ristorazione italiana magazine n. 3 settembre - ottobre 2011

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NUMERO 3 | SETTEMBRE - OTTOBRE 2011 RIVISTA DI ENOGASTRONOMIA, PIZZA E CULTURA MEDITERRANEA CONTIENE I.P. RistoRazione itaLiana Magazine Ristoranti I più ”strani” del mondo Justi Gli italiani preferiscono il dolce o il salato ? Competizioni Mister Pizza a Metro Novità Il mercato corre in autostrada Vendemmia una splendida

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Rivista di enogastronomia, pizza e cultura mediterranea

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Page 1: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

N u m e r o 3 | s e t t e m b r e - o t t o b r e 2 0 1 1

r I V I s t A D I e N o G A s t r o N o m I A , P I Z Z A e C U L t U r A m e D I t e r r A N e A

C o N t I e N e I . P .

RistoRazione ita L i a n aMagazine

RistorantiI più ”strani”del mondo

JustiGli italiani preferiscono

il dolce o il salato ?

CompetizioniMister Pizza

a Metro

NovitàIl mercato correin autostrada

Vendemmiau n a s p l e n d i d a

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Page 3: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

MKadvCAPUTOincan210x287.fh11 4-04-2011 14:56 Pagina 1

Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

Page 4: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

“Italian Style ”

Il numero SpecIale In IngleSe

dI rIStorazIone ItalIana magazIne

s p e c i a l e

E’ in uscita in questi giorni il numero speciale in Inglese del-la rivista “ Ristorazione Italiana Magazine “. Questo numero speciale , che si riferisce agli anni 2011-2012, rappresenta parte dell’Eccellenza Italiana nel mondo.Italian Style sarà spedito a Rivenditori , Grossisti e Catering ri-spettivamente di Attrezzature e di ingredienti alimentari Ita-liani nel mondo. Verrà inoltre spedito alle Camere di Commercio presso le Am-basciate Italiane.La parte più interessante del nostro progetto riguarda la distri-buzione a mano che verrà fatta, direttamente da noi, durante le più importanti fiere della Ristorazione in Europa, Stati Uniti D’America, Brasile , Asia.La rivista è già visibile e sfogliabile in tutte le sue pagine sul nostro sito www.ristorazioneitalianamagazine.it, cliccando poi sulla sezione “ Sfoglia lo Speciale in Inglese “

Ringraziamo tutti gli Sponsor che hanno aderito a questa inizia-tiva: Antico Molino Caputo, Cuboxal food containers, Industria Conserve Alimentari Coppola, Kuma Forni, Tecnocrio Refrigera-zione, Lilly Codroipo, Unox S.p.A. Italmill, Morello Forni, Progeo Molini, Zanolli Forni, Caffè Lavazza, Annalisa, Vinicola Serena, Fiera Host Milano, Robo Specialità Alimentari, Rossopomodoro, Compagnia Mercantile d’Oltremare, Marana Forni, Gi.Metal, Mazza Specialità Alimentari, Grana Padano, Mam Forni, Costa Group, Frantoi Redoro Molini Pivetti, Formaggio Asiago, Fiera Sigep Rimini, Consorzio Prosciutto San Daniele.

E D I T I O N : 2 0 1 1 . 2 0 1 2

I T A L I A NSTYLE

m ad e in Italy

Rome CavalieRi

WaldoRf astoRia

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00136 Roma

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tel.: +39 06 3509 2152

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I n g r e d I e n t s :

( F o r s e a b a s s )

600 gr Sea Bass

1 lemon

¼ chive’s bunch

100 ml cream

extra virgin olive oil, salt

( F o r l e m o n j e l l y )

100 ml water

1 lemon

5 gr sugar

1 gelatin leavesalt

( b r e a d ’ s c a n n o l o )

4 slice of bread

( F I s h b r o t h )

½ kg fishbone of sole or turbot

100 gr celery

100 gr carrot

1000 gr onion

2 small tomatoes

1 small parsley bunch

2 garlic gloves

100 ml white wine

1 ½ water

extra virgin olive oil

( F o r m e l o n a n d

c e l e r y ’ s s a l a d )

2 celery stick

1 melon

1 chervil bunch

1 tarragon bunch

50 ml fish brothsalt

( P o r t o W I n e s a u s e )

100 ml Porto wine

P r e P a r a t I o n :

( c a n n o l o s t u F F I n g ) Clean and fillet sea bass. Use ¾ fillets f

or make a tartare and dress

it with lemon juice, chive and salt. Cut the rest

of sea bass in small pieces. Add cold cream

and blend in a mixer. Spice with salt and peel lemon.

( j e l l y l e m o n ) Wash lemon and peel it. Parboil peel in

hot water. Replace water tw

ice.

Now boil water with sugar and add lemon peel and let it steed

for 1 hour. Strain lemon-

infused add gelatine leave soaked in water. Season with salt and lemon juice. L

eave in

refrigerator and cut it in

to slice.

( b r e a d c a n n o l I ) Cut bread into slice. Spread sea bass stu

ffing, place tartar and jelly’s

slice in the middle of bread slice.

Roll up each slice and cooking brown in extra virgin oil

until become crispy.

( F I s h b r o t h ) Wash vegetables, cut them into pieces

and sauté with extra virgin oil and

garlic. Add fishbones and sprinkle with white wine. Add water. C

ook for half-an-hour and

filter.

( m e l o n a n d c e l e r y ’ s s a l a d ) Wash and cut into small pieces celery

sticks. Brown with

extra virgin oil. Add fish broth and cook till it becomes soft. Peel m

elon halve it lengthwise

and remove all seeds. Cut half melon into small pieces.

Blend the remain and season with

salt and lemon juice. Combine cele

ry, melon pieces, chopped herbs and melon sause.

( W I n e s a u s e ) Boil Porto wine and thicken it. Spread wine sause in the bottom of plate.

Lay down a bed of melon salad and serve cannoli. Garnish with melon sause.

r e c I P e :

Crispy Sea Bass’ cannolo with melon salad and celer

y

La PergoLa

Restauranteinz Beck.

executive Chef at La Pergo-

la since 1994, Heinz Beck is

the recipient of numerous awards

for outstanding achievement throu-

ghout a long and prestigious care-

er. The menu at La Pergola is his

greatest achievement to date - in-

novative and exciting while main-

taining a respect for culinary tra-

dition and remembering that great

cooking is about fresh ingredients

handled with sensitivity and pas-

sion. ’I want, Beck says, to tran-

smit emotions through a balance of

aromas, flavours and colours.’ Like

the rome Cavalieri and La Pergola,

Heinz is very much a part of ro-

man culture and society. In 2000

he was awarded the gold Medal of

the Foyer of artists award, an In-

ternational award from La Sapien-

za University of rome, the first time

the award had been given to a chef.

h

Chef Heinz Beck

6 · i t a l i a n s t y l e

Tradition, knowledge and passion are the

characteristics which distinguish Vinicola

Serena, winery since 1881. Nowadays Mr.

Giorgio and Mr. Gerardo Serena run the

Company with the help of Luca Serena and

Chiara Serena, representatives of the 5th ge-

neration.

The Company’s philosophy is to optimise

the phases of the production cycle; from the

supply of the wines – the valuable wines of

Conegliano and Veneto hills – to the working

process, from the treatment and fermentation

to the filling in bottle or keg, from the storage

to the delivery. National and international

leaders in the Horeca kegs wine business, Vi-

nicola Serena offers a complete range of high

-quality bottled wines (0.75 and 1.5 litres).

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Where to find them:

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4 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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Page 6: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

A Firenze la mostra evento su prodotti e servizi per il food & beverage

showBARBARFortezza da Basso 26/29 novembre2011

info 055 8953651/715 www.barshow.it

L i b r i d a a s s a g g i a r eC i b i d a c o n o s c e r e 2

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em

bre

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È con estremo piacere che ci accingiamo ad iniziare que-sta nuova collaborazione editoriale che, ne siamo cer-ti, diventerà un importante appuntamento di riflessione sulle tante e complesse tema-tiche che ruotano intorno al mondo dei Pubblici Esercizi. La ristorazione italiana, ma più in generale tutto il settore dei consumi alimentari fuori casa, ha subito negli ultimi 5 anni un radicale e repentino stravolgimento, dovuto ai nu-merosi interventi legislativi che hanno interessato diret-tamente il nostro comparto. Il quadro che ne esce fuori è quello di un settore produt-tivo che è riuscito, sia pure tra mille sforzi, ad esprimere una buona reazione alla dif-ficile situazione economica attraverso una capacità di forte innovazione, pronta ad accogliere ed anticipare le nuove tendenze del mercato. Nonostante queste premes-se è innegabile che il totale cambiamento della geografia dei pubblici esercizi ha gene-rato un momento di grande confusione nel mercato; con-fusione che numerose delle nostre aziende stanno ancora pagando a caro prezzo. Su questi e su altri temi cer-cheremo di fare il punto della situazione attraverso focus specifici con una attenzione particolare a quegli aspetti che negli ultimi tempi ci han-no visto coinvolti in maniera diretta e pesante; penso al tema della normativa relativa al consumo di bevande alco-liche, all’annosa questione dei buoni pasto, alle nuove ed inspiegabili previsioni del Nuovo Codice del Turismo,

alle ormai famose questioni relative alle immissioni rumo-rose che, se fino a poco tempo fa riguardavano solo una de-terminata tipologia di locali, adesso investono gran parte del mondo dei bar e delle al-tre nuove formule di offerta. Oltre a ciò, attraverso questa nuova collaborazione, cer-cheremo di far conoscere agli addetti ai lavori le numerose iniziative organizzate da Fie-pet - Confesercenti sulle di-verse tematiche di interesse, in modo tale da poter creare un canale di comunicazione diretta tra noi e le Aziende dei pubblici esercizi.

Esmeralda GiampaoliPresidente Fiepet Nazionale

Il saluto della Presidente FIEPET Esmeralda Giampaoli

comIncIa con queSto numero la collaborazIone tra rIStorazIone ItalIana magazIne e laFederazIone ItalIana eSercentI pubblIcI e turIStIcI

c o l l a b o r a z i o N e

un augurIo dI buon lavoro a quantI, con noI, collaboreranno

a queSto progetto, rIngrazIando FIn

d’ora tuttI coloro che In queSto

SenSo vorranno darcI un valIdo contrIbuto.

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 7

Page 8: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 9: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

L’estate volge al termine, gli stranieri

sono tornati in Italia, molti più Italiani

hanno trascorso le loro vacanze

sulle nostre spiagge e sulle nostre

montagne, ma una svolta vera per la

nostra economia, nell’ambito della

Ristorazione, non si vede.

Gli incassi sono sostanzialmente rimasti

gli stessi, segno che al Ristorante si va

sempre meno, si cerca di risparmiare

organizzando in casa, magari una

grigliata con gli amici e se proprio si

vuole uscire, la maggioranza decide per

una pizza.

Il rito dell’andare fuori a mangiare è

rispettato, si spende meno, le donne si

riposano e si rilassano non dovendo

pensare ai lavori domestici, e tutti sono

più contenti.

Questo lo hanno capito bene i nostri

Ristoratori già da alcuni anni, tant’è

che molti hanno introdotto la pizza nel

loro menù e gli altri ci stanno pensando

seriamente.

Le uniche categorie che non stanno

pensando di introdurre la pizza sono

i Ristoranti famosi e di moda e quelli

che lavorano molto a mezzogiorno con

il prezzo fisso e con un menù semplice,

genuino, esaltando le tradizioni locali e

soprattutto con una gestione familiare.

Gestione familiare è la parola d’ordine e

l’ancora di salvezza di molti Ristoratori.

Le attività con gestione familiare

riescono ad andare avanti, ad

ammortizzare gli aumenti dei costi e ad

ottimizzare le sinergie dell’essere tutto

in famiglia.

Fin qui è tutto scontato e molto ben

conosciuto, ma vorrei focalizzare

l’attenzione dei nostri lettori verso un

altro argomento molto importante, la

qualità.

A parole tutti dichiarano di fare alta

qualità, ma la realtà è ben diversa.

Troppo spesso si guarda solo al prezzo

e si cerca di acquistare i prodotti meno

costosi, sacrificando la qualità ed a volte

anche la salute dei nostri clienti.

Occorre uno scatto di reni, riappropriarsi

del termine più nobile di “ Ristoratore”,

fare del Cliente il nostro Patrimonio,

ed investire su di esso, coccolandolo,

facendolo sentire importante e

mettendolo a proprio agio, tanto da

fargli desiderare di tornare al più presto

a mangiare da Voi.

Enrico FamàDirettore ResponsabileRistorazione Italiana Magazine

“Occorre uno scatto di reni, riappropriarsi del termine più nobile di “ Ristoratore”, fare del Cliente il nostro Patrimonio, ed investire su di esso, coccolandolo, facendolo sentire importante”

Enrico Famà

Editoriale

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 9

Page 10: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

s o m m a r i o

12la vendemmianella tenuta polvaro

16Zanolli: l’avanguardia del forno teorema polis

18alla scopertadei ristorantipiù “strani”

22la pizza nel tempo

28Gelato, ma quanto mi costi?

32morello forni & italmill: le 5 giornate di milano

34Pausa pranzo, panino addio

36 Poggio delle Baccanti:SfizandSoda

38Acquaviti d’oro: i vincitori

42Eurochef: i maestri del fritto

44Pizza in piazza a Goito

48Biscaldi: importatori di qualità

50I fiori in cucina

52News

Il noStro gIornale dISettembre/ottobre2011

54I guStI deglIItalIanI: dolce vS Salato

58Kuma forni: idee in evoluzione

60la crociera dei pizzaioli

63mister pizza a metro

68campionato mondialejuniores pizzaioli

1 0 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 11: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

IN COPERTINA:Barbara e Caterina

De Zan Candoni

RIsTORAzIONE ITAlIANA MAgAzINErivista di enogastronomia,

pizza e cultura mediterranea

edita da Accademia Group di Famà Enricovia Botticelli 22, 33053 Latisana (UD)

autorizzazione Tribunale di Udine n. 2 del 27.01.2011

Anno 1 - numero 3 settembre - ottobre 2011

Direttore responsabile: Enrico Famà

Redazione: via Botticelli 22, 33053 Latisana (UD)

Redazione e collaboratori: Stefano Zadro, Enrico Bianchini, Laura Nascimben,

Alberto Pertile, Graziano Giuseppe Rubes, Giovanni Antonino, Franco Micheli, Anna Maria Gatti,

Attilio Amerigo Maria Del Re, Giuseppe Dell’Aquila

Responsabile progetto: Stefano Zadro

Foto di: studio fotografico “Immagine”

Antonella Perna

Progetto grafico: Studio Idee Materia

Stampa: Tipografia Veneta - Padova

www.ristorazioneitalianamagazine.itristorazioneitalianamagazine@gmail.com

Le foto sul n° 2 del servizio sui Colli Euganei sono di Giuseppe Sboarina.

Settembre/Ottobre 2011

70accademia pizzaioli:le scuole

76castelli forni: tecnologia artigianale

78Sanfelici: selezione e ricerca

80news

82Il mercato corre In autoStrada

88pama roma: una storia di successo

92la carne inglese piace agli italiani

96offresi/cercasi

98Fiere nazionali ed estere

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 1 1

Page 12: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

la vendemmIa nella tenuta polvaro

v i N o

La cura dei vigneti, il rispetto per l’ambiente per un vino dagli aromi e sapori unici e inimitabili.

1 2 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 13: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

La Tenuta Polvaro

Nel cuore del Veneto, nello splendido territorio del Lison

Pramaggiore Classico, si erge la tenuta Polvaro della famiglia

De Zan Candoni, che ha riportato questo meraviglioso borgo

e i suoi terreni, un tempo della Serenissima Repubblica

di Venezia, agli antichi splendori, rispettando appieno e

valorizzando le caratteristiche naturali del territorio e i

canoni dell’architettura seicentesca.

