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«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER a cura di GIROLAMO ZAMPIERI

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«L’ERMA» «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER

a cura diGIROLAMO ZAMPIERI

G. ZAMPIERI – ROBERTO CREMISINI SCULTOREISBN 978-88-913-1618-9

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Il volume viene pubblicato in occasione del settantatreesimo compleanno di Roberto Cremesinicon il Patrocinio dell’Università degli Studi di Padova

della Provincia di Padova

e del Comune di Padova

Assessorato alla Cultura

Artisti Italiani Contemporanei

Collana diretta da Girolamo Zampieri

– 1 –

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Il volume viene pubblicato in occasione del settantatreesimo compleanno di Roberto Cremesinicon il Patrocinio dell’Università degli Studi di Padova

della Provincia di Padova

e del Comune di Padova

Assessorato alla Cultura

Artisti Italiani Contemporanei

Collana diretta da Girolamo Zampieri

– 1 –

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ROBERTO CREMESINI Scultore e Medaglista. Un Artista ritrovato

a cura diGIROLAMO ZAMPIERI

«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER

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ROBERTO CREMESINI Scultore e Medaglista. Un Artista ritrovato

a cura diGIROLAMO ZAMPIERI

«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER

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ROBERTO CREMESINI Scultore e medaglista. Un Artista ritrovato

a cura diGirolamo Zampieri

Copyright 2018 «L’ERMA» di BRETSCHNEIDERVia Cassiodoro, 19 - 00193 Roma

www.lerma.it - [email protected]

FotografieRoberto CremesiniGiuliano Ghiraldini

Redento Trento

Copertina Peter Eberle graphic design, Padova

Copyright 2017

Grafica e impaginazioneErmes Turato

StampaGrafiche Turato, Padova

www.graficheturato.it

Zampieri Girolamo

Roberto Cremesini - Scultore e Medaglista. Un Artista ritrovato / Girolamo Zampieri (a cura di) - Roma, «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER, 2018; pp. 696 ill. 700; cm. 16,5x23,5 - (Artisti Italiani Contemporanei, 1)

isbn cartaceo: 978-88-913-1618-9isbn digitale: 978-88-913-1620-2

CDD 730.91. Scultura

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INDICE

10 Tabula Gratulatoria 11 Ringraziamento

15 Roberto Marcucci Premessa

19 Girolamo Zampieri Introduzione - Roberto Cremesini: l’uomo, l’artista, le opere

Parte prima L’ «archeologia» e la «numismatica» nelle opere di Roberto Cremesini

79 Giulio Bodon Utili reminescenze: una concezione pragmatica dell’antico

87 Antonio Corso Roberto Cremesini e l’Antico: un dialogo proficuo

95 Giovanni Gorini Figurazione ed astrattismo nelle medaglie di Roberto Cremesini

111 Andrea Saccocci La tradizione iconografica classica nella produzione di Roberto Cremesini... spunti di antropologia della medaglia

Parte seconda Storici, filologi, teologi e storici dell’arte a confronto

131 Giovanna Baldissin Molli Ubi est aliquod, ibi totum est. Il ritratto, il frammento, il ricordo

147 Elisabetta Barisoni Alcune considerazioni inattuali sull’opera di Roberto Cremesini 153 Luciano Bertazzo La committenza francescana per Roberto Cremesini

ROBERTO CREMESINI Scultore e medaglista. Un Artista ritrovato

a cura diGirolamo Zampieri

Copyright 2018 «L’ERMA» di BRETSCHNEIDERVia Cassiodoro, 19 - 00193 Roma

www.lerma.it - [email protected]

FotografieRoberto CremesiniGiuliano Ghiraldini

Redento Trento

Copertina Peter Eberle graphic design, Padova

Copyright 2017

Grafica e impaginazioneErmes Turato

StampaGrafiche Turato, Padova

www.graficheturato.it

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163 Francesca Castellani Salto di scala

171 Roberto Filippetti La cifra della scultura sacra di Roberto Cremesini: mimesis e “substantia”

185 Massimo Guastella Roberto Cremesini. Aspetti dell’itinerario artistico. Cenni sulla fortuna critica

205 Rodney Lokaj E l’arte si fece, poi, commento: figura ed esegesi nelle opere scultoree di Roberto Cremesini, scultore-poeta

