«rubate le mail di macron» - casaoz.org · dopo, è rifiorita sulla bocca della candidata ......
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In Italia (con “IO Donna”) EURO 2,00 ANNO 142 - N. 106SABATO 6 MAGGIO 2017
di Ernesto Galli della Loggia
S e Matteo Renzi nonavesse vinto le primarie del Pdsarebbe stato per luiuno smacco
difficilmente rimediabile. Ma averle vinte — e molto bene, com’è giusto riconoscere — non risolve il suo vero problema. Che oggi è quellodi costruirsi una nuova, forte identità politica, dal momento che per l’ex presidente del Consiglio la sconfitta del 4 dicembre ha significato la cancellazione di fatto di quella precedente con cui egli si era presentato sulla scena quattro anni prima, e che fino al dicembre scorso aveva rappresentato il suo vero cavallo di battaglia.
Un’immagine riassumibilein una parola: diversità. Innanzi tutto la diversità dell’età giovanile: di un modo d’essere spigliato e di un modo di parlare senza peli sulla lingua in una vita pubblica come quella italiana perlopiù abitata da un’ampollosa gerontocrazia o da cuccioli di iene di poche parole ma dai denti affilatissimi. La diversità, poi, di una personalità energica e volitiva fin quasi alla prepotenza e comunque di un genere poco comune in un Paese di mediatori nati e di indecisi a tutto. E infine, e specialmente, la diversità incarnata da una parola d’ordine di grande richiamosu un’opinione pubblica ansiosa di idee, di cose e di volti nuovi: «rottamazione». Cioè farla finita con i soliti noti e con un passato all’insegna dell’immobilismo.
È inutile ricordare come treanni di governo abbiano implacabilmente logorato e ridimensionato la diversità di cui ho appena detto — anche a causa degli sbagli dello stesso Renzi: primo fra tutti, direi, non aver mai voluto intorno a sé qualcuno che sapesse e osasse dirgli la verità.
continua a pagina 26
Dopo le primarie
UN’IDENTITÀPOLITICADA COSTRUIRE
lGIANNELLI
IL CAFFÈdi Massimo Gramellini Vive la France!
C i sono parole che si appiccicano alle na-zioni come un destino. Per i francesiuna di queste parole è «Merde!». In ita-
liano suona più volgare. A nobilitarla Oltralpeè stata la poesia di Victor Hugo, che nei «Mi-serabili» la attribuiva al generale Cambron-ne. Il soldato di Napoleone l’avrebbe pronun-ciata durante la battaglia di Waterloo, in fac-cia ai nemici che gli intimavano di arrendersi,come estremo atto di ribellione a un esito in-fame e ormai scritto. Due secoli e due anni dopo, è rifiorita sulla bocca della candidata presidenziale Marine Le Pen nell’intervista ri-lasciata ad Aldo Cazzullo sul Corriere di ieri. «Fulminare con una tale parola il nemico chevi annienta vuol dire vincere», declama Hu-go. Le Pen forse non vincerà, ma è ben lonta-na dall’essere annientata: domani sera si ri-troverà comunque a rappresentare la parte
più conservatrice del Paese che per decenni siriconobbe in un altro generale, De Gaulle, enei suoi eredi. L’ultimo dei quali, l’annientatoFillon, non la voterà al ballottaggio e perciò si sarebbe meritato la poetica espressione.
Cambronne smentì sempre di avere pro-nunciato la parola per cui è passato alla sto-ria. Temeva il giudizio della moglie, una scoz-zese bigotta. Solo in punto di morte fece una parziale ammissione. Le Pen invece non la smentisce affatto. Però, con un’acrobazia dia-lettica, il suo entourage sostiene che la candi-data non voleva dire che Fillon «è» quella co-sa lì, ma semplicemente che ci si trova den-tro. Ma in tal caso sarebbe stata poco origina-le. «Dans la merde» ci siamo un po’ tutti, nonsolo Fillon. E senza neanche un Hugo che ci faccia sentire degli eroi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gentiloni e la riforma«di fine legislatura»
È roba da artificieri, materiale esplosivo e
vederla maneggiare con tale disinvoltura lo fa fremere.
