ristampa di “rebo ritorna”, - ereticamente · in questa terza parte ci occupiamo dei capitoli...

20
Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html Nelle prime due tappe di questo nostro lungo viaggio su Saturno abbiamo parlato degli autori, dell’impostazione generale della saga fumettistica e del primo capitolo – che dona il nome all’intera opera e che ne stabilisce i canoni narrativi. In questa terza parte ci occupiamo dei capitoli due e tre. Continueremo il nostro ampio discorso sul capolavoro di Zavattini, Pedrocchi e Scolari (con gli ultimi quattro capitoli del fumetto e con l’analisi complessiva del disegno e della sceneggiatura) in due o tre interventi finali. Va ricordato e sottolineato che Zavattini collaborò unicamente alla stesura del primo episodio; a partire dal secondo i testi sono da attribuirsi interamente al genio di Federico Pedrocchi. “Topolino” n. 239 del 22 luglio 1937, con la 1a puntata di “Rebo ritorna” Il non-morto La seconda parte di “Saturno contro la Terra”, Rebo ritorna, cominciò originariamente su “Topolino” n. 239 del 22 luglio 1937 e proseguì fino al n. 268 del 10 febbraio 1938; l’episodio sarebbe stato ribattezzato L’isola di sabbia sulla ristampa dell’Albo d’Oro n. 51 del 1947 e dunque anche nel volume della Milano Libri del 1968, raccolta completa del ciclo – riferendosi alla nuova base di Rebo, l’immaginaria isola di Bornos, circondata per l’appunto da pericolose sabbie mobili. La copertina dell’ “Albo d’Oro” n. 51 del 3 maggio 1947, con la prima

Upload: vuongliem

Post on 21-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Nelle prime due tappe di questo nostro lungo viaggio su Saturno abbiamo parlato degli autori,dell’impostazione generale della saga fumettistica e del primo capitolo – che dona il nome all’interaopera e che ne stabilisce i canoni narrativi. In questa terza parte ci occupiamo dei capitoli due e tre.Continueremo il nostro ampio discorso sul capolavoro di Zavattini, Pedrocchi e Scolari (con gli ultimiquattro capitoli del fumetto e con l’analisi complessiva del disegno e della sceneggiatura) in due o treinterventi finali. Va ricordato e sottolineato che Zavattini collaborò unicamente alla stesura del primoepisodio; a partire dal secondo i testi sono da attribuirsi interamente al genio di Federico Pedrocchi.

“Topolino” n. 239 del 22luglio 1937, con la 1a puntatadi “Rebo ritorna”

Il non-morto

La seconda parte di “Saturno contro la Terra”, Rebo ritorna, cominciò originariamente su “Topolino” n.239 del 22 luglio 1937 e proseguì fino al n. 268 del 10 febbraio 1938; l’episodio sarebbe statoribattezzato L’isola di sabbia sulla ristampa dell’Albo d’Oro n. 51 del 1947 e dunque anche nel volumedella Milano Libri del 1968, raccolta completa del ciclo – riferendosi alla nuova base di Rebo,l’immaginaria isola di Bornos, circondata per l’appunto da pericolose sabbie mobili.

La copertina dell’ “Albod’Oro” n. 51 del 3 maggio1947, con la prima

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

ristampa di “Rebo ritorna”,storia adesso intitolata“L’isola di sabbia”.

Nello straordinario congedo del primo episodio gli uomini della Terra, guidati dalla mente del Prof.Marcus e dal braccio dell’aviatore Ciro, umiliano i Saturniani nei loro piani di conquista planetariaproprio alle porte di Milano. Sventata la minaccia aliena può iniziare così la lunga opera diricostruzione delle infrastrutture, soprattutto urbane, devastate da raggi della morte, allagamentiartificiali, nubi venefiche, animali colossali e tutta una serie di moderne piaghe artificialmenteevocate. Rebo, sconfitto, precipita nelle acque del Mare Artico, e pare definitivamente spacciato! Maqualcosa cova sotto la cenere, o meglio, sotto ai ghiacci…

Rebo fugge a nuoto nel Mar GlacialeArtico!

