salerno granata 2015 16 16 pg · pdf fileautomatismi per cancelli e serrande - porte blindate...

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'avevamo lasciata cinque

Lanni fa in serie B desolata-mente ultima in classifica,

anzi ultimissima, senza grandi prospettive per il futuro. La ritro-viamo oggi ai nastri di partenza con l'entusiasmo stampato in volto, quello di chi spera di dispu-tare un campionato brillante e sa di poterci riuscire. La Salernitana punta ad essere la sorpresa della serie B con la sfrontatezza di una matricola con tanti anni di espe-rienza. Di più è meglio non dire perché, al di là della scaramanzia, non sarebbe neanche giusto farlo. L'obiettivo di quest'anno è mantenere la categoria cercando di fare il meglio possibile. È bene sottolinearlo sempre perché forse qualcuno ha la memoria corta e non ricorda quanto fatto negli ultimi tempi. E soprattutto non ricorda che la Salernitana era finita nel nulla, era scomparsa nonostante quella splendida (e purtroppo illusoria) cavalcata con Roberto Breda terminata ad un passo dal traguardo. Una stagione (quella 2010/2011) che, pur tra mille difficoltà economi-che, con la sciagurata parentesi Cala e la prospettiva sempre più concreta del game over (poi verificatosi), era servita a dimen-ticare il vergognoso campionato precedente, quello appunto dell’ultima serie B conclusa con la miseria di 17 punti in classifica, contando anche la squalifica per illecito sportivo. E siccome in

senta al meglio per il derby con l’Avellino, pronto a spingere i granata alla vittoria d’esordio che potrebbe essere firmato da uno d e i v o l t i n u o v i a r r i v a t i quest’anno. Il calciomercato conclusosi sei giorni fa ha fatto registrare nell’ultima giornata d i e c i m o v i m e n t i p e r l a Salernitana, cinque in entrata ed altrettanti in uscita. Giusto dare un voto alto all’operato di Fabiani e della società ma senza lode. Quella sarebbe arrivata con Lodi o con un giocatore di pari valore per la serie B. Quel tassello man-cante a centrocampo potrebbe essere l’acino di sale da aggiun-gere presto ad una minestra che si preannuncia gustosa.

questa sede voglio mettere da parte la scaramanzia, quei 17 punti non devono spaventare anche perché rispetto a cinque anni fa è cambiato un po’ tutto. Oggi c’è una società ambiziosa che ha dimostrato più volte com-petenza ed ambizione. Con tre promozioni in quattro anni Lotito e Mezzaroma hanno fatto rinasce-re il calcio salernitano portandolo nell’anticamera del salotto buono del pallone. Una cosa, però, non è cambiata. L’affetto dei tifosi è immutato e si manifesta con numeri sempre crescenti. Il pub-blico è subito protagonista di questa nuova avventura in serie B che parte con una sfida da non perdere. E infatti l’Arechi si pre-

Periodico “SALERNO GRANATA”Reg. Trib. di Salerno n°12 del 12/12/2012

Editore

Rocco CalendaRedattori

Mario RuggieroArmando Iannece

La collaborazione al periodico è resa a titolo gratuito.

Giuseppe PucciarelliAlessandro Luciani

Fabio GioiaLuana Negri

Redazione: Via G. D’Annunzio, 17 - Bellizzi (SA)e-mail: [email protected]

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Direttore Responsabile

Alessandro FerroResponsable Sito Web

Antonio Calenda

Fotografo Ufficiale

Armando Fortunato

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l derby di domenica è il ventu-Inesimo confronto tra Salerni-tana e Avellino disputato

