roberto saviano - musolino - gazzetta del sud - 3 maggio 2015

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Gazzetta del Sud Sabato 23 Maggio 2015 11 . Cultura e Spettacoli Cultura e Spettacoli «Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la biro, quello con la pistola è un uomo morto» Roberto Benigni Vive sotto scorta. Roberto Saviano è stato minacciato dai clan camorristici da lui denunciati nel libro d’esordio “Gomorra”, tradotto in 50 paesi con 10 milioni di copie vendute Il giornalista e scrittore riceve oggi a Gorizia il “Friuladria 2015” Saviano punta tutto sui giovani «Significa investire nel futuro» Ha destinato la somma del premio a un progetto per gli studenti del Friuli Venezia Giulia Francesco Musolino A nni fa quando de- nunciò le infiltrazio- ni della criminalità organizzata nel nord-est d’Italia, e fu il primo a farlo, quasi tutti gli diedero addosso accusandolo di deni- grare il Nord operoso e pro- duttivo, la locomotiva d’Italia. Ma i fatti gli hanno dato triste- mente ragione e oggi, più che mai, Roberto Saviano conti- nua a denunciare gli intrecci affaristici e le collusioni fra le istituzioni fra la camorra: «Ciò che più importa – afferma Sa- viano – è che l’attenzione resti sempre alta, che gli italiani ca- piscano che nessuno è immu- ne da certe dinamiche. In un paese in crisi le mafie sono le uniche ad avere i capitali ne- cessari a tenere in piedi l’eco- nomia. Questa consapevolez- za serve a creare anticorpi, non a deprimerci». Giornalista e scrittore, (nato a Napoli nel 1979), Roberto Sa- viano vive sotto scorta dal 2006, in seguito alle minacce ricevute dai clan camorristici che ha denunciato con fer- mezza sin dal suo libro d’esor- dio, “Gomorra” (tradotto in oltre 50 paesi con 10 milioni di copie vendute nel mondo), di- venuto poi un testo teatrale, un film (Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2008) e una serie-tv esportata con successo in tutto il mondo. Oggi collabora con diversi quotidiani internazionali e ri- viste di approfondimento giornalistico ma la sua vita, proprio per via di quelle co- raggiose denunce, è drastica- mente mutata, privandolo in toto della quotidianità, della normalità, della semplice rou- tine. Oggi a Gorizia, Roberto Saviano incontrerà settecento studenti con cui si confronterà sui temi della legalità, del con- sumo degli stupefacenti e del- l’impegno civico. In tale occa- sione gli verrà consegnato il Premio Friuladria 2015, nel- l’ambito della XI edizione di “Storia–Festival Internaziona- le della Storia”, con una moti- vazione che premia e ribadi- sce l’importanza del suo lavo- ro giornalistico sul campo, un coraggioso esempio di denun- cia coniugato ad una seria in- dagine storiografica di un fe- nomeno criminale ampiamen- te radicato nella storia d’Italia, come evidenzia la dalla moti- vazione ufficiale. Saviano ha scelto di destinare la somma abbinata al premio Friuladria “il romanzo della storia” ad un progetto dedicato agli studen- ti del Friuli Venezia Giulia. Dopo aver ritirato il premio e incontrato gli studenti, Rober- to Saviano concluderà l’incon- tro con l’intervento intitolato, “Leggere per resistere al ma- le”. La Gazzetta del Sud lo ha intervistato. Ritira il premio Friula- dria2015 “per aver indagato la natura antropologica del fenomeno camorristico col distacco di uno storico, senza timori e senza nascondersi dietro la maschera dell'ipo- crisia”. Una motivazione che ripaga, almeno in parte, di tanti sacrifici fatti? Assolutamente sì. Devo dire che la società civile è incredi- bilmente ricettiva verso il te- ma criminale. Lo è perché ca- pisce che tutto è collegato. Lo è perché è ormai palese che la corruzione che mortifica il no- stro paese è anche, se non so- prattutto, diretta conseguen- za dello strapotere delle orga- nizzazioni criminali. La socie- tà, dunque, è molto più avanti della politica, che stenta a mettere la lotta alle economie criminali al centro della sua agenda. Incontrerà, nell’occasione, gli studenti cui ha destinato la somma del premio “Friula- dria”. Proprio l’incontro con loro, il risveglio e il pungolo delle giovani menti è qualco- sa che