,45;
d) tra i pagamenti correnti eurocompatibili, le spese correlate ai cofinanziamenti UE – escluse
quote statali e regionali (art. 32 c. 4 lett. c L. n. 183/2011) per l’importo di € 10.936.351,68 e le
spese a valere sulle risorse dei cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari nei limiti
previsti dall’art.- 32 c. 4 lett. n. bis, L. n. 183/2011, così come modificato da art. 2, c. 7, D. L. n.
35/2013, per l’importo di € 8.383.739,79;
e) tra i pagamenti in conto capitale eurocompatibili, le spese correlate ai cofinanziamenti UE –
escluse quote statali e regionali (art. 32 c. 4 lett. c L. n. 183/2011) per l’importo di € 18.134.202,09
e le spese a valere sulle risorse dei cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari nei
limiti previsti dall’art.- 32 c. 4 lett. n. bis, L. n. 183/2011, così come modificato da art. 2, c. 7, D.
L. n. 35/2013, per l’importo di € 7.897.091,76.
105 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 18 Risultanze del patto di stabilità 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
Patto stabilità Regione 2014 Impegni/Pagamenti (migliaia di euro) RISULTATI DI COMPETENZA EUROCOMPATIBILE
Tot. Tit. I (impegni) 4.542.868 A detrarre: Trasferimenti correnti (impegni) 3.487.169 Imposte e tasse (impegni) 12.913 Oneri straordinari gestione corrente (impegni) 649.156 Spese correlate ai cofinanziamenti UE – escluse quote statali e regionali (art. 32 c. 4 lett. c L. n. 183/2011) (impegni)
379
Spese a valere sulle risorse dei cofinanziamenti naz. dei fondi strutt. comunitari nei limiti previsti dall’art.- 32 c. 4 lett. n. bis, L. n. 183/2011, così come mod. da art. 2, c. 7, D. L. n. 35/2013 (impegni)
9
1) Impegni correnti netti eurocompatibili 393.242 Trasferimenti correnti (pagamenti) 3.527.329 Imposte e tasse (pagamenti) 12.705 Oneri straordinari gestione corrente (pagamenti) 627.980 A detrarre: Spese non considerate in sede di accordo (art. 1 c. 454 l. n. 228/2012) (pagamenti) 231.634 Spese correlate ai cofinanziamenti UE – escluse quote statali e regionali (art. 32 c. 4 lett. c L. n. 183/2011) (pagamenti)
10.936
Spese a valere sulle risorse dei cofinanziamenti naz. dei fondi strutt. comunitari nei limiti previsti dall’art.- 32 c. 4 lett. n. bis, L. n. 183/2011, così come mod. da art. 2, c. 7, D. L. n. 35/2013 (pagamenti)
8.384
2)Pagamenti correnti netti eurocompatibili 3.917.060 Tot. Tit. II (pagamenti) 783.775 A detrarre: Spese per concessione di crediti (pagamenti) 23.380 Spese per acquisto titoli, partecipazioni azionarie e conferimenti (pagamenti) 37.851 Spese per la sanità (pagamenti) 3.402 Spese non considerate in sede di accordo (art. 1 c. 454 l. n. 228/2012) (pagamenti) 1.601 Spese correlate ai cofinanziamenti UE – escluse quote statali e regionali (art. 32 c. 4 lett. c L. n. 183/2011) (pagamenti)
18.134
Spese a valere sulle risorse dei cofinanziamenti naz. dei fondi strutt. comunitari nei limiti previsti dall’art.- 32 c. 4 lett. n. bis, L. n. 183/2011, così come mod. da art. 2, c. 7, D. L. n. 35/2013 (pagamenti)
7.897
3)Pagamenti in c/capitale netti eurocompatibili 691.510 Risultato annuale spese finali (1+2+3) 5.001.812 Obiettivo annuale spese finali rideterminato 5.014.699 Differenza tra risultato annuale spese finali e obiettivo annuale spese finali rideterminato a seguito del patto regionale verticale (in termini di competenza eurocompatibile)
-12.887
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
106
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Dal prospetto soprastante, si rileva il rispetto da parte della Regione Friuli Venezia Giulia del
patto di stabilità per il 2014, con riferimento al tetto di spese finali in termini di competenza
eurocompatibile.
3.3.3 Il patto di stabilità degli enti locali della regione per il 2014
E’ già stato ricordato che anche con riferimento all’esercizio finanziario 2014, ai sensi dell’art. 1,
commi 457 e 458, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 e dell’art. 1, comma 155 della legge 13
dicembre 2010 n. 220, la Regione era chiamata a concordare con lo Stato anche l’obiettivo
complessivo di saldo finanziario riferito agli enti locali del territorio regionale, individuando le
modalità di raggiungimento dello stesso.
La fattispecie è stata interessata dalle clausole del protocollo di intesa stipulato tra lo Stato e la
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in data 23 ottobre 2014 che, all’art. 6, ha stabilito tra
l’altro i principi generali del Patto di stabilità interno per gli enti locali della regione Friuli
Venezia Giulia con riferimento a ciascuno degli anni dal 2014 al 2017. Il comma 519 dell’art. 1
della legge n. 190/2014 ha dato attuazione all’accordo richiamando le modalità di determinazione
complessiva degli obiettivi stabiliti dall’accordo stesso.
L’articolo 6 dispone, tra l’altro e in primo luogo, che, ai fini del concorso al conseguimento dei
saldi di finanza pubblica, la Regione definisce per ciascuno degli anni dal 2014 al 2017 il patto di
stabilità interno per il comparto degli enti locali del territorio della regione Friuli Venezia Giulia,
compresi gli enti locali previste dalle riforme dell’ordinamento delle autonomie locali, nel rispetto
delle competenze alla stessa attribuite dallo statuto di autonomia e dalle relative norme di
attuazione.
Le regole del patto di stabilità interno del 2014 per gli enti locali della regione Friuli Venezia
Giulia sono disciplinate dal sopra citato articolo 6 del protocollo d’intesa, dai commi 519 e
seguenti dell’art. 1 della legge n. 190/2014, dall’art. 12 della legge regionale n. 17 del 30 dicembre
2008, come successivamente modificato e integrato, dall’art. 14 della legge regionale n. 27 del 31
dicembre 2012 (legge finanziaria per il 2013) e dall’art. 14 della legge regionale n. 23 del 27
dicembre 2013 (legge finanziaria per il 2014). La disciplina per l’attuazione del patto di stabilità
interno degli enti locali della regione per il 2014 è dettata anche dalla delibera della Giunta
regionale n. 885 del 16 maggio 2014, con la quale è stata determinata l’entità del concorso di ogni
singolo ente, sono stati definiti i termini e le modalità del monitoraggio ed è stata approvata la
107 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
relativa modulistica, nonché dalla circolare applicativa emanata dalla Regione, Direzione
centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, in data 16 giugno
2014.
Il comma 1 dell’art. 14 della legge regionale n. 27/2012, come modificato dall’art. 11 della legge
regionale 8 aprile 2013 n. 5 e dall’art. 14 della legge regionale 27 dicembre 2013 n. 23, dispone che,
ai fini del concorso del sistema delle autonomie locali della regione al raggiungimento degli
obiettivi di finanza pubblica derivanti dagli obblighi comunitari e dai principi di coordinamento
della finanza pubblica, come definito nell’ambito dell’accordo Stato-Regione ai sensi dell’art. 1,
commi da 454 a 458 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, nonché della normativa statale vigente
in materia di patto di stabilità interno per le Regioni a statuto speciale, a decorrere dal 2013 le
province e i comuni con popolazione superiore a 1.000 abitanti sono tenuti, oltre che ad assicurare
una riduzione della spesa di personale secondo le modalità e i tempi previsti dall’art. 12, commi 25
e segg. della legge regionale 17/2008 e successive modifiche e integrazioni:
a) a conseguire, per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015 un saldo finanziario in termini di
competenza mista in attuazione e nel rispetto di quanto definito nell’ambito dell’accordo
Stato-Regione, secondo quanto stabilito dall’art. 32, commi 11, 13 e 14 della legge n.
183/201143;
b) a ridurre il proprio debito residuo, secondo le modalità e le percentuali previste dall’art. 12,
commi 12 e 13 della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17 e successive modifiche e
integrazioni.
Si configurano pertanto obiettivi (saldo finanziario di competenza mista) che, sia pur mediati
dalla legge regionale, rinvengono la loro fonte nella legge statale e nell’accordo negoziato dalla
Regione con lo Stato e obiettivi che invece al momento sono disciplinati dalla fonte regionale
43 Comma 11: “Al fine di assicurare il concorso agli obiettivi di finanza pubblica, le regioni a statuto speciale, escluse la regione Trentino-Alto Adige e le province autonome di Trento e di Bolzano, concordano, entro il 31 dicembre di ciascun anno precedente, con il Ministro dell'economia e delle finanze, per ciascuno degli anni 2012, 2013 e successivi, il livello complessivo delle spese correnti e in conto capitale, nonché dei relativi pagamenti, determinato riducendo gli obiettivi programmatici del 2011 della somma degli importi indicati dalla tabella di cui al comma 10. A tale fine, entro il 30 novembre di ciascun anno precedente, il presidente dell'ente trasmette la proposta di accordo al Ministro dell'economia e delle finanze. Con riferimento all'esercizio 2012, il presidente dell'ente trasmette la proposta di accordo entro il 31 marzo 2012.”. Comma 13: “Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano che esercitano in via esclusiva le funzioni in materia di finanza locale definiscono per gli enti locali dei rispettivi territori, nell'ambito degli accordi di cui ai commi 11 e 12, le modalità attuative del patto di stabilità interno, esercitando le competenze alle stesse attribuite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione e fermo restando l'obiettivo complessivamente determinato in applicazione dell'articolo 31. In caso di mancato accordo, si applicano, per gli enti locali di cui al presente comma, le disposizioni previste in materia di patto di stabilità interno per gli enti locali del restante territorio nazionale.”. Comma 14: “L'attuazione dei commi 11, 12 e 13 avviene nel rispetto degli statuti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano e delle relative norme di attuazione.”.
108
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
(riduzione del debito). La fonte regionale detta inoltre specifiche disposizioni per la disciplina
della cessione degli spazi finanziari, prevedendo anche un regime di premialità, di penalità e di
controllo circa il corretto utilizzo degli spazi finanziari nonché un regime sanzionatorio per il
mancato rispetto degli obiettivi previsti dal patto.
3.3.4 Obiettivo del saldo finanziario in termini di competenza mista
Il citato articolo 6 del Protocollo di intesa Stato-Regione del 23 ottobre 2014, che ha ricevuto
attuazione a mezzo dell’art. 1, commi 519 e seguenti della l. n. 190/2014, stabilisce, con
riferimento al 2014, il concorso dei Comuni con popolazione superiore a 1.000 abitanti e delle
Province al conseguimento dei saldi di finanza pubblica, in un saldo obiettivo, espresso in termini
di competenza mista, pari a complessivi 108,83 milioni; tale importo può essere aggiornato in
relazione ad eventuali modifiche normative statali sopravvenute che comportino una
rideterminazione degli obiettivi fissati per gli enti locali del territorio nazionale.
Il Protocollo di intesa prevede che per gli enti locali della regione si applichi la medesima
disciplina prevista per i rimanenti enti del territorio nazionale in ordine alle esclusioni dal saldo
valido ai fini del rispetto del patto di stabilità, tra le quali sono altresì comprese le restituzioni di
somme dagli enti locali, compresi quelli previsti dalle riforme dell’ordinamento delle autonomie
locali, alla Regione, a meno che non ne derivino effetti negativi sui saldi di finanza pubblica.
Inoltre, come disposto dal citato Protocollo di intesa, ai fini della determinazione del saldo
obiettivo di ciascun ente locale la Regione può apportare all’obiettivo, individuato per ciascun
ente locale secondo le modalità previste dalla normativa nazionale44, un correttivo in riduzione in
misura corrispondente ai trasferimenti correnti dalla Regione, calcolato al netto dei trasferimenti
agli enti locali esclusi dal patto di stabilità interno della Regione. Il correttivo in riduzione viene
calcolato al netto dei trasferimenti agli enti locali esclusi dal patto di stabilità interno della
Regione come regolato dallo stesso Protocollo di intesa (in particolare, per l’anno 2014 tale
nettizzazione, pari a 3,56 milioni, riduce il tetto eurocompatibile della Regione e non ha,
conseguentemente, effetti sulla determinazione del saldo obiettivo di ciascun ente locale).
44 Si tratta in particolare del saldo finanziario in termini di competenza mista. Il saldo finanziario di competenza espresso in termini di competenza mista è dato dalla differenza tra entrate finali (Titoli I, II, III e IV) e spese finali (Titoli I e II) ed è costituito dalla somma algebrica degli importi risultanti dalla differenza tra accertamenti e impegni per la parte corrente e dalla differenza tra incassi e pagamenti (in conto competenza e in conto residui) per la parte in conto capitale al netto delle entrate derivanti dalla riscossione di crediti e delle spese derivanti dalla concessione di crediti.
109 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’intesa prevede anche che la Regione possa riconoscere maggiori spazi di spesa agli enti locali del
proprio territorio soggetti al patto di stabilità interno, compensandoli con un peggioramento, di
pari importo, del proprio obiettivo programmatico (cd. compensazione verticale) o mediante
compensazione degli spazi finanziari tra gli enti locali medesimi (cd. compensazione orizzontale)
secondo le disposizioni della normativa statale.
3.3.5 Risultanze finali per l’obiettivo 2014 del saldo finanziario di competenza mista per gli enti locali
A fronte dell’obiettivo programmatico per il 2014 del saldo finanziario in termini di competenza
mista per gli enti locali della regione Friuli Venezia Giulia soggetti al patto di stabilità interno,
quantificato dal Protocollo di intesa Stato-Regione del 23 ottobre 2014 in complessivi 108,839
milioni, la Regione è intervenuta a favore degli enti locali con la cessione di spazi finanziari (cd.
“patto regionale verticale”) pari complessivamente a € 30.017.423 (come comunicato dal
Presidente della Regione al Ministero dell’Economia e Finanze in data 31 ottobre 2014).
Considerando, come da comunicazione della Regione, che a fronte degli spazi verticali di 30,017
milioni assegnati agli enti locali, sono stati utilizzati dagli enti locali spazi per 29,827 milioni, ne
deriva che gli spazi non utilizzati ammontano a 0,191 milioni (questi ultimi sono riferiti a quegli
enti che avevano previsto pagamenti di parte capitale per un importo inferiore rispetto agli spazi
ceduti ed ai quali è stato rideterminato l’obiettivo non tenendo conto di quella quota di spazi) e
conseguentemente l’obiettivo programmatico rideterminato ed assegnato agli enti locali, a seguito
della cessione effettiva di spazi finanziari verticali regionali, è pari complessivamente a 78,909
milioni, di cui 67,658 milioni per i Comuni e 11,251 milioni per le Province. La Regione ha
attivato anche meccanismi di “patto regionale orizzontale” tra gli enti locali; si aggiunge che il
patto regionale verticale ed il patto orizzontale sono stati definiti in coerenza con quanto disposto
dai commi da 138 a 143 dell’art. 1 della legge n. 220/2010 e dall’art. 14 comma 7 della LR n.
27/2014.
La Regione Friuli Venezia Giulia, Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e
coordinamento delle riforme ha trasmesso i dati riferiti al monitoraggio periodico del saldo
finanziario in termini di competenza mista a tutto il 31 dicembre 2014, così come risulta dalla
certificazione presentata dagli enti entro il 31 marzo 2015 alla Regione ai sensi dell’art. 14,
110
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
comma 11, della legge regionale 27 dicembre 2013, n. 2345. La documentazione trasmessa attesta
che tutti gli enti locali hanno raggiunto l’obiettivo assegnato per il 2014 relativo al saldo
finanziario in termini di competenza mista.
A livello complessivo, il saldo finanziario in termini di competenza mista conseguito nel 2014
dagli enti locali della regione soggetti al patto di stabilità ammonta a 106,177 milioni, di cui
94,691 milioni per i Comuni e 11,486 milioni per le Province. Complessivamente si è registrata
una differenza positiva tra il saldo finanziario in termini di competenza mista conseguito e
l’obiettivo programmatico pari a 27,268 milioni (27,033 milioni per i Comuni e 0,235 milioni per le
Province), e dunque l’obiettivo per il 2014, con riferimento al sistema degli enti locali, è stato
raggiunto. D’altra parte, tale differenza complessiva tra risultato conseguito e obiettivo
assegnato, peraltro di gran lunga inferiore rispetto all’analoga differenza registrata nel 2012
(94,434 milioni, di cui 56,668 per i Comuni e 37,766 milioni per le Province) e superiore rispetto
alla differenza risultante nel 2013 (20,097 milioni, di cui 18,788 milioni per i Comuni e 1,309
milioni per le Province), è espressione anche del mancato utilizzo di spazi finanziari da parte del
sistema regionale. Si aggiunge che la Regione, al fine di ridurre il mancato utilizzo di spazi
finanziari da parte degli enti locali, ha previsto con la deliberazione di Giunta regionale n.
2215/2014, l’assegnazione di penalità in caso di mancato utilizzo degli spazi verticali e di
premialità nel caso di cessione di spazi orizzontali per conseguimento da parte dell’ente locale di
un obiettivo superiore a quello previsto dal protocollo Stato-Regione.
3.3.6 Obiettivo della riduzione del debito degli enti locali
Il comma 1 dell’art. 14 della legge regionale 31 dicembre 2012 n. 27 dispone che, ai fini del
concorso del sistema delle autonomie locali della regione al raggiungimento degli obiettivi di
finanza pubblica derivanti dagli obblighi comunitari e dai principi di coordinamento della finanza
pubblica, a decorrere dal 2013 le province e i comuni con popolazione superiore a 1000 abitanti
sono tenuti, tra l’altro, a ridurre il proprio debito residuo, secondo le modalità e le percentuali
previste dall’art. 12, commi 12 e 13 della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17 e successive
modifiche e integrazioni.
45 In base alla previsione dell’art. 14, comma 11, della legge regionale 27 dicembre 2013, n. 23, ciascuno degli enti soggetti al patto di stabilità interno, ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno e della successiva comunicazione dei dati raccolti al Ministero dell’Economia e Finanze, è tenuto a trasmettere entro il termine perentorio del 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, alla Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, una certificazione del saldo finanziario in termini di competenza mista conseguito, sottoscritta dal rappresentante legale dell’ente, dal responsabile del servizio finanziario e dall’organo di revisione economico-finanziaria.
111 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
In particolare, per il 2014 l’obiettivo della riduzione del debito è disciplinato dall’art. 12, commi
12, 13, 16, 17 della legge regionale n. 17 del 30 dicembre 2008, come successivamente modificati e
integrati, nonché da disposizioni derivanti dalle deliberazioni di Giunta regionale n. 765 del 18
aprile 2013 e n. 885 del 16 maggio 2014.
L’obiettivo della riduzione del debito per il 2014 si consegue attraverso la riduzione, differenziata
sulla base della tipologia di ente e della classe demografica, del proprio debito residuo rispetto a
quello dell’anno precedente, nei parametri di seguito indicati:
- per le province e i comuni con popolazione superiore a 10000 abitanti, lo stock di debito deve
essere ridotto dell’1 per cento rispetto allo stock di debito al 31 dicembre dell’anno precedente;
- per i comuni con popolazione compresa tra 5001 e 10000 abitanti, lo stock di debito deve essere
ridotto dello 0,5 per cento rispetto allo stock di debito al 31 dicembre dell’anno precedente;
- per i comuni con popolazione compresa tra 1001 e 5000 abitanti lo stock di debito deve essere
ridotto dello 0,1 per cento rispetto allo stock di debito al 31 dicembre dell’anno precedente.
Gli enti per i quali l’ammontare dello stock di debito residuo al 31 dicembre di ciascun anno sia
inferiore al 40 per cento del totale degli accertamenti dei primi tre titoli dell’entrata del medesimo
esercizio sono esonerati nell’anno successivo dall’obbligo di ridurre lo stock di debito.
Ai fini della determinazione del debito sono operate le esclusioni di seguito indicate:
a) l’indebitamento contratto a fronte di contributo pluriennale statale, regionale, dell’Unione
europea e di altri enti del settore pubblico allargato, per la quota coperta dal contributo stesso.
Per ottenere la percentuale di detraibilità si fa riferimento all’incidenza del contributo
sull’intero costo dell’indebitamento, costituito da quota capitale più interessi, come risultante
dal piano di ammortamento;
b) i mutui contratti nell’ambito del programma per la realizzazione di opere pubbliche in base alle
disposizioni di cui ai commi 37 e seguenti dell’art. 3 della legge regionale 26 febbraio 2001, n. 4
e successive modificazioni e integrazioni46;
c) l’indebitamento contratto per interventi di tutela della pubblica incolumità a fronte di verbali
di somma urgenza e per interventi di edilizia scolastica, entrambi nella misura del 50%. Nel
caso in cui tali tipologie di mutui beneficino anche di contributo ai sensi della lettera a),
l’importo da portare in detrazione ai fini del patto sarà quello proporzionato al contributo
unitamente al 50% della parte che rimane in carico all’Ente;
46 Si tratta in particolare della promozione della Regione della realizzazione di programmi di opere pubbliche da parte di Comuni e Province, al fine di sostenere l’azione delle autonomie locali nella politica di sviluppo del territorio, tramite il finanziamento da parte della Cassa Depositi e Prestiti.
112
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
d) l’indebitamento contratto per investimenti il cui piano economico finanziario si presenta in
equilibrio, senza alcuna contribuzione pubblica sulla gestione;
e) l’indebitamento contratto per investimenti destinati alla salvaguardia dei siti Unesco;
f) l’indebitamento contratto per investimenti destinati alla realizzazione dei progetti relativi ai
Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile.
E’ stato inoltre disposto che l’indebitamento contratto per interventi sulla viabilità di rilevanza
strategica regionale è imputato, ai fini del perseguimento dell’obiettivo di riduzione dello stock di
debito, su più annualità, per un massimo di tre, se lo prevedono accordi di programma tra
Regione ed enti locali.
Con riferimento alle modalità tecnico-operative ai fini del computo e della verifica del rispetto
dell’obiettivo della riduzione del debito, è stato stabilito che: i Comuni assoggettati al patto per la
prima volta nel 2013 devono considerare quale debito iniziale il valore dello stock di debito
effettivo al 31.12.2012, mentre i Comuni già assoggettati al patto nel 2012 (anche quelli con
popolazione inferiore a 5000 abitanti che avevano deliberato l’adesione al patto) devono indicare
quale debito iniziale per il 2013 il valore del debito finale al 31.12.2012, così come risultante dai
conteggi effettuati ai fini del patto di stabilità interno; non rilevano tra i debiti pluriennali quelli
nei confronti dello Stato o di altri enti locali e relativi a opere marittime; le quote capitali da
rimborsare, da portare in detrazione dal debito iniziale, si riferiscono a quelle contabilizzate al
Titolo III della spesa, esclusi gli interventi 1 e 2 (rispettivamente relativi ad anticipazioni cassa e
a finanziamenti a breve termine); alla quota capitale da rimborsare si aggiungono anche le
riduzioni di mutui e prestiti da altre cause (tipicamente, riduzione di mutui contratti negli anni
precedenti e non qualificabili come rimborso di quote capitali).
Si segnala che le disposizioni della riduzione del debito di cui alla legge regionale 29 dicembre 2011
n. 18, art. 18, commi 3, 7 e 8, rispettivamente modificativi dei commi 6, 12 e 13 dell’art. 12 della
legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17, sono state oggetto di ricorso da parte del Governo alla
Corte costituzionale per contrasto con principi fondamentali di coordinamento della finanza
pubblica (art. 117, comma terzo e art. 119, comma secondo, della Costituzione). In particolare è
stato denunciato il “riferimento allo stock di debito in assoluto non rapportato alla popolazione
(anziché al debito medio pro capite)” e la “possibilità che l’effetto di riduzione sia verosimilmente
inferiore a quello auspicato dalla normativa nazionale”.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 3 del 18 gennaio 2013, ha ritenuto infondata la questione
per motivi di carattere intertemporale, affermando nel contempo che, a regime, la riduzione del
debito complessivo non può che essere perseguita dal legislatore nazionale attraverso norme
113 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
capaci d’imporsi all’intero sistema delle autonomie, senza eccezioni, e in base a parametri comuni,
ugualmente non soggetti a deroghe, allo scopo di garantire la confrontabilità dei risultati in
termini di risanamento della finanza pubblica. Ha inoltre precisato che:
- l’art. 8 della legge 12 novembre 2011, n. 18347 (che prevede al comma 3 che un decreto di
natura non regolamentare del Ministero dell’Economia e delle Finanze stabilisca, tra l’altro,
distintamente per regioni, province e comuni, la differenza percentuale, rispetto al debito
medio pro capite, oltre la quale i singoli enti territoriali hanno l’obbligo di procedere alla
riduzione del debito) deve essere qualificato principio di coordinamento della finanza
pubblica, vincolante, anche per le regioni ad autonomia speciale e pertanto per la Regione
Friuli Venezia Giulia.
- la riduzione del debito prevista dal legislatore statale – i cui criteri sono, peraltro, ancora da
precisarsi, attraverso l’emanazione del relativo decreto non regolamentare – non si applica
che a partire dal 2013, laddove il legislatore regionale ha già introdotto norme di
contenimento e riduzione del debito a partire dal 2012, anche a fronte della responsabilità che
la Regione ha assunto nei confronti dello Stato quanto alla tenuta finanziaria di tutti gli enti
locali rientranti nella propria sfera territoriale, con la creazione di un sistema regionale
integrato, ex art. 1, comma 155, della legge n. 220 del 2010;
- non sussistendo un diverso obbligo imposto dal legislatore statale nei confronti dell’intero
sistema delle autonomie in riferimento all’anno 2012 e in attesa del previsto decreto
ministeriale, risulterebbe ingiustificato e irragionevole impedire alla Regione Friuli Venezia
Giulia di introdurre misure per la riduzione del debito delle autonomie locali insistenti sul suo
territorio, misure che anzi anticipano gli effetti della legislazione statale nel perseguire il
medesimo obiettivo. Resta comunque inteso che, una volta che il criterio statale diventi
operativo, il legislatore regionale dovrà adeguarvisi, al fine di garantire la riduzione del
debito in base al debito pro-capite, come indicato dall’art. 8 della legge n. 183 del 2011,
consentendo in tal modo il monitoraggio e la confrontabilità dei dati.
47 L’art. 8 della l. n. 183/2011 ha introdotto, al fine del contenimento dell’indebitamento, una disposizione, qualificata principio fondamentale di coordinamento della finanza pubblica ai sensi degli artt. 117, terzo comma e 119, secondo comma, della Costituzione, volta alla riduzione dell’entità del debito pubblico. La riduzione dell’entità del debito pubblico degli enti territoriali a decorrere dall’anno 2013 sarà attuata con decreto del Ministro dell’Economia e Finanze, sentita la Conferenza unificata, che disciplinerà in particolare: la differenza percentuale, rispetto al debito medio pro capite, oltre la quale i singoli enti territoriali hanno l’obbligo di procedere alla riduzione del debito; la percentuale annua di riduzione del debito; le modalità con le quali può essere raggiunto l’obiettivo di riduzione del debito. La norma considera comunque equivalente alla riduzione del debito il trasferimento di immobili di cui al comma 1 dell’art. 6 della l. n. 183/2011, cioè degli immobili ceduti alle società di gestione create dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’art. 8 citato dispone inoltre che la mancata attuazione dell’obbligo di ridurre lo stock di debito è sanzionata con alcune delle sanzioni previste in caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno e cioè la limitazione alle spese correnti e delle assunzioni di personale.
114
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Conseguentemente, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 3 del 4 gennaio 2013 (e
come peraltro disposto dall’art. 11, comma 7 della legge regionale n. 5 di data 8 aprile 2013), le
disposizioni regionali che disciplinano l’obiettivo per gli enti locali della riduzione del debito
residuo per gli enti locali della regione Friuli Venezia Giulia continuano a trovare applicazione
fino all’emanazione del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Conferenza
unificata, che definirà, ai sensi dell’art. 8, comma 3, della legge 12 novembre 2011, le modalità di
riduzione dello stock di debito valide per tutti gli enti locali del territorio nazionale.
Per il 2013, la Sezione, in sede di parificazione del rendiconto regionale per l’esercizio finanziario
2013, non disponeva di dati utili alla verifica dell’avvenuto raggiungimento dell’obiettivo di
riduzione del debito previsto dall’art. 14 comma 1 della L.R. n. 27/2012. In base ai dati
comunicati dalla Regione in esito a richiesta istruttoria, si rileva che nel 2013 che un solo Comune
(con popolazione inferiore ai 5000 abitanti) non ha rispettato l’obiettivo previsto; il Comune, in
base a quanto comunicato dalla Regione, ha comunicato di aver rispettato i divieti e gli obblighi
previsti dalla normativa vigente nel caso di mancato rispetto dell’obiettivo di riduzione dello
stock di debito. Per l’esercizio 2014 la Sezione non dispone di dati utili alla verifica dell’avvenuto
raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del debito.
3.3.7 Specifici obiettivi di finanza pubblica assegnati per il 2014 a taluni apparati regionali
L’art. 8, comma 47, della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, e successive modificazioni e
integrazioni, reca disposizioni che prevedono il concorso di alcuni enti regionali alla realizzazione
degli obiettivi di finanza pubblica. Si tratta di disposizioni, usualmente definite come “patto di
stabilità regionale”, che prevedono limitazioni alla spesa di determinati enti e apparati regionali,
quale contributo alla realizzazione degli obiettivi propri della Regione. All’epoca in cui sono stati
previsti, essi si affiancavano a un coinvolgimento degli enti locali nel perseguimento degli
obiettivi di finanza pubblica di matrice regionale, con contenuti che trovavano fondamento nelle
disposizioni di legge regionale e non nelle più incisive disposizioni di fonte statale valide per gli
enti locali delle regioni a statuto ordinario. Permane invece, con i contenuti originari il
coinvolgimento nel patto di stabilità regionale di taluni apparati regionali che il suddetto articolo
8 individua astrattamente
- negli enti regionali,
- negli enti funzionali della Regione,
115 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- nelle gestioni fuori bilancio della Regione.
Sono esclusi gli enti del Servizio sanitario regionale, il Fondo regionale per la protezione civile e, a
seguito delle modifiche apportate dall’art. 5, commi 49 e seguenti, della legge regionale 29
dicembre 2011, n. 18, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA), che è invece
interessata da un regime diverso48 .
Con il consolidamento dei bilanci previsto dalla prossima disciplina sull’armonizzazione dei
sistemi di bilancio e quindi con l’applicazione dei principi del sistema regionale integrato di
finanza pubblica, anche le attuali modalità di selezione e di coinvolgimento degli enti regionali
dovranno essere rivisitate.
Tutto ciò premesso, nell’ambito di una visione prospettica, come già praticato nel 2013 e come
previsto dal comma 48 del richiamato articolo 8 della l.r. n. 1/2007, con deliberazione di Giunta
regionale n. 157 del 31 gennaio 2014 è stato disposto l’assoggettamento al patto di stabilità
regionale per il 2014 degli enti di seguito indicati:
- Ente tutela pesca;
- Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori - ARDISS
- Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - ERSA.
Con la stessa delibera di Giunta regionale è stato altresì assoggettato alle regole del patto di
stabilità interno, per l’anno 2014, il Fondo per il recupero del castello di Colloredo di Monte
Albano istituito con la legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17, art. 5, comma 72.
La Giunta regionale, pur in assenza di una previa definizione dell’accordo tra la Regione e lo
Stato in ordine al patto di stabilità, ritenendo necessario procedere comunque alla determinazione
delle modalità del concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per gli enti e le
gestioni fuori bilancio per l’anno 2014, in un’ottica prudenziale di contenimento della spesa, con le
deliberazioni nn. 1159, 1160, 1161, 1162 del 20 giugno 2014, ha definito il concorso alla
realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica in materia di patto di stabilità interno per il 2014,
con riferimento rispettivamente al Fondo per il recupero del castello di Colloredo di Monte
Albano, all’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - ERSA, all’Ente Tutela Pesca, all’Agenzia
regionale per il diritto agli studi superiori – ARDISS.
Si ricorda inoltre che l’art. 8, comma 51, della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1 dispone che gli
enti e organismi regionali che non raggiungono gli obiettivi definiti dall’Amministrazione
48 Cfr La relazione sul rendiconto generale della Regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2012 pag. 668
116
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
regionale con deliberazione di Giunta sono tenuti a riassorbire la quota di mancato risparmio
nell’anno successivo.
Si riportano di seguito gli obiettivi fissati e le risultanze certificate a consuntivo degli enti
chiamati a concorrere al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica per il 2014 (si ricorda
anche che l’art. 8, comma 50, della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1 dispone che il collegio dei
revisori e l’organo gestore delle gestioni fuori bilancio sono tenuti a verificare il rispetto degli
obiettivi assegnati con deliberazione regionale e ne danno comunicazione alla Direzione centrale
competente per materia e alla Direzione centrale risorse economiche e finanziarie contestualmente
alla trasmissione del rendiconto generale o del bilancio d’esercizio e del bilancio consuntivo
finanziario o del rendiconto finanziario per l’esercizio dei controlli previsti dai rispettivi
ordinamenti).
Le certificazioni e la documentazione contabile prodotte dall’Amministrazione regionale
attestano il rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno per il 2014 da parte degli enti
regionali e della gestione fuori bilancio, così come individuati dalla citata delibera di Giunta n.
157/2014.
FONDO PER IL RECUPERO DEL CASTELLO DI COLLOREDO DI MONTE ALBANO
Criteri e modalità del concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il 2014
DGR n. 1159 del 20.6.2014
Il livello delle spese di parte corrente per l’esercizio 2014, esclusi il compenso del Commissario
straordinario e i rientri a bilancio regionale, non deve superare il tetto massimo rappresentato dal
corrispondente ammontare dell’anno 2013, diminuito dello 0,9%.
Rispetto patto di stabilità esercizio precedente: Obiettivo rispettato
Parametro obiettivo e conseguimento degli obiettivi prefissati per il 2014
Limite massimo di spesa per l’esercizio 2014: € 23.352,59
Spesa impegnata esercizio 2014: € 20.973,16
Obiettivo rispettato
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
AGENZIA REGIONALE PER LO SVILUPPO RURALE - ERSA
Criteri e modalità del concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il 2014
DGR n. 1160 del 20.6.2014
117 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Il livello degli impegni delle spese di parte corrente non deve superare il tetto massimo stabilito
con la DGR n. 989/2013, diminuito dello 0,9%, con la possibilità di utilizzare il maggior risparmio
eventualmente risultante dal bilancio consuntivo 2013 nel caso in cui il livello degli impegni di
spesa così determinato non risulti sufficiente a garantire il fabbisogno previsto per gli impegni di
spesa nell’esercizio 2014.
Non concorrono a costituire il parametro di calcolo della manovra del patto di stabilità:
- gli impegni di spesa corrente relativi ad assegnazioni vincolate, nonché relativi a restituzioni alla
Regione e ad altri Enti di quote di contributi a destinazione vincolata non utilizzati, nonché gli importi
relativi alla restituzione di somme indebitamente incassate e i depositi a cauzione, in quanto correlati a
entrate di pari importo;
- i capitoli a destinazione vincolata connessi a progetti comunitari ovvero a incarichi esecutivi per
progetti mirati attribuiti all’Agenzia da parte di altri soggetti pubblici.
Rispetto patto di stabilità esercizio precedente: obiettivo rispettato
Parametro obiettivo e conseguimento degli obiettivi prefissati per il 2014:
Limite massimo di spesa esercizio 2014: € 4.926.905,59
Spesa impegnata esercizio 2014: € 3.689.950,49
Risparmio esercizio 2014: € 1.236.955,10
Obiettivo rispettato
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ENTE TUTELA PESCA
Criteri e modalità del concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il 2014
DGR n. 1161 del 20.6.2014
Il livello degli impegni delle spese di parte corrente non deve superare il corrispondente
ammontare dell’anno 2013 stabilito con la DGR n. 990/2013, diminuito dello 0,9%.
E’ prevista la possibilità di utilizzare il maggior risparmio eventualmente risultante dal bilancio
consuntivo 2013 nel caso in cui il livello degli impegni di spesa, come sopra determinato, non
risulti sufficiente a garantire il fabbisogno previsto per gli impegni di spesa nell’esercizio 2014.
Non concorrono a costituire il parametro del calcolo della manovra del patto di stabilità 2014:
- gli impegni di spesa corrente assunti a carico della funzione obiettivo 5 “Impianti ittici” e della
funzione obiettivo 6 “Tutela idrobiologia” ;
118
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- i capitoli a destinazione vincolata che derivano da progetti comunitari ovvero da incarichi
esecutivi per progetti mirati attribuiti al medesimo ente da parte di altri soggetti pubblici allo
scopo di garantire il corretto e tempestivo compimento dei progetti stessi.
Rispetto patto di stabilità esercizio precedente: Obiettivo rispettato
Parametro obiettivo e conseguimento degli obiettivi prefissati per il 2014:
Limite massimo di spesa per l’esercizio 2014: € 694.511,63, rettificato in € 695.139,47 dal Collegio
dei Revisori dei conti
Spesa impegnata 2014 al netto delle esclusioni descritte: € 570.588,38
Risparmio 2014: € 123.923,25, rettificato in € 124.551,09 dal Collegio dei Revisori dei conti
Obiettivo rispettato
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
AGENZIA REGIONALE PER IL DIRITTO AGLI STUDI SUPERIORI - ARDISS
Criteri e modalità del concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il 2014
DGR n. 1162 del 20.6.2014
L’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori - ARDISS - è stata istituita con L.R.
16/2012, art. 27, comma 1, e ha assorbito le competenze e le funzioni trasferite dai preesistenti
ERDISU, soppressi dall’art. 43, comma 8, della stessa legge, subentrando così in tutti i rapporti
giuridici attivi e passivi.
Il livello degli impegni delle spese di parte corrente nell’esercizio 2014 non deve superare il
corrispondente ammontare dell’anno 2013, stabilito con le DGR n. 988/2013 e 991/2013 con
riferimento all’esercizio 2012, rispettivamente per i soppressi ERDISU di Udine e di Trieste,
diminuito dello 0,9%.
E’ prevista la possibilità di utilizzare il maggior risparmio eventualmente risultante dal bilancio
consuntivo 2013, nel caso in cui il livello degli impegni di spesa, come sopra determinato, non
risulti sufficiente a garantire il fabbisogno previsto per gli impegni di spesa nell’esercizio 2014.
Ai fini della determinazione della spesa corrente impegnata nel 2013 da considerare come
parametro per il calcolo della manovra per il 2014, non si tiene conto:
- della spesa corrente relativa alla funzione obiettivo 4 ”Erogazioni in denaro a favore degli
studenti” e della parte afferente il recupero del servizio mensa derivante dal pagamento delle
borse di studio;
119 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- dei capitoli a destinazione vincolata che derivano da progetti comunitari, ovvero da incarichi
esecutivi per progetti mirati attribuiti all’Agenzia da parte di altri soggetti pubblici allo scopo di
garantire il corretto e tempestivo compimento dei progetti stessi.
Rispetto patto di stabilità esercizio precedente: Obiettivo rispettato dai due ERDISU.
Parametro obiettivo e conseguimento degli obiettivi prefissati per il 2014:
Limite massimo complessivo (UD e TS) di spesa per l’esercizio 2014: € 7.538.613,76
Spesa impegnata 2014 al netto delle esclusioni descritte: € 5.763.096,85
Risparmio 2014: € 1.775.516,91
Obiettivo 2014 rispettato
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
3.4 Altri specifici obiettivi di finanza pubblica della Regione
Richiamato quanto esposto sul significato che, ai fini della presente relazione, assume la nozione
di “obiettivo di finanza pubblica”, si fa qui di seguito riferimento ad alcuni degli ulteriori
obiettivi di finanza pubblica che la Regione è tenuta a perseguire. Si tratta di obiettivi che
rinvengono innanzi tutto la loro fonte nell’articolo 6 e nell’articolo 9 del decreto legge n. 78/2010.
Nell’ambito delle relazioni unite allea parificazioni dei più recenti rendiconti regionali è stato al
riguardo precisato che tali disposizioni, per quanto riferibili a fenomeni di livello regionale, hanno
una diversa rilevanza e applicabilità in ambito regionale, nel senso che alcune (quelle di cui
all’articolo 6 relative a costi intermedi) non si applicano in via diretta alle Regioni e costituiscono
solamente disposizioni di principio ai fini del coordinamento della finanza pubblica, mentre altre
(alcune di quelle previste dall’articolo 9 in tema di contenimento delle spese in materia di impiego
pubblico) pongono norme inderogabili, anche per gli enti della Regione Friuli Venezia Giulia, in
quanto riguardano le Amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della
pubblica Amministrazione, come individuate dall’ISTAT ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della
legge 31 dicembre 2009, n.196 (commi 1 e 2) o le Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2,
del decreto legislativo 30 marzo 2011, n.165 (comma 2 bis e comma 32). In questa sede si
espongono le risultanze delle acquisizioni istruttorie della Sezione relative a due fenomeni di
particolare rilevanza e interesse, quali la riduzione della spesa per studi e incarichi di consulenza e
la riduzione della spesa per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza,
che sono stati disciplinati a livello regionale dall’art. 12 della l.r. n. 22/2010, con l’avvertenza che
un più analitico riscontro sulle spese di rappresentanza è stato eseguito nell’ambito della DAS, di
120
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
cui alla deliberazione n. 69 del 14 luglio 2015. Le fattispecie afferenti l’art. 9 del d.l. n. 78/2010
saranno invece esaminate nel capitolo di questa relazione dedicato alle spese per il personale.
3.4.1 Riduzione della spesa per studi e incarichi di consulenza
L’articolo 12, comma 13, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 22, dispone che, al fine di
valorizzare le professionalità interne all'Amministrazione, per gli anni 2011, 2012 e 2013, la spesa
annua per studi e incarichi di consulenza, inclusa quella relativa a studi e incarichi di consulenza
conferiti a pubblici dipendenti, della Regione, e degli altri enti pubblici il cui ordinamento è
disciplinato dalla Regione, fosse ridotta del 20% rispetto alla media delle medesime spese riferite
ai consuntivi del triennio 2007-2009.
Con l’introduzione dell’articolo 12, commi 23-25, della legge regionale 27 dicembre 2013, n. 23
(finanziaria 2014), la spesa annua per studi e incarichi di consulenza, inclusa quella relativa a
studi e incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti, della Regione, e degli altri enti
pubblici il cui ordinamento è disciplinato dalla Regione, non può essere superiore, per l'anno 2014,
all’80% del limite di spesa per l'anno 2013 così come determinato dall'applicazione della riduzione
sopra indicata, e, per l'anno 2015, al 75% del predetto limite. Nel caso in cui i limiti di spesa
stabiliti dal comma 23 non vengano rispettati, trova applicazione l'articolo 1, comma 7, del
decreto legge n. 101/2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 125/2013, secondo il quale
gli atti adottati in violazione delle disposizioni che dettano le riduzioni e i relativi contratti sono
nulli. L'affidamento di incarichi in violazione delle suddette disposizioni costituisce illecito
disciplinare ed è, altresì, punito con una sanzione amministrativa pecuniaria, a carico del
responsabile della violazione, da euro 1.000 a 5.000, alla cui irrogazione provvede l'autorità
amministrativa competente, salva l'azione di responsabilità amministrativa per danno erariale. Il
centro unico di responsabilità amministrativa provvede all'assunzione dell'impegno e alla
liquidazione della spesa derivante dal conferimento degli studi e degli incarichi con procedura di
spesa ordinaria.
In esito alla richiesta istruttoria formulata dalla Sezione in merito al raggiungimento del
suesposto obiettivo di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica, attraverso
l’evidenza delle risultanze contabili che attestino, per il 2014, l’avvenuta applicazione del limite di
spesa dell’80% (rispetto al limite di spesa per l’anno 2013), con riferimento alla spesa annua
relativa a studi e incarichi di consulenza, la Direzione centrale finanze ha trasmesso un prospetto
riepilogativo, illustrante la situazione di chiusura dell’esercizio 2014 degli impegni relativi agli
121 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
incarichi affidati, distinti per Direzioni centrali e le note del Segretariato generale, riguardanti le
misure adottate nel corso dell’esercizio 2014.
Dall’esame della documentazione trasmessa dall’Amministrazione regionale, emerge che gli
impegni di spesa per incarichi del 2014 ammontano a complessivi euro 513.707,37, come tali
inferiori alla soglia di legge quantificata dall’Amministrazione in euro 1.274.524,98 (media della
spesa 2007-2009 ridotta del 20%).
Spesa per studi e incarichi di consulenza
anno 2012 anno 2013 Variazione % 2013/2012
anno 2014 Variazione % 2014/2013
Variazione % 2014/2012
849.109,51 420.828,91 - 50,44% 513.707,37 22,07% -39,50%
Fonte: elaborazione su dati trasmessi dalla Regione.
La tabella sopra esposta dimostra che il limite di spesa è stato ampiamente rispettato anche se la
spesa del 2014 è aumentata del 22,07% rispetto a quella del 2013.
La Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili e
ricerca è quella che riporta la somma più elevata di impegni per incarichi, pari a euro 194.276,99,
seguita dalla Direzione centrale cultura, sport e solidarietà con euro 144.305,29.
Va peraltro considerato che il limite di spesa suddetto è stato individuato dall’amministrazione
regionale con riferimento “alle tipologie di incarichi definite dalla delibera n. 6/2005 delle Sezioni
riunite in sede di controllo della Corte dei conti” e riguarda pertanto “gli incarichi di natura
occasionale affidati a soggetti esterni, sia persone fisiche, ivi compresi i pubblici dipendenti, che
giuridiche, nonché a soggetti privi di personalità giuridica”. Esulano dal campo di applicazione
della previsione normativa in argomento operata dalla Regione i rapporti di collaborazione
coordinata e continuativa, le prestazioni professionali derivanti da adempimenti obbligatori per
legge - qualora non vi siano uffici o strutture a ciò deputati, la rappresentanza in giudizio e il
patrocinio dell’amministrazione, gli appalti e le esternalizzazioni di servizi necessari per
raggiungere gli scopi dell’amministrazione.
Inoltre, in coerenza con quanto affermato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in sede di
controllo, con la deliberazione n. 7/CONTR/11 del 7.2.2011, che ha fornito un’interpretazione
dell’art. 6, comma 7, del decreto legge n. 78/2010 convertito, con modificazioni, nella legge n. 30
luglio 2010, n. 122, l’Amministrazione considera che le risorse per l’affidamento degli incarichi di
cui trattasi si riferiscono alle sole somme impegnate per le iniziative coperte interamente con
122
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
fondi regionali: vanno pertanto esclusi dal computo gli oneri coperti mediante finanziamenti
aggiuntivi e specifici trasferiti da altri soggetti pubblici o privati. Diversamente “il tetto di spesa
per studi e consulenze non avrebbe la funzione di conseguire dei risparmi sul bilancio del singolo
ente, ma di ridurre tout court, le spese connesse a suddette prestazioni, a prescindere dall’impatto
sul bilancio dell’ente” (deliberazione Corte dei conti - Sezioni riunite in sede di controllo – n.
7/CONTR/11).
Inoltre, mentre per l’anno 2013 la Giunta regionale aveva ritenuto di non tener conto, ai fini del
tetto di spesa consentito, delle previsioni della Protezione civile in quanto “coperte con fondi fuori
bilancio e oggetto di apposito provvedimento”, per l’esercizio finanziario 2014, la Giunta
regionale ha incluso nel calcolo del tetto di spesa da rispettare per gli incarichi anche le risorse
impegnate da Protezione civile del FVG nel Fondo regionale per la protezione civile di cui all’art.
33 della legge regionale n. 64/1986.
3.4.2 Riduzione della spesa per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza
L’articolo 12, comma 14, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 22, dispone che, per gli anni
2011, 2012, 2013, 2014 e 201549 la spesa annua per le relazioni pubbliche, i convegni, le mostre, la
pubblicità e la rappresentanza della Regione, e degli altri enti pubblici il cui ordinamento è
disciplinato dalla Regione, sia ridotta del 20% rispetto alla media delle medesime spese riferite ai
consuntivi del triennio 2007-2009. In esito alla richiesta istruttoria formulata in data 1° aprile
2015 dalla Sezione in merito al raggiungimento del suesposto obiettivo di razionalizzazione e
contenimento della spesa pubblica, attraverso l’evidenza delle relative risultanze contabili per il
2014, la Direzione centrale finanze ha trasmesso un prospetto riepilogativo, acquisito il 20 maggio
2015, illustrante la situazione di chiusura dell’esercizio 2014 degli impegni relativi alle fattispecie
di cui all’articolo 12, comma 14 citato, distinti per Direzioni centrali, e una nota del Segretariato
generale, riguardante le misure adottate nel corso dell’esercizio 2014. Dall’esame della
documentazione trasmessa dall’Amministrazione emerge che gli impegni di spesa per relazioni
pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza del 2014 ammontano a complessivi euro
1.496.378,30, come tali inferiori alla soglia di legge quantificata dall’Amministrazione in euro
1.783.633,77.
49 L’estensione anche agli anni 2014 e 2015, rispetto al triennio originario, è stata effettuata con l.reg. n. 23/2013, art. 12, c. 26, lett. a).
123 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Spesa per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza
2011 2012 Variaz. % 2012/2011
2013 Variaz. % 2013/2012
Variaz. % 2013/2011
2014 Variaz. % 2014/2013
Variaz. % 2014/2012
Variaz. % 2014/2011
1.695.781,58 1.740.883,26 + 2,66% 1.260.904,92 - 27,58% - 25,65% 1.496.378,30 + 18,68% - 14,05% - 11,76%
Fonte: dati trasmessi dalla Regione.
La tabella sopra esposta dimostra che il limite di spesa è stato rispettato50 e che la spesa del 2014
è diminuita del 14,05% rispetto a quella del 2012 e dell’11,76% rispetto a quella del 2011, ma ha
subito un incremento del 18,68% rispetto all’anno precedente.
L’Ufficio stampa e comunicazione è la struttura regionale che riporta la somma più elevata di
impegni per le fattispecie di cui all’articolo 12, comma 14, pari a euro 927.468,54 (sui capitoli
40451 e 156352). Dal 2014 infatti la Giunta regionale (con generalità n. 2003/2013) ha stabilito che
le spese di tutta l’Amministrazione regionale afferenti relazioni pubbliche, convegni, mostre e
pubblicità vengano collocate nei capitoli di bilancio dell’Ufficio stampa e comunicazione, che
deve pertanto coordinare la comunicazione dell’attività che viene svolta dalla Regione.
Al fine di contenere e razionalizzare la spesa e ottimizzare le risorse umane, l’Ufficio stampa e
comunicazione, attraverso le informazioni fornite da ogni Direzione centrale, deve programmare
le iniziative e dare attuazione alle proposte dei singoli settori. Restano escluse, per la loro
peculiarità, le spese che continuano a essere gestite dall’Ufficio di Gabinetto e quelle afferenti le
relazioni internazionali, nonché quelle a valere sul fondo regionale per la protezione civile. Gli
eventi di rappresentanza fanno carico all’Ufficio di Gabinetto, per un totale di impegni di euro
7.555,98 (sui capitoli 29853, 29954 e 30355), salvo quanto precisato nella DAS (deliberazione n. 69 del
50 Il limite opera solo con riferimento alle spese coperte con fondi integralmente regionali. 51 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 404, indicata nel POG 2014: “L'Ufficio stampa, su indicazione del Presidente, della Giunta regionale o delle Direzioni centrali, organizza eventi finalizzati alla promozione a livello internazionale, nazionale e regionale delle attività della Regione, eventualmente anche d'intesa con altri Enti locali e istituzioni. Collabora con organi dello Stato per manifestazioni ed eventi sul territorio regionale. Viene altresì prevista la promozione e la partecipazione a Mittelfest. Vengono previste spese con funzionario delegato (d.P.Reg. 5.10.2010, n. 216)”. 52 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 1563, indicata nel POG 2014: “L'Ufficio stampa attua ogni iniziativa della Regione tesa a comunicare la propria attività ai cittadini impiegando allo scopo gli strumenti più idonei. Le iniziative vengono effettuate dall'Ufficio stampa, anche su indicazione del Presidente, della Giunta regionale e delle Direzioni centrali, con finalità divulgative, promozionali e informative mediante pubblicazioni, brochure, inserti, dépliant, gadget e prodotti audiovisivi e multimediali anche in diverse lingue. L'Ufficio provvede all'acquisto di prodotti editoriali di rilevanza regionale, di spazi promozionali su media locali, nazionali, esteri, nonché di altri spazi pubblicitari, la realizzazione di campagne di comunicazione, la promozione dell'attività del Collegio del Mondo unito dell'Adriatico, l'implementazione e l'aggiornamento del sito internet, dell'intranet e di siti di interesse regionale. Vengono previste spese con funzionario delegato (d.P.Reg. 5.10.2010, n. 216)”. 53 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 298, indicata nel POG 2014: “Risorse utilizzate per esigenze di rappresentanza dell’Amministrazione regionale (occasioni di rappresentanza legate a particolari eventi e celebrazioni, incontri, visite, iniziative ufficiali promosse dall’Amministrazione regionale ovvero da altri soggetti istituzionali alle quali la Regione aderisce in considerazione dell'importanza a esse attribuite) in conformità al regolamento per l'esecuzione delle spese di rappresentanza dell'Amministrazione regionale approvato con d.P.Reg. 11.4.2006, n. 119 (a seguito delle intervenute disposizioni normative e
124
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
14.7.2015).
Restano le spese afferenti le relazioni internazionali, pari a euro 516.698,80 (sui capitoli 74656,
75157, 75258, 75659, 76060,83161 e 405362). Alla Direzione centrale cultura, sport e solidarietà rimane
la competenza del capitolo 74063 relativo alle spese per l’organizzazione di attività promozionali
all’estero, il cui impegno risulta pari a euro 44.654,98, al netto delle somme reiscritte per ripresa
di residui perenti.
sentenze giurisprudenziali in materia è in corso di approvazione il nuovo regolamento) e al regolamento per l'acquisizione di beni e servizi di cui al d.P.Reg. 5.10.2010, n. 216, e successive modifiche e integrazioni”. 54 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 299, indicata nel POG 2014: “Risorse destinate a esigenze di rappresentanza del Presidente e degli Assessori nell'esercizio del loro mandato in conformità al regolamento per l'esecuzione delle spese di rappresentanza dell'Amministrazione regionale approvato con d.P.Reg. 11.4.2006, n. 119 (a seguito delle intervenute disposizioni normative e sentenze giurisprudenziali in materia è in corso di approvazione il nuovo regolamento)”. 55 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 303, indicata nel POG 2014: “Rinnovamento oggettistica di rappresentanza e acquisti di materiale da offrire a personalità di particolare rilievo e in occasione di determinati eventi (art. 8, c. 51, l.reg. n. 2/2000) in conformità al regolamento per l'acquisizione in economia di beni e servizi da parte delle Direzioni centrali e dei Servizi dell’Amministrazione regionale approvato con d.P.Reg. 5.10.2010, n. 216, e successive modifiche e integrazioni”. 56 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 746, indicata nel POG 2014: “Internalizzazione del sistema Regione - trasferimento di fondi per supporto organizzativo e logistico all'attività svolta sul territorio regionale”. 57 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 751, indicata nel POG 2014: “Conferimento a favore della società finanziaria di promozione della cooperazione economica con i Paesi dell'est europeo Finest spa per la costituzione di un fondo speciale per iniziative di sostegno e sviluppo del processo di internazionalizzazione della Regione FVG”. 58 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 752, indicata nel POG 2014: “Sostegno alla implementazione del sistema economico-produttivo regionale. Sostegno del ruolo internazionale del Servizio”. 59 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 756, indicata nel POG 2014: “Contributo all'Iniziativa centro europea (INCE) di Trieste per lo sviluppo di specifiche progettualità nei settori delle relazioni internazionali, della programmazione comunitaria e di quella internazionale”. 60 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 760, indicata nel POG 2014: “Internazionalizzazione sistema Regione - attività promozionale all'estero e quote associative - regolamento per l'acquisto di beni e servizi in economia”. 61 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 831, indicata nel POG 2014: “Spese correnti di funzionamento dell'Ufficio di collegamento di Bruxelles”. 62 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 4053, indicata nel POG 2014: “Conferimento della Regione della quota per la costituzione del fondo di dotazione del GECT Euregio senza confini”. 63 Si riporta la destinazione di spesa del cap. 740, indicata nel POG 2014: “Interventi di promozione del ruolo internazionale della Regione nel settore della cultura, sport e solidarietà”.
125 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
4. I RISULTATI FINANZIARI DEL RENDICONTO E GLI EQUILIBRI DEL BILANCIO
4.1 Risultati differenziali.
In base all’articolo 3 (“principi di bilancio”) della legge di contabilità regionale n. 21 dell’8 agosto
2007, il bilancio di previsione regionale si chiude in pareggio finanziario inteso come perfetta
corrispondenza tra il totale delle entrate e il totale delle spese.
Il comma 6 dell’articolo 12 della legge sopra citata stabilisce che in apposito riquadro del bilancio
di previsione siano esposti i valori dei seguenti saldi differenziali:
risparmio pubblico;
indebitamento o accreditamento netto;
ricorso al mercato;
pareggio finanziario;
pareggio economico.
La legge di contabilità regionale non prevede invece l’esposizione dei succitati saldi differenziali in
sede di rendiconto; tuttavia, in considerazione della loro valenza informativa, la Sezione ritiene
opportuno, in questa sede, effettuare il relativo calcolo anche con riferimento ai dati di
consuntivo, fornendo in tal modo un quadro informativo completo della situazione finanziaria
regionale che tenga conto anche di questi indicatori.
Risulta utile premettere che i citati risultati differenziali costituiscono importati strumenti
informativi di carattere finanziario utilizzati anche a livello statale e che la definizione di ciascuno
di essi è in questa sede mutuata da quella usata con riferimento al bilancio dello Stato. Sono state
tuttavia apportate opportune variazioni alle modalità di calcolo, al fine di adattare tali indicatori
alle norme e al contesto contabile regionale, come verrà più dettagliatamente illustrato nel
prosieguo. Alcune precisazioni verranno inoltre svolte sul significato del “pareggio economico”
previsto dal suddetto articolo 12, comma 6, della legge regionale di contabilità.
126
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Ciò premesso si ritiene utile fornire preliminarmente la definizione di “risparmio pubblico”, di
“indebitamento/accreditamento netto”, di “ricorso al mercato” e di “saldo netto da
finanziare/impiegare” 64 utilizzata in sede di analisi del bilancio statale e, successivamente,
illustrare le modalità di determinazione dei predetti risultati differenziali impiegate dalla Sezione
sui dati regionali di rendiconto.
Il risparmio pubblico è calcolato come differenza tra le entrate e spese correnti. Se è positivo,
come nel caso della Regione Friuli Venezia Giulia, misura la quota di risorse correnti destinabile
al finanziamento di spese in conto capitale e per il rimborso prestiti.
L’indebitamento/accreditamento netto è dato dalla differenza tra entrate e spese finali con
esclusione delle operazioni finanziarie (per le entrate: riscossone di crediti; per le spese
partecipazioni e conferimenti, nonché anticipazioni produttive e non). Esso pone in evidenza il
saldo positivo (accreditamento) o negativo (indebitamento) con cui si concludono le operazioni di
bilancio di natura economica.
Il ricorso al mercato è ottenuto sottraendo alle entrate finali le spese effettive ed esprime l'entità
dell'indebitamento accertato nell'anno di riferimento.
Infine, il saldo netto da finanziare/impiegare viene calcolato come differenza tra entrate e spese
finali. Tale indicatore costituisce, a livello statale, il parametro di riscontro per la copertura delle
nuove o maggiori spese in conto capitale.
In questa sede, ai fini della determinazione dei saldi differenziali sui dati regionali, gli indicatori
sono stati calcolati tenendo anche conto sia dell’avanzo applicato sia delle somme trasferite per
competenza derivata, secondo le modalità che verranno precisate nel prosieguo. Le ragioni
dell’inclusione nei calcoli dei saldi differenziali delle poste afferenti detti istituti contabili sono di
seguito illustrate congiuntamente a una sintetica descrizione dell’evoluzione che, nell’ambito della
normativa regionale, gli stessi hanno avuto nel corso del triennio 2012-2014.
L’avanzo proveniente dall’esercizio precedente applicato al bilancio è stato incluso nei calcoli dei
saldi differenziali in quanto rappresenta una risorsa utile a dar copertura a spese65. Tale istituto,
nell’ultimo triennio, ha subito nell’ordinamento contabile regionale una serie di modifiche volte a
un progressivo allineamento della normativa della Regione alla giurisprudenza della Corte
64 Il pareggio finanziario, calcolato nel medesimo modo sia a livello di bilancio statale che regionale, non pone particolari problematiche definitorie: esso si ha quando il totale delle entrate corrisponde al totale delle spese. 65 Specularmente l’avanzo eventualmente realizzatosi nell’esercizio costituisce un insieme di risorse il cui impiego è rinviato al futuro.
127 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
costituzionale e, in particolare, alla sentenza n. 70/201266. Infatti, mentre fino all’esercizio 2012, il
comma 5 dell’articolo 12, della legge regionale n. 21/2007 prevedeva tout court l’iscrizione, tra le
entrate o le spese del bilancio di previsione, dell’eventuale saldo finanziario, positivo o negativo,
presunto al termine dell’esercizio precedente, senza ulteriori vincoli, con il bilancio di previsione
2013, a seguito della citata sentenza nonché delle osservazioni di questa Corte67, il legislatore
regionale ha introdotto, con la legge finanziaria regionale 2013 (legge regionale n. 27 del 31
dicembre 2012), una norma innovativa (articolo 1, comma 2) in cui veniva previsto un vincolo
temporale all’attivazione delle spese finanziate da avanzo presunto libero. Queste ultime infatti
venivano subordinate all’approvazione della deliberazione di Giunta regionale di formalizzazione
delle risultanze finanziare dell’esercizio precedente, purché la stessa indicasse l’effettiva
disponibilità dell’avanzo. Infine, la legge finanziaria 2014 (legge regionale n. 23 del 27 dicembre
2013) ha modificato il comma 5 dell’articolo 12 della legge regionale di contabilità, nel senso di
consentire l’iscrizione nel bilancio di previsione iniziale del solo avanzo derivante da fondi
vincolati, fatta salva l’inclusione tra le spese dell’eventuale saldo finanziario negativo presunto;
inoltre all’articolo 34 della medesima legge n. 21/2007 è stato inserito il nuovo comma 1 bis, con
cui viene stabilito che l’iscrizione in bilancio dell'eventuale avanzo di amministrazione
dell’esercizio precedente avviene con la legge di assestamento di bilancio, una volta che la Corte
dei conti abbia parificato il relativo rendiconto.
In relazione all’istituto contabile della competenza derivata va innanzitutto precisato che esso è
stato soppresso dalla legge finanziaria regionale 2015 (legge regionale n. 27 del 30 dicembre 2014)
che, con l’articolo 13, comma 3, ha sostituito tout court l’articolo 31 della legge regionale n.
21/2007, facendo decorrere l’effetto delle relative disposizioni dal 31 dicembre 2014; pertanto già
con il rendiconto 2014, tutti gli stanziamenti di spesa non impegnati entro la chiusura
dell’esercizio sono stati inviati a economia non potendo più dar luogo a trasferimenti a
competenza derivata. Va tuttavia precisato che poiché l’analisi qui condotta prende in
considerazione il triennio 2012-2014, la Sezione ha tenuto conto anche dell’istituto contabile della
competenza derivata, per quanto applicato. In particolare, ai fini della determinazione dei saldi
differenziali, si deve osservare che le somme che venivano trasferite all’esercizio successivo non
66 In base alla citata sentenza n.70/2012 l’avanzo presunto, costituendo “un’entità giuridicamente inesistente”, non può concorrere al pareggio di bilancio; conseguentemente, con l’approvazione del bilancio di previsione, possono essere finanziate e immediatamente attivate dall’Amministrazione solo le spese “coperte” da avanzo vincolato, in virtù della loro modalità di finanziamento (utilizzo di risorse finalizzate). 67 L’argomento è stato trattato dalla Sezione in sede di dichiarazione di affidabilità dei rendiconti 2011, 2012 e 2013 (da ultimo vedasi relazione allegata all’appendice alla relazione approvata con delib. n.116 /2014, pagg. 271-273).
128
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
costituendo economia di spesa, andavano considerate come una sorta di “prenotazione” di risorse
e quindi, in un certo senso, assimilabili agli impegni di spesa e come tali conteggiate ai fini che qui
interessano; d’altro verso, nell’anno in cui venivano trasferite e quindi “applicate”
rappresentavano una risorsa finanziaria su cui l’Amministrazione poteva contare per la copertura
delle correlate spese “trasferite”.
Tenendo conto dei sopra descritti elementi, i saldi differenziali sui dati di rendiconto della
regionale sono stati determinati come di seguito illustrato:
il risparmio pubblico68 è stato calcolato come differenza (a-b) tra:
a) la somma dell’avanzo di amministrazione applicato specificatamente al titolo I della spesa
(o a minori entrate di parte corrente) nonché, per l’esercizio 2012, di quello libero69, dei
trasferimenti a competenza derivata dall’esercizio precedente afferenti le spese correnti,
delle entrate tributarie (titolo I), di quelle derivanti da trasferimenti correnti (titolo II) e
delle entrate extratributarie (titolo III)
b) le spese correnti (titolo I), queste ultime comprensive, con riferimento agli esercizi 2012 e
2013, dei trasferimenti delle spese correnti a competenza derivata all’esercizio successivo;
l’indebitamento/accreditamento netto è stato conteggiato come differenza (a-b) tra:
a) la somma dell’avanzo di amministrazione applicato specificatamente ai titoli I e II della
spesa (o a minori entrate) nonché, per l’esercizio 2012, di quello libero69, dei trasferimenti a
competenza derivata dall’esercizio precedente afferenti le spese correnti e le spese di
investimento al netto dei trasferimenti afferenti le spese per attività finanziarie70 e delle
68 Il metodo di calcolo del risparmio pubblico qui adottato differisce da quello utilizzato dalla Regione nel rendiconto per l’esercizio finanziario 2014, nonché in quelli relativi al 2013 e 2012. L’Amministrazione regionale, infatti, ha effettuato il calcolo del risultato differenziale in argomento applicando l’ordinaria definizione di risparmio pubblico; in questa sede, invece, come già illustrato nella relazione, si è preferito tener conto anche di quelle risorse, provenienti dall’esercizio precedente (avanzo e trasferimenti di competenza derivata), e quindi non propriamente di competenza dell’esercizio, ma che sono comunque destinate a finanziare anche spese inserite al titolo I (o minori entrate di parte corrente). 69 In considerazione del fatto che nell’esercizio 2012 non era possibile individuare con immediatezza a quali specifici capitoli di spesa era stato applicato l’avanzo libero, ai fini del calcolo dei risultati differenziali, esso è stato conteggiato, per ciascun saldo, come risorsa a disposizione dell’Amministrazione e, quindi, come tale influente ai fini dei risultati differenziali della gestione. Dal bilancio di previsione 2013, invece, l’Amministrazione regionale (a differenza di quanto effettuato fino al bilancio di previsione 2012) ha provveduto all’esplicitazione analitica dei capitoli di spesa destinatari dell’applicazione dell’avanzo e, pertanto, il calcolo dei risultati differenziali è stato effettuato tenendo conto dell’effettivo avanzo applicato a ciascun titolo della spesa. Inoltre, in considerazione del fatto che le evidenze contabili a consuntivo non consentono di elaborare con immediatezza le componenti contabili relative all’avanzo eventualmente applicato alle categorie 2.5 (partecipazioni azionarie e conferimenti), 2.6 (concessione di crediti ed anticipazioni per finalità produttive) e 2.7 (concessione di crediti ed anticipazioni per finalità non produttive) del titolo II della spesa, nella costruzione dell’indicatore si è ipotizzato, qualora pertinente, che l’avanzo finanziario applicato alle spese di investimento non fosse stato utilizzato con riferimento a tali poste contabili. Si precisa infine che nei calcoli si è sottratto, qualora rilevante, l’eventuale quota di avanzo derivante da economie sul titolo III della spesa, in simmetria con quanto avviene nel sottraendo dell’indicatore. 70 Le spese per attività finanziarie fanno riferimento al titolo II, cat. 2.5 “partecipazioni azionarie e conferimenti”, cat. 2.6 “concessione di crediti ed anticipazioni per finalità produttive”, cat. 2.7 “concessione di crediti ed anticipazioni per finalità non produttive”. Si precisa che la Regione nei documenti contabili a partire dall’esercizio finanziario 2010 non ha definito
129 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
entrate finali (titolo I “entrate tributarie”, titolo II “trasferimenti correnti”, titolo III
“entrate extratributarie” e titolo IV “entrate da alienazioni, da trasformazione di capitale,
da riscossioni di crediti e da trasferimenti in conto capitale”) al netto delle riscossioni
crediti (titolo IV, cat. 4.5)
b) la somma delle spese finali (titolo I “spese correnti” e titolo II “spese di investimento”), al
netto delle spese per attività finanziarie70, dei trasferimenti a competenza derivata
all’esercizio successivo afferenti le spese correnti e le spese di investimento per gli esercizi
2012 e 2013 (anch’essi al netto dei trasferimenti afferenti le spese per attività finanziarie70)
e dell’avanzo di competenza dell’esercizio (con esclusione di quello originato dalle partite
di giro, dal titolo III della spesa, dalla categoria 4.5 del titolo IV dell’entrata e dalle
categorie 2.5, 2.6 e 2.7 del titolo II della spesa);
il ricorso al mercato è stato determinato come differenza (a-b) tra:
a) la somma dell’avanzo di amministrazione applicato specificatamente ai titoli I, II e III
della spesa (o a minori entrate) nonché, per l’esercizio 2012, di quello libero69 e dei
trasferimenti a competenza derivata dall’esercizio precedente afferenti le spese correnti, le
spese di investimento e le spese per rimborso di mutui e prestiti e delle entrate finali (titoli
I, II, III e IV)
b) la somma delle spese effettive (titoli I, II e III), dei trasferimenti a competenza derivata
all’esercizio successivo afferenti le spese correnti, quelle di investimento e quelle per
rimborso di mutui e prestiti per gli esercizi 2012 e 2013 nonché dell’avanzo di competenza
dell’esercizio (escluso quello proveniente dalle partite di giro);
infine, il saldo netto da finanziare/impiegare è stato conteggiato come differenza (a-b) tra:
a) la somma dell’avanzo di amministrazione applicato specificatamente ai titoli I e II della
spesa (o a minori entrate) nonché, per l’esercizio 2012, di quello libero69, dei trasferimenti a
competenza derivata dall’esercizio precedente afferenti le spese correnti e le spese di
investimento, delle entrate finali (titoli I, II, III e IV)
b) la somma delle spese finali (titoli I e II), dei trasferimenti a competenza derivata
all’esercizio successivo afferenti le spese correnti e le spese di investimento per gli esercizi
2012 e 2013 e dell’avanzo di competenza dell’esercizio (con esclusione di quello originato
dalle partite di giro e dal titolo III della spesa).
esplicitamente le spese per attività finanziarie in termini di categorie di spesa; ai fini della presente elaborazione il computo dei saldi dell’indebitamento/accreditamento netto e del pareggio economico sono stati effettuati utilizzando i dati relativi alle categorie di spesa 2.5, 2.6 e 2.7.
130
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
In relazione al pareggio economico va osservato che esso non trova una corrispondente
definizione a livello del bilancio dello Stato e che tale indicatore è calcolato dalla Regione come
una mera variante dell’indebitamento/accreditamento netto, con la sola differenza che dalle spese
finali e dai trasferimenti da/a competenza derivata sono detratte le poste contabili di natura
finanziaria che si correlano direttamente alle riscossioni di crediti, e cioè le concessioni di crediti e
anticipazioni per finalità produttive (cat. 2.6) e le concessioni di crediti e anticipazioni per finalità
non produttive (cat. 2.7); sono invece computate nel saldo le spese di investimento relative alle
partecipazioni azionarie e conferimenti (cat. 2.5). E’ esprimibile anche come differenza tra il saldo
netto da finanziare e tutte le entrate e le spese, iscritte a bilancio, che hanno natura di
intermediazione finanziaria e che si correlano direttamente tra loro71.
Si riportano nelle seguenti tabelle i saldi differenziali sopra descritti, calcolati con riferimento ai
dati di competenza, per il triennio 2012-2014.
Tabella 19 Risultati differenziali – dati di competenza 2012-2014
Risultati differenziali 2012 2013 2014
Risparmio pubblico + Avanzo tit. I+libero* 1.042.468.111,16 629.039.227,00 666.587.097,38 + Trasferim. da comp. deriv. tit. I 479.974.065,97 395.819.624,25 494.447.008,88 + Entrate tit. I + tit. II + tit. III 4.879.515.172,86 5.463.814.662,56 5.121.710.634,20 - Spese correnti (tit. I) 4.611.388.514,12 4.458.556.953,70 4.542.868.302,50 - Trasferim. a comp. deriv. tit. I 395.716.131,45 494.452.788,00 0,00 Saldo 1.394.852.704,42 1.535.663.772,11 1.739.876.437,96 Saldo netto da finanziare/impiegare + Avanzo tit. I+II+libero* ** 1.184.923.182,50 804.001.839,93 823.300.068,41
+ Trasferim. da comp.deriv.tit. I+II 1.185.216.591,33 1.099.309.834,70 1.680.916.406,99
+ Entrate finali (tit. I+II+III+IV) 5.058.019.071,60 5.865.518.599,04 5.224.678.244,06 - Spese finali (tit. I+II) 5.572.797.786,42 5.085.806.960,69 5.440.408.835,75 - Trasferim. a comp. deriv. tit. I+II 1.098.783.264,91 1.680.865.147,39 0,00 - Avanzo comp. (escluse part. giro e tit. III spesa)
578.768.717,57 902.044.934,23 2.139.776.386,32
Saldo 177.809.076,53 100.113.231,36 148.709.497,39 Indebitamento/accreditamento netto + Avanzo tit. I+II+libero* ** 1.184.923.182,50 804.001.839,93 823.300.068,41 + Trasferim. da comp.deriv.tit. I+II, escluse. cat. 2.5, 2.6 e 2.7 tit. II
1.174.650.391,33 1.092.444.634,70 1.543.594.106,99
+ Entrate finali (Tit. I+II+III+IV), esclusa cat. 4.5
5.017.331.146,07 5.852.732.616,43 5.192.980.560,95
71 Le evidenze contabili a consuntivo non consentono di elaborare con immediatezza le componenti relative all’avanzo eventualmente applicato alle categorie 2.6 e 2.7 del titolo II della spesa. Si è ipotizzato pertanto che l’avanzo finanziario vincolato alle spese di investimento non sia stato utilizzato con riferimento a tali poste contabili. Analogamente, anche con riferimento all’avanzo finanziario libero, si è ipotizzato che lo stesso non sia stato applicato alle categorie 2.6 e 2.7 del titolo II della spesa.
131 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Risultati differenziali 2012 2013 2014
- Spese finali (tit. I+II), escluse cat. 2.5, 2.6, 2.7 tit. II
5.458.780.886,42 5.080.337.260,69 5.366.570.635,75
- Trasferim. da comp.deriv.tit. I+II, escl. cat. 2.5, 2.6 e 2.7 tit. II
1.091.918.064,91 1.543.542.847,39 0,00
- Avanzo comp. (escluso part. giro, tit. III spesa, cat. 4.5 del tit. IV dell’entrata e cat. 2.5, 2.6 e 2.7 del tit. II della spesa)
566.814.392,04 896.672.251,62 1.965.931.726,91
Saldo 259.391.376,53 228.626.731,36 227.372.373,69 Pareggio economico + Avanzo tit. I+II+libero* ** 1.184.923.182,50 804.002.539,93 823.300.068,41 + Trasferim. da comp.deriv.tit. I+II, escluse cat. 2.6 e 2.7 tit. II
1.179.780.491,33 1.092.444.634,70 1.561.044.106,99
Entrate finali (Tit. I+II+III+IV), esclusa cat. 4.5
5.017.331.146,07 5.852.732.616,43 5.192.980.560,95
Spese finali (tit. I+II), escluse cat. 2.6, 2.7 tit. II
5.465.206.086,42 5.080.338.560,69 5.410.244.835,75
- Trasferim. da comp.deriv.tit. I+II escluse cat. 2.6 e 2.7 tit. II
1.091.918.064,91 1.560.992.847,39 0,00
- Avanzo comp. (escluse part. giro tit. III spesa, cat. 4.5 del tit. IV dell’entrata e cat. 2.6 e 2.7 del tit. II della spesa)
570.819.292,04 896.672.951,62 1.969.933.726,91
Saldo 254.091.376,53 211.175.431,36 197.146.173,69 Ricorso al mercato + Avanzo tit. I+II+III+libero* 1.190.617.185,37 822.288.755,57 843.164.980,71 + Trasferim. da comp.deriv.tit. I+II +III 1.185.216.591,33 1.099.309.834,70 1.680.916.406,99 + Entrate finali (Tit. I+II+III+IV) 5.058.019.071,60 5.865.518.599,04 5.224.678.244,06 - Spese effettive (tit. I+II+III) 5.819.857.213,88 5.273.881.626,51 5.614.317.743,68 - Trasferim. da comp.deriv.tit. I+II+III 1.098.783.264,91 1.680.865.147,39 0,00 - Avanzo comp. (escluse part. giro) 584.462.720,44 920.331.849,87 2.159.641.298,62
Saldo -69.250.350,93 -87.961.434,46 -25.199.410,54
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia e dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione
Nota: i valori delle categorie 2.5, 2.6 e 2.7 sono stati rilevati di anno in anno dalla documentazione fornita dalla Regione relativa alla spesa ripartita per categorie. *: l’avanzo libero è stato interamente conteggiato nei risultati differenziali dell’esercizio 2012, sulla base di quanto già commentato nella relazione. **: dall’importo dell’avanzo applicato ai titoli I e II della spesa è stata sottratta la quota afferente l’avanzo dell’esercizio formatosi dalle economie del titolo III della spesa
L’esame dei risultati differenziali della tabella sopra riportata evidenzia come tutti i saldi nel
triennio considerato abbiano segno positivo, con la sola eccezione del ricorso al mercato che
registra segno negativo, ma ciò è dovuto al fatto che, per definizione, tale indicatore coincide con
le entrate derivanti da indebitamento (titolo V dell’entrata).
132
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
In riferimento ai singoli indicatori si espone di seguito un breve commento sulle variazioni
intervenute nel 2014 rispetto ai saldi relativi ai due esercizi precedenti. Risulta tuttavia utile, ai
fini di una valutazione comparativa dei risultati differenziali, effettuare una breve premessa.
In primo luogo va citato il fatto che fino all’esercizio 2013 non era possibile per la Sezione, sulla
base dei documenti contabili regionali, individuare con immediatezza a quali specifici capitoli di
spesa era stato applicato l’avanzo libero. Conseguentemente nel calcolo dei risultati differenziali
2012 detto avanzo è stato conteggiato indistintamente, in ciascun saldo, come risorsa a
disposizione dell’Amministrazione. Dal bilancio di previsione 2013, invece, l’Amministrazione
regionale ha provveduto all’esplicitazione analitica dei capitoli di spesa destinatari
dell’applicazione dell’avanzo. Ne è derivata la possibilità per la Sezione di effettuare il calcolo dei
risultati differenziali a consuntivo 2013 e 2014 tenendo conto dell’effettivo avanzo applicato a
ciascun titolo della spesa. Va peraltro evidenziato che l’importo dell’avanzo applicato
nell’esercizio 2012 risulta significativamente maggiore rispetto a quello applicato negli anni 2013
e 2014 .
In secondo luogo si evidenzia che l’esercizio 2013, rispetto al 2012 e al 2014, è stato caratterizzato
da un sensibile incremento delle entrate da compartecipazioni dovuto a una molteplicità di fattori
tra i quali si citano, in particolare, l’aumento della percentuale dell’acconto di imposta da versare
per alcuni tributi compartecipati, l’accertamento di una componente straordinaria di gettito
IRES collegata a un singolo contribuente e la definitiva quantificazione della compartecipazione
regionale ai redditi da pensione dovuto alla Regione sulla base delle dichiarazioni dei redditi 2010.
Infine, ulteriore elemento da considerare è costituito dalle modifiche normative apportate
all’articolo 31 della legge regionale di contabilità (legge regionale n. 21/2007) dalle leggi
finanziarie regionali 2014 e 2015. In particolare, con riferimento al rendiconto 2013 si ricorderà, in
quanto argomento già trattato nella relazione di accompagnamento al giudizio di parificazione,
che il comma 5 del citato articolo era stato abrogato a opera della lett. d) del comma 1
dell’articolo 13 della legge regionale n. 23/2013 (finanziaria regionale 2014), con effetto dal 31
dicembre 2013. Prima dell’abrogazione esso prevedeva che le quote dei fondi globali, dei fondi di
riserva per le spese impreviste, obbligatorie e d’ordine, non utilizzate entro la chiusura
dell’esercizio, costituissero economia di bilancio. Contestualmente all’abrogazione del citato
comma 5 era stato modificato il comma 6 dell’articolo 31 (sempre con effetto dal 31 dicembre
2013), il quale nella versione allora novellata prevedeva che le quote non utilizzate dei citati fondi
globali e di riserva, nonché di quelli per la realizzazione degli interventi relativi ai residui
annullati e del fondo compensativo per il mancato ricorso al mercato finanziario, oltre alle quote
133 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
stanziate sulle unità di bilancio e sui capitoli di cui all'elenco delle garanzie prestate dalla Regione
a favore di enti e di altri soggetti, fossero trasferite agli esercizi successivi, come già
originariamente previsto per il fondo per l’attuazione dei contratti collettivi del personale
regionale e per il fondo per l’assegnazione dei residui perenti. Le succitate modifiche all’articolo 31
avevano pertanto comportato nel 2013 un aumento significativo degli importi trasferiti a
competenza derivata e una conseguente diminuzione, per la parte che non veniva più inviata in
economia, dell’avanzo finanziario di competenza. Con la legge finanziaria regionale 2015 l’articolo
31 è stato nuovamente modificato, prevedendo peraltro la già citata soppressione dell’istituto
contabile della competenza derivata e avviando, in tal modo, anche in Friuli Venezia Giulia
un’iniziale modifica della contabilità regionale, volta all’avvicinamento della stessa ai principi
dell’armonizzazione contabile dei bilanci pubblici stabiliti dal decreto legislativo n. 118/2011. Ne è
conseguito che con il rendiconto 2014, tutti gli stanziamenti di spesa non impegnati entro la
chiusura dell’esercizio sono stati inviati a economia non potendo più dar luogo a trasferimenti a
competenza derivata, con conseguente aumento dell’avanzo finanziario di competenza. Da un
punto di vista strettamente contabile nel 2014, rispetto agli esercizi precedenti, si è realizzata una
trasmutazione di risorse che in precedenza erano qualificate come trasferimenti a competenza
derivata e che nel nuovo regime affluiscono invece ad avanzo finanziario.
Ciò premesso, si effettua una sintetica analisi dell’andamento di ciascun risultato differenziale nel
triennio 2012-2014.
Il risparmio pubblico in ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014 è risultato ampiamente positivo e
in progressivo aumento; in particolare nel 2014 esso è pari a 1.739,9 milioni, superiore rispetto a
quello del 2013 (1.535,7 milioni) e del 2012 (1.394,9 milioni). Sull’incremento del saldo del 2014 ha
tuttavia inciso la modalità di calcolo dell’indicatore qui adottata e precedentemente descritta che,
tra gli elementi di cui tener conto nel sottraendo, fino all’esercizio 2013, considerava anche gli
importi per trasferimenti a competenza derivata all’esercizio successivo, istituto successivamente
soppresso dall’ordinamento.
Il saldo netto da impiegare nel 2014 è pari a 148,7 milioni, in miglioramento rispetto al dato del
2013 (100,1 milioni), ma in peggioramento rispetto al risultato ampiamento positivo di 177,8
milioni del 2012. Con riferimento agli elementi che incidono sul calcolo dell’indicatore in
argomento anche in questo caso ha inciso l’evoluzione normativa regionale e in particolare quella
di cui all’articolo 31 della legge regionale di contabilità (legge regionale n. 21/2007), modificata
dalle leggi finanziarie regionali 2014 e 2015.
134
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’accreditamento netto del 2014 pari a 227,4 milioni, risulta allineato a quello del 2013 di 228,6
milioni che si presentava in lieve peggioramento rispetto al saldo positivo di 259,4 milioni del
2012.
Il pareggio economico, tenuto conto dell’incidenza delle spese per partecipazioni azionarie e
conferimenti, registra un importo, pari a 197,1 milioni, in peggioramento rispetto al saldo
positivo di 211,2 milioni del 2013 e di 254,1 milioni del 2012.
Infine, il ricorso al mercato indica che nel 2014 la Regione è ricorsa all’indebitamento per 25,2
milioni; il dato del 2013 era 88,0 milioni, mentre quello del 2012 era 69,2 milioni.
In sintesi, le risultanze sopra riportate evidenziano, in linea generale, un andamento della
gestione di competenza che non denota l’esistenza di situazioni di disequilibrio.
4.3 Risultati della gestione della competenza.
Si riporta, nell’ottica del coordinamento della finanza pubblica, la tabella sugli equilibri prevista
dalla deliberazione della Sezione delle Autonomie n. 5 del 24 febbraio 2015 relativa alle linee
guida sui rendiconti delle regioni, che il Friuli Venezia Giulia ha compilato con riferimento agli
esercizi 2013 e 2014.
Tabella 20 Equilibri di parte corrente, di conto capitale e delle contabilità speciali (gestione competenza) Gestione di competenza (accertamenti/impegni) Rendiconto 2013 Rendiconto 2014
ENTRATE Titoli I, II e III (A) 5.463.814.662,56 5.121.710.634,20
di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome(B)
20.000,00 0,00
Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C) 0,00 0,00
Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D) 0,00 0,00
Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E) 5.463.814.662,56 5.121.710.634,20 Alienazioni, trasferimenti di capitale, crediti: 401.703.936,48 102.967.609,86 di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e Province Autonome (G)
0,00 0,00
di cui: Riscossione crediti (H) 12.785.982,61 0,00 Accensione di prestiti: Titolo V (I) 87.961.434,46 25.199.410,54 di cui: Anticipazioni di cassa (J) 0,00 0,00 Totale entrate in conto capitale: (F+I)=(K) 489.665.370,94 128.167.020,40 Contabilità speciali al netto di (C+D): Titolo VI (L) 1.179.237.088,75 1.325.899.834,06 Totale Entrate (E+K+L)=(M) 7.132.717.122,25 6.575.777.488,66 Spese di parte corrente: Titolo I (N) 4.458.556.953,70 4.542.868.302,50 di cui: spesa corrente sanitaria (N1) 2.185.340.189,48 2.125.804.550,00
135 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Gestione di competenza (accertamenti/impegni) Rendiconto 2013 Rendiconto 2014
di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome(O)
0,00 0,00
Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle contabilità speciali (P)
0,00 0,00
Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità speciali (Q)
0,00 0,00
Rimborso di prestiti: Titolo III (R) 188.074.665,82 173.908.907,93 di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S) 0,00 0,00 Totale Spese correnti (N+P+Q+R)=(T) 4.646.631.619,52 4.716.777.210,43 Spese in conto capitale: Titolo II (U) 627.250.006,99 897.540.533,25 di cui: concessioni di crediti (V) 0,00 0,00 di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov. Autonome (W)
0,00 0,00
Spese per contabilità speciali al netto di (P+Q): Titolo IV (X) 1.183.853.379,71 1.365.135.637,08 Totale delle Spese (T+U+X)=Y 6.457.735.006,22 6.979.453.380,76 Saldo netto di parte corrente (E-(T-S)) 817.183.043,04 404.933.423,77 Saldo netto c/capitale (K-H-J)-(U-V) -150.370.618,66 -769.373.512,85 Saldo netto cont. Spec. (L-X) -4.616.290,96 -39.235.803,02 Saldo entrate-spese (M-Y) 674.982.116,03 -403.675.892,10 Fonte: 8.5.1 equilibri di parte corrente, di conto capitale e delle contabilità speciali (gestione competenza) questionario linee guida rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
La tabella evidenzia che nel 2013, differentemente dal 2014, la gestione della competenza chiude
con un cospicuo saldo attivo (674,9 milioni), indipendentemente dall’applicazione dell’avanzo e
della competenza derivata proveniente dall’esercizio precedente. Siffatta risultanza era ascrivibile
al contemporaneo verificarsi di un incremento delle entrate derivanti da maggiori accertamenti e
di una riduzione della spesa impegnata. Nel 2014, invece, i dati della competenza confrontati con
quelli dell’anno precedente, evidenziano una sensibile riduzione degli accertamenti d’entrata
(6.575,8 milioni rispetto ai 7.132,7 milioni del 2013, con una diminuzione pari a -7,81%) a fronte
di impegni di spesa 2014 in aumento (6.979,5 milioni rispetto ai 6.457,7 milioni del 2013, con un
aumento pari all’8,09%); va tuttavia ricordato che quest’ultimo dato è significativamente
influenzato dai valori dell’avanzo e della competenza derivata a finanziamento delle spese. I
sopra riportati dati estratti dal questionario linee guida sul rendiconto della Regione si raccorda
infatti con i risultati della gestione di competenza degli esercizi 2013 e 2014 come risulta nella
seguente tabella:
136
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 21 Saldo di competenza (gestione competenza)
Rendiconto 2013 Rendiconto 2014
Saldo entrate-spese (M-Y) 674.982.116,03 -403.675.892,10
Avanzo applicato (B) 828.065.964,58 848.934.963,97 Trasferimenti dalla competenza derivata (C) 1.204.290.671,43 1.781.287.986,92 Trasferimenti alla competenza derivata (D) 1.781.236.727,32 0,00 Saldo di competenza (A+B+C-D) 926.102.024,72 2.226.547.058,79
Fonte: rendiconti anni 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
4.4 Risorse finanziarie rinviate agli esercizi successivi: quadro di sintesi
Le risorse finanziarie non utilizzate e rinviate agli esercizi successivi erano rappresentate, fino
all’esercizio 2013, dall’avanzo finanziario e dai trasferimenti a competenza derivata, mentre, dal
2014, l’unico istituto contabile previsto dall’ordinamento di “rinvio” di risorse è costituito
dall’avanzo finanziario . Infatti, come già ricordato in altre parti di questa relazione, l’articolo 31
della legge regionale n. 21/2007, che disciplina il trattamento contabile degli stanziamenti di spesa
non impegnati alla fine dell’esercizio, è stato oggetto di rilevanti interventi normativi da parte
delle leggi finanziarie regionali 2014 e 2015 che hanno inciso in maniera significativa proprio sui
trasferimenti a competenza derivata.
In particolare, si ricorderà che le modifiche normative apportate dalla legge finanziaria regionale
2014, avevano provveduto, tra l’altro, a uniformare i precedenti differenti regimi in materia di
trattamento contabile degli stanziamenti dei fondi non impegnati a fine esercizio, prevedendo che
tutti i fondi di riserva di cui all’articolo 18 della legge regionale di contabilità venissero assoggetti
all’istituto contabile della competenza derivata 72 . A seguito di tali interventi normativi, a
rendiconto 2013, si era realizzato, rispetto al passato, un aumento significativo degli importi
trasferiti alla competenza derivata dell’esercizio successivo e una correlata diminuzione
dell’avanzo finanziario di competenza, per la parte dei fondi che non veniva più inviata ad
economia.
72 Si ricorda che il comma 5 dell’art. 31 della l.reg. n. 21/2007, che originariamente prevedeva che le quote dei fondi globali, dei fondi di riserva per le spese impreviste, obbligatorie e d’ordine, non utilizzate entro la chiusura dell’esercizio, costituissero economia di bilancio, era stato abrogato dalla legge finanziaria regionale 2014, con effetto dal 31 dicembre 2013. Mentre il comma 6, era stato modificato e integrato: la versione allora novellata prevedeva che le quote non utilizzate dei predetti fondi globali e di riserva, nonché di quelli per la realizzazione degli interventi relativi ai residui annullati e del fondo compensativo per il mancato ricorso al mercato finanziario, oltre alle quote stanziate sulle unità di bilancio e sui capitoli di cui all'elenco delle garanzie prestate dalla Regione a favore di enti e di altri soggetti, venissero trasferite agli esercizi successivi, come originariamente previsto solo per il fondo per l’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale e per il fondo per l’assegnazione dei residui perenti.
137 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Con la legge finanziaria regionale 2015 l’istituto contabile della competenza derivata è stato
soppresso con effetto dal 31 dicembre 2014; pertanto con il rendiconto 2014, tutti gli stanziamenti
di spesa non impegnati entro la chiusura dell’esercizio sono stati inviati a economia non potendo
più dar luogo a trasferimenti a competenza derivata, contribuendo in tal modo a dare origine
all’avanzo finanziario.
Prima di analizzare più nel dettaglio le risorse rinviate agli esercizi successivi nel triennio 2012-
2014, si espone un quadro di sintesi sulle causali della loro origine attraverso una serie di tabelle
che le illustrano, nei valori assoluti e nei valori relativi, evidenziandone altresì l’incidenza sul
totale delle risorse finanziarie disponibili dalla gestione di competenza.
Tabella 22 Risorse finanziarie 2012-2014 rinviate agli esercizi successivi
Risorse finanziarie rinviate agli esercizi successivi (avanzo finanziario + trasferimenti
per competenza derivata)
2012
2013
2014
Avanzo finanziario da competenza da maggiori/minori entrate effettive nette *-197.837.444,36 *449.980.313,44 *300.761.619,41 da economie delle spese effettive nette *782.300.164,80 *465.740.410,08 *1.858.879.679,21 da partite di giro (somma algebrica maggiori/minori entrate con economie di spesa)
5.822.009,80 5.770.174,85 66.905.760,17
da partite tecnico-contabili (somma algebrica maggiori/minori entrate con economie di spesa)
0,00 4.611.126,35 0,00
A) Avanzo finanziario da competenza 590.284.730,24 926.102.024,72 2.226.547.058,79 B) Avanzo/disavanzo finanziario da residui 237.781.234,34 -77.167.060,75 -286.624.041,22 C) Avanzo finanziario es. precedente non applicato
0,00 0,00 0,00
A)+B)+C) Totale avanzo finanziario 828.065.964,58 848.934.963,97 1.939.923.017,57 D) Totale trasferimenti a competenza derivata (da gestione di competenza)
1.203.764.101,64 1.781.236.727,32 0,00
E) Trasferimenti a competenza derivata (da gestione dei residui)
526.569,79 51.259,60 0,00
D)+E) Totale complessivo trasferimenti a competenza derivata (da competenza e da residui)
1.204.290.671,43 1.781.287.986,92 0,00
A)+D) Risorse finanziarie da gestione di competenza rinviate all’esercizio successivo (Avanzo finanziario da competenza + trasferimenti a competenza derivata, da gestione di competenza)
1.794.048.831,88 2.707.338.752,04 2.226.547.058,79
B)+E) Risorse finanziarie da gestione dei residui rinviate all’esercizio successivo (Avanzo/disavanzo finanziario da residui + trasferimenti a competenza derivata, da gestione dei residui)
238.307.804,13 -77.115.801,15 -286.624.041,22
138
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Risorse finanziarie rinviate agli esercizi successivi (avanzo finanziario + trasferimenti
per competenza derivata)
2012
2013
2014
A)+B)+C)+D)+E) Risorse finanziarie rinviate all’esercizio successivo (Avanzo finanziario da competenza e avanzo/disavanzo da residui + avanzo finanziario esercizio precedente non applicato + trasferimenti a competenza derivata da competenza e residui)
2.032.356.636,01 2.630.222.950,89 1.939.923.017,57
F1) Totale risorse finanziarie a disposizione (da risultanze di competenza, al netto delle partite di giro e al netto delle partite tecnico-contabili) **
7.009.103.199,23 7.279.277.497,42 7.150.585.584,58
(A+D)/F1 25,60% 37,19% 31,14% Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: valori in milioni di euro * Nota: dati computati al netto delle partite tecnico contabili per compensazioni e rimborsi sulle compartecipazioni erariali. ** Nota: sommatoria delle seguenti voci contabili: avanzo finanziario applicato (al netto delle partite di giro) + trasferimenti a competenza derivata. (al netto delle partite di giro) + accertamenti di competenza entrate effettive (tit. 1, 2, 3, 4, 5); i valori sono al netto delle partite tecnico contabili per compensazioni e rimborsi sulle compartecipazioni erariali.
Tabella 23 Composizione percentuale delle risorse finanziarie 2011-2013 originate dalla gestione di competenza e rinviate agli esercizi successivi
Struttura percentuale risorse finanziarie rinviate agli esercizi successivi originate dalla gestione di competenza (avanzo finanziario da competenza + trasferimenti per competenza derivata per la parte della competenza) e
rinviate agli esercizi successivi
2012
2013
2014
Avanzo finanziario da competenza da variazione entrate -11,03% 16,62% 13,51% da economie di spesa 43,61% 17,20% 83,49% da partite di giro 0,32% 0,21% 3,00% da partite tecnico-contabili - 0,17% - A) Avanzo finanziario da competenza 32,90% 34,20% 100% B) Totale trasferimenti per competenza derivata (da gestione di competenza)
67,10% 65,80% -
A)+B) Risorse finanziarie da gestione di competenza rinviate all’esercizio successivo (Avanzo finanziario da competenza + trasferimenti per competenza derivata, da gestione di competenza)
100,00% 100,00% 100%
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Un primo aspetto significativo che emerge dalle tabelle afferisce al fatto che le modifiche
normative intervenute nell’ultimo triennio, già commentate in precedenza, hanno inciso
sensibilmente sulla composizione delle risorse rinviate ad esercizi futuri, alterandone la
distribuzione tra i diversi istituti contabili, di cui l’aspetto di maggior rilievo è che nel 2014 tutte
le risorse sono affluite ad avanzo.
139 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Infatti, nel 2014 si registra un importo di risorse complessivamente rinviate all’esercizio
successivo (esclusivamente sotto forma di avanzo finanziario) pari a 1.939,9 milioni, inferiore
rispetto al dato del biennio precedente, sebbene prossimo a quello dell’anno 2012 (2.032,3
milioni). La maggior parte di tali risorse deriva da economie nelle spese effettive (1.858,9 milioni).
Tuttavia appare significativo, rispetto al passato, il dato del disavanzo derivante dalla gestione
residui (-286,6 milioni), che verrà commentato nel prosieguo e che ha comportato una riduzione
delle risorse rinviate al futuro. In rapporto al totale delle risorse finanziarie a disposizione73, le
risorse finanziarie non utilizzate e rinviate all'esercizio successivo derivanti dalla gestione di
competenza registrano, nel 2014, un’incidenza del 31,14%, in diminuzione rispetto al 2013
(37,19%), ma in aumento rispetto al 2012 (25,60%). In sintesi se una prima lettura dei dati
evidenzia nel 2014 un sensibile aumento dell’avanzo finanziario, una lettura più approfondita dei
dati dimostra come, di fatto, il complesso di risorse rinviate all’esercizio successivo siano
diminuite rispetto al passato.
Con riferimento ai dati dell’esercizio 2013 va precisato che essi registrano risorse non utilizzate
pari a 2.630,2 milioni, notevolmente superiori rispetto sia a quelle del 2012 (2.032,4 milioni) sia
del 2014 (1.939,9 milioni). In particolare, nel 2013 la componente costituita dall’avanzo
finanziario, pari a 848,9 milioni, si attesta su un valore leggermente superiore a quello
dell’esercizio 2012 (828,1 milioni), mentre i trasferimenti a competenza derivata (1.781,3 milioni)
evidenziavano un rilevante aumento rispetto a quelli dell’anno precedente (1.204,3 milioni) in
ragione delle modifiche normative apportate all’articolo 31 dalla legge di contabilità regionale
dalla legge finanziaria regionale 2014. Va inoltre evidenziato che anche nel 2013 l’esistenza di un
disavanzo finanziario della gestione residui (-77,2 milioni) ha comportato una diminuzione delle
risorse finanziarie non utilizzate e rinviate all’esercizio successivo.
Con riferimento alle risorse complessivamente rinviate all’esercizio successivo (avanzo finanziario
e trasferimenti a titolo di competenza derivata) risulta altresì significativo porne in evidenza la
parte “libera”. A tal proposito si precisa che sono state considerate libere, limitatamente a questo
contesto, per gli esercizi 2012 e 2013 le risorse che non sono rappresentate da avanzo vincolato o
da trasferimenti a titolo di competenza derivata (non si tiene invece conto del c.d. avanzo
“destinato” e di quello utilizzato a compensazione di minori iscrizioni in entrata) e, per il 2014, le
risorse rappresentate da solo avanzo vincolato e accantonato (non si tiene invece conto del c.d.
73 Con questa espressione si intendono le risorse finanziarie derivanti dalle risultanze di competenza (compreso l’avanzo e i trasferimenti a competenza derivata), ma escluse le partite di giro. Inoltre tra le risorse finanziarie a disposizione non si comprendono quelle relative alle partite tecnico contabili per le compensazioni e rimborsi da compartecipazioni erariali.
140
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
avanzo “destinato a necessità tecniche”). In tale ambito, un saldo utile a valutare l’andamento
dei risultati finali della gestione è dato dalla differenza tra le citate risorse libere rinviate
all’esercizio successivo e i residui perenti agli effetti amministrativi esistenti al 31.12 di ciascun
anno, a fronte dei quali la Regione provvede a stanziare nella parte spesa del bilancio di
previsione idonee somme, volte alla loro copertura in caso di reclami da parte dei creditori74.
Tabella 24 Risultato netto delle risorse rinviate agli esercizi successivi per il triennio 2012-2014 2012 2013 2014 A) Risorse finanziarie totali rinviate all’esercizio successivo (Avanzo finanziario da competenza e residui + avanzo finanziario esercizio precedente non applicato + trasferimenti a competenza derivata da competenza e residui)
2.032.357 2.630.222 1.939.923
B) Risorse rinviate all’esercizio successivo di natura vincolata (Avanzo finanziario vincolato/accantonato +trasferimenti)
1.270.072 1.926.332 1.497.691
A)-B) Risorse libere 762.285 703.890 442.232 C) Residui passivi perenti al 31.12. 726.295 712.533 610.595 A)-B)-C) Risorse nette libere rinviate all’esercizio successivo 35.990 -8.643 -168.363 Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione. Nota: dati arrotondati alle migliaia di euro
Dai dati indicati nella tabella si evidenzia che nel 2014 le risorse libere (secondo l’accezione data a
tale espressione in questo contesto) rinviate all’esercizio successivo sono sensibilmente diminuite
rispetto agli esercizi precedenti. Inoltre, tenendo conto anche dei residui perenti iscritti nel conto
del patrimonio va osservato che se fino all’esercizio 2012 il saldo risultava positivo, nel 2013 e
2014, le risorse libere rinviate all’esercizio successivo risultano inferiori ai residui perenti;
tuttavia, con specifico riferimento al 2014, va tenuto altresì presente che tra le poste inserite
nell’avanzo c.d. “accantonato” sono comprese risorse afferenti i fondi a residui perenti (423,8
milioni), che sommate alle precedenti permettono l’integrale copertura dei residui perenti.
4.5 Avanzo finanziario complessivo
Si analizza nel presente paragrafo l’avanzo finanziario complessivo 2014 con particolare
riferimento alla distinzione delle relative risorse per tipologia di destinazione, per poi passare, nei
paragrafi seguenti, a esaminare le risorse che hanno concorso alla sua formazione (competenza e
residui).
74 I residui perenti agli effetti amministrativi si configurano comunque come potenziale debito di funzionamento della Regione.
141 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’avanzo finanziario complessivo per l’esercizio 2014 è determinato come illustrato nella tabella
che segue.
Tabella 25 Determinazione dell’avanzo finanziario complessivo 2014 Componenti del saldo Valori in euro
Fondo di cassa all’1.1.2014 2.434.177.067,05 (+) Riscossioni di entrata 6.839.338.875,81 (-)Pagamenti di spese 7.391.128.591,67 Fondo di cassa al 31.12.2014 1.882.387.351,19 (+) Residui attivi 2.365.329.263,71 (-) Residui passivi 2.307.793.597,33 (-) Trasferimenti a competenza derivata al 2015 0,00 Avanzo finanziario complessivo 2014 1.939.923.017,57
Fonte: rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
Il saldo finanziario complessivo dell’esercizio finanziario 2014, pari a 1.939,9 milioni, risulta più
che raddoppiato rispetto a quello del 2013 (848,9 milioni) e 2012 (828,1 milioni).
Sulla quantificazione dell’avanzo 2014, oltre alle economie di spesa e alle maggiori entrate
derivanti dalla gestione “ordinaria”, che verranno analizzate nel prosieguo, hanno influito in
maniera decisiva le applicazioni contabili derivanti dalla decisione della Regione di avviare un
progressivo allineamento della contabilità regionale ai principi stabiliti dal d.lgs. n. 118/2011
sull’armonizzazione dei bilanci pubblici. In questo senso hanno inciso in particolare:
- la già più volte citata soppressione dell’istituto della competenza derivata intervenuta con
legge finanziaria regionale 2015, che ha fatto affluire le relative risorse nel saldo finanziario
dell’esercizio;
- l’eliminazione, in sede di rendiconto 2014, di residui attivi corrispondenti al debito
potenziale75 di cui all’articolo 1, comma 4, della legge regionale n. 12/2009 che, anche sulla
base dei principi contabili dell’armonizzazione contabile, non avrebbero avuto i presupposti
giuridici per essere mantenuti in bilancio;
- l’operazione di riallineamento delle imputazioni contabili dei ruoli di spesa fissa rispetto alla
scadenza, in armonia con il principio della c.d. competenza potenziata; operazione da cui
sono derivante, nel 2014, economie “tecniche”, i cui “risparmi” risultano essere solo
“contingenti” in quanto oggetto di reimputazione a spese in esercizi successivi, sulla base
della scadenza delle relative obbligazioni.
75 Gli aspetti teorici e pratici connessi al debito potenziale sono stati trattati da questa Sezione nella relazione di parificazione del rendiconto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2011, di cui alla deliberazione della Sezione n. 84 del 13 luglio 2012 (parte II, 9.1.1 ) e nella DAS dello stesso rendiconto di cui alla deliberazione n. 83 del 2 luglio 2012.
142
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Una prima analisi dell’avanzo finanziario afferisce la tipologia di destinazione delle relative
risorse e in particolare la suddivisione tra le componenti a destinazione libera e quelle a
destinazione non libera. In relazione a tale argomento è necessario preliminarmente premettere
che la Regione ha recepito, nel proprio ordinamento contabile, alcune delle nuove regole previste
dall’armonizzazione in tema di avanzo di amministrazione e, in particolare, dall’articolo 42 del
decreto legislativo n. 118/2011. La norma nazionale di cui al citato decreto legislativo prevede, tra
l’altro, che il risultato di amministrazione venga distinto in fondi liberi, fondi destinati agli
investimenti, fondi vincolati e fondi accantonati. In relazione a questi ultimi viene precisato che
essi comprendono il fondo crediti di dubbia esigibilità, l’accantonamento per i residui perenti e gli
accantonamenti per passività potenziali. Inoltre è previsto che le quote del risultato di
amministrazione presunto dell’esercizio precedente costituite da accontamenti risultanti
dall’ultimo consuntivo approvato o derivanti da fondi vincolati possono essere immediatamente
utilizzate per le finalità cui sono destinate, attraverso l'iscrizione di tali risorse, come posta a sé
stante dell'entrata, del primo esercizio del bilancio di previsione o con provvedimento di
variazione al bilancio. Infine, è stabilito che se il bilancio di previsione impiega quote vincolate
del risultato di amministrazione presunto, entro il 31 gennaio, la Giunta deve verificare l'importo
delle quote vincolate del risultato di amministrazione dell'anno precedente sulla base di un
preconsuntivo relativo alle entrate e alle spese vincolate e approvare l'aggiornamento del bilancio
di previsione.
Il recepimento in Regione della norma nazionale descritta, con particolare riferimento ai fondi
vincolati e accantonati dell’avanzo, è avvenuto attraverso la sostituzione, a opera dell’articolo 13,
comma 3, della legge regionale n. 27/2014 (legge finanziaria regionale 2015), dell’articolo 31 della
legge regionale di programmazione finanziaria e di contabilità.
La nuova formulazione dell’articolo prevede, infatti, tra l’altro, che “2. Le quote dei fondi globali,
dei fondi di riserva per le spese impreviste, dei fondi di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine, dei
fondi di riserva per la realizzazione degli interventi relativi ai residui annullati, del fondo
compensativo per il mancato ricorso al mercato finanziario, del fondo per l'attuazione dei contratti
collettivi del personale regionale, del fondo per l'assegnazione dei residui perenti e dei fondi previsti
dall'articolo 19 [fondi per interventi a finanziamento comunitario], […], nonché le quote stanziate
sulle unità di bilancio e sui capitoli di cui all'elenco previsto dall'articolo 14, comma 3, lett. a)
[garanzie prestate dalla Regione a favore di enti e di altri soggetti], non utilizzate entro la chiusura
dell'esercizio, costituiscono economia di bilancio. Nell'esercizio successivo esse possono essere iscritte,
quali quote accantonate dell'avanzo di amministrazione, per le stesse finalità a cui erano destinate,
143 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
anche prima dell'approvazione del rendiconto, purché la Giunta dia atto, con apposita deliberazione,
che la consistenza dell'avanzo di amministrazione presunto ne consenta l'iscrizione. 3. Le quote non
impegnate degli stanziamenti relativi ad assegnazioni statali e comunitarie, ivi compresi quelli per il
cofinanziamento regionale di programmi e progetti statali e comunitari, costituiscono economia di
bilancio. Nell'esercizio successivo esse possono essere iscritte, quali quote vincolate dell'avanzo di
amministrazione, anche prima dell'approvazione del rendiconto, purché la Giunta dia atto, con
apposita deliberazione, che la consistenza dell'avanzo di amministrazione presunto ne consenta
l'iscrizione, sempre che permanga l'esigenza della spesa e avuto comunque riguardo ai vincoli e ai
limiti temporali di utilizzo imposti dallo Stato o dall'Unione europea, e ai relativi accertamenti
d'entrata. 4. Le quote non impegnate degli stanziamenti relativi a somme che presentano un vincolo di
destinazione disposto con legge regionale costituiscono economia di bilancio. Nell'esercizio seguente esse
possono essere iscritte, quali quote vincolate dell'avanzo di amministrazione, anche prima
dell'approvazione del rendiconto purché la Giunta dia atto, con apposita deliberazione, che la
consistenza dell'avanzo di amministrazione presunto ne consenta l'iscrizione. 5. Con deliberazione
della Giunta regionale sono iscritti nelle corrispondenti unità di bilancio e capitoli, gli stanziamenti di
cui ai commi precedenti. Con la medesima deliberazione, la Giunta regionale provvede
all'aggiornamento del POG.”.
Ciò premesso si espone un’analisi compartiva dell’avanzo finanziario degli esercizi del triennio
2012-2014 sulla base della destinazione libera o non libera delle relative risorse, intendendo con
quest’ultima espressione la somma dell’avanzo vincolato, di quello c.d. “destinato”, nonché, per il
2014, di quello “accantonato”; verrà successivamente svolto un approfondimento sul risultato
d’amministrazione 2014.
Il prospetto che segue è stato elaborato sulla base dei dati contenuti nei prospetti “utilizzo
avanzo76” facenti parte del documento tecnico di ciascun bilancio di previsione dell’esercizio
successivo a quello di volta in volta analizzato, dei dati contenuti nella deliberazione della Giunta
regionale di approvazione delle risultanze del rendiconto generale dell’esercizio in esame, nonché,
con riferimento all’avanzo 2014, dei dati afferenti l’avanzo vincolato e accantonato applicato al
bilancio 2015 con deliberazioni di Giunta di variazione al bilancio, adottate nel periodo
intercorrente tra l’approvazione del bilancio 2015 e l’approvazione delle risultanze del rendiconto
2014.
76 Si ricorda che a partire dal bilancio di previsione 2013 l’Amministrazione regionale, a differenza di quanto effettuato fino al bilancio di previsione 2012, ha provveduto all’individuazione analitica dei capitoli di spesa destinatari dell’applicazione dell’avanzo.
144
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 26 Struttura dell’avanzo finanziario del triennio 2012-2014 per tipologia di destinazione Struttura dell’avanzo finanziario per tipologia di
destinazione 2012 2013 2014
1) Avanzo finanziario a destinazione libera 762.284,57 242.478,84 222.507,13 2) Avanzo finanziario a destinazione non libera 65.781,40 606.456,12 1.717.415,89 Avanzo finanziario complessivo (1 + 2) 828.065,96 848.934,96 1.939.923,02
Composizione percentuale avanzo finanziario complessivo:
2012 2013 2014
Avanzo finanziario a destinazione libera 92,06% 28,56% 11,47% Avanzo finanziario a destinazione non libera 7,94% 71,44% 88,53% Totale avanzo finanziario complessivo 100,00% 100,00% 100,00%
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: in migliaia di euro
Dai dati del soprastante prospetto emerge che l’avanzo a destinazione non libera registra un
progressivo sensibile aumento nel triennio, arrivando a un valore di 1.717,4 milioni nel 2014 (nel
2013 era di 606,5 milioni e nel 2012 di 65,8 milioni), con conseguente contrazione dell’avanzo a
destinazione libera che risulta pari 225,5 milioni nel 2014, contro i 242,5 milioni del 2013 e i 762,3
milioni del 2012.
Con riferimento alla risultanza del 2013 va ricordato che ad essa avevano contribuito diversi
fattori e in particolare il considerevole aumento, da un lato, degli importi relativi a fondi vincolati
e, dall’altro, di quelli “destinati” a necessità tecniche correlate a restituzioni e a regolazioni con lo
Stato e alla dotazione di accontamenti e di fondi di riserva pari a 270,0 milioni (+ 239,7 milioni
rispetto al 2012), di cui 101,3 milioni destinati ad uno specifico accantonamento finalizzato a far
fronte all’incremento degli oneri derivanti da compensazioni e rimborsi di tributi erariali e 60
milioni a un accantonamento in relazione ai contratti preliminari di mutuo con la Cassa Depositi
e Prestiti, a compensazione delle eventuali minori entrate derivanti dalla scadenza del contratto
in assenza dei presupposti per l’attivazione del mutuo.
Con riferimento all’avanzo finanziario 2014, gli atti regionali hanno consentito la sua
scomposizione in fondi vincolati, accantonati e liberi, come risulta dalla tabella che segue.
145 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 27 Struttura dell’avanzo finanziario 2014 per tipologia di destinazione Tipologia avanzo Atto regionale da cui è stata
tratta l’informazione Importo
Avanzo vincolato applicato con il bilancio di previsione 2015
Bilancio di previsione 2015 2.261.868,93
Avanzo accantonato applicato a seguito DGR n. 54/2015 prima dell’approvazione del rendiconto 2014 da parte della Regione
DGR n. 56 del 16.1.2015 913.269.405,79
Avanzo vincolato applicato a seguito DGR n. 54/2015 prima dell’approvazione del rendiconto 2014 da parte della Regione (applicato con D.G.R. n. 149/2015, 207/2015, 242/2015, 288/2015 e 332/2015)
DGR n. 1015 del 29.5.2015 499.455.008,70
Avanzo vincolato con destinazione al sistema delle autonomie locali
DGR n. 1015 del 29.5.2015 55.250.138,42
Avanzo con vincolo per destinazione DGR n. 1015 del 29.5.2015 27.454.354,49 Avanzo destinato a necessità tecniche DGR n. 1015 del 29.5.2015 219.725.111,29 Avanzo libero DGR n. 1015 del 29.5.2015 222.507.129,95 Totale avanzo 2014 1.939.923.017,57
Fonte: bilancio di previsione 2015 della Regione Friuli Venezia Giulia, DGR n. 56/2015, DGR n. 1015/2015. Dati elaborati dalla Sezione.
Con particolare riferimento all’avanzo afferente i fondi accantonati, applicato al bilancio di
previsione 2015 con deliberazione di Giunta regionale n. 56 del 16.1.2015, previa determinazione a
preconsuntivo dell’avanzo di amministrazione presunto per l’esercizio 2014 e dell’autorizzazione
all’iscrizione delle quote accantonate e vincolate (DGR n. 54/2015), la sua scomposizione nei
diversi fondi cui si riferisce è riportata nella seguente tabella.
Tabella 28 Struttura dell’avanzo accantonato 2014 Fondi avanzo accantonato Importo
Fondo mancato ricorso mercato finanziario 75.000.000,00 Fondi contratti collettivi 31.841.779,25 Oneri spese obbligatorie correnti (residui perenti) 12.594.120,19 Oneri spese obbligatorie capitale (residui perenti) 8.796.200,46 Oneri spese obbligatorie d'ordine correnti 36.093.794,70 Oneri spese impreviste correnti 36.395.810,41 Oneri spese obbligatorie d'ordine capitale 32.059.566,70 Oneri spese impreviste capitale 34.270.514,28 Fondo residui perenti correnti 182.895.877,78 Fondo residui perenti capitale 240.925.546,02 Fondo residui annullati capitale 679.124,61 Garanzie correnti 173.617.951,20 Fondo globale 48.099.120,19 Totale avanzo fondi accantonato 913.269.405,79
Fonte: DGR n. 56/2015. Dati elaborati dalla Sezione.
146
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
4.5.1 Avanzo finanziario derivante dalla gestione di competenza
L’avanzo finanziario dell’esercizio 2014 derivante dalla gestione di competenza è determinato
come illustrato nella seguente tabella.
Tabella 29 Determinazione dell’avanzo finanziario 2014 da competenza
Componenti del saldo Valori in euro
(+) Avanzo finanziario 2013 applicato al bilancio di previsione 2014 848.934.963,97 (+) Trasferimenti a competenza derivata dal 2013 1.781.287.986,92 (+) Accertamenti entrate gestione di competenza 2014 6.575.777.488,66 (-) Impegni di spesa gestione di competenza 2014 6.979.453.380,76 (-) Trasferimenti a competenza derivata al 2015 0,00 Avanzo finanziario 2014 da gestione di competenza 2.226.547.058,79
Fonte: rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
Le risultanze sopra esposte evidenziano come la gestione di competenza nel 2014, pur generando
un differenziale negativo tra accertamenti di entrate e impegni di spesa di competenza pari a -
403,7 milioni, abbia, con il contributo delle somme trasferite e dell’avanzo finanziario derivante
dall’esercizio 2013 per complessivi 2.630,2 milioni, comunque permesso di conseguire un avanzo
finanziario di competenza pari a 2.226,5 milioni.
L’avanzo finanziario della gestione di competenza dell’esercizio 2014 può essere analizzato
ponendo in evidenza le differenze nette, nelle entrate e nelle spese, tra le risultanze della gestione
di competenza e le previsioni assestate: la scomposizione per titoli dei minori e/o maggiori
accertamenti di entrata e delle economie di spesa dalla gestione di competenza è evidenziata nella
seguente tabella.
Tabella 30 Differenziali della gestione di competenza 2014 per titoli netti di entrata e spesa
Entrate Maggiori (+)/minori (-) accertamenti
TITOLO I tributi propri della regione e compartecipazioni ai tributi erariali (netto) 298.050.823,54
TITOLO II trasferimenti di parte corrente dello stato, dell’unione europea e di altri soggetti -2.605.964,78
TITOLO III entrate extratributarie 24.719.386,30
TITOLO IV alienazioni, trasformazione di capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto capitale -16.502.036,19
TITOLO V mutui, prestiti o altre operazioni creditizie -2.900.589,46
Totale entrate effettive nette 300.761.619,41
147 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate Maggiori (+)/minori (-) accertamenti
TITOLO VI Entrate per partite di giro -445.407.133,36
TOTALE ENTRATE NETTE (A) -144.645.513,95
Spese Economie di spesa
TITOLO I spese correnti (netto) 747.586.377,28
TITOLO II spese d’investimento 1.091.428.389,63
TITOLO III spese per rimborso di mutui e prestiti 19.864.912,30
TOTALE spese effettive nette 1.858.879.679,21
TITOLO IV Spese per partite di giro 512.312.893,53
TOTALE SPESE NETTE (B) 2.371.192.572,74
Partite tecnico-contabili in entrata -222.626.542,28
Partite tecnico-contabili in spesa 222.626.542,28
SALDO PARTITE TECNICO CONTABILI (C) 0,00
AVANZO DI COMPETENZA (A+B+C) 2.226.547.058,79
Fonte: rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
Nota: valori netti si intendono al netto delle partite tecnico–contabili da compensazione e rimborso
L’avanzo finanziario da competenza 2014 è determinato, in riferimento alle entrate e spese
effettive nette, da maggiori accertamenti di entrata (300,8 milioni), nonché da economie di spesa
(1.858,9 milioni), il cui saldo totale è pari a 2.159,7 milioni. I maggiori accertamenti e le economie
di spesa registrati sui capitoli delle partite di giro delle entrate (titolo VI) e delle spese (titolo IV)
incidono positivamente sulla determinazione dell’avanzo finanziario di competenza per 66,9
milioni, mentre il saldo di quelli registrati sui capitoli delle partite tecnico–contabili da
compensazione e rimborso è nullo.
Si evidenziano di seguito le più rilevanti variazioni degli accertamenti di competenza rispetto alle
previsioni assestate registrate tra i diversi titoli delle entrate effettive.
Tra le entrate tributarie (titolo I) si evidenziano maggiori accertamenti netti di competenza
rispetto le previsioni assestate per complessivi 298,0 milioni; volendo invece considerare il dato al
lordo delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborsi delle compartecipazioni erariali,
che hanno registrato complessivamente minori accertamenti per 222,6 milioni, si perviene a
maggiori entrate del titolo I per 75,4 milioni, derivanti dalla somma algebrica di maggiori
accertamenti per 424,4 milioni e di minori accertamenti per 349,0 milioni. Tra quest’ultimi il
valore preponderante è quello riferito alle partite tecnico contabili da compensazione e rimborsi
(222,6 milioni), si segnalano altresì quello di 93,2 milioni realizzato sul capitolo afferente le
148
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
“maggiori entrate riservate all’erario nell’esercizio 2012” e quello di 18,0 milioni relativo al
conguaglio della compartecipazione sull’accisa sulle benzine e sul gasolio relativo al 2012. Tra i
maggiori accertamenti si evidenziano invece quelli relativi alle quote di compartecipazioni al
gettito dell’IRPEF (55,7 milioni), al gettito dell’IRPEG (179,7 milioni), al gettito IVA (53,9
milioni) e al gettito delle imposte sostitutive (63,5 milioni).
I minori accertamenti di 2,6 milioni relativi alle entrate derivanti da trasferimenti di parte
corrente dello Stato, dell’U.E. e di altri soggetti (titolo II) si compongono di maggiori
accertamenti per 0,8 milioni e minori accertamenti per 3,4 milioni. I maggiori accertamenti si
riferiscono, tra l’altro, per 0,5 milioni alle entrate derivanti dai rimborsi operati dalle aziende
farmaceutiche ai sensi del d.l. 78/2010 e per 0,3 milioni alle assegnazioni statali di fondi erariali
spettanti agli enti locali da trasferire a questi ultimi. Tra i minori accertamenti le poste di
maggior rilievo riguardano le assegnazioni compensative dallo Stato, da trasferire ai comuni, a
seguito delle minori entrate derivanti dall’abolizione dell’ICI (-0,8 milioni) e le entrate per
rimborsi delle spese sostenute per gli accertamenti medico-legali sul personale scolastico ed
educativo assente dal servizio per malattie effettuate dalle ASL (-0,7 milioni).
I maggiori accertamenti di 24,7 milioni relativi alle entrate extratributarie (titolo III) sono
determinati da maggiori accertamenti per 39,5 milioni e da minori accertamenti pari a 14,8
milioni. Tra i maggiori accertamenti, si segnala che il valore più consistente, pari a 22,3 milioni,
riguarda recuperi di somme erogate su capitali di spesa di competenza; mentre tra i minori
accertamenti si segnalano quelli sulle previste entrate derivanti da azioni e quote di
partecipazione (-3,0 milioni) e quelli relativi a rientri a valere sul cofinanziamento statale (-2,6
milioni) e comunitario (-4,6 milioni) degli interventi sul FSE 2014-2020.
I minori accertamenti delle entrate del titolo IV (entrate derivanti da alienazione di beni
patrimoniali, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto
capitale), pari a 16,5 milioni, sono determinati da maggiori accertamenti per 3,8 milioni e da
minori accertamenti pari a 20,3 milioni. Tra questi ultimi si citano quelli che afferiscono
all’attuazione dell’assistenza tecnica del programma di sviluppo rurale 2014-2020 (-5,0 milioni),
quelli relativi ai rimborsi dallo Stato di somme anticipate in riferimento al regolamento CEE
29.4.2002 n. 753 (-5,9 milioni), il cui reintegro è previsto nel 2015 e quelli per il rimborso dagli enti
scolastici paritari delle somme anticipate dalla Regione a valere sui contributi assegnati dallo
Stato all’ente medesimo (-4,7 milioni), fondi quest’ultimi che in spesa sono stati utilizzati per un
importo inferiore al previsto, registrando così un’economia, corrispondente alla minore entrata.
149 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Mentre tra i maggiori accertamenti si citano i rientri di contributi concessi sul fondo regionale per
l’edilizia residenziale non più spettanti (1,3 milioni).
I minori accertamenti delle entrate del titolo V (entrate derivanti da mutui, prestiti o altre
operazioni creditizie), pari a 2,9 milioni riguardano operazioni di ricorso al mercato finanziario
destinate al finanziamento di spese di interesse regionale.
Relativamente alle spese effettive nette, la gestione finanziaria di competenza ha realizzato nel
2013 economie di spesa per complessivi 1.858,9 milioni (2.081,5 milioni considerando anche le
partite tecnico contabili da compensazione e rimborso sulle compartecipazioni erariali 77 ),
suddivise in 747,6 milioni (970,2 milioni tenendo conto delle partite tecnico contabili da
compensazione e rimborso sulle compartecipazioni erariali) nelle spese correnti (titolo I), 1.091,4
milioni nelle spese d’investimento e 19,9 milioni nelle spese per rimborso di mutui e prestiti.
Va precisato che dell’importo totale delle economie realizzate nella competenza 127,9 milioni sono
riconducibili all’operazione di riallineamento delle imputazioni contabili dei ruoli di spesa fissa
rispetto alla scadenza, in armonia con il principio della c.d. competenza potenziata: ne consegue
che tale importo afferisce a economie “tecniche”, i cui “risparmi” risultano essere solo
“contingenti” in quanto tradotti in spese reimputate a esercizi successivi, sulla base della
scadenza delle relative obbligazioni.
Va altresì evidenziato che le economie più rilevanti, pari a 1.245,1 milioni (1.467,7 milioni
tenendo conto delle partite tecnico contabili da compensazione e rimborso sulle
compartecipazioni erariali) si sono realizzate nella finalità 10 “affari istituzionali, economici e
fiscali generali” e, in particolare, nella funzione 5 “riserve tecniche”, in cui le economie sono state
pari a 908,0 milioni, di cui 345,6 milioni al titolo I e 562,4 milioni al titolo II; parte di tali
economie sono affluite nella quota di avanzo accantonato, non potendo più essere traferite a
competenza derivata.
Al fine di evidenziare nel triennio 2012-2014 l’incidenza e la struttura dell’avanzo finanziario di
competenza, si riportano nella seguente tabella i dati relativi all’avanzo finanziario di competenza
(con valori espressi in milioni di euro), alla sua incidenza sull’avanzo finanziario complessivo e
alle causali di formazione, ripartite tra maggiori/minori accertamenti delle entrate effettive e
economie di spesa, a sua volta ripartite per titolo di spesa (spese effettive). Relativamente alle
modalità di formazione dell’avanzo finanziario da competenza, si evidenziano le poste dei
77 Le economie delle spese effettive variano sensibilmente considerando quelle relative alle partite tecnico contabili da compensazioni e rimborsi sulle compartecipazioni erariali, pari a 222,6 milioni, che trovano correlazione con minori accertamenti in entrata per pari importo.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
maggiori/minori accertamenti netti delle entrate effettive e delle economie delle spese effettive sia
tenendo conto delle partite tecnico contabili per compensazioni e rimborsi da compartecipazioni
erariali, sia detraendole, per ottenere, considerando anche il saldo delle partite di giro e quello
dalle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso, l’avanzo finanziario da competenza.
Tabella 31 Incidenza e struttura avanzo finanziario di competenza 2012-2014 Incidenza e struttura avanzo
finanziario di competenza 2012 2013 2014
Avanzo finanz. da competenza 590,3 926,1 2.226,5 Avanzo finanz. da residui 237,8 -77,2 -286,6 Avanzo finanziario complessivo 828,1 848,9 1.939,9 % incidenza avanzo finanz. da competenza su quello compless.
71,28% 109,09% 114,78%
Modalità di formazione dell’avanzo finanz. da
competenza
Valori al lordo
Valori al netto
Valori al lordo
Valori al netto
Valori al lordo
Valori al netto
da maggiori/minori accertamenti netti delle entrate effettive
-617,8 -197,8 200,8 450,0 78,1 300,7
di cui: Tributi propri -464,4 -44,4 11,9 11,9 10,8 10,8 Compartecipazioni erariali -503,7 -83,7 190,5 439,7 64,6 287,3 Altre entrate effettive -153,5 -153,5 -1,7 -1,7 2,7 2,7 da economia di spesa delle spese effettive
1.202,3 782,3 719,5 465,7 2.081,5 1.858,9
di cui - correnti 845,0 425,0 630,7 376,8 970,2 747,6 - investimento 351,6 351,6 70,6 70,6 1.091,4 1.091,4 - rimborso mutui e prestiti 5,7 5,7 18,2 18,2 19,9 19,9 in % - correnti 70,28% 54,33% 87,65% 80,92% 46,61% 40,22% - investimento 29,24% 44,94% 9,81% 15,16% 52,43% 58,71% - rimborso mutui e prestiti 0,47% 0,73% 2,54% 3,93% 0,95% 1,07% da sbilancio delle partite di giro
5,8 5,8 5,8 5,8 66,9 66,9
da sbilancio delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso
- - - 4,6 - -
Fonte: rendiconto anni 2012, 2013 3 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione. Nota: i valori in termini assoluti sono espressi in milioni di euro. Legenda: i valori al lordo si intendono al lordo delle partite tecnico –contabili da compensazione e rimborso, mentre i valori al netto si intendono al netto delle partite tecnico–contabili da compensazione e rimborso.
151 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Si premette che i grafici di seguito riportati, relativi alle modalità di formazione dell’avanzo
finanziario da competenza, considerano le poste dei maggiori/minori accertamenti netti delle
entrate effettive e delle economie delle spese effettive non tenendo conto delle partite tecnico
contabili per compensazioni e rimborsi da compartecipazioni erariali.
Figura 2 – composizione dell’avanzo finanziario complessivo (gestione da competenza e gestione da residui) 2012-2014
-500
0
500
1000
1500
2000
2500
2012 2013 2014
milio
ni
di
eu
ro
composizione dell'avanzo finanziario complessivo (gestione da competenza e gestione da residui) 2012-2014
avanzo dagestioneresidui
avanzo dagestionecompetenza
152
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 3 – avanzo finanziario da gestione di competenza 2012-2014 – cause di formazione per tipologia di entrate e spese
Figura 4 – avanzo finanziario di competenza 2012-2014 – componenti da variazioni delle entrate effettive
-500
0
500
1000
1500
2000
2012 2013 2014
mil
ion
i d
i €
avanzo finanziario da gestione di competenza 2012-2014 -cause di formazione per tipologia di entrate e spese
variazione entrateeffettive
economie di spesaeffettive
saldo partite di giro
-200
-100
0
100
200
300
400
500
2012 2013 2014
mil
ion
i d
i €
avanzo finanziario di competenza 2012-2014 - componenti da variazioni delle entrate effettive
variazione entrate tributipropri
variazione entratecompartecipazionierariali
variazione altre entrateeffettive
153 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 5 – avanzo finanziario da competenza 2012-2014 – composizione delle economie di spesa per titoli di spesa
Si rileva che nel 2014, così come nel 2013, l’avanzo finanziario complessivo deriva esclusivamente
dalla gestione di competenza, avendo la gestione dei residui determinato un disavanzo, come
verrà più dettagliatamente precisato nel prosieguo.
L’avanzo finanziario di competenza di 2.226,5 milioni deriva per 300,7 milioni (escluse le partite
tecnico-contabili da compensazione e rimborso delle compartecipazioni erariali) da maggiori
entrate, di cui 287,3 milioni da compartecipazioni erariali e per 1.858,9 milioni (escluse le partite
tecnico-contabili) da economie di spese effettive, delle quali 747,6 milioni (pari al 40,22%) relativi
alla spesa corrente, 1.091,4 milioni (pari al 58,71%) afferenti le spese di investimento e 19,9
milioni per rimborso di prestiti (pari al 1,07%). All’avanzo di competenza ha inoltre contribuito il
saldo positivo delle partite di giro pari 66,9 milioni.
4.5.2 Avanzo finanziario derivante dalla gestione dei residui La gestione dei residui 2014 ha dato origine a un disavanzo di 286,6 milioni come risulta dalla
seguente tabella.
Tabella 32 Determinazione dell’avanzo finanziario 2014 da residui
Componenti del saldo Valori in euro
(-) Minori residui attivi (totale entrate) -593.278.307,46
(+) Minori residui passivi (totale spese) 306.654.266,24
Avanzo finanziario 2014 da gestione dei residui -286.624.041,22
Fonte: rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
2000
2012 2013 2014
milio
ni d
i eu
ro
avanzo finanziario da competenza 2012-2014 -composizione delle economie di spesa per titoli di
spesa
spese perrimborso dimutui e prestiti
spesed'investimento
154
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La ripartizione dei minori residui attivi, pari complessivamente a -593,3 milioni, sulla base dei
titoli di entrata, è riepilogata nella tabella di seguito esposta.
Tabella 33 Differenziali della gestione residui 2014 per titoli di entrata
Entrate Maggiori (+)/minori (-) accertamenti
TITOLO I tributi propri della regione e compartecipazioni ai tributi erariali 0,00
TITOLO II trasferimenti di parte corrente dello stato, dell’unione europea e di altri soggetti -4.532.309,05
TITOLO III entrate extratributarie -1.038.132,64
TITOLO IV alienazioni, trasformazione di capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto capitale -97.644.345,98
TITOLO V mutui, prestiti o altre operazioni creditizie -451.400.316,15
TITOLO VI Entrate per partite di giro -38.663.203,64
TOTALE ENTRATE -593.278.307,46
Fonte: rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
L’analisi dei valori più rilevanti nei minori accertamenti registrati a residui evidenzia che al titolo
I (entrate tributarie) non vi sono state variazioni nei residui attivi. Con riferimento ai minori
accertamenti a residui del titolo II di 4,5 milioni, quelli di maggior rilievo riguardano i
cofinanziamenti statale (-2,1 milioni) e comunitario (-1,6 milioni) afferenti l’obiettivo
competitività regionale e occupazione. La variazione negativa complessiva nei residui del titolo
III pari a un milione è la risultanza tra minori e maggiori accertamenti realizzati su vari capitoli
del citato titolo d’entrata. Invece, la variazione negativa dei residui al titolo IV, pari a 97,6
milioni, è riconducibile, tra l’altro, per 19,4 milioni alla posta afferente i fondi dallo Stato per il
POR-FESR 2007-2013 (compensata da un’economia di spesa di pari importo) e per 72,4 milioni
al fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale.
Con riferimento ai minori residui attivi del titolo V, pari a 451,4 milioni, va evidenziato che tale
variazione è dovuta in misura prevalente all’eliminazione, in sede di rendiconto 2014, dei residui
attivi corrispondenti al debito potenziale di cui all’articolo 1, comma 4, della legge regionale n.
12/2009 che, anche sulla base dei principi contabili dell’armonizzazione contabile, non avrebbero
avuto i presupposti giuridici per essere mantenuti in bilancio.
Infine la variazione negativa di 38,7 milioni registrata sui residui attivi del titolo VI si compensa,
in parte, con economie registrate nei residui al titolo IV della spesa (26,3 milioni).
155 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Con riferimento ai 306,7 milioni di minori residui passivi, l’analisi evidenzia le eliminazioni dei
residui passivi iniziali in base al titolo di spesa e alla causale, come di seguito illustrato.
Tabella 34 Composizione eliminazione residui passivi 2014 Minori residui passivi iniziali - anno 2014
(valori in euro) Eliminazione residui passivi
Spese per insussistenza o riallineamento contabile
per perenzione totale
Titolo I 13.093.555,41 25.698.661,90 38.792.217,31
Titolo II 155.210.782,33 86.319.409,38 241.530.191,71
Titolo III 0,00 0,00 0,00
Titolo IV 26.331.857,22 0,00 26.331.857,22
Totale 194.636.194,96 112.018.071,28 306.654.266,24
Fonte: rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Si evidenzia che le economie di spesa totali pari a 306,7 milioni afferiscono per 38,8 milioni a
economie di spesa correnti, di cui 25,7 milioni da perenzione; per 241,5 milioni a economie di spese
d’investimento, di cui 86,3 milioni da perenzione e, infine, per 26,3 milioni a economie sulle
partite di giro. Va precisato che dell’importo complessivo delle economie realizzate nei residui,
l’importo di 125,0 milioni afferisce all’operazione di riallineamento delle imputazioni contabili dei
ruoli di spesa fissa rispetto alla scadenza, in armonia con il principio della c.d. competenza
potenziata: ne consegue che tale importo è costituito da economie “tecniche”, i cui “risparmi”
risultano essere solo “contingenti” in quanto oggetto di reimputazione a spese in esercizi
successivi, sulla base della scadenza delle relative obbligazioni.
In sintesi il disavanzo da residui realizzato nel 2014 deriva, come illustrato, dall’eliminazione di
un importo più elevato di residui attivi rispetto a quelli passivi. Da un punto di vista teorico un
disavanzo nella gestione dei residui si ricollega al fatto che in riferimento a talune spese
impegnate nel passato (residui passivi) sono venute meno le risorse che le finanziavano (residui
attivi) e, pertanto, in astratto, il giudizio attribuibile a un tale risultato della gestione residui non
dovrebbe essere positivo. Tuttavia, nel caso in esame, tale giudizio può essere attenuato
osservando che il disavanzo a residui del 2014 è, in parte, attribuibile alle procedure contabili, di
segno opposto, conseguenti alla decisione della Regione di avviare un progressivo allineamento
della contabilità regionale ai principi stabiliti dal d.lgs. n. 118/2011 sull’armonizzazione dei
bilanci pubblici e più in particolare:
156
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- all’eliminazione, in sede di rendiconto 2014, di residui attivi corrispondenti al debito
potenziale di cui all’articolo 1, comma 4, della legge regionale n. 12/2009 che, anche sulla
base dei principi contabili dell’armonizzazione contabile, non avrebbero avuto i presupposti
giuridici per essere mantenuti in bilancio;
- all’operazione di riallineamento delle imputazioni contabili dei ruoli di spesa fissa rispetto
alla scadenza, in armonia con il principio della c.d. competenza potenziata, operazione da
cui sono derivante, anche nella gestione residui, economie “tecniche”, i cui “risparmi”
risultano essere solo “contingenti” in quanto oggetto di reimputazione a spese in esercizi
successivi, sulla base della scadenza delle relative obbligazioni.
In conclusione di questa sezione sull’avanzo, si riporta, in un’ottica di partecipazione al
coordinamento di finanza pubblica, la tabella di rappresentazione del risultato di
amministrazione 2013 e 2014, come prevista dalla deliberazione della Sezione delle Autonomie n.
5 del 24 febbraio 2015 relativa alle linee guida sui rendiconti delle regioni.
Tabella 35 Avanzo di amministrazione nel biennio 2013-2014
Risultato di amministrazione Rendiconto 2013 Rendiconto 2014
(a) Fondo di cassa iniziale (+) 1.882.067.077,28 2.434.177.067,05 (b) Riscossioni (+) 6.411.138.551,55 6.839.338.875,81 (c) Pagamenti (-) 5.859.028.561,78 7.391.128.591,67 (d)=(a+b-c) Fondo di cassa finale 2.434.177.067,05 1.882.387.351,19 (e) di cui: Quota vincolata (Riferimenti SIOPE COD. 1450: Consistenza alla fine del mese di riferimento, delle giacenze del conto corrente di tesoreria intestato all'ente vincolate per pignoramenti. L'importo cui fa riferimento la presente voce costituisce un "di cui" dell'importo di cui al codice 1400)
(f)=(d-e) Fondo di cassa finale netto 2.434.177.067,05 1.882.387.351,19 (g) Residui attivi (+) 3.222.168.958,32 2.365.329.263,71 (h) Residui passivi (-) 3.026.123.074,48 2.307.793.597,33 (i)=(f+g-h) RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE 2.630.222.950,89 1.939.923.017,57 (j) SOMME VINCOLATE DA REISCRIVERE IN COMPETENZA
(k) Altri vincoli eventualmente presenti sull'avanzo di amministrazione
(l) ALTRE POSTE RETTIFICATIVE 1.781.287.986,92 (m)=(i-j-k-l) RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE netto 848.934.963,97 1.939.923.017,57 RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE approvato dalla giunta/consiglio
848.934.963,97 1.939.923.017,57
Residui perenti non coperti dal fondo di copertura, ove sia inserito nelle somme vincolate
Fonte: tabella 8.4 “risultato di amministrazione” del questionario linee guida rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
157 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
4.6 Incidenza della gestione dei fondi di bilancio
Nell’ambito degli equilibri di bilancio viene in rilievo il tema dei fondi iscritti nella parte spesa
finalizzati a dare flessibilità al bilancio e in particolare, nel contesto regionale, il riferimento è ai
seguenti fondi:
oneri per spese obbligatorie e d’ordine di parte corrente (u.b. 10.5.1.1176, cap. 9680 e cap.
967178) e di parte capitale (u.b. 10.5.2.1176, cap. 9683 e cap. 967279);
oneri per spese impreviste di parte corrente (u.b. 10.5.1.1175, cap. 9681) e di parte capitale
(u.b. 10.5.2.1175, cap. 9684);
oneri per la riassegnazione dei residui perenti di parte corrente (u.b. 10.5.1.1173, cap. 9685
per i fondi regionali e cap. 9686 per i fondi statali) e di parte capitale (u.b. 10.5.2.1173 cap.
9691 per i fondi vincolati, cap. 9692 per i fondi regionali e cap. 9693 per i fondi relativi al
ricorso al mercato finanziario);
fondo globale di parte corrente (cap. 9700) e di parte capitale (cap. 9710);
fondo di riserva per la realizzazione degli interventi relativi a residui annullati di parte
investimento, ai sensi dell’articolo 51 bis della legge regionale n. 21/2007 (u.b. 10.5.2.5066,
cap. 9701 e cap. 9702, quest’ultimo relativo al terremoto).
I citati “fondi” costituiscono accantonamenti appostati su capitoli di bilancio non operativi, le
cui risorse possono essere prelevate per alimentare altri capitoli di bilancio 80 ; essi pertanto
svolgono una funzione “equilibratrice” del bilancio a fronte dell’insorgere di spese per le quali il
relativo stanziamento non risulta sufficiente a darne copertura. Proprio la descritta natura
“ausiliaria“, precauzionale e prudenziali dei fondi determina, a fine anno, che i relativi capitoli
presentino ingenti risorse inutilizzate. Tali risorse “finali” hanno avuto, in ciascun esercizio
dell’ultimo triennio, un trattamento contabile disomogeneo a causa delle modifiche normative
intervenute con le leggi finanziarie regionali 2014 e 2015 che ne hanno disciplinato il relativo
“destino” in maniera differente. Il tema è già stato trattato in altre parti di questa relazione,
tuttavia appare opportuno richiamare sinteticamente anche in questa sede l’evoluzione
78 Il capitolo 9671 accoglie gli oneri per spese obbligatorie correnti derivanti da obbligazioni assunte relative a residui perenti eliminati ai sensi dell’art. 51 ter della l.reg. n. 21/2007. 79 Il capitolo 9672 accoglie gli oneri per spese obbligatorie in conto capitale derivanti da obbligazioni assunte relative a residui perenti eliminati ai sensi dell’art. 51 ter della l.reg. n. 21/2007. 80 Nelle tabelle che seguono sono stati considerati come “prelevamenti” le riduzioni di stanziamento operate con atto amministrativo, mentre sono state considerate “variazioni” gli aumenti e/o le riduzioni di stanziamento operate con legge regionale.
158
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
normativa dell’articolo 31 della legge regionale di contabilità (legge regionale n. 21/2007). Fino
all’esercizio 2012 le quote dei fondi globali, dei fondi di riserva per le spese impreviste,
obbligatorie e d’ordine, non utilizzate entro la chiusura dell’esercizio, costituivano economia di
bilancio, mentre le quote del fondo per l’attuazione dei contratti collettivi del personale e del
fondo per l’assegnazione dei residui perenti (non utilizzate) venivano trasferite con l’istituto della
competenza derivata. Per il rendiconto 2013, l’allora versione novellata dell’articolo 31,
modificata dalla legge finanziaria regionale 2014, aveva disposto che le quote non utilizzate dei
citati fondi globali e di riserva, nonché di quelli per la realizzazione degli interventi relativi ai
residui annullati e del fondo compensativo per il mancato ricorso al mercato finanziario, oltre alle
quote stanziate sulle unità di bilancio e sui capitoli di cui all'elenco delle garanzie prestate dalla
Regione a favore di enti e di altri soggetti, fossero trasferite agli esercizi successivi, come già
originariamente previsto per il fondo per l’attuazione dei contratti collettivi del personale
regionale e per il fondo per l’assegnazione dei residui perenti. Ne era derivato, in sede di
rendiconto 2013, un aumento significativo degli importi trasferiti a competenza derivata e una
conseguente diminuzione, per la parte che non veniva più inviata in economia, dell’avanzo
finanziario di competenza. Infine, in relazione al rendiconto 2014, la legge finanziaria regionale
2015 ha soppresso l’istituto contabile della competenza derivata con effetto dal 31 dicembre 2014,
ne è conseguito che gli stanziamenti di spesa dei fondi in argomento, non utilizzati entro la
chiusura dell’esercizio, sono stati inviati a economia, contribuendo alla formazione dell’avanzo
finanziario di competenza, e in particolare della quota c.d. “accantonata”. Quest’ultima, come già
illustrato in sede di analisi dell’avanzo, è applicabile, per le medesime finalità, al bilancio di
previsione dell’anno successivo anche prima dell’approvazione del rendiconto.
Si riportano nelle tabelle che seguono, con riferimento al triennio 2012-2014, per ciascuno dei
suddetti fondi, il saldo tra lo stanziamento iniziale di bilancio e le variazioni aumentative e
diminutive, i prelevamenti effettuati, le economie di fine esercizio e, per il 2012 e il 2013, i
trasferimenti alla competenza derivata all’esercizio successivo; i dati sono stati elaborati in valori
assoluti e percentuali.
159 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 36 Fondi di riserva 2012-2014 (valori in euro) Fondi di bilancio
Stanziamento iniziale +/- variazioni
prelevamenti
economie
trasferimenti (comp.
derivata)
Totale economie + trasferimenti
per comp. derivata
Fondo globale (corrente + capitale) 2012 3.205.500,00 0,00 3.205.500,00 0,00 3.205.500,00 2013 70.534.208,20 0,00 0,00 70.534.208,20 70.534.208,20 2014 48.099.120,19 0,00 48.099.120,19 0,00 48.099.120,19 Oneri per spese impreviste (corrente + capitale) 2012 58.564.790,06 2.249,85 58.562.540,21 0,00 58.562.540,21 2013 50.961.000,00 0,00 0,00 50.961.000,00 50.961.000,00 2014 77.666.324,69 7.000.000,00 70.666.324,69 0,00 70.666.324,69 Oneri per spese obbligatorie e d’ordine (corrente + capitale) 2012 103.717.954,63 4.932.807,67 98.785.146,96 0,00 98.785.146,96 2013 78.571.571,58 5.762.985,61 0,00 72.808.585,97 72.808.585,97 2014 91.958.792,86 2.415.110,81 89.543.682,05 0,00 89.543.682,05
Fondo di riserva per la realizzazione degli interventi relativi a residui annullati – spese d’investimento (incluso terremoto) 2012 679.124,61 0,00 640.124,77 38.999,84 679.124,61 2013 679.124,61 0,00 0,00 679.124,61 679.124,61 2014 679.124,61 0,00 679.124,61 0,00 679.124,61
Oneri per la riassegnazione dei residui perenti di parte corrente 2012 263.936.837,84 7.338.936,79 0,00 256.597.901,05 256.597.901,05 2013 228.499.638,56 5.778.026,05 0,00 222.721.612,51 222.721.612,51 2014 190.765.620,14 7.869.742,36 182.895.877,78 0,00 182.895.877,78 Oneri per la riassegnazione dei residui perenti di parte capitale 2012 400.453.489,97 80.053.599,40 0,00 320.399.890,57 320.399.890,57 2013 358.498.153,06 61.401.421,11 0,00 297.096.731,95 297.096.731,95 2014 345.052.724,32 104.127.178,30 240.925.546,02 0,00 240.925.546,02 Totale oneri per la riassegnazione dei residui perenti 2012 664.390.327,81 87.392.536,19 0,00 576.997.791,62 576.997.791,62 2013 586.997.791,62 67.179.447,16 0,00 519.818.344,46 519.818.344,46 2014 535.818.344,46 111.996.920,66 423.821.423,80 0,00 423.821.423,80
Totale oneri 2012 830.557.697,11 92.327.593,71 161.193.311,94 577.036.791,46 738.230.103,40 2013 787.743.696,01 72.942.432,77 0,00 714.801.263,24 714.801.263,24 2014 754.221.706,81 121.412.031,47 632.809.675,34 0,00 632.809.675,34
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: Per l’elevata incidenza degli importi, il fondo oneri per la riassegnazione dei residui perenti viene suddiviso nelle sue componenti di parte corrente e di parte capitale.
160
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 37 Fondi di riserva 2012-2014 (valori percentuali) Fondi di bilancio
% Stanziamento iniziale +/-
variazioni
% utilizzo
% economia
% trasf. da comp.
derivata
% (economia+ trasf. per comp.
derivata) Fondo globale (corrente+capitale) 2012 100,00% 0,00% 100,00% 0,00% 100,00% 2013 100,00% 0,00% 0,00% 100,00% 100,00% 2014 100,00% 0,00% 100,00% 0,00% 100,00%
Oneri per spese impreviste (corrente+capitale) 2012 100,00% 0,00% 100,00% 0,00% 100,00% 2013 100,00% 0,00% 0,00% 100,00% 100,00% 2014 100,00% 9,01% 90,99% 0,00% 90,99%
Oneri per spese obbligatorie e d’ordine (corrente+capitale)
2012 100,00% 4,76% 95,24% 0,00% 95,24% 2013 100,00% 7,33% 0,00% 92,67% 92,67% 2014 100,00% 2,63% 97,37% 0,00% 97,37%
Fondo di riserva per la realizzazione degli interventi relativi a residui annullati – spese d’investimento (incluso terremoto) 2012 100,00% 0,00% 94,26% 5,74% 100,00% 2013 100,00% 0,00% 0,00% 100,00% 100,00% 2014 100,00% 0,00% 100,00% 0,00% 100,00%
Oneri per la riassegnazione dei residui perenti di parte corrente 2012 100,00% 2,78% 0,00% 97,22% 97,22% 2013 100,00% 2,53% 0,00% 97,47% 97,47% 2014 100,00% 4,13% 95,87% 0,00% 95,87% Oneri per la riassegnazione dei residui perenti di parte capitale 2012 100,00% 19,99% 0,00% 80,01% 80,01% 2013 100,00% 17,13% 0,00% 82,87% 82,87% 2014 100,00% 30,18% 69,82% 0,00% 69,82% Totale oneri per la riassegnazione dei residui perenti 2012 100,00% 13,15% 0,00% 86,85% 86,85% 2013 100,00% 11,44% 0,00% 88,56% 88,56% 2014 100,00% 20,90% 79,10% 0,00% 79,10%
Totale 2012 100,00% 11,12% 19,41% 69,48% 88,88% 2013 100,00% 9,26% 0,00% 90,74% 90,74% 2014 100,00% 16,10% 83,90% 0,00% 83,90%
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: La percentuale di utilizzo è determinata dal rapporto tra i prelevamenti e gli stanziamenti incluse le variazioni (eccetto quelle derivanti dai prelevamenti) intervenute sul fondo.
Nota: Per l’elevata incidenza degli importi, il fondo oneri per la riassegnazione dei residui perenti viene suddiviso nelle sue componenti di parte corrente e di parte capitale.
161 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 6 –Gestione finanziaria per destinazione degli stanziamenti assestati 2012-2014 dei fondi di bilancio
Nota: Sono stati considerati i seguenti fondi di bilancio, sia per la parte corrente, sia per la parte in conto capitale: fondo globale; oneri per spese impreviste; oneri per spese obbligatorie e d’ordine; oneri per la riassegnazione dei residui perenti
Nel 2014, a fronte di stanziamenti complessivi nei fondi suddetti pari a 754,2 milioni (sommatoria
algebrica tra gli stanziamenti iniziali di bilancio e le variazioni aumentative e diminutive), dato in
diminuzione rispetto al biennio precedente (nel 2013 erano 787,7 milioni, nel 2012 erano 830,6
milioni) sono stati effettuati prelevamenti complessivi per 121,4 milioni (quota di prelevamento
pari a 16,10%), dato in aumento rispetto al biennio precedente (nel 2013 i prelevamenti erano
stati di 72,9 milioni e nel 2012 di 92,3 milioni). Nel rendiconto 2014 l’importo complessivamente
non utilizzato dei fondi in argomento è stato pari a 632,8 milioni; tale somma ha costituito
economia ed è andata ad alimentare la quota accantonata dell’avanzo di amministrazione. Nel
2013 l’importo non prelevato era stato pari a 714,8 milioni ed era stato interamente trasferito alla
competenza derivata dell’esercizio successivo in virtù dell’articolo 31 della legge regionale n.
21/2007 allora vigente. Nel 2012 erano invece stati mandati in economia, contribuendo alla
formazione dell’avanzo finanziario da competenza, 161,2 milioni ed erano stati trasferiti alla
competenza derivata 577,0 milioni.
Con riferimento ai singoli fondi, si evidenzia che lo stanziamento sui fondi globali al 31 dicembre
2014, pari a 48,1 milioni (6,38% del totale dei fondi in esame), risulta in diminuzione rispetto al
dato del 2013 (70,5 milioni) ma notevolmente superiore a quello del 2012 (3,2 milioni). Al
riguardo va precisato che la previsione iniziale a bilancio 2014 dei fondi in argomento era pari a
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
2012 2013 2014
mil
ion
i d
i eu
ro
Gestione finanziaria per destinazione degli stanziamenti assestati 2012-2014 dei fondi di
bilancio
prelevamenti
trasferimenti (dacompetenzaderivata)
economia
162
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
0,2 milioni, cui si sono successivamente sommati, tra l’altro, 70,5 milioni per competenza derivata
dall’esercizio precedente81. Nel 2013 la previsione iniziale a bilancio dei fondi globali era pari a 3,5
milioni e l’Amministrazione, a seguito della previsione di una maggiore entrata sulle quote di
compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche, ha ritenuto di
destinare parte di tali maggiori previsioni ai fondi globali. Infatti, con l’articolo 13 della legge
regionale n. 9/2013 erano stati accantonati a fondo globale 75 milioni81 per la copertura dei futuri
interventi legislativi per lo sviluppo e il rilancio dei settori produttivi e dell’occupazione e di
contrasto alla disoccupazione giovanile e 10 milioni per interventi futuri per crisi industriali
complesse.
Per quanto riguarda i fondi per spese obbligatorie e d’ordine, i fondi per spese impreviste e i fondi
per la realizzazione degli interventi relativi a residui annullati si osserva che nel 2014, così come
nel 2013 e nel 2012, presentano importi meno rilevanti di quelli relativi ai fondi per la
riassegnazione dei residui perenti: complessivamente il valore dello stanziamento iniziale con le
variazioni al bilancio dei fondi suddetti rappresenta nel 2014 il 22,58% del totale dei fondi
esaminati. La percentuale di utilizzo dei suddetti fondi, calcolata come rapporto tra i
prelevamenti e la somma degli stanziamenti iniziali di bilancio e le variazioni aumentative e
diminutive, ha registrato nel 2014 un valore (5,53%) superiore a quello del 2013 (2,87%) e del
2012 (2,97%).
I fondi relativi agli oneri per la riassegnazione dei residui perenti si caratterizzano, nel triennio,
per l’esistenza di valori nettamente più rilevanti dei fondi precedenti: il valore dello stanziamento
iniziale con le variazioni al bilancio ha rappresentato, nel 2014, il 71,04% del totale dei fondi
esaminati. Con riferimento all’utilizzo complessivo di tali fondi si sono registrati nel 2014 i
seguenti dati: per la parte corrente, a fronte di uno stanziamento complessivo di 190,8 milioni, in
progressiva diminuzione nel triennio (era di 228,5 nel 2013 e di 263,9 milioni nel 2012) è stata
registrata una percentuale di utilizzo pari al 4,13% (7,9 milioni), mentre la parte restante
(95,87%, pari a 182,9 milioni) è affluita ad avanzo; per la parte capitale, a fronte di uno
stanziamento complessivo di 345,1 milioni in diminuzione rispetto al 2013 (358,5 milioni) e 2012
(400,4 milioni), è stata registrata invece una percentuale di utilizzo in aumento rispetto al biennio
precedente pari al 30,18% (104,1 milioni).
Complessivamente, per i fondi relativi agli oneri per la riassegnazione dei residui perenti, a fronte
di uno stanziamento complessivo di 535,8 milioni in diminuzione rispetto al dato del 2013 (587,0
81 Nel corso dell’esercizio i capitoli dei fondi in argomento hanno subito variazioni diminutive disposte con legge regionale.
163 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
milioni) e del 2012 (664,4 milioni), è stata registrata una percentuale di utilizzo pari al 20,90%
(112,0 milioni) quasi doppia in valori percentuali rispetto al dato del 2013 11,44% (67,2 milioni).
Si evidenzia nel triennio 2012-2014 la copertura dei residui perenti risulta sempre superiore al
75% degli stessi. Sull’argomento si ricorda che la sentenza n. 70/2012 della Corte costituzionale ha
richiamato la deliberazione n.14/AUT/2006 della Sezione delle autonomie della Corte dei conti che
aveva stimato nel 70% un livello sufficiente di copertura dei residui perenti. A tal proposito, nel
2012, a fronte di residui passivi perenti alla data del 1.1.2012 per 752,4 milioni, lo stanziamento di
fondi destinati alla relativa copertura si è attestato al 93,01% degli stessi; nel 2013 a fronte di
residui passivi perenti alla data del 1.1.2013 per 726,3 milioni, lo stanziamento di fondi destinati
alla relativa copertura (587,0 milioni) si è attestato su una percentuale dell’80,82%, mentre nel
2014 a fronte di residui passivi perenti alla data del 1.1.2014 per 712,5 milioni, lo stanziamento di
fondi destinati alla relativa copertura (535,9 milioni) si è attestato su una percentuale del 75,2%.
Pare opportuno integrare l’analisi fin qui condotta sui fondi che fisiologicamente attribuiscono
flessibilità al bilancio, con quella afferente due ulteriori aggregati contabili presenti nel bilancio
regionale, che possono essere accomunati dalla logica e finalità di opportuno accantonamento di
risorse a tutela di future esigenze di spesa.
Si tratta delle risorse di cui al fondo per l’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale
di cui all’articolo 18, primo comma, lett. d) della legge di contabilità regionale n. 21/2007 e di
quelle destinate alla copertura delle spese afferenti l’eventuale escussione delle garanzie prestate
dalla Regione; tali ultime risorse sono allocate in specifici capitoli di bilancio, che non hanno la
natura di fondo, ma che tecnicamente sono oggetto di utilizzo diretto degli stanziamenti ad essi
imputati82.
Tabella 38 Fondi per l’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale 2012-2014 (valori in euro)
Fondi di bilancio
Stanziamento iniziale +/- variazioni
Prelevamenti
economie
trasferimenti
(comp. derivata)
Totale economie + trasferimenti
per comp. derivata
Fondi per l’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale 2012 63.319.283,85 17.557.706,64 18.228.700,14 27.532.877,07 45.761.577,21 2013 33.862.120,47 1.842.292,16 1.000.871,58 31.018.956,73 32.019.828,31 2014 35.220.054,75 3.375.275,20 31.844.779,25 0,00 31.844.779,25
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
82 Con legge finanziaria regionale 2015 è stato invece istituito e disciplinato il fondo per le garanzie prestate dalla Regione.
164
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nota: valori in euro
Tabella 39 Fondi per l’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale 2012-2014 (valori percentuali) Fondi di bilancio %
Stanziamento iniziale +/- variazioni
% utilizzo
% economia
% trasf. comp.
derivata
% (economia+
trasf. per comp.
derivata) Fondi per l’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale 2012 100,00% 27,73% 28,79% 43,48% 72,27% 2013 100,00% 5,44% 2,96% 91,60% 94,56% 2014 100,00% 9,58% 90,42% 0,00% 90,42%
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: percentuale di utilizzo è determinata dal rapporto tra i prelevamenti e gli stanziamenti incluse le variazioni (eccetto quelle derivanti dai prelevamenti) intervenute sul fondo.
Le tabelle sopra riportate evidenziano che l’Amministrazione regionale ha stanziato risorse
destinate all’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale per 35,2 milioni nel 2014,
valore leggermente superiore a quello stanziato nel 2013 (33,9 milioni) che, a sua volta, era in
significativa diminuzione rispetto al dato di 63,3 milioni del 2012. Nel 2014 i prelevamenti sono
stati pari 3,4 milioni, mentre sono stati inviati a economia 31,9 milioni, interamente affluiti ad
avanzo “accantonato”83. Con riferimento ai maggiori valori del 2012, rispetto al 2013 e 2014, pare
opportuno precisare che essi vanno attribuiti al ritardo con cui sono stati stipulati i contratti
collettivi regionali del personale del comparto unico del pubblico impiego regionale e locale della
regione Friuli Venezia Giulia, infatti nel 2012 è stato stipulato il contratto collettivo regionale del
personale non dirigente del citato comparto unico relativo al quadriennio normativo 2006-2009,
biennio economico 2008-2009. Nel medesimo esercizio sono stati utilizzati 17,6 milioni, di cui si
evidenziano 7,1 milioni in conseguenza della stipula del predetto contratto del personale non
dirigente e 7,9 milioni a titolo di contrattazione integrativa per l’area dirigenziale. In riferimento
a tale esercizio si evidenzia l’invio a economia di risorse per 18,2 milioni afferenti essenzialmente i
fondi per l’attuazione dei contratti collettivi per il biennio economico 2008-2009 e il biennio
economico 2010-2011. Sempre in riferimento all’esercizio 2012, va rilevato che sono stati prelevati
0,3 milioni per l’indennità di vacanza contrattuale relativa al biennio economico 2012-2013.
83 Dell’importo totale delle economie realizzate sui fondi per l’attuazione dei contratti collettivi del personale regionale pari a 31.844.779,25 euro, non è affluita ad avanzo “accantonato” l’economia di 3.000 euro sul cap. 9634.
165 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 40 “Fondi” per garanzie su mutui, prestiti e obbligazioni concesse dalla Regione 2012-2014 (valori in euro)
Fondi di bilancio
Stanziamento iniziale +/- variazioni
Impegni
economie
trasferimenti
(comp. derivata)
Totale economie + trasferimenti
per comp. derivata
Fondi per garanzie su mutui, prestiti e obbligazioni 2012 115.675.826,00 62.143,34 115.613.682,66 0,00 115.613.682,66 2013 114.041.981,16 545.650,35 0,00 113.496.330,81 113.496.330,81 2014 174.546.166,81 928.215,61 173.617.951,20 0,00 173.617.951,20
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 41 “Fondi” per garanzie su mutui, prestiti e obbligazioni concesse dalla Regione 2012-2014 (valori percentuali)
Fondi di bilancio
%
Stanziamento iniziale +/- variazioni
%
utilizzo
%
economia
% trasf. da comp.
derivata
% (economia+
trasf. per comp.
derivata) Fondi per garanzie su mutui, prestiti e obbligazioni 2012 100,00% 0,05% 99,95% 0,00% 99,95% 2013 100,00% 0,48% 0,00% 99,52% 99,52% 2014 100,00% 0,53% 99,47% 0,00% 99,47%
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: la percentuale di utilizzo è determinata dal rapporto tra gli impegni e gli stanziamenti (incluse le variazioni intervenute sul fondo).
In relazione agli stanziamenti 2014 sui capitoli relativi alle garanzie su mutui, prestiti e
obbligazioni concesse dalla Regione, pari a 174,5 milioni, si evidenzia il sensibile incremento di
risorse rispetto all’anno precedente (+60,5 milioni pari a +53,06%). Sui capitoli in argomento che,
come già ricordato non hanno natura di fondi, sono stati assunti impegni nel 2014 per 0,9 milioni,
in aumento rispetto al dato del 2013 (0,5 milioni) e del 2012 (0,06 milioni).
Alla luce di siffatte risultanze, considerando in una visione complessiva i fondi sopra analizzati
nonché le risorse afferenti l’attuazione dei contratti collettivi e le garanzie, si possono
quantificare, con riferimento all’esercizio 2014, in 964,0 milioni le risorse finanziarie che
conferiscono flessibilità al bilancio regionale, corrispondenti al 14,08% degli stanziamenti
assestati relativi alle spese effettive al netto delle partite tecnico contabili da compensazione e
rimborso sulle compartecipazioni erariali.
Va infine evidenziato che all’interno del bilancio regionale è stanziato un ulteriore fondo
denominato “fondo per il mancato ricorso al mercato finanziario”, istituito con l’articolo 1,
comma 4, della legge reginale n. 6/2013 e finalizzato a neutralizzare gli effetti derivanti dal
166
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
mancato esercizio dell'opzione di erogazione delle somme oggetto dei contratti di mutuo stipulati
dalla Regione con Cassa depositi e prestiti SpA; fondo che nel 2014 presentava uno stanziamento
definitivo di 75 milioni, interamente andato ad economia e affluito ad avanzo “accantonato”.
4.7 Considerazioni riepilogative sulle risorse finanziarie disponibili e sulle spese effettive per il triennio 2012-2014
Si espone di seguito, per il triennio 2012-2014, il riepilogo delle risorse disponibili in conto
competenza al netto delle partite di giro e al netto delle partite tecniche contabili da
compensazione e rimborso sulle compartecipazioni erariali (che vengono evidenziate a parte) e il
riepilogo delle spese effettive, sempre al netto delle partite tecniche contabili da compensazione e
rimborso sulle compartecipazioni erariali.
Tabella 42 Risorse finanziarie disponibili e spese effettive in conto competenza 2012-2014 Risorse disponibili e spese effettive
(in conto competenza) 2012 2013 2014
Risorse disponibili Avanzo esercizio precedente applicato escluse partite di giro
1.190.617.185,37 822.288.755,57 843.164.980,71
Trasferimenti competenza derivata da esercizio precedente escluse partite giro
1.185.216.591,33 1.099.309.834,70 1.680.916.406,99
Entrate Tit. I 4.127.431.994,41 4.569.258.948,45 4.178.129.718,42 Entrate Tit. II 163.974.493,46 197.125.907,37 251.712.751,18 Entrate Tit. III 94.108.684,99 101.628.680,39 68.494.706,88 Entrate Tit. IV 178.503.898,74 401.703.936,48 102.967.609,86 Entrate Tit. V 69.250.350,93 87.961.434,46 25.199.410,54 Totale entrate effettive 4.633.269.422,53 5.357.678.907,15 4.626.504.196,88 TOTALE RISORSE DISPONIBILI 7.009.103.199,23 7.279.277.497,42 7.150.585.584,58 Spese Spese correnti (Tit. I) 4.117.388.514,12 3.867.366.953,70 3.914.883.718,43 Spese d’investimento (Tit. II) 961.409.272,30 627.250.006,99 897.540.533,25 Spese per rimborso di mutui e prestiti (Tit. III) 247.059.427,46 188.074.665,82 173.908.907,93 Totale impegni spese effettive 5.325.857.213,88 4.682.691.626,51 4.986.333.159,61 Trasferimenti a competenza derivata a eserc. Per spese correnti (Tit. I) 395.716.131,45 494.452.788,00 0,00 Per spese d’investimento (Tit. II) 703.067.133,46 1.186.412.359,39 0,00 Per spese per rimborso di mutui e prestiti (Tit. 0,00 0,00 0,00 Totale trasferimenti competenza derivata a eserc. succ. per spese effettive
1.098.783.264,91 1.680.865.147,39 0,00
TOTALE (IMPEGNI+TRASFERIMENTI A COMPETENZA DERIVATA) SPESE
EFFETTIVE
6.424.640.478,79 6.363.556.773,90 4.986.333.159,61
167 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Risorse disponibili e spese effettive (in conto competenza)
2012 2013 2014
AVANZO FINANZIARIO DA COMPETENZA, ESCLUSE PARTITE DI GIRO E PARTITE TECNICO-CONTABILI
584.462.720,44 915.720.723,52 2.164.252.424,97
SBILANCIO PARTITE TECNICO-CONTABILI
4.611.126,35 -4.611.126,35
AVANZO FINANZIARIO DA COMPETENZA, ESCLUSE PARTITE DI GIRO
584.462.720,44 920.331.849,87 2.159.641.298,62
Fonte: rendiconto anni 2012, 2013 - 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione. Nota: le entrate tributarie e le spese correnti sono state computate al netto delle partite tecnico contabili per compensazioni e rimborsi sulle compartecipazioni erariali.
Tabella 43 Risorse finanziarie disponibili e spese effettive in conto competenza 2012-2014 (scostamenti) Risorse disponibili e spese effettive
(in conto competenza) 2013 su 2012 % 2013
su 2012 2014 su 2013 % 2014
su 2013 Risorse disponibili Avanzo esercizio precedente applicato escluse partite di giro
-368.328.429,80 -30,94% 20.876.225,14 2,54%
Trasferimenti competenza derivata da esercizio precedente escluse partite giro
-85.906.756,63 -7,25% 581.606.572,29 52,91%
Entrate Tit. I 441.826.954,04 10,70% -391.129.230,03 -8,56% Entrate Tit. II 33.151.413,91 20,22% 54.586.843,81 27,69% Entrate Tit. III 7.519.995,40 7,99% -33.133.973,51 -32,60% Entrate Tit. IV 223.200.037,74 125,04% -298.736.326,62 -74,37% Entrate Tit. V 18.711.083,53 27,02% -62.762.023,92 -71,35% Totale entrate effettive 724.409.484,62 15,63% -731.174.710,27 -13,65% TOTALE RISORSE DISPONIBILI 270.174.298,19 3,85% -128.691.912,84 -1,77% Spese Spese correnti (Tit. I) -250.021.560,42 -6,07% 47.516.764,73 1,23% Spese d’investimento (Tit. II) -334.159.265,31 -34,76% 270.290.526,26 43,09% Spese per rimborso di mutui e prestiti (Tit. -58.984.761,64 -23,87% -14.165.757,89 -7,53% Totale impegni spese effettive -643.165.587,37 -12,08% 303.641.533,10 6,48% Trasferimenti a competenza derivata a eserc. succ.
Per spese correnti (Tit. I) 98.736.656,55 24,95% -494.452.788,00
Per spese d’investimento (Tit. II) 483.345.225,93 68,75% -1.186.412.359,39
Per spese per rimborso di mutui e prestiti (Tit. III)
0,00 non calc. 0,00
Totale trasferimenti competenza derivata a eserc. succ. per spese effettive 582.081.882,48 52,98% -1.680.865.147,39
TOTALE (IMPEGNI+TRASFERIMENTI A COMPETENZA DERIVATA) SPESE EFFETTIVE
-61.083.704,89 -0,95% -1.377.223.614,29 -21,64%
168
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Risorse disponibili e spese effettive (in conto competenza)
2013 su 2012 % 2013 su 2012
2014 su 2013 % 2014 su 2013
AVANZO FINANZIARIO DA COMPETENZA, ESCLUSE PARTITE DI GIRO E PARTITE TECNICO-CONTABILI
331.258.003,08 56,68% 1.248.531.701,45 136,34%
SBILANCIO PARTITE TECNICO-CONTABILI
4.611.126,35 non calc -9.222.252,70 -
200,00%
AVANZO FINANZIARIO DA COMPETENZA, ESCLUSE LE PARTITE DI GIRO
335.869.129,43 57,47% 1.239.309.448,75 134,66%
Fonte: rendiconto anni 2012, 2013 3 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: le entrate tributarie e le spese correnti sono state computate al netto delle partite tecnico contabili per compensazioni e rimborsi sulle compartecipazioni erariali.
Nel confronto dei dati da un esercizio a quello successivo si può osservare che nel 2014, rispetto al
2013, vi è stata una sensibile diminuzione delle entrate effettive al netto delle partite tecnico
contabili da compensazione e rimborso sulle compartecipazioni erariali (-731,2 milioni pari a -
13,65%). Tuttavia il dato del 2014 (4.626,5 milioni) risulta pressoché allineato a quello del 2012
(4.633,3 milioni) sebbene per un importo leggermente inferiore. Il dato del 2013 invece è risultato
influenzato da aspetti contingenti, soprattutto con riferimento alle entrate tributarie, correlati a
una molteplicità di fattori tra i quali si citano, in particolare, l’aumento della percentuale
dell’acconto di imposta da versare per alcuni tributi compartecipati, l’accertamento di una
componente straordinaria di gettito IRES collegata a un singolo contribuente e la definitiva
quantificazione della compartecipazione regionale ai redditi da pensione dovuto alla Regione sulla
base delle dichiarazioni dei redditi 2010. Considerando il dato relativo al totale delle risorse
finanziarie disponibili, comprendenti l’avanzo applicato e i trasferimenti per competenza derivata
dall’esercizio precedente (escluse le partite di giro), si osserva come l’importo del 2014, pari a
7.150,6 milioni, si attesti su valori intermedi tra quello del 2012 (7.009,1 milioni) e 2013 (7.279,3
milioni). Su tale risultanza ha influito il sensibile aumento delle risorse complessivamente
pervenute (per trasferimenti e avanzo) dall’esercizio precedente; infatti nel 2014 sono pervenute
dal 2013 risorse (escluse le partite di giro) per un importo (2.524,8 milioni) più elevato rispetto a
quelle che dal 2012 sono pervenute al 2013 (1.921,6 milioni) e dal 2011 al 2012 (2.375,8 milioni).
L’importo degli impegni 2014 per spese effettive (4.986,3 milioni) si attesta su valori intermedi tra
quelli del 2013 (4.682,7 milioni) e del 2012 (5.325,9 milioni).
Significativo nel 2014 appare il valore dell’avanzo finanziario da competenza (escluse le partite di
giro) pari a 2.159,6 milioni che, tuttavia, come già esposto nel paragrafo di questa relazione
relativo alle “risorse finanziarie rinviate agli esercizi successivi”, non risulta immediatamente
169 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
confrontabile con le omologhe poste del 2013 e del 2012 in ragione del fatto che su di esso ha
fortemente inciso la modifica normativa introdotta dalla legge finanziaria regionale 2015 che ha
soppresso l’istituto della competenza derivata.
In sintesi, la gestione del 2014 si è caratterizzata per un valore di risorse complessivamente
disponibili intermedio tra quello del biennio precedente e, allo stesso modo, le risorse impegnate
risultano di importo intermedio rispetto a quelle del 2012 e 2013.
4.8 Considerazioni sui debiti fuori bilancio nella contabilità della Regione
Il fenomeno dei debiti fuori bilancio è stato inquadrato in termini generali in occasione del
precedente giudizio di parificazione, cui si rimanda (deliberazione n. 118/2014, relazione allegata,
pagina 122 e seguenti).
In quella stessa sede, emerse che l’ordinamento contabile della Regione autonoma Friuli Venezia
Giulia non contempla alcuna specifica disposizione che disciplini tale fenomeno e la riconduzione
dei debiti fuori bilancio all’interno del sistema del bilancio: essi sono più propriamente
riconducibili “alla categoria delle obbligazioni discendenti da spese sopravvenute”.
La Sezione ha formulato, anche per l’esercizio 2014, uno specifico quesito istruttorio, teso a
conoscere la spesa (e i corrispondenti capitoli) sostenuta per le singole fattispecie riconducibili ai
debiti fuori bilancio (“spese sopravvenute” secondo la prospettazione regionale). Con nota n.
14766 del 17 giugno 2015 la Direzione centrale finanze ha trasmesso un prospetto che riporta la
causale dei debiti fuori bilancio (spese sopravvenute), il capitolo di spesa e la sua denominazione,
la Direzione competente, gli impegni e i pagamenti a carico dell’esercizio 2014 relativi alla
causale, ed eventuali note esplicative.
Si riportano sinteticamente le risultanze indicate nel prospetto per le singole fattispecie da esso
evidenziate: in sede di controllo si è riscontrato quanto riportato nel prospetto con le risultanze
del rendiconto e della situazione partitaria, ove possibile.
a) Sentenze esecutive
A carico dell’Amministrazione possono discendere oneri connessi all’adempimento
dell’obbligazione principale (imputati, in linea generale, al capitolo di spesa correlato alla norma
sostanziale che ha autorizzato l’intervento oggetto di contestazione, a carico del centro di
responsabilità della spesa) e oneri derivanti da contenzioso (risarcimento danni, interessi,
170
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
rivalutazione monetaria, spese legali: imputati ai capitoli di spesa di parte corrente istituiti per
memoria come spesa obbligatoria). A seguito dell’intervenuto pagamento di oneri di contenzioso
la Direzione centrale finanze e l’Avvocatura della Regione trasmettono alla Procura regionale
della Corte dei conti copia degli atti di spesa e della relativa documentazione giustificativa. Si
riporta di seguito una tabella rappresentante i “debiti fuori bilancio” 2014 per sentenze esecutive,
sulla base dei dati trasmessi dall’Amministrazione.
capitolo impegni relativi a sentenze esecutive
pagamenti relativi a sentenze esecutive
584 spese per oneri di contenzioso (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme
4.923,02 4.923,02
609 spese legali a seguito pronunciamenti giudiziali e arbitrali in relazione a contenziosi della Regione e degli enti regionali incluso il FRIE, rimborso spese legali a dipendenti regionali e amministratori, parcelle avvocati esterni, iscrizione albo per avvocati interni, ecc. (spesa obbligatoria), di competenza dell’Avvocatura della Regione
127.814,47 su un totale di
564.799,97
127.814,47 su un totale di
454.078,13
620 spese per il pagamento delle spese borsuali e di giustizia inerenti le cause in carico all’Avvocatura stessa (spesa obbligatoria), di competenza dell’Avvocatura della Regione
12.557,15 su un totale di
99.472,56
12.557,15 su un totale di
99.472,56
1008 spese per oneri di contenzioso (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria, politiche sociali e famiglia
176.864,02 176.864,02
1429 spese casuali (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università
5.698,00 5.698,00
3239 interventi di edilizia agevolata in conto capitale pluriennali, di competenza della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università
24.797,65 su un totale di 67.147.679,40
24.797,65 su un totale di 13.670.621,40
3550 stipendi e altri assegni fissi di carattere continuativo al personale regionale e comandato, nonché a quello assunto mediante contratti regolati dalle norme sull’impiego privato, nonché conguagli effettuati ai sensi del d.lgs. n. 241/1997 come integrato dal d.lgs. n. 490/1998 (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme
65.977,92 su un totale di 103.536.650,57
65.977,92 su un totale di 101.331.924,88
171 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
capitolo impegni relativi a sentenze esecutive
pagamenti relativi a sentenze esecutive
4930 spese per oneri di contenzioso (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università
21.859,42 21.859,42
4960 spese per oneri di contenzioso (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università
3.034,13 3.034,13
7530 spese per oneri di contenzioso (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali
2.274,35 2.274,35
9650 oneri relativi al versamento dell’IRAP a carico dell’Amministrazione regionale (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
5.608,12 su un totale di 11.963.002,73
5.608,12 su un totale di 11.755.266,65
9670 oneri previdenziali e assistenziali a carico dell’Amministrazione regionale, nonché conferimenti ai fondi di previdenza complementare delle quote di trattamento di fine rapporto (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
18.653,94 su un totale di 33.065.375,39
18.653,94 su un totale di 31.922.220,78
TOTALE 470.062,19 470.062,19
Sul capitolo 609 (spese obbligatorie), gestito dall’Avvocatura della Regione, gravano tutti gli
oneri relativi a “spese legali a seguito pronunciamenti giudiziali e arbitrali in relazione a
contenziosi della Regione e degli enti regionali incluso il FRIE, rimborso spese legali a dipendenti
regionali e amministratori, parcelle avvocati esterni, iscrizione albo per avvocati interni, ecc.”:
“l'Avvocatura della Regione ha precisato che gli importi indicati [euro 127.814,47] si riferiscono
esclusivamente agli oneri relativi a spese di lite nei rapporti tra le parti processuali e a quelli
riguardanti somme dovute all'erario in esito a sentenze esecutive. Ha inoltre precisato che negli importi
indicati è compreso anche l’importo di euro 3.400,00 che si riferisce a spese legali riconosciute a seguito
di verbale di conciliazione e non di sentenza”. In ossequio ai principi dell’armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio, di cui al decreto legislativo n. 118/2011, che prevede una
maggiore trasparenza delle informazioni riguardanti il processo di allocazione delle risorse
pubbliche e la destinazione delle stesse alle politiche pubbliche settoriali, nel 2015 il capitolo 609
sarà frazionato nei capitoli 609 medesimo, 617 destinato alle spese legali a seguito di
172
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
pronunciamenti giudiziali e arbitrali in relazione a contenziosi della Regione e degli enti regionali
incluso il F.R.I.E., e 618 destinato all’iscrizione all’albo per gli avvocati interni in servizio presso
l’Avvocatura della Regione: nel caso concreto dovrebbe quindi essere più immediata l’evidenza
delle cosiddette spese sopravvenute.
