report lavori di gruppo - comune.torino.it · educatori dei nidi di torino 5 marzo 2009 open 011...

21
Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Settore Nidi e Scuole d’Infanzia Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009 5 marzo 2009 Open 011 – C.so Venezia, 11 Giornata di lavoro delle educatrici e degli educatori dei nidi di Torino Divisione Servizi educativi Settore Nidi e Scuole d’Infanzia drago Report lavori di gruppo

Upload: ngokiet

Post on 17-Feb-2019

213 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

5 marzo 2009

Open 011 – C.so Venezia, 11

Giornata di lavoro delle educatrici e degli

educatori dei nidi di Torino

Divisione Servizi educativi Settore Nidi e Scuole d’Infanzia

drago

Report lavori di gruppo

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

SOMMARIO gruppi di lavoro

a) Prima Sessione

Gruppo Tema

1a Il gruppo di lavoro

2a L’accompagnamento dei nuovi educatori nel servizio

3a La cura degli spazi per il benessere dei bambini (e non solo)

4a Le regole e i genitori stranieri

5a Le differenti idee di autonomia del bambino all’interno del servizio

6a Gli elementi che qualificano la professionalità dell’educatore

b) Seconda Sessione

Gruppo Tema

1b Un’idea condivisa di bambino felice

2b La sicurezza dei bambini nel nido

3b Come le competenze del personale del nido possono affiancare

l’amministrazione nelle scelte sull’impiego delle risorse economiche

4b La necessità della figura di riferimento nella costruzione della relazione

adulto - bambino, educatore-genitore

5b A partire delle nostre differenze, vogliamo un progetto comune? E perché?

6b Abbiamo una preparazione adeguata per aiutare i bambini diversamente

abili?

c) Terza Sessione

Gruppo Tema

1c Rapporto tra educatori e genitori: la fiducia reciproca

1c bis Rapporto tra educatori e genitori: la fiducia reciproca

2c Il coordinamento della direzione del servizio

3c Quali modelli educativi per la scuola estiva?

4c Gli indicatori di qualità per una formazione efficace e motivante

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Giornata di lavoro delle educatrici e degli educatori dei nidi di Torino

5 marzo 2009

Open 011 – C.so Venezia, 11

Si è svolta giovedì 5 marzo 2009 una giornata di lavoro in cui è stata chiesta ed assicurata la rappresentanza di tutti i 54 nidi della Città per un totale complessivo di 113 persone.

La partecipazione di educatrici ed educatori è stata molto attiva e interessata, coinvolti da una metodologia di lavoro che ha aiutato il protagonismo, la presa di parola e lo scambio. La buona preparazione della giornata da parte del “Gruppo nidi” e il prezioso supporto tecnico del personale del Settore e del Centro Multimediale ha permesso lo svolgimento dei lavori al meglio delle aspettative del gruppo stesso. I 16 temi oggetto di confronto nei gruppi sono stati suggeriti dagli educatori all’interno degli incontri di plenaria, che hanno avviato ogni volta le tre sessioni di lavoro; gli stessi educatori proponenti i temi hanno poi condotto e verbalizzato i lavori, coadiuvati generalmente da altri colleghi partecipanti.

Il momento conclusivo è stato occasione per la proposta di alcune questioni significative su cui gli educatori ritenessero utile avviare, continuare, approfondire la conoscenza e il confronto, attraverso lo strumento che abbiamo chiamato “granai”, una sorta di forum tematici aperti, a cui tutti gli interessati potranno contribuire. I primi “granai” individuati sono:

La comunicazione nei nidi (dentro i nidi, tra nidi e soggetti diversi); La relazione con le famiglie; Il ruolo dell’educatore; Il nido come opportunità di benessere per i bambini; La felicità dell’educatore. Ringraziando tutti e tutte per l’apporto dato affinché questa giornata favorisse

l’inizio di un lavoro significativo sui nidi cittadini, mettiamo a disposizione il “Report dei lavori di gruppo” contenente il materiale della giornata; verranno date mano a mano ulteriori informazioni su come proseguono i lavori.

Il Gruppo Nidi

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Abbiamo individuato 3 ambiti di riflessione: DIMENSIONE INDIVIDUALE, DIMENSIONE DI GRUPPO, RELAZIONE CON IL CONTESTO SOCIALE DIMENSIONE INDIVIDUALE Rigidità Flessibilità Cambiamenti Comunicazione/scambio Conflitto:origine, presa di coscienza, possibili soluzioni.

