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1 Relazioni sindacali e contratto di istituto 2 Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica C.C.N.L 2002-2005 Art. 6 Il capo di istituto fornisce ai soggetti sindacali un'informazione preventiva , consegnando l'eventuale documentazione, sulle seguenti materie: a) proposte di formazione delle classi e di determinazione degli organici della scuola; b) criteri per la fruizione dei permessi di aggiornamento; c) utilizzazione dei servizi sociali; Informazione preventiva Informazione preventiva

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Relazioni sindacali e contratto di istituto

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

Il capo di istituto fornisce ai soggetti sindacali un'informazione preventiva, consegnando l'eventuale documentazione, sulle seguenti materie:

a) proposte di formazione delle classi e di determinazione degli organici della scuola;

b) criteri per la fruizione dei permessi di aggiornamento;

c) utilizzazione dei servizi sociali;

Informazi

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preventiva

Informazi

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preventiva

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

Sono materia di contrattazioned)Modalità di utilizzazione del personale in rapporto al POF

e) criteri riguardanti le assegnazioni alle sezioni staccate e ai plessi;

ricadute sull'organizzazione del lavoro e del servizio derivanti dall'intensificazione delle prestazioni legate alla definizione dell’unità didattica; ritorni pomeridiani.

Materie

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f) Criteri e modalità di applicazione dei diritti sindacali, nonché i contingenti di personale previsti dall’articolo 2 dell'allegato accordo sull'attuazione della legge 146/1990 modificato dalla 83/2000;

Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

g) attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro;

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

h) criteri generali per la ripartizione delle risorse del fondo di istituto e per l’attribuzione dei compensi accessori, ai sensi dell’art 45, comma 1, del d.lgs. 165/2001 al personale docente, educativo ed ATA

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

i) criteri e modalità relative alla organizzazione del lavoro e all’articolazione dell’orario del personale docente, educativo ed ATA, nonché i criteri per l’individuazione del personale docente, educativo ed ATA da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo di istitutoMate

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

–Il Dirigente scolastico, nelle materie di cui sopra deve formalizzare la propria proposta contrattuale entro termini congrui con l’inizio dell’anno scolastico e, in ogni caso, entro i successivi 10 giorni lavorativi decorrenti dall’inizio delle trattative

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

–La contrattazione di istituto si svolge con cadenza annuale. Le parti possono prorogare, anche tacitamente, l’accordo giàsottoscritto.

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

Sulle seguenti materie l'informazione èsuccessiva:a) nominativi del personale utilizzato nelle attività e progetti retribuiti con il fondo di istituto;

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Art. 6

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

b) criteri di individuazione e modalità di utilizzazione del personale in progetti derivanti

da specifiche disposizioni legislative,da convenzioni, intese o accordi di programma stipulati dalla singola istituzione scolastica o dall'Amministrazione scolastica periferica con altri enti e istituzioni.

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

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Relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica

C.C.N.L2002-2005

Art. 6

–Verifica dell’attuazione della contrattazione collettiva integrativa di istituto sull’utilizzo delle risorse

Informazi

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successiv

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informazione preventivaProposte di formazione delle classi e determinazione degli organici della scuola

• Qui si parla delle classi in organico di diritto che si forma a marzo-aprile.

• Alla RSU si deve fornire l’informazione sulla formazione delle classi in relazione alle esigenze degli organici in quanto da esse deriva il numero dei docenti in servizio presso l’istituzione scolastica

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• L’informazione può essere utile per consentire ai potenziali docenti in sovrannumero di valutare in tempo le varie opzioni connesse a questa condizione (trasferimento, mobilitàd’ufficio, etc,.)

informazione preventiva Proposte di formazione delle classi e determinazione degli organici della scuola

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• Art. 62 CCNL comma 4– Il personale docente e ATA può

partecipare previa autorizzazione del Dirigente scolastico in relazione alle esigenze organizzative dell’istituto, ad iniziative di aggiornamento.