continua a pagina 9
di Francesco Verderamil SETTEGIORNI
DomaniCiclismoSorpresa al GiroPostlberger in rosadi Marco Bonarrigo, Gaia Piccardied Elvira Serra alle pagine 48 e 49
di Chiara Lallinel supplemento
OrizzontiQuando l’amoreha il gustodella cioccolata
Sale la tensione tra Renzi e il governoL’ex premier: non reggiamo un anno così
I l telemarketing dopo lalegittima difesa. Tensione tra Renzi e il governo. L’ex premier avverte: non reggiamo un anno aqueste condizioni. Renzi èpreoccupato perché teme checerti «errori» possano influirenegativamente sul Pd dato insalita nei sondaggi. E cresce latentazione di votare a ottobre perpoi varare più tardi la manovra dibilancio.
alle pagine 2, 3, 5
di Dino Martiranoe Maria Teresa Meli IL SONDAGGIO
Il Pd supera (di poco) M5SLe larghe intese sono sul filo
E ffetto primarie sulle intenzioni di voto: il Pd, oggi al 30,4%, controsorpassa
il Movimento 5 Stelle (30,2%). A seguire, Forza Italia (13,1%), Lega (12,3%) e, più staccati, Fratelli d’Italia (4,8%), Ap (3%), Sinistra italiana (2,4%) e Mdp (2,1%). Maggioranza risicataper un’ipotesi di larghe intese. a pagina 6
di Nando Pagnoncelli
Diede fuoco a SaraI giudici: ergastolo
LA CONDANNA
lSTORIE& VOLTI
di Giusi Fasano
«Pupazzi impiccatiNon è goliardia»
FABIO CAPELLO E LA LAZIO
di Rinaldo Frignani
Presidenziali Le polemiche della vigilia e le minacce dell’Isis. Le Pen contestata costretta alla fuga
«Rubate le mail di Macron»Lo staff del candidato denuncia: vogliono falsare il voto come negli Usa
Incendio a sud di Roma Le fiamme in un deposito di plastica
Finestre chiuse e rischio amianto per la nube nera
L’ incendio di ieri nei capannoni della Eco X, azienda di stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali di Pomezia, ha provocato un’immensa nuvola di fumo che ha coperto il cielo di
Roma, dal litorale fino ai Castelli. L’Asl: rischio di inquinamento da amianto. alle pagine 10 e 11
di Fabrizio Caccia e Alessandro Trocino
Una colonna di fumo nero e irritante si alza dai capannoni in fiamme della Eco X di Pomezia
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L’ attacco degli hacker scuo-te la vigilia del ballottag-
gio per le elezioni per sceglie-re il nuovo presidente france-se. Emmanuel Macron denun-cia il furto di mail: «Voglionofalsare i risultati come negliStati Uniti». Si parla di nove gi-ga di materiale trafugato traposta elettronica e fotografie.Sul voto francese ritorna pre-potente anche l’allarme terro-rismo. La rivista dell’Isis mi-naccia: «Colpite un candida-to».
a pagina 12
di Stefano Montefiori
L’INTERVISTA
Il Nobel Stiglitz:ultima chiamataper l’Europa
I l premio Nobel per l’econo-mia, Joseph Stiglitz, ammo-
nisce: Emmanuel Macron al-l’Eliseo è «l’ultima chiamataper l’Europa». a pagina 13
di Federico Fubini e Viviana Mazza
L’ aveva strangolata e poibruciata. A Roma Vincen-
zo Paduano è stato condanna-to all’ergastolo per la mortedell’ex fidanzata Sara Di Pie-trantonio alla Magliana.
a pagina 19 Fiano, De Santis
M anichini con le magliegiallorosse della Roma
impiccati al Colosseo. FabioCapello: «Non è uno scherzo».
