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FRUTTICOLTURA - n. 4 - 2014 34 Ricerca SPECIALE CILIEGIO MICHELANGELO GRANDI - STEFANO LUGLI - RICCARDO CORREALE Dipartimento di Scienze Agrarie - Università di Bologna Effetto del portinnesto e della forma di allevamento su produttività e qualità dei frutti di nuove varietà L a tendenza in atto nella cerasicol- tura specializzata verso l’alta den- sità di piantagione comporta ne- cessariamente l’adozione di portinnesti nanizzanti o semi-nanizzanti. L’impiego di questi soggetti consente, infatti, una riduzione della vigoria, una più precoce messa a frutto, una produttività elevata ed una maggiore efficienza produttiva (Lugli e Musacchi, 2009), ma molto spes- so il loro impiego ha riflessi negativi sulla qualità dei frutti, già evidente in alcuni casi nelle prime produzioni (Quartieri et al., 2008; Sansavini et. al, 2013). È altre- sì noto che, con le tecniche di gestione dell’albero nella fase di allevamento e potatura è possibile regolare il carico produttivo, adattare la struttura della pianta al proprio habitus vegeto-produt- tivo al fine di coniugare livelli produttivi elevati con elevata qualità dei frutti. La continua introduzione di nuove varietà (Fideghelli e Della Strada, 2011), se da un lato ha portato un migliora- mento in termini pomologici dell’assor- timento varietale (Bassi, 2010; Palascia- no et al., 2012), dall’altro può rendere difficoltosa la scelta delle cultivar, i cui criteri non dovrebbero basarsi solo su aspetti commerciali, ma anche tecnici. Occorre cioè considerare non solo l’in- fluenza che le diversità climatiche e pe- dologiche possono avere sulle risposte produttive e qualitative delle varietà, ma anche le possibili interazioni che deriva- no dall’impiego di portinnesti a diverso grado di vigoria e forme di allevamento differenti. pact Tritation I Crison). I dati sono poi stati sottoposti ad analisi della varianza con successiva separazione delle medie con test SNK. Risultati e discussioni Parametri produttivi Le fruttificazioni registrate nel quar- to e quinto anno dall’innesto testimo- niano livelli molto interessanti e varia- bili secondo il genotipo, il portinnesto impiegato e la forma di allevamento adottata (Fig. 1). I dati infatti eviden- ziano una produzione unitaria media di Sweet Lorenz ® leggermente superio- re a Sweet Aryana ® , ma soprattutto il positivo effetto dato dalla interazione portainnesto/forma d’allevamento sulle performance produttive di entrambe le cultivar specialmente su Colt, soggetto vigoroso che induce normalmente una più lenta entrata in produzione: in Swe- et Aryana ® ,infatti, già al quarto anno dall’innesto, la produzione nella com- binazione “vasetto multiasse/Colt” si è attestata sui 10 kg/pianta, raggiungen- do i 18 kg/albero nell’anno successivo, mantenendosi, quindi, nel biennio con- siderato, a livelli superiori rispetto alla combinazione “parete stretta/Gi6” (6,2 kg/pianta al quarto anno e 12,2 kg/pian- ta al quinto). In Sweet Lorenz ® , invece le performance della tesi “vasetto mul- tiasse/Colt” sono risultate essere discrete (6,6 kg/albero) al quarto anno dall’inne- sto, anche se inferiori alla combinazio- ne “parete stretta/Gi6” (11,4 kg/albero), per poi raggiungere livelli produttivi molto interessanti nel corso del quinto anno (21,2 kg/pianta), distinguendosi nettamente da quanto fatto registrare Materiali e metodi A questo scopo è stata impostata a Vignola (Mo), area tradizionalmente vocata per la cerasicoltura, una prova sperimentale in cui due nuove varietà recentemente licenziate dall’Università di Bologna (Sweet Aryana ® PA1UNIBO* e Sweet Lorenz ® PA2UNIBO*) sono state testate in combinazione con due portin- nesti a differente grado di vigoria e due diverse forme di allevamento, al fine di trarne utili indicazioni circa le potenzia- lità di queste nuove cultivar in diversi si- stemi d’impianto. La scelta dei portinnesti, messi a di- mora nel gennaio 2007 ed innestati a triangolo nel febbraio 2008, è ricaduta su un soggetto vigoroso molto impiegato a Vignola, il Colt, con sesto d’impianto 5x3 m (667 piante/ha), ed uno nanizzan- te, Gisela ® 6 (Gi6), con sesto 4x2 m (1250 piante/ha); sono inoltre state adottate due forme di allevamento, vaso multiasse in combinazione con Colt e palmetta stretta con Gi6. Nel biennio 2011-12 si è provve- duto a rilevare l’entità delle produzioni (kg/pianta), mentre un campione rap- presentativo di frutti è stato sottoposto a calibratura e ad analisi qualitative di la- boratorio riguardanti colorazione della buccia (con colorimetro portatile Minol- ta Chromameter II, coordinate L*, a*, b* e successivo calcolo dell’indice Chroma per definire il grado di saturazione del colore), peso (g), elasticità dell’epider- mide (Durofel-Setop puntale 25), con- sistenza della polpa (penetrometro FTA Güss, puntale da 6 mm Ø), contenuto in solidi solubili (RSR, rifrattometro digitale Atago) e acidi organici (espressa in g/l di acido malico mediante Titolatore Com- Comunicazione presentata al “7th Cherry International Symposium”, Plasencia (Spagna), 23-27 giugno 2013 08-FR_04_14_P034-037_Sp.Ricerca3_Correale OK.indd 34 20/03/14 16.56

