rnf 2_2014

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  • 8/13/2019 rnf 2_2014

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    Radicati nella fedefoglio di collegamento della chiesa di Vocogno

    e della cappella dellOspedale di Domodossoladove si celebra la messa tradizionale 2Se c' un rischio grande, oggi, quello di cre-

    dere di vivere le cose perch le si pensa o per-ch le si vede. S, oggi questa la grande illu-sione, l'illusione del virtuale. Non vogliamoparlare solo di internet, anche di questo, ma

    non solo di questo.

    C' nel mondo tradizionale chi, navigando sulweb, fa il pieno di informazioni sulla vita dellaTradizione, partecipa a tutti i pi infuocati dibat-titi o intervenendo o lasciandosi agitare, epensa cos di vivere laChiesa secondo latradizione. C' poi unaltro genere di virtua-

    li, fatto da quelli che,amando viaggiare,vanno in cerca deiluoghi pi significativi,dove poter viverequalche intensa espe-rienza, che faccia lorogustare un pezzettodella Chiesa di sem-pre: un giorno sono in

    un convento, l'altro inun priorato, l'altro ancora in una chiesa dove sicanta bene la messa. Nell'approssimarsi diuna festa dicono: Dove andiamo a viverlaquesta volta, dove sar meglio?.

    Entrambe queste posizioni sono ingannevoli ea lungo andare non costruiscono niente,lasciano a mani vuote, non cambiano la vita.Sono entrambe ingannate dal virtuale chenon diventa mai carne e sangue. un vaga-

    bondare pericoloso, che non ti cambia, chesposta fuori di te il problema.

    Potremmo applicare a questo genere di perso-

    ne il giudizio severo che San Benedetto, padredel monachesimo occidentale, esprimeva suimonaci vaganti:

    Perch questasferzante severitda parte del

    Patriarca delm o n a c h e s i m o ?Perch questimonaci, cosvagando, non sipongono sotto l'ob-bedienza di nessu-no e sfuggono alprimo compito delcristiano, la propria

    conversione.I monaci benedettini fanno due voti: quello di

    stabilit (nel monastero) e quello della conver-sione dei costumi, conversione della vita. Ma evidente che i due voti sono collegati stretta-mente: come fa il monaco a convertire la suavita, se stabilmente non si mette sotto un'obbe-dienza santa, se non segue chi pu guidarlo alcambiamento della sua vita? E come fa adobbedire se non stabile, se il riferimento della

    sua vita non stabile?

    Questo vero anche per ciascuno di noi, nonsolo per il monaco. vero per ogni cristiano.

    ANNOVII

    FEBBRAIO2014 N.

    Editoriale

    C' infine una quarta categoria di mona-

    ci, che sono detti girovaghi, perch pertutta la vita passano da un paese all'altro,

    restando tre o quattro giorni come ospiti

    nei vari monasteri...

    ...sempre vagabondi e instabili, schiavi

    delle proprie voglie ...

    Lasciamoli quindi da parte ...

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    Radicati nella fede pag. 2

    Tanto pi per il cristiano che giustamente vuoleseguire il Cristianesimo non modificato, ciola Tradizione.

    Per questo, e lo abbiamo gi detto, dobbiamo

    riconoscere un luogo di messa tradizionale,dove accanto alla celebrazione della messa cisia anche la sana dottrina, e farlo diventare illuogo della nostra stabilit. Solo cos sar edi-ficata la nostra vita, sotto un'obbedienza realeche ci converte.

    Anche nel caso che questo luogo sia moltodistante, e quindi impossibile recarvisi tutte lesettimane, sar sempre possibile un riferimen-to spirituale intenso che ci permetter un reale

    seguire. Uno non potr forse andarci tutte lesettimane, ma programmer il suo esserci neimomenti pi intensi dell'anno. Molte volte ladifficolt della distanza invece di essere uninciampo, se aumenta il desiderio, una gra-zia: tu che sei distante puoi capire meglioquanta grazia ci sia in quel luogo, che tu nonpuoi sempre raggiungere.

    Ad altri, pi fortunati per vicinanza, sar inve-

    ce sempre possibile una fedelt scrupolosa,alle messe e agli incontri dottrinali, fedelt che,sola, nel tempo produce grandi frutti.

    La vita cristiana consiste nel seguire Cristo,ma questo seguire passa attraverso quel pro-lungamento dell'Incarnazione di NostroSignore che si chiama Chiesa. E nella Chiesasi incarna in volti precisi: quel sacerdote, quelfedele pi zelante ecc...