– I criteri stabiliti per la partecipazione alle iniziative di aggiornamento sono oggetto di informazione preventiva.

informazione preventiva Criteri per la fruizione dei permessi per l’aggiornamento

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• Il Dirigente scolastico fornisce i criteri (che stabilisce lui-si tratta di informazione preventiva e non di concertazione o contrattazione)

informazione preventiva Criteri per la fruizione dei permessi per l’aggiornamento

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I criteri oggetto di negoziazione possono essere:• Criteri di pertinenza rispetto alla classe di concorso e alle

competenze• Criteri relativi al corretto funzionamento del servizio

scolastico• Criteri di disponibilità alla partecipazione• Criteri di disponibilità ad assicurare una ricaduta positiva

all’interno dell’istituto rispetto agli argomenti oggetto di aggiornamento

Criteri per la fruizione dei permessi per l’aggiornamento

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Per utilizzare i servizi sociali è necessario, prima di tutto, averli.

• Accesso del personale alla mensa a prezzo convenzionato

• L’art. 42 del CCNL individua il personale avente diritto alla mensa gratuitail personale docente in servizio in ciascuna classe o sezione durante la refezionenel caso di due insegnanti presenti ha diritto quello in servizio nel pomeriggio

informazione preventiva Utilizzazioni dei servizi sociali

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contrattazionemodalità di utilizzazione del personale in rapporto al piano dell’Offerta formativa

• la contrattazione non riguarda il POF giàapprovato dal Collegio docenti e dal Consiglio di Istituto ma le modalità di utilizzo del personale in funzione del POF;

• Il Piano annuale delle attività e chiusure pre-festive, orario individuale di servizio, impegni riferiti all’uso delle palestre e alla sostituzione dei colleghi assenti,piano di lavoro

• Le informazioni su funzioni aggiuntive

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• Le modalità di utilizzo di assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari nei progetti e nelle attività del POF

• Le modalità di utilizzo dei docenti in rapporto all’articolazione dell’orario e alle attività aggiuntive di insegnamento e attività aggiuntive funzionali all’insegnamento, nonché alle attivitàaggiuntive di pratica sportiva (gruppo sportivo.

contrattazionemodalità di utilizzazione del personale in rapporto al piano dell’Offerta formativa

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Modalità di utilizzo dei docenti in ordine (vedi Contratto di Istituto):

• al normale orario curricolare;• alle iniziative didattiche ed educative

integrative;• all’area di approfondimento degli istituti

professionali;• ai progetti FSE o IFTS inseriti nel POF;• ai corsi EDA, ai corsi MonForTic etc..

contrattazionemodalità di utilizzazione del personale in rapporto al piano dell’Offerta formativa

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Può significare inoltre:• definire, nel caso di introduzione di materie

aggiuntive come previsto dal Regolamento dell’autonomia, i criteri di scelta dei docenti che hanno le competenze per sviluppare i contenuti deliberati dal POF;

• definire le modalità di assegnazione degli incarichi (lettere, decreti dirigenziali);

• etc..

contrattazionemodalità di utilizzazione del personale in rapporto al piano dell’Offerta formativa

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• Per il personale docente i criteri possono essere: continuità, attuazione di progetti di scuola, anzianità, criteri per la rotazione nei plessi scomodi e per la definizione del numero massimo di plessi assegnabili ad uno stesso docente,

• Per il personale ATA maggiore anzianità di servizio, mantenimento della continuità nella sede occupata l’a.s. precedente, disponibilitàdel personale a svolgere funzioni aggiuntive da attivarsi nelle diverse sedi.

contrattazionecriteri per l’assegnaz. del personale docente alle sezioni, ai plessi e sezioni staccate

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• Se il Collegio docenti ha deliberato una diversa articolazione dell’unità oraria di lezione non coincidente con l’unità oraria di 60 minuti, le RSU devono contrattare le ricadute sull’organizzazione del lavoro e del servizio della diversa definizione dell’unità didattica,

contrattazionericadute sull’organizz. del lavoro per effetto dell’unità didattica o rientri pom.

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Ad esempio il modo in cui i docenti verranno impiegati nelle frazioni orarie non prestate, nel caso di riduzione dell’ora di lezione, ma potrebbero esserci ricadute anche per quel che riguarda l’organizzazione del lavoro degli ATA. In sostanza, si tratta di garantire che, qualunque sia il regime orario o giornaliero (ritorni pomeridiani) delle lezioni adottato autonomamente dall’istituto, i lavoratori non lavorino di più (o di meno) e in maniera diversa rispetto a quanto stabilito dai contratti nazionali.