Come elemento positivo, spesso più frequente sul piano organizzativo che sui contenuti

Difficoltà di scindere l’obiettivo della discussione professionale dalle dinamiche personali Difficoltà di mettere in discussione la propria visione (confronto e sue problematiche) Conflitti interiori (fino a che punto riusciamo a metterci in gioco?) Consapevolezza Dimensione politica e di valori culturali dell’educatore Rivisitazione etica del lavoro DIMENSIONE DI GRUPPO Rigidità Flessibilità Cambiamenti Comunicazione/scambio Conflitto….. Importanza delle regole nel gruppo di lavoro, tempi e spazi di confronto Problema della formazione frammentata: progetti condivisi nel collettivo Problema della valorizzazione delle risorse individuali e di ambiti e spazi organizzativi Problema dell’accoglienza e dell’accettazione del nuovo personale e di chi (cosa) arriva dall’esterno RELAZIONE CON IL CONTESTO SOCIALE Attenzione alle modificazioni del contesto sociale esterno in continuo cambiamento Come farsi portatori e trasmettitori di cultura educativa riconosciuta.

GRUPPO 1a

CONVOCATORE: Paolo Seren Rosso

TEMA: Il gruppo di lavoro

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Il problema affrontato dal gruppo riguarda la difficoltà di accogliere il personale nuovo in gruppi di lavoro. Spesso i nuovi educatori giungono al nido in periodi critici per il lavoro, per cui è difficile trovare il tempo e l’energia per dedicarsi alla loro integrazione. Le persone nuove sono sicuramente arricchenti, infatti sono una risorsa per l’autoformazione del personale di ruolo, ma se non adeguatamente preparati rischiano di non essere di supporto al nido. Quello che potrebbe facilitare l’integrazione, è una buona identità di nido, un progetto condiviso e ben esplicitato. Per questo sono auspicabili momenti di confronto e di dialogo tra adulti, la creazione di situazioni di incontro. Il gruppo vedrebbe positivamente la figura di un referente per il personale supplente che si occupi di inserirlo nel nido, di far conoscere le modalità di lavoro del personale, come già accade per i tirocinanti. Un problema che si avverte è a volte la scarsa motivazione di alcuni nuovi arrivati. Per accrescere questa si potrebbero valorizzare le attitudini personali e di conseguenza non limitare l’accesso ai corsi di formazione per i supplenti che li richiedono. Un altro problema è la continuità del personale. Risolta la continuità tra dicembre e gennaio, rimane quella tra giugno e luglio in spesso c’è un ricambio dei supplenti. Ci rendiamo comunque conto degli impedimenti burocratici. La conclusione è l’auspicio che non si riduca la varietà di formazione del personale supplente ( corsi regionali, vari corsi di laurea) ma che si trovi un punto che accomuni i nuovi educatori con la creazione di un tirocinio. Il tirocinio avrebbe la funzione di integrare la teoria( di cui sono intrisi i laureati), con la pratica e soprattutto potrebbe funzionare da filtro, bloccando le persone non motivate a lavorare ed investire le loro energie nei nidi. Mantenere le diversità di provenienza è sicuramente positivo, ma vorremmo che il nostro non fosse visto come un momento di passaggio per poi approdare ad altre professioni ritenute più idonee al titolo di studio. Il tirocinio imporrebbe una scelta più consapevole. Da parte nostra dovremmo incentivare l’identità dei nidi e avere sempre l’umiltà di aprirci al nuovo per non fossilizzarci.