I vari mezzi di comunicazione popolari ci hanno abituati alla figura del vampiro, essere presentenell’antico e secolare folklore dell’Europa orientale, idealizzato e canonizzato nel romanzo da tuttauna serie di autori ottocenteschi – dall’italo-britannico John William Polidori (Il vampiro, 1819) finoall’irlandese Bram Stoker (Dracula, 1897) – e poi ripreso in mille modalità nei decenni a venire: neilibri, al cinema, in TV, nei videogiochi… e nei fumetti. A proposito di quet’ultimi, a mio avviso uno deicapolavori della narrativa fumettistica sui nosferatu è Un vampiro a New York di Castelli & Bignotti,pubblicato nel 1983 dalla Sergio Bonelli Editore in due albi consecutivi della collana “Martin Mystère”.Ci sono varie costanti che ci permettono di identificare l’aspetto letterario e fantastico della figura delvampiro: teme l’aglio, l’acqua (soprattutto santa), il ghiaccio e la croce; dorme in una bara; puòtrasformarsi in svariati modi (pipistrello, lupo, fumo, nebbia, etc.); ha un potere ipnotico; ha una forteattrattiva sessuale sulle donne (o sugli uomini se il vampiro è omosessuale o femmina!); si nutre disangue umano; se non aggredito è virtualmente immortale; può essere ucciso con un paletto difrassino piantato nel cuore. E quando muore si dissolve in fine polvere, venendo spazzato via dalvento, come se i secoli che la creatura ha rubato alla Morte le venissero addebitati tutti insiemecontemporaneamente!

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

La copertina della primaedizione di “Dracula”

Per molti versi quello che succede ai Saturniani e alle strutture colossali che avevano impiantatonell’Artico durante il primo episodio ricorda appunto il dissolversi del vampiro. Dev’essere l’azione delradium contenuto nel metallo e nei raggi alimentatori coi quali si nutrivano, commenta il Prof. Marcus.Tutto quello che è piovuto da Saturno si scioglie e si polverizza – esseri viventi e apparecchiature…Tutto svanisce come un sogno all’alba.

Rebo però è diverso, è sopravvissuto alla catastrofe del suo popolo; vediamo la sua inquietante egigantesca ombra allontanarsi dal luogo del disastro sotto la superficie del mare gelato come senuotasse in calde acque tropicali. Com’è potuto accadere? Abbiamo detto che la creatura della notteha tra le sue virtù quella dell’immortalità, pur avendo il suo bravo tallone d’Achille. Rebo è modellatoproprio su questo cliché. Non eravate morto, dunque!, esclama uno stupefatto Leducq all’apparizionedel saturniano. No, come vedete!, risponde il gigante. Ogni cento anni su Saturno nasce un “eletto”,cioè un essere che, pur essendo fatto come gli altri, è immortale a contatto di tutti gli elementi,tranne uno che, naturalmente, non vi svelerò! Ebbene io sono un “eletto”! Ovviamente l’elemento dicui parla Rebo, la sua kryptonite, non è il frassino: ma il concetto è quello!

Il ritorno dell’immortale Rebo!

Due mesi dopo, ultimo dei Saturniani sulla Terra, Rebo entra nel vivo con i suoi piani di vendetta: inun brevissimo lasso di tempo l’alieno mette in piedi un’organizzazione criminale segreta dotata deipiù moderni mezzi di trasporto, come l’autogiro (progettato nel 1919 dall’ingegnere spagnolo Juan dela Cierva, fu però perfezionato e commercializzato solo fra la fine degli anni Venti e i primi anniTrenta, diventando l’antenato dell’elicottero) e rapisce i migliori scienziati del mondo, tra cui appunto

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

l’avido e rancoroso Prof. Leducq, nemico di Marcus e invidioso del successo del rivale – che con Ciroaveva salvato il Globo, guadagnandosi universale e imperitura gloria; promette al traditore dinominarlo Grande della Terra se metterà il suo sapere a disposizione di Saturno. Leducq non esita unattimo e diventa lacché di Rebo.

L’autogiro della squadriglia di Rebo

Anche qui Federico Pedrocchi (adesso sceneggiatore unico, ricordiamolo), come era accaduto nelprimo episodio, precorre in qualche modo i tempi: l’idea di base dell’organizzazione segreta illegaleanni dopo la ritroveremo nella popolarissima saga dell’agente segreto 007 di Fleming, a partire dalromanzo Operazione Tuono del 1961 e dal primo film Licenza di uccidere del 1962; ma già nel 1946 ilbelga Edgar P. Jacobs (eminente autore della “linea chiara”, al pari di Hergé) crea qualcosa di similecon l’ambaradan architettato dal “super-cattivo” Olrik alle spalle di Blake & Mortimer, protagonisti diuna fortunatissima saga a fumetti che continua ancora oggi, settanta anni dopo il debutto, con isuccessori dell’artista.