    Non ha proprio senso il vagabondare spiritua-le, sterile e se volete ridicolo: vai in un luogo,

    vuoi vederci una bella Messa cantata, va bene!ma lo sai che, perch ci sia quella Messa can-tata, dei fedeli hanno rinunciato alla loro liber-t, per essere l tutte le domeniche a cantarla?...e altri hanno assicurato il servizio all'altare,

    tutte le domeniche? ...e un prete l stabilmen-te per celebrarla?Se tutti questi avessero vagabondato negli

    anni, per cercare esperienze spiritualmenteinteressanti, tu non avresti trovato un bel nulla.Riflettici su questo.

    S, chiesta a molti una conversione in que-sto senso, una decisione per la vita: vuoi laTradizione? Falla!... secondo l'autorit che ilSignore ti ha dato. Sei prete? Inizia a celebra-

    re la messa di sempre. Sei laico? Recati stabil-mente dove un sacerdote, sano per dottrina,ha assicurato la messa della Tradizione, e siifedele a quella chiesa, perch la tua fedeltedifichi altri e converta il tuo cuore.

    Non c' alternativa a questa stabilit.

    Avete mai provato a domandarvi: ma se per unmiracolo della Provvidenza, il Papa concedes-

    se libert totale all'esperienza della Tradizione,sapremmo far frutto di questa libert? Ci met-teremmo, sotto la grazia di Dio, a fare ilCristianesimo secondo la Tradizione? O trove-remmo delle scuse per vivere ancora nellarecriminazione?

    Volere che la Chiesa torni alla sua Tradizione,lamentandosi o rimpiangendo, fa buttare iltempo, fa buttare la vita... e la vita passa velo-

    ce.

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    Radicati nella fede pag. 3

    Proprio nei momenti pi drammatica-

    mente difficili della vita della Chiesa,

    nei momenti della confusione quasi

    totale, occorre mantenere uno sguardo

    cattolico sulla Chiesa stessa. La

    Chiesa divina, viene da Dio, una e

    resta una. Non ci sono due chiese, ce

    n' una. Accanto ad un sano realismo,

    che fa denunciare i pericoli per la fede presenti oggi dentro lo stesso Cattolicesimo, necessa-

    rio mantenere questo sguardo spirituale e di fede sulla Sposa di Cristo, pena il ritrovarsi fuori: e

    fuori della Chiesa nessuno si salva. La pagina del P. Emmanuel sulla prima nota della Chiesa, l'u-

    nit, ci sia di proficua meditazione.

    da La sainte glise

    del Pre Emmanuel Andr

    Dottrina Cattolica

    Capitolo XIV

    I QUATTRO CARATTERI[prima parte]

    Nostro Signore istitu una Chiesa visibile,nella quale ogni uomo si pu rifugiare come nel-l'arca, per fuggire le acque del diluvio.

    Le don una gerarchia, e la segn con deicaratteri cos sorprendenti che ognuno pu direa se stesso: qui la casa di Dio e la porta delcielo.

    La Chiesa, dice sant'Ambrogio, collocata suuna montagna che tutto domina dalla sua altez-za, cio il Cristo, dopo essere nascosta dalletenebre e dalle rovine di questo mondo inonda-ta dalla bianca luce del sole eterno, essa proiet-ta su di noi i raggi della grazia spirituale(Expositio Evangelii secundum Lucam).

    La visibilit della Chiesa, dice sant'Agostino,non potrebbe essere contestata, n dare luogoad alcun equivoco. Ges Cristo ha predetto che

    verranno degli uomini dicendo: Il Cristo qui, l nel deserto, lontano dalle folle e dai popo-li in una camera ritirata, avviluppato da tradi-zioni e dottrine segrete (Mt 24,26). Sono degli

    impostori. Il Cristo nella sua Chiesa e questa diffusa dappertutto, e continuer a crescerefino alla mietitura (Mt 24,30). Essa una citt,collocata su una montagna, della quale il suo

    fondatore ha detto che non pu essere nasco-sta (Mt 5,14). Essa non confinata in un ango-lo del mondo: essa molto conosciuta in ogniluogo (De unit. Eccl.).Sarebbe per lei poco l'essere conosciuta, se

    non fosse riconoscibile e riconosciuta comeChiesa divina. Ora essa porta dei caratteri inde-lebili, che la distinguono come tale per tutte lecoscienze umane: ed la sua unit, la sua san-tit, la sua cattolicit, la sua apostolicit.

    ***

    La Chiesa costituita in unit dallo SpiritoSanto, che il legame del Padre e del Figlio per eccellenza il regno dell'unit.