GRUPPO 2a

CONVOCATORE: Sabrina Mastroieni

TEMA: L’accompagnamento dei nuovi educatori nel ser vizio

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

I nidi di Torino: un Patrimonio da tutelare e valor izzare Manutenzione degli spazi: a chi tocca e con quali tempi L’atrio del nido è il nostro specchio, è la prima impressione che i genitori hanno dello spazio educativo dove vivranno i loro figli Individuazione di un gruppo all’interno di ogni nido (composti da varie figure: rnp, economa, educatore, assistente educativo, responsabile della sicurezza e genitore): questo gruppo deve evidenziare le carenze strutturali, dovute all’usura e all’incuria, ed estetiche Individuazione delle problematiche di una singola struttura e/o spazio Richiesta di un tempo ben preciso entro il quale si possa intervenire, risolvere il problema e a quali interlocutori rivolgersi Riorganizzare ambienti troppo grandi o troppo piccoli sotto l’aspetto tecnico e strutturale Per le strutture in costruzione ascoltare chi lavora nel nido per capire e decidere cosa si deve costruire: spazi che rispondano a bisogni pedagogici ed estetici Organizzare gli spazi prima e durante l’anno, osservando e verificando l’effettiva funzionalità di quel preciso ambiente Modificare la destinazione degli spazi per: accompagnare la crescita, le esigenze e i bisogni dei bambini; rinnovare l’entusiasmo degli educatori, progettando in modo pensato il rinnovamento Cura e conoscenze generali delle norme igieniche Conoscenza e condivisione di regole che riguardano igiene dell’ambiente Riduzione del rumore Risparmio energetico Raccolta differenziata Manutenzione dei giardini e dei giochi passando attraverso il gruppo tecnico Cartelli di comunicazione: le informazioni date devono essere corrette, cortesi, educate ed accattivanti perché l’utenza possa osservarle ed accoglierle.

GRUPPO 3a

CONVOCATORE: Maria Carbone

TEMA: La cura degli spazi per il benessere dei bamb ini (e non solo)

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Regole sull’utenza: controlli adeguati da parte dell’amministrazione e dei responsabili didattici sull’orario di lavoro reale del genitore per verificare la necessità della frequenza del bambino (ripristino della dichiarazione da parte del datore di lavoro sull’orario di permanenza del genitore). Pagamento di retta adeguata fissa per ogni bambino: in questo modo si ridurrebbero le liste d’attesa. Certificati medici con controlli periodici ripristinati (soprattutto dopo un lungo periodo di assenza per trasferimento nel loro paese) Regole interne del nido uguali per tutti senza flessibilità scontata (reperibilità in casi di urgenza, prenotazione pasti, ritardi, malattia…) Scarsa igiene personale e non rispetto per gli ambienti interni ed esterni da parte dei fratelli e altri accompagnatori del genitore. Proposte: mediatrice culturale presente nelle riunioni di inizio anno e nell’ambientamento per spiegare anche nella loro lingua madre l’importanza del nido e del nostro progetto educativo. Momenti di coinvolgimento educatori e genitori per uno scambio culturale al fine di facilitare il percorso educativo del proprio bambino. Attuazione del regolamento interno del nido per quanto riguarda i centri estivi: nido aperto solo per i reali lavoratori. Comunicazione più facilitata e aggiornata per noi educatori con i servizi sociali che accompagnano le famiglie disagiate.

GRUPPO 4a

CONVOCATORE: Maria Teresa Ficili

TEMA: Le regole e i genitori stranieri

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Il gruppo ha deciso di partire dal concetto di autonomia espresso nei ”Quadri di riferimento“ del 1998 per confrontarsi sulla sua attualità e sulle ricadute nella pratica educativa: c’è una discrepanza fra l’assunto teorico ed i progetti educativi dei Nidi? Dalla lettura del documento emerge il bisogno di puntare l’attenzione sul concetto di autonomia affettivo-relazionale complementare allo sviluppo dell’autonomia degli aspetti pratici (svestirsi, lavarsi, cura di sé). Quale idea di bambino sottende un progetto educativo con l’obiettivo di un individuo autonomo? Emerge la differenza tra l’idea di bambino competente e quella di un bambino da “addestrare”. Sentiamo l’esigenza di un documento, al pari dei “Quadri di riferimento”, che su questo argomento dia un’identità ben precisa ai servizi educativi prima infanzia. Emerge una sensazione di progetti educativi nei quali l’idea di autonomia e di competenza del bambino non sono chiaramente esplicitati o condivisi, senza essere per altro discussi. Quali autonomie nelle competenze pratiche senza un’autonomia emotiva-affettiva? Il tema dell’autonomia ci conduce inevitabilmente al tema della relazione, del rispetto dei tempi del bambino e della sua individualità. Nella formulazione dei progetti educativi rivestono un ruolo importante le R.N.P. come facilitatori di una condivisione nel gruppo dell’assunto teorico e della sua messa in pratica. Dove c’è una reale condivisione degli obiettivi teorici è più facile trovare le strategie educative. Il piccolo gruppo facilita la relazione e l’autonomia ma non è un indicatore certo della sua qualità. Si fa un accenno alla figura di riferimento, rimandando a dopo il confronto.