nella città di Salerno. Il bilancio arride ai granata, in grado di ottenere l'intera posta in palio in nove occasioni. Otto le partite terminate con il segno "X" mentre tre sono i blitz degli irpini che non hanno mai vinto all'Arechi. Solamente in quattro circostanze il derby si è dispu-tato in Serie B: granata mai sconfitti avendo ottenuto due vittorie e due pareggi. Inoltre, sempre sul suolo salernitano, la sfida non si è mai disputata prima della quinta giornata di campionato.K.O. AMARI - Da trentadue anni i biancoverdi non s'impongono nella città devota a San Matteo. L'ultimo successo è avvenuto nella stagione 1982/1983 quan-do nel gironcino di Coppa Italia gli ospiti, all'epoca in Serie A, hanno ottenuto la vittoria con le reti di Vignola e Ferrari (di Zac-caro su rigore il sigillo granata). In campionato, in entrambe le occasioni, le affermazioni irpi-ne al Vestuti sono avvenute con il medesimo risultato (0-1) e nella stessa serie (Serie C). Nel 1959-1960 (primo storico derby giocato a Salerno) Brugnera regala l'intera posta in palio all'Avellino, nel 1972-1973, inve-ce, è decisiva un'autorete di Coppola al terzo minuto (irpini promossi in B a fine anno).PAREGGITE - Il derby tra grana-ta e biancoverdi è sempre stato molto equilibrato. Partite vinte di misura o spesso pareggiate. L'ultimo segno "X" è avvenuto

circa dieci anni fa: Serie C, sta-gione 2005-2006 al goal di Sasà Russo risponde Raffaele Bian-colino nel finale. Il primo, inve-ce, più di mezzo secolo fa: botta e risposta tra l'attaccante gra-nata Logaglio e Cerqueni nell'arco di quattro minuti. Anche la prima sfida in B tra le due squadre e per di più all'Arechi è terminata con la divi-sione della posta: un autogoal di Lombardo illude il club irpi-no. Invenzione di Pasa e Cera-micola, di testa, ristabilisce la parità. Sempre in serie cadetta un altro pareggio: scialbo 0-0 nel 1995/1996. Un punto a testa anche nel 1967-1968 (1-1, Serie C, reti di Bolzoni[S] e Cesero), 1968-1969 (1-1, Serie C, al van-taggio irpino di Pellizzari risponde Baffi al 91'), 1971-1972 (1-1, Serie C, reti di Pantano[S] e Marchesi) ed infine 1992-1993 (0-0, in serie C)SUCCESSI GRANATA - Per nove volte la Salernitana ha sconfitto l'Avellino tra le mura amiche. La vittoria più recente è

avvenuta il 5 maggio del 2009, scontro salvezza: sospinti da 25.000 spettatori, i granata s'impongono con la rete di Ganci su testa su preciso cross di Fatic. Identico risultato nel 2003-2004: stavolta è Erjon Bog-dani a far impazzire l'Arechi, in una tiepida serata di ottobre e con oltre 17mila tifosi presenti. L'ariete albanese, su preciso cross di Lai, sigla un goal importante e decisivo. Un altro successo all'Arechi vi è stato nel 1993-1994: De Silvestro porta in vantaggio i padroni di casa, Fresta risponde riportan-do il risultato in parità ma è Pisa-no, su calcio di rigore, a regala-re i tre punti ai granata. La sfida tra Salernitana ed Avel-lino ha avuto il suo momento d'oro tra gli anni Sessanta e set-tanta: in quel periodo la Salerni-tana si è imposta per ben sei vol-te, cinque in campionato e una in Coppa Italia. Il primo succes-so storico è datato 1963: secco 2-0 con le reti di Di Paola e Baldi. Due stagioni dopo è Pinna, nel finale, a regalare i due punti ai padroni di casa. La stagione successiva si tinge sempre di color granata al "Vestuti": altro 2-0, stavolta le firme sono di Cominato e Dianti. Infine, altre tre affermazioni, tutte di misura: 1-0 nel 1969-1970, rete di Baffi. Nel 1970-1971 decide il match Rigotto all'82°. Infine, Pozzo-bon su rigore regala la vittoria in Coppa Italia di Serie C. Un successo che non consente alla truppa granata di accedere ai sedicesimi.