    Il regno di Satana, spirito diviso contro se stes-so, dice sant'Agostino, al contrario il regnodella discordia e per questo destinato allarovina. Coloro che lo compongono si uniscono

    in opposizione alla verit tra loro, sono spaven-tosamente e irrimediabilmente divisi. La menzo-gna divide la verit, sola, unisce.

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    Radicati nella fede pag. 4

    L'unit che produce lo Spirito Santo nellaChiesa la cosa pi intima, pi misteriosa chel'uomo possa concepire ma ha un risultatoesteriore, ed questo che costituisce il caratte-re visibile dell'unit di cui parliamo. L'unit dellaChiesa appare nella gerarchia sottomessa a un

    solo capo nei sacramenti riassuntinell'Eucarestia, nella dottrina, espressione diuna fede immutabile.

    Sant'Agostino osserva con profondit (De verareligione) che il politeismo non imponeva ai suoiadepti alcun simbolo (Il Credo, n.d.r.), e lilasciava liberi d'avere sulla natura di Dio le opi-nioni pi divergenti che nella Chiesa, al contra-rio, la partecipazione agli stessi sacramenti non

    esiste che tra persone che professano la stes-sa fede. Ecco qui un segno evidente della divi-nit della Chiesa. Gli eretici, dice, sono l pertestimoniare che non ammettiamo alla comu-nione dei nostri sacramenti coloro che nonhanno lo stesso simbolo nostro. E' un puntocapitale, per la salvezza degli uomini, che sianouniti nel dogma prima di esserlo nel culto.Questa unione di tutti gli spiriti, anche i pi

    grossolani, nella fede ai misteri pi elevati que-

    sta perfetta unit del dogma, di cui le praticheesterne del culto sono il riflesso fedele, testimo-niano che vi nella Chiesa, allo stato perma-nente, una virt divina.

    I protestanti, divisi in sette che non si contanopi fanno emergere per contrasto questa lumi-nosa unit. Sembra che sant'Agostino li avesseprevisti, quando diceva: Tutte queste congre-gazioni, o piuttosto tutte queste dispersioni, chesi chiamano Chiese di Cristo, che sono divise

    tra loro, essendo tutte ostili al regno dell'unitche la vera Chiesa, si lusingano vanamented'appartenere alla societ di Cristo: come gliapparterrebbero dal momento che lo SpiritoSanto che il legame di questa societ nonpotrebbe essere diviso contro se stesso? (InMat.). continua...

    Gli incontri di Dottrina Cattolica

    per il mese di febbraio:

    venerd 14 e venerd 28

    ore 20.30 Sala Parrocchiale Vocogno

    INCONTRIDOTTRINA CATTOLICA

    ...non ammettia-mo alla comunio-ne dei nostrisacramenti coloro

    che non hanno lostesso simbolonostro. E' unpunto capitale,per la salvezzadegli uomini, chesiano uniti neldogma prima diesserlo nel culto.

    SantAgostino

    La Chiesa, collocata su una monta-gna che tutto domina dalla sua altez-za, cio il Cristo, dopo essere nasco-sta dalle tenebre e dalle rovine di que-sto mondo; inondata dalla bianca lucedel sole eterno, essa proietta su di noii raggi della grazia spirituale

    SantAmbrogio

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    Domenica 19 Gennaio 2014 si svolta a

    Verbania la Quarta Giornata della

    Tradizione.

    Pi di cento fedeli, a partire dal libro

    Linverno della Chiesa dopo il ConcilioVaticano II. I mutamenti e le cause diCristina Siccardi (presente alla giornata),

    hanno riflettuto sulle prospettive per una

    resistenza in una crisi della Chiesa chenon sembra finire. La giornata si conclusa con la Santa Messa cantata della quale ripor-

    tiamo lomelia.

    QUARTA GIORNATAQUARTA GIORNATADELLA TRADIZONEDELLA TRADIZONE

    Verbania , 19 Gennaio 2014

    Non so se proprio giusto fare la predica inquesta Messa. La giornata stata intensa e aciascuno di noi stato chiesto un lavoro, unat-tenzione, una fatica ma sono cos poche leoccasioni per vederci tutti insieme, che mi sem-bra giusto dire ancora una parola durante lacelebrazione della Santa Messa.Innanzitutto, nel Vangelo delle nozze di Cana,

