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RISTRUTTURAZIONE E MESSA IN SICUREZZA DELL’OSPEDALE DI FIORENZUOLA D’ARDA a cura della Direzione dell’Azienda Usl di Piacenza 28 Agosto 2013

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RISTRUTTURAZIONE E MESSA IN SICUREZZA DELL’OSPEDALE DI FIORENZUOLA D’ARDA

a cura della Direzione dell’Azienda Usl di Piacenza 28 Agosto 2013

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 2

INDICE PREMESSA .......................................................................................................................................3

GLI ESITI DELLA PERIZIA..............................................................................................................4 Considerazioni sulla relazione di verifica sismica ......................................................................... 5

LE ATTIVITA’ DELL’ OSPEDALE DI FIORENZUOLA ................................................................6

LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI .............................................................................11 Premessa: il ruolo dell’Ospedale Unico della Val d’Arda nella rete provinciale .......................... 11 Mandato progettuale ................................................................................................................... 13 Obiettivi progettuali ..................................................................................................................... 13 1. Il ricorso a strutture temporanee ............................................................................................. 14 2. L’intervento su strutture disponibili e in condizioni di assenza o limitazione da interferenze.. 18 Conclusioni ................................................................................................................................. 20

LA COERENZA FUNZIONALE DELL’OSPEDALE NEL NUOVO ASSETTO .......................20

L’ORGANIZZAZIONE DELL’ ATTIVITA’ NELLA FASE TRANSITORIA ................................26 Cosa rimane a Fiorenzuola delle attività interessate dall’intervento ........................................... 28 Interventi di potenziamento a Fiorenzuola .................................................................................. 29 Cosa si trasferisce a Piacenza.................................................................................................... 29 Interventi di potenziamento a Piacenza ...................................................................................... 30 Gestione del personale ............................................................................................................... 31 Gestione dei contratti in essere................................................................................................... 32

Hanno collaborato alla realizzazione del progetto: dipartimento di Presidio Unico: dr. Guglielmo Delfanti, dr.ssa Carolina Cuzzoni, dr. Franco Federici, dr.

Alessandro Suppressa, dr. Vincenzo Russo, ing. Sara Menini direzione Assistenziale: dott.ssa Laura Tibaldi, dott. Andrea Contini, Patrizia Balduzzi, Cristiana Pavesi dipartimento Tecnico: ing. Franco Camia, ing. Luigi Gruppi, ing. Valerio Tagliaferri, dott. G. Piero

Gregori, dott.ssa Paola Maria Valla dipartimento Sicurezza: dr. Franco Pugliese dipartimento Amministrativo: dott. Luigi Bassi, dott. Mario Giacomazzi, dott.ssa Sara Cagnani, dipartimento degli Staff: dott. Filippo Celaschi, dott. Mario Azzali, dott.ssa Silvia Barbieri dipartimento di Chirurgia Generale: dr. Patrizio Capelli dipartimento di Chirurgia Specialistica: dr. Pietro Maniscalco dipartimento Materno Infantile: dr. Giacomo Biasucci, dr. Ettore Pedretti, dr. Franco Colombo, dr. Marco

Zannini dipartimento di Anestesia: dr. Massimo Nolli

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 3

PREMESSA Il territorio della Provincia di Piacenza comprende zone sismiche1 di classe 3 e di classe 4; nelle zone in classe 3, a maggiore rischio sismico, sono situati gli ospedali di Bobbio, di Fiorenzuola d’Arda, di Villanova sull’Arda, oltre alle case della Salute di Cortemaggiore e di Bettola. La Regione Emilia Romagna al fine di ottemperare a quanto previsto dalla Legge Regionale 24/2009, e più in specifico all’art. 33 della stessa legge che impone l’obbligo di verifiche tecniche di vulnerabilità sismica delle strutture sanitarie, ha concesso con propria Deliberazione di Giunta Regionale n. 1154 del 26/07/2010 contributi finanziari alle Aziende Sanitarie al fine di consentire l’effettuazione delle verifiche tecniche di stabilità delle proprie strutture. L’Azienda Usl di Piacenza, che ha beneficiato di un contributo di € 73.206,91 per l’effettuazione delle verifiche di cui sopra ha provveduto ad affidare a due distinti raggruppamenti di tecnici le indagini strutturali sugli edifici di cui sopra.

Sinteticamente il quadro normativo di riferimento è dato da: - Ordinanza Presidenza del Consiglio dei Ministri 3274/2003 “classificazione sismica

territorio nazionale”; - LR 30/10/2008 N. 19 “Norme per la riduzione del rischio sismico”; - LR 24/2009 art 33 “Esecuzione verifiche tecniche vulnerabilità sismica”; - D.G.R. n. 1661 del 2/11/2009 “Approvazione elenco categorie di edifici di interesse

strategico e opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile ed elenco categorie di edifici e opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso”;

- D.G.R. n. 1154 del 26/07/2010: “Approvazione ripartizione e assegnazione finanziamenti alle aziende sanitarie per l'esecuzione delle verifiche tecniche di vulnerabilità sismica delle strutture sanitarie in attuazione dell'art. 33 della L.R. n. 24/2009”;

- Delibera AUSL di Piacenza n° 118 del 28/03/2011 per incarico di stesura perizia valutazione sismica.

1 La scala di valutazione del rischio sismico va da 1 a 4.

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 4

GLI ESITI DELLA PERIZIA La perizia è stata oggetto di analisi e verifiche preliminari ed è stata consegnata dai professionisti incaricati alla AUSL, nella versione definitiva, il 25.03.2013. Per l’edificio operativo dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda le indagini eseguite hanno evidenziato la non rispondenza della struttura già alle sole azioni di tipo statico attualmente presenti e quindi con il possibile rischio di cedimenti strutturali per le stesse azioni statiche (senza l’intervento di azioni sismiche), pur in assenza di evidenti segni di ammaloramento e di dissesto delle strutture esistenti. La relazione indica che la non rispondenza delle azioni di tipo statico è principalmente dovuta alla scarsa qualità dei materiali impiegati nella costruzione originaria (calcestruzzo di scarsa qualità), all’insufficiente quantità di armature metalliche negli elementi strutturali (staffe) ed alla presenza di carichi maggiorati rispetto a quelli iniziali di progetto dovuti in parte al sopralzo di un piano oltre alla copertura ed anche per la grande incidenza in termini di peso complessivo dovuta al sistema degli impianti ed agli elementi di finitura aggiunti nel corso degli anni. La relazione di vulnerabilità sismica evidenzia che l’aspetto più delicato del problema statico (e dinamico) è dovuto all’aver sovralzato l’edificio di un piano oltre alla copertura, con murature completamente scollegate dalla struttura sottostante in quanto semplicemente appoggiate e pertanto con effetti spingenti sulle murature sottostanti, in particolare modo sotto azioni orizzontali per effetto di un sisma. La relazione indica pertanto come prioritario e urgente un intervento che preveda la radicale ristrutturazione della struttura della copertura, al fine di renderla organica con la sottostante parte strutturale dell’edificio preesistente e di migliorarne l’effetto sismico. La stessa relazione fornisce inoltre delle indicazioni su possibili modi di intervento, seppure limitati alla parte relativa alla copertura ed agli impianti in essa contenuti, prefigurando tre possibili scenari che in ordine decrescente per importanza di intervento prevedono: • la completa demolizione della struttura di copertura e relativa sostituzione con una

nuova struttura portante in acciaio con declassamento delle murature esistenti a sola funzione di tamponamento;

• la completa demolizione del sottotetto e degli impianti relativi al comparto operatorio con traslazione di questi ultimi in altra parte dell’ospedale ( per esempio nel cortile o sulla copertura del pronto soccorso – parte ad un solo piano);

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 5

• la completa demolizione del sottotetto lasciando nell’attuale posizione gli impianti relativi al comparto operatorio.