227 Massimo Negri Roberto Cremesini e Antonio Penello: βίοι παράλληλοι

243 Luca Pietro Nicoletti Metamorfosi della figura nella scultura di Roberto Cremesini. Oscillazioni formali di un’arte senza tempo

251 Mauro Perosin Dall’atelier alla luce

261 Antonino Poppi L’apporto del prof. Cremesini nella ricognizione del corpo di sant’Antonio (6-31 gennaio 1981)

269 Maria Beatrice Rigobello Autizi Scultura e narrazione su tre amboni di bronzo per la Basilica di Sant’Antonio

277 Laura Sesler Excursus tra le sculture d’arte sacra di Roberto Cremesini

287 Laura Sesler Temi e riflessioni nelle opere grafiche e nei dipinti di Roberto Cremesini

299 Claudio Strinati La moderna classicità di Cremesini

305 Fabio Zampieri Roberto Cremesini: un Artista al servizio della scienza

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Parte terza Roberto Cremesini: testimonianze di amici e colleghi

329 Elio Armano Roberto Cremesini: un amico, un compagno di classe, un collega

337 Roberto Cecchi Restauro e opere d’arte

341 Mario Iral Condividendo più di un trentennio nei laboratori dell’Istituto Statale d’Arte “Pietro Selvatico”

345 Giuseppe Martini Pensieri raccolti, ricordi

351 Giancarlo Scalabrin Le attività di restauro conservativo della società Enteco e il contributo di Roberto Cremesini

357 Valeriano Trubbiani Lettera al collega Roberto Cremesini

Apparati Le opere

Didascalie361 Sculture557 Medaglie573 Dipinti595 Disegni

653 Curriculum vitae di Roberto Cremesini (a cura di Girolamo Zampieri)

665 Bibliografia Generale

687 Indice dei nomi di persona

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TABULA GRATULATORIA

Danilo AgostiniARC ingegneria Valentino BertonGino BelloniPaolo BelloniIles BraghettoGiuseppe Brucco Carla Cambiaghi CasuccioClaudio e Barbara CarraroAlessandro e Federica CastelliniAntonietta CianfroneMaria Rosa CianfronePaolo CianfroneFabrizio CoccatoGianfranco CocciaAlice Cremesini e Stefano ConzattiFelice, Danila e Guido CremesiniFratelli BorelliniIolanda Cremesini e Francesco GalanteLinda CremesiniMaria Grazia CremesiniUmberto De GaspariGiampaolo FaganFrancesca FlorianiAngela ForinPaolo GiarettaAnna Maria Giorio

Claudio GottardelloSettimo GottardoLuisa e Franco GrisoniMassimo GuastellaEnrica LazzarettoBianca Lusiani ErrichettiMichele e Liliana MavoloAdele Musho IlbehBianca ProsdocimiClaudio RebeschiniPaolo RidolfiRistorante Vecchia PadovaIvo RossiAntonietta SaccoItalo Sacco Giancarlo ScalabrinGiovanni, Ermanno, Mariuccia ScalvenzoUgo Silvello ed Emiliana BonaldoMaurizio SquizzatoGiuseppe SticchiFabio ZampieriAlessandro, Nicoletta e Irene ZampieriSandra ZampieriLauretta e Michela ZampironMassimo Zonca

Ristorante Vecchia Padova

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RINGRAZIAMENTO

Mi corre l’obbligo di dichiarare qui il debito di grande riconoscen-za verso tante persone per segnalazioni e offerte di collaborazione. Non potendo materialmente fare il nome di tutti, ci tengo almeno a ricordare e a ringraziare per aver concesso l’autorizzazione alle ripre-se fotografiche i parroci delle chiese della Madonna Addolorata (Ar-zerello, Piove di Sacco, Padova); della Madonna Incoronata (Padova); del SS. Crocifisso (Padova); di Cristo Risorto (Padova); di San Biagio (Piombino Dese, Padova); di Santa Maria Assunta (Murelle, Villano-va di Camposampiero, Padova); di San Fidenzio Vescovo (Sarmeola di Rubano, Padova); di San Domenico (Selvazzano Dentro, Padova); di San Lorenzo Martire (Torrebelvicino, Vicenza); nonché il padre guardiano del Santuario Madonna di Lourdes (San Pietro di Barboz-za, Treviso) e il Rettore della Basilica del Santo (Padova).

