salari in crisi - il decennio perduto

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Occupazione Salari Produttività Crescita Salari in crisi: il decennio perduto Presentazione ed elaborazione a cura di Agostino Megale Presidente Lab Nicola Cicala Collaboratore Lab Roma, 25 Gennaio 2013 Isrf Lab promosso dalla Fisac Cgil

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Elaborazione ISRF LAB FISAC CGIL

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Page 1: Salari in crisi - il decennio perduto

Occupazione

Salari

Produttività

Crescita

Salari in crisi: il decennio perduto

Presentazione ed elaborazione a cura di

Agostino Megale Presidente Lab

Nicola Cicala Collaboratore Lab

Roma, 25 Gennaio 2013

Isrf Lab promosso dalla

Fisac Cgil

Page 2: Salari in crisi - il decennio perduto

Crescita del Pil in Italia prima e dopo la crisi: sempre sotto la media europea

Dinamica reale del PIL Tassi di crescita medi annui – dal 2013 previsioni del FMI -

In Italia si registra il dato peggiore nella crisi e si prevedono tempi più lunghi per la ripresa

2 Elaborazioni Isrf Lab su dati FMI

2000-2007 2008 2009 2010 2000-2010 2011 2012 2013

Italia 1,5 -1,3 -5,2 1,8 0,6 0,4 -2,3 -0,7

Germania 1,7 0,8 -5,1 3,6 1,2 3,1 0,9 0,9

Francia 2,1 -0,2 -2,6 1,4 1,4 1,7 0,1 0,4

Spagna 3,6 0,9 -3,7 -0,1 2,4 0,7 -1,5 1,3

UK 2,7 -0,1 -4,9 2,1 1,7 0,7 0,4 1,1

Area Euro 2,6 0,7 -4,2 1,9 1,7 1,4 -0,4 0,2

Stati Uniti 2,6 -0,3 -3,5 3 1,8 1,7 2,2 2,1

Cina 10,5 9,6 9,2 10,4 10,3 9,2 7,8 8,2

- 6,5% - 3,0%

Page 3: Salari in crisi - il decennio perduto

La bassa crescita del PIL in Italia è un fenomeno che risale agli anni ‘90

DINAMICA REALE DEL PIL

(tassi di crescita medi annui)

1971-1980 1981-1990 1991-2000

Italia 3.8 2.4 1.6

Germania 2.9 2.3 2.1

Francia 3.7 2.4 2.0

Spagna 3.6 3.0 2.9

Regno Unito 3.3 2.8 2.5

Unione europea 3.1 2.3 2.3

Stati Uniti 4.5 3.3 3.4

Cina 9.3 10.5

3

2000 – 2010 + 0,6% Elaborazioni Isrf Lab

Page 4: Salari in crisi - il decennio perduto

4

Il debito pubblico

Debito pubblico in rapporto al PIL (%)

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat

1995 2000 2007 2008 2009 2010*

Italia 121,5 109,2 103,5 105,8 115,8 118,6

Francia 55,5 57,3 63,8 68,1 77,6 84,2

Germania 55,6 59,7 65,1 65,9 73,2 76,7

Regno Unito 47,2 41 44,2 52 68,1 78,2

Spagna 63,3 59,3 36,2 39,5 53,2 66,9

Stati Uniti 70,6 54,4 61,8 70 83,9 92,6

2010 2012

Oltre 2000

miliardi Pari a il 126,1% del Pil

Page 5: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 5

1 - Debiti e Spread: chi detiene il debito pubblico?

44,5 50,4 57,7 57,8

24,1

38,5

61,9

48,2

98,8

64,6 71,1

27,6 32,4

17,7

Debito pubblico 2012 Finanziato da non residenti

• Si ritiene che un debito pubblico detenuto all’esterno per oltre il 60% possa essere elemento

di sfiducia dei mercati internazionali;

• L’Italia ha un rapporto migliore di Germania e Francia.

Page 6: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Banca d’Italia 6

2 - Debiti e Spread: la ricchezza delle famiglie

• La garanzia che lo stock di debito pubblico interni sia sostenibile è dato dalla ricchezza

finanziaria netta privata;

• La ricchezza finanziaria netta (al netto delle passività finanziarie) privata in Italia è, pari a 2.500

miliardi

Page 7: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Banca d’Italia 7

2 - Debiti e Spread: la ricchezza delle famiglie

• Nel 2011 in Italia le attività reali (gli immobili, i macchinari e gli altri beni tangibili) rappresentavano ben il 62% della ricchezza complessiva delle famiglie (al lordo delle passività), superati solo dalla Francia, dove le attività reali pesavano per il 66%. La scomposizione della ricchezza è comunque molto simile rispetto a Francia e Germania accomunati da una preferenza per il “mattone”.

