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Saepinum, Altilia di Sepino (Campobasso). 2014. I Campagna di scavo (16 Giugno - 5 Luglio). Località: Saepinum, Altilia (Comune di Sepino, Provincia di Campobasso). Regime: Scavo in concessione all’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell’Antichità, Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico. Anno d’inizio dell’attività di scavo: 2014. Responsabili scientifici: Prof. Maurizio Matteini Chiari, Dott.ssa Valeria Scocca. Direzione e responsabilità delle attività di campo e di magazzino: Dott.ssa Valeria Scocca. Coordinamento delle attività di rilievo: Michela D’Alessandro. Coordinamento delle attività topografiche: Dott. Mauro Vassena, Dott. Marco Corona. Collaboratori: Jacopo Bartolini, Dott. Vincenzo Amato, Dott. Gianluca Caramella, Dott. Fiorenzo Catalli, Prof.ssa Paola Comodi, Dott. Antonio Piccolo, Dott.ssa Maria Ilena Pizzuto, Tatiana Rafficoni, Dott. Marco-Leopoldo Ubaldelli. Referente Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise: Dott.ssa Valeria Ceglia. Restauri: PF Restauri di Fiorentina Cirelli, San Giuliano del Sannio. Campagna di scavo 2014: I Campagna. Periodo di svolgimento: 16 Giugno – 5 Luglio 2014 Modulo di adesione: mo_ade_b.rtf. Turni studenti: Primo Turno: 16 Giugno - 28 Giugno 2014 Secondo Turno: 23 Giugno - 5 Luglio 2014 Tipo di ospitalità: vitto, alloggio. Struttura ricettiva: Il personale verrà alloggiato a Sepino nell’edificio AIG messo a disposizione dal Comune di Sepino. Capacità ricettiva per turno: 32 persone. Descrizione del sito: L’Università degli Studi di Perugia e segnatamente la Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico intendono riprendere a distanza di anni e con sistematicità gli interventi di scavo nell’area urbana di Saepinum e nelle aree di necropoli fuori Porta Boiano e fuori Porta Benevento. In particolare gli scavi in corso del santuario italico di San Pietro di Cantoni di Sepino e del sito di Terravecchia di Sepino ripropongono in termini rinnovati e cogenti l’esigenza dello scavo di un edificio ecclesiale, la cosiddetta Chiesa dell’Annunziata, posto all’interno della antica cinta

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  • Saepinum, Altilia di Sepino (Campobasso). 2014. I Campagna di scavo (16 Giugno - 5 Luglio). Località: Saepinum, Altilia (Comune di Sepino, Provincia di Campobasso).

    Regime: Scavo in concessione all’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell’Antichità, Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico.

    Anno d’inizio dell’attività di scavo: 2014.

    Responsabili scientifici: Prof. Maurizio Matteini Chiari, Dott.ssa Valeria Scocca.

    Direzione e responsabilità delle attività di campo e di magazzino: Dott.ssa Valeria Scocca.

    Coordinamento delle attività di rilievo: Michela D’Alessandro.

    Coordinamento delle attività topografiche: Dott. Mauro Vassena, Dott. Marco Corona.

    Collaboratori: Jacopo Bartolini, Dott. Vincenzo Amato, Dott. Gianluca Caramella, Dott. Fiorenzo Catalli, Prof.ssa Paola Comodi, Dott. Antonio Piccolo, Dott.ssa Maria Ilena Pizzuto, Tatiana Rafficoni, Dott. Marco-Leopoldo Ubaldelli.

    Referente Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise: Dott.ssa Valeria Ceglia.

    Restauri: PF Restauri di Fiorentina Cirelli, San Giuliano del Sannio.

    Campagna di scavo 2014: I Campagna.

    Periodo di svolgimento: 16 Giugno – 5 Luglio 2014

    Modulo di adesione: mo_ade_b.rtf.

    Turni studenti:

    Primo Turno: 16 Giugno - 28 Giugno 2014 Secondo Turno: 23 Giugno - 5 Luglio 2014

    Tipo di ospitalità: vitto, alloggio.

    Struttura ricettiva: Il personale verrà alloggiato a Sepino nell’edificio AIG messo a disposizione dal Comune di Sepino.

    Capacità ricettiva per turno: 32 persone.

    Descrizione del sito:

    L’Università degli Studi di Perugia e segnatamente la Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico intendono riprendere a distanza di anni e con sistematicità gli interventi di scavo nell’area urbana di Saepinum e nelle aree di necropoli fuori Porta Boiano e fuori Porta Benevento. In particolare gli scavi in corso del santuario italico di San Pietro di Cantoni di Sepino e del sito di Terravecchia di Sepino ripropongono in termini rinnovati e cogenti l’esigenza dello scavo di un edificio ecclesiale, la cosiddetta Chiesa dell’Annunziata, posto all’interno della antica cinta

  • sepinate. Della chiesa, le cui murature d’alzato appaiono, almeno in parte, ancora apprezzabili sul terreno per quanto obliterate da una fitta vegetazione infestante, si conserva ed è nota una rilevante documentazione d’archivio (E. Cuozzo – J. M. Martin, Le pergamene di Santa Cristina di Sepino (1143-1463), “Sources et Documents d’histoire du Moyen Age publiés par l’Ecole Francaise de Rome”, 1, Paris 1998) e letteraria (trascritta e riportata da A. Zazo, in Samnium, XXXIV, 1961, pp. 176-177). E’, tuttavia, da sempre mancato un intervento di verifica archeologica del complesso e delle sue stesse immediate adiacenze. La sola cartografia ottocentesca (in particolare F. Di Iorio, Topografia dell’Altilia in tenimento di Sepino in Molise, del 1877) posiziona correttamente sul terreno, mediante riporto del solo ingombro planimetrico, l’edificio ecclesiale. Ma, a prova della visibilità del tutto parziale di quest’ultimo, la didascalia posta in calce al disegno laconicamente avverte “Fu quivi una Cappella della SS. Annunziata ora diruta”. Il disegno, però, sembra suggerire l’esistenza di una più estesa struttura di base su cui si sarebbe impostato lo stesso alzato perimetrale della chiesa. La medesima didascalia difatti avverte anche: “Sito ove si suppone esistesse l’antico tempio di Giove”, stante il reimpiego ad angulum aediculae di CIL XI 2441. Come sia, corretta o meno, la menzione sembra, senza forse neppure troppo forzare il dato in sé ed anzi con qualche presumibile attendibilità, suggerire per il complesso e per la situazione specifica dell’Annunziata una possibile materiale sovrapposizione strutturale ad un più antico luogo di culto e un ruolo di continuità di destinazione e di tradizione. Così come risulta ormai con oggettiva certezza acclarato dallo scavo per la situazione dell’edificio ecclesiale di San Pietro di Cantoni di Sepino e verosimilmente, tuttavia con più labili margini di attendibilità, anche in ragione di uno scavo appena intrapreso, per la situazione della chiesa forse titolata a S. Martino di Terravecchia di Sepino. Insomma, lo scavo dell’Annunziata consentirebbe un riscontro importante, immediato e topograficamente e culturalmente ravvicinatissimo fra situazioni che sembrano (e possono, dunque, ipotizzarsi come) analoghe. Anche se queste, sulla scorta della documentazione attualmente disponibile, non sembrano presentarsi cronologicamente con sicurezza fra loro perfettamente sovrapponibili. La richiesta di una ripresa degli scavi anche delle aree sepolcrali sepinati urbane da parte dell’Università degli Studi di Perugia a distanza di molti anni intende riproporre non velleitariamente un’iniziativa mai portata a compimento. Né per quanto concerne gli interventi di campo né per quanto concerne la presentazione dei risultati, ancorché parziali, conseguiti in un passato ormai remoto. Al di là di pochi cenni solo riferiti o, ancora più raramente, scritti. Lo spoglio analitico delle carte d’archivio consente ora di imbastire una assolutamente più completa trama e storia degli interventi occorsi nel tempo a ridosso ed all’esterno delle porte della cinta urbana sepinate e lungo lo stesso asse tratturale. Se a questo aggiungiamo la dovuta, per quanto assolutamente tardiva, riflessione sugli esiti importanti degli scavi eseguiti fra 1981 e 1983 fuori Porta Benevento e fuori Porta Boiano dalla Cattedra di Topografia e Urbanistica del Mondo Classico dell’Università degli Studi di Perugia, allora ne scaturisce delle necropoli sepinati già ora un quadro complessivo documentato e articolato che a partire dalla genesi stessa del municipio sembra inoltrarsi fino alla media e alla tarda antichità. Come peraltro è ovvio che sia. Questo quadro è, tuttavia, con evidenza, estremamente frammentario, dunque fragile e discontinuo. Non solo sotto il profilo cronologico, ma anche e soprattutto ovviamente sotto il profilo topografico e distributivo. Delle tombe, per di più diversissimamente caratterizzate, e degli stessi interventi di scavo e di ricognizione eseguiti in superficie. Lo stesso dicasi per le componenti strutturali degli edifici funerari disperse sul terreno o reimpiegate in Altilia o nelle contrade degli immediati dintorni, soprattutto lungo i margini della fascia tratturale. Di queste, per quanto spesso ultimamente censite e schedate, è mancato a tutt’oggi un generalizzato e sistematico rilievo che permetterebbe, invece, almeno in molti casi con attendibile sicurezza, opportunità di riscontrare pertinenze e di ipotizzare, di conseguenza, anche corrette ricomposizioni d’assieme. Il lavoro che attende necessita, dunque, di una tempistica e di procedure d’intervento, sia in fase di scavo sia in fase di rilievo di campo, adeguate ed è questa la ragione per cui si è presentata al Ministero richiesta di Concessione triennale.