Mario RUGGIERO

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erminato il calciomercato è

Ttempo di bilanci, virtuali natu-ralmente non avendo il cam-

pionato aperto ancora i battenti. In questa sorta di linea tracciata, non fa eccezione la Salernitana che nell'ultimo giorno utile piazza due colpi "over", Frison e Donnarumma, e tre "under" quali Milinkovic, Odjer ed Empereur. Ceduti, invece, Rus-sotto, Liverani e Calil al Catania. Pre-messo che le valutazioni dietro una scrivania lasciano il tempo che tro-vano in quanto sarà sempre il campo a parlare dando l'estremo giudizio, da una prima valutazione possiamo sostenere con fermezza che sia stata allestita una buona squadra, sulla carta molto più competitiva rispetto ad una semplice salvezza. Tuttavia, lo scetticismo tra i tifosi è palese. "Manca il colpo Lodi" oppure "siamo carenti in attacco" le frasi più ricorrenti che girano in queste ore sul web. Sommessamente cerchia-mo di chiarire alcuni punti, partendo dal centrocampo e togliendoci subi-to il dente affermando che, allo stato attuale, la Salernitana è monca di un elemento. Ma non di un centrale di centrocampo (quale Lodi appunto) ma di una mezz'ala, avendo soltanto Bovo e Sciaudone, con Moro ed Odjei che sono degli adattati al ruo-lo. Bellomo sarebbe stato perfetto, si spera in Nalini, ma oggettivamente in quel ruolo si poteva e doveva intervenire meglio. Capitolo Lodi. Premesso che il valore tecnico del calciatore non si discute, ma siamo cosi sicuri che sarebbe venuto a Salerno con le giuste motivazioni dopo aver aspettato invano una chia-mata dalla serie A? Se era cosi con-vinto del progetto prospettatogli per-

cante "titolare" (perchè tale era Coda prima dell'infortunio) dalla massima serie? Non può mancare una riflessione su Donnarumma pre-levato (chiaramente) al posto di Calil. Ventidue reti nell'ultima stagio-ne a Teramo dovrebbero bastare per acquietare gli animi più scettici eppu-re, vedendo lo score passato, ci si storce il naso perché due stagioni fa realizzò soltanto 3 gol in 20 appari-zioni a Cittadella. Il discorso, invece, andrebbe capovolto in quanto l'ex bomber del Teramo giocò soltanto 9 partite da titolare e nonostante ciò timbrò il cartellino anche in tre circo-stanze. Pertanto, e chiudiamo, rite-niamo sia stata costruita una buona squadra che, sulla carta, potrà far divertire i tifosi granata. Probabil-mente si poteva fare qualcosa in più sulle mezz'ale, tuttavia, appare inge-neroso oltre che riduttivo, pensare che questa lacuna possa incidere a tal punto da ritenere il roster a dispo-sizione di Torrente competitivo sol-tanto per la salvezza.

ché non accettare subito il triennale offertogli? E ciò sia in relazione all'età (non più verdissima) che al solo anno di contratto rimanente con il Catania. Passiamo all'attacco. Il roster offensivo è composto da Eusepi e Coda centrali, Troianiello, Perrulli e Gabionetta esterni con Donnarumma che può ricoprire entrambi i ruoli. A parere dello scri-vente questa "famosa" carenza sem-brerebbe, invece, un' abbondanza, ma partiamo dalla...Coda. L'ex l'attaccante del Parma, cercato da squadre di serie A al punto da firma-re con il ChievoVerona, ha disputato 18 partite con due reti nell'ultima sta-gione in terra emiliana. Non avesse subito l'infortunio avvenuto nel mese di Novembre difficilmente sarebbe ora a Salerno considerato che nella prima parte di stagione era costantemente utilizzato da Dona-doni. E della serie "l'erba del vicino è sempre più verde", occorrerebbe chiedersi quale altra compagine di serie B abbia acquistato un attac-