Amore e rispetto del patrimonio viti-colo aziendale si riflettono nella cura che la famiglia De Zan Candoni ha per i loro vigneti, oggetto di un graduale piano di ristrutturazione riproducen-do, mediante innesti, i vitigni che da molti anni sono presenti in azienda come nella Regione, e che si sono adat-tati al terreno e al microclima. In questa operazione di ristrutturazio-ne è di primaria importanza il rispetto dell’ambiente e dell’assetto paesag-gistico, tanto che i terreni vengono lavorati con tecniche dolci per preser-varne la fertilità e l’antica struttura

caratterizzata da una fitta copertura di finissime particelle di argilla. Ter-reni veramente particolari quelli della Tenuta Polvaro che li rende vocati alla coltivazione della vite che dona vini ricchi, corposi e profumati.È di nuovo tempo di vendemmia in Te-nuta Polvaro e si percepisce l’energia dell’azienda nell’apice del percorso di maturazione dell’uva, dove il metico-loso, attento e intimo lavoro della fa-miglia sposa la tradizione di un atto antico e l’innovazione delle tecniche viticoltrici più moderne, nel pieno ri-spetto delle caratteristiche organolet-

tiche del prodotto. Una vendemmia di metodo tardivo, aspettando che l’uva sia a pieno della maturazione per do-nare ai vini profumi e sapori comples-si e delicati, intensi e morbidi. Metodo supportato anche da una certosina defogliazione dei vitigni per far sì che i raggi del sole e le dolci brezze accom-pagnino i grappoli negli ultimi giorni della loro maturazione.L’annata 2011 è stata non troppo pio-vosa, aiutando la maturazione fenoli-ca delle uve rosse. La giusta escursione termica ha favorito la sintesi degli aro-mi delle uve bianche. La vendemmia è

w w w . T E n u T a P o L v a r o . c o m

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 1 3

Page 14: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

In alto: tutta la varietà dei vini prodotti dalla Tenuta Polvato. al centro: La famiglia De Zan candoni.

iniziata nel rispetto dell’attesa delle uve più mature in un lento e delicato percorso, creando i migliori presuppo-sti per un annata di prodotti dagli aro-mi e sapori unici e inimitabili. Questi “ingredienti” che si mescolano in un territorio ricco di tradizione ed amore per il vino come il Lison Pra-maggiore, portano Tenuta Polvaro ad offrire l’eccellenza nella sua gamma di vini che va dal Lison Classico (fiore all’occhiello della Tenuta) al Dulcis, passando per il Pinot Grigio e il Caber-net Sauvignon.Inoltre dalla volontà di produrre un vino fuori dalle righe integrando e completando il già complesso profi-lo aromatico di ogni singola varietà a questi vini si aggiungono anche due uvaggi Polvaro Oro e Polvaro Nero. Vini creati per riportare in auge il meglio della tradizione viticoltrice e dei sapo-ri delle viti autoctone del Lison come: Chardonnay, Pinot Grigio, Sauvignon Blanc e Traminer per il Polvaro Oro e Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Refosco per il Polvaro Nero.Siamo nel pieno della vendemmia e a breve si passerà dall’emozione dell’at-to alla concretezza del prodotto dove si potrà finalmente degustare, all’om-bra dei pioppi della tenuta, il vino Pol-varo.

v i N o

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Page 15: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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t e c N o l o g i a

teorema polIS pW è Frutto dI 60 annI della noStra eSperIenza e dI FortI InveStImentI

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Teorema Polis PW è la sintesi delle cono-scenze raggiunte nel campo dei forni mo-dulari gestiti da micro computer. I coman-di elettronici sono sicuri e facili da gestire, la qualità è elevata nella struttura, la linea si presenta piacevole e raffinata. Teorema Polis PW è un forno elettrico modulare e altamente versatile, in grado di cuocere qualsiasi prodotto con la massima unifor-mità.Ecco le caratteristiche principali del forno, che contraddistinguono tutte le sue ver-sioni:> moderno design, con pannello comandi dotato di tastiera capacitiva;> struttura esterna in acciaio inossidabile satinato, per garantire la massima durata con il minimo mantenimento. Linee ribas-sate per una ideale sovrapponibilità (fino a 4 moduli di cottura);> potenti vaporizzatori e cappe aspiranti di notevole rendimento;> celle di lievitazione dotate di un innova-tivo sistema di umidificazione;> grande mobilità data dalle ruote (provvi-ste di freno), che ne permettono lo sposta-mento in tutta sicurezza.

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Pannello di controllo digitale TEorEma PoLIS Pw 20:> Tastiera elettronica con tecnologia ca-pacitiva di facile lettura, grazie al grande display grafico > Temperatura reale ca-mera di cottura sempre visibile a display e temperatura impostata richiamabile mediante tasto + o-. > Orologio digitale. > Accensione programmata settimanale. > Timer con segnalazione acustica e grafica di fine cottura. > Funzione Economy. > 20 programmi di cottura che permettono di memorizzare: la temperatura, il livello di potenza del cielo e della platea, tempo di cottura. > Gestione automatica vaporizza-zione. (Da mettere a fianco dell’immagine della fotografia del carter comandi Teore-ma Polis PW 20)

1 6 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 17: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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Page 18: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

e N o g a s t r o N o m i a

I rIStorantI pIu’

“S trani” del mondo

Alcuni ristoranti in giro per il mondo hanno fatto di queste considerazioni la loro bandiera, dimostrando fantasia ed

in alcuni casi gusti quan-tomeno eccentrici.

A Beirut in Libano, pae-se che ha spesso dovuto

vivere gli orrori della guer-ra, sui conflitti c’è anche chi riesce a scherzarci su. Il pro-prietario del ristorante Buns

and Guns di Beirut ha messo in piedi un ristorante che asso-

miglia ad una trincea. Ambientazio-ne che è tutto un programma: oltre ai sacchi da trincea, dietro i quali i clienti mangiano, dagli altoparlanti fuoriesco-no suoni di esplosioni, bombardamen-ti, raffiche di fucili. Non può mancare il menù a tema, a forma di proiettile, che offre il Pasto del terrorista, il sandwich

Kalashnikov e la Granata-missile, che stringi stringi è un semplice pollo alla griglia. I camerieri ovviamente servono in uniforme da soldato. Non è dato sa-pere se anche il conto sia una “bomba”.

Uno dei ristoranti più originali in asso-luto, che richiede per la sua frequen-tazione molto senso dell’umorismo e la raccomandazione di tenere lontani i clienti più schizzinosi, è sicuramente il Modern Toilet di Taipei, in Taiwan. L’am-bientazione è infatti quella di un’enor-me bagno, per cui le sedie sono sostitu-ite da water, ai muri sono ben incollate le piastrelle tipiche di una toilet, dai muri spuntano rubinetti, ed i tavoli sono delle vasche da bagno coperte da un pannello di vetro.

oSare, aFFaScInare, Incantare: l’atmoSFera dI un rIStorante può

provocare molte reazIonI, e SpeSSo è parte Fondamentale del SucceSSo (o

del FallImento) dI un locale, anche pIù del cIbo SteSSo che vI vIene ServIto.

dal gIappone al lIbano, la Stravaganza è ServIta

1 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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Anche il servizio non è da meno in quanto ad originalità: il cibo è servito in scodelle a forma di sanitari, e al posto dei normali tovagliolini si trovano rotoli di carta igienica appesi accanto ad ogni posto a sedere. Persino il dessert non va fuo-ri tema: il gelato, con dei nomi ben poco equivoci come “dis-senteria verde” per il gusto kiwi ( facilmente intuibile come possa essere chiamato il gelato al cioccolato), viene servito su ciotole a forma di gabinetto in miniatura.Il proprietario del locale, un ex venditore ambulante, afferma di essersi ispirato ad un fumetto in cui aveva visto un posto del genere. Lo scopo del “Modern Toilet”, secondo quanto ri-portato dal suo manager Chen Min-kuang, è quello di “scioc-care e confondere i sensi”. Obiettivo decisamente centrato.

Si vola letteralmente più in alto con il “Dinner in the sky”, location-ristorante che si sposta all’esigenza in tutto il mon-do. Una gru alza una struttura che comprende tavoli per i commensali (fino a 22 m.), e spazio per cuochi e camerieri, ad oltre 50 metri di altezza. Un’esperienza da brivido senza dubbio, da sconsigliare a chi soffre di vertigini. Di tratta di un’emozione a rischio zero: i clienti vengono assicurati alle sedie con delle grosse cinture di sicurezza, simili a quelle del-le montagne russe. L’organizzazione assicura che si tratta di un evento unico, di un’esperienza bellissima, ottima an-che per matrimoni, cerimonie varie, ma anche conferenze od happy hour ad alta quota. Nessuno però spiega come si possa risolvere l’eventuale (e magari urgente) bisogno della toilet.

Altro luogo che nulla invidia sul piano della fantasia è l’Al-catraz di Tokyo, allestito come una prigione di massima si-curezza, con tanto di celle nella quali si viene condotti in manette. Fortunatamente però, per quanto sia realistica la location, non si resta a pane ed acqua. Si parte con un’ “Inie-zione letale” come aperitivo, e si prosegue con piatti a tema. Di tanto in tanto la cena viene ravvivata da una finta evasio-ne con tanto di allarme e luci che si spengono.

A Bangkok si fa notare il Cabbages and Condoms, che fa della lotta contro l’Aids la sua missione.Il ristorante che, devolve i propri profitti alla lotta contro l’Aids, si trova in una delle zone più trafficate della città, ma nonostante questo è un’oasi di tranquillità. Chi ha avuto modo di frequentarlo assicura che si trovano i piatti più ca-ratteristici della cucina thailandese, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Alla fine del pasto viene offerto un preserva-tivo ad ogni cliente, per ricordare che il piacere si deve sem-pre accompagnare alla sicurezza.Provocante e dal gusto proibito (almeno per i canoni occi-dentali) è il Nyotaimori in Giappone, dove si mangia sushi su vere e proprie donne: nel tempo è divenuta una vera forma d’arte culinaria e artistica. Le donne affrontano lunghi ritua-li di depilazioni, training per imparare a rimanere immobili, lavaggi e doccia fredda finale per portare il corpo alla tem-peratura ideale del sushi. Dopodiché si sdraiano su un tavo-lo elegantemente decorato, ricoperti nelle parti centrali del corpo da coreografiche foglie e fiori sulle quali sono adagiati

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e N o g a s t r o N o m i a

sushi e sashimi, piatto tipico giapponese.Sul tema naturalistico ed eco-sosteni-bile ecco il Yellow Tree House di Auc-kland, in Nuova Zelanda. Qui si mangia sospesi a 12 metri di altezza dal suolo, su una sequoia secolare dal diametro di 1,7 metri, all’interno di un struttura a “bocciolo” raggiungibile attraverso una passerella lunga 60 metri che passa fra gli alberi della foresta, che fungono an-che da sostegni portanti.La struttura lamellare oltre ad essere funzionale, crea effetti suggestivi; di

giorno lascia filtrare la luce del sole e di sera crea un atmosfera davvero parti-colare che mette in risalto l’architettu-ra. Alcune coperture termiche garan-tiscono una permanenza confortevole anche in caso di pioggia, e i grandi fogli di acrilico riparano dalle intemperie. Il ristorante dispone di 18 posti a sedere e di una zona bar. I vari “bozzoli” sono stati pensati in modo tale da poter es-sere facilmente smontati e spostati su altri alberi e in altre zone.Concludiamo con uno dei ristoranti

più suggestivi della Terra (e anche del mare): Il Red Sea Star.Situato ad Eliat, una città a sud di Isra-ele, il Red Sea Star è sommerso a 6 me-tri sotto il Mar Rosso, e le sue ampie vetrate permettono di osservare il fon-dale oceanico. Il Red Sea Star è l’unico osservatorio sottomarino notturno al mondo, dotato di luci “soft” (con speci-fici colori e lunghezze d’onda) che per-metto ai visitatori di osservare questo incredibile habitat naturale senza di-sturbarlo.

Buns and Guns

Red Sea S tar

Dinner in the sky

ModernToilet

AlcatrazNyotaimori

Cabbages and

CondomsYellow Tree House

2 0 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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2 2 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Ah, la pizza! Per noi oggi è un cibo

da tutti i giorni, che si può trovare sempre e dovunque,

in pizzerie, in ristoranti e in bar o sui banchi dei supermercato,

fresca o surgelata. È una parte stabile e

importante della nostra vita quotidiana.

Ma è sempre stato così?

Gli anziani ricordano che no, non è sempre stato così, almeno nell’Italia del nord e del centro. È solo da più o meno centocinquant’anni che la pizza è cresciuta,

verrebbe da dire lievitata: da cibo d’emergenza, popolare in diverse regioni del Sud, ad alimento diffuso in tutta Italia, in Europa e fuori d’Europa. Anzi, prima negli

USA che n e l l ’ I t a l i a

del Nord e in Europa, grazie

all’emigrazione di massa dell’ottocento.E prima?La parola “pizza” è molto antica: ma non era il nome di quella che noi, oggi, chiamiamo pizza. Nell’immaginario collettivo attuale, la pizza deve essere

a base di pasta, mozzarella e pomodoro. La “pizza-pizza” è la Margherita: accettiamo tante varianti di questa ricetta base, ma appunto come varianti. Non me ne vogliano i napoletani che giustamente esaltano la loro Marinara senza formaggio.La pizza non può essere più antica dei suoi ingredienti. Vediamoli a uno a uno. La pasta di acqua e farina di grano è nota da tanto tempo che qui non val la pena di chiederci da quanto.La mozzarella, che in Campania si fa col latte di bufala, richiede caseifici e allevamenti di bufali. Da quando il bufalo vive in Italia? Se è vero che è stato introdotto dai Longobardi, da ben più di 1000 anni.Il pomodoro è di origine sudamericana: niente pizza

di Attilio A. M. Del Re

la pIzza nel tempoprIma parte

p i z z a

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20 anni dievoluzione continuanei forni per pizza

AGRIGENTOALESSANDRIAANCONAAOSTAAREZZOASCOLI PICENOL’AQUILAASTIBARIBELLUNOBERGAMOBIELLABENEVENTOBOLOGNABRINDISI

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ENNAFORLÍ CESENAFERRARAFIRENZEFOGGIAFROSINONEGENOVAGORIZIAGROSSETOIMPERIALECCOLECCELIVORNOLODILATINA

LUCCAMONZAMACERATAMESSINAMILANOMANTOVAMODENAMATERAMASSA CARRARANAPOLINOVARANUOROOGLIASTRAORISTANOOLBIA

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TRENTOTRAPANITERNITRIESTETREVISOUDINEVARESEVERBANIAVERCELLIVENEZIAVICENZAVERONAVILLACIDRO-SANLURIVITERBO

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prima del 1492, dunque. Anzi, l’uso alimentare del pomodoro si è diffuso secoli dopo, non si sa di preciso quando: è cominciato nelle campagne povere di cui, allora, nessuno scriveva nei

libri. Sembra che gli spagnoli coltivassero pomodoro già nel 1600 (è rimasta qualche ricetta in un libro napoletano alla fine del 1600); è possibile che nel Regno delle Due Sicilie si sia diffuso poco dopo, circa 300 anni fa.La pizza moderna potrebbe dunque avere più o meno 300 anni. La pizza colla mozzarella

da circa 150, da quando fu creata la pizza Margherita (1889) o da poco prima (la mozzarella sulla pizza si trova in uno scritto del 1866).E prima? Prima si facevano focacce condite, che magari si

chiamavano pizze anche loro, ma oggi le chiameremmo appunto focacce o schiacciate o altro, ma non pizze: erano pani rotondi e sottili ed erano conditi prima o dopo la cottura. Niente di più.Pani che nel medioevo si adoperavano al posto dei piatti: sopra si metteva la carne (selvaggina, per lo più:

stiamo parlando dei ricchi e dei nobili), le ossa si buttavano ai cani che banchettavano tra le gambe dei signori, il pane più o meno condito dal sugo di carne si dava in elemosina.Prima ancora, nell’antichità

mediterranea, i pani schiacciati si cuocevano di sicuro. Ma somigliavano sempre meno a pizze, andando indietro nel tempo. In ogni caso non abbiamo ricette e le poche informazioni le ricaviamo da dialoghi di commedie o da poemi come l’Eneide; oppure studiando reperti

archeologici. In sostanza queste fonti ci dicono che si cuocevano pani piatti e che a volte si condivano. Non dicono che erano pizze. Teniamo per buona l’idea che le pizze hanno meno di

300 anni, perché prima il pomodoro non si usava, e che quelle con la mozzarella ne hanno meno di 150. È sbalorditivo che la pizza sia diventata tanto popolare in così poco tempo. Ci dev’essere una spiegazione. Quale?

(continua nel prossimo numero)

la parola “pIzza” è molto antIca: ma non era Il nome dI quella che noI, oggI, chIamIamo pIzza. nell’ImmagInarIo collettIvo attuale,

la pIzza deve eSSere a baSe dI paSta, mozzarella e pomodoro. la pIzza non può eSSere pIù antIca deI SuoI IngredIentI.

