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Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC 1 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano, Liguori PARTE PRIMA CAPITOLO 1 -Evoluzione ed ampliamento delle responsabilità nel marketing- Ogni cambiamento strategico da parte dell’impresa consiste in una decodifica attiva dei segnali che ne riceve, portando l’impresa stessa, con il proprio comportamento, a migliorare a sua volta l’ambiente. Va quindi considerata nella sincronicità della sua evoluzione con il contesto. La considerazione dell’impresa in un nuovo approccio che considera anche l’ambiente circostante ha portato una vera e propria svolta culturale che fa emergere una nuova sensibilità verso tutti i suoi stakeholder. Ciò è dovuto a varie trasformazioni: a) Crescita culturale e critica del consumatore b) Crescita di una coscienza ambientale c) Emergere di una complessità della domanda d) Internazionalizzazione dei mercati e) Emergere di nuove necessità da parte dei consumatori f) Circolazione delle informazioni e pubbliche denuncie Ciò segna un punto di rottura tra le precedenti azioni strategiche e la risposta a questi cambiamenti tramite l’evoluzione della funzione del marketing. - GLI SVILUPPI DELL’ORIENTAMENTO DELLE IMPRESE- 1) Orientamento al marketing Inizi anni 50 unica responsabilità dell’impresa è la sola economica verso i propri proprietari/azionisti 2) Orientamento al consumatore Segna l’imbocco del percorso etico nella gestione dell’impresa, alla ricerca di comportamenti giusti nei confronti dei consumatori. Nasce il marketing relazionale o interattivo. L’azienda assume un’ulteriore responsabilità responsabilità di mercato: l’azienda comprende le sue responsabilità nei confronti del cliente, della società e dell’ambiente 3) Orientamento socio-comunitario Anni 70 seconda tappa evolutiva del percorso etico del marketing. Kotler: analizzando i cambiamenti in atto è indispensabile proporre un nuovo concetto il marketing sociale; 3 concetti fondamentali:

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Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA

"Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano, Liguori

PARTE PRIMA

CAPITOLO 1

-Evoluzione ed ampliamento delle responsabilità nel marketing-

Ogni cambiamento strategico da parte dell’impresa consiste in una decodifica attiva dei segnali che ne riceve, portando l’impresa stessa, con il proprio comportamento, a migliorare a sua volta l’ambiente. Va quindi considerata nella sincronicità della sua evoluzione con il contesto.

La considerazione dell’impresa in un nuovo approccio che considera anche l’ambiente circostante ha portato una vera e propria svolta culturale che fa emergere una nuova sensibilità verso tutti i suoi stakeholder.

Ciò è dovuto a varie trasformazioni:

a) Crescita culturale e critica del consumatore b) Crescita di una coscienza ambientale c) Emergere di una complessità della domanda d) Internazionalizzazione dei mercati e) Emergere di nuove necessità da parte dei consumatori f) Circolazione delle informazioni e pubbliche denuncie

Ciò segna un punto di rottura tra le precedenti azioni strategiche e la risposta a questi cambiamenti tramite l’evoluzione della funzione del marketing.

- GLI SVILUPPI DELL’ORIENTAMENTO DELLE IMPRESE-

1) Orientamento al marketing

Inizi anni 50 unica responsabilità dell’impresa è la sola economica verso i propri proprietari/azionisti

2) Orientamento al consumatore

Segna l’imbocco del percorso etico nella gestione dell’impresa, alla ricerca di comportamenti giusti nei confronti dei consumatori.

Nasce il marketing relazionale o interattivo. L’azienda assume un’ulteriore responsabilità responsabilità di mercato: l’azienda comprende le sue responsabilità nei confronti del cliente, della società e dell’ambiente

3) Orientamento socio-comunitario

Anni 70 seconda tappa evolutiva del percorso etico del marketing.

Kotler: analizzando i cambiamenti in atto è indispensabile proporre un nuovo concetto il marketing sociale; 3 concetti fondamentali:

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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- Profitto dell’impresa - Soddisfacimento dei desideri del consumatore - Interesse della società

Tamborini lo ridefinisce social marketing intendendo con esso il rafforzamento del benessere del consumatore e della società nel soddisfacimento dei desideri e lo differenzia dal semplice marketing sociale che invece definisce come campagne sociali di modificazione dei comportamenti collettivi.

Ghidini parla anche di citizen satisfaction:

Il cittadino deve essere informato e partecipe, come soggetto con cui interagire in modo paritario lungo tutto il processo produttivo e distributivo.

All’interno degli studi di marketing sociale nasce il marketing ecologico (o per lo sviluppo sostenibile) che si basa su una forte scelta etica dell’impresa di contribuire al benessere della società anche attraverso la tutela dell’ambiente.

L’impresa assume dunque tutte le possibili responsabilità derivanti dalle conseguenze del proprio agire sia sul benessere di lungo termine dell’insieme dei consumatori (marketing sociale) che sull’equilibrio dell’ambiente (marketing ecologico).

Nell’orientamento comunitario l’interesse del marketing diviene quello di farsi carico, oltre che delle responsabilità aziendali connesse alle proprie attività, anche di un impegno spontaneo verso i temi sociali (responsabilità comunitarie) cause related marketing: marketing a supporto delle iniziative di elevato interesse sociale, tramite il quale le imprese attuano una partnership con le organizzazioni no profit, oggi all’apice della loro importanza, per sostenere una causa sociale.

Si diffonde anche il concetto di “qualità totale”dell’agire aziendale, che vede nella soddisfazione del cliente e nello sviluppo e motivazione delle risorse umane, all’interno di una prospettiva di lungo periodo, un nuovo comportamento delle imprese, più consapevoli del loro rapporto con la società. Ciò si concretizza con la centralità dell’uomo come lavoratore, cliente e cittadino e nello shift di cultura aziendale basata ora su valori quali fiducia reciproca, trasparenza dei comportamenti, rispetto e solidarietà.

Il nuovo marketing è definito progettuale, capace cioè di cogliere l’orientamento al sociale e alla comunità che ormai il consumatore richiede espressamente (una sorta di pacchetto prodotto+causa), rimanendo però sempre attenti a possibili utilizzi strumentali e opportunistici che tali strategie possono comportare.

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CAPITOLO 2

- La responsabilità sociale d’impresa (RSI) -

L’azienda è un sistema “aperto”, chiamato ad instaurare uno scambio equilibrato con l’ambiente che lo circonda. La responsabilità sociale non è un costo ma un investimento, una strategia per lo sviluppo dell’impresa.

Le aziende d’oggi fanno proprie le necessità della comunità in cui anch’esse vivono. In quest’ottica, la progettazione della marca assume un significato del tutto nuovo e diviene portavoce e simbolo della vera identità dell’azienda.

- SOSTENIBILITA’ SOCIALE-

(definizione del rapporto Brundtland delle Nazioni Unite, 2987)

Sviluppo sostenibile è quello che consente la soddisfazione dei bisogni economici, ambientali e sociali (triple bottom line1) delle attuali generazioni senza compromettere quello delle generazioni future.

S’individuano quindi le componenti:

- Economico-finanziaria: capacità dei sistemi economici di produrre ricchezza e reddito a favore di tutti)

- Ambientale: salvaguardia delle risorse ambientali - Sociale: giustizia e rispetto dei diritti.

Quindi ciò che le aziende devono fare è avere:

- rispetto dell’ambiente - rispetto delle risorse umane - onestà nei rapporti con clienti/fornitori - trasparenza finanziaria (es bilanci veritieri) - rispetto delle norme locali - impegno sociale con la comunità -

-TAPPE DELLA RESPONSABILITA’ SOCIALE-

1°filone CSRI – Corporate Social Responsability Nasce negli anni 50 e si basa sulla convinzione che avendo l’impresa un potere forte, questo comporti l’assunzione di responsabilità nei confronti della società. Approccio “esterno”.

Le sfere d’intervento sono:

- contribuire alla crescita economica tramite una buona quantità e varietà dei prodotti - attenzione e riguardo per il proprio personale, per le condizioni lavorative - miglioramento dell’ambiente sociale

1 Si propone d’incorporare il concetto di sviluppo sostenibile nella misurazione delle performances aziendali,

identificando gli indicatori dei risultati economici, ambientali e sociali.

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2°filone anni 70, denominato Corporate Social Responsiveness (CSR2) : viene compresa l’importanza di attuare un cambiamento interiore nell’impresa. Si sviluppano strumenti operativi e processi interni, comprendenti le tecniche di auditing sociale, modelli di relazione con gli stakeholder, bilanci sociali e codici di condotta.

3° filone Business Ethics (Etica d’impresa CSR3): assunzione di consapevolezza della propria responsabilità sociale nel cuore dell’attività imprenditoriale . Si viene a creare un coinvolgimento etico che l’impresa attua sulle proprie dimensioni aziendali.

Critico Friedman secondo cui il compito dell’impresa è strettamente economico e tendente al profitto pertanto l’interessamento al sociale non è di competenza aziendale.

Integrato Piramide della responsabilità , Carroll secondo cui la CSR può comportare un vantaggio competitivo all’azienda. Nel suo Pyramid of csr individua 4 livelli di responsabilità dell’impresa: economiche, giuridiche, etiche e filantropiche.

-CSR, DEFINIZIONI-

Mariano: l’impegno volontario delle imprese a migliorare tangibilmente le proprie prestazioni sociali e ambientali;

Commissione Europea, 2001: la CSR anche definita come CITTADINANZA SOCIALE D’IMPRESA, è l’integrazione volontaria delle problematiche sociali ed ecologiche nelle azioni commerciali delle imprese e nei loro rapporti con le parti interessate.