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FRUTTICOLTURA - n. 4 - 201434

Ricerca SPECIALE CILIEGIO

Michelangelo grandi - Stefano lugli - riccardo correaleDipartimento di Scienze Agrarie - Università di Bologna

Effetto del portinnesto e della forma di allevamento su produttività e qualità dei frutti di nuove varietà

La tendenza in atto nella cerasicol-tura specializzata verso l’alta den-sità di piantagione comporta ne-

cessariamente l’adozione di portinnesti nanizzanti o semi-nanizzanti. L’impiego di questi soggetti consente, infatti, una riduzione della vigoria, una più precoce messa a frutto, una produttività elevata ed una maggiore efficienza produttiva (Lugli e Musacchi, 2009), ma molto spes-so il loro impiego ha riflessi negativi sulla qualità dei frutti, già evidente in alcuni casi nelle prime produzioni (Quartieri et al., 2008; Sansavini et. al, 2013). È altre-sì noto che, con le tecniche di gestione dell’albero nella fase di allevamento e potatura è possibile regolare il carico produttivo, adattare la struttura della pianta al proprio habitus vegeto-produt-tivo al fine di coniugare livelli produttivi elevati con elevata qualità dei frutti.

La continua introduzione di nuove varietà (Fideghelli e Della Strada, 2011), se da un lato ha portato un migliora-mento in termini pomologici dell’assor-timento varietale (Bassi, 2010; Palascia-no et al., 2012), dall’altro può rendere difficoltosa la scelta delle cultivar, i cui criteri non dovrebbero basarsi solo su aspetti commerciali, ma anche tecnici. Occorre cioè considerare non solo l’in-fluenza che le diversità climatiche e pe-dologiche possono avere sulle risposte produttive e qualitative delle varietà, ma anche le possibili interazioni che deriva-no dall’impiego di portinnesti a diverso grado di vigoria e forme di allevamento differenti.

pact Tritation I Crison). I dati sono poi stati sottoposti ad analisi della varianza con successiva separazione delle medie con test SNK.