2 4 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

p i z z a

Page 25: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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Page 26: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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le spese d’esercizio sono inferiori. Ne risulta inoltre un tempo di cottura più rapido a parità di consumi. Il forno rotante, rispetto ad un forno dal piano tradizionale, consente al pizzaiolo di dedicarsi esclusivamente alla preparazione delle pizze, in quanto quelle infornate non vanno né controllate né girate. Un timer preventivamente impostato dal pizzaiolo regolerà il tempo di cottura e la velocità d’infornata, avvertendo il pizzaiolo a cottura ultimata con un allarme acustico: in questo modo il forno può lavorare sempre a pieno regime. Il forno rotante consente inoltre

di mantenere il piano di cottura uniformemente in temperatura senza la necessità di fonti di riscaldamento ausiliarie, sicuramente più dispendiose e non altrettanto efficaci.I forni Pavesi sono montati e funzionanti in 24 ore, quindi possono essere installati nel giorno di chiusura.Il forno è operativo in soli 15-20 minuti, poiché grazie allo speciale isolamento mantiene quasi inalterata la temperatura della sera precedente. Il perfetto isolamento consente inoltre di mantenere costante la temperatura d’esercizio ottimale, con un conseguente significativo risparmio energetico. Esternamente la temperatura del forno è uguale a quella dell’ambiente: il forno può quindi essere rivestito con una parete in cartongesso che consente di armonizzarne l’estetica con l’arredo del locale.I forni Pavesi all’occorrenza possono essere spostati mediante carrello elevatore, da una stanza all’altra o, in caso di trasloco, possono essere smontati e rimontati nella nuova sede. Essendo amovibili e non murati non necessitano di particolari permessi per l’installazione.

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PAD. 10

STAND G94

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Gli italiani adorano il gelato, si sa. E si sa anche che il costo del gelato è aumentato notevolmente negli ultimi anni, senza però scalfire i consumi. Il giro di affari ha sfiorato i 2 miliardi di euro nel 2010, e c’è da scommettere che quest’anno la cifra sarà superata. Ma gli appassionati sono capaci di rinunciare alla verdura o alla frutta o all’intero pranzo pur di gustarsi il loro dolce preferito. E poi si sa, un gelato può sostituire il pasto. Purché sia buono e genuino. Purtroppo,

le dIFFerenze tra nord e Sud

d’ItalIa

a t a v o l a

Gelatoma quanto

mI coStI?

2 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 29: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

tra gelatI artIgIanalI e InduStrIalI le FamIglIe ItalIane Spendono In un

anno 2 mIlIardI dI euro, per un totale dI 82 euro a FamIglIa.

più gli ingredienti sono sani e più il gelato costa. Ma il prezzo dipende anche da dove si acquista. E in fatto di gelati il federalismo è già diventato una realtà. Al Nord si spende molto di più. Da un’indagine di Altroconsumo emerge che Milano è la città più cara dove concedersi un cono: qui i prezzi oscillano tra 1,70 e i 2,50 euro per un cono piccolo, e tra i 2,20 e i 3 euro del cono medio. Per acquistare un chilo di gelato, invece, si possono spendere dai 14 ai 24 euro, quanto un chilo di pesce spada. Segue a ruota

Sorrento, che si contende il primato del secondo posto con Santa Margherita Ligure. Seguono Rimini e poi Roma. Per risparmiare bisogna scendere al Sud. A Palermo cono piccolo a due gusti si può rimediare a un euro, mentre per un cono medio si spende dall’euro e cinquanta ai due. E poi ci sono le vie di mezzo. La campionatura è stata effettuata su 7 capoluoghi (Milano, Roma, Napoli, Bari, Genova, Rimini e Palermo) e 5 località di mare (Lido di Ostia, Sorrento, Santa Margherita, Mola e Mondello).

E il costo varia molto, con una differenza vicina al 40% tra prezzo minimo e prezzo massimo. Prezzi vari e diversificati quasi quanto le varietà di gelato disponibili: sono circa seicento i gusti disponibili e dunque si può spaziare dalla liquirizia al puffo, dalla crema di riso al croccantino. I gusti preferiti? Tengono testa, senza rivali, i classici. I più gettonati rimangono cioccolato (declinato in tutte le possibili varianti, con diverse percentuali di cacao, dal cioccolato bianco al nerissimo, a quelli alle

spezie), nocciola, limone, fragola, crema e stracciatella. Le soluzioni più creative, compreso le misture alla frutta esotica e non, scendono in secondo piano. Regge bene il pistacchio, ma solo se genuino e se fatto con i famosi pistacchi siciliani di Bronte. Per il 150° anniversario dell’unità nazionale sono molti quelli che propongono gelati ispirati alla bandiera, con combinazioni tricolore come menta, orzata e anguria oppure pistacchio, panna e barbabietola. Si parla tanto infine dell’uso

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 2 9

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dei fiori in cucina, e anche il gelato non poteva esserne escluso. “Preparo gelati al papavero, al tarassaco, al sambuco e alla rosa – dice Giancarlo Timballo, della gelateria Fiordilatte a Udine, presidente Cogel Fipe e membro del comitato che organizza la Coppa del Mondo della Gelateria che si tiene ogni due anni al Sigep di Rimini – ed è normale perché sono fiori usati tradizionalmente nella

cucina della nostra regione. Per esempio la marmellata di tarassaco si serve durante le feste con una focaccia tipica. Allo stesso modo scelgono prodotti che parlano del territorio i miei colleghi nel resto d’Italia, da Sergio Dondoli che a San Gimignano usa lo zafferano locale per il gelato ai gelatieri del Sud che riscoprono agrumi e mandorle”.

E visto che l’offerta diventa sempre più creativa, la domanda cresce di anno in anno. Tra gelati artigianali e industriali, le famiglie italiane spendono in un anno 2 miliardi di euro, per un totale di 82 euro a famiglia. Al Nord si spende mediamente

di più. Qui, per una media di 94 euro a famiglia, la spesa rappresenta il 52,9% del totale. Quella del Mezzogiorno è invece il 24% della spesa nazionale e si scende al 17% nel Centro Italia.

a t a v o l a

mIlano la cIttà pIù cara dove concederSI un gelato, la cIttà

con I prezzI pIù baSSI è palermo.

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Page 32: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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Sempre attenti all’evoluzione ed all’attualità del settore Piz-za, congiuntamente ai risvolti sociali e culturali che questo comporta, le nostre Aziende hanno pianificato una pre-sentazione ed esposizione di temi legati alla produzione ed alla tecnica della Pizza nei suoi vari aspetti.Alcuni di questi saranno pura-mente spettacolari, grazie alla partecipazione di Campioni del settore “Free Style “Acro-batico , altri specificatamente tecnici con brevi Forum tema-tici illustrati da importanti re-latori che si alterneranno pre-sentando quotidianamente le diverse tematiche del settore.Tutti gli Specialisti saranno a disposizione dei nostri Ospiti che potranno così approfon-dire le competenze specifiche con Professionisti a livello Na-zionale.In particolare la prima giorna-ta sarà dedicata ai prodotti da forno ed alle tecniche di cottu-ra dei prodotti certificati sen-za Glutine, con degustazione di tutta la produzione.Nella seconda giornata si ap-profondirà il tema della lievi-

tazione naturale, la sua tecni-ca ed i metodi applicabili alla Pizza. Immancabile sarà quin-di la degustazione e la compa-razione dei prodotti preparati con questo metodo.L’innovazione e la tradizione si alterneranno nei tre giorni a seguire con le tematiche af-frontate e presentate dai di-versi relatori, che produrranno in loco, con degustazione e spiegazioni, pizze dessert, piz-ze in pala e pizze alla romana; ultima, ma non per importan-za, “La Pizza d’Autore”, frutto dell’emergente ed innovativo connubio consolidatosi fra l’alta cucina ed il mondo della Pizza, avente come protagoni-sta un accreditato Chef, pre-cursore di tale tendenza.I Sig.ri Marco Morello e Tiziano Casillo , ideatori e coordinatori degli eventi, gestiranno l’al-ternarsi dei Forum nei diversi momenti delle “5 Giornate” in rappresentanza delle rispetti-ve Aziende.I Forum saranno articolati in almeno due interventi quoti-diani nell’arco della giornata.La partecipazione è libera pre-vio accreditamento in loco.

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Giornata dedicata alla “Celiachia”relatori: sig.ri Stefano Guerini ed Ennio Parentini.

Venerdì 21

Giornata dedicata alla “Pizza dessert”relatore: sig. Luciano Passeri.

domenICA 23

Giornata dedicata alla “Pizza d’autore”relatore: sig. Mattias Peri

mArtedì 25

Giornata dedicata alla “Lievitazione naturale”relatori: sig.ri Beniamino Bazzoli, Sig.ra Enrica Bertagna.

sAbAto 22

Giornata dedicata alla “Pizza in pala alla romana”relatore: sig. Claudio Bono.

Lunedì 24

gli eventi di pizza acrobatica “Free style”vedranno come protagonista il sig. Alessandro Lo Stocco

assistito dall’emergente Matteo Bosio.

tuttI I GIornI

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a t a v o l a

pauSa pranzo:addIo panIno, benvenutI cIbI gourmet

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Basta con panini, pizzette e tramezzini: anche se ha poco tempo da dedicare alla pausa pranzo, l’italiano medio non in-tende rinunciare ad un pasto di qualità. Negli ultimi cinque anni, nonostante la recessione, gli italiani che mangiano fuo-ri casa sono aumentati del 30 per cento: ogni giorno sono oltre 12 milioni, nove dei quali lavoratori, secondo gli ultimi dati della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). L’indagine condotta da Episteme, in vi-sta di Host 2011, il Salone internazionale dell’ospitalità professionale (dal 21 al 25 ottobre a Fieramilano) con oltre 1.400 aziende e 130 mila operatori attesi, met-te a fuoco i gusti dei consumatori e le

tendenze del mondo della ristorazione. I risultati ribaltano alcuni luoghi comuni. Se fino all’altro ieri l’offerta era suddivi-sa in tre grandi fasce - alta con i grandi ristoranti tradizionali; media tra osterie, trattorie e pizzerie; bassa con bar e tavo-le fredde - adesso il panorama è decisa-mente cambiato.“Gli italiani cercano fuori ciò che non tro-vano più a casa: cura dei dettagli, accudi-mento, gratificazione affettiva. Sempre più spesso il focolare domestico è spento - spiega Monica Fabris, presidente della Società di studi sociali e di mercato - ; non si tratta solo di mancanza di tempo, di uno stile di vita metropolitano imita-

to anche in provincia. Con l’avvento della mobilità diffusa è cambiato il rapporto con lo spazio, ora c’è voglia di ambienti caldi, nuovi ingredienti, esperienze, sti-moli sensoriali”. Anche lo street food si evolve, le pizzerie al taglio si alternano ai kebab. “Sono piatti ricchi e completi, con pochi euro rendono possibile un’espe-rienza gastronomica. Malgrado la gran-de tradizione regionale, l’Italia non ha riflettuto abbastanza sulle potenzialità inespresse in questo settore”, commenta Fabris. Stanchi dei menu a prezzo fisso tutti uguali, i consumatori cercano i loca-li rinomati solo per alcuni piatti, fino all’estremo del mono-prodotto. Scelgono

competenza e professionalità, bistec-cherie americane o di carne argentina, ristoranti di pesce crudo, pancake bar e così via. In nome della contaminazione, invece, spuntano luoghi in cui si mangia e si fa la spesa di qualità, e il modello “Eataly” di Oscar Farinetti da Torino è presente in altre città italiane, negli Stati Uniti e in Giappone. Oppure locali unici, che sposano in maniera originale ritua-lità, atmosfera, servizio, arredo, perso-nalità del proprietario. “Entrano in gio-co fattori immateriali, come nel caso di “Gusto”, il primo a introdurre a Roma la scelta tra spazi diversi, la cucina fusion e lo spazio shopping. O la “Pizzeria Sponti-ni” a Milano, dove la gente va anche per il

piacere di socializzare, il valore storico, la presenza preponderante del forno”, con-clude la ricercatrice sociale. Infine, anche l’alta cucina diventa più accessibile e democratica: accanto ai locali blasonati aprono spazi interni dedicati al pranzo a formula ridotta o punti di ristorazione più veloci e infor-mali, come “Il Calandrino” a Padova, più casual rispetto al tre stelle Michelin “Le Calandre”.

con l’avvento della mobIlItà

dIFFuSa è cambIato Il rapporto con lo SpazIo, ora c’è voglIa dI

ambIentI caldI, nuovI IngredIentI, eSperIenze, StImolI

SenSorIalI

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 3 5

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“Poggio delle Baccanti”, az. vini-cola La Mura, nasce come evo-luzione dell’azienda vinicola La Mura che fu fondata negli anni cinquanta dal signor Raffaele La Mura, nato nel 1924.Il signor Raffaele, figlio di viticoltore, iniziò in giovane età a produrre vino con il fratello Paolo ed accumulata la necessaria esperienza, decise successivamente di mettersi in proprio interessandosi ai

diversi vitigni della Campania e dedicandosi in modo particolare alla produzione del Gragnano e dei vini vesuviani.Con il passaggio generaziona-le si affinano le tecniche e si modernizzano le attrezzature, ma il figlio Giovanni ed il ni-pote Raffaele (enologo), attuali amministratori, nel tentativo di dare un nuovo contributo capiscono di dover ampliare

la filiera e stringendo un patto con la “Terra” si dedicano al mi-glioramento della coltivazione della vite.Forte della tradizione e con l’entusiasmo delle nuove gene-razioni, “Poggio delle Baccanti” dedica sempre più energia alla produzione e alla salvaguardia dei vitigni tipici dell’area.Indispensabile per un’azienda è seguire l’evolversi del mer-cato, e per raggiungere questo

obiettivo è fondamentale l’ap-porto dato dal ricambio gene-razionale. Intuendo la necessi-tà di attrarre l’attenzione delle nuove generazioni e volendo ritagliarsi uno spazio nel cre-scente mondo dell’aperitivo, inizia per l’azienda una nuo-va sfida. L’idea è quella di non stravolgere completamente un mondo fatto di tradizione e di genuinità: si guarda al pas-

sato per proiettarsi nel futuro. Tutto ha inizio nel 2007 quan-do Raffaele La Mura, sfruttando le caratteristiche del vino più rappresentativo dell’azienda il “Gragnano”, crea un cocktail a base di vino dal gusto giovani-le: il “Gragnano sfiz”. Il cocktail riscuote un notevole succes-so tra un pubblico giovane (e non solo) ma richiedeva molto tempo per la preparazione ed il consumo era limitato a wine e

lounge bar. Intuendone le po-tenzialità e grazie all’entusia-smo della famiglia e alla fon-damentale spinta del cognato Andrea, attuale socio, Raffaele fa partire il progetto di un nuo-vo drink. Essere versatile, accattivan-te, di tendenza, e soprattutto sfiz…ioso è l’obiettivo dello sfi-zandsoda®. Dopo due anni di test e sperimentazioni lo sfi-

zandsoda® è pronto per darvi un po’ di brio e tanto gusto. Solo 6% di alcol e tutto gusto italiano, vi stupirà per la sua genuinità, senza coloranti e conservanti, un nuovo modo di bere responsabile… sfizandsoda® Si presenta in lattina slim da 250ml in una veste elegante e di tendenza, sul fondo nero una miriade di bollicine circondano il “frizzan-te” logo.

Inoltre, per soddisfare le ri-chieste di un famoso cliente, il team ha ideato una bottiglia da 275ml che sotto il nome di Peschella® serve il prodotto sulle tavole dei ristoranti Ros-sopomodoro.Dal luglio 2011 i prodotti sono passati sotto la gestione della neonata SFIZDRINK.IT s.r.l., che lancerà e commercializzerà i prodotti in Italia ed all’estero.

a z i e N d e

P o g g i o D e l l e Bac c a n t i

non servono le ali per volare

L’entrata dell’azienda agricola “La mura” a sinistra La mura raffaele e a destra Samà andreas

3 6 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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w w w . s f i z d r i n k . i t

M A r t i n i s f i z

2 cubett i di ghiaccio

1/5 Mart ini Bianco

1 fetta di pompelmo rosa

sfizAndsOdA quanto basta

vino per inebriare

soda per al leggerire

pesca per insaporireBevi responsabilmentesolo 6% di alcol

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La sesta edizione del Concorso Acquaviti d’Oro, organizzata dall’Anag, Assaggiatori Grappa e Acquaviti, ha visto l’assegnazio-ne di ben 74 medaglie, a dimostrazione dell’alto valore dei prodotti presentati.Luca Sighel, uno degli ideatori di questo concorso, evidenzia diversi aspetti im-portanti di “Acquaviti d’Oro” che oltre ad essere un concorso europeo, visto l’alto numero di prodotti proveniente d’oltre alpe, si distingue per il fatto di permet-tere ad ogni prodotto di confrontarsi esclusivamente nella propria categoria di appartenenza. In poche parole “Ac-quaviti d’Oro” è l’insieme di 16 concorsi, perché tante sono le categorie di parte-cipazione.Questa edizione ha portato in risalto sor-prendenti risultati, permettendo di crea-re nuove categorie di merito quali “Best Gold”, “Oro” e “Argento”. Sul mercato il consumatore individuerà le acquaviti meritevoli coll’esclusivo bollino “Acqua-viti d’Oro ed. 2011” che riporterà la dicitura della categoria di merito. Questo offre ai produttori di acquaviti una notevole op-portunità d’immagine, ed agli operatori Ho.re.ca di trovare tra questi meritevoli

una notevole selezione per la propria “Car-ta delle Acquaviti”.La rigida selezione operata dai 77 Degu-statori Anag, provenienti da tutte le Re-gioni Italiane, ha dato il riconoscimento “Best Gold” a 7 prodotti, la medaglia “Oro” a 38 prodotti, e la medaglia “Argento” a 29 prodotti.