  • Risultati raggiunti: M. Gaggiotti, M. Matteini Chiari, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, Progetto di allestimento e di ordinamento e realizzazione del Museo Documentario dell’Altilia, Altilia di Sepino, inaugurato il 30 Settembre 1979. Campagne di ricognizione e di rilevamento territoriale del territorio municipale di Saepinum. Anni 1987-1989 e 2009-2013. M. Matteini Chiari, Progetto di allestimento e di ordinamento e realizzazione del Museo Archeologico di Saepinum, Altilia di Sepino, inaugurato il 15 Aprile 2002. M. Pagano, V. Ceglia, M. Matteini Chiari, L. Matacchioni, Progetto di allestimento e di ordinamento della Mostra Cibo e Sapori dell’Italia antica, Altilia di Sepino, inaugurata il 23 Dicembre 2004. Presentazione del libro di Walter Santoro, Il monastero di S. Croce in territorio di Sepino. Indagine storico-topografica, Sepino 20 Maggio 2006. M. Matteini Chiari, Saepinum, relazione presentata al Convegno Internazionale La città antica in Italia, Roma 21-22 Marzo 2007. M. Matteini Chiari, Carsulae un problema di mura, relazione presentata al Convegno “Territorio e stratificazione archeologica”, Giano dell’Umbria 11 Maggio 2007. M. Matteini Chiari, Un mosaico di Saepinum (CB), poster redatto per il XIV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (AISCOM), Spoleto 7-9 Febbraio 2008. M. Matteini Chiari, La forma urbana di Saepinum, relazione presentata al Convegno “San Giuliano del Sannio e la Valle del Tammaro. Epigrafia e Topografia in epoca romana”, San Giuliano del Sannio 12 Luglio 2008. Valeria Scocca, Maurizio Matteini Chiari, Conferenza, Diversi ma uguali. Sepolture e tratturi: due casi in Molise. Campolieto e Altilia, Campolieto 27 Marzo 2011. Valeria Scocca, Maurizio Matteini Chiari, Conferenza, Campagne di scavo 2013. San Pietro di Cantoni. Uomini e Dei, un patto nella terra di mezzo, Sepino 21 Agosto 2013. Bibliografia relativa allo scavo: AA.VV., Sepino. Archeologia e continuità (a cura di M. Gaggiotti - M. Matteini Chiari), Campobasso 1979. AA.VV., Saepinum. Museo Documentario dell'Altilia (a cura di M. Matteini Chiari), Campobasso 1982. G. De Benedittis, M. Gaggiotti, M. Matteini Chiari, Saepinum. Sepino, Verona 1984

  • M. Matteini Chiari, Il sepolcreto altomedievale dell'area forense di Saepinum, in Atti della Giornata di Studio "La necropoli di Vicenne nella piana di Bojano. Il Sannio tra Tardo Impero e Alto Medioevo", Conoscenze, IV, 1989, pp. 89-94. G. De Benedittis, M. Gaggiotti M. Matteini Chiari, Saepinum. Sepino (seconda edizione riveduta e ampliata), Campobasso 1993. M. Matteini Chiari, s.v. Sepino, in EAA, II Supplemento 1971-1994, 1997, pp. 216-220. G. D’Alascio, Le lucerne di Saepinum, “Saepinum Materiali e Monumenti”, I, Campobasso 2002. M. Bernardi, P. Comodi, P. F. Zanazzi, Ceramica a vetrina piombifera e smalto stannifero nei centri di Saepinum e Terravecchia (Campobasso): un confronto tra dati archeologici e archeometrici, in Atti del III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Salerno 2 - 5 Ottobre 2003, Firenze 2003, pp. 90-97. M. Matteini Chiari, Saepinum tra evo antico e medioevo. Nuove preliminari acquisizioni dal cantiere di scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 184-198. M. Bernardi, La protomaiolica da Saepinum (Altilia). Primi risultati, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 199-209 e tavv. f.t. IX-XI. A. Finetti, Alcune considerazioni sulla circolazione della moneta piccola in territorio molisano tra XIII e XIV secolo alla luce dei recenti rinvenimenti, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 210-214 e tav. f.t. XII. AA.VV., La Dea, il Santo, una Terra. Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino (a cura di M. Matteini Chiari), Roma 2004. V. Ceglia, P. Curci, E. Martino, M. Matteini Chiari, Saepinum. Il tempo della città. Scavi 2000-2002: risultati preliminari, ibidem, pp. 193-206. P. Comodi, G. D’Alascio, A. Bentivoglio, P. F. Zanazzi, M. Matteini Chiari, Studio archeometrico di lucerne da San Pietro di Cantoni e da Saepinum, ibidem, pp. 213-216. W. Santoro, Il monastero di S. Croce in territorio di Sepino. Indagine storico topografica, Campobasso 2006. In stampa: V. Scocca, Saepinum, in Fana, Templa, Delubra. Corpus dei luoghi di culto dell’Italia antica, Paris-Roma 2012. M. Matteini Chiari, Saepinum. La Cristianizzazione, in Fana, Templa, Delubra. Corpus dei luoghi di culto dell’Italia antica, Paris-Roma 2012.

  • In preparazione:

    AA.VV., La Dea dei canneti fruscianti. Venti anni di scavo a San Pietro di Cantoni di Sepino, Catalogo della Mostra, Altilia – Sepino, 2014 (a cura di M. Matteini Chiari-V. Scocca).

    Didattica Lo scavo archeologico di Saepinum, Altilia di Sepino (CB), eseguito su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è riconosciuto dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Perugia come laboratorio didattico per gli studenti del Corso di Laurea triennale e per gli studenti del Corso di Laurea Magistrale. In tutti i casi consente l'acquisizione di n. 3 crediti CFU. La campagna di scavo 2014 di Saepinum, Altilia di Sepino (CB), si articolerà su 2 turni, che in parte si sovrapporranno, nel periodo 16 Giugno - 5 Luglio 2014. La fase di apertura dello scavo e di preliminare organizzazione dei laboratori prenderà avvio alcuni giorni prima e vedrà impegnati esclusivamente responsabili di settore e operai. I turno: 16 Giugno – 28 Giugno 2014 II turno: 23 Giugno – 5 Luglio 2014 E' richiesta una presenza continuativa minima di 1 turno (= 2 settimane). Non sono consentiti, se non in casi eccezionali e con l'assenso del direttore scientifico dello scavo, arrivi posticipati o partenze anticipate (con obbligo di recupero). L'arrivo allo scavo è previsto la sera della Domenica precedente l'inizio del turno. Non prima delle ore 20.00 per chi arriva in auto. Per chi arriva in treno la stazione d'arrivo è Boiano. Ideale da Roma è l'Interregionale denominato "La freccia del Biferno" [sic], che ferma a Boiano alle ore 20.12; ideale da Napoli è il Diretto che ferma a Boiano alle ore 19.55. Si ricorda che per il giorno d’arrivo non è prevista la cena comunitaria. Il vitto e l’alloggio sono a carico dell’organizzazione. I pasti serali, confezionati a rotazione dagli stessi partecipanti, saranno consumati nella sede AIG di Sepino. Il pasto di mezzogiorno sarà consumato direttamente sullo scavo. La partecipazione è aperta anche a studenti di altre Università, italiane e straniere. Per questi ultimi e per i non universitari che volessero prendere parte ad un turno di scavo è prevista una quota di iscrizione (165 Euro) che verrà corrisposta all’arrivo ad Altilia. La partecipazione a più turni di scavo, se tecnicamente e logisticamente possibile, comporterà un’integrazione (75 Euro a turno) alla quota di iscrizione, ugualmente da corrispondersi ad Altilia. Gli studenti dell’Università di Perugia sono ugualmente tenuti a pagare una quota di iscrizione di 75 Euro a turno, da corrispondersi all’arrivo ad Altilia. I partecipanti dovranno essere provvisti di sacco a pelo e/o coperte, lenzuola, federe e cuscino. L’autonoma dotazione personale comprende abbigliamento estivo, ma anche capi pesanti, cappello e creme protettive. Per l'attività di campo si richiedono in particolare: certificato di vaccinazione antitetanica, scarpe antinfortunio, borraccia, guanti da lavoro, ginocchiere, marsupio o zainetto da campo, cancelleria e strumenti per il disegno (dotazione minima: biro, portamine + mine, gomma da matita, 1 doppio metro metallico, 1 squadra, 1 compasso). La copertura assicurativa è garantita per tutti i partecipanti dall’Università degli Studi di Perugia. La giornata di lavoro (dal Lunedì al Venerdì) si articola, di massima, come segue:

  • ore 8.00 : Inizio scavo, ore 12.00 : Pranzo sullo scavo, ore 13.00 : Ripresa scavo, ore 15.00 : Termine scavo, selezione dei materiali sul campo, documentazione, riordino strumenti, ore 15.15 : Deposito dei materiali di scavo in magazzino, ore 15.30-16.30 : Pausa, ore 16.30-18.30 : Lavori di laboratorio (lavaggio cocci, inventariazione cartacea e informatizzata, applicazione numeri, ricerca attacchi, disegno dei materiali, sviluppo quote, disegno sezioni, digitalizzazione rilievi di campo, ecc.) o ripresa scavo o ripresa rilievi sul campo. Secondo necessità, ore 18.30-18.45 : Riordino laboratorio. Cena. Sabato: ore 8.00-12.00 : Scavo / Lavori di laboratorio, ore 12.00-12.15 : Selezione dei materiali sul campo, deposito materiali, riordino strumenti / Riordino laboratorio. Pranzo. Sabato pomeriggio e Domenica liberi. Per ulteriori informazioni e/o comunicazioni: - Prof. Maurizio Matteini Chiari, Dipartimento di Lettere-Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne, Università degli Studi, Via Aquilone 7 - 06123 PERUGIA. Anche Laboratorio di Urbanistica e Rilievo, Palazzo San Bernardo, Via degli Offici 14, tel. 075/5853102; fax: 075/5853138; e-mail: [email protected] o [email protected] - Dott.ssa Valeria Scocca, e-mail: [email protected] Le iscrizioni si ricevono, oltre che per mail e/o per fax, anche presso il Laboratorio di Urbanistica e Rilievo, Palazzo San Bernardo, Via degli Offici 14 - 06123 PERUGIA.

    Notizie utili

    Altilia di Sepino (Saepinum) è facilmente raggiungibile dall'Autostrada Roma - Napoli, uscita San Vittore, percorrendo dapprima la S.S. 17 e quindi la S.S. 87, direzione Benevento, 6 km dopo lo svincolo per Campobasso, all'altezza del km. 112 (seguire segnaletica turistica: "Scavi di Altilia"). La stazione ferroviaria più vicina, escludendo quella di Sepino, ormai pressoché in disuso e comunque mal servita, è quella di Boiano, che dista 19 km da Sepino. Treni da Roma e da Napoli. Sepino è un Comune di 3000 abitanti tra i più importanti e attivi fra quelli del Molise centro meridionale, al confine con la Campania. Offre opportunità di soggiorno e di turismo soprattutto estivo contando su buone strutture agrituristiche e alberghiere e vantando una importante tradizione gastronomica. Ha un rilevantissimo patrimonio archeologico diffuso e risorse ambientali altrettanto rilevanti, poco conosciute e poco valorizzate. Vi si trova anche un rinomato complesso termale.

    mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]

  • Saepinum, Altilia di Sepino (Campobasso). 2014. I Campagna di scavo (16 Giugno - 5 Luglio).