GRUPPO 5a

CONVOCATORE: Lucia Cordero

TEMA: Le differenti idee di autonomia del bambino a ll’interno del servizio

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Dalla discussione si individuano questi elementi importanti per un riconoscimento della nostra professionalità:

- autoconsapevolezza del ruolo e della professionalità: parte da questo il riconoscimento all’esterno

- formazione continua e con elementi comuni e necessari, e non statica, che sostenga la motivazione personale e collegiale

- essere legittimati su più livelli (amministrazione – famiglie – dal collegio) - rendere visibile (competenza nel documentare) il nostro lavoro sui vari livelli

(famiglie, amministrazione, collegio) - condivisione di un progetto comune come categoria di educatori, come nido, come

città - garanzia per realizzare il progetto comune sostenuto dalla città (amministrazione):

personale adeguato nel numero, strutture idonee, materiale necessario, tempi adeguati per sostenere il progetto

- possibilità di confronto e verifica, che il progetto non sia solo formale, di nuovo a tutti i livelli

- visibilità, condivisione e valorizzazione del progetto sul territorio - importanza del ruolo e delle competenze del RP come riferimento, sostegno agli

educatori.

GRUPPO 6a

TEMA: Gli elementi che qualificano la professionali tà dell’educatore

CONVOCATORE: Teresina Romeo

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

1. Condivisione collegiale di idea di bambino felice? 2. Differenze tra due idee di autonomia del bambino:

fisica affettiva/relazionale

3. Cosa significa per il bambino l’esperienza del nido (star bene al nido)? 4. Bambino felice:

sorridente? Allegro? Spontaneo? Partecipe? … ? Quali sono gli indicatori per definire un bambino felice?

5. Quali strumenti ci aiutano ad individuare questi “indicatori di felicità”? 6. La felicità è una responsabilità compartecipata tra diverse figure professionali, tra

relazioni che si creano intorno al bambino (famiglia, esperti, pediatri, assistenti,…)? 7. Siamo in grado di valorizzare il percorso di ogni bambino, le potenzialità individuali,

nel rispetto delle differenze del gruppo? 8. La felicità del bambino passa attraverso delle “buone relazioni”? 9. Come creare il benessere all’interno del collegio per trasmetterlo ai bambini? 10. Come riconoscere l’alfabeto delle emozioni del bambino? 11. Quali sono le problematiche che impediscono il benessere del bambino? 12. Quali contesti favoriscono il benessere del bambino? 13. Come trovare punti in comune nido/famiglia? 14. Quali modalità si possono trovare per condividere un’idea comune, un progetto

educativo?

GRUPPO 1b

CONVOCATORE: Tiziana Givone

TEMA: Un’idea condivisa di bambino felice

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

na situazione problematica può incidere sul Progetto Educat Come diffondere la SICUREZZA all’interno delle strutture a) perché la sicurezza è importante b) perché i tempi di attesa sono lunghi? Per la tutela di ciascun individuo che vive nell’ambiente NIDO: bambino-adulto: Cosa ci dovrebbe essere? - Analisi dei prodotti : es. giocattoli, materiale didattico - Ambiente più sicuro all‘interno della struttura, a norma (porte, luci, finestre, pavimentazione, bagni, uscite di sicurezza) - Rapporto numerico bambino – educatore adeguato durante l’arco della giornata - Revisione degli ambiente esterni (giardini, terrazzi…..) - Revisione dell’abbigliamento degli educatori (es. scarpe) Una situazione di struttura problematica incide sul progetto educativo ? E’ opportuno monitorare periodicamente? Quali ruoli? Chi? Perché è importante discuterne? a) stabilire gli obiettivi: cosa fare, come fare b) attivare i processi c) monitorare i cambiamenti d) adottare azioni per migliorare i processi

GRUPPO 2b

CONVOCATORE: Adriana Serra

TEMA: La sicurezza dei bambini nel nido

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

• L’importanza del riconoscimento e della valorizzazione delle competenze degli

educatori • La salvaguardia economica del servizio ha ricadute sull’offerta formativa. • Problema delle competenze non riconosciute; ristrutturazione delle “risorse umane”

in termini di mobilità e flessibilità reciproca all’interno dei servizi: nidi e laboratori