Ennio Baccianella, uno dei giudici chiama-to a degustare i prodotti, afferma che: “Es-sere convocati è il coronamento, per ogni Degustatore, al sacrificio di anni di studio e di partecipazione a serate di degusta-

zioni. È stato appassionante parteciparvi, avere la possibilità di degustare tutti quei prodotti alla cieca, ed esprimere il proprio giudizio in piena libertà e senza condizio-namenti di nessun tipo. Luca Sighel sotto-linea come: “Ogni degustatore è chiamato a prestare la sua opera a titolo gratuito, e sa di essere sottoposto a controllo. Que-sto per verificare l’attendibilità, la coe-

renza del giudizio e la risposta rispetto al gruppo, quindi col rischio di vedere escluso il proprio giudizio come “degu-statore anomalo” dall’analisi dei dati. Questo conferma quanta concentrazio-ne deve essere prestata e l’elevata pro-fessionalità che ognuno dove dare. Bac-cianella sottolinea la presenza di un’alta qualità di acquaviti, affermando: “Io personalmente ho degustato prodotti di elite che se non fossi stato convocato come giudice difficilmente avrei potuto provare”.Ora, grazie all’Anag e ai suoi membri,

possiamo distinguere questi prodotti gra-zie al “bollino”, proporli ai clienti nei mi-gliori modi opportuni, e “assaggiare” dopo una lunga dura giornata di lavoro dietro il “banco” questi prodotti d’elite.

I rISultatI dI

2011 · 6ª edIzIoneacquavItI d’oro

a c Q u a v i t e

Graziano Giuseppe Rubes

“acquavItI d’oro” è l’InSIeme dI 16 concorSI, perché tante Sono

le categorIe dI partecIpazIone. ognI prodotto SI conFronta

eScluSIvamente nella proprIa categorIa dI appartenenza.

3 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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Best GoldMedaglia

d’Oro

Medaglia d’Argento

grappe gIovanIbeSt gold

Dist. Segnana F.lli Lunelli S.p.A. Grappa segnana Chardonnay

Distilleria Paolazzi Vittorio Grappa müller thurgau

medaglIa d’oro 4R srl - Villa Domizia

Grappa Gaudes morbida “Villa domizia”

An. Erboristeria Cappelletti J. Paolo Clesio müller thurgau

Cantina Storica di Montù Beccaria S.r.l. Grappa di Pinot nero

Dist. F.lli Rau S.n.c. di Rau G. M. & C. sol Grappa monovitigno “Cannonau”

Dist. St. Roch S.r.l. Grappa di blanc e morgex

Distilleria Fondazione Edmud Mach Grappa Castel s. michele

Faled Distillerie S.r.l. spiritoverdiano Grappa Lambrusco

La Materdomini S.r.L. Grappa di Greco di tufo

Nannoni Grappe Cuore di Vinsanto

I rISultatI del concorSo Targa Ilva Zita S.r.l.

Grappa Cruda bianca

medaglIa d’argento An. Dist. Sibona S.p.a.

Grappa di Chardonnay Az. Agr. Stefano Mancinelli

Pura grappa di Lacrima Dist. Carpenito di Tufo

Grappa monovitigno di Greco di tufo Dist. F.lli Caffo S.n.c.- stab. Friulia

bis Cabernet & sauvignon Dist. Francesco

di Francesco Poli & C. S.n.c. Grappa di s.ta massenza

Dist. Giori Distillati Trentini G.I.L.S.A. Giori S.r.l. ori di grappa giovane

Distilleria Pilzer Grappa delmè

grappe aromatIche gIovanIbeSt gold

Targa Ilva Zita S.r.l. Gli Autoctoni - moscato Fior d’Arancio

medaglIa d’oro Dist. Roner S.r.l.

Grappa Gewürztraminer Fischerhof Mauracher Martin

Gewürztraminer Grappa

medaglIa d’argento Dist. G. Bertagnolli S.r.l.

Grappa di Gewürztraminer Dist. Alfonso Walcher S.a.s.

Grappa muskat d’or Distillerie Peroni Maddalena

Grappa malvasia delle Lipari Az Agricola Laganelli

“Gyate” moscato di siracusa Fenech Francesco - Azienda agricola

Grappa di malvasia delle Lipari Dist. San Tommaso S.r.l.

Grappa di malvasia

grappe aFFInate In legnomedaglIa d’oro

Peloni srl Grappa sforzato

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 3 9

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Dist. Psenner südtirol Grappa barrique

medaglIa d’argento Dist. Maschio Pietro di Maschio E. & C. S.n.c.

“regina dei Cuori” grappa di Amarone affinata in acacia

Dist. Zanin S.r.l. Grappa Inveccchiata Prosecco excelsior

grappe aromatIche aFFInate In legno

medaglIa d’argento Dist. Villa Laviosa

Lacrime d’uva

grappe InvecchIatebeSt gold

Dist. G. Bertagnolli S.r.l. riserva 1870

An. Dist. Sibona S.p.a. Grappa Invecchiata in botti di Porto

medaglIa d’oro Cantine del Notaio

di Gerardo Giuratrabocchetti Grappa Affinata di Aglianico del Volture

Dist. D.E.T.A. S.r.l. Grappa riserva Chianti Classico

Dist. F.lli Francoli S.p.a Grappa sorsi di riserva nebbiolo da barolo

Dist. F.lli Pisoni S.r.l. Grappa Clessidra

Dist. F.lli Vettorazzi Grappa stravecchia trentina

Dist. G. Bertagnolli S.r.l. Grappa Amarone invecchiato

Dist. Pezzi s.n.c. di Pezzi Fabio & C. memoria 1950

Dist.Domenis s.r.l. Futura 36

Distilleria Bottega Grappa riserva Privata barricata

Distillerie Bonollo S.p.a. Grappa riserva “Luigi bonollo”

Distillerie Peroni Maddalena Grappa Lugana invecchiata

IBALZINI società agricola I bALZInI brown Label Grappa riserva 2006

Nannoni Grappe Grappa di brunello riserva selezione oro dei Carati

medaglIa d’argento Dist. Osteria di Rubbiara

di Pedrono Italo e figli & C. s.n.c. Grappa di Lambrusco invecchiata

Dist. Rossi d’Angera Distillatori. S.r.l. Grappa riserva Personale

Dist. Zeni Di A. & R. Zeni S.n.c. Grappa Pini -10 anni

Feudi di San Marzano “sessant’anni” Grappa di Primitivo

Marzadro SpA Le diciotto Lune

grappe aromatIche InvecchIatemedaglIa d’oro

Dist. Rossi d’Angera Distillatori. S.r.l. Grappa moscato

medaglIa d’argento Dist. Villa de Varda S.r.l. - Grappa

moscato riserva invecchiata

grappe aromatIzzatemedaglIa d’oro

Dist. Poli Giovanni & Figli Snc Grappa di Genziana

acquavItI d’uva gIovanImedaglIa d’oro

Rossi d’Anaunia - Dist.Dallavallle di Rossi A & C. Fine settembre – Acquavite d’uva

medaglIa d’argento Dist. La Valdotaine S.r.l.

“Alte uve” Acquavite d’uva Dist. Camel S.p.a. (Bepi Tosolini)

most acquavite da mosto d’uva ramandolo

acquavItI d’uva aromatIche gIovanI

medaglIa d’oro Dist. F.lli Rau S.n.c. di Rau G. M. & C.

sol Acquavite d’uva

acquavItI dI vInobeSt gold

Giuseppe Bianchi distillati SRL brandy “Leone bianchi” extra old

medaglIa d’oro Dist. Zanin S.r.l.

brandy stravecchio monte sabotino

medaglIa d’argento Dist. G.Di Lorenzo S.r.l.

brandy Gran riserva superiore

acquavItI dI Frutta gIovanebeSt gold

Dist. Roner S.r.l. Williams reserv

medaglIa d’oro Dist. Alfonso Walcher S.a.s.

Golden delicious Dist. Psenner

Aprcot Dist. Psenner

Williams Dist. Schwarzwald

Edelbranntweinbrennerei Bimmerle KG “Lörch” Alte Williams-birne

medaglIa d’argento Privatbrennerei. Unterthurner S.r.l.

Acquavite di ciliegie Fischerhof Mauracher Martin

Acquavite marille Dist. F.lli Russo di S. G. Russo S.n.c.

Acquavite di ficodindia dell’etna

acquavItI dI Frutta InvecchIatemedaglIa d’argento

Dist. Roner S.r.l. Caldiff

altre acquavItImedaglIa d’oro

Tenute Collesi Acquavite di birra torbata

Dist. Genziana Acquavite di Ginepro

a c Q u a v i t e

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perFetta per tuttI glI uSI

la FrIggItrIceautomatIca

F r i g g e r e

Il lavoro in cucina è frenetico, si sa. Allora perché non facilitarsi la vita dov’è possi-bile?Bene, Master Fry è la friggitrice che fa tutto da sola! Mettete il prodotto da friggere nell’ampio cestello, premete un pulsante e lasciatela lavorare. Dimenti-catevi pure che state friggendo. Infatti a cottura ultimata il prodotto si scola, esce da solo e la macchina vi avvisa con un segnale acustico. Perciò niente più paura che la frittura bruci: Master Fry fa solo fritti perfetti!!Inoltre, quando avete l’esigenza di cuci-nare prodotti delicati che necessitano di essere rimescolati, potete sostituire il cestellone automatico con i due pratici cestelli manuali e lavorare come in una friggitrice tradizionale. I vantaggi però restano: avete sempre comunque il ti-mer con avvisatore acustico, e dalla mac-china non esce fumo né vapore.

Master Fry infatti ha un suo aspiratore interno che convoglia l’aria attraverso un tubo, collegato alla cappa di aspirazione o ad una canna fumaria, o direttamente nell’ambiente esterno.Con questo nuovo brevetto, la Eurochef di Modena (www.eurochef.it) vuole portare innovazione anche nelle cuci-ne dei ristoranti, dopo essere stata uno dei protagonisti del cambiamento della ristorazione rapida nei bar, Eurochef in-fatti, oltre a forni pizza e vetrinette da banco, produce fin dal 1992 friggitrici e cuocipasta da banco, per piccoli e gran-di locali non attrezzati, che permettono di preparare cibi di ottima qualità anche senza cappa di aspirazione e soprattutto senza personale specializzato, offrendo perciò un’interessantissima opportunità di business a tanti locali che prima si ac-contentavano di offrire panini e pizzette riscaldate.

dImentIcate che State FrIggendo. a cottura ultImata

Il prodotto SI Scola, eSce da Solo, e la macchIna vI avvISa

con un Segnale acuStIco.

4 2 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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...e non solo Patatine:anche crocchette, mozzarelline, anelli di cipolla, alette di pollo, spiedini, cotolette, olive ascolane, pesce, cremini...

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Pizza in Piazzap i z z a i N p i a z z a

a m a n t o v a

Graziano Giuseppe Rubes

In alto la facciata della splendida cornice di villa Goito a mantova.

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A Goito, in provincia di Mantova, si è svolta una manifestazione molto singo-lare: “Pizza in Piazza”. Manifestazioni in cui pizzaioli danno il meglio di sé nelle piazze, è piena sia l’estate sia l’Italia, ma la 17sima edizione di questa manifesta-zione aveva qualcosa di particolare.L’idea originale, ancora oggi fulcro dell’evento, è quella di organizzare qual-cosa per i propri compaesani durante l’estate e nelle serate in cui nessuno pro-pone attività. Livio Lanfredi, proprietario della pizzeria Mo-cambo, nel 1994 ha suggerito ai colleghi pizzaioli di chiudere i pro-pri locali il lunedì e il martedì e tra-sferirsi in piazza, proponendo le loro pizze al pub-blico. Forse i primi anni l’evento ha avuto qualche difficoltà, ma oggi i nu-meri dimostrano il contrario. Mentre in tutta Italia si discutono i pro e i contro sugli eventi enogastronomici in piazza, a Goito questo non accade. Gli stessi com-mercianti della cittadina mantovana af-fermano che questo evento è a beneficio di tutta la comunità, perché non solo loro hanno tenuto aperto i negozi fino a notte fonda, ma tutte le pizzerie hanno chiuso i propri locali trasferendosi nelle vie del paese a dar sfoggio delle proprie

abilità gastronomiche.Questo evento ha creato non pochi problemi logistici all’amministrazione comunale, ma come riferito dal sinda-co Anita Marchetti, la risposta è stata immediata: generatori in piazza e l’im-pegno volontario di molti giovani della Consulta locale ha fatto si che tutto an-dasse liscio.A testimonianza di questo sono le 7.820 pizze sfornate e la stima di circa 15.000 persone presenti, nelle due serate

dell’evento. A questo evento non solo ha creduto l’amministrazione goitese, ma la stessa Regione Lombardia, dandone un grosso contributo.La novità di quest’anno è la collaborazio-ne con la Strada dei Vini e Sapori Manto-vani, la quale ha lanciato l’idea di creare un evento nell’evento “di Vino in Pizza”, dove ogni commensale aveva la possibili-tà di degustare la propria pizza abbinata a un vino mantovano.L’evento “di Vino in Pizza” aveva in pro-

gramma diversi passaggi molto impor-tanti: il primo i produttori iscritti al Con-sorzio tutela vini Mantovani e alla Strada dei Vini e Sapori Mantovani ha scelto un vino che rappresentasse la propria azienda, questo ha permesso di avere a rappresentanza tutte le Doc mantovane. Nel secondo passaggio ogni pizzeria ha scelto una pizza che la rappresentasse.L’organizzazione della Strada dei Vini e Sapori Mantovani, sotto la vigile atten-zione della dott.ssa Paola Beduschi, ha

riunito un gruppo di esperti enoga-stronomici i quali, divisi in varie com-missioni, avevano il compito di degu-stare ed abbinare le varie pizze con i vini mantovani.Ogni pizza pro-posta ha avuto il “matrimonio” ide-

ale con uno o più vini mantovani, ma in particolar modo sia il Lambrusco Manto-vano sia il Bianco frizzante dei Colli Mo-renici Mantovani hanno fatto da padroni negli abbinamenti.A voce unanime con quella di Gianni Bo-selli, Presidente della Strada dei Vini e Sa-pori Mantovani, hanno acclamato al suc-cesso di “Pizza in Piazza”, ma soprattutto al fatto che si sia riuscito a dimostrare grazie a “di Vino in Pizza” che il Vino è la bevanda ideale da abbinare alla pizza.Nulla contro la birra, soprattutto contro quell’artigianale italiana, la quale oggi rappresenta una buona fetta di merca-to, bevanda che si sta scoprendo come abbinamento ideale a molti piatti della tradizione italiana. Sarà duro proporre il vino come abbinamento alla pizza, so-stituendo l’abitudine di accoppiare alla pizza la birra.A conclusione ben vengano manifesta-zioni organizzate in questo modo, dove non solo si cerca di animare una comu-nità, ma si cerca di valorizzare tutto il territorio con i suoi prodotti enogastro-nomici.Comunque suggerisco di provare ad ab-binare a una Margherita un buon bic-chiere di vino bianco frizzante, e a una Quattro stagioni un buon bicchiere di Lambrusco Mantovano Doc. Quale sia la scelta migliore, a voi l’ardua sentenza.

p i z z a i N p i a z z a

l’Idea orIgInale è quella dI organIzzare un evento durante l’eState e nelle Serate In

cuI neSSuno propone attIvItà. I due gIornI dI pIzza In pIzza hanno vISto 15.000 preSenze e

quaSI 8.000 pIzze SFornate.