Ringrazio Il Rettore della Basilica di Santa Maria Gloriosa ai Frari (Venezia) per l’invio e l’autorizzazione a pubblicare le foto dell’Am-bone dedicato a Giovanni Paolo II; don Ennio Rossi, Direttore dell’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna, per l’invio e l’auto-rizzazione a pubblicare la foto del Sarcofago di Isacio conservato nel-la Basilica di San Vitale; Margherita Bolla, Direttrice del Museo Civi-co di Castelvecchio, per l’invio e l’autorizzazione a pubblicare la foto del dipinto di Giovanni Francesco Caroto Ritratto di giovane con disegno infantile; Claudio Parisi Presicce, Soprintendente e Direttore dei Musei Capitolini, per l’invio e l’autorizzazione a pubblicare la foto del rilievo raffigurante La lavorazione dello scudo di Achille.

Ringrazio Francesca Floriani per aver autorizzato le riprese foto-grafiche del Ritratto di Gianni Floriani; i coniugi Leopoldo e Gilda Costa per aver autorizzato le riprese fotografiche del Ritratto della signora Gilda Costa e dei figli Giulia e Amit; la famiglia Errichetti per aver autorizzato le riprese fotografiche del bassorilievo Gesù tolto dalla croce; Vittorio Piazza per aver autorizzato le riprese fotografi-che del Ritratto di Armando Piazza; Gino Belloni per l’invio delle foto dei Ritratti di Gino e Paolo Belloni; Giovanna Baldissin Molli

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Agli adorati nipoticon grandissima riconoscenza e affetto

per l’invio delle foto del Ritratto di Giordano Molli; Beppe Bruc-co per l’invio della foto del Ritratto di Maria Pia Brussani; Piersan-dro Castagnini per l’invio delle foto dei bronzi Ascensione di Gesù e Ricordo dell’Isola di Capo D’Orso; Giovanni Manera per l’invio della foto del Ritratto di Giovanni Manera; Guido Piva per l’invio della foto della Madonna con Bambino; Linda Mirella Piva e Stefa-no Roncato per l’invio della foto della Madonna del bacio; Ermanno Scalvenzo per l’invio della foto dell’opera Amplesso; Franco Grisoni per l’invio delle foto relative alle sculture Secondo studio sul parto e Analogia 1; Federica Castellini per aver concesso l’autorizzazione alle riprese fotografiche dei dipinti riguardanti i ritratti giovanili della stessa Federica Castellini e di suo fratello Alessandro.

Ringrazio ancora l’architetto Giancarlo Vivianetti per aver agevo-lato in ogni modo la ricerca dei disegni dello scultore Antonio Pe-nello conservati nell’Archivio del Liceo Artistico “Pietro Selvatico”; la segretaria dell’Ufficio Stampa dell’Azienda Ospedaliera di Padova per aver concesso le riprese fotografiche del busto bronzeo del prof. Calogero Casuccio; Don Marino, parroco della chiesa rodigina di San Francesco e Giustina per avermi cortesemente fornito notizie sul bat-tesimo dell’artista Roberto Cremesini; Rodney Lokaj, Lucia Mariani e Michele Najjar per le molte traduzioni in inglese; mia nipote Alice Cremesini per il lungo e utilissimo lavoro al computer e per la pa-zienza di fronte alle pressanti richieste di revisione e d’impaginazione di tutta la documentazione fotografica; mia sorella Graziella per la materna assistenza e per gli immancabili spuntini pomeridiani.

Infine, un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno voluto contribuire alle spese per la stampa del volume dedicato allo scul-tore e medaglista Roberto Cremesini (v. Tabula Gratulatoria). Ho comunque presente i volti e i nomi cui debbo in qualche modo aiuto anche per la loro presenza attiva e cordiale: il mio ringraziamento non vuole sicuramente essere anonimo.