L’elaborato di perizia è stato valutato dai tecnici dell’AUSL con il supporto di un ingegnere strutturista e, come previsto dalla citata DGR, si è dato corso ad una serie di incontri con i competenti uffici regionali per approfondire l’analisi della perizia e valutare le diverse e possibili ipotesi per il superamento dei problemi segnalati. Gli incontri con i vari organi regionali si sono tenuti dal 15/02/1013 al 31/07/2013, finalizzati alla valutazione ingegneristica di una perizia che, per la sua complessità, ha richiesto l’intervento ed il lavoro di diversi professionisti (sia dell’Azienda che della Regione) per comprendere a fondo l’entità dei problemi e individuare il complesso quadro di interventi necessari alla messa in sicurezza della struttura.

Considerazioni sulla relazione di verifica sismica Occorre fare un riassunto di tutto quanto riportato nella relazione presentata: • esiste un pericolo di cedimenti strutturali per i soli effetti dovuti ai carichi di tipo statico; • i materiali di costruzione dell’edificio (per cinque piani sui sei totali) sono di scarsa

qualità e le armature metalliche sono insufficienti a prevenire rotture fragili; • le opere di sopralzo (sesto piano e sottotetto) sono state eseguite senza collegamenti

con la sottostante struttura ma unicamente appoggiate su di essa; • un miglioramento, seppure limitato degli effetti sismici, si può ottenere intervenendo

sulla copertura e sugli impianti di sottotetto. Da questi punti si possono ricavare delle considerazioni che la relazione non risolve completamente (cosa che d’altronde non rientra nei compiti del verificatore per vulnerabilità sismica) e che riguardano nel dettaglio gli interventi necessari per la messa in sicurezza dell’edificio: • per mettere in sicurezza statica l’edificio occorre

- FASE 1: eliminare tutti i carichi accidentali presenti ai vari piani dell’edifico e consistenti in impianti, persone, arredi e tecnologie;

- FASE 2: diminuire i carichi verticali attualmente presenti demolendo la copertura e il piano quarto;

• per mettere in sicurezza dinamica l’edificio occorre procedere al consolidamento della parte di struttura risalente agli anni 50/60 al fine di pervenire al miglioramento o adeguamento sismico della stessa (cinturazione, rinforzi localizzati degli elementi puntiformi verticali e delle travi orizzontali con fibre di carbonio o altro materiale);

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 6

queste operazioni devono essere precedute da un progetto strutturale esteso a tutto l’edificio.

UTILIZZABILITA’ DELLA STRUTTURA Nelle fasi di messa in sicurezza statica l’edificio deve essere liberato da persone, da arredi ed attrezzature, con gli impianti posti nel sottotetto resi più leggeri per lo svuotamento di tutti i fluidi, e tutto ciò per diminuire il più possibile i carichi verticali attualmente presenti. Con la riduzione di tutti questi carichi (che riportano l’edificio alle originarie condizioni di carico) è possibile ipotizzare l’utilizzo dei due servizi essenziali posti al piano interrato (radiologia e pronto soccorso) ed eventualmente sala gessi. Una volta eliminati i carichi accidentali e verticali, aggiunti con la sopraelevazione degli anni ’80, sarà possibile valutare, previe ulteriori indagini necessarie per la progettazione della messa in sicurezza dinamica, la ripresa anche parziale di attività degenziali compatibilmente con le attività di cantiere. Il progetto di consolidamento sopra richiamato darà quindi le necessarie informazioni sul livello di miglioramento o adeguamento sismico raggiungibile. Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza dinamica, e quindi di piena operatività, si otterrà dopo aver effettuato il consolidamento completo dell’edificio, con pieno recupero della operatività della struttura.

LE ATTIVITA’ DELL’ OSPEDALE DI FIORENZUOLA L’OSPEDALE UNICO DELLA VAL D’ARDA: QUALE RUOLO ALL’INTERNO DELLA RETE DEL PRESIDIO UNICO

L’ospedale unico della Val d’Arda, che riunisce gli stabilimenti di Fiorenzuola e Villanova, è configurato come ospedale di primo riferimento per le necessità di assistenza ospedaliera di base per i residenti del Distretto di Levante, e fa perno sulle UU.OO. di Medicina Generale, di Chirurgia Generale, di Ostetricia e Ginecologia e di Ortopedia, e in particolare:

• la medicina presidia gli ambiti specialistici di base (in particolare in relazione alle malattie endocrinometaboliche e reumatologiche) e ha al suo interno medici competenti nelle discipline internistiche a maggiore impatto epidemiologico (in particolare neurologia, pneumologia e oncologia);

• la chirurgia è un presidio di base che diventa anche riferimento hub per patologie programmate - elettive di bassa complessità (chirurgia plastica e flebologica) e non e

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 7

un servizio logistico e assistenziale per attività svolte dalle equipe itineranti in ambito specialistico (urologia);

• l’ostetricia e ginecologia presidia le funzioni di base, e le si riconosce ruolo privilegiato nel percorso del parto naturale e della partoanalgesia; è impegnata nello sviluppo delle attività di studio e trattamento della patologia della riproduzione;

• l’ortopedia presidia le funzioni di base, anche di traumatologia semplice e differibile, integrandosi con l’hub traumatologico provinciale nei casi di traumatologia complessa, non differibile e nei politraumi; è hub aziendale bipolare per la chirurgia protesica e la riabilitazione ortopedica.

• E’ hub aziendale e bipolare regionale per l’unità spinale, presso la sede di Villanova d’Arda, nonché hub bipolare provinciale per la riabilitazione neurologica.

L’ospedale si colloca all’interno delle reti cliniche aziendali con particolare riferimento a:

• rete endocrinologica; • rete diabetologia; • percorso reumatologico; • rete cardiopatie ischemiche; • percorso aritmologia; • rete neurologica; • percorso ictus; • rete dell’emergenza (politraumi, vascolare, chirurgica, urgenza endoscopica; • rete oncologica ed ematologica. Attività 2012

Qui di seguito vengono riportate le attività dell’ospedale, relative all’anno 2012.: Attività degenziali:

dimessi 2012 di cui residenti nel distretto di Levante

chirurgia generale 1.292 839 nido 6 6 ortopedia e traumatologia 822 631 ostetricia e ginecologia 1.628 963 otorinolaringoiatria 331 230 pediatria 726 464 lungodegenza ortopedia 197 138 totale 5.002 3.271 (esclusi i neonati sani) Tabella 1: attività di ricovero UU.OO. interessate dall’intervento

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 8

dimessi 2012 di cui residenti nel distretto di Levante

medicina generale 1.838 1.732 unità spinale 69 14 medicina d'urgenza 393 355 recupero e riabilitazione 127 54 lungodegenza medicina 193 185 totale 2.620 2.340

Tabella 2: attività di ricovero UU.OO. non interessate dall’intervento

Quanto all’attività ambulatoriale, l’attività 2012 è rappresentata nella successiva Tabella 3.

VISITE PRESTAZIONI VISITE PRESTAZIONICARDIOLOGIA 1.267 2.188 840 4.161 CHIRURGIA 1.843 4.239 1.512 2.233 DERMATOLOGIA 1.162 369 DIABETOLOGIA 781 32 DIETISTA 603 EMATOLOGIA 380 ENDOCRINOLOGIA 408 FISIATRIA 9 90 MEDICINA 951 421 222 746 NEFROLOGIA E DIALISI 2.910 32.928 16 173 NEUROLOGIA 602 75 OCULISTICA 1.250 894 ODONTOIATRIA 371 1.203 ONCOLOGIA 549 ORTOPEDIA 7.416 3.581 328 1.410 OSTETRICIA 1.743 3.382 2.757 3.767 OTORINO 2.029 2.974 2.002 753 PEDIATRIA 1.226 1.481 808 2.097 RADIOLOGIA 26.483 27.626 REUMATOLOGIA 267 RIABILITAZIONE ORTOPEDICA 3.695 TERAPIA DOLORE 460 852 TRASFUSIONALE 538 1.264 124 255 UROLOGIA 307 TOTALE 26.469 86.754 8.609 43.221

ESTERNI INTERNIDISCIPLINA

Tabella 3: attività ambulatoriale

Gli accessi al Pronto Soccorso sono stati nel 2012 oltre 23mila, scomposti come da successivaTabella 4. CODICE accessi % rosso 698 3% giallo 4.444 19% verde 16.070 70% bianco 1.851 8% TOTALE 23.063 100% Tabella 4: accessi in PS per codice colore alla dimissione

Dati di struttura riferiti all’anno 2012

Di seguito sono riportati i dati di struttura: posti letto comunicati con i flussi ministeriali (posti letto “formali”), posti letto medi attivi nell’anno. Vengono riportati anche la presenza media, il tasso di occupazione ed il peso medio DRG della casistica trattata.