• Progettazioni partecipate (nidi esistenti e nuove strutture). • Incontro tra domanda e offerta formativa che veda il personale come soggetto

propositivo per utilizzare al meglio le risorse. • Rendere i nidi ecosostenibili e ecocompatibili • Aspetto normativo a volte in contrasto con l’utilizzo dei materiali riciclabili (carta

stoffe ecc.) • Problema della modalità con la quale si devono spendere i soldi del materiale

didattico e della tempistica (impossibilità di accantonare fondi per progetti pluriennali)

• Importanza degli arredi per la creazione di spazi strutturati da destinare al gioco dei bambini

• Definizione di un tempo e di uno spazio di confronto e ascolto tra personale e amministrazione finalizzati alla progettazione partecipata e alla discussione di queste tematiche.

GRUPPO 3b

CONVOCATORE: Simona Bracco

TEMA: Come le competenze del personale del nido pos sono affiancare l’amministrazione nelle scelte sull’impi ego delle risorse economiche

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

C Ci siamo chiesti quale sia la necessità della figura di riferimento ed abbiamo individuato che è importante partire dal bisogno che ne ha il bambino, la famiglia e l’educatore. Ci sembra indispensabile che ci sia una definizione di questa figura, in termini pedagogici, costruita da noi educatori, evidenziando i bisogni del bambino, della famiglia, degli educatori, che tenga conto dell‘individuazione dei momenti e dei tempi che siano condivisi e riconosciuti. Per formulare un progetto condiviso è necessario dichiarare perché sì e perché no di tale scelta, così da aprire un dialogo che riesca a formulare una linea comune che rispetti e risponda ad ognuno, ma che sappia declinarsi nella molteplicità dei diversi nidi. Le difficoltà che abbiamo rilevato: trovarsi in un sistema di gruppi di bambini seguiti da una figura di riferimento rigida. Difficoltà di inserirsi in gruppi con forti motivazioni di base condivise e di manifestare eventuali dissensi. Possibilità di relazioni altamente competitive che coinvolgono le persone su di un piano personale piuttosto che lavorativo.

GRUPPO 4b

CONVOCATORE: Barbara Mineo

TEMA: La necessità della figura di riferimento nell a costruzione della relazione adulto-bambino, educato re-genitore

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

COSA INTENDIAMO PER PROGETTO COMUNE? Quali differenze annullare e quali valorizzare? Ci sono elementi che, se unici o simili nei nidi della città, ci danno forza nel far riconoscere il ruolo sociale del servizio. Il primo riconoscimento deve essere assunto dalla parte politica, che si esplica anche attraverso le risorse investite (che dà il segno dell’interesse verso il servizio). La discussione ci porta anche a fare esempi pratici della quotidianità, dove le differenze sono un punto di debolezza: se in un nido l’inserimento si fa in un modo ed in un altro diversamente, nelle situazioni di contestazione e conflitto, quale è la possibilità di fare rispettare con autorevolezza la scelta, la motivazione pedagogica che sta dietro la pratica operativa quotidiana? Si condivide che è importante arrivare a creare un’identità dei servizi della città, ma più che un unico progetto educativo si vede come punto iniziale e irrinunciabile la garanzia che ogni nido possa partire con le stesse risorse (“con le stesse armi”) e all’interno di questi strumenti ogni realtà possa declinare le proprie scelte educative. Le garanzie minime individuate nella discussione:

- rapporto numerico adeguato - organici competenti - strutture e spazi adeguati - regole amministrative uniche - ruolo degli assistenti educativi chiarito nelle diverse realtà

PERCHE’ PARTIRE DA UN PROGETTO CONDIVISO PER CREARE IDENTITA’? Perché il progetto deve dare le linee del fare: a volte si fa per dare “posti nido” alla città, ma senza una riflessione e un raccordo con i significati e le scelte educative, pedagogiche. E’ stato affrontato il problema dei nidi nuovi che si son trovati in strutture non adeguate e quelli di cooperativa, che vivono non integrati nella realtà torinese, e vedono difficile inserirsi nell’idea di progetto unico, pur riconoscendone l’importanza. SE E’ IMPORTANTE SUPERARE ALCUNE DIFFERENZE, QUALI STRUMENTI ABBIAMO PER IL CONFRONTO? RUOLO DEL RP: DEVE ESSERE COORDINATORE PEDAGOGICO, che riesca a tirar fuori dal gruppo di lavoro le idee e la riflessione pedagogica, per avere quel fare supportato dai principi pedagogici. Non ci deve essere solo progettazione formale, da presentare all’utenza, ma che il gruppo non sente come propria. DIAMO PER SCONTATO CHE CI SIA UNA CONDIVISIONE DEI PRINCIPI PEDAGOGICI? FORSE E’ NECESSARIO TENERE APERTO SEMPRE UNO SPAZIO DI CONFRONTO?