Il primo autogiro di produzionegermanica (1932)

Rimanendo nei fumetti, come non pensare poi alla caratterizzazione dell’HYDRA (creata nell’universoMarvel nel 1965) o all’organigramma e alle infinite disponibilità economiche degli Uomini in Nero,potentissima setta scientifico/tecnologica/esoterica immaginata da Castelli per “Martin Mystère” nel1982?

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Una base della SPECTRE, comeappare in un film di 007 del 1967

E non è tutto: anche se l’avanzatissima tecnologia aliena si è dissolta, gli uomini della Terra hannosicuramente carpito qualcosa di quei tesori scientifici… Sembra quasi un anticipo del filmonehollywoodiano Independence Day: Resurgence, uscito nel 2016 come secondo capitolo della pellicoladel 1996: sconfitti gli extraterrestri gli umani saccheggiano i giganteschi relitti delle astronavinemiche e la Terra, in venti anni, compie un balzo tecnologico di secoli! Ecco dunque che, a partire daquesto episodio (ma già possiamo mettere in conto il razzo spaziale di Marcus visto nella puntataprecedente), le opzioni di risposta del Mondo si fanno più consistenti, come le cupole isolantitrasparenti montate per difendere arsenali e depositi di armi dagli attacchi elettrici del redivivosaturniano. Gli aerei, invece, si proteggono dai fulmini artificiali con reti metalliche isolanti – che nonsono altro che “gabbie di Faraday”.

Il paracadute a motore di Ciro

I piloti hanno inoltre a disposizione “paracaduti a motore”, veri e propri “zaini a razzo” ante-litteram –che nella realtà sarebbero stati provati e riprovati senza tangibili successi a partire dagli anniSessanta; tali sistemi sono nati, come si legge da più parti, dalla fantasia degli scrittori di fantascienza(com’erano quelli delle riviste “popolari” americane, per esempio, a partire dal 1928 e dal raccontoThe Skylark of Space) e dei fumettisti (per esempio, la saga di Buck Rogers, partita sempre del 1928).

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Prototipo di “zaino a razzo” del 1958

Il piccolo esercito di Rebo può attaccare usando “torpedini radiocomandate” sparate da cannoninavali; gli uomini di Marcus hanno però allestito un’analoga contromisura più potente – e vincono.Questa battaglia a colpi di onde radio ricorda da vicino la guerra elettronica che oggi si combatte o sicombatterebbe nei cieli in ipotetici scenari di battaglia aerea, con misure e contromisure di ogni tipoper annebbiare i sistemi radar e di puntamento computerizzati dell’avversario. I primi esperimenti inquesto senso, ovvero di accensione o guida radiocomandata di marchingegni, risalgono addiritturaalla fine dell’800 per opera del “genio incompreso” Nikolas Tesla, con il brevetto di un’imbarcazionegestita a distanza (il documento è di pubblico dominio nel sito dell’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti).

Le torpedini radiocomandate diRebo…

Ma si dovranno appunto aspettare gli anni Trenta di Pedrocchi per avere qualcosa di più tangibile: nel1930 il nostro Guglielmo Marconi, a bordo della sua nave-laboratorio Elettra alla rada di Genova,accese l’illuminazione pubblica di Sidney; e l’anno successivo, da Roma, lo scienziato accese le lucidella statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro. Per avere efficienti sistemi di guida radiocomandataapplicabili a ordigni simili ai missili che lancia Rebo, dovrà però passare tutta l’era delle valvoletermoioniche, tutta l’epoca dei transistor, fino ad arrivare agli anni Settanta, con i circuiti integrati.

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

…e la contromisura di Marcusfunzionante a valvole termoioniche!

Gli effetti dell’apparecchio “occultatore” che Leducq inventa allo scopo di rendere invisibile la naveche Rebo ha eletto a propria base galleggiante (e che può all’occorrenza blindarsi e trasformarsi in unsommergibile!) somigliano per moltissimi aspetti a quelli che si sarebbero dovuti manifestare se ilcosiddetto “esperimento Filadelfia” del 1943 avesse avuto successo. L’idea della marina militareamericana era quella di rendere invisibili le proprie navi da guerra grazie all’utilizzo di potenti campielettromagnetici; durante una prova condotta sul cacciatorpediniere USS Elridge si sarebbe inveceaperto quello che in fisica è noto come “ponte di Einstein-Rosen”, detto anche, secondo unaterminologia più moderna oggi molto sfruttata in ambito fantascientifico, wormhole (= buco diverme), un collegamento a distanza causato da una curvatura anomala dello spaziotempo, cheavrebbe in pratica dislocato istantaneamente il natante – ormeggiato al molo di Filadelfia inPennsylvania – nelle acque di Norfolk, in Virginia, facendolo tornare indietro pochi minuti dopo (conspaventosi danni sui marinai: invisibilità a singhiozzo, fusione della carne col metallo delel paratie,episodi di autocombustione, etc.).