Armando IANNECE

Casa Granata

Dal mercato una Salernitana di qualità

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Foto: fonte internet

RedazioneIl Calendario della Serie B 2015/16

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RedazioneIl Calendario della Serie B 2015/16

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Forza Salernitana

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TURNI INFRASETTIMANALI

MARTEDI’ 22 SETTEMBREMARTEDI’ 27 OTTOBREMARTEDI’ 8 DICEMBRE

MERCOLEDI’ 23 DICEMBREMARTEDI’ 1 MARZOMARTEDI’ 19 APRILE

RIPOSI

LA SERIE B RIPOSERA’DAL 28 DICEMBRE AL 15 GENNAIO

maggio 2015, ore 17,30. 6

9settembre 2015, ore 15. Due date che all'apparenza

non sembrano avere nulla in comune, se non l'anno, il 2015 dalla nascita di Cristo.

Invece, i tifosi della Salernitana sanno benissimo che queste due date sono legate tra di loro da un sottile filo conduttore. Perché qualcosa in comune esiste. Ed è molto di più di un semplice “qual-cosa”. Innanzitutto, queste due date hanno un luogo in comune. E che luogo, dato che stiamo par-lando del “tempio profano” di ogni sostenitore granata: lo sta-dio “Arechi” di Salerno. La cosa più importante, però, è che in comune queste due date hanno anche una caratteristica molto rilevante: il derby. Già, per-ché a distanza di quasi quattro mesi l'impianto di via Allende torna ad ospitare una sentitissi-ma straregionale. A maggio, l'ultima di campionato del girone C di Lega Pro contro la Casertana. Partita disputata in un'atmosfera di festa per la Salernitana, già pro-mossa in B. E i tifosi granata sfoggiarono per l'occasione una coreografia – una vera coreografia, altro che il dise-gnino del “Pinto” all'andata – con tanto di “smiles” e elonquente s t r isc ione “B…ecause I 'm happy”. La Casertana, dal canto suo, era costretta a vincere per

poter coltivare il sogno playoff. La gara terminò 1-1. Reti tutte nella ripresa, con Negro che portò in vantaggio la Salernitana al 12' su rigore e pareggio di Mancosu al 36'.Un pareggio che non consentì ai Falchetti di centrare l'obiettivo dei playoff. Un pareggio che non rovinò la festa per la promozione in serie B della Salernitana. Ma evi-dentemente al “Dio del pallone” l'atmosfera magica dei 20.000 dell'”Arechi” è piaciuta così tanto che l'ha voluta riproporre subito. Domenica 6 settembre 2015, Sta-dio “Arechi” di Salerno. La Salernitana ricalca il palcosce-nico della B esattamente 5 anni, 3 mesi e una settimana dopo quel

Salernitana-Vicenza 0-1, 30 mag-gio 2010, mesta ultima di quella vergogna di torneo 2009/2010 disputato dalla formazione grana-ta capeggiata in società da Anto-nio Lombardi. Una Salernitana che concluse ulti-missima con 17 punti e ben 29 sconfitte su 42 partite. Ebbene, lo “sparring partner” del ritorno dei cadetti dei granata sarà l'Avellino. Subito quindi il derby tra le due campane del campionato cadet-to. Ed è facile ipotizzare un'ampia cornice di pubblico. Come è facile ipotizzare che la Curva Sud Sibe-riano non farà mancare una stra-ordinaria coreografia. Sarà spet-tacolo all'”Arechi”. Uno spettaco-lo che vogliamo sia solo di sport.