a pagina 21 Agresti,G.De Carolis
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24 CRONACHE Sabato 6 Maggio 2017 Corriere della Sera
Ricerca, cultura, solidarietà: oggi il Bello dell’Italia è a TorinoIl tour nelle città del «Corriere della Sera». Storie di innovazione ed eccellenza tra ospiti e musica
TORINO Il «Bello dell’Italia», iltour del Corriere della Sera,dopo Bari e Verona fa tappa aTorino. Una giornata interadedicata alla ricerca e al rac-conto delle eccellenze dellacittà. Nel Grattacielo di IntesaSanPaolo si alterneranno sulpalco ospiti e tematiche diver-se. L’apertura sarà dedicata astudenti e associazioni in dia-logo sul tema del Cyberbulli-smo, poi si entra nel vivo degliincontri con il saluto del diret-tore del Corriere Luciano Fon-tana. Della Torino appartatama creativa si parlerà nella vi-deoscheda di Massimo Gra-
mellini. Saranno presenti leistituzioni, con il presidentedella Regione Sergio Chiam-parino e la partecipazione del-la sindaca Chiara Appendino.La ricerca in senso stretto saràoggetto dell’incontro tra il ma-nager Alfa Romeo FabrizioCurci, Gianmaria Zaccone diEni e il docente del PolitecnicoDonato Sabia.
Poi la Torino dei musei, coni tesori dell’Egizio e della Reg-gia di Venaria, sarà al centrodella tavola rotonda con la pre-sidente del Museo Egizio Eve-lina Christillin e il suo curatoreEnrico Ferraris, a confronto
con Michela Cardinali (CentroRestauro di Venaria) e MicheleCoppola (Attività culturali In-tesa San Paolo). L’OrchestraSinfonica Rai di Torino, gli ar-tisti del collettivo Superbudda
protagonisti delle atmosferedei Docks Dora e il poeta tori-nese Guido Catalano spieghe-ranno il ruolo della ricerca nel-la musica, nelle arti visive enella scrittura.
Ma la ricerca può riguardareanche la convivenza armonicacon gli immigrati; l’eccellenzaè anche quella delle associa-zioni cattoliche che fanno vo-lontariato con i profughi. Diquesto parleranno il fondatoredel Sermig Ernesto Olivero,suor Giuliana Galli, simbolodel Cottolengo e ora dell’Asso-ciazione Mamre, l’attrice Gio-vanna Mezzogiorno, neotori-
nese e mamma, protagonistadell’ultimo film di Gianni Amelio «La tenerezza».
Innovazione ed eccellenza atavola saranno testimoniati dai fratelli chef stellati Chri-stian e Manuel Costardi, dalmaestro del cioccolato GuidoGobino e dal re del vino langa-rolo Ernesto Abbona di Mar-chesi di Barolo. Grande chiu-sura in musica con un torineseche ha portato le sue canzoniin tutto il mondo, UmbertoTozzi, che festeggia i 40 anni di«Ti amo».
Marco Bardesono© RIPRODUZIONE RISERVATA
La sindaca Chiara Appendinoe il poeta Guido Catalano
L’attrice Giovanna Mezzogiorno e il cantante Umberto Tozzi
La storia
dalla nostra inviata a Torino Elisabetta Soglio
La casa che ospitai bambini malati(e anche le madri)Si chiama Oz, l’ha fondata Enrica BariccoIn 10 anni famiglie da tutta Italia e dall’estero
U n attaccapanni. Glizaini buttati a un pas-so dall’ingresso. Pro-fumo di risotto. «Co-
me è andata stamattina?». Unoaiuta ad apparecchiare, l’altrotira un calcio sotto il tavolo allasua dirimpettaia: «Finiscila,non sei simpatico». Voci che sirincorrono, risate, foto consorrisi alle pareti, la pallinaimpazzita del calcio-balilla.Casa Oz, a Torino, è anzituttouna casa. Dove i ragazzi man-giano, studiano e crescono in-sieme. Dove una mamma sfi-nita può ritagliarsi un attimoper sé, per una doccia e stirarsila camicetta stropicciata. Dovetrovi un tuo posto, malato osano, italiano o straniero, sullacarrozzina o in piedi, giornibelli e brutti, tristezza e alle-gria. La filosofia di questo spa-zio magico affacciato sul Po siriassume in una convinzionesemplice: insieme a medicinee terapie, anche la quotidiani-tà è una cura capace di lenire ildolore del corpo e del cuore.
