rockstage n 11 maggio 2012

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Il momento dei band del mese Album: The beauty of fall, Atlante, Storia E in più: Le serate, le interviste esclusive e una nuovissima sezione! CAYNE RockStagE La prima rivista che parla della TUA musica Maggio 2012 N°11 Periodico Bimestrale Free ALBUM Black StarFuries, Downhead, Sick Mon- key! I migliori album sulla scena, recensiti per voi! SPECIALE! Pending Lips alle sua fasi finali! NUOVA GRAFICA!

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Rockstage n 11 Maggio 2012 Pending Lips Special (part2)

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Page 1: Rockstage n 11 Maggio 2012

Il momento dei

band del mese

Album:The beauty of fall,

Atlante,Storia

E in più:Le serate, le interviste

esclusive e unanuovissima sezione!

CAYNE

RockStagE La prima rivista che parla della TUA musica

Maggio 2012 N

°11 Periodico Bim

estrale Free

ALBUM

Black StarFuries, Downhead, Sick Mon-key! I migliori album sulla scena, recensiti per voi!

SPECIALE!Pending Lips alle sua fasi finali!

NUOVA GRAFICA!

Page 2: Rockstage n 11 Maggio 2012

Arriva sempre quel momen-

to nella vita di un uomo in

cui egli si ritrova a scrivere

l’editoriale del numero che

sancisce i due anni delle

nascita della sua rivista. O

forse no, almeno non per

tutti. Ma per me è giunto ed

è proprio oggi, in data 15

maggio 2012.

Come ben saprete,

infatti, due anni fa usciva il

primo numero di RockStage.

Moltissime cose sono cambi-

ate da allora: dallo staff, alla

grafica, ai contenuti, ai cont-

atti. Quella piccola realtà di

numero 11maggio 2012

provincia si è evoluta e ora

si è diffusa capillarmente sia

nella realtà milanese che in

quella delle città limitrofe.

Non solo: moltissime recen-

sioni di dischi ed EP ven-

gono fatte per band sparse

in tutta Italia e, a volte,

anche d’Europa.

Il progetto RockStage

è riuscito ed ora si trova al

suo secondo anno di vita,

che non è per nulla male

in questo periodo di forte

crisi e in questo panorama

così “di nicchia”. Per questo

compleanno, quindi, ho

deciso di regalarvi una veste

grafica nuova, più chiara

e professionale, che riesca

a dare il giusto spazio alle

recensioni e agli articoli, ma

anche alle foto che costel-

lano ogni numero del maga-

zine. Ed anche un nuovo

staffer, ovvero Danilo, che

si occuperà della sezione

album. Vi lascio ora alla let-

tura, sperando che vi piaccia

come a me è piaciuto prepa-

rarlo.

Danny

DUEANNIALLESPALLE

1 2

Page 3: Rockstage n 11 Maggio 2012

SOMMARIO

SERATE03 Pending Lips Festival

BAND05 Wet Floor05 Pocket Chestnut06 Lava Lava Love07 Tutte le Direzioni08 Roberta Cartisano09 Amor Fou10 W. Bluesh10 Carver11 Il Triangolo12 Edipo

SERVIZI01 Editoriale13 News (e curiosità)17 Staff18 Info

ALBUM14 Sick Monkey15 Downhead EP16 Rest of the City

numero 11maggio 2012

03

06

1410

1 2

Page 4: Rockstage n 11 Maggio 2012

Pending Lips Festival@Il Maglio

3 4

Page 5: Rockstage n 11 Maggio 2012

LE FASI FINALI DELFESTIVAL PIù “CALDO”.

a cura di Sara Miriam Negri, Danny Martucci - Foto di Emanuela Giurano, Davide Bruno

3 4

Page 6: Rockstage n 11 Maggio 2012

Sono passate le settimane

ed i mesi, ma RockStage è

ancora qui a seguire questo

Pending Lips che ci ha

regalato tante emozioni: a

volte ci ha eccitati, a volte

coccolati, altre pesantemente

annoiati.

E giungiamo alle fasi finali,

con la presenza delle band

che fin qui si sono sfidate e

con la presenza di alcuni big

che scoprirete nel corso della

recensione, se vi siete persi

le serate! Purtroppo, come

a volte può accadere, Rock-

Stage non è stata presente

ad una serata, e per questo

non sarà presente un report

di quella, ma solo di quelle

effettivamente seguite.

