riservata & dintorni: quali saranno le · ma allora per vivere (anche bene) ci si contentava di...

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01 n° 07, ottobre 2009 ZOOM RISERVATA PERSONALE «Se potessi avere 4.000 euro al mese» CONSIGLI e STRATEGIE per INVESTITORI combATTIVI Fondato e diretto da Salvatore Gaziano RIVISTA IN ABBONAMENTO E’ L’ORO NERO A FAR GIRARE IL PIANETA. MA SECONDO AL- CUNI IL PICCO DELLA PRODUZIONE È STATO RAGGIUNTO ED È FINITA L’ERA DEL PETROLIO A BUON MERCATO. CHI NE PREN- DERÀ IL POSTO? E COME (E DOVE) INVESTIRE IN QUESTO SETTORE? CONVERSAZIONE A TUTTO CAMPO CON EMA- NUELE OGGIONI, GESTORE AZIONARIO EUROPA DI SAINT GEORGE CAPITAL MANAGEMENT, SOCIETÀ SVIZZERA DI GE- STIONE DEL RISPARMIO DEL GRUPPO FONDIARIA SAI. PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTURO «Se potessi avere 1000 lire al mese, senza esa- gerare, sarai certo di trovare tutta la felicità…». Era la fine degli anni ’30 quando questo moti- vetto (che diede anche il titolo a un film) con- quistava il Belpaese rappresentando le aspi- razioni di molti italiani desiderosi di vivere nel- l’agiatezza. Senza pensieri. Allora lo stipendio di un medico condotto era di 100 lire al mese mentre quello di un maestro di circa 50 lire. A quei tempi un chilo di pane costava 1,60 lire, 2 lire il chilo di riso, 50 centesimi le patate (sempre al chilo) mentre per un cappotto da donna occorrevano ben 475 lire. Già guada- gnare 250 lire al mese significava quindi sta- re molto bene e si veniva considerati un otti- mo partito: 1000 lire al mese significano la ric- chezza, il lusso. Ma allora per vivere (anche bene) ci si contentava di poco. La maggior par- te dello stipendio mensile veniva utilizzato per acquisti di beni alimentari: oggi questi incido- no sul consumo delle famiglie italiane per me- no del 20% delle uscite. Se volessimo sapere il valore attuale delle “mille lire al mese”, te- nendo conto dell’inflazione, andremmo incon- tro a una delusione: circa 800 euro attuali. Il compenso medio di una badante che lavora a tempo pieno. Segno che le spese degli italia- ni negli ultimi 70 anni si sono moltiplicate e col benessere tutto diventa di prima necessi- tà (dalla benzina al telefonino, dall’ipod alle vacanze) ma anche forse che i conteggi ela- borati dall’Istat sul costo della vita non sono la Bibbia. Quelli della Sisal devono aver pen- sato a lungo su quale cifra potesse rappresen- tare nell’Italia di oggi la vincita “perfetta”, la rendita mensile agognata dagli italiani. Qual- cosa che non rappresentasse un importo né troppo elevato, né troppo basso. segue in ultima pagina ›› E ra il 27 agosto 1859 quando il primo pozzo di petrolio com- merciale negli Stati Uniti iniziava la produzione. Partiva così la cor- sa all’oro nero ma anche la civi- lizzazione moderna. Fino ad allo- ra il petrolio era certo conosciuto e utilizzato ma in modo tutto som- mato rudimentale e non in gran- de scala. Con la nascita del mer- cato dell’illuminazione occorreva trovare un combustibile abbon- dante e a buon mercato. Fino a metà dell’800 ci si illuminava con candele (cera d’api) o olio di ba- lena. Fu così che un gruppo di in- vestitori si affidò al colonnello Ed- win Drake, devoto della chiesa epi- scopale, anche per sperimentare un marchingegno a vapore di sua invenzione capace di bucare in profondità il terreno. Erano in molti a deridere Edwin Drake e la sua macchina, ma il 27 agosto 1859 dalla buca che stava scavando, a soli 21 metri sotto terra (e lui si aspettava di dover andare fino a 50-60 metri) la dura roccia cedet- te il posto a un liquido nerastro e puzzolente che iniziava a zampil- lare. E’ il primo giacimento di Ti- tusville in Pennsylvania che inau- gura l’era del petrolio. E della mo- dernità intesa come civiltà delle macchine. L’abbondanza di idro- carburi a basso costo ha contri- buito in maniera determinante al- lo sviluppo della modernità e al- la crescita della ricchezza. ›› (E LE AZIONI)

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Page 1: RISERVATA & DINTORNI: QUALI SARANNO LE · Ma allora per vivere (anche bene) ci si contentava di poco. La maggior par-te dello stipendio mensile veniva utilizzato per acquisti di beni

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n° 07, ottobre 2009

ZOOMRISERVATA PERSONALE«Se potessi avere 4.000 euro al mese»

CONSIGLI e STRATEGIE per INVESTITORI combATTIVI

Fondato e diretto da Salvatore Gaziano

RIVISTA INABBONAMENTO

E’ L’ORO NERO A FAR GIRARE IL PIANETA. MA SECONDO AL-CUNI IL PICCO DELLA PRODUZIONE È STATO RAGGIUNTO EDÈ FINITA L’ERA DEL PETROLIO A BUON MERCATO. CHI NE PREN-DERÀ IL POSTO? E COME (E DOVE) INVESTIRE IN QUESTOSETTORE? CONVERSAZIONE A TUTTO CAMPO CON EMA-NUELE OGGIONI, GESTORE AZIONARIO EUROPA DI SAINTGEORGE CAPITAL MANAGEMENT, SOCIETÀ SVIZZERA DI GE-STIONE DEL RISPARMIO DEL GRUPPO FONDIARIA SAI.

PETROLIO & DINTORNI:QUALI SARANNO LE

ENERGIE DEL FUTURO«Se potessi avere 1000 lire al mese, senza esa-gerare, sarai certo di trovare tutta la felicità…».Era la fine degli anni ’30 quando questo moti-vetto (che diede anche il titolo a un film) con-quistava il Belpaese rappresentando le aspi-razioni di molti italiani desiderosi di vivere nel-l’agiatezza. Senza pensieri. Allora lo stipendiodi un medico condotto era di 100 lire al mesementre quello di un maestro di circa 50 lire. Aquei tempi un chilo di pane costava 1,60 lire,2 lire il chilo di riso, 50 centesimi le patate(sempre al chilo) mentre per un cappotto dadonna occorrevano ben 475 lire. Già guada-gnare 250 lire al mese significava quindi sta-re molto bene e si veniva considerati un otti-mo partito: 1000 lire al mese significano la ric-chezza, il lusso. Ma allora per vivere (anchebene) ci si contentava di poco. La maggior par-te dello stipendio mensile veniva utilizzato peracquisti di beni alimentari: oggi questi incido-no sul consumo delle famiglie italiane per me-no del 20% delle uscite. Se volessimo sapereil valore attuale delle “mille lire al mese”, te-nendo conto dell’inflazione, andremmo incon-tro a una delusione: circa 800 euro attuali. Ilcompenso medio di una badante che lavora atempo pieno. Segno che le spese degli italia-ni negli ultimi 70 anni si sono moltiplicate ecol benessere tutto diventa di prima necessi-tà (dalla benzina al telefonino, dall’ipod allevacanze) ma anche forse che i conteggi ela-borati dall’Istat sul costo della vita non sonola Bibbia. Quelli della Sisal devono aver pen-sato a lungo su quale cifra potesse rappresen-tare nell’Italia di oggi la vincita “perfetta”, larendita mensile agognata dagli italiani. Qual-cosa che non rappresentasse un importo nétroppo elevato, né troppo basso.

segue in ultima pagina ››

Era il 27 agosto 1859 quando ilprimo pozzo di petrolio com-

merciale negli Stati Uniti iniziavala produzione. Partiva così la cor-sa all’oro nero ma anche la civi-lizzazione moderna. Fino ad allo-ra il petrolio era certo conosciutoe utilizzato ma in modo tutto som-mato rudimentale e non in gran-de scala. Con la nascita del mer-cato dell’illuminazione occorrevatrovare un combustibile abbon-dante e a buon mercato. Fino ametà dell’800 ci si illuminava concandele (cera d’api) o olio di ba-lena. Fu così che un gruppo di in-vestitori si affidò al colonnello Ed-win Drake, devoto della chiesa epi-scopale, anche per sperimentareun marchingegno a vapore di suainvenzione capace di bucare inprofondità il terreno. Erano inmolti a deridere Edwin Drake e lasua macchina, ma il 27 agosto 1859dalla buca che stava scavando, asoli 21 metri sotto terra (e lui si

aspettava di dover andare fino a50-60 metri) la dura roccia cedet-te il posto a un liquido nerastro epuzzolente che iniziava a zampil-lare. E’ il primo giacimento di Ti-tusville in Pennsylvania che inau-gura l’era del petrolio. E della mo-dernità intesa come civiltà dellemacchine. L’abbondanza di idro-carburi a basso costo ha contri-buito in maniera determinante al-lo sviluppo della modernità e al-la crescita della ricchezza. ››

(E LE AZIONI)

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Ma questo “Bengodi” è illimitato? Op-pure l’era del petrolio a basso costo è aglisgoccioli come sostengono alcuni ed è ini-ziata già la fase di esaurimento progressi-vo delle scorte petrolifere, ovvero abbiamogià raggiunto il picco del petrolio? Qual èlo stato dell’arte del settore? Quali saran-no le energie alternative che potranno sop-piantare gli idrocarburi? Conversiamo di tutti questi argomenti conEmanuele Oggioni, 36 anni, gestore azio-nario Europa di Saint George Capital Ma-nagement, società svizzera di gestione delrisparmio del gruppo Fondiaria SAI, e pre-cedentemente gestore azionario Italia inBanca Albertini Syz e analista finanziariopresso Eptasim e Bluinvest. Un attento co-noscitore del mondo delle azioni italianeche negli ultimi anni si è dedicato allo stu-dio delle azioni europee e anche al segmen-to delle energie rinnovabili. L’argomentoci interessa certo come consumatori maanche come investitori: è un affare acqui-stare azioni della “green economy”?Investire su vento, sole e biomasse è un af-fare per i risparmiatori o lo è soprattuttoper gli intermediari? Sempre pronti a ven-dere un sogno di facile ricchezza per il po-polo dei risparmiatori, confezionando pro-dotti finanziari ad hoc? Quali sono i rischiche si corrono? Quali tecnologie preferi-re e come valutare le aziende del settore? Da alcuni anni l’attenzione verso le cosid-dette energie alternative e rinnovabili è di-ventato fortissimo. Merito di una maggio-re coscienza ecologica ma anche di unamaggiore consapevolezza che la pacchiadel petrolio a prezzi bassi sta finendo vi-sto che questa materia prima non è infi-nita insieme a considerazioni geo-politi-che. Basti pensare che l’Arabia Sauditadetiene circa il 25% delle riserve di petro-lio conosciute di tutto il mondo e nell’areadel Golfo Persico si stimano in circa il 65%le riserve petrolifere dell’intero pianetacon una produzione che copre il 30% deltotale mondiale ed è quindi l’unica areain grado di soddisfare le richieste energe-tiche future.

PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

››

Ma l’era del petrolio sta veramente fi-nendo e siamo agli “sgoccioli” co-

me sostengono i seguaci della “teoria delpicco”? E’ stato un geologo della compa-gnia petrolifera Shell, Marion King Hub-bert, a formularla negli anni ’50. L’ideaalla base della “teoria del picco del petro-lio” è che questa risorsa, non essendo in-finita, prima o arriverà al declino seguen-do una rappresentazione grafica simile auna curva a campana. Da quel momen-to in poi, avendo raggiunto il picco di pro-duzione, inizierà non solo la discesa pro-duttiva ma anche una sempre più dram-matica tensione dei prezzi.Hubbert a me-tà degli anni ’50, in base a questa teoria,ipotizzò che il picco della produzione pe-trolifera americana sarebbe stato raggiun-to alla fine degli anni ’60.Sebbene fu scar-samente preso in considerazione dai suoicolleghi del settore,Hubbert centrò la pre-

visione visto che dagli anni’ 70 in poi ne-gli Stati Uniti la produzione di petrolio hainiziato a calare.Secondo i seguaci di que-sta teoria il top della produzione mondia-le di petrolio è stato raggiunto in questianni (o ci siamo vicini) ed è iniziata giàl’inevitabile fase discendente. Il rialzo deiprezzi, talvolta drammatico, a cui abbia-mo iniziato ad assistere (come il top di150 dollari al barile raggiunto lo scorsoanno) è solo un prodromo di quello cheaccadrà.Aggravato anche da una doman-da di energia che si è moltiplicata con l’ir-rompere sul palcoscenico mondiale di al-cune economie estremamente voraci dipetrolio e fonti assimilate come la Cina el’India. Basti pensare che fra il 2000 e il2007 la domanda giornaliera di petrolioè cresciuta di 9,4 milioni di barili. E qua-si l’85% di questo incremento è venutodai Paesi Emergenti. ››

Emanuele Oggioni, 36 anni, gestore azionario Europa di Saint George Capital Management.

«Le previsioni nei prossimi anni sonosempre a favore del petrolio e del gasnaturale. L’utilizzo delle rinnovabili avràun peso discreto non prima del 2020»

1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030 2040 2050

SIAMO AL PICCO DEL PETROLIO?L’andamento passato e previsto della produzione petrolifera fino al 2050.

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5

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GRAFICO 1

USAEUROPA

RUSSIA

ALTRI

PAESI DELL’EST

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In pratica, secondo i più pessimisti, ancora pochi de-cenni e il mondo entrerà in “riserva” se non pro-

prio in un “collasso energetico”. Difficile farsi un’opi-nione super partes sull’argomento poiché è bene ri-cordare che già altre volte negli ultimi decenni si eragià gridato alla catastrofe energetica. Nel 1910 il Ser-vizio Geologico degli Stati Uniti affermò che i pozzisi sarebbero esauriti nel giro di un ventennio. Un al-larmante articolo comparso nel 1951 sul «New YorkTimes» annunciava che, in base alla stima di allora, leriserve petrolifere conosciute avrebbero permesso diprodurre idrocarburi ancora per poco. Già alla finedegli anni ’60 secondo questo studio si sarebbe rima-sti all’asciutto. Ma lo studio del passato che ha mag-giormente destato scalpore e controversie fu quelloelaborato negli anni ’70 dal Massachussets Instituteof Technology e fatto proprio da un centinaio di scien-ziati e Premi Nobel associati al Club di Roma e cheriguardava proprio i limiti dello sviluppo. Si predice-va già allora che la crescita economica non potessecontinuare indefinitamente a causa della limitata di-sponibilità di risorse naturali, specialmente petrolio,e della limitata capacità di assorbimento degli inqui-nanti da parte del pianeta. Le polemiche su quellostudio durano ancora oggi visto che sulla data di “sca-denza” delle fonti fossili non c’è mai comunione diveduta fra gli scienziati e la lotta fra gli ottimisti e ipessimisti è senza esclusione di colpi. Ciascuno dicela propria. Anche perché qualsiasi previsione si basasul rapporto tra la quantità di riserve economicamen-te producibili nel mondo e la quantità di idrocarburi

prodotti all’anno. Il cosiddetto fattore«R/P».Mentre la quantità di petrolio egas consumati in un anno è un datocerto, comprendere quali sono le ri-serve è sempre un dato approssima-tivo. E forzato.“Attualmente le rivistescientifiche dicono che ci sarà petro-lio per altri 40 anni – osserva Riccar-do Varvelli, professore al Politecnicodi Torino con un passato all’Eni comeresponsabile delle ricerche offshore eautore del libro “Le energie del futu-ro” (Etas Edizioni) - Intorno al 2050

mezzo mondo dovrà fermarsi a me-no che non si trovino delle alternati-ve importanti. In realtà è dal 1960 chesi profetizza questo termine dei 40 an-ni, gridando sempre troppo prematu-ramente alla fine”. Buona parte dellamotivazione di questo arcano sta nelfatto che le riserve petrolifere (R) sidividono in tre categorie: quelle pos-sibili, quelle probabili e quelle accer-tate. E nel calcolo del rapporto Riser-ve/Produzione si tiene conto solo diquelle accertate.

PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

ANDAMENTO DEL PREZZO DEL PETROLIO AL BARILE

140.00

130.00

120.00

110.00

100.00

90.00

80.00

70.00

60.00

50.00

40.00

30.00

20.00

GRAFICO 2

31/08/2009 C=69.96 +51 O=70.90 H=75.00 L=65.70

INCREMENTO DELLA DOMANDA DI ENERGIA DA QUI AL 2030(previsioni per aree geografiche e fonti)

GRAFICO 3

AFRICA

AMERICA LATINA

E. EUROPA/EURASIA

RESTO DELL’ASIA

MIDDLE EAST

OECD

INDIA

CINA

-500 0 500 1000 1500 2000

CARBONE

PETROLIO

GAS NATURALE

NUCLEARE

IDROELETTRICO

ALTRO

Ma se si dovesse tener conto del-le possibili e delle probabili, il

valore delle riserve aumenterebbe del60% circa. Inoltre le riserve recupe-rabili sono quelle considerate estrai-bili con le tecnologie note al momen-to secondo gli ultimi prezzi di mer-cato. Ma se il prezzo del petrolio au-menta significativamente giacimentiprima non sfruttati per ragioni eco-nomiche poiché magari era eccessi-vo il costo di estrazione possono di-ventare competitivi. Come è accadu-to per le sabbie bituminose in Cana-da: quando il prezzo del petrolio ››

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I l passaggio dagli idrocarburi alle energie cosiddette alternative o rinnova-bili (vento, sole, biomasse) non sarà quindi un passaggio facile e immedia-

to. “Le energie rinnovabili sono affascinanti e probabilmente contribuiran-no in modo crescente al nostro fabbisogno energetico. Ma non sono, e nonlo saranno nemmeno domani, la soluzione. Le uniche fonti di energia affi-dabili, sicure ed economiche restano petrolio e gas naturale”. Sono parole diEmmanuel Kerrand, Direttore del Technology della General Electric in Fran-cia, Centre a Belfort, quartier generale europeo della società e sito produtti-vo internazionale di eccellenza per le turbine a gas di medie dimensioni. Pic-co o non picco rinunciare alle fonti fossili non è facile e la loro resa ener-

(di facile raffinazione) e “dolce” (non trop-po carico di zolfo” sarà sempre più diffi-cile da trovare come dimostra Tiber, il ma-xi-giacimento scoperto dalla British Pe-troleum nel Golfo del Messico un mesefa. Una scoperta apparentemente clamo-rosa visto che è un giacimento classifica-to come gigante, forte di almeno mezzomiliardo di barili di greggio recuperabili.Andare a prendere tutto questo petrolionon sarà però una passeggiata visto chesi trova in mezzo all’oceano, a 400 chilo-metri a sud-est di Houston (Usa) in ac-que fra le più profonde mai scoperte dal-l’industria petrolifera e del gas: circa 10,6chilometri di profondità. Non certo unbuco nell’acqua. Qualche chilometro sot-t’acqua e poi altri chilometri sotto il fon-do ovvero la crosta terrestre.Il picco globale potrebbe, secondo l’Aie

(l’agenzia internazionale dell’energia), es-sere rimandato a dopo il 2030 solo se sicomincerà a produrre petrolio da risorseil cui sviluppo richiederebbe ingenti inve-stimenti: la stima è di ventiseimila miliar-di di dollari. “Dall’inizio degli anni ‘80consumiamo più di quanto troviamo. Gliinvestimenti di cui si parla appaiono fuo-ri dalla portata di qualsiasi compagnia pe-trolifera pubblica o privata - osserva Lu-ca Pardi, vicepresidente di Aspo Italia (l’as-sociazione per lo studio del picco del pe-trolio, del gas e delle materie prime) e pri-mo ricercatore dell’Istituto per i processichimico-fisici del Cnr - La produzioneglobale oggi arriva a 83-85 milioni di ba-rili al giorno. Il livello è lo stesso dal 2004.I modelli secondo noi più attendibili in-dicano un possibile momento di picco peril 2010”.

ha iniziato a superare i 60/70 dollari èiniziato uno sfruttamento sempre mag-giore. Peraltro il valore delle riserve ten-de anche ad aumentare con l’innovazio-ne tecnologia che consente magari disfruttare maggiormente i giacimenti gra-zie magari a più innovativi criteri di estra-zione. Le nuove tecnologie stanno, infat-ti, consentendo di sfruttare in termini eco-nomicamente accettabili (ma con un prez-zo del petrolio di almeno $ 80) i greggiultrapesanti del Canada e del Venezuela,o gli oil shale, le rocce imbevute d’olio delnordamerica. E sui pozzi tradizionali, fi-nora utilizzati per non più del 20-25%, siriesce ad andare più in profondità.Tutto questo per dire che la matematicadel petrolio è un opinione, ai confini frascienza e fantascienza. Di nero intorno alpetrolio non c’è soltanto il colore. La tra-sparenza è sempre qualcosa di relativo.Anche riguardo le riserve. Nel 1985 il Ku-wait, pur senza aver fatto nuove esplora-zioni o scoperto nuovi giacimenti, ritoc-cò al rialzo la stima sulle proprie riserveda 64 a 90 miliardi di barili. Comprensi-bile quanto sia importante poter even-tualmente “taroccare” questo dato: se siè una società quotata in Borsa il propriovalore sicuramente aumenta tanto più so-no elevate le riserve. Se si è un Paese ouna compagnia nazionalizzata questo da-to, oltre a essere un segreto di Stato, puòessere variato per ragioni produttive ol-tre che economiche. Basti ricordare chele regole dell’Opec (l’organizzazione deiPaesi esportatori di petrolio) prevedonoche ciascun aderente venda sul mercatouna quantità di greggio proporzionale al-le proprie riserve…E non a caso dopo ilgiochetto fatto nel 1985 dal Kuwait altrenazioni hanno ritoccato unilateralmentele cifre riguardo le proprie disponibilitàdi oro nero. Da Abu Dhabi all’Iran, dalVenezuela all’Iraq, dall’Arabia Saudita al-la Russia. Capire quanto petrolio ci siasottoterra è quindi un mistero per quan-to alti prezzi del petrolio aiutano sicura-mente gli investimenti nel settore come siè già visto negli ultimi 2 anni. Ma eviden-temente il petrolio o i giacimenti di gasnaturali che si scoprono oggi sono sem-pre più di frontiera. Il petrolio “leggero”

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PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

ANDAMENTO DELLA PRODUZIONEPETROLIFERA MONDIALE

GRAFICO 4

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getica è tuttora ineguagliabile. Oggi il62% della produzione di energia provie-ne dal petrolio e dal gas naturale e secon-do alcuni studi per tutto questo secolo ilcontributo di queste risorse (con un sor-passo del gas naturale sul petrolio) reste-rà sopra il 50% gradualmente sostituitoda fonti alternative, alcune rinnovabili(energia eolica, solare...), altre no (nuclea-re, carbone…).Nonostante, infatti, i fortissimi investi-menti nel settore la quota di energia pro-dotta dalle “rinnovabili” è ancora limita-ta. Poco più del 10% (vedi TABELLA 5). Ilmondo va a petrolio (37% dei consumi),gas naturale (25%), carbone (23%) e colnucleare (5%). Le energie rinnovabili pe-sano ancora poco seppure i massicci in-vestimenti nel settore potrebbero accele-rarne la crescita.Le cifre del boom 2008 sono eloquenti:circa 120 miliardi di dollari investiti in rin-novabili (e connessa industria, esclusaidroelettrica dove le possibilità di cresci-ta sono molto basse). La potenza totaleinstallata di fonti rinnovabili su scala mon-diale ha raggiunto 280mila MW a fine2008 (+16%), come dire 3 volte la pro-duzione di energia dal nucleare attual-mente in funzione negli Stati Uniti. Latransizione energetica verso l’energia pu-lita è sicuramente partita, anche favoritadalle politiche di almeno 73 Paesi (erano66 a fine 2007) che puntano ad obiettivispecifici (l’Unione Europea punta ad ar-rivare nel 2020 al 20% da rinnovabili sultotale dei consumi di energia), per i pros-simi anni spinte dalle incertezze sulla fu-tura sicurezza energetica e dai rischi le-gati ai cambiamenti climatici. E tra que-sti Paesi un ruolo sempre più rilevante, alivello industriale e in fatto di realizzazio-

››

ne di impianti, lo stanno assumendo Ci-na e India; la prima ha addirittura rad-doppiato nel 2008 la potenza eolica in-stallata per il quinto anno consecutivo conuna potenza eolica entro i propri confinidi 12 GW. Fra le rinnovabili come quo-ta di energia prodotta è l’eolico (121 GWinstallati) il comparto che ha più che rad-doppiato la sua potenza operativa in soli3 anni ma è il solare fotovoltaico che nel-lo scorso anno è risultato il settore che haavuto la crescita più rapida con un incre-mento del 70% in un anno.Il solare termico ha aumentato in un an-no la sua potenza installata del 15% men-tre biodiesel ed etanolo sono cresciute en-trambe del 34%. Un grande risultato com-plessivo per le energie rinnovabili quindi,considerato che la potenza aggiuntiva for-nita nel 2008 è stata superiore a quella dafonti convenzionali sia nell’Unione Euro-pea che negli Stati Uniti.Ma sarebbe ancora prematuro gridare al-la fine del petrolio. Nei prossimi 50 anniil petrolio magari non sarà più la risorsan.1 fra le fonti energetiche disponibili ma

è difficile credere che sia effettivamenteagli sgoccioli. Prima che le fonti rinnova-bili dominino il mondo occorrerà aspet-tare il nuovo secolo e oltre e come è av-venuto nel passato dove diverse fonti ener-getiche si sono affiancate con una che haassunto un ruolo predominante. Fino al1955 è stato il carbone, poi il petrolio. Neiprossimi decenni sarà la volta del gas na-turale e poi forse (secondo gli studi piùdiffusi) fra mezzo secolo quello delle fon-ti rinnovabili salvo che qualche nuova tec-nologia o scoperta non modifichi il cor-so della storia. Diventare ricchi puntan-do sulle energie rinnovabili (come consi-glia in modo interessato… qualcuno) nonè quindi automatico come erroneamentesi ritiene e lo dimostra quello che è acca-duto nell’ultimo anno con crollo delle quo-tazioni di numerosi titoli legati alle fontialternative. Anche per effetto delle deci-sioni di alcuni Stati (in Germania ma an-che in Italia) di procedere a un taglio deisussidi e degli incentivi verso alcuni com-parti per le difficoltà dei bilanci pubblicidi sostenere questi oneri.

PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

PREVISIONE DEI CONSUMI ENERGETICI MONDIALI DELLE ENERGIE (%)

TABELLA 5

INDICATORI 2010 2020 2030 2040

Petrolio 37-38 35-36 32-34 29-31

Gas naturale 25-26 26-28 29-31 33-35

Carbone 23-24 22-23 20-21 18-20

Nucleare 5-6 5-6 6-7 6-7

SUBTOTALE DELLE ENERGIE

Non rinnovabili 92 circa 91 circa 89 circa 88 circa

Tutte le energie rinnovabili 7-8 8-10 10-12 11-13

(Ultima revisioneIEA) (12) (13) (14) (15)

TOTALE 100 100 100 100

Prima che le fonti rinnovabili dominino il mondo occorrerà aspettare il nuovo secolo e oltre e come è avvenuto nel passato dove diverse fonti energetiche si sono affiancate con un una che ha assunto un ruolo predominante

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Nei mercati economici e finanziari i rischisono sempre presenti in qualsiasi setto-

re e non esistono d’altraparte titoli o settori“sicuri” dove il guadagno è certo e si è im-muni dal ribasso dei corsi azionari. Senza sco-modare il 1929 basti ricordare il boom dei ti-toli dell’elettronica sul finire degli anni ’50quando imprese operanti nel settore o in qual-che modo ad esso correlate, cominciarono asalire a dismisura, fino a valere 80-100 voltegli utili annuali previsti sull’onda delle posi-tive prospettive future. Si moltiplicavano co-sì le aziende che aggiungevano il prefisso“tron” o “tronic” per allinearsi alla nuova ten-denza come avvenne poi alla fine degli anni’90 con le dot.com. Poi arrivò il brusco risve-glio con le quotazioni in caduta libera visto chenon tutte le aziende quotate potevano certo ri-spettare le incredibili stime di crescita raccon-tate. Qualcosa di simile secondo qualcuno aquanto sta avvenendo anche con le energie al-ternative con troppi manager “furbetti” che sisono messi questa volta a cavalcare il tema del-le energie pulite. Le energie rinnovabili saran-no sì un tema crescente nell’economia futura(come dimostra questa inchiesta) e sicuramen-te alcune aziende meglio di altre sapranno cre-scere e ampliare la propria quota di mercato edi redditività. Ma non tutti coloro che parteci-pano al boom del settore potranno sedersi sultavolo dei vincitori.

Salvatore Gaziano: La scoperta del pe-trolio ha da poche settimane festeg-giato i 150 anni.Un compleanno chesegna anche quello della rivoluzio-ne industriale. Ci sono fra i cosid-detti esperti coloro che dicono che ègià stato raggiunto il picco di pro-duzione ed è iniziata la fase discen-dente mentre altri pronosticano an-cora lunga vita al petrolio,nonostan-te tutto. E questa risorsa costituiràancora per i prossimi decenni il car-burante principale dell’economiamondiale.Le energie rinnovabili,perquanto in forte rimonta,rappresen-teranno secondo queste proiezioni(maggioritarie) ancora un partito di“minoranza”e non possono costitui-re a breve una vera alternativa al pe-trolio.Cosa ne pensi? Si parla tantoe sempre più di “green economy”masarà sempre il petrolio nei prossimidecenni a far girare il mondo? Co-me considerare l’investimento bor-sistico nelle società petrolifere e co-me valutarle correttamente? C’è ilrischio che si investa in mammuthsulla via dell’estinzione o ancora le“big oil” si possono considerare ti-toli interessanti per i cassettisti?

Emanuele Oggioni: I titoli del settoreenergetico sono ciclici, quindi non li de-finirei a priori da cassettista, sia parlan-do di oil company sia di titoli delle rin-novabili. Prima di parlare di titoli, però,parliamo di economia reale e di fontienergetiche. L’outlook ovvero le previ-sioni nei prossimi anni sono comunquesempre a favore del petrolio e del gas na-turale.Anche quest’anno sono state fat-te delle maxi scoperte, mentre l’utilizzodelle rinnovabili avrà un peso discretonon prima degli anni ‘20 di questo se-colo. I target al 2020, che sono difficilida rispettare,prevedono una percentua-le di elettricità prodotta da fonti rinno-vabili del 35% nell’Europa allargata (27Paesi) rispetto al 14,5% attuale e del 30%in Gran Bretagna (contro il 5% odier-no).Anche in USA il piano Obama pre-vede di alzare al 10% il modesto utiliz-zo (ora al 4%) di fonti rinnovabili per af-

francarsi da carbone e gas naturale.

Gaziano: Il forte rialzo del prezzo delpetrolio,che è arrivato lo scorso an-no a toccare i 150 dollari al barile,ha di certo ulteriormente alimenta-to le quotazioni del settore delle ener-gie rinnovabili anche dal punto divista borsistico.Risulta evidente cheprezzi più alti del petrolio fanno di-ventare sempre più competitive leenergie cosiddette alternative. Cosìla valutazione delle società quotatespecializzate in solare,eolico,etc han-no raggiunto multipli quasi stellarinonostante già scontassero attesemolto ottimistiche.Ma la caduta deimercati è stata poi violenta ancheper questo settore.Nel 2008 l’IndiceDaxgl Alternative Energy (vedi Gra-fico 7 pag. 7) ha perso quasi il 50%per quanto da inizio anno si è assi-stito a una risalita del 10%.Morale:per molti di coloro che in questi an-ni avevano puntato massicciamen-te sulle energie alternative le soddi-sfazioni sono state poche. Ma il fa-scino delle energie alternative restacomunque elevato per molti investi-tori nonostante i multipli che circo-lano (talvolta stratosferici).E nono-stante le minacce e i pericoli sem-pre in agguato. La vittoria in Ger-mania della Merkel e del centro-de-stra ha rilanciato l’opzione nuclea-re e ha provocato un’immediata rea-zione negativa verso i titoli delle ener-gie rinnovabili.Si parla sempre piùin tutto il mondo di tagli agli incen-tivi e sussidi che hanno certo aiuta-to questo settore. E addirittura nelfotovoltaico si parla di sovraccapa-cità produttiva,di moduli e pannel-li invenduti e accumulati nei magaz-zini e di vera e propria guerra deiprezzi negli ultimi mesi.E le banchenon sembrano più disposte a finan-ziare tutto come avveniva in passa-to. Fine di un’era? Dopo la bolla diinternet e quella immobiliare qualè il rischio che anche sull’energiaverde non si vendano soprattutto del-le illusioni?

PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

CONTRIBUTO DELLEENERGIE RINNOVABILI

AL BILANCIOENERGETICO USA

GRAFICO 6

RINNOVABILI

ALTRE RISORSE

7,4%

92,6%

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Oggioni: In termini borsistici i titoli legati alle diver-se fasi della catena del valore dei pannelli fotovoltai-ci sono un micro settore costituito quasi esclusiva-mente da medium-small caps ovvero società a pic-cola e media capitalizzazione borsisistica. È logicoquindi che si muovano con una volatilità elevata quan-do arrivano i flussi ingenti sull’azionario, gonfiandoo sgonfiando velocemente le quotazioni. Quando poiil petrolio sale, come nel 2008, si creano delle vere eproprie mode da bolla speculativa. Ora però, propriograzie allo scoppio della bolla, si può riguardare il set-tore ed essere molto selettivi. Questo perché la crisiimmobiliare e del credito ha causato in un anno ilpassaggio da una situazione di crescita sostenuta, incui la produzione di pannelli fotovoltaici non era ingrado di far fronte alla domanda, ad una in cui l’of-ferta è superiore alla domanda e gli impianti di pro-duzione lavorano a metà della capacità.

PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

ANDAMENTO DELLE AZIONI LEGATE ALLE ENERGIE RINNOVABILI

GRAFICO 7

5-10-06 1-01-08 1-01-09

225

210

195

180

165

150

135

120

105

90

75

LA CATENA DEL VALORE NEL SOLAREGRAFICO 8

SILICON WAFER CELLS MODULES INVERTERS DISTRIBUTION/ MARKETINSTALLATION

REC MAINSTREAM (US)

EVONIK SOLAR WORLD

WACKER WACKER/SCHOTT JV

SOLAR WORLD

KERSELF

Q-CELLS INTEMAT.

ALEO SOLAR

SOLON

PHOENIX SOLAR

SOLON

SMA

Q-CELLS

SUNWAYSSUNWAYS

(e il posizionamento delle varie società)

COMPETENCE IN DISTIBUTION AND PROJECT DEVELOPMENT

PROCESS INTENSITY

Come ben evidenziaquesta figuranell’industriadell’energia solareoccorre distinguerefondamentalmentefra aziende che sioccupano diproduzione (convarie competenzenella filiera) e altredi distribuzione.

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Gaziano: Negli ultimi mesi molteaziende americane ed europee nel set-tore delle rinnovabili hanno visto ca-lare le quotazioni,anche sensibilmen-te,poiché il mercato sospetta che nonsiano competitive con quelle cinesi.Che però non si sono avvantaggiatedel ribasso delle prime.Che succede?

Oggioni: Proprio per la sovra-offerta dipannelli e sistemi fotovoltaici stimata su-periore alla domanda di circa il 15-18%sia nel 2009 che nel 2010 e per la pres-sione sui prezzi di vendita. Rispetto al ter-zo trimestre 2008, nel secondo trimestre2009 si stima che il prezzo di vendita deipannelli fotovoltaici sia calato del 30-40%,anche se i produttori tedeschi mantengo-no un premium price di circa il 20% ri-spetto alla concorrenza estera. In realtà iproduttori cinesi stanno aumentando leproprie economie di scala e la qualità delprodotto.

Gaziano: Nella corsa all’oro del sel-vaggio West si racconta che a diven-

tare ricchi furono percentualmentepochissimi cercatori d’oro. Molti, nelsogno di diventare ricchi, condusseroun’esistenza di stenti.E ad arricchir-si furono soprattutto i venditori di ten-de,picconi,abbigliamento… Nella cor-sa alle energie rinnovabili si sta veri-ficando qualcosa di simile? Nella ca-tena del valore chi si prende i profit-ti più sicuri e costanti? I produttori,i distributori o gli installatori? Se sivuole investire nel settore dove è me-glio posizionarsi e quali sono le azien-de più interessanti?

Oggioni: Con il dimezzamento dei prez-zi di vendita dei moduli fotovoltaici (eu-ro 1,7 in Germania il prezzo medio) dalpicco di luglio 2008, le posizioni di forzalungo la catena del valore (vedere TABEL-

LA 9) si sono ribaltate a favore dei distri-butori/installatori che saranno anche i pri-mi beneficiari della ripresa della doman-da proprio legata anche al calo stesso deiprezzi. La sovraccapacità descritta primaè sul fronte della produzione ma non su

Gaziano: Ci sono delle tecnologie che potrebbero rappresentare delle sorpresenel settore delle energie alternative e che vale la pena tenere sott’occhio? Equali sono le società quotate che stanno lavorando maggiormente in questafrontiera? Il nucleare sta ritornando d’attualità e in Italia si riparla di co-struire nuove centrali ma già molte regioni stanno votando leggi che ne vie-tano l’insediamento: è un opzione.

