Sagra del coniglio all'ischitana16-17-28-29 Agosto 2008

Sicuramente il piatto classico ischitano che gustano ogni anno i turisti che arrivano sulla nostra isola è il coniglio all'ischitana. E' usanza nella maggior parte delle case ischitane il menu classico

della domenica, bucatino al sugo di coniglio, coniglio di fossa accompagnato da patatine fritte o da una classica insalata verde. E' per questo che abbiamo voluto dedicare a questa usanza una sagra

dedicata unicamente ad essa.

La ricetta

Ingredienti:• Coniglio di “Fossa” • Pomodorini maturi• Prezzemolo

• Basilico

• Vino bianco rigorosamente ischitano

• Olio d'oliva• Peperoncino, sale, pepe,

aglio

La Tradizione: Il coniglio selvatico era un tempo l'animale più diffuso. Il D'Ascia dice che

"l'isola ne era infestata quando la colonia dei Siciliani venne a popolarli", verso il 47Oa.C.Due erano le specie: il coniglio leporino (con caratteri simili a quelli della lepre) e il coniglio sorcigno (con caratteri simili a quelli del sorcio).I sovrani aragonesi e i marchesi del Vasto spesso andavano a caccia di conigli leporini. Oggi il coniglio non è più tanto selvatico e molte famiglie che abitano in campagna amano allevarlo in gabbia. Ma un tempo si allevava in un fosso scavato in un terreno a circa due metri di profondità. Lì i conigli crescevano e si moltiplicavano.Quando il contadino gettava l'erba nel fosso, i conigli uscivano dalla tana per mangiarla ed egli, seminascosto, li contava, perché in pochi mesi il fosso si riempiva di conigli di varia grandezza e colore. Per catturarli bisognava chiudere la tana e ciò avveniva di notte sfruttando il chiarore della luna: si fissavano due paletti lateralmente alla tana, poi veniva fatta scivolare silenziosamente una tavola che, trattenuta dai paletti, ostruiva la tana. Il contadino allora scendeva nel fosso per mezzo di una scala, prendeva i conigli che gli erano necessari per il pranzo e li affidava alla padrona che li cucinava con cura.

Sagra del coniglio all'ischitana

Evento ideato ed organizzato da “Obiettivo Mediterraneo” di Irace

Giuseppe