Page 8: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Banca d’Italia 8

5.976 miliardi di euro

2 - Debiti e Spread: la ricchezza delle famiglie

Page 9: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Banca d’Italia 9

Attività finanziarie 3.500

miliardi di euro;

Passività finanziarie 900

miliardi di euro

2 - Debiti e Spread: la ricchezza delle famiglie

Page 10: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 10

48,8

25,6 23,9 21,1

84,5

17,8 11,3 8,9

166,5

44,3

61,9

33,8 31

88,9

Debito pubblico 2012 finanziato da residenti in percentuale della ricchezza finanziaria netta privata

2 - Debiti e Spread: la ricchezza delle famiglie

• Anche in questo caso il dato italiano è sotto soglia e comunque nettamente inferiore

al dato spagnolo.

Page 11: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 11

45,2 58,8 56,8 54,4

81,1

127,3

54,6 63,1 61,2

91,3

112,7

95,3 84,4

66,8

Debiti delle famiglie

3 - Debiti e Spread: i debiti delle famiglie

• Ancora l’Italia presenta un dato migliore di Germania e Francia;

• Il dato italiano e ben al di sotto della soglia limite del 60%.

Page 12: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 12

4 - Debiti e Spread: la posizione finanziaria netta sull’estero

• Per la commissione europea (procedura sugli squilibri macroeconomici) l’indebitamento

finanziario netto totale verso l’estero non deve ufficialmente superare il 35% del Pil;

• Il dato italiano è sotto la soglia massima e quindi in linea con i parametri europei.

-20,6

32,6

-15,9

65,7

-91,7

35,5

-2,3

13,1

-86,1

-105 -96

-17,3 -26,7

54

Italia Germania Francia Belgio Spagna Olanda Austria Finlandia Grecia Portogallo Irlanda UK USA Giappone

Posizione finanziaria netta sull'estero

Page 13: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 13

-2,8

-3,6

-0,7

-5,2

-2,8

-4,8

2,8

-9,6

-6,3

-9,6

-3,5

-6,4

-12 -10 -8 -6 -4 -2 0 2 4

2000-2007

2008-2011

Italia

Francia

Germania

Spagna

Regno Unito

USA

Deficit Pubblico – Variazioni cumulate

Page 14: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab 14

Il passaggio dal Governo Berlusconi al Governo Monti ha portato in pochi mesi alla riduzione dello Spread di 249 pb e quindi ad un minor

peso in termini di interesse sul debito pubblico di 2,5 punti percentuali

Lo spread torna a crescere… I mercati sfiduciano l’Italia?

Oppure l’Europa?

Andamento dello Spread Btp – Bund, il peso della politica

L’intervento della BCE comporta una

riduzione dello spread

Da 70 miliardi a 100 miliardi di interessi sul debito pubblico italiano. Con Monti

diminuisce lo spread ma aumenta il debito.

Page 15: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab 15

… quindi?

Da Berlusconi a Monti: diminuisce lo Spread ma aumenta il debito

Page 16: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati borsa italiana 16

La capitalizzazione di borsa delle banche

102.113

92.829

94.285

84.037 83.397

77.431

61.994

60.505

61.064

55.608

55.005

54.944

73.089

67.603

56.964

46.754

51.430

49.365

56.979

Indice settoriale Banche

Il settore perde la metà del proprio capitale

2011

2012

Page 17: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab 17

La riduzione del debito pubblico a meno della metà è una richiesta non realizzabile e pericolosamente recessiva. Se fosse modificato l’art. 123 del trattato consentendo all’Italia di prendere in prestito dalla Bce, in forma obbligazionaria o

altra, 1000 miliardi al tasso dell’1 per cento, come hanno fatto le banche europee allora potrebbe diventarlo.

Il Pil supera i 1650 miliardi, per cui il 60 per cento di esso ne vale circa 1000.

Il debito accumulato superato i 2000 miliardi di euro. Quindi, al fine di farlo scendere al 60 per cento del Pil come prescrive il Trattato, si dovrebbe ridurre il debito di 50 miliardi l’anno per un ventennio

(1000 miliardi). L’interesse sul debito, al tasso medio del 4 per cento, comporta una spesa di 80 miliardi l’anno, la

quale si somma ogni anno al debito pregresso. Ora, se riduco il debito di 50 miliardi, avrò sì risparmiato 2 miliardi di interessi però sui restanti 1950 miliardi dovrò pagarne 78. Risultato: il debito è salito a 2028 miliardi (2000-50+78). L’anno dopo taglio il debito di altri 50 miliardi e gli interessi di 2.

Però devo pagarne 76, per cui il debito risulterà salito a 2054 (2028-50+76) …

Il Trattato sulla stabilità, sul coordinamento … imposto da Consiglio europeo, Commissione e Bce. all’art. 4 prescrive: “Quando il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo di una parte contraente supera il

valore.. del 60%... tale parte contraente opera una riduzione a un ritmo medio di un ventesimo all’anno”.

“Al fine di ripagare un debito a lunga scadenza in rate annuali è essenziale una condizione: che il debitore, al netto di quanto spende per il proprio sostentamento, abbia ogni anno delle entrate, per tutta la durata prevista, che siano

almeno pari a ciascuna rata del debito”.

La spirale del debito

Page 18: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 18

La politica dell’Austerity e il debito

126,1%

• La variazione tendenziale vede un peggioramento di 23 stati su 27 in termini di rapporto tra

Debito e Pil.

