rischio sismico e idrogeologico in italia - la realtà
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Considerazioni generali sul patrimonio edilizio esistente, e i rischi di natura geologicaTRANSCRIPT
RISCHIO SISMICO e
IDROGEOLOGICO
Considerazioni generali
sul patrimonio edilizio esistente
Ing. Enrico Salvato – SPC ingegneria Padova
febbraio 2014
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feb 2014
Rischio Sismico Idrogeologico Considerazioni Generali
Il patrimonio edilizio italiano: le norme vigenti e la situazione reale
GENERALITÀ
Nel precedente intervento s i è sommariamente elencata lagenesi della normativa tecnica evoluta sul terr i tor ioital iano. Abbiamo sottol ineato i momenti s ignif icativicost i tuit i dal successivo estendersi del la zonizzazionesismica terr i tor iale e la conseguente diffusione del l ’ obbligodi considerare forze orizzontali nel calcolo del le opere.
Subito possiamo concludere come la sola osservazionedella successione di norme create ed emanate perregolare la progettazione e la real izzazione del la maggiorparte del patrimonio edi l iz io i tal iano, pone i l nostro paeseai primi posti in senso assoluto per quanto r iguarda laconoscenza della scienza delle costruzioni .
La lettura del lunghiss imo elenco -si coprono quasi 400anni di stor ia- porta, giustamente, a considerare la nostra“tradizione del costrui re” quanto di più attuale ed evoluto sipossa avere.
In part icolare, i l termine “sismica” è applicato sul nostroterr itor io, sebbene inizialmente in una sua parte l imitata,poi, via via, sempre più estesamente, da quasi 400 anni .
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Fonte: Protezione Civi le Nazionale
Scorrendo i l lungo elenco del le norme e dei regolamentiemanati nel tempo, sono evidenti t ra l ’alt ro, due aspett iche possono essere r i tenuti promotori della situazioneattuale (argomento di un prossimo art icolo):
• Vi è stato, più volte, i l trasferimento tra “enti”diversi , del le competenze in materia decis ionale suzonizzazione e applicazione del le norme. Dal lo Statoal le Regioni. Dal le Regioni all ’Agenzia ProtezioneCivi le; sino al Dipart imento di Protezione Civi le;
• La fenomenologia tutta ital iana di proroghe, r invi i ,cancel lazioni e sosti tuzioni del le regolamentazionitecniche;
Oggi, tutto i l territorio nazionale è graduato eclassif icato in relazione al la sua pericolosità sismica.
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Mappa zone sismiche | Protezione Civi le Nazionale
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In part icolare, dal luglio 2009 , su tutto i l terr i tor ionazionale vige l ’obbligo della progettazione strutturaledel le opere in considerazione del grado di pericolositàsismica del sito dell ’ intervento; concetto fondamentaleper tutto ciò che riguarda sia gli edif ici di nuovacostruzione sia, con le dovute specif iche e modalità, gl iedif ici esistenti.
NUMERI
Ci s i può chiedere ora quale sia la s i tuazione generaledel le costruzioni del “bel paese”. Come si possafotografare lo stato di fatto del terr i tor io, e quali siano leevidenze se pur in scala nazionale.
In questo può dare ut i le supporto i l recente rapportoAnce-Cresme sul lo stato del territorio 2012 .
Leggendo i l rapporto s i t rova evidenza del fatto che oltre10 milioni di abitazioni e 5,4 milioni di edif ici (86%residenziali) siano esposti ad “elevato rischio sismico” .
Non deve stupire inolt re, specialmente un tecnico delsettore, che i l rapporto evidenzi la sostanziale vetustà delpatrimonio edil izio ; in part icolare, in estrema sintesi:
• I l 60% degli edif ici residenzial i è stato costruitoprima del 1971 ;
• 24.000 edifici scolastici , 1800 ospedali , 95.000capannoni sono si tuati in zona ad elevato rischiosismico;
Più precisamente, proprio gli edif ici scolastici e gliospedali cost i tuiscono un punto sostanziale: costi tuisconot ipologie edil izie di importanza “strategica” sia peraspett i funzionali sia per aspett i sociali . Proprio questet ipologie sono interessate dal la marcata caratter izzazionedi cui si è accennato nel le r ighe precedenti: un edificio
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scolastico su dieci è stato realizzato prima del 1919 ,olt re i l 60% prima del 1971.
24.000 scuole sono situate in aree ad elevato rischiosismico e circa i l 10% in aree a forte rischioidrogeologico .
Per gl i ospedali , r isultano 1.822 edif ici in zona ad altor ischio sismico, e 547 in aree a forte r ischio idrogeologico.
Ancora, volendo entrare nel l ’aspetto dei costi , i danniprovocati da terremoti, f rane e al luvioni dal 1944 al 2012hanno raggiunto i 242,5 miliardi di euro (3,5 mil iardil ’anno circa); i l 75% di tal i cost i sono dovuti ad eventisismici , i l restante 25% per dissesto idrogeologico .
Solo dal 2010 ad oggi si st imano cost i per più di 20mil iardi.
Mettere “in sicurezza” i l terr itor io sono st imati necessari1,2 miliardi l’anno per 20 anni ; a fronte di ciò, dal 1991 al2011 r isultano finanziat i interventi per circa 10 mil iardi dieuro.
CONCLUSIONI
Scegliendo di t ralasciare quals ivoglia considerazione suquanto sopra r iportato, è olt remodo semplice trarreconclusioni programmatiche auspicabil i ovvero non piùprocrast inabi l i e universalmente condivise nel settore :urgenza di interventi di manutenzione del patrimonioedilizio esistente e di prevenzione del dissestoidrogeologico .
Un masterplan nazionale in cui le uniche regole siano: i lconsumo del suolo ridotto a zero , la s icurezza sismica, lapassivazione degli edif ici , migl ioramento del ciclo deir i f iut i , mobil i tà alternativa, i l r isparmio idrico, i l r ispetto deivincoli monumental i .
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Con priorità assoluta per la sicurezza .
Dissesto idrogeologico Calabria, Cerzeto (CS) | ProtezioneCivi le Nazionale
Teniamo ben presente che i l sisma non si prevede conprecisione temporale ma solo con carattereprobabil ist ico; a fronte di ciò, conoscendone la probabileintensità , con certezza si può costruire i l nuovo eintervenire sull ’esistente per non subire danni(specialmente in termini di vi te umane) in caso diaccadimento.
Ing. Enrico Salvato
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