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Agli adorati nipoticon grandissima riconoscenza e affetto

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Manca, in Italia - io credo -, una collana di studi scientifici riguar-dante l’attività di artisti italiani contemporanei. L’idea è nata da Gi-rolamo Zampieri, archeologo, ex direttore dei musei civici di Padova, al quale sono legato da sincera amicizia e da un antico rapporto di la-voro consistente nella pubblicazione di alcuni volumi monografici di archeologia e nella direzione della fortunata collana di studi “Chiese monumentali padovane”, di cui il quinto volume, dedicato alla catte-drale patavina, è uscito all’inizio del 2016.

Ho accolto con entusiasmo e vivo interesse la proposta di Girola-mo Zampieri, e ne ho condiviso pienamente il titolo: “Artisti Italiani Contemporanei. Ma, domanda lecita: come si spiega che un archeo-logo si occupi d’arte contemporanea? L’idea di questa nuova collana, come accennavo in esordio, è nata dallo Zampieri leggendo alcune pagine dei Diari del prof. Carlo Anti, Magnifico Rettore dell’Ate-neo di Padova dal 1932 al 1943 e Direttore Generale delle Arti della R.S.I., il quale, com’è noto, aveva favorito la conoscenza e la divul-gazione anche dell’arte contemporanea, allestendo un cantiere senza precedenti nella sede centrale dell’Università (ala nuova) e nel famoso Liviano (sede della Facoltà di Lettere e Filosofia con affreschi di Mas-simo Campigli e sculture di Arturo Martini), chiamando i più famosi architetti e artisti dell’epoca.

Seguendo proprio la via tracciata da Carlo Anti, si vuole dare ini-zio a una nuova collana di studi nella quale archeologi, numismatici, storici, filologi e storici dell’arte possano offrire contribuiti di gran-de rigore scientifico su artisti italiani viventi, giovani e meno giova-

ROBERTO MARCUCCI*

Premessa

* Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’«Erma» di Bretschneider, Roma.

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ni, noti e soprattutto meno noti, mettendo insieme i diversi punti di vista: oltre a quelli dello storico dell’arte, quelli dell’archeologo, del numismatico, dello storico, del filologo anche in materia di arte con-temporanea.

Lo scopo della collana è anche - forse e soprattutto - quello di far conoscere nel miglior modo possibile artisti italiani viventi che, proprio perché meno noti nel panorama vastissimo dell’arte italiana, meriterebbero di essere valorizzati nel giusto modo da una critica ri-gorosa, ma avulsa da legami con mercanti d’arte o con associazioni che valorizzino artisti col solo scopo di produrre vantaggi economici.

Il primo volume è dedicato allo scultore e medaglista Roberto Cremesini, la cui ricchissima produzione artistica è estremamente significativa per la bellezza delle sue opere, tra le quali mi piace ri-cordare, solo per citare alcuni esempi e senza la pretesa di esprimere un giudizio critico in quanto il mio ruolo di editore e non di storico dell’arte me lo impone, gli splendidi San Francesco di Treviso e di Calvi dell’Umbria, il monumentale Cristo risorto di Padova, il San Tommaso per la chiesa di Santa Lucia a Padova, il paliotto d’altare e il fonte battesimale della chiesa di San Domenico a Selvazzano Dentro (Padova), l’ambone e il paliotto d’altare della chiesa di Torrebelvicino (Vicenza) e i numerosi e straordinari busti-ritratto, tra i quali quelli dei gemelli Gino e Paolo Belloni, dei coniugi Concetta ed Ernesto Cataldo, della signora Gilda Pasquali Costa e dei figli Giulia e Amit, di Anna Scovacricchi, di Gianni Floriani, di Ferruccio Moro e di Ca-logero Casuccio. Insomma, ritengo che le opere di Roberto Cremesi-ni si possano considerare documenti rassicuranti per lavoro accurato e sensitivo, con alcuni elementi nei quali si può riconoscere una certa “classicità”, ma dotati di assoluta individualità creativa.

Mi auguro vivamente che la bontà di questo nuovo progetto edi-toriale trovi consensi e fortuna; e se la collana avrà un seguito felice, potremmo dire di aver dato ragione, spazio e merito a tanti bravissimi e meritevoli artisti italiani che attendono da troppo tempo di usciere dal limbo dell’anonimato.

