ristrutturazione edilizia e di un complesso produttivo · 2019. 4. 18. · o a e comune di...

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PERMESSO A COSTRUIRE COMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO PROVINCIA DI SALERNO RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA E CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO DI UN COMPLESSO PRODUTTIVO (Art.3, Comma 1 Lett. C del D.P.R. 380/01) TAV. N. ELABORATO: RELAZIONE ILLUSTRATIVA R1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA AGGIORNAMENTO: FEBBRAIO 2016 Committente FLORA IMMOBILIARE S.R.L. STAFF DI PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA: ARCH. MICHELE GALARDO ARCH. GIOVANNI FENIELLO GEOM. EGIDIO CITRO

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COMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO

PROVINCIA DI SALERNO

RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA E

CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO

DI UN COMPLESSO PRODUTTIVO

(Art.3, Comma 1 Lett. C del D.P.R. 380/01)

TAV. N. ELABORATO: RELAZIONE ILLUSTRATIVA

R1

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

AGGIORNAMENTO: FEBBRAIO 2016

Committente

FLORA IMMOBILIARE S.R.L.

STAFF DI

PROGETTAZIONE

PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA:

ARCH. MICHELE GALARDO

ARCH. GIOVANNI FENIELLO

GEOM. EGIDIO CITRO

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PREMESSA

Il sig.ra Amalia Di Salvia , nata a Salerno il 02.06.1966, nella qualità di Amministratore

della società Flora Immobiliare S.r.l. con sede in Pontecagnano Faiano, Via Como,

titolare dell’area oggetto di intervento, ha conferito incarico agli scriventi arch. Michele

Galardo, nato a Salerno il 20/4/1964, con studio professionale in Roccadaspide (Sa), alla

via Giuliani, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Salerno al n. 714; arch.

Giovanni Feniello , nato a Salerno il 30/05/1974 con studio professionale in Battipaglia

(Sa), alla via C.Colonbo n. 4, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Salerno al

n. 1690; geom. Egidio Citro, nato a Pontecagnano Faiano il 23/05/1963, con studio

professionale in Pontecagnano Faiano, alla via Stadio n. 10 , iscritto al Collego dei

Geometri della Provincia di Salerno al n. 3567, di redigere il presente progetto di

ristrutturazione edilizia di un opificio industriale con cambio di destinazione d’uso con

l’obiettivo di riconvertire tali manufatti in un ambito di generale riqualificazione urbanistica

ed ambientale dell’area di intervento. Si punta ad una ricucitura del tessuto edilizio tra

l’area urbana e l’area fluviale attraverso una riconversione dell’area industriale con

funzioni complementare alla zona residenziale.

INDIVIDUAZIONE AREA DI INTERVENTO

L’area oggetto di intervento è sita nel centro urbano del Comune di Pontecagnano

Faiano e si apre sulla Strada Comunale G. Budetti .

La superficie complessiva interessata dall’intervento è di 19.414,00 mq.

L’area oggetto di intervento ricade all’interno di un’area pienamente urbanizzata prossima

alla sede comunale e alla stazione ferroviaria (metropolitana) , in un nodo centrale

urbano. Infatti l’asse stradale costituito dalle vie Roma e Torino rappresenta un accesso al

nucleo urbano di notevole importanza , in quanto sulla stessa convergono gli assi di

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collegamento con il centro città (via Budetti, via potenza e via Alfani) e quelli relativi

all’area litoranea (via Milano e via Mar Tirreno con il relativo sottopasso ferroviario).

Trattasi di un’area industriale all’interno del centro urbano contenuta tra le rive del Fiume

Picentino e la zona residenziale della via Budetti.

Dal punto di vista morfologico l’intera zona si presenta pianeggiante e non presenta

alcuna avversità morfologica od altimetrica.

Lo sviluppo urbanistico di questa zona è avvenuto attraverso l’alternarsi, con interferenza

negativa, tra la destinazione industriale e quella residenziale, determinando una

situazione di degrado paesaggistico e urbano. La centralità del lotto rispetto al tessuto

edilizio residenziale e ai principali servizi urbani suggerisce un intervento di

riqualificazione sotto l’aspetto paesaggistico attraverso interventi che puntano sulla qualità

architettonica dei manufatti , e una risistemazioni delle aree esterne che tendano alla

valorizzazione paesaggistica del Fiume Picentino. Sotto l’aspetto urbanistico il progetto

deve tendere a legarsi con il tessuto urbano esistente potenziando servizi quali standard

urbanistici, aree parcheggio e funzioni complementari all’adiacente area residenziale.

ELENCHI CATASTALI DELLE AREE .

L’area oggetto di intervento è costituita dalle particelle 1086, 1416, 2610, individuate al fg.

7 del NCU del Comune di Pontecagnano Faiano per una estensione totale di 19.414 mq.

PROPRIETA’ DELLE AREE .

L’area in oggetto è interamente di proprietà della Flora Immobiliare S.r.l. con sede in

Pontecagnano Faiano .

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AREA DI INTERVENTO – VINCOLI

L’area di intervento non è sottoposta a vincolo idrogeologico e rientra nel perimetro e nelle

competenze amministrative dell’Autorità di Bacino Campania Sud che ha redatto il “Piano

Stralcio per l’Assetto Idrogeologico” che individua la Pericolosità ed il Rischio di frane ed

alluvioni sul territorio.

Dall’analisi della cartografia dei suddetti Piani Stralcio emerge che l’area in oggetto,

non presenta pericolosità da frana e rischio da frana , come si evince dalla “Carta della

Pericolosità da frana” e dalla “Carta del rischio da frana” del PAI.

L’area oggetto di intervento , ricade in parte nella fascia di inondazione per piene standard

e precisamente parte nella sottozona B3, mentre una parte residuale ricade nella

sottozona B2 , nella sottozona B1, e in Zona “A” come si evince dalla “Carta delle fasce

fluviali e del rischio idrografico” del PAI.

Tali zone sono disciplinate dai seguenti articoli delle N.T.A. del P.A.I.

ARTICOLO 24-Disciplina delle aree a pericolosità idraulica comprese nella fascia fluviale A

1. Negli alvei di piena ordinaria, oltre a quanto previsto dall'articolo 23, comma 5, sono

esclusivamente consentiti interventi di riqualificazione ambientale e fluviale, la

sistemazione, regimentazione, difesa e manutenzione idraulica e idraulico-forestale, come

indicati e disciplinati nell’allegato G punto 2.

