romanticismo europeo
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Dispense sul Romanticismo da portare a scuola quando ne darò indicazioneTRANSCRIPT
IL ROMANTICISMO
INTRODUZIONEE' impossibile definire il Romanticismo, movimento spirituale che riguardò la letteratura, il
pensiero e l'arte della prima metà del XIX secolo, sia perché esso è stato interpretato in
differenti modi e ha assunto caratteristiche diverse nei paesi in cui è giunto, sia perché il
Romanticismo stesso sorge in opposizione alle schematizzazioni.
Il Romanticismo fu caratterizzato innanzitutto dall‘affermazione del sentimento e della
fantasia.
La sua origine si ebbe tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, periodo di grandi
eventi storici: la Rivoluzione Francese, la conseguente politica del “Terrore” e le imprese di
Napoleone.
Soprattutto le drammatiche conseguenze del “Terrore” provocarono una perdita di fiducia
negli ideali illuministici, che avevano guidato questi avvenimenti.
Si affermarono nuovi modi di pensare, e sorse lo Sturm und Drang (Tempesta e Assalto),
che coinvolse autori come Goethe e Schiller. Questo movimento, che anticipò il
Romanticismo, era basato sull'irrazionalità dell'arte, ma anche sull'esaltazione del lugubre
e della poesia cimiteriale.
IL ROMANTICISMO IN GERMANIA E NEL REGNO UNITOLa Germania è considerata la culla del Romanticismo. Il motivo è da ricercarsi nelle origini
dello stato tedesco, che fondò la propria identità nazionale nel Medioevo, epoca a cui il
Romanticismo si rivolge con nostalgia e ammirazione.
Inoltre occorre sottolineare l'influsso di alcuni filosofi tedeschi, come Fichte, Schelling, ma
anche poeti-pensatori come Holderlin e Novalis, autore degli Inni alla notte: il
Romanticismo si fonda appunto sulla corrente filosofica che essi sostengono, l'Idealismo.
L'Idealismo prende in considerazione alcuni aspetti che diventeranno di rilevante
importanza nella letteratura, come l'infinito, la natura e il soggettivismo: secondo Fichte,
per esempio, la realtà non è altro che una proiezione del proprio Io.
Gli idealisti, in genere, esaltano la poesia ritenendo l'opera d’arte come frutto dell’intuito e
della sensibilità, facoltà proprie dell’artista. Essi rifiutano le regole e l'imitazione, a
differenza dei neoclassici.
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I romantici tedeschi, inoltre, distinguevano la poesia in ingenua e sentimentale: la prima
è la poesia antica, caratterizzata da un perfetto equilibrio e dall'armonia, mentre la
seconda costituisce la poesia moderna, nata dall'intreccio della civiltà romana con quella
barbarica, caratterizzata da una profonda inquietudine.
Quest'ultimo tipo di poesia tende a un infinito e a una perfezione che è impossibile
raggiungere; questo desiderio inappagato prende il nome di streben.
Quindi la poesia moderna è sentimentale, perché prova nostalgia per l‘armonia e la
perfezione perdute: tale sentimento viene definito sensucht.Nel Regno Unito il Romanticismo nacque in opposizione alla Rivoluzione Industriale, che
sconvolse la vita quotidiana delle persone con i suoi mutamenti: all‘interno della nazione vi
erano molte contraddizioni tra i sostenitori del progresso, ottimisti, e coloro che
percepivano “un'oscura irrazionalità” legata al mondo delle macchine e della scienza. Tale
concezione si manifestò soprattutto nella letteratura nera, per esempio con Frankenstein
di Mary Shelley.
I CARATTERI PRINCIPALI DEL ROMANTICISMO EUROPEOLe tematiche più diffuse nella letteratura romantica sono quelle dell‘inquietudine,
dell'interiorità, della solitudine e della morte; viene quindi sottolineato l‘aspetto del “brutto”,
e la quotidianità trova posto nella letteratura .
E’ fondamentale, inoltre, il rifiuto della ragione illuministica: i “lumi” settecenteschi vengono
sostituiti dalla notte, simbolo di un mondo che non è governato dalla razionalità.
Anche la religione, rinnegata nel periodo illuministico, trova spazio in epoca romantica,
caratterizzata da un forte sentimento religioso.
La storia, inoltre, viene ripresa nei propri aspetti positivi, mentre gli illuministi la vedevano
soltanto come un insieme di errori.
Un altro concetto molto importante è quello di nazione: il popolo è il destinatario della
letteratura, che perciò deve essere chiara, comprensibile e, soprattutto in Italia, deve
avere uno scopo pratico: cambiare la storia, incitare alla libertà e all'indipendenza. Questo
spiega il legame del Romanticismo con il Risorgimento, nella prima metà dell'Ottocento.
Dalle opere romantiche, inoltre, emerge il tema della fuga, nel tempo e nello spazio: gli
artisti tendono a esaltare il Medioevo e immaginare luoghi incontaminati dalla civiltà.
Diviene importante la figura dell’artista, solitario e incompreso dalla società, superiore agli
altri uomini per sensibilità, dotato di un’originalità che non può restare circoscritta nelle
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regole, perché esse limitano l‘ispirazione, che viene esaltata come autentica espressione
del poeta .
Ma l’artista è anche l’esule, costretto a vagare in terre straniere; si ha così il tema del
titanismo, legato all'eroismo e alla scelta di non rinunciare alla propria libertà. Il poeta Ugo
Foscolo rappresenta efficacemente questo tipo di personaggio.
IL ROMANTICISMO IN ITALIAIn Italia il Romanticismo arrivò con alcuni decenni di ritardo, e assunse caratteristiche
molto differenti da quelle degli altri paesi europei perché restò più legato alla ragione che
all'affermazione della superiorità della fantasia.