Giuseppe PUCCIARELLI

La Curiosità

4 mesi dopo all’Arechi è sempre derby

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Alla fine, la Salernitana è riuscita ad acquistare quel portiere di esperienza che aff iancherà Thomas Strakosha tra i pali della porta granata. La scelta del ds Angelo Fabiani è ricaduta su Alberto Frison.Nato a Mirano il 22 gennaio 1988, Frison cresce nel settore giovani-le del Treviso. La sua prima espe-rienza da titolare è nel 2007-2008 al sud, col Manfredonia in serie C2, dove disputa 23 partite. Nell’estate del 2008, il Vicenza lo acquista per fargli fare il secondo di Marco Fortin. Riesce comun-que a ritagliarsi il suo spazio, esordendo in B il 20 settembre 2008 in Vicenza-Bari 1-2. Alla fine di quella stagione, conta 8 pre-senze con i biancorossi. Nel campionato successivo, resta a Vicenza fino a gennaio 2010. Non trovando spazio, preferisce anda-re 6 mesi al Genoa in Serie A a fare la riserva di Marco Amelia. A giugno 2010 torna a Vicenza per fine prestito. Parte inizialmente titolare ma a lungo andare, il tecnico dei veneti Rolando Maran gli preferisce Russo. Frison a gennaio 2011 quindi si trasferisce in prestito al Frosinone. In Ciociaria colleziona 17 presenze, ma non riesce a evitare la retro-cessione in Lega Pro dei laziali. Nella stagione seguente, Frison ritorna al Vicenza. Questa volta è titolare inamovibile dei veneti,

disputando 41 partite. Ma come 12 mesi prima col Frosinone, anche in questo caso Frison vive la delusione della retrocessione in Lega Pro. Il portiere nativo di Mirano non segue però i veneti. Frison è acquistato dal Catania in Serie A per fare il vice di Mariano Andujar. Nel 2012-2013, esordi-sce in massima serie in Milan-Catania 4-2 e disputa in tutto 4 partite. L’anno seguente, concluso con la retrocessione degli etnei in B, vede il campo più volte anche a causa della rottura tra Andujar e la piazza catanese. In totale, sono 14 le partite disputate in quella stagione. Nel campionato di B 2014/2015, Frison è il titolare del

Catania. Ma le cose non vanno bene per gli etnei, che a gennaio decidono di puntare su Gillet per la porta. Frison va quindi in prestito alla Sampdoria a fare il vice Viviano. In estate, torna al Catania nel frattempo retrocesso in Lega Pro d’ufficio a causa del calcio scom-messe. Il portiere veneto non vuole però restare in terza serie e accetta l’offerta della Salernitana.Portiere d’esperienza in cadette-ria, Frison completa con Thomas Strakosha il reparto di estremi difensori a disposizione di Torrente. La domanda è legittima. Titolare o riserva? Al campo l’ardua sentenza.


I nuovi arrivi

Alberto Frison

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elle ultime sessioni di

Nmercato, il suo nome è stato più volte accostato

alla Salernitana. Ma, ogni volta che si era sul punto di concretiz-zare, l’affare saltava puntualmen-te. Oggi non è stato così. Alfredo Donnarumma è a tutti gli effetti un calciatore della Salernitana e va a rinforzare ulteriormente il reparto offensivo granata.Nato a Torre Annunziata il 30 novembre 1990, Donnarumma a 14 anni lascia la Campania per trasferirsi al Catania. Sono gli etnei a formarlo come giocatore. Ed è il Catania a mandarlo in prestito al Gubbio nel 2010 in Lega Pro Prima Divisione per fargli vivere la sua prima espe-r i e n z a d a p r o f e s s i o n i s t a . Un’esperienza molto positiva per Donnarumma. La punta oplontina disputa 23 partite e segna 5 reti con gli umbri che, guidati da Vincenzo Torrente in panchina, centrano una storica promozione in Ser ie B . A g iugno 2011 Donnarumma torna alla casa madre del Catania, ma non trova spazio. Allora a gennaio 2012 va in prestito al Lanciano, sempre in Lega Pro Prima Divisione. E anche qui, con 10 presenze, dà il suo contributo a un’altra storica promozione in cadetteria. Nuovo ritorno al Catania e nuovo presti-to in Prima Divisione, questa volta al Como. Sulle sponde del lago, Donnarumma vive una