Risultati e discussioni

Parametri produttivi

Le fruttificazioni registrate nel quar-to e quinto anno dall’innesto testimo-niano livelli molto interessanti e varia-bili secondo il genotipo, il portinnesto impiegato e la forma di allevamento adottata (Fig. 1). I dati infatti eviden-ziano una produzione unitaria media di Sweet Lorenz® leggermente superio-re a Sweet Aryana®, ma soprattutto il positivo effetto dato dalla interazione portainnesto/forma d’allevamento sulle performance produttive di entrambe le cultivar specialmente su Colt, soggetto vigoroso che induce normalmente una più lenta entrata in produzione: in Swe-et Aryana®,infatti, già al quarto anno dall’innesto, la produzione nella com-binazione “vasetto multiasse/Colt” si è attestata sui 10 kg/pianta, raggiungen-do i 18 kg/albero nell’anno successivo, mantenendosi, quindi, nel biennio con-siderato, a livelli superiori rispetto alla combinazione “parete stretta/Gi6” (6,2 kg/pianta al quarto anno e 12,2 kg/pian-ta al quinto). In Sweet Lorenz®, invece le performance della tesi “vasetto mul-tiasse/Colt” sono risultate essere discrete (6,6 kg/albero) al quarto anno dall’inne-sto, anche se inferiori alla combinazio-ne “parete stretta/Gi6” (11,4 kg/albero), per poi raggiungere livelli produttivi molto interessanti nel corso del quinto anno (21,2 kg/pianta), distinguendosi nettamente da quanto fatto registrare

Materiali e metodi

A questo scopo è stata impostata a Vignola (Mo), area tradizionalmente vocata per la cerasicoltura, una prova sperimentale in cui due nuove varietà recentemente licenziate dall’Università di Bologna (Sweet Aryana® PA1UNIBO* e Sweet Lorenz® PA2UNIBO*) sono state testate in combinazione con due portin-nesti a differente grado di vigoria e due diverse forme di allevamento, al fine di trarne utili indicazioni circa le potenzia-lità di queste nuove cultivar in diversi si-stemi d’impianto.

La scelta dei portinnesti, messi a di-mora nel gennaio 2007 ed innestati a triangolo nel febbraio 2008, è ricaduta su un soggetto vigoroso molto impiegato a Vignola, il Colt, con sesto d’impianto 5x3 m (667 piante/ha), ed uno nanizzan-te, Gisela® 6 (Gi6), con sesto 4x2 m (1250 piante/ha); sono inoltre state adottate due forme di allevamento, vaso multiasse in combinazione con Colt e palmetta stretta con Gi6.

Nel biennio 2011-12 si è provve-duto a rilevare l’entità delle produzioni (kg/pianta), mentre un campione rap-presentativo di frutti è stato sottoposto a calibratura e ad analisi qualitative di la-boratorio riguardanti colorazione della buccia (con colorimetro portatile Minol-ta Chromameter II, coordinate L*, a*, b* e successivo calcolo dell’indice Chroma per definire il grado di saturazione del colore), peso (g), elasticità dell’epider-mide (Durofel-Setop puntale 25), con-sistenza della polpa (penetrometro FTA Güss, puntale da 6 mm Ø), contenuto in solidi solubili (RSR, rifrattometro digitale Atago) e acidi organici (espressa in g/l di acido malico mediante Titolatore Com-

Comunicazione presentata al “7th Cherry International Symposium”, Plasencia (Spagna), 23-27 giugno 2013

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cultivar e portinnesto: infatti, solo le cilie-gie della combinazione Sweet Aryana®/Gi6 hanno fatto registrare valori di elasti-cità della buccia (indice Durofel 59) in-feriori a tutte le altre combinazioni, che si sono attestate ad un valore di indice Durofel di circa 64. Relativamente alla consistenza della polpa, nessun effetto particolare è stato indotto dal soggetto impiegato, mentre le principali differen-ze sono legate alla cultivar: le ciliegie di Sweet Lorenz® sono risultate infatti più sode (0,57 kg) di quelle di Sweet Aryana®

(0,51 kg), indipendentemente dal portin-nesto impiegato.