Un’impresa si dice socialmente responsabile quando il suo comportamento è volto al soddisfacimento delle legittime attese di tutti i suoi stakeholders e considera l’impatto sociale e ambientale oltre che quello economico delle proprie attività.

CITTADINANZA D’IMPRESA(Corporate Citizen): implica l’oltrepassare i propri doveri per contribuire a creare benessere nella comunità in cui l’azienda opera. Non esiste antitesi tra risultati economici di lungo periodo e responsabilità sociale.

RICERCHE sulle scelte d’acquisto dei consumatori

ISPO 2001 – ampia richiesta alle imprese di intervenire in favore dello sviluppo sostenibile e di impegnarsi per la creazione di progetti internazionali.

ISPO 2002 – il consumatore, non riconoscendo ancora un concreto e forte impegno da parte delle imprese, richiede un maggiore intervento

ISPO 2003 – dimostra che al 50% coloro i quali non ritengono un’azienda eticamente corretta sono disposti a punirla scartando l’acquisto.

La conclusione di queste ricerche rivela l’emergere di 3 aspetti:

- Attenzione alla tutela dei clienti/consumatori e alla sicurezza dei lavoratori - Richiamo alla qualità e alla tutela ambientale (compresi animali) - Il tema della responsabilità sociale e dell’etica

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-La responsabilità sociale e l’immagine aziendale-

Secondo Fiorentini il concetto di eticità è un valore aggiunto che conferisce all’impresa competitività e deve pertanto essere speso in termini di marketing e reputazione. La finalità è la promozione dell’immagine istituzionale.

Morelli distingue l’immagine dell’impresa in 3 livelli:

- Identità dell’impresa: quello che la determina effettivamente (prodotti, servizi, rapporti con il pubblico, solidità della propria immagine finanziaria;

- Immagine riflessa: che l’impresa ha di se stessa e che proietta verso l’esterno attraverso l’immagine comunicata;

- Immagine reale: percezioni che di quella impresa ha l’insieme dei suoi pubblici di riferimento.

Parlando di promuovere l’immagine si fa riferimento agli ultimi due tipi riferendosi rispettivamente alle comunicazioni interne (riflessa) ed esterne (reale).

Da un’indagine svolta da Experian research nel 2001 sull’impegno sociale delle aziende in italia emerge l’importanza del ritorno d’immagine come criterio fondamentale per adottare politiche di investimento nel sociale. Tuttavia questo non può essere considerato l’unico scopo . E’ necessario dunque che le imprese adottino interventi nella comunità che non siano solo interventi di comunicazione promozionale ma che siano inseriti nella governante stessa dell’azienda.

Nella ricerca Ipsos Explorer del 2003 è in fatti risultato che un’impresa “solidale” viene considerata più positivamente (stimola il goodwill del pubblico) rispetto ad un’impresa non solidale.

-La responsabilità sociale all’interno dell’impresa-

a) Il coinvolgimento del management Goodpaster, 3 imperativi etici per la leadership aziendale socialmente responsabile: 1) Orientamento: capacità di ascoltare e capire la propria organizzazione e i valori condivisi al suo

interno, in modo da valutarne punti di forza e debolezza 2) Istituzionalizzazione: azioni che può intraprendere per far divenire quei valori parte integrante

della coscienza d’impresa 3) Sostegno: di tali valori comunicandoli alla generazione di manager successiva e al sistema

sociale.

Quindi individua la necessità di avere leader forti e decisi che agiscano in base a valori fortemente creduti e che si adoperino per condividerli con tutta l’organizzazione. Ciò implica una visione globale dell’azienda nel contesto sociale.

b) La partecipazione dei dipendenti

Come detto, è necessario che tutta l’organizzazione venga coinvolta. Ciò comporta una maggiore forza aziendale che rende l’azienda preparata alle domande e le critiche provenienti dall’esterno.

-Gli attuali sviluppi della CSR-

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2000 Il Consiglio Europeo di Lisbona fa un appello al senso di responsabilità delle imprese verso il settore sociale

2001 Pubblicazione del Green Paper della Commissione Europea in cui si definisce la responsabilità sociale d’impresa come: l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.

Il 2001 è stato l’anno di apertura della Campagna Europea, una maratona dei dibattiti e iniziative sulla responsabilità sociale dei paesi di tutta Europa.

Il recente progetto del Ministero del Welfare, Corporate Social Responsability – Social Commitment :

Un’impresa che voglia promuoversi con una campagna di comunicazione come socialmente responsabile ed usufruire dei benefici previsti dal governo (es incentivi fiscali), deve sottoporsi a una procedura di certificazione a due livelli:

- Un livello CSR in cui il social statement è volontario e quindi facoltativo - Secondo livello social commitment non costoso, volontario, magari anche basato su un sistema

di autocertificazione, in cui il social statement viene comunicato e sottoposto a verifiche ministeriali che consentono di accedere ad azioni di intervento sociale previste dal ministero.

Temi tipici della CSR (aree di intervento classificate dall’ORSA, Osservatorio Responsabilità Sociale delle Aziende):

1) Valori, codici, programmi 2) Sistema di governance 3) Accountability, auditing, reporting 4) Finanza - Socially responsable investing: attività di gestione degli assets finanziari orientate verso

aziende che presentano un profilo ottimale di rischi e superiori potenzialità di crescita per l’alta qualità dei rapporti con gli stakeholders (finanziamento dell’economia sociale a organizzazioni no profit)

5) Rapporti con il personale 6) Marketing (tutela consumatore, sponsorizzazioni, cause related marketing) 7) Rapporti con la comunità (donazioni, volontariato d’impresa) 8) Ambiente (riduzione consumi energetici ecc) 9) Diritti umani e sviluppo (certificazione sociale sa8000, interventi umanitari di aiuto e sostegno).

-STRUMENTI DELLA CSR-

1) BILANCIO DI SOSTENIBILITA’: insieme attività pianificazione, gestione e rendicontazione imprenditoriale secondo gli assi economico, ambientale, sociale.

a) Il Bilancio Sociale il documento attraverso cui l’impresa misura e comunica gli effetti che la propria attività ha prodotto sui diversi stakeholders.E’ la somma di più blanci e rappresenta un rendiconto della quantità di relazione tra l’impresa e gli stakeholders.

Ragioni

- Mezzo di comunicazione esterna - Mezzo per migliorare l’organizzazione, la gestione, la comunicazione interna - Strumento istituzionale - Mezzo per elaborare una strategia sociale

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- Mezzo per individuare la propria missione sociale Fasi di realizzazione:

- Definizione sfondo etico e missione - Identificazione e consultazione stakeholders - Organizzazione del piano conti e operatività degli obiettivi (accounting) - Verifica e valutazione delle procedure ( assessment) - Revisione e certificazione esterna (auditing) - Presentazione e pubblicazione

b) Bilancio ambientale misura e comunica gli effetti positivi o negativi che la propria attività

ha prodotto a carico dell’ambiente. E’ pubblicato volontariamente allo scopo di comunicare direttamente con il pubblico interessato. In esso sono contenuti indicatori di:

- Gestione ambientale (impegno nel rispetto ambientale) - Ambientali assoluti ( misurazione impatti assoluti impresa) - Prestazione ambientale (efficienza ambientale svincolata dalle fluttuazioni del livello di produzione) - Effetto potenziale ( che potrebbe produrre l’impresa sull’ambiente) - Effetto ambientale (variazioni effettive dell’ambiente durante l’attività produttiva)

I bilanci ambientali sono divisi in 2 categorie a secondo della dimensione dell’azienda: di sito, se riferiti al singolo impianto, di corporate se sono multi sito.

Sono fatti per rivolgersi agli stakeholders (politici, pubblico interno, mercato, soggetti pubblici e finanziari).

2) CODICE ETICO: contiene i principi cui devono conformarsi gli individui che fanno parte dell’impresa.

Presupposti di base - Volontà manageriale - Impegno e coerenza del management - Convinzione

Principi - L’etica deve coinvolgere sia i comportamenti aziendali che quelli individuali - Applicare i principi nel rispetto delle leggi e dei valori morali

Strumenti operativi: - Corpus di norme - Formazione del personale - Atmosfera operativa che stimoli il comportamento etico verso traguardi positivi e gratificanti - Promozione dell’autocontrollo individuale come mezzo di soluzione di situazioni operative basate

su scelte etiche Struttura:

- Principi etici e sociali che interpretino la mission aziendale - Norme etiche per le relazioni con gli stakeholdees - Standard etici di comportamento (principi di: legittimità morale, equità ed uguaglianza, tutela della

persona, trasparenza, imparzialità, tutela dell’ambiente e della salute)ù - Sanzioni interne per la violazione delle norme del Codice - Strumenti di attivazione (attuazione dei principi affidata ad un Comitato etico che ha anche il

compito di monitorare l’effettiva attuazione e sanzionare) Metodologia:

- Analisi struttura aziendale per individuare mission e gruppi di stakeholders di riferimento

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- Discussione interna per le norme e i principi - Consultazione con gli stakeholders - Adeguamento e organizzazione aziendale

Parole d’ordine dialogo e partecipazione un codice rappresenta una buona guida in materia di rs se viene adottato volontariamente ed è il risultato di una condivisione di valori/obiettivi/strumenti

3) Cause related marketing parternship di un’attività commerciale con un’organizzazione no profit per promuovere il proprio prodotto/servizio e contemporaneamente una causa di utilità sociale

4) Investimenti etici : su imprese attente e responsabili, selezionate in base a precisi criteri etici 5) SA8000: codice internazionale di condotta etica che incoraggia le imprese a sviluppare, mantenere

e applicare modelli di comportamento orientati al bene comune. Nasce negli Usa nel 90 e viene pubblicato nel 97 dal CEPAA ( council of economics priorities accreditation agency) che dal 2000 si è trasformato in SAI (social accontability International) organizzazione no profit con sede a NY. SA è una sigla che significa Social Accountability ovvero responsabilità sociale ed è il primo standard diffuso a livello internazionale circa la responsabilità sociale d’azienda. Si applica alle organizzazioni per valutare se le stesse ottemperino ad alcuni requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali. E’ flessibile, in quanto applicabile sia nei Paesi in via di sviluppo che in quelli industrializzati (ad eccezione del settore delle industrie estrattive) Motivazioni che spingono al suo utilizzo:

- Preservare la credibilità e la reputazione aziendale - Maggiore fiducia da parte dei consumatori e delle organizzazioni sociali - Miglioramento dei rapporti con le istituzioni (facilità il loro controllo sugli adempimenti) - Controllo eticità e correttezza sociale nella catena dei fornitori - Miglioramento del clima aziendale.