Il raggio occultatore ideato dal vileLeducq per l’invasore saturniano

Sulla presunta vicenda sono stati scritti numerosi articoli e libri di saggistica, come quello di Berlitzdel 1979, e girati svariati film (interessante Philadelphia Experiment del 1984). Ma già nel 1937Pedrocchi aveva avuto la medesima intuizione letteraria!

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

L’esperimento Filadelfia del 1943nella moderna finzionecinematografica

Rebo usa la sua nave-sottomarino come punto d’appoggio in mare aperto, ma alla sua base centrale,più solida, si accede dalle viscere della già citata isola di Bornos (inesistente, ma che nel nome ricordaquello dell’isola del Borneo, nel sud-est asiatico): le atmosfere di tale covo segreto, pieno com’è dimacchinari, di campane di vetro che permettono di scendere sott’acqua, di titaniche torri diavvistamento (con nidi di mitragliatrici) che escono all’aria aperta, di compartimenti stagni di ognitipo, etc. il tutto comandato con sistemi di leve, argani, pulegge… sono evidentemente frutto dellalezione di Giulio Verne – in particolar modo del Verne della saga di Nemo (Ventimila leghe sotto i maridel 1870 e L’isola misteriosa del 1874), più volte trasposta, in film e fumetti.

L’isola dove Rebo ha impiantato la suabase segreta, ricalcata su modelliverniani

Allo scrittore francese pare ispirarsi anche il mezzo che il saturniano usa per fuggire dalla sua baseormai in completo sfacelo: un proiettile-razzo sparato da un cannone del tutto simile ai modelliferroviari a lunga gittata sviluppati soprattutto in Germania a partire dalla Prima Guerra Mondiale(come il Parisgeschütz) e poi affinati nel conflitto successivo (Krupp K5); il collegamento diretto conVerne può trovarsi nel romanzo Dalla Terra alla Luna, dove i pionieri cosmonauti vengonoletteralmente sparati da una possente bocca di fuoco verso il nostro satellite naturale.

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Una scena del film “L’isolamisteriosa” del 1961, adattamentocinematografico dell’omonimoromanzo di Giulio Verne

La sceneggiatura degli anni Trenta va ovviamente oltre l’ispirazione verniana: vediamo per esempioun bell’esemplare di televisore per televisione a circuito chiuso usato da Rebo per comunicareall’istante da un ambiente all’altro del suo immenso rifugio isolano e sottomarino. Si trattava diun’apparecchiatura recentissima al tempo in cui fu ideato il fumetto: i primi televisori videro la lucealla fine degli anni Venti, ma il modello commerciale a tubo catodico, che avrebbe resistito fino al XXIsecolo, fu inventato dalla Telefunken solo nel 1934, e prodotto anche in Italia a partire dal 1936!

La fuga di Rebo dall’isola di Bornos suun razzo sparato da un immanecannone

Ecco poi un apparato a funzionamento “magnetico” che permette di ridurre in schiavitù mentalecoloro che vi sono sottoposti: Rebo riesce a creare così veri e propri automi umani, golem senza unavolontà propria, assoggettati completamente al suo volere; è con questo sistema che l’extraterrestreè riuscito, in poche settimane dalla sua sconfitta artica, a ricreare tutte le ciclopiche strutture dallequali lancia un nuovo attacco al pianeta – grazie ai bicipiti di un esercito sterminato di robot di carne!