    dove narrato il primo miracolo che Ges fece diede inizio ai suoi miracoli in Cana diGalilea, come meglio dice il Vangelo, diedeinizio ai suoi miracoli -, detto chiaramente ilmotivo e lo scopo per cui Nostro Signore fa imiracoli e se diede cos inizio ai suoi miracoli,Ges fedelmente li compir sempre per questo,i miracoli. I miracoli li fa per la fede. per lafede che Nostro Signore diede inizio ai suoi

    miracoli in Cana di Galilea. Per la fede!Lannotazione finale : e i suoi discepoli cre-dettero in Lui. Per la fede dei suoi discepoli,perch non si convertirono tutti quelli che vide-ro. I suoi discepoli capirono e noi sappiamoche il Vangelo di Giovanni continua, dopo ognimiracolo,: e dopo i suoi discepoli credetteroin Lui. Chi sta con il Signore e vede il miracolovive sempre pi di fede, non solo crede sempredi pi: vive sempre pi di fede. Perch non

    basta dire di credere, occorre vivere della fede.

    Permettetemi subito unapplicazione. IlVangelo per noi va applicato al lavoro che

    abbiamo fatto oggi e al desiderio che abbiamo,che la Tradizione sia per noi e per tutti vissutanella Chiesa. Uno che vuole la Messa tradizio-nale, la vuole per tutti. Non si liberali, quandoil vero lo si desidera per tutti! E se vera per mela Messa, perch vera in s, deve esserlo pertutti: se deve essere possibile solo per chi ladesidera, non ancora la Messa tradizionale.Scusatemi questa annotazione di metodo, ma importante.

    Applicato a noi questo Vangelo: tutto quello cheil Signore ci chiede di vivere, tutto, nella nostravita personale, nelle vite delle nostre chiese ocentri di Messa, tutto per la fede. La fede lapartenza e larrivo di tutto. Allora noi dobbiamometterci nella disposizione di accettare dal

    Signore tutto perch aumenti la nostra fede e lanostra vita di fede. Se uno ha questa preoccu-

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    pazione, se si mette con questo cuore di fronteal Signore, non c nulla che far del male:anche lincomprensione di un vescovo o lostili-t del clero, lincomprensione della famiglia odegli amici.

    Insisto, per che cosa siamo al mondo? perprepararci a godere eternamente di Dio inParadiso, dove si vivr totalmente la pienezzadella fede. La fede scompare, ma resta la vita difede che lo stare di fronte a Dio anzi raggiun-ge la sua pienezza. Bisogna stare attenti:Scomparir la fede, rester solo la carit, s,ma non che scompare, che arriver al dun-que. Allora, noi dobbiamo anticipare gi quag-gi - il Signore ce lo chiede - quello che vivremo

    nelleternit. Allora, non c niente che devescandalizzarci non c nessuna sofferenza chediventa inciampo, se vogliamo vivere di fede. IlSignore disporr benedizioni e grazie, rinunce edeserti, secondo la sua santa volont e il suocuore, per il nostro bene e per il bene di tutto ilpopolo cristiano.

    Seconda annotazione. Se desideriamo viveredi fede il Signore compie il miracolo. Ma, atten-ti, il Signore compie il miracolo utilizzando qual-cosa. Permettetemi, i Padri della Chiesa hanfatto sempre tante allegorie, ne faccio unaanchio, la tento anche se non sono un Padredella Chiesa, applicandola alla nostra situazio-ne... mi prendo questa libert. Nostro Signoremuta lacqua in vino alle nozze di Cana, mani-festando la Sua gloria ma ha utilizzato lacqua.Il miracolo lo compie utilizzando qualcosa ilSignore vuole qualcosa per compiere il miraco-lo. Lo compie Lui, non lo meritiamo noi il mira-

    colo, sua volont e misericordia, ma chiedequalcosa, ed ci che dobbiamo dare noi. Ildesiderio della Tradizione deve diventare con-creto e diventa concreto. Diventa concretoquando tu cambi le tue giornate, quando cambile giornate della tua vita, quando cambi le pro-spettive del tuo anno. Decidi, ad esempio, dovefare una vacanza o dove non farla, anche aseconda del fatto se l c la Messa o no. Decididi utilizzare una casa o no, a seconda del fatto

    se un luogo di grazia oppure no. Deve diven-tare concreta cos la fede! Poi il Signore compieil miracolo della tua salvezza, della tua conver-sione di guarire una situazione che ti sembravainsanabile in famiglia pu convertire mezza tua

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    parrocchia, dopo anni nei quali dovevi muovertiper avere la Messa troverai un prete veramen-te sensibile che dice: Voglio iniziare. Non lo saicosa far il Signore, ma ti chiede di dare tutto,di dare quellacqua ed tutta la tua vita. Noisbagliamo quando vogliamo i miracoli senza

    dare niente, e il Signore il miracolo con nientenon lo fa! Ha preso del fango, ci ha sputatosopra, lha spalmato sugli occhi e quello civedeva. Ha preso dellacqua, diventata vino ela festa non stata rovinata.