Lo sa bene Enrica Baricco,che quando era entrata nel«girone infernale» della ma-lattia, il tumore diagnosticatoalla figlia piccola, il calvariodell’ospedale, mesi di cure e pianti e paure e fatiche, senti-va che le mancava proprioquello: «Perdi la dimensionedella casa e di conseguenzadella normalità. Vivi in unmondo finto fatto solo di me-dici, flebo e stanze anonime».Così quando Elena è guarita,Enrica ha deciso che doveva fa-re qualcosa. Ha lasciato lo stu-dio di architettura, radunatogli amici più cari e si è buttata:«Facciamo una casa». Gli ami-ci e i parenti stretti fra cui ilfratello di Enrica, lo scrittore Alessandro Baricco, dicono«ci siamo». Il primo nastroviene tagliato nel 2007 in unospazio del Villaggio Olimpicoofferto dal Comune. Cominciail passaparola negli ospedali,arrivano i primi bambini, leprime mamme.
Un anno dopo, il Comunesfratta Casa Oz e allora il giocosi fa duro: «Sapevamo di unterreno ridotto praticamente adiscarica e chiediamo di potercostruire lì». Il Comune neconcede una parte. Manca giu-sto un milione di euro per la
costruzione, Enrica si infilasottobraccio una cartellinacon il suo progetto e bussa amille porte. La fondazioneEnel Cuore ci crede e paga i co-sti di realizzazione, poi ci sonole aziende che regalano gli ar-redi, dall’Ikea alla Lego. E tan-
ti, tanti altri. La nuova Casa Ozviene inaugurata nel 2009, conun grande giardino e i giochi del parco Gianni Rodari, lui che con una filastrocca avreb-be trasmesso la bellezza e la semplicità di questo stare in-sieme. Un brulichio di attività
diurne per bambini con malat-tie croniche o disabilità gravi eper bimbi sani che trovano quiun luogo dove non li condizio-ni la malattia di un fratello o diuna sorella. Dal 2007 a oggi ol-tre 1.700 persone, italiane e di39 Paesi del mondo, hanno
stabilito un rapporto con que-sta realtà. Perché oltre all’acco-glienza ci sono le vacanze, iprogetti sull’autismo, l’orto, levacanze, il centro estivo, unfilm autoprodotto. Perfinoquattro mini appartamentiper famiglie i cui figli sono ri-coverati negli ospedali torine-si: arrivano dal Venezuela e daPalermo, si fermano un meseo un anno e pagano quello chepossono. Una équipe di 14 per-sone e 96 volontari mandaavanti l’impresa: dal servizio ditransfert con gli ospedali alleattività ludiche e scolastiche;dalla mensa alle pulizie, allamediazione linguistica dei vo-lontari stranieri.
Mai fermarsi di fronte allesfide perché qui la risposta è«si può fare». Così tre anni fain centro a Torino è nato ancheMagazzini Oz, la cooperativa
che destina tutti i proventi del-le varie attività alla Casa: unpunto informativo e uno spa-zio per il pranzo veloce o la ce-na raffinata, per studiare, ri-trovarsi, fare shopping solida-le. Un posto bello perché, co-me ripete Enrica Baricco,«anche quando fai volontaria-to devi cercare la bellezza e de-vi saper gestire un’impresacon spirito imprenditoriale».Come si fa con la propria casa:curata nei particolari e guidatada un bilancio familiare checonsenta anche di pensare adaltri progetti. «Vorremmo farequalcosa per i più grandi»,confida Enrica.
Domani si festeggiano i die-ci anni di attività: ci saranno soci e volontari, comprese leimpegnatissime Luciana Lit-tizzetto e Paola Mastrocola, ilsindaco Chiara Appendino e ilgovernatore Sergio Chiampa-rino, porte aperte alla città perstringersi attorno a un’espe-rienza unica e per far sentire atutti quanti il profumo di que-ste stanze: profumo di casa.
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InsiemeAlcuni dei ragazzi ospitati nelle varie attività di Casa Oz con educatori e volontari
La sfidaLa prima sede era al Villaggio Olimpico poi arrivò lo sfratto. L’aiuto di volontari e aziende
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