Page 19: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 19

• La variazione tendenziale vede un peggioramento di 23 stati su 27 in termini di rapporto tra

Debito e Pil.

La politica dell’Austerity e il debito

Page 20: Salari in crisi - il decennio perduto

1.100.000

1.150.000

1.200.000

1.250.000

1.300.000

1.350.000

20

00

20

01

20

02

20

03

20

04

20

05

20

06

20

07

20

08

20

09

20

10

20

11

20

12

20

13

20

14

20

15

20

16

20

17

20

18

20

19

20

20

20

21

20

22

Pil(prezzi 2000)-Previsioni Dicembre2012

Pil(prezzi 2000)-Previsioni Aprile 2011

Previsioni di crescita: dove ci porta l’Austerità

Il pieno recupero secondo le

Stime pre austerity era previsto al 2015

2022

Stime post austerity: Pil 2015 ancora

inferiore rispetto al 2007

Recessione

Si tornerà ai livelli di Pil già insufficienti del 2007 solo nel

2022 Serve un patto tra le parti sane e

produttive del paese

Le stime effettuate nel mese di Aprile 2011 e largamente condivise dai principali istituti di ricerca indicavano il 2015 come l’anno in cui si sarebbe raggiunto, in termini di PIL, il pieno recupero rispetto al dato ante-crisi; Le ultime proiezioni che considerano le manovre di Austerity hanno determinato un rallentamento della crescita a tal punto che si ritiene si tornerà ai livelli di PIL del 2007 non prima del 2022.

Page 21: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat 21

La perdita occupazionale negli anni duemila

24.027

• In termini di giornate lavorative “piene”, l’occupazione è diminuita di oltre 1,4 milioni di unità; • I livelli delle unità di lavoro sono crollati sotto i valori di dieci anni fa (inizio 2001); • Tenendo conto sia della CIG, sia dell’effetto “scoraggiamento”, la Banca d’Italia stima che il tasso reale di disoccupazione sia sopra l’12%.

Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno

96

98

100

102

104

106

108

Dall’inizio della crisi a fine 2012 sono stati persi circa

1,4 milioni di posti di lavoro

Page 22: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab 22

Il recupero dei livelli occupazionali pre crisi nel 2021

Ipotizzando una costante crescita del tasso di occupazione già dal 2012 si stima un ritorno ai livelli pre ciri non prima del 2021

97

98

99

100

101

102

103

104

105

106

107

Nove anni per recuperare

l’occupazione perduta

Livello occupazionale Pre crisi

Page 23: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat 23

• ll tasso di risparmio lordo delle famiglie italiane è passato dal 21,9% nel 1995 ad un minimo del 12% nel 2011; • Questo trend è stato causato quasi esclusivamente da una diminuzione dei risparmi delle famiglie consumatrici, che sono passate dai €192 miliardi di risparmi lordi del 1995 (rivalutati ai prezzi del 2011) a solo poco più di €93 miliardi del 2011.

Risparmio nazionale lordo in Italia in % al reddito nazionale lordo disponibile

Il risparmio delle famiglie

-51,6%

Page 24: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat 24

Il risparmio delle famiglie

• A fronte di un’erosione dei redditi disponibili non vi è stata una uguale diminuzione dei consumi, con l’ovvia conseguenza di una riduzione del risparmio.

Page 25: Salari in crisi - il decennio perduto

La povertà relativa - Italia

• Nel 2012, l'11,5% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8.573 mila persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila). • La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro.

25 Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat

10

10,2

10,4

10,6

10,8

11

11,2

11,4

11,6

1

10,6

11,5

2003 2012

Oltre 8,2

milioni di

poveri

Page 26: Salari in crisi - il decennio perduto

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 10000

10% Famiglie

90% Famiglie

Totale ricchezza

Ricchezza netta complessiva paese Italia 100% = 8.600 miliardi di euro

Dieci percento delle Famiglie

47% della ricchezza

Novanta percento delle Famiglie 53% della ricchezza

2 milioni 400 mila famiglie possiedono mediamente circa 1.600 mila euro

Tale imposta calcoliamo possa portare 15 miliardi di euro di maggiore gettito nelle casse

dello stato

Dati riferiti al patrimonio finanziario e immobiliare

Le diseguaglianze nella distribuzione del reddito

La proposta: un’imposta patrimoniale che gravi sulle famiglie che hanno una ricchezza netta complessiva al di sopra degli 800 mila euro, quindi, solo 1.208

mila famiglie (circa la metà del 10% delle famiglie più ricche.

Il 10% delle famiglie possiedono quasi la metà ella ricchezza

26 Elaborazioni Isrf Lab su dati Banca d’Italia

Page 27: Salari in crisi - il decennio perduto

Salario netto mensile

Lavoratore dipendente standard (2012) 1.333

Lavoratrice 1.173 –12,0%

Lavoratore di piccola impresa (1-19 add.) 1.091 –18,2%

Lavoratore del Mezzogiorno (Calabria) 1.080 –19,0%

Lavoratore immigrato (extra-UE) 1.004 –24,7%

Lavoratore a tempo determinato 984 –26,2%

Lavoratore giovane (15-34 anni) 973 –27,0%

Lavoratore in collaborazione 893 -33,3%

Le disuguaglianze salariali in Italia nella crisi, anno 2012.