Sul capitolo 620 gravano le “spese per il pagamento delle spese borsuali e di giustizia inerenti le
cause in carico all’Avvocatura stessa”: “l'Avvocatura della Regione ha precisato che gli importi
indicati [euro 12.557,15, pagati attraverso funzionario delegato, e quindi non evincibili dal
partitario] si riferiscono a oneri per imposte di registro per sentenze e ordinanze”.
Il capitolo 3550 “è attualmente di competenza della Direzione generale”. Le spese sopravvenute
riguardano la liquidazione di sentenze favorevoli a personale regionale.
Nel 2014 l’Amministrazione, per oneri di contenzioso, ha complessivamente impegnato e pagato
euro 208.954,94: si tratta della liquidazione di interessi legali e del pagamento della somma
capitale (capitolo 584, “attualmente di competenza della Direzione generale”), della corresponsione
della quota residua dei danni comprensiva degli interessi legali (capitolo 1008), delle spese a
sanatoria per esproprio, come indennizzo dell’occupazione illegittima delle aree (capitolo 4930),
della liquidazione delle somme dovute a titolo di riconoscimento del contributo spettante
(capitolo 4960), nonché del risarcimento danno (capitolo 7530), sempre in esecuzione di una
sentenza.
Secondo quanto comunicato dall’Amministrazione in occasione della parificazione del rendiconto
2013, sui capitoli “spese casuali” sono imputati, qualora non sia istituito presso la relativa
Direzione il capitolo “oneri di contenzioso”, gli oneri connessi all’esecuzione di una sentenza: si
tratta in altri termini di capitoli, destinati ad accogliere spese inderogabili, che costituiscono
pertanto una sorta di valvola di chiusura del sistema, una sorta di fondo direttamente operativo.
Ciò premesso, non sono chiari i motivi dell’esistenza del capitolo 1429 “spese casuali”, di
competenza della Direzione centrale infrastrutture, su cui viene erogato un importo a pagamento
delle spese e competenze legali a seguito di sentenza del TAR, dal momento che presso la
medesima Direzione operano, per due diversi Servizi, i capitoli “oneri di contenzioso” 4930 e 4960,
entrambi con somme importanti inviate in economia a fine esercizio.
Sul capitolo 3239 della Direzione centrale infrastrutture, destinato a interventi pluriennali di
edilizia agevolata in conto capitale gravano spese sopravvenute a seguito di sentenze esecutive
che non risultano individuabili attraverso la situazione partitaria.
Infine, con riferimento ai capitoli 9650 e 9670, la documentazione disponibile non rende possibile
individuare le spese sopravvenute nell’ambito dell’importo complessivo a capitolo.
173 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
b) Copertura di disavanzi di enti od organismi partecipati
Vi è sempre la previa e specifica autorizzazione legislativa: la norma sostanziale autorizzativa del
finanziamento stabilisce i presupposti e le modalità per la concessione ed erogazione del
finanziamento destinato a copertura dei disavanzi.
Si riporta di seguito una tabella rappresentante i “debiti fuori bilancio” 2014 per copertura di
disavanzi di enti o di organismi partecipati, sulla base dei dati trasmessi dall’Amministrazione.
capitolo
impegni relativi a copertura di
disavanzi di enti o di organismi partecipati
pagamenti relativi a copertura di disavanzi di enti o di organismi
partecipati 5503 contributo quindicennale straordinario al Teatro stabile sloveno di Trieste - Slovensko Stalno Gledalisce a sollievo degli oneri del mutuo contratto a ripiano dei disavanzi pregressi, di competenza della Direzione centrale cultura, sport e solidarietà
50.000,00 165.000,00
TOTALE 50.000,00 165.000,00
Nel 2014 risulta siano stati assunti oneri a tale titolo solo con riferimento al capitolo 5503, a
proposito del quale l’Amministrazione si è così espressa: “Si precisa che l’impegno di spesa è stato
disposto con decreto emesso nel 2005; si precisa inoltre che l’importo relativo ai pagamenti comprende
anche i pagamenti di euro 115.000,00 disposti nel 2014 in conto residui 2013 a fronte di decreti di
impegno assunti nel 2005 e nel 2008”. Sulla base della disposizione che prevede il riallineamento
delle imputazioni contabili rispetto alle date di scadenza dei ruoli di spesa, introdotta dall’articolo
13, comma 2, della legge regionale n. 15/2014, sul capitolo sono stati adottati i decreti n.
2721/2014 e n. 2722/2014, che, per il riallineamento dei limiti, disimpegnano le quote relative alla
competenza 2014 (euro 75.000,00 ed euro 40.000,00).
c) Ricapitalizzazioni per ripianamento di perdite
Nel 2014 non risulta siano stati imputati oneri a tale titolo.
d) Procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità
Tali oneri fanno parte del quadro economico dell’opera di pubblica utilità di competenza
regionale e pertanto, di regola, non rappresentano spese sopravvenute: l’impegno di spesa infatti
viene assunto, sul capitolo che finanzia l’opera, anche a loro copertura. Nel caso in cui, a seguito
174
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
di sentenza o accordo stragiudiziale, la misura dell’indennità da corrispondere risulti maggiore di
quella impegnata, l’Amministrazione procede secondo quanto indicato alla precedente lett. a).
Nel 2014 non risulta siano stati imputati oneri a tale titolo.
e) Atti di riconoscimento di debito
L’iter procedurale per la formalizzazione degli atti di riconoscimento di debito è disciplinato dalla
circolare n. 3 del 1° dicembre 2006 del Segretariato generale (richiesta di parere all’Avvocatura
della Regione in ordine all’ammissibilità del riconoscimento, autorizzazione congruamente
motivata da parte della Giunta regionale al riconoscimento di debito e alla relativa spesa,
impegno e liquidazione del debito riconosciuto). Gli oneri connessi fanno carico al capitolo di
spesa sul quale graverebbero gli oneri del rapporto contrattuale instaurato nel rispetto delle
disposizioni che regolano la formazione della volontà negoziale della pubblica Amministrazione.
A seguito dell’ammissione a registrazione dell’atto d’impegno e contestuale pagamento, la
Direzione centrale finanze trasmette alla Procura regionale della Corte dei conti copia degli atti di
spesa e della relativa documentazione giustificativa.
Nel 2014 non risulta siano stati imputati oneri a tale titolo.
f) Obbligazioni perfezionatesi a carico dell’Amministrazione regionale in assenza di un
preventivo impegno di spesa
Si riporta di seguito una tabella rappresentante i “debiti fuori bilancio” 2014 per obbligazioni
perfezionatesi in assenza di un preventivo impegno di spesa, sulla base dei dati trasmessi
dall’Amministrazione.
capitolo
impegni relativi a obbligazioni
perfezionatesi a carico dell’Amministrazione regionale in assenza di
un preventivo impegno di spesa
pagamenti relativi a obbligazioni
perfezionatesi a carico dell’Amministrazione regionale in assenza di un preventivo impegno
di spesa 1382 cofinanziamento comunitario programma Central Europe – progetto “Central Environmental and Energy Management – CEEN”, di competenza della Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali
24.906,50 su un totale di 96.890,00
24.906,50 su un totale di
36.919,66
1389 spese casuali (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria, politiche sociali e famiglia
32.000,00 32.000,00
175 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
capitolo
impegni relativi a obbligazioni
perfezionatesi a carico dell’Amministrazione regionale in assenza di
un preventivo impegno di spesa
pagamenti relativi a obbligazioni
perfezionatesi a carico dell’Amministrazione regionale in assenza di un preventivo impegno
di spesa 1472 spese casuali (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme
11.155,75 su un totale di 11.387,75
11.155,75 su un totale di
11.387,75
3765 spese per la manutenzione ordinaria delle infrastrutture portuali e di navigazione interna di competenza regionale, per l’illuminazione, i segnalamenti, le forniture d’acqua, gli acquisti, i noleggi e la manutenzione delle attrezzature e dei mezzi necessari all’attività istituzionale e operativa del Servizio infrastrutture, vie di comunicazione e telecomunicazione – spese correnti, di competenza della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università
520.701,64 su un totale di
800.250,00
270.000,00 su un totale di
522.505,35
3934 iniziative e interventi per la sicurezza e l’educazione stradale, di competenza della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università
108.394,58 ---
3990 spese per interventi per la sicurezza della navigazione dei canali della laguna di Marano lagunare e Grado, già di competenza del Commissario straordinario per l’emergenza socio-economico ambientale, di competenza della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università
475.014,30 su un totale di
1.247.378,28
472.987,82 su un totale di
999.422,05
8038 spese per incarichi a esperti nell’analisi del tessuto economico regionale, nell’analisi statistica, nell’attuazione delle misure di supporto alle attività produttive, nell’analisi di bilancio, nell’analisi dei bisogni scientifici e tecnologici delle imprese e dello sviluppo tecnologico dell’industria regionale, di competenza della Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali
49.871,34 su un totale di 71.882,09
17.797,48 su un totale di
20.776,15
TOTALE 1.222.044,11 828.847,55
A proposito del capitolo 1472 “spese casuali” va segnalato che “la Direzione centrale funzione
pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme ha indicato le Direzioni emittenti le richieste
di pagamento: Direzione centrale cultura, sport e solidarietà, Direzione centrale attività produttive,
commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali, Direzione centrale ambiente ed energia, Direzione
176
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
centrale lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università”. In
dettaglio si tratta del pagamento di una fattura di una società relativa ai servizi di tenuta degli
stipendi/corrispettivi/consulenza della soppressa Agenzia regionale del lavoro; della sanzione per
ritardato pagamento dei contributi di un lavoratore occasionale della soppressa Agenzia regionale
del lavoro; del pagamento di incentivi relativi alla progettazione e alla realizzazione della
manutenzione ordinaria delle strutture arginali del fiume Isonzo e del pagamento del saldo dei
lavori; del pagamento di parte del saldo del contributo concesso all’Associazione “Per non subire
– IDA” per l’attuazione di progetti; del risarcimento del danno provocato dal Servizio gestione
territorio rurale e irrigazione a una linea aerea di Enel.
Anche il capitolo 1389 è relativo a spese casuali: nel caso concreto la spesa concerne una sanzione
del Garante della privacy e il pagamento è effettuato a copertura. Pare che in tutti i casi si tratti
di spese assunte in assenza di preventivo impegno.
Con riferimento ai capitoli 3765, 3934, 3990, si segnala in generale che “la Direzione centrale
infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, edilizia ha precisato che alla lett. f)
sono stati riportati gli oneri relativi a impegni di spesa per i quali è stata rilevata in sede di controllo di
ragioneria la violazione del comma 2 bis dell’articolo 44 della legge regionale n. 21/2007 (impegni
registrati ai sensi dell’articolo 58, comma 4, della legge regionale n. 21/2007)”. “Nel 2015 è stato
disposto il pagamento di euro 48.820,74” sul capitolo 3934, “…di ulteriori euro 133.529,00” sul
capitolo 3765 e “… di ulteriori euro 1.728,81” sul capitolo 3990.
Anche nel caso dei capitoli 1382 e 8038, gestiti dalla Direzione centrale attività produttive,
commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali, “si tratta di oneri relativi a impegni di spesa
per i quali è stata rilevata in sede di controllo di ragioneria la violazione del comma 2 bis dell’articolo
44 della legge regionale n. 21/2007 (impegni registrati ai sensi dell’articolo 58, comma 4, della legge
regionale n. 21/2007)”. Per quanto riguarda il capitolo 1382, l’impegno concerne il compenso a un
prestatore di servizi per il periodo dal 25 ottobre 2013 al 28 febbraio 2014. Con riferimento al
capitolo 8038 “nel 2015 è stato disposto il pagamento di ulteriori euro 29.431,80”.
L’entrata in vigore della legge regionale n. 1/2015 e in particolare il nuovo regime dell’articolo 44
(con l’abrogazione del comma 2 bis) dovrebbero comportare il superamento delle suddette
tipologie di “spese sopravvenute”.
g) Ravvedimento operoso
Questo istituto prevede il versamento degli interessi maturati giorno per giorno e delle sanzioni
previste dalla normativa in vigore. Concluso il procedimento del ravvedimento operoso, viene
177 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
inviata alla Procura regionale della Corte dei conti copia del provvedimento adottato e della
relativa documentazione allegata.
Si riporta di seguito una tabella rappresentante i “debiti fuori bilancio” 2014 per ravvedimento
operoso, sulla base dei dati trasmessi dall’Amministrazione.
capitolo impegni relativi a ravvedimento operoso
pagamenti relativi a ravvedimento operoso
9972 spese casuali (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
547,94 547,94
9988 oneri relativi al pagamento delle sanzioni tributarie dovute in solido ai sensi dell'art. 11 del d.lgs. 18.12.1997, n. 472 (spesa obbligatoria), di competenza della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
197,92 197,92
TOTALE 745,86 745,86
Si tratta del versamento delle sanzioni per ravvedimento operoso e dei relativi interessi moratori.
4.9 Le risultanze riepilogative del rendiconto. Aspetti contabili.
Si riportano di seguito le risultanze riepilogative del rendiconto 2014, confrontate con quelle del
rendiconto 2013. I valori sono espressi in euro e si riferiscono in particolare al conto del bilancio
(gestione di competenza, gestione dei residui, avanzo finanziario) e al conto del patrimonio
nonché alla situazione di cassa.
178
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
CONTO DEL BILANCIO
GESTIONE DI COMPETENZA
Tabella 44 - Risultanze comparate 2013 – 2014 della gestione di competenza
Entrate 2013 2014
Accertamenti di competenza
Accertamenti di competenza
Titolo I Tributi propri della Regione e dalle compartecipazioni ai tributi erariali *
4.569.258.948,45 4.178.129.718,42
Partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
595.801.126,35 623.373.457,72
Titolo I (al lordo delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali)
5.165.060.074,80 4.801.503.176,14
Titolo II Trasferimenti di parte corrente dello Stato dell’Unione Europea e di altri soggetti
197.125.907,37 251.712.751,18
Titolo III Entrate extratributarie
101.628.680,39 68.494.706,88
Titolo IV Alienazioni, trasformazione di capitale, riscossione di crediti e trasferimenti in conto capitale
401.703.936,48 102.967.609,86
Titolo V Mutui, prestiti o altre operazioni creditizie
87.961.434,46 25.199.410,54
Totale delle entrate effettive (al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali)*
5.357.678.907,15 4.626.504.196,88
Totale delle entrate effettive (al lordo delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali)
5.953.480.033,50 5.249.877.654,60
Titolo VI Entrate per partite di giro
1.179.237.088,75 1.325.899.834,06
Avanzo finanziario esercizio precedente applicato al bilancio 828.065.964,58 848.934.963,97
Trasferimenti a competenza derivata dall’esercizio precedente 1.204.290.671,43 1.781.287.986,92
Spese 2013 2014
Impegni di competenza
Impegni di competenza
Titolo I Spese correnti (al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali)*
3.867.366.953,70 3.914.883.718,43
Partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali 591.190.000,00 627.984.584,07
Titolo I Spese correnti (al lordo delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali)
4.458.556.953,70 4.542.868.302,50
Titolo II Spese d’investimento
627.250.006,99 897.540.533,25
Titolo III 188.074.665,82 173.908.907,93
179 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Spese 2013 2014
Impegni di competenza
Impegni di competenza
Spese per rimborso di mutui e prestiti Totale delle spese effettive (al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali)*
4.682.691.626,51 4.986.333.159,61
Totale delle spese effettive (al lordo delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali)
5.273.881.626,51 5.614.317.743,68
Titolo IV Spese per partite di giro 1.183.853.379,71 1.365.135.637,08 Trasferimenti a competenza derivata all’esercizio successivo 1.781.236.727,32 0,00
Fonte: rendiconti anni 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
*Nota: al netto delle partite tecnico contabili per compensazioni e rimborsi da compartecipazione erariali
180
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
GESTIONE DEI RESIDUI
Tabella 45 Risultanze comparate 2013 – 2014 della gestione dei residui Residui attivi sulle entrate effettive: 2013 2014
originati dalla competenza al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
939.836.742,46 571.609.898,54
originati dalla competenza nelle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
4.611.126,35 92.479.463,08
originati da esercizi precedenti al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
1.289.638.641,25 1.063.175.448,99
originati da esercizi precedenti nelle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
0,00 0,00
Totale dei residui attivi al 31.12 delle entrate effettive al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
2.229.475.383,71 1.634.785.347,53
Totale dei residui attivi al 31.12 delle entrate effettive al lordo delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
2.234.086.510,06 1.727.264.810,61
Residui passivi sulle spese effettive: 2013 2014
originati dalla competenza al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
603.854.747,03 724.454.753,65
originati dalla competenza nelle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
45.370.963,37 66.410.991,29
originati da esercizi precedenti al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
981.093.156,16 669.107.972,52
originati da esercizi precedenti nelle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
0,00 49.548,46
Totale dei residui passivi al 31.12 delle spese effettive al netto delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
1.584.947.903,19 1.393.562.726,17
Totale dei residui passivi al 31.12 delle spese effettive al lordo delle partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso su compartecipazioni erariali
1.630.318.866,56 1.460.023.265,92
Residui attivi e passivi su partite di giro: 2013 2014
somme da riscuotere al 31.12 988.082.448,26 638.064.453,10 somme da pagare al 31.12 1.395.804.207,92 847.770.331,41 Trasferimenti a competenza derivata all’esercizio successivo 51.259,60 0,00
Fonte: rendiconti anni 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
181 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
AVANZO FINANZIARIO Tabella 46 Avanzo finanziario 2012 e 2013
2013 2014
Giacenza di cassa Tesoreria al 31.12 2.434.177.067,05 1.882.387.351,19
Residui attivi al 31.12 3.222.168.958,32 2.365.329.263,71
Residui passivi al 31.12 3.026.123.074,48 2.307.793.597,33
Trasferimenti complessivi per competenza derivata all’esercizio successivo
1.781.287.986,92 0,00
Avanzo finanziario complessivo 848.934.963,97 1.939.923.017,57
di cui:
da gestione di competenza 926.102.024,72 2.226.547.058,79
da gestione dei residui -77.167.060,75 -286.624.041,22
Fonte: rendiconti anni 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
CONTO DEL PATRIMONIO
Tabella 47 Conto del patrimonio 2013 e 2014
2013 2014 Consistenza
al 1.1 Consistenza
al 31.12 Consistenza
al 1.1 Consistenza
al 31.12
Attività:
Attività finanziarie 5.131.371.004,20 5.656.346.025,37 5.656.346.025,37 4.247.716.614,90
Attività disponibili 1.145.258.258,05 1.038.673.378,48 1.038.673.378,48 993.356.481,77
Attività non disponibili 605.242.497,00 632.823.879,93 632.823.879,93 624.096.357,69
Totale attività 6.881.871.759,25 7.327.843.283,78 7.327.843.283,78 5.865.169.454,36
Passività:
Passività finanziarie 4.303.305.039,62 4.807.411.061,40 4.807.411.061,40 2.307.793.597,33
Passività diverse 1.668.844.908,81 1.493.964.557,60 1.493.964.557,60 1.282.222.621,84
Totale passività 5.972.149.948,43 6.301.375.619,00 6.301.375.619,00 3.590.016.219,17
Sostanza netta patrimoniale
909.721.810,82 1.026.467.664,78 1.026.467.664,78 2.275.153.235,19
Variazione consistenza patrimoniale
116.745.853,96 1.248.685.570,41
Fonte: rendiconti anni 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
182
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
SITUAZIONE DI CASSA
Tabella 48 Risultanze comparate 2013 – 2014 della situazione di cassa 2013 2014
Giacenza di cassa al 1.1 1.882.067.077,28 2.434.177.067,05
Entrate Riscossioni
(competenza + residui)
Riscossioni (competenza +
residui) Titolo I Tributi propri della Regione e dalle compartecipazioni ai tributi erariali
4.989.453.367,22 4.738.424.597,92
Titolo II Trasferimenti di parte corrente dello Stato dell’Unione Europea e di altri soggetti
250.341.869,45 260.317.887,82
Titolo III Entrate extratributarie
81.674.270,61 55.288.265,23
Titolo IV Alienazioni, trasformazione di capitale, riscossione di crediti e trasferimenti in conto capitale
194.028.174,15 112.735.923,70
Titolo V Mutui, prestiti o altre operazioni creditizie
27.104.433,45 35.317.575,56
Titolo VI Entrate per partite di giro
868.536.436,67 1.637.254.625,58
Totale generale entrate 6.411.138.551,55 6.839.338.875,81
Spese Pagamenti
(competenza + residui)
Pagamenti (competenza +
residui) Titolo I Spese correnti 4.504.497.897,77 4.546.689.477,35 Titolo II Spese d’investimento 614.960.349,41 783.775.442,51 Titolo III Spese per rimborso di mutui e prestiti 187.995.691,94 173.826.015,44 Titolo IV Spese per partite di giro 551.574.622,66 1.886.837.656,37 Totale generale spese 5.859.028.561,78 7.391.128.591,67 Giacenza di cassa al 31.12 2.434.177.067,05 1.882.387.351,19
Fonte: rendiconti anni 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
4.10 Esiti finanziari degli obiettivi principali della programmazione 2014
Alla luce di quanto esposto in ordine agli obiettivi principali della programmazione 2014, pare
opportuno rappresentarne in questa sede gli esiti finanziari, quali sono desumibili dalla relazione
di verifica allegata al rendiconto 2014. L’analisi, limitatamente alle priorità indicate nella
relazione politico-programmatica 2014-2016, tiene anche conto degli attuali esiti del monitoraggio
che la Sezione svolge sull’attuazione del programma di governo. Tale attività della Sezione
consiste nel riferire gli atti della produzione legislativa e normativa regionale ai singoli obiettivi
183 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
previsti nel programma di governo, valorizzando, ove possibile, anche gli esiti del controllo di
gestione, avviato nel secondo semestre del 2014.
Per quest’ultimo motivo, la ricognizione che segue risente dell’assenza, nei documenti disponibili,
di un’immediata e univoca evidenza della rilevanza finanziaria delle singole azioni che concorrono
al perseguimento dell’obiettivo, al punto che l’analisi della Sezione si è necessariamente riferita
alle risultanze emergenti a livello di finalità/funzione.
Come già affermato nel recente Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica regionale
(deliberazione n. 68 del 10 giugno 2015), i nuovi scenari legislativi e amministrativi prevedono il
superamento di questo deficit gestionale e valutativo attraverso la stabilizzazione di un efficace
controllo strategico e di gestione.
Detto strumento sarà auspicabilmente in grado di ricondurre in modo incontrovertibile gli esiti
dell’azione amministrativa ai corrispondenti obiettivi con un dettaglio tale da consentire una
valutazione riferita anche alle singole azioni.
I principali obiettivi declinati dalla relazione politico-programmatica 2014-2016 sono i seguenti:
Politiche attive del lavoro (programma di governo: lavoro), funzione inserita nella finalità
“protezione sociale”: rispetto a una previsione iniziale complessiva di 17,73 milioni (di sole risorse
libere), lo stanziamento definitivo si è attestato a 26,26 milioni, di cui 21,16 impegnati e 18,72
pagati. Risultano realizzate le attività programmate con riferimento in primo luogo agli
ammortizzatori sociali, per i quali è prevista un’azione strategica diretta ad “accompagnare il
processo di riordino del sistema degli ammortizzatori sociali in atto a livello nazionale”, che risulta
completata per le attività riferite al 2014. Attiene a questo obiettivo in particolare quanto
disposto dall’articolo 2 della legge regionale 17 aprile 2014, n. 8, che dispone il sostegno al reddito
per i lavoratori edili, in funzione integrativa e complementare rispetto al sistema degli
ammortizzatori sociali previsto a livello nazionale. In secondo luogo, può costituire attuazione
dell’obiettivo riferito al sostegno alla stipulazione di contratti di solidarietà difensivi l’emanazione
del decreto del Presidente della Regione 22 aprile 2014, n. 71, modificato con decreti del
Presidente della Regione 6 giugno 2014, n. 106, e successivamente 8 aprile 2015, n. 73, afferente il
Regolamento per la concessione e l’erogazione di contributi per il sostegno alle imprese che
stipulano contratti di solidarietà difensivi e per l’integrazione della retribuzione dei lavoratori
interessati dalla conseguente riduzione dell’orario di lavoro, ai sensi dell’articolo 21 della legge
regionale 4 giugno 2009, n. 11.
184
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Mobilità locale (nell’ambito del programma di governo: infrastrutture), funzione inserita nella
finalità “gestione del territorio”: rispetto a una previsione iniziale complessiva di 187,04 milioni
(di risorse libere e di risorse rigide), lo stanziamento definitivo si è attestato a 219,33 milioni, di
cui 195,48 impegnati e 166,22 pagati. Secondo le logiche espositive sopra rappresentate, risultano
realizzate le attività programmate con riferimento innanzitutto ai servizi relativi al trasporto
pubblico locale (per 136,30 milioni di impegni), in relazione al quale assumono primaria rilevanza
gli articoli 15-19 della legge regionale 18 luglio 2014, n. 13, recanti misure di semplificazione in
materia di trasporto pubblico regionale e locale, trasporto merci, motorizzazione, circolazione su
strada e viabilità. In questo contesto l’obiettivo strategico rivolto a “migliorare le prestazioni del
trasporto pubblico locale” è declinato nelle azioni strategiche tese a “rafforzare i collegamenti con
Roma e Milano e velocizzare i servizi con Mestre” e a “promuovere un adeguamento della ferrovia nei
punti critici (Monfalcone-Bivio San Polo, raddoppio della linea Cervignano-Palmanova-Udine,
circonvallazione di Udine, avviare l’elettrificazione della linea Casarsa della Delizia-Portogruaro)”,
che risultano completate. In secondo luogo, risultano completate anche le attività riferite al 2014
concernenti i servizi ferroviari (impegni per 58,85 milioni), per i quali sono previste le azioni
strategiche tese ad “adeguare le connessioni ferroviarie con i porti e lungo il corridoio Adriatico-
Baltico e il corridoio Mediterraneo”, a “razionalizzare la stazione merci di Campo Marzio a Trieste e
gli impianti ferroviari del porto al fine di gestire treni più lunghi e pesanti”, e a “completare le attività
per il Progetto Adria-A di analisi dell’assetto infrastrutturale, della definizione della capacità e dei
servizi ferroviari d’intesa con i partner sloveni”, mentre risultano in ritardo sui target temporali
definiti gli interventi connessi all’azione strategica tesa a “realizzare le gare per l’affidamento dei
servizi regionali su gomma/marittimi e su ferro con l’obiettivo di una più forte integrazione tra queste
due modalità”.
Infrastrutture e trasporti (programma di governo: infrastrutture), finalità “infrastrutture,
trasporti, telecomunicazioni”: rispetto a una previsione iniziale complessiva di 71,17 milioni
(risorse libere e rigide), lo stanziamento definitivo si è attestato a 169,24 milioni, di cui 122,79
impegnati e 80,31 pagati. Risultano realizzati gli investimenti per la progettazione di opere
d’interesse regionale (in particolare, 83,60 milioni di impegni per la viabilità regionale): in
relazione a progetti di 20 o 30 anni fa, è prevista l’azione strategica tesa a “rimodulare i progetti
riguardanti specifici tratti di viabilità stradali (ad esempio, la viabilità a est del torrente Torre, il
raccordo autostradale Gemona-Cimpello-Sequals, la bretella di scorrimento veloce Palmanova-
Manzano, la variante di Dignano)”, che ha portato alla modifica o alla revoca di alcuni interventi,
185 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
secondo le attuali diverse esigenze. Con riferimento allo sviluppo della portualità e della logistica,
che registrano impegni di 9,33 milioni per opere marittime e di 1,36 per i porti, risulta completata
la fase 2014 con l’adozione della delibera di Giunta regionale n. 2264 del 28 novembre 2014 di
approvazione degli atti di indirizzo. Risultano completate anche le attività previste per il 2014
attinenti le azioni strategiche tese a “intercettare quote maggiori di traffico marittimo che
attraversano il Mediterraneo lungo le rotte del middle e far-est, favorendo l’accesso a grandi navi nei
porti regionali”, a “potenziare le infrastrutture del porto di Trieste”, a “sviluppare le infrastrutture e
intervenire con la nuova organizzazione del porto di Monfalcone”, nonché a “potenziare le
infrastrutture e l’accessibilità di Porto Nogaro”. Inoltre è stato dato supporto al servizio di
trasporto aeroportuale dallo scalo regionale verso gli aeroporti nazionali, con 3,03 milioni di
impegni.
Difesa del territorio (programma di governo: modelli di sviluppo e governo del territorio), finalità
“tutela dell’ambiente e difesa del territorio”: rispetto a una previsione iniziale complessiva di
19,09 milioni (risorse libere e rigide), lo stanziamento definitivo si è attestato a 117,09 milioni, di
cui 50,78 impegnati e 26,36 pagati. La Regione ha garantito i finanziamenti per la manutenzione
ordinaria di opere idrauliche e degli alvei dei corsi d’acqua, con 15,33 milioni di impegni per opere
idrauliche e 4,36 milioni di impegni per la gestione della tutela delle acque. In proposito è prevista
una specifica azione strategica tesa ad “approvare il Piano regionale tutela delle acque”: l’attività
2014 risulta completata con l’approvazione del progetto di piano mediante delibera di Giunta
regionale n. 2641 del 30 dicembre 2014. Risultano altresì completate le attività previste per il
2014 con riferimento all’azione strategica tesa a “garantire la manutenzione dei corsi d’acqua anche
attraverso lo sghiaiamento dei fiumi”; per l’azione strategica volta a “programmare interventi sui
seguenti aspetti: assetto idraulico ed erosione dei fondali; dragaggi, manutenzione dei canali,
ricostruzione appropriata del sistema delle barene; tutela dei valori ambientali, con promozione
integrata delle risorse naturali attraverso il Piano di gestione sito natura 2000”, gli interventi che si
concludono nel 2014 sono terminati o in fase di ultimazione mentre sono stati avviati quelli
pluriennali (delibera di Giunta regionale n. 2372 del 5 dicembre 2014). Con riferimento alla
gestione dei parchi e delle riserve naturali, sono stati impegnati 2,26 milioni per la gestione e 2,10
milioni per l’attività di promozione e tutela.
Attività culturali, ricreative e sportive (programma di governo: cultura), finalità “attività
culturali, ricreative e sportive”: rispetto a una previsione iniziale complessiva di 86,23 milioni
186
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
(risorse libere e rigide), lo stanziamento definitivo si è attestato a 100,11 milioni, di cui 74,35
impegnati e 63,61 pagati. La Regione ha garantito gli incentivi per la tutela e la valorizzazione
dell’attività teatrale (con impegni per 19,10 milioni) e cinematografica, con impegni per 2,64
milioni. Sono stati impegnati 3,30 milioni di finanziamenti a favore di biblioteche e musei.
Attiene a questo obiettivo quanto disposto dalla legge regionale 11 agosto 2014, n. 16, che reca
norme in materia di attività culturali. È stata avviata, nell’ambito dell’azione strategica tesa a
“predisporre una nuova legge regionale di disciplina dei musei e dei beni culturali (esempio: per
incentivare nuovi servizi e nuovi standard di qualità per i luoghi della cultura, musei, teatri,
biblioteche che operano in Regione e figure professionali)”, l’attività di ricognizione della normativa
di riferimento con riflessione sui contenuti essenziali del disegno di legge. Per la tutela delle
identità linguistiche, sono stati impegnati 1,53 milioni per la lingua e cultura friulana (in questo
ambito è stato adottato, con decreto del Presidente della Regione 2 maggio 2014, n. 79, il
regolamento in materia di certificazione della conoscenza della lingua friulana, in attuazione
dell’articolo 7, comma 3, della legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 - norme per la tutela,
valorizzazione e promozione della lingua friulana), 6,87 milioni per la lingua e cultura slovena,
nonché 1,13 per i corregionali all’estero. Per l’associazionismo e il volontariato sono stati
impegnati 1,63 milioni, mentre per le manifestazioni culturali e sportive di rilievo almeno
regionale sono stati impegnati rispettivamente 1,10 milioni e 3,89 milioni.
Istruzione, formazione e ricerca (nell’ambito del programma di governo: cultura), finalità
“istruzione, formazione e ricerca”: rispetto a una previsione iniziale complessiva di 95,38 milioni
(risorse libere e rigide), lo stanziamento definitivo si è attestato a 196,48 milioni, di cui 133,41
impegnati e 112,29 pagati. La Regione ha garantito i finanziamenti per il funzionamento delle
strutture scolastiche, con impegni di 10,32 milioni per l’edilizia scolastica. Sono stati assegnati
contributi a favore dei nuclei familiari a sostegno dei costi per il trasporto scolastico e l’acquisto
dei libri di testo, oltre ai contributi agli istituti scolastici per il comodato gratuito dei libri e
finanziamenti per il sostegno alle scuole paritarie, con impegni di 6,68 milioni per il sostegno della
frequenza scolastica. Sono stati impegnati 11,44 milioni per il sistema universitario ivi incluse le
borse di studio e i prestiti d’onore, 32,03 milioni per la formazione di base in obbligo scolastico e
formativo e 40,21 milioni per la formazione degli adulti e la formazione continua. Le attività delle
istituzioni scientifiche sono state sostenute con impegni pari a 5,64 milioni.
187 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Politiche sociali (programma di governo: politiche sociali), finalità “protezione sociale”: rispetto a
una previsione iniziale complessiva di 356,90 milioni (di risorse libere e rigide), lo stanziamento
definitivo si è attestato a 497,45 milioni, di cui 409,87 impegnati e 307,86 pagati, comprensivi dei
finanziamenti per il lavoro di cui al primo punto della presente elencazione. La Regione ha
confermato le risorse per i settori d’intervento più delicati (disabilità con impegni per 95,13
milioni, servizi per la prima infanzia con impegni per 28,87 milioni, autonomia della persona con
impegni per 54 milioni, servizi socio-assistenziali con impegni per 80,67 milioni, casa con impegni
per 125,14 milioni).
Spesa corrente sanitaria (programma di governo: salute), nell’ambito della finalità “salute,
integrazione socio sanitaria e politiche sociali”: rispetto a una previsione iniziale complessiva di
2.164,65 milioni (di risorse libere e rigide), lo stanziamento definitivo della finalità “sanità
pubblica” si è attestato a 2.520,23 milioni, di cui 2.465,22 impegnati e 2.266,92 pagati. Attiene a
questo settore, e rientra nell’azione strategica volta a “definire il riordino dell’assetto istituzionale e
organizzativo del Servizio sanitario regionale”, l’emanazione della legge regionale 16 ottobre 2014,
n. 17, che reca il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale
nonché norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria, con la successiva adozione
del decreto del Presidente della Regione 23 dicembre 2014, n. 245, che contiene il recepimento
degli atti ricognitivi delle Aziende del servizio sanitario regionale relativamente all’individuazione
dei beni mobili registrati e dei beni immobili da trascrivere nei pubblici registri, e del decreto del
Presidente della Regione 31 dicembre 2014, n. 264, che dispone la costituzione dei nuovi Enti del
Servizio sanitario regionale.
Dalle risultanze finali quali enucleabili dal rendiconto 2014 e dalla relazione di verifica si può
dedurre, sia pur al presente livello di analisi, una generale buona capacità di utilizzo delle risorse
disponibili. Tale positiva risultanza è ridotta, nell’ambito della finalità “tutela dell’ambiente e
difesa del territorio”, dagli esiti della capacità d’impegno registrata per spese d’investimento.
In conclusione si può affermare, sulla base della documentazione disponibile, che la produzione
legislativa e regolamentare nel corso del 2014 è stata ampia e articolata. Al controllo strategico e
di gestione è devoluto il compito di verificare la coerenza dell’azione amministrativa con i
contenuti di tale produzione normativa.
188
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PARTE II - DINAMICHE CONTABILI E
FINANZIARIE DEL RENDICONTO
189 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
5. DINAMICHE GENERALI DELLE ENTRATE
5.1 Le dinamiche del gettito tributario nel periodo 2008-2014. Pare opportuno premettere alla disamina delle entrate dell’esercizio 2014 alcune considerazioni
sistematiche sulle dinamiche del gettito tributario regionale nel periodo 2008-2014, al fine di
sottolineare la concreta incidenza che, sul piano operativo e con riferimento agli effetti prodotti,
hanno esercitato i criteri di individuazione e le procedure di riscossione delle quote di
compartecipazione regionale ai tributi erariali. Nel paragrafo seguente lo stesso tema verrà
inquadrato nel più ampio contesto delle peculiarità dell’ordinamento contabile regionale che
dovranno trovare composizione nell’ottica e ai fini dell’armonizzazione dei sistemi e degli schemi
di bilancio.
Il grafico che segue evidenzia, per mezzo della linea spezzata che costantemente si sussegue negli
anni, il non lineare andamento dell’accertamento delle entrate tributarie regionali dal 2008, in cui
è diventato operativo il nuovo regime di accreditamento delle compartecipazioni erariali di cui al
decreto legislativo n. 137/2007, al 2014 e, in virtù della fortissima incidenza di tali entrate
sull’ammontare di quelle effettive (tranne che nel 2009, incidenza stabilmente superiore all’85%,
al netto del gettito da compartecipazione accertato al titolo VI e, per il solo 2010, del gettito di
482,2 milioni relativo alla compartecipazione all’Irpef sui redditi da pensione accertato al titolo
III), il conseguente non lineare andamento delle risorse complessive a disposizione, negli anni,
della Regione.
190
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
SERIE STORICA 2008-2014 DELLE ENTRATE TRIBUTARIE E DELLE ENTRATE EFFETTIVE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (VALORI IN €)
Nella parificazione del rendiconto 2013 era stato evidenziato come le difficoltà nella
programmazione finanziaria registrate nell’ultimo periodo fossero ascrivibili anche alla presenza
di “variabili ingovernabili dalla Regione” dipendenti dalle misure di finanza pubblica statale che,
con contenuti finanziari talvolta non immediatamente quantificabili, producevano effetti diretti
sull’ammontare delle compartecipazioni regionali, condizionando la programmazione.
L’approfondimento svolto ai fini dell’odierna parificazione ha inteso individuare e quantificare le
ulteriori variabili ingovernabili, o quanto meno imprevedibili, connesse al sistema normativo di
quantificazione e riscossione del gettito tributario spettante alla Regione e quindi, in ultima
analisi, costituenti una concreta espressione della declinazione sul piano operativo dell’autonomia
finanziaria della specialità regionale fondata sul sistema delle compartecipazioni al gettito dei
tributi erariali.
Al riguardo si deve innanzitutto precisare che, nel regime previsto dal decreto legislativo n.
137/2007 e dai successivi decreti ministeriali di attuazione, l’accertamento delle entrate non opera
in conformità alla nozione giuridica propria della contabilità finanziaria, bensì esprime le “somme
finalizzate” e cioè l’importo dell’effettivo accredito sul conto di tesoreria della Regione delle
somme ripartite e cioè incassate. Con riferimento alla più rilevante fonte di finanziamento
regionale si determina quindi una sovrapposizione della cassa sulla competenza, con prevalenza
della prima. Ne consegue che il criterio di imputazione di tali afflussi finanziari al periodo di
0,00
1.000.000.000,00
2.000.000.000,00
3.000.000.000,00
4.000.000.000,00
5.000.000.000,00
6.000.000.000,00
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Entrate tributarie Friuli VeneziaGiulia
Entrate effettive Friuli VeneziaGiulia
191 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
competenza non è determinato dal periodo di imposta, bensì dalla data del bonifico e cioè dalla
data in cui si è verificato il riversamento sulla contabilità speciale “fondi della riscossione” delle
somme effettivamente percepite dagli intermediari della riscossione. Per tale motivo anche le
vicende connesse al tempo e al luogo del mero versamento delle imposte (ad es. anticipi delle
scadenze di pagamento, mobilità dei contribuenti versanti) influiscono direttamente sulla
quantificazione del gettito annuale spettante alla Regione.
Nella tabella di seguito riportata sono indicati, per ciascun anno del periodo preso in
considerazione, i fatti che hanno inciso significativamente sulla dinamica del gettito fiscale della
Regione con la relativa quantificazione. In tabella sono anche segnalati i più importanti fattori
non ripetitivi, con la relativa quantificazione, che hanno inciso sulle altre componenti di entrata.
Oltre alle dinamiche del sottostante imponibile del gettito fiscale dipendenti dall’andamento del
sistema economico, gli elementi rilevanti ai fini del gettito fiscale regionale sono sostanzialmente
espressione della interazione del sistema della compartecipazione con l’applicazione delle
procedure che disciplinano la quantificazione e la riscossione del gettito tributario spettante alla
Regione. Tali fattori sono riconducibili alle seguenti casistiche:
variazione di aliquote d’imposta;
variazione della percentuale di spettanza regionale dell’IRAP privata versata dalle imprese
“multimpianto”;
intrinseca variabilità del gettito da compartecipazione all’Ires;
progressiva introduzione nell’ordinamento fiscale di imposte sostitutive da parte del
legislatore statale, con particolare riferimento al caso in cui la scelta del regime di imposizione
è rimessa al contribuente;
modifiche del regime dei versamenti con effetti anticipatori di gettito;
modifiche del regime fiscale delle compensazioni e dei rimborsi;
modifiche del regime contabile;
errate imputazioni tecniche dei versamenti;
vicende che riguardano gli adempimenti fiscali dei grandi contribuenti che assolvono le
obbligazioni fiscali (versamenti) sul territorio regionale.
Con i fatti suddetti concorrono ulteriori evenienze che però non possono considerarsi estranee e
sovraordinate a decisioni di livello regionale com’è per l’assunzione di nuove funzioni regionali e
modifiche statutarie.
192
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PRINCIPALI FATTORI, CON RELATIVA QUANTIFICAZIONE, GIUSTIFICATIVI DELLA DINAMICA DELLE ENTRATE TRIBUTARIE REGIONALI E DELLE ALTRE ENTRATE
EFFETTIVE NEL PERIODO 2008-2014
2008
Entrate tributarie
-Aumento della compartecipazione all’IVA da 8 a 9,1 decimi al fine di garantire il
finanziamento delle funzioni di competenza regionale e dei trasferimenti previsti di
cui al D.Lgs. n. 111/04 (Norme di attuazione dello Statuto speciale del FVG
concernenti il trasferimento di funzioni in materia di viabilità e trasporti): la
quantificazione della devoluzione di tali funzioni, a livello di spesa, ammonta a 98
milioni.
-Compartecipazione al gettito delle imposte sostitutive: nel 2008 sono stati accertati
443,7 milioni relativi al 2005, 2006, 2007 e 2008 (la quota riferita al 2008 ammonta a
85,5 milioni).
Entrate effettive diverse da entrate tributarie
-Entrate tit. III: Contributo di 65,0 milioni per la realizzazione del collegamento
stradale veloce tra l’autostrada A4 e la zona produttiva del Comune di Manzano a
seguito dell’art. 25, comma 1, D.L. 1 ottobre 2007, n. 159, convertito con la legge n.
222 del 29 novembre 2007.
2009
Entrate tributarie
-Compartecipazione all’Irpef: ai sensi del D.L. n. 168/2009, parziale differimento al
2010 dell’acconto di imposta del 2009, per una diminuzione di gettito stimata di 50
milioni.
Entrate effettive diverse da entrate tributarie
Entrate tit. IV, cat. 4.5 “Entrate per riscossione crediti”: contabilizzazione del
Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale per
l’importo di 400 milioni.
2010
Entrate tributarie
-Compartecipazione all’Irpef: ai sensi del D.L. n. 168/2009, parziale differimento al
2010 dell’acconto di imposta del 2009, per un aumento di gettito stimato di 50
milioni.
-Compartecipazione all’IVA: modifica disciplina delle compensazioni fiscali ai sensi
del D.L. n. 78/2009 con possibilità per il contribuente di ritardare la compensazione:
anticipazione di gettito rispetto agli esercizi successivi stimata in 110 milioni.
193 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
-Compartecipazione al gettito di entrate sostitutive: imposta sostitutiva ex art. 15
del D.L. n. 185/2008, relativa al riallineamento dei valori contabili per i soggetti che
adottano i principi contabili internazionali (IAS/IFRS): anticipazione di gettito
rispetto agli esercizi successivi stimata in 250 milioni.
Entrate effettive diverse da entrate tributarie
Entrate tit. III: inizia la contabilizzazione in bilancio a regime delle entrate da
compartecipazione all’Irpef sui redditi da pensione; nel 2010 sono state peraltro
classificate in tale titolo, anziché tra le entrate tributarie-compartecipazioni erariali,
per l’importo di € 482.221.671
2011
Entrate tributarie
-Contributi ed accantonamenti al risanamento della finanza pubblica:
-Minori entrate da compartecipazioni erariali per contributo regionale alla
sostenibilità del debito pubblico ex art. 1 comma 152 e 153 della l. n. 220/2010, per
l’importo di 150 milioni.
- Entrate da compartecipazione all’Irpef sui redditi da pensione, pari all’importo,
oltre l’acconto 2009, di 486,7 milioni.
-Compartecipazione all’Irpef: ai sensi del D.L. n. 78/2010, parziale differimento al
2012 dell’acconto di imposta del 2011, per una diminuzione di gettito stimata di 45,6
milioni.
Entrate effettive diverse da entrate tributarie
Entrate tit. II: entrata non ripetitiva relativa alla gestione liquidatoria dell’Agenzia
regionale della Sanità, ai sensi dell’art. 10 c. 2 l.reg. n. 12/2009, per 48,3 milioni.
Entrate tit. III:
a)Errato versamento a titolo di contributi sanitari sulle assicurazioni per
responsabilità civile veicoli, da restituire allo Stato, pari a 18,6 milioni.
b)Entrata non ripetitiva, ai sensi dell’art. 8 comma 1 della l.reg. n. 11/2011, relativa
a somme scritte a debito verso la Regione nei bilanci di esercizio 2010 degli enti del
servizio sanitario regionale, relative ai fondi per i rinnovi contrattuali del personale
non utilizzabili e agli utili pregressi anteriori all’anno 2010, per 36,7 milioni.
2012
Entrate tributarie
-Entrate tributarie proprie: aumento, ai sensi dell’art. 28 c. 1 D.L. n. 201/2011 che ha
modificato l’art. 6 c. 1 del D.Lgs. n. 68/2011, dell’aliquota dell’addizionale regionale
194
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
all’Irpef da 0,9% a 1,23%.
-Contributi ed accantonamenti al risanamento della finanza pubblica:
a)Minori compartecipazioni erariali per il contributo regionale alla sostenibilità del
debito pubblico ex art. 1 comma 152 e 153 della l. n. 220/2010, per l’importo di 200
milioni;
b)Minori compartecipazioni erariali per gli accantonamenti ai sensi dell’art. 28, c.3,
d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012, dell’art. 4, comma 11, del d.l.
16/2012, dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012 e dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012,
per l’importo complessivo di 248,8 milioni.
-Minori compartecipazioni erariali per l’applicazione di riserve erariali di cui al DL.
138/2011 e al DL. n. 201/2011, che spettano alla Regione, per l’importo di 117,1
milioni.
-Compartecipazione all’Irpef: ai sensi del D.L. n. 78/2010, parziale differimento al
2012 dell’acconto di imposta del 2011, per un aumento di gettito stimato di 45,6
milioni.
Entrate effettive diverse da entrate tributarie
Entrate tit. II: entrata non ripetitiva relativa all’acquisizione di fondi per mobilità
ospedaliera interregionale dal 2005 al 2010 a carico del fondo sanitario nazionale, per
67,8 milioni.
2013
Entrate tributarie
-Contributi ed accantonamenti al risanamento della finanza pubblica:
a)Minori compartecipazioni erariali per il contributo regionale alla sostenibilità del
debito pubblico ex art. 1 comma 152 e 153 della l. n. 220/2010, per l’importo di 250
milioni.
b)Minori compartecipazioni erariali per gli accantonamenti ai sensi dell’art. 28, c.3,
d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012, dell’art. 4, comma 11, del d.l.
16/2012, dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012 e
dell’art. 1 comma 132 della l. n. 228/2012 per l’importo complessivo di 333,1 milioni.
-Compartecipazione all’Irpef su redditi da pensione: inizio dell’applicazione a regime
del meccanismo di attribuzione con acconti e saldi, con entrata relativa al saldo
riferito alle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2010 per l’importo di 98,6 milioni.
-Entrate tributarie proprie (IRAP diversa da Amministrazioni pubbliche): ai sensi
del D.L. n. 76/2013, del D.L. n. 133/2013 e del D.L. n. 102/2013, anticipazione di
195 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
gettito rispetto al 2014 derivante dalla modifica delle percentuali di acconto
dell’IRES (e dell’IRAP) relative al 2013, per un aumento di gettito stimato di 35,7
milioni.
-Compartecipazione regionale all’Irpef: a seguito del processo di riorganizzazione di
un gruppo societario regionale, aumento di gettito pari a 60 milioni.
-Compartecipazione erariale all’IVA: aumento dei rimborsi in conto fiscale nei
confronti dei soggetti creditori in applicazione dell’art. 5 del DL. n. 35/2013, con una
diminuzione di gettito, rispetto il 2012, stimata in 83,7 milioni.
-Modificazione dei criteri di contabilizzazione dei versamenti inerenti alle
compartecipazioni erariali operati dai contribuenti a fine anno: conseguente aumento
delle entrate in conto competenza (e non più in conto residui); a titolo di confronto,
nel 2012 (l’ultimo anno nel quale si applicava la contabilizzazione in conto residui)
tale importo ammontava complessivamente a 125,6 milioni, di cui 118,3 milioni
relativi alla compartecipazione erariale all’IVA.
-Compartecipazione erariale all’IRES:
a)ai sensi del D.L. n. 76/2013, del D.L. n. 133/2013 e del D.L. n. 102/2013,
anticipazione di gettito rispetto al 2014 derivante dalla modifica delle percentuali di
acconto dell’IRES (e dell’IRAP) relative al 2013, per un aumento di gettito stimato
di 87,6 milioni;
b)entrata non ripetitiva relativa ad un gruppo societario in sede di consolidato
fiscale, per un importo di 136,7 milioni.
2014
Entrate tributarie
-Contributi e accantonamenti al risanamento della finanza pubblica:
a)Minori compartecipazioni erariali per il contributo regionale alla sostenibilità del
debito pubblico ex art. 1 comma 152 e 153 della l. n. 220/2010, per l’importo di 300
milioni.
b)Minori compartecipazioni erariali per gli accantonamenti ai sensi dell’art. 28, c.3,
d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012, dell’art. 4, comma 11, del d.l.
16/2012, dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012,
dell’art. 1 comma 132 della l. n. 228/2012, dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c.
3 DL. n. 66/2014, per l’importo complessivo di 458,2 milioni.
c)Minori compartecipazioni erariali per l’applicazione di riserve erariali di cui all’art.
1 comma 508 della l. n. 147/2013, che spettano allo Stato, per l’importo di 134,1
196
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
milioni.
-Compartecipazione erariale all’IRES: ai sensi del D.L. n. 76/2013, del D.L. n.
133/2013 e del D.L. n. 102/2013, anticipazione di gettito rispetto al 2014 derivante
dalla modifica delle percentuali di acconto dell’IRES (e dell’IRAP) relative al 2013,
per una diminuzione di gettito stimata di 87,6 milioni.
- Compartecipazione all’imposta erariale sul consumo dei tabacchi: ai sensi dell’art. 1
comma 513 della legge 27.12.2013, n. 147, in applicazione dell'articolo 7 del decreto
legislativo 23 dicembre 2010, n. 274, e al fine di rendere efficaci le disposizioni ivi
contenute, la compartecipazione della regione Friuli Venezia Giulia al gettito
dell’imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi passa
da 9,0 a 9,19 decimi; conseguentemente, il citato comma 513 dispone che il livello del
finanziamento del Servizio sanitario nazionale è rideterminato in riduzione
dell'importo di 2.375.977 euro annui, a decorrere dall'anno 2014, per la componente
del finanziamento di cui all'articolo 2, comma 283, lettera c), della legge 24 dicembre
2007, n. 244, e dell'importo di 160.000 euro annui, a decorrere dall'anno 2014, per la
componente del finanziamento di cui al decreto legislativo 22 giugno 1999, n. 230.
-Entrate tributarie proprie (IRAP diversa da Amministrazioni pubbliche): ai sensi
del D.L. n. 76/2013, del D.L. n. 133/2013 e del D.L. n. 102/2013, anticipazione di
gettito rispetto al 2014 derivante dalla modifica delle percentuali di acconto
dell’IRES (e dell’IRAP) relative al 2013, per una diminuzione di gettito stimata di
35,7 milioni.
Entrate effettive diverse da entrate tributarie
Entrate tit. II: entrata non ripetitiva relativa all’acquisizione di fondi per mobilità
sanitaria ospedaliera interregionale dal 2010 a carico del fondo sanitario nazionale,
per l’importo di 68,4 milioni.
Il descritto scenario di incertezza dipendente dall’imprevedibilità delle variazioni del gettito
annuale effettivamente disponibile dovrà tener conto nel prossimo futuro del completamento
della normativa concernente l’applicazione delle disposizioni degli articoli 9, 10 e 12 della legge n.
243/2012 di attuazione del pareggio di bilancio, ai sensi dell’art. 81, sesto comma della
Costituzione, di cui è prevista l’entrata in vigore per le Regioni e gli Enti locali con il primo
gennaio 2016. Per una regione che presenta le grandezze finanziarie del bilancio della Regione
Friuli Venezia Giulia, la funzionale applicazione della disciplina sull’equilibrio di bilancio previsto
197 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dall’art. 9 e di quella sull’indebitamento, calibrato su equilibri riferiti al complesso degli enti
territoriali regionali, di cui all’art. 10, presuppone un regime normativo, che ad oggi deve ancora
definirsi, che garantisca certezze in sede previsionale e soprattutto flessibilità nella gestione dei
picchi di entrata che, come dimostra il grafico, si alternano a periodi di significativa compressione
del gettito.
5.2 Le peculiarità dell’ordinamento contabile regionale nell’ottica dell’armonizzazione
Con riferimento a singoli istituti presi in esame di volta in volte, si è fatto più volte riferimento
alle misure già adottate dalla Regione in vista dell’entrata in vigore del regime contabile
armonizzato di cui al d.lgs. n. 118/2011 e del d,lgs. n. 126/2014, sottolineando le modifiche
introdotte a tal fine nell’ordinamento contabile regionale. In questo contesto, particolarmente
rilevanti sono quelle che riguardano le entrate.
In questa sede e in relazione alle considerazioni svolte nel precedente paragrafo sull’accertamento
e riscossione delle entrate tributarie, si evidenziano in maniera più sistematica le misure adottate
con riferimento alle peculiarità contabili e finanziarie della Regione Friuli Venezia Giulia
individuate nell’ambito delle precedenti relazioni allegate alle parificazioni dei rendiconti
regionali.
1) Competenza derivata (disciplinata dal previgente articolo 31 della legge regionale n. 21/2007).
Situazione previgente
La competenza derivata era un istituto contabile, in vigore fino al 31.12.2014, che consentiva, in
presenza dei presupposti previsti dalla legge, il trasferimento all’esercizio successivo di risorse
stanziate ma non impegnate nel corso dell’anno. Le risorse trasferite a titolo di competenza
derivata all’esercizio successivo entravano nella gestione contabile a seguito di delibere della
Giunta regionale nei primi mesi del nuovo anno. Il trasferimento a competenza derivata
concerneva in particolare anche le risorse allocate nei vari fondi di bilancio previsti dalla legge
regionale di programmazione finanziaria e di contabilità.
Percorso di avvicinamento della Regione al regime armonizzato dei bilanci pubblici
L’istituto contabile della competenza derivata è stato soppresso dalla legge finanziaria regionale
2015 (legge regionale n. 27 del 30 dicembre 2014) che, con l’articolo 13, comma 3, ha sostituito
l’articolo 31 della legge regionale n. 21/2007, facendo decorrere l’effetto delle relative disposizioni
dal 31 dicembre 2014; pertanto già con il rendiconto 2014, tutti gli stanziamenti di spesa non
198
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
impegnati entro la chiusura dell’esercizio sono stati inviati a economia non potendo più dar luogo
a trasferimenti a competenza derivata e sono affluiti ad avanzo di amministrazione. In alcuni casi
espressamente delineati (fondi globali e di riserva, fondo per il mancato ricorso al mercato
finanziario, fondi per l’attuazione dei contratti collettivi, fondo per residui perenti, fondi per
interventi a finanziamento comunitario, fondi di garanzia, assegnazioni statali e comunitarie,
vincolo di destinazione regionale, ecc.), il legislatore regionale ha previsto la possibilità, anche
prima dell’approvazione del rendiconto, previa autorizzazione della Giunta regionale, di iscrivere
le suddette somme quali quote vincolate dell’avanzo di amministrazione.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
L’istituto della competenza derivata non risultava compatibile con le norme di cui al d.lgs. n.
118/2011, la Regione, avendolo soppresso, si è allineata alla nuova normativa in materia di
bilanci pubblici.
2) Meccanismi, tecnicismi e prassi di registrazione contabile delle entrate.
Situazione previgente
Le procedure applicate determinavano la convergenza dell’accertamento con la riscossione, pur a
fronte della norma regionale (articolo 37 l.reg. 21/2007) che, ai fini dell’accertamento quale prima
fase dell’entrata, faceva riferimento esclusivamente al criterio della competenza finanziaria
“semplice”, in base al quale le entrate e le spese si riconducono al periodo amministrativo in cui
sorge il diritto a riscuotere (accertamento) e l’obbligo a pagare (impegno).
Percorso di avvicinamento della Regione al regime armonizzato dei bilanci pubblici
Uno dei principi cardine del decreto legislativo n. 118/2011, quello della c.d. “competenza
potenziata” 84 , ha trovato nell’ordinamento regionale una propria specifica e peculiare
declinazione sia con riferimento all’entrata sia con riferimento alla spesa. In particolare, con
riferimento all’entrata, il comma 1 bis dell’articolo 37 della legge regionale n. 21/2007, aggiunto
dall’articolo 13, comma 3, della legge regionale n. 6/2013, prevede l’iscrizione dei crediti “come
competenza dell'anno finanziario in cui esso giunge a scadenza”85. Con riferimento alla spesa,
l’articolo 42, nella versione da ultimo novellata dalla legge regionale n. 1/2015, prevede, al comma
2, che “Formano impegno sugli stanziamenti di competenza dell'esercizio le somme dovute dalla
84 Il principio della c.d. “competenza potenziata” prevede che le obbligazioni giuridiche perfezionate siano registrate
nelle scritture contabili al momento della nascita dell’obbligazione e imputate all’esercizio in cui l’obbligazione viene a scadenza.
85 Si riporta il testo completo del c. 1bis dell’art. 37 della l.reg. n. 21/2007: “l'Amministrazione iscrive il credito come competenza dell'anno finanziario in cui esso giunge a scadenza o, qualora dal titolo non si ricavi espressamente la data di scadenza, come competenza dell'anno finanziario in cui esso è sorto”.
199 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Regione in base a un'obbligazione passiva giuridicamente perfezionata a creditori determinati o
determinabili, sempre che la relativa obbligazione scada entro il termine dell'esercizio”. Inoltre, il
comma 3 dell’articolo 43 prevede che “nel caso di obbligazioni assunte dalla Regione […] l'impegno
può estendersi a più anni nei limiti delle previsioni del bilancio pluriennale e del relativo allegato
[…], fermo restando che formano impegni sugli stanziamenti di ciascun esercizio soltanto le somme
corrispondenti alle obbligazioni che vengono a scadere nel corso del relativo esercizio”86.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
Le citate norme regionali, pur costituendo un primo passo verso la competenza finanziaria
potenziata, paiono necessitare di una declinazione più aderente alle stringenti norme di cui al
d.lgs. 118/2011.
3) Gestione contabile delle entrate tributarie da compartecipazione con rappresentazione al lordo
delle compensazioni e dei rimborsi collegati al sistema di riscossione.
Situazione previgente e attuale
Le entrate tributarie da compartecipazione, se pagate a mezzo del modello F24, vengono
rappresentate nei documenti contabili al lordo delle partite contabili rettificative per
compensazioni (operate dal contribuente tra suoi debiti e crediti d’imposta) e rimborsi
(eventualmente spettanti al contribuente): la registrazione degli importi relativi a tali operazioni
avviene attraverso specifici capitoli di entrata del bilancio regionale alimentati da entrate non
costituenti liquidità di cassa, derivanti dall’emissione di titoli di spesa che dispongono la
commutazione in entrata dei relativi importi pagati87.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
86 Va peraltro richiamata in questo contesto anche l’operazione di riallineamento delle imputazioni contabili dei ruoli di spesa fissa rispetto alla scadenza, compiuta dalla Regione nel 2014, in armonia con il principio della c.d. competenza potenziata. 87 Dal sistema di accertamento e di riscossione vigente deriva che: a) le risultanze contabili del titolo primo comprendono tra le entrate da compartecipazione sia la parte netta relativa al saldo tra le somme a debito e quelle a credito dei contribuenti indicate nei modelli F24 (che viene imputata a una serie di capitoli di entrata del titolo I, categoria 3 - compartecipazioni erariali- del bilancio a seconda della compartecipazione erariale in oggetto) sia la parte compensata (a credito del contribuente) che viene registrata sia in una serie di capitoli di entrata del titolo I, categoria 3 del bilancio a seconda della compartecipazione erariale in oggetto, sia per pari importo su uno specifico capitolo di spesa del titolo I (spese correnti) a cui vengono imputate le parti compensate di tutte le compartecipazioni erariali. b) i dati della competenza (accertamenti) sono correlati alla specifica compartecipazione erariale, mentre i dati relativi alle riscossioni, a causa del meccanismo di imputazione delle anticipazioni e recuperi si discostano da tale corrispondenza, essendo il modo di imputazione delle riscossioni agli accertamenti meramente convenzionale; c) le registrazioni di competenza (accertamenti) non sono espressione della competenza finanziaria quale diritto a riscuotere, bensì semplicemente dell’effettivo accredito sul conto di Tesoreria della Regione delle somme ripartite. Si tratta dunque sostanzialmente, dal punto di vista tecnico della contabilità finanziaria, del concetto di cassa; il criterio di imputazione di tali afflussi di cassa al periodo di competenza non è dato dal periodo di imposta, bensì dalla data in cui si è verificato il riversamento sulla contabilità speciale fondi della riscossione delle somme riscosse dagli intermediari della riscossione.
200
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La sopra descritta modalità di gestione delle entrate tributarie da compartecipazione dipende
dalle procedure di quantificazione e riscossione dei tributi che traggono origine dalla disciplina
dettata dal decreto legislativo n. 137/2007 e dai decreti ministeriali attuativi.
4) Contabilizzazione della parte delle compartecipazioni erariali da riversare allo Stato ai fini
dell’attuazione del federalismo fiscale (ora contributo finalizzato alla sostenibilità del debito
pubblico) e rappresentazione contabile della partecipazione regionale agli obiettivi di finanza
pubblica.
Situazione previgente
Fino al 2014, sia la parte delle compartecipazioni erariali che doveva essere riversata allo Stato in
attuazione degli obblighi assunti dalla Regione ai fini dell’attuazione del federalismo fiscale (ora
contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico), sia quella afferente gli
accantonamenti correlati alla partecipazione della Regione al conseguimento degli obiettivi di
finanza pubblica venivano contabilizzate dalla Regione utilizzando una serie di capitoli di partite
di giro. Contabilmente, pertanto, le entrate tributarie da compartecipazione, già interessate dalla
rappresentazione al lordo delle operazioni tecnico contabili sopra ricordate, venivano ripartite tra
il titolo I (per la quota parte a disposizione della Regione) e il titolo VI, cui corrispondeva
l’iscrizione della correlata spesa al titolo IV. Da ciò derivava che, per una visione comparativa
(con altre realtà regionali) delle dinamiche delle entrate tributarie della Regione Friuli Venezia
Giulia, era necessario prendere in considerazione il titolo I dell’entrata e i pertinenti capitoli del
titolo VI.
Percorso di avvicinamento della Regione al regime armonizzato dei bilanci pubblici
Con il bilancio di previsione 2015 taluni capitoli che negli esercizi precedenti erano allocati tra le
partite di giro sono stati trasferiti nel bilancio “operativo” e, in particolare:
i capitoli di entrata e di spesa afferenti gli accantonamenti relativi al concorso della Regione
alle manovre di finanza pubblica (compreso il capitolo relativo alle quote relative agli
arretrati da redditi da pensione per gli anni 2008 e 2009) sono stati spostati rispettivamente al
titolo I dell’entrata e al titolo I della spesa;
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
L’impostazione data al bilancio di previsione 2015, con specifico riferimento al tema in
argomento, pare coerente con le nuove norme sull’armonizzazione.
201 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
5) Contabilizzazione dei recuperi e gli anticipi dei tributi erariali operati dalla struttura di gestione
dell’Agenzia delle entrate e delle movimentazioni contabili relative a depositi e prelevamenti sul
conto corrente presso la Tesoreria centrale dello Stato
Percorso di avvicinamento della Regione al regime armonizzato dei bilanci pubblici:
I capitoli di entrata e di spesa afferenti i recuperi e gli anticipi dei tributi erariali operati dalla
struttura di gestione dell’Agenzia delle entrate, nonché i capitoli di entrata e di spesa afferenti i
depositi e i prelevamenti dal conto corrente intestato alla Regione presso la Tesoreria centrale
dello Stato relativi ai programmi comunitari, fino al 2014 contabilizzati tra le partite di giro, sono
stati spostati al titolo IV dell’entrata e al titolo II della spesa.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
L’impostazione data al bilancio di previsione 2015, con specifico riferimento al tema in
argomento, pare coerente con le nuove norme sull’armonizzazione.
6) Gestione del debito potenziale88
Situazione previgente (e in parte ancora vigente)
La specificità contabile del Friuli Venezia Giulia derivava dal fatto che a fronte delle
autorizzazioni al ricorso al mercato finanziario contenute nelle leggi finanziarie regionali venivano
accertati in conto competenza importi pari alle somme corrispondentemente impegnate per spese
d’investimento durante l’esercizio e a quelle trasferite all’esercizio successivo a titolo di
competenza derivata. La mancata emissione del debito faceva sì che, per ogni esercizio
finanziario, le somme così accertate (e appunto non riscosse) determinavano contabilmente
residui attivi (da gestione di competenza e da gestione di residui), la cui consistenza complessiva
corrispondeva al debito potenziale. L’esistenza di tali residui attivi e le loro dinamiche nel tempo
influivano sul risultato d’amministrazione.
Percorso di avvicinamento della Regione al regime armonizzato dei bilanci pubblici
In sede di rendiconto 2014, l’Amministrazione ha eliminato i residui attivi corrispondenti al
debito potenziale89 di cui all’articolo 1, comma 4, della legge regionale n. 12/2009 che, anche sulla
base dei principi contabili dell’armonizzazione contabile, non avrebbero avuto i presupposti
giuridici per essere mantenuti in bilancio.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011 88 Debito la cui assunzione è autorizzata dalle leggi finanziarie che si succedono negli anni, ma che di fatto non viene emesso. 89 Gli aspetti teorici e pratici connessi al debito potenziale sono stati trattati da questa Sezione nella relazione di parificazione del rendiconto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2011, di cui alla deliberazione della Sezione n. 84 del 13 luglio 2012 (parte II, 9.1.1 ) e nella DAS dello stesso rendiconto di cui alla deliberazione n. 83 del 2 luglio 2012.
202
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Il percorso avviato dall’Amministrazione, con specifico riferimento al tema in argomento, pare
positivo, tuttavia si evidenzia che l’articolo 62, comma 4 e 5, del d.lgs. n. 118/2011 espressamente
prevede che: “Le entrate derivanti da operazioni di debito sono immediatamente accertate a seguito del
perfezionamento delle relative obbligazioni, anche se non sono riscosse, e sono imputate agli esercizi in
cui è prevista l’effettiva erogazione del finanziamento. Contestualmente è impegnata la spesa
complessiva riguardante il rimborso dei prestiti, con imputazione agli esercizi secondo il piano di
ammortamento, distintamente per la quota interessi e la quota capitale. Le somme iscritte nello stato di
previsione dell'entrata in relazione ad operazioni di indebitamento autorizzate, ma non perfezionate
entro il termine dell'esercizio, costituiscono minori entrate rispetto alle previsioni“.
La questione sul debito potenziale dovrà essere ricondotta nell’alveo della previsione normativa
di cui all’articolo 10 della legge n. 243/2012.
7) Parametri per il limite legale all’indebitamento.
Situazione previgente e attuale
L’art. 24 della legge regionale di programmazione finanziaria e di contabilità prevede che
l'importo complessivo annuale delle rate di ammortamento per capitale e interessi derivante dal
ricorso al mercato finanziario non possa superare il 10 per cento dell'ammontare complessivo delle
entrate derivanti da tributi propri e dalle compartecipazioni nette di tributi erariali previsto in
ciascuno degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
La citata norma è diversa da quella del d.lgs. n. 118/2011 che, all’articolo 62, comma 6,
espressamente prevede, tra l’altro, che: “Le regioni possono autorizzare nuovo debito solo se l'importo
complessivo delle annualità di ammortamento per capitale e interesse dei mutui e delle altre forme di
debito in estinzione nell'esercizio considerato, al netto dei contributi erariali sulle rate di ammortamento
dei mutui in essere al momento della sottoscrizione del finanziamento e delle rate riguardanti debiti
espressamente esclusi dalla legge, non supera il 20 per cento dell'ammontare complessivo delle entrate
del titolo “Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa” al netto di quelle della
tipologia “Tributi destinati al finanziamento della sanità” ed a condizione che gli oneri futuri di
ammortamento trovino copertura nell'ambito del bilancio di previsione della regione stessa, fatto salvo
quanto previsto dall’articolo 8, comma 2-bis della legge n. 183/2011. Nelle entrate di cui al periodo
precedente sono comprese le risorse del fondo di cui all’articolo 16-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n.
95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, alimentato dalle compartecipazioni
al gettito derivante dalle accise. Concorrono al limite di indebitamento le rate sulle garanzie prestate
203 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dalla regione a favore di enti e di altri soggetti ai sensi delle leggi vigenti, salvo quelle per le quali la
regione ha accantonato l’intero importo del debito garantito.
Il limite è determinato anche con riferimento ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi
successivi”.
Per completezza si cita anche il comma 2, dell’articolo 40, del d.lgs. n. 118/2011: “A decorrere dal
2016, il disavanzo di amministrazione derivante dal debito autorizzato e non contratto per finanziare
spesa di investimento, risultante dal rendiconto 2015, può essere coperto con il ricorso al debito che può
essere contratto solo per far fronte ad effettive esigenze di cassa”.
8) Limite legale alla spesa pluriennale.
Situazione previgente e attuale
L’art. 24 bis della legge regionale di programmazione finanziaria e di contabilità prevede che
l'importo complessivo annuale delle quote di limiti di impegno per l'assunzione di obbligazioni
pluriennali, non possa superare il 10 per cento dell'ammontare complessivo delle entrate derivanti
dai tributi propri e dalle compartecipazioni nette di tributi erariali previsto in ciascuno degli
esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
La previsione normativa regionale è diversa da quelle di cui:
- al comma 2 dell’articolo 38 “ Le leggi regionali che dispongono spese a carattere pluriennale
indicano l'ammontare complessivo della spesa, nonché la quota eventualmente a carico del bilancio in
corso e degli esercizi successivi. La legge di stabilità regionale può annualmente rimodulare le quote
previste per ciascuno degli anni considerati nel bilancio di previsione e per gli esercizi successivi, nei
limiti dell'autorizzazione complessiva di spesa”;
- al comma 3 dell’articolo 10 del d.lgs. n. 118/2011: “Gli impegni di spesa sono assunti nei limiti dei
rispettivi stanziamenti di competenza del bilancio di previsione, con imputazione agli esercizi in cui le
obbligazioni passive sono esigibili. Non possono essere assunte obbligazioni che danno luogo ad
impegni di spesa corrente:
a) sugli esercizi successivi a quello in corso considerati nel bilancio di previsione, a meno che non
siano connesse a contratti o convenzioni pluriennali o siano necessarie per garantire la continuità dei
servizi connessi con le funzioni fondamentali, fatta salva la costante verifica del mantenimento degli
equilibri di bilancio;
b) sugli esercizi non considerati nel bilancio, a meno delle spese derivanti da contratti di
somministrazione, di locazione, relative a prestazioni periodiche o continuative di servizi di cui
204
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
all’articolo 1677 del codice civile, imputate anche agli esercizi considerati nel bilancio di previsione,
delle spese correlate a finanziamenti comunitari e delle rate di ammortamento dei prestiti, inclusa la
quota capitale”.
9) Determinazione delle risultanze finali d’esercizio ai fini dell’applicazione e utilizzo dell’avanzo.
Situazione previgente e attuale
L’art. 34 della legge regionale di programmazione finanziaria e di contabilità stabilisce che con la
legge di assestamento di bilancio, acquisita giuridica certezza delle risultanze della gestione a
seguito del giudizio di parifica, tra le entrate e le spese si iscrive l'eventuale avanzo di
amministrazione90.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
La citata norma regionale non pare coerente con la previsione di cui all’articolo 42 del d.lgs. n.
118/2011: “Il risultato di amministrazione, distinto in fondi liberi, fondi accantonati, fondi destinati
agli investimenti e fondi vincolati, è accertato con l’approvazione del rendiconto della gestione
dell’ultimo esercizio chiuso, ed è pari al fondo di cassa aumentato dei residui attivi e diminuito dei
residui passivi. […]”.
10) Ammissibilità (e presenza) di numerose gestioni fuori bilancio.
Situazione previgente e attuale
L’art. 25 della legge regionale di programmazione finanziaria e di contabilità, dopo aver ribadito
il principio generale del divieto delle gestioni fuori bilancio, prevede l’eccezionale possibilità che,
con legge, possa essere autorizzata la costituzione nei 4 casi espressamente previsti dallo stesso
articolo. Attualmente sono previste numerose gestioni fuori bilancio.
Compatibilità delle norme vigenti con il d.lgs. 118/2011
Il comma 2, lettera b) dell’articolo 1 del d.lgs. n. 118/2011, sembra poter ammettere l’esistenza di
gestioni fuori bilancio approvate con legge, le quali vengono fatte rientrare tra i c.d. “enti
strumentali” (vedasi anche art. 39, comma 15, d.lgs. 118/2011)
Tuttavia la presenza di numerose gestioni fuori bilancio risulta essere difficilmente conciliabile
con il principio dell’universalità: “Il sistema di bilancio ricomprende tutte le finalità e gli obiettivi di
gestione, nonché i relativi valori finanziari, economici e patrimoniali riconducibili alla singola
90 La norma è finalizzata ad assicurare tempestività all’impiego delle risorse finanziarie, anche anticipando l’ordinaria tempistica del ciclo contabile, che assegna alla legge di approvazione del rendiconto il compito di determinare in modo definitivo le risultanze della gestione.
205 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
amministrazione pubblica, al fine di fornire una rappresentazione veritiera e corretta della complessa
attività amministrativa svolta nell’esercizio e degli andamenti dell’amministrazione, anche nell’ottica
degli equilibri economico – finanziari del sistema di bilancio. Sono incompatibili con il principio
dell’universalità le gestioni fuori bilancio, consistenti in gestioni poste in essere dalla singola
amministrazione o da sue articolazioni organizzative – che non abbiano autonomia gestionale – che
non transitano nel bilancio. Le contabilità separate, ove ammesse dalla normativa, devono essere
ricondotte al sistema di bilancio dell’amministrazione entro i termini dell’esercizio”.
11) Ulteriori passi compiuti dall’Amministrazione verso l’armonizzazione.
E’ opportuno segnalare che, successivamente all’approvazione della legge regionale di bilancio, la
Giunta regionale con atto n. 55 del 16 gennaio 2015 ha deliberato, ai soli fini informativi, una
rappresentazione del bilancio annuale 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 articolata
secondo gli schemi di bilancio e le classificazioni di entrata e spesa definiti dal decreto legislativo
n. 118/2011 e successive modificazioni.
5.3 Entrate dalla gestione di competenza Premessi i temi generali di cui ai precedenti paragrafi, si svolge ora un’analisi della gestione di
competenza delle entrate effettive (e cioè al netto di quelle afferenti le partite di giro di cui al
titolo VI) dell’esercizio finanziario 2014 nell’ambito di una disamina delle dinamiche verificatesi
del triennio 2012-2014 con riferimento alle previsioni assestate, agli accertamenti di competenza e
al grado di realizzazione dell’entrata, che esprime la misura della trasformazione delle previsioni
di competenza in risorse disponibili.
Ai fini di una corretta lettura e interpretazione dei dati, si precisa che il sistema di riscossione
delle entrate da compartecipazioni erariali, istituito con decreto del Ministro dell’Economia e
Finanze del 17 ottobre 2008 e successivamente integrato dal decreto del Ministro dell’Economia e
Finanze del 17 dicembre 2010, influisce sulle evidenze contabili, nel senso che la Regione
rappresenta in entrata le partite lorde91 delle compartecipazioni ai tributi erariali e in spesa le
relative partite contabili rettificative per compensazioni e rimborsi che si ripercuotono sulle
effettive spettanze regionali. L’analisi, al fine di evidenziare il reale gettito a disposizione della 91 Per partite lorde si intendono le entrate incluse le componenti relative alle compensazioni e ai rimborsi, che il sistema di riscossione richiede di tenere in considerazione al fine di determinare la parte dell’entrata (da compartecipazione) di effettiva spettanza regionale (entrata netta). Per un’illustrazione delle caratteristiche del fenomeno si rimanda alla relazione (punto 10.3) allegata al giudizio di parificazione del rendiconto regionale per l’esercizio finanziario 2011 di cui alla delibera della Sezione di controllo della regione Friuli Venezia Giulia n. 84 del 13 luglio 2012.
206
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Regione, per il periodo in esame (2012-2014) prende quindi in considerazione le entrate tributarie
al netto delle suddette partite tecnico-contabili da compensazione e rimborso92.
Si ricorda inoltre che, in base alle rappresentazioni contabili relative alla contribuzione al
federalismo fiscale, ora contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico (di cui all’art.
1 commi 151-153 l. n. 220 del 13 dicembre 2010 e, in attuazione dell’accordo del 29 ottobre 2014,
all’art. 1 commi 513-514 legge n. 190 del 23 dicembre 2014) e agli accantonamenti preordinati al
risanamento della finanza pubblica (di cui all’art. 28, comma 3, del d.l. n. 201/2011, all’art. 35,
comma 4, del d.l. 1/2012, all’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012, all’art. 15, comma 22 e all’art. 16,
comma 3, del d.l. 95/2012, all’art. 1 comma 132 della l. n. 228/2012, all’art. 1, comma 526 della
legge n. 147/2013 e all’art. 46, comma 3, del decreto legge n. 66/2014), fino al 2014 veniva
frazionato l’ammontare di entrata delle compartecipazioni erariali tra il titolo I (a disposizione
della Regione) e il titolo VI (per la quota da riversare allo Stato per la parte relativa alla
contribuzione regionale alle manovre di finanza pubblica). Il dato significativo di riferimento
delle compartecipazioni erariali (e quindi delle entrate tributarie e delle entrate effettive) è
ovviamente quello classificato al titolo I dell’entrata, in quanto rappresenta la parte delle
compartecipazioni effettivamente disponibili per la Regione che influenza gli equilibri complessivi
della gestione.
Come anticipato, non può però trascurarsi che, a tali ultimi fini, neanche il dato contabile relativo
alle entrate tributarie da compartecipazione allocate al titolo I è del tutto significativo, perché
esprime una risultanza al lordo delle quote (finanziariamente molto significative) di gettito
afferenti le compensazioni e i rimborsi, che non costituiscono un’entrata che rimane a disposizione
della Regione, in quanto caratterizzata da una rilevanza di natura meramente tecnico contabile,
ineludibilmente derivante dal sistema di riscossione delle entrate tributarie da compartecipazione
della Regione.
Conseguentemente, ai fini del presente referto, per gli esercizi 2012, 2013 e 2014, l’analisi tiene
conto del dato delle entrate da compartecipazioni erariali (e quindi delle entrate tributarie e delle
entrate effettive) al netto della parte di compartecipazioni erariali classificate nelle partite di giro;
quest’ultimo dato viene peraltro valorizzato nell’analisi sull’andamento teorico delle
compartecipazioni erariali. Le ulteriori analisi, e in particolare quelle sugli equilibri di bilancio,
92 Siffatta necessità si impone dunque al fine di poter cogliere l’effettiva dimensione finanziaria dei fenomeni ora in esame, prescindendo dalle risultanze di operazioni di significato meramente tecnico contabile dipendente dal regime di riscossione che la Regione si trova a dover attuare.
207 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
terranno conto dell’entrata tributaria al netto delle operazioni di natura tecnico contabile
connesse alle compensazioni e ai rimborsi.
L’analisi della gestione di competenza delle entrate, come sopra rappresentata, evidenzia nel 2014
previsioni assestate di entrate effettive per 4.325,7 milioni e accertamenti per 4.626,5 milioni
(diminuzione di 731,2 milioni pari a -13,65% rispetto al 2013), mentre nel 2013 si era registrato
un aumento rispetto al 2012 pari a 724,4 milioni e +15,63%.
Il grado di realizzazione dell’entrata relativo al totale delle entrate effettive nette si attesta nel
2014 a 106,95%, pari a un differenziale positivo di 300,8 milioni, in diminuzione rispetto al dato
del 2013 (109,17%, pari a un differenziale positivo di 450,0 milioni) e in aumento rispetto al dato
negativo del 2012 (95,90% pari ad un differenziale negativo di 197,8 milioni).
La netta diminuzione delle entrate effettive nette registrata nel 2014 rispetto al 2013, è
imputabile sostanzialmente al gettito delle compartecipazioni erariali, in diminuzione di 344,8
milioni (-9,42%). Più precisamente, il calo dell’entrata è soprattutto riconducibile: al maggiore
contributo della Regione al federalismo fiscale (ora contributo finalizzato alla sostenibilità del
debito pubblico) e ai maggiori accantonamenti per il risanamento della finanza pubblica, pari a
complessivi 175,0 milioni in termini di minori compartecipazioni erariali per la Regione; alle
minori compartecipazioni erariali pari a 134,1 milioni a seguito degli effetti dell’applicazione da
parte dello Stato nel 2014 delle riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della legge n. 147/2013;
alla diminuzione del gettito delle entrate del titolo IV, da ricondursi alla diminuzione di 305,5
milioni pari a -81,39% dei trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche. Va
peraltro ricordato che il confronto è calcolato con un anno, il 2013, nel quale si è registrato un
rilevante aumento delle entrate effettive nette rispetto al 2012 (da ricondursi sostanzialmente al
gettito delle compartecipazioni erariali, in aumento di 485,0 milioni nonostante un maggiore
contributo, pari a 134,3 milioni in termini di minori entrate, della Regione al federalismo fiscale e
al risanamento della finanza pubblica, nonché al gettito delle entrate del titolo IV ed in
particolare all’aumento dei trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche, in
aumento di 256,9 milioni).
La tabella che segue espone la dinamica delle entrate del 2014, evidenziando il grado di
realizzazione dell’entrata in ciascun anno del triennio 2012-2014.
208
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 49 Andamento delle entrate effettive nel triennio 2012-2014 in conto competenza
Totale entrate effettive in conto competenza Previsioni assestate
(valori in €)
Accertamenti (valori in €)
Grado di realizzazione dell’entrata
(%) Totale entrate effettive 2014 (Titolo I+II+III+IV+V) (al lordo delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi)
5.171.742.577,47 5.249.877.654,60 101,51%
a detrarre: partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi
846.000.000,00 623.373.457,72 -
Totale entrate effettive 2014 (al netto delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi)
4.325.742.577,47 4.626.504.196,88 106,95%
Totale entrate effettive 2013 (Titolo I+II+III+IV+V) (al lordo delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi)
5.752.698.593,71 5.953.480.033,50 103,49%
a detrarre: partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi
845.000.000,00 595.801.126,35 -
Totale entrate effettive 2013 (al netto delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi)
4.907.698.593,71 5.357.678.907,15 109,17%
Totale entrate effettive 2012 (Titolo I+II+III+IV+V) (al lordo delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi)
5.745.106.866,89 5.127.269.422,53 89,25%
a detrarre: partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi
914.000.000,00 494.000.000,00 -
Totale entrate effettive 2012 (al netto delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborsi)
4.831.106.866,89 4.633.269.422,53 95,90%
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Si ribadisce che i seguenti prospetti sinottici, che precedono un’analitica disamina degli
accertamenti registrati nei vari titoli d’entrata, sono stati elaborati considerando le
compartecipazioni erariali, e conseguentemente, le entrate tributarie e il totale delle entrate
effettive, al netto delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborso; le entrate di cui al
titolo I (entrate tributarie) registrate nel 2012, nel 2013 e nel 2014 sono state evidenziate al netto
della parte delle compartecipazioni erariali registrate tra le partite di giro.
I dati ottenuti dimostrano l’andamento delle entrate nel triennio secondo la classificazione per
titoli di entrata e attestano in particolare l’assoluta rilevanza delle entrate tributarie, le quali
esercitano nel triennio una preponderante incidenza sul complesso delle entrate effettive (90,31%
nel 2014).
209 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 50 Entrate effettive nette accertate e composizione di entrata nel triennio 2012-2014 Entrate effettive per titoli in conto
competenza 2012 * 2013* 2014*
TITOLO I 4.127.431.994,41 4.569.258.948,45 4.178.129.718,42
TITOLO II 163.974.493,46 197.125.907,37 251.712.751,18
TITOLO III 94.108.684,99 101.628.680,39 68.494.706,88
TITOLO IV 178.503.898,74 401.703.936,48 102.967.609,86
TITOLO V 69.250.350,93 87.961.434,46 25.199.410,54
Totale entrate effettive 4.633.269.422,53 5.357.678.907,15 4.626.504.196,88
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: I valori indicati si riferiscono agli accertamenti in conto competenza.
Nota: Le entrate tributarie (Titolo I) e conseguentemente il totale delle entrate effettive non comprendono quella parte di compartecipazioni erariali classificate tra le partite di giro.
* Tale struttura è stata elaborata considerando le entrate tributarie (e il totale delle entrate effettive) al netto delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborso.
Tabella 51 Incidenza percentuale dei singoli titoli delle entrate effettive nette accertate sul totale degli accertamenti nel triennio 2012-2014
Entrate effettive per titoli in conto competenza
2012* 2013* 2014*
TITOLO I 89,08% 85,28% 90,31%
TITOLO II 3,54% 3,68% 5,44%
TITOLO III 2,03% 1,90% 1,48%
TITOLO IV 3,85% 7,50% 2,23%
TITOLO V 1,49% 1,64% 0,54%
Totale entrate effettive 100,00% 100,00% 100,00%
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: l’incidenza percentuale per titoli è stata calcolata computando le entrate di cui al titolo I (entrate tributarie) e conseguentemente il totale delle entrate effettive, al netto delle poste contabili di compartecipazioni erariali classificate tra le partite di giro.
* Tale struttura è stata elaborata considerando le entrate tributarie (e il totale delle entrate effettive) al netto delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborso.
Il dato finanziario che caratterizza l’esercizio 2014 è la significativa diminuzione rispetto al 2013
delle entrate accertate in conto competenza (-731,2 milioni pari a -13,65%), in gran parte
imputabili alle entrate tributarie (-391,1 milioni, pari a -8,56%).
210
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 7 Ripartizione per titoli delle entrate effettive nette accertate nel triennio 2012-2014
Nota: i dati del titolo I sono al netto delle partite tecniche contabili da compensazione e rimborso delle compartecipazioni erariali.
5.3.1 Le entrate tributarie Le entrate tributarie rappresentano la parte preponderante delle entrate effettive del bilancio; gli
accertamenti di competenza del titolo I, depurati delle partite contabili da compensazioni e
rimborsi, hanno rappresentato, infatti, nel 2014 il 90,31% del totale degli accertamenti di
competenza delle entrate effettive del bilancio, anch’esse depurate delle partite contabili da
compensazioni e rimborsi. Siffatta risultanza è in aumento rispetto al dato del 2013 (85,28%),
peraltro per effetto della sensibile diminuzione delle entrate effettive nette registrata nel 2014.
Nel 2014 il valore degli accertamenti di competenza delle entrate tributarie, al netto delle partite
contabili da compensazioni e rimborsi, ammonta a 4.178,1 milioni, in diminuzione di 391,1
milioni e -8,56% rispetto il 2013 (che, a sua volta, aveva registrato un aumento di 441,8 milioni e
del +10,70% rispetto al 2012). Nel 2014 si registra altresì un livello del grado di realizzazione di
dette entrate (107,68%), inferiore a quanto registrato nel 2013 (110,97%).
La rilevante diminuzione delle entrate tributarie nette registrato nel 2014 rispetto il 2013 (391,1
milioni, di cui 344,8 milioni relativo alle entrate da compartecipazioni erariali nette), è imputabile
principalmente: al maggiore contributo al federalismo fiscale (ora contributo alla sostenibilità del
debito pubblico) e ai maggiori accantonamenti per il risanamento della finanza pubblica, pari a
0
1.000.000.000
2.000.000.000
3.000.000.000
4.000.000.000
5.000.000.000
6.000.000.000
titolo I titolo II titolo III titolo IV titolo V tot.entrateeffettive
valori
in
€
ripartizione per titoli delle entrate effettive nette accertate nel triennio 2012-2014
2012
2013
2014
211 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
complessivi 175,0 milioni in termini di minori entrate da compartecipazioni erariali della Regione;
all’effetto di diminuzione delle compartecipazioni erariali derivante dall’applicazione da parte
dello Stato delle riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013, conformemente al
contenuto del sopra citato Protocollo, e che spettano allo Stato, per un importo di 134,1 milioni;
al minore gettito da compartecipazioni all’Ires, pari a 326,9 milioni, in gran parte causato dalla
presenza nel 2013 di componenti non ripetitive (entrata non strutturale di 136,7 milioni da
ricondursi al consolidato fiscale di un gruppo societario; maggiori acconti di 87,6 milioni che
rappresenta non solo un’entrata non strutturale ma un’anticipazione di entrata destinata a
generare minori entrate nel 2014).
212
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 52 Entrate in conto competenza 2012-2014 del titolo I “Entrate derivanti da tributi propri della Regione e dalle compartecipazioni ai tributi erariali”
Entrate tributarie Previsioni
assestate (valori in €)
% sul
totale
Accertamenti (valori in €)
% sul
totale
Grado di realizzazione entrata
(%) 2014
CATEGORIA 1.1 852.268.673,37 21,96 863.221.032,91 20,66 101,29 CATEGORIA 1.2 1.250.000,00 0,03 1.071.341,47 0,03 85,71 Totale Tributi propri 853.518.673,37 21,99 864.292.374,38 20,69 101,26 Compartecipazioni nette ai tributi erariali
3.026.560.221,51 78,01 3.313.837.344,04 79,31 109,49
Partita tecniche -contabili di compensazioni e rimborsi 846.000.000,00 623.373.457,72
CATEGORIA 1.3 3.872.560.221,51 3.937.210.801,76 TOTALE titolo I 2014 (al netto partite tecniche-contabili di compensazione e rimborso)
3.880.078.894,88 100,00 4.178.129.718,42 100,00 107,68
TOTALE titolo I 2014 (al lordo partite tecniche-contabili di compensazione e rimborso)
4.726.078.894,88
4.801.503.176,14
2013 CATEGORIA 1.1 897.500.000,00 21,80 909.525.011,12 19,91 101,34 CATEGORIA 1.2 1.200.000,00 0,03 1.111.412,83 0,02 92,62 Totale Tributi propri 898.700.000,00 21,83 910.636.423,95 19,93 101,33 Compartecipazioni nette ai tributi erariali
3.218.895.104,45 78,17 3.658.622.524,50 80,07 113,66
Partita tecniche -contabili di compensazioni e rimborsi
845.000.000,00 595.801.126,35
CATEGORIA 1.3 4.063.895.104,45 4.254.423.650,85 TOTALE titolo I 2013 (al netto partite tecniche-contabili di compensazione e rimborso)
4.117.595.104,45 100,00 4.569.258.948,45 100,00 110,97
TOTALE titolo I 2013 (al lordo partite tecniche-contabili di compensazione e rimborso)
5.569.493.215,90
5.748.185.392,63
2012 CATEGORIA 1.1 913.217.000,00 21,89 952.352.026,22 23,07 104,29 CATEGORIA 1.2 1.250.000,00 0,03 1.439.226,91 0,03 115,14 Totale Tributi propri 914.467.000,00 21,92 953.791.253,13 23,11 104,30 Compartecipazioni nette ai tributi erariali
3.257.330.000,00 78,08 3.173.640.741,28 76,89 97,43
Partita tecniche -contabili di compensazioni e rimborsi
914.000.000,00 494.000.000,00
CATEGORIA 1.3 4.171.330.000,00 3.667.640.741,28 TOTALE titolo I 2012 (al netto partite tecniche-contabili di compensazione e rimborso)
4.171.797.000,00 100,00 4.127.431.994,41 100,00 98,94
213 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie Previsioni
assestate (valori in €)
% sul
totale
Accertamenti (valori in €)
% sul
totale
Grado di realizzazione entrata
(%) TOTALE titolo I 2012 (al lordo partite tecniche-contabili di compensazione e rimborso)
5.085.797.000,00
4.621.431.994,41
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: Cat. 1.1. Tributi propri – imposte; Cat. 1.2. Tributi propri – tasse; Cat. 1.3. Compartecipazioni ai tributi erariali
Nel complesso quadro normativo di riferimento di cui sopra si è detto, in cui, ai fini di una
congrua cognizione e valutazione delle risorse tributarie di cui la Regione Friuli Venezia Giulia
può disporre, è indispensabile tener conto delle peculiarità dei criteri di contabilizzazione, la
tabella che segue espone, relativamente al triennio 2012-2014, la dettagliata articolazione delle
diverse componenti delle entrate tributarie proprie e di quelle da compartecipazioni a tributi
erariali.
Con riferimento agli accertamenti in conto competenza, in questa sede ricevono specifica e
autonoma evidenza, anche ai fini di una comparazione con altre realtà regionali nell’ottica del
coordinamento della finanza pubblica, tutti i fondamentali elementi che compongono e
caratterizzano le entrate tributarie della Regione.
Tabella 53 Composizione ed evoluzione delle entrate tributarie in conto competenza nel triennio 2012-2014 Entrate tributarie (accertamenti in conto
competenza)* 2012 2013 2014
Tributi propri IRAP da Amministraz. pubbl. 251.786.905,38 241.886.204,36 251.012.179,76 IRAP da altri contrib. 460.303.514,90 439.171.296,30 383.761.742,73 Tot. IRAP 712.090.420,28 681.057.500,66 634.773.922,49 Add.le reg.le IRPEF 210.046.099,08 196.240.502,96 199.332,445,11 Riversamenti di incassi a mezzo ruolo su IRAP e add.le reg.le IRPEF ***
0,00 0,00 0,00
Contributi sanitari su R.C. veicoli 30.215.506,86 32.227.007,50 29.114.665,31 Tot. tributi propri - imposte 952.352.026,22 909.525.011,12 863.221.032,91 Tributo deposito in discarica rifiuti solidi 487.451,72 172.176,16 143.774,92 Tassa concessioni regionali in materia di caccia
951.775,19 939.236,67 927.566,55
Tot. tributi propri – tasse 1.439.226,91 1.111.412,83 1.071.341,47 Tot. tributi propri (imposte+tasse) 953.791.253,13 910.636.423,95 864.292.374,38
Compartecipazioni ai tributi erariali Compartecipazione IRPEF (incluso per il 2012 acconto IRPEF relativo all’anno 2011 da imputarsi al 2012 ex d.l. 78/2010 e ss.mm.ii.)
1.393.543.864,55 1.348.779.283,41 1.301.741.594,04
214
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie (accertamenti in conto competenza)*
2012 2013 2014
Acquisizione quote di compartecipazione IRPEF da definizione di pendenze e controversie tributarie e condono
536.495,94 960.265,26 1.008.718,78
Totale compartecipazione IRPEF 1.394.080.360,49 1.349.739.548,67 1.302.750.312,82 Quota di compartecipazione IRPEF destinata al risanamento della finanza pubblica e all’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione ai sensi dell’art. 1, c. 152 e 153, l. 220/2010, contabilizzata a partite di giro
91.024.777,32 108.918.466,51 136.231.636,49
Quota di compartecipazione IRPEF destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 28, c.3, d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012 e dell’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012 contabilizzata a partite di giro
72.192.267,60 69.107.315,96 74.427.026,47
Quota di compartecipazione IRPEF destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012 e dell’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012 contabilizzata a partite di giro
- 73.727.871,24 96.622.875,09
Quota di compartecipazione IRPEF destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c. 3 DL. n. 66/2014 contabilizzata a partite di giro
- - 37.001.874,79
Totale compartecipazione IRPEF al lordo delle quote di compartecipazione IRPEF contabilizzate a partite di giro **
1.557.297.405,41 1.601.493.202,38 1.647.033.725,66
Quota teorica di compartecipazione IRPEF destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi degli artt.15, c.22 e 16, c. 3, d.l.95/2012 ****
35.188.508,82 - -
Riserve erariali di cui al DL. 138/2011 e al DL. n. 201/2011 *****
578.373,14 - -
Riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013 *****
- - 4.674.997,94
Totale compartecipazione IRPEF teorica al lordo delle quote di compartecipazione IRPEF classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
1.593.064.287,37 1.601.493.202,38 1.651.708.723,60
Compartecipazione IVA 744.181.831,10 754.461.295,67 729.933.507,54 Acquisizione quote di compartecipazione IVA da definizione di pendenze e controversie tributarie e condono e da rettifiche contabili
215,38 462,13 21.651.382,18
Totale compartecipazione IVA 744.182.046,48 754.461.757,80 751.584.889,72
215 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie (accertamenti in conto competenza)*
2012 2013 2014
Quota di compartecipazione IVA destinata al risanamento della finanza pubblica e all’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione ai sensi dell’art. 1, c. 152 e 153, l. 220/2010, contabilizzata a partite di giro
55.093.944,15 75.542.914,70 73.368.636,83
Quota di compartecipazione IVA destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 28, c.3, d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012 e dell’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012 contabilizzata a partite di giro
43.695.600,51 47.930.972,98 40.083.270,05
Quota di compartecipazione IVA destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012 e dell’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012 contabilizzata a partite di giro
- 51.135.665,67 52.037.021,43
Quota di compartecipazione IVA destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c. 3 DL. n. 66/2014 contabilizzata a partite di giro
- - 19.927.655,45
Totale compartecipazione IVA al lordo delle quote di compartecipazione IVA contabilizzate a partite di giro **
842.971.591,14 929.071.311,15 937.001.473,48
Quota teorica di compartecipazione IVA destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi degli artt.15, c.22 e 16, c. 3, d.l.95/2012 ****
21.298.307,97 - -
Riserve erariali di cui al DL. 138/2011 e al DL. n. 201/2011 *****
66.834.329,04 - -
Riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013 *****
- - 76.106.028,26
Totale compartecipazione IVA teorica al lordo delle quote di compartecipazione IVA classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
931.104.228,15 929.071.311,15 1.013.107.501,74
Compartecipazione IRPEG/IRES 189.010.113,13 574.767.692,36 248.335.269,29 Acquisizione quote di compartecipazione IRPEG/ IRES da definizione di pendenze e controversie tributarie e condono
270.969,87 1.240.947,65 806.724,24
Totale compartecipazione IRPEG/IRES 189.281.083,00 576.008.640,01 249.141.993,53 Quota di compartecipazione IRPEG/IRES destinata al risanamento della finanza pubblica e all’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione ai sensi dell’art. 1, c. 152 e 153, l. 220/2010, contabilizzata a partite di giro
13.773.486,03 15.365.300,86 17.082.336,86
216
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie (accertamenti in conto competenza)*
2012 2013 2014
Quota di compartecipazione IRPEG/IRES destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 28, c.3, d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012 e dell’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012 contabilizzata a partite di giro
10.924.033,43 9.749.078,70 9.332.542,50
Quota di compartecipazione IRPEG/IRES destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012 e dell’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012 contabilizzata a partite di giro
- 10.400.907,77 12.115.720,94
Quota di compartecipazione IRPEG/IRES destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c. 3 DL. n. 66/2014 contabilizzata a partite di giro
- - 4.639.733,52
Totale compartecipazione IRPEG/IRES al lordo delle quote di compartecipazione IRPEG/IRES contabilizzate a partite di giro **
213.978.602,46 611.523.927,34 292.312.327,35
Quota teorica di compartecipazione IRPEG/IRES destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi degli artt.15, c.22 e 16, c. 3, d.l.95/2012 ****
5.324.576,99 - -
Riserve erariali di cui al DL. 138/2011 e al DL. n. 201/2011 *****
13.371.778,66 - -
Riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013 *****
- - 18.484.031,64
Totale compartecipazione IRPEG/IRES teorica al lordo delle quote di compartecipazione IRPEG/IRES classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
232.674.958,11 611.523.927,34 310.796.358,99
Riversamento di incassi a mezzo ruoli su compartecipazioni erariali ***
27.789.531,28 27.062.833,93 23.565.692,78
Compartecipazione imposta erariale sui tabacchi
105.570.264,79 101.570.620,95 100.156.233,62
Quota di compartecipazione imposta erariale sui tabacchi destinata al risanamento della finanza pubblica e all’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione ai sensi dell’art. 1, c. 152 e 153, l. 220/2010, contabilizzata a partite di giro
7.545.474,96 8.591.828,87 10.368.978,48
Quota di compartecipazione imposta erariale sui tabacchi destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 28, c.3, d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012 e dell’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012 contabilizzata a partite di giro
5.984.113,46 5.451.400,96 5.664.853,30
217 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie (accertamenti in conto competenza)*
2012 2013 2014
Quota di compartecipazione imposta erariale sui tabacchi destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012 e dell’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012 contabilizzata a partite di giro
- 5.815.884,79 7.354.242,61
Quota di compartecipazione imposta erariale sui tabacchi destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c. 3 DL. n. 66/2014 contabilizzata a partite di giro
- - 2.816.318,24
Totale compartecipazione imposta erariale sui tabacchi al lordo delle quote di compartecipazione imposta erariale sui tabacchi contabilizzate a partite di giro **
119.099.853,21 121.429.735,57 126.360.626,25
Quota teorica di compartecipazione imposta erariale sui tabacchi destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi degli artt.15, c.22 e 16, c. 3, d.l.95/2012 ****
2.916.942,18 - -
Riserve erariali di cui al DL. 138/2011 e al DL. n. 201/2011 *****
736.519,11 - -
Riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013 *****
- - 762.705,52
Totale compartecipazione imposta erariale sui tabacchi teorica al lordo delle quote di compartecipazione imposta erariale sui tabacchi classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
122.753.314,50 121.429.735,57 127.123.331,77
Compartecipazione al gettito delle accise su benzine e su gasolio per autotrazione
104.828.248,06 108.634.337,24 94.995.320,61
Riserve erariali di cui al DL. 138/2011 e al DL. n. 201/2011 *****
23.741.004,67 - -
Riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013 *****
- - 21.703.957,36
Totale compartecipazione al gettito delle accise su benzine e su gasolio per autotrazione teorica
128.569.252,73 108.634.337,24 116.699.277,97
Compartecipazione imposta erariale su energia elettrica
35.245.232,42 32.196.092,78 45.886.296,95
Acquisizione quote di compartecipazione imposta erariale su energia elettrica da rettifiche contabili
- - 7.646.276,46
Totale Compartecipazione imposta erariale su energia elettrica
35.245.232,42 32.196.092,78 53.532.573,41
218
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie (accertamenti in conto competenza)*
2012 2013 2014
Quota di compartecipazione imposta erariale su energia elettrica destinata al risanamento della finanza pubblica e all’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione ai sensi dell’art. 1, c. 152 e 153, l. 220/2010, contabilizzata a partite di giro
823.414,93 1.407.282,32 3.758.114,11
Quota di compartecipazione imposta erariale su energia elettrica destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 28, c.3, d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012 e dell’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012 contabilizzata a partite di giro
13.510.477,85 6.169.343,88 2.053.159,35
Quota di compartecipazione imposta erariale su energia elettrica destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012 e dell’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012 contabilizzata a partite di giro
- 952.601,82 2.665.458,61
Quota di compartecipazione imposta erariale su energia elettrica destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c. 3 DL. n. 66/2014 contabilizzata a partite di giro
- - 1.020.741,38
Totale compartecipazione imposta erariale su energia elettrica al lordo delle quote di compartecipazione imposta erariale su energia elettrica contabilizzate a partite di giro **
49.579.125,20 40.725.320,80 63.030.046,86
Quota teorica di compartecipazione imposta erariale su energia elettrica destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi degli artt.15, c.22 e 16, c. 3, d.l.95/2012 ****
318.317,10 - -
Totale compartecipazione imposta erariale su energia elettrica teorica al lordo delle quote di compartecipazione imposta erariale su energia elettrica classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
49.897.442,30 40.725.320,80 63.030.046,86
Compartecipazione gettito imposte sostitutive 93.982.592,59 135.361.274,95 187.452.134,05 Riserve erariali di cui al DL. 138/2011 e al DL. n. 201/2011 *****
11.886.754,83 - -
Riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013 *****
- - 12.383.875,37
Totale compartecipazione gettito imposte sostitutive teorica al lordo quote teoriche
105.869.347,42 135.361.274,95 199.836.009,42
Compartecipazione canoni concessioni idroelettriche
152.530,80 144.408,17 124.783,87
219 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie (accertamenti in conto competenza)*
2012 2013 2014
Quota compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione
478.528.851,37 474.847.162,00 456.425.797,07
Saldo annuale a conguaglio quote di compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione – decorrenza 2010
- 98.595.848,00 94.107.612,56
Totale compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione
478.528.851,37 573.443.010,00 550.533.409,63
Quota di compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione destinata al risanamento della finanza pubblica e all’attuazione dei principi di solidarietà e perequazione ai sensi dell’art. 1, c. 152 e 153, l. 220/2010, contabilizzata a partite di giro
31.738.902,61 40.174.206,74 59.190.297,23
Quota di compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 28, c.3, d.l. 201/2011, dell’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012 e dell’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012 contabilizzata a partite di giro
25.172.633,60 25.489.998,97 32.337.259,78
Quota di compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012 e dell’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012 contabilizzata a partite di giro
- 27.194.275,09 41.980.973,05
Quota di compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c. 3 DL. n. 66/2014 contabilizzata a partite di giro
- - 16.076.676,62
Totale compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione al lordo delle quote di compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione contabilizzate a partite di giro **
535.440.387,58 666.301.490,80 700.118.616,31
Quota teorica di compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione destinata al risanamento della finanza pubblica ai sensi degli artt.15, c.22 e 16, c. 3, d.l.95/2012 ****
12.269.677,41 - -
Totale compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione teorica al lordo delle quote di compartecipazione IRPEF sui redditi da pensione classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
547.710.064,99 666.301.490,80 700.118.616,31
Tot. compartecipazioni nette ai tributi erariali
3.173.640.741,28 3.658.622.524,50 3.313.837.344,04
Tot. compartecipazioni nette ai tributi erariali al lordo della quota di compartecipazione erariali contabilizzate a partite di giro **
3.545.119.867,73 4.241.747.842,33 4.071.994.747,22
220
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie (accertamenti in conto competenza)*
2012 2013 2014
Tot. compartecipazioni nette ai tributi erariali teoriche al lordo della quota di compartecipazione erariali classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
3.739.584.957,65 4.241.747.842,33 4.206.110.343,31
Quote di compartecipazioni IRPEF da compensazione e rimborso
64.722.640,04 72.204.053,97 70.017.622,23
Quote di compartecipazioni IVA da compensazione e rimborso
372.084.001,85 445.710.186,27 438.674.546,87
Quote di compartecipazioni IRPEG/IRES da compensazione e rimborso
53.043.209,97 74.109.492,31 111.388.176,59
Quote di compartecipazioni gettito imposte sostitutive da compensazione e rimborso
3.108.941,07 1.047.896,35 1.291.253,03
Rimborsi delle somme anticipate da Equitalia a fronte di sgravi sui ruoli S.O.R. ed ex S.A.C.
1.041.207,07 2.729.497,45 2.001.859,00
Totale quote di compartecipazioni da compensazione e rimborso
494.000.000,00 595.801.126,35 623.373.457,72
Tot. compartecipazioni lorde ai tributi erariali (cat. 1.3) - dato di bilancio
3.667.640.741,28 4.254.423.650,85 3.937.210.801,76
Tot. compartecipazioni lorde ai tributi erariali al lordo della quota di compartecipazione erariali contabilizzate a partite di giro **
4.039.119.867,73 4.837.548.968,68 4.695.368.204,94
Tot. compartecipazioni ai tributi erariali lorde teoriche al lordo della quota di compartecipazione erariali classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
4.233.584.957,65 4.837.548.968,68 4.829.483.801,03
Totale entrate tributarie Tot. tributi propri e compartecipazioni nette ai tributi erariali
4.127.431.994,41 4.569.258.948,45 4.178.129.718,42
Tot. tributi propri e compartecipazioni nette ai tributi erariali al lordo della quota di compartecipazione erariali contabilizzate a partite di giro **
4.498.911.120,86 5.152.384.266,28 4.936.287.121,60
Tot. tributi propri e compartecipazioni nette ai tributi erariali teoriche al lordo della quota di compartecipazione erariali classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
4.693.376.210,78 5.152.384.266,28 5.070.402.717,69
Tot. entrate tributarie lorde (tributi propri e compartecipazioni lorde ai tributi erariali) - Tit. I - dato di bilancio
4.621.431.994,41 5.165.060.074,80 4.801.503.176,14
Tot. entrate tributarie lorde al lordo della quota di compartecipazione erariali contabilizzate a partite di giro ***
4.992.911.120,86 5.748.185.392,63 5.559.660.579,32
221 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Entrate tributarie (accertamenti in conto competenza)*
2012 2013 2014
Tot. entrate tributarie lorde teoriche al lordo della quota di compartecipazione erariali classificate a partite di giro e di altre quote teoriche
5.187.376.210,78 5.748.185.392,63 5.693.776.175,41
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati comunicati dalla Regione Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: valori in €
Nota: I riversamenti di incassi a mezzo ruolo su IRAP e su add.le reg.le IRPEF si riferiscono a versamenti effettuati dal concessionario direttamente alla Tesoreria regionale e si riferiscono all’addizionale reg.le all’IRPEF e all’IRAP da contribuenti diversi da Amministrazioni Pubbliche.
Nota: A seguito del sistema di riscossione delle entrate da compartecipazioni erariali, istituito con decreto Economia e Finanze del 17 ottobre 2008, sono state istituite dalla Regione partite tecnico-contabili di entrata per le quote di compartecipazioni da compensazione e rimborso, che girano contabilmente con spese correnti.
* I dati di riferimento sono quelli accertati nel rispettivi rendiconti, ad eccezione, per il solo 2012, delle quote di compartecipazione destinate al concorso al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 15, c. 22 e art. 16, c. 3 del d.l. n. 95/2012 e i maggiori accertamenti stimati spettanti alla Regione nel 2012 per effetto della sentenza n. 241/2012 della Corte costituzionale. Tuttavia in questa sede sono stati inseriti i valori teorici afferenti dette poste.
** Quote di compartecipazioni erariali classificate tra le partite di giro con riferimento: nel 2012, delle disposizioni di cui all’art. 1 c. 151 e segg. della l. n. 220/2010, all’art. 28, c. 3 d.l. n. 201/2011 modificato dall’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012, all’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012, all’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, all’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012; nel 2013, delle disposizioni di cui all’art. 1 c. 151 e segg.della l. n. 220/2010, all’art. 28, c. 3 d.l. n. 201/2011 modificato dall’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012, all’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012, all’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, all’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012, all’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012; nel 2014, delle disposizioni di cui all’art. 1 c. 152 e 153 della l. n. 220/2010 (come modificati dall’art. 1 c. 513 e 514 della l. n. 190/2014), all’art. 28, c. 3 d.l. n. 201/2011 modificato dall’art. 35, comma 4, del d.l. 1/2012, all’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012, all’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, all’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012, all’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012, all’art. 1 c. 526 l. 147/2013, all’art. 46 c. 3 DL. n. 66/2014.
*** Si evidenzia che dal 2011, a seguito del cambiamento delle procedure dell’agente della riscossione, i versamenti sui ruoli non sono più distinti tra entrate tributarie proprie e compartecipazioni erariali, per cui i dati del 2012 di 27,8 milioni , del 2013 di 27,1 milioni e del 2014 di 23,6 milioni si riferiscono non solo alle compartecipazioni erariali ma anche ai riversamenti di incassi a mezzo ruolo su IRAP e addizionale regionale all’IRPEF, il cui capitolo di entrata tra le entrate tributarie proprie, infatti, ha registrato nel 2012, nel 2013 e nel 2014 accertamenti pari a zero.
**** Le quote di compartecipazione destinate al concorso al risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 15, comma 22 e dell’art. 16, comma, 3 del d.l. n. 95/2012, per le quali la Regione non ha provveduto ad effettuare specifici accertamenti nel 2012, sono state inserite in tabella, ai fini della determinazione del gettito teorico totale delle compartecipazioni, ripartendo l’importo complessivo del contributo regionale 2012, pari a 77.316.330,47 euro, per ciascun tributo secondo i criteri di ripartizione adottati dalla Regione con riferimento alla disposizione prevista dall’art. 1, c. 153, della l. 220/2010.
***** Per il 2012 le quote per ciascuna compartecipazione, comunicate dalla Regione e inserite in tabella ai fini della determinazione del gettito teorico totale dei tributi, si riferiscono alle riserve erariali di cui all’art. 2 c. 36 del DL. n. 138/2011 e all’art. 48 del DL. n. 201/2011, applicate dallo Stato e infine riconosciute alla Regione; per il 2014 le quote per ciascuna compartecipazione, comunicate dalla Regione e inserite in tabella ai fini della determinazione del gettito teorico totale dei tributi, si riferiscono alle riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013, applicate dallo Stato e di competenza dello stesso
5.3.2 I tributi propri
Le entrate dei tributi propri nel 2014, che a livello di accertamenti di competenza (864,3 milioni)
rappresentano il 20,69% del totale delle entrate tributarie nette (da intendersi al netto delle
partite da compensazione e rimborso) e il 18,68% del totale delle entrate effettive nette, hanno
registrato una diminuzione rispetto al 2013 (46,3 milioni pari a -5,09%) e l’accertamento di
competenza risulta di poco superiore, 10,8 milioni, rispetto alle previsioni assestate.
222
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La quasi totalità degli accertamenti in conto competenza delle entrate tributarie proprie è
rappresentata dall’IRAP e dall’addizionale regionale all’IRPEF, che nel 2014 hanno registrato
complessivamente un importo di 834,1 milioni, pari al 96,51% del totale delle entrate tributarie
proprie, con una diminuzione di 43,2 milioni, pari al -4,92% rispetto al 2013, che a sua volta
aveva registrato una diminuzione rispetto al 2012 (44,8 milioni, pari al -4,86%).
L’entrata tributaria propria più rilevante è rappresentata dall’IRAP, che ha registrato nel 2014
accertamenti di competenza pari a 634,8 milioni, con una diminuzione rispetto al 2013 di 46,3
milioni pari a -6,80 (che, a sua volta, aveva registrato una diminuzione, pari a a 31,0 milioni e a -
4,36%, rispetto al 2012) e ha rappresentato nel 2014 il 73,44% delle entrate tributarie proprie.
L’IRAP tuttavia presenta valori e dinamiche diverse a seconda che si considerano le sue due
componenti.
a) l’IRAP versata dalle Amministrazioni pubbliche, che ha registrato nel 2014 accertamenti
di competenza pari a 251,0 milioni, con un aumento rispetto al dato degli accertamenti registrati
nel 2013 (241,9 milioni).
b) l’IRAP versata da settori diversi dalle Amministrazioni pubbliche, che rappresenta la gran
parte del gettito dell’IRAP (60,46% nel 2014), registra nel 2014 accertamenti di competenza
(383,8 milioni) inferiori di 55,4 milioni e del 12,62% rispetto al dato del 2013 (nel 2013 si erano
registrati accertamenti di competenza, pari a 439,2 milioni, inferiori di 21,1 milioni e del -4,59%
rispetto al dato del 2012). Per l’analisi della variazione di gettito registrata nel 2014 rispetto al
2013, sono da considerare i fattori di seguito indicati:
- per il 2014 la percentuale di spettanza regionale dell’imposta versata dalle imprese così dette
“multimpianto” è stata rideterminata ad un livello più alto rispetto il 2013, con conseguente
effetto positivo per il gettito regionale (mentre per il 2013 la percentuale di spettanza regionale
era stata rideterminata ad un livello più basso rispetto il 2012, con conseguente effetto negativo
per il gettito regionale);
- il gettito del 2013 è stato influenzato positivamente dagli incrementi delle percentuali
dell’acconto dell’imposta sulle società (e quindi con effetti sull’IRAP) introdotti nel 2013, come
illustrato nella parte della presente relazione relativa all’analisi del gettito dell’IRES 93 . Il
conseguente aumento di gettito relativo al 2013, quantificato dalla Regione in 35,7 milioni,
93 In sintesi, per gli enti creditizi e finanziari, la Banca d’Italia e le società e gli enti che esercitano attività assicurativa, la percentuale dell’acconto delle imposte sui redditi da applicare per il calcolo del secondo acconto è salita al 130%, mentre per tutte le altre società la misura dell’acconto è del 102,5%; relativamente al periodo d’imposta 2014, invece, tutti i soggetti IRES calcolano l’acconto dell’IRES, e conseguentemente dell’IRAP, in misura pari al 101,5%.
223 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
rappresenta, analogamente al maggiore gettito IRES, non solo un’entrata non strutturale, ma
un’anticipazione di gettito destinato a generare minori entrate nel 2014;
- nel 2014 si sono registrati effetti di riduzione di gettito rispetto al 2013, per effetto della
disposizione di cui all’art. 2 del DL. n. 66/2014 che aveva ridotto le aliquote dell’IRAP, a
decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2013; considerato peraltro
che la citata disposizione è stata abrogata, sempre a decorrere dal periodo d’imposta successivo a
quello in corso al 31/12/2013, dall’art. 1 c. 22 della l. n. 190/2014, se ne deduce che la riduzione di
gettito registrata nel 2014 sarà recuperata, in termini di maggiore gettito, nel 2015.
La dinamica del gettito tra il 2013 e il 2014, ottenuta neutralizzando l’anticipazione degli acconti
sopra citati pari a 35,7 milioni, registra nel 2014 un aumento teorico pari a 16,1 milioni (+3,98%),
su cui ha influito, in senso positivo l’aumento della percentuale di spettanza regionale
dell’imposta versata dalle imprese “multimpianto”, e, in senso negativo, la sopra citata
disposizione di cui all’art. 2 del DL. n. 66/2014, a titolo di diminuzione di gettito (che, peraltro, a
seguito dell’abrogazione disposta dall’art. 1 c. 22 della l. n. 190/2014, si trasforma in mera
anticipazione di riduzione di gettito, recuperata, in termini di aumento di gettito, nel 2015). Nel
2013, sempre neutralizzando l’anticipazione degli acconti pari a 35,7 milioni, si era registrata una
diminuzione rispetto al 2012 di 56,9 milioni (-12,35%), sulla quale ha influito la diminuzione di
gettito imputabile alla riduzione della percentuale di spettanza regionale dell’imposta versata
dalle imprese “multimpianto”.
L’addizionale regionale all’IRPEF94 ha registrato nel 2014 accertamenti di competenza pari a
199,3 milioni, in lieve aumento rispetto al dato del 2013 (196,2 milioni), che, a sua volta, aveva
registrato una diminuzione rispetto al 2012 di 13,8 milioni e del -6,57% (imputabile anche all’art.
1 comma 5 della legge regionale 25 luglio 2012, n.14, che ha introdotto, a decorrere dal periodo
d’imposta 201295 , una riduzione dello 0,53 per cento dell’aliquota dell’addizionale regionale
all’IRPEF applicabile ai soggetti aventi un reddito imponibile ai fini dell’imposta in argomento
non superiore a € 15.000,00).
Con riferimento all’IRAP e all’addizionale regionale all’IRPEF si evidenzia che nel solo 2010 si
erano registrate entrate anche tramite riversamenti di incassi a mezzo ruolo su IRAP e add.le
reg.le IRPEF. Tuttavia a partire dal 2011, a seguito del cambiamento delle procedure dell’agente
94 Si ricorda che l’art. 28, comma 1, del d.l. n. 201/2011 (convertito dalla l. n. 214 del 22.12.2011), modificando l’art. 6, comma 1, del d.lgs. n. 68/2011, aveva elevato l’aliquota dell’addizionale regionale all’IRPEF di 0,33 punti percentuali, portandola dalla misura dello 0,9% al 1,23% (per espressa previsione normativa, il comma 2 dell’art. 28, la disposizione si applica anche alle Province autonome e alle regioni a statuto speciale). 95 Vanno tenute presenti le modalità di calcolo e di versamento dell’imposta e i conseguenti effetti temporali sul gettito.
224
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
della riscossione, i versamenti sui ruoli non sono più distinti tra entrate tributarie proprie e
compartecipazioni erariali, per cui anche nel triennio esaminato (2012-2014) eventuali
riversamenti di incassi a mezzo ruolo su IRAP e addizionale regionale all’IRPEF sono stati
contabilizzati nel capitolo relativo al riversamento di incassi a mezzo ruoli classificato tra le
compartecipazioni erariali.
A partire dal 2002, ai sensi dell’art. 52, commi 4 e 5, della l. n. 448/2001, compete alla Regione
Friuli Venezia Giulia il contributo sostitutivo di cui all’art. 334 del d.lgs. n. 209/2005 delle azioni
spettanti alle Regioni e agli altri enti che erogano prestazioni facenti carico al Servizio sanitario
nazionale per il rimborso delle prestazioni erogate ai danneggiati dalla circolazione dei veicoli a
motore e dei natanti. Il contributo sostitutivo è calcolato sui premi delle assicurazioni per la
responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, con
riferimento agli intestatari delle carte di circolazione residenti nella Regione stessa. Tali
contributi sanitari R.C. sui veicoli hanno registrato nel 2014 accertamenti di competenza pari a
29,1 milioni, in diminuzione rispetto al dato del 2013 (32,2 milioni) e a quello del 2012 (30,2
milioni).
Tra i tributi propri, le tasse rappresentano valori modesti. Nel 2014 si registrano accertamenti in
conto competenza di 1,1 milioni, pari al 0,12% del totale dei tributi propri. Il tributo per il
deposito in discarica dei rifiuti solidi, disciplinato dall’art. 3, comma 27, della l. n. 549/1995 e
dall’art. 6, comma 2, della l.reg. n. 5/1997, ha presentato nel 2014 accertamenti in conto
competenza pari a 0,1 milioni, in diminuzione rispetto al dato del 2013 (0,2 milioni) e a quello del
2012 (0,5 milioni). La tassa annuale di concessione regionale per il rilascio del tesserino di caccia,
disciplinata dall’art. 31 della l.reg. n. 6/2008, ha registrato nel triennio 2012-2014 accertamenti di
competenza in lieve tendenza diminutiva (nel 2014 pari a 0,9 milioni).
5.3.3 Le compartecipazioni ai tributi erariali
Risulta opportuno ricordare che, in relazione al sistema di riscossione delle entrate da
compartecipazioni erariali, istituito con decreto Economia e Finanze del 17 ottobre 2008, la
Regione rappresenta contabilmente in entrata le partite lorde delle compartecipazioni ai tributi
225 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
erariali all’IRPEF, all’IVA, all’IRPEG/IRES e alle imposte sostitutive e in spesa le relative
partite contabili rettificative per compensazione e rimborso96.
Inoltre, con riferimento alle compartecipazioni erariali risulta opportuno specificare brevemente
quanto già illustrato nella presente relazione. In particolare si ricorda che la Regione ha
provveduto, fino a tutto il 2014, a contabilizzare tra le partite di giro quella parte delle
compartecipazioni erariali destinate a contribuire all’attuazione del federalismo fiscale (ora
contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico) ai sensi dell’art. 1, comma 152 e 153,
della legge 220/2010 (come modificati dall’art. 1 comma 513 e 514 della l. n. 190/2014) e al
risanamento delle finanze pubbliche ai sensi dell’art. 28, c. 3 d.l. n. 201/2011 modificato dall’art.
35, comma 4, del d.l. 1/2012, dell’art. 4, comma 11, del d.l. 16/2012, dell’art. 16, comma 3 d.l. n.
95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012, dell’art. 1 comma 132 della legge n. 228/2012,
dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c. 3 d.l. 66/2014. Va inoltre considerato che, con
riferimento alle quote di compartecipazioni erariali destinate al risanamento delle finanze
pubbliche ai sensi degli artt. 15, comma 22, e 16, comma, 3, del d.l. n. 95/2012, l’Amministrazione
non ha provveduto ad autonome evidenziazioni contabili nel 2012, predisponendole invece per il
2013. Infine, un ulteriore elemento di cui tener conto è quello connesso all’applicazione delle
riserve erariali sulle compartecipazioni: la Regione non ha contabilizzato nel 2012 le maggiori
entrate da compartecipazioni, sulle quali lo Stato aveva applicato le riserve di cui all’art. 2 c. 36
del DL n. 138/2011 e dell’art. 48 del DL. n. 201/2011, che le competono a seguito della sentenza
della Corte costituzionale n. 241/2012 e del Protocollo Stato-Regione del 23 ottobre 2014; nel 2014
lo Stato ha applicato sulle compartecipazioni regionali le riserve erariali di cui all’art. 1 comma
508 della l. n. 147/2013, conformemente al contenuto del sopra citato Protocollo, e che spettano
allo Stato (con conseguenti minori compartecipazioni erariali per la Regione). Tuttavia gli
elementi ora ricordati verranno valorizzati dall’analisi al fine di poter cogliere l’andamento
storico del gettito teorico, mentre ai fini specifici dell’analisi che segue sull’andamento delle
entrate da compartecipazioni erariali si prenderanno in considerazione i soli valori classificati al
titolo I dell’entrata, in quanto solo tali dati rappresentano la parte delle compartecipazioni
effettivamente disponibili per la Regione e che rilevano ai fini degli equilibri complessivi della
gestione.
96 La rappresentazione in bilancio delle compartecipazioni all’IRPEF, all’IVA, all’IRPEG e alle imposte sostitutive avviene in entrata, per ciascuna di esse, su due capitoli distinti: uno afferente le compartecipazioni nette e uno in cui vengono iscritte le quote di compartecipazioni da compensazione e rimborso.
226
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le compartecipazioni nette ai tributi erariali (da intendersi al netto delle partite di
compensazione e rimborso e al netto delle quote classificate in partite di giro), in termini di
accertamento di competenza, hanno rappresentato nel 2014 il 79,31% del totale delle entrate
tributarie nette e il 71,63% del totale delle entrate effettive nette.
Le compartecipazioni nette ai tributi erariali hanno registrato nel 2014 accertamenti di
competenza pari a 3.313,8 milioni, in significativa diminuzione rispetto al 2013 (pari a 344,8
milioni e a -9,42%), anno, quest’ultimo, nel quale hanno registrato un significativo aumento
rispetto al 2012 (pari a 485,0 milioni e a +15,28%).
Il rilevante aumento delle compartecipazioni erariali nette registrato nel 2013 rispetto al 2012,
intervenuto nonostante nello stesso anno si sia registrata un’ulteriore crescita (rispetto il 2012),
pari complessivamente a 134,3 milioni, del concorso della Regione per il federalismo fiscale e per il
risanamento della finanza pubblica, è imputabile sostanzialmente al maggiore gettito da
compartecipazioni all’Ires, pari a 386,7 milioni (anche dovuto a componenti non ripetitive, tra cui
136,7 milioni da ricondursi al consolidato fiscale di un gruppo societario, e 87,6 milioni a seguito
dei maggiori acconti e che rappresenta non solo un’entrata non strutturale, ma un’anticipazione
di entrata destinata a generare minori entrate nel 2014), oltre che al gettito della
compartecipazione all’Irpef sui redditi da pensione conseguente alla prima applicazione del
meccanismo di attribuzione attraverso acconti e saldi a seguito della disponibilità dei dati delle
dichiarazioni dei redditi 2010 (saldo pari a 98,6 milioni); d’altra parte, è necessario ricordare che
nel 2012 (a differenza del 2013) si erano registrate minori entrate da compartecipazioni per la
Regione per effetto del prelievo, operato in quell’anno dallo Stato, sulle compartecipazioni
erariali della Regione in attuazione delle clausole di riserva di entrata previste dall’art. 2 comma
36 del d.l. n. 138/2011 e dell’art. 48 del d.l. n. 201/2011, per l’importo di 117,1 milioni97, che, a
seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 241/2012 e del contenuto del Protocollo Stato-
Regione del 23 ottobre 2014, sono di competenza della Regione e verranno riversati dallo Stato
alla Regione.
La rilevante diminuzione di gettito delle compartecipazioni erariali nette registrata nel 2014
rispetto al 2013, è imputabile principalmente: al maggiore contributo per il federalismo fiscale
(ora contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico) e ai maggiori accantonamenti
per il risanamento della finanza pubblica, pari complessivamente a 175,0 milioni in termini di
minori entrate della Regione; all’effetto di diminuzione delle compartecipazioni erariali derivante 97 L’importo e la relativa ripartizione tra le singole compartecipazioni erariali è stato comunicato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria.
227 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dall’applicazione da parte dello Stato nel 2014 delle riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508
della l. n. 147/2013 per un importo di 134,1 milioni98; al minore gettito da compartecipazioni
all’Ires, pari a 326,9 milioni, in gran parte causato dalla presenza nel 2013 di componenti non
ripetitive sopra indicate.
Si evidenzia altresì come nel 2014 siano stati registrati, per le compartecipazioni nette erariali,
maggiori accertamenti netti rispetto alle previsioni assestate per 287,3 milioni (grado di
realizzazione dell’entrata da compartecipazioni pari al 109,49%), sostanzialmente riconducibili
alla compartecipazione all’Ires (maggiori accertamenti per 180,5 milioni), alle compartecipazioni
all’IVA (maggiori accertamenti per 75,5 milioni), alle compartecipazioni al gettito delle imposte
sostitutive (maggiori accertamenti per 63,5 milioni) e alle compartecipazioni all’Irpef (maggiori
accertamenti per 56,7 milioni).
La compartecipazione all’IRPEF (art. 49 dello Statuto, c. 1 , n. 1, e successive modificazioni, nella
misura di 6/10), presenta nel 2014 accertamenti di competenza (1.301,7 milioni) in diminuzione
rispetto al 2013 (47,0 milioni e al -3,49%) e maggiori accertamenti rispetto alle previsioni
assestate pari a 55,7 milioni (grado di realizzazione pari a 104,47%). Se si tengono presente anche
le poste contabili relative alla compartecipazione all’IRPEF derivanti dalla definizione di
pendenze e controversie tributarie e condono (accertamenti di competenza per 1,0 milioni nel
2013 e 1,0 milioni nel 2014), complessivamente, nel 2014 le entrate da compartecipazione
all’IRPEF registrano accertamenti di competenza pari a 1.302,8 milioni (pari a -47,0 milioni e a -
3,48% rispetto al 2013) e rappresentano la gran parte (il 39,31%) del totale delle
compartecipazioni nette da tributi erariali.
Ai fini dell’analisi dell’andamento del gettito registrato nel triennio 2012-2014 è necessario
considerare le disposizioni normative tecniche relative al versamento dell’acconto IRPEF99, oltre
che il cambiamento nel 2013 dei criteri di contabilizzazione delle entrate da compartecipazioni
erariali in relazione ai versamenti operati dai contribuenti a fine anno (che si illustra in modo
particolare nella parte della presente relazione relativa al gettito della compartecipazione all’IVA,
di gran lunga maggiormente interessato dal cambiamento) e per effetto del quale anche per le
compartecipazioni all’IRPEF si registra nel 2012 uno spostamento di imputazione contabile del
98 L’importo e la relativa ripartizione tra le singole compartecipazioni erariali è stato comunicato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria. 99 Va ricordato che l’articolo 55 del decreto legge n. 78 del 2010, come modificato dalla legge di stabilità per il 2012 (legge 12 novembre 2011, n. 183), ha disposto, tra l’altro, il differimento al 2012 del versamento (quantificato in 17 punti percentuali dal DPCM 21 novembre 2011) dell’acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche dovuto per il periodo d’imposta 2011. Si è in tal modo determinata una maggiore entrata nell’esercizio 2012 rispetto al 2011 che, per gli effetti sulla compartecipazione della Regione, è pari a 45,6 milioni.
228
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
relativo gettito dalla gestione dei residui (come avvenuto fino al 2012 incluso) alla gestione di
competenza; con riferimento alla compartecipazione all’Irpef, si tratta di 7,3 milioni.
Si evidenzia inoltre che, come conseguenza di un processo di riorganizzazione di un grande gruppo
societario regionale, nel 2013 sono stati incrementati i versamenti delle ritenute da lavoro
dipendente effettuati in Regione, e quindi il gettito regionale delle compartecipazioni all’IRPEF
per un importo quantificato dalla Regione in 60,0 milioni.
Se si sommano agli accertamenti di competenza contabilizzati sia nel titolo I, neutralizzando in
tal modo gli effetti contabili, gli accertamenti contabilizzati nelle partite di giro (con riferimento
al contributo per il federalismo fiscale, ora contributo finalizzato alla sostenibilità del debito
pubblico e agli accantonamenti al risanamento della finanza pubblica), il minore gettito di cui
all’articolo 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012 non contabilizzato nel 2012 e il minore
gettito per effetto dell’applicazione delle riserve erariali, si registra un gettito teorico pari a
1.593,1 milioni nel 2012, 1.601,5 milioni nel 2013 e 1.651,7 milioni nel 2014. Neutralizzando gli
effetti nel 2012 della contabilizzazione sopra citata dei versamenti operata dai contribuenti a fine
anno e della sopra citata anticipazione al 2011 degli acconti, ne deriva nel 2013 un aumento
teorico di gettito rispetto il 2012 pari a 46,7 milioni (+3,01%); nel 2014 il gettito teorico, come
sopra indicato, aumenta rispetto al 2013 di 50,2 milioni (+3,14%); a tal fine si ricorda che nel
2013 si è verificato l’aumento di gettito di 60,0 milioni, conseguente alla sopra citata
riorganizzazione di un grande gruppo societario regionale.
La compartecipazione all’IVA della Regione (art. 49 dello Statuto, comma 1, n. 4 e successive
modificazioni, nella misura di 9,1 decimi), ha registrato nel 2014 accertamenti di competenza
complessivi pari a 751,6 milioni (inclusi 21,7 milioni imputabili a rettifiche contabili dei
versamenti relativi al 2013) pari al 22,68% del totale delle compartecipazioni nette da tributi
erariali, in lieve diminuzione rispetto al dato del 2013 (754,5 milioni) e con maggiori accertamenti
rispetto alle previsioni assestate (75,5 milioni, con un grado di realizzazione dell’entrata pari a
111,17%).
Ai fini dell’analisi dell’andamento del gettito della compartecipazione all’IVA nel triennio 2012-
2014, va tenuto presente, come già anticipato in precedenza, che dal 2013 si registra un
importante cambiamento dei criteri di contabilizzazione delle entrate da compartecipazioni
erariali. In particolare, si tratta degli importi spettanti alla Regione in relazione ai versamenti
operati dai contribuenti a fine anno, i quali vengono ripartiti dalla Struttura di gestione nell’anno
successivo a quello in cui il concessionario alla riscossione li riversa all’erario. Con il
potenziamento dell’attività di analisi dei flussi dei versamenti erariali da parte della Regione, la
229 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
stessa ha ritenuto possibile provvedere a una prudente quantificazione di tale posta (che prima
concorreva a determinare maggiori entrate al termine dell’esercizio in conto residui), con
conseguente registrazione in conto competenza. A tal fine, al gettito di compartecipazione all’IVA
accertato nel 2012 è necessario considerare anche i maggiori accertamenti registrati a tale titolo,
pari a 118,3 milioni, da confrontare con gli accertamenti di competenza del 2013, che già
incorporano anche tale tipologia di entrata.
Si evidenzia che nel 2014 si sono registrati accertamenti pari a 21,7 milioni conseguenti a
rettifiche contabili dei versamenti relativi al 2013 e dunque imputabili al gettito del 2013.
Si evidenzia che nel corso del 2013, per effetto della riprogrammazione delle restituzioni e dei
rimborsi d’imposta ai sensi dell’art. 5 del d.l. 8 aprile 2013, n. 35 recante “Disposizioni urgenti per
il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione”, si è registrato un aumento
rispetto il 2012 dei flussi dei rimborsi in conto fiscale nei confronti dei soggetti creditori (e
conseguentemente una rilevante diminuzione di gettito), quantificata dalla Regione in 83,7
milioni (incremento 2013 su 2012).
Va peraltro segnalato che, a decorrere dall’1 ottobre 2013, il gettito è stato influenzato
dell’aumento dell’aliquota IVA ordinaria dal 21% al 22%, disposto dall’art. 11, comma 1, lett. a)
del d.l. n. 76/2013, e si ricorda che il gettito, ai sensi dell’art. 2, comma 2 bis del d.l. 13 agosto
2011, n. 138, a partire dalla data di entrata in vigore della relativa legge di conversione 14
settembre 2011, n. 148, ha già risentito dell’innalzamento dell’aliquota IVA ordinaria dal 20% al
21%.
Se si sommano agli accertamenti di competenza contabilizzati sia nel titolo I, neutralizzando in
tal modo gli effetti contabili, gli accertamenti contabilizzati nelle partite di giro (con riferimento
al contributo per il federalismo fiscale, ora contributo finalizzato alla sostenibilità del debito
pubblico, e agli accantonamenti al risanamento della finanza pubblica), il minore gettito di cui
all’articolo 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012 non contabilizzato nel 2012 e il minore
gettito derivante dall’applicazione delle riserve erariali, si registra un gettito teorico pari a 931,1
milioni nel 2012, 929,1 milioni nel 2013 e 1.013,1 milioni nel 2014. Neutralizzando gli effetti nel
2012 della contabilizzazione sopra citata dei versamenti operata dai contribuenti a fine anno,
nonché tenendo conto nel 2013 del gettito relativo a rettifiche contabili imputabili al 2013 ma
accertato nel 2014, ne deriva nel 2013 una diminuzione teorica di gettito rispetto il 2012 pari a
98,7 milioni (-9,40%), sulla quale ha agito, per 83,7 milioni, la diminuzione di gettito nel 2013
derivante dai sopra citati maggiori rimborsi in conto fiscale di cui al d.l. 8 aprile 2013, n. 35, oltre
che, in senso opposto, il sopra citato aumento, a decorrere dal 1 ottobre 2013, dell’aliquota IVA
230
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
ordinaria dal 21% al 22%. Nel 2014 il gettito teorico come sopra indicato, e tenendo conto nel
2013 e non nel 2014 del sopra indicato gettito accertato nel 2014 a seguito di rettifiche contabili
relative al 2013, aumenta rispetto al 2013 di 40,7 milioni (+4,28%) anche per effetto del sopra
citato aumento dell’aliquota IVA ordinaria dal 21% al 22% (che, per il 2013 ha inciso dal 1
ottobre 2013, mentre nel 2014 ha inciso per l’intero anno).
La gestione di competenza delle entrate dalla compartecipazione all’IRES (art. 49 dello Statuto,
comma 1, n. 2 e successive modificazioni, nella misura di 4,5/10) ha registrato nel 2014
accertamenti in conto competenza pari a 248,3 milioni (pari al 7,49% del totale delle
compartecipazioni nette da tributi erariali). Se si computano anche le entrate derivanti dalla
definizione di pendenze e controversie tributarie e condono (0,3 milioni nel 2012, 1,2 milioni nel
2013 e 0,8 milioni nel 2014), ne deriva che il gettito complessivo della compartecipazione all’IRES
ammonta nel 2014 a 249,1 milioni, in diminuzione rispetto al 2013 (326,9 milioni, pari a -56,75%),
anno quest’ultimo che ha peraltro registrato un rilevante aumento (386,7 milioni, pari a
+204,31%) rispetto al corrispondente dato del 2012 (189,3 milioni).
Si evidenzia che nel 2013 si è registrata una componente straordinaria di gettito, quantificata
dalla Regione in 136,7 milioni, da ricondursi ad un gruppo societario che, in sede di consolidato
fiscale, ha maturato un debito di imposta rilevante, non conforme ai dati della serie storica.
Va inoltre segnalato che nel 2013 si registra un maggiore gettito per effetto degli incrementi delle
percentuali del secondo acconto dell’imposta sulle società100. Si evidenzia che, analogamente al
maggiore gettito IRAP, tale maggior gettito, quantificato dalla Regione in 87,6 milioni,
rappresenta non solo un’entrata non strutturale, ma un’anticipazione di entrata destinata a
generare minori entrate nel 2014; per far fronte a queste minori entrate nel 2014, la Regione, con
deliberazione di Giunta regionale n. 1004 del 30 maggio 2014 ha provveduto ad accantonare una
parte (pari al sopra citato importo di 87,6 milioni) dell’avanzo finanziario del 2013.
Se si sommano agli accertamenti di competenza contabilizzati nel titolo I, neutralizzando in tal
modo gli effetti contabili, quelli contabilizzati nelle partite di giro (con riferimento al contributo
al federalismo fiscale, ora contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico e agli
100 Ci si riferisce all’art. 11, comma 20, del D.L. n. 76/2013 (che ha aumentato dal 100% al 101% la percentuale dell’acconto IRES), all’art. 2, comma 1, del d.l. n. 133/2013 (che ha incrementato al 128,5% la suddetta percentuale di acconto per gli enti creditizi e finanziari, per la Banca d’Italia e per le società e gli enti che esercitano attività assicurativa) e al D.M. 30 novembre 2013 (con l’attivazione della clausola di salvaguardia, di cui al comma 4 dell’art. 15 del d.l. 31 agosto 2013, n. 102) che ha incrementato di 1,5 punti percentuali la misura dell’acconto dell’imposta sul reddito delle società. Conseguentemente, per effetto dei sopra citati interventi normativi, per gli enti creditizi e finanziari, la Banca d’Italia e le società e gli enti che esercitano attività assicurativa la percentuale dell’acconto delle imposte sui redditi da applicare per il calcolo del secondo acconto è salita al 130%, mentre per tutte le altre società la misura dell’acconto è del 102,5%; per il periodo d’imposta 2014, invece, tutti i soggetti IRES calcolano l’acconto dell’IRES in misura pari al 101,5%.
231 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
accantonamenti al risanamento della finanza pubblica), il minore gettito di cui all’articolo 15,
comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012 non contabilizzato nel 2012 e il minore gettito
derivante dall’applicazione delle riserve erariali, si registra un gettito teorico pari a 232,7 milioni
nel 2012, 611,5 milioni nel 2013 e 310,8 milioni nel 2014. Neutralizzando gli effetti nel 2013 della
sopra citata anticipazione degli acconti per 87,6 milioni, ne deriva nel 2013 un aumento teorico di
gettito rispetto il 2012 pari a 291,2 milioni (+125,17%), sul quale ha agito positivamente (136,7
milioni) la sopra citata componente straordinaria relativa a un gruppo societario. La dinamica del
gettito teorico tra il 2013 e il 2014, sempre neutralizzando gli effetti della sopra citata
anticipazione degli acconti per 87,6 milioni, registra nel 2014 una diminuzione pari a 125,5 milioni
(-23,95%) per la quale va tenuto ancora conto della sopra citata entrata straordinaria di 136,7
milioni registrata nel 2013.
In materia di compartecipazioni a imposte erariali di cui si è fin qui parlato, si segnala altresì che
nel 2014, nel 2013 e nel 2012 sono stati registrati accertamenti in conto competenza
rispettivamente pari a 23,6 milioni, 27,1 milioni e 27,8 milioni per riversamenti di incassi a mezzo
ruoli. Si tratta di somme riscosse e riversate dai concessionari della riscossione presenti nel
territorio regionale con riferimento indistinto alle compartecipazioni al gettito IRE, IRES ed
IVA. Sull’argomento è opportuno ricordare che a partire dal 2011, a seguito del cambiamento
delle procedure dell’agente della riscossione, i versamenti sui ruoli non sono più distinti tra
entrate tributarie proprie e compartecipazioni erariali, per cui i predetti importi del 2012, 2013 e
2014 si riferiscono non solo alle compartecipazioni erariali, ma anche ai riversamenti di incassi a
mezzo ruolo su IRAP e addizionale regionale all’IRPEF, il cui capitolo di entrata tra le entrate
tributarie proprie, infatti, ha registrato nel 2012, nel 2013 e nel 2014 accertamenti pari a zero.
Le entrate relative alla compartecipazione al gettito dell’imposta erariale di consumo relativa ai
prodotti dei monopoli dei tabacchi consumati nella Regione (art. 49 dello Statuto, comma 1, n. 7 e
successive modificazioni, nella misura di 9,19/10101) registrano importi rilevanti. Nel 2014 si sono
registrati accertamenti in conto competenza per 100,2 milioni, pari al 3,02% del totale delle
entrate compartecipazioni nette ai tributi erariali, dato inferiore rispetto a quello del 2013 (101,6
milioni) e del 2012 (105,6 milioni).
101 Ai sensi dell’art. 1 comma 513 della legge 27.12.2013, n. 147, in applicazione dell'articolo 7 del decreto legislativo 23 dicembre 2010, n. 274, e al fine di rendere efficaci le disposizioni ivi contenute, la compartecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia al gettito dell’imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei monopoli dei tabacchi è determinata in 9,19 decimi. Conseguentemente, il citato comma 513 dispone che il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale è rideterminato in riduzione dell'importo di 2.375.977 euro annui, a decorrere dall'anno 2014, per la componente del finanziamento di cui all'articolo 2, comma 283, lettera c), della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e dell'importo di 160.000 euro annui, a decorrere dall'anno 2014, per la componente del finanziamento di cui al decreto legislativo 22 giugno 1999, n. 230.
232
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Se si sommano agli accertamenti di competenza contabilizzati nel titolo I, neutralizzando in tal
modo gli effetti contabili, gli accertamenti contabilizzati nelle partite di giro (questi ultimi con
riferimento al contributo al federalismo fiscale, ora contributo finalizzato alla sostenibilità del
debito pubblico e agli accantonamenti al risanamento della finanza pubblica), il minore gettito di
cui all’articolo 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012 non contabilizzato nel 2012 e il
minore gettito derivante dall’applicazione delle riserve erariali, si registra un gettito teorico pari a
122,8 milioni nel 2012, 121,4 milioni nel 2013 e 127,1 milioni nel 2014; sull’aumento registrato nel
2014 rispetto il 2013 (5,7 milioni pari a +4,69%) ha influito positivamente il sopra citato aumento
della partecipazione regionale a 9,19 decimi di cui all’art. 1 comma 513 della legge n. 147/2013.
Le entrate relative alla compartecipazione al gettito delle accise sulla benzina e sul gasolio per
autotrazione102 hanno registrato nel 2014 accertamenti in conto competenza per 95,0 milioni, pari
al 2,87% del totale delle entrate compartecipazioni nette ai tributi erariali, in diminuzione
rispetto al dato del 2013 (108,6 milioni) e a quello del 2012 (104,8 milioni).
Per un omogeneo confronto nella valutazione dell’andamento di gettito teorico nel triennio 2012-
2014, vanno considerati:
-nel 2012 gli accertamenti di competenza del 2012 (104,8 milioni), aumentati dell’importo a
conguaglio di 18,3 milioni103 (per effetto dell’applicazione nel 2012 da parte dello Stato delle
riserve di cui all’art. 2 c. 36 del DL n. 138/2011 e all’art. 48 del DL. n. 201/2011, che competono
alla Regione a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 241/2012 e del Protocollo Stato-
Regione del 23 ottobre 2014, anche tenendo conto di quanto previsto dall’art. 7 c. 7 del decreto
del Ministro Economia e Finanze del 17 ottobre 2008), per un saldo teorico di 123,1 milioni;
-nel 2013 gli accertamenti di competenza del 2013 (108,6 milioni), aumentati dell’importo a
conguaglio (in applicazione dell’art. 7 del decreto del Ministro Economia e Finanze del 17 ottobre
2008) di 13,4 milioni104, per un saldo teorico di 122,0 milioni;
- nel 2014, considerato che è in corso di determinazione il conguaglio in applicazione dell’art. 7 del
decreto del Ministro Economia e Finanze del 17 ottobre 2008, gli accertamenti di competenza del
2014 (95,0 milioni), aumentati dell’importo di 21,7 milioni105 (per effetto dell’applicazione da
parte dello Stato delle riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013, che spettano 102 Per la descrizione della normativa che regola tali entrate a partire dal 2008, si rinvia a quanto illustrato nella relazione al giudizio di parificazione del rendiconto della Regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2011. 103 In particolare, trattasi di € 18.276.223,96, come definito nell’ambito del Protocollo Stato-Regione del 23 ottobre 2014 e previsto in entrata nel bilancio di previsione 2015 della Regione. 104 In particolare, si tratta dell’importo di € 13.385.458,61 definito nell’ambito del Protocollo Stato-Regione del 23 ottobre 2014 e previsto in entrata nel bilancio di previsione 2015 della Regione. 105 Trattasi, in particolare, di € 21.703.957,36, come comunicato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria.
233 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
allo Stato conformemente al contenuto del Protocollo Stato-Regione del 23 ottobre 2014), per un
saldo teorico di 116,7 milioni.
Ai fini del calcolo del saldo tra entrate e spese di competenza riferito agli anni 2012, 2013 e 2014:
- sono maturate le entrate di seguito indicate: 123,1 milioni relativi al 2012 (per effetto anche del
sopra citato conguaglio); 122,0 milioni (per effetto anche del sopra citato conguaglio) relativi al
2013; 95,0 milioni relativi al 2014 (il conguaglio è in corso di determinazione e le riserve erariali di
cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013, a seguito del citato Protocollo Stato-Regione del 23
ottobre 2014, spettano allo Stato);
- le spese, in termini di impegni di competenza per i rimborsi a favore delle compagnie petrolifere,
ammontano nel 2012 a 44,7 milioni, nel 2013 a 44,6 milioni e nel 2014 a 44,0 milioni;
- il conseguente saldo maturato per ciascuno degli anni del periodo 2012-2014 risulta,
analogamente a quanto registrato negli anni 2009, 2010 e 2011, in termini ampiamente positivi a
favore della Regione: +78,4 milioni nel 2012; +77,4 milioni nel 2013; +51,0 milioni nel 2014;
- ne deriva che il confronto tra le entrate e la spesa maturate nel triennio 2012-2014,
analogamente a quanto registrato nel 2009, nel 2010 e nel 2011, anche considerando che dal 2008
è venuto meno il formale collegamento tra la quota di compartecipazione della Regione Friuli
Venezia Giulia alle accise sulle benzine e sul gasolio per autotrazione e il regime degli sconti, fa
emergere chiaramente rilevanti saldi positivi per la Regione, utilizzati per il finanziamento della
parte restante del bilancio regionale.
Le quote di compartecipazione al gettito delle imposte sostitutive spettano alla Regione ai sensi
dell’art. 25, comma 6, della legge n. 448/2001106. Nel 2014 sono stati accertati a competenza 187,5
milioni, in sensibile aumento (52,1 milioni, pari a +38,48%) rispetto il 2013; il 2013 aveva
registrato un aumento di 41,4 milioni e +44,03% rispetto il dato del 2012. Neutralizzando gli
effetti dell’applicazione delle riserve erariali, ne deriva che: nel 2012 risulta un gettito teorico pari
a 105,9 milioni, e, in tal modo, l’aumento nel 2013 rispetto al 2012 ammonta a 29,5 milioni, pari a
+27,86%; nel 2014 risulta un gettito teorico pari a 199,8 milioni, in aumento di 64,5 milioni pari a
+47,63% rispetto il 2013. Sulla dinamica del gettito teorico del periodo 2012-2014 hanno influito
l’incremento di 10 punti percentuali del secondo acconto versato ad ottobre 2013 relativamente
alle ritenute su interessi maturati su depositi e conti correnti bancari (art. 11 comma 21 del DL. n.
106 Alle Regioni a statuto speciale alle quali non spetti già la compartecipazione alle imposte sostitutive dei tributi erariali oggetto di devoluzione nei termini e nei modi previsti dai rispettivi statuti e dalle relative norme di attuazione è attribuita una quota delle medesime imposte sostitutive nella misura prevista dagli Statuti per le imposte sostituite.
234
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
76/2013), la disposizione di cui all’art. 2 comma 5 del D.L. n. 133/2013107, nonché le modifiche alla
tassazione dei redditi di natura finanziaria (artt. 3 e 4 del DL n. 66/2014), che, a decorrere dal 1
luglio 2014, hanno previsto il passaggio dell’aliquota dell’imposta sostitutiva dal 20 al 26 per
cento; va inoltre tenuto presente che la progressiva introduzione nell’ordinamento fiscale di
imposte sostitutive da parte del legislatore statale ha reso più instabile il gettito, specialmente nel
caso in cui la scelta del regime di imposizione è rimessa al contribuente.
Il criterio di collegamento al territorio della regione previsto per l’attribuzione alla Regione delle
quote del gettito fiscale di sua spettanza, riconducibile per alcune compartecipazioni erariali al
“riscosso” nel territorio della Regione stessa, e per altre, al “consumo” del bene nella regione, si è
arricchito di un’ulteriore fattispecie, prevista dal d.lgs. n. 137/2007, a seguito del protocollo
d’intesa tra il Governo e la Regione del 6 ottobre 2006.
L’accordo era espressione della volontà di istituzionalizzare nelle forme ritenute più opportune la
verifica e la risoluzione di anomalie dell’andamento del gettito, come quella che faceva uscire dal
precitato ambito i redditi dei cittadini del territorio regionale nel momento in cui l’emolumento
percepito si trasformava da reddito di lavoro in reddito di quiescenza.
Dopo un lungo iter per ottenere il riconoscimento formale della spettanza alla Regione della
quota delle ritenute sui redditi da pensione, per la descrizione del quale si rinvia alla relazione
relativa al giudizio di parificazione per l’esercizio finanziario 2010, la legge del 13 dicembre 2010
n. 220 (legge di stabilità per il 2011), all’art. 1 comma 151 ha riconosciuto alla Regione autonoma
Friuli-Venezia Giulia una compartecipazione al gettito dell’Irpef relativa alle ritenute sui redditi da
pensione di cui all'articolo 49, comma 2, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui
al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni. A
decorrere dall'annualità 2010, la compartecipazione viene determinata nella misura prevista
dall'articolo 49, primo comma, numero 1), dello Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia
Giulia, secondo le modalità di trasferimento individuate all'articolo 1 del decreto legislativo 31
luglio 2007, n. 137. Il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 17 dicembre 2010,
modificando il decreto del 17 ottobre 2008 (formalmente è stato aggiunto a quest’ultimo decreto
l’art. 3 bis), ha disciplinato le modalità di corresponsione alla Regione Friuli Venezia Giulia delle
ritenute sui redditi da pensione riferite a soggetti passivi residenti nella Regione, riconoscendo
espressamente alla Regione la diretta spettanza di questa componente del gettito fiscale IRPEF, 107 A decorrere dall'anno 2013, i soggetti che applicano l'imposta sostitutiva sui redditi di natura finanziaria in regime di risparmio amministrato sono tenuti al versamento di un importo, a titolo di acconto, pari al 100 per cento dell'ammontare complessivo dei versamenti dovuti nei primi undici mesi del medesimo anno; il versamento effettuato può essere scomputato, a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo, dai versamenti della stessa imposta sostitutiva.
235 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
assoggettata a modalità di riscossione e di trattamento contabile analoghe a quelle previste per le
compartecipazioni ai tributi erariali.
Nel triennio 2010-2012 si sono registrati i primi introiti in acconto della compartecipazione in
questione108.
Dal 2013 è iniziato l’applicazione a regime del meccanismo di attribuzione della
compartecipazione, con acconti e saldi previsto dall’art. 3 bis del decreto del Ministero
dell’economia e finanze di data 17 ottobre 2008109. Nel 2014, ai 456,4 milioni accertati a titolo di
acconto, si sono aggiunti 94,1 milioni accertati sul sopra citato capitolo di saldo annuale a
conguaglio a seguito delle dichiarazioni dei redditi dell’anno 2011. Complessivamente, dunque, nel
2014 sono stati accertati sul titolo I (entrate tributarie) 550,5 milioni, a cui si aggiungono gli
accertamenti contabilizzati sulle partite di giro e relativi al contributo della Regione al
federalismo fiscale (ora, contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico) e agli
accantonamenti quale concorso della Regione al risanamento della finanza pubblica. Si rileva
infine che: il gettito derivante dalle dichiarazioni del 2010 ammonta complessivamente a 580,8
milioni, pari all’accertamento registrato nel 2010 (482,2 milioni), aumentato del saldo a
conguaglio sopra citato di 98,6 milioni; il gettito derivante dalle dichiarazioni del 2011 ammonta
complessivamente a 580,8 milioni, pari all’accertamento registrato nel 2011 (486,7 milioni),
aumentato del saldo a conguaglio sopra citato di 94,1 milioni.
Tra le altre entrate da compartecipazioni a tributi erariali si registrano anche quelle relative alla
compartecipazione all’imposta erariale sull’energia elettrica consumata nella Regione (art. 49 dello
Statuto, comma 1, n. 5 e successive modificazioni, nella misura di 9/10).
Nell’esercizio 2012 gli accertamenti si sono attestati a 35,2 milioni, nel 2013 sono stati accertati
32,2 milioni e nel 2014 45,9 milioni; nel 2014 si registrano anche accertamenti a titolo di rettifiche
contabili da versamenti relativi al 2013 pari a 7,6 milioni, per cui complessivamente gli
108 Nel 2010 sono stati accertati 482,2 milioni. Nel 2011 sono stati accertati 486,7 milioni sullo specifico capitolo classificato tra le entrate tributarie, oltre alla parte di gettito sul capitolo in partite di giro quale quota di tale compartecipazione al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia per il federalismo fiscale; inoltre, sempre nella competenza 2011 è stato accertato l’ulteriore importo di 30 milioni, corrispondente alla quota di competenza 2009 non accertata in detto esercizio (tale importo assieme a 20 milioni riscossi nel rendiconto 2008, rappresentano gli acconti riconosciuti dallo Stato relativamente agli arretrati del 2008 e del 2009). Con riferimento all’esercizio 2012 è stato accertato l’importo di 478,5 milioni; si registrano inoltre gli accertamenti iscritti tra le partite di giro relativi al contributo della Regione per il federalismo fiscale e, sempre a partite di giro, quelli relativi agli accantonamenti per il risanamento della finanza pubblica, oltre alla minore entrata, sempre per il risanamento della finanza pubblica, in conseguenza dell’introduzione delle norme di cui all’articolo 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012. 109 Nell’anno 2013 ai 474,8 milioni accertati a titolo di acconto, analogamente agli accertamenti degli anni precedenti, si sono infatti aggiunti 98,6 milioni accertati su un nuovo capitolo avente ad oggetto il saldo annuale a conguaglio decorrenza 2010, relativo alla partita contabile di conguaglio a seguito delle dichiarazioni dei redditi dell’anno 2010. Complessivamente, dunque, nel 2013 sono stati accertati sul titolo I (entrate tributarie) 573,4 milioni, a cui si aggiungono gli accertamenti contabilizzati sulle partite di giro e relativi al contributo della Regione al federalismo fiscale e agli accantonamenti quale concorso della Regione al risanamento della finanza pubblica.
236
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
accertamenti ammontano a 53,5 milioni. Va precisato che sull’andamento del gettito ha influito,
con decorrenza dal 2012, l’aumento delle aliquote dell’accisa sull’energia elettrica stabilito dai
decreti del Ministro dell’Economia e delle finanze del 30 dicembre 2011, il quale si correla
peraltro, dal 1° aprile 2012, alla cessazione dell’applicazione dell’addizionale comunale e
provinciale all’accisa sull’energia elettrica, disposta dall’art. 4 comma 10 del d.l. n. 16/2012110.
A fronte degli accertamenti sopra indicati, nel 2012, la Regione ha provveduto a trasferire agli
enti locali, a titolo di rimborso per il minor gettito connesso all’abolizione dell’addizionale
comunale e provinciale sull’accisa per l’energia elettrica, e in termini di impegno in conto
competenza sul capitolo n. 1809 ubi 9.1.1.1153: 24,4 milioni nel 2012; 30,0 milioni nel 2013; 32,9
milioni nel 2014.
Se si sommano agli accertamenti di competenza contabilizzati nel titolo I, neutralizzando in tal
modo gli effetti contabili, gli accertamenti contabilizzati nelle partite di giro (con riferimento al
contributo per il federalismo fiscale, ora, contributo finalizzato alla sostenibilità del debito
pubblico e agli accantonamenti al risanamento della finanza pubblica) e il minore gettito di cui
all’articolo 15, comma 22, e 16, comma 3, del d.l. 95/2012, sempre per il risanamento della finanza
pubblica, non contabilizzato nel 2012, si registra un gettito teorico pari a 49,9 milioni nel 2012,
40,7 milioni nel 2013 e 63,0 milioni nel 2014; tenendo conto nel 2013 e non nel 2014 del sopra
indicato gettito accertato nel 2014 a seguito di rettifiche contabili e relativo al 2013, il gettito
teorico del 2013 ammonta a 48,4 milioni e quello del 2014 a 55,4 milioni.
Infine, per le entrate relative alla compartecipazione al gettito dei canoni per le concessioni
idroelettriche (art. 49 dello Statuto, comma 1, n. 6 e successive modificazioni, nella misura di
9/10), nel 2014 sono stati registrati accertamenti in conto competenza per 0,1 milioni, di poco
inferiori ai livelli del 2013 e del 2012.
110 Sull’argomento risulta opportuno precisare che l’art. 35, comma 4, del d.l. n. 1/2012 aveva stabilito che, in relazione alle maggiori entrate rivenienti nei territori delle autonomie speciali dagli incrementi delle aliquote dell’accisa sull’energia elettrica disposte dai decreti del Ministro dell’Economia e delle finanze del 30 dicembre 2011, il concorso alla finanza pubblica delle Regioni a Statuto speciale era incrementato di 235 milioni di euro annui a decorrere dal 2012 (dall’applicazione del sopra citato articolo 35, comma 4, il concorso alla finanza pubblica per la Regione Friuli Venezia Giulia risulta pari a € 35.985.978,00). Tuttavia a seguito della citata cessazione dell’applicazione dell’addizionale comunale e provinciale all’accisa sull’energia elettrica, i commi 10 e 11 dell’art. 4 del d.l. n. 16/2012 hanno stabilito che il conseguente minor gettito per gli enti locali fosse reintegrato agli enti medesimi dalle rispettive Regioni a statuto speciale con le risorse recuperate a seguito del minor concorso al risanamento delle finanze pubbliche previsto dall’art. 28, comma 3, del d.l. n. 201/2011 (dall’applicazione del sopra citato articolo 4, commi 10 e 11, il minor concorso alla finanza pubblica per la Regione Friuli Venezia Giulia risulta pari a € 23.128.521,00 per il 2012 e a € 30.709.536,00 dal 2013).
237 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
5.3.4 Le altre entrate effettive
Tabella 54 Entrate 2012-2014 in conto competenza del titolo II “Entrate da contributi e assegnazioni vincolate dello Stato, dell’Unione europea e di altri soggetti”
Entrate da contributi e assegnazioni vincolate dello
Stato, dell’Unione europea e di altri soggetti (Tit. II)
Previsioni assestate (valori
in €)
% sul
totale
Accertamenti (valori in €)
% sul
totale
Grado di realizzazione dell’entrata
(%) 2014
CATEGORIA 2.1 253.863.337,95 99,82 251.257.373,17 99,82 98,97 CATEGORIA 2.2 455.378,01 0,18 455.378,01 0,18 100,00 CATEGORIA 2.3 0,00 0,00 0,00 0,00 - TOTALE 2014 254.318.715,96 100,00 251.712.751,18 100,00 98,98
2013 CATEGORIA 2.1 183.776.363,90 91,36 179.746.225,42 91,18 97,81 CATEGORIA 2.2 17.359.681,95 8,63 17.359.681,95 8,81 100,00 CATEGORIA 2.3 20.000 0,01 20.000 0,01 100,00 TOTALE 2013 201.156.045,85 100,00 197.125.907,37 100,00 98,00
2012 CATEGORIA 2.1 164.753.612,95 89,86 145.389.629,06 88,67 88,25 CATEGORIA 2.2 18.560.618,09 10,12 18.560.618,09 11,32 100,00 CATEGORIA 2.3 24.246,31 0,01 24.246,31 0,01 100,00 TOTALE 2012 183.338.477,35 100,00 163.974.493,46 100,00 89,44
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013, 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Nota: categoria 2.1 Trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche; categoria 2.2 Trasferimenti correnti da istituzioni estere; categoria 2.3 Trasferimenti correnti da altri soggetti.
Nel 2014 si sono registrati accertamenti di competenza per contributi e assegnazioni vincolate
correnti dello Stato, dell’Unione europea e da altri soggetti per 251,7 milioni, di poco inferiori alle
previsioni assestate e in aumento di 54,6 milioni (+27,69%) rispetto al 2013, e di 87,7 milioni
rispetto al dato del 2012 (+53,51%).
La gran parte degli accertamenti del triennio 2012-2014 si registra nella categoria 2.1 relativa ai
trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche (251,3 milioni nel 2014, in aumento di 71,5
milioni e al +39,78% rispetto al dato del 2013 e di 105,9 milioni e al +72,82% rispetto al dato del
2012).
Con riferimento alle assegnazioni in ambito sanitario e socio-sanitario, si registrano accertamenti
nel 2014 pari a 94,7 milioni (di cui si evidenziano accertamenti pari a 68,4 milioni per l’entrata
straordinaria relativa all’acquisizione di fondi per la mobilità sanitaria interregionale a carico del
fondo sanitario nazionale dal 2010), in aumento rispetto al dato del 2013 (13,0 milioni), e al dato
del 2012 (75,3 milioni, che comprendeva accertamenti pari a 67,8 milioni relativi all’entrata
straordinaria per l’acquisizione di fondi per mobilità ospedaliera dal 2005 al 2010 a carico del
238
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
fondo sanitario nazionale). Si rileva inoltre la dinamica delle assegnazioni compensative dello
Stato a seguito delle minori entrate derivanti dall’abolizione dell’imposta comunale sugli
immobili: nel 2014 si sono registrati accertamenti pari a 74,2 milioni, di pari importo rispetto il
dato registrato nel 2013 e in netto aumento rispetto al dato del 2012 (11,4 milioni).
Tabella 55 Entrate 2012-2014 in conto competenza del titolo III “Entrate extratributarie”
Entrate extratributarie
Previsioni assestate (valori in €)
% sul totale
Accertamenti (valori in €)
% sul totale
Grado di realizzazione
dell’entrata (%) 2014
CATEGORIA 3.1 13.449.929,14 30,72 13.903.328,75 20,30 103,37 CATEGORIA 3.2 30.325.391,44 69,28 54.591.378,13 79,70 180,02
TOTALE 2014 43.775.320,58 100,00 68.494.706,88 100,00 156,47 2013
CATEGORIA 3.1 19.757.929,14 21,50 14.886.007,85 14,65 75,34 CATEGORIA 3.2 72.130.571,66 78,50 86.742.672,54 85,35 120,26
TOTALE 2013 91.888.500,80 100,00 101.628.680,39 100,00 110,60 2012
CATEGORIA 3.1 37.803.081,09 49,79 36.236.071,72 38,50 95,85 CATEGORIA 3.2 38.123.030,48 50,21 57.872.613,27 61,50 151,80
TOTALE 2012 75.926.111,57 100,00 94.108.684,99 100,00 123,95
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: categoria 3.1 Redditi da capitale; categoria 3.2 Altre entrate correnti.
Complessivamente le entrate extratributarie (titolo III) hanno registrato nel 2014 accertamenti in
conto competenza (68,5 milioni), superiori alle previsioni assestate di 24,7 milioni (grado di
realizzazione pari al 156,47%); essi sono minori rispetto al dato del 2013 (101,6 milioni) con una
diminuzione di 33,1 milioni e di -32,60%, nonché al dato del 2012 (94,1 milioni).
Nel 2014 i redditi da capitale (categoria 3.1) hanno registrato complessivamente accertamenti di
competenza pari a 13,9 milioni, di poco inferiori a quelli del 2013 (pari a 14,9 milioni) e in
diminuzione più significativa rispetto il dato del 2012 (36,2 milioni); la diminuzione dei dati
registrati nel 2013 e nel 2014 rispetto a quello del 2012 è in larga parte imputabile alla conclusione
nel 2013 delle operazioni di finanza derivata. Le altre entrate correnti (categoria 3.2) hanno
registrato nel 2014 accertamenti di competenza pari a 54,6 milioni, in aumento di 24,3 milioni
rispetto alle previsioni assestate (grado di realizzazione pari a 180,02%), in significativa
diminuzione (32,2 milioni, pari a -37,07%) rispetto al 2013 e di poco inferiore rispetto il dato del
2012; nel triennio esaminato si rileva in particolare l’accertamento nel 2013 di 24,4 milioni
relativo all’utile di bilancio consolidato del Servizio sanitario regionale per il 2012.
239 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 56 Entrate 2012-2014 in conto competenza del titolo IV “Entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale”
Entrate derivanti da alienazioni, da
trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da
trasferimenti in conto capitale (Tit. IV)
Previsioni assestate (valori
in €)
% sul totale
Accertamenti (valori in €)
% sul totale
Grado di realizzazione
dell’entrata (%)
2014 CATEGORIA 4.1 0,00 0,00 239.825,16 0,23 - CATEGORIA 4.2 75.543.962,82 63,23 69.866.242,06 67,85 92,48 CATEGORIA 4.3 1.163.859,53 0,97 1.163.859,53 1,13 100,00 CATEGORIA 4.5 42.761.823,70 35,79 31.697.683,11 30,78 74,13
TOTALE 2014 119.469.646,05 100,00 102.967.609,86 100,00 86,19 2013
CATEGORIA 4.1 1.000.000,00 0,24 1.229.480,61 0,31 122,95 CATEGORIA 4.2 388.318.105,57 94,92 375.331.638,22 93,43 96,66 CATEGORIA 4.3 12.356.837,04 3,02 12.356.835,04 3,08 100,00 CATEGORIA 4.5 7.414.000,00 1,81 12.785.982,61 3,18 172,46
TOTALE 2013 409.088.942,61 100,00 401.703.936,48 100,00 98,19 2012
CATEGORIA 4.1 3.325.982,43 1,15 3.562.761,57 2,00 107,12 CATEGORIA 4.2 159.185.701,65 55,22 118.410.007,22 66,33 74,38 CATEGORIA 4.3 16.473.009,14 5,71 15.843.204,42 8,88 96,18 CATEGORIA 4.5 109.278.500,00 37,91 40.687.925,53 22,79 37,23
TOTALE 2012 288.263.193,22 100,00 178.503.898,74 100,00 61,92
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: categoria 4.1 Alienazione di beni; categoria 4.2 Trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche; categoria 4.3 Trasferimenti in conto capitale da istituzioni estere; categoria 4.5 Entrate per riscossione crediti.
Le entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da
trasferimenti in conto capitale (titolo IV) hanno registrato nel 2014 accertamenti di competenza
per 103,0 milioni, inferiori alle previsioni assestate (grado di realizzazione pari al 86,19%) e in
netta diminuzione (298,7 milioni, pari a -74,37%) soprattutto rispetto al 2013 e, in misura
inferiore, rispetto al dato del 2012.
La maggior parte degli accertamenti del 2014 sul titolo IV sono imputabili alla categoria 4.2
(Trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche), che, a fronte di previsioni
assestate di 75,5 milioni, registra accertamenti pari a 69,9 milioni, in rilevante diminuzione (305,5
milioni, pari a -81,39%) rispetto al dato del 2013 (375,3 milioni) e, in misura inferiore, rispetto al
dato del 2012 (118,4 milioni). Tale diminuzione è in buona parte imputabile alla chiusura del
periodo di programmazione comunitaria 2007-2013 e al fatto che nel 2013 è stato possibile
applicare al bilancio l’intero importo spettante per le annualità 2013-2015 in relazione al Fondo
per lo Sviluppo e la Coesione.
240
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La categoria 4.3 (Trasferimenti in conto capitale da istituzioni estere) ha registrato nel 2014
accertamenti di competenza per 1,2 milioni, in diminuzione rispetto i 12,4 milioni registrati nel
2013 e ai 15,8 milioni registrati nel 2012.
La categoria 4.5 (entrate per riscossione crediti) ha registrato nel 2014 accertamenti di
competenza pari a 31,7 milioni, in aumento rispetto alle previsioni assestate (42,8 milioni), in
aumento rispetto al dato del 2013 (12,8 milioni) e in diminuzione rispetto al dato del 2012 (40,7
milioni) a causa sostanzialmente della dinamica dell’entrata 4.5.270 (rientri da concessione di
crediti); una parte (12,9 milioni) degli accertamenti registrati nel 2014, derivano dalla
contabilizzazione dal 2014 al titolo IV, anziché in partite di giro, dei rimborsi spettanti a seguito
di somme anticipate dalla Regione ad alcuni enti (teatri, scuole) a valere sui contributi loro
concessi dallo Stato.
Tabella 57 Entrate 2012-2014 in conto competenza del titolo V “Entrate da mutui, prestiti e altre operazioni creditizie” Entrate da mutui,
prestiti e altre operazioni creditizie
(Tit. V)
Previsioni assestate (valori in €)
% sul
totale
Accertamenti (valori in €)
% sul
totale
Grado di realizzazione
dell’entrata (%)
2014 CATEGORIA 5.1 0,00 0,00 0,00 0,00 - CATEGORIA 5.2 28.100.000,00 100,00 25.199.410,54 100,00 89,68
TOTALE 2014 28.100.000,00 100,00 25.199.410,54 100,00 89,68 2013
CATEGORIA 5.1 0,00 0,00 0,00 0,00 Non calc. CATEGORIA 5.2 87.970.000,00 100,00 87.961.434,46 100,00 99,99
TOTALE 2013 87.970.000,00 100,00 87.961.434,46 100,00 99,99 2012
CATEGORIA 5.1 45.084,75 0,04 45.084,75 0,07 100,00 CATEGORIA 5.2 111.737.000,00 99,96 69.205.266,18 99,93 61,94
TOTALE 2012 111.782.084,75 100,00 69.250.350,93 100,00 61,95
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: categoria 5.1 Assunzioni di mutui e prestiti da cassa depositi e prestiti; categoria 5.2 Emissioni di prestiti obbligazionari.
Le entrate da emissione di prestiti obbligazionari (categoria 5.2) registra nel 2014 accertamenti di
competenza per 25,2 milioni, in diminuzione (62,8 milioni pari a -71,35%) rispetto il 2013 e anche
rispetto il dato del 2012 (69,2 milioni), e rappresentano le nuove autorizzazioni di indebitamento
per il finanziamento di spese in conto capitale.
241 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
5.4 La gestione dei residui attivi
5.4.1 Risultati e indicatori della gestione
Di seguito si riporta la consistenza dei residui attivi finali delle entrate effettive nel 2012, 2013 e
2014; per quest’ultimo esercizio finanziario tali residui vengono scomposti in base alla gestione di
formazione (da competenza e da esercizi precedenti).
Tabella 58 Andamento dei residui finali delle entrate effettive nel triennio 2012-2014
Entrate Residui attivi al
31.12.2012 Residui attivi al
31.12.2013 Residui attivi al
31.12.2014
2014 originati dalla
competenza
2014 originati da esercizi
precedenti Titolo I (nette)* 315.460.124,23 486.455.705,46 461.665.946,95 461.665.946,95 0,00
Titolo I (lorde)** 564.577.065,59 491.066.831,81 554.145.410,03 554.145.410,03 0,00
Titolo II 151.919.012,73 90.279.065,36 77.141.619,67 39.034.032,49 38.107.587,18 Titolo III 83.909.068,73 103.641.885,81 115.810.194,82 16.006.497,60 99.803.697,22 Titolo IV 662.195.592,88 737.337.261,31 629.924.601,49 29.704.010,96 600.220.590,53 Titolo V 824.366.688,93 811.761.465,77 350.242.984,60 25.199.410,54 325.043.574,06 Totale entrate effettive (nette) *
2.037.850.487,50 2.229.475.383,71 1.634.785.347,53 571.609.898,54 1.063.175.448,99
Totale entrate effettive (lorde) **
2.286.967.428,86 2.234.086.510,06 1.727.264.810,61 664.089.361,62 1.063.175.448,99
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
*: al netto delle partite tecnico-contabili di compensazioni e rimborsi delle compartecipazioni erariali.
**: al lordo delle partite tecnico-contabili di compensazioni e rimborsi delle compartecipazioni erariali.
Tabella 59 Composizione percentuale dei singoli titoli dei residui finali delle entrate effettive nel triennio 2012-2014 sul totale dei residui finali delle entrate effettive
Entrate effettive 2012* 2013* 2014*
TITOLO I 15,48% 21,82% 28,24%
TITOLO II 7,45% 4,05% 4,72%
TITOLO III 4,12% 4,65% 7,08%
TITOLO IV 32,49% 33,07% 38,53%
TITOLO V 40,46% 36,41% 21,42%
Totale entrate effettive 100,00% 100,00% 100,00%
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
* Tale struttura è stata computata considerando le entrate tributarie (e il totale delle entrate effettive) al netto delle partite tecnico-contabili di compensazione e rimborso.
242
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Con riferimento alle cause di variazione della consistenza dei residui, si espongono di seguito
alcuni indicatori rappresentativi della formazione dei residui, elaborati per il triennio 2012-2014
ed articolati per categorie di entrata.111
Tabella 60 Indicatori 2012-2014 di smaltimento e grado di realizzazione dei residui attivi iniziali delle entrate tributarie (Tit. I) e delle entrate effettive (Tit. I+II+III+IV+V)
Entrate tit. I (entrate tributarie) per categorie ed entrate effettive
Smaltimento dei residui attivi iniziali (%)
Grado di realizzazione dei residui attivi iniziali (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 Cat. 1.1. Tributi propri - imposte
100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00
Cat. 1.2. Tributi propri - tasse --- --- --- --- --- --- Cat. 1.1. – Tributi propri 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Compartecipazione nette ai tributi erariali
100,00 100,00 100,00 506,24 100,00 100,00
Cat. 1.3. – Compartecipazione ai tributi erariali (lorde)
68,16 100,00 100,00 54,23 17,56 100,00
Tot. tit. 1 – Entrate tributarie (nette)
100,00 100,00 100,00 146,91 100,00 100,00
Tot. tit. 1 – Entrate tributarie (lorde)
76,00 100,00 100,00 65,50 55,88 100,00
Totale entrate effettive (nette) 23,66 36,72 52,31 105,28 89,47 75,12 Totale entrate effettive (lorde) 34,78 43,61 52,41 86,91 79,72 75,17
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: nella presente tabella gli indicatori relativi alle compartecipazioni erariali (e dunque alle entrate tributarie) sono computati ad esclusione della parte di compartecipazioni erariali relative al contributo regionale al federalismo fiscale e alle manovre di finanza pubblica classificata in partite di giro.
Nota: Nette: al netto delle partite tecnico-contabili di compensazioni e rimborsi delle compartecipazioni erariali. Lorde: al lordo delle partite tecnico-contabili di compensazioni e rimborsi delle compartecipazioni erariali.
---: indice non calcolabile (valore del denominatore uguale a 0)
111 Con riferimento ai residui attivi iniziali, un indice riepilogativo è rappresentato dall’indice di smaltimento dei residui attivi iniziali: esso è costituito dal rapporto tra l’ammontare della variazione nella consistenza dei residui attivi iniziali (somme riscosse a residui più eliminazione o minor accertamento dei residui meno maggior accertamento di residui) e i residui iniziali, ed esprime il tasso di variazione dei residui attivi iniziali in relazione ai fenomeni gestionali relativi alla gestione da residui; normalmente esprime il grado di riduzione dei residui attivi iniziali. Il suddetto indice di smaltimento dei residui attivi iniziali può essere poi analizzato in base alle due componenti principali, espresse attraverso i due indicatori di seguito esposti: - grado di realizzazione dei residui attivi iniziali: costituito dal rapporto tra gli accertamenti in conto residui esistenti alla fine dell’esercizio (somma dei residui riscossi e da riportare) e i residui attivi iniziali, esprime il grado di realizzazione dei residui attivi iniziali, indipendentemente dalla loro riscossione nell’esercizio. - velocità di riscossione da residui attivi iniziali riaccertati: costituita dal rapporto fra le riscossioni da residui e i residui attivi iniziali riaccertati, indica la parte delle risorse giuridicamente esigibili dalla gestione dei residui, che riesce a tradursi in effettive riscossioni. Alla formazione dei residui attivi contribuisce peraltro anche la gestione da competenza: in particolare, la velocità di riscossione dalla gestione di competenza sotto forma di indicatore si può rappresentare come il rapporto fra le riscossioni di competenza e gli accertamenti di competenza, ed indica la parte delle risorse giuridicamente esigibili dalla gestione di competenza, che riesce a tradursi in effettive riscossioni. Complessivamente, dalla gestione da competenza e da residui, la più importante causa di formazione dei residui attivi è rappresentata dalla velocità di riscossione complessiva: sotto forma di indicatore, è rappresentata dal rapporto fra il totale delle riscossioni (competenza + residui) e gli accertamenti di competenza più i residui attivi iniziali riaccertati, e rappresenta la velocità di riscossione sia da competenza sia da residui ed indica la parte delle risorse giuridicamente esigibili, da competenza e da residui, che riesce a tradursi in effettive riscossioni.