Oggioni: La tecnologia promettente nel solare è il CSP (concentrated solar thermalpower) che dà il suo meglio in aree desertiche o semi desertiche e sfrutta specchi checoncentrano la luce solare generando temperature elevatissime (si veda foto di im-pianti di Abengoa). Queste temperature rimangono elevate per diverse ore dopo il tra-monto del sole, così da poter generare ulteriormente energia elettrica. Si tratta quin-di del sistema più efficiente e anche più economico al momento (costa circa il 20% inmeno delle tecnologie solari a pannelli). A parte i tanti piccoli produttori che ci

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PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

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quello della distribuzione, vendita, instal-lazione e assistenza che rimane un busi-ness locale al riparo dai concorrenti cine-si. In questo ambito bisogna privilegiarei distributori, come Aleo Solar (che nelfrattempo è stata oggetto di OPA e saràdelistata), Phoenix Solar in Germania eKerself in Italia. Queste società hanno ilcontrollo della distribuzione e sono piùvicine al cliente finale al quale rivendonoanche tecnologie diverse (es. siliciomono/poli cristallino, thin film al silicioamorfo o al telloruro di cadmio, ecc.). Diconseguenza tali società non sono a ri-schio di salto tecnologico in un’industriache è ancora in via di sviluppo tecnologi-co, a differenza, ad esempio, della tecno-logia eolica, ormai affermata e più stabi-le. Uno dei big della produzione, Q-cells,si trova in difficoltà strategica proprio perla mancanza di integrazione verticale avalle. Il ritorno sul capitale investito deidistributori è interessante (15-20% con-tro il 5% dei produttori) sebbene le bar-riere all’ingresso siano relativamente piùbasse.

MODULI FOTOVOLTAICI OFFERTA/DOMANDA (MWp)TABELLA 9

2006 2007 2008 2009E 2010E 2011E 2012E CAGR 2009-2012 (%)

Produzione 525 1.627 4.449 5.840 9.898 14.534 18.854 48

Domanda 1.603 2.393 5.559 5.057 8.359 12.860 19.342 56

Bilancio -1.078 -766 -1.110 783 1.539 1.674 -488

Disavanzo/avanzo rispetto al mercato -67% -32% -20% 15% 18% 12% -3%

Con ildimezzamento

dei prezzidi vendita dei

moduli fotovoltaici le posizioni di forza

lungo la catena del valore si sonoribaltate a favore dei distributori/

installatori ››

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stanno provando, tra i titoli quotati lasocietà meglio posizionata è la spagnolaAbengoa, utility diversificata che operaanche nei servizi ambientali e nelle bio-masse. È anche l’unica società ad aver co-struito un parco solare con specchi checonvergono su una torre centrale. Il tito-lo quota 11 volte gli utili stimati per il2010, non molto per essere parzialmenteuna società del settore rinnovabile. Un’al-tra società liquida che si sta espandendobene in diversi campi del rinnovabile èAcciona, che gli investitori italiani dovreb-bero conoscere visto che è quella che hafatto affari a spese di Enel…

Gaziano: Giacimenti di petrolio che siesauriscono e altri che vengono sco-perti. Ma che per quanto grandi nonsembrano colmare quelli in esauri-mento e soprattutto presentano pro-blemi e costi di estrazione notevoli.Ainizio settembre British Petroleum haannunciato di aver scoperto un enor-me giacimento di petrolio nel sito diTiber nelle acque profonde del Golfodel Messico. Peccato che per vedereavviata la produzione regolare occor-rerà aspettare almeno il 2015 vistoche parliamo di petrolio a 400 kmdalla costa e a una profondità di

10.000 metri. Quali sono le opportu-nità per l’industria estrattiva e dei ser-vizi petroliferi? Secondo l’Agenzia In-ternazionale per l’Energia (Aie) entroil 2030 occorrerebbe trovare circa 64milioni di barili al giorno in più.Qua-si l’attuale produzione di cinque Ara-bie Saudite. Si stima quindi che oc-correrà investire circa 350 miliardi didollari nei prossimi vent’anni per so-stituire i vecchi giacimenti in declino.Le italiane Saipem e Trevi Finanzia-ria sembrano ancora interessanti inquesto contesto se si assume che tut-te le imprese del settore dovranno in-vestire sempre più per cercare nuoverisorse o migliorare la capacità pro-duttiva. Solo un basso prezzo del pe-trolio potrebbe fermare gli investi-menti.O ci sono altre minacce da con-siderare? E quali sono le aziende piùinteressanti del settore?

Oggioni: Le scoperte ci sono eccome, ilpunto è che i nuovi pozzi sono in zonesempre più profonde, difficilmente acces-sibili, lontane dai centri di consumo, osti-li in termini climatici (es. Artico, Kasha-gan, sabbie bituminose in Canada, giaci-menti sulfurei, ecc.). I costi di esplorazio-ne ed estrazione sono sempre più elevatie questo fattore supporta un certo livellodi prezzo del petrolio in ogni caso. Di con-seguenza sono favoriti i pochi operatorispecializzati quando il gioco si fa duro.Ad esempio, tutte le recenti mega scoper-te nel bacino di Santos (il famoso pre-saltoffshore brasiliano) sono ad oltre 2 km diprofondità sotto il livello dell’acqua: soloSaipem in Europa ha i mezzi tecnici e gliingegneri con le competenze necessarieper questa tecnologia (ad esempio la con-corrente storica Technip è specializzatanei tubi flessibili che però si fermano ameno di 1,5 km di profondità).

Gaziano: Fra le energie da fonti rinno-vabili l’eolico viene considerato fra ipiù competitivi come costi e anche inItalia si è assistito in questi ultimi an-ni a un vero e proprio boom.Una ten-denza che dovrebbe continuare anchenei prossimi anni secondo le previ-sioni dell’Associazione europea del-l’energia del vento (Ewea) che addi-rittura vedono triplicata la capacitàinstallata globale entro il 2013,da 120GW di fine 2008 a 332 GW. Una cre-scita prevista del 22% all’anno sep-pure in flessione rispetto allo strabi-liante 28% degli ultimi dieci anni. Siparla sempre più di eolico offshore edè recente in Danimarca l’inaugura-zione del parco di questo tipo piùgrande al mondo: è la nuova frontie-ra? Quali sono le aziende più interes-santi nell’eolico e che scenario atten-dersi in Italia? Anche nel nostro Pae-se si inizia a parlare di ridurre gra-dualmente gli incentivi per l’utilizzodell’energia solare e sull’eolico si ini-zia a dire che non vi è più grande spa-zio per nuovi insediamenti anche perragioni ambientali…

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PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

Abengoa - New CSP solar plantsnear Seville (Spain)

Parchi solaricon tecnologiaa specchi CSP

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Secondo l’AgenziaInternazionale

per l’Energia (Aie)entro il 2030

occorrerebbe trovarecirca 64 milioni

di barili al giorno in più.

Quasi l’attualeproduzione di cinque

Arabie Saudite

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Oggioni: I dati ufficiali dicono ilcontrario: in Italia c’è ancora spaziosia per il solare (sia domestico siapannelli istallati sui capannoni indu-striali) sia per l’eolico se confrontia-mo con Paesi simili come Germania,Francia e Spagna. Sono più scetticoinvece sui tempi autorizzativi di at-tesa dell’eolico off-shore in mare che,inoltre, ha costi ancora più elevati.Meglio puntare su chi i parchi li hagià e ha pure le autorizzazioni percostruirne altri sulla terra ferma, co-me Alerion ed ERG Renew. Questesocietà sono delle utilities che stan-no beneficiando del continuo calodei prezzi delle pale eoliche che ac-quistano: ora siamo a 1,2 milioni dieuro per MW, contro 1,6 mn/MWdel 2008. I due titoli sono molto in-teressanti; le due storie societarie sot-tostanti però sono anche completa-mente diverse, pur trattandosi dellastessa attività. Alerion ha un mana-gement affidabile, ha un debito sot-to controllo e sta rispettando i pianidi crescita che vedono un Ebitda sa-lire dai circa Û 21 mn del 2009 a ol-tre Û 100 milioni in 3 anni. ERG Re-new ha subito la concorrenza di Ale-rion in termini di ingegneri e svilup-patori di progetti “rubati”, ha dimo-strato inaffidabilità da parte del ma-nagement, ma dall’alto lato ha allespalle un azionista forte che ha ven-duto metà raffineria per puntare nelmedio termine sulle energie rinno-vabili: la famiglia Garrone. Con-

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PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

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2007 dic2008 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2009 feb mar apr mag giu lug ago sett ott

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Utility diversificata, opera nei servizi ambientali (quasi un terzo dell’Ebitda proviene da questa at-tività), nelle biomasse (16% dell’Ebitda), nel solare con tecnologia CSP (concentrated solar thermalpower) ed ha una importante divisione di engineering per l’autocostruzione degli impianti (e la ven-dita anche a terzi). Abengoa è leader anche nell’emergente tecnologia dei parchi solari con specchiche convergono su una torre. Il debito finanziario è pari a 1,2 volte l’Ebitda. La generazione di cas-sa operativa è superiore al 20% e viene per la maggior parte reinvestita nell’acquisto di asset du-revoli. Il titolo quota attualmente 11 volte gli utili stimati nel 2010.

ABENGOA

2007 dic 2008 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2009 feb mar apr mag giu lug ago sett ott

35302520

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Il principale azionista, Iberdrola, detiene ancora il 14% di Gamesa e nel 2008 ha sottoscritto un ac-cordo per la fornitura di almeno l’80% delle turbine eoliche di cui abbisognerà fino al 2012. Il porta-foglio ordini copre l’82% dei ricavi stimati per fine 2009, con ulteriori estensioni sino al 2011. La so-cietà ha lanciato il primo aerogeneratore da 4,5 MW, contro il 3 MW di Vestas e il 1,5 MW di Goldwind,il principale produttore cinese, al fine di difendere il pricing power (sceso nel 1H09 a euro 0,94 mn/MW).La Cina sta supportando l’eolico tra le varie energie alternative, con un potenziale target di oltre 100GW nel medio termine. Gamesa lotta con i player locali, con i primi parchi in costruzione per 453 MW.

GAMESA

2007 dic 2008 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2009 feb mar apr mag giu lug ago

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Con i risultati del primo semestre 2009, la società ha migliorato la visibilità dei ricavi grazie alla co-pertura avviata che rende ininfluenti le oscillazioni deii prezzi dell’energia (euro 46/MW), per il 60%del totale; i contratti di lungo termine già fissati per il 29% dei ricavi e le tariffe agevolate per il 6% deiricavi rendono a rischio di oscillazioni dei prezzi di mercato solo il restante 5% delle vendite. A set-tembre, gli accordi con Gamesa sono stati modificati: sino al giugno 2011 le due società sviluppe-ranno separatamente i progetti dei nuovi parchi eolici, dopo di che Iberdrola avrà l’opzione di com-prare in toto circa 10 GW di impianti, ma potendo creare un joint venture che liquiderà solo nel 2014.A euro 3,2 per azione, il titolo quota in linea con il valore dell’attuale capacità installata in MW. Stimerealistiche del piano di espansione attuale (inferiore al consensus) sono di passare dagli odierni 10GW a oltre 16 GW nel 2012.

IBERDROLA

OTTO TITOLI “PULITI” AI RAGGI X

In Italia per chivuole puntare

sull’eolico possonoessere interessanti a

Piazza AffariAlerion ed Erg

Renew. Dispongonogià di parchi e diautorizzazioni per

costruirne altri

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siderando che il titolo quota a for-te sconto patrimoniale sugli asset esi-stenti già autorizzati e che il flottan-te è limitato… un delisting a livelloteorico sarebbe la soluzione miglio-re per ristrutturare la società e poiriquotarla a multipli molto più ele-vati fra 2-3 anni.

Gaziano: Negli Stati Uniti da qua-si 20 anni non si investe nel set-tore della raffinazione petrolife-ra (investimenti troppo elevati,ritorni troppo lunghi) e le nuovenorme sembrano ulteriormentescoraggiare l’appeal di questo set-tore. E anche nel Vecchio Conti-nente i raffinatori non sembra-no godere più dei favori del mer-cato, penalizzati sul mercato in-terno e dall’export (un terzo del-la loro produzione finisce negliStati Uniti) come dalla crescen-te concorrenza dei mercati asia-tici. Quali le prospettive del set-tore e per le nostre Saras ed Erg?

Oggioni: La raffinazione è molto ci-clica ma risente di dinamiche moltoparticolari e specifiche: i margini diraffinazione nel primo semestre so-no stati molto bassi, ma ora sono an-che peggio, praticamente a zero o ne-gativi, alla faccia della ripresa! I mo-tivi vengono da quanto successo inpassato: la scelta della maggior par-te dei player di investire massiccia-mente negli ultimi anni sulla con-

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PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

Il settore dellaraffinazione sta

attraversando unmomento difficile.

La domanda ècalata mentre nel gasolio si èassistito a unasovraccapacità

produttiva

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OTTO TITOLI “PULITI” AI RAGGI X

2007 dic 2008 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2009 feb mar apr mag giu lug ago sett ott

9080706050

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Società danese leader nella produzione, vendita, installazione e manutenzione di turbine eoliche.Il portafoglio ordini della società copre il 72% dei ricavi stimati per fine 2009, con ulteriori esten-sioni fino al 2011. La lieve ma pur sempre presente contrazione dei margini nel corso dell’anno èda imputarsi, oltre che alla nascita di nuovi players che riescono ad eroderle quote di mercato, an-che alla cautela nelle stime per progetti “still pending”.

VESTAS

2007 dic 2008 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2009 feb mar apr mag giu lug ago sett ott

201510

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E’ player europeo produttore di energia elettrica con l’utilizzo di tecnologia eolica con quote dimercato in Germania, Francia e Italia. Il finanziamento di “wind project” da parte del gruppo è for-temente dipendente alla pesante esposizione debitoria della società ed una oscillazione dei tassidi interesse potrebbe minare la stabilità della società stessa. Nel corso del 2008 la società ha emes-so un prestito convertibile di 2410 milioni con scadenza 2014.

THEOLIA

2007 dic 2008 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2009 feb mar apr mag giu lug ago sett ott

55504540

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Utility diverisificata operante non solo nel Wind (circa il 90% dei MW prodotti) ma è il solo svilup-patore ad aver allocato materialmente capitale anche nel settore fotovoltaico (principale benefi-ciario del ribasso dei prezzi dei moduli solari). La società ha in pipeline l’acquisto di oltre 1 GW dipannelli solari, sia per i propri campi che per terze parti; in base ai contratti esistenti, circa l’80%sarà fornito dall’americana First Solar. Territorialmente sta espandendo il proprio volume di affa-ri anche in USA (56% del totale nuovi progetti). Come tutte le spin-off di grandi player, è da eviden-ziare la maggior facilità di accesso al credito che consente l’impiego di capitali per progetti di svi-luppo della tecnologia.

EDF ENERGIE NOUVELLES

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versione di capacità di diesel ascapito della benzina ha provocatouna improvvisa sovraccapacità di ga-solio. Paradossalmente le raffineriepiù complesse che producono piùgasolio ci hanno rimesso, mentrequelle meno complesse che ancorahanno una produzione elevata di fueloil (ovvero l’olio combustibile che èun prodotto di raffinazione quasi discarto ) ne hanno beneficiato nei me-si scorsi, in quanto a fronte di un ca-lo della domanda di fuel oil, l’offer-ta è scesa di più.Inoltre la domanda di diesel è scesaa livello mondiale di circa il 6%, piùdella benzina, principalmente a cau-sa di un minore consumo nei tra-sporti pesanti. Un altro importantemotivo: il differenziale tra grezzi leg-geri e pregiati (più puri) e grezzi pe-santi (“sporchi”, pieni di zolfo) si èridotta a zero. Questo perché i grez-zi pesanti di zolfo e meno pregiatisono i primi a essere tagliati dallaproduzione delle compagnie petro-lifere se cala la domanda.Sul fronte dell’offerta, tutti gli im-pianti di raffinazione in progettazio-ne nel mondo sono bloccati o can-cellati; l’unico grande upgrade di ca-pacità è stato fatto in India (un su-persite che da 550 mn barili/giornoè passato a oltre 1 milione, recordmondiale).Altri impianti non entre-ranno in funzione per anni, mentresono a rischio chiusura le piccole raf-finerie europee: negli ultimi mesi so-no state messe in vendita le raffine-rie di Roma (di Total ed ERG), diLivorno (ENI), di Hamburg ed Hei-de in Germania (RDSA), Dunker-que (Total) e in Romania (OMV).Sono state momentaneamente chiu-se per inefficienza quelle di Teeside(UK, Petroplus), Cartagena (Rep-sol) e ridotte di capacità altre anco-ra. ERG e Saras hanno raffineriecomplesse e usano grezzi pesanti,quindi sono state penalizzate nel2009 e lo saranno ancora per qual-che trimestre: meglio aspettare.

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PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

Sul fronte dell’offerta, tutti gli impiantidi raffinazione in progettazione

nel mondo sono bloccati o cancellati;l’unico grande upgrade di capacità

è stato fatto in India (un supersite che da 550 mnbarili/giorno è passato a oltre 1 milione,

record mondiale). Altri impianti non entrerannoin funzione per anni, mentre sono a rischio

chiusura le piccole raffinerie europee

OTTO TITOLI “PULITI” AI RAGGI X

2008 lug ago set ott nov dic 2009 feb mar apr mag giu lug ago sett ott

504030

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Sta guadagnando mercato nei confronti dei player locali e risulta ben posizionata per beneficiare disviluppi positivi su “solar proposals”. Nell’ultima release ha espresso volontà di voler iniziare ad ave-re il servizio delle turbine eoliche “fatte in casa” (EDF EN ha commessa per acquisto di turbine da GE).

EDP Renovaveis

2007 dic 2008 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2009 feb mar apr mag giu lug ago sett ott

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La società dovrebbe beneficiare di una crescita dei volumi nel corso del terzo trimestre (dovuta al-l’acquisizione di energia rinnovabile da Endesa). I risultati del primo semestre sono stati più bas-si delle aspettative a livello operativo, e ciò è stato determinato da risultati più modesti nel setto-re energy ed alla divisione infrastrutture. Il titolo, che non è adeguatamente seguito, ha una buo-na probabilità di riscoperta da parte degli analisti.

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ABECEDARIO ENERGETICO MINIMO

PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

BARILE Unità standard perla misura volumetrica del petro-lio e dei derivati. Corrisponde a42 galloni USA (159 litri).

BIOFUELS Carburanti ecombustibili ottenuti dalla tra-sformazione di materie prime diorigine biologica. Alcooli (etano-lo e metanolo) e oli (di colza, gi-rasole, palma, ecc.) di origine ve-getale spesso contenenti ossige-no, impiegati tal quali o trasfor-mati in eteri (MTBE, ETBE, TA-EE) o esteri (biodiesel).