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b i r r a v i r u

nuovI colorI che raFForzano e rInnovano Il legame con le proprIe orIgInI

un nuovopacKagIngper vIru

La birra estone caratterizzata da un’originale bottiglia ottagonale, che ha ormai conquistato il mercato a due anni dal suo lancio ufficiale in Italia, da parte del Gruppo Biscaldi, si presenta oggi con una veste grafica rinnovata. Una nuova

etichetta, caratterizzata da un diverso design e dall’utilizzo di un carattere che riprende lo stile Art Deco degli anni Venti – periodo in cui l’Estonia ottenne

l’indipendenza – svetta sul collo della bottiglia.

VIRU è una birra pilsner con il 5% di gradazione alcolica prodotta in Estonia. Il design della bottiglia, asciutto e lineare, ricorda le famose chiese a torre della vecchia Tallin. Prodotta utilizzando pura acqua di sorgente, il miglior malto della Lituania e l’aromatico luppolo di Saaz, VIRU è una birra pulita e fresca

caratterizzata da un robusto gusto di malto e da un leggero tocco di luppolo.

“VIRU, birra dal sapore fresco e gradevole, con la sua bottiglia unica e distintiva diventa oggi ancora più elegante – ha dichiarato Pietro Biscaldi, Amministratore Delegato del Gruppo Biscaldi -, e rende omaggio alle proprie radici, riprendendo

i colori blu nero e bianco della bandiera estone, simbolo della propria cultura e tradizione. Il Gruppo Biscaldi è orgoglioso di poter annoverare all’interno del proprio portfolio distributivo un marchio dall’indiscussa qualità, che esalta in

maniera così forte il legame con la propria storia”.

Il nome “Viru” prende origine da una tribù finnica che abitava una terra sulle coste del Mar Baltico. Chiamata in origine “Virumaa”, questa terra oggi fa parte dell’Esto-nia settentrionale. VIRU fu origina-riamente venduta in Estonia come “A le Coq Premium Extrà”, cambian-do successivamente il marchio in quello attuale identificando le in-teressanti opportunità per questo prodotto a livello internazionale.

La società Biscaldi - www.biscaldi.com - nasce nel 1969 come importatore di bir-re, vini, acque e liquori. Nel 1992 con l’ac-quisizione della società “Ty Nant Spring Water Ltd”, produttrice delle acque a marchio Ty Nant e Tau, nasce il Gruppo Biscaldi. Pietro Biscaldi è Amministratore Dele-gato della Società e nel 2009 completa l’acquisizione del 100% del capitale della società Premium Brands Srl assumendo-ne la carica di Amministratore Unico. I marchi gestiti sono: Asahi, Arizona Tea, Belzebuth, Bohemia, Budějovický Bud-var, Dos Equis, Cobra, Cognac ABK6, Elys-sia, Freixenet, Hayman’s Distillers, Ma-riachi Mexican Food, Mayabe, Monster Energy, Nihonsakari Sakè, Oroya, Pitù, Real Crips, Salitos, Saffron Gin, Sol, Sprit-zOne, Tecate, Casco Viejo, Don Agustin, Ty Nant e Tau, Tsarine, Versus, Viru.

Viru

Viru

Viru

l a s t o r i a d i

l a s o c i e t À

Viru

Biscaldi

4 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E4 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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I FIorI In cucIna

a t a v o l a

Unire estetica, gusto e origi-nalità in cucina: fatelo con i fiori. Va diffondendosi sem-pre di più l’unione professio-nale tra cuochi e vivaisti, con i primi ad interpellare i secon-di sui fiori da utilizzare per inventare nuove ricette, oltre che su come poterle guarnire. Fin dall’antichità i fiori fanno

parte della cultura gastrono-mica, come decorazione pri-ma di tutto, ma anche come elemento aromatizzante, come ingrediente per tisane e bevande e come alimento.Già Apicio nel De re coqui-naria (IV secolo) ha narrato di ricette con petali di rosa o fiori di maggiorana e riporta

anche la salsa ai fiori di carta-mo, Carlo Magno beveva vino con fiori di garofano, suor Vir-ginia di Arcetri, figlia di Ga-lileo Galilei , preparava mar-mellate ai fiori di rosmarino ed Elisabetta I d’Inghilterra amava la macedonia con le primule. I fiori commestibili d’altron-

de non mancano: mimosa, sambuco, garofano, glicine e gelsomino, malva e marghe-rite possono diventare ingre-dienti prelibati. Senza conta-re l’incredibile fonte di aromi che sono i fiori delle erbe aro-matiche stesse. I fiori del basilico, per esem-pio, sono commestibili come

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400 g di riso per risotti2 pugni petali di rose rosse

1 mazzo di basilico1 cipolla

1 bicchiere vino bianco secco1 litro e mezzo di brodo anche di dado

olio d’olivapepe

30 g di burroabbondante parmigiano grattugiato

IngredIentI per 4 perSone

100 g di capolini di margheritine dei prati (o di petali)1 porro

1 grossa patata lessa ridotta in pureamezzo litro di brodo anche di dado

dadini tostati di pane caserecciooliosale

pepe

IngredIentI

Lavate i petali di rose rosse. Tritate la cipolla e fatela soffriggere nell’olio, aggiungete il riso, tostarlo,

aggiungete il vino bianco, fate evaporare, portatelo a cottura aggiungendo il brodo bollente a mestoli. Intanto

frullate il basilico con il parmigiano, quando il riso è cotto mantecatelo con il burro, unite il basilico, pepate,

aggiungete i petali di rosa e servite rimescolando in tavola.

Tritate con la mezzaluna le margheritine, lasciandone da parte una decina intere. Fatele bollire per una decina

di minuti nel brodo. Tritate il porro, stufatelo in poco olio, unitelo alle margheritine con la purea di patate. Se dovesse essere troppo liquido, stemperate un cucchiaio

di farina con poco brodo, aggiungetelo alla preparazione. Cuocete per una decina di minuti mescolando, servite

accompagnando con i dadini di pane. Seguendo le identiche indicazioni, invece delle margheritine potete

usare fiordaliso, calendula, malva, borragine, ortica bianca.

preparazIonepreparazIone

(o altri fiori)

rISo con petalI dI roSe roSSe

zuppa dI margherIte

le foglie e aggiungono pro-fumo alle insalate ma anche a preparazioni con patate o verdure cotte.La begonia, invece, ha un sa-pore acidulo simile a quello del limone mentre la borra-gine invece, parlando sempre di parti fiorite, offre un sapore più simile a quello del cetrio-

lo. La calendula ha un sapore più amaro e leggermente pic-cante, all’aroma di cipolla in-vece ci pensa il garofano.Il crisantemo ha un sapore amaro, mentre al contrario l’ibisco ha un sapore dolcis-simo.Fiori di rosa, violetta e melo vengono invece utilizzati

spesso in cucina come deco-razioni, ad esempio brinan-doli. Sono perfettamente commestibili e abbastanza dolci, tranne che la rosa, con una nota leggermente pic-cante.Chi a casa volesse cimentar-si in ricette da pollice verde sappia che è fondamentale

comprare quelli coltivati ap-posta per il mercato alimen-tare. Se si vanno a cogliere, si scel-gano campi il più possibile lontani da autostrade e altre fonti di inquinamento. Se si coltivano in giardino, è bene assicurarsi che cani e gatti ne stiano lontani.

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 5 1

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d a l W e b

La pizza “ecologica” è realtà: è stata sfornata a Meduno (PN), la prima pizza cucinata nei forni industriali alimentati esclusivamente a energia solare: l’ha prodotta la Roncadin, azienda specializzata in pizze surgelate. Il presidente dell’azienda, Edoardo Roncadin, ha inaugurato l’impianto fotovoltaico che permetterà di cucinare solo pizze “ecologiche”, risparmiando all’ambiente l’emissione di 6.785 tonnellate annue di anidride carbonica.

L’impianto fotovoltaico garantirà 1 milione e 200 mila kilowatt-ora annui destinati all’attività produttiva dello stabilimento. Più di 5.400 pannelli di silicio monocristallino disposti per oltre 6.800 metri quadrati della superficie di copertura dello stabilimento, progettati e messi in opera da Ekos, altra azienda di proprietà della famiglia Roncadin (quest’ultima con sede a Fiume Veneto), che rappresenta una delle più rilevanti

realtà a livello regionale nel settore del fotovoltaico. La pizza “verde”, oltre che un’interessante novità nel campo della produzione alimentare, rappresenta tutte le potenzialità delle ecoenergie, che possono essere sfruttate per ridurre l’impatto ambientale e diminuire le emissioni di CO2.

In FrIulI SFornatala prIma pIzza “verde”

All’interno del comparto dei veicoli ecologici, stanno subendo una interessante espansione gli esercizi commerciali, e in particolar modo ristorativi, all’interno dei quali è possibile ricaricare la propria auto elettrica. Il tutto mentre si pranza o si cena, e in maniera rapida ed economica.A compiere un altro passo nei confronti di questo segmento è stata in Florida la Sunshine Restaurant Corp., una compagnia di ristorazione che ha scelto di avviare il primo ristorante con annessa stazione di ricarica delle batterie delle auto elettriche.Andrew L. Gross, presidente della compagine, ha affermato che i veicoli elettrici possono essere un’ottima determinante di successo per i conti societari, conferendo un vantaggio competitivo nei confronti dei principali concorrenti.

ECCO IL RISTORANTE CON IMPIANTO DI RICARICAAUTO ELETTRICHE:

neWS

5 2 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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Ristorazione Italiana 08_2011 27-07-2011 17:35 Pagina 1

Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

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g u s t i a l i m e N t a r i

I g u S t I d e g l I I ta l I a n I

Salato batte dolce 3-1l a p I z z a a l I m e n t o p r e F e r I t o

Pizza e pasta sempre ai vertici dei gusti alimentari degli italiani. Una conferma che non stupisce, e che arriva da una ricerca della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) sugli alimenti preferiti.

La pizza si posiziona indiscutibilmente al primo posto, mentre la pasta è al secondo posto, l’olio all’ottavo, il vino solo al dodicesimo, più staccate frutta e verdura, mentre la carne rossa

surclassa la bianca. E i piatti crudi sono la grande novità.

VS

5 4 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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LILLY CODROIPO NEL PRESENTE E NEL FUTURO

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Quando la vita è troppo frenetica a farne le spese sono soprattutto le abitudini più sane. Se la pasta rimane uno dei piatti più amati dagli italiani, ma ogni anno scende vertiginosamente il numero delle persone in grado di farsela in casa. Come rivela l’indagine della Cia, oggi solo 2 persone su 100 - e si tratta principalmente di ultrasessantenni - e nel 2020 solo lo 0,4% della popolazione avrà dimestichezza con la realizzazione di fettuccine, gnocchi, cannelloni, ravioli, agnolotti e pizzoccheri. Se negli anni ‘60 oltre il 40% della popolazione metteva le “mani in pasta”, tra gli anni ‘80 e il 2000 la percentuale era già scesa ad una persona ogni 30. Ora la percentuale è precipitata ulteriormente, quasi a segnare che il piacere di realizzare la pasta è rimasto prerogativa di poche nonne. Una tradizione vicina all’estinzione che solo pochi raffinati gourmet tengono in vita. Corsi ed iniziative spot per riportare gli italiani alla pasta fatta in casa ce ne sono - prosegue la Cia - ma coinvolgono, in genere, chef in erba o pochissime casalinghe intraprendenti. Nel 2010 e nei primi quattro mesi del 2011 in Italia si sono organizzati meno di cento laboratori di cucina, escludendo quelli a pagamento o scolastici. Questa disabitudine o disaffezione verso la pasta e anche il pane fatti in casa - aggiunge la Cia - allontana sempre di più i consumatori dalla consapevolezza sul cibo. Quindi, termini come “semola di grano duro”, “trafilata al bronzo” o “lievito madre” diventeranno patrimonio di sapienza per pochi. Non a caso, l’85% degli italiani nel leggere l’etichetta della pasta fa caso, subito dopo peso e prezzo, ai minuti che servono per cuocerla.

G l i i ta l i a n i e l a

pasta fatta a mano

FocuSMa oltre al gusto, il sondaggio evidenzia un dato preoccupante sotto il profilo della corretta alimentazione: solo per il due per cento delle persone il cibo preferito è la verdura. Ancora più bassa è la percentuale di chi non rinuncerebbe alla frutta. “Questo dato - ha sottolineato la Cia - fa purtroppo i conti con quello relativo ai consumi. Infatti, in vent’anni la spesa degli italiani per frutta e verdura è scesa di oltre il 18 per cento”. A metà classifica si piazza invece la carne rossa, con particolari menzioni per la bistecca alla fiorentina. Fanalino di coda nelle preferenze degli italiani è la carne bianca. ritenuta “troppo piatta in termini di sapidità”. All’ottavo posto di questa “classifica” del cibo troviamo l’olio extravergine d’oliva che ha raccolto molte preferenze, concentrate prevalentemente al sud. Fuori dai primi dieci il miele, in tutte le sue declinazioni, che raccoglie i

consensi soprattutto delle donne. Mentre, un po’ a sorpresa, il vino si classifica solo al dodicesimo posto. Ma gli italiani danno le loro preferenze anche sui vari metodi di cottura. Il minor numero di voti è stato raccolto dal lesso e il maggiore dal fritto. La novità però viene dal crudo: negli ultimi cinque anni infatti sempre più persone amano realizzare carpacci di carne e pesce, oltre ai pinzimoni di verdure, quando dispongono di prodotti freschi e di qualità.Per il sondaggio la Cia ha consultato solo persone sopra i diciott’anni. Sarà per questo che mancano dalla classifica snack, pop-corn, salatini e patate fritte. Prodotti che continuano a registrare fatturati imponenti.A metà classifica la carne rossa, fanalino di coda la carne bianca. Pessimo risultato per la verdura, cibo preferito solo per il due per cento delle persone. Tra i metodi di cottura il fritto batte il lesso.

a metà claSSIFIca la carne roSSa, FanalIno dI coda

la carne bIanca. peSSImo rISultato per la verdura,

cIbo preFerIto Solo per Il due per cento delle perSone. tra I metodI dI cottura Il FrItto

batte Il leSSo.

g u s t i a l i m e N t a r i

5 6 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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STAND C81

D82

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“La nostra è l’evoluzione del forno tradizionale – spiega Mauro Segat, che insieme al socio Alessandro Fratton ha dato vita alla Kuma Forni – ; noi produciamo forni rotanti comandati elettronicamente con una piastra che ruota all’interno, ma sotto la piastra si nasconde una resistenza elettrica in grado di mantenere il forno sempre in temperatura per un’attività costante. Il prodotto che proponiamo è frutto di continue ricerche della nostra equipe tecnica, sempre pronta a confrontarsi con le esigenze e con le richieste della clientela più attenta”.“Semprecaldo” è l’unico forno rotante brevettato capace di abbinare qualità elevata a un prezzo in ottimo rapporto. Le sue caratteristiche tecniche che lo distinguono sono un solo vano di accesso, il computer per il controllo delle funzioni (temperatura, resistenza, giri piastra nei due sensi, programmi cotture, avviso

sonoro a fine cottura).“La nostra esperienza ci ha permesso di creare un prodotto innovativo per funzionalità e praticità – aggiunge Mauro Segat –, mantenendo la qualità della tradizione che ci contraddistingue, i nostri tecnici hanno creato un prodotto tecnologicamente superiore. Le nuove caratteristiche, uniche nel loro genere, permettono di avere la piastra di cottura sempre calda grazie ad un riscaldo-piastra ausiliario sistemato nella parte opposta al fuoco, un solo vano d’accesso al forno che sostituisce la bocca d’infornata e il vano carico legna, la consolle manovrabile e veloce della parte elettronica, prodotti di prima qualità per la fabbricazione del forno disponibile in tre modelli differenti”.La piastra di cottura sempre calda è la principale innovazione invenzione di Kuma Forni e il punto di svolta raggiunto dai due soci rispetto ai tradizionali forni rotanti.

Un altro prodotto di punta di Kuma è il Mini Forno Rotante, che fa girare 60 pizze in un’ora. Dedicato a chi non ha spazio da perdere: ristoranti, bar, pub che vogliono diversificare l’offerta e pizzerie che intendono incrementarla per fronteggiare i picchi lavoro. “È un prodotto unico – spiega Alessandro Fratton –. Il Mini Forno Rotante è il più piccolo del mondo. Vanta tutte le caratteristiche dei fratelli maggiori della nostra gamma, dalla bocca d’ infornata e vano legna/ bruciatore adiacenti e con accessi separati alla plancia di comando, un computer di bordo che offre la possibilità di impostare diversi programmi di cottura, di aumentarne o diminuirne il tempo e di regolare la velocità a seconda delle esigenze del momento”. In produzione nelle versioni a gas, dotato di bruciatore automatico con controllo fiamma e temperatura, e a legna, presenta una piastra con un diametro di 86 centimetri.