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 9

Stabilimento di Fiorenzuola d'Arda - reparti oggetto di trasferimento

PL ordinari flussi RER al 01/01/2013

PL day hospital flussi RER al 01/01/2013

Presenza media ordinari

Presenza media dh

Occupazione media ordinari %

Peso medio ordinari

Peso medio day hospital

PL medi ordinari

PL medi day hospital

Chirurgia generale 16 5 10 3 68 1,10 0,88 15 5Ortopedia e traumatologia 18 3 10 1 57 1,27 0,93 17 3PARE 7 5 0 80 6Pediatria 9 3 9 1 126 0,52 0,70 7 3Ostetricia e ginecologia 18 2 12 3 70 0,62 0,54 17 2Otorinolaringoiatria 3 4 1 2 35 0,70 0,78 3 3Totale 71 17 47 10 73 65 16

anno 2012

Tabella 5: dati di struttura e indicatori di attività UU.OO. interessate dall’intervento Stabilimento di Fiorenzuola d'Arda - reparti non oggetto di trasferimento

PL ordinari flussi RER al 01/01/2013

PL day hospital flussi RER al 01/01/2013

Presenza media ordinari

Presenza media dh

Occupazione media ordinari %

Peso medio ordinari

Peso medio day hospital

PL medi ordinari

PL medi day hospital

Medicina generale 40 6 36 10 91 1,04 0,95 39 6Lungodegenza 10 11 79 13Medicina d'urgenza 4 5 116 0,96 4Totale 54 6 51 10 95 57 6 Tabella 6: dati di struttura e indicatori di attività UU.OO. non interessate dall’intervento

sedute operatorie

programmateinterventi chirurgici

chirurgia generale 296 1.509 ortopedia e traumatologia 268 1.384 ostetricia e ginecologia 140 954 otorinolaringoiatria 71 242 totale 775 4.089 Tabella 7: attività chirurgica

Un ospedale al servizio della comunità

L’indice di dipendenza della popolazione dalla struttura risulta pari al 27,72%, mentre l’indice di dipendenza della struttura dalla popolazione è stato pari al 73,62 %. Disaggregando per le diverse UU.OO, si ottengono i risultati che seguono:

UU.OO. interessate dall'intervento dimessi 2012

di cui residenti nel distretto di Levante

indice di dipendenza della popolazione dalla

struttura per disciplina

indice di dipendenza della struttura dalla

popolazionechirurgia generale 1.292 839 37,76% 64,94%ortopedia e traumatologia 822 631 32,14% 76,76%ostetricia e ginecologia 1.628 963 45,02% 59,15%otorinolaringoiatria 331 230 30,96% 69,49%pediatria 726 464 56,93% 63,91%lungodegenza ortopedia 197 138 15,56% 70,05%totale 4.996 3.265 37,20% 65,35% Tabella 8: indici UU.OO. interessate dall’intervento.

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 10

UU.OO. non interessate dall'intervento dimessi 2012

di cui residenti nel distretto di Levante

indice di dipendenza della popolazione dalla

struttura per disciplina

indice di dipendenza della struttura dalla

popolazionemedicina generale 1.838 1.732 57,35% 94,23%unità spinale 69 14 100,00% 20,29%medicina d'urgenza 393 355 55,47% 90,33%recupero e riabilitazione 127 54 6,99% 42,52%lungodegenza medicina 193 185 20,86% 95,85%totale 2.620 2.340 43,87% 89,31% Tabella 9: indici UU.OO. non interessate dall’intervento

Esiste una sostanziale disomogeneità della popolazione nel ricorso ai servizi dell’ospedale con residenti di comuni a forte dipendenza dalla struttura e comuni a bassa dipendenza.

indice di dipendenza della popolazione dalla struttura

per disciplina - UO interessate

indice di dipendenza della popolazione dalla struttura per disciplina - UO non interessate

indice di dipendenza della popolazione dalla struttura per disciplina -

totale

FIORENZUOLA D'ARDA 59,01% 76,30% 69,24%

CADEO 58,50% 61,39% 62,93%

ALSENO 56,71% 66,91% 64,08%

BESENZONE 55,79% 50,00% 59,35%

VERNASCA 52,49% 50,00% 54,77%

LUGAGNANO VAL D'ARDA 52,45% 67,94% 64,15%

CORTEMAGGIORE 51,89% 63,10% 59,29%

CASTELL'ARQUATO 51,72% 72,69% 64,30%

SAN PIETRO IN CERRO 47,62% 62,96% 56,64%

CARPANETO PIACENTINO 45,00% 54,18% 50,84%

VILLANOVA SULL'ARDA 42,36% 53,01% 49,30%

CAORSO 37,22% 29,89% 36,58%

PONTENURE 34,67% 18,91% 32,11%

MORFASSO 32,86% 58,56% 53,33%

GROPPARELLO 25,99% 43,40% 36,74%

MONTICELLI D'ONGINA 23,77% 31,10% 28,61%

SAN GIORGIO PIACENTINO 21,27% 12,04% 19,25%

VIGOLZONE 12,47% 6,10% 11,24%

PODENZANO 12,36% 5,26% 10,97%

CASTELVETRO PIACENTINO 12,24% 13,57% 13,61%

PONTE DELL'OLIO 11,25% 4,95% 9,36%

BETTOLA 9,01% 6,13% 8,77%

FARINI 6,36% 6,14% 12,28%

FERRIERE 3,70% 0,99% 2,73%

TOTALE DISTRETTO 37,26% 43,87% 42,43% Tabella 9: indici di dipendenza per comune

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 11

LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI

Premessa: il ruolo dell’Ospedale Unico della Val d’Arda nella rete provinciale Gli interventi che si rendono necessari per la messa in sicurezza dell’ospedale richiedono una visione rispetto al ruolo che l’ospedale dovrà avere nel prossimo futuro. Rispetto alle linee di programmazione nazionale e regionale, il futuro dell’ospedale non può che essere quello già delineato dagli atti programmatori aziendali: un ospedale della rete capace di rispondere alle necessità di assistenza ospedaliera di base direttamente erogata, in grado di accogliere ed identificare la casistica da trattare negli hub provinciali, interprovinciali e regionali garantendo una sollecita presa in carico, un accompagnamento verso le sedi di secondo e terzo livello e di gestione della fase territoriale. Dovrà essere un ospedale in grado di garantire la sicurezza delle cure attraverso un’appropriata organizzazione, solide competenze professionali, adeguatezza delle strutture e delle tecnologie. I criteri generali di organizzazione vedranno l’ospedale organizzarsi per aree omogenee di attività, intensità di cure, intensità assistenziale e durata di degenza, curando le relazioni con il territorio per la corretta gestione dei percorsi di accesso e di dimissione, nonché la gestione delle conicità: le dimensioni dell’ospedale e lo stretto rapporto con il territorio fanno infatti di questa struttura soggetto privilegiato nella definizione e realizzazione di percorsi adeguati alle esigenze della popolazione di riferimento. Non si prevede per l’ospedale una sostanziale modifica quantitativa dei posti letto, anche alla luce dei nuovi indici programmatori nazionali e regionali. La provincia di Piacenza, infatti, si colloca all’interno degli indici previsti in riferimento ai posti letto per acuti, mentre risulta leggermente al di sopra di quanto previsto in relazione ai letti di lungodegenza e riabilitazione. Nella rete dell’emergenza, l’ospedale dovrà essere in grado di svolgere le funzioni di Pronto Soccorso, garantendo la piena realizzazione dei percorsi clinici dell’emergenza e si avvarrà di servizi di radiologia e laboratorio analisi sulle 24 ore, e delle discipline specialistiche presenti in sede o in rete. L’area chirurgica vedrà attive: • la chirurgia generale, all’interno della quale verrà mantenuta e sviluppata la chirurgia

plastica hub provinciale. Verranno garantite le attività con epidemiologia più frequente, mentre la casistica ad eziologia, rara per la quale dovrà essere mantenuta una

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competenza clinica a garanzia della sicurezza e della efficacia di esito, sarà centralizzata;

• la chirurgia ortopedica, sia per la parte programmata che per la traumatologia. Il politrauma continuerà ad essere gestito all’interno del percorso traumi provinciale e di area vasta. Continuerà l’esperienza del percorso chirurgico e riabilitativo, anche attraverso un rapporto sempre più stretto con il dipartimento di medicina riabilitativa;

• la ORL, dando continuità alla presenza sul territorio del Distretto, dalla presa in carico in fase ambulatoriale al trattamento chirurgico.