CAMBIAMENTO CLI-MATICO Letteralmente il ter-mine indica il fatto che il climacol passare del tempo può cam-biare; negli ultimi tempi, però, èper lo più utilizzato per indicarel’innalzamento della temperatu-ra media del pianeta, nonchél’aumento degli eventi climaticiestremi, causati dall’attività del-l’uomo. Infatti i così detti gas ser-ra (anidride carbonica, ossido diazoto, metano), emessi dalle in-dustrie e dai trasporti ad esem-pio, variano la composizione chi-mica dell’atmosfera; questi gashanno la capacità di intrappola-re il calore, determinando cosìdegli effetti drammatici sugliequilibri climatici.

CARBON FOSSILE Ilcarbon fossile deriva dalla fos-silizzazione di grandi masse divegetali (alberi, piante, alghe).Con il tempo la sostanza vege-tale sepolta si arricchisce gra-dualmente di carbonio. In que-sto modo si passa dai termini piùantichi come litantrace e antra-cite, a quelli più recenti e conminore potere calorico come tor-ba e lignite.

CARBURANTI Idrocarburiliquidi o gassosi che, mescolatiad un certo volume d’aria, for-mano con essa una miscelaesplosiva, che nei motori a com-bustione interna (per accensio-

ne da scintilla elettrica nei mo-tori a ciclo Otto e per compres-sione nei motori a ciclo Diesel)produce energia meccanica. Icarburanti costituiscono la fon-te di energia per i motori degliattuali mezzi di trasporto. I car-buranti più impiegati sono quel-li derivanti dal petrolio: benzi-na, GPL, kerosene, jet fuel, ga-solio.

CENTRALE A CICLOCOMBINATO Impianto perla produzione di energia elettri-ca mediante la realizzazione dicicli termodinamici. Il primo ci-clo (ciclo base) è realizzato da ungeneratore elettrico mosso da unaturbina a gas; il secondo ciclo èrealizzato dai gas di combustio-ne che passano attraverso unacaldaia che genera vapore che,eventualmente surriscaldato daun boiler, aziona una turbina avapore, passando attraverso unaturbina a vapore. Vi possono es-sere delle varianti del ciclo ba-se. Inoltre il gas combustibile peril turbogas può essere ottenutoin una unità di gassificazione (ve-di) del carbone.

CELLA SOLARE La cel-la solare o fotovoltaica rappre-senta un componente base delmodulo fotovoltaico. E’ costitui-ta da una piccola lastra di ma-teriale semiconduttore (silicio)che genera una differenza di po-tenziale tra la superficie supe-riore e quella inferiore della cel-la fotovoltaica. I raggi solari col-pendo la cella mettono in movi-mento gli elettroni interni al ma-teriale che, spostandosi dalla fac-cia negativa a quella positiva,generano una corrente elettricacontinua.

CENTRALE ELET-TRICA Impianti nei quali èpossibile convertire energia pri-maria (cioè non trasformata) inenergia elettrica. Si suddivido-no in: - centrali idroelettriche

(hydroelectric power plant), incui viene convertita in elettrici-tà l’energia potenziale dell’ac-qua, dovuta alla gravità; - cen-trali termoelettriche (fossil-fue-led power station), in cui, me-diante un ciclo termodinamico,viene convertita in elettricitàl’energia chimica contenuta neicombustibili solidi, liquidi, gas-sosi, di origine fossile; - centra-li nucleari (nuclear power plant),in cui viene convertita in elet-tricità l’energia che si libera sot-to forma di calore dai combusti-bili nucleari (vedi Centrale elet-tronucleare).

CENTRALE ELET-TRONUCLEARE Centraletermoelettrica con ciclo a vapo-re, nella quale la caldaia che pro-duce vapore in pressione utiliz-zando un combustibile (peresempio carbone), è sostituita daun complesso generatore di va-pore che si avvale dell’energiatermica nucleare (la cosiddetta“reazione a catena”) opportuna-mente controllata.

COGENERAZIONE Pro-duzione combinata di energiaelettrica e calore. Può essere rea-lizzata mediante: - il vapore pro-dotto da una centrale termica,nella quale tutto il vapore pro-veniente dalle caldaie passa at-traverso dei turbogeneratori, pro-ducendo elettricità. elettrica,mentre il calore (in questo casoun sottoprodotto) viene ottenu-to dai gas di scarico. L’utilizza-zione di un impianto di cogene-razione in un processo industria-le (o in una attività commercia-le), che assorbe contemporanea-mente sia energia elettrica siatermica consente, generalmen-te, di ottenere un notevole be-neficio nel contenimento deiconsumi rispetto a una genera-zione indipendente di energiaelettrica e termica e quindi unariduzione dei costi e dell’impat-to ambientale.

COLLETTORE SOLA-RE Apparecchiatura atta a con-vertire la radiazione solare in ca-lore da utilizzare per produzio-ne di acqua calda o vapore. Ilcollettore piano, che è il più dif-fuso, è costituito da una piastrametallica annerita che assorbela radiazione incidente; nellapiastra o a diretto contatto conessa circola il fluido da riscalda-re. I collettori a concentrazionefocalizzano, mediante specchiparabolici, la radiazione solaresu una più ristretta area assor-bente; è così possibile raggiun-gere temperature più elevate eprodurre vapore.

COMBUSTIBILE DE-RIVATO DAI RI-FIUTI (CDR) È un com-bustibile alternativo ottenuto dal-la componente secca (carta, pla-stica, fibre tessile, ecc.) dei rifiu-ti urbani, dopo un apposito trat-tamento di separazione e puri-ficazione da altri materiali, qua-li vetro metalli e inerti.

COMBUSTIBILEFOSSILE Il combustibilefossile è un idrocarburo (come ilpetrolio, il carbone o il gas) chepuò essere estratto dal sottosuo-lo ed essere utilizzato come com-bustibile. I combustibili fossilisono sorgenti di energia non rin-novabile.

COMBUSTIBILE NU-CLEARE Materiale, di solitoossido di uranio, utilizzato per ot-tenere l’energia da fissione. Adesempio in un reattore ad acqua(85% della potenza installata nelmondo) il combustibile caricatoresta in reattore 3-4 anni, libe-rando per tonnellata di uraniocontenuto circa 60.000 tep dienergia, sotto forma di calore, dacui si ottengono 240 milioni dikWh di energia elettrica.

CONTO ENERGIA Il Con-to Energia è il piano d’in- ››

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ABECEDARIO ENERGETICO MINIMO

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centivazione attuato dal Go-verno italiano per promuoverel’utilizzo di energie rinnovabili e,nello specifico, di impianti foto-voltaici per uso domestico o in-dustriale. Il Conto Energia per-mette di scambiare e/o venderel’energia elettrica prodotta dalproprio impianto fotovoltaico.

CRISI PETROLIFE-RA Quando si parla di crisi pe-trolifera ci si riferisce ad un ral-lentamento nella crescita econo-mica mondiale che si verificònegl 1973 e nel 1979. Contem-poraneamente, si ebbe la dimi-nuzione nella domanda e nelconsumo di petrolio, per via delrincaro dei prezzi e della dimi-nuzione delle forniture da par-te degli Stati del Golfo Persico.Questa crisi venne determinatadalla quarta guerra arabo-israe-liana, per cui molti paesi arabi,appartenenti all’O.P.E.C. (Orga-nizzazione dei Paesi Esportato-ri di Petrolio) decisero un bru-sco rincaro dei prezzi del petro-lio greggio e la restrizione se-lettiva delle forniture. I paesi in-dustrializzati, che avevano fon-dato la propria economia sul-l’importazione e utilizzo di que-sta risorsa, si trovarono profon-damente colpiti. Ci si rese con-to, allora, che il petrolio non èuna fonte infinita di energia eche quindi si doveva indirizzarela ricerca verso l’utilizzo e lo svi-luppo di fonti energetiche alter-native.

DOWNSTREAM Parte del ci-clo petrolifero che comprende iltrasporto, la raffinazione, il mar-keting. La parte a monte è rap-presentata dall’upstream (vedi),cioè esplorazione e produzionedel greggio. Anche il gas natu-rale rientra nel ciclo petrolifero,ma la raffinazione non fa partedel suo ciclo, perché esso richie-de solamente una depurazioneche viene fatta in prossimità delpozzo.

EFFETTO SERRA Feno-meno fisico che provoca il riscal-damento nello spazio racchiusotra il vetro della serra e il terre-no, dovuto al fatto che il vetro ètrasparente alla luce visibile (os-sia lascia entrare la radiazionesolare ad onde corte) che colpi-sce il terreno, il quale riemettepoi parte dell’energia ricevutacome radiazione infrarossa, cheil vetro non lascia passare. Nel-l’atmosfera vi sono gas, princi-palmente anidride carbonica, maanche protossido di azoto (N2O),metano (CH4), ozono (O3), vapord’acqua, ecc., che si comporta-no come il vetro della serra. L’au-mento di questi gas dovuto alleattività dell’uomo può portare adun aumento della temperaturadella Terra e a cambiamenti cli-matici.

ENERGIA ALTERNA-TIVA Energia derivata da sor-genti diverse da quelle fossili(carbone, petrolio, gas) e da quel-la nucleare. Si tratta di fonti pre-valentemente rinnovabili.

ENERGIA EOLICAEnergia cinetica delle massed’aria in movimento. Tale movi-mento è causato da differenze ditemperatura e pressione presen-ti nell’atmosfera, a loro volta le-gate a disuniformità nella distri-buzione del calore solare. Il flus-so medio annuo di energia, perunità di area normale alla dire-zione del vento, varia da alcunecentinaia ad alcune migliaia dikWh/m2, a seconda della loca-lità. Una frazione di tale energiaè intercettata e convertita inenergia elettrica dal generatoreeolico, versione moderna del-l’antico mulino a vento. La po-tenza del vento è proporzionaleal cubo della velocità e il coeffi-ciente di potenza del generato-re, cioè il rapporto fra la poten-za elettrica in uscita e la poten-za eolica in entrata, arriva a 0,4alla velocità nominale di eserci-

zio; il rendimento sul lungo pe-riodo è però sensibilmente infe-riore, perché la velocità del ven-to può essere minore. L’interes-se allo sfruttamento è perciò cir-coscritto alle zone in cui soffia-no venti forti e regolari: coste,isole, zone di alta quota.

ENERGIA IDRAULI-CA (IDROELETTRI-CA) Forma derivata dell’ener-gia solare. Il calore del sole faevaporare l’acqua, che si innal-za a grandi altezze per poi con-densare e precipitare. Nel pun-to di caduta l’acqua si trova apossedere un’energia potenzia-le gravitazionale pari al prodot-to del peso dell’acqua per la quo-ta del luogo sul livello del mare.Durante la discesa al mare l’ener-gia potenziale si trasforma inenergia cinetica che viene viavia dissipata per attrito. Lo sfrut-tamento dell’energia idraulica èantica (mulini ad acqua); oggil’utilizzazione avviene per con-versione in energia elettrica, me-diante sistemi ad accumulo, concreazione di un bacino di raccol-ta delle acque mediante una di-ga o mediante sistemi ad acquafluente.

ENERGIA RINNOVA-BILE L’energia rinnovabile èriconducibile a tre flussi inesau-ribili che investono l’ambientein cui viviamo: - energia solare,proveniente dalla radiazione so-lare: - energia geotermica origi-nata dal calore endogeno dellaTerra; - energia di marea, origi-nata dall’attrazione gravitazio-nale, soprattutto lunare: la bio-massa, l’energia idraulica, l’ener-gia eolica, da cui a sua volta de-riva l’energia delle onde. Primadella rivoluzione industriale ilfabbisogno energetico dell’uma-nità era completamente soddi-sfatto dalle fonti rinnovabili, prin-cipalmente dalla biomassa. Og-gi la biomassa contribuisce allacopertura del fabbisogno di ener-

gia primaria in misura stimatadel 12-14%, l’energia idraulicaper il 5%, e le altre fonti in mi-sura marginale (geotermia) o ir-rilevante.

ENERGIA SOLAREEnergia trasportata dalla radia-zione solare (1,35 kW/m2, al-l’esterno dell’atmosfera terre-stre). La radiazione solare è laradiazione elettromagnetica pro-veniente dal sole, un gigantescoreattore a fusione nucleare. Lapotenza incidente al suolo di-pende dall’altezza del sole sul-l’orizzonte (dipendente a sua vol-ta dalla latitudine, dal giorno del-l’anno, dall’ora del giorno), dal-la quota e dalle condizioni atmo-sferiche, nonché dall’orienta-mento della superficie riceven-te. L’energia ricevuta mediamen-te in un anno varia in funzionedella località (a Roma, circa 1.400kWh/m2 orizzontale), fino ad unmassimo di circa 2.500 kWh/m2(fasce desertiche subtropicali).Le modalità d’uso sono due: usitermici, in cui la radiazione so-lare è convertita in calore, usa-to come tale, tipicamente per ilriscaldamento dell’acqua; usielettrici, in cui la radiazione so-lare è convertita in energia elet-trica, direttamente o indiretta-mente. I sistemi di conversionedella radiazione solare in ener-gia elettrica sono classificabili in:sistemi eliotermoelettrici e siste-mi fotovoltaici.

FONTI NON RINNO-VABILI Le fonti non rinno-vabili sono risorse di energia lacui disponibilità non può essererimpiazzata dall’uomo. Esse ven-gono distinte in fonti primariefossili (carbone, petrolio greggioe gas naturale) e in fonti prima-rie nucleari (uranio e deuterio).

GAS NATURALE Misce-la combustibile di origine fossi-le contenuta in rocce sedimen-tarie (vedi), talvolta associa-

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ABECEDARIO ENERGETICO MINIMO

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to al petrolio (vedi). Il gas na-turale è costituito soprattutto daidrocarburi (soprattutto metanoe proporzioni variabili di etano,propano, butano e pentano), enon idrocarburi (principalmenteCO2, N2H2S). Gassoso a tempe-ratura ambiente e pressione at-mosferica, è un combustibile na-turale e serve anche come baseper numerosi prodotti petrolchi-mici.

GENERATORE Il generato-re è un apparecchio che conver-te l’energia meccanica in ener-gia elettrica.

MAJORS Definizione origina-riamente attribuita a compagniepetrolifere private (ad eccezionedella BP, allora controllata dalgoverno inglese), a “integrazio-ne verticale” operanti a livellointernazionale con proprie affi-liate. Avevano realizzato un car-tello che deteneva il controllodella produzione e della raffina-zione nel mondo occidentale, fis-sando prezzi, livello di produzio-ne e quote di mercato. Tali com-pagnie erano sette: Standard Oilof New Jersey, British Petroleum(BP), Standard Oil of California(SOCAL), Gulf, Mobil, Texaco, Ro-yal Dutch Shell (cinque statuni-tensi, una britannica ed una an-glo-olandese). Enrico Mattei, Pre-sidente dell’ENI, le aveva defi-nite le “Sette Sorelle”. La SOCALè successivamente diventataChevron e la Standard Oil of NewJersey è diventata Exxon. Inol-tre nel 1984 la Chevron ha ac-quistato la Gulf (pagando 13,3miliardi di dollari), per cui le Set-te Sorelle si sono ridotte a sei.

MODULO FOTOVOL-TAICO Un modulo fotovoltai-co è un dispositivo in grado diconvertire l’energia solare diret-tamente in energia elettrica me-diante effetto fotovoltaico ed èimpiegato come generatore dicorrente quasi puro in un impian-

to fotovoltaico. Di molti materia-li impiegabili per la costruzionedei moduli fotovoltaici, il silicioè in assoluto il più utilizzato.

NOLO Noleggio di una nave daparte di un armatore per il tra-sporto di carichi. Nel mercato deinoli petroliferi vi sono diversi ti-pi di contratti, a seconda del ti-po di noleggio. I noli a tempo (ti-me charter) si riferiscono a nolidi lunga durata (ad esempio 10anni o più), i noli per viaggi con-secutivi (COA) vengono concor-dati nel numero o per un certotempo (ad esempio in un anno),i noli spot riguardano singoli tra-sporti tra due porti definiti. Il no-lo spot rappresenta il 15-20%del fabbisogno globale di tra-sporto ed è determinato dal rap-porto a breve domanda/offertadi petroliere per viaggi singoli.Le fluttuazioni del mercato delnolo spot sono consistenti poi-ché esso risente delle ecceden-ze globali di tonnellaggio e didomanda di trasporto.

OFFSHORE Aree fuori costain cui viene effettuata la ricercae la produzione di idrocarburi. Irilievi geofisici per la scopertadei giacimenti offshore vengonoeffettuati mediante navi, mentrela perforazione dei pozzi petro-liferi viene effettuata mediantepiattaforme (offshore platform)fisse o mobili, oppure mediantenavi di perforazione. Le aree diricerca in cui la profondità delmare è superiore a 200 metri sidicono aree in acque profonde(deep offshore areas).

OLEODOTTO Complesso ditubazioni e stazioni di pompag-gio (vedi) e di controllo che ser-vono al trasporto del petroliogrezzo dai pozzi o dai centri distoccaggio ai porti di imbarco oalle raffinerie (cfr. Condotta).

ORGANIZZAZIONEDI PAESI ARABI

ESPORTATORI DIPETROLIO Organizzazio-ne creata nel 1968 per favorirele aspirazioni e gli interessi deipaesi produttori del mondo ara-bo. Ha sede nel Kuwait e ne fan-no parte attualmente Algeria, An-gola, Gabon, Lina, Nigeria, Iran,Iraq, Kuwait, Qatar, Arabia Sau-dita, Emirati Arabi Uniti, Indone-sia, Ecuador e Venezuela.

PANNELLO FOTO-VOLTAICO Il pannello fo-tovoltaico è esteticamente simi-le a un pannello solare termico.La differenza consiste nel tipo dienergia prodotta: il pannello so-lare produce energia termica eserve per l’acqua calda e il ri-scaldamento, mentre il pannel-lo fotovoltaico produce energiaelettrica ed è un componente delsistema fotovoltaico.

PANNELLO SOLARE Ilpannello solare, detto anche col-lettore solare, rappresenta unodei componenti principali di unsistema solare termico. Ha lo sco-po di captare i raggi solari cheverranno trasformati in energiatermica (acqua calda sanitaria eriscaldamento) o elettrica (foto-voltaico).