Prevede 8 requisiti fondamentali che devono essere soddisfatti dall’azienda per la certificazione, connessi ai fondamentali diritti umani dei lavoratori:

- Proibito il lavoro infantile (sotto 15 anni) - Proibito il lavoro forzato - Rispettare standard minimi per un ambiente sicuro (legge 626) - Libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva - Proibita la discriminazione in ogni sua forma - Proibite le punizioni corporali e mentali - Orario di lavoro in linea con la normativa - Retribuzioni che rispettino i minimi di legge

A questi si aggiunge un nono requisito relativo all’adozione di un sistema di gestione della rs orientato al miglioramento continuo che lo differenzia dagli altri standard e che facilità l’applicazione della politica per la rs.

Sistema di gestione:

- Nomina rappresentanti Diper e del personale non direttivo - Definire una politica aziendale per la rs - Pianificare ed eseguire i controlli richiesti - Selezione fornitori in base alla capacità di rispettare gli standard etici della SA8000 - Realizzare azioni correttive necessarie alla certificazione etica - Rendersi disponibile a verifiche - Mettere a punto procedure specifiche di trasmissione dati/informazioni sulle proprie prestazioni in

materia SA8000 a tutte le parti interessate (interne ed esterne)

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Obiettivo generale: migliorare le condizioni di lavoro nel mondo

Caso Acea spa Strumenti scelti:

- Codici di autoregolamentazione (carta valori : dichiarazione dell’orientamento etico ed enunciazione dei principi di riferimento in modo da agire su tutti i comportamenti a tutti i livelli dell’organizzazione)

- Report (bilancio sociale e rapporto ambientale) - Indagine sulla soddisfazione stakeholders - Certificazione socio ambientale - Documenti e pubbliche dichiarazioni

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CAPITOLO 3

-Il marketing sociale o Cause Related Marketing-

-Origine ed evoluzione del Cause Related Marketing-

E' marketing legato a cause di utilità sociali. “Attività in cui imprese, organizzazioni no-profit o cause di utilità sociale formano una partenership al fine di promuovere l'immagine, un prodotto/servizio, traendone reciprocamente vantaggio”. In Italia si è affermato soprattutto nello scorso decennio Per non deludere le aspettative dei cittadini/consumatori (e perché si iniziavano a rendere conto del ritorno in termini di immagine e reputazione) le aziende hanno posto maggiore attenzione ai problemi sociali della comunità, dando vita a relazioni con enti no-profit = consumo critico. A lanciare la “moda” fu l'American Express company nel 1983, quando promosse una campagna promozionale per restaurare la Statua della libertà. Passaggio: Da Charity → a Commitment

Io “do” Io “faccio” A tutti Dove serve

Quando capita Sempre

Non lo dico Lo dico (parte della mission) Intermediazione Partnership

Il dovere è donare (morale etica e religiosa) Realizzare una causa

Andreasen , 1996 3 forme di CRM (primo modello teorico):

1- Transaction based promotions o crm di transazione forma classica di collaborazione commerciale tra impresa no profit e profi che fornisce alla prima risorse per la realizzazione di un progetto

2- Join issue promotion o crm di promozione della causa utilizzo di un prodotto come mezzo di trasmissione di un messaggio della causa sostenuta dalla no profit (es opuscoli allegati a riviste)

3- Licensing concessione da parte della no profit del proprio marchio in cambio di una corrispettiva quantificazione economica (permette di associare il prodotto al marchio no profit accrescendone il valore e la qualità)

A questa modellizzazione Manfredi aggiunge il joint fund rising la profit garantisce il sostegno alla causa ponendosi però come intermediario tra i propri clienti e la non profit

-Linee guida del Cause Related Marketing-

Sviluppate e pubblicate nel 1998 dall’organizzazione no profit Business in the community che ha come obiettivo l’integrazione della rs nelle attività d’impresa.

6 principi chiave per la partnership:

- Integrità

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- Trasparenza - Sincerità - Mutuo rispetto - Mutuo beneficio - Partnership (condivisione di rischi e vantaggi)

6 elementi chiave del processo:

(1) Pianificare e preparare il programma: trovare un partner o una causa (coerente con il brand). (2) Negoziazione della partenership (risorse, opportunità, rischi) = atteggiamento interattivo e

proattivo. (3) Realizzazione dell'accordo formale (4) Gestione del programma (5) Comunicazione del programma in ogni fase (comunicazione integrata) agli stakeholders. (6) Monitoraggio e valutazione del programma

-Ricerca di business in the community-

Ricerca condotta con il supporto di Research International UK per capire meglio le motivazioni e le opportunità che fornisce il crm a consumatori imprese ed enti no profit

Consumatori Imprese Enti no-profit

- Il CRM li pone al centro, è dal loro acquisto che dipenderà l'erogazione di un contributo alla causa. Non subiscono alcun sacrificio economico, anzi ottengono un pacchetto con la ricompensa motivazionale di aver partecipato ad una causa sociale (plus del bene) = qualifica l'acquisto del prodotto. - Aumento fiducia azienda. - Consapevolezza causa sociale. - Conferma di uno stile di vita consapevole. - Debanalizzazione del bene (esclusività).

- Modo per affermare la Rsi e la corporate citicizen. - Ritorno in termini di immagine, reputazione, legittimazione con la proiezione di valori all'esterno. - Crescita brand equity. - Posizionamento distintivo - Fedeltà, relazioni durature, coinvolgimento clienti. - Aumento traffici ed entrate. - Senso di appartenenza e orgoglio dei dipendenti.

- Money - Message (diffusione mission e cassa di risonanza per le loro cause). - Members (aumentare il numero di associati)

-La comunicazione del Cause Related Marketing-

Adkins modalità attraverso cui esplicitare i programmi di CRM:

- Pubblicità - Pubbliche relazioni - Sponsorizzazioni - Licensing - Marketing diretto ( es attraverso l’uso di affinity credit cards: nel sottoscrivere una carta di credito

viene fatta una donazione a un ente no profit che ha anche un ricavo dall’uso della carta)

3 fasi della campagna pubblicitaria:

1- Pianificazione

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a. individuare il territorio del brand: caratteristiche prodotto, attitudini consumatori e personalità di marca

b. definizione obiettivi e budget c. selezione partner ( in base a mission e valori ) e durata collaborazione

2- Comunicazione programma Mezzi above e below the line.

a. Campagna pre-lancio (creare consapevolezza intorno alla causa supportata) b. Campagna lancio (rafforzamento interazione con gli stakeholders) c. Post-campagna (comunicazione risultati, ringraziamenti...)

3- Monitorare e valutare il programma

a. Verifica iniziale (coerenza fattibilità) b. Verifica intermedia (effetti campagna) c. Verifica finale (effetto complessivo).

Gli indicatori per la valutazione sono: - volume vendite - copertura media - effetti sulla reputazione - cambiamenti preferenze - soddisfazione clienti/personale/stakeholders - impatto sulla società

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CAPITOLO 4

-Etica come Responsabilità-

- Etica nell’era della tecnica -

L'uomo della società contemporanea si trova senza più riferimenti istituzionali, ideologici o spirituali che, in passato, erano in grado di dare quei valori per costruire il “senso” dell'esistenza umana.

Questa crisi di valori e la perdita di orientamenti sicuri e di regole e norme dell'agire (senso di smarrimento), ha fatto sì che, sebbene l'uomo abbia conquistato la “libertà”, non è stato in grado di creare una nuova etica del presente = inadeguatezza dell'essere umano.

Nell'antica Grecia il concetto di tempo naturale era legato alla “ciclicità degli eventi” ed era impensabile che l'uomo potesse esercitare alcun controllo su esso e sul cosmo.

Tuttavia l'uomo è sempre stato tentato dal conciliare tempo ciclico della natura e tempo umano, “progettandosi”; cioè gettandosi fuori di sé verso un obiettivo, cercando di dare senso alla propria esistenza.

Questa esigenza può armonizzarsi però solo se l'uomo vive con la consapevolezza tragica di NON poter oltrepassare i limiti posti dalla natura.

Si tratta di un tempo lineare che si muove tra mezzi e fini. Vi è però un terzo elemento, impossibile da controllare: il tempo opportuno, che può determinare o meno l'incontro tra mezzi e fini.

L'equilibrio tra questi 3 tempi è venuto meno nell'Età della Tecnica.

Obiettivo dell'uomo = annullare la distanza mezzi/fini eliminando l'imprevedibilità per realizzare il controllo assoluto di dominio sul mondo.

Tutta questa enfasi sulla tecnica ha dato vita alla società dell'abbondanza e del consumismo, nella quale il soggetto, privo di valori, si ritrova totalmente “appiattito”, privo di fantasia. Egli ha atrofizzato i sensi in un'esistenza basata sulla razionalità burocratica, sul calcolo matematico dell'utile e sulla prevedibilità delle risorse (“pensiero calcolante” di Heidegger) = “analfabeta emotivo”.