stagione personale fantastica con 14 reti in 29 presenze che portano i lariani alla salvezza diretta. La stagione successiva, il Catania lo cede in comproprieta al Cittadella in serie B. Con i vene-ti segna 3 gol in 19 partite e festeggia la salvezza. Nel 2014, ridiscende in Lega Pro. Lo prende il Teramo, per costruire su di lui una squadra capace di centrare l’approdo in B. Donnarumma rispetta pienamente le promesse. Con Gianluca Lapadula costrui-sce una coppia da 45 reti. E di queste, 21 sono sue. La promo-zione in B arriva. Ma a luglio arriva anche il calcioscommesse. Il presidente degl i abruzzesi Campitelli è accusato di aver

comprato la partita decisiva col Savona. E, notizia di pochi giorni fa, il Teramo è costretto a rimane-re in Lega Pro con punti di pena-lizzazione. Un altro anno di terza serie sarebbe stato difficile da sopportare per Donnarumma. E la Salernitana, spinta anche da Torrente che lo conosce bene, lo acquista dagli abruzzesi.Tatt icamente, Donnarumma dovrebbe essere schierato come ala destra nel 4-3-3 del tecnico di Cetara. Ma all’occorrenza potreb-be anche agire da centrale. A prescindere dalla posizione, Donnarumma ha dimostrato nelle ultime stagioni di avere un certo feeling con il gol. E lo vorrà dimo-strare anche in granata.


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Alfredo Donnarumma

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In sei mesi con gli aretusei, 2 reti in 15 presenze. L’anno dopo, nuovo cam-pionato e nuovo prestito in Lega Pro, questa volta a San Marino. Sotto il Monte Titano, Coda centra nuovamen-te l’obiettivo della doppia cifra – 10 reti in 32 partite – e contribuisce alla salvezza tranquilla della squadra della piccola Repubblica tra la Romagna e le Marche. Nell’estate del 2013, il suo cartellino viene acquisito dal Parma. Gli emiliani lo girano subito in prestito al Nova Gorica. In Slovenia, Coda si scatena. 18 reti in 33 presenze, la vittoria della Coppa Nazionale e il premio di miglior giocatore del cam-pionato sloveno. Numeri che convin-cono il Parma a puntare su di lui. Coda realizza il sogno della Serie A. Un sogno che però ben presto si trasfor-ma in incubo, data la situazione di un Parma oramai sull’orlo del fallimento e stipendi che non vengono pagati.

Nonostante tutto, Coda, come tutti i suoi compagni, disputa con dignità la stagione. Mettendo a referto 18 pre-senze e segnando anche 2 reti. Presenze e reti che avrebbero potuto essere molte di più, se non fosse stato per quell’infortunio al legamento crociato subito a novembre con l’Inter. Rimasto svincolato per il fallimento dei ducali, è la Salernitana ad accaparrarselo.Tecnicamente, è la classica punta centrale forte nel gioco aereo capace di far salire la squadra. Però non è certamente un “giocatore fermo”. E’ anche veloce e può adattarsi anche come esterno in un 4-3-3. Una caratte-ristica molto importante. E che farà contento sicuramente Vincenzo Torrente, in cerca di diverse soluzioni tattiche. Sperando che Coda, oltre al tecnico di Cetara, possa presto far felici anche i tifosi della Salernitana.


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Massimo Coda

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opo un valzer di nomi e il lungo