le sta molto a cuore. Cosa significa per lei? Significa investire nel futu- ro e non solo in quello di chi ora è giovane, ma anche nel nostro. Non vorrò trovarmi a sessant’anni e rimpiangere ciò che stiamo vivendo ora, per- ché davvero non credo ci sia niente da rimpiangere: questa è una parentesi che dobbiamo lasciarci alle spalle e l’unico modo che abbiamo per farlo è dare fiducia e risorse alle nuo- ve generazioni. La sua presenza come ospite fisso ad “Amici” va letta in tal senso, voglia di confronto in un grande palcoscenico me- diatico attorno ai grandi temi dell’attualità. Si può non ave- re paura del futuro, oggi? Assolutamente sì. Non ho mai avuto paura, né mai ne avrò, di confrontarmi con i grandi numeri e non ho mai creduto inutile proporre temi di attualità e culturali. Vedere tutto il pubblico, tutti i ragazzi di “Amici”, sventolare “Le not- ti bianche” di Dostoevskij è stata un’emozione incredibile. A proposito di nord est, anni fa lei denunciò che la cosid- detta locomotiva d’Italia era nelle mani della criminalità organizzata. Allora pochi le diedero ascolto… Non solo, ma mi accusaro- no di diffamare il Nord. Quegli stessi che puntavano il dito su un Sud malavitoso e crimina- le, quando portai in televisio- ne evidenze del fatto che il Nord non era immune da infil- trazioni mafiose, addirittura promossero una raccolta fir- me. Contro di me, che davo del mafioso al Nord. Ora in- chieste importanti e sentenze epocali mi danno ragione, ma non è questo che mi interessa, ciò che più importa è che l’at- tenzione resti sempre alta. Che gli italiani capiscano che nessuno è immune da certe di- namiche. Che le organizzazio- ni vanno dove c’è possibilità di guadagno, dove ci sono mar- gini di profitto. Che in un pae- se in crisi le mafie sono le uni- che ad avere i capitali necessa- ri a tenere in piedi l’economia. Questa consapevolezza serve a creare anticorpi, non a de- primerci. L’operazione Camouflage per sopperire ai lavori non giunti al termine e i dubbi sul- la destinazione futura di quella zona, gettano ombre sull’Expo, da poco inaugura- to. Sarà davvero una grande vetrina per l’Italia? Io non credo sarà una vetri- na per l’Italia. Per ora posso di- re che è stato quello che molti temevano: una prova che non si è capaci di prevenire, ma so- lo di fare argine dopo. Si aspettava l’enorme succes- so di pubblico per la produ- zione televisiva di Gomorra? Cosa dobbiamo aspettarci da ZeroZeroZero? Non me l’aspettavo, anche se sapevo che si trattava di un prodotto televisivo di altissi- ma qualità. Ci hanno lavorato sceneggiatori bravissimi, atto- ri incredibili e la regia Solli- ma-Comencini-Cupellini è stata una scelta vincente per la visione d’insieme e per i singo- li episodi, curati sin nel mini- mo dettaglio. Alla serie tratta da ZeroZeroZero stiamo lavo- rando, sarà una serie diversa, per forza di cose, trattando una materia che di per sé è più internazionale e meno legata all’Italia.3 Perquisiti gli uffici Peculato, indagato il presidente del Salone del libro Carabinieri e finanza hanno portato via fatture e i computer TORINO Bufera giudiziaria sul Salone del Libro di Torino. A quattro giorni dalla chiusura, carabi- nieri e finanza hanno perquisi- to gli uffici della Fondazione. Peculato il reato ipotizzato nei confronti del presidente Rolan- do Picchioni, che «di fronte al- l’enormità dell’addebito» si di- ce «sbalordito, ma altrettanto assolutamente sereno». E, assi- stito dagli avvocati Giampaolo e Valentina Zancan, respinge ogni addebito. Secondo l’accusa, coordina- ta dai pubblici ministeri Gian- franco Colace e Andrea Beconi, Picchioni avrebbe fatto un uso improprio dei fondi pubblici della Fondazione. I magistrati, secondo quanto si apprende, gli contestano una serie di fat- ture, sequestrate dalla polizia giudiziaria insieme ad alcuni computer. L’ipotesi dell’inchie- sta, che non riguarda soltanto l’ultima edizione della “buc- kmesse” italiana, è che alcuni servizi siano stati sovrafattura- ti. Nei prossimi giorni la posi- zione di altre persone verrà va- gliata dai magistrati. «Nella mia vita non ho mai, e ripeto mai, pensato di sfruttare la mia