L’area medica vedrà attive: • la medicina generale, che garantirà sia direttamente che attraverso funzioni di rete

attività specialistiche riconducibili alla area internistica: endocrinologia, reumatologia pneumologia, neurologia, oncologia ed ematologia. Le competenze cardiologiche continueranno ad essere garantite dalla UOS Cardiologia. La continuità del percorso assistenziale verrà garantito dalla lunogdegenza/PARE, nonché da strutture territoriali lungo assistenziali e dalle case della salute, con la stretta collaborazione dei servizi territoriali e dei Medici di Medicina Generale. Anche in questo caso verranno potenziate le relazioni con il dipartimento di medicina riabilitativa.

L’area materno-infantile vedrà attive: • l’ostetricia e ginecologia, che conferma il suo punto di forza nella attenta gestione della

gravidanza non complicata, nel parto naturale, nell’attenzione al controllo del dolore nel parto. Continuerà la positiva esperienza di centro di riferimento aziendale per l’infertilità di coppia.

• la pediatria, con particolare riferimento alle attività connesse al punto nascita, al pronto soccorso/obi, alla degenza, all’attività di specialistica di secondo livello.

L’attività anestesiologica garantirà il supporto all’attività chirurgica, al punto nascita e al sistema dell’urgenza ed emergenza per l’attività rianimatoria e di trasporto assistito interospedaliero quando necessario. Il servizio di anestesia e rianimazione parteciperà all’organizzazione dell’ospedale per intensità di cure, facendosi direttamente carico della gestione dei pazienti degenti nell’Area Critica. L’area dei servizi di supporto vedrà attivi: • la radiologia, con presenza attiva H12 e reperibilità, con potenziamento del settore di

Radiologia d’urgenza, come da progetto di fattibilità del Pronto Soccorso; • Il laboratorio analisi con attività dirette per le determinazioni a risposta rapida con

presenza H24 e specialistica di laboratorio in rete.

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Mandato progettuale Le gravi criticità evidenziate dalle verifiche sismiche effettuate sulla struttura del vecchio ospedale di Fiorenzuola impongono, oltre ai provvedimenti urgenti di messa in sicurezza, anche un ripensamento globale della logica di distribuzione delle funzioni nei differenti edifici dell’ospedale nell’organizzare gli interventi che consentano il pieno ripristino delle attività. L’attuale organizzazione prevede l’allocazione delle attività chirurgiche, aree di degenza e comparto operatorio, nella parte vecchia e l’allocazione delle attività mediche nel secondo piano della parte nuova. Oltre all’area chirurgica nella parte vecchia sono allocati anche la radiologia, il pronto soccorso e le attività ostetrico-ginecologiche e pediatriche.

Obiettivi progettuali I principi fondanti ai quali l’Azienda ha fatto riferimento nella stesura di questo progetto sono: • ripristino delle funzioni in essere presso l’ospedale di Fiorenzuola • contenimento dei tempi di realizzazione degli interventi • programmazione per fasi, onde consentire il ripristino progressivo delle attività

strategiche sino al completamento di tutto l’intervento • coerenza funzionale dell’ospedale nel nuovo assetto Di fatto si incrociano due esigenze fondamentali: da una parte riprendere con celerità a svolgere alcune importanti attività, dall’altro velocizzare il più possibile i tempi dei lavori di adeguamento del nuovo ospedale alle funzioni che in esso possono essere ricollocate e di messa in sicurezza del vecchio e la conseguente ricollocazione definitiva in essi di tutte le attività.

Ripristino delle funzioni in essere presso l’ospedale di Fiorenzuola In questo progetto, nella visione definitiva dell’Ospedale, vengono confermate le funzioni di Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia generale, Ortopedia, Pediatria e Riabilitazione estensiva post acuzie che sono oggi collocate nel vecchio padiglione, così come viene confermata l’organizzazione assistenziale dell’area chirurgica per intensità di cure e durata di degenza.

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 14

Le attività dell’Anestesia e Rianimazione, a supporto delle attività chirurgiche e delle attività generali dell’ospedale, vengono ripristinate e mantenute prevedendone un maggior coinvolgimento anche nella gestione dei pazienti post operati e critici secondo i criteri di cura già oggi definiti presso l’ospedale di Fiorenzuola.

Contenimento dei tempi di realizzazione degli interventi Nel padiglione vecchio al quarto piano è collocato il cuore tecnologico edilizio e impiantistico dell’Ospedale, rappresentato dal Blocco operatorio, dal blocco parto e dal polo endoscopico multidisciplinare che pertanto deve rappresentare il primo atto dell’intervento di ripristino delle attività. Per ridurre il più possibile i tempi di realizzazione degli interventi necessari sono stati considerati in primo luogo le aree del padiglione nuovo che non sono sede di attività o che sono solo parzialmente utilizzate o ancora che potrebbero liberarsi nel brevissimo periodo perché sede di servizi che subiranno un ridimensionamento in processi già avviati di concentrazione di funzioni in area vasta. Queste aree sono state quindi pensate come collocazione delle funzioni prioritarie e che per prime devono essere ripristinate: attività chirurgica generale e specialistica. Si è valutata inoltre la possibilità di accelerare la ripresa delle attività chirurgiche anche utilizzando strutture mobili, analizzando quindi due possibili scenari:

1. il ricorso a strutture temporanee 2. l’intervento su strutture esistenti disponibili e in condizioni di assenza o limitazione

da interferenze.

1. Il ricorso a strutture temporanee Sono presenti sul mercato offerte di installazione temporanea di sale operatorie mobili. Il Layout del del blocco operatorio mobile / temporaneo è quello classico, composto da: • spogliatoio; • sala di anestesia/preparazione; • sala operatoria; • sala lavaggio/decontaminazione; • sala di risveglio; • sala di servizio. L’ingombro necessario per il blocco operatorio temporaneo è di almeno 250/300 mq, Oltre ai collegamenti impiantistici (elettrico ed idraulico), il blocco operatorio temporaneo deve

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essere collegato alla struttura principale, all’interno della quale devono essere ricavati gli spazi accessori e per permettere l’accesso dei pazienti e degli operatori. Gli unici spazi esterni disponibili e presi in considerazione per la collocazione delle sale operatorie mobili sono: • cortile lato sud vecchio ospedale, • cortile interno nuovo ospedale, • parcheggio piano terra lato ovest nuovo ospedale. Quanto alla fattibilità: • il cortile lato sud del vecchio ospedale è dimensionalmente idoneo ad accogliere il

blocco operatorio temporaneo ma presenta due criticità non superabili: 1. la presenza del cantiere per la messa in sicurezza dell’ospedale stesso; 2. la mancanza di idonei percorsi;

• il cortile interno del nuovo ospedale non ha dimensioni fisiche sufficienti per contenere il blocco ed è inoltre interessato dai cantieri per le nuove sale operatorie del terzo piano e del pronto soccorso previsto al piano seminterrato;

• il parcheggio piano terra lato ovest nuovo ospedale ha una superficie sufficiente, permette l’utilizzo di locali occupati da attività trasferibili, ma richiede opere preliminari.