Elaborazioni Isrf Lab su dati Ires - Banca d’Italia 27

Page 28: Salari in crisi - il decennio perduto

1,8

1,2

3,3

3

2011 2012

Retribuzioni contrattuali

Inflazione

• Il mix tra l’andamento dei redditi da lavoro dipendente e l’indice dei prezzi al consumo ha

ridotto il salario reale.

• La perdita di potere d’acquisto determina una minire propensione al consumo,

generando minore domanda interna, quindi, minor crescita.

-1,2

-2,1

2011 2012

Saldo retr./infl.

28 Elaborazioni Isrf Lab su dai Istat

19 miliardi di euro non ridistribuiti al mondo del lavoro

Page 29: Salari in crisi - il decennio perduto

Retribuzioni: 2012 ancora in perdita

Deflatore dei consumi interni

Retribuzioni contrattuali

Retribuzioni lorde di fatto

Retribuzioni nette di fatto

Fonte: elaborazioni Isrf Lab su dati Istat. Dal 2012 stime Lab su dati Istat

+1,7%

+2,1%

+2,1%

stabilite nei CCNL

con la produttività

inflazione effettiva

+1,9% al netto tasse e contributi

+3,0%

+1,8%

+2,0%

+1,6%

2010 2011

Nel 2012 stimiamo una perdita di -2,1% nel rapporto tra inflazione e crescita delle

retribuzioni contrattuali nette e di -1,5% di quelle lorde di fatto. In questo contesto si ha

+0,4% di maggiori pressione fiscale sul lavoro dipendente.

(esclusi i lavoratori in Cassa Integrazione)

+3,3%

+1,2%

+1,4%

+1,0%

2012

29

Page 30: Salari in crisi - il decennio perduto

Retribuzioni: tre anni di crisi

Deflatore dei consumi interni

Retribuzioni contrattuali

Retribuzioni lorde di fatto

Retribuzioni nette di fatto

Fonte: elaborazioni Isrf Lab su dati Istat. Dal 2013 stime Lab su dati Istat

+1,7%

+2,1%

+2,1%

stabilite nei CCNL

con la produttività

inflazione effettiva

+1,9% al netto tasse e contributi

+3,0%

+1,8%

+2,0%

+1,6%

2010 2011

Nel triennio l’inflazione è cresciuta dell’8% mentre le retribuzioni poco più del 5%.

(esclusi i lavoratori in Cassa Integrazione)

+3,3%

+1,2%

+1,4%

+1,0%

2012

30

+8,0%

+5,1%

+5,5%

+4,5%

Il triennio

Nel 2013 si perderanno mediamente 35 euro mensili in termini di potere d’acquisto che se sommati ai 70 euro

perduti nel triennio precedente si ha una perdita annua cumulata da 1300 euro

Page 31: Salari in crisi - il decennio perduto

Retribuzioni: e il 2013? Nei 4 anni della crisi: inflazione all’11% retribuzioni al 5,7%

Deflatore dei consumi interni

Retribuzioni contrattuali

Retribuzioni lorde di fatto

Retribuzioni nette di fatto

Fonte: elaborazioni Isrf Lab su dati Istat. Dal 2012 stime Lab su dati Istat

+1,7%

+2,1%

+2,1%

stabilite nei CCNL

con la produttività

inflazione effettiva

+1,9% al netto tasse e contributi

+3,0%

+1,8%

+2,0%

+1,6%

2010 2011

In condizioni di inflazione simili a quelle degli anni precedenti e data la stima sulla

crescita dei salari il 2013 sarà ancora in perdita;

-1,8% da aggiungere al -3,9% accumulato nel triennio precedente.

(esclusi i lavoratori in Cassa Integrazione)

+3,3%

+1,2%

+1,4%

+1,0%

2012

31

+3,0%

+1,4%

+1,6%

+1,2%

2013

Page 32: Salari in crisi - il decennio perduto

100

105

110

115

120

125

130

135

140

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Inflazione (DEF) Retr. contr lorde

25.668 € (a prezzi 2012)

24.740€

Numeri indice 1999 = 100

media annua

- Inflazione 2011-2012 +6,3%

- Salari 2011-2012 +3%

Inflazione e retribuzioni: la perdita del potere d’acquisto

Nel decennio il salario

decresce

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat

Page 33: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat 33

100

105

110

115

120

125

130

135

140

Inflazione (DEF) Retr. di fatto lorde Retr. di fatto nette

2012

Numeri indice 1999 = 100

media annua

20.786 €

Retribuzioni lorde, nette, inflazione e tasse

• Le retribuzioni nette hanno accumulato una perdita nei primi anni Duemila, dovuta anche al fiscal

drag per 2.375 euro, che equivale a circa 50 miliardi di maggiori entrate complessivamente

sottratte al potere d’acquisto dei salari.

• Nel 2012 il livello della retribuzione netta è inferiore a quello del 2000 (prezzi correnti).