2. Nelle aree ricomprese nella Fascia fluviale A, oltre a quanto previsto dal precedente

comma 1, sono consentite opere di miglioramento agrario e fondiario, di rimboschimento,

ed altri interventi di qualificazione comunque denominati tesi alla riduzione del rischio

idraulico o che, comunque, non ne determinano un aggravio.

3. Gli interventi di cui ai commi 1 e 2, devono essere corredati dello studio idraulico di cui

all'articolo 41, comma 2.

ARTICOLO 25-Disciplina delle aree a pericolosità idraulica comprese nella fascia fluviale B

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1. Nelle aree ricomprese nella fascia fluviale B1, fatto salvo quanto disciplinato al

successivo articolo 40, oltre alla realizzazione degli interventi possibili per le aree

ricomprese in fascia fluviale A, con la medesima disciplina di cui all'articolo 24, sono

consentiti, esclusivamente, volumi tecnici, purché ogni apertura o luce ingrediente sia

posta ad almeno 0,5 m oltre la quota del livello di piena centennale previsto per l'area

d’intervento e sempre che non costituiscano ostacolo al normale deflusso delle acque ed

incremento della pericolosità nelle aree contigue.

2. Nelle aree ricomprese nella fascia fluviale B2 e B3 è ammesso, oltre a quanto previsto

dal comma 1, qualunque intervento previsto dallo strumento urbanistico comunale o altra

pianificazione sovraordinata, purché compatibili con le prescrizioni di cui all’articolo 8,

comma 6. I relativi progetti devono essere corredati dallo studio di compatibilità idraulica

di cui all'articolo 41, asseverato da tecnico abilitato.

ARTICOLO 40-Disciplina per le infrastrutture ed impianti a rete pubblici o di interesse

pubblico.

1. Nelle aree classificate a pericolosità e/o rischio idrogeologico, fermo restando quanto

previsto dagli artt. 10, 15 e 20, è consentita la realizzazione, l’ampliamento e la

ristrutturazione di impianti tecnologici a rete, pubblici o di interesse pubblico, riferiti a

servizi essenziali e/o non altrimenti localizzabili, purché sia salvaguardata l’integrità

dell’opera.

2. Nelle aree classificate a pericolosità e/o rischio idraulico gli attraversamenti di impianti a

rete in sotterraneo, devono essere realizzati in conformità di quanto previsto all’allegato

G, punto 3.2; in caso di dimostrata impossibilità tecnica è concessa la realizzazione di un

attraversamento aereo secondo le modalità di cui all’allegato G, punto 3.1. Dette opere

devono essere corredate dallo studio di compatibilità idraulica di cui al successivo articolo

41.

3. Nelle aree classificate a pericolosità e/o rischio idrogeologico, fermo restando quanto

previsto dagli artt. 10, 15 e 20, è consentita la realizzazione, l’ampliamento e la

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ristrutturazione di infrastrutture di trasporto stradale, ferroviario, a fune, a cremagliera

ecc…, pubbliche o di interesse pubblico, non altrimenti localizzabili, purché siano

soddisfatte le seguenti condizioni relative a ciascuna fattispecie di pericolosità/rischio

idrogeologico:

a) nelle aree a pericolosità/rischio idraulico, in corrispondenza degli alvei di piena

ordinaria gli attraversamenti stradali e ferroviari siano progettati adeguandosi alle

prescrizioni di cui all'allegato G punto 3; in corrispondenza della fascia B1 l’asse viario

dovrà essere realizzato in modo da non interferire con le aree alluvionabili relative a tale

fascia, adeguandosi alle prescrizioni di cui all’allegato G punto 3.1;

b) nelle aree a pericolosità/rischio da colata molto elevato ed elevato, siano adottate

idonee soluzioni tecniche atte a ridurre la vulnerabilità delle strutture e a prevenire

danni, anche attraverso l’adozione di sistemi di monitoraggio e blocco del traffico in caso

di avvenuto innesco di fenomeni di colata secondo le indicazioni di cui all’allegato I;

c) nelle aree a pericolosità/rischio da frana molto elevato ed elevato, siano adottate

soluzioni tecnico – costruttive e gestionali mirate a mitigare le condizioni di pericolosità,

oltre a soluzioni tecniche atte a ridurre la vulnerabilità delle strutture.

4. I progetti degli interventi di cui al comma 3, ricadenti nelle aree indicate alle lett. a) e b),

devono essere corredati dallo studio idraulico di cui all'articolo 41 comma 2; i progetti degli

interventi di cui al comma 3, ricadenti nelle aree indicate alla lett. c) devono essere

corredati dallo studio geologico di cui all'articolo 42 comma 2.

5. Gli interventi di cui ai precedenti comma sono, in ogni caso, ammissibili solo a

condizioni che non aumentino le condizioni di rischio e pericolosità.

Dal punto di vista del Rischio idraulico, solo una parte marginale dell’area oggetto di

intervento ricade in aree a Rischio Idraulico e con precisione in zona R4 (Rischio molto

elevato), R3 (Rischio elevato) , e in zona R2 (Rischio medio) come si evince dalla Carta

del Rischio idraulico del PAI.

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Le aree a rischio R4, R3, e R2, sono disciplinate dai seguenti articoli delle N.T.A. del

P.A.I.

ARTICOLO 10 -Disciplina delle aree a rischio idraulico molto elevato (R4)

1. Nelle aree a rischio idraulico molto elevato (R4) sono consentiti esclusivamente gli

interventi e le attività espressamente ammessi ai sensi del presente Titolo II – Rischio

Idraulico.

2. Ferme restando le disposizioni generali per gli interventi ammissibili nelle aree a rischio

idraulico di cui all'articolo 8, gli interventi di cui al presente articolo e di seguito specificati,

devono essere attuati senza aumenti di superficie o volume utile, entro e fuori terra, e non

devono comportare aumento del carico urbanistico e/o insediativo.

3. Nelle aree a rischio idraulico molto elevato, fermo restando quanto disposto dall’art. 8

comma 3, è prioritario perseguire la delocalizzazione in aree a minore o nulla pericolosità

o, in alternativa, realizzare interventi complessivi di messa in sicurezza

delle stesse.