La tecnica è il luogo della razionalità assoluta, in cui non c’è spazio per le passioni o le pulsioni, è quindi il luogo specifico in cui la funzionalità e l’organizzazione guidano l’azione (il fare ha sopravanzato l'agire).

Il rapporto uomo/tecnica si è capovolto totalmente = la tecnica non è più uno strumento a nostra disposizione per raggiungere determinati fini, ma è diventata lei stessa il fine ultimo delle nostre azioni.

Non tende più ad uno scopo, non promuove più un senso: la tecnica funziona e basta.

La tecnica ha il predominio sulla natura umana, tanto che è l'uomo ad essere divenuto un mero ingranaggio, funzionario inconsapevole dell'apparato tecnico (secondo le regole di razionalità come burocrazia, efficienza, organizzazione), le cui esigenze sono subordinate a quelle specifiche dell’apparato.

Non abbiamo i mezzi intellettuali per comprendere la nostra posizione nel cosmo, per questo motivo ci adattiamo sempre di più all’apparato e ci adagiamo sulle comodità che la tecnica ci offre.

Inadeguato non è solo il nostro modo di pensare, inadeguata è anche l’etica tradizionale (cristiana e kantiana in particolare): le diverse etiche classiche, infatti, ponevano l’uomo al centro dell’azione (l’uomo non può essere trattato come un mezzo ma sempre come fine).

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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Ma oggi questo è smentito: l’uomo è la materia prima più importante, è ciò di cui la tecnica si serve per funzionare. È la tecnica a condizionare l'etica.

Come fa l'etica ad impedire alla tecnica che può di non fare “ciò che può”?

E l’etica, nell’età della tecnica, celebra tutta la sua impotenza.

Infatti, finora abbiamo elaborato delle etiche in grado di regolare esclusivamente i rapporti tra gli uomini. Queste etiche, religiose o laiche che fossero, controllavano solo le intenzioni degli uomini, non gli effetti delle loro azioni, perché i limiti della tecnica a disposizione non lasciava intravedere effetti catastrofici. Galimberti fa un excursus dell’etica, dalle classiche che ora falliscono:

- l’etica dell’intenzione – Kant (interiorizzata) : si fonda sull’agire individuale basato sulla coscienza e non sulla responsabilità pure non soffermandosi sulle conseguenze effettive delle proprie azioni Jonas contrappone all’imperativo kantiano il proseguimento della vita come responsabilità dei singoli verso le generazioni future.

- l’etica della responsabilità - Max Weber(effetti delle azioni) ammette il controllo degli effetti ma solo "quando questi sono prevedibili". Sennonché è proprio della scienza e della tecnica produrre effetti "imprevedibili". E allora anche l’etica della responsabilità è costretta a gettare la spugna.

Galimberti oggi propone un’altra etica che definisce ETICA DEL VIANDANTE oggi siamo senza un’etica che sia efficace per controllare lo sviluppo della tecnica, senza punti di riferimento ne un futuro prevedibile.

L'uomo si trova a camminare sul bordo di un precipizio, in quanto si rende conto che la sua sopravvivenza e quella dell'umanità non sono più solo un evento naturale e frutto dell'evoluzione della specie, ma dipendono anche dalla sua capacità di operare scelte responsabili.

Viviamo in una società al servizio dell’apparato tecnologico e non abbiamo i mezzi per contrastarlo (uomo-protesi), soprattutto perché abbiamo la stessa etica di cent’anni fa: cioè un’etica che regola il comportamento dell’uomo tra gli uomini.

Tuttavia quello che oggi serve è una morale che tenga conto di tutto ciò che è natura (aria, acqua, animali, ambiente).

Paradosso = se l’uomo vuole salvare se stesso e il pianeta dalle conseguenze del predominio della tecnica (inquinamento, terrorismo, povertà, etc.) lo può fare solo con l’aiuto della tecnica: progettando depuratori per le fabbriche, cibi confezionati, grattacieli antiaerei e così viasalvarci dalla tecnica con la tecnica.

Galimberti è quindi critico e pessimista: uscire da questo circolo vizioso sembra improbabile, così come un'etica all'altezza dell'economia 'globale'.

Una speranza sarebbe quella di riuscire a mantenere le differenze tra scienza e tecnica; tra il pensare e il fare.

La tecnica procede la sua corsa sulla base del "si fa tutto ciò che si può fare".

La scienza, recuperando il suo “valore umanistico” (ponendosi al servizio dell'uomo e non della tecnica) potrebbe diventare l´etica della tecnica.

→ Tentativo di fondare una nuova filosofia dell'azione che ci consenta, se non di dominare la tecnica, almeno di evitare di essere da questa dominati.

- Etica e impresa -

Cambiamento di atteggiamento dei manager da responsabili verso gli azionisti a un rapporto fiduciario con tutti gli stakeholders (consumatori e lavoratori)

3 aspetti principali del rapporto etica-successo dell’impresaimportanza dell’etica per:

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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- migliorare i risultati complessivi dell’impresa sul lungo periodo - supporto per lo sviluppo di relazioni interne ed esterne - sviluppare l’efficacia della leadership nelle organizzazioni.

I profitti sembrano quanto mai legati all’incremento e alla tutela della CORPORATE REPUTATION insieme di valori riconducibili all’azienda nel suo insieme e che ha visto la componente etica acquisire un ruolo strategico mai avuto prima. E’ il valore etico che l’azienda è in grado di esprimere a fare la differenza profitto sostenibile (abbandona l’accezione negativa di profitto )

Il compito dell’etica nell’impresa è quello di definire e proporre un marketing etico considerando fattori motivazionali all’interno dell’impresa, qualitativi ed economici in relazione alla redditività, ai risultati e alla crescita aziendale. Si parla di rating etico perché i principi e le valutazioni aziendali partono da presupposti etici e su criteri di responsabilità sociale e ambientale.

3 ragioni di questo cambiamento radicale:

- responsabilità del cittadino-consumatore : il consumatore è diventato un soggetto attivo critico nelle sue scelte

- delocalizzazione dell’impresa : legittimazione non più legata al territorio - cambiamenti organizzativi interni all’impresa: passaggio alla fabbrica post-fordista; la coesione

interna non può essere più ricercata con gli strumenti tradizionali

Corporate social responsability nasce negli anni ’50 affermando la necessità di basare il processo decisionale d’impresa su valori etici, nel rispetto delle persone, della comunità, dell’ambiente e della legge. Riconosce la possibilità ad ogni azienda di incidere sul processo socio-culturale di una specifica realtà ambientale sia tramite il proprio agire caratteristico che per mezzo di azioni non direttamente legate alla propria attività.

La RSI non è un costo, ma un investimento. Secondo Coates infatti l’etica nell’impresa è un fattore di successo anche economico. Un'azienda è 'completa' quando non produce solo ricchezza, ma soddisfa attese e valori. I valori che fanno la bontà di un'azienda:

Trasparenza nella finanza Coerenze con le intenzioni cartacee Onestà nell'agire commerciale Correttezza nelle relazioni Sincerità del management

- Etica e consumo -

- Consumo critico e responsabile c(omportamento evoluto del consumatore): da Greenpeace ai boicottaggi, ai NO LOGO.Questi movimenti stanno a significare che nessuna impresa può oggi pensarsi immune da critiche e attacchi globali, oltre che dai connessi eventi mediatici in grado di danneggiare gravemente immagine e credibilità. Gesualdi parla della necessità di “rivalutare il potere che è nelle nostre mani” (introduce in Italia il concetto di consumo responsabile e critico) fare la spesa scegliendo i prodotti non solo in base alla qualità e al prezzo ma anche in base alla loro storia ed alle scelte effettuate dalle imprese produttrici. Ogni volta che si fa un acquisto è come se noi andassimo a votare il comportamento delle aziende. Alla lunga le imprese capiscono i comportamenti graditi e vi si adeguano, instaurando fra loro una forma di concorrenza basata sulle scelte sociali e ambientali.

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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Il consumo critico equivale ad una “rivoluzione silenziosa” Etica dell'offerta = equità, trasparenza e reciprocità del produrre e del competere Etica della domanda = crescente attenzione con cui i consumatori valutano e confrontano le

offerte aziendali.

In Italia è nato il codice di tutela dei consumatori. - Commercio equo e solidale Nasce in Italia alla fine degli anni '80, con l'intenzione di aiutare lo sviluppo

del commercio di paesi del terzo mondo. È un approccio alternativo al “commercio convenzionale” = promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto delle persone e dell'ambiente attraverso il commercio, l'educazione e l'azione politica. OB = riequilibrare i rapporti con i paesi economicamente meno sviluppati migliorando l'accesso al mercato e le condizioni di vita dei produttori svantaggiati, attraverso una più equa distribuzione dei guadagni.

Un progetto CES è indirizzato: sostenere e favorire lo sviluppo autonomo e auto-gestito delle regioni del Terzo mondo eliminare intermediari commerciali acquistare prodotti da cooperative pagare prodotti ad un prezzo equo promuovere un processo produttivo adeguato alle condizioni locali diffondere informazioni sui meccanismi economici di sfruttamento

Si può migliorare l'equilibrio della ricchezza e del potere nel mondo con un semplice gesto che: Rispetta l'uomo Rispetta l'ambiente Promuove la giustizia Promuove azioni informative

- Impresa cooperativa: il caso Coop Coop-cooperativa che ha una linea di prodotti equo e solidali (Solidas) = tutela ambiente, lavoro, filiera, solidarietà.

- Etica e marketing sociale -

KotlerMarketing sociale: Progettazione, implementazione e controllo di programmi intesi ad aumentare l’accettabilità di un’idea o una pratica sociale presso uno o più target.