Idee In evoluzIone

Per crescere bisogna evolversi, per evolversi bisogna avere le idee giusteed il coraggio di realizzarle. Un esempio viene dalla Kuma Forni

di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona.

KUMA FORNIt e c N o l o g i a

5 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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i N v i a g g i o

la crocIera deI pIzzaIolIDal 7 al 13 Novembre 2011

Siamo sul finire dell’estate e bisogna già parlare delle prossime vacanze, dei Pizzaioli naturalmente!Si sta avvicinando l’ora della prima Crociera dei Pizzaioli ed il successo è già annunciato.A Luglio erano già prenotate le 100

cabine che erano state bloccate e sono state nuovamente chieste altre 50 cabine. Alla crociera hanno aderito anche molti clienti delle pizzerie, i quali hanno voluto approfittare dell’occasione, particolarmente favorevole per il prezzo, ma soprattutto per stare in compagnia

dei loro amici cuochi e Pizzaioli, gente semplice, allegra e molto cordiale.La maggior parte della gente comune ha saputo della Crociera attraverso le locandine a colori , scaricate dal nostro sito www.ristorazioneitalianamagazine.it ed appese nei locali.

6 0 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

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Cabina interna 270 €Cabina esterna con oblò 330 €Cabina esterna con balcone 400 €ragazzi fino a 18 anni Gratis

Le gare si svolgeranno su:

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6 2 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Genova

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PalermoTunisi

Palma di Maiorca

Barcellona

MarsigliaProvenza

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m i s t e r p i z z a a m e t r o

“mISter pIzza a metro”troFeo cIttà dI mIlano

Scheda dI partecIpazIonenome* . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . cognome* . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . sesso M F data di nascita* . . . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . . . /. . . . . . . . . . . . . . . .

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adeSIone alla gara dI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

La scheda di partecipazione può essere inviata tramite Email all’indirizzo [email protected] o via Fax al numero 0431.521646. Si prega di scrivere in stampatello e leggibile, indicando anche la tappa a cui si desidera partecipare.

InFormatIva Sul trattamento deI datI perSonalIAccademia Group garantisce la riservatezza dei dati comunicati ai sensi della legge ex art. 7 D. Lgs. 196/2003, e la possibilità di richiederne la modifica o cancellazione comunicandolo per iscritto a: Accademia Group, via Botticelli 22, 23053 Latisana (UD). I dati forniti potranno essere usati per la diffusione di materiale promozionale, editoriale, televisivo. Il conferimento del presente questionario è facoltativo, quindi il suo invio è da intendersi come consenso espresso nell’utilizzo dei dati in esso contenuti, e nei termini sopra descritti.

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E’ il nuovissimo titolo di cui si potranno fregiare i futuri vincito-ri di questa gara Internazionale.La partecipazione è assolutamente gratuita. I concorrenti dovranno portare il loro impasto , oppure prepa-rarlo sul posto il giorno prima della gara. Per quanto riguarda gli altri prodotti dovranno usare quel-li messi a disposizione dall’organizzazione , che saranno tutti quelli compresi nella linea della Robo.I concorrenti conosceranno solo al momento della gara quali saranno gli ingredienti scelti per la specifica gara e dovranno inventare, seduta stante, gli ingredienti giusti da scegliere per la pizza che avranno in mente di realizzare.

Improvvisa la tua pizza con le delizie di “ ROBO Gourmet”Gli Ingredienti di qualità usati dai professionisti attenti… e pre-feriti dai clienti più esigenti ! Le pizze saranno giudicate dai Giudici in base alla loro COTTU-RA e dal GUSTO.Il punteggio andrà da 1 a 100 per ciascun elemento di giudizio.I vincitori potranno partecipare di diritto e gratuitamente al prossimo Campionato Mondiale dei Pizzaiuoli che si svolgerà a Napoli, nella primavera del 2012, ovviamente in questa categoria.L’iscrizione alla gara è completamente gratuita e potrà essere fatta ritagliando e compilando l’apposito modulo che potrà es-sere spedito via fax al numero telefonico 0431-521.646 , oppu-re via E.mail riempiendo il modulo che trovate sul nostro sito www.ristarazioneitalianamagazine.it ed inviandolo a [email protected] I concorrenti ammessi saranno al massimo 40, quindi chi fosse intenzionato a partecipare, farà bene ad iscriversi al più presto.Le tappe relative a questo Concorso si svolgeranno a :mILano-HoST 24 ottobre, uDInE-GooD 31 ottobre, FIrEnZE-Bar SHow 28 novembre, rImInI-SaPorE 27 febbraio, maSSa carrara-TIrrEno cT 5 marzo

gourmet!!!In caso dI pIzza...

S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 6 3

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Page 67: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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La scheda di partecipazione può essere inviata tramite Email all’indirizzo [email protected] o via Fax al numero 0431.521646. Si prega di scrivere in stampatello e leggibile, indicando anche la tappa a cui si desidera partecipare.

InFormatIva Sul trattamento deI datI perSonalIAccademia Group garantisce la riservatezza dei dati comunicati ai sensi della legge ex art. 7 D. Lgs. 196/2003, e la possibilità di richiederne la modifica o cancellazione comunicandolo per iscritto a: Accademia Group, via Botticelli 22, 23053 Latisana (UD). I dati forniti potranno essere usati per la diffusione di materiale promozionale, editoriale, televisivo. Il conferimento del presente questionario è facoltativo, quindi il suo invio è da intendersi come consenso espresso nell’utilizzo dei dati in esso contenuti, e nei termini sopra descritti. Il consenso si estende alla pubblicazione delle immagini riprese durante gli eventi sulla rivista Ristorazione Italiana Magazine e/o sul sito internet della stessa.

Firma di un genitore per i minori di 18 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

c a m p i o N a t o J u N i o r e s

campIonato mondIale “JunIoreS” pIzzaIolIpIzza claSSIca

Il Campionato Mondiale Juniores Pizzaioli compie una tappa unica in Italia, a Rimini, durante la Fiera “Sapore 2012” dal 25 al 28 FebbraioLe gare riservate agli Juniores esistono in tutte le altre sezioni artigianali riguardanti la Ristorazione, vedi la Panificazione, la Gelateria e la Pasticceria, ora ci sono anche per la Pizzeria, ed in particolare per i Pizzaioli.Questa nuovissima gara servirà a mettere in risalto le qualità dei giovanissimi Pizzaioli, a valorizzare il loro impegno, ad of-frire loro la possibilità di farsi conoscere già all’inizio della loro carriera.Al Campionato Mondiale Juniores Pizzaioli potranno partecipa-re tutte le Pizzaiole e Pizzaioli che non abbiano compiuto i 21 anni di età, a partire dalla data della prima gara, e che già lavo-rino come Pizzaioli o aiutanti Pizzaioli.Lunedì 27 Febbraio presso lo stand di “Ristorazione Italiana Ma-gazine” alla Fiera di Rimini “Sapore 2012”, si svolgerà l’unica tap-pa di selezione Italiana.

I primi 10 classificati saranno automaticamente iscritti al Cam-pionato Mondiale dei Pizzaiuoli che si svolgerà a Napoli nella tarda primavera del 2012.Per quanto riguarda le selezioni che ci saranno all’estero, saran-no ammessi al Campionato di Napoli i primi 5 classificati per ciascuna tappa.Il 27 Febbraio 2012 è la data da considerare per il calcolo dei 21 anni, data che resta valida per tutta la durata delle selezioni.Per iscriversi al Campionato Mondiale Juniores di Rimini basta ritagliare e compilare la scheda che trovate sotto a questo articolo ed inviarla via fax al numero 0431-521.646 oppure compilare il modulo che trovate sul nostro sito www.ristorazioneitalianamagazine.it ed inviarlo via mail a [email protected]

I concorrenti minorenni, di età inferiore ai 18 anni, dovranno far firmare il modulo di iscrizione da uno dei genitori, nell’apposito spazio riservato.

6 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 69: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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LA SCUOLA di ACCAdemiA PizzAiOLi

Accademia Pizzaioli è una scuola nuova come nome, ma al suo interno è compo-sta da Maestri con esperienza ultra ven-tennale nell’insegnamento e fra i pionieri nella creazione della prima Scuola di Piz-za al mondo che nasce a Santa Margheri-ta (VE) ad opera di Gabriele Marchesin, il “ Pizzaiolo Sognatore”, nel 1986.Ogni giorno aveva un’idea nuova ed il giorno seguente un’altra, uguale e con-traria.Non vi è dubbio comunque che Marche-sin abbia fatto la storia della Scuola per Pizzaioli, e quindi gliene rendiamo merito.Fra i primi allievi di Marchesin c’è Enrico Famà, attualmente Presidente di Accade-mia Pizzaioli, e Renato Margarit, fondato-re della Lilly Codroipo.Pubblichiamo di seguito l’Organigramma della Scuola, che non è ancora completo e verrà ultimato durante la prossima riunio-ne degli Istruttori di Accademia Pizzaioli.Tutti i dirigenti di Accademia Pizzaioli po-tranno essere sostituiti ogni anno duran-te l’Assemblea Generale, a seconda della loro disponibilità e capacità. L’avvicendamento negli incarichi dovrà essere l’elemento distintivo della nostra Scuola.

La nostra Scuola è alla ricerca di nuovi Maestri Istruttori su tutto il territorio Nazio-nale ed all’estero. Si invitano pertanto quanti volessero diventare Maestri Istruttori a contattarci per le dovute informazioni. I prossimi corsi per Istruttori sono in pro-gramma a Cologne (BS) presso lo Show Room della ditta Italmill dal 19 al 22 Settem-bre ed a Napoli presso lo Show Room del Molino Caputo dal 17 al 20 Ottobre prossimi.

c e r c h I a m o n u o v I I S t r u t t o r I

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PresidenteEnrico Famà

Vice DirettoreCiprian Zamfir

Direttore TecnicoPizza NapoletanaAniello Falanga

Direttore TecnicoPizza a Metro-PalaL. Passeri (interim)

Direttore TecnicoPizza in TegliaClaudio Bono

Direttore TecnicoPizza senza GlutineL. Passeri (interim)

Direttore TecnicoPizza Classica

Michele Fazzini

Direttore TecnicoPizza AcrobaticaGiorgio Riggio

Vice DirettoreFranco Cardelli

Direttore DidatticoElvis Santaromita e Flora Del Vecchio

Direttore GeneraleLuciano Passeri

Vice DirettoreAndrea Bosio

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Le accademie Pizzaioli

VENETOSEDE NAZIONALE ACCADEMIA PIZZAIOLI E RISTORAZIONE ITALIANA DI PORTOGRUARO (VE)

Per informazioni e prenotazioni: 389 9370950, 348 8587848, 342 1414140

ACCADEMIA DI PORTOGRUARORistorante Pizzeria “Da Pierino” Via San Giacomo, 51dal 22 al 26 agosto, dal 26 al 30 settembre,dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni:389 9370950, 348 8587848, 342 1414140

ACCADEMIA DI SAN DANIELE DEL FRIULIPizzeria “Antica Villa” >> via Cesare Battisti 11 Istruttore >> Marcello Napoli dal 26 al 30 settembredal 28 novembre al 2 dicembre Per info e prenotazioni:0432 954063, 340 2171799

ACCADEMIA DI SAN DONA’ DI PIAVEPizzeria Cin Cin >> Via Brusade, 134dal 26 ottobre al 2 novembrePer info e prenotazioni:346 6098406, 389 9370950

ACCADEMIA DI TOLMEZZO - AMPEZZO (UD)Hotel Colmajer >> Via Nazionale 5, Ampezzo Istruttore >> Ermanno Furlanis Corso speciale nei fine settimana (7 ore al giorno):1-2, 8-9, 15-16 ottobre13-14, 19-20, 26-27 novembrePer info e prenotazioni: 347 2609608

ACCADEMIA DI TRENTOPizzeria Ristorante Vecchi Sapori TavernaVia al Lago 3, Levico TermeIstruttore >> Mohamed Belabid dal 19 al 23 settembre, dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni: 0461 702416, 320 2285639

ACCADEMIA DI VERONAZanolli ForniIstruttore >> Marco Viesidal 19 al 23 settembre Per info e prenotazioni:045 8581500, 347 1442452, 342 1414140

ACCADEMIA DI VALVASONE - CASARSAPrismafood >> Via Tabina 18 (Pontebbana) Istruttore >> Ermanno Furlanis dal 26 settembre al 7 ottobredal 7 al 18 novembrePer info e prenotazioni: 347 2609608

ACCADEMIA DI UDINEPizzeria “Da Pierino” >> Via Baldasseria Bassa 106Istruttore >> Ermanno Furlanis Corso di due settimane, direttamente in pizzeria:dal 10 al 21 ottobre, dal 21 novembre al 2 dicembrePer info e prenotazioni: 347 2609608

ACCADEMIA DI TORINOPizzeria “Il Pensiero 3” >> via Gattico 8/B Istruttore >> Andrea Bosio dal 5 al 9 settembre, dal 10 al 14 ottobredal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni:011 0682917, 347 7101170

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Le accademie Pizzaioli

ACCADEMIA DI RIMINI (SAN PATRIGNANO)Comunità San Patrignano via San Patrignano 53 - 47853 Coriano

ACCADEMIA DI PRATOConfesercenti

Istruttore >> Roberto Fumo Per informazioni:338 6722431

ACCADEMIA DI REGGELLO (FI)Forni Valoriani >> via Caselli alla Fornace 213

Istruttore >> Antonio Sansone dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni:055 868069, 338 2844992

ACCADEMIA DI PISTOIAConfesercenti

Istruttore >> Antonio SansonePer informazioni:338 2844992

ACCADEMIA DI MILANOIstruttore >> Vincenzo Cardonedal 12 al 16 settembre, dal 7 all’11 novembrePer info e prenotazioni: 347 7101170

ACCADEMIA DI BERGAMOCescot >> via Ravizza, 7/AIstruttore >> Andrea Bosio dal 17 al 21 ottobre, dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni:389 9370950, 342 1414140

ACCADEMIA DI BRESCIAForni Ceky >> via Industriale 21/23 – LogratoIstruttore >> Andrea Bosio dal 29 agosto al 2 settembredal 3 al 7 ottobre, dal 28 al 2 dicembrePer info e prenotazioni:030 9972249, 347 7101170

ACCADEMIA DI GENOVA Morello Forni >> via B. Parodi 35Istruttore >> Andrea Bosio dal 26 al 30 settembredal 28 novembre al 2 dicembrePer info e prenotazioni: 010 2515572, 347 7101170

ACCADEMIA DI MODENAForni Pavesi via Radici in Piano 120/c - Corlo di Formigine

Istruttore >> Raffaele Espositodal 10 al 14 ottobre, dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni:328 9511617, 059 574569

ACCADEMIA DI BOLOGNA Ristorante Pizzeria Tenerife >>via Tommaso Salvini 12/bIstruttori >> Antonio Sansone e Aldo Magnanidal 19 al 30 settembrePer info e prenotazioni:338 2844992, 339 8987219

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Le accademie Pizzaioli

ACCADEMIA DI VITERBOIstruttore >> Alessio Rossidal 19 al 30 settembre, dal 14 al 25 novembrePer info e prenotazioni:0764 780834, 329 3152642

ACCADEMIA DI ROMARistorante pizzeria Dea di Roma Ardeatina 580 (ang. v. A. Millevoi)Scuola Alberghiera Pellegrino Artusivia Pizzo di Calabria, 5Istruttori >> Zamfir Ciprian e Claudio Bonodal 16 al 27 agosto, dal 26 settembre al 6 ottobrePer info e prenotazioni:349 1598372, 349 8100828

ACCADEMIA DI PESCARACO.M.A.F. Grandi ImpiantI >> viale Marconi 383Istruttore >> Luciano Passeri 26 al 30 settembre, dal 12 al 16 dicembrePer info e prenotazioni:085 4409031, 340 8436051

ACCADEMIA DI TERAMOPizzeria “Il girone dei golosi”via Palombieri, 5 - San Nicolò a TordinoIstruttore >> Gabriele Fazzinidal 5 al 9 settembre, dal 17 al 21 ottobrePer info e prenotazioni: 366 1850935

ACCADEMIA DI SCAFATI (SA)Molino Caputo >> Corso San Giovanni a Teduccio 55Istruttore >> Aniello Falangadal 19 al 30 settembre, dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni: 333 1163095