Con l’aiuto e la presenza attiva di studiosi si potrà realizzazione questo ambizioso progetto e, nel tempo, compilare un elenco di ar-tisti italiani da far conoscere e valorizzare anche all’estero attraverso la pubblicazione di singoli volumi monografici in italiano e in inglese proprio per la collana “Artisti Italiani Contemporanei”.

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The existence of an editorial series of academic studies regarding the activities of contemporary Italian artists, in my humble opinion, is entirely absent in Italy. The idea came from Girolamo Zampieri, an archaeologist and former director of the civic museums of Padua, to whom I am tied by a sincere friendship and a long relationship through the publication of several studies in archaeology and the direction of the successful series of studies Chiese monumentali padovane (The Monumental Churches of Padua), of which the fifth volume, devoted to the Cathedral of Padua, was published at the beginning of 2016.

I received Zampieri’s proposal with enthusiasm and keen interest and at once agreed to the title: Artisti Italiani Contemporanei (Contemporary Italian Artists). However, a fair question may arise: How is it that an archaeologist wants to take on contemporary art? The idea of this new series, as I mentioned above, was conceived by Zampieri while reading through the diary pages of Professor Carlo Anti, who was the Chancellor of Padua University from 1932 to 1943 and General Director for the Arts during the Social Italian Republic period. Anti notoriously favoured the understanding and dissemination of contemporary art, setting up an unprecedented “quarry of talents” at the main offices of the University [the Ala Nuova (New Wing) and the famous Liviano, seat for the Faculty of Humanities with frescoes by Massimo Campigli and sculptures by Arturo Martini], which called for the most famous architects and artists of the period.

Following the path traced by Carlo Anti, we would like to begin a new editorial series of studies so that archaeologists, numismatists, historians, philologists and art historians can contribute with academic rigor to the study of living Italian artists, young and old, the famous and especially, the less well known; a series that can put together the various points of view of all the aforementioned disciplines, regarding the field of contemporary art.

Introduction

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ROBERTO MARCUCCI18

The purpose of the series is also - and perhaps most importantly - to raise awareness in the best possible way about living Italian artists. These artists, just because they are less well known in the vast panorama of Italian art, deserve to be valued properly with rigorous criticism that is also, however, unbiased by the ties to art dealers or associations which tend to overestimate the true worth of artists with the sole purpose of generating economic profit.

The first volume is dedicated to the sculptor and engraver Roberto Cremesini, whose rich artistic production is extremely significant for the beauty of his works. Just to mention a few examples and without pretending to be able to make any real critical judgment in my capacity as publisher and not as an art historian, among such works I would like to recall the two beautiful statues San Francis in Treviso and Calvi in Umbria, the monumental Risen Christ at Padua, the St. Thomas at the San Daniele church in Padua, the antependium and baptismal font at the church of San Domenico in Selvazzano Dentro (Padua), the Ambon and antependium at the church of Torrebelvicino (Vicenza) and the numerous and extraordinary portrait busts: those of the Gino twins and Paolo Belloni, the spouses Concetta and Ernesto Cataldo, Mrs. Costa, Anna Scovaricchi, Gianni Floriani, Ferruccio Moro and Calogero Casuccio. In short, I believe that the works of Roberto Cremesini can be considered reassuring witnesses of insightful and accurate work, with some elements in which one can distinguish a certain “classicism” but with absolute creative individuality.

I very much hope that the quality of this new project will be well received and find approval. If, indeed, the series does meet with a positive response, then we will have given a reason, space and merit to the many talented and deserving Italian artists who have been dwelling in the limbo of anonymity for far too long.

With the help and the active presence of scholars we will promote this ambitious project. In time we will compile a catalogue of Italian artists which will raise awareness promoting them abroad through the publication of individual monographs in Italian and English for the series “Contemporary Italian Artists”.