    I turno: 16 Giugno – 28 Giugno 2014 II turno: 23 Giugno – 5 Luglio 2014

    Il/la sottoscritto/a_____________________________, nato/a a________________, il___________ residente a ______________, in Via________________________________, n.____, CAP_______ intende partecipare allo scavo, impegnandosi a rispettarne il regolamento,

    Università di_______________________________, Facoltà di_____________________________

    Corso di Laurea in_________________________________________ Anno di corso e numero di matricola__________________________________________________ Recapito di Perugia________________________________________________________ Telefono/Cellulare__________________________, E-mail ________________________________

    Esperienze pregresse di scavo, di ricognizione, di rilievo___________________________________ ________________________________________________________________________________

    Capacità specifiche acquisite (es.: disegno, rilievo, fotografia, gestione magazzino, gestione informatica dei dati e dei rilievi di scavo, ecc.)___________________________________________ ________________________________________________________________________________ Copertura antitetanica [si ricorda che la vaccinazione è condizione indispensabile alla partecipazione (barrare la giusta indicazione)] Sì o No

    Condizioni fisiche generali__________________________________________________________

    Abitudini/allergie alimentari________________________________________________________

    Disponibilità di auto (barrare la giusta indicazione) Sì o No

    Disponibilità di strumentazione (es.: macchina fotografica digitale; portatile, altro) specificare:

    Data_______________________ Firma_______________________________________________

  • Saepinum

    I campagna di scavo

    16 Giugno - 5 Luglio 2014

    Info & Contatti

    Prof. Maurizio Matteini Chiari:[email protected]

    Dott. ssa Valeria Scocca:[email protected]

    www.facebook.com/DipartimentoLettereUNIPGwww.lettere.unipg.it

  • San Pietro di Cantoni di Sepino (Campobasso). 2014. XXIV Campagna di scavo (30 Giugno - 19 Luglio).

    Località: San Pietro di Cantoni di Sepino (Comune di Sepino, Provincia di Campobasso).

    Regime: Scavo in concessione all’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell’Antichità, Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico.

    Anno d’inizio dell’attività di scavo: 1991.

    Responsabile scientifico: Prof. Maurizio Matteini Chiari.

    Direzione e responsabilità delle attività di campo e di magazzino: Dott.ssa Valeria Scocca.

    Coordinamento delle attività di rilievo: Michela D’Alessandro.

    Coordinamento delle attività topografiche: Dott. Mauro Vassena, Dott. Marco Corona.

    Collaboratori: Dott. Vincenzo Amato, Geom. Angelo Attavino, Jacopo Bartolini, Dott. Gianluca Caramella, Dott. Fiorenzo Catalli, Prof.ssa Paola Comodi, Dott. Antonio Piccolo, Dott. Giandomenico Ponticelli, Dott.ssa Maria Ilena Pizzuto, Tatiana Rafficoni, Dott. Marco-Leopoldo Ubaldelli, Dott.ssa Maria Rita Wòjcik.

    Referente Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise: Dott.ssa Valeria Ceglia.

    Restauri: PF Restauri di Fiorentina Cirelli, San Giuliano del Sannio.

    Campagna di scavo 2014: XXIV Campagna.

    Periodo di svolgimento: 30 Giugno – 19 Luglio 2014

    Modulo di adesione: mo_ade_b.rtf.

    Turni studenti:

    I turno: 30 Giugno - 12 Luglio 2014 II turno: 7 Luglio - 19 Luglio 2014

    Tipo di ospitalità: vitto, alloggio.

    Struttura ricettiva: Il personale verrà alloggiato a Sepino nell’edificio AIG messo a disposizione dal Comune di Sepino.

    Capacità ricettiva per turno: 32 persone.

  • Descrizione del sito:

    IL SANTUARIO ITALICO DI SAN PIETRO DI CANTONI (SEPINO, CAMPOBASSO)

    Il santuario italico di San Pietro di Cantoni di Sepino occupa una posizione di spalto rilevata (q. 666) e dominante, aperta sull’ampia vallata del fiume Tammaro. L’area sacra recinta da murature megalitiche in poligonale disegna un triangolo irregolare i cui lati si allungano sul terreno per qualche centinaio di metri. La cartografia catastale e la fotografia aerea mostrano con evidenza questa ardita conformazione del recinto orientato con il vertice alla piana sottostante. L’area interna, vistosamente livellata, ha sezione piatta sviluppandosi su un ampio terrazzo artificiale ricavato per intagli progressivi di roccia lungo lo scosceso pendio che da Terravecchia (q. 953) scende talora precipite ad Altilia (q. 548) e al Tammaro. E’ una collocazione felicissima non solo perché il santuario gode di un’esposizione aperta al continuo soleggiamento, ma anche, e soprattutto, perché questa ubicazione costituisce un sicuro punto di equilibrio, non da ultimo anche topografico, fra aree sommitali destinate alla difesa (Terravecchia) e aree di valle destinate al mercato ed alla produzione (fasi repubblicane di Altilia) nell’ambito comunitario e cantonale dei Saepinates. Il ruolo unificante del santuario, baricentrato all’interno di una struttura insediativa articolata per minuti nuclei diffusi e (anche se elementarmente) specializzati, trova in questi stessi presupposti una sua forte valenza e ragione. Se la costa nord orientale del Matese appare già da tempo frequentata e insediata, il santuario ai nostri occhi diviene una realtà documentata solo allo scadere del IV secolo a.C. E’, difatti, a partire da questa data che la presenza di manufatti diviene gradualmente più cospicua, più omogenea, in altri termini più “strutturale” perché questi cominciano ad evidenziare una precisa destinazione d’uso, perché cominciano a presentare comuni caratteristiche formali e dimensionali e perché costituiscono, con qualche oggettiva evidenza, presenze a loro modo selezionate e mirate e riferibili, almeno in prima istanza, al culto. Il III secolo a.C. è particolarmente presente. I manufatti, di produzione locale e assai più spesso di importazione, costituiscono un documento di valore assoluto, oggettivamente incontrovertibile, dell’importanza ormai assunta dal culto e dal santuario di San Pietro di Cantoni, ma sono anche il segno tangibile, evidentissimo, di una nuova prosperità della comunità dei Saepinates. La conquista da parte di Papirio Cursore di Saepinum (Terravecchia) del 293 a.C., che pone fine al conflitto sanguinoso fra Sanniti e Romani, sembra essere realtà totalmente espunta. Il III secolo che è, comunque, secolo cruento di lotte anche e soprattutto in questo scacchiere territoriale, nella sua piena maturità è vissuto in San Pietro con gioiosa e serena solennità. Anche quando i votivi appaiono forse conseguenza di decime da bottino di guerra o frutto di azioni di mercenariato. Che sia così sembra provarlo il riferimento costante, dichiarato più che meramente allusivo, alle richiesta di fertilità e di fecondità. La massima parte dei materiali restituiti dallo scavo testimoniano (dai pochi frammenti di antefisse alle appliques a vernice nera raffiguranti donne incinte, dai votivi anatomici alle conchiglie, dalle statuine di Eros ai castoni di anelli, dai pesi da telaio ai balsamari) e scopertamente alludono ad una aspettativa di vita che fortemente contrasta con il periodo e con la brutalità delle guerre in corso. Il culto sembra incentrarsi su una divinità femminile, ormai con documentata sicurezza, Mefite (e la statuetta dedicata da Trebis Dekkiis dovrebbe rivelarne le sembianze e gli attributi), che sovrintende e che tutela la sfera della maternità, degli affetti domestici, della procreazione quanto, più in generale, delle attività di lavoro connesse e, dunque, la fertilità delle messi, dei pascoli, degli armenti. Il rinvenimento, poi, di esemplari frammentari di statuette raffiguranti Ercole suggerisce anche duplicità o molteplicità di culti all’interno del santuario. Come di norma. Singolarmente il II secolo a.C., in contrasto evidente con il progressivo fiorire dell’insediamento di valle (fasi repubblicane di Altilia), descrive una fortuna del santuario in lento, graduale, ma altrettanto progressivo, declino. La presenza di materiali appare ancora sostenuta, ma le opportunità anche economiche che l’emporio di Altilia aperto lungo l’arteria tratturale e la stessa probabile e

  • connessa sua fiorente attività produttiva non sembrano trovare un riscontro adeguato all’interno del santuario stesso. L’ultimo secolo della repubblica e l’età primo imperiale sono localmente segnate dalla costituzione municipale di Saepinum. Che la città, a maggior ragione perché nella fattispecie ravvicinatissima, assommi ora in sé in qualità di capoluogo di un estesissimo comparto territoriale ogni ruolo civile e religioso è dato scontato. In queste situazioni i santuari dell’agro perdono assai rapidamente ogni importanza e, spesso, la stessa originaria destinazione d’uso. Le strutture edificate al loro interno si dispongono spesso a trasformarsi in cava e, più di frequente, in rudere. Lo scavo di San Pietro, soprattutto di questi ultimi anni ha, tuttavia, cominciato a restituire materiale di prima e media età imperiale in quantità tali da lasciare ipotizzare una frequentazione ancora sostenuta dell’area. La qualità del rinvenuto, per quanto si tratti spesso di oggetti dichiaratamente e sostanzialmente funzionali (attrezzi per la filatura, lucerne, stoviglie), ma non necessariamente (vista anche la presenza contestuale ed associata di balsamari vitrei, di anelli e di monete), suggerisce a sua volta ancora una possibile, per quanto contratta, continuità e vitalità di un culto nell’area di San Pietro. Agli inizi del VI secolo si assiste a un’evidente e forte ripresa, ad una rinnovata occupazione stabile dell’area che si realizza nel momento in cui Saepinum, la città di valle, per tanti motivi divenuta ormai insicura e indifendibile, perde ogni sua pregressa importanza nella gestione centralizzata del territorio. La comunità in parte si disperde spesso riconquistando le quote più alte e sostanzialmente riproponendo nel giro di qualche generazione sistemi di occupazione e di controllo territoriale di antichissima data e tradizione. Sulle conservate rovine del grande podio templare (20,78/20,90 di lunghezza x 16,63/16,97 di larghezza) si struttura ora un grande complesso ecclesiale, sovradimensionato rispetto allo stesso tempio antico, che pare, però, avere vita breve (e travagliata, forse per il reiterarsi di eventi sismici), compresa fra il VI e il VII secolo. I rinvenimenti dei secoli successivi, ancorché talora eclatanti, paiono, difatti, frutto di sporadica frequentazione del luogo, anche per il loro numero limitatissimo e per il loro stato di assoluta frammentarietà, risultando per di più, di massima, fra loro assai disomogenei e divaricati anche sotto il profilo cronologico. Lo scavo, conseguente ad una sistematica campagna di ricognizione del territorio municipale sepinate eseguita negli anni 1987-1989 dall’Università degli Studi di Perugia, ha preso avvio nel 1991. Non presenta articolazioni in Saggi distinti, sviluppandosi senza soluzione di continuità per un’estensione ormai assolutamente considerevole. Per gli esiti della campagna di scavo 2013 di San Pietro di Cantoni: www.Fastionline, sito San Pietro di Cantoni di Sepino.

    Risultati raggiunti:

    Realizzazione del Museo Archeologico di Saepinum-Altilia, inaugurato il 15 Aprile 2002, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise. Mostra “Incontro con l’Archeologia. Anteprima a La Dea il Santo una Terra”, Università degli Studi di Perugia - Liceo Artistico Statale “G. Manzù” di Campobasso, Altilia di Sepino (Campobasso), inaugurata il 13 Giugno 2002. Mostra “La Dea, il Santo, una Terra. Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino”, Altilia di Sepino (Campobasso), che, inaugurata l’11 Maggio 2003, è divenuta esposizione permanente nell’ambito del sistema museale sepinate.