La prima finale vede

l’apertura da parte di una

delle band che più mi sono

piaciute: i Wet Floor. Pia-

ciuti al punto di recuper-

are qualche loro canzone e

ascoltarla a ripetizione su

youtube. La loro esibizione è

più aggressiva e lascia tras-

parire quella loro natura un

po’ più “punk” che avevo

sempre sospettato, fin dal

loro primo pezzo qualche

settimana fa. Toni più

“spinti”, più grintosi e de-

cisi - e con tanto di doppio

pedale del batterista - fino

all’ultimo brano che lascia

spazio ai Pocket Chestnut.

Doppia chitarra semi-acusti-

ca, batterista con spazzole e

simil-maracas: è con questo

stile intimo e rilassato

che si apre la loro esibiz-

ione. Il cantante ci mostra

un’armonica a bocca al col-

lo. Suonano un buoon blues

dai brani caldi ed intimi con

uno stile che in alcuni pezzi

richiama l’inconfondibile

5 6

Page 7: Rockstage n 11 Maggio 2012

Bob Dylan.

Arrivano infine sul

palco i Lava Lava Love, a

chiudere la serata. Confesso

di non averne mai sentito

parlare prima, sino a un

paio di settimane precedenti

al Festival, in cui ho potuto

ascoltarli poiché in rotazione

fissa su MTV con un loro

brano dal video, tra l’altro,

molto particolare.

Salgono sul palco con una

sorta di divisa, in rosso, e

con il loro stile particolare

e sicuramente piacevole. La

voce femminile conferisce al

tutto quella particolarità per

cui, a mio avviso, stanno

facendo strada. Il loro è un

pop fresco e ballabile. E

non si tratta di uno di quesi

casi in cui si usa “pop” per

intendere qualche band da

quattro soldi o qualche raga-

zzetto raccomandato che ha

fatto strada perché piace alle

ragazzine. Qui parliamo di

musica pop con gli attributi.

Parliamo di un sound valido

e sicuramente degno di nota.

Dovreste ascoltarli per capire

cosa sto cercando di dire.

Danny

IL FESTIVALIl Pending Lips Festival ha visto alternarsi sul suo palco decine e decine di

gruppi. Si tratta di un festival unico nel suo genere e il primo ad essere orga-

nizzato così in grande, con tanto di Patrocinio del Comune di Sesto San Gio-

vanni. Numerosi sono stati i big che si sono alternati nelle serate aperte dai

vincitori della parte “contest”: da Edipo ai Lava Lava Love.

Un’iniziativa di notevole impatto culturale che ha attirato giovani da ogni parte

di Milano, rinfrescando le noiose serate primaverili con la sua ventata di novità

e freschezza. Sono tante, infatti, le band interessanti che hanno portato il loro

sound agli ospiti del ristorante “Il Maglio”, sempre in Sesto San Giovanni.

5 6

Page 8: Rockstage n 11 Maggio 2012

La seconda finale si è aperta

con gli ormai conosciuti

TLD e qualche routinario

problema tecnico che si è

protratto per buona parte

dell’esibizione.

I Tutte le Direzioni,

vincitori della terza serata

del contest, anche questa

sera si presentano energici.

I brani sembrano essere

eseguiti persino con mag-

giore precisione e le melodie

sono intrise di rimandi hard

rock, progressive, grunge. A

causa di alcuni problemi tec-

nici non dipesi dal gruppo si

fatica a comprende le parole

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Page 9: Rockstage n 11 Maggio 2012

dei testi, dai tavoli si avverte

tutto i loro dinamismo ma

solo qualche frase mutilata

tra un riff, un bridge, una

chiusura. Il pubblico ha

ugualmente apprezzato la

forte presenza scenica: sotto

il palco la folla divertita

esattamente come la prima

sera.