GRUPPO 5b

CONVOCATORE: Annunziata Campione

TEMA: A partire dalle nostre differenze, vogliamo u n progetto comune? E perché?

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Sentiamo l’esigenza del rapporto con l’équipe esterna di specialisti. Difficoltà di accesso alle informazioni che riguardano il bambino. Criticità nella gestione del gruppo dei bambini in seguito all’inserimento del bambino diversamente abile per carenza di personale di sostegno. Assenza di supervisione da parte di esperti per sostenere gli educatori sia nella gestione del bambino sia nella relazione all’interno del gruppo di lavoro. Osservazione del bambino nel contesto del nido da parte degli specialisti. Definizione delle competenze dell’educatore all’interno della relazione con l’équipe. L’organizzazione più adatta per una sezione in cui è inserito il bambino diversamente abile.

GRUPPO 6b

CONVOCATORE: Franca Picco

TEMA: Abbiamo una preparazione adeguata per aiutare i bambini diversamente abili?

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Si parte dall’assunto che il bambino è sereno se è sereno il genitore. Il nido ha un ruolo educativo per le famiglie TRASPARENZA del servizio per un rapporto di fiducia. Creare occasioni di conoscenza reciproca Educazione condivisa e non delegante. Responsabilità della famiglia. Assumersi la responsabilità delle proprie scelte, riconoscere le proprie competenze: se noi trasmettiamo la nostra professionalità riusciamo a ottenere la fiducia delle famiglie? CONOSCENZA: come possiamo far conoscere il nido ai genitori? La conoscenza porta alla sensibilizzazione dell’aspetto educativo da parte delle famiglie. DOCUMENTAZIONE (scritta, video, fotografica…): può aiutare a valorizzare il nostro lavoro e far conoscere meglio il servizio? NUOVA UTENZA: come passare la comunicazione ai genitori stranieri? Cosa fa il nido per l’integrazione della nuova utenza? La società è cambiata, il nido è capace di rispondere a questi cambiamenti? DIFFICOLTA’ con tutte le famiglie. Come “viviamo” il genitore ? Come nostro pari o in conflitto con noi? Riconoscimento dei RUOLI: riconoscimento del ruolo e della professionalità dell’educatore per lavorare meglio. Che ruolo riconosciamo alla famiglia? IMPORTANZA DELL’ACCOGLIENZA: Trovare strategie e metodi perchè ogni famiglia si senta accolta e coinvolta. Atteggiamento non giudicante verso la famiglia. Il bambino è considerato una singola entità o come integrato in una famiglia?

GRUPPO 1c

CONVOCATORE: Isabella Torcetta TEMA: Rapporto tra educatori e genitori: la fiducia reciproca

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Il gruppo ritiene che la relazione di fiducia con le famiglie sia la base fondamentale di partenza e che in tale relazione entrino in gioco aspettative che talvolta si differenziano in base alle culture di appartenenza ed esigenze. La discussione è partita sulla base delle seguenti domande ed affermazioni:

- Siamo disposti a dare fiducia ai genitori? - Che cosa intendiamo noi per fiducia?

- Quali sono gli indicatori della fiducia?

- Come si fa ad essere certi di avere la fiducia dei genitori?

- Che cosa dà fiducia ai genitori? (Accoglienza, ambiente, ecc)

- Essere capaci di trasmettere la fiducia sulle diverse basi relazionali.

- Attenzione nel costruire il rapporto di fiducia giorno per giorno.

- Attenzione nel creare le basi delle fiducia sin dal primo momento

dell’ambientamento non solo nell’inserimento del bambino ma anche del genitore.

- Fiducia che a volte viene “smontata” dai vari accadimenti negativi nel corso dell’anno e quindi deve essere spesso rinnovata e confermata.

- Impatto con l’istituzione nido che passa attraverso le varie figure educative

(empatia, capacità relazionale di ognuno, ecc.)