    Pubblicazione del Catalogo della Mostra “La Dea, il Santo, una Terra. Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino”, QuinTilia Edizioni, Roma 2004.

  • Mostra “Cibo e Sapori dell’Italia antica” in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, Altilia di Sepino (Campobasso), inaugurata il 23 Dicembre 2004. Collana editoriale “Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni” [IRESMO, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, Università degli Studi di Perugia]. In preparazione: Mostra “La Dea dei canneti fruscianti. Venticinque anni di scavo a San Pietro di Cantoni di Sepino”, Altilia-Sepino, 2015.

    Bibliografia relativa allo scavo:

    M. Matteini Chiari, Sepino. Lo scavo del tempio in località San Pietro, in “Conoscenze”, 7, 1994, pp. 23-29.

    K. Mitens, M. Matteini Chiari, Excavation of extraurban sanctuary. San Pietro di Cantoni di Sepino. Molise, 1993, in “Acta Hyperborea. Danish Studies in Classical Archaeology”, 6, 1995, pp. 310-312.

    M. Matteini Chiari – G. D’Alascio, Le lucerne dallo scavo del santuario italico in località San Pietro di Cantoni di Sepino (1991-1997), in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Perugia, 1. “Studi Classici”, XXXII, n.s. XVIII, 1995-1997, pp. 205-283. M. Matteini Chiari, s.v. Sepino, in EAA, II Supplemento 1971-1994, 1997, pp. 216-220. M. Matteini Chiari, Il santuario italico di San Pietro di Cantoni di Sepino, in “Studi sull’Italia dei Sanniti”, Electa Roma 2000, pp. 280-291. M. Matteini Chiari, M. L. Cipiciani, D. Fattore, G. Terenzi et Alii, Un deposito ceramico nel Santuario di San Pietro di Cantoni di Sepino (CB), in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Perugia, 1. “Studi Classici”, XXXIII, n.s. XIX, 1997-2000, 2002, pp. 93-172; M. Matteini Chiari, Pentria e Frentania, in “Geographia Antiqua”, X-XI, 2001/2002, pp. 129-143. AA.VV., San Pietro di Cantoni. Incontro con l’Archeologia, Art Decò Campobasso 2002. M. Bernardi, Un nucleo di invetriata dipinta da Terravecchia di Sepino (CB): la ceramica “RMR”, in “Archeologia Medievale”, XXIX, 2002, pp. 489-499. M. Bernardi, P. Comodi, P. F. Zanazzi, Ceramica a vetrina piombifera e smalto stannifero nei centri di Saepinum e Terravecchia (Campobasso): un confronto tra dati archeologici e archeometrici, in Atti del III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Salerno 2 - 5 Ottobre 2003, Firenze 2003, pp. 90-97. M. Matteini Chiari, V Settimana della Cultura. La Dea, il Santo, una Terra. Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, in “Il Ponte”, XV, Agosto 2003, pp. 27-28. M. Matteini Chiari, Saepinum tra evo antico e medioevo. Nuove preliminari acquisizioni dal cantiere di scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 184-198.

  • M. Bernardi, La protomaiolica da Saepinum (Altilia). Primi risultati, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 199-209 e tavv. f.t. IX-XI. A. Finetti, Alcune considerazioni sulla circolazione della moneta piccola in territorio molisano tra XIII e XIV secolo alla luce dei recenti rinvenimenti, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 210-214 e tav. f.t. XII. AA.VV., La Dea, il Santo, una Terra. Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, Catalogo della Mostra, Altilia 2003 (a cura di M. Matteini Chiari), QuinTilia Edizioni Roma 2004. W. Santoro, Il monastero di S. Croce in territorio di Sepino. Indagine storico topografica, Palladino Editore Campobasso 2006. Valeria Scocca, Maurizio Matteini Chiari, Conferenza, Campagne di scavo 2013. San Pietro di Cantoni. Uomini e Dei, un patto nella terra di mezzo, Sepino 21 Agosto 2013. In corso di stampa:

    M. Matteini Chiari, Il santuario di San Pietro a Sepino, relazione presentata al Convegno Internazionale “I Sanniti e Roma”, Isernia 7-11 Novembre 2006.

    In preparazione:

    AA. VV., La Dea dei canneti fruscianti. Venti anni di scavo a San Pietro di Cantoni di Sepino, Catalogo della Mostra, Altilia-Sepino 2012-2013 (a cura di M. Matteini Chiari - V. Scocca).

    F. Catalli, A. Finetti, M. Matteini Chiari, Le monete dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, “Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni”, I.

    Didattica Lo scavo archeologico di San Pietro di Cantoni di Sepino (CB), eseguito su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è riconosciuto dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Perugia come laboratorio didattico/tirocinio per gli studenti del Corso di Laurea Triennale e per gli studenti del Corso di Laurea Magistrale. In tutti i casi consente l'acquisizione di n. 3 crediti CFU. La campagna di scavo 2014 di San Pietro di Cantoni si articolerà su 2 turni, che in parte si sovrapporranno, nel periodo 30 Giugno – 19 Luglio. La fase di riapertura dello scavo e di preliminare organizzazione dei laboratori prenderà avvio alcuni giorni prima (27 Giugno) e vedrà impegnati esclusivamente responsabili di settore e operai. I turno: 30 Giugno – 12 Luglio 2014 II turno: 7 Luglio – 19 Luglio 2014 E' richiesta una presenza continuativa minima di 1 turno (= 2 settimane). Non sono consentiti, se non in casi eccezionali e con l'assenso del direttore scientifico dello scavo, arrivi posticipati o partenze anticipate (con obbligo di recupero). L'arrivo allo scavo è previsto la sera della Domenica precedente l'inizio del turno. Non prima delle ore 20.00 per chi arriva in auto. Per chi arriva in treno la stazione d'arrivo è Boiano. Ideale da Roma è l'Interregionale denominato "La freccia del Biferno" [sic], che ferma a Boiano alle ore 20.12;

  • ideale da Napoli è il Diretto che ferma a Boiano alle ore 19.55. Si ricorda che per il giorno d’arrivo non è prevista la cena comunitaria. Il vitto e l’alloggio sono a carico dell’organizzazione. I pasti serali, confezionati a rotazione dagli stessi partecipanti, saranno consumati nella sede AIG di Sepino. Il pasto di mezzogiorno sarà consumato direttamente sullo scavo. La partecipazione è aperta anche a studenti di altre Università, italiane e straniere. Per questi ultimi e per i non universitari che volessero prendere parte ad un turno di scavo è prevista una quota di iscrizione (165 Euro) che verrà corrisposta all’arrivo ad Altilia. La partecipazione a più turni di scavo, se tecnicamente e logisticamente possibile, comporterà un’integrazione (75 Euro a turno) alla quota di iscrizione, ugualmente da corrispondersi ad Altilia. Gli studenti dell’Università di Perugia sono ugualmente tenuti a pagare una quota di iscrizione di 75 Euro a turno, da corrispondersi all’arrivo ad Altilia. I partecipanti dovranno essere provvisti di sacco a pelo e/o coperte, lenzuola, federe e cuscino. L’autonoma dotazione personale comprende abbigliamento estivo, ma anche capi pesanti, cappello e creme protettive. Per l'attività di campo si richiedono in particolare: certificato di vaccinazione antitetanica, scarpe antinfortunio, borraccia, guanti da lavoro, ginocchiere, marsupio o zainetto da campo, cancelleria e strumenti per il disegno (dotazione minima: biro, portamine + mine, gomma da matita, 1 doppio metro metallico, 1 squadra, 1 compasso). La copertura assicurativa è garantita dall’Università degli Studi di Perugia per tutti i partecipanti. La giornata di lavoro (dal Lunedì al Venerdì) si articola, di massima, come segue: ore 8.00 : Trasferimento da Altilia a San Pietro di Cantoni, ore 8.15 : Inizio scavo, ore 12.00 : Pranzo sullo scavo, ore 13.00 : Ripresa scavo, ore 15.00 : Termine scavo, selezione dei materiali sul campo, documentazione, riordino strumenti, ore 15.15 : Trasferimento da San Pietro di Cantoni ad Altilia e deposito immediato dei materiali di scavo in magazzino, ore 15.30-16.30 : Pausa, ore 16.30-18.20 : Lavori di laboratorio (lavaggio cocci, inventariazione cartacea e informatizzata, applicazione numeri, ricerca attacchi, disegno dei materiali, sviluppo quote, disegno sezioni, digitalizzazione rilievi di campo, ecc.) o ripresa scavo o ripresa rilievi sul campo. Secondo necessità, ore 18.20-18.30 : Riordino laboratorio. Cena. Sabato: ore 8.00-12.00 : Scavo / Lavori di laboratorio, ore 12.00-12.15 : Selezione dei materiali sul campo / Riordino laboratorio. Pranzo. Sabato pomeriggio e Domenica liberi. Per ulteriori informazioni e/o comunicazioni: - Prof. Maurizio Matteini Chiari, Dipartimento di Lettere-Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne, Università degli Studi, Via Aquilone 7 - 06123 PERUGIA. Anche Laboratorio di Urbanistica e Rilievo, Palazzo San Bernardo, Via degli Offici 14, tel. 075/5853102; fax: 075/5853138; e-mail: [email protected] o [email protected]

    mailto:[email protected]:[email protected]

  • - Dott.ssa Valeria Scocca, e-mail: [email protected] Le iscrizioni si ricevono, oltre che per mail e/o per fax, anche presso il Laboratorio di Urbanistica e Rilievo, Palazzo San Bernardo, Via degli Offici 14 - 06123 PERUGIA.