Si passa dunque a

Roberta Cartisano. Senz’atro

la protagonista femminile

del festival, un reportage bi-

ografico, intimistico. Roberta

passa in rassegna i momenti

significativi della sua vita,

conduce un’esplorazione

nei luoghi meno conosciuti

del suo io. Nei suoi testi

sembra ispirarsi a filastroc-

che, fantasie infantili, echi

di canzoni un tempo cono-

sciute, parla di “Un angelo

caduto” possibile citazione

de L’Angelo caduto dei No-

madi, o dell’ “angelo caduto

in volo” di Battisti, “Il per-

duto amore” del quale parla

riporta alla mente le canzoni

del poeta De André, e “Il

cielo in una stanza” dipinge

nelle nostre menti il volto

tondo di una giovane Mina;

è lei stessa a chiamare Ritor-no una delle sue canzoni, e

in questa a nominare “il vi-

ale dei ricordi”. La sua timi-

dezza stupisce, l’instabilità

che emana, anche fisica-

mente, è quasi disturbante,

forse per questo il pubblico

sembra volersi distrarre

dalla sua presenza. Difficile

guardarsi dentro, ancora di

più frugare nell’intimità di

qualcun altro, sebbene sia

costei a spogliarsi e a volersi

mostrare in tutta la sua es-

senza volubile, trasparente,

fragile.

7 8

Page 10: Rockstage n 11 Maggio 2012

Gli Amor Fou si

presentano sul palco tutti

e tre seduti, chitarre in

mano, ‘look metro-sexual,

un po’ hippy chic, un po’

dandy’, come direbbero oggi

i giovani designer di moda.

Genere cantautorale: due

chitarristi e un bassista che

eseguono vocalizzi armonici,

parlano della società in de-

clino, della moderna, ma poi

neanche tanto, realtà me-

neghina, di come le relazioni

d’amore sembrano cambiare,

ma in fondo non cambiano

mai; qualcuno nel locale

definisce il loro genere

simile a quello degli ultimi

Radiohead, forse... forse però

il messaggio che cercano di

trasmettere è qualcosa di

più: gli Amor Fou sono an-

che impegnati, disincantati,

scanzonano con delicatezza

i nostri cliché urbani, ci

fanno sorridere con amar-

ezza, ci fanno volare, però

a bassa quota, ci mostrano

una prospettiva, quello che

potremmo essere, quello che

però ancora non siamo.

Torniamo al “nostro”

Pending Lips nel giorno

11 maggio, battezzando così

il nostro ritorno tardo-pri-

maverile. L’evento si apre un

po’ più in ritardo del solito,

probabilmente per lasciare il

tempo agli avventori di rag-

giungere il locale, ma l’attesa

viene ripagata dall’esibizione

dei W. Bluesh, seguiti dai

criptici Carver, i popolari

Triangolo e dalle particolari

sonorità degli Edipo. Per la

nostra rivista non è stato

facile descrivere queste ‘par-

ticolari sollecitazioni uditive’

che esulano un po’ dal nos-

tro campo d’indagine, ma

9 10

Page 11: Rockstage n 11 Maggio 2012

meritano sicuramente di

essere prese in attenta con-

siderazione.

I W. Bluesh sono

ormai apprezzati dal pub-

blico del Pending Lips,

vincitori della seconda serata

del contest, aprono con il

loro genere sperimentale,

psichedelico, dai virtuosismi

senza respiro, che tanto ha

entusiasmato giuria e ascol-

tatori durante le precedenti

esibizioni.

Tocca dunque ai

Carver. Il loro logo, una

sorta di simbolo massonico

luminoso attira la nostra at-

tenzione: dal tavolo vediamo

due tizi incappucciati, in

piedi, uno con un imper-

meabile e una cappello alla

Sherlock Holmes, l’altro con

una felpa nera da giovane

disadattato. Fanno partire

la musica campionata alter-

nandola a dialoghi di film.

Il giovane disadattato fa da

narratore diegetico, una voce

fori campo a tratti distur-

bante, parla di elezioni, mer-

cati, lavoro vero, duro, spez-

zaschiena, Sherlock Holmes

la fa da DJ. I suoni sono

LA LOCATIONLocation scelta per l’evento è stato il

ristorante “Il Maglio”, situato in Via Granelli, a

Sesto San Giovanni. Mai scelta fu più indovinata: il

ristorante, infatti, ha donato al Pending Lips la giusta at-

mosfera di intimità e di confidenza che gli spettava. All’in-

terno, intrisi nel calore dei brani delle varie band che si so-

no alternate sul palco, è stato possibile anche gustare gli

ottimi piatti offerti dal locale. I sapori, gli odori e la

musica si sono sposati perfettamente, donandoci

le splendide serate che hanno contraddis-

tinto il festival.