Sono state elaborate 4 ipotesi, valutandone la fattibilità ed i vantaggi/svantaggi IPOTESI 1 – UNA SALA, UNA SPECIALITÀ Valutando questa possibilità è emerso che per entrambe le specialità (chirurgia generale e ortopedia-traumatologia) è possibile fare attività sia programmata che urgente in una sola sala, e in particolare: • per la chirurgia generale è più problematico gestire le urgenze facendo attività di

chirurgia più pesante con una sala sola, in quando la chirurgia maggiore richiede un tempo di occupazione della sala operatoria lungo e, in caso di emergenze chirurgiche, sarebbe impossibile farvi fronte. Sarebbe quindi possibile svolgere attività di chirurgia generale dedicandosi solo ad attività di chirurgia programmata minore. Questo comporterebbe lo sdoppiamento delle attività delle èquipe su 2 sedi, ipotesi non compatibile con l’organico ed il previsto mantenimento delle attività ambulatoriali e di disponibilità per il Pronto Soccorso. Inoltre sarebbe impossibile per i chirurghi che, a seguito di attività ambulatoriale prendono in carico pazienti per interventi complessi, seguirli durante l’intero percorso diagnostico terapeutico. Lo svolgimento della sola

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attività di chirurgia minore, infine, è ritenuta dagli operatori professionalmente penalizzante, anche se svolta per un periodo di tempo limitato.

• per l’ortopedia, il trasferimento in toto a Piacenza dell’attività traumatologica comporterebbe un numero di trasporti elevato. La maggior parte delle attività di traumatologia (circa 150 su 400 ricoveri) sono urgenze da Pronto Soccorso e possono essere trattate in maniera differita, interferendo molto meno sulla attività programmata. Inoltre il costo dell’eventuale mobilità passiva derivante dalla ridotta offerta in ambito ortopedico-traumatologico potrebbe essere molto più consistente rispetto a quella chirurgica.

Tra le due opzioni, risulta preferibile l’utilizzo di una sala mobile/temporanea per l’attività di ortopedia. Per questa attività, considerando la degenza media, sono necessari 18 posti letto (che troverebbero collocazione nella attuale lungodegenza), di cui 11 per attività chirurgica ortopedica e 7 di PARE ortopedica, da ricavare nell’attuale medicina. Requisiti organizzativi e gestionali necessari: • occorre acquisire servizi di lungodegenza / lungo assistenza;

• occorre ricollocare la pediatria di comunità per ricavare gli spazi di supporto alla sala

operatoria;

• occorre organizzare il trasporto dei ferri a Piacenza per la sterilizzazione.

IPOTESI 2 – UNA SALA, DUE SPECIALITÀ Partendo dalla disponibilità di 18 posti letto, la maggiore efficienza si raggiunge optando per la sola chirurgia a ciclo breve, e pertanto potrebbero essere dedicati 9 letti all’attività chirurgica generale e 9 all’attività ortopedica. Le attività di chirurgia maggiore e le urgenze verrebbero concentrate a Piacenza. Requisiti organizzativi e gestionali necessari: • aumento dei trasporti primari per PC per entrambe le specialità;

• occorre acquisire servizi di lungodegenza / lungo assistenza;

• occorre acquisire servizi di pare ortopedico;

• occorre ricollocare pediatria di comunità;

• occorre organizzare il trasporto dei ferri a PC per la sterilizzazione.

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Tuttavia la frammentazione attività per entrambe le specialità non è compatibile con gli

organici ed il mantenimento a Fiorenzuola delle attività ambulatoriali e per PS, il che rende

questa ipotesi più penalizzante.

IPOTESI 3 – DUE SALE, DUE SPECIALITÀ Occorrono 18 posti letto a ciclo continuo, di cui 9 per attività chirurgica generale e 9 per attività ortopedica, e 14 posti letto per week surgery. In questo modo non si avrebbe la frammentazione delle attività tra gli ospedali di Piacenza e Val d’Arda e le urgenze sarebbero concentrate a Piacenza Requisiti organizzativi e gestionali necessari:

• aumento dei trasporti primari per PC;

• occorre acquisire servizi di lungodegenza / lungo assistenza;

• occorre acquisire servizi di pare ortopedico;

• occorre ricavare i letti per le attività di week surgery, che potrebbero trovare

collocazione nell’attuale punto prelievi. E’ necessario provvedere a importanti

interventi di adeguamento strutturale e impiantistico (gas medicali, chiamata di

emergenza, servizi igiencici, ecc.), con allungamento dei tempi di ripresa delle

attività e rilevanti costi aggiuntivi;

• bisogna ricollocare pediatria di comunità e punto prelievi;

• occorre organizzare il trasporto dei ferri a Piacenza per la sterilizzazione.

In conclusione questa ipotesi non risulta percorribile per la complessità degli interventi di

allestimento dei 14 posti aggiuntivi.

IPOTESI 4 – DUE SALE, DUE FASI: PRIMA FASE UNA SPECIALITÀ, SECONDA FASE PIÙ SPECIALITA’ PRIMA FASE: UNA SPECIALITÀ La prima fase risulta uguale all’ipotesi 1, alla quale si rinvia per i dettagli.

SECONDA FASE: PIÙ SPECIALITÀ. Si realizza quando si renderanno disponibili ulteriori posti letto, derivanti dalla rioccupazione di parte del vecchio padiglione. Potranno quindi riprendere le attività della chirurgia generale e della ORL, con le attuali caratteristiche funzionali (attività urgente e programmata).

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Le ricadute organizzative dipenderanno dal numero dei posti letto progressivamente riattivabili, dando priorità alla riattivazione delle funzioni chirurgiche, e successivamente al riassorbimento delle attività di lungodegenza e PARE.

Collocazione sale operatorie temporanee

Il luogo più adatto per l’installazione della sala operatoria mobile è considerato il parcheggio sul lato ovest a fianco del nuovo ospedale, di dimensioni sufficienti, senza necessità di opere di consolidamento in quanto posto su terrapieno, collegabile con la struttura ospedaliera attraverso una uscita di sicurezza (che si sta valutando possa essere resa disponibile cambiando i flussi per l’emergenza). Attigui a questa zona possono essere resi disponibili gli spazi della pediatria di comunità, come locali di supporto e completamento del blocco operatorio. Vi è la necessità di verificare con i vigili del fuoco gli aspetti relativi alla sicurezza incendi, in quanto l’installazione del blocco operatorio interessa le vie di fuga e le vie di accesso dei mezzi dei vvff.

2. L’intervento su strutture disponibili e in condizioni di assenza o limitazione da interferenze. Nella seconda ipotesi si è valutato di utilizzare le aree attualmente libere nel padiglione nuovo o occupate da funzioni non assistenziali facilmente trasferibili e di lavorare contemporaneamente su più cantieri sia nel nuovo che nel vecchio ospedale, con le modalità sotto descritte. Tali aree sono collocate nei piani seminterrato e terzo Al piano seminterrato è presente un’area ancora a rustico, dove era prevista la costruzione della nuova cucina (attualmente utilizzata come deposito di materiali dell’Ufficio Tecnico), un’area attualmente utilizzata per la farmacia (di cui si prevede a breve un forte ridimensionamento per l’avvio del magazzino di Area Vasta), e una area adibita ad archivio e a spogliatoio per una superficie complessiva di 1.100 mq. In tale area troverà sede il nuovo pronto soccorso. Lo sviluppo planimetrico: Il pronto soccorso sarà dotato di una area di triage per pazienti barellati e deambulanti, di area codici bianchi e verdi, di shock room e di area codici rossi e gialli nonché l’area di O.B.I, nonché di tutti gli spazi accessori previsti