Si differenzia dal marketing commerciale per i fini: essendo proprio di enti e organizzazioni no profit non mira al profitto ma a produrre modifiche individuali o sociali nell’interesse collettivo attraverso la promozione di idee e comportamenti desiderati. Non è solo pubblicità sociale ma si avvale di tutti gli strumenti del marketing mix. E’ infatti l’adattamento delle tecniche del marketing commerciale a programmi creati per influenzare un comportamento vergo pubblici target con lo scopo di migliorare il loro benessere e quello della società cui appartengono ( Andrearsen).

- Etica e finanza -

Società di rating , analisti finanziari e investitori istituzionali chiedono sempre più frequentemente alle società quotate in borsa, tra cui le banche, oltre alla normale documentazione ( scritture contabili e indicatori finanziari) finanziaria, l’integrazione di variabili ambientali e sociali che comportino valutazioni complessive della responsabilità sociale delle imprese (strumenti di rendiconto sociale e ambientale)

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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Banca etica anche la borsa è diventata solidale aprendo le porte all’etica e creando criteri per la valutazione di un’impresa etica:

- indice di sostenibilità delle imprese cui verranno escluse in partenza le aziende produttrici di tabacco, armi e che distribuiscono energia da impianti nucleari. Le altre società potranno accedere ai nuovi indici se rispetteranno una serie di obiettivi strategici e standard aziendali

Criteri di ammissione:

- consapevolezza (dell’impatto dell’azienda su ambiente e società) - strategie ( per migliorare le performances ambientali e sociali) - management ( che assicuri un’effettiva attuazione delle strategie) - reporting ( dell’attività da parte di organismi terzi indipendenti) - consultazioni ( periodiche tra azionisti e imprese sulle strategie)

Microcredito di Yunus

La banca dei poveri dobbiamo creare due mercati paralleli: uno dove lo scopo è fare più denaro e un altro dove ci si va non per profitto ma per solidarietà, per dare un’opportunità a chi non ce l’ha.

Yunus è il direttore generale di una banca in Bangladesh e con il suo progetto microcredito ha permesso a milioni di persone nel suo paese di avere migliori condizioni di vita. Il progetto microcredito è un sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali.

Egli ha creato la Gaamen (rurale)Bank, un’istituzione capitalista il cui scopo non è avere più denaro ma aiutare. E’ la prima banca al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri tra i poveri basandosi non già sulla solvibilità, bensì sulla fiducia.

Da allora, la Grameen Bank ha erogato più di 5 miliardi di dollari ad oltre 5 milioni di richiedenti. Per garantirne il rimborso, la banca si serve di gruppi di solidarietà, piccoli gruppi informali destinatari del finanziamento, i cui membri si sostengono vicendevolmente negli sforzi di avanzamento economico individuale ed hanno la responsabilità solidale per il rimborso del prestito.

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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PARTE SECONDA

– LE BUONE PRATICHE DELLA CSR -

SEZIONE 1

In Italia si è iniziato a parlare di Rs negli anni ‘70 ma è soprattutto negli ultimi anni che l’opinione pubblica ha mostrato una crescente sensibilità

CSR 2001, definizione della Commissione Europea dal Libro Verde:

“integrazione volontaria delle problematiche sociali ed ecologiche nelle azioni commerciali delle imprese e nei loro rapporti con gli stakeholders”

L’essere attenti al sociale esprime l’agire nell’interesse della comunità per il miglioramento della qualità della vita.

IL CASO TELETHON

Nasce nel 1990 per volontà di pazienti affetti da distrofia muscolare allo scopo di sostenere la ricerca scientifica. Nel 1992 T. ha esteso il suo campo di ricerca a tutte le malattie, allo scopo di far progredire la ricerca di tutte le malattie rare definite orfane.

2 filoni di ricerca:

1- individuazione difetto genetico studio meccanismi studio strategie terapeutiche in vitro ricerca preclinica in vivo (animali) ricerca clinica terapeuticacura

2- studi clinici diagnostici, osservazionali e palliativi.

Parametri per valutare l’utilità sociale:

- risultati ottenuti - sostegno alle famiglie con l’informazione scientifica( Il sito Informagene e il servizio di risposte Filo

Diretto tra pazienti, familiari e associazioni) - trasparenza ed efficienza organizzativa ( la produzione di utilità sociale implica un preciso vincolo di

informativa verso la collettività – accountability - e stakeholders quali chi contribuisce alle offerte, chi opera nella struttura e gli stessi beneficiari)

Parametri per valutare i risultati nella ricerca:

- mantenimento della promessa - indicatori che misurano la qualità internazionale della ricercacitation index: numero medio di

citazioni ottenute dalle pubblicazioni rispetto alla media italiana/europea/statunitense nelle cinque principali aree di ricerca biomedica.

- Peer rewiev:revisione da parte di pari che si basa sulla valutazione di ogni progetto da parte di revisori indipendenti, imparziali e competenti che scelgono selettivamente i progetti più meritevoli da portare avanti.

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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Tra i progetti più importanti:

1) PROGETTO AAMS PER TELETHON

Aams (amministrazione autonoma monopoli di stato) tra le varie iniziative per tutelare un gioco sicuro (“gioco sicuro” per il contrasto del gioco online, “il gioco si fa scuola” per la diffusione del concetto di gioco responsabile tra i giovani, “un euro per un bambino” a a favore dell’ospedale Bambin Gesù di Roma e il sostegno allo studio delle ludopatie) è accanto a T. dal 2003 con il progetto “il gioco fa rotta sulla ricerca”) che propone di far confluire i concessionari dei giochi e i loro clienti in una iniziativa a favore della ricerca sulle malattie genetiche cui hanno aderito scegliendo varie modalità di donazione da parte di dipendenti e di giocatori.

2) PROGETTO AUCHAN E SMA PER TELETHON

La partnership con T. è nata nel 1999 prima a livello locale e poi su tutto il territorio

Inserimento prodotti T. nei cataloghi a punti (50% devoluto a T) 2002/3 partecipazione alla maratona 2002 prima raccolta fondi per i collaboratori e dipendenti che sono diventati veri e propri

AMBASCIATORI TELETHON 2003 progetto DULBECCO network di imprese ed enti che sostiene la ricerca adottando i progetti e

monitorando i risultati Progetto “ADOTTA UN RICERCATORE”: Finanziamenti a 9 ricercatori selezionati dalla Commissione

Medica internazionale di T Incontri diretti tra personale e ricercatori

3) PROGETTO BNL PER TELETHON

E’ considerata una best practice in quanto partner di T dal 1992 con l’adesione spontanea di 32 agenzie raccogliendo il 50% dei fonti di Telethon.

Partner strategico: unico che fa raccolta tutto l’anno Impegno proteso anche ai suoi stakeholders Adesione Progetto Dulbecco Contributo diretto sostiene attraverso il Fondo Etico BNL per Telethon, il Centro Studi Telethon

nato per monitorare tutte le informazioni

Fattori di successo:

- Partecipazione spontanea - Industrializzazione dei processi operativi e presidio delle attività di raccolta e comunicazione

T. e BNL si sono uniti in un FONDO COMUNE D’INVESTIMENTO DI TIPO ETICO(2002) con l’obiettivo di realizzare un prodotto che contenesse 3 caratteristiche:

1) fondo che coniuga etica negli investimenti e finalità solidaristiche

2) organizzazione no profit destinataria dei benefici unica e ben identificata

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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3) il rendimento per il sottoscrittore non è penalizzante (è BNL che rinuncia a una larga quota delle commissioni)

E’ uno strumento unico la cui formula è di tipo obbligazionario misto.

BNL si impegna su 3 fronti:

- Professionalità di gestione affidata al direttore investimenti e supportato da una società di consulenza etica)

- Garanzia di eticità negli investimenti (BNL fa una scelta dei titoli che ne fanno parte rispetto alle indicazioni dei criteri contenuti nel regolamento ed è affiancata da un Comitato etico)

- Trasparenza (redazione di un rapporto annuale che accompagna il rendiconto del fondo).

COMITATO ETICO:

organo consultivo composto da 7 membri indipendenti dalla società di gestione del Fondo che, dopo essersi dato un codice di comportamento interno, fornisce indirizzi utili per le scelte di investimento in linea con i principi-base di tipo etico contenuti nel regolamento e controlla che le decisioni d’investimento attuate siano ad esso conformi (risolve controversie sull’applicazione dei criteri.

4) PROGETTO FERROVIE DELLO STATO PER TELETHON

Collaborazione con T dal 1990 – TRENO DELLA SOLIDARIETA’ prima maratona che attraversa (in concomitanza con quella tv) tutta la penisola per sensibilizzare gli italiani sulle patologie ereditarie

Ha inserito nella sua Mission parole come mercato, qualità e sociale che delineano la ferrovia come una grande azienda al servizio di tuti i cittadini.

Principi fondamentali nel sociale:

- Garantire a tutti l’accessibilità ai treni - Garantire la sicurezza e il decoro delle stazioni ferroviarie - Contribuire a mutare le abitudini di consumo e produzione per valorizzare le bellezze del

territorio. Collabora da anni con Legambiente contro l’inquinamento e la FAI (fondo ambiente italiano) per la salvaguardia dei beni ambientali/culturali

- Coinvolgere i collaboratori nelle tematiche sociali 2003 volontariato d’impresa “Facciamo viaggiare la ricerca” nasce dalla criticità nel reperire fondi dai clienti nel momento dell’emissione del biglietto( proponevano le donazioni contestualmente con le criticità della gestione del servizio, ritardi ecc); quindi l’attenzione venne spostata dal cliente esterno a quello interno per coinvolgerlo direttamente

Questa soluzione si dimostrò vincente perché il coinvolgimento nel volontariato accresceva il lavoro di gruppo , la competenza e la consapevolezza della propria Responsabilità, aumentando la fiducia nell’azienda condivisione e comprensione.