9 10

Page 12: Rockstage n 11 Maggio 2012

elettronici, dance? Definire

il loro genere non è facile, il

sound è simile a quello degli

AiR la band francese del

gorilla, forse ‘electro-theatre’

potrebbe essere un appel-

lativo significativo, o ancora

‘musica perfomativa’.

Il Triangolo è trio de-

cisamente inusuale composto

da batterista, chitarrista e

cantante-tenore. I testi in

italiano e inglese, la musica

ricorda il genere anni ‘60-’70

delle Vibrazioni e il ritmo è

quello della musica da sala,

il folk da festa in paese,

ripropongono musica di altri

11 12

Page 13: Rockstage n 11 Maggio 2012

tempi, un po’ sulla falsariga

di Dente, ma dai suoni

decisamente più vivaci e

ritmati. Regalano due cover

Don’t let me Down e Bang Bang, il pubblico balla, si

diverte, mancano i fiori e le

facce colorate, il locale sem-

bra quasi trasformarsi in una

strada americana durante

un giorno di parata flower-

power.

Chiude la serata Edi-

po, trio tra indie e rap, non

saprei davvero con che altri

termini definirli, il cantante

è simpatico, la voce fresca e

poco intonata, i testi ironici,

baldanzosi, a tratti sembra

ricordare Caperezza, presen-

za scenica ottima, coinvol-

gente, il cantante-chitarrista

saltella sul palco con la sua

cuffietta bianca per tutta

la durata dell’esibizione la

postura e i gesti ricordano

quelli dei rapper, l’outlook è

decisamente indie (da qui la

scelta definizione genere) il

batterista e il tastierista sono

preparati, i suoni e gli effetti

sono studiati, capiamo poco

le sfumature del genere ma

il giudizio è senz’altro

positivo.

Termina qui il nostro re-

portage, lasciando il meglio

per la fine. Manca infatti

un’ultima serata per il ter-

mine del Pending Lips e noi

saremo lì a prendere nota

di tutto, per farvi trovare

un esaustivo resoconto sulle

nostre pagine.

Sara

11 12

Page 14: Rockstage n 11 Maggio 2012

NEWSe curiosità

Sick Monkey EP di Sick Monkey

baganalunatik

INFOGIOVANI

INDIEBOX

Sabato 19 maggio al Honky Tonky di Seregno

ci sarà il party di chiusura della stagione e la

finale della Battle of the Bands.

A partire dal 16 giugno presso lo Spazio Tribù

(Cantù) si terrà un corso professionale di web

radio. Per info: [email protected]

East Europe Invasion Tour per i 1000

Degrees che dal 14 maggio calcheranno i

palchi tra Ucraina e Russia.

Nasce il primo sito che permette alle band

di tutta Italia di tenersi in contatto.

http://www.splitgigs.com

13 14

Page 15: Rockstage n 11 Maggio 2012

ALBUMSick Monkey EP di Sick Monkey

Lo stoner rock (o metal, che

dir si voglia) è sempre cosa

buona e giusta. Se è italiano

siamo ancor di più a cavallo.

Vi sto parlando dei

nostrani Sick Monkey, che

nel loro EP sfornano quat-

tro episodi dove dimostrano

ottimamente la familiarità

col genere. Senza Testo dimostra quanto scritto so-

pra: un riff scuro, potente e

fuzzato, atmosfera desertica

e voce passionale, pregevoli

anche i tocchi psichedelici.

Anatomia Dell’Essere è più sostenuta e “southern”,

come i buoni Fu Manchu e

Clutch insegnano. Entiende è più lenta, e qui rivivono

quei riff propriamente blue-

seggiati e heavy, quelli ai

quali un certo Tony Iommi

ci ha abituati.

Ridi Ruggine è sempre sulla

linea dei precedenti, e svolge

ottimamente il suo lavoro.

Certamente non è un

lavoro dei più originali sul

panorama alternative, nonos-

tante ciò, questi bravi raga-

zzi dimostrano un’eccellente

personalità e dimestichezza

in un genere che forse è

messo un po’ in ombra,

quando non dovrebbe.

Come sempre, supportate e

diffondete la buona musica

italiana, come questa!