20.877 € (a prezzi 2012)

2000

Page 34: Salari in crisi - il decennio perduto

34

Imprenditori e liberi prof.

Lavoratori dipendenti

2000-2012*

+ 3.640 €

… caduta del reddito di quali famiglie?

L’impatto della crisi è stato generalizzato e ha colpito tutte le famiglie italiane. Eppure, a differenza delle famiglie con a capo un imprenditore o un libero professionista, le famiglie di lavoratori dipendenti hanno accumulato una perdita di reddito disponibile reale che si è trascinata fino alla crisi, in cui la riduzione dell’occupazione e l’abbattimento delle retribuzioni (soprattutto per effetto della CIG) hanno trascinato ancora più in basso il potere d’acquisto delle famiglie di operai e impiegati.

Elaborazioni Isrf Lab su microdati Banca d’Italia (I bilanci delle famiglie italiane, anni 2000-2011). (*) Stime 2012.

– 8.154 €

Page 35: Salari in crisi - il decennio perduto

85

90

95

100

105

110

115

120

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Entrate totali Entrate da reddito da lavoro dipendente

2000-2011

Il carico fiscale negli anni Duemila: tutto su lavoro

dipendente e pensioni

(*) Gettito deflazionato. Numeri indice 2000 = 100

35 Elaborazioni Isrf Lab su dati dell’AdE, dal 2012 previsioni Lab

Page 36: Salari in crisi - il decennio perduto

Pressione fiscale: confronto tra Italia e media paesi OCSE

46,9%51,3%

42,1%46,8%

36,7% Singole

2010 2014

Single Famiglie OCSE 2010

36 Elaborazioni Isrf Lab su dati OCSE. Dal 2014 previsioni Lab

+12

,3%

+10

,2%

Italia OCSE Italia

La pressione fiscale già

elevatissima è destinata

ad aumentare

ancora come

conseguenza delle

manovre d’agosto

• Il carico fiscale sul lavoro sia esso riferito alle famiglie che ai single, nel 2010 è risultato

essere nettamente superiore al dato della media dei paesi OCSE:

Single +10,2%

Famiglie + 12,3%

• Considerando le conseguenze delle manovre si stima che la pressione fiscale arriverà nel

2014 oltre il 51%.

29,8% Famiglie

Page 37: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Ocse 37

Pressione fiscale: confronto tra Italia e media paesi OCSE

La maggiore pressione fiscale sul lavoro in Italia rispetto alla media dei paesi Ocse

si traduce in – 1380 euro di salario netto all’anno

- 1.380 E tra il

salario medio annuo netto

italiano e quello della

media dei paesi Ocse

Dati in euro

Page 38: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Fisac 38

Page 39: Salari in crisi - il decennio perduto

39

Drenaggio fiscale

Totale mancata restituzione fiscal drag (d.l. n. 69/1989) – 2.816 €

• Il drenaggio fiscale determina mediamente un aumento del prelievo per i lavoratori

dipendenti di 0,3 punti per chi è senza carichi e di 0,5 punti per chi ha moglie e figli a

carico. L’effetto dell’invarianza della pressione fiscale sul lavoro e del fiscal drag sulle

retribuzioni nette è di una crescita inferiore rispetto alla retribuzione lorda mediamente

di un punto percentuale.

-388,7

-358,8

0

0

-362,0

-103,9

-209,0

-98,2

-186,2

-267,4

-272,4

-196,7

-372,9

2012*

2011

2010

2009

2008

2007

2006

2005

2004

2003

2002

2001

2000

Elaborazioni Isrf Lab

Page 40: Salari in crisi - il decennio perduto

La perdita dei salari reali: – 8.154 euro

2004 (2,6%) (2,5%) (–0,1%) – 273 € 2005 (2,3%) (2,8%) (+0,5%) + 940 €

2002 (2,9%) (1,8%) (–1,1%) – 3.009 € 2003 (2,9%) (1,3%) (–1,5%) – 3.785 €

2006 (2,7%) (2,7%) (+0,0%) – 7 € 2007 (2,3%) (2,5%) (+0,2%) + 249 € 2008 (3,2%) (5,7%) (+2,4%) + 2.169 €

Potere d’acquisto cumulato delle retribuzioni 2000-2012 – 5.338 €

Inflazione(a) Retribuzioni(b)

2000 (3,2%) (2,3%) (–0,9%) – 3.108 €

2001 (2,7%) (3,2%) (+0,5%) + 1.573 €

2009 (-0,1%) (2,1%) (+2,2%) + 1.904 € 2010 (1,7%) (2,1%) (+0,4%) + 228 €

Fonte: elaborazioni su dati Istat (a) Deflatore dei consumi (b) Retribuzioni per ULA regolari, Conti nazionali. Dal 2012 stime Isrf Lab su dati Istat

Perdita cumulata con il fiscal drag 2000-2012 – 8.154 €

- 684 €

40

2011 (-3,0%) (1,8%) (–1,2%) 2012* (-3,3%) (1,2%) (–2,1%) - 1.197 €

Page 41: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 41

Reddito: una comparazione internazionale

Reddito netto disponibile procapite (Prezzi costanti 2011 – Migliaia di euro)

• Da un confronto internazionale si evince che le famiglie italiane sono state le uniche a registrare un calo del reddito disponibile pro capite nel 2008-2011 rispetto al periodo 2001-07.