4. Nelle aree perimetrate a rischio idraulico molto elevato, fermo restando quanto previsto

al precedente comma 3, sono esclusivamente consentiti, in relazione al patrimonio edilizio

esistente:

a) demolizione di edifici senza ricostruzione;

b) la manutenzione ordinaria;

c) la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo, ed interventi di

adeguamento igienico -sanitario;

d) interventi volti all’adeguamento alla vigente normativa antisismica;

e) l’installazione di impianti tecnologici essenziali;

f) gli interventi di sistemazione e manutenzione di superfici pertinenziali scoperte

appartenenti ad edifici esistenti che non comportano aumento del deflusso superficiale;

g) l’adeguamento degli edifici alle norme vigenti in materia di eliminazione delle barriere

architettoniche ed in materia di sicurezza;

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h) gli interventi di adeguamento e rifunzionalizzazione della rete scolante artificiale (fossi,

cunette stradali, ecc.).

i) i manufatti non qualificabili come volumi edilizi;

5. Nelle aree perimetrate a rischio idraulico molto elevato, in relazione alle opere

pubbliche o di interesse pubblico, sono ammessi altresì:

a) gli interventi necessari per l'adeguamento di opere e infrastrutture pubbliche e di

interesse pubblico;

b) gli interventi di adeguamento funzionale e prestazionale degli impianti esistenti di

depurazione delle acque e di smaltimento dei rifiuti, principalmente per aumentarne le

condizioni di sicurezza e igienico - sanitarie di esercizio o per acquisire innovazioni

tecnologiche;

c) la realizzazione di servizi a rete come disciplinati al successivo articolo 40.

ARTICOLO 11-Disciplina delle aree a rischio idraulico elevato (R3)

1. Nelle aree a rischio idraulico elevato (R3) oltre agli interventi e le attività previste nelle

aree a rischio molto elevato, sono consentite, in relazione al patrimonio edilizio esistente:

a) gli interventi di ristrutturazione edilizia che non comportino aumento del carico

urbanistico e/o insediativo;

b) le realizzazioni di manufatti non qualificabili come volumi edilizi;

c) gli interventi di edilizia cimiteriale, a condizione che siano realizzati negli spazi interclusi

e nelle porzioni libere degli impianti cimiteriali esistenti.

2. I progetti di cui al precedente comma 1, lett. a) devono essere corredati dallo studio di

compatibilità idraulica di cui all'articolo 41, asseverato, da tecnico abilitato.

ARTICOLO 12- Disciplina delle aree a rischio idraulico medio e moderato (R2 e R1)

1. Nelle aree rischio idraulico medio (R2), oltre agli interventi e le attività previste nelle

aree a rischio idraulico molto elevato ed elevato, sono consentiti:

a) cambio di destinazione d’uso;

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b) gli interventi di ristrutturazione edilizia;

c) gli interventi di ristrutturazione urbanistica;

d) le nuove costruzioni;

e) nuovi insediamenti produttivi;

f) nuove opere pubbliche o di interesse pubblico.

2. I progetti di cui al comma 1, lett. b), c), d), e) e f) devono essere corredati dallo studio di

compatibilità idraulica di cui all'articolo 41, asseverato, da tecnico abilitato.

3. Nelle aree a rischio idraulico moderato (R1) oltre agli interventi e le attività consentite

nelle aree a rischio molto elevato (R4), elevato (R3) e medio (R2) è consentito qualunque

intervento previsto dallo strumento urbanistico comunale o da altra pianificazione

sovraordinata.

L’ intera area in oggetto è sottoposta a vincolo paesaggistico ex Legge 1497/39,

oggi Parte III del D.Lgs. n. 42/2004 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

in quanto ricade in parte nella fascia della profondità di 150 metri dalla sponda di un

corso d’acqua, di cui al comma 1, lettera c) dell’ art. 142 “Aree tutelate per legge”.

Non sono presenti altri vincoli normativi o puntuali.

INQUADRAMENTO URBANISTICO

Nel vigente P.R.G. del Comune di Pontecagnano Faiano , l’area oggetto d’intervento è

classificata come zona territoriale omogenea “D10”.

l’ Art.18 dellle N.T.A. del P.R.G. definisce le Zone Omogenee "D" Industriali (zone

industriali esistenti e di completamento D0, D1, D2, D3, D4, D5, D6, D7, D8, D9, D10,

D11,D12):

“Le zone omogenee individuate nel presente articolo sono destinate ad impianti industriali.

Le zone industriali si attuano mediante intervento diretto con l’obbligo delle prescrizioni

grafiche e normative del presente P.R.G.

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Le costruzioni potranno comprendere locali di abitazione per custodi, per il personale

tecnico ed il titolare dell’azienda, di cui sia strettamente indispensabile la continua

permanenza nello stabilimento.

In ogni caso sono ammessi impianti produttivi a norma della legge regionale n.14 del

20.3.82, titolo II (1.6)”.

L’Art.19 definisce le Zone Omogenee "D" Industriali Di Trasferimento (zone industriali

esistenti D5, D6, D7, D9, D10, D11, D12, sottoposte al vincolo di Piano Particolareggiato

nel caso si verifichi il trasferimento):

“Il riuso dei contenitori urbani non residenziali, delle relative aree di sedime e di quelle di

pertinenza o scoperte, è subordinato oltre che il Piano Particolareggiato alle seguenti

limitazioni e condizioni:

- che le aree siano utilizzate sino al 50% (con indice di fabbricabilità fondiario di 4 mc/mq);

- che contestualmente al rilascio delle concessioni avvenga la cessione gratuita al

Comune del residuo 50% delle aree stesse, le quali saranno destinate ad attrezzature

pubbliche ed ad adeguamento degli standard;

- che i titolari dei detti contenitori urbani e delle connesse superfici garantiscano il

trasferimento in area industriale dell’attività esercitata ed almeno il mantenimento dei

livelli occupazionali. Se l’impresa non è più attiva, non sussiste più tale ultima condizione,

ma la concessione potrà essere assentita soltanto dopo tre anni dal momento in cui

l’attività imprenditoriale sia ufficialmente cessata.