ACCADEMIA DI VIESTE (FOGGIA)Hotellerie Italia by Italia cateringcorso del Mezzogiorno III traversaIstruttore >> Luca Rapacciuolodal 22 al 26 agosto, dal 26 al 30 settembre,dal 14 al 18 novembrePer info e prenotazioni: 349 7107464

ACCADEMIA DI BARONISSI (SA)Sacar Forni >> via S. Allende 72

Istruttore >> Aniello Falangadal 14 al 18 novembrePer info e prenotazioni:089 955557, 342 1414140, 333 1163095

ACCADEMIA DI SULMONA (AQ)Officina dei Sapori - Cescot Abruzzovia Mons. Luciano Marcante 3Istruttore >> Luciano Passeridal 5 al 9 settembre, dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni:0864 567696, 0864 53223, 340 8436051

ACCADEMIA DI CITTÀ SANT’ANGELO (PE)Ristorante – Pizzeria La Rusticanavia Madonna della Pace, 100 Città Sant’AngeloIstruttore A.I.C. >> Paolo GridelliCorsi di specializzazionecucina per celiaci, pizza pane pasta etc.una giornata di 8 ore nei giorni:4 ottobre, 8 novembre, 6 dicembrePer info e prenotazioni: 329 1480998, 085.959434 (ore serali)

ACCADEMIA DI MODUGNO (BARI)IMBAR / Scarangelli HotellerieSP. 231 (Ex SS. 98) - Km 80+600Istruttore >> Luigi Ricchezza (Pizzeria “Pulcinella” - Trani)dal 10 al 21 ottobrePer info e prenotazioni: 080 5323261, 342 1385084

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Le accademie Pizzaioli

ACCADEMIA DI SCALEA (CS)Ristorante Pizzeria le Mimosevia Carlo Alberto Dalla Chiesa, 2Istruttore >> Elvis Santaromitadal 17 al 21 ottobre, dal 5 al 9 dicembrePer info e prenotazioni:334 3866703

ACCADEMIA DI REGGIO CALABRIAPizzeria Calypsovia Nazionale quarto tratto 775, Bocale secondoIstruttore >> Giorgio Riggio dal 12 al 23 settembre, dal 28 al 30 settembredal 14 al 18 novembrePer info e prenotazioni: 329 3168362

ACCADEMIA DI MESSINAIstruttore >> Giovanni Gangemidal 12 al 23 settembre, dal 5 al 9 dicembrePer info e prenotazioni:090 6413041, 347 1953480

ACCADEMIA DI CATANIAPizzeria Papaveri e Papere viale della regione 37 NicolosiIstruttorI >> Matteo Ruvolo e Alfio Rapicavolidal 19 al 30 settembre, dal 14 al 18 novembrePer info e prenotazioni:340 2298360, 348 2518344

ACCADEMIA DI PALERMORistorante Pizzeria “A’ Castellana” Piazza dei Caduti, 4 CaccamoIstruttore >> Domenico Sirecidal 12 al 23 settembre, dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni:091 8148667, 338 7109846

svizzera

ACCADEMIA DI GiNevraIstruttore >> Giuseppe SantoroPer info e prenotazioni:0041 7870 84985, 333 8688775

ACCADEMIA DI TRAPANIIstruttore >> Domenico Sirecidal 22 agosto al 2 settembredal 14 al 18 novembrePer info e prenotazioni:338 7109846

ACCADEMIA DI SASSARIPizzeria Piazza Garibaldi Piazza Garibaldi, Porto TorresIstruttori >> Massimiliano Cilia e Antonio Maria Serradal 22 agosto al 2 settembredal 14 al 18 novembrePer info e prenotazioni: 393 9739219

ACCADEMIA DI CAGLIARIPizzeria “Che Pizza!” >> via Curie 37Istruttore >> Gino Orgianadal 22 agosto al 2 settembre, dal 17 al 21 ottobrePer info e prenotazioni: 380 122 2051, 070 5488180

ACCADEMIA DI LECCEDiant snc >> Via Sanzio 8Istruttore >> Luigi Ricchezza (Pizzeria “Pulcinella” - Trani)dal 21 al 25 novembrePer info e prenotazioni:0832 361003, 342 1385084

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Da quasi quarant’anni Castelli Forni è sinonimo di connubio fra innovazione tecnologica e tradizione artigianale, sintesi che identifica efficacemente questa moderna azienda ita-liana specializzata nella pro-duzione di forni professionali per pizzeria, panificazione e pasticceria, settore nel quale ha acquisito un ruolo di leader competente e prestigioso, af-fermandosi sia in ambito na-zionale che internazionale.Nasce a Roma negli anni ‘70, in una modesta officina avviata dall’iniziativa imprenditoriale del fondatore Guido Castelli che, applicando la propria soli-da esperienza ed alcune valide intuizioni tecniche, in pochi anni riesce a realizzare e pro-porre il suo primo forno, dan-do inizio ad una intensa storia professionale costellata di am-bizioni, scelte impegnative e importanti gratificazioni pro-fessionali, fino a far assumere all’impresa le dimensioni di

una struttura solida, compe-titiva e con una di significativa capacità produttiva.La continuità dell’azienda è oggi garantita dalla guida di Elio ed Emilio Castelli, che fin da giovani hanno deciso di condividere le responsabilità e poi continuare, con la stessa serietà e tenacia, l’impresa pa-terna.Il programma di produzione prevede una gamma di 32 mo-delli dedicati, con struttura monoblocco omodulare, a una o più came-re di cottura sovrapposte, con potenze differenziate da 4 a 30 kw. Tutti iforni sono progettati per ri-spondere con alte performan-ce ai più diversi contesti ope-rativi, garantendo nel tempo efficienza, robustezza e affi-dabilità anche in condizioni di produttività sostenuta.Per offrire una risposta com-pleta alle molteplici esigenze degli operatori, la gamma dei

forni è integrata con un am-pio assortimento selezionato di macchinari, attrezzature in acciaio inox, impianti profes-sionali per la ristorazione ed arredamenti completi.“Garantire ai nostri clienti la qualità dei prodotti ed effi-cienza dei servizi – spiega Elio Castelli - costituisce da sem-pre una scelta imprescindibile e l’obiettivo prioritario della filosofia aziendale. I punti di forza dell’azienda si possono identificare negli aspetti che hanno consentito l’affermazio-ne del nostro marchio: espe-rienza e competenze specifiche nel settore; progettazione e costruzione di manifattura ar-tigianale tutto “made in Italy” e interamente gestite all’in-terno dell’azienda”. “Restare competitivi senza penalizzare la qualità - continua Emilio Castelli - è la sfida più impe-gnativa a cui siamo chiamati oggi. L’ingresso nel mercato di rilevanti forze economiche, un

maggior numero di operatori e la competizione incalzante estendono gli effetti della glo-balizzazione anche in settori fino ad oggi considerati “di nicchia”, ampliando le oppor-tunità di scelta ma generando anche una diffusa omologazio-ne ed una rapida riduzione di valore dei prodotti, che tendo-no a divenire in breve tempo obsoleti o inaffidabili.In questi contesti per Castel-li Forni il confronto si rivela vincente sulla lunga distanza. Le consistenti risorse inve-stite dalla nostra azienda in ricerca ed innovazione, sono finalizzate a mantenere eleva-to lo standard di qualità che contraddistingue ogni singolo forno prodotto nel nostro sta-bilimento, rendendolo unico ma soprattutto inimitabile e capace di sostenere qualsiasi confronto, come ci viene peral-tro testimoniato dal consenso di una clientela sempre più ampia e qualificata”.

caStellI FornIIngredIentI baSe: tecnologIa evoluta, vocazIone artIgIanale

t e c N o l o g i a

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Prodotti alimentari di alta qualità distribuiti da più di trent’anni alle migliori aziende del settore sono la garanzia della competenza e dell’assoluta serietà della ditta Sanfelici. Rispettando i più elevati standard qualitativi la ditta affida la produzione dei suoi prodotti a realtà specializzate in grado di selezionare e controllare personalmente le materie prime, di altissima qualità, che verranno trasformate in ottimi prodotti gastronomici distribuiti dalla ditta Sanfelici direttamen-te a ristoranti, bar, trattorie, pizzerie, enti ospedalieri, osterie. Più di tremila contatti in continua crescita sottolineano la professionalità e la puntualità di una ditta che con un ottimo rapporto qualità/prezzo cerca di promuovere giornalmente la cultura del food & beverage nel mondo.Accurata selezione e continua ricerca sono le parole chiave per il successo di Sanfelici.

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SELEZIONE DI

SELEZIONE DI

SELEZIONE DI

SELEZIONE DI

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d a l W e b neWS

D’estate, le punture di zanzara sono frequenti. Se poi si beve birra il problema aumenta, visto che l’alcolico rende bersagli più appetibili per gli insetti. È quanto spiega una ricerca del Centro di Ricerca IRD (Montpellier, Francia) pubblicata su “PLoS ONE”. Scopo ultimo dello studio, ridurre (se non eliminare) la malaria, malattia trasportata dalle zanzare

Anopheles gambiae. Il gruppo transalpino ha condotto il suo esperimento in Burkina Faso, reclutando 25 volontari locali, tutti dai 25 ai 43 anni. I ricercatori hanno posizionato scatole, con 50 zanzare l’una. Tali scatole erano posizionate sottovento, per verificare se gli insetti erano più attratti dall’odore umano o da altri aromi. La prova dell’apertura delle scatole

è stata fatta prima o dopo che i volontari avevano consumato un litro di birra del posto.Si è così registrato come il 65% delle Anopheles erano attratte dall’odore umano post birra contro il 50% che puntavano l’uomo prima della bevuta. Allora, ipotizzano gli esperti, la birra provoca cambiamenti in odore e metabolismo che rendono prede più

desiderabili. Tuttavia, lo studio presenta non pochi punti oscuri. Ad esempio,gli studiosi non sono riusciti a chiarire se il problema riguarda solo la birra od altri alcolici. Allo stesso modo l’indagine non sa dire se l’attrazione sia legata alla gran quantità di birra consumata (1 litro per persona) o si presenti anche con dosi minori.

bere bIrra attIra le zanzare

I pistacchi sono una via valida per dima-grire. Bisogna però rispettare una condi-zione: devono essere sbucciati di perso-na, in modo da rendersi conto di quanti effettivamente se ne consumano. Questo il metodo proposto da una ricer-ca dell’Eastern Illinois University (USA), diretta dal dottor James Painter e pub-blicata su “Appetite”. Gli scienziati hanno selezionato alcuni studenti, dividendoli in due gruppi. Il primo gruppo ha ricevuto pistacchi con guscio: perciò, prima di consumare, li ha sbucciati. Il secondo ha invece ot-tenuto pistacchi senza guscio, pronti al consumo. L’osservazione controllata ha riportato come il primo gruppo avesse assunto il

41% di calorie in meno del secondo. Allora, elaborando i dati, Painter e col-leghi hanno creato il “Principio del pi-stacchio”, il fenomeno per cui il frutto secco in questione dona l’illusione della sazietà osservando quanti se ne sono

mangiati. Tuttavia, affinché ciò avvenga è necessario agire lentamente. Bisogna allora sgusciare di persona il prodotto ed assaporare con calma ogni singolo frutto. Solo così si verrà ricompensati dalla riduzione delle calorie.

Il prIncIpIo del pIStacchIo:

mangIa lentamente, mangIa meno

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r i s t o r a z i o N e

SI è concluSo Il progetto pIlota che ha vISto la collaborazIone tra autoStrade e coldIrettI

Per la prima volta nelle aree di servizio delle autostrade aprono i mercati degli agricoltori di Campagna Amica, i cosiddetti farmers market. Una novità per conoscere e gustare direttamente dagli agricoltori i prodotti del territorio circostante alla rete autostradale, realizzata dalla collaborazione tra Autostrade per l’Italia e Coldiretti. I

prodotti alimentari tipici locali rappresentano il souvenir preferito da sei vacanzieri su dieci (57 per cento) secondo un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it. L’iniziativa, che ha l’obiettivo di promuovere presso turisti e viaggiatori lungo la rete autostradale i prodotti a km 0, consiste nell’apertura in alcune Aree di Servizio di nuovi

“Mercati Campagna Amica”, portando così in autostrada l’esperienza di grande successo dei mercati cittadini. I prodotti in vendita nei Mercati Campagna Amica in Area di Servizio sono rappresentati principalmente da frutta, ortaggi e verdura di stagione, ma sarà possibile trovare anche altri prodotti tipici in funzione delle località in cui si

tengono i mercati. Se nel Lazio era stato possibile acquistare un cesto di ciliegie della Sabina a km 0 al prezzo di 3 euro, in Emilia Romagna un cesto di frutta e verdura era in vendita a 5 euro, mentre in Toscana si potevano anche acquistare piante ornamentali e aromatiche.I prezzi dei prodotti comparabili sono stati tutti sottoposti ad

IL MERCATO CORRE IN AUTOSTRADA

Ristorazione in viaggio: tutti abbiamo vissuto esperienze difficili, a volte anche al limite del tragico,ma fortunatamente la sensibilità e le proposte al riguardo da parte degli addetti al settore

sembrano godere di una rinnovata attenzione e ricerca della qualità.

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Page 84: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

un preciso controllo; quelli praticati erano inferiori almeno del 30% rispetto ai prezzi giornalieri rilevati e pubblicati dal servizio “SMS consumatori (numero gratuito 47947 - servizio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali)”.Il contenimento dei prezzi è stato reso possibile grazie al taglio delle intermediazioni, che offre la possibilità

di fare un acquisto al giusto prezzo, ma anche di guardare in faccia l’agricoltore, farsi raccontare direttamente la storia del prodotto che si acquista e contribuire a salvaguardare le tradizioni culturali e colturali del luogo che si attraversa.Lo spazio destinato al Mercato Campagna Amica è stato messo a disposizione

gratuitamente da parte di Autostrade per l’Italia. I Mercati erano presenti in 5 aree di servizio dislocate lungo il territorio nazionale, in Regioni caratterizzate dalla presenza di prodotti tipici e radicate tradizioni enogastronomiche, e individuate tenendo conto dei principali flussi di traffico: Prenestina Ovest e Prenestina Est (zona Roma) sulla A1, Arno Est (zona

Firenze) sempre sulla A1, Sillaro Ovest (zona Bologna) A14 direzione Sud, La Pioppa Est (zona Bologna) A14 direzione Nord.Entro l’autunno si prevede di estendere l’iniziativa a tutta la Rete di Autostrade per l’Italia, con la presenza dei Mercati Campagna Amica in circa 40-50 aree di servizio.

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In treno

Un’altra notizia che stuzzicherà gli amanti del buon cibo in viaggio è quella che riguarda la nuova compagnia ferroviaria privata NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori), che ha stretto un accordo con Eataly per proporre a bordo dei suoi treni un tipo differente di ristorazione. Un pasto da consumare al posto, ordinabile anche via web, servito nell’apposita confezione Italobox sviluppata utilizzando materiali riciclabili, con il vetro come protagonista assoluto. Tre menu, il Gustoso, il Tagliere e l’Orto, con ingredienti che varieranno ogni due settimane, immaginati su misura per chi voglia fare un vero e proprio pranzo, per chi si accontenti di un semplice spuntino e per chi invece ami la verdura, o sia vegetariano. Per assaggiare, e dare un giudizio su questo nuovo modo di fare ristorazione in treno, bisognerà però aspettare la fine dell’anno, quando i treni di NTV entreranno in servizio sui binari italiani.

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Pulcinella DragoForno con alimentazione a legna, elettrica o combinata.