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Il cannone ferroviario germanico alunga gittata Krupp K5, impiegatodurante la Seconda Guerra Mondiale

Una parte del rifugio saturniano poggia sui fondali oceanici, sotto un’immensa cupola vetrosa, cheall’occorrenza può essere aperta, allagando tutto. Pensare all’Atlantide viene quasi istintivo – però aun’Atlantide diversa e nuova, non a quella dall’aspetto classico greco-romano o comunqueclassicheggiante, ma a un’Atlantide futuristica, come quella che possiamo imparare a conoscereleggendo la collana di “Martin Mystère” – o all’Atlantide nell’interpretazione fumettistica degli autoridella DC Comics o della Marvel. Vengono però in mente, pensando all’extraterrestre da Saturno che siè incistato nelle profondità marine, anche gli avvistamenti di USO (secondo l’uso inglese: UnidentifiedSubmarine Object), noti anche come OSNI (in italiano: Oggetto Sottomarino Non Identificato) –intendendo con tale acronimo quei “dischi volanti” che non vengono osservati in cielo come gli UFO (oOVNI), ma in acqua – o che comunque vengono visti decollare dal mare.

L’isola di Bornos comeAtlantide

E a tutto questo potremmo aggiungere le storie sul Triangolo delle Bermude e simili strane disteseoceaniche dove avverrebbero fenomeni inspiegabili (sparizioni di natanti e di aerei, problemi con lebussole, ribaltamenti di coordinate, etc.).

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Un presunto USO avvistato inAlaska nel 2008

Non si creda però, dopo essersi strabiliati (mettiamoci per un attimo nei panni di un lettore degli anniTrenta) di fronte a tutti questi prodigi artificiali che quella di Pedrocchi sia un’ode ottusa alla Scienza!Il vile Leducq viene accusato da Marcus di aver tradito tutti, ma lui risponde, alzando le spalle: Uh!Che parole grosse! Io faccio lo scienziato e servo chi mi offre il mezzo di vincere! E Rebo, di rimando:Egli mi darà nelle mani il mondo! Non è che la comunità scientifica ci faccia, nel suo complesso,un’adamantina figura!

Il vile traditore Leducq!

Per quanto riguarda i personaggi viene adesso introdotta nella sceneggiatura la bella Iny, figlia diMarcus e attuale fidanzata di Ciro – secondo l’uso fumettistico di sempre. Iny non ha un gran ruolo“attivo” nell’economia della storia, ma recita la parte – facendosi rapire dagli sgherri di Rebo – diquella che gli inglesi chiamerebbero damsel in distress, damigella in pericolo. È un vero e propriotopos letterario, che affonda le radici nell’antichità classica, ma che si sviluppa nel senso a noi piùnoto e familiare nell’ambiente trobadorico medievale, nei poemi e nei cicli cavallereschi europei cheattraversano vari secoli (la saga di Re Artù, le vicende dei Paladini, l’Orlando Furioso, il Don Chisciotte,etc.), in Shakespeare, negli scritti del romanticismo, nell’opera lirica… fino ad arrivare al XX secolo,con la nascita del fantasy e dell’horror moderni. Nel fumetto internazionale la figura della ragazza dasalvare smuove migliaia di trame e canovacci; e così nel cinema – migliaia di titoli in ogni genere:giallo, western, avventura, fantascienza, e così via.

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

La bella “damigella inpericolo” Iny e la terribilegabbia di Rebo, con le sbarreche si stringono sullaprigioniera

La fanciulla da strappare dalle grinfie del cattivo di turno, quando arriva l’eroe (che spesso è il suospasimante), si presenta legata, imbavagliata, incarcerata, fissata a umide mura con pesanti erugginose catene… Nemmeno il racconto di Pedrocchi sfugge a questi stimolanti “tormentoni”:quando Ciro arriva sul luogo del delitto troverà infatti Iny chiusa in una singolare gabbia circolare, conle sbarre che – comandate dall’immancabile leva – possono stringersi attorno alla malcapitata, fino astritolarla nel metallo.

Poster originale delfilm “King Kong” del1933: la ragazzabionda che stringe nelpugno è un esempiomoderno di “damigellain pericolo”

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Di più grande spessore la nemesi da Saturno. Le ultime pagine sembrano presagire la fine di unafigura indimenticabile, resa da Pedrocchi arrogante e avida, ma con notevoli risvolti drammatici, quasicome fosse il protagonista di una tragedia. Sul finale, quando tutto sembra perduto, Rebo, come unconsumato attore (o protagonista) di un’opera teatrale, alza le braccia al cielo e invoca: Oh! Saturno!Potessi almeno comunicare con te! Ma il mio sogno non si spegnerà ugualmente! Fuggirò ancora ericomincerò! I Terrestri non potranno vincermi mai!…

Rebo, asso del dramma!