Il P.R.G. per la Zona industriale esistente e di completamento D0, D1, D2, D3, D4, D5,

D6, D7, D8, D9, D10, D11, D12, pone i seguenti indici e parametri:

- Indice di copertura: mq/mq. 0,20

- Area di parcheggio: mq/mc. 0,05

- Confini del lotto: minimo assoluto: ml. 10,00

in rapporto all'altezza: 1/2

- Cigli della strada nella fronte del Comprensorio: ml. 10,00

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in rapporto all'altezza: D = H del fabb. più alto

- Confini dagli edifici: minimo assoluto: ml. 10,00

- Strumenti attuativi: Concessione edilizia

- Quote standards urbanistici: 10%

- Classi destinazione d'uso: 7 - 10 – 11 – 12 - 13

- Si precisa inoltre che in virtù della Legge 122/89, l'area di parcheggio dovrà essere

prevista nel rispetto dello 0,10 mc/mq.

Le classi di destinazione sono definite dall Art. 5 del PRG “Destinazione d'uso” dove:

7) Attrezzature di uso pubblico;

10) Parcheggi pubblici e privati ;

11) Servizi tecnologici di quartiere ;

12) Impianti produttivi: industriali, artigianali, commerciali;

13) Servizi pubblici connessi con l'attività industriale;

Porzioni marginali dell’area in oggetto ricadono in zona B2 - Zone omogenee residenziali

esistenti di completamento e in zona F. - Zone omogenee per attrezzature e servizi

pubblici, verde per lo sport, verde attrezzato ed a parco urbano e comprensoriale.

L’area in Zona "F" è destinata ad attrezzature scolastiche.

In particolare in tale area è decaduto il vincolo espropriativo per decorso del quinquennio

ai sensi dell’articolo 2 della citata legge n. 1187 del 1968). Tale area risulta quindi priva di

pianificazione ed è soggetta alla disciplina prevista dall’articolo 9, comma 1, del d.P.R. n.

380 del 2001.

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DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO

L’area di intervento si presenta pianeggiante con la presenza di fabbricati produttivi come

rappresentati nell’elaborato grafico dello stato di fatto .

L’area esterna a tali manufatti è destinata a servizi aziendali e depositi.

In particolare è presente un capannone industriale (corpo 4) realizzato con Concessione

edilizia n. 54/1974 e successive varianti C.E, 56/1981 e n . 25/1983.

il corpo 4 ha una pianta quadrata e misura 73.70 m x 72.15 m x 8.40, lievemente

maggiore di quanto autorizzato ( 72 m x 73 m x 8.40) ma contenute nel limitre del 2% ai

sensi dell’art. 34 comma 2 ter. Esso presenta una struttura in c.a.p. con pannelli in c.a.p.

Mentre per il Corpo 1 è stata prodotta istanza di condono del 26.09.1986 prot. n.16801,

pratica n.1282 del registro generale.Questo presenta una struttura in acciaio con elementi

di chiusura e copertura in ferro.

Gli altri corpi di fabbrica esistenti presentano struttura in acciaio ed elementi di copertura e

chiusura in ferro. Per questi corpi di fabbrica si prevede la demolizione.

L’area nel suo complesso appare degradata in considerazione dell’attuale inattività

dell’opificio che è destinanto all’imbottiglaiamento e confezionamento di prodotti agricoli

L’area urbana circostante risulta urbanizzata, con la presenza di sottoservi quali rete

idrica e fognaria e pubblica illuminazione, ed è servita dalla via G. Budetti.

L’impianto trovandosi nel centro urbano ed adiacente alla zona residenziale presenta

molte criticità di interazione.

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VOLUMI E SUPERFICI STATO DI FATTO

CORPI DI FABBRICA LATO LATO

SUP. (MQ) H MEDIA VOLUME (MC)

CORPO 1

84,00 9,30

781,20 5,85 4.570,02

96,65 10,95

1.058,32 7,5 7.937,38

1.839,52

12.507,40

CORPO 2

72,65 8,70

632,06 7,80 4.930,03

72,65 8,7

632,06 7,8 4.930,03

1.264,11

9.860,06

CORPO 3

13,05 11,8

153,99 7,3 1.124,13

15,05 12,25

184,36 7,3 1.345,85

338,35

2.469,97

CORPO 4 73,7 72,15

5.317,46 8,4 44.666,62

TOTALE

8.759,44

69.504,05

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

L’intero ambito D 10 del PRG, ricadente nel centro urbano di Pontecagnano Faiano, ed è

interessato da diversi interventi di trasformazione urbana con la sostituzione di impianti

produttivi con edifici per civile abitazione e relativa dotazione di standard urbanistici.

Il presente progetto ha l’obiettivo di riqualificare un’area degradata attraverso il cambio di

destinazione d’uso dei fabbricati esistenti e la rideterminazioni di funzioni che si possano

coniugare con il contesto residenziale circostante, sia esistente che in via di definizione

attraverso gli interventi urbanistici ed edilizi in corso, la quale, per l’attuale uso industriale,

mal si rapporta con il tessuto urbano circostante..

Alla luce di interventi di trasformazione urbana in corso, risulta necessario che l’intervento

in progetto si leghi alle previsioni dei comparti circostanti, e in particolar modo alla rete

della mobilità esistente e di progetto . Risulta necessario adeguare l’intervento al nodo

viario, attraverso una migliore organizzazione degli accesso consentendo di garantire un

buon inserimento urbanistico dello stesso con il sistema viario esterno al lotto.

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Inoltre prevedendosi la ristrutturazione edilizia e il cambio di destinazione d’uso di edifici

ad uso industriale all’uso commerciale , quale elemento di completamento e

rifunzionalizzazone dell’aggregato urbano , risulta necessario potenziare la dotazione di

parcheggi, inseriti in un sistema di accessibilità che possa mitigare e compensare i

pregressi deficit che caratterizzano la zona.

Il progetto prevede la demolizione del Corpo 2 e Corpo 3 e di tutte le tettoie esistenti,

liberando superficie da destinare a parcheggi.

Sull’area esterna, per una quota di 1.310,00 mq, sarà realizzata una strada pubblica da

cedere al Comune e un’area di 1.982 mq per standard urbanistici da cedere al Comune.

La strada di progetto, larga 5 metri oltre una fascia di parcheggi a raso larga 2 metri,

interseca perpendicolarmente la via Budetti e la collega con l’area destinata a Standard.