Gilberto

13 14

Page 16: Rockstage n 11 Maggio 2012

ALBUMDownhead EP di Downhead

Piccola premessa: se siete dei

baldi giovani in cerca di un

albumetto bello “sciallo” con

cui trastullarvi e fantasticare

su storielle d’amore da quat-

tordicenni con l’acne, state

alla larga da questa recen-

sione. Se, invece, siete dei

tipi massicci, con un gusto

per tutto ciò che sia potente

e che rimandi anche vaga-

mente allo spleen baude-

lairiano, questi ragazzi fanno

decisamente per voi.

Sin dal primo brano,

Waver, l’atmosfera è cupa,

metal e non adatta ai deboli

di cuore. Un riff di chitarra

pulita introduce una canzo-

ne che avvolge in una morsa

composta da distorsioni

penetranti e batteria killer.

Black As Me continua su

questa (piacevolissima) solfa,

anche se l’intro è più lunga

e vi è uno stacco più rifles-

sivo nel corso del brano.

Point Zero funge quasi da

pausa, dove una batteria

campionata più o meno

trip-hop e degli armonici

di chitarra fanno da pad-

roni. Se i primi brani sono

più “lineari” nella strut-

tura, Under The Sky pre-senta cambi di dinamica e di

tempo. L’outro è forse uno

dei momenti più violenti del

disco: riff crudo combinato

a un continuo crescendo

di grancassa. Today Is Not Yesterday fa un attimo ri-

fiatare, più tenue degli altri

brani. Nazca, strumentale,

racchiude tutto ciò che si è

espresso precedentemente.

Un gran bel lavoro!

Gilberto

Rest of the City EP di Black StarFuries

15 16

Page 17: Rockstage n 11 Maggio 2012

ALBUMRest of the City EP di Black StarFuries

Iniziare presentando i Black

Star Furies è veramente un

piacere per me, ascoltare il

loro primo album Rest of the city mi ha fatto apprez-

zare molto il sound proposto

dal trio milanese, che incor-

pora un hard rock incalzante

a melodie veramente ben cu-

rate. Ho trovato i testi, an-

che se semplici, davvero ben

piazzati, dotati di un’ottima

incisività, mentre la musica

risalta sempre bella carica

ed aggressiva in quasi tutti i

pezzi. Ci sta!

L’originalità che

prende forma da questo

lavoro risulta di una qualità

invidiabile. Dei Black Star

Furies si riesce a sentire ed

apprezzare tutto subito, sin

dalle prime canzoni e questo

li rende davvero interessanti.

Talvolta ci si perde ad ascol-

tare due o tre canzoni e poi

tralasciare il resto, ma non

è questo il caso. In Rest of

the city mano a mano ci si

addentra in un universo mu-

sicale delineato alla perfezi-

one, è facile lasciarsi trascin-

are dai riff incalzanti e dal

ritmo pieno di energia. Non

potete non lasciarvi scuotere

la testa.

L’album sembra voler

raccontare un pezzo im-

portante di ognuno e per

tanto ritengo sia molto

credibile. Non posso fare

altro, quindi, che consigli-

arne vivamente l’ascolto e

l’approfondimento.

Danilo

15 16

Page 18: Rockstage n 11 Maggio 2012

STAFFD

avid

echi siamo

Un giovane con uno spirito d’iniziativa davvero

invidiabile. Ci ha provato a suonare, sì, ma è

decisamente più portato al management.

Creativo, lunatico e con la testa tra le nuvole.

Cerca la sua strada nel mondo e nel frattempo si

dedica a RockStage a tempo pieno.

Lei è una di quelle che ha capito da subito cosa

fare nella vita: da piccola fotografava in giro con

mamma e papà e ora è ne ha fatto un lavoro.

Ecco un altro che ha provato a fare il musicista.

Fortunatamente Danny si è accorto del suo tal-

ento scrittevole e l’ha salvato dalla tristezza.

Acuta, pungente, cinica. Quel visetto dolce na-

sconde tutta la sua spietata sincerità e il suo

talento che ha messo al servizio di RockStage.

Quando canto e creatività si mescolano nasce

Danilo. Con la sua voce continua a fare musica e

con le sue dita, invece, la musica, ce la racconta.

rockstage magazineD

anny

Eman

uela

Gilb

erto

Sara

Dan

ilo

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Page 19: Rockstage n 11 Maggio 2012

INFOrockstage magazine

Davide Bruno

Danny Martucci

Gilberto Giannacchi

Sara Miriam Negri

Danilo Antonelli

Danny Martucci

Emanuela Giurano

Davide Bruno

Davide Bruno

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