Page 42: Salari in crisi - il decennio perduto

52.607

44.008 43.933

38.124 38.325

33.900 33.656 32.657

Stati Uniti Regno Unito OCSE Francia Germania Giappone Spagna Italia Salario medio in dollari

I salari più bassi sono quelli percepiti dai lavoratori italiani

42 Elaborazioni Isrf Lab su dati OCSE

Salario 2011: anche la Spagna supera l’Italia

Page 43: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Inps 43

Anno 2010

Coefficiente di Gini relativo al reddito pensionistico annuo dei pensionati Inps. L’indice segnala la concentrazione del reddito e quindi le disuguaglianze nella distribuzione. Più alto è l’indice maggiori sono le diseguaglianze.

Italia 36,8

Le diseguaglianze in Italia

Page 44: Salari in crisi - il decennio perduto

Tobin Tax

già ipotizzata da Keynes

sponsorizzata da James Tobin è oggi rilanciata dall’Europa

Intende tassare le transazioni finanziarie. Si ritiene abbia un impatto marginale sulle normali

operazioni di borsa e rilevante sulla “nuova finanza” (derivati).

Un tassa pari al 0,05% delle transazioni effettuate (cinque euro ogni mille di importo della transazione) si stima fornirebbe 311 miliardi di euro alle

casse europee

Sarebbe un utile strumento per disincentivare la speculazione

finanziaria di breve durata a favore degli investimenti nell’economia reale

311 miliardi per gli investimenti

Si valuta positivamente l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie ma tale misura avrebbe dovuto riguardare le singole operazioni e non il montante giornaliero come, invece,

fatto dala Governo Monti

Tobin Tax: il Governo Monti avrebbe dovuto tassare le singole transazioni

Elaborazioni Isrf Lab

Page 45: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat 45

Le distribuzione primaria del reddito

Date le diverse propensioni al risparmio di lavoratori e imprenditori, la manovra della distribuzione funzionale del reddito consente di portare i risparmi ad eguagliare gli investimenti necessari per conseguire il pieno impiego o il tasso di crescita del prodotto desiderato. Di qui l’importanza fondamentale della politica dei redditi per la crescita e l’occupazione.

50,0

55,0

60,0

65,0

70,0

75,0

80,0

85,0

28,0

30,0

32,0

34,0

36,0

38,0

40,0 1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

20

11

Quota dei profitti (scala sinistra) Quota del lavoro dipendente (scala destra)

+ 6,5%

- 0,5%

Page 46: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat

46

Dove sono andati i profitti?

50

60

70

80

90

100

110

1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

20

11

Investimenti -42%

Page 47: Salari in crisi - il decennio perduto

3.0543.084

2.843

Compenso AD

2011 2010 2009

+ 7,4%

+ 211 mila euro

37,1

36,6

35,9

Retribuzione media lavoratori dipendenti

2011 2010 2009

+ 1,4%

Confronto tra la crescita delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e dei compensi agli AD - numeri e variazioni percentuali -

– settore del credito –

Dati in migliaia di euro Dati riferiti ai maggiori gruppi bancari per numero di dipendenti e margine d’intermediazione.

+1.200 euro

47 Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat e bilanci

societari

Page 48: Salari in crisi - il decennio perduto

Confronto retribuzioni lavoratori dipendenti e compensi AD - rapporto uno a n -

• Nell’anno 2010 il rapporto tra il compenso percepito da un lavoratore dipendente e un AD è stato di uno a ottantasei nel settore del credito (con picchi oltre le cento volte) e di uno a centodieci nell’economia nel suo complesso.

Bancari

48 Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat e bilanci

societari

Page 49: Salari in crisi - il decennio perduto

-1

0

1

2

3

4

5

6

7

1995-2000

2001-2011

Crescita della produttività

49 Elaborazioni Isrf Lab su dati OCSE E Istat

ITALIA

0

Page 50: Salari in crisi - il decennio perduto

Produttività a confronto 1 Valore aggiunto reale per addetto del settore privato Numeri indice 1995=100

50 Elaborazioni Isrf Lab su dati OCSE

90,0

95,0

100,0

105,0

110,0

115,0

120,0

125,0

130,0

135,0

140,0

19

95

19

96

19

97

19

98

19

99

20

00

20

01

20

02

20

03

20

04

20

05

20

06

20

07

20

08

20

09

20

10

20

11

Regno Unito Germania Francia Italia

Page 51: Salari in crisi - il decennio perduto

L’accordo separato, quale produttività?

51 Elaborazioni Isrf Lab

La produttività nei primi anni 2000

Dal 2000 al 2007 la produttività in

Italia è cresciuta dello 0,4%.

La produttività nella prima fase della crisi

Dal 2008 al 2012 la produttività è

aumentata dello 0,0% pur in presenza della

detassazione del salario di produttività.