Tale area sarà sistemata a verde e parcheggi. Sulla restante area esterna saranno

realizzati parcheggi pertinenziali e marciapiedi di uso pubblico, oltre una piccola area per

attrezzature di uso pubblico da cedere al comune sistemata a verde per un parco giochi.

Per i rimanenti manufatti si prevede la ristrutturazione edilizia e cambio di

destinazione d’uso del Corpo 4, e la ristrutturazione edilizia e cambio di

destinazione d’uso del Corpo 1.

In particolare, per il Corpo 1, si prevede la demolizione dell’ala di collegamento con il

Corpo 4 e la creazione di un tunnel tra i due corpi di fabbrica con una struttura in acciaio e

vetro. Il progetto prevede la trasformazione di questo corpo edilizio con la sostituzione di

alcuni elementi costitutivi dell'edificio, quali la copertura ed elementi strutturali , la

sostituzione degli attuali pannelli di chiusura e con pareti ventilate, vetrate e sistemi

frangisole. Si prevede, inoltre , all’interno del volume esistente la creazione di un solaio di

interpiano con struttura in acciaio. Tutto il corpo di fabbrica avrà quindi una struttura in

acciaio sia per la copertura, che per i solai, che per gli elementi verticali, mentre le

chiusure perimetrali saranno realizzate con pareti ventilate , vetrate e schermature solari.

si prevede inoltre interventi di consolidamento in fondazione.

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Per il corpo 2 si prevede la sostituzione di alcuni elementi strutturali , l’eliminazione di

alcuni pannelli di chiusura in c.a.p. e la sostituzione con pareti ventilate e/o vetrate e

frangisole. Ai fini dell’efficentamento energetico del fabbricato, i pannelli in c.a.p esistenti,

che costituiscono la chiusura dell’edificio, saranno coibentati con isolamento a cappotto

su cui sarà installata un sistema di parete ventilata che ne determinerà un aumento di

spessore.

Si prevede, inoltre , all’interno del volume esistente la creazione di un solaio di interpiano.

Per il Corpo 1 e 4 si realizzeranno, quindi, all’interno del volume esistente, due piani con

le destinazioni riportate in tabella.

Nel Corpo 4 al piano terra è prevista una medio struttura di vendita di prodotti

alimentari di 1.694 mq e di 1252 mq di superficie di vendita con accesso indipendente

sulla strada pubblica esterna. Essa sarà organizzata con una zona di vendita e una zona

di servizi composta da depositi , frigoriferi, laboratori di preparazione, oltre una zona

destinata al personale con spogliatoi e uffici, e una zona per i servizi igienici per i clienti.

La progettazione per tale struttura rispetta le norme dell’Art. 5 della L.R. 1/2014, infatti

sono presenti almeno un servizio igienico, ad uso della clientela, per ogni 1.000 metri

quadrati di superficie di vendita, o frazione di essa superiore a 500 metri quadrati ed

almeno un servizio igienico per i soggetti portatori di handicap. All’esterno sono presenti

gli spazi ad uso pubblico, destinati a zona verde e gli spazi per la movimentazione delle

merci secondo la dotazione previste nell'Allegato A2 della legge.

Inoltre tale struttura dispone nel medesimo contesto funzionale, come sarà di seguito

illustrato, di almeno un'attività artigianale o un esercizio, gestito da terzi, per la

somministrazione di bevande e alimenti o un'attività di servizio per la clientela, come

spazio organizzato per l'intrattenimento dei bambini sotto sorveglianza, centro per la cura

della persona;

Al piano terra con accesso indipendente è prevista la realizzazione di un teatro 849 mq ,

oltre annessi al primo piano di 134 mq , con capienza di circa 425 posti.

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Il teatro è composto da una hall di ingresso di 115 mq su cui si attesta la biglietteria , il

guardaroba un angolo bar. Sulla stessa, a quota +3 m vi è una saletta di circa 30mq e uno

spazio ristoro. Sulla hall si aprono i servizi igienici per gli spettatori. La hall del teatro è

collegato con l’adiacente ristorante. La sala spettacolo è sistemata a gradonate da quota

0 a +3 m, secondo il raggio di visuale ottimale con percorsi di fuga e uscite di emergenza

poste simmetricamente. Il palcoscenico è a quota 1.55 e si collega con i camerini , il

magazzino deposito e la sala prove.

Un terzo accesso al Corpo 4 immette in una Hall comune a doppia altezza, di circa 700

mq, su cui si attestano diverse attività quali un bar, un ristorante , una piscina, un centro

benesessere. Il ristorante ha una superficie di circa 790 mq di cui 526 mq riservati alla

zona clienti e 264 mq per le cucine, depositi,frigoriferi, uffici, spogliatoi personale, bagno

clienti

La hall, al secondo piano, si sviluppa per 270 mq e collega, attraverso una scala e un

ascensore, diverse attività legate allo sport e al benessere. In particolare, al secondo

piano a quota 3.80m, si prevede una palestra di circa 1290 mq, completa di spogliatoi, e

servizi, reception e uffici gestionali. Dal lato opposto la hall al secondo piano immette nel

centro benessere che ha una superficie di 667 mq.

Sempre al secondo piano si ha accesso in una piscina che occupa una superficie di 2000

mq , oltre i locali tecnici ubicati al piano terra. La piscina è organizzata in uno spazio per

l’attesa dei clienti con reception, uffici e servizi, in una zona spogliatoi e la zona notatoria

con due vasche di cui una omologabile in rispetto della normativa CONI –FIN di

dimensioni 25m x 16.5m. La zona notatoria si sviluppa ad una quota più bassa (+2.70) ed

è visibile dalla zona spettatori posta a quota +3.80 attraverso una vetrata.

Il Corpo 1 presenta al piano terra sette esercizi di vicinato con accesso autonomo ed

indipendente direttamente dall’area parcheggio e dalla strada pubblica. Lo stesso corpo di

fabbrica, al primo piano è collegato con la hall del Corpo 4 attraverso un tunnel che serve

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una ludoteca di circa 500 mq collegata funzionalmente quindi con la piscina, il centro

benessere, la palestra e i servizi.

Al secondo piano del corpo 1 sono presenti degli uffici collegati direttamente all’area

parcheggio attraverso un corpo scala.

Il seguente schema illustra le destinazioni d’uso previste.