posizione per un qualsi- voglia tornaconto personale», ribatte Picchioni, 79 anni, poli- tico di razza con un passato da parlamentare nelle file della Democrazia Cristiana ed anche ex sottosegretario ai Beni cul- turali, nei governi Cossiga e Forlani. Da 15 anni è al timone del Salone del Libro. «Riguardo ai fatti che gene- ricamente mi vengono conte- stati, e dei quali spero di poter essere messo quanto prima a conoscenza della fondatezza, non posso che ribadire la mia completa estraneità», afferma Picchioni. «Mi tutelerò in tutte le sedi contro qualsiasi possibi- le tentativo di strumentalizza- re l’attuale momento – sottoli- nea – e di offendermi nella mia dignità di persona e nel mio operato professionale». «Picchioni è assolutamente estraneo all’indagine della pro- cura, della quale contesta ogni validità sia nel merito che nel riscontro probatorio», ribadi- sce l’avvocato Zancan, che punta il dito contro «la diffusio- ne mediatica» delle accuse nei confronti del suo assistito. «Contrasta con i principi del contraddittorio – sostiene il le- gale – ai quali dovrebbe atte- nersi ogni civile processo». La notizia dell’inchiesta arri- va a pochi mesi dalla scadenza del mandato di Picchioni.3 Rolando Picchioni si dice «sbalordito ma sereno» I difensori: «È estraneo» Rolando Picchioni. La Procura di Torino lo accusa di peculato È conservata a Roma Madonna recuperata Tornerà a S. Alessio Ripristinate le pitture dell’incarnato e il bruno delle vesti Nicoletta Castagni ROMA È tornata all’originario splen- dore, è proprio il caso di dirlo, l’icona della Madonna di San- t’Alessio, risalente al XIII secolo e conservata nella Chiesa Ret- toria dei Santi Bonifacio e Ales- sio sull’Aventino, sottoposta a un accurato intervento di re- stauro dagli esperti dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr) di Roma. Le indagini diagnostiche e la ripu- litura hanno consentito il recu- pero delle pitture degli incar- nati e delle vesti, nonché della meravigliosa doratura (com- preso il diadema con pietre pre- ziose), della corona applicata sulla preziosa cornice. Presentato nel corso di una giornata di studi, il restauro ha rappresentato per gli studiosi un’occasione unica sia per un significativo confronto dell’i- cona con la serie delle altre det- te “Advocate” presenti nelle chiese romane, sia per alcune riflessioni sul precedente re- stauro del 1952, compiuto sot- to la direzione di Cesare Bran- di, i cui dettami costituiscono la Bibbia del restauro. L’icona di Sant’Alessio, arri- vata nei laboratori dell’Iscr nel 2012, presentava problemati- che conservative minori, dopo che il restauro degli anni ‘50 aveva risolto alla radice il pro- blema più rilevante, quello del supporto ligneo. L’attuale in- tervento ha riguardato, quindi, più che un difficile consolida- mento, la pulitura della super- ficie dalle vernici ossidate. So- no così tornati a delinearsi gli splendidi incarnati e il colore bruno della veste, mentre sul diadema splendono le pietre preziose. L’icona devozionale tornerà presto nella cappella della Madonna dell’Interces- sione nella Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio.3 La tela recuperata. La Madonna di S. Alessio torna all’antico splendore Il prossimo anno Porterà in scena “Sanghenapule” l Appena annunciato è già un evento. Roberto Saviano porterà in scena Sanghenapule (5-24 apri- le 2016, Teatro Grassi) nella prossima stagione dello storico Teatro Pic- colo di Milano. Il testo vedrà nascere un promet- tente connubio: Roberto Saviano e Mimmo Borrel- li. Entrambi sono napo- letani e classe 1979, legati dal racconto comune di una Napoli criminale con una lingua pungente, tesa e dura. Sarà un racconto dell’anima della città di Napoli fra narrazione ed espressività, partendo dal suo simbolo per eccellen- za, San Gennaro, media- tore fra cielo e terra, spec- chio dei pregi e delle umane debolezze. La nuo- va stagione del Piccolo – la prima dopo la scom- parsa di Luca Ronconi – partirà a settembre pros- simo e promette molte sorprese e temi insoliti. In un paese in crisi le mafie sono le sole ad avere i capitali necessari a tenere in mano l’economia