243 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 61 Indicatori 2012-2014 della velocità di riscossione delle entrate tributarie (Tit. I) e delle entrate effettive (Tit. I+II+III+IV+V)
Entrate tit. I (entrate tributarie) per categorie ed entrate effettive
Velocità di riscossione complessiva (%)
Velocità di riscossione da competenza (%)
Velocità di riscossione da residui iniziali
riaccertati (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
Cat. 1.1. Tributi propri - imposte
77,98 77,12 77,23 72,45 70,52 72,34 100 100 100
Cat. 1.2. Tributi propri - tasse
100 100 100 100 100 100 --- --- ---
Tributi propri 78,00 77,14 77,25 72,49 70,55 72,37 100 100 100 Compartecipazione nette ai tributi erariali
98,41 94,12 94,37 98,33 94,03 93,27 100 100 100
Cat. 1.3. – Compartecipazione ai tributi erariali (lorde)
92,57 94,83 95,02 98,11 94,76 91,99 41,29 100 100
Tot. tit. 1 – Entrate tributarie (nette)
93,03 90,04 90,38 92,36 89,35 88,95 100 100 100
Tot. tit. 1 – Entrate tributarie (lorde)
89,26 91,04 91,32 92,82 90,49 88,46 63,36 100 100
Totale entrate effettive (nette)
69,82 68,95 71,52 89,20 82,46 87,64 27,49 29,27 36,52
Totale entrate effettive (lorde)
69,45 71,27 73,70 89,92 84,14 87,35 24,96 29,27 36,70
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: nella presente tabella gli indicatori relativi alle compartecipazioni erariali (e dunque alle entrate tributarie) sono computati ad esclusione della parte di compartecipazioni erariali relative al contributo regionale al federalismo fiscale e alle manovre di finanza pubblica classificata in partite di giro.
Nota: Nette: al netto delle partite tecnico-contabili di compensazioni e rimborsi delle compartecipazioni erariali. Lorde: al lordo delle partite tecnico-contabili di compensazioni e rimborsi delle compartecipazioni erariali.
---: indice non calcolabile (valore del denominatore uguale a 0).
Si premette che nel 2012, nel 2013 e nel 2014 le entrate tributarie (tit. I) sono computate nel
rendiconto al netto della quota di compartecipazioni erariali iscritte in partite di giro per le
disposizioni relative al contributo della Regione al federalismo fiscale (ora contributo finalizzato
alla sostenibilità del debito pubblico) e agli accantonamenti della Regione al risanamento della
finanza pubblica e in tal senso sono stati elaborati gli indicatori di entrata (prendendo dunque in
considerazione la sola parte classificata tra le entrate tributarie e dunque la parte di cui la
Regione dispone per il sostenimento delle spese effettive). Inoltre si considereranno, per le
motivazioni già indicate nella presente relazione, le entrate da compartecipazioni erariali, le
entrate tributarie e le entrate effettive, al netto delle partite tecniche da compensazioni e
rimborso sulle compartecipazioni erariali.
244
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La consistenza dei residui attivi delle entrate effettive nette (al netto delle partite tecnico
contabili da compensazione e rimborso delle compartecipazioni erariali) al 31.12.2014 ammonta a
1.634,8 milioni (di cui 1.063,2 milioni derivanti dalla gestione dei residui), in diminuzione (594,7
milioni pari a -26,67%) rispetto a quelli al 31.12.2013; tale riduzione è imputabile soprattutto alla
netta riduzione (461,5 milioni e a -56,85%) dei residui attivi contabilizzati sul titolo V, quasi
esclusivamente ascrivibili alle virtuosa gestione del debito potenziale, per la cui analisi si rinvia
alle considerazioni svolte nella parte della presente relazione relativa all’indebitamento.
L’incidenza dei residui del titolo I rispetto a quelli del totale delle entrate effettive nette al
31.12.2014 è pari al 28,24%, in aumento rispetto al dato del 2013 (21,82%), per effetto
sostanzialmente della netta diminuzione sopra evidenziata dei residui attivi finali delle entrate
effettive nette.
La velocità di riscossione complessiva (da competenza e da residui) registra nel 2014 per il
complesso delle entrate effettive (al netto delle partite tecnico contabili da compensazione e
rimborso delle compartecipazioni erariali) un valore (71,52%) superiore al dato del 2013 (68,95%)
e a quello del 2012 (69,82%). La velocità di riscossione da competenza del 2014 (87,64%) è in
aumento rispetto il dato del 2013 (82,46%) e in diminuzione rispetto il dato del 2012 (89,20%).
Ad esclusione del titolo I (valore del 100% nel 2014 e nel 2013, peraltro in netto aumento rispetto
il 41,29% del 2012), in generale la velocità di riscossione dei residui iniziali riaccertati appare
contenuta (complessivamente per le entrate effettive nette ammonta nel 2014 al 36,52%, anche se
in aumento rispetto al 2013), determinando un grado di smaltimento dei residui attivi iniziali per
il complesso delle entrate effettive nette del 52,31%, in aumento rispetto al dato del 2013
(36,72%) e del 2012 (23,66%). Il grado di realizzazione dei residui attivi iniziali ha registrato, per
il totale delle entrate effettive nette, valori tendenzialmente in diminuzione nel triennio (105,28%
nel 2012, 89,47% nel 2013 e 75,12% nel 2014).
Di seguito viene riportata una disamina sui residui articolata per titoli di entrata.
5.4.2 Entrate tributarie
I residui attivi delle entrate effettive al 31.12.2014 riguardano solo in parte le entrate tributarie
(tit. I), le quali, al netto delle partite tecnico contabili da compensazione e rimborso delle
compartecipazioni erariali, ammontano a 461,7 milioni, interamente derivanti dalla gestione di
competenza (di cui si segnalano 222,9 milioni relativi alle compartecipazioni nette erariali e 222,2
milioni relativi all’IRAP). Rispetto ai corrispondenti residui al 31.12.2013, nel 2014 si è registrata
245 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
una diminuzione di 24,8 milioni, pari a -5,10%, dei residui attivi finali netti relativi alle entrate
tributarie; l’incidenza dei residui finali netti delle entrate tributarie rispetto a quelli totali delle
entrate effettive nette ammonta al 15,48% nel 2012, al 21,82% nel 2013 e al 28,24% nel 2014. Nel
2013 si era registrato un notevole aumento (171,0 milioni, pari a +54,21%) dei residui attivi finali
delle entrate tributarie rispetto al 2012 per effetto sostanzialmente di residui pari a 218,3 milioni
originati nel 2013 in conto competenza dalle compartecipazioni erariali (a fronte di residui di 53,1
milioni nel 2012), imputabili sostanzialmente all’effettuazione da parte dello Stato di operazioni
tecnico contabili non in tempo utile per la conseguente registrazione contabile entro il 2013 da
parte della Regione (e che peraltro sono collegati a residui passivi registrati sulle partite di giro).
Nel 2014 sono stati riscossi tutti i residui delle compartecipazioni erariali (oltre che delle entrate
tributarie proprie); inoltre, analogamente a quanto avvenuto nel 2013, si sono registrati residui
pari a 222,9 milioni originati nel 2014 in conto competenza dalle compartecipazioni erariali,
anch’essi imputabili all’effettuazione da parte dello Stato di operazioni tecnico contabili non in
tempo utile per la conseguente registrazione contabile entro il 2014 da parte della Regione (e che
peraltro sono collegati a residui passivi registrati sulle partite di giro).
I residui attivi iniziali delle entrate tributarie nette del 2014, pari a 486,5 milioni, sono stati
riaccertati per pari importo (grado di realizzazione pari al 100,00%), e tali residui attivi sono stati
interamente incassati; analogamente, anche nel 2013 e nel 2012 tutti i residui attivi iniziali erano
stati interamente incassati: nel 2013 i residui attivi iniziali erano pari a 315,5 milioni e riaccertati
per pari importo (grado di realizzazione pari al 100,00%) e nel 2012 i residui attivi iniziali erano
pari a 270,2 milioni e riaccertati in 397,0 milioni (grado di realizzazione pari al 146,91%).
La gestione di competenza ha registrato nel triennio 2012-2014 per le entrate tributarie nette una
velocità di riscossione (al netto delle partite tecnico contabili da compensazione e rimborso delle
compartecipazioni erariali) in lieve tendenziale riduzione (88,95% nel 2014, 89,35% nel 2013 e
92,36% nel 2012) anche per effetto dei già citati residui in conto competenza delle
compartecipazioni erariali, imputabili sostanzialmente all’effettuazione da parte dello Stato di
operazioni tecnico contabili non in tempo utile per la conseguente registrazione contabile entro
l’esercizio di formazione da parte della Regione (e che peraltro sono collegati a residui passivi
registrati sulle partite di giro).
La gestione dei tributi propri (Tit. I, cat. 1.1 “imposte” e 1.2 “tasse”) ha generato nel 2014 una
consistenza di residui attivi al 31.12 pari a 238,8 milioni, derivanti esclusivamente dalle imposte e
dalla gestione di competenza, in diminuzione rispetto al 31.12.2013 (268,2 milioni) e al 31.12.2012
(262,4 milioni).
246
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
I predetti 238,8 milioni generati dalla competenza sono in larga parte (222,2 milioni) derivanti
dall’IRAP (i restanti 16,6 milioni sono relativi all’addizionale regionale all’IRPEF), a sua volta
composta soprattutto (190,0 milioni) dalla quota versata da contribuenti diversi dalle
Amministrazioni pubbliche. Nel triennio esaminato è stata registrata un’elevata velocità di
riscossione in conto competenza dell’IRAP e dell’addizionale regionale all’IRPEF: il 65,00% per
l’IRAP e il 91,66% per l’addizionale regionale all’IRPEF nel 2014; il 62,94% per l’IRAP e il
91,96% per l’addizionale regionale all’IRPEF nel 2013; il 65,60% per l’IRAP e il 91,71% per
l’addizionale regionale all’IRPEF nel 2012. Si ricorda che nel 2009 è intervenuto il passaggio alla
tesoreria unica mista con conseguente afflusso diretto mensile alla Tesoreria regionale delle
riscossioni dell’IRAP e dell’addizionale regionale all’IRPEF.
I residui attivi iniziali 2014 delle entrate tributarie proprie, pari a 268,2 milioni e riaccertati per
pari importo (grado di realizzazione pari al 100%), risultano composti da 252,4 milioni relativi
all’IRAP e da 15,8 milioni relativi all’addizionale regionale all’IRPEF e sono stati interamente
riscossi nel 2014, con afflusso diretto alla Tesoreria regionale. Ne consegue che nel 2014 la velocità
di riscossione da residui iniziali riaccertati risulta pari al 100,00%, analogamente al dato del 2013
e del 2012.
L’operatività del sistema di riscossione dei principali tributi propri della Regione (Irap e
addizionale regionale all’Irpef) di cui all’art. 77 quater comma 2 del D.L. n. 112/2008, convertito
con modificazioni dalla legge n. 133/2008112, introdotto nell’ambito del sistema di tesoreria unica
mista, ha assicurato anche nel triennio esaminato (2012-2014) un sistematico rapido afflusso di
liquidità relativo all’IRAP e all’addizionale regionale all’IRPEF e rappresenta un’importante
funzionalità per la Regione in termini di gestione di cassa.
Per quanto riguarda le compartecipazioni erariali, i residui attivi finali al netto delle partite
tecnico contabili da compensazione, ammontano al 31.12.2014 a 222,9 milioni (derivanti
esclusivamente dalla gestione dalla gestione di competenza) e sono in lieve aumento rispetto al
dato del 2013 (218,3 milioni) e in netto aumento rispetto a quello del 2012 (53,1 milioni)113; la
presenza di tali residui, collegati a residui passivi registrati sulle partite di giro, è connessa
sostanzialmente all’effettuazione da parte dello Stato di operazioni tecnico contabili non in tempo
112 In base a tale norma, le somme che affluiscono mensilmente a titolo di Irap e di addizionale regionale all’Irpef ai conti correnti di tesoreria centrale intestati alle Regioni, sono accreditate, entro il quinto giorno lavorativo del mese successivo, sul conto del tesoriere regionale; non si applica dunque più il sistema precedente in base al quale il quale il gettito rifluiva attraverso il conto sanità. 113 Si precisa che, per effetto del sistema di contabilizzazione del nuovo sistema di riscossione delle entrate tributarie attuato con il decreto Economia e Finanze del 17 ottobre 2008, il sistema di imputazione del gettito a livello di riscossione, essendo dal punto di vista tecnico di carattere convenzionale, non è direttamente riconducibile alla specifica compartecipazione erariale.
247 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
utile per la conseguente registrazione contabile entro l’esercizio di formazione da parte della
Regione.
I residui attivi iniziali delle compartecipazioni ai tributi erariali (al netto delle partite tecnico
contabili da compensazione e rimborso) ammontano complessivamente nel 2014 a 218,3 milioni e
riaccertati per pari importo (grado di realizzazione del 100%); nel 2013 i residui attivi iniziali sono
pari a 53,1 milioni e riaccertati per pari importo (grado di realizzazione del 100,00%); nel 2012 i
residui attivi iniziali, pari a 31,2 milioni, sono stati riaccertati in 158,0 milioni (grado di
realizzazione pari al 506,24%).
Le riscossioni in conto residui, sempre con riferimento alle compartecipazioni ai tributi erariali al
netto delle partite tecnico contabili da compensazione, ammontano nel 2014 a 218,3 milioni, nel
2013 a 53,1 milioni, nel 2012 a 158,0 milioni. Nel 2014, come anche nel 2013 e nel 2012, si è
registrata una velocità di riscossione da residui iniziali riaccertati pari al 100,00%, azzerando
conseguentemente la consistenza degli stessi. La gestione di competenza delle riscossioni ha
registrato nel 2014 per le compartecipazioni erariali una velocità di riscossione (al netto delle
partite tecnico contabili da compensazione e rimborso delle compartecipazioni) pari al 93,27%,
sui livelli registrati nel 2013 (94,03%) e in diminuzione rispetto al dato del 2012 (98,33%); la
diminuzione registrata nel 2013 e nel 2014, rispetto al 2012, della velocità di riscossione è
sostanzialmente imputabile, come già illustrato nella presente relazione, alla maggiore entità dei
residui in conto competenza registrata nel 2013 e nel 2014 rispetto il 2012.
Il sistema di riscossione delle compartecipazioni erariali registrato nel triennio esaminato (2012-
2014) assume carattere di sistematica fisiologicità (riscossione residuale in conto residui degli
accertamenti dell’esercizio precedente e larga parte delle riscossioni della gestione di competenza)
nell’ambito del nuovo sistema di riscossione delle entrate tributarie attuato con il decreto
Economia e Finanze del 17 ottobre 2008, rappresentando un’importante funzionalità, in termini
di stabilità, per la gestione di cassa della Regione.
5.4.3 Le altre entrate effettive
Una consistenza rilevante di residui al 31.12.2014 si registra anche per le entrate da contributi ed
assegnazioni vincolate (titolo II), da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione di
crediti e da trasferimenti in conto capitale (tit. IV) e per quelle da mutui, prestiti e altre
operazioni creditizie (titolo V).
248
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 62 Indicatori 2012-2014 dello smaltimento e del grado di realizzazione dei residui attivi iniziali delle entrate da contributi e assegnazioni vincolate da Stato, da U.E. e da altri soggetti (Tit. II)
Entrate tit. II (Entrate da contributi e assegnazioni vincolate da Stato, U.E. e
altri soggetti) per categorie
Smaltimento dei residui attivi iniziali (%)
Grado di realizzazione dei residui attivi iniziali (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 Cat. 2.1. – Trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche
36,29 71,45 55,32 99,51 92,22 94,77
Cat. 2.2. – Trasferimenti correnti da istituzioni estere
36,89 67,73 61,84 99,98 98,96 95,31
Cat. 2.3. – Trasferimenti correnti da altri soggetti
85,42 71,65 100 100 85,78 104,09
Tot. tit. 2 37,03 70,21 57,79 99,66 94,45 94,98
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 63 Indicatori 2012-2014 della velocità di riscossione delle entrate da contributi e assegnazioni vincolate da Stato, da U.E. e da altri soggetti (Tit. II) Entrate tit. II (Entrate
da contributi e assegnazioni vincolate da Stato, U.E. e altri soggetti) per categorie
Velocità di riscossione complessiva (%)
Velocità di riscossione da competenza (%)
Velocità di riscossione da residui attivi iniziali
riaccertati (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
Cat. 2.1. – Trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche
61,29 79,29 79,05 81,37 84,59 84,64 35,98 69,04 52,85
Cat. 2.2. – Trasferimenti correnti da istituzioni estere
27,41 50,11 59,20 1,26 0,16 5,73 36,88 67,39 59,96
Cat. 2.3. – Trasferimenti correnti da altri soggetti 85,60 69,50 100 100,00 100,00 --- 85,42 66,95 100
Tot. tit. 2 54,31 73,50 77,14 72,30 77,16 84,49 36,81 68,46 55,56
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota:--- indice non calcolabile (valore del denominatore uguale a 0).
I residui attivi delle entrate da contributi e assegnazioni vincolate di parte corrente (titolo II)
ammontano al 31.12.2014 a 77,1 milioni, in diminuzione rispetto al dato del 31.12.2013 (90,3
milioni) e a quello del 31.12.2012 (151,9 milioni). La parte relativa alla gestione dei residui (38,1
milioni al 31.12.2014) deriva dai residui attivi iniziali rideterminati in diminuzione e riscossi al
55,56% (in diminuzione rispetto alla velocità di riscossione del 2013, pari al 68,46% e in aumento
rispetto alla velocità di riscossione del 2012, pari al 36,81%); ad essi si aggiungono i residui
originati dalla gestione da competenza (39,0 milioni), risultanti da una velocità di riscossione pari
al 84,49%, in aumento rispetto a quella del 2013 (77,16%) e del 2012 (72,30%).
Complessivamente per le entrate da contributi e assegnazioni vincolate dallo Stato, dall’U.E. e da
altri soggetti si registra nel 2014 una velocità di riscossione complessiva del 77,14%, in aumento
249 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
rispetto al dato del 2013 (73,50%) e soprattutto rispetto al dato del 2012 (54,31%). I valori sono
comunque attestati su livelli relativamente bassi, trattandosi di entrate finalizzate e soggette a
rendicontazione.
Tabella 64 Indicatori 2012-2014 dello smaltimento e del grado di realizzazione dei residui attivi iniziali delle entrate extratributarie (Tit. III)
Entrate tit. III (Entrate extratributarie) per categorie
Smaltimento dei residui attivi iniziali (%)
Grado di realizzazione dei residui attivi iniziali (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 Cat. 3.1. – Redditi da capitale 84,52 58,65 85,23 63,21 93,02 79,77 Cat. 3.2. – Altre entrate correnti 4,97 9,64 1,71 97,91 99,90 99,47 Tot. tit. 3 6,83 10,78 3,70 97,10 99,74 99,00
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 65 Indicatori 2012-2014 della velocità di riscossione delle entrate extratributarie (Tit. III)
Entrate tit. III (Entrate extratributarie) per
categorie
Velocità di riscossione complessiva (%)
Velocità di riscossione da competenza (%)
Velocità di riscossione da residui attivi iniziali
riaccertati(%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014 Cat. 3.1. – Redditi da capitale
97,79 85,18 87,07 95,44 88,80 87,86 75,52 55,55 81,48
Cat. 3.2. – Altre entrate correnti
40,04 40,00 26,71 90,56 68,75 73,77 2,94 9,54 1,18
Tot. tit. 3 51,82 44,07 32,31 92,44 71,68 76,63 4,05 10,54 2,73
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
La gestione delle entrate extratributarie (tit. III) ha generato residui attivi al 31.12.2014 di
importo pari a 115,8 milioni, in aumento rispetto ai 103,6 milioni del 2013 e ai 83,9 milioni del
2012; la gran parte di tali residui (99,8 milioni) è originato dalla gestione da residui, analogamente
al 2013 e al 2012. Per tali entrate si registra nel 2014 una velocità di riscossione complessiva del
32,31%, in diminuzione rispetto al 2013 (44,07%) e al 2012 (51,82%). Nel 2014 la velocità di
riscossione da residui si attesta al 2,73% (nel 2013 era pari a 10,54% e nel 2012 ammontava a
4,05%); la velocità di riscossione da competenza, pari al 76,63%, è in aumento rispetto ai valori
del 2013 (71,68%), ma in netta diminuzione rispetto al dato del 2012 (92,44%). La velocità dello
smaltimento dei residui attivi iniziali nel 2014 si attesta al 3,70%, in diminuzione rispetto il dato
del 2013 (10,78%) e a quello del 2012 (6,83%). Il grado di realizzazione dei residui attivi iniziali
registra valori molto elevati (nel 2014 pari al 99,00%). I residui attivi finali nel 2014,
analogamente al 2013 e al 2012, sono in gran parte rappresentati dalla componente relativa alla
gestione dei residui, ed ammontano a 99,8 milioni, di cui 58,5 milioni relativi a parte del
250
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
contributo di 65 milioni dallo Stato accertato in conto competenza nel 2008 relativo alla
realizzazione del collegamento stradale veloce tra l’autostrada A4 e la zona produttiva del
Comune di Manzano, con conseguente riduzione dell’autorizzazione di indebitamento in conto
residui; tale posta contabile di residuo attivo spiega in parte la preponderanza di residui originati
dalla gestione dei residui.
Tabella 66 Indicatori 2012-2014 dello smaltimento e del grado di realizzazione dei residui attivi iniziali delle entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale (Tit. IV)
Entrate tit. IV (Entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti
in conto capitale) per categorie
Smaltimento dei residui attivi iniziali (%)
Grado di realizzazione dei residui attivi iniziali (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014
Cat. 4.1. – Alienazione di beni 100 100 0,00 100 100 100 Cat. 4.2. – Trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche
26,22 55,85 9,00 99,46 76,08 93,42
Cat. 4.3. – Trasferimenti in conto capitale da istituzioni estere
34,09 28,77 48,27 99,67 99,50 99,23
Cat. 4.5. – Entrate per riscossione crediti 0,08 20,17 25,83 99,96 79,89 77,36 Tot. tit. 4 14,07 32,69 18,60 99,78 79,99 86,76
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 67 Indicatori 2012-2014 della velocità di riscossione delle entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale (Tit. IV)
Entrate tit. IV (Entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale) per categorie
Velocità di riscossione complessiva (%)
Velocità di riscossione da competenza (%)
Velocità di riscossione da residui attivi iniziali
riaccertati (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
Cat. 4.1. – Alienazione di beni
89,42 96,96 32,65 21,14 90,03 49,35 100 100 0,00
Cat. 4.2. – Trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche
38,25 30,78 14,04 62,51 25,89 71,26 25,83 41,97 2,59
Cat. 4.3. – Trasferimenti in conto capitale da istituzioni estere
24,63 21,97 47,26 1,09 0,02 25,36 33,87 28,41 47,87
Cat. 4.5. – Entrate per riscossione crediti
9,16 3,61 11,89 98,95 92,32 72,76 0,04 0,07 4,13
Tot. tit. 4 24,23 20,83 15,18 64,54 27,40 71,15 13,88 15,85 6,17
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
251 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La gestione delle entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione di
crediti e da trasferimenti in conto capitale (tit. IV) ha generato residui attivi al 31.12.2014 di
importo pari a 629,9 milioni (di cui 600,2 milioni dalla gestione dei residui), pari al 38,53% del
totale dei residui delle entrate effettive nette, in riduzione rispetto ai residui al 31.12.2013 (737,3
milioni), e determinati essenzialmente dai residui attivi sui trasferimenti in conto capitale da
amministrazioni pubbliche e istituzioni estere e da quelli sulle entrate per riscossioni crediti. Le
categorie 4.2 (trasferimenti in conto capitale da amministrazioni pubbliche) e 4.3 (trasferimenti in
conto capitale da istituzioni estere) complessivamente registrano nel 2014 residui per 382,8
milioni (di cui 360,0 milioni relativi alla cat. 4.2), in larga parte (361,9 milioni) derivanti dalla
gestione dei residui (nel 2013 residui si erano registrati accertamenti complessivi pari a 416,0
milioni, in prevalenza, 290,5 milioni, derivanti dalla gestione di competenza). I residui attivi sulle
entrate per riscossioni crediti (cat. 4.5) registrano al 31.12.2014 246,9 milioni, in diminuzione
rispetto ai 321,2 milioni registrati al 31.12.2013, quasi esclusivamente relativi alla gestione dei
residui e rappresentati sostanzialmente (237,6 milioni) dai residui relativi ai rientri derivanti
dall’applicazione dell’art. 14, comma 38 e segg. della l.reg. n. 11/2009 (fondo di rotazione per la
stabilizzazione del sistema economico regionale).
Nel 2014 si registra una velocità di riscossione complessiva delle entrate del titolo IV pari al
15,18% (20,83% nel 2012 e 24,23% nel 2012). Il dato relativamente basso della velocità di
riscossione complessiva delle entrate del titolo IV è penalizzato soprattutto dalle entrate per
riscossione crediti (cat. 4.5), che pesano in modo importante sui residui complessivi del titolo IV e
che presentano nel 2014 una velocità di riscossione complessiva del 11,89%; si precisa che tali
valori molto bassi sono imputabili sostanzialmente al sopra citato residuo di 237,6 milioni
relativo al fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale. I
trasferimenti in conto capitale da amministrazioni pubbliche (cat. 4.2), che pesano in modo
significativo sui residui complessivi del titolo IV, presentano una velocità di riscossione
complessiva del 14,04%, in diminuzione rispetto il dato del 2013 (30,78%) e del 2012 (38,25%).
252
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 68 Indicatori 2012-2014 dello smaltimento e del grado di realizzazione dei residui attivi iniziali delle entrate da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie (Tit. V)
Entrate tit. V (Entrate da mutui, prestiti e altre operazioni creditizie) per categorie
Smaltimento dei residui attivi iniziali (%)
Grado di realizzazione dei residui attivi iniziali (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 Cat. 5.1. – Assunzioni di mutui e prestiti da Cassa Depositi e Prestiti
0,00 3,13 78,66 100 100 100
Cat. 5.2. – Emissioni di prestiti obbligazionari 5,08 12,28 59,79 97,97 91,01 43,90 Tot. tit. 5 5,03 12,20 59,96 97,99 91,09 44,39
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 69 Indicatori 2012-2014 della velocità di riscossione delle entrate da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie (Tit. V)
Entrate tit. V (Entrate da mutui, prestiti e altre operazioni creditizie) per categorie
Velocità di riscossione complessiva (%)
Velocità di riscossione da competenza (%)
Velocità di riscossione da residui attivi iniziali
riaccertati (%)
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
Cat. 5.1. – Assunzioni di mutui e prestiti da Cassa Depositi e Prestiti
0,00 3,13 78,66 0,00 --- --- 0,00 3,13 78,66
Cat. 5.2. – Emissioni di prestiti obbligazionari
2,86 3,23 7,85 0,00 0,00 0,00 3,11 3,61 8,41
Tot. tit. 5 2,83 3,23 9,16 0,00 0,00 0,00 3,09 3,61 9,80
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: ---: indice non calcolabile (valore del denominatore uguale a 0)
I residui attivi di 350,2 milioni esistenti al 31.12.2014 sulle entrate da mutui, prestiti o
altre operazioni creditizie (titolo V), pari al 21,42% del totale dei residui delle entrate effettive
nette e in netta diminuzione rispetto al dato al 31.12.2013 (811,8 milioni), sono composti quasi
esclusivamente (348,7 milioni) dai residui relativi all’autorizzazione all’indebitamento (debito
potenziale), in rilevante diminuzione (455,9 milioni pari a -56,66%) rispetto al dato al 31.12.2013
(804,6 milioni).
253 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
6. LA GESTIONE DELLA CASSA 6.1 Sistema normativo della gestione di cassa e sistema di
individuazione, di riscossione e di registrazione contabile delle entrate tributarie.
Per un’accurata descrizione del sistema normativo della gestione di cassa si rinvia a quanto già
illustrato nella relazione al giudizio di parificazione del rendiconto per l’esercizio finanziario 2011,
in cui, nella parte relativa all’analisi del sistema normativo della gestione di cassa, sono stati
illustrati il funzionamento del sistema di “tesoreria unica mista” e gli effetti delle modifiche
derivanti dalla sospensione di questo sistema e dall’applicazione di quello di “tesoreria unica
tradizionale”.
Si ricorda incidentalmente che l’articolo 77 quater del decreto legge n. 112 del 2008, convertito
con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008, ha previsto, con decorrenza dal 1 gennaio 2009,
l’applicazione anche alle Regioni a statuto speciale di un nuovo sistema per la gestione di cassa, la
Tesoreria unica mista (disciplinata dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 279/1997, come
modificato dal sopra citato articolo 77 quater, e dalla relativa circolare applicativa114) e la
conseguente cessazione del precedente sistema, disciplinato dall’articolo 40 della legge 30 marzo
1981, n. 119, come successivamente modificata e integrata, e dai relativi decreti ministeriali e
circolari. In base al citato sistema di Tesoreria unica mista, ne deriva, tra l’altro, che la Regione
contabilizza con le riscossioni e i mandati di pagamento non solo le movimentazioni di cassa che
riguardano la Tesoreria regionale, ma anche quelle che riguardano la nuova contabilità speciale
intestata alla Regione presso la Tesoreria Provinciale dello Stato, consolidando in tal modo le due
tipologie di movimentazioni di cassa; ne deriva che il saldo rappresenta la sommatoria della
giacenza di cassa della Tesoreria regionale e di quella della nuova contabilità speciale intestata
alla Regione presso la Tesoreria Provinciale dello Stato.
Si ricorda, altresì, che, ai sensi dell’articolo 35, commi da 8 a 13, del decreto legge n. 1 del 24
gennaio 2012, convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, come modificato dall’art. 1 comma 395
della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è stato sospeso fino a tutto il 2017 il regime di Tesoreria
unica mista, istituendo per gli enti già assoggettati alla Tesoreria unica mista (e dunque anche per
la Regione Friuli Venezia Giulia) il sistema di Tesoreria unica tradizionale di cui all’articolo 1
114 Circolare del Ministero dell’economia e finanze, dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, n. 33 del 26 novembre 2008.
254
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
della legge n. 720/1984.
Dall’applicazione del sistema di “tesoreria unica tradizionale” alla Regione Friuli Venezia Giulia,
che non cambia nella sostanza l’impostazione del sistema gestionale ed operativo di cassa
disciplinato dal sistema di “tesoreria unica mista”, derivano sostanzialmente le conseguenze di
seguito elencate:
- il conto fruttifero presso la Tesoreria regionale è sostituito dalla contabilità speciale fruttifera
presso la Sezione di Tesoreria provinciale dello Stato, ad eccezione delle somme provenienti
da operazioni di mutuo, prestito e altre forme di indebitamento per le quali non è stato
previsto alcun sostegno dallo Stato (tali somme restano depositate presso il tesoriere regionale
ovvero presso altro istituto bancario), mentre resta immutata la contabilità speciale
infruttifera presso la Sezione di Tesoreria provinciale dello Stato;
- i pagamenti disposti dagli enti soggetti a qualsiasi titolo al sistema di Tesoreria unica devono
essere disposti con accreditamento sulle contabilità speciali, sottoconto infruttifero, degli enti
beneficiari tramite operazioni di girofondi (per la Regione Friuli Venezia Giulia la
disposizione riguarda gli enti del comparto sanitario, ma non gli enti locali, ai quali non si
applica il sistema della tesoreria unica);
- il Tesoriere regionale contabilizza le risorse che affluiscono alla contabilità speciale fruttifera
ed infruttifera presso la Tesoreria provinciale dello Stato; analogamente a quanto deriva dal
sistema di tesoreria unica mista. Viene quindi meno la necessità da parte della Regione di
procedere alle contabilizzazioni delle entrate sulla contabilità speciale fruttifera e infruttifera
presso la Tesoreria provinciale dello Stato utilizzando i meccanismi delle partite di giro
contabili (continuano a restare in vita solamente quelle relative alle movimentazioni del
conto programmi comunitari presso la Tesoreria centrale dello Stato).
Anche per la descrizione del sistema di individuazione, di riscossione e di registrazione contabile
delle entrate tributarie, si rinvia a quanto già illustrato nella relazione al giudizio di parificazione
del rendiconto della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2011.
6.2 Risultanze ed equilibri della gestione di cassa Le risultanze della formazione del saldo di cassa della Tesoreria regionale e della Tesoreria
provinciale dello Stato per il 2012, il 2013 e il 2014 sono indicate nel prospetto seguente. Verranno
quindi illustrate le dinamiche che hanno interessato la gestione di cassa del 2013 in relazione a
quella del 2012 e successivamente quella dl 2014 in relazione al 2013.
255 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 70 Risultanze di cassa nel triennio 2012-2014 sulla Tesoreria regionale e Tesoreria provinciale dello Stato Tesoreria regionale + Tesoreria provinciale
Stato 2012 2013 2014
(+) Giacenza di cassa al 1.1 2.151.531.553,96 1.882.067.077,28 2.434.177.067,05
Totale riscossioni in conto residui 679.715.678,70 656.516.365,14 1.324.760.280,94 Totale riscossioni in conto competenza 5.213.590.395,77 5.754.622.186,41 5.514.578.594,87
(+) Totale riscossioni 5.893.306.074,47 6.411.138.551,55 6.839.338.875,81 di cui, per partite tecnico contabili da
compens. e rimborso su compart. erariali 483.779.867,11 591.190.000,00 535.505.120,99
Classificate per titoli: Titolo I 4.692.748.232,27 4.989.453.367,22 4.738.424.597,92 - residui 402.909.925,24 315.460.124,23 491.066.831,81
- competenza 4.289.838.307,03 4.673.993.242,99 4.247.357.766,11 Titolo II 180.606.967,48 250.341.869,45 260.317.887,82 - residui 62.047.297,24 98.239.998,01 47.639.169,13
- competenza 118.559.670,24 152.101.871,44 212.678.718,69 Titolo III 90.233.731,53 81.674.270,61 55.288.265,23 - residui 3.237.603,05 8.822.091,95 2.800.055,95
- competenza 86.996.128,48 72.852.178,66 52.488.209,28 Titolo IV 211.732.636,93 194.028.174,15 112.735.923,70 - residui 96.527.690,35 83.943.302,55 39.472.324,80
- competenza 115.204.946,58 110.084.871,60 73.263.598,90 Titolo V 24.039.579,02 27.104.433,45 35.317.575,56 - residui 24.039.579,02 27.104.433,45 35.317.575,56
- competenza 0,00 0,00 0,00 Titolo VI (partite di giro) 693.944.927,24 868.536.436,67 1.637.254.625,58
- residui 90.953.583,80 122.946.414,95 708.464.323,69 - competenza 602.991.343,44 745.590.021,72 928.790.301,89
Totale pagamenti in conto residui 716.648.673,55 696.132.093,58 1.959.280.572,02
Totale pagamenti in conto competenza 5.446.121.877,60 5.162.896.468,20 5.431.848.019,65 (-) Totale pagamenti 6.162.770.551,15 5.859.028.561,78 7.391.128.591,67
di cui, per partite tecnico contabili da compens. e rimborso su compart. erariali
385.413.155,05 683.426.030,62 606.895.007,69
Classificati per titoli: Titolo I 4.484.745.664,08 4.504.497.897,77 4.546.689.477,35 - residui 225.883.246,91 299.203.850,08 229.552.341,34
- competenza 4.258.862.417,17 4.205.294.047,69 4.317.137.136,01 Titolo II 925.292.659,54 614.960.349,41 783.775.442,51 - residui 480.618.568,14 383.000.094,39 450.662.881,31
- competenza 444.674.091,40 231.960.255,02 333.112.561,20 Titolo III 246.984.186,78 187.995.691,94 173.826.015,44 - residui 565.852,44 594.078,54 623.713,91
- competenza 246.418.334,34 187.401.613,40 173.202.301,53 Titolo IV (partite di giro) 505.748.040,75 551.574.622,66 1.886.837.656,37
- residui 9.581.006,06 13.334.070,57 1.278.441.635,46 - competenza 496.167.034,69 538.240.552,09 608.396.020,91
Giacenza di cassa al 31.12 1.882.067.077,28 2.434.177.067,05 1.882.387.351,19
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
256
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nel 2013 si registra una giacenza di cassa finale pari a 2.434,2 milioni, in aumento di 552,1
milioni, pari a +29,34% rispetto al 2012.
A livello di spese effettive e al netto dei pagamenti relativi alle partite tecnico contabili da
compensazione e rimborso sulle compartecipazioni erariali, si registra nel 2013 una diminuzione di
pagamenti rispetto al 2012 pari a 647,6 milioni (-12,28%). In particolare, si evidenzia che i
pagamenti delle spese correnti, al netto delle partite tecnico contabili da compensazione e
rimborso sulle compartecipazioni erariali, ammontano nel 2013 a 3.821,1 milioni, in diminuzione
di 278,3 milioni (pari a -6,79%) rispetto al dato del 2012 (4.099,3 milioni); la citata diminuzione è
imputabile, in larga parte, ai trasferimenti allo Stato e agli altri enti pubblici (226,5 milioni, pari
a -6,66%) e, in particolare, ai trasferimenti ad enti del settore sanitario (174,5 milioni, pari a -
7,15%).
I pagamenti delle spese in conto capitale sono diminuiti nel 2013 di 310,3 milioni, pari a -33,54%
rispetto il 2012 (si è passati da 925,3 milioni nel 2012 a 615,0 milioni nel 2013); la diminuzione è
ascrivibile tra l’altro ai trasferimenti allo Stato e agli altri enti pubblici (77,2 milioni, pari a -
24,36%), ai trasferimenti ad altri settori, diversi da Stato e altri enti pubblici (67,6 milioni, pari a
-21,68%) e alle concessioni di crediti ed anticipazioni (103,1 milioni, pari a -91,92%).
Le entrate effettive al netto delle partite tecnico contabili da compensazione e rimborso, pari a
4.951,4 milioni nel 2013, registrano un aumento di 235,8 milioni (+5,00%) rispetto il 2012,
imputabile in buona parte all’aumento delle riscossioni delle compartecipazioni erariali (al netto
delle partite da compensazione e rimborso, pari a 214,9 milioni e +6,55%) anche per effetto di
componenti non ripetitive collegate soprattutto alla compartecipazione all’IRES.
Nel 2014 si registra una giacenza di cassa finale pari a 1.882,4 milioni, in diminuzione di 551,8
milioni, pari a -22,67% rispetto al 2013.
A livello di spese effettive (spese correnti, spese in conto capitale e spese per rimborso prestiti) e al
netto dei pagamenti relativi alle partite tecnico contabili da compensazione e rimborso sulle
compartecipazioni erariali, si registra nel 2014 un aumento di pagamenti rispetto al 2013 pari a
273,4 milioni (+5,91%).
In particolare, si evidenzia che i pagamenti delle spese correnti, al netto delle partite tecnico
contabili da compensazione e rimborso sulle compartecipazioni erariali, ammontano nel 2014 a
3.939,8 milioni, in aumento di 118,7 milioni (pari a +3,11%) rispetto al dato del 2013 (3.821,1
milioni). Ciò è imputabile, in larga parte, ai trasferimenti allo Stato e agli altri enti pubblici
257 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
(+158,9 milioni, pari a +5,01%) e in particolare (+101,2 milioni, pari a +11,27%) ai trasferimenti
agli enti locali.
I pagamenti delle spese in conto capitale sono aumentati nel 2014 di 168,8 milioni, pari a
+27,45% rispetto il 2013 (si è passati da 615,0 milioni nel 2013 a 783,8 milioni nel 2014);
l’aumento è ascrivibile soprattutto ai trasferimenti ad altri settori, diversi da Stato e altri enti
pubblici (+84,9 milioni, pari a +34,61%) ed in particolare ai trasferimenti ad imprese, consorzi tra
imprese e cooperative (+89,0 milioni, pari a +74,97%).
Le entrate effettive al netto delle partite tecnico contabili da compensazione e rimborso, pari a
4.666,6 milioni nel 2014, registrano una diminuzione di 284,8 milioni (-5,75%) rispetto il 2013,
imputabile in buona parte alla diminuzione delle riscossioni delle compartecipazioni erariali (al
netto delle partite da compensazione e rimborso, pari a 184,1 milioni e al -5,27%); la sopra citata
diminuzione delle compartecipazioni erariali è imputabile, oltre alle già citate componenti non
ripetitive registrate nel 2013 e collegate soprattutto alla compartecipazione all’IRES, anche: al
maggiore contributo e ai maggiori accantonamenti per il risanamento della finanza pubblica
(contributo al federalismo fiscale, ora contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico,
oltre agli accantonamenti per il risanamento della finanza pubblica ai sensi dell’art. 28 comma 3
del D.L. 201/2011, dell’art. 35 comma 4 del D.L. 1/2012 e dell’art. 4, comma 11 del D.L. 16/2012,
dell’art. 16, comma 3 d.l. n. 95/2012, dell’art. 15 comma 22 d.l. n. 95/2012, dell’art. 1 comma 132
della legge n. 228/2012, dell’art. 1 c. 526 l. 147/2013 e dell’art. 46 c. 3 d.l. n. 66/2014) registrati nel
2014 pari a +175,0 milioni rispetto il 2013; all’applicazione nel 2014 da parte dello Stato delle
riserve erariali di cui all’art. 1 comma 508 della l. n. 147/2013 (che spettano allo Stato
conformemente al contenuto del Protocollo Stato-Regione del 23 ottobre 2014), per un importo
pari a 134,1 milioni.
Si evidenzia infine che sulla diminuzione della consistenza del saldo finale di cassa del 2014
rispetto a quello del 2013 (-551,8 milioni) ha inciso il pagamento netto di 550,0 milioni effettuato
nel 2014 dalla Regione a favore dello Stato, in attuazione al Protocollo Stato-Regione del 23
ottobre 2014 e dell’art. 1 comma 514 della l. n. 190/2014, con riferimento al contributo al
federalismo fiscale (ora, contributo finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico); in termini
contabili, il citato pagamento si è tradotto in movimentazioni in partite di giro con pagamenti
pari a 1.060,0 milioni, parzialmente compensati da riscossioni pari a 510,0 milioni.
Accanto alla cassa della Tesoreria regionale e della Tesoreria provinciale dello Stato, sussiste un
conto corrente intestato alla Regione presso la Tesoreria centrale dello Stato: in particolare, a
seguito del passaggio al regime di cassa della tesoreria unica mista, sulla Tesoreria centrale dello
258
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Stato resta attivo solamente il conto corrente programmi comunitari. Nella seguente tabella si
elabora il saldo di cassa al 31.12 del citato conto e la sua formazione.
Tabella 71 Movimentazioni e saldo 2012-2014 su c/c della Tesoreria centrale dello Stato Movimentazioni sul conto corrente
Tesoreria Centrale Stato (n. 22917 - conto programmi comunitari)
2012 2013 2014
saldo al 1.1 155.022.512,50 154.276.765,31 225.153.275,88 Accreditamenti di competenza da Stato e da terzi (+)
84.254.252,81 154.876.510,57 101.901.080,89
Trasferimenti dal conto (-) 85.000.000,00 84.000.000,00 87.000.000,00
- girofondi 0,00 0,00 0,00
- prelevamenti 85.000.000,00 84.000.000,00 87.000.000,00
saldo al 31.12 154.276.765,31 225.153.275,88 240.054.356,77
Fonte: rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Relativamente alle movimentazioni e al saldo del conto corrente della Tesoreria centrale dello
Stato (n. 22917 - conto programmi comunitari), si forniscono le seguenti indicazioni con
riferimento al 2014.
- I residui attivi al 31.12.14 sul capitolo di entrata n. 1752 u.b. 6.2.260 corrispondono a €
288.153.275,88. Si evidenzia che il citato importo è stato oggetto di rettifica contabile in
diminuzione di € 48.098.919,11 da parte della Regione nell’esercizio 2015, in conto residui 2014115,
in correlazione e per pari importo a quella operata sul correlato capitolo di spesa n. 9802 u.b.
12.1.4.1196, portandolo a € 240.054.356,77 e questo importo rappresenta il saldo finale del 2014
(analogamente, la Regione nel 2014 ha provveduto all’eliminazione in conto residui 2013 della
somma di € 20.123.489,43, contestualmente all’azzeramento del maggiore impegno di spesa di
pari importo sul correlato capitolo di spesa, rettificando il residuo attivo sul sopra citato capitolo
di entrata n. 1752, pari al 31.12.2013 a € 245.276.765,31 e portandolo a € 225.153.275,88).
- Gli accreditamenti di competenza dallo Stato e da terzi sul conto corrente aperto presso la
Tesoreria centrale dello Stato (€ 101.901.080,89) corrispondono all’ammontare dei pagamenti
emessi sul sopra citato capitolo di spesa n. 9802 (€ 110.108.024,79), detratto l’importo (€
8.206.943,90) relativo agli accrediti contabilizzati dalla Tesoreria centrale negli anni precedenti
per i quali le relative quietanze sono pervenute (contabilizzate nel rendiconto regionale come
mandati di pagamento a residui sul suddetto capitolo di spesa n. 9802).
115 Come risulta da comunicazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria.
259 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- I trasferimenti dal conto (a titolo di prelevamenti), pari a € 87.000.000,00, corrispondono alle
riscossioni complessive effettuate nell’esercizio sul suddetto capitolo di entrata n. 1752.
Complessivamente, nel triennio 2012-2014 il conto programmi comunitari presso la Tesoreria
centrale dello Stato ha registrato: nel 2012 accreditamenti per 84,3 milioni e prelevamenti per
85,0 milioni, con un saldo al 31.12 di 154,3 milioni; nel 2013 accreditamenti per 154,9 milioni e
prelevamenti per 84,0 milioni, con un saldo al 31.12 di 225,2 milioni; nel 2014 accreditamenti per
101,9 milioni e prelevamenti per 87,0 milioni, con un saldo al 31.12 di 240,1 milioni.
6.3 Fondamentali caratteristiche della gestione della cassa nel triennio 2012-2014.
I principali fattori che hanno caratterizzato la gestione della cassa nel triennio 2012-2014 possono
essere sintetizzati nei termini seguenti.
a) Le entrate tributarie e, in particolare, le compartecipazioni erariali, hanno rappresentato la
componente predominante delle entrate di cassa; a seguito dell’operatività del nuovo sistema
di riscossione, hanno garantito fisiologicamente una velocità di riscossione molto elevata,
registrando ordinariamente la riscossione di larga parte degli accertamenti di competenza
dell’esercizio.
b) Gli afflussi di cassa derivanti dalle compartecipazioni erariali hanno comunque risentito di
elementi perturbativi, collegati sostanzialmente al gettito non ripetitivo di compartecipazioni
erariali, soprattutto imputabile alla compartecipazione all’IRES, nonché agli effetti del
contributo al federalismo fiscale (ora, contributo finalizzato alla sostenibilità del debito
pubblico), degli accantonamenti per il risanamento della finanza pubblica oltre che
dell’applicazione delle riserve erariali.
c) La consistenza del saldo finale di cassa al 31.12.2014, in diminuzione rispetto il saldo al
31.12.2013, risente del pagamento netto di 550,0 milioni effettuato nel 2014 dalla Regione a
favore dello Stato, in attuazione del Protocollo Stato-Regione del 23 ottobre 2014 e dell’art. 1
comma 514 delle l. n. 190/2014, a titolo di contributo al federalismo fiscale (ora, contributo
finalizzato alla sostenibilità del debito pubblico).
d) Le risultanze di cassa della Tesoreria regionale e della contabilità speciale presso la Tesoreria
provinciale dello Stato evidenziano saldi positivi complessivi assai rilevanti (1.882,1 milioni
nel 2012, 2.434,2 milioni nel 2013 e 1.882,4 milioni nel 2014), a cui si aggiungono i saldi attivi
presso la Tesoreria centrale dello Stato (154,3 milioni nel 2012, 225,2 milioni nel 2013 e 240,1
milioni nel 2014).
260
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
e) L’agevole e soddisfacente gestione degli equilibri di cassa, consentita sia dal sistema di
tesoreria unica sia dal nuovo sistema di riscossione delle compartecipazioni erariali, ha
permesso di non ricorrere ad anticipazioni di tesoreria.
f) La Regione dispone di una strutturale rilevante giacenza di cassa; ciò è ascrivibile
soprattutto al fatto che le entrate sono caratterizzate da una elevata liquidità correlata al
sistema di riscossione delle entrate tributarie (tra cui si segnalano le compartecipazioni
erariali). Al contrario, le procedure di spesa richiedono tempi superiori all’esercizio di gestione
per la conclusione del ciclo contabile (pagamento), soprattutto in relazione alle spese in conto
capitale, a cui si aggiunge la componente del contenimento della spesa dovuto ai vincoli del
patto di stabilità.
261 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
7. DINAMICHE GENERALI DELLE SPESE 7.1 Logiche di rappresentazione della gestione delle spese e
quantificazione delle partite di rilevanza tecnico contabile
La spesa regionale viene in questa sede esaminata esclusivamente nei suoi aspetti finanziari e in
relazione alle dinamiche che l’hanno interessata nel triennio 2012-2014. Appartiene oramai alle
consolidate logiche del controllo di questa Sezione, il mirato approfondimento delle risultanze
della spesa qui esposta nell’ambito di specifici referti che coniugano gli esiti finanziari con gli
eventi che li hanno determinati al fine di valutarne la portata.
L’analisi finanziaria viene condotta con riferimento alla spesa effettiva e secondo la sua
classificazione in “titoli” (in relazione alla loro natura) e “finalità” (che individuano i settori
generali di intervento e di funzionamento della Regione).
Va subito precisato che l’analisi viene eseguita sulle risultanze finanziarie dell’esercizio al netto
delle partite tecnico contabili per compensazioni e rimborsi derivanti dalle caratteristiche del
sistema di riscossione delle entrate da compartecipazione sopra illustrate, che rimangono del tutto
estranee ad una disamina finanziaria tesa a evidenziare le risorse effettivamente destinate e
utilizzate nei singoli settori di attività, secondo una logica espositiva che da un lato le riferisce al
totale delle risorse e dall’altro tende a cogliere i rapporti esistenti tra le singole componenti del
ciclo gestionale della spesa.
La dimensione di tali partite tecnico contabili è di grande rilevanza all’interno delle componenti
di entrata e di spesa risultanti dal rendiconto ed è contabilmente sintetizzabile nei seguenti
termini:
Tabella 72 - partite tecnico contabili nell’anno 2014
TOTALE CAPITOLI ENTRATA 4100, 4101, 4110 , 1789 e 4129
gestione di competenza:
previsione definitiva
845.000.000,00
accertamenti
623.373.457,72
minori accertamenti
221.626.542,28
riscossioni
530.893.994,64
residui al 31.12.2014
92.479.463,08
262
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
gestione dei residui:
residui al 01.01.2014
4.611.126,35
minori accertamenti
-
riscossioni
4.611.126,35
residui al 31.12.2014
-
TOTALE CAPITOLO SPESA 9679
gestione di competenza:
stanziamento definitivo
850.611.126,35
impegni
627.984.584,07
economie
222.626.542,28
pagamenti
561.573.592,78
residui al 31.12.2014
66.410.991,29 gestione dei residui:
residui al 01.01.2014
45.370.963,37
economie
-
pagamenti 45.321.414,91
residui al 31.12.2014 49.548,46
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Per quanto attiene alla metodologia espositiva dei fenomeni ora in esame, l’analisi viene
elaborata con riferimento agli ordinari elementi del ciclo gestionale della spesa e cioè in relazione
agli stanziamenti, agli impegni, ai trasferimenti a competenza derivata, alle economie e ai
pagamenti.
Si precisa subito anche in questa sede che i dati relativi ai trasferimenti per l’anno 2014 hanno
valore pari a 0 in quanto è stato eliminato l’istituto delle somme trasferite a competenza
derivata..
La gestione della spesa viene esaminata, tanto per la competenza quanto per i residui, in relazione
alle “finalità”, utilizzando i sottoelencati indicatori116:
116 Tali indicatori sono elaborati senza tener conto delle limitazioni che sussistono in capo all’attività di impegno e di pagamento a
263 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- capacità di impegno: che è costituita dal rapporto tra gli impegni di competenza e gli
stanziamenti assestati, esprime l’attitudine a tradurre in programmi di spesa le decisioni politiche
sulla ripartizione delle risorse;
- indice di trasferimento: che è costituito dal rapporto tra le somme di competenza non impegnate
e trasferite all’esercizio successivo e gli stanziamenti assestati, indica la quota degli stanziamenti
assestati di competenza che si traduce nella competenza derivata dell’esercizio successivo;
- indice di economia: che è costituito dal rapporto tra le somme di competenza portate in
economia e gli stanziamenti assestati, indica la quota delle risorse di competenza non utilizzate
nell’esercizio, nemmeno per il trasferimento all’esercizio successivo;
- velocità di pagamento complessiva: che è costituita dal rapporto tra il totale dei pagamenti
(competenza + residui) e la somma dei residui passivi all’inizio dell’esercizio e degli impegni di
competenza, esprime il grado di velocità del pagamento dell’insieme delle risorse (competenza +
residui) a disposizione;
- velocità di pagamento da competenza: che è costituita dal rapporto tra i pagamenti di
competenza e gli impegni di competenza, esprime il grado di velocità del pagamento delle somme
impegnate relativamente alla gestione di competenza;
- velocità di pagamento da residui: che è costituita dal rapporto tra i pagamenti in conto residui e
l’ammontare dei residui passivi iniziali, esprime il grado di velocità del pagamento dei residui
passivi accertati all’inizio dell’esercizio;
- indice di smaltimento per eliminazione dei residui passivi iniziali: che è costituito dal rapporto
fra l’ammontare dei residui passivi eliminati e l’ammontare dei residui passivi iniziali, esprime la
riduzione della massa dei residui passivi iniziali per effetto dell’eliminazione.
In conformità a una logica espositiva oramai consolidata, l’esame si fa anche carico di verificare
gli andamenti finanziari della spesa regionale gestita con modalità diverse da quelle ordinarie in
quanto contraddistinte da autonomia gestionale, quali le gestioni fuori bilancio e le gestioni
attraverso funzionari delegati.
Contrariamente alle precedenti relazioni allegate alle parifiche, non vengono riportati in questa
sede i dati relativi alla spesa a favore di enti regionali intesi in senso lato. Il fenomeno costituisce
infatti oggetto di specifico approfondimento nell’ambito di un controllo attualmente in itinere.
causa dei vincoli derivanti dall’osservanza degli accordi assunti dalla Regione per l’attuazione del patto di stabilità interno.
264
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
7.2 Andamenti generali e spesa di competenza
Stanziamenti assestati, impegni, economie e pagamenti derivanti dalla gestione di competenza
afferente alle spese effettive, e quindi al netto delle partite di giro117, hanno registrato una
riduzione nel passaggio dal 2012 al 2013 e un aumento nel passaggio dal 2013 al 2014. I
trasferimenti sono invece stati caratterizzati da un andamento crescente nel passaggio dal 2012 al
2013 e da un andamento decrescente nel passaggio dal 2013 al 2014, determinato dalla
eliminazione nel 2014 dell’istituto delle somme trasferite, come meglio specificato in premessa.
Per impegni + trasferimenti il trend è stato invece di segno negativo sia nel 2012/2013 che nel
2013/2014.
Se si pongono invece a confronto gli anni 2012 e 2014, stanziamenti assestati, impegni,
trasferimenti, impegni + trasferimenti e pagamenti, sono stati caratterizzati da un trend
decrescente. Fanno eccezione le economie che sono aumentate in seguito alla eliminazione del
meccanismo della competenza derivata nell’anno 2014.
La tabella che segue evidenzia quanto appena descritto.
Tabella 73 - gestione di competenza da spese effettive
Gestione di competenza da spese effettive (in migliaia di euro) 2012 2013 2014
STANZIAMENTO ASSESTATO 7.206.941 6.826.297 6.845.213
IMPEGNI 5.325.857 4.682.692 4.986.334
TRASFERIMENTI 1.098.783 1.680.865 -
IMPEGNI + TRASFERIMENTI 6.424.641 6.363.557 4.986.334
ECONOMIE 782.300 462.740 1.858.880
PAGAMENTI 4.609.696 4.078.837 4.261.879
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Al fine di consentire una cognizione della complessiva dimensione finanziaria della spesa relativa
all’esercizio 2014, si rappresentano, nelle due tabelle che seguono, prima i suddetti valori
finanziari della spesa effettiva al lordo delle partite tecnico contabili e poi le risultanze della spesa
in partita di giro di cui al titolo IV. 117 Si ribadisce che, se non diversamente indicato, gli importi esposti in questa parte della relazione sono anche al netto delle partite di significato esclusivamente contabile.
265 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 74 - gestione di competenza da spese effettive al lordo delle partite tecnico contabili Gestione di competenza da spese effettive (in migliaia di euro) al
lordo delle partite tecnico contabili 2012 2013 2014
STANZIAMENTO ASSESTATO 8.120.941 7.671.297 7.695.824
IMPEGNI 5.819.857 5.273.882 5.614.318
TRASFERIMENTI 1.098.783 1.680.865 -
IMPEGNI + TRASFERIMENTI 6.918.641 6.954.747 5.614.318
ECONOMIE 1.202.300 716.550 2.081.506
PAGAMENTI 4.949.955 4.624.656 4.823.452
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 75 - gestione di competenza al lordo delle partite tecnico contabili
Gestione di competenza (in migliaia di euro) al lordo delle partite
tecnico contabili 2012 2013 2014
STANZIAMENTO ASSESTATO 9.650.120 9.419.742 9.573.272
IMPEGNI 6.941.396 6.457.735 6.979.453
TRASFERIMENTI 1.203.764 1.781.237 -
IMPEGNI + TRASFERIMENTI 8.145.161 8.238.972 6.979.453
ECONOMIE 1.504.960 1.180.770 2.593.819
PAGAMENTI 5.446.122 5.162.896 5.431.848
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Ai fini della disamina sulla spesa effettiva, si osserva che nell’esercizio 2014 lo stanziamento
assestato di siffatta spesa ammonta ad euro 6.845,21 milioni, di cui euro 4.662,47 milioni da spese
correnti, euro 1.988,97 milioni da spese d’investimento ed euro 193,77 milioni da spese per
rimborso di mutui e prestiti. Lo stanziamento assestato da spese effettive registra quindi un
decremento rispetto al 2012 ed un lieve incremento rispetto al 2013 pari a, rispettivamente, -
5,02% (euro - 361,73 milioni) e + 0,28% (euro + 18,91 milioni).
Anche gli impegni relativi a spese effettive, pari a euro 4.986,33 milioni, hanno registrato nel 2014
un decremento rispetto al 2012 (- 6,37%, corrispondente ad euro - 339,52 milioni) ed un
incremento rispetto al 2013 (+ 6,48%, corrispondente ad euro + 303,64 milioni).
Le risultanze del 2014 afferenti a trasferimenti e a economia risentono ovviamente delle modifiche
del regime contabile regionale di cui si è detto in precedenza.
266
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
I pagamenti da spese effettive (euro 4.261,88 milioni nel 2014) sono stati caratterizzati da un
trend negativo nel passaggio dal 2012 al 2014 (- 7,55%, euro - 347,82 milioni) e da un trend
positivo nel passaggio dal 2013 al 2014 (+ 4,49%, euro + 183,04 milioni).
Si riporta di seguito un grafico rappresentativo degli andamenti negli anni 2012, 2013 e 2014 di
stanziamenti assestati, impegni, trasferimenti, impegni + trasferimenti, economie e pagamenti
derivanti dalla gestione di competenza da spese effettive, e quindi al netto delle partite di giro,
che conferma il trend appena descritto.
Figura 8 - gestione di competenza da spese effettive
7.3 Risultanze per titoli
Andamento della spesa nel triennio
I grafici di seguito riportati evidenziano gli andamenti delle spese effettive nel triennio 2012-2014
ripartite per titolo (spese correnti, d’investimento e per rimborso di mutui e prestiti) e con
riferimento a stanziamenti assestati e impegni + trasferimenti. Le risultanze del 2014sono
fortemente influenzate dalle novità del regime contabile regionale di cui si è ampiamento detto.
-
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
8.000.000
2012 2013 2014
Gestione di competenza da spese effettive (in migliaia di euro)
STANZIAMENTO ASSESTATO
IMPEGNI
TRASFERIMENTI
IMPEGNI + TRASFERIMENTI
ECONOMIE
PAGAMENTI
267 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 9 - andamento di stanziamenti assestati e di impegni + trasferimenti di spesa corrente
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Figura 10 - andamento di stanziamenti assestati e di impegni + trasferimenti di spesa d’investimento
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Figura 11 - andamento di stanziamenti assestati e di impegni + trasferimenti di spesa per rimborso di mutui e prestiti
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
3.500.000
3.700.000
3.900.000
4.100.000
4.300.000
4.500.000
4.700.000
4.900.000
5.100.000
2012 2013 2014
TITOLO I (spesa corrente in migliaia di euro)
stanziamento assestato
impegni + trasferimenti
800.000
1.000.000
1.200.000
1.400.000
1.600.000
1.800.000
2.000.000
2.200.000
2012 2013 2014
TITOLO II (spesa d'investimento in migliaia di euro)
stanziamento assestato
impegni + trasferimenti
170.000
180.000
190.000
200.000
210.000
220.000
230.000
240.000
250.000
260.000
2012 2013 2014
TITOLO III (spesa per rimborso di mutui e prestiti in migliaia di euro)
stanziamento assestato
impegni + trasferimenti
268
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
In un dettaglio afferente ai singoli elementi del ciclo gestionale della spesa riferito ai titoli della
spesa stessa, il rapporto tra le risultanze del rendiconto 2014 e quelle dell’esercizio precedente
attesta che a livello di stanziamento assestato il lieve incremento delle risorse allocate nel
2013/2014 (+ 0,28%, euro + 18,92 milioni) è stato determinato dalla forte variazione positiva sia
in termini percentuali che assoluti della spesa d’investimento (+ 5,56%, euro + 104,72 milioni) a
fronte delle variazioni negative della spesa corrente (- 1,55%, euro – 73,21 milioni) e della spesa
per rimborso di mutui e prestiti (- 6,10%, corrispondente a euro – 12,59 milioni).
Anche per quanto attiene agli impegni di spesa, la disamina del trend nel biennio 2013/2014
evidenzia con chiarezza che il maggior incremento percentuale (+ 6,48%, euro +303,64 milioni) si
registra in ordine alla spesa d’investimento (+ 43,09%, euro + 270,29 milioni) seguito da quello
della spesa corrente (+ 1,23%, euro + 47,52 milioni). La spesa per il rimborso di mutui e prestiti è
invece caratterizzata una variazione di segno negativo (- 7,53%, euro - 14,17 milioni).
In seguito all’eliminazione nel 2014 dell’istituto dei trasferimenti, i trasferimenti da spesa
corrente e quelli da spesa d’investimento sono stati interessati nel biennio 2013/2014 da variazioni
negative pari al valore assunto nell’anno 2013 (euro – 494,45 milioni e euro – 1.186,41 milioni).
Conseguentemente, nel passaggio dal 2013 al 2014, le economie da spesa d’investimento sono
aumentate nella misura di + 1.446,17% (euro + 1.020,84 milioni), quelle da spesa corrente nella
misura di + 99,96% (euro + 373,72 milioni), mentre per quelle da spese per rimborso di mutui e
prestiti la variazione di segno positivo è stata pari a + 8,63% (euro + 1,578 milioni).
Per i pagamenti da spesa d’investimento e da spesa corrente, nel biennio 2013/2014, le variazioni
sono state tutte di segno positivo pari a, rispettivamente, + 43,61% (euro + 101,15 milioni) e +
2,63% (euro + 96,09 milioni). Le spese per rimborso di mutui e prestiti sono state invece
caratterizzate da variazioni di segno negativo – 7,58% (euro – 14,20 milioni).
La seguente tabella offre una visione sinottica delle risultanze sopra descritte ponendo in
raffronto (riferito alla spesa del 2014 rispetto a quella del 2013) gli incrementi/decrementi
registrati dalla spesa corrente e dalla spesa d’investimento.
269 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 76 - variazioni della spesa corrente e della spesa d’investimento nel biennio 2013/2014
variazione nel biennio 2013/2014: parte corrente parte in conto capitale
stanziamenti assestati -1,55% 5,56%
impegni 1,23% 43,09%
trasferimenti -100,00% -100,00%
economie 99,96% 1446,17%
pagamenti 2,63% 43,61%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Rapporto con il totale della spesa effettiva
Venendo ora al rapporto tra la spesa afferente ai singoli titoli ed il totale della spesa effettiva, si
osserva che nel triennio 2012-2014 le incidenze percentuali degli stanziamenti assestati relativi,
rispettivamente, a spese correnti, a spese d’investimento e a spese per rimborso di mutui e prestiti
sugli stanziamenti assestati da spese effettive hanno avuto un andamento caratterizzato da
variazioni percentuali non particolarmente significative. L’incidenza degli stanziamenti di parte
corrente sul totale degli stanziamenti assestati di spesa effettiva è stata del 68,11% nel 2014 (-
1,26% rispetto al 2013), per quelli da spese d’investimento del 29,06% nel 2014 (+ 1,45% rispetto
al 2013), per quelli da spese per rimborso di mutui e prestiti del 2,83% nel 2014 (- 0,19% rispetto
al 2013).
Sempre nel triennio 2012-2014, le incidenze percentuali degli impegni di spese correnti sul totale
degli impegni di spesa effettiva hanno avuto un andamento oscillante (crescente nel passaggio dal
2012 al 2013 e decrescente nel passaggio dal 2013 al 2014), quelle degli impegni da spese
d’investimento un andamento oscillante (decrescente nel passaggio dal 2012 al 2013 e crescente
nel passaggio dal 2013 al 2014), mentre quelle degli impegni da spese per rimborso di mutui e
prestiti un andamento decrescente. Per gli impegni, le variazioni sono state di entità significativa.
Precisamente, per gli impegni da spesa corrente si registra nel 2014 una riduzione pari a - 4,08%
rispetto al 2013, per quelli da spesa d’investimento un aumento pari a + 4,60%, mentre per quelli
da spesa per rimborso di mutui e prestiti una riduzione pari a - 0,19%.
Dal momento che nel 2014 c’è stata l’eliminazione del meccanismo della competenza derivata,
non ha molto senso considerare le incidenze percentuali con riferimento ai trasferimenti.
La tabella che segue presenta una visione sinottica riferita al triennio 2012-2014 del rapporto
percentuale che, con riferimento ai valori degli stanziamenti assestati, degli impegni e dei
270
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
trasferimenti, si configura tra la spesa di ciascun titolo e il totale delle spese effettive di ciascun
anno.
Tabella 77 – rapporto nel triennio 2012-2014 tra la spesa di ciascun titolo ed il totale delle spese effettive rapporto nel triennio 2012-2014 tra la spesa di ciascun titolo ed il
totale delle spese effettive: 2012 2013 2014
Titolo I stanziamenti assestati 68,54% 69,37% 68,11%
Titolo I impegni 77,33% 82,59% 78,51%
Titolo I trasferimenti 36,03% 29,42% non calc.
Titolo II stanziamenti assestati 27,96% 27,60% 29,06%
Titolo II impegni 18,03% 13,40% 18,00%
Titolo II trasferimenti 63,97% 70,58% non calc.
Titolo III stanziamenti assestati 3,51% 3,02% 2,83%
Titolo III impegni 4,64% 4,02% 3,49%
Titolo III trasferimenti 0,00% 0,00% non calc.
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
La tabella che segue anticipa invece i valori totali assunti dagli indicatori della gestione di
competenza capacità d’impegno, indice di trasferimento e indice di economia da spese effettive,
da spese correnti e da spese d’investimento nel triennio 2012-2014, mentre i valori per ciascuna
finalità verranno riportati nel paragrafo che segue.
Tabella 78 - indicatori della gestione di competenza
totale capacità d'impegno indice di trasferimento indice di economia
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
da spese effettive 73,90% 68,60% 72,84% 15,25% 24,62% 0,00% 10,85% 6,78% 27,16%
da spese correnti 83,38% 81,66% 83,97% 8,01% 10,44% 0,00% 8,60% 7,89% 16,03%
da spese d'investimento 47,66% 33,29% 45,13% 34,89% 62,96% 0,00% 17,45% 3,75% 54,87%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
L’indicatore capacità d’impegno da spese effettive, diretto ad esprimere l’attitudine a tradurre in
programmi di spesa le decisioni politiche sulla ripartizione delle risorse, presenta nel triennio
2012-2014 un trend oscillante, decrescente nel passaggio dal 2012 al 2013 e crescente nel passaggio
dal 2013 al 2014.
271 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Dati i valori comunque abbastanza elevati assunti dall’indicatore capacità d’impegno (73,90%
nel 2012, 68,60% nel 2013 e 72,84% nel 2014), l’indice di trasferimento, che esprime la parte di
stanziamento assestato che viene trasferita all’esercizio successivo, e l’indice di economia, che
esprime la parte delle risorse di competenza a disposizione e non utilizzate nell’esercizio nemmeno
per il trasferimento all’esercizio successivo, presentano nel triennio 2012-2014 valori più contenuti
ed un andamento oscillante. In particolare l’indice di trasferimento passa da un valore di 15,25%
nel 2012 ad un valore di 24,62% nel 2013 e ad un valore pari a 0 nel 2014 in seguito
all’eliminazione dell’istituto della competenza derivata, mentre l’indice di economia presenta
valori pari a 10,85% nel 2012, a 6,78% nel 2013 e a 27,16% nel 2014.
Si riporta ancora un grafico che mette in evidenza l’andamento nel triennio 2012-2014 degli
indicatori di gestione.
Figura 12 - indicatori della gestione di competenza da spese effettive
7.4 Risultanze per finalità
Si riportano di seguito le tabelle afferenti alla rappresentazione della spesa nel triennio 2012-2014
ripartita negli undici settori generali di intervento (finalità) previsti dal bilancio regionale, con
un’articolazione riferita a stanziamenti assestati, impegni, trasferimenti, economie ed impegni +
trasferimenti. Le tabelle espongono i dati relativi alla gestione di competenza da spese effettive,
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2012 2013 2014
Gestione di competenza delle spese effettive - indicatori di gestione
indice di economia
indice ditrasferimentocapacità d'impegno
272
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
con una specifica evidenza riferita anche alle spese di parte corrente e a quelle di parte capitale
(spese d’investimento).118
118 Gli importi esposti sono al netto delle partite di significato esclusivamente tecnico contabile.
273
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 79 - gestione di competenza per finalità da spese effettive
finalità
gestione di competenza per finalità triennio 2012-2014 (spese effettive - in migliaia di euro)
stanziamento assestato impegni trasferimenti economie impegni + trasferimenti
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 463.403 326.342 380.207
405.060
206.963
309.387 49.171 109.405 0 9.172 9.973 70.820 454.231 316.368 309.387
tutela dell'ambiente e difesa del territorio
122.807 132.539 117.094
50.771
49.028
50.779 65.698 80.203 0 6.338 3.308 66.315 116.469 129.231 50.779
gestione del territorio 390.818 374.003 364.097
298.804
288.901
254.108 89.649 80.948 0 2.365 4.155 109.989 388.453 369.849 254.108
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
163.818 105.813 169.236
148.158
81.317
122.788 14.585 21.400 0 1.076 3.096 46.447 162.742 102.717 122.788
attività culturali, ricreative e sportive
117.272 100.667 100.113
102.578
92.715
74.347 9.442 4.242 0 5.253 3.710 25.766 112.019 96.957 74.347
istruzione, formazione e ricerca 250.605 215.875 196.483
186.733
165.916
133.414 60.729 49.607 0 3.143 352 63.069 247.462 215.523 133.414
sanità pubblica 2.607.926 2.516.305 2.520.230
2.461.771
2.284.383
2.465.217 84.003 188.160 0 62.151 43.761 55.012 2.545.774 2.472.544 2.465.217
protezione sociale 574.848 531.996 497.453
445.036
438.209
409.871 92.018 78.347 0 37.795 15.440 87.582 537.054 516.556 409.871
sussidiarietà e devoluzione 596.136 573.146 628.830
562.261
531.346
581.301 10.964 38.971 0 22.911 2.829 47.529 573.225 570.317 581.301
affari istituzionali, economici e fiscali generali
1.517.652 1.605.331 1.526.886
326.987
246.469
281.731 593.008 997.371 0 597.657 361.492 1.245.156 919.995 1.243.839 281.731
funzionamento della Regione 401.657 344.281 344.585
337.698
297.446
303.391 29.519 32.212 0 34.439 14.624 41.195 367.217 329.657 303.391
TOTALE 7.206.941 6.826.297 6.845.213 5.325.857 4.682.692 4.986.334 1.098.783 1.680.865 0 782.300 462.740 1.858.880 6.424.641 6.363.557 4.986.334
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
274
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 80 - gestione di competenza per finalità da spese correnti
finalità
gestione di competenza per finalità triennio 2012-2014 (spese correnti - in migliaia di euro)
stanziamento assestato impegni trasferimenti economie impegni + trasferimenti
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 93.796 80.692 82.533
84.634
74.492
78.535 5.324 2.923 0 3.838 3.277 3.999 89.958 77.415 78.535
tutela dell'ambiente e difesa del territorio
24.759 19.403 19.799 22.052
16.482
18.977
1.155 185 0 1.551 2.736 823 23.207 16.668 18.977
gestione del territorio 192.149 199.279 205.724
181.697
188.096
195.603 8.694 9.899 0 1.758 1.284 10.120 190.391 197.995 195.603
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
35.661 26.404 25.133
34.782
25.762
25.111 109 38 0 770 603 22 34.891 25.801 25.111
attività culturali, ricreative e sportive
68.779 51.482 47.886
60.614
47.500
44.725 5.019 2.696 0 3.147 1.286 3.161 65.632 50.195 44.725
istruzione, formazione e ricerca 204.892 177.056 146.949
144.021
130.032
107.128 58.582 46.743 0 2.289 282 39.821 202.603 176.775 107.128
sanità pubblica 2.402.023 2.273.267 2.296.389
2.377.332
2.239.691
2.247.287 22.770 30.931 0 1.921 2.645 49.102 2.400.102 2.270.622 2.247.287
protezione sociale 341.076 330.539 317.115 323.020
310.356
295.071
7.309 16.881 0 10.747 3.302 22.044 330.329 327.237 295.071
sussidiarietà e devoluzione 527.825 532.692 599.988
505.904
500.510
562.252 1.623 29.373 0 20.299 2.809 37.736 507.526 529.883 562.252
affari istituzionali, economici e fiscali generali
663.645 712.104 589.541
58.124
47.111
49.431 256.741 323.106 0 348.780 341.887 540.111 314.864 370.218 49.431
funzionamento della Regione 384.688 332.767 331.413
326.225
287.335
290.765 28.550 31.677 0 29.913 13.754 40.648 354.774 319.013 290.765
TOTALE 4.939.290 4.735.684 4.662.470 4.118.405 3.867.367 3.914.884 395.873 494.453 0 425.012 373.865 747.587 4.514.278 4.361.820 3.914.884
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
275 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 81 - gestione di competenza per finalità da spese d’investimento
finalità
gestione di competenza per finalità triennio 2012-2014 (spese d'investimento - in migliaia di euro)
stanziamento assestato impegni trasferimenti economie impegni + trasferimenti
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 369.605 245.648 297.674
320.424
132.470
230.852 43.847 106.482 0 5.334 6.696 66.822 364.271 238.951 230.852
tutela dell'ambiente e difesa del territorio
98.048 113.136 97.295
28.719
32.546
31.802 64.542 80.018 0 4.787 572 65.493 93.261 112.564 31.802
gestione del territorio 198.669 174.724 158.373
117.107
100.804
58.506 80.955 71.049 0 608 2.871 99.867 198.062 171.853 58.506
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
128.158 79.409 144.103
113.376
55.554
97.677 14.476 21.362 0 306 2.494 46.426 127.852 76.916 97.677
attività culturali, ricreative e sportive
48.493 49.185 52.227
41.964
45.215
29.622 4.423 1.546 0 2.106 2.424 22.605 46.387 46.762 29.622
istruzione, formazione e ricerca 45.713 38.819 49.534 42.712
35.885
26.287
2.147 2.864 0 854 71 23.248 44.859 38.749 26.287
sanità pubblica 205.902 243.038 223.840
84.439
44.692
217.930 61.234 157.229 0 60.230 41.116 5.910 145.672 201.922 217.930
protezione sociale 233.773 201.457 180.338
122.016
127.853
114.801 84.709 61.466 0 27.048 12.138 65.538 206.725 189.319 114.801
sussidiarietà e devoluzione 68.311 40.454 28.842
56.358
30.836
19.048 9.341 9.598 0 2.613 20 9.793 65.699 40.434 19.048
affari istituzionali, economici e fiscali generali
601.256 686.868 743.571
21.806
11.285
58.391 336.267 674.264 0 243.183 1.319 685.180 358.073 685.549 58.391
funzionamento della Regione 16.969 11.514 13.172
11.474
10.110
12.625 969 534 0 4.526 870 547 12.443 10.645 12.625
TOTALE 2.014.897 1.884.251 1.988.969 960.393 627.250 897.541 702.910 1.186.412 0 351.594 70.589 1.091.429 1.663.303 1.813.662 897.541
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
276
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le risultanze delle suesposte tabelle dimostrano che nel 2014 e con riferimento a stanziamenti
assestati, impegni, economie e impegni + trasferimenti, le più significative percentuali d’incidenza
sui rispettivi totali sono state registrate dalla finalità sanità pubblica e dalla finalità affari
istituzionali, economici e fiscali generali.
In particolare, nel 2014, la finalità sanità pubblica presenta una percentuale d’incidenza sul totale
dello stanziamento assestato da spese effettive (euro 6.845,21 milioni), del 36,82% (euro 2.520,23
milioni). La finalità affari istituzionali, economici e fiscali generali incide invece nella misura del
22,31% (euro 1.526,88 milioni)119. Il restante 40,87% del totale dello stanziamento assestato da
spese effettive è ripartito tra le rimanenti nove finalità con percentuali d’incidenza che vanno da
un minimo di 1,46% per la finalità attività culturali, ricreative e sportive ad un massimo di 9,19%
per la finalità sussidiarietà e devoluzione.
Sempre con riferimento allo stanziamento assestato da spese effettive, che è stato interessato nel
passaggio dal 2013 al 2014 da una lieve variazione positiva (+ 0,28%, euro + 18,92 milioni), si
rileva che la finalità infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni è quella che presenta la variazione
positiva in termini sia percentuali che assoluti di entità maggiore (+ 59,94%, euro + 63,42 milioni)
con un valore dello stanziamento assestato da spese effettive nel 2014 pari a euro 169,24 milioni e
dunque, addirittura superiore a quello registrato nel 2012 (euro 163,82 milioni). La variazione di
euro 63,42 milioni è stata determinata principalmente dalla variazione di segno positivo che ha
interessato la funzione rete stradale e autostradale (euro + 40,20 milioni). Con riferimento a tale
funzione, dalla relazione di verifica allegata al rendiconto generale dell’esercizio 2014, si appura che
le somme impegnate (euro 89,21 milioni, 95,38% delle somme stanziate) sono state
prioritariamente utilizzate (euro 83,60 milioni) per l’attuazione del programma di potenziamento e
ammodernamento della viabilità di interesse regionale mediante la realizzazione di opere affidate in
delegazione amministrativa alle società direttamente o indirettamente partecipate dalla Regione.
Tra le variazioni di segno negativo, la più consistente nel 2013/2014 in termini assoluti è quella di
cui alla finalità affari istituzionali, economici e fiscali generali (euro – 78,44 milioni, - 4,89%),
seguita dalle finalità protezione sociale (euro – 34,54 milioni, - 6,49%), istruzione, formazione e
ricerca (euro – 19,39 milioni, - 8,98%) e tutela dell’ambiente e difesa del territorio (euro – 15,44
milioni, - 11,65%). Si anticipa da subito che la finalità affari istituzionali, economici e fiscali
119 Gli stanziamenti assestati da spese correnti delle finalità sanità pubblica e affari istituzionali, economici e fiscali generali incidono sullo stanziamento assestato da spese correnti complessivo (euro 4.662,47 milioni) nella misura di, rispettivamente, 49,25% (euro 2.296,39 milioni) e 12,64% (euro 589,54 milioni). Gli stanziamenti assestati da spese d’investimento delle due finalità incidono invece sullo stanziamento assestato da spese d’investimento complessivo (euro 1.988,97 milioni) nella misura di, rispettivamente, 11,25% (euro 223,84 milioni) e 37,38% (euro 743,57 milioni).
277 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
generali è anche quella che presenta nel 2014 il valore più basso dell’indicatore capacità d’impegno
(18,45%) ed il valore più alto dell’indice di economia (81,55%).
Dunque, nel biennio 2013/2014, il lieve incremento dello stanziamento assestato da spesa effettiva
è stato determinato da variazioni delle finalità di segno sia positivo che negativo, come ben
evidenziato dalla tabella che segue.
Tabella 82 - variazioni nel biennio 2013/2014 dello stanziamento assestato da spese effettive per ciascuna finalità
variazioni nel 2013/2014 dello STANZIAMENTO ASSESTATO (spese effettive in migliaia di euro)
attività economiche 53.865 16,51%
tutela dell'ambiente e difesa del territorio -15.445 -11,65%
gestione del territorio -9.906 -2,65%
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 63.423 59,94%
attività culturali, ricreative e sportive -554 -0,55%
istruzione, formazione e ricerca -19.392 -8,98%
sanità pubblica 3.925 0,16%
protezione sociale -34.543 -6,49%
sussidiarietà e devoluzione 55.684 9,72%
affari istituzionali, economici e fiscali generali -78.445 -4,89%
funzionamento della Regione 304 0,09%
stanziamento assestato da spese effettive 18.916 0,28%
Origine: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Con riferimento agli impegni da spese effettive, che nel 2014 ammontano complessivamente ad
euro 4.986,33 milioni, è sempre la finalità sanità pubblica a incidere maggiormente sul totale nella
misura del 49,44% (euro 2.465,22 milioni)120. Il restante 50,56% del totale degli impegni da spese
effettive è ripartito tra le rimanenti dieci finalità, che presentano incidenze percentuali che vanno
da un minimo di 1,02% per la finalità tutela dell’ambiente e difesa del territorio ad un massimo di
11,66% per la finalità sussidiarietà e devoluzione.
Sempre con riferimento agli impegni da spese effettive, che nel 2013/2014 sono stati caratterizzati
da una variazione positiva pari a + 6,48% (euro + 303,64 milioni), si evidenzia che quasi tutte le
finalità sono state a loro volta interessate da variazioni incrementative. Fanno eccezione le
seguenti quattro finalità: attività culturali, ricreative e sportive (- 19,81%, euro – 18,37 milioni),
120 Se si considerano le incidenze sul totale degli impegni da spese correnti (euro 3.914,88 milioni) e da spese d’investimento (euro 897,54 milioni), con riferimento al primo, la finalità sanità pubblica incide nella misura del 57,40% (euro 2.247,29 milioni) e con riferimento al secondo nella misura del 24,28% (euro 217,93 milioni).
278
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
istruzione, formazione e ricerca (- 19,59%, euro – 32,50 milioni), gestione del territorio (- 12,04%,
euro – 34,79 milioni) e protezione sociale (- 6,47%, euro – 28,34 milioni).
In particolare, la finalità sanità pubblica risulta essere quella che presenta la variazione positiva in
termini assoluti di entità maggiore (euro + 180,83 milioni, + 7,92%), determinata principalmente
dalla variazione della funzione servizio sanitario regionale (euro + 178,83 milioni) e in particolare
da strutture sanitarie e ospedaliere per spese d’investimento (euro + 170,33 milioni).
Passando ai valori assunti nel 2014 dall’indicatore di gestione di competenza capacità d’impegno
(72,84%), si rileva che quasi tutte le finalità presentano valori molto elevati tranne affari
istituzionali, economici e fiscali genearali (18,45%) e tutela dell’ambiente e difesa del territorio
(43,37%). In particolare il valore più elevato è quello di cui alla finalità sanità pubblica (97,82%).
In seguito alla eliminazione nel 2014 dell’istituto delle somme trasferite, l’indice di trasferimento
assume valori pari a 0 per ciascuna finalità. Non ha dunque senso fare commenti sulle variazioni
intervenute nel passaggio dal 2013 al 2014 con riferimento a questo indice. Si rileva invece che in
conseguenza a ciò l’indice di economia è aumentato notevolmente, passando da un valore di
appena 6,78% nel 2013 ad un valore di ben 27,16% nel 2014.
Tutti i ragionamenti fatti per le somme impegnate, visto che per il 2014 il valore dei trasferimenti è
pari a zero, valgono anche se si considerano congiuntamente impegni e trasferimenti da spese
effettive.
Si riporta di seguito un grafico rappresentativo degli andamenti nell’anno 2014 di stanziamenti
assestati, impegni, trasferimenti, economie e impegni + trasferimenti derivanti dalla gestione di
competenza e per spese effettive, e quindi al netto delle partite di giro, che evidenzia la
preponderanza dei valori registrati dalla finalità sanità pubblica rispetto alle altre finalità.
279
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 13 - gestione di competenza per finalità da spese effettive
0
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
FINALITA'gestione di competenza 2014 da spese effettive
(valori in migliaia di euro)
STANZIAMENTOASSESTATO
IMPEGNI
TRASFERIMENTI
ECONOMIE
IMPEGNI +TRASFERIMENTI
280
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le tabelle che seguono riportano i valori nel triennio 2012-2014 e per ogni finalità relativamente
agli indicatori capacità d’impegno, indice di trasferimento e indice di economia da spese effettive,
da spese correnti e da spese d’investimento.
Tabella 83 - indicatori della gestione di competenza da spese effettive
SPESE EFFETTIVE capacità d'impegno indice di trasferimento indice di economia
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 87,41% 63,42% 81,37% 10,61% 33,52% 0,00% 1,98% 3,06% 18,63% tutela dell'ambiente e difesa del territorio
41,34% 36,99% 43,37% 53,50% 60,51% 0,00% 5,16% 2,50% 56,63%
gestione del territorio 76,46% 77,25% 69,79% 22,94% 21,64% 0,00% 0,61% 1,11% 30,21% infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
90,44% 76,85% 72,55% 8,90% 20,22% 0,00% 0,66% 2,93% 27,45%
attività culturali, ricreative e sportive
87,47% 92,10% 74,26% 8,05% 4,21% 0,00% 4,48% 3,69% 25,74%
istruzione, formazione e ricerca 74,51% 76,86% 67,90% 24,23% 22,98% 0,00% 1,25% 0,16% 32,10%
sanità pubblica 94,40% 90,78% 97,82% 3,22% 7,48% 0,00% 2,38% 1,74% 2,18%
protezione sociale 77,42% 82,37% 82,39% 16,01% 14,73% 0,00% 6,57% 2,90% 17,61% sussidiarietà e devoluzione
94,32% 92,71% 92,44% 1,84% 6,80% 0,00% 3,84% 0,49% 7,56%
affari istituzionali, economici e fiscali generali
21,55% 15,35% 18,45% 39,07% 62,13% 0,00% 39,38% 22,52% 81,55%
funzionamento della Regione
84,08% 86,40% 88,05% 7,35% 9,36% 0,00% 8,57% 4,25% 11,95%
Totale 73,90% 68,60% 72,84% 15,25% 24,62% 0,00% 10,85% 6,78% 27,16%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
281 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 84 - indicatori della gestione di competenza da spese correnti
SPESE CORRENTI capacità d'impegno indice di trasferimento indice di economia
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 90,23% 92,32% 95,16% 5,68% 3,62% 0,00% 4,09% 4,06% 4,85% tutela dell'ambiente e difesa del territorio 89,07% 84,95% 95,85% 4,66% 0,95% 0,00% 6,26% 14,10% 4,16%
gestione del territorio 94,56% 94,39% 95,08% 4,52% 4,97% 0,00% 0,91% 0,64% 4,92% infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 97,54% 97,57% 99,91% 0,31% 0,14% 0,00% 2,16% 2,28% 0,09%
attività culturali, ricreative e sportive 88,13% 92,27% 93,40% 7,30% 5,24% 0,00% 4,58% 2,50% 6,60%
istruzione, formazione e ricerca 70,29% 73,44% 72,90% 28,59% 26,40% 0,00% 1,12% 0,16% 27,10%
sanità pubblica 98,97% 98,52% 97,86% 0,95% 1,36% 0,00% 0,08% 0,12% 2,14%
protezione sociale 94,71% 93,89% 93,05% 2,14% 5,11% 0,00% 3,15% 1,00% 6,95%
sussidiarietà e devoluzione 95,85% 93,96% 93,71% 0,31% 5,51% 0,00% 3,85% 0,53% 6,29% affari istituzionali, economici e fiscali generali 8,76% 6,62% 8,38% 38,69% 45,37% 0,00% 52,56% 48,01% 91,62%
funzionamento della Regione 84,80% 86,35% 87,73% 7,42% 9,52% 0,00% 7,78% 4,13% 12,27%
Totale 83,38% 81,66% 83,97% 8,01% 10,44% 0,00% 8,60% 7,89% 16,03% Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 85 - indicatori della gestione di competenza da spese d’investimento SPESE D'INVESTIMENTO
capacità d'impegno indice di trasferimento indice di economia
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 86,69% 53,93% 77,55% 11,86% 43,35% 0,00% 1,44% 2,73% 22,45% tutela dell'ambiente e difesa del territorio 29,29% 28,77% 32,69% 65,83% 70,73% 0,00% 4,88% 0,51% 67,31%
gestione del territorio 58,95% 57,69% 36,94% 40,75% 40,66% 0,00% 0,31% 1,64% 63,06% infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 88,47% 69,96% 67,78% 11,30% 26,90% 0,00% 0,24% 3,14% 32,22%
attività culturali, ricreative e sportive 86,54% 91,93% 56,72% 9,12% 3,14% 0,00% 4,34% 4,93% 43,28%
istruzione, formazione e ricerca 93,44% 92,44% 53,07% 4,70% 7,38% 0,00% 1,87% 0,18% 46,93%
sanità pubblica 41,01% 18,39% 97,36% 29,74% 64,69% 0,00% 29,25% 16,92% 2,64%
protezione sociale 52,19% 63,46% 63,66% 36,24% 30,51% 0,00% 11,57% 6,03% 36,34% sussidiarietà e devoluzione 82,50% 76,22% 66,04% 13,67% 23,73% 0,00% 3,83% 0,05% 33,95%
affari istituzionali, economici e fiscali generali
3,63% 1,64% 7,85% 55,93% 98,17% 0,00% 40,45% 0,19% 92,15%
funzionamento della Regione 67,62% 87,81% 95,85% 5,71% 4,64% 0,00% 26,67% 7,56% 4,15%
Totale 47,66% 33,29% 45,13% 34,89% 62,96% 0,00% 17,45% 3,75% 54,87% Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
282
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Si riportano ora le tabelle afferenti alla rappresentazione della spesa nel triennio 2012-2014
ripartita sempre negli undici settori generali di intervento (finalità) previsti dal bilancio regionale
con un’articolazione questa volta riferita ai pagamenti totali (competenza + residui). Le tabelle
espongono i dati relativi a spese effettive, a spese correnti e a spese d’investimento sempre al netto
delle partite di natura tecnico contabile.
Tabella 86 - pagamenti totali da spese effettive
TOTALE PAGAMENTI (spese effettive in migliaia di euro)
finalità 2012 2013 2014
attività economiche
384.295
208.887
350.452
tutela dell'ambiente e difesa del territorio
42.727
37.346
37.711
gestione del territorio
317.897
307.383
296.285
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
147.056
86.436
125.891
attività culturali, ricreative e sportive
102.970
89.464
96.775
istruzione, formazione e ricerca
182.299
154.468
155.766
sanità pubblica
2.448.657
2.268.894
2.305.511
protezione sociale
447.737
410.108
420.723
sussidiarietà e devoluzione
558.399
517.771
604.147
affari istituzionali, economici e fiscali generali
311.041
255.225
227.391
funzionamento della Regione
328.529
288.048
276.746
TOTALE
5.271.610
4.624.028
4.897.396
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
283 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 87 - pagamenti totali da spese correnti
TOTALE PAGAMENTI (spese correnti in migliaia di euro)
finalità 2012 2013 2014 attività economiche 91.920 81.012 73.098 tutela dell'ambiente e difesa del territorio 19.803 15.205 15.564 gestione del territorio 174.782 191.724 189.401 infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 43.242 30.154 30.968 attività culturali, ricreative e sportive 57.617 45.660 48.495 istruzione, formazione e ricerca 140.890 118.682 114.954 sanità pubblica 2.375.536 2.219.855 2.260.055 protezione sociale 337.902 294.876 307.293 sussidiarietà e devoluzione 492.368 492.445 582.596 affari istituzionali, economici e fiscali generali 50.288 52.619 48.924 funzionamento della Regione 316.003 278.840 268.448 TOTALE 4.100.349 3.821.072 3.939.795
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 88 - pagamenti totali da spese d’investimento
TOTALE PAGAMENTI (spese d'investimento in migliaia di euro)
finalità 2012 2013 2014 attività economiche 292.373 127.873 277.354 tutela dell'ambiente e difesa del territorio 22.923 22.141 22.147 gestione del territorio 143.116 115.659 106.884 infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 103.814 56.282 94.923 attività culturali, ricreative e sportive 45.353 43.804 48.280 istruzione, formazione e ricerca 41.409 35.786 40.812 sanità pubblica 73.122 49.038 45.455 protezione sociale 109.836 115.232 113.430 sussidiarietà e devoluzione 66.031 25.326 21.551 affari istituzionali, economici e fiscali generali 13.773 14.612 4.641 funzionamento della Regione 12.527 9.208 8.298 TOTALE 924.277 614.960 783.776
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
I pagamenti totali di spese effettive ammontano nel 2014 ad euro 4.897,39 milioni, di cui euro
3.939,79 milioni per spese correnti ed euro 783,77 milioni per spese d’investimento, ed hanno
registrato nel biennio 2013/2014 una variazione positiva pari a euro + 273,37 milioni (+ 5,91%).
Quasi tutte le finalità hanno registrato nel passaggio dal 2013 al 2014 variazioni di segno positivo
dei pagamenti totali. Fanno eccezione le finalità affari istituzionali, economici e fiscali generali (-
10,91%, euro – 27,83 milioni), funzionamento della Regione (- 3,92%, euro – 11,30 milioni) e
gestione del territorio (- 3,61%, euro – 11,09 milioni).
284
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Gli indicatori velocità di pagamento da competenza e velocità di pagamento complessiva che
esprimono, rispettivamente, il grado di velocità del pagamento delle somme impegnate
relativamente alla gestione di competenza e il grado di velocità del pagamento della totalità delle
risorse (competenza e residui) a disposizione, presentano nel 2014, come pure nel 2012 e 2013,
valori piuttosto elevati. La velocità di pagamento da competenza da spese effettive è passata da
87,10% nel 2013 a 85,47% nel 2014, mentre la velocità di pagamento complessiva da 72,86% nel
2013 a 74,53% nel 2014. Dunque gli scarti dei due indicatori nel 2013/2014 sono di entità non
particolarmente rilevante (- 1,63% per la velocità di pagamento da competenza e + 1,67% per la
velocità di pagamento complessiva).
La finalità che registra i valori più elevati sia per la velocità di pagamento da competenza che per
la velocità di pagamento complessiva nell’anno 2014 è sussidiarietà e devoluzione (96,15% e
93,26%), seguita da sanità pubblica (91,96% e 89,20%).
Si evidenziano tra i valori più bassi dell’indicatore velocità di pagamento complessiva, le finalità
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni (36,13%) e tutela dell’ambiente e difesa del territorio
(37,92%).
Si riportano di seguito le tabelle contenenti i valori nel triennio 2012-2014 e per ogni finalità
relativamente alla velocità di pagamento da competenza ed alla velocità di pagamento complessiva
da spese effettive, da spese correnti e da spese d’investimento.
Tabella 89 - velocità di pagamento da spese effettive
SPESE EFFETTIVE velocità di pagamento da
competenza velocità di pagamento
complessiva
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 59,28% 50,93% 58,76% 45,89% 32,62% 50,76%
tutela dell'ambiente e difesa del territorio 58,04% 50,76% 51,91% 45,92% 40,94% 37,92%
gestione del territorio 63,40% 67,17% 76,14% 50,01% 50,88% 54,06%
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 45,98% 46,52% 65,40% 32,85% 25,66% 36,13%
attività culturali, ricreative e sportive 67,74% 61,05% 85,56% 61,58% 57,93% 70,42%
istruzione, formazione e ricerca 76,10% 73,86% 84,17% 61,72% 56,51% 62,57%
sanità pubblica 97,96% 98,03% 91,96% 94,58% 94,09% 89,20%
protezione sociale 75,39% 71,13% 75,11% 70,86% 67,06% 70,01%
sussidiarietà e devoluzione 94,26% 92,04% 96,15% 89,58% 88,42% 93,26%
affari istituzionali, economici e fiscali generali 90,49% 95,81% 78,60% 87,93% 89,84% 73,87%
funzionamento della Regione 88,25% 87,86% 82,04% 83,55% 81,46% 77,46%
Totale 86,55% 87,10% 85,47% 74,59% 72,86% 74,53%
Origine: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
285 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 90 - velocità di pagamento da spese correnti
SPESE CORRENTI velocità di pagamento da
competenza velocità di pagamento
complessiva
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 74,40% 79,24% 76,57% 74,78% 78,45% 73,77%
tutela dell'ambiente e difesa del territorio 75,66% 73,52% 68,43% 71,22% 64,74% 59,40%
gestione del territorio 84,62% 87,51% 84,83% 80,88% 84,02% 81,90%
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 53,23% 54,45% 77,40% 69,41% 68,23% 81,61%
attività culturali, ricreative e sportive 81,79% 77,48% 85,13% 80,03% 75,64% 82,47%
istruzione, formazione e ricerca 90,83% 86,10% 91,12% 86,97% 81,20% 86,89%
sanità pubblica 99,35% 98,66% 99,42% 99,17% 98,36% 99,00%
protezione sociale 93,94% 90,01% 95,22% 91,56% 88,22% 93,55%
sussidiarietà e devoluzione 95,65% 94,07% 98,41% 95,61% 94,19% 98,35%
affari istituzionali, economici e fiscali generali 79,38% 90,73% 92,04% 77,78% 86,89% 87,11%
funzionamento della Regione 89,46% 89,89% 85,10% 85,26% 83,61% 80,41%
Totale 95,17% 94,62% 95,93% 93,66% 92,89% 94,27%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 91 - velocità di pagamento da spese d’investimento
SPESE D'INVESTIMENTO velocità di pagamento da
competenza velocità di pagamento
complessiva
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 55,29% 35,01% 52,70% 40,92% 23,81% 46,91%
tutela dell'ambiente e difesa del territorio 44,50% 39,24% 42,05% 35,13% 32,69% 30,24%
gestione del territorio 30,46% 29,21% 47,10% 34,11% 30,76% 33,74%
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 43,75% 42,84% 62,32% 26,94% 19,23% 30,57%
attività culturali, ricreative e sportive 47,23% 43,78% 86,22% 47,63% 46,56% 61,41%
istruzione, formazione e ricerca 26,45% 29,51% 55,84% 31,05% 28,13% 34,98%
sanità pubblica 58,71% 66,14% 15,01% 37,77% 31,77% 15,05%
protezione sociale 26,35% 25,29% 23,44% 41,80% 41,56% 41,63%
sussidiarietà e devoluzione 81,81% 59,13% 29,44% 60,91% 40,33% 38,88%
affari istituzionali, economici e fiscali generali 15,21% 53,23% 4,72% 34,00% 43,14% 6,10%
funzionamento della Regione 53,83% 30,25% 11,53% 55,45% 45,82% 35,45%
Totale 46,20% 36,98% 37,11% 37,86% 30,10% 35,36%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
286
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
7.5 I residui passivi
I residui passivi di spese effettive, e dunque al netto di quelli derivanti dalle partite di giro, iscritti
al 31.12.2014 ammontano a complessivi euro 1.393,56 milioni, di cui euro 724,45 milioni originati
dalla competenza (51,99% del totale) ed euro 669,11 milioni originati da esercizi precedenti
(48,01% del totale).
In data 1.1.2014 i residui passivi da spese effettive ammontavano invece ad euro 1.584,95 milioni e
dunque la variazione intervenuta tra l’1.1.2014 ed il 31.12.2014 è di segno negativo e pari a –
12,08% (euro – 191,38 milioni). In particolare, i residui di parte corrente sono diminuiti del
24,10%, quelli di parte capitale del 9,69%, mentre quelli di spese per rimborso di mutui e prestiti
sono aumentati del 4,96%.
Si riporta di seguito la tabella contenente il valore dei residui passivi da spese effettive in data
1.1.2014 e in data 31.12.2014 e con riferimento a ciascun titolo di spesa.
Tabella 92 - residui passivi da spese effettive
RESIDUI PASSIVI - anno 2014 - in migliaia di euro
titoli residui passivi
in data 1.1.2014
residui passivi in data
31.12.2014
originati dalla competenza
originati da esercizi
precedenti
I (residui da spese correnti) 264.368 200.665 159.320 41.345
II (residui da spese d'investimento) 1.318.908 1.191.143 564.428 626.715
III (residui da spese per rimborso di mutui e prestiti)
1.672 1.755 707 1.048
totale residui da spese effettive 1.584.948 1.393.563 724.455 669.108
Origine: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
La consistenza maggiore dei residui al 31.12.2014 attiene alle spese d’investimento (85,47% del
totale dei residui passivi).
Si riportano nella tabella che segue i residui passivi al lordo delle partite tecnico contabili.
287 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 93 - residui passivi da spese effettive al lordo delle partite tecnico contabili
RESIDUI PASSIVI AL LORDO DELLE PARTITE TECNICO-CONTABILI - anno 2014 - in migliaia di euro
titoli residui passivi
in data 1.1.2014
residui passivi in data
31.12.2014
originati dalla competenza
originati da esercizi
precedenti
I (residui da spese correnti) 309.739 267.125 225.731 41.394
II (residui da spese d'investimento) 1.318.908 1.191.143 564.428 626.715
III (residui da spese per rimborso di mutui e prestiti)
1.672 1.755 707 1.048
totale residui da spese effettive 1.630.319 1.460.023 790.866 669.157
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Il grafico che segue è diretto a mettere in evidenza, sempre con riferimento ai residui passivi al
netto delle partite di giro e al netto delle partite tecnico contabili, i valori da questi assunti
all’inizio ed alla fine di ciascun anno del triennio 2012-2014. In particolare, esso evidenzia la
diminuzione che si è registrata nei residui passivi che sono passati da euro 1.741,58 milioni esistenti
al 1.1.2012 ad euro 1.393,56 milioni esistenti al 31.12.2014, mentre in data 31.12.2012 essi
ammontavano ad euro 1.663,82 milioni ed in data 31.12.2013 ad euro 1.584,95 milioni. A questo
proposito deve essere ricordato che l’articolo 51 bis della legge regionale 8.8.2007 n. 21, entrato in
vigore dal 1.1.2009, ha previsto e introdotto misure finalizzate a perseguire l’accelerazione dei
procedimenti di spesa e a contenere la formazione dei residui passivi.
Figura 14 - residui passivi da spese effettive
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
1.400.000
1.600.000
1.800.000
2012 2013 2014
RESIDUI PASSIVI da spese effettive - triennio 2012-2014 -valori in migliaia di euro
1/1
31/12
288
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Si riporta di seguito la tabella contenente il valore dei residui passivi da spese effettive in data
1.1.2014 ed in data 31.12.2014 e con riferimento a ciascuna delle undici finalità.
Tabella 94 - residui passivi da spese effettive per finalità
RESIDUI PASSIVI - anno 2014 - in migliaia di euro
finalità residui passivi
in data 1.1.2014
residui passivi in data
31.12.2014
originati dalla competenza
originati da esercizi
precedenti
attività economiche 380.995 259.583 127.600 131.983
tutela dell'ambiente e difesa del territorio
48.671 53.265 24.420 28.845
gestione del territorio 293.918 209.510 60.621 148.889
infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
225.625 175.931 42.482 133.449
attività culturali, ricreative e sportive 63.079 26.906 10.735 16.171
istruzione, formazione e ricerca 115.551 53.926 21.122 32.804
sanità pubblica 119.555 266.717 198.293 68.424
protezione sociale 191.081 166.844 102.009 64.835
sussidiarietà e devoluzione 66.525 38.389 22.394 15.995
affari istituzionali, economici e fiscali generali
26.075 78.396 60.279 18.117
funzionamento della Regione 53.871 64.096 54.500 9.596
totale (residui da spese effettive) 1.584.948 1.393.563 724.455 669.108
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
La più intensa concentrazione di residui passivi al 31.12.2014 si registra a carico delle finalità
sanità pubblica (19,14% del totale, euro 266,72 milioni), attività economiche (18,63% del totale,
euro 259,58 milioni), gestione del territorio (15,03% del totale, euro 209,51 milioni).
Come già evidenziato, la variazione dei residui passivi complessivi tra l’inizio e la fine del 2014 è di
segno negativo (- 12,08%, euro – 191,38 milioni). In particolare, sono solo quattro le finalità che
presentano tra inizio e fine 2014 variazioni di segno positivo. Trattasi delle finalità sanità pubblica,
affari istituzionali, economici e fiscali generali, tutela dell’ambiente e difesa del territorio,
funzionamento della Regione. Tra queste, l’incremento più significativo è, in termini assoluti,
quello di cui alla finalità sanità pubblica (euro + 147,16 milioni, + 123,09%) determinato
principalmente dalla variazione positiva che ha interessato la funzione strutture sanitarie e
ospedaliere per spese d’investimento (euro + 159,54 milioni).
L’indicatore smaltimento dei residui passivi iniziali, che esprime la diminuzione della massa dei
289 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
residui passivi iniziali conseguente ai fenomeni gestionali (pagamenti ed eliminazioni), presenta nel
2014 un valore pari a 57,78%, di cui 40,10% da residui pagati e 17,69% da residui eliminati, in
forte aumento rispetto al 2013 (+ 16,75%).
Nel passaggio dal 2013 al 2014 le variazioni dell’indicatore sono quasi tutte di segno positivo e
piuttosto consistenti. La più alta è quella di cui alla finalità istruzione, formazione e ricerca (+
38,79%). Fanno eccezione le finalità affari istituzionali, economici e fiscali generali e tutela
dell’ambiente e difesa del territorio, che presentano variazioni di segno negativo pari a,
rispettivamente - 27,60% e - 1,12%. Per quanto riguarda la forte riduzione registrata in capo alla
finalità affari istituzionali, economici e fiscali generali, essa è stata determinata dalla variazione di
segno negativo dei residui pagati in corrispondenza delle funzioni gestione del patrimonio e affari
finanziari e fiscali.
Si riportano di seguito le tabelle contenenti i valori assunti dall’indicatore smaltimento dei residui
passivi iniziali calcolato sia per spese effettive, che nella ripartizione per spese correnti e per spese
d’investimento, e per ciascun anno del triennio 2012-2014.
Tabella 95 - smaltimento dei residui passivi iniziali da spese effettive
SPESE EFFETTIVE smaltimento dei residui
passivi iniziali (da residui pagati)
smaltimento dei residui passivi iniziali (da residui
eliminati)
smaltimento dei residui passivi iniziali (da residui
pagati e da residui eliminati)
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 33,35% 23,88% 44,27% 4,55% 11,64% 21,09% 37,90% 35,52% 65,36% tutela dell'ambiente e difesa del territorio
31,36% 29,53% 23,32% 19,25% 12,32% 17,41% 50,62% 41,85% 40,73%
gestione del territorio 38,13% 35,95% 34,97% 0,60% 0,89% 14,37% 38,73% 36,84% 49,34% infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
26,36% 19,02% 20,20% 15,03% 9,72% 20,65% 41,39% 28,74% 40,85%
attività culturali, ricreative e sportive 51,96% 53,24% 52,57% 3,87% 3,07% 21,79% 55,83% 56,32% 74,36%
istruzione, formazione e ricerca
36,99% 29,70% 37,62% 5,18% 3,12% 33,99% 42,17% 32,82% 71,61%
sanità pubblica 29,16% 23,32% 32,28% 10,54% 18,00% 10,49% 39,71% 41,32% 42,77%
protezione sociale 60,03% 56,79% 59,06% 5,77% 5,96% 7,01% 65,80% 62,75% 66,07% sussidiarietà e devoluzione
46,49% 52,93% 68,00% 17,53% 2,41% 7,95% 64,02% 55,34% 75,96%
affari istituzionali, economici e fiscali generali
56,70% 50,70% 22,78% 18,97% 7,42% 7,75% 75,68% 58,13% 30,53%
funzionamento della Regione
54,95% 47,57% 51,71% 15,36% 20,80% 30,48% 70,31% 68,37% 82,19%
Totale 38,01% 32,77% 40,10% 7,55% 8,26% 17,69% 45,56% 41,03% 57,78%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 96 - smaltimento dei residui passivi iniziali da spese correnti
SPESE CORRENTI smaltimento dei residui
passivi iniziali (da residui pagati)
smaltimento dei residui passivi iniziali (da residui
eliminati)
smaltimento dei residui passivi iniziali (da residui
pagati e da residui eliminati)
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 75,61% 76,39% 63,09% 5,81% 5,95% 12,36% 81,42% 82,33% 75,45% tutela dell'ambiente e difesa del territorio
54,19% 44,08% 35,67% 17,34% 15,06% 25,10% 71,53% 59,14% 60,77%
gestione del territorio 61,10% 67,67% 65,81% 2,40% 1,96% 13,17% 63,50% 69,63% 78,99% infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
89,86% 87,49% 89,85% 2,27% 6,53% 7,11% 92,13% 94,02% 96,95%
attività culturali, ricreative e sportive
70,68% 68,81% 74,04% 13,23% 4,90% 10,85% 83,91% 73,72% 84,89%
istruzione, formazione e ricerca
56,04% 41,64% 68,89% 27,69% 14,34% 16,30% 83,73% 55,99% 85,19%
sanità pubblica 75,13% 58,60% 72,83% 14,24% 9,34% 8,46% 89,37% 67,93% 81,29%
protezione sociale 74,85% 64,88% 78,86% 15,73% 25,07% 8,17% 90,57% 89,95% 87,03% sussidiarietà e devoluzione
93,77% 97,01% 97,20% 3,22% 0,98% 1,39% 96,98% 97,99% 98,58%
affari istituzionali, economici e fiscali generali
63,48% 73,46% 50,97% 14,13% 8,99% 21,88% 77,61% 82,45% 72,86%
funzionamento della Regione
54,40% 44,54% 48,77% 19,03% 25,07% 36,15% 73,44% 69,61% 84,92%
Totale 69,68% 65,59% 69,69% 11,81% 11,49% 14,67% 81,49% 77,07% 84,36%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
291 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 97 - smaltimento dei residui passivi iniziali da spese d’investimento
SPESE D'INVESTIMENTO
smaltimento dei residui passivi iniziali (da residui
pagati)
smaltimento dei residui passivi iniziali (da residui
eliminati)
smaltimento dei residui passivi iniziali (da residui
pagati e da residui eliminati)
finalità 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
attività economiche 29,24% 20,14% 43,20% 4,43% 12,05% 21,59% 33,67% 32,19% 64,78% tutela dell'ambiente e difesa del territorio
27,77% 26,63% 21,17% 19,55% 11,78% 16,07% 47,32% 38,41% 37,24%
gestione del territorio 35,52% 31,33% 30,72% 0,40% 0,73% 14,53% 35,92% 32,06% 45,25% infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni
19,93% 13,70% 16,00% 16,32% 9,96% 21,47% 36,25% 23,66% 37,47%
attività culturali, ricreative e sportive
47,96% 49,14% 46,41% 1,88% 2,59% 24,93% 49,83% 51,73% 71,34%
istruzione, formazione e ricerca
33,21% 27,59% 28,92% 0,71% 1,14% 38,91% 33,93% 28,73% 67,83%
sanità pubblica 21,57% 17,76% 15,15% 9,93% 19,37% 11,35% 31,50% 37,13% 26,50%
protezione sociale 55,19% 55,49% 54,87% 2,52% 2,90% 6,76% 57,70% 58,39% 61,63% sussidiarietà e devoluzione 38,27% 22,19% 43,82% 20,02% 3,40% 13,39% 58,29% 25,59% 57,21%
affari istituzionali, economici e fiscali generali
55,91% 38,10% 10,67% 22,21% 7,01% 3,10% 78,12% 45,12% 13,76%
funzionamento della Regione
57,12% 61,60% 63,45% 0,71% 1,05% 7,81% 57,84% 62,65% 71,26%
Totale 32,46% 27,05% 34,17% 6,81% 7,71% 18,31% 39,27% 34,76% 52,48%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
7.6 Flussi finanziari relativi a società direttamente partecipate
Nelle tabelle che seguono vengono evidenziati i flussi finanziari di spesa (impegni in conto
competenza e pagamenti totali) e in entrata (accertamenti in conto competenza e riscossioni totali)
della Regione relativamente a società partecipate 121 . Vengono inoltre rappresentate le
scomposizioni nelle singole causali dei flussi finanziari per l’anno 2014 sia con riferimento agli
impegni in conto competenza che per i pagamenti totali e viene data una rappresentazione della
scomposizione degli accertamenti in conto competenza e delle riscossioni totali.
121 Si tratta di una parte dei dati presenti nel recente “Rapporto di coordinamento sulla finanza pubblica regionale” di cui alla deliberazione di questa Sezione n. 68/2015.
292
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 98 - spesa regionale a beneficio di società partecipate
SOCIETA' PARTECIPATE impegni 2014 in
c/competenza incidenza
% pagamenti 2014
su residui pagamenti 2014 su competenza
totale pagamenti 2014
incidenza %
1 AEREOPORTO FRIULI
VENEZIA GIULIA S.P.A. 3.623.922,94 1,76% 108.567,71 2.593.922,94 2.702.490,65 1,48%
2 AGEMONT S.P.A. (in liquidazione
dal 31.12.2014) 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
3
AGENZIA REGIONALE PER L'EDILIZIA SOSTENIBILE
S.R.L. (in liquidazione dal 24.12.2014)
0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
4 BANCA POPOLARE ETICA
S.C.P.A. 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
5 FIERA TRIESTE S.P.A. (in
liquidazione dal 27.9.2010) 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
6 FINANZIARIA MC S.P.A. 25.100.164,00 12,21% 0,00 25.100.164,00 25.100.164,00 13,76%
7 FRIULIA S.P.A. 16.999.998,00 8,27% 0,00 12.749.998,50 12.749.998,50 6,99%
8 FRIULI VENEZIA GIULIA STRADE S.P.A.
40.411.968,21 19,66% 12.597.413,16 13.597.558,62 26.194.971,78 14,36%
9 GESTIONE IMMOBILI FRIULI VENEZIA GIULIA S.P.A.
1.353.692,13 0,66% 24.344,47 1.214.758,96 1.239.103,43 0,68%
10 INSIEL S.P.A. 108.704.327,05 52,89% 47.993.641,82 56.437.210,63 104.430.852,45 57,25%
11 LEGNO SERVIZI S.C.A R.L. 51.392,43 0,03% 62.337,85 50.781,75 113.119,60 0,06%
12 POLO TECNOLOGICO DI PORDENONE S.C.P.A.
79.100,00 0,04% 717.772,89 20.000,00 737.772,89 0,40%
13 SINCROTRONE TRIESTE S.C.P.A.
2.754.433,98 1,34% 774.701,03 2.742.435,27 3.517.136,30 1,93%
14 SOCIETA' FERROVIE UDINE CIVIDALE S.R.L.
6.452.723,01 3,14% 207.228,80 5.411.014,63 5.618.243,43 3,08%
TOTALE 205.531.721,75 100,00% 62.486.007,73 119.917.845,30 182.403.853,03 100,00%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Per il 2014, l’ammontare complessivo degli impegni in conto competenza a favore delle società
partecipate è pari a euro 205,53 milioni, mentre il totale dei pagamenti ammonta a euro 182,40
milioni.
I valori più elevati, sia per impegni in conto competenza che per pagamenti totali, si registrano in
corrispondenza di Insiel Spa, con un importo pari ad euro 108,70 milioni per i primi (52,89% degli
impegni in conto competenza complessivi) e pari ad euro 104,43 milioni per i secondi (57,25% dei
pagamenti complessivi). Seguono Friuli Venezia Giulia Strade Spa e Finanziaria Mc Spa, con
importi pari a, rispettivamente, euro 40,41 milioni e euro 25,10 milioni per i primi (19,66% e
12,21% degli impegni in conto competenza complessivi) e pari ad euro 26,19 milioni e 25,10 milioni
per i secondi (14,36% e 13,76% dei pagamenti complessivi).
I flussi finanziari in uscita afferenti le società partecipate di cui all’anno 2013 erano invece
caratterizzati da impegni in conto competenza per euro 138,83 milioni e da pagamenti totali per
euro 133,77 milioni. Nel 2013/2014 dunque gli impegni in conto competenza a favore delle società
293 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
partecipate hanno registrato un incremento pari a + 48,05% (euro + 66,70 milioni), mentre per i
pagamenti totali l’incremento è stato pari a + 36,36% (euro + 48,63 milioni). Per quanto riguarda
gli impegni in conto competenza, le società partecipate che hanno registrato le variazioni più
significative nel 2013/2014 sono state Finanziaria Mc Spa (euro + 25,10 milioni), Friulia Spa (euro
+ 17 milioni), Insiel Spa (euro + 14,17 milioni) e Friuli Venezia Giulia Strade Spa (euro + 13,28
milioni).
Le tabelle che seguono mettono in evidenza le scomposizioni nelle singole causali dei flussi
finanziari intercorsi con società partecipate dalla Regione per l’anno 2014.
294
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 99 - scomposizione degli impegni in conto competenza delle società partecipate nelle singole causali
SOCIETA' PARTECIPATE contratti di
servizio
trasferimenti in conto esercizio (contribuzioni /
finanziamenti per spese correnti)
trasferimenti in conto capitale
(contribuzioni / finanziamenti per
spese di investimento)
altro (trasferimenti di
fondi statali)
altro (trasferimenti di
fondi comunitari)
altro (delegazione amministrativa)
aumenti di capitale non per
perdite
impegni 2014 in c/competenza
1 AEREOPORTO FRIULI VENEZIA GIULIA
S.P.A. 593.922,94 3.030.000,00 3.623.922,94
2 AGEMONT S.P.A. (in liquidazione dal 31.12.2014)
-
3 AGENZIA REGIONALE PER L'EDILIZIA
SOSTENIBILE S.R.L. (in liquidazione dal 24.12.2014)
-
4 BANCA POPOLARE ETICA S.C.P.A. -
5 FIERA TRIESTE S.P.A. (in liquidazione dal
27.9.2010) -
6 FINANZIARIA MC S.P.A. 25.100.164,00 25.100.164,00
7 FRIULIA S.P.A. 16.999.998,00 16.999.998,00
8 FRIULI VENEZIA GIULIA STRADE S.P.A. 7.500.000,00 9.001.268,21 23.910.700,00 40.411.968,21
9 GESTIONE IMMOBILI FRIULI VENEZIA GIULIA S.P.A.
456.376,13 897.316,00 1.353.692,13
10 INSIEL S.P.A. 104.278.442,64 4.425.884,41 108.704.327,05
11 LEGNO SERVIZI S.C.A R.L. 51.392,43 51.392,43
12 POLO TECNOLOGICO DI PORDENONE
S.C.P.A. 53.300,00 25.800,00 79.100,00
13 SINCROTRONE TRIESTE S.C.P.A. 2.468.227,84 48.601,69 237.604,45 2.754.433,98
14 SOCIETA' FERROVIE UDINE CIVIDALE
S.R.L. 1.579.456,35 2.000.000,00 2.499.993,80 373.272,86 6.452.723,01
TOTALE 114.459.590,49 11.951.884,21 8.024.021,64 421.874,55 237.604,45 28.336.584,41 42.100.162,00 205.531.721,75
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
295 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 100 - scomposizione dei pagamenti totali delle società partecipate nelle singole causali
SOCIETA' PARTECIPATE contratti di
servizio
trasferimenti in conto esercizio (contribuzioni /
finanziamenti per spese correnti)
trasferimenti in conto capitale
(contribuzioni / finanziamenti per
spese di investimento)
altro (trasferimenti di
fondi statali)
altro (trasferimenti di
fondi comunitari)
altro (delegazione amministrativa)
aumenti di capitale non per
perdite
totale pagamenti 2014
1 AEREOPORTO FRIULI VENEZIA GIULIA
S.P.A. 702.490,65 - 2.000.000,00 - - - - 2.702.490,65
2 AGEMONT S.P.A. (in liquidazione dal
31.12.2014) - - - - - - - -
3 AGENZIA REGIONALE PER L'EDILIZIA
SOSTENIBILE S.R.L. (in liquidazione dal 24.12.2014)
- - - - - - - -
4 BANCA POPOLARE ETICA S.C.P.A. - - - - - - - -
5 FIERA TRIESTE S.P.A. (in liquidazione dal
27.9.2010) - - - - - - - -
6 FINANZIARIA MC S.P.A. - - - - - - 25.100.164,00 25.100.164,00
7 FRIULIA S.P.A. - - - - - - 12.749.998,50 12.749.998,50
8 FRIULI VENEZIA GIULIA STRADE S.P.A. 9.193.703,57 17.001.268,21 - - - - - 26.194.971,78
9 GESTIONE IMMOBILI FRIULI VENEZIA
GIULIA S.P.A. 341.787,43 897.316,00 - - - - - 1.239.103,43
10 INSIEL S.P.A. 98.748.166,29 - - - - 5.682.686,16 - 104.430.852,45
11 LEGNO SERVIZI S.C.A R.L. 83.119,60 30.000,00 - - - - - 113.119,60
12 POLO TECNOLOGICO DI PORDENONE
S.C.P.A. - 20.000,00 717.772,89 - - - - 737.772,89
13 SINCROTRONE TRIESTE S.C.P.A. - - 3.230.930,16 48.601,69 237.604,45 - - 3.517.136,30
14 SOCIETA' FERROVIE UDINE CIVIDALE
S.R.L. 1.346.976,77 2.000.000,00 1.897.993,80 373.272,86 - - - 5.618.243,43
TOTALE 110.416.244,31 19.948.584,21 7.846.696,85 421.874,55 237.604,45 5.682.686,16 37.850.162,50 182.403.853,03
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
296
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La prevalenza (55,69%, corrispondente ad euro 114,46 milioni) delle risorse regionali trasferite alle
società partecipate rinviene dunque la propria causale nei contratti di servizio. In particolare, il
91,11% (euro 104,28 milioni) di euro 114,46 milioni afferisce a Insiel Spa.
Il 20,48%, corrispondente ad euro 42,10 milioni, è imputabile a aumenti di capitale non per
perdite, e afferisce a Finanziaria Mc Spa nella misura del 59,62% (euro 25,10 milioni) e Friulia Spa
nella misura del 40,38% (euro 17 milioni).
Il 13,79%, corrispondente ad euro 28,34 milioni, deriva da delegazione amministrativa e afferisce
principalmente (84,38%, euro 23,91 milioni) a Friuli Venezia Giulia Strade Spa.
La tabella che segue è diretta invece a rappresentare i flussi finanziari in entrata relativamente alle
società partecipate dalla Regione.
Tabella 101 - entrate regionali provenienti da società partecipate
SOCIETA' PARTECIPATE accertamenti
2014 in c/competenza
incidenza %
riscossioni 2014 su residui
riscossioni 2014 su competenza
totale riscossioni 2014
incidenza %
1 AEREOPORTO FRIULI VENEZIA
GIULIA S.P.A. 316,17 0,03% 0,00 316,17 316,17 0,04%
2 AGEMONT S.P.A. (in liquidazione dal
31.12.2014) 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
3 AGENZIA REGIONALE PER
L'EDILIZIA SOSTENIBILE S.R.L. (in liquidazione dal 24.12.2014)
0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
4 BANCA POPOLARE ETICA S.C.P.A. 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
5 FIERA TRIESTE S.P.A. (in
liquidazione dal 27.9.2010) 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
6 FINANZIARIA MC S.P.A. 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
7 FRIULIA S.P.A. 10,60 0,00% 0,00 10,60 10,60 0,00%
8 FRIULI VENEZIA GIULIA STRADE
S.P.A. 11.440,00 1,22% 0,00 11.440,00 11.440,00 1,37%
9 GESTIONE IMMOBILI FRIULI
VENEZIA GIULIA S.P.A. 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
10 INSIEL S.P.A. 514.576,41 54,81% 280,00 441.912,74 442.192,74 52,86%
11 LEGNO SERVIZI S.C.A R.L. 412.516,24 43,94% 0,00 382.516,61 382.516,61 45,73%
12 POLO TECNOLOGICO DI
PORDENONE S.C.P.A. 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
13 SINCROTRONE TRIESTE S.C.P.A. 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
14 SOCIETA' FERROVIE UDINE
CIVIDALE S.R.L. 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00 0,00%
TOTALE 938.859,42 100,00% 280,00 836.196,12 836.476,12 100,00%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Gli accertamenti in conto competenza e le riscossioni totali ammontano nel 2014 a,
rispettivamente, euro 938,86 mila ed euro 836,47 mila.
297 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Gli importi più elevati sono quelli relativi a Insiel Spa con accertamenti su competenza pari a euro
514,57 mila e riscossioni totali pari a euro 442,19 mila, e Legno Servizi Scarl con accertamenti su
competenza pari a euro 412,51 mila e riscossioni totali pari a euro 382,51 mila.
I flussi finanziari in entrata afferenti alle società partecipate di cui all’anno 2013 erano invece
caratterizzati da accertamenti in conto competenza pari a euro 1,82 milioni e da riscossioni totali
pari a euro 2,38 milioni. Nel 2013/2014 dunque gli accertamenti in conto competenza di cui alle
società partecipate sono stati caratterizzati da un decremento pari a - 48,47%, corrispondente a
euro – 883,01 mila, mentre per le riscossioni totali il decremento è stato pari a - 64,88%,
corrispondente a euro - 1,54 milioni. Per quanto riguarda sia gli accertamenti in conto competenza
che le riscossioni totali, le variazioni di segno negativo di cui si è appena detto sono state
sostanzialmente generate da Friuli Venezia Giuli Strade Spa con accertamenti in conto competenza
che passano da euro 980,05 mila nel 2013 ad euro 11,44 mila nel 2014, e con riscossioni totali che
passano da euro 1,54 milioni nel 2013 ad euro 11,44 mila nel 2014.
Nella tabella che segue viene data una rappresentazione della scomposizione degli accertamenti in
conto competenza e delle riscossioni totali.
Tabella 102 - scomposizione di accertamenti in conto competenza e di riscossioni totali delle società partecipate
SOCIETA' PARTECIPATA accertato
competenza corrente
accertato competenza
corrente derivante da
partecipazione
accertamenti 2014 in
c/competenza
riscosso competenza
corrente
riscosso competenza
corrente derivante da
partecipazione
riscosso residui
corrente
totale riscossioni
2014
1 AEREOPORTO FRIULI
VENEZIA GIULIA S.P.A. 316,17 316,17 316,17 316,17
2 AGEMONT S.P.A. (in liquidazione
dal 31.12.2014) - -
3
AGENZIA REGIONALE PER L'EDILIZIA SOSTENIBILE
S.R.L. (in liquidazione dal 24.12.2014)
- -
4 BANCA POPOLARE ETICA
S.C.P.A. - -
5 FIERA TRIESTE S.P.A. (in
liquidazione dal 27.9.2010) - -
6 FINANZIARIA MC S.P.A. - -
7 FRIULIA S.P.A. 10,60 10,60 10,60 10,60
8 FRIULI VENEZIA GIULIA
STRADE S.P.A. 11.440,00 11.440,00 11.440,00 11.440,00
9 GESTIONE IMMOBILI FRIULI
VENEZIA GIULIA S.P.A. - -
10 INSIEL S.P.A. 514.576,41 514.576,41 441.912,74 280,00 442.192,74
11 LEGNO SERVIZI S.C.A R.L. 412.516,24 412.516,24 382.516,61 382.516,61
12 POLO TECNOLOGICO DI
PORDENONE S.C.P.A. - -
13 SINCROTRONE TRIESTE
S.C.P.A. - -
14 SOCIETA' FERROVIE UDINE
CIVIDALE S.R.L. - -
TOTALE 938.859,42 - 938.859,42 836.196,12 - 280,00 836.476,12
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
298
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le due tabelle che seguono sono invece dirette ad evidenziare per il quinquennio 2010 - 2014 gli
importi relativi a impegni in conto competenza e a accertamenti in conto competenza.
Tabella 103 - impegni in conto competenza nel 2010 – 2014 delle società partecipate
SOCIETA' PARTECIPATE impegni su competenza
2010 2011 2012 2013 2014
AEREOPORTO AMEDEO DUCA D'AOSTA DI GORIZIA S.P.A.
- - - -
AEREOPORTO FRIULI VENEZIA GIULIA S.P.A.
6.499.456,55 3.569.458,66 3.166.603,46 1.525.103,69 3.623.922,94
AGEMONT S.P.A. 1.898.384,81 1.755.289,30 854.300,00 434.300,00 -
AGEMONT CENTRO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA S.R.L.
508.696,00 697.180,00
AGEMONT IMMOBILIARE S.R.L. - -
AGENZIA REGIONALE PER L'EDILIZIA SOSTENIBILE S.R.L.
30.000,00 500.000,00 170.000,00 95.248,41 -
AGRA PROMO F.V.G. SRL -
BANCA POPOLARE ETICA S.C.P.A. - - - - -
FIERA TRIESTE S.P.A. 110.980,00 103.000,00 104.208,16 13.600,00 -
FINANZIARIA MC S.P.A. - 7.771.050,00 - - 25.100.164,00
FRIULIA S.P.A. - 50.000,00 50.000,00 - 16.999.998,00
FRIULI VENEZIA GIULIA STRADE S.P.A.
83.041.161,48 121.822.226,65 38.467.510,06 27.129.461,00 40.411.968,21
GESTIONE IMMOBILI FRIULI VENEZIA GIULIA S.P.A.
- 520.752,64 12.402.717,43 8.233.803,15 1.353.692,13
INSIEL S.P.A. 107.139.423,97 104.412.132,85 111.369.567,14 94.532.810,97 108.704.327,05
LEGNO SERVIZI S.C.A R.L. 79.572,09 22.493,22 51.392,43
LIGNANO SABBIADORO GESTIONI S.P.A.
- - -
P.R.I.M.A. F.V.G. S.R.L. - -
POLO TECNOLOGICO DI PORDENONE S.C.P.A.
1.180.780,00 1.340.929,74 882.004,81 434.315,17 79.100,00
PROMOSEDIA S.P.A. - -
PROMOTUR S.P.A. 13.847.724,44 13.239.135,24 12.744.405,13
SINCROTRONE TRIESTE S.C.P.A. 2.762.813,89 2.603.821,26 3.165.073,86 1.628.994,71 2.754.433,98
SOCIETA' FERROVIE UDINE CIVIDALE S.R.L. 6.700.664,11 7.055.240,86 7.019.993,80 4.079.324,49 6.452.723,01
totale 223.211.389,25 264.743.037,20 190.984.651,94 138.826.634,81 205.531.721,75
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
299 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 104 - accertamenti in conto competenza nel 2010 – 2014 delle società partecipate
SOCIETA' PARTECIPATE accertamenti su competenza
2010 2011 2012 2013 2014
AEREOPORTO AMEDEO DUCA D'AOSTA DI GORIZIA S.P.A.
- - - -
AEREOPORTO FRIULI VENEZIA GIULIA S.P.A.
290,61 295,85 295,85 313,60 316,17
AGEMONT S.P.A. 1.700,00 809,04 55,60 208,30 -
AGEMONT CENTRO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA S.R.L.
- -
AGEMONT IMMOBILIARE S.R.L. - -
AGENZIA REGIONALE PER L'EDILIZIA SOSTENIBILE S.R.L.
- - - - -
AGRA PROMO F.V.G. SRL -
BANCA POPOLARE ETICA S.C.P.A. - - - - -
FIERA TRIESTE S.P.A. 156.259,50 - - - -
FINANZIARIA MC S.P.A. 170.942,65 - - - -
FRIULIA S.P.A. 2.963.213,39 3.243.850,96 - 1,02 10,60
FRIULI VENEZIA GIULIA STRADE S.P.A.
- - - 980.056,00 11.440,00
GESTIONE IMMOBILI FRIULI VENEZIA GIULIA S.P.A.
- - - 142.888,85 -
INSIEL S.P.A. 661.358,22 683.436,99 7.587.308,63 57.649,66 514.576,41
LEGNO SERVIZI S.C.A R.L. - 640.757,91 412.516,24
LIGNANO SABBIADORO GESTIONI S.P.A.
375.610,97 498.079,66 509.358,42
P.R.I.M.A. F.V.G. S.R.L. - 10.000,00
POLO TECNOLOGICO DI PORDENONE S.C.P.A.
- - - - -
PROMOSEDIA S.P.A. - -
PROMOTUR S.P.A. 13.628,06 10.407,18 12.524,26
SINCROTRONE TRIESTE S.C.P.A. 110,88 - - - -
SOCIETA' FERROVIE UDINE CIVIDALE S.R.L.
- - 195.000,00 - -
totale 4.343.114,28 4.446.879,68 8.304.542,76 1.821.875,34 938.859,42
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
7.7 Flussi finanziari relativi alle gestioni fuori bilancio
Le gestioni fuori bilancio della Regione sono disciplinate dall’articolo 25 della legge regionale
8.8.2007, n. 21 (norme in materia di programmazione finanziaria e di contabilità regionale) che al
comma 1 stabilisce che “in ottemperanza ai principi di unità e universalità del bilancio sono vietate
le gestioni fuori bilancio della Regione”, mentre al comma 2 recita che “con legge regionale possono
essere eccezionalmente autorizzate le seguenti tipologie di gestioni fuori bilancio: a) gestioni le cui
entrate derivino principalmente da contribuzioni da parte degli associati; b) gestioni le cui entrate
300
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
derivino principalmente da contribuzioni regionali e da rientri; c) gestioni le cui entrate derivino
principalmente dalla cessione a pagamento, a carico degli utenti o degli acquirenti, di beni e servizi;
d) gestioni autorizzate con legge regionale in relazione ad esigenze specifiche e comprovate, qualora
le caratteristiche dell’istruttoria e la natura del procedimento di spesa non siano compatibili con i
meccanismi ordinari di erogazione della spesa pubblica”.
Il fenomeno delle gestioni fuori bilancio della Regione è stato esaminato da questa Sezione, che ha
sviluppato talune osservazioni critiche a mezzo della deliberazione n. 13 del 2011. In linea con le
osservazioni formulate nell'ambito del controllo, l'articolo 13 della legge di assestamento del
bilancio 2011 (legge regionale 11.8.2011, n. 11) contiene una disposizione ricognitiva generale
(comma 21) tesa a ricondurre ogni gestione fuori bilancio a una delle quattro tipologie previste
dall'articolo 25 della legge regionale di contabilità122.
Unitamente all’invio dei dati relativi ai flussi finanziari intercorrenti con le gestioni fuori bilancio
per l’anno 2014, la Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione
politiche economiche e comunitarie ha comunicato, con riferimento alla gestione fuori bilancio n. 4
(fondo speciale a sostegno delle imprese artigiane ubicate nelle zone colpite da eventi sismici), che è
stata evidenziata alla Direzione vigilante l’opportunità di mettere in atto le procedure finalizzate
alla chiusura del fondo. Per quanto riguarda invece la gestione fuori bilancio n. 11 (fondo speciale
di rotazione a favore delle imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia – FRIA), ha chiarito che è
stata emanata la delibera di Giunta regionale n. 198 del 5.2.2015 così come previsto dall’articolo
13, comma 7 della legge regionale n. 2 del 27.2.2012, la quale ha disposto la cessazione di tale
gestione fuori bilancio; in particolare, a decorrere dal 1° marzo 2015 vi è stata la chiusura e la
confluenza alla gestione fuori bilancio n. 17 (fondo per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e
dei servizi). Per quanto riguarda la gestione fuori bilancio n. 36 (fondo regionale smobilizzo crediti),
l’articolo 13, comma 1 della legge regionale 27.2.2012, n. 2 ha previsto che con delibera di Giunta
122 Per completezza, si fa presente che la ricognizione, nell'accogliere in gran parte la classificazione proposta da questa Sezione, se ne discosta per le seguenti gestioni (la numerazione corrisponde a quella utilizzata nella deliberazione 13/2011 di questa Sezione) : 4. fondo di rotazione a sostegno delle imprese artigiane ubicate nelle zone colpite da eventi sismici - secondo la Sezione in d) esigenze specifiche e comprovate, secondo la Regione in b) contribuzioni regionali e rientri; 28. fondo per lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese - secondo la Sezione in b) contribuzioni regionali e rientri, secondo la Regione in d) esigenze specifiche e comprovate; 32. fondo POR FESR 2007-2013 - secondo la Sezione in b) contribuzioni regionali e rientri, secondo la Regione in d) esigenze specifiche e comprovate; 35. fondo regionale di garanzia per le piccole e medie imprese - secondo la Sezione in b) contribuzioni regionali e rientri, secondo la Regione in d) esigenze specifiche e comprovate. Le gestioni 6 (fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane), 7 (idem), 16 (fondo speciale gestione immobili Friuli Venezia Giulia), 21 (fondo regionale di garanzia per l'edilizia residenziale), 25 (fondo speciale per l'internazionalizzazione della Regione), 27 (fondo per la tutela dei corsi d'acqua e della laguna di Grado e Marano), 29 (fondo regionale di garanzia per l'accesso al credito da parte dei lavoratori precari) e 31 (fondo per la realizzazione del piano industriale di Promotur spa), che la Sezione non colloca in alcuna tipologia, sono classificate dalla Regione nella tipologia d) esigenze specifiche e comprovate.
301 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
regionale ne venga disposta la cessazione e che vengano impartite disposizioni per la liquidazione
della stessa e per il trasferimento in capo al FRIE dei rapporti giuridici attivi e passivi relativi.
Rispetto all’anno 2013, risultano due nuove gestioni fuori bilancio, la gestione fuori bilancio n. 44
(sezione per lo smobilizzo dei crediti verso la Pubblica Amministrazione) e la gestione fuori bilancio
n. 45 (fondo per il coordinamento dei rapporti finanziari tra la Regione e le autonomie locali).
Per quanto riguarda la gestione fuori bilancio n. 44, il comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale
9.8.2013, n. 9 (interventi urgenti per il sostegno ed il rilancio dei settori produttivi e
dell’occupazione) ha modificato il comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 27.2.2012, n. 2,
aggiungendo che, al fine di promuovere in particolare l’accesso al credito bancario delle imprese
regionali, è autorizzata la costituzione della sezione per lo smobilizzo dei crediti verso la Pubblica
Amministrazione nell’ambito del fondo per lo sviluppo. Per quanto riguarda invece la gestione
fuori bilancio n. 45, il comma 1 dell’articolo 28 della legge regionale 18.7.2014, n. 13 ha stabilito
che per assicurare una gestione coordinata dei vincoli di spesa che gravano sui bilanci della Regione
e degli enti locali del suo territorio, l’Amministrazione regionale è autorizzata a costituire presso la
Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e
comunitarie il fondo per il coordinamento dei rapporti finanziari tra la Regione e le autonomie
locali.
Tutto ciò premesso, si espongono di seguito dapprima i commenti sui flussi finanziari in uscita
(impegni in conto competenza e pagamenti su residui e su competenza) ed in entrata (accertamenti
in conto competenza e riscossioni in conto competenza ed in conto residui) della Regione a
beneficio delle gestioni fuori bilancio relativamente al 2014, e quindi sui flussi di cassa delle gestioni
fuori bilancio relativamente al triennio 2012-2014 (giacenze di cassa alla fine di ciascun esercizio,
nonché riscossioni e pagamenti), con la precisazione che le gestioni fuori bilancio n. 13, 14, 15, 16,
19, 22, 23, 24, 27 e 30 risultano chiuse, che le gestioni fuori bilancio n. 37, 38, 39, 41, 44 e 45
risultano non attivate, e che per la gestione fuori bilancio n. 28 l’esercizio contabile inizia il primo
luglio e termina il 30 giugno dell’anno successivo.
302
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 105 - spesa regionale a beneficio delle gestioni fuori bilancio
GESTIONE FUORI BILANCIO rotazione impegni 2014 in c/competenza
% sul tot.
pagamenti 2014 su residui
pagamenti 2014 su competenza
totale pagamenti 2014
% sul tot.
1
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio di Trieste e nella provincia di Gorizia (ex art. 1, L. 18 ottobre 1955, n. 908 e art. 6, L. 29 gennaio 1986, n. 26) FRIE
SI
3.000,00 0,00%
-
3.000,00
3.000,00
0,00%
2
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia (ex art. 4, L. 23 gennaio 1970, n. 8)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
3
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio colpito da eventi sismici nelle province di Udine e Pordenone (ex art. 2, D.L. 13 maggio 1976, n. 227 convertito in L. 29 maggio 1976, n. 336 e art. 17, L. 11 novembre 1982, n. 828)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
4 Fondo speciale a sostegno delle imprese artigiane ubicate nelle zone colpite da eventi sismici (ex art. 20, L.R. 3 giugno 1978, n. 49)
NO
- 0,00%
-
-
-
0,00%
5 Fondo sociale a favore dei dipendenti regionali (art. 152, L.R. 31 agosto 1981, n. 53)
parz.
1.000.000,00 0,91%
-
1.000.000,00
1.000.000,00
0,67%
6 Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (ex art. 2, L.R. 2 agosto 1982, n. 51)
NO
- 0,00%
-
-
-
0,00%
7 Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (fondi statali ripartiti ex L. n. 949/1952 e 1068/64)
NO
- 0,00%
-
-
-
0,00%
8 Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo (ex art. 1, L.R. 20 novembre 1982, n. 80)
SI
6.009.193,44 5,48%
-
6.009.193,44
6.009.193,44
4,00%
9 Fondo regionale per la protezione civile (ex art. 33, L.R. 31 dicembre 1986, n. 64)
NO
17.787.942,66 16,21%
33.486.447,99
-
33.486.447,99
22,31%
10
Fondo speciale per la realizzazione di opere autostradali necessarie ai collegamenti internazionali con la rete autostradale slovena (ex art. 4, L.R. 22 agosto 1991 n. 34)
NO -
0,00% -
-
-
0,00%
11 Fondo speciale di rotazione a favore delle imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia - FRIA (ex art. 45, L.R. 22 aprile 2002, n. 12)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
12
Fondo speciale per l'integrazione dell'indennità di buonuscita e la corresponsione dell'anticipazione dell'indennità stessa (ex art. 186, L.R. 28 aprile 1994, n. 5)
NO
665.857,06 0,61%
95.705,83
665.857,06
761.562,89
0,51%
13 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 1994-1996 (ex art. 5, L.R. 28 agosto 1995, n. 35)
NO 0,00% 0,00%
14 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 1997-1999 (ex art. 14, L.R. 12 febbraio 1998, n. 31)
NO 0,00% 0,00%
15 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 2000-2006 (ex art. 1, L.R. 27 novembre 2001, n. 26)
NO 0,00%
- 0,00%
16 Fondo speciale Gestione Immobili Friuli Venezia Giulia S.p.a. (ex art. 3 L.R. 12 febbraio 1998, n. 3)
NO 0,00% 0,00%
17 Fondo per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi (art. 2, comma 1 b), L.R. 27.2.2012 n. 2)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
18 Fondo per il recupero del comprensorio minerario di Cave del Predil (ex art. 5, L.R. 18 gennaio 1999, n. 2)
NO
- 0,00%
-
-
-
0,00%
19 Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 1 bando
SI 0,00%
- 0,00%
20 Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 2 bando
NO
- 0,00%
-
-
-
0,00%
21 Fondo regionale di garanzia per l'edilizia residenziale (ex art. 5, L.R. 26 febbraio 2001, n. 4)
NO
500.000,00 0,46%
-
500.000,00
500.000,00
0,33%
22
Fondo per l'attuazione del programma di cooperazione decentrata in area sub danubiana-croata promossa dal Ministero degli Affari Esteri (ex art. 8, L.R. 22 febbraio 2000, n. 2 e come modificato dalla L. R. 13/02)
NO 0,00% 0,00%
303 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
23
Fondo per l'attuazione degli interventi di competenza regionale per la realizzazione degli uffici regionali di Udine (ex art. 8, comma 33, L.R. 22 febbraio 2000, n. 2)
NO 0,00% 0,00%
24 Fondo regionale per i servizi forestali (ex art. 5, comma 110-114 L.R. 4/01 e art. 90 commi 1 e 2 della L.R. 22/02)
NO 0,00% 0,00%
25
Fondo speciale per l'internazionalizzazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (ex art. 9, comma 7, L.R. 25 gennaio 2002, n. 3)
NO
150.000,00 0,14%
-
-
-
0,00%
26 Fondo regionale per le emergenze in agricoltura (art. 1 e art. 2, comma 10, L.R. 13 agosto 2002, n. 22)
NO
500.000,00 0,46%
411.658,80
-
411.658,80
0,27%
27 Fondo per la tutela dei corsi d'acqua e della laguna di Marano e Grado (ex art. 55, L.R. 3 luglio 2002, n. 16)
NO 0,00% 0,00%
28 Fondo regionale per lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese (art. 7 L.R. 4/05)
NO
- 0,00%
8.358.308,80
-
8.358.308,80
5,57%
29 Fondo regionale di garanzia per l'accesso al credito da parte dei lavoratori precari (art. 8 L.R. 18 gennaio 2006 n. 2)
NO
- 0,00%
-
-
-
0,00%
30 Fondo per incentivare l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (art. 7 commi 65-71 L.R. 1/07)
parz. 0,00% 0,00%
31
Fondo per la realizzazione del piano industriale di Promotur Spa (art. 8 commi 114-116 L.R. 2/2006) - agenzia regionale Promotur (art. 12, comma 1, LR 17/2011)
NO
10.000.000,00 9,11%
-
10.000.000,00
10.000.000,00
6,66%
32 Fondo POR FESR 2007-2013 (art. 24, L. R. 7/08)
NO 72.489.306,95
66,06% 60.395.836,53
25.155.707,51
85.551.544,04
56,99%
33 Fondo per il recupero del castello di Colloredo di Monte Albano (art. 5, c. 72, L. R. 17/08)
NO
80.000,00 0,07%
3.400.000,00
80.000,00
3.480.000,00
2,32%
34 Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale SSER (art. 14, c. 39, L. R. 11/09)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
35
Fondo regionale di garanzia per le PMI (art. 12 bis, c. 3, L. R. 4/2005) - sezione per le garanzie di cui all'art. 2, c. 2 e art. 13 c. 13 della L.R. 2/2012
NO
544.544,90 0,50%
-
544.544,90
544.544,90
0,36%
36 Fondo regionale smobilizzo crediti (art. 12 ter, c. 10, L. R. 4/2005)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
37 Fondo regionale smobilizzo crediti agricoli (art. 12 ter, c. 10 bis, L. R. 4/2005) - in ambito fondo 8
SI 0,00% 0,00%
38
Fondo regionale di garanzia per le piccole e medie imprese del settore agricolo, costituito nell'ambito del fondo di rotazione per interventi nel settore agricolo art. 3, c. 38-44, L. R. 12/2009 - in ambito fondo 8
NO 0,00% 0,00%
39
Fondo di rotazione per la concessione di anticipazioni alle imprese edili certificate SOA per interventi di edilizia residenziale (art. 4, c. 51, L. R. 22/2010)
SI 0,00% 0,00%
40 FRIE sezione per i distretti industriali della sedia e del mobile (art. 2, c. 95, L.R. 11/2011)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
41 FRIE fondo di garanzia per le opportunità dei giovani (art. 28, L.R. 5/2012)
NO 0,00% 0,00%
42 Sezione per gli interventi anticrisi per le imprese artigiane - FRIA (art. 2. c. 11, L.R. 6/2013)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
43 Sezione per gli interventi anticrisi per le imprese commerciali turistiche e di servizio - FSRICTS (art. 2. c. 11, L.R. 6/2013)
SI
- 0,00%
-
-
-
0,00%
44
Sezione per lo smobilizzo dei crediti verso la Pubblica Amministrazione - fondo per lo sviluppo (articolo 2, comma 1, legge regionale 9.8.2013, n. 9)
NO 0,00% 0,00%
45 Fondo per il coordinamento dei rapporti finanziari tra la Regione e le autonomie locali (articolo 28, legge regionale 18.7.2014, n. 13)
NO 0,00% 0,00%
totale 109.729.845,01 100,00%
106.147.957,95
43.958.302,91 150.106.260,86 100,00%
304
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
di cui di rotazione
6.012.193,44 5,48%
-
6.012.193,44
6.012.193,44
4,01%
di cui non di rotazione
102.717.651,57 93,61%
106.147.957,95
36.946.109,47
143.094.067,42
95,33%
di cui parzialmente di rotazione
1.000.000,00 0,91%
-
1.000.000,00
1.000.000,00
0,67%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Nel 2014, a favore delle gestioni fuori bilancio, si registrano complessivamente impegni in conto
competenza per euro 109,73 milioni (euro 6,01 milioni ai fondi di rotazione, euro 102,72 milioni ai
fondi non di rotazione ed euro 1 milione ai fondi parzialmente di rotazione) e pagamenti totali per
euro 150,11 milioni (euro 6,01 milioni ai fondi di rotazione, euro 143,09 milioni ai fondi non di
rotazione ed euro 1 milione ai fondi parzialmente di rotazione).
I flussi finanziari in uscita a beneficio delle gestioni fuori bilancio di cui all’anno 2013 erano invece
caratterizzati da impegni in conto competenza per euro 50,29 milioni e da pagamenti totali per
euro 76,72 milioni.
Nel 2013/2014 dunque gli impegni in conto competenza a favore delle gestioni fuori bilancio sono
stati interessati da una variazione percentuale di segno positivo pari a + 118,19%, corrispondente
ad euro + 59,44 milioni, mentre per i pagamenti totali la variazione, sempre di segno positivo, è
stata pari a + 95,66%, corrispondente ad euro + 73,39 milioni.
In particolare, la variazione di segno positivo degli impegni in conto competenza è stata
determinata principalmente dalla gestione fuori bilancio n. 32 (fondo POR FESR 2007-2013) con
impegni in conto competenza che passano da euro 18,58 milioni nel 2013 a euro 72,49 milioni nel
2014, e con pagamenti totali che passano da euro 6,76 milioni nel 2013 a euro 85,55 milioni nel
2014.
La gestione fuori bilancio n. 32 (fondo POR FESR 2007-2013) è anche quella che pesa
maggiormente sia sugli impegni in conto competenza complessivi (66,06%) che sui pagamenti
totali complessivi (56,99%).
Nel 2014, se si escludono le gestioni fuori bilancio chiuse e quelle non attivate, sono solamente 12
quelle che presentano importi non nulli per impegni in conto competenza e, dunque, sono state ben
17 quelle caratterizzate da impegni in conto competenza pari a zero.
Si riportano ancora di seguito le tabelle contenenti l’indicazione delle gestioni fuori bilancio che in
almeno uno degli anni del triennio 2012-2014 hanno registrato impegni in conto competenza di
importo superiore ad euro 5 milioni, nonché delle gestioni fuori bilancio che in ciascun anno del
triennio 2012-2014 non hanno registrato movimentazioni nè per impegni in conto competenza nè
per pagamenti in conto competenza ed in conto residui.
305 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 106 - gestioni fuori bilancio con impegni in conto competenza superiori ad euro 5 milioni GESTIONI FUORI BILANCIO CON IMPEGNI IN CONTO COMPETENZA SUPERIORI AD
EURO 5 MILIONI rotazione anno 2012 anno 2013 anno 2014
8 Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo (ex art. 1, L.R. 20 novembre 1982, n. 80)
SI
6.009.193,44
9 Fondo regionale per la protezione civile (ex art. 33, L.R. 31 dicembre 1986, n. 64)
NO
35.221.312,67
15.493.125,25
17.787.942,66
28
Fondo regionale per lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese (art. 7 L.R. 4/05) gestione residuale Friulia e dal 25/2/2010 gestione Unicredit (fondi regionali e dal 2012 fondi comunitari POR FESR)
NO
8.562.684,00
31
Fondo per la realizzazione del piano industriale di Promotur Spa (art. 8 commi 114-116 L.R. 2/2006) - agenzia regionale Promotur (art. 12, comma 1, LR 17/2011)
NO
10.000.000,00
10.000.000,00
10.000.000,00
32 Fondo POR FESR 2007-2013 (art. 24, L. R. 7/08)
NO
53.714.802,91
18.583.373,00
72.489.306,95
34 Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale SSER (art. 14, c. 39, L. R. 11/09)
SI 100.000.000,00
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 107 - gestioni fuori bilancio caratterizzate da nessuna movimentazione in ciascun anno del triennio 2012-2014
GESTIONI FUORI BILANCIO CON NESSUNA MOVIMENTAZIONE, NE' PER IMPEGNI IN CONTO COMPETENZA NE' PER PAGAMENTI SIA IN CONTO COMPETENZA CHE
IN CONTO RESIDUI, IN CIASCUN ANNO DEL TRIENNIO 2012-2014 rotazione
3 Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio colpito da eventi sismici nelle province di Udine e Pordenone (ex art. 2, D.L. 13 maggio 1976, n. 227 convertito in L. 29 maggio 1976, n. 336 e art. 17, L. 11 novembre 1982, n. 828)
SI
4 Fondo speciale a sostegno delle imprese artigiane ubicate nelle zone colpite da eventi sismici (ex art. 20, L.R. 3 giugno 1978, n. 49)
NO
6 Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (ex art. 2, L.R. 2 agosto 1982, n. 51) NO
7 Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (fondi statali ripartiti ex L. n. 949/1952 e 1068/64)
NO
10 Fondo speciale per la realizzazione di opere autostradali necessarie ai collegamenti internazionali con la rete autostradale slovena (ex art. 4, L.R. 22 agosto 1991 n. 34)
NO
17 Fondo per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi (art. 2, comma 1 b), L.R. 27.2.2012 n. 2) SI
20 Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 2 bando
NO
29 Fondo regionale di garanzia per l'accesso al credito da parte dei lavoratori precari (art. 8 L.R. 18 gennaio 2006 n. 2)
NO
36 Fondo regionale smobilizzo crediti (art. 12 ter, c. 10, L. R. 4/2005) SI
306
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Come meglio precisato in premessa, con riferimento alla gestione fuori bilancio n. 4, è stata
evidenziata alla Direzione vigilante l’opportunità di mettere in atto le procedure finalizzate alla
chiusura del fondo, e con riferimento alla gestione fuori bilancio n. 36 è stato previsto che con
delibera di Giunta regionale ne venga disposta la cessazione.
Accertamenti in conto competenza e riscossioni in conto competenza e in conto residui della
Regione dalle gestioni fuori bilancio nel 2014 ammontano entrambi ad euro 20,31 milioni (euro
10,37 milioni dai fondi di rotazione ed euro 9,93 milioni dai fondi non di rotazione).
Sono solo 4 le gestioni fuori bilancio che registrano nell’anno 2014 valori non nulli in
corrispondenza di accertamenti in conto competenza e di riscossioni in conto competenza ed in
conto residui. Tra queste spicca la gestione fuori bilancio n. 34 (fondo di rotazione per la
stabilizzazione del sistema economico regionale SSER) con accertamenti in conto competenza e
riscossioni in conto competenza ed in conto residui entrambi pari ad euro 10,37 milioni (51,08% dei
rispettivi totali).
I flussi finanziari in entrata afferenti alle gestioni fuori bilancio di cui all’anno 2013 erano invece
caratterizzati da accertamenti in conto competenza pari a euro 4,11 milioni e da riscossioni in
conto competenza e in conto residui pari ad euro 7,77 milioni. Nel 2013/2014 dunque gli
accertamenti in conto competenza e le riscossioni in conto competenza e in conto residui di cui alle
gestioni fuori bilancio hanno registrato un forte incremento (+ 411,05%, corrispondente ad euro +
16,20 milioni per i primi e + 164,78%, corrispondente ad euro + 12,54 milioni per le seconde),
sostanzialmente determinato dall’aumento degli accertamenti in conto competenza e delle
riscossioni in conto competenza e in conto residui in corrispondenza della gestione fuori bilancio n.
20 (fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia - 2 bando) e della gestione fuori bilancio n.
34 (fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale SSER). Per la gestione
fuori bilancio n. 20 (fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia - 2 bando), accertamenti su
competenza e riscossioni totali passano da euro 0 nel 2013 ad euro 6,73 milioni nel 2014, mentre per
la gestione fuori bilancio n. 34 (fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico
regionale SSER), passano da euro 164,78 mila nel 2013 a euro 10,37 milioni nel 2014.
307 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 108 - accertamenti e riscossioni della Regione di somme dalle gestioni fuori bilancio
GESTIONE FUORI BILANCIO rotazione
accertamenti in
c/competenza 2014
% sul tot.
riscossioni in c/competenza e in c/residui
2014
% sul tot.
1
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio di Trieste e nella provincia di Gorizia (ex art. 1, L. 18 ottobre 1955, n. 908 e art. 6, L. 29 gennaio 1986, n. 26) FRIE
SI -
0,00% -
0,00%
2 Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia (ex art. 4, L. 23 gennaio 1970, n. 8)
SI
- 0,00%
-
0,00%
3
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio colpito da eventi sismici nelle province di Udine e Pordenone (ex art. 2, D.L. 13 maggio 1976, n. 227 convertito in L. 29 maggio 1976, n. 336 e art. 17, L. 11 novembre 1982, n. 828)
SI
- 0,00%
-
0,00%
4 Fondo speciale a sostegno delle imprese artigiane ubicate nelle zone colpite da eventi sismici (ex art. 20, L.R. 3 giugno 1978, n. 49)
NO
- 0,00%
-
0,00%
5 Fondo sociale a favore dei dipendenti regionali (art. 152, L.R. 31 agosto 1981, n. 53)
parz.
- 0,00%
-
0,00%
6 Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (ex art. 2, L.R. 2 agosto 1982, n. 51)
NO
- 0,00%
-
0,00%
7 Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (fondi statali ripartiti ex L. n. 949/1952 e 1068/64)
NO
- 0,00%
-
0,00%
8 Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo (ex art. 1, L.R. 20 novembre 1982, n. 80)
SI
- 0,00%
-
0,00%
9 Fondo regionale per la protezione civile (ex art. 33, L.R. 31 dicembre 1986, n. 64)
NO
- 0,00%
-
0,00%
10
Fondo speciale per la realizzazione di opere autostradali necessarie ai collegamenti internazionali con la rete autostradale slovena (ex art. 4, L.R. 22 agosto 1991 n. 34)
NO
3.190.767,99 15,71%
3.190.767,99
15,71%
11 Fondo speciale di rotazione a favore delle imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia - FRIA (ex art. 45, L.R. 22 aprile 2002, n. 12)
SI
- 0,00%
-
0,00%
12
Fondo speciale per l'integrazione dell'indennità di buonuscita e la corresponsione dell'anticipazione dell'indennità stessa (ex art. 186, L.R. 28 aprile 1994, n. 5)
NO
- 0,00%
-
0,00%
13 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 1994-1996 (ex art. 5, L.R. 28 agosto 1995, n. 35)
NO 0,00% 0,00%
14 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 1997-1999 (ex art. 14, L.R. 12 febbraio 1998, n. 31)
NO 0,00% 0,00%
15 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 2000-2006 (ex art. 1, L.R. 27 novembre 2001, n. 26)
NO 0,00% 0,00%
16 Fondo speciale Gestione Immobili Friuli Venezia Giulia S.p.a. (ex art. 3 L.R. 12 febbraio 1998, n. 3)
NO 0,00% 0,00%
17 Fondo per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi (art. 2, comma 1 b), L.R. 27.2.2012 n. 2)
SI
- 0,00%
-
0,00%
18 Fondo per il recupero del comprensorio minerario di Cave del Predil (ex art. 5, L.R. 18
NO
- 0,00%
-
0,00%
308
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
gennaio 1999, n. 2)
19 Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 1 bando
SI 0,00% 0,00%
20 Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 2 bando
NO
6.735.823,70 33,17%
6.735.823,70
33,17%
21 Fondo regionale di garanzia per l'edilizia residenziale (ex art. 5, L.R. 26 febbraio 2001, n. 4)
NO
- 0,00%
-
0,00%
22
Fondo per l'attuazione del programma di cooperazione decentrata in area sub danubiana-croata promossa dal Ministero degli Affari Esteri (ex art. 8, L.R. 22 febbraio 2000, n. 2 e come modificato dalla L. R. 13/02)
NO 0,00% 0,00%
23
Fondo per l'attuazione degli interventi di competenza regionale per la realizzazione degli uffici regionali di Udine (ex art. 8, comma 33, L.R. 22 febbraio 2000, n. 2)
NO 0,00% 0,00%
24 Fondo regionale per i servizi forestali (ex art. 5, comma 110-114 L.R. 4/01 e art. 90 commi 1 e 2 della L.R. 22/02)
NO 0,00% 0,00%
25 Fondo speciale per l'internazionalizzazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (ex art. 9, comma 7, L.R. 25 gennaio 2002, n. 3)
NO
- 0,00%
-
0,00%
26 Fondo regionale per le emergenze in agricoltura (art. 1 e art. 2, comma 10, L.R. 13 agosto 2002, n. 22)
NO
- 0,00%
-
0,00%
27 Fondo per la tutela dei corsi d'acqua e della laguna di Marano e Grado (ex art. 55, L.R. 3 luglio 2002, n. 16)
NO 0,00% 0,00%
28 Fondo regionale per lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese (art. 7 L.R. 4/05)
NO
- 0,00%
-
0,00%
29 Fondo regionale di garanzia per l'accesso al credito da parte dei lavoratori precari (art. 8 L.R. 18 gennaio 2006 n. 2)
NO
- 0,00%
-
0,00%
30 Fondo per incentivare l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (art. 7 commi 65-71 L.R. 1/07)
parz. 0,00% 0,00%
31
Fondo per la realizzazione del piano industriale di Promotur Spa (art. 8 commi 114-116 L.R. 2/2006) - agenzia regionale Promotur (art. 12, comma 1, LR 17/2011)
NO
- 0,00%
-
0,00%
32 Fondo POR FESR 2007-2013 (art. 24, L. R. 7/08)
NO
9.147,60 0,05%
9.147,60
0,05%
33 Fondo per il recupero del castello di Colloredo di Monte Albano (art. 5, c. 72, L. R. 17/08)
NO
- 0,00%
-
0,00%
34 Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale SSER (art. 14, c. 39, L. R. 11/09)
SI
10.373.315,00 51,08%
10.373.315,00
51,08%
35 Fondo regionale di garanzia per le PMI (art. 12 bis, c. 3, L. R. 4/2005) - sezione per le garanzie di cui all'art. 2, c. 2 e art. 13 c. 13 della L.R. 2/2012
NO
- 0,00%
-
0,00%
36 Fondo regionale smobilizzo crediti (art. 12 ter, c. 10, L. R. 4/2005)
SI
- 0,00%
-
0,00%
37 Fondo regionale smobilizzo crediti agricoli (art. 12 ter, c. 10 bis, L. R. 4/2005) - in ambito fondo 8
SI 0,00% 0,00%
309 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
38
Fondo regionale di garanzia per le piccole e medie imprese del settore agricolo, costituito nell'ambito del fondo di rotazione per interventi nel settore agricolo art. 3, c. 38-44, L. R. 12/2009 - in ambito fondo 8
NO 0,00% 0,00%
39
Fondo di rotazione per la concessione di anticipazioni alle imprese edili certificate SOA per interventi di edilizia residenziale (art. 4, c. 51, L. R. 22/2010)
SI 0,00% 0,00%
40 FRIE sezione per i distretti industriali della sedia e del mobile (art. 2, c. 95, L.R. 11/2011)
SI
- 0,00%
-
0,00%
41 FRIE fondo di garanzia per le opportunità dei giovani (art. 28, L.R. 5/2012)
NO 0,00% 0,00%
42 Sezione per gli interventi anticrisi per le imprese artigiane - FRIA (art. 2. c. 11, L.R. 6/2013)
SI
- 0,00%
-
0,00%
43 Sezione per gli interventi anticrisi per le imprese commerciali turistiche e di servizio - FSRICTS (art. 2. c. 11, L.R. 6/2013)
SI
- 0,00%
-
0,00%
44
Sezione per lo smobilizzo dei crediti verso la Pubblica Amministrazione - fondo per lo sviluppo (articolo 2, comma 1, legge regionale 9.8.2013, n. 9)
NO 0,00% 0,00%
45 Fondo per il coordinamento dei rapporti finanziari tra la Regione e le autonomie locali (articolo 28, legge regionale 18.7.2014, n. 13)
NO 0,00% 0,00%
totale 20.309.054,29
100,00% 20.309.054,29
100,00%
di cui di rotazione 10.373.315,00
51,08%
10.373.315,00 51,08%
di cui non di rotazione 9.935.739,29
48,92%
9.935.739,29 48,92%
di cui parzialmente di rotazione -
0,00%
- 0,00%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Sia i flussi di cassa relativi alla giacenza finale che quelli relativi a riscossioni e pagamenti
presentano nel triennio 2012-2014 un andamento oscillante. Per la giacenza finale i valori passano
da euro 307,48 milioni nel 2012, a euro 246,88 milioni nel 2013, a euro 306,59 milioni nel 2014. Per
riscossioni e pagamenti i valori passano da euro 789,69 milioni ed euro 759,72 milioni nel 2012, a
euro 533,87 milioni ed euro 594,47 milioni nel 2013, a euro 452,32 milioni ed euro 392,61 milioni nel
2014.
310
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 109 - giacenza finale delle gestioni fuori bilancio
FLUSSI DI CASSA delle GESTIONI FUORI BILANCIO - giacenza finale (in migliaia di euro)
GESTIONE FUORI BILANCIO rotazione
giacenza finale
esercizio 2012
peso % su tot
gestioni 2012
giacenza finale
esercizio 2013
peso % su tot
gestioni 2013
giacenza finale
esercizio 2014
peso % su tot
gestioni 2014
1
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio di Trieste e nella provincia di Gorizia (ex art. 1, L. 18 ottobre 1955, n. 908 e art. 6, L. 29 gennaio 1986, n. 26) FRIE
SI 14.874,74 4,84% 30.643,02 12,41% 46.763,64 15,25%
2
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia (ex art. 4, L. 23 gennaio 1970, n. 8)
SI 277,24 0,09% 4.328,50 1,75% 20.201,76 6,59%
3
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio colpito da eventi sismici nelle province di Udine e Pordenone (ex art. 2, D.L. 13 maggio 1976, n. 227 convertito in L. 29 maggio 1976, n. 336 e art. 17, L. 11 novembre 1982, n. 828)
SI 18.047,32 5,87% 16.531,13 6,70% 11.187,71 3,65%
4
Fondo speciale a sostegno delle imprese artigiane ubicate nelle zone colpite da eventi sismici (ex art. 20, L.R. 3 giugno 1978, n. 49)
NO -
0,00% -
0,00% -
0,00%
5 Fondo sociale a favore dei dipendenti regionali (art. 152, L.R. 31 agosto 1981, n. 53)
parz.
242,43 0,08%
223,52
0,09%
275,79 0,09%
6
Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (ex art. 2, L.R. 2 agosto 1982, n. 51)
NO
36,43 0,01%
16,33
0,01%
16,11 0,01%
7
Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (fondi statali ripartiti ex L. n. 949/1952 e 1068/64)
NO
62,38 0,02%
35,50
0,01%
35,81 0,01%
8
Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo (ex art. 1, L.R. 20 novembre 1982, n. 80)
SI
2.059,16 0,67%
9.304,86
3,77%
23.337,24 7,61%
9 Fondo regionale per la protezione civile (ex art. 33, L.R. 31 dicembre 1986, n. 64)
NO
21.975,29 7,15%
21.618,94
8,76%
27.956,42 9,12%
10
Fondo speciale per la realizzazione di opere autostradali necessarie ai collegamenti internazionali con la rete autostradale slovena (ex art. 4, L.R. 22 agosto 1991 n. 34)
NO
8,83 0,00%
7,81
0,00%
4,24 0,00%
311 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
11
Fondo speciale di rotazione a favore delle imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia - FRIA (ex art. 45, L.R. 22 aprile 2002, n. 12)
SI
44.803,82 14,57%
28.760,28
11,65%
19.292,19 6,29%
12
Fondo speciale per l'integrazione dell'indennità di buonuscita e la corresponsione dell'anticipazione dell'indennità stessa (ex art. 186, L.R. 28 aprile 1994, n. 5)
NO
3.553,97 1,16%
3.675,64
1,49%
1.572,60 0,51%
13 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 1994-1996 (ex art. 5, L.R. 28 agosto 1995, n. 35)
NO 0,00% 0,00% 0,00%
14 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 1997-1999 (ex art. 14, L.R. 12 febbraio 1998, n. 31)
NO 0,00% 0,00% 0,00%
15 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 2000-2006 (ex art. 1, L.R. 27 novembre 2001, n. 26)
NO
3.130,82 1,02%
-
0,00% 0,00%
16
Fondo speciale Gestione Immobili Friuli Venezia Giulia S.p.a. (ex art. 3 L.R. 12 febbraio 1998, n. 3)
NO
- 0,00% 0,00% 0,00%
17
Fondo per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi (art. 2, comma 1 b), L.R. 27.2.2012 n. 2)
SI
43.941,35 14,29%
33.137,65
13,42%
27.063,28 8,83%
18
Fondo per il recupero del comprensorio minerario di Cave del Predil (ex art. 5, L.R. 18 gennaio 1999, n. 2)
NO
471,77 0,15%
1.797,82
0,73%
526,46 0,17%
19
Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 1 bando
SI
2.462,64 0,80%
-
0,00% 0,00%
20
Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 2 bando
NO
3.533,65 1,15%
6.572,22
2,66%
267,47 0,09%
21 Fondo regionale di garanzia per l'edilizia residenziale (ex art. 5, L.R. 26 febbraio 2001, n. 4)
NO
340,27 0,11%
793,27
0,32%
1.211,07 0,40%
22
Fondo per l'attuazione del programma di cooperazione decentrata in area sub danubiana-croata promossa dal Ministero degli Affari Esteri (ex art. 8, L.R. 22 febbraio 2000, n. 2 e come modificato dalla L. R. 13/02)
NO 0,00% 0,00% 0,00%
23
Fondo per l'attuazione degli interventi di competenza regionale per la realizzazione degli uffici regionali di Udine (ex art. 8, comma 33, L.R. 22 febbraio 2000, n. 2)
NO 0,00% 0,00% 0,00%
24
Fondo regionale per i servizi forestali (ex art. 5, comma 110-114 L.R. 4/01 e art. 90 commi 1 e 2 della L.R. 22/02)
NO
- 0,00% 0,00% 0,00%
312
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
25
Fondo speciale per l'internazionalizzazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (ex art. 9, comma 7, L.R. 25 gennaio 2002, n. 3)
NO
353,48 0,11%
127,04
0,05%
113,07 0,04%
26
Fondo regionale per le emergenze in agricoltura (art. 1 e art. 2, comma 10, L.R. 13 agosto 2002, n. 22)
NO 144,67
0,05% 33,06
0,01% 3,08
0,00%
27
Fondo per la tutela dei corsi d'acqua e della laguna di Marano e Grado (ex art. 55, L.R. 3 luglio 2002, n. 16)
NO 0,00% 0,00% 0,00%
28 Fondo regionale per lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese (art. 7 L.R. 4/05)
NO
4.649,90 1,51%
3.866,77
1,57%
1.947,72 0,64%
29
Fondo regionale di garanzia per l'accesso al credito da parte dei lavoratori precari (art. 8 L.R. 18 gennaio 2006 n. 2)
NO
1.032,76 0,34%
1.035,33
0,42%
1.028,98 0,34%
30 Fondo per incentivare l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (art. 7 commi 65-71 L.R. 1/07)
parz. 0,00% 0,00% 0,00%
31
Fondo per la realizzazione del piano industriale di Promotur Spa (art. 8 commi 114-116 L.R. 2/2006) - agenzia regionale Promotur (art. 12, comma 1, LR 17/2011)
NO
246,12 0,08%
251,38
0,10%
252,14 0,08%
32 Fondo POR FESR 2007-2013 (art. 24, L. R. 7/08)
NO 34.884,99
11,35% 15.315,50
6,20% 58.328,00
19,02%
33 Fondo per il recupero del castello di Colloredo di Monte Albano (art. 5, c. 72, L. R. 17/08)
NO 1.220,49
0,40% 1.104,70
0,45% 2.935,73
0,96%
34
Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale SSER (art. 14, c. 39, L. R. 11/09)
SI
61.236,74 19,92%
11.416,88
4,62%
1.463,84 0,48%
35
Fondo regionale di garanzia per le PMI (art. 12 bis, c. 3, L. R. 4/2005) - sezione per le garanzie di cui all'art. 2, c. 2 e art. 13 c. 13 della L.R. 2/2012
NO
40.657,22 13,22%
10.507,43
4,26%
10.370,05 3,38%
36 Fondo regionale smobilizzo crediti (art. 12 ter, c. 10, L. R. 4/2005)
SI
151,24 0,05%
867,51
0,35%
1.584,84 0,52%
37
Fondo regionale smobilizzo crediti agricoli (art. 12 ter, c. 10 bis, L. R. 4/2005) - in ambito fondo 8
SI 0,00% 0,00% 0,00%
38
Fondo regionale di garanzia per le piccole e medie imprese del settore agricolo, costituito nell'ambito del fondo di rotazione per interventi nel settore agricolo art. 3, c. 38-44, L. R. 12/2009 - in ambito fondo 8
NO 0,00% 0,00% 0,00%
313 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
39
Fondo di rotazione per la concessione di anticipazioni alle imprese edili certificate SOA per interventi di edilizia residenziale (art. 4, c. 51, L. R. 22/2010)
SI 0,00% 0,00% 0,00%
40
FRIE sezione per i distretti industriali della sedia e del mobile (art. 2, c. 95, L.R. 11/2011)
SI
3.076,61 1,00%
1.472,67
0,60%
1.535,10 0,50%
41 FRIE fondo di garanzia per le opportunità dei giovani (art. 28, L.R. 5/2012)
NO 0,00% 0,00% 0,00%
42
Sezione per gli interventi anticrisi per le imprese artigiane - FRIA (art. 2. c. 11, L.R. 6/2013)
SI 0,00%
18.812,34 7,62%
24.081,02
7,85%
43
Sezione per gli interventi anticrisi per le imprese commerciali turistiche e di servizio - FSRICTS (art. 2. c. 11, L.R. 6/2013)
SI 0,00%
24.621,80 9,97%
23.232,90
7,58%
44
Sezione per lo smobilizzo dei crediti verso la Pubblica Amministrazione - fondo per lo sviluppo (articolo 2, comma 1, legge regionale 9.8.2013, n. 9)
NO 0,00% 0,00% 0,00%
45
Fondo per il coordinamento dei rapporti finanziari tra la Regione e le autonomie locali (articolo 28, legge regionale 18.7.2014, n. 13)
NO 0,00% 0,00% 0,00%
totale 307.476,33 100,00% 246.878,90 100,00% 306.588,26 100,00%
di cui di rotazione 190.930,86 62,10% 179.896,64 72,87% 199.743,52 65,15%
di cui non di rotazione 116.303,04 37,83% 66.758,74 27,04% 106.568,95 34,76%
di cui parzialmente di rotazione 242,43 0,08% 223,52 0,09% 275,79 0,09%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
314
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 110 - riscossioni e pagamenti delle gestioni fuori bilancio
FLUSSI DI CASSA delle GESTIONI FUORI BILANCIO - riscossioni e pagamenti (in migliaia di euro)
GESTIONE FUORI BILANCIO rotazione riscossioni 2012
peso % su tot.
riscossioni 2012
riscossioni 2013
peso % su tot.
riscossioni 2013
riscossioni 2014
peso % su tot.
riscossioni 2014
pagamenti 2012
peso % su tot.
pagamenti 2012
pagamenti 2013
peso % su tot.
pagamenti 2013
pagamenti 2014
peso % su tot.
pagamenti 2014
1
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio di Trieste e nella provincia di Gorizia (ex art. 1, L. 18 ottobre 1955, n. 908 e art. 6, L. 29 gennaio 1986, n. 26) FRIE
SI
40.897,86 5,18%
41.442,83
7,76%
55.378,49 12,24%
29.492,86
3,88%
25.674,55 4,32%
39.257,88
10,00%
2 Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia (ex art. 4, L. 23 gennaio 1970, n. 8)
SI
154.448,60 19,56%
105.036,78
19,67%
78.890,17 17,44%
160.037,13
21,07%
100.985,53 16,99%
63.016,91
16,05%
3
Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio colpito da eventi sismici nelle province di Udine e Pordenone (ex art. 2, D.L. 13 maggio 1976, n. 227 convertito in L. 29 maggio 1976, n. 336 e art. 17, L. 11 novembre 1982, n. 828)
SI
35.575,53 4,50%
33.439,27
6,26%
34.500,25 7,63%
35.538,09
4,68%
34.955,46 5,88%
39.843,67
10,15%
4 Fondo speciale a sostegno delle imprese artigiane ubicate nelle zone colpite da eventi sismici (ex art. 20, L.R. 3 giugno 1978, n. 49)
NO
- 0,00%
- 0,00%
- 0,00%
- 0,00%
- 0,00%
- 0,00%
5 Fondo sociale a favore dei dipendenti regionali (art. 152, L.R. 31 agosto 1981, n. 53)
parz.