In termini di solidi solubili, il portin-nesto ha influenzato in modo significati-vo il contenuto degli zuccheri nelle ci-liegie: in particolare, Gi6 ha favorito un maggior titolo zuccherino (mediamente 20,7 °Brix), con un incremento di circa il 10% rispetto al Colt, che si è attestato a 18,7 °Brix. Il contenuto in acidi organi-ci è stato misurato sull’intero campione parcellare quindi non è stato possibile confrontare statisticamente fra loro i di-versi dati analitici: nonostante ciò i va-lori riportati in tabella 1 mostrano, nelle

classi di pezzatura migliori (Ø > 28 mm) rispetto al 65 % del Colt. Andamento analogo è stato riscontrato anche in Swe-et Lorenz® dove oltre il 77 % delle drupe provenienti dalla combinazione con Colt (vasetto multiasse) presentava una pez-zatura > 28 mm di diametro, mentre con il soggetto Gi6 (palmetta stretta) rientrava nella stessa classe di calibro circa il 64% delle ciliegie (Fig. 2). Questo andamen-to è confermato anche dai dati relativi al peso medio dei frutti (Tab. 1): Colt si è infatti distinto significativamente da Gi6 producendo ciliegie più grosse (11,8 g) rispetto al soggetto nanizzante (11,3 g). Naturalmente, in questo diverso effetto dei portinnesti può incidere anche il dif-ferente carico dei frutti che, almeno per i primi anni di produzione rilevati, è stato superiore nella combinazione con Gi6 (Fig. 1). I dati dei prossimi anni potranno fornire a tal riguardo indicazioni ancor più esaurienti. Non sono emerse invece differenze significative tra il peso medio dei frutti delle due varietà (11,6 g in Swe-et Aryana® e 11,4 g in Sweet Lorenz®).

Analizzando il carattere elasticità del-la buccia, si evidenzia l’interazione tra

nella combinazione con il portainnesto nanizzante (13,3 kg/pianta).

Analizzando le rese/ettaro, tenendo conto dei differenti sesti d’impianto, si nota il positivo effetto del portinnesto nanizzante Gi6 che già al quarto anno dall’innesto garantisce buone produzioni (7,8 t/ha in Sweet Aryana® e 14,2 t/ha in Sweet Lorenz®), attestandosi, poi, in en-trambe le varietà, a livelli superiori alle 15 t/ha al quinto anno dall’innesto. Al-lo stesso tempo, però, la combinazione “vasetto multiasse/Colt” ha fatto registra-re un incremento produttivo notevole dal quarto al quinto anno, con performan-ce (12,2 t/ha in Sweet Aryana® e 14,1 in Sweet Lorenz®) quasi paragonabili a quelle raggiunte su Gi6 con forma a pa-rete.

Caratteristiche dei frutti

I risultati della calibratura (media 2011-12) sembrano, per ora, mostrare un leggero effetto negativo del Gi6, la cui influenza è risultata essere molto si-mile nelle due varietà oggetto di studio: in Sweet Aryana®, infatti, tale soggetto ha collocato circa il 50 % di ciliegie nelle

5Fig 1 - Produzioni unitarie e rese ettariali di Sweet Aryana® e Sweet Lorenz® nelle combinazioni portinnesto/forma d’allevamento al IV° e V° anno dall’innesto.

5Fig. 2 - Ripartizione percentuali delle ciliegie in classi di calibro nelle diverse combinazioni della prova (medie IV° e V° anno dall’innesto).

10.2

6.2 6.6

11.4

6.8 7.8

4.4

14.2

18.4

12.2

21.2

13.3 12.2

15.2 14.1

16.6

0

5

10

15

20

25

Colt Vaso

multiasseVaso

multiasseVaso

multiasseVaso

multiasse

Gi6 Palmetta

stretta

Colt Gi6 Palmetta

stretta

Colt Gi6 Palmetta

stretta

Colt Gi6 Palmetta

stretta

Sweet Aryana® Sweet Lorenz® Sweet Aryana® Sweet Lorenz®

IV° anno da innesto V° anno da innesto Kg/albero T/ha

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Colt Vaso mulitasse

Gi6 Palmetta stretta

Colt Vaso mulitasse

Gi6 Palmetta stretta

Ø > 32 mm

Ø 30-32 mm

Ø 28-30 mm

Ø 26-28 mm

Ø 24-26 mm

Ø < 24 mm

Sweet Aryana® Sweet Lorenz®

5Figg. 3-4 - Sweet Aryana® allevata a palmetta (sin.) e a vaso multiasse (ds.).