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Intervista a Roberto Saviano in occasione del premio Friuladria 2015 durante la kermesse èStoria a Gorizia.

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Page 1: Roberto Saviano - Musolino - Gazzetta del Sud - 3 maggio 2015

Gazzetta del Sud Sabato 23 Maggio 2015 11.

Cultura e SpettacoliCultura e Spettacoli «Quando un uomo con la pistola incontraun uomo con la biro, quello con la pistolaè un uomo morto» Roberto Benigni

Vive sotto scorta. Roberto Saviano è stato minacciato dai clan camorristici da lui denunciati nel libro d’esordio “Gomorra”, tradotto in 50 paesi con 10 milioni di copie vendute

Il giornalista e scrittore riceve oggi a Gorizia il “Friuladria 2015”

Saviano punta tutto sui giovani«Significa investire nel futuro»Ha destinato la somma del premio a un progetto per gli studenti del Friuli Venezia Giulia

Francesco Musolino

A nni fa quando de-nunciò le infiltrazio-ni della criminalitàorganizzata nel

nord-est d’Italia, e fu il primo afarlo, quasi tutti gli diederoaddosso accusandolo di deni-grare il Nord operoso e pro-duttivo, la locomotiva d’Italia.Ma i fatti gli hanno dato triste-mente ragione e oggi, più chemai, Roberto Saviano conti-nua a denunciare gli intrecciaffaristici e le collusioni fra leistituzioni fra la camorra: «Ciòche più importa – afferma Sa-viano – è che l’attenzione restisempre alta, che gli italiani ca-piscano che nessuno è immu-ne da certe dinamiche. In unpaese in crisi le mafie sono leuniche ad avere i capitali ne-cessari a tenere in piedi l’eco-nomia. Questa consapevolez-za serve a creare anticorpi,non a deprimerci».Giornalista e scrittore, (nato aNapoli nel 1979), Roberto Sa-viano vive sotto scorta dal2006, in seguito alle minaccericevute dai clan camorristiciche ha denunciato con fer-mezza sin dal suo libro d’esor-dio, “Gomorra” (tradotto inoltre 50 paesi con 10 milioni dicopie vendute nel mondo), di-venuto poi un testo teatrale,un film (Gran Premio dellaGiuria al Festival di Cannes2008) e una serie-tv esportatacon successo in tutto il mondo.Oggi collabora con diversiquotidiani internazionali e ri-viste di approfondimentogiornalistico ma la sua vita,proprio per via di quelle co-raggiose denunce, è drastica-mente mutata, privandolo intoto della quotidianità, dellanormalità, della semplice rou-tine. Oggi a Gorizia, RobertoSaviano incontrerà settecento

studenti con cui si confronteràsui temi della legalità, del con-sumo degli stupefacenti e del-l’impegno civico. In tale occa-sione gli verrà consegnato ilPremio Friuladria 2015, nel-l’ambito della XI edizione di“Storia–Festival Internaziona-le della Storia”, con una moti-vazione che premia e ribadi-sce l’importanza del suo lavo-ro giornalistico sul campo, uncoraggioso esempio di denun-cia coniugato ad una seria in-dagine storiografica di un fe-nomeno criminale ampiamen-te radicato nella storia d’Italia,come evidenzia la dalla moti-vazione ufficiale. Saviano hascelto di destinare la sommaabbinata al premio Friuladria“il romanzo della storia” ad unprogetto dedicato agli studen-ti del Friuli Venezia Giulia.Dopo aver ritirato il premio eincontrato gli studenti, Rober-to Saviano concluderà l’incon-tro con l’intervento intitolato,“Leggere per resistere al ma-le”. La Gazzetta del Sud lo haintervistato.Ritira il premio Friula-dria2015 “per aver indagatola natura antropologica delfenomeno camorristico coldistacco di uno storico, senzatimori e senza nascondersidietro la maschera dell'ipo-crisia”. Una motivazione cheripaga, almeno in parte, ditanti sacrifici fatti?

Assolutamente sì. Devo direche la società civile è incredi-

bilmente ricettiva verso il te-ma criminale. Lo è perché ca-pisce che tutto è collegato. Loè perché è ormai palese che lacorruzione che mortifica il no-stro paese è anche, se non so-prattutto, diretta conseguen-za dello strapotere delle orga-nizzazioni criminali. La socie-tà, dunque, è molto più avantidella politica, che stenta amettere la lotta alle economiecriminali al centro della suaagenda.Incontrerà, nell’occasione,gli studenti cui ha destinatola somma del premio “Friula-dria”. Proprio l’incontro conloro, il risveglio e il pungolodelle giovani menti è qualco-sa che le sta molto a cuore.Cosa significa per lei?