SUPERFICI DI PROGETTO

CORPI DI FABBRICA PIANO DESTINAZIONE superficie (MQ)

CORPO 1

TERRA

STRUTTURA MEDIO MENDITA ALIMENTARE MA/M 1.694

(S.V.=1.152mq)

LOCALI TECNICI PISCINA 1.093

HALL -SCALE - BAR 700

RISTORANTE 790

TEATRO 849

PRIMO

HALL -SCALE 270

PALESTRA 1.290

PISCINA 2.000

CENTRO BENESSERE 667

TEATRO (ANNESSI) 134

CORPO 2

TERRA

ESERCIZIO DI VICINATO 202

ESERCIZIO DI VICINATO 228

ESERCIZIO DI VICINATO 228

ESERCIZIO DI VICINATO 228

ESERCIZIO DI VICINATO 222

ESERCIZIO DI VICINATO 215

ESERCIZIO DI VICINATO 235

SCALE 21

SCALE 20

PRIMO LUDOTEACA 505

UFFICI 360

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schema piano terra

schema primo piano

VOLUMI E SUPERFICI STATO DI PROGETTO

CORPI DI FABBRICA LATO LATO SUP. (MQ) H MEDIA VOLUME (MC)

CORPO 1

20,25 84,00 1.701,00 5,85 9.950,85

5,6 13,55 75,88 4 303,52

1.776,88

10.254,37

CORPO 4 72,55 74,1 2 2.687,98 8,4 22.579,01

72,3 72,25 2 2.611,84 8,4 21.939,44

5.299,82

44.518,45

TOTALE

7.076,70

54.772,82

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VERIFICA DI COMPATIBILITA’ URBANISTICA

1.Tipologia di intervento

Nel vigente P.R.G. del Comune di Pontecagnano Faiano , l’area oggetto d’intervento è

classificata come zona territoriale omogenea “D10”.

l’ Art.18 dellle N.T.A. del P.R.G. prevede che “Le zone industriali si attuano mediante

intervento diretto con l’obbligo delle prescrizioni grafiche e normative del presente

P.R.G.” In particolare trattasi di intervento di ristrutturazione edilizia con cambio di

destinazione d’uso quindi è soggetto a rilascio di Permesso di Costruire.

2.Destinazione d’uso

Il PRG per la zona D10 individua le Classi destinazione d'uso: 7 - 10 – 11 – 12 – 13,

definite dall’ Art. 5 del:

7) Attrezzature di uso pubblico;

10) Parcheggi pubblici e privati ;

11) Servizi tecnologici di quartiere ;

12) Impianti produttivi: industriali, artigianali, commerciali;

13) Servizi pubblici connessi con l'attività industriale;

La destinazione d’uso di progetto è commerciale in quanto sono previsti esercizi di

vicinato, una medio struttura di vendita, un ristorante , un bar oltre la piscina e il teatro che

sono sia attività commerciali che attrezzature di uso pubblico, mentre il centro benessere

è un’attività commerciale e artigianale.

Porzioni marginali dell’area in oggetto ricadono in zona B2 - Zone omogenee residenziali

esistenti di completamento e in zona F. - Zone omogenee per attrezzature e servizi

pubblici, verde per lo sport, verde attrezzato ed a parco urbano e comprensoriale.

L’area in Zona "F" è destinata ad attrezzature scolastiche.

In particolare in tale area è decaduto il vincolo espropriativo per decorso del quinquennio

ai sensi dell’articolo 2 della citata legge n. 1187 del 1968). Tale area risulta quindi priva di

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pianificazione ed è soggetta alla disciplina prevista dall’articolo 9, comma 1, del d.P.R. n.

380 del 2001 che prevede anche la destinazione per impianti produttivi. In particolare , il

progetto destina questa area a parcheggi pertinenziali della struttura, mentre una fascia di

terreno viene ceduta al comune per strada di accesso e parcheggi pubblici (standard). Lo

stesso accade per la fascia di lotto in zona B.

Si precisa inoltre che la struttura non si identifica come centro commerciale come

definito dalla lettera m) art. 3 della L.R. 1/2014 ossia : “centro commerciale, una media o

una grande struttura di vendita nella quale almeno sei esercizi commerciali sono inseriti in

un complesso a destinazione specifica ed usufruiscono di infrastrutture comuni e spazi di

servizio gestiti unitariamente e sono articolati lungo un percorso pedonale di accesso che

consente la diretta comunicazione tra i singoli esercizi. Per superficie di vendita di un

centro commerciale s'intende quella risultante dalla somma delle superfici di vendita degli

esercizi al dettaglio in esso presenti. E' vietata la denominazione di centro commerciale

per tipologie di complessi commerciali che presenta no differenti caratteristiche;”

In particolare l’intervento di progetto prevede attività di vendita che hanno accesso diretto

dalla strada esterna e non sono articolati lungo un percorso pedonale di accesso

che consente la diretta comunicazione tra i singoli esercizi. Inoltre l’Art. 4

(Classificazione degli esercizi commerciali) al comma 2 chiarisce che “non sono

considerati centri o parchi commerciali e non formano una struttura funzionale unitaria

l'insieme di singoli negozi allocati in edifici a prevalente destinazione abitativa o

direzionale, anche se collegati funzionalmente da percorsi pedonali comuni o di esercizi

commerciali insistenti in un immobile privo di destinazione specifica oppure in uno

stesso immobile che utilizzano separatamente accessi, ingressi ed aree di

parcheggio.

Nel caso di progetto trattasi di esercizi commerciali insistenti in uno stesso immobile che

utilizzano separatamente accessi, ingressi ed aree di parcheggio.

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Le unità commerciali previste nel Corpo 1 ai sensi della LR 1/2014 art. 3 comma 1 let. v)

e dall’articolo 4, comma 1, lettera d) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, sono

classificate come esercizi di vicinato (aventi superficie di vendita non superiore a 250 mq

nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti) in quanto ciascuno ha

una superficie minore di 250 mq. L'insediamento degli esercizi di vicinato è ammesso in

tutte le zone territoriali omogenee comunali, ad eccezione di quelle per le quali lo

strumento urbanistico generale espressamente ne vieta la realizzazione (art.15 L.R.

1/2014).

Mentre nel Corpo 4 è previsto un supermercato che si identifica nella definizione della LR

1/2014, art. 3, comma 1, let. z): medie strutture di vendita, gli esercizi con le superficie

di vendita nei limi ti previsti dall’articolo 4, comma 1, alla lettera e) del decreto legislativo

114/98 che prevede una superficie di vendita superiore a 250 mq e fino 2.500 mq nei

comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti.