Si vennero a creare due squadre di raccolta.

Strumenti di comunicazione:

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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- Portale del Gruppo - Direct mailing - Gruppi di lavoro - Eventi di promozione e rendicontazione

5) PROGETTO GSK PER TELETHON (sedi Verona, Milano e Parma)

GSK organizzazione fondata come T sulla ricerca ma per scopi industriali. E’ una delle principali case farmaceutiche del mondo e ha da sempre una forte attenzione al sociale e una radicata cultura della sostenibilità.

Criteri chiave che la ispirano:

- Focalizzarsi sulle necessità più gravi ed urgenti - Privilegiare non la donazione ma il parternariato - Operare in ambiti dove l’esperienza e le capacità dell’azienda possono diventare una marcia in più.

Collaborazione con T dal 2003

Farmaci a prezzi no profit nei paesi in via di sviluppo Positive action e Impact awards attività che prevedono interventi di informazione/formazione e

sostegno per HIV nei paesi in via di sviluppo , partecipazione a joint venture contro la malaria e collaborazione con la OMS(org.mondiale della sanità)

“Leggere per crescere”, promuove la lettura a voce alta per i bambini in età prescolare per migliorarne lo sviluppo psicofisico

“BenATTIVI”, promuove la prescrizione di attività fisica per gli anziani Due fondamentali reti di sostegno a T: dei dipendenti, dei medici. Informatori scientifici come ambasciatori della comunanza di intenti con T verso medici e malati

6) SMS SOLIDALE

Il primo a lanciare il supermessaggio solidale fu Vodafone, sms per donazioni da 1 a 5 euro

Nel 2005 grazie al lavoro congiunto di V e T è stata abolita l’Iva sull’ SMS SOLIDALE grazie al Mandato con Rappresentanza che lo riconosce ufficialmente come raccolta fondi con una relazione di mediazione tra donatore e associazione da parte dell’operatore telefonico.

SMS SOLIDALE è la ONLUS che ogni anno raccoglie più fondi

2001 campagna con madrina M.Gale con cartoline per le ricariche e promesse di donazione (da inviare via sms)

2005, “segui il tuo euro”, un cliente Vodafone può testimoniare a nome di tuti i donatori l’utilizzo dei fondi visitando il progetto per cui ha donato( 1 testimone che entra nei laboratori per vedere effettivamente come i suoi soldi sono stati spesi).

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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SEZIONE 2

n.b. vedere riferimenti introduzione seconda parte!

3 protagonisti fondamentali:

2. Pubblica Amministrazione 3. Imprese 4. Altri protagonisti

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Il ruolo del settore pubblico è fondamentale sotto due punti di vista:

- Nella regolamentazione delle performance sociale d’impresa (standard minimi del sistema normativo)

- Nella promozione (offrendo strumenti operativi e incentivazioni)

Lo scenario italiano è dominato da una profonda crisi di legittimazione delle istituzioni (tangentopoli ecc) tuttavia può rappresentare una spinta propulsiva al cambiamento.

a. IL TESSUTO LOMBARDO

a.1 Camera di commercio Milanese:

fu la prima a dotarsi del bilancio sociale per misurare l’impatto dell’impegno sociale camerale nelle attività di business

progetto pilota con IPA (istit per ambiente di Confindustria) per creare un sistema di gestione integrata dei progetti che fanno riferimento alla RS: qualità, gestione impatto ambientale, sicurezza, politiche di RS in senso stretto

fu la prima ad aprire uno sportello CSR-SC per diffondere la cultura della RS tra le imprese

serie di attività di studio sulla RSI per diffondere informazione tramite internet/stampa/incontri diretti

attività di formazione attraverso il contatto allo sportello o giornate formative in sede (corsi post universitari con la Bocconi)

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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a.2 SODALITAS

associazione per lo sviluppo dell’imprenditoria nel sociale nata nel 95 da Assolombardia per mission:“aiutare chi aiuta creando un ponte tra il mondo dell’impresa e il no profit”

direzioni: no profit ( esportando le competenze dell’impresa alle org del terzo settore), for profit (fornendo consulenza e intervento nel sociale)

finalità: promuovere una visione d’impresa non solo come attore economico ma anche come attore sociale

3 macrosettori di intervento:

- Promozione cultura d’impresa socialmente responsabile - Partnership - Assistenza alla realizzazione concreta di progetti d’impresa sulla RS

iniziative:

- CENTRO PER LO SVILUPPO DELLA RSI, osservatorio, forum e laboratorio come punto di riferimento per le iniziative di RSI

- SODALITAS SOCIAL AWARD premio nazionale per le imprese italiane distintesi per la realizzazione di progetti di RSI

- Pubblicazione LIBRO D’ORO DELLA RS, con le best practices

a.3 ISVI

Istituto per i Valori d’Impresa,(economia+etica) consorzio senza scopo di lucro nato nel 1990 che si pone al servizio delle imprese responsabili ed ha come obiettivo evidenziare i migliori casi aziendali e programmare proposte in favore di soluzioni che coniughino economia ed etica.

Strumenti: workshop, pubblicazioni, presenza in università, con i mass media e in azienda.

identità: punto di incontro tra imprese ed enti con istituti di ricerca e formazione, laboratorio di idee, centro servizi alle aziende, nodo italiano di network internazionali su queste tematich

offre: progettazione e sviluppo bilancio sociale e codice aziendale, proposte di formazione, elaborazione risultati sociali e ambientali da inserire nella relazione sulla gestione annuale e sul sito

guida il CSR NETWORK italiano di manager

redige rapporti sulla RSI; quello del 2007 ha definito la figura del CSR MANAGER in Italia come:

o Professionista delle practices o Sensore del cambiamento socio-ambientale o Fautore del dialogo con gli stakeholder

b. LA REGIONE TOSCANA(best practice!)

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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Una delle realtà europee più evolute dal punto di vista delle RSI tanto da essere definito “modello toscano” quale azione programmatica e legislativa. Il tessuto imprenditoriale è caratterizzato soprattutto dal settore manifatturiero e + reattivo al cambiamento strategie di intervento:contributi economici e incentivi alle imprese protagoniste dello shift verso la RSI

(provenienti dal Documento Unico di Programmazione dei fondi strutturali e dal Fondo unico regionale per le attività produttive) per le imprese che aderiscono allo standard SA8000 50% dei costi di consulenza e certificazione ,abbattimento dell’IRAP allo 0,50%, sconti sulla polizza INAIL.

FABRICA ETHICA(2001), strumento di comunicazione e operativo per le attività istituzionali nella RSI e

dialogo tra ente pubblico e imprese private nato allo scopo di evidenziare gli aspetti della RS legati alle politiche inclusive, alla coesione sociale e all’osservanza dei diritti. Una delle modalità per aderirvi è adottare uno standard di certificazione volontaria che consenta la tracciabilità sociale dei prodotti e dei servizi.

SA8000, prevede che l’impresa e i fornitori si sottopongano a verifiche esterne rispetto a 8 requisiti. 2003, accanto alla giunta regionale s’insedia il CER, Commissione Etica Regionale che hanno promosso varie iniziative: o FELAFIP (Fabrica Ethica Laboratorio Filiera Pelle) progetto sperimentale per l’introduzione di sistemi di gestione integrata o FONDO DI SOSTENIBILITA’ SOCIALE- MICROCREDITO approvato nel 2005 dalla Giunta Regionale allo scopo di consentire l’accesso al credito a soggetti non bancabili (non in grado di fornire garanzie di capitali per ottenere prestiti per avviare un’impresa) 2006 siglato il protocollo d’intesa tra Regione e banche toscane. o SMOAT(Sistema Microcredito Orientato Assistito) offre alle nuove imprese servizi utili allo start up : orientamento, assistenza e tutoraggio.

la Toscana è entrata a far parte del tavolo multistakeholder del Ministero del Welfare e del tavolo dell’UNI (ente di normazione italiano) sulla RS delle organizzazioni.

emanate due leggi regionali: o 11/02- prevede l’utilizzo nelle mense pubbliche di cibi di agricoltura biologica e provenienti da

imprese che utilizzano SA800 o Norme contro le discriminazioni sessuali o dell’identità di genere

c. ROMA

Approccio integrato e multidisciplinare che interessa contemporaneamente la sfera economica/sociale/ambientale/urbanistica.

business government relationship: relazione tra PA e imprese private in cui le prime mettono in atto manovre al fine di sviluppare percorsi di RSI attraverso incentivi finanziari (contributi a fondo perduto, per la ricerca e la formazione e a tasso agevolato) ma anche attività di regolamentazione. A questa relazione si sono di recente aggiunte altre due dimensioni:

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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o Relazioni tra profit e no profit o Relazioni PA e no profit

in questa direzione va la LEGGE BERSANI(266/97) che prevede di finanziare interventi di sostegno all’imprenditoria promossi nelle aree metropolitane per superare situazioni di degrado urbano e sociale. Per la prima volta vengono affidati direttamente ai Comuni delle aree metropolitane interventi di sostegno all’impresa nelle aree colpite dal degrado urbano. L’applicazione di questa legge ha coinvolto 10 città di cui Roma, dal 2006.