Ritorni pomeridiani;• Si tratta di stabilire il numero e l’articolazione dei

rientri pomeridiani del personale in funzione delle esigenze del POF.

contrattazionericadute sull’organizz. del lavoro per effetto dell’unità didattica o rientri pom.

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• Si tratta di individuare la consistenza del personale da includere, in caso di sciopero, nei contingenti in servizio presso la scuola, tenuti alle prestazioni indispensabili ed esonerati dallo sciopero stesso per garantire la continuità delle prestazioni.

contrattazionecriteri e modalità di applicaz. dei diritti sindacali contingente personale l. 146/2001

Scioperi

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• I diritti sindacali non si contrattano e non sono in discussione.Compete al DS assicurarne l’applicazione.

• Con il contratto di scuola è opportuno e necessario regolamentarne l’esercizio e le modalitàapplicative.

d) Modalità e criteri di applicazione dei diritti sindacali

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I diritti sindacali sono individuati da:• dal CCNL 2002-2005 artt. 3,4,5,6,7,8;• Dal CCNQ 7 agosto 1998;• Le libertà sindacali sono disciplinate

dagli artt. 54 e 55 del D.L.vo n. 29 del 1993, e successive modificazioni,

• dalla legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori)

d) Modalità e criteri di applicazione dei diritti sindacali

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Ad esempio • l’albo sindacale,• l’utilizzo di locali e di

armadi per l’attivitàsindacale,

• la raccolta di materiale e la possibilità di riunione,

• le modalità di effettuazioni di assemblee in orario di lavoro e non,

d) Modalità e criteri di applicazione dei diritti sindacali

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• le modalità di effettuazione dell’informazione preventiva e successiva e

• le modalità degli incontri a questo scopo tra DS e RSU,

• le modalità di comunicazione e trasmissione al personale di informazioni, circolari, ecc…,

d) Modalità e criteri di applicazione dei diritti sindacali

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• La RSU deve designare al suo interno il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

• È intervenuta la legge 123/2007 che delega il Governa ad emanare uno o più decreti legislativi: interessa anche l’elezione dell’RLS

• Si possono stabilire le iniziative da promuovere per l’informazione dei lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione da adottare.

contrattazioneattuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro

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• I criteri generali per la ripartizione del Fondo dell’istituzione scolastica, da definire nella contrattazione d’istituto sono, appunto, criteri generali e non misure o quantità. Dove la contrattazione deve stabilire le misure e le quantità, è detto nel CCNL .

• Non è, per esempio, un criterio generale di ripartizione, bensì una misura di ripartizione che spetta al Consiglio di istituto, stabilire, in sede di contrattazione d’istituto, una quota percentuale di Fondo per i docenti e una per gli ATA.

contrattazionecriteri generali per la ripartiz. delle risorse del FI e per l’attribuz. dei compensi access. art.45/165

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• La contrattazione deve definire le linee guida della ripartizione delle risorse, tenendo conto della consistenza del personale, dei diversi ordini e gradi di scuola (materna, elementare, media, diversi istituti e/o indirizzi, e della tipologia di attività (EDA, scuola ospedaliera, carceraria, corsi serali, convitti), deliberate dai competenti organi collegiali.

• Le risorse del fondo delle istituzione scolastica vengono suddivise tra le diverse figure professionali presenti nella scuola sulla base delle esigenze organizzative e didattiche che derivano dalle attività curricolari ed extracurricolari previste dal POF e dalle schede del Programma annuale,

contrattazionecriteri generali per la ripartiz. delle risorse del FI e per l’attribuz. dei compensi access. art.45/165

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• I criteri di ripartizione possono essere:• stabilire che all’intermo dei progetti e delle attività formative

siano sempre considerati gli apporti di docenti e ATA per le loro specifiche competenze di docenza e di supporto all’attivitàdidattica;

• chiedere agli organi competenti di tener conto della consistenzadelle aree (docenti e ATA), dei vari ordini e gradi di scuola eventualmente presenti nell’unità scolastica, e delle diverse tipologie di attività (EDA, scuola ospedaliera, carceraria, corsi serali, convitti, etc.) come recita l’art. 86 del CCNL 2003,in modo da indicare una linea di comportamento agli organi cui compete la progettazione del POF e la redazione delle schede del Programma;

• evitare di retribuire sempre e solo alcune attività e non altre, alcune figure e non altre;