PETROLIOMiscela natura-le di idrocarburi liquidi (olio) e dialtre sostanze di origine fossilecontenuto in rocce sedimentarie(vedi) e associato a idrocarburigassosi (gas) e solidi (bitumi) inproporzioni minori. La composi-zione dell’olio ha caratteristichechimico-fisiche molto diverse, aseconda della provincia petroli-fera di provenienza, che varianoda quelle degli oli pregiati leg-geri (>30°API), con basso conte-nuto di zolfo, a quelli degli olipesanti (<20°API) con alto teno-re di zolfo e diminuito valorecommerciale. La formazione delpetrolio deriva principalmentedall’alterazione termica nei tem-pi geologici della materia orga-

nica contenuta nelle rocce madridurante il loro seppellimento neibacini sedimentari. In pratica, du-rante lo sprofondamento dellerocce madri nei bacini sedimen-tari, si genera gas batterico nel-la prima fase di seppellimento abasse temperature (<50°C) e suc-cessivamente, per progressivoaumento della temperatura, olioe gas umidi ed infine, nella fasefinale dell’alterazione termica del-la materia organica, solo gas sec-co. Le moderne conoscenze sul-l’origine del petrolio hanno avu-to importanti risvolti pratici sul-l’esplorazione petrolifera che èstata indirizzata, in modo più se-lettivo, verso le aree in cui si so-no verificate le condizioni più fa-vorevoli alla formazione e all’ac-cumulo del petrolio.

RAFFINAZIONE Trasfor-mazione del petrolio greggio inun certo numero di derivati. Do-po aver eliminato alcuni salispesso presenti (desalting), siprocede al frazionamento delgreggio per distillazione (vediTopping) ricavandone diverse fra-zioni (tagli) di idrocarburi in fun-zione del loro punto di ebollizio-ne. Le frazioni principali sono:gas di petrolio liquefatti (GPL),benzina leggera, nafta, kerose-ne, gasolio e residui. Se si dispo-nesse solamente della tecnicadel topping si otterrebbe, perogni tipo di greggio, una combi-nazione di prodotti base in pro-porzioni costanti che non corri-sponderebbe necessariamenteai fabbisogni del mercato.

SABBIE BITUMINO-SE Sabbie che contengono olimolto pesanti (extra-heavy oil,<10-12°API) o bitumi che per laloro elevata viscosità (>10.000centipoise) non possono essereestratti con le tecniche conven-zionali utilizzate per la produzio-ne del petrolio. Questi tipi di de-positi derivano dalla alterazionedi oli più fluidi per azione

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ABECEDARIO ENERGETICO MINIMO

batterica, ossidazione, eva-porazione e dilavamento di ac-que meteoriche. Esistono enor-mi accumuli di sabbie bitumino-se di cui quelli più noti, finorasfruttati in modo molto limitato,si trovano nella provincia del-l’Athabasca in Canada e nell’areadell’Orinoco in Venezuela. Le ri-serve di queste due zone (576miliardi di barili) rappresentanopiù della metà delle riserve mon-diali di olio convenzionale. Lesabbie bituminose potranno ave-re in futuro un ruolo importanteper far fronte alla crescente do-manda di petrolio.

SOLARE FOTOVOL-TAICO Con la definizionesolare fotovoltaico si intende unsistema che sfrutta la radiazionesolare per produrre energia elet-trica. Componenti principali diquesto tipo di sistema sono i pan-nelli fotovoltaici.

SOLARE TERMICO Conla definizione solare termico siintende un sistema che sfrutta laradiazione solare per produrreacqua calda sanitaria e per il ri-scaldamento. L’energia solareviene sfruttata attraverso l’utiliz-zo di pannelli solari per genera-

re energia termica.

SOLARE TERMODI-NAMICO Il sistema solare ter-modinamico è un impianto digrandi dimensioni (centrale) co-stituito da specchi parabolici.Questi convogliano i raggi sola-ri verso dei tubi che corrono lun-go la fila di specchi e all’internodei quali scorre un liquido ter-movettore. Il fluido, portato adaltissime temperatura (oltre500°), produce vapore ad altapressione in grado si generareenergia elettrica.

UPSTREAM Operazioni svol-te a monte di una determinatafase presa come riferimento. Ingenere nell’industria petroliferasi fa riferimento alla fase di tra-sporto del greggio per cui si con-siderano attività di upstream laricerca di nuovi giacimenti me-diante gli studi geologici e i ri-lievi geofisici, la perforazione emessa in produzione dei pozzi.Le attività che si svolgono dopola produzione (quindi il traspor-to, la raffinazione, la distribuzio-ne, ecc.) costituiscono il cosid-detto downstream (vedi).

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PETROLIO & DINTORNI: QUALI SARANNO LE ENERGIE DEL FUTUROZOOM

E’ partita l’operazione SCUDO FISCALE (termine di scadenza 15 dicembre 2009)e all’argomento la redazione e gli esperti di MoneyReport.it hanno deciso di dedi-care un Report speciale con le domande e risposte più frequenti e i nostri consi-gli. Diversi risparmiatori ci hanno, infatti, tempestato di domande, richiedendodi assisterli nella fase di rientro dei capitali per fornirgli consigli disinteressati sul-le migliori soluzioni da adottare e su come investire poi la liquidità a disposizionesenza passare dalla padella alla brace... Se detenete capitali all’estero e voleteregolarizzare la posizione (o valutarne la convenienza) non perdete quindi questoReport Speciale che è scaricabile gratuitamente all’indirizzo www.rientrocapitali.it,il primo sito web dedicato esclusivamente allo scudo fiscale. Un’iniziativa come sempre firmata BorsaExpert.it e MoneyExpert.it per offrire unpunto di vista differente e indipendente.

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IL BAROMETRO SUI MERCATI E SULLE AZIONIIN ATTESA DI MIGLIORI DATI MACROECONOMICILE QUOTAZIONI SI MANTENGONO ALL’INTERNO DI UN CANALE ASCENDENTE AVVIATO LO SCORSO ME-SE DI MARZO. MA A QUESTO PUNTO I DATI MACROECONOMICI DEVONO SOSTENERE LA CONTINUAZIO-NE DELLA TENDENZA.

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L’ importante soglia dei 21.200 punti delFTSE All Share è stata ormai oltre-

passata e il mercato azionario italiano hacontinuato l’ascesa iniziata dopo il mini-mo fatto registrare il 9 marzo di quest’an-no. Da allora il recupero si è attestato al+83,4%, ma molta acqua deve passare sot-to i ponti prima che si torni ai livelli del2007. Nonostante il rimbalzone in corso,infatti, l’indice azionario italiano deve an-cora guadagnare l’88,7% prima di rivede-re i massimi e ciò, per la matematica fi-nanziaria, significa che abbiamo recupe-rato più o meno un terzo della maxidisce-sa registratasi negli ultimi anni. Ma que-sto non è molto importante. Sarebbe fon-damentale, invece, rimanere all’interno delcanale ascendente che ha come limite in-feriore la retta che collega tutti i minimirelativi e come limite superiore la retta checollega tutti i massimi relativi di periodo.E questo canalone è ancora più evidentese si prende in considerazione l’Indice ame-ricano Nasdaq 100 il cui grafico viene dievidenziato a destra.

E’ certo che una salita così ripida sa-rebbe difficilmente sostenibile in un

prossimo futuro, soprattutto se si consi-dera il fatto che l’ottimismo sconta pros-simi dati macroeconomici positivi. Ma l’oc-cupazione ristagna, il mercato immobilia-re non dà ancora segnali di ripresa e la do-manda permane modesta. Se le cose nonmiglioreranno si potrebbe quindi andareincontro a una fase di stabilizzazione del-le quotazioni con un incremento della vo-latilità che darebbe ragione alternativa-mente agli ottimisti e ai pessimisti.Il nostro Barometro, che ricordiamo esse-re un indicatore di lungo periodo, eviden-zia svariati titoli e settori con colore verde,il che sta a significare che la ripresa dellequotazioni è avvenuta in maniera piutto-sto eterogenea. E i Portafogli di Borsa Ex-pert, che lo utilizzano in maniera più evo-luta e tempestiva, hanno avuto l’opportu-nità di cavalcare un bel pezzo della salita

fatta registrare nell’ultimo periodo con ren-dimenti prossimi a quelli del mercato. Ilche deve essere considerato in maniera po-sitiva se si valuta il fatto che veniamo dauna inversione di tendenza e ciascun siste-

IL FUNZIONAMENTO DEL BAROMETRO: come leggere la tabellaIl problema principe di ogni investitore è quello di scegliere quando è il momento più opportuno per entrare suun titolo azionario, su un indice o su un settore. Ma ancor più importante è sapere quando la fase rialzista deltitolo, del settore o del mercato su cui ha investito si è invertita.A dire il vero ci sono coloro che affermano chela ricerca del “timing” è tempo… perso e che occorrerebbe essere sempre investiti, accada quel che accada,poiché nel lungo periodo (una sorta di “paradiso” degli investitori passivi) si sarà premiati. Non è la nostra fi-losofia poiché se certo non crediamo che sia possibile entrare ai minimi o uscire ai massimi riteniamo che siapossibile (e più furbo) adottare comunque un approccio attivo e flessibile. Da molti anni (e i portafogli diBorsaExpert.it lo dimostrano) reputiamo, infatti, più saggio adeguarci noi ai mercati piuttosto che pensare chei mercati si adeguino ai nostri investimenti. Replicare totalmente i benchmark e “mantenere ad ogni costosempre e comunque le posizioni ci sembra una scelta perdente (e l’andamento dei mercati di questi ultimianni lo sta confermando più di ogni altra cosa) e distruttiva. Che fa solo l’interesse di chi lo consiglia.. Il nostroobiettivo è fare meglio del mercato. Credendo di fare una cosa utile in questa pubblicazione ogni mese pre-sentiamo questa versione semplificata di indicatore di tendenza che può dare una preziosa idea del mercatoe dei titoli o settori “forti” e da privilegiare. Un indicatore che, sulla base dell’andamento dei prezzi dei titoli edei settori indicati in tabella, segnala i momenti in cui è più opportuno rimanere investiti (segnale verde) o neu-trali (segnale rosso) sulle singole posizioni. Gli abbonati ai nostri portafogli di www.borsaexpert.it ricevono in-vece un “Semaforo” ad hoc con segnali giornalieri o settimanali la cui visualizzazione è ugualmente semplicee ancora più immediata (giornaliera o settimanale). Nulla comunque di estremamente complicato o richiedeun trading continuo poiché non crediamo affatto che movimentare la propria posizione in continuazione ac-cresca le possibilità di ricchezza (sicuramente quelle del proprio intermediario): al contrario ! Per correttezzadobbiamo ricordare che questo indicatore (semplificato come quello che proponiamo in queste pagine o piùavanzato come quello che rilasciamo ai nostri abbonati) non è infallibile. Il valore aggiunto di questo “barome-tro” è prima di tutto un contenimento della volatilità. I falsi segnali possono esserci (anche oltre il 50%) mal’esperienza empirica (e i risultati di tutti i nostri portafogli di questi anni lo dimostrano) ci dice che operare constrategia premia nettamente rispetto al non averla e affidarsi agli umori del mercato. Meglio chiudere tanteoperazioni in piccola perdita che mantenere sempre collezionando grandi perdite!

LEGGI LE TABELLE ALLE PAG. 15 E 16

ma opera in ritardo rispetto a una tenden-za ascendente consolidata. E che nel ribas-so grazie al sistema seguito non ci abbia-mo rimesso le “piume”… come invece chiha optato per una gestione passiva.

NELLE PAG. 18 E 19 IL BAROMETRO CON TUTTE LE TABELLE

INDICE AMERICANO NASDAQ 100

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018

IL BAROMETRO SUI MERCATI E SULLE AZIONI

A2A

ATLANTIA

AUTOGRILL

BANCA MPS

BANCA POP MI

BANCO POPOLARE

BULGARI

BUZZI UNICEM

ENEL

ENI

FASTWEB

FIAT

FINMECCANICA

FONDIARIA-SAI

GENERALI

GEOX

GR. ED. L'ESPRESSO

IMPREGILO

INTESA SANPAOLO

ITALCEMENTI

LOTTOMATICA

LUXOTTICA

MEDIASET

MEDIOBANCA

MEDIOLANUM

MONDADORI

PARMALAT

PIRELLI&C

PRYSMIAN

SAIPEM

SEAT PG

SNAM RETE GAS

STMICROELECTRONICS

TELECOM ITALIA

TENARIS

TERNA

UBI BANCA

UNICREDIT

UNIPOL

-66,69%

156,09%

-28,69%

-49,88%

-31,75%

-42,72%

-36,26%

11,85%

-42,27%

60,51%

-90,62%

-62,42%

-46,59%

-34,80%

-38,96%

2.80%*

-83,14%

-88,80%

-23,38%

-8,88%

135,20%

2,29%

-70,66%

-8,19%

-64,38%

-78,12%

-22,52%

-54,56%

-15.73%**

479,18%

-98,67%

68.71%***

-87,54%

-78,94%

570.97%****

51.54%*****

-33,11%

-45,93%

-53,75%

-57,37%

-33,57%

-24,74%

-51,81%

-40,68%

-53,41%

-40,09%

-35,09%

-46,80%

-31,44%

-24,03%

-41,03%

-36,67%

-47,46%

-39,15%

-57,31%

-36,14%

-36,31%

-42,51%

-28,78%

-38,59%

-16,78%

-31,56%

-33,15%

-10,79%

-36,00%

-27,80%

-32,48%

-23,22%

-22,31%

-89,35%

-24,32%

-34,32%

-44,59%

-15,27%

-1,99%

-44,88%

-52,60%

-46,74%

14-03-08

07-08-09

14-08-09

03-08-07

18-09-09

08-06-07

18-09-09

18-09-09

25-01-08

04-07-08

25-09-09

14-08-09

23-05-08

17-08-07

01-02-08

25-09-09

28-08-09

14-08-09

18-09-09

04-09-09

20-07-07

10-07-09

28-08-09

07-08-09

05-06-09

25-05-07

12-06-09

18-09-09

14-08-09

24-07-09

10-08-07

21-03-08

11-09-09

18-09-09

18-09-09

04-09-09

29-06-07

28-08-09

01-06-07

19,47%

76,20%

37,83%

45,22%

143,92%

59,75%

87,46%

140,91%

14,77%

44,52%

35,02%

110,17%

34,12%

106,91%

20,15%

27,31%

40,70%

-60,89%

49,95%

92,31%

51,84%

90,74%

0,53%

53,70%

0,59%

14,30%

0,32%

25,67%

-13,45%

148,83%

-16,08%

1,58%

-28,30%

-2,84%

432,53%

2,90%

33,72%

27,69%

-11,34%

-23,25%

-8,22%

12,40%

0,00%

2,81%

0,00%

2,87%

-1,85%

-9,09%

-8,34%

-1,65%

24,70%

-11,54%

0,00%

-8,39%

-13,47%

27,30%

6,29%

0,16%

2,35%

0,00%

24,74%

0,97%

-3,15%

24,23%

0,00%

7,80%

4,34%

-13,45%

-1,70%

0,00%

-10,76%

-2,42%

-5,16%

-12,82%

0,09%

0,00%

3,76%

0,00%

AZIONI S&P MIB40 PERFORMANCE PERFORMANCE BAROMETRO DATA IN CUI PERFORMANCE PERFORMANCEDAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008 IL BAROMETRO DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008

È SCATTATO SEGUENDO SEGUENDOIL BAROMETRO IL BAROMETRO

R

V

V

V

V

V

V

V

V

V

VV

V

VV

VR

R

R

R

RR

R

R

R

V

V

V

VV

V

V

V

V

V

R

R

R

R

* primo giorno di quotazione 2 dicembre 2004** primo giorno di quotazione 3 maggio 2007*** primo giorno di quotazione 7 dicembre 2001**** primo giorno di quotazione 18 dicembre 2002***** primo giorno di quotazione 24 giugno 2004

CONTINUA LA FASE DI RECUPERO DEI MERCATI AZIONARI CON MOLTI SUGGERIMENTI DI ACQUISTOCHE SI POSSONO ORMAI TROVARE NELLE TABELLE SUCCESSIVE. IL BAROMETRO CONSIGLIA SVARIA-TI TITOLI DEL MERCATO ITALIANO E QUASI TUTTI TRA INDICI AZIONARI E INDICI SETTORIALI.

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019

FTSE MIB

EUROSTOXX50

S&P 500 USA

NASDAQ USA

NIKKEI GIAPPONE

SENSEX INDIA

SHENZEN CINA

DAX GERMANIA

BOVESPA BRASILE

RTS RUSSIAN

-44,27%

-43,74%

-27,31%

-58,83%

-47,11%

228,91%

491,81%

-21,46%

253,60%

622,83%

-38,41%

-37,17%

-27,25%

-35,06%

-33,91%

-15,70%

-29,18%

-32,04%

-5,36%

-44,94%

03-08-07

25-01-08

11-01-08

18-01-08

17-08-07

04-04-08

22-02-08

08-02-08

25-07-08

25-07-08

56,82%

35,51%

12,01%

22,57%

16,87%

122,88%

168,52%

62,90%

121,36%

217,95%

1,11%

-13,62%

-0,79%

-3,99%

-5,48%

-20,92%

13,25%

-17,01%

-4,62%

3,88%

INDICI AZIONARI PERFORMANCE PERFORMANCE BAROMETRO DATA IN CUI PERFORMANCE PERFORMANCEDAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008 IL BAROMETRO DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008

È SCATTATO SEGUENDO SEGUENDOIL BAROMETRO IL BAROMETRO

V

V

VV

VV

V

VV

V

ESTOXX BANK

ESTOXX OIL&GAS

ESTOXX PHARMA

ESTOXX INDUSTRIAL

ESTOXX TELECOM

ESTOXX RETAIL

ESTOXX TECH

ESTOXX INSURANCE

ESTOXX MEDIA

ESTOXX CONSTRUCTION

ESTOXX AUTO

ESTOXX FOOD&BEVIOUR

ESTOXX CHEMICAL

-31,19%

-5,25%

0,17%

-35,72%

-65,38%

-46,07%

-73,71%

-57,10%

-70,20%

10,03%

-16,90%

22,86%

13,46%

-45,71%

-34,89%

-24,24%

-37,39%

-26,11%

-31,79%

-44,46%

-40,59%

-34,84%

-35,72%

-38,68%

-23,41%

-27,90%

31-08-07

11-07-08

13-07-07

18-01-08

22-02-08

04-01-08

18-01-08

31-08-07

31-08-07

17-08-07

04-01-08

08-02-08

18-07-08

46,12%

24,05%

53,19%

57,10%

-15,50%

-19,86%

-8,27%

74,26%

73,50%

79,07%

10,59%

25,98%

10,98%

0,48%

-10,20%

-1,04%

-9,80%

-15,38%

-7,73%

-19,55%

0,58%

0,00%

-0,14%

-23,95%

-11,06%

-22,26%

INDICI SETTORIALI PERFORMANCE PERFORMANCE BAROMETRO DATA IN CUI PERFORMANCE PERFORMANCEDAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008 IL BAROMETRO DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008

È SCATTATO SEGUENDO SEGUENDOIL BAROMETRO IL BAROMETRO

R

R

GOLDBRENTCOMMODITIES

263,92%176,64%-11,24%

25,89%-28,92%-22,41%

MATERIE PRIME PERFORMANCE PERFORMANCE DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008

EONIAEURIBOR 1 meseEURIBOR 3 mesiEURIBOR 6 mesi

0,570%44,000%75,000%

1,020%

TASSI VALORE

1,660%2,860%3,400%3,600%3,910%

TASSI VALORE

EURO/DOLLARO USAEURO/FRANCO SVIZZEROEURO/STERLINAEURO/YEN

45,19%-5,69%49,35%28,20%

1,10%-8,11%

26,09%-19,01%

VALUTE PERFORMANCE PERFORMANCE DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008

ZONA EUROGERMANIAFRANCIAITALIAUSAREGNO UNITOGIAPPONE

1,20%1,20%1,27%1,49%0,86%0,76%0,24%

2,31%2,31%2,46%2,80%2,21%2,50%0,58%

3,12%3,12%3,48%4,06%3,22%3,44%1,27%

3,88%3,88%4,06%4,80%4,00%4,03%2,19%

MERCATO OBBLIGAZIONARIO (curva dei tassi) 2 anni 5 anni 10 anni 30 anni

ZONA EUROGERMANIAFRANCIAITALIAUSAREGNO UNITOGIAPPONE

3,30%2,60%2,80%3,30%3,80%3,60%1,40%

0,30%0,40%0,10%0,80%

-0,70%1,90%

-1,30%

1,00%0,80%0,90%1,30%1,60%1,30%

-0,60%

TASSO DI INFLAZIONE 2008 2009* 2010*

DATACENTERI DATI FINANZIARI PIÙ IMPORTANTI PER CAPIRE L’ANDAMENTO DEI MERCATI

EONIA: l’Euro OverNight Index Average è iltasso di interesse interbancario a 1 giorno perla zona di euro.EURIBOR: l’Euro Interbank Offered Rate è iltasso medio a cui avvengono le transazioni fi-nanziarie in Euro tra le grandi banche europeee viene sovente utilizzato come indicatore diriferimento per i mutui o i prestiti.IRS: l’Interest Rate Swap è un contratto in cuile controparti si scambiano, a scadenze con-cordate, dei flussi di interessi (uno fisso e l’al-tro variabile), calcolati sullo stesso capitalenominale che non viene mai scambiato. In ba-se a tale contratto le due parti possono modi-ficare la natura del proprio debito senza la ne-cessità di estinguerlo per aprirne uno nuovo.