3.151,71 0,40%
3.031,82
0,57%
2.472,54 0,55%
3.073,90
0,40%
3.050,73 0,51%
2.420,27
0,62%
6 Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (ex art. 2, L.R. 2 agosto 1982, n. 51)
NO
- 0,00%
-
0,00%
0,01 0,00%
7,85
0,00%
20,10 0,00%
0,23
0,00%
7 Fondo speciale per il credito agevolato delle imprese artigiane (fondi statali ripartiti ex L. n. 949/1952 e 1068/64)
NO
- 0,00%
0,02
0,00%
0,43 0,00%
13,92
0,00%
26,90 0,00%
0,13
0,00%
8 Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo (ex art. 1, L.R. 20 novembre 1982, n. 80)
SI
91.351,94 11,57%
129.417,83
24,24%
86.667,04 19,16%
97.505,41
12,83%
122.172,12 20,55%
72.634,66
18,50%
9 Fondo regionale per la protezione civile (ex art. 33, L.R. 31 dicembre 1986, n. 64)
NO
50.717,76 6,42%
48.768,26
9,13%
34.560,29 7,64%
59.177,11
7,79%
49.124,61 8,26%
28.222,81
7,19%
10
Fondo speciale per la realizzazione di opere autostradali necessarie ai collegamenti internazionali con la rete autostradale slovena (ex art. 4, L.R. 22 agosto 1991 n. 34)
NO
3.192,23 0,40%
3.191,21
0,60%
3.187,67 0,70%
3.193,36
0,42%
3.192,23 0,54%
3.191,24
0,81%
11 Fondo speciale di rotazione a favore delle imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia - FRIA (ex art. 45, L.R. 22 aprile 2002, n. 12)
SI
60.391,61 7,65%
20.787,94
3,89%
1.809,21 0,40%
52.620,40
6,93%
36.831,47 6,20%
11.277,29
2,87%
12
Fondo speciale per l'integrazione dell'indennità di buonuscita e la corresponsione dell'anticipazione dell'indennità stessa (ex art. 186, L.R. 28 aprile 1994, n. 5)
NO
6.933,51 0,88%
6.862,35 1,29%
7.085,14 1,57%
4.409,81 0,58%
6.740,68 1,13%
9.188,19 2,34%
13 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 1994-1996 (ex art. 5, L.R. 28 agosto 1995, n. 35) NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
315 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
FLUSSI DI CASSA delle GESTIONI FUORI BILANCIO - riscossioni e pagamenti (in migliaia di euro)
GESTIONE FUORI BILANCIO rotazione riscossioni 2012
peso % su tot.
riscossioni 2012
riscossioni 2013
peso % su tot.
riscossioni 2013
riscossioni 2014
peso % su tot.
riscossioni 2014
pagamenti 2012
peso % su tot.
pagamenti 2012
pagamenti 2013
peso % su tot.
pagamenti 2013
pagamenti 2014
peso % su tot.
pagamenti 2014
14 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 1997-1999 (ex art. 14, L.R. 12 febbraio 1998, n. 31)
NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
15 Fondo speciale per "Obiettivo 2" 2000-2006 (ex art. 1, L.R. 27 novembre 2001, n. 26)
NO
451,07 0,06%
539,40
0,10% 0,00%
20,13 0,00%
3.670,22
0,62% 0,00%
16 Fondo speciale Gestione Immobili Friuli Venezia Giulia S.p.a. (ex art. 3 L.R. 12 febbraio 1998, n. 3)
NO
0,01 0,00% 0,00% 0,00%
37,81
0,00% 0,00% 0,00%
17 Fondo per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi (art. 2, comma 1 b), L.R. 27.2.2012 n. 2)
SI
54.499,84 6,90%
31.840,33
5,96%
375,94 0,08%
57.315,01
7,54%
42.644,04 7,17%
6.450,31
1,64%
18 Fondo per il recupero del comprensorio minerario di Cave del Predil (ex art. 5, L.R. 18 gennaio 1999, n. 2)
NO
454,26 0,06%
1.800,74
0,34%
1,06 0,00%
420,43
0,06%
474,68 0,08%
1.272,42
0,32%
19 Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 1 bando
SI
210,33 0,03%
-
0,00% 0,00%
27,00 0,00%
2.462,64
0,41% 0,00%
20 Fondo speciale per interventi nel settore dell'edilizia abitativa (ex art. 23, L.R. 20 aprile 1999, n. 9) - 2 bando
NO
501,62 0,06%
3.047,60
0,57%
455,01 0,10%
12,19
0,00%
9,04 0,00%
6.759,76
1,72%
21 Fondo regionale di garanzia per l'edilizia residenziale (ex art. 5, L.R. 26 febbraio 2001, n. 4)
NO
4,02 0,00%
502,39
0,09%
503,05 0,11%
39,32
0,01%
49,39 0,01%
85,25
0,02%
22
Fondo per l'attuazione del programma di cooperazione decentrata in area sub danubiana-croata promossa dal Ministero degli Affari Esteri (ex art. 8, L.R. 22 febbraio 2000, n. 2 e come modificato dalla L. R. 13/02)
NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
23
Fondo per l'attuazione degli interventi di competenza regionale per la realizzazione degli uffici regionali di Udine (ex art. 8, comma 33, L.R. 22 febbraio 2000, n. 2)
NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
24 Fondo regionale per i servizi forestali (ex art. 5, comma 110-114 L.R. 4/01 e art. 90 commi 1 e 2 della L.R. 22/02)
NO
3,14 0,00% 0,00% 0,00%
1.345,07
0,18% 0,00% 0,00%
25 Fondo speciale per l'internazionalizzazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (ex art. 9, comma 7, L.R. 25 gennaio 2002, n. 3)
NO
301,01 0,04%
1,07
0,00%
0,12 0,00%
186,17
0,02%
227,52 0,04%
14,07
0,00%
26 Fondo regionale per le emergenze in agricoltura (art. 1 e art. 2, comma 10, L.R. 13 agosto 2002, n. 22)
NO
1.942,60 0,25%
468,47
0,09%
411,67 0,09%
4.729,59
0,62%
580,07 0,10%
441,66
0,11%
27 Fondo per la tutela dei corsi d'acqua e della laguna di Marano e Grado (ex art. 55, L.R. 3 luglio 2002, n. 16)
NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
316
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
FLUSSI DI CASSA delle GESTIONI FUORI BILANCIO - riscossioni e pagamenti (in migliaia di euro)
GESTIONE FUORI BILANCIO rotazione riscossioni 2012
peso % su tot.
riscossioni 2012
riscossioni 2013
peso % su tot.
riscossioni 2013
riscossioni 2014
peso % su tot.
riscossioni 2014
pagamenti 2012
peso % su tot.
pagamenti 2012
pagamenti 2013
peso % su tot.
pagamenti 2013
pagamenti 2014
peso % su tot.
pagamenti 2014
28 Fondo regionale per lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese (art. 7 L.R. 4/05)
NO
9.890,04 1,25%
11.023,05
2,06%
14.341,93 3,17%
25.131,68
3,31%
11.806,19 1,99%
16.260,97
4,14%
29 Fondo regionale di garanzia per l'accesso al credito da parte dei lavoratori precari (art. 8 L.R. 18 gennaio 2006 n. 2)
NO
11,11 0,00%
7,26
0,00%
3,88 0,00%
11,94
0,00%
4,68 0,00%
10,22
0,00%
30 Fondo per incentivare l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (art. 7 commi 65-71 L.R. 1/07)
parz. 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
31
Fondo per la realizzazione del piano industriale di Promotur Spa (art. 8 commi 114-116 L.R. 2/2006) - agenzia regionale Promotur (art. 12, comma 1, LR 17/2011)
NO
10.204,83 1,29%
10.196,45
1,91%
10.434,68 2,31%
10.201,58
1,34%
10.191,19 1,71%
10.433,91
2,66%
32 Fondo POR FESR 2007-2013 (art. 24, L. R. 7/08) NO
38.972,25 4,94%
7.731,68
1,45%
86.507,85 19,13%
30.329,09
3,99%
27.301,17 4,59%
43.495,35
11,08%
33 Fondo per il recupero del castello di Colloredo di Monte Albano (art. 5, c. 72, L. R. 17/08)
NO
110,48 0,01%
4,49
0,00%
3.481,18 0,77%
808,34
0,11%
120,28 0,02%
1.650,16
0,42%
34 Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale SSER (art. 14, c. 39, L. R. 11/09)
SI
210.785,96 26,69%
30.370,16
5,69%
430,29 0,10%
180.552,14
23,77%
80.190,02 13,49%
10.383,32
2,64%
35 Fondo regionale di garanzia per le PMI (art. 12 bis, c. 3, L. R. 4/2005) - sezione per le garanzie di cui all'art. 2, c. 2 e art. 13 c. 13 della L.R. 2/2012
NO
10.200,87 1,29%
166,21
0,03%
550,95 0,12%
30,01
0,00%
30.316,00 5,10%
688,33
0,18%
36 Fondo regionale smobilizzo crediti (art. 12 ter, c. 10, L. R. 4/2005)
SI
483,52 0,06%
716,27
0,13%
717,34 0,16%
2.519,48
0,33%
0,01 0,00%
0,01
0,00%
37 Fondo regionale smobilizzo crediti agricoli (art. 12 ter, c. 10 bis, L. R. 4/2005) - in ambito fondo 8
SI 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
38
Fondo regionale di garanzia per le piccole e medie imprese del settore agricolo, costituito nell'ambito del fondo di rotazione per interventi nel settore agricolo art. 3, c. 38-44, L. R. 12/2009 - in ambito fondo 8
NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
39 Fondo di rotazione per la concessione di anticipazioni alle imprese edili certificate SOA per interventi di edilizia residenziale (art. 4, c. 51, L. R. 22/2010)
SI 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
40 FRIE sezione per i distretti industriali della sedia e del mobile (art. 2, c. 95, L.R. 11/2011)
SI
4.007,61 0,51%
46,06
0,01%
3.296,44 0,73%
931,00
0,12%
1.650,01 0,28%
3.234,01
0,82%
41 FRIE fondo di garanzia per le opportunità dei giovani (art. 28, L.R. 5/2012)
NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
317 Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
FLUSSI DI CASSA delle GESTIONI FUORI BILANCIO - riscossioni e pagamenti (in migliaia di euro)
GESTIONE FUORI BILANCIO rotazione riscossioni 2012
peso % su tot.
riscossioni 2012
riscossioni 2013
peso % su tot.
riscossioni 2013
riscossioni 2014
peso % su tot.
riscossioni 2014
pagamenti 2012
peso % su tot.
pagamenti 2012
pagamenti 2013
peso % su tot.
pagamenti 2013
pagamenti 2014
peso % su tot.
pagamenti 2014
42 Sezione per gli interventi anticrisi per le imprese artigiane - FRIA (art. 2. c. 11, L.R. 6/2013)
SI 0,00%
18.812,34 3,52%
14.525,73
3,21% 0,00%
- 0,00%
9.257,06
2,36%
43 Sezione per gli interventi anticrisi per le imprese commerciali turistiche e di servizio - FSRICTS (art. 2. c. 11, L.R. 6/2013)
SI 0,00%
24.621,80 4,61%
11.730,85
2,59% 0,00%
- 0,00%
13.119,75
3,34%
44 Sezione per lo smobilizzo dei crediti verso la Pubblica Amministrazione - fondo per lo sviluppo (articolo 2, comma 1, legge regionale 9.8.2013, n. 9)
NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
45 Fondo per il coordinamento dei rapporti finanziari tra la Regione e le autonomie locali (articolo 28, legge regionale 18.7.2014, n. 13)
NO 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
totale 789.695,32 100,00% 533.874,08 100,00% 452.319,21 100,00% 759.717,82 100,00% 594.471,53 100,00% 392.609,84 100,00%
di cui di rotazione 652.652,80 82,65% 436.531,61 81,77% 288.321,75 63,74%
616.538,52 81,15% 447.565,85 75,29% 268.474,87 68,38%
di cui non di rotazione 133.890,81 16,95% 94.310,65 17,67% 161.524,92 35,71%
140.105,40 18,44% 143.854,95 24,20% 121.714,70 31,00%
di cui parzialmente di rotazione 3.151,71 0,40% 3.031,82 0,57% 2.472,54 0,55%
3.073,90 0,40% 3.050,73 0,51% 2.420,27 0,62%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
318
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
7.8 Flussi finanziari per la spesa dei funzionari delegati
Si analizzano di seguito le risultanze dei flussi finanziari (impegni in conto competenza e totale
pagamenti) concernenti i funzionari delegati (ordinari e straordinari) della Regione.
Per l’anno 2014, complessivamente, cioè considerando sia la parte corrente che quella in conto
capitale, gli impegni in conto competenza a favore dei funzionari delegati ammontano ad euro
82,21 milioni (di cui euro 77,65 milioni di parte corrente ed euro 4,56 milioni di parte capitale),
mentre i pagamenti totali ammontano ad euro 86,78 milioni (di cui euro 75,75 milioni di parte
corrente ed euro 11,03 milioni di parte capitale).
Dunque, nel passaggio dal 2013 al 2014, sia gli impegni in conto competenza che i pagamenti totali
sono stati interessati da una variazione negativa pari ad euro - 5,06 milioni (- 5,80%) e ad euro -
8,60 milioni (- 9,02%).
Si evidenzia ancora che il 97,58% (euro 80,23 milioni) degli impegni in conto competenza afferisce
a funzionari delegati ordinari e che solo il 2,42% (euro 1,98 milioni) a funzionari delegati
straordinari.
Per quanto riguarda la parte corrente, che è quella che incide prioritariamente (94,45% degli
impegni in conto competenza), rispetto all’anno 2013, gli impegni in conto competenza sono
diminuiti di un importo pari ad euro - 4,82 milioni (- 5,85%) ed i pagamenti totali di un importo
pari ad euro - 7,91 milioni (- 9,45%). La variazione di segno negativo che ha interessato gli impegni
in conto competenza è stata determinata principalmente dalla “categoria 1.6 (trasferimenti
correnti ad altri settori) – funzionari delegati ordinari” e dalla “categoria 1.4 (acquisto di beni e
servizi) – funzionari delegati ordinari”, che nel 2014 hanno registrato una riduzione degli impegni
in conto competenza rispetto all’anno 2013, corrispondente, rispettivamente, ad euro - 2,66 milioni
e ad euro - 2,36 milioni. La variazione di segno negativo che ha interessato i pagamenti totali è
stata invece determinata quasi interamente dalla “categoria 1.4 (acquisto di beni e servizi) –
funzionari delegati ordinari” che nel passaggio dal 2013 al 2014 ha registrato una riduzione dei
pagamenti totali pari ad euro – 6,29 milioni.
Con riferimento invece alla parte in conto capitale i decrementi che si sono registrati nel biennio
2013/2014, decisamente più contenuti in termini assoluti, sono stati pari ad euro – 232,28 mila (-
4,85%) per gli impegni in conto competenza e ad euro - 696,03 mila (- 5,93%) per i pagamenti
totali.
La spesa corrente attuata a mezzo funzionari delegati nell’anno 2014 è principalmente
319
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
riconducibile alla “categoria 1.6 (trasferimenti correnti ad altri settori) – funzionari delegati
ordinari”, seguita dalla “categoria 1.2 (personale in attività di servizio) – funzionari delegati
ordinari”.
Alla “categoria 1.6 (trasferimenti correnti ad altri settori) – funzionari delegati ordinari” afferisce il
58,59% (pari ad euro 45,50 milioni) degli impegni in conto competenza ed il 59,36% (pari ad euro
44,97 milioni) del totale dei pagamenti, alla “categoria 1.2 (personale in attività di servizio) –
funzionari delegati ordinari” il 29,22% (pari a euro 22,69 milioni) degli impegni in conto
competenza ed il 26,15% (pari ad euro 19,81 milioni) del totale dei pagamenti, mentre alla
“categoria 1.4 (acquisto di beni e servizi) – funzionari delegati ordinari” l’11,80% (pari ad euro 9,16
milioni) degli impegni in conto competenza ed il 13,62% (pari ad euro 10,32 milioni) del totale dei
pagamenti.
Con riferimento alla categoria prevalente “categoria 1.6 (trasferimenti correnti ad altri settori) –
funzionari delegati ordinari”, i funzionari delegati che presentano l’attività di spesa più
significativa sono i seguenti:
F.D. 98002 (funzionario delegato segretario generale della camera di commercio industria
artigianato e agricoltura di Udine preposto alle funzioni di cui alla legge regionale 14/2011) con
impegni in conto competenza per euro 24,67 milioni e totale pagamenti per euro 23,78 milioni;
F.D. 98004 (funzionario delegato segretario generale della camera di commercio industria
artigianato e agricoltura di Pordenone preposto alle funzioni di cui alla legge regionale 14/2013) con
impegni in conto competenza per euro 10,67 milioni e totale pagamenti per euro 10,33 milioni.
Per quanto riguarda invece la “categoria 1.2 (personale in attività di servizio) – funzionari delegati
ordinari” si evidenzia:
F.D. 6024 (funzionario delegato direttore – preposto alle spese di gestione del personale operaio
assunto con contratto di diritto privato) con impegni in conto competenza per euro 8,19 milioni e
totale pagamenti per euro 8,24 milioni.
Le categorie di spesa in conto capitale che incidono maggiormente sia sugli impegni in conto
competenza che sul totale dei pagamenti relativi appunto alla parte in conto capitale sono invece la
“categoria 2.1 (beni ed opere immobiliari a carico diretto della Regione) – funzionari delegati
ordinari” e la “categoria 2.1 (beni ed opere immobiliari a carico diretto della Regione) – funzionari
delegati straordinari”.
Alla “categoria 2.1 (beni ed opere immobiliari a carico diretto della Regione) – funzionari delegati
ordinari” afferisce il 48,87% (pari ad euro 2,23 milioni) del totale degli impegni in conto
320
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
competenza ed il 50,04% (pari ad euro 5,52 milioni) del totale dei pagamenti, mentre alla
“categoria 2.1 (beni ed opere immobiliari a carico diretto della Regione) – funzionari delegati
straordinari” afferisce il 35,74% (pari ad euro 1,63 milioni) del totale degli impegni in conto
competenza ed il 32,82% (pari ad euro 3,62 milioni) del totale dei pagamenti.
Con riferimento alla categoria prevalente “categoria 2.1 (beni ed opere immobiliari a carico diretto
della Regione) – funzionari delegati ordinari”, si evidenzia:
F.D. 7044 (funzionario delegato preposto alle spese per la realizzazione e manutenzione di opere
idrauliche, di sistemazione idrogeologica nonché a quelle connesse ai compiti di polizia idraulica,
servizi di piena e pronto intervento – ambito di Gorizia) con impegni in conto competenza per euro
630,64 mila e totale pagamenti per euro 894,93 mila.
Si riassumono nella tabella che segue i flussi finanziari relativi ai funzionari delegati per l’anno
2014.
321
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 111 – flussi finanziari relativi ai funzionari delegati per i quali sono stati emessi ordini di accreditamento nell’esercizio 2014
SPESE CORRENTI IMPEGNI 2014 PAGAMENTI 2014
da competenza incidenza
% da residui da competenza totale
incidenza %
categoria 1.1 (servizi degli organi costituzionali della Regione) - f. d. ordinari
194.500,00 0,25% 23.003,55 102.201,24 125.204,79 0,17%
categoria 1.2 (personale in attività di servizio) - f. d. ordinari
22.694.237,81 29,22% 1.715.414,81 18.095.375,76 19.810.790,57 26,15%
categoria 1.3 (personale in quiescenza) - f. d. ordinari
52.633,41 0,07% 5.175,90 27.747,17 32.923,07 0,04%
categoria 1.4 (acquisto di beni e servizi) - f. d. ordinari 9.161.375,85 11,80% 3.915.509,00 6.404.827,76 10.320.336,76 13,62%
categoria 1.4 (acquisto di beni e servizi) - f. d. straordinari
21.184,49 0,03% 6.617,14 6.617,14 0,01%
categoria 1.5 (trasferimenti correnti allo Stato e ad altri enti pubblici) - f. d. ordinari
30.000,00 0,04% 367.408,08 367.408,08 0,49%
categoria 1.5 (trasferimenti correnti allo Stato e ad altri enti pubblici) - f. d. straordinari
0,00% 119.584,27 119.584,27 0,16%
categoria 1.6 (trasferimenti correnti ad altri settori) - f. d. ordinari
45.500.000,00 58,59% 1.016.625,91 43.951.415,70 44.968.041,61 59,36%
categoria 1.8 (partite che si compensano nell'entrata) - f. d. ordinari
833,82 0,00% 833,82 833,82 0,00%
totale spese correnti 77.654.765,38 100,00% 7.169.338,66 68.582.401,45 75.751.740,11 100,00%
SPESE IN CONTO CAPITALE IMPEGNI 2014 PAGAMENTI 2014
da competenza incidenza
% da residui da competenza totale
incidenza %
categoria 2.1 (beni ed opere immobiliari a carico diretto della Regione) - f. d. ordinari
2.228.993,36 48,87% 4.282.120,69 1.239.523,49 5.521.644,18 50,04%
categoria 2.1 (beni ed opere immobiliari a carico diretto della Regione) - f. d. straordinari
1.630.000,00 35,74% 3.015.950,61 605.388,26 3.621.338,87 32,82%
categoria 2.2 (beni mobili, macchine ed attrezzature tecnico-scientifiche a carico diretto della Regione) - f. d. ordinari
225.244,82 4,94% 419.678,67 100.761,37 520.440,04 4,72%
categoria 2.3 (trasferimenti in conto capitale allo Stato e ad altri enti pubblici) - f. d. ordinari
90.759,39 1,99% 69.949,98 55.542,39 125.492,37 1,14%
categoria 2.3 (trasferimenti in conto capitale allo Stato e ad altri enti pubblici) - f. d. straordinari
284.406,85 6,24% 698.339,40 217.163,21 915.502,61 8,30%
categoria 2.4 (trasferimenti in conto capitale ad altri settori) - f. d. ordinari
51.600,91 1,13% 274.205,33 6.030,57 280.235,90 2,54%
categoria 2.4 (trasferimenti in conto capitale ad altri settori) - f. d. straordinari
50.000,00 1,10% 50.000,00 50.000,00 0,45%
totale spese in conto capitale 4.561.005,33 100,00% 8.760.244,68 2.274.409,29 11.034.653,97 100,00%
TOTALE SPESE CORRENTI e SPESE IN CONTO CAPITALE
82.215.770,71 15.929.583,34 70.856.810,74 86.786.394,08
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
322
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
8. L’INDEBITAMENTO REGIONALE 8.1 Considerazioni introduttive sulle caratteristiche del fenomeno nel
Friuli Venezia Giulia.
Le dinamiche dell’indebitamento regionale costituiscono fondamentale oggetto dell’analisi
economico finanziaria e contabile condotta dalla Sezione nell’ambito delle relazioni allegate, ai
sensi dell’art. 41 del r.d. n. 1214/1934, ai giudizi di parificazione dei rendiconti regionali123.
Sono stati in tal modo monitorati negli anni il progressivo decremento dell’indebitamento regionale
in termini di stock di debito e di oneri di ammortamento, gli esiti finanziari prodotti dai contratti
derivati, che si sono completamente definiti al 31.12.2013, e soprattutto il fenomeno del debito
definito “potenziale”(e cioè del debito autorizzato, ma non emesso), che caratterizza la gestione
contabile della Regione124 e che nel tempo ha assunto una consistenza sempre maggiore, al punto
che al 31.12.2013 la sua entità eccedeva quella del debito effettivo. La sua gestione nel 2014 e nel
2015 presenta aspetti di viva attualità in relazione alle esigenze innovative derivanti
dall’armonizzazione dei sistemi e degli schemi di bilancio, che entrerà in vigore per la Regione
Friuli Venezia Giulia con il primo gennaio 2016.
Il debito potenziale costituisce infatti una peculiarità dell’ordinamento contabile regionale
incompatibile con la disciplina uniformatrice di cui al d.lgs. n. 118/2011, come modificato e
integrato, in quanto, sulla base di una strategia finanziaria e contabile stabilmente e
coerentemente perseguita in questi anni, l’autorizzazione al ricorso al mercato finanziario
contenuta nelle leggi finanziarie non è seguita dall’effettiva emissione di debito cosicchè
l’accertamento connesso alle suddette autorizzazioni genera residui attivi a carico dell’esercizio in
corso.
L’attuazione di una siffatta strategia, consentita dall’ampia disponibilità di cassa di cui la Regione
ha finora stabilmente goduto e che dal 2008 le ha permesso di non contrarre nuovo debito è
123 Cfr. con riferimento all’ultimo triennio la deliberazione n.118 del 15 luglio 2014 relativa al rendiconto 2013, la deliberazione n. 78 del 12 luglio 2013 relativa al rendiconto 2012 e la deliberazione n. 84 del 13 luglio 2012 relativa al rendiconto 2011. 124 Il debito potenziale corrisponde appunto a quella parte del debito autorizzato, cui non ha fatto seguito un effettivo indebitamento. Può essere definito come “debito potenziale”, nel senso che si configura quale debito per la Regione solo nella misura e secondo i tempi dell’emissione: ne consegue che solo a seguito di quest’ultima si produrranno gli effetti sul bilancio in termini di oneri di ammortamento. Per contro, il debito autorizzato, traducendosi, nel regime contabile della Regione Friuli Venezia Giulia, in un corrispondente accertamento di entrate, concorre comunque, congiuntamente ai corrispondenti impegni di spesa di investimento, alla determinazione degli equilibri finanziari del bilancio. Dalla mancata riscossione dell’entrata accertata, che deriva dalla mancata emissione del debito, si generano infatti residui attivi, che influenzano il risultato d’amministrazione.
323
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
avallata da specifiche disposizioni dell’ordinamento contabile regionale che hanno previsto anche
strumenti di autofinanziamento del debito suddetto125.
La Sezione ha costantemente richiamato l’attenzione dell’Amministrazione sulla rilevanza del
fenomeno, sulla necessità che sussistessero chiare evidenze contabili che collegassero la spesa
d’investimento finanziata dal debito potenziale alla specifica fonte d’entrata e sulla sua incidenza
sul risultato di amministrazione, stigmatizzando inizialmente anche il “vulnus” contabile che
derivava dall’inesistenza di un diritto di credito regionale verso terzi che potesse giuridicamente
giustificare la presenza dei suddetti residui attivi, che proprio per questo motivo erano stati definiti
“virtuali”.
A fronte di tali rilievi, l’Amministrazione ha stipulato, a decorrere dal 2012, dei contratti di
apertura di credito con Cassa Depositi e Prestiti spa. Si tratta di contratti non reali, a effetti
obbligatori, che attribuiscono alla Regione un diritto di credito nei confronti di Cassa Depositi e
Prestiti Spa e che quindi, come tale, non rilevano immediatamente ai fini della determinazione
dello stock di debito della Regione, perché l’obbligo di restituzione, che connota l’esistenza di un
debito, sorge solo a seguito delle erogazioni e in relazione agli importi erogati. Si deve inoltre
considerare che l’Amministrazione ha la facoltà contrattuale di ridurre l’iniziale importo
mutuabile, finanziando la spesa con risorse proprie. Gli effetti finanziari sul bilancio della Regione
sono quindi connessi alle erogazioni: ciò vale in particolare modo ai fini del rispetto dell’obbligo
legale circa il rapporto (massimo 10%) che deve sussistere tra il costo del debito e le entrate
tributarie. Come si dirà in prosieguo, molto articolate sono invece le ripercussioni contabili
derivanti dall’esistenza e dalla gestione del debito potenziale.
L’Amministrazione regionale, anche tenendo conto di quanto osservato dalla Sezione nella
dichiarazione di affidabilità per il rendiconto regionale dell’esercizio finanziario 2011 126 e in
attuazione della delibera di Giunta n. 1781 dell’ 11 ottobre 2012 con la quale aveva deciso di
avviare il procedimento per la copertura del debito autorizzato, ha concluso in data 17.2.2012 con
Cassa Deposito e Prestiti spa un primo contratto di Prestito Ordinario di Scopo senza Pre- 125 Per l’analisi degli aspetti giuridici e contabili connessi alla gestione del debito potenziale si rinvia alla parte II, 9.1.1 della relazione di parificazione del rendiconto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2011, di cui alla deliberazione della Sezione n. 84 del 13 luglio 2012 e alla DAS dello stesso rendiconto di cui alla deliberazione n. 83 del 2 luglio 2012. Per un analisi riferita al 2012 si rinvia al punto 13.2.2. della relazione di parificazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2012, di cui alla deliberazione n. 78 del 12 luglio 2013 mentre per quella relativa al 2013 si rinvia al punto 16.2.2. della relazione di parificazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2013, di cui alla deliberazione n. 118 del 15 luglio 2014. 126 La Sezione aveva osservato che risulterebbe funzionale a una gestione economica ed efficiente del bilancio una linea di condotta che tendesse ad avvicinare il più possibile il momento di acquisizione delle risorse finanziarie al momento in cui risulta necessario procedere ai pagamenti e che tale scopo potrebbe essere parzialmente perseguito attraverso il ricorso a strumenti di indebitamento di tipo flessibile.
324
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
ammortamento ad Erogazione Multipla che prevede un finanziamento di tipo flessibile, il quale
consente la copertura delle spese pluriennali di investimento e che genera debito solamente per la
quota di capitale effettivamente richiesta ed erogata 127 . Tale stipula faceva seguito alla
deliberazione di Giunta n. 2151 del 5 dicembre 2012 che ne aveva autorizzato la conclusione per
l’importo complessivo sopra citato di € 365.737.612,66 128 , che corrispondeva alla somma
dell’importo di € 111.737.000,00 (relativo all’autorizzazione iniziale al ricorso al mercato
finanziario per l’anno 2012) e dell’importo di € 254.000.612,66 (pari agli impegni assunti a carico
dei capitoli di spesa per i quali era stato autorizzato il ricorso al mercato finanziario mediante
contrazione di mutui per gli anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011 non coperti
dall’autofinanziamento previsto dall’art. 1, comma 4 della l.reg. 12/2009.
Nel corso del 2013 l’Amministrazione regionale, con deliberazione di Giunta n. 2237 del 29
novembre 2013, ha autorizzato la stipula con la Cassa Depositi e Prestiti Spa di un secondo
contratto avente la stessa struttura e caratteristiche tecniche del precedente. L’importo
complessivo massimo del contratto era di € 87.970.000,00 e corrispondeva all’autorizzazione al
ricorso al mercato finanziario per l’anno 2013. Il contratto è stato stipulato in data 23.12.2013129.
Nel corso del 2014 l’Amministrazione regionale, con deliberazione di Giunta n. 1913 del 17 ottobre
2014, ha autorizzato la stipula, avvenuta in data 23.12.2014 sempre con la Cassa Depositi e Prestiti
Spa 130 , di un terzo contratto avente la stessa struttura e caratteristiche tecniche di quelli
precedenti. L’importo complessivo massimo di questo contratto è di € 28.100.000,00,
corrispondenti all’autorizzazione al ricorso al mercato finanziario per l’anno 2014 per il
finanziamento di investimenti.
127 Per una disamina sulla natura del contratto e dei suoi effetti, si rinvia a quanto osservato dalla Sezione a pag. della relazione di parificazione del rendiconto per l’esercizio finanziario 2012 (deliberazione n. 78 del 12 luglio 2013). 128 L’importo nominale ammonta a € 365.737.612,66, con ammortamento fino al 31.12.2037 al tasso di interesse, a seconda della scelta della Regione, fisso (pari al tasso Interest Rate Swap maggiorato dello spread di 3,792 punti percentuali annui) o variabile (tasso pari a Euribor maggiorato dello spread di 3,792 punti percentuali annui). 129 L’importo nominale ammonta a € 87.970.000,00, con ammortamento fino al 31.12.2038 al tasso di interesse, a seconda della scelta della Regione, fisso (pari al tasso Interest Rate Swap maggiorato dello spread di 2,646 punti percentuali annui) o variabile (tasso pari a Euribor maggiorato dello spread di 2,646 punti percentuali annui). 130 L’importo nominale ammonta a € 28.100.000,00, con ammortamento fino al 31.12.2039 al tasso di interesse, a seconda della scelta della Regione, fisso (pari al tasso Interest Rate Swap maggiorato dello spread di 1,958 punti percentuali annui) o variabile (tasso pari a Euribor maggiorato dello spread di 1,958 punti percentuali annui).
325
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
8.2 Le risultanze contabili della gestione del debito potenziale. Aggiornamento al 2014
La gestione del debito potenziale secondo la suddetta strategia regionale genera un’articolata
rappresentazione contabile.
Le tabelle e le figure di seguito riportate espongono le risultanze contabili della gestione del debito
potenziale nel periodo 2010 – 2014, evidenziando con chiarezza la sua significativa contrazione nel
2014. Tale fondamentale risultanza costituisce l’esito di un complesso di convergenti misure
contabili e finanziarie adottate dall’Amministrazione nell’ottica di una sua completa definizione
nell’ambito e ai fini del processo di armonizzazione dei sistemi e degli schemi di bilancio che risulta
per diversi aspetti incompatibile con i futuri principi contabili che l’Amministrazione dovrà
applicare dal 2016.
Tabella 112 Evoluzione delle autorizzazioni all’indebitamento (debito potenziale) e componenti di formazione per il periodo 2010-2012
Evoluzione delle autorizzazioni all’indebitamento (debito potenziale) e componenti di formazione per il periodo 2010-2012
2010 2011 2012
A) Debito potenziale al 1.1 567.622.508,53 686.382.997,64 787.812.486,37 B) Aumenti 141.185.218,80 123.644.520,04 69.205.266,18 C) Riduzioni 22.424.729,69 22.215.031,31 40.011.918,87 di cui: C1) per emissione di indebitamento 0,00 0,00 0,00 C2) per economie di spese 4.054.286,45 812.893,18 13.957.955,80 C3) per rideterminazione dell’autorizzazione
18.370.443,24 21.205.011,13 24.039.579,02
- ex art. 1 comma 5 L.R. n. 22/2010* - - - - ex l.reg. 23/7/2009 n. 12, art. 1, comma 4**
18.370.443,24 21.205.011,13 24.039.579,02
C4) prelevamento compet. derivata a es. succ. e altre riduzioni
0,00 197.127,00 2.014.384,05
D) Debito potenziale al 31.12 686.382.997,64 787.812.486,37 817.005.833,68
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Note:
Gli aumenti (B) sono pari agli accertamenti in conto competenza dovuti alle autorizzazioni nell’esercizio e alle variazioni degli stessi per effetto di economie maturate nell’esercizio in conto competenza pura, di prelevamenti dalla competenza derivata dell’esercizio precedente, di rideterminazioni dell’autorizzazione e di arrotondamenti, nonché, dal 2010 e fino al 2012, all’applicazione della disposizione di cui all’art. 1, comma 5 della L.REG. n. 22/2010.
Le riduzioni per economie di spese (C2) sono pari ai minori accertamenti per effetto di economie in conto residui e di economie maturate nell’esercizio in conto competenza derivata.
* L’Amministrazione regionale, a partire dalle operazioni di chiusura del 2013, ha imputato le economie di cui all’articolo 1 comma 5
326
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
della L.R. n. 22/2010 alla riduzione degli accertamenti attualmente coperti dallo strumento dell’autofinanziamento (accertamenti in conto residui) e non più alla riduzione degli accertamenti di competenza.
** Con riferimento all’esercizio 2014, l'Amministrazione regionale ha eliminato tutti i residui attivi relativi al meccanismo di autofinanziamento del debito potenziale, previsto dall’articolo 1, commi 4, 5, 6 e 7 della legge regionale n. 12/2009 (tra cui la quota relativa al 2014 pari a € 29.708.714,80).
Tabella 113 Evoluzione delle autorizzazioni all’indebitamento (debito potenziale) e componenti di formazione per il periodo 2013-2014
Evoluzione delle autorizzazioni all’indebitamento (debito potenziale) e componenti di formazione per il periodo 2013-2014
2013 2014
A) Debito potenziale al 1.1 817.005.833,68 804.630.897,06 B) Aumenti 87.961.434,46 25.199.410,54 C) Riduzioni 100.336.371,08 481.109.030,95 di cui: C1) per emissione di indebitamento 0,00 0,00 C2) per economie di spese 11.581.239,89 7.317.293,51 C3) per rideterminazione dell’autorizzazione 88.460.750,75 473.791.737,44 - ex art. 1 comma 5 L.R. n. 22/2010* 61.586.603,84 59.972.094,76 - ex l.reg. 23/7/2009 n. 12, art. 1, comma 4** 26.874.146,91 413.819.642,68 C4) prelevamento compet. derivata a es. succ. e altre riduzioni
294.380,44 0,00
D) Debito potenziale al 31.12 804.630.897,06 348.721.276,65
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Note:
Gli aumenti (B) sono pari agli accertamenti in conto competenza dovuti alle autorizzazioni nell’esercizio e alle variazioni degli stessi per effetto di economie maturate nell’esercizio in conto competenza pura, di prelevamenti dalla competenza derivata dell’esercizio precedente, di rideterminazioni dell’autorizzazione e di arrotondamenti, nonché, dal 2010 e fino al 2012, all’applicazione della disposizione di cui all’art. 1, comma 5 della L.REG. n. 22/2010.
Le riduzioni per economie di spese (C2) sono pari ai minori accertamenti per effetto di economie in conto residui e di economie maturate nell’esercizio in conto competenza derivata.
* L’Amministrazione regionale, a partire dalle operazioni di chiusura del 2013, ha imputato le economie di cui all’articolo 1 comma 5 della L.R. n. 22/2010 alla riduzione degli accertamenti attualmente coperti dallo strumento dell’autofinanziamento (accertamenti in conto residui) e non più alla riduzione degli accertamenti di competenza.
** Con riferimento all’esercizio 2014, l'Amministrazione regionale ha eliminato tutti i residui attivi relativi al meccanismo di autofinanziamento del debito potenziale, previsto dall’articolo 1, commi 4, 5, 6 e 7 della legge regionale n. 12/2009 (tra cui la quota relativa al 2014 pari a € 29.708.714,80).
327
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 15 Andamento del debito potenziale per il periodo 2010-2014
Figura 16 Andamento degli aumenti del debito potenziale per il periodo 2010-2014
0100200300400500600700800900
2010 2011 2012 2013 2014
mil
ion
i d
i eu
ro
esercizi finanziari
andamento del debito potenziale per il periodo 2010-2014
020406080
100120140160
2010 2011 2012 2013 2014
mil
ion
i d
i eu
ro
esercizi finanziari
andamento degli aumenti del debito potenziale per il periodo 2010-2014
328
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 17 Andamento e composizione delle riduzioni del debito potenziale per il periodo 2010-2014
Le tabelle sopra esposte attestano che nel 2014 si è registrata complessivamente una rilevante
diminuzione rispetto al 2013 del debito potenziale, pari a -455,9 milioni e a -56,66%, che ha portato
il valore al 31.12 a 348,7 milioni.
Ciò è ascrivibile al concorso di una pluralità di componenti di segno diverso, che di seguito si
illustrano e commentano:
1) Diminuzione delle nuove autorizzazioni all’indebitamento. Nel 2014 si sono registrate nuove
autorizzazioni all’indebitamento (25,2 milioni, pari alla differenza tra l’autorizzazione iniziale di
28,1 milioni e le economie di 2,9 milioni) per il finanziamento di investimenti, in netta diminuzione
rispetto a quelle del 2013 (88,0 milioni).
Al riguardo è opportuno ricordare che a partire dalle operazioni di chiusura del 2013, la gestione
contabile del debito potenziale è stata interessata da un significativo cambiamento di
contabilizzazione delle economie derivanti dall’applicazione della disposizione di cui all’art. 1
comma 5 della l.r. 29.12.2010 n. 22 (economie realizzate sui capitoli destinati al rimborso di
capitale e interessi per operazioni di ricorso al mercato finanziario- autofinanziamento della
riduzione del debito potenziale). A differenza di quanto era avvenuto negli anni 2010, 2011 e 2012,
dal 2013 tali economie vengono imputate alla riduzione degli accertamenti attualmente coperti
dallo strumento dell’autofinanziamento (ad accertamenti in conto residui) e non più (come era
0
100
200
300
400
500
600
2010 2011 2012 2013 2014
mil
ion
i d
i eu
ro
esercizi finanziari
andamento e composizione delle riduzioni del debito potenziale per il periodo 2010-2014
prelevamentocomp. derivataa es. succ. ealtre riduzionieconomie dispesa
rideterminazioni diautorizzazione
emissione diindebitamento
329
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
avvenuto dal 2010 al 2012) alla riduzione degli accertamenti di competenza con la conseguenza che
vengono pertanto indirizzate alla riduzione del debito pregresso (per il rilevante importo di 61,6
milioni nel 2013 e di 60,0 milioni nel 2014). Per converso, così come per il 2013, anche nel 2014 le
nuove autorizzazioni all’indebitamento non sono state diminuite degli effetti delle economie sopra
citate.
2) Anche nel 2014, come nel 2013, 2012, 2011, 2010 e 2009, ha ricevuto applicazione la virtuosa
disposizione di cui all’art. 1, comma 4, 5, 6 e 7 della l.reg. 23.7.2009, n. 12 (programma di
finanziamento della riduzione del debito potenziale con fondi di bilancio), già illustrata nella
relazione di parificazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2011 di cui alla deliberazione n. 84
del 13 luglio 2012 della Sezione. In questo contesto si evidenzia peraltro che nel 2014, con
un’operazione configurabile sostanzialmente quale rideterminazione dell’autorizzazione, è stata
eliminata dalle autorizzazioni all’indebitamento non solo la quota programmata per il 2014, pari a
€ 29.708.714,80, ma anche anticipatamente, tramite un’operazione straordinaria, tutte le residue
quote successive al 2014 (pari complessivamente a € 384.110.927,88). Si è conseguentemente
realizzata una riduzione assai rilevante del debito potenziale, pari a € 413.819.642,68.
3) Nel 2014 sono stati inoltre contabilizzati ulteriori (rispetto a quelli derivanti dall’operazione
sopra illustrata) minori accertamenti (rideterminazione in riduzione) in conto residui pari a 67,3
milioni131, tra i quali si evidenziano 60,0 milioni derivanti dall’applicazione dell’art. 1 comma 5
della l.r. n. 22/2010 che, come già rilevato poco sopra, dal 2013 comporta un’imputazione della
riduzione degli accertamenti in conto residui.
4) Va anche considerato che sono stati operati accantonamenti per l’importo complessivo di 135,0
milioni, quale frutto delle decisioni assunta sull’avanzo finanziario con la deliberazione di Giunta
regionale n. 911 del 25.5.2013 (per 15,0 milioni), con la deliberazione di Giunta regionale n. 1004
del 30.5.2014 (per 60,0 milioni) e con la deliberazione di Giunta regionale n. 1015 del 29 maggio
2015 (per 60,0 milioni)132. Trattasi sostanzialmente di accantonamenti finalizzati alla copertura
131 I minori accertamenti in conto residui in questione sono pari complessivamente a € 67.289.388,27 e si compongono di € 4.742.398,24 a titolo di economie maturate nell’esercizio in conto competenza derivata, di € 2.574.895,27 a titolo di economie in conto residui e di € 59.972.094,76 a titolo di applicazione dell’art. 1 comma 5 della L.R. n. 22/2010. 132 In particolare, la Regione: - in applicazione dell’accantonamento a spesa disposto con la deliberazione di Giunta regionale n. 911 del 25.5.2013 di una parte (15 milioni) dell’avanzo finanziario del 2012 in relazione al contratto di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. stipulato nel 2012 e in applicazione dell’accantonamento a spesa disposto con la deliberazione di Giunta regionale n. 1004 del 30.5.2014 di una parte (60 milioni) dell’avanzo finanziario del 2013 in relazione al contratto di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. stipulato nel 2012 (45 milioni) e a quello stipulato nel 2013 (15 milioni) a compensazione delle eventuali minori entrate derivanti dalla scadenza del contratto in assenza dei presupposti per l’attivazione del mutuo, ha proceduto allo stanziamento sul bilancio di previsione 2014 di 75 milioni sul capitolo di spesa n. 145, ubi 10.5.1.5069, relativo al Fondo compensativo per il mancato ricorso al mercato finanziario; detto importo di 75,0 milioni, ai sensi dell’art. 13 commi 3 e 7 della LR n. 27/2014, è stato stanziato, con la deliberazione di Giunta regionale n. 56 del 16 gennaio 2015, nel sopra citato capitolo di spesa n. 145 del bilancio di previsione 2015;
330
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
con risorse proprie (autofinanziamento) di parte delle somme autorizzate (che rappresentano debito
potenziale) e finanziate con i sopra citati contratti di mutuo. A tale fine va anche segnalato che
l’art. 1 della legge regionale 26 luglio 2013, n. 6 ha istituito al comma 4 il “Fondo compensativo per
il mancato ricorso al mercato finanziario”, finalizzato a neutralizzare gli effetti derivanti dal
mancato esercizio dell’opzione di erogazione delle somme oggetto dei contratti di mutuo stipulati
dalla Regione con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. e relative alle autorizzazioni all’indebitamento
(debito potenziale); il comma 5 del medesimo articolo dispone altresì che con congruo anticipo
entro l’esercizio di scadenza dei contratti di mutuo, la Giunta regionale, valutati il fabbisogno di
cassa e gli equilibri del bilancio regionale, determina con propria deliberazione l’impiego del Fondo.
Va al riguardo infatti considerato che il debito potenziale come sopra determinato potrà essere
oggetto di ulteriore abbattimento a seguito di un effettivo minore utilizzo delle somme autorizzate
e finanziate con i tre contratti di mutuo stipulati nel 2012, nel 2013 e nel 2014 con la Cassa Depositi
e Prestiti S.p.a.,
Alla luce di questi importanti elementi di riduzione maturati nel corso del 2014, l’ammontare del
debito potenziale al 31.12.2014 è di € 348.721.276,65 che si compone di:
• € 240.458.332,44, pari all’importo originario di € 365.737.612,66 oggetto del contratto di prestito
ordinario di scopo senza preammortamento ad erogazione multipla, stipulato il 17 dicembre
2012 con la Cassa Depositi e Prestiti Spa al netto delle operazioni contabili registrate a tutto il
2014133;
• € 83.063.533,67, pari all’importo di € 87.970.000,00 oggetto del contratto di prestito ordinario di
scopo senza preammortamento ad erogazione multipla, stipulato il 23 dicembre 2013 con la
Cassa Depositi e Prestiti Spa, al netto delle operazioni contabili registrate a tutto il 2014134;
• € 25.199.410,54, pari all’importo di € 28.100.000,00 oggetto del contratto di prestito ordinario di
scopo senza preammortamento ad erogazione multipla, stipulato il 23 dicembre 2014 con la
Cassa Depositi e Prestiti Spa, al netto delle operazioni contabili registrate a tutto il 2014135.
- con la deliberazione di Giunta regionale n. 1015 del 29.5.2015 ha accantonato una parte (60 milioni) dell’avanzo finanziario del 2014, in relazione ai contratti di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. stipulati nel 2012, 2013 e 2014, a compensazione delle eventuali minori entrate derivanti dalla scadenza del contratto in assenza dei presupposti per l’attivazione del mutuo. 133 Si precisa che la somma netta di € 240.458.332,44 è pari alla differenza tra la somma originariamente accordata dalla Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. (€ 365.737.612,66) alla Regione con il contratto del 17.12.2012 e le operazioni contabili registrate come da risultanze contenute nel decreto n. 807 del 06.05.2015 della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie. 134 Si precisa che la somma netta di € 83.063.533,67 è pari alla differenza tra l’importo di € 87.970.000,00 oggetto del contratto di prestito ordinario di scopo senza preammortamento ad erogazione multipla stipulato il 23 dicembre 2013 con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.a., e le operazioni contabili registrate come da risultanze contenute nel decreto n. 807 del 06.05.2015 della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie. 135 Si precisa che la somma netta di € 25.199.410,54 è pari alla differenza tra l’importo di € 28.100.000,00 oggetto del contratto di prestito ordinario di scopo senza preammortamento ad erogazione multipla stipulato il 23 dicembre 2014 con la Cassa Depositi e
331
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Si aggiunge che la Regione potrà chiedere l’erogazione, anche frazionata, delle somme sopra
indicate oggetto di prestito nel periodo di utilizzo, compreso tra la data di stipula del contratto e il
31.12.2017 per il contratto stipulato nel 2012, il 31.12.2018 per il contratto stipulato nel 2013 e il
30.11.2019 per il contratto stipulato nel 2014.
Se si allarga l’orizzonte temporale di riferimento al periodo 2010 – 2014, la gestione
dell’indebitamento regionale presenta i seguenti fondamentali connotati:
A. -Non si è proceduto all’emissione di debito (già da 2008).
B. -Si è proceduto a nuove autorizzazioni all’indebitamento per complessivi 447,2 milioni. Questa
complessiva risultanza deriva da una riduzione dell’autorizzazione iniziale all’indebitamento
per complessivi 186,7 milioni, all’interno dei quali sono ricompresi 114,2 milioni (dal 2010 al
2012) a titolo di applicazione della disposizione di cui all’art. 1, comma 5 della l.r. n. 22 del
29.12.2010, cui si sono aggiunte nel 2013 e nel 2014 riduzioni, allo stesso titolo, per 61,6 milioni
e 60,0 milioni, che, come sopra ricordato, sono stati contabilmente registrati, a differenza di
quanto effettuato fino al 2012, in termini di minori accertamenti in conto residui anziché in
termini di riduzione di accertamenti in conto competenza.
C. -E’ stata applicata (peraltro già a partire dal 2009) la disposizione di cui all’art. 1, comma 4, 5,
6 e 7 della l.r. 23.7.2009, n. 12 (consistente nel finanziamento delle spese di investimento con
risorse proprie anziché con indebitamento), che ha programmato per il periodo 2009-2024 una
rideterminazione in diminuzione delle autorizzazioni all’indebitamento (debito potenziale) a
quel momento esistenti, con quote progressivamente in aumento. In applicazione di tale
disposizione, in aggiunta alla quota del 2009 (15,5 milioni), dal 2010 al 2014 si è proceduto alla
riduzione del debito potenziale per l’ ulteriore importo complessivo di 504,3 milioni (tra cui, nel
2014, si evidenzia, oltre la quota programmata per il 2014 dal sopra citato art. 1 della legge
regionale n. 12/2009, anche la quota straordinaria di 384,1 milioni, azzerando in tal modo,
anticipatamente rispetto alla programmazione di cui al sopra citato art. 1 della legge regionale
n. 12/2009, tutte le quote residue previste per il periodo 2015-2024).
D. -Si è proceduto a rideterminare in diminuzione il debito potenziale a seguito di economie di
spese in conto residui e in conto competenza derivata per complessivi 37,7 milioni.
E. -Si è provveduto ad accantonare complessivi 135,0 milioni, per la copertura con risorse proprie
(autofinanziamento) di parte delle somme autorizzate e finanziate con i sopra citati contratti
di mutuo. Prestiti S.p.a., e le operazioni contabili registrate come da risultanze contenute nel decreto n. 807 del 06.05.2015 della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie.
332
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
8.3 Analisi dell’indebitamento complessivo
L’analisi della struttura dell’indebitamento della Regione fino al 2011 è contenuta nella relazione
allegata al giudizio di parificazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2011 di cui alla
deliberazione n. 84 del 13 luglio 2012 della Sezione e in particolare nella parte II, 9.2, a cui si rinvia.
Per l’aggiornamento al 2012, si rinvia al punto 13.3 dell’analoga relazione per l’esercizio finanziario
2012, di cui alla deliberazione n. 78 del 12 luglio 2013, mentre per l’aggiornamento al 2013 si rinvia
al punto 16.3 dell’analoga relazione per l’esercizio finanziario 2013, di cui alla deliberazione n. 118
del 15 luglio 2013.
8.3.1 Aggiornamento al 2014
In questa sede si aggiorna al 2014 l’analisi della struttura dell’indebitamento della Regione e si
riepiloga l’andamento dell’indebitamento per il quinquennio 2010-2014.
A questi fini il prospetto che segue espone, con valori espressi in euro, la struttura del debito
effettivo (nel senso di debito emesso) regionale nel periodo 2010-2014, distinguendo
l’indebitamento con oneri a carico della Regione da quello con oneri a carico dello Stato. I dati
sono tratti dai rendiconti della Regione, conto del patrimonio136. Viene inoltre redatto di seguito
un prospetto che rappresenta l’evoluzione dell’indebitamento complessivo regionale, sempre per il
periodo 2010-2014, da intendersi quale somma del debito effettivo (emesso) e del debito potenziale
(autorizzato e non emesso) per il periodo 2010-2014.
136 Va peraltro precisato che l’operazione di rideterminazione dell’indebitamento di cui all’art. 1, comma 4 della l.reg. n. 12 del 23.7.2009 viene rappresentata nel conto del patrimonio del rendiconto regionale come un’operazione di indebitamento avente un carattere, dal punto di vista tecnico-contabile, meramente figurativo.
333
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 114 Struttura del debito effettivo (emesso) regionale per il periodo 2010-2014 Tipologia Consistenza
al 31.12.2010 Consistenza al
31.12.2011 Consistenza al
31.12.2012 Consistenza al
31.12.2013 Consistenza al
31.12.2014 Mutui passivi
- con oneri a carico Regione
96.054.082,48 36.777.264,92 0,00 0,00 34.156.538,29
- con oneri a carico Stato
153.613.734,77 132.560.768,96 110.265.443,05 86.653.398,90 61.645.757,10
Totale mutui passivi 249.667.817,25 169.338.033,88 110.265.443,05 86.653.398,90 95.802.295,39 Prestiti obbligazionari (B.O.R.)
1.112.540.795,82 980.732.585,56 832.285.311,73 694.777.821,07 575.825.463,57
Totale debito 1.362.208.613,07 1.150.070.619,44 942.550.754,78 781.431.219,97 671.627.758,96 Totale debito a carico Regione
1.208.594.878,30 1.017.509.850,48 832.285.311,73 694.777.821,07 609.982.001,86
Totale debito a carico Stato
153.613.734,77 132.560.768,96 110.265.443,05 86.653.398,90 61.645.757,10
Totale debito 1.362.208.613,07 1.150.070.619,44 942.550.754,78 781.431.219,97 671.627.758,96
Fonte: rendiconti della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: valori espressi in €.
Nota: il debito a carico della Regione è computato in base ai dati del conto del patrimonio del rendiconto della Regione e non comprende il debito relativo all’operazione di cash flow swap, conclusa nel 2012; nel prosieguo della relazione l’operazione citata è stata invece considerata come debito.
Tabella 115 Struttura del debito effettivo (emesso) regionale per il periodo 2010-2014 (rapporti di composizione)
Tipologia 2010 2011 2012 2013 2014
% su tot. % su tot. % su tot. % su tot. % su tot. Mutui passivi
- con oneri a carico Regione 7,05% 3,20% 0,00% 0,00% 5,09% - con oneri a carico Stato 11,28% 11,53% 11,70% 11,09% 9,18% Prestiti obbligazionari (B.O.R.) 81,67% 85,28% 88,30% 88,91% 85,74% Totale debito 100% 100% 100% 100% 100% Totale debito a carico Regione 88,72% 88,47% 88,30% 88,91% 90,82% Totale debito a carico Stato 11,28% 11,53% 11,70% 11,09% 9,18% Totale debito 100% 100% 100% 100% 100%
Fonte: rendiconti della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Tabella 116 Evoluzione del totale dell’indebitamento effettivo (emesso) a carico della Regione e delle autorizzazioni all’indebitamento (debito potenziale) per il periodo 2010-2014
2010 2011 2012 2013 2014
A) Debito effettivo 1.208.594.878,30 1.017.509.850,48 832.285.311,73 694.777.821,07 609.982.001,86
B) Debito potenziale 686.382.997,64 787.812.486,37 817.005.833,68 804.630.897,06 348.721.276,65
A+B) Debito effettivo+ Debito potenziale complessivo
1.894.977.875,94 1.805.322.336,85 1.649.291.145,41 1.499.408.718,13 958.703.278,51
Fonte: rendiconti della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: i valori del debito si riferiscono al 31.12 di ciascun esercizio.
334
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 18 Andamento dal 2010 al 2014 del debito effettivo (emesso) a carico Regione + debito potenziale (autorizzato non emesso)
La risultanza fondamentale che emerge è la sensibili riduzione dell’indebitamento complessivo,
alimentata da una riduzione di entrambe le sue componenti e cioè del debito effettivo e del debito
potenziale.
Con riferimento al debito (mutui e prestiti) effettivo (emesso) con oneri a carico della Regione, nel
periodo 2010-2014 è infatti proseguita la sensibile tendenziale diminuzione del debito, iniziata nel
2008, essenzialmente dovuta alla mancata emissione di nuovo debito. Si è passati da un valore
residuo del debito con oneri a carico della Regione di 1.208,6 milioni all’inizio del 2010, al valore di
610,0 milioni nel 2014, con una diminuzione di 598,6 milioni, pari a -49,53%. Tale riduzione si
affianca alla già descritta riduzione del debito potenziale.
Per quanto concerne la struttura del debito effettivo si conferma al 31.12.2014 la larga prevalenza
di debito conseguente all’emissione di BOR (94,40%). Il 2014 presenta peraltro la novità costituita
dal subentro della Regione in tre mutui, con oneri a carico della Regione stessa stipulati dal
Commissario per l’emergenza socio-economico ambientale determinatasi nella laguna di Marano-
Grado. La Regione è subentrata nella titolarità del rapporto contrattuale (il debito residuo
complessivo al 31.12.2014 è pari a 34,2 milioni) in seguito alla revoca del suddetto stato di
0
250
500
750
1000
1250
1500
1750
2000
2250
2500
2010 2011 2012 2013 2014
mil
ion
i d
i eu
roandamento dal 2010 al 2014 del debito effettivo (emesso) a carico Regione + debito potenziale (autorizzato non emesso)
debitopotenziale(autorizzato nonemesso)
debito effettivo(emesso) acarico Regione
335
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
emergenza e alla conseguente cessazione dell’Ufficio commissariale.
I mutui con oneri a carico dello Stato registrano nel 2014 un valore residuo pari a 61,6 milioni, pari
al 9,18% del totale dell’indebitamento regionale.
L’analisi condotta con riferimento al debito complessivo (debito effettivo più debito potenziale) nel
quinquennio 2010 – 2014 ne attesta, relativamente alla quota parte con oneri a carico della
Regione, un’evoluzione in progressiva diminuzione (da un valore di 1.937,5 milioni all’inizio del
2010 a 958,7 milioni nel 2014) pari a 978,8 milioni e a -50,52%. Su siffatta risultanza complessiva
ha inciso in modo particolare, come già illustrato in precedenza, l’operazione straordinaria sul
debito potenziale effettuata nel 2014. Si ribadisce comunque che questa operazione straordinaria si
inserisce in un più ampio contesto nel quale la riduzione del debito potenziale è frutto della sinergia
tra diverse linee d’azione (riduzione delle nuove autorizzazioni all’indebitamento, sostituzione di
parte del debito potenziale con autofinanziamento, accantonamenti a bilancio).
Va comunque segnalato che la composizione del debito complessivo del 2014 è radicalmente
diversa da quella esistente al 31.12.2013, ove il debito potenziale (804,6 milioni) era maggiore del
debito effettivo(694,8 milioni). Al 31.12.2014 il debito complessivo di € 958,7 milioni è composto
per 610,0 milioni da debito effettivo e per 348,8 milioni da debito potenziale.
8.3.2 Il rapporto tra il debito e il PIL regionale
Il debito a carico della Regione viene inoltre rapportato nella seguente tabella al PIL a prezzi
correnti del Friuli Venezia Giulia al fine di valutarne l’incidenza. E’ stata inoltre calcolata
l’incidenza sul PIL del Friuli Venezia Giulia dell’indebitamento complessivo a carico della Regione
nella duplice formulazione, in precedenza descritta, del debito effettivo a carico della Regione e
della somma del debito effettivo (emesso) a carico della Regione e del debito potenziale
(autorizzato e non emesso).137
137 E’ stato considerato il PIL della regione Friuli Venezia Giulia nominale ai prezzi correnti, trattandosi di grandezza omogenea a quella finanziaria rappresentata dal debito regionale; i dati dal 2010 al 2013 sono stati tratti dai conti economici territoriali dell’Istat, mentre il dato del PIL regionale del 2014 a prezzi correnti è stato calcolato applicando al dato del PIL regionale del 2013 a prezzi correnti il tasso di variazione 2014/2013 del PIL a prezzi correnti nazionale calcolato dall’Istat. Per ragioni di uniformità tra il valore del numeratore (grandezza di stock) e del denominatore (grandezza di flusso), il debito a carico della Regione per ciascuno dei suddetti anni è stato calcolato come media aritmetica semplice del dato al 31.12 dell’anno precedente e al 31.12 dell’anno via via considerato.
336
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 117 Incidenza del debito complessivo a carico della Regione sul PIL regionale per il periodo 2010-2014
Anni Debito effettivo a carico
Regione/PIL (Debito effettivo + Debito
potenziale)/PIL
2010 3,62% 5,38%
2011 3,10% 5,15%
2012 2,60% 4,86%
2013 2,17% 4,48%
2014 1,85% 3,48%
Fonte: Rendiconti della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Istat, conti economici territoriali, edizione ottobre 2014; per i dati del PIL a prezzi correnti regionale del 2014: utilizzo del tasso di variazione 2014/2013 del PIL a prezzi correnti nazionale Istat, edizione marzo 2015, estrazione dati 25.05.2015. Dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: i valori del debito sono calcolati con la media aritmetica semplice tra il dato al 31.12 dell’anno precedente e il dato al 31.12 dell’anno via via considerato.
Nota: il PIL è espresso a prezzi correnti.
Figura 19 Incidenza del debito complessivo a carico della Regione sul PIL regionale per il periodo 2010-2014
Con riferimento all’incidenza sul PIL a prezzi correnti della Regione Friuli Venezia Giulia, nel
periodo 2010-2014 il debito effettivo a carico della Regione Friuli Venezia Giulia manifesta
un’incidenza sensibilmente decrescente per effetto della diminuzione del debito regionale, fino ad
0,00%
1,00%
2,00%
3,00%
4,00%
5,00%
6,00%
2010 2011 2012 2013 2014
incidenza del debito regionale complessivosul PIL regionale per il periodo 2010-2014
debito effettivo
debitoeffettivo+debitopotenziale
337
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
arrivare nel 2014 all’ 1,85%. Analogamente, l’incidenza della somma del debito effettivo e del
debito potenziale registra un’incidenza sensibilmente decrescente, per il congiunto effetto della
diminuzione del debito effettivo nonché per il 2014 della rilevante diminuzione del debito
potenziale (che ha ridotto l’incidenza di un punto percentuale, dal 4,48% del 2013 al 3,48% del
2014).
8.3.3 La struttura del debito effettivo
Si analizza di seguito la struttura del debito residuo al 31.12.2014 per ciascun debito in
ammortamento (si ricorda che alla fine del 2013 si sono conclusi tutti i contratti di finanza derivata
riferiti all’indebitamento regionale).
Tabella 118 Struttura del debito residuo a carico della Regione al 31.12.2014 per condizioni di ammortamento
Valore nominale Tasso Annuo
Spread (%)
inizio amm.
fine amm.
valore residuo debito
al 31.12.2014 A) Mutui con oneri a carico
Regione
5,04% - 2015 2028 4.978.680,51
4,84% - 2014 2027 5.739.337,47
4,0175% - 2015 2030 23.438.520,31
Totale Mutui 34.156.538,29
B) BOR
218.590.000,00 euribor 6m (360) 0,12 2001 2016 49.182.750,00
328.683.000,00 euribor 6m (360) 0,03998 2005 2019 134.329.455,27
164.500.000,00 euribor 6m (360) 0,021 2008 2017 57.447.578,30
387.000.000,00 3,5600% - 2006 2020 179.676.360,00
286.000.000,00 4,0818% - 2007 2021 155.189.320,00
Totale BOR 575.825.463,57
Totale indebitamento (A+B) 609.982.001,86
Fonte: rendiconto 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Il debito complessivo residuo al 31.12.2014 a carico della Regione ammonta a € 609.982.001,86. Il
debito residuo in ammortamento a tassi variabili ammonta al 31.12.2014 a complessivi €
338
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
240.959.783,57. Il debito al 31.12.2014 in ammortamento a tasso fisso è costituito dai BOR emessi
nel 2005 (debito residuo al 31.12.2014 pari ad € 179.676.360,00) e nel 2006 (debito residuo al
31.12.2014 pari ad € 155.189.320,00), nonché dai tre mutui stipulati dal Commissario per
l’emergenza socio-economico ambientale determinatasi nella laguna di Marano-Grado, nella
titolarità dei quali la Regione è subentrata nel 2014 in seguito alla revoca dello stato di emergenza
(il debito residuo complessivo al 31.12.2014 è pari a € 34.156.538,29).
8.4 Analisi degli oneri di ammortamento del debito a carico della Regione e la loro incidenza sul bilancio
8.4.1 Premessa metodologica
Nei successivi paragrafi verrà analizzata la struttura e la natura degli oneri di ammortamento del
debito regionale riferiti al triennio 2012-2014, nonché, sotto diversi profili, l’incidenza di tali oneri
sul bilancio regionale.
Si provvederà a individuare, con riferimento a dati di consuntivo, l’incidenza degli oneri di
ammortamento sui bilanci del triennio 2012-2014.
Ai fini di cui sopra è necessario svolgere una premessa metodologica a illustrazione delle logiche e
dei criteri seguiti per l’individuazione e quantificazione delle varie componenti contabili e
finanziarie che sono state prese in considerazione.
Nell’ambito del presente referto, l’incidenza degli oneri derivanti dall’indebitamento è stata
individuata in rapporto a due grandezze finanziarie e cioè:
- alle entrate tributarie (analogamente a quanto disposto, a livello previsionale, dall’art. 24 c. 2
della l.r. n. 21/2007, che stabilisce il limite del 10% dell'importo complessivo annuale delle rate di
ammortamento per capitale e interessi derivante dal ricorso al mercato finanziario sull’ammontare
complessivo delle entrate derivanti da tributi propri e dalle compartecipazioni nette di tributi
erariali previsto in ciascuno degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale138);
- alla somma delle spese correnti e delle spese per rimborso di prestiti: tali poste contabili
rappresentano i titoli di spesa in cui sono contabilizzati gli oneri di ammortamento del debito (per
138 Il riferimento alle compartecipazioni nette è frutto della modifica apportata dall’art. 15, comma 1 lett. b) della l.r. 17/2008, che, a seguito del nuovo sistema di contabilizzazione delle entrate tributarie derivante dal nuovo sistema di riscossione stabilito dal decreto del Ministro dell’Economia e Finanze del 17 ottobre 2008, ha in tal modo inteso esplicitamente escludere, ai fini di cui ora si tratta, i valori corrispondenti alle compensazioni e ai rimborsi funzionalmente collegati alla contabilizzazione in entrata delle compartecipazioni.
339
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
interessi e per quota capitale); rapportando gli oneri di ammortamento del debito a esse si ottiene
l’incidenza e il livello di irrigidimento causato dal debito sulla parte corrente del bilancio.
Metodologia seguita per il computo.
L’elaborazione dell’incidenza degli oneri derivanti dal debito sul bilancio è stata effettuata ai fini
dell’analisi finale e riepilogativa con riferimento alle risultanze di competenza da conto
consuntivo139, al fine di quantificare la reale incidenza e grado di copertura degli stessi.
L’analisi è stata condotta sul periodo 2012-2014.
Le rate di ammortamento del debito sono state computate in base ai piani di ammortamento dei
debiti in ammortamento in ciascuno degli anni considerati.
Le entrate sono state computate in base agli accertamenti in conto competenza dei rispettivi
rendiconti e le spese correnti e le spese per rimborso prestiti sono state computate in base agli
impegni in conto competenza dei rispettivi rendiconti.
Si precisa che le compartecipazioni nette per il 2012, per il 2013 e per il 2014, come peraltro
previsto dalla stessa l.r. n. 21/2007, sono state computate detraendo dagli accertamenti in conto
competenza delle compartecipazioni, quelle relative alle partite tecnico contabili per compensazioni
e rimborsi (494 milioni nel 2012, 595,8 milioni nel 2013, 623,4 milioni nel 2014). Tale componente
tecnica contabile è stata detratta per il 2012, il 2013 e il 2014, anche ai fini della determinazione del
rapporto di incidenza sulle spese correnti. In particolare, per il 2012 gli accertamenti e gli impegni
di competenza girano per lo stesso importo; per il 2013 gli accertamenti sono più elevati degli
impegni di spesa (pari a 591,2 milioni) per 4,6 milioni e tale differenziale, accantonato nell’avanzo
finanziario 2013, è stato iscritto a spesa nel 2014 (ai fini della presente elaborazione, alle spese di
parte corrente del 2013 è stato detratto l’importo di 591,2 milioni); conseguentemente, per il 2014
gli accertamenti sono più bassi degli impegni di spesa (pari a 628,0 milioni) per 4,6 milioni proprio
a causa dell’applicazione nel 2014 del citato differenziale, accantonato nell’avanzo finanziario 2013
(ai fini della presente elaborazione, alle spese di parte corrente del 2014 è stato detratto l’importo di
628,0 milioni).
Nel periodo esaminato, e in particolare con riferimento al 2012, risulta a carico della Regione un
mutuo assunto dallo Stato. Ne deriva che, con riferimento al 2012, tra gli oneri a carico della
Regione sono stati computati anche quelli derivanti da tale mutuo. Sono stati computati (per il
139 Si fa anche presente che gli oneri del debito a carico della Regione sono rapportati al totale delle spese correnti e delle spese per rimborso di prestiti senza detrarre al denominatore i contributi per ammortamento dei mutui ricevuti dallo Stato; si tratta di un’accettabile semplificazione finalizzata a garantire una più immediata evidenza.
340
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2012, anno nel quale peraltro l’operazione si è estinta) anche gli oneri relativi all’operazione di cash
flow swap, trattandosi sostanzialmente di un’operazione di debito per la Regione. Sono stati presi
in considerazione anche gli oneri di ammortamenti riferiti al mutuo la cui titolarità è stata
trasferita alla Regione nel 2009 a seguito dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28
maggio 2009, n. 3774, con la quale è stata disposta la chiusura del commissariamento per
l’emergenza socio-ambientale determinatasi nel settore della depurazione delle acque reflue nel
Comune di Tolmezzo; per il periodo esaminato, si tratta degli oneri del solo 2012, anno in cui si è
concluso l’ammortamento del mutuo. Per il 2014 si prendono in considerazione anche gli effetti
contabili in termini di oneri di ammortamento dei tre mutui con oneri a carico della Regione
stipulati dal Commissario per l’emergenza socio-economico ambientale determinatasi nella laguna
di Marano-Grado e alla titolarità dei quali la Regione è subentrata nel 2014 in seguito alla revoca
dello stato di emergenza.
Per il computo delle rate di ammortamento del debito sono stati esclusi i mutui con oneri a carico
dello Stato, in quanto sono anticipati dalla Regione e interamente rimborsati dallo Stato
attraverso l’erogazione di specifici contributi.
8.4.2 Analisi degli oneri di ammortamento del debito a carico della Regione
Sulla base delle sopra descritte premesse metodologiche, si procede innanzitutto all’analisi degli
oneri di ammortamento (quota capitale e quota interessi) relativi al debito regionale per il periodo
2012-2014.
L’analisi è sviluppata con riferimento ai BOR ancora in ammortamento e ai mutui con oneri a
carico della Regione e in base alla distinzione tra debito con ammortamento a tasso fisso e a tasso
variabile.
Con riferimento ai mutui con oneri a carico della Regione, si ricorda che nel 2014 la Regione è
subentrata nella titolarità di tre mutui stipulati dal Commissario per l’emergenza socio-economico
ambientale determinatasi nella laguna di Marano-Grado in seguito alla revoca dello stato di
emergenza. In particolare, trattasi dei seguenti tre mutui: debito residuo al 31.12.2014 pari a €
4.978.680,51, con ammortamento dal 2015 al 2028 al tasso fisso del 5,04% e rata annua costante
pari a € 500.000,00; debito residuo al 31.12.2014 pari a € 5.739.337,47, con ammortamento fino al
2027 al tasso fisso del 4,84% e rata annua costante pari a € 600.000,00 (nel 2014 è a carico della
Regione la sola seconda rata semestrale, pari a € 300.000,00, rappresentata da € 142.698,66 di
341
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
quota interessi e € 157.301,34 di quota capitale); debito residuo al 31.12.2014 pari a €
23.438.520,31, con ammortamento dal 2015 al 2030 al tasso fisso del 4,0175% e rata annua
costante pari a € 2.000.000,00. Complessivamente si rileva un debito residuo al 31.12.2014 pari a €
34.156.538,29, con rate di ammortamento, a partire dal 2015, pari a € 3.100.000,00 annui.
Si ricorda che gli oneri di ammortamento dei mutui a carico della Regione, registrati nel 2012 (pari
a complessivi € 38.214.537,61, di cui € 11.878.080,71 da mutui con ammortamento a tasso variabile
e € 26.336.456,90 da mutui con ammortamento a tasso fisso), sono composti per:
€ 25.820.000,00 che rappresentano la quota posta a carico della Regione nel 2012
dell’ammortamento di un mutuo a tasso fisso assunto dallo Stato;
€ 11.878.080,71 con riferimento a due mutui con ammortamento estinto nel 2012 a tasso variabile;
€ 516.456,90 derivanti dall’ammortamento del mutuo a tasso fisso (nel 2012 si è concluso
l’ammortamento) la cui titolarità è stata trasferita alla Regione nel 2009 a seguito dell’ordinanza
del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 maggio 2009, n. 3774, con la quale è stata disposta la
chiusura del commissariamento per l’emergenza socio-ambientale determinatasi nel settore della
depurazione delle acque reflue nel Comune di Tolmezzo.
Si aggiunge che tra l’indebitamento e i connessi oneri di ammortamento, al fine della presente
elaborazione, sono stati considerati anche gli oneri (€ 3.832.786,93 nel 2012) derivanti
dall’operazione di cash flow swap, estinta nel 2012, che rappresenta sostanzialmente di
un’operazione di debito per la Regione.
Di seguito si analizzano gli oneri di ammortamento (quota capitale e quota interessi) relativi ai
BOR, in base alla distinzione tra B.O.R. con ammortamento a tasso fisso e a tasso variabile.
L’andamento degli oneri complessivi di ammortamento dei B.O.R. per il periodo 2012-2014 è
indicato nella tabella seguente.
Tabella 119 Oneri di ammortamento 2012-2014 dei Buoni obbligazionari regionali
Anno Rate BOR a tasso fisso
Rate BOR a tasso variabile
Rate BOR (a tasso fisso+ a tasso variabile)
2012 59.188.640,50 113.667.212,59 172.855.853,09
2013 59.207.469,15 95.536.461,49 154.743.930,64
2014 59.212.686,11 75.055.224,00 134.267.910,11
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Nota: le rate sono tratte dai piani di ammortamento di ciascun debito, trasmessi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Nota: valori espressi in €
342
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nel periodo 2012-2014 gli oneri di ammortamento dei B.O.R. emessi presentano un andamento
tendenzialmente decrescente (172,9 milioni nel 2012, 154,7 milioni nel 2013 e 134,3 milioni nel
2014), con una quota prevalente relativa ai B.O.R. con ammortamento a tasso variabile.
Per gli oneri di ammortamento per i B.O.R. con ammortamento a tasso fisso, si elabora di seguito
l’evoluzione degli oneri complessivi, per ciascun B.O.R. emesso.
Tabella 120 Oneri di ammortamento 2012-2014 per ciascun B.O.R. con ammortamento a tasso fisso Anno B.O.R. V.Nom. Rata 2012 387.000.000,00 33.517.404,36
286.000.000,00 25.671.236,14 59.188.640,50
2013 387.000.000,00 33.523.421,44 286.000.000,00 25.684.047,71 59.207.469,15
2014 387.000.000,00 33.528.435,41 286.000.000,00 25.684.250,70 59.212.686,11
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Nota: le rate sono tratte dai piani di ammortamento di ciascun debito, trasmessi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Nel periodo 2012-2014 si evidenziano oneri pari a 59,2 milioni per ciascun anno.
Con riferimento agli oneri di ammortamento per i B.O.R. con ammortamento a tasso variabile, si
elabora di seguito, per il periodo 2012-2014 l’evoluzione degli oneri complessivi, ripartiti in quota
capitale e quota interessi e per ciascun B.O.R. emesso.
Tabella 121 Oneri di ammortamento 2012-2014 per ciascun B.O.R. con ammortamento a tasso variabile Anno B.O.R.
V.Nom. Quota interessi Quota capitale Rata
2012 218.590.000,00 2.166.755,16 32.788.500,00 34.955.255,16
129.800.000,00 166.400,81 14.752.191,25 14.918.592,06
199.472.000,00 546.378,26 21.527.018,24 22.073.396,50
328.683.000,00 2.746.395,83 21.522.162,84 24.268.558,67
164.500.000,00 1.510.208,70 15.941.201,50 17.451.410,20
7.136.138,76 106.531.073,83 113.667.212,59
2013 218.590.000,00 509.475,91 32.788.500,00 33.297.975,91
199.472.000,00 61.512,09 22.011.735,20 22.073.247,29
328.683.000,00 655.167,50 22.488.490,86 23.143.658,36
164.500.000,00 335.555,33 16.686.024,60 17.021.579,93
1.561.710,83 93.974.750,66 95.536.461,49
2014 218.590.000,00 381.196,37 32.788.500,00 33.169.696,37
343
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Anno B.O.R. V.Nom. Quota interessi Quota capitale Rata
328.683.000,00 622.575,33 23.500.834,50 24.123.409,83
164.500.000,00 296.494,80 17.465.623,00 17.762.117,80
1.300.266,50 73.754.957,50 75.055.224,00
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione. Nota: le rate sono tratte dai piani di ammortamento di ciascun debito, trasmessi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Nota: valori espressi in €
La diminuzione degli oneri di ammortamento nel periodo 2012-2014 (113,7 milioni nel 2012, 95,5
milioni nel 2013 e 75,1 milioni nel 2014) è causata sostanzialmente dalla conclusione nel 2013 del
periodo di ammortamento del B.O.R. emesso nel 2003 (valore nominale di 199,5 milioni) e nel 2012
del periodo di ammortamento del B.O.R. emesso nel 2002 (valore nominale di 129,8 milioni). Le
quote capitali determinano un andamento decrescente delle quote capitali di ammortamento dal
2012 (106,5 milioni) al 2013 (94,0 milioni) e al 2014 (73,8 milioni), a seguito della chiusura
dell’ammortamento di B.O.R. come sopra indicato. Le quote interessi, oltre alle variazioni dei tassi
di interesse, risentono anche dell’effetto dell’estinzione dell’ammortamento di B.O.R. (come sopra
indicato); in particolare, si evidenzia che gli oneri per interessi ammontano a 1,6 milioni nel 2013 e
1,3 milioni nel 2014, realizzando una netta discontinuità rispetto al dato del 2012 (7,1 milioni).
8.4.3 Incidenza sul bilancio degli oneri di ammortamento del debito a carico della Regione (a consuntivo)
Di seguito si elabora il riepilogo per il periodo 2012-2014 degli oneri di ammortamento
dell’indebitamento a carico della Regione, con la composizione in valori assoluti e in valori relativi,
per tipologia di strumento finanziario e per ammortamento a tasso fisso o variabile. Si individua
altresì l’incidenza dei suddetti oneri sul bilancio per il periodo 2012-2014, con riferimento alle
entrate tributarie e alla somma delle spese correnti e per rimborso prestiti.140
Gli oneri di ammortamento e la conseguente incidenza sul bilancio sono stati elaborati
considerando il debito effettivo per ciascun anno e i dati di consuntivo (per tale motivo divergono
da quelli esposti in altra parte della presente relazione nell’ambito dell’analisi sull’incidenza degli
oneri di ammortamento in base ai dati del bilancio di previsione iniziale).
140 Per le indicazioni metodologiche sulla determinazione degli oneri di ammortamento e sulla determinazione delle entrate tributarie e delle spese correnti e delle spese per rimborso prestiti, si rinvia alla premessa metodologica.
344
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 122 Oneri di ammortamento a carico della Regione 2012-2014 sul debito effettivo (valori in €) BOR con
amm.to a tasso variabile
BOR con amm.to a tasso
fisso
Mutui con amm.to a tasso
variabile
Mutui con amm.to a tasso
fisso
Cash flow swap
Totale
2012 113.667.212,59 59.188.640,50 11.878.080,71 26.336.456,90 3.832.786,93 214.903.177,62
2013 95.536.461,49 59.207.469,15 0,00 0,00 0,00 154.743.930,64
2014 75.055.224,00 59.212.686,11 0,00 300.000,00 0,00 134.567.910,11
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: piani di ammortamento trasmessi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Tabella 123 Ripartizione (quota interessi e quota capitale) degli oneri di ammortamento a carico della Regione 2012-2014 sul debito effettivo (valori in €)
Quota interessi Quota capitale Totale 2012 26.007.042,97 188.896.134,65 214.903.177,62
2013 17.236.439,98 137.507.490,66 154.743.930,64
2014 15.458.251,27 119.109.658,84 134.567.910,11
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: piani di ammortamento trasmessi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Tabella 124 Composizione percentuale degli oneri di ammortamento a carico della Regione 2012-2014 sul debito effettivo BOR con
amm.to a tasso
variabile
BOR con amm.to a
tasso fisso
Mutui con amm.to a
tasso variabile
Mutui con amm.to a tasso fisso
Cash flow swap
Totale
2012 52,89% 27,54% 5,53% 12,26% 1,78% 100,00%
2013 61,74% 38,26% 0,00% 0,00% 0,00% 100,00%
2014 55,77% 44,00% 0,00% 0,22% 0,00% 100,00%
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: piani di ammortamento trasmessi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Tabella 125 Ripartizione percentuale (quota interessi e quota capitale) degli oneri di ammortamento a carico della Regione 2012-2014 sul debito effettivo
Quota interessi Quota capitale Totale
2012 12,10% 87,90% 100,00%
2013 11,14% 88,86% 100,00%
2014 11,49% 88,51% 100,00%
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
345
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nota: piani di ammortamento trasmessi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Tabella 126 Incidenza sul bilancio degli oneri di ammortamento del debito effettivo con oneri a carico della Regione per il periodo 2012-2014
A)
Oneri di ammortamento
B) Entrate tributarie
A/B
C) Spese correnti (Tit.
I) +Spese per rimborso prestiti
(Tit. III)
A/C
2012 214.903.177,62 4.127.431.994,41 5,21% 4.364.447.941,58 4,92%
2013 154.743.930,64 4.569.258.948,45 3,39% 4.055.441.619,52 3,82%
2014 134.567.910,11 4.178.129.718,42 3,22% 4.088.792.626,36 3,29%
Fonte: dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in esito a richiesta istruttoria della Sezione; rendiconti anni 2012, 2013 e 2014 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Nota: piani di ammortamento trasmessi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Nota: Le entrate tributarie e le spese correnti + le spese per rimborso prestiti sono al netto delle partite tecnico-contabili su compensazioni e rimborsi da compartecipazioni erariali.
Figura 20 Oneri di ammortamento 2012-2014 su debito effettivo per tipologia di debito
0
50
100
150
200
250
2012 2013 2014
milio
ni
di
€
Oneri di ammortamento 2012-2014 su debito effettivoper tipologia di debito
Cash flow swap
Mutui conammortamento a tassofisso
Mutui conammortamento a tassovariabile
BOR con ammortamentoa tasso fisso
BOR con ammortamentoa tasso variabile
346
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 21 Oneri di ammortamento 2012-2014 su debito effettivo per quota interessi e quota capitale
Figura 22 Incidenza di bilancio degli oneri di ammortamento del debito effettivo nel periodo 2012-2014
Nel 2014, soprattutto per effetto della conclusione del periodo di ammortamento del B.O.R. emesso
nel 2003 (valore nominale di 199,5 milioni), gli oneri complessivi di ammortamento
dell’indebitamento scendono sensibilmente rispetto al dato del 2013 (154,7 milioni), registrando
l’importo di 134,6 milioni. Si ricorda che gli oneri di ammortamento del 2012 (214,9 milioni) erano
0
50
100
150
200
250
2012 2013 2014
milio
ni
di
€Oneri di ammortamento 2012-2014 su debito effettivo
per quota interessi e quota capitale
quota capitale
quota interessi
0,00%
1,00%
2,00%
3,00%
4,00%
5,00%
6,00%
2012 2013 2014
inci
den
za p
erc
en
tuale
incidenza di bilancio degli oneri di ammortamento del debito effettivo nel periodo 2012-2014
incidenza su entratetributarie
incidenza su spesecorrenti + spese perrimborso prestiti
347
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
di gran lunga superiori a quelli del 2013 per effetto della presenza nel 2012 di oneri, non presenti nel
2013, relativi principalmente: alla quota a carico della Regione per il 2012 (oneri pari a 25,8
milioni) di un mutuo assunto dallo Stato; all’ammortamento di due mutui estinti nel corso del 2012
(oneri pari a 11,9 milioni); all’ammortamento del B.O.R. emesso nel 2002 del valore nominale di
129,8 milioni estinto nel 2012 (oneri pari a 14,9 milioni); agli oneri (3,8 milioni) connessi
all’operazione di cash flow swap, estinta nel 2012.
Riguardo la composizione per tipologia di strumenti finanziari, si rileva nel periodo 2012-2014 la
netta prevalenza degli oneri riferiti ai B.O.R.. Si rileva inoltre che la gran parte degli oneri di
ammortamento si riferisce alla quota capitale (dal 87,90% nel 2012 pari a 188,9 milioni, al 88,51%
nel 2014 pari a 119,1 milioni), mentre la quota interessi presenta un valore massimo nel 2012 (26,0
milioni) e successivamente si attesta su valori significativamente inferiori e progressivamente
decrescenti (17,2 milioni nel 2013 e 15,5 milioni nel 2014).
L’incidenza degli oneri di ammortamento del debito sulle entrate tributarie presenta nel periodo
2012-2014 il valore massimo del 5,21% nel 2012, per poi decrescere in modo significativo, fino al
3,22% nel 2014. Nel 2013 l’incidenza è scesa sensibilmente rispetto il 2012, passando dal 5,21% al
3,39%, per effetto congiunto di una netta diminuzione degli oneri di ammortamento
dell’indebitamento e di un aumento delle entrate tributarie (quest’ultimo per effetto anche di
componenti non ripetitive). Nel 2014 l’incidenza è scesa lievemente rispetto il 2013, passando dal
3,39% al 3,22%, per effetto di una diminuzione degli oneri di ammortamento dell’indebitamento
più che proporzionale rispetto alla riduzione delle entrate tributarie.
L’incidenza degli oneri di ammortamento dell’indebitamento sulla somma delle spese correnti e
delle spese per rimborso prestiti registra nel 2012 il valore massimo del 4,92% per poi scendere nel
2013 al 3,82% e nel 2014 al 3,29%.
8.5 I contratti derivati finanziari
Per l’incidenza dei contratti derivati sugli oneri conseguenti al debito a carico della Regione si
rinvia a quanto contenuto nella relazione al giudizio di parificazione del rendiconto regionale per
l’esercizio 2013, in quanto i contratti di finanza derivata stipulati dalla Regione si sono estinti nel
2013. Nel 2014 non sono stati stipulati nuovi contratti finanziari derivati.
348
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
8.6 Le garanzie regionali
E’ già stato evidenziato ai fini della parificazione dei rendiconti degli ultimi esercizi141 che la
Regione assolve la fondamentale finalità istituzionale tesa al perseguimento dello sviluppo
economico-sociale del territorio in funzione degli obiettivi individuati dalla sua programmazione
anche attraverso la prestazione di garanzie. Essendo preordinate alla riduzione dei tassi d’interesse
e al contenimento dei costi di accesso al credito da parte degli operatori economici, esse
rappresentano una specifica forma dell’intervento pubblico riconducibile al settore
dell’agevolazione al credito.
Le garanzie pubbliche, tradizionalmente inquadrate nella categoria delle obbligazioni pubbliche,
costituiscono una species del genus dei “finanziamenti pubblici” inteso come intervento finalizzato
al sostegno di determinate iniziative economiche o di specifiche categorie di destinatari, da cui si
discosta per l’assenza di un’attribuzione diretta e attuale di risorse al beneficiario e di una
corrispondente diminuzione nel bilancio pubblico. Il significato economico e giuridico
dell’obbligazione si riassume infatti nell’assunzione del rischio di dover soddisfare i terzi creditori a
fronte dell’inadempimento dell’obbligazione sottostante e quindi nell’esistenza di una
manifestazione finanziaria a carico del bilancio solamente eventuale. Tale significato non viene a
modificarsi nemmeno in quelle forme di garanzia in cui può essere invece presente un iniziale
effetto finanziario consistente nella costituzione di fondi di garanzia o nella concessione di
finanziamenti a “fondi rischi” pubblici o privati.
In questo contesto si è oramai consolidato l’approfondimento della Sezione, che ha allargato lo
spettro dell’indagine finalizzata alla parificazione del rendiconto regionale, estendendo l’analisi alle
obbligazioni di garanzia direttamente facenti capo alla Regione. Con tale espressione qui si
intendono le garanzie che coinvolgono la responsabilità della Regione sulla base di un rapporto
giuridico che la qualifica immediatamente, e cioè non attraverso la sua veste di finanziatore di un
fondo di garanzia, come garante del regolare adempimento di una determinata obbligazione.
La fisiologica assenza di una manifestazione finanziaria di tale fenomeno nei rapporti esterni, ha
indotto infatti la Sezione a verificare innanzi tutto la consistenza quantitativa dell’obbligazione di
garanzia gravante sulla Regione al 31 dicembre di ogni esercizio, a verificare i contenuti e la
qualità dell’organizzazione e delle evidenze contabili o extracontabili in uso presso
l’Amministrazione, a individuare il rapporto tra il rischio assunto e le risorse di copertura all’uopo
141 Cfr. in particolare deliberazione n. 54/2011 p. 595.
349
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
allocate in bilancio nonché a verificare la coerenza, la chiarezza e la trasparenza della
rappresentazione contabile.
Al riguardo deve anche osservarsi che la crisi economica che sta attraversando il Paese impone la
necessità di un attento monitoraggio sulle dinamiche evolutive degli aspetti contabili e finanziari
connessi alle garanzie regionali e in particolare sul fondamentale aspetto della copertura finanziaria
delle obbligazioni assunte dalla Regione.
La copertura deve infatti essere effettiva e quantificata sulla base di adeguati criteri che la
rapportino all’entità del rischio esistente. A questo proposito nei precedenti referti è stata
richiamata l’attenzione sull’importanza di un congruo rapporto tra l’ammontare del debito
garantito e gli importi a tal fine accantonati sugli specifici capitoli opportunamente allocati nel
bilancio. La determinazione di tale rapporto deve innanzi tutto, in un’ottica di doverosa prudenza,
tener conto della qualità soggettiva degli enti garantiti, delle dinamiche economiche del settore al
quale appartengono e, anche alla luce delle vicende pregresse, dell’entità del rischio a cui è
effettivamente esposta l’Amministrazione. Dall’altro lato si dovrà tutelare la necessità di non
operare accantonamenti eccessivi, che producano impropri congelamenti di risorse a discapito di un
ottimale loro utilizzo in funzione degli obiettivi fissati dalla programmazione regionale.
Tutto ciò premesso, l’analisi svolta nei precedenti esercizi ha consentito di poter ricondurre le
garanzie sostanzialmente a tre distinte tipologie, a seconda della fonte che le prevede e cioè
a una prima generale tipologia, che trova fondamento in una numerosa serie di singole
disposizioni di legge regionale che prevedono la prestazione di fideiussione regionale a favore
di soggetti pubblici o privati, a fronte prevalentemente di operazioni di mutuo e, in qualche
caso, di anticipazioni finanziarie da parte di istituti di credito
a una seconda tipologia, che fa capo all’articolo 114 della legge regionale 75/1982 142 (Testo
unico delle leggi regionali in materia di edilizia residenziale pubblica) secondo cui i mutui
contratti dagli operatori per la realizzazione di programmi di edilizia sovvenzionata e
convenzionata, ammessi a contributo regionale, usufruiscono della garanzia integrativa della
Regione per il rimborso integrale del capitale e degli interessi dovuti, ivi compresi gli oneri
accessori. La garanzia si intende automaticamente prestata con l’emissione del
provvedimento di concessione del contributo regionale
a una terza tipologia che rinviene la sua fonte nell’articolo 14, comma 1, della legge regionale
142 La disposizione è stata abrogata dall’articolo 23, comma 1, della legge regionale 6/2003. Le operazioni attualmente pendenti sono quindi ad esaurimento.
350
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
4.6.2009 n. 11143, secondo il quale, nel quadro degli interventi di cui all'articolo 12 bis, comma
1, della legge regionale 4 marzo 2005, n. 4 (Interventi per il sostegno e lo sviluppo
competitivo delle piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia), l'Amministrazione
regionale è autorizzata a rilasciare controgaranzie nei limiti massimi consentiti dalla
normativa comunitaria. Tali controgaranzie sono finalizzate a ridurre il rischio sottostante le
operazioni poste in essere a favore delle microimprese e delle piccole e medie imprese (PMI) a
valere sul Fondo regionale di garanzia per le PMI ovvero sul Fondo regionale di garanzia per
le PMI del settore agricolo.
Con riferimento alla prima generale tipologia di garanzia al 31.12.2014 i dati trasmessi
dall’Amministrazione in esito alla specifica richiesta istruttoria della Sezione attestano che sono
pendenti 229 operazioni e quindi 8 in meno rispetto a quelle registrate al termine dell’esercizio
precedente. Ciò deriva dalla cessazione di 14 operazioni e dall’attivazione, nel 2014, delle seguenti 6
nuove posizioni per un valore complessivo di euro 171.745.052,19:
Tabella 127 - garanzie dirette attivate nell’anno 2014 legge
garanzia beneficiario opera scadenza
debito residuo (euro)
14/2012 Autovie Venete Spa
terza corsia 31/03/2017 120.000.000,00
3/1999
Consorzio sviluppo industriale ed
economico zona pedemontana alto
Friuli - CIPAF
adeguamento canale di scarico dell'impianto di depurazione - 3° lotto
30/06/2029 1.775.470,19
28/2001 Consorzio bonifica
Ledra Tagliamento
ristrutturazione ed adeguamento impianti sollevamento e pompaggio nel comprensorio consortile
31/05/2034 3.000.000,00
14/2012 Mediocredito
finanziamento per rendere disponibili le risorse da destinarsi specificatamente ed esclusivamente alla concessione di credito alle imprese del territorio regionale
15/12/2020 40.000.000,00
3/1995 Università degli
studi di UD ristrutturazione ex sezione femminile Istituto Renati di Udine - I lotto
31/12/2034 5.490.493,20
24/2009 3/1995
Università degli studi di UD
ristrutturazione ex sezione femminile Istituto Renati di Udine - II lotto
31/12/2029 1.479.088,80
totale 171.745.052,19
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
143 La legge reca ”Misure urgenti in materia di sviluppo economico regionale, sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie, accelerazione di lavori pubblici” e rappresenta la manovra anticongiunturale posta in essere dalla Regione.
351
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Il 69,87%, corrispondente a euro 120 milioni, dei complessivi euro 171.745.052,19, vede come
soggetto beneficiario Autovie Venete Spa, mentre il 23,29%, corrispondente a euro 40 milioni, vede
come soggetto beneficiario Mediocredito.
A fronte delle suddette novità intervenute nel 2014, il fenomeno, nel suo complesso, presenta un
valore del debito residuo al 31.12.2014 pari ad euro 437.729.355,27, cui corrisponde il valore
complessivo della garanzia regionale a tale data. Si registra dunque una consistente variazione di
segno positivo per un importo di euro 127.197.134,79 (+ 40,96%) rispetto al valore di euro
310.532.220,48 esistente al 31.12.2013.
I soggetti garantiti sono enti pubblici e consorzi, università degli studi, enti regionali, istituzioni
pubbliche, enti religiosi e parrocchie, enti privati e anche società partecipate dalla Regione,
comprese quelle “in house”, in cui la totalità del capitale sociale è di proprietà regionale.
A quest’ultimo proposito, gli esiti del controllo hanno evidenziato, con riferimento al valore delle
singole operazioni, che quella maggiormente rilevante, con un debito residuo al 31.12.2014 pari ad
euro 120 milioni (27,41% del debito residuo complessivo) riguarda Autovie Venete Spa sulla base
di un rapporto obbligatorio sorto nel 2014 e avente scadenza il 31.3.2017, da destinarsi alla
realizzazione della terza corsia.
Degne di nota sono anche la garanzia a favore di Mediocredito, sorta nell’anno 2014 con scadenza
15.12.2020, con un debito residuo al 31.12.2014 pari ad euro 40 milioni in relazione al
finanziamento diretto a rendere disponibili le risorse da destinarsi specificatamente ed
esclusivamente alla concessione di credito alle imprese del territorio regionale, e la garanzia a
favore di FVG Strade Spa, sorta nell’anno 2009 con scadenza 24.3.2030, con un debito residuo al
31.12.2014 pari ad euro 31 milioni per la messa in sicurezza della viabilità in gestione alla società
medesima.
Tabella 128 - garanzie dirette di maggiore consistenza alla data del 31.12.2014
anno legge
garanzia beneficiario opera scadenza
debito residuo (euro)
2014 14/2012 Autovie Venete
Spa terza corsia 31/03/2017 120.000.000,00
2014 14/2012 Mediocredito
finanziamento per rendere disponibili le risorse da destinarsi specificatamente ed
esclusivamente alla concessione di credito alle imprese del territorio regionale
15/12/2020 40.000.000,00
2009 17/2008 F.V.G. Strade
S.p.A. messa in sicurezza viabilità in gestione FVG
strade 24/03/2030 31.000.000,00
352
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Se il focus si sposta sui soggetti maggiormente garantiti alla data del 31.12.2014, emerge che questi
risultano essere quelli di cui alla seguente tabella.
Tabella 129 - soggetti maggiormente garantiti alla data del 31.12.2014
beneficiario numero di operazioni
debito residuo complessivo
(euro)
Autovie Venete Spa 1 120.000.000,00
Mediocredito FVG S.p.A. 1 40.000.000,00
Autorità portuale Trieste 12 37.238.175,74
FVG Strade spa 1 31.000.000,00
Consorzio sviluppo industriale Aussa Corno 23 27.822.787,11
Università degli studi - UD 10 22.604.589,89
Università degli studi - TS 8 20.633.244,77
Consorzio sviluppo industriale Monfalcone 22 18.883.197,71
Fondazione Teatro Verdi Trieste 2 18.000.000,00
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Con riferimento alla seconda tipologia di garanzie, si rileva che al 31.12.2014 quelle relative
all’edilizia convenzionata attengono a 99 (al 31.12.2013 erano 109) residuali interventi: per 94 di
questi sono stati decretati ed interamente emessi ruoli di spesa fissa, mentre per gli altri 5 il ruolo
non è ancora in corso in quanto interessato da sola decretazione. Il valore complessivo del
decretato ammonta a euro 20.244.997,39, mentre il valore dei ruoli emessi è pari ad euro
16.407.567,99.
La Regione non dispone di analitiche evidenze afferenti i valori delle garanzie correlate, ma stima
prudentemente in tre a uno il rapporto che intercorre tra il valore delle garanzie pendenti in ordine
ai contratti di mutuo sottostanti e il valore del decretato afferente le contribuzioni. Al 31.12.2014 il
valore delle garanzie viene conseguentemente quantificato in euro 60.734.992,17 (euro
70.134.784,83 al 31.12.2013).
Per quanto attiene alla terza tipologia, nel corso del 2014 e sulla base di 10 deliberazioni della
353
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Giunta Regionale 144 sono state rilasciate controgaranzie per l’importo complessivo di euro
16.296.147,76. Al fine di determinare il potenziale impegno assunto dalla Regione, dall’importo
deliberato nel periodo 2010/2014 (euro 67.931.685,56 di cui euro 4.883.520,00 deliberato nel 2010,
euro 16.876.505,80 deliberato nel 2011, euro 12.669.740,00 deliberato nel 2012, euro 17.205.772
deliberato nel 2013 ed euro 16.296.147,76 deliberato nel 2014) devono essere detratti gli importi
relativi alle controgaranzie nel frattempo scadute, oggetto di rinuncia o di escussione, pari ad euro
18.751.746. Il valore residuale delle controgaranzie al 31.12.2014 ammonta dunque a euro
49.179.939,56.
Senza poter trascurare la diversa natura giuridica delle garanzie prestate cui è correlata una
diversa intensità del rischio sotteso, come pure la circostanza che per una delle tre tipologie di
garanzia l’ammontare delle stesse non è determinato in via analitica, ma solo sulla base di una
stima, si può comunque riassumere nei termini seguenti l’importo complessivamente garantito
dalla Regione alla data del 31.12.2014:
Tabella 130 - importo complessivamente garantito dalla Regione alla data del 31.12.2014
importo garantito dalla Regione al 31.12.2014
garanzie prestate sulla base di varie disposizioni di legge regionale 437.729.355,27
garanzie prestate ai sensi dell'articolo 114 della legge regionale 1.9.1982 n. 75 60.734.992,17
controgaranzie prestate ai sensi dell'articolo 14, comma 1 della legge regionale 4.6.2009 n. 11
49.179.939,56
totale garanzie al 31.12.2014 547.644.287,00
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Le risultanze del rendiconto 2014 attestano l’esistenza di stanziamenti nel bilancio 2014 per
complessivi euro 174.546.166,81 (euro 61.049.836 da competenza pura e euro 113.496.330,81 da
competenza derivata), corrispondenti al 31,87% del debito garantito. Tali stanziamenti
rappresentano un prudenziale e doveroso accantonamento di risorse per il rischio di escussione delle
garanzie. Nell’anno 2013 l’incidenza era pari al 27,06%, mentre nell’anno 2012 era pari al 25,23%,
come specificato nella tabella che segue.
Tabella 131 - rapporto di copertura delle garanzie esistenti nel triennio 2012-2014
144 Si tratta delle deliberazioni: n. 158 del 31.1.2014, n.343 del 21.2.2014, n.625 del 4.4.2014, n. 739 del 17.4.2014, n. 833 del 8.5.2014, n. 1157 del 20.6.2014, n. 1401 del 24.7.2014, n. 2050 del 7.11.2014, n. 2321 del 5.12.2014, n. 2519 del 18.12.2014.
354
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
anno 2012 2013 2014
stanziamenti
115.675.826,00
114.041.981,16
174.546.166,81
totale garanzie
458.491.688,01
421.472.743,03
547.644.287,00
incidenza 25,23% 27,06% 31,87%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Le suddette risultanze attestano quindi, nel passaggio dal 2013 al 2014, una variazione positiva
corrispondente ad euro 60,50 milioni (+ 53,05%) delle risorse allocate in bilancio ed un
miglioramento del rapporto di copertura derivante da un maggior aumento di tali risorse rispetto
all’aumento del debito garantito (+ 29,94%).
Nella tabella che segue si riporta il dettaglio degli stanziamenti assestati afferenti ai capitoli
coinvolti nel triennio 2012-2014.
Tabella 132 - stanziamenti assestati dei capitoli di garanzia nel triennio 2012-2014
stanziamenti assestati
capitoli 2012 2013 2014
1545 36.775.275,33 33.950.000,00 46.450.000,00
1546 39.475.275,33 39.957.481,16 52.457.481,16
1547 39.175.275,34 39.884.500,00 75.338.685,65
1745
1746
1747
1748 - -
1845 -
1846 -
1847 -
1848
1849 250.000,00 250.000,00 300.000,00
totale 115.675.826,00 114.041.981,16 174.546.166,81
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
355
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
I capitoli di spesa che nel 2014 sono stati interessati da stanziamenti non nulli sono dunque i
capitoli 1545, 1546, 1547 e 1849. I primi tre sono articolati secondo la logica del settore cui
accedono le operazioni assistite da garanzia (“territorio e ambiente” per il capitolo 1545, “sociale”
per il capitolo 1546, “economico” per il capitolo 1547). Il capitolo 1849 invece attiene al fondo per
la concessione di garanzie fidejussorie a organismi primari di spettacolo dal vivo e servizio culturale
(reiscrizione somme anni precedenti) ai sensi dell’articolo 23, comma 1 bis, della legge regionale
5/2008.
La tabella che segue evidenzia gli scostamenti nell’anno 2014 tra stanziamenti iniziali e
stanziamenti assestati di cui ai capitoli coinvolti.
Tabella 133 - stanziamenti iniziali e assestati dei capitoli di garanzia nell’anno 2014
capitolo
stanziamento iniziale stanziamento assestato variazione
(stanziamento assestato - stanziamento iniziale)
variazione %
1545
12.500.000,00
46.450.000,00
33.950.000,00 271,60%
1546
12.500.000,00
52.457.481,16
39.957.481,16 319,66%
1547
35.999.836,00
75.338.685,65
39.338.849,65 109,28%
1849
50.000,00
300.000,00
250.000,00 500,00%
totale
61.049.836,00
174.546.166,81
113.496.330,81 185,91%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
La gestione contabile delle risorse stanziate è desumibile dalla seguente tabella ove si riportano gli
importi relativi a impegni, trasferimenti, economie e pagamenti totali.
Tabella 134 - impegni, trasferimenti, economie e pagamenti totali dei capitoli di garanzia nell’anno 2014
capitolo impegni trasferimenti economie pagamenti totali
1545 - - 46.450.000,00 -
1546 - - 52.457.481,16 -
1547 928.215,61 - 74.410.470,04 928.215,61
1849 - - 300.000,00 -
totale 928.215,61 - 173.617.951,20 928.215,61
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
La circostanza certamente più significativa dell’esercizio 2012 era stata l’avvenuta escussione di
due garanzie, a valere sul capitolo 1547, per complessivi euro 62.143,34. Il fenomeno risultava
rilevante non tanto per i suoi valori finanziari, quanto piuttosto per il fatto che andava ad
interrompere una consolidata serie storica caratterizzata dall’assenza di escussioni.
Negli anni 2013 e 2014 il fenomeno si è consolidato, essendo state escusse, rispettivamente, 8 e 11
ulteriori garanzie per un importo pari a euro 604.669,51145 e ad euro 769.834,29, cosicchè l’onere
complessivo a carico della Regione ammonta per il triennio 2012-2014 a complessivi euro
1.436.647,14.
Con riferimento alle garanzie escusse nell’anno 2014, in riscontro alla richiesta effettuata dalla
Sezione di indicare gli atti assunti a seguito del pagamento dell’importo garantito, la Direzione
centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e
comunitarie ha riportato gli estremi delle note e dei messaggi di posta elettronica con cui sono stati
inviati ai Confidi e al Frie i decreti di impegno e liquidazione emessi nel 2014 a titolo di escussione
di controgaranzia, ai fini dell’adempimento dell’obbligo di attivare e curare le procedure di
recupero dei crediti sorti a seguito dell’escussione della garanzia prestata e a riversare alla Regione
le somme da questa pagate in ragione della controgaranzia escussa146.
La Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche
e comunitarie ha inoltre rappresentato che, con nota del Servizio programmazione prot. 22166 del
30.7.2014 inviata a FRIE, Confidi artigiani e PMI, Confidi Friuli, Confidi Gorizia, Confidi
Pordenone, Confidimprese FVG è stato rammentato l’obbligo di attivare e curare le procedure di
recupero, direttamente o tramite terzi, dei crediti sorti a seguito dell’escussione della garanzia
145 Si segnala che l’importo di euro 604.669,51 differisce da quello comunicato in sede di parificazione del rendiconto della Regione Friuli Venezia Giulia per l’anno 2013 che era pari a euro 545.650,35. 146 Trattasi dei seguenti decreti: decreto 1408/SPROG/6.3 del 20.6.2014 inviato a Confidi Friuli con nota prot. del 10.7.2014, decreto 1409/SPROG/6.3 del 20.6.2014 inviato a Confidi Friuli con nota prot. 20406 del 10.7.2014, decreto 1683/SPROG/6.3 del 22.7.2014 inviato a Confidi Pordenone con nota prot. 545 del 13.1.2015, decreto 2109/SPROG/6.3 del 29.9.2014 inviato a fondo garanzia PMI con mail del 12.12.2014, decreto 2190/SPROG/6.3 del 9.10.2014 inviato a fondo garanzia PMI con mail del 12.12.2014, decreto 2188/SPROG/6.3 del 9.10.2014 inviato a fondo garanzia PMI con mail del 12.12.2014, decreto 2189/SPROG/6.3 del 9.10.2014 inviato a fondo garazia PMI con mail del 12.12.2014, decreto 2282/SPROG/6.3 del 20.10.2014 inviato a Confidimprese FVG con nota prot. 544 del 13.1.2015 e a fondo garanzia PMI con mail del 12.12.2014, decreto 2326/SPROG/6.3 del 24.10.2014 inviato a fondo garanzia PMI con mail del 12.12.2014 e a Confidi Friuli con mail del 3.3.2015, decreto 2329/SPROG/6.3 del 27.10.2014 inviato a fondo garanzia PMI con mail del 12.12.2014 e a Neafidi con nota prot. 546 del 15.1.2015, decreto 2623/SPROG/6.3 del 25.11.2014 inviato a fondo garanzia PMI con nota prot. 548 del 13.1.2015 e a Neafidi con nota prot. 546 del 13.1.2015, decreto 2338/SPROG/6.3 del 28.10.2014 inviato a fondo garanzia PMI con mail del 12.12.2014 e a Confidi Gorizia con nota prot. 543 del 13.1.2015, decreto 2656/SPROG/6.3 del 26.11.2014 inviato a fondo garanzia PMI con nota prot. 548 del 13.1.2015 e a Confidi industria Trieste con nota prot. 547 del 13.1.2015.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
prestata ed è stato richiesto l’invio di documentazione utile a comprovare lo stato del credito
relativo alle posizioni escusse.
Considerazioni conclusive
La risultanza più rilevante, e per certi versi attesa, è il consolidarsi delle escussioni, che hanno
raggiunto valori non trascurabili. L’Amministrazione ha comunque assunto iniziative a tutela del
suo credito, che dovrà seguire con diligenza e tempestività.
Al riguardo non può essere sottaciuto che il fenomeno, che in questa sede si presenta nei suoi profili
civilistici connessi alle doverose misure che il fidejussore escusso è chiamato a intraprendere nei
confronti del debitore principale, va inquadrato nel più ampio contesto dell’intervento regionale a
sostegno del sistema economico regionale, che ha scaricato sulla Regione oneri di ben altra
rilevanza.
I profili contabili della gestione delle garanzie non presentano aspetti degni di rilievo sia sotto il
profilo dell’adeguatezza della copertura sia sotto il profilo della gestione contabile dei capitoli.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
9. IL CONTO DEL PATRIMONIO 9.1 Struttura e composizione del conto generale del patrimonio
Il conto generale del patrimonio della Regione Friuli Venezia Giulia è costituito dalla nota
preliminare che fornisce una rappresentazione sintetica delle risultanze della gestione patrimoniale,
dalla sezione I “conti generali”, dalla sezione II “dimostrazione dei punti di concordanza tra gli
accertamenti di competenza del bilancio e il conto del patrimonio”, dalla sezione III “conto
generale riassuntivo delle rendite e delle spese e di altri aumenti e diminuzioni patrimoniali” e dagli
allegati di dettaglio dei conti generali.
Il risultato della gestione patrimoniale in un esercizio è pari alla differenza tra il totale delle
attività e il totale delle passività, denominata “sostanza netta patrimoniale”. Le attività si
distinguono in finanziarie, disponibili e non disponibili, le passività in finanziarie e diverse; la
descrizione delle singole voci è articolata in appositi conti generali. Le sezioni che compongono il
conto generale del patrimonio hanno l’obiettivo di analizzare l’evoluzione della sostanza netta
patrimoniale rispetto all’esercizio precedente.
La sezione I descrive il contenuto dei seguenti conti generali:
Conto generale delle attività e passività finanziarie;
Conto generale dei beni immobili, mobili, crediti, titoli di credito e altre attività disponibili;
Conto generale dei beni destinati ai servizi della regione ed altre attività non disponibili;
Conto generale delle passività diverse;
Per ogni conto generale è esposta la consistenza iniziale, le variazioni dell’esercizio e la consistenza
finale di ciascuna voce, la cui dimostrazione analitica è demandata agli allegati.
La sezione II espone la variazione patrimoniale derivante dalla gestione di competenza del bilancio
riconducibile agli accertamenti e agli impegni di competenza depurati da entrate e spese che hanno
generato variazioni dello stesso importo e di segno opposto nei conti generali delle attività
disponibili e indisponibili e delle passività diverse. Le entrate relative a operazioni permutative
all’interno del conto del patrimonio si riferiscono a variazioni patrimoniali negative per
diminuzioni di attività (alienazioni e rimborsi crediti) e aumento di passività (accensione prestiti).
Le spese relative a operazioni permutative all’interno del conto del patrimonio si riferiscono a
variazioni patrimoniali positive per aumenti di attività (acquisizioni) e diminuzioni di passività
(rimborso di prestiti e reiscrizione in bilancio di residui perenti).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La sezione III riassume in maniera sistematica la variazione totale del patrimonio nelle
componenti che concorrono alla sua determinazione: la gestione del bilancio di competenza (già
oggetto di analisi nella sezione II), le risultanze della gestione dei residui di bilancio (aumenti e
riduzioni di residui attivi e passivi) e la gestione del patrimonio non finanziario che accoglie tutte le
variazioni dei conti generali che non si elidono con le risultanze finanziarie.
9.2 I conti generali.
I conti generali forniscono una rappresentazione sistematica delle attività e passività e ne
esprimono le dinamiche dell’esercizio riconducibili alle variazioni in aumento e diminuzione
rispetto alla consistenza iniziale. Con riferimento alle attività, la classificazione operata dai conti
generali si riferisce ai risultati della gestione finanziaria del bilancio, ai beni durevoli disponibili e
indisponibili, alle disponibilità derivanti da crediti e titoli di credito. Le passività esposte nei conti
generali si riferiscono ai debiti e ai residui passivi perenti. Di seguito si descrive il contenuto dei
conti generali del conto del patrimonio.
Il conto generale delle attività e passività finanziarie
Espone le risultanze della gestione finanziaria del bilancio ed è costituito dal fondo cassa e dai
residui attivi per le attività e dai residui passivi e trasferimenti per le passività. La variazione
dell’esercizio è costituita dall’avanzo finanziario complessivo dell’esercizio e contiene entrate e
spese derivanti rispettivamente da diminuzioni e aumenti degli elementi patrimoniali presenti negli
altri conti generali.
Il conto generale delle attività disponibili
Le evidenze del conto delle attività disponibili si riferiscono ai beni immobili disponibili, beni
mobili disponibili, crediti vari (crediti verso lo Stato pari al valore residuo dei mutui a carico dello
Stato stipulati dalla Regione e crediti per anticipazioni) e titoli di credito.
I beni immobili disponibili sono descritti negli allegati e distinti per singola provincia, con
l’indicazione del singolo bene e del Comune di pertinenza. Tra le variazioni dell’esercizio si
segnalano gli aggiornamenti di valore e i trasferimenti non onerosi che non derivano dalla gestione
finanziaria del bilancio (accertamenti/impegni).
I beni mobili disponibili non sono presenti.
I crediti verso lo Stato si riferiscono ai mutui stipulati dalla Regione ma rimborsati dallo Stato,
pertanto al debito derivante dalla stipula e iscritto tra le passività corrisponde uguale credito verso
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
lo Stato per il rimborso delle quote di ammortamento.
I crediti esistenti a fronte di anticipazioni concesse ai sensi dell’art. 80 della L.R. n. 75/1982,
dell’art. 11, c. 1, lett. b) della L.R. n. 22/1985 e dell’art. 1, della L.R. n. 52/1988, sono iscritti
separatamente tra le attività. Il valore residuo è articolato per anno di rimborso e non è ricompreso
tra i residui attivi di cui al conto generale delle attività e passività finanziarie.
I titoli obbligazionari sono obbligazioni emesse da istituti di credito. Le variazioni si riferiscono ad
aumenti per nuovi acquisti e diminuzioni per rimborso alla scadenza. Le variazioni in diminuzione
sono rilevate nell’esercizio di scadenza indipendentemente dall’effettiva riscossione che può
avvenire nell’esercizio successivo.
Le partecipazioni societarie sono costituite da partecipazioni azionarie e non azionarie. Il valore
dell’esercizio è determinato applicando al patrimonio netto risultante nel bilancio della partecipata
la percentuale di partecipazione. Con tale metodo le variazioni dell’esercizio sono costituite dalla
frazione di pertinenza delle variazioni delle componenti del patrimonio netto. Gli allegati relativi
alla movimentazione delle partecipazioni rilevano le variazioni in aumento, per
acquisti/conferimenti e rivalutazioni, e variazioni in diminuzione per vendite/conferimenti e per
svalutazioni. Le variazioni che trovano riscontro nel conto del bilancio si riferiscono ad aumenti
per sottoscrizioni a titolo oneroso o a ricapitalizzazioni per perdite, e diminuzioni per cessione della
quota di possesso e distribuzione di dividendi. La consistenza dell’esercizio non comprende le
variazioni verificatesi nell’esercizio successivamente all’approvazione dei bilanci, per le chiusure al
30 giugno, o riferite a bilanci chiusi al 31 dicembre non ancora approvati.
Il conto generale delle attività non disponibili
Rileva le variazioni patrimoniali relative alle attività non disponibili, rappresentate da beni
immobili e beni mobili.
I beni immobili indisponibili sono rappresentati allo stesso modo dei beni disponibili, ai quali si
rimanda.
I beni mobili disponibili presentano dei valori non significativi rispetto alle attività patrimoniali
complessive e sono analizzati nell’apposito allegato che riporta le variazioni avvenute nei registri di
carico e scarico.
Il conto generale delle passività diverse
361
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le passività diverse rappresentano le passività patrimoniali e sono costituite dai debiti e dai residui
passivi perenti.
I mutui passivi con oneri a carico della Regione rappresentano il valore residuo dei mutui passivi a
carico della Regione. Le variazioni, di natura finanziaria, si riferiscono ad aumenti riconducibili ad
accertamenti per nuove accensioni e diminuzioni riferibili ad impegni per rimborsi in conto
capitale.
I mutui passivi con oneri a carico dello Stato non incidono sul patrimonio in quanto sono
rimborsati dallo Stato, pertanto il valore residuo è rilevato per il medesimo importo tra i crediti
verso lo Stato.
Il debito derivante dall’emissione di buoni ordinari regionali è alimentato da aumenti riconducibili
ad accertamenti per nuove emissioni e diminuzioni per restituzione delle quote in conto capitale.
Il valore dei residui passivi perenti è generato da aumenti derivanti dall’eliminazione dei residui
passivi del conto del bilancio e da diminuzioni per reiscrizioni e cancellazioni. Queste ultime non
corrispondono a variazioni finanziarie nel conto di bilancio e apportano un miglioramento effettivo
alla sostanza patrimoniale netta.
9.3 La concordanza con la gestione del bilancio e le variazioni non finanziarie
Le sezioni II e III del conto del patrimonio analizzano la variazione della sostanza patrimoniale
netta rispetto all’esercizio precedente, distinguendo la gestione del bilancio (da competenza e da
residui) di cui al conto delle attività e passività finanziarie, dalle operazioni che riguardano le poste
patrimoniali degli altri conti generali (attività non finanziare e passività diverse).
La gestione del bilancio di competenza (impegni di spesa e accertamenti di entrata) origina in parte
operazioni permutative all’interno del conto del patrimonio. Come rilevato in precedenza gli
impegni di bilancio comportano variazioni di uguale importo e di segno opposto nelle componenti
non finanziarie per aumenti di attività/diminuzioni di passività, mentre gli accertamenti originano
variazioni di uguale importo e di segno opposto nelle componenti non finanziarie per diminuzioni
di attività/aumenti di passività. Ne deriva che il contributo effettivo alla variazione complessiva
del patrimonio generato dalla gestione di competenza è pari al saldo tra accertamenti e impegni
cosiddetti “depurati” dalle poste contabili citate. Quest’ultimo risultato può essere altresì
determinato tenendo conto di tutte le derivazioni di carattere patrimoniale dalla gestione del
bilancio di competenza, facendo riferimento sia ai movimenti patrimoniali non finanziari sia alle
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
movimentazioni patrimoniali delle attività e passività finanziarie, espresse in sintesi come
differenza tra l’avanzo finanziario dell’esercizio dalla gestione di competenza e l’avanzo finanziario
complessivo del precedente esercizio applicato al bilancio.
Al risultato della gestione di competenza si aggiunge la variazione della gestione dei residui, che
genera incrementi del patrimonio per maggiori residui attivi e per economie sui residui passivi, e
diminuzioni del patrimonio per minori riaccertamenti dei residui attivi. L’eliminazione dei residui
passivi perenti dal conto di bilancio comporta un aumento di uguale importo delle passività diverse
del conto del patrimonio senza pertanto incidere sulla consistenza netta patrimoniale.
La variazione complessiva della sostanza patrimoniale netta si ottiene sommando al risultato della
gestione del bilancio il saldo netto delle variazioni non finanziarie. Quest’ultimo è formato da
aumenti e diminuzioni avvenute nei conti generali delle attività disponibili, non disponibili e delle
passività diverse, che non trovano riscontro tra gli accertamenti e impegni del bilancio.
9.4 Problematiche in vista della prossima armonizzazione
Lo stato patrimoniale previsto dall’allegato n. 10 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118,
integrato e corretto dal decreto legislativo n. 126 del 2014, è strutturato in maniera differente
rispetto al conto del patrimonio della Regione. Pertanto, dopo aver esposto nei paragrafi
precedenti la composizione del conto del patrimonio regionale, si ritiene opportuno procedere con la
descrizione sintetica delle peculiarità del sistema di contabilità economico patrimoniale recepito
dall’armonizzazione contabile, applicando tali considerazioni alle differenze di rappresentazione e
di valutazione espresse nei due schemi contabili (conto del patrimonio della Regione e stato
patrimoniale armonizzato) per alcune voci ritenute maggiormente significative.
9.5 Il principio della competenza economica
Il comma 2 dell’articolo 2 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 coordinato con il decreto
legislativo 10 agosto 2014, n. 126 stabilisce che “le Regioni e gli enti locali di cui all’articolo 2 del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 adottano la contabilità finanziaria cui affiancano, ai fini
conoscitivi, un sistema di contabilità economico-patrimoniale, garantendo la rilevazione unitaria dei
fatti gestionali, sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale”.
L’integrazione tra la contabilità finanziaria e quella economico-patrimoniale consente di
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
predisporre lo stato patrimoniale e il conto economico al fine di valutare il patrimonio netto e la
variazione dello stesso generata dalla gestione di esercizio.
Le regole per l’applicazione della contabilità economico-patrimoniale sono contenute nel “principio
contabile applicato concernente la contabilità economico-patrimoniale degli enti in contabilità
finanziaria” (allegato n. 4/3 al D.Lgs 118/2011) e lo strumento preordinato al collegamento tra i
due sistemi contabili è il “piano dei conti integrato”, costituito, ai sensi del comma 4 dell’ articolo 2
della citata disposizione normativa, “dall'elenco delle articolazioni delle unità elementari del bilancio
finanziario gestionale e dei conti economico-patrimoniali, definito in modo da evidenziare, attraverso i
principi contabili applicati, le modalità di raccordo, anche in una sequenza temporale, dei dati
finanziari ed economico-patrimoniali, nonché consentire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali”.
Il principio della competenza economica consente di determinare il risultato economico di esercizio
tramite la contrapposizione dei ricavi realizzati e dei costi sostenuti nell’esercizio riconducibili
rispettivamente a beni e servizi ceduti che esauriscono la loro utilità nell’esercizio e beni e servizi
consumati/utilizzati nell’esercizio di riferimento. Tale criterio attribuisce i componenti economici
all’esercizio di spettanza indipendentemente dalla dinamica finanziaria (incassi e pagamenti).
Pertanto il conto economico coinvolge fattispecie contabili non rilevate dalla contabilità
finanziaria e a tal proposito il principio contabile applicato concernente la contabilità economico-
patrimoniale degli enti in contabilità finanziaria evidenzia tali componenti reddituali:
le quote di ammortamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali iscritte tra le attività
dello stato patrimoniale: Le immobilizzazioni sono destinate a concorrere all’attività
produttiva dell’impresa per un periodo pluriennale e pertanto si riferiscono all’acquisizione di
beni che a fine esercizio sono ancora a disposizione, cioè non consumati/utilizzati, il cui costo è
da ripartire tra gli esercizi di utilizzo di tali beni. Per tale motivo sono iscritte nell’attivo dello
stato patrimoniale e in ogni esercizio è necessario imputare la quota di costo di competenza
costituita dall’ammortamento sistematico e graduale che confluisce nel fondo ammortamento
in detrazione del valore di iscrizione delle immobilizzazioni;
accantonamenti per passività potenziali: si tratta delle passività certe o probabili non ancora
definiti nell’ammontare o nella data di estinzione. Gli accantonamenti sono costi “presunti”
che non hanno avuto manifestazione finanziaria, tuttavia nel rispetto del principio della
competenza e della prudenza devono essere imputati nel conto economico dell’esercizio
alimentando, nel passivo dello stato patrimoniale, i “fondi per rischi e oneri”;
gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti e le perdite su crediti: I crediti esposti tra le
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
attività dello stato patrimoniale devono essere svalutati per tener conto di tutte le situazioni di
inesigibilità, già manifestatesi o ragionevolmente prevedibili. Ciò avviene tramite
l’“integrazione”, tra i costi di competenza dell’esercizio, dell’entità “stimata” della
svalutazione dei crediti che confluisce, nello stato patrimoniale, nel fondo svalutazione crediti
il quale è direttamente detratto dal valore nominale dei crediti. Qualora nell’esercizio si
verifichino inesigibilità di crediti non derivanti dalle predette stime ma da eventi certi e precisi
si realizzano le perdite su crediti che sono costi di competenza dell’esercizio per la parte
eccedente la capienza del fondo svalutazione crediti.
Svalutazioni delle attività patrimoniali: coinvolgono i costi sostenuti per acquisti di beni
rinviati agli esercizi successivi e di conseguenza iscritti tra le attività dello stato patrimoniale
in quanto si riferiscono a beni ancora a disposizione, cioè non consumati/utilizzati, i cui
benefici si manifestano negli esercizi successivi. Si tratta delle già citate immobilizzazioni dello
stato patrimoniale, destinate ad essere utilizzate durevolmente, e dei beni destinati ad essere
utilizzati nel breve periodo (rimanenze dello stato patrimoniale). Le svalutazioni sono costi da
imputare nell’esercizio per competenza qualora viene meno o non sia più valutabile la futura
utilità o funzionalità dei costi sostenuti in origine.
Le rimanenze iniziali e finali di magazzino: si riferiscono ai costi sostenuti per l’acquisto di
beni, già rilevati nel conto economico, che nel corso dell’esercizio non sono state utilizzati o
venduti e pertanto sono da rinviare alla competenza dell’esercizio successivo. Per tale motivo
sono iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale mentre il conto economico rappresenta solo la
variazione finale delle rimanenze.
incrementi di immobilizzazioni per lavori interni: sono componenti positivi della gestione in
quanto destinati a rettificare, ai sensi del principio della competenza, i costi sostenuti
nell’esercizio per la realizzazione di cespiti di proprietà e piena disponibilità dell’ente ma non
ancora utilizzabili perché in fase di realizzazione. A fine esercizio la rettifica di tali costi
comporta l’iscrizione tra le attività patrimoniali del corrispondente valore delle
“immobilizzazioni in corso e acconti” che sarà oggetto di ammortamento nell’esercizio in cui il
bene completato sarà pronto per l’uso. Più in generale, i costi capitalizzabili che rappresentano
acquisizioni di beni e servizi durevoli (che verranno utilizzati per più esercizi) o che
comportano un significativo incremento della vita utile delle immobilizzazioni devono essere
rettificati dal conto economico e inclusi tra le attività patrimoniali.
Ratei attivi e passivi (integrazione di ricavi e costi dell’esercizio): sono quote di ricavi e costi
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
già maturati nell’esercizio ma che saranno liquidati negli esercizi successivi . Si tratta di
componenti di reddito che maturano in proporzione al tempo e che competono parte
all'esercizio in corso e parte ai successivi. Pertanto a fine esercizio un rateo del credito o debito
già esiste sotto il profilo sostanziale ed i servizi prestati (ricavi maturati) o acquisiti (costi
maturati) misurati da quel rateo sono stati già completati (ratei attivi) o consumati (ratei
passivi).
Risconti attivi e passivi (rettifica di costi e ricavi dell’esercizio): sono quote di costi e ricavi che
hanno avuto manifestazione finanziaria nell’esercizio ma devono essere rinviati alla
competenza degli esercizi successivi in quanto le prestazioni a cui si riferiscono coinvolgono
anche gli esercizi successivi. Ne consegue che i servizi acquisiti (costi rilevati) o prestati (ricavi
rilevati) misurati da quel risconto non sono stati ancora utilizzati (risconti attivi) o completati
(risconti passivi).
Le variazioni patrimoniali relative agli esercizi pregressi che si sono tradotti in maggiori costi e
ricavi riconducibili a componenti di reddito con competenza economica di esercizi precedenti:
si tratta di eventi straordinari in quanto estranei all’attività dell’esercizio cui il conto
economico si riferisce, relativi ad omesse o errate registrazioni contabili, errori di rilevazione
dei fatti di gestione, variazioni delle politiche contabili. A fronte delle rilevazioni nel conto
economico si registrano le corrispondenti variazioni dei valori patrimoniali.
Nel proseguo si esaminano alcune implicazioni contabili relative alla valutazione dei crediti, delle
immobilizzazioni materiali, delle partecipazioni azionarie e dei titoli di credito, in considerazione
della divergenza dei criteri di rilevazione contabile adottati per tali voci nel vigente conto del
patrimonio rispetto a quelli previsti dall’armonizzazione contabile.
9.6 La valutazione dei crediti di funzionamento.
I crediti di funzionamento si riferiscono ad obbligazioni giuridiche perfezionate esigibili, per i quali
il servizio è stato reso o è già avvenuto lo scambio dei beni. Nel conto del patrimonio della Regione
i crediti non sono evidenziati in distinte voci descrittive ma si deducono dai residui attivi
nell’ambito del “conto generale della attività e passività finanziarie” mentre nello stato
patrimoniale conseguente all’armonizzazione devono essere iscritti nell’attivo circolante e
classificati per natura. Le implicazioni negative nel patrimonio netto emergenti dalla valutazione
dei crediti derivano dalla quantificazione del fondo svalutazione crediti la cui entità, a differenza
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dell’attuale metodologia contabile, deve essere determinata sistematicamente in ogni esercizio
tramite uno scrupoloso procedimento di stima. Quest’ultimo è riconducibile al valore del “fondo
crediti di dubbia e difficile esazione” inserito nel conto del bilancio, derivante dall’analisi degli
incassi medi quinquennali nelle modalità disciplinate dal principio contabile della contabilità
finanziaria, ma può risultare più elevato per tener conto di crediti che in contabilità finanziaria, a
seguito dell’applicazione della competenza finanziaria potenziata, sono imputati in esercizi
successivi. Conseguentemente il fondo svalutazione crediti può includere valutazioni relative a
crediti non ancora iscritti nel conto del bilancio. Si rileva infine che mentre le valutazioni per
determinare i rischi di inesigibilità in contabilità finanziaria privilegiano la dinamica delle
riscossioni, quelle economico patrimoniali richiedono una specifica analisi e svalutazione per le
situazioni di inesigibilità più gravi (originate ad esempio da procedure concorsuali o legali in corso)
che potrebbero generare ulteriori stime di perdite rispetto ai ritardi delle riscossioni.
9.7 La valutazione delle immobilizzazioni materiali e immateriali.
Nel conto del patrimonio le immobilizzazioni immateriali non sono presenti mentre le materiali
sono indicate all’interno dei conti generali delle attività disponibili e indisponibili. L’unica
distinzione è tra beni disponibili e indisponibili e la consistenza dei beni non considera la riduzione
di valore ad opera del processo di ammortamento. Nello stato patrimoniale della contabilità
armonizzata devono essere rilevate le immobilizzazioni materiali e immateriali classificate per
natura al netto del fondo ammortamento. Per la predisposizione del primo stato patrimoniale è
necessario pertanto determinare gli ammortamenti cumulati nel tempo ed applicare per gli esercizi
successivi i coefficienti di ammortamento previsti dal principio contabile concernente la contabilità
economico-patrimoniale. Tali operazioni richiedono senz’altro una puntuale ricognizione dei beni
patrimoniali attraverso la predisposizione degli inventari e di registri dei beni ammortizzabili (o
schede equivalenti) che diventano la principale fonte descrittiva delle variazioni dei beni a
supporto dell’attività valutativa.
9.8 La valutazione delle partecipazioni azionarie e dei titoli.
Le partecipazioni azionarie nel conto del patrimonio sono iscritte in misura pari al valore contabile
della frazione di patrimonio netto della partecipata. Il principio applicato della contabilità
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
economico-patrimoniale stabilisce che, per le partecipazioni azionarie immobilizzate, il criterio da
adottare è quello del costo ridotto delle perdite durevoli di valore anche se le partecipazioni in
imprese controllate o collegate sono valutate in base al metodo del patrimonio netto. Quest’ultimo
non corrisponde al mero valore contabile della quota di patrimonio netto della partecipata
posseduto ma deve tener conto delle rettifiche richieste dai principi di redazione del bilancio
consolidato e dall’applicazione dei principi generali di redazione del bilancio. In ogni caso il valore
della partecipazione deve essere svalutato in presenza di perdite durevoli di valore riconducibili a
perdite di esercizio strutturali tali da intaccare la consistenza patrimoniale della partecipata,
situazione caratterizzata da perdite che erodono durevolmente il capitale sociale e
dall’impossibilità di sanare la situazione in periodi brevi. Si evidenzia che su tale problematica è
intervenuto il legislatore nazionale, in particolare l’art.1, co. 550-553, della legge 27 dicembre 2013,
n. 147 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di
stabilità 2014) stabilisce, a partire dall’anno 2015, l’obbligo di costituire un fondo per la copertura
delle perdite realizzate dalle partecipate sulla base dell’evoluzione pluriennale dei risultati di
esercizio.
Tra i titoli di credito la Regione possiede obbligazioni emesse da “Banca Mediocredito del Friuli
Venezia Giulia S.p.A.” (valore al 31.12.2014 pari a euro 14.111.422,48) la cui situazione economica
è contraddistinta da rilevanti perdite di carattere durevole.
9.9 Il conto del patrimonio al 31.12.2014
I conti generali
Il conto del patrimonio del 2014, quale risulta dalle risultanze dei conti generali, è così
rappresentato, in euro:
Tabella 135 Risultati generali della gestione patrimoniale al 31/12/2014
Attività al 1.1.2014 al 31.12.2014 Differenza Differenza percentuale
Attività finanziarie
5.656.346.025,37 4.247.716.614,90 -1.408.629.410,47 -24,90%
Attività disponibili
1.038.673.378,48 993.356.481,77 -45.316.896,71 -4,36%
Attività non disponibili
632.823.879,93 624.096.357,69 -8.727.522,24 -1,38%
Totale attività 7.327.843.283,78 5.865.169.454,36 -1.462.673.829,42 -19,96%
Passività al 1.1.2014 al 31.12.2014 Differenza Differenza percentuale
368
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Passività finanziarie
4.807.411.061,40 2.307.793.597,33 -2.499.617.464,07 -52,00%
Passività diverse
1.493.964.557,60 1.282.222.621,84 -211.741.935,76 -14,17%
Totale passività 6.301.375.619,00 3.590.016.219,17 -2.711.359.399,83 -43,03%
Sostanza netta patrimoniale
1.026.467.664,78 2.275.153.235,19 1.248.685.570,41 121,65%
Variazioni della sostanza netta patrimoniale: saldo netto conto generale attività e passività finanziarie
848.934.963,97 1.939.923.017,57 1.090.988.053,60
saldo netto conto generale
1.038.673.378,48 993.356.481,77 -45.316.896,71
attività disponibili
saldo netto conto generale
632.823.879,93 624.096.357,69 -8.727.522,24
attività non disponibili
saldo netto conto generale
-1.493.964.557,60 -1.282.222.621,84 211.741.935,76
passività diverse
Fonte: conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
Il conto del patrimonio presenta al 31.12.2014 attività patrimoniali per 5.865,17 milioni e passività
patrimoniali per 3.590,02 milioni. Nel 2014 si rileva una diminuzione delle attività patrimoniali di
1.462,67 milioni (-19,96%) tuttavia inferiore alla riduzione delle passività patrimoniali (2.711,36
milioni, -43,03%) e pertanto si registra un miglioramento patrimoniale pari a 1.248,69 milioni; la
“sostanza attiva netta”, come denominata nel conto del patrimonio, corrispondente alla differenza
tra attività e passività, a seguito del suddetto incremento patrimoniale aumenta da 1.026,47
milioni a 2.275,15 milioni. In particolare si è registrata una rilevante variazione positiva delle
componenti patrimoniali finanziarie nette di 1.090,99 milioni (imputabile alla riduzione delle
passività finanziarie di 2.499,62 milioni) e delle passività diverse di 211,74 milioni (di cui euro
101,94 milioni di riduzione dei residui passivi perenti).
Si procede con l’esame dei conti generali relativi alle attività e passività finanziarie, alle attività
disponibili, alle attività non disponibili e alle passività diverse.
369
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
9.10 Conto generale delle attività disponibili (B). Ricognizione delle risultanze economiche delle società partecipate
Il conto generale B evidenzia le variazioni patrimoniali relative alle attività disponibili,
rappresentate da beni immobili, beni mobili, crediti vari non rientranti tra i residui attivi (crediti
verso lo Stato pari al valore residuo dei mutui a carico dello Stato stipulati dalla Regione e crediti
per anticipazioni) e titoli di credito. Le risultanze del 2014 sono indicate nel seguente prospetto.
Tabella 136 Conto generale delle attività disponibili al 31/12/2014 CONTO GENERALE DELLE ATTIVITA’ DISPONIBILI (B) – valori in €
Attività all’1.1.2014 al 31.12.2014 Differenza Differenza percentuale
Beni immobili 105.554.505,50 118.822.453,35 13.267.947,85 12,57%
Crediti verso lo Stato 86.653.398,90 61.645.757,10 -25.007.641,80 -28,86%
Crediti per anticipazioni 157.976.334,22 152.424.216,71 -5.552.117,51 -3,51%
Titoli di credito 688.489.139,86 660.464.054,61 -28.025.085,25 -4,07%
Totale attività disponibili 1.038.673.378,48 993.356.481,77 -45.316.896,71 -4,36%
Fonte: conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
Il saldo della consistenza delle attività disponibili dell’esercizio 2014 ha registrato una diminuzione
rispetto all’esercizio precedente (-4,36%).
I beni immobili disponibili registrano nel 2014 complessivamente un aumento pari a 13,27 milioni,
come risultante principale di variazioni aumentative di 13,42 milioni.
Nel grafico che segue si espone la consistenza complessiva ripartita per provincia:
370
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 23 Consistenza dei beni immobili disponibili al 31/12/2014
Fonte: conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
Dati elaborati dalla Sezione.
Gli aumenti dei beni immobili riguardano principalmente i beni della provincia di Udine (+11,58
milioni) di cui 11,07 milioni si riferiscono a riclassificazioni dal patrimonio indisponibile.
Anche al 31.12.2014, come al 31.12.2013, non si registrano beni mobili disponibili.
I crediti verso lo Stato rappresentano il valore residuo dei mutui con oneri a carico dello Stato
stipulati dalla Regione e presentano un valore uguale a quello dei corrispondenti debiti per mutui
passivi, contabilizzati all’interno dei debiti vari del conto generale D (passività diverse); tale
registrazione è motivata dall’esigenza della rappresentazione nel conto del patrimonio di partite
contabili di credito e debito costituite dal valore residuo di mutui con oneri a carico dello Stato le
cui spese di ammortamento vengono rimborsate dallo Stato. La variazione in diminuzione di 25
milioni corrisponde esclusivamente al rimborso di quote capitale dei mutui in ammortamento.
I crediti esistenti a fronte delle anticipazioni concesse ai sensi dell’art. 80 della L.R. n. 75/1982,
dell’art. 11, c. 1, lett. b) della L.R. n. 22/1985 e dell’art. 1, della L.R. n. 52/1988 hanno registrato al
Trieste Udine Gorizia Pordenone2013 10.519.761,77 67.360.793,43 24.243.588,35 3.430.361,95
2014 10.519.761,77 78.835.278,04 25.912.087,35 3.555.317,19
2.000.000,00
7.000.000,00
12.000.000,00
17.000.000,00
22.000.000,00
27.000.000,00
32.000.000,00
37.000.000,00
42.000.000,00
47.000.000,00
52.000.000,00
57.000.000,00
62.000.000,00
67.000.000,00
72.000.000,00
77.000.000,00
82.000.000,00
Consistenza beni disponibili
2013 2014
371
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
31.12.2014 il valore di 152,42 milioni. Sono iscritti separatamente tra le attività, il valore residuo è
articolato per anno di rimborso e non è ricompreso tra i residui attivi di cui al conto generale delle
attività e passività finanziarie. La movimentazione dell’esercizio è generata da una variazione
aumentativa pari a 4,7 milioni per nuove anticipazioni e da una variazione diminutiva per rientri
di 10,25 milioni.
Gli investimenti in titoli di credito, pari al 31.12.2014 a 660,46 milioni, sono composti da
partecipazioni azionarie e non azionarie (646,35 milioni) e da titoli obbligazionari (14,11 milioni).
La movimentazione dell’esercizio è la variazione netta derivante esclusivamente dalla dinamica
delle partecipazioni, per incrementi di 2,43 milioni e decrementi di 30,46 milioni.
I valori delle partecipazioni regionali alla chiusura dell’esercizio finanziario 2014, sono stati
determinati tramite adeguamento del valore della partecipazione al patrimonio netto della società
per effetto delle variazioni subite dallo stesso, in misura pari alla quota posseduta.
A fronte dell’impossibilità, per motivi connessi alla tempistica di approvazione dei bilanci, di poter
recepire nel rendiconto regionale gli esiti della gestione societaria dell’anno cui si riferisce il
rendiconto e a fronte della diversa decorrenza dell’esercizio sociale, l’Amministrazione ha
migliorato l’originaria rappresentazione contabile scomponendo le variazioni della consistenza
patrimoniale tra quelle intervenute durante l’esercizio solare dell’anno cui si riferisce il rendiconto
regionale e quelle intervenute nello stesso anno e presenti in bilanci approvati.
Si riassume la consistenza delle partecipazioni azionarie esposte nel conto del patrimonio al
31.12.2014, evidenziando che le risultanze attengono per lo più a bilanci societari alla data del
31.12.2013.
372
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 137 Partecipazioni azionarie al 31/12/2014-valori espressi in milioni di euro
Società partecipate
Consistenza da
rendiconto 2013
% partecip
. da rendic. 2013
Variazioni intervenute durante l'anno solare 2014 Variazioni intervenute nel 2014 presenti in bilanci approvati dati
desunti da
in aumento in diminuzione %
Partecipaz.
in aumento in diminuzione Consiste
nza finale
% Parteci
paz.
acquisti/ conferim
enti
rivalutazioni
vendite/conferimenti
svalutazioni
acquisti/
conf.ti
rivalutazioni
vendite/conferimenti
svalutazioni
Bilanci al 30/06
Friulia S.p.A.
597,1 77,67% 77,59% 25,7 571,4 77,76% Bilancio 30.6.201
4
AGEMONT S.p.A.
2,3 100,00
%
100,00%
0,4 1,9 100,00
%
Bilancio 30.6.201
4 Bilanci al 31.12 non ancora approvati
Aeroporto F.V.G. S.p.A.
4,7 100,00
%
100,00%
4,7 100,00
%
Bilancio 31.12.20
13
Ares srl 0,2 100,00
%
100,00%
0,2 100,00
%
Bilancio 31.12.20
13
Finanziaria MC S.p.A.
4,4 25,42% 2,6 25,42% 1,8 25,42% Bilancio 31.12.20
13 Soc.
Gestione Immobili
F.V.G. S.p.A.
0,5 80,16% 0,1 99,49% 0,6 99,75% Bilancio 31.12.20
13
Insiel S.p.A.
28,2 100,00
% 2,3
100,00%
30,5 100,00
%
Bilancio 31.12.20
13 Centro Servizi
INFORMEST
6,0 56,47% 0,6 56,47% 5,4 56,47% Bilancio 31.12.20
13
Fvg strade S.p.a.
11,6 100,00
% 0,8
100,00%
10,8 100,00
%
Bilancio 31.12.20
13
373
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Società partecipate
Consistenza da
rendiconto 2013
% partecip
. da rendic. 2013
Variazioni intervenute durante l'anno solare 2014 Variazioni intervenute nel 2014 presenti in bilanci approvati dati
desunti da
in aumento in diminuzione %
Partecipaz.
in aumento in diminuzione Consiste
nza finale
% Parteci
paz.
acquisti/ conferim
enti
rivalutazioni
vendite/conferimenti
svalutazioni
acquisti/
conf.ti
rivalutazioni
vendite/conferimenti
svalutazioni
Fiera Trieste S.p.a.
0,0 0,47% 0,47% 0,0 0,47% Bilancio 31.12.20
13 Banca
Popolare Etica S.c.a
r.l.
0,0 0,10% 0,10% 0,0 0,10% Bilancio 31.12.20
13
SINCROTRONE S.c.p.a.
17,8 37,63% 0,1 37,63% 17,9 37,63% Bilancio 31.12.20
13 Società
Ferrovie Udine
Cividale Srl
0,8 100,00
% 0,3
100,00%
0,6 100,00
%
Bilancio 31.12.20
13
Polo Tecnologico Pordenone
S.c.p.a.
0,7 51,75% 51,75% 0,7 51,75% Bilancio 31.12.20
13
Legno servizi
S.c.a.r.l. 0,0 1,06% 1,06% 0,0 1,06%
Bilancio 31.12.20
13
Totali 674,3 0,2 2,3 0,0 4,3 0,0 0,0 0,0 26,1
646,4
-1,8 -26,1
Fonte: conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
374
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La Sezione rileva che la consistenza delle partecipazioni detenute nel “Consorzio Innova
FVG” (quota del 100%) e “Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo” (quota del
8,31%) non è rappresentata nel conto del patrimonio, mentre risulta evidenziata nel piano di
razionalizzazione delle partecipazioni societarie regionali (redatto ai sensi dell’articolo 1,
commi da 611 a 614, della legge 23 dicembre 2014, n. 190).
La consistenza delle partecipazioni diminuisce di 27,9 milioni, da 674,3 milioni a 646,4
milioni, principalmente a causa dei risultati negativi di esercizio come si evince dalla seguente
riclassificazione della predetta diminuzione (27,9 milioni) in base alla natura degli eventi che
l’ha determinata:
Tabella 138 Variazioni delle partecipazioni azionarie esercizio 2014 Evento variazione (milioni di euro) natura della variazione
Utili 2,4 non finanziaria Distribuzione dividendi -1,0 finanziaria Perdite -29,6 non finanziaria Altri eventi residuali 0,2 non finanziaria Totali variazioni -27,9
Fonte: conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
Delle 15 partecipate esaminate 7 hanno registrato un risultato di esercizio negativo
nell’ultimo bilancio approvato per un importo 29,6 milioni. Le perdite più rilevanti si
riferiscono principalmente alla quota di pertinenza del risultato di esercizio negativo di
“Friulia S.p.A.” pari a euro 25,7 milioni e di “Finanziaria MC S.p.A.” pari a euro 2,61
milioni. La variazione negativa della partecipazione diretta in “Finanziaria MC S.p.A.” si
ripercuote anche nella riduzione della consistenza di “Friulia S.p.A.” in ragione della
svalutazione del valore della partecipazione detenuta dalla stessa in “Finanziaria MC S.p.A.”
(partecipata direttamente dalla Regione e indirettamente tramite “Friulia S.p.A.”).
Le predette perdite di 29,6 milioni sono riconducibili alle ripercussioni negative sui bilanci
delle due società della perdita di esercizio registrata nel 2013 da “Banca Mediocredito del
Friuli Venezia Giulia S.p.A” che ha coinvolto il valore delle partecipazioni nei bilanci delle
due società.” Tale risultato negativo ha provocato una perdita nel bilancio della controllante
“Finanziaria MC S.p.A.”, a seguito di svalutazione della partecipazione, che a sua volta ha
inciso sul bilancio di “Friulia S.p.A.” con la svalutazione della propria partecipazione in
“Finanziaria MC S.p.A.”. In particolare dall’esame congiunto dei documenti di bilancio delle
375
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
società “Friulia S.p.A.” e “Finanziaria MC S.p.A.” si evince che nel bilancio chiuso al
31.12.2013 il consiglio di amministrazione di “Finanziaria MC S.p.A.” ha allineato il valore di
carico della partecipazione in “Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia S.p.A.” al più
basso valore corrispondente a quello determinato sulla base della valutazione elaborata da un
Advisor indipendente incaricato dall’istituto creditizio, operando di conseguenza una
svalutazione di 68,2 milioni che ha generato un risultato di esercizio di “Finanziaria MC
S.p.A.” negativo al 31.12.2013 di pari entità. Parimenti gli amministratori di "Friulia
S.p.A.”, riscontrato il carattere durevole della partecipazione detenuta in “Finanziaria MC
S.p.A.” (determinata dalla predetta svalutazione) hanno rettificato il valore della stessa
rilevando pertanto una svalutazione nel proprio bilancio di 36,5 milioni superiore al risultato
negativo di "Friulia S.p.A.” al 30.6.2014 pari a 35,3 milioni.
Con riferimento a "Friulia S.p.A.” il conto del patrimonio espone l’aumento del valore della
partecipazione di euro 12.479.998,50, a seguito della sottoscrizione di aumento di capitale,
non ricompreso nella consistenza al 31.12 in quanto avvenuto dopo l’approvazione del
bilancio al 30.6.2014, mentre per la partecipata “Finanziaria MC S.p.A.” si rileva che nel
piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie regionali (redatto ai sensi
dell’articolo 1, commi da 611 a 614, della legge 23 dicembre 2014, n. 190)147 la Regione espone
l’intenzione di procedere alla liquidazione della società.
Con riferimento alle due partecipate esaminate appare opportuno evidenziare la differente
modalità di rappresentazione della consistenza al 31.12 nel conto del patrimonio rispetto alle
evidenze del predetto piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie regionali,
dovuta alle diverse metodologie di calcolo della quota di pertinenza che conducono a sensibili
divergenze: consistenza di "Friulia S.p.A.” nel piano pari a € 570.637.305,91 anziché €
571.452.031,26 e consistenza di “Finanziaria MC S.p.A.” nel piano pari a € 12.183.103,39
anziché € 1.815.052,57. Infine, tra le partecipate che hanno conseguito risultati economici
negativi, si evidenzia la rilevante perdita al 31.12.2013 della partecipata al 100% “Società
Ferrovie Udine-Cividale Srl” pari a € 264.455,00 a fronte di un patrimonio netto di €
585.214,00.
Gli utili registrati nell’ultimo bilancio approvato (2,4 milioni) si riferiscono principalmente a
“Insiel S.p.A.”. Nell’ambito delle partecipate che evidenziano utili nell’ultimo bilancio
approvato si segnala che le società “Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A” (quota del
147 Il “piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie regionali” è stato approvato con delibera della Giunta regionale n. 540 del 27 marzo 2015.
376
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
100%), “Elettra-Sincrotone Trieste Società consortile per azioni” (quota del 37,63%), Polo
Tecnologico di Pordenone Società consortile per azioni” (quota del 51,75%) presentano un
patrimonio netto inferiore al capitale sociale, con percentuali di erosione del capitale sociale
rispettivamente del 16,23%, 0,10% e 21,21%.
9.11 Gli altri conti generali: delle attività e passività finanziarie, delle attività non disponibili, delle attività diverse
9.11.1 Conto generale delle attività e passività finanziarie (a)
Espone le risultanze della gestione finanziaria del bilancio ed è costituito dal fondo cassa e dai
residui attivi per le attività e dai residui passivi e trasferimenti per le passività. La variazione
dell’esercizio è costituita dall’avanzo finanziario complessivo dell’esercizio e contiene entrate
e spese derivanti rispettivamente da diminuzioni e aumenti degli elementi patrimoniali
presenti negli altri conti generali.
Le risultanze del 2014 del conto generale delle attività e passività finanziarie (conto generale
A) sono le seguenti:
Tabella 139 Conto generale delle attività e passività finanziarie al 31/12/2014 CONTO GENERALE DELLE ATTIVITA’E PASSIVITA’ FINANZIARIE (A) – valori in €
Attività all’1.1.2014 al 31.12.2014 Differenza Differenza percentuale
Residui attivi 3.222.168.958,32 2.365.329.263,71 -856.839.694,61 -26,59% Fondo cassa 2.434.177.067,05 1.882.387.351,19 -551.789.715,86 -22,67%
Totale attività 5.656.346.025,37 4.247.716.614,90 -1.408.629.410,47 -24,90%
Passività all’1.1.2014 al 31.12.2014 Differenza Differenza percentuale
Residui passivi 3.026.123.074,48 2.307.793.597,33 -718.329.477,15 -23,74% Trasferimenti 1.781.287.986,92 0,00 -1.781.287.986,92 -100,00%
Totale passività 4.807.411.061,40 2.307.793.597,33 -2.499.617.464,07 -52,00% Saldo 848.934.963,97 1.939.923.017,57 1.090.988.053,60 128,51%
Fonte : conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
Il saldo del conto delle attività e delle passività finanziarie (conto generale A), per come è
costruito, deve riportare al 31.12.2014 l’avanzo finanziario complessivo dell’esercizio 2014.
La variazione positiva del saldo del suddetto conto, pari a € 1.090.988.053,60, sommato
algebricamente all’avanzo finanziario del 2013 applicato al bilancio 2014, pari a €
848.934.963,97 corrisponde all’avanzo finanziario complessivo del 2014 (€1.939.923.017,57).
377
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nel suddetto conto generale il fondo di cassa presso il Tesoriere regionale è registrato, con
autonoma evidenza, tra le attività finanziarie, mentre il saldo di cassa dei conti correnti
intestati alla Regione presso la Tesoreria centrale dello Stato è registrato nelle attività
finanziarie, all’interno dei residui attivi per somme da riscuotere (in particolare, sulle partite
di giro dell’ unità di bilancio 6.2.260, capitolo n° 1752).
9.11.2 Conto generale delle attività non disponibili (c)
Le risultanze del 2014 del conto generale C (attività non disponibili) sono indicate nella
seguente tabella.
Tabella 140 Conto generale delle attività non disponibili al 31/12/2014 CONTO GENERALE DELLE ATTIVITA’ NON DISPONIBILI (C) – valori in €
Attività all’1.1.2014 al 31.12.2014 Differenza Differenza percentuale
Beni immobili 618.097.077,87 612.270.613,46 -5.826.464,41 -0,94% Beni mobili 14.726.802,06 11.825.744,23 -2.901.057,83 -19,70%
Totale attività non disponibili 632.823.879,93 624.096.357,69 -8.727.522,24 -1,38%
Fonte: conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
Le attività non disponibili sono costituite prevalentemente dai beni immobili.
I beni immobili non disponibili registrano nel 2014 una variazione netta in diminuzione di 5,8
milioni a causa di decrementi di 11,1 milioni costituiti esclusivamente da riclassificazioni a
patrimonio indisponibile.
9.11.3 Conto generale delle passività diverse (d)
Le risultanze del conto generale D (passività diverse) riguardano il valore residuo
dell’indebitamento regionale (mutui con oneri a carico della Regione, mutui con oneri a
carico dello Stato e il valore residuo dei prestiti obbligazionari), nonché il valore dei residui
passivi eliminati dal conto del bilancio perché perenti agli effetti amministrativi. Le
risultanze nel 2014 sono indicate nel prospetto seguente.
378
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 141 Conto generale delle passività diverse al 31/12/2014 CONTO GENERALE DELLE PASSIVITA’ DIVERSE (D) – valori in €
Passività all’1.1.2014 al 31.12.2014 Differenza Differenza percentuale
Mutui passivi con oneri carico Regione
0,00 34.156.538,29 34.156.538,29 #DIV/0!
Mutui passivi con oneri carico Stato
86.653.398,90 61.645.757,10 -25.007.641,80 -28,86%
Emissione B.O.R. 694.777.821,07 575.825.463,57 -118.952.357,50 -17,12%
Residui perenti 712.533.337,63 610.594.862,88 -101.938.474,75 -14,31% Totale passività diverse
1.493.964.557,60 1.282.222.621,84 -211.741.935,76 -14,17%
Fonte: conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
I debiti residui per mutui passivi con oneri a carico della Regione originati nel presente
esercizio derivano dal subentro nella titolarità dei mutui stipulati dal Commissario delegato
per l’emergenza socio economico ambientale nella laguna di Marano e Grado in seguito alla
revoca dello stato di emergenza.
Relativamente ai buoni ordinari regionali, si rileva che la variazione è dovuta al rimborso
delle quote capitale delle emissioni di B.O.R. effettuate negli anni 2001, 2003, 2004, 2005,
2006 e 2007.
I residui passivi perenti registrano una variazione in diminuzione di 101,9 milioni, risultante
da aumenti per nuove perenzioni di 112 milioni e diminuzioni complessive di 214 milioni di
cui 112 milioni per reiscrizioni e 102 per cancellazioni. Queste ultime non corrispondono a
variazioni finanziarie nel conto di bilancio e apportano un miglioramento effettivo alla
sostanza patrimoniale netta.
Si evidenzia che non risulta evidenziato il “debito potenziale” corrispondente all’ammontare
delle autorizzazioni al ricorso al mercato rilasciate nel corso degli anni dalle leggi finanziarie,
ma alle quali non ha fatto ancora seguito l’emissione di debito. Tale fattispecie nel conto del
bilancio genera residui attivi virtuali ai quali non corrisponde un effettivo diritto di credito
della Regione nei confronti di terzi. Pertanto tra le passività dovrebbe essere esposto la
consistenza del debito potenziale che alla data del 31.12.2014 è pari a € 348.721.276,65 con
un’incidenza sulla sostanza patrimoniale netta del 15,33%. Il rapporto di finanziamento con
Cassa depositi e prestiti Spa è regolato dal contratto di apertura di credito il cui trattamento
379
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
contabile non è distintamente evidenziato nell’ambito dei principi contabili
dell’armonizzazione, tuttavia si può fare riferimento al principio contabile n. 19 dell’ OIC
(Debiti) in base al quale i debiti verso banche sono iscritti al momento dell’utilizzazione della
linea di credito o dell’erogazione dei fondi.
9.12 La concordanza con la gestione del bilancio
La gestione del bilancio da competenza (accertamenti di entrata e impegni di spesa) origina:
a) operazioni permutative all’interno del conto del patrimonio, riconducibili ad accertamenti
e impegni che da un lato alimentano le attività e le passività finanziarie del patrimonio e
dall’altro generano una contropartita patrimoniale dello stesso importo e di segno contrario
con riferimento alle componenti patrimoniali non finanziarie, b) variazioni finanziarie
aumentative per entrate, e diminutive per spese, che incidono integralmente sulla consistenza
netta del conto del patrimonio.
Se al saldo derivante da entrate e spese depurate di cui al precedente punto b), entrate per €
6.477.372.433,94 e spese per € 6.688.503.444,45, si aggiunge algebricamente la variazione
nell’esercizio dell’ulteriore componente finanziaria patrimoniale rappresentata dai
trasferimenti ai sensi della competenza derivata (incremento netto di € 1.785.287.986,92) e
proveniente anch’essa dalla gestione di competenza del bilancio, si ottiene la variazione netta
della consistenza patrimoniale dell’esercizio derivante dalla gestione di competenza del
bilancio, che è positiva ed è pari, nel 2014, a € 1.570.156.976,41.
Nel 2014 dalla gestione di competenza del bilancio sono derivate, oltre le variazioni
patrimoniali finanziarie permutative nell’ambito delle attività e passività finanziarie, le
seguenti categorie di movimentazioni della consistenza patrimoniale, come risulta
dall’elaborazione effettuata di seguito, con la quale si è ripreso dal punto di vista logico le
risultanze evidenziate dalla Regione nei prospetti predetti, evidenziando le tipologie di
variazioni finanziarie e patrimoniali e i loro collegamenti logico-contabili.
380
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
A) Variazione patrimoniale non finanziaria positiva (permutazione con D) aumento di attività:
da acquisto di beni e titoli di credito € 5.127.000,21
Totale € 5.127.000,21
diminuzione di passività:
da rimborso di mutui e prestiti € 173.826.015,44
da reiscrizione in bilancio di residui perenti € 111.996.920,66
Totale € 285.822.936,10
Totale A) € 290.949.936,31
B) Variazione patrimoniale non finanziaria negativa (permutazione con C) diminuzione di attività:
- da rimborsi di crediti (verso lo Stato) € 25.007.641,80
- da alienazione di beni e estrazioni di titoli € 9.374.858,49
Totale € 34.382.500,29
aumento di passività:
- accensione di prestiti € 64.022.554,43
Totale € 64.022.554,43
Totale B) € 98.405.054,72
A) – B) Saldo variazioni patrimoniali non finanziarie da gestione del bilancio di competenza
€ 192.544.881,59
C) Variazione patrimoniale finanziaria positiva (permutazione con B) - da entrate per assegnazioni statali (Tit. II) € 25.007.641,80
- da entrate per alienazione e ammortamento dei beni patrimoniali e rimborso crediti (Tit. IV)
€ 9.374.858,49
- da entrate per mutui e prestiti (Tit. V) € 64.022.554,43
Totale C) € 98.405.054,72
D) Variazione patrimoniale finanziaria negativa (permutazione con A) - da spese correnti (Tit. I) € 7.884.871,54 - da spese d’investimento (Tit. II) € 109.239.049,33 - da spese per rimborso di mutui e prestiti (Tit. III) € 173.826.015,44
Totale D) € 290.949.936,31
E) Variazione patrimoniale finanziaria positiva da competenza (entrate depurate dei movimenti patrimoniali)
€ 6.477.372.433,94
F) Variazione patrimoniale finanziaria negativa da competenza (spese depurate dei movimenti patrimoniali)
€ 6.688.503.444,45
381
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
G) Saldo della variazione patrimoniale finanziaria da trasferimenti ai sensi della competenza derivata
€ 1.781.287.986,92
(H)=C) - D) + E) - F) +G) € 1.377.612.094,82 Saldo variazioni patrimoniali finanziarie da gestione del bilancio di competenza (corrispondente ad avanzo finanziario di competenza 2013 detratto l’avanzo finanziario 2012)
(I)=A) - B) + (H) € 1.570.156.976,41 Saldo variazioni patrimoniali complessive da gestione del bilancio da competenza
Fonte: conto del patrimonio del rendiconto generale anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
La gestione di residui del bilancio ha determinato nel 2014 una variazione negativa della
consistenza netta patrimoniale finanziaria per € 286.624.041.22 (corrispondente al disavanzo
finanziario da gestione dei residui dell’esercizio 2013 e precedenti) e una variazione negativa
della consistenza patrimoniale non finanziaria per € 112.018.071,28 (corrispondente alla
perenzione dei residui passivi del 2014), registrando in tal modo complessivamente una
variazione diminutiva del patrimonio di € 398.642.112,50.
Complessivamente dunque la gestione del bilancio da competenza e da residui ha originato
nel 2014 un incremento della consistenza netta patrimoniale di € 1.171.514.863,91.
La gestione del patrimonio non finanziario ha generato movimentazioni patrimoniali positive
per € 113.197.401,21 e negative per € 36.026.694,71. Le variazioni incrementative sono
costituite da € 11.237.775,54 relativi a aumenti di attività (di cui € 7.185.246,28 per
sopravvenienze attive, € 3.508.032,64 per spese imputate a residui, € 400,00 per rettificazioni
e più esatti accertamenti e € 544.096,62 per nuove acquisizioni) e da € 101.959.625,37
derivanti da diminuzioni di passività per eliminazione di residui perenti. Le movimentazioni
patrimoniali negative già citate, pari a € 36.026.694,71, sono costituite da € 5.497.337,75 per
rettificazioni e più esatti accertamenti, da € 30.522.549,96 per cessazioni e perdite e da €
6.807,00 per entrate imputate a residui. Il saldo netto positivo risultante dalle variazioni
patrimoniali non finanziarie predette, pari a € 77.170.706,50 aggiunto al risultato positivo
della gestione del bilancio da competenza e da residui (€1.171.514.863,91) determina la
variazione complessiva della consistenza netta del patrimonio, pari a € 1.248.685.570,41.
382
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PARTE III - LE POLITICHE REGIONALI
383
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
10. LA SPESA PER IL PERSONALE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
10.1 Consistenza del personale dell’Amministrazione regionale, procedure concorsuali, assunzioni in ruolo
La Direzione generale della Presidenza della Regione ha fornito, con nota prot. 1714 del
19.5.2015, la documentazione e gli atti concernenti la spesa e la gestione del personale
regionale, in risposta alle richieste istruttorie formulate dalla Sezione di controllo con nota
prot. n. 1175 dell’1.4.2015. I dati e la documentazione sono stati integrati e completati con la
successiva nota prot. 1826 del 27.5.2015, inviata dalla stessa Direzione. Sulla base di tali
evidenze, si può tracciare un quadro della consistenza del personale regionale nell’anno 2014,
della sua dislocazione operativa e delle dinamiche in entrata e in uscita, che si sono
riscontrate nel corso dell’anno (procedure di assunzione di personale, esonero dal servizio).
Il confronto tra la situazione organizzativa regionale dell’anno 2014 e quella degli anni
precedenti deve tener conto del mutamento strutturale della Regione avvenuto nell’anno
2013 e della conseguente nuova ripartizione del personale all’interno delle Direzioni.
Nell’anno 2013, infatti, nell’ambito della riorganizzazione delle strutture regionali,
l'Amministrazione regionale ha stabilito, con la deliberazione della Giunta regionale n. 1612
del 13 settembre 2013, una nuova "Articolazione e declaratoria delle funzioni delle strutture
organizzative della Presidenza della Regione, delle Direzioni centrali e degli enti regionali".
Tale deliberazione è stata modificata e integrata, nell’anno 2014, con le deliberazioni n. 402
del 7.3.2014, n. 694, 696 e 697 dell’11.4.204 (concernenti il controllo analogo esercitato dalla
Regione sulle società Ferrovie Udine-Cividale, FVG Strade e INSIEL), n. 760 del 17.4.2014,
n. 919 del 16.5.2014, n. 1197 del 26.6.2014, n. 1550 del 7.8.2014, n. 1798 del 3.10.2014, n. 1935
del 17.10.2014, n. 2014 del 31.10.2014, n. 2410 del 12.12.2014, n. 2627 del 30.12.2014. Le
modifiche al regolamento di organizzazione n. 277/Pres. del 27.8.2004, nell’anno 2013, erano
state recepite nel regolamento approvato con D.P.Reg. n. 161/Pres. del 5.9.2013. Nell’anno
2014, è stato approvato, con D.P.Reg. n. 145/Pres. del 15.7.2014, un nuovo “Regolamento di
modifica al Regolamento di organizzazione dell’amministrazione regionale e degli enti
regionali emanato con D.P.Reg. n. 277/Pres. del 27.8.2004”.
384
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
a) Lavoro subordinato
La consistenza complessiva del personale regionale, con rapporto di lavoro subordinato,
assegnato alle strutture della Regione o ad altri organismi, alla data del 31.12.2014, risulta
dalla seguente tabella, dove sono indicate anche le assegnazioni del personale regionale negli
anni 2012 e 2013:
Tabella 142 - Personale dell’Amministrazione regionale (a tempo indeterminato e a tempo determinato, dirigenti, non dirigenti e comandati in uscita)
Strutture della Regione FVG e altri enti presso i quali è assegnato personale regionale
n° dipend.i regionali al 31.12.2012
n° dipend.i regionali al 31.12.2013
n° dipend. regionali al 31.12.2014
UFFICI DELLA GIUNTA REGIONALE 53 36 38
DIREZIONE GENERALE - 34 58
CONSIGLIO REGIONALE 155 161 169
SEGRETARIATO GENERALE 124 128 133
UFFICIO DI GABINETTO 37 34 36
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE 52 51 51
AVVOCATURA REGIONALE 24 22 23
PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE 94 98 100
SERVIZI DELLA PRESIDENZA DELLA REGIONE - 29 35
SERVIZIO POLIZIA LOCALE E SICUREZZA 9 - -
DIREZIONE CENTRALE FINANZE, PATRIMONIO E PROGRAMMAZIONE POLITICHE ECONOMICHE E COMUNITARIE
254 269 243
DIREZIONE CENTRALE FUNZIONE PUBBLICA, AUTONOMIE LOCALI E COORDINAMENTO DELLE RIFORME
241 251 227
DIREZIONE CENTRALE CULTURA, SPORT E SOLIDARIETA’ 111 97 85
DIREZIONE CENTRALE ISTRUZIONE, UNIVERSITA', RICERCA, FAMIGLIA ASSOCIAZIONISMO E COOPERAZIONE
97 - -
DIREZIONE CENTRALE RISORSE RURALI, AGROALIMENTARI E FORESTALI
567 - -
DIREZIONE CENTRALE AMBIENTE ED ENERGIA 248 217 215
DIREZIONE CENTRALE INFRASTRUTTURE, MOBILITA', PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, LAVORI PUBBLICI, UNIVERSITA’
181 188 193
DIREZIONE CENTRALE ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO, COOPERAZIONE, RISORSE AGRICOLE E FORESTALI
124 704 703
385
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Strutture della Regione FVG e altri enti presso i quali è assegnato personale regionale
n° dipend.i regionali al 31.12.2012
n° dipend.i regionali al 31.12.2013
n° dipend. regionali al 31.12.2014
DIREZIONE CENTRALE LAVORO, FORMAZIONE, ISTRUZIONE, PARI OPPORTUNITA', POLITICHE GIOVANILI E RICERCA
94 153 152
DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA E POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA
61 86 84
AGENZIA REGIONALE PER LO SVILUPPO RURALE — ERSA 92 91 92
ERDISU TRIESTE (dal 2014 ARDISS, art. 43 LR n. 16/2012)) 51 49 66
ERDISU UDINE (dal 2014 ARDISS, art. 43 LR n. 16/2012) 23 21
ENTE TUTELA PESCA - ETP 29 30 31
AGENZIA LAVORO (soppressa da art. 14 LR n. 16/2012, dal 2013) 10 - -
SCUOLA MERLETTI (nel 2013 e nel 2014 i dipendenti sono compresi tra quelli assegnati a strutture esterne)
6 - -
Dipendenti regionali che prestano servizio presso altri enti, con oneri a carico della Regione
n° ipendenti regionali al 31.12.2012
n° dipendenti regionali al
n° dipendenti
regionali al
Nel 2014: Uffici giudiziari, Corte dei conti, Azienda speciale Villa Manin, ARLeF, Polizia giudiziaria, Fondazione Aquileia, Conferenza permanente Stato, Regioni e Province autonome, Castello di Colloredo di Monte Albano, Azienda speciale Villa Manin, Fondazione Scuola Merletti (Go), ITALRAP, Joint research centre, DG ECHO.
33 42 37
TOTALE 2.770 2.791 2.771
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
La tabella comprende i dipendenti a tempo pieno e a tempo determinato della Regione
(escluso il lavoro somministrato) e il personale dell’area dirigenziale della Regione, il
personale comandato in entrata e il personale regionale che presta servizio (in uscita) presso
vari Enti e organismi, per il quale la Regione continua a sostenere il relativo onere.
Confrontando il numero dei dipendenti regionali al 31.12.2014 (n. 2.771) con il dato analogo
relativo agli anni precedenti, si rileva che nell’anno 2012 erano in servizio n. 2.770 dipendenti
e nell’anno 2013 n. 2.791. Si osserva, pertanto, che nell’anno 2014 si è verificata una lieve
diminuzione del personale, rispetto all’anno precedente (- 20 dipendenti), di modo che il
numero complessivo è quasi analogo a quello rilevato nell’anno 2011 (+ 1 dipendente). I dati
del prospetto evidenziano ancora le conseguenze derivanti dalle modifiche organizzative
intervenute nel 2013, ad esempio, il personale precedentemente assegnato alla Direzione
centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali, n. 567 dipendenti nel 2012, è confluito nella
Direzione attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali, che
risulta la struttura con il maggior numero di dipendenti assegnati (n. 703 pari al 25,37% del
386
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
totale). A seguire, un numero consistente di impiegati risulta in servizio presso la Direzione
centrale finanze, patrimonio e programmazione politiche economiche e comunitarie (n. 243),
la Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme (n.
227) e la Direzione centrale ambiente ed energia (n. 215).
Le posizioni dirigenziali
Per quanto concerne la categoria dirigenziale della Regione, già compresa nella prima tabella
generale, nella seguente tabella si rappresenta la situazione al 31 dicembre degli anni 2012,
2013 e 2014:
Situazione Dirigenti in servizio presso la Regione FVG nel triennio 2012 - 2014*
APICALI CCRL GIORNALISTI DIRIGENTI AZIENDA
COMANDATI AGENZIA DEL LAVORO
TOTALE
31/12/2012 37 79 4 5 1 1 127
31/12/2013 29 81 3 5 0 0 118
31/12/2014 31 78 3 5 0 0 117
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
*Si precisa che i dati del 2013 e del 2014 sono stati ricavati in via deduttiva dai complessivi dati comunicati dalla Regione.
Per la categoria dirigenziale, si rileva il trend decrescente del dato complessivo nel triennio
2012-2014, che si conferma nel 2014 con il lieve calo dei dirigenti ai quali si applica il
contratto del comparto unico regionale, passati da n. 81 nel 2013 a n. 78 nel 2014, pur con un
leggero aumento delle posizioni apicali rispetto al 2013.
Procedure di assunzione di nuovo personale
Nel corso dell’anno 2014, l’Amministrazione regionale ha comunicato di aver disposto
l’assunzione di n. 19 unità di personale, di cui n. 2 dirigenti e n. 17 non dirigenti, assegnati
alle varie Direzioni centrali. Nella seguente tabella si riassumono i dati relativi al
reclutamento di personale negli anni 2012, 2013 e 2014:
387
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Assunzioni in ruolo di personale disposte negli anni 2012, 2013 e 2014 (a tempo determinato e indeterminato) nell’amministrazione regionale
Categoria anno 2012 anno 2013 anno 2014
dirigenti 1 0 2
categoria D 27 24 15
categoria C 19 12 0
categoria B 0 2 0
categoria A 2 1 2
totale 49 39 19
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
L’assunzione è avvenuta con procedure diversificate, ma riconducibili alle seguenti
fattispecie:
a seguito di avviso di reclutamento ai sensi dell’art. 26, comma 3 bis del Regolamento di
organizzazione;
a seguito di mobilità di comparto prevista dall’art. 13, comma 14 della l.r. n. 24/2009;
a seguito di bando di concorso pubblico;
trasferimento in mobilità, a seguito di scorrimento degli esiti di precedente avviso di
mobilità;
a seguito di scorrimento della graduatoria di selezione pubblica;
trasferimento in mobilità, nei confronti di personale del comparto in servizio presso
l’Amministrazione regionale in posizione di comando.
L’Amministrazione regionale ha, inoltre, disposto l’assunzione di n. 8 unità di personale, della
categoria non dirigenti, con le procedure della mobilità intercompartimentale. I dipendenti
assunti ai sensi dell’art. 12, comma 9 della legge regionale n. 27/2012148 sono stati assegnati
148LR n. 27/2012 Comma 9: La Regione è autorizzata, in via eccezionale, a procedere in deroga al limite di cui all’articolo 13, comma 16 della legge regionale 24/2009, alla mobilità intercompartimentale nei confronti del personale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) collocato in posizione di comando, alla data di entrata in vigore della presente legge, presso la Regione medesima. Con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi su proposta dell'Assessore alla funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, sono definiti il fabbisogno, i requisiti e le modalità per l'attivazione dell'istituto, nonché le relative corrispondenze. La mobilità di cui al presente comma può essere attuata anche nei confronti del personale dell'ARPA di cui l'Amministrazione regionale si avvalga ai sensi dell'articolo 30 della legge regionale 26 ottobre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di salute umana e sanità veterinaria e altre disposizioni per il settore sanitario e sociale, nonché in materia di personale), alla data di entrata in vigore della presente legge. Comma 10. Gli oneri derivanti dal disposto di cui al comma 9 fanno carico alle seguenti unità di bilancio e capitoli dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale per gli anni 2013-2015 e del bilancio per l'anno 2013 a fianco di ciascuna indicati: a) unità di bilancio 11.3.1.1185 - capitoli 3550 e 9670;
388
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
all’ERSA (n.1 unità), alla D.C. attività produttive (n. 1 unità) e alla Protezione civile (n. 4
unità), mentre i dipendenti assunti ai sensi dell’art. 12 comma 36 della legge regionale n.
6/2013 sono stati assegnati alla D.C. Finanze.
Dai dati forniti dall’Amministrazione regionale, risulta che è stata disposta anche
l’assunzione di complessive n. 6 unità di personale a tempo determinato, a supporto degli
organi politici. Tale personale è stato assegnato in parte alla Giunta regionale (n. 1
assunzione), ai sensi dell’art. 38 del Regolamento di organizzazione dell’Amministrazione
regionale e degli enti regionali approvato con il D.P.Reg. n. 277/2004 e successive modifiche e
integrazioni e in parte al Consiglio regionale (n. 5 assunzioni), ai sensi dell’art. 4 e seguenti
della legge regionale n. 52/1980, nonché degli artt. da 14 a 17 del Regolamento di
funzionamento del Consiglio, approvato con Delibera n. 142/2005 e successive modifiche e
integrazioni. Nell’anno 2013, erano state assunte n. 65 unità di personale a tempo
determinato con compiti di supporto agli organi politici, pertanto, si rileva un notevole
decremento di tale tipologia di assunzioni rispetto all’anno precedente.
Per completare il quadro delle variazioni in entrata e in uscita del personale regionale,
occorre evidenziare che n. 57 dipendenti, nel periodo 2011/2014, hanno usufruito dell’esonero
dal servizio, di cui all’art. 13 commi 10 e seguenti della legge regionale n. 24/2009.
Presso l’Amministrazione regionale, si riscontrano altre tipologie di lavoro subordinato. In
particolare, presso la Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse
agricole, nell’anno 2014 hanno svolto attività lavorativa maestranze edili ed operai salariati,
in numero variabile nei diversi mesi dell’anno. Tali operai sono assunti con contratto di
natura privatistica del settore edile o del settore idraulico-forestale e idraulico-agrario, a
tempo indeterminato o stagionale, secondo le previsioni dell’art. 87 della legge regionale n.
9/2007. Nel corso dell’anno 2014, sono stati instaurati n. 42 rapporti di lavoro a tempo
determinato, conclusi prima del 31.12.2014 e, pertanto, non considerati nella presente
indagine che intende fornire dati omogenei alla data del 31.12.2014. A tale data, la
consistenza complessiva era di n. 185 operai assunti a tempo indeterminato. La spesa per tali
tipologie di lavoratori è ascrivibile ai capitoli di spesa 2958, 2960, 2961 e 2966 del bilancio di
previsione annuale.
b) unità di bilancio 11.3.1.1184 - capitolo 9650; c) unità di bilancio 12.2.4.3480 - capitoli 9880 e 9881.
389
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nel dicembre 2014, erano in servizio alle dipendenze della DC attività produttive, commercio,
cooperazione, risorse agricole e alle dipendenze dell’Ente Tutela Pesca le maestranze indicate
nella tabella seguente:
Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e Ente Tutela Pesca – consistenza numerica personale operaio al 31.12.2014
Tipo di contratto n° operai
Direzione centrale attività produttive
operai edili 159
operai agricoli 26
totale operai D.C. att. produttive
185
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
b) Lavoro autonomo
E’ opportuno premettere che i dati esposti in questa sede si riferiscono all’ampia nozione di
“lavoro autonomo” consolidatasi con riferimento alla disciplina posta dall’art. 7, commi 6 e
seguenti, del d.lgs. 165/2001, includendo anche i rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa.
Nell’anno 2014, la consistenza dei contratti di lavoro autonomo stipulati presso strutture
della Regione mostra un notevole aumento rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente. In
particolare, sono stati conferiti nel corso dell’anno n. 111 incarichi, nell’ambito dei diversi
settori di intervento dell’Amministrazione regionale (da parte delle Direzioni centrali e della
Protezione civile della Regione), riguardanti soprattutto collaborazioni coordinate
continuative e prestazioni professionali.149. Tali tipologie di lavoro, rientranti nel regime del
lavoro autonomo, hanno avuto tempistiche di riferimento differenziate nel corso dell’anno.
Come nell’anno precedente, non si ritiene di conteggiare gli incarichi nel settore della sanità
(n. 62 incarichi conferiti da parte delle Aziende per i servizi sanitari) i cui costi vengono
rilevati da questa Sezione nei referti sulla sanità regionale.
Dal confronto con i dati degli ultimi due anni, si rileva che, nell’anno 2014,
l’Amministrazione regionale ha conferito un numero inferiore di incarichi rispetto all’anno
2013, laddove il numero degli incarichi era stato di 138. Tuttavia, nell’anno 2012, le strutture
149 Il dato è desunto dalle specifiche comunicazioni che l’Amministrazione ha inviato ai sensi dell’art. 1, comma 173, della l. 266/2005 ed è pertanto da intendersi nei limiti di significatività dipendenti dall’individuazione legislativa dell’oggetto della comunicazione.
390
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
regionali avevano conferito un numero di incarichi inferiore a quello del 2014, ossia n. 97
incarichi di vario contenuto, collaborazioni coordinate continuative, incarichi per
l’attuazione di programmi comunitari, ecc.
c) Altri tipi di rapporto di lavoro (ad es. lavoro somministrato)
Per quanto riguarda la normativa regionale applicata dall’Amministrazione regionale per
l’assunzione di personale in regime di somministrazione di lavoro, con la legge regionale 30
marzo 2001 n. 10, art. 2, comma 44 era stato previsto che “Per sopperire alle esigenze di
assunzione di personale con contratto di lavoro a tempo determinato nei casi previsti da
disposizioni legislative o contrattuali regionali vigenti, l'Amministrazione regionale può
ricorrere al lavoro interinale di cui alla legge 24 giugno 1997 n. 196”. Tale norma è stata
abrogata implicitamente dall’art. 17, comma 2 della legge regionale 27 marzo 2002 n. 10, che
disciplina tuttora il ricorso al lavoro interinale nella Regione. La normativa si inquadra
nell’ambito del principio generale di “sussidarietà”, finalizzato a una spesa pubblica
reversibile, di cui al comma 15 dell’art. 13 della legge regionale n. 24/2009. La legge prevede
che le amministrazioni, prima di procedere alle assunzioni di personale con contratto di
lavoro a tempo indeterminato o determinato, debbano verificare la possibilità e la
convenienza di ricorrere ad appalti di servizi o ad incarichi professionali.
Tra le norme di settore, si riscontra la l.r. n. 22 del 29 dicembre 2010, art. 14 comma 8, che ha
autorizzato la Regione a utilizzare personale somministrato nel limite massimo di 10 unità e
per la durata di 24 mesi, al fine di provvedere all’esecuzione delle iscrizioni in arretrato sui
libri fondiari e alle attività pendenti presso l’Ufficio tavolare di Trieste. Inoltre nell’anno
2013, con l’art. 14 comma 2 della legge regionale 4 ottobre 2013 n. 11, per l’attuazione
tempestiva degli interventi di valorizzazione del patrimonio storico-culturale della prima
guerra mondiale, l’Amministrazione regionale è autorizzata a utilizzare, nell’ambito della
Direzione centrale competente in materia di beni e attività culturali, anche personale
somministrato per la durata di 24 mesi, eventualmente prorogabile per motivate esigenze.
Come evidenziato nella tabella seguente, l’Amministrazione regionale si è avvalsa
complessivamente di n. 106 lavoratori somministrati, durante l’anno 2014, con un leggero
calo rispetto all’anno precedente, nel quale erano stati impiegati n. 127 lavoratori. Come
risulta nella tabella che segue, il personale somministrato è stato utilizzato soprattutto per
l’operatività della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione
391
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
politiche economiche e comunitarie, della Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione,
pari opportunità, politiche giovanili e ricerca, della Direzione centrale cultura, sport e
solidarietà, del Consiglio regionale e del Segretariato generale.