Nella fattispecie il supermercato ha una superficie di vendita di 1.152 mq. Si precisa che

per superficie di vendita si intende , ai sensi dell’ art. 3 della L.R. 1/2014 l'area destinata

alla vendita, compresa quella occupata da banchi, scaffalature, vetrine, cabine di prova e

simili e le aree di esposizione della merce, se accessibili alla clientela. Non costituisce

superficie di vendita quel la destinata a magazzini, depositi, laboratori, locali tecnici, uffici,

servizi, avancasse, le zone interdette ai clienti e, anche se accessibile alla clientela, l'area

scoperta, se adiacente all'esercizio commerciale e di dimensioni non superiori al venti per

cento della superficie di vendita. il supermercato di progetto è classificato, secondo la

normativa regionale come “MA/M”: media struttura di vendita per il commerci o di prodotti

alimentari e non alimentari.

3.Rispetto degli indici e parametri edilizi.

L’intervento sugli edifici esistenti (Corpo 1 e Corpo 4) è una ristrutturazione edilizia come

definito dall’art. 3 del DPR 380/01, ossia rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante

un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in

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parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di

alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi

elementi ed impianti. In particolare l’intervento prevede una lieve diminuzione della

superficie coperta esistente e della volumetria esistente come si evince dalla seguente

tabella.

VOLUMI E SUPERFICI STATO DI FATTO

CORPI DI FABBRICA LATO LATO

SUP. (MQ) H MEDIA VOLUME (MC)

CORPO 1

84,00 9,30

781,20 5,85 4.570,02

96,65 10,95

1.058,32 7,5 7.937,38

1.839,52

12.507,40

CORPO 4 73,7 72,15

5.317,46 8,4 44.666,62

TOTALE

7.156,97

57.174,02

VOLUMI E SUPERFICI STATO DI PROGETTO

CORPI DI FABBRICA LATO LATO SUP. (MQ) H MEDIA VOLUME (MC)

CORPO 1

20,25 84,00 1.701,00 5,85 9.950,85

5,6 13,55 75,88 4 303,52

1.776,88

10.254,37

CORPO 4 72,55 74,1 2 2.687,98 8,4 22.579,01

72,3 72,25 2 2.611,84 8,4 21.939,44

5.299,82

44.518,45

TOTALE

7.076,70

54.772,82

Per quanto attiene la sistemazione delle aree esterne viene rispettata la quota standard

urbanistici del 10% della superficie e quella destinata ai parcheggi pertinenziali in virtù

della Legge 122/89, nel rispetto dello 0,10 mc/mq. Infatti su una volumetria complessiva

di 54.772,82 è necessario prevedere 5.477,3 mq di parcheggi pertinenziali, mentre il

progetto destina a parcheggi pertinenziali una superficie di 7.295 mq e una superficie di

1982 mq per standard urbanistici. Il fabbisogno di standard urbanistici è stato calcolato

sull’intera estensione dell’area di intervento pari a 19.414 mq.

In particolare per il dimensionamento delle aree esterne si è tenuto conto della L.R.

1/2014. 7. Le aree di parcheggio pertinenziali della media struttura di vendita sono state

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computate come insieme dei posti auto e della viabilità di servizio, ad esclusione delle

strutture viarie di raccordo con la viabilità di comunicazione.

Orbene per 1152 mq di superficie di vendita sono richiesti 1.728 mq di parcheggi destinati

a tale struttura secondo l’Allegato A1 della L.R. 1/2014 con un parametro di 1.5 mq/mq.

Come previsto dal legislatore regionale la dotazione di aree di parcheggio di cui ai

parametri di parcheggio dell'Allegato A1 soddisfa anche gli standard richiesti da altre

norme urbanistiche. Ossia nella fattispecie non va sommata per questa struttura il

fabbisogno di 1mq di parcheggio ogni 10mc di volumetria come disciplinato dal piano.

Nel Dimensionamento di progetto si è tenuto conto comunque del doppio parametro.

Sono stati previsti 5545 mq di parcheggi pertinenziali destinati all’intero complesso , oltre

1750 mq di parcheggio destinati alla media struttura di vendita (MA/M).

L’area parcheggio destinata alla MA/M presenta i requisiti dell’art. 22, comma 6, della L.R.

1/2014;

Le aree di parcheggio saranno realizzate con diretta contiguità fisica e funzionale con le

relative strutture commerciali;

L’area parcheggio destinata alla MA/M per l'intera fascia oraria di attività dell'esercizio

commerciale, è legata da vincolo pertinenziale, e ha una distanza dalla struttura

commerciale di 110 m (inferiore a 300m). Le aree parcheggio non presentano barriere

architettoniche, e saranno realizzate con una chiara segnalazione del percorso di accesso

al parcheggio e di immissione nella viabilità;

L’area parcheggio destinata alla MA/M avrà una separazione tra l'entrata e l'uscita del

parcheggio, anche mediante barriere fisse o mobili e sarà raccordato alla viabilità

principale con due varchi a senso unico opportunamente distanziati o separati;

Il Progetto rispetta la dotazione di aree destinate a uso pubblico e alla movimentazioni

merci come normato dall’ art. 23 della L.R. 1/2014 -Allegato A2

Per quanto riguarda le medie strutture di vendita, la dotazione delle aree destinate ad uso

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pubblico e delle aree per la movimentazione delle merci è pari al prodotto della superficie

di vendita per il corrispondente 0.03.

Il progetto infatti prevede un’area di mq 60 ad uso pubblico sistemata a verde con

essenze arboree e prato con la presenza di panchine e di spazi per la sosta dei pedoni e

di attrezzature per il gioco dei bambini.