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Roberto Marcucci, Presidente del Consiglio di Amministrazione della casa editrice L’«Erma» di Bretschneider la cui fama, com’è noto, trascende facilmente i confini nazionali, ha ben colto, nella sua Pre-messa, la filosofia che sta alla base di questo nuovo progetto edito-riale, cioè la collana di studi “Artisti Italiani Contemporanei”. Che, a ben guardare, si capisce; e torna con la realtà in cui oggi vive l’arte contemporanea nel nostro paese. Io stimo, infatti, che in quella realtà e da parte di chi la studia con serietà, ci siano profonde ferite e toni incapaci di mascherare un sentimento di distanza, finanche sprezzan-te, tra l’artista come esponente d’una condizione intellettuale e perciò stesso liberale, e l’indifferenza di alcune istituzioni locali - troppe, ancora, in verità - nei confronti d’un patrimonio artistico d’eccellen-za e quindi verso coloro che l’hanno creato: gli Artisti, ovviamente. I quali, protagonisti della cosiddetta “arte contemporanea”, forse non condividerebbero ciò che Raffaello scrisse nel 1514 a Baldassar Ca-stiglione a proposito dei disegni per la fabbrica della nuova basilica di San Pietro - “Vorrei trovar le belle forme degli antichi, né so se il volo sarà d’Icaro” - e ciò che Raffaello rilevò con grande attenzio-ne - “de sua mano”- le “belle fabbriche degli antichi”, le fascinose “anticalie”. È il ripristino d’una vocazione “antica” di perfezione e, insieme, il dubbio dell’artista, meglio degli artisti del Rinascimento in particolare, di non saper creare la “perfezione” degli antichi. Codesto concetto di “perfezione” nell’arte richiama inevitabilmente Johann

GIROLAMO ZAMPIERIRoberto Cremesini: l’Uomo, l’Artista, le Opere

Luciano di Samosata, Opera Zεὐς Τραγῳδός (dialogo di Giove tragedo). Il Dio risponde:

“Si dovrebbe stimare di più l’arte, ma l’oro deve avere il primo posto”

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J. Winckelmann, precursore dei moderni storici dell’arte, in quanto descrive l’arte come la cultura del passato non solo come sequenza cronologica di avvenimenti o di vite degli artisti, ma anche nei termini dell’evoluzione degli stili. Johann Wolfgang von Goethe ne dà testi-monianza nel suo diario italiano del 1787: “Fu Winckelmann per pri-mo a farci sentire la necessità di distinguere tra le varie epoche e trac-ciare la storia degli stili nella loro graduale crescita e decadenza”. Ma l’arte contemporanea dobbiamo considerarla in crescita o in avvilente declino e scadimento morale d’idee? All’uopo, fiumi d’inchiostro si son consumati soprattutto nel corso del Novecento, ma il dibattito è ancora aperto e più che mai vivo tra gli storici dell’arte. Tuttavia, sem-plificando al massimo in modi abbastanza convenzionali - e conside-rando il fatto che non è questa la sede per affrontare il tema -, possia-mo intendere per Arte l’attività spirituale con cui l’uomo estrinseca, in vari modi, il proprio mondo interiore. L’arte contemporanea non fa eccezione, e perciò può essere rivelatrice ai fini del giudizio sugli artisti che oggi possiamo dare.

Roberto Marcucci scrive, ancora, nella Prefazione, come mai un archeologo - il sottoscritto - “si occupi d’arte contemporanea”; e ne dà la spiegazione, che trovo pienamente condivisibile. Il fatto si è che essendomi interessato attivamente per alcuni anni dei Diari e di altri Documenti di Carlo Anti, pubblicati in tre volumi tra il 2009 e il 2011 per conto dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona1 e presentati all’Accademia Nazionale dei Lincei dall’amico e collega Nicola Bonacasa, recentemente scomparso, ne ho assorbito pienamente il significato delle sue preziosissime testi-monianze e delle sue profonde riflessioni anche in materia di arte contemporanea.

Nel 1961 Anti si spegneva serenamente dopo anni di grande soffe-renza, ma l’affiancava e ne sollevava gli impegni il suo bravissimo al-lievo Luigi Polacco2, con una passione e competenza tali da lasciargli chiudere gli occhi con l’assoluta tranquillità che i suoi insegnamenti non sarebbero morti con lui.

Va detto, per capire compiutamente il senso del richiamo a Carlo

1 Diari e altri scritti di Carlo Anti 2009; I Diari di Carlo Anti 2011.2 Il terzo volume, quello pubblicato nel 2011, l’ho dedicato proprio a Luigi Polacco, maestro indimenticabile.