Scontro di mondi

La guerra dei pianeti è il titolo della terza parte di “Saturno contro la Terra”, episodio che si sviluppòdal n. 269 al n. 294 del settimanale mondadoriano “Topolino” (dal 17 febbraio all’11 agosto 1938) eche fu ristampato con lo stesso titolo sull’Albo d’Oro n. 57 del 14 giugno 1947 (fascicolo che fuutilizzato anche per la più volte ricordata opera omnia in volume della Milano Libri nel 1968).

La copertina dell’“Albo d’Oro” n. 57 del14 giugno 1947, sulquale apparve laprima ristampadell’episodio “Laguerra dei pianeti”

Se lo scontro fra la Terra e Saturno come ci viene descritto in Rebo Ritorna rimane a un livello quasi“intimo”, per cui la gran parte delle masse è inconsapevole della minaccia che torna a incomberesulle loro teste, il nuovo racconto di Pedrocchi e Scolari riscopre gli scenari catastrofici e apocalitticiche avevamo ammirato nella prima storia.

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

“Topolino” n. 269 del 17febbraio 1938, con la 1apuntata di “La guerradei pianeti”

La fonte principale, fin dal titolo, è da ritrovarsi nello scrittore britannico H. G. Wells e nel suocapolavoro La guerra dei mondi (1894), pubblicato in Italia già nel 1901; per ragioni cronologichePedrocchi può essersi ispirato al solo romanzo, in quanto il primo adattamento in altri mezzi dicomunicazione (quello celeberrimo radiofonico di Orson Welles che, alla fine dell’ottobre del 1938,scatenò un ondata di panico in tutti gli Stati Uniti) è successivo, seppur di poco, all’uscita delfumetto.

Una vecchia edizione originaledel romanzo “La guerra deimondi”

L’inizio dell’episodio ha comunque più i toni del giallo misterioso, del romanzo di spionaggiointernazionale, che dell’opera di fantascienza. Negli anni a venire Edgar P. Jacobs, che abbiamoindicato come uno dei massimi esponenti della scuola fumettistica franco-belga della Linea Chiara,sfrutterà al massimo questo artificio narrativo, passando nel corso di parecchie delle sue storie dalpoliziesco iniziale al fantastico finale: Il marchio giallo (1953), L’enigma di Atlandide (1955/56), S.O.S.meteore (1958/59) e La trappola diabolica (1960/61) sono i grandi capolavori jacobsiani che ricorronoa questo affascinante meccanismo letterario. Alcune sequenze della storia La guerra dei pianetiricordano molto, molto da vicino altrettante sequenze dei fumetti di Jacobs; valga per tutti l’esempiodel percorso sotterraneo che Ciro e Marcus intraprendono a partire dalla pianura dell’Emilia, fino atrovare, in vaste caverne sepolte, l’immortale Rebo che architetta laggiù il suo nuovo complotto,provenendo lui però da un vulcano sito in Islanda; nella già citata storia L’enigma di Atlantide diJacobs troviamo un analogo momento narrativo, con il lungo pellegrinaggio compiuto sottoterra daiprotagonisti Blake e Mortimer. Difficilmente Jacobs si sarà ispirato in maniera diretta a Pedrocchi(anche se, ricordiamolo, “Saturno contro la Terra” aveva già avuto rilevanza internazionale), ma leattinenze restano…

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Il mondo sotterraneo (al qualesi accede scendendo dallapianura emiliana), i gigantifosforescenti e il nuovo ritornodi Rebo

Più plausibile invece che Pedrocchi e Jacobs si siano rifatti entrambi all’immancabile Giulio Verne e alsuo fondamentale Viaggio al centro della Terra (1864).

La copertina originale dellaraccolta in volume della storia“L’enigma di Atlandide” di E.P. Jacobs

Il sottosuolo immaginato da Pedrocchi, come quello di Verne, è un mondo a sé. È il dominio di unarazza di “giganti fosforescenti” (noti a Marcus ma creduti estinti) che, come i vampiri di cui abbiamoparlato sopra, sono vulnerabili alla luce del Sole, capace di bruciarli e ucciderli all’istante. Non ne sonoperò consapevoli e il saturniano sfrutta proprio questa loro ignoranza, promettendo loro di portarliall’aria aperta se lo aiuteranno. Rebo, infatti è sempre alla ricerca di un esercito di sottoposti per

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

mettere in atto i suoi schemi criminali, e trova in questa possente, seppur ingenua popolazionectonia, una nuova claque e una nuova forza muscolare, usando paroloni e inganni vari, e non artificialiipnotismi, come aveva fatto coi suoi golem magneticamente indotti nella storia L’isola di sabbia.