Significa investire nel futu-ro e non solo in quello di chiora è giovane, ma anche nelnostro. Non vorrò trovarmi asessant’anni e rimpiangere ciòche stiamo vivendo ora, per-ché davvero non credo ci sianiente da rimpiangere: questaè una parentesi che dobbiamolasciarci alle spalle e l’unicomodo che abbiamo per farlo èdare fiducia e risorse alle nuo-ve generazioni.La sua presenza come ospitefisso ad “Amici” va letta in talsenso, voglia di confronto inun grande palcoscenico me-diatico attorno ai grandi temidell’attualità. Si può non ave-re paura del futuro, oggi?

Assolutamente sì. Non homai avuto paura, né mai neavrò, di confrontarmi con igrandi numeri e non ho maicreduto inutile proporre temidi attualità e culturali. Vederetutto il pubblico, tutti i ragazzidi “Amici”, sventolare “Le not-ti bianche” di Dostoevskij èstata un’emozione incredibile.A proposito di nord est, annifa lei denunciò che la cosid-

detta locomotiva d’Italia eranelle mani della criminalitàorganizzata. Allora pochi lediedero ascolto…

Non solo, ma mi accusaro-no di diffamare il Nord. Queglistessi che puntavano il dito suun Sud malavitoso e crimina-le, quando portai in televisio-ne evidenze del fatto che ilNord non era immune da infil-trazioni mafiose, addiritturapromossero una raccolta fir-me. Contro di me, che davo

del mafioso al Nord. Ora in-chieste importanti e sentenzeepocali mi danno ragione, manon è questo che mi interessa,ciò che più importa è che l’at-tenzione resti sempre alta.Che gli italiani capiscano chenessuno è immune da certe di-namiche. Che le organizzazio-ni vanno dove c’è possibilità diguadagno, dove ci sono mar-gini di profitto. Che in un pae-se in crisi le mafie sono le uni-che ad avere i capitali necessa-ri a tenere in piedi l’economia.Questa consapevolezza servea creare anticorpi, non a de-primerci.L’operazione Camouflageper sopperire ai lavori nongiunti al termine e i dubbi sul-la destinazione futura diquella zona, gettano ombresull’Expo, da poco inaugura-to. Sarà davvero una grandevetrina per l’Italia?

Io non credo sarà una vetri-na per l’Italia. Per ora posso di-re che è stato quello che moltitemevano: una prova che nonsi è capaci di prevenire, ma so-lo di fare argine dopo.Si aspettava l’enorme succes-so di pubblico per la produ-zione televisiva di Gomorra?Cosa dobbiamo aspettarci daZeroZeroZero?

Non me l’aspettavo, anchese sapevo che si trattava di unprodotto televisivo di altissi-ma qualità. Ci hanno lavoratosceneggiatori bravissimi, atto-ri incredibili e la regia Solli-ma-Comencini-Cupellini èstata una scelta vincente per lavisione d’insieme e per i singo-li episodi, curati sin nel mini-mo dettaglio. Alla serie trattada ZeroZeroZero stiamo lavo-rando, sarà una serie diversa,per forza di cose, trattandouna materia che di per sé è piùinternazionale e meno legataall’Italia.3

Perquisiti gli uffici

Peculato, indagatoil presidentedel Salone del libroCarabinieri e finanzahanno portato viafatture e i computer

TORINO

Bufera giudiziaria sul Salonedel Libro di Torino. A quattrogiorni dalla chiusura, carabi-nieri e finanza hanno perquisi-to gli uffici della Fondazione.Peculato il reato ipotizzato neiconfronti del presidente Rolan-do Picchioni, che «di fronte al-l’enormità dell’addebito» si di-ce «sbalordito, ma altrettantoassolutamente sereno». E, assi-stito dagli avvocati Giampaoloe Valentina Zancan, respingeogni addebito.

Secondo l’accusa, coordina-ta dai pubblici ministeri Gian-franco Colace e Andrea Beconi,Picchioni avrebbe fatto un usoimproprio dei fondi pubblicidella Fondazione. I magistrati,secondo quanto si apprende,gli contestano una serie di fat-ture, sequestrate dalla poliziagiudiziaria insieme ad alcunicomputer. L’ipotesi dell’inchie -sta, che non riguarda soltantol’ultima edizione della “buc -kmesse” italiana, è che alcuniservizi siano stati sovrafattura-ti. Nei prossimi giorni la posi-zione di altre persone verrà va-gliata dai magistrati.