Obiettivo di Roma: creare valore sociale ossia una fonte di vantaggio competitivo innovativa che risiede nel valore di reputazione dell’impresa virtuosa.--> ha vinto il premio per la migliore pratica europea per la RSI

Campi d’intervento:

FINANZA ETICA Utilizzo per le nuove politiche, di banche non armate cioè che non finanziano operazioni in armamenti e la cui operatività è legata al territorio

SPONSORIZZAZIONI ETICHE La giunta comunale ha approvato un Regolamento delle sponsorizzazioni e creato un comitato etico che vagli sponsor in base al comportamento e al rispetto di diritti umani, sociali e ambientale

PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI progettazione partecipata nelle periferie che mirano a rendere i cittadini stakeholder privilegiati e direttamente coinvolti nei piani di trasformazione urbana

PROTOCOLLO D’INTESA TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E UNIONCAMERE nel 2003 che prevede l’impegno di quest’ultima nella promozione di azioni a sostegno della RSI con appositi sportelli di consulenza (come per la toscana)

RespEt,(2006) centro per l’impresa etica e responsabile con la finalità di promuovere la crescita culturale dei piccoli imprenditori e non solo fornendo una guida metodologica, formazione, aggiornamento e knowledge sarin stimolazione del dibatti sulla RSI con incontri mensili e seminari su finanza etica, commercio equo e solidale, turismo responsabile e riciclo.

RomaResponsabile(2006) centro di documentazione online

Citta dell’altraeconomia commercio equosolidale a testaccio

d. SUD ITALIA E FILIPPO CALLIPO

La Giacinto Callipo Conserve Alimentari rappresenta una testimonianza reale di chi fa impresa nel sud Italia in maniera corretta, cercando di rispettare le regole e gli stakeholder con cui l’impresa si rapporta. Filippo Callipo, discendente dell’azienda di famiglia è un esempio delle buone pratiche italiane in materia di politiche sociali. L’azione della sua azienda di Vibo nel sociale è a 360 °. Tra le tante iniziative:

- Inserimento nell’azienda di un ex detenuto - Organizzazione partite di pallavolo il cui incasso è devoluto alle famiglie che ne hanno più bisogno - Visite a carico dell’azienda per le donne da parte di un medico specialista contro i tumori.

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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-LE IMPRESE-

a. SVELTO, OPERAZIONE PIATTO PIENO(Ethico di JWT business unit di RS)

Obiettivi

Aumento vendite, offrendo qualcosa in più. Svelto è un brand maturo, per cui l'impegno aziendale deve essere serio e continuo, non miope.

Occasione: 30 anni di Svelto (sostenere promozione) Dimostrare il valore della marca arricchendone l'immagine Confermare l'impegno sociale dell'azienda (sfida complessa e stimolante)

La mission sociale deve essere coerente con la mission aziendale:

Detersivo piatti → cibo, convivialità → famiglia → Cucina allargata → piatti da riempire a chi non ha la certezza di mangiare. Headeline: “Dopo 30 anni passati a pulire i piatti, ora Svelto ha deciso di sporcarli”

Organizzazioni = Opera S. Francesco per i poveri (mi) e la Comunità di S. Egidio (rm)

CRM “non puro” (il mercato ancora non è pronto)

Donazione base dell'azienda Coinvolgimento consumatori con l'acquisto Possibilità di ulteriore impegno (donazioni libere)

Piano media integrato : stile di campagna sociale non colpevolizzando le persone, ma responsabilizzandole. La fame non è solo un problema del terzo mondo.

Messaggio = sentirsi parte della soluzione ad una problema sociale. Il pilastro tra entità della donazione e spesa in comunicazione era un pilastro ideologico.

Edizione 2003 2004 2005 2006 2007

Stampa, spot tv, promocard, radio, raccolta fondi sms, viral mkg, totem in stazioni, infopoint...

Ottimi risultati! + 4% quote mercato I consumatori sono disposti a premiare

l'impegno in un sano programma di RSI.

Un'azienda può continuare a produrre

profitto per sé ed avere una forte brand equity pur avendo un impatto positivo sulla

comunità.

Impegno maggiore a medio termine.

“Dopo 83.084 piatti, abbiamo ancora

fame”. Comunica il risultato Rinnova l'impegno

- Utilizzo vecchi visual

con il piatto morso - Rinnova relazione con gli stakeholders (imp. Dipendenti)

- Allargamento network

organizzazioni no profit da sostenere

- Vittoria premi per la campagna

- Donazioni anche da telefono fisso

- Ticket restaurant - Locandine - Free press

- Buoni sconto - Visibilità e

citazioni in radio e tv

1 ricerca di mercato

- coerenza con i valori del brand - buon motivo di

acquisto - iniziativa degna di

fiducia

- Utilizzo vecchi media

- BITE(piatto morso) Invasion

a Milano il 2 marzo (“bite

day”) con maxi affissioni,

promocars, panchine e

segnali stradali morsicati, free

press...)

- BITE nite con key visual una luna morsicata

- media canonici - Evento concerto

il cui ingresso avveniva

spedendo 2 sms di solidarietà.

- Sito...

Punto di partenza: ritenere possibile un mercato in cui non si debba scegliere tra profitto d’impresa e RSI

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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b. GRANAROLO

Adozione di un modello di business centrato sul concetto di sostenibilità intesa come produzione di valore in cooperazione con gli altri attori del sistema. Adotta la CSR come strumento di gestione integrato in gradi di realizzare una migliore competitività nel medio-lungo periodo attraverso il coinvolgimento dei dipendenti, l’impegno comunitario e la partnership con Onlus di lunga durata e su obiettivi specifici Medici senza frontiere (raccolta fondi e collection per i consumatori)

modello di governante della sostenibilità:

1° livello: opzioni strategiche-> Definizione del cosa (vision, mission, valori) e come (missione sociale e politiche stakeholder)

2° livello: politiche attuative

->interventi sulle procedure (certificazione filiera,etica,ambientale)

Certificazione filiera:

o Del sistema di rintracciabilità nella filiera (tracciabilità della storia del prodotto) o Di Filiera agroalimentare controllata ( garantisce i controlli igienico sanitari del prodotto)

Certificazione ambientale:

o Conformità alle norme Iso4000 (si impegna a controllare e ridurre l’impatto ambientale dei processi e prodotti

o SA8000

-> e sui processi (codice etico,stakeholder engagement, good practice), dialogo e confronto con gli stakeholder

3° livello: cruscotto indicatori-> del valore generato ( annual report economico-finanziario) e della sua qualità ( bilancio di sostenibilità)

c. MICROSOFT, FUTURO@FEMMINILE

Nasce nel 2003 da un’idea di alcune donne di M. che si propongono di realizzare un piano di attività triennale a favore delle donne nella collettività. Allo scadere del triennio il progetto è entrato a far parte di Citizenship di M.Italia, ovvero quelle attività di CSR che hanno l’obiettivo di supportare lo sviluppo della società digitale .

Ha realizzato corsi per aspiranti imprenditrici e dato via a un osservatorio delle donne nella PA

N.B.A differenza della filantropia, legata a un concetto di charity con un obiettivo umanitario in senso lato, le attività di CSR sono strettamente legate alla visione dell’azienda che le promuove. CSR significa tradurre in ambito sociale la propria missione aziendale.

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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d. UNICOOP TIRRENO

Cooperativa ispirata da valori etici quali trasparenza, onestà, attenzione agli altri, rispetto impegni e RS.

2003, PROGRAMMA RSI UNICOOP TIRRENO approvato dal Consiglio di Amministrazione e avviato nel 2004 con l’attuazione del PIANO SOCIALE PARTECIPATO

confronto strutturato con i propri stakeholder

2006, PROTOCOLLO DI INTESA TRIENNALE CON CITTADINANZATTIVA (org civica impegnata nella tutela dei diritti di cittadini/consumatori) che viene coinvolta da Unicoop nella definizione del programma di RSI e nell’attuazione del Piano sociale partecipato. 6 ambiti per promuovere politiche di miglioramento:

- Sicurezza alimentare ( etichettatura, tracciabilità, qualificazione fornitori) - Collaudo civico strutture di vendita (format supermercato dell’accoglienza) - Formazione neo assunti (percorsi nella socialità cooperativa e kit neoassunti) - Selezione personale (pari opportunità) - Finanza aziendale (raccolta e impieghi finanziari in sinergia con Banca etica) - Sicurezza sui luoghi di lavoro (applicazione D.lgs.626) - Sostenibilità ambientale: istallazione pannelli fotovoltaici per la produzione di energia di una sede

3. ALTRI PROTAGONISTI

a. PENTAPOLIS

Primo sistema multicanale di istituzioni/imprese/enti locali/università/fondazioni e associazioni che si muovono nella consapevolezza che la cultura d’impresa deve includere tra i suoi valori la responsabilità verso il contesto che la circonda.

Nasce nel 2006 da un’iniziativa del Presidente di Anima Roma e de La nuova ecologie ed è promosso, con il Patrocinio del Ministero dello Sviluppo economico, da Altis, Univ Cattolica Anima(Unione Industriali Roma) ed altri enti.

Il logo di pentapolis sono 5 petali variopinti che rappresentano i cinque quartieri che compongono la filiera in cui si esprime la RSI:

o Finanza o Azienda o Territorio o Ambiente o Comunicazione

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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o Solidarietà o Cultura

3 livelli di obiettivi:

o Sensibilizzare le imprese educando il consumatore a premiare le pratiche di CSR o Promuoverne la pratica come fattore di competitività o Realizzare un’azione formativa su imprenditori/manager/dipendenti/giornalisti e cittadini per un

contributo alla creazione di una vera cultura della RS.

b. IL MONDO UNIVERSITARIO

4 tipi di impatti di RS da parte dell’Università:

o EDUCATIVO : formare i discenti come cittadini responsabili o SCIENTIFICO-EPISTEMOLOGICO: orientare la produzione del sapere ed influenzare la definizione di

scienza o ORGANIZZATIVO: università come organizzazione e come tale deve avere una cultura orientata alla

RSI deve dotarsi di una pianificazione interna e gestionale efficiente che funga da modello per tutte le altre org.

o SOCIALE: formazione dei futuri manager, decision maker e opinion leader

Dichiarazione dell’UNESCO sulla RSI nel mondo accademico. Criticità da affrontare:

o Scoraggiare stili di vita non sostenibili o Migliorare la qualità di insegnamento e ricerca o Favorire la relazione tra scienza ed educazione o Rafforzare l’interazione con gli attori esterni all’Università, imprese e comunità o Introdurre concetti di gestione flessibili e decentralizzati.