Zona euroUSAGiapponeSvizzeraRegno Unito

1,00%0,25%0,10%0,50%0,50%

TUS VALORE

TUS: il Tasso Ufficiale di Sconto è il tassocon cui la Banca centrale concede prestiti al-le altre banche.

E' possibile con questa tabella avere un'idea di quanto rendono su base annua i titoli di Stato in base alla scadenza e al Paese Emittente.

* Tas

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isto

IL BAROMETRO SUI MERCATI E SULLE AZIONI

IRS 2 anniIRS 7 anniIRS 10 anniIRS 12 anniIRS 20 anni

V

V

VV

V

V

V

V

VV

V

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E’ la banca nata nel mondo delle coo-perative e di un gruppo come quel-

lo Unipol che nel corso degli anni è diven-tato un gruppo finanziario, bancario e as-sicurativo molto articolato. E che è statosostenuto sin dalla nascita con determina-zione da alcune imprese della Lega delleCooperative, da tre organizzazioni sinda-cali (CGIL, CISL e UIL) e da tre associa-zioni di categoria del lavoro autonomo edella piccola e media impresa (Confeser-centi, CNA per gli artigiani e CIA per gliagricoltori). Oggi questo ruolo “politico-sociale” si è un po’ stemperato e la bancadel gruppo Unipol (che ora è diventata unaholding) cerca di attrarre una clientela tra-sversale, diventando uno dei pilastri delgruppo. Ma contando su una base di “afi-cianodos” stabile pur se le ambizioni sonoquelle di crescere molto nel settore banca-rio per fare al meglio la banca-assicurazio-ne. Accantonati i sogni di grandezza, co-me la fallita scalata alla Bnl partorita dal-l’ex numero uno Giovanni Consorte, orain casa Unipol le parole d’ordine dichiara-te sono: rispetto, responsabilità, lungimi-ranza, accessibilità e solidarietà.“Un grup-po rifondato nei suoi assetti organizzativi,sociali, patrimoniali, commerciali” ha det-to l’ad Carlo Salvatori nella recente con-vention all’americana svoltasi a Cesenaqualche settimana fa di fronte a 10mila di-pendenti e collaboratori del gruppo.Come tutte le banche anche UGF (UnipolGruppo Finanziario) BANCA offre la pos-sibilità di acquistare e vendere azioni ma lepossibilità offerte sono molto limitate e spes-so poco competitive. Si offre il minimo in-dispensabile anche perché probabilmenteil target di clienti non richiede servizi mol-to evoluti. E la stessa società non insegue

come tipologia di clienti coloro che voglio-no acquistare o vendere da sé azioni o ob-bligazioni o strumenti finanziari come di-mostra la laconicità con la quale presenta-no i loro servizi. Sul sito web è difficile far-si un’idea delle condizioni e dei servizi ditrading offerti e al numero verde le cosenon vanno meglio. Invitano a rivolgersi inagenzia (sic) ma anche qui evidentemen-te non possono essere molto preparati da-to che questo non è il loro “pane”. Risul-tato? Per scovare (questo è il termine cor-retto che dovremmo utilizzare) per questoarticolo le condizioni offerte abbiamo fa-ticato non poco, contattando innumerevo-li numeri telefonici. Compreso l’ufficiostampa (del Gruppo non quello della Ban-ca che ne era al corrente) che ignorava per-fino la possibilità di comprare e vendere ti-toli online. In ogni caso una funzionaria diUnipol Banca che sa illustrare le condizio-ni e i servizi offerti ai propri clienti l’abbia-mo infine trovata a Bologna alla sede cen-trale. Evviva! Abbiamo naturalmente do-vuto dire che non eravamo clienti poten-ziali (altrimenti probabilmente si chiedevaun puro atto di fede di sottoscrivere primail loro servizio) ma giornalisti e che stava-mo scrivendo sulla loro piattaforma.

COMMISSIONICOMPETITIVE SULLEAZIONI ITALIANE.

PUNTO.Ai clienti Unipol l’accesso alla piattafor-ma è offerto gratuitamente. E le commis-sioni sono abbastanza competitive conquelle delle altre banche sulle azioni ita-liane e sulle obbligazioni negoziate sulMot: l’1,85 per mille con un minimo di5 euro e di un massimo 25 euro. E qui si

potrebbe dire quasi che finisce il catalo-go di questa banca online riguardo il ser-vizio titoli poiché poi diventa tutto più ca-ro e/o complicato. Le azioni americane oeuropee si possono acquistare solo trami-te la banca telefonica e in filiale. E le com-missioni sono un botto. L’1,5% con unminimo di 50 euro più un diritto fisso di6,2 euro. I fondi d’investimento si posso-no comprare solo in filiale e solo i fondiUnipol, Aletti Gestielle Sgr, Arca Sgr,Franklin Templeton, JP Morgan Asset Ma-nagement,Schroders ma per quanto ri-guarda le commissioni occorre trattarecon la filiale.

DERIVATI?SCORDATEVELIVolete operare con i derivati?

Meglio scordarseli con Unipol Banca cheforse, memore delle radici “rosse”, nonha particolari simpatie verso le operazio-ni magari considerate speculative.Via in-ternet non è possibile operare in Italia efiguriamoci sui mercati esteri. Sono pre-senti dei servizi informativi di base comele quotazioni in tempo reale dei mercatiofferti in negoziazione.

SERVIZI BANCARITRADIZIONALI OKL’internet banking di Unipol

Banca è basico e offre perciò la possibili-tà di effettuare le principali operazioni dihome banking: richieste saldi, bonifici ban-cari e postali, F24.Tutti servizi offerti gra-tuitamente e con un livello di sicurezzadiscreto visto che a coloro che richiedo-no di utilizzare l’internet banking vienedata una chiavetta (blu) che genera pas-sword istantanee da associare alla propria.

020

LA PIATTAFORMA DEL MESEUN’OPERATIVITA’ SPARTANA SU AZIONI ITALIANE E OBBLI-GAZIONI QUOTATE SUL MOT. OLTRE TANTI LIMITI E COMMIS-SIONI SALATE. L’HOME BANKING DI UGF BANCA SI RIVOL-GE NON CERTO A PERSONE CHE VOGLIONO OPERARESUI MERCATI FINANZIARI E FAR DA SE’.

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UNIPOL BANCA AI RAGGI X

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021

LA PIATTAFORMA DEL MESE

Questo mese parliamo di Sito internetA chi appartieneQUANTO TI COSTA APRIRE IL CONTO E MANTENERLOQuanto costa aprirloQuanto costa mantenerlo apertoQuanto costa chiuderloSerizi bancariQUANTO COSTA FARE TRADING SU Azioni Italia Azioni America (Nyse, Nasdaq, Amex)Azioni America OTCAzioni Europee (Francia, Germania, Spagna, Olanda e Belgio)Azioni inglesiObbligazioni quotate al Mot e TlxObbligazioni quotate sull'OTCFuture S&P/MIB e DaxFuture Mini S&P/MIBFuture CMEEtf quotati a Piazza Affari Piani commissionali per i trader più attiviFondi e sicavRaccolta ordini da promotore finanziarioCosto custodia titoliPossibilità di inserire stop loss e take profitPossibilità di inserire ordini condizionatiAlert via smsPossibilità di inserire ordini dal telefoninoSERVIZI INFORMATIVI PER INVESTIREQuotazioni in tempo reale

Schede informative sui titoliQUANTO GUADAGNI SENZA FAR NIENTEQuanto viene remunerata la liquidità lasciata sulcontoPortafoglio RemuneratoPronti contro termineSE HAI BISOGNO DI ASSISTENZA

UGF BANCAwww.unipolbanca.itGruppo Unipol

Per i clienti Unipol è gratuito5 euro al mese GratuitoTutti

1.85 per mille con minimo 5 euro massimo 25NoNoNo

No1.85 per mille con minimo 5 euro massimo 25NoNoNoÛNo1.85 per mille con minimo 5 euro massimo 25NoNoNoGratuitoNoNoNoNo

Sul mercato azionario italiano, sulle principali borse europee, sul mercato americano e sul mercato obbliga-zionarioNo

Niente

NoSolo in filialeC'è un Numero Verde

IL NOSTRO GIUDIZIO“A misura del tuo domani” è il titolo della prima grande campagna pubblicitaria di Unipol Gruppo Finanziario che è partitada poche settimane su tutti i più importanti mass media. Una campagna dove il gruppo Unipol vuole presentarsi come un

punto di riferimento per gli individui, le famiglie e le imprese di tutto il Paese. E dove vuole affermare il proprio ruolo unico nel ren-dere tutto più semplice. Non è questa purtroppo l’impressione che si ricava analizzando la sua offerta sul web che dovrebbe esseresinonimo di trasparenza e semplicità. I numeri verdi e il Servizio Clienti non sono assolutamente preparati a gestire le domande del-la potenziale clientela e si limitano a invitare ad andare in filiale. Forse prima di investire in convention faraoniche e spot pubblicita-ri sarebbe il caso di investire in formazione. “A misura del tuo domani” se un risparmiatore vuole sapere le condizioni dettagliate of-ferte da una banca non ci dovrebbe essere bisogno di andare in filiale e passare ore al telefono. C’è il web!

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Anche se dispone di un capitale con-tenuto, chi ritiene che le fonti di ener-

gia alternative sostituiranno gradualmen-te i combustibili fossili tradizionali e il car-bone, può costruirsi, con gli Etf quotati aPiazza Affari, un portafoglio diversifica-to di titoli delle più grosse società che nelmondo producono energia alternativa: eo-lica, solare, geotermica e idroelettrica.

IL DECLINO DELL’ORO NERO? Il rincaro registrato dal prezzo

del petrolio ha stimolato la corsa a solu-zioni energetiche alternative, in specialmodo quelle rinnovabili. I dati dicono cheoggi l’85% dell’energia mondiale derivada fonti non rinnovabili con in testa il pe-trolio che copre il 35% del fabbisogno. Leenergie rinnovabili invece coprono il 15%della richiesta di energia globale (com-prendendo l’energia idroelettrica).

ETF, IL CATALOGO E’ QUESTOI quattro Etf quotati su Borsa

italiana che investono sulla produzione dienergia verde sono molto differenti quan-to a composizione.L’Etf Daxglobal Alternative Energy Fund(codice Isin IE00B3CNHC86) replica laperformance delle 15 imprese più gran-di e liquide del mondo appartenenti alsegmento delle energie alternative. Ven-gono scelte 3 società per ognuno dei 5 set-tori energetici che compongono il DAX-GLOBAL ALTERNATIVE ENERGYINDEX: eolico, solare, gas naturale, eta-nolo e un insieme di energia geotermica,idroelettrica e batterie. E’ uno degli Etfmeno scambiati: da gennaio ad agosto diquest’anno ne sono stati scambiati solo185 contratti per un controvalore di841.895 euro.

L’ Ishares S&P Global Clean Energy (co-dice Isin IE00B1XNHC34) seleziona tratutte le azioni quotate nel mondo le 30più liquide e a maggiore capitalizzazioneche si occupano di energia verde o di at-trezzature e tecnologie per il settore del-l’energia proveniente da fonti rinnovabi-li. E’ l’Etf più scambiato: da gennaio a ago-sto di quest’anno sono passati di mano3.367 contratti per un controvalore di39.245.924 euro.Il Powershares Global Clean Energy Fund(codice Isin IE00B23D9133) seleziona lemaggiori società (per capitalizzazione) traquelle quotate nei principali mercati mon-diali che svolgono la loro attività nell’am-bito del settore energetico e delle energierinnovabili. Non è molto scambiato; dagennaio a agosto di quest’anno sono sta-ti scambiati 916 contratti per un contro-valore di 4.657.223 euro.Il Lyxor Etf New Energy (codice IsinFR0010524777) investe nelle 20 più gran-di società (per capitalizzazione del flot-tante) selezionate tra quelle comprese nel-l’indice Dow Jones World Index con l’ag-giunta di quelle quotate presso la Bom-bay Stock Exchange e i cui ricavi derivi-no prevalentemente dal settore delle ener-

gie alternative. E’ uno dei quattro etf piùscambiati: da gennaio a agosto 2009 so-no passati di mano 5.177 contratti per uncontrovalore di 33.507.546 euro.

RISULTATI SULL’OTTOVOLANTEUn esame attento dei titoli de-

tenuti dagli etf che investono sulle energierinnovabili mostra quanto essi investanosu titoli diversi e, se anche uno stesso tito-lo è presente nell’indice che l’etf replica, ilsuo peso varia molto da un etf all’altro.Le società che compaiono in tutti questi etfsono solo tre: la danese Vestas Wind con pe-si che variano dal 2.59% al 10.30% a se-conda dell’indice; la statunitense First So-lar Inc. con un peso che varia dal 7.74% al11.01%; la spagnola Iberdrola Renovablecon un peso variabile dal 2.81% al 10.06%.Questo spiega perché i risultati dei quat-tro etf siano così diversi. Da inizio annol’Etfx Daxglobal Alternative Energy Fundguadagna il 6,03%, l’Ishares S&P GlobalClean Energy il 4,63%, il Lyxor Etf NewEnergy il 14,39% e il Powershares GlobalClean Energy Fund il 29,16% (ma a 12mesi è ancora in rosso del 15,72%) e co-me performance è fra i migliori.

022

ATTENTI A QUEGLI ETF ED ETCQUATTRO ETF QUOTATI SULLA BORSA DI MILANO CONSENTONO DI INVESTIRE SULLE ENERGIE ALTER-NATIVE. MA CON RISULTATI E STRATEGIE DI INVESTIMENTO MOLTO DIFFERENTI TRA LORO.

INVESTIRESULL’ENERGIA VERDE

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IL NOSTRO GIUDIZIOA differenza di quanto si potrebbe pensare l’investimento nelle energie al-ternative non è anticiclico: a un anno tutti gli Etf che investono nell’energia

pulita registrano perdite a due cifre (lo scorso anno molti di questi Etf sono arrivati aperdere anche più del 50%). La concentrazione settoriale dell’investimento, l’elevatorischio cambio (per via del peso decisamente elevato in questi panieri di azioni di so-cietà che non fanno parte dell’area euro) e la marcata volatilità dell’indice sottostan-te rendono l’investimento in questi etf molto rischioso se non adeguatamente sup-portato da una precisa strategia di investimento. Una logica pura da cassettista (com-pra e tieni) può essere molto rischiosa. Per questo la nostra strategia operativa (cheutilizziamo nei portafogli di Etf di www.borsaexpert.it o www.moneyexpert.it) è di ti-po flessibile in base a sistemi di trading che ci segnalano i momenti di ingresso sta-tisticamente più opportuni per investire su ciascun etf.

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023

INVESTIRE SU CONTI DEPOSITO & DINTORNICON I CONTI DI DEPOSITO E I CONTI CORRENTI SI PUÒ GUADAGNARE FINO AL 2,55% NETTO SU BASEANNUA. MA ATTENZIONE AI CONTI CHE PUBBLICIZZANO UN “GRANDE RENDIMENTO”. COME CONTOFREEDOM DI BANCA MEDIOLANUM.

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Con i tassi del mercato monetario in co-stante discesa, investire la liquidità su

BOT, pronti contro termine bancari e etfmonetari rende sempre meno: non si arri-va nel migliore dei casi a un punto percen-tuale su base annua. Chi non vuole accon-tentarsi di questi rendimenti e vuole inve-stire con un orizzonte temporale limitatopuò valutare di aprire un conto di deposi-to. Numerose le offerte: quasi identica pertutti la modalità di attivazione. E’ sufficien-te collegarsi al sito internet della banca chepropone il conto, compilare un modulo, in-viare una fotocopia dei propri documenti,fare un bonifico anche di modesta entità easpettare una o più settimane per riceverele chiavi di accesso per operare sul propriosalvadanaio elettronico. Le offerte di contidi deposito sono numerose ma non sonotutte uguali: varia da un conto all’altro il tas-so di rendimento netto offerto, la durata, ilcapitale massimo che si può investire e lasolidità della banca proponente (di cui dia-mo un giudizio nelle tabelle seguenti). Al-l’interno dei conti di deposito la principaledistinzione è tra quelli liberi, in cui si puòdecidere lo smobilizzo in qualunque mo-mento, e i conti vincolati, la sottoscrizionedei quali richiede un minimo di pianifica-zione finanziaria.