    Notizie utili L'area archeologica di San Pietro di Cantoni si colloca lungo il versante settentrionale del gruppo montano del Matese, ad una altitudine di 666 m. e ad una distanza di 5 km. da Altilia (Saepinum) e di 5 km da Sepino. E' raggiungibile attraverso le strade comunali rotabili di Cantoni-Magnaluno o di Colli ovvero attraverso il percorso pedonale Cantoni-San Pietro. Altilia (Saepinum) è, a sua volta, facilmente raggiungibile dall'Autostrada Roma - Napoli, uscita San Vittore, percorrendo dapprima la S.S. 17 e quindi la S.S. 87, direzione Benevento, 6 km dopo lo svincolo per Campobasso, all'altezza del km. 112 (seguire segnaletica turistica: "Scavi di Altilia"). La stazione ferroviaria più vicina, escludendo quella di Sepino, ormai pressoché in disuso e comunque mal servita, è quella di Boiano, che dista 19 km da Sepino. Treni da Roma e da Napoli. Sepino è un Comune di 3000 abitanti tra i più importanti e attivi fra quelli del Molise centro meridionale, al confine con la Campania. Offre opportunità di soggiorno e di turismo soprattutto estivo contando su buone strutture agrituristiche e alberghiere e vantando una importante tradizione gastronomica. Ha un rilevantissimo patrimonio archeologico diffuso e risorse ambientali altrettanto rilevanti, poco conosciute e poco valorizzate. Vi si trova anche un rinomato complesso termale.

    mailto:[email protected]

  • San Pietro di Cantoni di Sepino (Campobasso). 2014. XXIV Campagna di scavo (30 Giugno - 19 Luglio). I turno: 30 Giugno – 12 Luglio 2014 II turno: 7 Luglio – 19 Luglio 2014 Il/la sottoscritto/a_____________________________, nato/a a________________, il___________ residente a ______________, in Via________________________________, n.____, CAP_______ intende partecipare allo scavo, impegnandosi a rispettarne il regolamento, nel Turno_____________

    Università di_______________________________, Facoltà di_____________________________

    Corso di Laurea in_________________________________________ Anno di corso e numero di matricola__________________________________________________ Recapito di Perugia________________________________________________________ Telefono/Cellulare__________________________, E-mail ________________________________

    Esperienze pregresse di scavo, di ricognizione, di rilievo___________________________________ ________________________________________________________________________________

    Capacità specifiche acquisite (es.: disegno, rilievo, fotografia, gestione magazzino, gestione informatica dei dati e dei rilievi di scavo, ecc.)___________________________________________ ________________________________________________________________________________ Copertura antitetanica [si ricorda che la vaccinazione è condizione indispensabile alla partecipazione (barrare la giusta indicazione)] Sì o No

    Condizioni fisiche generali__________________________________________________________

    Abitudini/allergie alimentari________________________________________________________

    Disponibilità di auto (barrare la giusta indicazione) Sì o No

    Disponibilità di strumentazione (es.: macchina fotografica digitale; portatile, altro) specificare:

    Data_______________________ Firma_______________________________________________

  • San Pietro di Cantoni di Sepino

    XXIV campagna di scavo

    30 Giugno - 19 Luglio 2014

    Info & Contatti

    Prof. Maurizio Matteini Chiari:[email protected]

    Dott. ssa Valeria Scocca:[email protected]

    www.facebook.com/DipartimentoLettereUNIPGwww.lettere.unipg.it

  • Terravecchia di Sepino (Campobasso). 2014. III Campagna di scavo (4 Agosto - 23 Agosto). Località: Terravecchia di Sepino (Comune di Sepino, Provincia di Campobasso).

    Regime: Scavo in concessione all’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell’Antichità, Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico.

    Anno d’inizio dell’attività di scavo: 2012.

    Responsabile scientifico: Prof. Maurizio Matteini Chiari.

    Direzione e responsabilità delle attività di campo e di magazzino: Dott.ssa Valeria Scocca.

    Coordinamento delle attività di rilievo: Michela D’Alessandro.

    Coordinamento delle attività topografiche: Dott. Mauro Vassena.

    Collaboratori: Jacopo Bartolini, Dott. Vincenzo Amato, Dott. Fiorenzo Catalli, Prof.ssa Paola Comodi, Dott. Antonio Piccolo, Dott.ssa Maria Ilena Pizzuto.

    Referente Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise: Dott.ssa Valeria Ceglia.

    Restauri: PF Restauri di Fiorentina Cirelli, San Giuliano del Sannio.

    Campagna di scavo 2014: III Campagna.

    Periodo di svolgimento: 4 Agosto – 23 Agosto 2014

    Modulo di adesione: mo_ade_b.rtf.

    Turni studenti:

    Primo Turno: 4 Agosto - 16 Agosto 2014 Secondo Turno: 11 Agosto - 23 Agosto 2014

    Tipo di ospitalità: vitto, alloggio.

    Struttura ricettiva: Il personale verrà alloggiato a Sepino nell’edificio AIG messo a disposizione dal Comune di Sepino.

    Capacità ricettiva per turno: 25 persone.

    Descrizione del sito:

    L’INSEDIAMENTO DI TERRAVECCHIA DI SEPINO (SEPINO, CAMPOBASSO)

    Terravecchia, in Comune di Sepino, a quota 953 m., è stata già in passato oggetto di indagini. Le prime rappresentazioni cartografiche del sito si devono ad agrimensori molisani del XVIII e XIX secolo e a Luigi Mucci. La prima documentazione fotografica edita si deve ad Amedeo Maiuri, che fornì della località anche una breve descrizione (Sepino. Iscrizioni e scoperte varie, in “Notizie degli Scavi di Antichità”, 1926, pp. 250-251).

  • La facile e trasparente identificazione (G. Masciotta, Il Molise dalle origini ai nostri giorni, II, Napoli 1915, p. 348) con la liviana Saepinum, al centro di importanti avvenimenti nel corso della terza guerra sannitica, hanno da sempre sollevato curiosità, suggerito e sollecitato interventi conoscitivi attraverso azioni di rilievo, di ricognizione e di scavo. Tuttavia le difficoltà insite nella materiale esecuzione degli interventi in precedenza richiamati, dovute all’acclività dei versanti, all’assenza di collegamenti praticabili, allo spontaneo rimboschimento, insomma alla marginalità del luogo (per quanto posto a dominio visivo di un orizzonte amplissimo, ancorché soprattutto monoversante, visto il netto rimontare delle quote delle propaggini più elevate del Matese alle spalle) non ne hanno a tutt’oggi consentito una esplorazione estesa, articolata e sistematica. Al 1943 risale un primo tentativo di scavo ad opera della Soprintendenza alle Antichità degli Abruzzi. Ma è solo nel 1961 che, auspice Valerio Cianfarani, si dette vita ad una campagna organica e prolungata di intervento. Questa valse a rilevare ogni evidenza strutturale riscontrata all’interno dell’area racchiusa dalla cinta muraria e il tracciato della cinta stessa e a riportare in luce, per rarefatti saggi di scavo eseguiti in trincea, plessi, murature e materiali di età medioevale (G. Colonna, Saepinum. Ricerche di topografia sannitica e medioevale, in “Archeologia Classica”, XIV, 1962, pp. 80-107, Tavv. LI-LXXIII), a testimonianza di una sorprendente e tangibile ripresa di vita del sito e della sua progressiva trasformazione in un articolato ed esteso insediamento. A distanza di 20 anni, fra 1980 e 1981, Umberto Scerrato e Giovanna Vassallo Ventrone posero rinnovata attenzione a Terravecchia riproponendo l’esigenza di un intervento di scavo, finalizzato, questa volta programmaticamente, ad indagare la fase tarda di rioccupazione del sito. Nella circostanza si rimisero in luce ambiti privati di abitazioni ed una cospicua quantità di reperti di cultura materiale (U. Scerrato, Ricerche di archeologia medioevale a Terravecchia di Sepino (notizia preliminare), in “Almanacco del Molise”, 1981, pp. 109-122). Lo scavo del santuario italico di San Pietro di Cantoni di Sepino da parte dell’Università degli Studi di Perugia propone ora in termini diversi e cogenti l’esigenza di una ripresa d’iniziativa nell’area di Terravecchia. E ciò nonostante non siano mutate le difficili condizioni di percorribilità, di penetrazione, in una parola di agibilità dell’area rispetto agli anni ‘60 e ‘80 del secolo passato. Anzi, l’impressione è che queste ultime siano in qualche misura peggiorate per un generalizzato inselvatichirsi dell’ambiente, per il netto rarefarsi delle frequentazioni e delle manutenzioni e per la contrazione evidente delle superfici messe a coltura, in quota e lungo versante. Oggi lo scavo di Terravecchia costituisce un’opportunità ricercata e necessaria per integrare e per verificare molti dei dati che lo scavo di San Pietro di Cantoni ha offerto e ancora offre. E questo vale ovviamente tanto per l’originaria fase santuariale quanto per la ripresa di vitalità dell’area del santuario in età tardoantica/altomedievale. Nel primo caso la documentazione d’età repubblicana medio bassa ad oggi esistente, restituita dagli scavi di Terravecchia di Giovanni Colonna e di Umberto Scerrato, si configura come una congerie frammentata e quantitativamente scarsa di materiali residui, incapaci di rappresentare con efficacia l’originario ruolo del sito. Quale che sia, solo difensivo od anche insediativo, in forme più o meno stabili. Nel secondo caso l’esistenza riscontrata archeologicamente di più complessi ecclesiali all’interno dell’area recinta dalle mura, e ribadita dalle carte d’archivio che in qualche caso ne rivelano la stessa titolarità, costituisce un’importante opportunità di raffronto e di verifica, per quanto forse cronologicamente, seppur di poco, sfalsata, con la situazione di San Pietro di Cantoni. Ma anche con la stessa situazione di Saepinum, dove invece risulta nello stesso torno di tempo attestata la chiesa dell’Annunziata, nota attraverso documenti e ruderi e per la quale è previsto e programmato a breve un analogo intervento conoscitivo di scavo. Da ultimo, e più in generale, l’intervento costituisce un’ulteriore fondamentale occasione di approfondimento conoscitivo e documentario delle stesse dinamiche di sviluppo e di strutturazione dell’intero cantone sepinate in età preromana, grazie non solo all’incrocio possibile e testé richiamato con i dati di scavo di San Pietro di Cantoni, ma anche grazie all’incrocio possibile con la stessa ampia documentazione restituita dagli scavi, risalenti agli anni ‘70 e ‘80 del secolo passato,

  • dell’insediamento premunicipale di pianura. E delle stesse situazioni e dinamiche di rioccupazione del territorio cantonale esteso fra tarda antichità e Medioevo. Per gli esiti della seconda campagna di scavo 2013 di Terravecchia: www.Fastionline, sito Terravecchia di Sepino.

    Bibliografia relativa allo scavo:

    M. Bernardi, Un nucleo di invetriata dipinta da Terravecchia di Sepino (CB): la ceramica “RMR”, in “Archeologia Medievale”, XXIX, 2002, pp. 489-499. M. Bernardi, P. Comodi, P. F. Zanazzi, Ceramica a vetrina piombifera e smalto stannifero nei centri di Saepinum e Terravecchia (Campobasso): un confronto tra dati archeologici e archeometrici, in Atti del III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Salerno 2 - 5 Ottobre 2003, Firenze 2003, pp. 90-97. M. Matteini Chiari, Saepinum tra evo antico e medioevo. Nuove preliminari acquisizioni dal cantiere di scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 184-198. M. Bernardi, La protomaiolica da Saepinum (Altilia). Primi risultati, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 199-209 e tavv. f.t. IX-XI. A. Finetti, Alcune considerazioni sulla circolazione della moneta piccola in territorio molisano tra XIII e XIV secolo alla luce dei recenti rinvenimenti, in Atti del Convegno Internazionale di Studi “I Beni Culturali del Molise. Il Medioevo”, Campobasso 18 - 20 Novembre 1999, Campobasso 2004, pp. 210-214 e tav. f.t. XII. AA.VV., La Dea, il Santo, una Terra. Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, Catalogo della Mostra, Altilia 2003 (a cura di M. Matteini Chiari), QuinTilia Edizioni Roma 2004. Valeria Scocca, Maurizio Matteini Chiari, Conferenza, Campagne di scavo 2013. Terravecchia. Uomini soli, ritagliati nel cielo, intagliati nella roccia, Sepino 21 Agosto 2013. M. Ballarin, V. Buttolo, C. Gottardi, V. Scocca, Il rilievo del sito di Terravecchia di Sepino: integrazione laser scanner e fotogrammetria da drone, Poster, in Convegno “UAV/RPAS in Italia. Piattaforme, regolamenti, applicazioni, problematiche”, Modena 20-21 Febbraio 2014. In preparazione:

    AA.VV., La Dea dei canneti fruscianti. Venti anni di scavo a San Pietro di Cantoni di Sepino, Catalogo della Mostra, Altilia – Sepino, 2013 (a cura di M. Matteini Chiari - V. Scocca).