• evitare la distribuzione a pioggia ma retribuire le attività che migliorano o allargano l’offerta formativa agli alunni e alla comunità in cui la scuola è inserita.

contrattazionecriteri generali per la ripartiz. delle risorse del FI e per l’attribuz. dei compensi access. art.45/165

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Criteri di attribuzione dei compensi accessori.• Nella contrattazione d’istituto si può ribadire che i

compensi accessori possono essere attribuiti al personale con certe tipologie del contratto:

• ai docenti e ATA con contratto a tempo indeterminato;• ai docenti e ATA con contratto a tempo parziale

purché si tratti di attività aggiuntive non continuative (art. 36 c.8 e art. 57 c.8 del CCNL 2003)

• ai docenti di religione;• ai supplenti annuali; • ai supplenti temporanei se svolgono attività non

rinviabile al ritorno in servizio del titolare.

contrattazionecriteri generali per la ripartiz. delle risorse del FI e per l’attribuz. dei compensi access. art.45/165

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Sono esclusi:• il dirigente scolastico che un contratto

onnicomprensivo;• chi non ha un rapporto di lavoro dipendente con la

scuola (Lsu, Lpu, ditte di appalto delle pulizie).I criteri possono far riferimento alla tipologia di attività alle quali può essere attribuito il compenso da Fondo di istituto, specificando che attivitàaggiuntiva è un’attività:

• svolta oltre l’orario obbligatorio, oppure oltre i normali impegni, anche se nell’orario obbligatorio;

contrattazionecriteri generali per la ripartiz. delle risorse del FI e per l’attribuz. dei compensi access. art.45/165

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• inserita nel piano delle attività e/o nel POF, deliberati dal Collegio docenti, o nel Programma deliberato dal Consiglio di Istituto, o nel piano adottato dal dirigente scolastico se si tratta di personale amministrativo, tecnico e/o ausiliario;

• assegnata dal dirigente scolastico con lettera di incarico.

contrattazionecriteri generali per la ripartiz. delle risorse del FI e per l’attribuz. dei compensi access. art.45/165

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Ai docenti viene attribuito il Fondo d’istituto per:• attività funzionali all’insegnamento, quali la

progettazione e la produzione di materiali utili alla didattica con particolare riferimento ai prodotti informatici, e quelle eccedenti le 40 ore annue dell’art. 42 comma 3 lettera a) del CCNL 95 (ancora in vigore);

• attività aggiuntive di insegnamento (IDEI)• attività di collaborazione con il dirigente scolastico

(anche per personale ATA);Al personale ATA viene attribuito il Fondo d’istituto per:

• straordinario • maggiori carichi nell’orario di lavoro ordinario,

connessi all’organizzazione del lavoro.

contrattazionecriteri generali per la ripartiz. delle risorse del FI e per l’attribuz. dei compensi access.art.45/165

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• L’art. 45 della 165/2001 al comma i dice che il trattamento economico fondamentale ed accessorio èdefinito dai contratti collettivi

• Al comma 5 dice che i dirigenti sono responsabili dell’attribuzione dei trattamenti economici accessori

contrattazionecriteri generali per la ripartiz. delle risorse del FI e per l’attribuz. dei compensi access. art.45/165

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• Art. 30-Funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa

• Art. 31-Attivitò di collaborazione con il Dirigente scolastico

• Art. 86-Indennità e compensi a carico del FI – c. a) flessibilità compenso forfetario:

prestazioni connesse alla turnazione ed a particolari forme di flessibilità dell’orario, particolare scansione oraria, ampliamento attività didattica

contrattazionela RSU definisce la misura dei compensi quando si tratta di

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• Definire i criteri e le modalità di utilizzo dei docenti in rapporto al normale orario curricolare (vedi Contratto di Istituto)

contrattazionecriteri e modalità relativi alla organizzazione del lavoro e all’articolazione dell’orario del personale docente,educativo ed ATA.