I CONTI DI DEPOSITO LIBERI

Tra i conti di deposito liberi, per chi nondeve parcheggiare più di 50mila euro,

l’offerta più interessante come rendimentoè Contoconto di Banca Carige: il 2,55% net-to per sei mesi con la possibilità, offerta inprossimità della scadenza della promozio-ne, di rinnovarla per altri sei mesi se si pre-senta un amico (www.contoconto.it). Le al-tre offerte presenti sul mercato, per chi di-spone di una liquidità maggiore, sono quel-

le di Conto Arancio di Ing Direct, che as-sicura per i primi sei mesi un tasso nettodell’1,825% (www.ingdirect.it), di Rendi-max di Banca Ifis (www.rendimax.it) e diConto Santander di Banca Santander(www.bancasantander.it) che offrono unrendimento analogo a quello di Conto Aran-cio ma non garantito per sei mesi. In altreparole, se scende il tasso Euribor a tre me-si i rendimenti offerti da queste due ban-che potrebbero subire decurtazioni.

I CONTI DI DEPOSITO VINCOLATI

Non rendono necessariamente più deiconti di deposito liberi soprattutto nei

casi in cui il vincolo non viene rispettato.Per assicurarsi un rendimento certo allascadenza del vincolo, potendo comunquecontare su una eventuale interruzione an-ticipata del rapporto, si può aprire un con-to di deposito con Che Banca del gruppoMediobanca (www.chebanca.it). Il rendi-mento che si può ottenere se si apre il con-to entro il 31/10/2009 è, vincolando il ca-pitale per tre mesi, l’1,095%, per sei me-si l’1,46% e l’1,825% per un anno. In ca-so di interruzione del vincolo prima del-la scadenza il rendimento è attualmentedello 0,73%. Offerta migliore come ren-dimento è quella di Banca Santander: il2% vincolando il capitale per sei mesi e il2,19% vincolando il capitale per un anno.Però è ammesso un solo versamento ini-ziale e non è possibile aumentare la gia-cenza del conto con versamenti successi-vi. E’ possibile interrompere il vincolo pri-ma della scadenza e in questo caso il tas-so diventa dell’1,095% ma occorrono 15giorni per rientrare in possesso della cifradepositata.Interessante come rendimento offerto quel-lo di Rendimax di Banca Ifis: il 2,19% vin-

colando il capitale per sei mesi e il 2,37%vincolando il capitale per 12 mesi. Nel ca-so di Rendimax non è possibile interrom-pere il vincolo prima della scadenza ma èpossibile in compenso attivare fino a 10 vin-coli con scadenze diverse.

ATTENZIONE ALLE OFFERTECIVETTA

Apparentemente interessanti come re-munerazione della liquidità sono quel-

le offerte da alcuni conti correnti. ComeFreedom di Banca Mediolanum che dicedi offrire “un grande rendimento”: il 2,5%netto e gli interessi anticipati. Peccato che:l’offerta valga solo per le giacenze superio-ri a 15mila euro (quindi chi deposita 30mi-la euro otterrà il 2,5% non su tutto il capi-tale in giacenza ma solo sul capitale ecce-dente 15mila euro), che sia valida solo finoalla fine dell’anno (quindi per pochi mesi),che per usufruirne si debba sottoscrivereuna polizza Mediolanum che non ha effet-tivamente costi ma che costringe chi apreil conto a dover aspettare almeno tre mesiper chiuderlo, che il rendimento del 2,5%non sia garantito ma dipenda dall’anda-mento della gestione del fondo Freedom incui investe la polizza. Mediolanum non ri-conosce al sottoscrittore del conto e dellapolizza infatti un tasso minimo di rivaluta-zione. Ma lo riconosce a se medesima: incaso di rendimento positivo della gestionedel fondo può trattenere ogni tre mesi o il50% del rendimento stesso o lo 0,50% ditale valore. A titolo di esempio, nel caso incui il rendimento conseguito dal fondo fos-se pari al 4,00%, la trattenuta potrà arriva-re al 2,00%; nel caso il rendimento del fon-do fosse pari allo 0,80%, la trattenuta po-trà essere dello 0,50%. Liberi? Sì, ma forsedi farsi tosare.

LIQUIDITA’, ALLA LARGA DALLEOFFERTE CIVETTA.COME FREEDOM DI MEDIOLANUM…

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024

CONTO DELLE MIE BRAME

CONTI DI DEPOSITO

COME FUNZIONA IL FONDOINTERBANCARIO DI TUTELA DEI DEPOSITI

Sono dei conti che si appoggiano al tuo conto corrente tradizionalee possono essere alimentati facendo dei bonifici dal tuo conto cor-rente al conto deposito. Se hai sul conto corrente della liquidità chenon ti serve la puoi versare sul tuo conto deposito per sfruttare ilmaggior tasso di remunerazione che offre. Se hai bisogno di liquidi-tà la prelevi dal conto deposito e la trasferisci sul conto corrente.

PERCHÈ POTRESTI APRIRNE UNOOffrono dei tassi di rendimento della liquidità maggiori non solo diquelli offerti dai conti correnti ma anche dei fondi monetari e dei tito-li obbligazionari a breve termine.

PRONon hanno vincoli di tempo quindi il rendimento che offrono è pertutto il periodo in cui la liquidità giace sul conto. Sono privi di spesedi apertura e chiusura.

CONTROI rendimenti più alti vengono in genere offerti all'inizio e ai nuovi clien-ti per un periodo limitato di tempo (il periodo promozionale) e in alcu-ni casi solo se l'importo depositato non supera una certa cifra. Trascor-sa la promozione i tassi scendono anche se si mantengono in generepiù elevati di quelli offerti dal conto corrente.

ATTENZIONENon sono dei conti correnti quindi non vengono rilasciati strumenti dipagamento (libretto degli assegni, bancomat, carta di credito) nè sipuò ricevere lo stipendio o pagare le bollette.

CHI VALE DI PIÙ?

LEGGI LA TABELLA A PAG. 25

CONTI DI DEPOSITO VINCOLATISono dei conti che si appoggiano al tuo conto corrente e possonoessere da questo alimentati. Se si ha sul conto corrente della liqui-dità che non serve la si versa sul conto deposito se si ha bisogno diliquidità la si trasferisce dal conto deposito al conto corrente.

PERCHÈ SI APRONOOffrono dei tassi di rendimento della liquidità maggiori di quelli of-ferti dai conti correnti.

PROOffrono una remunerazione della liquidità maggiore di quella offertadai conti di deposito. Si sa in anticipo quanto si guadagnerà indipen-demente dalle modifiche ai tassi decise dalla BCE. Sono privi di spe-se di apertura e chiusura.

CONTROPer ottenere questi rendimenti occorre vincolare il capitale investitoper un periodo di tempo predeterminato (3, 6 o 12 mesi).

ATTENZIONENon sono dei conti correnti quindi non viene rilasciato un libretto degliassegni non si possono pagare le bollette non si può ricevere lo stipen-dio su questi conti nè vengono rilasciati bancomat o carte di credito.

LEGGI LA TABELLA A PAG. 26

LEGENDA TABELLE PAG. 23 E 24:

I giudizi forniti sono basati su quanto dichiarato dalle società nei rispet-tivi siti e in base a interviste telefoniche con il personale del call cen-ter. La valutazione fatta da questa rivista sulla bontà del conto o del-l'istituto sono basate sui dati di bilancio consultati e resi pubblici e vo-gliono fornire solo un'opinione indicativa e possono essere soggette an-che a cambiamenti drastici in base all'evolversi del mercato.

Il rendimento viene calcolato su 10.000 europer dare un’idea concreta del ritorno. Eviden-temente per capitali superiori basterà moltipli-care per enne volte il rendimento facendo pe-rò attenzione alle eventuali limitazioni poste aicapitali remunerati col tasso di entrata.

LE CONDIZIONI OFFERTE POSSONO CAM-BIARE ANCHE IMPROVVISAMENTE E SICONSIGLIA DI CONSULTARE I SITI DELLESOCIETA' PER VERIFICARNE L’APPLICA-BILITA’ PRIMA DI SOTTOSCRIVERE QUAL-SIASI PROPOSTA.

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E’ istituito per proteggere i depositi dei correntisti dal fallimento di una banca e rim-borsa fino a un massimo di 103.291,38 euro. Anche ai conti deposito viene aggiun-ta questa tutela. Al Fondo aderiscono tutte le banche italiane ad eccezione di quel-le di credito cooperativo che hanno un proprio Fondo di Garanzia. Per un’analisi piùapprofondita fare riferimento al primo numero di MoneyReport alle pagg. 3 e 4.

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Gentile Lettore,anche noi abbiamo avuto modo di riscontrare un notevo-le ritardo nell’apertura del conto Depositoonline di Ban-ca Mps e numerosi clienti o risparmiatori ci hanno invia-to simili segnalazioni. Ma molti non hanno desistito per-ché il tasso offerto al momento della nostra prima segna-lazione (maggio 2009) era molto interessante: il tassoeuribor a tre mesi maggiorato del 2,41% fino a 125 mi-la euro di capitale investito e fino alla fine del 2009. Sic-come a maggio il tasso euribor di riferimento era pari cir-

ca all’1,347% il rendimento netto offerto a maggio da De-positoonline di Mps era del 2,80% netto. Oggi, se si de-cidesse di avviare la pratica, l’offerta non sarebbe più co-sì interessante: scade tra meno di tre mesi e con il tassoEuribor sceso a settembre allo 0,779% Depositonline ren-de il 2,33%. Migliore, ora come allora, l’offerta di Conto-conto di Banca Carige: a maggio 2009 il 3,26% nettoper sei mesi, oggi il 2,55% netto a sei mesi. Con un tem-po di apertura del conto di poche settimane (anche me-no di una) e non di diversi mesi. Cosa di non poco contoanche ai fini degli interessi che non ha potuto gua-

Il 30 giugno scorso, mi sono attivato per aprire il conto Depositoonline. Essendo cliente dellabanca MPS mi sono recato in filiale per avere delucidazioni. Vengo a sapere che il prodotto è

nuovo per la banca e non sono ancora del tutto pronti con le procedure nonostante venga già pub-blicizzato. Decido comunque di procedere con l’apertura online. Dopo due settimane ricevo via e.mailil codice di identificazione con l’invito a recarmi presso la filiale per procedere con l’identificazio-ne stessa (procedura da me scelta in alternativa al bonifico). Cosa che faccio subito. Non avendo avu-to più notizie, alla fine del mese mi reco in filiale per avere informazioni dove, dopo un giro di tele-fonate, vengo informato che la mia richiesta di attivazione col voucher firmato e timbrato dalla fi-liale deve essere sottoposta al vaglio dei loro uffici, ed i tempi minimi richiesti (i massimi non sononoti) sono di 12 giorni lavorativi per l’invio del contratto al mio indirizzo. Il giorno 6 agosto partoper le vacanze senza aver nulla ricevuto. Al mio rientro il 25 agosto nella corrispondenza trovo ilplico col contratto con lettera datata 31 luglio, ma non è nota la data effettiva di spedizione, sullabusta non vi è riportata alcuna data; come mezzo di spedizione è stata usata “Formula certa di TNT”.In data 1 settembre ricevo una e.mail dalla banca con la quale mi comunica che non ha ancora rice-vuto i documenti per l’apertura di depositoonline e che, trascorsi due mesi dalla richiesta, l’acqui-sto non potrà essere più completato!!! A questo punto mi reco in filiale chiedendo un incontro con ilDirettore. Illustro tutta la vicenda e firmo e consegno il contratto in sue mani. In mia presenza effet-tua alcune telefonate e ricevo le scuse della banca oltre all’informazione di non essere il solo in que-sta avventura. Con e.mail del 22 settembre banca MPS mi comunica che il mio Depositoonline è sta-to attivato.Lettera firmata – Como

028

DENARO & LETTERE

Ero interessato a comprare l’obbli-gazione ‘’Unicredit 2009-2015 a

tasso fisso crescente” (codice IsinIT0004497076, non so se l’avevate pre-sa in esame) da inserire eventualmentenel portafoglio obbligazionario, mi sem-bra che offra un basso rischio e un di-screto rendimento. Voi che dite?

Gentile lettore,investire al 3% netto da qui al 2015 non è cer-to un affare e questa obbligazione è un po’ una“ciofeca” visto che altre emissioni di Unicreditrendono, nel momento in cui Le scriviamo, net-tamente di più. Quindi il nostro giudizio è ne-gativo. Su quelle scadenze nel portafoglio Red-dito Extra ci sono bond del gruppo Unicreditche rendono di più e nei portafogli personaliz-zati elaborati da MoneyExpert.it (dove è pos-

sibile spaziare maggiormente) con quella sca-denza e per emittenti di questo tipo è possibi-le trovare condizioni nettamente migliori nelmercato secondario. Se può consolarla, la suadomanda è comunque un classico di quelleche riceviamo. Molti risparmiatori hanno unaparticolare attrazione per le obbligazioni di piùrecente emissione (che sono guarda caso an-che quelle più pubblicizzate dalle banche o da-gli intermediari) e non guardano le vecchie. Egli intermediari e gli emittenti non hanno cer-to alcun interesse a proporre l’acquisto di tito-li già da tempo quotati (con rendimenti maga-ri nettamente maggiori) poiché pochissimo inquesto caso va loro in tasca. Meglio piazzarequalcosa di nuovo… che porti soldi freschi nel-le case o maggiori ristorni. Così va il mondo fi-nanziario… Ma a parità di emittente e scaden-za nel mercato obbligazionario in un titolo si

guarda al rendimento che offre: non da quan-do è stato emesso. Acquistare un rendimentosul capitale non è come selezionare una ber-lina o una station wagon dove magari uno stes-so modello “usato” e da più anni in circolazio-ne è da guardare con maggior sospetto. D’al-traparte i venditori di obbligazioni (ovvero gliintermediari) sono molto simili ai venditori diauto usate e cercano di rifilare spesso quelloche più conviene a loro. E’ bene sempre ricor-darselo e prima di cedere ai consigli di qual-che banchiere o bancario occorre capire be-ne chi avrà il maggior tornaconto… dall’ope-razione, confrontando quindi il consiglio (e nel-l’obbligazionario è molto più facile ed imme-diato che nell’azionario) con altre emissioni si-mili. E se non si è capaci di farlo in autonomiachiedere di farlo a chi può dare un giudiziocompetente e super partes.

Per i vostri quesiti in tema di finanza personale potete scrivere a [email protected]

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Quel Bond Unicredit a tasso crescente che mi tenta tanto“ ”

Depositonline di Banca Mps, due mesi e mezzo per aprire il conto“

Page 29: RISERVATA & DINTORNI: QUALI SARANNO LE · Ma allora per vivere (anche bene) ci si contentava di poco. La maggior par-te dello stipendio mensile veniva utilizzato per acquisti di beni

EDUCATIONAL

RATING: il rating è un metodoutilizzato per classificare siai titoli obbligazionari che leimprese in base alla loro ri-schiosità.

OBBLIGAZIONE CONVERTIBILE:titolo obbligazionario in cui ildetentore ha il diritto, ma nonl’obbligo, di ottenere il rimbor-so del capitale in azioni inve-ce che in denaro, ad un prez-zo per azione predetermina-to. Se il prezzo dell’azione ascadenza sarà superiore alprezzo di esercizio, al deten-tore converrà richiedere il nu-mero di azioni pattuito, e ce-derle sul mercato azionario,in modo da avere più delle 100di nominale a scadenza.

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DENARO & LETTEREPer i vostri quesiti in tema di finanza personale potete scrivere a [email protected]

SOPAF 3,875% 10/8/2012

CODICE ISIN: IT0004227150SCADENZA: 10/08/2012

CEDOLA: 3,875%FREQUENZA CEDOLA: annuale il 10 agosto

PREZZO DI RIFERIMENTO AL 6/10/2009: 77,50RENDIMENTO NETTO AL PREZZO INDICATO DI RIF.: 14,05% annuo

RATING: nessunoMERCATO DOVE È TRATTATO: MOT (Borsa italiana)GIUDIZIO: Obbligazione emessa dalla SOPAF, società quotata in Italia. L’obbli-gazione è convertibile, ma il verificarsi di questa opzione è estremamente re-moto: il prezzo di esercizio è di 0,88, contro un prezzo dell’azione di 0,1651 eu-ro. Il rendimento invece è molto interessante, paragonabile a quello di un ti-tolo azionario. La società ha un patrimonio netto di gruppo di 100 milioni dieuro, mentre l’obbligazione convertibile, che è l’unica emissione della so-cietà, è di meno di 50 milioni (dati semestrali 2009, www.sopafgroup.it/sta-

tic/upl/Re/RelSemestrale_30609Sopafrevis.pdf). L’assenza di ratingnon è strana essendo l’unica emissione, per di più piccola, di un

emittente non bancario. Il profilo di rischio è comunque mol-to alto visto il tipo di attività della società (finanzia-

rio-immobiliare).

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dagnare nei due mesi “aggiuntivi” rispet-to ai normali tempi di apertura di un conto dideposito. Del resto il tasso offerto era moltointeressante e l’istituto proponente uno deimaggiori istituti di credito italiani in grado conil suo nome di attirare ben più di un risparmia-tore nonostante coefficienti patrimoniali nonproprio fra i migliori sul mercato.Certo acquisire nuovi clienti o capitali aggiun-tivi offrendo un tasso superiore a quello di mer-cato costa. E se si può risparmiare qualchemese di interessi… forse ne vale la pena…per i conti della banca. Ma il danno di imma-gine non ha nessun valore? E’ possibile cheuna banca di questo livello lanci un simile con-to, promuovendo la “multicanalità integrata” epoi non è in grado di gestire l’apertura dei con-ti online in tempi decenti e competitivi con tut-te le altre banche presenti sul mercato chehanno offerto o attivato offerte simili? In que-sti casi viene immediato pensare che a Sienainvece che pensare a fare gli spot pubblicita-ri col premio Oscar Giuseppe Tornatore forsefarebbero bene a re-imparare a fare il mestie-re della banca. Non basta essere la più anti-ca del mondo per essere la più competitiva. Iclienti non sono sudditi.

››Salvatore Gaziano, direttore investimenti e amministratore di BorsaExpert. E’ anche giornalista professionista e collabora con diverse testatefra cui Millionaire (di cui è anche direttore editoriale), Milano Finanza eL’Unione Sarda. In precedenza è stato fra i fondatori nonchè vice-direttoredel settimanale Borsa & Finanza e ha fondato il sito Bluinvest.com E’autore del libro “Bella la Borsa, peccato quando scende”, una guidacontrocorrente alla finanza personale.

Roberta Rossi, consulente finanziario indipendente, titolare del sitoMoneyExpert.it Si occupa da alcuni anni esclusivamente di consulenzafinanziaria personalizzata per assistere investitori privati nella costruzioneottimale e gestione operativa del proprio patrimonio. In precedenza avevalavorato al sito Soldionline.it come responsabile della finanza personale epoi in Bluinvest.com come direttore operativo e in BorsaExpert.it con lostesso incarico.