Tabella 143 - Lavoro somministrato nell’amministrazione regionale – anni 2012 – 2014
Strutture della Regione FVG e altri enti presso i quali è assegnato personale somministrato
n° lavoratori anno 2012
n° lavoratori anno 2013
n° lavoratori anno 2014
CONSIGLIO REGIONALE 3 9 13
DIREZIONE GENERALE 0 0 3
SEGRETARIATO GENERALE 19 20 12
UFFICIO DI GABINETTO 1 2 1
UFFICIO STAMPA 1 1 2
AVVOCATURA REGIONALE 1 1 1
SERVIZIO POLIZIA LOCALE E SICUREZZA 1 1 0
PROTEZIONE CIVILE 0 1 2
CO.RE.COM.(Consiglio regionale - organi di garanzia) 2 2 0
DIREZIONE CENTRALE FINANZE, PATRIMONIO, COORDINAMENTO E PROGRAMMAZIONE POLITICHE ECONOMICHE E COMUNITARIE
6 13 19
DIREZIONE CENTRALE FUNZIONE PUBBLICA, AUTONOMIE LOCALI E COORDINAMENTO DELLE RIFORME
3 8 4
DIREZIONE CENTRALE CULTURA, SPORT E SOLIDARIETA’ 15 17 13
DIREZIONE CENTRALE ISTRUZIONE, UNIVERSITA’, RICERCA, FAMIGLIA, ASSOCIAZIONISMO E COOPERAZIONE (confluita nella Direzione Lavoro e in altre direzioni)
9 8 0
DIREZIONE CENTRALE RISORSE RURALI, AGROALIMENTARI E FORESTALI (confluita nella Direzione centrale attività produttive)
3 3 0
DIREZIONE CENTRALE AMBIENTE ED ENERGIA 10 9 6
DIREZIONE CENTRALE INFRASTRUTTURE, MOBILITA', PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, LAVORI PUBBLICI
10 11 7
DIREZIONE CENTRALE ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO, COOPERAZIONE, RISORSE AGRICOLE E FORESTALI
5 5 8
DIREZIONE CENTRALE LAVORO, FORMAZIONE, ISTRUZIONE, PARI OPPORTUNITA', POLITICHE GIOVANILI E RICERCA
9 13 15
ERDISU TRIESTE (ora ARDISS) 2 3 0
TOTALE 100 127 106
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Per quanto concerne le altre tipologie di rapporti di lavoro rinvenibili nell’Amministrazione
regionale, nella nota prot. n. 1714 del 19.5.2015 di risposta alla richiesta di informazioni della
Sezione, ai fini della parificazione del rendiconto 2014, l’Amministrazione regionale ha
392
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
provveduto al riscontro sulle convenzioni stipulate per l’utilizzo di personale esterno. La
Regione ha stipulato, nel corso dell’anno 2014, n. 16 convenzioni (di cui n. 6 convenzioni per
personale a tempo pieno e n. 10 convenzioni per personale utilizzato a tempo parziale) per
periodi variabili da alcuni mesi all’intero anno, ai sensi dell’articolo 30 della legge regionale
26.10.2006, n. 19. Tale norma prevede (comma 1 dell’art. 30) che l'Amministrazione regionale
possa avvalersi, per le finalità istituzionali cui non è possibile far fronte con personale del
ruolo regionale, della collaborazione di personale dipendente degli enti del Servizio sanitario
regionale, di altre pubbliche amministrazioni, nonché di società partecipate dalla Regione. Il
comma 2 prevede che: “Per le finalità di cui al comma 1, la Direzione centrale salute e
protezione sociale è autorizzata a stipulare convenzioni disciplinanti il tempo e le modalità
dell'avvalimento, nonché le modalità di corresponsione, agli enti di provenienza, del rimborso
degli oneri connessi al predetto personale, corrispondenti, in proporzione al servizio prestato
presso l'Amministrazione regionale, al trattamento economico globale già in godimento
presso l'ente di provenienza, comprensivo delle indennità o compensi comunque denominati
connessi a funzioni, prestazioni e incarichi.” Il comma 3 dello stesso art. 30 stabilisce che, agli
oneri conseguenti all'applicazione dei commi 1 e 2, si provveda con il fondo sanitario
regionale e con risorse di parte sociale, in relazione alla natura dei progetti da realizzare. Le
convenzioni sono state stipulate con diverse strutture sanitarie della Regione, quali le
Aziende per l’assistenza sanitaria, l’Azienda ospedaliero-universitaria di Udine, il Centro di
riferimento oncologico di Aviano e la Croce Rossa, comitato regionale FVG. Il personale in
convenzione è stato assegnato a diversi uffici della la Direzione Centrale salute, integrazione
socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia. Da informazioni fornite dalla Direzione Centrale
Salute, integrazione socio sanitaria, politiche sociali e famiglia, nell’anno 2013 erano state
stipulate n. 8 analoghe convenzioni per l’utilizzo presso l’Amministrazione regionale di
personale a tempo pieno (n. 3 unità) e personale (dirigenti) a tempo parziale (n. 5 unità) con
Aziende sanitarie della Regione.
Nell’ambito del personale a carico della Regione, figurano anche i dipendenti messi a
disposizione dalle società controllate. L’Amministrazione regionale, nel 2014, ha stipulato
con la società INSIEL s.p.a. n. 18 convenzioni, ai sensi dell’art. 12, comma 19, della legge
regionale 31.12.2012 n. 27150, per consentire l’utilizzo di unità di personale (n. 16 a tempo
150 La norma prevede: “La Regione può avvalersi, per le finalità istituzionali cui non è possibile far fronte con proprio personale, della collaborazione di personale dipendente di società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione medesima anche attraverso propri enti pubblici e consorzi di diritto pubblico nonché del soggetto di cui all'articolo 2 della legge regionale 22 agosto 1991, n. 34 (Primo provvedimento per l'attuazione della legge 9 gennaio 1991, n. 19 recante norme
393
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
pieno e n. 2 a tempo parziale), per periodi variabili da un mese ad un anno, presso le Direzioni
centrali, il Segretariato e la Presidenza della Regione, prevalentemente con compiti di
supporto informatico (ad es. aggiornamento banca dati), nonchè di analisi, elaborazione e
trattamento dei dati. Nell’anno 2013, la Regione aveva usufruito della possibilità di
avvalimento nei confronti di n. 13 dipendenti della Società INSIEL s.p.a. i quali avevano
prestato servizio presso strutture regionali.
Il personale in convenzione, sopra descritto, per un totale di n. 34 unità, non è compreso nella
tabella relativa al personale dell’Amministrazione regionale.
Conclusioni
Il personale regionale con rapporto di lavoro subordinato, al 31 dicembre 2014, risultava
composto complessivamente da n. 2.771 unità, di cui n. 117 dirigenti. Il riscontro sulle altre
tipologie di lavoro subordinato ha evidenziato che, nel dicembre 2014, erano in servizio n. 185
operai e maestranze edili, assunti contratto di diritto privato. Le modalità di assunzione
risultano disciplinate da specifiche norme dell’ordinamento regionale.
Nel corso dell’anno 2014, n. 111 lavoratori hanno prestato la propria opera con contratto di
lavoro autonomo. Per quanto riguarda gli altri tipi di rapporto di lavoro, hanno prestato
servizio presso le strutture regionali n. 106 lavoratori con rapporto di somministrazione di
lavoro. Inoltre, erano in servizio n. 34 dipendenti in regime di avvalimento (mediante
convenzioni), in parte provenienti da strutture sanitarie e in parte dalla società INSIEL.
Amministrazione regionale – numero complessivo rapporti di lavoro anni 2012 - 2014
anno 2012 anno 2013 anno 2014 differenza 2013/2014 Rapporto di lavoro subordinato
n° lavoratori al 31.12 dell’anno 2.770 2791 2.771 -20 - di cui: posizioni dirigenziali 127 118 117 -1 n° operai e maestranze edili 219 220 185 -35
Rapporto di lavoro autonomo
n° lavoratori nell’anno 97 138 111 - 27 - di cui: posizioni dirigenziali 0 0 0 0
per lo sviluppo delle attività economiche e della cooperazione internazionale della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia); a tale fine l'Amministrazione regionale è autorizzata a stipulare convenzioni disciplinanti le modalità dell'avvalimento, nonché la corresponsione, alle società di provenienza, del rimborso degli oneri connessi al personale messo a disposizione; con riferimento alla messa a disposizione del personale di Insiel Spa, la convenzione è stipulata dalla Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme. Resta ferma, con riferimento alla Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria e politiche sociali, la disciplina di cui all' articolo 30 della legge regionale 26 ottobre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di salute umana e sanità veterinaria e altre disposizioni per il settore sanitario e sociale, nonché in materia di personale). La Regione può altresì mettere a disposizione delle società controllate direttamente o indirettamente proprio personale secondo modalità da definirsi mediante convenzione stipulata con le società dalla Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme”
394
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. somministrazione di lavoro)
n° lavoratori nell’anno 100 127 106 -21 - di cui: posizioni dirigenziali 0 0 0 0 n° lavoratori in avvalimento 0 13 34 +21
Totale 3.186 3.289 3.207 - 82
10.2 Personale degli enti regionali e personale delle società partecipate in house
Nell’ottica della rilevazione di dati che fornissero un quadro della finanza pubblica regionale
non esclusivamente riferito alla consistenza del personale regionale, la Sezione di controllo ha
inoltrato richieste istruttorie inerenti al personale operante presso gli enti regionali, come in
precedenza definiti. Per quanto riguarda la situazione riscontrata presso gli enti regionali,
mentre le tabelle elaborate per l’anno 2013 indicavano i dati dell’ERDISU di Trieste e
dell’ERDISU di Udine, nell’anno 2014 sono stati riportati i dati dell’ARDISS (Agenzia
regionale per il diritto agli studi superiori) che è subentrata agli ERDISU, secondo le
disposizioni di cui alla legge regionale 9 agosto 2012 n. 16. Ai sensi dei commi 5 e 8 dell’art. 43
di tale norma “l’ARDISS è costituita a decorrere dall'1 gennaio dell'esercizio successivo a
quello di emanazione del decreto di cui al comma 1 (decreto di nomina dei commissari
liquidatori). Entro tale termine devono essere nominati i relativi organi e definito l'assetto
organizzativo”. “A decorrere dalla data di cui al comma 5 gli ERDISU sono soppressi e le
relative funzioni sono trasferite all' ARDISS che subentra in tutti i rapporti giuridici attivi e
passivi facenti loro capo”. Inoltre, per quanto riguarda l’Agenzia regionale per lo sviluppo
rurale – ERSA, a partire dall’1° gennaio 2014, gli oneri relativi alla retribuzione del Direttore
generale dell’ente (prima sostenuti dall’ente) sono a carico dell’amministrazione regionale, ai
sensi dell’art. 12 comma 1 della legge regionale n. 23/2013 (legge finanziaria 2014)151.
La Sezione ha proceduto all’analisi della consistenza numerica del personale in servizio presso
gli enti regionali, con esclusione dei dipendenti regionali eventualmente distaccati o
151 legge reg. n. 23/2013 art. 12 comma 1. L'Amministrazione regionale provvede agli adempimenti connessi al pagamento del trattamento economico spettante al Direttore generale dell'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, al Direttore generale dell'Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori e al Direttore dell'Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia. Comma 2. Per le finalità di cui al comma 1 è destinata la spesa complessiva di 1.415.600,55 euro, suddivisa in ragione di 471.866,65 euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, a valere rispettivamente sullo stanziamento all'uopo previsto, per 345.000 euro a carico dell'unità di bilancio 11.3.1.1185 e del capitolo 3550, per 97.541,85 euro a carico dell'unità di bilancio 11.3.1.1185 e del capitolo 9670 e per 29.325 euro a carico dell'unità di bilancio 11.3.1.1184 e del capitolo 9650 dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016 e del bilancio per l'anno 2014.
395
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
comunque operanti presso gli enti, già rilevati tra il personale regionale. Si è inteso, in tal
modo, fornire elementi di valutazione sulle risorse umane complessivamente operanti presso
apparati regionali, legati tra loro da stringenti legami organizzativi o funzionali.
Presso l’Ente Tutela Pesca è stata rilevata la presenza di una diversa tipologia di personale
subordinato, n. 15 operai salariati (n. 14 nel 2013), assunti con contratto di diritto privato,
ossia con il contratto nazionale e provinciale per gli operai agricoli e florovivaistici. La spesa
per il personale salariato è stata sostenuta in parte con i fondi trasferiti dalla Regione (euro
620.000,00) ed in parte con i fondi dell’ente.
Ente Tutela Pesca – consistenza numerica personale operaio al 31.12.2014
Tipo di contratto n° operai
Ente Tutela Pesca (ETP) operai agricoli EPT 15
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Considerato che nel corso dell’anno di riferimento, così come anche nell’anno precedente, la
consistenza del personale è stata interessata da diverse variabili, è stato scelto di focalizzare
l’attenzione sulla consistenza del personale a una data prestabilita, ossia al 31.12.2014,
tralasciando l’esame delle pur significative variazioni intervenute nel corso dell’anno. Inoltre,
la rilevazione individua i lavoratori in servizio a tale data, senza distinzione tra lavoratori a
tempo pieno o in part time e comprende il personale con contratto relativo a progetti
finanziati dai fondi comunitari e da altri organismi (ad es. Ministero del lavoro, INAIL, ecc.).
La rilevazione comprende anche il personale comandato, in entrata o in uscita dall’ente,
qualora la relativa spesa risulti essere stata posta a carico dell’ente medesimo nell’anno 2014,
ma non comprende soggetti che sono presenti presso gli enti in qualità di amministratori o
componenti l’organo di controllo interno. In analogia con le rilevazioni effettuate presso
l’Amministrazione regionale, nelle rappresentazioni dedicate agli enti sono stati presi in
considerazione anche i Direttori o Dirigenti, che, anche se nominati da organi della Regione,
fanno parte, per le funzioni svolte, della struttura operativa dell’ente.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi al personale subordinato degli enti
considerati, per l’anno 2013 e per l’anno 2014, per consentire un confronto tra le due
rilevazioni.
396
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI al 31.12.2013 (lavoro subordinato)
TURISMO FVG
ARLeFERSA Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ERDISU di UD
ERDISU di TS
totale
n° lavoratori 94 5 1 17 6 5 0 0 128
di cui: posizioni
dirigenziali 3 1 1 0 1 1 0 0 7
ARES srl
ARPA Ferrovie Udine
Cividale srl
FVG Strade spa
Gestione immobili
FVG spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
n° lavoratori 2 355*** 57 176 11 685**** 263 1.549
di cui: posizioni
dirigenziali 1 32 0 4 1 8 1 47
totale lavoratori subordinati 1.677
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Regione
*L’Agenzia regionale del lavoro è stata soppressa dall’art. 14 della legge regionale 9 agosto 2012 n. 16, a decorrere dal 1° gennaio 2013. **La PROMOTUR spa è confluita nell’Agenzia reg. PROMOTUR ed è stata cancellata in data 28.12.2012. ***La consistenza complessiva dei lavoratori dell’ARPA è comprensiva di n. 12 unità in comando presso altri enti. **** Tra i dipendenti della Soc. Insiel non sono compresi i n. 13 lavoratori in avvalimento presso l’Amministrazione regionale.
PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI al 31.12.2014 (lavoro subordinato)
TURISMO FVGARLeFERSA Azienda Villa ManinParco
Dolomiti Parco Prealpi GiulieARDISS* totale
n° lavoratori 100 5 0 17 6 5 0 133
di cui: posizioni dirigenziali
1 1 0 0 1 1 0 4
ARES srl ARPA Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade spa***
Gestione immobili FVG
spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
n° lavoratori 2 340** 58 180 11 679 233 1.503
di cui: posizioni dirigenziali
0 31 1 5 1 9 0 47
totale lavoratori subordinati 1.636
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Regione
*Nell’anno 2014 , l’ARDISS (Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori) è subentrata agli ERDISU di Udine e di
397
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Trieste **La consistenza complessiva dei lavoratori dell’ARPA è comprensiva di n. 7 unità in comando presso altri enti. ***La consistenza complessiva dei lavoratori della FVG Strade è comprensiva di n. 2 dipendenti regionali in distacco e a carico della società stessa. **** Tra i dipendenti della Soc. Insiel non sono compresi i n. 18 lavoratori in avvalimento presso l’Amministrazione regionale.
PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI al 31.12.2013 (lavoro autonomo)
TURISMO
FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ERDISU di UDERDISU di
TS totale
n° lavoratori 0 0 27 1 18 18 1 2 67
di cui: posizioni dirigenziali
0 0 0 1 0 0 0 0 1
ARES srl ARPA Soc. Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade spa
Gestione immobili FVG
spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
n° lavoratori 8 5 7 6 1 19 13 59
di cui: posizioni dirigenziali
0 3 0 0 0 0 0 3
totale lavoratori autonomi 126
PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI al 31.12.2014 (lavoro autonomo)
TURISMO
FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ARDISS* totale
n° lavoratori 0 0 21 1 22 8 3 55
di cui: posizioni
dirigenziali 0 0 0 1 0 0 0 1
ARES srl ARPA Soc. Ferrovie Udine Cividale
srl
FVG Strade spa Gestione immobili FVG
spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
n° lavoratori 7 4 3 3 0 21 0 38
di cui: posizioni dirigenziali
0 2 0 0 0 0 0 2
totale lavoratori autonomi 93
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Regione
*Nell’anno 2014 , l’ARDISS (Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori) è subentrata agli ERDISU di Udine e di Trieste
398
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI al 31.12.2013 (altro tipo di rapporto di lavoro, ad es. lavoro somministrato)
TURISMO
FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ERDISU di UD
ERDISU di TS
totale
n° lavoratori 9 3 22 0 3 0 0 0 37
di cui: posizioni
dirigenziali 0 0 0 0 0 0 0 0 0
ARES srl ARPA Soc. Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade spa
Gestione immobili FVG
spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
n° lavoratori 4 21 11 0 0 0 0 36
di cui: posizioni
dirigenziali 4 0 0 0 0 0 0 4
totale lavoratori con altro tipo di rapporto di lavoro 73
PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI al 31.12.2014 (altro tipo di rapporto di lavoro, ad es. lavoro somministrato)
TURISMO FVG
ARLeF ERSA Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ARDISS* totale
n° lavoratori 7 3** 17 0 3 0 1 31
di cui: posizioni dirigenziali
0 0 0 0 0 0 0 0
ARES srl ARPA Soc. Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade spa
Gestione immobili FVG
spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
n° lavoratori 1 13 8 0 1 0 0 23
di cui: posizioni dirigenziali
1 0 0 0 0 0 0 1
totale lavoratori con altro tipo di rapporto di lavoro 54
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Regione
*Nell’anno 2014 , l’ARDISS (Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori) è subentrata agli ERDISU di Udine e di Trieste. ** Sono comprese n. 2 unità di personale comandato dalla Provincia di Udine e dall’Università degli studi di Udine.
399
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI al 31.12.2013
TURISMO
fvg ARLef ERSA Azienda Villa
Manin Parco
Dolomiti Parco Prealpi
Giulie ERDISU di
UD ERDISU di
TS Totali
parziali Totale
Rapporto di lavoro subordinato
n° lavoratori al 31.12.2013 94 5 1 17 6 5 0 0 128
di cui: posizioni dirigenziali 3 1 1 0 1 1 0 0 7
Rapporto di lavoro autonomo
n° lavoratori al 31.12.2013 0 0 27 1 18 18 1 2 67
di cui: posizioni dirigenziali 0 0 0 1 0 0 0 0 1 Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es.somministrazione di lavoro)
n° lavoratori al 31.12.2013 9 3 22 0 3 0 0 0 37
di cui: posizioni dirigenziali 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOTALI 103 8 50 18 27 23 1 2 232
ARES srl ARPA Soc. Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade spa Gestione
Immobili FVG spa
INSIEL spa PROMOTUR Agenzia reg.
Totali parziali Totale
Rapporto di lavoro subordinato
n° lavoratori al 31.12.2013 2 355 57 176 11 685 263 1.549
di cui: posizioni dirigenziali 1 32 0 4 1 8 1 47
Rapporto di lavoro autonomo
n° lavoratori al 31.12.2013 8 5 7 6 1 19 13 59
di cui: posizioni dirigenziali 0 3 0 0 0 0 0 3 Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. somministrazione di lavoro)
n° lavoratori al 31.12.2013 4 21 11 0 0 0 0 36 di cui: posizioni dirigenziali 4 0 0 0 0 0 0 4
TOTALI 14 381 75 182 12 704 276 1.644 TOTALE GENERALE ENTI E SOCIETA’ 1.876
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
400
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI al 31.12.2014 TURISMO
FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ARDISS Totali
parziali Totale
Rapporto di lavoro subordinato
n° lavoratori al 31.12.2014 100 5 0 17 6 5 0 133
di cui: posizioni dirigenziali 1 1 0 0 1 1 0 4
Rapporto di lavoro autonomo
n° lavoratori al 31.12.2014 0 0 21 1 22 8 3 55
di cui: posizioni dirigenziali 0 0 0 1 0 0 0 1 Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es.somministrazione di lavoro)
n° lavoratori al 31.12.2014 7 3 17 0 3 0 1 31
di cui: posizioni dirigenziali 0 0 0 0 0 0 0 0
TOTALI 107 8 38 18 31 13 4 219
ARES srl ARPA Soc. Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade
spa
Gestione immobili FVG spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia
reg.
Totali parziali
Totale
Rapporto di lavoro subordinato
n° lavoratori al 31.12.2014 2 340 58 180 11 679 233 1.503
di cui: posizioni dirigenziali 0 31 1 5 1 9 0 47
Rapporto di lavoro autonomo
n° lavoratori al 31.12.2014 7 4 3 3 0 21 0 38
di cui: posizioni dirigenziali 0 2 0 0 0 0 0 2 Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es.somministrazione di lavoro)
n° lavoratori al 31.12.2014 1 13 8 0 1 0 0 23
di cui: posizioni dirigenziali 1 0 0 0 0 0 0 1
TOTALI 10 357 69 183 12 700 233 1.564
TOTALE GENERALE ENTI E SOCIETA’ 1.783
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
10.3 La consistenza complessiva del personale del complesso Regione, enti regionali, società regionali in house
L’analisi della consistenza complessiva del personale subordinato, comprendente la situazione
al 31.12.2013 e al 31.12.2014 registrata presso la Regione e presso gli enti e le società in house
considerate, mostra una tendenza alla diminuzione, abbastanza marcata (-95 unità di
personale) della forza lavoro. Si riscontra anche una leggera diminuzione, nella presenza delle
posizioni dirigenziali (-12 unità di personale) più evidente presso gli enti e società.
Tabella 144 – Numero rapporti di lavoro subordinato della Regione, degli Enti regionali e società in house al 31.12.2013 e al 31.12.2014
n° lavoratori
al 31.12.2013
n° lavoratori al 31.12.2014
differenza n° lav.
posizioni dirigenziali al
31.12.2013
posizioni dirigenziali al
31.12.2014
differenza pos. dir. 2013/2014
A) Regione
Lavoro subordinato 2.791 2.771 -20 118 117 -1
Lavoro subordinato (operai) 220 185 -35 - - -
Totale parziale 3.011 2.956 -55 118 117 -1
B) Enti regionali e società in house
Lavoro subordinato 1.677* 1.636** -41 62 51 -11
Lavoro subordinato (operai) 14 15 +1 -
Totale parziale 1.691 1.651 -40 62 51 -11
Totale generale 4.702 4.607 -95 180 168 -12
* Non sono compresi n. 13 lavoratori della soc. Insiel in avvalimento presso l’Amministrazione regionale.
** Non sono compresi n. 34 lavoratori (soc. Insiel e Aziende sanitarie) in avvalimento presso l’Amministrazione regionale.
Si rappresentano, nella tabella seguente gli esiti della rilevazione effettuata sui lavoratori con
rapporto di lavoro autonomo e somministrato. I dati hanno un valore meramente indicativo
per il criterio utilizzato per la rilevazione presso la Regione e anche perché non prendono in
considerazione le movimentazioni infrannuali. Essi rimangono pur sempre significativi della
consistenza del fenomeno nell’esercizio 2014, comparato ai risultati dell’esercizio precedente.
402
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 145 – Personale autonomo e somministrato della Regione, degli Enti regionali e società in house negli anni 2013 e 2014
n° lavoratori
nel 2013 n° lavoratori nel
2014 differenza 2013/2014
posizioni dirigenziali nel
2013
posizioni dirigenziali nel
2014
differenza pos. dir. 2013/2014
A) Regione
Lavoro autonomo 138 111 -27 0 0
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. lavoro somministrato
127 106 -21 0 0
Lavoro in avvalimento 13 34 +21 0 0 0
Totale parziale 278 251 -27 0 0
B) Enti regionali e società in house
Lavoro autonomo 126** 93* -33 4** 3* -1
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. lavoro somministrato
73** 54* -19 4** 1* -3
Totale parziale 199** 147* -52 8** 4* -4
Totale generale 477 398 -79 8 4 -4
*Rilevazione della consistenza al 31.12.2014 **Rilevazione della consistenza al 31.12.2013
Per quanto riguarda la consistenza degli incarichi di lavoro autonomo conferiti negli anni 2013
e 2014, si riscontra una consistente diminuzione, sia presso l’Amministrazione regionale che per
gli enti e società considerate (complessivamente - 60 unità di personale). Analogamente, per i
lavoratori somministrati, l’analisi ha evidenziato sia un discreto calo numerico presso
l’Amministrazione regionale, sia un decremento nel settore degli enti e società in house
considerate, rispetto ai valori registrati nell’anno precedente (complessivamente - 40 unità di
personale). Nell’ambito di queste tipologie lavorative, il numero delle posizioni dirigenziali
presenti presso gli enti e società considerate è diminuito del 50% rispetto all’anno 2013.
Pertanto, la consistenza complessiva del personale della Regione e degli enti considerati
nell’anno 2014, raffrontata con le risultanze dell’anno 2013, è stata la seguente:
403
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 146 – Consistenza complessiva del personale Regione ed Enti
n° lavoratori nel 2013
n° lavoratori nel 2014
differenza 2013/2014
posizioni dirigenziali nel
2013
posizioni dirigenziali nel
2014
differenza pos. dir. 2013/2014
Lavoro subordinato Totale Regione e Enti
4.702 4.607 -95 180 168 -12
Personale autonomo esomministrato Totale Regione e Enti
477 398 -79 8 4 -4
Totale generale 5.179 5.005 -174 188 172 -16
10.4 La spesa per il personale regionale
a) Lavoro subordinato
La spesa per il personale dell’Amministrazione regionale è alimentata da diverse componenti,
che hanno subito variazioni nel corso degli anni 2012-2014. La rappresentazione del quadro
evolutivo della spesa del triennio, a livello di impegni, consente la valutazione delle dinamiche
di spesa che hanno determinato le risultanze contabili dell’anno 2014. Nella tabella seguente,
sono stati presi in considerazione gli importi degli impegni in conto competenza effettuati sui
capitoli di spesa rilevanti ai fini del conto annuale e, in detrazione, l’importo dei rimborsi
acquisiti dall’Amministrazione regionale da parte della U.E e da privati. Nella rilevazione sono
inclusi i capitoli di spesa relativi alle maestranze edili.
Come indicato nella tabella, i risultati dell’anno 2014 evidenziano, pur a fronte di una
diminuzione del numero complessivo del personale, un incremento delle spese dell’ordine del
1,46%, rispetto al dato riferibile all’anno 2013 e una diminuzione dell’11,01% rispetto
all’omologa risultanza del 2012. Nell’anno 2013, invece, i risultati mostravano un incremento
del numero complessivo del personale e una diminuzione delle spese dell’ordine del 12,29%,
rispetto al dato riferibile all’anno 2012 (comprensivo delle spese straordinarie ascrivibili a tale
annualità).
Nell’anno 2014, si registra, in particolare, un notevole incremento (pari a euro 1.160.576,59)
della spesa per oneri relativi al versamento dell’IRAP. Inoltre, si evidenzia l’incremento (pari
ad euro 493.645,82) della spesa per il premio incentivante al personale regionale, compreso il
personale a tempo determinato e al personale collocato in posizione di comando presso
l’Amministrazione regionale, dovuto ai sensi del contratto m collettivo integrativo 1998-2001.
Sono invece diminuiti (di euro 366.525,22), rispetto all’anno precedente, i compensi per lavoro
straordinario al personale regionale e comandato e i compensi incentivanti la produttività dei
404
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dipendenti regionali. Nell’anno 2013 era stata, invece, rilevata una notevole diminuzione della
spesa relativa agli stipendi e altri assegni fissi al personale regionale e la correlata diminuzione,
anch’essa significativa, degli oneri previdenziali e assistenziali riferiti allo stesso.
Il risultato relativo alle spese complessive riferite al personale regionale si deve analizzare
anche con riferimento all’effetto negativo della variazione in diminuzione (pari a euro
985.532,75), nell’anno 2014 rispetto al 2013, dei rimborsi ricevuti dall’Amministrazione
regionale da parte dell’Unione Europea o da privati e per personale comandato della Regione.
Si può notare che siffatte entrate incidono sul trend della spesa del personale nel triennio, con
una diminuzione nei confronti del dato del 2012 (-58,82%) e rispetto al dato del 2013 (-
62,75%).
Il totale complessivo della spesa per lavoro subordinato, esclusi i rimborsi, ammonta nell’anno
2014 ad euro 171.346.794,68, in leggero aumento rispetto ai dati del 2013 dove corrispondeva
ad euro 169.882.526,72 (importo notevolmente inferiore rispetto al dato del 2012, euro
193.317.152,27, che peraltro scontava la presenza di componenti straordinarie).
405
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 147 – Spese del personale dell’Amministrazione regionale nel triennio 2012-2014
Cap. Descrizione capitolo Impegnato anno 2012 Impegnato anno 2013 Impegnato anno 2014 variazione %
2014/2012 variazione%
2014/2013
566
SPESE PER LA LIQUIDAZIONE DEGLI INDENNIZZI PER LAPERDITA DELL' INTEGRITA' FISICA SUBITA DALPERSONALE REGIONALE NELL' ESPLETAMENTO DIATTIVITA' DI SOCCORSO RIENTRANTI NEI SERVIZID'ISTITUTO (SPESA OBBLIGATORIA)
2.440,98 11.307,13 0,00 -100,00% -100,00%
578 EROGAZIONE DELL' INDENNITA' SOSTITUTIVA DELPREAVVISO (SPESA OBBLIGATORIA)
90.000,00 130.000,00 50.000,00 -44,44% -61,54%
584
SPESE PER ONERI DI CONTENZIOSO ART. 51, COMMA 5, L.23.12.2000 N. 388; ART. 8, L.C. 31.1.1963 N. 1 E SUCCESSIVEMODIFICAZIONI E INTEGRAZIONI (SPESA OBBLIGATORIA)
0 0 4.923,02 - -
1444 PAGAMENTO SPESE PER LE TRANSAZIONI DI CUI ALL'ART. 1965 C.C. (SPESA OBBLIGATORIA)
0,00 0,00 0,00 0,00% 0,00%
2958
SPESE PER GLI ONERI RELATIVI ALLE ATTIVITA’ DELMEDICO COMPETENTE PER LE MAESTRANZE ASSUNTECON CONTRATTO DI DIRITTO PRIVATO ART. 87, COMMA 1,ART. 88, COMMI 1,4,5 L.R. 23.4.2007 N. 9 DECRETOLEGISLATIVO 9.4.2008 N. 81 (SPESA OBBLIGATORIA)
- - 23.000,00 - -
2960
SPESE PER LE RETRIBUZIONI, IL TRATTAMENTO DI FINERAPPORTO, NONCHE' PER I RELATIVI ONERI RIFLESSIDELLE MAESTRANZE ASSUNTE CON CONTRATTO DIDIRITTO PRIVATO IVI COMPRESI GLI ONERI RELATIVIALLE ATTIVITA' DEL MEDICO COMPETENTE (SPESAOBBLIGATORIA)
8.921.360,24 7.860.419,52 7.945.725,44 -10,94% 1,09%
2961
ANTICIPAZIONI SUL TRATTAMENTO DI INTEGRAZIONESALARIALE CORRISPOSTO DALL' I.N.P.S. ALLEMAESTRANZE ASSUNTE CON CONTRATTO DI DIRITTOPRIVATO (SPESA OBBLIGATORIA)
350.000,00 221.047,54 246.790,72 -29,49% 11,65%
406
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Cap. Descrizione capitolo Impegnato anno 2012 Impegnato anno 2013 Impegnato anno 2014 variazione %
2014/2012 variazione%
2014/2013
2966
SPESE PER LE RETRIBUZIONI, IL TRATTAMENTO DI FINERAPPORTO, NONCHE’ PER I RELATIVI ONERI RIFLESSIDELLE MAESTRANZE ASSUNTE CON CONTRATTO DIDIRITTO PRIVATO IVI COMPRESI GLI ONERI RELATIVIALLE ATTIVITA’ DEL MEDICO COMPETENTE – SPESERIPARTITE ART. 87 COMMA 1 ART. 88 COMMI 1, 4, 5, ART.89, LR 23.4.2007 N. 9, DECRETO LEGISLATIVO 9.4.2008 N. 81,ART. 4 COMMA1 LR 23.7.2009 N. 12, LR 26.2.1990 N. 9 ARTT. 16,17 DECRETO LEGISLATIVO 19.9.1994 N. 626 (SPESAOBBLIGATORIA)
- 0 27.867,06 - -
3506
EROGAZIONE DELL' INDENNITA' DI RISCHIO SPETTANTEAI DIPENDENTI REGIONALI IMPIEGATI NELLEOPERAZIONI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVIART. 33, COMMA 9 BIS, L.R. 31.12.1986 N. 64
16.889,30 57.889,68 99.908,78 491,55% 72,58%
3541 PREMIALITA’ RIFERITA AL SISTEMA DI VALORIZZAZIONEDEL PERSONALE DI CUI ALL’ART. 42 L.R. 53/1981(GIORNALISTI)
- 37.787,01 0,00 - -100,00%
3544
PREMIO INCENTIVANTE AL PERSONALE REGIONALE,COMPRESO IL PERSONALE ASSUNTO A TEMPODETERMINATO E AL PERSONALE COLLOCATO INPOSIZIONE DI COMANDO PRESSO L' AMMINISTRAZIONEREGIONALE. ART. 17 DEL CONTRATTO COLLETTIVOINTEGRATIVO 19982001 - AREA NON DIRIGENZIALE (SPESAOBBLIGATORIA)
1.887.509,38 1.950.308,14 2.443.953,96 29,48% 25,31%
3545
COMPENSI NETTI SPETTANTI AL PERSONALE A TITOLO DIINCENTIVO SULLE SPESE DI PROGETTAZIONE E DIREALIZZAZIONE DI LAVORI PUBBLICI (SPESAOBBLIGATORIA)
936.392,77 850.000,00 700.000,00 -25,25% -17,65%
3548
COMPENSI AGLI AVVOCATI DELL' UFFICIO LEGISLATIVO ELEGALE DELLA REGIONE PER LE PRESTAZIONI DIASSISTENZA, RAPPRESENTANZA E DIFESA DELL'AMMINISTRAZIONE REGIONALE E DEGLI ENTIPATROCINATI (SPESA OBBLIGATORIA)
368.604,81 301.603,99 365.792,55 -0,76% 21,28%
407
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Cap. Descrizione capitolo Impegnato anno 2012 Impegnato anno 2013 Impegnato anno 2014 variazione %
2014/2012 variazione%
2014/2013
3550
STIPENDI ED ALTRI ASSEGNI FISSI DI CARATTERECONTINUATIVO AL PERSONALE REGIONALE ECOMANDATO, NONCHE' A QUELLO ASSUNTO MEDIANTECONTRATTI REGOLATI DALLE NORME SULL' IMPIEGOPRIVATO, NONCHE' CONGUAGLI EFFETTUATI AI SENSIDEL DECRETO LEGISLATIVO 241/1997 COME INTEGRATODAL DECRETO LEGISLATIVO 490/1998 (SPESAOBBLIGATORIA )
113.051.820,48 103.504.711,39 103.536.650,57 -8,42% 0,03%
3551
COMPENSI PER LAVORO STRAORDINARIO AL PERSONALEREGIONALE E COMANDATO NONCHE' COMPENSIINCENTIVANTI LA PRODUTTIVITA' DEI DIPENDENTIREGIONALI
3.159.645,03 3.282.961,22 2.916.436,00 -7,70% -11,16%
3552
INDENNITA' DI TRASFERTA E RIMBORSO SPESE PERMISSIONI NEL TERRITORIO REGIONALE E NAZIONALE,COMPRESE LE INDENNITA' CHILOMETRICHE, DITRASFERIMENTO ED ANALOGHE, AL PERSONALE INSERVIZIO PRESSO L' AMMINISTRAZIONE REGIONALE
635.421,97 682.488,82 600.982,47 -5,42% -11,94%
3553 INDENNITA' DI TRASFERTA E RIMBORSO SPESE PERMISSIONI ALL' ESTERO AL PERSONALE IN SERVIZIOPRESSO L' AMMINISTRAZIONE REGIONALE
207.896,55 81.649,67 70.000,00 -66,33% -14,27%
3558
ONERI PER IL PAGAMENTO DEI BIGLIETTI AEREI DELSERVIZIO DI TELETICKETING E DI WEB-CHECK INDERIVANTI DALLA STIPULA DELLA CONVENZIONEPREVISTA DALL'ART. 49 C. 3 L.REG. 31/1997
600.000,00 600.000,00 640.000,00 6,67% 6,67%
3559
SPESE PER L' EROGAZIONE DELLE INDENNITA'RELATIVE AL SERVIZIO PRESTATO ALL' ESTERO DALPERSONALE ASSEGNATO ALLA SEDE DELLA REGIONE ABRUXELLES NONCHE' IL TRATTAMENTO ACCESSORIOESPERTI REGIONALI ALLA RAPPRESENTANZAPERMANENTE D' ITALIA PRESSO LA U.E.A BRUXELLES
348.035,96 378.991,59 383.194,23 10,10% 1,11%
3561 ONERI RELATIVI ALL' EROGAZIONE DELL' INDENNITA' DIMENSA (SPESA OBBLIGATORIA)
4.984.320,00 4.700.000,00 4.612.012,00 -7,47% -1,87%
408
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Cap. Descrizione capitolo Impegnato anno 2012 Impegnato anno 2013 Impegnato anno 2014 variazione %
2014/2012 variazione%
2014/2013
3562
INDENNITA' DERIVANTI DAGLI ISTITUTI ECONOMICI EXART. 4 DEL DOCUMENTO STRALCIO AL CONTRATTOINTEGRATIVO DI ENTE 1998-2001 AREA NONDIRIGENZIALE (SPESAOBBLIGATORIA)
1.184.267,50 1.150.000,00 1.180.000,00 -0,36% 2,61%
9670
ONERI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI A CARICODELL'AMMINISTRAZIONE REGIONALE, NONCHE'CONFERIMENTI AI FONDI DI PREVIDENZACOMPLEMENTARE DELLE QUOTE DI TRATTAMENTO DIFINE RAPPORTO (SPESA OBBLIGATORIA)
38.506.562,15 32.885.997,25 33.065.375,39 -14,13% 0,55%
9930 INCENTIVI PIANIFICAZIONE 142.725,60 185.642,42 5.001,12 -96,50% -97,31%
563 SPESE RELATIVE ALL’ISCRIZIONE DI PERSONALE AICORSI DI CUI ALLA LEGGE N. 286/1981 ART. 56 C. 3 L.R.N.53/1981**
18.176,00 19.964,74 15.743,07 -13,39% -21,15%
568 SPESA PER LA FORMAZIONE ED I CORSI INTERNI ALPERSONALE REGIONALE *
269.806,01 245.220,15 380.435,57 41,00% 55,14%
602 SPESE PER L' ORGANIZZAZIONE DELL' ATTIVITA'FORMATIVA RIVOLTA ALLO SVILUPPO DELMANAGEMENT ART. 9, COMMA 27, L.R.25.1.2002 N. 3
0 0 70.000,00 - -
TOTALE 175.681.874,73 159.137.990,26 159.383.791,95 -9,28 0,15%
9650 ONERI RELATIVI AL VERSAMENTO DELL' IRAP A CARICODELL' AMMINISTRAZIONE REGIONALE (SPESAOBBLIGATORIA)
12.261.703,84 10.802.426,14 11.963.002,73 -2,44% 10,74%
TOTALE GENERALE SPESE 187.943.578,57 169.940.416,40 171.346.794,68 -8,83% 0,83%
3543 RETRIBUZIONE DI RISULTATO AL PERSONALEREGIONALE DIRIGENTE (SPESA OBBLIGATORIA)
5.408.639,00 0 0 - -
TOTALE GENERALE SPESE (comprese spese straordinarie) 193.352.217,57 169.940.416,40 171.346.794,68 -11,38% 0,83%
409
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Cap. Descrizione capitolo Accertato anno 2012 Accertato anno
2013 Accertato anno 2014
variazione % 2014/2012
variazione % 2014/2013
RIMBORSI RICEVUTI DA U.E. E/O PRIVATI E PER PERSONALE COMANDATO
1.420.450,42 1.570.496,50 584.963,75 -58,82% -62,75%
Impegni (al netto degli
accertamenti) 2012
Impegni (al netto degli
accertamenti) 2013
Impegni (al netto degli
accertamenti) 2014
variazione % 2014/2012
variazione % 2014/2013
TOTALE GENERALE SPESE (escluse le spese straordinarie e detratti gli importi delle entrate accertate)
186.488.062,85 168.312.030,22 170.761.830,93 -8,43% 1,46%
TOTALE GENERALE SPESE (comprese le spese straordinarie e detratti gli importi delle entrate accertate)
191.896.701,85 168.312.030,22 170.761.830,93 -11,01% 1,46%
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
* Per quanto riguarda il capitolo 568, relativo alle spese per la formazione e i corsi interni del personale regionale, si evidenzia che dall’importo impegnato nell’anno 2012 (risultanze da conto annuale) è stato detratta la somma relativa ad incarichi di lavoro autonomo, pari a euro 27.388,16 afferente gli 8 incarichi di lavoro autonomo, già conteggiata nel paragrafo dedicato a tale tipologia di lavoro. Per l'anno 2013, risulta impegnata la somma di euro 4.622,80 per n. 2 incarichi di lavoro autonomo e tale somma viene detratta sul capitolo 568. Per l'anno 2014, risulta impegnata la somma di euro 4.000,00 per n. 1 incarico di lavoro autonomo e tale somma viene detratta sul capitolo 568.
** I capitoli 584, 2958, 2966, 3506 e 602 non erano presenti nella rilevazione effettuata nell’anno precedente.
410
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
b) Lavoro autonomo
La seconda tipologia di spesa riconducibile alla nozione di “spesa del personale” della Regione è
quella relativa al “lavoro autonomo”. A tal fine si precisa che i dati esposti in questa sede si
riferiscono all’ampia nozione di “lavoro autonomo” consolidatasi con riferimento alla disciplina
posta dall’art. 7, commi 6 e seguenti, del d.lgs. 165/2001, includendo anche i rapporti di
collaborazione coordinata e continuativa e anche gli incarichi di studio, ricerca e consulenza, che
oramai possono essere più utilmente intesi all’interno di quell’ampia nozione di “rapporti di lavoro
autonomo di natura occasionale o continuativa” alla quale, ai fini degli equilibri di finanza
pubblica e di contenimento della spesa tanto il legislatore statale quanto quello regionale hanno
riservato particolare attenzione.
Ciò premesso, nelle complessive risultanze contabili dell’esercizio 2013, si riscontrava una netta
diminuzione della spesa per lavoro autonomo, che si attestava in 2.547.143,49 euro, corrispondente
ad una diminuzione del 14,12% rispetto all’anno precedente. Nell’anno 2014, si conferma, in questo
settore, la tendenza alla diminuzione della spesa, che ammonta a euro 2.542.236,47 derivante da
impegni di spesa assunti con procedura ordinaria per euro 2.399.036,47 e per euro 143.200,00 con
procedura non ordinaria, intendendosi con tale espressione la spesa afferente gli incarichi affidati
da gestioni fuori bilancio.
In ordine a siffatte risultanze, deve essere precisato che il dato afferente gli impegni assunti con
procedura ordinaria esprime l’importo contabilmente a carico del bilancio dell’esercizio finanziario,
sia perché frutto di un impegno assunto nell’anno e imputato al relativo bilancio, sia perché a esso
imputabile, a seguito di reiscrizione di residui perenti derivanti da decreti primari di impegno
adottati in anni precedenti.
Nelle tabelle sottostanti, si valorizza tale situazione e si individuano le singole componenti delle
predette spese complessive.
Impegni di spesa per incarichi assunti con "procedura ordinaria" a carico del bilancio (euro) anni 2012 - 2014
esercizio fin. 2012 esercizio fin. 2013 esercizio fin. 2014
Spese per collaborazioni relative a riprese di residui perenti (A)
12.013,41 4.587,05 29.795,82
Spese per collaborazioni frutto di impegni assunti nell’anno (B)
2.589.770,18 2.540.039,64 2.369.240,65
Totale 2.601.783,59 2.544.626,69 2.399.036,47
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione
411
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Relativamente alle spese assunte con procedura non ordinaria, nel prospetto seguente viene
individuata la ripartizione delle stesse tra quelle ordinate dai funzionari delegati e quelle assunte
nell’ambito delle gestioni fuori bilancio. A partire dall’anno 2013, non si riscontrano impegni per
incarichi di lavoro autonomo effettuate da funzionari delegati. Con la circolare emessa con nota
prot. 1283 dell’1.2.2013 del Segretariato generale della Regione, è stato, infatti, disposto che gli
incarichi debbano essere conferiti mediante procedura ordinaria di spesa e non con il ricorso alla
modalità “funzionario delegato”, figura priva della competenza a disporre gli affidamenti in
questione. I pagamenti conseguenti all’affidamento di incarichi dovranno parimenti essere disposti
mediante procedura ordinaria di spesa, evitando il ricorso all’apertura di credito a favore del
funzionario delegato.
Impegni di spesa per incarichi assunti con "procedura non ordinaria" a carico del bilancio (euro) anni 2012 - 2014
esercizio fin. 2012 esercizio fin. 2013 esercizio fin. 2014
Spesa dei funzionari delegati (A) 210.388,16 0 0
Spesa delle gestioni fuori bilancio (B)
Protezione civile 150.000,00 0 100.000,00
Recupero Castello Colloredo di M.A. 3.658,00 2.516,80 0
POR - FESR 0 0 43.200,00
Totale voce (B) 153.658,00 2.516,80 143.200,00
TOTALE 364.046,16 2.516,80 143.200,00
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione
Nella tabella che segue, si riassume l’andamento della spesa per incarichi nel triennio 2012-2014,
considerando i due distinti aggregati della spesa assunta con procedura ordinaria e non ordinaria.
Andamento delle spese per incarichi nel triennio 2012 - 2014
Impegni di spesa per incarichi nel triennio 2012 - 2014
anno
spesa con procedura ordinaria
spesa con procedura non ordinaria spesa totale
2012 2.601.783,59 364.046,16 2.965.829,75
2013 2.544.626,69 2.516,80 2.547.143,49
2014 2.399.036,47 143.200,00 2.542.236,47
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione
412
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Alla luce delle risultanze di cui sopra, è quindi possibile rappresentare le dinamiche che hanno
interessato le spese per incarichi nel triennio 2012 - 2014, con riferimento al complessivo dato
contabile degli impegni a carico del bilancio per l’anno di riferimento.
variazioni nella spesa per incarichi nel triennio 2012-2014 valori della spesa assunta con procedura ordinaria e non ordinaria
scostamento in valore assoluto
rispetto all’anno precedente scostamento percentuale rispetto
all’anno precedente
Variazione della spesa per gli incarichi dell’anno 2012 5.206,77 + 0,18%
Variazione della spesa per gli incarichi dell’anno 2013 - 418.686,26 -14,12%
Variazione della spesa per gli incarichi dell’anno 2014 -4.907,02 -0,19%
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Si osserva, nel 2014, una diminuzione della spesa rispetto al 2013 pari allo 0,19%, dato che
consolida il decremento registrato nell’anno 2013 (-14,12%). In particolare, la spesa assunta con
procedura ordinaria registra una diminuzione in termini percentuali pari a -5,72% e, in termini
assoluti, pari a meno 145.590,22; la spesa assunta con procedura non ordinaria registra, invece, un
aumento di euro 140.683,20.
c) Altre forme di lavoro - Lavoro somministrato e personale in convenzione
Tra le altre forme di lavoro che si riscontrano nell’Amministrazione regionale, appare significativo
il ricorso al lavoro somministrato e alle convenzioni che la Regione stipula con società controllate e
con le Aziende sanitarie della Regione.
413
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Impegni di spesa per lavoro somministrato e personale in convenzione
Cap. Descrizione capitolo Impegnato anno
2012 Impegnato anno
2013
Impegnato anno 2014
Variazione %
2013 - 2012
Variazione %
2014 - 2013
599 Spese per il ricorso al lavoro interinale 4.150.259,25 2.925.492,98 2.106.832,99 -29,51% -27,98%
146 Rimborso degli oneri connessi al personale messo adisposizione della Regione dalle società controllate
- 289.874,00 815.203,00 - 181,23%
totale 4.150.259,25 3.215.366,98 2.922.035,99 -22,53% -9,12%
Per i lavoratori somministrati, l’Amministrazione regionale, nel 2014, ha complessivamente
sostenuto la spesa di euro 2.106.832,99, nel capitolo di spesa 599 del bilancio. Tale importo è
notevolmente inferiore alla spesa analoga dell’anno 2013 (euro 2.925.492,98), nonché a quella
dell’anno 2012 (euro 4.150.259,25).
Per quanto riguarda il personale messo a disposizione della Regione, in regime di avvalimento, non
sono a disposizione della Sezione i dati relativi alle spese sostenute per le n. 16 convenzioni
stipulate dalla Regione con le aziende del settore sanitario, mentre possono essere valutati i dati
relativi alle n. 18 convenzioni stipulate dalla Regione con la società INSIEL s.p.a. nel 2014.
L’entità della spesa risulta essere di euro 815.2013,00 (sul capitolo di spesa n. 146 del bilancio),
notevolmente superiore a quella riscontrata nel 2013 (euro 289.874,00) e non confrontabile con gli
anni precedenti, dal momento che la norma istitutiva, art. 12 comma 19 della legge regionale
31.12.2012 n. 27, ha avuto applicazione solamente dal 2013.
La spesa per altre tipologie di lavoro (ad es. il lavoro somministrato) presso l’Amministrazione
regionale, nell’anno 2014 risulta complessivamente dell’importo di euro 2.922.035,99, mentre nel
2013, era stata di euro 3.215.366,98, con una variazione in termini percentuali del - 9,12%. La
diminuzione registrata per di tale tipologia di spesa è ascrivibile soprattutto al calo dell’importo
impegnato per il lavoro somministrato.
10.5 La spesa complessiva per rapporti di lavoro della Regione nel triennio 2012-2014
Ai fini di una visione delle dinamiche triennali della spesa complessiva inerente ai contratti di
lavoro (dipendente, autonomo e somministrato) finalizzati al perseguimento degli obiettivi
regionali, la tabella che segue evidenzia (secondo le logiche della suesposta composizione delle
spese), per ciascun anno del triennio, l’ammontare di tale spesa.
414
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 148 – Spesa complessiva per rapporti di lavoro della Regione nel triennio 2012-2014
anno spesa per contratti di lavoro dipendente *
spesa per contratti di lavoro autonomo
spesa per lavoro somministrato e altre
tipologie di lavoro spesa totale
variazione anno precedente
2012 187.908.513,27 2.965.829,75 4.150.259,25 194.424.602,27 4,60%
2012 193.317.152,27** 2.965.829,75 4.150.259,25 200.433.241,27 7,50%
2013 169.882.526,72 2.547.143,49 3.215.366,98 175.645.037,19 -12,37%***
2013 169.940.416,40**** 2.547.143,49 3.215.366,98 175.702.926,87 -12,34%***
2014 171.346.794,68 2.542.236,47 2.922.035,99 176.811.067,14 0,63%
Fonte: elaborazione su dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
*Sono indicate le spese effettive sostenute dall’ente Regione. Negli importi, non sono state effettuate le detrazioni relative ai rimborsi (entrate). **Spesa comprensiva della componente straordinaria relativa alla corresponsione del trattamento economico premiale del personale dirigente, riferito ad una pluralità di anni (dal 2006 al 2011). *** La variazione è stata calcolata con riferimento alla spesa totale dell’anno 2012 comprensiva della componente straordinaria. **** Nuovo importo a seguito correzioni (inserimento di nuovi capitoli nella nota di comunicazione dati della Regione)
Dalle risultanze contabili complessive relative alla spesa per rapporti di lavoro della Regione, si
desume che nell’anno 2013 si è verificata una notevole diminuzione pari al 12,37% (ovvero del
12,34%, a seguito di revisione dei dati), rispetto al totale della spesa del personale dell’anno 2012
comprensiva delle spese straordinarie. Nell’anno 2014 si riscontra, invece, una leggera variazione in
aumento rispetto all’anno precedente (pari allo 0,63%). La spesa complessiva del personale
dell’anno 2014, pari ad euro 176.811.067,14, risulta di poco superiore a quella registrata nel 2013,
mentre risulta inferiore all’importo relativo alla medesima tipologia di spesa, registrato nell’anno
2012.
Il leggero aumento della spesa, si evidenzia nel settore del personale subordinato, mentre per la
spesa relativa al lavoro autonomo e ad altre tipologie di lavoro del 2014 si riscontra un calo rispetto
ai valori dell’anno precedente, confermando la tendenza al contenimento di tali settori di spesa nel
triennio considerato.
10.6 La spesa per il personale degli enti e delle società partecipate in house
Nelle tabelle seguenti sono evidenziate le spese che gli enti regionali presi in considerazione hanno
sostenuto nell’anno 2014 per il personale. Gli enti indicati nella prima tabella utilizzano la
contabilità finanziaria e, pertanto, sono indicati gli impegni dell’anno 2014, mentre gli enti di cui
alla seconda tabella operano in regime di contabilità economico-patrimoniale. Per gli enti che
415
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
utilizzano la contabilità economico-patrimoniale, risultano valorizzati i costi, di competenza
dell’anno 2014, sostenuti per il personale della corrispondente voce del conto economico.
a) Rapporto di lavoro subordinato
SPESA PER IL PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI (lavoro subordinato) Anno 2013
anno 2013 TURISMO
FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ERDISU di UD
ERDISU di TS
totale
impegni fin. per dipendenti
4.601.810,10 293.000,00 182.516,69 653.817,63 339.742,55 285.652,33 0,00 0,00 6.356.539,30
di cui: per posizioni dirigenziali
482.318,02 139.741,55 182.516,69 0 121.722,48 104.276,54 0,00 0,00 1.030.575,28
anno 2013 ARES srl ARPA Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade Gestione Immobili
FVG INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
Costi per dipendenti
101.907,00 17.225.260,00 2.302.894,25 9.416.809,46 763.998,00 41.560.479,10 6.247.842,23 77.619.190,04
di cui: per posizioni
dirigenziali
67.754,00 3.629.433,00 0 680.327,07 326.629,00 1.601.451,58 202.693,06 6.508.287,71
Totale spesa lavoratori subordinati 83.975.729,34
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
SPESA PER IL PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI (lavoro subordinato) Anno 2014
anno 2014 TURISMO
FVG ARLeF ERSA Azienda
Villa Manin Parco
Dolomiti Parco Prealpi
Giulie ARDISS totale
impegni fin. per dipendenti
4.066.533,97 281.300,00 0 516.460,00 377.113,83 292.949,81 0 5.534.357,61
di cui: per posizioni
dirigenziali 326.596,38 124.949,91 0 0 122.263,00 113.586,95 0 687.396,24
anno 2014
ARES srl
ARPA
Ferrovie Udine
Cividale srl
FVG Strade
Gestione Immobili
FVG
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
Costi per i dipendenti
104.662,00 16.620.829,00 2.357.022,40 9.589.488,53 501.555,00 42.277.942,57 6.276.150,61 77.727.650,11
di cui: per posizioni
dirigenziali 0 3.519.865,34 109.407,90 637.913,89 75.756,00 1.533.270,50 89.410,29 5.965.623,92
Totale spesa lavoratori subordinati 83.262.007,72
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
416
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nell’ambito del lavoro subordinato degli enti regionali rilevati, l’Ente Tutela Pesca ha evidenziato
di aver sostenuto, nell’anno 2014, la spesa di euro 675.418,66 per i n. 15 dipendenti della categoria
operai in servizio. L’Amministrazione regionale ha concorso nelle spese dell’EPT con una spesa di
euro 620.000,00 (cap. 4276).
Nell’anno 2013, l’Ente aveva sostenuto la spesa di euro 623.620,15 per i n. 14 operai, in servizio in
tale anno. Dall’analisi del rendiconto della Regione dell’anno 2013 risulta che l’Amministrazione
regionale aveva contribuito anche in questo anno alle spese dell’ETP, con l’impegno di euro
595.000,00 (cap. 4276).
b) Rapporto di lavoro autonomo
SPESA PER IL PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI (lavoro autonomo) Anno 2013
anno 2013
TURISMO
FVG
ARLeF
ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ERDISU di
UD
ERDISU di TS
totale
impegni fin. per lavoratori
0,00 0,00 144.156,84 70.500,00 176.127,09 43.511,62 4.907,76 29.171,06 468.374,37
di cui: per posizioni
dirigenziali 0,00 0,00 0,00 70.500,00 0,00 0,00 0,00 0,00 70.500,00
anno 2013
ARES srl
ARPA
Ferrovie Udine Cividale
srl
FVG Strade spa
Gestione Immobili FVG spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg
totale
costi per lavoratori
20.203,00 677.631,00 283.578,82 165.659,13 4.329,00 602.331,99 44.164,50 1.797.897,44
di cui: per posizioni
dirigenziali 0,00 531.462,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 531.462,00
totale spesa lavoratori autonomi 2.266.271,81
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
417
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
SPESA PER IL PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI (lavoro autonomo) Anno 2014
anno 2014 TURISMO
FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ARDISS totale
impegni fin. per lavoratori
0 0 94.422,68 102.000,00 130.727,16 87.200,71 26.375,00 440.725,55
di cui: per posizioni
dirigenziali 0 0 0 102.000,00 0 0 0 102.000,00
anno 2014 ARES srl ARPA Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade spa
Gestione Immobili FVG spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg
totale
costi per lavoratori 20.618,00 469.391,80 60.404,21 97.112,47 0 783.176,00 16.391,13 1.447.093,61
di cui: per posizioni
dirigenziali 0 418.805,88 0 0 0 0 0 418.805,88
totale spesa lavoratori autonomi 1.887.819,16
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
c) Altro tipo di rapporto di lavoro (lavoro somministrato)
SPESA PER IL PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI (altro tipo di rapporto di lavoro) Anno 2013
anno 2013 TURISMO
FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ERDISU di
UD
ERDISU di TS
totale
Impegni fin. per
lavoratori 0,00 81.351,64 800.497,10 6.733,65 111.068,81 0,00 0,00 0,00 999.651,20
di cui: per posizioni
dirigenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
anno 2013 ARES srl ARPA Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade spa
Gestione Immobili FVG spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
costi per lavoratori
18.211,00 741.674,00 469.333,64 0,00 0,00 0,00 0,00 1.229.218,64
di cui: per posizioni
dirigenziali 18.211,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 18.211,00
totale spesa lavoratori con altro tipo di rapporto di lavoro 2.228.869,84
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
418
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
SPESA PER IL PERSONALE DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA' IN HOUSE REGIONALI (altro tipo di rapporto di lavoro) Anno 2014
anno 2013 TURISMO
FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ARDISS totale
Impegni fin. per lavoratori
321.139,05 91.700,00 620.399,60 0 104.950,30 0 16.300,00 1.154.488,95
di cui: per posizioni
dirigenziali 0 0 0 0 0 0 0 0
anno 2013 ARES srl ARPA Ferrovie
Udine Cividale srl
FVG Strade spa
Gestione Immobili FVG spa
INSIEL spa
PROMOTUR Agenzia reg.
totale
costi per lavoratori 12.025,00 783.466,00 480.769,30 0 11.467,00 0 0 1.287.727,30
di cui: per posizioni dirigenziali
12.025,00 0 0 0 0 0 0 12.025,00
totale spesa lavoratori con altro tipo di rapporto di lavoro 2.442.216,25
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Nell’anno 2014, la spesa per il personale operante presso gli enti regionali presi in considerazione
(esclusi gli operai) ammonta complessivamente ad euro 87.592.043,13, di cui euro 7.129.572,11
relativi agli enti con contabilità finanziaria ed euro 80.462.471,02 relativi agli enti con contabilità
economico-patrimoniale.
Nell’anno 2013 la spesa era stata più consistente, pari ad euro 88.470.870,99, di cui euro
7.824.564,87 relativi agli enti con contabilità finanziaria ed euro 80.646.306,12 relativi agli enti
con contabilità economico-patrimoniale.
Nelle tabelle seguenti viene sintetizzata la spesa sostenuta dagli enti negli anni 2013 e 2014, per gli
enti con contabilità finanziaria e per gli enti con contabilità economico-patrimoniale.
419
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Spesa del personale degli enti regionali e società in house con contabilità finanziaria, al lordo degli oneri riflessi (previdenziali, assicurativi, IRAP) nell'esercizio fin. 2013
TURISMO FVG ARLeF ERSA Azienda
Villa Manin Parco
Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ERDISU di UD
ERDISU di TS
Totali
Rapporto di lavoro subordinato
importo impegnato nel 2013 4.601.810,10 293.000,00 182.516,69 653.817,63 339.742,55 285.652,33 0,00 0,00 6.356.539,30
di cui: per posizioni dirigenziali
importo impegnato nel 2013 482.318,02 139.741,55 182.516,69 0,00 121.722,48 104.276,54 0,00 0,00 1.030.575,28
Rapporto di lavoro autonomo
importo impegnato nel 2013 0,00 0,00 144.156,84 70.500,00 176.127,09 43.511,62 4.907,76 29.171,06 468.374,37
di cui: per posizioni dirigenziali
importo impegnato nel 2013 0,00 0,00 0,00 70.500,00 0,00 0,00 0,00 0,00 70.500,00
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. somministrazione di lavoro)
importo impegnato nel 2013 0,00 81.351,64 800.497,10 6.733,65 111.068,81 0,00 0,00 0,00 999.651,20
di cui: per posizioni dirigenziali
importo impegnato nel 2013 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Totale importi impegnati da enti con contabilità finanziaria - anno 2014 7.824.564,87
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
420
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Spesa del personale degli enti regionali e società in house con contabilità finanziaria, al lordo degli oneri riflessi (previdenziali, assicurativi, IRAP) nell'esercizio fin. 2014
TURISMO FVG ARLeF ERSA
Azienda Villa Manin
Parco Dolomiti
Parco Prealpi Giulie
ARDISS Totali
Rapporto di lavoro subordinato
importo impegnato nel 2014 4.066.533,97 281.300,00 0 516.460,00 377.113,83 292.949,81 0 5.534.357,61
di cui: per posizioni dirigenziali
importo impegnato nel 2014 326.596,38 124.949,91 0 0 122.263,00 113.586,95 0 687.396,24
Rapporto di lavoro autonomo
importo impegnato nel 2014 0 0 94.422,68 102.000,00 130.727,16 87.200,71 26.375,00 440.725,55
di cui: per posizioni dirigenziali
importo impegnato nel 2014 0 0 0 102.000,00 0 0 0 102.000,00
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. somministrazione di lavoro)
importo impegnato nel 2014 321.139,05 91.700,00 620.399,60 0 104.950,30 0 16.300,00 1.154.488,95
di cui: per posizioni dirigenziali
importo impegnato nel 2014 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale importi impegnati da enti con contabilità finanziaria - anno 2014 7.129.572,11
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
421
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Costo del personale degli enti regionali e società in house con contabilità economico-patrimoniale, al lordo degli oneri riflessi (previdenziali, assicurativi, IRAP) nell'esercizio fin. 2013
ARES ARPA Soc. Ferrovie
Udine Cividale
FVG Strade Gestione immobili
FVG INSIEL
PROMOTUR Agenzia
reg. Totali
Rapporto di lavoro subordinato
costi di competenza es. 2013 101.907,00 17.225.260,00 2.302.894,25 9.416.809,46 763.998,00 41.560.479,10 6.247.842,23 77.619.190,04
di cui: per posizioni dirigenziali
costi di competenza es. 2013 67.754,00 3.629.433,00 0 680.327,07 326.629,00 1.601.451,58 202.693,06 6.508.287,71
Rapporto di lavoro autonomo
costi di competenza es. 2013 20.203,00 677.631,00 283.578,82 165.659,13 4.329,00 602.331,99 44.164,50 1.797.897,44
di cui: per posizioni dirigenziali
costi di competenza es. 2013 0,00 531.462,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 531.462,00
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. somministrazione di
lavoro)
costi di competenza es. 2013 18.211,00 741.674,00 469.333,64 0,00 0,00 0,00 0,00 1.229.218,64
di cui: per posizioni dirigenziali
costi di competenza es. 2013 18.211,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 18.211,00
Totale importi impegnati da enti con contabilità economico-patrimoniale - anno 2014 80.646.306,12
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
422
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Costo del personale degli enti regionali e società in house con contabilità economico-patrimoniale, al lordo degli oneri riflessi (previdenziali, assicurativi, IRAP) nell'esercizio fin. 2014
ARES ARPA Soc. Ferrovie Udine
Cividale
FVG Strade Gestione immobili
FVG
INSIEL PROMOTUR Agenzia
reg.
Totali
Rapporto di lavoro subordinato
costi di competenza es. 2014 104.662,00 16.620.829,00 2.357.022,00 9.589.488,53 501.555,00 42.277.942,57 6.276.150,61 77.727.650,11
di cui: per posizioni dirigenziali
costi di competenza es. 2014 0 3.519.865,34 109.407,90 637.913,89 75.756,00 1.533.270,50 89.410,29 5.965.623,92
Rapporto di lavoro autonomo
costi di competenza es. 2014 20.618,00 469.391,80 60.404,21 97.112,47 0 783.176,00 16.391,13 1.447.093,61
di cui: per posizioni dirigenziali
costi di competenza es. 2014 0 418.805,88 0 0 0 0 0 418.805,88
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. somministrazione di
lavoro)
costi di competenza es. 2014 12.025,00 783.466,00 480.769,30 0 11.467,00 0 0 1.287.727,30
di cui: per posizioni dirigenziali
costi di competenza es. 2014 12.025,00 0 0 0 0 0 0 12.025,00
Totale importi impegnati da enti con contabilità economico-patrimoniale - anno 2014 80.462.471,02
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
423
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Spesa complessiva per rapporti di lavoro degli Enti nel triennio 2012-2014
anno spesa per contratti
di lavoro dipendente spesa personale categoria operai
spesa per contratti di lavoro autonomo
spesa per lavoro somministrato e altre tipologie di
lavoro
spesa totale variazione
anno precedente
2012 86.179.223,59 119.147,80 3.260.759,43 3.064.526,65 92.623.657,47 -
2013 83.975.729,34 623.620,15 2.266.271,81 2.228.869,84 89.094.491,14 -3,96%
2014 83.262.007,72 675.418,66 1.887.819,16 2.442.216,25 88.267.461,79 -0,94%
Fonte: elaborazione su dati comunicati dagli enti e dalle società, in esito a richiesta istruttoria della Sezione.
Dalle risultanze contabili complessive relative alla spesa per rapporti di lavoro degli enti e
società in house della Regione, si desume che nell’anno 2013 si è verificata una sensibile
diminuzione pari al 3,96%, rispetto al totale della spesa del personale dell’anno 2012.
Nell’anno 2014 si riscontra una ulteriore variazione in diminuzione rispetto all’anno
precedente (pari allo 0,94%). La spesa complessiva del personale dell’anno 2014, pari ad euro
88.267.461,79, risulta pertanto inferiore a quella registrata sia nel 2012 che nel 2013.
Un leggero aumento della spesa, si evidenzia nel settore del lavoro somministrato e altre
tipologie di lavoro e per la tipologia di lavoro degli operai, mentre per la spesa relativa al
lavoro subordinato e quella del lavoro autonomo mostrano, nel 2014, un discreto calo della
consistenza rispetto ai valori dell’anno precedente, confermando la tendenza al contenimento
di tali settori di spesa nel triennio considerato.
10.7 La spesa complessiva per il personale dell’insieme degli enti presi in considerazione
Si riportano di seguito i dati complessivi relativi agli importi impegnati per il personale
dall’Amministrazione regionale (al lordo delle entrate derivanti da recuperi) e i dati
corrispondenti agli importi degli impegni di spesa e dei costi di competenza sostenuti dagli
enti regionali e dalle società in house nell’anno 2014.
424
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 149 – Spesa per rapporti di lavoro della Regione e degli enti regionali e società in house dell’anno 2013 e dell’anno 2014 anno 2013 anno 2014
Importi impegnati/costi di competenza
di cui: per posizioni dirigenziali
Importi impegnati/costi di
competenza
di cui: per posizioni dirigenziali
a) Regione
Lavoro subordinato**(rilevazione 2013)
169.882.526,72
Lavoro subordinato** 169.940.416,40* 171.346.794,68
Lavoro autonomo 2.547.143,49 2.542.236,47
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. lavoro somministrato)
3.215.366,98 2.922.035,99
Totale 175.702.926,87 176.811.067,14
b) Enti regionali e società in house
Lavoro subordinato 83.975.729,34 7.538.862,99 83.262.007,72 6.653.020,16
Lavoro subordinato (operai) 623.620,15 - 675.418,66 -
Lavoro autonomo 2.266.271,81 601.962,00 1.887.819,16 520.805,88
Altro tipo di rapporto di lavoro (ad es. lavoro somministrato)
2.228.869,84 18.211,00 2.442.216,25 12.025,00
Totale 89.094.491,14 8.159.035,99 88.267.461,79 7.185.851,04
Totale generale 264.797.418,01 265.078.528,93
*importo aggiornato nel 2014, a seguito dell’inserimento di nuovi capitoli di spesa **gli importi relativi al lavoro subordinato della Regione includono le spese relative alle maestranze edili e operai salariati
Considerazioni riassuntive e conclusive.
La spesa del personale del 2014 del compendio di enti regionali presi in considerazione ai fini
dell’odierno referto ammonta complessivamente a euro 265.078.528,93 (nel 2013 era di euro
264.797.418,01, secondo i nuovi calcoli aggiornati nel 2014), di cui euro 176.811.067,14
riferibili all’ente regione ed euro 88.267.461,79 riferibili agli enti regionali, ivi comprese le
società in house.
La spesa relativa agli enti regionali rappresenta il 33,30% del valore complessivo e il 49,92%
della spesa dell’ente regione.
La spesa totale attiene a un numero complessivo di lavoratori pari a 4.607 (per rapporti di
lavoro subordinato), cui debbono aggiungersi 204 unità a titolo di lavoro autonomo e
ulteriori 194 unità a titolo di lavoro somministrato o equiparato.
425
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Il lieve aumento della spesa 2014 rispetto a quella del 2013, pur a fronte di una significativa
riduzione del numero del personale impiegato, è ascrivibile alla voce “IRAP” di cui al
capitolo di spesa 9650 per un importo di complessivi 11.963.002,73, con un incremento di
1.160.576,59 euro rispetto all’anno precedente.
Deve essere infine considerato che il compendio di enti regionali presi in considerazione
costituisce solo una parte degli enti che compongono del “sistema regionale integrato” del
Friuli Venezia Giulia, come definito dall’art. 1, comma 154, della l. n. 220/2010, coinvolto
dalla normativa statale e da quella regionale nel perseguimento degli obiettivi di finanza
pubblica di rilievo regionale.
E’ significativo evidenziare e riportare nei termini che seguono, le diverse risultanze della
spesa del personale comunicate dalla Regione nell’ambito delle linee guida sul rendiconto
2014, ove la spesa del personale regionale è quantificata in 161.441.265,80.
“Spesa personale: (l'importo complessivo della spesa tiene conto delle indicazioni fornite dalla
Corte dei conti - Sezione autonomie, con deliberazione n. 9/2010 e comprende gli oneri a
carico dell'amministrazione. Sono state detratte le spese sostenute nell'anno 2014 per il
personale comandato presso altre pubbliche amministrazioni. Non sono state detratte le spese
per il personale appartenente alle categorie protette.)
spesa corrente rendiconto 2014: 4.317.137.136,01
spesa corrente sanità: 2.124.587.770,00
spesa corrente al netto della sanità: 2.192.549.366,01
spesa personale: 153.569.403,80
spesa personale foreste: 7.871.862,00
Totale spesa personale: 161.441.265,80
incidenza spesa personale su spesa corrente al netto della sanità: 7,36%”
Nel ricordare che il criterio applicato dalla Sezione ai fini della quantificazione della spesa si
fonda sui capitoli di spesa presi in considerazione ai fini del conto annuale, di cui vengono
rilevati gli impegni in conto competenza, si pone la necessità di approfondire gli aspetti
organizzativi relativi alle procedure in atto per la rilevazione della spesa del personale ai fini
della redazione del conto annuale da parte della Regione.
426
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
11. LA GESTIONE SANITARIA
11.1 Considerazioni di sintesi.
L’analisi finanziaria condotta dalla Sezione e diretta a rappresentare le dinamiche
dell’entrata sanitaria della Regione FVG ha interessato i Titoli II (entrate derivanti da
trasferimenti di parte corrente dello Stato, dell’UE e di altri soggetti),III (entrate
extratributarie), IV (entrate derivanti da alienazione, da trasformazione di capitale, da
riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale) della rubrica “Salute, integrazione
socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia”, nonché il Titolo V, per la sola parte destinata alla
copertura delle spese in conto capitale.
Nel triennio 2012 - 2014 previsioni assestate e accertamenti su competenza presentano un
andamento oscillante, crescente nel passaggio dal 2012 al 2013, decrescente nel passaggio dal
2013 al 2014.
Lo scostamento tra accertamenti su competenza e previsioni assestate che ha caratterizzato il
2014 è principalmente attribuibile al titolo III (entrate extratributarie) che presenta una
variazione tra accertamenti su competenza e previsioni assestate pari a + 57,55% (euro +
3,66 milioni) dovuta a altre entrate correnti, in particolare per il recupero di somme erogate e
relativi interessi per un valore pari a euro 6,36 milioni in fase di assestamento ed un valore
pari a euro 9,96 milioni in fase di accertamento, la cui la parte più consistente è da imputarsi
al capitolo 824 (entrate derivanti dal versamento delle somme dovute dalle aziende
farmaceutiche a titolo di pay-back) che presenta nel 2014 previsioni assestate pari a euro 6
milioni e accertamenti su competenza pari a euro 6,86 milioni.
Tra gli accertamenti di competenza del titolo II, pare di rilievo evidenziare, per l’anno 2012
,quelli relativi al capitolo 1275 (acquisizione di fondi da destinare al finanziamento di spese di
parte corrente per il servizio sanitario nella regione - mobilità ospedaliera dal 2005 al 2010 a
carico del fondo sanitario nazionale) pari a euro 67,76 milioni, e per l’anno 2014 quelli relativi
al capitolo 2275 (acquisizione di fondi per la mobilità sanitaria interregionale a carico del
fondo sanitario nazionale dal 2010) pari a euro 68,44 milioni.
L’andamento dei residui attivi finali nel triennio 2012-2014 risulta essere crescente, con valori
427
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
pari a euro 75,13 milioni nel 2012, euro 97,94 milioni nel 2013 e euro 109,77 milioni nel 2014.
Dunque, nel passaggio dal 2012 al 2013 i residui al 31.12 hanno registrato una variazione pari
a euro + 22,81 milioni (+ 30,36%), mentre nel passaggio dal 2013 al 2014 la variazione è stata
più contenuta e pari a euro + 11,83 milioni (+ 12,08%).
Per quanto riguarda la variazione di segno positivo nel passaggio dal 2012 al 2013, essa è
principalmente imputabile al titolo IV (entrate derivanti da alienazione, da trasformazione di
capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale) ed è stata determinata
dalla variazione dei trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche nelle
assegnazioni per interventi in ambito sanitario e socio-sanitario in seguito a variazioni del
capitolo 2287 (acquisizione di fondi per interventi di ristrutturazione edilizia e
ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e per la realizzazione di
residenze per anziani e soggetti non autosufficienti – accordo di programma 2013) che passa
da euro 69,97 milioni nel 2012 ad euro 89,12 milioni nel 2013.
La variazione nel 2013/2014 è invece da imputarsi principalmente al titolo II (entrate
derivanti da trasferimenti di parte corrente dello Stato, dell'Unione Europea e di altri
soggetti) per euro + 11,87 milioni (+ 524,83%) ed è stata determinata principalmente da
trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche, principalmente per assegnazioni per
interventi in ambito sanitario e socio-sanitario, da attribuirsi al capitolo 2853 (entrate
derivanti da ripiano dello sfondamento del tetto del 3,5% della spesa farmaceutica
ospedaliera) con un importo di euro 11,82 milioni nel 2014 ed un importo nullo nel 2013.
A completamento dell’analisi delle entrate sanitarie nel triennio 2012-2014, si analizza la
parte relativa alle entrate del titolo V (entrate derivanti da mutui, prestiti o altre operazioni
creditizie) che finanzia le spese in conto capitale della rubrica “Salute, Integrazione socio-
sanitaria, politiche sociali e famiglia”152; il riferimento è in particolare al capitolo di entrata
1650 ubi 5.2.257 (ricavo derivante dalle operazioni di ricorso al mercato finanziario destinato
al finanziamento di spese di interesse regionale, per la sola parte che finanzia le spese
sanitarie evidenziate.
Con riferimento, in particolare, agli accertamenti in conto competenza e riaccertamenti in
conto residui sul citato capitolo 1650 la Sezione evidenzia positivamente la diminuzione della
152 Si tratta delle spese relative ai capitoli numero 3597, 3597,4113,4114,4389,4399,4446,4447,4849,4851,4931,4933,4942,4948.
428
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
parte di spesa in conto capitale finanziata attraverso il ricorso a mutui autorizzati e non
contratti al termine dell’esercizio (“debito potenziale”), soprattutto con riferimento al 2014
(passando da 336,3 mln nel 2012 a 191,4 mln nel 2014).
Per quanto riguarda la spesa, la finalità “sanità pubblica” è caratterizzata da uno
stanziamento assestato da spese effettive pari a euro 2.607,93 milioni nel 2012, euro 2.516,30
milioni nel 2013 e euro 2.520,23 milioni nel 2014, e dunque con andamento oscillante,
precisamente decrescente nel passaggio dal 2012 al 2013 (euro – 91,62 milioni, - 3,51%) e
crescente nel passaggio dal 2013 al 2014 (euro + 3,92 milioni, + 0,16%). La variazione nel
triennio 2012-2014 è invece di segno negativo e pari a euro – 87,70 milioni (- 3,36%).
Il lieve incremento che ha caratterizzato lo stanziamento assestato da spese effettive nel
passaggio dal 2013 al 2014 è stato determinato da una variazione di segno positivo della parte
corrente (+ 1,02%, euro + 23,12 milioni) e da una variazione di segno negativo della parte in
conto capitale (- 7,90%, euro – 19,20 milioni).
In particolare, la finalità sanità pubblica risulta essere, tra tutte le finalità, quella che
presenta, nel passaggio dal 2013 al 2014, per quanto riguarda gli impegni da spese effettive, la
variazione positiva in termini assoluti di entità maggiore, determinata principalmente dalla
variazione della funzione servizio sanitario regionale (euro + 178,83 milioni) e in particolare
da strutture sanitarie e ospedaliere per spese d’investimento (euro + 170,33 milioni).
La composizione della spesa sanitaria è determinata prioritariamente da spese correnti.
Nel 2014 la finalità “sanità pubblica” è, tra tutte le finalità, quella che presenta la maggior
incidenza sia sullo stanziamento assestato complessivo da spese effettive (pari al 36,82%) e da
spese correnti (49,25%) che sugli impegni complessivi da spese effettive (49,44%) e da spese
correnti (57,40%).
Con riferimento alla funzione 7.1 (servizio sanitario regionale) ,è la ubi 7.1.1131 (“servizi
sanitari e ospedalieri”) a incidere maggiormente sia sullo stanziamento assestato da spese
effettive (per un importo di 2.280, 84 mln di euro, pari al 90,91% del totale), sia sugli
impegni da spese effettive (per un importo di 2.237,18 mln di euro, pari al 90,98% del totale).
Con riguardo ai flussi di cassa dal sistema regionale al sistema degli Enti del SSR, la Sezione
ha ritenuto di attingere, per l’analisi relativa al settore sanitario, ai dati di cassa resi
disponibili attraverso il sistema SIOPE, riconoscendosene l’utilità come canale informativo
per la conoscenza della gestione di cassa, in quanto sistema che privilegia l’omogeneità dei
429
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dati, tanto più utile nella attuale fase di avvio dell’armonizzazione, che vede, tuttavia, ad
oggi, la diversa contabilità di tipo economico-patrimoniale degli Enti e quella ancora
finanziaria della Regione.
Si è, pertanto, provveduto a elaborare i seguenti dati per il settore sanitario, relativi ai flussi
di cassa per spese correnti e di investimento, effettuati dalla Regione nel triennio 2012/2014:
2012 2013 2014
Sanità Spese correnti 2.437.355.595,15 2.261.509.967,51 2.305.548.716,01
Spese in conto capitale
65.175.005,60 42.814.048,40 43.837.944,49
Totale 2.502.530.600,75 2.304.324.015,91 2.349.386.660,50
A commento dei dati sopra esposti, può osservarsi che i flussi finanziari correnti di spesa in
termini di cassa dalla Regione al settore sanitario sono costituiti da trasferimenti e
ammontano nel 2014 2.305,5 milioni (50,7% del totale delle spese correnti) per il settore
sanitario.
Meno rilevanti sono i flussi finanziari di spesa in conto capitale della Regione (rappresentati
in prevalenza da trasferimenti).
Complessivamente (spese correnti e spese in conto capitale) nel 2014 si sono registrati
pagamenti dalla Regione pari a 2.349,4 milioni per il settore sanitario. Osservando gli
andamenti nel triennio, si conferma il trend decrescente dei trasferimenti correnti dalla
Regione al settore sanitario, a fronte di un andamento comunque decrescente nel triennio per
quel che riguarda i flussi di cassa per spese di investimento, ma con un leggero rialzo nel 2014
rispetto al 2013.
Osservando gli andamenti nel triennio, si conferma il trend decrescente dei trasferimenti
correnti dalla Regione al settore sanitario, a fronte di un andamento comunque decrescente
nel triennio per quel che riguarda i flussi di cassa per spese di investimento, ma con un
leggero rialzo nel 2014 rispetto al 2013.
I dati riportati appaiono coerenti con le linee di gestione programmatica adottate dalla
Giunta anche con riferimento alla programmazione 2014 per il settore sanitario, in
particolare con la Deliberazione n. 1322 dell’11 luglio 2014, All.1 “ Programma preventivo
430
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
consolidato 2014 del SSR”.
Tale programmazione risulta caratterizzata principalmente da una consistente riduzione del
finanziamento del SSR..
Con riguardo ai risultati della gestione degli Enti del SSR, deve farsi riferimento ai dati
relativi alla gestione 2013, gli ultimi in ordine di tempo consolidati dalla Regione. A tal
proposito, si rileva l’esistenza di una generale situazione di regolarità contabile negli Enti
(desumibile dalla disamina delle relazioni e dei verbali dei Collegi sindacali) che si
accompagna a risultanze di bilancio degli Enti medesimi che non evidenziano per l’anno
considerato rilevanti disequilibri economici e patrimoniali. Va rilevata l’eccezione del
negativo andamento economico registrato dell’Azienda ospedaliera universitaria di Udine
(AOUUD), fenomeno che appare collegato a un’esigenza ricorrente di maggiori risorse per
coprire costi crescenti di esercizio, spesso correlati quali costi fissi o generali alla gestione di
nuovi impianti e sedi, come indicato nel Piano attuativo ospedaliero dell’AOUUD per l’anno
2014. Al citato risultato d’esercizio negativo si accompagna anche una riduzione degli
accantonamenti insieme a una maggior valorizzazione delle rimanenze di magazzino rispetto
all’esercizio economico precedente. La rilevanza per l’intero sistema sanitario regionale del
persistente andamento economico negativo dell’AOUUD risulta evidente ove si ponga mente
alla dimensione dell’Ente coinvolto (la maggiore tra tutte le aziende regionali).
Si dà atto che con la Deliberazione n. 2025 del 31 ottobre 2014, avente a oggetto “LR
49/1996, art. 29 – Gestione del servizio sanitario regionale nell’anno 2013 – approvazione degli
atti relativi al controllo annuale”, come modificata dalla successiva Delibera n. 2668 del 30
dicembre 2014, avente a oggetto “DGR 2025/2014,LR 49/1996, art. 29 – Gestione SSR Anno
2013 – Approvazione degli atti relativi al controllo annuale - Modifiche e Correzioni”, la Giunta
ha approvato il risultato economico consolidato del S.S.R., che evidenzia un utile di €
16.557.773 .
L’Amministrazione regionale, in sede di definizione dei risultati, ha ritenuto di non
conservare a incremento del patrimonio delle Aziende l’intero utile d’esercizio, attingendo a
tale crescita con la finalità di convertirla in contributi in conto d’esercizio, a copertura delle
esigenze di finanziamento di parte corrente per l’annualità 2014, ai sensi dell’art. 8, comma
23, L.R. n. 15 del 4 agosto 2014.
431
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Passando a considerare la gestione dell’esercizio 2014 degli Enti del SSR, la Sezione, in base
ai dati in suo possesso, acquisiti per le finalità del controllo di cui ai commi 3 e 4 del D.L. n.
174/2012, rileva preliminarmente che per il 2014 hanno proceduto ad adottare i risultati della
gestione 2014 entro il termine normativamente posto del 30 aprile (cfr. art. 29, c.1, l.r. n.
49/1996) tutti gli Enti ad eccezione dell’IRCSS “Burlo Garofolo”, che ha proceduto a
riadottare il documento consuntivo 2014 lo scorso 11 giugno, a seguito della riserva espressa
dal Collegio sindacale relativamente alle posizioni creditorie nei confronti della Regione e
delle successive verifiche effettuate dall’Istituto.
I dati ufficiali più aggiornati disponibili negli atti approvati dall’Amministrazione regionale
risultano essere quelli relativi al monitoraggio della gestione svolta dagli Enti nei primi sei
mesi dell’anno 2014, in particolare con la D.G.R. n. 2666 del 30 dicembre 2014 (recante “Lr
49/1996, art. 22 – gestione del servizio sanitario regionale:2° rendiconto trimestrale 2014 di
valutazione economica, finanziaria e gestionale”), in parziale ottemperanza alle previsioni
dell’art. 22, commi 3,4 e 6, della L.R. 19 dicembre 1996, n. 49.
Avendo attinto direttamente ai dati contabili elementari sulla base dei documenti come sopra
acquisiti, in particolare, di CE, in assenza, come detto, del consolidamento da operarsi dalla
Regione, nonché in assenza di dati ricavabili dal monitoraggio della competente Direzione
Regionale Salute successivi al mese di giugno 2014, la Sezione ha proceduto a elaborare
sintetiche evidenze, che di seguito si riportano:
Tabella 10 - enti del Servizio Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia - esercizio 2014 –
dati di bilancio: conto economico - totali riassuntivi regionali (in migliaia di euro)
VOCE CONTABILE (in migliaia di
euro) 2014 2013 incr.perc. 2014 su
2013
A) VALORE DELLA PRODUZIONE 3.211.868 3.350.808 -4,15
B) COSTI DELLA PRODUZIONE ( 3.215.936 ) ( 3.337.123 ) -3,63
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZ.
( 4.068 ) 13.685 -129,73
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI ( 513 ) ( 289 ) -77,56
D) RETTIFICHE DI VALORE DI 0 0
432
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Fonte: elaborazione della Corte dei conti – Sezione di controllo della regione FVG su dati contabili approvati dagli Enti sanitari pubblici regionali del Friuli Venezia Giulia con la formale adozione del Bilancio di esercizio per l’anno 2014 e trasmessi dagli Enti alla Sezione di controllo (Valori espressi in migliaia di Euro arrotondati al migliaio più vicino).
Sicuro interesse si ritiene possano ricoprire i dati di dettaglio relativi alla composizione e
andamento delle voci contabili di ricavo - Contributi d’esercizio, dati che di seguito si
espongono ad integrazione di quelli riassuntivi già esposti.
Tabella 150 - enti del Servizio Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia - esercizio 2014 – dati di bilancio: conto economico - contributi d'esercizio - totali riassuntivi regionali (in migliaia di euro)
VOCE CONTABILE (in migliaia di euro) 2014 2013 incr.perc. 2014
su 2013
1 Contributi d'esercizio
a) Contributi in conto esercizio da Regione 2.242.875 2.331.037 -3,78
b) Altri contributi in conto esercizio 32.012 33.711 -5,04
Origine: elaborazione della Corte dei conti – Sezione di controllo della sezione FVG su dati contabili approvati dagli Enti sanitari pubblici regionali del Friuli Venezia Giulia con la formale adozione del Bilancio di esercizio per l’anno 2014 e trasmessi dagli Enti alla Sezione di controllo (Valori espressi in migliaia di Euro arrotondati al migliaio più vicino).
Dalle elaborazioni come sopra effettuate, sinteticamente si evidenzia una perdita della
gestione caratteristica coperta dal saldo delle componenti straordinarie, nonché una riduzione
del contributo in conto economico dovuto a riduzione del finanziamento regionale, risultanze
che si palesano coerenti con i rilevati andamenti dei trasferimenti correnti dal bilancio
regionale al sistema degli Enti del SSR, come tratti dai sopra riportati dati sui flussi di cassa
tratti dalle risultanze del sistema SIOPE.
Si passa ora a rappresentare talune sintetiche osservazioni sul processo di riordino dell’assetto
ATTIVITA' FINANZIARIE
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
22.433 4.700 377,25
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B +-C +-D +-E)
17.852 18.096 -1,35
Imposte sul reddito dell'esercizio ( 1.537 ) ( 1.502 ) 2,38
UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO
16.315 16.595 -1,69
433
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale approvato nel 2014 con la L.R.
16 ottobre 2014, n. 17, di attuazione della L.R. 11 novembre 2013.
In via preliminare, va dato atto che la legge regionale n. 17/2014 nei suoi contenuti recepisce
fondamentalmente i principi e gli indirizzi di riforma dell’organizzazione dell’assistenza
sanitaria regionale indicati dai decreti–legge n. 95/2012 e n. 158/2012, meglio specificati e
sviluppati per l’articolazione organizzativa e l’attività sanitaria territoriale dal Patto per la
salute per gli anni 2014-2016.
Gli aspetti di maggior pregnanza nel citato atto normativo paiono essere quelli relativi alla
riorganizzazione degli Enti sul territorio; ai rapporti tra sistema sanitario e Università;
all’implementazione dell’assistenza sociosanitaria, anche in coerenza con le misure
normativamente poste in tema di revisione e contenimento della spesa ospedaliera pur nel
rispetto degli attuali LEA.
Di altrettanto, primario rilievo pare la previsione recata dall’art. 7 relativa all’istituzione
dell’Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi, cui è assegnata non solo la gestione
accentrata di funzioni amministrative per conto delle aziende, di consulenza e supporto sia a
queste che alla Direzione Salute, ma altresì funzioni di coordinamento, indirizzo e vigilanza
sugli Enti anche con riguardo alle funzioni di centrale di committenza e di soggetto
aggregatore del regime degli acquisti a servizio degli enti pubblici.
Da tale previsione, allorché verrà data piena operatività, in particolare, all’esercizio delle
funzioni da ultime riferite, è verosimile attendersi in sede regionale un quadro di compiuta
rispondenza agli obblighi di adeguamento ai principi di coordinamento della finanza pubblica
posti dal legislatore statale (in particolare agli artt.9, c. 5, del D.L. 66/2014, nonché 15, c. 13,
lett. d) del D.L. n. 95/2012), per lo svolgimento delle funzioni di aggregazione della domanda
nonché di centrale di committenza per l’acquisizione di beni e servizi, peraltro già
significativamente recepiti nell’ordinamento statale da fonti comunitarie, in particolare
attraverso le previsioni dell’art. 33, commi 1 e 2, del D.Lgs. n. 163/2006 - Codice dei contratti
pubblici.
Con riferimento, in ultimo, al sistema dei controlli interni (di gestione e strategico), preso
atto delle numerose misure e interventi adottati in Regione tanto in sede normativa quanto
in ambito propriamente amministrativo nel contesto della gestione sanitaria, comunicati alla
Sezione in sede di controlli già effettuati ai sensi e per le finalità di cui ai commi 3 e 4 dell’art.
434
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
1 del D.L. n. 174/2012, si sottolinea la necessità di una costante verifica del livello di
efficacia, adeguatezza e appropriatezza dagli stessi raggiunti, nella consapevolezza della loro
finalizzazione a obiettivi di reale ottimizzazione della produttività. In tal senso, riprendendo
in questa sede quanto già osservato da questa Corte in occasione di referti resi in sede
centrale, deve qui ribadirsi come, affinché l’adozione di procedure contabili e la revisione
complessiva delle norme contabili possa produrre risultati strutturali, è necessario che alle
procedure corrispondano adeguate capacità gestionali. Da qui il rilievo della formazione
professionale nell’ambito della programmazione sanitaria.
In tema di armonizzazione, di rilievo è l’osservazione per cui dalla appena avviata
applicazione dei principi posti dal Titolo II del D.Lgs. n. 118/2011, una volta implementata, è
verosimile attendersi importanti, positive ricadute anche rispetto ai risultati attesi in esito
alle iniziative normativamente imposte in tema di revisione della spesa in ambito sanitario,
nonché, anche e significativamente, in vista di una rimodulazione del sistema gestionale di
allocazione delle risorse, auspicabilmente effettuata attraverso il sistema dei fabbisogni
standard (nel solco del già avviato percorso in Regione) e al dichiarato fine di evitare una
politica di tagli lineari. Ulteriore, complessivo effetto che da tale ampio processo riformatore
dovrebbe discendere è quello di una rimodulazione della spesa sanitaria, improntata a criteri
e principi di ottimizzazione delle risorse.
11.2 L’entrata e la spesa sanitaria. Dinamiche del ciclo gestionale dell’entrata e della spesa sanitaria regionale nel triennio 2012-2014.
In questa sede viene esposta un’analisi finanziaria diretta a rappresentare le dinamiche che
hanno interessato le varie fasi del ciclo gestionale sia dell’entrata che della spesa sanitaria
della Regione Friuli Venezia Giulia nel triennio 2012-2014. Le risultanze contabili della
gestione di competenza nel triennio 2012-2014 vengono rappresentate, per quanto riguarda
l’entrata, nell’articolazione in titoli, e, per quanto riguarda la spesa, nell’articolazione sia in
titoli che nelle tre funzioni che compongono la finalità sanità pubblica.
435
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
11.3 Andamento dell’entrata sanitaria nel triennio 2012-2014
Viene ora effettuata un’analisi finanziaria diretta a rappresentare le dinamiche che hanno
interessato l’entrata sanitaria della Regione Friuli Venezia Giulia nel triennio 2012-2014. In
particolare si rappresentano le risultanze contabili della gestione di competenza negli anni
2012, 2013 e 2014 articolata in titoli.
I titoli di entrata coinvolti sono il titolo II (entrate derivanti da trasferimenti di parte
corrente dello Stato, dell'Unione Europea e di altri soggetti), il titolo III (entrate
extratributarie) e il titolo IV (entrate derivanti da alienazione, da trasformazione di capitale,
da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale) della rubrica “Salute,
Integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia”, nonché il titolo V (entrate derivanti
da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie) per la sola parte destinata alla copertura di
spese sanitarie in conto capitale.
La tabella che segue è diretta ad esporre l’andamento nel triennio 2012-2014 di previsioni
assestate e accertamenti su competenza con riferimento ai soli titoli II, III e IV dell’entrata
come sopra specificati.
436
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 151– andamento nel triennio 2012-2014 di previsioni assestate e di accertamenti su competenza per le entrate dei titoli II, III e IV della rubrica “Salute, Integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia”
entrate previsioni assestate accertamenti in conto competenza
2012 2013 2014 2012 2013 2014
titolo II - entrate derivanti da trasferimenti di parte corrente dello Stato, dell'Unione Europea e di altri soggetti
78.281.647,09
26.170.453,01
109.389.666,33
75.159.557,32
27.055.791,31
108.539.275,12
titolo III - entrate extratributarie
17.274.545,44
32.867.500,00
6.362.500,00
19.680.379,08
32.302.646,13
10.024.110,66
titolo IV - entrate derivanti da alienazione, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale
2.188.865,85
90.960.608,33
70.408,85
2.188.865,85
90.950.190,13
70.408,85
totale
97.745.058,38
149.998.561,34
115.822.575,18
97.028.802,25
150.308.627,57
118.633.794,63
Fonte: rendiconti 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
437
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Previsioni assestate e accertamenti su competenza nel triennio 2012-2014 presentano un
andamento marcatamente oscillante, crescente nel passaggio dal 2012 al 2013, con variazioni
pari a euro + 52,25 milioni (+ 53,46%) per le previsioni assestate e pari a euro + 53,28 milioni
(+ 54,91%) per gli accertamenti su competenza, e decrescente nel passaggio dal 2013 al 2014,
con variazioni pari a euro – 34,17 milioni (- 22,78%) per le previsioni assestate e pari a euro -
31,67 milioni (- 21,07%) per gli accertamenti su competenza.
Si evidenzia che, mentre nel 2012 gli accertamenti su competenza (euro 97,03 milioni)
presentano un valore più basso (- 0,73%, euro – 716,26 mila) delle previsioni assestate (97,74
milioni), sia nel 2013 che nel 2014 gli accertamenti su competenza (euro 150,30 milioni e euro
118,63 milioni) presentano valori superiori (+ 0,21%, euro + 310,06 mila nel 2013 e + 2,43%,
euro + 2,81 milioni nel 2014) alle corrispondenti previsioni assestate (euro 149,99 milioni e
euro 115,82 milioni).
Lo scostamento tra accertamenti su competenza e previsioni assestate che ha caratterizzato il
2014 è principalmente attribuibile al titolo III (entrate extratributarie) che presenta una
variazione tra accertamenti su competenza e previsioni assestate pari a + 57,55% (euro +
3,66 milioni) dovuta a altre entrate correnti, in particolare per il recupero di somme erogate e
relativi interessi per un valore pari a euro 6,36 milioni in fase di assestamento ed un valore
pari a euro 9,96 milioni in fase di accertamento, la cui la parte più consistente è da imputarsi
al capitolo 824 (entrate derivanti dal versamento delle somme dovute dalle aziende
farmaceutiche a titolo di pay-back) che presenta nel 2014 previsioni assestate pari a euro 6
milioni e accertamenti su competenza pari a euro 6,86 milioni.
Si evidenziano ancora, tra gli accertamenti di competenza del titolo II, per l’anno 2012 quelli
relativi al capitolo 1275 (acquisizione di fondi da destinare al finanziamento di spese di parte
corrente per il servizio sanitario nella regione - mobilità ospedaliera dal 2005 al 2010 a carico
del fondo sanitario nazionale) pari a euro 67,76 milioni, e per l’anno 2014 quelli relativi al
capitolo 2275 (acquisizione di fondi per la mobilità sanitaria interregionale a carico del fondo
sanitario nazionale dal 2010) pari a euro 68,44 milioni.
Il grafico che segue è diretto ad evidenziare i valori assunti da previsioni assestate e da
accertamenti su competenza negli anni 2012, 2013 e 2014 nella ripartizione nei titoli II, III e
IV delle entrate della rubrica “Salute, Integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e
famiglia”.
438
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 24 – previsioni assestate e accertamenti in conto competenza nel triennio 2012-2014 per le entrate dei titoli II, III e IV della rubrica “Salute, Integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia”
A completamento della parte relativa alle entrate sanitarie per i titoli II, III e IV, si riporta
ancora la tabella diretta ad evidenziare l’importo dei residui attivi iniziali e finali nel triennio
2012-2014.
‐
20.000.000,00
40.000.000,00
60.000.000,00
80.000.000,00
100.000.000,00
120.000.000,00
140.000.000,00
160.000.000,00
previsioni assestate
accertam
enti in
conto
competen
za
previsioni assestate
accertam
enti in
conto
competen
za
previsioni assestate
accertam
enti in
conto
competen
za
2012 2013 2014
titolo IV
titolo III
titolo II
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 152 – andamento nel triennio 2012-2014 dei residui iniziali e dei residui attivi finali per le entrate dei titoli II, III e IV della rubrica “Salute, Integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia”
entrate residui iniziali residui finali
2012 2013 2014 2012 2013 2014
titolo II - entrate derivanti da trasferimenti di parte corrente dello Stato, dell'Unione Europea e di altri soggetti
12.437.307,73
2.329.572,79
2.262.907,05
2.329.572,79
2.262.907,05
14.139.321,23
titolo III - entrate extratributarie
649.808,82
403,28
409.580,51
403,28
409.580,51
2.098.700,68
titolo IV - entrate derivanti da alienazione, da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale
81.211.691,94
72.800.789,75
95.269.362,79
72.800.789,75
95.269.362,79
93.537.972,93
totale
94.298.808,49
75.130.765,82
97.941.850,35
75.130.765,82
97.941.850,35
109.775.994,84
Fonte: rendiconti 2012, 2013 e 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Dati elaborati dalla Sezione.
440
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’andamento dei residui attivi finali nel triennio 2012-2014 risulta essere crescente, con valori
pari a euro 75,13 milioni nel 2012, euro 97,94 milioni nel 2013 e euro 109,77 milioni nel 2014.
Dunque, nel passaggio dal 2012 al 2013 i residui al 31.12 hanno registrato una variazione pari
a euro + 22,81 milioni (+ 30,36%), mentre nel passaggio dal 2013 al 2014 la variazione è stata
più contenuta e pari a euro + 11,83 milioni (+ 12,08%).
Per quanto riguarda la variazione di segno positivo nel passaggio dal 2012 al 2013, essa è
principalmente imputabile al titolo IV (entrate derivanti da alienazione, da trasformazione di
capitale, da riscossione di crediti e da trasferimenti in conto capitale) ed è stata determinata
dalla variazione dei trasferimenti in conto capitale da Amministrazioni pubbliche nelle
assegnazioni per interventi in ambito sanitario e socio-sanitario in seguito a variazioni del
capitolo 2287 (acquisizione di fondi per interventi di ristrutturazione edilizia e
ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e per la realizzazione di
residenze per anziani e soggetti non autosufficienti – accordo di programma 2013) che passa
da euro 69,97 milioni nel 2012 ad euro 89,12 milioni nel 2013.
La variazione nel 2013/2014 è invece da imputarsi principalmente al titolo II (entrate
derivanti da trasferimenti di parte corrente dello Stato, dell'Unione Europea e di altri
soggetti) per euro + 11,87 milioni (+ 524,83%) ed è stata determinata principalmente da
trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche, principalmente per assegnazioni per
interventi in ambito sanitario e socio-sanitario, da attribuirsi al capitolo 2853 (entrate
derivanti da ripiano dello sfondamento del tetto del 3,5% della spesa farmaceutica
ospedaliera) con un importo di euro 11,82 milioni nel 2014 ed un importo nullo nel 2013.
A completamento dell’analisi delle entrate sanitarie nel triennio 2012-2014, si analizza la
parte relativa alle entrate del titolo V (entrate derivanti da mutui, prestiti o altre operazioni
creditizie) che finanzia le spese in conto capitale della rubrica “Salute, Integrazione socio-
sanitaria, politiche sociali e famiglia”153; il riferimento è in particolare ai dati del capitolo di
entrata 1650 ubi 5.2.257 (ricavo derivante dalle operazioni di ricorso al mercato finanziario
destinato al finanziamento di spese di interesse regionale), per la sola parte che finanzia le
spese sanitarie come sopra evidenziate. In relazione ai riferimenti contabili sopra specificati,
nella tabella di seguito riportata sono stati elaborati i dati, per il triennio 2012-2014, degli 153 Si tratta delle spese relative ai capitoli numero 3597, 4113, 4114, 4389, 4399, 4446, 4447, 4849, 4851, 4931, 4933, 4942, 4948.
441
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
accertamenti in conto competenza, nonché dei riaccertamenti in conto residui riferiti agli
esercizi precedenti.
Tabella 153 – accertamenti in conto competenza e riaccertamenti in conto residui sul capitolo di entrata di indebitamento (tit. V) n. 1650 (per la quota parte riferita al finanziamento di spese sanitarie)
accertamenti e riaccertamenti 2012 2013 2014
accertamenti su competenza
37.319.106,81
50.200.000,00
20.000.000,00
riaccertamenti in conto residui anteriori al 2012
298.989.210,40
262.368.601,59
94.732.120,80
riaccertamenti in conto residui anno 2012
-
27.257.517,71
26.553.248,95
riaccertamenti in conto residui anno 2013
- -
50.064.643,37
TOTALE
336.308.317,21
339.826.119,30
191.350.013,12
Fonte: decreto della Regione Friuli Venezia Giulia, Direzione centrale Finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie n. 807 del 6/5/2015 ad oggetto "Ricognizione dei crediti esistenti al 1 gennaio 2015 con riferimento ai capitoli di entrata del bilancio regionale n. 1650 e n. 1688 con evidenza dei capitoli di spesa e relativi impegni ad essi correlati"; decreto della Regione Friuli Venezia Giulia, Direzione centrale Finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie n. 537 del 24/3/2014 ad oggetto "Ricognizione dei crediti esistenti al 1 gennaio 2014 con riferimento ai capitoli di entrata del bilancio regionale n. 1650 e n. 1688 con evidenza dei capitoli di spesa e relativi impegni ad essi correlati"; decreto della Regione Friuli Venezia Giulia, Direzione centrale Finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie n. 366 del 5/3/2013 ad oggetto "Ricognizione dei crediti esistenti al 1 gennaio 2013 con riferimento ai capitoli di entrata del bilancio regionale n. 1650 e n. 1688 con evidenza dei capitoli di spesa e relativi impegni ad essi correlati". Dati elaborati dalla Sezione con riferimento al capitolo di entrata n. 1650, per la parte che finanzia le spese in conto capitale della rubrica “Salute, Integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia” (il riferimento è ai capitoli di spesa numero 3597,4113,4114,4389,4399,4446,4447,4849,4851,4931,4933,4942,4948).
Si precisa che, a fronte degli accertamenti totali indicati nella tabella, sussiste pari importo di
mutui autorizzati e non contratti al termine dell’esercizio (cd. debito potenziale), nel senso
indicato nella parte della relazione relativa all'indebitamento; gli accertamenti totali
registrati al 31.12.2014 trovano completa correlazione con la parte del debito potenziale
rappresentato dalle residue (da intendersi al netto delle riduzioni rispetto alle somme
inizialmente oggetto dei contratti di prestito effettuate a seguito sostanzialmente di economie
di spesa) somme oggetto della stipulazione dei contratti di prestito stipulati nel 2012, 2013 e
2014 e con riferimento ai quali non è stata richiesta alcuna somministrazione. La Sezione
evidenzia la diminuzione della parte di spese in conto capitale finanziate attraverso il
“potenziale” indebitamento (nel senso di cui sopra), soprattutto con riferimento al 2014 (da
336,3 milioni nel 2012 a 191,4 milioni nel 2014).
442
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
11.4 Andamento della spesa sanitaria nel triennio 2012-2014
Viene ora effettuata un’analisi finanziaria diretta a rappresentare le dinamiche che hanno
interessato la spesa sanitaria della Regione Friuli Venezia Giulia nel triennio 2012-2014.
Nella tabella che segue si riportano per la finalità 7 (sanità pubblica) del bilancio regionale i
dati della gestione di competenza relativi a stanziamento assestato, impegni, trasferimenti ed
economie nel triennio 2012-2014 da spese correnti, da spese d’investimento e da spese
effettive.
443
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 154 - andamento nel triennio 2012-2014 per la finalità sanità pubblica
finalità 7 (sanità pubblica) - gestione di competenza triennio 2012-2014 in migliaia di euro
totali stanziamento assestato impegni trasferimenti economie
2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2012 2013 2014
da spese correnti
2.402.023
2.273.267
2.296.389
2.377.332
2.239.691
2.247.287
22.770
30.931
-
1.921
2.645
49.102
da spese d'investimento
205.902
243.038
223.840
84.439
44.692
217.930
61.234
157.229
-
60.230
41.116
5.910
da spese effettive
2.607.926
2.516.305
2.520.230
2.461.771
2.284.383
2.465.217
84.003
188.160
-
62.151
43.761
55.012
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
444
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La finalità sanità pubblica è caratterizzata da uno stanziamento assestato da spese effettive pari a
euro 2.607,93 milioni nel 2012, euro 2.516,30 milioni nel 2013 e euro 2.520,23 milioni nel 2014, e
dunque con andamento oscillante, precisamente decrescente nel passaggio dal 2012 al 2013 (euro –
91,62 milioni, - 3,51%) e crescente nel passaggio dal 2013 al 2014 (euro + 3,92 milioni, + 0,16%).
La variazione nel triennio 2012-2014 è invece di segno negativo e pari a euro – 87,70 milioni (-
3,36%).
Il lieve incremento che ha caratterizzato lo stanziamento assestato da spese effettive nel passaggio
dal 2013 al 2014 è stato determinato da una variazione di segno positivo della parte corrente (+
1,02%, euro + 23,12 milioni) e da una variazione di segno negativo della parte in conto capitale (-
7,90%, euro – 19,20 milioni).
Sempre nel 2013/2014, per le somme impegnate l’incremento è stato più consistente sia in termini
percentuali (+ 7,92%) che in termini assoluti (euro + 180,83 milioni) e determinato quasi
interamente dalla variazione di segno positivo degli impegni da spese di investimento (+ 387,63%,
euro + 173,24 milioni). La variazione sempre di segno positivo che ha interessato gli impegni da
spese correnti è stata invece più contenuta (+ 0,34%, euro + 7,59 milioni).
In particolare, come già evidenziato nella parte di questa relazione che tratta le dinamiche generali
della spesa regionale, la finalità sanità pubblica risulta essere tra tutte le finalità, quella che
presenta, nel passaggio dal 2013 al 2014, per quanto riguarda gli impegni da spese effettive, la
variazione positiva in termini assoluti di entità maggiore, determinata principalmente dalla
variazione della funzione servizio sanitario regionale (euro + 178,83 milioni) e in particolare da
strutture sanitarie e ospedaliere per spese d’investimento (euro + 170,33 milioni).
La composizione della spesa sanitaria è determinata prioritariamente da spese correnti. Nel
triennio 2012-2014, infatti, il 92,10%, il 90,34% ed il 91,12% dello stanziamento assestato ed il
96,57%, il 98,04% ed il 91,16% delle somme impegnate sono di parte corrente.
Dal momento che a decorrere dall’anno 2014 è stato eliminato l’istituto delle somme trasferite, i
dati relativi ai trasferimenti per l’anno 2014 hanno valore pari a 0154. Per quanto riguarda le
154 La Regione Friuli Venezia Giulia, allo scopo di garantire la rispondenza del proprio assetto contabile alla disciplina dell’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni ai sensi del decreto legislativo 23.6.2011, n. 118 come modificato dal decreto legislativo 126 del 2014, ha proceduto ad adeguare la legge regionale 8.8.2007, n. 21 in materia di contabilità regionale. In questo contesto le disposizioni di cui all’articolo 13, commi 3 e 7 della legge regionale 27 del 2014 hanno sostituito l’articolo 31 della suindicata legge regionale 21 del 2007. L’articolo 31, comma 1 della legge regionale 8.8.2007, n. 21 stabilisce ora che le quote degli stanziamenti di spesa non impegnati entro la chiusura dell’esercizio finanziario costituiscono economia di bilancio.
445
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
economie da spese effettive (euro 55,01 milioni), l’89,26% (euro 49,10 milioni) è di parte corrente,
mentre solo il restante 10,74% (euro 5,91 milioni) è di parte capitale.
I tre grafici che seguono mettono in evidenza quanto appena descritto relativamente
all’andamento nel triennio 2012-2014 di stanziamenti assestati ed impegni da spese effettive e poi,
separatamente, da spese correnti e da spese d’investimento.
Figura 25 – gestione di competenza da spese effettive nel triennio 2012-2014 per la finalità sanità pubblica
Figura 26 - gestione di competenza da spese correnti nel triennio 2012-2014 per la finalità sanità pubblica
-
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
2012 2013 2014
FINALITA' 7 (SANITA' PUBBLICA) - gestione di competenza da spese effettive in migliaia di euro
stanziamento assestato
impegni
-
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
2012 2013 2014
FINALITA' 7 (SANITA' PUBBLICA) - gestione di competenza da spese correnti in migliaia di euro
stanziamento assestato
impegni
446
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Figura 27 - gestione di competenza da spese d’investimento nel triennio 2012-2014 per la finalità sanità pubblica
11.5 La Spesa sanitaria nell’anno 2014 Come meglio evidenziato nella parte di questa relazione che tratta le dinamiche generali della spesa
regionale, nel 2014, la finalità sanità pubblica è, tra tutte le finalità, quella che presenta la maggior
incidenza sia sullo stanziamento assestato complessivo da spese effettive (36,82%) e da spese
correnti (49,25%) che sugli impegni complessivi da spese effettive (49,44%) e da spese correnti
(57,40%).
In particolare, il valore più elevato assunto nel 2014 dall’indicatore di gestione di competenza
capacità d’impegno, costituito dal rapporto tra gli impegni di competenza e gli stanziamenti
assestati e diretto ad esprimere l’attitudine a tradurre in programmi di spesa le decisioni politiche
sulla ripartizione delle risorse, è proprio quello di cui alla finalità sanità pubblica (97,82%).
La tabella che segue evidenzia le risultanze globali da gestione di competenza per l’anno 2014 di cui
alla finalità 7 (sanità pubblica), come ripartita nelle tre funzioni e quindi nelle rispettive ubi, con
riferimento a stanziamento assestato, impegni, trasferimenti ed economie.
-
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
2012 2013 2014
FINALITA' 7 (SANITA' PUBBLICA) - gestione di competenza da spese d'investimento in migliaia di euro
stanziamento assestato
impegni
447
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 155 – gestione di competenza per la finalità sanità pubblica
gestione di competenza - anno 2014
finalità 7 (sanità pubblica) stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
funzione 7.1 - servizio sanitario regionale:
2.508.968.556,55
2.459.103.521,67
-
49.865.034,88
ubi 7.1.1131 - servizi sanitari e ospedalieri
2.280.844.241,82
2.237.181.554,63
-
43.662.687,19
ubi 7.1.1135 - strutture sanitarie e ospedaliere
228.124.314,73
221.921.967,04
-
6.202.347,69
funzione 7.2 - interventi integrativi sanità e servizi veterinari:
1.244.776,61
1.043.503,44
-
201.273,17
ubi 7.2.1132 - interventi integrativi sanità
20.000,00
20.000,00
-
-
ubi 7.2.1134 - sanità veterinaria
1.224.776,61
1.023.503,44
-
201.273,17
funzione 7.3 - ricerca e sviluppo, formazione, promozione:
10.016.149,84
5.070.050,14
-
4.946.099,70
ubi 7.3.2025 - formazione e promozione
6.228.877,30
2.733.253,17
-
3.495.624,13
ubi 7.3.2026 - pianificazione e programmazione
3.787.272,54
2.336.796,97
-
1.450.475,57
totale finalità 7 (sanità pubblica)
2.520.229.483,00
2.465.217.075,25
-
55.012.407,75
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Le incidenze maggiori sia sullo stanziamento assestato da spese effettive (euro 2.520,23 milioni),
che sugli impegni da spese effettive (euro 2.465,22 milioni) della finalità sanità pubblica, sono
quelle afferenti alla funzione 7.1 (servizio sanitario regionale) con percentuali di, rispettivamente,
99,55% (euro 2.508,97 milioni) e 99,75% (euro 2.459,10 milioni).
Con riferimento alla funzione 7.1 (servizio sanitario regionale), è la ubi 7.1.1131 (servizi sanitari e
ospedalieri) ad incidere maggiormente sia sullo stanziamento assestato da spese effettive (90,91%,
corrispondente ad euro 2.280,84 milioni) che sugli impegni da spese effettive (90,98%,
corrispondente ad euro 2.237,18 milioni). Per la ubi 7.1.1135 (strutture sanitarie e ospedaliere) le
incidenze sullo stanziamento assestato e sugli impegni della finalità sanità pubblica sono
decisamente più basse (9,09%, corrispondente ad euro 228,12 milioni, e 9,02%, corrispondente ad
euro 221,92 milioni).
448
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’impatto delle altre due funzioni, la funzione 7.2 (interventi integrativi sanità e servizi veterinari)
e la funzione 7.3 (ricerca e sviluppo, formazione, promozione) sulla finalità sanità pubblica è invece
di entità trascurabile (0,05% e 0,40% dello stanziamento assestato da spese effettive, e 0,04% e
0,21% degli impegni da spese effettive).
La tabella che segue evidenzia le incidenze percentuali di impegni, trasferimenti ed economie da
spese effettive di ciascuna delle tre funzioni e di ciascuna ubi sui corrispondenti importi dello
stanziamento assestato da spese effettive.
Tabella 156 – incidenze sullo stanziamento assestato per la finalità sanità pubblica gestione di competenza - anno 2014 - incidenze sullo stanziamento assestato di impegni, trasferimenti ed
economie
finalità 7 (sanità pubblica) impegni trasferimenti economie
funzione 7.1 - servizio sanitario regionale: 98,01% 0,00% 1,99%
ubi 7.1.1131 - servizi sanitari e ospedalieri 98,09% 0,00% 1,91%
ubi 7.1.1135 - strutture sanitarie e ospedaliere 97,28% 0,00% 2,72%
funzione 7.2 - interventi integrativi sanità e servizi veterinari:
83,83% 0,00% 16,17%
ubi 7.2.1132 - interventi integrativi sanità 100,00% 0,00% 0,00%
ubi 7.2.1134 - sanità veterinaria 83,57% 0,00% 16,43%
funzione 7.3 - ricerca e sviluppo, formazione, promozione:
50,62% 0,00% 49,38%
ubi 7.3.2025 - formazione e promozione 43,88% 0,00% 56,12%
ubi 7.3.2026 - pianificazione e programmazione 61,70% 0,00% 38,30%
totale finalità 7 (sanità pubblica) 97,82% 0,00% 2,18%
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Dunque, complessivamente, ben il 97,82% delle somme stanziate è stato impegnato.
Al fine di fornire un quadro completo, si riportano ancora le conclusioni a cui si è giunti nella parte
di questa relazione che tratta le dinamiche generali della spesa regionale, con riferimento al tema
dei residui passivi.
La più intensa concentrazione di residui passivi al 31.12.2014 si registra proprio a carico delle
449
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
finalità sanità pubblica (19,14% del totale, euro 266,72 milioni). Inoltre, sebbene la variazione dei
residui passivi complessivi tra l’inizio e la fine del 2014 sia di segno negativo (- 12,08%, euro –
191,38 milioni), sono quattro le finalità che presentano tra inizio e fine 2014 variazioni di segno
positivo. Tra queste vi è anche la finalità sanità pubblica che si distingue per l’incremento più
significativo in termini assoluti (euro + 147,16 milioni, + 123,09%) determinato principalmente
dalla variazione positiva che ha interessato la funzione strutture sanitarie e ospedaliere per spese
d’investimento (euro + 159,54 milioni).
Dopo questa analisi di carattere generale, si procede ad analizzare il contenuto della funzione 7.1
(servizio sanitario regionale), che come evidenziato è quella che incide maggiormente sulla finalità
sanità pubblica, nella sua scomposizione nelle ubi 7.1.1131 (servizi sanitari e ospedalieri) e 7.1.1135
(strutture sanitarie e ospedaliere).
11.6 Funzione 7.1 (Servizio Sanitario Regionale)
Alla funzione 7.1 (servizio sanitario regionale) afferiscono le ubi 7.1.1131 (servizi sanitari e
ospedalieri) e 7.1.1135 (strutture sanitarie e ospedaliere), caratterizzate da uno stanziamento
assestato da spese effettive pari a, rispettivamente, euro 2.280,84 milioni e euro 228,12 milioni.
Nella tabella che segue vengono evidenziati, per la ubi 7.1.1131 (servizi sanitari e ospedalieri), gli
importi relativi a stanziamento assestato, impegni, trasferimenti ed economie, per l’anno 2014,
distinguendo la parte da spese correnti e quella da spese d’investimento, per ciascun capitolo
coinvolto.
Tabella 157 – ubi 7.1.1131 (servizi sanitari e ospedalieri)
FUNZIONE 7.1 - servizio sanitario regionale - anno 2014 ubi 7.1.1.1131 - servizi sanitari e ospedalieri (spese correnti)
capitoli descrizione stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
1140
spese per l'attuazione di accordi di collaborazione con l'Istituto superiore della sanità in materia di flussi informativi
20.000,00
-
-
20.000,00
1240
spese per l'attuazione di accordi di collaborazione con l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
-
-
-
-
450
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
FUNZIONE 7.1 - servizio sanitario regionale - anno 2014 ubi 7.1.1.1131 - servizi sanitari e ospedalieri (spese correnti)
capitoli descrizione stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
2042
spese per il rimborso dell'assistenza psicologica per le vittime del terrorismo e loro familiari
9.861,63
7.751,63
-
2.110,00
2083
spese per rimborsi forfettari delle spese sostenute per gli accertamenti medico-legali sul personale scolastico ed educativo assente dal servizio per malattia effettuati dalle aziende sanitarie locali
1.604.943,61
744.502,26
-
860.441,35
2195 attività enti servizio sanitario regionale - fondi statali
4.265.795,50
-
-
4.265.795,50
2853
attività derivanti da ripiano dello sfondamento del tetto del 3,5% della spesa farmaceutica ospedaliera
16.701.715,00
-
-
16.701.715,00
2993
finanziamenti per l'attuazione di accordi di collaborazione con il ministero della salute per attività di verifica e supporto relativa al repertorio nazionale dei dispositivi medici
360.000,00
-
-
360.000,00
3994
spese per la valutazione della qualità delle strutture ospedaliere secondo la prospettiva del cittadino
1.600,00
-
-
1.600,00
4073 campagne di informazione in materia di cure palliative e di terapia del dolore
23.750,00
-
-
23.750,00
4074 programmi di sviluppo delle cure palliative
23.750,00
-
-
23.750,00
4087 oneri derivanti dalla gestione liquidatoria dell'Agenzia regionale della sanità
5.203.052,15
-
-
5.203.052,15
4088
finanziamenti per progetti attuativi del piano sanitario nazionale - linea malattie rare
125.000,00
125.000,00
-
-
4197
oneri derivanti dalla gestione liquidatoria dell'Agenzia regionale della sanità - spese dirette
255.618,59
-
-
255.618,59
451
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
FUNZIONE 7.1 - servizio sanitario regionale - anno 2014 ubi 7.1.1.1131 - servizi sanitari e ospedalieri (spese correnti)
capitoli descrizione stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
4362 attività enti servizio sanitario regionale
2.125.804.550,00
2.125.804.550,00
-
-
4363
finanziamenti per la realizzazione di progetti specifici già iniziati dall'Agenzia regionale della sanità
679.334,63
203.577,76
-
475.756,87
4371
trasferimenti alle aziende per i servizi sanitari per l'esercizio delle funzioni trasferite alla regione ai sensi del decreto legislativo 126/2005 in materia di salute e sanità veterinaria attribuite - fondi statali
1.782.265,69
-
-
1.782.265,69
4461 attività enti servizio sanitario regionale - fondi statali
10.958.132,28
-
-
10.958.132,28
4462 attività enti servizio sanitario regionale - fondi statali
1.300.860,00
-
-
1.300.860,00
4472 attività enti servizio sanitario regionale - fondi statali
7.129.062,76
5.730.677,00
-
1.398.385,76
4962
sistema informativo integrato regionale - spese di gestione per l'attività informatica per gli enti del servizio sanitario regionale
26.673.245,25
26.670.654,78
-
2.590,47
7275
finanziamento agli enti che esercitano nella Regione le funzioni del servizio sanitario nazionale per mobilità sanitaria interregionale dal 2010
68.438.539,73
68.438.539,73
-
-
totale da spese correnti
2.271.361.076,82
2.227.725.253,16
-
43.635.823,66
452
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
ubi 7.1.2.1131 - servizi sanitari e ospedalieri (spese d'investimento)
capitoli descrizione stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
4464
spese per l'avvio in via sperimentale di un sistema di connessione informatica tra il sistema informativo sanitario e sociosanitario regionale, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le farmacie
-
-
-
-
4963
sistema informativo integrato regionale - spese per la realizzazione e l'acquisizione di software applicativo per le attività degli enti del servizio sanitario regionale
6.476.380,00
6.471.066,93
-
5.313,07
4964
sistema informativo integrato regionale - spese per la realizzazione e l'acquisizione di software applicativo per le attività degli enti del servizio sanitario regionale - ricorso al mercato finanziario
3.006.785,00
2.985.234,54
-
21.550,46
totale da spese d'investimento 9.483.165,00
9.456.301,47
-
26.863,53
totale da spese effettive
2.280.844.241,82
2.237.181.554,63
-
43.662.687,19
Fonte: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Dalle tabelle sopra riportate si ricava dunque che lo stanziamento assestato da spesa corrente
ammonta ad euro 2.271,36 milioni, mentre quello da spese d’investimento ad euro 9,48 milioni.
Il 93,59% (euro 2.125,80 milioni) dello stanziamento assestato di parte corrente ed il 95,42% (euro
2.125,80 milioni) degli impegni di parte corrente afferiscono al capitolo 4362 (attività enti servizio
sanitario regionale). E’ infatti proprio sul capitolo 4362 del bilancio regionale che trova allocazione
la quota più importante delle risorse atte a finanziare l’attività corrente degli enti del servizio
sanitario regionale.
Dal momento che con legge regionale n. 17 del 16.10.2014 è stato adottato il riordino dell’assetto
453
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione
sanitaria e sociosanitaria, a partire dall’ultimo trimestre dell’anno 2014 gli sforzi per realizzare le
attività programmate si sono incrociati con gli sforzi di cambiamento richiesti dalla riforma. Nella
relazione di verifica allegata al rendiconto generale dell’esercizio 2014 è comunque precisato che,
per quanto riguarda le attività svolte nel 2014, è stato registrato un sostanziale mantenimento dei
livelli di assistenza erogati in termini di prestazioni, di attuazione di linee progettuali orientate al
miglioramento della qualità delle prestazioni e degli interventi sanitari e di progetti di
miglioramento gestionale.
Si riporta ancora, la tabella che evidenzia, per la ubi 7.1.1135 (strutture sanitarie e ospedaliere), gli
importi relativi a stanziamento assestato, impegni, trasferimenti ed economie, per l’anno 2014,
distinguendo la parte da spese correnti e quella da spese d’investimento, per ciascun capitolo
coinvolto.
Tabella 158 – ubi 7.1.1135 (strutture sanitarie e ospedaliere)
FUNZIONE 7.1 - servizio sanitario regionale - anno 2014
ubi 7.1.1.1135 - strutture sanitarie e ospedaliere (spese correnti)
capitoli descrizione stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
4354
interventi per la realizzazione di opere di edilizia sanitaria e acquisizione di apparecchiature sanitarie mediante strumenti di locazione finanziaria e finanza di progetto
16.249.523,07
15.072.236,22
-
1.177.286,85
totale da spese correnti
16.249.523,07
15.072.236,22
-
1.177.286,85
454
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
ubi 7.1.2.1135 - strutture sanitarie e ospedaliere (spese d'investimento)
capitoli descrizione stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
2992
finanziamenti per interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, nonché di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti, finalizzati al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari
1.484.751,20
-
-
1.484.751,20
3577
finanziamento di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, nonché di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti - accordo di programma 2013 - polo ospedaliero udinese - III lotto
43.694.575,91
43.694.575,91
-
-
3587
finanziamento di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, nonché di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti - accordo di programma 2013 - comprensorio di Cattinara di Trieste
45.429.677,84
45.429.677,84
-
-
3597
riqualificazione del polo ospedaliero udinese III lotto - finanziato con ricorso al mercato finanziario
2.299.714,52
2.299.714,52
-
-
4378
finanziamenti di investimenti nella Regione per il servizio sanitario nazionale - ospedale di Udine - quarto lotto - fondi regionali
9.800.676,94
9.800.676,94
-
455
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
ubi 7.1.2.1135 - strutture sanitarie e ospedaliere (spese d'investimento)
capitoli descrizione stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
4389
finanziamenti di investimenti nella Regione per il servizio sanitario nazionale - ospedale di Udine - quarto lotto - ricorso al mercato finanziario
20.000.000,00
20.000.000,00
-
-
4398
finanziamenti di investimenti nella regione per il servizio sanitario nazionale - fondi regionali
24.235.323,06
24.235.323,06
-
-
4399
finanziamenti di investimenti nella regione per il servizio sanitario nazionale - ricorso al mercato finanziario
20.763.102,20
20.628.574,90
-
134.527,30
4412
finanziamento al Comune di Aviano per concorrere alla realizzazione di una nuova sede destinata a ospitare in modo integrato anche le funzioni distrettuali di competenza dell'azienda per i servizi sanitari n. 6 "Friuli Occidentale"
80.000,00
-
-
80.000,00
4420
finanziamento di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, nonché di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti
981.268,11
-
-
981.268,11
4422
contributo all'Azienda ospedaliera universitaria "Ospedali Riuniti" di Trieste per la realizzazione di un asilo nido aziendale per i figli dei dipendenti dell'azienda medesima, dell'azienda per i servizi sanitari n. 1 "Triestina" e dell'istituto di ricovero e cura a carattere scientifico "Burlo Garofalo"
-
-
-
-
456
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
ubi 7.1.2.1135 - strutture sanitarie e ospedaliere (spese d'investimento)
capitoli descrizione stanziamento
assestato impegni trasferimenti economie
4426
finanziamento pluriennale al Comune di Lignano Sabbiadoro a sollievo degli oneri in linea capitale e interessi del mutuo o di altra forma di ricorso al mercato finanziario stipulati per la progettazione e la costruzione del nuovo edificio destinato a punto di primo soccorso
300.000,00
-
-
300.000,00
4430
finanziamenti per la realizzazione di strutture per l'assistenza palliativa e di supporto prioritariamente per i pazienti affetti da patologia neoplastica terminale
2.655.701,88
611.187,65
-
2.044.514,23
4446
finanziamento per la costruzione del Nuovo Ospedale di Pordenone - ricorso al mercato finanziario
20.000.000,00
20.000.000,00
-
-
4447
finanziamento per il riordino della rete ospedaliera triestina - comprensorio di Cattinara - ricorso al mercato finanziario
20.000.000,00
20.000.000,00
-
-
4713
contributo straordinario al Comune di Meduno, a titolo di sostegno, per le spese connesse alla realizzazione di un poliambulatorio specialistico
150.000,00
150.000,00
-
-
totale da spese d'investimento
211.874.791,66
206.849.730,82
-
5.025.060,84
totale da spese effettive 228.124.314,73
221.921.967,04
-
6.202.347,69
Origine: dati comunicati dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Friuli Venezia Giulia trasmessi in esito a richiesta istruttoria della Sezione. Dati elaborati dalla Sezione.
Dunque lo stanziamento assestato da spesa corrente ammonta ad euro 16,25 milioni, mentre quello
da spese d’investimento ad euro 211,87 milioni.
I capitoli che incidono maggiormente sono il 3587 (finanziamento di interventi in materia di
ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico,
457
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
nonché di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti - accordo di
programma 2013 - comprensorio di Cattinara di Trieste) ed il 3577 (finanziamento di interventi in
materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario
pubblico, nonché di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti - accordo di
programma 2013 - polo ospedaliero udinese - III lotto) con importi di, rispettivamente, euro 45,43
milioni e euro 43,69 milioni, sia per lo stanziamento assestato che per le somme impegnate.
11.7 Il Sistema Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia nell’anno 2014 – Prime valutazioni sulla legge regionale 16 ottobre 2014, n. 17.
All’inizio della presente Legislatura è stata adottata una legge regionale di principio per il riordino
istituzionale e organizzativo del sistema sanitario pubblico regionale, la n. 17 del 2013. 155 In
attuazione di tale legge di principio il Legislatore regionale ha dato poi corso all’approvazione della
legge regionale 16 ottobre 2014, n. 17, recante Riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del
Servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria.156
In via preliminare, va preso atto che la legge regionale n. 17/2014 nei suoi contenuti recepisce
fondamentalmente i principi e gli indirizzi di riforma dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria
regionale indicati dai decreti–legge n. 95/2012157 e n. 158/2012,158 meglio specificati e sviluppati per
155 Per un sommario esame dei contenuti della legge regionale 11 novembre 2013, n. 17, recante Finalità e principi per il riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale si veda quanto annotato nella relazione approvata da questa Sezione di controllo con deliberazione n. 118 del 15 luglio 2014 - Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Friuli Venezia Giulia per l'esercizio 2013 –al punto 11.4.2 (Le caratteristiche del sistema sanitario regionale nell’ottica della sua riforma. I principi della riforma affermati dalla l.r. 17/2013), pagine 358-360 (documento disponibile in formato elettronico all’url http://www.regione.fvg.it/asp/DelibereCorteConti/documenti/fto118_completaParifica2013_8_21_14_8_57_51_AM.pdf ). 156 La legge regionale n. 17 del 2014 è stata pubblicata nel bollettino ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia n. 43 del 22 ottobre 2014. 157 Il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario), convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 13, all’articolo 15, comma 13, lettera c) prevede nel suo testo vigente quanto segue: ”c) sulla base e nel rispetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera fissati, entro il 31 ottobre 2012, con regolamento approvato ai sensi dell'articolo 1, comma 169, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, previa intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché tenendo conto della mobilità interregionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, nel rispetto della riorganizzazione di servizi distrettuali e delle cure primarie finalizzate all'assistenza 24 ore su 24 sul territorio adeguandoli agli standard europei, entro il 31 dicembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici ed assumendo come riferimento un tasso di ospedalizzazione pari a 160 per mille abitanti di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni. La riduzione dei posti letto e' a carico dei presidi ospedalieri pubblici per una quota non inferiore al 50 per cento del totale dei posti letto da ridurre ed è conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse. Nelle singole regioni e province autonome, fino ad avvenuta realizzazione del processo di riduzione dei posti letto e delle corrispondenti unità operative complesse, è sospeso il conferimento o il rinnovo di incarichi ai sensi dell'articolo 15-septies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni. Nell'ambito del processo di riduzione, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano operano una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità delle piccole
458
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
l’articolazione organizzativa e l’attività sanitaria territoriale dal Patto per la salute per gli anni
2014-2016 159 nonché, negli aspetti relativi all’assistenza ospedaliera.
strutture ospedaliere pubbliche, anche se funzionalmente e amministrativamente facenti parte di presidi ospedalieri articolati in più sedi, e promuovono l'ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare.” 158 Si veda il decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 (Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute), convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, in particolare all’articolo 1 (Riordino dell'assistenza territoriale e mobilità del personale delle aziende sanitarie), le cui disposizioni di seguito si riportano in estratto nelle parti di maggior interesse: “1. Le regioni definiscono l'organizzazione dei servizi territoriali di assistenza primaria promuovendo l'integrazione con il sociale, anche con riferimento all'assistenza domiciliare, e i servizi ospedalieri, al fine di migliorare il livello di efficienza e di capacità di presa in carico dei cittadini, secondo modalità operative che prevedono forme organizzative monoprofessionali, denominate aggregazioni funzionali territoriali, che condividono, in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi, nonché forme organizzative multiprofessionali, denominate unità complesse di cure primarie, che erogano, in coerenza con la programmazione regionale, prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l'integrazione dei medici, delle altre professionalità convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, degli infermieri, delle professionalità ostetrica, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del sociale a rilevanza sanitaria. In particolare, le regioni disciplinano le unità complesse di cure primarie privilegiando la costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l'arco della giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione, che operano in coordinamento e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere. Le regioni, avvalendosi di idonei sistemi informatici, assicurano l'adesione obbligatoria dei medici all'assetto organizzativo e al sistema informativo nazionale, compresi gli aspetti relativi al sistema della tessera sanitaria, secondo quanto stabilito dall'articolo 50 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni, nonché la partecipazione attiva all'applicazione delle procedure di trasmissione telematica delle ricette mediche. 2. Le aggregazioni funzionali territoriali e le unità complesse di cure primarie erogano l'assistenza primaria attraverso personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Le regioni possono, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, prevedere la presenza, presso le medesime strutture, sulla base della convenzione nazionale, di personale dipendente del Servizio sanitario nazionale, in posizione di comando ove il soggetto pubblico incaricato dell'assistenza territoriale sia diverso dalla struttura di appartenenza. […] 4. All'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: […] b) dopo la lettera b) sono inserite le seguenti: "b-bis) nell'ambito dell'organizzazione distrettuale del servizio, garantire l'attività assistenziale per l'intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana, nonché un'offerta integrata delle prestazioni dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, della guardia medica, della medicina dei servizi e degli specialisti ambulatoriali, adottando forme organizzative monoprofessionali, denominate aggregazioni funzionali territoriali, che condividono, in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi, nonché forme organizzative multiprofessionali, denominate unità complesse di cure primarie, che erogano prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l'integrazione dei professionisti delle cure primarie e del sociale a rilevanza sanitaria tenuto conto della peculiarità delle aree territoriali quali aree metropolitane, aree a popolazione sparsa e isole minori; - b-ter) prevedere che per le forme organizzative multiprofessionali le aziende sanitarie possano adottare, anche per il tramite del distretto sanitario, forme di finanziamento a budget; b-quater) definire i compiti, le funzioni ed i criteri di selezione del referente o del coordinatore delle forme organizzative previste alla lettera b-bis); - b-quinquies) disciplinare le condizioni, i requisiti e le modalità con cui le regioni provvedono alla dotazione strutturale, strumentale e di servizi delle forme organizzative di cui alla lettera b-bis) sulla base di accordi regionali o aziendali; - b-sexies) prevedere le modalità attraverso le quali le aziende sanitarie locali, sulla base della programmazione regionale e nell'ambito degli indirizzi nazionali, individuano gli obiettivi e concordano i programmi di attività delle forme aggregative di cui alla lettera b-bis) e definiscono i conseguenti livelli di spesa programmati, in coerenza con gli obiettivi e i programmi di attività del distretto, anche avvalendosi di quanto previsto nella lettera b-ter); […] e) dopo la lettera f) è inserita la seguente: "f-bis) prevedere la possibilità per le aziende sanitarie di stipulare accordi per l'erogazione di specifiche attività assistenziali, con particolare riguardo ai pazienti affetti da patologia cronica, secondo modalità e in funzione di obiettivi definiti in ambito regionale"; […].” 159 Sui contenuti della citata intesa sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 10 luglio 2014 - Rep. N. 82/CSR – documento disponibile all’url http://www.statoregioni.it/Documenti/DOC_044351_82%20CSR%20PUNTO%20%2016%20ODG.pdf), si veda in particolare quanto dispongono gli articoli 5 e 6, che si citano nelle parti di maggior interesse: “articolo 5 (Assistenza territoriale) - 1. Al fine di promuovere un modello multiprofessionale ed interdisciplinare, le Regioni, nell’ambito delle propria autonomia decisionale ed organizzativa, istituiscono le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT)quali forme organizzative della medicina convenzionata, integrata con personale dipendente del SSN come
459
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
previsto dal comma 2 dell’art. 1 della legge 189/2012 , per l’erogazione delle cure primarie. Esse perseguono obiettivi di salute e di attività definiti dall’Azienda sanitaria e dal Distretto, secondo un modello-tipo coerente con i contenuti degli ACN e definito dalle Regioni al fine di garantire uniformità assistenziale. 2. Le UCCP costituiscono forme organizzative complesse, che operano in forma integrata all’interno di strutture e/o presidi individuati dalle Regioni, con una sede di riferimento ed eventuali altre sedi dislocate sul territorio. Il carattere multiprofessionale delle UCCP è garantito dal coordinamento tra le diverse professionalità, con particolare riguardo all’integrazione tra la medicina specialistica e la medicina generale. Le UCCP possono avvalersi, qualora previsto dalla programmazione regionale, di professionisti accreditati ai sensi della normativa vigente, nei limiti dei contratti stipulati dalla Regione e dalle Asl ai sensi dell’art. 8 quinquies del d.lgs. 502/92 e s.m.i., e nel rispetto dei vincoli di spesa previsti dalle disposizioni vigenti. 3. Ogni AFT della medicina generale e della pediatria è funzionalmente collegata ad una UCCP. Le AFT della medicina generale, che coprono un bacino di utenza riferito a non più di 30.000 abitanti, rappresentano l’insieme dei professionisti che hanno in carico il cittadino che esercita la scelta nei confronti del singolo medico. Entro sei mesi dalla stipula dei nuovi ACN, e comunque non oltre la vigenza del presente Patto, le AFT e le UCCP costituiscono le uniche forme di aggregazione dei medici di medicina generale e Pediatri di Libera Scelta, sostituendo le diverse tipologie di forme associative della medicina generale e le altre tipologie di aggregazioni funzionali e/o strutturali realizzate nelle varie Regioni (di cui all’art. 54 dell’ACN 2009). 4.La UCCP è una forma organizzativa complessa ed è strutturata come un sistema integrato di servizi che concorre alla presa in carico della comunità di riferimento, in continuità con le AFT e i medici di Medicina Generale nonché i Pediatri di Libera Scelta che le compongono, garantendo: l’accoglienza, la collaborazione e l'integrazione tra i professionisti e gli operatori (sanitari, sociosanitari e sociali), la condivisione e l’applicazione dei percorsi assistenziali, l’autonomia e la responsabilità professionale, la valorizzazione delle competenze con chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità, un approccio proattivo e di iniziativa nei confronti dei malati cronici, la partecipazione responsabile dei Medici di Medicina Generale ed dei Pediatri di Famiglia nel governo della domanda e nell’organizzazione dei servizi, alla sostenibilità economica. 5. La UCCP è di norma organizzata in sede unica, pur potendo prevedere sedi accessorie opportunamente collegate attraverso un’adeguata rete telematica. E’ integrata nella rete telematica aziendale e/o regionale. Le UCCP e le AFT hanno come compiti essenziali: • assicurare l’erogazione delle prestazioni territoriali (medicina generale tramite le AFT, assistenza infermieristica, attività territoriale ambulatoriale e domiciliare, attività specialistica, servizi di supporto), • garantire la continuità dell'assistenza mediante l’utilizzo della ricetta elettronica dematerializzata e il continuo aggiornamento della scheda sanitaria individuale informatizzata e del FSE; • garantire l’accessibilità all’assistenza territoriale per tutto l’arco della giornata per tutti i giorni della settimana, avvalendosi dei professionisti del ruolo unico della Medicina Generale. • garantire la continuità dell’assistenza nelle tre declinazioni (relazionale, gestionale ed informativa), prevedendo l’applicazione di percorsi assistenziali condivisi e l’integrazione informativa tra le componenti della medicina convenzionata e la rete distrettuale ed ospedaliera. 6. La UCCP ha un assetto organizzativo definito ai sensi delle disposizioni nazionali e regionali in materia, è parte fondamentale ed essenziale del Distretto, integrandosi all’interno della rete dei servizi distrettuali ed aziendali e permettendo una relazione diretta tra l’assistenza territoriale e gli altri nodi della rete assistenziale. […] 8. Sono definiti tramite Accordi Stato-Regioni i nuovi standard organizzativi del Distretto in grado di orientare il suo ruolo strategico nella costituzione di reti assistenziali a baricentro territoriale, e di facilitatore dei processi di integrazione e di tutela della salute dei cittadini al fine di assicurare la qualità delle prestazioni erogate dai professionisti convenzionati nell’ambito delle UCCP e AFT e dagli altri servizi territoriali, consentendo di assicurare una migliore risposta assistenziale ai bisogni delle persone affette da patologie croniche, contribuendo così a ridurre i tassi di ricovero e gli accessi impropri al DEA. […] 17. Al fine di promuovere la riduzione dei ricoveri inappropriati ed i percorsi di deospedalizzazione, garantendo un’omogenea risposta assistenziale territoriale in tutto il territorio nazionale, si fa riferimento a quanto rappresentato al punto 10.1 Ospedali di comunità di cui allo schema di regolamento recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, in attuazione dell’art.1, comma 169 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e dell’articolo 15, comma 13, lettera c) del decreto-legge 6 luglio 2012, n.95 convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n.135”, e si conviene di stipulare, entro il 31 ottobre 2014, un’Intesa tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per la definizione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi di tali presidi, in cui l’assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale o dai PLS o da altri medici dipendenti o convenzionati con il SSN e che effettuano ricoveri brevi per casi non complessi, che necessitano: - di interventi sanitari potenzialmente erogabili a domicilio, ma che necessitano di ricovero in queste strutture in mancanza di idoneità del domicilio (strutturale e familiare), - di assistenza/sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna, non erogabile a domicilio, L’intesa definisce altresì gli appropriati percorsi clinico-assistenziali, autorizzativi e tariffari di tali strutture, nonché gli standard dei posti letto territoriali. […]
460
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le norme di riforma del sistema sanitario apportate dalla l.r. 17/2014 ritrovano molte similarità di
contenuto rispetto a quanto riportato nei testi normativi approvati da altre Regioni, in particolare
relativamente alle finalità e modalità fondamentali di attuazione della revisione della rete
ospedaliera e della riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale, generalmente conformi a
quanto richiesto dagli atti statali appena citati.
Informazioni di maggior interesse, tuttavia, possono ricavarsi dall’esame di alcuni elementi
distintivi della specifica attuazione dei principi statali resa dalla L.R. 17 citata. Di tali elementi si
citano quelli che sembrano più rilevanti:
il processo di aggregazione degli enti sanitari già esistenti disposto dalla riforma regionale
operata nel Friuli Venezia Giulia dà luogo alla soppressione di alcuni enti sanitari regionali:
- in modo immediato, a decorrere dal 1° gennaio 2015, di un’azienda sanitaria territoriale (si
dà luogo alla ricostituzione di cinque aziende per l’assistenza sanitaria territoriale contro le
19 […] Si conferma che le Regioni e le Province Autonome assicurano l‘erogazione delle prestazioni già rese in regime di ricovero ordinario, in regime di ricovero diurno ovvero, previo il loro inserimento nel nomenclatore dell’assistenza specialistica ambulatoriale con specifica definizione e relativo codice, in regime ambulatoriale […]” “Articolo 6 (Assistenza socio sanitaria) - 1.Le attività indicate al presente articolo sono effettuate nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente per gli ambiti di intervento individuati nei successivi commi. 2.Le regioni disciplinano i principi e gli strumenti per l’integrazione dei servizi e delle attività sanitarie, sociosanitarie e sociali, particolarmente per le aree della Non Autosufficienza, della disabilità, della salute mentale adulta e dell’età evolutiva, dell’assistenza ai minori e delle dipendenze e forniscono indicazioni alle ASL ed agli altri enti del sistema sanitario regionale per l’erogazione congiunta degli interventi, nei limiti delle risorse programmate per il Ssr e per il Sistema dei servizi sociali per le rispettive competenze. 3.L’accesso alla rete integrata dei servizi sociosanitari avviene tramite un “punto unico” che indirizza il cittadino al percorso sociosanitario e socioassistenziale adeguato alle sue condizioni e necessità. 4.Per l’individuazione del setting di erogazione delle prestazioni sociosanitarie (domiciliare, territoriale ambulatoriale, semiresidenziale o residenziale) e l’ammissione ad un livello appropriato di intensità assistenziale si fa ricorso alla valutazione multidimensionale effettuata con uno strumento valutativo del quale sia stata verificata la corrispondenza con gli strumenti già concordati dalle Regioni con il Ministero della salute. 5.La valutazione multidimensionale accerta la presenza delle condizioni cliniche e delle risorse ambientali, familiari e sociali, incluse quelle rese disponibili dal Sistema dei servizi sociali, che possano consentire la permanenza al domicilio della persona non autosufficiente. 6.Il Piano delle prestazioni personalizzato, formulato dall’equipe responsabile della presa in carico dell’assistito, individua gli interventi sanitari, sociosanitari e sociali che i servizi sanitari territoriali e i servizi sociali si impegnano a garantire, anche in modo integrato, secondo quanto previsto per le rispettive competenze dal DPCM 29 novembre 2001 e successive modifiche e integrazioni. 7. Al fine di promuovere una più adeguata distribuzione delle prestazioni assistenziali domiciliari e residenziali rivolte ai malati cronici non autosufficienti, a conferma ed integrazione di quanto già stabilito dal Patto per la salute 2010-2012, si conviene che le Regioni e le Province Autonome, ciascuna in relazione ai propri bisogni territoriali rilevati, adottano ovvero aggiornano i progetti di attuazione dei commi precedenti, dando evidenza: - del fabbisogno di posti letto, espresso in funzione della popolazione da assistere presso le strutture residenziali e semiresidenziali destinate ai malati cronici non autosufficienti, ai disabili, alle persone con disturbi psichiatrici, ai minori e alle persone con dipendenze, articolato per intensità assistenziale e per durata e con evidenza di proporzione tra assistiti in regime residenziale e in regime domiciliare; - del fabbisogno, espresso in funzione della popolazione da assistere, e l’organizzazione delle cure domiciliari sanitarie e socio-sanitarie articolate per intensità, complessità e durata dell’assistenza; - delle modalità di integrazione nelle UVMD di tutte le professionalità, anche al fine di garantire una gestione integrata delle risorse impiegate nel progetto assistenziale. 8. Le Regioni si impegnano ad armonizzare i servizi socio sanitari, individuando standard minimi qualificanti di erogazione delle prestazioni socio-sanitarie che saranno definite anche in relazione al numero e alla tipologia del personale impiegato.”
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sei aziende per i servizi sanitari preesistenti) e di ogni azienda ospedaliera (ordinaria, e non
universitaria) preesistente – una -, con sua incorporazione in azienda territoriale;160
160 L’articolo 5 della l.r. n. 17/2014, rubricato Aziende per l'assistenza sanitaria, prevede quanto segue : “1. Sono Aziende per l'assistenza sanitaria: a) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 "Triestina", con sede legale a Trieste; b) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 2 "Bassa Friulana-Isontina", con sede legale a Gorizia, istituita mediante accorpamento delle Aziende per i servizi sanitari n. 2 "Isontina" e n. 5 "Bassa Friulana"; c) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 "Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli", istituita mediante accorpamento delle Aziende per i servizi sanitari n. 3 "Alto Friuli" e di parte dell'Azienda per i servizi sanitari n. 4 "Medio Friuli", con sede legale a Gemona del Friuli; d) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 "Friuli Centrale", con sede legale a Udine; e) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 5 "Friuli Occidentale", istituita mediante accorpamento dell'Azienda per i servizi sanitari n. 6 "Friuli Occidentale" e dell'Azienda ospedaliera "Santa Maria degli Angeli" di Pordenone, con sede legale a Pordenone. 2. A decorrere dall'1 gennaio 2015: a) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 " Triestina " succede nell'intero patrimonio dell'Azienda per i servizi sanitari n. 1 " Triestina ", che viene contestualmente soppressa, e in parte del patrimonio dell'Azienda ospedaliero-universitaria " Ospedali riuniti " di Trieste; b) all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 "Triestina" sono trasferiti tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, facenti capo all'Azienda per i servizi sanitari n. 1 "Triestina", e parte dei rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, facenti capo all'Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali riuniti" di Trieste; c) tutte le funzioni svolte dall'Azienda per i servizi sanitari n. 1 "Triestina" e parte delle funzioni svolte dall'Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali riuniti" di Trieste, come indicato al comma 3, sono trasferite all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 "Triestina". 3. Sono compresi nel patrimonio dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 "Triestina" i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, inerenti alle attività del servizio punto prelievo svolte presso l'ospedale Maggiore di Trieste. Sono comprese nelle funzioni dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 "Triestina" le funzioni relative alle attività del servizio punto prelievo svolte presso l'ospedale Maggiore di Trieste. 4. A decorrere dall'1 gennaio 2015: a) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 2 " Bassa Friulana-Isontina " succede nell'intero patrimonio delle Aziende per i servizi sanitari n. 2 " Isontina " e n. 5 " Bassa Friulana ", che vengono contestualmente soppresse; b) all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 2 "Bassa Friulana-Isontina" sono trasferiti tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, facenti capo alle Aziende per i servizi sanitari n. 2 "Isontina" e n. 5 "Bassa Friulana"; c) tutte le funzioni svolte dalle Aziende per i servizi sanitari n. 2 "Isontina" e n. 5 "Bassa Friulana" sono trasferite all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 2 "Bassa Friulana-Isontina". 5. A decorrere dall'1 gennaio 2015: a) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 " Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli " succede nel patrimonio dell'Azienda per i servizi sanitari n. 3 " Alto Friuli ", che viene contestualmente soppressa, e in parte del patrimonio dell'Azienda per i servizi sanitari n. 4 " Medio Friuli "; b) all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 "Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli" sono trasferiti tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, facenti capo all'Azienda per i servizi sanitari n. 3 "Alto Friuli" e parte dei rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, facenti capo all'Azienda per i servizi sanitari n. 4 "Medio Friuli"; c) tutte le funzioni svolte dall'Azienda per i servizi sanitari n. 3 "Alto Friuli" e parte delle funzioni svolte dall'Azienda per i servizi sanitari n. 4 "Medio Friuli" sono trasferite all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 "Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli". 6. Sono compresi nel territorio dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 "Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli", oltre al territorio dei comuni attualmente già compresi nell'ambito territoriale dell'Azienda per i servizi sanitari n. 3 "Alto Friuli", anche il territorio dei comuni attualmente compresi negli Ambiti di San Daniele del Friuli, ivi compreso il relativo presidio ospedaliero, e di Codroipo. Sono compresi nel patrimonio dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 "Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli", i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, inerenti alle attività delle strutture sanitarie, sia distrettuali che ospedaliere, insistenti sul territorio dei comuni attualmente compresi negli Ambiti di San Daniele del Friuli e di Codroipo. Sono comprese nelle funzioni dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 "Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli" le funzioni relative alle attività delle strutture sanitarie, sia distrettuali che ospedaliere, insistenti sul territorio dei comuni attualmente compreso negli Ambiti di San Daniele del Friuli e di Codroipo. 7. A decorrere dall'1 gennaio 2015: a) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 " Friuli Centrale ", succede in parte del patrimonio dell'Azienda per i servizi sanitari n. 4 " Medio Friuli ", che viene contestualmente soppressa; b) all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 "Friuli Centrale" sono trasferiti parte dei rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, facenti capo all'Azienda per i servizi sanitari n. 4 "Medio Friuli";
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- in modo differito – entro il 31 dicembre 2016 - delle due aziende ospedaliero-universitarie
esistenti, con loro incorporazione all’interno delle due aziende territoriali di riferimento
alla fine di un percorso di adeguamento, garantito dall’unicità del responsabile di vertice –
il commissario straordinario degli enti – e di durata massima di due anni, che richiede per
la propria conclusione la previa stipulazione di protocolli d’intesa tra Università e
Regione;161
c) parte delle funzioni svolte dall'Azienda per i servizi sanitari n. 4 "Medio Friuli" sono trasferite all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 "Friuli Centrale". 8. Non sono compresi nel territorio dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 "Friuli Centrale" i territori dei comuni attualmente compresi negli Ambiti di Codroipo e di San Daniele del Friuli, nonché il presidio ospedaliero ivi insistente. Non sono compresi nel patrimonio della medesima azienda i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, inerenti alle attività svolte nelle strutture sanitarie, sia distrettuali che ospedaliere, insistenti sul territorio dei comuni attualmente compresi negli Ambiti di Codroipo e di San Daniele del Friuli. Non sono comprese nelle funzioni della medesima azienda quelle relative alle strutture sanitarie, sia distrettuali che ospedaliere, insistenti sul territorio dei comuni degli Ambiti di San Daniele del Friuli e di Codroipo. 9. A decorrere dall'1 gennaio 2015: a) l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 5 " Friuli Occidentale " succede nel patrimonio dell'Azienda per i servizi sanitari n. 6 " Friuli Occidentale " e dell'Azienda ospedaliera " Santa Maria degli Angeli " di Pordenone, che vengono contestualmente soppresse; b) all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 5 "Friuli Occidentale" sono trasferiti tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli derivanti dai rapporti di lavoro, facenti capo all'Azienda per i servizi sanitari n. 6 "Friuli Occidentale" e all'Azienda ospedaliera "Santa Maria degli Angeli" di Pordenone; c) tutte le funzioni svolte dall'Azienda per i servizi sanitari n. 6 "Friuli Occidentale" e dall'Azienda ospedaliera "Santa Maria degli Angeli" di Pordenone sono trasferite all'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 5 "Friuli Occidentale". 10. Alle Aziende per l'assistenza sanitaria si applica la disciplina delle aziende unità sanitarie locali di cui al decreto legislativo 502/1992 . 11. La costituzione dei nuovi enti del Servizio sanitario regionale è disposta con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale. 12. Le Aziende per l'assistenza sanitaria che comprendono nei propri ambiti territoriali i comuni o le frazioni di essi indicati nella tabella di cui all' articolo 4 della legge 23 febbraio 2001, n. 38 (Norme a tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli-Venezia Giulia), devono garantire i diritti previsti dall'articolo 8 della stessa legge.” 161 L’articolo 4 della l.r. n. 17/2014, rubricato Integrazione tra Servizio sanitario regionale e Università, prevede quanto segue: “1. Ai fini di cui all'articolo 3, comma 2, a decorrere dall'1 gennaio 2015 e per il periodo massimo di due anni: a) l'Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali riuniti" di Trieste e l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 "Triestina" di cui all'articolo 5 sono rette da un unico commissario straordinario; b) l'Azienda ospedaliero-universitaria "Santa Maria della Misericordia" di Udine e l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 "Friuli Centrale" di cui all'articolo 5 sono rette da un unico commissario straordinario. 2. In attuazione di quanto previsto dall'articolo 3, comma 2, entro due anni dall'entrata in vigore della presente legge, l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 "Triestina" e l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 "Friuli Centrale" incorporano, rispettivamente, l'Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali riuniti" di Trieste e l'Azienda ospedaliero-universitaria "Santa Maria della Misericordia" di Udine subentrando nelle relative funzioni, secondo modalità definite con protocolli d'intesa tra la Regione e le Università interessate, da stipularsi ai sensi del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 (Disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed università, a norma dell' articolo 6 della legge 30 novembre 1998, n. 419 ), e successive modifiche. La Regione addiviene alla stipula definitiva dei suddetti protocolli sentita la Commissione consiliare competente. All'esito dell'incorporazione, le aziende assumono il nome, rispettivamente, di "Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste" e di "Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine" e, sulla base di quanto previsto dai citati protocolli d'intesa, esercitano, in modo unitario, coordinato e inscindibile, sia negli ospedali ad alta specializzazione che nelle attività distrettuali, dipartimentali e territoriali, le funzioni di prevenzione, cura e riabilitazione, nonché quelle di didattica e di ricerca, garantendo in particolare la continuità delle cure. Ciò al fine di migliorare il servizio pubblico di tutela della salute, accrescere la qualità dei processi formativi, sviluppare le conoscenze biomediche e l'innovazione tecnologica, nonché valorizzare in modo paritario, nel rispetto dei rispettivi ruoli e mandati, le funzioni e le attività del personale ospedaliero, del distretto e dell'Università. 3. I protocolli d'intesa di cui al comma 2 devono avere la finalità di integrazione delle funzioni, evitando la duplicazione di reparti ospedaliero-universitari lì dove non sia necessitata da documentate esigenze epidemiologiche e/o organizzative.”
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il processo di integrazione e riduzione degli enti preesistenti avviene per mezzo di una
generalizzata loro soppressione - con decadenza conseguente di tutti gli organi - e loro
ricostituzione;162
con la l.r. n. 17/2014 si dà luogo alla costituzione di un nuovo ente autonomo, l’Ente per la
gestione accentrata dei servizi condivisi, con funzioni di centrale di committenza in ambito
sanitario, aggregazione della domanda aziendale di beni e servizi, gestione accentrata di
funzioni amministrative per conto e in sostituzione delle aziende, consulenza e supporto alle
aziende e alla Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e
famiglia163 - senza delega, anche parziale, di funzioni di coordinamento, indirizzo e vigilanza
162 Dal metodo scelto dall’Amministrazione regionale per la riforma organizzativa delle aziende (loro soppressione e ricostituzione ex novo, con decadenza necessaria - dichiarata anche dall’articolo 11, comma 1, della l.r. n. 17/2014 - di ogni organo aziendale degli enti soppressi) è derivata (come rilevato in alcuni enti, in un caso, addirittura, per quasi tre mesi dalla costituzione dell’ente stesso) anche una preoccupante mancata funzionalità del necessario e fondamentale organo di vigilanza e controllo interno rappresentato dal Collegio Sindacale, anch’esso decaduto, ma non prontamente ricostituito, a differenza di quanto accaduto per il Direttore generale o Commissario straordinario. Ad una non pronta designazione dei membri riferibili all’Amministrazione regionale all’interno dei Collegi sindacali delle aziende sanitarie ai fini della loro costituzione (la relativa deliberazione giuntale è stata adotta solo il 23 gennaio 2015 - d.g.r. n. 125 -) sì è accompagnato un ben più difficile, come prevedibile, percorso di designazione dei membri riferibili alle Conferenze dei sindaci, anche in ragione della loro modificazione di composizione a seguito della revisione delle circoscrizioni amministrative aziendali conseguente alla riforma. A sintetico commento della criticità appena evidenziata derivante dalle modalità con le quali si è svolta la ricostituzione dei nuovi enti, può essere opportuno citare il contenuto di una nota dd. 27.2.2015 di questa Sezione di risposta a una richiesta di un’Azienda di proroga dei termini per svolgere un adempimento istruttorio, richiesta motivata in ragione della mancata costituzione dell’Organo del Collegio Sindacale: “In merito, pur essendo a conoscenza delle problematiche collegate all’attuazione della l.r. n. 17 del 2014 così come rappresentate anche nelle vie brevi dall’Ente, non si nasconde la preoccupazione per la rappresentata attuale carenza nell’Ente […] dell’Organo del Collegio sindacale previsto dall’articolo 3, c. 1-quater, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502. L’effettività di tale Organo si presenta, infatti, come elemento indispensabile nell’amministrazione di un’azienda sanitaria pubblica in ragione delle fisiologiche necessità di vigilanza e controllo aziendali previste dall’art. 3 ter, commi 1 e 2, dello stesso d.lgs. n. 502, e ciò al di là delle pur concorrenti esigenze di continuità del rapporto di riferimento informativo nei confronti della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti così come previsto dall’articolo 1, cc. 166 e 170, della legge n. 266/2005. Prendendo atto di quanto comunicato dall’Ente, primariamente si sollecita il Direttore generale dell’Ente in indirizzo ad adottare immediate ed adeguate iniziative per superare la carenza organica segnalata, carenza la cui durata si presenta sicuramente eccessiva tenuto conto, in via analogica, del termine massimo di trenta giorni entro cui va ricostituito il Collegio sindacale eventualmente decaduto, termine fissato dall’art. 3, comma 13, del d.lgs. n. 502/1992 a pena di ricostituzione straordinaria del Collegio sindacale a cura dell’Amministrazione regionale. […]”. 163 La l.r. n. 17/2014, all’articolo 7 (Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi) dispone quanto segue: “1. Al fine di migliorare l'efficienza e l'efficacia del Servizio sanitario regionale, a decorrere dall'1 gennaio 2015 è istituito l'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi, con sede legale a Udine. 2. L'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi è dotato di personalità giuridica pubblica ed è disciplinato dalle vigenti disposizioni di legge concernenti le aziende unità sanitarie locali di cui al decreto legislativo 502/1992 . 3. L'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi svolge, per conto degli enti del Servizio sanitario regionale, anche su indicazione della Regione, funzioni di aggregazione della domanda e centrale di committenza per l'acquisizione di beni e servizi, nonché funzioni accentrate di supporto tecnico, amministrative e gestionali. 4. Le funzioni accentrate amministrative consistono nelle attività finalizzate agli acquisti di beni e servizi, allo svolgimento di funzioni di stazione appaltante dei lavori pubblici e all'attività amministrativa standardizzata inerente al personale, ivi compresa la formazione. Per quanto riguarda le procedure di approvvigionamento, l'Ente favorisce la partecipazione delle piccole e medie imprese e delle imprese sociali, anche attraverso il confronto con le organizzazioni di categoria e applica di norma quanto previsto dall'articolo 5 della legge 8 novembre 1991, n. 381 (Disciplina delle cooperative sociali), dall'articolo 35 della legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 e dal Capo IV della legge regionale 26 ottobre 2006, n. 20 (Norme in materia di cooperazione sociale. 5. Le funzioni accentrate gestionali riguardano la logistica del servizio di magazzino e le altre attività individuate con le modalità indicate al comma 7.
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sugli enti del S.S.R. da parte della Direzione centrale regionale -, adempiendo così anche agli
obblighi di adeguamento ai principi di coordinamento della finanza pubblica nazionale in tema
di concentrazione delle centrali di committenza a servizio degli enti pubblici;164
nella riforma vengono evidenziati rilevanti poteri di indirizzo organizzativo e operativo in capo
al Coordinatore sociosanitario165 e alla struttura operativa distrettuale;166
6. Le funzioni accentrate di supporto tecnico sono svolte in favore degli enti del Servizio sanitario regionale e della funzione di programmazione della Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia. 7. La Giunta regionale individua in dettaglio le funzioni di cui ai commi 3, 4, 5 e 6, nonché le date a decorrere dalle quali le funzioni stesse sono svolte in via esclusiva dall'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi e riferisce annualmente alla Commissione consiliare competente sull'attività dell'ente. 8. Il direttore generale dell'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi svolge le proprie funzioni coadiuvato dai direttori amministrativo e sanitario di cui all' articolo 3 del decreto legislativo 502/1992 . Ai fini della programmazione strategica delle relative attività, il direttore generale è affiancato da un comitato di indirizzo che, con regolamento interno, definisce le proprie modalità operative. Il comitato di indirizzo è composto dal direttore centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, che lo presiede, e dai direttori generali degli enti del Servizio sanitario regionale, o loro delegati. Le decisioni del comitato di indirizzo sono recepite dagli enti del Servizio sanitario regionale. Il collegio sindacale dell'Ente, nominato dal direttore generale, dura in carica tre anni ed è composto da quattro componenti, designati due dall'Amministrazione regionale, che individua anche il componente cui attribuire le funzioni di presidente, uno dal comitato di indirizzo e uno dal Ministero dell'economia e delle finanze. Per quanto non previsto trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 8 della legge regionale 26 luglio 2013, n. 6. 9. L'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi è dotato di personale proprio, cui viene applicata la disciplina giuridica, economica e previdenziale del personale del Servizio sanitario nazionale. 10. Il direttore generale dell'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi definisce l'organizzazione aziendale, mediante l'adozione della proposta di atto aziendale di cui all' articolo 3, comma 1 bis, del decreto legislativo 502/1992 . 11. Le funzioni svolte dall'Azienda ospedaliero-universitaria "Santa Maria della Misericordia" di Udine tramite il Dipartimento Servizi Condivisi sono trasferite all'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi, che subentra nella titolarità dei rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi i rapporti di lavoro, in continuità e neutralità con le funzioni precedentemente svolte.” 164 Il riferimento va rinvenuto, tra gli altri, anche all’articolo 9, rubricato Acquisizione di beni e servizi attraverso soggetti aggregatori e prezzi di riferimento, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 (Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l’adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria) - convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89 -. In particolare, il comma 5 dell’articolo citato prevede che “Ai fini del perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica attraverso la razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e di servizi, le regioni costituiscono ovvero designano, entro il 31 dicembre 2014, ove non esistente, un soggetto aggregatore secondo quanto previsto al comma 1. In ogni caso il numero complessivo dei soggetti aggregatori presenti sul territorio nazionale non può essere superiore a 35.” Riferimento all’esigenza di costituzione, e utilizzo, in ambito regionale di unica centrale di committenza è costituito anche dalle precedenti disposizioni di cui all’articolo 15, comma 13, lettera d) del decreto–legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. Le disposizioni legislative statali appena citate, vanno, logicamente interpretate e attuate alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 220 del 2013, in particolare in relazione ai contenuti al punto 7.1 della motivazione in diritto della decisione. 165 L’articolo 12, rubricato Direzione strategica, della l.r. n. 17/2014 dispone quanto segue: “5. La direzione strategica, quale articolazione delle aziende di cui al comma 1, è composta, oltre che dal direttore generale, dal direttore sanitario e dal direttore amministrativo, di cui al decreto legislativo 502/1992 , nonché dal coordinatore sociosanitario. 6. Il coordinatore sociosanitario coadiuva il direttore generale nel governo dell'azienda svolgendo attività di supporto per la programmazione e l'indirizzo delle attività sociosanitarie ed esercitando funzioni di promozione, raccordo e relazione interdistrettuale nelle medesime materie. 7. Il coordinatore sociosanitario è nominato dal direttore generale, previo parere della Conferenza dei sindaci di cui all'articolo 13, da esprimersi entro dieci giorni dalla formale richiesta, ed è individuato preferibilmente tra il personale appartenente alla dirigenza degli enti del Servizio sanitario regionale o a quella dei servizi sociali dei Comuni, che abbia acquisito competenze o maturato esperienze per almeno cinque anni nei settori sociale o sociosanitario. Il coordinatore sociosanitario può essere altresì individuato tra personale laureato diverso da quello indicato al primo periodo del presente comma, purché in possesso delle medesime competenze ed esperienze. Nei suoi riguardi valgono le norme previste, anche con riferimento al trattamento giuridico, economico e previdenziale, per il direttore sanitario e per il direttore amministrativo, in quanto applicabili. 8. Nei casi in cui l'Azienda per l'assistenza sanitaria assuma la gestione di attività e servizi socio-assistenziali, ai sensi dell' articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 502/1992 , il coordinatore sociosanitario svolge anche le funzioni di direzione dei suddetti servizi e attività; in tale caso, il coordinatore è nominato d'intesa con la Conferenza dei sindaci, da esprimersi entro dieci giorni dalla formale richiesta.”
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
è ribadita la necessità di svolgere in modo integrato le attività sociosanitarie, senza giungere,
tuttavia, a prevedere una programmazione unificata e integrata regionale o locale per gli
ambiti sanitario e sociale da definirsi con unico strumento programmatorio regionale;167
nella legge regionale n. 17/2014 non vengono previste formule organizzative interaziendali
riconducibili alla tipologia dell’ “area vasta”.168
166 L’articolo 19, rubricato Distretto, della l.r. n. 17/2014 ai commi 2, 3 e 4, prevede quanto segue: “2. Il distretto è l'articolazione dell'Azienda per l'assistenza sanitaria preposto ad assicurare una risposta unitaria, coordinata e continua ai bisogni della comunità. A tal fine persegue l'integrazione tra i diversi servizi sanitari, sociosanitari nonché con i Servizi sociali dei Comuni, così come disciplinati dalla legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 (Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale). 3. Il distretto coordina le attività aziendali svolte per la popolazione di riferimento. Tale funzione viene esercitata attraverso l'ufficio di coordinamento delle attività distrettuali cui partecipano tutti i servizi aziendali di riferimento. L'ufficio fa capo al direttore di distretto. 4. L'integrazione è riferita, in particolare, all'ambito istituzionale, professionale, sociale e sanitario, […]” 167 Con approccio programmatorio diverso si presentano altre Regioni, che prevedono un unico strumento programmatorio generale. Per la Regione Toscana si veda quanto previsto dall’art. 8 (I livelli e gli strumenti di programmazione) della legge regionale Toscana legge regionale 24 febbraio 2005, n. 40 (documento disponibile al http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/articolo?urndoc=urn:nir:regione.toscana:legge:2005-02-24;40&pr=idx,0;artic,1;articparziale,0) di cui si riportano le disposizioni di maggior interesse: “1. La programmazione in materia sanitaria e sociale della Regione assicura, in coerenza con gli strumenti della programmazione nazionale, lo sviluppo dei servizi di prevenzione collettiva, dei servizi ospedalieri in rete, dei servizi sanitari territoriali di zona-distretto e la loro integrazione con i servizi di assistenza sociale, e persegue le finalità del sistema integrato di interventi e servizi sociali definito dalla legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale). - 2. La programmazione in materia sanitaria e sociale è articolata su due livelli, regionale e locale. - 3. Sono strumenti della programmazione regionale: a) il piano sanitario e sociale integrato regionale ed i relativi strumenti di attuazione; b) gli atti di programmazione interaziendale di cui all’articolo 9, denominati piani di area vasta. […]”. Relativamente alla Regione Emilia-Romagna il riferimento è alla legge regionale 19 febbraio 2008, n. 4 (Disciplina degli accertamenti della disabilità - ulteriori misure di semplificazione ed altre disposizioni in materia sanitaria e sociale) – documento disponibile all’url http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?vi=nor&dl=13d00029-b60d-8185-b031-4e4cc2dcee32&dl_t=text/xml&dl_a=y&dl_id=10&pr=idx,0;artic,1;articparziale,0&ev=1), il cui articolo 7 (Organismi e strumenti della programmazione sanitaria e sociale) al comma 1 recita quanto segue:”1. In sede di prima approvazione, il Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali, integrato con il Piano sanitario, ai sensi dell'articolo 27 della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) disciplina, anche in deroga alla legislazione regionale vigente, l'integrazione e la semplificazione dei livelli di programmazione regionale e territoriale per l'area sociale, socio-sanitaria e sanitaria, ed individua a tal fine gli strumenti di programmazione, le loro modalità di attuazione, i soggetti istituzionali competenti alla loro adozione e gli organismi di supporto tecnico, finalizzati alla realizzazione degli obiettivi strategici e delle politiche sanitarie e sociali regionali e locali.” Il “Piano sociale e sanitario regionale (PSSR) 2008-2010” è stato approvato dall’Assemblea Legislativa regionale con deliberazione n. 175 del 22 maggio 2008 (documento elettronico disponibile al link http://salute.regione.emilia-romagna.it/documentazione/leggi/regionali/delibere/delibera-dell2019assemblea-legislativa-n.-175-2008); la stessa Assemblea legislativa con deliberazione n. 117 del 18 giugno 2013 ha approvato le “Indicazioni attuative del Piano sociale e sanitario regionale per il biennio 2013/2014. Programma annuale 2013: obiettivi e criteri generali di ripartizione del Fondo sociale ai sensi dell’art. 47, comma 3 della L. R. 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)” (l’atto, pubblicato nel B.u.r. Emilia-Romagna parte II n. 180 del 3.7.2013, è disponibile all’url http://bur.regione.emilia-romagna.it/area-bollettini/bollettini-pubblicati/2013/luglio-periodico-parte-seconda-1a-quindicina.2013-07-03.6371477984/at_download/pdf_firmato). Per quanto riguarda la Regione Lombardia, nel già citato supra progetto di legge regionale n. 228, agli articoli 1 e 4 si prevede quanto segue: “Art. 1 (Oggetto della Legge) - 1. La presente legge detta i principi per l’evoluzione del sistema socio-sanitario lombardo, nel rispetto dei principi e dei valori della Costituzione, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e dello Statuto regionale. 2. Per sistema socio-sanitario si intende l’insieme delle funzioni e prestazioni della totalità dell’offerta sanitaria, sociosanitaria, sociale di Regione Lombardia.” “Art. 4 (Piano socio-sanitario lombardo) - 1. Il Consiglio regionale, su proposta del Presidente della Giunta regionale, approva il piano socio-sanitario lombardo (PSSL), quale strumento unitario ed integrato di programmazione, nel quale sono indicate le attività sociosanitarie e le linee di indirizzo delle politiche e degli interventi da erogare alla Persona ed alle Famiglie.[…]”.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tratti distintivi presenti nelle modalità di riforma del sistema sanitario così come attuata nella
regione Friuli Venezia Giulia appaiono meritevoli di alcune note di ulteriore approfondimento.
In relazione alla misura di intensità dell’operazione di aggregazione/fusione delle aziende sanitarie
regionali esistenti, la l.r. n. 17/2014 sembra optare nettamente a favore di un’integrazione dei
presidi ospedalieri all’interno delle aziende territoriali, più che a una riduzione delle aziende
sanitarie territoriali e ad un conseguente ampliamento dei relativi bacini di utenza della
popolazione servita, bacini che rispetto alle dimensioni medie regionali su base nazionale appaiono
obiettivamente esigui. Dati relativi all’anno 2013 espongono, infatti, un valore medio nazionale di
popolazione dei bacini di utenza per azienda sanitaria territoriale pari a ca. 417mila abitanti,
contro un bacino medio regionale di utenza nel 2013 per le sei ASL del Friuli Venezia Giulia pari a
poco meno di 204mila abitanti.169 Anche la riduzione a cinque aziende sanitarie territoriali (o
“A.A.S.”) disposta dalla l.r. n. 17/2014 porta i valori del bacino medio attuale in Friuli Venezia
Giulia (rispetto alla popolazione del 2013) a soli ca. 244mila abitanti per ente170 contro, ad esempio,
168 La decisione dell’Amministrazione regionale di non utilizzare più in ambito sanitario lo strumento organizzativo e di attuazione della programmazione strategica interaziendale individuabile come “organizzazione per area vasta” è resa evidente anche da quanto indicato nel documento di programmazione regionale Linee per la gestione del Servizio Sanitario Regionale anno 2015, approvate dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia con deliberazione n. 394 del 6 marzo 2015, (documento disponibile all’url http://mtom.regione.fvg.it/storage//2015_394/Testo%20integrale%20della%20Delibera%20n%20394-2015.pdf e http://mtom.regione.fvg.it/storage//2015_394/Allegato%201%20alla%20Delibera%20394-2015.pdf, rispettivamente per il documento principale e per l’allegato approvato); in particolare, al punto 1. Lo scenario,– lettera b - di tale documento (pag. 3) si legge: “Revisione delle modalità di assegnazione alle aziende del finanziamento del Servizio Sanitario Regionale, superando l’attuale metodo di attribuzione per area vasta“, specificando poi al punto 4: Le risorse finanziarie (pag. 33 del documento) che “Da quest’anno, il finanziamento viene previsto in linea di principio per Ente, superando il criterio passato dell’Area vasta […]”. Per questo aspetto la Regione Friuli Venezia Giulia si differenza nettamente dall’approccio organizzativo adottato da altre Regioni che utilizzano l’ ”area vasta” come fulcro della programmazione interaziendale (in particolare si veda quanto disposto dalla Regione Toscana nella già citata legge regionale 16 marzo 2015, n. 28 - in particolare agli articoli 3, c.1, lett. a, 4 e 6 - dalla Regione Emilia-Romagna, in particolare con la deliberazione della Giunta regionale 27 giugno 2011, n. 927 di Approvazione delle Direttive alle Aziende sanitarie per la regolamentazione delle relazioni in ambito di Area Vasta - documento disponibile all’url web http://bur.regione.emilia-romagna.it/area-bollettini/luglio-periodico-parte-seconda-2a-quindicina-3/at_download/pdf_firmato. 169 Dati AGE.NA.S – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali riportati nel documento ASL E DISTRETTI SANITARI IN ITALIA disponibile all’url http://www.agenas.it/images/agenas/oss/distretti/ASL_DISTRETTI__29_05_14.pdf. 170 Invero una riduzione maggiore a livello regionale nel Friuli Venezia Giulia del numero di aziende sanitarie territoriale era stata prevista dall’abrogata legge regionale n. 25 del 2012, ma era già in passato presente in proposte tecniche elaborate in sede regionale. La legge regionale 13 dicembre 2012, n. 25, recante Riordino istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale - abrogata in questa legislatura dalla legge regionale n. 17/2013, sostanzialmente prima di produrre effetti - prevedeva, infatti, al suo articolo 4 la riduzione da sei a tre del numero delle aziende per i servizi sanitari. Di seguito si riporta il testo del comma 1 dell’articolo 4 citato: “Sono Aziende per i servizi sanitari: a) l'Azienda per i servizi sanitari " Giuliano Isontina " avente quale ambito territoriale le province di Trieste e di Gorizia, istituita mediante l'accorpamento delle Aziende per i servizi sanitari n. 1 " Triestina " e n. 2 " Isontina ", che sono contestualmente soppresse; b) l'Azienda per i servizi sanitari " Friulana " avente quale ambito territoriale la provincia di Udine, istituita mediante l'accorpamento delle Aziende per i servizi sanitari n. 3 " Alto Friuli ", n. 4 " Medio Friuli " e n. 5 " Bassa Friulana ", che sono contestualmente soppresse; c) l'Azienda per i servizi sanitari "Friuli Occidentale", avente quale ambito territoriale la provincia di Pordenone.” Si ricorda, ancora, in merito anche la proposta tecnica di riforma del sistema sanitario regionale con riduzione del numero di aziende sanitarie territoriali presentata già nel lontano 2007 dall’allora direttore dell’Agenzia regionale sanità del Friuli Venezia Giulia (si veda quanto riportato nell’elaborato Riforma aziende sanitarie - distretti e integrazione: modello Sacile - più salute e servizi per il territorio. La riforma delle aziende sanitarie in Friuli Venezia Giulia del 29 giugno 2007, documento disponibile al link http://www.federsanita.anci.fvg.it/convegni/riforma-aziende-sanitarie-distretti-e-integrazione-modello-sacile-piu-salute-e-servizi-sul-territorio/relazioni/3-sacile-barbina.pdf.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
un bacino medio di utenza - sempre rispetto ai dati del 2013 – in Emilia-Romagna di ca. 398mila e
in Toscana di ca. 307mila.171
La riforma attuata dalla l.r. n. 17/2014, pur non procedendo ad ampliare i bacini di utenza
territoriale, dispone l’incorporazione nelle aziende territoriali entro due anni di ogni presidio
ospedaliero pubblico esistente in ambito regionale, con l’eccezione degli Istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico che continuano a conservare la propria autonomia.