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dall’accreditamento. In contiguità con il pronto soccorso sarà realizzato un blocco ambulatoriale ortopedico con sala gessi, ottimizzando il lavoro del personale dell’ortopedia. Contiguo al pronto soccorso sarà realizzato un blocco radiologico (una sala di diagnostica tradizionale, una TAC, una sala ecografica), che consentirà di far fronte alle necessità del pronto soccorso e delle degenze contenute nel padiglione. Infine sarà collocato in quest’area anche il laboratorio. Le relazioni funzionali: il pronto soccorso sarà immediatamente collegato con la nuova radiologia, e con gli ambulatori ortopedici e sala gessi adiacenti, con il blocco operatorio-blocco parto (collocato al terzo piano), le degenze chirurgiche e materno infantile nonchè quelle mediche area acuzie e critica collocate al secondo piano del nuovo padiglione e al primo piano vecchio ospedale. I percorsi: l’attuale sistema di accesso e di distribuzione orizzontale e verticale risulta già funzionale anche per il nuovo assetto del pronto soccorso, che sarà facilmente collegato sia all’atrio dell’edificio (per i pazienti deambulanti) che alle aree di degenza. L’accesso delle ambulanze e dei pazienti non deambulanti avverrà attraverso le due rampe di accesso e di uscita dal cortile (già esistenti), all’interno del quale sarà realizzata la camera calda. Il terzo piano dell’edificio nuovo risulta attualmente in parte inutilizzato a seguito della centralizzazione delle attività di laboratorio e in parte adibito ad uffici, studi e sala riunioni, funzioni ricollocabili facilmente e in tempi brevi nella palazzina del laboratorio. L’area così disponibile ha una superficie complessiva di circa 1.400 metri quadrati. In tale area troveranno collocazione il blocco operatorio, il blocco travaglio parto, il blocco endoscopico multidisciplinare, nonché l’area per la chirurgia ambulatoriale compresa la terapia del dolore. Lo sviluppo planimetrico: il blocco operatorio sarà dotato di 4 sale operatorie, della sala preparazione e risveglio e recovery room oltre ai locali accessori. Il blocco parto prevederà due sale travaglio parto una per il parto naturale con vasca ed uno per il parto operativo, l’isola neonatale, la osservazione post partum, il presidio ostetrico. Il blocco parto sarà direttamente collegato con il blocco operatorio per gli accessi in emergenza. Il blocco endoscopico sarà dotato di due sale, area di attesa ed area osservazione, queste ultime in comune con l’ambulatorio chirurgico per gli interventi chirurgici non Operating room . Le relazioni funzionali: le funzioni collocate al terzo piano presentano una facile, immediata e diretta reciproca relazione permettendo la gestione in sicurezza delle emergenze che si possono realizzare in corso di attività, come ad esempio la conversione

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di un parto operativo o di parto analgesia in taglio cesareo urgente. La presenza di attività disciplinarmente omogenee permette anche una ottimizzazione del personale sia medico che infermieristico, ostetrico e di supporto. Sono dirette le relazioni con il pronto soccorso, le degenze chirurgiche e materno infantile. I percorsi: l’attuale sistema di accesso e di distribuzione orizzontale e verticale è già funzionale anche per il nuovo assetto del terzo piano collegandolo facilmente all’atrio dell’edificio, per i pazienti deambulanti, e alle aree di degenza. Entrambe le aree sono rapidamente disponibili e l’inizio dei lavori sarà legato esclusivamente ai tempi di progettazione e di appalto.

Conclusioni Il ricorso a strutture temporanee, come precedentemente descritto, rappresenta una soluzione parziale, in quanto non dà risposta di continuità a tutte le attività presenti nella parte di ospedale oggetto di messa in sicurezza. L’ulteriore frammentazione delle attività pone anche problemi di carattere organizzativo, riduce l’efficienza di sistema che non garantisce più l’attuale livello quali-quantitativo di attività, con il rischio di un progressivo peggioramento dei tempi di attesa. Al fine di ridurre gli aspetti negativi e massimizzare i vantaggi, si ritiene possibile il perseguimento dell’ipotesi 4 precedentemente descritta. Parimenti si ritiene necessario provvedere alla progettazione e all’accantieramento degli spazi liberi o rapidamente liberabili del nuovo edificio. La scelta di intervenire sul piano seminterrato e sul terzo piano permette infatti una rapida cantierabilità e l’effettuazione di interventi in parallelo che consentono una graduale ripresa delle attività a partire già dalla fine dell’estate del 2014. Nel frattempo, una volta eliminati i carichi accidentali e verticali aggiunti con la sopraelevazione degli anni ’80, previe ulteriori indagini necessarie per la progettazione della messa in sicurezza dinamica, se possibile si procederà alla ripresa anche parziale di attività degenziali nel vecchio padiglione, compatibilmente con le attività di cantiere.

LA COERENZA FUNZIONALE DELL’OSPEDALE NEL NUOVO ASSETTO In conseguenza alla collocazione del blocco operatorio, del blocco parto delle attività ambulatoriali operative, si rende necessario spostare le degenze chirurgiche ed ostetriche nell’area attualmente adibita a degenza della medicina, al secondo piano del nuovo

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padiglione, con un sostanziale ribaltamento della attuale distribuzione funzionale: il nuovo edificio diventa l’ospedale chirurgico mentre il vecchio ristrutturato l’ospedale medico e della post-acuzie. In sintesi lo sviluppo planimetrico può essere così rappresentato: PADIGLIONE NUOVO • Piano seminterrato: Pronto soccorso, Radiologia, Ambulatori Ortopedici, Laboratorio,

Spogliatoi; Morgue; • Piano terra: Ingresso, Accoglienza-Attesa, Punto prelievi, Front office integrato-CUP,

Sanità pubblica; • Piano primo: Ambulatori di Area chirurgica, DH chirurgico, Dialisi, Emoteca e prelievi

donatori, Degenza chirurgica a ciclo breve, terapia del dolore; • Piano secondo: Degenza Area chirurgica (chirurgia, ortopedia, ORL, ginecologia) Area

ostetrica e pediatrica a ciclo continuo; • Piano terzo: Comparto operatorio/blocco travaglio-parto, Endoscopia. PADIGLIONE VECCHIO • Piano seminterrato: Radiologia, Deposito/spazi supporto, Spogliatoi; • Piano rialzato: Ambulatori di area Medica, DH medico, libera professione, distribuzione

diretta farmaci; • Piano primo: Medicina acuti; • Piano secondo: Medicina post acuzie-PARE; • Piano terzo: Direzione ospedaliera, medicina legale, studi medici, sala riunione.

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Crono programma: I tempi di realizzazione degli interventi sono vincolati all’entità delle opere di messa in sicurezza dell’edificio, che potrebbero essere più ampie del solo abbattimento del quarto piano, è possibile ipotizzare comunque che, appena completate le demolizioni, l’intervento di ripristino delle degenze consenta un ripristino progressivo delle attività. Descrizione sintetica delle varie fasi: Il cronoprogramma allegato è relativo ai quattro cantieri di cui si compone l’intervento: 1. demolizione 4° piano e messa in sicurezza; 2. realizzazione del nuovo pronto soccorso; 3. realizzazione del nuovo comparto operatorio, gruppo parto, sale endoscopiche; 4. consolidamento strutturale e adeguamento sismico padiglione vecchio. L’intervento segue due logiche fondamentali: - azione parallela su diversi fronti di attività sia in fase di progettazione che in fase di

esecuzione, - utilizzo delle procedure d’urgenza consentite dalla normativa sugli appalti (art. 57

comma 2 lettera c – Decreto 163/2006 e s.m.i.). L’intervento complessivo verrà realizzato in un arco di tempo stimato in circa 24 mesi. In questo lasso di tempo, alcune funzionalità strategiche (sale operatorie e pronto soccorso), verranno riattivate in 12 – 13 mesi, mentre la messa in sicurezza statica verrà ultimata in sette mesi. La riattivazione del vecchio corpo di fabbrica avverrà a step anche durante lo svolgimento del cantiere di adeguamento sismico, man mano che i lavori si concluderanno ai vari piani. Appena disponibili le sale operatorie, in attesa del trasferimento della medicina nel vecchio padiglione ristrutturato, potrà essere transitoriamente disattivata la lungodegenza: l’area così liberata consentirà di attivare circa 20 letti di degenza chirurgica, con cui si renderà possibile una ripresa parziale dell’attività. Successivamente, appena ricollocate le degenze mediche nel vecchio padiglione, sarà disponibile l’intero piano, capace di ospitare 60 posti letto complessivi di degenza ordinaria (cui vanno aggiunti ulteriori 10 letti di day surgery collocati al primo piano), adibiti ad attività ostetrica, pediatrica e chirurgica. In tal modo nel nuovo padiglione, senza