Francesco Pilotti. Laurea in Scienze Economiche e Bancarie conseguitapresso l’Università di Siena. Dopo aver collaborato con l’Istituto diStatistica dell’Università di Scienze Economiche e Bancarie di Siena inqualità di cultore – ricercatore, ha intrapreso una carriera nell’analisieconomico-finanziaria (frequentando anche un corso di specializzazionedell’Aiaf) in collaborazione con il Prof. Alessandro Cortesi (docentedell’Università L. Bocconi di Milano) ed il Prof. A. Falini (docentedell’Università C. Cattaneo di Castellanza). Dopo un’esperienza come

analista finanziario presso Bluinvest.com ha assunto in BorsaExpert.it la responsabilità deisistemi quantitativi e trading system.

A QUESTE DOMANDE HANNO RISPOSTO:

OGNI MESE ESAMINIAMO IN QUESTA RUBRICA UNA OBBLIGAZIONE CHE CI SEMBRA INTERESSANTE COME RAPPORTO RI-SCHIO/RENDIMENTO PER INVESTITORI CON UN PROFILO DI RISCHIO ALTO. CHI FOSSE INTERESSATO A PORTAFOGLI MO-DELLO DI TIPO OBBLIGAZIONARIO (DOVE SEGNALIAMO MENSILMENTE DECINE E DECINE DI TITOLI FRA I PIÙ INTERESSANTISECONDO DIFFERENTI GRADI DI RISCHIO) PUÒ CONSULTARE I NOSTRI SERVIZI SUL SITO WWW.BORSAEXPERT.IT O SCRI-VERCI (UFFICIOSTUDI @BORSAEXPERT.IT) PER MAGGIORI INFORMAZIONI AL RIGUARDO).

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O ra sono tutti positivi sullaPina (così la chiamavano

i vecchi operatori di Borsa quan-do c’erano le grida), ovvero laPirelli&C, la holding di MarcoTronchetti Provera. A giudica-re dagli ultimi report della mag-gior parte degli uffici studi la fi-ducia sulla società della Bicoc-ca sembra essere migliorata edopo le stilettate degli ultimi an-ni molti hanno cominciato a rac-comandare il titolo. L’ultima tri-mestrale è stata ben digerita dalmercato e le prospettive futuresembrano rosee. Il secondo tri-mestre dell’esercizio in corso èstato archiviato con un miglio-ramento dei risultati della ge-stione operativa complessiva ri-spetto al primo scorcio dell’an-no. Complessivamente il grup-po ha chiuso il semestre con ri-cavi pari a 2.137,6 milioni di eu-ro, un risultato operativo di101,1 milioni di euro e un risultato nettoconsolidato totale negativo per 12,4 milio-ni. Il risultato consolidato, si legge in unanota, risente anche dell’ulteriore svaluta-zione della partecipazione in Telecom Ita-lia in seguito all’allineamento del valore dicarico al prezzo di mercato al 30 giugno2009 (0,99 euro per azione), con un im-patto negativo pari a 19,8 milioni di euro.Tra i business si comporta molto benequello della divisione Tyre (ovvero pneu-matici) che ha realizzato ricavi per 1,92miliardi di euro (-11,6%). La sua margi-nalità (intesa come rapporto tra margineoperativo lordo e fatturato) è statadell’8,6% rispetto al 8,1% di 12 mesi pri-ma. Nel semestre l’utile di Pirelli Tyre siè però dimezzato passando dai 101,7 mi-

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LA RISCOSSA DELLA PINA

I RISULTATI DELLA HOLDING DI TRONCHETTI PROVERA FRENANO MA NON TROPPO. E SI RITORNA A TI-RARE LA CINGHIA: E IL MERCATO APPREZZA.

QUESTIONI FONDAMENTALIPIAZZA AFFARI ALLA GRIGLIA

Torna la fiducia sul titolo Pirelli&C. Ci si concentra di più sul core business earrivano le prime raccomandazioni di acquisto.

GRAFICO PIRELLI &C.

19-7-2005 5-5-2006 19-2-2007 6-12-2007 21-9-2008 8-7-2009

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annuale di 50 milioni che pertanto vienemigliorato a 55/60 milioni, mentre le at-tività di servizi, includendo anche i costicentrali di holding, si sono avvicinate albreak-even (-3,2 milioni il loro risultatooperativo). Come dimostrato nel caso Pi-relli Re, l’attenzione è rivolta alla patri-monializzazione del complesso industria-le, non a caso Pirelli prevede di ridurreulteriormente il debito a 800 milioni dieuro entro la fine dell’anno in corso an-che grazie ai benefici effetti dello stessoaumento di capitale.«La realizzazione del piano procede se-condo le attese e i target restano confer-mati». Più in particolare, puntualizza Mar-co Tronchetti Provera, Presidente e Ceodel gruppo Pirelli, «il 2009 ci vede ››

lioni di euro del primo semestre 2008 ai54,2 milioni di euro dello scorso giugno.In forte flessione anche i ricavi consoli-dati della piccola Pirelli Re che registraun calo del fatturato da 192,8 a 115 mi-lioni di euro e, dopo la chiusura del se-mestre, ha concluso un aumento di capi-tale da 400 milioni di euro. A fine 2009la società prevede ricavi da 4,3 miliardidi euro e un ebit margin (utile prima diinteressi e tasse) fra il 4,5 e il 5%, comun-que lontano dal 7,4% del giugno 2008.La strategia perseguita dalla società è quel-la prioritaria di tagliare costi e indebita-mento come dimostrato nel caso di Pirel-li Real Estate che ha già tagliato nel pri-mo semestre i propri costi di 29 milionidi euro, in anticipo rispetto all’obiettivo

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sviluppare le azioni già avviate lo scorsoanno per rispondere alla crisi, mentre nel2010, se si confermeranno i segnali di ripre-sa, sarà l’anno che ci vedrà concentrati sulconsolidamento di quanto già avviato per cen-trare gli obiettivi triennali».E tutto ciò è stato possibile anche perché, ri-badisce il presidente, già nel corso del 2008siamo stati capaci di reagire in modo proat-tivo, avviando tutte quelle azioni che poi so-no state declinate in modo strutturato nel pia-no 2009-2011.«Un triennio di trasformazione al quale ilgruppo giunge preparato in quanto - pun-tualizza Tronchetti Provera - può contare suuna notevole solidità patrimoniale e sull’ef-ficienza di Pirelli Tyre, che aumenterà la pro-pria redditività e continuerà a generare cas-sa». Ma c’è pure altro poiché, conclude il ceo,

«il rafforzamento diPirelli Re contribuirà afar emergere il valore deisuoi asset, oggiinespresso, mentre ilpercorso di crescita delnostro gruppo saràassicurato da ulteriorirazionalizzazioni efocalizzazioni sul corebusiness, con un aumentodella componente“verde” delle attività».Un percorso che trova conferma nell’accor-do siglato nei giorni scorsi in Cina per i filtriquale «supporto alla volontà di limitare l’in-quinamento». A fianco al tradizionale setto-re dei pneumatici la società conta di svilup-pare particolarmente le attività nei filtri an-tiparticolato oltreché nell’ambiente.Più in particolare, ricordano alla Pirelli, la no-stra tecnologia è stata omologata dai cinesi amaggio e nei primi mesi del 2010 inizieremola costruzione dello stabilimento in partner-ship con il socio storico nel polo di Shandongdove il gruppo ha già due insediamenti perrealizzare pneumatici per auto e camion.

“Abbiamo avviato in anticipo rispetto aiconcorrenti la ristrutturazione, mantenendoperò inalterate le spese in ricerca e sviluppo,che rappresentano circa il 4% del fatturato erisultano superiori alla media dei competitor” dicono alla Bicocca. Sforzo grazie al quale, aggiungono, «salvaguardare la lea-dership tecnologica, migliorare la competitività dei prodotti e rafforzare il po-sizionamento sui mercati di riferimento». Da rilevare inoltre che nel triennio so-no previsti investimenti complessivi per circa 0,7 miliardi e nel 2009 i pneuma-tici assorbiranno impegni per 200 milioni, in linea con gli ammortamenti.Un impegno che «conferma la vocazione industriale del gruppo e la sua foca-lizzazione sul core business, affiancando ai tradizionali pneumatici quello deifiltri, che risulta sinergico a livello di rete distributiva e di primo equipaggia-mento». Ma c’è pure altro poiché in questi mesi, proseguono, «abbiamo rispet-tato anche la scelta di dismettere asset non-core come la quota in Telecom Ita-lia e quella in Alcatel-Lucent Submarine Networks». Nel contempo, aggiungo-no dalla società «abbiamo accentuato la componente ambientale: dai pneuma-tici “verdi” ai filtri antiparticolato; dal fotovoltaico ai progetti “ecobuilding”».Iniziative grazie alle quali il gruppo dovrebbe raddoppiare al 40% l’incidenzadella componente “green” sui ricavi entro il 2011.Di rilievo anche le iniziative attuate sul versante industriale a partire «dal presi-dio dei mercati più maturi, con razionalizzazione delle strutture produttive, erafforzamento su mercati emergenti, dove la domanda è più vivace e minori so-no i costi industriali». Strategia al cui interno si colloca il recente aumento di200 milioni dell’investimento previsto in Brasile entro il 2011. Più articolata laposizione in Russia, che resta il mercato potenzialmente più interessante in Eu-ropa, anche se il calo della domanda mondiale ha imposto un rallentamento nel-lo sviluppo dei progetti.E una dimostrazione di una strategia da ricondurre al core business si è vistacon la vendita di un ulteriore pacchetto di azioni Telecom Italia. Nel mese di lu-glio Pirelli ha infatti ceduto più di 84,7 milioni di azioni di Telecom Italia conun incasso di 87,4 milioni di euro. In mano alla Bicocca rimangono ora circa39,15 milioni di titoli della vecchia controllata (lo 0,29% del capitale votante).Il tentativo di riscossa di Marco Tronchetti Provera ripassa insomma dai pneu-matici: da dove era partito. Una telefonata allungherà pure la vita ma nel suocaso ha distrutto anni di buona reputazione come manager risanatore e molti-plicatore di ricchezze. Meglio tornare a fare il gommista…

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QUESTIONI FONDAMENTALIPIAZZA AFFARI ALLA GRIGLIA

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Migliorano i conti di Pirelli&C anche sel’ottimismo deriva soprattutto dalleprospettive del gruppo. Il Presidente

Tronchetti Provera conferma gli obiettivi perl’anno in corso grazie alla domanda crescente

proveniente da Cina e Brasile

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Emanuele Oggioniè gestore azionario di Saint GeorgeCapital Management (gruppoFondiaria Sai), una società di dirittosvizzero con sede a Luganospecializzata nell’asset management.

IL MERCATO SI CONTRAE MA GRANITIFIANDRE TIENE

UNA RUBRICA CHE OGNI MESE VI SVELA QUALCOSA DI POCO CONOSCIUTO SUI CONTI AZIENDALI DEL-LE SOCIETÀ QUOTATE O SUI REPORT TALVOLTA “CURIOSI” CHE CIRCOLANO FRA GLI ADDETTI AI LAVORI.

QUELLO CHE GLI ANALISTI NON DICONO

di, amministratore delegato della società,“la portata di questa innovazione sul pia-no tecnologico costituisce una risposta ef-ficace all’attuale congiuntura economica,dimostrando che una strada per usciredalla crisi consiste non solo nel puntarecon decisione sulla sfida ambientale e sul-la green economy, ma soprattutto nell’ot-tenere risultati che possano concretamen-te migliorare la qualità della vita degli uti-lizzatori finali”.Il gruppo GranitiFiandre ha sviluppatoanche la più grande maxi piastrella(150x75 centimetri) disponibile oggi sulmercato. Scelte innovative che hanno per-messo alla small cap quotata a Piazza Af-fari di vincere in Usa una com-messa da 12 milioni di dollariper una delle più grandi cate-ne al mondo della grande di-stribuzione. GranitiFiandredovrebbe chiudere il 2009 conun fatturato pari a 200 milio-

ni, un ebitda di 25 milioni e utili intornoai 5 milioni. Indicatori in linea con quel-li del 2008 nonostante un mercato di ri-ferimento in forte contrazione. Il miglio-ramento del cash flow dovrebbe inoltreridurre il debito della società al di sottodei 40 milioni rispetto ai 53 del 2008. Se-condo Abaxbank il titolo vale in base aifondamentali 5 euro. Ma Piazza Affariquesto potenziale ancora non lo vede. Nes-suno la copre (tranne lo specialist) e nes-suno la scopre (come opportunità di in-vestimento) considerata anche l’elevatacreazione di cassa.

Con la collaborazione di Emanuele Oggioni*

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P iccolo è bello, ma non a Piazza Affari,dove GranitiFiandre, small cap attiva

nella produzione di piastrelle, viene costan-temente snobbata dagli analisti. Graniti-Fiandre ha messo a punto una nuova tec-nologia che, grazie ad un processo foto ca-talitico applicato alle lastre ceramiche, ri-duce significativamente alcuni degli agen-ti maggiormente inquinanti presenti nel-l’aria,depurandola da gran parte delle emis-sioni nocive e delle polveri sottili.La piastrella ceramica con strato fotoca-talitico può essere impiegata come mate-riale per il rivestimento di superfici ester-ne e come pavimento e consente di ab-battere l’inquinamento in seguito a unprocesso di ossidazione che si avvia gra-zie all’azione combinata della luce (sola-re o artificiale) e dell’aria in presenza diun fotocatalizzatore. Le piastrelle in gresporcellanato prodotte da GranitiFiandrehanno importanti proprietà antimicrobi-che e antifungine. Secondo Graziano Ver-

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RISERVATA PERSONALE

E in un Paese dove quasi la metà del-le famiglie italiane non dichiara unreddito mensile superiore ai 2000 eu-ro (la media nazionale è di 1527 eu-ro mensili) e il 14,6% dichiara di ar-rivare con difficoltà alla fine del me-se, la cifra di 4000 euro mensili deveessere sembrata una cifra perfetta pervendere un sogno possibile. E’ natocosì il concorso “Win for Life” che inqueste prime settimane di debutto hagià laureato i primi vincitori che rice-veranno ogni mese per i prossimi 20anni un assegno di 4000 euro. Esen-tasse e anche trasferibile agli eredinel caso che si passi a miglior vita…Ovvero come guadagnare con costan-za senza fare nulla e vivere di rendi-ta. Un tipo di premio che in realtà esi-ste sotto forma di “Gratta e Vinci” giàda qualche anno in Svizzera (e purecon lo stesso nome) e secondo alcu-ni (ironici...) anche in Italia se si di-venta parlamentari.Quasi scontato il successo di questalotteria la cui raccolta potrebbe esse-re superiore agli 1,5 miliardi di euroall’anno. Un affare per i Monopoli diStato ma anche per la Sisal, promo-trice di questo gioco. Un affare menosicuro per i giocatori se si guardanoalle possibili probabilità di vincita. Inquesto gioco occorre, infatti, azzec-care dieci numeri su venti più un al-tro “numerone” per fare il colpo gros-so. Ovvero vi è una probabilità su tremilioni e mezzo di portarsi a casa larendita. Per la maggior parte dei gio-catori è più alta la possibilità prima dimorire di avere un incontro ravvicina-to con un alieno piuttosto che vince-re al SuperEnalotto o a “Win For Li-fe”, assicurano gli statistici. La pos-sibilità di vincere qualcosa in questariffa è del 9% ovvero vi è la possibili-tà di perdere al 91%. Ma anche se sivince al 99% si porteranno a casa vin-cite simboliche sotto i 10 euro. Eppure, nonostante tutte le probabi-lità contro, gli italiani amano scom-mettere (+13,1% nei primi nove me-si del 2009). E sempre di più. Ogni ita-liano in un anno spende oltre 870 eu-ro per puntare sulla Dea Bendata (qua-si il doppio di quanto spendeva nel

2004). Una voglia di azzardo che pia-ce allo Stato italiano che trova così ilmodo di incamerare quattrini senzagrandi sforzi, offrendo sempre più pos-sibilità di scommettere ai propri “pol-li”. Nonostante l’offerta di vincite an-che clamorose (come il jackpot da 148milioni di euro vinto a Bagnone col Su-perenalotto) il ritorno per le casse del-lo Stato è assicurato in termini di get-tito visto che i calcoli della probabili-tà sono tutti sperequati a favore delBanco e per questo motivo un Presi-dente della Repubblica di altri tempi,Luigi Einaudi, invitava (inutilmente) gliStati a uscire da questo settore poi-ché la considerava una “tassa sullastupidità” dei giocatori. Tempo spre-cato. Vige oggi la “realpolitik”. Se c’èun sacco di gente che è disposta afarsi tosare silenziosamente e volon-tariamente poiché si illude che cosìdiventerà ricca meglio approfittarne.E’ considerata una forma di auto- tas-sazione volontaria. Da Bersani (che haaperto al poker e alle scommesse on-line) a Tremonti questa è la politica fi-scale lib-lab. E a pagarne di più le con-seguenze economiche (e sociali vistoche l’azzardo crea anche dipendenzain percentuali sempre crescenti) so-no naturalmente le classi più deboli emeno istruite. Un po’ come accade inBorsa dove minore educazione e con-sapevolezza finanziaria fanno ricchele Banche… (e non il Banco in que-sto caso) che possono così più facil-mente “tosare” i risparmiatori avven-tati e impulsivi.. E’ la solita storia.

P.S. È partita l’operazione SCUDOFISCALE e all’argomento abbiamodeciso di dedicare un report spe-ciale con le domande e risposte piùfrequenti e i nostri consigli. Se de-tenete capitali all’estero e voleteregolarizzare la posizione non per-dete quindi questo Report Specia-le che è scaricabile gratuitamenteall’indirizzo www.rientrocapitali.it,il primo sito web dedicato esclusi-vamente allo scudo fiscale. Un’ini-ziativa come sempre firmata Bor-saExpert.it e MoneyExpert.it per of-frire un punto di vista differente eindipendente.

MoneyReport è un supplemento mensile a BORSAEXPERT, periodico registrato al Tribunale di Milano,numero 652 del 23 novembre 2001. Iscritto al R.O.C.n. 13382 DIRETTORE RESPONSABILE: Salvatore GazianoAUTORI: Salvatore Gaziano, Roberta Rossi, Francesco Pilotti, Mara Dussont, Gregory Mattatia,Emanuele Oggioni, Gianfranco Sajeva, Vincent Gallo,Omar Angelino.PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:Cristina ViganòCONSULENZA TECNICA ED EDITORIALE:Alessandro SeccianiEDITORE: Borsa Expert srl con sedi in Piazza Vetra, 21 - 20123 Milano e Via Matteotti, 21 - 19032 LericiTel. 800.03.15.88 - fax 02 700562002 e-mail: [email protected]

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Finito di scrivere il 12 ottobre 2009

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«Se potessi avere4.000 euro al mese»