Per quanto riguarda l’incorporazione delle aziende ospedaliero-universitarie e la conseguente
disciplina innovativa disposta dalla legge regionale in merito ai rapporti sistema sanitario-
università, è sicuramente opportuno riportare le specifiche disposizioni in argomento (artt. 3 e 4):
“Art. 3 - 1. […] a decorrere dall'1 gennaio 2015 sono enti del Servizio sanitario regionale: […] b)
l'Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali riuniti" di Trieste e l'Azienda ospedaliero-
universitaria "Santa Maria della Misericordia" di Udine; […] 2. Le aziende di cui al comma 1,
lettera b), assicurano un approccio integrato per una gestione sinergica della propria attività
istituzionale con l'attività istituzionale rispettivamente dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1
"Triestina" e dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 "Friuli Centrale" di cui all'articolo 5.”
“Art. 4 (Integrazione tra Servizio sanitario regionale e Università) - 1. Ai fini di cui all'articolo 3,
comma 2, a decorrere dall'1 gennaio 2015 e per il periodo massimo di due anni: a) l'Azienda
ospedaliero-universitaria "Ospedali riuniti" di Trieste e l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1
"Triestina" di cui all'articolo 5 sono rette da un unico commissario straordinario; b) l'Azienda
ospedaliero-universitaria "Santa Maria della Misericordia" di Udine e l'Azienda per l'assistenza
sanitaria n. 4 "Friuli Centrale" di cui all'articolo 5 sono rette da un unico commissario
straordinario. - 2. In attuazione di quanto previsto dall'articolo 3, comma 2, entro due anni
dall'entrata in vigore della presente legge, l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 "Triestina" e
l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 4 "Friuli Centrale" incorporano, rispettivamente, l'Azienda
ospedaliero-universitaria "Ospedali riuniti" di Trieste e l'Azienda ospedaliero-universitaria "Santa
171 E quindi non considerando per la Regione Emilia Romagna l’avvenuta costituzione alla data del 1° gennaio 2014 dell’Azienda USL unica della Romagna disposta dalla legge regionale Emilia-Romagna 21 novembre 2013, n.22, con soppressione per incorporazione delle precedenti quattro ASL già insistenti sullo stesso territorio di Area Vasta: le Aziende Unità sanitarie locali di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, nonché, per la Regione Toscana, la riduzione a tre del numero delle aziende sanitarie territoriali (A.U.S.L.) a decorrere dal 1° gennaio 2016, in ragione della fusione per incorporazione delle precedenti dodici aziende territoriali disposta dall’articolo 8, comma 1, della legge regionale 16 marzo 2015, n. 28, recante Disposizioni urgenti per il riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale (legge regionale pubblicata in B.u.r. Toscana n. 13, parte prima, del 18 marzo 2015 e disponibile nel formato elettronico aggiornato all’url http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/articolo?urndoc=urn:nir:regione.toscana:legge:2015-03-16;28&pr=idx,0;artic,1;articparziale,0).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Maria della Misericordia" di Udine subentrando nelle relative funzioni, secondo modalità definite
con protocolli d'intesa tra la Regione e le Università interessate, da stipularsi ai sensi del decreto
legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 (Disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed
università, a norma dell' articolo 6 della legge 30 novembre 1998, n. 419 ), e successive modifiche
[…]”
Il processo di fusione/incorporazione aziendale appena citato trova come oggetto della propria
azione tre delle maggiori (per volumi di attività nonché struttura organizzativa) aziende sanitarie
regionali: le due aziende ospedaliero-universitarie e l’azienda territoriale del Friuli Centrale. Nel
processo di incorporazione i nuovi enti vengono pertanto ad essere sede unificata di gestione
programmatoria e operativa dei due ambiti di attività, sia quello sanitario che quello universitario
(quest’ultimo ripartito nei due profili di didattica e di ricerca), con gestione di contesti operativi
caratterizzati da notevoli complessità e criticità.172
Si deve annotare, poi, come le disposizioni sopra citate, nel prevedere l’incorporazione di aziende
ospedaliero-universitarie all’interno di aziende sanitarie territoriali, modificano in modo innovativo
– nell’ambito regionale- le modalità di collaborazione tra Università e sistema sanitario regionale
stabilite dalla normativa statale.
Non abbandonando ancora l’aspetto più strettamente formale e di gerarchia delle fonti dell’atto
normativo costituito dalla legge regionale n. 17/2014, ma su un piano certamente diverso,
incidentalmente vanno in qualche modo rilevati alcuni ulteriori elementi di incertezza presenti
nella legge approvata. Un primo elemento è costituito dall’incertezza normativa conseguente
all’abrogazione operata con la legge in commento di una precedente legge regionale, la n. 12 del 30
agosto 1994 recante “Disciplina dell'assetto istituzionale ed organizzativo del Servizio sanitario
regionale ed altre disposizioni in materia sanitaria e sullo stato giuridico del personale regionale”.173 A
tale legge regionale n. 12/1994, tuttavia, fa riferimento per determinare la propria sfera di
applicabilità a un’altra legge regionale, la n. 49/1996,174 tuttora in vigore e richiamata più volte
172 Un estremamente sintetico esame delle difficoltà e criticità collegate alla gestione dei rapporti sanità-università in ambito ospedaliero-universitario può leggersi (in particolare alle pagine 76, 77 e 90) nelle schede della Relazione conclusiva presentata il 23 ottobre 2014 dal Gruppo di lavoro n. 16 – Sanità –nell’ambito dell’attività coordinata dal Commissario per la revisione della spesa istituito dal decreto-legge n. 69/2013 (il documento è disponibile all’url http://www.mef.gov.it/revisionedellaspesa/documenti/Volume_conclusivo_revisione_della_spesa_231014.pptx - Sito web REVISIONEDELLASPESA.GOV.IT - http://revisionedellaspesa.gov.it/rapportigruppilavoro.html). 173 La disposizione abrogante è l’articolo 56, comma 1, lett. c), della legge regionale n. 17/2014. 174 La richiamata legge regionale 19 dicembre 1996, n. 49 recante Norme in materia di programmazione, contabilità e controllo del Servizio sanitario regionale e disposizioni urgenti per l'integrazione socio-sanitaria, all'art. 1, c. 1, dispone che "La presente legge detta norme in materia di programmazione, contabilità e controllo delle Aziende sanitarie regionali, di seguito denominate Aziende, di cui all'articolo 8 della legge regionale 30 agosto 1994, n. 12, in applicazione del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dalla stessa l.r. n. 17/2014. 175 Altro elemento denotante la difficoltà della laboriosa redazione del
testo - peraltro complesso – della legge di riforma, è costituito da un’iniziale, al momento di
promulgazione della legge, carenza di disciplina generale evidenziata dalla mancata previsione del
Collegio Sindacale per l’Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi. Il Legislatore
Regionale, tuttavia, con successivo atto176 ha prontamente colmato tale lacuna, apparentemente
causata da una non sempre adeguata sistematicità e generalizzazione della disciplina formulata.
In relazione, da ultimo, all’attuazione della riforma adottata con la legge regionale n. 17/2014, si
deve rinviare l’eventuale analisi a successivo esame che abbracci esercizi posteriori al 2014,
esercizio gestionale su cui si focalizza la presente Relazione. Tenuto conto dei numerosi ambiti di
riforma disciplinati dalla legge regionale n. 17/2014, tra gli aspetti analizzabili da una successiva
verifica dello stato di attuazione della riforma si possono indicare i seguenti:
revisione distrettuale e correlato trasferimento fisico del personale e delle funzioni (riferimento normativo: articolo 5, commi 5, 6 e 7);
attività di riperimetrazione degli ambiti territoriali delle Aziende per l'assistenza sanitaria (art. 6, c. 2);
effettiva costituzione ed attivazione delle strutture organizzative di assistenza medica primaria (riferimento: art. 20 della l.r. 17/2014, art. 1, commi 1 e 2, del d.l. n. 158/2012, art. 5 del Patto Salute 2014-16);
adozione dei provvedimenti finalizzati al miglioramento dell’assistenza domiciliare nonché valori d’incremento della loro attività (art. 21, c. 1, l.r. 17/2014 e art. 6, c. 7, del Patto Salute 2014-16);
creazione, o rafforzamento, delle strutture intermedie dell’assistenza primaria (art. 23); revisione dei servizi e interventi sociosanitari (art. 24, c. 2) processo di deospedalizzazione e verifica dei relativi reporting di attività (art. 26); riorganizzazione della rete di emergenza-urgenza (art. 38, c. 1 e 2);
successive modifiche ed integrazioni, di seguito denominato decreto legislativo di riordino." Viene pertanto fatto rinvio dinamico ad altra disposizione legislativa regionale – ora abrogata -per determinare la sfera di applicabilità soggettiva della stessa legge. 175 La l.r. n. 17/2014 richiama la l.r. n. 49/1996, legge vigente di disciplina della programmazione, contabilità e controllo del Servizio sanitario regionale, in tre articoli: art. 13 (Conferenza dei sindaci), c. 1: "La Conferenza dei sindaci è l'organismo attraverso il quale i Comuni svolgono le seguenti funzioni: […] b) esprimono parere obbligatorio ed eventuali osservazioni sul Piano attuativo locale nei termini e con le modalità stabiliti dagli articoli 16 e 20 della legge regionale 19 dicembre 1996, n. 49 (Norme in materia di programmazione, contabilità e controllo del Servizio sanitario regionale e disposizioni urgenti per l'integrazione socio-sanitaria); […]"; art. 55 (Norme transitorie), c.1 ("Tenuto conto del nuovo assetto istituzionale previsto dal Titolo II, in prima applicazione della presente legge, in deroga a quanto previsto dall' articolo 20 della legge regionale 49/1996, i termini per l'adozione del programma annuale e del bilancio preventivo degli enti del Servizio sanitario regionale per l'anno 2015 sono prorogati al 31 marzo" Art. 56 (Abrogazioni), c. 1: "Sono abrogate le norme regionali in contrasto con quanto previsto dalla presente legge e, in particolare: […]f) l' articolo 56 della legge regionale 49/1996 (modificativo della legge regionale 12/1994 ); […]. 176 Legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27 recante Disposizioni per la formazione del bilancio pluriennale e annuale (Legge finanziaria 2015), all’articolo 8,comma 8, lettera b).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
definizione dei protocolli d'intesa tra la Regione e le Università interessate per l’integrazione tra servizio sanitario regionale e università e successiva effettiva integrazione (previsione di cui all’art. 4, comma 2;
attivazione dell'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi e subentro dello stesso nel pieno svolgimento delle funzioni già esercitate dal Dipartimento servizi condivisi dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Udine (articoli:7, c. 7; 8, c. 2; 55, c. 2);
stato di adozione e attuazione dei provvedimenti da assumersi per il miglioramento dei servizi informativi (art. 43).
11.8 Cenni sul complessivo andamento economico-patrimoniale degli enti del sistema sanitario Regione del Friuli Venezia Giulia nell’esercizio 2014
Per una miglior comprensione del contesto di attuazione del processo di riforma del sistema
sanitario appena commentato, di qualche utilità può risultare l’esposizione dello stato del contesto
operativo in cui il processo di riforma si svolge, in particolare per quanto riguarda la complessiva
gestione economica degli enti sanitari regionali svolta nel corso dell’anno 2014.
I dati ufficiali più aggiornati disponibili negli atti approvati dall’Amministrazione regionale
risultano essere quelli relativi al monitoraggio della gestione svolta dagli enti nei primi sei mesi
dell’anno 2014. 177
Per poter trarre adeguata significatività dai dati esaminati e in assenza di dati di monitoraggio
operato dalla Direzione Regionale Salute per il 2014 che fossero relativi a periodi successivi al mese
di giugno, si è ritenuto di procedere attingendo direttamente ai dati contabili elementari – evidenze
di “alimentazione” dello Stato patrimoniale e del Conto economico - approvati dai singoli enti
sanitari regionali in sede di adozione (atto da deliberare, ai sensi della normativa vigente, 178 entro
il 30 aprile) del Bilancio di esercizio per l’anno 2014, procedendo poi in sede istruttoria a
177 Il riferimento è alla Deliberazione della Giunta regionale n. 30.12.2014, n. 2666, recante Lr 49/1996, art 22 - gestione del servizio sanitario regionale: 2º rendiconto trimestrale 2014 di valutazione economica, finanziaria e gestionale. Pur non essendo stato approvato il monitoraggio per i periodi successivi, si deve annotare come anche tale deliberazione regionale sia stata adottata ben oltre i termini – due mesi dalla fine del periodo di riferimento - disposti dalla vigente normativa regionale (art.22, commi 3, 4 e 6, della legge regionale 19 dicembre 1996, n. 49 recante Norme in materia di programmazione, contabilità e controllo del Servizio sanitario regionale e disposizioni urgenti per l'integrazione socio-sanitaria). Risulta evidente come la persistente tardività nel processo di vigilanza e controllo esercitato dalla Direzione regionale della Salute apporti un rilevante vulnus all’effettività dei poteri dell’Amministrazione regionale di vigilanza e verifica sui direttori generali previsti dalla normativa vigente (art. 47 - Elementi per la valutazione del Direttore generale -, c. 2, lett. e), f) e g), della l.r. n. 49/1996), costituendone nella maggioranza dei casi presupposto necessario. 178 Così l’art. 29, c. 1,della l.r. n. 49/1996.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
compilarne prospetti riassuntivi regionali non consolidati. Tali prospetti vengono di seguito
esposti, con una maggiore analiticità per quanto riguarda le evidenze degli Stati patrimoniali e
nelle voci essenziali per quanto riguarda i Conti economici.
Tabella 159 - enti del Servizio Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia - esercizio 2014 – dati di bilancio: stato patrimoniale - totali regionali (in migliaia di euro)
VOCE CONTABILE (in migliaia di euro) 2014 2013 incr.perc.
2014 su 2013 Attivo A) IMMOBILIZZAZIONI I. Immobilizzazioni immateriali
1 Costi d'impianto e di ampliamento 0 0 0 2 Costi di ricerca, sviluppo e di pubblicità 0 0 0
3 Diritti di brevetto industr. e di utilizz. delle opere dell'ingegno
701 849 -17,33
4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 65 58 11,81 5 Immobilizzazioni in corso e acconti 179 171 4,14
Totale immobilizzazioni immateriali (I) 945 1.078 -12,35 II. Immobilizzazioni materiali
1 Terreni 3.379 3.407 -0,84 2 Fabbricati 1.262.356 1.218.376 3,61
meno: fondo ammortamento fabbricati strumentali ( 475.727 ) ( 438.015 ) 8,61 3 Impianti e macchinari 114.625 109.920 4,28
meno: fondo ammortamento ( 94.093 ) ( 91.588 ) 2,73 4 Attrezzature sanitarie 403.812 409.834 -1,47
meno: fondo ammortamento ( 315.544 ) ( 312.034 ) 1,12 5 Mobili e arredi 79.249 78.706 0,69
meno: fondo ammortamento ( 68.372 ) ( 66.304 ) 3,12 6 Automezzi 18.236 19.255 -5,29
meno: fondo ammortamento ( 17.008 ) ( 17.241 ) -1,35 7 Altri beni 126.116 126.979 -0,68
meno: fondo ammortamento ( 90.107 ) ( 89.748 ) 0,4 8 Immobilizzazioni in corso e acconti 220.407 240.656 -8,41
Totale immobilizzazioni materiali (II) 1.167.328 1.192.203 -2,09 III. Immobilizzazioni finanziarie
1 Crediti: a) da Regione 158.476 157.664 0,51 b) da aziende sanitarie della Regione 0 0 0 c) da altri 16.777 6.975 140,55
2 Titoli 8.225 8.233 -0,1 Totale immobilizzazioni finanziarie (III) 183.478 172.872 6,14 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (A) 1.351.751 1.366.153 -1,05 B) ATTIVO CIRCOLANTE I. Rimanenze
472
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
VOCE CONTABILE (in migliaia di euro) 2014 2013 incr.perc.
2014 su 2013 1 Sanitarie 55.648 54.942 1,29 2 Non sanitarie 2.715 3.442 -21,12
meno: fondo svalutazione magazzino ( 1.029 ) ( 768 ) 34,05 Totale rimanenze (I) 57.334 57.616 -0,49 II. Crediti da:
1 Regione 141.695 244.095 -41,95 2 Agenzia Regionale 0 473 -100 3 Amministrazioni pubbliche 12.047 21.263 -43,34 4 Comune 5.634 7.089 -20,52 5 Aziende sanitarie della Regione 63.337 68.168 -7,09 6 Aziende sanitarie extra-regionali 1.525 1.450 5,18 7 Erario 2.893 2.992 -3,29 8 Verso altri 60.438 58.723 2,92
meno: fondo svalutazione crediti ( 13.435 ) ( 13.552 ) -0,86 Totale crediti (II) 274.134 390.702 -29,84
III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
1 Titoli a breve 120 205 -41,41 Totale att. fin. che non costituiscono imm.ni (III) 120 205 -41,41 IV. Disponibilità liquide
1 Cassa 1.018 1.146 -11,15 2 Istituto tesoriere 276.855 270.702 2,27 3 Altri istituti di credito 110 24 361,26 4 Banca d'Italia 0 17.181 -100 5 Depositi postali 1.769 1.535 15,3
Totale disponibilità liquide (IV) 279.753 290.587 -3,73 TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE 611.342 739.111 -17,29 C) RATEI E RISCONTI
1 Ratei attivi 5 399 -98,75 2 Risconti attivi 2.342 3.161 -25,91
TOTALE RATEI E RISCONTI 2.347 3.560 -34,07 TOTALE ATTIVO 1.965.440 2.108.824 -6,80 Passivo A) PATRIMONIO NETTO I. Fondo di dotazione 546.154 571.229 -4,39 II. Contributi c/capitale da Regione indistinti 535.923 527.915 1,52 III. Contributi c/capitale da Regione vincolati 86.443 82.623 4,62 IV. Altri contributi in c/capitale 114.405 102.173 11,97 V. Contributi per ripiani perdite 236 461 -48,85 VI. Riserve di rivalutazione 5.489 5.489 0 VII. Altre riserve 78.419 78.351 0,09 VIII. Utili (perdite) portati a nuovo ( 50.458 ) ( 46.034 ) 9,61 IX. Utile (Perdita) dell'esercizio 16.315 16.595 -1,69
473
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
VOCE CONTABILE (in migliaia di euro) 2014 2013 incr.perc.
2014 su 2013 TOTALE PATRIMONIO NETTO 1.332.925 1.338.801 -0,44 B) FONDI PER RISCHI E ONERI
1 Fondi per imposte 2.703 2.605 3,75 2 Fondi per oneri al personale da liquidare 97.638 110.584 -11,71 3 Fondi per rischi 69.700 77.467 -10,03 4 Altri fondi 25.847 26.923 -4
TOTALE FONDI PER RISCHI E ONERI 195.889 217.580 -9,97 C) PREMIO DI OPEROSITA' MEDICI SUMAI 8.427 8.320 1,28 D) DEBITI
1 Mutui 6.744 6.977 -3,34 2 Debiti verso Regione 38.645 38.666 -0,06 3 Debiti verso Agenzia Regionale 0 404 -100 4 Comune 5.611 6.302 -10,96 5 Debiti verso aziende sanitarie della Regione 62.117 67.558 -8,05 6 Debiti verso aziende sanitarie extra-regionali 1.881 2.820 -33,31 7 Debiti verso fornitori 204.159 258.145 -20,91 8 Debiti verso istituti di credito 0 0 0
a) Verso istituto tesoriere 0 0 0 b) Verso altri istituti di credito 0 0 0
9 Debiti verso personale 31.288 31.727 -1,38 10 Debiti tributari 2.681 34.020 -92,12
11 Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale
4.934 29.085 -83,03
12 Altri debiti 43.530 42.171 3,22 TOTALE DEBITI 401.589 517.875 -22,45 E) RATEI E RISCONTI
1 Ratei passivi 302 567 -46,8 2 Risconti passivi 26.310 25.681 2,45
TOTALE RATEI E RISCONTI 26.611 26.248 1,38 TOTALE PASSIVO E NETTO 1.965.440 2.108.824 -6,80
Origine: elaborazione della Corte dei conti – Sezione di controllo della regione FVG su dati contabili approvati dagli Enti sanitari pubblici regionali del Friuli Venezia Giulia con la formale adozione del Bilancio di esercizio per l’anno 2014 e trasmessi dagli Enti alla Sezione di controllo (Valori espressi in migliaia di Euro arrotondati al migliaio più vicino).
474
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 160 - enti del Servizio Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia - esercizio 2014 – dati di bilancio: conto economico - totali riassuntivi regionali (in migliaia di euro)
Fonte: elaborazione della Corte dei conti – Sezione di controllo della regione FVG su dati contabili approvati dagli Enti sanitari pubblici regionali del Friuli Venezia Giulia con la formale adozione del Bilancio di esercizio per l’anno 2014 e trasmessi dagli Enti alla Sezione di controllo (Valori espressi in migliaia di Euro arrotondati al migliaio più vicino).
Sicuro interesse si ritiene possano ricoprire, inoltre, i dati di dettaglio relativi alla composizione e
andamento delle voci contabili di ricavo - Contributi d’esercizio, dati che di seguito si espongono ad
integrazione di quelli riassuntivi già esposti.
Tabella 161 - enti del Servizio Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia - esercizio 2014 – dati di bilancio: conto economico - contributi d'esercizio - totali riassuntivi regionali (in migliaia di euro)
VOCE CONTABILE (in migliaia di euro) 2014 2013 incr.perc.
2014 su 2013 1 Contributi d'esercizio
a) Contributi in conto esercizio da Regione 2.242.875 2.331.037 -3,78 b) Altri contributi in conto esercizio 32.012 33.711 -5,04
Fonte: elaborazione della Corte dei conti – Sezione di controllo della regione FVG su dati contabili approvati dagli Enti sanitari pubblici regionali del Friuli Venezia Giulia con la formale adozione del Bilancio di esercizio per l’anno 2014 e trasmessi dagli Enti alla Sezione di controllo (Valori espressi in migliaia di Euro arrotondati al migliaio più vicino).
VOCE CONTABILE (in migliaia di euro) 2014 2013 incr.perc. 2014
su 2013 A) VALORE DELLA PRODUZIONE 3.211.868 3.350.808 -4,15 B) COSTI DELLA PRODUZIONE ( 3.215.936 ) ( 3.337.123 ) -3,63
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZ.
( 4.068 ) 13.685 -129,73
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI ( 513 ) ( 289 ) -77,56
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE 0 0
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 22.433 4.700 377,25
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B +-C +-D +-E)
17.852 18.096 -1,35
Imposte sul reddito dell'esercizio ( 1.537 ) ( 1.502 ) 2,38 UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 16.315 16.595 -1,69
475
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
12. L’INTERVENTO FINANZIARIO DELLA REGIONE NEL SETTORE DEI TRASPORTI
12.1 Premessa Le competenze regionali nel settore dei trasporti, della viabilità e della mobilità sono molteplici e
sono finalizzate non solo a garantire il diritto alla mobilità delle persone ma anche a promuovere lo
sviluppo dell’economia locale agevolando il trasporto di merci e la circolazione delle persone
mediante la realizzazione di un efficiente apparato di infrastrutture stradali, ferroviarie e
marittime e di reti di comunicazione.
In proposito si riscontra che il Piano strategico della Regione 2014-2018, approvato con
deliberazione della Giunta n.1332 dell’11.07.2014, individua quali obiettivi da perseguire per il
settore delle infrastrutture e delle reti di comunicazione, da un lato, il miglioramento delle
prestazioni del trasporto pubblico locale e, dall’altro, l’incremento della competitività del sistema
infrastrutturale al fine di incrementare lo spostamento di merci.
Sotto il primo profilo, si osserva che il Piano Regionale del Trasporto Pubblico Locale, approvato il
15.04.2013, ha ridisegnato l’offerta complessiva del trasporto pubblico locale, perseguendo la
specializzazione funzionale dei servizi e l’integrazione tra servizi diversi per modalità o per
tipologia.
Secondo quanto riportato nel Piano, l’integrazione, tesa alla creazione di sinergie tra servizi e modi
di trasporto, va perseguita su tre diversi fronti:
a. quello dei servizi, ridisegnati al fine di massimizzare le possibilità di interscambio,
b. quello delle infrastrutture, per creare la disponibilità di terminal strutturali finalizzati ad
ottimizzare la fruibilità dell’interscambio,
c. quello del sistema tariffario, al fine di consentire agli utenti l’accesso a servizi diversi per
tipologia e modalità di trasporto con un unico titolo di viaggio.
Per quanto concerne il secondo obiettivo, va rilevato che il miglioramento della competitività del
sistema infrastrutturale regionale e l’incremento del trasporto delle merci hanno lo scopo di
attrarre imprese e investitori mediante la creazione di un sistema di movimento merci integrato tra
476
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
i diversi canali in modo da poter offrire più servizi a costi minori; al contempo, il potenziamento e
l’integrazione delle infrastrutture esistenti sono finalizzati all’incremento degli spostamenti (di
merci e persone) anche attraverso lo sviluppo di sistemi di trasporto alternativi all’autostrada al
fine di migliorare la qualità della vita preservando l’ambiente.
Premessa una breve analisi della spesa regionale nel settore dei trasporti, della mobilità e della
viabilità, la presente disamina propone una rappresentazione delle risorse destinate nell’esercizio
2014 al raggiungimento degli obiettivi ora esposti, focalizzando l’attenzione:
sulla spesa per il servizio di trasporto pubblico locale e sulle gare per i nuovi affidamenti,
sugli interventi inerenti la rete stradale, autostradale, i porti, gli aeroporti e l’intermodalità.
12.2 Analisi della spesa complessiva per mobilità, viabilità, trasporti
Nel bilancio regionale la spesa connessa alla gestione della mobilità, della viabilità e dei trasporti
trova collocazione ai titoli I, II, III e IV. L’aggregato riguarda stanziamenti per complessivi
415.958.567,32 euro impegnati secondo una percentuale dell’80,49% (euro 334.796.000,93).
Va premesso, tuttavia, che una parte delle risorse reperite per il finanziamento della spesa per
mobilità, viabilità e trasporti (euro 73.231.080,26 su euro 415.958.567,32) è oggetto di
trasferimento da parte di soggetti terzi. Trattasi del 17% circa degli stanziamenti complessivi,
ovvero poco meno del 12% degli impegni complessivamente assunti con riferimento all’aggregato
nel 2014 (euro 39.412.984,76 su euro 334.796.000,93)179.
179 Tale valore considera esclusivamente le entrate correlate a capitoli di spesa che presentano stanziamenti a competenza pura.
477
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 162 Spesa per trasporti, mobilità e viabilità finanziata con risorse esterne
CAP. SPESA
u.bi Descrizione stanziamento
totale 2014 Impegnato totale 2014
CAP. ENTRATA
CORRELATO
3978 3.7.1.1067
Finanziamenti alle aziende concessionarie del tpl per la copertura dei maggiori oneri derivanti dall'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro degli addetti al settore del trasporto pubblico locale - fondi statali
11.618.104,22 4.805.934,86 1500 (ubi 2.1.222)
3978 3.7.1.1067
Finanziamenti alle aziende concessionarie del tpl per la copertura dei maggiori oneri derivanti dall'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro degli addetti al settore del trasporto pubblico locale - fondi statali
78.662,00 78.662,00 REISCRIZIONE
RESIDUI PERENTI
3979 4.1.1.1095
Finanziamenti ai comuni per i programmi di attuazione del piano nazionale della sicurezza stradale - spese correnti
960,00 960,00 REISCRIZIONE
RESIDUI PERENTI
1553 10.4.1.1171
Interessi, spese ed oneri ed accessori sul mutuo contratto per la sostituzione di autobus destinati al trasporto pubblico locale in esercizio da oltre quindici anni
293.506,19 293.501,19
1001 (ubi 4.2.28)
1571 10.4.3.1171
Quota capitale compresa nella rata di ammortamento del mutuo contratto per la sostituzione di autobus destinati al trasporto pubblico locale in esercizio da oltre quindici anni
1.397.796,87 1.397.791,87
1565 10.4.1.1171
Interessi, spese ed oneri accessori sul mutuo contratto per il finanziamento del completamento della grande viabilita' triestina
1.438.028,96 1.438.023,96
1000 (ubi 4.2.27)
1584 10.4.3.1171
Quota capitale compresa nella rata di ammortamento del mutuo contratto per il finanziamento del completamento della grande viabilita' triestina
14.055.688,01 14.055.683,01
1566 10.4.1.1171
Interessi, spese ed oneri accessori sul mutuo contratto per il finanziamento degli interventi di mobilita' ciclistica e di realizzazione di reti di percorsi ciclabili integrati
19.629,07 19.624,06 1004
(ubi 4.2.28)
478
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
CAP. SPESA
u.bi Descrizione stanziamento
totale 2014 Impegnato totale 2014
CAP. ENTRATA
CORRELATO
1585 10.4.3.1171
Quota capitale compresa nella rata di ammortamento del mutuo contratto per il finanziamento degli interventi di mobilita' ciclistica e di realizzazione di reti di percorsi ciclabili integrati
274.871,37 274.866,38
1263 1.5.2.1032 Interventi nell’ambito del programma comunitario ipa adriatico 2007-2013 - progetto ea sea - way
810.150,81 703.396,59
1384 (ubi 4.3.39)
0,00 1385 (4.3.39)
3931 3.4.2.1064
Contributi agli enti locali ed alle aziende per il trasporto pubblico locale per la riduzione dei consumi energetici nel settore dei trasporti - fondi statali
71.395,92 71.395,92 REISCRIZIONE
RESIDUI PERENTI
3673 4.1.2.1095 Spese per interventi in materia di sicurezza stradale
29.538,24 0,00 1197 (ubi 4.2.27)
3974 4.1.2.1095
Finanziamenti ai comuni per i programmi di attuazione del piano nazionale della sicurezza stradale - spese investimento
1.242.112,70 106.815,46 1195 (ubi 4.2.27)
3721 4.1.2.3020
Interventi per la prosecuzione ed il completamento delle opere e degli investimenti di cui all' art. 4 del d.p.r. 6 marzo 1978, n. 100, ed all' art. 1 del d.p.r. 6 marzo 1978, n. 101 - fondi statali
1.429.410,46 1.429.409,46 REISCRIZIONE
RESIDUI PERENTI
3990 4.3.2.1077
Spese per interventi per la sicurezza della navigazione dei canali della laguna di marano lagunare e grado, gia' di competenza del commissario straordinario per l'emergenza socio-economico ambientale
23.507.209,31 1.247.378,28 3988 (soppresso)
3690 4.8.2.2030
Finanziamento all' Anas s.p.a. per l' attuazione degli interventi di ristrutturazione degli assi stradali di interesse statale e regionale previsti dall' apq 04/03/2005
11.998.542,99 11.998.542,99 REISCRIZIONE
RESIDUI PERENTI
9629 10.2.2.5070 Rinnovo del parco rotabile per il trasporto ferroviario regionale
117.000,00 0,00 2811 (ubi 3.2.94)
1264 12.2.4.3480
Trasferimento ai partners di fondi comunitari relativi al programma comunitario Ipa - Adriatico 2007-2013 progetto Ea Sea - Way - partite di giro
4.848.473,14 1.490.998,73 1386 (ubi 6.3.202)
TOTALE
73.231.080,26 39.412.984,76
479
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
La tabella di seguito riportata, riferita agli importi stanziati e impegnati nell’esercizio 2014,
consente di cogliere le proporzioni secondo cui l’aggregato contabile considerato risulta ripartito
tra i diversi titoli.
Tabella 163 Importi stanziati e impegnati nel 2014 per trasporto, mobilità e viabilità 2014
Stanziamento tot.
Stanz. (%)
Impegnato Impegnato (%)
TIT. 1
218.251.486,55
52,47%
210.184.677,94
62,78%
TIT. 2
173.236.688,58
41,65%
106.538.488,88
31,82%
TIT. 3
15.728.356,25
3,78%
15.728.341,26
4,70%
TIT. 4
8.742.035,94
2,10%
2.344.492,85
0,70%
415.958.567,32 100,00% 334.796.000,93 100,00%
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
Si osserva che la parte preponderante delle risorse stanziate e impegnate risulta allocata al titolo I
e al titolo II: se si considerano gli stanziamenti totali, che includono gli importi trasferiti a
competenza derivata dal 2013 e gli stanziamenti a competenza pura 2014, si riscontra che il
52,47% delle risorse che costituiscono l’aggregato oggetto di analisi è destinato a spese correnti, il
41,65% della spesa complessiva è costituito da spese per investimenti, mentre il rimborso della
quota capitale dei prestiti assorbe il 3,78% degli stanziamenti; i fondi trasferiti ai partner per la
realizzazione di progetti comunitari, che trovano collocazione al titolo IV, riguardano una quota di
poco superiore al 2% (2,10%) degli stanziamenti considerati.
In termini di importi impegnati, rimane confermata la prevalenza delle spese allocate al titolo I che
costituiscono il 62,78% degli impieghi complessivi; gli impieghi del titolo II costituiscono il 31,82%
delle somme vincolate complessive, mentre quelle del titolo III costituiscono il 4,70% degli
impieghi totali. Il peso dei trasferimenti ai partner di progetti comunitari rappresenta meno
dell’1% degli impegni totali.
L’analisi del trend della spesa nel triennio 2012-2014, evidenzia quanto segue:
480
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
1) con riferimento agli impegni assunti, le risorse impegnate nel 2014 (euro 334.796.000,93
risultano sì superiori a quelle dell’esercizio 2013 (euro 289.782.128,92), ma più contenute
rispetto a quelle dell’esercizio 2012 (euro 344.625.913,93),
2) riguardo agli stanziamenti di bilancio, le risorse dell’esercizio 2014 (euro 415.958.567,32)
risultano superiori sia rispetto a quelle del 2013 (euro 341.452.309,20) che a quelle
dell’esercizio 2012 (euro 388.200.074,22).
Si osserva che sulle descritte dinamiche non si è ancora pienamente concretizzata la diversa
modalità di assunzione degli impegni di spesa, adottata, per coerente analogia ai principi di
accertamento delle entrate, a partire dall’introduzione del comma 1 bis all’art. 37 della lr. 21/2007
da parte dell’art. 13 comma 3 della lr. 6/2013.
In realtà, il “processo di avvicinamento” all’armonizzazione dei sistemi contabili intrapreso dalla
Regione nell’esercizio ha influito sull’assunzione degli impegni di spesa per il settore,
prevalentemente in riferimento all’adozione dell’art. 13 commi 2 e 3 della l.r. 15/2014.
A tal riguardo, si rileva che l’art. 42 (impegno della spesa) della l.r. 21/2007, nella sua formulazione
originaria, prendeva già a riferimento la scadenza dell’obbligazione nelle modalità di costituzione
dei vincoli sugli stanziamenti di bilancio, per cui l’adeguamento normativo nell’ottica
dell’armonizzazione dei sistemi contabili ha avuto un impatto tutto sommato limitato. Nello
svolgimento dell’attività di gestione, tuttavia, le modalità di assunzione degli impegni sono rimaste
344.625.913,93
289.782.128,92
334.796.000,93
388.200.074,22
341.452.309,20
415.958.567,32
-
100.000.000,00
200.000.000,00
300.000.000,00
400.000.000,00
500.000.000,00
600.000.000,00
700.000.000,00
800.000.000,00
2012 2013 2014
Spesa complesiva per mobilità, viabilità, trasporti (2012-2014)
impegnato stanziato
481
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
immutate (scostandosi dalle previsioni in questione).
Scorporando la spesa complessiva nelle sue componenti spesa corrente, spesa per investimenti,
spesa per rimborso prestiti e spesa relativa alle partite di giro, emerge quanto segue:
1. per il titolo I, un trend crescente per gli impegni assunti nel corso del triennio considerato.
Questi, infatti, passano da euro 208.992.666,07 dell’esercizio 2012, a euro 209.294.501,41 del
2013 e a euro 210.184.677,94 del 2014. Come si vedrà più specificatamente nella parte della
presente disamina relativa alla spesa per il servizio di trasporto su tali risultanze incidono
una pluralità di fattori di segno diverso: gli adeguamenti ISTAT disposti nei contratti
relativi all’erogazione dei servizi di trasporto pubblico, i servizi aggiuntivi erogati da
Trenitalia sulle tratte a media lunga percorrenza, la politica di “contenimento e
razionalizzazione” delle erogazioni nonché le modalità di imputazione delle spese al bilancio.
Gli stanziamenti definitivi si caratterizzano invece per un andamento crescente nel biennio
2012-2013 (si passa da euro 217.808.995,61 a euro 218.616.219,44); nel 2014, lo
stanziamento (euro 218.251.486,55) risulta di poco inferiore rispetto a quello dell’esercizio
immediatamente precedente anche se superiore a quello dell’esercizio 2012;
2. la spesa impegnata per la realizzazione di investimenti, dopo la forte contrazione registrata
nel 2013 (euro 65.302.214,54 rispetto a euro 121.550.977,23 dell’anno precedente), nel 2014
(euro 106.538.488,88) evidenzia un incremento di euro 41.236.274,34, ma si mantiene ad un
217.808.995,61
218.616.219,44 218.251.486,55
208.992.666,07 209.294.501,41 210.184.677,94
204.000.000,00
206.000.000,00
208.000.000,00
210.000.000,00
212.000.000,00
214.000.000,00
216.000.000,00
218.000.000,00
220.000.000,00
2012 2013 2014
Spesa corrente triennio 2012-2014
stanziamento tot. impegni
482
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
livello più contenuto rispetto all’esercizio 2012. Tale andamento peraltro non è condizionato
dalla capacità di reperimento delle risorse, considerato che gli stanziamenti 2014 (euro
173.236.688,58) risultano superiori a quelli del 2012 (euro 152.112.368,47), ma piuttosto alla
capacità di impiego delle disponibilità, da intendersi quale rapporto tra importi impegnati e
stanziamenti di bilancio, che passa dal 79,91% del 2012 al 61,50% del 2014. Come si vedrà
infra, su tale rapporto ha inciso il disposto dell’art. 13, commi 2 e 3 della lr. 15/2014, mentre
l’entità degli stanziamenti di bilancio è stata influenzata dall’ammontare dei residui perenti
reiscritti;
3. la spesa del titolo III, evidenzia un andamento crescente nel triennio, imputabile non a
nuove assunzioni di prestiti quanto alla tipologia di ammortamento adottata (quote
costanti)180;
180 Tale forma di ammortamento si caratterizza per una quota capitale che cresce in maniera progressiva negli esercizi, a fronte di una quota interessi via via decrescente. Il grafico dà evidenza della crescita progressiva della quota capitale, trovando, la spesa per interessi passivi, rappresentazione al titolo I di spesa.
152.112.368,47
103.757.098,99
173.236.688,58
121.550.977,23
65.302.214,54
106.538.488,88
- 20.000.000,00 40.000.000,00 60.000.000,00 80.000.000,00
100.000.000,00 120.000.000,00 140.000.000,00 160.000.000,00 180.000.000,00 200.000.000,00
2012 2013 2014
Spesa per investimenti triennio 2012-2014
stanziamento tot. impegni
483
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
4. per la spesa collocata in partite di giro si evidenzia un andamento crescente per gli impegni
assunti che tuttavia presentano un valore notevolmente inferiore agli importi stanziati
essendo, molto probabilmente, influenzata dalle dinamiche temporali connesse allo
svolgimento dei progetti comunitari da parte dei partner progettuali.
La seguente tabella riporta, con riferimento all’esercizio 2014, la specificazione dell’aggregato per
finalità e funzioni.
14.082.270,63 14.882.551,27 15.728.341,26
14.082.285,64 14.882.566,27 15.728.356,25
-
5.000.000,00
10.000.000,00
15.000.000,00
20.000.000,00
25.000.000,00
30.000.000,00
35.000.000,00
2012 2013 2014
Spesa per rimborso prestiti triennio 2012-2014
impegnato stanziato
-
302.861,70
2.344.492,85
4.196.424,50 4.196.424,50
8.742.035,94
-
2.000.000,00
4.000.000,00
6.000.000,00
8.000.000,00
10.000.000,00
12.000.000,00
2012 2013 2014
Spesa collocata in partite di giro triennio 2012-2014
impegnato stanziato
484
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 164 Spesa per trasporti, mobilità, viabilità dell’esercizio 2014
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
Si osserva, relativamente ai titoli I e II, che gli stanziamenti più importanti riguardano le finalità 3
2014
importi stanziati importi impegnati
3 Gestione del territorio 3.7 Mobilità locale 191.923.141,12 183.877.903,80 4 Infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni 4.1 Rete stradale e autostradale 16.840.078,93 16.840.078,93 4.3 Portualità, collegamenti via acqua e opere marittime 7.649.364,33 7.646.156,00 4.5 Intermodalità 87.737,95 69.390,00 10 Affari istituzionali, economici e fiscali generali 10.4 Affari finanziari e fiscali 1.751.164,22 1.751.149,21
TOTALE TITOLO I 218.251.486,55 210.184.677,94 1 Attività economiche 1.5 Sistemi economici territoriali e locali 5.119.816,55 1.058.815,41 3 Gestione del territorio 3.4 Energia 71.395,92 71.395,92 3.7 Mobilità locale 27.406.828,28 11.600.749,99 3.10 Ricerca e sviluppo, formazione e promozione 563.605,25 365.528,00 4 Infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni 4.1 Rete stradale e autostradale 76.687.147,99 72.372.712,24 4.3 Portualità, collegamenti via acqua e opere marittime 38.389.829,08 3.158.762,81 4.4 Aeroportualità 3.030.000,00 3.030.000,00 4.5 Intermodalità 4.414.993,80 1.534.993,80 4.7 Sistemi di trasporto: studi e progettazioni preliminari 307.604,82 307.604,82 4.8 Ricerca e sviluppo formazione e promozione 16.529.348,89 12.529.348,89 9 Sussidiarietà e devoluzione 9.1 Sistema delle autonomie locali 599.118,00 508.577,00 10 Affari istituzionali, economici e fiscali generali 10.2 Fondi a destinazione intersettoriale 117.000,00 -
TOTALE TITOLO II 173.236.688,58 106.538.488,88 10 Affari istituzionali, economici e fiscali generali 10.4 Affari finanziari e fiscali 15.728.356,25 15.728.341,26
TOTALE TITOLO III 15.728.356,25 15.728.341,26 Partite di giro 8.742.035,94 2.344.492,85
TOTALE TITOLO IV 8.742.035,94 2.344.492,85 TOTALE TITOLI I + II+III+IV 415.958.567,32 334.796.000,93
485
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
– Gestione del territorio e 4 – Infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni.
Per la parte corrente, gli impegni finalizzati ad assicurare il diritto alla mobilità locale riportati
alla finalità 3 – funzione 7 assommano a euro 183.877.903,80 su complessivi impegni, riferiti al
titolo I, per euro 210.184.677,94.
Per il titolo II, si rileva che, se l’ammontare complessivo degli impegni è pari ad euro
106.538.488,88, la quota di spesa ricollegabile alle infrastrutture di trasporto, classificate nella sola
finalità 4, ammonta a euro 92.933.422,56181.
Le altre voci di spesa trovano collocazione nelle finalità:
10 - Affari istituzionali, economici e fiscali, dei titoli I e II,
1 - Attività economiche, del titolo II,
9 - Sussidiarietà e devoluzione del titolo II.
In particolare nella finalità 10 del titolo I risultano allocate le spese inerenti gli interessi passivi
(euro 1.751.149,21 in termini di impegni assunti) che sommate agli importi collocati al titolo III
(euro 15.728.341,26) evidenziano complessivamente la spesa sostenuta per l’indebitamento (euro
17.479.490,47): tali oneri, tuttavia, sono interamente coperti da risorse finanziarie trasferite dallo
Stato.
La finalità 1 – Attività economiche - del titolo II riguarda invece spese di investimento connesse
alla realizzazione di progetti comunitari (capp. 1263, 1267, 3699, 4059, 4061 e 4149) nonché il
concorso alla realizzazione degli interventi infrastrutturali volti alla valorizzazione turistica del
versante italiano del comprensorio Pramollo – Nassfeld, disposto dall’art. 7 comma 105 della lr
1/2007 (cap. 8988). Gli importi impegnati ammontano a euro 1.058.815,41 a fronte di stanziamenti
pari a euro 5.119.816,55.
La spesa collocata nella finalità 9 – Sussidiarietà e devoluzione - concerne invece il finanziamento
straordinario pluriennale concesso alle amministrazioni provinciali a sollievo degli oneri, relativi ai
mutui, o ad altra forma di ricorso al mercato finanziario, per la progettazione e la realizzazione di
opere di viabilità di rispettiva competenza (cap. 1817). In tal caso, gli importi stanziati (euro
599.118,00) sono stati quasi interamente impegnati (euro 508.577,00).
181 Somma delle finalità funzioni 4.1, 4.3, 4.4, 4.5,4.7, 4.8.
486
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
12.3 La spesa per trasporto pubblico e infrastrutture di trasporto La tabella di seguito riportata rappresenta la spesa riclassificata al fine di cogliere l’entità delle
risorse destinate al trasporto pubblico locale e al miglioramento della competitività del sistema
infrastrutturale.
Tabella 165 Riclassificazione della spesa per trasporti, mobilità, viabilità dell’esercizio 2014 ubi Descrizione
Importi stanziati
Importi impegnati
3.7.1.1067 3.7.1.5036 3.7.2.1067 3.7.2.5036
Trasporto pubblico locale 08.142.316,98 195.147.902,40
10.2.2.5070 (cap. 9629)
Rinnovo del parco rotabile per il trasporto ferroviario regionale del PAR FSC
117.000,00 -
3.4.2.1064 (cap. 3931)
Contributi agli enti locali ed alle aziende per il tpl per la riduzione dei consumi energetici nel settore dei trasporti
71.395,92 71.395,92
Spesa per trasporto pubblico locale 08.330.712,90 195.219.298,32
3.7.2.1082 Mobilità ciclistica - sp. d'investimento 587.685,44 326.500,00 3.7.2.3000 Parcheggi - sp. d'investimento 10.599.966,98 4.251,39 Altre spese per mobilità locale 11.187.652,42 330.751,39 4.1.1.1074 4.1.1.1095 4.1.2.1074 4.1.2.1095 4.1.2.3020 4.1.2.3021
Rete stradale e autostradale 93.527.226,92 89.212.791,17
4.3.1.1077 4.3.1.1100 4.3.2.1077 4.3.2.1078
Portualità, collegamenti via acqua e opere marittime 46.039.193,41 10.804.918,81
4.4.2.1080 Aeroportualità 3.030.000,00 3.030.000,00 4.5.1.1081 4.5.1.1083 4.5.2.1081
Intermodalità 4.502.731,75 1.604.383,80
4.7.2.1085 Sistemi di trasporto: studi e progettazioni preliminari
307.604,82 307.604,82
4.8.2.2030 4.8.2.2031
Ricerca e sviluppo, formazione, promozione 16.529.348,89 12.529.348,89
9.1.2.1153 (cap. 1817)
Finanziamento straordinario pluriennale alle amm.ni provinciali a sollievo degli oneri relativi ai mutui o ad altra forma di ricorso al mercato finanziario per la progettazione e la realizzazione di opere di viabilità di rispettiva competenza
599.118,00 508.577,00
487
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
1.5.2.1030 (cap. 8988)
Finanziamento pluriennale del project financing relativo alla realizzazione e alla gestione di un impianto di collegamento a fune tra Pontebba e il comprensorio sciistico di Pramollo - Nassfeld e valorizzazione turistica dell'area
3.500.000,00 -
Spesa per potenziamento competitività infrastrutture di trasporto
168.035.223,79 117.997.624,49
1.5.2.1032 (capp.1263, 1267, 3699, 4059, 4061, 4149)
Sistemi economici territoriali e locali: programmi comunitari.
1.619.816,55 1.058.815,41
3.10.2.2008 (capp. 2034, 2044, 2050, 2051, 3020, 3039, 3061)
Ricerca, sviluppo, formazione e promozione: programmi comunitari
563.605,25 365.528,00
12.2.4.3480 (capp. 1264, 1265)
Fondi da trasferire ai partners per la realizzazione di progetti comunitari
8.742.035,94 2.344.492,85
Spese relative a programmi comunitari 10.925.457,74 3.768.836,26 10.4.1.1171 (capp. 1553, 1565, 1566)
Interessi passivi per operazioni di indebitamento 1.751.164,22 1.751.149,21
10.4.3.1171 (capp. 1571, 1584, 1585)
Rimborso quota capitale operazioni di indebitamento
15.728.356,25 15.728.341,26
Spese per indebitamento 17.479.520,47 17.479.490,47 415.958.567,32 334.796.000,93
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
Si anticipa che una parte rilevante delle risorse reperite è oggetto di assegnazione alle società
controllate, direttamente o indirettamente, dalla Regione che operano nel campo della mobilità,
della viabilità e dei trasporti182. A titolo esemplificativo, si evidenzia che a favore della società
Friuli Venezia Giulia Strade spa nel 2014 sono stati impegnate risorse per euro 23.910.700,00 per
delegazioni amministrative, cui si aggiungono interventi di parte corrente per euro 16.500.000,00
finalizzati ad assicurare il perseguimento dello scopo sociale e la copertura degli oneri connessi alle
attività di gestione, vigilanza, realizzazione e promozione di iniziative e interventi a favore della
sicurezza stradale sulle opere di viabilità di interesse regionale.
182 Per un approfondimento sul sistema delle partecipate regionali nel loro complesso, si rinvia alla deliberazione n. FVG/68/2015/FRG del 10 giugno 2015 di approvazione del “Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica regionale”.
488
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Costituisce una conferma del carattere strategico riconosciuto al settore, il numero delle società
partecipate che vi operano: trattasi di
Ferrovie Udine- Cividale srl, società unipersonale a capitale interamente regionale che gestisce
dal 2005 la linea ferroviaria Udine –Cividale,
Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A, società di scopo che opera a favore della Regione, quale
unico committente, in regime di “in house providing”, e svolge attività strumentali alle
funzioni della Regione stessa in materia di viabilità, tra cui la gestione e la manutenzione della
rete stradale di interesse regionale e della rete stradale di interesse statale a gestione regionale,
rispettivamente previste negli allegati A e B del D.Lgs. 111/2004,
Autovie Venete spa, società partecipata da Friulia spa per l’86,78% e pertanto controllata
dalla Regione ai sensi dell’art. 2359 del c.c.,
Interporto Cervignano del Friuli S.p.A., società soggetta all’attività di direzione e
coordinamento di Friulia S.p.A. Lo scopo della società riguarda la realizzazione delle opere
previste nell’ambito dell’Interporto di Cervignano del Friuli nonché per la gestione dello stesso,
Aeroporto Friuli Venezia Giulia spa, società costituita con legge regionale n. 21 del 15.5.1995,
cui sono affidate le funzioni di gestione, ammodernamento e potenziamento dello stesso
aeroporto, l’esercizio delle attività e dei servizi connessi e complementari al traffico aereo di
qualunque tipo e specie, la ricerca di possibili accordi di coordinamento dei traffici con gli
aeroporti delle Regioni limitrofe.
Dalla tabella emergono impieghi per il trasporto pubblico locale (in senso stretto) per complessivi
euro 195.219.298,32 e mezzi destinati al potenziamento infrastrutturale (in senso stretto) per euro
117.997.624,49, su un ammontare di impegni complessivo di euro 334.796.000,93.
Risulta quindi che la spesa, prevalentemente corrente, finalizzata a garantire il trasporto pubblico
locale è superiore a quella, prevalentemente legata ad investimenti, destinata al miglioramento
infrastrutturale: la prima corrisponde infatti al 58,31% degli impieghi complessivi, mentre la
seconda rappresenta una quota pari al 35,25% dei medesimi.
La categoria “Altre spese per mobilità locale” accoglie gli oneri inerenti la mobilità ciclistica (ubi
1082) e la realizzazione di parcheggi (ubi 3000). In entrambe i casi la Regione riconosce contributi
489
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
ai Comuni per la realizzazione delle opere di interesse locale183. Gli importi impegnati nell’esercizio
ammontano a euro 330.751,39.
Per quanto concerne la spesa per la realizzazione di programmi comunitari (euro 3.768.836,26 in
termini di impegni), si precisa che la stessa è stata rappresentata come categoria a sé stante in
quanto tesa a conseguire congiuntamente il miglioramento dei servizi di trasporto di persone
(progetto Micotra e progetto Europe-Adriatic Sea Way), più in generale, della mobilità (progetti
Interbike, croctal e CAAR) nonché del sistema infrastrutturale (progetti Adria –A, Tip, Adb
Multiplatform, Baltic Adriatic Transport Cooperation, EDITS, Futuremed, Acrossee); la quota
oggetto di trasferimento ai partners di progetto, collocata in partite di giro (euro 2.344.492,85),
inoltre, non è strettamente funzionale al raggiungimento delle finalità regionali.
Stesso discorso vale per la spesa inerente le operazioni di indebitamento che ha natura promiscua
in quanto concerne gli oneri (per la corresponsione degli interessi e quelli relativi al rimborso della
quota capitale) derivanti dalla contrazione di mutui per la sostituzione di autobus destinati al
trasporto pubblico locale (capp. 1571 e 1553), per il finanziamento della grande viabilità triestina
(capp. 1584 e 1565) e per il finanziamento degli interventi di mobilità ciclistica e di realizzazione
delle reti di percorsi ciclabili integrati (capp. 1585 e 1566).
Peraltro, l’entità di entrambe le categorie non risulta incidere in maniera significativa sulla spesa
totale.
12.3.1 La spesa per il trasporto pubblico locale La componente principale della spesa per trasporto pubblico locale che come sopra evidenziato
ammonta a complessivi euro 195.219.298,32 (in termini di importi impegnati), è rappresentata
dall’onere connesso all’erogazione dei servizi di trasporto ferroviario, automobilistico e marittimo
che trova rappresentazione ai capp. 3977, 3810, 3815 e 3820 del bilancio regionale; come
rappresentato nella tabella di seguito riportata i relativi impieghi ammontano a euro
178.878.496,35.
Gli altri impegni assunti relativamente al trasporto pubblico locale (euro 16.340.801,97) attengono:
183 In particolare, dalla relazione di verifica, emerge che nell’esercizio è stato concesso al Comune di Osoppo un contributo per il completamento della ciclovia Alpe Adria e la prevista annualità del contributo straordinario al Comune di Brugnera per la realizzazione di percorsi e piste ciclabili (ubi 1082); inoltre, si è dato luogo all’erogazione del contributo spettante al Comune di Vivaro per la realizzazione di parcheggi (ubi 3000).
490
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
-per la parte corrente, al rimborso ai Comuni e alle Province, titolari di contratto di servizio di
trasporto pubblico locale, dell’imposta sul valore aggiunto (cap. 3981 – euro 114.810,59) e ai
finanziamenti finalizzati alla copertura dei maggiori oneri derivanti dall’applicazione del contratto
collettivo nazionale di lavoro degli addetti al settore (cap. 3978 – euro 4.884.596,86),
- per la parte capitale, al trasferimento, ai Comuni e alle aziende erogatrici del servizio di trasporto
pubblico locale, di risorse volte: a ridurre i consumi energetici (cap. 3931 – euro 71.395,92);
all’ammodernamento degli impianti, delle strutture e delle infrastrutture della linea ferroviaria
Udine-Cividale (cap. 3812 – euro 1.000.000,00) 184 ; agli interventi per la rete infrastrutturale
ferroviaria (cap. 3811 – euro 10.269.998,60)185.
Tabella 166 Spesa per il servizio di trasporto stanziata e impegnata nell’esercizio 2014
184 Dalla dgr. 2024 dd. 31.10.2014 emerge: - l’obbligo per Fuc srl, in relazione a quanto disposto dagli artt. 4 e 5 del disciplinare pos. 25/2012, di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria del materiale rotabile e dell’infrastruttura, nonché di garantire gli interventi di urgenza su mezzi ed infrastrutture; -la prenotazione di euro 1.000.000,00 da parte della Regione al fine di assicurare l’esecuzione degli interventi di manutenzione riportati nel programma annuale predisposto da Fuc in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 19 del disciplinare medesimo. 185 Con dgr. 2098/2012 veniva disposta la prenotazione di fondi per complessivi euro 21.119.998,60 finalizzati ad assicurare la completa copertura dei costi derivanti dall’acquisto di due elettrotreni modulari oggetto dell’opzione parziale di acquisto e dalla sottoscrizione dell’Atto aggiuntivo al contratto rep. 9421/2011. I fondi prenotati nel bilancio pluriennale di previsione 2012-2014 a carico dell’ubi 3.7.2.5036 ammontavano a: euro 3.000.000,00 per l’anno 2012 (cap. 3808), euro 7.000.000,00 ed euro 850.000,00 per il 2013 (rispettivamente al cap 3808 e al cap. 3811) ed euro 10.269.998,60 per il 2014 (cap. 3811). 186 Al cap. 3810, euro 39.040,00 sono stati impegnati al fine di acquisire un supporto esterno funzionale all’esperimento delle gare inerenti i servizi di trasporto.
Capitolo
Stanziamento definitivo
2014
Impegnato
Spesa per il servizio di trasporto ferroviario 3815- Spese per la gestione della linea ferroviaria Udine -Cividale
3.579.463,00 3.579.456,35 Di cui:: - euro 2.000.000,00 assegnati a FUC per servizio ferroviario regionale sulla tratta Udine Cividale, - euro 1.500.000,00 assegnati a FUC per servizio ferroviario transfrontaliero, - 71.123,00 assegnati a FUC per saldo corrispettivo 2013 mediante reiscrizione residui perenti (decr. 2668/2011), - euro 8.333,35 assegnati a FUC per circolazione forze dell’ordine.
3810- Spese per la gestione della rete infrastrutturale
41.000.000,00 40.999.040,00 Di cui euro 40.960.000,00186 assegnati a Trenitalia: -euro 125.000,00 per la libera circolazione
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Fonte: Elaborazione su dati del rendiconto 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia
In merito alla principale componente di spesa, si riscontra che nell’esercizio il servizio di trasporto
ferroviario è stato erogato dalle società Ferrovie Udine Cividale s.r.l. e Trenitalia S.p.A, mentre i
servizi di trasporto automobilistico e marittimo sono stati assicurati dalle aziende concessionarie
Azienda Provinciale Trasporti Spa (per la provincia di Gorizia), ATAP S.p.a (per la provincia di
Pordenone), Trieste Trasporti spa (per la provincia di Trieste) e Autoservizi Fvg spa – SAF (per la
provincia di Udine) sulla base dei contratti di servizio stipulati dalle Province, in qualità di Unità
di Gestione e il cui costo è stato coperto attraverso i trasferimenti regionali.
Con riferimento al servizio di trasporto ferroviario, si osserva che Ferrovie Udine Cividale s.r.l ha
esercitato:
1) il servizio di trasporto ferroviario locale sulla tratta Udine-Cividale, sulla base del disciplinare
pos. 25 stipulato in data 2.10.2012,
2) il servizio di trasporto transfrontaliero afferente il progetto Mi.co.tra -“Miglioramento dei
collegamenti transfrontalieri di trasporto pubblico” - sulla tratta Udine-Tarvisio-Boscoverde,
ferroviaria delle forze dell’ordine, -euro 1.593.017,97 a titolo di saldo servizi 2013 per trasporto ferroviario regionale e locale, -euro 39.241.982,03 come corrispettivo 2014 per il trasporto ferroviario regionale e locale
3820- oneri derivanti dal miglioramento del servizio dei collegamenti ferroviari passeggeri di lunga percorrenza tra le città di Trieste e Udine e le città di Milano e Roma
3.000.000,00 3.000.000,00 Di cui:: - euro 2.030.000,00 assegnati a Trenitalia per servizio ferroviario lunga percorrenza conv. Rep. 9555/2012 (periodo 15.12.2013-13.12.2014), -euro 881.100,00 assegnati a Trenitalia per servizi ferroviari aggiuntivi di cui all’atto integrativo rep. 9683/2014 (periodo 15.12.2013-13.12.2014), - euro 88.900,00 assegnati a Trenitalia per servizio ferroviario lunga percorrenza 2015 (periodo 14.12.2014-12.12.2015).
Spesa per il servizio di trasporto automobilistico e marittimo 3977- Finanziamento alle Province per l’esercizio delle funzioni delegate in materia dell’esercizio di trasporto pubblico locale
131.430.000,00 131.300.000,00 Di cui:: - euro 130.104.471,00 per servizio automobilistico, -euro 1.195.529,00 per servizio marittimo.
Totale complessivo 179.009.463,00 178.878.496,35
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
disciplinato con convenzione pos. 31 dd. 16.12.2013187.
Gli importi impegnati dall’Amministrazione regionale a favore di Fuc nel 2014 per l’esercizio del
servizio di trasporto ammontano complessivamente a euro 3.579.456,35 (cap. 3815 del bilancio
regionale) e riguardano:
‐ per euro 2.000.000,00 il servizio di trasporto ferroviario sulla tratta Udine Cividale188,
‐ per euro 1.500.000,00 il servizio di collegamento Udine – Tarvisio – Boscoverde189,
187 Il contratto disciplina la prosecuzione del progetto sperimentale Mi.co.tra per il periodo di dodici mesi a far data dal 15.12.2013 fino la 13.12.2014 (art. 1 convenzione). 188 Con deliberazione n. 121 del 24.01.2014 la Giunta ha provveduto a disporre la prenotazione delle sole risorse disponibili a bilancio per l’esercizio 2014, pari a euro 2.000.000,00, e corrispondenti al compenso 2013 senza procedere all’adeguamento Istat che avrebbe comportato una maggiore spesa di euro 20.000,00. Con decr. n. 274 dd. 27.1.2014 è stato assunto il corrispondente impegno di spesa a carico dell’u.bi 3.7.1.5036 (cap. 3815) e del bilancio 2014 ed è stato liquidato l’anticipo del 90% del finanziamento complessivo concesso. In merito si rileva che l’articolo 40 comma 1 quater della l.r. 23/2007 dispone che il finanziamento regionale viene trasferito in via di anticipazione, entro il 31 marzo di ogni anno, nella misura del 90% dell’importo annualmente definito. Il saldo viene erogato, entro il mese di giugno dell’anno successivo, previa attestazione della regolarità delle prestazioni effettuate e dei servizi svolti . 189 La costituzione del vincolo di euro 1.500.000,00 sulle risorse del bilancio regionale, in favore di Ferrovie Udine Cividale srl, per la prosecuzione del servizio di trasporto transfrontaliero Mi.co.tra nel periodo 15 dicembre 2013 – 14 dicembre 2014 si è avuta attraverso una pluralità di atti: 1. dapprima con deliberazione della Giunta regionale n. 2327 del 06.12.2013 è stato confermato il servizio ferroviario per il periodo 15 dicembre 2013 – 14 dicembre 2014, “previo reperimento delle necessarie risorse”; 2. successivamente, con deliberazione della Giunta regionale n. 2411 dd. 13.12.2013 si è avuta la presa d’atto della Convenzione predisposta dal Servizio Mobilità relativamente alla prosecuzione del servizio. La convenzione (pos. 31/13) che ha disciplinato la prosecuzione del progetto sperimentale Micotra per un periodo di dodici mesi a far data dal 15.12.2013 è stata sottoscritta in data 16.12.2013; 3. con deliberazione n. 310 del 21.02.2014 la Giunta regionale ha disposto la prenotazione delle risorse necessarie alla prosecuzione del servizio (euro 1.500.000,00) a carico dell’ubi 3.7.1.5036 con riferimento al “capitolo 3815 dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per gli esercizi finanziari 2014-2016 e per l’anno 2014, in conto competenza”; 4. tuttavia, con delibera della Giunta regionale n. 365 del 27.02.2014, “preso atto che non vi” erano “risorse disponibili sul competente capitolo di bilancio per consentire la coperture dei costi derivanti dalla libera circolazione” delle forze di polizia sui servizi ferroviari gestiti dalla Società Ferrovie Udine-Cividale srl (periodo 1 marzo/31 dicembre 2014), è stata disposta la “sprenotazione delle risorse già prenotate con la dgr. 310/2014 nella misura di euro 8.333,35”; 5. con delibera n. 2155 del 14.11.2014, a seguito dell’intervento della lr 15/2014 che ha integrato la disponibilità del capitolo 3815, è stata ri-prenotato l’importo di euro 8.333,35; 6. con decr. MOB/1928/2014/TPL dd. 5.5.2014 è stato disposto l’impegno della spesa di euro 1.500.000,00; 7. con decr. MOB/4968/2014 dd. 20.11.2014 è stato disposto l’impegno della spesa di euro 8.333,35 quale integrazione del finanziamento necessario per la prosecuzione del progetto Mi.co.tra per il periodo 15.12.2013 -13.12.2014. In merito alle modalità di assunzione degli impegni, si riscontra che l’art. 2 della convenzione pos. 31/2013 prevede che il corrispettivo di euro 1.500.000,00 venga erogato secondo le seguenti modalità: -la prima rata pari al 40% dell’importo complessivo, entro sessanta giorni dalla data di inizio del servizio, previa emissione di regolare fattura, -le successive tre rate, ciascuna pari al 15% dell’importo complessivo, alle scadenze di centoventi, centottanta, duecentoquaranta giorni dalla data di inizio del servizio a seguito di regolare fattura, - il saldo residuo, pari al 15% dell’importo complessivo, a seguito di emissione di regolare fattura e della trasmissione della relazione finale sul servizio svolto di cui all’art. 5. Per la prosecuzione del servizio nel periodo 14 dicembre 2014 -12 dicembre 2015, con deliberazione della Giunta regionale n. 2323 del 5.12.2014, è stata disposta la prenotazione della spesa di euro 1.500.000,00 a carico dell’unità di bilancio 3.7.1.5036 (capitolo 3815) del bilancio regionale per l’esercizio 2015 (nota prot. n. 32082/2014).
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‐ per euro 71.123,00 l’erogazione inerente il saldo 2013 per il servizio di collegamento
transfrontaliero Udine-Tarvisio-Boscoverde190,
‐ per euro 8.333,35 la copertura degli oneri inerenti la libera circolazione delle forze
dell’ordine, ai sensi della dgr. 182/2014 (periodo 1.3.2014-31.12.2014), sui servizi gestiti dalla
società Udine Cividale srl.
In realtà, il finanziamento di euro 2.000.000,00 concesso a Ferrovie Udine Cividale per la gestione
del servizio ferroviario lungo la tratta Udine - Cividale si qualifica come assegnazione tesa ad
“assicurare il perseguimento dello scopo sociale e a copertura delle spese sostenute dalla società
Ferrovie Udine Cividale srl per il suo funzionamento”191. L’Amministrazione regionale, infatti, ai
sensi dell’art. 40 comma 1 bis della legge regionale 20.08.2007 n. 23 come modificato con legge
regionale 25.7.2012 n. 14, è autorizzata a trasferire alla società un finanziamento pari all’importo
annualmente stanziato nel bilancio regionale, da aggiornarsi annualmente nella misura del 95 per
cento del tasso medio di inflazione del settore trasporti ISTAT FOI, capitolo trasporti (1% per
l’esercizio 2014).
Sempre con riferimento al servizio di trasporto ferroviario, si osserva che Trenitalia spa ha svolto:
1) il servizio di trasporto ferroviario regionale e locale sulla base del contratto di servizio rep. n.
9146 dell’8.5.2009 e dall’atto integrativo ed interpretativo sub. rep. 9282 del 12.05.2010,
oggetto di proroga per il periodo 1.1.2012-31.12.2014,
2) il servizio di trasporto a media e lunga percorrenza sulle tratte Trieste-Mestre e Udine-Mestre
sulla base della convenzione rep. n. 9555 del 28.06.2012 e della conv. Rep. 9683 dd. 24.9.2014.
Riguardo al servizio di trasporto ferroviario regionale e locale, gli importi impegnati nell’esercizio
2014 ammontano complessivamente a euro 40.960.000,00 di cui:
-euro 125.000,00 dovuti a titolo di compensazione economica a copertura degli oneri della libera
circolazione delle Forze dell’Ordine sui servizi ferroviari di interesse regionale svolti ai sensi della
convenzione pos. 2/2014. L’impegno della spesa per l’esercizio 2014 è stato assunto con decr. 2656
dd. 2.7.2014;
- euro 1.593.017,97 quale corrispettivo a saldo degli importi dovuti in relazione ai servizi resi
nell’esercizio 2013. Con decr. MOB/5362 dd. 11.12.2014 è stata disposta l’erogazione del saldo 2013
190 Mediante reiscrizione di residui perenti. Peraltro, il residuo fa riferimento all’impegno assunto con decr. 2668 dd. 5.12.2011. 191 Art. 40 comma 1 bis della l.r. 23/2007 come modificata dalla l.r. 14/2012.
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di euro 3.744.696,53, di cui euro 1.593.017,97 stanziati a competenza 2014 (decr. di impegno
5072/2014) a favore della società;
-euro 39.241.982,03 quale corrispettivo per il servizio di trasporto ferroviario reso nell’esercizio
2014192.
Ulteriori compensi, per euro 3.000.000,00 sono stati impegnati a favore di Trenitalia spa per lo
svolgimento dei servizi ferroviari a media/lunga percorrenza.
L’articolo 4, commi 10 e 11, della legge regionale n. 24 del 30 dicembre 2009 “Disposizioni per la
formazione del bilancio pluriennale e annuale della Regione (Legge finanziaria 2010)”, ha infatti
autorizzato l’Amministrazione regionale a sostenere gli oneri derivanti dal miglioramento del
servizio di collegamento ferroviario passeggeri di lunga percorrenza tra le città di Trieste e Udine e
le città di Milano e Roma, mediante partecipazione finanziaria nella misura massima di tre milioni
di euro all’anno, demandando ad apposita convenzione fra la Regione e la Società Trenitalia SpA -
Divisione Passeggeri le modalità di tale miglioramento e della correlata partecipazione finanziaria.
L’esercizio dei servizi a media e lunga percorrenza era stato disciplinato per “tutta la durata
dell’orario ufficiale 2011/2012” con Convenzione rep. 9555 dd. 28 giugno 2012; negli esercizi
192 In merito, si riscontra che in occasione della proroga contrattuale introdotta con delibera della giunta regionale n. 734 del 04.05.2012, per la copertura degli oneri relativi al servizio di trasporto pubblico ferroviario regionale svolto da Trenitalia spa per il periodo 2012-2014, erano state prenotate complessivamente risorse per euro 113.094.114,00, di cui euro 38.100.000,00 afferenti l’esercizio 2014. Tale importo, determinato tra l’altro esclusivamente in relazione alle disponibilità di bilancio, con successiva dgr. n. 460/2013 era stato sprenotato per euro 1.100.000,00 “per esigenze di rimodulazione dei finanziamenti”. Dal decr. 1532 dd. 2.4.2014 – D.lgs. 111/2004, art. 9, 10 e 15. Trasferimento dallo Stato alla Regione Friuli Venezia Giulia delle funzioni in materia di trasporto ferroviario regionale e locale. Finanziamento destinato alla copertura degli impegni assunti dalla società Trenitalia spa mediante contratto di servizio sub. Rep. 9146. Erogazione dell’anticipo per l’anno 2014- emerge peraltro che il corrispettivo massimo dovuto a Trenitalia per l’anno 2014 avrebbe dovuto esser determinato in euro 40.588.984,94 tenendo conto dell’applicazione della percentuale di aggiornamento annuale dei corrispettivi per i servizi di trasporto pubblico locale per l’anno 2013, pari all’1%, come determinata nella dgr. n. 285 del 24.04.2012. Con successivo decr. n. 5072 dd. 25.11.2014 è stato impegnato l’importo di euro 3.835.000,00 “a titolo di quota parte del corrispettivo per la copertura degli oneri relativi al servizio di trasporto pubblico ferroviario regionale gestito da parte della società Trenitalia SpA per gli anni 2013 e 2014”. Parte di tale impegno è stata destinata alla copertura delle spese di competenza dell’esercizio 2013 (euro 1.593.017,97), per cui la quota che ha integrato gli impegni già assunti per l’esercizio 2014 ammonta a euro 2.241.982,03. Ne deriva, l’assunzione di impegni complessivi per euro 39.241.982,03 a fronte di obblighi contrattuali per euro 40.588.984,94. In merito alle modalità di erogazione del corrispettivo, si evidenzia che l’art. 6 della convenzione 9146/2009 prevede che l’erogazione del corrispettivo annuo avvenga secondo le modalità di seguito riportate: -in via preventiva mediante acconto del 90% dell’ammontare complessivo del corrispettivo annuo previsto dal Contratto di Servizio, entro il mese di marzo di ogni singolo anno di fornitura del servizio previa emissione di fattura da parte di Trenitalia entro il mese di gennaio dello stesso anno, -a saldo a consuntivo, entro il mese di luglio dell’anno successivo, previa emissione di fattura da parte di Trenitalia entro il mese di maggio dello stesso anno, per l’importo determinato in conformità a quanto previsto dal Contratto.
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successivi, la convenzione è stata prorogata, ai sensi del disposto dall’art. 2 193 e secondo le
condizioni previste dal comma 2 dell’art. 4, che introduce l’obbligo di aggiornamento della
compensazione economica in funzione dell’indice di inflazione programmata.
Gli stanziamenti impegnati nel 2014 a favore di Trenitalia fanno riferimento:
-per euro 2.030.000,00, alla proroga della convenzione rep. 9555/2012, e quindi alla compensazione
economica dovuta con riferimento all’erogazione di tali servizi nel periodo 15.12.2013-
13.12.2014194,
-per euro 881.100,00, all’erogazione della compensazione economica relativa a servizi aggiuntivi
prestati da parte della società Trenitalia, forniti mediante un’ulteriore coppia di treni diretti
Frecciabianca da/verso Milano e una coppia di collegamenti diretti Frecciargento AV da/verso
Roma entrambi con partenza da Trieste,
-per euro 88.900,00 ai servizi ferroviari a media/lunga percorrenza da erogare relativamente al
periodo 14.12.2014- 12.12.2015195. 193Il quale prevede la possibilità di procedere alla proroga dei contratti, di anno in anno e previo accordo tra le parti, per una durata complessiva non superiore a quanto stabilito dall’art. 5, paragrafo 6, del Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio (CE) 23 ottobre 2007, n. 1370/2007. Il regolamento dispone che “a meno che non sia vietato dalla legislazione nazionale, le autorità competenti hanno facoltà di aggiudicare direttamente i contratti di servizio pubblico di trasporto per ferrovia, fatta eccezione per altri modi di trasporto su rotaia quali metropolitana o tram. La durata di tali contratti non è superiore a dieci anni”. 194Dalla dgr. n. 1518 dd. 7.8.2014 emerge in proposito che: - “[…]al fine di assicurare l’espletamento dei nuovi servizi concordati, la società Trenitalia ha iniziato a svolgere in continuità anche le nuove coppie di treni da Trieste verso Milano e Roma, configurati come da comunicazioni di Trenitalia (da ultimo con nota prot. Ric. 17332 dd. 4 giugno 2014)”; -“[…] il DDLR n. 54/2014 Assestamento del bilancio 2014 e del bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016 ai sensi dell’articolo 34 della legge regionale 21/2007 approvato dal Consiglio regionale in data 25/07/2014 ed in fase di pubblicazione” […] “autorizza l’Amministrazione regionale a concedere a Trenitalia SpA l’importo omnicomprensivo di € 881.100,00 quale corrispettivo dei servizi ferroviari resi a decorrere dal 15 dicembre 2013 e fino al 13 dicembre 2014, che saranno disciplinati nello stipulando atto aggiuntivo alla Convenzione rep. 9555/2012.”. Si riscontra inoltre che: -con la stessa delibera si è provveduto alla prenotazione dei fondi necessari alla copertura del maggiore onere a carico dell’UBI 3.7.1.5036 dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2014, con riferimento al capitolo 3820, -l’atto integrativo rep. 9683 per lo svolgimento di ulteriori servizi di trasporto ferroviario è stato sottoscritto in data 24.9.2014, - con successivo decreto n. 4447 dd. 28.10.2014 è stato assunto l’impegno di spesa a copertura della compensazione economica per lo svolgimento dei servizi di cui alla convenzione n. 9555/2012 e dell’atto integrativo rep. 9683/2014 (euro 2.911.100,00). In merito alle modalità di erogazione dei compensi, si evidenzia che l’art. 4 della conv. Rep 9555/2012 prevede che il pagamento della compensazione economica avvenga in due fasi: -prima rata, pari al 50% dell’importo complessivo, per il primo semestre di effettuazione del servizio, a fronte di emissione di regolare fattura da emettersi entro il 30 giugno di ogni esercizio, -saldo, pari al 50% dell’importo complessivo, a seguito di emissione di regolare fattura e della trasmissione dei dati a consuntivo relativi all’effettiva circolazione e della documentazione di cui all’art. 7 della convenzione medesima. La liquidazione di ciascuna rata deve essere effettuata dalla Regione entro novanta giorni dalla ricezione della documentazione.
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Relativamente all’erogazione del servizio di trasporto marittimo e automobilistico, le somme
impegnate dall’Amministrazione regionale nell’esercizio 2014 ammontano a euro 131.300.000,00.
In particolare:
1. euro 130.104.471,00 sono stati impegnati per la copertura dei trasferimenti inerenti il
servizio automobilistico,
2. euro 1.195.529,00 sono stati destinati alla copertura delle spese concernenti il servizio di
trasporto marittimo.
Come per i precedenti esercizi, l’erogazione del servizio di trasporto automobilistico è stata
realizzata attraverso quattro aziende sulla base di contratti di servizio stipulati dalle Province, in
veste di Unità di gestione.
Va ricordato che i vigenti contratti di servizio, che intercorrono tra le società Azienda Provinciale
Trasporti S.p.A., ATAP S.p.A, Trieste Trasporti S.p.A., Autoservizi FVG S.p.A. – SAF e le
Amministrazioni Provinciali, derivano da una proroga quadriennale196 disposta dall’articolo 5
(commi 18, 19 e 20) dalla legge regionale n. 22 del 29 dicembre 2010 (Disposizioni per la formazione
del bilancio pluriennale ed annuale della Regione – Legge finanziaria 2011)197.
Tale proroga ha procrastinato ulteriormente l’applicazione, al settore dei trasporti automobilistico
e marittimo, della legge regionale 20 agosto 2007 n. 23 - Attuazione del decreto legislativo 111/2004
in materia di trasporto pubblico regionale e locale, trasporto merci, motorizzazione, circolazione su
strada e viabilità- considerato che l’art. 38 comma 1 della norma prevede come disposizione
transitoria che “i contratti di servizio stipulati dagli Enti locali con i gestori dei servizi di trasporto
195 Con scambio di note tra l’Amministrazione regionale (PMT/29572 dd. 21.10.2014) e Trenitalia (TRNIT-DPLH/P/2014/0054217 dd. 22/10/2014; MOBTPL-16 n. 29721 dd. 23.10.2014) è stata disposta la proroga della Conv. rep. 9555/2012 e dell’Atto integrativo rep. 9683/2014 relativamente a tale periodo. Con dgr. n. 2194 del 20.11.2014, si è provveduto a prenotare l’importo disponibile a competenza 2014 (euro 88.900,00) e quello stanziato a competenza 2015 (2.000.000,00) sul capitolo 3820, u.bi 3.7.1.5036, nella consapevolezza che comunque tali risorse non risultano sufficienti a coprire quanto dovuto a Trenitalia in considerazione anche dell’aggiornamento da apportare secondo il disposto dell’art. 4 comma 2 della Convenzione rep. 9555. 196 A decorrere dal 01.01.2011. 197 La proroga ha trovato formalizzazione da parte delle Province mediante i seguenti contratti: -tra la Provincia di Gorizia e l’Azienda Provinciale Trasporti S.p.A. con sede in Gorizia con contratto di proroga n.7920 del 31 marzo 2011; - tra la Provincia di Pordenone e l’ATAP S.p.A. con sede in Pordenone con contratto di proroga n.5461 del 4 aprile 2011; - tra la Provincia di Trieste e la Trieste Trasporti S.p.A. con sede in Trieste con contratto di proroga n.8977 del 5 aprile 2011; -tra la Provincia di Udine e la Autoservizi FVG S.p.A. – SAF con sede in Udine con contratto di proroga n. 36681 del 5 aprile 2011.
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pubblico locale, esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, restano disciplinati dalla
normativa regionale previgente in materia di trasporto pubblico locale.”
Nel 2014 sono stati impegnati198:
- relativamente alla Provincia di Gorizia euro 16.353.742,40, di cui al decr.PMT/883 dd.7.3.2014 e
al decr. PMT/4574 dd. 5.11.2014,
- per la Provincia di Pordenone euro 20.326.421,96, di cui al decr. PMT/884 dd. 7.3.2014 e al decr.
PMT/ 4567 dd. 5.11.2014,
- per la Provincia di Trieste euro 51.654.419,82, di cui al decr. PMT/881 dd.7.3.2014 e decr-
PMT/4618 dd.7.11.2014,
- per la Provincia di Udine euro 42.965.415,82, di cui al decr. PMT/882 dd.7.3.2014 e al decr.
PMT/4617 dd. 7.11.2014.
Tabella 167 Spesa per trasferimenti alle Unità di Gestione in relazione al servizio di trasporto automobilistico-marittimo
Provincia Impegni complessivi
(iva inclusa) Impegni per servizio
automobilistico Impegni per servizio
marittimo
Gorizia 16.353.742,40 16.248.385,02 105.357,38 Pordenone 20.326.421,96 20.326.421,96 Trieste 51.654.419,82 50.671.702,74 982.717,08 Udine 42.965.415,82 42.857.961,28 107.454,54
Totale 131.300.000,00 130.104.471,00 1.195.529,00 Fonte: Elaborazione su dati dgr. 1857 dd. 10.10.2014 e dgr.306 dd. 21.2.2014
198 In merito alle modalità di assunzione degli impegni si osserva che sulla base di quanto disposto dall’articolo 16 della L.R. 20/1997, l’Amministrazione regionale è tenuta a trasferire alle Province, entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge finanziaria regionale, i fondi necessari per la corresponsione dell’acconto dei corrispettivi spettanti (90% del corrispettivo totale), come da contratto di servizio. La quota a saldo del contributo, viene erogata dall’Amministrazione regionale sulla base di una serie di dichiarazioni rese dalle unità di gestione in merito alla rispondenza dei servizi erogati agli obblighi contrattuali e alle indicazioni contenute nel Piano regionale per il trasporto pubblico locale. Nel 2014 la prenotazione delle risorse finalizzate alla copertura degli oneri inerenti il servizio di trasporto automobilistico e marittimo è intervenuta in due fasi a seguito dell’insufficienza degli stanziamenti di bilancio: la Giunta regionale con deliberazione n. 306 del 21.2.2014, ha provveduto a prenotare risorse per euro 130.000.000,00, ovvero tutti i fondi stanziati al cap. 3977 per l’esercizio 2014, riservandosi di reperire, in sede di predisposizione della manovra di assestamento di bilancio quanto necessario a riconoscere l’aggiornamento Istat sui corrispettivi 2014 (euro 1.300.000,00). Con successivo atto (dgr. n. 1857 del 10.10.2014), a seguito dell’integrazione della disponibilità del cap. 3977, a competenza 2014, per euro 1.430.000,00 con la legge regionale 4 agosto 2014 n. 15 – Assestamento del bilancio 2014 e del bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016 ai sensi dell’articolo 34 della legge regionale 21/2007- si è provveduto all’integrazione della prenotazione di risorse realizzata con dgr. n. 2329/2014 per euro 1.300.000,00.
498
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
12.3.2 I nuovi affidamenti Dalla relazione politico programmatica 2014-2016 emerge che il miglioramento dei servizi di
trasporto pubblico locale va perseguito anche in occasione dei nuovi affidamenti relativi al
trasporto automobilistico, marittimo e ferroviario. Il documento indica quali obiettivi strategici
dell’Amministrazione regionale:
- l’espletamento delle gare per l’affidamento dei servizi regionali su gomma/marittimi e su ferro
vista l’imminente scadenza dei contratti, puntando al mantenimento qualitativo dei servizi
automobilistici ottenuto con i vigenti affidamenti e al miglioramento di quelli ferroviari,
- l’incremento dell’attrattività del trasporto pubblico con una maggiore integrazione tra le varie
modalità di trasporto anche tramite l’individuazione di un unico soggetto che dovrà gestire i
servizi di trasporto su gomma, attualmente svolti da quattro aziende nell’ambito di ciascuna
Provincia.
Con dgr. n. 26 del 10.1.2014199 sono stati forniti alla competente Direzione Centrale gli indirizzi per
la gestione dei nuovi affidamenti e sono stati indicati i cronoprogrammi concernenti le attività da
svolgere.
In particolare, la Giunta Regionale ha manifestato la volontà di indire due procedure di gara ad
evidenza pubblica, una inerente il servizio ferroviario e una inerente il servizio
automobilistico/marittimo, con le caratteristiche sintetizzate nella seguente tabella.
Tabella 168 Indirizzi della Giunta Regionale per i nuovi affidamenti GARA PER IL SERVIZIO DI
TRASPORTO FERROVIARIO GARA PER IL SERVIZIO DI
TRASPORTO AUTOMOBILISTICO -
MARITTIMO AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE
Bacino unico a livello regionale Bacino unico a livello regionale
CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE
Offerta economicamente più vantaggiosa
Offerta economicamente più vantaggiosa
CRITERI DI VALUTAZIONE OFFERTA
Economici: 20-25% Tecnici: 80-75%
Economici: 20-25% Tecnici: 80-75%
DURATA DEL CONTRATTO 15 anni 10 anni VALORE AFFIDAMENTO € 40.000.000,00 (per 15 anni) € 130.000.000,00 (per 10 anni) Fonte: dgr. 26 del 10.1.2014
199 Ad oggetto “L.r 23/2007, art. 17 e seguenti – Indirizzi per i nuovi affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale.
499
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Per quanto concerne la gara per l’affidamento del servizio di trasporto automobilistico e
marittimo, che ha trovato concreto avvio nel 2014, nella relazione approvata con dgr. 1532/2014200,
si specifica quanto segue:
l’ambito territoriale ottimale prescelto, rappresentato da un bacino unico a livello regionale,
è volto a conseguire l’integrazione delle attuali gestioni al fine di consentire un recupero di
produttività ed efficienza stimato in un 4% dei costi caratteristici (circa 5% per i servizi
urbani e 3,5% per i servizi extraurbani). La “gestione integrata potrebbe comunque
prevedere l’articolazione sul territorio di unità o società produttive ottimali, che potrebbero
condividere le migliori pratiche, e consentire il raggiungimento di economie di scala
relativamente alle spese generali”;
il criterio di affidamento che considera l’offerta economicamente più vantaggiosa, è teso a
consentire, da un lato, la verifica sul mercato il valore del corrispettivo da erogare e,
dall’altro, la selezione della migliore offerta dal punto di vista della qualità e del prezzo del
servizio;
la durata complessiva dell’appalto, stabilita in dieci anni, prevede altresì la possibilità di
procedere alla proroga dell’affidamento in virtù degli investimenti significativi richiesti,
suscettibili di un ammortamento ultradecennale;
il valore dei servizi, è stato stimato in relazione alla situazione di fatto. Il compenso di euro
130.000.000,00 deriva da:
o un corrispettivo a base d’asta di euro 117.094.973,62 (iva esclusa), relativo ai servizi
automobilistici urbani ed extraurbani e riferito a 42 milioni di km/anno e a servizi
tranviari per ca. 151.000 km/anno,
o un corrispettivo a base asta di euro 1.195.529,02 relativo ai servizi marittimi per circa
52.000 miglia/anno.
Si osserva che il criterio di aggiudicazione prescelto, ovvero l’offerta economicamente più
vantaggiosa, risulta idoneo a perseguire l’obiettivo di miglioramento qualitativo dei servizi di
trasporto erogati mediante un incremento della loro attrattività, così come auspicato nella
Relazione Politico Programmatica dell’esercizio.
200 Resa ai art. 34 comma 20 del d.l. 179/2012 convertito con modificazione in L. 221/12.
500
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Dal Disciplinare di gara (modificato in esecuzione della sentenza del TAR della Regione Friuli
Venezia Giulia n. 30 dd. 16.1.2015) emerge infatti che i criteri tecnici utilizzati per la valutazione
delle offerte pervenute considerano:
1. l’attrattività del servizio, valutata in relazione ad una pluralità di sub criteri che considerano
ad esempio: l’adozione di politiche di marketing; la valorizzazione e la promozione del
territorio, delle sue attività economiche, risorse culturali e ambientali; l’adozione di forme di
connessione con la Rete delle Ciclovie di Interesse Regionale; l’organizzazione di km/anno
previsti nell’importo posto a base di gara ma non rientranti nei programmi di esercizio posti a
base di gara; lo sviluppo e attivazione di servizi flessibili; l’organizzazione di una estesa rete di
vendita dei titoli di viaggio;
2. l’ attenzione ai viaggiatori, considerando il servizio di informazione e assistenza messo a
disposizione degli utenti, il possesso della certificazione UNI EN 13816 relativamente ai servizi
già svolti, le formule di assistenza e rimborso messe in atto in caso di ritardo o di soppressione
del viaggio, l’erogazione di informazioni in tempo reale in caso di ritardi, soppressioni,
variazioni di orario, investimenti a garanzia dell’accessibilità al servizio prestato da parte di
persone con disabilità;
3. la flessibilità dei servizi, mediante riconoscimento di una percentuale superiore a quella
minima prevista (del 2%) nelle produzioni chilometriche per singole tipologie di servizio
(urbano, extraurbano, tranviario e marittimo) nel programma di esercizio posto a base di gara
e dei suoi aggiornamenti,
4. le possibilità di monitoraggio del servizio, attraverso l’uso di dispositivi contapasseggeri sui
mezzi in dotazione in percentuale superiore al 25%, già previsto da contratto, e predisposizione
di sistemi volti a garantire alla Regione il monitoraggio anche in tempo reale del servizio reso;
5. l’integrazione tra i servizi oggetto di affidamento, il trasporto ferroviario e quello aereo;
6. l’economicità, mediante una riduzione dei tempi di subentro ed effettuazione dei versamenti
tributari, nell’ambito del contratto stipulato, utilizzando un conto corrente di addebito aperto
presso una filiale bancaria avente sede nel territorio regionale per tutto il periodo di vigenza
contrattuale;
7. l’organizzazione aziendale, ovvero risorse umane e tecniche disponibili e propensione alla
diffusione sul territorio di infrastrutture funzionali ulteriori rispetto a quelle acquisite in
disponibilità secondo contratto.
501
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Si riscontra che i termini indicati nei cronoprogrammi allegati alla dgr. n. 26/2014, relativamente
alla varie fasi delle procedure di gara, sono stati disattesi al punto che con dgr. n. 2329 del
5.12.2014 è stata autorizzata una ulteriore proroga tecnica dei servizi di trasporto locale
automobilistici e marittimi sulla base di quanto disposto dal comma 6 bis dell’art. 38 della lr.
23/2007, aggiunto dall’art. 16, comma 9 della L.R. 13/2014201.
Per quanto concerne il servizio ferroviario, si riscontra che la gara non ha potuto avere avvio nei
termini previsti202, per cui in data 31.3.2015 è stata siglata la proroga del vigente contratto con
Trenitalia rep. n. 9146/2009, per il biennio 2015-2016.
Tuttavia, con delibera della Giunta Regionale n. 600 del 28.3.2014, è stato approvato uno schema
di Protocollo d’Intesa con la regione Veneto in cui si prevede, in vista delle procedure di gara che le
due Regioni dovranno bandire,
con riferimento ai servizi ferroviari condivisi, l’impegno a definire, all’interno della
documentazione di gara e/o nei documenti contrattuali relativi all’affidamento dei propri
servizi ferroviari, precisi obblighi per le imprese ferroviarie finalizzati a creare le condizioni di
effettiva e reale garanzia di continuità dei servizi tra le regioni, nonché di efficace realizzazione
del sistema cadenzato,
l’obbligo per le imprese ferroviarie affidatarie, di attivare forme di collaborazione tali da
assicurare, senza costi aggiuntivi per le pubbliche amministrazioni, la continuità dei servizi
condivisi tra la Regione Friuli e la Regione Veneto ed una organizzazione complessiva dei
201 Il comma 6 bis, all’art. 38 (Norme transitorie) della legge 23/2007 ha infatti previsto che “Al fine di assicurare la necessaria continuità nell’erogazione dei servizi di trasporto pubblico locale, l'Amministrazione regionale, ai sensi dell’articolo 5, comma 5, del Regolamento CE 23 ottobre 2007, n. 1370 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai servizi pubblici di trasporto dei passeggeri su strada e per ferrovia e che abroga i regolamenti del Consiglio - CEE - n. 1191/69 e - CEE - n. 1107/70, autorizza la proroga tecnica dei contratti di cui al comma 1, fino alla data dell'effettivo inizio dei servizi aggiudicati secondo le modalità stabilite dalla presente legge.” 202 In merito al mancato rispetto dei termini previsti nel cronoprogramma la Direzione Centrale Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione Territoriale, Lavori Pubblici, Edilizia, ha evidenziato “[…] l’assoluta eccezionalità di tale procedura di affidamento nel contesto nazionale, dove sono presenti in via prevalente affidamenti diretti (per la quasi totalità dei casi nel ferroviario)”. […] “nel cronoprogramma non si è tenuto conto dell’estrema difficoltà riscontrata con interlocutori quali Trenitalia e RFI (la prima in situazione di monopolio), che hanno oggettivamente reso incongrue le previsioni formulate con la citata DGR 26/2014. La dilatazione estrema nella definizione di atti fondamentali quali l’Accordo Quadro con RFI o l’acquisizione dei dati relativi al personale di Trenitalia utilizzato per lo svolgimento dei servizi contrattualizzati rappresentano solo due dei diversi esempi che qualificano con immediatezza la situazione di oggettiva difficoltà all’attuazione di procedure di gara.” Inoltre, “Lo stesso contenzioso in atto sulla gara bandita dal Friuli Venezia Giulia sul trasporto automobilistico (fatto purtroppo normale per i pochi affidamenti con gara), ed le relative tempistiche rendono in ogni caso estremamente aleatoria qualsiasi previsione temporale sullo svolgimento della procedura ed il relativo affidamento.”
502
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
servizi (compresi quelli inerenti i servizi indivisi contrattualizzati da Trenitalia con lo Stato)
finalizzata al soddisfacimento delle esigenze di miglioramento qualitativo della mobilità e
improntata all’efficacia gestionale.
12.3.3 La spesa per il miglioramento della competitività del sistema infrastrutturale
Come evidenziato nella Relazione politico programmatica 2014-2016, l’ingresso nell’Unione
Europea di Paesi limitrofi ha aperto nuove prospettive per la regione, che di fatto si è trovata al
centro degli scambi commerciali tra l’Europa Centrale e quella Orientale. Al fine di cogliere
l’opportunità offerta da questo nuovo scenario, l’Amministrazione regionale si è posta come
obiettivo la costituzione di un sistema di trasporti integrato, configurantesi come un’unica rete in
grado di rispondere alle sopravvenute esigenze e capace, nel contempo, di supportare lo sviluppo
del territorio locale.
Peraltro, l’incremento della competitività di cui sopra è stato perseguito attraverso due linee di
azione:
1. lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e di comunicazione,
2. lo sviluppo dell’intermodalità.
Dal rendiconto della Regione emerge che al fine del miglioramento della capacità competitiva del
network infrastrutturale, nell’esercizio 2014 sono state reperite risorse per euro 168.035.223,79, che
sono state impegnate per il 70,23% (euro 117.997.624,49).
Per quanto concerne la prima linea di azione, dalla tabella di seguito riportata, emerge che la quota
più significativa di risorse impiegata nell’esercizio (75,61%) concerne la rete stradale e
autostradale203.
Tabella 169 Spesa per miglioramento della competitività del sistema infrastrutturale u.bi Descrizione Stanziamenti
definitivi 2014 Impegni 2014
4.1 Rete stradale e autostradale 93.527.226,92 89.212.791,17
4.3
Portualità, collegamenti via acqua e opere marittime
46.039.193,41 10.804.918,81
4.4 Aeroportualità 3.030.000,00 3.030.000,00
203 Le competenze regionali in materia di viabilità sono regolate dal D.lgs. 111/2004 e dalle leggi di settore, nonché dal vigente Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica.
503
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
u.bi Descrizione Stanziamenti definitivi 2014
Impegni 2014
4.5 Intermodalità 4.502.731,75 1.604.383,80
4.7 Sistemi di trasporto: studi e progettazioni preliminari
307.604,82 307.604,82
4.8
Ricerca e sviluppo, formazione, promozione 16.529.348,89 12.529.348,89
9.1.2.1153 (cap. 1817)
Finanziamento straordinario pluriennale alle amm.ni provinciali a sollievo degli oneri relativi ai mutui o ad altra forma di ricorso al mercato finanziario per la progettazione e la realizzazione di opere di viabilità di rispettiva competenza
599.118,00 508.577,00
1.5.2.1030 (cap. 8988)
Finanziamento pluriennale del project financing relativo alla realizzazione e alla gestione di un impianto di collegamento a fune tra Pontebba e il comprensorio sciistico di Pramollo - Nassfeld e valorizzazione turistica dell'area
3.500.000,00 -
Spesa per potenziamento competitività infrastrutture di trasporto
168.035.223,79 117.997.624,49
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
Per l’implementazione del programma triennale delle opere di viabilità, nell’esercizio 2014, sono
state stanziate risorse per euro 93.527.226,92 che sono state impegnate per euro 89.212.791,17.
Come risulta dalla classificazione di bilancio, l’intervento regionale si espleta su quattro fronti:
1. viabilità regionale,
2. finanziamento degli interventi di sicurezza stradale,
3. viabilità nazionale e internazionale,
4. viabilità locale.
504
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 170 Spesa per miglioramento della competitività del sistema infrastrutturale: rete stradale e autostradale
Rete stradale e autostradale
ubi Descrizione
stanziamenti definitivi
2014 impegni 2014
4.1.1.1074 Viabilità regionale - spese correnti
16.809.118,93
16.809.118,93
4.1.2.1074 Viabilità regionale - spese d'investimento
68.790.627,83
66.790.627,83
4.1.1.1095 Finanziamento interventi di sicurezza stradale- sp. Correnti
30.960,00
30.960,00
4.1.2.1095 Finanziamento interventi di sicurezza stradale - sp. d'investimento
4.229.644,79
1.915.210,04
4.1.2.3020 Viabilità nazionale e internazionale - sp. d'investimento
1.429.410,46
1.429.409,46
4.1.2.3021 Viabilità locale - sp. d'investimento
2.237.464,91
2.237.464,91
Totale
93.527.226,92
89.212.791,17
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
In merito alla viabilità regionale, va rilevato che gli interventi sulla rete stradale e autostradale
sono condotti mediante il supporto tecnico di vari soggetti attuatori.
In primis si segnalano l’intervento della società per azioni, interamente controllata che opera in
regime di in house providing, Friuli Venezia Giulia Strade, nonché della società, indirettamente
partecipata dalla Regione, Autovie Venete spa.
In particolare, si osserva che la società Fvg Strade, che ha come oggetto sociale esclusivo la
progettazione, la realizzazione, la manutenzione, la gestione e la vigilanza di opere di viabilità con
particolare riguardo a quelle di interesse regionale di cui al d.lgs. 111/2004, dal 1° gennaio 2008204,
svolge il servizio pubblico di manutenzione, gestione e vigilanza delle strade regionali e a gestione
regionale secondo le modalità concordate a mezzo di convenzione con la Regione.
La stessa risulta quindi destinataria sia di risorse di parte capitale, finalizzate alla realizzazione di
specifici interventi, sia di risorse di parte corrente (ubi 4.1.1.1074) consistenti:
1. in un contributo in conto esercizio finalizzato alla copertura delle spese di funzionamento e
concesso ai sensi dell’art. 63 comma 4 della l.r. 23/2007, come sostituito dall’art. 5 comma 1 della
l.r 24/2009, al fine di assicurare il perseguimento dello scopo sociale. Gli impegni dell’esercizio 204 Data del conferimento in regime di concessione d’uso dei beni demaniali costituiti dalla rete viaria di cui al D.lgs. 111/2004.
505
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2014 ammontano a euro 9.000.000,00, stante la riduzione di 1.000.000,00 di euro introdotta
dall’art. 5 comma 7 della l.r. 23/2013 nello stanziamento del capitolo 3817 rispetto all’esercizio
finanziario precedente205,
2. in trasferimenti a copertura degli oneri connessi ad attività di manutenzione, gestione, vigilanza
nonché realizzazione e promozione di iniziative e interventi a favore della sicurezza stradale
sulle opere di viabilità di interesse regionale svolte dalla società. Nell’esercizio 2014 gli impegni
assunti ammontano a euro 7.500.000,00206 (cap. 3818).
Tali trasferimenti (euro 16.500.000,00) rappresentano di fatto la principale voce di spesa per l’ubi
4.1.1.1074.
Per la parte capitale (ubi 4.1.2.1074), si rileva che gli interventi principali attengono a spese per la
progettazione e/o realizzazione, completamento e ammodernamento di opere di viabilità di
interesse regionale. Trattasi:
- per euro 24.000.000,00 di stanziamenti a competenza 2014 finalizzati all’attuazione del
programma di opere 2009-2015 (cap. 3900). Dalla situazione partitaria emerge che tali risorse
sono state destinate a Friuli Venezia Giulia Strade per euro 23.000.000,00207 e alla Provincia
di Pordenone per euro 1.000.000,00208;
- per euro 6.940.905,38, di spese per opere di viabilità di interesse regionale, già autorizzate con
dgr. 919/2006, che hanno dato luogo alla reiscrizione di residui perenti nell’esercizio 2014 (cap.
3671);
- per euro 28.144.362,49, di spese già autorizzate con le delibere n. 919/2006 e n. 734/2007 per
opere di adeguamento della viabilità di raccordo con il sistema autostradale regionale, nonché
per la soppressione dei passaggi a livello. Anche in questo caso trattasi di reiscrizione di residui
perenti (cap. 3700).
205 Dgr. 259 dd. 14.2.2014 – Prenotazione fondi per contributo in conto esercizio a Friuli Venezia Giulia Strade Spa per spese di funzionamento 2014. Disposizioni per la verifica di immobili regionali da utilizzare come sedi della società. (euro 9.000.000,00) 206 Dgr. 2197 dd. 20.11.2014 – Friuli Venezia Giulia Strade spa – Piano manutenzioni ordinarie 2014-2016 e elenco prezzi 2014. Approvazione e prenotazione fondi (euro 13.667.676,77) e dgr. 2438 dd.12.12.2014 – Approvazione manutenzioni ordinarie 2014-2016 Friuli Venezia Giulia Strade spa. Modifica dgr 2197/2014. 207 Per euro 18.544.289,00 finalizzati alla realizzazione del collegamento zona industriale Aussa Corno – SS14 (modifica imputazione), per euro 4.365.000,00 al fine della riqualificazione della viabilità dalla SR 177 alla SR 464 e per euro 90.711,00 a seguito dell’affidamento in delegazione amministrativa interorganica del secondo stralcio del collegamento tra la SS 13 Pontebbana e la A23 (tangenziale Sud di Udine). 208 Conferma della delegazione amministrativa intersoggettiva alla Provincia di Pordenone per la circonvallazione di San Vito al Tagliamento.
506
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Gli interventi economicamente più rilevanti in materia di sicurezza (ubi 4.1.1.1095 e ubi
4.1.2.1095) sono stati affidati e Province e Comuni: nell’esercizio sono stati stanziati euro
2.100.000,00 a favore delle Province (cap. 3973) ed euro 1.242.112,70 a favore dei Comuni (cap.
3974) per i programmi di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale. Tali risorse sono
state impegnate solo in parte (euro 1.000.000,00 al cap. 3973 ed euro 106.815,46 al cap.3974); dalla
Relazione di verifica risulta infatti che a “favore delle Province sono stati impegnati soltanto i
fondi relativi al 3° programma di attuazione, mentre le risorse relative al 4° e 5° programma
verranno impegnate soltanto dopo opportuna verifica con le Province e con il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, nell’ambito della procedura concertativa sulla possibilità di
proseguire l’attuazione della parte di competenza del programma. Le risorse previste a favore dei
comuni sono state impegnate sulla base dei corrispondenti stati di avanzamento dei lavori”.
Anche gli interventi concernenti la viabilità locale (ubi 4.1.2.3021) si sono concretizzati
nell’assegnazione di trasferimenti specifici alle Province e ai Comuni per la messa in sicurezza e
l’adeguamento delle reti di competenza in ottemperanza al riparto di funzioni previsto dalla l.r.
23/2007. Gli importi stanziati in tal caso sono stati interamente impegnati (euro 2.237.464,91).
Gli importi stanziati per la realizzazione di interventi relativi alla viabilità nazionale e
internazionale derivano, invece, dalla reiscrizione di residui perenti. Nell’esercizio sono stati
impegnati fondi per euro 1.429.410,46 (cap. 3721) al fine della realizzazione degli interventi per la
prosecuzione e il completamento delle opere e degli investimenti di cui all’art. 4 del DPR 100/1978
e all’art. 1 del DPR 101/1978. Le opere sono state finanziate con fondi di provenienza esterna,
erogati in attuazione degli accordi di Osimo.
Per quanto concerne i porti e le vie navigabili di competenza regionale, si osserva che nell’esercizio
sono state reperite risorse per euro 46.039.193,41 anche se gli impegni assunti al 31.12.2014
ammontano a soli euro 10.804.918,81.
Tabella 171 Spesa per miglioramento della competitività del sistema infrastrutturale: portualità, collegamenti via acqua e opere marittime
Portualità, collegamenti via acqua e opere marittime
Ubi Descrizione stanziamenti
definitivi 2014 impegni
2014 4.3.1.1077 Opere marittime - spese correnti 7.539.364,33 7.536.156,00 4.3.2.1077 Opere marittime - spese d'investimento 25.233.200,67 1.794.256,25 4.3.1.1100 Collegamenti via acqua - spese correnti 110.000,00 110.000,00 4.3.2.1078 Porti - spese d'investimento 13.156.628,41 1.364.506,56 Totale 46.039.193,41 10.804.918,81
507
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
Le spese allocate nell’ubi 1077, attengono all’attività di manutenzione delle vie navigabili,
esercitata sia in via diretta dalla Regione che mediante delega ai consorzi di sviluppo industriale;
l’articolo 21 della l.r. 22/1987 “Norme in materia di portualità e vie di navigazione interna nella
regione Friuli Venezia Giulia” autorizza, infatti, l’Amministrazione regionale a provvedere
direttamente, o mediante concessione ad enti pubblici locali o consorziali, alle opere di costruzione,
di ampliamento, di ristrutturazione e di manutenzione dei porti e degli approdi marittimi, lagunari,
lacuali e fluviali, anche ad uso turistico, dei canali marittimi e delle vie di navigazione interna,
nonché delle altre opere marittime di competenza regionale.
In parte corrente sono stati destinati euro 5.818.906,00 (cap. 3780) per interventi finalizzati allo
sviluppo della portualità e della logistica: trattasi della concessione di due contributi,
rispettivamente di euro 2.000.000,00 ed euro 3.000.000,00, all’Autorità Portuale di Trieste, a
sostegno della promozione dei servizi di trasporto combinato multicliente dei contenitori da/per il
porto di Trieste e a sostegno della portualità e dell’intermodalità209, nonchè della concessione di
aiuti per euro 299.750,00 e di un contributo di euro 519.156,00 alla società Kombiverkehr per la
realizzazione di servizi di trasporto ferroviario intermodale con tratta Trieste-
Ludwigshafen/Frankfurt e per la realizzazione di servizi di trasporto ferroviario intermodale con
tratta Trieste-Worms Hafen210.
Relativamente alla spesa in conto capitale, gli impegni assunti ammontano a euro 1.794.256,25 su
importi stanziati pari a euro 25.233.200,67. Le economie sono in buona parte imputabili al
mancato impegno delle risorse finalizzate alla realizzazione degli interventi per garantire la
sicurezza della navigazione nei canali della laguna di Marano Lagunare e Grado, già di competenza
del commissario straordinario per l’emergenza socio-economico ambientale211 (euro 22.259.831,03 -
cap. 3990).
209 Dgr. 1628/2014 e dgr. 251/2014. 210 Dgr. 2322/2014 e 2018/2011 (reiscrizione residuo perento). 211 Va rilevato che tra il maggio 2002 e il mese di aprile 2012 il territorio della laguna di Marano e Grado è stato oggetto di commissariamento. Conseguentemente in tale periodo è stato nominato un commissario delegato per la realizzazione degli interventi per fronteggiare e risolvere la situazione di emergenza determinatasi nella laguna. A seguito della revoca dello stato di emergenza (aprile 2011) è stato nominato un commissario ad acta con la finalità di provvedere al trasferimento delle risorse dalla struttura commissariale alla Regione. Tale processo si è concluso a fine 2013.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tuttavia, ulteriori attività, che non hanno un riscontro contabile diretto negli impegni
dell’esercizio assunti con riferimento all’unità di bilancio considerata, emergono dalla Relazione di
verifica 2014-2016. In particolare:
- con dgr. 367/2014, è stato avviato uno studio morfologico e ambientale della Laguna di
Marano e Grado, destinato ad essere inserito nel “Piano di gestione del sito Natura 2000 della
laguna di Marano e Grado”. Lo stesso, infatti, è finalizzato alla creazione di uno strumento
pianificatorio, volto a normare e definire in modo scientifico gli indirizzi per una corretta gestione
in via ordinaria della Laguna, anche al fine di garantire la tutela dell’ecosistema naturale;
- sono stati eseguiti i lavori di banchinamento della riva Nord del Canale Taglio in comune di
Lignano Sabbiadoro;
- è stato effettuato il dragaggio della foce del Tagliamento, del canale d’accesso al porto di
Lignano Sabbiadoro e dei canali di Marano Lagunare, Barbana, Cialisia in comune di Palazzolo
dello Stella e in comune di Precenicco;
- si è avuto l’appalto dei lavori per il ripristino dei segnalamenti marittimi del fiume Corno e del
canale Aussa fino a Portobuso;
- è stato dato avvio delle procedure per il dragaggio di porto Casoni in comune di Lignano
Sabbiadoro;
- è stato realizzato un nuovo dragaggio dei canali dell’abitato di Marano Lagunare;
- in merito ai lavori di dragaggio del fiume Corno, con dgr. 1196 dd. 26.6.2014 la Direzione
centrale Infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università è stata
autorizzata alla stipula di una convenzione, con il Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento e con il
Consorzio di Bonifica Bassa Friulana, per lo svolgimento delle attività di:
- supporto alla redazione della perizia di variante finalizzata al riavvio dei lavori (compresi gli
elaborati tecnici necessari per l’ottenimento di tutti i pareri e le autorizzazioni richieste per le
attività di supporto alla direzione lavori, misura e contabilità),
- esecuzione di rilievi ed indagini propedeutiche alla progettazione, al collaudo, ai frazionamenti,
all’attività espropriativa e all’eventuale predisposizione della variante urbanistica212.
A seguito della stipulazione della convenzione le parti hanno concordato un programma inerente
tempi e modalità di realizzazione degli interventi.
212 La spesa conseguente è stata posta a carico dell’ubi 4.3.2.1077 e del capitolo 3990 del bilancio 2013.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Con riferimento alle risorse stanziate all’unità di bilancio 1100 – Collegamenti via acqua, si rileva
che le stesse sono state interamente destinate alla corresponsione, a Trieste Lines srl, della
compensazione economica relativa ai servizi marittimi internazionali di linea tra i porti regionali e
quelli delle repubbliche di Slovenia e Croazia.
L’art. 4 comma 129 della l.r. 1/2004 ha infatti autorizzato l’Amministrazione regionale a concedere
contributi alle imprese esercenti servizi marittimi internazionali di linea tra i porti della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia e quelli delle limitrofe Repubbliche di Slovenia e Croazia, purché
conseguenti a formali affidamenti da parte del soggetto pubblico che ha imposto i relativi obblighi
di servizio.
Già nel 2011 la Regione aveva affidato la gestione dei servizi in parola alla società Trieste Lines srl
di Trieste; la convenzione rep. n. 9464 dd. 27.6.2011 assegnava una compensazione economica di
euro 989.000,00 (Iva esclusa) al fine della copertura dei costi derivanti dall’adempimento degli
obblighi di servizio pubblico assunti dalla società, tenuto conto dei ricavi presunti da traffico,
nonché di un margine di utile per l’adempimento di detti obblighi.
In ottemperanza a quanto disposto dall’art. 5 comma 2 e dall’art. 6 commi 1, 2, 3, 4 e 5213,
nell’esercizio 2014 il Servizio mobilità ha provveduto al riaffido del servizio in argomento mediante
l’impiego di fondi europei afferenti il progetto strategico EA SEA-WAY (programma IPA Adriatic
2007-2013) per euro 690.000,00 (cap. 1263 ubi 1.5.2.1032) e mediante fondi regionali per euro
110.000,00 (cap. 3912 ubi 4.3.1.1100).
Tabella 172 Spesa per il servizio di trasporto marittimo internazionale
213 Secondo la convenzione il riaffido annuale è possibile nel triennio successivo al primo affidamento salvo l’indicizzazione della compensazione economica, sulla base del tasso medio di inflazione del settore trasporti. L’art. 6 evidenzia come i servizi nel caso di riaffido siano analoghi a quelli indicati nella Convenzione stessa potendo subire mere variazioni quantitative di frequenza nel limite massimo del 30%.
Capitolo
Stanziamento definitivo
2014
Impegnato
3912 – Contributi alle imprese affidatarie di servizi marittimi internazionali di linea tra i porti della Regione e quelli delle Repubbliche di Slovenia e Croazia per la copertura di maggiori oneri conseguenti agli obblighi di servizio
110.000,00 110.000,00 Riaffido servizio di trasporto marittimo passeggeri di linea internazionale a società Trieste Lines srl
1263 – Interventi nell’ambito del programma comunitario Ipa Adriatico 2007-2013 – Progetto EA SEA - WAY
810.150,81 703.396,59 per euro 690.000,00 impegno per servizio di trasporto internazionale di linea a favore della società Trieste Lines srl.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, edilizia e della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
Il sostegno delle linee di sviluppo del Porto di Trieste e la prosecuzione della gestione dei Porti di
Monfalcone e Nogaro al fine di giungere ad una integrazione dei due scali favorendo gli
investimenti privati necessari al loro sviluppo (ubi 4.3.2.1078) hanno determinato stanziamenti per
euro 13.156.628,41 che tuttavia hanno generato impegni per soli euro 1.364.506,56. Le principali
economie, imputabili alle procedure di riallineamento delle imputazioni contabili rispetto alle date
di scadenza dei ruoli di spesa fissa, riguardano l’erogazione di contributi pluriennali a copertura
delle spese derivanti dai mutui stipulati per la realizzazione di programmi di investimento
rispettivamente da parte dell’Autorità portuale, del Consorzio per lo sviluppo industriale del
Comune di Monfalcone e del Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa-Corno (cap. 3775 per
euro 6.541.924,12, cap. 3792 per euro 2.635.949,57 e cap. 3800 per euro 2.614.248,16).
Dalla relazione di verifica risulta tuttavia che “per il porto di Monfalcone nel corso del 2014 sono
state formalizzate ulteriori deleghe amministrative all’Azienda porto sia per la gestione degli
approdi, finanziati con i fondi autostrade del mare, sia per la security, nonché al Consorzio per lo
sviluppo industriale di Monfalcone per la manutenzione complessiva delle parti comuni in ambito
portuale”.
Relativamente al settore aeroportuale, si riscontra che l’art. 5 comma 7 della l.r. 12/2010, ha
autorizzato l’Amministrazione regionale a concedere un contributo straordinario, nel limite di 3
milioni di euro, a favore della Società Aeroporto Friuli Venezia Giulia SpA al fine di sostenere gli
oneri derivanti dagli interventi di miglioramento e potenziamento del servizio di trasporto aereo
dei passeggeri dallo scalo regionale verso gli aeroporti nazionali e internazionali.
Tabella 173 Spesa per miglioramento della competitività del sistema infrastrutturale: aeroportualità Aeroportualità
ubi Descrizione stanziamenti definitivi 2014 impegni 2014 4.4.2.1080 Aeroporti- spese d'investimento 3.030.000,00 3.030.000,00 Totale 3.030.000,00 3.030.000,00
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
Per il sostegno delle linee afferenti lo scalo di Ronchi dei Legionari e il potenziamento
infrastrutturale mediante rifacimento della pista, nel bilancio regionale sono stati stanziati, al
titolo II della spesa, euro 3.030.000,00 interamente impegnati.
511
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tale importo è stato destinato alla società Aeroporto Friuli Venezia Giulia spa:
- per euro 1.000.000,00, a titolo di contributo straordinario per la realizzazione del polo
intermodale annesso all’aeroporto,
- per euro 2.000.000,00, per attività di marketing al fine del miglioramento e potenziamento del
servizio di trasporto aereo passeggeri dallo scalo regionale verso gli aeroporti nazionali. In merito si
sottolinea che, dal secondo report 2014 sul “Controllo di gestione operato nel ciclo della
pianificazione strategica”, emerge come sia stato avviato un confronto con Aeroporto FVG, e in
particolare con Alitalia, per verificare l’efficacia dell’azione di marketing finanziata dalla
regione214;
- per euro 30.000,00, al fine della rimozione di infrastrutture per l’approvvigionamento idrico
dismesse ed interferenti con i lavori di realizzazione del polo intermodale annesso all’aeroporto.
Tabella 174 Spesa per miglioramento della competitività del sistema infrastrutturale: intermodalità Intermodalità
ubi Descrizione stanziamenti
definitivi 2014 impegni
2014
4.5.1.1081 Servizi e infrastrutture di supporto ai traffici - spese correnti 69.390,00 69.390,00
4.5.1.1083 Programmi comunitari - spese correnti 18.347,95 -
4.5.2.1081 Servizi e infrastrutture di supporto ai traffici - spese di investimento 4.414.993,80 1.534.993,80
Totale 4.502.731,75 1.604.383,80
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
Nel settore dell’intermodalità l’azione regionale, in applicazione di regimi di aiuto vigenti sino al 31
dicembre 2014, ha cercato di implementare i servizi di trasporto delle merci con modalità
alternative alla strada, quali la ferrovia e il mare (ubi 1081). In realtà le risorse stanziate per la
parte capitale non sono state interamente impegnate. Le economie riguardano:
l’erogazione di un contributo straordinario alla società per azioni Centro commerciale
all’ingrosso di Pordenone a fronte dei mutui contratti per la realizzazione di un centro
intermodale di raccolta e smistamento merci nonché per la realizzazione del centro servizi del
centro medesimo (cap. 3872 -euro 2.130.000,00),
214 L’esame dell’utilizzo dei fondi regionali a sostegno dell’azione di marketing ha determinato la predisposizione di un report in data 22.12.2014.
512
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
l’erogazione di un contributo pluriennale alla società per azioni Interporto Alpeadria di
Cervignano del Friuli per la realizzazione dell’interporto (cap. 3879 -euro 250.000,00),
la concessione di un contributo pluriennale al comune di Udine a sollievo degli oneri di
ammortamento del mutuo contratto per finanziare l’ampliamento e la ristrutturazione
funzionale del mercato agroalimentare all’ingrosso di Udine (cap. 9092 -euro 500.000,00).
Dalla relazione di verifica emerge tuttavia che il mancato impegno della quota annuale di
contributo pluriennale, già concesso in esercizi precedenti è dovuto alla “procedura di
riallineamento delle imputazioni contabili rispetto alle date di scadenza dei ruoli di spesa prevista
dall’art. 13, commi 2 e 3 della lr. 15/2014”.
Risulta invece erogato un contributo, previsto dall’art. 6 comma 12 della lr. 17/2008, di euro
1.499.993,80 alla società Ferrovie Udine Cividale srl per interventi diretti al potenziamento della
dotazione di materiale rotabile da destinarsi al trasporto delle merci (cap. 3809)215.
Per quanto concerne le ulteriori voci di spesa afferenti alle ubi 4.7.2.1085, 4.8.2.2030 e 4.8.2.2031 si
evidenzia quanto segue:
- l’ubi 1085, registra impegni per euro 307.604,82 relativi all’erogazione di contributi a fronte di
spese per progettazione preliminare di interventi di riqualificazione viaria 216 . Trattasi di
reiscrizione di residui perenti;
- l’ubi 2030, evidenzia impegni per euro 12.514.698,54 connessi alla reiscrizione di residui perenti
per interventi stradali di interesse statale e regionale previsti dagli accordi di programma quadro.
Trattasi del finanziamento concesso all’Anas spa per la ristrutturazione degli assi stradali di
interesse statale e regionale previsti nell’Accordo di programma quadro dd. 4.3.2005 (euro
11.998.542,99 -cap. 3690), delle spese per il finanziamento regionale dell’accordo di programma
quadro stipulato in materia di infrastrutture viarie e di comunicazione in data 10.3.2005 (euro
491.155,01 cap. 3928) e dei maggiori oneri sostenuti da Autovie Servizi spa in relazione alla
convenzione VTP/2/98 (euro 25.000,65 – cap. 283).
Dalla Relazione di verifica emerge altresì che a seguito dell’inserimento dell’intervento di
collegamento stradale tra Sequals e Gemona del Friuli (1° lotto funzionale) tra le opere dell’intesa
generale quadro con il Governo in materia di infrastrutture strategiche, è stata richiesta la 215 Dgr. 2795/2009. 216 Dalla situazione partitaria emerge che tali impegni riguardano: per euro 15.028,59 attività di progettazione preliminare di interventi di riqualificazine della SS 13 e per euro 23.816,69 attività di progettazione preliminare di interventi di riqualificazione della SS 56 assegnati entrambe alla Provincia di Udine; per euro 268.759,54 attività di progettazione definitiva del completamento della tangenziale a sud di Udine assegnati ad Autovie Servizi spa.
513
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
riprogrammazione degli interventi e la riassegnazione delle risorse per l’intervento della
riqualificazione della viabilità riguardante la variante Sud di Dignano. A novembre 2014 il Nucleo
di valutazione e verifica degli investimenti pubblici ha dato parere positivo alla richiesta di
riprogrammazione formulata dalla Direzione centrale;
- l’ubi 2031, registra impegni per euro 14.650,24 connessi alle attività del progetto Transitects-
Transalpine Transport Architects concluso a dicembre 2014.
Tabella 175 Altre spese per miglioramento della competitività del sistema infrastrutturale
ubi Descrizione stanziamenti
definitivi 2014 impegni
2014 4.7.2.1085 Sistemi di trasporto: studi e progettazioni 307.604,82 307.604,82 4.8.2.2030 Pianificazione e programmazione - sp. investimento 16.514.698,65 12.514.698,65 4.8.2.2031 Programmi comunitari - sp. investimento 14.650,24 14.650,24 Totale 16.836.953,71 12.836.953,71
Fonte: Elaborazione su dati della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie
12.4 Considerazioni conclusive sull’intervento finanziario della Regione nel settore dei trasporti e delle infrastrutture
Quanto riportato nei precedenti paragrafi, consente di apprezzare sotto un profilo principalmente
economico l’impegno sotteso al raggiungimento dei due obiettivi previsti nel Piano strategico della
Regione 2014-2018.
In merito all’obiettivo di miglioramento del servizio di trasporto pubblico, si osserva che la spesa
impegnata nel 2014:
- ha consentito un concreto potenziamento dei servizi di trasporto ferroviari a media e lunga
percorrenza, vista l’aggiunta di una ulteriore coppia di treni diretti Frecciabianca da/verso Milano
e una coppia di collegamenti diretti Frecciargento AV da/verso Roma entrambi con partenza da
Trieste217;
- ha garantito la prosecuzione dei servizi erogati negli anni precedenti, visto che i contratti in
scadenza sono stati prorogati e le risorse impegnate sono risultate sostanzialmente in linea con
quelle delle annualità pregresse.
Peraltro, si sono riscontrate misure di contenimento dei costi concernenti:
217 Ciò ha comportato un incremento della spesa per euro 881.100,00.
514
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
- i trasferimenti per l’erogazione dei servizi flessibili. L’articolo 4, comma 2, della legge regionale
n. 23 del 27 dicembre 2013218 ha stabilito che il finanziamento trasferito dall’Amministrazione
regionale alle Province (ai sensi dell’articolo 20 della legge regionale 20 agosto 2007, n. 23)
comprende, per l’anno 2014, anche la copertura delle spese, fino alla concorrenza di 300.000,00
euro, per l’attivazione di servizi di trasporto pubblico locale, flessibili aggiuntivi o sostitutivi del
servizio, (erogato ai sensi del successivo articolo 38, comma 4, della medesima legge regionale
23/2007) che interessano la popolazione residente nei territori montani delimitati ai sensi
dell’articolo 2 della legge regionale 20 dicembre 2002, n. 33;
- la limitazione della prosecuzione del regime sperimentale della libera circolazione delle forze
dell’ordine sui mezzi del servizio ferroviario regionale alla sola categoria delle Forze di Polizia di cui
all’articolo 16 della legge n. 121/1981 (ovvero Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Corpo della
Guardia di Finanza, Corpo degli agenti di custodia ed il Corpo forestale dello Stato) introdotta con
dgr. n. 182 dd. 31.01.2014.
Per quanto concerne i nuovi affidamenti, si devono evidenziare le difficoltà connesse all’avvio delle
procedure di gara, che hanno determinato ulteriori proroghe dei contratti vigenti.
A tal proposito, va peraltro detto che emerge la messa in campo di azioni concrete e
potenzialmente idonee a gettare le basi per un miglioramento qualitativo dell’offerta di trasporto
pubblico. Ci si riferisce, in particolare, ai criteri di selezione dei soggetti erogatori, che sono
incentrati sia sulla valutazione della componente economica che sulla qualità delle prestazioni da
erogare.
Da un punto di vista puramente contabile, l’analisi degli atti di spesa concernenti le erogazioni per
il servizio di trasporto ha evidenziato che i vincoli costituiti sulle risorse, piuttosto che alle
scadenze delle sottese obbligazioni contrattuali, sono stati commisurati agli stanziamenti reperiti in
bilancio.
Ciò ha trovato manifestazione relativamente a:
1. le erogazioni spettanti a Ferrovia Udine-Cividale per i servizi di cui al disciplinare
n.25/2012219;
218 Recante “Disposizioni per la formazione del bilancio pluriennale ed annuale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia–Legge finanziaria 2014”. 219 che dovrebbero essere erogate in via anticipata per il 90 per cento entro il mese di marzo, e per il restante 10 per cento entro il mese di giugno dell’anno successivo. Gli impegni sono stati posti completamente a carico dell’esercizio 2014.
515
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2. i corrispettivi spettanti a Trenitalia spa in relazione alla conv. rep. n.9146/2009 e all’atto
integrativo n.9282/2010220;
3. i trasferimenti spettanti alle Province relativamente alle erogazioni connesse ai contratti
per il trasporto automobilistico e marittimo221;
4. per i corrispettivi dovuti a Trenitalia in relazione al servizio di media/lunga percorrenza con
riferimento al periodo 13.12.2014-12.12.2015222;
Si osserva inoltre che già in occasione della Relazione al rendiconto generale della Regione Friuli
Venezia Giulia per l’esercizio 2013, si era evidenziato come la contrazione delle risorse reperibili in
bilancio in alcuni casi fosse causa di una variazione delle modalità di assunzione degli impegni di
spesa. Nell’esercizio 2014, tale circostanza continua a riguardare i seguenti aspetti:
1. le fasi connesse alle procedure per l’assunzione degli impegni di spesa223,
2. la congruità degli impegni assunti224,
3. l’esecuzione delle prestazioni che in alcuni casi ha preceduto il decreto di impegno, non in
linea con il disposto dall’art. 44 comma 2 della lr. 21/2007225.
220 che dovrebbero essere erogati, in via preventiva, per il 90 per cento dell’ammontare entro il mese di marzo di ogni anno di fornitura del servizio, previa emissione della fattura da parte di Trenitalia entro il mese di gennaio, e a saldo (per il restante 10 per cento) entro il mese di luglio dell’anno successivo previa emissione di fattura da parte di Trenitalia entro il mese di maggio. Si riscontrano invece impegni per euro 39.241.982,03 interamente di competenza dell’esercizio 2014. 221 che sono da erogare per il 90 per cento entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore della legge finanziaria regionale e per il restante 10 per cento a seguito di una serie di dichiarazioni rese dalle unità di gestione in merito alla rispondenza dei servizi erogati agli obblighi contrattuali e alle indicazioni contenute nel Piano regionale per il trasporto pubblico locale (e pertanto dopo il 31 dicembre dell’esercizio in corso). L’importo di euro 131.300.000,00 è stato impegnato interamente a competenza 2014. 222 Con DGR n. 2194 del 20.11.2014 si è provveduto a prenotare l’importo disponibile a competenza 2014 (88.900,00 euro) e quello stanziato a competenza 2015 (2.000.000,00 euro) sul capitolo 3820 pur sapendo che tali risorse non risultano sufficienti a coprire quanto dovuto in considerazione anche dell’aggiornamento da apportare in relazione all’art. 4 comma 2 della conv. rep. 9555/2012. 223 Riguardo al primo aspetto, a titolo esemplificativo, si riscontra che la prenotazione di risorse per euro 1.500.000,00, in favore di Ferrovie Udine Cividale srl, per la prosecuzione del servizio di trasporto transfrontaliero Mi.co.tra nel periodo 15.12.2013-13.12.2014 (dgr. 310/2014) è stata seguita da un successivo provvedimento di sprenotazione per euro 8.333,35 (dgr. 365/2014) teso a garantire la copertura dei costi derivanti dalla libera circolazione delle forze di polizia in quanto non vi erano risorse disponibili sul competente capitolo di bilancio. Con dgr. 2155/2014, a seguito dell’intervento della lr 15/2014, che ha integrato le disponibilità del capitolo 3815, si è potuto reintegrare la prenotazione iniziale connessa alla spesa per il servizio di trasporto. 224 In merito alla congruità degli impegni assunti, sempre a titolo esemplificativo, si riscontra che in relazione al servizio di trasporto ferroviario regionale e locale 2014, verso Trenitalia sono stati impegnati euro 39.241.982,03 a fronte di un importo spettante, determinato in base alle clausole del contratto, di euro 40.588.984,94. 225 Con riferimento alla tempistica di esecuzione dei contratti, si rilevano tre casi: a) per il servizio di trasporto transfrontaliero Mi.co.tra del periodo 15.12.2013-13.12.2014, disciplinato con convenzione sottoscritta in data 16.12.2013, l’impegno di spesa è stato assunto con decr. MOB./1928/2014/TPL dd. 5.5.2014;
516
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Con riferimento al potenziamento delle infrastrutture di trasporto e al connesso miglioramento di
competitività, il dato più rilevante concerne la dinamica degli stanziamenti e quella degli impegni:
le stesse, infatti, sono state influenzate, da un lato, dalla reiscrizione di residui perenti e, dall’altro,
dai mancati impegni per il riallineamento delle imputazioni contabili rispetto alle date di scadenza
dei ruoli di spesa226.
Nell’esercizio 2014, la reiscrizione di residui perenti è stata rilevante, riguardando risorse per euro
53.782.574,32, relativamente alla sola finalità 4 del titolo II, inclusa nell’aggregato considerato, che
presentava stanziamenti complessivi per euro 139.358.924,58.227
Tale circostanza attenua l’importanza dell’incremento degli stanziamenti del titolo II228.
L’effetto della reiscrizione di residui perenti risulta ancora più consistente se si considerano gli
importi impegnati nel triennio per il titolo II229.
In merito a tali circostanze, la Direzione Centrale ha precisato che tali impegni hanno riguardato
per la maggior parte progettazioni e opere di viabilità avviati o da avviarsi nel 2014 e nel 2015 (per
un totale di euro 52.615.822,48)
Di seguito si riporta, in via esemplificativa, il dettaglio riguardante sia gli importi che l’oggetto
degli interventi finanziati a seguito della re iscrizione.
b) per il servizio di trasporto ferroviario a media/lunga percorrenza del periodo 15.12.2013-13.12.2014, di cui alla conv. 9555/2012, il decreto di impegno n. 4447 è stato assunto in data 28.10.2014; c) il servizio integrativo di trasporto ferroviario a media/lunga percorrenza, reso a decorrere dal 15.12.2013 e fino al 13.12.2014, è stato autorizzato soltanto con la legge di assestamento 2014. Inoltre, si segnala che la convenzione integrativa rep. 9683 è stata sottoscritta in data 24.9.2014, mentre l’impegno è stato assunto con decreto n. 4447 dd. 28.10.2014. 226 si veda, sul punto, la previsione dell’art. 13, commi 2 e 3, della lr. 15/2014. 227 Ovvero il 38,60% degli stanziamenti della finalità 4 del titolo II. 228 Infatti, la reiscrizione dei residui perenti per tutte le finalità del titolo II è risultata pari a euro 53.853.970,24 per il 2014 a fronte euro 11.724.564,53 del 2013 e di euro 34.942.670,81 del 2012; se si depurano gli stanziamenti di tali valori per i tre esercizi, risulta che l’aumento delle risorse stanziate nel 2014 è pari a euro 27.350.183,88 rispetto al 2013 e pari a euro 2.213.020,68 rispetto al 2012. 229 Posto che tutti i residui perenti reiscritti sono stati impegnati con esclusione del solo importo di euro 17.000,00 afferente il cap. 3934 (ubi 1.1.2.1095) per l’esercizio 2014, depurando gli impegni assunti dalla quota afferente i residui perenti, si evidenziano impegni per euro 86.608.306,42 nel 2012, euro 53.577.650,01 nel 2013 ed euro 52.701.518,64 nel 2014.
517
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
cap. importo oggetto 3700 26.889.595,00 Pagamenti ad Autovie Venete S.p.A. per interventi lotto 2 nuovo svincolo Palmanova variante
352, nuovo collegamento A4 lotto 3 stralcio 2, bretellina di Caneva, svincolo Ronc San Michele, svincolo S.Giovanni e circonvallazione sud Pordenone
3690 11.998.542,99 Pagamenti ad Anas S.p.A. a compensazione di debiti per la realizzazione del collegamento Opicina-Fernetti, interventi previsti nell’APQ del 10 marzo 2005 e progettazioni 3670 3.025.000,00
3671 975.000,00 3671 4.350.000,00 Pagamento alla Provincia di Pordenone delle indennità provvisorie espropriazioni nell’ambito
della delegazione amministrativa dei lavori di costruzione della circonvallazione di San Vito al Tagliamento
3671 910.700,00 Acconto del 10% a Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A. dei lavori in delegazione amministrativa per la realizzazione della circonvallazione di Fiume Veneto e dell’interconnessione con l’asse Azzano Decimo – Pasiano
3721 801.333,32 Pagamenti Sdag s.p.a. per Osimo grande Viabilità TS-Gorizia 3671 675.000,00 Pagamento alla Provincia di Udine della progressione della spesa per lavori in delegazione
amministrativa di sistemazione a livelli sfalsati dell’incrocio di Basaldella 3921 662.480,00 Saldo contributo a favore del Comune di Gorizia per la realizzazione degli interventi di
riqualificazione della viabilità interna (via Garibaldi – via Mazzini - via della Monache) 3700 635.019,21 Pagamento alla Provincia di Pordenone del terzo acconto per la progettazione nell’ambito della
delegazione amministrativa relativa alla progettazione dell’intervento di nuova viabilità dell’area del mobile e asse Bannia – Fiume Veneto – Azzano Decimo e Pasiano
3721 628.077,14 Pagamenti al Comune di Gorizia per l’acconto del 3° lotto per l’intervento circonvallazione Gorizia e saldo 1° lotto delega lavori di costruzione collegamento viario ponte VIII Agosto con S.S. 56
3700 619.748,28 Pagamenti al Comune di Sacile per interventi di viabilità a soppressione passaggi a livello. 3712 415.121,16 Pagamento progettazione tangenziale sud di Udine ad Autovie Venete S.p.A. 3671 30.205,00 Pagamento alla Provincia di Belluno per cofinanziamento lavori s.p. 465
A margine delle presenti considerazioni, va peraltro rilevato che il divario registrato nel 2014 tra
stanziamenti e impegni230 del titolo II appare trovare fondamento nell’operazione di riallineamento
delle imputazioni contabili rispetto alle date di scadenza dei ruoli di spesa, introdotta dall’art. 13,
commi 2 e 3 della L.r. 15/2014.
Come ultima considerazione relativa al settore trasporti e infrastrutture, si deve da ultimo
evidenziare che, da un punto di vista puramente contabile, la spesa connessa al servizio di
trasporto marittimo transfrontaliero è stata collocata in parte al titolo I (cap. 3912) e in parte al
titolo II(cap. 1263), pur riguardando il medesimo servizio.
230 Euro 173.236.688,58 a fronte di impegni per euro 106.538.488,88 relativamente al titolo II.
518
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
13. TRASFERIMENTI ISTITUZIONALI AL SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI
Premessa metodologia e risultanze della gestione
L’art. 4 dello Statuto di autonomia attribuisce alla competenza legislativa esclusiva 231 della
Regione la materia dell’ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni. L’art. 9 del
d.lgs. 2.1.1997 n. 9, recante le norme di attuazione per la suddetta materia, stabilisce che spetti alla
Regione disciplinare la finanza locale, l'ordinamento finanziario e contabile, l'amministrazione del
patrimonio e i contratti degli enti locali e prevede che essa li finanzi con oneri a carico del proprio
bilancio
Ai fini della parificazione del rendiconto regionale acquista pertanto particolare rilevanza
monitorare le dinamiche dei trasferimenti regionali alle autonomie locali, non solo per poter
attribuire un valore finanziario a questa fondamentale prerogativa costituzionale della Regione,
ma anche e soprattutto per verificarne l’incidenza sul bilancio regionale. L’analisi di tali dinamiche
consente poi, indirettamente, di poter disporre di un quadro finanziario al quale riferire le
variazioni delle esigenze di spesa degli enti locali, quali derivano e deriveranno dalle significative
modificazioni dei loro assetti istituzionali previste dalla legislazione riformista dell’ultimo periodo.
Per questi motivi, in questa sede, da alcuni anni vengono analizzati i trasferimenti regionali
finalizzati al finanziamento delle funzioni fondamentali degli enti locali della regione, ivi comprese
quelle necessarie per il loro funzionamento. Si tratta di una parte delle risorse complessive che la
Regione trasferisce agli enti locali, rimanendo escluse dall’analisi le risorse finalizzate alla
realizzazione di specifici interventi, tra le quali rientrano quelle che, a titolo di contributo,
assistono i mutui all’uopo contratti dagli enti locali.
I trasferimenti qui presi in considerazione sono pertanto definiti come quelli “attinenti l’assetto
istituzionale” del sistema “Regione – autonomie locali” e rappresentano quindi la parte più rigida
del complesso delle risorse loro trasferite, in quanto destinate a garantire il loro funzionamento e
l’esercizio delle fondamentali funzioni loro intestate. 231 Nel senso precisato dall’articolo stesso secondo cui la potestà legislativa nelle materie indicate dall’articolo 4 deve essere esercitata “in armonia con la Costituzione, con i principi generali dell’ordinamento giuridico della Repubblica con le norme fondamentali delle riforme economico-sociali e con gli obblighi internazionali dello Stato, nonché nel rispetto degli interessi nazionali e di quelli delle altre Regioni”.
519
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’analisi condotta dalla Sezione su siffatti trasferimenti segue il percorso metodologico adottato
negli anni precedenti. Partendo dall’esame delle disposizioni normative dettate dall’articolo 10
della legge regionale 27 dicembre 2013, n. 23 (“legge finanziaria 2014”) e dall’art. 10 della legge
regionale 4 agosto 2014, n. 15 (“assestamento del bilancio 2014 e del bilancio pluriennale per gli
anni 2014-2016 ai sensi dell’art. 34 della legge regionale 21/2007”), l’indagine si focalizza sulle
assegnazioni delle risorse iscritte alla “Finalità 9 – Sussidiarietà e devoluzione”, “Funzione 1 –
Sistema delle autonomie locali” del bilancio regionale dell’anno 2014, che rappresenta l’aggregato
contabile più significativo ai fini ora in esame.
In questo quadro, grande rilevanza esercitano le modalità di finanziamento della spesa e in
particolare il finanziamento che trova fondamento nella compartecipazione degli enti locali ai
proventi dei tributi erariali (cosiddetti decimini) nelle misure e nei termini annualmente stabiliti
dalle leggi finanziarie regionali e dalle leggi di assestamento.
La relazione che segue, dopo una sintetica disamina delle risultanze della gestione finanziaria della
“Funzione 9.1”, seguendo la logica espositiva dell’analisi comparata nel triennio 2012-2014,
procede prioritariamente all’esame delle modalità di assegnazione agli enti locali delle risorse da
compartecipazione ai proventi dei tributi erariali riscossi nel territorio regionale, come definite
dalla programmazione finanziaria (legge regionale n. 23 del 2013, legge regionale n. 15 del 2014 e
Relazione politico-programmatica 2014-2016, approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 13
dicembre 2013), per giungere alle verifiche sui dati finanziari della spesa, disaggregata fra le diverse
finalizzazioni dei trasferimenti oggetto di analisi (trasferimenti ordinari, trasferimenti per
l’esercizio associato di funzioni e servizi, trasferimenti per il concorso agli oneri del comparto unico
del pubblico impiego regionale e locale, trasferimenti per sicurezza e polizia locale, trasferimenti a
seguito di trasferimenti di funzioni, altri trasferimenti, trasferimenti diversi e spese dirette della
Regione).
In tale contesto di analisi, preme sottolineare che la classificazione delle spese iscritte alla
“Funzione 9.1”, come riportata nelle diverse tabelle, è impostata tenendo conto principalmente del
profilo normativo delle spese medesime, della loro attinenza a macro-obiettivi/settori di intervento
rilevabili negli strumenti di programmazione finanziaria, dell’iscrizione a capitolo, nonché della
loro aggregazione nelle unità di bilancio. I dati della gestione sono esposti in termini di utilizzo
della risorse, intendendo con tale espressione per l’analisi riferita agli anni 2012 e 2013, l’insieme
degli “impegni di spesa e dei trasferimenti a competenza derivata”, presupponendo anche in
520
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
relazione a questi ultimi l’esistenza di atti di gestione delle risorse. Le spese del 2014 invece, sono
rilevate esclusivamente in termini di “impegno di spesa” data l’entrata in vigore della legge
finanziaria del 2015 che con l’art. 13, c. 3, di modifica dell’art. 31 della legge regionale 8 agosto
2007, n. 21, ha soppresso l’istituto della competenza derivata a partire dal rendiconto 2014 cosicché
tutti gli stanziamenti non impegnati nell’esercizio sono inviati in economia di bilancio.
Si precisa inoltre che, per lo svolgimento della presente analisi, ci si è avvalsi anche delle
informazioni e dei dati riportati nella Relazione di verifica che accompagna il Rendiconto generale
dell’anno 2014, nonché delle note illustrative della gestione finanziaria di interesse contenute nelle
circolari trasmesse agli enti dalla competente Direzione centrale funzione pubblica, autonomie
locali e coordinamento delle riforme (note del 7 gennaio 2014 e del 7 agosto 2014).
La tabella che segue rappresenta i risultati di gestione della “Funzione 9.1” (competenza e residui),
tratti dal Rendiconto 2014, analizzati anche attraverso gli indicatori della “capacità di impegno” e
della “velocità di pagamento”.
521
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 176 – Risultanze della gestione della funzione 9.1. Sistema delle Autonomie locali
in c/competenza
[D]
in c/ residui
[E]
complessivi
[F] = [D] + [E]
C 508 .214 .161,55 499 .621.043 ,33 98 ,31% 498 .374 .252 ,38 99 ,75% 8 .593 .118 ,22
R 20 .302 .998 ,46 20 .302 .998 ,46 100 ,00% 20 .302 .998 ,46 100 ,00% -
C 32 .788 .905,09 32 .788 .905,09 100 ,00% 32 .787.957,64 100 ,00% -
R - - - -
C 201.584 ,00 189 .769 ,98 94 ,14% 8 .976 ,78 4 ,73% 11.814 ,02
R 331.331,55 322 .594 ,15 97,36% 307.100 ,35 95,20% 8 .737,40
C 17.530 .686 ,73 17.527.576 ,73 99 ,98% 13 .552 .576 ,75 77,32% 3 .110 ,00
R 3 .399 .950 ,56 3 .207.635,56 94 ,34% 3 .207.635,56 100 ,00% 192 .315,00
C 676 .407,16 592 .616 ,46 87,61% 221.516 ,46 37,38% 83 .790 ,70
R 675.084 ,35 630 .057,80 93 ,33% 372 .029 ,70 59 ,05% 45.026 ,55
C 5.353 .486 ,22 5.125.237,02 95,74% 4 .068 .635,02 79 ,38% 228 .249 ,20
R 4 .857.695,00 4 .803 .745,00 98 ,89% 2 .690 .541,00 56 ,01% 53 .950 ,00
C 950 .000 ,00 944 .849 ,60 99 ,46% - 5.150 ,40
R 289 .170 ,50 289 .170 ,50 100 ,00% 219 .250 ,00 75,82% -
C 7.000 .000 ,00 7.000 .000 ,00 100 ,00% - -
R - - - -
C 6 .976 .805,35 155.303 ,85 2 ,23% - 6 .821.501,50
R 4 .913 .450 ,00 4 .913 .450 ,00 100 ,00% 25.000 ,00 0 ,51% -
C 579 . 6 9 2 .0 3 6 ,10 56 3 . 9 4 5 . 3 0 2 ,0 6 97,28% 54 9 . 0 13 .9 15 ,0 3 9 7 , 3 5% 15 .74 6 .73 4 ,0 4
R 3 4 .76 9 .6 8 0 , 4 2 3 4 .4 6 9 . 6 51,4 7 99 ,14% 2 7 . 12 4 .555 ,0 7 78 ,6 9 % 3 0 0 .0 2 8 ,9 5
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
9 .1.2 .3420Interventi specifici -
Spese d 'inves t imento25.000 ,00 0 ,49%
To t a li f unz io ne 9 .1 576 .13 8 .4 70 ,10 9 6 ,2 8 %
9 .1.2 .1156Po lizia locale e po lit iche
d i s icurezza - Spese d 'inves t imento
219 .250 ,00 17,77%
9 .1.2 .1159Funzioni delegate dalla
Reg ione - Spese d 'inves t imento
- -
9 .1.1.3420Interventi specifici -
Spese co rrenti593 .546 ,16 48 ,54%
9 .1.2 .1153Tras feriment i al s is tema delle Autonomie locali - Spese d 'inves t imento
6 .759 .176 ,02 68 ,08%
9 .1.1.1156Po lizia locale e po lit iche
d i s icurezza - Spese co rrenti
316 .077,13 61,69%
9 .1.1.1159Funzioni delegate dalla
Reg ione - Spese co rrenti
16 .760 .212 ,31 80 ,83%
9 .1.1.1153Tras feriment i al s is tema delle Autonomie locali -
Spese co rrenti 518 .677.250 ,84 99 ,76%
9 .1.1.1154Comparto unico
reg ionale - Spese co rrenti
32 .787.957,64 100 ,00%
Capacità di
impegno
[C]=[B] / [A]
Pagamenti Velocità
pagam. da
compet.
e resid.
[D] / [B]
[E] / [B]
Velocità
pagam.
compless.
[F] / [B]
Economie
[H]Unità di bilancio
es. fin. 2014
comp.
/resid.
Stanziamento
definitivo da
rendiconto
(compet./residui)
[A]
Impegni
[B]
522
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nella “Funzione 9.1”, il raffronto tra l’ammontare degli stanziamenti definitivi (euro
579.692.036,10) e l’ammontare delle risorse impegnate (euro 563.945.302,06) evidenzia, sotto il
profilo dell’utilizzo delle risorse in termini di competenza, una capacità di impegno del 97,28%
che registra un aumento rispetto all’anno precedente (4,28%) e con riferimento al 2012 (2,78%)
e consente di evidenziare un positivo andamento gestionale. Gli impegni con l’ammontare più
elevato (euro 499.621.043,33) sono iscritti all’U.Bi. 9.1.1.1153 “Trasferimenti al sistema della
Autonomie locali – spese correnti” e afferiscono principalmente al capitolo 1859 riguardante i
trasferimenti ordinari destinati gli enti locali.
A proposito dell’andamento dell’ammontare degli impegni è importante sottolineare, come già
evidenziato nelle pagine che precedono, che l’ammontare della competenza derivata, in forza
della quale era consentito, a determinate condizioni, trasferire risorse non impegnate all'esercizio
successivo (art. 31 della l.r. 21 del 2007 modificato dall’art. 13, c. 3 della l.r. 27 del 2014), non è
valorizzato nel rendiconto dell’anno 2014 stante l’avvio del processo di adeguamento della
contabilità regionale alle innovazioni apportate dal decreto legislativo 118 del 2011 come
modificato dal decreto legislativo 126 del 2014.
L’ammontare delle economie, pari a complessivi euro 15.746.734,04, ha un peso più importante
nel rendiconto del 2014 anche a causa della previsione del rinnovato art. 31 della l.r. 21 del 2007
che vuole che tutte le somme non impegnate nel corso dell’esercizio costituiscano economia di
bilancio. In termini percentuali la variazione in aumento rispetto al 2013 è del 174,25%. Le
economie sono state conseguite per gli importi più elevati nelle U.b.i. 9.1.1.1153 e 9.1.2.3420,
precisamente nei seguenti capitoli di spesa:
U.b.i. 9.1.1.1153
o Cap. 1864 riguardante il fondo da utilizzarsi per il ripristino della neutralità finanziaria
del bilancio regionale in relazione all' IMU 2012. Art. 10 , comma 11 , l.r. 4.8.2014 n. 15
(euro 5.381.656,16);
o Cap. 1026 “trasferimenti agli enti locali a titolo di contributo concesso tenendo conto
dei gettiti standard ed effettivi dell' IMU e della TASI. Art. 1, comma 731 , l.
27.12.2013 n. 147” (euro 1.096.903,83);
o Cap. 1673 “assegnazioni compensative dallo Stato, da trasferire ai Comuni, a seguito
delle minori entrate derivanti dall'abolizione dell'imposta comunale sugli immobili. Art.
10, c. 49, l.r. 14.8.2008 n. 9” (euro 800.000,00);
523
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
U.b.i. 9.1.2.3420
o Cap. 2714 afferenti spese per lo "sviluppo sostenibile e promozione delle tecnologie a
basse emissioni di carbonio" - energia rinnovabile/efficienza energetica. Art. 1 , comma
124 , l. 27.12.2006 n. 296 (euro 4.795.000,00);
o Cap. 2709 “spese per lo "sviluppo sostenibile e promozione delle tecnologie a basse
emissioni di carbonio". Art. 1 , comma 124 , l. 27.12.2006 n. 296 (euro 1.954.001,00).
Le economie conseguite sui residui ammontano a euro 300.028,95 e interessano in particolare
l’U.b.i. 9.1.1.1159 afferente a “funzioni delegate dalla Regione – spese correnti” per euro
192.315,00 (64,10%).
Il volume dei pagamenti rapportato agli impegni di spesa esprime una velocità di pagamento
complessiva pari al 96,28%, derivante principalmente dal risultato positivo ottenuto nella
competenza (velocità di pagamento pari al 97,35%).
La compartecipazione degli Enti locali ai proventi dei tributi erariali riscossi nel territorio
regionale nell’anno 2014
Per l’anno 2014, le quote di compartecipazione ai proventi dello Stato riscossi nel territorio
regionale da devolvere agli enti locali sono individuate dall’art. 10, commi da 4 a 21 della legge
regionale 27 dicembre 2013, n. 23: l’ammontare è stabilito nella misura di euro 366.761.154,59,
incrementato dell’assegnazione straordinaria di euro 25.000.000,00 per un totale di euro
391.761.154,59. Nel 2014, la legge regionale n. 15 del 2014, all’art. 10, c. 2 e 3 ha disposto la
diminuzione delle devoluzioni spettanti agli enti locali (euro 19.069.074,54) per effetto della
riduzione dell’ammontare degli stanziamenti di entrata del bilancio conseguenti a seguito
provvedimenti assunti dallo Stato e dell’introduzione dell’IMU 232. A causa di tali dinamiche
l’importo delle quote di compartecipazione ai tributi erariali ammonta a euro 372.692.080,05 a
cui si sommano nel 2014 euro 71.857.839,93 corrispondenti al conguaglio positivo delle quote
spettanti agli enti locali nel 2013 considerato al netto dell’ammontare del reintegro delle minori
devoluzioni definite dalla legge finanziaria del 2014, del reintegro nel bilancio del conguaglio
IMU 2012 e dell’ammontare delle economie realizzate sui “decimini” 2013 iscritte nel bilancio
232La diminuzione di euro 19.069.074,54 corrisponde all’ammontare delle quote di gettito dell’addizionale regionale all’Irpef e della compartecipazione regionale all’Irpef relativa ai redditi su immobili non locati, sostituite dall’imposta municipale propria e riferite all’anno 2013, di competenza della Regione, quantificate in base ai dati trasmessi dal Ministero dell’economia e delle finanze.
524
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2014 (art. 10 c. 1 della legge regionale 15 del 2014). Di conseguenza, nel 2014 il flusso finanziario
relativo alle assegnazioni a favore delle autonomie locali ammonta a euro 444.549.919,98.
La tabella che segue espone le destinazioni delle assegnazioni derivanti dalle compartecipazioni
ai proventi dello Stato disposte dalle succitate norme suddivise per unità di bilancio e per
capitoli di spesa, e riporta pure, per un confronto, le corrispondenti assegnazioni dell’esercizio
2013.
Tabella 177 – Trasferimenti a favore delle Autonomie locali. Assegnazione delle quote di compartecipazione ai proventi dei tributi erariali riscossi nel territorio regionale. Esercizi finanziari 2012.2014
Tipologia/obiettivo della spesa Funzione
Unità di bilancio
Assegnazione - anno 2013 Assegnazione - anno 2014
Normativa di riferimento
Ammontare
Cap.
Normativa di
riferimento Ammontare Cap. (l.r. 27/2012 - l.r.
6/2013) l.r. 23/2013 - l.r. 15/2014
Trasferimento ordinario alle Province
9.1 9.1.1.1153 art 10, c.6, l.r. 27/2012 32.462.164,70 1856
art. 10 c. 7 l.r. 23/2013; art. 10 c. 13 l.r. 15/2014
32.991.948,96 1859
Trasferimento ordinario ai Comuni
9.1 9.1.1.1153 art 10, c.8, 11, 12, 15; l.r. 27/2013
274.082.842,87 1856
art. 10 c. 9 l.r. 23/2013; art. 10 c. 4, 14, 21 l.r. 15/2014
278.593.330,04 1859
Trasferimento ordinario alle Comunità montane
9.1 9.1.1.1153 art 10, c.16 l.r. 27/2014
5.554.762,66 1856
art. 10 c. 16 l.r. 23/2013; art. 10 c. 15 l.r. 15/2014
5.645.416,69 1859
Ulteriore assegnazione straordinaria ai Comuni
9.1 9.1.1.1153 - art. 10 c. 21 l.r. 15/2014
20.000.000,00 1866
Ulteriore assegnazione straordinaria ai Comuni 9.1 9.1.1.1153 -
art. 10 c. 23 l.r. 15/2014 2.500.000,00 1874
Ai Comuni e alle Province - rimborso del minor gettito connesso all'abrogazione dell'addizionale comunale e provinciale sull'energia elettrica
9.1 9.1.1.1153 art. 10 c. 5 l.r. 27/2012 e art. 10, c. 7 l.r. 14/2012
30.000.000,00 1809
art. 10 c. 5 l.r. 23/2013; art. 10 c. 19 l.r. 15/2014
32.920.000,00 1809
A Enti locali - per esercizio coordinato di funzioni, per gestione associata di servizi, per finanziamento ai Comuni risultanti da fusione
9.1 9.1.1.1153 art 10, c. 23 l.r. 27/2012
5.000.000,00 1513 art. 10 c. 21 l.r. 23/2013
5.000.000,00 1513
A Enti locali - concorso negli oneri derivanti dall' istituzione del comparto unico regionale del pubblico impiego
9.1 9.1.1.1154 art 10, c.21,22 l.r. 27/2012
32.788.905,09 1832
art. 10 c. 18 l.r. 23/2013; art. 10 c. 17 l.r. 15/2014
32.788.905,09 1832
525
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo della spesa Funzione
Unità di bilancio
Assegnazione - anno 2013 Assegnazione - anno 2014
Normativa di riferimento
Ammontare
Cap.
Normativa di
riferimento Ammontare Cap. (l.r. 27/2012 - l.r.
6/2013) l.r. 23/2013 - l.r. 15/2014
Ai Comuni per oneri relativi a personale proveniente, per mobilità, dall'Ente Ferrovie dello Stato
9.1 9.1.1.1153 - art. 10 c. 12 l.r. 23/2013
180.000,00 1859
Agli Enti locali - per concorso oneri relativi alla concessione ai dipendenti di aspettativa sindacale retribuita
9.1 9.1.1.1153 -
art. 10 c. 13 l.r. 23/2013; art. 10 c. 25 l.r. 15/2014
770.000,00 1859
Ai Comuni montani con pop. inferiore a 3.000 abitanti - fondo per la razionalizzazione dei servizi scolastici
9.1 9.1.1.1153 - art. 10 c. 29 l.r. 15/2014
550.000,00 1867
Alle Province per spese d'investimento (art.3,c.60,L.R.1/2007)
9.1 9.1.2.1153 Art. 10 c. 5 l.r. 27/2012 1.000.000,00 1514
art. 10 c. 4 l.r. 23/2013; art. 3, c. 60 l.r. 1/2007
1.000.000,00 1514
Al Comune di Codropipo capofila associazione intercomunale Medio Friuli - acquisto dissuasori, posizionamento guardrail e ufficio mobile
9.1 9.1.2.1153 art. 10 c. 53 l.r. 27/2012
400.000,00 1840 -
Comunità Montana del Friuli Occidentale - interventi relativi al miglioramento dell'arredo urbano e della qualità dei centri abitati
9.1 9.1.2.1153 art. 10 c. 55 l.r. 27/2012
240.000,00 1841 -
Ai Comuni - accantonamento conseguente all'istituzione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi
9.1 9.1.1.1153 art 10, c. 4 l.r.27/2012 - art. 10, c. 4 l.r. 6/2013
20.000.000,00 9616 -
Al Comune di Tolmezzo - contributo straord. per spese gestione Uffici giudiziari e relativo servizio di sorveglianza
9.1 9.1.1.1153 art 10, c. 5 e 48 l.r.27/2012
100.000,00 1736 -
Alle Province per interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio scolastico (art. 1, c.28, l.r. 30/2007)
6.1 6.1.2.5059 art 10, c. 5 l.r.27/2012 4.000.000,00 1698
art. 10 c. 4 l.r. 23/2013; art. 1, c. 28 l.r. 30/2007
4.000.000,00 1698
Al Comune di Pocenia - contributo per gli oneri sostenuti per il ricovero e la custodia dei cani randagi
7.2 7.2.1.1134 art. 10 c. 50 l.r. 27/2012
50.000,00 1406 -
Iniziative di formazione e aggiornamento del personale del comparto unico del pubblico impiego regionale e locale
11.3 11.3.1.1180 art 10, c.30 l.r.27/2012; art. 12 da c. 30 a c 32 l.r. 6/2013
1.000.000,00 1327 -
526
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo della spesa Funzione
Unità di bilancio
Assegnazione - anno 2013 Assegnazione - anno 2014
Normativa di riferimento
Ammontare
Cap.
Normativa di
riferimento Ammontare Cap. (l.r. 27/2012 - l.r.
6/2013) l.r. 23/2013 - l.r. 15/2014
Accantonamento al fondo globale di parte corrente
9.6 9.6.1.5038 - art. 10 c. 1 l.r. 15/2014
28.004.911,99 9700
iscrizione economie di spesa su “decimini” 2013
-
art. 10 c. 1 l.r. 15/2014
-394.592,79
Totale assegnazioni coperte da quote di compartecipazione ai tributi erariali
406.678.675,32 444.549.919,98
Fonte: dati acquisiti dalla Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie e tratti dal rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
Dall’analisi comparata delle quote di compartecipazione dei tributi erariali nel biennio 2013-
2014 emerge che le assegnazioni destinate alle autonomie locali nel 2014 registrano un
decremento del 9,31% rispetto al 2013.
Relativamente alle assegnazioni afferenti il 2014, l’esame dei dati esposti nella tabella che
precede consente di evidenziare che le quote di compartecipazione ai tributi erariali sono
destinate per l’ammontare di euro 412.939.600,78 corrispondente al 92,89% delle assegnazioni
complessive, alla “Funzione 9.1 – Sistema delle autonomie locali”. Quanto alla distribuzione
delle assegnazioni all’interno della funzione 9.1, si rileva che, trattasi in primo luogo di
assegnazioni per trasferimenti ordinari agli enti locali (euro 317.230.695,69). Come nell’esercizio
2013, importi significativi sono ascrivibili al concorso negli oneri derivanti dall' istituzione del
comparto unico regionale del pubblico impiego (euro 32.788.905,09) destinati a finanziare la
spesa iscritta al capitolo 1832 e al rimborso del minor gettito connesso all’abrogazione
dell’addizionale comunale e provinciale sull’energia elettrica destinato ai Comuni e alle Province
per l’ammontare di euro 32.920.000,00.
527
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le singole tipologie/obiettivi dei trasferimenti
I criteri di trasferimento dei fondi agli enti locali basati sulla spesa storica o su parametri che
tengono conto di congiunture particolari (ammontare dei gettiti IMU e ICI, ammontare delle spese
programmate…) sono rimasti sostanzialmente immutati nel triennio 2012-2014 nonostante,
l’impegno del legislatore regionale di provvedere ad un loro adeguamento in un ottica di
razionalizzazione dei flussi di spesa. Infatti, come riferito nel precedente giudizio di parificazione
del rendiconto 2013 (deliberazione n. 118 del 15 luglio 2014), il legislatore regionale (leggi regionali
18/2011 e 27/2012) ha attribuito alle modalità di trasferimento dei fondi agli enti locali basate per
lo più sulla spesa storica, carattere di straordinarietà in attesa di definire nuovi criteri di riparto
funzionali ad di assicurare un’adeguata distribuzione dei flussi finanziari e una migliore
funzionalità della gestione dei servizi comunali in un’ottica federalista e perequativa. L’analisi
della Sezione ha constato che la tematica è confluita nell’ambito della riforma degli enti locali di
cui alla legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 che all’art. 41, ha incaricato la Giunta Regionale di
presentare al Consiglio un disegno di legge di revisione della disciplina della finanza locale orientato
alla valorizzazione delle Unioni territoriali intercomunali e ispirato ai principi di federalismo, di
perequazione e di responsabilità ai sensi dell’art. 119 della Costituzione. Attualmente è in
discussione in Consiglio regionale il disegno di legge n. 98 presentato dalla Giunta regionale il 9
giugno 2015. Premesso il quadro delineato dalla l.r. 26 del 2014 a cui si ispira il disegno di legge, si
osserva che la riforma trova fondamento nell’obiettivo di superare definitivamente il riparto
basato sul criterio storico, di avviare forme di perequazione a vantaggio degli enti locali più deboli
e di razionalizzare la spesa pubblica anche attraverso l’introduzione di modalità organizzative
sovracomunali. Il documento in particolare, individua rinnovate tipologie di fondi da trasferire agli
enti locali:
• un fondo ordinario e di perequazione per i Comuni e le Unioni territoriali intercomunali volto
al concorso alle spese di funzionamento e di gestione dei servizi da quantificarsi tenendo conto del
totale dei fabbisogni standard per l’esercizio delle funzioni standardizzate e delle entrate
standardizzate spettanti agli enti;
• un fondo ordinario per gli investimenti per i Comuni e le Unioni territoriali intercomunali
destinato al finanziamento di interventi di manutenzione del patrimonio da quantificarsi sulla base
della dimensione territoriale e delle strutture e infrastrutture presenti sul territorio;
• un fondo straordinario unitario per gli interventi di area vasta per le Unioni territoriali
528
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
intercomunali diretto ad assicurare la perequazione infrastrutturale e la realizzazione di interventi
di interesse sovracomunale. Il progetto di legge richiede che tale fondo sia ripartito tra gli enti
locali sulla base di patti da stipulare tra la Regione e le Unioni;
• ulteriori fondi specifici da introdursi con legge finanziaria, volti alla valorizzazione dei
comportamenti virtuosi e al supporto di azioni risanatorie urgenti e di oneri derivanti da eventuali
eventi straordinari e imprevedibili.
Ciò premesso, con riferimento alla gestione delle spese a favore del “sistema delle Autonomie
locali”, nel 2014 la spesa che fa capo alla “Funzione 9.1” ammonta ad euro 563.945.302,06: essa
presenta una aumento del 3,53% (euro 19.228.450,72 in valore assoluto) con riferimento alle risorse
utilizzate nel 2013 (euro 544.716.851,34) e del 4,13% con le spese del 2012. Ciò, nonostante la
diversa composizione nel 2014 dell’ammontare delle risorse utilizzate che, come sopra riferito,
comprendono esclusivamente l’ammontare degli impegni di spesa e non anche quelli della
competenza derivata. Siffatti andamenti sono rilevabili dalla tabella sottostante contenente il
riepilogo in termini di impegni dei trasferimenti regionali alle Autonomie locali iscritti alla
“Funzione 9.1”. Le voci in flessione afferiscono ai “trasferimenti diversi e spese dirette della
Regione” (-95,07% rispetto all’esercizio precedente) e ai trasferimenti agli enti locali per l’esercizio
coordinato di funzioni e la gestione associata di servizi” (-35,82% con riferimento all’esercizio
precedente). L’ammontare riferito alle altre specifiche voci hanno registrato un andamento stabile
o in aumento rispetto all’anno precedente. Come mostra la tabella un considerevole incremento
coinvolge i trasferimenti per interventi in materia di sicurezza (112,99%) che nel 2013 aveva
registrato un significativo calo (-40,49%).
Come rilevato nelle pagine che precedono, la diversa composizione dell’ammontare delle risorse
utilizzate nell’anno 2014, che non comprende come negli anni precedenti, le somme trasferite a
competenza derivata, costituisce un limite alle analisi comparative che seguono.
529
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 178- Funzione 9.1. Sistema delle autonomie locali. Trasferimenti agli enti locali distinti per tipologia/obiettivo della spesa. Esercizi finanziari 2012-2014
Tipologia/obiettivo della spesa
esercizio finanziario 2012
esercizio finanziario 2013
esercizio finanziario 2014
scostamento
Impegni di spesa e trasferimenti a
competenza derivata (*)
Impegni di spesa e trasferimenti a
competenza derivata (**)
Impegni di spesa % 2014 su
2013 % 2014 su
2012
Trasferimenti ordinari a Comuni, Province e Comunità montane [A]
369.936.565,37 311.199.770,23 339.730.695,69 9,17% -8,17%
Trasferimenti agli enti locali per l'esercizio coordinato di funzioni e la gestione associata di servizi [B]
9.452.864,93 8.122.708,20 5.213.357,29 -35,82% -44,85%
Trasferimenti agli enti locali per concorso negli oneri derivanti dall'istituzione del comparto unico regionale del pubblico impiego [C]
36.911.091,00 32.788.905,09 32.788.905,09 - -11,17%
Trasferimenti agli enti locali per interventi in materia di sicurezza e di polizia locale [D]
895.160,00 532.709,78 1.134.619,58 112,99% 26,75%
Assegnazioni agli enti locali per il finanziamento delle funzioni trasferite [E] 28.195.688,69 26.375.224,73 26.155.224,73 -0,83% -7,24%
Altri trasferimenti agli enti locali [F] 81.860.703,74 153.677.028,25 158.330.399,68 3,03% 93,41%
Trasferimenti diversi e spese dirette della Regione [G]
14.336.731,59 12.020.505,06 592.100,00 -95,07% -95,87%
Totale TRASFERIMENTI E SPESE DIRETTE della Funzione 9.1
541.588.805,32 544.716.851,34 563.945.302,06 3,53% 4,13%
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
(*)anno 2012 Impegni di spesa € 533.320.817,34 Competenza derivata € 8.267.907,98 (**)anno 2013 Impegni di spesa € 533.482.817,28 Competenza derivata € 11.234.034,06
Le tabelle che seguono espongono per ciascuna tipologia/obiettivo di spesa ulteriori dettagli della
gestione finanziaria, dedotti dall’articolo 10 della legge regionale 23/2013 e dall’art. 10 della legge
regionale 15/2014, come pure le informazioni sulle risultanze della gestione desunte dalla Relazione
di verifica e dal rendiconto dell’anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia.
530
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 179- Funzione 9.1. – Sistema delle autonomie locali. Trasferimenti ordinari ai Comuni, alle Province e alle Comunità Montane. Esercizi finanziari 2012-2014
Tipologia/
obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
esercizio finanziario 2012 esercizio finanziario 2013 esercizio finanziario 2014
Normativa di
riferimento (l.r.
18/2011- Impegni di spesa Cap.
Normativa di riferimento (l.r. 27/2012) Impegni di spesa Cap.
Normativa di riferimento (l.r. 23/2013-
Impegni di spesa
Cap.
Scostamento %
l.r. 3/2012)
l.r. 15/2014)
% 2014
su 2013
% 2014 su 2012
trasferimento ordinario alle Province
9.1.1.1153 art. 13, c. 6, l.r. 18/2011
41.264.352,93 1756 art. 10, c. 6, l.r. 27/2012
32.462.164,70 1856 art. 10, c. 7, 13 l.r. 23/2013
32.991.948,96 1859 1,63% -20,05%
trasferimento ordinario ai Comuni
9.1.1.1153
art. 13, c. 7, lett. a) l.r. 18/2012; art. 2, c. 2. l.r. 3/2012
321.716.586,77 1756 art. 10, c. 8, l.r. 27/2013
273.182.842,87 1856
art. 10, c. 9, 11 l.r. 23/2013 e art. 10, c. 14 l.r. 15/2014
278.593.330,04 1859 1,98% -13,40%
trasferimento ordinario alle Comunità Montane
9.1.1.1153 art. 13, c. 8, l.r. 18/2013
6.955.625,67 1756 art. 10, c. 16, l.r. 27/2014
5.554.762,66 1856
art. 10, c. 16 l.r. 23/2013 e art. 10, c. 15 l.r. 15/2014
5.645.416,69 1859 1,63% -18,84%
assegnazione straord. ai Comuni
9.1.1.1153
-
- art. 10, c. 21 l.r. 15/2014
20.000.000,00 1866
-
-
assegnazione straord. ai Comuni
9.1.1.1153
-
-
art. 10, c. 23 l.r. 15/2014
2.500.000,00 1874
-
-
Totale TRASFERIMENTI ORDINARI
369.936.565,37 311.199.770,23 339.730.695,69 9,17% -8,17%
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
Nell’anno 2014 le risorse impegnate per i “trasferimenti ordinari correnti” ai Comuni, alle Province
e alle Comunità Montane ammontano a euro 339.730.695,69 pari al 60,24% del complesso delle
risorse della funzione 9.1. Tali assegnazioni sono caratterizzate da un aumento del 9,17% rispetto
all’esercizio precedente (1,63% dei trasferimenti alle Province, 1,98% dei trasferimenti ai Comuni e
1,63% dei trasferimenti alle Comunità Montane), da una flessione pari a 8,17 punti percentuali
rispetto all’esercizio 2012 (-20,05% dei trasferimenti alle Province, -13,40% dei trasferimenti ai
Comuni e -18,84% dei trasferimenti alle Comunità Montane) e dal ripetersi delle assegnazioni
straordinarie ai Comuni disposte con legge di assestamento del bilancio (nel 2014, art. 10, c. 21, 23
legge 15/2014).
Il quadro economico finanziario ed i criteri di riparto dei trasferimenti ordinari sono definiti
dall’articolo 10, commi 7, 9, 16 della l.r. 23/2013 (Legge finanziaria 2014), con alcune variazioni
introdotte dall’articolo 10, commi 5, 13, 14, 15 della l.r. 15/2014 (legge di assestamento del bilancio
531
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
2014). Nella specificità, la richiamata normativa dispone quanto segue:
a) Alle Province è attribuito un fondo di euro 32.991.948,96 quantificato dalla legge finanziaria e
ridefinito in aumento dalla legge di assestamento al bilancio 2014 che risulta superiore rispetto a
quello assegnato nell’anno precedente (1,63%); In linea con i criteri di riparto definiti per i
trasferimenti 2013, è previsto che detto fondo sia ripartito in misura proporzionale al trasferimento
ordinario attribuito per l’anno 2013 e erogato in tre rate con le seguenti modalità e tempistica,
compatibilmente con il rispetto dei vincoli posti alla Regione dal patto di stabilità e crescita,
nonché compatibilmente con i flussi finanziari definiti in ambito regionale: la prima rata (pari al
30% dello spettante) è erogata entro il 30 aprile 2014, la seconda rata (pari al 30% dello spettante)
entro il 31 luglio 2014; la terza rata – pari al 40% dello spettante – entro il 15 novembre 2014.
b) Le assegnazioni ordinarie attribuite ai Comuni dall’articolo 10, comma 9 della l.r. 23/2013 e
rimodulate dall’art. 10 c. 14 della l.r. 15/2014 ammontano complessivamente a euro 278.593.330,04
da ripartire in misura proporzionale al trasferimento ordinario assegnato nel 2013 ai sensi dell’art.
10, c. 8 e 44 della l.r. 27/2012. L’assegnazione è erogata, nel rispetto dei vincoli imposti dal patto di
stabilità e crescita e con i flussi finanziari definiti in ambito regionale, con le stesse modalità
previste per i trasferimenti alle Province: la prima rata (pari al 30% dello spettante) è erogata
entro il 30 aprile 2014, la seconda rata (pari al 30% dello spettante) entro il 31 luglio 2014; la terza
rata – pari al 40% dello spettante – entro il 31 ottobre 2014.
c) Alle Comunità montane sono assegnati trasferimenti ordinari dell’ammontare complessivo di
euro 5.645.416,69 (aumentati di 1,63 punti percentuali rispetto alle assegnazioni del 2013) da
ripartire in misura proporzionale al trasferimento ordinario attribuito ai medesimi enti nell’anno
2013. La quota è erogata compatibilmente con il rispetto dei vincoli posti alla Regione dal patto di
stabilità e crescita, nonché compatibilmente con i flussi finanziari definiti in ambito regionale,
entro il 30 giugno 2014.
A differenza dei trasferimenti del biennio precedente, la l.r. 15/2014 (legge di assestamento al
bilancio 2014) ha introdotto due fondi straordinari da assegnare ai Comuni per un importo
complessivo pari a euro 22.500.000,00. Per il primo fondo di 20 milioni di euro è prevista la
ripartizione in misura proporzionale al gettito ICI 2010 di ciascun Comune mentre, per il secondo
(euro 2.500.000,00) il criterio di ripartizione è riferito alla proporzione risultante dalla quota di
maggior gettito IMU 2013 individuata per ogni Comune dalla Giunta regionale. La liquidazione
delle risorse è subordinata al rispetto dal patto di stabilità e crescita regionale e dei flussi finanziari
definiti in ambito regionale.
532
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Come sopra precisato, il legislatore regionale con l’art. 10 della l.r. 15/2014 ha disposto l’aumento
delle risorse destinate ai trasferimenti ordinari agli enti locali (euro 1.237.482,47 per le Province,
euro 10.463.465,08 per i Comuni, auro 211.751,80 per le Comunità Montane) e ha introdotto a
favore dei Comuni trasferimenti straordinari per euro 22.500.000,00. Il comma 36 del suddetto art.
10 ha subordinato l’erogazione nel corso del 2014 di tali risorse integrative al rispetto dei vincoli già
introdotti dalla legge finanziaria del 2014, del patto di stabilità e crescita regionale e dei flussi
finanziari definiti in ambito regionale e ha previsto, in caso di mancata ottemperanza a tali
obblighi, che l’erogazione avverrà nel 2015 “in relazione alle effettive necessità di cassa”.
Tabella 180- Funzione 9.1. – Sistema delle autonomie locali. Trasferimenti per l’esercizio coordinato di funzioni, gestione associata di servizi e fusioni tra Comuni. Esercizi finanziari 2012-2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento (l.r. 18/2011)
Impegni di spesa
Cap.
Normativa di riferimento (l.r. 27/2012)
Impegni di spesa e
trasferimenti a
competenza derivata (*)
Cap.
Normativa di riferimento (l.r. 23/2013
Impegni di spesa
Cap. 2014
su 2013 2014 su
2012
L.R. 6/2013 l.r. 15/2014)
assegnazione speciale a seguito dell'istituzione del Comune di Valvasone Srzene per gli oneri di primo impianto
9.1.1.1153
-
-
art. 5, c.
23, l.r. 20/2014
500.000,00 1023
-
-
a Enti locali - per esercizio coordinato di funzioni, per gestione associata di servizi, finanziamento al Comune risultante da fusione
9.1.1.1153 art. 13, c.
14, l.r. 18/2011
9.252.864,93 1513 art. 10, c.
23, l.r. 27/2012
5.000.000,00 1513
art. 10, c. 23 l.r.
27/2012, art. 10 c.
21 l.r. 23/2013
4.513.357,29 1513 -9,73% -51,22%
incentivo straordinario per percorsi di fusione tra comuni
9.1.2.1153 art. 10, c. 22 l.r. 14/2012
200.000,00 1820
-
-
-
-
al Comune di Rivignano Teor assegnazione speciale a seguito dell'istituzione del Comune relativamente agli oneri di primo impianto
9.1.2.1153
-
art. 5, c. 4, l.r. 1/2013
2.500.000,00 1865
-
-
-
finanziamenti di leggi istitutive di nuovi Comuni risultanti da fusioni
9.1.2.1153
- 587.708,20
9710-25012
0,00 1817
-
-
contributo straordinario a favore dei Comuni di Arzene e Valvasone per costituzione Comune di fusione
9.1.2.1153 -
-
art. 10, c.
57, l.r. 15/2014
200.000,00 1430 -
-
incentivo percorsi per la fusione tra Comuni che hanno gestito tramite Unione dei Comuni o tramite Associazione intercomunale funzioni o servizi per una durata non inferiore ai sei anni
9.1.1.1153
-
art. 10, c. da 13 A 17 , l.r. 6/2013
35.000,00 1438
-
-
-
533
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento (l.r. 18/2011)
Impegni di spesa
Cap.
Normativa di riferimento (l.r. 27/2012)
Impegni di spesa e
trasferimenti a
competenza derivata (*)
Cap.
Normativa di riferimento (l.r. 23/2013
Impegni di spesa
Cap. 2014
su 2013 2014 su
2012
L.R. 6/2013 l.r. 15/2014)
Totale Trasferimenti per GESTIONE ASSOCIATA DI FUNZIONI E SERVIZI
9.452.864,93 8.122.708,20 5.213.357,29 -35,82%
-44,85%
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
(*)anno 2013 Impegni di spesa € 7.535.000,00 Competenza derivata € 587.708,20
La tabella che precede mostra la dinamica dei finanziamenti afferenti l’esercizio coordinato di
funzioni e la gestione associata di servizi che registra una flessione delle risorse pari al 44,85% nel
triennio e del 35,82% rispetto all’esercizio precedente.
Nell’ambito degli obiettivi di razionalizzazione della spesa pubblica, gli artt. 26 e 27 della legge
regionale 9 gennaio 2008, n. 1, hanno promosso l’esercizio coordinato di funzioni e favorito i
processi di fusione tra Comuni e nel contempo, hanno consentito incentivazioni da erogare secondo
criteri e modalità individuate dal Piano di valorizzazione territoriale approvato per il 2014, dalla
Giunta regionale con deliberazione n. 733 del 17 aprile 2014. L’art. 10, c. 21 della legge regionale
23/2013 che ha autorizzato le assegnazioni per l’esercizio 2014, ha nel contempo, in vista della
riforma degli enti locali (successivamente approvata con l.r. 26 del 2014) escluso da tali benefici le
nuove associazioni intercomunali e le nuove unioni costituite dopo la ricognizione delle forme
associative del 15 febbraio 2013.
Tabella 181-Funzione 9.1. – Sistema delle autonomie locali. Trasferimenti per concorso agli oneri derivanti dall’istituzione del comparto unico regionale del pubblico impiego. Esercizi finanziari 2012-2014
Tipologia/obiettivo del trasferimento
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
Cap.