Un’illustrazione del 1864(Edgar Riou) per “Viaggio alcentro della Terra” di Verne

Il giallo iniziale, al quale avevamo accennato, consiste nella inspiegabile sparizione dei rappresentantie dei diplomatici di tutti i “potentati” del mondo, che si erano riuniti in un palazzo costruito sullapianura emiliana – una specie di distaccamento della Società delle Nazioni, immaginiamo… Il Prof.Dupont (altro insopportabile francese), allievo del traditore Leducq, accusa Marcus e Ciro del misfatto,e i due vengono addirittura imprigionati. L’ambasciatore della Danimarca viene ritrovato dai Bobbieslondinesi legato a un palo, assassinato, con un coltello piantato nel petto a reggere un minacciosomessaggio, a due passi dalla sede del Parlamento e dal Big Ben: sembra un brano dallo SherlockHolmes di A. Conan Doyle o l’Edgar Allan Poe de I delitti della Via Morgue! Il mistero viene comunquepresto risolto (era stato Rebo a sequestrare i dignitari), La guerra dei pianeti vira bruscamente esorprendentemente verso il fantascientifico, e l’azione si fa enormemente più spettacolare.

Il palazzo per le riunioniinternazionali che sorge in Emilia

La prima mossa del feroce Rebo è quella di infestare l’intera Terra con germi del tetano e del vaiolo,

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

percorrendone tutti i cieli con orbite intersecate “a margherita” a bordo di un razzo capace di volare amille chilometri al secondo, per poi subito fuggire verso il natale Saturno. Gli agganci letterari sononumerosi e notevoli. Ricordiamo La fine del Mondo (Flammarion, 1894), La nube purpurea (scritta nel1901 da M. P. Shiel, che può aver ispirato anche la nube nera di Saturno contro la Terra) e La pestescarlatta (Jack London, 1912). E c’è da dire che nel libro La guerra dei mondi sono i marziani a moriredi malattie contratte nell’aria terrestre. seppur ribaltata, un’altra attinenza!

L’ambasciatore danese viene trovatoucciso nel cuore di Londra!

Il risultato della guerra batteriologica (che ancora viveva nel ricordo degli Italiani che avevanocombattuto nella Grande Guerra) è spaventoso e Pedrocchi lo narra con toni da Ragnarok: Gli effettidell’opera criminale di Rebo non tardano a farsi sentire in ogni parte del mondo. La pestilenza dilagacon rapidità impressionante, decimando uomini e animali. Intere città sono trasformate in ospedali. Lapiù spaventosa desolazione regna nelle campagne abbandonate. Gli stessi medici cadono a decine nelcompimento della loro missione. Le popolazioni emigrano in massa in cerca di regioni meno colpite,seminando di cadaveri il loro cammino senza speranza. Anche le officine allestite dal Prof. Marcus perle costruzioni in progetto, sono ferme per mancanza di operai validi. Già, Marcus: per risolvere unproblema da “fine del mondo” occorre il più grande scienziato del mondo e un’idea davvero… fuoridal mondo! I delegati delle varie nazioni conferiscono a Marcus mezzi di portata planetaria e unpotere assoluto – secondo un’investitura che ricorda quella da cui nasceva la figura giuridica deldictator in epoca antico-romana. Dopo una sola settimana di organizzatissimo e intensissimo lavoro,due immani cannoni di foggia sinora sconosciuta, sono ultimati e vengono piazzati su una vasta alturadel Canadà. L’enorme contraccolpo causato dalle esplosioni provoca lo spostamento del globoterrestre dalla sua orbita normale. Il successo è completo… La Terra viene a trovarsi finalmente fuoridell’atmosfera inquinata da Rebo. La nuova atmosfera che avvolge il mondo è purissima e salutare.La sua levità e trasparenza sono straordinarie… Col suo telescopio, Marcus, grazie all’atmosferatrasparentissima, può seguire la fuga di Rebo in ogni sua fase.

Rebo scatena la guerra batteriologica!

Solo in futuro, e solo nei più estremi romanzi, fumetti e film di fantascienza avremmo visto similisoluzioni dell’intreccio! Negli albi di Superman e dei Fantastici Quattro, per esempio, o in pellicole dicatastrofi astrali, come quelle nelle quali i terrestri si alleano per respingere giganteschi meteoriti inrotta di collisione… e cose simili! Oppure nelle più contemporanee saghe di “Star Trek” e di “Guerre

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Stellari”, dove interi pianeti vengono fatti saltare in aria da macchinari che magari risucchianol’energia di intere stelle per funzionare.