La produttività oggi

Nel 1993 la produttività cresceva

dell’1,5% annuo senza che vi fosse alcuna detassazione del

salario di produttività

Il dato è frutto della media tra l’andamento della produttività del lavoro e del capitale,

la produttività del capitale è stata costantemente negativa.

Non c’è relazione diretta tra la detassazione del salario di produttività e le dinamiche della produttività stessa.

In questo, l’accordo non sottoscritto dalla Cgil si presenta più come un patto neo corporativo di scarsa efficacia e dubbia utilità.

Page 52: Salari in crisi - il decennio perduto

52

Fattori determinanti per la crescita della produttività Innovazione (continua)

Crescita dimensionale dell’impresa che vale da sola il 50% dei potenziali incrementi di produttività

Economie di scala ed Economie di varietà

Concorrenza ed Efficienza dei mercati

Sostegno del sistema finanziario all’economia reale

Propensione all’internazionalizzazione

Equilibrio territoriale nella demografia d’impresa

Efficienza della Pubblica Amministrazione

Regolazione e sostegno all’offerta e alla qualità della conoscenza

(Ricerca, Istruzione, Formazione e servizi connessi)

Politiche attive per il lavoro efficaci e Mercato del lavoro efficiente

Relazioni industriali e Organizzazione del lavoro

Capitale sociale, Coesione sociale e Legalità

Cultura dell’Imprenditorialità

Infrastrutturazione Materiale e Immateriale

Sistema fiscale, la detassazione del 2 livello di contrattazione vale il 4% della potenziale crescita di produttività Elaborazioni Isrf Lab

Page 53: Salari in crisi - il decennio perduto

Produttività Retribuzione Ore lavorate Investimenti CLUP

250 e oltre 20-249 1-19 Totale

La dimensione dell’impresa è determinante per investimenti e produttività

• La dimensione dell’impresa continua ad essere un elemento fondamentale per la crescita; • Più grande è l’impresa maggiore è la produttività e maggiori sono gli investimenti.

53 Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat

Maggiore dimensione determina più produttività e più investimenti

La dimensione dell’impresa continua ad essere un elemento fondamentale per la crescita

Page 54: Salari in crisi - il decennio perduto

54

l’effetto dimensione sulla competitività

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat.

0

50

100

150

200

Produttività

Retribuzione

Ore lavorateInvestimenti

CLUP

250 e oltre

20-249

1-19

Totale (media) = 100

Limite maggiore:

più sei piccolo e

meno investi!

Anno 2010

Page 55: Salari in crisi - il decennio perduto

55 -72,8

-66,2 -66,1

-61,5

-49,3

-41,8

-37,9

-24,8 -24,1-21,5

2,1

10,412,7 13,6

15,4 16,018,0

21,624,1

26,0 27,330,2

32,2

39,2 40,2

55,0

70,5

8,2

-49,3

-52,7

-50,6

-40,7

-15,7

-9,0-7,0

Maced

on

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Bu

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27

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Italia

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(15)

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Svezia

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nd

a

Sta

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nit

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No

rveg

ia

La produttività pro-capite

Elaborazioni Isrf Lab su dati Eurostat.

PIL pro-capite media 2000-2010 (scostamento dalla media UE-27 del periodo).

Siamo gli ultimi tra i primi.

Dove saremo dopo la crisi?

Negli anni passati, il nostro PIL pro-capite era solo l’8,2% sopra la media dei paesi europei.

Page 56: Salari in crisi - il decennio perduto

56

La dinamica della produttività in Italia

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat.

-5,0

-3,0

-1,0

1,0

3,0

5,0

7,0

19

93

19

94

19

95

19

96

19

97

19

98

19

99

20

00

20

01

20

02

20

03

20

04

20

05

20

06

20

07

20

08

20

09

20

10

Valore aggiunto per ora lavorata Valore aggiunto / ULA totali

Produttività totale dei fattori (TPF)

Media 2000-2010 = Ø

Page 57: Salari in crisi - il decennio perduto

57

La produttività totale dei fattori (TPF) in Italia

Media annua 1995-2010 LAVORO = 0,5 / CAPITALE = 0,3

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat.

-1,0

-0,5

-

0,5

1,0

1,5

2,0

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

Contributo delle ore lavorate alla crescita del valore aggiunto

Contributo dell'input di capitale non-ICT alla crescita del valore aggiunto

Contributo dell'input di capitale ICT alla crescita del valore aggiunto

Produttività del lavoro più alta di quella del capitale

Page 58: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati OCSE 58

1778 1778 1749 1733 1714 1663 1647 1554 1551

1409 1377

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

I lavoratori italiani lavorano più della media

• Mediamente nel 2011 un lavoratore italiano ha lavorato più ore rispetto ad un lavoratore degli altri maggiori paesi europei.