Normativa di riferimento (L.R. 27/2012)
Impegni di spesa
Cap. Normativa
di riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014
su 20123
2014 su
2012
A Enti locali - concorso negli oneri derivanti dall'istituzione del comparto unico regionale del pubblico impiego
9.1.1.1154 art 13 c. 20, 21, 22 l.r. 18/2011
15.921.508,00 1641 -
-
-
-
A Enti locali - a titolo definitivo, concorso negli oneri derivanti dalla istituzione del comparto unico regionale del pubblico impiego
9.1.1.1154 art 13 c. 20, 21, 22 l.r. 18/2011
20.989.583,00 1642 -
-
-
-
534
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
A enti locali e alla Comunità Collinare del Friuli - concorso negli oneri derivanti dall'istituzione del comparto unico regionale del pubblico impiego
9.1.1.1154
art. 10, comma 21 l.r. 27/2012
32.788.905,09 1832
art. 10, comma 17 l.r. 15/2014
32.788.905,09 1832 -
-
Totale Trasferimenti per COMPARTO UNICO
36.911.091,00 32.788.905,09 32.788.905,09 -
-11,17%
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
La tabella che precede espone il dettaglio dei trasferimenti per concorso agli oneri derivanti
dall’istituzione del comparto unico regionale del pubblico impiego. In merito si osserva che la
disposizione dell’articolo 10, c. 18 e 19 della legge regionale n. 23 del 2013 ai fini del concorso
regionale sugli oneri derivanti dall’istituzione del comparto unico regionale del pubblico impiego da
erogarsi compatibilmente con i vincoli imposti dal patto di stabilità e crescita e con i flussi
finanziari definiti in ambito regionale, prevede l’erogazione in due rate: per la prima rata del 50%
dello spettante, è prevista l’erogazione entro il 31 maggio 2014 mentre per la seconda, pari al
restante 50%, entro il 30 settembre 2014. La ripartizione dell’assegnazione è proporzionata alle
assegnazioni attribuite nell’esercizio precedente. L’ammontare dei trasferimenti dell’ultimo
biennio, pari a euro 32.788.905,09, è rimasto immutato mentre, è registrata una flessione con
riferimento all’esercizio 2012 (-11,17%).
Tabella 182-Funzione 9.1. – Sistema delle autonomie locali. Trasferimenti per interventi in materia di sicurezza e ordinamento della polizia locale. Esercizi finanziari 2012-2014
Tipologia/obiettivo del trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento
Impegni di spesa +
competenza derivata
Cap.
Normativa di riferimento
Impegni di spesa e
trasferimenti a
competenza derivata (*)
Cap. Normativa di riferimento
Impegni di spesa
Cap.
2014 su
20123
2014 su 2012
spese relative al programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza - interventi di rilievo regionale
9.1.1.1156 -
-
-
art. 4 l.r. 9/2009
99.750,00 1709 -
-
programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza - interventi realizzati da Enti locali (spese correnti)
9.1.1.1156 art. 4, 14 l.r. 9/2009
485.760,00 1710 art. 4, 14 l.r. 9/2009
183.000,00 1710 -
-
-
contributi agli enti locali per iniziative "Giornata della polizia locale"
9.1.1.1156 articolo 23, l.r. 9/2009
9.400,00 1727 art. 4 l.r. 9/2009 5.000,00 1727
articolo 23, l.r. 9/2009 4.992,00 1727 -0,16% -46,89%
535
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza - interventi realizzati da Enti locali (spese d'investimento)
9.1.2.1156
- -
art. 4 l.r. 9/2009
944.849,60 1712 -
-
programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza - interventi realizzati da Enti locali (spese d'investimento)
9.1.2.1156 artt. 4 e 14, l.r. 9/2009
400.000,00 1717 artt. 4 e 14, l.r. 9/2009
193.005,50 1717 -
-
-
spese per la formazione e l'aggiornamento della polizia locale
9.1.2.1156
-
art. 5 c. 5, art. 19, c. 1, art. 20 l.r. 9/2009
151.704,28 1715
art. 5 c. 5, art. 19, c. 1, art. 20 l.r. 9/2009
85.027,98 1715 -
15,07%
Totale trasferimenti per interventi in materia di sicurezza e polizia locale
895.160,00 532.709,78 1.134.619,58 131,02
% 26,75%
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
(*)anno 2013 Impegni di spesa € 481.125,78 Competenza derivata € 51.584,00
La tabella che precede illustra le assegnazioni agli enti locali riferite alla materia delle politiche di
sicurezza e ordinamento della polizia locale. Con la deliberazione 26 settembre 2014 n. 1754 la
Giunta regionale ha approvato il Programma regionale di finanziamento in materia di politiche di
sicurezza per l’anno 2014. La Giunta regionale prendendo le mosse dall’esame delle situazioni di
criticità rilevate sul territorio regionale e dalla scarsità delle risorse disponibili, nell’individuare le
politiche di sicurezza da sostenere, ha deciso di dare continuità alle politiche di intervento già
intraprese con il Programma 2013 e di sostenere lo sviluppo di sinergie operative e la collaborazione
tra le Forze dell’Ordine e tra queste e la polizia locale, nell’obiettivo di contrastare e prevenire le
fattispecie delittuose più diffuse privilegiando il controllo sulle aree che presentano maggiori
criticità. A differenza degli esercizi precedenti, è posto l’accento sulla necessità di non proseguire
nell’incentivazione di forme di collaborazione tra enti locali che coinvolgano la materia, data
l’imminente entrata in vigore della riforma degli enti locali che prevede nuove forme associative
afferenti anche il settore dei servizi di polizia locale. Nel 2014 sono aumentate in modo
considerevole le risorse messe a disposizione per gli le politiche regionali in materia di sicurezza:
euro 1.044.599,60 che costituiscono il (92,07%) dell’ammontare complessivo delle risorse destinate
al settore. In aggiunta a tali risorse la legge regionale 29 aprile 2009, n. 9 ha autorizzato anche
trasferimenti agli enti locali per la realizzazione della “giornata della polizia locale” (euro 4.992,00)
e per la formazione e l’aggiornamento della polizia locale (euro 85.027,98).
536
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tabella 183-Funzione 9.1. – Sistema delle autonomie locali. Assegnazioni per trasferimento di funzioni. Esercizi finanziari 2012-2014
Tipologia/obiettivo del trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa +
competenza derivata
Cap.
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
Cap.
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
Cap.
2014 su
20123
2014 su
2012
a Enti locali per finanziamento di funzioni trasferite ai sensi della l.r. 24/2006 (spese correnti)
9.1.1.1159
articolo 13, c. 23 e 24 l.r. 18/2011
5.767.044,54 1520
articolo 10, commi 25-26, l.r. 27/2012
5.150.000,00 1520
art. 10, commi 23, l.r. 23/2013
5.150.000,00 1520 ___ -10,70%
a Enti locali per finanziamento di funzioni conferite ai sensi della l.r. 24/2006 (spese d'investimento)
9.1.2.1159
art. 13, c. 23 e 24 l.r. 18/2011
8.274.600,00 1522 art. 10, c. 22 e 24 l.r. 12/2010
7.400.000,00 1522 art. 10, c. 37 l.r. 15/2014
7.000.000,00 1522 -5,41% -15,40%
a Enti locali - per risorse connesse al personale trasferito ai sensi della l.r. 24/2006
9.1.1.1159
art. 13, c. 25 lett. a) e c. 26 l.r. 18/2011
8.402.576,73 1540
articolo 10, commi 27, lett. a) e 28 l.r. 27/2012
8.402.576,73 1540
art. 10, commi 29, lett. a) l.r. 27/2012
8.402.576,73 1540 ___ ___
alle Province per svolgimento funzioni in materia di politiche del lavoro (l.r.18/2005)
9.1.1.1153
art. 13, c. 25 lett. b) l.r. 18/2011
1.760.000,00 1771
articolo 10, commi 27, lett. b) l.r. 27/2012
1.627.648,00 1771
Art. 10, commi 26 lett. b) , l.r. 23/2013
1.627.648,00 1771 ___ -7,52%
alle Province - trasferimento risorse per spese relative al personale degli Uffici della Motorizzazione civile
9.1.1.1159
art. 3, commi 90-90 bis l.r. 30/2007
3.791.467,42 3814
art. 3, commi 90-90 bis l.r. 30/2007
3.795.000,00 3814
art. 3, commi 90-90 bis l.r. 30/2007
3.975.000,00 3814 4,74% 4,84%
alla Provincia di Udine per contributi a soggetti privati per la promozione e l'incentivazione dell'efficienza energetica edilizia (materia trasferita art. 20 l.r. 24/2006)
9.1.2.3420
art. 10, c. 66 l.r. 14/2012
200.000,00 3595 ___ ___ ___
Totale assegnazioni per TRASFERIMENTO DI FUNZIONI
28.195.688,69 26.375.224,73 26.155.224,73 -0,83% -7,24%
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
La tabella che precede illustra le assegnazioni agli enti locali riferite alle funzioni trasferite dalla
Regione sulla base di specifiche disposizioni di legge regionale. Più precisamente, la tabella si
riferisce alle funzioni trasferite agli enti locali in attuazione della legge regionale 27 novembre 2006,
n. 24, (“Conferimento di funzioni e compiti amministrativi agli enti locali in materia di agricoltura,
foreste, ambiente, energia, pianificazione territoriale e urbanistica, mobilità, trasporto pubblico
locale, cultura, sport”) che ha attuato il programma regionale di devoluzione. Per il finanziamento
delle funzioni trasferite ai Comuni, Province e Comunità montane risultano impegnati, nel bilancio
2014, i seguenti fondi: euro 12.150.000,00 (cap. 1520 e 1522), da ripartire in misura proporzionale a
quanto erogato a ciascun ente nel 2013, euro 8.402.576,73 (cap. 1540) relativi al costo del personale
trasferito agli enti, euro 1.627.648,00 (cap. 1771) destinati alle sole Province per lo svolgimento di
funzioni in materia di politiche del lavoro attribuite dalla legge regionale n. 18 del 2005. Al
finanziamento degli enti locali per funzioni trasferite dalla legge regionale n. 24 del 2006, si
537
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
aggiungono i fondi destinati alle spese sostenute dalle Province per il personale degli uffici della
Motorizzazione civile (euro 3.975.000,00) che risultano in aumento rispetto al 2013 (4,74%). Si
tratta delle funzioni devolute alle Province ai sensi della legge regionale 20 agosto 2007, n. 23
(“Attuazione del decreto legislativo 111 del 2004 in materia di trasporto pubblico regionale e locale,
trasporto merci, motorizzazione, circolazione su strada e viabilità”) che, unitamente ad altri
interventi legislativi ha attuato il riordino legislativo previsto dall’art. 6 della succitata legge
regionale n. 24 del 2006.
Tabella 184-Funzione 9.1. – Sistema delle autonomie locali. Altri trasferimenti agli enti locali. Esercizi finanziari 2012-2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa + trasf.
a compet. derivata (*)
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
a Comuni e Province. Contributo per l'ammortamento dei mutui contratti con la C.P.P. per la realizzazione di oo.pp.
9.1.1.1153 ___ ___ art. 3, comma 39 l.r. 4/2001
4.351.482,62 1600 ___ ___
ai Comuni per oneri relativi a personale proveniente, per mobilità, dall'Ente Ferrovie dello Stato
9.1.1.1153 art. 13 c. 7 lett. b) l.r. 18/2011; art. 10, c.
11 l.r. 14/2011
362.869,10 1756 art. 10, comma 11
l.r. 27/2012
154.632,66 1856 art. 10, comma 12
l.r. 23/2013
156.147,78 1859 0,98% -56,97%
a Enti locali - concorso oneri relativi alla concessione ai dipendenti di aspettativa sindacale retribuita
9.1.1.1153 art. 13 c. 11 l.r.
18/2011; art. 10 c.
12 l.r. 14/2011
781.426,87 1756 art. 10, comma 12
l.r. 27/2012
87.584,85 1856 art. 10, comma 13
l.r. 23/2013 e art. 10 c. 25, 28 l.r. 15/2014
751.167,66 1859 757,65% -3,87%
ai Comuni soggetti ad intensi flussi turistici
9.1.1.1153 art. 13 c. 7 lett. c) l.r. 18/2011; art. 10 c.
11 l.r. 14/2011
800.000,00 1756 art. 10, comma 11
l.r. 27/2013
600.000,00 1856 ___ ___ ___
al Comun di Arta Terme. Contributo per offerta turistica
9.1.1.3420 art. 73, comma 26, l.r.23/2014
155.303,85 8666 ___ ___
ai Comuni - per la compensazione a favore di particolari situazioni
9.1.1.1153 art. 10, c. 57 e c. 89 (TAB. J),
l.r. 11/2011
art. 13. c. 32 l.r.
18/2011
550.000,00 1730 ___ ___ ___ ___
agli enti locali. Trasferimenti connessi al pagamento dell'IMU per immobili di proprietà comunale
9.1.1.1153 ___ ___ art. 11, c. 72 l.r.
17/2008
6.627.974,53 1903 ___ ___
agli enti locali. Fondo di anticipazione finanziaria per assicurare stabilità finanziaria degli enti locali in difficoltà
art. 14, comma 19, l.r.23/2013
200.000,00 9756 ___ ___
538
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa + trasf.
a compet. derivata (*)
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
Ai Comuni, assegnazioni compensative dallo Stato, a titolo di rimborso per le minori entrate ICI degli edifici di culto
9.1.1.1153 art. 2, comma 36, l.r.22/2007
93.034,05 1561 art. 2, comma 36, l.r.22/2007
93.034,05 1561 art. 2, comma 36, l.r.22/2007
93.034,05 1561 ___ ___
ai Comuni. Trasferimenti compensativi di minori introiti a titolo di addizionale comunale all'IRPEF conseguenti a provvedimenti modificativi della disciplina dell'IRPEF
9.1.1.1153 ___ Artt. 5 e 6 l.
244/2007, d.l.
185/2008, l.r.
17/2008, d.l.
225/2010, l.
220/2010, d.lgs.
23/2011
5.357.292,41 2860 Artt. 5 e 6 l.
244/2007, d.l.
185/2008, l.r.
17/2008, d.l.
225/2010, l.
220/2010, d.lgs.
23/2011
4.710.408,91 2860 -12,07% ___
ai Comuni, assegnazioni compensative dallo Stato, a seguito delle minori entrate derivanti dall'abolizione dell'ICI sugli immobili adibiti ad abitazione principale
9.1.1.1153 art. 10 comma 49, l.r.9/2008
13,61 1673 art. 10 comma 49, l.r.9/2008
13,61 1673 art. 10 comma 49, l.r.9/2008
0,00 1673 ___ ___
ai Comuni, assegnazioni compensative dallo Stato, di importo corrispondente ai trasferimenti erariali derivanti dall' abolizione dell'imposta sulle insegne - dall' annualità 2006
9.1.1.1153 art. 4, comma 35, l.r.2/2006
1.808.189,01 1599 art. 4, comma 35, l.r.2/2006
1.808.189,01 1599 art. 4, comma 35, l.r.2/2006
1.808.189,01 1599 ___ ___
ai Comuni, assegnazioni compensative dallo Stato a seguito delle minori entrate derivanti dall'abolizione dell'ICI
9.1.1.1153 art. 10, c. 16 l.r.
14/2012; dgr
173/2012
11.408.148,62 1813 art. 10, c. 16 l.r.
14/2012; art. 10 c.
38 l.r. 27/2012
74.219.628,27 1813 art. 10, c. 16 l.r.
14/2012; art. 10 c.
38 l.r. 27/2012
99.039.256,54 1813 33,44% 768,14%
conguaglio per il minor gettito connesso all'applicazione in via anticipata dell'imposta municipale propria
9.1.1.1153 art. 2, c. 9 l.r. 3/2012,
all. j l.r. 14/2012, art. 31, c.
4 l.r. 13/2012
2.092.537,73 1775 ___ ___ ___ ___
rimborso per il minor gettito connesso all'applicazione dell'addizionale comunale e provinciale energia elettrica
9.1.1.1153 art. 10, c. 7, 8 l.r. 14/2012
24.420.674,11 1809 art. 10, c. 7, 8 l.r. 14/2012
30.000.000,00 1809 art. 10, c. 19 l.r.
15/2014
32.920.000,00 1809 9,73% 34,80%
ai Comuni - recupero risorse conseguenti all'istituzione della TARES in relazione a quanto disposto dall'art. 14 del d.l. n. 201/2011
9.1.1.1153 ___ art. 10, comma 44
l.r. 27/2012
20.000.000,00 9616 ___ ___ ___
539
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa + trasf.
a compet. derivata (*)
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
ai Comuni quota 5 per mille gettito IRPEF (trasferimenti derivanti da assegnazioni statali)
9.1.1.1153 580.542,26 1766 600.558,83 1766 610.779,84 1766 1,70% 5,21%
ai comuni assegnazioni statali connesse al gettito del 5 per mille
9.1.1.1153 art. 11, c. 62 l.r.
17/2008
3.329,68 1628 art. 11, c. 62 l.r.
17/2008
3.329,68 1628 ___ ___ ___
a Enti locali - per oneri per ammortamento di mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti per la realizzazione di opere pubbliche
9.1.1.1153 art.1, c. 90,
l.r.30/2007 art. 10, c.
40, l.r. 24/2009
279.535,52 1702 art.1, c. 90,
l.r.30/2007 art. 10, c.
40, l.r. 24/2009
583.714,64 1702 art.1, c. 90,
l.r.30/2007 art. 10, c.
40, l.r. 24/2009
583.714,59 1702 ___ 108,82%
alle Province . A sollievo oneri per mutui o altra forma di ricorso al mercato finanziario, per la progettazione e realizzazione di opere di viabilità di competenza
9.1.2.1153 art. 13, c. 89 l.r.
18/2011
600.000,00 1817 art. 13, c. 89 l.r.
18/2011
857.246,00 1817 art. 13, c. 89 l.r.
18/2011
508.577,00 1817 -40,67% -15,24%
al Comune di Talmassons. Finanziamento straordinario a sollievo degli oneri relativi ai mutui, o ad altra forma di ricorso al mercato finanziario, per opere di ristrutturazione della sala teatrale
9.1.2.1153 art. 6, c. 133 l.r. 18/2011
25.000,00 1821 art. 6, c. 133 l.r. 18/2011
25.000,00 1821 art. 6, c. 133 l.r. 18/2011
25.000,00 1821 ___ ___
al Comune di Arta Terme per oneri di ammortamento mutuo per ristrutturazione terme
9.1.1.1153 art. 10, c. 41 l.r.
14/2012
25.000,00 1829 art. 10, c. 41 l.r.
14/2012
10.000,00 1829 ___ ___ ___
al Comune di Arta Terme contributo straordinario per oneri necessari per la riapertura dello stabilimento termale di proprietà comunale
9.1.1.3420 ___ art. 10, comma 29 l.r. 6/2013
400.000,00 1889 ___ ___ ___
al Comune di Tolmezzo -contributo straordinario per gest.Uffici giudiziari e altri oneri da funzioni comprensoriali
9.1.1.1153 art. 13, c. 34 l.r.
18/2011; tab. M
300.000,00 1736 art. 10, comma 48
l.r. 27/2013
300.000,00 1736 art. 10, comma 44
l.r. 23/2013
130.000,00 1736 -56,67% -56,67%
al Comune di Vajont -contributo straord. per spese di funzionamento
9.1.1.1153 art. 10, c. 44 l.r.
14/2012
20.000,00 1857 ___ ___ ___ ___
al Comune di Pordenone per gestione fabbricati da destinare ad uso pubblico
9.1.1.1153 art. 13, c. 96 l.r.
18/2011
50.000,00 1410 ___ ___ ___ ___
ai Comuni. per partecipazione all'attività di accertamento tributario
9.1.1.1153 ___ ___ art. 10, comma 37
l.r. 23/2013
269,22 1959 ___ ___
540
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa + trasf.
a compet. derivata (*)
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
ai Comuni per ricognizione aree gravate da usi civici
9.1.1.1153 art. 12,c. 47,LR
12/2009 art.icolo
10, comma 46, l.r.
24/2009
5.942,08 1734 art. 12,c. 47,LR
12/2009 art.. 10,
comma 46, l.r.
24/2009
5.975,60 1734 Art 12,c. 47,LR
12/2009 art. 10,
comma 46, l.r.
24/2009
5.296,88 1734 -11,36% -10,86%
agli Enti locali - fondi erariali loro spettanti, non previsti da disposizioni regionali, corrispondenti a trasferimenti dello Stato
9.1.1.1153 art. 11, comma 72,
l.r. 17/2008
1.041.312,95 1701 art. 11, comma 72,
l.r. 17/2008
8.115.730,23 1701 ___ ___ ___
ai Comuni che hanno deliberato l'aliquota addizionale comunale dell'imposta sul reddito delle persone fisiche
9.1.1.1153 art. 10, c. 35 l.r.
22/2010
675.179,73 1743 art. 10, c. 35 l.r.
22/2010
547.213,06 1743 art. 10, c. 35 l.r.
22/2010
511.620,72 1743 -6,50% -24,22%
assegnazione ai Comuni montani con pop. inferiore a 3.000 abitanti - fondo per la razionalizzazione dei servizi scolastici
9.1.1.1153 art. 10, comma 18,
l.r. 22/2010; art. 13, c.
16, l.r.
22/2010
700.000,00 1750 ___ art. 10, comma 29,
l.r. 15/2014
550.000,00 1867 ___ -21,43
fondo straordinario ai comuni con pop. superiore ai 20.000 ab.
9.1.1.1153 art. 3, c. 4,5,6 l.r. 3/2012
5.949.208,00 1756 ___ ___ ___ ___
alla Provincia di Pordenone. Finanziamento straordinario per per la gestione dell'agenzia "Agency for international development rinasciata 6 maggio 1976"
9.1.1.1153 art. 2, c. 72 l.r.
18/2011
50.000,00 6900 ___ ___ ___ ___
alle Province per spese d'investimento
9.1.2.1153 art. 3, c. 60, l.r. 1/2007
art. 10, c. 5,
l.r.24/2009
1.000.000,00 1514 art. 3, c. 60, l.r. 1/2007
art. 10, c. 5,
l.r.24/2009
1.000.000,00 1514 art. 3, c. 60, l.r. 1/2007
art. 10, c. 5,
l.r.24/2009
1.000.000,00 1514 ___ ___
alle Province per interventi relativi ad opere pubbliche
9.1.2.1153 art. 2, comma 34, l.r. 1/2004
1.000.000,00 1612 art. 2, comma 34, l.r. 1/2004
1.000.000,00 1612 art. 2, comma 34, l.r. 1/2004
1.000.000,00 1612 ___ ___
alle Province, assegnazioni annue costanti per spese d'investimento - in attuazione L.R.10/1988
9.1.2.1153 art. 3, comma 31, l.r.3/2002
2.000.000,00 1620 ___ ___ ___ ___
541
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa + trasf.
a compet. derivata (*)
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
alle Province. Finanziamento straordinario pluriennale per oneri relativi a mutui o altra forma di ricorso al mercato finanaziario, per ristrutturazione teatro di Flambro
9.1.2.1154 art. 13, c. 85 l.r.
18/2011
600.000,00 1816 art. 13, c. 85 l.r.
18/2011
1.200.000,00 1816 art. 13, c. 85 l.r.
18/2011
523.025,00 1816 -56,41% -12,83%
al Comune di Sacile. Contributo straordinario per la realizzazione di opere edlili e impiantistiche da eseguirsi all'interno dell'istituto scolastico comprensivo di Sacile
9.1.2.3420 art. 10, c. 56, l.r.
14/2012
150.000,00 1827 art. 10, c. 56, l.r.
14/2012
150.000,00 1827 ___ ___ ___
ai Comuni, per il funzionamento delle commissioni comunali per prevenzione rischi valanga
9.1.1.3420 ___ art. 15 l.r. 34/1988
1.032,92 2931 art. 15 l.r. 34/1988
516,46 4180 -50,00% ___
al Comune di Pordenone per le spese da sostenere per permettere l'utilizzo come nuova sede della Prefettura di Pordenone di un immobile di proprietà comunale
9.1.2.3420 art. 10, comma 53, l.r.14/2012
50.000,00 1826 art. 10, comma 53, l.r.14/2012
50.000,00 1826 ___ ___ ___
alle autonomie locali. Trasferimenti per sostegno investimenti
9.1.2.1153 art. 10, c. 27 l.r.
14/2012
16.630.145,06 1823 ___ ___ ___ ___
al Comune di Forgaria. Contributo straordinario per il completamento delle aree ricreative adiacenti alla viabilità comunale
9.1.2.3420 art. 10, c. 60 l.r.
14/2012
25.000,00 2052 ___ ___ ___ ___
agli Enti locali - finanziamento degli interventi programmati dagli ambiti per lo sviluppo territoriale ASTER).
9.1.2.1153 art. 3, c. 37 l.r.
1/2007; art. 2, c.
11 l.r. 22/2007
7.369.254,16 1506 art. 3, c. 37 l.r.
1/2007; art. 2, c.
11 l.r. 22/2007
6.106.852,43 1506 art. 3, c. 37 l.r.
1/2007; art. 2, c.
11 l.r. 22/2007
2.068.635,02 1506 -66,13% -71,93%
agli Enti locali - finanziamento degli interventi programmati dagli ambiti per lo sviluppo territoriale ASTER). Spese di investimento
9.1.2.1153 art. 25 l.r. 1/2006;
art. 13, c. 38 l.r.
18/2011
100.000,00 1754 ___ ___ ___ ___
alla Comunità Montana del Friuli Occidentale per l'intervento relativo al miglioramento dell'arredo urbano e della qualità dei centri abitati
9.1.2.3420 ___ art. 10, comma 55
l.r. 27/2013
240.000,00 1841 ___ ___ ___
al Comune di Dogna per il sostegnio delle spese relative alle opere di messa in sicurezza della viabilità comunale
9.1.2.1153 ___ art. 10, comma 57,
58 l.r. 27/2013
20.000,00 1843 ___ ___ ___
542
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di
riferimento
Impegni di spesa + trasf.
a compet. derivata (*)
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap. Normativa di
riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
al Comune di San Leonardo finanziamento straordinario per la sistemazione della viabilità comunale
9.1.2.1153 ___ art. 10, commi da 59 a 61, 58
l.r. 27/2013
20.000,00 1850 ___ ___ ___
ai Comuni di Faedis, Nimis, e Chiusaforte per interventi urgenti di messa in sicurezza della viabilità comunale
9.1.2.1153 ___ art. 10, commi da
62 a 64 l.r. 27/2013
20.000,00 1855 ___ ___ ___
al Comune di Porpetto. Finanziamento per la realizzazione di un magazzino comunale e di un'ecopiazzola
9.1.2.3420 art. 10, comma 63, l.r.11/2011
100.000,00 1762 art. 10, comma 63, l.r.11/2011
100.000,00 1762 ___ ___ ___
al Comune di Tarvisio. Trasferimenti al fondo per il recupero del comprensorio minerario di Cave del Predil
9.1.2.3420 art. 16, c. 8 e 9 l.r. 18/2011
214.361,20 1413 ___ ___ ___ ___
Totale ALTRI TRASFERIMENTI agli Enti locali
81.860.703,74 153.677.028,25 158.330.399,68 3,03% 93,41%
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
(*)anno 2012 Impegni di spesa € 80.683.491,78 Competenza derivata € 1.177.211,96 (**)anno 2013 Impegni di spesa € 150.183.180,70 Competenza derivata € 3.493.847,55
La suesposta tabella mostra l’evidenza dei trasferimenti agli Enti locali non compresi nelle
specifiche classificazioni già commentate, ovvero quelle non attinenti l’esercizio di funzioni e
compiti demandati alle Autonomie locali, le contribuzioni straordinarie e gli interventi diretti
dell’amministrazione regionale.
Dalla tabella si evince che l’ammontare complessivo delle risorse impegnate nell’esercizio è pari a
euro 158.330.399,68, che risulta in aumento rispetto all’anno precedente (3,03%) e con riferimento
al 2012 (93,41%). Anche nel 2014, tale risultato risente in modo particolare dell’incidenza delle
assegnazioni compensative dello Stato sul minor gettito delle imposte (cap. 1599, 1813, 2860), pari
a euro 105.557.854,46 (66,67% del totale delle risorse impegnate) frutto per lo più, delle
assegnazioni compensative per minori entrate derivanti dall’abolizione dell’ICI (nel 2014 euro
99.039.256,54) e dei trasferimenti compensativi di minori introiti a titolo di addizionale comunale
all’IRPEF conseguenti a provvedimenti modificativi della disciplina dell’IRPEF (nel 2014 euro
543
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
4.710.408,91). Come nel periodo precedente, nell’anno 2014 si è registrato un aumento anche se non
particolarmente significativo, dei trasferimenti regionali consistenti in rimborsi per il minor gettito
delle imposte, che pur avendo interessato esclusivamente il gettito connesso all’applicazione
dell’addizionale comunale e provinciale sull’energia elettrica (per euro 32.920.000,00), hanno
registrato un aumento del 9,73%.
Nel 2014 risultano in aumento anche i trasferimenti regionali per l’ammortamento dei mutui che
passano da euro 1.529.535,52 nel 2012, a euro 2.675.960,64 nel 2013 e a euro 5.991.799,21 nel 2014.
I trasferimenti relativi alle spese di investimento registrano invece, una costante flessione: -53,65%
con riferimento all’anno precedete e – 84,32% in relazione al 2012. Una andamento analogo
riguarda i trasferimenti per le spese di funzionamento (per il 2014 cap. 1736, 2931) che mostrano un
consistente calo nel triennio: nel 2012 euro 320.000,00, nel 2013 euro 301.032,92 e nel 2014 euro
130.516,46 (-59,21%).
Tabella 185-Funzione 9.1. – Sistema delle autonomie locali. Trasferimenti diversi e spese dirette della Regione. Esercizi finanziari 2012-2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( *)
Cap. Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap.
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
all'ANCI Sezione FVG - sostegno attività afferente la riforma del sistema delle autonomie locali
9.1.1.3420 art. 10 c. 63 l.r. 15/2014
50.000,00 1876
-
-
all'ANCI Sezione FVG. Sostegno alle iniziative formative di interesse per gli enti locali
9.1.1.3420 art. 4 c. 1 l.r. 3/2014
500.000,00 9770
-
-
A Comunità collinare del Friuli - fondo straordinario per il sostegno delle attività svolte dal consorzio per i comuni aderenti
9.1.1.1153 art. 13 c. 30 l.r. 18/2011
250.000,00 1772
-
-
-
-
544
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( *)
Cap. Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap.
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
al Coordinamento regionale della proprietà collettiva in FVG - assegnazione straordinaria al fine di valorizzare le potenzialità dei beni agrosilvopastorali. Ai sensi dell'art. 11, c.75, della l.r. 17/2008 (come sost. da art.10,comma 12, l.r. 11/2011), nell'esercizio 2011, il contributo è concesso per attività istituzionali e di funzionamento.
9.1.1.1159
art. 11, commi 75-76, l.r. 17/2008 (sost. da art.10,c.12, l.r.11/2011) art. 10, comma 15, l.r. 11/2011
20.000,00 9815
-
-
-
-
All'Associazione Sindaci della ricostruzione del Friuli terremotato - contributo straordinario per informatizzazione dei progetti e degli interventi di recupero del patrimonio edilizio
9.1.1.3420 art.11, c.84-86, l.r.17/2008
55.000,00 1792 -
-
-
-
alle Associazioni di Enti locali - per spese di funzionamento
9.1.1.3420
art. 1 e 3 l.r. 22/1976; art. 6 l.r. 3/2012; art. 10, c. 39 l.r. 14/2012
250.000,00 1681
-
-
-
-
alle Amministrazioni locali con pop. inferiore a 10.000 abitanti, a titolo di concorso agli oneri sostenuti per partecipazione dei propri amministratori ai lavori del Consiglio delle autonomie locali
9.1.1.3420 art. 10, comma 22, l.r.11/2011
5.974,83 1683
art. 10, c. 22, l.r.11/2011, art. 10, c. 22 l.r. 11/2011
5.127,50 1683
-
-
-
545
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( *)
Cap. Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap.
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
all'Associazione dei Comuni terremotati e Sindaci della ricostruzione per la gestione del laboratorio - mostra sul terremoto e la ricostruzione e per le finalità istituzionali dell'Associazione
9.1.1.3420
-
art. 10, commi da
85 a 88 l.r. 27/2012
15.000,00 1842
-
-
-
Oneri relativi ad ammortamento mutui contratti da Comuni e Province con la Cassa depositi e prestiti per la realizzazione di opere pubbliche
9.1.1.1153 art. 3, comma 39, l.r.4/2001
4.352.955,43 1600 art. 3, comma 39, l.r.4/2001
4.352.395,40 1600
-
-
-
al coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani. Sostegno al programma nazionale di educazione alla cittadinanza democratica denominato "la mia scuola per la pace"
9.1.1.3420 art. 10, c. 70 l.r. 15/2014
30.000,00 6392
-
-
Spese formazione ed aggiornamento della polizia locale
9.1.1.1156
art. 5, c.5, art.19, c.1, art.20, l.r.9/2009
93.037,11 1715
-
-
-
-
spese per ideazione e progettazione grafica divise e gradi, individuazione caratteristiche merceologiche delle divise per polizia locale
9.1.1.1156 art. 25, c. 1, lett.c), d) l.r.9/2009
4.840,00 1755
-
-
-
-
spese relative a programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza (parte capitale)
9.1.2.1156 art. 4, l.r.9/2009
335.000,00 1712
-
-
-
-
spese per avvio e rafforzamento di politiche di sviluppo sostenibile, di informazione ed educazione ambientale - accordo di programma IN.F.E.A.
9.1.1.3420 art. 1, commi 1124-1125, l.296/2006
101.170,10 2702
art. 1, commi 1124-1125, l.296/2006
32.000,00 2702
-
-
-
546
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( *)
Cap. Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap.
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
spese per avvio e rafforzamento di politiche di informazione ed educazione ambientale sul territorio regionale - accordo di programma IN.F.E.A. 1.8.2007 - Per anno 2011:prosecuzione progetto transfrontaliero Italia-Slovenia-Carinzia
9.1.1.3420 art. 1, commi 1124-1125, l.296/2006
17.000,00 2712
-
-
-
-
spese nell'ambito del programma IN.F.E.A. - divulgazione e sensibilizzazione sull'uso sostenibile delle risorse idriche
9.1.1.3420 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
23.000,00 2732 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
40.466,00 2732
art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
- 2732
-
-
alla Comunità collinare del Friuli. Contributo straordinario per l'accessoin modalità wi-fi nelle aree pubbliche dei comuni consorziati
9.1.2.3420 art. 10, c. 63 l.r. 14/2012
25.000,00 2053
-
-
-
-
Spese per lo "sviluppo sostenibile e promozione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio"
9.1.2.3420 art. 1, comma 124, l.296/2006
3.698.001,00 2709 art. 1, comma 124, l.296/2006
1.954.001,00 2709
art. 1, comma 124, l.296/2006
-
2709
-
-
Spese per lo "sviluppo sostenibile e promozione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio" - energia rinnovabile/efficienza energetica
9.1.2.3420 art. 1, comma 124, l.296/2006
4.825.000,00 2714 art. 1, comma 124, l.296/2006
4.825.000,00 2714
art. 1, comma 124, l.296/2006
-
2714
-
-
all'associazione intercomunale Medio Friuli per l'acquisto e posizionamento di dissuasori , guardrail e ufficio mobile
9.1.2.1153
-
art. 10, comma 53 l.r. 27/2012
400.000,00 1840
-
-
-
Interventi in conto capitale per edilizia residenziale (fondi statali art. 6, c.1, l.21/2001)
9.1.2.3420 art. 6, comma 1, l.21/2001
148.223,13 3280 art. 6, comma 1, l.21/2001
296.446,26 3280
art. 6, comma 1, l.21/2001
-
3280
-
-
547
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( *)
Cap. Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap.
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
oneri per il funzionamento del Consiglio delle autonomie locali e per studi e ricerche e della Conferenza per la programmazione sanitaria, sociale e sociosanitaria
9.1.1.3420 art. 1, c. 76 l.r. 30/2007
731,81 1652
-
art. 1, c. 76 l.r. 30/2007
-
1652
-
-
finanziamento nell'ambito del programma INFEA per pubblicazioni in materia di promozione del sistema delle aree protette regionali e conservazione della biodiversità
9.1.1.3420 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
21.294,00 2772
-
-
-
-
finanziamento nell'ambito del programma INFEA di attività di educazione sull'evoluzione geologica del territorio attraverso la lettura dei geostiti
9.1.1.3420 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
60.000,00 2722 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
51.473,05 2722
art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
12.100,00 2722
-76,49% -79,83% finanziamento nell'ambito del programma INFEA per la realizzazione di un diario scolastico per le scuole
9.1.1.3420 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
20.000,00 2782
-
-
-
-
finanziamento nell'ambito del programma INFEA per il recupero dei prodotti farmaceutici
9.1.1.3420 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
27.504,18 2752 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
22.991,02 2752
-
-
-
finanziamento nell'ambito del programma INFEA per l'uso sostenibile delle aree di pregio paesaggistico
9.1.1.3420 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
3.000,00 2762 art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
3.000,00 2762
art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
-
2762
-
-
spese per l'avvio e il rafforzamento di politiche di sviluppo sostenibile, di informazione ed educazione ambientale. Accordo di programma IN.F.E.A. del 1..8.2007
9.1.1.3420
-
art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
8.148,10 2756
art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
-
2756
-
-
548
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Tipologia/obiettivo del
trasferimento
Unità di bilancio
anno 2012 anno 2013 anno 2014 Scostamento %
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( *)
Cap. Normativa di riferimento
Impegni di spesa
+ trasf. a compet.
derivata ( ** )
Cap.
Normativa di riferimento
Impegni di spesa
Cap. 2014 su 20123
2014 su 2012
spese per l'avvio e il rafforzamento di politiche di sviluppo sostenibile, di informazione ed educazione ambientale. Accordo di programma IN.F.E.A. del 1..8.2007. reiscrizione avanzo
9.1.1.3420
-
art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
11.746,90 2757
art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
-
2757
-
-
spese per l'avvio e il rafforzamento di politiche di sviluppo sostenibile, di informazione ed educazione ambientale. Accordo di programma IN.F.E.A. del 1..8.2007. reiscrizione avanzo
9.1.1.3420
- art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
2.709,83 2792
art. 1 c. 1124 e 1125 l. 296/2006
- 2792
-
-
Totale TRASFERIMENTI DIVERSI
E SPESE DIRETTE DELLA REGIONE
14.336.731,59 12.020.505,06 592.100,00 -95,07% -95,87%
Fonte: rendiconto anno 2014 della Regione Friuli Venezia Giulia. Elaborazione della Sezione.
(*)anno 2012 Impegni di spesa € 7.245.969,18 Competenza derivata € 7.090.762,41 (**)anno 2013 Impegni di spesa € 4.919.610,75 Competenza derivata € 7.100.894,31
A conclusione dell’analisi della spesa riguardante il sistema Regione – Autonomie locali, nella
tabella sopra riportata sono evidenziate le spese per trasferimenti a soggetti e organismi diversi,
comunque riguardanti la materia trattata, nonché le spese attinenti funzioni e compiti degli enti
locali sostenute direttamente dalla Regione. Nel 2014 l’ammontare delle risorse trasferite
ammontano a complessivi euro 592.100,00 e registrano una consistente flessione rispetto
all’esercizio precedente (-95,07%) e al triennio (-95,87%). Nel 2014 la gestione delle risorse è
concentrata pressoché esclusivamente, nei confronti dei trasferimenti all’Anci della Regione Friuli
Venezia Giulia finalizzati al sostengo dell’attività di riforma del sistema delle autonomie locali e
alle iniziative formative.
549
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
14. LA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO LOCALE NELLA REGIONE
14.1 Quadro di riferimento e sintesi delle conclusioni
L’anno 2014 segna l’avvio, anche nella regione, del nuovo disegno del governo locale che si
sviluppa in parallelo con la riforma prevista dalla legge 56 sempre del 2014 (c.d. legge Del Rio).
La legge regionale 12 dicembre 2014 n. 26 introduce nel Friuli Venezia Giulia significative
modifiche all’assetto sin qui vigente che trovava (e trova tuttora) fondamento nelle fonti primarie
dell’autonomia regionale e nel testo unico sull’ordinamento degli Enti locali di cui al DPR
267/2000. Il sistema ordinamentale si completa poi attraverso la disciplina dell’assetto finanziario
che si incardina, a sua volta, nel sistema delle fonti ora indicato, al quale va aggiunta, a livello di
principi fondamentali, la disciplina comunitaria in materia di vincoli derivanti dall’appartenenza
dell’Italia alla UE, e, da ultimo, la vigente intesa stipulata tra Governo e Regione il 23 ottobre
2014 (protocollo d’intesa per la definizione dei rapporti finanziari negli esercizi 2014-2017).
Il modello nazionale e generale disegnato con la legge 56/2014 è stato successivamente
“convalidato” dalla Corte Costituzionale attraverso la Sentenza n. 50/2015: la Consulta, dopo avere
precedentemente cancellato, con la sentenza n. 220/2013, la riforma della stessa materia che il
Governo del tempo aveva tentato di imporre in via di urgenza attraverso i decreti cosiddetti “salva
Italia” (D.L. 201/2011) e “spending review” (D.L. 95/2012), ha ora approvato questa legge di
riforma in tutte le sue parti.
La Sentenza, pur non riferendosi naturalmente alle leggi della Regione Friuli Venezia Giulia, pare
confermarne, sia pur solo indirettamente, i contenuti, in considerazione della sostanziale analogia,
e in molti casi addirittura identità, delle previsioni adottate.
Come risulterà più chiaramente a conclusione di questa parte, a seguito della riforma dello scorso
anno nella Regione Friuli Venezia Giulia si viene delineando una nuova architettura del sistema
locale, profondamente diversa da quella tradizionale risalente al 1948, prima, ed, in un secondo
momento, al 2001 (riforma del titolo V della Costituzione).
Per certi aspetti essa è ancora non completamente definita mancando di tasselli importanti quali la
peraltro già prevista ed, a tutti i livelli, condivisa soppressione delle Province, la quale dipende da
un procedimento legislativo di revisione costituzionale necessariamente lungo e per ampia parte
550
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
estraneo al volere del legislatore locale.
Basti qui osservare che nel giro di poco più di un decennio si è potuto assistere per ben due volte
alla rivisitazione dei principali istituti del governo locale, più contenuta nel 2001 (art. 114 Cost.:
affermazione della “pari dignità” tra Stato, Regioni Province e Comuni) e, più radicale, ora. Si tratta
di istituzioni che in precedenza avevano resistito immutate per oltre mezzo secolo e che anzi hanno
rappresentato una fondamentale ed indiscutibile linea di continuità rispetto all’epoca antecedente
all’adozione della Costituzione repubblicana.
Considerando gli obiettivi e le finalità, è importante notare che la riforma del 2015 non risulta
dettata solamente dall’esigenza di rendere più efficiente il sistema del governo periferico del Paese e
di eliminare storture e duplicazioni che l’avvento delle Regioni negli anni ’70 avevano creato od
evidenziato.
Un ulteriore determinante motivo che risulta dagli atti accompagnatori dei disegni di legge, e che
appare inequivocabilmente dimostrato anche dal D.L. 95/2012, conferma infatti, a prescindere dal
giudizio di costituzionalità, che la riforma è stata voluta non solo per innovare l’architettura
istituzionale ma anche per rispondere ad una pressante esigenza di contenimento dei costi degli
apparati pubblici, non più sostenibili alla luce della crisi economica nel frattempo evidenziatasi.
Deve però sottolinearsi che quest’ultimo obiettivo appare raggiunto con più evidenza nella riforma
locale piuttosto che in quella dell’apparato centrale anch’essa ivi prevista, il quale è tuttora
gravato, nella sua articolazione periferica, da una pluralità di strutture, tutte comunque
costituenti l’Amministrazione pubblica, che duplicano quelle già esistenti sul territorio quali
articolazioni delle Regioni e degli Enti locali. Al contrario, proprio nella logica del coordinamento
della finanza pubblica, i progetti di riforma avrebbero dovuto realizzare un’ impostazione unitaria,
organica ed integrata della Pubblica Amministrazione della Repubblica, sia essa dipendente dallo
Stato, dalle Regioni o ancora dagli Enti locali, unico modo per renderla efficiente e soprattutto per
generare un risparmio sui costi complessivi.
Questo secondo aspetto pare seguire tempi diversi e non altrettanto perentori di quelli imposti agli
Enti locali: ciò risulta confermato, ad esempio, dal fatto che la sia pur limitata “riorganizzazione
della presenza dello Stato sul territorio” annunciata con il decreto legge appena citato (art.10) è ferma
alla sola fase enunciativa, mancando tuttora, a distanza di tre anni dalla decretazione d’urgenza,
del regolamento di attuazione.
Sul versante regionale si deve osservare che il riordino attuato dal Friuli Venezia Giulia ha
generato un assetto istituzionale sostanzialmente uniforme, per gli istituti ma soprattutto per le
551
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
regole di funzionamento, a quello definito dal legislatore nazionale per il sistema locale delle
Regioni ordinarie. Ciò è evidente nel confronto tra la legge 56/2014 e la legge regionale 26/2014 ed è
anche confermato dalle previsioni in materia di rapporti finanziari contenute nel protocollo del
23/10/2014.
Tale uniformità non può che valutarsi in modo positivo realizzando essa un significativo
contributo alla semplificazione ordinamentale ed al processo di armonizzazione. Contestualmente
va però richiamata l’attenzione sulla particolarità derivante dal diverso regime di finanziamento
del sistema locale che, nella Regione, grava interamente sul suo bilancio. Sotto questo profilo, per
evitare che la Regione si limiti a fare da fonte erogatrice e da ente comunque responsabile per
l’azione di Comuni e Province del suo territorio altrimenti soggetti alle norme di fonte statale,
dovrebbero essere contestualmente introdotti i necessari contrappesi per garantire alla Regione
adeguati poteri di programmazione della spesa, finanziata appunto con risorse sue e non con quelle
nazionali.
L’analisi degli aspetti organizzativi ed istituzionali recati dalla riforma evidenzia che nel nuovo
assetto non esiste più l’ente intermedio tradizionalmente inteso. La ragione sembra poter essere la
minore considerazione di cui hanno goduto nel dopoguerra le Province, compresse tra le previste
nuove Regioni e quelli che rappresentavano il fondamentale caposaldo dell’amministrazione locale,
costituito dai comuni.
In questa fase le province non hanno saputo recuperare un ruolo più significativo rimanendo
titolari di funzioni proprie residuali e continuando piuttosto a rappresentare una articolazione
territoriale cui facevano e per molta parte ancora fanno riferimento gli apparati periferici
dell’amministrazione dello Stato.
Devesi aggiungere poi che la situazione descritta è anche frutto di una distorsione nel processo di
attuazione della riforma regionale: gli enti costituiti negli anni settanta hanno voluto e talvolta
dovuto assumere troppe funzioni e responsabilità direttamente gestionali in luogo di quelle
programmatorie e regolatrici che la Costituzione loro prevalentemente assegnava attraverso il
conferimento di un’ampia potestà legislativa nelle materie dell’articolo 117, che non trova
riscontro neppure in molte organizzazioni statuali sicuramente federali.
In modo distorto, e comunque poco conforme al dettato costituzionale, le regioni italiane, ideate
dall’Assemblea costituente come la principale novità del nuovo assetto democratico post bellico e
chiamate, per ciò, a concorrere con il Parlamento a formare la disciplina dell’attività di governo e
di amministrazione, hanno visto attenuarsi questa funzione oggi prevalentemente assorbita dalle
552
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
istituzioni centrali e si sono trasformate esse stesse in enti intermedi chiamati a gestire funzioni e
risorse programmate e definite al livello superiore.
Va ancora rilevato che il previsto superamento delle province non sembra destinato a produrre
significativi risparmi di spesa, se non quelli relativi agli oneri per gli amministratori ed altri di
minore rilevanza, dal momento che per il personale come per le competenze è evidentemente
previsto il trasferimento ad altro ente.
Per quanto riguarda invece la riforma del livello locale, si può affermare che le nuove forme
aggregative, rilanciate dal comma 4 e dai commi 104 e seguenti dell’articolo 1 della legge 56 e, per
quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, compiutamente individuate e disciplinate dalla L.R.
26/2014 nella forma delle istituende Unioni Territoriali intercomunali (U.T.I.) non debbano
propriamente considerarsi quali nuove province, delle quali comunque ereditano parte delle
competenze. Esse piuttosto concretano, in modo del tutto evidente nella riforma di questa regione,
un nuovo disegno delle amministrazioni comunali sia per il carattere segnatamente coercitivo della
adesione sia per le modalità (ex lege) del trasferimento ad esse delle funzioni originariamente
proprie dei comuni che le compongono. L’accorpamento risponde adeguatamente ad esigenze di
razionalizzazione, efficienza e risparmio soprattutto in un tessuto istituzionale particolarmente
frazionato e costituito da comuni di piccole dimensioni come quello della Regione. A questo aspetto
si contrappone inevitabilmente un parallelo sacrificio sul piano della rappresentatività politica
delle comunità governate. Auspicabilmente la parziale rinuncia a forme tradizionali e più ampie di
democrazia attraverso l’elezione diretta non dovrebbe influire e non dovrebbe compromettere il
raggiungimento dei suaccennati obiettivi. Gli effetti peraltro potranno essere misurati solo dopo un
adeguato periodo dall’avvio della riforma.
14.2 La legge 7 aprile 2014 n. 56 e le LL.RR. 14 febbraio 2014 n. 2 e 12 dicembre 2014 n. 26.
14.2.1 Inquadramento costituzionale.
Come si è accennato nel precedente paragrafo, la l.r. 26/2014 ricalca, per quanto concerne i
principali aspetti contenutistici, la linea seguita dal legislatore statale con la legge 56/2014 (c.d.
legge Delrio) ma se ne differenzia invece per quanto attiene ai presupposti e più ancora alle fonti
che la legittimano e la regolano.
553
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La differenza trova origine nello Statuto e ancor di più nella legge costituzionale 23 settembre 1993
n. 2, la quale ha conferito alla Regione autonoma potestà primaria in materia di ordinamento dei
propri Enti locali.
Il D.Lgs. 2 gennaio 1997 n. 9 ha dato poi attuazione alle ora citate disposizioni costituzionali,
disponendo il trasferimento alla Regione di tutte le competenze già esercitate dallo Stato in
materia di organi e funzioni di Comuni e Province del territorio (art.li da 1 a 8) nonché di disciplina
della finanza locale (art. 9) ed ha previsto a carico della Regione anche l’obbligo dell’integrale
finanziamento, attraverso il proprio bilancio, delle funzioni stesse.
Si è così definito un sistema completo ed organico delle competenze e dei relativi oneri che non
trova riscontro non solo nelle Regioni ordinarie ma neppure in gran parte delle altre Regioni
speciali, salvo cioè la Valle d’Aosta e le due Province autonome di Trento e Bolzano cui sono
riconosciute prerogative sostanzialmente analoghe.
Per i motivi suaccennati la legge 56/2014 non ha trovato diretta applicazione nella Regione. Con
una scelta costituzionalmente ineccepibile, la legge ha introdotto due clausole di salvaguardia nel
rispetto della specialità ordinamentale delle Regioni differenziate: la prima è richiamata nell’ultima
parte dell’articolo 1, comma 5, il quale stabilisce che la normativa dettata dalla legge per le neo
istituite città ed aree metropolitane rappresenta solo una disciplina di principio per le Regioni
speciali, da regolare comunque in conformità con i rispettivi Statuti. Come si vedrà la Regione
Friuli Venezia Giulia si è avvalsa di tale facoltà derogatoria non prevedendo, almeno in fase di
prima applicazione, l’introduzione dell’Ente “città metropolitana”.
Più in generale il successivo comma 145 prevede che entro 12 mesi, termine che la giurisprudenza
costituzionale individua comunque come semplicemente ordinatorio, le Regioni speciali adeguino i
propri ordinamenti interni ai “principi” desumibili dalla legge 56/2014, fermo restando che il cuore
della legge, cioè i commi dal 104 al 141, sono applicabili alle Regioni speciali e Province autonome
compatibilmente con gli Statuti e le Norme di attuazione.
Pur alla luce delle citate riserve a tutela degli Statuti e delle competenze differenziate, la Regione
ha adottato, e lo ha fatto molto tempestivamente, un’autonoma disciplina con la quale, appunto,
uniforma sostanzialmente il proprio ordinamento in materia di Enti locali a quello della legge
nazionale, evidenziando peraltro analoghe difficoltà procedurali dovute al disallineamento tra le
norme di fonte ordinaria e le superiori previsioni costituzionali (art. 114 della Costituzione e art. 2
ed altri della Legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1). Essendo le Province ancorate ad una
fonte di rango costituzionale, le leggi ordinarie (la legge 56/2014 come la parallela L.R. 26/2014)
554
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
continuano a considerarle come Enti costituenti la Repubblica sino a quando la riforma contenuta
nel disegno di legge costituzionale “Superamento del bicameralismo paritario e revisione del titolo V
della parte seconda della Costituzione” non avrà completato l’iter previsto.
Per i motivi già illustrati, il percorso avviato dalla Regione Friuli Venezia Giulia appare
parzialmente diverso anche se analogo nei contenuti. L’abolizione del riferimento alle Province nel
testo dello Statuto costituzionale è previsto in due disegni di legge costituzionali, il primo in Atti
Senato, n. 77, di iniziativa parlamentare, il secondo al n. 1289 A.S. di iniziativa del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia.
I due testi divergono su un solo punto principale: nel mentre il testo di iniziativa parlamentare
introduce espressamente anche l’istituto della città metropolitana, il DDL di iniziativa consiliare
non lo prevede, anche se si può ritenere che questa scelta non sia preclusiva di una eventuale
successiva determinazione in favore dell’istituzione di questo tipo di Ente alla luce della potestà
“qualificata” riconosciuta alla Regione sulla materia.
La diversità tra i due percorsi pone comunque un delicato problema, nel senso che non pare del
tutto certo che il DDL di modifica dello Statuto speciale sia di per sé idoneo a cancellare l’istituto
provinciale dall’ambito della Regione Friuli Venezia Giulia. Il dubbio nasce dal fatto che entrambi
gli ora citati disegni di legge costituzionale di riforma dello Statuto si limitano a espungere da vari
articoli i riferimenti alla parola “Provincia”, nel mentre rimarrebbe integro l’articolo 1 dello
Statuto, il quale fa espresso riferimento ai territori delle Province originarie (salvo che per il
territorio di Trieste e Comuni limitrofi, in relazione alle previsioni del Trattato di pace ed alle
Disposizioni transitorie e finali della Costituzione).
Sul punto va considerato infatti che la composizione e l’articolazione della Repubblica italiana non
è ovviamente definita dallo Statuto, bensì dalla Costituzione, all’articolo 114 (“La Repubblica è
costituita dai Comuni, dalle Province…”). Sino alla sua prevista modifica attraverso il DDL di
riforma del titolo V si può fondatamente ritenere che la dimensione di riferimento dell’articolo 114
Cost. non possa che essere quella dell’intero territorio nazionale. Ne consegue che il DDL di
modifica dello Statuto non dovrebbe temporalmente precedere la riforma della Costituzione,
problema in ogni caso da risolvere da parte del Parlamento, al quale spetta di deliberare su
entrambe le citate leggi costituzionali.
555
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
14.2.2 La disciplina normativa secondaria nel Friuli Venezia Giulia. Superamento dell’Istituto “Provincia”. La legge regionale per le elezioni provinciali.
In attesa della definizione dell’iter di riforma costituzionale, la L.R. 26/2014, come del resto la L.
56/2014, ha previsto di conservare le Province (art. 32) “sino al loro superamento” ma
progressivamente sempre più depotenziate. A completamento di quanto esposto nel precedente
paragrafo, va sottolineato che la normativa legislativa regionale della materia all’esame, oltre che
dalla L.R. 26/2014, seguita poi da alcune disposizioni della legge finanziaria regionale per il 2015
(L.R. 30/12/2014 n. 27), è formata anche dalla L.R. 14 febbraio 2014 n. 2, la quale reca la disciplina
delle elezioni provinciali e la modifica dell’art. 4 della L.R. 3/2012 concernente le centrali di
committenza.
Coerentemente con le previsioni della legge nazionale (n. 56/2014 art. 1, commi 58 e seguenti) anche
la legge regionale abbandona l’elezione diretta e trasforma il Presidente ed i Consigli provinciali in
organi elettivi di secondo grado. Si apre in questo modo la strada al previsto depotenziamento
dell’istituto provinciale, previsione sulla quale non ci si sofferma essendo valide le ampie
considerazioni trattate nei commenti alla legge Delrio.
Sul piano concreto, la legge regionale ha già avuto modo di essere applicata con il rinnovo degli
organi dell’Amministrazione provinciale di Pordenone. E’ noto che tra le possibili criticità a suo
tempo sollevate sulla legge Delrio vi è anche quella che avanzava dubbi di legittimità
costituzionale in ordine alla sottrazione al corpo elettorale del potere di eleggere il Consiglio
provinciale in costanza della norma costituzionale che salvaguarda, sino alla relativa modifica, la
permanenza nell’ordinamento delle Province stesse, al pari degli altri Enti territoriali i cui organi
fondamentali sono tutti formati attraverso elezioni dirette.
Il dubbio è stato sollevato anche dal T.A.R. del Friuli Venezia Giulia che aveva rimesso alla
Consulta, in via incidentale, la questione della legittimità costituzionale della dianzi citata L.R.
2/2014. La Corte tuttavia non si è pronunciata nel merito della legge regionale avendo rilevato la
manifesta inammissibilità della questione per mancanza di chiarezza del petitum (Corte
costituzionale, Ordinanza n. 39 dd. 25/2/2015).
La questione è stata però definitivamente superata dalla Corte Costituzionale che, con la Sentenza
n. 50/2015 sulla quale ci si soffermerà più avanti, si è pronunciata per la legittimità della legge
“Delrio”, e indirettamente sulle corrispondenti norme regionali.
556
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
14.2.3 Il depotenziamento delle funzioni delle Province. Analogie e differenze tra l’ordinamento istituzionale e finanziario previsto dalla legge statale e da quella regionale.
In altro paragrafo verranno illustrati più in dettaglio gli altri contenuti nella legge regionale
26/2014 e le ulteriori modifiche introdotte con la legge finanziaria n. 27/2014.
Appare qui opportuna una riflessione sulle scelte operate dal legislatore regionale, evidenziando
come, pur in un quadro complessivo che prevede l’allineamento dell’ordinamento regionale alla
riforma nazionale, emergano talune differenze importanti perché hanno messo al riparo la Regione
dalle situazioni di criticità di carattere organizzativo e finanziario lamentate a livello nazionale.
Come già anticipato, la Regione ha rinunciato in questa fase alla prevista introduzione dell’Ente
città metropolitana, pur possibile ma che, per espressa indicazione degli organi del governo
regionale, viene, forse solo temporaneamente, accantonata nel presupposto che spetti comunque al
legislatore regionale di prevederla.
In questa fase transitoria ed in attesa appunto dell’approvazione della riforma costituzionale e/o
statutaria, le Province del Friuli Venezia Giulia mantengono quindi il carattere originario e
distintivo di Enti di area vasta: in tal modo sono espressamente definite e qualificate dall’articolo
32 della L.R. 26/2014. Tuttavia il testo legislativo evidenzia anche che gli Enti titolari delle
funzioni di area vasta, posti al centro della riforma, sono nella realtà le Unioni Territoriali
Intercomunali di cui all’articolo 5.
Deve riconoscersi che la soluzione, ambigua, adottata anche dal legislatore regionale è frutto degli
insegnamenti della Corte costituzionale che ha censurato, con la Sentenza 220 del 19/7/2013, il
tentativo, a Costituzione invariata, di abbattere drasticamente il ruolo e le funzioni delle Province,
per di più effettuato con lo strumento del decreto legge (D.L. 6/12/2011 n. 201 e 6/7/2012 n. 95). Il
legislatore regionale si è dovuto quindi porre sulla stessa posizione di prudenza già adottata dal
Parlamento con la riforma dello scorso anno.
A questo riguardo appare però importante ed innovativo lo sforzo compiuto dal legislatore
regionale per elencare e definire con precisione, negli allegati alla legge, le funzioni mantenute alle
Province e quelle trasferite alla Regione, rispondendo quindi ad una fondamentale esigenza di
chiarezza e distinzione dei separati ruoli istituzionali, la cui carenza ha frequentemente provocato
conflitti davanti al giudice delle leggi.
Analogamente a quanto avveniva per la legge 56/2014 rimaneva comunque ancora insoluto, anche
557
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
per la legge regionale, il dubbio se, relativamente all’iniziativa per la modifica delle circoscrizioni
provinciali, le “decisioni politiche imposte dall’alto” siano legittimate a sostituirsi alle “iniziative
nascenti dalle popolazioni interessate, tramite i loro immediati enti esponenziali”, cioè i Comuni (così
Corte costituzionale, Sentenza 220/2013.).
Queste considerazioni contenute nella Sentenza appena citata, come il problema dell’attribuzione
diretta di funzioni proprie ai nuovi livelli istituzionali (U.T.I.), hanno fatto sollevare dubbi in
relazione alle diverse procedure che la Costituzione ha previsto all’articolo 133. Le decisioni della
Giunta regionale concernenti la perimetrazione degli ambiti sono state oggetto di impugnazione
davanti al T.A.R. del Friuli Venezia Giulia che, allo stato, non si è ancora pronunciato.
Come già rilevato, La Corte Costituzionale (n. 50/2014) ha invece risolto le questioni di legittimità
costituzionale sollevate da molte Regioni italiane sulle principali disposizioni della legge 56/2014
chiarendo così anche i dubbi sulle corrispondenti disposizioni regionali
A proposito poi del nuovo modello di governo di secondo grado previsto per le Province dalla legge
56/2014 (analoga fattispecie è stata contemplata anche nella già citata L.R. 2/2014 per le Province
del Friuli Venezia Giulia), la Consulta ha osservato che “la natura costituzionalmente necessaria degli
enti previsti dall’articolo 114 della Costituzione … ed il carattere autonomistico ad essi impresso
(sempre dalla Costituzione) non implicano l’automatica indispensabilità che gli organi di governo di
tutti questi enti siano direttamente eletti”; da ciò discende “la possibilità di diversificare i modelli di
rappresentanza politica ai vari livelli” (Sentenza C. Cost. n. 50/2015, in diritto, punto 3.4.3).
14.2.4 Le scelte del legislatore regionale per il superamento delle Province. I tempi di attuazione della riforma delle province.
Molto più rilevanti sono tuttavia i punti che diversificano la legge regionale dalla legge nazionale.
A differenza della L. 56/2014, il legislatore regionale ha scelto una tempistica diversa per l’avvio
dell’esercizio delle competenze come ripartite tra i diversi livelli (Regione, Province, UTI, Comuni)
dalla legge regionale 26/2014. L’articolo 32 della legge stessa rimanda all’1/7/2016 il trasferimento
alla Regione, e rispettivamente ai Comuni e alle loro Unioni, delle funzioni già delle Province.
Al contrario i commi 91 e seguenti dell’articolo 1 della legge 56/2014 (ed i relativi D.P.C.M.
attuativi), ed i commi 418 e seguenti dell’articolo 1 della legge 190/2014 hanno dato una sensibile
accelerazione all’attuazione della riforma nazionale facendone decorrere l’avvio dall’1 gennaio
2015, e prevedendo contestualmente il contenimento delle risorse da trasferire. Queste scelte hanno
558
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
determinato criticità anche e soprattutto per la difficoltà di portare a compimento, attraverso la
mobilità, il processo di trasferimento del personale provinciale, la cui spesa conseguentemente
continua a gravare sui bilanci degli Enti a fronte di minore disponibilità di risorse 233.
Questi problemi non si sono invece evidenziati nella Regione Friuli Venezia Giulia la quale, in virtù
della potestà legislativa autonoma, ha modificato ampliandoli, come detto, sino al 2016, i tempi di
attuazione della riforma e nel contempo assicurando alle Province la continuità del trasferimento
delle risorse per il loro funzionamento, risorse che, come già evidenziato, provengono dal bilancio
regionale. Nel contempo invece la Regione ha esteso alle Province del proprio territorio con la
propria legge finanziaria (art. 14, comma 49 della L.R. 27/2014) le disposizioni sul contenimento
della spesa dettate dal legislatore statale (art. 1 comma 420 Legge 190/2014).
Per concludere invece va ancora ricordato che, per ragioni analoghe a quelle già richiamate, non si
sono evidenziate nella Regione le criticità altrove emerse in materia di mobilità dei dipendenti delle
Province. Vige nella Regione infatti l’istituto del comparto unico del personale regionale e degli
Enti locali che, per la sua particolare natura e funzione, consente di superare i problemi alla
mobilità derivanti soprattutto dalle differenze salariali. In questo quadro pertanto la mobilità
indotta dalla riforma dell’ordinamento degli Enti locali trova la sua normale collocazione
nell’ambito delle procedure di mobilità previste all’interno del comparto medesimo, come
disciplinate, tra l’altro, dall’articolo 4 comma 6 della legge regionale 12/2014.
14.2.5 Le misure immediate di contenimento della spesa delle Province e relative deroghe.
La legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27 (legge finanziaria 2015), all’articolo 14 (norme di
coordinamento della finanza pubblica per gli enti locali della Regione e altre norme contabili)
introduce ulteriori disposizioni normative in attesa del superamento delle Province. In particolare,
come disposto dai commi 49 – 51:
“Fino alla completa riforma della legislazione regionale in materia di enti locali ed in attesa del
superamento della Provincia, la disciplina statale in materia di vincoli e divieti per il contenimento
della spesa delle Province trova applicazione anche nella Regione Friuli Venezia Giulia. Entro e
non oltre il 28 febbraio 2015 le Province possono presentare alla Regione la richiesta di specifiche e
motivate deroghe in ordine ai vincoli previsti dalla stessa normativa statale, per l’esigenza di
233 Si confronti, sul punto, Sezione delle Autonomie, delibera n. 17/2015.
559
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
assicurare la continuità di svolgimento delle funzioni da esse esercitate in base alla L.R. 26/2014. In
relazione alle richieste ed alle motivazioni espresse, la Giunta regionale autorizza le deroghe ai
vincoli di contenimento della spesa.”
In relazione a quanto previsto dai succitati commi 49-51 dell’articolo 14, L.R. 27/2014, occorre
richiamare l’articolo 1, comma 420, della Legge 190/2014 (legge di stabilità 2015) che, a decorrere
dal 1° gennaio 2015, pone i seguenti divieti alle Province delle Regioni a statuto ordinario 234:
a) di ricorrere a mutui per spese non rientranti nelle funzioni concernenti la gestione dell’edilizia
scolastica, la costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale
ad esse inerente, nonché la tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza;
b) di effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza;
c) di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato, anche nell’ambito di procedure di mobilità;
d) di acquisire personale attraverso l’istituto del comando. I comandi in essere cessano alla naturale
scadenza ed è fatto divieto di proroga degli stessi;
e) di attivare rapporti di lavoro ai sensi degli articoli 90 e 110 del Tuel di cui d.lgs. 267/2000 e s.m.i.
– I rapporti in essere ai sensi del predetto articolo 110 cessano alla naturale scadenza ed è fatto
divieto di proroga degli stessi;
f) di instaurare rapporti di lavoro flessibile di cui all’articolo 9, comma 28, del D.L. 78/2010, conv.
in L. 122/2010, e s.m.i.;
g) di attribuire incarichi di studio e consulenza.
In forza di quanto previsto dalla normativa regionale, nel mese di gennaio 2015 l’UPI, in nome e
per conto della quattro Province della regione, ha chiesto deroghe per l’esecuzione di spese
rientranti nelle voci di cui alle lettere b), f), g) del succitato comma 420 dell’articolo 1 della
L.190/2014. Con deliberazione n. 142 del 30 gennaio 2015, la Giunta regionale ha autorizzato quasi
la totalità delle deroghe, fermi restando comunque i limiti di spesa previsti dalla vigente normativa
statale per gli Enti locali, riferiti alle medesime tipologie di spesa per l’anno 2015. La Giunta si è
infine riservata di rinviare a successivo atto deliberativo le determinazioni sulle richieste di deroga
ai vincoli e ai divieti alle spese delle Province in materia di assunzione di personale con contratto di
lavoro a tempo determinato, con riferimento a posizioni non fungibili attraverso le risorse già
esistenti.
234 Normativa applicabile anche alle province del Friuli Venezia Giulia ai sensi dell’articolo 14, comma 49, L.R.27/2014.
560
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Con ulteriori n. 11 deliberazioni adottate sino al 20 marzo 2015 235 , la Giunta regionale ha
autorizzato ulteriori deroghe al divieto di effettuazione di spese, a seguito di specifiche richieste
formulate dalle singole Province. Dette deroghe riguardano spese afferenti:
- all’acquisizione di personale in comando e all’attivazione di rapporti di lavoro [lett. d), e), f) art.
1, comma 420, L. 190/2014];
- al ricorso ai mutui [lett. a) del comma 420], fermi restando il rispetto degli obblighi derivanti dal
Patto di stabilità interno di cui all’articolo 12 della L.R. 17/2008 e l’obbligo del pareggio di bilancio
a partire dal 2016, ai sensi del Capo IV della L. 243/2012;
- all’attribuzione di incarichi di studio e consulenza [lett. g) del comma 420].
14.2.6 Riorganizzazione della regione per l’esercizio di funzioni provinciali
Un primo importante esempio di disciplina di funzioni trasferite dalle Province riguarda
l’organizzazione dei servizi per l’impiego e di disciplina delle funzioni già provinciali in materia di
lavoro. La legge regionale 29 maggio 2015 n. 13 fissa al 1° luglio 2015 l’avvio delle nuove funzioni
assunte dalla regione. A tal fine si procede anche ad una ulteriore modifica dell’apparato
amministrativo ed organizzativo della regione stessa con la creazione o meglio la reviviscenza
dell’agenzia regionale del lavoro, istituita non più in forma di ente autonomo bensì di integrazione
della struttura regionale del lavoro.
La legge regionale 13 segna quindi una ennesima tappa della gestione della importante e delicata
materia dei servizi per l’impiego che lo Stato aveva delegato alla Regione con il D.Lgs. 16/9/1996 n.
514 e che la Regione, dopo un primo periodo di gestione diretta, aveva poi a sua volta assegnato
alle amministrazioni provinciali per recuperarla ora nuovamente alla propria competenza. Non
meno travagliata appare la vicenda, connessa e parallela, relativa alla altalenante sorte riservata
all’ Agenzia del lavoro che, nel corso degli stessi anni, è passata attraverso la sua istituzione, la
successiva soppressione ed ancora la sua reviviscenza (basti ricordare l’art 13 della LR 32/1985 di
istituzione dell’Agenzia del lavoro e l’art. 86 della LR 1/98 relativo alla sua soppressione, l’art. 26
235 Le deroghe sono state concesse: - alla Provincia di Gorizia con le deliberazioni n. 327 del 27 febbraio 2015, n. 505 del 20 marzo 2015; - alla Provincia di Pordenone con le deliberazioni n. 452 del 13 marzo 2015, n. 504 del 20 marzo 2015; - alla Provincia di Trieste con la deliberazione n. 437 del 13 marzo 2015; - alla Provincia di Udine con le deliberazioni n. 171 del 30 gennaio 2015, n. 328 del 27 febbraio 2015, n. 434, n. 435 e n. 436 del 13 marzo 2015, n. 503 del 20 marzo 2015;
561
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
della LR 1/1998 istitutivo dell’Agenzia regionale per l’impiego e l’art. 4, comma 7, della LR 3/2002
di soppressione della medesima, l’art. 9 della LR 18/2005 istitutivo dell’Agenzia regionale del
lavoro e l’art. 14 della LR 16/2012 che ha sancito l’ennesima soppressione della stessa, e, da ultimo,
l’art. 1 della LR 13/2015 che sancisce appunto la nascita dell’Agenzia regionale per il lavoro) :
scelte disomogenee che dimostrano un difetto di programmazione e una incertezza sulla “missione”
regionale, quale ente di legislazione e di guida o al contrario di diretta attività gestoria.
14.2.7 La riforma dei Comuni. Unioni e forme associative nella legislazione nazionale dal 1990 ad oggi.
La questione dell’associazionismo fra enti locali emerge per la prima volta, nel dopoguerra, con
l’entrata in vigore della Legge 8 giugno 1990, n. 142, sull’ordinamento delle Autonomie locali.
Si trattò di una riforma autentica e necessaria, consistita nel pieno adeguamento della disciplina
degli Enti territoriali locali (Comuni e Province) al disposto costituzionale: in precedenza, infatti,
l’articolo 5 – che “riconosce e promuove le autonomie” – non aveva trovato attuazione, residuando
una disciplina settoriale risalente all’epoca pre-costituzionale. A Comuni e Province venne
riconosciuto un ampio margine di autonomia, anche statutaria; il Capo VIII (artt. 24-27)
prevedeva altresì il rinnovo/potenziamento delle forme associative. A quelle già esistenti – i
Consorzi di servizi (art. 25) e le meno impegnative Convenzioni (art. 24) – venivano infatti aggiunti
due nuovi istituti: l’Accordo di programma – finalizzato all’ideazione ed attuazione di opere,
interventi e programmi di intervento coinvolgenti vari livelli istituzionali (art. 27) – e l’Unione di
Comuni (art. 26). Nel Capo VIII non trovarono invece spazio le Comunità montane, che
rappresentano a rigore una species del genus Unione: ad esse vennero dedicati i due articoli del
Capo IX.
Scorrendo la norma di allora, si osserva che l’Unione rappresentava una possibilità per i c.d. piccoli
Comuni (fino a 5.000 abitanti) e che ad essa poteva aderire un solo Comune di popolazione
superiore (fino a 10.000 abitanti); si prevedeva che, salve le deroghe decise di comune accordo dagli
Enti interessati, gli organi dell’Unione (Presidente, Giunta e Consiglio) venissero eletti secondo le
modalità fissate per i Comuni di popolazione pari a quella dell’Unione. La durata dell’Unione non
poteva eccedere il decennio.
I principi erano dunque i seguenti: piena facoltatività della scelta, propedeuticità dell’istituto alla
successiva fusione degli enti interessati, promozione regionale delle Unioni con il riconoscimento di
562
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
contributi aggiuntivi rispetto a quelli spettanti ai Comuni – la normativa di riferimento restava
comunque quella statale. In sintesi l’Unione veniva concepita come un traguardo intermedio sulla
strada della fusione, in seguito alla quale più Comuni piccoli (sotto i mille abitanti) avrebbero dato
vita ad una nuova entità di maggiori dimensioni. La differenza fra Unione e fusione di Comuni è
ben chiarita dal legislatore nazionale: la prima è una forma temporanea di gestione associata di
funzioni, una sorta di prova studiata per portare, entro qualche anno, all’unificazione definitiva.
La fusione, incentivata con l’erogazione di risorse premiali, è invece la nascita di un nuovo Comune
in luogo dei precedenti: richiede il consenso delle popolazioni interessate ed una legge regionale ad
hoc (art. 133, 2° comma, Cost.). Il legislatore del ’90 si preoccupa che le garanzie democratiche
siano rispettate: la legge regionale può difatti prevedere (art. 12 della 142) l’istituzione di municipi
nei territori delle comunità “assorbite”; tocca allo Statuto del nuovo Comune regolare l’elezione
diretta di un prosindaco e di due consultori da parte dei cittadini residenti nel municipio. Le
competenze municipali, affini a quelle delle circoscrizioni, comprendono la gestione dei servizi di
base ed eventuali altre funzioni delegate dal Comune.
Sebbene all’epoca non si parli ancora dei principi, di matrice europea, di sussidiarietà,
differenziazione e adeguatezza, la logica dell’intervento è chiara: ci si propone di garantire servizi
adeguati alle comunità – servizi non erogabili, si opina, da organizzazioni comunali sprovviste di
mezzi adeguati, perché minuscole – senza peraltro sacrificare le esigenze della rappresentatività
democratica.
L’esperienza degli anni ’90 evidenzia il modesto successo dell’istituto dell’Unione, per via della
scarsa propensione dimostrata dalle collettività locali (gelosissime della propria autonomia) nei
confronti dell’inevitabile fusione; si corre così ai ripari, mutando impostazione: il legislatore, pur
seguitando a prediligere la fusione (e ad assicurare maggiori vantaggi economici a chi decide di
fondersi), mostra di considerare comunque sufficiente, ai fini dell’efficienza amministrativa,
l’Unione, che acquisisce una sua stabilità. La Legge 3 agosto 1999, n. 265, rimuove il limite
massimo di durata che, come anticipato, era decennale: viene così meno l’elemento della
propedeuticità, e si inizia a mettere in forse pure quello della facoltatività, proprio a seguito
dell’ingresso nell’ordinamento italiano del principio di sussidiarietà verticale (Legge 15 marzo 1997,
n. 59 “Bassanini 1”). Al legislatore regionale viene affidato il compito di individuare per ogni
funzione comunale un ambito ottimale di esercizio, sulla base di criteri predeterminati: ai Comuni
tocca associarsi in qualche modo e, in caso di inerzia, spetterà alla Regione intervenire con propri
poteri sostitutivi.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Segue, nel 2001, la Riforma del Titolo V della Costituzione, foriera di innovazioni (e controversie):
il nuovo articolo 114 pone Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato sullo stesso
piano, quali Enti costitutivi della Repubblica, ma soprattutto l’articolo 117 tace sulle competenze
in materia di ordinamento degli Enti locali. Le Regioni ritengono che, non essendo stato
ricompresa fra le competenze esclusive dello Stato (art. 117, 2° comma) né fra quelle concorrenti
(3° comma), la disciplina dell’ordinamento di Comuni e Province sia riservata a loro; emergono
tuttavia anche altri problemi sistematici. La pari dignità assicurata dall’articolo 114 include ma -
al contempo - esclude: Unioni e forme associative in genere, proprio perché non menzionate, non
possono considerarsi Enti locali territoriali autonomi, titolari di funzioni proprie – l’unica strada
per affidare loro competenze è quella del trasferimento o della delega. Ci si pone un ulteriore
interrogativo, circa la legittimità costituzionale di un associazionismo imposto ad Enti, come i
Comuni, la cui autonomia è stata potenziata e che già dall’articolo 5 Cost. vengono “riconosciuti”
come preesistenti all’ordinamento statale. Quest’ultimo tema, controverso ma mai affrontato dalla
Consulta, ha destato particolare attenzione fra gli studiosi, le cui conclusioni sono le seguenti: i
principi costituzionali di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione (e buon andamento)
giustificano una ragionevole compressione dell’autonomia locale, ma un totale svuotamento di
funzioni sarebbe illegittimo – la riduzione del Comune, per piccolo che sia, a guscio vuoto
risulterebbe violativa della Costituzione repubblicana.
A contrapporre a più riprese Stato e Regioni sarà invece la questione, assai concreta, del riparto di
legislazione: in un primo momento (inter alia v. sent. 244 e 456 del 2005) la Corte Costituzionale dà
ragione agli Enti periferici, dichiarando l’illegittimità delle norme statali concernenti le Comunità
montane. L’argomento della Corte è il seguente: al Parlamento spetta legiferare in materia di leggi
elettorali, organi di governo e funzioni fondamentali, “ma solo con riferimento agli enti citati dalla
Carta fondamentale”; la regolamentazione delle forme associative è per conseguenza demandata al
legislatore regionale.
Successivamente emergono nuove esigenze: fra il 2007 e il 2008 scoppia la crisi dei mutui subprime
americani, e presto il contagio si diffonde all’Eurozona; diventa così inevitabile che tali eventi di
natura finanziaria si riflettano anche sui rapporti istituzionali tra i soggetti dell’ordinamento,
stanti le pressanti necessità di contenimento della spesa pubblica ai vari livelli, che il Governo
attua con le c.d. “manovre” imposte al sistema delle Autonomie. Chiamato a pronunciarsi su alcuni
commi dell’articolo 2 della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 – che i ricorrenti regionali giudicano
invasivi delle proprie competenze, di nuovo in materia di Comunità montane – il Giudice
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
costituzionale (sent. 237/2009), da un lato, dichiara “infondata la q.l.c. dell'art. 2, commi 17 e 18, l.
24 dicembre 2007 n. 244, nella parte in cui prevede che le Regioni, al fine di concorrere agli
obiettivi di contenimento della spesa pubblica, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della
stessa legge, “provvedono con proprie leggi, sentiti i consigli delle autonomie locali, al riordino
della disciplina delle comunità montane”, ad integrazione di quanto previsto dall'art. 27 d.lg. 18
agosto 2000 n. 267, in modo da ridurre a regime la spesa corrente per il funzionamento delle
comunità montane stesse per un importo pari almeno ad un terzo della quota del fondo ordinario di
cui al 16° comma, assegnata per l'anno 2007 all'insieme delle comunità montane presenti nella
regione, e fissa alcuni "indicatori" di cui la Regione deve tenere conto, in riferimento agli art. 117,
118 e 119 cost.”, dall’altro censura la previsione (comma 20) che fa discendere dal mancato
adempimento del legislatore regionale “la cessazione dell'appartenenza alle comunità montane di
determinati Comuni e la soppressione automatica delle comunità che vengono a trovarsi nelle
condizioni previste dalla medesima disposizione.”
La Corte motiva la propria decisione, solo parzialmente favorevole alle Regioni, chiamando in
causa il principio di coordinamento della finanza pubblica (materia concorrente), che consente una
parziale attrazione della tematica de qua nell’orbita statale. Il legislatore nazionale deve tuttavia
rispettare precisi vincoli: la competenza a dettare i principi non può tradursi in un’ingerenza nelle
scelte di dettaglio, di spettanza regionale: “le norme statali che fissano limiti alla spesa delle
Regioni e degli enti locali possono qualificarsi princìpi fondamentali di coordinamento della
finanza pubblica alla seguente duplice condizione: in primo luogo, che si limitino a porre obiettivi
di riequilibrio della medesima, intesi nel senso di un transitorio contenimento complessivo, anche se
non generale, della spesa corrente; in secondo luogo, che non prevedano in modo esaustivo
strumenti o modalità per il perseguimento dei suddetti obiettivi (sentt. nn. 289 e 120 del 2008, 139
del 2009)”.
La chiara distinzione fra principi e norme di dettaglio entra in crisi nel decennio attuale, a causa
della più pressante emergenza economica. Nelle sentenze n. 22 e 44/2014 la Corte si allontana dal
consolidato orientamento sul tema, pronunciandosi su alcune norme del D.L. 6 luglio 2012, n. 95
(Spending review del Governo Monti) relative proprio alle Unioni di Comuni. La Corte respinge la
pretesa politica, proveniente dalla parte statale, che lo “stato di crisi” possa giustificare, di fatto,
una deroga al riparto di competenze, ma perviene comunque a conclusioni considerate dai
commentatori, in buona parte, opinabili: le modifiche puntuali al testo dell’articolo 32 del TUEL
sarebbero “orientate finalisticamente al contenimento della spesa pubblica, siccome poste da un
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
provvedimento di riesame delle condizioni di spesa e con contenuti armonici rispetto all'impianto
complessivo della rimodulazione delle "unioni di Comuni", sicché opera il titolo legittimante della
competenza in materia di "coordinamento della finanza pubblica", di cui al comma 3 dell'art. 117
cost., esercitata dallo Stato attraverso previsioni che si configurano come principi fondamentali e
non si esauriscono in una disciplina di mero dettaglio (sent. n. 22).” In maniera ancora più esplicita
– nella successiva sentenza n. 44 – la Consulta chiarisce, tra l’altro, che il potere sostitutivo statale
in materie di competenza regionale e la stessa dettagliatissima disciplina introdotta dal D.L. 13
agosto 2011, n. 138, sono pienamente legittimi in quanto – nel primo caso – “la norma censurata è
finalizzata ad assicurare che i principi fissati dal legislatore statale non restino inattuati, così
compromettendo le prospettive di risanamento del bilancio pubblico e causando una violazione
della normativa comunitaria”; nel secondo, “la normativa statale impugnata è finalizzata al
contenimento delle spese dei piccoli Comuni, costituente principio di coordinamento della finanza
pubblica”.
In definitiva, l’astratto richiamo a sentenze precedenti non può nascondere il fatto che specifiche
disposizioni assurgono, nella lettura della Corte, al rango di “principi”; l’esigenza di “contenimento
della spesa pubblica” autorizza il legislatore statale a scendere nel dettaglio: si assiste, nella
sostanza, ad un’anticipata inclusione del coordinamento della finanza pubblica tra le materie
esclusive, mutamento che dovrebbe venire consacrato dal Parlamento nella versione del Titolo V
attualmente in discussione. Alle Regioni resta l’eventuale disciplina di forme associative fra Enti
con popolazione superiore ai 5.000 abitanti (3.000 nelle zone montane).
Si noti incidentalmente che il moltiplicarsi delle pronunce consegue all’attivismo del legislatore
nazionale in materia ed alla resistenza da parte delle Regioni ad interventi legislativi dettati e
giustificati con l’emergenza ma, nel contempo, sempre più lontani e difformi dai criteri di riparto
delle competenze tra Stato e Regioni sino ad allora ritenuti pacifici e consolidati.
Dal 2010 la disciplina delle forme associative è stata più volte modificata, e quasi sempre con
decreti legge rispondenti alla logica dell’emergenza.
Il Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78 – convertito nella L. 122 – introduce definitivamente
l’obbligo di gestione in forma associata delle “funzioni fondamentali” per i Comuni fino a 5.000
abitanti (3.000 in zone montane): la scelta è limitata fra gli strumenti dell’Unione e quello – meno
invasivo, ma non favorito dal legislatore – della Convenzione. Si tenga presente che dette funzioni
fondamentali erano state individuate appena un anno prima dalla Legge n. 42/2009.
Il Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138 (manovra estiva Tremonti bis, convertita in L. 148) va
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
oltre, creando il nuovo istituto delle “Unioni di Comuni speciali”. L’articolo 16 spoglia i Comuni
fino a 1.000 abitanti di tutti i servizi e le funzioni in favore della costituenda Unione speciale; negli
Enti originari si prevede altresì la soppressione della Giunta. I Consigli comunali sono comunque
esautorati da qualsiasi decisione, che passa al Consiglio dell’Unione, formato da tanti Sindaci
quanti sarebbero i consiglieri in carica in un Ente locale di pari dimensioni. Nel nuovo organo le
minoranze non sono dunque rappresentate, e teoricamente persino il Sindaco di un Comune
potrebbe risultare escluso dall’assemblea, ove il numero degli Enti obbligati a partecipare sia
maggiore di quello dei consiglieri ammessi dalla legge. Presidente e Giunta dell’Unione vengono
scelti sulla base di meccanismi di elezione indiretta, senza la partecipazione della cittadinanza.
I problemi di compatibilità con gli articoli 5 e 114 Cost. non vengono sollevati; l’anno seguente il
già citato D.L. 95 consente ai Comuni piccoli di optare per l’Unione ordinaria (art. 32 TUEL), ma
non cancella l’istituto speciale. L’articolo 19, comma 1 riformula i principi fondamentali, meglio
esplicitandoli rispetto a prima. Si tratta di: a) organizzazione generale dell’amministrazione,
gestione finanziaria e contabile e controlli; b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse
generale di ambito comunale, TPL compreso; c) catasto; d) pianificazione urbanistica di ambito
comunale a partecipazione a quella di ambito sovra comunale; e) pianificazione comunale di
protezione civile; f) organizzazione e gestione ciclo dei rifiuti; g) progettazione e gestione sistema
locale dei servizi sociali; h) edilizia scolastica; i) polizia municipale e polizia amministrativa locale;
l) stato civile ed altre competenze statali (v.). Il decreto riscrive poi l’articolo 32 del TUEL,
estendendo alla generalità delle Unioni il particolare criterio previsto per le Unioni “speciali”: la
composizione del Consiglio dell’Unione è parametrata alla popolazione della stessa, con la
possibilità, dunque, che una comunità non trovi, in seno all’assemblea, rappresentanza politica.
In attesa della riscrittura del Titolo V interviene l’ultimo provvedimento riformatore, contenuto
appunto nella Legge 7 aprile 2014, n. 56 (c.d. Riforma Delrio). Merita sottolineare il fatto che
finalmente, dopo una serie amplissima di decreti legge, questa volta è il Parlamento a legiferare su
una materia che richiede attenta ponderazione; per il resto, la disciplina – incentrata sulle Città
metropolitane – dedica particolare attenzione alla materia delle Unioni di Comuni. In relazione alle
osservazioni dianzi rappresentate, appaiono ora senz’altro positive le scelte di cancellare le Unioni
speciali, palesemente incostituzionali, e di riformulare l’articolo 32, attribuendo allo Statuto
dell’Unione la quantificazione dei consiglieri e garantendo la presenza delle minoranze.
L’impianto della riforma appare ora rispondere esplicitamente a due esigenze oggi parimenti
sentite: quella di assicurare alle comunità locali servizi adeguati, in omaggio al principio di
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
sussidiarietà, e dall’altro a comprimere significativamente i costi degli Enti locali.
14.3 La sentenza n. 50/2015 della Corte Costituzionale.
La Legge 56/2014 viene impugnata da 4 Regioni (Lombardia, Veneto, Campania e Puglia), che nei
loro ricorsi eccepiscono l’illegittimità costituzionale di 58 commi dell’articolo 1.
L’analisi della sentenza è importante ai fini che qui interessano in quanto, e come già rilevato,
stante la sostanziale coincidenza tra le scelte nazionali e quelle regionali (L. 56/2014 e L.R.
26/2014), le decisioni della Consulta sono, se non in via formale, in ogni caso estensibili alla
Regione.
Buona parte delle censure si appuntano sulle norme in materia di istituzione e disciplina delle Città
metropolitane – principale oggetto dell’intervento normativo – ma vengono impugnate pure alcune
disposizioni in tema di Unioni e fusioni di Comuni (co. 4, 105, 106, 117, 124, 130 e 133).
Sotto il primo profilo – che non riguarda direttamente questo lavoro, visto che al momento non si
prevede, in Friuli Venezia Giulia, l’istituzione di un’Area/Città metropolitana – ci si limita a
rilevare che la Corte, nel dichiarare infondate tutte le questioni, approfondisce la tematica del
“modello di governo di secondo grado, caratterizzato totalmente da organi elettivi indiretti”, che i
ricorrenti affermano “in contrasto con il principio della rappresentanza politica democratica e con
quello della sovranità popolare”, nonché con i principi di rappresentatività e democraticità. In
particolare, viene richiamata la Carta europea dell’autonomia locale, che prevede l’elezione diretta
di almeno un organo dell’Ente, e la cui violazione determinerebbe l’incostituzionalità della norma
per contrasto con l’articolo 117, 1° comma.
Nella sentenza n. 50/2015, oggetto di importanti commenti della dottrina, la Consulta si mostra di
diverso parere. Dopo aver premesso che il documento ha “natura di mero indirizzo”, e non vincola
di conseguenza in alcun modo il legislatore nazionale, il giudice costituzionale offre la propria
interpretazione all’espressione “freely elected”, contenuta nella Carta medesima, giungendo alla
conclusione che la formula “va intesa nel senso sostanziale della esigenza di una effettiva
rappresentatività dell’organo rispetto alle comunità interessate”, esigenza che si sostiene soddisfatta
dalla “possibilità di una elezione indiretta, purché siano previsti meccanismi alternativi che comunque
permettano di assicurare una reale partecipazione dei soggetti portatori degli interessi coinvolti.” Tali
meccanismi sarebbero garantiti, ad avviso delle Corte, dal necessario collegamento fra la qualità di
membro dell’assemblea di secondo grado e l’attuale titolarità, da parte del soggetto, di una
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
determinata carica elettiva.
Anche per quanto concerne le Unioni, la Corte esclude la paventata invasione delle competenze
regionali da parte dello Stato centrale. Dalla prima osservazione secondo cui le Unioni non
costituiscono, “al di là dell’impropria definizione sub comma 4 dell’art. 1, un ente territoriale ulteriore
e diverso rispetto all’ente Comune”, bensì mere “forme istituzionali di associazione tra Comuni per
l’esercizio congiunto di funzioni o servizi di loro competenza”, si fa derivare l’inclusione della
disciplina nella materia esclusiva statale di cui all’art. 117, 2° comma, lett. p), che così recita:
legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città
metropolitane.
Si nota un diverso indirizzo rispetto al 2005/2006, quando si sostenne che l’esclusiva statale in
materia di organi, elezioni e funzioni fondamentali riguardasse solo gli Enti citati in Costituzione,
non le forme associative e i loro contenuti (che restavano di competenza regionale).
Nel paragrafo successivo della sentenza si legge: “Per altro verso, le riferite disposizioni - in quanto
introducono misure semplificatorie volte al contenimento della spesa pubblica (intervenendo sugli
organi, sulla loro composizione, sulla gratuità degli incarichi e sul divieto di avvalersi di una
segreteria comunale) - oltre che al conseguimento di obiettivi di maggiore efficienza o migliore
organizzazione delle funzioni comunali, riflettono anche principi fondamentali di coordinamento della
finanza pubblica, non suscettibili, per tal profilo, di violare le prerogative degli enti locali (ex plurimis,
sentenze n. 44 e n. 22 del 2014, n. 151 del 2012, n. 237 del 2009).” Da ciò appare possibile trovare
conferma di quanto precedentemente osservato, e più precisamente che l’obiettivo della riforma di
oggi non è più solamente quello di migliorare l’efficienza ma anche e soprattutto quello di
contenere i costi degli Enti locali.
Segue, a proposito delle fusioni, una distinzione, giuridicamente assai ardita, fra la fusione di
Comuni – che, si ammette, “sarebbe senza dubbio di competenza regionale” – e “l'incorporazione in
un Comune esistente di un altro Comune, e cioè una vicenda (per un verso aggregativa e, per altro verso,
estintiva) relativa, comunque, all'ente territoriale Comune, e come tale, quindi, ricompresa nella
competenza statale nella materia «ordinamento degli enti locali», di cui all'art. 117, secondo comma,
lettera p), Cost.”
Nel complesso, la sentenza 50 (che respinge tutte le censure di incostituzionalità) non si discosta
dalle due pronunce dell’anno prima, confermando una crescente attenzione della Corte nei
confronti della situazione economica del Paese, il cui risanamento – sul piano giuridico – si
programma e si attua attraverso l’esercizio del coordinamento della finanza pubblica.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
L’indirizzo seguito dalla Consulta trova corrispondenza nella proposta parlamentare di inserire nel
nuovo articolo 117, secondo comma, lett. p) una riserva di legge statale in merito alle “disposizioni
di principio sulle forme associative dei Comuni”, che vengono così costituzionalizzate.
14.4 La Legge regionale n. 26/2014: una riforma in costante evoluzione.
Completata l’analisi delle disposizioni della L.R. 26/2014 concernenti le Province, peraltro in
numero piuttosto limitato rispetto alla legge, nel presente paragrafo si analizzano le soluzioni
adottate dal legislatore nazionale per la riforma dell’istituto “Comune” e per le nuove Unioni
Territoriali Intercomunali da formare nel Friuli Venezia Giulia.
La L.R. 26/2014, benché approvata al termine di un iter lungo e travagliato, a pochi mesi dalla sua
entrata in vigore ha già formato oggetto di corposi ritocchi.
Per tale ragione, piuttosto che limitarsi alla descrizione dell’articolato, appare interessante
soffermarsi sull’evoluzione che esso ha subito, attraverso l’esame da parte del Consiglio, la sua
definitiva trasformazione in legge e le ulteriori recenti modifiche.
Sulla base della competenza esclusiva riconosciuta dall’art. 4 dello Statuto, non è la prima volta
che il legislatore tenta di dettare una disciplina organica e tendenzialmente onnicomprensiva della
materia (si rammenti la L.R. n. 1/2006, istitutiva degli ASTER/Ambiti di sviluppo territoriale).
Da un punto di vista generale si osserva che la riforma di fine 2014 ha voluto proporsi come un
modello per le altre Regioni (perlomeno quelle a Statuto speciale), prevedendo importanti
innovazioni quantitative e qualitative rispetto agli schemi delineati dal TUEL e agli interventi,
spesso adottati in via d’urgenza, susseguitisi nell’ultimo lustro.
Riassumendo l’iter della riforma, nella bozza di inizio autunno e nel successivo DDL di ottobre
(rispettivamente di 40 e 43 articoli, poi quasi raddoppiati nel testo finale) si prevedeva la rapida
approvazione, da parte della Giunta, di un Piano di riordino territoriale destinato a condurre alla
suddivisione del territorio in Unioni comunali con popolazione non inferiore ai 40 mila abitanti (30
mila per le zone montane), create d’autorità sulla base di requisiti di legge. Non tutti i criteri
apparivano chiarissimi: la «compatibilità con il territorio delle Aziende per l’assistenza sanitaria»
poteva intendersi come “coincidenza territoriale” con le aziende, operative dal prossimo anno,
oppure come “coerenza” (in seguito il legislatore esplicitò l’accoglimento della seconda opzione).
Al di là delle dimensioni (veniva fissata una soglia minima molto alta, considerata anche la
570
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
contenuta dimensione della regione), le U.t.i. si discostavano notevolmente dall’omologo istituto
disciplinato dall’art. 32 del Testo Unico: in primo luogo, gli organi politici venivano ridotti a due –
Presidente ed Assemblea -, visto che l’«Ufficio di presidenza con funzioni esecutive» era
facoltativamente istituibile nelle sole Unioni composte da almeno dieci Comuni (poi anche in quelle
con più di 100 mila abitanti); a ciò si aggiungeva la previsione che l’Assemblea fosse formata
esclusivamente dai Sindaci degli Enti partecipanti; non veniva quindi garantita la rappresentanza
delle minoranze 236 ed ai voti dei Sindaci/consiglieri era riconosciuto un peso rapportato alle
dimensioni del Comune. Nella prima stesura si assegnava all’amministratore di un Ente sotto i 3
mila abitanti un unico voto, al Sindaco di una cittadina fino a 10 mila abitanti due ecc., fino a
giungere ai nove spettanti ai capoluoghi provinciali. In seguito i numeri muteranno a beneficio
delle grandi città.
Quanto agli organi dell’Unione non era prevista sin dall’origine alcuna elezione diretta, bensì la
nomina da parte di altri amministratori o direttamente ad opera del legislatore.
Le funzioni destinate all’Unione venivano parzialmente ricalcate su quelle indicate dal D.L.
95/2012 già citato, ma si assisteva ad uno sdoppiamento: alcune - organizzazione generale
dell’amministrazione, organizzazione e gestione di servizi pubblici e sociali, edilizia scolastica,
polizia locale, attività produttive, protezione civile e raccolta rifiuti - cambiavano semplicemente
titolare, altre - opere pubbliche, espropriazioni, riscossioni tributi, energia, pianificazione
territoriale e centrale unica di committenza - restavano formalmente in capo all’Ente comunale,
con l’obbligo però di avvalersi, per la gestione, degli uffici dell’Unione, destinati ad assorbire gli
organici comunali (il personale segue le funzioni).
Inoltre la Regione e le Unioni erano chiamate ad ereditare le funzioni delle Province destinate,
come si è detto, alla soppressione e conservate provvisoriamente come Enti di area vasta. Una
caratteristica dell’impianto normativo, che sarebbe emersa nel corso dell’iter, era inoltre
l’estensione dei meccanismi associativi a tutti i Comuni, compresi quelli di maggiori dimensioni,
colpiti da pesanti sanzioni – in termini di tagli dei trasferimenti – nell’evenienza di mancata
adesione.
In sede di Commissione consiliare il testo del DDL 68 ha subito rilevanti modifiche, che non ne
hanno tuttavia stravolto l’impianto.
Nel Titolo I si sottolinea la centralità del Comune nel sistema regionale degli Enti locali e viene
precisato che le Unioni sono «orientate al soddisfacimento dei bisogni del cittadino». Più 236 Malgrado le diverse dimensioni, è possibile cogliere un’evidente somiglianza fra le u.t.i. e le unioni speciali previste dal D.L. 138/11.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
significativo l’allungamento dei tempi previsti per il perfezionamento del piano di riordino
territoriale (Titolo II): la Commissione quasi li raddoppia (da 90 a 150 giorni per l’approvazione
definitiva da parte della Giunta). I criteri su cui basarsi non subiscono invece mutamenti, a parte
una specificazione in merito alla «integrazione istituzionale», ricollegabile (anche) a «precedenti
forme associative o convenzioni». Viene esplicitato che per compatibilità con il territorio delle
A.A.S. si intende coerenza, mentre il mancato recepimento delle proposte comunali ad opera della
Giunta dovrà essere motivato in modo particolarmente adeguato nei territori di insediamento della
minoranza slovena.
Per quanto concerne le fusioni, la disciplina viene integrata e completata riconoscendo un premio
quinquennale ai Comuni che si fonderanno (300 mila euro annui per i nuovi Comuni fino a 5.000
abitanti, 400 per quelli fino a 15.000, 500 per quelli con popolazione superiore; dopo il triennio la
“gratifica” si dimezza).
Per l’ordinamento delle Unioni (Titolo III) cambiano alcuni particolari ma continuano a non essere
previste una rappresentanza delle minoranze in Assemblea e poteri qualificanti in capo ai consigli
comunali Nel contempo si stabilisce però la possibilità di istituire Commissioni intercomunali
consultive e “Subambiti”, simili ai vecchi municipi, con al vertice una Conferenza dei Sindaci
coinvolti: le conseguenti decisioni rimangono comunque di competenza dell’Assemblea dell’Unione.
Al Titolo IV vengono disciplinate le funzioni: le competenze proprie delle UTI e quelle “in
cogestione” (ex art. 21) vengono disarticolate, nel senso che alcune dovranno essere esercitate
dall’Unione già a partire dal 1° gennaio 2016, per altre si rinvia di un ulteriore anno (agli Enti
viene concessa una limitata libertà di stabilire le tempistiche, ma il 1° gennaio 2017 l’Unione avrà
tutte le competenze indicate). Nel secondo gruppo trova ora posto anche l’edilizia privata,
mancante nel testo giuntale. E’ disposto un allungamento dei tempi pure per il trasferimento di
funzioni provinciali e si procrastina la soppressione delle Comunità montane: rispetto alla proposta
iniziale la legge prevede opportunamente una generale dilatazione dei termini.
Il Titolo VI, dedicato alla finanza locale, si espande notevolmente nel testo definitivo grazie
all’istituzione della Centrale unica di committenza regionale per l’acquisto di beni e servizi a favore
di A.R. ed Enti locali, incaricata – oltre che di attività di consulenza – della redazione di accordi e
convenzioni quadro (queste ultime obbligatorie per gli Enti, chiamati poi a stipulare
autonomamente i contratti di appalto).
Da segnalare ancora, considerato il particolare contesto regionale, che il testo definitivo, approvato
dall’Aula consiliare il 26 novembre, contiene un’interessante modifica riguarda le garanzie per la
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
minoranza slovena: si annuncia – in caso di necessità – una ridefinizione delle «perimetrazioni degli
ambiti territoriali delle Aziende per l’assistenza sanitaria».
Per quanto riguarda gli Organi delle Unioni, secondo il testo definitivo la Giunta-Ufficio di
Presidenza potrà essere istituita, oltre che nell’ipotesi di Unione risultante da più di dieci Comuni,
anche in quella di popolazione complessiva di almeno 100 mila abitanti.
Viene inoltre meglio delineata la procedura per la scelta del Direttore dell’Unione, previa selezione.
Particolarmente rimarchevole è la costituzione di Assemblee di comunità linguistica (friulana,
slovena e tedesca) mediante la stipula di convenzioni tra Sindaci. Progetti di legge e schemi di atti
in materia di salvaguardia dei diritti delle minoranze saranno approvati previa consultazione di
dette Assemblee.
Modifiche rilevanti sono state apportate durante l’iter consiliare anche con riguardo delle funzioni
delle U.t.i.: si ricompone la coppia pianificazione-programmazione, la riscossione dei tributi viene
inserita nella cornice dei servizi tributari (introdotti, fra le funzioni miste, anche quelli finanziari e
contabili), ma assai più significativa è la concessione fatta ai Comuni capofila di enti di secondo
livello con oltre 100 mila abitanti, che potranno tenere per sé quattro funzioni proprie dell’Unione
(v. art. 26: solo una comunque fra gestione del personale e coordinamento dell’organizzazione
amministrativa, servizi sociali, polizia locale e attività produttive) e cinque tra quelle altrimenti in
comunione fra ente e Unione (art. 27); per venire incontro alle esigenze della cittadinanza sarà
garantita sul territorio di ciascun Comune la presenza di uno Sportello per il cittadino, con funzioni
informative e di raccordo.
Notevoli cambiamenti sono apportati ai tre Allegati, mentre alcuni termini vengono differiti; le
strade provinciali sono suddivise tra Regione e Unioni/Comuni. Ulteriori norme concernono i
servizi sociali: il testo varato assicura un maggiore coordinamento tra la disciplina degli Enti locali
e i contenuti della recente riforma socio assistenziale, assegnando all’Assemblea dell’Unione
compiti di indirizzo e di alta amministrazione del Servizio sociale dei Comuni.
Il testo definitivo della legge sembra venire incontro alle esigenze dei Comuni maggiori e, in parte,
a quelle delle comunità locali e dei singoli residenti, attraverso l’istituzione dello Sportello per il
cittadino.
La legge 26 ha subito significativi rimaneggiamenti ad opera della Legge regionale 22 maggio 2015,
n. 12, recentemente promulgata. Benché la normativa sia volta in primis a disciplinare il Consiglio
delle Autonomie locali, l’intero Capo II (artt. 22-40) è dedicato a “modifiche e integrazioni” alla
riforma.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Nello specifico, viene introdotto un articolo 4 bis, che prevede – in deroga alla disciplina già
descritta – la costituzione di un’Unione ad hoc per i Comuni già appartenenti alla Comunità
montana corrispondente alla valle del fiume Fella; si sanzionano inoltre (art. 24) ipotizzabili inerzie
dei Comuni in sede di approvazione di atto costitutivo e statuto dell’Unione tramite l’esercizio di
un potere sostitutivo regionale. Altra novità è rappresentata (art. 7 bis della 26) dalla possibilità
per le Unioni di fondersi tra loro, realizzando più vasti agglomerati territoriali; in tema di vere e
proprie fusioni (fra Comuni), invece, si provvede a precisare il livello di premialità previsto per il
nuovo ente (i 300, 400 e 500 mila euro per i primi tre anni diventano un tetto massimo). L’articolo
27, invece, elimina le preesistenti limitazioni alla facoltà di istituire un Ufficio di
presidenza/Giunta, di cui tutte le Unioni, dunque, potranno dotarsi.
Dopo una serie di norme di dettaglio, trova posto – nell’articolo 20 emendato – un relativo
potenziamento dei c.d. Subambiti: il mancato accoglimento da parte delle Unioni delle proposte e
dei pareri espressi dalla Conferenza dei Sindaci dovrà essere “motivato adeguatamente”, ma le
competenze del Subambito, come quelle dei vecchi Municipi, rimangono prevalentemente
consultive.
Le emende agli articoli 26 e 27 riguardano la delicata materia delle funzioni. Con riferimento a
quelle trasferite alle Unioni (art. 26) si prevede una maggior libertà in capo ai Comuni di scegliere
quali competenze conferire all’Unione già nel 2016 (non meno di 5). Nella cinquina dovranno essere
in ogni caso compresi il sistema locale dei servizi sociali e l’elaborazione e presentazione di progetti
a finanziamento europeo. Almeno altre tre funzioni dovranno passare alle Unioni il 1° gennaio
2017; per le restanti si concede ex novo una dilazione al 2018. Per le funzioni da esercitare
avvalendosi degli uffici delle Unioni (art. 27) la scansione temporale è invece fissata direttamente
dal legislatore. Merita sottolineare che l’organizzazione dei SIEG (servizi pubblici) passa dalla
categoria funzioni proprie dell’Unione a quella degli avvalimenti.
Interessante è l’inserimento di un articolo 27 bis, che consente ai Comuni che abbiano deliberato
l’iniziativa per la fusione di esercitare le funzioni di cui all’articolo 27 in forma associata, mediante
convenzioni (anziché utilizzando gli uffici dell’Unione): si tratta di un’apertura sostanziale alle
richieste di maggior flessibilità avanzate dagli Enti locali.
Si nota infine (art. 29 come modificato dall’art. 36 della LR 12) che nelle Unioni con popolazione
superiore ai 100 mila abitanti o (novità) caratterizzate da elevati flussi turistici lo Statuto potrà
prevedere che tre delle funzioni di cui all’articolo 26 e la totalità di quelle di cui all’articolo 27
restino al Comune “capofila”. In tal caso, evidentemente, anche le funzioni obbligatoriamente
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
gestite in forma associata dagli altri Comuni a partire dal 2016 (servizi sociali e programmi europei)
resterebbero di spettanza dei medesimi, fatta salva la necessità di avvalersi degli uffici comuni.
Nel complesso, si tratta di cambiamenti che non toccano i punti essenziali della Legge 26 e non
rimediano ad alcune criticità (retrocessione dei Comuni minori a Enti sostanzialmente consultivi,
perdita di significato delle elezioni locali, penalizzazioni per le comunità locali, specialmente quella
slovena, rischio tangibile di sovrapposizione fra i compiti dei 4 “Enti”), ma che evidenziano la
grande complessità della riforma e, nel contempo, la rilevanza anche politica delle questioni
affrontate. Appare quindi inevitabile che questo comporti da un lato la necessità, l’esigenza e
l’opportunità di modifiche come quelle qui riassunte e dall’altro lato i già annunciati, ed in parte
avviati, contenziosi davanti alla Magistratura amministrativa di cui si dirà nel successivo
paragrafo.
14.5 Le prime fasi dell’attuazione: i piani di riordino territoriale
La LR 26/2014, nel delineare l’assetto istituzionale del territorio nell’ottica di un sistema
policentrico che favorisca la coesione tra le istituzioni del sistema Regione-Autonomie locali,
l’uniformità, l’efficacia e il miglioramento dei servizi erogati ai cittadini, nonché l’integrazione delle
politiche sociali, territoriali ed economiche, evidenzia all’articolo 2, comma 1, il ruolo centrale e
fondante del Comune. Già in questo articolo si rinviene però il richiamo alle unioni territoriali
intercomunali, perno di tutta la riforma. Tuttavia la vera e propria definizione delle Uti si trova
all’articolo 5 che, come già ricordato, le qualifica quali enti locali dotati di personalità giuridica,
aventi natura di unioni di Comuni, istituiti per l'esercizio coordinato di funzioni e servizi comunali,
sovracomunali e di area vasta, nonché per lo sviluppo territoriale, economico e sociale.
Sempre a mente dell’articolo 5, l'Unione ha autonomia statutaria e regolamentare e a essa si
applicano i principi previsti per l'ordinamento degli enti locali e, in quanto compatibili, le norme di
cui all' 32 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 recante la disciplina delle Unioni nel Testo
unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
Fissati sinteticamente i caratteri essenziali, si passa subito alla disciplina delle procedure per
l’attuazione del nuovo assetto istituzionale. Le dimensioni delle Uti sono individuate dal
documento di cui all’articolo 4 della LR 26/2014, ai sensi del quale la Giunta regionale adotta la
proposta del Piano di riordino territoriale per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile che
include tutti i Comuni della Regione.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La proposta di piano è effettuata nel rispetto dei seguenti cinque criteri :
1) contiguità territoriale dei Comuni ricompresi nelle Unioni;
2) limiti demografici minimi (40.000 abitanti per ciascuna Unione ovvero 30.000 se riguardanti
Comuni appartenenti a comunità montane);
3)omogeneità, complementarietà e integrazione delle caratteristiche geografiche, demografiche, di
mobilità, ambientali, economiche, sociali e infrastrutturali;
4) compatibilità con il territorio delle aziende per l’assistenza sanitaria;
5) integrazione istituzionale rappresentata anche da precedenti forme associative o convenzioni.
In applicazione delle disposizioni surrichiamate, la Giunta regionale ha adottato la delibera n. 180
del 4 febbraio 2015 con la quale ha approvato la proposta preliminare dell’anzidetto Piano sulla
scorta di un’analisi socio-economica nonché tenendo conto di un ordine del giorno del Consiglio
regionale teso alla valorizzazione della consolidata esperienza degli ambiti socio assistenziali.
Va segnalato che, per effetto dell’articolo 4 bis, come introdotto dall’articolo 22, comma 1, della
recente LR 12/2015, in deroga ai criteri di cui all’articolo 4, il Piano di riordino territoriale prevede
la costituzione di un’Unione comprendente i Comuni già appartenenti alla Comunità montana del
Canal del Ferro-Valcanale alla luce delle peculiarità geografiche del territorio della valle del fiume
Fella.
La proposta, consistente nella delimitazione territoriale di 17 Unioni ricomprendenti tutti i Comuni
della Regione, dopo aver ottenuto il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali, e dopo
la valutazione di 19 richieste da parte di altrettanti Comuni, non accolte in quanto, si legge,
difformi rispetto ai contenuti dell’articolo 4, comma 4, lettere a) e b), 237 è sfociata
nell’approvazione preliminare del Piano di riordino territoriale di cui alla delibera n. 1056 del 3
giugno 2015 e, dopo il parere facoltativo del Cal ai sensi dell’art. 8 della LR 12/2015, è stata
approvata in via definitiva con delibera n. 1282 del 1 luglio 2015.
Il Piano di riordino individua le seguenti 18 Uti:
1) Unione Giuliana
2) Unione del Basso Isontino
3) Unione dell’Alto Isontino
237 4. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione della deliberazione di cui al comma 1: a) i Comuni di ciascuna istituenda Unione il cui territorio sia confinante con quello di altra Unione e quelli con essi confinanti possono chiedere l'inclusione in un'Unione contermine; b) i Comuni di cui all'articolo 6, comma 2, che non intendono aderire ad alcuna Unione ne danno comunicazione alla Regione; entro i successivi venti giorni gli stessi Comuni trasmettono una relazione nella quale viene delineata la sostenibilità dell'esercizio delle funzioni di cui all'articolo 26, a fronte della riduzione delle risorse di cui all'articolo 42.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
4) Unione del Canal del Ferro – Val Canale
5) Unione dell’Alto Friuli
6) Unione della Carnia
7) Unione del Friuli centrale
8) Unione del Torre
9) Unione del Medio Friuli
10) Unione del Collinare
11) Unione del Natisone
12) Unione della Bassa friulana occidentale
13) Unione della Bassa friulana orientale
14) Unione del Tagliamento
15) Unione delle Dolomiti friulane
16) Unione del Livenza
17) Unione del Sile
18) Unione del Noncello
Le suddette aggregazioni sono state definite all’esito di un’istruttoria riguardante anche ulteriori
richieste di spostamento avanzate da numerosi Comuni, in parte accolte ed in parte respinte.
Una delle argomentazioni utilizzate per motivare il non accoglimento è incentrata su un aspetto
peculiare della LR 26/2014, rafforzato da un’aggiunta introdotta dall’art. 32 comma 1, della LR
12/2015, ovvero la previsione di strumenti di collaborazione convenzionali - tra le Unioni, o tra
queste e singoli Comuni non aderenti - già contemplati e ora consentiti anche nella forma di Uffici
comuni. Pertanto, le convenzioni e gli uffici comuni dovrebbero permettere la gestione coordinata
di funzioni e di servizi di area vasta al di fuori dello stretto perimetro dell’Unione.
Si noti, sotto il profilo procedurale, che, mentre in merito proposta di Piano è prevista
espressamente l’acquisizione del parere del Cal, per quanto concerne il Piano vero e proprio non
sembra sussistere un adempimento analogo. Tuttavia la Giunta regionale ha preferito sottoporre
comunque l’atto al vaglio del Cal .
Sul versante dei destinatari della norma, è doveroso riportare il dissenso espresso da alcuni Comuni
nei confronti dell’assetto disegnato dalle costituende Uti: si rinvengono, infatti, nei vari siti
istituzionali, le delibere di impugnazione da parte degli organi esecutivi innanzi al TAR del Friuli
Venezia Giulia di tutti gli atti e i provvedimenti attuativi della LR 26/2014 adottati dalla Regione
autonoma Friuli Venezia Giulia, ivi compresa la deliberazione della Giunta regionale n. 180/2014.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
A suffragio di tale iniziativa si afferma che le disposizioni contenute nella LR 26/2014
apparirebbero allo stato incostituzionali in quanto lesive dell’autonomia riconosciuta al Comune in
evidente contrasto con i principi sanciti dalla carta Costituzionale, dallo Statuto della Regione
autonoma Friuli Venezia Giulia e della Carta Europea dell’autonomia locale.
A prescindere dall’evoluzione del contenzioso, si osserva che la L. R. 26/2014 prevede comunque
una norma di chiusura, rinvenibile nell’articolo 60, rubricata “Potere sostitutivo”.
Infatti, una volta che il Piano di riordino abbia individuato in via definitiva le Uti, spetta ai
Consigli dei Comuni partecipanti – ai sensi dell’articolo 7, comma 2, su proposta della conferenza
dei Sindaci convocata dal Sindaco del Comune con il maggior numero di abitanti – approvarne
l’atto costitutivo e lo statuto. La mancata presentazione della proposta di atto costitutivo e di
statuto ovvero la mancata approvazione dei medesimi nei termini indicati comporta l’esercizio del
potere sostitutivo di cui all’articolo 60. Tale potere si concretizza in una diffida ad adempiere
impartita dalla Giunta regionale e, in caso di inosservanza, nella nomina di un commissario ad
acta.
Il sistema dispone quindi degli strumenti giuridici per ovviare alle ipotesi di stallo; tuttavia, ove
dovesse verificarsi un ricorso al potere sostitutivo sistematico e generalizzato le cui effettive
dimensioni non sono ad oggi prefigurabili, si potrebbe determinare una situazione di potenziale
criticità che andrebbe considerata alla luce del ruolo che la Costituzione continua a riconoscere
all’autonomia comunale. Anche sotto questo aspetto si conferma quindi la necessità di una
valutazione prudenziale che potrà portare ad un orientamento più fondato solo dopo un periodo
adeguato di sperimentazione. Di conseguenza, va quindi rinviata ad un momento successivo ogni
valutazione sotto il profilo della maggiore efficienza dei servizi e nel contempo,della minore
incidenza dei costi cioè i due obiettivi che la riforma si è prefissa ed ha codificato nelle disposizioni
iniziali recanti le finalità ed i principi della legge.
Particolari obblighi finanziari connessi alle competenze dell’autonomia differenziata.
Rinviando ad altra parte della relazione l’analisi dei trasferimenti finanziari a favore del sistema
delle autonomie locali , si ritiene opportuno fare qui alcune considerazioni sull’andamento della
spesa regionale direttamente legata ad alcune categorie particolarmente significative di funzioni
che la Regione è tenuta a coprire con il proprio bilancio. Si tratta di quelle componenti finanziarie
che segnano la principale differenza tra l’ordinamento delle regioni a statuto ordinario e di alcune
regioni a statuto speciale (Sicilia e Sardegna) e quello del Friuli Venezia Giulia, della Valle d’Aosta
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
In virtù delle norme di attuazione che hanno operato il trasferimento delle relative funzioni già
statali alla regione e delle correlate norme finanziarie con le quali sono stati stabiliti i relativi
rapporti finanziari ai sensi del titolo IV dello Statuto regionale, le voci su cui ci si sofferma
concernono la spesa sanitaria, la spesa per il trasporto pubblico locale ed, appunto, la spesa per il
sistema delle autonomie locali. La regione infatti, non partecipando al riparto dei fondi nazionali di
settore, vi provvede con le proprie risorse.
Nella tabella che segue, redatta sulla base dei dati di impegno della spesa espressi nei rendiconti
della Regione, vengono evidenziati e raffrontati gli andamenti di queste fondamentali componenti
del bilancio nel quadriennio 2011 2014.
SPESE DELLA REGIONE NEL QUADRIENNIO 2011-2014 Spesa sanitaria, Spesa per il trasporto pubblico locale, Spesa per il Sistema delle Autonomie locali
2011 2012 2013 2014 Scostamento %
Impegni di spesa Impegni di spesa Impegni di spesa Impegni di spesa fra
2014 e 2013
fra 2014 e 2011
(*) Spese effettive della Regione (tit. I, II, III - al netto delle partite tecnico-contabili) [ A ]
5.363.666.044,93 5.325.857.213,88 4.682.691.626,51 4.986.333.159,61 6,48 -7,03
Spesa sanitaria (Finalità 7)[ B ] 2.444.902.218,54 2.461.771.114,66 2.284.383.367,16 2.465.217.075,25 7,92 0,83
(**) Spesa per il trasporto pubblico locale [ C ]
201.410.016,00 189.942.858,83 190.536.552,76 196.839.195,46 3,31 -2,27
Trasferimenti e spese dirette concernenti il sistema delle Autonomie locali (Finalità 9 - Funzione 1) [ D ]
591.506.789,38 533.320.817,34 508.663.189,01 563.945.302,06 10,87 -4,66
Incidenza della spesa sanitaria sul totale delle spese effettive = [ B] / [ A ]
45,58% 46,22% 48,78% 49,44%
Incidenza della spesa per il trasporto pubblico locale sul totale delle spese effettive = [ C] / [ A ]
3,76% 3,57% 4,07% 3,95%
Incidenza della spesa concernente il sistema delle Autonome locali sul totale delle spese effettive = [ D] / [ A ]
11,03% 10,01% 10,86% 11,31%
(*) Le "spese effettive" sono composte dalla sommatoria della spesa del titolo I (spese correnti), del titolo II (spese d'investimento) e del titolo III (spese per rimborso di mutui e prestiti), da cui viene detratta la spesa del capitolo 9679 quale partita tecnico-contabile per compensazioni e rimborsi di tributi erariali.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
(**) La spesa per il trasporto pubblico locale è definita nella relazione sul rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2013 (delibera della Sezione n. 118/2014 - pagg. 467 e segg. della relazione). Nel bilancio regionale detta spesa trova evidenza nelle unità di bilancio 5036 (trasporto pubblico locale-servizi ferroviari) e 1067 (trasporto pubblico locale) della Finalità 3 (Gestione del territorio), Funzione 7 (Mobilità locale). A questo aggregato vanno aggiunte le spese iscritte nei capitoli 1553 e 1571.
In parallelo al generale decremento delle spese della Regione (-7,03 % nel 2014 rispetto al 2011), i
tre principali aggregati (sanità, enti locali e TPL) presentano le seguenti peculiarità: nel periodo
considerato, a fronte della spesa sanitaria in lieve aumento (+ 0,83%) le spese afferenti al Sistema
Autonomie locali ed al trasporto pubblico locale evidenziano una flessione, rispettivamente con
uno scostamento pari a -4,66% e -2,27% rilevato nel 2014 rispetto al 2011.
Limitando l’analisi ai trasferimenti al sistema delle autonomie, oggetto della disamina condotta in
questa parte, si conferma che i trasferimenti e le spese dirette (impegni) per il sistema degli enti
locali della regione (finanziamenti per le finalità istituzionali e per gli investimenti degli EE.LL.)
occupano il secondo posto in ordine di importanza e per dimensione complessiva, collocandosi
subito dopo la spesa sanitaria, ed incidono nella misura dell’11,31% sul totale delle spese effettive
della Regione autonoma nell’ultimo esercizio (2014).
Si rileva altresì che solo nel 2014 rispetto all’anno precedente, la spesa regionale si presenta in
controtendenza: il 2014 registra infatti un aumento del 6,48% sul 2013. L’incremento inoltre
appare considerevole proprio nella spesa per il Sistema delle Autonomie locali, con valore
percentuale + 10,87% derivante sostanzialmente dai maggiori trasferimenti correnti (nel 2014 +
63,24 milioni rispetto al 2013).
L’andamento positivo dell’ultimo anno non risulta tuttavia sufficiente ad invertire il trend
registrato sul medio periodo cioè tra il 2011 ed il 2014 che rimane ,come appena detto , negativo
salvo per la spesa sanitaria che chiude il 2014 in leggero aumento pari tuttavia ad una dimensione
percentuale inferiore ad un punto (+0,83).
La contrazione del valore finale deve considerarsi conseguenza del fenomeno più generale di
contrazione delle risorse della Regione a statuto speciale a seguito delle manovre succedutesi dal
2008. Come si evince anche dai raffronti con l’andamento del medesimo fenomeno a livello
nazionale238, si deve ancora sottolineare che la sensibile contrazione delle assegnazioni agli enti
locali in misura, come detto, maggiore rispetto alle altre componenti significative e che evidenzia
percentuali sostanzialmente uniformi sull’intero territorio nazionale, va ricondotto principalmente
238 Confronta da ultimo, Sezione autonomie delibera 29/2014 sulla gestione finanziaria degli enti territoriali per l’esercizio 2013:
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
al fatto che i minori trasferimenti erariali vengono, o possono venire, compensati dall’incremento
dei tributi locali e dei costi dei servizi al cittadino.
In definitiva la situazione di “sofferenza” del sistema locale appare nel Friuli Venezia Giulia
comunque meno pesante di quella che emerge dalla succitata analisi fatta sull’intero territorio
nazionale. Questo è conseguenza dei diversi meccanismi di finanziamento degli Enti Locali che nel
Friuli Venezia Giulia si traducono in quote di compartecipazione al gettito dei tributi erariali
assegnati sulle quote che a sua volta competono alla regione.
La contrazione del risultato complessivo finale del quadriennio, costituito dalla somma delle quote
di compartecipazione e degli ulteriori trasferimenti fatti a diverso titolo, che si registra nell’ultimo
quadriennio nel Friuli Venezia Giulia ha conseguentemente prodotto una situazione
oggettivamente meno favorevole per le amministrazioni locali della regione anche se di entità più
contenuta che altrove, e che interessa prevalentemente le amministrazioni di minori dimensioni.
Quanto sin qui rilevato trova indiretta conferma anche dagli esiti dei controlli che la Sezione svolge
ai sensi dell’articolo 1, comma 166 e seguenti della legge 266/2005. Tali criticità si esprimono
soprattutto in una riscontrata maggiore difficoltà da parte degli enti nel conseguimento o nel
mantenimento di stabili equilibri di bilancio. Oltre che ad una talora, non virtuosa, incapacità di
ridurre e razionalizzare la spesa pubblica, le difficoltà sono spesso determinate, come risulta talora
dalle espresse dichiarazioni degli amministratori, dall’impossibilità o meglio dalla inopportunità di
ricorrere troppo pesantemente alla leva fiscale per non appesantire i bilanci familiari dei
contribuenti.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
PARTE IV – LA PRODUZIONE LEGISLATIVA
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
15. SINTESI DEI CONTENUTI DELLE LEGGI REGIONALI DEL 2014. CONSIDERAZIONI SUI REGIMI DEROGATORI E SULL’ATTUAZIONE DELLE CLAUSOLE VALUTATIVE.
L’illustrazione dei principali contenuti delle singole leggi emanate dal legislatore regionale nel corso
del 2014, che costituisce oggetto di questo capitolo, è integrata da una ricognizione delle
disposizioni legislative che hanno previsto delle deroghe a regole o principi di carattere generale
presenti nell’ordinamento regionale e da una rilevazione dell’attuazione che nel 2014 hanno
ricevute le clausole valutative.
Entrambi gli approfondimenti costituiscono aggiornamento di precedenti riscontri eseguiti con
riferimento all’esercizio 2013 nell’ambito della DAS (per quanto concerne il tema delle deroghe) e
della parificazione. I contenuti derogatori a principi o norme di carattere generale, già esaminati
con riferimento alle sole disposizioni di carattere contabile, vengono ora individuati anche in
relazione ad aspetti sostanziali e procedurali. Al riguardo va peraltro subito precisato che la deroga
può trovare ovviamente completa giustificazione nella specificità del caso concreto e nella
prevalenza dell’interesse pubblico ivi presente rispetto a quello di carattere generale, di cui è
espressione il principio derogato.
Deroghe ai principi contabili e amministrativi
L’odierno approfondimento prende le mosse dalla constatazione della dimensione del fenomen, che
pare ampia e concentratasi negli anni in determinate materie, tra cui, in particolare, in quelle
attualmente rientranti nelle competenze della Direzione centrale cultura, sport e solidarietà. In
questo contesto sono degne di nota le deroghe afferenti il regime della rendicontazione, che viene
limitata alla dimostrazione della spesa corrispondente al contributo concesso e quindi trascurando
le eventuali variazioni del valore complessivo dell’iniziativa realizzata che aveva costituito
elemento di valutazione ai fini della originaria quantificazione del contributo. Più in generale si
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
tratta di valutare l’attualità della legge regionale n. 7/2000 sul procedimento amministrativo anche
alla luce delle esigenze di semplificazione che sono testimoniate dall’esistenza di numerose deroghe.
Autonoma rilevanza assumono poi le deroghe ai principi contabili stabiliti dalla legge regionale di
programmazione finanziaria e di contabilità.
E’ altrettanto evidente che la tematica de qua riguarda il livello legislativo e non il livello
amministrativo, dal quale possono peraltro promanare le iniziative finalizzate all’introduzione
della deroga nell’ordinamento. Va al riguardo ricordato che, nell’ambito delle attività connesse alla
parificazione del rendiconto, compete alla Sezione anche “esporre le variazioni o le riforme che crede
opportune per il perfezionamento delle leggi e dei regolamenti sull’amministrazione e sui conti”(articolo
41, regio decreto n. 1214/1934).
Ciò premesso, va innanzitutto ricordato che, nell’ambito degli approfondimenti che la Sezione ha
esercitato nel recente passato sulla produzione legislativa regionale, finalizzati a fornire elementi
per valutazioni utili alla dichiarazione di affidabilità e alla parificazione del rendiconto regionale,
specie nell’ambito delle tematiche dei controlli interni e della qualità della legislazione, è emerso
come vengano frequentemente approvate norme che prevedono interventi per i quali sono statuite
deroghe rispetto all’ordinamento contabile. La Sezione ha rilevato e stigmatizzato più volte in
occasione di precedenti dichiarazioni di affidabilità 239 tale uso di deroghe all’ordinamento
contabile, che, se non giustificate, indeboliscono oltretutto il sistema dei controlli e incidono sul
livello di trasparenza della gestione delle risorse pubbliche. In termini generali, e quindi non solo
limitati alle regole contabili, ma anche sotto i profili procedimentale e sostanziale, va considerato
che troppe modifiche parcellizzate dell’ordinamento incidono sulla trasparenza e sulla chiarezza
dell’azione pubblica e si ripercuote negativamente sulla qualità della legislazione.
A seguito dell’entrata in vigore dei primi istituti prodromici all’armonizzazione contabile e degli
schemi di bilancio, il fenomeno delle deroghe ai principi contabili pare però avviato a definitiva
composizione.
Nel 2014 si registrano comunque diversi casi di deroghe, che peraltro sono venute a interessare
soprattutto principi e discipline sostanziali e procedurali, mentre minori sono state le deroghe a
disposizioni di natura contabile. Queste ultime infatti possono essere derogate o in funzione delle
esigenze di determinati obiettivi contabili che si vogliono perseguire (modifiche generali) o per
determinare certi effetti su singole situazioni (jus singulare). Va al riguardo considerato che, in
239 Si veda in particolare l’approfondimento svolto in sede di DAS 2013 (pagg. 25-31 dell’appendice alla relazione allegata alla delib. n. 116/2014).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
linea di principio, le regole contabili stabilite a livello legislativo dovrebbero essere
sufficientemente stabili nel tempo e di omogenea applicazione, al fine di favorire la continuità della
gestione e delle rappresentazioni contabili. Con riferimento ai principi contenuti in discipline
sostanziali e procedurali si deve invece ritenere che, se tali principi sono espressione di una tutela di
un particolare interesse pubblico, la deroga dovrebbe trovare esplicito fondamento in un
prevalente e sopravvenuto altro interesse pubblico.
Questo prevalente e sopravvenuto interesse pubblico dovrebbe poi presentare una natura
transitoria, perché la sua stabilità nel tempo imporrebbe invece la modifica del principio
ripetutamente derogato.
Vengono di seguito riportate le disposizioni adottate nel 2014 in deroga a norme contabili,
sostanziali o procedimentali vigenti, precedute da una tabella sinottica riassuntiva, che riporta gli
estremi della norma derogante e della norma derogata240.
DEROGHE INSERITE NELLA LEGISLAZIONE REGIONALE AFFERENTE IL 2014
deroghe a disposizioni contabili di cui alla l.reg. n. 21/2007
norma derogante norma derogata
l.reg. n. 23/2013, art. 3, c. 4
l.reg. n. 21/2007, art. 18, c. 7 ter (invio in economia delle somme perenti riassegnate ma non pagate)
l.reg. n. 23/2013, art. 13, c. 5
l.reg. n. 21/2007, art. 31, c. 6 (trasferimento a competenza derivata delle quote non impegnate dei fondi)
l.reg. n. 23/2013, art. 13, c. 6
l.reg. n. 21/2007, art. 31, c. 6 (trasferimento a competenza derivata delle quote non impegnate dei fondi)
l.reg. n. 10/2014, art. 19, c. 4
l.reg. n. 21/2007, art. 42, c. 2 (impegno nell’ambito della procedura per la cancellazione dal registro delle imprese)
deroghe a disposizioni sostanziali
norma derogante norma derogata l.reg. n. 23/2013, art. 2,
c. 8 d.P.Reg. n, 432/2005, art. 8 (scadenza delle domande di finanziamento)
l.reg. n. 2/2014, art. 34 l.reg. n. 19/2013, art. 31 (deposito della dichiarazione di presentazione delle
candidature) l.reg. n. 3/2014, art. 3,
c. 1 l.reg. n. 24/2009, art. 13, commi 14 e 16 (procedura e limite per le assunzioni)
l.reg. n. 4/2014, art. 3 d.P.Reg. n. 119/2013, art. 16, commi 10 e 11 (archiviazione delle domande non
finanziate)
l.reg. n. 4/2014, art. 12 l.reg. n. 12/2002, art. 42, c. 1 (incentivi alle imprese) l.reg. n. 12/2014, art. 6,
c.1 l.reg. n. 12/2014, art. 4, c.2 (limiti per le assunzioni) l.reg. n. 12/2014, art. 6,
c.2 l.reg. n. 12/2014, art. 4, c.2 (limiti per le assunzioni)
240 Per economia di controllo, non sono riportate in tabella le norme che sono state successivamente abrogate.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
l.reg. n. 12/2014, art. 6, c.3 l.reg. n. 12/2014, art. 4, c.2 (limiti per le assunzioni)
l.reg. n. 13/2014, art. 9 l.reg. n. 19/2009, art. 36, c. 1 (connessione funzionale nella trasformazione di
edifici)
l.reg. n. 13/2014, art. 27 d.P.Reg. n. 230/2005, articoli 3 e 4 (limiti ai contributi pluriennali)
l.reg. n. 13/2014, art. 28 l.reg. n. 14/2003, art. 7, c. 7 (effettivo fabbisogno di cassa) l.reg. n. 15/2014, art. 2,
c. 74 l.reg. n. 3/1999, art. 15, c. 6 (modalità di concessione dei contributi) l.reg. n. 15/2014, art. 2,
c. 106 l.reg. n. 3/1999, art. 15 (modalità di concessione dei contributi) l.reg. n. 15/2014, art.
13, c. 5 l.reg. n. 6/2003, art. 11, c. 2 (quota annua del fondo per l’edilizia residenziale) l.reg. n. 15/2014, art.
13, c. 6 l.reg. n. 6/2003, art. 11, c. 2 (quota annua del fondo per l’edilizia residenziale) l.reg. n. 15/2014, art.
13, c. 10 delib. Giunta reg. n. 1004/2014 (iscrizione a bilancio)
l.reg. n. 17/2014 l.reg. n. 49/1996, art. 20 (termini per l’adozione del programma annuale)
deroghe a disposizioni procedimentali di cui alla l.reg. n. 7/2000 norma derogante norma derogata
l.reg. n. 23/2013, art. 2, c. 50 l.reg. n. 7/2000, art. 32 (vincolo di destinazione dei beni immobili incentivati)
l.reg. n. 23/2013, art. 2, c. 51 l.reg. n. 7/2000, art. 32 (vincolo di destinazione dei beni immobili incentivati)
l.reg. n. 23/2013, art. 6, c. 71 l.reg. n. 7/2000, tit. II, capo III (rendicontazione della spesa sostenuta)
l.reg. n. 23/2013, art. 9, c. 9 l.reg. n. 7/2000, art. 33, c. 6 (validità della graduatoria)
l.reg. n. 13/2014, art. 25 l.reg. n. 7/2000, art. 32 (vincolo di destinazione dei beni immobili incentivati) l.reg. n. 16/2014, art.
16, c. 4 l.reg. n. 7/2000, art. 40, c. 2 (garanzie patrimoniali)
l.reg. n. 16/2014, art. 32 l.reg. n. 7/2000, tit. II, capo III (rendicontazione della spesa sostenuta)
l.reg. n. 18/2014, art. 6 l.reg. n. 7/2000, art. 32, c. 1 (vincolo di destinazione dei beni immobili
incentivati) Considerato l’ambito di analisi del giudizio di parificazione del rendiconto regionale 2014, sono
state di seguito analizzate non solo le leggi regionali approvate nel corso del periodo indicato, ma
anche quelle leggi (in particolare legge finanziaria e di bilancio 2014) che, pur approvate nel 2013,
afferiscono all’esercizio finanziario 2014 e non hanno costituito oggetto di disamina nel precedente
giudizio di parificazione del rendiconto 2013 (deliberazione n. 118 del 15 luglio 2014). Per le stesse
ragioni, non sono prese in considerazione in questa sede le leggi regionali n. 27 e n. 28, che pur
approvate nel 2014, attengono alla legge finanziaria e al bilancio 2015.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 23 del 27 dicembre 2013 recante disposizioni per la formazione del bilancio
pluriennale e annuale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia (Legge finanziaria 2014)
Legge regionale n. 24 del 27 dicembre 2013 recante il bilancio di previsione per gli anni 2014-2016 e per
l'anno 2014
Nell’ordinamento contabile attualmente vigente nel Friuli Venezia Giulia (legge regionale 8 agosto
2007, n. 21, articolo 13) il bilancio pluriennale costituisce il quadro delle risorse che la Regione
prevede di acquisire e di impiegare in ciascuno dei relativi esercizi sia in base alla vigente
legislazione statale e regionale sia in base ai previsti nuovi provvedimenti legislativi; nel contempo
costituisce anche la sede di riscontro della copertura finanziaria di nuove o maggiori spese
autorizzate da ulteriori leggi a carico di esercizi futuri.
La medesima legge regionale di programmazione finanziaria e di contabilità demanda peraltro
espressamente alla legge finanziaria regionale, cui compete in generale il compito di definire il
quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale, il compito di
determinare l’entità delle spese relative ad attività di carattere continuativo o ricorrente
autorizzate da singole leggi, le quali possono quindi limitarsi ad individuare gli obiettivi da
raggiungere e le procedure da seguire.
Alla legge finanziaria compete anche la possibilità di disporre modifiche e integrazioni a
disposizioni legislative regionali aventi riflessi sul bilancio ed effetti economici, finanziari e
contabili, “limitatamente alle fattispecie che trovino nella legislazione vigente un adeguato quadro
generale di riferimento normativo, rimanendo escluse le fattispecie che, per oggetto o complessità,
necessitino di nuova disciplina organica”241.
La legge finanziaria regionale apporta modifiche finanziarie al quadro finanziario che emerge dalla
legislazione vigente a mezzo di variazioni incrementative e diminutive della spesa contenute nelle
tabelle allegate alla stessa legge, ove i maggiori oneri derivano sia dalle variazioni in aumento delle
precedenti autorizzazioni di spesa sia da riduzioni di entrata.
Tali maggiori oneri trovano copertura tanto negli incrementi di entrata quanto nella cancellazione 241 Ai sensi dell’art. 9 della l.reg. n. 21/2007 la legge finanziaria regionale provvede inoltra a : • disporre le eventuali variazioni alle aliquote sui tributi regionali; • determinare l’ammontare delle previsioni d’entrata; • autorizzare il limite massimo del ricorso al mercato finanziario; • disporre gli opportuni rifinanziamenti e definanziamenti di unità di bilancio e di capitoli; • modulare le quote di spese pluriennali; • accantonare a fondo globale le risorse necessarie per far fronte alla copertura dei provvedimenti legislativi di cui si preveda il perfezionamento dopo l’approvazione del bilancio; • determinare gli stanziamenti degli ulteriori fondi previsti dalla legge di programmazione finanziaria e di contabilità (fondi di riserva e altri fondi).
587
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
e variazione in diminuzione di precedenti spese, di cui le tabelle danno conto. Con siffatte
modifiche del quadro finanziario vigente, concorrono le nuove e autonome disposizioni
autorizzatorie della spesa, che la legge finanziaria può disporre nei termini sopra esposti, le quali
debbono ovviamente trovare specifica e autonoma copertura.
Legge finanziaria regionale
L’articolo 1 (cui è correlata la tabella A) della legge finanziaria regionale n. 23/2013 contiene le
disposizioni di carattere finanziario e in materia di entrate. Il comma 1 definisce il quadro delle
previsioni di entrata per il triennio 2014-2016 determinato in euro 6.714.845.311,92 per l’anno
2014, comprensivi, con riferimento esclusivo alle assegnazioni vincolate, della quota di saldo
finanziario presunto pari a euro 825.909,72. Con l’esercizio 2014 entrano in vigore le nuove
disposizioni introdotte nell’ordinamento contabile regionale proprio dalla legge finanziaria in
esame con l’articolo 13, comma 1, lettere a) ed f), che disciplinano l’utilizzo del saldo finanziario
presunto correlato a spese finanziate con fondi non vincolati per legge: si prevede che tale utilizzo
sia subordinato alla approvazione della legge di assestamento di bilancio ad avvenuta
formalizzazione, da parte della Corte dei conti, del giudizio di parificazione delle risultanze
finanziarie della gestione delle entrate e delle spese dell’esercizio precedente. Ne deriva una legge
finanziaria che sostanzialmente rinvia all’assestamento gli investimenti e il rimpinguamento dei
capitoli. Nello stesso articolo 1 in esame sono autorizzati e disciplinati il ricorso al mercato
finanziario, con un limite all’indebitamento di euro 28.100.000,00 per il 2014, e l’autorizzazione alla
stipula di contratti di mutuo sino alla concorrenza dell’importo corrispondente agli impegni assunti
a carico dei capitoli di spesa per i quali è stato autorizzato il ricorso al mercato finanziario
mediante contrazione di mutui in anni precedenti nella misura massima di euro 878.101.686,77. Si
provvede altresì a riproporre, con riferimento all’esercizio 2014, una norma già presente nella legge
finanziaria regionale 2013 relativa all’adeguamento degli stanziamenti dei contratti di mutuo
stipulati dalla soppressa struttura commissariale per l’emergenza ambientale nella laguna di
Marano e Grado.
Gli articoli dal 2 al 13 della legge in esame sono organizzati secondo la classificazione funzionale per
finalità di bilancio e dispongono modifiche e integrazioni a norme legislative regionali aventi riflessi
sul bilancio nonché variazioni contabili di carattere tabellare.
Nel settore delle attività produttive (articolo 2 e correlata tabella B) si segnala, fra gli altri, il
sostegno dei progetti mirati di soggetti pubblici e privati per la promozione dell’immagine della
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Regione e per l’incremento del movimento turistico, con 1,45 milioni per il 2014 (3,95 nel triennio).
Va evidenziata, fra le disposizioni più rilevanti dell’articolo 3 (cui è correlata la tabella C), in
materia di tutela dell’ambiente e difesa del territorio, la norma (ai commi 1-3) che disciplina le
modalità di erogazione delle anticipazioni sul finanziamento annuale assegnato dalla Giunta
regionale ad ARPA per il funzionamento e l’attività corrente. I successivi commi 14 e 15
intervengono proprio nell’ambito del contributo per il funzionamento di ARPA, ricomprendendo
in un unico finanziamento annuale, destinato alla copertura dei costi di funzionamento
dell’Agenzia, sia quello precedentemente volto all’espletamento delle attività connesse alle funzioni
di protezione e controllo ambientale, sia quello parimenti destinato dalla Regione all’espletamento
delle attività di prevenzione sanitaria. Risulta garantito anche il funzionamento degli enti parco
poiché è confermato integralmente per il 2014 lo stanziamento di 1,5 milioni (4,2 nel triennio). Si
stanziano inoltre per il 2014 1,71 milioni (2,71 nel triennio) destinati alle spese correnti per
manutenzione di opere idrauliche e degli alvei dei corsi d’acqua, con lo scopo di rafforzare le azioni
di prevenzione idrogeologica e di cura del territorio.
Con la norma di cui all’articolo 4 (e correlata tabella D), in materia di gestione del territorio, si
interviene (al comma 1) sui criteri di assegnazione delle risorse da attribuire alle Province per
servizi di trasporto locale specificatamente destinati alla popolazione del territorio montano. Con il
successivo comma 2 si evidenzia che il finanziamento trasferito dall’Amministrazione regionale alle
Province (fino alla concorrenza di euro 300.000,00) è comprensivo per l’anno 2014 anche della
copertura delle spese finalizzate all’attivazione di servizi di trasporto pubblico locale, aggiuntivi o
sostitutivi del servizio erogato, che interessano la popolazione residente nei territori montani.
Particolari segnali di attenzione per il ruolo strategico assegnato alla mobilità e ai trasporti, anche
in funzione anticrisi e di aggancio alla ripresa, emergono dagli stanziamenti per il 2014 di 2,5
milioni (41,5 nel triennio) per i contratti di servizio del trasporto pubblico su rotaia, di 3 milioni per
il miglioramento dei collegamenti ferroviari con Milano e Roma, e di 1,5 milioni (5,5 nel triennio)
per la ferrovia Udine-Cividale.
Si segnalano inoltre (articolo 5 e correlata tabella E) i finanziamenti nel 2014 a FVG Strade per le
manutenzioni della rete viaria con 3,5 milioni (7,5 nel triennio).
Di contenuto altamente innovativo si presenta l’articolo 6 (cui è correlata la tabella F), in materia
di attività culturali, ricreative e sportive, il quale, superando la parcellizzazione che aveva in
precedenza caratterizzato il comparto, riorganizza gli interventi nel settore culturale,
suddividendoli in macroaggregati (commi 1-97: attività musicali e teatrali; attività di promozione
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
culturale, produzione, documentazione e diffusione delle discipline umanistiche, scientifiche,
artistiche e delle scienze sociali; attività culturali a carattere celebrativo, attività espositive di
particolare rilevanza e significato a livello almeno regionale, nonché attività divulgative della
cultura e delle tradizioni del Friuli Venezia Giulia, anche fuori del territorio regionale). Si prevede
quindi l’adozione di un sistema di indicatori finalizzato a ripartire le risorse secondo una logica di
valutazione obiettiva (che premi qualità, aggregazione e proiezione esterna delle attività) e per
questo a ciascun soggetto è assegnata una percentuale dell’importo stanziato sul capitolo di
riferimento (indicata nelle tabelle O, P, Q, R, S, T, U, V, W, X242). Il nuovo sistema sarà ripreso
dalla legge regionale n. 16/2014 in relazione alle attività culturali. Con riferimento all’attività
teatrale, va segnalato che la posta di 8 milioni a bilancio 2014 (24 nel triennio) per anticipazioni di
cassa sui contributi assegnati dallo Stato in realtà non è sostanziale: in precedenza veniva infatti
rappresentata a livello contabile tra le partite di giro. In attuazione dell’articolo 6 nel corso
dell’anno sono stati adottati con decreti del Presidente della Regione alcuni regolamenti: n. 49 del
25 marzo 2014, in materia di concessione e di erogazione dell’incentivo a favore dell’Associazione
Progetto Musica di Staranzano per il sostegno all’attività dell’Orchestra mitteleuropea del Friuli
Venezia Giulia (riferito al comma 139 dell’articolo 6 medesimo); n. 50 del 25 marzo 2014, in materia
di concessione e di erogazione di incentivi per manifestazioni cinematografiche di interesse
nazionale e internazionale e per il sostegno agli enti di cultura cinematografica e alla rete di
mediateche pubbliche (comma 92); n. 51 del 25 marzo 2014, in materia di concessione e di
erogazione di incentivi per attività culturali (commi 8, 14, 20, 26, 32, 38, 44, 50, 56 e 62); n. 69 del
16 aprile 2014, in materia di incentivi ai progetti presentati da Enti locali e da soggetti senza
finalità di lucro, anche associati fra di loro, aventi a oggetto le attività culturali (comma 67).
L’articolo 6 ha subito varie modifiche a opera della legge finanziaria regionale 2015 (n. 27/2014,
articolo 6) e della legge regionale n. 7/2015 (a decorrere dal 1° gennaio 2016).
Al settore dell’Università (articolo 7 e correlata tabella G) è attribuito per il 2014 uno stanziamento
di 2,5 milioni (5,5 nel triennio) di finanziamento al fondo per il sistema universitario.
Al sistema sanitario regionale è destinata la parte più consistente delle risorse regionali (articolo 8 e
correlata tabella H): con una spesa di parte corrente che ammonta complessivamente a 2.480,73
milioni nel triennio è assicurata innanzi tutto l’attività degli enti del Servizio sanitario regionale;
l’ammodernamento dei beni tecnologici è a sua volta garantito attraverso spese di investimento per
242 Le tabelle R e S sono state abrogate dall’art. 6, c. 52, lett. f), della l.reg. n. 27/2014; tutte le altre tabelle sono state sostituite dall’art. 6, c. 52, lett. g), della stessa l.reg. n. 27/2014.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
30 milioni. Dopo l’approvazione della legge regionale n. 17/2013 che aveva definito le linee guida
per la riforma del sistema, nel 2014 è stata approvata la legge regionale n. 17 di riordino
dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale.
Per quanto concerne l’ambito delle politiche sociali (articolo 9 e correlata tabella I) si evidenzia
una serie di azioni finanziarie di sostegno del comparto. Si tratta in particolare degli stanziamenti
allocati nel 2014 a favore delle politiche per la famiglia, attraverso il fondo per l’abbattimento delle
rette di accesso ai servizi per la prima infanzia con 4 milioni (8 nel triennio) e la “carta famiglia”
con 4,44 milioni (13,97 nel triennio), e per il lavoro, attraverso il finanziamento dei contratti di
solidarietà difensivi per 3,5 milioni e dell’utilizzo di persone disoccupate in cantieri di lavoro per
1,97 milioni, nonché le azioni di contrasto alla disoccupazione e di sostegno all’occupazione
mediante gli interventi delle politiche attive e servizi all’impiego per 2 milioni (14 nel triennio).
Sono stanziati 3,4 milioni nel 2014 (70,4 nel triennio) a favore del sistema integrato dei servizi socio
assistenziali dei Comuni attraverso il fondo sociale, nonché 7,34 milioni nel 2014 (42,34 nel
triennio) a favore del fondo per l’autonomia possibile. È garantito inoltre nel 2014 il sostegno agli
interventi in materia di immigrazione attraverso un finanziamento di 1,3 milioni (4,1 nel triennio)
al fondo per l’immigrazione.
Con particolare riferimento all’articolo 10 (cui è correlata la tabella J), che si occupa di
sussidiarietà e devoluzione, va precisato che il finanziamento regionale a favore degli Enti locali si
basa su due ambiti di stanziamenti: i cosiddetti decimini (compartecipazione al gettito delle entrate
regionali), eventualmente integrati da assegnazioni straordinarie con fondi del bilancio regionale, e
i fondi liberi regionali. Per il 2014 i decimini sono calcolati in euro 366.761.154,59 (la legge di
assestamento n. 15/2014, all’articolo 10, comma 3, ha successivamente rideterminato le devoluzioni
spettanti agli Enti locali in euro 323.705.901,73), con un’assegnazione straordinaria integrativa
pari a 25 milioni (contro i 36 milioni del 2013). Con i decimini vengono finanziati i due fondi più
significativi (trasferimento ordinario e comparto unico), nonché altri fondi strutturali, come il
piano di valorizzazione territoriale per le gestioni in forma associata, o ambiti specifici, come i
piccoli fondi per contributi ad alcuni Comuni per oneri aggiuntivi per personale trasferito dall’Ente
Ferrovie dello Stato e per aspettative sindacali. Circa le modalità di erogazione delle risorse, è
prevista l’assegnazione in tre rate per i trasferimenti ordinari e in due rate per il comparto unico,
così da assicurare con frequenza da parte della Regione il versamento di risorse sufficienti a evitare
il ricorso delle autonomie locali ad anticipazioni di Tesoreria. Con l’assegnazione straordinaria di 25
milioni viene finanziato il rimborso a favore dei Comuni e delle Province del mancato gettito
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
derivante dall’abolizione dell’addizionale sul consumo di energia elettrica. Con il secondo ambito di
risorse, provenienti direttamente dal bilancio regionale, sono finanziate le funzioni regionali
trasferite agli Enti locali negli anni precedenti (politiche del lavoro e altre attività), relativamente
ai fondi di parte corrente. Successivamente all’esito dell’accordo Stato-Regione relativo al patto di
stabilità, con legge di assestamento n. 15/2014 si è proceduto all’iscrizione delle ulteriori risorse di
parte capitale destinate al finanziamento delle funzioni trasferite (7 milioni). Un ulteriore aspetto
di fondamentale rilevanza riguarda la gestione regionale degli effetti delle norme statali sui tributi
locali. In particolare, la legge finanziaria regionale 2014 disciplina i conguagli del maggiore e
minore gettito IMU 2013, anche in base alla legge regionale n. 12/2013 (contenente misure urgenti
in materia di Enti locali), e prevede il capitolo di bilancio per il fondo perequativo per i Comuni con
minor gettito: l’iniziale previsione di 3 milioni, da accertare e riscuotere al titolo III dell’entrata, è
stata successivamente modificata in euro 6.391.100,50, da accertare e riscuotere in partita di giro,
con l’articolo 2, comma 2, della legge regionale n. 12/2014 (contenente misure urgenti per le
autonomie locali). Confermando la scelta già operata con la legge regionale n. 12/2013 per l’anno
2013, le operazioni di conguaglio dell’IMU o dei nuovi tributi locali ex legge di stabilità 2014
saranno effettuate nel 2015 con regole che sono contenute già nella legge di assestamento 2014
(legge regionale n. 15/2014, articolo 10, comma 42). È inserita a tal fine anche una norma che
rinvia la disciplina regionale di regolamentazione degli effetti di norme statali a un successivo
momento.
La norma del comma 1 dell’articolo 11 (e correlata tabella K) prevede l’individuazione di un Piano
di sviluppo del settore industriale per far fronte alla crisi economica che investe anche
la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Il Piano si pone l’obiettivo di individuare per il
territorio regionale i settori e le imprese con potenziale di crescita. Per analizzare la situazione e
formulare proposte, la Regione può avvalersi di un gruppo di lavoro formato da esperti: mentre nel
testo originario della legge i relativi oneri facevano carico all’autorizzazione di spesa sul capitolo
717 relativo a compensi, onorari e rimborsi per studi, indagini, collaborazioni e altre speciali
prestazioni di particolare interesse per la Regione (il cui stanziamento complessivo era pari a 150
mila euro), la legge regionale n. 10/2014, all’articolo 31, ha sostituito tale disposizione finanziaria,
prevedendo l’istituzione del capitolo 8038 con la denominazione "Spese per incarichi a esperti
nell'analisi del tessuto economico regionale, nell'analisi statistica, nell'attuazione delle misure di
supporto alle attività produttive, nell'analisi di bilancio, nell'analisi dei bisogni scientifici e
592
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
tecnologici delle imprese e dello sviluppo tecnologico dell'industria regionale" e con lo stanziamento
di 40 mila euro.
L’intervento di cui all’articolo 12 e correlata tabella L (in materia di funzionamento della Regione),
ai commi 1-4, è finalizzato a sgravare l’ERSA, l’ARDiSS e l’Istituto regionale per il patrimonio
culturale del Friuli Venezia Giulia dall’onere di tutte le procedure relative all’erogazione del
trattamento economico dei rispettivi Direttori generali, che vengono poste in capo
all’Amministrazione regionale. Nello stesso articolo 12 si provvede altresì alle spese di
funzionamento dell’Agenzia Promotur per 2,67 milioni nel 2014 (7,67 nel triennio).
L’articolo 13 (cui è correlata la tabella M) introduce significative modifiche alla legge regionale di
programmazione finanziaria e di contabilità: oltre a quanto già riferito relativamente all’iscrizione
dell’avanzo presunto in legge finanziaria, con modifiche agli articoli 12 e 34 della legge regionale n.
21/2007 secondo quanto statuito dalla Corte costituzionale con sentenza n. 70/2012, vengono altresì
ampliati i casi di trasferimento in competenza derivata estendendo l’istituto anche ai fondi globali,
a tutti i fondi di riserva e alle garanzie. Per maggiore chiarezza espositiva e coordinamento viene di
conseguenza abrogato il comma 5 dell’articolo 31 della legge regionale di programmazione
finanziaria e di contabilità, che disciplinava l’invio a economia di bilancio di detti fondi. Inoltre
viene introdotta la norma per cui, a salvaguardia dell’equilibrio tra entrata e spesa dei capitoli di
partite di giro, i relativi residui attivi e passivi non vengono cancellati pur se di importo inferiore
rispettivamente a euro 50,00 ed euro 10,00. Con la norma di cui al comma 3 si avviano procedure
informative propedeutiche all’introduzione nell’ordinamento regionale dei principi
dell’armonizzazione dei bilanci, stabilendo che, a decorrere dall’esercizio finanziario 2014, gli
impegni di spesa e gli accertamenti assunti a valere sul bilancio regionale debbono indicare la data
di scadenza del debito o del credito (l’articolo 13, comma 9, della legge finanziaria regionale 2015
ha sostituito la data di scadenza con “l'esercizio in cui viene a scadenza il debito o il credito secondo il
principio della contabilità finanziaria di cui all'articolo 3, comma 1, lett. b), del decreto legislativo n.
118/2011”).
L’articolo 14 della legge finanziaria regionale 2014 riguarda le norme di coordinamento della
finanza pubblica locale con particolare riferimento al concorso alla manovra di finanza pubblica
degli Enti locali soggetti al patto di stabilità interno. Nel 2014 si interviene su due ambiti
fondamentali: l’armonizzazione dei bilanci (commi 1 e 2), con una disposizione di recepimento
regionale e di programmazione del ruolo della Regione nei confronti degli Enti locali per la
sperimentazione, la formazione e l’accompagnamento; le regole del patto di stabilità (comma 3),
593
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
nell’ambito delle quali vengono ribaditi gli obiettivi e in particolare il saldo di competenza mista.
Circa la cessione di spazi finanziari regionali agli Enti locali, questi vengono determinati, in una
visione anche triennale, in base alla percentuale annuale del 20% sull’obiettivo specifico in termini
di saldo di competenza mista assegnato agli Enti locali del Friuli Venezia Giulia in esito all’accordo
Stato-Regione per l’esercizio 2014. Sono definiti i principi generali e si rinvia a una deliberazione
della Giunta regionale per la gestione degli spazi regionali da cedere nel 2014. I criteri generali
consistono nella destinazione di una quota di spazi finanziari per esigenze connesse a pagamenti
nell’ambito di settori ritenuti strategici dall’Amministrazione regionale con particolare riferimento
a contributi regionali già impegnati e liquidati a favore di Enti locali, nonché nell’accantonamento
di una quota di spazi finanziari da destinare a sopravvenute esigenze di natura particolare o
urgente. I commi da 3 a 11 sono stati abrogati dalla legge finanziaria regionale 2015 (articolo 14,
comma 58, lett. c). Un importante intervento legislativo riguarda la materia degli enti deficitari e
dissestati (commi 16-21): finora la fattispecie non si era mai presentata, ma la situazione
contingente ha determinato il legislatore regionale a dotarsi degli strumenti atti ad affrontarne
l’ipotesi. Di rilevanza fondamentale è quindi l’istituzione del fondo di anticipazione finanziaria per
assicurare la stabilità finanziaria dei bilanci degli Enti locali che deliberano la procedura di
riequilibrio finanziario pluriennale.
DISPOSIZIONI IN DEROGA
La legge finanziaria regionale, entrata in vigore il 7 gennaio 2014 (articolo 16), ha effetto dal 1°
gennaio 2014, a eccezione delle disposizioni relative a deroghe contabili, che hanno effetto dal 31
dicembre 2013. Si tratta di deroghe disposte dall’articolo 13 nei confronti dell'articolo 31, comma 6,
della legge regionale n. 21/2007, di programmazione finanziaria e di contabilità regionale, con lo
scopo di rendere disponibili e utilizzare per finalità diverse risorse altrimenti vincolate:
comma 5: la quota di euro 934.066,90 iscritta per l'anno 2013 in conto competenza derivata
sull'unità di bilancio 11.3.1.5033 con riferimento al capitolo 9655243 dello stato di previsione
della spesa del bilancio pluriennale per gli anni 2013-2015 e del bilancio per l'anno 2013 non
impegnata al 31 dicembre 2013, non viene trasferita all'esercizio 2014 e costituisce economia di
bilancio;
243 Si tratta del fondo per la contrattazione integrativa – contratto collettivo sottoscritto in data 3.7.2007 – progressioni orizzontali.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
comma 6: la quota di euro 66.804,68 iscritta per l'anno 2013 in conto competenza derivata
sull'unità di bilancio 11.3.1.5033 con riferimento al capitolo 9635244 dello stato di previsione
della spesa del bilancio pluriennale per gli anni 2013-2015 e del bilancio per l'anno 2013 non
impegnata al 31 dicembre 2013, non viene trasferita all'esercizio 2014 e costituisce economia di
bilancio.
Un’altra deroga a disposizioni contabili con effetto dal 31 dicembre 2013 si rinviene all’articolo 3,
comma 4, della stessa legge finanziaria regionale 2014: “In deroga al disposto di cui all'articolo 18,
comma 7 ter, della legge regionale 8 agosto 2007, n. 21 (norme in materia di programmazione
finanziaria e di contabilità regionale), la somma pari a euro 1.520.762,76, riassegnata a favore del
Comune di Reana del Rojale con decreto dell'Assessore regionale alle finanze, patrimonio e
programmazione, ambiente, energia e politiche per la montagna 18 febbraio 2013, n. 232 (reiscrizione
residui perenti di parte capitale - Trieste), a valere sull'u.bi. 2.3.2.1050, di cui euro 602.584,66 sul
capitolo 2501 ed euro 918.178,10 sul capitolo 2502, al fine di provvedere, ai sensi del comma 7 del
medesimo articolo, al pagamento dei residui passivi eliminati nel corso degli esercizi precedenti per
perenzione amministrativa, qualora non pagata, non viene inviata in economia”.
La disposizione interviene quindi per evitare l’invio in economia di somme non utilizzate: nel 2013
tali somme erano già state reiscritte su richiesta del soggetto delegatario, ma non interamente
pagate per problemi correlati al patto di stabilità.
Nel richiamare lo specifico approfondimento, svolto in occasione della dichiarazione di affidabilità
del rendiconto 2013, sulle modifiche apportate nell’ultimo triennio alla legge regionale di
programmazione finanziaria e di contabilità n. 21/2007, si riportano di seguito le disposizioni,
contenute nella legge finanziaria regionale 2014, adottate in deroga a norme procedimentali e
sostanziali, che risultano rilevanti per le implicazioni che possono avere sulla trasparenza e la
chiarezza del sistema procedurale e contributivo regionale:
articolo 2, comma 8: in deroga a quanto previsto dall'articolo 8 del decreto del Presidente della
Regione 5 dicembre 2005, n. 432, secondo cui le domande di finanziamento delle società
sportive non professionistiche regionali devono essere presentate entro il 15 luglio di ogni anno
e la proposta di riparto deve essere trasmessa entro il successivo 30 settembre, le domande di
finanziamento delle società sportive non professionistiche regionali, relative ai campionati
2013-2014, possono essere presentate entro il 31 gennaio 2014; la relativa proposta di riparto
244 Si tratta del fondo per la contrattazione aziendale del personale di cui all’art. 42 della l.reg. n. 53/1981.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dei finanziamenti viene trasmessa entro il 14 marzo 2014, per l'approvazione, dal Comitato
regionale C.O.N.I. alla Direzione centrale competente;
articolo 2, comma 50: inserisce l’articolo 8 bis della legge regionale 25 giugno 1993, n. 50
(attuazione di progetti mirati di promozione economica nei territori montani). Per gli interventi
di cui all’articolo 8 della legge regionale n. 50/1993 (aree attrezzate) oggetto di contributo fino
alla data del 31 dicembre 2013, non trovano applicazione le disposizioni che prevedono il
vincolo di destinazione dei beni immobili oggetto di incentivi (articolo 32 della legge regionale
n. 7 del 20 marzo 2000, in materia di procedimento amministrativo e diritto di accesso);
articolo 2, comma 51: inserisce l’articolo 15 ter della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 3
(disciplina dei Consorzi di sviluppo industriale). Per gli interventi di cui agli articoli 15 e 15 bis
della legge regionale n. 3/1999 (infrastrutture industriali e servizi), finanziati fino alla data del
31 dicembre 2013, non trovano applicazione le disposizioni che prevedono il vincolo di
destinazione dei beni immobili oggetto di incentivi (già citato articolo 32 della legge regionale n.
7 del 20 marzo 2000);
articolo 6, comma 71: in deroga alle disposizioni sulla rendicontazione di cui al capo III del
titolo II della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (testo unico delle norme in materia di
procedimento amministrativo e di diritto di accesso), le spese relative agli incentivi nei settori
delle attività culturali, ricreative e sportive sono rendicontate fino all'ammontare dell'incentivo
concesso, salvo quanto diversamente disposto nei relativi regolamenti245;
articolo 9, comma 9: in deroga al disposto dell'articolo 33, comma 6, della legge regionale 20
marzo 2000, n. 7, e dell'articolo 10, comma 3, del regolamento emanato con decreto del
Presidente della Regione 27 luglio 2011, n. 175 (concessione di finanziamenti in conto capitale
per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria finalizzati alla messa a norma
di impianti tecnologici o al conseguimento del risparmio energetico relativi alla prima casa), che
prevedono che la graduatoria abbia validità sino al 31 dicembre del secondo esercizio
finanziario successivo all’emissione del bando, la validità della graduatoria approvata con
deliberazione della Giunta regionale n. 2578 del 22 dicembre 2011 è prorogata fino al 31
dicembre 2014;
245 Analoghe deroghe in tema di rendicontazione erano già state disposte in precedenza per altre fattispecie: vanno ricordate, fra le altre, la l.reg. n. 18/2011, art. 8, c. 10 (per i contributi concessi per gli anni 2010, 2011, 2012 e 2013 a sostegno dei progetti per i giovani); la l.reg. n. 5/2012, art. 35, c. 2 (per i contributi e gli altri incentivi economici previsti a favore delle associazioni e delle aggregazioni giovanili); la l.reg. n. 19/2012, art. 57, c. 3 (per i finanziamenti concessi per la creazione di centri commerciali naturali e di centri in via); la l.reg. n. 23/2012, art. 41, c. 2 (per i contributi e gli altri incentivi economici previsti a favore delle associazioni di promozione sociale).
596
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
articolo 10, comma 40: in deroga a quanto disposto dalla deliberazione della Giunta regionale
prevista dall'articolo 7, comma 82, della legge regionale 2 febbraio 2005, n. 1,
l'Amministrazione regionale è autorizzata, previa verifica della documentazione richiesta, a
confermare i contributi pluriennali concessi agli Enti locali a fronte degli oneri, in linea capitale
e interessi, dei mutui accesi dagli Enti locali medesimi con la Cassa depositi e prestiti spa o con
altri istituti di credito per la realizzazione di opere pubbliche, nel caso in cui i suddetti mutui,
assistiti dal contributo concesso dall'Amministrazione regionale, siano oggetto di estinzione
anticipata. Si tratta di una disciplina di favore finanziario per gli Enti locali. La norma del
comma 40 è stata successivamente abrogata dall’articolo 29, comma 7, della legge regionale n.
13/2014;
articolo 10, comma 47: aggiunge il comma 1 bis dell’articolo 57 della legge regionale 31 maggio
2002, n. 14 (disciplina organica dei lavori pubblici). Nel caso di accordi quadro ASTER, a
valere sulle risorse stanziate nel 2006, 2007 e 2008, qualora l'ente realizzatore sia un Ente locale
soggetto al patto di stabilità, il finanziamento regionale ivi previsto è erogato per stati di
avanzamento degli interventi, anche in deroga a diverse disposizioni legislative, a seguito di
apposita richiesta dell'Ente locale beneficiario all'Ufficio regionale competente e di
certificazione di realizzazione dell'intervento.
Legge di bilancio
Nel testo e negli allegati alla legge relativa al bilancio 2014-2016 è contenuto il quadro complessivo
degli stanziamenti a legislazione vigente e della loro articolazione. La legge, entrata in vigore il 7
gennaio 2014, ha effetto dal 1° gennaio 2014 (articolo 4). “Autorizza” l’accertamento e la
riscossione, secondo le leggi in vigore, delle entrate dovute alla Regione per l’anno 2014, come
riportate nello specifico allegato afferente lo stato di previsione dell’entrata.
Approva la quantificazione delle spese, di cui agli specifici allegati, per ciascun anno del triennio
cui si riferisce il bilancio pluriennale, autorizzando l’impegno e il pagamento di quelle relative al
2014 nonché l’impegno di quelle del biennio successivo, in conformità alle disposizioni
dell’ordinamento contabile regionale. Valutazioni sugli equilibri del bilancio 2014 sono state svolte
nella precedente parte di questa relazione.
597
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 1 del 14 febbraio 2014 recante disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il
contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate
L’articolo 1 individua le finalità della legge regionale in esame che detta le disposizioni normative
in materia di gioco d’azzardo e delle patologie che possono esserne associate. Vengono definiti
(articolo 2) i termini “apparecchi per il gioco lecito”, “gioco d’azzardo patologico GAP” e “sala da
gioco”; sono individuati (articolo 3) i destinatari degli interventi previsti.
La legge definisce ruoli e compiti dei soggetti istituzionali e non istituzionali che sono chiamati al
contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo nonché al sostegno alle famiglie (articolo 4). Il testo
normativo si articola sostanzialmente in due filoni: da un lato prende in considerazione la tematica
della prevenzione attraverso la progettazione di attività socio/sanitarie, il monitoraggio del
fenomeno attraverso l’Osservatorio regionale sulle dipendenze, la collaborazione con altri
Osservatori nazionali, azioni di sensibilizzazione, di informazione e di promozione della formazione
e dell’aggiornamento di esercenti e operatori anche della polizia locale, la promozione e il sostegno
alle attività del privato sociale e alle associazioni di auto-mutuo aiuto, nonché la promozione del
marchio regionale “Slot-Free-FVG” da attribuire agli esercizi pubblici o circoli privati che
rifiutano apparecchiature per il gioco d’azzardo (articolo 5).
Il secondo filone è rappresentato dalle iniziative di cura e recupero (articolo 7). La legge n. 1/2014
prevede inoltre, fra gli interventi di regolazione, limiti di distanza dai luoghi definiti sensibili per
l’insediamento di locali destinati a sale gioco o con installazione di apparecchi per il gioco (articolo
6); sono vietate attività pubblicitarie in contrasto con la normativa statale in materia (decreto
legge n. 158/2012). È competenza dei Comuni individuare eventuali ulteriori luoghi considerati
sensibili nonché prevedere forme premianti per gli esercizi commerciali “no slot”.
Le Aziende per i servizi sanitari hanno competenza nelle attività di collaborazione alla prevenzione
e nel sostegno ai familiari (articolo 7). Presso l’Osservatorio regionale sulle dipendenze è istituito
(articolo 8) il Tavolo tecnico regionale GAP, cui sono affidati i compiti di studio e monitoraggio del
fenomeno in vista dell’individuazione di buone prassi e di protocolli diagnostico terapeutici nonché
dell’organizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione. È richiesta l’informazione
periodica alla Direzione centrale competente sull’esito del monitoraggio delle attività terapeutiche
effettuate in Regione. In caso di violazione della legge sono previste (articolo 9) sanzioni
amministrative irrogate dai Comuni: i proventi sono destinati a iniziative tese alla prevenzione e al
598
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
trattamento terapeutico a favore delle persone affette dalla patologia da dipendenza da gioco
d’azzardo.
Legge regionale n. 2 del 14 febbraio 2014 recante la disciplina delle elezioni provinciali e la modifica
all’articolo 4 della legge regionale n. 3/2012 concernente le centrali di committenza
La legge in esame, di iniziativa della Giunta regionale e in linea con il programma di governo della
XI legislatura, si inserisce nel progetto di riforma e riordino del sistema Regione-autonomie locali,
in cui si prevede il superamento dell’ente Provincia da attuarsi mediante la modifica dello Statuto
di autonomia. In questo contesto, nella fase di transizione dell’iter parlamentare, la legge regionale,
che si riferisce dunque a un periodo transitorio, delinea un diverso metodo di rinnovo degli organi
delle Province alla loro scadenza naturale, operando la sostituzione dell’elezione diretta degli
organi provinciali con un sistema di elezione indiretta in grado di salvaguardare comunque la
rappresentatività dell’organismo chiamato a gestire la transizione e il passaggio delle competenze
agli altri Enti locali. Nel 2014 è fissata la scadenza degli organi della Provincia di Pordenone:
l’elezione diretta degli stessi sarebbe risultata incoerente con il concreto avvio della riforma del
sistema Regione-autonomie locali.
La Regione ha ritenuto percorribile la scelta già attuata nelle iniziative legislative del Governo
nazionale, a Costituzione vigente246.
Il superamento del previgente sistema elettorale e la sua sostituzione con un sistema basato
sull’elezione indiretta incidono sulla forma di governo della Provincia e si ripercuotono pertanto sul
profilo ordinamentale dell’ente.
La legge prevede che gli organi esecutivi della Provincia (Presidente e Giunta) siano eletti dal
Consiglio tra i suoi componenti (articolo 5, comma 2). Prevede, per il Consiglio provinciale, un
sistema che sostanzialmente si ispira alle modalità normalmente seguite dagli organi collegiali per
la nomina dei propri rappresentanti presso altri organismi; viene individuato un corpo elettorale
ristretto (Sindaci e consiglieri dei Comuni della Provincia) che si costituisce in assemblea per
eleggere i consiglieri provinciali: la legge prevede la corrispondenza del territorio di ciascuna
Provincia con un unico collegio elettorale (articolo 5, comma 1).
Va rilevato che la legge ha un contenuto normativo limitato all’essenziale e contiene pertanto un 246 Il d.l. n. 201/2011 non ha trovato applicazione a seguito della sent. n. 220/2013 della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di tale riforma, perché contenuta in una fonte non idonea (decreto legge).
599
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
rinvio di carattere generale alle norme che disciplinano l’ordinamento delle Province e le elezioni
comunali (articolo 31), che si giustifica con la volontà di evitare di incidere in profondità su una
materia collocata naturalmente nell’ambito della legge regionale di riordino delle autonomie locali
(che rientra nel programma di governo ed è richiamato all’articolo 1 della legge) e di introdurre
disposizioni che rappresentano una semplice riproduzione di norme già esistenti.
L’articolo 1 richiama la potestà legislativa spettante alla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
ai sensi dell’articolo 4, comma 1, n. 1 bis, dello Statuto in materia di ordinamento degli Enti locali
e relative circoscrizioni: viene quindi affermata la piena competenza della Regione ad adottare
norme in materia elettorale.
Il capo I della legge individua gli organi della Provincia (articolo 2): assemblea dei Sindaci, che
esprime il parere obbligatorio sullo schema di bilancio adottato dalla Giunta e adotta o respinge le
modifiche dello statuto proposte dal Consiglio (articolo 3), Consiglio provinciale, Presidente della
Provincia e Giunta provinciale. L’articolo 4, comma 1, definisce la composizione del Consiglio
provinciale sulla base di quattro fasce di popolazione; il comma 2 determina la composizione della
Giunta prevedendo un numero fisso di assessori (non superiore a due). Il Consiglio provinciale dura
in carica cinque anni (articolo 6, comma 1): il Presidente e la Giunta scadono contestualmente al
Consiglio (comma 2).
L’esercizio della funzione di membro dell’assemblea dei Sindaci e dell’incarico di consigliere è a
titolo gratuito, non prevedendosi indennità aggiuntive rispetto a quelle relative ai ruoli già svolti
all’interno dei Comuni: viene previsto solo il rimborso delle spese sostenute dagli amministratori
(articolo 7).
L’articolo 8 dispone che il Consiglio sia convocato e presieduto dal Presidente della Provincia:
l’eliminazione della figura del Presidente del Consiglio distinta da quella del Presidente della
Provincia appare coerente con la previsione dell’elezione di quest’ultimo da parte del Consiglio nel
suo ambito.
Le dimissioni, l’impedimento permanente, la rimozione, la decadenza o il decesso del Presidente
non comportano lo scioglimento del Consiglio, bensì la necessità di convocare il medesimo per
l’elezione di un nuovo Presidente e di una nuova Giunta (articolo 9).
L’articolo 10 disciplina la mozione di sfiducia costruttiva, così definita in quanto la stessa deve
contenere la proposta di un nuovo Presidente e di una nuova Giunta: l’approvazione della mozione
non comporta quindi lo scioglimento del Consiglio ma la sostituzione degli organi esecutivi in
carica con quelli proposti.
600
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Le cause di scioglimento del Consiglio provinciale (articolo 11) sono, a eccezione delle fattispecie di
cui ai precedenti articoli 9 e 10, sostanzialmente quelle attualmente previste (il rinvio è all’articolo
23 della legge regionale n. 23/1997, che detta norme urgenti per la semplificazione dei procedimenti
amministrativi, in materia di autonomie locali e di organizzazione dell’Amministrazione regionale),
cui si aggiunge la fattispecie introdotta dall’articolo 28, comma 4, nel caso in cui il Consiglio non
sia in grado di eleggere l’organo esecutivo.
Il capo II della legge disciplina il sistema elettorale e il relativo procedimento: si tratta di una
disciplina semplice in quanto di per sé una elezione indiretta richiede un’organizzazione minima.
Nel procedimento elettorale introdotto con la legge in esame infatti l’unica forma organizzativa a
essere prevista è rappresentata dall’assemblea degli amministratori comunali. La legge si limita a
disciplinare gli istituti che non trovano riscontro nelle norme elettorali in vigore: per tutto il resto
vale il rinvio generale alle norme relative alle elezioni comunali di cui al già citato articolo 31
nonché il rinvio contenuto nell’articolo 24, comma 3, per le modalità di scrutinio e i casi di nullità
delle schede e dei voti.
L’articolo 12 individua il corpo elettorale: si tratta di un corpo elettorale ristretto (Sindaci e
consiglieri dei Comuni della Provincia).
I successivi articoli contengono il nucleo del nuovo sistema di elezione indiretta del Consiglio
provinciale e del relativo procedimento: l’elezione del Consiglio provinciale si svolge in una
domenica compresa tra il 1° ottobre e il 30 novembre (articolo 14); sono presentate liste
concorrenti, sottoscritte da almeno il 3% degli aventi diritto al voto (articolo 16); l’elezione avviene
mediante voto segreto e ciascun elettore può esprimere un voto per una lista e un voto di
preferenza per un candidato della lista (articolo 21); sono proclamati eletti consiglieri provinciali i
candidati secondo l’ordine delle rispettive cifre individuali ponderate (articoli 22 e 25), calcolate
secondo modalità indicate in un allegato alla legge247. L’articolo 27 disciplina le cause di decadenza
e le modalità di sostituzione dei consiglieri provinciali: il comma 3 prevede che il seggio di
consigliere provinciale che si rende vacante nel corso del mandato sia attribuito al candidato che
risulta essere primo dei non eletti.
L’articolo 28 prevede che il Presidente e la Giunta siano eletti dal Consiglio provinciale tra i suoi
componenti: l’elezione deve avvenire entro trenta giorni dalla proclamazione dei consiglieri oppure
entro venti giorni dalla data in cui l’ufficio di Presidente è rimasto vacante per dimissioni o altra
247 Il voto ponderato si basa su un indice rapportato alla popolazione complessiva della fascia demografica di appartenenza del Comune. Nella ponderazione sono stati adottati dei correttivi volti a ridurre il peso degli elettori appartenenti a un solo Comune la cui popolazione superi il 45% della popolazione complessiva della Provincia.
601
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
causa (comma 5). Il Consiglio si esprime con voto palese e l’elezione avviene a maggioranza
assoluta dei consiglieri assegnati.
Il capo III (articolo 30) introduce il differimento al 1° luglio 2014 della disposizione che prevede per
i Comuni pari o inferiori a 3.000 abitanti l’affidamento a centrali di committenza dell’acquisizione
di lavori, servizi e forniture, attraverso una modifica all’articolo 4 della legge regionale n. 3/2012
(in materia di autonomie locali). La norma è stata abrogata dall’articolo 69, comma 1, lett. c), della
legge regionale n. 26/2014, a seguito dell'abrogazione dell'abrogazione dell'articolo 4 della legge
regionale n. 3/2012.
Il capo IV è dedicato alle disposizioni transitorie e finali. Oltre all’articolo 31 di rinvio, già citato, si
segnalano l’articolo 33, comma 1 (secondo cui gli organi provinciali eletti con il precedente sistema
elettorale restano in carica sino all’insediamento del nuovo Consiglio provinciale), e l’articolo 35,
con il quale, attraverso le abrogazioni di precedenti disposizioni, viene completata l’operazione di
riordino e semplificazione della normativa elettorale iniziata con la disciplina organica in materia
di elezioni comunali (legge regionale n. 19/2013). La legge entra in vigore il 20 febbraio 2014
(articolo 37).
La Corte costituzionale, con ordinanza n. 39 del 25 febbraio 2015, ha dichiarato la manifesta
infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale, promosse dal TAR Friuli Venezia Giulia,
degli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 12, 16, 33 e 35 della legge in oggetto, per mancanza di chiarezza del
petitum e per difetto di motivazione.
DISPOSIZIONI IN DEROGA
L’articolo 34 della legge pone una modifica all’articolo 104 della legge regionale n. 19/2013 in
materia di elezioni comunali, prevedendo una deroga alla disciplina del deposito della dichiarazione
di presentazione delle candidature: qualora per le elezioni comunali del 2014 venga disposto il
contemporaneo svolgimento con le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, la cui data
risulta fissata per il giorno 25 maggio, le relative dichiarazioni di presentazione delle candidature
sono depositate, in deroga a quanto prevede l'articolo 31 della stessa legge regionale n. 19/2013,
dalle ore 8.00 alle ore 20.00 del quarantunesimo giorno e dalle ore 8.00 alle ore 12.00 del
quarantesimo giorno precedenti la data delle elezioni.