«Nella mia vita non ho mai, eripeto mai, pensato di sfruttarela mia posizione per un qualsi-voglia tornaconto personale»,ribatte Picchioni, 79 anni, poli-tico di razza con un passato daparlamentare nelle file dellaDemocrazia Cristiana ed ancheex sottosegretario ai Beni cul-turali, nei governi Cossiga eForlani. Da 15 anni è al timonedel Salone del Libro.

«Riguardo ai fatti che gene-ricamente mi vengono conte-stati, e dei quali spero di poteressere messo quanto prima aconoscenza della fondatezza,

non posso che ribadire la miacompleta estraneità», affermaPicchioni. «Mi tutelerò in tuttele sedi contro qualsiasi possibi-le tentativo di strumentalizza-re l’attuale momento – sottoli -nea – e di offendermi nella miadignità di persona e nel miooperato professionale».

«Picchioni è assolutamenteestraneo all’indagine della pro-cura, della quale contesta ognivalidità sia nel merito che nelriscontro probatorio», ribadi-sce l’avvocato Zancan, chepunta il dito contro «la diffusio-ne mediatica» delle accuse neiconfronti del suo assistito.«Contrasta con i principi delcontraddittorio – sostiene il le-gale – ai quali dovrebbe atte-nersi ogni civile processo».

La notizia dell’inchiesta arri-va a pochi mesi dalla scadenzadel mandato di Picchioni.3

Rolando Picchionisi dice «sbalorditoma sereno»I difensori:«È estraneo»

Rolando Picchioni. La Procuradi Torino lo accusa di peculato

È conservata a Roma

Madonna recuperataTornerà a S. AlessioRipristinate le pitturedell’incarnatoe il bruno delle vesti

Nicoletta CastagniROMA

È tornata all’originario splen-dore, è proprio il caso di dirlo,l’icona della Madonna di San-t’Alessio, risalente al XIII secoloe conservata nella Chiesa Ret-toria dei Santi Bonifacio e Ales-sio sull’Aventino, sottoposta aun accurato intervento di re-stauro dagli esperti dell’Istitutosuperiore per la conservazionee il restauro (Iscr) di Roma. Leindagini diagnostiche e la ripu-litura hanno consentito il recu-pero delle pitture degli incar-nati e delle vesti, nonché dellameravigliosa doratura (com-preso il diadema con pietre pre-ziose), della corona applicatasulla preziosa cornice.

Presentato nel corso di unagiornata di studi, il restauro harappresentato per gli studiosiun’occasione unica sia per unsignificativo confronto dell’i-cona con la serie delle altre det-te “Advocate” presenti nellechiese romane, sia per alcuneriflessioni sul precedente re-stauro del 1952, compiuto sot-to la direzione di Cesare Bran-di, i cui dettami costituiscono laBibbia del restauro.

L’icona di Sant’Alessio, arri-vata nei laboratori dell’Iscr nel2012, presentava problemati-che conservative minori, dopoche il restauro degli anni ‘50aveva risolto alla radice il pro-blema più rilevante, quello delsupporto ligneo. L’attuale in-tervento ha riguardato, quindi,più che un difficile consolida-mento, la pulitura della super-ficie dalle vernici ossidate. So-no così tornati a delinearsi glisplendidi incarnati e il colorebruno della veste, mentre suldiadema splendono le pietrepreziose. L’icona devozionaletornerà presto nella cappelladella Madonna dell’Interces -sione nella Basilica dei SantiBonifacio e Alessio.3

La tela recuperata. La Madonna di S.Alessio torna all’antico splendore

Il prossimo anno

Porterà in scena“Sanghenapule”l Appena annunciato ègià un evento. RobertoSaviano porterà in scenaSanghenapule (5-24 apri-le 2016, Teatro Grassi)nella prossima stagionedello storico Teatro Pic-colo di Milano. Il testovedrà nascere un promet-tente connubio: RobertoSaviano e Mimmo Borrel-li. Entrambi sono napo-letani e classe 1979, legatidal racconto comune diuna Napoli criminale conuna lingua pungente, tesae dura. Sarà un raccontodell’anima della città diNapoli fra narrazione edespressività, partendo dalsuo simbolo per eccellen-za, San Gennaro, media-tore fra cielo e terra, spec-chio dei pregi e delleumane debolezze. La nuo-va stagione del Piccolo –la prima dopo la scom-parsa di Luca Ronconi –partirà a settembre pros-simo e promette moltesorprese e temi insoliti.

“In un paese in crisile mafie sono le solead avere i capitalinecessari a tenerein mano l’economia