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efficiency, these rootstocks can often have a nega-tive impact on fruit quality, an effect that becomes evident even in initial cropping years. Yet it’s also a fact that tree training and pruning practices can be used to control fruit load while adapting growth habit and cropping so as to combine high yield and high fruit quality. We thus tested the new cultivars Sweet Aryana and Sweet Lorenz, planted in 2008, grafted to the dwarfing stock Gisela 6 and the vigo-rous Colt and trained to narrow hedge and multi-leader vase at planting densities of 1,250 and 667 trees/ha in plots at Vignola, Modena Province. The trial data, which have been recorded up to 2012, include total yearly cropping per plant and per hec-tare, fruit size and weight, flesh firmness, sugar and acid content, and colour. Preliminary results show that Gisela 6 has positively affected early bearing and yield levels up to year 4, whereas by year 5 yield levels with Colt and the multi-leader system have reached those of Gisela 6. Fruit quality has be-en high in both combinations, indicating that speci-fically targeted management practices can obviate the limitations of a given stock.

BiBliogRafia

Lugli S., Correale R., Gaiani A., Grandi Mi., Muzzi E., Quartieri M., Sansavini S. 2005. Nuovi por-tinnesti di ciliegio validi per impianti intensivi. Rivista di Frutticoltura, 3:41-47.

Grandi Mi., Lugli S., Correale R., Quartieri M. 2010. Influenza dei portinnesti su produttività e qualità dei frutti di nuove varietà. Rivista di Frutticoltura, 5: 38-47.

Quartieri M., Lugli S., Grandi Mi., Correale R., Gaddoni M., Muzzi E., Sansavini S. 2008. Por-tinnesti nanizzanti per impianti ad alta densità con le cv Lapins e Regina. Rivista di Frutticol-tura, 3:34-42.

Lugli, S., Musacchi, S. 2009. L’alta densità nel cilie-gio assicura produzioni e qualità. L’informato-re Agrario, 46:34-38.

Bassi G. 2010. Le nuove varietà: un grande passo in avanti verso la qualità. Rivista di Frutticoltura, 5:14-21.

Fideghelli C, Della Strada G. 2011. Le varietà costi-tuite nel mondo dal 1980 ad oggi. Convegno Nazionale del Ciliegio, Vignola (Mo), 8-10 giu-gno 2011. Atti in stampa.

Palasciano M., Godini A., Bassi G., Giongo L., Li-verani A., Sirri S., Pennone F. Tre nuove varietà di ciliegio per gli impianti 2012. L’Informatore Agrario, 22:50-54.

Sansavini, S., Lugli, S., Sorrenti, G. 2013. Nuovi portinnesti nanizzanti per la coltivazione in-tensiva. Rivista di Frutticoltura, 4:20-35.

RiNgRaZiaMENTi

Gli autori ringraziano l’Az. Agr. Amidei Maria Rosa di Vignola (MO) e la Coop. Agrintesa di Fa-enza (RA), sede di Castelfranco Emilia (MO) per la collaborazione tecnica prestata. ■

presente sperimentazione associato ad una forma di allevamento a parete stret-ta, ha confermato il suo positivo effetto nella precoce entrata in produzione del-le due cultivar: le prime raccolte, anche se nell’ordine di pochi kg/pianta, sono state effettuate già al terzo anno dall’in-nesto (dato non riportato), consentendo quindi all’impianto raggiungere alte per-formance produttive già al quinto anno dall’innesto.