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modificare le attività poste al piano terreno ed al primo piano, saranno concentrate le attività chirurgiche e gran parte delle tecnologie dell’ospedale. Stima del costo d’intervento I costi, che sarà possibile definire solo in sede di progetto esecutivo, sono stati stimati sulla base di elementi parametrici di dettaglio e su recenti esperienze di cantieri e lavori effettuati presso l’Ausl di Piacenza. In particolare sono stati valutati i seguenti importi: • demolizione e messa in sicurezza statica: 700.000; • pronto soccorso: 2.000.000; • comparto operatorio, blocco parto e sale endoscopiche: 4.000.000; • adeguamento sismico e ristrutturazione vecchio ospedale: 5.300.000. Le fonti finanziarie per sostenere l’intervento sono le seguenti: • 2.000.000 ex art. 20 per il pronto soccorso (già assegnati), • 10.000.000 da finanziamento regionale. Si precisa che i finanziamenti per gli interventi sopra descritti non pregiudicano gli ulteriori finanziamenti del piano investimenti aziendale. Ai 12 milioni finalizzati all’investimento complessivo, vanno aggiunti i costi relativi alla acquisizione di: • sale operatorie mobili e adeguamento locali: tra 1.000.000 e 1.500.000, a seconda

della soluzione adottata; • servizi lungo assistenza, lungodegenza e PARE ortopedica: da 750.000 a 1.300.000, a

seconda dei volumi acquistati.

L’ORGANIZZAZIONE DELL’ ATTIVITA’ NELLA FASE TRANSITORIA Al fine di mettere in sicurezza la struttura dell’ospedale vecchio di Fiorenzuola, si rende necessario liberare le attività che in esso sono collocate lasciando, in questa fase transitoria, solo le funzioni collocate nel piano seminterrato. I principi ai quali si è fatto riferimento per la riorganizzazione delle attività nella fase transitoria sono: • mantenere e potenziare le attività ambulatoriali in tutte le loro articolazioni (attività pre e

post ricovero, attività specialistiche già erogate), in modo da mantenere la continuità e

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la contiguità con il territorio e gli utenti, per i quali si è cercato di limitare lo spostamento solo per le attività di chirurgiche che necessitano di ricovero.

• dare continuità alle attività che trovano collocazione idonea negli spazi disponibili nel nuovo ospedale, provvedendo al loro adeguamento alle nuove funzioni;

• dare una risposta più completa possibile ai pazienti che accedono al Pronto Soccorso garantendo il supporto specialistico in fascia diurna attraverso la presenza medica specialistica e la reperibilità in fascia notturna e festiva;

• garantire la piena attuazione alle reti aziendali: rete trauma, rete STEMI, rete stroke, rete emergenza-urgenza;

• garantire ai pazienti la continuità di presa in carico, identificando per ogni specialità presente un responsabile di processo e di percorso che si faccia carico di presidiare le relazioni fra gli ospedali, garantendo percorsi diagnostico-terapeutici efficienti, efficaci ed appropriati;

• garantire l’identità e la professionalità degli operatori dando alle UU.OO. che si accorpano a PC disposizioni organizzative, che nel rispetto di questi valori, favoriscano l’integrazione delle equipe e rendano omogenei i percorsi di cura.

• garantire il trasferimento tempestivo dei pazienti che o accedono al Pronto Soccorso e che necessitano di prestazioni presenti negli altri ospedali della rete provinciale o accedono direttamente al sistema di Emergenza Territoriale, con il potenziamento dei sistema di trasporto 118 e la stesura di protocolli fra il P.S. di Fiorenzuola e quello di Piacenza che definiscono per quali patologia e condizioni dei pazienti può essere previsto un trasporto diretto a Piacenza oppure un periodo di osservazione breve a Fiorenzuola e nel caso l’intervento non sia risolutivo, il conseguente trasporto a Piacenza in un rapporto diretto fra il PS di Fiorenzuola e la degenza di Piacenza.

Le attività interessate dal provvedimento di temporanea riorganizzazione attualmente presenti nel I-II-III.IV piano dell’ospedale vecchio sono quelle di chirurgia, ortopedia, otorino, ostetricia e ginecologia, pediatria, medicina d’urgenza. Vengono mantenute nella loro sede nel piano seminterrato il Pronto Soccorso, con l’Osservazione Breve cui vengono annessi i locali dedicati agli ambulatori dell’Ortopedia e sala gessi ed il Servizio di Radiologia. La ricollocazione transitoria delle attività potrebbe avvenire tra il 20 e il 28 di settembre, quando, finiti i lavori di adeguamento ed il trasferimento degli ambulatori e degli studi medici, sarà possibile assorbire le funzioni trasferite dall’ospedale di Fiorenzuola.

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Cosa rimane a Fiorenzuola delle attività interessate dall’intervento 1. Obi + Medicina d’Urgenza + Pronto Soccorso, con attigui ambulatori ortopedici e sala

gessi; 2. Radiologia; 3. I seguenti professionisti:

• otorino: 1 medico h12 (8-20) dal lunedì al venerdì e h6 il sabato 8-14 per consulenze;

• pediatra: presenza pediatra presso gli ambulatori 8-14 dal lunedì a venerdì disponibile per consulenze in ps;

• chirurgo:1 medico h12 (8-20) dal lunedì al venerdì e h6 il sabato 8-14 per consulenze + reperibilità notturna e festiva;

• ortopedico: 1 medico h12 (8-20) dal lunedì al venerdì e h6 il sabato 8-14 per consulenze + reperibilità notturna e festiva;

• anestesista: 1 medico presente h24; • ginecologo: 1 medico h12 (8-20) dal lunedì al venerdì e h6 il sabato 8-14 per

consulenze + reperibilità notturna e festivi; 4. Le seguenti attività ambulatoriali:

• CHIRURGIA: rimangono invariate tutte le attività ambulatoriali presenti. Inoltre viene potenziato: visita proctologica CUP + visite chirurgiche e medicazioni autogestite ( incremento di 5 ore settimanali) + endoscopia e piccoli interventi (quando saranno pronti i nuovi ambulatori endoscopici);

• ORTOPEDIA: rimangono invariate tutte le attività ambulatoriali presenti; • OTORINOLARINGOIATRIA: rimangono invariate tutte le attività ambulatoriali

presenti. Viene potenziato: attività di visita ( ORL e visita allergologica ) da lunedì al sabato ( potenziamento di 30 ore settimanali);

• PEDIATRIA: attività di Cardiologia pediatrica trasferita a Piacenza secondo percorso Hub and Spoke. Viene potenziato: visita allergologica / pneumologica pediatrica, prelievi pediatrici, visita pediatrica;

• OSTETRICIA - GINECOLOGIA: rimangono invariate tutte le attività ambulatoriali presenti, compresa la Presa in carico ginecologica e la relativa attività di pre-ricovero e compresa la colposcopia (quando saranno pronti gli ambulatori chirurgici). Viene potenziato: ecografia ginecologica / ostetrica (potenziata di 9 ore settimanali ), visita ginecologica (potenziata di 9 ore settimanali). In particolare sulla

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 29

presa in carico ostetrica: la gestante accederà all’ambulatorio intorno alla 37° settimana fino al termine; in questo periodo il personale ostetrico e medico programmerà l’accesso per i controlli e il monitoraggio della gravidanza fino alla 39° settimana secondo le linee di indirizzo regionali. I controlli dedicati alla gravida dalla 40° settimana fino al momento del parto saranno previsti e garantiti dal Punto Nascita di Piacenza;

• CARDIOLOGIA: rimangono invariate tutte le attività ambulatoriali presenti; • MEDICINA: rimangono invariate tutte le attività ambulatoriali presenti; • NEUROLOGIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti; • ENDOCRINOLOGIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti; • DERMATOLOGIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti; • REUMATOLOGIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti; • EMATOLOGIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti; • ONCOLOGIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti; • NEFROLOGIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti; • OCULISTICA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti (previsto

potenziamento ore ); • ODONTOIATRIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti ( previsto

potenziamento ore ); • TERAPIA DEL DOLORE: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti (

quando saranno approntati i nuovi amb. chirurgici ); • RADIOLOGIA: rimangono invariate le attività ambulatoriali presenti ( previsto

potenziamento attività per esterni ); • SERVIZIO IMMUNOEMATOLOGIA - TRASFUSIONALE: rimangono invariate le

attività ambulatoriali presenti.