    Didattica Lo scavo archeologico di Terravecchia di Sepino (CB), eseguito su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è riconosciuto dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Perugia come laboratorio didattico/tirocinio per gli studenti del Corso di Laurea Triennale e per gli studenti del Corso di Laurea Magistrale. In tutti i casi consente l'acquisizione di n. 3 crediti

  • CFU. La campagna di scavo 2014 di Terravecchia di Sepino (CB) si articolerà su 2 turni, che in parte si sovrapporranno, nel periodo 4 Agosto - 23 Agosto. La fase di riapertura dello scavo e di preliminare organizzazione dei laboratori prenderà avvio alcuni giorni prima e vedrà impegnati esclusivamente responsabili di settore e operai. I turno: 4 Agosto – 16 Agosto 2014 II turno: 11 Agosto – 23 agosto 2014 E' richiesta una presenza continuativa minima di 1 turno (= 2 settimane). Non sono consentiti, se non in casi eccezionali e con l'assenso del direttore scientifico dello scavo, arrivi posticipati o partenze anticipate (con obbligo di recupero). L'arrivo allo scavo è previsto la sera della Domenica precedente l'inizio del turno. Non prima delle ore 20.00 per chi arriva in auto. Per chi arriva in treno la stazione d'arrivo è Boiano. Ideale da Roma è l'Interregionale denominato "La freccia del Biferno" [sic], che ferma a Boiano alle ore 20.12; ideale da Napoli è il Diretto che ferma a Boiano alle ore 19.55. Si ricorda che per il giorno d’arrivo non è prevista la cena comunitaria. Il vitto e l’alloggio sono a carico dell’organizzazione. I pasti serali, confezionati a rotazione dagli stessi partecipanti, saranno consumati nella sede AIG di Sepino. Il pasto di mezzogiorno sarà consumato direttamente sullo scavo. La partecipazione è aperta anche a studenti di altre Università, italiane e straniere. Per questi ultimi e per i non universitari che volessero prendere parte ad un turno di scavo è prevista una quota di iscrizione (165 Euro) che verrà corrisposta all’arrivo ad Altilia. La partecipazione a più turni di scavo, se tecnicamente e logisticamente possibile, comporterà un’integrazione (75 Euro a turno) alla quota di iscrizione, ugualmente da corrispondersi ad Altilia. Gli studenti dell’Università di Perugia sono ugualmente tenuti a pagare una quota di iscrizione di 75 Euro a turno, da corrispondersi all’arrivo ad Altilia. I partecipanti dovranno essere provvisti di sacco a pelo e/o coperte, lenzuola e federe. L’autonoma dotazione personale comprende abbigliamento estivo, ma anche capi pesanti, cappello e creme protettive. Per l'attività di campo si richiedono in particolare: certificato di vaccinazione antitetanica, scarpe antinfortunio, borraccia, guanti da lavoro, ginocchiere, marsupio o zainetto da campo, cancelleria e strumenti per il disegno (dotazione minima: biro, portamine + mine, gomma da matita, 1 doppio metro metallico, 1 squadra, 1 compasso). La copertura assicurativa è garantita dall’Università degli Studi di Perugia per tutti i partecipanti. La giornata di lavoro (dal Lunedì al Venerdì) si articola, di massima, come segue: ore 8.00 : Trasferimento da Altilia a Terravecchia, ore 8.45 : Inizio scavo, ore 13.00 : Pranzo sullo scavo, ore 14.00 : Ripresa scavo, ore 17.00 : Termine scavo e selezione dei materiali sul campo, documentazione, riordino strumenti, ore 17.15 : Trasferimento da Terravecchia ad Altilia e deposito dei materiali di scavo in magazzino. Cena. Sabato: ore 8.00-12.00 : Lavori di laboratorio (lavaggio cocci, inventariazione cartacea e informatizzata, applicazione numeri, ricerca attacchi, disegno dei materiali, sviluppo quote, disegno sezioni,

  • digitalizzazione rilievi di campo, ecc.) o ripresa scavo o ripresa rilievi sul campo. Secondo necessità, ore 12.00-12.15 : Riordino laboratorio. Pranzo. Sabato pomeriggio e Domenica liberi. Per ulteriori informazioni e/o comunicazioni: - Prof. Maurizio Matteini Chiari, Dipartimento di Lettere-Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne, Università degli Studi, Via Aquilone 7 - 06123 PERUGIA. Anche Laboratorio di Urbanistica e Rilievo, Palazzo San Bernardo, Via degli Offici 14, tel. 075/5853102; fax: 075/5853138; e-mail: [email protected] o [email protected] - Dott.ssa Valeria Scocca, e-mail: [email protected] Le iscrizioni si ricevono, oltre che per mail e/o per fax, anche presso il Laboratorio di Urbanistica e Rilievo, Palazzo San Bernardo, Via degli Offici 14 - 06123 PERUGIA.

    Notizie utili L'altura di Terravecchia di Sepino si colloca lungo il versante settentrionale del gruppo montano del Matese, ad una altitudine di 953 m. e ad una distanza di 5 km. da Altilia di Sepino (Saepinum) e di 5 km da Sepino. E' raggiungibile attraverso la strada comunale Pesco S. Nicola-Masserie Parente-Fonte Acquafredda e attraverso il sentiero del Conventino. Altilia di Sepino (Saepinum) è, a sua volta, facilmente raggiungibile dall'Autostrada Roma - Napoli, uscita San Vittore, percorrendo dapprima la S.S. 17 e quindi la S.S. 87, direzione Benevento, 6 km dopo lo svincolo per Campobasso, all'altezza del km. 112 (seguire segnaletica turistica: "Scavi di Altilia"). La stazione ferroviaria più vicina, escludendo quella di Sepino, ormai pressoché in disuso e comunque mal servita, è quella di Boiano, che dista 19 km da Sepino. Treni da Roma e da Napoli. Sepino è un Comune di 3000 abitanti tra i più importanti e attivi fra quelli del Molise centro meridionale, al confine con la Campania. Offre opportunità di soggiorno e di turismo soprattutto estivo contando su buone strutture agrituristiche e alberghiere e vantando una importante tradizione gastronomica. Ha un rilevantissimo patrimonio archeologico diffuso e risorse ambientali altrettanto rilevanti, poco conosciute e poco valorizzate. Vi si trova anche un rinomato complesso termale.

    mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]

  • Terravecchia di Sepino (Campobasso). 2014. III Campagna di scavo (4 Agosto - 23 Agosto).

    I turno : 4 Agosto - 16 Agosto 2014 II turno : 11 Agosto - 23 Agosto 2014 Il/la sottoscritto/a_____________________________, nato/a a________________, il___________ residente a ______________, in Via________________________________, n.____, CAP_______ intende partecipare allo scavo, impegnandosi a rispettarne il regolamento,

    Università di_______________________________, Facoltà di_____________________________

    Corso di Laurea in_________________________________________ Anno di corso e numero di matricola__________________________________________________ Recapito di Perugia________________________________________________________________ Telefono/Cellulare__________________________, E-mail ________________________________

    Esperienze pregresse di scavo, di ricognizione, di rilievo___________________________________ ________________________________________________________________________________

    Capacità specifiche acquisite (es.: disegno, rilievo, fotografia, gestione magazzino, gestione informatica dei dati e dei rilievi di scavo, ecc.)___________________________________________ ________________________________________________________________________________ Copertura antitetanica [si ricorda che la vaccinazione è condizione indispensabile alla partecipazione (barrare la giusta indicazione)] Sì o No

    Condizioni fisiche generali__________________________________________________________

    Abitudini/allergie alimentari________________________________________________________

    Disponibilità di auto (barrare la giusta indicazione) Sì o No

    Disponibilità di strumentazione (es.: macchina fotografica digitale; portatile, altro) specificare:

    Data_______________________ Firma_______________________________________________

  • Terravecchia di Sepino

    III campagna di scavo

    4 Agosto - 23 Agosto 2014

    Info & Contatti

    Prof. Maurizio Matteini Chiari:[email protected]

    Dott. ssa Valeria Scocca:[email protected]

    www.facebook.com/DipartimentoLettereUNIPGwww.lettere.unipg.it

  • Urvinum Hortense, Collemancio di Cannara (Perugia). 2014. XV Campagna di scavo (8 Settembre – 6 Ottobre). Località: Urvinum Hortense, Collemancio (Comune di Cannara, Provincia di Perugia).

    Regime: Scavo in concessione al Comune di Cannara. Direzione scientifica e operativa dell’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell’Antichità, Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico.

    Anno d’inizio dell’attività di scavo: 1998.

    Responsabili scientifici: Prof. Maurizio Matteini Chiari, Dott.ssa Valeria Scocca.

    Direzione e responsabilità delle attività di campo e di magazzino: Dott.ssa Valeria Scocca.

    Coordinamento delle attività di rilievo: Dott. Matteo Mincigrucci.

    Collaborazioni: Dott. Gianluca Caramella, Dott. Fiorenzo Catalli, Prof.ssa Paola Comodi, Dott.ssa Germana D’Alascio, Michela D’Alessandro, Dott.ssa Alessia Mignani, Geom. Alessio Nalli, Dott. Antonio Piccolo, Dott. Marco-Leopoldo Ubaldelli, Dott.ssa Maria Rita Wòjcik.

    Referente Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria: Dott.ssa Marisa Scarpignato.

    Restauri: Claudia Ciammetti, Foligno; Laura Ciani, Perugia; Andrea Giordani Conservazione e Restauro Opere d’Arte, Spoleto; PF Restauri di Fiorentina Cirelli, San Giuliano del Sannio.

    Campagna di scavo 2014: XV Campagna.

    Periodo di svolgimento: 8 Settembre - 6 Ottobre 2014.

    Modulo di adesione mo_ade_b.rtf.