Page 59: Salari in crisi - il decennio perduto

2,82 2,77

2,21 2,01

1,87

1,38 1,18

Germania Stati Uniti Francia UE-27 Regno Unito Spagna Italia

Spese per Ricerca & Sviluppo in percentuale del PIL – Anno 2009

L’Italia ultima in Ricerca & sviluppo

• Negli anni il dato sulla spese in R&S dell’Italia è stato costantemente inferiore agli altri principali paesi europei. • L’ultimo dato disponibile conferma tale tendenza

59 Elaborazioni Isrf Lab su dati OCSE

Page 60: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab su dati OCSE 60

L’Italia ultima in Ricerca & sviluppo

2,01 1,83

1,27 1,21 1,15

0,74 0,6

2,77 2,60

2,02 1,88

1,79

1,35

1,18

Stati Uniti Germania Francia Regno Unito UE-27 Spagna Italia

Totale

Imprese

Page 61: Salari in crisi - il decennio perduto

Elaborazioni Isrf Lab 61

Uguaglianza

Crescita

Buona occupazione

Serve un patto sociale vero

Page 62: Salari in crisi - il decennio perduto

La disoccupazione giovanile è tra le più elevate d’Europa (dati relativi a dicembre 2012)

• Il dato italiano è superiore di 18 punti percentuali alla media Ocse; escluse le economie ex-sovietiche, è inferiore solamente alla Spagna, al Portogallo Irlanda e Grecia.

• Secondo i dati Istat, oltre due milioni di giovani non lavora e non frequenta nessun corso di studi.

62 Elaborazioni Isrf Lab su dati Ocse

8,0 8,3 8,5 8,6

14,2 15,7 16,2 17,3 18,0 18,7 18,9 20,0 22,1 22,9

25,8 34% 30,1 30,3

44,4 46,4

2012

Page 63: Salari in crisi - il decennio perduto

26,6

16,7

19,8

10,1

6,4

15,1

19,1 18 20,3

22,4 23,1 21

15,7

31,1 29,5 30,2

41,9

34,6

42 39

41,3 38,8

Anno 2012

Giovani: neanche il Nord è un porto sicuro

63 Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat

In termini di disoccupazione giovanile è presente la solita diversificazione tra regioni.

Però, ad oggi, anche il Nord del paese è in difficoltà

Page 64: Salari in crisi - il decennio perduto

64

48,7

41,0 40,8 40,5 38,3 38,0 37,7 37,5

35,6 34,3 34,1 33,8

32,6 32,5 32,1 31,6 31,5 30,9 29,7 29,3

24,3

Percentuale di laureati per 100 persone di 25 anni (tutte le lauree escluso il biennio

specialistico – Anno 2011)

Elaborazioni Isrf Lab su dati Istat

Page 65: Salari in crisi - il decennio perduto

981 981 969

993 998

1.050

1.036

1.004 997

984

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Giovani: retribuzioni le retribuzioni stagnanti Soggetti ad un anno dalla laurea

Dal 2003 al 2012* la retribuzione media percepita da un neo laureato che abbia conseguito il diploma di laurea si attesta attorno a 1.000,00 euro mensili.

65 Elaborazioni Fisac su dati Almalaurea e previsioni Lab su dati semestrali Istat

(Dati in migliaia di Euro)

Page 66: Salari in crisi - il decennio perduto

Patrimoniale, una imposta sulle grandi ricchezze che possa produrre entrate strutturali tra i 15 e 20 miliardi.

Tracciabilità, il solo avvicinamento ai parametri

europei nell’uso della moneta elettronica farebbe crescere le entrate fiscali tra i 30 e i 40 miliardi. Con un piano di tracciabilità in una legislatura i 120 di evasione potrebbero essere dimezzati arrivando a coprire buona parte del costo annuo del debito pubblico (70 miliardi destinati a crescere)

Riduzione imposte:

- 3% sul reddito da lavoro: meno 100 euro di tasse sul lavoro al mese.

- 2% sul reddito d’impresa

Per l’uguaglianza

Page 67: Salari in crisi - il decennio perduto

Per la crescita

+1% per maggiori Investimenti nella scuola e rilancio degli Investimenti per le infrastrutture e mezzogiorno

+0,5% liberalizzazioni

+1% ripresa dei consumi conseguente al maggior potere d’acquisto delle famiglie

+1% maggiore occupazione donne e giovani

Obiettivo crescita 2,5 – 3,5 percento annuo

Si devono prevedere premi per la crescita dimensionale d’impresa e conseguentemente della produttività affinché arrivi ai livelli della Francia e della Germania

Page 68: Salari in crisi - il decennio perduto

Occupazione Fondo

2) Contributo straordinario dello 0,2% sulle imprese e pari

a 4 euro per ogni lavoratore impiegato

Finanziamento totale nel triennio 8,4 miliardi che

potrebbe produrre un premio alla stabilità dei giovani pari a un

terzo del costo del lavoro

1) Contributo straordinario dei lavoratori per un triennio dello 0,2% della retribuzione pari a 4

euro al mese, circa 50 euro l’anno

Con questo piano si potrebbero finanziare incentivi alla stabilità del lavoro per circa

500 mila giovani

Per i giovani: piano straordinario per la buona occupazione

3) Contributo straordinario dello stato pari allo 0,2% pari a 4 euro per ogni lavoratore attivo finanziato dallo stato