In Italia vi fu un'accesa polemica tra i classicisti, difensori della tradizione, e il movimento
dei romantici italiani, sostenitori di un rinnovamento della letteratura italiana attraverso la
conoscenza delle opere straniere. Questo scontro prese il nome di querelle.
La querelle tra classicisti e romantici fu alimentata dalle opere di Madame De Staël,
scrittrice francese, che esortava gli italiani, troppo legati alla tradizione e al passato, a
tradurre e studiare le opere degli autori stranieri.
Le affermazioni della De Staël colpirono numerosi italiani, che aderirono al nuovo
movimento, fondando un giornale, il “Conciliatore” (1818-1819).
In Italia, quindi, il movimento romantico è strettamente legato ai fatti storici della prima
metà del XIX secolo e allo spirito patriottico del Risorgimento: si tratta di una letteratura
strumentale, con delle precise finalità civili.
Secondo Manzoni, infatti, l’arte deve essere sostenuta dalla verità e l’attività dell’autore si
avvicina a quella dello storico; ma, mentre quest’ultimo descrive gli avvenimenti così come
sono, l’artista svela l’anima, i sentimenti dei protagonisti, l’aspetto interiore della storia.
Lo stesso Manzoni giunge a teorizzare il Romanticismo italiano affermando, nella Lettera
al marchese Cesare D’Azeglio che “la poesia deva proporsi per oggetto il vero”,
“l’interessante come mezzo”, cioè deve affrontare un argomento coinvolgente, e “l’utile come fine”.
CENNI SUL ROMANZO STORICO E SU I PROMESSI SPOSIUno dei maggiori autori di romanzi storici durante l'epoca del Romanticismo fu lo scozzese
Walter Scott, autore di Ivanohe.
I suoi romanzi si distinguono per una trama avvincente, ricca di colpi di scena e per una
descrizione particolareggiata dei luoghi. Le vicende sono ambientate nel Medioevo.
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Nei romanzi di Scott sono assenti l’introspezione psicologica del personaggio e
l’importanza del paesaggio, che saranno invece fondamentali nel Manzoni.
I promessi sposi, che narrano vicende comprese nell’arco di tempo dal 1628 al 1630,
sono un romanzo storico, di cui sono protagonisti due umili, semplici popolani: attraverso
la loro storia l’autore si propone di trasmettere al lettore valori morali universali.
La società del Seicento è descritta realisticamente; Manzoni applica infatti la poetica del
vero, e, avendo studiato numerosi testi riguardanti l’epoca, inserisce numerose digressioni
riguardanti i fatti storici avvenuti, come per esempio, la carestia, la peste e la dominazione
spagnola.
Sono presenti, in particolare, forti critiche alla società del tempo: vengono sottolineati
l’inefficacia della giustizia, l’oppressione spagnola, lo sfarzo e la ricchezza dei dominatori
contrapposti alla povertà degli umili, che nulla possono contro la prepotenza dei primi, e la
superficialità della cultura, spesso strumentalizzata.
Tuttavia, ne I promessi sposi è possibile trovare non soltanto una narrazione storica, bensì
anche ingredienti tipici del romanzo di formazione o del romanzo gotico.
Infatti, nel corso della storia, viene evidenziata la maturazione del protagonista maschile,
Renzo, che, dapprima ragazzo istintivo e talvolta ribelle, deve affrontare un cammino fisico
e spirituale, ricco di situazioni che lo mettono alla prova, e lo rendono, nella parte finale del
romanzo, capace di comprendere l’intervento della Provvidenza divina nelle vicende della
vita dell’uomo.
Nell’opera di Manzoni, inoltre, è possibile trovare alcune corrispondenze con il romanzo
nero, considerando Lucia una fanciulla perseguitata da personaggi negativi, come Don
Rodrigo, la monaca di Monza, l’Innominato, e costretta poi a rifugiarsi in un convento,
quindi condotta in un “castellaccio”.
I promessi sposi sono frutto di tre differenti edizioni: la prima, nel 1823, era ricca di lunghi
episodi, tagliati nel 1827, quando Manzoni pubblicò la cosiddetta “ventisettana”, in cui
venne cambiato il titolo (da Fermo e Lucia agli Sposi promessi) e furono eliminati alcuni
episodi.
Il 1840 è la data della definitiva pubblicazione del romanzo: in quest'ultima edizione lo
scrittore si sofferma sull'aspetto linguistico.
Poiché in Italia era assente una lingua parlata comune, Manzoni si rivolge al toscano di
Dante, e lo rende attuale, eliminando le espressioni dialettali che non potevano essere
comprese da tutti.
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Ne I promessi sposi sono presenti numerosi livelli linguistici, corrispondenti ai personaggi: i
più umili si esprimono semplicemente, in una sintassi elementare, attraverso sospensioni,
esclamazioni e modi di dire, mentre nelle figure più nobili, ricche di cultura, è possibile
imbattersi in un linguaggio solenne e più complesso.
Manzoni è un narratore onnisciente, che si pone all’esterno delle vicende, ed espone, nel
corso della narrazione, giudizi sui personaggi, di cui conosce il passato e la vita interiore.
L’autore, inoltre, attraverso pochi cenni fisici, riesce a presentare i tratti principali del
carattere del personaggio. Si tratta dei cosiddetti ritratti morali.
Ne I promessi sposi è fondamentale il ruolo del paesaggio, che può essere considerato
uno dei protagonisti del romanzo. Esso si avvicina all’intimità dei personaggi, convive con
essi e partecipa alle loro vicende: basti pensare all'Addio monti di Lucia, quando la
protagonista è costretta a lasciare il suo paese.
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