    Turni studenti:

    I turno : 8 Settembre - 22 Settembre 2014 II turno : 15 Settembre - 29 Settembre 2014 III turno : 22 Settembre - 6 Ottobre 2014.

    Partecipazione per turno: 25 persone.

    Descrizione del sito:

    IL MUNICIPIO DI URVINUM HORTENSE (COLLEMANCIO DI CANNARA, PERUGIA)

    Urvinum Hortense è sede municipale prescelta nel corso del I secolo a.C. per organizzare e gestire un ambito territoriale non vasto e neppure strategico, anzi a suo modo assolutamente periferico. Ai più grandi centri posti sul versante opposto della Valle Umbra al confine con l’Etruria, soprattutto Asisium, Assisi, e la colonia di Hispellum, Spello, ovvero a quelli posti in pianura come Fulginiae, Foligno, e Mevania, Bevagna, spettò la giurisdizione e il controllo politico dei terreni più fertili e

  • più aperti alle opportunità economiche, imprenditoriali e commerciali: del resto questo facilmente consentivano sia le vie d’acqua sia le importanti interconnessioni viarie dell’estesissimo orizzonte vallivo dell’Umbria mediana. Urvinum, alla stregua di Vettona, Bettona, è, invece, centro defilato, arroccato in posizione dominante e naturalmente difesa. Topograficamente e urbanisticamente Urvinum e Vettona appaiono quasi una scelta anacronistica per i tempi, una replica, per di più realizzata in entrambi i casi in forme poco più che miniaturistiche, di tradizioni insediative vecchie, addirittura obsolete. La pace, restituita finalmente all’Italia tutta, consentiva, difatti, agli insediamenti di scendere di quota, di affrancarsi da ancoraggi orografici aspri e resi sicuri dalla natura e dai dislivelli del terreno, di aprirsi al territorio ed alla rete stradale a sua volta sempre più estesa e curata. Allora occorre trovare qualche buon motivo per dare una ragione a questa scelta di ubicazione. In primo luogo la necessità di gestire le risorse dell’entroterra dei Monti Martani: e dunque le estesissime superfici boschive e, poi, le superfici ritagliate e destinate al pascolo e all’allevamento quanto, più raramente forse, all’esercizio di pratiche agricole prevalentemente di versante, collinari, ovvero sommitali, in altura. Certo la non lontana via Amerina che congiungeva Roma ad Ameria, Amelia, Tuder, Todi, e Perusia, Perugia, attraverso Vettona, l’attraversamento dei Martani secondo più direttrici volte ai corsi d’acqua del Sambro e del Puglia e lo stesso attraversamento della Valle Umbra in direzione della più lontana via Flaminia e in direzione opposta, verso l’Etruria, consentivano un recupero di respiro territoriale e valevano ad attenuare (assai, forse) il senso di isolamento che sembra proprio di Urvinum, così tangibilmente distaccato (dal punto di vista topografico) dal mondo circostante. Ma c’è verosimilmente almeno un altro motivo che dà ragione di questa scelta municipale e di questa collocazione sul terreno ed è la preesistenza di un monumentale edificio di culto sorto sulla sommità del pianoro de La Pieve, a quota 526. E’ molto probabile, difatti, che attorno o nelle immediate vicinanze dell’edificio si sia nel tempo, a partire forse già dal III secolo a.C., formato e strutturato un piccolo insediamento. Di questo ancora non si ha alcuna documentata e sicura osservazione archeologica, ma la presenza diffusa di materiale residuale mobile, ceramico e numismatico, di età repubblicana talora neppure troppo avanzata, proprio per la quantità e la stessa dispersione dei reperti (peraltro forse indotta anche dalla periodica azione di messa a coltura dell’area, ripetutasi fino ad anni recenti), lascerebbe coerentemente aperta questa eventualità. La ripresa, sistematica ed estensiva, degli scavi voluta a partire dal 1998 dall’Amministrazione comunale Cannarese e affidata all’Università degli Studi di Perugia su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha restituito una nuova, assai più dilatata, dimensione topografica ai pregressi interventi di scavo (degli inizi del XIX secolo e della prima metà del XX secolo). Si sono, dunque, scavate superfici sempre più estese su versanti opposti del colle. Ora più che mai si ha, dunque, la nozione di un centro abitato che ha avuto fasi distinte e prolungate di vita. Per quanto in forme comunitarie fortemente diversificate e sperequate, evidentemente segnate da opportunità analogamente ineguali e da alterne fortune. Lo scavo, oggi, si articola in tre distinti Saggi (convenzionalmente Saggio A, Saggio B e Saggio C), aperti il primo (Saggio A) quasi in cresta al pianoro de La Pieve, per quanto lievemente orientato verso la valle Umbra e verso Est, il secondo (Saggio B), invece, decisamente lungo il versante orientato ai Martani e al Sambro, verso Ovest, il terzo, infine, nell’area centrale dell’impianto urbano verso Settentrione. Il Saggio A, scavato a partire dal 1998, presenta una sezione importante, ancorché limitata e a prevalente sviluppo longitudinale, dell’abitato municipale romano. L’asse principale della viabilità urbana, una grande strada lastricata secondo un singolare e funzionale disegno a spina di pesce, ne costituisce l’attuale limite occidentale. Sulla strada, verosimilmente marginata da crepidines (marciapiedi), forse in qualche tratto anche porticate, affacciano residui di tabernae (negozi) e, connesse con rifacimenti e innalzamenti del piano di calpestio stradale antico, strutture anche più tarde, analogamente riferibili a un impianto insediativo. A testimonianza di una almeno apparente continuità di occupazione dell’area urbana in età postantica, per quanto forse circoscritta a settori e

  • superfici del tutto limitate. Una grande cisterna, il cui scavo è tuttora in corso, chiude sul lato opposto il Saggio. Quest’ultima è articolata in più vani comunicanti e presenta caratteristiche costruttive assai avanzate e di rilevantissimo impegno economico, segno dichiarato di una notevole disponibilità di risorse finanziarie da parte della comunità locale o, almeno, da parte di alcuni suoi membri, tra la prima e la media età imperiale e di un affidamento progettuale e d’intervento operativo che, a sua volta, sembra coinvolgere progettisti e maestranze di cantiere non necessariamente locali. Un condotto in cunicolo, anch’esso ancora in corso di scavo e di spurgo, fuoriesce dal lato settentrionale dell’ultimo dei vani della cisterna orientato verso Nord e verso valle. E’ il canale di deflusso dell’acqua, a sua volta forse direzionato verso il complesso termale riportato in luce negli anni Trenta del secolo scorso con pavimentazione a mosaico policroma rappresentante scene nilotiche. Il Saggio B, scavato a partire dal 2001, presenta una univoca e coerente situazione abitativa. Si tratta di una domus articolata su più vani digradanti lungo il versante protetto dai venti e favorito dal continuo soleggiamento diurno che guarda ai Martani. E’ una posizione topograficamente e climaticamente favorevole che sfrutta le pendenze naturali dell’altura, tuttavia, a loro volta, forse artificiosamente intagliate mediante terrazzi ricavati a quote diverse e ravvicinate. Lo scavo, di più, ha messo in luce una situazione generalizzata di crollo delle strutture d’alzato e verosimilmente delle stesse coperture dei diversi vani che compongono l’abitazione, denunciando forse una non rapida e non precoce fase di abbandono e di rovina, per di più non segnalata, almeno al momento, da cause in qualche modo apprezzabili di violenta e cruenta destrutturazione a seguito di incendi o perseguite distruzioni. Il Saggio C, scavato a partire dal 2013, intende estendere e portare a compimento lo scavo del grande complesso termale di Urvinum Hortense. Per gli esiti della campagna di scavo 2013: www.Fastionline, sito Urvinum Hortense / Collemancio di Cannara

    Risultati raggiunti:

    - Mostra “Urvinum Hortense. Un Antiquarium. Studi preparatori”, Cannara (Perugia), Chiesa di S. Sebastiano, inaugurata l’11 Settembre 1997.

    - Mostra “L’Antiquarium di Urvinum Hortense nel Palazzetto del Podestà di Collemancio. Anteprima”, Collemancio di Cannara (Perugia), inaugurata il 3 Agosto 2003.

    - Realizzazione nel Palazzetto del Podestà di Collemancio dell’Antiquarium di Urvinum Hortense con esposizione di materiali dei vecchi e dei nuovi scavi, inaugurato il 18 Ottobre 2003.

    - M. Matteini Chiari, Il mosaico di Urvinum Hortense (Collemancio di Cannara), relazione presentata al XIV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (AISCOM), Spoleto 7-9 Febbraio 2008. - M. Matteini Chiari, Un anno, una città, uno scavo, un museo, Conferenza, XI settimana della Cultura, Cannara 24 Aprile 2009. - Realizzazione in Cannara del Museo della Città e del Territorio, inaugurato il 30 Maggio 2009. - Progetto “Municipi e colonie della media Valle Umbra. Asisium, Hispellum, Vettona, Urvinum Hortense, Mevania. Un’indagine di Topografia Storica”, Ricerca di Base 2008 finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. - M. Matteini Chiari, Nel segno di Urvinum Hortense, Conferenza, Perugia 8 Giugno 2010.

  • - Progetto “Censimento dei siti archeologici dell’area del Medio Corso del Fiume Tevere e Valle Umbra”, Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell’Antichità in collaborazione con Regione Umbria, Direzione Ambiente, Territorio ed Infrastrutture, Servizio VII, Valorizzazione del territorio e tutela del paesaggio, tecnologie dell’informazione, promozione e coordinamento progetti comunitari. - M. Matteini Chiari, Ancora nel segno di Urvinum Hortense. Scenografie e scenari. Ciak. Azione. Si gira”, Conferenza, XII settimana della Cultura, Cannara 15 Aprile 2011. - Progetto “Strumenti di valorizzazione del progetto “Municipi e colonie della media Valle Umbra. Asisium, Hispellum, Vettona, Urvinum Hortense, Mevania. Un’indagine di Topografia Storica”, Ricerca di Base 2010 finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Bibliografia relativa alla ricerca: - AA.VV., Raccolta Comunale di Cannara. Materiali archeologici, Monete, Dipinti e Sculture (a cura di M. Matteini Chiari), Electa Editori Umbri Associati, Perugia 1992. - M. L. Cipiciani, L. Donnini, Marchi su terra sigillata italica da Aharna, Asisium, Urvinum Hortense, in “Atti dell’Accademia Properziana del Subasio”, Serie VII, 2-3, 1997-1998, 2000, pp. 99-127. - F. Costantino, P. Comodi, G. D. Gatta, P. F. Zanazzi, M. Matteini Chiari, Studio della provenienza e dei processi di cottura di reperti fittili romani dell’area di Cannara-Collemancio (Perugia) attraverso l’analisi Rietveld, in Atti 82° Congresso Nazionale della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, “ L’arco Calabro-Peloritano e il Tirreno meridionale: vent’anni dopo”, Cosenza 18-20 settembre 2002, Plinius, 28, 2002, p. 118. - AA.VV., Raccolte Comunali di Assisi. Materiali archeologici, Iscrizioni, Sculture, Pitture, Elementi architettonici (a cura di M. Matteini Chiari), Electa Editori Umbri Associati, Perugia 2005. - C. Barberini, Un nuovo rilievo della chiesa di Santa Maria di Urvinum Hortense, in “Atti dell’Accademia Properziana del Subasio”, Serie VII, 10, 2005, pp. 7-42. - M. L. Cipiciani, I bolli su terra sigillata italica da Urvinum Hortense, in Atti Convegno Internazionale “Territorio e produzioni ceramiche. Paesaggi, economia e società in età romana”, Pisa 20-22 Ottobre 2005, Pisa 2006, pp. 93-102 - L. Donnini, Nuovi frammenti di anfora recanti bolli, graffiti e tituli picti dagli scavi di Urvinum Hortense, in Atti del Convegno Internazionale "Territorio e produzioni ceramiche. Paesaggi economia e società in età romana", Pisa 20-22 Ottobre 2005, Pisa 2006, pp. 87-92 - M. Matteini Chiari, Lacus Umber. Ricerche di superficie nella media valle umbra: il territorio compreso fra Asisium, Hispellum e Urvinum Hortense, in Atti Convegno Internazionale “Territorio e produzioni ceramiche. Paesaggi, economia e società in età romana”, Pisa 20-22 Ottobre 2005, Pisa 2006, pp. 77-86. - M. L. Cipiciani, I marchi su terra sigillata italica di Urvinum Hortense, in AFLPG, 1. Studi Classici, XXXV, n.s. XXI, 2004-2007, pp. 49-70.