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PAD. 10

STAND D85

E86

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m a c c H i N e p e r p a s t a

una StorIa dI SucceSSo

È con vero piacere che racconto questa storia di successo, per-ché succede in un territorio a me caro per i ricordi dell’infan-zia e poi della mia adolescenza, come luogo estivo di vacanze. Parlo della campagna romana ed in particolare della zona di Palestrina, ed in questo caso specifico di San Cesareo.Passando a San Cesareo, dopo aver visitato i miei parenti a Palestrina, per prendere l’au-tostrada per Roma vedevo le

insegne della ditta Pama Roma e mi chiedevo cosa ci facesse lì una ditta che costruiva macchi-ne per la produzione di Pasta Fresca. La curiosità è durata per

molti anni finché quest’estate ho deciso di andare a visitarla, e la mia sorpresa è stata grande quando ho scoperto di essere dentro una Ditta con una gran-

de storia e dalle competenze ec-cezionali.Il titolare signor Alberto Parsi ed il Direttore Marketing signor Enrico Bocci mi hanno accolto con grande calore e mi hanno voluto mostrare ogni angolo della loro fabbrica, indicandomi di volta in volta i loro pezzi più pregiati, usando una tale carica emotiva ed entusiasmo da non poter mettere in dubbio la loro passione nel lavoro svolto.La storia di Pama Roma comin-

di Enrico Famà

la StorIa dI pama roma comIncIa nel 1944, quando Il conte guStavo parSI, claSSe 1920, realIzza Il prImo eSSIccatoIo artIgIanale

per paSta, In legno

Fiera di roma (1958)

8 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 89: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

Semplice, essenziale, rigoroso.Italforni è il risultato attento tra tecnica e design,

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m a c c H i N e p e r p a s t a

oggi la Pama roma con i suoi 30 dipendenti ha fatto della propria autonomia produttiva il fiore all’occhiello della sua tecnologia.

cia nel 1944, quando il Conte Gustavo Parsi, classe 1920, crede fermamente che il settore del-la pasta fresca avrà un solido futuro; realizza il primo essic-catoio artigianale per pasta, in legno. Le risposte sulla qualità del prodotto ci sono ed ecco che nello scantinato di casa, attrez-za una minuscola ma efficiente officina, dove costruisce la pri-ma taglierina per fettuccine e quadrucci a taglio manuale e una macchina per la produzio-ne di gnocchi di patate come fatti a mano. Soddisfatto dei risultati otte-nuti, con al suo fianco l’insepa-rabile moglie Bianca, Gustavo Parsi apre nel 1950 la “Casa del Tortellino Bolognese”, laborato-rio di pasta fresca specializzato nella produzione di tortellini.

È un vero successo. L’arte della pasta fresca abbinata alla sua esperienza nella meccanica fa si che nel 1957 Gustavo Parsi entra a far parte della forza vendita della prestigiosa “Giacomo To-resani” di Milano.Oramai è tempo di avere più spazio. Trasferisce la propria of-ficina a sud di Roma ed è li che sviluppa ì primi brevetti e fonda la Pama Roma. Il mercato gli da ragione e nel 1970 realizza il primo stabili-mento. Cominciano le produ-zioni in serie, il parco macchine utensili viene rinnovato, i dipen-denti sono 15.Nel 1972 brevetta il sistema di alimentazione e stampo della TA/28-4 macchina per tortellini innovativa, completamente co-struita in fusione di ghisa.

Seguono molti brevetti, che rendono particolari le macchine Pama Roma. Iniziano le presen-ze alle Fiere Internazionali, che gli portano le prime commesse dall’estero. Esporta negli Stati Uniti, in Australia, in Sud Ame-rica. Il “Ristorante Alfredo” di Roma e Cipriani del Bar Doney di Venezia, aprono a New York ristoranti totalmente equipag-giati con macchine Pama.Nel 1993 il trasferimento nell’at-tuale stabilimento di San Ce-sareo in provincia di Roma. Nel 1995 quando lo stabilimento è entrato a pieno regime con la produzione, Gustavo Parsi viene a mancare, lasciando un’eredità incommensurabile fatta di sa-crificio, intelligenza e amore per il lavoro. È il figlio Alberto Parsi che scuote l’azienda con mosse

degne del più abile Manager. La comunicazione viene rinno-vata e stravolta con l’avvento di internet. Pama Roma è stata una delle prime aziende a regi-strare il proprio dominio www.pamaroma.it nel lontano 1997, e credere in questa nuova tec-nologia, tanto che i numeri gli hanno dato ragione: 60 visite mensili sul sito nel 1997, 250 nel 1998, e così via fino alle attuali 12.000.Oggi la Pama Roma con i suoi 30 dipendenti, tra tecnici e com-merciali, ha fatto della propria autonomia produttiva il fiore all’occhiello della sua tecnolo-gia, riuscendo negli anni a tra-smettere alla propria clientela, soluzioni e innovazioni perso-nalizzate, garantendo servizio e qualità.

neglI annI SI Sono SuSSeguItI dIverSI brevettI che hanno reSo FamoSo Il nome dI pama roma. a FIanco, da SInIStra a deStra: la gramolatrIce del 1958, l’ImpaStatrIce da banco p/10 e la ravIolatrIce da banco rn/80

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L’azienda Magliano Forni, grazie alla pluriennale esperienza maturata nella costruzione di forni prefabbricati, crea forni a legna semplici come quelli di una volta e con una tecnologia di funziona-mento innovativa.

Magliano Forni propone una vasta gamma di soluzioni di forni prefabbricati per rispondere alle esigenze dei propri clienti: forni a legna per pizzerie, ristoranti, anche per giardino ad uso familiare, con la possi-bilità di arricchirlo con un’ampia scelta tra una serie di accessori. L’azienda esegue forni in vari modelli, dimensioni e con svariate particolarità: rifiniture in rame o acciaio, mattoni o ferro.L’azienda Magliano Forni dispone anche di forni da noleggio completi di accessori, con consegna e ritiro a domicilio. Si eseguono installazioni di bruciatori a gas.

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a t a v o l a

Secondo I datI dIFFuSI da eblex, beeF and lamb Sector company, le carnI d’oltremanIca regIStrano ottIme perFormance Sul Fronte export. l’ItalIa SI conFerma uno deI mercatI pIù IntereSSantI SIa per le eSportazIonI dI carne bovIna che ovIna.Le carni inglesi continuano a registrare ottime performan-ce sul fronte esportazioni: nei primi tre mesi del 2011, se-condo i dati diffusi da Eblex, sono state esportate in tutto

il mondo 32.719 tonnellate di beef (+ 38.71% sul 2010 quando se ne erano esportate 23.588 tonnellate) e 20.639 tonnella-te di agnello (+ 1.61% sul 2010 quando ne erano state vendu-

te 20.300 tonnellate). Per quanto riguarda il nostro Paese, nei primi tre mesi del 2011 l’Italia ha importato 1.930 tonnellate di manzo inglese, rispetto alle 1.860 tonnellate

importate nello stesso perio-do del 2010, registrando un +3.75%. Con questi numeri l’Italia si conferma uno dei mercati più importanti per l’export di carne bovina ingle-

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a t a v o l a

se; meglio del Bel paese solo i Paesi Bassi (13.463 tonnellate), l’Irlanda (6.934 tonnellate) e la Francia (3.054). Questa situa-zione assume ancora più va-lore se si tiene conto del fatto che le esportazioni di manzo hanno continuato a guada-gnare terreno nel corso degli ultimi anni: dal 2008 ad oggi, infatti, il trend di crescita è più che raddoppiato.

del consumatore ‘tipo’ italiano alla ricerca tenerezza, gusto e freschezza”. Un altro dato va sicuramente sottolineato: per il consumo di carni l’Italia, pur con i suoi allevamenti bovini e le sue imprese di macellazione, resta fondamentalmente un paese legato all’estero e ai Paesi che hanno una tradizione di alleva-mento più cospicua perché la

Anche le esportazioni di carne di agnello, altro fiore all’occhiel-lo della produzione zootecnica inglese, hanno registrato buo-ni risultati: da gennaio a mar-zo 2011 l’Italia ha importato 831 tonnellate di carne ovina contro le 750 importate negli stessi mesi del 2010 registran-do così un +10.78%.“L’Italia è un mercato dalle grandi potenzialità” afferma Jeff Martin, responsabile Eblex in Italia. “Gli italiani amano la carne, soprattutto quella bovina che viene acquistata fresca e, in questo senso, l’En-glish Beef soddisfa le richieste

produzione zootecnica nazio-nale non è in grado di soddisfa-re la domanda. L’Italia è un paese interessante anche per il commercio delle carni ovine. Conclude Martin: “Il consumatore italiano inizia ad acquistare la carne di agnel-lo molto più frequentemente e l’English Lamb, con il suo gusto naturale e delicato, rappresen-ta una validissima alternativa. L’agnello inglese viene inoltre proposto sul mercato italiano in tagli nuovi ed innovativi: un aiuto importante in questa evoluzione del consumo delle carni ovine”.

Eblex, Beef and Lamb Sector Company, è l’Ente che sostiene il comparto delle carni bovine e

ovine inglesi in tutta la filiera: dall’allevamento all’esportazione. I suoi obiettivi sono: promuovere l’industria delle carni inglesi, contribuire in modo diretto al miglioramento dell’efficienza nei settori bovino e ovino inglesi e stimolare la domanda di

manzo e ovino in Inghilterra e all’estero attra-verso attività di comunicazione e marketing.

Eblex si finanzia attraverso un prelievo parafi-scale. Il lavoro svolto da Eblex è moto importante poiché permette alle aziende associate di avere a disposizione risorse per investire nella ricerca, nel marketing e nella promozione, ottenendo il miglior rendimento dalle loro imprese. Eblex è

una divisione di AHDB, Agriculture and Horticul-ture Development Board, Ente parastatale per lo

sviluppo dell’agroalimentare inglese.Per maggiori informazioni visita il sito:

www.eblex.it

dA sAPere

l’ItalIa, pur con I SuoI allevamentI bovInI e le Sue ImpreSe dI macellazIone, reSta

Fondamentalmente un paeSe legato all’eStero

Consumo

GustoCarne Bovina

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Con la sottoscrizione della presente autorizzo Sitta srl al trattamento dei dati personali ai sensi di legge contenute nel “Codice in materia di protezione dei dati personali” approvato con D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196. In ogni momento potrò avere accesso ai miei dati, chiederne le modifica o la cancellazione ed oppormi al loro utilizzo scrivendo a: Sitta srl - via Cascina Rinaldi, 37 - 33048 San Giovanni al Natisone (Udine).

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Pescara>> Cerco Pizzaiolo max 35 anni e un esperto alla brace-ria della provincia di Pescara e aiuto Pizzaiolo, per nuova aper-tura locale in Pianella (PE). Mandare indirizzo mail:[email protected] Rispondo solo a mail con foto.

monza>> Cerco pizzaiolo prefe-ribilmente italiano se straniero con documenti in regola dimo-strabili, che sia capace di fare la pizza napoletana con forno elettrico, i tranci farciti con mozzarella cubettata per pizza, pane per kebab e che abbia fan-tasia nel preparare prodotti da banco per clientela in negozio. Massima serietà poiché la piz-zeria è nuova e la clientela mol-to selezionata. Stipendio 1300 euro, orario dalle 9.30 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 21.30. Deve sa-per gestire anche la fornitura per non trovarsi in difficoltà con assenza di merce. Chiamare solo se interessati al 333.2118125

Firenze>> Cerco ragazzo ap-prendista come cuoco, specia-lizzato nella preparazione di

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Brenzone (VR)>> Hotel Fronte-lago cerca da subito, un came-riere di sala con un minimo di esperienza, ed un sacco di buo-

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9 6 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 97: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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napoli>> Striano. Cedesi attivi-tà (ristorante e pizzeria ). Otti-mo investimento, locale con 60 posti, aria climatizzata possibi-lità di cerimonie. Prezzo 35.000 euro trattabili vendo per motivi familiari.

Bari>> Monopoli. Cedesi avviata attività di bar-pizzeria - self ser-vice a Monopoli in zona stadio. Locale 200mq. Tel: 3385619139

Gorizia>> Cedesi attività di trattoria funzionante a 150.000 euro trattabili con affitto 6+6 a 500 euro al mese. Due saloni cucina bagno magazzino arre-

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avellino>> Cedesi attività di pizzeria da asporto nel centro di Avellino con possibilta’ di li-cenza di tavola calda. il locale e’ allestito per operare immediatamente ed e’ fornito di forno elettrico. per info: 0825-683926

Sessa aurunca (caserta)>> Lo-calità Casamare, cedesi risto-rante pizzeria bar tavola calda. Il locale, in una posizione cru-ciale sulla via Appia, strada a grande scorrimento turistico e commerciale a pochi km dal ponte del Garigliano, è stato studiato e adattato per dare il

meglio del ristorante bar piz-zeria tavola calda e paninoteca. Mq 130. Due sale. Il locale è or-ganizzato con ingresso bar e ve-trina per paninoteca fredda. La seconda sala accoglie gli ospiti per il ristorante e la pizzeria. Re-parto pizzeria con apposita sala per la preparazione separata dalla cucina. Cucina molto am-pia, offre tutte le macchine in-dispensabili al lavoro. Possibiltà di acquisire il patentino per i tabacchi. Possibilità di acquisto delle mura. Attività avviatis-sima. Vendo per motivi perso-nali. Prezzo di vendita 90.000 euro. Info [email protected]. Tel. 3482655824

Grosseto>> Cediamo (150.000 euro) l’attività commerciale del ristorante “Al Convento”, situa-to all’interno di un’antica curia nel meraviglioso centro storico di Scarlino Alto. Il ristorante ot-timamente avviato conosciuto si apre con un giardino dal qua-le è possibile ammirare una vi-sta meravigliosa della macchia maremmana e del mare folloni-chese. All’interno è molto cura-to ed elegante pur mantenendo il calore rustico toscano. Ubi-cato su due piani, al terreno si trovano i bagni il bar e la cucina e la zona ristorante esterna nel giardino; al primo piano ci sono le due sale da pranzo e cena con camino. Per informazione po-tete contattare Maurizio Agre-sti al 3420813869.

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S E T T E m b R E / O T T O b R E 2 0 1 1 · 9 7

Page 98: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

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Dall’08 al 12 ottobre 2011

AGRO.GE.PA.CIOK.Salone nazionale della gelateria, pasticceria, cioccolateria e dell’artigianato agroalimentareNuovo Centro Fieristico p.zza Palio a Leccewww.agrogepaciok.it

Dal 18 al 21 ottobre 2011

CIBUS TEC Technologies & Solutions for the Food IndustryQuartiere fieristico di Parma. www.cibus.it

Dal 21 al 25 ottobre 2011

HOSTSalone internazionale dell’ospitalità professionale. Fieramilano - Nuovo Polo Fieristico RHO-PERO. www.host.fieramilano.it

Dal 28 ottobre al 01 novembre 2011

GOODSalone dei Prodotti e dei Servizi della Filiera

Agroalimentare ed Enogastronomica dell’Alpe Adria. www.goodexpo.it

Dal 22 al 23 novembre 2011

ENOVITISSalone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura. Fieramilano - Nuovo Polo Fieristico Rho-Pero. www.enovitis.it

Dal 22 al 26 novembre 2011

SIMEISalone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento. Fieramilano - Nuovo Polo Fieristico Rho-Pero. www.simei.it

Dal 21 al 25 gennaio 2012

SIGEP Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali. Rimini Fiera. www.sigep.it

Dal 25 al 28 febbraio 2012

SAPORETasting Experience. Gusti, riti e tendenze 24 ore fuori casa. Rimini Fiera. www.saporerimini.it

Dal 04 al 07 marzo 2012

TIRRENO CT Ospitalità Italia. Complesso Fieristico Massa Carrara. www.tirrenoct.it

Dal 7 al 10 maggio 2012

CIBUSSalone internazionale dell’alimentazioneQuartiere fieristico di Parma. www.cibus.it

FIere InternazIonalI Food & beverageDal 01 al 04 settembre 2011

FOOD & DRINKS ASIAWorld Trade Center Metro Manila, Manila, Metropolitan Manila, Philippines

Dal 13 al 16 settembre 2011

WORLD FOOD MOSCOWExpocenter Krasnaya Presnya Moscow, Moscow, Moskva, Russia

Dal 15 al 18 settembre 2011

ISTANBUL FOOD-TECHTuyap Fair Convention & Congress Center, Istanbul, Turkey

Dal 27 al 28 settembre 2011

PROFOOD FRANCENantes Parc des Expositions de La Beaujoire, Nantes, Pays De La Loire, France

Dall’ 08 al 12 ottobre 2011

ANUGA FINE FOODCologne International Expocentre, Cologne, Nordrhein-Westfalen, Germany

Dal 19 al 23 ottobre 2011

EXPO DRINK & WINEROMEXPO Exhibitions Centre, Bucharest, Ilfov, Romania

9 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E9 8 · R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A m A g A Z I N E

Page 99: Ristorazione Italiana Magazine N. 3 Settembre - Ottobre 2011

POMODORI PELATI

POLPA DI POMODORO A CUBETTI

POLPA FINE DI POMODORO

INDUSTRIA CONSERVE ALIMENTARI COPPOLA S.p.A. - SCAFATI (SA) Tel. +39 081 8633370 - +39 081 8631996 - Fax +39 081 8635579E.mail: [email protected] - www.coppolaspa.it

OROPIZZA

PASSATA DI POMODORO

POMODORINI DI COLLINA

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