602
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 3 del 26 marzo 2014 recante disposizioni in materia di organizzazione e di personale
della Regione, di Agenzie regionali e di Enti locali
La legge regionale in oggetto, di iniziativa della Giunta, affronta vari argomenti: in primo luogo il
tema della costituzione a livello regionale del sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-
idrogeologico e idraulico così come previsto dagli indirizzi statali. Per il raggiungimento di tale
finalità è istituito presso la Regione il Centro funzionale decentrato della Protezione civile, in
relazione all’esigenza di una stretta sinergia tra la Protezione civile della Regione e le attività di
previsione meteorologica a livello regionale (svolte in precedenza dall’OSMER).
Il Centro si avvale del supporto tecnico operativo di ARPA che assicura, presso i locali della
Regione a sua disposizione nell’ambito del Centro operativo regionale della Protezione civile, le
attività afferenti l’osservazione, la comprensione e la previsione dei fenomeni meteorologici che
interessano il territorio regionale, la diffusione delle informazioni, nonché le relative attività
informatiche (articolo 1).
Meritevoli di segnalazione nel prosieguo della legge sono l’articolo 4 in tema di formazione del
personale nonché la disposizione con cui viene estesa a tutte le Amministrazioni del comparto unico
del pubblico impiego regionale e locale la proroga ex lege alla fine del 2016 delle graduatorie
concorsuali vigenti (articolo 5), proroga già inserita nella legge regionale n. 21/2013, all’articolo 46,
ma in forma solo facoltativa per Comuni e Province. Di forte impatto per l’attualità della
problematica si presenta l’articolo 6 che disciplina il budget di spesa dei gruppi consiliari e che
trova applicazione fino al termine della legislatura in corso. La legge di assestamento n. 15/2014 ha
successivamente provveduto a inserire l’articolo 6 bis in tema di spese di funzionamento dei gruppi
consiliari.
Per ciò che riguarda la facoltà dei Comuni di nominare un Direttore generale, la precedente soglia
di 30.000 abitanti, fissata dall’articolo 38 della citata legge regionale n. 21/2013, viene alzata a
100.000 (articolo 8).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
Tra le norme della legge, si segnala l’articolo 3, che, al comma 1, pone una deroga alla procedura di
cui al comma 14 dell’articolo 13 della legge regionale n. 24/2009 (secondo il quale le
Amministrazioni del comparto unico del pubblico impiego regionale e locale procedono, per gli
esercizi 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014 e nel rispetto, per gli Enti locali, delle norme regionali in
603
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
materia di patto di stabilità e di contenimento della spesa di personale, ad assunzioni di personale
con contratto di lavoro a tempo indeterminato per la copertura di carenze d'organico, mediante
procedure di mobilità all'interno del comparto medesimo) e al limite di cui al comma 16 dello stesso
articolo 13 (limite individuato nel contingente di personale la cui spesa annua onnicomprensiva
non superi il 20% di quella relativa alle cessazioni di personale a tempo indeterminato avvenute nel
corso dell'esercizio precedente e non già riutilizzata nel corso dell'esercizio stesso): si tratta di
acquisire il personale necessario in relazione allo scioglimento e alla liquidazione della Società
Gestione Immobili Friuli Venezia Giulia spa, con conseguente subentro della Regione. La deroga a
una norma di contenimento della spesa è finalizzata a garantire il corretto e funzionale svolgimento
delle relative attività.
L’articolo 10 della legge regionale n. 12/2014 in materia di autonomie locali ha successivamente
precisato che il riferimento alla procedura e al limite di cui sopra deve intendersi operato ai
corrispondenti limite e procedura previsti, rispettivamente, ai commi 2 e 6 dell’articolo 4 della
stessa legge regionale n. 12/2014.
Legge regionale n. 4 del 26 marzo 2014 recante azioni a sostegno delle attività produttive
Con la legge in esame si dà ulteriore attuazione a quanto già stabilito con l’approvazione della legge
regionale n. 9/2013, che dettava interventi urgenti per il sostegno e il rilancio dei settori produttivi
e dell’occupazione.
In quella sede il Consiglio regionale, prendendo atto di un improvviso e non previsto
miglioramento dell’entrata dell’IRES a valere sull’anno 2013, dovuto a versamenti erariali
straordinari di una società regionale, per un importo di 180 milioni, approvò alcune misure urgenti
necessarie a sostenere e rilanciare i settori produttivi del territorio regionale e a tutelare
l’occupazione. La legge regionale n. 9/2013 stabilì che le nuove disponibilità finanziarie fossero
ripartite in due fondi distinti: uno immediatamente disponibile per la capitalizzazione dei fondi di
rotazione e l’altro, a fondo globale, su cui venne allocata la somma di 75 milioni a copertura di
futuri interventi legislativi. Sono stati adottati successivi provvedimenti, tra i quali si richiama la
legge regionale n. 21/2013, con cui si sono disposte la partecipazione della Regione alla
ricapitalizzazione di Friulia spa nel limite di 17 milioni e l’allocazione di risorse per 3 milioni per il
ringiovanimento del parco auto circolante sul territorio regionale.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La legge ora in esame interviene apportando per lo più modifiche a norme già esistenti e agli
strumenti contributivi già in essere, al fine di consentire azioni immediatamente efficaci e con
tempistiche certe: riconosce l’importanza del tessuto imprenditoriale, dello sviluppo turistico e
della mobilità sostenibile regionale, prevedendo misure di intervento (articolo 1). In particolare
(articolo 2) sono destinati 4 milioni, prelevati dal fondo globale, alle Camere di commercio di Udine
e Pordenone, per lo scorrimento delle graduatorie già stilate delle domande 2013, non finanziate
per esaurimento delle risorse, presentate ai sensi della legge regionale n. 2/2012 (in materia di
agevolazione dell'accesso al credito delle imprese) da parte delle imprese operanti nei settori
produttivi maggiormente in crisi.
L’articolo 4 finanzia con fondi PAR FSC le domande di contributo presentate nel corso del 2013 da
parte delle strutture ricettive alberghiere che operano in ambito montano (i criteri e le modalità per
la concessione di contributi a favore delle imprese turistiche per la ristrutturazione e
l’ammodernamento delle strutture ricettive alberghiere e degli aiuti sono stati definiti con
regolamenti approvati con decreti del Presidente della Regione rispettivamente n. 98 e n. 99 del 27
maggio 2014). Viene estesa la banda larga completando gli interventi già realizzati (articolo 5) con
risorse prelevate dal fondo globale.
Viene poi prevista la possibilità di coprire le spese sostenute dalle imprese per l’accesso al
microcredito (articoli 6 per i contributi a favore delle microimprese femminili, 7 per l’attivazione di
garanzie a condizioni agevolate, 8 per i contributi a favore delle microimprese giovanili, 10 per i
contributi a favore delle microimprese nell’ambito degli interventi a sostegno dei progetti di
sviluppo competitivo delle PMI, 11 per i contributi a favore delle microimprese nell’ambito degli
interventi a sostegno della realizzazione di iniziative di aggregazione in rete). L’articolo 9
semplifica le modalità di definizione dei contenuti delle convenzioni con Unioncamere FVG per la
gestione dei relativi interventi.
L’articolo 16 rimanda a una tabella allegata alla legge per le variazioni di bilancio, disposte
attraverso il prelevamento dal fondo globale: rilevanti in questo contesto le destinazioni di 2,37
milioni al sistema dei Confidi, messi in sofferenza dalla perdurante situazione di crisi, di 5 milioni al
fondo di rotazione in agricoltura, per sostenere e rilanciare un comparto importante per la crescita
occupazionale, nonché di 1,12 milioni alla banda larga, completando di fatto il programma
ERMES. Altro aspetto di grande rilevanza disciplinato dalla legge in esame è quello legato allo
sviluppo turistico di Grado (articolo 17): per realizzare opere di valorizzazione del comprensorio
termale al fine di incentivare lo sviluppo turistico dell’area viene autorizzato un limite d’impegno
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
quindicennale di circa 1 milione e 500 mila euro annui come finanziamento straordinario
all’Agenzia Turismo FVG a sollievo degli oneri relativi ai mutui o ad altra forma di ricorso al
mercato finanziario che l’Agenzia stipuli per la progettazione e realizzazione dell’intervento. Sono
previsti la possibilità che vi sia la partecipazione di soggetti privati, nonché il coinvolgimento del
Comune di Grado per eventuali ulteriori interventi da realizzarsi su aree non di proprietà
dell’Amministrazione regionale e che possano completare la valorizzazione del comprensorio
termale248. Un ulteriore importo di 300 mila euro, prelevato dal fondo globale, viene destinato a
incentivare l’acquisto di biciclette elettriche a pedalata assistita (articolo 18): la concessione dei
contributi è stata regolamentata con decreto del Presidente della Regione 30 luglio 2014, n. 161.
Il successivo articolo 19 estende la concessione dei contributi anche per l’acquisto di autoveicoli con
emissioni pari a 120 g/km CO2.
Con l’articolo 20 si provvede alla ricapitalizzazione di Banca Mediocredito Friuli Venezia Giulia
spa nel limite massimo di 23 milioni (che diventeranno 47 a seguito dell’assestamento di bilancio,
legge regionale n. 15/2014, articolo 2, comma 33).
Gli articoli 21 e 22 provvedono ad accantonare risorse sui fondi per futuri interventi legislativi
rispettivamente di 6 milioni per la disciplina dei Consorzi di sviluppo industriale e di 10 milioni per
far fronte a crisi aziendali industriali.
All’articolo 27 sono disposte alcune abrogazioni di norme finanziarie precedenti e all’articolo 28 è
prevista l’entrata in vigore della legge il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale
della Regione (28 marzo 2014).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
In tema di deroghe, va segnalato che, con la legge in esame, vengono tra l’altro rifinanziati
(articolo 3) con 2 milioni, prelevati dal fondo globale, i contributi previsti dalla legge regionale n.
2/2002 (che detta la disciplina organica del turismo) a favore delle imprese turistiche con
riferimento alle domande presentate nell’anno 2013, non finanziate per esaurimento delle risorse
disponibili, in deroga a quanto previsto dall'articolo 16, commi 10 e 11, del decreto del Presidente
della Regione n. 119/2013, secondo cui le domande non finanziate entro il 31 dicembre dell’anno di
presentazione a causa dell’insufficiente disponibilità finanziaria sono archiviate d’ufficio. Oltre alla
suddetta deroga, appare rilevante nell’attuale disamina segnalare anche l’articolo 12 che dispone
248 La legge finanziaria regionale 2015 integra la disciplina dell’art. 17 prevedendo un finanziamento straordinario all’Agenzia Turismo FVG di € 472.522,97 annui per 15 anni.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
una modifica al comma 5 dell’articolo 42 della legge regionale n. 12/2002 (che detta la disciplina
organica dell’artigianato): in deroga a quanto stabilito al comma 1 del citato articolo 42, secondo
cui gli incentivi previsti sono concessi alle imprese, ai consorzi e alle società consortili, anche in
forma cooperativa, iscritti all'A.I.A. e che rientrino nelle definizioni di microimpresa, piccola o
media impresa di cui alla raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE, del 6 maggio
2003, relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese, recepita con decreto del
Presidente della Regione 29 dicembre 2005, n. 463, gli incentivi sono concessi esclusivamente a
imprese artigiane di piccolissime dimensioni. Per imprese artigiane di piccolissime dimensioni si
intendono quelle che rientrano nella definizione di microimpresa e realizzano un fatturato annuo
oppure presentano un totale di bilancio annuo non superiori a euro 500.000,00.
Legge regionale n. 5 del 28 marzo 2014 recante disposizioni in materia di OGM e modifiche alla legge
regionale 23 aprile 2007, n. 9 (norme in materia di risorse forestali)
La legge regionale in esame, di iniziativa giuntale, è stata adottata in via d’urgenza, ai sensi
dell’articolo 89, comma 1, del regolamento interno del Consiglio regionale249: nelle more della
conclusione della procedura di comunicazione alla Commissione europea dello schema di disegno di
legge regionale che introduce l’esclusione della coltivazione di OGM, viene introdotto un divieto
temporaneo (per il periodo massimo di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge) alla
coltivazione di mais OGM (articolo 1, commi 1 e 2). Il comma 3 dello stesso articolo 1 fa salva
l’applicazione del divieto previsto nel decreto ministeriale 12 luglio 2013 mediante segnalazione
delle relative violazioni alle competenti autorità. L’articolo 3 contiene la disposizione finanziaria
per consentire l’introito delle sanzioni irrogate in applicazione del divieto introdotto all’articolo 1,
nonché delle sanzioni previste all’articolo 2, che introduce nuove modalità di reimpiego nel ciclo
colturale di residui ligno-cellulosici.
Tale articolo 2 è stato impugnato dal Presidente del Consiglio dei ministri, con ricorso n. 36 del 28
249 Art. 89 del regolamento interno del Consiglio regionale: “(Dichiarazione d’urgenza) All’atto della presentazione di un progetto di legge o della comunicazione all’Assemblea della sua presentazione ai sensi dell’art. 50, c. 1, o anche successivamente, la Giunta regionale o il consigliere proponente possono chiedere all’Assemblea che sia adottata la procedura d’urgenza. L’Assemblea decide, a maggioranza assoluta dei componenti, con votazione a scrutinio palese senza rilevazione dei nomi. Nel caso in cui il progetto di legge sia dichiarato urgente, i termini stabiliti dagli articoli 87, c. 3 [abrogato], 91 [termine per l’iscrizione all’ordine del giorno], 95, c. 2 [pareri di altre Commissioni], 96, c. 1 [pareri di organismi esterni], e 102 [termine per il deposito delle relazioni e inserimento obbligatorio nel calendario dei lavori della Commissione e dell’Assemblea] sono ridotti a metà, con arrotondamento all’unità inferiore. L’Assemblea, con la maggioranza di cui al c. 1, può stabilire termini anche più brevi e disporre che la relazione della Commissione venga fatta oralmente. In ogni caso il termine di cui all’art. 91 non può essere inferiore a 48 ore”.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
maggio 2014, per violazione dell’articolo 117, comma 1 e comma 2, lett. s) della Costituzione, in
quanto, secondo il ricorrente, la disposizione che esclude i residui vegetali sottoposti ad
abbruciamento dalla disciplina sui rifiuti a priori e in via generale contrasta con la disciplina
nazionale di riferimento e quindi eccede dalle competenze statutarie. Nelle more del giudizio è
intervenuta l’abrogazione dell’articolo 2 da parte della legge regionale n. 11/2014 (articoli 95,
comma 1, lett. b), e 96, comma 1). Il giudizio si è concluso con la sentenza della Corte costituzionale
n. 16 del 27 gennaio/26 febbraio 2015, secondo la quale il legislatore regionale è legittimamente
intervenuto sul punto, nell’esercizio della propria competenza esclusiva nella materia agricoltura.
Legge regionale n. 6 del 9 aprile 2014 recante disposizione urgenti in materia di cultura, lingue
minoritarie, sport e solidarietà
Nella legge in esame, di iniziativa della Giunta regionale, sono contenute norme di modifica e
integrazione della legislazione vigente nei settori dei beni e delle attività culturali, delle lingue
minoritarie, dello sport e della solidarietà. Si tratta di situazioni eterogenee, che vengono risolte per
consentire l’attuazione di interventi contributivi già previsti, ma non realizzati, nonché la
ridefinizione e l’adeguamento di processi di riordino e di razionalizzazione già avviati.
Il capo I della legge comprende una serie di norme urgenti di vario contenuto che riconsiderano
materie per le quali il legislatore regionale ha ravvisato l’esigenza di un intervento di adeguamento
della legislazione: in particolare, si tratta dell’inserimento del termine di durata di tre anni del
Comitato tecnico scientifico per gli ecomusei e della previsione della sua piena operatività (articolo
1); di modifiche alla legge regionale n. 11/2013 sulla valorizzazione del patrimonio storico-culturale
della Prima guerra mondiale, con la piena operatività del Comitato consultivo, l’ammissione a
contributo anche di eventi e progetti didattico-educativi che si svolgano in parte al di fuori del
territorio regionale e la cumulabilità dei contributi previsti dalla citata legge regionale n. 11/2013
con altri contributi regionali a sostegno della medesima iniziativa (articolo 3); di modifiche alla
legge regionale n. 25/2006 (che attiene allo sviluppo della rete bibliotecaria regionale) in materia di
composizione della Conferenza regionale per i sistemi bibliotecari per assicurarne la piena
operatività (articolo 5); della modifica dei limiti temporali per lo svolgimento di un significativo
evento espositivo presso Villa Manin, già sostenuto finanziariamente nel 2012, i cui lavori
preparatori hanno subito un rallentamento rispetto alla tempistica originariamente prevista
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
(articolo 6); dell’abrogazione delle disposizioni della legge regionale n. 5/2013 (in materia di attività
culturali) che riguardano il Comitato per la valorizzazione del sito UNESCO di Cividale del Friuli
(articolo 7).
Anche il capo II prevede modifiche ad alcune leggi del settore delle attività culturali. L’articolo 9
modifica l’articolo 6 della legge finanziaria regionale 2014 n. 23/2013 nelle parti in cui introduce
nuovi canali di finanziamento: in particolare, con riferimento agli incentivi specificati, viene
inserita la norma per cui sono rendicontabili anche spese sostenute fino alla data di presentazione
della domanda e per iniziative svolte al di fuori del territorio regionale. Con l’articolo 10 si dispone
l’interpretazione autentica del comma 130 dell’articolo 6 della legge finanziaria regionale 2014, a
seguito della quale il termine perentorio del 30 aprile 2014 per la rendicontazione, con la completa
realizzazione dell’evento nel corso del 2013, non si applica agli incentivi di cui alle normative
speciali della legge regionale n. 22/2010 (articolo 6, comma 39) e della legge regionale n. 68/1981
(articolo 21): per la prima fattispecie in particolare il termine per la rendicontazione degli
interventi nell’anno 2013 è prorogato al 30 giugno 2014 e la documentazione giustificativa delle
spese può essere emessa fino alla stessa data (articolo 11). All’articolo 12 si prevede, attraverso una
modifica alla legge regionale n. 21/2006 (in tema di promozione della cultura cinematografica), che
il sostegno della Regione sia assicurato alle manifestazioni cinematografiche e non all’attività
istituzionale degli enti di cultura cinematografica, oggetto di diversa contribuzione. L’articolo 12 in
questione è stato successivamente abrogato dall’articolo 38, comma 1, lett. ss), della legge regionale
n. 16/2014, a decorrere dal 1° gennaio 2015. L’articolo 14 prevede un’integrazione alla legge
regionale n. 11/2011, correlata alla riorganizzazione dell’Amministrazione regionale.
Il capo III dispone nel settore delle lingue minoritarie con modifiche alle normative sulla lingua
friulana e sulla minoranza linguistica slovena: l’articolo 15, che operava una modifica all’articolo
13 della legge regionale n. 24/2009, è stato successivamente abrogato dall’articolo 4, comma 9, lett.
o), della legge regionale n. 12/2014 (che riporta misure urgenti per le autonomie locali).
Modifiche alla normativa in materia di attività sportive sono introdotte dal capo IV della legge in
esame: si tratta dell’interpretazione di norme vigenti e dell’aggiornamento di alcune discipline,
resosi necessario anche a seguito delle indicazioni fornite da questa Sezione, già in sede di
dichiarazione di affidabilità del rendiconto 2010, sulla opportunità di riconsiderare le linee
contributive non finanziate da tempo. In particolare l’articolo 18 fornisce due interpretazioni
autentiche delle norme in materia di contributi per le manifestazioni sportive e per l’attività
sportiva dei soggetti con disabilità, includendo tra i beneficiari anche comitati e delegazioni delle
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
federazioni nazionali con sede operativa in Regione. L’articolo 20, apportando una semplificazione
e una riduzione della portata del sistema normativo vigente, introduce l’abrogazione di alcuni
commi dell’articolo 6 della legge regionale n. 22/2010 (che disciplinavano il procedimento per la
concessione di contributi per la realizzazione di campagne di sensibilizzazione per una più ampia
partecipazione dell’utenza anziana alle attività sportive) e degli articoli della legge regionale n.
8/2003 che riguardavano la concessione dei contributi a sostegno delle iniziative del tempo libero,
non più finanziate da vari anni.
Il capo V disciplina alcune norme in materia di servizio civile e di immigrazione: in particolare,
l’articolo 21 apporta alcune modifiche alla legge regionale n. 11/2007 (che disciplina la promozione
e lo sviluppo del servizio civile nel territorio regionale), necessarie per dare maggiore
rappresentatività alla Consulta regionale per il servizio civile regionale e solidale; inoltre, la norma
che prevede il solo rimborso delle spese ai componenti della Consulta risponde all’esigenza di
contenimento della spesa degli organi collegiali e consultivi. All’articolo 22 si prevede la possibilità
della partecipazione della Regione con proprie risorse a progetti finanziati dal Fondo europeo per i
rifugiati 2008-2013. La legge entra in vigore in data 11 aprile 2014 (articolo 24).
Legge regionale n. 7 del 17 aprile 2014 recante disposizioni in materia di dati aperti e loro riutilizzo
Il disegno di legge regionale è stato presentato dalla Giunta.
La legge si inserisce in un più ampio disegno di sviluppo dell’ICT (Information and Communication
Tecnology) del sistema pubblico regionale e di sostegno all’apertura e alla trasparenza dell’operato
nella pubblica Amministrazione (le finalità e le principali definizioni, rilevanti per una migliore
comprensione e leggibilità della legge stessa, sono riportate rispettivamente all’articolo 1 e
all’articolo 2).
La legge sancisce l’obbligatorietà da parte dell’Amministrazione regionale di fare “open data”,
come atto dovuto e non facoltativo: l’articolo 3 prevede l’applicazione delle norme, oltre che alla
Regione, anche agli enti e alle agenzie a finanza derivata dalla Regione e alle società a capitale
interamente regionale nei confronti delle quali la Regione esercita un controllo analogo a quello
esercitato sui propri servizi (comma 1), nonché agli Enti locali, agli enti pubblici economici e ai
soggetti pubblici che aderiscono al SIIR (comma 2).
Le disposizioni incentivano altresì le imprese a sviluppare applicazioni che riutilizzano i dati
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
pubblici, perché offrono certezze in ordine alla disponibilità dei dati medesimi (articolo 4).
L’articolo 5 individua gli organi della Regione competenti a emanare i provvedimenti in cui si
definiscono, fra l’altro, i dati oggetto di utilizzo immediato o futuro, le licenze per il riutilizzo, le
modalità di richiesta di riutilizzo e lo schema standard regionale per la redazione del catalogo on
line dei dati aperti. Il documento di bilancio e i dati di bilancio devono essere pubblicati in formato
open data sul proprio sito istituzionale dai soggetti individuati all’articolo 3, commi 1 e 2, nonché
dalle società controllate ai sensi dell'articolo 2359, primo comma, numeri 1) e 2), e secondo comma,
del codice civile, limitatamente al primo livello di controllo indiretto (articolo 6). Viene disposta
(articolo 7) l’abrogazione dei commi 26-38 e 40 e 41 dell’articolo 12 della legge finanziaria regionale
2013: tali disposizioni erano state adottate nelle more dell’approvazione del decreto legislativo per
il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
informazioni da parte delle pubbliche Amministrazioni (n. 33 del 14 marzo 2013).
La legge in esame rinvia alla normativa statale per individuare i documenti esclusi
dall’applicazione della legge medesima e le norme di salvaguardia (articolo 8).
L’articolo 9 individua in regime transitorio le tempistiche (entro centoventi giorni dall’entrata in
vigore) e le modalità (pubblicazione sul proprio sito web all’interno della sezione dedicata alla
trasparenza) con cui i soggetti indicati all’articolo 3 adottano i provvedimenti individuati
dall’articolo 5. Per la decorrenza delle disposizioni di cui al comma 1 dell’articolo 6 (pubblicazione
del documento di bilancio e dei dati di bilancio in formato open data sul proprio sito istituzionale),
l'articolo 9, comma 2, prevede l’applicazione dal primo bilancio successivo all’adozione dei
provvedimenti attuativi.
La legge entra in vigore il 24 aprile 2014 (articolo 10).
Legge regionale n. 8 del 17 aprile 2014 recante norme urgenti in materia di lavoro, istruzione,
formazione e montagna
L’intervento normativo urgente deriva da un disegno di legge della Giunta regionale per venire
incontro alla perdurante situazione di crisi che ha colpito la Regione: in particolare interviene ad
attenuare il disagio occupazionale dei lavoratori del settore edile (articolo 2, che prevede una
compartecipazione della Regione a un trattamento erogato da soggetti aventi natura di enti
bilaterali) e a dare aspettative ai lavoratori in stato di disoccupazione, privi di ammortizzatori
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
sociali, che partecipano a progetti di iniziative di lavoro di pubblica utilità (articolo 1, che dispone
l’autorizzazione alla spesa di 1 milione e mezzo per finanziare le domande presentate dalle
Amministrazioni pubbliche della Regione).
L’articolo 4 interviene a modificare l’articolo 7 della legge regionale n. 14/2012, estendendo
l’ambito di concessione dei contributi alle Università della Terza età anche all’anno accademico
2014/2015 e prevedendo di individuare con apposito bando i termini e le modalità di presentazione
della domanda, le modalità di erogazione del contributo, i termini e le modalità di rendicontazione.
Viene inoltre eliminato (articolo 5) il riferimento a una specifica procedura di gara con riferimento
al soggetto concessionario dell'immobile denominato "Aerocampo di Campoformido", al fine di non
dover periodicamente intervenire con successive modifiche legislative; l’indicazione del termine per
la presentazione della domanda di contributo riferita all’anno 2014 (30 giugno 2014) si rende
necessaria a seguito delle difficoltà procedurali nella conclusione dell’iter relativo all’individuazione
del soggetto concessionario dell’area.
La legge contiene inoltre disposizioni che consentono di estendere contributi già previsti da
disposizioni di legge vigenti a favore di istituti scolastici (articolo 6: scorrimento della graduatoria
dei progetti speciali relativi all’anno scolastico 2013/2014 e rifinanziamento per euro 550.000,00) e
di piccole imprese operanti in montagna (articolo 9: incremento della dotazione finanziaria
dell’intervento a favore delle imprese commerciali per 200 mila euro).
L’articolo 7 contiene modifiche all’articolo 16 della legge regionale n. 76/1982 in materia di
formazione professionale: in tale contesto va segnalata la disposizione relativa ai compensi ai
componenti delle commissioni esaminatrici, che, uniformando il trattamento a un’indennità fissa
oraria di euro 10,00, inferiore a quella precedentemente prevista, consente anche un piccolo
contenimento della spesa a carico degli enti che organizzano i corsi di formazione. L’indennità non
spetta ai dipendenti regionali in servizio che svolgono le funzioni di presidente.
La legge entra in vigore il 24 aprile 2014 (articolo 12).
Legge regionale n. 9 del 16 maggio 2014 recante l’istituzione del garante regionale dei diritti della
persona
La legge regionale in esame è finalizzata all’istituzione del Garante regionale dei diritti della
persona (articolo 2, comma 1), cui la Regione è giunta per definire importanti ambiti e funzioni di
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
garanzia dei diritti fondamentali della persona nei confronti di soggetti che richiedono tutela:
costituisce infatti prioritario impegno regionale garantire la tutela e la promozione dei diritti di
persone che sono oggetto di discriminazione o si vengono a trovare in uno stato di maggiore
vulnerabilità e di limitazione nella propria capacità di autotutela (articolo 1).
Nella legge in esame (capo I) viene sottolineata la funzione di impulso e collegamento del Garante
nei confronti di tutti i soggetti e le istituzioni che operano con le persone che maggiormente vedono
a rischio la tutela e l’esercizio dei propri diritti.
Il Garante è costituito in collegio composto da tre componenti (articolo 2, comma 2) che si
dividono le funzioni (bambini e adolescenti, persone private della libertà personale, persone a
rischio di discriminazione).
L’opera del Garante regionale è inquadrata nell’alveo delle Convenzioni internazionali siglate
dall’Italia.
Le funzioni sono esercitate in piena autonomia e indipendenza ed è garantito il libero accesso ad
atti e informazioni inerenti il mandato. Sono stabiliti i requisiti per l’elezione a Garante (articolo
3); sono indicate le modalità di elezione e le possibilità di revoca del mandato da parte del Consiglio
regionale (articolo 4). Al fine di evitare parzialità e conflitti di interesse, l’articolo 5 stabilisce le
incompatibilità all’esercizio dell’incarico, normando la procedura in caso di insorgenza delle
relative cause.
Il capo II della legge in esame esplicita le funzioni del Garante regionale: sono illustrate le funzioni
generali del collegio, le collaborazioni con altri organismi di controllo e garanzia e il collegamento
con le istituzioni e gli enti di tutela a livello nazionale e comunitario (articolo 7).
I successivi articoli 8, 9 e 10 precisano le funzioni di garanzia rispettivamente per i bambini e gli
adolescenti, per le persone private della libertà personale e per le persone a rischio di
discriminazione.
Il capo III riguarda l’organizzazione del Garante, definendone la struttura organizzativa (articolo
11), stabilendone la dotazione finanziaria e le modalità di programmazione dell’attività (articolo
12), indicando infine le modalità di relazione al Consiglio regionale (articolo 13). Fra le disposizioni
finali, l’articolo 14 indica le abrogazioni indotte dalla legge. A decorrere dagli esercizi finanziari
successivi al 2014, in virtù della modifica apportata all’articolo 16 dall’articolo 3 della legge
regionale n. 24/2014, gli oneri derivanti dalla legge fanno carico al bilancio del Consiglio regionale.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 10 del 16 maggio 2014 recante disposizioni in materia di attività produttive
La legge regionale in esame, di iniziativa giuntale, interviene a disciplinare alcuni importanti
aspetti della materia contributiva a favore delle imprese e rivede la normativa di settore: si
inserisce nell’ottica di un disegno legislativo e amministrativo complessivo volto all’alleggerimento
degli oneri a carico delle imprese e a una sensibile riduzione dei tempi di risposta da parte della
macchina istituzionale.
Dopo il capo I che illustra le finalità della legge, il capo II interviene ad aggiornare e semplificare
alcuni aspetti normativi del settore artigiano demandando ad appositi regolamenti di attuazione la
disciplina di dettaglio (gli articoli 2 e 5 dispongono il consumo immediato dei prodotti di propria
produzione da parte di rosticcerie, pasticcerie, gelaterie artigiane e rivendite di pizza al taglio
nonché di panificazione). Viene disposta una modifica all’articolo 14 della legge regionale n.
12/2002 (che detta la disciplina organica dell’artigianato) tesa a chiarire che la dichiarazione,
attestante il possesso dei requisiti, al registro delle imprese territorialmente competente deve essere
effettuata contestualmente all’avvio dell’attività solo nei casi di impresa non precedentemente
iscritta al registro delle imprese come impresa attiva (articolo 3). Con la modifica all’articolo 21
della citata legge regionale n. 12/2002, apportata dall’articolo 4 della legge in esame, si elimina la
previsione secondo la quale il Programma annuale per il settore artigiano doveva essere sottoposto
al parere della competente Commissione consiliare. Sono introdotte disposizioni di coordinamento
normativo anche in materia di panificazione (articolo 6) prevedendo nuove modalità per
l’acquisizione della qualifica di responsabile di panificazione. Vengono inoltre riviste le modalità di
contribuzione per le start up artigiane (articolo 7) che, dal 1° gennaio 2015, potranno beneficiare
delle agevolazioni non solo nei sei mesi antecedenti l’iscrizione all’AIA, ma anche per spese che
sosterranno nei ventiquattro mesi successivi: la norma va letta in combinato disposto con le norme
seguenti (articoli da 8 a 11).
Il capo III della legge si occupa del settore della cooperazione e delle attività promozionali, con
finalità di semplificazione o di coordinamento della normativa regionale con quella nazionale. In
particolare la legge consente l’utilizzo delle modalità telematiche per la trasmissione dei documenti
necessari per l’iscrizione all’Albo (articolo 12); elimina la necessità di iscrizione delle società di
mutuo soccorso nell’Elenco regionale speciale degli enti cooperativi (articolo 13); abroga le
disposizioni che prevedono la cancellazione dal Registro delle cooperative per trasferimento,
cancellazione o trasformazione, in quanto si tratta di dati già comunicati dalle Camere di
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
commercio all’Amministrazione regionale (articolo 14). Viene inoltre integrata la composizione
della Commissione regionale per la cooperazione (articolo 15) e viene aggiornato il riferimento dei
revisori contabili con quello dei revisori legali (articoli 16-18). Merita altresì di essere evidenziato
(articolo 19) l’intervento modificativo dell’articolo 25 della legge regionale n. 27/2007 (che contiene
la disciplina organica in materia di promozione e vigilanza del comparto cooperativo) che rivede le
modalità di liquidazione degli oneri concernenti le procedure concorsuali attinenti gli enti
cooperativistici: in particolare, ai fini della razionalizzazione e del contenimento della spesa
pubblica viene fissato un limite massimo ai compensi dei commissari liquidatori. La relativa norma
transitoria prevede che continui ad applicarsi la disciplina previgente, qualora, alla data di entrata
in vigore della legge, sia già stato determinato l’ammontare del compenso, così come continua ad
applicarsi il decreto del Presidente della Regione recante le modalità di determinazione dei
compensi spettanti agli organi preposti alle procedure sottoposte alla vigilanza della Regione.
Il capo IV disciplina talune importanti situazioni in materia di finanziamenti ai consorzi industriali
in ragione delle mutate condizioni intervenute nei mercati (l’articolo 20 conferma il contributo al
Consorzio di sviluppo industriale del Ponte Rosso, autorizzandone la destinazione anche per altre e
diverse tipologie di infrastrutture di urbanizzazione primaria finalizzate al servizio di
infrastrutture industriali e individuate come prioritarie in relazione all’attuale contesto
produttivo). La legge prevede fra gli altri un intervento dell’Amministrazione regionale nella
ricapitalizzazione del Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo al fine di consentire allo
stesso Consorzio di perseguire i propri fini istituzionali e di rilanciare lo sviluppo economico di
quell’area geografica (articolo 21); l’intervento, pari a 4 milioni, si attua utilizzando quanto a suo
tempo stanziato sul fondo globale per futuri interventi legislativi (prelevamento dal capitolo 9710,
partita n. 55) per la disciplina dei consorzi di sviluppo industriale dalla legge regionale n. 4/2014
(che contiene le azioni a sostegno delle attività produttive) a favore del capitolo 8037 di nuova
istituzione.
L’articolo 2, comma 100, della legge regionale n. 15/2014 di assestamento del bilancio 2014 ha
successivamente abrogato l’articolo 21 in parola.
L’articolo 22 prevede che i programmi di sviluppo delle ASDI vengano approvati successivamente
all’adozione del piano industriale regionale. Inoltre si prevede (articolo 23) che i CdA dei Consorzi
di bonifica restino in carica fino all’insediamento delle nuove Amministrazioni comunali; viene
infine integrata la disciplina delle elezioni dei membri elettivi del Consiglio dei delegati presso i
Consorzi di bonifica (Pianura isontina e Cellina Meduna), con l’introduzione della figura dei
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
rappresentanti di lista (articolo 24).
Il capo V della legge introduce norme di coordinamento e semplificazione in materia di accesso al
credito. Si dispone (articolo 25) una modifica all’articolo 10 della legge regionale n. 2/2012 (in
materia di agevolazione dell’accesso al credito delle imprese), volta a chiarire che gli oneri relativi
alla corresponsione delle indennità e dei gettoni di presenza dei componenti il Comitato di gestione
del FRIE, della Sezione per la garanzie, del Fondo per lo sviluppo e della Sezione smobilizzo crediti
PA fanno carico al FRIE e al Fondo per lo sviluppo nella misura del 50% ciascuno. L’articolo 26
prevede la copertura finanziaria, in capo alla Sezione smobilizzo crediti PA, delle spese relative al
rimborso a Banca Mediocredito FVG per la transitoria prestazione di attività di supporto al
Comitato di gestione degli interventi contributivi. Viene introdotta un’importante modifica
(articolo 27) nell’ambito delle procedure istruttorie dei finanziamenti concessi a favore
dell’imprenditoria giovanile, eliminando l’obbligo da parte delle Camere di commercio di avvalersi
del Comitato tecnico consultivo per le politiche economiche per la valutazione dei progetti di
imprenditoria giovanile: in tal modo la norma consente di non procedere alla consultazione in
parola a fronte di domande di contributo che solo in parte minoritaria riguardano attività di
innovazione.
La legge in esame entra in vigore il 22 maggio 2014 (articolo 35).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
La nuova norma, al comma 4 dell’articolo 19, pone un’importante deroga all'articolo 42, comma 2,
della legge regionale 8 agosto 2007, n. 21, di programmazione finanziaria e di contabilità, secondo
cui formano impegno sugli stanziamenti di competenza dell'esercizio le somme dovute dalla
Regione in base alla legge o a contratto o ad altro titolo a creditori determinati o determinabili,
sempre che la relativa obbligazione scada entro il termine dell'esercizio: al fine di consentire la
gestione contabile delle spese relative alle procedure concorsuali, ai commissariamenti governativi,
agli scioglimenti di società cooperative con nomina di liquidatore e alle sostituzioni di liquidatore,
la spesa per gli oneri derivanti dall'applicazione dei precedenti commi 1, 2 e 3 dell’articolo 25 della
legge regionale n. 27/2007, come sostituito dal citato articolo 19, è impegnata entro sessanta giorni
dalla data di cancellazione della società cooperativa dal registro delle imprese.
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Legge regionale n. 11 del 26 giugno 2014 recante disposizioni di riordino e semplificazione in materia di
risorse agricole e forestali, bonifica, pesca e lavori pubblici
La legge regionale in esame, di iniziativa giuntale, è composta da 134 articoli ed è strutturata per
settori omogenei articolati in sette titoli, a loro volta articolati in capi.
Il titolo I (articoli 1-41) contiene disposizioni in materia di risorse agricole e reca modifiche a norme
esistenti nonché nuovi interventi. Tra le varie disposizioni del titolo, si segnala la modifica (articoli
4-20), necessaria per adeguare la disciplina regionale a quella statale, di alcuni articoli della legge
regionale n. 25/1996, in tema di agriturismo, al fine di introdurre l’istituto della segnalazione
certificata di inizio attività – SCIA - in luogo dell’autorizzazione comunale all’esercizio di attività
agrituristica. Altre modifiche sono introdotte per adeguare le previsioni normative all’attuale
assetto organizzativo dell’Amministrazione regionale, allineando la legge con le competenze
riconosciute all’ERSA, che assurge a organismo di controllo e di proposizione di nuove metodologie
volte ad aumentare la competitività delle imprese e la qualità del prodotto agroalimentare del
Friuli Venezia Giulia. Gli articoli 40 e 41 introducono due nuove modalità di intervento del Fondo
di rotazione in agricoltura, utilizzando le risorse già assegnate al Fondo stesso: la prima va a
sostegno di iniziative capaci di determinare l’incremento di competitività della filiera
agroindustriale regionale (attraverso il finanziamento a condizioni agevolate delle spese per la
realizzazione di programmi posti in essere in Regione da imprese che hanno la qualifica di “grandi
imprese”); la seconda favorisce ulteriormente il rafforzamento della struttura finanziaria delle
imprese agricole (attraverso l’erogazione di finanziamenti con durata massima di 15 anni e la
concessione anche a favore di imprese agricole che hanno già usufruito di precedenti agevolazioni).
Il titolo II è relativo agli interventi in materia di bonifica e contiene modifiche a leggi concernenti
l’attività dei Consorzi di bonifica: fra le tante, si segnalano la norma (articolo 54) che disciplina la
pubblicità degli atti dei Consorzi e quella (articolo 55) che aggiorna il procedimento di controllo
degli atti, prevedendo l’approvazione degli stessi mediante deliberazione della Giunta regionale, in
analogia a quanto previsto per la generalità degli enti sottoposti alla vigilanza della Regione.
Il titolo III in materia di pesca introduce modifiche a leggi regionali che disciplinano la pesca
sportiva. L’articolo 59, fra gli altri, precisa che la Giunta può definire gli indirizzi per lo sviluppo
delle attività istituzionali e gli obiettivi di gestione nonché disporre ispezioni e verifiche nei
confronti dell’Ente Tutela Pesca.
Inoltre (articolo 70) con delibera di Giunta regionale sono adottati anche gli atti relativi alle
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
direttive in materia di coordinamento delle attività di programmazione e vigilanza e
all’attribuzione di particolari compiti e incarichi nell’interesse della pesca e dell’ittica. L’articolo 75
riscrive l’articolo 9 della legge regionale n. 43/1988 in materia di pesca nelle acque interne della
Regione, ridefinendo l’ambito di applicazione della legge medesima: a tal fine stabilisce che la
stessa non trova applicazione entro i confini delle acque lagunari regionali come definiti da
specifica norma statale (il successivo articolo 77 ha analogo contenuto con riferimento alla legge
regionale n. 32/1993 sull’esercizio della pesca di mestiere nelle acque interne).
Il titolo IV in materia di pesca professionale introduce modifiche a leggi regionali, attribuendo, fra
l’altro, alla Regione le funzioni attinenti il rilascio delle licenze e la registrazione delle imbarcazioni
utilizzate per la pesca di mestiere nelle acque interne (articolo 78): tale scelta è essenzialmente
determinata per garantire il necessario coordinamento con le funzioni regionali concernenti gli aiuti
comunitari al settore.
Il titolo V contiene importanti modifiche a disposizioni in materia di risorse forestali. Attraverso
modificazioni alla legge regionale n. 9/2007 viene disposta la concentrazione presso
l’Amministrazione regionale di tutte le competenze in materia di concessione di incentivi,
garantendo in tal modo la parità di trattamento dei beneficiari e la semplificazione dell’attività
amministrativa con conseguente riduzione dei tempi del procedimento (articolo 115): tutta
l’attività contributiva legata all’utilizzazione del bosco viene inserita in un unico articolo
abrogando le disposizioni contenute in altri articoli della legge. Si demanda a regolamenti di
attuazione una più puntuale definizione degli interventi. Le nuove norme costituiscono il
recepimento a livello regionale delle previsioni normative statali e danno risposta a esigenze di
semplificazione delle procedure per quelle porzioni di territorio regionale abbandonate sulle quali
può essere ripresa l’attività agricola. Con l’eliminazione del Piano forestale integrato, e la sua
sostituzione con la scheda forestale, vengono ridotti i costi della pianificazione sia per i proprietari
sia per la Regione (articoli 90-92). Viene ricondotta in ambito regionale anche la competenza in
merito all’adozione del regolamento disciplinante il transito sulla viabilità forestale soggetta a
divieti di transito con mezzi motorizzati (articolo 121). Viene altresì razionalizzato l’utilizzo del
personale operaio (articolo 124).
Il titolo VI contiene modifiche apportate a disposizioni in materia di lavori pubblici, mentre il
titolo VII contiene le disposizioni finali, prevedendo (articolo 134) che la legge entri in vigore il
giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione (3 luglio
2014).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 12 del 26 giugno 2014 recante misure urgenti per le autonomie locali
Il disegno di legge regionale è stato presentato dalla Giunta.
La legge in esame, dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del regolamento interno del
Consiglio regionale250, contiene disposizioni modificative e integrative di norme già vigenti in
materia di autonomie locali, finalizzate ad assicurare una più funzionale gestione di assegnazioni
finanziarie agli Enti locali.
In particolare l’articolo 1 consente al solo Comune di Dogna, in relazione alla manovra di
riequilibrio finanziario in corso, di conservare l’assegnazione attribuita per spese d’investimento
con la legge di assestamento del bilancio 2012, pur avendo certificato di aver utilizzato la quota
ricevuta per manutenzione ordinaria.
L’articolo 2 è finalizzato a consentire una migliore procedura del recupero da parte di alcuni
Comuni del gettito spettante a favore del bilancio statale e regionale in materia di IMU 2013, nel
caso in cui i trasferimenti ordinari non dovessero risultare sufficienti. È previsto inoltre
l’adeguamento del fondo perequativo IMU spettante ai Comuni dai 3 milioni originari (previsti
dalla legge finanziaria regionale 2014) a euro 6.391.100,50: l’incremento oggetto dell’intervento
normativo è collegato alla verifica dei dati IMU 2013 da ultimo comunicati dallo Stato alla
Regione.
L’operazione non comporta maggiori oneri a carico della Regione: il capitolo d’entrata e il
corrispondente capitolo di spesa vengono inseriti fra le partite di giro (originariamente erano al
titolo III dell’entrata e al titolo I della spesa).
Con riferimento alla riduzione dei trasferimenti ordinari per gli Enti locali come sanzione per le
Amministrazioni che non hanno rispettato le regole del patto di stabilità, l’articolo 3 specifica che
per l’anno 2014 la riduzione trova applicazione in sede di erogazione dell’ultima rata.
Viene inoltre introdotto (articolo 4) anche per il comparto unico del pubblico impiego della
Regione autonoma Friuli Venezia Giulia il regime fissato dalla vigente normativa nazionale con
250 Art. 89 del regolamento interno del Consiglio regionale: “(Dichiarazione d’urgenza) All’atto della presentazione di un progetto di legge o della comunicazione all’Assemblea della sua presentazione ai sensi dell’art. 50, c. 1, o anche successivamente, la Giunta regionale o il consigliere proponente possono chiedere all’Assemblea che sia adottata la procedura d’urgenza. L’Assemblea decide, a maggioranza assoluta dei componenti, con votazione a scrutinio palese senza rilevazione dei nomi. Nel caso in cui il progetto di legge sia dichiarato urgente, i termini stabiliti dagli articoli 87, c. 3 [abrogato], 91 [termine per l’iscrizione all’ordine del giorno], 95, c. 2 [pareri di altre Commissioni], 96, c. 1 [pareri di organismi esterni], e 102 [termine per il deposito delle relazioni e inserimento obbligatorio nel calendario dei lavori della Commissione e dell’Assemblea] sono ridotti a metà, con arrotondamento all’unità inferiore. L’Assemblea, con la maggioranza di cui al c. 1, può stabilire termini anche più brevi e disporre che la relazione della Commissione venga fatta oralmente. In ogni caso il termine di cui all’art. 91 non può essere inferiore a 48 ore”.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
specifico riferimento ai limiti per le assunzioni, salve le deroghe espresse: si ribadisce altresì che i
principi di contenimento della spesa del personale in Regione sono salvaguardati anche con
riferimento alle disposizioni regionali in materia di patto di stabilità, che di per sé già garantiscono
per il sistema integrato regionale uno specifico principio di contenimento della spesa. Fra le altre
disposizioni dell’articolo 4, si richiama la norma secondo la quale, dovendo riscrivere la normativa
di riferimento per le assunzioni delle Amministrazioni del comparto, si riproduce il sistema
dell’obbligatoria mobilità di comparto, in quanto tale procedura anche a livello nazionale è definita
neutra ai fini del contenimento della spesa. Viene inoltre riconosciuta la possibilità per la Regione
di procedere alle assunzioni per far fronte alle attività correlate alla programmazione comunitaria
2014-2020, anticipando la spesa con fondi di bilancio regionale. Alcune norme di riferimento
regionale vengono abrogate dallo stesso articolo 4 già citato.
La legge entra in vigore il 3 luglio 2014 (articolo 11).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
Varie sono le norme di deroga nell’ambito del testo normativo, che risultano rilevanti perché
permettono di superare i limiti previsti a livello nazionale in materia di assunzioni (da segnalare
che l’articolo 6 è stato successivamente sostituito dall’articolo 12, comma 10, della legge regionale
n. 15/2014 di assestamento del bilancio 2014251, mentre gli articoli 5, 7, 8 e 9 sono stati abrogati
dall’articolo 69, lett. e), della legge regionale n. 26/2014 di riordino del sistema delle autonomie
locali):
articolo 5, comma 1 (successivamente abrogato): allo scopo di garantire l’esercizio dei diritti
fondamentali delle minoranze linguistiche, le Amministrazioni del comparto unico del pubblico
impiego regionale e locale possono prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato e i
251 Il testo dell’art. 6, come sostituito dall’art. 12, c. 10, della l.reg. n. 15/2014, è il seguente: “(Disposizioni urgenti per i servizi educativi e socio assistenziali delle Amministrazioni del comparto unico) A decorrere dall'1.1.2015 la Regione può attuare, anche tramite gli Enti locali della Regione medesima quali Amministrazioni del sistema integrato del comparto unico del pubblico impiego regionale e locale di cui all'art. 127 (comparto unico del pubblico impiego della Regione e degli Enti locali) della l.reg. n. 13/1998, le procedure di cui al c. 529 dell'art. 1 della l. 27.12.2013, n. 147, con risorse proprie della Regione stessa, al solo fine di garantire l'esercizio delle funzioni e delle attività legate ai servizi educativi e socio assistenziali. Con la legge finanziaria regionale, annualmente, sono determinate le modalità per il vincolo di destinazione delle somme corrispondenti agli importi da utilizzare da parte degli Enti locali che attuano le procedure di cui al presente comma, a valere sui trasferimenti ordinari spettanti agli Enti locali stessi. Ai fini del computo complessivo della spesa del personale, quella relativa al personale oggetto delle procedure di cui al presente comma resta a carico dell'Ente locale interessato. Al fine di garantire, senza soluzione di continuità, l'espletamento delle funzioni relative ai servizi educativi e socio assistenziali per l'anno 2014, le Amministrazioni del sistema integrato del comparto unico del pubblico impiego regionale e locale di cui all'art. 127 della l.reg. n. 13/1998, possono procedere ad assunzioni con contratto di lavoro a tempo determinato, fermo restando l'obbligo di considerare indisponibile, in via compensativa, il corrispondente valore finanziario delle risorse eccedenti i limiti di cui all'art. 4, c. 2, a valere sulle risorse finanziarie previste dalla normativa vigente per assunzioni a tempo indeterminato dell'anno 2014 e, laddove non sufficienti, sulle economie realizzate, con i medesimi limiti, negli anni pregressi a partire dal 2010 per assunzioni a tempo indeterminato.”
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
contratti di collaborazione coordinata e continuativa in essere alla data di entrata in vigore
della legge in esame ovvero procedere ad assunzioni di personale con contratto di lavoro a
tempo determinato o con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, anche in
deroga ai limiti previsti a livello nazionale e richiamati dall’articolo 4, comma 2, nel caso di
rapporti di lavoro coperti da finanziamenti concessi ai sensi della legge n. 482/1999 e della legge
n. 38/2001;
articolo 6, comma 1 (testo originario): per mantenere in funzione i servizi educativi operanti nel
comparto unico del pubblico impiego regionale e locale, gli Enti locali possono assumere, anche
in deroga ai limiti di cui all'articolo 4, comma 2, e nel rispetto delle norme regionali in materia
di patto di stabilità e di contenimento della spesa di personale, con contratti di lavoro a tempo
indeterminato, a copertura dei posti vacanti e disponibili della dotazione organica alla data di
entrata in vigore della legge in esame, il personale educativo e ausiliario indispensabile al
mantenimento delle condizioni standard del servizio e del rapporto educatore-bambino;
articolo 6, comma 2 (testo originario): per mantenere in funzione i servizi educativi operanti nel
comparto unico del pubblico impiego regionale e locale, gli Enti locali possono assumere, anche
in deroga ai limiti di cui all'articolo 4, comma 2, fino al 30 giugno 2015 e nel rispetto delle
norme regionali in materia di patto di stabilità e di contenimento della spesa di personale, con
contratto a tempo determinato, il personale educativo e ausiliario indispensabile al
mantenimento delle condizioni standard del servizio e del rapporto educatore-bambino;
articolo 6, comma 3 (testo originario): i Comuni gestori di ambito socio-assistenziale possono
assumere, con contratti di lavoro a tempo indeterminato, a copertura dei posti vacanti e
disponibili della dotazione organica alla data di entrata in vigore della legge in esame, con
concorso pubblico da espletare entro il 30 giugno 2015, il personale in possesso di
professionalità riconducibile ai profili socio-assistenziali, anche in deroga ai limiti di cui
all'articolo 4, comma 2, esaurita la fase di mobilità di comparto;
articolo 8 (successivamente abrogato): i Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti possono
procedere ad assunzioni di personale con contratto di lavoro a tempo determinato e con
contratto di collaborazione coordinata e continuativa anche in deroga ai limiti di cui all'articolo
4, comma 2;
articolo 9 (successivamente abrogato): i Comuni turistici con popolazione superiore a 5.000
abitanti possono procedere ad assunzioni di personale con contratto di lavoro a tempo
determinato e con contratto di collaborazione coordinata e continuativa anche in deroga ai
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
limiti di cui all'articolo 4, comma 2.
Legge regionale n. 13 del 18 luglio 2014 recante misure di semplificazione dell’ordinamento regionale in
materia urbanistico-edilizia, lavori pubblici, edilizia scolastica e residenziale pubblica, mobilità,
telecomunicazioni e interventi contributivi
Il disegno di legge regionale è stato presentato dalla Giunta. La legge in esame introduce modifiche
urgenti all’ordinamento regionale nelle materie di competenza primaria e concorrente, al fine di
superare le criticità che investono lo sviluppo del territorio.
La legge è composta da 40 articoli ed è strutturata in nove capi suddivisi per normativa di settore.
L’articolo 1 chiarisce l’ambito di operatività e le finalità generali dell’intero provvedimento
legislativo: innanzi tutto dispone una semplificazione normativa per dare certezze nelle
interpretazioni; inoltre stabilisce il principio che la pubblica Amministrazione deve dare risposta in
tempi certi e non chiedere al cittadino documentazione già in proprio possesso.
Il capo II si occupa della materia edilizia, recando misure di semplificazione (per es. silenzio
assenso automatico sulla domanda di rilascio del titolo edilizio, decorsi 75 giorni), e accorpa tutte le
modifiche urgenti alla legge regionale n. 19/2009 (codice regionale dell’edilizia). In particolare
(articolo 4) la legge prevede modifiche al vigente regime edificatorio con riferimento agli interventi
eseguibili in SCIA e a quelli soggetti a permesso di costruire. La disposizione dell’articolo 5
recepisce integralmente la procedura nazionale in ordine al rilascio del titolo edilizio: il nuovo
articolo accorpa tutte le disposizioni nazionali conservando al contempo la specialità regionale.
La nuova disposizione chiarisce altresì – come il dispositivo statale – il termine massimo (75 giorni)
per il rilascio del titolo nel caso in cui l’intervento rientri tra quelli realizzabili in SCIA ma
l’interveniente abbia comunque optato per il permesso di costruire. Vengono altresì chiariti
(articolo 6) i criteri per l’applicazione delle norme per il rilascio o l’attestazione del certificato di
agibilità disciplinato dall’articolo 27 della legge regionale n. 19/2009.
Le nuove disposizioni degli articoli 7 e 8 agevolano tutti gli interventi di recupero del patrimonio
edilizio residenziale esistente al fine di disincentivare il consumo di nuovo suolo. Inoltre la novella
reintroduce una specifica esenzione dal pagamento degli oneri per le opere e impianti sportivi da
chiunque realizzati.
L’articolo 9 dispone modifiche a vari articoli della citata legge regionale n. 19/2009: fra le tante, la
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
soppressione dell’inciso riferito alle limitate modifiche volumetriche contenuto nell’articolo 35 della
legge regionale n. 19/2009 tende a equiparare la disposizione alle vigenti norme statali che non
prevedono tale limitazione.
La norma dell’articolo 11 introduce fra l’altro una specifica definizione di ampliamento in corpo
distaccato a valere per le misure straordinarie. La disposizione chiude con alcune precisazioni alle
disposizioni transitorie di cui all’articolo 61 della legge regionale n. 19/2009.
Il capo III contiene le modifiche al vigente ordinamento urbanistico di cui alla legge regionale n.
5/2007, con particolare attenzione al procedimento di formazione degli strumenti urbanistici
attuativi e il coordinamento degli strumenti urbanistici comunali (articolo 13).
Introduce altresì tempi procedimentali relativamente all’approvazione dei piani attuativi
comunque denominati (articolo 12). La ratio è quella di evitare in capo agli operatori economici
danni da ritardo. La norma delega la regolamentazione puntuale del procedimento
all’Amministrazione comunale entro 120 giorni; sono altresì previste specifiche norme transitorie
per i procedimenti pendenti.
Il capo IV contiene misure di semplificazione in materia di mobilità dirette a coordinare e
razionalizzare le previsioni del Piano regionale del trasporto pubblico locale (articoli 16-18), in
vista delle future gare per l’affidamento di un servizio così delicato e importante: tutte le modifiche
alla legge regionale n. 23/2007 (in materia di trasporto pubblico regionale e locale) mirano a
disciplinare compiutamente e in maniera unitaria la libera circolazione sui mezzi del TPL di
soggetti deputati alla vigilanza. Vengono altresì colmate problematiche interpretative in ordine
agli interventi di sicurezza stradale che la società affidataria della manutenzione è legittimata a
realizzare: con la modifica inserita si chiarisce infatti la natura degli interventi di sicurezza stradale
di competenza della società finalizzati alla realizzazione di opere di natura infrastrutturale sulla
viabilità regionale. La previsione integrativa della legge regionale n. 15/1981 (impianti a fune),
contenuta nell’articolo 19 della legge in esame, concerne le procedure di rilascio delle abilitazioni
dei direttori e dei responsabili di esercizio: la novella dispone che la Regione possa procedere alla
nomina della commissione esaminatrice e al rilascio dei patentini qualora il personale interessato
sia preposto alla gestione di impianti a fune di esclusiva competenza regionale.
Il capo V si prefigge di eliminare dall’ordinamento le previsioni di settore in materia di esclusione
automatica delle offerte anomale e integrare la disciplina con disposizioni atte a colmare alcune
lacune normative in attesa della legge di riordino dell’intero settore delle opere pubbliche regionali:
in particolare, la disposizione dell’articolo 20 incide sul vigente articolo 56 della legge regionale n.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
14/2002 (disciplina organica dei lavori pubblici), con la finalità di reintrodurre nell’ordinamento
l’originaria previsione della medesima disposizione relativa all’utilizzo delle economie conseguenti
alla realizzazione di un’opera sul quadro economico previsto, la cui esclusione si porrebbe come un
ulteriore limite all’attività contrattuale degli enti e comporterebbe una rideterminazione dei quadri
economici con restituzioni all’Amministrazione regionale di scarso rilievo.
Il capo VI incide sulla vigente legge regionale n. 3/2011 al fine di semplificare le procedure in
materia di telecomunicazioni. Con riferimento al Piano regionale delle telecomunicazioni, viene
eliminato (articolo 22) il doppio passaggio (adozione e approvazione), che appare eccessivo,
considerato che il Piano è in realtà un elenco di opere per la maggior parte in via di
completamento. La disposizione estende inoltre l’utilizzo della Rete Pubblica Regionale non solo
alle autonomie locali e alla sanità pubblica regionale, ma anche a una serie di altri soggetti pubblici
istituzionalmente impegnati nella ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica e aventi sede sul
territorio del Friuli Venezia Giulia.
Il capo VII si compone di 14 articoli diretti a risolvere tutte le problematiche contributive
evidenziate dagli enti beneficiari in relazione al rispetto del patto di stabilità: le disposizioni ivi
contenute confermano infatti misure contributive già autorizzate dalle leggi regionali nonché
conversioni contributive in favore degli Enti locali per il compimento di opere pubbliche già
avviate252. Sono previste all’articolo 26 misure in materia di incentivazione degli interventi di
riqualificazione urbana e recupero del patrimonio edilizio esistente sottoutilizzato. Tale disciplina è
stata successivamente integrata dall’articolo 9, comma 26, della legge regionale di assestamento n.
15/2014, con la previsione di contributi in conto capitale, nella misura massima del 50% della spesa
riconosciuta ammissibile, per far fronte ai costi effettivamente sostenuti per la realizzazione di
interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare
esistente privato in stato di abbandono o di sottoutilizzo, con particolare riferimento al profilo
della sicurezza sismica o del risparmio energetico.
Sul punto è stato successivamente adottato, con decreto del Presidente della Regione 18 febbraio
2015, n. 36, il regolamento attuativo per gli interventi di recupero. Di forte impatto sul sistema
contabile regionale e in controtendenza con l’evoluzione del sistema è l’istituzione, con l’articolo 28,
di una nuova gestione fuori bilancio, il Fondo per il coordinamento dei rapporti finanziari tra la
Regione e le autonomie locali, la cui motivazione va rinvenuta nell’“assicurare una gestione
coordinata dei vincoli di spesa che gravano sui bilanci della Regione e degli Enti locali del suo
252 All’art. 29 sono state apportate varie modifiche dall’art. 72, c. 2, della l.reg. n. 26/2014.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
territorio”, con lo scopo di provvedere “al pagamento dei contributi in conto capitale agli Enti
locali della Regione”. Il Fondo è gestito dal Ragioniere generale della Regione.
La Giunta esercita il controllo sulla gestione del Fondo attraverso la Direzione centrale finanze.
Con la legge regionale di assestamento (n. 15/2014, articolo 7, commi 2 e 15), si è disposto che la
Giunta, per sostenere gli interventi di edilizia scolastica regionale e per migliorare e adeguare gli
immobili scolastici esistenti, possa stabilire che i contributi a sostegno degli interventi del Fondo
per le spese d'investimento destinato agli Enti locali competenti siano erogati dal Fondo per il
coordinamento dei rapporti finanziari tra la Regione e le autonomie locali.
La legge finanziaria regionale 2015 ha apportato varie modifiche all’articolo 28. Con decreto del
Presidente della Regione 6 marzo 2015, n. 46, è stato approvato il regolamento per la disciplina
dell’attività del Fondo nonché del controllo interno sugli atti di concessione dei relativi contributi.
L’articolato si chiude (capo VIII) con misure di programmazione (istituzione dell’anagrafe
dell’edilizia scolastica regionale) tese a consentire di intervenire a recupero del patrimonio edilizio
delle scuole in Regione.
La disciplina sulla programmazione triennale (articolo 38) ha avuto una successiva integrazione da
parte della legge regionale di assestamento (n. 15/2014, articolo 7, comma 1), secondo la quale il
programma triennale definisce gli obiettivi da realizzare nel triennio di programmazione e le
priorità, le quote delle risorse del Fondo per le spese d'investimento destinato agli Enti locali
competenti da destinare alle varie tipologie d'intervento e la ripartizione annuale in conformità ai
contenuti del programma stesso, i criteri di valutazione delle domande.
L’articolo 40 della legge regionale n. 13 infine disciplina l’entrata in vigore della legge medesima
(24 luglio 2014).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
L’articolo 9 già citato, che dispone modifiche a vari articoli della legge regionale n. 19/2009 (codice
regionale dell’edilizia), introduce anche due nuove deroghe. Innanzitutto, inserendo il comma 3 bis
dell’articolo 36 della legge regionale n. 19/2009, prevede che gli strumenti urbanistici possano
ammettere la trasformazione di edifici esistenti in zona agricola alla data di entrata in vigore della
legge regionale in esame, in deroga al requisito di connessione funzionale di cui al comma 1 dello
stesso articolo 36, che comportino anche l'aumento delle unità immobiliari esistenti nel rispetto dei
parametri di zona; inoltre, lo stesso articolo 9, sostituendo l’articolo 37 della legge regionale n.
19/2009 in materia di misure per la promozione del rendimento energetico nell’edilizia con la
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
finalità di uniformare le misure previste dalla legge regionale con quelle individuate dalla legge
dello Stato, dispone che, nel rispetto dei limiti previsti per le murature esterne, gli interventi di
nuova costruzione possano essere eseguiti in deroga agli strumenti urbanistici e regolamenti edilizi,
nonché alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà e di protezione
del nastro stradale.
Le nuove disposizioni incidono anche sulla vigente legge regionale n. 3/2011 al fine di semplificare
le procedure in materia di telecomunicazioni.
La novella (articolo 23) elimina la diversa modalità di inventario fra beni immobili e beni mobili
che costituiscono la Rete Pubblica Regionale, anche in deroga a quanto previsto dalla normativa
dei beni di proprietà regionale.
L’articolo 25 pone una deroga all’applicazione dell’articolo 32 della legge regionale n. 7/2000, sul
procedimento, in considerazione dell'attuale situazione di congiuntura economica: allo scopo di
favorire la realizzazione dei lavori pubblici fruenti di contributi pluriennali concessi agli Enti locali
soggetti ai limiti imposti dalla normativa sul patto di stabilità e crescita, il vincolo di destinazione
dei beni immobili stabilito con l'articolo 32 citato non si applica, qualora l'ente stabilisca di
realizzare l'opera attraverso lo strumento della locazione finanziaria o del contratto di
disponibilità. Pure l’articolo 27, che detta disposizioni di conferma di contributi su mutui a tasso
variabile, prevede deroghe alle vigenti disposizioni in considerazione dell'attuale situazione di
congiuntura economica: in deroga a quanto disposto dalla deliberazione della Giunta regionale che
determina in via preventiva le condizioni per la stipula dei mutui da parte dei soggetti beneficiari
di contributi pluriennali finalizzati alla riduzione o alla copertura degli oneri, in linea capitale e
interessi, per l'ammortamento dei mutui medesimi, l'Amministrazione regionale è autorizzata, per
gli anni 2014 e 2015, a confermare i contributi pluriennali concessi a soggetti privati, qualora i
mutui stessi siano negoziati o rinegoziati con riferimento al tasso variabile, ovvero estinti
anticipatamente, fermo restando che l'ammontare dei contributi non può essere superiore agli
oneri, in linea capitale e interessi, dei mutui negoziati, rinegoziati o estinti.
L'Amministrazione regionale è altresì autorizzata, per gli anni 2014 e 2015, a confermare i
contributi pluriennali concessi ai soggetti privati, fino al 100% della spesa ammessa a contributo,
anche in deroga ai limiti di cui agli articoli 3 e 4 del regolamento approvato con decreto del
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Presidente della Regione 13 luglio 2005, n. 230, come modificato dal decreto del Presidente della
Regione 30 luglio 2008, n. 187253.
Di forte impatto sul sistema contabile regionale e in controtendenza con l’evoluzione del sistema è
l’istituzione, con l’articolo 28, di una nuova gestione fuori bilancio, il Fondo per il coordinamento
dei rapporti finanziari tra la Regione e le autonomie locali, la cui motivazione va rinvenuta
nell’“assicurare una gestione coordinata dei vincoli di spesa che gravano sui bilanci della Regione e
degli Enti locali del suo territorio”, con lo scopo di provvedere “al pagamento dei contributi in conto
capitale agli Enti locali della Regione”. Il trasferimento delle risorse al Fondo è effettuato anche in
deroga alla disposizione (articolo 7, comma 17, della legge regionale n. 14/2003) che prevede di
effettuare conferimenti a favore degli organi gestori delle gestioni fuori bilancio della Regione nel
momento in cui gli organi gestori provvedano a dimostrare l'effettivo fabbisogno di cassa: sarà
invece l’ente beneficiario a doverlo dimostrare attraverso lo stato di avanzamento della spesa.
253 Si riporta il testo degli articoli 3 e 4 del regolamento. “Art. 3 (Assegnazione dei contributi) 1. Con il provvedimento di riparto emanato dall’organo competente sono assegnati i contributi in conto capitale di cui al c. 26 dell’art. 4 della l.reg. n. 15/2005 e i contributi pluriennali di cui al c. 95 dell’art. 4 della l.reg. n. 1/2005 sulla base dei criteri di valutazione e dell’ammontare della spesa progettuale evidenziati dai soggetti richiedenti nella scheda istruttoria di cui all’art. 2 bis. 2. Il contributo è assegnato fino a un massimo del 90% della spesa ritenuta ammissibile per Comuni e loro consorzi e fino all’85% della spesa ritenuta ammissibile per enti, associazioni, istituzioni e cooperative. 3. Per valutare l’ammontare della sovvenzione da assegnare a mezzo di finanziamenti pluriennali su limiti di impegno, l’annualità da assegnare viene attualizzata secondo la formula della determinazione del valore attuale di una rendita costante posticipata utilizzando il tasso praticato al momento del riparto dalla Cassa depositi e prestiti spa per gli interventi degli Enti locali per mutui a tasso fisso di durata pari a quella del limite di impegno. 4. L’annualità così attualizzata viene riconosciuta agli assegnatari del contributo ventennale che ricorrono al finanziamento della spesa mediante prestito concesso dalla Cassa depositi e prestiti spa ovvero mediante mutuo concesso da Istituto di credito diverso dalla Cassa predetta. 5. La Giunta regionale determina in via preventiva le condizioni per la stipula dei mutui da parte dei soggetti beneficiari del contributo pluriennale finalizzato alla riduzione o alla copertura degli oneri, in linea capitale e interessi, per l’ammortamento dei mutui medesimi cui gli stessi devono attenersi. 6. L’ammontare del contributo ventennale che viene riconosciuto ai Comuni o loro Consorzi, risultati assegnatari dello stesso, che ricorrono al finanziamento della spesa tramite l’emissione di buoni ordinari, avviene sulla base del piano di ammortamento attualizzato al tasso d’interesse vigente alla data della deliberazione di approvazione del prestito, commisurato alla spesa ammessa a contributo con il provvedimento di riparto che definisce anche il limite percentuale di partecipazione finanziaria a carico del beneficiario. 7. Nel caso in cui gli assegnatari dei contributi pluriennali su limiti di impegno, successivamente all’assegnazione degli stessi, dichiarino di provvedere al finanziamento della spesa mediante l’impiego di fondi propri e non mediante prestito concesso dalla Cassa depositi e prestiti spa o mutuo concesso da Istituto di credito diverso dalla Cassa predetta, viene concesso un contributo ventennale di misura annua pari a un ventesimo della spesa ammissibile senza l’attualizzazione di cui al comma 3.” “Art. 4 (Condizioni di ammissibilità e opere ammissibili) 1. È ammessa a contributo un’unica domanda per soggetto richiedente. 2. Sono ammissibili a contributo gli interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia, di nuova costruzione e di ristrutturazione urbanistica come definiti dalle lettere b), c), d), e) e f) del c. 1 dell’art. 3 del d.P.R. 6.6.2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), recepito dall’art. 37 della l.reg. 23.2.2007, n. 5 (Riforma dell’urbanistica e disciplina dell’attività edilizia e del paesaggio). 3. L’ammissione a finanziamento è subordinata alla compartecipazione finanziaria dell’intervento proposto. 4. Con il provvedimento di riparto è definito il limite percentuale di partecipazione finanziaria del beneficiario che non potrà superare i seguenti valori: a) richieste di Comuni o consorzi di Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, partecipazione massima 35%; b) richieste di Comuni o consorzi di Comuni con popolazione tra 10.000 e 14.999 abitanti, partecipazione massima 25%; c) richieste di Comuni o consorzi di Comuni con popolazione tra 5.000 e 9.999 abitanti, partecipazione massima 20%; d) richieste di Comuni o consorzi di Comuni con popolazione tra 3.000 e 4.999 abitanti, partecipazione massima 15%; e) richieste di Comuni o consorzi di Comuni con popolazione inferiore a 2.999 abitanti, partecipazione massima 10%; f) richieste di enti diversi dai Comuni o da consorzi di Comuni, associazioni, istituzioni e cooperative, partecipazione massima 15%. 5. Con il provvedimento di riparto è definito il limite percentuale di risorse da riservare al soddisfacimento delle domande presentate dai Comuni o consorzi di Comuni.”
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 14 del 18 luglio 2014 recante modifiche alla legge regionale 7 marzo 2003, n. 5
(articolo 12 dello Statuto della regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Norme relative alla richiesta,
indizione e svolgimento dei referendum abrogativo, propositivo e consultivo e all’iniziativa popolare delle
leggi regionali)
Il disegno di legge regionale è stato presentato dalla Giunta. La legge in esame è stata approvata
dal Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 12, secondo comma, dello Statuto254 a maggioranza
assoluta dei componenti, ma inferiore ai due terzi. E’ stata quindi trasmessa al Presidente della
Regione, il 31 marzo 2014, per la pubblicazione prevista dall’articolo 12 citato, ai soli fini della
decorrenza del termine di tre mesi entro il quale un cinquantesimo degli elettori o un quinto dei
componenti del Consiglio regionale avrebbe potuto richiedere che si procedesse a referendum
confermativo prima della promulgazione.
La legge è stata pubblicata, ai predetti fini, nel Bollettino ufficiale della Regione n. 15 del 9 aprile
2014. Con la legge in esame si apportano alcune modifiche alla legge regionale n. 5/2003, che
disciplina la richiesta, l’indizione e lo svolgimento dei referendum abrogativi, propositivi e
consultivi e l’iniziativa popolare delle leggi regionali, con la finalità di favorire i processi di
aggregazione comunale nonché di aggiornare alcuni istituti e superare aspetti contraddittori o
incongruenti. Il provvedimento legislativo si pone come ulteriore tassello del percorso di riforma
del sistema delle autonomie locali.
I processi di fusione in particolare sono disciplinati dagli articoli 4 (introduzione della possibilità di
chiedere l’avvio del procedimento di istituzione di nuovi Comuni mediante fusione di più Comuni
contigui anche per gli elettori dei Comuni interessati), 8 (approvazione del quesito referendario
quando la risposta affermativa abbia raggiunto la maggioranza dei voti validamente espressi) e 9
(previsione nella legge istitutiva di un nuovo Comune di norme elettorali transitorie atte ad
assicurare la presenza nel nuovo Consiglio comunale di rappresentanti delle comunità di origine).
Gli altri articoli della legge dispongono ulteriori modifiche alla legge regionale n. 5/2003, che si sono
rese necessarie nei confronti di norme risultate incongruenti in raffronto con gli stessi istituti a
livello sia nazionale sia regionale, ovvero che rivestono carattere esclusivamente tecnico o
manutentivo.
254 L’art. 12 dello Statuto di autonomia demanda la disciplina dell’iniziativa popolare delle leggi regionali e la disciplina del referendum regionale abrogativo, propositivo e consultivo a una legge regionale cd. rinforzata, ovvero approvata a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio regionale e sottoponibile a referendum regionale qualora, entro 3 mesi dalla pubblicazione, ne faccia richiesta 1/50 degli elettori della Regione (1/30 se la legge è approvata con la maggioranza dei 2/3) o 1/5 dei consiglieri regionali.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 15 del 4 agosto 2014 recante l’assestamento del bilancio 2014 e del bilancio
pluriennale per gli anni 2014-2016 ai sensi dell’articolo 34 della legge regionale n. 21/2007
La legge regionale di assestamento del bilancio 2014 rinviene la propria consistenza finanziaria
nelle risultanze del rendiconto per l’esercizio 2013 approvate dalla Giunta regionale nella seduta del
30 maggio 2014 con la deliberazione n. 1004. Con questo atto l’Amministrazione regionale ha
provveduto a determinare il saldo finanziario di esercizio applicato al 31 dicembre 2013 (articolo 1
della legge di assestamento), pari a euro 848.934.963,97 (di cui euro 825.909,72 già iscritti quale
avanzo vincolato). Attraverso la manovra di assestamento si predispongono una serie di variazioni
contabili e alcune modifiche di carattere legislativo nei diversi settori di intervento con riferimento
a norme con impatto economico o finanziario.
Gli articoli dal 2 al 13 sono organizzati per finalità secondo la classificazione funzionale di bilancio.
Va segnalato, fra gli altri, il comma 48 dell’articolo 2, che, al fine di una più efficace promozione
turistica mediante la razionalizzazione dell'attività amministrativa e l'ottimizzazione delle risorse,
nonché per assicurare risparmi della spesa pubblica nell'ottica di una razionalizzazione degli
interventi regionali finalizzati allo sviluppo turistico del territorio regionale, evitando la
sovrapposizione tra enti che perseguono finalità analoghe, dispone la fusione dell'Agenzia per lo
sviluppo del turismo e dell'Agenzia regionale Promotur in un unico ente denominato
PromoTurismoFVG255. Sempre nell’ambito delle attività economiche (articolo 2 e correlata tabella
B), si segnalano 3,6 milioni destinati ai bandi per la ricerca applicata e l’innovazione tecnologica.
Altre poste rilevanti sono quella relativa all’agricoltura, con 2,5 milioni per le opere di bonifica e
manutenzione del territorio, e quella dedicata ai centri commerciali naturali (330 mila euro) per
rivitalizzare il commercio dei Comuni in opposizione al proliferare dei centri commerciali.
Relativamente alla gestione del territorio (articolo 4 e correlata tabella D), 1,4 milioni sono
dedicati al TPL, mentre, nell’ambito di infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni (articolo 5 e
correlata tabella E), 2,5 milioni sono destinati alla logistica e alla portualità.
Nel settore della cultura (articolo 6 e correlata tabella F) va in particolare segnalato che 1,5 milioni
sono riservati ad adeguare lo stanziamento a favore delle associazioni culturali regionali che hanno
partecipato ai bandi regionali per il finanziamento delle attività e delle manifestazioni realizzate 255 La l.reg. n. 8/2015, che reca la riorganizzazione di enti del sistema turistico regionale, disporrà l’abrogazione dei commi 48-50 della legge in esame. Inoltre, per effetto di quanto disposto agli articoli 2 e 11 della stessa l.reg. n. 8/2015, a decorrere dall'1.1.2016, la denominazione PromoTurismoFVG sostituirà ogni ricorrenza delle parole “Agenzia per lo sviluppo del turismo”, “Turismo Friuli Venezia Giulia”, “Agenzia regionale Promotur”, “TurismoFVG” e “Promotur”.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
nel 2014.
Nell’ambito dell’articolo 7 (cui è correlata la tabella G), in materia di istruzione, formazione e
ricerca, si segnala l’istituzione di un nuovo capitolo relativo all’edilizia (commi 1-14) dedicato a un
fondo per la gestione degli interventi urgenti nell’edilizia scolastica per 1,5 milioni. Un’altra posta
importante nel medesimo settore è costituita da 3,6 milioni destinati alla formazione professionale,
al fine di valorizzare i lavoratori qualificandoli e puntare quindi sulle professionalità.
La posta più rilevante della manovra di stanziamento della quota di avanzo accertato e non
vincolato è dedicata al settore sanitario (articolo 8 e correlata tabella H). Agli enti del Servizio
sanitario regionale, in attesa della riforma che sarà approvata con legge regionale n. 17/2014, sono
infatti attribuiti 40 milioni dell’avanzo.
Una parte importante di quest’ultimo viene reinvestita anche nel sociale (articolo 9 e correlata
tabella I): fra gli altri, 5,1 milioni sono destinati all’abbattimento delle rette dei nidi, 1,5 alla
ristrutturazione di due case di riposo a Gorizia (comma 10) e a Palmanova (comma 6), circa 1,2 al
fondo sociale di assistenza ai Comuni. Sulle politiche del lavoro va rilevato che i contratti di
solidarietà difensivi, già sostenuti dalla legge finanziaria regionale, ricevono un ulteriore
finanziamento di 3,9 milioni. Infine 3 milioni sono destinati alla concessione di incentivi per la
riqualificazione del patrimonio edilizio privato in stato di disuso o di abbandono (commi 26-34): sul
punto è stato adottato, con decreto del Presidente della Regione 18 febbraio 2015, n. 36, il
regolamento attuativo per gli interventi di recupero.
Molto importante si presenta l’articolo 10 (cui è correlata la tabella J), che quantifica e assegna le
risorse spettanti a favore degli Enti locali. L’importo definitivo delle quote di compartecipazione
degli Enti locali ai proventi dei tributi erariali riscossi nel territorio regionale per l’anno 2013 è
accertato in 477,8 milioni, con un conguaglio positivo di circa 101 milioni. Per l’assegnazione delle
risorse alle autonomie locali sono previsti quale nuova modalità – idonea ad assicurare il rispetto
dei vincoli del patto di stabilità sia per la Regione sia per gli Enti locali – l’impegno entro l’anno
2014 e la liquidazione dal 2015 (comma 36). Questa disposizione è stata sostituita, a decorrere dal 4
dicembre 2014, dall’articolo 2 della legge regionale n. 25/2014, che prevede che le risorse destinate
alle Province, ai Comuni, alle Comunità montane, alle Unioni di Comuni, alla Comunità collinare
del Friuli, disciplinate dall’articolo 10 in esame, siano non solo impegnate entro l’anno 2014, ma
anche liquidate nello stesso anno, compatibilmente con il rispetto dei vincoli posti alla Regione dal
patto di stabilità e crescita, nonché compatibilmente con i flussi finanziari definiti in ambito
regionale; altrimenti le suddette risorse sono liquidate a favore dei soggetti beneficiari a decorrere
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
dal 2015 in relazione alle effettive necessità di cassa comunicate dai medesimi soggetti all’Ufficio
regionale competente. In aggiunta alle risorse derivanti dalle quote di compartecipazione sono
destinate agli Enti locali risorse ulteriori per euro 7.000.000,00 a incremento dello stanziamento di
parte capitale per le funzioni conferite, per il quale la legge finanziaria regionale 2014 aveva
rinviato la previsione alla legge di assestamento. L’articolo 10 contiene inoltre disposizioni per il
coordinamento della disciplina connessa al recupero di gettiti IMU: al riguardo è prevista una
disposizione di carattere generale (commi 41 e 42) finalizzata a consentire alla Giunta regionale il
recepimento di eventuali modifiche, da parte del competente Ministero, dei dati relativi ai gettiti
IMU comunali. È altresì prevista un’altra disposizione di carattere generale (comma 43) per
disciplinare il recupero a favore del bilancio statale delle quote ex ICI rurali.
I successivi commi 47-53 contengono norme di coordinamento e modifica di disposizioni finanziarie
vigenti: per accompagnare e supportare la riforma degli Enti locali e delle gestioni sovra comunali,
dispongono l’abrogazione – a decorrere dal 1° gennaio 2015 – delle norme della legge regionale n.
1/2006 che prevedono il sistema incentivante a favore delle Unioni di Comuni e delle Associazioni
intercomunali; disciplinano altresì in via transitoria la fase dei controlli che nel 2015 saranno
effettuati dagli uffici regionali in relazione all’ultimo incentivo assegnato nel 2014.
L’articolo 11 contiene disposizioni volte a garantire l’avvio della nuova programmazione
comunitaria 2014-2020 con riferimento al programma FESR “Investimenti a favore della crescita e
dell’occupazione” e al programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia (commi 1-3): si
tratta di complessivi 1,6 milioni nel 2014 (14,7 nel triennio) destinati all’assistenza tecnica. Di
notevole spessore sono le disposizioni di cui ai commi 11-13 che, modificando l’articolo 7 della legge
regionale n. 9/2013 relativo al sostegno all’accesso al credito delle imprese, elevano da 80 a 129
milioni l’importo dei crediti da rientri di anticipazioni ai quali la Regione rinuncia. Proprio al fine
di neutralizzare contabilmente gli effetti derivanti da tale rinuncia ai rientri viene istituito un
fondo nella misura corrispondente al credito rinunciato.
L’articolo 12 contiene, fra le altre, disposizioni relative agli oneri di subentro nei rapporti giuridici
della soppressa Agenzia regionale del lavoro a carico dell’Amministrazione regionale (commi 1 e 2).
Rilevanti sono le norme in materia di personale regionale con riferimento, ai commi da 3 a 7, al
trattamento di fine rapporto e, ai commi 8 e 9, al fondo della contrattazione collettiva integrativa.
Ai sensi dei commi 19 e 20, che prevedono il patrocinio del Consiglio regionale quale attestazione di
apprezzamento e di adesione a iniziative sociali, culturali, artistiche, storiche, sportive, scientifiche
e umanitarie ritenute meritevoli, è stata adottata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
la delibera 3 settembre 2014, n. 164, che individua i criteri e le modalità per la concessione del
predetto patrocinio.
L’articolo 13 contiene alcune norme tecniche di riclassificazione di capitoli di spesa (commi 1 e 4);
da segnalare anche il comma 2, che dispone il riallineamento delle imputazioni contabili delle quote
dei contributi pluriennali rispetto alle date di effettiva scadenza dei ruoli di spesa: si tratta di una
novità introdotta in previsione dell’applicazione della riforma dell’armonizzazione dei bilanci.
L’articolo 14 contiene norme di coordinamento della finanza pubblica per gli Enti locali della
Regione e norme contabili: fra le altre vanno segnalate la disposizione (comma 1) secondo cui
nell’anno 2014 è assicurata in via prioritaria la cessione di ulteriori spazi finanziari a favore degli
Enti locali per l’esecuzione di opere finanziate da contribuzione comunitaria e da fondi propri
dell’Ente locale, in quanto tali opere sono rimaste escluse dalla prima assegnazione di spazi
regionali; la cessione (comma 3) in via prioritaria per l’anno 2014 a favore dei Comuni
sperimentatori di spazi finanziari per un importo che consenta una riduzione dell’obiettivo del
patto di stabilità interno (tale regime di maggior favore trova giustificazione in relazione allo
sforzo degli enti sperimentatori nell’intraprendere anticipatamente il percorso di riforma verso
l’armonizzazione); la copertura per l’anno 2014 (comma 6) degli spazi finanziari richiesti per le
opere di competenza regionale la cui esecuzione avviene da parte degli Enti locali in delegazione
amministrativa, qualora non già beneficiarie di spazi finanziari regionali e a condizione che le opere
medesime siano completate entro il 2015 (lo scopo è di favorire gli Enti locali coinvolti
nell’esecuzione di opere di competenza regionale). Al comma 7 si dispone che il riparto degli
ulteriori spazi che si rendessero disponibili sia disposto con deliberazione della Giunta regionale che
terrà conto delle priorità indicate nei commi precedenti. In un’ottica di semplificazione si prevede
l’abrogazione dell’Osservatorio regionale per la finanza locale (comma 12).
I commi 13-19 introducono una disciplina generale in materia di contenimento della spesa degli
Enti locali in attuazione della normativa statale.
Nello specifico viene affermato il ruolo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia nella
definizione degli obblighi di contenimento della spesa e di coordinamento della finanza pubblica del
sistema Regione-Enti locali per assicurare i risparmi di spesa necessari agli equilibri complessivi di
finanza pubblica.
A tal fine viene demandata alla Giunta regionale la definizione annuale dell’entità del risparmio
complessivo del sistema Regione-Enti locali e quello specifico di ciascun ente.
Gli articoli 15 e 16 infine dispongono la copertura finanziaria generale del provvedimento e la sua
632
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
entrata in vigore (8 agosto 2014).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
Nel richiamare ancora una volta lo specifico approfondimento, svolto in occasione della
dichiarazione di affidabilità del rendiconto 2013, sulle modifiche apportate nell’ultimo triennio alla
legge regionale di programmazione finanziaria e di contabilità n. 21/2007, si riportano le
disposizioni, contenute negli articoli 2 e 13 della legge regionale di assestamento del bilancio 2014,
adottate in deroga a norme procedimentali e sostanziali, che risultano rilevanti per le implicazioni
che possono avere sulla trasparenza e la chiarezza del sistema procedurale e contributivo regionale:
articolo 2, comma 74: in deroga all'articolo 15, comma 6, della legge regionale 18 gennaio 1999,
n. 3 (disciplina dei Consorzi di sviluppo industriale), che dispone che i contributi siano concessi
con le modalità previste dalla legge regionale 31 ottobre 1986, n. 46, ed erogati a inizio dei
lavori, e che eventuali proroghe o fissazioni di termini diversi da quelli previsti dall'articolo 18,
primo comma, della medesima legge regionale n. 46/1986 siano concesse solo per motivate
circostanze con decreto del Direttore regionale dell'industria, l'erogazione dei contributi
riprogrammati, già concessi per interventi di infrastrutturazione industriale mediante project
financing, è disposta a fronte dell'accensione da parte del beneficiario di mutui stipulati per la
realizzazione degli interventi fino a concorrenza dell'importo concesso;
articolo 2, comma 106: l'Amministrazione regionale, previa conferma del contributo all’EZIT, è
autorizzata a erogare lo stesso, a parziale deroga dell'articolo 15 della legge regionale n. 3/1999
(come sopra richiamato), a fronte dell'accensione da parte del beneficiario dei mutui stipulati
per la realizzazione dell'intervento fino a concorrenza dell'importo concesso;
articolo 13, comma 5: in deroga al disposto di cui all'articolo 11, comma 2, della legge regionale
7 marzo 2003, n. 6 (riordino degli interventi regionali in materia di edilizia residenziale
pubblica), che dispone che la Regione, con la legge finanziaria, determini la quota annuale di
finanziamento del fondo per l'edilizia residenziale, nel quale confluiscono inoltre i rientri delle
anticipazioni erogate, i proventi di eventuali mutui contratti a tal fine dall'Amministrazione
regionale, i finanziamenti per l'edilizia residenziale provenienti dallo Stato, dall'Unione europea
o da altri soggetti, i rientri ivi previsti corrispondenti alla somma di euro 4.818.878,80 e iscritti
per l'anno 2014 con l'articolo 1, comma 4, tabella A1, a carico dell'unità di bilancio 8.4.2.1144 e
del capitolo 3273 dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale per gli anni 2014-
2016 e del bilancio per l'anno 2014, conformemente alla deliberazione della Giunta regionale 30
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
maggio 2014, n. 1004 (approvazione delle risultanze del rendiconto generale per l'esercizio
finanziario 2013), vengono posti a copertura delle seguenti autorizzazioni di spesa:
- per 3 milioni - UBI 8.4.2.1144 - capitolo 3560 (articolo 9, comma 34);
- per euro 1.500.000 - UBI 6.1.2.5059 - capitolo 3590 (articolo 7, comma 14);
- per euro 315.000 - UBI 3.5.2.1065 - capitolo 3416 (articolo 4, comma 35, tabella D);
- per euro 3.878,80 - UBI 3.10.2.1005 capitolo 2028 (articolo 4, comma 35, tabella D);
con conseguente riduzione di pari importo complessivo dall'unità di bilancio 8.4.2.1144 e dal
capitolo 3273 prevista con l'articolo 9, comma 76, tabella I;
articolo 13, comma 6: in deroga al disposto di cui all'articolo 11, comma 2, della legge regionale
n. 6/2003 (come sopra richiamato), la somma complessiva di euro 6.735.823,70 corrispondente
alla disponibilità finanziaria giacente sul fondo istituito ai sensi dell'articolo 23, comma 1, della
legge regionale 20 aprile 1999, n. 9 (disposizioni varie in materia di competenza regionale), non
utilizzabile ai sensi del disposto di cui all'articolo 9, comma 123, della legge regionale 31
dicembre 2012, n. 27 (legge finanziaria 2013), e iscritta con l'articolo 1, comma 5, tabella A2, a
valere sull'unità di bilancio 3.2.144 e sul capitolo 9019 dello stato di previsione dell'entrata del
bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016 e del bilancio per l'anno 2014 è posta a copertura
delle seguenti autorizzazioni di spesa:
- per euro 3.049.307,14 - UBI 8.4.2.1144 - capitolo 3232 (articolo 9, comma 76, tabella I);
- per un milione - UBI 3.7.2.5036 - capitolo 3812 (articolo 4, comma 35, tabella D);
- per un milione - UBI 4.1.2.1074 - capitolo 3900 (articolo 5, comma 14, tabella E);
- per un milione - UBI 3.5.2.1118 - capitolo 3435 (articolo 4, comma 35, tabella D);
- per euro 686.516,56 - UBI 3.5.2.1065 - capitolo 3540 (articolo 4, comma 4);
articolo 13, comma 10: in deroga a quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n.
1004/2014, in base alla quale la somma di euro 294.669,25 per l'anno 2014 è stata iscritta con
l'articolo 1, comma 4, tabella A1, a carico dell'unità di bilancio 2.2.2.1047 e del capitolo 2063
dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016 e del bilancio
per l'anno 2014, la quota di euro 50.000 viene posta a copertura dell'autorizzazione di spesa
disposta con l'articolo 3, comma 19, tabella C, a carico dell'unità di bilancio 2.2.1.1047 e del
capitolo 2074 del medesimo stato di previsione della spesa.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 16 di data 11 agosto 2014 recante norme regionali in materia di attività culturali
La legge regionale in esame, di iniziativa giuntale, disciplina una parte molto significativa del
settore culturale regionale con un corpo normativo che contiene non solo precetti, ma anche un
rinnovato impianto programmatorio. Il nuovo sistema, già anticipato dalle scelte compiute in sede
di legge finanziaria regionale 2014, delinea un diverso quadro di riferimento in grado di dare più
certezze al sistema della cultura. Sono individuati, ai fini degli interventi regionali, i settori dello
spettacolo dal vivo, dell’attività cinematografica e audiovisiva, delle arti figurative, visive, della
fotografia e della multimedialità, della divulgazione della cultura umanistica e scientifica e infine
della valorizzazione della memoria storica. La legge sostiene altresì il sistema regionale del teatro
amatoriale, del folklore, dei cori e delle bande. Il finanziamento avviene attraverso cinque diversi
canali: quello previsto dal decreto ministeriale FUS nazionale a favore di alcuni fra i maggiori
soggetti operanti nel panorama culturale regionale (per lo spettacolo dal vivo), quello annuale per
la gestione triennale di alcune realtà di rilevanza regionale (per lo spettacolo dal vivo e per la
divulgazione della cultura umanistica e scientifica), quello annuale in favore di progetti triennali di
rilevanza internazionale, nazionale e regionale (per lo spettacolo dal vivo, per l’attività
cinematografica e audiovisiva, per le arti figurative, visive, della fotografia e della multimedialità e
per la divulgazione della cultura umanistica e scientifica), quello di incentivi annuali a bandi su
progetti di respiro regionale previa procedura valutativa delle domande (per lo spettacolo dal vivo,
per l’attività cinematografica e audiovisiva, per le arti figurative, visive, della fotografia e della
multimedialità, per la divulgazione della cultura umanistica e scientifica e per la valorizzazione
della memoria storica) e infine quello annuale a favore di attività di rilevanza regionale (per la
valorizzazione della memoria storica). L’innovazione del contenuto normativo è altresì
rappresentata dalla sistematizzazione della promozione e del sostegno dell’attività di cooperazione
e di partenariato, dalle residenze multidisciplinari e dai distretti culturali.
Con maggiore dettaglio, il titolo I contiene le norme sulle finalità della cultura (articolo 1),
l’oggetto e i principi del provvedimento.
Il titolo II riguarda gli obiettivi generali degli interventi regionali (articolo 4) e gli strumenti per la
programmazione.
Il Documento triennale di politica culturale regionale (previsto all’articolo 5), approvato dalla
Giunta, con il coinvolgimento della Commissione consiliare competente, è introdotto quale
momento di analisi e di programmazione delle attività culturali regionali, mentre l’Osservatorio
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
regionale della cultura (all’articolo 7) è l’organismo di raccolta e monitoraggio delle informazioni
statistiche relative alla domanda e all’offerta di attività culturali e di spettacolo nella Regione. La
Commissione regionale di esperti (articolo 6), emanazione non solo dell’Amministrazione ma
dell’intera comunità culturale regionale, viene designata dal Consiglio regionale con compiti di
supporto alla programmazione e alla valutazione.
Il titolo III individua i settori specifici, inseriti in nove capi, riferiti alle attività culturali. In
attuazione dell’articolo 16, comma 3, è stato adottato, con decreto del Presidente della Regione 4
febbraio 2015, n. 21, il regolamento in materia di anticipazioni di cassa degli incentivi statali alla
Fondazione teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste, ai teatri nazionali e di rilevante interesse
culturale, alle imprese e ai centri di produzione teatrale. Successivamente, sono stati adottati, con
decreto del Presidente della Regione 13 febbraio 2015, n. 33, il regolamento in materia di incentivi
annuali per progetti regionali aventi a oggetto attività culturali, in attuazione degli articoli 14,
comma 1, 23, comma 5, 24, comma 5, 26, comma 7, e 27, comma 5, e, con decreto del Presidente
della Regione 5 giugno 2015, n. 112, il regolamento in materia di concessione e di liquidazione di
incentivi a sostegno di teatro amatoriale, folclore, cori e bande, in attuazione dell’articolo 28,
comma 4.
Il titolo IV infine contiene le disposizioni finali di tipo tecnico, tra cui le norme transitorie (articolo
35) e l’abrogazione di numerose norme sedimentatesi nel tempo (articolo 38), con la conseguente
semplificazione legislativa e la selettività della spesa pubblica in un momento storico caratterizzato
dal forte calo delle risorse pubbliche disponibili.
La legge ha subito modifiche a opera della legge finanziaria 2015 e della legge regionale n. 7/2015
(con effetto dal 1° gennaio 2016).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
Si sottolinea che la legge in esame pone due deroghe alle disposizioni dettate dalla legge regionale n.
7/2000 in tema di garanzie patrimoniali in caso di anticipazioni di incentivi e in tema di
rendicontazione.
In particolare, l’articolo 16, comma 4, dispone che, in deroga alla disposizione di cui all'articolo 40,
comma 2, della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (testo unico delle norme in materia di
procedimento amministrativo e di diritto di accesso), la quale prevede che la concessione a soggetti
privati di incentivi in forma di anticipazioni sia subordinata alla prestazione di idonee garanzie
patrimoniali, tutte le anticipazioni di cassa degli incentivi statali alla Fondazione Teatro lirico
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Giuseppe Verdi di Trieste nonché ai teatri nazionali e di rilevante interesse culturale non siano
subordinate alla prestazione di idonee garanzie patrimoniali256.
Inoltre l’articolo 32 dispone che, in deroga alle disposizioni di cui al capo III del titolo II della legge
regionale n. 7/2000, le quali, in tema di rendicontazione, prevedono la presentazione di idonea
documentazione giustificativa della spesa, le spese relative agli incentivi di cui alla legge in esame
siano rendicontate fino all'ammontare dell'incentivo concesso, salvo quanto diversamente disposto
nei relativi regolamenti257.
Legge regionale n. 17 del 16 ottobre 2014 recante il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del
servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria
Il disegno di legge è stato presentato dalla Giunta regionale il 13 agosto 2014. Con le norme in
esame si dà attuazione alla legge regionale n. 17/2013 con cui erano stati determinati le finalità e i
principi che avrebbero dovuto guidare la revisione dell’assetto istituzionale e organizzativo del
Servizio sanitario regionale e quindi i presupposti dai quali non si sarebbe potuto prescindere nel
percorso di revisione. La riforma sanitaria intende mettere al centro le esigenze del cittadino,
coinvolgendolo attivamente nella gestione della salute, e nel contempo assicurare il mantenimento
di un alto livello dei servizi, l’equità, l’informazione, la presa in carico del paziente in ogni
momento del percorso di cura, l’attivazione di reti integrate per garantire la massima efficacia dei
servizi, nonché la gestione efficace delle risorse per eliminare gli sprechi e potenziare i servizi
realmente necessari. 256 Analoghe deroghe erano già state disposte per altre fattispecie: vanno ricordate, fra le altre, la l.reg. n. 26/2005, art. 18, c. 2 ter (per le anticipazioni al Centro di ricerca e innovazione tecnologica in agricoltura presso la Facoltà di agraria dell'Università degli studi di Udine nel limite massimo dell’80% del contributo concesso); la l.reg. n. 17/2008, art. 7, c. 32 (per l'erogazione in via anticipata all'Associazione Ducato dei vini friulani del 70% del finanziamento previsto); la l.reg. n. 22/2010, art. 15, c. 4 (per le anticipazioni di cassa agli istituti scolastici paritari della Regione sui contributi annuali a essi assegnati dallo Stato per le loro attività istituzionali), e art. 14, c. 73 bis (per l’erogazione in via anticipata alla Fondazione ing. Luigi Bazzi e Madre Ida, con sede a Polcenigo, del 70% del finanziamento previsto); la l.reg. n. 14/2012, art. 2, c. 4 (per l'erogazione in via anticipata al Consorzio delle D.O.C. - F.V.G. con sede in Cividale del Friuli del 90% del finanziamento previsto per le spese di costituzione, funzionamento e relative alle attività statutarie sostenute dalla data della costituzione), e art. 2, c. 9 (per l'erogazione in via anticipata al Consorzio delle D.O.C. - F.V.G. con sede in Cividale del Friuli del 90% del finanziamento previsto a sollievo degli oneri per la realizzazione del progetto "Vini di territorio sostenibili"); la l.reg. n. 23/2012, art. 27, c. 4 (anticipazioni di cassa alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale sui finanziamenti a esse assegnati da parte di enti pubblici, dello Stato e dell'Unione europea a sostegno di attività progettuali, nonché di operazioni di investimento e di acquisto di attrezzature). 257 Analoghe deroghe erano già state disposte per altre fattispecie: vanno ricordate, fra le altre, la l.reg. n. 18/2011, art. 8, c. 10 (per i contributi concessi per gli anni 2010, 2011, 2012 e 2013 a sostegno dei progetti per i giovani); la l.reg. n. 5/2012, art. 35, c. 2 (per i contributi e gli altri incentivi economici previsti a favore delle associazioni e delle aggregazioni giovanili); la l.reg. n. 19/2012, art. 57, c. 3 (per i finanziamenti concessi per la creazione di centri commerciali naturali e di centri in via); la l.reg. n. 23/2012, art. 41, c. 2 (per i contributi e gli altri incentivi economici a favore delle associazioni di promozione sociale); la l.reg. n. 23/2013, art. 6, c. 71 (per gli incentivi nei settori delle attività culturali, ricreative e sportive), come già richiamato nella parte di relazione espressamente dedicata a tale legge.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La legge intende altresì ridefinire l’erogazione dei servizi socio-sanitari superando il modello
ospedaliero e quello territoriale e istituendo un ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi.
Nel dettaglio, la legge si compone di otto titoli.
Viene innanzi tutto definito l’oggetto della legge medesima (articolo 1). Sono quindi elencate le
finalità complessive della norma (articolo 2), attraverso la definizione dei principi e dei criteri da
seguire nella programmazione sanitaria e sociosanitaria.
Il titolo II si occupa dell’assetto istituzionale del SSR: all’articolo 4 viene disciplinata
l’incorporazione, da realizzare entro due anni, di ospedali e facoltà di medicina da parte della
medicina di territorio. Inoltre, ai nuovi enti (aziende per l’assistenza sanitaria), che nascono dalla
fusione delle aziende per i servizi sanitari e delle aziende ospedaliere, viene applicata la disciplina
delle aziende unità sanitarie locali dotate di presidio sanitario (articoli 5 e 6258). Viene anche creato
un ente del tutto nuovo (articolo 7): si tratta dell’Ente per la gestione accentrata dei servizi
condivisi, che svolge, per conto degli enti del SSR, funzioni amministrative, gestionali e di
supporto programmatorio. Per tale motivo il suo organo di vertice è coadiuvato da un comitato di
indirizzo composto dagli organi di vertice degli enti del SSR: le decisioni del comitato di indirizzo
vengono recepite dagli enti stessi.
Il necessario collegamento funzionale con i compiti e le prerogative regionali avviene tramite la
presidenza del comitato riservata al Direttore centrale della salute. La disciplina dell’articolo 7 è
stata integrata dall’articolo 44, comma 4, della legge regionale n. 26/2014, ai sensi del quale la
fornitura di beni e servizi destinati al Servizio sanitario regionale è esclusa dall'ambito oggettivo di
operatività della Centrale unica di committenza regionale. Gli articoli da 8 a 11 contengono
disposizioni di carattere attuativo e tecnico (fra le altre, il trasferimento dei rapporti di lavoro in
favore dei nuovi enti, il trasferimento di beni mobili e immobili e la decadenza degli incarichi di
direzione degli enti soppressi).
Il titolo III riguarda l’assetto organizzativo dei nuovi enti, mentre il titolo IV ne definisce i livelli
organizzativi. Rilevante è l’articolo 18 che delinea i principi e gli standard organizzativi
dell’assistenza primaria.
258 Il c. 2 dell’art. 6 è stato successivamente sostituito dall’art. 66 della l.reg. n. 26/2014. Si veda anche quanto disposto dall’art. 4, c. 7, della l.reg. n. 26/2014: “Qualora le modifiche rispetto alla proposta di Piano, derivanti dall'applicazione del c. 4, non consentano l'osservanza dei criteri di cui al c. 2, lett. a), b) e d), la Giunta regionale può prescindere dagli stessi dandone adeguata motivazione provvedendo, qualora necessario, ad avviare il procedimento previsto dall'art. 6, c. 2, della l.reg. 16.10.2014, n. 17 (Riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria). La presente disposizione si applica in particolare per i Comuni nell'ambito territoriale di cui all'art. 4 della l. 23.2.2001, n. 38 (Norme a tutela della minoranza linguistica slovena della Regione Friuli Venezia Giulia)”.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
I successivi articoli 19 259 e 20 (che riguardano rispettivamente il distretto e l’organizzazione
dell’assistenza medica primaria) presentano importanti elementi di novità atti a creare i
presupposti per una più efficace risoluzione delle problematiche sanitarie relative alla cronicità.
In particolare l’articolo 20 è finalizzato a collocare alla base di ogni azione sanitaria il medico di
medicina generale, visto come risposta e presidio ai vari momenti della salute del cittadino. Con
riferimento all’assistenza ospedaliera, sono definiti i criteri operativi e organizzativi dei presidi
(articolo 32). Viene individuata la denominazione delle strutture riconvertite (presidi ospedalieri
per la salute) e vengono definite le loro funzioni (articolo 34).
Il titolo V definisce i livelli di pianificazione regionale: l’articolo 37 prevede piani settoriali che
diano agli operatori e ai cittadini linee chiare di indirizzo.
Il successivo titolo VI detta disposizioni in materia di autorizzazione e accreditamento delle
strutture sanitarie e sociosanitarie: la procedura di autorizzazione viene connessa alla preventiva
valutazione di compatibilità con il fabbisogno complessivo di assistenza e con la localizzazione
territoriale delle strutture (articolo 48).
I principi di carattere generale con riferimento al finanziamento degli enti del SSR sono sanciti
all’articolo 53 del titolo VII, il cui successivo articolo 54 contiene la norma finanziaria.
Quest’ultima prevede che gli oneri derivanti dall’applicazione della legge siano posti a carico del
fondo sanitario regionale.
Il titolo VIII contiene le norme transitorie e finali: in particolare l’articolo 55 detta le norme
indispensabili per consentire il tempestivo avvio dell’Ente per la gestione accentrata dei servizi
condivisi. L’articolo 56 detta le abrogazioni delle leggi le cui disposizioni sono o superate o
sostituite dalle nuove norme di cui alla legge in esame.
DISPOSIZIONI IN DEROGA
Tenuto conto del nuovo assetto istituzionale, viene prevista una deroga a quanto disposto
dall'articolo 20 della legge regionale n. 49/1996260 (che riguarda l’adozione, il consolidamento e la
259 Il c. 15 dell’art. 19 è stato successivamente sostituito dall’art. 67, c. 1, lett. a), della l.reg. n. 26/2014; la lett. b) ha inserito il c. 15 bis. La l.reg. n. 26/2014, all’art. 68, c. 1, ha inoltre stabilito una disciplina transitoria secondo cui, entro 90 giorni dalla data di efficacia della deliberazione della Giunta regionale di approvazione del Piano di riordino territoriale, la Regione adegua la definizione del territorio di riferimento degli ambiti dei distretti sanitari in conformità al nuovo assetto territoriale derivante dall'applicazione della citata legge. 260 Si riporta il testo dell’art. 20 della l.reg. n. 49/1996 (norme in materia di programmazione, contabilità e controllo del Servizio sanitario regionale e disposizioni urgenti per l'integrazione socio-sanitaria): “Entro il 31 dicembre di ogni anno, i Direttori generali trasmettono, previa acquisizione del parere della Conferenza dei sindaci ovvero della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociale e sociosanitaria regionale, da rendersi entro 15 giorni dal ricevimento della relativa documentazione da parte dei rispettivi componenti, le proposte di programma annuale e di bilancio preventivo, nonché l'eventuale revisione del programma e del bilancio pluriennale di cui all'art. 13, c. 2, all'Agenzia regionale della sanità per la negoziazione. Il programma annuale e il bilancio
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
verifica degli atti di programmazione annuale), per cui i termini per l'adozione del programma
annuale e del bilancio preventivo degli enti del Servizio sanitario regionale per l'anno 2015 sono
prorogati al 31 marzo.
Legge regionale n. 18 del 4 novembre 2014 recante il potenziamento degli interventi a favore dell’accesso
al credito delle imprese e a sostegno della promozione e dello sviluppo economico
Il disegno di legge è stato presentato dalla Giunta regionale in data 6 ottobre 2014. La legge in
esame nasce dall’abbinamento del citato disegno di legge con uno stralcio derivante dal disegno di
legge finanziaria regionale 2014.
L’articolo 1 della legge in esame è finalizzato a potenziare ulteriormente l’intervento diretto al
sostegno all’accesso al credito delle imprese di cui all’articolo 7 della legge regionale n. 9/2013. Con
tale norma il legislatore regionale aveva stabilito che la Regione rinunciasse a parte dei rientri
derivanti dalle anticipazioni ai Fondi di rotazione regionale che si occupano di concedere
agevolazioni all’accesso al credito delle imprese, e ciò nella misura di 80 milioni: detta rinuncia
aveva l’effetto di attribuire alla dotazione ordinaria dei fondi parte delle risorse per le quali
inizialmente era invece previsto il rimborso in favore della Regione. Dopo una prima modifica
intervenuta con la legge di assestamento 2014 (n. 15, articolo 11, comma 11), che ha elevato a 129
milioni l’importo dei crediti oggetto di remissione, la legge in esame aumenta ulteriormente tale
ammontare con un conseguente innalzamento del complessivo importo dei crediti rinunciati pari a
euro 152.400.000,00.
Con l’articolo 2 si apportano modifiche alla disciplina relativa alla presentazione della domanda
volta all’ottenimento della garanzia, introducendo tra i requisiti anche la dichiarazione da cui
risulti l’impossibilità per la banca di prestare proprie idonee garanzie.
preventivo, nonché l'eventuale revisione del programma e il bilancio pluriennale, sono adottati dal Direttore generale al termine della negoziazione entro il 30 novembre di ogni anno e sono trasmessi entro 3 giorni dall'adozione all'Agenzia regionale della sanità, alla Conferenza dei sindaci e al Collegio dei revisori. La Conferenza dei sindaci e il Collegio dei revisori esaminano entro 15 giorni dal ricevimento gli atti di cui al c. 2 e trasmettono le proprie osservazioni al Direttore generale e alla Giunta regionale per il tramite dell'Agenzia regionale della sanità. L'Agenzia regionale della sanità adotta e trasmette alla Giunta regionale, entro il 31 dicembre di ciascun anno, il programma e il bilancio preventivo annuale consolidato, nonché l'eventuale atto di revisione del programma e del bilancio pluriennale di previsione consolidato, corredandoli dei singoli atti delle Aziende e dell'Agenzia stessa. Il programma preventivo annuale consolidato rappresenta la sintesi dei programmi annuali delle singole Aziende, evidenziando in modo esplicito per ciascuna di esse: a) gli obiettivi annuali a livello aziendale; b) gli investimenti da effettuare nell'anno, la loro valutazione e le modalità di finanziamento. La Giunta regionale verifica, entro 40 giorni dal ricevimento, la coerenza degli atti trasmessi dall'Agenzia regionale della sanità con i contenuti della pianificazione regionale e con il quadro degli obiettivi, delle risorse e dei criteri di finanziamento di cui all'art. 12. Nel caso in cui gli atti o parti di essi siano ravvisati incongruenti, la Giunta regionale stabilisce le variazioni da apportare con provvedimento motivato. Decorso il termine di 40 giorni gli atti si intendono giudicati coerenti.”
640
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Il prosieguo della legge risulta, come già accennato, da uno stralcio derivante dal progetto di legge
finanziaria regionale 2014: si tratta in particolare (capo II) di interventi a sostegno della
promozione e dello sviluppo economico. Nelle more della fusione di Turismo FVG e Promotur in
PromoTurismo FVG, l’articolo 4 della legge in esame conferma a favore di Promotur un
finanziamento di euro 1.900.000,00, già disposto dalla legge regionale n. 21/2013 per la
realizzazione di una nuova pista di rientro, finalizzandolo alla realizzazione di interventi
infrastrutturali in località Sella Nevea. A favore della stessa Promotur e per il medesimo nuovo
fine è confermato il limite di impegno ventennale di euro 76.929,04 annui.
Il capo III è relativo a interventi urgenti per l’avvio della programmazione comunitaria 2014-2020:
la Regione sostiene le spese inerenti gli interventi previsti dal programma operativo FSE per
complessivi euro 11.057.113,00, di cui euro 1.354.784,00 per il 2014, provvedendovi attraverso i
rientri previsti dall’Unione europea (capitolo 1964 dell’entrata) e dallo Stato (capitolo 1963
dell’entrata), nonché mediante prelevamento dal fondo per il finanziamento e l’adeguamento di
programmi e progetti ammessi o ammissibili a finanziamento comunitario di parte corrente
(capitolo 9602 della spesa). Infine si prevede una spesa di 5 milioni per l’assistenza tecnica del
Piano di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020, cui si provvede con le relative entrate. La legge
entra in vigore il 6 novembre 2014 (articolo 13).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
Rilevante nel testo della legge, per i fini che qui interessano, si presenta l’articolo 6, secondo il
quale, in deroga all'articolo 32, comma 1, della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (che dispone che
il soggetto beneficiario degli incentivi regionali ha l'obbligo di mantenere la destinazione dei beni
immobili per la durata di cinque anni), il soggetto beneficiario dei contributi in conto capitale alle
imprese turistiche ha l'obbligo di mantenere la destinazione dei beni immobili oggetto di contributo
per la durata di tre anni.
Legge regionale n. 19 del 5 novembre 2014 recante il rendiconto generale della Regione autonoma Friuli
Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2013
La legge regionale in esame si struttura in cinque articoli: entrate e spese di competenza
dell’esercizio 2013 (articolo 1), entrate e spese residue degli esercizi 2012 e precedenti (articolo 2),
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
residui attivi e passivi alla chiusura dell’esercizio finanziario 2013 (articolo 3), situazione
finanziaria (articolo 4) e gestione del patrimonio (articolo 5). Il rendiconto dell’esercizio 2013 è
stato positivamente esaminato da questa Sezione in sede di parificazione.
Legge regionale n. 20 del 5 novembre 2014 recante l’istituzione del Comune di Valvasone Arzene
mediante fusione dei Comuni di Arzene e Valvasone, ai sensi dell’articolo 7, primo comma, n. 3), dello
Statuto speciale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Il disegno di legge è stato presentato dalla Giunta regionale il 14 ottobre 2014, in attuazione della
disposizione dell’articolo 19, comma 2, della legge regionale n. 5/2003 (che prevede la presentazione
di un disegno di legge sull’oggetto del quesito sottoposto a referendum entro sessanta giorni dalla
proclamazione dei risultati del referendum consultivo), a seguito dell’esito positivo del referendum,
che ha avuto luogo il 28 settembre 2014, sulla proposta di istituzione del nuovo Comune
denominato Valvasone Arzene.
Il 1° gennaio 2015 è la data di nascita del nuovo Comune (articolo 1), con capoluogo a Valvasone
secondo le indicazioni fornite dai rispettivi Consigli comunali in sede di iniziativa: sono comunque
assicurate alle comunità di origine forme di partecipazione e decentramento dei servizi.
L’elezione degli organi del nuovo Comune ha luogo nella primavera del 2015 (articolo 2): dal 1°
gennaio fino all’elezione la gestione provvisoria è affidata a un commissario e a un
vicecommissario.
Entro sei mesi dall’elezione degli organi è approvato lo statuto del nuovo Comune di Valvasone
Arzene.
La legge in esame definisce la disciplina dei rapporti patrimoniali e finanziari relativi alla
successione tra i Comuni, compresi i rapporti riguardanti il personale (articolo 3).
Con l’articolo 4 si dettano alcune norme transitorie per favorire il passaggio fra i vecchi Comuni e il
nuovo: fra l’altro, vengono dettati i termini per l’approvazione del bilancio e del rendiconto del
nuovo Comune; si prevede altresì che al nuovo Comune di Valvasone Arzene si applichi la
disciplina regionale in materia di patto di stabilità e di contenimento della spesa di personale a
decorrere dal terzo anno successivo a quello della sua istituzione.
A favore del nuovo Comune è prevista, da parte della Regione, un’assegnazione speciale di 500 mila
euro, per assicurare la funzionalità operativa e finanziaria del nuovo ente (articolo 5).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Infine una norma di carattere tecnico (articolo 7) è finalizzata a garantire l’applicabilità al nuovo
Comune di disposizioni generali contenenti criteri di riparto di assegnazioni finanziarie a favore di
Enti locali. La legge entra in vigore il 13 novembre 2014, giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione (articolo 8).
DISPOSIZIONI IN DEROGA
L’articolo 6 pone una deroga transitoria (fino alla costituzione del nuovo Comune) alle norme
concernenti vincoli sulla spesa di personale, visto che autorizza le due Amministrazioni a sostenere
i maggiori oneri per lavoro straordinario dei propri dipendenti per l’espletamento delle attività
connesse all’avvio delle procedure per la fusione dei due enti.
Legge regionale n. 21 del 14 novembre 2014 recante norme in materia di diritto allo studio universitario
Il disegno di legge è stato presentato dalla Giunta regionale il 6 ottobre 2014. La legge sostituisce la
disciplina contenuta nel titolo V della legge regionale n. 16/2012, che a sua volta costituiva una
completa rivisitazione dei contenuti della precedente legge regionale n. 12/2005, e si inserisce in un
processo di riforma già in atto.
La nuova Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori (ARDISS), che sostituisce i due
Erdisu e ha il compito di attuare gli interventi in materia di diritto allo studio universitario in base
alle linee di indirizzo approvate dalla Regione, ha infatti avviato la propria attività già a decorrere
dal 1° gennaio 2014.
La legge in esame riprende in buona parte i contenuti della disciplina della legge regionale n.
16/2012 senza modificarli: il legislatore regionale ha ritenuto opportuno, salvaguardando il
principio di contenimento della spesa pubblica, collocare l’intera materia del diritto allo studio
universitario in un testo organico, che accoglie in sé anche tutti i principi e le finalità definiti nel
contesto normativo nazionale.
Le disposizioni introduttive di carattere generale sono contenute nel capo I: con i primi cinque
articoli si definiscono l’oggetto (articolo 1), le finalità (articolo 2) nonché i principi cui si uniforma
l’azione regionale nel settore (articolo 3). I destinatari degli interventi (articolo 4) sono raggruppati
per categorie e viene stabilito che nell’accesso agli interventi abbiano priorità gli studenti iscritti ai
corsi di istruzione superiore attivati nel Friuli Venezia Giulia.
643
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Gli articoli del capo II disciplinano le funzioni di indirizzo della Regione nei confronti dell’ARDISS
e di programmazione. Nello specifico la funzione di indirizzo è contenuta nell’articolo 8 che
demanda alla Giunta regionale, su proposta della Conferenza per il diritto agli studi superiori
(articolo 6), l’approvazione di un apposito documento di linee guida, da cui discende la
programmazione triennale degli interventi, disciplinata all’articolo 9.
Il capo III disciplina le funzioni e i compiti dell’ARDISS. In particolare, l’articolo 11 fissa la sede
dell’Agenzia a Trieste e prevede sedi operative decentrate sul territorio; elenca altresì i suoi
compiti. Le funzioni della Regione nei confronti dell’Agenzia e le attività di controllo e vigilanza
sono disciplinate rispettivamente all’articolo 12 e all’articolo 13.
Gli articoli successivi (14-17) individuano e disciplinano gli organi dell’ARDISS, mentre gli articoli
da 18 a 21 dettano disposizioni in materia di personale, di beni che costituiscono il patrimonio, di
fonti di finanziamento e di acquisizione di beni e servizi.
Il capo IV (articoli 22-37) tratta degli interventi per il diritto allo studio universitario, che si
riassumono in benefici di natura economica (borse di studio, prestiti in denaro per finanziamento
degli studi e della mobilità internazionale, contributi) e in servizi per l’accoglienza (tra cui il
servizio abitativo e di ristorazione, i servizi per la mobilità internazionale e l’accoglienza, i servizi
di orientamento, di trasporto, ecc.). L’articolo 37 disciplina la tassa regionale per il diritto allo
studio universitario.
Le norme transitorie sono contenute nell’articolo 38, mentre l’articolo 39 apporta le modifiche alla
legge regionale n. 16/2012 e l’articolo 40 elenca le disposizioni di legge abrogate.
La legge entra in vigore il 20 novembre 2014 (articolo 42).
Legge regionale n. 22 del 14 novembre 2014 recante la promozione dell’invecchiamento attivo e modifiche
all’articolo 9 della legge regionale n. 15/2014 (in materia di protezione sociale)
La legge in esame, il cui progetto è stato presentato in Consiglio regionale il 18 luglio 2014, intende
valorizzare il ruolo delle persone anziane e si colloca in una nuova prospettiva dell’età anziana che
supera la visione assistenziale e sanitaria per rafforzare le politiche del sostegno all’autonomia e
all’indipendenza personale, attraverso forme di istruzione e ampliamento delle conoscenze.
L’articolato (si tratta complessivamente di quindici disposizioni) in primo luogo enuncia le finalità
della norma, definisce i concetti di invecchiamento e invecchiamento attivo, definisce la
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
programmazione degli interventi da parte della Regione (articolo 3) e i soggetti attuatori. Il tema
della formazione lungo tutto l’arco della vita è individuato come modalità fondamentale per vivere
da protagonisti la longevità (articolo 6), mentre l’impegno civile è considerato forma di promozione
dell’invecchiamento attivo (articolo 7); anche la cultura e il turismo sono visti come processi di
inclusione e di diffusione di un’immagine positiva della persona anziana quale risorsa per la
comunità (articolo 8).
I successivi articoli 9 e 10 affrontano rispettivamente il tema dei trasporti sociali e, al fine di
prevenire processi invalidanti fisici e psicologici, il tema della salute e del benessere. Seguono le
disposizioni relative a informazioni e nuove tecnologie (articolo 11) e al completamento
dell’attività lavorativa (articolo 12).
Legge regionale n. 23 del 14 novembre 2014 recante interventi regionali per la promozione del commercio
equo e solidale
La legge in esame, il cui progetto è stato presentato in Consiglio regionale il 12 marzo 2014, si pone
come normativa organica nei confronti della promozione e del sostegno del commercio equo e
solidale e si prefigge lo scopo di sostenere una forma di cooperazione e di economia che si basi su
relazioni paritarie con le realtà produttive che operano nei Paesi in via di sviluppo.
Le finalità della norma sono enunciate all’articolo 1, ove si sottolinea il valore sociale e culturale
del commercio equo e solidale, la cui natura ed elementi caratterizzanti rispetto alle altre forme di
commercio sono definiti all’articolo 2, e sono indicate le modalità attraverso le quali perseguire le
suddette finalità.
Vengono altresì definiti il concetto di prezzo equo e le modalità diverse per perseguirlo (articolo 3),
nonché le modalità con cui sono individuati i prodotti (articolo 4).
La legge, al fine di garantire visibilità e trasparenza sulle modalità produttive e organizzative a
tutti i soggetti interessati, istituisce l’elenco regionale delle organizzazioni del commercio equo e
solidale e definisce i requisiti che le stesse debbono avere per poter essere iscritte (articolo 5).
La Regione promuove e sostiene a favore dello sviluppo del commercio equo e solidale diverse
tipologie di interventi, esposti all’articolo 6 (fra cui la creazione di un portale dedicato), e patrocina
la giornata e la fiera del commercio equo e solidale (articolo 7): gli interventi sono conformi alla
normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato (articolo 10).
645
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Legge regionale n. 24 del 14 novembre 2014 recante la soppressione dell’Autorità regionale per la
vigilanza sui servizi idrici, modifiche alla legge regionale n. 9/2014 concernente il Garante regionale dei
diritti della persona, nonché modifiche alla legge regionale n. 23/1990 concernente la commissione
regionale per le pari opportunità tra uomo e donna
Il disegno di legge regionale, presentato dalla Giunta il 15 ottobre 2014, si pone nell’ottica della
riduzione dei costi della pubblica Amministrazione e dell’ottimizzazione dell’uso delle risorse, con
l’obiettivo di evitare la duplicazione di attività.
La norma dispone infatti la soppressione dell’Autorità regionale per la vigilanza sui servizi idrici
(articoli 1 e 2), in quanto l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (di cui al decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri 20 luglio 2012) assorbe per gran parte e supera le funzioni,
attinenti la regolazione e il controllo dei servizi idrici, esercitate dall’Autorità regionale.
La legge in esame apporta inoltre una importante modifica (articolo 3) alla gestione contabile della
figura del Garante regionale dei diritti della persona, istituito con legge regionale n. 9/2014: le spese
inerenti il Garante vengono sottratte, dall’esercizio successivo al 2014, al bilancio regionale per
essere imputate al bilancio del Consiglio regionale.
Infine, l’articolo 4 dispone nuovi limiti alle indennità e ai gettoni di presenza dei membri della
Commissione per le pari opportunità.
Legge regionale n. 25 del 28 novembre 2014 recante la modifica alla legge regionale n. 6/2008
(Disposizioni per la programmazione faunistica e per l’esercizio dell’attività venatoria) e disposizioni
in materia di finanza locale
Con la legge regionale in esame, la cui proposta è stata presentata in Consiglio regionale in data 1°
agosto 2014 e iscritta in calendario ai sensi dell’articolo 102, comma 3, del regolamento interno del
Consiglio regionale261, si affronta la problematica della sanzionabilità delle irregolarità commesse
nella compilazione del tesserino venatorio, indispensabile per l’esercizio dell’attività e da restituire
261 Art. 102, c. 3: “(Termine per il deposito delle relazioni e inserimento obbligatorio nel calendario dei lavori della Commissione e dell’Assemblea) In ogni caso, scaduto il termine di 90 giorni dalla assegnazione, senza che la Commissione abbia presentato la propria relazione, i progetti di legge, su richiesta dei proponenti, sono inseriti nel calendario dei lavori dell’Assemblea, immediatamente successivo alla richiesta, anche in assenza di una relazione della Commissione”.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
al termine della stagione di caccia.
Il testo definito dell’articolo 1, derivante da un emendamento sostitutivo, vuole dare certezza
nell’applicazione di tali sanzioni, per cui l’accertamento delle violazioni deve essere effettuato entro
un anno dal termine dell’annata venatoria.
Il successivo articolo 2 pone una modifica all’articolo 10, comma 36, della legge regionale di
assestamento del bilancio 2014, con la previsione, a decorrere dal 4 dicembre 2014, che le risorse
destinate alle Province, ai Comuni, alle Comunità montane, alle Unioni di Comuni, alla Comunità
collinare del Friuli, disciplinate dall’articolo 10 citato, siano non solo impegnate entro l’anno 2014,
ma anche liquidate nello stesso anno, compatibilmente con il rispetto dei vincoli posti alla Regione
dal patto di stabilità e crescita, nonché compatibilmente con i flussi finanziari definiti in ambito
regionale; altrimenti le suddette risorse sono liquidate a favore dei soggetti beneficiari a decorrere
dal 2015 in relazione alle effettive necessità di cassa comunicate dai medesimi soggetti all’Ufficio
regionale competente.
Legge regionale n. 26 del 12 dicembre 2014 recante il riordino del sistema Regione-autonomie locali del
Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni
amministrative
Il disegno di legge è stato presentato dalla Giunta regionale il 14 ottobre 2014.
La legge in esame, che nasce da un abbinamento con un progetto di legge presentato il 28 ottobre
2014, reca la disciplina concernente il riordino del sistema Regione-autonomie locali, dando
attuazione al programma di governo in cui viene delineato un nuovo sistema istituzionale
regionale, finalizzato a razionalizzare le responsabilità e le funzioni262.
La legge è strutturata in sette titoli.
Dopo le disposizioni generali in ordine all’oggetto e alle finalità (articolo 1), assumono rilievo i
principi di adeguatezza e sussidiarietà che si realizzano attraverso la partecipazione della
cittadinanza, l’allocazione delle funzioni all’ente idoneo ad assicurare l’efficace ed efficiente
esercizio delle stesse, l’uniformità dei livelli essenziali delle prestazioni sull’intero territorio
regionale, l’adeguatezza delle dotazioni organiche e strumentali delle Amministrazioni interessate,
262 La l.reg. n. 12/2015, che reca la disciplina del Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia e altre norme urgenti in materia di autonomie locali, apporta anche varie modifiche e integrazioni alla l.reg. n. 26/2014 in materia di riordino del sistema Regione-autonomie locali.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
nonché la coesione tra le istituzioni (articolo 3).
L’articolo 4 individua le procedure attraverso le quali la Giunta regionale, attenendosi ai criteri
elencati al comma 2, adotta il Piano di riordino territoriale, che coinvolge tutti i Comuni della
Regione e che contiene la delimitazione definitiva delle Unioni territoriali intercomunali e l’elenco
dei Comuni che non vi aderiscono.
L’Unione territoriale intercomunale è disciplinata negli articoli successivi (da 5 a 7): i Comuni con
popolazione fino a 5.000 abitanti partecipano obbligatoriamente all’Unione. La finalità principale
è quella di conseguire significativi risparmi di spesa e livelli di efficacia ed efficienza nella gestione:
in caso contrario l’Amministrazione regionale è autorizzata ad applicare penalità e sanzioni, con
modalità che saranno definite dalla legge regionale di riforma della finanza locale. In sede di prima
applicazione, nel primo triennio di esercizio, la spesa sostenuta per il funzionamento dell’Unione,
compresa la spesa per il personale, non può superare la somma delle spese sostenute dai singoli
Comuni calcolate sul triennio 2012-2014. A regime devono essere assicurati progressivi risparmi di
spesa. L’iter per la costituzione delle Unioni individuate dal Piano di riordino territoriale deve
concludersi entro il 1° ottobre 2015.
L’articolo 8 introduce uno strumento programmatorio, disciplinando il programma annuale delle
fusioni di Comuni, redatto anche sulla base delle proposte provenienti dal territorio, ma attraverso
il quale è la Giunta regionale a essere promotrice della fusione.
L’ordinamento delle Unioni è disciplinato dagli articoli appartenenti al titolo III.
L’autonomia normativa delle Unioni consiste nella potestà statutaria e regolamentare (articoli 10 e
11).
Gli organi dell’Unione (articoli 12-16) sono l’Assemblea, il Presidente, costituiti senza oneri per la
finanza pubblica, e il Collegio dei revisori. L’Assemblea comprende tutti i Sindaci dei Comuni
appartenenti all’Unione. Il comma 10 dell’articolo 13 elenca gli atti di competenza dell’Assemblea.
I successivi articoli da 17 a 20 contengono la disciplina organizzativa dell’Unione: il Piano
dell’Unione è lo strumento partecipativo di programmazione e pianificazione e costituisce l’atto di
indirizzo generale delle politiche amministrative dell’Unione. L’articolo 18 in particolare prevede la
possibilità che la gestione di ciascuna Unione sia affidata a un Direttore con compiti di
responsabilità manageriale e di gestione per l’attuazione degli indirizzi programmatici individuati
dagli organi di governo dell’Unione. L’incarico di Direttore è conferito dal Presidente di norma a
un dirigente dell’Unione o ad altro dirigente a livello di comparto o a segretari comunali o
provinciali in servizio presso Enti locali del territorio regionale: qualora non sia possibile con le
648
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
citate modalità, l’incarico è conferito con contratto di diritto privato a tempo determinato a un
soggetto con requisiti specifici, in esito a procedura a evidenza pubblica. Ogni Unione determina
autonomamente il proprio assetto organizzativo di uffici e servizi al fine del più efficace esercizio
delle funzioni attribuite, istituendo ove necessario sub-ambiti.
Le funzioni che sono esercitate dalle Unioni sono riportate negli articoli da 23 a 35. Innanzitutto gli
articoli 23-25 contengono le disposizioni di ordine generale e introduttivo che delineano il quadro
delle funzioni attribuite alle Unioni: si tratta, fra le altre, di funzioni che i Comuni, a decorrere dal
1° gennaio 2016, eserciteranno in forma associata tramite l’Unione cui aderiscono (articolo 26),
riconducibili alla gestione del personale, al sistema locale dei servizi sociali, alla polizia locale e alle
attività produttive, relativamente alle quali competono all’Unione i poteri decisionali e gestionali.
Restano invece in capo ai Comuni i poteri decisionali, mentre gli aspetti gestionali competono alle
Unioni, relativamente alle funzioni, elencate all’articolo 27, che saranno esercitate
obbligatoriamente in forma associata dai Comuni avvalendosi delle rispettive Unioni a decorrere
dal 1° gennaio 2016 (programmazione dei fabbisogni, servizi finanziari, controllo di gestione e
pianificazione territoriale comunale), con importanti vantaggi conseguenti alla gestione comune di
tali funzioni e mantenimento della titolarità dei poteri decisionali. L’articolato prosegue recando la
disciplina del riordino delle funzioni attualmente esercitate dalle Province (articolo 32), secondo la
riallocazione esposta in tre allegati alla legge regionale (funzioni mantenute dalle Province fino al
superamento delle stesse, funzioni provinciali trasferite alla Regione con decorrenza 1° luglio 2016,
funzioni provinciali trasferite ai Comuni con decorrenza 1° luglio 2016). Ai sensi dell’articolo 14,
comma 50, della legge finanziaria regionale 2015, tale disciplina è stata integrata nel senso che
entro e non oltre il 28 febbraio 2015 le Province presentano alla Regione la richiesta di specifiche
deroghe in ordine ai vincoli previsti dalla normativa statale e con riferimento alle funzioni dalle
stesse esercitate, motivando le richieste di deroghe in relazione all'esigenza oggettiva di assicurare
la continuità di svolgimento delle funzioni medesime. L’articolo 33 rinvia, entro il 31 dicembre
2015, a una successiva legge regionale di riordino organico per materia la disciplina concernente il
trasferimento o la delega di ulteriori funzioni regionali ai Comuni per l’esercizio in forma associata
tramite le Unioni e ai Comuni che non aderiscono ad alcuna Unione. Le procedure per la
dismissione delle funzioni provinciali (articoli 34 e 35) si articolano in una prima fase ricognitiva
(con l’illustrazione della situazione patrimoniale e finanziaria, delle attività e passività, delle risorse
umane e strumentali, nonché dei rapporti giuridici pendenti) e in una seconda fase in cui viene
redatto il piano di dismissione, che individua i singoli procedimenti, le risorse umane, strumentali e
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
finanziarie, i rapporti giuridici attivi e passivi, nonché le modalità del trasferimento e la
ripartizione tra gli enti destinatari.
La legge in esame disciplina inoltre la soppressione delle Comunità montane (articolo 36) e le
procedure per il subentro degli enti successori, analogamente a quanto previsto per le funzioni di
competenza delle Province, nonché lo scioglimento, entro il 31 dicembre 2015, delle altre forme
collaborative (articolo 40).
L’articolo 41, che riveste natura programmatica, definisce gli obiettivi e i principi della successiva
riforma della finanza locale, entro il 30 giugno 2015, precisando gli ambiti di contenuto su cui la
legge regionale dovrà intervenire.
Il successivo articolo 42 anticipa alcuni aspetti fondamentali della riforma in merito al
trasferimento di risorse finanziarie agli Enti locali: l’obiettivo fondamentale è quello di sancire già
l’esplicita priorità delle politiche di finanziamento regionale a favore delle Unioni, sia in termini
positivi sia in termini negativi, attraverso penalizzazioni nei confronti dei Comuni che non
aderiscono alle Unioni. Rilevante si presenta l’ultimo comma della disposizione in esame: la
disciplina attuativa dell’articolo 42, compresa la fissazione delle decorrenze, è definita sia nella
legge di riforma della finanza locale sia nelle varie leggi finanziarie regionali. Ciò permette di
decidere in quale sede e da quando applicare tali previsioni.
La legge dedica un intero capo (articoli 43-55) all’istituzione della Centrale unica di
committenza263, che opererà a decorrere dal 1° gennaio 2016, con l’obiettivo di razionalizzare il
numero di stazioni appaltanti per l’acquisto di beni e servizi. Per armonizzare le precedenti
disposizioni in materia di procedimento amministrativo, vengono aggiunti due commi all’articolo 8
della legge regionale n. 7/2000, relativamente alla figura del responsabile del procedimento nelle
procedure di affidamento di contratti pubblici svolte dalla Centrale unica di committenza
regionale.
La legge in esame si chiude con le norme transitorie e finali. All’articolo 56 reca la disciplina di
prima applicazione per il trasferimento all’Unione di personale, che conserva il trattamento in
godimento all’atto del trasferimento, con esclusione di indennità o retribuzioni di funzione o di
posizione correlate a ruoli o incarichi precedentemente ricoperti.
Viene istituito l’Osservatorio per la riforma (articolo 59) con funzioni di impulso, monitoraggio e
raccordo per l’attuazione della legge.
263 La l.reg. n. 1/2015, all’art. 34, c. 1, sostituisce il c. 2 dell’art. 53, prevedendo che, nelle more dell’attivazione della Centrale unica di committenza e della istituzione delle Unioni territoriali intercomunali, gli Enti locali, fino al 30.6.2015, continuino a svolgere singolarmente le attività contrattuali con la facoltà di avvalersi delle forme associative previste dalla normativa regionale vigente.
650
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
La Regione esercita il potere sostitutivo (articolo 60) in caso di mancata adozione da parte degli
Enti locali di atti obbligatori previsti nell’articolato.
Le disposizioni incompatibili con le nuove norme sono espressamente abrogate dall’articolo 69.
L’articolo 72, che reca misure urgenti per assicurare una funzionale gestione degli incentivi
regionali a favore degli Enti locali e ha efficacia dal 18 dicembre 2014, è stato introdotto a seguito
di un emendamento in Aula: il testo comporta anche norme finanziarie, nel senso che viene
autorizzata a favore del Comune di San Quirino la concessione del contributo straordinario
assegnato, ai sensi della legge regionale n. 27/2012, per il recupero e la sistemazione di un
fabbricato adiacente alla Casa anziani, per la diversa finalità di ampliamento e sistemazione del
cimitero di San Foca.
Anche l’articolo 73 è frutto di un emendamento: si tratta degli interventi per lo sviluppo turistico
di Arta Terme.
Considerazioni sull’attuazione delle clausole valutative. Quadro normativo di riferimento
Questa Sezione, nella parificazione del rendiconto 2013, aveva rilevato una generalizzata mancata
attuazione delle clausole valutative previste dalle varie leggi regionali. Al riguardo è opportuno
ricordare le principali fonti del fenomeno, che rinvengono nell’articolo 7 della l.r. 18 giugno 2007, n.
17 (Determinazione della forma di governo della Regione Friuli Venezia Giulia e del sistema
elettorale regionale, ai sensi dell’articolo 12 dello Statuto di autonomia) la fondamentale previsione
secondo cui “Il Consiglio può inserire nei progetti di legge delle clausole di valutazione dell’attuazione
della legge che disciplinano le modalità e i tempi con cui si verificano gli effetti, i risultati e i costi della
sua applicazione.”
La disciplina del successivo articolo 8, comma 1, lett. k), che prevede fra le funzioni del Consiglio
regionale quelle di assicurare, anche attraverso propri organi interni, la qualità della legislazione, di
esercitare il controllo sull’attuazione delle leggi e di promuovere la valutazione degli effetti delle
politiche regionali al fine di verificarne i risultati, è stata di recente integrata dall’articolo 12,
comma 32, della legge regionale n. 27/2014 (legge finanziaria regionale 2015) nei seguenti termini:
“al fine di migliorare la qualità della legislazione e l'efficacia delle politiche regionali nel soddisfare i
bisogni della comunità rappresentata, il Consiglio regionale sviluppa e consolida le attività di controllo
sull'attuazione delle leggi e di valutazione degli effetti delle politiche regionali, secondo la disciplina del
651
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
proprio regolamento interno, anche con la creazione di spazi di verifica, confronto e discussione aperti a
tutti i soggetti interessati sui risultati ottenuti dagli interventi regionali”.
In data 15 aprile 2015 il Consiglio regionale, in riscontro alla richiesta di questa Sezione del 14
aprile 2015 in merito al controllo sull’attuazione delle leggi, con riferimento al suddetto programma
di controllo e valutazione, ha comunicato che “è in corso l’adozione del programma delle attività
(iniziative seminariali e di divulgazione a conclusione di attività d’analisi sull’attuazione di leggi e di
valutazione degli effetti delle politiche regionali) previste dalla norma inserita nella legge finanziaria
regionale per il 2015 al fine di sviluppare e consolidare le attività consiliari di controllo e valutazione.
Nella seduta del Comitato LCV dell’8 aprile scorso, l’organo ha formulato una proposta di massima
rimessa alla discussione delle Commissioni di merito, ai fini dell’acquisizione dell’intesa richiesta dalla
disposizione di legge. A intesa intervenuta, il Comitato presenterà la proposta di programma delle
iniziative all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Sulla base delle
determinazioni dell’Ufficio di Presidenza, gli uffici daranno poi corso alle procedure per l’affidamento
d’incarico a qualificato soggetto esterno per l’attuazione del programma e il supporto scientifico alle
attività di analisi e valutazione”.
Il regolamento interno del Consiglio regionale all’articolo 41 disciplina la composizione e il
funzionamento del “Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione”.
Il successivo articolo 138 quinquies prevede le attività di “Controllo sull’attuazione delle leggi e
valutazione delle politiche regionali”: 1. Il Comitato di cui all’articolo 41 esercita attività di controllo
sull’attuazione delle leggi e di valutazione delle politiche regionali, nonché di monitoraggio della quantità
e della qualità della produzione legislativa e delle altre attività consiliari. A tal fine:
a) esamina la documentazione informativa prodotta dalla Giunta regionale e dagli altri soggetti
attuatori in adempimento alle disposizioni di legge che prevedano oneri informativi; sugli esiti
dell’esame il Comitato rende parere alla Commissione competente per materia, avuto riguardo alla
qualità e all’effettiva rispondenza della documentazione informativa alle previsioni di legge;
b) effettua la valutazione delle politiche regionali, in termini di analisi degli effetti prodotti per
verificare se e in che misura l’intervento pubblico ha determinato i cambiamenti previsti, con
l’obiettivo di produrre conoscenza circa gli esiti delle politiche regionali a supporto delle scelte future;
c) cura il rapporto annuale della legislazione regionale e delle altre attività consiliari, con l’obiettivo di
dare evidenza, in particolare:
1) dei risultati della produzione legislativa in termini di qualità delle leggi, con riguardo alla loro
omogeneità, semplicità, chiarezza, proprietà della formulazione e alla loro efficacia ai fini della
652
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
semplificazione e del riordino della legislazione, in applicazione del principio della certezza del
diritto;
2) dei risultati ottenuti, in termini di efficacia, nella gestione del rapporto dialettico con l’esecutivo,
con riguardo alle attività svolte nell’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo;
d) cura la divulgazione degli esiti delle attività di cui alle lettere a) e b).
2. Ai fini di cui al comma 1, lettere a) e b), al Comitato spetta in particolare il compito di:
a) formulare proposte per l’inserimento nei progetti di legge, che siano ritenuti di maggiore impatto, di
clausole valutative intese quali disposizioni volte a definire tempi e modalità con cui i soggetti
coinvolti nel processo attuativo di una legge sono tenuti a produrre le informazioni necessarie
all’esercizio del controllo e della valutazione;
b) rendere pareri, obbligatori ancorché non vincolanti, alle Commissioni competenti sulle clausole
valutative eventualmente già previste nei progetti di legge;
c) esercitare la vigilanza sul rispetto sostanziale delle clausole valutative e sull’ottemperanza all’onere
informativo da parte dei soggetti attuatori, con facoltà, in caso di rilevata grave inadempienza, di
formulare richiami formali, dandone comunicazione alla Commissione competente per materia;
d) deliberare lo svolgimento di missioni valutative, anche su proposta delle Commissioni permanenti o
di un decimo dei Consiglieri assegnati alla Regione, intese quali attività conoscitive di
approfondimento, finalizzate all’analisi dell’attuazione di una legge o alla valutazione degli effetti di
una politica regionale. L’incarico di presiedere lo svolgimento di una missione valutativa è affidato
a due Consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione, che ne riferiscono i risultati al
Comitato. Il Comitato trasmette alla Commissione competente per materia le relazioni sulle missioni
valutative svolte.
3. Le proposte di clausole valutative sono presentate alle Commissioni competenti in tempo utile per
l’esame. Le proposte e i pareri resi dal Comitato sono comunque allegati alla relazione di
accompagnamento dei progetti di legge licenziati dalla Commissione, purché pervengano entro il termine
stabilito per il deposito della relazione.
4. Sui risultati delle attività del Comitato di cui al comma 1, lett. a), e al comma 2, lett. d), le
Commissioni di merito riferiscono all’Assemblea.”
L’ultimo rapporto annuale sulla legislazione è stato approvato in data 12 febbraio 2015 e riguarda
l’anno 2013.
Il Comitato di cui sopra è effettivamente operativo dal febbraio 2006.
Tra gli strumenti a disposizione del Comitato, e ovviamente dello stesso Consiglio regionale,
653
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
occupano quindi un posto di primaria importanza le clausole valutative, ovvero disposizioni
inserite nelle leggi regionali aventi particolare impatto, preordinate a fornire informazioni in merito
all’attuazione delle medesime leggi e ai risultati conseguiti dalle politiche, allo scopo di conoscerne
il funzionamento e valutarne l’efficacia.
Altrettanto rilievo presentano le missioni valutative, consistenti in attività conoscitive di
approfondimento tese a verificare l’attuazione di aspetti particolari di leggi oppure gli esiti di
politiche predefinite, a prescindere dall’esistenza o meno di clausole valutative.
Alla luce di tale scenario di riferimento e con lo scopo di pervenire a considerazioni circa l’incisività
della supervisione del Consiglio, nell’ottica di una gestione efficace delle politiche regionali, la
Sezione ha ritenuto di proseguire l’approfondimento in merito al controllo espletato sull’attuazione
delle leggi regionali, avviato, in sede di relazione allegata al giudizio di parificazione del rendiconto
2013 264 , nell’ambito delle considerazioni sul ruolo del Consiglio regionale nel processo di
programmazione e controllo.
L’attuale disamina è pertanto indirizzata ad analizzare le clausole valutative presenti
nell’ordinamento regionale e le missioni valutative intraprese. Segue l’esposizione delle clausole
valutative introdotte nell’ordinamento regionale nel 2014.
Clausole valutative e missioni valutative
Al fine di offrire un quadro di sintesi dei processi valutativi che interessano le clausole e le missioni
di cui trattasi, sono state elaborate due tabelle riepilogative degli adempimenti informativi
richiesti. Con particolare riguardo alle clausole valutative sulle leggi regionali fino al 2014, è stata
data evidenza al riferimento normativo, all’oggetto dell’informativa, al soggetto tenuto ad
adempiere all’onere informativo, alla periodicità e all’eventuale scadenza prevista per adempiere
all’informativa, nonché alle norme che disciplinano la pubblicità degli atti inerenti le informative,
alle informazioni in merito alle relazioni informative presentate (a decorrere dalla legge regionale n.
17/2007) e infine alle notizie sull’esame delle predette relazioni da parte degli organi competenti.
Per quanto concerne invece le missioni valutative, sono stati esposti nel dettaglio l’oggetto della
missione, il riferimento normativo, gli estremi della proposta e dell’approvazione della missione, il
periodo di svolgimento, la documentazione prodotta al termine della missione stessa.
Il controllo ha svolto un separato approfondimento, di cui nel prosieguo, sulle clausole valutative
contenute nelle leggi regionali adottate nel 2014.
264 Si vedano pag. 705 e segg. della relazione allegata al giudizio di parificazione del rendiconto 2013 (delib. n. 118/2014).
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
LEGGI REGIONALI CON CLAUSOLE VALUTATIVE
Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 4/2005 Interventi per il sostegno e lo
sviluppo competitivo delle piccole e medie
imprese del Friuli Venezia Giulia.
Adeguamento alla sentenza della Corte
di giustizia delle Comunità europee 15.1.2002, causa C-439/99, e al parere
motivato della Commissione delle
Comunità europee del 7.7.2004
Art. 12 clausola valutativa
Valutazione dell’efficacia delle azioni realizzate in relazione alla validità strategica, finanziaria ed
economica e per la capacità di supportare lo sviluppo competitivo delle PMI del Friuli Venezia
Giulia, incentrata sui progetti di sviluppo competitivo e sugli strumenti di politica
industriale ritenuti idonei alla realizzazione degli stessi
Amministrazione regionale
Annuale
n. 1/2007 La nota, elaborata sulla scorta delle informazioni fornite dalla Giunta sul
primo periodo di attuazione della l.reg. n. 4/2005, presenta alcune
informazioni sulle caratteristiche
dell'intervento di incentivazione dello
sviluppo competitivo delle PMI in Regione.
n. 2/2007 Questa nota analizza alcuni aspetti legati
all'attuazione del capo I della l.reg. 4.3.2005, n. 4, che riguarda gli incentivi
per lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese del Friuli
Venezia Giulia. I dati presentati in questo
documento sono tratti dalle prime tre relazioni
semestrali inviate al Consiglio dalla Giunta
regionale. In particolare, la nota
sintetizza i dati contenuti
655
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
LEGGI REGIONALI CON CLAUSOLE VALUTATIVE
Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
nella Relazione semestrale al 30.6.2007.
Il punto di partenza dell'analisi sono tre
quesiti già illustrati nella precedente nota
informativa (n. 1/2007), successivamente discussi e rilanciati nella seduta del
Comitato per la legislazione, il controllo e
la valutazione, che si è tenuta il 14.6.2007.
Dal 2008 non risultano altre attività.
656
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
LEGGI REGIONALI CON CLAUSOLE VALUTATIVE
Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 7/2005 Interventi regionali per
l'informazione, la prevenzione e la
tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dalle
molestie morali e psico-fisiche
nell'ambiente di lavoro
Art. 7 clausola valutativa
Informativa sull'attuazione della legge e sui risultati ottenuti al fine di prevenire e contrastare
il fenomeno delle molestie morali e psico-fisiche nell'ambiente di lavoro (quali interventi sono stati realizzati sul territorio regionale e quali risultati
qualitativi hanno raggiunto; in che misura i lavoratori si sono rivolti ai punti di ascolto e quali sono i risultati delle rilevazioni sulle percezioni e
atteggiamenti prevalenti tra lavoratori e datori di lavoro sul fenomeno delle molestie morali e psico-
fisiche nell'ambiente di lavoro; quale è stato il grado di attività e collaborazione dei soggetti, che
intervengono sulla materia, considerati dalla legge)
Giunta regionale
Cadenza biennale Relazione al 2010
Dal 2012 non risultano altre attività.
657
Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
LEGGI REGIONALI CON CLAUSOLE VALUTATIVE
Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 18/2005 Norme regionali per
l'occupazione, la tutela e la qualità del
lavoro Art. 4 clausola
valutativa
Valutazione dell'efficacia delle azioni realizzate in attuazione della legge
Amministrazione regionale
Annuale Non risultano attività.
n. 20/2005 Sistema educativo integrato
dei servizi per la prima infanzia Art. 28 clausola valutativa (come
modificato dall’art. 23 della l.reg. n. 7/2010)
Informativa circa l'attuazione della legge, con evidenza dei risultati ottenuti nella realizzazione e qualificazione del sistema educativo integrato, in termini di miglioramento dell'offerta dei servizi a
copertura della complessità dei bisogni delle bambine e dei bambini e delle loro famiglie (in che
misura le linee di indirizzo e la normativa regolamentare dettate dall'Amministrazione
regionale hanno contribuito ad agevolare l'attività dei Comuni e quali sono state le
eventuali criticità da questi riscontrate nel dare risposte autonome alle specifiche esigenze del proprio territorio; quali sono stati i controlli effettuati dai Comuni successivamente alle
Giunta regionale
Cadenza triennale / entro il 31 marzo dell'anno successivo al
triennio di riferimento La relazione è resa pubblica
insieme agli eventuali documenti del Consiglio
regionale che ne concludono l'esame.
Non risultano attività.
658
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LEGGI REGIONALI CON CLAUSOLE VALUTATIVE
Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
dichiarazioni di inizio attività e quali sulla permanenza dei requisiti, con indicazione degli esiti degli stessi; quali sono state le modalità del coinvolgimento dei soggetti del privato sociale e
privati nonché delle famiglie nella programmazione e gestione dei servizi e quali ne
sono stati gli esiti; quanti e quali sono stati i nuovi servizi per la prima infanzia pubblici, del
privato sociale e privati attivati e in che misura la rete dei servizi ha soddisfatto la domanda annua per bacino comunale d'utenza; quali sono state le
iniziative realizzate per la formazione del personale addetto ai servizi, quali i contenuti della formazione erogata e in che modo esse
hanno contribuito al miglioramento della qualità dei servizi, anche con particolare riguardo alle
esigenze di inserimento e integrazione dei bambini disabili o in situazione di disagio; quali esiti applicativi hanno avuto i criteri fissati dalla
Regione per la partecipazione degli utenti al costo dei servizi e in che misura i finanziamenti regionali annuali relativi agli interventi
contributivi hanno favorito l'accesso ai servizi da parte delle famiglie)
659
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 29/2005 Normativa organica in materia di attività commerciali e di somministrazione
di alimenti e bevande. Modifica alla l.reg.
16.1.2002, n. 2, “Disciplina organica
del turismo” Art. 105 clausola
valutativa
Informativa circa l'attuazione della legge, con evidenza dei risultati ottenuti nel perseguimento
delle finalità, avuto riguardo agli obiettivi programmati e alle scelte di pianificazione
effettuate, in termini di effetti prodotti dagli interventi realizzati sul sistema socio-economico
regionale (contenuti degli strumenti di programmazione adottati e loro stato di
attuazione con riguardo agli effetti attesi di riequilibrio, modernizzazione e sviluppo della rete
distributiva e di contenimento dell'impatto territoriale e ambientale dei grandi insediamenti; scelte adottate dai Comuni in materia di aperture e orari degli esercizi ed eventuali diverse soluzioni
che hanno contribuito alla valorizzazione delle specificità dei territori di riferimento, avuto
riguardo alla dimensione provinciale e locale della disciplina; interventi realizzati in favore delle zone montane e svantaggiate e cambiamenti prodotti in termini di sviluppo economico dei
relativi territori; interventi di riqualificazione dei centri storici e urbani realizzati dai Comuni, iniziative di tutela degli esercizi di vicinato e
integrazione fra produzione tipica e di qualità e commercializzazione dei prodotti, in termini di accrescimento dell'attrattività del commercio
locale; scelte effettuate in sede di regolamentazione dell'accesso agli incentivi
previsti e preferenze espresse dalle imprese in termini di domanda, con indicazione dei dati
quantitativi e qualitativi degli interventi ammessi
Giunta regionale
Scadenza triennale / entro il 30 giugno dell'anno successivo al
triennio di riferimento La relazione è resa pubblica unitamente agli eventuali documenti del Consiglio
regionale che ne concludono l'esame.
Relazione triennio 2009-2011
La prossima relazione è prevista per il 30.6.2015.
660
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
a finanziamento; evoluzione della domanda rispetto alla situazione esistente al momento
dell'entrata in vigore della legge; incentivi erogati e servizi prestati alle imprese e rispettiva
incidenza sulla competitività e stabilizzazione dell'attività commerciale, con riferimento al saldo fra entrate e uscite dal mercato, avuto riguardo
alla tipologia e alla dimensione delle imprese beneficiarie, nonché sul livello dell'adozione da
parte delle imprese di formule commerciali innovative; andamento dei consumi, per tipologia
merceologica, formula di vendita e tipo di somministrazione e cambiamenti riferibili: al
miglioramento dei servizi, ivi compreso il regime di ampliamento delle aperture e del rapporto
qualità-prezzo; alla realizzazione di nuove localizzazioni e formule commerciali attrattive degli acquirenti non residenti; andamento del mercato del lavoro ed effetti del regime delle
aperture sull'occupazione, con indicazione su base provinciale dei dati relativi alle variazioni
intervenute nelle tipologie dei contratti di lavoro; criticità eventualmente emerse in fase di
attuazione degli interventi, nel raffronto fra obiettivi programmati e obiettivi raggiunti, quali
le possibili cause di scostamento, tenuto conto degli orientamenti espressi dagli operatori del settore, dai lavoratori, dai consumatori e dai
cittadini circa l'efficacia delle risposte offerte ai loro bisogni)
661
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Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 6/2006 Sistema integrato di interventi
e servizi per la promozione e la tutela
dei diritti di cittadinanza sociale
Art. 61 clausola valutativa
Informativa circa l'attuazione della legge, con evidenza dei risultati ottenuti nella realizzazione e qualificazione del sistema integrato, in termini di miglioramento dell'offerta dei servizi a copertura della complessità dei bisogni delle persone e delle
famiglie (stato di attuazione del sistema integrato; modalità di finanziamento del sistema integrato, evidenziando l'ammontare, le fonti e i criteri di ripartizione dei fondi agli Enti locali e agli altri soggetti coinvolti nell'attuazione della legge; grado di soddisfacimento dei bisogni delle
persone che hanno usufruito degli interventi e dei servizi del sistema integrato, nonché livello di
qualità dei servizi resi e degli interventi attuati; andamento della spesa sociale dei Comuni, in
relazione ai servizi resi e agli interventi attuati; attività svolta e risultati attesi dal Comitato per l'integrazione delle politiche per la cittadinanza sociale; modalità di coinvolgimento del privato sociale e delle famiglie nella programmazione e gestione dei servizi e quali ne sono stati gli esiti;
iniziative realizzate per la formazione del personale addetto ai servizi, quali i contenuti
della formazione erogata e in che modo l'attività di formazione ha contribuito al miglioramento
della qualità dei servizi; impatto di genere)
Giunta regionale
Cadenza triennale / entro il 31 marzo dell'anno successivo al
triennio di riferimento La relazione è resa pubblica
insieme agli eventuali documenti del Consiglio
regionale che ne concludono l'esame.
Relazione al 2010 Dal 31.3.2014 non
risultano altre attività.
662
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 11/2006 Interventi regionali a sostegno della famiglia e della
genitorialità Art. 24 clausola valutativa (come
sostituito dall’art. 46 della l.reg. n. 7/2010)
Informativa circa l'attuazione della legge, con evidenza dei risultati ottenuti nel promuovere e
realizzare gli interventi a sostegno della famiglia e della genitorialità (quali sono i risultati relativi alla ripartizione del Fondo per le politiche per la
famiglia fra le diverse linee di azione, quali eventuali criticità sono emerse e quali risultati si
sono ottenuti in relazione agli interventi finanziati; qual è stato l'orientamento
organizzativo prevalente dei Comuni per l'attuazione degli interventi di competenza e
quale il livello di integrazione con gli altri servizi del territorio; qual è stato l'apporto delle famiglie
in forma associata nella promozione e gestione degli interventi previsti dalla legge)
Giunta regionale
Entro il 30 giugno dell'anno successivo al triennio di
riferimento La relazione è resa pubblica
insieme agli eventuali documenti del Consiglio
regionale o di sue articolazioni che ne concludono l'esame.
Relazione triennio 2009-2011
La prossima relazione è prevista per il 30.6.2015.
Comitato e III
Commissione (nel 2013)
663
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 29/2007 Norme per la tutela,
valorizzazione e promozione della lingua friulana Art. 29 clausola
valutativa
Relazione sullo stato d’attuazione della legge (quali sono le scelte adottate dai diversi soggetti nei Piani speciali di politica linguistica rispetto
agli obiettivi fissati nel Piano generale e quali gli interventi realizzati, con evidenza degli eventuali
scostamenti rispetto a quanto programmato; quali sono le criticità riscontrate nella
programmazione e gestione dei diversi interventi, avuto anche riguardo alle scelte allocative delle
risorse disponibili; quale è lo stato di applicazione dell'insegnamento della lingua friulana nelle
istituzioni scolastiche e quali percorsi formativi di livello universitario sono stati attivati per l'abilitazione all'insegnamento del friulano)
Giunta regionale
Annuale / entro il mese di febbraio dell’anno successivo a
quello di riferimento Ogni cinque anni: rapporto sui risultati ottenuti in termini di
ampliamento dell’uso della lingua friulana (in che misura gli interventi realizzati hanno
contribuito a rafforzare l'esercizio del diritto all'uso
della lingua friulana nel territorio di riferimento rispetto alla situazione
antecedente all'entrata in vigore della legge, specie nei
rapporti con la Amministrazione regionale, Amministrazioni locali e i concessionari di pubblici
servizi; quali sono state le eventuali variazioni alla
delimitazione del territorio di insediamento del gruppo
linguistico friulano; quale è stata la risposta data dalle
famiglie nella scelta dell'insegnamento della lingua
friulana e quale è la loro opinione circa la ricaduta sulle
competenze degli alunni e degli studenti, in particolare
2013
La relazione
quinquennale al 2013 è pendente all’esame.
664
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
riguardo alle iniziative di uso veicolare della lingua friulana per l'apprendimento di altre
discipline) Le relazioni e i rapporti sono resi pubblici, unitamente ai
documenti del Consiglio che ne concludono l'esame. Gli esiti
della valutazione del Consiglio costituiscono riferimento per le
scelte del Piano generale di politica linguistica per il quinquennio successivo.
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 7/2009 Disposizioni in materia di
contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie
nell'ambito del Servizio sanitario
regionale Art. 15 clausola
valutativa
Relazione che documenta lo stato di attuazione della legge e ne illustra i risultati ottenuti in termini di
contenimento dei tempi di attesa per la fruizione delle prestazioni sanitarie (in che misura, e rispetto a quali
prestazioni, i singoli enti hanno superato i tempi massimi previsti e quali sono le cause principali del
mancato rispetto di tali termini; quali provvedimenti correttivi sono stati adottati nei casi di superamento
dei tempi massimi e quali sono gli esiti di tali provvedimenti; quali sono le modalità di applicazione degli strumenti di incentivazione introdotti e quali le
eventuali criticità emerse nel renderli operativi; qual è l'andamento dei tempi di attesa, anche rispetto ai
tempi rilevati prima dell'entrata in vigore della legge, e qual è l'opinione di esperti del settore e di utenti sulla
velocità di fruizione delle prestazioni e sul funzionamento del sistema di prenotazione previsto)
Assessore con delega alla
sanità
Entro il mese di febbraio di ogni anno
La relazione è resa pubblica e diffusa insieme ai documenti consiliari che ne concludono
l'esame, in particolare mediante pubblicazione nel
sito web del Consiglio regionale.
Relazioni riferite al 2009, 2010 e 2011
Dal febbraio 2013 non risultano altre attività.
Comitato per tutte le relazioni e
III Commissione per la relazione 2009 (nel
2011 e 2012)
n. 9/2009 Disposizioni in materia di politiche
di sicurezza e ordinamento della
polizia locale Art. 27 clausola
valutativa
Valutazione dei risultati ottenuti dalla legge in termini di tutela della sicurezza urbana e
territoriale (attività di analisi e valutazione e progetti realizzati dall'Osservatorio regionale
sulla sicurezza integrata; stato di avanzamento degli interventi attivati dal Programma regionale
di finanziamento, dedicando particolare attenzione agli esiti conseguiti da progetti e patti locali per la sicurezza; caratteristiche costitutive delle associazioni di volontariato per la sicurezza; durata e contenuti dei percorsi formativi cui sono
Giunta regionale
Annuale / in sede di prima applicazione entro il
31.12.2010 La relazione e gli eventuali
atti consiliari che ne contemplano l'esame sono pubblicati nel Bollettino
ufficiale della Regione e diffusi attraverso i siti web della
Regione.
Relazioni 2010 e 2011 Dal 2012 non risultano
altre attività.
Comitato e V
Commissione per la relazione 2010 (nel
2011)
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
sottoposti i componenti di tali associazioni; distribuzione e modalità d'impiego dei volontari
sul territorio regionale ed effetti prodotti sul numero dei reati commessi e sulla sicurezza
percepita dai cittadini; funzionamento dell'Unità di coordinamento organizzativo della polizia
locale, con particolare riguardo all'efficacia e alla velocità di azione dell'Unità nel far fronte alle
situazioni di emergenza e alle richieste dei singoli Enti locali; organizzazione e dotazioni dei Corpi di
polizia istituiti dagli Enti locali, verificando il rispetto degli standard minimi previsti in termini
di unità operativa per abitante e capacità di coordinare gli interventi di controllo del
territorio)
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 10/2009 Insegnamento delle
lingue straniere comunitarie nelle
istituzioni scolastiche del Friuli Venezia
Giulia Art. 3 clausola
valutativa
Relazione sullo stato di attuazione della legge (numero delle scuole che hanno attivato il
potenziamento delle lingue straniere comunitarie; incremento delle ore di lingue straniere
comunitarie e dei nuovi corsi attivati rispetto alle ore e ai corsi già previsti dal MIUR per i curricula
dei diversi ordini di scuola; incremento del numero di docenti e lettori di madrelingua,
impegnati nel potenziamento dell'insegnamento o nella attività di formazione e aggiornamento nelle
metodologie didattiche innovative.
Assessore regionale
all'istruzione
Annuale / entro il mese successivo all’inizio dell’anno
scolastico di riferimento La relazione è resa pubblica
unitamente alla documentazione e al parere
della Commissione consiliare competente che ne conclude
l'esame.
Non risultano attività.
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 14/2010 Norme per il sostegno all'acquisto
dei carburanti per autotrazione ai privati cittadini
residenti in Regione e di promozione per la mobilità individuale
ecologica e il suo sviluppo
Art. 18 clausola valutativa
Relazione che documenta lo stato di attuazione della legge e ne illustra gli effetti prodotti nell'anno
precedente (quale è stato l'andamento dei consumi di carburante per autotrazione in Regione, distintamente
per benzina e gasolio venduti a prezzo pieno e con l'erogazione dei contributi, nonché per classe
ambientale di appartenenza dei veicoli riforniti, limitatamente ai consumi assistiti da contribuzione; quale è stato l'ammontare dei contributi erogati per l'acquisto di carburanti, a fronte degli identificativi
attivi, e quale la distribuzione dei beneficiari per classi di rifornimento e classi di contribuzione; in che misura
le risorse allocate hanno consentito di soddisfare le domande di contributo presentate per l'acquisto di
autoveicoli per la mobilità ecologica individuale e quali sono stati i criteri adottati per la concessione dei contributi; quali criticità sono emerse in sede di
attuazione della legge.
Giunta regionale
Entro il mese di giugno di ciascun anno
Relazione anno 2013
La relazione dell’anno
2013 è pervenuta nel 2015 e
non è ancora stata
esaminata.
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 9/2011 Disciplina del sistema
informativo integrato regionale del Friuli
Venezia Giulia Art. 12 clausola
valutativa
Relazione che documenta lo stato di attuazione della legge e ne illustra gli effetti prodotti
nell'anno precedente (verifica dello stato di realizzazione ed esecuzione dei programmi e delle
azioni poste in essere dall'Amministrazione regionale; funzionamento dell'attività di
coordinamento del SIIR, quali enti ne sono venuti a far parte, quali sono i costi e i risparmi
dei servizi rispetto l'anno previgente; quali sono le convenzioni stipulate dalla Regione al di fuori dei
servizi previsti dal Repertorio; attuazione e relative criticità del disciplinare; quali criticità sono emerse in sede di attuazione della legge.
Giunta regionale
Entro il mese di giugno di ciascun anno
Non risultano attività.
670
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 5/2012 Legge per l'autonomia dei
giovani e sul Fondo di garanzia per le loro
opportunità Art. 32 clausola
valutativa
Valutazione dell'efficacia delle politiche poste in essere nel favorire la partecipazione dei giovani
alla loro elaborazione, nel sostenerne l'autonoma capacità progettuale e creativa e nell'incentivarne
le opportunità di studio, formazione e lavoro
Giunta regionale
Decorso un anno dall'entrata in vigore della legge: relazione che dà
conto del processo d'attuazione della legge e dello stato di
operatività degli interventi, con particolare riguardo al
funzionamento del Fondo di garanzia
Ogni triennio, di norma contestualmente al Piano
regionale giovani: rapporto sui risultati conseguiti (attuazione del Piano precedente, dando evidenza
dello stato di coordinamento istituzionale delle azioni a favore
dei giovani e delle eventuali difficoltà incontrate nel
realizzarlo, con particolare riferimento alla funzionalità degli
organi collegiali previsti dalla legge; dati annui relativi
all'impiego del Fondo regionale per i giovani, con particolare attenzione alla dimensione
dell'accesso diretto dei giovani ai benefici di legge, dando a tal fine
evidenza della quantità e delle caratteristiche delle domande e
dei progetti presentati dai giovani e di quelli finanziati in rapporto al totale delle domande accolte per singola tipologia d'intervento;
dati annui della operatività del Fondo di garanzia, con
Non risultano attività.
Il rapporto è previsto nel 2015.
671
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
evidenza, per tipologia di finanziamento, del numero
delle domande presentate e di quelle accolte, nonché delle
principali causali delle eventuali esclusioni; esiti della
verifica operata in sede di Conferenza regionale dei
giovani, riportando le opinioni espresse e le istanze avanzate
dai giovani) La relazione e i rapporti sono
pubblicati sul sito web del Consiglio regionale assieme agli eventuali atti consiliari che ne concludono l'esame.
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 16/2012 Interventi di razionalizzazione e
riordino di enti, aziende e agenzie della
Regione Art. 31 valutazione
degli interventi
Relazione sugli interventi realizzati nel periodo di riferimento conformemente alle linee guida e al
programma.
ARDISS (relazione) Direzione centrale
competente in materia di diritto allo
studio universitario
(valutazione dei risultati
conseguiti)
Triennale Pubblicazione del documento
sul sito web del Consiglio regionale
Il documento è previsto nel 2015.
n. 23/2012 Disciplina organica sul
volontariato e sulle associazioni di
promozione sociale Art. 38 clausola valutativa (come
modificato dall’art. 25 della l.reg. n. 18/2013)
Relazione (attuazione degli interventi previsti dalla legge, con evidenza dello stato di
coordinamento tra soggetti istituzionali e i rappresentanti del mondo del volontariato e della
promozione sociale, con particolare riferimento alla funzionalità degli organi collegiali previsti
dalla legge, evidenziandone eventuali difficoltà di funzionamento; dati annui relativi all'impiego dei Fondi; attività di formazione e aggiornamento)
Giunta regionale
Annuale La relazione e gli eventuali
atti consiliari che ne contemplano l'esame sono pubblicati nel Bollettino
ufficiale della Regione e diffusi attraverso i siti internet della
Regione.
Non risultano attività.
I Comitati regionali possono
proporre al Comitato
per la legislazion
e, il controllo e
la valutazion
e del Consiglio regionale
lo svolgiment
o di missioni
valutative
673
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
aventi a oggetto
interventi specifici
realizzati in
attuazione della legge.
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valutativa Oggetto informativa
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Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n.2/2013 Modalità di erogazione dei
medicinali e delle preparazioni
magistrali a base di cannabinoidi per
finalità terapeutiche Art. 7 clausola
valutativa
Relazione dettagliata (numero dei pazienti trattati con farmaci cannabinoidi in rapporto al
totale dei pazienti assistiti per la medesima patologia in ciascuna Azienda sanitaria della Regione, distintamente per patologia e con
evidenza della tipologia di assistenza ospedaliera o domiciliare; ammontare della spesa annua
sostenuta per l'acquisto dei farmaci cannabinoidi e sua incidenza sulla spesa farmaceutica del
Servizio sanitario regionale; eventuali criticità emerse nell'applicazione della legge, con
particolare riguardo all'acquisizione, distribuzione ed erogazione dei farmaci cannabinoidi, ivi
comprese le eventuali difficoltà incontrate nel garantire continuità di trattamento al paziente
secondo prescrizione medica)
Giunta regionale
Ogni due anni, entro il mese di febbraio dell'anno successivo
al biennio di riferimento La relazione e gli eventuali
atti consiliari che ne concludono l'esame sono
pubblicati sul sito istituzionale del Consiglio regionale.
L’adempimento informativo ricade
nell’esercizio successivo al 2014.
La relazione è prevista per febbraio 2016.
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 4/2013 Incentivi per il rafforzamento e
il rilancio della competitività delle
microimprese e delle piccole e medie
imprese del Friuli Venezia Giulia e
modifiche alle leggi regionali n. 12/2002 e
n. 7/2011 in materia di artigianato e alla l.reg. n. 2/2002 in
materia di turismo Art. 92 clausola
valutativa
Relazione (eventuali criticità emerse in sede di attuazione; numero di domande presentate, di
quelle accolte, ammontare degli incentivi concessi, ammontare degli incentivi erogati;
principali cause di esclusione e di rigetto delle domande presentate.
Giunta regionale
A partire dall'anno 2014 entro il 30 giugno di ciascun anno La relazione e gli eventuali
atti consiliari che ne contemplano l'esame sono pubblicati sul Bollettino
ufficiale della Regione e sul sito ufficiale della Regione
Friuli Venezia Giulia.
Non risultano attività.
676
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Riferimento normativo/Clausola
valutativa Oggetto informativa
Soggetto tenuto all’informativa
Periodicità/data scadenza Eventuali norme per la
pubblicazione
Relazioni pregresse presentate
Relazioni pregresse esaminate
n. 9/2013 Interventi urgenti per il sostegno e il rilancio dei settori
produttivi e dell'occupazione.
Modifiche alle leggi regionali n. 2/2012, n.
11/2009 e n. 7/2000 Art. 11 clausola
valutativa
Informazioni necessarie a valutare lo stato degli adempimenti, l'andamento degli impieghi
finanziari e il tiraggio e l'impatto delle misure attuate a favore delle imprese e a tutela
dell'occupazione.
Giunta regionale
Su richiesta del Comitato Richiesta del Comitato del 17.4.2014 e sollecito
del 4.6.2014.
È stata presentata una prima memoria
(11.12.2014)
sull’operatività dei fondi di
rotazione, discussa in Comitato legislazion
e, controllo e valutazion
e nella seduta n. 28 di data 8.4.2015. I lavori sono ancora in
corso.
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MISSIONI VALUTATIVE Oggetto missione valutativa Riferimento normativo Proposta / approvazione missione Periodo di svolgimento Documentazione prodotta
La missione ha per oggetto l'attuazione delle politiche promosse dalla legge regionale 25.10.2004, n. 24, Interventi per la qualificazione e il sostegno dell'attività di assistenza familiare.
n. 24/2004 Interventi per la qualificazione e il sostegno dell’attività di assistenza familiare
n. 1/2006 Il documento progettuale illustra le finalità conoscitive, e le possibili modalità di svolgimento, della missione valutativa approvata dal Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione nella seduta del 7.3.2006.
La missione valutativa si è conclusa con la pubblicazione di una nota informativa.
n. 1/2008 Questa nota documenta i passaggi fondamentali del processo di attuazione della legge regionale 25.10.2004, n. 24, dal titolo “Interventi per la qualificazione e il sostegno dell'attività di assistenza familiare”. La nota conclude lo svolgimento di una missione valutativa. Le informazioni contenute in questo documento sono perlopiù tratte da relazioni trasmesse dagli uffici di Giunta responsabili dell'applicazione della legge e dai principali documenti amministrativi prodotti dall'Amministrazione regionale e dai soggetti coinvolti nell'implementazione delle politiche locali di assistenza familiare.
n. 1/2008 Questo documento contiene la proposta di missione valutativa (presentata il 12.11.2008 da un gruppo di Consiglieri regionali al Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione) e la successiva nota istruttoria preparata dall'ufficio Analisi delle leggi e valutazione delle politiche regionali.
La nota istruttoria è stata discussa dal Comitato il 23.4.2009 alla presenza dell'assessore alla programmazione, risorse economiche e finanziarie, patrimonio e servizi regionali. Il 5.5.2009 il Comitato ha giudicato i contenuti della nota esaustivi della missione e li ha trasmessi alla Commissione competente per l'esame di merito.
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Corte dei conti | Relazione sul rendiconto generale della regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2014
Oggetto missione valutativa Riferimento normativo Proposta / approvazione missione Periodo di svolgimento Documentazione prodotta
La missione riguarda il processo di attuazione e gli effetti della legge regionale n. 13/1995 (riorganizzazione della rete ospedaliera regionale), introdotta con l'obiettivo di razionalizzare la gestione delle risorse dedicate all'assistenza ospedaliera a vantaggio di attività di prevenzione, cura e riabilitazione extra-ospedaliere (in strutture territoriali e residenziali).
n. 13/1995 Revisione della rete ospedaliera regionale
n. 2/2009 Approvata dal Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione una proposta di missione valutativa, presentata in data 26.2.2009.
La ricerca è stata presentata al Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione nel luglio 2010. E' stata inoltre pubblicata una nota informativa che sintetizza gli esiti della missione.
n. 1/2010 Questa nota sintetizza i risultati della missione valutativa condotta sull’attuazione della legge regionale 27.2.1995, n. 13 (Revisione della rete ospedaliera regionale). Il lavoro si basa perlopiù sulle informazioni inviate dalla Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali della Regione Friuli Venezia Giulia e sui principali documenti amministrativi prodotti dall’Amministrazione regionale. Al fine di arricchire le informazioni raccolte, nel corso della missione sono state condotte alcune interviste con persone che hanno preso parte al disegno e alla gestione delle politiche di riorganizzazione del sistema ospedaliero.
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In data 15 aprile 2015 il Consiglio regionale, in riscontro alla richiesta di questa Sezione del 14
aprile 2015 in merito al controllo sull’attuazione delle leggi, con riferimento alle missioni
valutative, ha comunicato che “entro qualche mese si concluderà lo svolgimento della missione
valutativa n. 1 in materia di <<Assicurazione per responsabilità civile in ambito sanitario:
vantaggi e svantaggi del nuovo modello assicurativo>>. L’approfondimento riguarda il sistema di
parziale auto-assicurazione della responsabilità civile degli enti sanitari verso i terzi (RCT) e verso
gli operatori (RCO) - introdotto in Regione a partire dal 2006 - che, accanto alla stipula di una
polizza unica di secondo rischio per tutte le aziende sanitarie a copertura degli eventi catastrofali,
vede l’operatività di un apposito fondo sovra-aziendale, finanziato a valere sul Fondo sanitario
regionale, per la gestione diretta e la ritenzione del rischio dei sinistri ricadenti entro la soglia della
franchigia assicurativa (500.000 euro)”.
Esame delle clausole valutative contenute nelle singole disposizioni di legge regionale riferite
all’esercizio 2014
Considerata l’interrelazione che si può configurare tra gli aspetti della programmazione
finanziaria e gli effetti prodotti dalle leggi ai fini di una complessiva valutazione sulla qualità
della legislazione, in questa sede viene data specifica indicazione delle clausole valutative
contenute nelle singole leggi adottate dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia nel 2014.
Legge regionale n. 1 del 14 febbraio 2014 recante disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il
contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate
La legge regionale in esame detta le disposizioni normative in materia di gioco d’azzardo e delle
patologie che possono esserne associate.
Nel dettato normativo è inserita la clausola valutativa (articolo 10) secondo la quale “il
Consiglio regionale esercita il controllo sull'attuazione della presente legge e valuta i risultati
ottenuti in termini di contrasto, trattamento e prevenzione della dipendenza da gioco. A tal fine, la
Giunta regionale presenta con cadenza triennale, entro il mese di febbraio dell'anno successivo al
triennio di riferimento (previsto febbraio 2018), una relazione informativa, integrata dagli esiti
delle attività di monitoraggio previste, che documenta tra i vari aspetti:
a) l'andamento della diffusione delle sale da gioco e dei locali con apparecchi per il gioco lecito nel
territorio regionale, rispetto alla situazione preesistente;
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b) il numero annuo delle sanzioni amministrative comminate dai Comuni, l'ammontare dei
proventi acquisiti e la loro destinazione alle finalità previste;
c) il grado di diffusione del marchio Slot-Free-FVG e le eventuali forme di premialità attivate a
favore dei soggetti che lo espongono;
d) l'andamento e la distribuzione territoriale della domanda e dell'offerta di servizi di assistenza e
trattamento della dipendenza da gioco.
In sede di prima applicazione, decorso un anno dall'entrata in vigore della presente legge (previsto
marzo 2015), la Giunta presenta al Consiglio una relazione che dà conto dello stato delle iniziative e
degli interventi avviati, evidenziando le eventuali criticità emerse. Le relazioni previste ai commi 1 e
2 sono rese pubbliche, insieme ai documenti consiliari che ne concludono l’esame, in particolare
mediante pubblicazione sul sito web del Consiglio”.
Legge regionale n. 4 del 26 marzo 2014 recante azioni a sostegno delle attività produttive
Con la legge in esame si dà ulteriore attuazione a quanto già stabilito con l’approvazione della
legge regionale n. 9/2013, che dettava interventi urgenti per il sostegno e il rilancio dei settori
produttivi e dell’occupazione.
L’articolo 25 della legge detta la clausola valutativa: “Il Consiglio regionale controlla
l'attuazione della presente legge e verifica i risultati ottenuti dagli interventi finanziati a favore del
tessuto imprenditoriale della regione. A tal fine acquisisce dalla Giunta regionale le informazioni
necessarie a valutare l'impatto delle diverse linee di finanziamento secondo le finalità delle leggi di
riferimento e con particolare attenzione al contributo dato a sostegno della capacità delle imprese di
rimanere in attività e di mantenere e migliorare fatturato e livelli occupazionali. La Giunta
regionale presenta specifiche informative su richiesta del Comitato per la legislazione, il controllo e
la valutazione che dettaglia i dati e le informazioni d'interesse, previo confronto con le Commissioni
consiliari competenti. Entro il mese di ottobre 2014, la Giunta regionale presenta comunque una
relazione che dà conto dello stato d'attuazione degli interventi finanziati. Ai sensi del regolamento
interno del Consiglio regionale, le informative giuntali sono oggetto d'esame da parte del Comitato
per la legislazione, il controllo e la valutazione, che ne relaziona gli esiti alle Commissioni consiliari
competenti.” Dalla documentazione che l’Amministrazione ha trasmesso, non risulta sia stata
presentata nel 2014 alcuna relazione.