    E noi siamo in una situazione cos, non abbia-mo pi vino. Non solo perch non ci sonoMesse tradizionali, ma anche perch non cisaranno pi Messe! E se vi andate a confessa-

    re, secondo in che zona sei, altro che chiedereuna grazia! Al primo tentativo magari ti dici: Ese non trovo il confessore, non mi confessopi? No dai, cerca ancora, abbi pazienza, iniziala penitenza prima. Beninteso: lassoluta mag-gioranza delle persone che sono qui non hannoquesto problema, hanno il lusso di potersi con-fessare tutti i giorni ma altri no e parlo a loro.Non hanno pi vino, il maestro di tavola lodice, la Madonna lo ripete dovrebbero essere ipastori della Chiesa a dirlo: Signore non c pi

    vino, non c pi la grazia. E la Madonna pren-de sul serio il grido dei pastori le lacrime e ilsangue dei pastori la Madonna li prende sulserio e parla al cuore di Cristo: allora la graziarinasce. Allora sorgono le vocazioni: abbiamobisogno di molti sacerdoti, abbiamo bisogno dialtari, abbiamo bisogno di Messe cattoliche, divere Messe cattoliche, abbiamo bisogno deisacramenti, abbiamo bisogno della preghiera,del canto, della liturgia. Pensate Mesnil-Saint-

    Loup: nelle grandi feste cantavano tutto lufficiodivino insieme, tutto il giorno in chiesa! Ederano contadini e allevatori: il giorno dopo sialzavano alle tre e mezzo per il lavoro. Noi dob-biamo essere disposti a dare quello che abbia-mo, cio tutto noi stessi, la nostra casa, lanostra macchina, i chilometri. Altri avranno lapazienza di stare, perch chi ha la Messa catto-lica vicino a casa, ha il compito della fedelt,non solo per la propria salvezza, ma per essere

    di buon esempio a chi fa chilometri. Vi sembrapoco? Ciascuno di noi inchiodato alla suaresponsabilit, ma una dolcissima responsa-bilit e il Signore immancabilmente compie ilmiracolo come a Cana di Galilea. Perch?

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    ORARI SANTE MESSE

    VocognoChiesa di Santa Caterina v.m.

    Domenica e Feste

    ore 10.30 Messa cantataore 17.00 Messa letta

    Luned - Mercoled e Venerd:ore 17

    Marted - Gioved e Sabato:ore 7

    Per le Messe in settimanasaranno possibilidelle variazioni di orario.

    Tel. don Alberto 349.2848054

    Luned - Marted - Gioved eVenerd: ore 17Mercoled ore 7Sabato: ore 8

    Per le Messe in settimanasaranno possibilidelle variazioni di orario.

    Tel. don Stefano 348.2463990

    DomodossolaCappella dellOspedale

    Domenica e Feste

    ore 10.30 Messa cantata

    Perch il Signore fedele, non cambia metodo,non cambia modo di fare. la Chiesa, quellaparte di Chiesa ubriaca di modernit, che cercanuovi metodi il Signore non cambia mai ed lavera novit, la novit della grazia, la novit dellasantit.

    Promettiamo al Signore questa nostra fedelt,che il Signore prender per compiere il miraco-lo. Ma se necessario, compiamo una conver-sione, non possiamo aspettare che il centro diMessa sia a casa nostra. Non sar cos e non mai stato cos. Alcuni dovranno magari resiste-re anni, pensate ai cattolici del Giappone: quan-ti secoli con le preghiere... Il Signore far ilmiracolo quando lo far, quando lo vorr. Noi

    dobbiamo vivere di vita soprannaturale, vivereuna vita di fede, ma occorre avere fede, perchin gioco c tutto. C in gioco la nostra vita, lavita della Chiesa, leternit, leternit beata.Allora viviamo intensamente questa santaMessa invocando lintercessione potente di

    Maria Santissima, affidandoci a Lei, NotreDame de la Sainte Esprance. Nostra Signoradella Santa Speranza convertiteci: la conver-sione che dobbiamo domandare, la operaCristo per mezzo di Maria Santissima,Mediatrice di tutte le grazie, Corredentrice e,come diceva Dom Chautard, Con-santificatrice,perch ci santifica con il Signore.Sia lodato Ges Cristo.

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