- Aiuto di esperti per l’attuazione di strategie di comunicazione.

- Attenzione alle varie necessità dei genitori (genitore più attento alla cura e pulizia piuttosto che alle attività)

- Attenzione ai genitori nei momenti particolari dell’accoglienza e delle dimissioni.

GRUPPO 1c BIS

CONVOCATORE (vedi 1c): il gruppo si è suddiviso in due perché molto numeroso.

TEMA: Rapporto tra educatori e genitori: la fiducia reciproca

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

Esiste una linea comune tra le direzioni didattiche soprattutto in relazione all’organizzazione del personale? Qual è il ruolo reale della direzione? Quanto conta la presenza di un direttore didattico all’interno di un collegio: più presente? Meno presente? E’ possibile la partecipazione da parte degli educatori agli incontri dei gruppi di lavoro dei responsabili per un maggiore coordinamento pedagogico? Qual è il progetto dell’amministrazione comunale rispetto al ruolo dei direttori? più burocratico? più pedagogico? E’ prevista una figura che abbia funzione di coordinamento pedagogico dei responsabili nello svolgimento delle loro mansioni?

GRUPPO 2c

CONVOCATORE: Anna Vetro

TEMA: Il coordinamento della direzione del servizio

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

DESCRIZIONE DELLE PROBLEMATICHE

- Non si garantisce continuità didattica (precari a cui non viene rinnovato il contratto oppure, eventualmente, assegnato ad altri educatori)

- Perché si lavora in condizioni di disagio poco gratificanti per i bambini e per gli educatori.

DISAGI - Rapporto numerico educatori - bambini non garantito - Orari di permanenza dei bambini al nido che si prolungano (passaggio da tempo breve a tempo lungo): dove va a finire il benessere del bambino? ATTIVITA’ E PROGRAMMAZIONE - Quali attività è possibile svolgere nel periodo estivo garantendo la sicurezza? (uscite didattiche, gite, giochi con l’acqua, giornate all’aria aperta con personale poco preparato o alla prima esperienza) - Quale validità ha il progetto educativo? Perché c’e così poca cura della scuola estiva, perché non vengono sostituiti i part-time ciclici in tempo reale? - Fino a che punto è utile sensibilizzare i genitori alla scelta della frequenza dei nidi nei mesi estivi? - Crediamo ancora di voler fornire un servizio di qualità sostenibile per i bambini e le bambine?

GRUPPO 3c

CONVOCATORE: Carmen Pavone

TEMA: Quali modelli educativi per la scuola estiva ?

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009

MmdMirella Za Come un educatore può rinnovare la motivazione e difendere un’idea di bambino che si discosta da un modello imperante?

• Come far riconoscere la nostra professionalità dalle famiglie, dall’amministrazione e dalla società?

• Come dare evidenza e visibilità alla nostra professionalità? • Il rinnovarsi della motivazione passa attraverso la domanda “Chi è l’educatore?” • Quali sono gli indicatori che definiscono un buon educatore? L’empatia e il senso di

responsabilità sono indicatori? Le competenze teoriche e pratiche sono indicatori? • La formazione è uno strumento motivante? • Imparare a rinnovarsi è utile alla motivazione professionale? Rinnovarsi: cambiando sezione, asilo nido, servizio (es: laboratori); anche solo temporaneamente.

• La supervisione può essere uno strumento di rigenerazione e di crescita personale?

• Il mettersi in gioco come individui, può essere motivante per sé e per il gruppo? Che tipo di formazione?

• L’amministrazione come può investire nel servizio? Con l’aggiornamento? Con le supervisioni?

• La formazione va “cucita” su misura per ogni singolo nido? • Come portare sullo stesso livello ciò che viene richiesto agli educatori

dall’amministrazione, e ciò che invece gli viene riconosciuto? • La società è cambiata, è necessario cambiare il ruolo dell’educatore? Se sì,

come farlo senza perdere di vista gli obiettivi fondamentali? I bambini ci possono aiutare in questo cambiamento?

GRUPPO 4c

CONVOCATORE: Mirella Zanco

TEMA: Gli indicatori di qualità per una formazione efficace e motivante

Città di Torino – Divisione Servizi Educativi – Set tore Nidi e Scuole d’Infanzia

Giornata di lavoro educatrici ed educatori Open 011 – C.so Venezia, 11 5 marzo 2009