I risultati agronomici più interessanti si sono però ottenuti nella combinazione con il portinnesto Colt: la scelta di adot-tare la forma di allevamento a “vasetto multiasse” associata ad una tecnica di potatura “lunga” (senza cioè il raccor-ciamento delle branche) ha favorito una più precoce entrata in produzione (già al quarto anno dall’innesto) rispetto a quanto ottenuto con le forme tradiziona-li (Lugli et al., 2005; Grandi et al., 2010), rendendo quindi fattibile la possibilità di ottenere livelli produttivi uguali o supe-riori a quelli attesi su Gi6 già a partire dal 6°-7° anno dall’innesto. Ciò a conferma che, quando la varietà è molto fertile, la scelta del soggetto dovrebbe ricadere su portinnesti a vigoria medio-elevata o in-termedia con modelli di impianto a den-sità medie (600 piante/ha) o medio-alte (800-1200 piante/ha).

Inoltre, i parametri rilevati per le ca-ratteristiche dei frutti denotano un’ottima qualità generale delle ciliegie in tutte le combinazioni della prova, a testimonian-za che una gestione mirata della tecnica colturale può ovviare ad alcuni limiti le-gati al singolo soggetto impiegato.

SuMMaRy

The current trend towards high-density plan-tings in the sweet cherry industry necessarily im-plies the use of dwarfing or semi-dwarfing stocks. While many exert a positive effect on growth ha-bit and cropping performance by reducing vigour and inducing early bearing, high yield and yield

ciliegie di entrambe le varietà, livelli di acidi organici molti simili fa loro (9,0 g/l di acido malico in Sweet Aryana® e 8,8 g/l in Sweet Lorenz®) così come quelli indotti dai due soggetti (8,9 g/l in Colt e 9,0 in Gi6).

Anche il colore dell’epicarpo è risul-tato influenzato dal soggetto impiegato: Gi6 ha infatti indotto, in entrambe le cultivar, una colorazione più scura della buccia (indice Chroma 11,5), associata anche ad una minor brillantezza dell’e-pidermide (valore L pari a 27,8) rispetto a quanto fatto registrare dal Colt (Chroma e L rispettivamente 13,2 e 30,1).

Conclusioni

Sulla base dei primi risultati della pre-sente sperimentazione emergono posi-tive indicazione circa il comportamen-to delle nuove varietà Sweet Aryana® e Sweet Lorenz® in combinazione con portinnesti a differente grado di vigoria e con diverse forme di allevamento. In-nanzitutto, il portinnesto Gisela® 6, nella

TaB. 1 - CaRaTTERiSTiChE dEi fRuTTi di SwEET aRyaNa® E SwEET loRENZ® alla RaCColTa (MEdiE iV E V aNNo dall’iNNESTo)

Cultivar Pi Forma allevamento

Peso g

Durofel 25

Durezza Kg °Brix Acidità*

g/lColore

L Chroma

Sweet Aryana®

Colt Vaso mulitasse 11,7 64 A 0,52 18,3 9,0 30,1 13,4

Gi6 Palmetta stretta 11,4 59 B 0,50 20,7 9,1 27,4 11,0

Sweet Lorenz®

Colt Vaso mulitasse 11,8 64 A 0,57 19,0 8,8 30,1 13,1

Gi6 Palmetta stretta 11,1 63 A 0,56 20,7 8,9 28,1 12,0

Sweet Aryana® 11,6 a 62 0,51 A 19,5 a 9,0 28,7 a 12,2 aSweet Lorenz® 11,4 a 64 0,57 B 19,8 a 8,8 29,1 a 12,5 aColt 11,8 A 64 0,55 a 18,7 B 8,9 30,1 A 13,2 AGisela 6 11,3 B 61 0,53 a 20,7 A 9,0 27,8 B 11,5 B* Parametro misurato sull’intero campione parcellare quindi non confrontabile statisticamenteA lettere diverse corrispondono differenze statisticamente significative (P=0,05%)

5Figg. 5-6 - Sweet Lorenz® allevata a palmetta (sopra) e a vaso multiasse (sotto).

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