Interventi di potenziamento a Fiorenzuola • Rete dell’emergenza-urgenza, attraverso l’aumento del personale medico ed

infermieristico in ps di una ambulanza per i trasporti; • Attività ambulatoriali presenti h12.

Cosa si trasferisce a Piacenza 1. Le seguenti attività ambulatoriali: attività di Cardiologia pediatrica; 2. Le seguenti attività di degenza e di sala operatoria:

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AUSL di Piacenza Progetto di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola pagina 30

• degenza Otorino + sale operatorie (fino al rientro a Fiorenzuola, vedi ipotesi 4 fase II, pag. 17);

• degenza Ortopedia + sale operatorie (fino al rientro a Fiorenzuola, vedi ipotesi 4 fase I);

• degenza Pediatria; • degenza Chirurgia Generale + sale operatorie (fino al rientro a Fiorenzuola, vedi

ipotesi 4 fase II); • degenza Ostetrica e Ginecologica + sale operatorie; • sale travaglio-parto e sale operatorie.

Il potenziale di assorbimento delle attività trasferibili è riportato nella successiva Tabella 10, mentre il programma delle sale operatorie nella Tabella 11.

reparti oggetto dell'intervento

posti letto 01/01/2013

Presenza media

tot. PL medi gestiti

p.l messi a disp. a Pc

Chirurgia generale 21 13 20 19Ortopedia e traumatologia 21 11 20 17PARE 7 5 6 *Pediatria 12 10 10 9Ostetricia e ginecologia 20 15 19 21Otorinolaringoiatria 7 3 6 5Totale 88 57 82 71

* i 7 p.l. di pare ortopedico cgarantiti a Fiorenzuola all'interno dei 18 pl di lungodegenza

anno 2012

Tabella 10: posti letto.

sale attuali a Piacenza

CHIRURGIA GENERALE (compresa plastica) 7 7ORTOPEDIA 6 6GINECOLOGIA 3 3OTORINO 2 2TOTALE 18 18

Tabella 11: sale operatorie.

Interventi di potenziamento a Piacenza • Blocco travaglio-parto: Vengono aggiunte nel blocco travaglio-parto una sala parto ed

una sala per le emergenze • Comparto operatorio: Vengono aggiunte sedute operatorie; • Attivazione recovery room h24 con 6 pl; • Pronto soccorso; • Viene potenziata l’attività di triage;

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• Emergenza-urgenza: viene potenziata la rete dei trasporti; • Posti letto: trasferendo gli studi medici e alcuni ambulatori vengono ricavati i posti letto

necessari ad accogliere le attività di Fiorenzuola; • Parcheggi: aumento di 50 posti auto in zona definita; • Spogliatoi. Sono stati individuati altri spazi da dedicare agli operatori.

Gestione del personale Il temporaneo trasferimento di alcune attività comporterà l’applicazione temporanea dell’istituto della mobilità intraziendale, come normato dai CCNL di categoria, per una parte del personale occupato nelle attività oggetto di trasferimento. Ciò premesso, la Direzione dell’Azienda USL di Piacenza s’impegna a garantire la piena ripresa dell’attività della struttura e i livelli occupazionali che l’ospedale di Fiorenzuola aveva prima dell’attività di messa a norma dei locali. Analogamente la Direzione s’impegna, nel rispetto delle normative nazionali e regionali, a garantire l’allocazione, nell’ospedale di Fiorenzuola, delle attività ora oggetto di trasferimento. Verranno garantite e promosse le competenze acquisite dal personale nell’équipe di appartenenza, verrà inoltre mantenuta, ove possibile anche nell’ospedale di Piacenza, la struttura dell’équipe stessa. La mobilità verrà disposta in ottemperanza alle normative in materia di tutela della salute e sicurezza degli utenti e degli operatori, e verrà discussa con le OO.SS. di categoria. I trasferimenti per mobilità, nel rispetto del piano-ferie già programmato, saranno disposti tenendo in considerazione: a) le disposizioni di cui alla Legge n.104 del 1992, b) le disposizioni di cui al D.Lgs 81 del 2008, c) le prerogative del personale RSU e dei dirigenti sindacali. Preliminarmente allo spostamento del personale di cui sopra, si prenderanno in considerazione le domande di mobilità volontaria da parte del personale in servizio nel Distretto di Levante verso gli altri ambiti territoriali dell’Azienda, così da consentire una parziale ricollocazione dei dipendenti da trasferire. L’Azienda nei giorni scorsi ha già individuato gli strumenti finanziari che potranno, previo accordo con le OO. SS. di categoria, essere utilizzati per compensare il temporaneo disagio che i lavoratori dovranno sostenere.

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Gestione dei contratti in essere I lavori di messa in sicurezza dell’Ospedale di Fiorenzuola comporteranno la revisione di alcuni contratti stipulati dall’Azienda Usl. Sotto il profilo strettamente normativo non esistono impedimenti nel rivedere unilateralmente i contratti a fronte di mutate situazioni non imputabili alla volontà dell’amministrazione e nell’ambito di modifiche che comunque rientreranno all’interno del 20% dei diversi importi contrattuali come previsto dalla normativa di riferimento. L’Azienda ha anche responsabilmente valutato l’impatto sui livelli occupazionali che le modifiche contrattuali avrebbero potuto generare: l’analisi effettuata ha evidenziato che non vi saranno impatti negativi sui livelli occupazionali attualmente garantiti dai fornitori. I principali contratti oggetto di revisione sono di seguito elencati. • multi servizio pulizie, alberghiero, trasporti: la revisione di questo servizio non presenta

particolari criticità, soprattutto in ordine ai livelli occupazionali garantiti dall’appaltatore. La diminuzione, presso l’ospedale di Fiorenzuola, delle aree oggetto d’intervento da parte dell’appaltatore, sarà compensata dall’apertura di nuove attività che necessiteranno dei medesimi servizi (Casa della Salute di Podenzano, Nuovo Pronto Soccorso di Piacenza, Casa della Salute di San Nicolò, Servizio di Sterilizzazione);

• lavanderia: il servizio è oggetto di una procedura di gara condotta da Intercent-er ed attualmente in fase di valutazione delle offerte tecniche. Il calo stimato è largamente inferiore al 20% e si riferisce esclusivamente al prodotto lavorato, mentre nulla verrà modificato in ordine ai percorsi di raccolta del materiale;

• ristorazione: Il servizio di ristorazione non subirà particolari disagi, tolto il calo nei quantitativi delle derrate alimentari che vengono acquistate all’interno di una convenzione regionale stipulata da Intercent-er. Il personale addetto alle cucine rientrerà nelle regole di trasferimento discusse con le OO.SS..

Vi sono poi altri contratti che subiranno modifiche minime nei corrispettivi: • Rifiuti speciali ed urbani: non presentano particolari problemi trattandosi di servizi

basati sui metri quadrati (rifiuti urbani) e a canone fisso (rifiuti speciali); • Trasporti sanitari: nessun calo di attività, anzi la previsione di un maggior ricorso a

trasporti ordinari che verrà valutata nel dettaglio una volta definito e condiviso il cronoprogramma;

• Gestione calore: non sono previste diminuzioni complessive di attività; • Strumentario chirurgico: previsto un calo decisamente inferiore al 20%;

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• Manutenzione attrezzature sanitarie: previsto un calo decisamente inferiore al 20%.

Il direttore amministrativo Il direttore sanitario Il direttore generale dott. Giusppe Arcari dr. Guido Pedrazzini dr. Andrea Bianchi Fiorenzuola, 28 agosto 2013