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contrattazionecriteri per individuare il personale docente ed

ATA da utilizzare nelle attività retribuite con il FIPer l’ individuazione del personale si può far riferimento a:

• Disponibilità. Non e possibile né conveniente affidare un incarico aggiuntivo a una persona non disponibile per quell’incarico;

• Competenze e professionalità certificata dal curriculum professionale e/o già verificate sul campo in esperienze precedenti

• Affidabilità. Per i principi di efficacia ed efficienza di tutte le attività del servizio scolastico, oltre al criterio della competenza, si assume anche il criterio della affidabilità dimostrata nello svolgimento delle precedenti attività aggiuntive;

• Valorizzazione e possibilità di accesso al Fondo per tutto il personale, favorendo il più possibile la crescita professionale di ciascuno.

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• L’informazione riguarda i nominativi e non gli emolumenti corrisposti ed erogati ai soggetti. Tale regolamentazione coniuga trasparenza e privacy.

• Questo punto dell’informazione successiva è però oggetto di forte contestazione per via di un passaggio introdotto nella contrattazione decentrata regionale di comparto

Informazione successivaNominativi di personale utilizzato nelle attività e progetti retribuiti con il fondo di istituto

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CCDR Marche Comparto scuola

• Art. 14 Patrocinio e patronato• Comma 6 . Allo scopo di consentire alle OO.SS.

l’effettivo esercizio dei diritti di informazione successiva, previsti dall’art. 6 comma 2 lettere j) k) l) del C.C.N.L. 24 luglio 2003 il Dirigente scolastico è tenuto alla consegna alle RSU e alle OO. SS. aventi titolo, dei prospetti riepilogativi dell’utilizzo del fondo dell’istituzione scolastica, con l’indicazione dei nominativi, attività, impegni orari e relativi compensi.

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• Ci sono state sentenze di giudici in senso favorevole e in senso contrario

• Pronunciamento del Garante della privacy

Informazione successivaNominativi di personale utilizzato nelle attività e progetti retribuiti con il fondo di istituto

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• La RSU deve essere informata su come èstato scelto e utilizzato il personale impiegato nelle attività diverse da quelle retribuite con il fondo d’istituto, ma che hanno comunque comportato una retribuzione risultante da finanziamenti pubblici o privati.

Informazione successivacriteri di individuazione di modalità di utilizzazione del personale in progetti derivanti da leggi, accordi, convenzioni,

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• Le RSU prendono a pretesto anche questo punto per sostenere che deve essere consegnato loro il prospetto nominativo del compenso accessorio assegnato a ciascun dipendente

• Noi riteniamo che la verifica vada fatta sull’utilizzo dei badget delle varie voci di FI inserite nel contratto di istituto.

Informazione successivaverifica dell’attuazione della contrattazione collettiva integrativa di istituto sull’utilizzo delle risorse

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Esempio di Contratto

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Esempio di Contratto

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Il contratto di istituto• Il dirigente scolastico deve formalizzare la

proposta.• La RSU non viene convocata dal DS; le

riunioni sono concordate e il DS avvisa le altre OO.SS. della data di riunione.

• Se non si stipula un contratto il dirigente scolastico decide discrezionalmente come utilizzare il personale o come utilizzare il fondo di istituto

• Quindi è anche interesse della RSU stipularlo

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Compensi accessori da FdI

• I compensi accessori per attivitàaggiuntive di insegnamento (IDEI), per attività non di insegnamento previste nei progetti e per attività di organizzazione della didattica (commissioni) si devono indicare nelle schede POF1 dei progetti e delle attività e nella Scheda POF 2 Sintesi di progetto attività

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Compensi accessori da FdI

• La scheda POF 1 è un documento del POF ed elaborato di docenti che valutano, nella loro competenza, anche le ore necessarie per svolgere le attività didattiche e, assieme al personale ATA interessato, le ore necessarie per svolgere le attività di supporto alla didattica

52

Compensi accessori da FdI

• La scheda POF 2 viene redatta dagli uffici amministrativi sulla base della progettazione dei docenti

• A questo punto risulta difficile capire la pretesa di molte RSU, di determinare in sede di contrattazione di istituto i compensi del fondo di istituto per ciascun dipendente

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Compensi accessori da FdI• Considerato che il Fondo di istituto

deriva da progetti e attività risulta difficile comprendere anche come la contrattazione di istituto possa stabilire una percentuale di ripartizione tra docenti e ATA.

• Quindi anche solo giungere a stabilire una percentuale precisa (60 e 40 ?) significa determinare in maniera impropria il POF e invadere le competenze di altri OO.CC.

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finan

ziam

enti

cost

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Compensi accessori