Dtira e molla con Riccardo Maniero, la Salernitana ha

trovato finalmente quello che dovreb-be essere il centravanti titolare per il campionato di Serie B. Toccherà quindi a Massimo Coda accollarsi il peso dell’attacco granata in questa stagione.Nato a Cava de’ Tirreni il 10 novembre 1988, Coda cresce nel settore giovani-le della Cavese. All’età di 17 anni, riceve un’offerta dal Bellinzona e si trasferisce nel Canton Ticino. La punta cavese gioca il campionato di Challenge League – l’equivalente della nostra Serie B – 2005/2006 mettendo a referto 21 presenze. La stagione successiva torna in Italia, dove indossa la maglia della Cisco Roma in serie C2, disputando 26 partite e segnando 2 reti. Nonostante il bottino di gol non proprio esaltante, il Treviso, formazione di serie B, lo contrattualizza nel 2007. Con i veneti però non vede il campo e a gennaio 2008 scende in C1 a Crotone. Anche in Calabria, però, Coda gioca pochissi-mo, appena 2 presenze. Nell’estate del 2008, è la Cremonese a fornire una possibilità all’attaccante di Cava de’ Tirreni. Una possibilità sfruttata pienamente. Coda resta a Cremona tre anni, tutti in Lega Pro Prima Divisione, con 24 reti segnate in 81 presenze. La sua stagione migliore è quella 2009/2010. Coda raggiunge la doppia cifra – 10 le reti segnate – e contribui-sce a portare la Cremonese alla finale playoff , persa poi col Varese. Nell’estate del 2011, arriva la grande occasione. Il Bologna, formazione di serie A, lo acquista. Gli emiliani però si rivelano una delusione. Coda non mette piede in campo e a gennaio 2012 ridiscende in Lega Pro con il Siracusa.


Andrea CRISCUOLO

La Rubrica

Consigli gastronomici per la trasferta di Brescia

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rima trasferta stagionale

Pdel campionato di Lega B 2015/16 per la Salernitana

del neo- tecnico cetarese Torren-teI granata sono di scena al Mario Rigamonti di Brescia (17.000 spet-tatori- Via G.Novagani 8) per una sfida davvero infuocata e dal sapore nobile ed antico, contro le ripescate rondinelle lombarde.Profonda amicizia e vero rispetto unisce le due grandi tifoserie.L'avvocato gastronomico Andrea Criscuolo, prima di andare a tifare per la nostra squadra, Vi consiglia di gustare le bonta' enogastrono-miche del territorio bresciano presso

Trattoria La Madiavia Aquilini 5-Brione (BS)

Tel. 0308940937

“PIATTI RICERCATI MA LEGATI ALLA TRADIZIONE DEL LUOGO ”

Antipasto di formaggi e salamiCasoncelli (ripieno pane e formag-gio)Taglioni con coniglioGnocchi di ricotta al pesto di man-dorleCarne cotta ed affumicata nel fieno con polentaManzo alla brace con cenere di rosmarinoTrippaSorbetto e dolce della casa (foto-nico)

Vino lombardo docgGrappa

PRODOTTI TIPICI DELLA ZONA

Il cibo è espressione di una deter-minata condizione storica e sociale, ed è legato indissolubil-mente alla gente. La tradizione bresciana è ricca di piatti poveri, legati alla dimensione contadina. Con il tempo, prodotti umili come la polenta sono diventati il piatto di rappresentanza della terra bre-scianaCasoncelli, olio, formaggio, car-n e , s a l u m i , d o l c i e g r a p-pa...insomma non manca nulla!!!

Satolli ma pienamente soddisfati corriamo poi allo stadio Riga-m o n t i a g r i d a r e S E M P R E COMUNQUE ED OVUNQUE FORZA SALERNITANA

L'avvocato gastronomico Andrea Criscuolo

La Trasmissione

ssist, questo il nome della

Anuova trasmissione via web, edita da Salernogranata.it,

che vi accompagnerà per tutto il campionato di serie B 2015/16.La stessa andrà in onda ogni vener-dì sera alle ore 20.30, a partire dal 3 settembre p.v. e tratterà ovviamente di Salernitana ma non solo, con l’arricchimento di video, interviste, allenamenti e soprattutto i focus sulla partita precedente e sul pros-simo avversario.Appuntamento dunque tutti i vener-dì con Assist, per rimanere sempre informato sulla nostra squadra del cuore.Chi ama la Salernitana la segue su:www.salernogranata.it

di Antonio Apicella

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