  • - M. Matteini Chiari, Per un buon uso del Museo. Da Urvinum Hortense a Cannara, in Valle Umbra, Cannara 2009.

    In preparazione:

    AA.VV., Antiquarium di Collemancio. Materiali archeologici (a cura di M. Matteini Chiari), Giunti Editore, Firenze. AA.VV., Raccolta Comunale di Cannara. Materiali archeologici, Iscrizioni, Sculture, Pitture, Elementi architettonici (a cura di M. Matteini Chiari), Giunti Editore, Firenze.

    Didattica

    Lo scavo archeologico di Urvinum Hortense, Collemancio di Cannara (PG), eseguito su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è riconosciuto dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Perugia come laboratorio didattico/tirocinio per gli studenti del Corso di Laurea Triennale e per gli studenti del Corso di Laurea Magistrale. In tutti i casi consente l'acquisizione di n. 3 crediti CFU. La campagna di scavo 2014 di Urvinum Hortense, Collemancio di Cannara (PG), si articolerà su 3 turni, che in parte si sovrapporranno, nel periodo 8 Settembre – 6 Ottobre. La fase di riapertura dello scavo e di preliminare organizzazione del magazzino prenderà avvio alcuni giorni prima e vedrà impegnati esclusivamente i responsabili di settore. In Primavera sono programmate attività di prospezione e di laboratorio mentre in Estate sono programmati interventi di consolidamento e di restauro di strutture e intonaci in parete. I turno : 8 Settembre - 22 Settembre 2014 II turno : 15 Settembre - 29 Settembre 2014 III turno : 22 Settembre - 6 Ottobre 2014. E' richiesta una presenza continuativa minima di 1 turno (= 2 settimane + 1 giorno). Non sono consentiti, se non in casi eccezionali e con l'assenso del direttore scientifico dello scavo, arrivi posticipati o partenze anticipate (con obbligo di recupero). Lo scavo, data l'estrema vicinanza alla sede universitaria, non prevede né alloggio né vitto serale. I partecipanti saranno dunque pendolari. Il pasto di mezzogiorno, a carico dei partecipanti, sarà consumato direttamente sullo scavo. La dotazione personale comprende abbigliamento estivo, ma anche capi pesanti, cappello e creme protettive. Per l'attività di campo si richiedono in particolare: copertura assicurativa, certificato di vaccinazione antitetanica, scarpe antinfortunio, borraccia, guanti da lavoro, ginocchiere, marsupio o zainetto da campo, cancelleria e strumenti per il disegno (dotazione minima: biro, portamine + mine, gomma da matita, 1 doppio metro metallico, 1 squadra, 1 compasso). La copertura assicurativa sarà garantita per tutti i partecipanti dall’Università degli Studi di Perugia. La partecipazione è aperta anche a studenti di altre Università, italiane e straniere, e a personale non universitario ritenuto idoneo dal direttore scientifico dello scavo.

    La giornata di lavoro (dal Lunedì al Venerdì) si articola, di massima, come segue: ore 8.30 : Inizio scavo, ore 13.00 : Termine scavo, selezione dei materiali sul campo, documentazione, riordino strumenti, ore 13.15 : Pranzo sullo scavo, ore 14.00 : Trasferimento da Urvinum Hortense a Collemancio,

  • ore 14.15 : Inizio Lavori di laboratorio (lavaggio cocci, inventariazione cartacea e informatizzata, apposizione numeri, ricerca attacchi, disegno dei materiali, sviluppo quote, disegno sezioni, digitalizzazione dei rilievi di campo, ecc.) o ripresa scavo o ripresa rilievo di campo. Secondo necessità, ore 17.45 : Riordino laboratorio e ritorno in sede, Sabato e Domenica liberi. Per ulteriori informazioni e/o comunicazioni: - Prof. Maurizio Matteini Chiari, Dipartimento di Lettere-Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne, Università degli Studi, Via Aquilone 7 - 06123 PERUGIA. Anche Laboratorio di Urbanistica e Rilievo, Palazzo San Bernardo, Via degli Offici 14, tel. 075/5853102; fax: 075/5853138; e-mail: [email protected] o [email protected] - Dott.ssa Valeria Scocca, e-mail: [email protected] Le iscrizioni si ricevono, oltre che per mail e/o per fax, anche presso il Laboratorio di Urbanistica e Rilievo, Palazzo San Bernardo, Via degli Offici 14 - 06123 PERUGIA.

    Notizie utili L'area archeologica di Urvinum Hortense, in località La Pieve, dista poche centinaia di metri da Collemancio (506 m.) ed occupa una modesta dorsale (altitudine massima 526 m.) protesa sulla Valle Umbra, estrema propaggine del versante nord orientale del gruppo montano dei Martani. E' facilmente raggiungibile, attraverso la S. P. Ducale, da Assisi, Bettona, Bevagna e Cannara. Dista da Perugia 28 km. e da Cannara 7 km. Cannara, a sua volta, è altrettanto facilmente raggiungibile dalla Superstrada E 7 e dalla S. S. 75. Distanza da Perugia 24 km., da Foligno 14 km. La stazione ferroviaria più vicina, escludendo quella di Cannara, ormai in disuso, è quella di Assisi ovvero quella di Spello, che distano rispettivamente 19 km e 17 km. da Collemancio. Treni da Roma, via Foligno, e da Firenze, via Perugia. Cannara è un Comune di 3000 abitanti tra i più importanti e attivi fra quelli della Valle Umbra. La frazione di Collemancio, in particolare, offre opportunità di soggiorno e di turismo soprattutto estivo contando su buone strutture agrituristiche e alberghiere e vantando una importante tradizione eno-gastronomica (Feste del Vino e del Vino novello; a Cannara si svolge la notissima Festa della Cipolla). La località presenta un cospicuo patrimonio archeologico, per lo più in corso di musealizzazione o in reimpiego, e risorse ambientali e naturalistiche altrettanto rilevanti, assai poco conosciute e ancor meno valorizzate. Nel 2003 è stato aperto al pubblico l'Antiquarium di Urvinum Hortense all'interno del Palazzetto del Podestà di Collemancio. La struttura, articolata su due piani e su più sale, si propone come strumento conoscitivo di prima accoglienza agli scavi ma assolve anche a compiti di più articolata e concreta didattica archeologica. Nel 2009, poi, si è inaugurato, a Cannara, il Museo della Città e del Territorio. La struttura, articolata su quattro piani e dotata di un ampio Laboratorio destinato alla ricomposizione ed al restauro dei materiali di scavo, costituisce un importante e documentato spaccato conoscitivo della storia del territorio della media Valle Umbra. Particolare risalto è dato ai materiali archeologici da Urvinum Hortense ed alla raccolta storico artistica di proprietà del Comune di Cannara.

    mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]

  • Urvinum Hortense, Collemancio di Cannara (Perugia). 2014. XV Campagna di Scavo (8 Settembre – 6 Ottobre). I turno : 8 Settembre - 22 Settembre 2014 II turno : 15 Settembre – 29 Settembre 2014 III turno : 22 Settembre - 6 Ottobre 2014.

    Il/la sottoscritto/a_____________________________, nato/a a________________, il___________ residente a ______________, in Via________________________________, n.____, CAP_______ intende partecipare allo scavo, impegnandosi a rispettarne il regolamento, nel Turno_____________

    Università di_______________________________, Facoltà di_____________________________

    Corso di Laurea in_________________________________________ Anno di corso e numero di matricola__________________________________________________ Recapito di Perugia________________________________________________________________ Telefono/Cellulare__________________________, E-mail ________________________________

    Esperienze pregresse di scavo, di ricognizione, di rilievo___________________________________ ________________________________________________________________________________

    Capacità specifiche acquisite (es.: disegno, rilievo, fotografia, gestione magazzino, gestione informatica dei dati e dei rilievi di scavo, ecc.)___________________________________________ ________________________________________________________________________________ Copertura antitetanica [si ricorda che la vaccinazione è condizione indispensabile alla partecipazione (barrare la giusta indicazione)] Sì o No

    Condizioni fisiche generali__________________________________________________________

    Abitudini/allergie alimentari________________________________________________________

    Disponibilità di auto (barrare la giusta indicazione) Sì o No

    Disponibilità di strumentazione (es.: macchina fotografica digitale; portatile, altro) specificare:

    Data_______________________ Firma_______________________________________________

  • Urvinum Hortense

    XV campagna di scavomuseocittàdicannara

    8 Settembre - 6 Ottobre 2014

    Info & Contatti

    Prof. Maurizio Matteini Chiari:[email protected]

    Dott. ssa Valeria Scocca:[email protected]

    www.facebook.com/DipartimentoLettereUNIPGwww.lettere.unipg.it

    Saepinum 2014 Organizzazione Scavo (1)Descrizione del sito:Didattica

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    Saepinum_locandina_2014SPC 2014 Organizzazione ScavoDescrizione del sito:IL SANTUARIO ITALICO DI SAN PIETRO DI CANTONI (SEPINO, CAMPOBASSO)In corso di stampa:Didattica

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    SPC_locandina_2014Terravecchia 2014 Organizzazione ScavoDescrizione del sito:L’INSEDIAMENTO DI TERRAVECCHIA DI SEPINO (SEPINO, CAMPOBASSO)DidatticaNotizie utili

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