Gli spaventosi e apocalittici effettidella guerra batteriologica

Salvata la terra dai batteri patogeni, Pedrocchi trasforma la storia in una straordinaria space opera,facendo disegnare a Scolari spettacolari sequenze su sequenze di battaglie spaziali. Rebo haraggiunto Saturno e i terrestri si stanno riprendendo dallo shock sanitario nella loro nuova, pulita esottilissima atmosfera. Inutile porsi domande su come facciano a rimaner vivi, gli uomini, dopo lospostamento della Terra e con meno atmosfera (dunque anche con meno pressione dell’ossigeno),oppure come facciano i razzi a incrostarsi di ghiaccio nello spazio profondo e a rallentare per questola loro corsa: ricordiamoci di quanto abbiamo detto nella seconda parte di questa nostra serie diinterventi a proposito della “volontaria sospensione dell’incredulità” richiesta al lettore per godersiappieno un’opera fantastica. L’oggetto del contendere è stavolta Marte: sia i Saturniani, sia gli umaniintendono farselo alleato per contrastare meglio il nemico; oppure, se il Pianeta Rosso risultassedisabitato, meditano tutti di usarlo come base d’attacco.

Grazie al rinculo dei cannoni diMarcus la Terra si spostadall’orbita, lasciandosi alle spallela parte contaminatadell’atmosfera!

Marte si rivela però una delusione per entrambe le parti: è una sorta di immenso essere vivente,ricoperto sulla superficie di tentacoli con i quali afferra astronavi e tutto quanto per portarsele ingigantesche crepe che fungono da bocche e da accesso ai suoi apparati digerenti. Vediamo comePedrocchi abbia scelto davvero di sconfinare nell’epico, tratteggiando una sceneggiatura

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

fantascientifica dai toni olimpici, esaltanti – come anni dopo farà per esempio uno Stan Lee scrivendoper la sua Marvel le imprese del divoratore di mondi Galactus; oppure, in letteratura, pensiamoall’idea di Gea nel “Ciclo della Fondazione” e romanzi collegati di Asimov; o a Solaris, scritto nel 1961dal polacco Stanislaw Lem (con l’oceano pensante che ricopre l’intero pianeta). Se Marte è un ossotroppo duro da rodere non resta che dirigersi… su un altro mondo del Sistema Solare.

Marte, pericoloso pianeta vivente

Il pianeta Venere vive intanto la sua strana vita quieta ed opulenta. Gli abitatori di Venere giaccionomollemente coricati sotto la folta vegetazione che li nutre con i succhi gocciolanti dai rami degli alberie dagli enormi fiori. Per come vengono genialmente descritti dal Pedrocchi i Venusiani (o Veneriani,come vengono chiamati nell’episodio) sembrerebbero imbelli e debosciati come gli Eloi allevati edivorati dai Morlocchi nell’anno 802.701 nel romanzo La macchina del tempo (1897) di H. G. Wells.

Il Galactus della Marvel,spaventoso divoratore dimondi

In realtà, pur essendo impenitenti mollaccioni, i Venusiani hanno un’arma micidiale: sciami di apigiganti ai loro ordini, potentissime e dotate di una corazza impenetrabile a ogni arma, che respingonoin un attimo ogni invasore.

I Veneriani, apparentementeimbelli

Francesco G. Manetti http://www.ereticamente.net/2016/05/fascismo-fumetto-saturno-contro-la-terra-terza-parte-di-francesco-g-manetti.html

Rebo col suo razzo velocissimo fugge di nuovo, prova a difendersi dalla flotta di Marcus e Ciro conraggi disintegratori ma alla fine viene ancora una volta sconfitto: precipita sulla Terra (suo destino!)aprendo un immane cratere e si polverizza a causa dell’esplosione dei disgregatori di materia.

Le gigantesche api assassinecorazzate di Venere

Sull’orlo del cratere in cui è sprofondato il missile del saturniano, Ciro esclama: Ora forse nonsentiremo più parlare di Rebo! Forse, appunto… La guerra dei pianeti, che stavolta aveva visto inballo ben quattro mondi (Terra, Saturno, Marte e Venere), saluta i lettori con un dubbio.

Rebo è davvero finito?

(fine della 3a parte)

Francesco G. Manetti