Si prevede altresì un’area di mq 44 per la movimentazione delle merci in diretta

corrispondenza dei depositi della MA/M, oltre all’ installazione di una isola per i rifiuti delle

specie per le quali viene effettuata, da parte del Comune, la raccolta differenziata dei

rifiuti;

DIMENSIONAMENTO

FABBISOGNO DI PARCHEGGI PRERTINENZIALI –AREE A USO PUBBLICO - AREA MOVIMENTAZIONE MERCI

CLASSE ATTIVITA' PARCHEGGI (mq) AREA USO PUBBLICO (mq) AREA MOV. MERCI (mq)

MA/M SUPERMERCATO (mq) AREA VENDITA 1.152,00 1,5

1.728,00 0,03 34,56 0,03 34,56

INTERO COMPLESSO (mc)

54.772,82 0,1

5.477,28

totale 7.205,28 34,56

34,56

FABBISOGNO DI STANDARD URBANISTICI

SUPERFICIE LOTTO (mq)

19.414,00

AREA STANDARD (mq) 1.941,40

VERIFICA DOTAZIONE PARCHEGGI PRERTINENZIALI –AREE A USO PUBBLICO - AREA MOVIMENTAZIONE MERCI-STANDARD

FABBISOGNO (mq) PROGETTO (mq) differenza

PARCHEGGI 7.205,28 7.295,00 +89,72

di cui destinati MA/M 1.728,00 1.750,00 + 22,00

AREE UP 34,56 60,00 + 25,44

s tandard 1.941,40 1.982,00 +40,60

VIABILITA' - 1.310,00 +1.310,00

area mov. Merci 34,56 44,00 + 9,44

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4.sintesi degli indici e parametri urbanistici di piano

La tabella che segue espone gli indici e il dimensionamento del Piano

Indici/parametri

RIFERIMENTI NORMATIVI PROGETTO NTA del PRG DPR 380/01 art.3 let.

d)** LR 1/2014

Sf (mq). ------- --------- --------- 19.414,00 mq

Aree standard 10% della Sf 1.941,40 mq

----------- -------- 1.982,00 m

q 0.2 3.882,8 mq

esistente 7.156,97 -------- 7.076,70 mq

H (m)* --------- esistente 8.40 8.40 V = (mc) --------- esistente 57.174,02 54.772,82 mc

D edifici (m)* -10 m -D=H

10m esistente esistente

D Confini del lotto* -10 m -H ½

10m esistente Esistente

D strade (m) - Cigli della strada nella fronte del Comprensorio:

ml. 10,00 -D = H del fabb.

più alto

10m esistente Esistente

Parcheggi pertinenziali (mc/mq)

-0,05 mq/mc.

-0,10 mc/mq

5.477,28 mq

1.5 mq/mq

sup.vend. MA/M

1.728,00 mq

Intera struttura 5.545 mq

Pert. MA/M

1.750 mq

AREA USO PUBBLICO (mq)

------------ ----------- 0.03 mq/mq

sup.vend. MA/M

34,56

mq

60,00 mq

AREA MOV. MERCI (mq)

0.03 mq/mq

sup.vend. MA/M

34,56

mq

44,00 mq

Classi destinazione d'uso

7) Attrezzature di uso pubblico; 10)Parcheggi pubblici e privati ;

11)Servizi tecnologici di quartiere ;

12)Impianti produttivi: industriali, artigianali,

commerciali; 13)Servizi pubblici connessi con

l'attività industriale;

------------ Sempre ammessi esercizi di vicinato

-Attrezzature di uso pubblico;

-Parcheggi pubblici e privati ;

-Impianti produttivi: artigianali, commerciali;

- Strumenti attuativi Concessione edilizia Permesso di costruire ------------ Permesso di costruire

*ai sensi dell’art. 14 DECRETO LEGISLATIVO 4 luglio 2014, n. 102, nel caso di interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti che comportino maggiori spessori delle murature esterne e degli elementi di chiusura superiori ed inferiori necessari ad ottenere una riduzione minima del 10 per cento dei limiti di trasmittanza previsti dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni, certificata con le modalita' di cui al medesimo decreto legislativo, e' permesso derogare, nell'ambito delle pertinenti procedure di rilascio dei titoli abitati vi di cui al titolo II del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprieta' e alle distanze minime di protezione del nastro stradale, nella misura massima di 25 centimetri per il maggiore spessore delle pareti verticali esterne, nonche' alle altezze massime degli edifici, nella misura massima di 30 centimetri, per il maggior spessore degli elementi di copertura. La deroga puo' essere esercitata nella misura massima da entrambi gli edifici confinanti. Le deroghe vanno esercitate nel rispetto delle distanze minime riportate nel codice civile. ** "interventi di ristrutturazione edilizia", gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sis tematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica nonché quelli volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consiste nza. Rimane fermo che, con riferimento agli immobili sottoposti a vincoli ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modificazioni, gli interventi di demolizione e ricostruzione e gli interventi di ripristino di edifici crollati o demoliti costituiscono interventi di ristrut turazione edilizia soltanto ove sia rispettata la medesima sagoma dell'edificio preesistente;

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IMPIANTI DA REALIZZARE

L’area fondiaria sarà sistemata con idoneo impianto idrico e fognario che si collega alla

rete comunale esistente .

Lo smaltimento delle acque reflue e meteoriche avverrà mediante condotti nel rispetto

delle vigenti disposizioni di legge e convogliate nelle rispettive fogne a servizio del

comprensorio; le reti private saranno dotate di pozzetti di ispezione posti prima

dell’innesto nella condotta comunale.

Il complesso sarà dotato di un impianto di illuminazione lungo il percorso carrabile e i

percorsi pedonali.

All’interno dell’area fondiaria sarà realizzato un idoneo impianto per la rete telefonica e

telematica.

Gli impianti previsti saranno conformi alla normativa vigente.

Le linee per gli impianti saranno interamente interrate.

OPERE DI URBANIZZAZIONE

Il progetto prevede la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

Si prevede la realizzazione di un collegamento viario con la vi Budetti la quale sarà

rifinita con una zanella continua, rete di raccolta delle acque meteoriche, e asfalto previa

sistemazione del fondo stradale con rilevato e misto di fondazione.

Si prevede ancora la realizzazione di un’area parcheggio lungo la strada.

Le aree per il parcheggio delle vetture sarà realizzato con pavimentazine in conglomerato

bituminoso.

A completamento si prevede la realizzazione di un’ area verde, mediante la pulizia del

terreno naturale, la preparazione con mezzi meccanici del terreno per la formazione del

tappeto erboso, la semina e la messa a dimora di siepi . Dal punto di vista impiantistico si

prevede la realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione con rete elettrica e

telematica parallela, e della rete di raccolta delle acque bianche, che corre sotto le zanelle

stradali.