ECONOMETICA: centro interuniversitario sulla RSI

E’ un esempio concreto di istituzionalizzazione dell’etica nel campo accademico alla cui formazione ha contribuito la FONDAZIONE ITALIANA ACCENTURE. Nasce nel 2004 con l’intento di colmare il vuoto nell’insegnamento nel nostro paese sulla RSI, diffondere una cultura della RSI elaborando standard di eccellenza nell’insegnamento sul tema attraverso l’analisi, lo studio e il dibattito con gli stakeholder.

Il sito del centro è un valido documento programmatico in cui sono presenti i 3 obiettivi principali:

o Favorire l’introduzione dell’etica della RSI negli insegnamenti universitari definizione metodi e contenuti insegnamento e progettazione programmi di informazione

o Sviluppare la ricerca universitaria diffusione dei risultati della ricerca attraverso convegni, seminari e pubblicazioni

o Fare di EconomEtica la sede per il dialogo tra univ/imprese e i loro stakeholder (associaz di settore, professioni interessate diffusione della conoscenza circa strumenti e standard di gestione per la RSI attraverso :

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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Laboratorio studia gli standard di gestione di RSI esistenti delineando una cornice comune a livello europeo

Osservatorio individua le esperienze di RSI nei vri settori Tavolo confronto e dialogo permanente con tutti gli stakeholder e una conferenza

nazionale annuale.

Si costituisce come una rete a livello nazionale ma anche con una forte impronta a livello sovranazionale (con le università straniere)

c. SNEEP

Rete interdisciplinare di studenti per l’etica dell’economia nella pratica. E’ un network europeo che si occupa di approfondire la cultura etica negli ambiti dell’economi nazionale/internazionale/mondiale fondato in Germania nel 2003 da studenti interessati a vario titolo alla visione etica delle diverse discipline.

mission: contribuire allo sviluppo dei temi di etica economica nelle università, promuovere la cultura della CSR e integrarla nei circuiti economico-sociali stabilendo un dialogo tra teoria e pratica.

attività:

o Networking: fare rete nazionale e internazionale tra i diversi gruppi creatisi nel tempo o Orientamento e informazione agli studenti o Punto di contatto pratico: favorendo tirocini, congressi, stage, progetti di CSR.

struttura tripla nel network:

o Internazionale o Nazionale (coordination team tedesco) o Locale : gruppi nei vari paese che hanno il ruolo di partner nello stabilire un forum di dialogo con

gli studenti sono quelli che seguono i progetti a livello locale.

Ne è presente uno anche a Roma, formatosi nel 2006 da 4 studenti specializzati in management e CSR. Ora sono 12 partecipanti proveniente di discipline diverse. Al momento fanno parte dello staff organizzativo del FORUM dell’Etica, in collaborazione con la Sapienza e il Prof. Mariano.

d. GLOBAL COMPACT

Global Compact, è un network promosso dalle Nazioni Unite (1999) basato sul potere di una forte azione collettiva, che cerca di promuovere una cittadinanza d'impresa responsabile al fine di trovare soluzioni pratiche ai problemi legati alla globalizzazione, per dare un 'volto umano' al mercato globale. Si tratta di un'iniziativa volontaria, un “patto globale” tra grandi imprese, agenzie dell'Onu, sindacati e società civile al fine di: Far diventare il Global Compact e i suoi 10 principi etici parte integrante della strategia e delle operazioni delle imprese, al fine di promuovere la RSI:

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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- Promuovere e rispettare i diritti umani universali - Assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani. - Sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva; - Eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio - Eliminazione del lavoro minorile - Eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione; - Approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali; - Iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale; - Incoraggiare sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l'ambiente. - Contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l'estorsione e le tangenti.

Obiettivi:Facilitare la cooperazione tra i principali attori e promuovere partnership in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite. In Italia è partito nel 2003, momento in cui gli Affari esteri si sono impegnati in un’azione di supporto all’iniziativa dell’ONU strumenti: - Network locali - Dialoghi sulle politiche - Forum per l'apprendimento - progetti di parternariato con ILO(organizzazione internazionale del Lavoro) e altre agenzie delle Nazioni Unite Si tratta di un passo avanti verso un percorso di maggiore consapevolezza del concetto di partnership per la tutela dei diritti umani e la promozione di un concetto nuovo di responsabilità sociale.

e. AVVISO PUBBLICO (PA E ANTIMAFIA)

E’ una rete di Amministratori di Comuni/provincie/regioni/comunità montane nata nel 1996 per promuovere azioni di prevenzione e contrasto dell’infiltrazione mafiosa nel governo degli enti locali e per aggregare coloro i quali hanno manifestato, tra questi, il loro interesse verso l’educazione alla legalità democratica. Consente di mettere insieme idee, progetti, servizi, di far circolare informazioni, di mettere in relazione le diverse esperienze delle amministrazioni aderenti. La sua struttura è leggera e articolata sul territorio nazionale.

per l’adesione è richiesto:

- Destinazione di una quota del bilancio per l’ente (specificandolo in un capitolo apposito del bilancio) - Atto (delibera) di adesione formale con l’indicazione di un regìferente politico e uno amministrativo - Versamento quota associativa proporzionale al numero di abitanti

in seguito all’adesione si impegnano a promuovere:

- Percorsi di formazione scolastica - Formazione sul territorio - Coordinamento amministrazione/scuole - Formazione per amministratori e dipendenti pubblici

Riassunto del testo "Responsabilità etica d'impresa. Teoria e buone pratiche", L. Mariano a cura di Francesco Lo Piparo SDC

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infine:

- Promozione di iniziative di solidarietà tra enti - Studio di procedure semplici e trasparenti - Impegno per lo sviluppo di politiche giovanili concrete

f. GAS (GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE)

Gruppo nato da persone che condividono una critica profonda verso l’attuale modello di consumo. Un gruppo di acquisto solidale che sceglie la solidarietà come regola di appartenenza e criterio d’acquisto.

Nasce nel 1994 a Fidenza il primo gruppo che inizia a comprare insieme da produttori biologici locali e instaurare con loro un rapporto di conoscenza diretta.

E’ previsto un documento base che definisce i requisiti che i prodotti acquistati devono avere . Prediligono produttori piccoli e locali, rispettosi delle condizioni di lavoro e dell’ambiente.

Scelti i produttori spesso si va in loco a verificare le condizioni, si gestiscono gli ordini e si distribuisce ciò che si è comprato(appuntamenti ritiro merce). Il gas si riunisce una volta al mese per discutere insieme e confrontarsi sulle decisioni da prendere.

Il prezzo pagato può essere lo stesso del supermercato ma in questo modo si investe nella qualità del prodotto.

g. INDUSTRY BANCARIA

La CSR rappresenta per le banche una modalità di gestione strategica che rifocalizza gli obiettivi integrando la massimizzazione dei profitti con le istanze di una serie di interlocutori. Vi è una ridefinizione strategica della banca in un’ottica multistakeholder e in questo contesto si inseriscono iniziative di INCLUSIONE FINANZIARIA che grazie a nuovi prodotti o servizi, portano ad includere nel circuito bancario fasce di popolazione fino ad ora escluse o marginali rispetto ad esso.

MICROFINANZA

Fenomeno sorto alla fine degli anni ’90 che indica la promozione e diffusione di forme di intermediazione finanziaria a favore di segmenti di mercato marginali, difficili da servire attraverso le modalità e i canali tradizionali di contatto con la clientela per caratteristiche funzionali/reddituali o per carenze informative.

Un’indagine condotta da Abi ha rivelato che molte delle banche intervistate ha inserito una vasta tipologie di servizi di questo tipo:

- Conto corrente per target: es immigrati agevolazioni economiche o di comunicazione (doc in lingua) - Pacchetto di servizi per target: pacchetto all inclusive (cc/assicurazione/trasferimento denaro

all’estero) - Credito personale per target: lavoratori atipici, studenti, immigrati ecc - Credito a uso SOCIALMENTE INTERESSANTE: es prestito d’onore

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- Credito al consumo: erogato da società di intermediazione finanziaria specializzate, terze rispetto alla banca ma di sua proprietà

- Mutuo prima casa per target (giovani, ecc)

Accessori offerti dalla Microfinanza per sostenere lo sviluppo di piccole/medie imprese:

- Business management: aiuto contabilità, business plan ecc - Assistenza tecnica - Servizi di marketing - Servizi di orientamento (info legali, fiscali ecc)

• MIGRANT BANKING:

favorire la bancarizzazione degli immigrati in Italia realizzando pacchetti e servizi dedicati o studiando una strategia di comunicazione specifica.

• PATTI CHIAR E L’INIZIATIVA SERVIZIO BANCARIO DI BASE

Consorzio Patti Chiari , iniziativa lanciata nel 2003 dall’industria bancaria creando un progetto di educazione finanziaria per lacollettvità e di semplificazione del rapporti tra banche e clienti attraverso strumenti che accrescano la confrontabilità tra i prodotti bancari

Il servizio bancario di base è facilmente accessibile per semplicità e costi contenuti grazie all’inclusione dei soli servizi basici ( versamenti, prelievi, bonifici, pagamento bollette, bancomat o carte prepagata) escludendo carta di credito e finanziamenti.